Torino, 8 aprile 2008
L'assicurazione interna della
qualità nei conservatori
Alvaro Lopes Ferreira
www.bolognaprocess.it
Le politiche sulla qualità, 1
Perché?
L'adesione al Processo di Bologna implica
la convergenza dei sistemi di istruzione
superiore operanti nei paesi europei.
L'obiettivo principale è la nascita di una
nuova cittadinanza europea, resa
possibile dalla libera circolazione di
studenti e di lavoratori.
La fiducia reciproca fra le istituzioni
europee di formazione superiore è
condizione necessaria per il
raggiungimento degli obiettivi.
Le politiche sulla qualità, 2
Quando?
Entro il 2010 il processo di convergenza
dovrà essere concluso, e altrettanto la
cosiddetta Strategia di Lisbona,
connessa intimamente al Processo di
Bologna, che prevede per l'Europa
l'ambizioso progetto di:
“diventare l'economia basata sulla
conoscenza più competitiva e dinamica
del mondo, in grado di realizzare una
crescita economica sostenibile con nuovi
e migliori posti di lavoro e una maggiore
coesione sociale”
Le politiche sulla qualità, 3
Dove?
A livello europeo gli obiettivi sono stati
delineati dai Ministri dell'Istruzione superiore
nelle dichiarazioni di Bologna ('99), Praga
('01), Berlino ('03), Bergen ('05), Londra
('07).
A livello nazionale gli obiettivi si sono tradotti
in legislazione e regolamenti, peraltro
ancora incompiuti nel sistema dell'AFAM.
A livello settoriale vi sono i contributi AEC
per applicare le indicazioni del Processo di
Bologna al mondo della formazione artistica
in generale e musicale in particolare.
Le politiche sulla qualità, 4
Cosa?
La Quality Assurance è fra gli obiettivi più
rilevanti del Processo di Bologna e forse il
più urgente per gli istituti di formazione
superiore. L'associazione delle università
europee ha promosso il primo Forum
sulla QA a Monaco nel 2006 ed il secondo
a Roma, nel 2007.
L'Assicurazione interna di Qualità è il
cuore dei sistemi di QA e garantisce alle
istituzioni la possibilità di migliorare
continuamente la propria offerta formativa,
oltre a prepararle per l'Assicurazione
esterna di Qualità.
Le politiche sulla qualità, 5
Gli strumenti a disposizione delle
istituzioni per l'implementazione di un
sistema efficace di assicurazione interna
della qualità sono:
Come?
le Linee guida ENQA, predisposte dal
network europeo per la Quality
Assurance;
le Indicazioni dell'ANVUR, l'agenzia
italiana per la valutazione dell'Università
e della Ricerca;
l'Handbook AEC, elaborato da un gruppo
di lavoro dell'Associazione Europea dei
Le politiche sulla qualità, 6
I vertici didattici e amministrativi degli
Istituti AFAM sono gli indispensabili
promotori di una cultura della qualità, e
possono contare su attori importanti
come:
Chi?
Nuclei di Valutazione, previsti dal DPR
132/03 sull'autonomia che è stato
recepito negli statuti delle Istituzioni
AFAM;
Referenti per il Processo di Bologna,
docenti individuati dalle istituzioni per la
campagna di informazione dei Promotori
di Bologna.
Le politiche sulla qualità, 7
Il Nucleo di Valutazione “... è formato da tre componenti
aventi competenze differenziate, di cui due scelti fra
esperti esterni, anche stranieri, di comprovata
qualificazione nel campo della valutazione” (art. 10 del
DPR 132/03)
Deve verificare “... la rispondenza dei risultati agli
obiettivi” anche mediante “... analisi comparative dei
costi e dei rendimenti, l'utilizzo ottimale delle risorse”
Deve redigere “... una relazione annuale” e “...
acquisisce periodicamente, mantenendone
l'anonimato, le opinioni degli studenti sulle attività
didattiche”
Le politiche sulla qualità, 8
Per creare una situazione favorevole al lavoro del
Nucleo di Valutazione e per evitare che il Nucleo
stesso possa essere vissuto come organo burocratico
e distante è indispensabile però coinvolgere
proattivamente tutte le componenti delle Istituzioni,
studenti, personale amministrativo e docenti, con
un'adeguata campagna di informazione.
Il Referente per il Processo di Bologna, che faccia o
meno parte del Nucleo di Valutazione, ha questo ruolo:
mettere a disposizione delle Istituzioni la propria
esperienza europea e la propria conoscenza delle
tematiche del Processo di Bologna a garanzia del
corretto approccio dell'Istituzione.
Le politiche sulla qualità, 9
Questa esperienza risale almeno al 2004 con la
creazione della Rete dei Referenti AFAM per il
Processo di Bologna, nata con l'obiettivo di portare
capillarmente le informazioni alle istituzioni (così
come per il sistema universitario).
I due seminari nazionali realizzati dai Bologna Promoters
nel 2005 a L'Aquila (sulle tematiche del Processo di
Bologna) e nel 2007 a Trieste (sull'Assicurazione della
Qualità) hanno consolidato le loro competenze.
Inoltre, i Referenti possono contare sul supporto
operativo del sito www.processodibologna.it la cui
navigazione è agile e copiosi i materiali disponibili,
curato dall'Agenzia Nazionale LLP (Lifelong Learning
Le politiche sulla qualità, 10
Ma le Istituzioni AFAM stesse, in questi ultimi anni, si
sono confrontate largamente con l'Europa, attraverso
la mobilità di studenti e docenti, ed hanno potuto
misurare la loro qualità in rapporto alle istituzioni
partner.
Gli uffici amministrativi hanno dato un grande
contributo a questa crescita e l'internazionalizzazione
è diventata una straordinaria palestra per lo sviluppo
delle loro capacità operative, nonostante i cronici limiti
di organico.
Il confronto è stato ed è molto confortante per la qualità
delle attività formative espressa dagli Istituti AFAM,
nonostante un divario di risorse a volte imbarazzante.
Le politiche sulla qualità, 11
Nel 2006, per la seconda campagna di informazione
sul Processo di Bologna, il gruppo dei promotori,
potendo contare su questa maturità del sistema
AFAM, non ha avuto dubbi nell'indicare come priorità
l'implementazione di un corretto sistema di
Assicurazione Interna della Qualità.
Occorre anzitutto che il necessario coinvolgimento di
tutte le componenti delle Istituzioni non sia passivo
o meccanico, ma nasca virtuosamente per
condivisione degli obiettivi, con la finalità di innescare
politiche di cambiamento.
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Le politiche sulla qualità significano infatti scommettere
sulla capacità di monitorare correttamente i propri
risultati e di attuare le scelte atte a migliorarli.
L'Associazione Europea dei Conservatori ha pubblicato
nel 2007 l'Handbook Internal Quality Assurance in
Higher Music Education come guida alle istituzioni
per affrontare questa sfida.
Il testo è stato tradotto in italiano in occasione del
seminario di Trieste per offrire alle istituzioni un
supporto semplice ed efficace ed è disponibile
online (www.processodibologna.it)
L'Handbook AEC, 1
Qualche brevissima indicazione:
La redazione del testo è stata preceduta da un'indagine,
durata circa tre anni, che ha coinvolto 69 conservatori
europei;
la qualità è da sempre il presupposto dell'esistenza
stessa dei conservatori;
la novità non è quindi la qualità, sono nuove le modalità
con cui viene garantita e migliorata;
lo strumento operativo è il circolo virtuoso PDCA ovvero:
Plan (progettare) Do (realizzare) Check (verificare)
Adapt (adeguare)
L'Handbook AEC, 2
Questa procedura potrà essere applicata:
•
•
•
•
al prodotto (la musica, i musicisti, etc.)
al processo (di apprendimento, di insegnamento)
all'organizzazione (del conservatorio)
alla stessa Assicurazione Interna della Qualità
analizzando sia i dati oggettivi (fatti concreti, numeri,
statistiche, etc.) che i dati soggettivi (dichiarazioni di
soddisfazione degli studenti, dei docenti, del personale
amministrativo, dei datori di lavoro, etc.)
Le politiche sulla qualità, 13
La recente emanazione da parte del MiUR del DM
483/08 con le norme attuative ordinamenti didattici,
fornisce alle istituzioni un ineludibile orizzonte
temporale entro il quale attivare il sistema di
Assicuzione interna della Qualità, in concomitanza con
la progettazione dei corsi.
Nel circolo virtuoso PDCA, descritto nel manuale
dell'AEC, la fase di progettazione parte dalla
definizione degli obiettivi, che in questo caso quelli
didattici, elaborati secondo in termini di risultati di
apprendimento attesi.
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La qualità è da sempre una necessità intrinseca oltre che
un obiettivo della fomazione artistica, e le capacità di
rinnovamento e di ampliamento dell'offerta formativa
che le Istituzioni AFAM hanno dimostrato in questi anni
di applicazione della Riforma non potranno che essere
esaltate dalle procedure di valutazione.
La cultura della qualità e le relative procedure sono
perciò da intendersi a garanzia della bontà del
progetto formativo delle Istituzioni AFAM. L'Italia tutta
ha da guadagnare da questa consapevolezza,
auspicando che scelga finalmente di sfruttare tutto il
potenziale espresso dal settore dell'alta formazione
artistica, musicale e coreutica.
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