Anteprima Estratta dall' Appunto di Clinica medica Università : Università degli studi di Milano Facoltà : Medicina Indice di questo documento L' Appunto Le Domande d'esame ABCtribe.com e' un sito di knowledge sharing per facilitare lo scambio di materiali ed informazioni per lo studio e la formazione.Centinaia di migliaia di studenti usano ABCtribe quotidianamente per scambiare materiali, consigli e opportunità Più gli utenti ne diffondono l'utilizzo maggiore e' il vantaggio che ne si può trarre : 1. Migliora i tuoi voti ed il tempo di studio gestendo tutti i materiali e le risorse condivise 2. Costruisci un network che ti aiuti nei tuoi studi e nella tua professione 3. Ottimizza con il tuo libretto elettronico il percorso di studi facendo in anticipo le scelte migliori per ogni esame 4. 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Epidemiologia • i miceti patogeni facoltativi (candida, aspergillo) si riscontrano nei pazienti con stato immunitario compromesso (AIDS, leucemie, linfomi maligni, terapia protratta con corticosteroidi, citostatici, immunosoppressori, ecc.), dove provocano le cosiddette infezioni opportunistiche • i miceti patogeni obbligati provocano invece malattia anche nel paziente immunocompetente (criptococcosi, blastomicosi, istoplasmosi, coccidioidomicosi). CANDIDOSI Agente eziologico: Candida albicans (80%) ed altre 150 specie di candida. e.c om Clinica Candidosi (mughetto) della mucosa orale (patina biancastra asportabile) oppure dell’esofago (evtl. disfagia), spesse volte è la prima manifestazione dell’AIDS. Nei pazienti con ulteriori fattori di rischio (granulocitopenia, terapia protratta con antibiotici) si può manifestare sepsi da candida e candidosi disseminata viscerale: localizzazioni al rene, al fondo dell’occhio con focolai a fiocco di cotone, all’endocardio, polmonite da candida. AB Ct rib Diagnosi • isolamento dell’agente patogeno da sangue, secreto bronchiale (non escreato), urine e tessuto polmonare (biopsia polmonare) • dimostrazione di anticorpi specifici (non completamente affidabile nei pazienti immunodepressi): CHA = test di emoagglutinazione della candida - valore limite = 1:160 CIF = test di immunofluorescenza della candida - valore limite = 1: 80. Sia il titolo degli anticorpi, almeno quadruplicato entro 2 settimane, sia la dimostrazione di anticorpi IgM indica la presenza di una infezione in atto da candida. Non è possibile fare una distinzione tra infezione mucocutanea e sistemica. Se, malgrado la bonifica della mucosa con antimicotici locali il titolo delle IgM non diminuisce entro 4-6 settimane, ciò indica una micosi profonda delle mucose oppure una micosi sistemica. Terapia: antimicotici (vedi più avanti). ASPERGILLOSI Agente eziologico: Aspergillus fumigatus, infezione per inalazione delle spore. La riserva principale è rappresentata da depositi di sostanze vegetali (fieno, grano, concime). L’apergillo è ubiquitario, ad es. anche nella terra da fiori (non lasciare vasi e piante nella camera di un paziente immunodepresso!). Forme cliniche 1. Aspergillosi broncopolmonare allergica: asma bronchiale, alveolite allergica estrin425 ABCtribe.com - [Pagina 3] seca. Diagnosi: eosinofilia, dimostrazione di anticorpi specifici (IgE nell’asma, IgG nell’alveolite allergica estrinseca), dimostrazione dell’aspergillo nell’escreato. 2. Aspergilloma: lesione rotondeggiante, che si forma in una caverna, con piccole falde d’aria. Diagnosi: radiografia + dimostrazione degli anticorpi. 3. Aspergillosi polmonare invasiva: epidemiologia: pazienti immunodepressi (AIDS, neutropenia da citostatici, trapianti di organo). Diagnosi: biopsia polmonare con ricerca colturale e istologica. 4. Aspergillosi extrapolmonare: Cheratite, otomicosi, sinusite, endocardite (pazienti con protesi valvolare). Diagnosi • dimostrazione di agenti patogeni o di loro antigeni nel sangue, escreato, secreto bronchiale, materiale bioptico, evtl. liquor • dimostrazione istologica di agenti patogeni nel materiale bioptico • dimostrazione di anticorpi (non completamente affidabile nei pazienti immunodepressi). Terapia Antimicotici (vedi sotto); nella forma allergica: glucocorticosteroidi. om CRIPTOCOCCOSI e.c Agente eziologico: Cryptococcus neoformans, un saccaromicete presente nella terra e nello sterco d’uccello. Epidemiologia: 5% dei pazienti con AIDS; negli USA è l’infezione opportunistica più frequente nei pazienti con AIDS. Ct rib Clinica 1. affezione polmonare: polmonite 2. affezione del SNC: meningite, encefalite (sempre letale in assenza di terapia). AB Diagnosi • dimostrazione dell’agente patogeno nel secreto bronchiale, sangue, urina, evtl. liquor e materiale bioptico • dimostrazione dell’antigene nel sangue e liquor. Terapia Antimicotici (vedi sotto). TERAPIA DELLE MICOSI SISTEMICHE A) Trattamento della malattia di base (ad es. AIDS), aumento delle resistenze dell’ospite B) Terapia antimicotica • Amfotericina B Indicazione: è il trattamento di scelta in caso di infezione micotica con pericolo di vita. Effetti collaterali della somministrazione e.v.: nefrotossicità, ipoglicemia, ipotensione, leucocitopenia, emorragie gastrointestinali (per il dosaggio vedi le indicazioni dei produttori). • Flucitosina Indicazioni: criptococcosi grave, candidosi/aspergillosi cerebrale. Controindicazione: insufficienza renale. Effetti collaterali: nausea, aumento degli enzimi epatici, leuco-, trombo- pancitopenia. 426 ABCtribe.com - [Pagina 4] Nota: poiché la flucitosina somministrata come monoterapia conduce ad un rapido sviluppo di resistenza, essa viene consigliata solo in associazione alla amfotericina B (per il dosaggio vedi le indicazioni dei produttori). • Fluconazolo, itraconazolo, voriconazolo Indicazioni: il fluconazolo è il farmaco di prima scelta per il trattamento della candidiasi nei pazienti con infezione da HIV. Nei pazienti non neutropenici il fluconazolo è equivalente all’amfotericina B con minori effetti collaterali. Nei pazienti neutropenici è indicato per la profilassi delle infezioni da Candida. Effetti collaterali: disturbi gastrointestinali, disturbi del SNC, ecc. Dosaggio: in caso di candidiasi sistemica 400 mg/die di fluconazolo oppure 200 mg/die di itraconazolo. PNEUMOPATIE INTERSTIZIALI E FIBROSI POLMONARE e.c om Definizione Le pneumopatie interstiziali sono infiammazioni a decorso cronico dell’interstizio polmonare con interessamento delle membrane alveolo-capillari. Per l’aumento del tessuto connettivale si ha una fibrosi polmonare. Stato terminale è il polmone «a nido d’ape» privo di funzionalità («honeycomb lung»). Ct rib Anatomia patologica 3 reperti istologici: 1. alveolite (= polmonite interstiziale) 2. granulomatosi 3. vasculite AB Eziologia 1) Cause conosciute (50%) — Infezioni (ad es. Pneumocystis carinii, virus) — Noxae inalatorie: • polveri inorganiche (pneumoconiosi) • polveri organiche (alveolite allergica estrinseca), bissinosi da inalazione di polvere di cotone • gas, vapori, fumi, aerosol di varie sostanze pericolose, spray per capelli. — Noxae non inalatorie, come: • farmaci (ad es. bleomicina, busulfan) • erbicidi (ad es. Paraquat) • radiazioni ionizzanti (polmonite da raggi) — Danni polmonari da cause circolatorie, ad es.: • polmone da stasi cronica • fluid lung (in caso di insufficienza renale cronica) • polmone da shock (ARDS) — Neoplasie (ad es. linfangiosi carcinomatosa) — Affezioni sistemiche, ad es.: • sarcoidosi (malattia di Boeck) • artrite reumatoide • connettiviti 427 ABCtribe.com - [Pagina 5] • vasculiti • mucoviscidosi 2) Ad eziologia sconosciuta (50%) — Fibrosi polmonare idiopatica = IPF (interstitial pulmonary fibrosis) Prevalenza: 6/100.000 Classificazione sec. Liebow, modificata: • AIP = acute interstitial pneumonitis, tipo Hammn-Rich • UIP = usual interstitial pneumonitis, tipo Liebow • DIP = desquamative interstitial pneumonitis • RBILD = respiratory bronchiolitis interstitial lung disease • NSIP = non-specific interstitial pneumonitis • BOOP = bronchiolitis obliterans organizing pneumonia Bambini Esordio Prognosi/Tasso di sopravvivenza Risposta agli steroidi 49 57 42 36 49 qualunque rara no rara no possibile possibile acuto subdolo subdolo subdolo subacuto acuto sfavorevole 50% a 3 anni più favorevole di UIP 100% più favorevole di UIP favorevole scarsa scarsa buona buona buona buona om AIP UIP DIP RBILD (*) NSIP BOOP (**) Età media e.c (*) la RBILD è una bronchiolite del fumatore che regredisce smettendo di fumare (**) la BOOP può comparire anche dopo trapianto di midollo osseo o d’organo AB Ct rib Clinica • inizialmente dispnea da sforzo, più avanti dispnea a riposo, tachipnea • tosse secca • in caso di BOOP evtl. febbre (diagnosi errata: polmonite) • negli stati più avanzati: cianosi, dita a bacchetta di tamburo, unghie a vetrino d’orologio, cuore polmonare • la respirazione nelle fibrosi polmonari è rapida e superficiale e mostra il «fenomeno di door-stop»: in caso di inspirazione profonda compare improvvisamente un arresto del respiro • auscultazione: rantoli crepitanti tele-inspiratori per lo più limitati alle basi polmonari; nella fibrosi polmonare avanzata evtl. stridore o «sfregamento a tappo di sughero» • nella fibrosi polmonare avanzata le basi polmonari sono piuttosto innalzate. Complicanze Cuore polmonare, insufficienza respiratoria. Funzionalità polmonare Non vi è correlazione tra l’entità del reperto radiologico e la compromissione funzionale polmonare: • disturbo restrittivo della ventilazione con riduzione di tutti i volumi polmonari (capacità vitale e capacità polmonare totale) • diminuita capacità di diffusione (DLCO) • diminuzione della pO2 arteriosa inizialmente solo sotto sforzo ergometrico, poi anche a riposo. Radiologia e TC ad alta definizione Nelle pneumopatie interstiziali si riscontrano i seguenti tipi di opacità: 428 ABCtribe.com - [Pagina 6] Tipi di opacità Esempio 1. tipo vetro smeriglio torbidità omogenea delle zone mediane ed inferiori da ambo i lati alveolite estrinseca 2. nodulare piccole opacità rotondeggianti (diam.: 1,5-5 mm) silicosi non complicata 3. reticolare piccole opacità lineari (irregolari; diam.: 1,5-5 mm) asbestosi precoce 4. reticolo-nodulare forma mista da 2+3 stadi avanzati di tutte le pneumopatie interstiziali stadio terminale di tutte le pneumopatie interstiziali 6. interstiziale-alveolare opacità interstiziali + opacità del focolaio confluente polmonite da Pneumocystis carinii avanzata om 5. polmone a nido d’ape modifiche cistiche prevalentemente basali (diam.: 5-10 mm) con largo bordo marginale, sclerosi polmonare Ct rib e.c Diagnosi differenziale • polmoniti (dimostrazione dell’agente patogeno, terapia antibiotica risolutrice) • infezioni polmonari da opportunisti (anamnesi, dimostrazione dell’agente patogeno) • tubercolosi (dimostrazione dell’agente patogeno) • sarcoidosi (tumefazione linfonodale ilare bilaterale) • carcinoma bronco-alveolare (citologia) • alveolite allergica estrinseca (anamnesi, dimostrazione di anticorpi precipitanti) • danni polmonari da farmaci (anamnesi) • coinvolgimento polmonare in corso di connettiviti e vasculiti (dimostrazione di autoanticorpi, ad es. c-ANCA nella granulomatosi di Wegener), ecc. AB Diagnosi • anamnesi (incl. farmaci e tipo di professione!) • clinica • radiologia: radiografia del torace in 2 proiezioni + tomografia computerizzata ad alta definizione (HR-CT) • funzionalità polmonare • laboratorio: VES, test reumatici, precipitine IgG, diagnostica sierologica per microorganismi • diagnostica allergologica • lavaggio bronco-alveolare (BAL) con (immuno-)citologia, determinazione del rapporto T-helper (CD4) /T-suppressor (CD8), e ricerca di microorganismi • biopsia polmonare con istologia, ricerca di microorganismi e depositi di polveri (microanalisi radiologica). Terapia • Se eziologia conosciuta, terapia causale: – in caso di genesi infettiva: antibiotici – in caso di noxae inalatorie: allontanamento da polveri/allergeni; in caso di RBILD: astensione completa dal fumo • Nella fibrosi polmonare idiopatica (diagnosi per esclusione): corticosteroidi associati 429 ABCtribe.com - [Pagina 7] a immunosoppressori (azatioprina; nei casi resistenti: ciclofosfamide); non vi è accordo sull’efficacia dell’interferone γ-1b • Nell’insufficienza respiratoria terminale, eventualmente trapianto di polmone o di cuore-polmone. ISTIOCITOSI X POLMONARE Definizione: malattia rara che colpisce generalmente soggetti giovani forti fumatori; è caratterizzata dalla comparsa di fibrosi polmonare interstiziale con formazione di cisti polmonari. Eziologia: sconosciuta. Anatomia patologica: infiammazione granulomatosa dell’interstizio polmonare; i granulomi sono costituiti da istiociti, eosinofili, linfociti, plasmacellule e cellule di Langerhans in posizione centrale. Clinica: dispnea da sforzo, poi anche a riposo. Complicanze: pneumotorace spontaneo (rottura delle cisti); insufficienza respiratoria. om Diagnosi: anamnesi, clinica, TC ad alta definizione (HR-CT), lavaggio bronco-alveolare [> 5% linfociti CD1-positivi (= istiociti)], istologia. e.c Terapia: astensione totale dal fumo, glucocorticosteroidi. rib PNEUMOCONIOSI Ct Definizione Le pneumoconiosi sono malattie polmonari provocate da inalazione di polveri inorganiche. Le affezioni polmonari da inalazione di polveri organiche non fanno parte delle pneumoconiosi nel senso della loro definizione originaria. AB Epidemiologia Sono le malattie polmonari professionali più frequenti in grado di determinare invalidità (soggette a obbligo di notifica) • pneumoconiosi attiva: silicosi, asbestosi, berilliosi • pneumoconiosi inerte (senza significato di malattia) dopo inalazione cronica di polveri di ferro, alluminio, ecc. SILICOSI Sinonimo: pneumoconiosi dei minatori. Epidemiologia È la pneumoconiosi più frequente: stabilimenti metallurgici, laminatoi (terra da fonderia), cave di pietra, industria del vetro, della porcellana e della ceramica, sabbiere. La forma di silicosi più comune è la forma da polveri miste nei lavoratori delle miniere di carbone e metallifere: pneumoconiosi del minatore (80% dei casi). Anatomia patologica Soltanto il quarzo cristallino (nonché le varianti di SiO2 cristobalite e tridimite) con di430 ABCtribe.com - [Pagina 8] mensione < 7 µm (= polvere fine) causa silicosi. Le particelle di SiO2 vengono dapprima fagocitate dai macrofagi alveolari; la morte di tali cellule determina poi la liberazione di SiO2, che viene nuovamente fagocitata da altri macrofagi e induce la stimolazione fibroblastica: nell’interstizio polmonare si formano piccoli noduli, determinati dallo sviluppo di nuovo tessuto connettivale collageno e reticolare (costituiti da istiociti e macrofagi che hanno inglobato le polveri, da un nucleo acellulato e da un involucro di fibre collagene). Le localizzazioni più frequenti sono i campi polmonari superiori, nonché i linfonodi ilari. La tendenza alla trazione da parte dei noduli silicotici con conseguente formazione di enfisema perifocale è tipica. Con la confluenza dei piccoli noduli si formano nodularità di dimensioni maggiori, con deformazione nelle regioni polmonari. Clinica: generalmente la silicosi lieve è asintomatica. La discrepanza fra la povertà del reperto auscultatorio e le alterazioni osservate all’esame radiologico è spesso notevole. La dispnea da sforzo è un sintomo precoce ed importante; nei casi avanzati si ha emissione di escreato grigiastro. e.c om Complicanze 1. predisposizione alle infezioni, con comparsa di infezioni bronco-polmonari e, nel 10% dei soggetti, di una tubercolosi attiva (silico-TBC): tendenza alle recidive, terapia di lunga durata 2. bronchite cronica ostruttiva, enfisema polmonare, cuore polmonare 3. rischio di neoplasia polmonare doppio rispetto ai soggetti non affetti da silicosi 4. aumentato rischio di sclerosi sistemica progressiva. Nota: l’alterazione ventilatoria ostruttiva determina l’entità dei sintomi, il livello di invalidità e la prognosi. rib Forma particolare Sindrome di Caplan: associazione di silicosi (o silicoantracosi) con poliartrite cronica primaria. AB Ct Radiologia (Classificazione internazionale dei reperti radiologici da pneumoconiosi dell’International Labour Organization - ILO; per confrontare i reperti vi è a disposizione un set di lastre standard della ILO). Inizialmente si ha un rafforzamento della trama del disegno polmonare, il quale determina piccole opacità di forma rotondeggiante. Tali focolai vengono classificati secondo il loro diametro approssimativo in: p = «a capocchia di spillo» q = micronodulare r = nodulare L’estensione o la diffusione delle alterazioni radiologiche viene classificata in tre gruppi principali in cui ognuno è suddiviso a sua volta in 3 gruppi, cosicchè si hanno in totale 9 gruppi: 0/1, 1/0, 1/1, 1/2, 2/1, 2/2, 2/3, 3/2, 3/3. Il livello di diffusione 1/0 ha valore di sospetto diagnostico, 1/1 di certezza di silicosi all’esordio. Noduli di dimensioni maggiori vengono classificati in base alla loro estensione: A (0-5 cm), B (tra A e C), C (più grande del campo polmonare superiore destro). In caso di interessamento dei linfonodi ilari con calcificazione periferica si ha un aspetto a «bulbo di cipolla». Funzionalità polmonare Spesso non vi è alcun rapporto fra entità del reperto radiologico e compromissione della funzionalità polmonare. 431 ABCtribe.com - [Pagina 9] Questo documento e' un frammento dell'intero appunto utile come anteprima. Se desideri l'appunto completo clicca questo link. ABCtribe.com - [Pagina 10] Preparati con le domande di ABCtribe su Clinica medica. 1. 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