LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE La certificazione delle competenze rappresenta un processo articolato (composto da metodi, strumenti, regole, procedure) attraverso il quale si attesta pubblicamente l’acquisizione di competenze e la si formalizza in un documento ufficiale. Il tema ha acquisito nell’ultimo decennio una centralità all’interno dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro, di cui sono testimonianza i numerosi provvedimenti normativi prodotti a livello nazionale e di singole legislazioni regionali. Sulla scorta di una serie di raccomandazioni comunitarie, la certificazione delle competenze è oggi concepita come uno dei principali strumenti finalizzati a supportare, da un lato a favorire la mobilità di studenti e studentesse, dei lavoratori e delle lavoratrici, dei cittadini e delle cittadine, nella più ampia prospettiva della lifelong learning, dall’altro a valorizzare il patrimonio di esperienze e competenze maturato dalle persone. In Italia, come del resto negli altri Paesi europei, affrontare il tema della certificazione delle competenze significa agire su due diverse dimensioni: • La dimensione territoriale, che prevede una cogestione in senso verticale delle competenze istituzionali tra un livello nazionale di definizione di standard minimi (standard formativi, standard professionali, standard di erogazione dei servizi) e un livello regionale di declinazione degli standard nazionali in specifici indirizzi e indicazioni attuative per la certificazione delle competenze e il riconoscimento di crediti formativi; • La dimensione intersistemica, che prevede l’integrazione tra i diversi sistemi dell’offerta di istruzione, formazione (anche professionale) e lavoro, mediante una declinazione in senso orizzontale dei rapporti tra i diversi attori, allo scopo di favorire l’adozione di un linguaggio comune e la messa in trasparenza degli apprendimenti, attraverso specifici dispositivi in grado riconoscere e di attestare le competenze acquisite in contesti formali, non formali e informali. COSA È LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Il termine certificazione assume diverse sfumature di significato all’interno dei sistemi regionali, secondo l’accento posto sull’intero processo (sistema di certificazione) o sul singolo atto certificativo (pubblica attestazione). Nel primo caso, certificazione indica l’insieme dei dispositivi, delle procedure, degli strumenti che traducono operativamente gli indirizzi e le linee guida nazionali oppure regionali e rendono possibile certificare competenze acquisite in diversi contesti di studio, di lavoro, di vita. Nel secondo caso, si pone l’accento sulla fase finale del processo, mediante la quale un organismo pubblico e/o privato (ma accreditato ed abilitato, in funzione delle specificità del sistema regionale di competenza) rilascia un apposito documento che attesta formalmente la padronanza di determinate competenze riconosciute, corrispondenti a specifici standard formativi e professionali nazionali e regionali e quindi spendibili ai fini di un riconoscimento di crediti formativi o nell’ambito dei servizi per il lavoro per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. PERCHÉ CERTIFICARE LE COMPETENZE Diverse sono le ragioni che giustificano l’implementazione delle pratiche di certificazione delle competenze: • Facilitare il riconoscimento e la spendibilità delle acquisizioni che i soggetti hanno maturato in contesti diversi di apprendimento formale, informali e non formali; • Supportare le persone e le organizzazioni nell’elaborazione di percorsi di sviluppo delle professionalità, con riferimento a persone sia occupate sia in cerca di occupazione o che si trovano inserite in processi di riqualificazione professionale; • Migliorare la trasparenza e la leggibilità dei documenti di attestazione integrando la prospettiva del riconoscimento di un titolo formale e proponendosi quale procedura di riconoscimento sostanziale di conoscenze, abilità e competenze acquisite; • Facilitare il dialogo tra sistemi diversi (istruzione, istruzione e formazione professionale, lavoro) identificando nella competenze l’unità minima di riconoscimento, adottando un linguaggio uniforme e condiviso, utilizzando procedure e strumenti di certificazione confrontabili. Istituto Italiano di Valutazione, via G. Guerzoni, 15 20158 – Milano Tel. +39.02.6709556; Fax +39.02.6703052; www.valutare.org REALIZZARE LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE I processi di certificazione, a prescindere dalla specifica disciplina regionale, fanno riferimento a competenze comunque acquisite da un soggetto (studente/ssa, lavoratore/trice, cittadino/a) indipendentemente dal contesto di apprendimento. La certificazione in esito a percorsi formali è una fase che segue e conclude la fase di erogazione dei percorsi stessi e prevede, di norma, una o più prove di valutazione finale. In caso di competenze acquisite in ambito non formale e informale, la certificazione assume invece il valore di un servizio indipendente che si offre a singoli/e cittadini/e, ad organismi pubblici e/o accreditati che operano nel sistema di istruzione, istruzione e formazione professionale o alle organizzazioni del mondo del lavoro, previa una fase di ricostruzione e successiva validazione degli apprendimenti. In questi casi la ricostruzione del patrimonio di esperienze e competenze acquisite può diventare requisito essenziale per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, per lo sviluppo di carriera, per la riqualificazione professionale e più in generale per la gestione dei processi di transizione tra istruzione, formazione, lavoro, come strumento di supporto ai servizi di orientamento formativo e lavorativo. Nell’impostazione proposta la certificazione delle competenze diventa inoltre strumento preliminare alla registrazione delle competenze nel libretto formativo dei cittadino di cui all’art. 2 del d.lgs. 276/03. Il processo di certificazione è costituito da quattro livelli/fasi di erogazione del servizio: 1. Informazione: è il momento di ingresso al processo di certificazione e presenta la doppia finalità di illustrare al destinatario le caratteristiche del servizio (regole, procedure, opportunità, impegni…) e di conoscere la persona, per effettuare una prima analisi dei bisogni; 2. Analisi e ricostruzione degli apprendimenti: è la fase finalizzata alla messa in trasparenza delle competenze. Nel caso di apprendimenti acquisiti in contesti non formali e informali, sono in atto sperimentazioni e pratiche che utilizzano il modello della VAE (validazione degli apprendimenti esperienziali); 3. Valutazione: in funzione degli specifici indirizzi regionali, la fase di valutazione è di norma declinata sotto forma di prove di valutazione o di evidenze documentali riconosciute, che attestano il livello di padronanza di una competenza; 4. Certificazione/attestazione finale: è la fase di formalizzazione che prevede l’utilizzo dei formati di certificazione regionali e la successiva registrazione delle competenze nel Libretto Formativo del Cittadino. Nel caso in cui la certificazione sia posta in essere a valle di un percorso formativo formale, le fasi 1,2,3 sono integrate al processo formativo e pertanto già assolte. PROPOSTE CONSULENZIALI L’Istituto Italiano di Valutazione si propone quale partner qualificato nella realizzazione delle seguenti attività: 1. Formazione degli operatori, volta a sviluppare conoscenze sui modelli di certificazione e capacità di preparare e utilizzare strumenti e dispositivi specifici da adottare in riferimento agli ambiti formali ma anche non formali e informali 2. Consulenza alla progettazione di strumenti e dispositivi di certificazione in applicazione agli specifici orientamenti regionali in riferimento agli ambiti formali ma anche non formali e informali 3. Accompagnamento personalizzato all’implementazione di pratiche di certificazione delle competenze acquisite in ambito formale, non formale informale. Azioni di consulenza e supporto agli aspetti operative delle pratiche di certificazione, in relazione alle specificità regionali e alle caratteristiche delle competenze riconosciute come certificabili. 2