Ritardi e cambiamenti necessari per cogliere le opportunità future offerte dalla tecnologia Presenza sito Web nelle imprese fattori culturali carenza di competenze errate considerazioni di targeting Utilizzo del sito web Sito utilizzato soprattutto per: Informazioni privacy Accesso a cataloghi e/o listini Minore utilizzo per: Imprese propense a pubblicare informazioni, ma diffidenti verso la personalizzazione per innalzare il livello di experience on-line Recruitment E-commerce Tracciabilità ordini on-line Personalizzazione sito Personalizzazione prodotto < < < < < Vendite on-line Vendite on-line Ostacoli: Prodotti o servizi non adatti Riorganizzazione processi aziendali Problematiche tecnologiche Problemi logistici Problemi linguistici (commercio internazionale) Rifiuto di acquistare on-line (clienti) Timori per la sicurezza Incertezza quadro giuridico Esperienze negative Problemi organizzativi e di natura culturale-manageriale Valore vendite on-line arriva massimo al 7% del totale delle vendite per le aziende più grandi; quasi irrilevante per le PMI Vendite on-line Considerazioni: non tutti i prodotti sono adatti alla vendita on-line; il maggior volume di vendite on-line si registra verso l’Italia (minori ostacoli di lingua, cultura, logistici); sul totale delle vendite on-line la maggioranza vengono realizzate tramite Internet ma non sul sito Web. Scopi dell’utilizzo di Internet Dall’indagine Istat risulta che le imprese utilizzano Internet soprattutto per (rapporto costante nella dimensione aziendale): 1. Usufruire di servizi finanziari e bancari (tra l’85% e il 95%) 2. Analizzare il mercato (tra il 60% e l’82%) 3. Ricevere prodotti o servizi digitali (tra il 49% e l’81%) 4. Ottenere servizi post-vendita (tra il 45% e il 54%) 5. E-learning (tra il 15% e il 44%) Nuove applicazioni Continua innovazione e conseguente obsolescenza di strumenti e di considerazioni Elevato tasso di insuccesso delle innovazioni Continuo monitoraggio dello scenario tecnologico Primi fenomeni Web 2.0 On Demand 1 Si sente sempre più parlare di OnDemand e di Cloud Computing, cioè un insieme di tecnologie che permettono agli utenti di usufruire di applicazioni e servizi senza installare il software sul device. Opensource 2 Il carattere collaborativo e innovativo delle nuove tecnologie permette lo sviluppo e l’utilizzo di applicazioni e programmi ”free”, quindi senza bisogno di licenze per l’uso. Chiunque può utilizzare i programmi Opensource e gli utenti più esperti e specializzati possono addirittura migliorarli e rimetterli a disposizione di tutti. Apple Apple 3 Il fenomeno Apple ha ormai invaso il mondo delle ICT e delle nuove applicazioni tecnologiche. L’introduzione di nuovi devices sul mercato quali iPod, iPhone e iPad ha aperto un ampio segmento di mercato che oltre che arricchire l’offerta hardware, sviluppa quella dei software (iTunes), con l’utilizzo e sviluppo di sempre nuove applicazioni. Web 1.0 Contenuti generati da un numero ristretto di soggetti Utenti leggono e scaricano Web 2.0 Chiunque può generare e utilizzare contenuti User-generated content: è la risorsa più importante per arrivare ai desiderata dei consumatori Cambiamento della natura della relazione azienda-consumatore Il Web 2.0 (O’Reilly) Il Web come piattaforma: non più pacchetti e/o programmi scollegati, ma un insieme di applicazioni che girano sul Web e possono essere utilizzati all’interno del browser nella navigazione. Sfruttare l’intelligenza collettiva: gli utenti allo stesso tempo creano e utilizzano contenuti e più un sito è in grado di offrire entrambi i servizi, più avrà successo. I blog: sono tra i fenomeni più diffusi del Web 2.0, organizzano i contenuti in ordine cronologico, svolta importante nella gestione dei siti conosciuta fino al momento della loro nascita. In più ultimamente offrono l’implementazione di un’ulteriore applicazione tecnologica, i feed RSS, che permettono agli utenti un continuo aggiornamento dei contenuti. L’architettura partecipativa: gli utenti aggiungono valore alla rete come conseguenza del normale utilizzo dell’applicazione. Esempi sono i maggiori siti di file sharing come E-mule. Il Web 2.0 (O’Reilly) L’importanza dei database: nel Web 2.0 le pagine dei siti vengono costruite dinamicamente grazie al collegamento con i database, quindi la capacità di usare e gestire applicazioni di questo tipo diventano fondamentali. Es: Google Maps Fine del ciclo di release: il continuo monitoraggio delle attività degli utenti permette un continuo aggiornamento delle applicazioni e l’utente è un co-sviluppatore delle nuove versioni tecnologiche. Superare il singolo dispositivo: le nuove applicazioni Web 2.0 non vengono sviluppate solo per PC, ma anche per altri dispositivi come gli smartophone o le TV. Modelli di programmazione leggeri: vengono utilizzati sistemi di programmazione come l’AJAX o l’XML, che permettono l’integrazione tra i dati di applicazioni differenti. Non bisogna concentrarsi su un solo punto, ma pianificare uno sviluppo graduale e integrato di tutti i punti Il Web 2.0 Mercato B2C • Cercano di sfruttare le potenzialità di un nuovo mezzo per raggiungere target altamente profilati • Provano a monitorare le conversazioni per rispondere prontamente Mercato B2B • Il Web 2.0 costituisce ancora un’incognita Relazione e Web 2.0 Consumatore si immerge in una socialità Consumatore esprime creatività RELAZIONE Consumatore spende tempo su aggregatori di contenuti (comunità, blog,social network) Nuove tecnologie che sostengono forme di socialità prima Azienda propone prodotti Logica di mercato dettata dall’offerta Clienti comprano adesso Clienti scelgono cosa vogliono Logica di mercato dettata dalla domanda Aziende adeguano l’offerta UTENTI = community che condivide esperienze e contenuti Non solo target da colpire Con il Web 2.0…. Azienda Vuole immettere sul mercato prodotti e servizi sempre migliori e redditizi interattività Comunicazione non più persuasiva ma informativa RELAZIONE Consumatore Vuole fruire di prodotti e servizi che rispondano esattamente alle sue necessità Cambiamento del marketing Mission = fidelizzazione del cliente prosumer consumer Visione più orientata al mercato: • dialogare con i clienti • renderli partecipi • farli sentire il centro delle politiche aziendali Web 2.0 = insieme delle piattaforme e servizi utili per sviluppare applicazioni e relazioni sia verso l’interno che verso l’esterno • maggiore potenzialità di targeting • maggiori volumi di vendite • consolidamento del brand • fidelizzazione del cliente Enterprise 2.0: le caratteristiche Enterprise 2.0: I principali effetti Fondamento principale: condivisione delle conoscenze ed esperienze Predilezione dei rapporti orizzontali (maggiore partnership, maggiore flessibilità e semplicità organizzativa) Cambiamento del processo d’acquisto (fondamentale diventa la comunicazione) Dal marketing… …al societing Da una filosofia verso il mercato a una filosofia con il mercato Una conoscenza approfondita degli strumenti Internet e una corretta scelta e implementazione permettono di sviluppare una relazione duratura con i consumatori Consultazio 3.25 I consumatori invece ni blog utilizzano sempre più Siti Internet e le nuove tecnologie, soprattutto comparat… per le decisioni di Recensioni on-line acquisto 0 3.88 4.20 1 2 3 4 5 L’utilizzo massiccio degli strumenti del Web 2.0 degli utenti non corrisponde però con l’utilizzo limitato che ne fanno le aziende. • impostazione aperta all’innovazione • visione lungimirante • politiche scoraggianti l’utilizzo social del web • paura di perdite di tempo e di danni d’immagine • paura del calo della produttività • problemi di privacy Utilizzo strategico e ben pianificato = creazione di valore per l’impresa Web 2.0 e PMI Le PMI non utilizzano in modo strategico il Web: di solito non si va oltre il sito istituzionale con scarso materiale multimediale ed interattivo Modalità utilizzo Social network No Si Tot Condivisione video (YouTube, Vimeo, ecc.) 96,0 4,0 100,0 Condivisione immagini 99,6 0,4 100,0 Condivisione audio (podcast) 99,8 0,2 100,0 Condivisione informazioni (wiki) 100,0 0,0 100,0 Presenza in Myspace, Facebook, Linkedin 96,4 3,6 100,0 Utilizzo di Internet nelle PMI 1. 2. 3. Aggiornamenti professionali Ricerca di informazioni su partner, concorrenti e collaboratori Possibilità di ottenere visibilità Più a livello informativo che interattivo Le PMI sono più focalizzate su un ritorno economico immediato, mentre il nuovo paradigma comunicativo mette in primo piano la relazione Relazione con gli utenti Maggiori risultati economici Web 2.0 e fidelizzazione Economicità Fidelizzazione Prodotti personalizzati Esigenze espresse dagli utenti Interazione Relazione Approccio collaborativo Ottimizzazione di tempi e risorse Soddisfazione UTILITA’ DEGLI STRUMENTI 2.0 Gli strumenti social sono utili a: • creare consapevolezza del brand • creare una reputazione on-line • reclutare personale • reperire informazioni sui competitors • reperire informazioni sulle innovazioni • percepire i nuovi trend di mercato e di sviluppo Il tutto senza investire ingenti cifre e sfruttando tutti i vantaggi del Web 2.0 in termini di relazioni e informazioni Ostacoli per il 2.0 nelle PMI Piccola dimensione e limitate risorse/capacità • Scarsa comprensione delle potenzialità Problemi legati all’insicurezza nei confronti di Internet • Sicurezza informatica • Riservatezza dei dati • Mancanza di personale specializzato • Problema della privacy • Mancanza di risorse • Spreco di tempo • Creazione di “spazi esterni” difficilmente controllabili Conclusioni 1. La maturità delle imprese italiane (soprattutto PMI) è ancora a livelli mediocri 2. L’utilizzo di Internet è ancora collegato maggiormente a finalità informative 3. La rivoluzione tecnologica permette alle aziende un orientamento alla relazione con il cliente, trasformando i paradigmi aziendali 4. La conoscenza diventa sempre più un fattore critico di successo 5. La relazione diventa il centro dell’agire economico delle imprese 6. Il rapporto con i consumatori cambia, facendo divenire il consumatore un coproduttore del bene/servizio 7. Nasce l’Enterprise 2.0, orientata a migliorare le relazioni con i vari stakeholders attraverso mezzi interattivi 8. La situazione delle PMI italiane verso il Web 2.0 e le ICT in generale è ancora arretrata rispetto ad altri paesi, ma ultimamente vengono registrati segnali e stimoli positivi