UDL
“ Migrazioni”
Istituto Comprensivo di Villanova
Mondovì.
Classe 3^ A
Scuola Media.
Docente Fiorella Baudena
MIGRAZIONE”
MAPPA CONCETTUALE
“MIGRAZIONE”
=
SPOSTAMENTO
variabile nel tempo e nello spazio
legato a
LIBERTÀ di MOVIMENTO
+o RICONOSCIUTA
Obiettivo formativo: prendere coscienza che la migrazione è
espressione del diritto di libertà di movimento dell’uomo che rientra
nel novero dei Diritti Umani.
Conversazione Clinica
1. Che cosa ti fa venire in mente la parola “ Migrazioni”?
•
Youssef: trasferirsi da un territorio ad un altro
•
Maurizio: trasferirsi per trovare lavoro e fare una nuova vita
•
Marco: spostamento di cose a causa di diversità fra territori (cose:
animali o persone) per trovare territori più adatti
•
Martino: popolo che cambia continente
•
Fabio: certe volte si è obbligati
•
Maurizio: come a Prato Nevoso:hanno mandato via queste
persone…( nota dell’ insegnante: a Prato Nevoso, località turistica
per sport invernali vicina al nostro paese sono stati ospitati
profughi libici, suscitando sospetti e malcontento degli albergatori,
della popolazione…)
•
Ma il parroco ha accolto due emigranti dalla Libia, marito e moglie.
Questi al loro arrivo in Italia sono stati separati e aspettavano un
figlio. Ora hanno avuto una bambina e ora, grazie al parroco, vivono
da noi, nella nostra parrocchia. E con la loro bambina faranno Maria
e Giuseppe nel presepe vivente.
•
Edoardo: sì, ma nel presepe di Pianvignale, non nel nostro, a Prea!
Nel nostro saranno bianchi, mica neri!( nota dell’ insegnante:
parole dette in modo piuttosto antipatico..Pianvignale e Prea sono
piccoli paesi vicini aVillanova)
• Alla prima domanda “Che cosa ti fa venire in mente la
parola Migrazioni? ” gli allievi citano lo spostamento di
persone, animali, popoli. Affermano che la migrazione
avviene per trovare lavoro, fare una nuova vita, trovare
ambienti più adatti, per costrizione. La classe poi discute
intorno al caso di Prato Nevoso dove sono arrivati dei
profughi libici, indesiderati dagli albergatori e dalla
popolazione locale, ma accolti dal parroco che
ha dato loro non solo un luogo dove vivere ma anche
importanza tanto da farli diventare personaggi di un
presepe vivente.
• Un altro ragazzo replica che nei presepi di Pianvignale e
Prea i presepi sono animati da bianchi e non da neri!.
• 2) Chi emigra?
• Giorgia B: gli extracomunitari
• Sara: Chi ha problemi nella sua patria e viene in
paesi più tranquilli
• Giorgia R:persone che non hanno diritti nel loro
paese. Chi non sta bene
• Marco: migrano soprattutto gli animali, gli uccelli
• Martino: ad esempio gli indigeni d’America
furono costretti ad andarsene a causa
• dei Conquistadores
• Marco: all’ inizio del ‘900 emigrarono europei
verso l’America
• Maurizio: il cugino di mio nonno è andato in
Brasile
• Alla seconda domanda “ Chi emigra” i
soggetti individuati sono gli
extracomunitari, chi nei loro paesi non ha
diritti o sta male. Alcuni proiettano la
questione nel passato e parlano: delle
migrazioni coatte delle popolazioni di terre
sottoposte al potere dei Conquistadores;
delle migrazioni europee ed italiane
dell’inizio del ‘900 verso l’America.
3) Come mai si emigra?
• Kevin: per la guerra
• Martino: per esempio, nella storia, in caso
di dittatura
• Prisca: per problemi politici
• Martino: quando si è scacciati da altri
• Youssef: per problemi economici
• Alla terza domanda “Come mai si
emigra?”le motivazioni sono legate alla
necessità di fuggire dalla guerra, da
regime politici dittatoriali,da problemi
economici. C’è chi afferma che si emigra
anche perché cacciati da altri.
4) Quali migrazioni del passato conosci?
• Maurizio: quando siamo andati in gita a Torino, alle mostra delle
”Officine grandi
• riparazioni”ci hanno parlato dell’ emigrazione degli Italiani verso
l’America
• per trovare lavoro. Questi signori quando andavano in America
erano controllati e se non erano adatti al lavoro erano rimpatriati.
• Youssef: anche le popolazioni nomadi si spostavano…
• Kevin: Quando ci fu la peste. La corsa all’ oro. I pionieri in America.
• Edo: Gli italiani in America.
• Maurizio: durante la colonizzazione alcuni europei si spostarono
nelle colonie
• Giorgia R.: la tratta degli schiavi: alcuni europei in Africa
scambiavano oggetti con schiavi, che poi venivano portati in
America.
• Youssef: Gli schiavi furono costretti a spostarsi, quindi non è una
vera migrazione.
•
Marco: secondo la definizione che abbiamo dato di migrazione
la tratta degli schiavi non è una vera migrazione.
• Alla quarta domanda “Quali migrazioni del
passato conosci?” la visione storica è connotata
da : migrazione italiana verso l’America con
controllo dei nuovi arrivati ed eventuale rimpatrio
per i non adatti; lo spostamento dei nomadi;
l’emigrazione da parte dei colonizzatori nelle
terre conquistate; la conquista dell’Ovest; la
tratte de negri. Per alcuni allievi la tratta dei
negri non rientra nel fenomeno migratorio.
5) Secondo voi oggi le migrazioni sono più
facili o difficili? Perché?
• Sara: Più facili perché nessuno deve essere
discriminato secondo i “Diritti Umani”
• Marco: Non è vero, in Australia non lasciano
avvicinare le barche con i migranti
• Edoardo: In Australia gli danno una
schioppettata..!!(sarcastico) Le migrazioni ora
sono più facili grazie ai mezzi di trasporto
moderni.
• Marco: Ora è più facile grazie al passaporto,
mentre una volta non si poteva. E’ più facile
soprattutto all’ interno della U. E.
• Alla quinta domanda “Secondo voi oggi le
migrazioni sono più facili o difficili?
Perché?” le risposte oscillano tra chi le
considera più facile in quanto: legittimate
dal riconoscimento dei Diritti Umani della
carta dell’Onu; rese possibili grazie ai
moderni mezzi di trasporto; facilitate dal
passaporto e dai trattati europei che
favoriscono la circolazione delle persone
all’interno dell’UE. Altri,invece,
sostengono che non è vero perché in
Australia, per esempio, non lasciano
avvicinare le imbarcazioni con migranti.
6) Una volta da dove si emigrava? E oggi?
• Marco: Ieri dai paesi dell’ Europa. Oggi dai paesi poveri:
Africa, Cina, Verso i paesi ricchi
•
come Europa, Stati Uniti. Ci sono migrazioni dal
Messico agli Stati Uniti, dove ci
•
sono molti controlli.
• Youssef: Oggi si emigra dall’ Africa e dalla Cina, perché
lì i lavoratori sono
sfruttati eccessivamente;
dall’ Africa emigrano per le guerre
• Fabio: oggi alcune ditte dell’ Italia si spostano verso
paesi poveri. Questo porta lo spostamento dei lavoratori
nei luoghi in cui si spostano le fabbriche.
• Giorgia: Una volta l’emigrazione era per scoprire posti
nuovi
• Marco: era un’ emigrazione per motivi economici
• Alla sesta domanda “Una volta da dove si
emigrava? E oggi?” gli alunni sostengono che
ieri di emigrava dall’Europa; oggi dai paesi
poveri verso quelli ricchi ed in particolare dal
Messico verso gli Stati Uniti, dall’Africa e dalla
Cina verso l’occidente. Un allievo precisa che
dall’Africa si emigra per le guerre. Un altro
ragazzo sottolinea come oggi la
delocalizzazione delle imprese determina la
migrazione di lavoratori italiani verso le sedi
delle ditte. Nel passato le migrazioni oltre che
per motivi economici si facevano anche per
scoprire posti nuovi.
Mappa mentale
Migrazione è:
spostamento di persone, animali, popoli
Migra:
extracomunitari
profughi libici
Le cause delle migrazioni sono:
guerra
regime politici dittatoriali
problemi economici
espulsione coatta
trovare una nuova vita
per scoprire posti nuovi
Le migrazioni del passato sono:
migrazione italiana del 900 verso l’America con controllo dei nuovi arrivati ed eventuale
rimpatrio per i non adatti
spostamento dei nomadi
emigrazione da parte dei colonizzatori nelle terre conquistate
la conquista dell’Ovest
la tratte de negri che per alcuni allievi non rientra nel fenomeno migratorio
Le migrazioni oggi:
sono più facili perché legittimate dal riconoscimento dei Diritti Umani della carta dell’Onu;
rese possibili grazie ai moderni mezzi di trasporto; facilitate dal passaporto e dai trattati
europei che favoriscono la circolazione delle persone all’interno dell’UE.
sono più difficili per la pratica dei respingimenti (caso Australia)
Ieri si emigrava
dall’Europa
Oggi si emigra
dai paesi poveri verso quelli ricchi ed in particolare dal Messico verso gli Stati Uniti,
dall’Africa e dalla Cina verso l’occidente.
per la delocalizzazione delle imprese
A Prato Nevoso sono arrivati dei profughi libici, indesiderati dagli albergatori e dalla
popolazione locale, ma accolti dal parroco che ha dato loro non solo un luogo dove
vivere ma anche importanza tanto da farli diventare personaggi di un presepe
vivente. Un altro ragazzo replica che nei presepi di Pianvignale e Prea i presepi sono
animati da bianchi e non da neri!.
Commento alla Conversazione Clinica
• Le conoscenze spontanee degli allievi denotano una serie di
acquisizioni di informazioni legate alla formazione scolastica come
quando parlano della migrazione italiana dell’inizio del ‘900 e della
visita alle mostra delle ”Officine grandi riparazioni”. Lo studio del
fenomeno migratorio è associato alla questione della colonizzazione
portoghese e spagnola dei conquistadores, all’azione dei pionieri
della frontiera dell’Ovest (Far West) che volevano portare la civiltà
nei territori selvaggi, alla tratta dei negri. La classe ha difficoltà a
focalizzare quest’ultimo il fenomeno in quanto - nell’elencare gli
spostamenti - si imbatte su diverse tipologie di migrazioni che
occorre distinguere in base sia al fine, sia alle forme di
organizzazione, sia alle modalità di realizzazione. È evidente che la
migrazione di soggetti che si muovono per migliorare le proprie
condizioni di vita o per sfuggire alla guerra sono molto diverse da
quelle legate ai processi di dominio e colonizzazione o di
sfruttamento organizzato di manodopera schiava. Questa questione
merita un approfondimento e una classificazione basata su criteri
rigorosi e condivisibili. Interessante è il riferimento alla carta ONU e
ai trattati europei che in teoria offrono gli strumenti per affrontare in
modo più corretto il fenomeno migratorio di oggi. Tuttavia proprio la
discussione sul caso dei profughi libici considerati indesiderati dalla
popolazione locale di Prato Nevoso offre l’occasione per riflettere
con i ragazzi sulla distanza che esiste tra le norme programmatiche,
le potenzialità in atto e le effettive azioni quotidiane che di quei
principi non tengono conto.
• In campo educativo va ripresa la lettura della
Dichiarazione dei diritti umani e va analizzata, discussa,
situata storicamente, approfondita per comprendere la
distanza tra il corretto ragionare e l’abbrutimento
quotidiano di soggetti che – presi da paure e tornaconti
personali- riescono a negare valori etici e morali. La
riflessione non va presentata come una lezione, ma va
ricostruita con gli alunni: sono essi che devono poter
ragionare, sentire e riflettere magari con forme di
drammatizzazioni e ludiche per capire effettivamente ciò
che è buono per tutti e ciò che invece va evitato per non
scadere nelle barbarie dell’ignoranza. Lo stesso
paragone tra la condizione degli italiani all’estero e degli
stranieri in Italia può servire da stimolo per empatizzare
oggi con quanti- come gli italiani di un tempo- vengono
solo per migliorare la propria condizione di vita.
Interessante e da approfondire è anche la pista delle
attuali migrazioni legate ai processi di mondializzazione
dell’economia che rende il movimento degli uomini una
situazione sempre più naturale e stabile.
Matrice cognitiva (ciò che sanno)
• La migrazione è spostamento di persone, popoli, animali
• Le cause delle migrazioni sono:politiche, economiche,
culturali e sociali
• Le migrazioni sono fenomeni che caratterizzano la storia
di sempre.
• Le migrazioni sono tutelate da carte Internazionali quali
la Dichiarazione dei Diritti umani
Compito di apprendimento (ciò che non sanno)
• Le forme di spostamento sono diverse e vanno
classificate.
• Il divario tra norme programmatiche, principi etici ed i
comportamenti quotidiani misura il grado di democrazia
e civiltà di un popolo
• Il processo di mondializzazione dell’economia rende
l’uomo di oggi Homo migrans
RETE CONCETTUALE
MIGRAZIONE
=
SPOSTAMENTI
variabili nel tempo e nello spazio
e di
DIVERSI TIPI
sempre più governati da
CARTE INTERNAZIONALI DEI DIRITTI UMANI
a difesa dell’
HOMO MIGRANS
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