Quarta lezione
(parte introduttiva)
- Sintesi della discussione sul concetto di
ruolo sociale
- Ruolo sociale e personalità individuale
- Perché un ruolo è sociale?
- Dati dichiarati e dati operativi: il
concetto di ruolo come risorsa
metodologica
Il concetto di ruolo sociale
• Con il termine di ruolo sociale, o meglio
posizione di ruolo (cfr. Goffman 2003),
abbiamo indicato un complesso di
aspettative normative
• Provare a comparare il concetto di posizione di ruolo (o
status) con quello di prestazione (o posizione) di ruolo
• Provare a comparare il concetto di aspettativa normative
con quello di aspettativa cognitiva
Aspettative normative e
cultura
• Il concetto di aspettativa normativa, così
come quello di status, hanno al loro
interno un richiamo esplicito ad uno
spazio di significato, condiviso da un
certo numero di attori sociali
Ruolo, cultura, identità
• Dato uno spazio condiviso di significati,
occupare una posizione di ruolo significa,
implicitamente, prendere posizione all’interno
di questo spazio, tracciandovi un possibile
percorso.
• ES:
uomo,
padre,
marito
e,
contemporaneamente,
attivista
politico,
volontario, difensore nella squadra di
calcetto, direttore del personale di un’azienda
di informatica
La distanza
dalla posizione di ruolo
• Goffman [2003] esamina la distanza dal ruolo
partendo dal sistema situato di attività. E
mostra una distanza dal ruolo come la
comparsa di altri sé fianco a fianco di quello
inscritto nella posizione di chirurgo
• Ci chiediamo allora: è possibile una distanza
dal ruolo quando in questione non è
semplicemente la prestazione situata, ma il
significato
della
posizione
nel
suo
complesso?
La distanza dal ruolo
istituzionalizzata
• Chi fa obiezione di coscienza, per
esempio in ambito medico, come
spesso capita in ginecologia, rifiuta di
eseguire alcune prestazioni di ruolo,
che invece i colleghi non obiettori
eseguono quasi quotidianamente.
La distanza dal ruolo
istituzionalizzata
• Tutto ciò è previsto dalla legge, e lo
stesso succedeva anche poco tempo fa,
quando la leva era obbligatoria, con il
servizio civile.
• La legge tutela allo stesso tempo il
diritto di interrompere la gravidanza e
quello di obiettare a questa interruzione.
Conflitto sul significato
del ruolo
• La legge sull’interruzione volontaria di
gravidanza (IVG) parrebbe il risultato di
un conflitto sul ruolo del medico. Da una
parte coloro che la praticano, dall’altra
coloro che, in virtù di una loro posizione
morale, scelgono di non eseguirla.
Ruolo e identità
• Poiché l’interruzione di gravidanza urta i
miei più profondi convincimenti morali,
non possono obbligarmi ad essere ciò
che non sono e non voglio diventare.
Ciò che non sono e che non
voglio diventare
Praticare l’IVG significherebbe permettere
a quelle aspettative connesse alla
posizione (mi aspetto che il ginecologo
pratichi l’VG) di invadere altre posizioni di
ruolo (un cattolico considera la vita sacra
sin dal suo concepimento)
Ruolo e identità
• Quando le aspettative connesse ad una
posizione di ruolo si riflettono su altre
posizioni di ruolo, si presenta la
questione dell’assorbimento.
• È difficile essere un cattolico praticante
se si decide di fare l’IVG.
Ruolo e identità
- L’analisi della posizione di ruolo del
ginecologo obiettore ci mostra una distanza
dal ruolo di natura differente da quella
esaminata da Goffman.
- I due risultati non sono comunque in
contraddizione. Quello di Goffman è rivolto ad
un sistema situato di attività, quella che
abbiamo proposto invece riguarda una
posizione di ruolo nel suo complesso
Ruolo e identità: posizione
• Medico obiettore: l’esecuzione dell’IVG entra i
conflitto con i miei convincimenti ultimi e
dunque nego la possibilità di eseguire tale
prestazione. Anzi, è l’identità stessa, il
significato del ruolo medico ad essere in
questione. Proprio perché sono un medico
ginecologo non pratico l’IVG
• Il diritto neutralizza il conflitto. La posizione di
ruolo prevede l’obiezione di coscienza: chi la
pratica e chi non la pratica
Ruolo e identità: prestazione
• Chirurgo in sala operatoria: propongo altre
identità; riconosciute ed accettate (il maschio
protettivo e galante nei confronti delle
infermiere,
il
mattacchione
con
gli
specializzandi, ecc.).
• Il chirurgo, ricordate, è anche un padrone di
casa
Ruolo e identità: la
mediazione sociale
• Ciò che non cambia è che in entrambi casi
l’identità
parrebbe
possibile
soltanto
attraverso una mediazione sociale. Qui per
sociale si deve intendere normativo: ci sono
delle norme che permettono al chirurgo di di
essere interpretato come un buon padrone di
casa, così come c’è una norma che permette
al medico di obiettare e di identificarsi, se non
altro, come medico obiettore (non bisogna
essere per forza cattolici praticanti per
obiettare…)
Azione e dichiarazione
• È importante a questo punto distinguere
tra un’informazione che proviene da
un’azione di distanza promossa da un
attore
sociale
inserito
in
una
determinata posizione di ruolo e
un’informazione che invece proviene da
una dichiarazione rilasciata dallo stesso
autore su di uno stimolo specifico
Howard Becker e gli studenti
di medicina
• Howard Becker
(1928), sociologo
americano, amico e
collega di E.
Goffman. Negli anni
’50 svolge una
ricerca sulla
socializzazione della
classe medica
americana
Howard Becker e gli studenti
di medicina
• Durante la sua osservazione all’interno del
campus dell’Università del Kansas, partecipa
come uditore ad alcune lezioni universitarie
assieme agli studenti del primo anno
• In una di queste occasioni nota alcuni degli
studenti copiare durante un compito in classe
• Si chiede: che cosa avrebbero riposto quegli
stessi studenti ad un ipotetico questionario
sull’accettabilità etica di copiare durante un
esame?
I racconti dal campo
di John Van Maanen
Etnografie realiste
• Esiste un mondo esterno, che posso
osservare e descrivere. Lo sguardo si
adagia sulla realtà e la riflette
oggettivamente.
Riflessività
Nel ristretto ambito della ricerca
etnografica, il concetto di riflessività si
riferisce soprattutto al campo ed al
rapporto che corre tra il ricercatore e gli
attori che lo abitano. il campo cessa di
essere una “cosa” per diventare una
realtà sociale, la cui costruzione è per
forza di cose negoziata.
Conseguenze sulla narrazione
dell’esperienza etnografica
Racconti confessionali:
l’etnografia, la descrizione cioè della cultura del
gruppo sociale con cui interagisco, non può
prescindere dalla narrazione delle contingenze
che l’hanno prodotta così come è.
Conseguenze sulla narrazione
dell’esperienza etnografica
Racconti evocativi (autoetnografia):
Visto che la riflessività, al pari di uno specchio, mi
rigetta in faccia sempre la mia immagine, tanto
vale allora che parli dell’unica cosa di cui posso
parlare, cioè di me stesso. Di me stesso e della
mia esperienza di cambiamento, del mio
processo di socializzazione verso assetti
differenti: una malattia, un’esperienza lavorativa
nuova e scioccante, ecc. Ricercatore e campo in
un certo senso coincidono
Critiche naϊve alla deriva
interpretativa
1) Ci sono etnografie realiste che hanno fatto la
storia della sociologia ed altre che si
tormentano in modo irritante l’ombelico che
verranno dimenticate un secondo dopo la loro
uscita
2) Lo scopo delle autoetnografie non è
conoscitivo, ma evocativo. Questo tipo
d’intento viola il contratto implicito di
finanziamento pubblico della ricerca, che
dovrebbe servire a produrre conoscenze utili
e spendibili
Critiche metodologica alla
deriva interpretativa
1)
2)
3)
4)
I
dati
di
base
dell’etnografia
derivano
dall’esperienza osservativa
il campo, al di là di tutti i virtuosismi decostruttivi dei
ricercatori post-moderni, dato che è la realtà
quotidiana dei nativi, mette loro di fronte ad
alternative in cui sono costretti a smettere di
parlare e, finalmente, ad agire.
Le azioni si sviluppano su di un campo di
significato condiviso (condiviso non vuol non
conflittuale)
Osservando le azioni giungo a descrivere una
cultura
Riassunto I
• L’analisi della distanza dal ruolo può essere
applicata anche ad una posizione di ruolo
(status)
• In entrambi i casi, comunque, il risultato non
cambia. Per operare una distanza debbo
servirmi di una mediazione sociale
• Qui per sociale si deve intendere normativo:
ci sono delle norme che abilitano il processo
di identificazione
Riassunto II
• Si parla di azioni di distanza dal ruolo e non
di dichiarazioni di distanza dal ruolo
• Le azioni di sviluppano su di un piano
condiviso di significato (che non vuol dire
pacifico!!)
• Osservando le azioni di distanza dal ruolo
posso giungere ai significati condividi dal
gruppo in esame
• Questa considerazione costituisce anche una
critica (se volete un freno) alla deriva
interpretativista presente in etnografia
Prossima lezione
Ruolo sociale e Modernità
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