Rassegna Stampa di
giovedì 14 maggio 2015
SNALS / CONFSAL
SkyTG 24
14/05/2015
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Caltanissetta/Gela
14/05/2015
14/05/2015
21/05/2015
20/05/2015
17/05/2015
14/05/2015
14/05/2015
RIFORMA SCUOLA: INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE SNALSCONFSAL, MARCO PAOLO NIGI
ARTICOLI PRESI DAL WEB
"BLOCCO SCRUTINI ILLEGITTIMO"
RIVOLTA SCUOLA E RIFORMA
IL CORAGGIO DI DARCI UN TAGLIO
SUCCESSO DELLO SCIOPERO DELLA SCUOLA
PROF IN ASSEMBLEA DAVANTI ALLA PREFETTURA
SCUOLA, PROF ANCORA IN PIAZZA "BOCCIAMO QUESTA RIFORMA"
14/05/2015
PRESIDIO PERMANENTE PER BLOCCARE LA RIFORMA DELLA SCUOLA
HA VINTO SGARBI ANCHE IL MASACCIO VOLA ALL'EXPO
RIFORMA DELLA SCUOLA
DOCENTI SUL PIEDE DI GUERRA "MARTEDI' CI FAREMO SENTIRE"
14/05/2015
LA SCUOLAVALTELLINESE SCENDE ANCORA IN PIAZZA
14/05/2015
14/05/2015
"PRONTI A BLOCCARE GLI SCRUTINI FINALI"
SCUOLA, SCONTRO SULLA RIFORMA, SCRUTINI A RISCHIO
14/05/2015
I PROF OCCUPERANNO LE COLONNE
13/05/2015
SCUOLA, LA "FUMATA NERA" DEL GOVERNO
LO SCIOPERO E' STATO SOSPESO MA RESTA VIVA LA MOBILITAZIONE
CORTE D'APPELLO DA SALVARE, C'E' ARDIZZONE
14/05/2015
14/05/2015
14/05/2015
14/05/2015
14/05/2015
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
il Sole 24 Ore
14/05/2015
il Sole 24 Ore
Corriere della Sera
la Repubblica
14/05/2015
il Messaggero
il Messaggero
14/05/2015
il Giornale
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il Giornale
14/05/2015
Libero Quotidiano
14/05/2015
Tempi
20/05/2015
14/05/2015
14/05/2015
14/05/2015
RENZI: NON E' PRENDERE O LASCIARE, FIDUCIA NON ALL'ORDINE DEL
GIORNO
RENZI-MATTARELLA, AGENDA POLITICA SUL TAVOLO
RENZI ALLA LAVAGNA PER DIFENDERE LA RIFORMA
SCUOLA, IL VIDEO DI RENZI "BASTA BOICOTTAGGI SULLA RIFORMA"
BLOCCA SCRUTINI, SINDACATI DIVISI"
RENZI PARLA AI PROF: "NO AI BOICOTTAGGI"
SCIOPERI A TURNO DI UN QUARTO D'ORA A TESTA L'IDEADEI SINDACATI
PER FERMARE GLI SCRUTINI
NUOVA FIGURACCIA SUI TEST INVALSI LE RISPOSTE SONO IN RETE DA
GIORNI
SCUOLA, NIENTE FIDUCIA RENZI SALE IN CATTEDRA E I SINDACATI SI
DIVIDONO
RENZI GRIDA AL COMPLOTTO "VOGLIONO FARMI PERDERE CON
PENSIONI E SCUOLA"
UN'ALTRA SCUOLA E' POSSIBILE
Cronache del
Garantista
Il Fatto Quotidiano
il Gazzettino
la Stampa
Panorama
Panorama
la Repubblica
14/05/2015
ECCO PERCHE' SIAMO PRONTI ALLO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI
14/05/2015
Il Piccolo
14/05/2015
INVALSI, GIUSTO VALUTARE GLI STUDENTI?
SCUOLA, RENZI SCRIVE AI PROF
IL MIRAGGIO DEGLI INFERMIERI PER UN POSTO 6500 CANDIDATI
PISA OVVERO IL TEMPO DELLE NORMALI ECCELLENZE
UN'UNIVERSITA PER TUTTI
IL PREMIER STUDIA LA FASE 2 PACE CON LA MINORANZA E UN
RIMPASTINO A GIUGNO
LA "LEZIONE" DI RENZI "ECCO LA BUONA SCUOLA" +++
14/05/2015
14/05/2015
20/05/2015
20/05/2015
14/05/2015
Economia, Lavoro, Previdenza
il Sole 24 Ore
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il Sole 24 Ore
Corriere della Sera
14/05/2015
Corriere della Sera
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Italia Oggi
14/05/2015
il Messaggero
Giorno/Resto/Nazione 14/05/2015
14/05/2015
il Sole 24 Ore
14/05/2015
il Sole 24 Ore
PENSIONI, ORA IL GOVERNO PENSA AL RIMBORSO DI UN SOLO ANNO
I REQUISITI ASPI RIDUCONO LA NASPI
INGRESSO VELOCE PER "EXTRA UE"
IL DECRETO DELLA SENTENZA PENSIONI MINI-RIMBORSI OLTRE I 2.000
EURO
IL PREMIER E GLI EFFETTI DELLA CONSULTA: MA NON RINUNCIO A
INTERVENTI SUL FISCO
IL CASO DELLE PENSIONI E LA SENTENZA DELLA CORTE
PENSIONI, LA SOLUZIONE E' PRIVILEGIARE I REDDITI BASSI
CONTRATTI, RIORDINO VICINO
PENSIONI, RENZI TENTA IL RINVIO CON RIMBORSI SOLO A SETTEMBRE
L'ITALIA E' FUORI DALLA RECESSIONE
LA SECONDA NAVIGAZIONE CHE ATTENDE RENZI
UE OK ALLA FLESSIBILITA' PER L'ITALIA
14/05/2015
RIFORMA SCUOLA: Intervista del Segretario Generale SNALSConfsal, Marco Paolo Nigi
Questa mattina, su SkyTG24, alle h. 11,20 circa, all’interno di un servizio sulla riforma della
scuola, dove la sen. Puglisi ha commentato e “difeso” il ddl in discussione alla Camera, è
intervenuto in diretta il Segretario Generale dello SNALS-Confsal, Marco Paolo Nigi
12 maggio, 2015 - 19:51 -
INCONTRO
TRA
SINDACATI
DELUDENTE. BLOCCO SCRUTINI
E
GOVERNO.
SNAS:
di redazione
Nigi (Snals-Confsal): nonostante gli emendamenti illustrati dal Governo ,approvati in
commissione cultura alla Camera, il testo del DDL rimane inaccettabile. Si va verso il blocco
degli scrutini.
Si è appena concluso l’incontro di Palazzo Chigi tra il governo e i sindacati della scuola.
Il segretario generale dello Snals - Confsal, Marco Paolo Nigi, nel suo intervento ha ribadito le
irrinunciabili richieste di emendamento al DDL già oggetto del recente sciopero del 5 maggio che
rimangono inalterate nella sostanza anche alla luce degli emendamenti approvati. Nel suo
intervento Nigi, nel sostenere che va ripristinata la serietà degli studi e l’autorevolezza dei docenti,
ha definito improponibile e inaccettabile affidare la valutazione dei docenti ad un comitato
composto con genitori e studenti ed ha ribadito che:

va eliminato ogni aspetto di gestione autoritaria nella scuola;

necessita un piano assunzioni da adottare auspicabilmente con provvedimento legislativo di
urgenza. Se necessario anche pluriennale, in modo da non lasciare fuori nessuno di coloro
che hanno maturato legittime aspettative, assicurando così la stabilizzazione per tutto il
personale docente e ATA;

gli organici pluriennali dell’autonomia devono essere realizzati con modalità certe e
trasparenti ed essere adeguati alle necessità per tutte le tipologie di scuola e per tutte le
componenti (docenti e ATA);

va avviato il rinnovo del contratto e deve essere cancellata ogni invasione della legge in
campo contrattuale.”
Da parte dei rappresentanti del Governo non è stata data alcuna risposta concreta ai temi sollevati
negli interventi, ma si sono limitati a dare assicurazione che sarebbero state attentamente valutate le
osservazioni formulate.
E’ stato sottolineato che le possibilità di modifica ci sono ancora nel passaggio di approvazione da
parte della Camera e, soprattutto, nel successivo passaggio al Senato, precisando che sarà data
rilevante importanza alla fase delle audizioni che, alla luce del testo uscito dal primo ramo del
Parlamento, si svolgeranno in quella sede.
Nigi, uscendo da Palazzo Chigi, ha dichiarato che la battaglia dello SNALS-CONFSAL ,
congiuntamente alle altre OO.SS., continuerà in varie forme fino allo sciopero in occasione degli
scrutini.
IL SINDACATO DELLA SCUOLA SULLA RIFORMA
Snals-Confsal: con il governo, incontro deludente
«Incontro deludente»: così Snals-Confsal, definisce il vertice sindacati-governo sulla scuola a
Palazzo Chigi, infatti, «nonostante gli emendamenti illustrati dal Governo ,approvati in
commissione cultura alla Camera, il testo del DDL rimane inaccettabile», quindi, «si va verso il
blocco degli scrutini».
ROMA (askanews) - «Incontro deludente»: così Snals-Confsal, definisce il vertice sindacatigoverno sulla scuola a Palazzo Chigi, infatti,«nonostante gli emendamenti illustrati dal Governo
,approvati in commissione cultura alla Camera, il testo del DDL rimane inaccettabile», quindi, «si
va verso il blocco degli scrutini».
No a gestione autoritaria nella scuola
Il segretario generale dello Snals - Confsal, Marco Paolo Nigi, nel suo intervento ha ribadito
le «irrinunciabili richieste di emendamento al Ddl già oggetto del recente sciopero del 5 maggio
che rimangono inalterate nella sostanza anche alla luce degli emendamenti approvati», definendo
in particolare, «improponibile e inaccettabile affidare la valutazione dei docenti ad un comitato
composto con genitori e studenti». Per Snals - Confsal «va eliminato ogni aspetto di gestione
autoritaria nella scuola», e serve «un piano assunzioni da adottare auspicabilmente con
provvedimento legislativo di urgenza. Se necessario anche pluriennale, in modo da non lasciare
fuori nessuno di coloro che hanno maturato legittime aspettative». Va anche «avviato il rinnovo del
contratto e deve essere cancellata ogni invasione della legge in campo contrattuale».
Nessuna risposta concreta del governo
Invece «da parte dei rappresentanti del governo non è stata data alcuna risposta concreta ai temi
sollevati negli interventi, ma si sono limitati a dare assicurazione che sarebbero state attentamente
valutate le osservazioni formulate. E' stato sottolineato che le possibilità di modifica ci sono ancora
nel passaggio di approvazione da parte della Camera e, soprattutto, nel successivo passaggio al
Senato, precisando che sarà data rilevante importanza alla fase delle audizioni che, alla luce del
testo uscito dal primo ramo del Parlamento, si svolgeranno in quella sede». Nigi, quindi, dopo
l'incontro a Palazzo Chigi, ha dichiarato che«la battaglia dello Snals-Confsal, congiuntamente alle
altre organizzazioni sindacali, continuerà in varie forme fino allo sciopero in occasione degli
scrutini».
13 maggio 2015 18:30
SCUOLA, I SINDACATI SCRIVO AL MINISTERO: “SIAMO
L’UNICA REGIONE SENZA DIRETTORE DELL’UFFICIO
SCOLASTICO”
Economia e Lavoro Toscana
Le OO.SS. Regionali del comparto scuola della Toscana (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals
Confsal e Gilda Unams) scrivono al ministro dell’istruzione denunciando la situazione insostenibile
della Toscana, unica regione in Italia senza un direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale
da oltre 1 anno e mezzo e con ben 6 province prive di dirigente (ex provveditore) dallo scorso 21
aprile. Tutte queste nomine sono di competenza esclusivamente ministeriale. La situazione: sono
stati nominati 3 Dirigenti (ex provveditori) per le province di Pisa, Firenze e Lucca/Massa
(accorpate); sono in attesa di nomina i Dirigenti (ex provveditori) delle province di Livorno,
Grosseto, Arezzo, Siena e Pistoia/Prato (accorpate). In queste province sono pertanto bloccati tutti
gli atti, e l’assenza del Direttore Generale dell’USR non consente di individuare i Dirigenti degli
Ambiti Territoriali che ne sono privi. Questa situazione ha pesanti ricadute sulla scuola. Basti
pensare ad esempio, che nelle province in cui manca il dirigente (ex provveditore) non è stato
possibile ratificare la mobilità della scuola primaria: soltanto per via informale le scuole conoscono
chi e dove è stato trasferito e chi arriverà a settembre! Anche il numero di posti relativo al
fabbisogno di personale, docente e Ata, è bloccato, bloccate le delibere di spesa, bloccati gli atti
finalizzati all’erogazione della pensione ecc. Insomma, si tratta di atti di estrema importanza senza i
quali, peraltro, in Toscana sarà impossibile procedere alle tanto annunciate immissioni in ruolo. La
mancanza di referenti, inoltre, crea disservizi anche nell’interlocuzione con l’utenza: a chi deve
rivolgersi? Non mancano ricadute sugli allievi , sugli studenti e sulle loro famiglie che a causa delle
sopracitate mancanze, rischiano di non avere garantita la regolare esecuzione del progetto formativo
. Tutto questo è causato dall’inefficienza di un Ministero che agisce in palese contraddizione con le
prospettive di una “Buona Scuola”. Forse, prima di pensare alle grandi riforme sarebbe necessario
fare funzionare l’ordinario. Questa assenza di referenti e lo stato confusionale in cui versano gli
uffici ha fatto sì che le OO.SS. Regionali stiano predisponendo una diffida all’USR affinché siano
rispettate le corrette relazioni sindacali. La validità e il peso della rappresentanza del sindacato è
emersa in tutta la sua forza lo scorso 5 maggio con la storica adesione allo sciopero nelle
percentuali rilevate in Toscana, rese ieri ufficali dal MIUR. Ai lavoratori la giornata di sciopero è
costata sia in termini economici che di sacrifici, vista la grande partecipazione alle manifestazioni di
tutta Italia. I lavoratori meritano rispetto e ascolto e, soprattutto, esigono delle risposte. Per questi
motivi, dopo le numerose e diversificate inizative promosse prima del 5 marzo, continuiamo con la
mobilitazione, attivando iniziative che riscuotano anche il consenso degli studenti e dei genitori.
Diamo quindi il via a una campagna di informazione tramite assemblee e flash-mob, coinvolgendo
le RSU e gli organi collegiali affinché la mobilitazione sia più capillare possibile. E’ importante che
il movimento sindacale resti unito e compatto, perché mai come in questo momento l’unità fa la
forza. E’ necessario uno sciame sismico che supporti azioni ulteriori, anche molto forti, se il
Governo ci costringerà: pertanto, è importante creare il massimo consenso per garantire un’ampia
condivisione e la massima incisività. Questo il testo della lettera Le OO .SS scuola della Toscana
esprimono preoccupazione per il perdurare della situazione di disagio creata dalla mancanza della
nomina del Direttore Generale, da cui deriva l’impossibilità ad assegnare le reggenze nelle strutture
territoriali con conseguenti difficoltà nelle attività quotidiane. Dallo scorso 21 aprile è in vigore la
nuova riorganizzazione Uffici Scolastici Regionali e relativi Ambiti Territoriali. In Toscana la
situazione è la seguente: 1) il Direttore Generale dell’USR è in attesa di nomina. Dopo oltre 1 anno
e mezzo dal pensionamento del Direttore dell’USR, codesto Ministero non ha ancora provveduto a
nominare il sostituto; 2) sono stati nominati 3 Dirigenti (ex provveditori) per le province di Pisa,
Firenze e Lucca/ Massa (accorpate); 3) sono in attesa di nomina i Dirigenti (ex provveditori) delle
province di Livorno, Grosseto, Arezzo, Siena e Pistoia/ Prato (accorpate). In queste province sono
pertanto bloccati tutti gli atti; 4) L’assenza del Direttore Generale dell’USR non consente di
individuare i Dirigenti degli Ambiti Territoriali che ne sono privi. Tutto ciò comporta il blocco della
macchina organizzativa della scuola Toscana, con conseguenze gravi sul regolare funzionamento
dell’attività scolastica compresi gli atti propedeutici all’avvio del prossimo anno scolastico. Le
OO.SS. Regionali della Toscana chiedono pertanto alla S.V. di adempiere con urgenza a quanto di
Sua competenza, individuando i Dirigenti a copertura dei posti scoperti in modo da ripristinare la
normalità Fonte: ufficio stampa
Merc, 13 Maggio 2015 15:51
NIENTE DIRETTORE GENERALE ALL'UFFICIO SCOLASTICO
REGIONALE, I SINDACATI ALZANO LA VOCE
I sindacati scrivono al ministro Giannini, per denunciare la mancanza de direttore generale
dell'ufficio scolastico regionale da oltre un anno e mezzo e di dirigenti in sei province dallo scorso
31 aprile. "Tutte queste nomine - dicono i sindacati regionali del comparto scuola della Toscana
(Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams) - sono di competenza
esclusivamente ministeriale. Sono stati nominati tre dirigenti per le province di Pisa, Firenze e
Lucca/Massa (accorpate). Sono in attesa di nomina i dirigenti (ex provveditori) delle province di
Livorno, Grosseto, Arezzo, Siena e Pistoia/Prato (accorpate). In queste province sono pertanto
bloccati tutti gli atti, e l'assenza del direttore generale dell'Usr non consente di individuare i
dirigenti degli ambiti territoriali che ne sono privi".
"Questa situazione ha pesanti ricadute sulla scuola - dicono i sindacati - Basti pensare ad esempio,
che nelle province in cui manca il dirigente (ex provveditore) non è stato possibile ratificare la
mobilità della scuola primaria: soltanto per via informale le scuole conoscono chi e dove è stato
trasferito e chi arriverà a settembre. Anche il numero di posti relativo al fabbisogno di personale,
docente e Ata, è bloccato, bloccate le delibere di spesa, bloccati gli atti finalizzati all'erogazione
della pensione eccetera. Insomma, si tratta di atti di estrema importanza senza i quali, peraltro, in
Toscana sarà impossibile procedere alle tanto annunciate immissioni in ruolo. La mancanza di
referenti, inoltre, crea disservizi anche nell'interlocuzione con l'utenza: a chi deve rivolgersi? Non
mancano ricadute sugli allievi , sugli studenti e sulle loro famiglie che a causa delle sopracitate
mancanze, rischiano di non avere garantita la regolare esecuzione del progetto formativo . Tutto
questo è causato dall'inefficienza di un Ministero che agisce in palese contraddizione con le
prospettive di una Buona Scuola. Forse, prima di pensare alle grandi riforme sarebbe necessario fare
funzionare l'ordinario. Questa assenza di referenti e lo stato confusionale in cui versano gli uffici ha
fatto sì che i sindacati regionali stiano predisponendo una diffida all'Usr affinché siano rispettate le
corrette relazioni sindacali".
"La validità e il peso della rappresentanza del sindacato - prosegie - è emersa in tutta la sua forza lo
scorso 5 maggio con la storica adesione allo sciopero nelle percentuali rilevate in Toscana, rese ieri
ufficali dal Miur. Ai lavoratori la giornata di sciopero è costata sia in termini economici che di
sacrifici, vista la grande partecipazione alle manifestazioni di tutta Italia. I lavoratori meritano
rispetto e ascolto e, soprattutto, esigono delle risposte. Per questi motivi, dopo le numerose e
diversificate inizative promosse prima del 5 marzo, continuiamo con la mobilitazione, attivando
iniziative che riscuotano anche il consenso degli studenti e dei genitori. Diamo quindi il via a una
campagna di informazione tramite assemblee e flash-mob, coinvolgendo le Rsu e gli organi
collegiali affinché la mobilitazione sia più capillare possibile. E' importante che il movimento
sindacale resti unito e compatto, perché mai come in questo momento l'unità fa la forza. E'
necessario uno sciame sismico che supporti azioni ulteriori, anche molto forti, se il Governo ci
costringerà: pertanto, è importante creare il massimo consenso per garantire un'ampia condivisione
e la massima incisività".
Mercoledì 13 Maggio 2015
VENERDÌ NUOVA MARCIA IN DIFESA DELLA SCUOLA
PUBBLICA PROMOSSA DAI SINDACATI
Per dare continuità all’azione unitaria di protesta contro il disegno di legge “La Buona Scuola”, i
sindacati SNALS Confsal, FLC CGIL, CISL SCUOLA e UIL SCUOLA, hanno indetto una
manifestazione per venerdì 15 maggio. Con raduno alle ore 20.00, a Ravenna, da piazza stazione
prenderà il via la marcia “LA SCUOLA È VITA, MARCIAMO INSIEME IN DIFESA DELLA
SCUOLA PUBBLICA", con i partecipanti che muniti di un lumino, di un libro e una penna,
attraverseranno le principali vie della città, passando per via Diaz e terminando il corte in Piazza del
Popolo.
"Attendiamo fiduciosi quelle risposte concrete del Governo, per ridare dignità alle rivendicazioni
dei docenti che pretendono una scuola riformata nel rispetto e con le dovute attenzioni di chi ci
lavora con professionalità e senso di abnegazione e responsabilità". E' quanto hanno dichiarato le
segretarie provinciali, invitando tutto il personale della scuola e la cittadinanza della provincia ad
aderire alla importante marcia di venerdì prossimo per protestare contro le insensibilità del
Governo.
SCUOLA: É DI NUOVO FLASH MOB ANCHE A FANO
Scuola, domani (14 maggio) flash mob nelle piazze delle Marche, ad Ancona, Fano e Macerata,
organizzato da Flc Cgil, Uil scuola, Cisl Scuola, Snals, Confsal Marche, per la scuola della
Costituzione, perché “la buona scuola ci ha tolto la parola” .
Per i sindacati, “come nel 1923 i dirigenti scolastici sceglieranno i docenti, un meccanismo che
scatenerà divisione e conflitti e, sull’organico di diritto, la nostra regione si troverà con 131 posti in
meno, con conseguenze sulla qualità dell’offerta e sui diritti dei lavoratori”. Ad Ancona, si svolgerà
in piazza Roma alle ore 18,45.
FLC CGIL, UIL SCUOLA, CISL SCUOLA, SNALS e CONFSAL MARCHE
14 maggio 2015
INSEGNANTI, STUDENTI E GENITORI PISANI CONTRO LA
BUONA SCUOLA
Un presidio permanente contro la riforma dell’istruzione e in vista azioni di protesta contro “La
Buona Scuola” per il 18 e il 19 maggio
Un presidio permanente contro la riforma della scuola, allestito presso il liceo Galilei, e in vista
azioni di protesta contro “La Buona Scuola”.
Ad aderire al presidio i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsals, Cobas scuola,
Gilda, ma che organizzazioni studentesche – Sinistra per, Unione degli Studenti, Rete degli Studenti
Medi, Officina Uds – i precari della scuola e il Comitato della e per la scuola pubblica.
Insegnanti, precari e non, studenti, e genitori il 18 e il 19 maggio scenderanno in strada, da decidere
ancora se con un flash mob o con grandi catene umane intorno alle scuole, per esprimere e rendere
visibili le loro preoccupazioni sui punti più contestati del provvedimento che, a livello nazionale, ha
spinto i sindacati a minacciare lo sciopero degli scrutini in assenza di un dialogo reale.
No dunque a un dirigente scolastico “che diventa un arbitro assoluto e un manager”, dicono. “Un
provvedimento che umilia la libertà di insegnamento ed esautora il collegio dei docenti che fino a
oggi si è occupato dell’offerta formativa. E attacca il clima di cooperazione e collaborazione tra le
componenti del sistema scuola”.
“Non abbiamo niente contro i dirigenti scolastici – sottolinea Fabrizio Acconci della Snals – e
vogliamo migliorare la scuola, magari investendo di più e ripristinando quella funzionalità che è
stata minata dai governi che si sono succeduti”.
A mancare è un confronto reale con cui nella scuola lavora, dice Rodolfo Sorrenti della Uil Scuola“,
ciò che è certo è che se la scuola serve anche a insegnare la vita, allora forse comprendiamo a cosa
serve dare a questa una direzione aziendalistica”.
Ecco dunque che fra le criticità che vengono messe in evidenza spicca “la mancanza di un piano
coerente di reintegro delle risorse sottratte in questi anni”. Inaccettabili, dice Mimma Lai della Cigl
“palliativi umilianti come l’attribuzione del 5% alle singole istituzioni scolastiche, così come
l’introduzione della possibilità di finanziamenti privati e la partecipazione dei finanziatori agli
organi collegiali, che crea il rischio di ingerenze sulle scelte educative, didattiche organizzative”.
Ad essere completamente assente, sottolineano i sindacati “è poi la scuola dell’infanzia che in
questa riforma viene completamente dimenticata”.
Fra i punti più contestati c’è il piano delle assunzioni, che esclude completamente il personale ATA
ed è considerato assolutamente insufficiente: “Più che un piano di assunzioni – commenta Lucia
Vaccari, dei precari della scuola – è un licenziamento di massa, dato che i numeri per le assunzioni
di cui parla il governo rappresentano un terzo dei precari della scuola e che dal primo settembre
saranno annullate le graduatorie: i corsi, le abilitazioni, per cui gli insegnanti hanno speso tempo e
soldi, vengono dunque azzerati”.
Accanto a questo c’è anche “la mancanza di una pianificazione coerente dei percorsi di abilitazione
all’insegnamento nel medio e lungo periodo – spiega spiega Paolo Acquistapace di Sinistra Per –
“La Buona Scuola” introduce le magistrali abilitanti a cui si accederà per concorso e che daranno
poi accesso al concorso finale per ottenere l’immissione in ruolo. Il rischio reale è che si crei una
disparità fra gli atenei dato che con il blocco del turn over in molti non saranno in grado di attivare
sia le magistrali ordinarie che quelle abilitanti. Ma creerà anche anche una disparità fra i due
percorsi di studio”.
Contestata infine l’introduzione dei 200 ore di alternanza scuola – lavoro obbligatorie e non
retribuite per gli studenti tecnici e professionali, la mancanza di una legge nazionale su diritto allo
studio e l’idea che a ricevere incentivi siano e scuole più funzionali, mentre ad aver bisogno di
sostegno sottolinea Claudio Tongiorgi di Officina Uds “sono proprio quelle situazioni dove il
funzionamento è peggiore”.
Quello del 5 maggio, sottolinea Gilberto Vento dei Cobas Scuola “è stato il più grande sciopero
della scuola pubblica negli ultimi 30 anni, con un’adesione sopra il 65%, segno che il livello di
preoccupazione è molto alto”.
14 maggio 2015
DDL SCUOLA, SCRUTINI
CALENDARIO A RISCHIO?
E
MATURITÀ
2015
NEWS:
Calendario Maturità 2015 a rischio per proteste docenti contro il DDL del governo 'La Buona
Scuola'.
Si prospetta un fine anno scolastico particolarmente 'caldo' e non ci riferiamo alle previsioni meteo
per le prossime settimane: lo scontro tra il governo e le parti sociali sul disegno di legge della
Buona Scuola rischia di far saltare i consueti appuntamenti posti in calendario a fine anno. Il
Ministero dell'Istruzione ha già potuto vedere con i suoi occhi il boicottaggio delle prove Invalsi,
oltre al clamoroso risultato dello sciopero dello scorso 5 maggio. Che cosa ci possiamo aspettare nei
prossimi giorni?
Maturità 2015, salta il calendario per ostruzione sugli scrutini?
Gli incontri programmati tra i membri del governo e le rappresentanze dei sindacati, dei genitori e
degli studenti sono miseramente falliti ma, intanto, il ddl della Buona Scuola ha passato l'esame
della VII Commissione Cultura e si accinge ad essere votato alla Camera (voto previsto per martedì
prossimo 19 maggio). L'esecutivo cerca di fare in fretta anche perchè Cgil, Cisl, Uil, Gilda
insegnanti, Snals e diverse altre sigle stanno marciando compatte verso un altro boicottaggio, quello
degli scrutini. Impropriamente è stato usato il termine 'blocco', ma in realtà la legge sulla
regolamentazione degli scioperi non permetterebbe il 'congelamento' vero e proprio degli scrutini.
Ciò che, invece, si prospetta è un probabile sfalsamento del calendario che potrebbe ripercuotersi
anche sulle date previste dalla Maturità 2015.
Esame di Stato 2015: decisivi i prossimi giorni
L'esame di Stato 2015 è stato oggetto di discussione già negli scorsi mesi: ricordiamo, per esempio,
l'incertezza che regnava riguardo alla conferma o meno della presenza dei commissari esterni. Alla
fine, i 'minacciati' cambiamenti non sono stati attuati, ma l'ansia dei ragazzi, comprensibilmente alta
già per il fatto stesso di dover sostenere una prova così importante, rischia di aumentare
ulteriormente per il clima di tensione che si respira in questi giorni.
I prossimi giorni saranno decisivi, anche se è da definirsi 'utopistica' l'ipotesi di un possibile ritiro
del ddl, visto che il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini ha già annunciato che il governo non
farà passi indietro in merito ai 'punti qualificanti del disegno di legge'.
13 maggio 2015
SCUOLA: LINEA
GOVERNO RENZI
DURA
DEI
SINDACATI
CONTRO
IL
Redazione Cronaca, Primo piano
Firenze. “Il governo sui punti qualificanti è chiaro che non ha volontà di fare passi indietro”.
L’oggetto di questi incontri, perciò per l’esecutivo, è individuare “soluzioni tecniche a problemi che
possano essere adottate senza scardinare l’impianto della riforma”. Lo ha riferito il ministro
dell’Istruzione, Stefania Giannini. L’incontro avvenuto ieri pomeriggio tra i sindacati e l’esecutivo
sul disegno di legge di riforma della scuola, però, non è andato bene; tanto che le sigle di categoria
hanno annunciato mobilitazioni e forme di protesta, che potrebbero sfociare anche nel blocco degli
scrutini.
“Il governo ha accusato il colpo della manifestazione e questo ha determinato l’incontro di stasera
del quale non si può dare un giudizio positivo in quanto non c’è stata nessuna risposta anche se il
governo ha detto di aver preso nota”, ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.
“Rispetto ad altre occasioni abbiamo un altro appuntamento delle categorie insieme al ministro per
discutere del ddl con il governo dopo le audizioni”, ha poi aggiunto.
“Da parte del governo – ha aggiunto il segretario generale dello Snals Confsal, Marco Paolo Niginon c’è stata nessuna apertura, si è limitato ad ascoltare e a prendere atto delle singole posizioni
sostenendo, per bocca del sottosegretario Vincenti, che terrà conto delle obiezioni e vedrà cosa si
potrà fare in sede di modifica durante le audizioni al Senato. Oltre questo è stato ottenuto un nuovo
incontro con il ministro Giannini, ne abbiamo già avuti tre speriamo che il quarto possa andare
meglio”.
Il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, ha rincarato la dose: “Da parte nostra,
siamo insoddisfatti e continueremo la lotta”. I sindacati hanno anche annunciato una serie di
incontri per stabilire azioni unitarie che potrebbero arrivare anche al blocco del contratto.
13 Maggio 2015
SCUOLA, RENZI:
BOICOTTAGGI"
"BENE
SE
NE
PARLI
MA
NO
A
"Sono proprio contento del fatto che finalmente la scuola è al centro della discussione.
Non apprezzo i toni, le polemiche ed i boicottaggi di chi non vuole far partecipare i ragazzi agli
Invalsi ma bene che la scuola sia al centro".
Così il premier Matteo Renzi in un video sul sito del governo. Dopo giorni di polemiche e
confronti, Matteo Renzi "sale" in cattedra.
E con i gessetti, illustra su una lavagna i punti principali della riforma in un video, girato a Palazzo
Chigi, di 18 minuti.
Il video è diviso in 9 punti e il presidente del consiglio spiega la riforma e gli obiettivi,
dall'autonomia all'alternanza Scuola-Lavoro. "La cosa più urgente è l'alternanza scuola-lavoro e
l'urgenza è perché in questi anni c'è stato un crollo totale degli occupati e un aumento della
disoccupazione giovanile impressionante, un dato tra i peggiori in Ue.
L'alternanza funziona in Germania, in Svizzera e in Austria ma anche in Alto Adige".
Così Matteo Renzi illustrando la "Buona Scuola", nel video del governo, spiega che "l'obiettivo è
ridurre il 44 per cento della disoccupazione giovanile". "Diamo più soldi agli insegnanti e non meno
e non solo perché da lì dipende l'autorevolezza sociale ma perché è un fatto di giustizia": così
Matteo Renzi, nel video sulla Buona scuola, spiega il senso dei 500 euro annuali ad ogni insegnante
e dei 200 mln per la valutazione. "Cultura umanista": è il titolo della terza pillola del video di 18
minuti con cui il premier Matteo Renzi difende la riforma della scuola.
"Nella riforma - spiega il presidente del Consiglio - chiediamo di studiare di più storia, arte, musica
e lingue.
Chiediamo alla scuola italiana di fare ciò che la scuola ha il dovere di realizzare, un investimento
più forte non solo sugli skills, sui curricula ma sull'esigenza di educare un cittadino.
Certo si può discuterne ma io penso che ci vorrebbero più ore di latino.
E l'idea di tornare ad investire su materie messe in secondo piano non è in contraddizione con le
materie scientifiche.
Ho incontrato la scienziata Giannotti e mi ha raccontato con entusiasmo il suo passato nel liceo
classico. Bisogna tornare a restituire ossigeno". Il ddl Buona scuola "è una rivisitazione del modello
educativo, una scuola che si apre e progetta" ed "è per questo che il governo si sta dedicando a esso
con tanta attenzione".
Lo ha sottolineato il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che stamani ha incontrato a Palazzo
Chigi le associazioni studentesche.
La riforma "è una rivoluzione e come tutte le rivoluzioni scatena delle reazioni" ha aggiunto il
ministro riferendosi alle polemiche e alle proteste di questi giorni.
Ha comunque osservato che su alcuni aspetti le posizioni dei sindacati divergono da quelle degli
studenti i quali durante l'incontro di stamani hanno insistito molto sul diritto allo studio e, pur
essendo scesi in alcuni casi in piazza con gli insegnanti, non hanno portato al tavolo alcuna richiesta
della piattaforma sindacale.
"Il nostro Paese deve acquisire una cultura della valutazione che non riguarda solo la scuola.
La scuola deve cominciare con convinzione e questo e un discorso che riguarda la società in
generale" ha concluso il ministro. Intanto a Palazzo Chigi l'incontro del Governo con le associazioni
dei genitori sul ddl Buona scuola.
Partecipano alla riunione i ministri Giannini e Boschi e il sottosegretario De vincenti.
Tra le richieste avanzate dalle associazioni che aderiscono al Forum nazionale delle Associazioni
dei Genitori della Scuola ci sono quelle di una formazione adeguata degli insegnanti, soprattutto su
disabilità e bes (bisogni educativi speciali) e di un maggiore protagonismo delle famiglie. Ieri gli
studenti hanno boicottato i test Invalsi.
I sindacati della scuola - Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda, Snals e anche Cobas - sono
insoddisfatti dell'esito dell'incontro avuto oggi con il Governo.
Annunciano quindi nuove iniziative di mobilitazione anche durante il periodo degli scrutini.
Quotidiano
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14-05-2015
8
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«Blocco scrutini illegittimo»
Il garante sugli scioperi: lo svolgimento va garantito, altrimenti si precetta
Giorgio Pogliotti
ROMA
Il blocco degli scrutini è illegittimo: lo svolgimento va garantito, la conclusione può essere differita al massimo fino a 5
giorni per effetto dello sciopero,
ma non è ipotizzabile alcuno
slittamento per gli scrutini delle
classi che svolgono gli esami
conclusivi dei cicli di istruzione
(esami terza media, maturità,
abilitazione professionale).
Il chiarimento è della Commissione di garanzia sugli scioperi, che giàne12olO (in occasione di un'agitazione indetta da
Gilda, Cobas e altre sigle) dichiarò illegittimo il blocco. In
caso di violazioni, i sindacati rischiano una sanzione da 5mila a
100mila euro. All'indomani de1laminaccia di alcune sigle sindacali crmm:m e Cobas - di ricorrere
al blocco degli scrutini contro il
Ddl sulla scuola, è utile ricorda-
re che in base all'accordo nazionaIe del comparto scuola del
1999, non si può scioperare in caso di scrutini finali, propedeutici agli esami conclusivi dei cicli
di istruzione (terza media, ultimo anno delle superiori, abilitazioniprofessionali).Èprevistoil
ricorso alla precettazione, per
assicurare la composizione del
consiglio di classe e il regolare
svolgimento degli scrutini finali. «Spero che la precettazione
resti solo un'opzione teorica spiega il presidente dell' Autorità, Roberto Alesse -, in caso di
blocco degli scrutini, sarebbe la
via obbligata per evitare laparalisi dei cicli conclusivi dei percorsi scolastici».
Il blocco degli scrutini a tempo indeterminato non può essere proclamato anche negli altri
casi: con un preavviso di15 giorni si possono effettuare fino a 2
due giorni consecutivi di scio-
pero, e un terzo puo essere proclamato solo dopo una pausa di
7 giorni, ma non si può provocare un ritardo nelle operazioni di
scrutinio superiore ai5giornirispetto alla scadenza programmata. Nessuna comunicazione
uffIciale di uno sciopero per
bloccare gli scrutini è stato ricevuto da Alesse che lancia un appello: «È il tempo della responsabilità, va trovato un punto di
convergenza per evitare che le
proteste assumano forme eclatanti, con azioni palesemente illegl'tt'Ime ch e d anneggere bb ero
soprattutto gli studenti e le loro
famiglie». In ogni caso, in base
. sco las t'Ica, non
aIl' au t onomla
.
,
.
eSIste un Ulllca d ata su t u tt o I'1
territorio per le operazioni di
scrutinio in cui far convergere
le proteste, come è accaduto lo
scors05maggio.Aqueisindacati che pensano di disdettare l'accordo deh999pertenersile mani libere, l'Authoritv ricorda
Il
Giannini: la protesta non deve condizionare
un momento cruciale del percorso scolastico
che il vecchio accordo conserva
la sua validità fino al raggiungimento di una nuova intesa.
«Credo sia giunto il momento
di chiedere una revisione dell'accordo sulla scuola che risale
a più di 15 anni fa e le cui regole
appaiono inadeguate - aggiunge Alesse-. Ma, intanto, l'accordo va rispettato».
Contro lo sciopero degli scrutini si è espressa in più occasioni
il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini: «È inaccettabile.
La protesta, se si fa, si deve fare
con altri strumenti e non condizionando un momento cruciale
del percorso scolastico». Anche
la leader della Cisl, Annamaria
Furlan, ai microfoni ~i Radio 24
ha detto che «il blocco degli
scrutini è una cosa che non mi
piace, creerebbe dei disagi a famiglie e ragazzi, spero che prima
di allora si trovino le soluzioni».
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RIPRODUZ!ONf RlSfRVA-:-A
Slitta mento vietato per gli
esami a fine ciclo scolastico
Negli altri casi massimo due
scioperi ma la chiusura può
slittare al massimo di 5 giorni
L'incontro a Palazzo Chigi
Ieri ètoccato alle associazioni di studenti e genitori
Un nota conferma la disponibilità al dialogo
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Data
VI SPIEGHIAMO PERCHÉ GLI INSEGNANTI E GLI STUDENTI
di Roberta Mercuri
Milano, maggio
artedì 5 maggio lafirst lady Agnese Landini è
stata la prima ad arrivare all'istituto superiore
Ernesto Balducci di Pontassieve, dove insegna
lettere e latino, e l'ultima ad andare via. Nel giorno dello sciopero contro la "buona scuola" de!
marito Matteo Renzi, è entrata in aula e ha fatto
lezione, anche se in classe c'erano meno di dieci ragazzi. Nel
frattempo molte migliaia di persone in tutta Italia erano in
piazza per dire no alla riforma della scuola targata Remi. In
corteo c'erano proprio tutti: c'erano i professori, al centro del
disegno di legge in discussione alla commissione Cultura
alla Camera (dovrebbe essere approvata in aula poco oltre la
metà di maggio), i veri protagonisti - nel bene e nel male
di ogni rivoluzione che riguarderà la scuola pubblica italiana, ma anche studenti, bidellì e presidi. E i sindacati non
erano così uniti dal 2007: Fie Cgil, Vii scuola, Cis I scuola,
mIIGilda,persino i Cobas.
Ma come mai una simile protesta contro una riforma su
cui il governo promette di investire tre miliardi, e che prevede, fra l'altro, un piano di 100.701 assunzioni? Innanzitutto
un anno fa Remi aveva promesso molte più assunzioni -140
mila - e la sistemazione anche degli idonei dell'ultimo concorso, quello del 2012: sono circa seirnila e, secondo il ~
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~ disegno di legge attuale non possono essere assunti, le sia un nervo scoperto, le testimoniano le recenti dichiara«perché», ha detto Renzi, «idoneo non significa vincitore». zioni del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: «La
Inoltre le assunzioni promesse dal governo, secondo i calco- scuola in mano ai sindacati funziona? lo dico di no». Cui ha
li dei sindacati, non saranno 100 mila ma 40 mila, e non replicato subito il segretario della Cgil scuola, Domenico
scatterebbero subito e automaticamenPantaleo: «La Boschi conferma an'ote, ma solo a chiamata da parte dei
ganza e disprezzo della democrazia».
RICEVIAMO EPUBBLICHIAMO MaUeo Renzi ha valutato con atpresidi.
E infatti nel mirino della protesta
tenzione il primo sciopero generale
contro Renzi c'è soprattutto il codella scuola dopo sette anni, ma non
siddetto "preside sceriffo". I vari
ha cambiatu idea. «La scuola italiana
organismi collegiali introdotti a canon è dei sindacati, è degli studenti e
vallo tra gli anni Sessanta e Settanta
del loro futuro e negli ultimi decenni
verrebbero infatti depotenziati a faquesto futuro non lo ha costruito. Con
vore della figura del preside, promosquesta riforma per la prima volla l'auso in un certo modo a "capo azienda".
lamo.,.e classi 4°IPA e3°IPA dell'istituto IPC tonomia non è solo una parola introAl preside. se la legge passerà senza
A. Maragllano (Voghera), e frequentiamo dotta da Luigi Berlinguer, ministro
altre modifiche, sarà affidato il coml'indirizzo di Operatore Grafico Multimedia~ dell 'Istruzione nel primo governo
pito di scegliere i professori da sistele. Per colpa della riforma Gelminl del 2010 ci Prodi, ma un concetto su cui stiamo
mare in cattedra, di distribuire i premi troviamo in una situazione di disagio. Abbiamo
investendo e cambiando tutto.
in denaro ai migliori, di valutare i saputo pochi giorni fa che non pOSSiamo avere Andiamo avanti su questa strada, non
docenti appena immessi in ruolo. Ma acceSSO al quinto anno, per poi accedere all'umolliamo di un millimetro". Però
il preside seeriffo, dicono i docenti, è
niversità, In passato è stata fatta u\1'eccezione, Renzi ha anche aperto ad alcune mola fine della democrazia nella scuola.
però da quest'anno non è più possibile farla, e difiche della riforma. Ad esempio
E in più c'è lo "spettro" di essere cose prima lo hanno concesso è solo perché erano sulle modalità di assunzione dei prestretti a cambiare sede ogni tre anni.
presenti deroghe, che adesso sono state bloc- cari, come ha detto dopo la protesta,
«Dopo vent'anni di lavoro», si è sfocate.Mal ragazzi di 4° sono stati aWlsati li 20 o sugli idonei al concorso 2012, che
gata con un quotidiano una professogiorni dalla fine della scuola per colpa della Re- potrebbero avere una quota riservata
ressa di nome Beatrice, «è come se la gione Lombardia. Ci sono profeSSOri che rlsclllaal concorso del 2016, o essere assunmia storia, il mio punteggio non conti
magari più in là. E ancora sul pono di perdere il posto di lavoro perché si ritrovatassero più. Il preside da un giorno
tenziamento
dei poteri del consiglio
no senza ore. Ci ritroviamo con il nostro futuro
a]]' altro potrebbe trasferirmi, con
sospeso non potendo continuare il nostro per- d'istituto.
dcci sione assolutamente arbitraria».
I pilastri della riforma però, secorso, perché .1101 in SI> ein 4" abbiamo diplomi
Inoltre nei cortei che si sono snodati
condo
Renzi, non si toccano: potendi qualifioa che Italia non possono faraCoedein tutta Italia il 5 maggio c'erano miziamento
dell' autonomia e poteri del
re all'Università.
gliaia di bidelli e segretari che da queI I1Iga=1 del3~e 4" anno dell'Istituto Màra- preside, che può avere alcuni contrapsta riforma vengono solo tagliati (del
pesi, ma che deve conservare la posgllano di Voghera.
20 per cento). Che la rivolta sindacasibilità di scegliere realmente i docenti, di avere in concreto la capacità,
anche finanziaria, di essere considerato «come il sin~lmiinJs~
daco di una piccola città» e di conseguenza valutato,
re~po.n.biile
dopo tre anni, se non è all'altezza (potrebbe essere un
comitato interno a valutare l'operato del preside: stu~!lT~~~ !~!i1!!1!i!:~;!
~!lll!l!l!!!!:)!}n ~i
denti, genitori e professori gli darebbero il voto).
Intanto una cosa è certa: la precaria più famosa
d!f1;!~!~!i'[!1li!i!:!;tj!!1lI1i!
d'Italia, Agnese Landini, allo sciopero contro il
.$'~l:jfili!~~!!5
marito non c'era, anche se non ha voluto rivelare se
c'è un punto della riforma che le sta più a cuore. Alla
domanda di un cronista «è una vittoria dci precari?»,
lei aveva risposto Seccamente «sÌ». Eppure in passato
lafirst lady aveva fatto intendere che, se il premier
della scuola conosceva luci e ombre, un po' di merito
ce lo aveva anche lei. A settembre era in fila tra i precari per l'assegnazione delle supplenze, e a chi le chiedeva se fosse lei l'ispiratrice della riforma Agnese
aveva risposto: «Come in tutte le coppie ci confrontiamo. Matteo conosce la realtà della scuola italiana. Sa
quali sono i punti di forza e di debolezza del mondo
dell'istruzione anche attraverso la mia esperienza».
Anche se i suoi colleghi non sembrano apprezzare. III
DUE CLASSI
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Il coraggio
di darCI un taglio
Volete veramente strappare la pubblica istruzione
alle grinfie dei sindacati? Introducete i costi standard.
Se non per i salesiani, fatelo almeno per Berlinguer
DI LUIGI AMICONE
IL GIORNO che si è stanchi responsabilità in più nella scuola (con l'ovvia - ovunque, tranne nel soviet - introdur.asi di leggere e ascoltare le
zione di elementi di merito e di valutaziomsensatezze». Suor Anna
Monia, presidente di una associazione di ne delle professionalità). Impossibile. Non
è come per l'Italicum. Schiantare i partiti
scuole paritarie, mostra una tabella comè un gioco da bambini. Chissenefrega se la
parata di come sta messa la scuola italiana
.
. .
.
.
minoranza Pd la prende in quel posto e il
m Europa. Su 28 paesI, l nostn 15enm sono
'11'
Il''A
.
Vi d l B
al sedicesimo posto nella competenza in gn m? va su ventmo con en o a e runetta E mvece talmente mgar
lettura, al 21esimo in matematica, al 22esi- b l.'
.mo in scienze. Inoltre, come sistema pae- ug lato, c~atto, cementato Il
se, siamo al 24esimo posto per abbandoni campo delllstruzIOne. pubblIprecoci, al 27esimo sia per livello di istru- ca, che come tI muovI sbaglI.
zione della popolazione sia per età degli E. come sbaglI prendI ceffoinsegnanti (solo 1'11 per cento ha meno di m (che pOI faranno male alle
39 anni nelle scuole secondarie) e al 26esi- urne). E mfattl, erano anm
mo per tasso di occupazione giovanile e di ch~ ~on si vedeva uno s,:iopediplomati e laureati che lavorano nel cam- ro e comparto scuola msegnantl, bIdellI, prec~n, postupo degli studi che hanno sostenuto.
Siamo tutti capaci di sognare per l'Ita- laton eccetera - COSI ben nulia un dolce domani dove gli abbando- scito. Secondo le cifre ufficiali
.. saranno percentual'l reSI'dua- formte dal
m. sco l astICI
. dlpartlmento
. .del.
li, le competenze dei nostri figlioli rispet- la FunZIOne pubblIca,. glI aderentl sono
teranno la media europea, il disagio gio- statI 618.066 su un mIlIone ~l dlpenden...
tl, Il 64,89 per cento. Con CIO, un mllIo.
vamle frutto dI dIsoccupazIOne mentale
d"'l
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ne tre IClml a e trecentoventl ue a ettl
e frustrazIOne da caserma (spmellI, alcol, d 11
l (d
d 11
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bullismo, anoressia eccetera) verrà drasti- e a scuo a ato. e a ragIOnena l Stato
camente abbattuto. Tutti sono capaci di aggIOrnato al 16 dICembre 2013) sono statl
immaginarsi una "Buona Scuola". Il pro- comandatl da CgII, Clsl, UII, miIIiDl!m!ill
blema è che l'immaginazione teme i sacri- Cgu-Clsal, GIlda, Usb, Unams, Usae, Cse e
fici, i costi, le azioni che si rendono neces- tante altre SIgle mmon, a fare uno sCIOpesari per trasformare i sogni in realtà. E così ro che non si vedeva dagli anni Novanta.
il ministro Maria Elena Boschi ha perfetta- HaI voglIa a dIre che laSCIare la scuola m
mente ragione quando sogna
m~no al smdacatl non funpon~. La scuola e m mano al smdacatI. E COSI che funche «lasciare la scuola solo in
mano ai sindacati non funzioZIOna. E sono mICa POChI l tesseratl. Mezna». La realtà è che la scuola è
lO mIlIone. Daqmla asseverazIOne str~tein mano ai sindacati. Dunque
gICa da parte dI giornalI come RepubblJca,
la signorina si becca la ramanmonsignor Della Casa e Galateo de' costuzina della Cgil, sindacato dei
mi tr~ le aule scolastiche..
.
C e alternatIva a questo SIstema dI prosindacati: «Il ministro conferma l'arroganza e il disprezvare a fare una riforma a Roma e, contelO della democrazia» (talché,
stualmente, sbattere la testa sull'irriforcommenterà nella rassegna
mabilità del sistema? Sì. Se Roma avesse
il coraggio di predicare la via lombarda e
Stampa & regime di Radio
veneta all'istruzione pubblica. Che è poi
Radicale Massimo Bordin, «la
Cgil ammette che sì, c'è democrazia solo l'esatta (e inapplicata a livello nazionale)
se in mano ai sindacati»).
via alla parità scolastica indicata da una
Supponiamo però che un piccolo sfor- legge del 2000 detta anche "Berlinguer"
lO di realtà il governo Renzi l'abbia fatto. (non un Caimano, ma il comunista parenUn pizzico di autonomia, di autorità e di te dell'altro più celebre Enrico). Questa leg-
C~
A
RRNA
ge, integrata dai "Buoni Scuola", ha per
caso messo per strada gli insegnanti e messo in crisi le scuole statali? O ha creato più
scuola pubblica e opportunità di lavoro?
Come diceva il compagno Gramsci
Basterebbe, per dire, legiferare a Roma tale
e quale quanto ora domanda la petizione milanese di Maria Chiara Parola e Felicita Fenaroli, due mamme "sottoscritte"
da altre ventimila: «Si determini il costo
standard per alunno e si utilizzi quel criterio per finanziare tutte le scuole pubbliche (statali, paritarie e degli enti locali) per
mettere chiunque in condizione di scegliere la migliore scuola pubblica per i propri figli». È tutto molto semplice. Perché
il 90 per cento dei 55 miliardi che lo Stato spende per la scuola se ne va in stipendi invece che in investimenti per rendere,
come SI. d'ICe, la scuola 'lta l'lana n'fiormata,
innovativa, efficiente e pubblica alla grande? Perché lo Stato (e i sindacati) insistono
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a l en ere una spesa l CIrca 8 mI a euro
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a a unno quan o l pnvato sOCIa e svolge
lo stesso servizio a metà costo.
L'alternativa definitiva? Quella indicata a suo tempo dal compagno Antonio
Gramsci, dimenticato e tradito dalla sinistra italiana: «Noi socialisti dobbiamo essere propugnatori della scuola libera, della scuola lasciata all'iniziativa privata e
ai comuni. La libertà nella scuola è possibile solo se la scuola è indipendente dal
contl-ollo dello Stato». Chi la sta provando
questa via gramsciana alla scuola pubblica? Ad esempio i Tipi Loschi di San Benedetto del Tronto. Che come le radio libere
battezzate negli anni Settanta fanno già
ora una scuola libera. «Ma libera veramente e mi piace ancor di più perché libera
la mente» (cantava Eugenio Finardi) dalla
sudditanza nei confronti dello Stato, dal
comando dei sindacati, dai luoghi comuni di monsignora la Repubblica.
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L~IJIICIIRIJ
Data
17-05-2015
Pagina
37
Foglio
1
Successo dello sciopero della scuola
Ovada. Comunicato sindacale unitario sullo sciopero della
scuola del 5 maggio.
"Lo sciopero della scuola del 5 ma~indetto unitariamente
da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, ~ e Gilda, ha avuto un
grande successo, con una adesione senza precedenti.
La percentuale nazionale si colloca tra il 70% e 1'80% e la
provincia di Alessandria non fa eccezione. Molti Istituti sono rimasti chiusi nella giornata di martedì, la Media "Pertini" e l'Istituto
Superiore "Barletti" di Ovada, solo per fare qualche esempio.
Oltre 150 lavoratori/trici sono partiti da Alessandria su tre
pullman, prendendo parte alla grande manifestazione di Milano.
Il mondo della scuola si è espresso in modo chiaro e forte contro
un progetto di riforma che non solo i lavoratori, ma anche
studenti, famiglie e cittadini sentono lontano dai loro bisogni e
dalle loro attese.
Pretendere di riformare la scuola facendo a meno di ascoltarla
è un atto di presunzione, che impedisce alla scuola italiana di
percorrere la strada della vera innovazione, di un cambiamento
giusto, necessario e condiviso.
Gli insegnanti hanno chiesto chiaramente di essere ascoltati.
I primi segnali che giungono dai presidenti della Camera e del
Senato lasciano ben sperare.
Nei prossimi giorni serve un dialogo vero, attraverso incontri
urgenti con i parlamentari, che stanno esaminando il testo del
disegno di legge sulla scuola.
I sindacati tutti insieme non smetteranno di chiedere una scuola migliore: riforme, investimenti, fine del precariato, rinnovo del
contratto. "
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Pag.9
Data
GAZZETTA DI MANTDVA
Pagina
Foglio
14-05-2015
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Prof in assemblea davanti alla prefettura
Mondo della scuola ancora in
agitazione contro la Buona
scuola. DOpo gli scioperi delle
scorse settimane i docenti e i
sindacati (Cgil, Cisl, Uii e~di
categoria tornano ad esprimersi
contro il progetto di riforma del
governo Renzi la mattina di
martedì 19 con un'assemblea
indetta davanti alla Prefettura
(quindi per strada) dalle 8 alle 11.
Tecnicamente, dunque, non si
tratta di uno sciopero ma
dell'esercizio del diritto dei
docenti di utilizzare fino a 10 ore
annuali per le assemblee
sindacali. Ci saranno anche disagi
nelelscuole.
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Quotidiano
il Resto
Data
Pagina
Macerata
Foglio
14-05-2015
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DOCENTI IMBAVAGLIATI PER DIRE NO
Scuola, prof ancora in piazza
«Bocciamo questa riforma»
Alle 19 un altro flash mob davanti allo Sferisterio
LA SCHEDA
In provlnr::la. IL 5 maggIo
ha scioperato n 6,5 per
c:ento del d!ngentl, IL 69,5
per c:ento del dacentl,
quasi Il 30 per cento del
personale educativa
Seconda molti dirigenti
scolastici andrebbe
trovata una forma
di mediazione
tra merltocrazla
e diritti acquisiti
IILINDOIII profauori tomeranno davanti aJlo Sfaristario
di CHIARA GABRIB.JJ
STASERA alle 19 davanti allo
Stì:-rìsterio flash mol! «per la scuola della Costituzione», li finna di
Fie Cgi~ Cisl scuola, Uil scuola,
!limi Il li tlUVO è per le 18.45:
ognuno porterà un tovagliolo per
imbavagliarsi contro il disegno di
legge, la cosiddetta rifonna della
(<Buona scuola}) del governo Renzi, che andrebbe a modificare radicalmente la condizione di docenti
e ciel personale in genere.
«Ho adelito allo sciopem ciel 5
maggio, in qualità di diligente.
Della rifonna? lo e il lIIio corpo
docente pensiamo tullo il male
possibile. Ancora non si sono prese decisioni ufficiali riguardo un
possi bile blocco degli scrutiuÌ>l.
Emanuela Tal1lscio, che gestisce
due istilUti comprensivi, a Cingoli e ad Apiro, racconta pellJlessità
e malumori diffusi tra i suoi insegnanti, e li moliva con i li umerì
(altissimi) dell'adesione allo sciopero nazionale della settimana
scorsa.
,d:'er quanto liguarda Cingoli -
continua -, ha preso pane allo
sciopero l'intero COll10 docente
della scuola deIl'infimzia, il 70 per
cento della primalia e moltissimi
insegnanti auche delle medie. Ad
Apiro, ho dovuto chiudere le scuole plimatia e dell'il1rrmzia, il 5
maggio SOIlO limasti chiusi tre
plessi su cinque. Anche il persona-
più al mese;),
In provincia, il 5 maggio ha scioperato ìl6.S per cento dei diligenti, il 69,5 per cento dei docenti,
quasi il 30 per cento del personale
educativo, il 34 per cen to degli
Ala, per un totale di oltre il 60 per
cento di adesioni, pari li 3.586 p(~r"
SCllle (in regione." hanno scioperato in 16,821).
((MI SEMBRA ci sia un accani-
«Le valutazioni non creino
divisioni tra gli insegnanti»
Rischio stop per gli scrutini
le Ata ha scioperato l'Cl' iutem. E
stata la l'lima volta per tanti docenti, che in vita 10LU non avevano lUai sciopenlto, Quello che ci
preoccupa dì piil - spicga - é la
perdita di titolalità in caso di trasfclimellto. L'altra questione è
quella del melito, Siamo mvorevoli alla valutazionc, ma purché scrva alilliglioramento, non a creare
divisioni tra insegnallti, Tm l'altro, il famoso premio per bravura
ammonterebbe a soli 16 euro in
mento nei cOl1tì'onti dei presidi in
qUest<l fase - sostiene invece Pierffan cesro Castiglioni, diligente
dell'Itc Gentili, riferendosi al
gl1lUde potere decisionale nella
scelta clei docenti come previslo
ileI disegllo di legge -, Iloi dirigenti ci troviamo ad avel~ \Ula responsabili tà eccessiva Si parla di raccomandazioni, ma poi chi è che andrebbe a scegliere il figlio di un
suo amico? Non credo si possano
vClificare situazioni similh>, {(La
questione è molto sel1l.ita dice
An to nietta Alesìani, dirigeI! te
dell'Itl1s M.aueo Ricci -, OccoLTel'ebbe trovare una fonna intennedia tra nmitoc[lIzi a e diritti acq ui·
siti».
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Data
IL TIRRENO Pisa
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Foglio
14-05-2015
14
1
AL LICEO CLASSICO
Presidio pemtanente
per bloccare
la rifomta della scuola
PISA
La scuola pisana contro la
"Buona Scuola". Alla luce
dell'incontro tra n governo e i
sindacati, ieri al liceo classico le
organizzazioni dei lavoratori
hanno annunciato un presidio
permanente di protesta. I sindacati si dicono insoddisfatti
della risposta venuta da Roma
in seguito allo sciopero del 5
maggio e sono arrabbiati per il
mancalo ascollo del mondo
scolastico.
Centro della protesta rimane, secondo Maria Antonia Lai
~~. . e Fabrizio Acconci
la revisione nel Ddl della funzione del dirigente scolastico che acquisterebbe i poteri
di un «manager aziendale privato in grado di umiliare la libertà di insegnamento». Ancora: il mancato reintegro dei fondi sollralli in quesli anni alla
scuola pubblica, n numero
scarso di assunzioni di precari
e i criteri per la distribuzione di
incentivi a scuole e insegnanti.
Grande ironia sul titolo del Ddl
che Rodolfo Sorrenti (Un Scuola) ha rinominato «buona
azienda scolastica», definendo
il ministro dell'Istruzione una
«sconosciuta» e i metodi educativi di don Milani e della Monlessori «crocifissi da quesla riforma».
Sulla presunta aziendalizzazione della scuola tornano anche i rappresentanti degli studenti che si sentono svalutati e
prevedono, con !'introduzione
di 200 ore di alternanza scuola-lavoro negli istituti tecnici
"nuove dinamiche di compravendi ta di lavoro minorile" .
Claudio Giorgi (L'officina degli studenti) lancia l'idea di una
fascia bianca e rossa da far indossare a tutti gli studenti. La
voce degli universitari si fa invece sentire sulle nuove disposizioni per l'accesso all'insegnamento che provocherebbero disparità tra atenei e nuovi disoccupati a causa di lma mancata
fase transitoria con il passato.
Le proteste non accennano a
diminuire. Previsla per oggi alle 16 un'assemblea, sempre al
liceo Galilei, con le Rsu, i genitori e i precari per decidere il da
farsi.
Gilberto Vento (Cobas) parla
della minaccia di blocco degli
scrutini e lancia due proposte
per iiI fl e 19 maggio da discutere in assemblea: un tlash-mob
in piazza dei Miracoli e una calena umana che coinvolga lulle le scuole della cillà.
(s. l.)
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LA NAZIONE
Pisa Pontedera
Data
14-05-2015
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4
Foglio
1
RIFORMA DELLA SCUOLA
OrganlzzazlDnl
studentesche e sindacati
autonomi e confederali
1nsleme 1n un presidio
permanente al Uceo
classIco 'GaLIleI' per dire
nD alla rlfDrma deLla
scuola presentata dal
Governo. Erano presenti
Cgll, Csl, un, ~
Cobas e Gilda Sinistra
per, Unione d,egli
Studenti, Rete degli
Studenti Medi e OffIcina.
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La Provincia di Lecco
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Foglio
Docenti sul piede di guerra
«Martedì ci faremo sentire»
Martedì mattina il presidio
degli insegnanti davanti
alla prefettura di Lecco
Martedì mattina, dalle 8 alle 11 i sindacati, e il personale della scuola, docenti, amministrativi, tecnici di laboratorio e bidelli, organizzeranno
un presidio dimostrativo davanti alla prefettura.
«E' solo la prima di una serie
di iniziative che abbiamo in
programma - spiega Michela
Magni, della Cgil- è molto preoccupante il fatto che il governo, nonostante lo sciopero dei
giorni scorsi che ha avuto una
massiccia partecipazione, e
nonostante le prese di posizione dei sindacati, prosegua nella
riforma. Noi non ci arrendiamo, la mobilitazione sarà costante e continua. Quel che
maggiormente ci preoccupaè il
mancato rinnovo del contratto
di lavoro che è alla base di tutto,
e questo voler dare maggiori
potere al dirigente scolastico».
Sindacati pronti a sostenere
il blocco degli scrutini. Pronti a
rallentare la macchina organizzativa per la chiusura dell'anno scolastico.
«Lo scorso 5 maggio c'è stato
uno sciopero che ha coinvolto
tanti docenti in tutta Italia, con
un'adesione che non si vedeva
da decenni, eppure il governo
Renzi è andato avanti. Dopo
questa presa di posizione ci
aspettavamo da parte del governo il blocco della riforma e il
colloquio coi sindacati - fa notare Mario Rampello, della
Cisl-. Le scuole lecchesi soffrono di un precariato sempre
maggiore. Precari che hanno
permesso alla scuola di andare
avanti, che hanno seguito corsi
di formazione, e che ora non
rientrano più nei criteri di assunzione. E sono molto preoccupato per questa volontà di
dare maggiori poteri ai dirigenti, che potranno poi scegliere
chi assumere e chi invece lasciare a casa».
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1
Cgil, Cisl e ViI unite nel presidio, a cui parteciperanno anche sindacati meno diffusi sul
territorio come lo mmI
«E' sbagliato questo voler
dare maggiore potere ai presidi
- rimarca il responsabile ~
I mr; mColella - si rischia di
trovarsi nel caos, con scelte
molto soggettive. Martedì saremo al presidio. Il mondo della scuola ha necessita di chiarezza. Questa riforma Renzi sta
creando solo confusione».
Giuseppe Pellegrino, della
ViI ricorda: ««E' sbagliato dare
poteri forti ai presidi al contrario oggi è fondamentale la collegialità, e poi come fa un preside a dare i voti ai docenti, con
quali criteri».
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Michela Magni, Cgil scuola
Blocco degli scrutini, l'ira dei genitori
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Data
La Provincia di Sondrio
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Foglio
14-05-2015
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1
La scuolavaltellinese
scende ancorain pi3Z7a
Il
Stamattina l'incontro tra tutti i sindacati
All'orizzonte un presidio per la settimana prossima
DANIELA LUCCHINI
La mobilitazione
continua. Si ritorna in piazza: a
due giorni dal nulla di fatto scaturito dall'incontro a palazzo
Chigi tra sindacati e governo
sulla riforma della scuola, anche in provincia la protesta non
si spegne.
Proprio per decidere il da
farsi - come e quando manifestare - si siedono questa mattina attorno a un tavolo i vertici
dei sindacati del comparto
scuola locale, insieme Cisl, Flc
Cgil, ~ e ViI.
Laprotesta
Con ogni probabilità si ritornerà a manifestare - non con uno
sciopero, piuttosto un presidio
-la prossima settimana, martedì 19 maggio. Fuori luogo, invece, parlare di blocco degli scrutini, sostiene dalla Cis l Scuola
di Sondrio Cesare Peroni, segretario generale che conferma
come sul territorio provinciale
non ci siano state nemmeno interferenze con le prove Invalsi lunedì coinvolti sono stati gli
alunni delle classi seconde delle superiori -, svoltesi regolarmente, a differenza di quanto
accaduto in altre realtà italiane, con il boicottaggio delle
prove volte a misurare il livello
della preparazione dei ragazzi.
«La mobilitazione prosegue
- garantisce Peroni -: le risposte
date dal governo non sono sufficienti, motivo per cui anche
sul nostro territorio valuteremo le azioni da intraprendere
per manifestare il dissenso al
disegno di legge.A tal proposito
ci incontriamo assieme alle altre organizzazioni sindacali».
Non si abbassa la guardia,
dunque. Anche se il segretario
Piazza Campello, il sit in durante l'ultimo sciopero
della Cisl Scuola ammette che
«qualche passo avanti per lo
meno c'è stato, ma di risultati
concreti non se ne sono ancora
visti. Determinante capire il
contenuto degli emendamenti
presentati in commissione».
Il confronto
Di positivo, secondo Peroni, ci
sarebbe «questa apertura al
confronto: per la prima volta
martedì i vertici sindacali nazionali sono stati ricevuti a palazzo Chigi. Prendiamo atto di
questa disponibilità al dialogo.
Forse, però, se ci avessero interpellato prima di arrivare alla
stesura del ddl- rimarca Peroni
- non saremmo arrivati a questo punto», ad uno sciopero generale che in provincia lo scorso 5 maggio «ha raccolto
Mobilitazione
dopo la fumata nera
dell'incontro
tra il governo
e i sindacati
un'adesione altissima, segnale
forte di quanto la "Buona scuola" prospettata dal governo non
piaccia a insegnanti e personale Ata».
I precari
Di massima urgenza, «la questione precariato, che ha bisogno di risposte concrete e di
una soluzione, non chiara nel
ddl: i giorni passano e questi lavoratori hanno tutto il diritto
di sapere se hanno la possibilità
di essere assunti o meno, se e
quando prenderanno servizio
con il nuovo anno scolastico», il
2015-2016 che inizierà tra
quattro mesi. Altro aspetto, che
non convince assolutamente i
sindacati, quello relativo agli
albi territoriali, elenchi da cui,
in base alla nuova riforma scolastica, dovrebbero attingere i
presidi: «Da parte nostra c'è
piena contrarietà verso questi
famosi albi territoriali -la sottolineatura di Peroni - , poiché
si va a mettere mano su materie
che propriamente sono di carattere contrattuale, quali ad
esempio la mobilità del personale».
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Data
la triBuna
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Foglio
14-05-2015
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1 /2
LA BUONA SCUOLA»
«Pronti a bloccare
gli scrutini ali»
Sindacati compatti contro la riforma del governo Renzi
«Troppo potere ai presidi, tra i prof cresce il malessere»
di Alessandra Vendrame
t TREVISO
La scuola trevigiana si prepara
al blocco degli scrutini. Il tempo di approdare a Montecitorio per l'avvio della discussione parlamentare e già il disegno di legge "la buona scuola"
del governo Renzi fa salire la
tensione tra docenti e tutto il
personale della scuola. Dopo
lo sciopero unitario dei sindacati del co.rto Cgil, Cisl,
Uil,
e ccml dello scorso 5 maggio, la protesta continua a fare breccia. E ancora a
livello unitario. Già ventilata
dai sindacati la possibilità che
si possa persino giungere al
blocco degli scrutini a fine anno scolastico.
«Il malessere sta montando», sostiene Claudio Baccarini, responsabile sindacale dei
dirigenti scolastici di Cgil scuola Treviso e Veneto. «Finora
non ci sono state fatte delle
controproposte credibili e co-
mm
me sindacati ci sentiamo presi
in giro. A questo punto non
escludo il ricorso a estreme forme di mobilitazione come il
blocco degli scrutinÌ».
Dito puntato contro i nuovi
poteri messi per la prima volta
in toto nelle mani dei presidi
delle scuole che, dalle pagine
del ddl, si trasformano in
"super manager": «Affidare al
preside la chiamata diretta del
personale, la valutazione dei
docenti, la discrezionalità nella distribuzione del salario accessorio e persino la progettazione del piano triennale della
scuola tradisce i fondamentali
principi di democrazia e di trasparenza della pubblica amministrazione», sbotta Salvatore
Auci, ~etar~rovinciale
dello ~ Lo ~ ha intanto annunciato per certo il blocco degli scrutini e il prossimo
19 maggio è pronto far scendere in città, in Piazza dei Signori
i prof e tutto il personale della
scuola per dire un corale no al-
la riforma in corso.
Pure la previsione del governo di risolvere l'eterno problema del precariato con l' annuncio dell'assunzione di un esercito di 100.701 docenti, fino ad
oggi a tempo determinato,
non si rivela affatto, secondo i
sindacati, una "manna dal cielo": «Apprezziamo la buona
volontà di voler assumere oltre centomila insegnanti ma
anche se così fosse non si riuscirebbe comunque ad esaurire tutto il contingente dei precarÌ», spiega Teresa Merotto,
alla guida di Cisl scuola Treviso. «Preme certo di più il problema di stare dentro i tempi
tecnici necessari per poter fare
le assunzioni in ruolo, come
promesso, dal l settembre di
quest'anno. In modo da poter
garantire l'avvio regolare
dell'anno scolastico. Per poter
far questo il percorso del ddl
sulla questione delle assunzioni dovrebbe essere portato a
termine entro metà giugno.
Nel ddl ci sono poi provvedimenti che vanno a toccare la
materie contrattuali come la
questione della retribuzione
che non può essere evasa».
Anche se il governo sembra
avere aperto da poco una breccia sulla possibilità di discutere del ddl con le parti sindacali
resta ad oggi l'amaro in bocca:
«Non si possono trattare i lavoratori della scuola come sudditi», protesta Giuseppe Morgante, segretario di Uil scuola Treviso. «Il rapporto di lavoro e la
retribuzione si stabilisce per
contratto. E si contratta con le
parti sindacali. Invece ora si
sta provando a stabilire per
legge questioni come l'aumento dell'orario di lavoro e dei
compiti da svolgere. Una parte
del salario dei docenti verrà addirittura stabilita dal dirigente
scolastico insieme un comitato dei docenti e degli studenti.
Questo», conclude il sindacalista, «è un mondo alla rovescia».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Cgil, Cisl, Uil, ~
e li,hllmIl dopo
lo sciopero unitario
restano compatti
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<<Noi, frustrati e arrabbiati - ma forse c'è uno spiraglio»
Lo~annuncia
una protesta
in Piazza dei Signori
per il19 maggio
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~VOCE
Quotidiano
DI
Data
ROMAGNA
Pagina
RIMINI &
SAN MARINO
Foglio
14-05-2015
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1
ROMA Fallito l'incontro Governo-parti sociali
Camusso: "Non abbiamo ottenuto risposte"
Annunciate nuove iniziative di mobilitazione
Scuola, scontro
sulla riforma,
scrutini a rischio
P
rosegue il braccio di ferro tra docenti e governo per la riforma della Scuola. I sindacati di categoria Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil
scuola, Gilda, ~ e anche Cobas - sono
infatti insoddisfatti dell' esito dell'incontro avuto
con il governo. Annunciano quindi nuove iniziative
di mobilitazione anche durante il periodo degli
scrutini. ''All'incontro non è stata data nessuna risposta alle criticità che abbiamo proposto", ha
commentato Susanna Camusso. "Il governo - prosegue la leader Cgil- ha accusato il colpo della manifestazione del 5 maggio, che ha determinato l'incontro coi sindacati". All'incontro "non si può dare
un giudizio positivo. Il governo ha detto di aver
preso buona nota, anche se siamo ben lontani dal
cambiamento profondo dell'impianto" del ddl".
"Rispetto ad altre occasioni", in cui ci siamo incontrati con il governo, prosegue Camusso, "abbiamo un ulteriore appuntamento delle categorie
assieme al ministro per discutere il ddl, con il governo dopo le audizioni. Si commenta da solo il
fatto che il governo faccia il confronto dopo l' audizione parlamentare". Alfano: non cedere ai sindacati - "lo penso che non si debba arretrare fino
a dare ai sindacati tutto ciò che chiedono". Lo afferma il ministro dell'Interno e leader di Area Popolare Angelino Alfano. ''Anche nella riforma della
scuola - prosegue - c'è qualcosa che appartiene alle nostre storiche battaglie, mi riferisco alla parità
tra scuola statale e scuola non statale che secondo
noi rientrano entrambe all'interno del servizio
pubblico, quindi il fatto che ci siano delle detrazioni fiscali per le scuole paritarie per noi è un elemento di grande successo". De Vincenti: sconcerta blocco scrutini - "Sconcerta che, a fronte di
una manifesta volontà del governo di dialogare
sulla riforma della scuola si risponda - da parte di
alcune sigle sindacali - minacciando il blocco degli
scrutini. Un'iniziativa del genere sarebbe irresponsabile perché colpirebbe unicamente studenti e
famiglie". Così il sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio, Claudio De Vincenti.
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Quotidiano
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Foglio
14-05-2015
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Lunedì sulla scalinata virgiliana l'assemblea della scuola: «Non abbassiamo la guardia»
I prof occuperanno le Colonne
di Maria Chiara
CRISCUOLO
Dalla piazza alle Colonne
romane. Dopo lo sciopero e
le manifestazioni del 5 maggio scorso, la scuola brindisina torna a far sentire la propria voce. Docenti, studenti,
personale Ata e perfino i dirigenti scolastici, si ritroveranno lunedì prossimo, 18 maggio, sulla scalinata virgiliana
per dare il via ad una assemblea pubblica.
L'incontro tra sindacati e
Governo di martedì non ha
prodotto i risultati sperati.
«Gli emendamenti approvati non cambiano la sostanza dell'impianto del disegno
di legge, - tuonano i docenti
brindisini - che resta irricevibile. Se vuole aprire un vero
dialogo, il Governo deve fermare il percorso di approvazione del disegno di legge,
fare un provvedimento urgente sul precariato e ascoltare
il mondo della scuola». Nell'attesa la protesta continua e
lunedì prossimo, tutti insieme si ritroveranno per discutere sulle nuove iniziative di
lotta da adottare.
«L'assemblea pubblica sarà in concomitanza con altri
due sit in che si terranno a
Roma e con un altro previsto
a Bari - afferma Rosa Savoia, dal quartiere generale della Flc Cgil Brindisi - il percorso parlamentare del disegno di legge prevede la discussione in aula alla Camera dei Deputati a partire da
domani (oggi ndr) e l'approvazione tra lunedì e martedì
della prossIma settimana.
Successivamente Cl sarà il
passaggio al Senato i cui tempi di discussione sono più incerti perché presumibilmente
i lavori in commissione inizieranno dopo le elezioni regionali. Riteniamo importante che, da qui all'eventuale
blocco degli scrutini, si mettano in atto le più varie ini _
ziative che abbiano, da un lato, il compito di rispondere
alla volontà di lotta dei lavoratori e, dall'altro, di creare
il più ampio fronte possibile
fuori e dentro la scuola».
Indietro non SI torna e
mal come questa volta il
mondo della scuola fa fronte
comune contro il disegno di
legge fortemente voluto dal
premier Renzi. La protesta
viaggia sui social network alla velocità di un clic: Facebook e Twitter in testa alle
classifiche per condividere
date dei flash mob, assemblee pubbliche e collettivi.
«Mantenere alta l'attenzione - conclude la Savoia - è
l'unico modo per ottenere un
risultato. Non si può non tenere conto della forte adesione allo sciopero nazionale
del 5 maggio scorso. Andremo avanti e se sarà necessario bloccheremo, oltre alle attività aggiuntive anche gli
scrutini in programma per il
prossimo giugno». Flc, Cisl
scuola, ViI scuola, Gilda e
. . che non hanno alcuna
intenzione in questa occasione di rompere l'unitarietà d'azione, metteranno in campo
nuove iniziative di mobilitazione anche durante il periodo per gli studenti delle valutazioni di fine anno.
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Quotidiano
l'Adige
I
Data
Pagina
Foglio
13-05-2015
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Scuola, la «fumata nera» del governo
Il dialogo con i sindacati
non decolla: nuove azioni
ROMA - Dialogo, ma nessuna svolta.
Tantomeno positiva. L'ipotesi di intralciare gli scrutini come segno di protesta contro I contenuti del ddl Buona
scuola si fa sempre più concreta. L'incontro di ieri pomeriggio a Palazzo Chigi tra il Governo - rappresentato da ben
4 ministri, Boschi, Madia, Giannini, Delrio e dal sottosegretario alla presidenza del consiglio De Vincenti - e i sindacati (nella foto) è stato decisamente da
«fumata nera ••.
Che l'andazzo sarebbe stato quello si
era già capito dalle dichiarazioni mattutinecdel Premier: «Siamo disposti ad
ascoltare i sindacati su tutto», ma «la
Non ci sarà il blocco
degli scrutini ma non
mancheranno i disagi
visto che Renzi tira
diritto come al solito
scuola funziona se è di tutti», «non facciamo divisioni politiche sulla pelle
della scuola. Non potrà mai esistere la
possibilità di bloccare la qualità nella
scuola». Insomma, ascoltiamo ma andiamo avanti.
Il messaggio ai sindacati è arrivato forte e chiaro.
«È ancora come se avessimo la pistoIa puntata alla tempia» ha sintetizzato
il leader della UiI, Carmelo Barbagallo ..
«Nel merito - ha osservato il leader della Cgil, Susanna Camus so - non è stata data nessuna risposta alle criticità
che abbiamo proposto. Il governo ha
detto di aver preso buona nota, anche
se siamo ben lontani dal cambiamento profondo dell'impianto». E anche il
segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, ritiene insufficienti le mo-
difiche introdotte in Parlamento: «Se
si fossero fatti prima altri incontri con
il Governo sicuramente avremmo costruito un percorso più utile per cambiare la scuola».
Non intendono deporre le armi i sindacati di categoria. «Il Governo si è limitato a prendere atto delle dichiarazioni di ciascuno» hanno raccontato
al termine del confronto che, andato
avanti per 3 ore, ha registrato anche
momenti di tensione e decibel non proprio da amabile conversazione. Flc, .
Cisl scuola, Uii scuola, Gilda e smill3!
che non hanno alcuna intenzione in
questa occasione di rompere l'unità
d'azione, metteranno in campo nuove
iniziative di mobilitazione anche durante il periodo degli scrutini. Non un
vero e proprio blocco perchè la legge
sulla regolamentazione degli scioperi
non lo consentirebbe, ma certamente
un gran bel disagio. «Si sta concludendo l'anno scolastico in un clima di conflitto» si rammarica il leader della Uii
scuola, Massimo Di Menna. «Nei prossimi giorni Organizzeremo presidi in
occasione dell'inizio del dibattito alla
Camera, assemblee e iniziative di lotta nelle scuole. La mobilitazione continua» promette il leader della Flc, Mimmo Pantaleo.
I Cobas, che si muovono per proprio
conto, oltre a Interferenze in tempo di
scrutini, vogliono proporre agli altri
sindacati di scegliere una data (potrebbe essere domenica 7 giugno) «per difendere tutti insieme la scuola bene
èomune». ~Nogliono andare avanti come un treno», hanno mostrato «un'arroganza sbalorditiva» e «aperture zero» chiosa il leader del movimento, Piero Bernocchi.
«Restano divergenze forti» è costretta
ad ammettere il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, pur ribadendo la
volontà di dialogo. Un dialogo che ha
però paletti irremovibili: «Il governo
sui punti qualificanti del Odi scuola
non farà passi indietro» ha avvertito
la titolare del dicastero dell'Istruzione.
POLITICA
«Sui punti più qualificanti
del Ddl scuola nessun passo
indietro» awerte la Giannini
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Foglio
14-05-2015
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Slitta al20 maggio il voto in Aula sul Ddl
Renzi: non èprendere olasciare,
fiducia non all'ordine del giorno
Eugenio Bruno
ROMA
i La controffensiva di Matteo
Renzi sulla scuola è ufficialmente
partita. E il premiervuole giocarla
in prima persona, mettendoci
(letteralmente) la faccia. Come
testimoIÙa non solo la scelta di tenere aperta per due giorIÙ la sala
verde di Palazzo Chigi, dove ieri
sono stati ricevutiirappresentanti di geIÙtori e studenti che hanno
portato a 29 le associazioIÙ ricevute, ma anche (e soprattutto) il
triplo intervento di ieri sull'istruzione.Primaconunvideodi17minuti sul sito di Palazzo Chigi, poi
conunamai!dil2origheaiprofitaliarù e infme con un'intervista al
Tg5. Tre situazioIÙ e strumenti diversi perribadirelostessoconcetto: non è una riforma prendere o
lasciare e possiamo ancora migliorarla a patto però di non stravolgerla. Una linea conciliante
confermata anche dalla scelta di
nonricorrere allafiduciaAlmeno
nell'aula della Camera che ieri ha
irùziatol'esamedeldisegnodilegge e che lo concluderà entro mercoledì20(anzichémartedì19)·
Nei giorIÙ scorsi il premier ha
più volte rimproverato ai suoi e in
parteancheasestessodinonessereriuscitiaveicolareneimodigiusti i contenuti della «Buona Scuola» che «per lui in Italia c'è già ed è
danche bisognaripartire». E proprio dai contenuti è partito Renzi
nel messaggio caricato nel pomeriggio sul canale Y outube del governo. Camicia bianca d' ordinanza,cravattablu,gessetticoloratiin
mano il presidente del Consiglio è
ricorso alla cara vecchia lavagna
perillustrareicinquecapisaldidel
disegno di legge: alternanza scuola/lavoro per ridurre la disoccupazione giovarùle al 44%; più cultura umanista che non vuoI dire
trascurare la tecnologia e il digitale; più soldi agli insegnanti, da un
lato con la card da 500 euro annui
per libri, spettacoli e corsi di formazione e dall'altro con i 200 milioIÙ per il merito; più autonomia
che significa meno burocraziamiIÙsteriale e più responsabilità ai
presidi senza farne «uno sceriffo»; continuità dell'azione educativa da leggersi come assunzione
di 100mila precari e futuro concorso per altri 60mila posti. A cui
EDIlIZIA SCOLASTICA
Il presidente del Consiglio
annuncia di aver inviato
una circolare a Economia,
Infrastrutture e Miur che
sblocca 4 miliardi
segue l'annuncio della novità forse più importante. E cioè l'arrivo
di <<una circolare ai mirllstri dell'Economia, delle Infrastrutture, e
della Scuola che porta oltre 4 miliardi di euro dinuoviinvestimenti sull' edilizia scolastica» sull' ediliziascolastica».
Temi ripresi e rilanciati dall' ex
sindaco di Firenze nella lettera alle «gentilissime e gentilissimi insegnanti» come recita l'incipit
della missiva. Due i due concettichiave del suo preambolo: la proposta del governo «non è "prendere o la~ciare"; non vogliamo fare «l'ennesima riforma, ma metterci più soldi, spenderli meglio e
garantire la «qualità educativa».
Con le misure già elencate nel video, anche se in un ordine diverso
perché nella mai! si parte dai precari anziché dall'alternanza. A
chiudere lalungagiornatarenziana sulla scuola l'intervista al Tg5
nella quale il premier, a conferma
del fatto che ci sia ancora spazio
per le modifiche, precisa: «Si deve
ancora votare alla Camera, non
credochelafiduciasiauntemaall'ordine del giorno». UnadispoIÙbilità al confronto ribadita anche
da unanotaserale diPalazzo Chigi
che,nelfareilpuntosulladuegiorIÙ di incontri nella sala verde cita
«l'impegno a migliorare il testo in
modo da rendere ancora più incisivo il progetto per la «Buona
Scuola» nei punti chiave».
In che cosa consistano queste
aperture lo si capirà meglio nei
prossimi giorIÙ. O forse già oggi
quando arriverà il parere della
commissione Bilancio e l'assemblea avvierà la discussione generale sul testo. Assemblea che ieri
harespintocon258voticontrarie
105 favorevoli le pregiudiziali di
costituzionalità. In realtà, le ul teriori modifiche potrebbero anche slittare al Senato dove bisognerà fare i conti con i propositi
battaglieri della minoranza Pd
che ha individuato nella scuola il
terreno su cui proseguire lo
scontro avviato con l'Italicum.
Un atteggiamento ben diverso
da quello che i dem "non renziaIÙ" stanno tenendo a Montecitorio dove, per dirla con Andrea
Giorgis, sono stati presentati
«emendamenti nella logica di un
confronto costruttivo».
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Il capo del governo è salito sul Colle per affrontare con il Capo dello Stato i principali temi interni e internazionali
Renzi-Mattarella, agenda politica sul tavolo
Nell'incontro pensioni, scuola, immigrati e Libia - Il premier: giornata positiva, passi avanti
Emilia Patta
ROMA
«Giornata di passi in avanti su
flessibilità, immib'Tazione, crescitaeconomica. C'è ancora molto da
fare, ma non si molla». li clima di
una giornata positiva per il premier è descritto nei pochi caratteri
di un tweet serale. A18 giorni dalle
elezioni regionali e con sfide complicate soprattutto sul fronte interno - scuola in primis - Matteo
Renzi può parlare di passi in avanti. li Pil torna a crescere dopo quattro anni( 0,3% mentre il governo si
aspettava 0,1%), il successo del
piano U e sui migranti. il via libera
di Bruxelles a una maggiore flessibilità: tutti segni - è la lettura renziana - «della maggiora credibilità
della linea italiana sulla flessibilità». Ma il fronte interno morde,
dalla questione delle pensioni dopo la sentenza della Consulta che
ha bocciato il blocco delI'indicizzazione deciso dal governo Monti
alle proteste di sindacati e insegnanti contro la riforma della
scuola messa in campo. E poi il timore di qualche contraccolpo negativo per il Pd e dunque per il governo alle regionali del 31 maggio,
soprattutto in Liguria dove i sondaggi danno la sinistra antirenziana del civatiano Luca Pastorino a
due cifre. Di tutto questo il premier ha parlato ieri sera con Sergio
Mattarella salendo al Quirinale:
«Un ampio giro d'orizzonte dei
principali temi sul tappeto del dibattito politico», recita la tradizionale nota del Quirinale. Un confronto ad ampio raggio, dunque,
partendo dal risultato incassato
dall'Italia - anche con il pressing
del presidente della Repubblica nella delicata partita in Ue sull'emergenza sbarchi.
Il primo tema interno politicamente sensibile è naturalmente
quello delle pensioni. E si sa che il
premier ha dovuto «ingoiare amaro», come lui stesso ha confessato,
rinunziando al tesoretto di 1,6 miliardi annunciato nelle scorse settimane. li decreto per mettere una
"toppa" sarà approvato dal Consiglio dei ministri lunedì prossimo o
comunque la prossima settimana
e dal colloquio con il Capo dello
Stato il premier sembra essere
uscito rinfrancato sulla linea che il
governo intende seguire - che è
quella della gradualità, della parzialità e della prQb'Tessivitàsulreddito dei pensionati interessati ai
rimborsi e che comunque che rispetti il decifit progrannatico di
quest'anno al 2,6% -: Mattarella,
secondofontiparlamentaridelPd,
si sarebbe mostrato ovviamente
attento al rispetto rigoroso della
sentenza della Consulta ma anche
consapevole della necessità di salvaguardare l'equilibrio dei conti,
anch'esso bene costituzionale.
Sul fronte delle riforme in campo Renzi ha poi mostrato al Capo
dello Stato tutta la sua volontà di
andare avanti, di «non mollare».
A partire dalla riforma della scuola, naturalmente, sulla quale il
premier proprio ieri ha voluto
mettere la faccia prendendo ges-
so e lavagna e illustrando ID un video di 18 minuti pubblicato sul sito del governo le novità della
"Buona Scuola" (si vedano i servizia pagina 8).Al Capo dello Stato,
che è stato anche ministro dell'Istruzione, il premier ha prospettato un disegno ambizioso
contro il quale a suo avviso si è attivato un vero e proprio boicottaggio con motivi che poco o nulla
hanno a che fare con la buona
scuola. Motivi di potere e direndita di posizione, è il sottinteso. Una
lettura, è il conforto di Renziin vista dell'esame del Parlamento, su
cui sembra concordare anche
quella parte di Area riformista
che nel Pd ha rotto con Bersani e
Speranza e che boccia le «posizioni strumentali» degli oppositori del segretario e premier. Per
ora la fiducia non è all'ordine del
giorno, ha rassicurato Renzi, ma
non si intravvedono all'orizzonte
ulteriori margini di mediazione
rispetto alle aperture fm qui fatte.
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
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Renzi alla lavagna per difendere la riforma
Scuola, il premier in un video di 18 minuti: «Sì al confronto, ma no ai boicottaggi». Esclusa la fiducia
ROMA Professore
per 18 minuti.
Con tanto di lavagna e gessetti,
li ha voluti di colori diversi.
Renzi si improvvisa docente,
ha bisogno di illustrare la sua
riforma con un mezzo nuovo,
che raggiunga tutti, un video
girato nella biblioteca di Palazzo Chigi, lui in primo piano e
sulla lavagna uno schema molto semplice: i punti positivi
della sua riforma, quelli falsi
circolati nelle proteste e che sono da smentire.
Accorato, ma «felice perché
la scuola è tornata al centro del
dibattito».lnfervorato, per dire
che «non esistono presidi
Rambo, che non ci saranno
sceriffi». Disponibile al dialogo, pUrché sia «sereno, perché
la scuola non appartiene a nessuno» e purché «non si facciano battaglie politiche», magari
con «slogan ideologicD>.
La lezione del «professore»
Renzi, che viene postata sul sito di Palazzo Chigi nel tardo
pomeriggio, è diffusa in parallelo a una lettera diretta agli insegnanti. Nella prima cita una
sua vecchia professoressa, Eda;
nella seconda ricorda i nomi
delle sue scuole, Rodari, Papini, il liceo Dante, anche per dire
che conosce <<per esperienza di
studente», oltre che di <<padre
e marito», «l'orgoglio che vi
anima, la tenacia che vi sorregge, la professionalità che vi caratterizza», ma aggiungendo
che queste doti non sono di
tutti, la «buona scuola siete
molti fra voi, non tutti VOD>.
La filosofia della lezione è
entrare nel merito, spiegare,
smentire alcune cose «che non
esistono, per esempio che il
governò tocca le vacanze degli
studentD>. L'obiettivo è certa-
mente raggiungere quanta più
gente possibile, e ovviamente
anche elettori, visto che si avvicinano le Regionali. Entrambi
gli strumenti ne hanno le caratteristiche. La lavagna attira l'attenzione' lui in maniche di camicia con il gesso in mano può
diventare virale, sia nel video
che nella lettera c'è un denominatore comune: «Non pensiamo di avere la verità in tasca,
abbiamo certamente fatto degli errori», ma «questa proposta non è prendere o lasciare»,
tanto più che in mattinata i
suoi uffici hanno smentito che
l'esecutivo è pronto a mettere la
fiducia.
«Vi prego di dedicare 5 minuti di attenzione ... », è l'esordio. sarà più lungo. Per difendere il principio dell'alternanza
scuola-lavoro, !'investimento
finanziario in formazione dei
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100 400
Mila
Ore
Gli insegnanti
precari
che saranno
assunti
secondo
il presidente
del Consiglio
Matteo Renzi
«per dare
continuità»
al percorso
scolastico
Quanto
prevede
di alternanza
scuola-lavoro,
nell'ultimo
triennio
dei tecnici,
la riforma
della scuola
del governo.
Peri licei
èdi 200 ore
professori, «che hanno perso
prestigio sociale, anche per
colpa dei genitori della mia generazione», per spiegare il lato
positivo di un principio cardine: <<Dare più soldi a chi Ii merita, perché il merito non è una
parolaccia», e non esiste senza
valutazione.
C'è anche da chiarire che autonomia «non significa _svendersi ai privati, ma quali privati!». E da ricordare la prossima
assunzione di 100 mila precari,
<<per dare continuitID>, ultimo
concetto scritto sulla lavagna,
al progetto educativo: meno
supplenti e meno tempo dei
presidi a gestire burocrazia. Ai
professori un invito finale:
«Aspetto le vostre considerazioni». Una precisazione vale
per tutti: «11 preside non potrà
assumere i suoi amici, ma scegliere fra vincitori di concorso».
Marco Galluzzo
Il messaggio
© RIPROJUZIONE RISERVATA
«Basta battaglie
ideologiche. Non è vero
che il preside potrà
assumere i suoi amici»
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la Repubblica
Lo·seoDtro
Scuola, il video show di Renzi
"Basta boicottaggi sullarifonna"
Blocco scrutini, sindacati divisi
la controffensiva online: "Parlerò 5minuti". Ma diventano 17
Poi una lettera a600miIa prof. eisl eUiI frenano sulla protesta
CORRADOZUNINO
ROMA. il presidente del Consiglio, maniche di camicia arrotolate, gessetto bianco in mano, si riprende la scena otto giorni dopo lo scioperone contro la sua Buona scuola e i dialoghi successivamente avviati al Nazareno e aPalazzo Chigicon sindacati e associazioni. Fa sistemare, ieri pomeriggio, una lavagna alla Biblioteca chigiana, una telecamera di fronte e inizia a illustrare
le cinque cose importanti della sua riforma.
In un video di 16 minuti e 32 secondi (aveva chiesto 5 minuti di
attenzione), Renzi dice che non apprezza «iboicottaggidichinon
ha fatto partecipare i ragazzi all'Invalsi~>, poi assicura: «Con l'alternanza scuola-lavoro vogliamo ridurre quel 44% di disoccupazione giovanile». Ancora: «Diamo più soldi agli insegnanti e lImerito non è una parolaccia: non si possono dare gli stessi aumenti a
tutti». Sulla valutazione dice a maestri e prof
chenonpuòvalereilprincipio«nessunomipuò
giudicare» e «i presidi-Rambo esistono solo al
cinema»: quelli in carne e ossa «non assumono
l'amico dell'amico». Nichi Vendola, a proposito, aveva parlato di «profumo di corruzione».
Infine, i falsi miti: non è vero che i supplenti
italiani che hanno insegnato per tre anni sa-
ranno licenziati (articolo presente nel ddl, poi rettificato), le
aziende non avranno ruoli nei consigli di istituto, i giorni di vacanza degli studenti non si toccano. «Questa è la più grande assunzione mai fatta da un governo della Repubblica». TI giorno in
cui a Empoli un istituto professionale viene evacuato per un incendio, Renzi annuncia la firma sui 3,9 miliardi per l'edilizia scolastica. «La scuola è il luogo dove si cambia il paese o si resta nella
palude: possiamo essere una potenza culturale».
Nei giorni della controffensiva il premier scrive anche una letteradi 120righe, «al computer», a600miladocenti: un pezzo consistente di elettorato che gli sta togliendo la fiducia. A loro dice:
«Abbiamo 1'occasione di costruire un futuro di opportunità per i
nostri figli, sciuparla sarebbe un errore. Questa proposta non è
prendere o lasciare. La Buona scuola siete molti tra voi, non tutti
voi».
La minaccia del blocco degli scrutini -l'arma finale del sindacato - si sfarina. Anna Maria Furlan, segretario Cisl, dice: «Non
mi piace». La Uilla considera l'ultima spiaggia e Rino Di Meglio
della Gilda spiega: «Per legge abbiamo solo due giorni di sciopero». Oggi ilddl entra alla Camera, ne uscirà con un voto mercoledì
prossimo. Renzi esclude la fiducia sul ddl, a meno che la minoranza dem non metta a rischio il ufine lavori" a metà giugno. Poi
confessa al presidente Sergio Mattarella: «Avrei voluto un altro
clima, ma non mollo, vado fino in fondo».
CI RIPRODUZJONE RISERVATA
LAP.AUJDE
Nessuno
ha detto:
prendere
o lasciare
Ma qui gli
slogan non
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cambia osi
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Data
Scuola, niente fiducia,
Lalavagna
di Renzi: basta
boicottaggi
Claudio Marincola
i è fatto portare la lavagna e
S
dalla sala della Biblioteca
Chigiana ha parlato per 17
minuti di fila. Il video di
Renzi è finito sul sito dcI governo e in pochi minuti ha fatto il
giro dei socialnetwork. Quindi ha scritto una
lettera a 600 mila docenti per
spiegare il senso della riforma e ha fatto il punto sull'edilizia scolastica con il
ministro Delrio firmando investimenti per 4 miliardi di euro.
lA MINORANZA PD
PRONTA AVOTARE
CONTRO Il GOVERNO
OGGI MANIFESTAZIONE
DEL M5S SOTTO
Al MINISTERO
Apag.l1
Coccia a pag.ll
Renzi parla ai prof: «No ai boicottaggi»
~M~ssaggi? del premier per d!fendere la riforma della scuola
~Entro il 20 maggio il testo dovrà essere approvato alla Camera
«NOI pronti al confronto, non e un progetto prendere o lasciare» Non sarà posta la fiducia, ma ammessi solo 600 emendamenti
lA GIORNATA
ROMA Si è fatto portare lavagna e
dalla sala della Biblioteca Chigiana ha parlato per 17 minuti di fila.
Il video è finito sul sito del governo e in pochi minuti ha fatto il giro dei socialnetwork. Quindi ha
scritto una lettera a 600 mila docenti per spiegare il senso della riforma e ha fatto il punto sull' edilizia scolastica con il ministro
Delrio firmando investimenti per
4 miliardi di euro.
In versione prof, in maniche di
camicia, gessetto in mano, ha ricordato a molti il maestro Manzi
e il suo "Non è mai troppo tardi",
amarcord di una Rai che insegnava a leggere e scrivere. Il premier
ha scritto sulla lavagna i punti
chiave del disegno di legge che da
oggi approda alla Camera. Ha detto "sì" al dialogo e "no" al boicottaggio delle prove Invalsi. Ha citato la sua maestra Eda «rispettata
da tutti, come il farmacista, il maresciallo, il parroco perché era un
figura con prestigio sociale». Nella lettera inviata agli insegnanti
c'è un riferimento alle tensioni
«gli scontri verbali che sembrano
più forti del merito delle cose che
proponiamo di cambiare».
la negatività che ha accompagnato un ddl battezzato con una dose
forse eccessiva di ottimismo "la
Buona scuola". «Il nostro progetto non è prendere o lasciare, siamo pronti a confrontarci». In
quanto alle assunzioni, Renzi
scrive, «chi non rientra nell'elenco si lamenta, quelli del Tfa non
condividono l'inclusione degli donei del 2012, quelli del Gae di capire i tempi, quelli del Pas fanno
sentire la loro voce, ma dopo anni
di precariato questa è la più grande assunzione mai fatta da un governo della Repubblica».
Renzi si rivolge agli insegnanti,
un mondo da sempre molto vicino al Pd. Ma mai come in questo
momento proprio la platea democrat, pensionati compresi, vanno
all'attacco del premier. «C'è un
Paese l'Italia che sta ripartendo,
con tutti i nostri limiti abbiamo
l'occasione di costruire un futuro
di opportunità per i nostri figli»,
«la Scuola non è mia, non è del governo, non è degli addetti ai lavori, se ridiamo centralità e importanza alla scuola forse l'Italia torna a crescere». Concetti ripetuti
nelle 120 righe indirizzate alle
«gentilissime» e ai «gentilissimi»
insegnanti.
Il NO DEI CIVATIANI
Entro il 20 maggio il provvediCONTROFFENSIVA
Ai suoi collaboratori Renzi ha mento, collegato al Def, dovrà riiparlato di "controffensiva". Una cevere il via libera, Non c'è inteno
risposta mediati ca per rovesciare zione nè voglia di mettere la fidu-
ciao Non alla Camera almeno. Prima che si apra il dibattito ci sarà
un vertice dem per decidere la
strategia. Ieri alle 14 scadeva il termine per la presentazione degli
emendamenti. Sarà un caso ma a
battersi finora per portare avanti
il provvedimento è stata soprattutto la quota rosa del Pd: Coscia,
Rocchi, Malpezzi, Ascani, Carocci, Ghizzoni, la presidente della
commisione Piccoli Nardelli, senza contare il ministro Giannini.
Gli emendamenti che arriveranno fino in fondo non potranno essere più di 600. Riguarderanno i
punti più critici: il nuovo ruolo
dei dirigenti scolastici, l'assunzione dei precari, la possibilità a partire dal 2016 di destinare il5 xmille alle istituzioni scolastiche.
L'opposizione non farà sconti.
Dentro e fuori Montecitorio. Il
M5S che ha disertato i lavori della
commissione, manifesterà oggi
sotto il Miur. Si lotta video su vuideo (Alessandro Di Battista ha postato sul suo profilo Facebook un
filmato per rispondere al filmanto del premier). Critiche anche da
SeI e Fdi. Ma la vera battagli si annuncia al Senato dove la scuola
sarà il primo terreno di scontro
con la minoranza demo I civatianni, gli stessi che non hanno votato
l'Italicum, faranno leva sui numeri ristretti della maggioranza per
contestare il testo «emendamento su emendamento».
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Claudio Marincola
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Scioperi a turno di un quarto d'ora a testa
l'idea dei sindacati per fermare gli scrutini
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ protesta.Questa forma di protelA RIVOLTA
sta non è inedita, ma non è mai
stata attuata in maniera unitaROMA Lo sciopero degli scrutini ria ..Second? Tito ~usso del dicol passare delle ore sembra es- rettlvo dell FIe CgIl del Lazio,
sere un'ipotesi sempre più con- ~llo ~ciopero de>~li scrutini «si
creta e l'ultima arma rimasta e arnvatI perche Il governo doin mano ai sindacati dopo l'in- po l'incontro del 12 Maggio ha
contro di due giorni fa con il gener~to un punto di non ritorgoverno. Gli scrutini sono la fa- no e Slllceramente non ci sodse di coronamento dell'anno disfano gli emendamenti elascolastico e dell'ammissione ai borati dalla commissione culvari esami di Stato e il loro ri- tura della Camera». Ma lo sciotardo può causare problemi pero degli scrutini non è l'unievidenti non solo all'istituzio- co strumento che i sindacati
ne scolastica, ma anche agli stanno ~ett.end~ in campo, il
studenti e alle famiglie. Blocca- 15 ~aggIO Cl sara al Pantheon
re gli scrutini è possibile ricor- un asse~bl~a apert~ ai parlarendo allo strumento dello mentan e aI senaton per rifletsciopero generale, convocato te re s~lla riforma e il 18 e 19
in concoI!litanza con i consigli ~aggIO (d~ta in cui è ~.revista
di classe. E possibile ripetere lo l approvazIOne del Ddl Buona
sciopero per ben due volte al scuola" alla Camera) è stato interzo intervento il dirige~te detto un presidio permanente
scolastico può in prima battuta sotto Montecitorio con uno
precettare gli insegnanti e suc- "speaker corner" a cUI partecicessivamente può indire uno perà tutto il mondo della scuoscrutinio per il giorno successi- la. Respinge al mittente le accuva. Inoltre, secondo la normati- se la relatrice della riforma alla
va vigente, lo scrutinio deve es- Camera, la democratica Maria
sere bloccato e rimandato an- Coscia che auspica «di discuteche se un solo membro del con- re per una volta il merito della
riforma e non le solite rivendisiglio di classe fa sciopero e il cazioni strumentali. Abbiamo
docente non può assolutamen- ascoltato circa 90 realtà che
te essere sostituito. Secondo in- rappresentano il mondo della
discrezioni i sindacati sarebbe- scuola, il frutto del lavoro che
ro pronti a ricorrere anche allo abbiamo fatto è perfettibile».
sciopero del quarto d'ora così
da riuscire nell'intento di far GLI STUDENTI
saltare a turno il consiglio di Continuano a piovere critiche
classe.
dal governo anche dagli studenti, infatti durante l'inconLE REGOLE
Per la normativa è assoluta- tra tra Governp e le realtà apmente legale fare uno sciopero partenenti al Forum delle Assodi due giorni consecutivi du- ciazioni Studentesche, Martirante gli scrutini finali (sono na Carpani dell'Unione degli
escluse solo le classi quinte del- Studenti ha denunciato il tentale superiori e le terze delle me- tivo di strumentalizzazione da
die). Questa agitazione può parte dell'esecutivo nei concomportare il rinvio di cinque fronti degli studenti, che sono
giorni complessivi degli scruti- stati invitati dal ministro Mani. I dirigenti scolastici, a cui ria Elena Boschi a non prestare
spetta il dovere di sovrainten- il fianco ai sindacati. Gli studere i consigli di classe, posso- denti si sono detti favorevoli alno comminare sanzioni se lo lo sciopero degli scrutini, ultisciopero supera i due giorni (fi- ma possibilità di contrastare la
no a 500 euro al giorno) e solo riforma.
Massimiliano Coccia
se dopo essere stati precettati
© RIPRODUZIONE RISERVATA
con specifica ordinanza il personale docente prosegue nella
Il precedente
Nell'S7 il blocco
contro la Falcucci
I CONSIGLI 01 CLASSE
NON SONO VALIOI SE
NON PARTECIPANO
TUTIIIIlOCENTI. MA
SI POSSONO RINVIARE
SOLO CINQUE VOLTE
~ Nella storia della scuola italiana
il blocco degli scrutini è stato
spesso annunciato, ma raramente
fatto sul serio. nprecedente più
serio risale al 1987, quando i
sindacati si mobilitarono contro
la ministra Franca Falcucci.
All'iniziativa aderirono solo le
sigle autonome. Uno sciopero nel
giorno degli scrutini ci fu anche
nel 2010 con la Gelmini.
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il Giornale
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Nuova figuraccia sui test Invalsi
Le risposte sono in rete da giorni
Milano Il pasticciaccio brutto dell'Invalsi finisce in farsa. L'Invalsi è il famigerato test nazionale che dovrebbe valutare i livelli di apprendimento degli studenti e che le insegnanti contestano come criteriovalutativo. Soprattutto se, comeè successo ieri, i risultati del test erano già su internet da una settimana. Colpa dello sciopero nazionale de15 maggio che ha fatto slittare il
test al 6, data che inmolte scuole eragià stata scelta per altre attività didattiche. Ieri sui profili Facebook e WhatsApp delle insegnanti coinvolte il tam tam è iniziato nel primo pomeriggio, come racconta una maestra elementare del Milanese al Giornale:
«Ieri abbiamo fatti i testInvalsi dimatematicache avremmo dovuto dare il6 maggio scorso e che sono saltati perché avevamo
da tempo fissato una gita. Ovviamente, conle altre colleghe, abbiamo cercato suinternetle soluzioni, convinte che mai il ministero ci avrebbe mandato lo stesso dossier». E invece, come conferma una sindacalista della Cgil, che è anchereferente Invalsi,
i test erano identici. «Mi aspettavo delle domande diverse visto
che la prova era stata spostata per lo sciopero - dice al Giornale
la delegata Rsu - evidentemente il ministero dell'Istruzione
nonhafatto in tempo. Peraltro alcune domande erano su argomenticheinostri bambini non avevano ancora studiato». I sindacatisono sul piede di guerra: «Sono tre anni che conIa Cgilmi
occupo di Invalsi, facciamo convegni e incontri, e poi?». Un' altra tegola sul ministro Stefania Giannini e sul governo. FMan
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Scuola, niente fiducia
Renzi sale in cattedra
e i sindacati si dividono
In un video con lavagna egessetti il premier
spiega la riforma. Poi scrive ai professori:
un'opportunità da non sprecare. La Furlan
(Cisl): bloccare gli scrutini crea solo disagi
Laura Cesa retti
Roma Lasvoltaharddeldibattito a sinistra la ha impressa Nichi
Vendo la, illeader di Sei. Nongli
è piaciuta la battuta liquidatoriadiMatteo Renzicontro la «sinistra masochista», quella che
gode a perdere e a far perdere.
In verità il premier non ce l'aveva in particolare con lui, di cui
probabilmente neppure ricordaval' esistenza, quanto piuttosto con gli oltranzisti della minoranzaPd. Ma all' accusa dimasochismo illeader di SeI si èinalberato, e la sua replica finirà negli
annali delle «cinquanta sfumature di sinistra»: intanto, spiega, quello di Renzi è «il suo solitovizietto, l'autoritarismo». Poi
l'affondo: «La sinistra di Renzi è
socialmente sadica. Enoicontinueremo a rappresentare la sinistramasochistaperchénonrinunciamo a pensare che il nostro compito siadifendereidiritti».
Dicerto,l'ultimatrinceadella
«sinistra masochista» è oggi
quella della scuola: i nemici di
Renzi, dentro e intorno alPd, tifano perché la guerriglia sindacale contro lariforma delgoverno riesca a mettere in difficoltà
serie l'esecutivo e a far perdere
a Renzi quella fascia cruciale di
consenso che il centrosinistra
ha sempre avuto nel pubblico
impiego, e nella scuola in particolare. Il premiernon sottovaluta certo il pericolo, tanto meno
alla vigilia delle Regionali, ma è
altresì convinto che proprio il
sindacato, soprattutto agitando ilricatto del blocco degli scrutini, stia facendo un clamoroso
autogol, soprattutto agitando il
ricatto del blocco degli scrutinii, che spiega ai suoi «finirà per
dividere il fronte sindacale, dove la Cisl non può certo abdicarealsuoriformismoperinseguire gli ultrà, eper alienare alla battaglia anti-riforma le simpatie
dell'opinione pubblica». Tanè vero che la leader cislina Anna Maria Furlan ha già innestato la retromarcia, davanti all'inasprirsi delle posizioni sindacalidellascuola: «Ilblocco de-
e
l'aula della Camera
boccia le pregiudiziali
di incostituzionalità
gli scrutinii creereb be solo disa gi alle famiglie e ai ragazzi». Il
problema tuttavia è di notevole
entità per un governo che della
«buonascuola»hafattoilsuocavallo di battaglia. Per questo ieri
il premier, prima di salire al Colleperfareilpunto dellasituazione in un «ampio giro d'orizzonte» con Mattarella, ha chiesto ai
suoi, cogliendoli un po' alla
sprovvista, di trovargli lavagna
e gessetti colorati, ehadeciso di
scendereincampoinprimapersona per dare una sterzata ad
una campagna che rischia di deturpare l'immagine dell' esecutivo. Diciotto minuti di video,
diffusi sul sito di Palazzo Chigi,
per illustrare - con tanto di titoli
e freccette - i punti salienti del
progetto, riconoscendo che ci
sono stati «errori di comunicazione»,masoprattuttopertenere il punto, sfidando la rivolta
dei sindacati: «Il merito nella
scuolanonèuna parolaccia. Bastaconil"nessunomipuò giudicare" ». I presidi non sono chia matiafare «glisceriffi», maad es-
sere «responsabili di una comunità». Il premier si dice «pronto
al dialogo», assicura che non ci
sarà voto di fiducia sul provvedimento (almeno alla Camera)
ma respinge gli «slogan ideo 10gici» e attacca duramente lerappresaglie dei sindacati: «Quando si chiede ai ragazzi di boicottare le prove Invalsi o si minaccia il blocco degli scrutini, non
si sta facendo un servizio alla
scuola né ai ragazzi stessi». No
ai «boicottaggi», insomma. Basterà a cambiare segno alla discussione?Il premier, che haincassato il primo successo alla
Camera dove le pregiudiziali di
incostituzionalità sulla riforma
sono state bocciate, si è rivolto
ancheagliinsegnanti,consapevole che una buona percentuale di volenterosi non ha intenzione di inseguire la Camusso
in trincea: ai profha indirizzato
una lunga lettera aperta a difesa
della «buona scuola» in cui scrive fra l' altro «con tutti i nostri limiti abbiamo l'occasione di costruire un futuro di opportunità
perinostrifigli. Sciuparlasarebbe un errore».
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Quotidiano
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I timori di Palazzo Chigi a due settimane dal voto
Renzi grida al complotto
«Vogliono farmi perdere
con pensioni escuola»
Il premier avverte isuoi: boiardi di Stato esindacati sobillano la protesta
Poi scrive ai docenti efa il maestrino in un video: «Detti solo slogan efalsita»
::: ELISA CALESSI
l1lil1lil1li C'è un filo rosso che lega la sentenza della
Consulta sulle pensioni alla protesta sulla riforma della scuola. La guerra che alcuni poteri, in
questo caso i boiardi di Stato e i sindacati, hanno
dichiarato a lui, Matteo Renzi: «Provano di nuovo a fermarmi, a bloccare il cambiamento». E
non è un caso, osserva coi suoi, che questo avvenga a due settimane dalle elezioni regionali,
ormai trasformate in test nazionale. L'obiettivo,
secondo il premier, è chiaro: sobillare la protesta
di due classi elettoralmente decisive soprattutto
a sinistra - pensionati e insegnanti - per far cadere il governo. O comunque per metterlo in grave
difficoltà. Si vedrà a urne chiuse. Ma secondo
alcuni sondaggi arrivati anche a Palazzo Chigi,
già ora si sta registrando uno spostamento di insegnanti e pensionati verso Grillo o l'astensione.
Chi sono questi "poteri" che tramerebbero
contro il Rottamatore? Sicuramente la Consulta,
che con la sentenza sulla riforma Fomero ha
mandato all' aria molti piani. Ma non solo. L'Avvocatura dello Stato, per esempio, aveva il compito di difendere il govemo. Era stato informato
Palazzo Chigi, si chiedeva ieri un esponente del
governo, dell'esatta entità della cifra in ballo?
Nella memoria difensiva depositata dall'Avvocatura si parla di 5 miliardi. Invece saranno tra i lO
e i 19. Come mai? Hanno sbagliato gli avvocati
dello Stato o i funzionari del Tesoro che hanno
fornito i dossier con le cifre? C'è dolo o colpa? E
sempre negli stessi ambienti si nota che la pratica era stata istruita dal precedente avvocato dello Stato, quello in carica con Enrico Letta, visto
che il nuovo, Massimo Massella Ducci Teri, è
stato nominato con decreto della oresidenza del-
la Repubblica, su proposta del go~erno, il9 marzo (la sentenza è dellO). Poi ci sono i sindacati,
la Cgil in particolare, impegnata a organizzare
l'opposizione nel Paese.
Per carità, anche l'esecutivo ha le proprie colpe. «Sulla scuola abbiamo sbagliato la comunicazione», ammette un renziano doc. «Assumiamo lOOmila precari ed è passato completamente in secondo piano».
Per questo, ieri, Renzi ha preso in mano le
due faccende. Sulle pensioni ha preteso che entro lunedì il Tesoro trovi la soluzione. Sulla scuola, gessetto alla mano,
si è messo dietro a una lavagna per
spiegare, in un video, la verità sulla
«Buona scuola». Cinque punti per
confutare le «falsità» messe in giro
dai sindacati e raccontare quello
che c'è (scuola-lavoro, cultura umanista, soldi agli insegnanti, autonomia, continuità) e quello che non
c'è. «Discutiamo pure», ma basta
«slogan ideologici» e «boicottaggi».
«Non si parla», scandisce, «di ferie
per gli studenti. N on ci sono presidirambo. Non è vero che il preside assume l'amico dell' amico o può licenziare dopo 36 mesi. Sono assolute falsità». Ancora: «La scuola appartiene a tutti, non al governo, né ai sindacati o agli
addetti ai lavori». L'operazione-verità prosegue
poi con una lettera agli insegnanti, dove chiede
loro di «darci una mano a restituire speranza al
nostro Paese». Certo, non sarà facile far pace
con gli insegnanti. Fallito il dialogo su Twitter,
l'incontro a Palazzo Chigi, ora ci prova così. Una
mano gliel'ha data anche il sindacato, facendo
alcuni «errori strategici». A cominciare, si dice,
dal blocco degli scrutinii che fa arrabbiare sia gli
insegnanti, i quali dovrebbero rimandare le ferie, che i genitori.
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UN'IMPRESA RISCHIOSA
con una volonterosa
guida scout che notò la foto in
bianco e nero di un giovane elegante il cui volto comunicava un'inspiegabile sintesi di serietà e allegria, appesa
al muro di una casa famiglia dove andava a fare caritativa con orfani e bambini
di famiglie in difficoltà. «Chi è quello?»,
chiese al santo prete che di quel rifugio
era l'anima e l'artefice, e che pure negli
anni ebbe a soffrire di invidie e provvedimenti disciplinari sproporzionati. «È
un bravo ragazzo», rispose quello senza aggiungere altro. Lo scout non si diede per vinto. Cercò di saperne di più e si
imbatté nel libro scritto da un sacerdote
torinese, don Primo Soldi: Verso l'assoluto. Pier Giorgio Frassati. Nei 24 anni della sua breve vita quel rampollo dell'alta
borghesia liberale torinese, figlio dell'allora proprietario e direttore della Stampa e poi ambasciatore a Berlino, lasciò un
tale segno che il 20 maggio 1990 Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato. La spiritualità di Frassati è integrale: preghiera e vita sacramentale intense, dedizione
personale senza limiti al bisogno dei più
poveri, impegno politico per la giustizia
e in difesa della libertà. Il tutto proposto
agli amici e alle amiche come contenuto di una stringente amicizia cristiana. E
quella frase formidabile scritta in una lettera a un amico: «Vivere senza fede, senza
un patrimonio da difendere, senza sostenere una lotta per la Verità non è vivere
ma vivacchiare ... ». «Uno così, come si fa
a non voler essere come lui?», si chiese il
giovane Marco Sermarini da San Benedetto del Tronto. E iniziò la sua "imitatio".
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UrTO COMINCIÒ
Cominciando dal clan di cui era la gui- le, gestione di un centro del riuso (riciclo
da: poche settimane, e i ragazzi da cin- di attrezzature di vario genere); accompaque erano diventati una quarantina. Nel- gnano all'inserimento nel mondo del lavolo stupore invidioso di alcuni capi.
ro attraverso la formazione professionale e
cinque Centri di sussidiarietà; e ovviamenCon l'entusiasmo dei primi giorni
te pregano, fanno festa ed educano.
Da quasi ventidue anni, esattamente
Oggi, trent'anni dopo quegli inizi, la spiritualità frassatiana presa sul serio da un dal 17 ottobre 1993, i Tipi Loschi si riunigiovane sambenedettese ha dato i suoi scono una sera alla settimana (il mercolefrutti. Sono nati un movimento ecclesiale dì o il giovedì) presso la Casa San Franceche ha preso il nome dalla compagnia di sco di Paola nel territorio di Grottammaamici che Frassati aveva creato, la Società re, comune adiacente a San Benedetto lundei Tipi Loschi (quella riconosciuta come go il litorale adriatico. C'è la cena comuassociazione laicale con decreto dal vesco- nitaria sotto un tendone bianco (spesso
vo di San Benedetto nel 2004 si chiama a base di pizza preparata da un giovane
Compagnia dei Tipi Loschi del beato Pier valorizzato dalla cooperativa Hobbit) poi
Giorgio Frassati); un'associazione di volon- il Rosario o la Messa. Una volta al mese
tariato intitolata a papa Giovanni Pao- si fa Adorazione eucaristica dalle 21.30
lo II; due cooperative sociali, la Capitani della sera alle 6.30 della mattina. QueCoraggiosi e la Hobbit; tre scuole libere sto momento comunitario riunisce fino
intitolate a Gilbert Keith Chesterton; una a 450 persone, uomini, donne e bambini.
società sportiva che si chiama Poli sporti- La prima volta, quel 17 ottobre di ventidue
va Gagliarda; una compagnia teatrale che anni fa, erano solo 43: il più vecchio avesi chiama Pochi ma buoni come i mac- ~ va 30 anni, il più giovane 13. Oggi la piccola galassia di opere nate da loro serve
~ cheroni, un negozio online che si chia2-3 mila persone. E non siamo a Milano o
ma Pump Street, un mensile che si inti- a Roma: siamo a San Benedetto del Trontola Vivere! ... e non vivacchiare. E a dimo- to, 47 mila abitanti. I comuni vicini stanstrazione che non si tratta di sigle ma di no fra i 5 e i 15 mila abitanti.
realtà vive, questi soggetti conducono tre
Dai nomi e titoli immaginifici deldoposcuola e animano sette centri esti- le varie opere e da una visita anche somvi e cinque circolini equivalenti agli ora- maria alle medesime si capisce che le fontori permanenti e agli oratori estivi del- ti intellettuali e spirituali si sono ampliale latitudini settentrionali; occupano gio- te nel tempo, e a Pier Giorgio Frassati si
vani provenienti da situazioni di disagio sono aggiunti Chesterton (Sermarini è
e non nei settori delle ristrutturazioni fondatore e presidente della Società cheedilizie, giardinaggio, servizi cimiteriali, stertoniana italiana), Giovannino Guareserigrafia, gestione di un palazzetto dello schi, J. R. R. Tolkien, Stratford Caldecott (il
sport, servizi scolastici, produzioni ortico- più noto intellettuale britannico chester-
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toniano, scomparso l'anno scorso), Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, san Giovanni Bosco, santa Caterina da Siena, san
Benedetto da Norcia, Asterix (l'idea del villaggio che resiste alla potenza dell'impero grazie all'unità fra i suoi abitanti che
nasce da un'amicizia genuina) e Gino Bartali. Sì, proprio il Gino nazionale, vincitore di due Tour de France e di tre Giri d'Italia a cavallo della Seconda Guerra mondiale. Al terziario carmelitano, salvatore di ebrei e soldati inglesi nel 1943-45 e
amico di Pio XII, la Poli sportiva Cagliarda (<<la nostra sigla "P. G." significa anche
Per Gesù, e Pier Giorgi~», ci tiene a dire il
presIdente della SOCIeta sportlva) .ha dedI-.
cato ~na mostra mtlt<?lata Un ,dlavolo dl
camplOne un angelo dl uomo. Lawentura
umana di Gino Bartali, che è stata esposta
anche a un Giro d'Italia.
Gente da amare
Come capita a tutti quelli che vivono per
davvero, e che hanno fede per davvero,
i Tipi Loschi sono amati e odiati, ammirati e tenuti in sospetto. Fin dall'inizio.
L'Agesci li espulse perché volevano chiamare Frassati il loro clan, anziché coi soliti nomi di bestia, perché facevano attività anche durante le pause estive (gelato e
Rosario insieme) e perché si impegnavano
collettivamente per la Dc (a quel tempo i
capi scout erano tutti per Democrazia proletaria o per il Pci). In alternativa, si sarebbero dovuti sottoporre a un corso di rieducazione (sul metodo scout). Qualche tempo fa hanno sfidato il Comune (che qualche servizio alle loro cooperative lo ha affidato,. però pochi: la maggior parte li hanno vmtI n;I pIccolI comum, del CIrcondano) m un asta mdetta dall1\zIenda samtana locale. SI mettevam vendIta un terreno agncol~ della collma dI Santa LUCIa,
sopra la cItta. Per Sermanm e compagma
era l'occasione per procurarsi i campi per
il calcio a 5 e a 7 delle squadre della polisportiva, spazi ricreativi per i bambini e
soprattutto terreno per orti. I Tipi Loschi
credono profondamente nel distributismo la teoria economica che Chesterton e
Hilaire Belloc concepirono, stimolati dalla Rerum Novarum di Leone XIII, come terza via fra capitalismo e socialismo. E nel
distributismo le famiglie producono da se
stesse gran parte degli alimenti di cui hanno bisogno ((Tre acri e una mucca» a ogni
famiglia, scrisse Chesterton). Bene, la cooperativa Hobbit (la Contea di Tolkien non
è un modello di economia distributista,
ma l'idea di vita socio-economica armonica è simile) è riuscita a fare un'offerta
da 158 mila euro che ha battuto quella
di 151.500 fatta dal Comune. A breve sarà
inaugurata la Casa Santa Lucia, con campetti di calcio e orti annessi.
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Ma la scommessa più audace che i frassatiani-chestertoniani di San Benedetto hanno lanciato, e che contro ogni pronostico stanno vincendo, è quella delle scuole
libere. Che non sono paritarie né private a
fini di profitto, ma incarnazione del principio dell'educazione parentale. Cosa vuoI
dire? La Costituzione italiana all'articolo
30 riconosce che l'educazione e l'istruzione dei figli sono un diritto e un dovere dei
genitori. Questo implica che i genitori, se
vogliono e se sono in grado di dimostrare che ne sono capaci, possono provveùere direttamente all'istruzione dei figli. Il
testo unico sulla pubblica istruzione disciplina questa facoltà, e stabilisce soprattutto due cose: che le famiglie che ricorrono
,.
.
.
.
allistruzlOne dIretta devono dare comumcazione della loro opzione anno per anno
al sindaco e al preside della scuola statale
nel cui territorio la famiglia risiede; che i
loro figli devono sostenere esami di idoneità presso scuole statali o paritarie per vedere riconosciuto l'assolvimento dell'obbligo. Sulla base di questi princìpi e di queste
norme nel 2008 la cooperativa Capitani
Coraggiosi ha inaugurato la scuola media
inferiore libera G. K. Chesterton con una
classe prima di quattro studenti. Oggi le
scuole sono tre e le classi sono dieci in tutto: tre di medie, cinque di liceo delle scienze umane di indirizzo economico-sociale e
due di istituto professionale, 60 studenti e
20 insegnanti in tutto. Le aule si trovano
al secondo piano dell'edificio che è la sede
della cooperativa Capitani Coraggiosi, nel
quartiere di Porto d'Ascoli. La scuola non
riceve nemmeno un euro dallo Stato o dal
Comune, si autofinanzia completamente
per pagare i docenti e le spese. E nonostante questo è entrata nel suo settimo anno di
vita e ogni anno cresce un po'.
Ma perché imbarcarsi in un'avventura
del genere? Perché non limitarsi a fonda- IO>
. .
IO> re una scuola pantana? «Per essere total~
mente lIb~m, nsponde Sermanm, che dI
lavoro fa l avvocato penalIsta e dunque le
leggi le conosce bene. «Le scuole pantane, per ncevere un pur eSIguo sostegno
dallo Stato, hanno dei vincoli nel reclutamento deglI msegnanti e hanno controlli. Noi rinunciamo ai .finanziamenti per
essere totalmente lIbem: Llben dI sceglIere docentI anche non abilItatl e dI decldere insieme, genitori e insegnanti, le linee
educative. E quali siano le linee educative che l gemton delle scuole Chesterton
voglIono vedere applIcate SI capIsce SUbIto dal motto, preso dallo scrittore inglese:
Impresso sulla pnma pagina del lIbretto dI
prese~tazlOne delle scuole: «Una cosa morta puo anda:e con la corrente. Ma solo una
cosa VIva puo andarVI contro». I frassatlamchestertomam contro la corrente Cl vanno eccome: «Qui la lezione di storia non si
limita a ripetere quello che c'è scritto sul
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co, insegnante elementare in una statale,
madre di cinque figli, tre dei quali sono
studenti della scuola libera. «Del Medioevo
si spiega che non è stato affatto un'epoca
buia, che l'unità di Italia non è stata senza
macchia, che l'illuminismo non è il culmine del pensiero umano».
Qualcosa per cui combattere
Visitare i ridotti locali della scuola vuoI
dire imbattersi in frasi di Benedetto XVI,
Chesterton e Antoine de Saint-Exupery
dipinte sulle pareti. Compresa quella che
dice «Non puoi amare qualcosa senza lottare per essa, non puoi lottare senza qualcosa per cui combattere». In un corridoio sono appesi pannelli di una mostra sui
temi della bioetica (aborto, fecondazione assistita, eutanasia, eccetera) promossa dalla professoressa di Diritto. Il messaggio in difesa della vita in ogni condizione
e contro ogni manipolazione non potrebbe essere più chiaro. Non c'è nessuna classe con più di dieci studenti. In quella del
professionale c'è un docente con due studenti. Le medie inferiori completano l'orario con un insegnamento che si chiama
Via Pulchritudinis: un percorso che conduce alla fede cattolica attraverso la bellezza che si trova nell'arte, nella letteratura, nelle scienze, nella matematica. Da
Dublino un insegnante irlandese si collega via Skype nell'ora di filosofia per fare
lezione di Logica, come nelle accademie
medievali. Tutti poi fanno teatro, e lo fanno nell'orario mattutino.
Questo insegnamento così personalizzato non costa affatto caro: 60 euro al
mese gli studenti delle medie inferiori,
100 quelli delle superiori. Le rette coprono solo il25 per cento dei costi. L'altro 75
viene reperito attraverso lotterie, cene di
beneficenza, versamenti periodici di sostenitori, accesso al cinque per mille, e da un
Gran Galà di fine anno.
E i risultati scolastici? Positivissimi. In
teoria questi studenti potrebbero semplicemente presentarsi in una scuola riconosciuta alla fine del ciclo di studi per
sostenere l'esame di idoneità, quello delle
medie inferiori o quello di maturità. Nella realtà vengono inviati ogni anno, alla
fine del mese di maggio o all'inizio di giugno, a sostenere l'esame di idoneità alla
classe successiva delle medie o del liceo.
Quelli delle medie vanno in una scuola
paritaria retta da suore concezioniste ad
Ascoli· quelli del liceo in un classico statale di Fermo. Quest'anno per la prima volta ci saranno cinque studenti che devono
sostenere l'esame di maturità, e andranno
a Città di Castello, presso un liceo paritario di scienze umane.
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Un successo dietro l'altro
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due bocciature, una alle medie e una al
liceo: media di idoneità del 100 per cento tranne i due casi di bocciatura in sette anni. Finora 41 studenti hanno ottenuto la licenza media passando attraverso la
scuola libera G. K. Chesterton. E quelli che
sono qui dentro a studiare sono contenti,
non si sentono affatto dei marginali. «Qui
facciamo molte più gite, le mie compagne
di prima sono invidiose», dice una ragazza delle medie arrivata quest'anno da
una statale. «Quest'anno sarò promosso,
dov'ero prima non era possibile studiare,
c'era sempre rumore in classe e gli insegnanti non si occupavano personalmente
di me come qui», racconta un ragazzo del
professionale che è stato bocciato due volte prima di entrare alla Chesterton.
Sulla carta geografica si vedono solo
con la lente di ingrandimento come il
villaggio di Asterix, e per non farsi vedere dall'occhio di Sauron devono muoversi nell'ombra come gli hobbit. Ma piccoli
come sono, questi Tipi Loschi sono proprio
una spina nel fianco perl'impero.
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Le scuole Chesterton non
ricevono un euro dallo Stato o
dal Comune, si autofinanziano
completamente. E nonostante
questo da sette anni crescono
LA SCOMMESSA PIÙ AUDACE CHE I FRASSATIANI HANNO
LANCIATO CE CONTRO OGNI PRONOSTICO STANNO VINCENDO)
È QUELLA DELLE SCUOLE LIBERE. NÉ PARITARIE NÉ PRIVATE
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Giranttsta
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Eccoperché
siamo pronti
allo sciopero
degU scrutini
di Gianluigi Dotti'"
l disegno di legge
#labuonascuola, che la VII
Commissione Cultura della
Camera dei Deputati ha
licenziato nei giorni scorsi, ha
già da settembre suscitato la
protesta di tutta la comunità
scolastica.
Centinaia di migliaia di donne e
uomini che fanno la scuola
buona: insegnanti, studenti e
famiglie, hanno partecipato con
grande intensità allo sciopero
del 5 maggio dimostrando
chiaramente quanto non
condividano i contenuti del
DDL.
In particolare hanno detto che
l'impianto e la filosofia del
provvedimento non ha nessuna
possibilità di migliorare la
qualità della scuola in Italia. La
scuola che prefigura il disegno
di legge del governo è una
scuola che viene gestita dal
Dirigente scolastico in modo
gerarchico, nella quale uno solo
comanda e decide e tutti gli altri
devono semplicemente dire
"signorsì", altrimenti rischiano
di incorrere in provvedimenti
disciplinari o di perdere il posto
I
di lavoro. Una scuola nella quale
tutti gli insegnanti sono precari e
in competizione tra loro, in
quanto senza titolarità, e in
attesa della chiamata del
Dirigente non è una scuola che
può formare ed educare gli
studenti, futuri cittadini
consapevoli della nostra Italia.
Una scuola nella quale la
partecipazione degli insegnanti
al progetto educativo viene
subordinata ai "desiderata" dei
Dirigenti scolastici, mortifica la
professionalità docente e
interviene a gamba tesa sulla
libertà di insegnamento
costituzionalmente garantita.
Allo sciopero, organizzato dalle
Organizzazioni sindacali
rappresentative, si sono aggiunte
migliaia di iniziative autonome
dei docenti, degli alunni e delle
famiglie che sfruttando i nuovi
social hanno organizzato
proteste, flash mob,
contaminazioni facebook, catene
di whatsapp che hanno
coinvolto l'opinione pubblica di
tutto il paese.
Nonostante l'ampiezza della
protesta e le richieste di migliaia
di uomini e donne che la scuola
la vivono tutti i giorni, il
Governo non sembra
intenzionato a rivedere gli
articoli più contestati del DdI. Se
a questo aggiungiamo che nel
DEF approvato nei giorni scorsi
si registra un calo della
percentuale di investimenti
nell'istruzione in rapporto al PIL
nei prossimi anni, è evidente
come sia necessario continuare
in questa protesta che è un atto
d'amore per la scuola pubblica
statale.
Il fronte che chiede la modifica
dell'impianto del DDL è
convinto che per migliorare la
qualità degli apprendimenti sia
necessario investire realmente
nell'istruzione pubblica statale e
che l'organizzazione della
comunità scolastica debba essere
collegiale e non gerarchica.
Per questo motivo di fronte al
pericolo di vedere la scuola
italiana declassata da istituzione
costituzionalmente garantita,
nella quale gli insegnanti sono
cittadini portatori di doveri e
diritti, a quasi-servizio, come
fossero le Poste o le ferrovie,
dove gli insegnanti diventano
dei sudditi in attesa di
clemenza, se fosse necessario si
potrebbe arrivare allo sciopero
degli scrutini.
*Responsabile del Centro Studi
della Gilda
CON QUESTA
PESSIMA RIFORMA
TUTTI GLI
INSEGNANTI
SARANNO PRECARI
E IN A'rTESA DELLA
CHIAMATA
DEL DIRIGENTE
SCOLASTICO
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Quotidiano
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14-05-2015
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Invalsi, giusto valutare gli studenti?
SONO STATI INTRODOTTI NEL 2005. DA QUELL'ANNO DOCENTI E ALUNNI SCENDONO IN PIAZZA CONTRO LE ODIATE CROCETTE
PROTESTE, flash mob, manifestazioni in piazza. Come ogni anno, i Test Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell'istruzione) sono stati contestati da studenti e docenti in tutta Italia: sin dal 2005, dal loro debutto, le prove che servono a misurare il grado
di apprendimento degli alunni della scuola italiana, hanno sempre fatto discutere. Stavolta,
probabilmente anche sull'onda dello sciopero
contro la riforma della scuola, il boicottaggio è
stato ancor più massiccio e riuscito che in passato: il governo, a causa dello sciopero del 5
maggio, è stato costretto per la prima volta a
rinviare la data fissata in calendario. Emartedì il
20% degli alunni non ha preso parte alle prove,
come confermano i dati diffusi dallo stesso Istituto presieduto da Anna Maria Ajello.
Attualmente le prove vengono effettuate in seconda e quinta elementare e in secondo superiore. Esono anche parte integrante dell'esame di Stato in terza media. Per il futuro l'Istituto
avrebbe intenzione di insistere ed estendere i
test anche alla terza superiore. Ma le resistenze
continuano. Ele vicende degli ultimi giorni riaccendono il dibattito: giusto o sbagliato valutare
il livello di apprendimento degli studenti? E, soprattutto, le prove Invalsi sono la maniera corretta di farlo? Lo abbiamo chiesto a due insegnanti.
(I.vend.)
Una delle proteste di questi giorni contro i test Invalsi Ansa
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Data
IL GAZZETTINO
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INTERVENTI EDILIZI
Firmati col ministro Delrio
investimenti p~r 4 miliardi
nei nuovi edifici scolastici
Scuola, Renzi scrive ai prof
Per illustrare 14 sua rifonna ilpremier ha girato un video davanti all4l4vagna
Claudio Marincola
ROMA
Si è fatto portare lavagna e dalla
sala della Biblioteca Chigiana
ha parlato per 17 minuti di fila.
Il video è finito sul sito del
governo e in pochi minuti ha
fatto il giro dei social network.
Quindi ha scritto una lettera a
600mila docenti per spiegare il
senso della riforma e ha fatto il
punto sull'edilizia scolastica
con il ministro Delrio firmando
investimenti per 4 miliardi di
euro.
In versione prof, in maniche
di camicia, gessetto in mano, ha
ricordato a molti il maestro
Manzi e il suo "Non è mai
troppo tardi", amarcord di una
Rai che insegnava a leggere e
scrivere. Il premier Renzi ha
elencato sulla lavagna i punti
chiave del disegno di legge che
da oggi approda alla Camera.
Ha detto "sì" al dialogo e "no"
al boicottaggio delle prove Invalsi. Ha citato la sua maestra
Eda «rispettata da tutti, come il
farmacista, il maresciallo, il parroco perché era un figura con
prestigio sociale». Nella lettera
inviata agli insegnanti ha poi
inserito un riferimento agli
«scontri verbali che sembrano
più forti del merito delle cose
che proponiamo di cambiare».
Ai suoi collaboratori Renzi ha
parlato di "controffensiva".
Una risposta mediatica per rovesciare la negatività che ha
accompagnato un ddl battezzato con una dose forse eccessiva
di ottimismo "la Buona scuola".
«Il nostro progetto non è prendere o lasciare, siamo pronti a
confrontarci». In quanto alle
assunzioni, Renzi scrive, «chi
non rientra nell'elenco si lamenta, quelli del Tfa non condividono l'inclusione degli idonei del
2012, quelli del Gae chiedono di
capire i tempi, quelli del Pas
fanno sentire la loro voce, ma
dopo anni di precariato questa è
la più grande assunzione mai
fatta da un governo della Repubblica».
Renzi si rivolge agli insegnanti, un mondo da sempre molto
vicino al Pd. Ma mai come in
questo momento proprio la platea democrat, pensionati compresi, va all'attacco del premier.
«C'è un Paese, l'Italia, che sta
ripartendo, con tutti i nostri
limiti abbiamo l'occasione di
costruire un futuro di opportunità per i nostri figli», «la scuola
non è mia, non è del governo,
non è degli addetti ai lavori, se
ridiamo centralità e importanza
alla scuola forse l'Italia torna a
crescere». Concetti ripetuti nelle 120 righe indirizzate alle
«gentilissime» e ai «gentilissimi» insegnanti.
Entro il 20 maggio il provvedimento, collegato al Def, dovrà
ricevere il via libera, non c'è
intenzione nè voglia di mettere
la fiducia. Non alla Camera
almeno. Prima che si apra il
dibattito ci sarà un vertice dem
per decidere la strategia. Ieri
alle 14 scadeva il termine per la
presentazione degli emendamenti. Sarà un caso ma a battersi finora per portare avanti il
provvedimento è stata soprattutto la quota rosa del Pd: Coscia,
Rocchi, Malpezzi, Ascani, Carocci, Ghizzoni, la presidente
della commisione Piccoli Nardelli, senza contare il ministro
Giannini. Gli emendamenti che
arriveranno fino in fondo non
potranno essere più di 600.
Riguarderanno i punti più critici: il nuovo ruolo dei dirigenti
scolastici, l'assunzione dei precari, la possibilità a partire dal
2016 di destinare il 5 x mille
alle istituzioni scolastiche.
L'opposizione non farà sconti.
Dentro e fuori Montecitorio. Il
M5S che ha disertato i lavori
della commissione, manifesterà
oggi sotto il Miur. Si lotta video
su video (Alessandro Di Battista ha postato sul suo profilo
Facebook un filmato per rispondere al filmanto del premier).
Critiche anche da SeI e Fdi. Ma
la vera battagli si annuncia al
Senato, dove la scuola sarà il
primo terreno di scontro con la
minoranza demo I civatianni, gli
stessi che non hanno votato
l'ltalicum, faranno leva sui numeri ristretti della maggioranza per contestare il testo «emendamento su emendamento».
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Data
la Repubblica
Il premierstudia la fase 2
pace con la minoranza
e un rimpastino a giugno
NffiSun ministro sostituito ma in gioco ci sono almeno
due sottosegretari e sei presidenti di commissione
FRANCESCO BEI
ROMA n conto alla rovescia è iniziato: tra meno di un mese, dopo le regionali, Renzi premeràil tasto rosso del restart". E darà il via all'ultima fase del governo, quella che lo traghetterà fino alle prossime elezioni. Riforme
economiche, delega fiscale, sostegno alle imprese, completamento del Jobs Act e della
Buona scuola, e ovviamente nuovo Senato.
Nella consapevolezza che, «come awenuto
con Cameron in Inghilterra, anche noi ci giochiamo tutto sulla crescita».
Funzionale a questa Mfase due" è anche 1'0perazione che a palazzo Chigi stanno studiando a tavolino. Quella di un rafforzamento interno, soprattutto della base parlamentare
del Pd. È un piano che passa da un MrimpastinoN, peroffrireaquellapartediminoranzadialogante un coinvolgimento diretto nella nuova MSrlrenziana" che ha preso il postodellavecchia Ditta di Bersani. Ma il premier non pensa
a sostituzioni nella squa.dradi governo, i ministri resteranno quelli. Anche Stefania Giannini, data in partenza fino a qualche mese fa, è
ormai salda in sella a combattere in prima linea per la riforma della scuola. Lo tsunami investirà invece le commissioni parlamentari,
dove ben sei prèsidenti-con tutti i loro poteri e la visibilità mediatica - saranno spazzati
via. Presidenti di Forza Italia, ovviamente.
Che hanno iniziato la legislatura in maggioranza e sono passati da un anno e mezzo al6
1'opposizione. Un' anomalia parlamentare - i
presidenti delle commissioni, proprio per ilIoro ruolo delicato, appartengono semI>re alla
coalizione di governo - che il premier intende sanare subito dopo il voto. Tanto più cheil7
maggio sono scadutii due anni canonici, al termine dei quali i presidenti di commissione
vanno riconfermati.
La prassi parlamentare prevede una conferma scontata e la decapitazione dei sei forzisti sarebbe senza precedenti. E tuttavia senza
precedenti, fanno notare irenziani, è anche la
presenza di presidenti d' opposizione. Dunque
alla Camera dovranno lasciare il proprio ufficio Francesco Sisto alla affari costituzionali,
ElioVito allaDifesa,DanieleCapezzone allaFinanze, mentre Galan alla Cultura è stato fatto
fuori dai giudici ma il suo posto non è stato ancora riassegnato. A palazzo Madama rischiano inveceFrancescoNittoPalma alla Giustizia
e Altero Mattèoli alla Lavori Pubblici.
Sequestaè la situazione inParlame!1~o, ~~
il governo il premier prevede solo mmum ntocchi. Chi è andato via sarà sostituito manulla di più. Al posto della Lanzetta al ministero
degli Affari regionali si riparla di Gaetano
Quagliariello; la poltrona di viceministro allo
Sviluppo economico che era di Claudio De Vincenti, diventato sottosegretario alla presidenza,dovrebbeandareaSceltacivica (cheha
perso, con il passaggiodellaGianninialPd,1'unico posto in Consiglio dei ministri); a Ncd andrà un sottosegretario alle Infrastrutture, per
coprire il posto lasciato da Antonio Gentile.
Se è chiaro chi se ne andrà, resta ancora
aperta la partita di chi sarà eletto al posto dei
forzisti sacrificati. Se la Affari costituzionali
della Camera, una commissione chiave, dovrebbe essere coperta da un re~iano di provata fede come Emanuele Fiano e alla Cultura
si pensa da tempo alla renziana Flavia Piccoli
Nardelli, per le altre presidenze illeaderdelPd
guarda piuttosto alla minoranza più dialogante. E sarà tra quella quarantina di deputati di Area riformista, che ieri si sono incontrati
alla Camera per disconoscere la leadership di
Roberto Speranza, che andranno cercati le
nuove guide delle commissioni. Quanto al Senato, molto dipenderà anche da quello che accadrà a Forza Italia dopo le regionali. «Se davvero ci sarà il Big Bang che ci hanno preannunciato - spiffera un renziano della cerchia
stretta - allora non è escluso che una o due
presidenze di commissione pos~o restare ~
quelli tra loro che sceglieranno di sostenere il
governo». Altrimenti per il posto di Nitto Palma già si parla di Beppe Lumia.
Inquestagirandoladipoltrone,c'èn'èperò
una che resterà ferma. È quella del capogruppo facente funzioni Ettore Rosato, franceschiniano e fedele alla linea di palazzo Chigi. L'assemblea per eleggerlo è stata spostata a dopo
leregionali,perchéanchelasuaconfermaèun
tassello dell'operazione per accontentare le
varie anime del partito. E arrivare al Congresso prima delle elezioni con il vento in poppa.
«:> RIPRODUZIONE RISERVATA
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la Repubblica
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QUAlTROPRESIDENZE
Alla Camera sono
4 i presidenti
di commissione
di Forza Italia
destinati a essere
sostituiti: Sisto,
Capezzo ne,
Vito e Galan
(quest'ultimo sta
scontando una
condanna agli
arresti domiciliari)
TREPRESIDENft
AI Senato altri
tre presidenti
di commissione
assegnati a Fi
quando Berlusconi
era in maggioranza:
Palma, Matteoli e
Pelino. Anche loro
destinati a cedere
il posto, visto
che Fi è passata
ali' opposizione
NELLA ROSA DEI POSSIBILI PROMOSSI
L'esponente del Ncd Gaetano
Quagliariello (in alto) è il più probabile
nuovo ministro degli Affari regionali.
"pd Emanuele Fiano (al centro) potrebbe
avere la presidenza della commissione
Affari costituzionali della Camera.
Giuseppe Lumia (qui sopra),anch'egli
del Pd, è in predicato per guidare la
commissione Giustizia del Senato
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Data
IL PICCOLO
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La "lezione" di Renzi
«Ecco la Buona Scuola»
Il premier in un video si mette alla lavagna e spiega il ddl che oggi arriva in Aula
Il ministro Giannini: «Blocco scrutini inaccettabile». 1119 maggio il M5S in piazza
di Fiammetta Cupellaro
ROMA
Chiede «5 minuti di attenzione», ma poi ne rimane 18 a spiegare in un video pubblicato sul
sito del governo il disegno di
legge la "Buona Scuola". Come
un maestro di altri tempi, ieri il
premier Matteo Renzi ha preso
il gesso, si è messo alla lavagna
e ha scritto i passaggi principali
della sua riforma della scuola.
Gli obiettivi a cui punta.
Con i sindacati che minacciano il blocco degli scrutini, i Cinquestelle che il 19 maggio torneranno in piazza, il provvedimento votato dalla commissione Cultura oggi approda alla Camera. «Sono contento che
l'istruzione sia tornata al centro
del dibattito» ha sottolineato il
presidente del Consiglio «ma
non apprezzo i toni, le polemiche e i boicottaggi di chi non
vuole far partecipare i ragazzi
agli Invalsh>. Ed è partito a spiegare i nove punti della "Buona
scuola".
«Chiediamo di studiare più
storia, arte, musica e lingue - ha
spiegato Renzi - diamo più soldi agli insegnanti, non perché
da lì dipende i' autorevolezza sociale' ma perché è un fatto di
giustizia». Gli stessi concetti ripresi più nella "lettera ai prof'
Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini esce da Palazzo Chigi
pubblicata sullo stesso sito.
Dunque, una lavagna e un
gessetto per spazzare via le polemiche ed evitare che alla Camera, ma soprattutto al Senato
il testo venga modificato. Questo significherebbe che il ddl deve ripassare a Montecitorio
stringendo i tempi per l'assunzione dei centomila precari.
Perché su un punto Renzi non
arretra, nonostante abbia accettato di incontrare tutte le sigle
sindacali del mondo della scuola, le associazioni degli studenti
e quelle dei genitori: le assunzioni dei precari non avverranno per decreto. Dovranno far
parte dell'intero pacchetto-scuola.
Ma perché i docenti possano
essere assunti dall'inizio del
prossimo anno è necessario
che l'ultima votazione al ddl avvenga entro il 15 giugno. È una
corsa contro il tempo. Il 20 maggio è previsto il voto a Montecitorio dove i numeri ed il contingentamento dei tempi assicurano un passaggio indolore, ma al
Senato le cose potrebbero non
filare così liscie. E sull'ipotesi
che il governo potrebbe porre
la fiducia è stata smentita da un
comunicato ufficiale di Palazzo
Chigi.
«Il metodo continuerà ad essere quello del confronto costruttivo e del dialogo con parti
sociali e associazioni. Si lavora
ad un percorso di ascolto e condivisione senza pensare a porre
la questione di fiducia».
I sindacati però sono ancora
sul piede di guerra con SeI e
M5S che minacciano battaglia
in aula. Sul tavolo della discussione oltre la questione dei precari, la figura del "preside-sindaco" a cui il ddl assegna il potere di scegliere i docenti più
adatti e valutare quelli più meritevoli per cui sono stati stanziati 200 milioni di euro. Sono questi i punti più critici del testo di
legge contestato dai sindacati
che minacciano di bloccare gli
scrutini. Iniziativa di protesta
definita «inaccettabile» dal ministro per l'Istruzione Stefania
Giannini. <d presidi -Rambo esistono solo al cinema e non è vero che il preside può assumere
l'amico dell'amico» ha precisato Renzi nella sua "lezione"
on-line.
E nelle stesse ore in cui ieri il
ministro alle Infrastrutture,
Graziano Delrio annunciava lo
stanziamento di 400 miliardi di
euro per risanare l'edilizia scolastica, un istituto professionale di Empoli veniva evacuato a
causa di un incendio scoppiato
in un prefabbricato. Il tempo
per costruire una "Buona Scuola" è già iniziato.
:JRIPRODUZIONE RISERVATA
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IN PARLAMENTO
"
Pensioni: ora il Governo pensa al rimborso
per un solo anno, costo ridotto a2-3 miliardi
I
Davide Colombo'
Morando: per la Corte
troppi due a'nni di blocco
e la mancata progressività.
Poletti: a pagare non saranno
le generazioni future
_ _ _ _ _- - - - - l
Decreto legge lunedì, si cercano risorse per 2-3 miliardi per il 2015
Pensioni, orailgnvemo pensa
al rimborso di un solo anno
Davide Colombo
ROMA
Un rimborso in due tappe
per rispondere alla sentenza
della Corte costituzionale e nel
rispetto dell' equilibrio di bilancio. Il nodo della mancata rivalutazione delle pensioni superiori a 1.486 euro lordi verrà
sciolto con ogni probabilità dal
Consiglio dei ministri di lunedì
per decreto legge. Una norma
d'urgenza per restituire parte
dell'indicizzazione perduta
nel biennio 2012 e 2013 con un
criterio di progressività basato
sulle fasce di reddito pensionistico che potrebbe essere mole
to simile al décalage varato con
la legge di stabilità 2014 del governo Letta. Ma con l'introduzione di un tetto attorno ai
3.000-3.200 euro lordi oltre il
quale il blocco potrebbe esser
confermato.
Per conoscere lo schema
preciso dell'intervento bisognerà aspettare ancora qualche giorno mail sentiero sarebbe segnato. Con l'ipotesi, nuova tra le diverse sul tavolo, di
rimborsare uno solo dei due
anni bloccati dal "Salva Italia"
012012 e il 2013) per ridurre ulteriormente l'impatto sui conti
e con il ricalcolo delle indicizzazioni del 2014 e 2015. Le risorse dareperire sarebbero in calo
rispetto a quanto ipotizzato finora: 2-2,8 miliardi netti per
l'anno in corso, cui potrebbe
aggiungersi un altro miliardo
suglianniaseguireconrimborsi rateizzati, da definire con la
prossima legge di Stabilità.
L'intervento, che impatta come una tantum sul deficit nominale dell'anno in corso (resterà al 2,6% programmato)
verrebbe coperto utilizzando
gli accantonamenti di bilancio
per un importo equivalente a
1,6 miliardi (la differenza tra
deficit tendenziale e programmatico)e contando sulle maggiori entrate che si determinerebbero con la voluntary disclosure. Ma entrambe queste
fonti di copertura avranno comunque bisogno di una clausola di salvaguardia perché saranno verificate solo in sede di
assestamento.
Ma il fronte delle coperture
sarebbe ancora apertissimo. E
la soluzione che verrà individuata sarà letta con grande attenzione a Bruxelles, poiché da
essa dipenderà la decisione di
redigere o meno un rapporto
sul debito pubblico italiano ai
sensi dell'articolo 126.3 del
Trattato, come ha affermato ieri il commissario U e agli Affari
economici, Pierre Moscovici.
Un rilievo registrato dal ministero dell'Economia con una
nota di soddisfazione per i giudizi contenuti nella raccomandazioni e nella quale si fa nòtare
come «la Commissione ritiene
conforme alla regola del debito
l'impegno del governo a raggiungere l'obiettivo di medio
termine, ossia il pareggio di bilancio strutturale, nel 2017, e ad
implementare le riforme per
migliorare le performance del
Paese in termini di sviluppo,
competitività e creazione di
posti di lavoro». Mentre sul
problema dell'adeguamento
delle pensioni all'inflazione «il
governo - prosegue la nota - ha
già affermato l'intenzione di
presentare a breve una soluzione rispettosa del dettato della
Consultaeinlineacongliobiettivi di bilancio indicati nel Def».
Sulla questione ieri mattina il
premier Matteo Renzi e il ministro all'Economia Pier Carlo
Padoan hanno avuto un nuovo
confronto, al termine del quale
è stato deciso di convocare il
Consiglio dilunedìmasenzaindicare alcun ordine del giorno.
Oggi è probabile che il pre-consiglio fissi gli aspetti tecnici delle soluzioni possibili in attesa
della decisione politica.
Intanto sulla sentenza della Consulta il Governo ha fatto le sue prime comunicazioni in Parlamento. La prima
con il vicemimistro all'Economia, Enrico Morando, in
commissione Bilancio del Senato. La seconda nel question
time con il ministro Giuliano
Poletti alla Camera.
Faremo presto e bene, ha affermato Morando, secondo il
quale la Consulta ha indicato
due ragioni di illegittimità: «La
temporaneità, perché due anni
erano troppi, e la mancata progressività» dello stop all'indicizzazione. Sarebbe dunque
escluso, secondo questa lettura, che la Corte chieda il rimborso per tutti i pensionati interessati. «Non c'è il problema
della data delle elezioni» per
varare il decreto, ha detto il rni-
nistro della Lavoro alla Camera, l'obiettivo è di «arrivare
molto prima alla decisione».
Poletti ha soprattutto assicuratochelasentenzasaràapplicata
rispettando i principi di «equità
e senza scaricare ulteriori pesi
sulle future generazioni».
Unalineadiequitàcheèstata
sollecitata anche dal presidente dell'Inps Tito Boeri che, dopo aver confermato come l'Istituto sia pronto per far partire gli
adeguamenti, ha auspicato una
decisione «improntata. sull'equità non solo tra chi ha più e
meno, ma anche da chi è chiamatoadaredipiùedomaniavrà
di meno», ha detto in audizione
nella commissione sull'Anagrafe tributaria. Anche l'ex
commissario straordinario
dell'Inps, Tiziano Treu, ha suggerito la strada della solidarietà
sostenendo che si dovrebbe togliere qualcosa «alle pensioni
ricche per sostenere quelle povere». Secondo Treu vanno riviste le pensioni calcolate con il
metodoretributivo e quelle che
beneficiano ancora di rendimenti più alti della media come
quelle erogate da molti fondi
speciali «calcolando unprelievo di solidarietà sulla differenza» tra contributi versati e prestazione.
Dalle opposizioni continuano ad arrivare richieste di rimborsi integrali (Fratelli d'Italia
annuncia una class action all'Inps) mentre Cesare Damiano (Pd) è tornato a chiedere un
incontro tra Governo e parti sociali prima del varo del decreto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Lavoro e previdenza
Pag.61
Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
I
Data
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Foglio
14-05-2015
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TI decreto della sentenza pensioni
Mini-rimborsi oltre i 2.000 euro
'{lIn
La restituzione potrebbe essere completa solo fino a tre volte il minimo
ROMA La bozza del decreto legge sulle penSioni è pronta.
L'idea sulla quale il governo, in
prima linea i tecnici dèl ministero dell'Economia, 'sta lavorando è quella di rimborsare
tutto o quasi fino a 4/5 volte il
minimo. Sopra questa soglia
gli arretrati si ridurrebbero
molto velocemente. Un'ipotesi
potrebbe prevedere il rimborso
pieno per quella parte di asse:;;
gno fino a 1.500 euro lordi al
mese (tre volte il minimo), pe~
poi scendere all'80% del dovuto
tra i 1.500 e 2 mila euro, al 60%
trai2milaei 2.500 (cinque volte il minimo), per poi essere rapidamente azzerato per gli assegni più alti.
Sul piatto le risorse non sono tante: il Tesoro, come ha annunciato fin dall'inizio il ministro Pier Carlo Padoan, vorrebbe «minimizzare» la spesa. Al
unto che le ultime indiscrep. .
.
ZlOm parl.ano dI un ~sbors<?
non supenore a 2,5 miliardi di
euro nel 2015. Un miliardo e
600 milioni arriverebbe dal cosiddetto tesoretto, le risorse
aggiuntive stimate nel Def,
mentre il resto, confidano i tecnici di via XX settembre, si potrebbe trovare tra le pieghe del
bilancio e accelerando sulla
spending review, la revisione
della spesa pubblica.
Ma non è facile la strada che
il governo si trova davanti dopo
la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato il blocco della rivalutazione delle
pensioni nel 2012-13 deciso dal
governo Monti. Gli ultimi calcoli, depositati ieri in Senato
dal vice ministro dell'Economia E~ic? Morando, ~icon?
che restihJ!I"e tut:t0 a tutti per il
passato e l anno ID corso costere~~e, ~ netto della tasse, .11
milIard.I di euro. Q~alco~a ID
meno r.m~etto.alle s~e CIrCOlate nel gI.~~ scorSI, ma comunque pm di quattro volte la
esa ipotizzata dai tecnici. Ecsp
.
co perché ieri, quando lo stesso
Morando ha sottolineato che la
Consulta ha censurato la dura~
ta di due anni del blocco della
rivalutazione delle pensioni, è
spuntata anche !'ipotesi di correggere il meccanismo per uno
solo dei due anni coinvolti, dimezzando di fatto il costo dell'operazione. Le cose, però, potrebbero cambiare ancora.
n consiglio dei ministri, come previsto, è convocato per
lunedì prossimo. Al momento
l'ordine del giorno non c'è. E
forse non è un caso. Nel governo, e anche nel Pd, c'è chi preferirebbe rinviare la soluzione
a dopo le elezioni regionali di
fine maggio. Per questo non è
ancora escluso che lunedì, sul
tavolo del consiglio dei ministri, arrivi un testo che parli sì
di pensioni. Ma che Stabilisca
solo i principi generali dell'operazione, senza fissare fin
da ora soglie e percentuali,
senza dire· esattamente quanto
sarà rimborsato e a chi. Insomma un decreto ponte per un
percorso a tappe. I dettagli arriverebbero dopo, il governo potrebbe fissare un periodo di
tempo entro il quale completare tutte le simulazioni del caso.
Con la motivazione di fare le
cose per bene, evitando nuovi
rilievi della Corte costituzionale. E magari mettendo mano a
una riforma complessiva della
previdenza che riequilibri anche i sacrifici tra le generazioni, come ha ripetuto ieri in Parlamento il presidente dell'Inps
Tito Boeri. Un'operazione sul
medio-lungo periodo che intanto avrebbe il vantaggio di
far slittare il nodo rimborsi.a
dopo le elezioni di fine mese,
evitando di scontentare a pochi
giorni dal voto qualche milione
di pensionati che ancora sperano di avere indietro tutto il dovuto.
Enrico Marro
Lorenzo Salvia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La vicenda
e Èpronta
la bozza del
ministero
dell'Economia
che provvederà
a stabilire il
rimborso degli
arretrati per i
pen$ionati che
percepiscono
un sussidio
oltre tre volte il
minimolnps
per i quali era
stata bloccata
l'indidzzazione
alrinflazione
dal 2011
eLa
tentazione
però è rinviare
la decisione al
Consiglio dei
ministri di
lunedì,
attraverso un
prowedimento
che stabilisca
solo i principi
generali
dell'operazione
senza fissare
soglie e
percentuali dei
rimborsi ai
pensionati
Il Tesoro
Il Tesoro prepara il
provvedimento ma c'è
chi vorrebbe rinviare la
soluzione a dopo il voto
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14-05-2015
3
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I risparmi attesi dalla riforma Fornero
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
I
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015
5
1
Il premier e gli effetti della Consulta:
ma non rinuncio a interventi sul fisco
TI leader aveva studiato i possibili tagli delle tasse prima della sentenza
Il retroscena
di Maria Teresa Meli
ROMA Matteo Renzi incassa i
dati dell'Istat senza enfatizzarli troppo. li presidente del
Consiglio in questa fase difficile non vuole «trionfalismi»:
«Solo dati di fatto, non facciamoci prendere da facili entusiasmi».
E i dati di fatto, secondo il
premier, sono questi: «Nei
prossimi dodici mesi l'economia crescerà e allora anche i
gufi dovranno farsene una ragione». Il che non vuoI dire
che tutto fili liscio. Il macigno
della previdenza resta lì, anche
se il capo del governo inten4e
spostarlo più in là nel tema
risolvendo adesso solo utl
parte del problema.
«Calma e gesso» raccomanda Renzi ai suoi, quando affronta il delicato tema delle
pensioni. Il presidente del
Consiglio e il governo tutto si
aspettavano dalla sentenza
della Corte costituzionale un sulla spending review e sul ficontraccolpo di cinque miliar- sco, per abbassare le tasse e
di al massimo. Esattamente rendere sostenibili i tagli» ha
quanto aveva quantificato l'av- raccontato il premier a più di
un interlocutore fidato.
vocatura dello Stato.
Un contraccolpo duro, ma
Ora è ovvio che tutto questo
sopportabile per «!'impatto lavorio ora deve essere lasciato
sui conti pubblici». Così non è in sospeso, sebbene il presistato. E adesso questo è diven- dente del Consiglio non si rastato un impedimento per i segni del tutto ad archiviare
progetti del premier che, «con una pratica su cui aveva puntal1talia uscita dalla recessione e to molto prima della sentenza.
pronta per la ripresa», imma- TI tema del cuneo contributivo
ginava di <<poter trasformare le è ancora ben fisso nella mente
criticità in opportunità» e spe- di Renzi, anche se non può più
rava di riuscire «a risolvere an- essere, almeno al momento,
che questa questione com- una <<priorità». «Ma - spiega
plessa».
il premier ai fedelissimi - doMa, soprattutto, la sentenza vremo assolutamente invendella Corte costituzionale sulla tarci qualcosa nella prossima
previdenza è diventata l'osta- legge di stabilità per rendere
colo contro cui si infrange il strutturale la riduzione del culavoro, già avviato dal governo, . neo».
Già, restare fermi e hon
sul fisco. <<lo, prima della senpuntare
al tema del fisco, per il
tenza della Consulta, stavo facendo verificare le diverse op- presidente del Consiglio sazioni di abbassamento delle rebbe un errore, Come i dati
tasse: ci stavamo lavorando so- dell1stat confermano, «questo
do. Erano allo studio dei tagli è l'anno della ripresa», sottolialla pubblica amministrazione nea il premier. Che aggiunge:
che ci avrebbero poi consenti- «Non possiamo perdere queto di tagliare le tasse. Insom- sta opportunità, sarebbe una
ma, stavamo cercando di agire vera folliID>.
Renzi, com'è noto, è allergico all'immobilismo e per lui è
difficile rinunciare a un progetto che andava accarezzando da tempo. Per questa ragione si sente stretto in questa
contingenza. Ma in questa fase
gli tocca fare di necessità ,irtù.
Anche perché ha dei problemi
di non poco conto anche su un
altro fronte che gli «sta particolarmente a cuore». <<1a priorità adesso è la scuola» continua a ripetere il presidente del
Consiglio. Non a caso ha dato
mandato ai suoi di parlare, ieri, con i sindacati per vedere
quali siano i margini di manovra possibili. Le diplomazie
del Partito democratico e del
governo (Maria Elena Boschi,
Lorenzo Guerini, Matteo Orfini) sono all'opera. Si lavora soprattutto su Annamaria Furlan
più che,Su Camusso. L'approccio è quello del dialogo, con
una premessa che il premier
ritiene ineludibile: ~<Possiamo
migliorare il provvedimento,
questo è sempre possibile, però l'unica cosa che non possiamo fare è non muoverci e lasciare tutto com'è adesso».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pensioni
_1I30aprile
scorso la Corte
costituzionale
ha depositato
la sentenza con
la quale ha
bocciato il
blocco degli
adeguamenti
all'inflazione
delle pensioni
awenutonel
2012e2013
per decisione
del governo
Monti
_ Per le casse
dello Stato la
conseguenza è
pesante: la
stima varia da
un minimo di
4-5aun
massimo di 15
miliardi a
seconda della
platea di
pensionati che
si vuole
risarcire
la legge di Stabilità
5,5
milioni
i cittadini con
una pensione
pari al triplo del
trattamento
minimo che
avranno
benefici dalla
sentenza della
Consulta
Il premier ai suoi:
dovremo inventarci
qualcosa nella legge
di Stabilità
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COBBIEBE DELLA SEBA
Data
14-05-2015
Pagina
47
Foglio
1
Risponde Sergio Romano
IL CASO DELLE PENSIONI
E LA SENTENZA DELLA CORTE
Ègiusto che in nome dell'indipendenza della
Magistratura, la Corte costituzionale possa
emettere sentenze che potrebbero provocare danni
irreparabili al bilancio statale e in ultima analisi
anche il default dello Stato italiano?
Bruno DI Fabio
[email protected]
In merito al pronunciamento della Consulta
sull'adeguamento delle pensioni all'aumento del
costo della vita, le chiedo come sia possibile che
vengano approvati provvedimenti contrari ai
principi costituzionali. Per non essere costretti a
vergognosi passi indietro, il primo dovere di chi
siede al Parlamento, non dovrebbe essere quello di
conoscere a memoria la Costituzione?
L1liana Bido
[email protected]
caro Di Fabio, cara Signora,
ul Corriere del 12 maggio Sabino Casse se ha
già indicato le fonnule e i criteri a cui la Corte
avrebbe potuto ispirarsi per evitare una sentenza che rischia di mettere in serio imbarazzo le finanze del Paese. Ma non mi sembra possibile
introdurre una nonna che chieda espressamente a
un magistrato giudicante di pensare, quando emette
sentenze, ai loro effetti economici e sociali. Se lo facessimo, finiremmo paradossalmente per allargare il
potere discrezionale del magistrato riconoscendogli
competenze che non ha. Dobbiamo sperare che la
sua indipendenza e la sua coscienza gli suggeriscano
decisioni capaci di conciliare le esigenze della giustizia con quelle, come nel caso recente delle pensioni
da rivalutare, del bilancio nazionale. Le confesso, caro Di Fabio, che sarei più tranquillo se non avessimo
assistito onnai da parecchi anni alla crescita di un
potere giudiziario assetato di visibilità e alla carriera
di troppi magistrati che lasciano la toga per un seggio parlamentare o ministeriale.
Lei si chiede, cara signora Bido, perché i governi
S
prendano decisioni incostituzionali e dimostra così
di ritenere che gli articoli della Costituzione contengano verità chiare e indiscutibili. In realtà le «verità»
della Costituzione, come quelle di ogni legge dello
Stato, sono verità convenzionali, utili per regolare la
vita sociale, ma sempre soggettè a letture diverse. La
stessa considerazione vale per le sentenze. Non esisterebbero i ricorsi in appello se le nonne non fossero soggette alla possibilità di diverse interpretazioni.
Non vi sarebbe stata una votazione contestata per la
sentenza sul blocco delle pensioni se non fosse possibile avere su ogni materia pareri discordanti.
I sistemi migliori sono quelli che riconoscòno
esplicitamente la relatività delle verità giudiziarie. Un
caso particolarmente interessante è quello della Corte Suprema americana. Si compone di nove giudici
nominati a vita dal presidente degli Stati Uniti; e i
tempi della vita umana vogliono che ogni inquilino
della Casa Bianca nomini mediamente, nel corso del
suo mandato, uno o due giudici. Tutti sanno (e accettano) che il presidente nomina, sia pure con il necessario/consenso del Senato, giudici ispirati da principi
e linee politiche non troppo lontani dai suoi. II risultato è una combinazione di magistrati liberali e conservatori destinata a cambiare, anche per ragioni
anagrafiche, col passare del tempo. I mutamenti possono avere una influenza decisiva, anzitutto, sulle
leggi etico-biologiche, ma anche su quelle che concernono il finanziamento e la gestione delle campagne elettorali. Forse Al Gore, candidato democratico
alle elezioni presidenziali del 2000, avrebbe conquistato la Casa Bianca se il parere di un giudice conservatore della Corte Suprema, Antonin Scalia, non
avesse convinto i colleghi a interrompere la conta dei
voti in Florida, attribuendo così la vittoria al repubblicano George W. Bush.
Da quando qualcuno vorrebbe rifonnarla, la Costituzione della Repubblica è diventata agli occhi di
molti italiani un intoccabile oracolo. Ma anche gli
oracoli devono essere interpretati.
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Data
LA STAMPA
Pagina
Foglio
14-05-2015
7
1
il
Pensioni, la soluzione
è privilegiare i redditi bassi
Lunedì il decreto
per il rimborso
Boeri (Inps)
chiede equità
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
Bisogna fare alla svelta, «relativamente presto», ma soprattutto «bene». Il «relativamente presto», indicato
dal viceministro dell'Economia Enrico Morando, consiste in qualche giorno: un
Consiglio dei ministri è convocato per lunedì, e, anche se
l'ordine del giorno ancora
non c'è, è in quell'occasione
che arriverà con ogni probabilità il decreto del governo
per dare applicazione alla
sentenza della Corte Costituzionale del 30 aprile che
boccia il blocco dell'indieizzazione delle pensioni oltre
tre volte il minimo per due
anni, deciso nel 2012 sotto il
governo Monti. È atteso così
fra quattro giorni il testo che
il premier Renzi - ricevuto ieri
dal presidente Mattarella, con za». Come? Circola l'ipotesi di
cui ha discusso anche di que- restituire solo uno dei due ansto argomento - sarebbe stato ni di mancato adeguamento al
tentato di rinviare invece a do- costo della vita. Ma la soluziopo le elezioni Regionali. «lI mi- . ne più accreditata è quella che
nistro Padoan ci ha promesso prevede di privilegiare i redmisure nei prossimi giorni», diti più bassi: che si proceda
preme da Bruxelles il commis- cioè con rimborsi progressivi
sario europeo agli Affari eco- solo per i pensionati meno ab,nomici Pierre Moscovici.
bienti, da quelli che percepiscono tre volte la minima
L'equilibrio di bilancio
(1443 euro lordi) fino a un tetE poi c'è il «bene» evocato dal to massimo che dovrebbe colviceministro Morando, che si- locarsi fra i 2500 e i 3500 euro
gnifica muoversi «nel conte- lordi (tra cinque e sette-otto
sto della Costituzione», cioè volte la minima), per una spedi quell'articolo 81 riformato sa complessiva di circa 3,5 miproprio sotto il governo Monti liardi, di cui 1,6 preso dal coche «ci impegna all'equilibrio siddetto «teso retto» evocato
di bilancio»: tante le ipotesi dal governo qualche settimaancora sul tavolo per dare ap- na fa, e il resto dal rientro di
plicazione alla sentenza, e se capitali dall'estero.
anche Morando non si sbilancia, fornisce alcuni elementi La minaccia dei ricorsi
utili a capire la direzione del Un'ipotesi che vede sul piede
governo. «La Corte indica due di guerra chi sarebbe evenragioni di illegittimità - spie- tualmente escluso (aleggia
ga il viceministro - la tempo- già la minaccia di ricorsi), ma
raneità, perché due anni (di su cui il governo si sta orienblocco, ndr.) erano troppi, e la tando. «Affronteremo la simancata
progressività»: tuazione con spirito di equità,
quindi «credo che rimuovenall'interno del sistema prevido queste due ragioni di nega- denziale», garantisce il minitività si ottemperi alla senten- stro del Lavoro, Giuliano Po-
letti, «senza scaricare ulteriori pesi sulle future generazioni». Tasto su cui insiste anche
II presidente dell'Inps, Tito
Boeri: gli oneri «sono sopportabili per l'Istituto», il problema è piuttosto di «conti pubblici», ma certo «spero la scelta sia basata sull'equità non
solo tra chi ha di più e chi ha di
meno, ma anche tra chi ha
avuto di più e chi è chiamato a
dare di più ma avrà di meno».
Insomma, dice Boeri, «spero
ci sia equità non solo intragenerazionale con contributi più
alti da redditi più alti, ma anche intergenerazionale».
Le valutazioni
Tutta una serie di valutazioni
che il governo sta facendo.
«Ricordiamoci che questa
sentenza riguarda le pensioni
da tre volte la minima in su:
esclude cioè 11 su 16 milioni di
pensionati», considera il responsabile economico del
Partito democratico, Filippo
Taddei, «non riguarda cioè il
70% più povero», aggiunge.
Qualunque sia la scelta, a Palazzo Chigi sanno bene che il
rischio di una soluzione impopolare è alto.
I pensionati
Imeno
abbienti
potrebbero
essere i primi
a ricevere
i rimborsi
sulle pensioni
dopo il blocco
della
indicizzazione
miliardi
La spesa
prevista
peri primi
rimborsi
percemo
I pensionati
che non sono
toccati dalla
sentenza
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Quotidiano
Data
14-05-2015
Pagina
32
Foglio
1
Il parere della Commissione lavoro del senato al dlgs sul Jobs Act
Contratti, riordino vicino
Ma la clausola di salvaguardia deve sparire
P
iù semPh.·ficazione.
Contratto di lavoro a
orario modulato, per
ricomprendere tutte
le modalità di lavoro parttime e intermittente. E stop
alla clausola di salvaguardia, contraria agli obiettivi
del governo di contenere i
costi del lavoro. Sono alcune
delle osservazioni contenute nel parere (favorevole)
approvato ieri dalla commissione lavoro del sena- '
to sul decreto legislativo,
attuativo del Jobs Act, e
relativo al riordino delle
tipologie contrattuali. Il
documento, di cui era relatore Maurizio Sacconi,
rileva in primo luogo che
la clausola di salvaguardia
che prevede un eventuale
contributo di solidarietà per
datori di lavoro e autonomi
nel caso di insufficienza
delle risorse «si pone
in evidente contraddizione con l'indirizzo
perseguito dal governo in termini di contenimento del costo
in,diretto del lavo-
ro» e «ne propone quindi la
soppressione o la sostituzione con altre modalità di
copertura». Più in generale,
la commissione ritiene che il
decreto costituisca solo una
«anticipazione parziale» rispetto al varo di un «Testo
unico semplificato, innovativo delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro».
Si ribadisce infatti la necessità di semplificare ulteriormente
le disposizioni,
per esempio
attraverso un
più ampio e
più semplice
modello di contratto a orario
modulato tale da includere
tutte le modalità di lavoro
parziale e intermittente. Per
quanto riguarda la distinzione tra lavoro dipendente e
indipendente la commissione, ha spiegato il relatore, ha
sconsigliato il criterio della
ripetitività della prestazione
perché proprio anche delle
attività più genuinamente
autonome, anche quando ad
alta qualificazione. Il testo
approvato dal governo prevede infatti che dal IO gennaio 2016, le collaborazioni
che realizzano prestazioni
esclusivamente personali,
continuative, di contenuto
ripetitivo e le cui modalità>
di esecuzione siano organizzate dal committente anche
con riferimento ai tempi e
luogo di lavoro (si tratta, in
sostanza, degli indici «critici» di autonomia delle collaborazioni, costruiti nel
tempo dalla giurisprudenza), siano considerate
come rapporti di lavoro
subordinato». Sopravvivono solo le collaborazioni disciplinate da
accordi collettivi; o prestate
nell'esercizio di professioni per le quali è necessario
l'iscrizione ad albi; o relative
a funzioni di amministrazioc
ne e controllo o in collegi e
commissioni; oppure relative
a prestazioni di lavoro rese a
favore di associazioni e società sportive riconosciute dal
Coni. Il parere invece conferma il criterio secondo il quale il committente determina
le modalità, in particolare di
tempo e di luogo, della prestazione aggiungendovi la
«unilateralità» di questo suo
potere in modo che sia evidente il rapporto gerarchico
con il prestatore. Lacommissione ha poi indicato i casi
in.cui, per le caratteristiche
del contesto produttivo o del
finanziamento dei progetti,
esse devono ritenersi genuine e perciò legittime. Infine, i senatori hanno dato
parere favorevole, anche in
questo caso con osservazioni, al provvedimento con le
«Misure di conciliazione su
esigenze di cura, vita e lavoro».
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14-05-2015
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Pensioni, spunta l'ipotesi rinvio
~Il
~Il
premier pensa a un decreto per congelare i rimborsi. Il Tesoro per una soluzione rapida
Pil torna a salire: +0,3%, mai così da 4 anni. Ve: ok alla flessibilità, 'ma rischi per il 2016
RO~.!I Spunta l'ipotesi di rinviare per decreto i rimborsi delle
mancate indicizzazioni delle
pensioni a settembre. Matteo
Renzi non si è lasciato convincere dalle argomentazioni del
ministro dell'Economia Padoan, che spinge invece per una
soluzione rapida. I dati Istat
del primo trimestre 2015 confortano il Governo: il Pil torna
a salire (+0,3%), come non ac-
cadeva da quattro anni. E l'Ue
raccomanda: sì alla flessibilità ma ci sono rischi per il
2016.
Bassi, Carretta, Conti
e Franzese da pago 2 a pago 5
Pensioni, Renzi tenta il rinvio
con rimborsi solo a settembre
~ Il
decreto potrebbe limitarsi a congelare ~ Ma il ministro dell'Economia insiste
la situazione e fermare l'ondata di ricorsi per una soluzione rapida e a basso costo
LA SCELTA DI PRENDERE
TEMPO SAREBBE
GIUSTIFICATA
DAL RISpm-o
DEll'ARTICOLO 81
DELLA COSTITUZIONE
SPALMARE
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Quotidiano
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L'Italia è fuori dalla recessione
Pil oltre le attese: più 0,3 per cento
Il dillo miglinre da quottro anni. Padoan: lo 0,7 è a portata di mano
alludlil Mann
" ROMA
PiÙ D,3%. II dato del PiI nel ptima trimestre dell'anno è dì quelIi
appena positivi. Quanto basta però e questo conta - per cettificare che l'Italìa è fuori dalla recessione, Quanto basta per far dire a
Matteo Renzi che è una «giomata
di passi avanti, ma c'è ancora molto da filre e non si molla}), anche
perch é "non mi accolltt~nto dì crescere dello 0,3 neI PiI». Un modo,
più che altro, perschennirsì, mentre tocca al ministro dell'Economia. Pier Carlo Padoan, timre fuori la soddisfazione ciel governo:
,di dMo è supelÌore alle nostre
aspettative. E se è presto percallta-
Il premier Renzi non molla:
«C'è ancora malta da fare,
di certo non mi accontenta"
re vittoria, è comunque il segnale
clelia svolta im!)I\,ssa all'economia dalle politiche del governo»,
L' etTen o
si sottolinea da Via
XX Settembre - è che il dato "n~n­
de ancora piil a pOltata di mano il
raggiungimento dell'obiettivo di
crescita dello Q, 7% ilei 2015, indicato nel DeDl,
BEN PiÙ CAUTI, però, SOIl o i vertid di imprese (<<clato positivo,
ma nOli entusiasmante», per il presidente di Confindustria, Giorgio
Sqnillzi) e siudacati (<<hl crescita
potrebbe essere ben superiore»,
accusa Susanna Camusso). Decisamenle caustici Beppe GIiUo -
<<.\1a quale ripresa. Sono solo balle del govemo» e Nichi Vendola: "Solo una cru10lina elettorale»,
Ma tomÌ<uno ai dati, La crescita
su base allnua e nulla, ma quello
che vale è la ricomparsa del pìÌl su
base trimestrale: meglio deIIe previsioni degli analisti. Come I a
Germania, ma la melÌl clelia Franda. Un pelo sotto la media
de1!'Eurozona (+O,491i), Tanto
che per n'ovare ulla pelfomlance
migliore bisogna tornare indietro
di quattro ;lUll~ primo trimestre
2011, quando il Fil ha segnato un
+0,4%, E per trovare un precedente anche minimamell te lx>siti\'0 aCCOlTe dandare al terzo n'ime8tre del 2013 (+·0,1%), La variazione ormai incamerata per 1',10110 in corso è, dunque, dello 0,2%.
PER L'ISTAT. in particolare, l'incremento è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti deU'Ill"l'icoltura e deIl'judllsttia
e lIna sostan ziale stazi onarietà Ilei
selyizi. Mentre dal lato della domanda si registra un colltlibmo
Ix>si tivo della componente nazionale maggiore dell'apporto negativo della domanda estera netta,
Ottimisti gli addetti ai lavoli italiani. E possi bile UII 'accelerazione della crescita già dal trimestre
in corso, per il snrior" fCl1I!OlIIist di
Intesa Sanpaolo, Paolo ..\'i am eli,
Un pIimo passo impoltalHe per
l'uscita daUa cris~ per il cen tra
studi bolognese PromotOI~ menn-e il capo'" economista di Nomi8ma, Sergio De Nardis, cOllsidel'll
raggiungibile lo 0,7% ipotizzaro
dal Def Mentre il presidente
dell'istituto tedesco Diw, Marcel
Fratzscher, purappn:~zzando Renzi. si mostra pessimista sul [unlI'o
del Paese.
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IL CAMMINO DELLE RIFORME ._._______
L'Ue raccomanda un
aggiustamento di bilancio
dello 0,25% deL PiL neL
2015 [0,1 0/0 neL 20161 e
attuare le privatizzazionL
Il governo punta a
completare la delega
fiscaLe entro settembre.
Entro fine anno
dovrebbero arrivare
poi le quotazioni dì
Poste ed Enav
I~c.
!'
::::es chiede misure
vincolanti per affrontare le
deboLezze nella
Il gOV€! mance delle banche
I Un particolare il ruolo
d,ef·lle fondda[ll ioni I. Dop ,o la
l. rI orma e .e popolan,
priorità del governo è
creare di una 'bad bank'
per risollevare le
banche dai crediti
in sofferenza
'l
Ue
L'Italia deve adottare
il
e
il .. ,,,,,,,,n.-t,,
e
che r Agenzia
per la coesione territoriale
sia
operativa
in modo che la
dei fondi europei
in misura
marcata»
Entro L'anno devono essere
introdotte misure
vincolanti sui termini
di
n ..o,o:rF"'"
Incassato l'ok suUobs Act,
all'Italia viene chiesto di
definire un
di
contrattazione di secondo
livelLo, Per combattere la
disoccupazione
il governo deve acceLerare
sulla riforma della scuoLa
ed estendere
l'educazione
terziaria
professionale
e
carburanti è ancora
pendente in
Parlamento
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I ::P;ii,\N'$\i"i1.#'iér".l":i1"ii1i1~':i::i"':ii';.\;:i.·cji1",J,·1\1,)1•.\,.)1,,:/)1:
' RIFORME PER LA CRESCITA
l La seconda
I
navigazione
che attende
I
Renzi
I
di Guido Gentili
a svolta c'è ed è merito del
Governo. No, ammesso che
cisia(per BeppeGrilloèuna
«balla» ) l'Italia raccoglie per ora
solo ed esclusivamente i frutti
dell'euro debole, del calo del
prezzo del petrolio e della nuova
politica monetaria espansiva della Bce voluta da Mario Draghi.
Una lettura politica dell'atteso
dato Istat sulla crescita del PiI
(+0,3%, superiore all' atteso
L'ANALISI
Guido
Gentili
Laseconda
•
•
navzgazzone
che attende
Remi
• COllnlllla da pagina 1
utto vero. Oggi lo
sviluppo dello 0,7% è
più vicino e c'è da
augurarsi che la ripresa
prenda anzi velocità. Però il
+0,3% dice appunto anche
altre cose, tralasciando la
tentazione sciagurata di
equipararci alla Germania o al
Regno Unito, che pure hanno
chiuso a +0,30/0 deludendo le
aspettative. Infatti l'Eurozona
a 19 paesi membri e l'Europa a
28 certificano comunque una
risalita media dello 0,4% e, in
particolare, la Francia fa
+0,6% e la Spagna +0,90/0. In
termini di crescita, e a parità
dei venti esterni favorevoli,
siamo insomma relativamente
+0,2%) nel primo trimestre 2015
rispetto ai precedenti tre mesi
conduce dritti in un vicolo cieco
dove punti di vista opposti a prescindere s'infrangono gli uni sugli altri. Il che contribuisce al solo
sviluppo del frastuono.
Come spesso capita, il problema è complesso. Tanto più considerati il dato parallelo del ritorno
ad aprile della deflazione (prezzi
a -0,1%) e la "promozione" della
i Commissione Europea che tuttavia continua a te.nere l'Italia sotto
I stretta osservazlOne.
I Ci sono ragioni per cominciare
. ad essere più ottimisti (l'uscita
dalla peggiore recessione della
storia repubblicana sarà tale
quando il14agosto l'Istat comunicherà il dato sulla crescita del Pil
del secondo trimestre 201 5) mace
ne sono diverse altre che impon! gono dosi massicce direalismo.A
i partire dalla domanda su come
. avanzerà la barca Italia quando
I saranno calati o caduti del tutto i
ventifavorevoliesidovràremare
a forza di braccia, per stare alla fa-
nuova coppia forte del fronte
mediterreneo. Fatto che
indica la necessità per l'Italia
di correre più veloce, tenuto
anche conto che il livello del
nostro PiI resta inferiore di
oltre il 9°1o i picchi precedenti
la Grande Crisi.
È qui che il discorso si
sposta sulla "promozione" di
Bruxelles che non mette in
discus~ione la flessib~tà?i
I bilanclO accordata e giudIca,
in positivo, «ambiziosi» i
progetti riformisti del
Governo Renzi. Però attende
I di conoscere la soluzione che
Romametteràincampoper
risolvere il caso-pensioni
sollevato dalla Corte
I Costituzionale e insieme per
rispettare gli impegni presi in
Europa. E in vista della legge
di Stabilità 2016 mette le mani
avanti ricordando che l'Italia,
pur dovendo ridurre il deficit
strutturale di appena lo 0,1%
del Pil, rischia un
deterioramento del Pil pari
allo 0,2%. Cosa che potrebbe
condurre a una "deviazione"
da far rientrare. Di nuovo, il
tema di una crescita debole
che assieme all'alto livello del
debito collocano l'Italia tra i
paesi con «squilibri eccessivi»
. che necessitano «azioni
decise e un monitoraggio
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mosa metafora marinara di Platone. Quella "seconda navigazione" decisiva di cui lo stesso Matteo Renzi, testimonial della "generazione Telemaco" col
discorso di apertura del semestre
di presidenza italiana in Europa,
si dovrà comunque fare carico.
La crescita nel primo trimestre
dello 0,3°/0 del Pil, guidata daaf,'Ticoltura e industria e trainata dal
risveglio della domanda interna,
è incoraggiante, rappresenta il livello più alto dal 2011 e indica secondo l'Istat una variazione «acquisita» - cioè calcolata ipotizzando per i restanti trimestri 2015
variazioni congiunturali nulle pari a +0,20,'b. I previsti progressi
nei mesi successivi faranno alzare questo dato minimale. Il Governo prevede un +0,7% per il
2015 ed ora il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan osserva
che l'obiettivo è «a portata di mano» ma che non bisogna «cantare
vittoria».
privatizzazioni, soluzione del
problema dei crediti
deteriorati delle banche,
riduzione del fisco sul lavoro,
modemizzazione della Pa,
sviluppo della contrattazione
di secondo livello, giustizia
più veloce. In pratica, la
"seconda navigazione" che
deve affrontare Renzi.
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Ve: oka1laflessibilitàper l'Italia
Ancora squilibrio eccessivo sul debito: necessarimonitoraggio e misure decisive
to dei servizi e l'ambiente economico; le reti infrastrutturali;
l'innovazione e l'istruzione; la
La Commissione europea modernizzazione della pubbliha presentato ieri nuove racco- ca amministrazione.
mandazioni-paese nelle quali
A differenza che nel recente
ha fatto propri gli obiettivi di bi- passato, le raccomandazioni di
lancio e di riforma del Docu- quest'anno sono tendenzialmento economico e fInanziario mente in sintonia con gli impedel governo italiano. Per quanto gni del governo italiano. Non
riguarda il 2016, Bruxelles ha per altro, il vice presidente della
confermato di accettare che Commissione europea Valdis
l'Italia riduca il defIcit struttura- Dombrovskis ha defInito il prole diappenalo 0,1% del prodotto grammaitaliano «intenso e aminterno lordo, maha alluso al ri- bizioso». BenefIciando di maschio che il paese non riesca a guanimitàsulfronte della correraggiungere questo obiettivo, zione del defIcit, il governo «dealla luce tra le altre cose di una: ve continuare il proprio lavoioe
crescita che potrebbe deludere. adottarelemisurepromessenei
I suggerimenti all'Italia devo- campi della pubblica amminino servire a migliorare la com- strazione,dellavoroedelfIsco,>.
petitività del paese, irì ritardo
«Nel 2016, l'Italia dovrebbe
cronico, e riguardano il risana- migliorare il suo saldo struttumento di bilancio; la tassaZione rale di almeno lo 0,1% del Pil, te(alleggerendo le imposte sul la- nuto conto della deviazione acvoro «ancora eccessivamente cettata sulla base della clausola
elevate»); il riassetto del settore delle riforme», si legge nel docreditizio (troppo spezzettato); cumento presentato dall' esecuil mercato del lavoro e la con- tivo comunitario. «Ciò detto,
trattazione collettiva; il merca- . stando cosìle cose, le previsioni
BedaRomano
ROMA. Dal nostro corrispondente
della Commissione mostrano
un deterioramento del Pil dello
0,2% dal quale emerge il rischio
di una qualche forma di deviazione.Diconseguenza, ulteriori
misure saranno necessarie».
Bruxelles lascia aleggiare il
dubbio che 1'.Italia non riesca a
mettere a segno un taglio strutturale del disavanzo dello 0,1%
l'anno prossimo. La presa di posizione è per certi versi di
prammatica. Si basa su differenti proiezioni economiche
tra Roma e Bruxelles, e in assenza ancora di una qualsiasi
bozza di Finanziaria per l'anno
prossimo: mentre il ministero
dell'Economia prevede per il
2016 un disavanzo nominale
dell'1,8%,laCommissionesibasa su un defIcit sempre nel 2016
del2,0%delPil.
Secondo Bruxelles, l'Italia
deve utilizzare eventuali eccessi di bilancio (windfalls ininglese, tespretti) per ridurre l'indebitamento.D'altrocanto,ildebito continua ad essere uno squilibrio eccessivo che richiede
«misure decisive» e «monitoraggio specifIco». In una ottica
italiana,l'importanteèchel'esecutivo comunitario abbia fatto
propri obiettivi di fInanza pubblica modesti, nonostante 1'elevatissimo debito pubblico, accettando nei fatti unrisanamento più morbido in cambio di riforme più incisive.
Per quanto riguarda larecente sentenza della Corte costituzionale, che considera priva di
validità la scelta del governo di
abolire l'indicizzazione all'ÌIiflazionedialcunepensioni,Bruxelles si attiene alle promesse di
Roma di rispettare gli impegni
di bilancio. La COIlllPÌssione ha
chiesto ieri all'Italia di compensare «in modo appropriato» i
nuovi costi permanenti derivanti dalla sentenza in modo da
mantenereildeficitsottoal3,0%
del Pil e comunque da raggiungereilpareggiodibilancioentro
i termini previsti.
, «(HJPRO[:Ll!ONI:~I'iERVATA
Apag33
Le raccomandazioni bancarie
Impegni conformi con la regola del debito
Soluzione pensioni in linea con il Def
Inps pronto a intervenire
Il presidente Boeri auspica una decisione
improntata all'equità intergenerazionale
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Le richieste della Commissione Ue
Aggiustamento strutturale dello 0,25%
Piano strategico e agenzia della coesione
Adottare le riforme
La Commissione Ue raccomanda all'Italia
«un aggiustamento di bilancio verso
l'obiettivo a medio termine pari ad almeno lo
0,25% del Pil nel2015 e allo 0,1% ne12016,
adottando le necessarie misure strutturali sia
nel 2015 che ne12016, tenuto conto dello
scostamento consentito per l'attuazione di
importanti riforme strutturali». Vanno poi
attuate le privatizzazioni, per ridurrei!
debito, e la delega fiscale entro settembre
2015, con la revisione delle agevolazioni·
fiscali, dei valori catastali ei! miglioramento
del rispetto della normativa tributaria
La Commissione Ue dedica alle
infrastrutture un punto a parte delle
raccomandazioni: l'Italia deve «adottare
il piano strategico nazionale della
portualità e della logistica previsto, in
particolare per contribuire alla
promozione del trasporto intermodale
mediante migliori collegamenti». Poi
bisogna «assicurare la piena operatività
dell'Agenzia per la coesione territoriale in
modo da determinare un sensibile·
miglioramento della gestione dei fondi
della Ue»
Sul fronte riforme, la Commissione Ue
chiede all'Italia di <ladottare e attuare le
leggi in discussione intese a migliorare i!
quadro istituzionale e a modernizzare la
pubblica amministrazione». Il riferimento è
alla «ambiziosa riforma della
Costituzione», attesa perfiì1e 2015.
Occorre poi «riformare l'istituto della
prescrizione entro la metà del2015 e fare in
modo che le riforrre adottate per migliorare
l'efficienza della giustizia civile
contribuiscano a ridurre la durata dei
.procedimenti»
Risolvere il nodo della governance
Nuovi contratti e riforma della scuola
Meno oneri amministrativi e normativi
«Dalla fine del20081a quota dei crediti
deteriorati del settore bancario italiano è
aumentata vertiginosamente», osserva la
Commissione Ue. Per questo, occorre
«i ntrod urre mis ure vi ncola nti entro la
fine del2015 per risolvere le debolezze
che permangono nel governo societario
delle banche, con particolare riguardo al
ruolo delle fondazioni, e adotta re
prowedimenti per accelerare la
riduzione generalizzata dei crediti
deteriorati»
Per la Ue bisogna «adottare i decreti
legislativi riguardanti il ricorso alla cassa
integrazione guadagni, la revisione degli
strumenti contrattuali, l'equilibrio tra attività
professionale e vita privata e il rafforzamento
delle politiche attive del mercato del lavoro».
Altre priorità, «istituire un quadro efficace
per la contrattazione di secondo livello;
nell'ambito degli sforzi per ovviare alla
disoccupazione giova nile, adottare e attuare
la prevista riforma della scuola eampliare
l'istruzione terziaria professionalizzante»
Le raccomandazioni Ue puntano
sull'attuazione della «Agenda per la
semplificazione 2015-2017, per snellire gli
oneri amministrativi e normativi». Bisogna
poi «adottare misure perfavorire la
concorrenzaintutti i settori contemplati dal
diritto della concorrenza eintervenirein modo
deciso sulla rimozione degli ostacoli che
permangono». Infine, occorre «garantire la
rettifica dei contratti di servizi pubblici locali
che non ottemperano alle disposizioni sugli
affidamenti "in-house" entro la finedel2015»
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14 maggio - SNALS Lombardia