TAVOLO C qualità della vita e inclusione sociale Programmazione comunitaria 2014-2020 Tavolo Tecnico C Qualità della vita ed inclusione sociale Incontro del 6 marzo 2012 1 Investire nell’Europa sociale TAVOLO C qualità della vita e inclusione sociale Obiettivo tematico 9 Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà Condizionalità ex ante 2 Investire nell’Europa sociale TAVOLO C qualità della vita e inclusione sociale Condizionalità 10.1 Inclusione attiva. Integrazione comunità emarginate come i Rom: a) esistenza e attuazione di una strategia nazionale per la riduzione della povertà conformemente alla raccomandazione della Commissione del 3 ottobre 2008 relativa all'inclusione attiva delle persone escluse dal mercato del lavoro e agli orientamenti in materia di occupazione; b) esistenza di una strategia nazionale per l'inclusione dei Rom in conformità del quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom; c) sostegno alle parti interessate nell'accesso ai Fondi. 3 Investire nell’Europa sociale TAVOLO C qualità della vita e inclusione sociale Esistenza di una strategia nazionale per l'inclusione dei Rom in conformità del quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom Valutazione del soddisfacimento della Criteri di adempimento condizionalità Esistenza di una strategia nazionale per l'inclusione dei Rom che: - - - - - - stabilisca obiettivi nazionali raggiungibili per l'integrazione dei Rom al fine di colmare il divario che li divide dal resto della popolazione. Tali obiettivi devono affrontare almeno i quattro obiettivi dell'UE per l'integrazione dei Rom, relativi all'accesso all'istruzione, all'occupazione, all'assistenza sanitaria e all'alloggio; sia coerente con il programma nazionale di riforma; identifichi ove pertinente le microregioni svantaggiate o i quartieri ghetto in cui vivono le comunità più svantaggiate, utilizzando indicatori socioeconomici e territoriali già disponibili (es. livello di istruzione molto basso, disoccupazione di lungo periodo, ecc.); assegni finanziamenti sufficienti a carico dei bilanci nazionali, cui si aggiungeranno, se del caso, finanziamenti internazionali e dell'UE; comprenda rigorosi metodi di controllo per valutare l'impatto delle azioni di integrazione dei Rom e un meccanismo di revisione per l'adattamento della strategia; sia progettata, attuata e monitorata in stretta cooperazione e in costante dialogo con la società civile dei Rom e con le autorità regionali e locali; contenga un punto di contatto nazionale per la strategia nazionale di integrazione dei Rom con l'autorità per coordinare lo sviluppo e l'attuazione della strategia. E’stato inviato a Bruxelles il piano “Strategia nazionale d’inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti” approvato dal Consiglio dei Ministri il 24 febbraio 2012. Il piano prevede la collaborazione tra ministeri per la Cooperazione internazionale e per l’Integrazione, Interno, Lavoro e Politiche sociali, Giustizia, Salute, Istruzione, Università e Ricerca ed enti locali attraverso una "cabina di regia" coordinata sul territorio dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar). Non è emersa alcuna criticità nel confronto con la Commissione Europea 4 Investire nell’Europa sociale TAVOLO C qualità della vita e inclusione sociale SOSTEGNO ALLE PARTI INTERESSATE PER LA PRESENTAZIONE DI PROPOSTE DI PROGETTI E PER L'ATTUAZIONE E LA GESTIONE DEI PROGETTI SELEZIONATI Criteri di adempimento Valutazione del soddisfacimento della condizionalità Criterio non ancora soddisfatto. Il sostegno alle parti interessate potrà riguardare due aspetti: - assistenza in riferimento agli ambiti di intervento tematici; -assistenza in riferimento a regolamenti e procedure dei fondi europei. Non è emersa alcuna osservazione nel confronto con la Commissione Europea 5 Investire nell’Europa sociale TAVOLO C qualità della vita e inclusione sociale Esistenza e attuazione di una strategia nazionale per la riduzione della povertà: il confronto con la Commissione sui criteri di adempimento La strategia nazionale per la riduzione della povertà è ad oggi rappresentata dalle azioni previste dal PNR che si pongono come finalità quella di: •contrastare la povertà promuovendo l’occupazione e rimodulando gli interventi sulla popolazione con maggiori sintomi di disagio sociale ed economico; •favorire la conciliazione tra lavoro e azioni di cura; •riorganizzare i flussi informativi per rendere più efficienti ed efficaci le prestazioni sociali; •sperimentare una misura generalizzata di contrasto alla povertà assoluta, condizionata alla partecipazione a percorsi di ricerca attiva del lavoro (nuova social card); •riformare l’ISEE; •mettere a punto un piano di medio periodo per gli anziani non autosufficienti. 6 Investire nell’Europa sociale TAVOLO C qualità della vita e inclusione sociale Esistenza e attuazione di una strategia nazionale per la riduzione della povertà conformemente alla raccomandazione della Commissione del 3 ottobre 2008 relativa all'inclusione attiva delle persone escluse dal mercato del lavoro e agli orientamenti in materia di occupazione. Criteri di adempimento Valutazione del soddisfacimento della condizionalità Disponibilità di una strategia nazionale per la riduzione della povertà che: – si basi su dati di fatto. A tal fine è necessario un sistema di raccolta e analisi di dati e informazioni che fornisca elementi sufficienti per elaborare politiche di riduzione della povertà. Questo sistema è utilizzato per tenere sotto controllo gli sviluppi; – sia conforme all'obiettivo nazionale relativo a povertà ed esclusione sociale (come definito nel programma nazionale di riforma), che comprende l'ampliamento delle opportunità di occupazione per i gruppi svantaggiati; - – contenga una mappatura della concentrazione territoriale al di là del livello regionale/NUTS3 dei gruppi emarginati e svantaggiati, compresi i ROM; – dimostri che parti sociali e parti interessate sono coinvolte nella progettazione dell’inclusione attiva; – comprenda misure per passare dall’assistenza residenziale all’assistenza diffusa sul territorio; - indichi in modo chiaro misure volte a prevenire e combattere la segregazione in tutti i campi. -La predisposizione della strategia sulla base dei dati sarà facilmente realizzata, potendo contare su basi informative quali: l’indagini Istat su “Reddito e condizioni di vita” (EU SILC); “Consumi delle famiglie”; Approfondimenti una tantum su “Redditi delle famiglie con stranieri”, “Condizioni di vita delle persone separate, divorziate e coniugate dopo un divorzio”; indagine Istat, Caritas, FIO.psd e Ministero del Lavoro sui senza dimora; data warehouse delle statistiche ufficiali sul tema della coesione sociale (Inps, l'Istat e Ministero del Lavoro), etc. Nella strategia verranno riprese le attività previste dal PNR in materia di sostegno al reddito e accessibilità dei servizi, mentre in riferimento al mercato del lavoro oltre agli interventi volti a favorire lavoro di cura e conciliazione andranno integrati gli interventi di cui all’obiettivo tematico 8; - Il criterio è facilmente soddisfatto in relazione ai ROM (mappatura presente nella Strategia di inclusione dei Rom). Potrà essere inoltre soddisfatto in relazione alla esclusione dal mercato del lavoro, utilizzando la disponibilità di dati a livello provinciale. Inoltre potranno essere identificate aree in cui è alta la presenza di persone senza dimora. Da verificarsi la possibilità di identificare altre aree di disagio estremo (indicatori di alta dispersione scolastica, diffusione di fenomeni di microcriminalità, ecc.); - Il criterio potrà essere facilmente soddisfatto. Già attuato in riferimento ad alcune azioni previste dal PNR come la riforma dell’ISEE; Potrebbe essere soddisfatto in relazione agli anziani non autosufficienti. Anche in riferimento agli interventi rivolti ai senza dimora potranno essere predisposte delle linee guida per gli interventi territoriali che tengano conto di questo criterio; - misure volte a prevenire e combattere la segregazione in tutti i campi. 7 Investire nell’Europa sociale TAVOLO C qualità della vita e inclusione sociale LA RICOGNIZIONE DELLE STRATEGIE TERRITORIALI DI CONTRASTO ALLA POVERTA’ le Regioni/PA hanno messo in campo azioni di contrasto ai fenomeni di povertà tese a favorire l’inclusione sociale, il sostegno ai soggetti in difficoltà, azioni di politica attiva per l’integrazione nel mondo del lavoro di soggetti a rischio di povertà, interventi a favore delle famiglie più bisognose. IL MISE-DPS nel dar conto degli esisti della ricognizione effettuata ha evidenziato una programmazione sulle tematiche di inclusione attiva disomogenea, con aree di eccellenza ed altre in cui sono presenti ancora criticità. Ha sottolineato inoltre come la politica di coesione territoriale abbia da tempo dato attenzione ai temi della inclusione attiva, con particolare riguardo alla dimensione di accesso ai servizi essenziali, alcuni dei quali sono stati potenziati attraverso il Piano di Azione Coesione. 8 Investire nell’Europa sociale TAVOLO C qualità della vita e inclusione sociale L’esito del confronto con la Commissione La CE evidenzia l’assenza di una strategia nazionale e i rischi di divergenza delle strategie regionali. Le autorità italiane esprimono l’intenzione di redigere una strategia di base, nel rispetto delle prerogative costituzionali in materia delle regioni. 9 Investire nell’Europa sociale TAVOLO C qualità della vita e inclusione sociale Definizione della strategia Nazionale di contrasto alla povertà La Strategia nazionale dovrà emergere da un percorso di condivisione tra i diversi livelli di governo. L’attuale orientamento prevede: •l’attuazione di programmi sperimentali di inclusione attiva in vista dell’adozione di una misura generalizzata di contrasto alla povertà assoluta; •il potenziamento dei servizi di cura e il rafforzamento dei servizi integrati rivolti alle persone con maggiori fragilità; •attuazione del sistema informativo delle prestazioni sociali I criteri aggiuntivi della condizionalità. Esempi di definizione di eventuali criteri a supporto della attuazione della strategia: •presenza di accordi per la programmazione congiunta di interventi inerenti la filiera sociale e quella sanitaria (anche in riferimento alle politiche ordinarie); •impegno a programmare sulla base degli obiettivi di servizio utilizzati per la ripartizione del Fondo Politiche Sociali; •recepimento nei sistemi informativi regionali del tracciato record dei 10 flussi informativi per l’alimentazione del casellario dell’assistenza. Investire nell’Europa sociale