Liceo Socio-Psico-Pedagogico “Leonardo da Vinci” classe III B Realizzato dalle alunne: Longo Giulia, Rosati Sharon, Cirillo Erika. Professoressa di riferimento: Maria Formicola. La guerra in Afghanistan è iniziata nell’ottobre 2001, poco dopo gli attentati dell’11 settembre contro gli Stati Uniti. L’alleanza del nord, costituita da gruppi afgani ostili ai Talebani, ha fornito le forze di terra, mentre gli USA hanno fornito inizialmente solo forze aeree, successivamente hanno stanziato forze anche al livello territoriale. Lo scopo ufficiale delle invasioni è quello di distruggere al-Qaeda, negando la possibilità di circolare liberamente all’interno dell’Afghanistan attraverso il rovesciamento del regime Talebano. Chi sono i Talebani? Il termine talebani indica gli studenti delle scuole coraniche, ma i mass media lo usano per indicare la popolazione fondamentalista presente in Afghanistan. Sviluppatisi come movimento politico e militare per la difesa dell’Afghanistan dall’invasione sovietica, i talebani vorrebbero costruire uno stato teocratico che riprende tutti gli ideali culturali, economici, politici e sociali dell’Islam. I talebani hanno governato in Afghanistan dal 1996 fino all’avvento degli Stati Uniti. 11 Settembre 2001: il giorno che cambiò la storia L’11 settembre 2001 gli Stati Uniti subiscono il più grave attentato terroristico della storia. Tre aerei di linea sono dirottati da piloti suicidi e trasformati in missili di distruzione. Alle 8.45 del mattino a New York un aereo con tutti i passeggeri si infrange esplodendo contro la torre nord del World Trade Centre. 18 minuti più tardi un altro aereo colpisce la torre sud. Alle 9.45 il pentagono è colpito da un altro aereo di linea. Un quarto jet cade a Pittsburgh, dopo che alcuni passeggeri hanno tentato di opporsi ai dirottatori. Si calcola che il numero delle vittime sia elevatissimo e che i morti e i dispersi appartengano a ben 60 nazionalità. Cresce la certezza della responsabilità diretta come mandante dell’attentato di Bin Laden. Attacco alle torri Il 21 Settembre 2001 il presidente degli Stati Uniti Bush lanciò un ultimatum ai Talebani in cui fece le seguenti richieste: • consegnare tutti i leader di Al Qaeda agli Stati Uniti; • liberare tutti i prigionieri di nazioni straniere; • proteggere gli stranieri presenti in Afghanistan; • chiudere i campi d’addestramento terroristici in Afghanistan. I Talebani rifiutarono l’ultimatum in quanto non vi era prova che legasse Bin Laden agli attentati dell’11 settembre. A metà ottobre, alcuni membri del regime Talebano incontrarono gli ambasciatori statunitensi in Pakistan per convincere il Mullah Omar a consegnare Bin Laden e a essere disposti a processarlo in Afghanistan. Bush rifiutò tutte le offerte dei Talebani. Il conflitto del 2001 7 OTTOBRE: Comincia la campagna militare contro l’Afghanistan; bersagliamento dei covi dei terroristi di Al Qaeda e le basi militari dei Talebani. 10 NOVEMBRE: Cade Mazar e-Sharif determinando la prima sconfitta del regime talebano. 13 NOVEMBRE: Viene conquistata Jalalabad. Il capo spirituale incita alla lotta contro gli invasori occidentali. 18 NOVEMBRE: Da Taranto salpa la flotta italiana che andrà a perlustrare le acque del Mar Arabico. 25 NOVEMBRE: L’ alleanza del Nord conquista Kondunz. 28 NOVEMBRE: Nel carcere di Qala-e-Jangi cessa ogni resistenza della “legione straniera” talebana. Tutti i ribelli vengono uccisi. 5 DICEMBRE: Si concludono le trattative tra le etnie afghane: nel paese si insedierà un governo provvisorio sotto la guida di Hamid karzai, di etnia pashtun. 6 DICEMBRE: Resa di kandahar. Comincia la caccia a Osama Bin Laden e al leader spirituale. 13 DICEMBRE: Viene diffuso un video in cui Osama Bin Laden ammette di essere il mandante degli attentati dell’11 Settembre. Dopo l’11 Settembre Alla fine del 2001 si è avviato il processo di ricostruzione dell’Afghanistan, con una serie di iniziative internazionali sono state poste le basi per la ricostruzione istituzionale del paese. È stata convocata la Loya Jirga (assemblea legislativa dei capi tribali), è stato nominato un governo provvisorio affidato a Hamid karzai. Le forze della coalizione nazionale anti-talebana hanno lasciato nelle mani degli afghani il potere politico. Negli ultimi anni si è assistito al ritorno in campo dei talebani che stanno provocando la morte di civili, soldati occidentali e giornalisti. Oggi Il processo di ripristino delle strutture civili ed economiche in Afghanistan è tuttora in corso. La situazione complessiva dell’Afghanistan di oggi è difficile. Le mine antiuomo lasciate sul terreno dagli eserciti di tutte le parti in conflitto rendono quotidianamente rischioso il transito su strade e ponti. La produzione del traffico di droga prosegue e s’intensifica. le attività economiche lecite faticano a rimettersi in moto, e così la vita civile. perchè l’Afghanistan non venga abbandonato al proprio destino è essenziale che, proprio quando i mezzi di comunicazione di massa appaiono un po’ distratti, i soggetti più coinvolti nella rinascita del paese asiatico continuino a tenere desta l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale sull’evolversi della situazione. Il nostro punto di vista… Gli attentati terroristici dell’11 settembre hanno colpito molto duramente la popolazione americana distruggendo anche l’invulnerabilità fisica e morale degli Stati Uniti. La guerra in Afghanistan è servita a far cadere un regime tirannico, a demolire covi di terroristi, ma anche ad assicurarsi posizioni di potere in una zona di vantaggio economico. La popolazione afgana tutt’oggi è molto scossa dalle vicende venutesi a creare dopo l’11 Settembre. A noi giovani una tale catastrofe d’armi, uomini, sogni e speranze appare come qualcosa di oscuro, impensabile, poiché non ci capacitiamo di come l’uomo sia capace di distruggere la vita stessa. Nessuna mente umana può progettare la morte di tante persone, soprattutto di tanti innocenti tra i quali donne e bambini. Gli uomini sono di passaggio in questo mondo e dovrebbero sfruttare la vita al meglio, non guidati dalla sete di potere, ma con le gioie, gli affetti, l’amore e soprattutto in pace tra loro. Ciò che tutti noi ci chiediamo è se la guerra sia l’unico modo per soffocare questi orribili atti compiuti da alcuni fanatici integralisti arabi. Ma può servire un’altra guerra considerando che la violenza genera solo altra violenza? Anche noi pur assistendo agli avvenimenti dall’esterno non ci mettiamo in moto per tentare di alleviare questa grande sofferenza, ma spesso non ci sentiamo minimamente sfiorati da una situazione che apparentemente non ci riguarda, ma che in realtà è nostra a tutti gli effetti. Forse non ci accorgiamo della gravità della situazione o forse vogliamo solo far finta di non accorgercene. “I suoi occhi ciechi sono come monete d’argento incassate in due crateri profondi” Questa frase può sembrare inutile, banale, ma in sé racchiude la nostra mentalità, la mentalità della nostra società possedente occhi nascosti o che si nascondono per la paura di guardare ciò che realmente vedono. Non lasciamo che il mondo diventi cieco, perché ognuno di noi è una parte di quegli occhi. Se tutti insieme provassimo a spingere le palpebre in su allora forse quegli occhi si aprirebbero osservando ciò che egli stesso quando era cieco ha creato e potrebbe ancora essere in tempo per modificarlo. Noi siamo convinte che “esiste un modo per tornare ad essere buoni”. “Il cacciatore di aquiloni” • Documento: Nuovo mondo • Google: Wikipedia Guerra in Afghanistan • Kyoto: la geografia per problemi • “Il Cacciatore d’Aquiloni” Khaled Hosseini Musiche: • Base musicale diapositive:” Goodbye My Lover” James Blunt; “Every Time We Touch” Cascada • Base musicale video conclusivo: “Dove l’Aria è Polvere” Laura Pausini Creato da: Giulia Longo – Sharon Rosati – Erika Cirillo