IL curricolo verticale
Le Unità di Apprendimento e di
Lavoro
Anna Maria Schiano
(Dirigente Tecnico M.I.U.R.)
OBIETTIVI
• Obiettivo è la costruzione di competenze
relative alla redazione del curricolo
verticale
CONTENUTI
• Contenuti sono le ragioni e le modalità di
redazione del curricolo verticale
• Metodologie, modelli operativi,
personalizzazione degli apprendimenti
sono le coordinate di un impegno in tal
senso
Le ragioni della Riforma della
Scuola
1. Il valore della persona nei nuovi contesti della post2.
3.
4.
5.
6.
7.
modernità: un Nuovo Umanesimo dell’uomo planetario
Il rispetto dei tempi di sviluppo del soggetto(dalla
logica dell’insegnamento alla logica
dell’apprendimento)
L’importanza della famiglia
Il rispetto dell’identità dell’individuo e del gruppo
Le pari opportunità e l’inclusione sociale
La formazione etica del soggetto
Assicurare il diritto-dovere all’istruzione ed alla
formazione(dalla logica del bisogno alla logica del
diritto)
• Il Regolamento sul riordino degli istituti
professionali esplicita il nesso tra l’identità degli
Istituti professionali e gli indirizzi dell’Ue nel
richiamare la Raccomandazione del Parlamento
e del Consiglio d’Europa 18 dicembre 2006 sulle
“Competenze chiave per l’apprendimento
permanente”e la Raccomandazione 23 aprile
2008 sulla costituzione del “Quadro europeo
delle qualifiche per l’apprendimento
permanente” (EQF).
• Il rinnovamento degli istituti professionali va inquadrato,
quindi, all’interno della cooperazione europea per la
costituzione di un sistema condiviso di istruzione e
formazione tecnico-professionale (Vocational Education
and Training - VET) e, più in generale, in coerenza con
gli impegni assunti dal nostro Paese a seguito del
•
Consiglio di Lisbona del 2000, nell’ambito del “nuovo
slancio” dato alle quattro priorità del quadro strategico
per il settore dell'istruzione e della formazione fino al
2020:
formazione permanente e mobilità,
 qualità ed efficienza,
equità e cittadinanza attiva,
innovazione, creatività
 imprenditorialità.
• (Comunicazione della Commissione del 9
giugno 2010)
• Il riordino degli istituti professionali risponde
•
•
all’esigenza di organizzare percorsi formativi
quinquennali, finalizzati al conseguimento di un
titolo di studio, fondati su una solida base di
istruzione generale e tecnico-professionale
riferita a filiere produttive di rilevanza nazionale
che a livello locale possono assumere
connotazioni specifiche.
Tre parole-chiave possono aiutare a
sintetizzare i riferimenti progettuali per
articolare l’offerta formativa in modo da
rispondere ad una pluralità di bisogni:
menti d’opera,
 professionalità
laboratorialità.
• Menti d’opera si fonda su una concezione
•
•
culturale che intende superare gli stereotipi di
una interpretazione sequenziale del rapporto tra
teoria e pratica e del primato dei saperi teorici,
promuovendo una chiave di lettura che valorizza
i diversi stili di apprendimento degli studenti e
offre risposte articolate alle domande del mondo
del lavoro e delle professioni.
• La professionalità propone una valorizzazione
della cultura del lavoro, intesa nella sua
accezione più ampia: l’insieme di operazioni,
procedure, simboli, linguaggi e valori, ma anche
identità e senso di appartenenza ad una
comunità professionale, che riflettono una
visione etica della realtà, un modo di agire per
scopi positivi in relazione ad esigenze non solo
personali ma comuni.
• Con il concetto di laboratorialità il valore
del lavoro si estende allo scopo del
percorso di studi (imparare a lavorare), al
metodo privilegiato che consente di
apprendere in modo attivo, coinvolgente,
significativo ed efficace ( imparare
lavorando).
• Per corrispondere a questa visione e
diventare vere “scuole dell’innovazione
territoriale”, gli istituti professionali sono
chiamati ad operare scelte orientate
permanentemente al cambiamento e,
• allo stesso tempo, a favorire attitudini
all’auto-apprendimento, al lavoro di
gruppo e alla formazione continua.
• In questo quadro, orientato al
raggiungimento delle competenze richieste
dal mondo del lavoro e delle professioni,
le discipline mantengono la loro specificità
e sono volte a far acquisire agli
• studenti i risultati di apprendimento che si
traducano in competenze da certificare
• La certificazione è uno strumento utile per
sostenere e orientare gli studenti nel loro
• percorso di apprendimento sino al
conseguimento di un titolo di studio o,
almeno, di una qualifica professionale di
durata triennale entro il diciottesimo anno
di età.
• Il relativo modello è strutturato in modo
da rendere sintetica e trasparente la
descrizione delle competenze di base
acquisite a conclusione del primo biennio
della scuola secondaria superiore, con
riferimento agli assi culturali che
caratterizzano l’obbligo di istruzione (dei
• linguaggi; matematico; scientificotecnologico e storico-sociale),
• entro il quadro di riferimento
rappresentato dalle competenze chiave di
cittadinanza, in linea con le indicazioni
dell’Unione europea, con particolare
riferimento al Quadro Europeo dei titoli e
• delle qualifiche (EQF).
• I consigli di classe utilizzano le valutazioni
effettuate nel percorso di istruzione di ogni
studente in modo che la certificazione descriva
compiutamente l’avvenuta acquisizione delle
competenze di base, che si traduce nella
capacità dello studente di utilizzare conoscenze
e abilità personali e sociali in contesti reali, con
riferimento alle discipline/ambiti disciplinari che
caratterizzano ciascun asse culturale.
• La definizione per livelli di competenza è
parametrata secondo la scala, indicata nel
• certificato stesso, che si articola in tre
livelli: base, intermedio, avanzato. Ai fini
della compilazione delle singole voci del
modello di certificato, si precisa che il
raggiungimento delle competenze di base
va riferito a più discipline o ambiti
disciplinari.
LINEE GUIDA PER IPIA
Le Linee Guida chiedono ai docenti, per
realizzare la centralità dell’allievo sia sul
piano organizzativo,sia su quello
relazionale e didattico,di predisporre, in
sostituzione dei Programmi nazionali e dei
documenti di programmazione didattica,
Il CURRICOLO VERTICALE
Il processo di elaborazione del CURRICOLO VERTICALE
inizia con
• la descrizione del contesto sociale della postmodernità e
la definizione degli obiettivi formativi dell’allievo in quadri
culturali di un nuovo umanesimo dell’uomo planetario;
• La definizione di obiettivi generali del processo
formativo in linea con standard di qualità dell’offerta
formativa
• L’individuazione di Obiettivi di apprendimento
disciplinari nell’unità del sapere.
• La coralità delle attività, la condivisione, la
partecipazione ad un percorso formativo di gruppo
Gli obiettivi
• Gli obiettivi generali
• gli obiettivi specifici (conoscenze ed abilità
disciplinari)
• Le competenze (transfert /elaborazione
personale di conoscenze e di abilità per la
soluzione di problemi nuovi)
diventano
• obiettivi formativi
nel momento in cui “danno forma” a nuovi
atteggiamenti e nuovi “saper essere” di
Il CURRICOLO VERTICALE è costituito da conoscenze
disciplinari, attività, metodologie e tecniche integrate
organizzate in UNITA’ DI LAVORO
.
.
COME SI ARTICOLA IL PROCESSO DI
APPRENDIMENTO?
IL DIAGRAMMA A V DI GOWIN
L’apprendimento nasce da un
PROBLEMA
da cui scaturiscono
DOMANDE A CUI DARE UNA RISPOSTA
• Qual è la domanda di partenza?
• Quali sono i concetti chiave?
• Quali metodi si utilizzano per cercare la
risposta? Dove sono le risposte?
• Quali sono le principali asserzioni di
conoscenza a cui si arriva?
• quali sono le affermazioni di valore?
LE DISCIPLINE
• Le risposte alle nostre domande su come
funzionano fatti e fenomeni sono nella
cultura storicamente determinata e
codificata nelle discipline;
• Le discipline non esistono in natura ma
costituiscono il Mondo 3 (Popper) della
cultura prodotta dall’uomo e che
retroagisce sull’uomo stesso arricchendo il
pensiero di nuove idee (immaginazione
scientifica)
V di Gowin:rappresentativa
dell’apprendimento
•
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Versante teorico concettuale
Visioni del mondo
Teorie
Principi
Costrutti
Strutture
concettuali
Enunciati di
regolarità o
definizioni di
concetti
Concetti
Versante metodologico
Asserzioni di valore
Asserzioni di conoscenza
Interpretazioni, credenze
spiegazioni
generalizzazioni
Risultati di
elaborazioni
Fatti, attività , metodologie ,organizzazioni
Registrazione di eventi
Eventi / Oggetti/
fenomeni posti al centro
dell’attenzione, problemi da risolvere
Diagramma a V di una UNITA’ DI APPRENDIMENTO-LAVORO
Versante teorico concettuale
domande
Obiettivo (/i) gen. del proc. formativo
Obiettivo (/i) sp. di apprendimento
focali
Versante metodologico
brainstorming con la classe
colloquio clinico
osservazione
mappa concettuale
(Fase
Progettuale)
rete concettuale dell’unità di app.
matrice cognitiva della classe
Obiettivo (/i) formativo
compito di apprendimento
attività e organizzazione
metodi e strumenti
PECUP Nazionale
verifica e valutazione
PROBLEMA
(Fase
di
certificazione e registrazione)
(Fase attiva)
Registrazione delle competenze e loro certificazione nel
Documento di Valutazione
Es. U.A. n. 1 - mappa concettuale Obiettivi specifici di italiano
.Conoscenze:
Abilità:
PECUP
• Il Profilo sottolinea, in continuità con il
primo ciclo, la dimensione trasversale ai
differenti percorsi di istruzione e di
formazione frequentati dallo studente,
evidenziando che le conoscenze
• disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e
le abilità operative apprese (il fare
consapevole),
• nonché l’insieme delle azioni e delle
relazioni interpersonali intessute (l’agire)
siano la condizione per maturare le
competenze che arricchiscono la
personalità dello studente e lo rendono
autonomo costruttore di se stesso in tutti i
campi della esperienza umana, sociale e
professionale.
• LE CONOSCENZE NELL’ORDINE
PSICOLOGICO DELL’ALLIEVO
• Cfr. U.A.
• CONTABILITA’ DI AZIENDA: partita doppia
LE CONOSCENZE NELL’ORDINE
PSICOLOGICO DELL’ALLIEVO
ITALIANO :
• Organizzazione del contenuto della comunicazione orale
• Tecniche di lettura (es. etichettamento)
• Organizzazione del contenuto della comunicazione iconica e scritta
•
•
•
•
•
secondo il criterio della successione temporale (prima-dopo)
Convenzioni di scrittura: l’organizzazione grafica della pagina
Concordanze
La frase e le sue funzioni in contesti comunicativi
Tratti prosodici
La funzione dei segni di punteggiatura forte
ABILITA’
• Sa narrare brevi esperienze personali
• Sa mantenere l’attenzione sul messaggio orale nella pluralità dei
•
•
•
•
•
•
linguaggi gestuali, mimici, iconici
Comprende, ricorda e riferisce contenuti essenziali dei testi ascoltati
collocando le azioni nel tempo
Utilizza tecniche di lettura(etichettamento/ corrispondenza
significante-significato/ scomposizione e ricomposizione di parole
note)
Legge, comprende e memorizza brevi testi
Scrive parole, frasi nucleari e le espande
Struttura brevi testi
Organizza la comunicazione scritta rispettando le convenzioni di
scrittura note
COMPETENZE
• Sa dialogare in situazioni sociali
• Sa leggere in situazioni e contesti
diversificati
• Sa associare significante e significato
• Sa comprendere e riferire brevi storie
narrate e lette
• Sa usare le convenzioni note nell’uso della
lingua orale e scritta
Obiettivi formativi
• Conoscenze (saperi), abilità (saper fare),
competenze (transfert di conoscenze e di
abilità a situazioni nuove) determinano nel
soggetto nuovi dominii di situazioni che
“danno forma” a nuovi atteggiamenti di
sicurezza in sé, di autostima, ad un nuovo
“saper essere” che realizza obiettivi
formativi di cittadinanza attiva nelle
diverse situazioni comunicative e
relazionali
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riforma dei cicli scolastici - Direzione Didattica statale 3° Circolo di