L’apprendimento
L’importanza dei fattori
cognitivi
• Nello studio sono implicate molte variabili di
tipo cognitivo, metacognitivo, motivazionale,
emotivo e di personalità
• Un buon funzionamento delle funzioni
cognitive di attenzione, memoria e
comprensione è ovviamente alla base di uno
studio efficace
• Se tali funzioni sono necessarie
all’apprendimento, non sono però sufficienti
L’importanza degli altri fattori
• Altre variabili sovraordinate
intervengono nel processo di
apprendimento e di studio.
• Queste sono i valori, le credenze, la
volontà, la motivazione, le emozioni.
• Tutti questi aspetti vanno considerati
per spiegare le differenze individuali
Apprendimento e tratti di
personalità
I tratti di personalità e lo
studio
• Esistono aspetti legati alla personalità che
possono facilitare o rendere difficile
l’apprendimento e lo studio?
• La Coscienziosità è il fattore maggiormente
predittivo del successo scolastico. Sembra
essere dovuta al fatto che l’essere
coscienziosi porti a un maggiore impegno e a
superiori livelli nell’organizzazione nello
studio.
• L’introversione sembra facilitare lo studio in
quanto gli introversi sono meno orientati
socialmente e più concentrati e meno impulsivi.
Apprendimento e strategie
di studio
Strategie di studio e differenze
individuali nell’apprendimento
• Sono insieme di procedure cognitive
potenzialmente consapevoli e controllabili
aventi scopi specifici (quali ricordare o capire)
che facilitano l’apprendimento.
• Potenzialmente consapevoli (rispetto al
riconoscimento delle lettere durante la
lettura)
• Controllabili (nell’adattamento delle
strategie)
• Finalizzate
Il concetto di padronanza
strategica
• Le strategie sono un’importante fonte di
differenze individuali al punto che è
proprio nell’insieme delle strategie
messe in atto nel processo di studio che
sta la chiave del loro successo.
• Padronanza strategica: la padronanza
delle strategie che esprime il ruolo
attivo, responsabilizzante e motivante
dello studente.
Quali sono le strategie di
successo?
• Le strategie che facilitano la
MEMORIZZAZIONE sono l’uso delle
immagini mentali e una buona
strutturazione del materiale (tabelle,
schemi).
Studenti di maggior successo
1. Ripassano frequentemente il materiale
per rielaborare i contenuti
2. Sanno autoregolare il proprio
apprendimento
3. Pianificano i tempi di studio
4. Sono accurati nel proprio livello di
autovalutazione
5. Usano strategie di studio profonde
(es: schemi), elaborano e
personalizzano i contenuti
Studenti di maggior successo
6. Utilizzano le strategie in modo
flessibile a seconda del tipo di testo,
di materiale e della prova d’esame
7. Sono consapevoli del proprio modo di
studiare
8. Distinguono bene le idee principali dai
dettagli
9. Conoscono tempi, luoghi e strategie
per concentrarsi
Studenti di minor successo
• Saltano la fase del ripasso nel timore di
scoprire di non sapere
• Fanno fatica a gestire da sé lo studio,
l’autovalutazione della preparazione
• Fanno poco riferimento a un piano di
lavoro con tempi e scadenze
• Faticano a capire se hanno studiato a
sufficienza
Studenti di minor successo
• Preferiscono strategie superficiali di
mera memorizzazione, del tipo “leggi e
ripeti”
• Tendono ad adottare le stesse strategie
in tutte le situazioni
• Riflettono poco su come studiano e su
come potrebbero migliorare l’approccio
strategico
• Tendono a studiare tutto con la stessa
attenzione
Studenti di minor successo
• Non prestano attenzione alle condizioni
interiori o esteriori che possono
favorire la concentrazione
• Vivono un ridotto senso di appartenenza
alla classe o alle strutture
dell’Università
Metodi di studio e principi di
didattica metacognitiva
• Metodo di studio: insieme di strategie
per che si consolida nel tempo
• Didattica metacognitiva
– Ruolo attivo dello studente
– Protagonista dell’attività di studio
– Persona che conosce e sperimenta diverse
strategie, in modo flessibile e in accordo
col proprio stile di apprendimento
Per tutti questi motivi è necessario,
nel trasmettere un metodo di studio,
tenere conto delle convinzioni dello
studente circa il proprio
funzionamento cognitivo e delle
strategie che già in precedenza
utilizzava, e delle ragioni che portano
a non volere abbandonare abitudini di
studio consolidate e che lo stesso
studente potrebbe ritenere meno
funzionali
SQ4R di Robinson (1970)
• Sfogliare il materiale (Survey): al fine di
riconoscere i principali argomenti ed
esaminare i titoli, figure e grafici.
• Porsi delle domande (Question): che
possono motivare alla lettura e fungere
da organizzatori anticipati permettendo
di inquadrare e comprendere meglio
l’argomento
• Leggere una prima volta (Read):
cercando di rispondere alle domande
appena formulate
SQ4R di Robinson (1970)
• Rileggere analizzando in testo (Reread):
riflettere e cercando esempi e
collegamenti che possono aiutare nella
memorizzazione dei contenuti
• Ripetere appena finito di leggere
(Recite): senza guardare il testo
• Ripassare (Review): a distanza di tempo
allo scopo anche di richiamare le altre
parti del capitolo
SQ4R di Robinson (1970)
• E’ utile perché parte dalla formulazione
di aspettative che, funzionando da
organizzatore anticipato, motivano
all’apprendimento.
• Stimola la riflessione personale sul
materiale e sottolinea l’importanza di
rivedere e rielaborare il materiale
appreso attraverso ripetuti ripassi.
AMOS di De Beni, Moè e
Cornoldi, 2003
• Accanto a questi metodi strutturati ci sono
strumenti per la valutazione delle abilità
strategiche di studio utili al docente per
valutare le convinzioni gli stili di studio e le
strategie di studio.
• AMOS è composta dal
–
–
–
–
QSS
QAS
QSC
QC
QSS
Questionario sulle Strategie di
Studio
QSS (Questionario sulle
Strategie di Studio)
• Serve ad evidenziare quanto le strategie
di studio sono ritenute importanti e
usate da chi lo compila.
• La sua utilità nasce dal fatto che un
bravo studente non si limita a una
passiva assimilazione dei contenuti di
studio, ma mette in atto strategie per
una migliore elaborazione e fissazione in
memoria.
L’indice globale di atteggiamento
strategico
• 39 strategie di studio (flessibilità,
programmazione, concentrazione, lettura, uso
di sottolineature, memorizzazione, ripasso,
gestione della situazione d’esame)
• Si chiede allo studente di valutare- su una
scala a 7 punti- in un primo momento quanto
esse sono importanti secondo lui e, in un
secondo momento, quanto le usa.
• La somma delle valutazioni d’importanza
fornisce un indice globale di atteggiamento
strategico
L’indice globale d’uso delle
strategie
• La somma delle valutazioni d’uso
fornisce l’indice globale della misura in
cui lo studente effettivamente ritiene
di usare le varie strategie.
La variabile coerenza strategica
• La differenza tra i due precedenti indici dà la
variabile coerenza-incoerenza, che è la
differenza tra il sé imperativo (quello che lo
studente pensa si dovrebbe studiare) e il sé
reale (quello che lo studente ritiene di fare
realmente).
• Un basso punteggio indica che lo studente ha
sicuramente bisogno di essere stimolato a un
atteggiamento più elaborativo.
• La poca coerenza consente di distinguere
ragazzi con carriere scolastiche stentate da
altri con buone prestazioni.
Ragazzi che presentano
incoerenza tra “dover essere” e
“essere” accettano scarsamente
sé stessi, manifestano disagio e
incontrano difficoltà scolastiche.
Aiutarli a riconoscere questa
discrepanza può servire ad
armonizzare il comportamento
cognitivo e ha effetti positivi sui
risultati scolastici.
Le 8 strategie più efficaci
•
•
•
•
•
•
•
•
Prendere appunti durante lo studio
Farsi schemi e diagrammi
Scrivere a fianco del testo parole guida
Cercare di memorizzare nomi, date con
qualche trucco mnemonico (acronimi)
Controllare che si stia comprendendo il testo
Ripetere a distanza di tempo
Evidenziare i punti poco ricordati e
concentrare il ripasso su di essi
Fare una prova dell’esame anticipando le
caratteristiche dell’evento e le domande
Le 8 strategie meno efficaci
•
•
•
•
•
•
•
•
Leggere almeno una volta ad alta voce il testo
Sottolineare il testo mentre lo si legge
Accompagnare lo studio con la musica
Prendere precauzioni per massimizzare i
benefici dello studio (sonno, alimentazione)
Studiare in ambienti comuni per farsi ispirare
dall’esempio altrui
Studiare con un amico
Ripetere la materia con un amico
Intervallare lo studio del capitolo con altri
argomenti
Modalità di somministrazione
• Ai ragazzi viene presentata la prima
parte del QSS
• La richiesta è di valutare l’efficacia di
ogni strategia, avvalendosi di una scala
Likert da 1 (nessuna utilità) e 7
(massima utilità)
• Terminata la compilazione, dopo un
intervallo di 40 minuti, i ragazzi sono
invitati a compilare la seconda parte del
QSS (sull’uso effettivo delle strategie)
Calcolo dei punteggi
• Vengono calcolati tre punteggi
– Valutazioni d’efficacia (sé imperativo)
– Valutazioni d’uso (sé reale)
– Incoerenza strategica (differenza sé
imperativo e reale)
Valutazioni d’efficacia
• Sommare i valori assegnati a ogni
strategia della prima parte del QSS
(min=39; max=273)
Valutazioni d’uso
• Sommare i valori assegnati a ogni
strategia della seconda parte del QSS
(min=39; max=273)
Incoerenza strategica
• Sommare le differenze assolute (e non le
relative) fra la valutazione d’efficacia e la
valutazione d’uso per ogni strategia.
– Es: 3 è dato sia da efficacia 7 – uso 4
che da uso 4 – efficacia 7
– Cioè un ragazzo può sia dire che vorrebbe usare
molto una strategie ma poi la usa poco, che
vorrebbe usare meno una strategia ma la usa
troppo.
– Quindi a noi interessa la coerenza in entrambe le
direzioni
• Il totale è il punteggio di Incoerenza (0 – 234)
QAS
Questionario sull’Approccio allo
Studio
Questionario sull’Approccio allo
Studio
• Lo studente è invitato a valutare su una
scala da 1 a 5 in che misura mette in
atto una serie di comportamenti di
studio.
• La somministrazione può essere
collettiva e raccoglie indici fondamentali
sull’auto-descrizione del metodo di
lavoro e sull’approccio allo studio
Questionario sull’Approccio allo
Studio
• I 50 comportamenti proposti di
riferiscono a 5 aree fondamentali che
caratterizzano il buono studente e cioè
– Organizzazione: la capacità di pianificare e
organizzare il proprio tempo e la propria
attività di studio
– Elaborazione: grado di elaborazione
personale e approfondimento del materiale
di studio
– Autovalutazione: capacità di monitorare il
proprio apprendimento e valutare quanto si
sa e trarne delle conseguenze per lo studio
Questionario sull’Approccio allo
Studio
- Strategie di preparazione alla prova:
capacità di prepararsi a una prova d’esame
– Sensibilità meta-cognitiva: capacità di
riflettere sul funzionamento della propria
mente impegnata nello studio
• Ciascuna di queste aree è indagata da 10
domande
Modalità di somministrazione
• Lo strumento va consegnato agli alunni e
vengono lette insieme le istruzioni.
• La compilazione prevede 15 minuti.
Calcolo dei punteggi
• I punteggi vengono calcolati
separatamente per ognuno dei 5 aspetti.
• Gli item negativi vanno girati.
• Sommare i punteggi che misurano
ciascun aspetto e dividere per 10 per
ottenere un valore medio.
• Ogni fattore può avere un valore che va
da 0 a 10.
Basi teoriche ed empiriche
• Lo strumento consente di valutare 5 diverse
componenti dell’approccio autoregolato allo
studio
– ORGANIZZAZIONE: gli studenti più capaci
organizzano la loro attività di studio pianificando
un programma di lavoro distribuito nel tempo,
secondo le scadenza. Si informano con precisione
rispetto agli studenti meno capaci del tipo di prova
che dovranno affrontare. Sanno identificare gli
obiettivi di studio e i mezzi strategici con cui
raggiungerli, in relazione al proprio stile individuale
di apprendimento.
Basi teoriche ed empiriche
– ELABORAZIONE: lo studente di successo
preferisce utilizzare strategie schema–driven,
basate cioè sulla schematizzazione, costruzione di
diagrammi e tabelle, sul prendere appunti e
sull’elaborazione personale dei contenuti piuttosto
che strategie text-driven cioè guidate dal testo e
basate sul leggere e ripetere o su una
sottolineatura poco selettiva e flessibile. Rispetto
alle strategie di comprensione, lo studente di
successo possiede un maggior numero di
conoscenze precedenti circa i contenuti da
affrontare e seleziona correttamente le idee
principali, distinguendole dai dettagli.
Basi teoriche ed empiriche
– AUTOVALUTAZIONE:Se uno studente
riesce a valutare correttamente la bontà
della propria preparazione, otterrà esiti
positivi elle prove. Se lo studente fa fatica
a capire quando ha studiato ha studiato
abbastanza e si sente preparato (quando
magari non lo è) potrà incontrare dei
fallimenti. Questi saranno sempre vissuti in
maniera negativa e la valutazione sarà
percepita discorde rispetto alla sua
convinzione di preparazione.
Basi teoriche ed empiriche
– UTILIZZO DI STRATEGIE DI
PREPARAZIONE ALLA PROVA D’ESAME
E SENSIBILITA’ METACOGNITIVA:
queste due componenti sono quelle che
caratterizzano maggiormente gli studenti di
success da quelli che incontrano maggiori
difficoltà. Gli studenti in difficoltà,
tendono a preferire una strategia di
ripetizione semplice. In realtà essi
dichiarano di conoscere anche strategie più
efficaci, tendono a utilizzarle
paradossalmente per i compiti più facili.
QSC
Questionario sugli Stili
Cognitivi
Questionario sugli stili cognitivi
• Lo strumento codifica due stili cognitivi
(globale-analitico e verbale-visivo) in
quanto si ritiene che questi due siano i
maggiori responsabili delle differenze
individuali nell’elaborazione
dell’informazione.
• N.B: negli stili, a punteggi bassi o alti
non vi sono differenze di valore, ma solo
tipologie preferenziali diverse.
Questionario sugli stili cognitivi
• Questo strumento si rivela molto utile in
quanto permette, attraverso esperienze
concrete, di prendere consapevolezza delle
proprie preferenze nell’affrontare lo studio e
la conoscenza della realtà.
• Nell’intervento, partendo dallo stile posseduto
dal ragazzo come punto di forza, si può
precedere analizzando le varie situazioni di
studio ed evidenziare come sia sempre
necessario l’uso dell’altro stile.
Basi teoriche ed empiriche
• Gli stili cognitivi sono modalità individuali di
apprendimento, cioè la predisposizione ad
adottare particolari strategie di
apprendimento indipendentemente dalle
richieste specifiche del compito.
• Lo stile cognitivo di ognuno tende a
stabilizzarsi nel tempo attraverso un processo
di tipo circolare per cui l’adozione dello stile
preferito conduce a risultati migliori, che, a
loro volta, stimolano la motivazione e portano
ad utilizzare le stesse strategie.
Basi teoriche ed empiriche
• Gli stili cognitivi sono flessibili.
• In tal senso è opportuno che i ragazzi
conoscano e adottino il proprio stile, ma anche
che facciano esperienza con lo stile
alternativo.
• Per quanto riguarda i rapporti tra stile
cognitivo e apprendimento, si è riscontrato
che le prestazioni tendono ad essere migliori
se il compito si presta ad essere svolto con
una procedura confacente allo stile preferito.
Calcolo punteggio stile
globale/analitico
• I soggetti osservano per 30 secondi la figura.
• La figura viene coperta e i soggetti devono
disegnarla.
• Al termine essi rispondono alle 9 domande su
una scala da 1 a 5.
• Si sommano i punteggi alle 9 domande che
indagano la preferenza verso un approccio
globale (5 item) o analitico (4 item), sia
rispetto alla figura proposta (3 item) che in
una pluralità di situazioni (6 item).
• Si divide il totale per 9.
Stile globale
• Preferisce una visione d’insieme
dell’oggetto di studio
• Affronta il problema o l’argomento nei
suoi tratti distintivi e complessivi
Stile analitico
• Privilegia i particolari
• Preferisce nello studio gli aspetti più
specifici e i dettagli
Lo strumento per lo stile
verbale / visivo
• Viene proposta una lista di item espressi
visivamente (disegni) e verbalmente
(parole) e viene chiesto di osservarle
per 60 secondi. Allo scadere del minuto i
soggetti devono scrivere tutte le parole
ricordate per un tempo di 60 secondi. Al
termine i soggetti devono rispondere
alle 8 domande proposte (tempo libero).
Stile verbale
• Si riferisce alla modalità di elaborazione
degli stimoli che privilegia l’elaborazione
attraverso il canale verbale (preferire
le parole)
Stile visivo
• Tende a preferire le immagini
QC
Questionario sulle Convinzioni
Questionario sulle Convinzioni
• Il questionario è articolato in 6 parti
– Le prime due parti riguardano le convinzioni che lo
studente ha circa la sua intelligenza e personalità,
divise in 14 domande (8 per intelligenza e 6 per
personalità)
– Le altre due sono relative alla fiducia nei confronti
della propria intelligenza e personalità
– Le altre due riguardano esplorano la percezione di
abilità del giovane verso lo studio
• N.B: fiducia e percezione di abilità offrono
importanti informazioni sull’autostima del
ragazzo.
– La sesta parte riguarda gli obiettivi di
apprendimento che vengono suddivisi tra obiettivi
di prestazione e di padronanza
Basi teoriche ed empiriche
• Nello strumento sono considerate le teorie
implicite e il grado di convinzione riportato in
esse, e l’autostima (implicata nella fiducia
nelle abilità di studio).
– A una teoria incrementale corrispondono un
maggiore atteggiamento strategico e maggiori
aspettative di riuscita, nonché livelli superiori di
motivazione, espressi da una tendenza alla
padronanza e da un generale riconoscimento
dell’impegno quale causa dei propri risultati.
– A una teoria entitaria corrisponde un
atteggiamento più rinunciatario. L’idea di non poter
sviluppare la propria intelligenza o le abilità porta
ad affrontare solo situazioni verso le quali ci si
sente portati e ad evitare delle altre. Se non è
possibile evitarle, si manifesta ansia.
Basi teoriche ed empiriche
• Gli effetti delle teorie implicite sono
modulabili dal livello di fiducia
individuale, cioè da quanta certezzaincertezza la persona esprime nei propri
livelli intellettivi o abilità.
– La persona che concepisce la propria
intelligenza come modificabile, si interroga
spesso sulla possibilità di riuscire.
– La persona con teoria entitaria sviluppa
invece livelli di sicurezza del tipo tutto o
niente.
Modalità di somministrazione
• Lo strumento viene compilato
individualmente
• Le istruzioni sono lette insieme
• Tempo libero
Calcolo dei punteggi
• Si conteggiano 6 punteggi
–
–
–
–
–
–
Teoria della propria intelligenza (8-48)
Teoria della propria personalità (8-48)
Fiducia nella propria intelligenza (3-18)
Fiducia nella propria personalità (3-18)
Percezione di abilità (5-25)
Obiettivi di apprendimento che misurano
quelli di prestazione (0-4)
Dalle strategie alle
motivazioni
Il modello di Borkowski (1992)
Il modello di Borkowski (1992)
• Integra gli aspetti strategici e quello
motivazionali
• Parte dal presupposto che la conoscenza
e l’uso di strategie porta ad alti livelli di
autoefficacia e di motivazione
Conoscenza di sé
1.
Senso di valore
personale
2.
Possibili Sé
3.
Obiettivi di
apprendimento
Conoscenza specifica di strategie
1)
Ripetizione
2) Organizzazione
3) Elaborazione verbale
4) Abilità di riassumere
Compito
Uso di strategie
Stati motivazionali
Impegno e
abilità
1.
Convinzioni attributive
2.
Motivazione intrinseca
Prestazione
Feedback
L’importanza delle strategie
• L’uso corretto di strategie incide sul livello
di autoefficacia.
• L’uso corretto di strategie, e non la sorte,
verrà riconosciuto come causa del successo o
dell’insuccesso nella prestazione.
• L’uso corretto di strategie determina il
piacere di apprendere e rende l’esecuzione
del compito motivante.
• La motivazione alimenta a sua volta l’utilizzo di
strategie e contribuisce all’esplicazione di
forme più raffinate di controllo e
autoregolazione.
Apprendimento e approccio
allo studio
I vari tipi di approccio allo
studio
1. Approccio superficiale: utilizzo di
strategie poco impegnative e “povere”
(lettura del testo e ripetizione
verbale; tendenza a focalizzarsi sul
materiale da studiare senza prevedere
approfondimenti e ampliamenti).
Basato su motivazione estrinseca (e
obiettivi di prestazione)
Accompagnato da emozioni negative di
paura e ansia
I vari tipi di approccio allo
studio
2. Approccio profondo: strategie più
elaborate, utilizzate per pervenire a
una rappresentazione personale e
integrata delle informazioni.
Gli studenti non si limitano a leggere e
a ripetere, ma collegano il materiale
nuovo alle precedenti conoscenze,
individuando esempi concreti di
applicazione delle nozioni teoriche.
Motivazione intrinseca e obiettivi di
padronanza.
I vari tipi di approccio allo
studio
3. Approccio strategico: le strategie di
studio sono molto funzionali alla prova
d’esame.
La motivazione è estrinseca in quanto
l’obiettivo è di raggiungere volti alti.
• Approccio profondo e strategico:
prestazioni di successo
• Approccio strategico: adatto alle prove
in cui è richiesto il ricordo di
informazioni specifiche e di dettagli
piuttosto che il formulare riflessioni o
trovare soluzioni a problemi.
• Approccio profondo: efficaci nei livelli
alti di istruzione, quando la valutazione
riguarda la comprensione e la capacità di
fare inferenze.
Apprendimento e
comportamento
motivazionale
Differenze individuali nella
motivazione
• Si distinguono tre stati motivazionali:
– Motivato (persone motivate
intrinsecamente)
– Non motivato (apatia e assenza di
motivazione)
– De-motivato
Stato motivazionale
De-Motivato
• Caso di persone in cui la motivazione è
talmente alta da bloccare e inficiare la
prestazione.
• Casi in cui vi sono obiettivi di prestazione che
determinano ansia
• Tale atteggiamento conduce ad affrontare
compiti semplici, e ad evitare quelli difficili.
• Può tradursi in stati conflittuali tra “voler
fare” e “aver paura di fallire” →
tentennamenti nelle decisioni e dilazione del
compito
Indici comportamentali degli
stati De/Non motivato
• In entrambi i casi la persona tende a non
agire, a fare il minimo, o a fare solo su
pressioni esterne.
• Vanno indagate col colloquio le
differenze nelle convinzioni e nelle
spinte motivazionali esistenti.
Apprendimento e
Perfezionismo
Il perfezionismo orientato al sè
• Si caratterizza per lo stabilire obiettivi
ambiziosi e intenso criticismo su di sé.
• Associato a:
–
–
–
–
Elevato senso di autoefficacia
Motivazione intrinseca ad apprendere
Interesse per la materia studiata
Motivazione estrinseca e competizione con
ansia
– Uso di strategie funzionali allo studio e
persistenza nelle difficoltà
Il perfezionismo stabilito
socialmente
• E’ motivato dall’apprezzamento altrui
con spinte ad eccellere.
• Associato a:
–
–
–
–
–
Motivazioni estrinseche
Uso di strategie poco funzionali
Alti livello di ansia
Poca propensione a chiedere aiuto
Atteggiamento passivo di fronte alle
richieste altrui
Ma il perfezionismo orientato al
sé è un comportamento adattivo
o no?
• Risposta negativa: componente motivazionale
più forte (anche se con basi intrinseche) è
data comunque dal volere che il lavoro sia
riconosciuto e dipende dal giudizio degli altri.
Vi sono altissimi livelli di competizione.
• Il vantaggio è che parlando obiettivi scelti da
sé, questo permette una buona gestione delle
strategie e buone capacità di pianificazione.
Apprendimento e emozioni
LE EMOZIONI
L’emozione è composta da tre livelli
1) Fisiologico
2) Dimensione cognitiva (valutazione)
3) Livello motivazionale (spinta ad agire)
4) Livello espressivo-comunicativo (ruolo
della CNV)
La catena degli eventi che costituiscono un’emozione
Sentimento
Evento stimolo
Valutazione
Impulso
ad agire
Eccitazione fisiologica
Azione
manifesta
Effetto
dell’azion
e
L’ansia
• Componente emotiva: reazione
fisiologica (rossore, tremore arti,
battito cardiaco)
• Componente cognitiva: pensieri intrusivi
e denigrativi (Non ce la faccio, Tutti di
accorgono che sto in ansia, Non sono
capace)
L’ansia di stato e di tratto
• Ansia di stato: specifica per le varie
situazioni
• Ansia di tratto: tendenza a
sperimentare livelli di ansia più alti della
norma in molteplici situazioni
potenzialmente non ansiogene.
– Più nociva perché interferisce anche nella
preparazione della prova d’esame.
Interventi cognitivocomportamentali dell’ansia
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Questionario sulle Strategie di Studio