Presentazione realizzata dalla 2ª A terziario
“Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere
uomini; di morire da uomini per vivere da uomini.”
(Piero Calamandrei)
• la fuga del re e del governo a Brindisi
• lo sbandamento dell’esercito dopo l’8 settembre
1943
• le violente ritorsioni tedesche
• il senso di disfatta morale
furono il contesto in cui nacque
la RESISTENZA ITALIANA
Come negli altri Paesi europei
invasi dai Tedeschi, anche in Italia
si organizzò l’opposizione
armata all’invasore.
Gli alleati avanzavano
lentamente: il 4 giugno 1944
venne liberata Roma, il 22 agosto
Firenze.
Ai tedeschi non rimase che
posizionarsi sull’Appennino toscoemiliano lungo la linea gotica.
Intanto sulle montagne e nelle
valli padane formazioni di
partigiani impegnavano le truppe
tedesche in una dura guerriglia.
La reazione nazista esplose in
crudeli rappresaglie che
coinvolsero le popolazioni civili .
Il corpo dei Volontari della Libertà
- che riuniva le varie formazioni
partigiane di diversa ispirazione
ideologica - agiva sotto le direttive
dei Comitati di Liberazione
Nazionale (CLN) organizzati dai
rappresentanti dei partiti politici
sciolti dal fascismo
I partiti animatori della Resistenza,
riuniti nel Comitato di Liberazione
Nazionale(CLN) avrebbero più tardi
costituito insieme i primi governi
del dopoguerra.
Nella Resistenza vanno individuate le
origini stesse della Repubblica Italiana.
Infatti l’assemblea Costituente eletta il 2
giugno 1946, fu in massima parte
composta da componenti dei partiti del
CLN che, in tale veste elaborarono la
Costituzione ispirata ai principi della
Democrazia e dall’Antifascismo.
“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel
luogo dove è nata la nostra Costituzione,
andate nelle montagne dove caddero i
partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati,
nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un italiano, per rispettare la
libertà e la dignità, andate lì o giovani, col
pensiero, perché lì è nata la nostra
Costituzione.”
Piero Calamandrei
(Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla
Resistenza. Milano, 26 gennaio 1955)
La Resistenza, per quanto
grande potesse essere il
coraggio degli uomini, non
sarebbe mai stata possibile
senza le donne.
Le donne entrarono nella
Resistenza per varie ragioni:
• per ideali politici nettamente contrapposti al
fascismo
• semplicemente per aiutare parenti e amici
facenti parte dei gruppi partigiani
Furono attive su più fronti:
• nelle città dove prendevano parte
alla Resistenza politica e civile
• nelle campagne
• nei paesi di montagna
I ruoli delle donne nella
Resistenza:
• partecipazione alle agitazioni di piazza
• rifocillamento dei feriti
• raccolta di armi e munizioni
• dura e sanguinosa lotta sulle montagne
• fondamentale ruolo delle staffette
I primi corrieri e informatori
partigiani furono le donne.
Inizialmente portavano,
assieme ai viveri e agli indumenti,
le informazioni da casa
e le informazioni sui movimenti
del nemico.
Ben presto questo lavoro
spontaneo venne organizzato.
Ogni distaccamento creò le proprie
staffette che si specializzarono nel
fare la spola tra i centri abitati e i
comandi delle unità partigiane
La staffetta aveva il
compito di tenere i
contatti fra le diverse
brigate o fra i partigiani
nelle formazioni
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali
davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di
lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali.”
Costituzione Italiana – Art.3 – comma 1
Canti della resistenza
Da “Siamo i ribelli” di Michele Anelli
“Ripercorrere la resistenza attraverso alcune canzoni è stato
un modo per mantenere viva la memoria su una realtà storica
che è alla base della nostra democrazia.
Raccontare con parole e musica il ricordo di quegli anni è un
omaggio e quelle donne e quegli uomini che hanno sacrificato
le proprie vite in nome della libertà”.
Fischia il vento
Fischia il vento e infuria la bufera
Scarpe rotte e pur bisogna andar
A conquistare la rossa primavera
Dove sorge il sol dell’avvenir
……….
Bella ciao
.….E questo è il fiore del partigiano
O bella ciao…
E questo è il fiore del partigiano
morto per la libertà
“Bella ciao”
- anche se scarsamente cantata
durante la Resistenza e con
un’origine controversa –
è per antonomasia la Canzone
della Resistenza.
“Fischia il vento” è la canzone
più diffusa al nord ed ha un
testo particolarmente evocativo
drammatico e nel contempo
pieno di speranza.
Evasio Muraro, Paolo Montanari, Michele Anelli
15 gennaio 2009
…per mantenere viva la memoria.... a quelle
donne e a quegli uomini che hanno sacrificato
le proprie vita in nome della libertà…
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