La mente nel corpo II Giacomo Romano Dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali Università degli Studi di Siena, a. a. 2008/2009 Corso di Filosofia della Mente, II parte 12/01/09 La mente nel corpo “Una volta che l’idea della mente è costruita come principio deputato al controllo di azioni corporee, vengono meno uno dopo l’altro gli strati di un sapere precostituito. La distinzione fra percezione e cognizione, l’idea di centri di controllo esecutivo nel cervello e una diffusa concezione della stessa razionalità, d’un tratto, sono rimessi in questione” (Clark 1997*: p. XXV) 2 La parata dei robot Dante II Elmer ed Elsie (1950) Herbert* Attila Periplaneta Brachiation robot Cog* 3 Le innovazioni di Rodney Brooks La distinzione tra micromondi verticali (cumulativi) e orizzontali (globali) Definizione di creature rapide, resistenti, polifunzionali e teleologiche Le creature sono costruite con una architettura cognitiva a strati (architettura di inclusione) su tre livelli senza alcuna forma di coordinamento centrale 4 L’assenza di pianificazione In ogni nuovo automa (anche in COG) non c’è una forma di pianificazione centrale che codifica vari stimoli in un unico linguaggio e ricodifica le sue risposte Ciascun modulo sensomotorio non fa convergere le proprie informazioni in una sorta di nucleo centrale … ma come comunica con gli altri moduli? 5 Modelli ed economia mentale E’ davvero possibile fare del tutto a meno di modelli mentali? Il cervello umano coordina stimoli in una certa modalità e vi risponde con altre (per es. un comando) Non necessariamente i modelli interni sono cognitivamente dispendiosi; anzi, in alcuni casi fanno risparmiare tempo 6 Rappresentare … senza eccedere e nel modo giusto 1. 2. 3. Forse più che eliminare del tutto le rappresentazioni occorre usarle quando sono utili … Una ottimizzazione del sistema cognitivo consiste nel sensibilizzarlo alla sua nicchia Forse anche il sistema cognitivo umano è relativo ad una nicchia specifica … 7 Tra fenomenologia e cognizione I mezzi cognitivi umani danno l’impressione di un quadro genericamente stabile del mondo; su questa impressione si è concentrato il computazionalismo Ma l’architettura di inclusione di Brooks può davvero risolvere tutti i problemi? Come si organizzano i moduli sensomotori in una dimensione complessa? 8 Il bambino è padre dell’uomo* Un approccio con cui comprendere la cognizione umana e la sua struttura profondamente incarnata invita ad osservare lo sviluppo di un bambino Nei bambini non è facile distinguere lo sviluppo cognitivo dallo sviluppo di altre funzioni corporee nell’interazione con l’ambiente 9 Come si risolve un puzzle? Molte delle strategie adottate dai bambini nel risolvere problemi cognitivi rivelano un profondo rapporto sinergico tra pensiero e comportamento diretto: per es. un puzzle Ma analoghe strategie si ritrovano nel modo di risolvere anche problemi motori, come l’affrontare i pendii (cfr. Thelen & Smith) o il semplice vedere (cfr. Thach) 10 La cognizione sensomotoria Molti, se non tutti, i dati relativi all’osservazione di funzioni cognitive mostrano come queste siano sempre associate e complementari a funzioni motorie: non sono autonome Questa constatazione conferma l’impostazione fuorviante con cui si sono studiati i processi cognitivi 11