La colorazione gialla della cute (ittero) è, nei soggetti di razza bianca, la manifestazione più eclatante dell’ iper-bilirubinemia. Essa si manifesta per valori di bilirubinemia superiori a 3-4 mg% ed è sempre accompagnata da una colorazione gialla delle sclere (subittero sclerale). ITTERO FARMACI EPATOTOSSICI EPATITE VIRALE AST, ALT ALP, GGT Bilirubina Markers COLESTASI BILIRUBINA INDIRETTA ITTERO La diagnosi di ittero chirurgico può essere formulata in circa l’80% dei pazienti sulla sola base dell’anamnesi e dell’esame obiettivo. Le indagini successive vengono eseguite sostanzialmente per confermare o smentire il sospetto clinico. La sequenza degli accertamenti dipende dal grado di probabilità delle ipotesi diagnostiche. ITTERO In primo luogo l’ittero chirurgico va distinto dai possibili casi dovuti all’azione di farmaci epatolesivi (si tratta di itteri spesso a bilirubina mista o diretta). Gli esami di funzionalità epatica comprendono: le transaminasi, la fosfatasi alcalina, la bilirubinemia frazionata; i markers dell’epatite permettendo di escludere gli iteri a bilirubinemia indiretta e quelli da epatite virale. Una riduzione dell’albuminemia o un allungamento del tempo di protrombina sono suggestivi di una epatopatia. Se viene confermata una colestasi, la causa può essere intra o extra-epatica. EPATITE VIRALE COLESTASI Sospetta colestasi intra - BILIRUBINA INDIRETTA Sospetta colestasi extra - Ecografia (TAC) Una colestasi intraepatica (non chirurgica) è più frequente in pazienti giovani, con storia di abuso di alcool o di comportamenti a rischio per epatite, con prodromi simil-influenzali, con modico aumento dell’ALP e con assenza di segni clinici a carico delle vie biliari. Sospetta colestasi intra - Sospetta colestasi extra - Ecografia (TAC) Sospetta colestasi extra - Sospetta colestasi intra - Ecografia (TAC) Una colestasi extraepatica (chirurgica) è più frequente in pazienti > 60 anni, con dolore all’addome superiore, colecisti palpabile, febbre con brivido e con notevole aumento dell’ALP. Sospetta colestasi intra - Sospetta colestasi extra - Ecografia (TAC) In ogni caso è indicata l’esecuzione di una ecografia. Se l’esame non è significativo o il risultato è incerto (pazienti obesi e/o con rilevante meteorismo) è indicata l’esecuzione di una TAC. Ecografia (TAC) Vie biliari dilatate Vie biliari non dilatate Vie biliari dilatate Se viene dimostrata una dilatazione delle vie biliari intraepatiche è indicato l’intervento chirurgico. L’esecuzione di una ERCP (o PTC) per decomprimere l’albero biliare deve essere limitata ai pazienti con condizioni compromesse in cui la riduzione della bilirubinemia (specie se è > 15 mg/dl) possa diminuire il rischio operatorio; oppure in quelli in cui si venga in possesso di una diagnosi che esluda la possibilità chirurgica (in questo caso è possibile durante l’esecuzione dell’esame il posizionamento di una endoprotesi palliativa). Secondo altri Autori andrebbe invece presa in considerazione di principio; l’ERCP permetterebbe inoltre di rimuovere eventuali calcoli coledocici attraverso una sfinterotomia; nell’1-2% dei casi compaiono complicanze (pancreatite, colangite). Vie biliari dilatate ERCP (PTC) di principio COLEDOCOLITIASI STENOSI VIE BILIARI ERCP (PTC) di necessità CARCINOMA PANCREAS Non operabile ERCP (PTC) (+ endoprotesi Vie biliari non dilatate Sospetto extra - Sospetto intra - ERCP Positiva Fallisce negativa PTC Positiva COLEDOCOLITIASI STENOSI VIE BILIARI CARCINOMA PANCREAS Se ittero persiste Negativa Biopsia epatica (ERCP) COLEDOCOLITIASI STENOSI VIE BILIARI CARCINOMA PANCREAS L’intervento chirurgico varierà secondo la patologia evidenziata (coledocolitiasi, stenosi biliare, tumore del pancreas) Vie biliari non dilatate Se l’ecografia è negativa (vie biliari non dilatate) ma si sospetta una colestasi extraepatica (calcoli coledocici che danno un’ostruzione intermittente possono, ad esempio, non dare dilatazione del coledoco), si eseguirà una ERCP. Se fallisce o non è significativa, oppure è negativa, si eseguirà una PTC; questa offre, rispetto alla ERCP, minori possibilità terapeutiche (tranne che in centri qualificati) e un maggior numero di insuccessi se le vie biliari intraepatiche sono scarsamente dilatate. Se anche l’ERCP (e la PTC) sono negative e l’ittero persiste, si eseguirà una biopsia epatica. Sospetto extra - Sospetto intra - Vie biliari non dilatate Sospetto extra - Sospetto intra - Se l’ecografia è negativa (vie biliari non dilatate) e i sospetti orientano verso una colestasi intraepatica, se l’ittero persiste si eseguirà una biopsia epatica; solo se questa è negativa si eseguirà una ERCP. ITTERO POSTOPERATORIO L’ ittero postoperatorio (entro 2 settimane dall’intervento) può abere numerose cause non chirurgiche: aggravamento di una preesistente epatopatia (sindrome di Gilbert, epatopatia crobica); emolisi (a prevalente bilirubinemia indiretta: eccesso di trasfusioni, riassorbimento di ematomi). ITTERO POSTOPERATORIO Preesistente epatopatia EPATOPATIA CRONICA S. DI GILBERT Bilirubinemia indiretta TRASFUSIONI RIASSORBIMENTO EMATOMI Anormale Bilirubinemia diretta Ecografia Normale > AST, ALT Se vi è un aumento della bilirubinemia diretta e l’ecografia è alterata, può trattarsi di: • COLECISTITE ACUTA, probabilmente dovuta a fattori ischemici iatrogeni; può essere di difficile diagnosi (nel 3050 % è alitiasica; il dolore è mascherato dagli analgesici) e ha spesso una evoluzione rapida verso la perforazione; l’intervento chirurgico deve essere immediato; • COLEDOCOLITIASI residua dopo intervento sulla colecisti o sulle vie biliari; • LESIONE IATROGENA delle vie biliari. COLECISTITE ACUTA ITTERO POSTOPERATORIO Bilirubinemia diretta Ecografia Anormale COLEDOCOLITIASI Normale > AST, ALT LESIONE IATROGENA ITTERO POSTOPERATORIO Bilirubinemia diretta Ecografia Anormale Normale > AST, ALT Predominanza > AST, ALT EPATITE DA ALOTANO EPATITE POSTTRASFUSIONALE Predominanza > bilirubina, ALP SHOCK EPATITE DA FARMACI SEPSI TNP ITTERO POSTOPERATORIO Bilirubinemia diretta Ecografia Normale > AST, ALT Se l’ecografia è normale e si ha invece un aumento delle transaminasi, può trattarsi di: • epatite da alotano (rara; esordisce in genere 6-10 giorni dopo l’intervento; mortalità 30-50 %; difficilmente distinguibile da una epatite virale fulminante); • epatite post-trasfusionale; • epatite da farmaci •epatite da sepsi (con > ALP; le endotossine possono causare una colestasi) o da shock (come conseguenza del basso flusso circolatorio); • ittero da TPN, associato a steaosi, colestasi ed > ALP (compare nel 50 % dei pazienti che ricevono > 3 g/Kg/die di lipidi; frequente la comparsa di colelitiasi, per cui nei pazienti candidati a trattamento postoperatorio prolungato con TPN è consigliabile eseguire una colecistectomia profilattica).