Contesto istituzionale e
costruzione del setting della
psicoterapia di gruppo
Giuseppe Riefolo
Società Psicoanalitica Italiana
ASL RM.E
Riferimenti:
- Gruppo con pazienti psicotici e funzione dell’istituzione.
Psicoter. Psicoanal., XI, 2, 2004. 137-147.
- Psichiatria Prossima, Boringhieri, 2001
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Sintesi:
1. Originalità delle istituzioni per la cura delle psicosi
2. Originalità dei gruppi istituzionali: funzione di
coerenza di campo;
3. funzione attiva del gruppo verso l’istituzione;
4. funzione attiva dell’istituzione verso il gruppo;
5. Competenza dei gruppi istituzionali verso la psicosi
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Istituzione - psicosi
-
Il setting: costruzioni
- Le terapie
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Istituzione - psicosi
Setting:
- da sempre si parla della “modificabilità” per le psicosi;
- è un dispositivo bizzarro: fuori dai livelli culturali comuni;
- È il codice: promuove e registra trasformazioni;
- è fatto dalla realtà; dal contratto e dal “metasetting”
- funzione di coerenza e sintonia con la realtà esterna
- Setting complessi e transfert multipli
- limiti
- le immagini; le scene, le storie
- transfert verso il setting
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- La realtà bisogna sia sempre setting
Istituzione - psicosi
Le terapie
- trasformazioni;
-Configurazioni prima che figure;
-Funzioni di contenimento (gioco/prendersi cura) e funzioni
discriminate (la cura)
-Si procede solo finché c’è setting e transfert
-I processi: continuità e discontinuità dei tempi e dei luoghi
-I progetti terapeutici
-Gravità e gravosità
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Istituzione - psicosi
Le terapie:
- La sorpresa;
- L’autenticità: (Imitazione e processo)
-
l’errore;
- I limiti
- La collaborazione
- La fine
- Le tecniche: funzione di coerenza
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Originalità dei gruppi istituzionali
(a)
 Il gruppo è la realizzazione dinamica del
Campo Istituzionale (Correale, 1991);
 Le caratteristiche del campo istituzionale sono
gli elementi utili con cui organizzare il setting
(funzione del limite);
 La nascita di un gruppo terapeutico dovrebbe
essere nella linea di emancipazione del campo
istituzionale.
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Originalità dei gruppi istituzionali
(b)
Caratteristiche originali del contesto istituzionale
 Non selettività dell’utenza in base alla gravità;
 Permeabilità degli spazi terapeutici;
 Coesistenza di gravità e di terapie;
 Permeabilità dei terapeuti ai vari pazienti;
 Precarietà delle risorse concrete:
 Operatori competenti, ma non sempre specialisti
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Originalità dei gruppi istituzionali
(c)
 Forme di onorario “deresponsabilizzante”
 Tolleranza alle assenze/ritardi/ritiri dei pazienti;
 Accentuate caratteristiche di “sostegno” del
servizio (prevalente funzione del setting sulla
frustrazione della relazione terapeutica);
 Servizio “pubblico” e “territoriale”
 Ampia varietà di modelli terapeutici
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Originalità dei gruppi istituzionali
(d)
“… In determinati periodi del nuovo inizio, il
ruolo dell’analista assomiglia per molti
aspetti a quello delle sostanze o degli
oggetti primari. L’analista deve esserci…”
(Balint 1968, 264).
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Gruppo
psicosi (a)
pazienti psicotici: offrire una qualche
forma – la più adeguata possibile – a
pazienti molto regrediti incapaci di relazione
individuale;
pazienti psicotici: prima che “terapia” è
accoglienza e contenimento; il primo
progetto è di riuscire a stare nel gruppo.
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Gruppo
psicosi (b)
- specificità  non processualità dei percorsi psicotici;
 soluzioni schizo-paranoidee non massive;
 Insight attraverso il gruppo;
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Gruppo
psicosi (c)
- specificità psicosi:
- regressione;
- necessità del “continuo”;
- instabilità delle scissioni/rappresentazioni;
- registro somatico; (Bleger, 1967)
- agiti;
-Valenza (Bion);
- simbiosi/fusionalità
persecutorietà
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Gruppo
psicosi (c)
- specificità – Esempi:
Angelica, in una fase di acuta angoscia, cerca di
abbracciarmi; poi, sentendo la mia difficoltà ed
imbarazzo ad abbracciarla interviene Fabio, un
altro paziente, il quale l’abbraccia a sua volta
riuscendo a tranquillizzarla; Luca chiede
all’altra terapeuta di sentirgli il cuore e Giuliana
riesce a mettergli la mano sul petto…
 Reazioni somatiche controtransaferali
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Gruppo psicosi (d)
- elementi trasformativi 1°) gruppo
attivazione el β (transferali e contingenti)
gruppo come fα
trasformazioni α.
- inversione dei vertici (Lidia che ride)
2°) movimenti secondo le dimensioni di Codici Multipli (AR)
3°) movimenti secondo l’asse fusionalità/simbiosi discriminazione
centralità della funzione del sogno
asse somato/sensoriale
rappresentazionale
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Gruppo psicosi (e)
- elementi trasformativi 1. seduta come esperienza originale non-processuale;
2. sufficiente verifica della “competenza”:

alla violenza; (caso 1 e Celeste; sogno Mauro);

al senso di continuità;

alla “sopravvivenza”;

al ricordo (Luca: la maestra Angelica);
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Gruppo psicosi (f)
- elementi trasformativi “Il senso di un Sé nucleare sarebbe effimero ove
mancasse la continuità dell’esperienza. La
continuità,
o
storicità,
è
l’ingrediente
fondamentale che distingue un’interazione da
una relazione… La capacità necessaria al
bambino per questa forma di continuità è la
memoria” (Stern, 1985, p.103).
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1. GRUPPO
Istituzione (a)
 Ridiscute l’autonomia del
contesto istituzionale
 competenza ai cambiamenti del
contesto istituzionale
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1. GRUPPO
Istituzione (b)
Il gruppo è nel percorso evolutivo
dell’istituzione;
 soluzione quantitativa (difesa):
* tecnica/specialisti/domanda
 soluzione qualitativa (modif. dei parametri):
Bion; Foulkes
Pichon-Rievière
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Badaracco …...
1. GRUPPO
Istituzione (c)
Contatto continuo con il “clima” della
domanda su cui modularsi
 è nella storia della nascita dei gruppi;
“clima” della domanda: è il pensiero da
cogliere; (preconception Bion); in ciò il gruppo
terapeutico è un fattore delle trasformazioni del
campo istituzionale
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1. GRUPPO
Istituzione (d)
Contatto continuo con il “clima” della
domanda su cui modularsi
“In metodologia analitica il criterio non consiste
nello stabilire se un uso è giusto o sbagliato, se ha
un significato o se è verificabile, ma nel
determinare se esso sia in grado o meno di
promuovere un avanzamento” (Bion 1962, Apprendere dall’esperienza)
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1. Gruppo
Saturazione
 più possibilità per gli operatori di rappresentarsi il
paziente;
 opportunità per il campo dell’accoglienza/valutazione;
 livelli di collaborazione;
EFFETTI:
 Ampliamento delle capacità di accoglienza degli
operatori e del “clima”
 Competenze psicoterapeutiche degli operatori;
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2. ISTITUZIONE
Gruppo (a)
 gruppo come frattale dell’istituzione
Rappresentazione concreta e funzione dinamica
Gruppo come rappresentazione dinamica del contesto
istituzionale (funzione psicoterapeutica)
 Contesto istituzionale come risorsa e non limite;
 il vissuto negativo di limite è un segnale di
saturazione;
 opportunità di setting complessi;
 interventi multipli nella stessa cornice.
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2. ISTITUZIONE
Gruppo (b)
- Specificità  ribadire la funzione del setting complesso;
 contesto istituzionale come estensione del
gruppo;
 fattore del “clima”
 discontinuità e serialità;
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2. ISTITUZIONE
Gruppo (c)
- Specificità Esempi:
a) Celeste: introdurre l’angoscia;
b) Paola: fuori la stanza;
c) Donatella: la prescrizione alla cura;
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2. ISTITUZIONE
Gruppo (d)
- Specificità Esempi:
Donatella: la prescrizione alla cura;
1° Donatella :prescrizione
violenza nel gruppo
2° Annalisa: risposta aggressiva;
3° Mauro: sogno: “donna violenta; lui che salta leggero”
4° Donatella: richiesta di farmaci
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2. ISTITUZIONE
Gruppo (e)
- discontinuità Esempi:
 Celeste:
il percorso verso e nel gruppo;
 Donatella: il giorno delle “visite”;
 Iacopo: il ritorno per salutare;
 Alessandra: C.D.,il ricordo delle sedute
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Esempio Clinico 1
- violenza 1° movimento:PS: fatica e depressione; Mauro: novità;
Annalisa: violenza; Mauro: ritiro violento;
2° movimento: PS
D: riconoscimento dell’assenza
3° movimento: D: riconoscimento depressivo del bisogno
4° movimento: Setting allargato
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Elementi di specificità dei gruppi terapeutici nelle istituzioni