MAPPATURA DEGLI SPORTELLI AGLI IMMIGRATI NELLA PROVINCIA DI LIVORNO a cura di Fedele Ruggeri e Francesca Trainotti Dicembre 2006 1 Stampa: Media Print, Livorno La presente ricerca è un prodotto realizzato dall’Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Livorno, a cura di Fedele Ruggeri (Per un bilancio) e Francesca Trainotti (Annotazione metodologica, sezione I-II-III) del Dipartimento di Scienze sociali dell’Università di Pisa. Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Livorno Ufficio Qualità sociale via Marradi 116, telefono 0586/264628-25 fax. 0586/264626, e-mail: [email protected] 2 Indice Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Annotazione metodologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Sezione I: mappatura degli sportelli che offrono servizi agli immigrati nella provincia di livorno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Sezione II: strumenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 Sezione III: criticita’. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 Per un bilancio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49 Elenco degli sportelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 3 4 PRESENTAZIONE Nel presentare questo lavoro, prodotto dall’Osservatorio per le politiche sociali della Provincia di Livorno, in collaborazione col Dipartimento di Scienze sociali dell’Università di Pisa, vorrei sottolineare la rilevanza del percorso che ha portato alla sua realizzazione. La costruzione di questo prodotto conoscitivo, infatti, è strettamente corrispondente alle finalità che si è posto l’Osservatorio sociale, e cioè quelle di essere strumento conoscitivo al servizio del territorio e fornire conoscenza laddove realmente vi sia la necessità. L’esigenza di questa mappatura è infatti emersa nella tavola rotonda con Amministratori e Associazioni in rappresentanza degli immigrati, promossa dall’Amministrazione provinciale nell’edizione 2005 del Meeting internazionale antirazzista, occasione nella quale fu espresso un forte interesse da parte di tutti verso un approfondimento della situazione provinciale degli sportelli informativi rivolti agli immigrati. Da quella richiesta è scaturito un percorso condiviso negli obiettivi e nella metodologia che ha portato all’elaborazione del presente documento, grazie alla preziosa collaborazione di coloro che si sono resi disponibili a fornire le informazioni. La prima parte riporta la mappatura della funzione di primo sportello alla domanda degli immigrati, presentando un’analisi dei dati e degli strumenti utilizzati, mentre la seconda è incentrata sulle criticità emerse e sulle conseguenti proposte che si ritengono poter avanzare. Sono tali problematiche e proposte che dunque si intendono condividere con lo stesso spirito collaborativo che ha portato alla realizzazione della ricerca, una ricerca aperta alle integrazioni ed alla sua socializzazione con i soggetti che sono stati coinvolti, come avvenuto in occasione del Meeting internazionale antirazzista dello scorso luglio durante il quale tale prodotto è stato condiviso con coloro che hanno contribuito a realizzarlo. La Vice presidente della Provincia di Livorno Assessore alla Qualità sociale Monica Giuntini 5 6 ANNOTAZIONE METODOLOGICA La prima parte dell’indagine è costituita dalla mappatura degli sportelli che offrono servizi agli immigrati nella Provincia di Livorno. L’individuazione degli sportelli è partita da una precedente mappatura della Provincia di Livorno contenuta nella ricerca “L’immigrazione straniera in Provincia di Livorno: l’inserimento nel mercato del lavoro e nella società locale” realizzata nel 2003, che è stata progressivamente estesa (“a palla di neve”) attraverso le indicazioni dei soggetti che mano a mano abbiamo intervistato. Oltre agli sportelli che offrono specifici servizi destinati agli immigrati e gestiti da enti appartenenti al Terzo Settore sono stati inseriti nella mappatura anche alcuni sportelli istituzionali, che forniscono agli immigrati gli stessi servizi destinati a tutti i cittadini, avendo strutturato con i primi una qualche forma di interazione specifica. Successivamente, sulla base delle indicazioni emerse nell’ambito di alcune riunioni con i referenti della Provincia, si è ritenuto opportuno realizzare un’ulteriore analisi sia degli strumenti utilizzati dagli sportelli per la rilevazione dei dati degli utenti, sia delle possibili criticità che gli operatori degli sportelli incontrano interfacciandosi con i soggetti istituzionali. Abbiamo quindi proceduto ad effettuare una serie di interviste in profondità ai referenti dei servizi, strutturate in tre sezioni: la prima rileva i dati dell’ente gestore e la tipologia dei servizi, e costituisce l’oggetto specifico della mappatura; la seconda, relativa agli strumenti, analizza le metodologie utilizzate dagli sportelli nella rilevazione dei dati; la terza esamina le interazioni e le eventuali criticità tra gli sportelli e le istituzioni pubbliche che operano nel settore immigrazione. Sempre nella terza sezione vengono esplorate le possibili criticità che gli operatori degli sportelli incontrano relazionandosi con gli utenti e quelle che gli utenti sperimentano nella ricerca di una soluzione dei loro problemi. Le sezioni relative agli strumenti ed alle criticità dedicano l’ultima parte alle proposte degli intervistati. In particolare, per quanto riguarda gli strumenti, sono state analizzate le proposte relative alla creazione di una rete formale tra gli sportelli presenti sul territorio. Nell’ambito delle criticità è stata chiesta una valutazione sulla possibilità di riorganizzare il sistema dei 7 servizi agli immigrati per un suo miglior funzionamento. Si precisa infine che le parti in corsivo servono a riportare le dichiarazioni dei soggetti intervistati. 8 SEZIONE I MAPPATURA DEGLI SPORTELLI CHE OFFRONO SERVIZI AGLI IMMIGRATI NELLA PROVINCIA DI LIVORNO Complessivamente sono stati individuati 26 sportelli, distribuiti sul territorio provinciale nel seguente modo: 13 della Zona Livornese, 4 in Bassa e Alta Val di Cecina, 7 nella Zona Val di Cornia, 2 nella Zona Elba; gli sportelli inseriti offrono tutti regolare attività di sportello aperto al pubblico e possono essere contattati sia telefonicamente che per posta elettronica. 1 - ZONA LIVORNESE 1.1 ACLI – Sportello Immigrati – ACLI colf Referente: Federica Suardi (operatrice) Indirizzo: via Cecconi 40, Livorno Tel/fax.: 0586/903725 e-mail: [email protected] – [email protected] Descrizione servizio: accoglienza, tutta l’attività di assistenza del patronato, tutte le pratiche di permanenza sul territorio, la consulenza e l’informazione per quanto riguarda il lavoro domestico, supporto alla ricerca di lavoro, ricongiungimento familiare, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, formazione professionale e corsi di italiano (tramite il nostro ente di formazione professionale che è l’ENAIP), accompagnamento ai vari servizi, iniziative culturali(feste, spettacoli, convegni), sportello informativo. Orario: • • sportello lavoratori: lunedì e giovedì pomeriggio dalle 15,30 alle 18,00 e il venerdì mattina su appuntamento dalle 9,30 alle 12,30. sportello datori di lavoro: dal lunedì al giovedì mattina 9,3012,30, martedì pomeriggio dalle 15,30 alle 18,00 su appuntamento. 9 1. 2 ARCI Solidarietà – Sportello Sociale Immigrati Referente: Diop Mbaye (referente) Indirizzo: Corso Amedeo 127, Livorno Tel: 0586/892984 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: prima accoglienza (Dormitorio - progetto S.E.F.A. in collaborazione con Caritas Centro di ascolto zona città e in Convenzione con l’Istituzione per i Servizi alla Persona del Comune di Livorno), pratiche di regolarizzazione, supporto alla ricerca di lavoro, supporto alla ricerca di casa, ricongiungimento familiare, compilazione modulistica per vari uffici, mediazione culturale, formazione professionale, accompagnamento ai vari servizi, organizzazione di iniziative culturali(feste, spettacoli, ecc.), sportello informativo, mediazione linguistica, attività teatrale all’interno del carcere di Livorno. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 1. 3 Associazione “Il Villaggio”- Donoratico Referente: Pantani Patrizia (referente) Indirizzo Donoratico: Castagneto Carducci c/o Auser via del mercato 8 Tel.: 0565/777547 e-mail: il [email protected] – [email protected] Descrizione servizio: Agenzia casa, mediazione e garanzia nel mercato immobiliare Orario: venerdì dalle 9,00 alle 11,00 Associazione “Il Villaggio”- Cecina Referente: Pantani Patrizia Indirizzo Cecina: Spazio associazioni, Piazza Carducci Tel.: 0586/611419 e-mail: Descrizione servizio: Agenzia casa, mediazione nel mercato immobiliare, senza garanzia Orario: giovedì dalle 10,00 alle 12,00 Associazione “Il Villaggio”- Rosignano Marittimo Referente: Pantani Patrizia Indirizzo Rosignano Marittimo: c/o Municipio via dei lavoratori 21 10 Tel.: 0586/724245 e-mail: il [email protected] Descrizione servizio: Agenzia casa, mediazione e garanzia nel mercato immobiliare Agenzia Orario: lunedì dalle 10,00 alle 12,00 1. 4 Associazione Randi Referente: Vitali Mariateresa (referente) , Suor Monica Indirizzo: via Della Maddalena 4, 57100 Livorno Tel.: 0586/899403 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: accoglienza (casa di accoglienza ex art. 18 per vittime di tratta e ragazze madri), sportello informativo, pratiche di regolarizzazione, supporto alla ricerca di lavoro, supporto alla ricerca della casa, assistenza sanitaria, ricongiungimento familiare, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, mediazione culturale, formazione professionale(soltanto per la casa di accoglienza), corsi di italiano, inserimento scolastico, accompagnamento ai vari servizi, iniziative culturali (feste, spettacoli teatrali e musicali), assistenza legale mediazione linguistica, consulenza psicologica. Orario: giovedì dalle 15,00 alle 20,00 1. 5 Azienda USL 6 Livorno – Centro Socio Sanitario Livorno Centro – Referente: Dott.ssa Caschili (responsabile struttura) Indirizzo: via E. Rossi 46, 57100 Livorno Tel.: 0586/223600 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: per i regolari il libretto sanitario, per gli altri la tessera STP(Stranieri Temporaneamente Presenti) per prestazioni urgenti ed essenziali, profilassi malattie infettive e diffusive, tutela sociale della gravidanza e della maternità. Gli STP sono rilasciati presso l’ospedale, (al Pronto Soccorso e Pronto Soccorso ortopedico), al Centro Socio Sanitario Livorno centro via E. Rossi e al Centro Socio Sanitario Livorno nord via fiera di S.Antonino dove vengono effettuate anche le cure urgenti o essenziali o per continuità terapeutica. Presso il Centro Socio Sanitario Livorno centro via E. Rossi è attivo anche il Consultorio ostetrico ginecologico con mediatori culturali e il consultorio pediatrico con mediatori culturali a richiesta. Orario: lunedì e giovedì dalle 11,00 alle 12,00 visite STP 11 martedì dalle 8,00 alle 13,00 consultorio ostetrico ginecologico giovedì dalle 8,30 alle 10,30 consultorio pediatrico 1. 6 Caritas Centro di ascolto zona città Mons Savio Referente: Simona Ticchi (responsabile centro di ascolto) Indirizzo: via delle Cateratte, 15 Livorno Tel.: 0586/884693 e-mail: [email protected] Descrizione del servizio: prima accoglienza (la mattina possibilità di lavarsi, cambio indumenti e colazione presso la Parrocchia di S.Agostino, alle ore 18,00 mensa serale, i festivi la mensa è anche alle ore 12,00, Dormitorio - progetto S.E.F.A. in collaborazione con ARCI Solidarietà di Livorno e in Convenzione con l’Istituzione per i Servizi alla Persona del Comune di Livorno), seconda accoglienza (casa di accoglienza per l’emergenza abitativa per ragazze madri “Viale dei Pini”), sportello informativo, pratiche di regolarizzazione, ufficio lavoro presso la Parrocchia di S. Agostino Piazza Aldo Moro 2, assistenza sociale, compilazione modulistica per vari uffici, accompagnamento -orientamento ai vari servizi, centro di documentazione Caritas, Osservatorio delle povertà. Orario: dal lunedì al sabato dalle 9,00 alle 11,00 1. 7 Centro Donna Referente: Maria Giovanna Ulivieri (presidente ass. Ippogrifo),Tommasina Dattilo (operatrice) Indirizzo: via Strozzi 3, 57100 Livorno Tel.: 0586/890053 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: ascolto per comprendere i bisogni, informazioni sui servizi del territorio comunale, consulenza legale, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, consulenza psicologica, biblioteca tematica, centro di documentazione, emeroteca specializzata, rassegna annuale del cinema delle donne, disponibilità di spazi per iniziative delle associazioni femminili, corsi di formazione, attività culturali, occasioni di inserimento lavorativo, corso di italiano per straniere, corso di informazione sui diritti delle donne immigrate in carcere. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 mercoledì e giovedì dalle 15,30 alle 18,30 12 1. 8 Centro Servizi per immigrati Oltre Frontiera- Livorno Referente: Dr.ssa Samira Karoui (coordinatrice progetto Oltre Frontiera) Indirizzo: Largo Attias, Galleria Palazzo Elisabetta, Livorno Tel.: 0586/802255 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: lo sportello immigrati del Comune di Livorno nasce da una convenzione tra Istituzione per i Servizi alla Persona del Comune di Livorno e CeSDI. Oltre Frontiera è un servizio polivalente rivolto ai cittadini stranieri, ma anche a quelli italiani, ed ai servizi del territorio. Accoglienza e primo orientamento dei cittadini stranieri per tutto ciò che concerne il loro ingresso e soggiorno in Italia; accompagnamento ai servizi di assistenza sociale e sanitaria e ad altri servizi presenti sul territorio; informazioni relative alle opportunità formative, lavorative e abitative e procedure legate al riconoscimento dei titoli di studio, oltre al servizio di compilazione modulistica (domande relative al ricongiungimento familiare, al decreto flussi, alle case popolari, al contributo all’affitto, iscrizione scolastica, curriculum vitae e domande per l’assunzione ecc.); servizio di consulenza legale; mediazione culturale; mediazione linguistica; formazione professionale; consulenza psicologica; corsi di italiano; osservatorio sul fenomeno migratorio; centro di documentazione (presso la sede di Livorno) con all’interno un internet point; promozione e organizzazione di iniziative culturali, formative ed educative con il proposito di favorire lo sviluppo di una “cultura dell’immigrazione” e lo scambio interculturale. Orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10,00 alle 13,00 martedì dalle 15,00 alle 19,00 giovedì e venerdì dalle 16,00 alle 18,30 Centro di documentazione Centro Servizi per immigrati Oltre Frontiera – Collesalvetti Referente: Kremilda Kaloschi (mediatrice linguistico culturale) Indirizzo: presso l’Informagiovani del Comune di Collesalvetti, via Bixio, 58 Tel. 0586/980205 Orario: giovedì dalle 15,30 alle 18,30 1. 9 CeSDI – Centro Servizi Donne Immigrate Referente: Dr.ssa Samira Karoui (presidente) Indirizzo: via asili 35, Livorno Tel.: 0586/834350 13 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: accoglienza in lingua; orientamento e accompagnamento ai servizi socio-sanitari, educativi e ai servizi presenti sul territorio, servizio di mediazione linguistico-culturale presso il carcere di Livorno e i distretti socio sanitari; attività di didattica interculturale nelle scuole dell’infanzia; attività di animazione e spettacoli teatrali; formazione per adulti e bambini stranieri; traduzioni e interpretariato; organizzazione di seminari; sportello informativo; pratiche di regolarizzazione; supporto alla ricerca di lavoro; supporto alla ricerca della casa; ricongiungimento familiare; compilazione modulistica per vari uffici pubblici; formazione professionale; corsi di italiano; assistenza legale; consulenza psicologica; gruppi di mutuo aiuto. Orario: lunedì dalle 16,00 alle 18,00 martedì dalle 10,00 alle 12,00 giovedì dalle 15,00 alle 17,00 1. 10 Cisl – Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere) Referente: Florinda Marko (copresidente) Indirizzo: Via Goldoni 73,57126 Livorno Tel.: 0586/890280 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: accoglienza, sportello informativo, pratiche di regolarizzazione, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, accompagnamento ai vari servizi, mediazione culturale e linguistica , formazione professionale, corsi di italiano, assistenza legale, supporto alla ricerca di lavoro. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,00 1. 11 Comune di Collesalvetti – Servizi Sociali Referente: Antonella Rapezzi (responsabile dell’ufficio servizi sociali) Indirizzo: via Umberto I, 15, 57014 Collesalvetti – Tel.: 0586/980256 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: no specifico sportello per immigrati, stessi servizi socio-assistenziali e socio-sanitari erogati dal Comune per tutti i cittadini. Orario: martedì e venerdì mattina dalle 9,00 alle 12,30 giovedì dalle 15,00 alle 17,30 14 1. 12 Coordinamento delle comunità straniere della Provincia di Livorno Referente: Hassen Chebbi (segretario) Diop Mbaye (presidente) Indirizzo: via Anna Frank 17, Livorno Tel.: 393/3304552 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: accoglienza e orientamento, sportello informativo, accompagnamento ai vari servizi del territorio, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, mediazione culturale in particolare all’interno del carcere di Livorno e ospitalità per la detenzione alternativa, attività interculturale e mediazione culturale e linguistica nelle scuole, organizzazione di iniziative culturali (progetto “Livorno città antirazzista”), ricongiungimento familiare, centro di documentazione, consulenza legale, consulenza commerciale e fiscale gratuita, corsi di italiano, partecipazione all’organizzazione di corsi vari. Orario: venerdì dalle 16,00 alle 19,00 1. 13 SIN COBAS Referente: Ignazio Cardillo (referente) Indirizzo: Via Verdi n. 7, Livorno Tel/fax.: 0586/899897 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: accoglienza, tutte le attività che svolge un CAAF, pratiche di regolarizzazione, ricongiungimento familiare, sportello informativo, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, corsi di italiano, accompagnamento ai vari sportelli (alla Questura), iniziative culturali (feste, spettacoli, ecc.), assistenza legale, mediazione linguistica. Orario: lunedì e mercoledì dalle 18,00 alle 20,00 2 - BASSA E ALTA VAL DI CECINA 2.1 ARCI Solidarietà Bassa Val di Cecina -Sportello Immigrati Comuni della Bassa e Alta Val di Cecina– Progetti area immigrazione Referente: Riccardo Paini (responsabile immigrazione –ARCI Solidarietà) Indirizzo: Piazza della Libertà 14, Cecina (LI) Tel.: 0586/684929 e-mail: [email protected] 15 Descrizione servizio: lo Sportello Immigrati nasce da un progetto dell’ARCI Solidarietà Bassa Val di Cecina con la Conferenza dei Sindaci e l’Azienda USL. Le Convenzioni che disciplinano il progetto sono state firmate tra ARCI e AUSL 6 per la Bassa Val di Cecina e tra ARCI e AUSL 5 per l’Alta Val di Cecina. Accoglienza e orientamento, sportello informativo per tutti i percorsi di cittadinanza richiesti dal cittadino straniero e relativa mediazione, accompagnamento ai vari servizi, pratiche di regolarizzazione, supporto alla ricerca di lavoro, supporto alla ricerca di casa, ricongiungimento familiare, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, inserimento scolastico, mediazione linguistico-culturale, assistenza legale, mediazione con lo Sportello Unico della Prefettura di Livorno e di Pisa. Oltre allo sportello immigrati l’ARCI Solidarietà Bassa Val di Cecina gestisce nell’area immigrazione i seguenti progetti: 1) protezione, accoglienza e integrazione per i richiedenti asilo e rifugiati; 2) protezione, accoglienza e integrazione per famiglie rom; 3) seconda accoglienza con permanenza di 4 mesi nei Centri di accoglienza per cittadini italiani e stranieri (Alba e Sorriso a Vada e Centro di accoglienza a Donoratico, per un totale di 23 posti; 4) asilo notturno (presso il Centro Alba e Sorriso) per persone inviate dal servizio sociale, italiane e straniere, che vivono in condizione di precarietà; 5) corsi di italiano; 6) corsi di alfabetizzazione interculturale e educazione interculturale; 7) corsi di formazione per cittadini stranieri; 8) mediazione interculturale per bambini stranieri nelle scuole cittadine e sostegno scolastico; 9) raccolta e distribuzione banco alimentare e farmaceutico; 10) organizzazione del Meeting Internazionale Antirazzista; 11) progetti di gruppo di mutuo aiuto per donne immigrate. Sportello Immigrati Bassa Val di Cecina (operatrice Dr.ssa Samira Karoui): Cecina: presso il Comune, piazza Carducci, 1 Orario: martedì dalle 8,00 alle 14,00 Rosignano: presso il Comune, via dei lavoratori 21 Orario: giovedì dalle 9,00-13,00 e dalle 15,30 alle 17,30 Donoratico: presso sede distaccata del Comune di Castagneto Carducci, via della Repubblica 15 Orario: venerdì dalle 9,00-13,00 e dalle 15,30 alle 17,30 16 Sportelli Immigrati Alta Val di Cecina (operatrice Chiara Molinari) Volterra: presso Informagiovani, via Roma, Orario: martedì e giovedì dalle 18,00 alle 19,00 e dalle 15,00 alle 18,00 (attività di mediazione con la prefettura) sabato dalle 10,00 alle 13,00 Castelnuovo Val di Cecina: presso Informagiovani biblioteca “Il Cassino” Orario: sabato dalle 16,30 alle 19,30 Pomarance: presso Informagiovani, via Roncalli Orario: venerdì dalle 10,00 alle 14,00 2.2 Associazione “La sorgente del Villaggio”- mensa “Oasi Emilia” Referente: Rossella Toni (operatrice) Indirizzo: via Lungomonte 7 , 57012 - Castiglioncello Tel.: 0586-752584 Descrizione del servizio: prima accoglienza (mensa giornaliera e serale, servizio doccia) Orario: tutti i giorni compresi i festivi dalle 11,00 alle 12,30 e dalle 18,00 alle 19,30 2.3 Caritas Centro di ascolto V° Vicariato Referente: Giulio Galletti (presidente Caritas vicariale), Luana Balzini e Paolo Tognotti (operatori) Indirizzo: via Lungomonte 7 , 57012 - Castiglioncello Tel.: 0586- 751612 e-mail: [email protected] Descrizione del servizio: prima accoglienza (cambio doccia e distribuzione indumenti), sportello informativo, orientamento e accompagnamento ai vari servizi del territorio, supporto alla ricerca di casa, supporto alla ricerca di lavoro. Orario: dal lunedì al sabato dalle 9,30 alle 11,30 2.4 Comune di Rosignano Marittimo – Ufficio Servizi Sociali Referente: Fulvia Giaconi (referente) Indirizzo: via dei Lavoratori 21, 57016 – Rosignano Marittimo Tel.: 0586- 724205 e-mail: [email protected] Descrizione del servizio: no specifico sportello per immigrati, stessi servizi socio-assistenziali e socio-sanitari erogati per tutti i cittadini. Per spor- 17 tello immigrati Convenzione ARCI Solidarietà Orario: martedì dalle 15,00 alle 18,00 giovedì dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00 venerdì dalle 9,00 alle 12,00 3 - ZONA DELLA VAL DI CORNIA 3. 1 Associazione S. Vincenzo De’ Paoli Referente: Benito Ovidi (presidente) Indirizzo: via Landi 39, Piombino Tel.: 0565/225207 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: prima accoglienza (servizio doccia, guardaroba, distribuzione indumenti, mensa giornaliera, servizio assistenza a domicilio pacco viveri e sostegno psicologico), servizio in ospedale, visite in carcere e accoglienza detenuti: durante periodi di permessi premio, in affidamento, arresti domiciliari, sospensione pena. Sostegno economico in particolare per il rimborso spostamenti. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 14,00 3. 2 Azienda USL 6 Livorno – Zona Val di Cornia - Settore convenzioni internazionali e assistenza stranieri Referente: Dott. Botti (referente settore convenzioni internazionali e assistenza stranieri) Indirizzo: Piazza Appiani n.32, 57025 Piombino Tel.: 0565/67722 e-mail: [email protected] Descrizione del servizio: per i regolari il libretto sanitario, per gli altri la tessera STP (Stranieri Temporaneamente Presenti) per prestazioni urgenti ed essenziali, profilassi malattie infettive e diffusive, tutela sociale della gravidanza e della maternità. Progetto AUSL 6 Val di Cornia: accordo con i medici di famiglia, ai quali gratuitamente possono rivolgersi, in forma anonima, gli stranieri presenti sul territorio per una qualsiasi diagnosi, successivamente il medico indirizza il paziente al medico di distretto che convalida la certificazione e rilascia il codice STP, con il codice il paziente si rivolge al CUP per prendere un appuntamento per qualsiasi tipo di visita. Se indigente non paga il ticket. 18 Rimane fermo l’accesso al Pronto Soccorso e nelle strutture consultoriali e di salute mentale, che rilasciano direttamente il codice STP. Orario: dal lunedì al sabato dalle ore 9,00 alle ore 13,00 3. 3 Azienda USL 6 Livorno – Zona Val di Cornia – Servizi Sociali Referente: Dott.ssa Caroti (responsabile del servizio) Indirizzo: largo Appiani 32, Piombino Tel.: 0565/67723 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: no specifico sportello per immigrati, stessi servizi socio-assistenziali e socio-sanitari erogati per tutti i cittadini. Consultorio familiare con mediatori culturali e linguistici. Per sportello immigrati e mediazione linguistico-culturale nel consultorio familiare convenzione con Circolo interculturale Samarcanda. Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 mercoledì dalle 14,00 alle 17,00 3. 4 Caritas Diocesana Massa Marittima- Piombino- Ufficio Immigrati Referente: Lorella Turini e Annalisa Jermini (referenti) Indirizzo: via del Prato 3, 57025 Piombino Tel.: 0565/260604 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: accoglienza (casa di accoglienza ex art.18 e per ragazze madri in difficoltà “Crocevia dei popoli”), sportello informativo, pratiche di regolarizzazione, supporto alla ricerca di lavoro (mediazioni fra datore di lavoro e lavoratore), supporto alla ricerca della casa, ricongiungimento familiare, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, accompagnamento ai vari servizi, centro di documentazione Caritas, consulenza legale. Orario: venerdì dalle 10,00 alle 12,30 3. 5 Caritas San Vincenzo Referente: Petrocelli (coordinatore) Indirizzo: Corso Italia Parrocchia S. Vincenzo Ferreri Tel.: 0565/701654 Descrizione servizio: prima accoglienza (buoni pasti, vestiti, aiuti econo- 19 mici alle famiglie). Orario: venerdì dalle 10,00 alle 12,00 martedì dalle 16,00 alle 17,00 3. 6 Circolo Interculturale Samarcanda Referente: Milvio Bottai (responsabile) Indirizzo: via Tellini n.58, 57025 - Piombino Tel.: 0565/226204 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: affiliato ARCI e partenariato con CGIL di Piombino. Convenzione con i servizi sociali della AUSL 6 Val di Cornia che prevede una attività di consulenza relativa alle esigenze specifiche legate all’immigrazione per tutti i Comuni della Val di Cornia. Accoglienza, sportello informativo, pratiche di regolarizzazione, supporto alla ricerca di lavoro, supporto alla ricerca della casa, ricongiungimento familiare, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, mediazione culturale, formazione professionale, corsi di italiano, inserimento scolastico, accompagnamento ai vari servizi, organizzazione di iniziative culturali (feste, spettacoli, ecc.), centro di documentazione, assistenza legale, mediazione linguistica, consulenza psicologica, progetto Intercultura nelle scuole di ogni ordine e grado. Orario: Piombino dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle ore 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30 e il sabato dalle 9,30 alle 12,30 San Vincenzo presso l’URP, piazza O.Mirchi Palazzo della Culura, su appuntamento Venturina, presso l’Ufficio Informagiovani,via dell’Unità 15, su appuntamento 3.7 Comune di San Vincenzo – URP, Informagiovani, Servizi per l’Impiego Referente: Dott.ssa Mengozzi (responsabile) Indirizzo: Piazza O. Mirchi palazzo della cultura Tel.: 0565/707243-707206 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: no specifico sportello immigrati, stessi servizi erogati per tutti i cittadini, informazione sui vari servizi, per esigenze speci- 20 fiche è attivo il coordinamento con il circolo interculturale Samarcanda di Piombino. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle ore 13,00, lunedì e mercoledì dalle 16,00 alle 18,00 sabato dalle 9,00 alle 12,00 4 - ZONA ELBA 4. 1 Azienda USL 6 – Zona Elba/Comuni associati dell’Elba – Servizi Sociali di Zona Referente: Anna Cocchi (responsabile dei Servizi Sociali di Zona) Indirizzo: Largo Torchiana 1, 57037 Portoferraio Tel.: 0565/926867 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: nell’ambito dell’area intervento immigrati, oltre alla convenzione con la cooperativa ARCA per lo “Sportello Informativo Immigrati”, viene svolta, presso le sette sedi dei Centri Socio Sanitari di Distretto distribuiti sul territorio, una consulenza di Servizio Sociale Professionale nelle seguenti aree di intervento: “responsabilità familiari”, “tutela dei diritti dei minori”, “autonomia dei disabili”, “area dell’indigenza”(sussidi economici per gli stati di bisogno). Interventi sugli assi: casa, lavoro, formazione, scuola. Orario: apertura come sportelli unici di tutti i servizi con calendari prestabiliti di apertura al pubblico 4. 2 Cooperativa ARCA – Sportello Informativo Immigrati Referente: Rossella Barbetti (referente) Indirizzo: viale Teseo Tesei 67, 57037 Portoferraio Telefono: 0565/914908 e-mail: [email protected] Descrizione servizio: convenzione con Azienda USL n. 6 – Zona Elba/Comuni associati dell’Elba per lo Sportello Informativo Immigrati. Accoglienza e orientamento, servizi informativi e supporto agli immigrati quali, pratiche di regolarizzazione, supporto alla ricerca di lavoro (mediazioni fra datore di lavoro e lavoratore), assistenza legale, pratiche di ricongiungimento familiare, accompagnamento ai vari servizi, compilazione modulistica per vari 21 uffici pubblici. Orario: lunedì, giovedì e venerdì dalle 9,00 alle 12,00 mercoledì dalle 16,00 alle 19,00 22 I SERVIZI OFFERTI DAGLI SPORTELLI Grafico 1: tipologia dei servizi offerti Tipologia dei servizi offerti 100% accoglienza 79% sportello informativo accompagnamento ai vari servizi 74% compilazione modulistica per vari uffici pubblici 74% 68% supporto alla ricerca di lavoro 68% pratiche di regolarizzazione 63% assistenza legale iniziative culturali 53% corsi di italiano 53% 53% supporto alla ricerca della casa mediazione linguistica 47% formazione professionale 47% 47% ricongiungimento familiare 42% mediazione culturale 37% centro di documentazione 37% inserimento scolastico 26% attività interculturale nelle scuole 26% consulenza psicologica 21% attivita in carcere 11% gruppo di mutuo aiuto 11% osservatorio assistenza sanitaria 5% assistenza sociale 5% 0% 10% 20% 30% 23 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Nel grafico 1 sono riportati i dati relativi ai servizi offerti dagli sportelli. Precisiamo che l’analisi dei servizi ha riguardato esclusivamente quelli gestiti dal Terzo Settore che nello svolgimento delle loro attività mantengono comunque stretti rapporti con i servizi istituzionali pubblici che gestiscono l’area immigrazione. Relativamente all’assistenza socio- sanitaria, essa è garantita dal servizio pubblico anche per gli Stranieri Temporaneamente Presenti sul territorio, pertanto, l’assistenza sanitaria (5%) e l’assistenza sociale(5%) rilevate nel grafico si riferiscono a quegli sportelli gestiti dal Terzo Settore, che prevedono da un lato la presenza saltuaria di un medico volontario per una prima diagnosi, dall’altro la presenza di un’assistente sociale dello sportello che segue casi particolari mantenendosi in rete con il servizio pubblico. Da sottolineare che il servizio sanitario pubblico, per una migliore fruizione delle prestazioni da parte degli immigrati, garantisce, un servizio di mediazione linguistico- culturale, in particolare per i consultori familiari e il Pronto Soccorso. Per quanto riguarda l’assistenza offerta agli STP, di rilievo è il progetto realizzato dall’Azienda USL 6 Livorno - Zona della Val di Cornia che prevede la possibilità di rivolgersi direttamente ai medici di base per una prima diagnosi e per l’avvio del percorso assistenziale di cui gli immigrati hanno bisogno. Se osserviamo i dati del grafico 1 emerge che il servizio di accoglienza viene offerto da tutti gli sportelli mappati. La tipologia di accoglienza offerta dagli sportelli si divide in 4 macroaree: 1)Accoglienza /orientamento In particolare si tratta di un tipo di accoglienza che prevede l’ascolto dei bisogni dell’utente al fine di individuare le possibili soluzioni ed orientare eventualmente verso altri servizi presenti sul territorio. In alcuni casi viene effettuata anche una specifica accoglienza in lingua. 2) Prima accoglienza Assicura i seguenti servizi: mensa, buoni pasto, raccolta e distribuzione banco alimentare e farmaceutico, servizio doccia, distribuzione di indumenti, asilo notturno per persone italiane e straniere, che vivono in condizioni di precarietà. 3) Seconda accoglienza Assicura i seguenti servizi: seconda accoglienza con permanenza di 4 mesi, 24 accoglienza ex art.18 (per vittime di tratta e per ragazze madri), protezione, accoglienza e integrazione per i richiedenti asilo e rifugiati e per famiglie rom. 4) Accoglienza detenuti stranieri Assicura la possibilità ai detenuti immigrati di usufruire di uno o più dei seguenti servizi: arresti domiciliari, periodi di permesso premio, affidamento, sospensione della pena. Grafico 2: tipologia di accoglienza Tipologia di accoglienza 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% 100% 37% accoglienza/ orientamento 21% prima accoglienza seconda accoglienza 11% accoglienza detenuti stranieri Dalle interviste emerge inoltre che, oltre all’accoglienza, gli altri servizi ritenuti particolarmente utili nei confronti degli immigrati sono: lo sportello informativo (79%), l’accompagnamento ai vari servizi(74%), la compilazione della modulistica per i vari uffici pubblici (74%), i servizi relativi alle pratiche di permanenza sul territorio (pratiche di regolarizzazione -68% - , tra cui: primo permesso di soggiorno e rinnovo, passaporti, carta di soggiorno, cittadinanza italiana, ecc.). Strettamente legato al permesso di soggiorno è il supporto alla ricerca del lavoro (68%), in quanto il permesso viene concesso e rinnovato solo in presenza di lavoro regolare. Diventa, quindi, fondamentale questo tipo di supporto, anche se emerge comunque una grande difficoltà nella possibilità di trovare lavoro, se escludiamo i lavori stagionali e la cura alla persona (badanti). In questa attività gli sportelli sono in stretto collegamento con i Centri per 25 l’Impiego del territorio, in particolare con lo specifico sportello immigrati. Sempre in relazione al supporto alla ricerca di lavoro, è interessante segnalare, per la Zona Livornese l’ufficio lavoro Caritas Diocesana, che mette in collegamento formale le domande e le offerte di lavoro, e l’ACLI colf, che offre una specifica consulenza ed informazione riguardante il lavoro domestico. Ad entrambi i servizi sono indirizzati alcuni degli utenti degli sportelli in cerca di lavoro. Particolarmente importante è ritenuto anche il servizio di assistenza legale (63%), che fornisce una consulenza specifica nelle aree di interesse degli immigranti e più in generale in materia di diritto civile, penale e del lavoro. Di particolare rilevanza anche l’attività di mediazione, sia culturale (42%) che linguistica (47%) in ambito sanitario, carcerario e scolastico, fondamentale in questo ultimo ambito per favorire l’attività interculturale all’interno delle scuole (26%). Molto richiesta è l’organizzazione di corsi di italiano per adulti (53%) e di corsi di formazione professionale (47%). Nell’organizzazione di iniziative culturali (53%), rientrano oltre all’organizzazione di feste etniche, spettacoli teatrali e musicali, anche l’organizzazione di incontri formativi per promuovere e sviluppare la conoscenza degli immigrati sulle normative relative a questo ambito, convegni, meeting, ed iniziative pubbliche di sensibilizzazione sul tema. Per quanto riguarda le attività all’interno delle strutture carcerarie (21%) oltre quella di mediazione linguistica, ne vengono svolte altre quali l’organizzazione di spettacoli teatrali e incontri con i detenuti/e su le normative che li riguardano più direttamente. 26 SEZIONEII STRUMENTI Come si può rilevare dal grafico 3 quasi la totalità degli sportelli (94%) raccoglie, nei limiti e nei modi previsti dalla legge sulla privacy, i dati degli utenti; il restante 6% conserva comunque traccia dell’utente in modo da non perdere i contatti. Grafico 3: percentuale degli sportelli che raccolgono dati Percentuale degli sportelli che raccolgono dati 6% sportelli che raccolgono informazioni sportelli che non raccolgono informazioni 94% L’identificazione del bisogno e la possibilità di ricontattare la persona che lo espone costituisce la premessa della raccolta dei dati. La raccolta, infatti, oltre all’anagrafica dell’utente prevede nella maggior parte dei casi informazioni sul titolo di studio, le qualifiche professionali, le lingue parlate, la richiesta fatta, e altri dati che possono servire per la ricostruzione della storia personale e lavorativa della persona. Diverse sono le modalità con cui si raccolgono i dati: oltre alla scheda cartacea utilizzata dal 94% degli sportelli (di questi il 93% utilizza una scheda prestampata), il 75% riporta i dati anche su una scheda informatizzata e il 27 25% si avvale di programmi specifici per l’elaborazione. Grafico 4: modalità di raccolta dati Modalità di raccolta dati 100% 94% 75% 80% 60% 40% 25% 20% 0% scheda cartacea scheda informatizzata specifici programmi di elaborazione dati La stessa percentuale degli sportelli che raccolgono dati su una scheda informatizzata ne fanno anche una elaborazione, nella forma dell’osservatorio del fenomeno migratorio, in quella di dossier, e in quella di relazioni semestrali o annuali. Le motivazioni e le finalità di queste elaborazioni sono diverse: …migliorare la conoscenza del fenomeno migratorio e individuare problematiche specifiche del settore capace di orientare politiche pubbliche d’intervento… …riprogettare e rimodulare i servizi offerti… …analizzare il territorio… …confrontarsi con le politiche sociali… …analizzare il tipo di utenza, i problemi e le richieste più frequenti… …una valutazione degli interventi effettuati… Alcune volte l’elaborazione dei dati è sollecitata direttamente dalla Prefettura e dalla Questura per una statistica di quella che è la presenza degli stranieri nel territorio e la rilevazione delle situazioni e delle problematiche che si verificano più frequentemente. 28 Grafico 5: percentuale degli sportelli che elaborano i dati raccolti Percentuale degli sportelli che elaborano i dati raccolti 25% sportelli che elaborano i dati raccolti sportelli che non elaborano i dati raccolti 75% STRUMENTI: PROPOSTE Riportiamo di seguito le proposte degli intervistati relative alla creazione di una rete formale tra gli sportelli presenti sul territorio provinciale che offrono sevizi agli immigrati. Le domande attraverso le quali abbiamo esplorato la possibilità di un coordinamento formale tra i vari sportelli sono: 1) a) aree di miglioramento e b) punti di forza: secondo lei quali sono gli ostacoli e i rischi nella creazione di una rete e quali i punti di forza? 2) obiettivi: secondo lei è opportuno o auspicabile il collegamento con gli altri sportelli? 3) forma e contenuti della rete: se si in quale forma, e su che contenuti? 1. a) aree di miglioramento L’ostacolo principale alla costruzione di una rete è individuato dal 60% degli intervistati nella difficoltà a lavorare insieme dovuta principalmente alla scarsa abitudine al confronto, alla paura di perdere la propria identità: …un ostacolo è quello di non avere una capacità di lavorare insieme e 29 paura a perdere l’identità… …è quello che ognuno poi vuole primeggiare nel tipo di servizio offerto… …gli ostacoli sono che ognuno guarda al proprio pezzettino, è quello di non avere una capacità di lavorare insieme… Una seconda debolezza è vista dal 20% in una progettazione che ha come fine la ricerca di finanziamenti destinati più alla sopravvivenza dell’ente che al servizio offerto: …il rischio delle associazioni di vivere per progettare, per avere finanziamenti, perché poi alla fine si fa progetti per le persone poi le persone sono l’ultima cosa, c’è bisogno di quei soldi per far partire il progetto ma è vero che una percentuale del progetto va a finanziare l’associazione, quindi vivi per quello e non vivi il rapporto con le persone... …alcune associazioni vogliono lavorare per conto proprio perché magari intravedono qualche introito, si dichiara un’associazione ONLUS però quando si tratta di fare solo volontariato senza prendere soldi sono i primi a tirarsi indietro… Il 10% vede un ostacolo nella mancanza di tavoli di concertazione istituzionalizzati come il Forum del Terzo Settore: …probabilmente qui a Livorno quello che manca è il Forum del Terzo Settore con la possibilità di far incontrare le associazioni che si occupano di determinate tematiche… Un ultimo 10% lamenta una distribuzione delle risorse non sempre attenta e omogenea rispetto alla qualità e quantità di impegno dei soggetti che lavorano sul territorio. 1. b) punti di forza La quasi totalità degli intervistati sono concordi nell’individuare il principale punto di forza per la costruzione della rete nel rapporto informale già esistente tra i vari sportelli e nella partecipazione dei vari soggetti del Terzo Settore ad incontri organizzati dalle istituzioni pubbliche su temi di particolare rilievo nell’area dell’immigrazione: …abbiamo uno scambio di informazioni, quando ci sono dei tavoli di concertazione o degli eventi o comunque riunioni politiche in zona, i rappresentanti delle varie associazioni si ritrovano, in quella sede ci si mette a confronto sulle varie problematiche in generale… …la conoscenza gli uni degli altri… 30 Di questa rete informale fa parte anche il Coordinamento dei diritti dei migranti: …che si è formato dalla riunione spontanea di alcuni soggetti sociali che si occupano e che si interessano della questione dei migranti …siamo riconosciuti informalmente dalla Questura e dalla Prefettura nel senso se il coordinamento richiede un incontro con loro normalmente ce lo accordano. Il coordinamento è nato proprio per cercare di non andare ognuno da noi, da solo da queste Istituzioni e di acquisire un po’ più credibilità e forza nei loro confronti, anche perché proprio da questi enti dipendono molte cose importanti per i migranti. Ogni tanto ci riuniamo nonostante le incomprensioni a livello politico… Sulla materia dell’immigrazione, a Livorno, la competenza è stata individuata come vero e proprio punto di forza: …è che a Livorno sulla materia dell’immigrazione c’è una certa competenza, e anche un certo fervore culturale e questo serve per fare sfondamento su alcune questioni tipo la Questura con cui non si riesce a dialogare, se tutte le associazioni si mettessero insieme probabilmente otterrebbero qualcosa di più… 2) obiettivi Alla domanda se secondo lei è opportuno o auspicabile il collegamento con gli altri sportelli il 90% auspica una rete che sia rappresentativa di tutti i soggetti che lavorano in questo ambito. La quasi totalità degli intervistati auspica la creazione di una rete istituzionalizzata per i seguenti motivi : • Per la creazione di un nuovo soggetto politico: …poi sicuramente il poter diventare un soggetto politico altro più politicamente incisivo sull’immigrazione ma non solo …Nuovo soggetto, in ambito politico, non solo per quanto riguarda la soddisfazione dei bisogni ma anche per la programmazione e la progettualità . Nell’ambito delle politiche sociali sull’immigrazione, se fossimo un soggetto unico in rete, potremmo aver maggior peso sia per noi che ci lavoriamo sia le amministrazioni comunali che avrebbero dei soggetti ad hoc per questo tipo di politica… … che questo privato sociale possa diventare anche soggetto politico per interloquire con l’ente pubblico per una nuova forma di politiche sociali nel territorio per gli immigrati e non solo, anche 31 perché ormai si intrecciano le cose, come fai a chiamare immigrato uno che è 10 anni che è qui …” • Per una migliore condivisione delle informazioni, dei problemi e delle soluzioni trovate: …è auspicabile una rete ad uso di tutti e a partecipazione di tutti, quindi ci vuole un ente che gestisce la raccolta e la diffusione delle informazioni… …mettere in rete e quindi avere una conoscenza comune di quelli che sono i problemi e le soluzioni trovate” • Lavorare insieme per comprendere meglio il fenomeno migrazione e per un migliore coordinamento: …una lettura di un territorio e di un’immigrazione con occhi diversi, con più occhi per essere poi forza propositiva insieme per politiche di interventi sociali… ... anche per valutare il fenomeno…per non disperdere le energie, potrebbe essere un lavoro molto più coordinato. Quindi in un ambito di informazione, che arrivano rapidamente e si possono condividere per non buttare via risorse ed energie… • Una specializzazione dei vari sportelli sui servizi offerti per una minore dispersione di risorse ed energie: …sicuramente su ciò che ognuno sa fare meglio, è specialista, se sa fare meglio alcune cose e meno altre, e quindi capire un attimino, guardarsi in faccia e dire bene a te non ti rubo nulla, te sei bravo a fare questo… …siamo contrari che una singola associazione faccia attività indipendentemente dalle altre, perchè se non siamo uniti rischiamo di svolgere la stessa attività chi in una maniera chi in un’altra, magari perché pensiamo di dare priorità a quella determinata necessità tralasciandone altre, però rischiamo di fare tutti la stessa cosa con problemi di dispersione di risorse quindi auspichiamo che ci sia una collaborazione… …in questo modo riesci a far conoscere quello che fai, a conoscere quello che fanno gli altri e riesci a capire quali sono i punti in comune dove puoi farci leva per poter costruire una rete… • In ambito di assistenza sanitaria: un collegamento dei vari ambulatori STP : …è auspicabile una rete innanzitutto tra i vari ambulatori e punti 32 di accoglienza STP, così per esempio, se un utente ha subito un infortunio stradale in un primo momento va al pronto soccorso dove vengono rilasciati documenti, certificazioni, terapie, se fossimo in rete lo potremmo vedere anche noi quando torna per la visita, per la medicazione, o perché gli manca una prescrizione o ha avuto un’altra volta lo stesso sintomo. Talvolta queste persone non hanno l’abitudine di conservare i documenti, spesso li perdono. Quindi può anche darsi che ci sia una ripetizione di esami, se ci fosse una rete tutto ciò che è stato fatto potrebbe essere messo a conoscenza di tutti e questo secondo me ora manca… È stata anche rilevata (10%) la necessità di una rete ma solo su alcune tematiche mantenendo l’identità politica di ciascuna associazione: • Specializzazione solo su alcune tematiche mantenendo la propria identità politica: …a livello cittadino esistono più sportelli, perché ci sono delle differenze inevitabilmente di carattere politico… Ci sono dei punti di vista diversi, forzare tutti questi soggetti, sociali o politici che si interessano del problema immigrazione e ricondurli ad una unità?Può sembrare che l’unità generi forza ma in realtà ci sono delle differenze. Se si lavora per avere un’unità su alcuni terreni su cui c’è una convergenza sicuramente, nelle vertenze con la Questura e la Prefettura, nelle richieste anche nei confronti del Comune però forzare un’unità di questo tipo andrebbe a cancellare delle differenze che per noi sono importanti… 3) Forme e contenuti Le forme ritenute più idonee per la costruzione della rete sono: • Tavoli di concertazione istituzionalizzati: …fare dei tavoli tematici sarebbe importante, in questo modo si riuscirebbe a concentrare gli strumenti per fare rete, in particolare la conoscenza. Poi la condivisione degli obiettivi però anche questi vengono dalla conoscenza, se non si conosce gli obiettivi non si possono condividere… …un ambito di informazioni, che arrivano rapidamente e si possono condividere per non buttare via risorse ed energie… 33 …c’è da fare uno studio, comunque questo va fatto con un piccolo tavolo, un gruppo di lavoro su centralizzare o territorializzare il servizio… ...maggiore collegamento tra i vari sportelli, incontri di monitoraggio… …un collegamento con le altre associazioni ma anche con gli enti perché non bastiamo noi soli per migliorare la situazione. Se non facciamo vedere che l’immigrazione può essere una risorsa per noi, un futuro per noi sotto tutti i campi può darsi che noi possiamo cambiare la nostra cultura, la nostra opinione rispetto a questi immigrati che vanno a cercare una vita migliore rispetto a quella che hanno… • Attraverso una omogeneità nella rilevazione dei dati, una rilevazione standard uguale per tutti: …la rete dovrebbe avere secondo me questa omogeneità nella rilevazione dei dati, bisogna individuare i problemi che ci sono e fare delle iniziative congiunte, con un collegamento fra tutti gli sportelli a trattare i temi rilevati… …si potrebbe arrivare ad un accordo su di una scheda comune, ma la scheda deve essere la stessa che viene usufruita anche dallo sportello… …Le iniziative vengono fatte in base ai dati rilevati dallo sportello informativo ed è importante che ci sia questa rete con altri sportelli che venga fatta questa cosa a livello provinciale… • Avere dei punti di riferimento come la Consulta degli Stranieri: …ora che c’è la Consulta degli Stranieri a Livorno …comincia a fare la sua funzione, quindi deve essere punto di riferimento per tutti noi, se tutti i progetti partissero dalla Consulta potremmo farli meglio e svolgerli con notevole risparmio di risorse e energie per tutti… • Creazione di una rete informatizzata per una migliore circolazione delle informazioni che riguardano direttamente l’immigrato (legali, sul lavoro, sulla casa, ecc): …mettere in rete e quindi avere una conoscenza comune di quelli che sono i problemi e le soluzioni trovate secondo me aiuta tutti, questa cosa si fa già abbastanza bene su più siti a livello naziona34 le, ci sono risposte date da giuristi, si può consultare la giurisprudenza… … fare un programma per mettere in rete l’offerta e la domanda di lavoro ma anche per la casa, che sono le due cose più importanti per l’immigrato… …le informazioni per quelli che hanno un e-mail, tutte le comunicazioni anche fra due singoli vengono inviate anche per conoscenza agli altri questo fa si che qualsiasi persona può dire la sua opinione dire la sua idea venire agli incontri ecc. e nello stesso tempo ognuno fa tesoro delle esperienze degli altri… Gli intervistati hanno poi individuato i seguenti contenuti su cui confrontarsi: • Condivisione delle buone prassi, delle esperienze, lo scambio di informazione come un utile strumento per trovare in tempi rapidi la soluzione ai vari problemi: …uno scambio di informazioni che possono essere utili alla soluzione del problema che ci viene posto al momento… • Informazione/formazione sulla legislazione relativa all’area dell’immigrazione. • Attivare iniziative congiunte provinciali sul tema del lavoro/ immigrazione e quello della scuola/immigrazione e sui gli altri temi che si ritengono importanti in base ai dati rilevati dagli sportelli. • Offerta e domanda di lavoro: Creare una rete informatica: …avere una rete anche informatica soprattutto per quanto riguarda le colf e le badanti, sia per la domanda che per l’offerta… • In ambito socio sanitario la collaborazione con gli enti privati garantisce in alcuni casi una risposta più efficace, alternativa al pubblico che non può andare oltre certi limiti legislativi e burocratici: …per la valutazione del fenomeno, per la presa incarico dei casi più difficili, per una loro condivisione, anche perché secondo me un sistema di protezione di un immigrato cessa nel momento in cui si verifica un evento, un infortunio, una malattia lunga e prolungata e quindi gli cessa naturalmente il rapporto di lavoro e di conseguenza tutto il sistema di tutela che può avere e si trova veramente 35 solo e in difficoltà… …le problematiche di queste persone vanno viste non solo dal punto di vista freddamente burocratico … la nostra risposta non può essere che quella tipica della burocrazia, cioè oltre non si può andare, invece l’essere in rapporto con queste associazioni può garantire una risposta più efficace al di la di quelle che sono le leggi, qui entrano proprio nella situazione individuale della persona. Esempio il clandestino alcolizzato da noi può essere trattato nel momento che lui vuole essere trattato o perché svenuto in mezzo alla strada e qualcuno lo prende e lo porta al pronto soccorso ma oltre quello la struttura sanitaria non può fare, non abbiamo la possibilità di tenere una persona così per giorni, per mesi o settimane, la nostra risposta è limitata all’intervento immediato poi questa persona si rimanda fuori, in questo caso il rapporto con queste associazioni è molto importante, perché loro possono prendersi cura di queste persone e seguirle al di là della ristrettezza dell’azione nostra… 36 SEZIONE III CRITICITA’ Criticità con gli utenti Alla domanda: quali sono le principali criticità nel rapporto con gli utenti? Gli intervistati hanno risposto come segue : • Il problema linguistico (quello sottolineato dalla maggioranza degli intervistati) • la difficoltà ad integrarsi: …c’è questa difficoltà a comprendere dove arriva l’intervento pubblico per promuovere un cambiamento, quando il cambiamento è stato realizzato ci deve essere un’autonomia… …è brutto dirlo ma a volte riscontriamo la non voglia di integrarsi esempio arriva l’utente chiede informazioni sembra che voglia spaccare il mondo ma poi in realtà quando lo cerchi magari dice di no… • Difficoltà relative alle aspettative di lavoro e della casa : …sulle aspettative forse, hanno sempre molte aspettative quando sono arrivate da poco, e questo crea disagio più che altro per il lavoro perché Livorno non offre nulla, e per la casa… …quando una persona non trova lavoro noi la indirizziamo nelle sedi adatte ma ritorna da te e spesso pretende che tu gli dia il lavoro e questo crea un disagio... • I tempi di risposta al bisogno: …dipende da quello che vengono a chiederci, dal tipo di bisogno, più che altro è fargli capire i tempi, loro vorrebbero tutto e subito, invece ci vuole tempo, ci sono delle leggi da rispettare… …qualcun altro viene ma vuole risultati immediati ma noi non abbiamo la bacchetta magica, abbiamo anche noi problemi da affrontare. Quando noi temporeggiamo per dare una risposta, è perché ci sono problemi reali anche per noi, invece lo si interpreta come incapacità nostra, invece sono problemi oggettivi… 37 • Diversità culturali: …sono tanti, non ragionano con la nostra testa, non hanno le nostre abitudini , non hanno la nostra cultura… …la cultura, la differenza di opinioni culturali ed etniche. Noi abbiamo un’altra concezione del dialogo con le donne… …per loro arrivare 2 ore in ritardo è normale per noi è una cosa inconcepibile... • La burocrazia: …a volte nel fargli comprendere la burocrazia, le regole della nostra convivenza sociale, che da noi per ogni cosa ci vuole un foglio e per loro questo spesso è un problema… • I vincoli della legge: …sussiste dai vincoli di legge, la legge parla chiaro, precisa che le terapie devono essere urgenti, emergenti o essenziali di conseguenza alcune prestazioni tendi ad escluderle perché non rientrano in queste categorie… • La diversa interpretazione di un problema: …talvolta vengono con problemi a cui danno un’importanza diversa dalla nostra… …c’è un uso sbagliato del Pronto Soccorso da parte degli utenti: per paura, perché sei solo e qualunque cosa ti angoscia vai al pronto soccorso, perché è sempre aperto, magari hai anche l’assistenza sanitaria non sai cosa è il medico di base perché nel tuo paese non esiste questa figura, ti pare strano che sia gratuito, secondo come , ti viene il dubbio che siccome è gratuito non è nemmeno un gran che visto che al tuo paese paghi tutto. E poi ci sono degli orari non compatibili es. se lavori con gli anziani non puoi lasciarli un attimo mentre al Pronto Soccorso ci vai la sera alle 11,00 per il mal di gola… • Gli orari di lavoro: …è molto difficile per loro avere dei giorni liberi per cui diventa difficile gestire lo sportello… 38 Criticità da parte degli utenti Alla domanda: quali sono le principali difficoltà che sperimentano gli utenti nella ricerca di una soluzione dei loro problemi? Gli intervistati hanno risposto: • La lingua e le differenze culturali (per la maggioranza degli intervistati) • La permanenza sul territorio: …la legislazione sull’immigrazione, in particolare la concessione e il rinnovo del permesso di soggiorno perchè legato al lavoro e il lavoro qui è prevalentemente stagionale …Ma soprattutto è di non perdere il permesso di soggiorno perché moltissimi sono quelli che lo perdono pur avendolo perché il permesso di soggiorno è legato al lavoro e il lavoro è precario, diventa precario il permesso di soggiorno, e quando lo hai perso non lo riprendi… • La non conoscenza dei servizi: …dove sono dislocati sul territorio… • La difficoltà di riconoscimento dei titoli di studio conseguiti nel proprio paese di origine: …la scuola, il titolo scolastico, che hanno seguito qui non è riconosciuto… • La burocrazia: …capire come funziona la nostra amministrazione… Rapporti con le istituzioni Il grafico 6 riporta come mediamente gli intervistati giudicano il loro rapporto con le istituzioni. 39 Grafico 6: rapporto con le istituzioni Rapporto con le istituzioni (media) ( 1=pessimo, 2=sufficiente, 3=buono, 4=ottimo) 4 3,5 3 2,65 2,86 3 3 2,7 2,6 2,5 2 1,5 1 0,5 0 apparati di polizia servizi sanitari servizi sociali centri per l'impiego anagrafe altri servizi comunali Giudizio sugli sportelli istituzionali In questa parte si analizza il giudizio degli intervistati sugli sportelli istituzionali attraverso tre domande. Alla prima domanda: si può dire, a suo giudizio, che gli sportelli istituzionali non sono adeguatamente attenti alle esigenze degli utenti? Hanno risposto sì il 31%, no sempre il 31%, e dipende dal tipo di istituzione il 38%. Gli intervistati che hanno risposto no indicano come causa di una eventuale inadeguatezza la mancanza di risorse: …no, eventualmente è un problema di risorse… …se ci sono eventualmente sono le risorse, se ci fossero più risorse si risponderebbe meglio a tutti non solo agli immigrati. Forse ancora più iniziative che possono promuovere culture diverse, per maggiori conoscenze, per una maggiore integrazione… e i vincoli legali: …no, rispettano le circolari… Alla seconda domanda: secondo voi è un problema di personale? (es. diverso comportamento quando trattano con utenti stranieri, non è formato a far fronte alle esigenze degli stranieri, ecc. ) 40 Hanno risposto no il 31%, sì il 69% rilevando sia la carenza di formazione del personale pubblico sui temi dell’immigrazione: …è un problema formativo non c’è intolleranza… …sì, secondo me è perché il personale non è formato a far fronte alle esigenze degli stranieri… sia un problema di approccio degli impiegati che lavorano agli sportelli: …sì, sicuramente dipende con chi hai a che fare, con chi parli… …manca il capire l’esigenza reale dello straniero…manca proprio la sensibilità, le persone che sono lì non devono limitarsi a dire no, devono dire anche il come, devono dare anche l’alternativa, devono suggerire qualcosa di ragionevole. Poi purtroppo dipende dal carattere dell’impiegato e questo è una cosa assurda non la ritengo giusta… …c’è differenza se la persona va sola o è accompagnata da noi… Alla terza domanda: oppure di assetti organizzativi? ( es. orari, n. di sportelli non sufficienti, la modulistica è di difficile reperimento o non facilmente comprensibile, ecc.). Hanno risposto no il 23% sottolineando ancora il problema della scarsità di risorse, sì il 77% evidenziando l’insufficienza di personale e di sportelli pubblici, soprattutto in determinati periodi: …sicuramente le Questure e i Commissariati hanno personale che in certi periodi dell’anno non è sufficiente a soddisfare le esigenze del territori, gli uffici stranieri straboccano di utenti per il rinnovo o per altro es. per il permesso di soggiorno che la legge dice che deve tornare indietro entro 20-25 giorni invece ce ne vogliono almeno 40… …prima c’era gente che perdeva giornate di lavoro mettendosi in fila cercando di avere la possibilità di presentare la domanda… …forse ci dovrebbe essere più personale, la modulistica è comprensibile ma sono troppi i documenti richiesti… e un problema di orario: …e poi ci sono degli orari non compatibili ad esempio se lavori con gli anziani non puoi lasciarli un attimo… …gli orari, il fatto di non potersi sganciare dal lavoro… CRITICITÀ: PROPOSTE Anche per la sezione delle criticità gli intervistati sono stati invitati a fare 41 delle proposte sulla possibilità di organizzare il sistema dei servizi agli immigrati per un suo miglior funzionamento. Alla domanda: dal suo punto di vista, come riorganizzerebbe il sistema per un suo miglior funzionamento? Oltre alla costruzione di una rete istituzionalizzata fra gli sportelli, gli intervistati hanno suggerito le seguenti proposte: • Rafforzamento della figura del mediatore culturale nelle strutture pubbliche in particolare nelle scuole: …la presenza fisica di stranieri nelle varie istituzioni in particolare quelle scolastiche, e nei vari sportelli… …soprattutto la modulistica, bisognerebbe che i vari servizi inserissero dei mediatori culturali che aiutano gli utenti a fronteggiare i vari problemi… • Un’estensione degli orari degli sportelli, sia privati che pubblici: …sicuramente un ampliamento degli orari dei nostri sportelli perché comunque …non sono sufficienti. Anche per gli sportelli istituzionali come il commissariato e questure… …sì, è più una questione di orari di apertura, ma soprattutto una modulistica troppo complicata… • Uno specifico sportello per gli immigrati all’interno dei Centri per l’Impiego della Provincia: … la riapertura dello sportello immigrati del Centro per L’impiego, era un contatto proficuo… • Aggiornamento sui temi dell’immigrazione per gli impiegati delle strutture pubbliche: …ci vuole secondo me una figura che catalizzi in qualche modo tutto quello che è il fenomeno grosso, c’è molta ignoranza nel settore… …noi…abbiamo fatto dei corsi di formazione, sappiamo relazionarci con gli utenti, il poliziotto o il funzionario dell’amministrazione che gli arriva il richiedente asilo che fino a ieri ha ricevuto delle percosse o tortura nel paese di origine non sa come comportarsi e spesso l’utente viene trattato in una maniera tale che il cittadino straniero psicologicamente provato reagisce in maniera inadeguata. Quindi una maggiore preparazione del personale… 42 • Rilevazione unificata dei dati sull’immigrazione: …estendere l’attività di rilevazione e di osservatorio anche agli altri sportelli provinciali, con una maggiore condivisione dei dati. Scheda unica per la rilevazione dei dati nei vari sportelli per gli immigrati… • Una maggiore informazione e formazione anche per gli operatori del Terzo settore: …il salto di qualità che abbiamo fatto, non è stato sollecitato dai nuovi bisogni, ma è un salto di qualità che abbiamo sentito noi dall’interno di dover fare, che è legato a un discorso legislativo, conoscenza delle leggi, e quindi sono andate a fare un corso di formazione specializzato…quindi ci siamo in un certo qual modo attrezzati L’aspetto formativo è il principale… • Una modifica della legge sull’immigrazione: …di rivedere la normativa, la legislazione i diritti di coloro che hanno deciso di essere dei cittadini a tutti gli effetti un diritto di cittadinanza fino in fondo e permettergli di realizzare il proprio progetto di vita non dico con sicurezze diverse da quelle che hanno gli italiani ma almeno le stesse sicurezze e le stesse tutele… …sicuramente la legge di iniziativa regionale che sembra buona a partire dal diritto di voto che è un primo passo… …è molto semplice, abolire la legge speciale per i migranti perché le migrazioni sono un fenomeno di portata mondiale ed epocale che nessuno può cancellare o arginare, si tratta di capire come le vogliamo governare o come ci poniamo nei confronti di questo fenomeno. La clandestinità è generata dalle leggi speciali sia che si chiamino Turco Napoletano o Bossi Fini , altrimenti non ci sarebbero clandestini, quindi per noi è prioritario lottare contro queste leggi e lottare per la libera circolazione di tutte le persone… • Trasferimento delle competenze per il permesso di soggiorno dalle Questure ai Comuni: …io che sono un cittadino italiano se devo rinnovare il documento di identità vado in Comune non in Questura, vado in Questura se devo fare una denuncia o se ho dei problemi con la giustizia, il migrante va sempre in Questura, perché il migrante è sempre un problema di ordine pubblico per questa legge… 43 …alleggerimento delle pratiche… …i permessi di soggiorno dovrebbero essere fatti in Comune, all’anagrafe, e lasciare solo l’autorizzazione finale alla Questura… • La Consulta degli stranieri come punto di riferimento politico: …creare questo corridoio che secondo me è il Coordinamento delle comunità straniere dove istituzionalmente c’è sopra la Consulta degli stranieri che è presente all’interno del Consiglio Comunale, e rappresenta istituzionalmente lo straniero a tutti gli effetti, il coordinamento come braccio, poi di questo Coordinamento fanno parte tutte le altre associazioni che lavorano nel settore dell’immigrazione. Questo capillarmente va a toccare un po’ tutti i punti , poi se c’è da fare un progetto è chiaro che lo fanno le associazioni, può essere, per esempio, che questo progetto qui lo fa questa associazione perché è già nelle condizioni di farlo, quest’altro lo fa un’altra, quindi ci si specializza nei vari settori .Così secondo me c’è meno dispersioni e più efficacia… • Aumento delle risorse per l’area immigrazione: …dei finanziamenti che potenzino quelli che devono essere i servizi per i migranti, perché non ci dimentichiamo che i migranti in Italia lavorano e pagano le tasse e in cambio hanno anche poco… • In ambito sanitario: …dare il codice STP a scopo preventivo, anche senza l’urgenza… • Diritto alla casa: …facilitare l’accesso al diritto alle case popolari, viene richiesto un permesso di soggiorno della durata di almeno 2 anni oramai sono pochissimi se non nessuno che hanno permessi di questa durata essendo legati al lavoro … • Aumento delle risorse per la prima accoglienza: …stanziare maggiori fondi anche per la prima accoglienza… 44 Il mercato del lavoro: possibilità e difficoltà Alla domanda: quali possibilità se ci sono, oltre a quelle formali di trovare lavoro? Quali difficoltà si presentano? Gli intervistati hanno individuato come principale possibilità quella del “passaparola” soprattutto per chi è senza il permesso di soggiorno: …per passaparola, le piazze, ogni comunità ha un punto di ritrovo… …per conoscenza, per passaparola, per sentito dire. Per chi non ha il permesso c’è una rete informale, un tam tam di informazioni, un passaparola… Alcuni sportelli fanno una ricerca delle offerte e tengono i contatti con le aziende per proporle poi ai propri utenti: …ricerca delle offerte e contatto diretto con le aziende… …facciamo un elenco delle offerte di lavoro, ma al Centro per l’Impiego li mandiamo sempre, perché è bene che si iscrivano… …non c’è molto lavoro se non quello stagionale. Facciamo sempre riferimento al Centro per l’Impiego. A volte ci capitano delle offerte di lavoro, soprattutto per badanti, informiamo l’utente ma lo facciamo sempre passare per il Centro per l’impiego… Una esperienza particolare nella Zona Livornese è l’ufficio lavoro Caritas Diocesana: …che riceve tutti i giovedì dalle 9,00 in poi presso la Parrocchia di S. Agostino. Vi si accede semplicemente facendo un colloquio con il responsabile dell’ufficio lavoro che compila una scheda con la fotografia i dati personali, il permesso di soggiorno, le qualifiche, le esperienze lavorative, con un costo zero dell’operazione. Poi vengono raccolte le offerte di lavoro che saranno esposte il mercoledì sera in una bacheca a lato della Parrocchia. Il giovedì mattina vengono proposte tutte le offerte e le persone possono iscriversi (quelli iscritti all’ufficio lavoro, chi non è iscritto può farlo la mattina stessa). Infine sempre il giovedì mattina o il giorno successivo viene fatto il colloquio tra il datore di lavoro, chi si è iscritto e una persona dell’ufficio lavoro. Poi il datore di lavoro ha tempo fino a sabato per confermare l’assunzione. Noi facciamo da mediatori durante il colloquio ma poi è il datore di lavoro a decidere… La difficoltà principale rimane la scarsità di lavoro disponibile, se escludiamo il lavoro di cura delle persone (badanti) e quello stagionale, questo anche perché in alcune zone vengono richieste professionalità specifiche 45 soprattutto nel settore industriale: …il lavoro è poco anche per noi, le difficoltà è che l’immigrato non ha una cultura lavorativa industriale, tutti i lavori che prevedono una certa professionalità cosa che l’immigrato non ha, fanno lavori soprattutto stagionali nei campi o badanti… …ormai i Centri per l’Impiego che funzionano sono le agenzie di lavoro interinale a cui si riferiscono i migranti perché oramai il lavoro che si trova è solo precario o se no le cooperative di servizio… …non è un problema di riorganizzare ma è che manca il lavoro, oggettivamente anche per chi viene con il permesso di soggiorno non è semplice perché il mercato del lavoro in Italia così strutturato lo mette a rischio perché i contratti sono a tempo determinato, interinali, con le agenzie formative, non danno la possibilità di avere contratti a lungo periodo ma solo a breve periodo per cui la paura è che non coincida con i tempi del permesso di soggiorno. Il rischio è che se non hai lavorato nell’arco dell’anno quel tot di giornate non puoi iscriverti alla disoccupazione è un cane che si morde la coda nel sistema Italia, che ha un sistema di lavoro difficile già per gli italiani diventa difficilissimo per gli stranieri… Ma anche nei settori dove le possibilità di lavoro sono maggiori sussistono alcune difficoltà. Per quanto riguarda il lavoro stagionale alcune volte oltre ad essere difficile da trovare: …quello che si trova è precario e mal pagato e in più è sfruttato doppiamente per i migranti, ho notizia di lavoratori, soprattutto nelle campagne, che sono molto sfruttati, con una paga minima, minimo di legge per far vedere che sono assicurati ma in realtà lavorano a tempo pieno e guadagnano in nero e sono ricattati perché se protestano perdono anche quel poco che hanno, e di conseguenza anche il permesso di soggiorno. Ma cosa succede quando arrivano a rinnovare il permesso di soggiorno?Fra le richieste che vengono fatte bisogna che dimostrino di aver guadagnato almeno 5000 euro in un anno, ovviamente li hanno guadagnati magari anche qualcosa di più ma non risulta, proprio per questo utilizzo del lavoro in nero in maniera indiscriminata, non totalmente ma parzialmente in nero, basta andare a vedere dove raccolgono gli spinaci, i pomodori… Si registra un cambiamento anche per quanto riguarda il settore della cura alle persone (badanti): …il lavoro che c’è è quello 24 ore su 24, quello delle badanti, mentre ora sta cambiando, le badanti che sono arrivate qualche anno fa hanno la famiglia, si sono ricongiunte, hanno bambini 46 piccoli, 24 ore su 24 non vogliono più lavorare, il lavoro però ad ore non esiste non c’è, è qui che l’Ente Pubblico deve intervenire, è chiaro che un famiglia di due persone non se le può permettere, perché 24 ore su 24 vuol dire una persona assistita giorno e notte, che poi ce ne vorrebbero tre perché sono turni di 8 ore, tre persone, assunte, assicurate, con i contributi, la tredicesima e le ferie non è possibile…oggettivamente ci sono molte risorse che vengono spese per gli anziani, il discorso è vedere se queste risorse sono spese bene, e secondo me non lo sono, e se possono essere canalizzate in altre modo, una soluzione ci sarà… esempio i vaucher , è chiaro che ci vogliono molti soldi e …per cui bisogna fare una politica seria perché fino ad ora la problematica degli anziani è stata messa addosso a queste badanti che vengono dall’est, finché il sistema regge si va avanti così ma secondo me siamo già arrivati ad un punto di rottura, …Poi tutto questo flusso finirà. Io dico: viene la persona dall’est lavora 24 ore su 24, uno, due, tre quattro anni sono tanti per lavorare 24 ore su 24, poi va a lavorare a ore, non c’è lavoro, vai in disoccupazione e perdi il permesso di soggiorno, nel frattempo il suo posto è preso da un’altra persona che è appena arrivata e è disposta a lavorare 24 ore su 24 e così via, e l’altra in base alla Bossi Fini entro 6 mesi vai a casa, ma nel frattempo magari ha una famiglia, gli è nato un figlio che è nato qui, che è italiano e quindi non è una questione da poco… 47 48 PER UN BILANCIO In queste annotazioni finali si vuole contribuire alla messa a fuoco di quelli che, dal punto di vista delle associazioni-uffici che si adoperano per offrire il sostegno di cui gli immigrati hanno bisogno, possono essere indicati come i fattori di criticità che si presentano in funzione dei fenomeni di immigrazione di una qualche consistenza. Va da sé che non si ritiene di essere esaustivi; è possibile, infatti, approfondire ed esplorare ulteriormente la portata degli aspetti cui si farà riferimento; comunque, si tratta di ciò che è emerso dalle interviste che sono state realizzate; ne consegue allora che quanto di seguito rappresenta una prima definizione alla luce dell’indagine condotta. Occorre tenere fermo che il presentarsi di tali fattori di criticità non significa che ne va fatta risalire la responsabilità all’immigrazione, come a intendere che senza quest’ultima i primi non si presenterebbero. All’opposto, è necessario non perdere di vista che si tratta di tensioni presenti, anche in forma latente, all’interno del tessuto del sistema sociale di riferimento (molto evidente, ma non è il solo, il caso del mercato del lavoro e la diffusa precarizzazione dei rapporti di lavoro dipendente); tensioni la cui presenza necessita di una considerazione puntuale e aggiornata e rispetto alle quali i fenomeni di immigrazione funzionano come rivelatori. Analogamente, merita avvertire che in definitiva queste tensioni rappresentano possibilità di sviluppo, per l’insieme societario e per ciascuno dei suoi componenti, e non già segnali di collasso o di impoverimento della qualità della vita e delle sue potenzialità. Ciò detto in generale, merita sottolineare le ragioni per le quali le considerazioni che si proporranno si riferiscono alla presenza degli immigrati, esplicitare cioè quanto subito sopra si è indicato come rivelatore. Il punto è che gli immigrati rappresentano un attore sociale (o un insieme di attori, posto che non si tratta di una realtà omogenea ed omologata) prima assente; esso è particolarmente attivo, per via delle sue serie esigenze di sopravvivenza e, a volte, per le nuove strategie di azione di cui è portatore; allo stesso tempo esso è molto esposto, fino all’estrema fragilità, malgrado che le strategie migratorie riguardino in particolari soggetti giovani, sani e dotati di volontà e capacità di innovare; i contesti sociali in cui gli immigrati si inseriscono risultano particolarmente sollecitati con riguardo ai caratteri 49 sia materiali che culturali che li connotano. Così, proprio la presenza di questi nuovi protagonisti altera il quadro delle percezioni e delle proiezioni presenti, rimette in discussione i sistemi di consapevolezza consolidati e modifica, arricchendolo, il complesso delle risorse materiali disponibili. È per questo, allora, che la loro presenza evidenzia prospettive e possibilità che altrimenti resterebbero meno evidenti o anche disattivate. Questo ragionamento generale sul quadro delle sollecitazioni -positive- che si accompagnano al presentarsi dei fenomeni migratori deve essere circostanziato per cogliere quanto può risultare problematico o inadeguato -criticità-. La prima questione che viene in evidenza è quella relativa al registrare o meno e al come farlo la domanda di servizio che proviene dagli immigrati. Va da sé che dietro a questo interrogativo c’è la questione della regolarità della loro presenza. Analogamente presente è la questione organizzativa per la quale difficilmente una prestazione può essere messa a disposizione senza una qualche registrazione presso il servizio che la rende disponibile; ciò è vero anche quando si fosse in presenza di una erogazione che deriva da associazioni di volontariato. Peraltro registrare la domanda rappresenta un importante strumento di programmazione per la definizione delle politiche sociali, sia sotto il profilo dei loro contenuti che sotto quello delle relative quantità -osservatorio per le politiche sociali-. D’altra parte sarebbe ingenuo non tenere conto del fatto che registrare rappresenta lo strumento di base per il controllo verticale e autoritario. È significativo, allora, che tutti gli sportelli intervistati dichiarino di registrare i dati dei loro utenti; allo stesso tempo, però, sottolineino che ai relativi archivi accedono esclusivamente i propri operatori; anche se affermano di mettere normalmente a disposizione le proprie informazioni in forma aggregata a quanti a ragione ne facciano richiesta. Nella stessa direzione è significativo che si pongano problemi relativi alle modalità con cui effettuare la registrazione, nel senso che essa non può essere a scapito della qualità del rapporto che si stabilisce con chi viene a domandare e della relativa prestazione. Così come si pongono problemi in ordine al rischio di registrare le stesse cose più volte, con l’implicito aggravio di tempo e dispendio di energie per l’operatore addetto. In questo contesto così ricco di difficoltà più o meno pesanti sembra di grande interesse l’esperienza della zona della Val di Cornia dell’azienda usl n. 6 relativa alla registrazione degli “stranieri temporaneamente presenti”. Il referente intervistato sottolinea l’assoluta discrezione sui nominativi di 50 chi fa domanda e la perfetta congruità organizzativa rispetto alla prestazione del servizio. È implicito nell’interesse sottolineato il fatto che si tratti di un servizio pubblico di grande impatto sia per gli aspetti giuridici che per quelli dell’impegno economico, senza considerare poi il rilievo della capillarità della sua diffusione. La conseguenza è che quello della registrazione rappresenta un problema relativamente semplice, ma non per questo meno acuto; le sue soluzioni non possono non essere equilibrate e, tuttavia, esse sono possibili anche in contesti relativamente severi come quelli, appunto, della pubblica amministrazione. Quest’ultima osservazione permette di portare l’attenzione su un altro aspetto importante delle criticità segnalate, quello cioè relativo al rischio di un approccio burocratico. È molto interessante infatti che alla domanda a proposito delle difficoltà delle associazioni rispetto ai vari apparati pubblici (servizio sociale, servizio sanitario, forze di polizia e amministrazioni locali) la stragrande maggioranza delle risposte facciano riferimento ad un livello tendenzialmente positivo; in alcuni casi si sottolinea la maggiore affidabilità delle forze di polizia, per via della migliore conoscenza dei diritti degli immigrati; in generale si avverte che la qualità tende a dipendere dalle caratteristiche degli operatori con cui ci si interfaccia; la situazione si presenta, allora, come a pelle di leopardo: in alcuni contesti è più facile che in altri realizzare determinate strategie, anche se il giudizio positivo è sostanzialmente il connotato comune di tutte le interviste. Coerente con tutto ciò è la circostanza che da parte di coloro che sono stati intervistati spesso si sottolinea la necessità di curare di più l’informazione degli operatori, di sviluppare veri e propri processi di formazione e, molto rimarcato, di prestare molta attenzione alla mediazione culturale, per via delle differenze più o meno consistenti, anche di carattere linguistico. Tuttavia, prima di entrare nel merito di queste ultime indicazioni, pur fondate e preziose, sembra opportuno insistere sulla critica di burocratismo, nel senso che dietro questa facciata possono nascondersi questioni più delicate. Si allude al fatto che tutti gli apparati tecnici si presentano sempre sotto il segno della presunzione dell’adeguatezza delle loro procedure, del loro obbligo di operare in conformità rispetto a quanto le procedure prevedono, della esclusività della loro competenza tecnica. Rispetto a ciò possono presentarsi inutili lungaggini o duplicazioni di percorsi e documentazioni; queste tuttavia sono di per sé distorsioni e incidenti che possono 51 anche non essere presenti; mentre, invece, quella presunzione rappresenta una costante e oggettiva minaccia di non adeguatezza e, addirittura, di prevaricazione rispetto alla domanda di servizio. Proprio a partire da questa circostanza si è sviluppata la strategia de “la carta dei servizi”; analogamente ad essa va fatto risalire il ricorso a modelli organizzativi aperti al ruolo di utenti e “clienti”. Che, poi, questi riferimenti siano sempre più presenti nelle amministrazione dei paesi maggiormente sviluppati e che ad essi si può ricollegare positivamente l’impiego delle moderne tecnologie informatiche da la misura del rilievo della questione che si è evocata. Da ciò derivano due conseguenze importanti. La prima è che la questione non riguarda gli immigrati più di quanto riguardi gli altri soggetti; non si può non cogliere che il gap richiamato cresce quanto più crescono la complessità degli apparati e la ricchezza delle loro strumentazioni: può darsi che gli immigrati siano più esposti di altri soggetti, ma la ragione dell’esposizione non discende dal migrare ma da quella crescita. La seconda conseguenza è che diventa necessario sostenere e promuovere la capacità di farsi valere degli utenti; andare in questa direzione non è un atto umanitario ma una condizione di cittadinanza effettiva; ma, soprattutto e dal punto di vista degli stessi operatori, rappresenta la garanzia dell’efficacia della loro attività. Detto in altro modo, si evidenzia una dimensione di intervento sociale e di contributo da parte degli operatori sociali professionali volto a sviluppare la capacità degli utenti di utilizzare le tecniche degli apparati, anche se a loro volta questi stessi operatori svilupperanno tecnicalità che sarà necessario riuscire a traguardare. Su questa base si capisce meglio la portata dell’insistenza presente nelle interviste sulla possibilità di sviluppare e diffondere le informazioni, sulla necessità di formare di più le risorse umane impiegate e sul rilievo delle differenze culturali e linguistiche rispetto alle quali sviluppare la funzione di mediazione culturale. Sviluppare e diffondere informazioni è perché ci sono sempre più cose da mettere in circolo e di cui tenere conto. L’obiettivo non può essere quello di esaurire le informazioni possibili, ma quello di rendere disponibile quanto serve di volta in volta per le operatività a cui si è interessati. Analogamente la formazione non si esaurirà nell’acquisizione di una determinata tecnicalità ma tenderà ad essere ricorrente e ricorsiva in funzio52 ne delle continue sollecitazioni che verranno rispetto alle varie procedure, modalità e tecniche, sollecitazione proprie sia degli operatori che degli utenti. Un suo riferimento costante, per quanto circoscritto, non potrà non essere quello al ruolo del cittadino-utente. In questo scenario la mediazione culturale ha certamente a che fare con la possibilità di far dialogare culture fra loro diverse e lontane. Non si tratta, però, di tradurre; c’è, invece, da rendere possibile la creazione di intese, la definizione di strategie concertate, la stessa costruzione di un contesto, un tessuto, comune. Tutto ciò va riferito non solo a tavole generali di valori ma al loro concreto tradursi in procedure e possibilità attuative. È così che la traduzione linguistica si presenta insieme come operazione circoscritta e necessaria, per rendere possibile una comunicazione puntuale, e come rivisitazione di universi di significato, mirata a costruire una cittadinanza più ampia e concreta. È significativo allora che mentre si chiede più mediazione culturale non si manifesta una particolare visibilità per il modo con cui si dispiega il servizio sociale: si tratta di una questione molto delicata che mette a dura prova i contenuti, la formazione e l’operatività della professione sociale. Si presentano, infine, con una certa insistenza osservazioni relative allo stesso mondo delle associazioni, osservazioni che evidenziano un’altra forma di criticità che può essere riassunta, con le parole di un intervistato, dicendo che ogni associazione si preoccupa di non restare indietro rispetto alle altre. È difficile, e moralistico, sostenere che questo modo di fare è sbagliato. Infatti, esso rappresenta, in definitiva, la stessa ragion d’essere delle aggregazioni collettive: il formasi di un soggetto collettivo si presenta sempre in funzione della manifestazione della sua propria definizione degli interessi da realizzare, della qualità della sua formula organizzativa e della consistenza dei risultati che riesce ad ottenere. Va da sé che può accadere che l’egoismo organizzativo si traduca in scarsa efficacia nell’affrontare i problemi presenti, fino ad una eventuale paralisi dell’azione collettiva in termini di intese e sinergie; tuttavia, serve a poco rimproverare questa sofferenza eventuale alle associazioni presenti. Qui si delinea, invece, quello che può essere un ruolo nuovo, in qualche modo, dei soggetti istituzionali, volto cioè a rendere possibile le intese, provocare sinergie e proporre prospettive ulteriori di definizione di ciò che si indica come interesse pubblico. Non si tratta di mettere in discussione 53 strumenti giuridici come la gara, solo perché alcuni riescono sempre vincitori. Si tratta, piuttosto, di sviluppare una capacità di mediazione fatta di “tavoli” istituzionali di discussione, in cui verificare e concertare la natura dei problemi e le possibilità di affrontarli, e di articolazione e affermazione della logica della progettazione, programmazione e valutazione. In questo modo non si perde tempo a pretendere di superare l’“egoismo” organizzativo e si canalizzano, anche criticamente, i punti di vista e le energie di quanti sono interessati alla evidenziazione e soluzione dei problemi e all’impiego delle proprie risorse. Non è secondario che in questa direzione sembrano muovere nella nostra regione la formazione delle cosiddette “società della salute”, per un verso, e l’applicazione della logica della sussidiarietà, per un altro. La circostanza che questa logica stia caratterizzando sempre più la formazione degli stati moderni e che essa sembri meglio corrispondere alle loro esigenze insieme di legittimazione e di efficacia appare come una garanzia sulla qualità della strada intrapresa. 54 ELENCO DEGLI SPORTELLI 1 ZONA LIVORNESE 1.1 ACLI – Sortello Immigrati – ACLI colf 1. 2 ARCI Solidarietà – Sportello Sociale Immigrati 1. 3 Associazione “Il Villaggio”- Donoratico 1. 4 Associazione Randi 1. 5 Azienda USL 6 Livorno – Centro Socio Sanitario Livorno Centro – 1. 6 Caritas Centro di ascolto zona città Mons Savio 1. 7 Centro Donna 1. 8 Centro Servizi per immigrati Oltre Frontiera- Livorno 1. 9 CeSDI – Centro Servizi Donne Immigrate 1. 10 Cisl – Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere) 1. 11 Comune di Collesalvetti – Servizi Sociali 1. 12 Coordinamento delle comunità straniere della Provincia di Livorno 1. 13 SIN COBAS 2 BASSA E ALTA VAL DI CECINA 2.1 ARCI Solidarietà Bassa Val di Cecina -Sportello Immigrati Comuni della Bassa e Alta Val di Cecina 2.2 Associazione “La sorgente del Villaggio”- Mensa “Oasi Emilia” 2.3 Caritas Centro di ascolto V° Vicariato 2.4 Comune di Rosignano Marittimo – Ufficio Servizi Sociali 3 ZONA DELLA VAL DI CORNIA 3. 1 Associazione S. Vincenzo De’ Paoli 3. 2 Azienda USL 6 Livorno – Zona Val di Cornia - Settore convenzioni internazionali e assistenza stranieri 3. 3 Azienda USL 6 Livorno – Zona Val di Cornia – Servizi Sociali 3. 4 Caritas Diocesana Massa Marittima- Piombino- Ufficio Immigrati 3. 5 Caritas San Vincenzo 3. 6 Circolo Interculturale Samarcanda 3. 7 Comune di San Vincenzo – URP, Informagiovani, Servizi per l’Impiego 4 ZONA ELBA 4. 1 Azienda USL 6 – Zona Elba/Comuni associati dell’Elba – Servizi Sociali di Zona 4. 2 Cooperativa ARCA – Sportello Informativo Immigrati 55 56