Linee guida per la pratica didattica la valutazione e la certificazione Pratica didattica La formazione efficace • La competenza è un sapere essere non un sapere fare • Non socializzazione: passività, adeguamento ad un ruolo; ma socievolezza: costruzione della vita sociale valorizzando le proprie competenze • Formazione efficace, didattica delle competenze: – insegnante elemento di una comunità di apprendimento volta ad esperienze di apprendimento concrete • Valutazione delle evidenze: – Dei prodotti e dei comportamenti Pratica didattica Didattica delle competenze • Definita da: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Formazione di cittadini consapevoli, autonomi e responsabili Riconoscimento degli apprendimenti comunque acquisiti Favore a processi formativi efficaci che mobilitino capacità e talenti e favoriscano consapevolezza dei propri processi di apprendimento Caratterizzazione europea del sistema educativo italiano per favorire la mobilità delle persone nel contesto comunitario; Continuità tra formazione, lavoro e vita sociale per la vita Cultura viva del territorio come risorsa per l’apprendimento; Corresponsabilità educativa da parte delle famiglie e della comunità territoriale Pratica didattica Didattiche a confronto • Didattiche tradizionali basate su – Epistemologie disciplinari – Programmi e contenuti • Didattiche per competenze basata su – Esiti dell’apprendimento – Curricolo – Apprendimenti significativi Pratica didattica Piste di lavoro 1. Rinnovare la didattica ordinaria 2. Introdurre alcune esperienze “straordinarie”, partecipative, interdisciplinari che rappresentino un’ “esperienza fondamentale” per gli studenti e gli altri attori scolastici 3. Condividere un progetto con uno stile di lavoro comune, anche in chiave di rimotivazione professionale Pratica didattica Condizioni ambientali per promuovere una formazione efficace • Presenza di una guida chiara e continuativa dell’istituto (percorso almeno triennale). • Presenza di un gruppo convinto e coeso. • Presenza di un coordinamento efficace ed efficiente • Presenza di un modello di riferimento e di strumenti fondati e pratici, di una formazione accompagnante. Pratica didattica Strategia di sviluppo della didattica per competenze – Piano d’azione pluriennale da parte del dirigente scolastico – Presenza di docenti facilitatori del cambiamento (tutoraccompagnatori) – Consigli di classe disponibili al coinvolgimento diretto – Un metodo e dei sussidi che favoriscono un impegno ragionevole da parte dei docenti. Pratica didattica Quadro di riferimento • Per la didattica per competenze, tre attori – Autorità pubblica – Rete formativa – Organismo formativo Pratica didattica Quadro di riferimento Autorità pubblica/1 • Deve definire – Profilo educativo dell’allievo: le competenze chiave di cittadinanza proposte dal Consiglio europeo – Traguardi formativi: quelli elaborati dal Quadro europeo dei Titoli e delle certificazioni EQF • competenze articolate in abilità e conoscenze essenziali – Sistema knowledge outcome di impostazione costruttivistico Quadro di riferimento Pratica didattica Autorità pubblica/2 Competenze chiave europee 1. Comunicazione nella madrelingua; 2. Comunicazione nelle lingue straniere; 3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. Competenza digitale; 5. Imparare ad imparare; 6. Competenze sociali e civiche; 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8. Consapevolezza ed espressione culturale. Pratica didattica Quadro di riferimento Autorità pubblica/3 Schema EQF Pratica didattica Quadro di riferimento Rete formativa/1 • Il compito di definire le evidenze e i livelli spetta alla rete formativa • Il M.I. ha indicato solo competenze, ma non ha indicato standard né per l’impostazione didattica né per la valutazione e la certificazione • Il modello EQF offre un preciso riferimento per l’individuazione delle evidenze, sottolineando come distintivi e qualificanti della competenza siano i processi della responsabilità e dell’autonomia • Nel modello due importanti qualità: – Transfer: di competenze già acquisite in nuovi contesti – Problem solving : di rielaborazione delle proprie conoscenzecompetenze per risolvere nuovi problemi – NOTA: si vogliono promuovere competenze dinamiche, vista la dinamicità dei contesti professionali • Dal modello OCSE-PISA, la capacità metacognitiva Quadro di riferimento Pratica didattica Rete formativa/2 • Linee guida e rubriche – Per definire livelli ed evidenze – Sistema condiviso di livelli delle competenze significative per l’ambito di riferimento • “Evidenza” – Attestano la padronanza della competenza • “Rubrica delle competenze” – per ogni livello EQF, essa articola i descrittori (evidenze concrete, osservabili e valutabili) e ne propone i comportamenti tipici – Per ogni azione formativa individua: • • • • Le conoscenze ed abilità più rilevanti mobilitate dal soggetto nel corso dell’apprendimento Le evidenze che costituiscono il riferimento processuale e dinamico della competenza; I livelli della competenza (EQF) che il soggetto mette in evidenza nel presidio di quei compiti; Pratica didattica Quadro di riferimento Organismo formativo/2 • Ha il compito di costruire il piano di intervento, tenuto conto delle caratteristiche del contesto (allievi, territorio, istituto…) • Attore principale – Gruppo/comunità dei docenti aggregati sia per assi culturali/aree professionali sia per consigli di classe. Pratica didattica Quadro di riferimento Organismo formativo/2 • Compiti della Comunità di apprendimenti – Aggregare le discipline per assi culturali e identificare i “saperi essenziali” – Scegliere un approccio misto, che alterna – in modo intelligente – lezioni, compiti, laboratori, esperienze – Sospendere il giudizio e incoraggiare il cammino – Evitare la dispersione del tempo e la noia – Sollecitare gli studenti a proporre pubblicamente l’esito del proprio lavoro • Compiti del Consiglio di classe – definire il piano formativo poliennale mediante una rete di unità di apprendimento – Ripartire i compiti tra i docenti, con risorse e tempi Pratica didattica Percorso formativo/1 • Elaborato dal Dipartimento e dal Consiglio di Classe • Indica: – Il profilo e le caratteristiche della comunità professionale – I risultati di apprendimento da perseguire sotto forma di competenze articolate in abilità e conoscenze – Gli orari e gli insegnamenti per assi culturali ed area di indirizzo (considerando anche l’eventuale curvatura decisa dall’Istituto e l’utilizzo della flessibilità oraria) – Le scansioni periodiche – Il processo di apprendimento strutturato per UdA compreso recupero del mancato raggiungimento dei risultati scolastici – Le visita di istruzione e degli eventi – Il dossier dello studente – I libri di testo e sussidi – Il metodo di valutazione (prove, tempi, standard) – I titoli e certificazioni rilasciati Pratica didattica Percorso formativo/2 • Il Percorso formativo è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dell’indirizzo di riferimento determinati a livello nazionale da: – Pecup – Regolamenti – Linee guida • Standard formativi – Assume i riferimenti scaturiti dalle intese sottoscritte con le reti cui l’Istituto aderisce, con particolare riferimento – per ciascuna competenza mirata – al sistema EQF (European Qualification Framework). Pratica didattica Percorso formativo/3. Modello Pratica didattica • • • • E’ la struttura di base dell’azione formativa E’ autoconsistente: apre e chiude un ambito del sapere Si conclude con la valutazione formativa Prevede sempre – – • Unità di apprendimento compiti reali (o simulati) e relativi prodotti che i destinatari sono chiamati a realizzare risorse (capacità, conoscenze, abilità) da mobilitare per diventare competente. Comprende i seguenti elementi – – – – – – – – individuazione della competenza di riferimento (e delle relative abilità e conoscenze) interdisciplinarità nell’ Asse a tra gli Assi ruolo attivo degli allievi attraverso attività laboratoriali e occasioni esperienziali anche sul territorio presenza di momenti riflessivi, nei quali l’allievo viene sollecitato a ricostruire le procedure attivate e le conoscenze acquisite clima e ambiente cooperativo coinvolgimento dell’allievo rispetto alla competenza da raggiungere trasparenza dei criteri di valutazione e attività di autovalutazione degli allievi verifica finale tramite prova in situazione (o autentica) Pratica didattica Rapporto Traguardi formativi/Uda Pratica didattica Fasi del Progetto formativo/1 Pratica didattica Fasi del Progetto formativo/2 • Identificazione, a cura dei Dipartimenti di asse all’interno di Reti di scuole, dei saperi essenziali lungo l’arco del quinquennio, di ogni asse culturale e area professionale comprendendo pure l’ambito della cittadinanza • Definizione del cammino di apprendimento degli allievi nel quinquennio mediante sequenze di compiti (spesso problem-solving) • Elaborazione, a cura del Consiglio di Classe, del Piano formativo annuale composto da un insieme di Unità di apprendimento che prevederà – che tutte le competenze, abilità e conoscenze indicate nei traguardi formativi siano state attivate entro le esperienze formative previste; – che ogni UdA comprenda gli indicatori/evidenze previste dalle rubriche delle competenze; – che per ogni UdA sia stata elaborata, di comune accordo del consiglio di classe, la griglia di valutazione unitaria comprendente tutti i criteri rilevanti, tenuto conto • della natura del compito • della varietà dei fattori in gioco (prodotti, processi, linguaggi…) • dei descrittori del livello di accettabilità previsto dalle rubriche delle competenze mirate. Valutazione Metodologia di valutazione • Superamento della “valutazione oggettiva” • Modello della “Valutazione autentica” o “in situazione” – Verifica ciò che uno studente “sa fare con ciò che sa” • Modello della “Valutazione attendibile” – “Certificazione mediante valutazione del “Capolavoro”, un prodotto reale significativo, svolto personalmente dal destinatario • Il processo di valutazione si fonda su due criteri di fondo: – valutazione (formativa) delle unità di apprendimento della didattica per competenze • Comprende il dossier dell’allievo con i prodotti significativi • avviare il processo di certificazione progressiva delle competenze (50% del totale) – sessioni di valutazione finale, a ridosso delle tappe rilevanti del percorso formativo, sulla base di “prove esperte Valutazione Valutazione e certificazione delle competenze Valutazione Griglie di valutazione • Si propone una griglia di valutazione dell’unità di apprendimento che riporta indicatori ei descrittori riferiti alle diverse dimensioni dell’apprenderecompetenze: – – – – – – relazionale, affettiva e motivazionale Sociale Pratica Cognitiva della metacompetenza del problem solving. Valutazione Punteggi e voti • Non confondere i punteggi delle griglie con i voti, determinabili con una tabella di corrispondenza Valutazione Verifiche e valutazioni • Il sistema delle valutazioni comprende – Verifiche • Attraverso test, interrogazioni, compiti – Valutazioni di Unità di apprendimento • Sono prove esperte • Valutano le competenze acquisite • Alla fine, valutazione ponderate delle attività valutative con attribuzione del voto – Si valutano le evidenze: prodotti, processi, riflessioni, linguaggi… – Mediante una griglia approvata dal consiglio di classe • La valutazione avviene – all’interno (anche con l’apporto autovalutativo dell’allievo) – all’esterno tramite il coinvolgimento del tutor dell’impresa e di esperti/testimoni coinvolti nelle attività di alternanza formativa Valutazione Giudizio di padronanza della competenze • Attraverso 3 gradi: • La valutazione comprende anche l’autovalutazione • Il coordinatore di classe compila un certificato delle competenze progressivo Valutazione Griglia di autovalutazione Valutazione Valutazione finale • Avviene tramite prove pluri-competenze – sulla base delle rubriche di riferimento) collocate in corrispondenza delle scadenze formali dei corsi (quando vengono rilasciati titoli di studio) – consente di rilevare in forma simultanea, sulla base di un compito rilevante, la padronanza di più competenze e saperi da parte dei candidati, con un peso indicativo del restante 50% • Consiste di una prova esperta Valutazione Schema della prova esperta Certificazione La certificazione/1 • Metodologia della certificazione – registrazione degli apprendimenti entro una scheda che ne indica il livello di padronanza e le altre informazioni utili alla comprensione del giudizio • Azione complessa, tesa a soddisfare i seguenti criteri: – comprensibilità del linguaggio , in forma narrativa, per permettere agli attori di visualizzare le competenze – attribuibilità delle competenze specificando le evidenze significative – validità del metodi adottati nella valutazione e validazione delle competenze stesse, con specificazione del loro livello di padronanza • Comprende il protfolio Certificazione La certificazione/2 • Si svolge nei seguenti modi: – Si riportano ad ogni riga le competenze indicate in ciascuna delle rubriche e corrispondente UdA – si indicano le situazioni di apprendimento più significative traendole dal portfolio e dall’attività didattica – si attribuisce il livello della competenza (se positivo), specificandone il grado ed eventualmente altre informazioni utili, sotto forma di note. • Vedi struttura del certificato delle competenze