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Domenica 25 gennaio 2015
ANNO L NUMERO 21 EURO 1,40*
Mille ingressi l’anno con documenti falsi
Malpensa, via libera ai terroristi
MentreTripoliammetteche itagliagoledellaLibia controllanoiltrafficodeiclandestiniversol’Italia,siscopreun’altraclamorosa
falla nel sistema di sicurezza: mancano poliziotti,all’aeroporto chi dovrebbe essere arrestato viene solo denunciato.E poi si dilegua
VIENI A TROVARCI ANCHE SUL SITO
di MAURIZIO BELPIETRO
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni
non è un uomo particolarmente noto
per il coraggio, prova ne sia che in oltre
sessant’anni, quattordici dei quali trascorsi in Parlamento, fino a ieri nessuno si era mai accorto di lui. Inspiegabilmente, qualche giorno fa, il numero
uno della Farnesina ha però dimostrato
di avere fegato, dichiarando pubblicamente che tra i profughi in arrivo in Italia si possono nascondere anche dei terroristiislamici. Nulla di sconvolgente, almeno per noi che da tempo segnaliamo il pericolo, ma qualcosa di rivoluzionario per un ministro appartenente ad
un governo che ha deciso di mettere la
sordina ai rischi di infiltrazioni degli integralisti. Infatti, dopo aver dichiarato
ciò che è ovvio e cioè che l'Italia non è in
grado di controllare che intenzioni abbiano le persone giunte sulle nostre coste, Gentiloni si è subito pentito, rimangiandosi ciò che aveva appena detto e
assicurando che chi sbarca nel nostro
Paese non è pericoloso e dunque non
c’è motivo di allarmarsi. Dichiarazioni
alla camomilla che fanno il paio con
quelle degli inquirenti incaricatidi occuparsi della rivolta nel carcere di Padova.
Nonostante alcuni agenti penitenziari
abbiano rischiato di fare la fine di alcuni
ostaggi dell’Isis e alcuni abbiano dovuto ricorrere alle cure dei sanitari,gli investigatori si sono affrettati a rilasciare ricostruzioni rassicuranti. Poco importa
che i rivoltosi inneggiassero allo stato
islamico e neppure che con il temperino in mano gridassero «Allah è grande», al pari dei vari Kouachi e Coulibaly.
Ciò che conta è rasserenare gli animi e
rinviare il più possibile l'adozione di misure di sicurezza. I controlli, si sa, spaventano e generano domande sui pericoli cui si va incontro (...)
segue a pagina 3
Obama addestra in Siria
cinquemila futuri jihadisti
di GIANANDREA GAIANI
a pagina 4
Da Jobs Act
a VeryBello
Così il governo
ci rende ridicoli
di GIAMPAOLO
PANSA
La ditta dei Due Premier
Un regime che spaventa
La crisi politica italiana avanza a
grandi passi. Procede con gli stivali delle sette leghe, dunque risulta persino più veloce
del suo attore numero
uno, Matteo Renzi.
Lo sfacelo dei nostri
partiti ci fa toccare
record mai conosciuti prima. Da
qualche giorno abbiamo in casa
un mostro che
non esiste in
nessun’altra nazione del mondo: il governo dei due Premier.
Al ragazzone fiorentino si è aggiunto il vegliardo di Arcore, Silvio Berlusconi. (...)
di FRANCESCO BORGONOVO
A questo punto sarebbe sacrosanto scegliere come presidente della Repubblica
Francesco Rutelli, perché alla fine dei conti è la figura più rappresentativa dell’Italia
di oggi. Non tanto per la sua carriera (...)
segue a pagina 11
segue a pagina 9
Apertura dell’anno giudiziario
Troppo potere ai pm:
lo dicono anche i giudici
di FAUSTO CARIOTI
di CARLO PELANDA
di ATTILIO BARBIERI
Il Pil italiano 2015 crescerà solo di un misero
0,4% come ora previsto oppure il megastimolo
della Bce potrà produrre una crescita maggiore?
Sintetizzo qui una prima simulazione fatta dal
mio gruppo di ricerca. Fino a mercoledì scorso
c'erano dubbi sull'effetto (...)
Questa domenica 25 gennaio potrebbe riservare parecchie sorprese. Non solo politiche. Il vento anti euro che spira da Atene minaccia di cambiare parecchio la geografia finanziaria oltre che
politica del Vecchio Continente. Non è detto che
si verifichi il terremoto temuto (...)
Sembrava un pistolotto accademico, di quelli che certi magistrati orfani di cattedra universitaria rifilano alla platea nelle occasioni istituzionali, come appunto l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Anche il titolo che Giovanni Canzio
aveva dato a quella parte della sua
relazione pareva fatto apposta per
ottundere i sensi: «Il “tempo” e la
“giustizia” fra rito mediatico e processo». Invece, sorpresa: c’è più
critica dei vizi delle toghe nelle parole che il presidente della Corte
d’Appello di Milano (...)
segue a pagina 6
segue a pagina 7
segue a pagina 13
Doccia scozzese sull’Europa
Ecco che cosa succede
Il «bazooka» di Draghi
può valere un punto di Pil se in Grecia vince Tsipras
Il circo mediatico per i domiciliari? Ipocrita e dannoso
Dal pugno ai conigli ai nuovi cardinali: crescono i dubbi
Corona merita il carcere, non certi «amici»
Pure i bergogliani sconcertati da Bergoglio
di SELVAGGIA LUCARELLI
di ANTONIO SOCCI
Conosco Fabrizio Corona. Come
tutti quelli che l’hanno conosciuto prima che finisse in carcere, sono stata allo stesso tempo vittima
del suo fascino e della sua
inaffidabilità. Fabrizio è un entusiasta, un incantatore e sa essere
molto simpatico, specie quando
spiattella verità imbarazzanti su
se stesso e sugli altri, tradendo
* Con: "IL PICCOLO PRINCIPE" € 7,00.
un’amoralità tutto sommato cristallina. Fabrizio però è anche altro. È, come chiunque lo conosca
sa, una persona totalmente inaffidabile. È vero che è un ragazzo
molto educato, come qualcuno ci
tiene a sottolineare, ma è un’educazione di forma, perché saluta,
sorride e stringe la mano, ma poi
non esita a non rispettare la parola data, a eclissarsi (...)
segue a pagina 17
Ci sono due insistenti messaggi
che mi arrivano da Oltretevere. Il
primo è questo: «Al Conclave è
successo di tutto».
Questa voce c’entra - lo vedremo dopo - col secondo messaggio che filtra: «Ormai abbiamo le
mani nei capelli».
Una battuta pronunciata da chi
era, all’inizio, «bergogliano» e che
riguarda il recente viaggio in Asia,
ma non solo.
In questi giorni ci sono stati scivoloni papali che hanno fatto clamore e scandalo: quello sul «pugno» a chi dice una brutta parola
«alla mia mamma» (incredibile
commento alla strage di Parigi
per le vignette). E quello sui cattolici che fanno figli «come conigli»
(che non è solo una battuta (...)
segue a pagina 16
Prezzo all’estero: CH - Fr 3.50 / MC & F - € 2.40
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PRIMO PIANO
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emergenza immigrazione
LA DIFFERENZA Per il sindacato servono i lettori ottici
per rilevare l’autenticità dei certificati, che sono la norma
perfino in Albania e nella Repubblica Dominicana
Millepassaportifalsi
Ma a Malpensa
non arrestanonessuno
Ogni anno nello scalo milanese arrivano centinaia di stranieri con documenti
taroccati.Per legge dovrebbero finire in manette però manca ilpersonale
e se la cavano solo con una denuncia.La polizia attacca:non è l’unico caso
::: MATTEO PANDINI
■■■ Mille persone all’an-
ra. Lo scalo di Varese imbarca acqua, ma anche in altri
aeroporti la situazione è
preoccupante. È sempre il
sindacato di polizia ad alzare la voce. Mancano i lettori
otticiper i passaportielettronici, tanto per cominciare.
L’ha ripetuto il segretario
nazionale Ugl Valter Mazzetti. Che chiosa: questi aggeggi sono diffusi in Paesi
come l’Albania o la Repubblica Dominicana. In Italia,
no. Sono troppo pochi. Se
ci fossero, «controlleremmo anche il tempo di permanenza all’estero degli
stranieri regolari e magari
potremmo anche verificare
quanti, in possesso del permesso di soggiorno, vengono in Italia solo per usufruire della sanità» conclude
Mazzetti.
::: LA SCHEDA
GLI SBARCHI
no - quasi tre al giorno Il ministro degli Esteri, Gentipiombano all’aeroporto di
loni, ha ammesso che tra gli
Malpensa con documenti
extracomunitari che arrivafalsi, ma anziché le manette
no in Italia sui barconi potrebbero esserci dei terroristi
sibeccano una semplice deislamici. Il pericolo aumenta
nuncia a piede libero. «In
perché l’Isis ha preso il contempi di allarme terroritrollo di gran parte della Lismo, è una falla gravissima
bia
nella sicurezza» spiega il sinA MALPENSA
dacato di polizia Ugl che ha
Il sindacato di polizia Ugl ha
sollevato il caso. La vicenda
denunciato i pochi controlli
ha dell’incredibile. Gli strain parecchi aeroporti italiani.
nieri che atterrano nel seA Malpensa vengono pizzicati ogni anno circa 1000
condo hub italiano e vengostranieri con documenti falno pizzicati con passaporti
Non è finita. Tensione pu- che di notte la situazione è
si: non vengono arrestati ma
taroccati, «vengono semplire a Venezia, terzo scalo del monitorata solo da un apdenunciati a piede libero
cemente invitati a presenPaese per numero di pas- puntato scelto. E non è mai
tarsi, due giorni dopo, all’ufseggeri in transito, dove no- stata attivata la squadra di
GLI ALTRI CASI
Secondo la polizia, a Veneficio stranieri per l’identifinostante le promesse e gli esperti per gestire eventuali
zia manca il personale. E
cazione o l’espulsione» racannunci mancano uomini. emergenze.
troppi scali non avrebbero il
conta Manuel Brignoli, seGli aerei sono stracolmi ma
La fotografia della situalettore ottico per verificare
gretario regionale Lombari controlli latitano. Tanto zione è scattata dal solito
l’autenticità dei documenti
dia dell’Ugl Polizia di Stato.
Che aggiunge: a Varese, il
personale che dovrebbe gestire la faccenda è ridotto all’osso.Il che moltiplica i problemi e i disagi. Ma il succo
è che - per esempio - un potenziale estremista islamico arrivato in Italia con le
L’«Espresso» rivela: prima sbarcano, poi scappano. E noi spendiamo miliardi per l’accoglienza
peggiori intenzioni, se pizzi::: CATERINA MANIACI
venendo dopo gli sbarchi continui 2,288 miliardi di euro. Voce per vocato non finirebbe in cella
di immigrati.
neanche per sbaglio. Gli dice, per vitto e alloggio nel 2014 sono
■■■ Sono almeno centomila, un
Intanto, ci sono le cifre ufficiali. stati spesi 483,251 milioni di euro;
rebbero più o meno così:
esercito di «fantasmi» che è sparpa- Nel 2014 ben centomila dei 170mila per i Centri di identificazione ed
«Vada in questura, poi le digliato per l’intera Penisola e di cui profughi arrivati in Italia «sono espulsione 36,500 milioni di euro.
ranno se deve lasciare il Panon si sa quasi nulla, tranne che, scomparsi da ongi forma di monito- Per l’operazione «Mare nostrum»
ese e con quali modalità».
pur essendo invisibile e pressocchè raggio»,si legge nel reportage. Si trat- 117,500 milioni di euro.
Guardacaso, proprio due
sconosciuto, esiste eccome. È l’eser- ta, appunto, di fantasmi di cui non
giorni fa una notizia è rimMa lo si sapeva: l’emergenza è ricito dei clandestini che si sa più niente, «nella maggioranza sultata davvero un buon affare. Le
balzata su tutti i
arrivano sulle nostre co- dei casi, nemmeno la vera identità: vie per sopperire alle urgenze delgiornali italiani.
ste, vengono portarti soccorsi in mare e contati, una volta l’immigrazione massiccia sono infiAll’aeroporto di
dentro i centri di acco- arrivati a terra sono stati lasciati fug- nite e i soldi a disposizione sono, coCatania, un alglienza, ma poi scappa- gire». Quasi sempre prima di essere me abbiamo visto, un bel mucchio.
banese con dono, scompaiono, di loro identificati. Viene racconatto quel Le cooperative gestiscono molto,
cumenti falsi è
non si sa più nulla. E di- che succede, ad esempio, nel Cara ma non tutto. E poi fioriscono i ricostato fermato
re che per accoglierli in di Bari, il Centro di accoglienza per veri «urgenti» in hotel, agriturismi,
dalle forze delItalia vengono bruciati richiedenti asilo. In un giorno come bed and breakfast, persino officine,
l’ordine. Voleva
milioni di euro. Il feno- tanti altri, si possono vedere «decine che sono piene di richiedenti asilo,
imbarcarsi per
meno era abbastanza e decine di stranieri che fuggono a con rimborsi giornalieri dai 30 ai 35
Londra.
Dai
evidente già anni fa, poi ogni ora del giorno e della notte». euro a persona.In una rete che avcontrolli sono
lo scandalo di Mafia Ca- Proprio sotto gli occhi dei militari volge, in pratica, tutta Italia, da Sud
emerse due copitale ha fatto spalanca- che fanno la ronda.
succe. La pria Nord. Una lunga scia di soldi e di
re gli occhi di tutti dinanDel resto, le crisi nell’area del Me- gente inghiottita nel nulla. L’Espresma: aveva una «L’Espresso» in edicola
zi a quanto può diventa- diterraneo e l’operazione «Mare no- so racconta anche una vicenda di
pen drive con fore lucroso e appetibile l’«affare del- strum» hanno quasi triplicato gli ar- Gorizia, già definita la Lampedusa
tografie che lo immortalaval’accoglienza» in Italia. Tanto che la rivi: 170.816 profughi nel 2014, co- dell’Est, per dimostrare come «nelno con kalashnikov, oltre
criminalità organizzata, insieme ad me si diceva prima, rispetto ai l’industria dei rifugiati tutto è possiad altri passaporti falsi. La
un nutrito esercito di insospettabili - 64.261 del 2011. Per questi ingressi, bile. All’inizio sell’inverno a Gorizia,
seconda scoperta è che poda politici, amministratori locali, per questa accoglienza,che si tradu- provincia con decine di caserme da
chi giorni prima era stato
presidenti di cooperative, a sempli- ce - in massima parte - nel raccoglie- anni deserte, la prefettura ha pagato
beccato per lo stesso motici impiegati comunali, e via dicen- re le persone nei centri, lasciarle lì come dormitorio un’officina:umidivo in un altro aeroporto del
do - ci hanno messo le mani sopra. per mesi e anche anni, senza che tà, materassi per terra, riscaldamenBelpaese. Cioè Malpensa.
Ora un ampio reportage pubblicato facciano niente, tranne mangiare e to scarso, 25 euro per persona e 70
Eppure era riuscito subito a
dal settimanale L’Espresso, e firma- dormire, abbiamo speso cifre da ca- profughi che al fortunato proprietauscire dall’impiccio, tanto
to da Fabrizio Gatti, mette in luce pogiro: dal febbraio del 2011 fino al rio hanno reso 1.750 euro al giorno.
da dirigersi in Sicilia e ritendettagliatamente quello che sta av- dicembre 2014 qualcosa come Una velocità di 73 euro l’ora».
tare la fuga verso l’Inghilter-
Centomila spariti in Italia
Clandestini in fuga di fronte ai militari
sindacato di polizia, che ricorda come lo scalo veneziano abbia parecchi collegamenti internazionali.
Che la situazione sia preoccupante lo confermano
anche i magistrati. All’inaugurazione dell’anno giudiziario,il procuratore generale facente funzioni di Roma, Antonio Marini, ha sottolineato: «È auspicabile l’istituzione di una Procura
nazionale antiterrorismo,
che sembra in arrivo, al fine
di rendere più efficace il coordinamento delle indagini
non solo a livello nazionale
ma soprattutto a livello internazionale». Questo, ha
continuato, perché «una
strategia d’indagine efficace non può prescindere dalla costituzione anche di
una banca dati nazionale
analoga a quella realizzata
per la criminalità mafiosa».
Il pg di Roma ha poisottolineato anche «la necessità
di rafforzare gli strumenti
normativi in materia di terrorismo, elaborando nuove
norme che sembrano in arrivo, come annunciato dal
ministro dell’Interno».
Come se non bastasse, le
ultime notizie confermano
che l’Isis ha messo radici solide pure in Libia, da dove
riuscirebbe a controllare le
partenze dei barconi diretti
(anche) verso le coste italiane. Un pericolo concreto.
Ammesso a denti stretti pure dal ministro degli Esteri
Paolo Gentiloni: «Il rischio
c’è» ha sibilato l’altro giorno mentre dal Viminale s’affrettavano a fare i pompieri.
L’esecutivo ha annunciato
misure anti-terrorismo più
severe. Ma non se n’è fatto
ancora nulla. Mancano i
soldi.
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L’ASSURDITÀ Ci teniamo extracomunitari con nomi
fittizi perché non possiamo rispedirli a casa loro: problemi
d’organico. Ma così siamo costretti a sperare nella sorte...
emergenza immigrazione
Così facciamo entrare i terroristi
Non solo le coste: adesso scopriamo che anche i nostri aeroporti sono presi d’assalto dai clandestini
In questo modo rischiamo di accogliere potenziali kamikaze. Il governo cosa aspetta a intervenire?
::: segue dalla prima
MAURIZIO BELPIETRO
Il presidente del
Consiglio, Matteo Renzi,
con il ministro degli
Esteri Paolo Gentiloni.
Quest’ultimo ha preso il
posto di Federica
Mogherini, andata in
Europa [Ansa]
il graffio
Fedez [Olycom]
Prendiamo
le distanze
«Mi sento un po’ fuori
luogo, come Gasparri a
un twitter award». Così
Fedez ha esordito ieri
sul palco del M5S. Il noto rapper ha poi parlato
di islam: «Prima di chiedere ai musulmani di
prendere le distanze dagli autori della strage di
Charlie Hebdo,dobbiamo chiedere agli italiani di prendere le distanze dalle stragi di mafia e
dagli scandali come
quello di Mafia capitale. Dirò una cosa impopolare ma il più grande
nemico dell’Italia sono
gli italiani». Certo, oltre
che dalla mafia, gli italiani dovrebbero prendere le distanze anche
da Fedez.
(...) se non si cambia: dunque meglio sopire rischi e
preoccupazioni.
Peccato che la strategia
della distensione, che poi è
l’anti camera di quella della sonnolenza, ieri abbia incontrato un improvviso
ostacolo. Il presidente dell’Assemblea Costituente di
Tripoli, cioè il rappresentante di ciò che resta del
tentativo di esportare in Libia la democrazia, Ali
Tarhouni, ieri ha dichiarato che l’Isis, o per meglio dire la succursale dei tagliagole di Al Bhagdadiaperta dalle parti di Bengasi, organizza gli sbarchi provenienti
dalla Libia. Secondo l’uomo politico, cellule di terroristi islamici addirittura
guiderebbero il traffico
dei profughi provenienti
dalle vicine coste di Tripoli. In pratica, secondo l’ex
ministro delle Finanze e
del petrolio, con i barconi
oltre a migliaia di persone affamate e impaurite
che fuggono dai loro paesi, rischiamo di portarci
in casa anche qualche kamikaze pronto ad immolarsi per la causa del
Jihad. Più o meno quel
che aveva detto l’altro
giorno Gentiloni, il quale
però se l’era immediatamente rimangiato,smentendo ciò che gli era scappato di dire e assicurando
agli italiani che l'approdo
dei barconi carichi di immigrati non costituisce alcun rischio per la sicurezza nazionale.
Va da sé che le cose non
stanno così. Ad ogni buon
conto,mentre Gentiloninega ciò che ha detto il giorno
prima,gli segnaliamo un altro possibile accesso per i
terroristi. Questa volta non
ci sono di mezzo i barconi
e i profughi che giungono
via mare, bensì gli stranieri
che entrano regolarmente
in Italia pur essendo in possesso di documenti falsi. Secondo la denuncia del sindacato di polizia, ogni anno a Malpensa sbarcano
dagliaerei circa mille persone che non sono in possesso di regolari documenti
d’ingresso. Tuttavia, invece
di essere arrestati all’istante
perché esibiscono documenti falsi (così come prevede il codice di procedura
penale), i suddetti signori
vengono denunciati a piede libero. In pratica, vengono accolti in Italia con la sola raccomandazione di presentarsi di lì a qualche giorno di fronte all’autorità. Ovviamente non tutti lo fanno, ma anzi in molti si ren-
dono uccel di bosco, così
non si sa più dove rintracciarli.
Probabilmente
quelli
che fanno il loro ingresso di
straforo, provvisti di carte
d’identità e passaporti tarocchi, non sono tutti terroristi ma semplici clandestini. Però fra gli stranieri che
non avendo i requisiti ven-
gono comunque accolti ci
potrebbe essere anche un
terrorista e dunque la falla
nel nostro sistema di sicurezza non solo allarma il
sindacato di polizia, ma allarma pure noi, in quanto
ci fa capire come funzionano certe cose in Italia. La
giustificazione del perché
nonostante la legge lo pre-
veda i clandestini non vengano immediatamente arrestati è disarmante: carenza di personale. Dunque,
non disponendo di poliziotti che prendano in consegna chi esibisce documenti
falsi gli spalanchiamo le
porte, confidando nel fatto
che una volta accolto lo sconosciuto non imbracci
qualche arma e non decida
di intraprendere la sua
guerra santa. Insomma, ci
affidiamo allo stellone d’Italia, sperando che il clandestino non ci faccia veder le
stelle. Augurandoci che
Dio ce la mandi buona.
[email protected]
@BelpietroTweet
PUGNO DURO
Vienna apre
un numero verde
anti-jihadisti
Resta alta l’attenzioen per gli sbarchi sulle coste italiane [LaPresse]
L’avanzata estremista
Sono i tagliagole dell’Isis
a gestire i barconi dalla Libia
::: ROMA
■■■ Il nuovo allarme arriva dalla Libia: i
terroristi dell’Isis, che hanno ormai guadagnato posizioni su posizioni dentro il Paese dilaniato dalla guerra civile, sono in grado di controllare la costa e, di conseguenza, le varie ondate di profughi che da quelle coste si riversano su quella italiane. Insomma, tra i profughi disperati e in fuga
dagli orrori di quel conflitto, ci possono
essere «cellule» o «lupi solitari» comunque pilotati dall’Isis. Lo ha dichiarato chiaro e tondo Ali Tarhouni, presidente dell’Assemblea costituente della Libia.
Un allarme inquietante, se poi si mette
in relazione con quanto aveva dichiarato,
qualche giorno fa, proprio il nostro ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ossia che
esistono «infiltrazioni di terroristi» negli
sbarchi dei profughi. Poi il ministro aveva
fatto marcia indietro, mentre Angelino Alfano, ministro dell’Interno, aveva ribadito
che «non esiste questo tipo di pericolo»,
anche se l’allerta terrorismo, nel nostro Paese, resta altissimo.
Ora però ci sono le dichiarazioni di
Tarhouni, nonchè varie e accurate ricostruzioni giornalistiche che fanno pensare che le parole di Gentiloni non fossero
precipitose. Tutt’altro. E c’è chi chiede al
numero uno della Farnesina di andare in
Parlamento a spiegare come stanno realmente le cose. «Dalla Libia giungono notizie inquietanti. Tra i profughi che sbarca-
no sulle nostre coste, stando a quanto dice
l’attuale presidente della Assemblea costituente della Libia, potrebbero esserci stati
dei terroristi, gli stessi che sono giunti fino
alle coste libiche da dove partono i barconi
diretti in Sicilia. Il ministro Gentiloni deve
venire subito in Parlamento e dire finalmente la verità, senza patetiche marce indietro
come ha fatto qualche giorno fa quando aveva ammesso il pericolo. L’allarme infiltrati è
ormaiuna certezza».Lo chiede Maurizio Gasparri,senatore di Fi. «Siamo», sottolinea Gasparri, «in pericolo terrorismo continuo. Vogliamo sapere cosa sta facendo il governo
italiano per la nostra sicurezza».
Guardando a quello che succede in Libia,
in effetti, le parole del politico tunisino appaiono del tutto verosimili. Perchè l’Isis continua a guadagnare posizioni, in Libia: da Bengasi, hanno continuato la loro marcia verso
ovest, nella zona di Sirte e quindi di Misurata. Aggirata la capitale Tripoli, almeno per il
momento,truppe di jihadisti hanno occupato Sabrata e il porto di Harat az Zawiyah, che
è sempre stato uno scalo importante per traffici e commerci. Da quel punto oggi partono
quasi tutte le imbarcazioni di migranti diretti a Malta, Lampedusa o la Sicilia, zona appunto ormai sotto il controllo dell’Isis. Il governo italiano ha già varato alcune misure
antiterrorismo, compresa la disponibilità a
concedere il permesso di soggiorno agli stranieri in grado di fornire informazioni utili
per contrastare eventuali atti di terrorismo.
C.MA.
Un ricco pacchetto, frutto della volontà di preparare il Paese alla sfida del
terrorismo di matrice
islamica, è stato approvato da Vienna dopo i fatti
di Parigi. Il governo austriaco ha annunciato di
aver raggiunto un accordo per una serie di misure anti-Isis. Qualche altro dettaglio sul «Sicherheitspaket» è stato snocciolato dal cancelliere
Faymann (Spö) e dal suo
numero due, Mitterlehner (Övp). Hanno parlato di un investimento tra
i 260 e i 290 milioni di euro tra l’anno in corso e il
2018. Il pacchetto prevede l’assunzione di esperti
a disposizione del ministero degli Interni. Ventinove milioni saranno invece per dotare di equipaggiamento adeguato
agenti e forze di sicurezza, da elmetti a giubbotti
anti-proiettile fino a nuove armi e cinque nuovi
mezzi corazzati. Cinque
milioni di euro saranno
stanziati per i sistemi di
sorveglianza video da installare in punti strategici, 34 in funzione di rafforzamento dei sistemi
di sicurezza informatica.
Venticinque sono invece
quelli assegnati alla protezione dei sistemi It del
ministero dell’Interno e
delle reti informatiche
governative, tredici quelli per creare reti di comunicazioni sicure in caso
di emergenza, sedici i milioni da erogare per creare centri di addestramento per le forze speciali di
polizia e per il miglioramento delle difese degli
edifici pubblici. Infine, è
stato reso noto che sono
state ben 115 in soli 50
giorni le chiamate al numero verde della chat anti-estremismo lanciata
da Vienna un mese e
mezzo fa.
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PRIMO PIANO
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questo è l’islam
COME I KOUACHI Un piano da 500 milioni di dollari
che coinvolgerà 400 consiglieri militari Usa. E se avrà
successo, Washington pensa ad altri 10mila mujaheddin
Obama incorreggibile:
addestra 5mila jihadisti
Mentre l’Europa si preoccupa dei foreign fighters, gli Usa armano nuovi
miliziani da inviare in Siria. I candidati selezionati da Turchia e Qatar...
::: GIANANDREA GAIANI
■■■ Se non ci fossero di mez-
che molti di quei «foreign fighters» di cui l’Europa sembra oggi così preoccupata.
Non sembrava esserlo però
quando i volontari del jihad
partivano dal Vecchio Continente per combattere Assad
uccidendo militari e civili sciti
e cristiani in Siria. Si trattava di
jihadisti già ben noti ai servizi
di sicurezza europei, come
emerge chiaramente oggi, ma
li abbiamo lasciati partire, addestrarsi e combattere salvo
poi preoccuparcene oggi che
personaggi come i fratelli
Kouachi tornano «a casa» importando il jihad nelle nostre
città. Autogol non certo nuovi
per l’Occidente. Tanto per fare un esempio, Washington
addestrò ed equipaggiò negli
anni scorsi 4 reparti antiterrorismo in Mali tre dei quali passarono dalla parte di al Qaeda
mentre il quarto tentò di rovesciare il governo. Nonostante
Miliziani dell’Esercito siriano libero a Kafar Zita (Hama) [LaP]
tutto questo nessuno oggi contesta il piano americano che
«sfornerà» altri 5 mila guerriglieri sunniti che verranno selezionati da turchi, sauditi e
qatarini sicuramente tra laici,
liberali e sinceri democratici. I
miliziani verranno addestrati
e armatialla perfezione dai mi-
zo le tante vittime del terrorismo islamico verrebbe quasi
da ridere per l’incapacità dell’Occidente di imparare dai
suoi errori, che sono davvero
tanti in fatto di contrasto ai
jihadisti. Al vertice della Coalizione di Londra nessuno dei
Paesi europei così preoccupati per il terrorismo jihadista dopo gli attacchi di Parigi sembra aver chiesto spiegazioni
agli Usa per il programma varato dalla Casa Bianca che addestrerà nuovi potenziali terLa Casa Bianca ha reso noto
roristiislamici. Un piano finanche il presidente, Barack Obaziato con mezzo miliardo di
ma, accorcerà la sua visita di
dollariche vedrà 400 consiglieStato in India che inizia oggi.
ri militari delle forze speciali
Domaniassisterà alla parata miamericane addestrare in Turlitare delGiorno della Repubblichia, Giordania e Arabia Sauca oltre a incontrare il premier
dita 5mila miliziani dell’EserciNarendra Modi. Martedì però
to Siriano Libero (Esl), definiti
ha annullato la visita insieme al«moderati» e da qualche inla moglie Michelle al Taj
guaribile ottimista persino «fiMahal. La coppia presidenziale
lo occidentali». Fa sorridere
americana infatti prenderà l’Air
sentire il portavoce del Pentaforce one per volare alla volta di
gono, l’ammiraglio John KirRiad. Nella capitale saudita, il
by, affermare che i miliziani
leader della prima potenza
addestrati in cooperazione
mondiale conoscerà il nuovo
con Arabia Saudita, Qatar e
monarca, Salman bin AbdelaTurchia dovranno muovere
ziz bin Saud, e gli porterà perguerra allo Stato Islamico. Fa
sonalmente le condoglianze
ridere perché l’Esl combatte il
per la morte del fratello, re Abregime di Bashar Assad, che è
dullah. Obama pare non veda
l’unico vero avversario milital’ora di inginocchiarsi anche dare del Califfato in Siria, e penvanti al nuovo sovrano.
sare che i suoi miliziani addestrati dai Berretti Verdi americani rinuncino alla guerra al
regime di Damasco è illusorio. Ridicolo poi ritenere che
turchi, sauditi e qatarini sostengano davvero la guerra
contro l’IS quando i loro leader dichiarano che l’obiettivo
è abbattere Assad. Infatti se la
Coalizione in Iraq ha ottenuto
Dagli archivi libici spuntano lettere sull’alleanza fra gli 007 inglesi e quelli del Colonnello
qualche successo contro il Ca::: LEONARDO PICCINI
di Gheddafi e i servizi inglesi, strinsero sarebbero anche un bimbo di soli sei anliffato non altrettanto si può diuno stretto legame e una forte coopera- ni e una donna incinta. Una volta giunti
re in Siria dove i jihadisti conti■■■ L’intervento anglo-francese in Li- zione durante tutto il governo di Tony a destinazione, tutti sono stati soppressi.
nuano ad avanzare. Negli ultibia e la rivoluzione anti regime del 2011, Blair. Il premier laburista spinse perso- I fatti sarebbero avvenuti tra il 2004 e il
mi due anni la gran parte delha portato il caos. Dopo la destituzione e nalmente l’MI5 e l’MI6 a fornire tutta la 2007; durante quel periodo, Tony Blair
le brigate dell’Esl ha infattiadel’assassinio del colonnello Gheddafi, la loro assistenza e cooperazione al regime scrisse personalmente una lettera a
rito ai ben poco moderati mosituazione nel Paese è letteralmente pre- del dittatore libico. Ma c’è di più: i servizi Gheddafi per «ringraziarlo dell’eccellenvimenti jihadisti, dallo Stato
cipitata: gli attentati a politici, inglesi sarebbero stati addirittura coin- te cooperazione tra le agenzie antiterroIslamico ai qaegiudicied esponenti dei servi- volti in una serie di operazioni clandesti- rismo dei nostri due Paesi». La lettera
disti del Fronte
zi segreti sono ormai all’ordi- ne congiunte con i servizi libici, parteci- era indirizzata al «Caro Muammar» e si
alNusra,portanne del giorno. Il governo cen- pando al sequestro e alla tortura di dissi- chiude con un «Tanti auguri, tuo per
do con sé le motrale non controlla nemem- denti e oppositori al regime del dittatore sempre, Tony»; è conservata negli archiderne armi riceno più i quartieri centrali del- libico.Secondo queste fonti documenta- vi libici ed è uno dei documenti più intevute da Cia, turla capitale e pocchi giorni fa è li, l’MI5 e l’MI6, sarebbero responsabili ressanti a dimostrazione della complicichi, arabi del
stato perfino costretto a riu- del sequestro e tortura di decine di per- tà dei servizi britannici nel sequestro e
Golfo e da qualnirsi sotto le tende, dopo es- sone e avrebbero addirittura invitato gli nella tortura dei dissidenti libici, rimpache Paese eurosere stato espulso dalla vio- agenti libici a partecipare a operazioni triati poi a Tripoli con le loro famiglie al
peo. Migliaia di
lenza delle milizie islamiste, congiunte sul suolo inglese, mettendo lo- seguito.
miliziani«modedai palazzi del potere. Ma c’é ro a disposizione non solo auto e luoghi
Adesso, dopo che sono emerse le
rati» dell’Esl adstato un tempo in cuicuii ser- sicuri, ma anche tutta una serie di infor- complicità, sono partite le prime denundestratinei cam- Tony Blair [Ansa]
vizi britannici andavano d’a- mazioni classificate. Gli agenti libici po- ce di alcuni dei sopravvissuti: sei cittadipi situati in Turmore e d’accordo con il colonnello libi- tevano perfino arruolare in territorio bri- ni libici residenti nel Regno Unito, e cinchia e Giordania da istruttori
co, tanto da esserne complici in una se- tannico informatori di ogni tipo. Ma que inglesi di origine libica e somala,
americani e di molti Paesi eurie innumerevole di crimini. È quanto non è tutto:i servizi diSua maestà, avreb- hanno presentato formali denunce nei
ropei (anche italiani secondo
emerge da una serie di documenti classi- bero rapito i famigliari degli oppositori confronti del governo britannico per inalcune indiscrezioni) combatficati ritrovati in questi giorni a Tripoli: del Colonnello, imbarcandoli poi su jet giusta detenzione, tortura e per cospiratono sotto le bandiere del
secondo questi file, i servizi segreti libici diretti a Tripoli; tra questi sventurati, ci zione politica.
jihad. Tra questi vi sono an-
il graffio
La voglia matta
del presidente
Gli affari sporchi di Londra
Blair aiutava Gheddafi a torturare
gliori corpi speciali Usa al costo di 100 mila dollari ognuno
e il Pentagono conta di rinnovare il programma fino al
2017 addestrando in totale 15
mila potenziali fotocopie del
fratelli Kouachi. Pronti a mettere in pratica le preziose tattiche apprese dai Navy Seal.
PRIMA DELLA STRAGE
Coulibaly sparò
su un passante
per allenarsi
Aumenta il numero delle
vittime di Amedy Coulibaly, l’autore dell’attentato al supermercato kosher a Porte de Vincennes il 9 gennaio. Non soltanto Clarissa Jean-Philippe, la poliziotta uccisa
a Montrouge il giorno prima. Adesso gli inquirenti
hanno accertato che la pistola usata dal maliano,
una Tokarev 7,62, è la
stessa che aveva colpito
anche un podista poche
ore prima. La vittima,
raggiunta da 5 proiettili e
incredibilmente sopravvissuta, ha fatto da bersaglio umano a Coulibaly,
che su di lui ha provato
l’arma della strage. Si
chiama Romain, 32 anni
elettricista, ed è solito correre al parco di Fontenay
aux Roses. Qui, la sera di
mercoledì 7 gennaio,
mentre faceva jogging,
gli si è piazzato davanti
un uomo in macchina
che, dal finestrino, ha
aperto il fuoco. Prima di
entrare in coma, Romain
descrive l’aggressore: maschio, «con un giubbotto
nero, incappucciato e la
pelle chiara». Le indagini
confermano che l’arma è
stessa che Coulibaly ha
usato nel supermercato
kosher, dove sono rimaste uccise quattro persone. La pistola, con una
mitraglietta, sarebbe stata acquista a Bruxelles,
assieme ai lanciagranate
e kalashnikov, con cui i
fratelli Kouachi hanno
firmato la strage a Charlie Hebdo. Ora le autorità
devono chiarire il mistero della «pella chiara»:
impossibile che questo
particolare si riferisse a
Coulibaly. Forse potrebbe trattarsi del «quarto
uomo».
S.V.
5
PRIMO PIANO
__Domenica 25 gennaio 2015__
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KAMIKAZE Il Califfato chiede la liberazione di Sajida
al-Rishawi che cercò di farsi esplodere nel 2005 col marito.
Ma sullo strano filmato diffuso ieri ci sono dei dubbi
questo è l’islam
Furia di Tokyo per l’ostaggio sgozzato
L’altro rapito in un video mostra le immagini del morto e presenta le nuove condizioni. L’Isis propone lo scambio
con una terrorista detenuta in Giordania. Abe: oltraggioso, non ci piegheremo. Ma manda una task force ad Amman
::: MAURIZIO STEFANINI
■■■ «Guardate la foto del
mio compagno di prigionia
Haruna massacrato nella terra dell’Isis. Eravate stati avvertiti». In un video di 2 minuti e
56 secondi inviato a sua moglie, il giornalista free lance
giapponese Kenji Goto Jogo
ha così annunciato che il suo
connazionale e compagno di
prigionia Haruna Yakawa era
stato decapitato,rimproverando il primo ministro Shinzo
Abe:«Non hai creduto alle minacce di morte e non hai agito
entro l’ultimatum di 72 ore».
Nel contempo, ha presentato
la nuova richiesta dei suoi rapitori per non farglifare la stessa fine. Non servono più i 200
milioni di dollari originariamente richiesti: «Così non dovete preoccuparvi che state finanziando i terroristi». L’Isis
vuole però la liberazione dell’aspirante kamikaze Sajida alRishawi, attualmente in carcere in Giordania. Una proposta
che Goto definisce «facilmente realizzabile» ed «equa»: «liberatela e io sarò subito rimesso in libertà, lei al posto mio».
Salutando la moglie «amatissima» e dicendo alle due figlie
di sentire la loro mancanza,
Kenji Goto, giornalista, mostra la foto del cadavere dell’altro ostaggio, Haruna Yukawa [Ansa]
Goto conclude: «Queste potrebbero essere le mie due ultime ore al mondo. Fate che
non sia così, fate in modo che
Abe non uccida anche me».
Ma non è chiaro se il video,
molto diverso da quelli diffusi
di solito dall’Isis, sia autentico.
Tre vite sisono cosìincrociate nel modo più drammatico:
42 anni, sesto ostaggio a essere decapitato dall’Isis, Haruna
Yukawa aveva avuto un’esistenza travagliata. Fallito il
suo negozio e persa la casa,
dopo essersi ridotto a vivere in
un parco pubblico di Tokyo
aveva cercato di uccidersi tagliandosi i genitali, ma la moglie lo aveva salvato portandolo in ospedale. Lei però due
anni dopo era morta di cancro e lui aveva ripreso a fare
cose strane: aveva cambiato
nome su consiglio di un veggente, si era convinto di essere
la reincarnazione di una principessa manciù, infine nel
2013 era entrato in un gruppo
di estrema destra. Lì aveva iniziato a millantare di essere un
esperto in sicurezza, quando
in realtà la sua esperienza consisteva nel fatto che nel negozio vendeva militaria di seconda mano. Era però riuscito a farsi prestare un po’ di soldi, e con quelli era partito per
la Siria con l’idea era di farsi
un po’ di esperienza bellica e
riciclarsi come addetto alla sicurezza in Somalia.Non appena arrivato era stato fermato
dai ribelli dell’Esercito Siriano
Libero, Esl, ma era riuscito a
farseli amici, si era convertito
all’islam e si era unito a loro.
Presto aveva constatato di
non avere alcune vocazione
per il combattimento, ma in
compenso lavorava negli
ospedali. Il 14 agosto in uno
scontro tra Esl e Isis era stato
ferito a un ginocchio e preso
prigioniero. Martedì l’Isis aveva pubblicato il video con l’ultimatum. «Oltraggiosa» è stata
definita da Abe l’esecuzione.
Anche Kenji Goto, 47 anni, è
un convertito, ma al cristianesimo protestante. Giornalista
free lance, a ottobre era arrivato nel territorio dell’Isis per coprire ilconflitto,cosìcome aveva fatto in precedenza in altre
zone di guerra. «Non è un vostro nemico, liberatelo», aveva invocato la madre con un
pubblico appello dopo l’ultimatum. «È buono e con un
grande senso di giustizia. Ha
girato le aree in crisi del mondo per raccontare e denunciare le sofferenze degli ultimi»,
aveva aggiunto Hiroshi Tamura, pastore della sua chiesa.
E poi Sajida al-Rishawi, irachena. Moglie di uno dei tre
kamikaze che riuscirono a farsi saltare in aria ad Amman,
nel 2005, causando 57 morti.
Anche lei aveva cercato di farsi esplodere, ma la sua cintura
non si era attivata. Catturata
dalle autorità giordane, fece
un’apparizione in tv per una
sorta di confessione-rivendicazione. Condannata a morte
da un tribunale militare giordano, ha presentato appello
ed è ora in attesa del giudizio.
Ad Amman, la situazione è seguita da un team giapponese
guidato dal viceministro degli
Esteri Yasuhide Nakayama.
6
ITALIA
__Domenica 25 gennaio 2015__
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::: I NOSTRI SOLDI
Il governo non sprechi l’occasione
Il bazooka di Draghi
può valere un punto di Pil
La svalutazione dell’euro sul dollaro spalancherà le porte ai nostri prodotti
in America e Asia. E con i tassi giù il debito pubblico peserà meno sui conti
::: segue dalla prima
CARLO PELANDA
(...) della stimolazione monetaria. Si temeva che la
massa di nuova liquidità generata dalla Bce fosse insufficiente, cioè attorno ai 500
miliardi: invece sarà di oltre
1.000 e senza la determinazione di un limite. Si temeva l’ennesimo ritardo: invece inizierà a marzo e i mercati ne stanno già scontando gli effetti.
Poi c’è un particolare
chiave. Questi timori ed altri di depotenziamento dello stimolo si basavano sull’osservazione del duro negoziato, all’interno della
Bce e tra Bce e governo tedesco,sulla condivisione del rischio relativo all'acquisto di
titoli di debito pubblico. Alla fine c'è stato un compromesso: il 20% dell’eurodebito avrà un rischio condiviso
nel bilancio della Bce, mentre il rischio relativo al resto
sarà caricato sui bilanci delle banche centrali nazionali. Il meccanismo non è ancora chiaro, ma la sensazione è quella di un contentino
solo formale alla Germania
perché le banche centrali
nazionalisono parte dell’eurosistema che fa capo alla
Bce e quindi, alla fine, il rischio sarà di fatto tutto eurocondiviso.
Ciò ha impressionato in
positivo il mercato perché
segnala una Bce meno bloccata dalla Germania e quindi in grado di produrre fiducia e, soprattutto,di agire come prestatore illimitato di
ultima istanza se la situazione lo richiedesse.
In sintesi, la stimolazione
è fortissima, nell’ambito di
un rafforzamento della credibilità della Bce e quindi
della tenuta dell’euro. Per tale motivo l’euro potrà mantenere a lungo una svalutazione competitiva in quanto il mercato non sconterà
un rischio di sua dissoluzione e non scommetterà su
una difesa della moneta via
rialzo del cambio. Ciò è anche rilevante perché minimizza il rischio Grecia se dovessero esserci momenti di
tensione tra Atene ed Ue
che potrebbero riverberare
sull’affidabilità percepita
del debito italiano alzandone il costo di rifinanziamento.
Alcuni fattori potrebbero
depotenziare la stimolazione via svalutazione del’'euro. Il più importante riguarda la tolleranza dell’America all'effetto de-competitivo
della rivalutazione del dollaro. La sensazione è che al-
meno per un anno ci sarà
certa tolleranza perché la liquidità creata dalla Bce aiuterà la crescita via pompa di
capitale delle Borse globali,
facilitando per questa via la
ripresa americana e della
domanda globale: l’America potrebbe perdere uno
0,5% di Pil, ma mantenere
una crescita vicina al3% grazie al traino dell’ottimismo
borsistico.
Lo scenario globale potrebbe avere inversioni catastrofiche per lo scoppio di
tanti focolai di instabilità
geopolitica e finanziaria.
Ma è più probabile che lo
stimolo Bce trovi un contesto di sufficiente, pur precaria, stabilità mondiale e intraeuropea. Ciò significa
che l’Italia ha davanti a se
un'opportunità eccezionale
per ottenere un rimbalzo
della crescita superiore al
previsto: a) la svalutazione
dell’euro sarà marcata,dando un impulso fortissimo all’export italiano che è diretto per circa il 60% in aree
non euro; b) un effetto aggiuntivo sarà fornito dal
maggiore export dell’industria tedesca che utilizza
componenti prodotte in Italia; c) l’euro basso attrarrà
più turismo asiatico e americano, l’Expo trova l’anno
giusto; d) gli investimenti in
dollari in Italia saranno favoriti dalla combinazione tra
vantaggio valutario e prezzi
bassissimi di aziende e immobili dovuti ad un triennio di grave crisi; e) la stimolazione del credito non sarà
quella sperata per la situazione di sofferenza residua
del sistema bancario italiano combinata con la perdurante poca fiducia nel mercato interno, ma ci sarà più
concorrenza per offrire liquidità, aumentandola ; f) il
minor costo del debito pubblico libererà più risorse dal
bilancio statale. Tutto questo fa prevedere una crescita 2015 che dallo 0,4% potrebbe arrivare tra lo 0,8% e
lo 1,5%, considerando i freni dovuti alla coda della recessione edall'assetto depressivo del modello fiscale
e regolamentare italiano. Io
temo che il governo non saprà cogliere la grande opportunità e quindi porto la
previsione allo 0,8%. Ma si
sappia che sarebbe possibile il doppio, forse di più. E'
importante segnalarlo per
dare ai lettori un criterio di
valutazione del governo:
1,5% sarà accettabile, meno
sarà opportunità gettata via
e motivo per accelerare la
sostituzione.
www.carlopelanda.com
Gli effetti dei mini-job
Boom in Germania di lavoratori poveri
Dal 2008 sono cresciuti del 25%: tagliano su alimentari e riscaldamento o non pagano l’affitto
::: DANIEL MOSSERI
BERLINO
■■■ In Germania ci sono 3,1 milioni di lavoratori poveri. Gente che per
arrivare a fine mese deve tagliare sul
cibo e sul riscaldamento. Il panorama di chi pur avendo un impiego vive attorno alla soglia di povertà è variegato: secondo l'elaborazione preparata dalla Saarbrücke Zeitung sulla base dei dati dell'Ufficio federale di
statistica, a fine 2013 allo scopo di risparmiare abbastanza soldi per il cibo, oltre mezzo milione di lavoratori
ha consumato un pasto intero solo a
giorni alterni, in 417 mila hanno tagliato sul riscaldamento, mentre in
380 mila non ce l'hanno fatta a pagare l'affitto nei termini previsti dal contratto. L'esistenza di una larga fascia
di sotto-occupatinella Repubblica federale tedesca non è una novità: lo
scorso aprile Libero ne aveva parlato
con Patricia Szarvas giornalista economico-finanziaria e autrice di «Ricca Germania. Poveri tedeschi» un libro-inchiesta dal sottotitolo inquietante «Il lato oscuro del benessere».
La vera notizia è che il numero dei
lavoratori poveri è aumentato: nel
2008 erano “solo” 2,5 milioni e l’aumento in cinque anni è stato del
25%. Quello che più colpisce è che
negli ultimi 13 anniil tasso di disoccupazione in Germania si è dimezzato,
passando dall’11 a poco più del 5%.
Il che significa che avere un impiego
non è garanzia di benessere.La ragione è semplice: nel Paese della cancelliera di ferro - che ancora l'altro ieri
chiedeva a Matteo Renzi di premere
sul pedale delle riforme strutturali moltissimi tedeschi hanno stipendi
da fame. Basti pensare al mini-job,
l’impiego che permette a chi lo ottiene di uscire dal novero dei disoccupati ma che, con 450 euro mensili, non
il graffio
Guerra
dell’illegalità
Andrea Guerra ha lasciato Luxottica a fine agosto con decine di milioni di euro come liquidazione. Ora
fa il consulente a titolo gratuito allo
Sviluppo Economico, pochi giorni
fa ha accompagnato Renzi a Davos
per presentarlo ai grandi della finanza mondiale. Ma di ritorno dalle nevi svizzere è andato al liceo
Manzoni di Milano che, come recita il Corriere, è occupato per protestare contro il governo Renzi. Guerra ha chiosato che la cassa integrazione è brutta e la flessibilità è bella,
peccato sia sia dimenticato di spiegare che okkupare è reato.
basta certo a garantire una vita dignitosa. Tant’è che spesso i mini-jobbers cercano di cumulare due contratti per arrivare a 900 euro. E tuttavia, neppure i sotto-occupati più capaci o fortunati possono sentirsi al sicuro:la soglia di povertà è infatti fissata a 979 euro mensili. Ad assicurare
la sussistenza dei lavoratori poveri ci
pensa lo Stato, perché, come titola
Szarvas, la Germania è ricca. Visti
dall'Italia, per esempio, gli assegni famigliari sembrano di una generosità
incredibile: i genitori ottengono circa
190 euro per ogni figlio. L’Istat tedesco ha reso noto che nel 2013 il settore pubblico ha speso 35,5 miliardi di
euro a favore dei bambini, con un aumento annuale del 10,2%. Il problema è che in molti usano questi soldi
per fare la spesa. Tenere i salari bassi,
spiega Szarvas nel suo libro, permette alle aziende di tenere bassi i costi
dei prodotti con cui inondare i mercati mondiali; da cui l'enorme surplus commerciale della Germania.
L’ingresso dei socialdemocratici nell’ultimo governo di Angela Merkel
potrebbe aver contribuito a modificare questo meccanismo. Da inizio anno tutti i lavoratori tedeschi dovranno essere pagati per legge almeno
8,5 euro l'ora. La legge sul salario minimo prevede comunque ancora
esenzioni per studenti e neoassunti e
la sua applicazione avverrà in modo
graduale.
7
ITALIA
__Domenica 25 gennaio 2015__
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::: I NOSTRI SOLDI
Il default minacciato dal leader di Syriza
Cosa succede se vince Tsipras in Grecia
Dal 2012 Atene ha spostato sul resto d’Europa il 62% del debito. Ma a rischiare di più siamo noi
::: segue dalla prima
ATTILIO BARBIERI
(...) a Bruxelles, Francoforte e
Berlino. La quota di indecisi,
alle elezioni greche, resta
molto alta e può ancora ribaltare ogni pronostico. Ma lo
scenario più probabile è quello di una vittoria di Syriza, il
partito di Alexis Tsipras, ingegnere civile nato ad Atene il
28 luglio 1974, pochi giorni
dopo la caduta dei colonnelli, ma soprattutto ex comunista. Per aggiudicarsi la mag-
La domenica
elettorale in Grecia
inizia alle 7 locali, le
6 in Italia. I seggi
chiudono alle 19.
Subito dopo
gli exit poll [Epa]
gioranza assoluta in parlamento dovrebbe ottenere almeno il 34% dei voti, con
Nuova Democrazia,la formazione del premier uscente,
Antonis Samaras sotto il
27%.Per prendere la maggioranza assoluta al parlamento
ellenico Tsipras dovrebbe aggiudicarsi almeno 101 seggi
sui 300 totali, contando poi
sul premio di maggioranza
che da solo ne vale altri 50.
Più verosimile che Syriza
non raggiunga quota 151 seggi e quindi debba fare l’alle-
anza con un altro partito. La
più probabile è quella con la
formazione centrista To Potami, guidata dall’ex giornalista delevisivo Stavros Theodorakis. In questo caso la posizione di Tsipras potrebbe
ammorbidirsi parecchio rispetto alla minaccia di non rispettare gli accordi sottoscritti dal governo Samaras con
la Troika: Fondo Monetario,
Banca centrale europea e
Commissione Ue. Ardua, se
non del tutto impraticabile,
la strada che porterebbe Ate-
ne fuoridall’euro, dopo la minaccia tedesca di escludere il
Paese dal quantitative easing da 1.100 miliardi. Senza
i soldi buttati sul piatto da
Draghi i titoli greci, che già
ora hanno un rating al livello
B, rischierebbero di sprofondare. Diventando veri e propri junk bond. Spazzatura.
Difficile che Tsipras, maggioranza assoluta o no, faccia
valere la promessa elettorale
di rinegoziare tutti i trattati
europei dando un taglio del
50 per cento ai 317 miliardi
Tra le vie di Atene
«Basta approfittare della nostra crisi»
Molti giovani sono tornati dall’estero per votare. Un barista: meglio la dracma? Non so più nulla
SU UNA RIVISTA TEDESCA
Super Mario insiste:
raddoppiare le riforme
I governi dei Paesi dell’Eurozona devono raddoppiare gli sforzi di riforma per creare una
«genuina» unione economica. È quanto scrive il
presidente della Bce, Mario Draghi, in un articolo
che apparirà sul periodico tedesco WirtschaftsWoche e del quale l’agenzia Reuters anticipa
alcuni passaggi.
«Chiedendo ai governi,
nel contesto di un’unione economica, di adottare riforme strutturali, si
dà credibilità alla loro
concreta capacità di ridurre il debito attraverso
la crescita», scrive Draghi a due giorni dal lancio del programma di
quantitative easing.
«Un’integrazione
più
stretta - prosegue Draghi
- consentirà anche una
migliore condivisione
del rischio nel settore privato.
::: SALVATORE GARZILLO
ATENE
■■■ I greci dicono che l’esito delle
elezioni è scritto sui muri. Per le strade di Atene i manifesti di Syriza sono
dappertutto, gli altri partiti si contendono piccole porzioni di città, proprio come potrebbe accadere per i
posti in Parlamento. La dialettica anti europeista del leader Alexis Tsipras
ha scavato un solco nella coscienza
degli elettori ellenici ma quanto sia
profondo lo scopriremo dopo le 19
(le 18 in Italia), quando i seggi saranno chiusi e parte del destino dell'Europa segnato.
«L'Europa è lontana, io non lo so
cos'è. Tu me lo sai spiegare?». La domanda di Nikos è spiazzante. Guarda dritto negli occhi, aspetta con ansia la risposta. Somiglia a Bekim Fehmiu, l'indimenticabile Ulisse del ’68,
e proprio come il personaggio dell'
Odissea sta tornando alla sua Itaca
dopo aver viaggiato a lungo. «Ho 32
anni, vivo da anni in Germania per
amore e per lavoro. Capisci? Proprio
nel Paese che ci sta uccidendo. Non
potevo restare lì, sono tornato perché devo (!) votare».
Sono in tanti ad aver sentito la stessa spinta. Un moderno nostos, un desiderio profondo di ritorno, per restare in tema omerico.
L’età c’entra poco. Anna e Miriam
appartengono a un’altra generazio-
ne, hanno vent’anni, studiano biologia e ostetricia a Vienna, eppure hanno riempito lo zaino e preso un aereo
per Atene. «Forse lavoreremo all’estero per sempre, ma questa è la nostra
terra e non potevamo restare a guardare da lontano», raccontano mentre
aspettano all'esterno dell'aeroporto il
bus 95 che le porterà in piazza Syntagma, davanti al Parlamento. «Ci sono
migliaia di giovani greci che stanno
tornando a casa in questi giorni»,spiega Miriam, «in molti casi hanno fatto
collette per comprare i biglietti a chi
non poteva».Un fund raising elettorale.
Qualunque sia l’esito, è evidente
che queste elezioni hanno rinsaldato
il senso di appartenenza di un popolo, al momento unito da un unico desiderio: ritrovare (almeno) la speranza. «I soldi non so quando torneranno,però la speranza ciserve, altrimenti si ferma anche quel poco di economia che gira faticosamente». Stavolta
a parlare è Andrei, un tassista dal nome russo che non ha mai lasciato la
Grecia ma che in quindici anni ha visto il mondo accomodarsi sul suo sedile posteriore in pelle. «Gli stranieri
ormai ci considerano dei poveracci,
tanti vengono per approfittare della
nostra crisi. C'è gente sicura che falliremo, che scoppierà una guerra civile
e che alla fine il Paese finirà nelle mani di Alba Dorata. Io, invece, sono sicuro che Tsipras vincerà, anzi sono
convinto che arriverà almeno al 35
per cento, così non dovrà stringere accordi con altri. Tantomeno con i nazisti». Andrei è ottimista o forse preferisce non vedere. Sa benissimo che Alba Dorata resta una forza che avrà ancora un ruolo e il fatto che una buona
parte dei dirigenti siano attualmente
in carcere con l’accusa di omicidio
non dovrebbe impedirgli di raggiungere (secondo i sondaggi) almeno il 5
per cento. La soglia di sbarramento è
al 3.
Ad Atene non sono tutti così loquaci, la maggior parte delle persone preferisce non dichiarare per chi voterà.
C'è diffidenza tra i commercianti che
hanno ancora le saracinesche alzate.
Hanno le facce stanche, come chi
non dorme da tanto tempo. «Nella
mia strada siamo rimasti aperti in
tre», dice George, proprietario di un
bar café che fino a qualche tempo fa
organizzava anche concerti di jazz, «iI
conti non quadrano da... Non lo so
più da quanto. Non so più nulla, non
capisco se ci conviene restare nell’euro o se, come dice mio figlio, dobbiamo tornare indietro. Aspetta un attimo...». Entra un signore per bere un
té. Un euro. Paga e se ne va borbottando. «Si lamenta del clima», spiega George, « fosse solo quello il problema».
Il tempo è la perfetta fotografia dell’incertezza che si percepisce in città:
pioviggina, smette, riprende per un
po’ e tornano le nuvole.
didebito pubblico accumulato. Rispetto alla crisi in cui
Atene era precipitata nel
2012, quando i bond ellenici
erano in mano per il 59% ai
privati, ora la situazione si è
invertita: il 62 per cento è finito nei portafogli delle istituzioni di Eurolandia. Ma a fare il pieno sono i singoli Stati,
visto che la Bce ne ha meno
di prima: l’11 per cento contro il 16 di tre anni fa.
Ma se l’haircut è quasi impraticabile, sarà molto difficile se non impossibile far digerire a Bruxelles e a Berlino anche le altre promesse elettorali di Syriza: fine delle politiche di austerità sostituite da
10 miliardi di euro aggiuntivi
di spesa pubblica per rialzare il salario minimo, aumentare le buste paga dei dipendenti pubblici e l’assegno ai
pensionati.
La realtà potrebbe essere
molto diversa da quella delineata dall’Ingegnere rosso
nei comizidella rovente campagna elettorale.Come ha lasciato intendere il capo economista di Syriza, Yannis Milios, che ha nel cassetto un
piano alternativo: Atene saldamente dentro Eurolandia,
impegni con la Troika rispettati, niente deficit aggiuntivo,
in cambio del via libera a un
piano di riscadenzamento
per i titoli pubblici. Metà sarebbero ritirati e sostituiti
con bond a lungo termine
«zero coupon», senza interessi: ad anticiparli dovrebbe essere la Bce.
L’alternativa, con la disdetta unilaterale di tutti gli impegni assunti dall’esecutivo Samaras, avrebbe un esito letale per molti Paesi. Italia in testa.Secondo uno studio diffuso da Public Policy, un istituto indipendente di ricerca irlandese, il nostro è il paese
che ha speso di più in Europa per il servizio del debito.
Non solo in termini assoluti
ma anche in rapporto al Pil:
5,2 per cento, più della Grecia che si è fermata al 4,8 per
cento,mentre fra gli «osservati speciali» il Portogallo è al
4,3 e la Spagna al 3,5. Dunque saremmo iprimi ad essere trascinati a fondo da un
eventuale effetto domino scatenato dal default greco.
Senza contare che anche
un eventuale congelamento
dei debiti contratti da Atene
con i Paesi che l’hanno finanziata attraverso il fondo salva
Stati, ci farebbe perdere in
un colpo solo circa 20 miliardi di euro sui 142 di prestiti
totali concessi a Samaras. Altrettanti ce li rimetterebbe la
Francia e 30 la Germania. A
produrre gli effetti peggiori,
però, non sarebbero certo i
debiti cancellati unilateralmente da Tsipras. Ma l’inevitabile crisi di fiducia, capace
di spegnere da sola la miccia
della ripresa accesa da Draghi con i 1.100 miliardi del
quantitative easing.
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ITALIA
__Domenica 25 gennaio 2015__
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::: LA CORSA AL COLLE
Lo schema per il Quirinale
Renzi vuole i voti di Bersani
La Finocchiaro adesso spera
GUZZANTI: DE FILIPPI NEMICA DELL’UMANITÀ
Per il Colle il premier punta su un nome che sia vicino alla minoranza.In corsa Amato
e Veltroni, ma occhio a Prodi. Martedì iniziano le consultazioni, da Grillo arriva un vaffa
::: ELISA CALESSI
■■■ Il fischio di inizio sarà
martedì mattina quando il Pd,
secondo un rituale da consultazioni quirinalizie, incontrerà
tutti i partiti presenti (e persino no, visto che ci sarà anche
l’Idv) in Parlamento. Tranne il
M5S, visto che Beppe Grillo ieri,dal palco di piazza delPopolo per la notte dell’onestà, ha
fatto sapere che non metterà
piede al Nazareno. Un rifiuto
che nel Pd era messo in conto.
«Ce ne faremo una ragione», è
la risposta di Debora Serracchiani. In ogni caso ci si scordi
che da quegli incontri esca un
nome. «Matteo si terrà non coperto, copertissimo», spiega
un uomo molto vicino al premier. «Il nome non uscirà prima di giovedì mattina». Quando è convocata l’assemblea
dei grandi elettori del Pd.
Si può, però, dar conto dello
schema su cui Matteo Renzi e
i suoi più stretti collaboratori
(Luca Lotti, che tiene aggiornato il file excel con nomi e a fianco ivoti,Lorenzo Guerini e Maria Elena Boschi) stanno lavorando. Ed è questo: serve un
candidato che «minimizzil’opposizione dentro il Partito democratico».Nonostante continui a tenere sul tavolo vari nomi, facendoli vagliare ogni
giorno dai suoi, sempre di più
si convince che l’elemento decisivo deve essere quello. Se
non si vuol ripetere il copione
del 2013, se non si vuole che
attorno al Quirinale la minoranza tenti la replica di quanto
fatto sull’Italicum, è necessario individuare un uomo (o
una donna) che vada bene innanzitutto all’opposizione del
suo partito. Quindi, è preferibile qualcuno che venga dal Pd.
Meglio ancora, dalla tradizione comunista. «Serve il più vicino a loro»,sintetizza un collaboratore del premier.
Renzi se n’è persuaso dopo
la frattura che si è creata al Senato sull’emendamento Esposito,per nulla rientrata neigiorni successivi. «La minoranza
del Pd non aspetta altro che io
faccia un nome di fronte a cui
possano dire che è invotabile», ripete ai suoi. Per questo,
seguendo i ragionamenti fatti,
il nome con le chance più forti
è ancora Anna Finocchiaro.
Di sinistra, dalemiana e donna (elemento che Renzipuò rivendersi di fronte all’opinione
pubblica). In più la minoranza
avrebbe fatto sapere al premierche la scelta divotare contro il maxi-emendamento sull’Italicum presentato da lei
non va letta come uno stop alla sua candidatura per il Colle.
Se saranno rose, si capirà
quando Renzi incontrerà Bersani.Forse già domani. Un fac-
il graffio
il graffio
Folgorati
da Matteo
La retromarcia
sul Colle
cia a faccia che il premier considera decisivo, quanto o forse
più di quello con Berlusconi,
previsto per martedì alle 19.
Nella zona alta della lista resta comunque Giuliano Amato. Se non altro perché risulta
Pezzo del Corriere sulla
Ignazio Visco nega di esessere la prima scelta di Forza
cena della Merkel con
sere interessato al QuiriItalia. Il problema è che AmaRenzi.Scrive Paolo Valennale: «Sto bene dove sto».
to, spiegano i collaboratori del
tino: «È chiaro che si piacMa lo sport di ritirarsi dalpremier, «non farebbe il pieno
ciono, dice un membro
la corsa al Colle è sempre
del Pd». È vero che è amico di
della delegazione tedepiù diffuso. Ha iniziato
Massimo D’Alema e pure di
sca.La controprova è proProdi nel febbraio scorGiorgio Napolitano.Ma per vaprio l’effetto elettrizzante
so: «Il mio tempo è finiri motivi - tra cui il suo passato
che Renzi ha sulla cancelto». Poi è toccato, in quesocialista - non ha mai goduto
liera, un ciclone in grado
sti giorni, a Raffaele Candi grandissime simpatie a sinidi tirar fuori una Merkel
tone: «Non sono disponistra. Oltre al fatto che, secondo
nascosta: ciarliera, anedbile». E a D’Alema: «Non
isondaggi fatti fare, è in assoludotica, autoironica». Inambisco al Quirinale».
to il meno gradito nell’opiniosomma, Renzi tira fuori il
Che senso ha ritirarsi vine pubblica. Nella rosa restameglio da ogni persona.
sto che nessuno li ha canno poi quelli che i collaboratoIl problema è che il predidati? Ma soprattutto,
ri del premier chiamano gli
miersembra avere un «efqualcuno pensa davvero
«avatar»,cioè icandidati più vifetto elettrizzante» anche
che se venissero eletti ricini al premier: Graziano
su alcuni giornalisti.
nuncerebbero al Colle?
Delrio e Paolo Gentiloni. Renzi li preferirebbe. Ma ammettte che questi nomi «spaccherebbero il Pd».
C’è, infine, la possibilità di
una carta a sorpresa. E si riparla di Romano Prodi. Se il Professore, è il ragionamento che
si fa tra i fedelissimi del premier, avesse aperto «un canale forte» con Forza Italia, se
Berlusconi si lasciasse convin::: SALVATORE DAMA
landosi due strade. La prima è che Rencere che la pace è meglio siglarROMA
zi accetti il candidato che propone Berla con il peggior nemico, allora
lusconi. In realtà l’accordo, nel centropotrebbe diventare proprio lui
■■■ Martedì Silvio Berlusconi incon- destra, è che Silvio decida il nome insieil candidato del Nazareno. Ed
trerà Matteo Renzi. Sarà probabilmen- me ad Angelino Alfano e ad Area popoessere eletto addirittura al prite l’incontro decisivo per il Quirinale in lare. Potrebbe essere quello di Giuliano
mo scrutinio. Ma solo se fosse
vista del voto del Parlamento in seduta Amato o di Pier Ferdinando Casini. Il
Berlusconi a proporlo. Anche
comune. Nel corso delle settimane il secondo scenario dovrebbe essere quese potrebbe subire agguati nelpeso specifico del Cavaliere nella tratta- sto: è Renzi a proporre un nome (o una
la minoranza. L’ipotesi, che
tiva è andato via via aumentando. Il lea- rosa di opzioni) a Berlusconi e Alfano.
può apparire fantasiosa, è avder di Forza Italia è passato dallo status A questo punto Silvio metterebbe a divalorata da un fatto. Alcuni
di osservatore (fine dicembre) a quello sposizione i voti dei suoi grandi elettori,
prodiani nei giorni scorsi
di socio con pieni diritti. Prima doveva ma al prezzo di una sostanziosa controavrebbero lavorato a questa
alzare il dito per prendere partita. Il Cavaliere, che a metà febbrapossibilità, intesla parola,adesso può batte- io finirà di scontare la pena per il reato
sendo
contatti
re il pugno sul tavolo. Pa- di frode fiscale, è alla ricerca di una piecon la cerchia del
rallelamente si è indeboli- na riabilitazione politica e morale. Non
Cavaliere.C’è perta la leadership renziana, vuole che si ripeta l’incubo vissuto con
fino chi dice che i
resa numericamente vul- Giorgio Napolitano. Il quale considerò
due si siano parlanerabile, in Parlamento,
ti. Vero o no, un
dalle imboscate dei dissicanale è stato
IL 17 FEBBRAIO
denti del suo partito.
aperto. Ma non si
Ieri Renzi ha incassato
sa se Berlusconi si
anche un bel vaffa da Bepsia lasciato perpe Grillo: il Movimento 5
suadere da una teStelle si rifiuta di trattare
si che anche tra i Denis Verdini [Fotogr.]
con il Pd un candidato cosuoi ha un certo
Comincerà il prossimo 17 febbramune per il Quirinale. Insomma: al preseguito: Prodi, si dice, è l’unico
io, dinanzi alla terza sezione pesidente del Consiglio non rimane che
che potrebbe tenere testa a
nale della Corte di Appello di Baaffidarsi al suo predecessore brianzolo.
Renzi e proprio perché ha batri, il processo di secondo grado
Sì, ma a che prezzo?
tuto Berlusconi due volte ponei confronti del governatore puNe parleranno domani Luca Lotti e
trebbe permettersi il lusso di
gliese Vendola e dell’ex direttore
Denis Verdini. Gli sherpa terranno in
non essergli ostile. Restano algenerale della Asl di Bari Lea Comattinata un incontro preparatorio in
tri possibili jolly. Primo fra tutti
sentino, assolti in primo grado. I
vista del vertice di martedì. Ma i contatWalter Veltroni, che è in sintofatti contestati riguardano la seleti telefonici e telematici tra i due fiorentinia con la linea del premier,
zione per un posto da primario
ni sono continui.
viene dal Pci-Pds e su cui non
di chirurgia al San Paolo di Bari,
Berlusconi ha già tolto le castagne
c’è il veto di Berlusconi. Il provinto dal professor Paolo Sardeldal fuoco una volta (sull’Italicum) e
blema è che ha ancora molti
li. Gli inquirenti contestano a
mette a conto. Se il “soccorso azzurro”
avversari nella minoranza.
Vendola di aver istigato Cosentideve fare il bis sul Quirinale e il tris sulla
Non garantirebbe un Pd comno a riaprire i termini per la preriforma del Senato, allora tutta questa
patto. Per questo, più che l’insentazione delle domande per il
disponibilità deve essere adeguatamencontro con Berlusconi, sarà deconcorso per favorire Sardelli.
te ricompensata. Come? Vanno proficisivo quello con Bersani.
La piazza grillina
«per l’onestà»
Manovre azzurre
Doppio vertice tra Forza Italia e dem
La lista dei desideri di Silvio se salta Amato
Riparte il processo a Vendola
per le nomine nelle Asl
Al grido «Onestà, onestà, onestà» i grillini
hanno aperto la manifestazione in piazza del
Popolo parlando di
«Mafia Capitale». Ma
non solo. Oltre all’intervento di Grillo, si è presa la scena Sabina Guzzanti che ha definito
Maria De Filippi «una
nemica dell’umanità».
il Cav degno interlocutore quando si è
trattato di garantire i voti alla nascita
del governo di Enrico Letta, salvo poi
negare ogni udienza al condannato in
cerca di clemenza.
Stavolta Silvio si farà furbo: pagare
moneta, vedere cammello. Ha una lista di desideri come se fosse il 25 di dicembre, e non il 25 di gennaio. Per
esempio, la modifica della legge Severino. Il Tar della Campania, nel sospenderne gli effetti nel caso del sindaco di
Napoli Luigi De Magistris, ha chiesto
alla Consulta diintervenire. Per verificare se la norma sia effettivamente incostituzionale, come va denunciando da un
anno e passa Berlusconi. Basterebbe
che il governo intervenisse precisando
che la Severino non si applica retroattivamente. E Silvio recupererebbe la dignità politica ferita. E il diritto di candidarsialle prossime elezioni.Fossero pure le Regionali di primavera. L’altra cosa che a Berlusconi è rimasta qui, altezza gargarozzo, è il ritiro del decreto fiscale con franchigia per i reati di evasione entro il 3%. Altra misura capace di
dare soddisfazione alle attese dell’uomo di Arcore, ma che Renzi, viste la polemica esplosa,ha deciso di parcheggiare. Già che c’è, il presidente di Forza
Italia ha un ultimo desiderio. Tre in tutto, come quelli del genio della lampada: la grazia per l’amico Marcello Dell’Utri, recluso e ammalato. «Ha perso
12 chili», denuncia il suo avvocato.
Chiede troppo? Forse. Però è vero
che Renzi, con la maggioranza ballerina che si ritrova, non può più prescindere dai voti di Forza Italia. Tanto che
l’accordo sul Quirinale potrebbe suggellare una nuova maggioranza politica con l’ingresso del partito berlusconiano nella coalizione di governo.
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ITALIA
__Domenica 25 gennaio 2015__
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::: LA CORSA AL COLLE
Il Bestiario
La ditta dei Due Premier
è un regime che spaventa
Speriamo in un Pertini
Il signore di Firenze e il Cav si spalleggiano: uno vuole durare, l’altro
non morire. Sembrano imbattibili. Ma se al Colle non arriva un passacarte...
::: segue dalla prima
GIAMPAOLO PANSA
Quagliariello (Coordinatore nazionale Ncd)
«Quest’elezione non può diventare
una dependance delle primarie del Pd»
::: BARBARA ROMANO
può imporci un candidato».
Quindi non accetterete un candidato
■■■ Senatore Quagliariello, Renzi sem- frutto del Patto del Nazareno?
bra orientato a scoprire le carte sul Colle
«Ovviamente no, a scatola chiusa».
solo alla quarta votazione. Fa bene a teSe non avete preclusioni per candidati
nere nascosto il vero candidato?
del Pd, chi sarebbe più adatto al Colle tra
«In questa fase lui è il kingmaker e gli altri Finocchiaro, Veltroni, Fassino?
si devono adeguare. Questa sua scelta può
«Un nome del Pd deve essere espresso
presumere due retropensieri. O lui ha vera- innanzitutto dal Pd. In questa fase non tocmente intenzione di ascoltare le altre forze ca a noi fare nomi. Aspettiamo che ci venga
politiche oppure il suo è solo un gioco tatti- fatta una proposta di alto profilo, che possa
co. Se è la prima ipotesi, ha un senso, per- essere accettata non solo da noi, ma anche
ché noi stiamo attraversando un deserto e dagli altri centristi e da Fi».
quella del presidente della ReChe caratteristiche deve
pubblica è una scelta di sisteavere il futuro Capo dello
ma. Se invece la sua è solo tattiStato?
ca, sarebbe un errore, perché
«Noistiamo cambiando tutsi svilisce l’importanza del moto il sistema istituzionale, ma
mento».
non in modo organico: da
Crede che Renzi abbia già
una parte si sta riformando il
deciso il candidato e che le
bicameralismo, dall’altra si
consultazioni saranno una
sta cambiando la forma dello
mera ritualità?
Stato, da un’altra ancora si sta
«No, io penso che lui non si
facendo la riforma elettorale.
sia ancora fermato su un noTutti questi pezzi possono
me. Credo che abbia una rosa, Quagliariello [Fotogr.]
dar vita a una grande riforma
ma non più di questo».
positiva per il Paese o a un
Il premier dice di voler partire dal Pd. grande pasticcio. Serve una personalità che
Questo metodo lei lo condivide?
abbia autorevolezza e la visione politica per
«Siamo in un momento in cui nelle istitu- guidare questo processo».
zioni ilPd è sovrarappresentato, quindi l’eleInizia a circolare anche il nome di Ruzione del presidente non può diventare telli, che lei conosce bene.
una dependance delle primarie del Pd, ma
«Mi sembra che in questo momento cirdeve avere una logica più coinvolgente, qua- colino troppi nomi. Con tutto il rispetto e
lunque sia il nome».
l’amicizia che mi lega a Rutelli, non mi semPerò il leader del suo partito, Alfano, bra che lui sia papabile per il Quirinale».
ha aperto all’ipotesi di un candidato Pd.
Lei è molto legato a Napolitano. Ce
Avete in mente qualcuno in particolare? l’ha un candidato del cuore?
«Alfano ha voluto dire due cose: che la
«Credo che Napolitano si auguri la stessa
logica dei veti è comunque sbagliata e che cosa che mi auguro io, e cioè che il suo sucin questo momento bisogna cercare di con- cessore possa continuare l’opera che lui ha
vincere, più che imporre. Questo vale an- intrapreso. Che possa spingere avanti, con
che per i nostri rapporti con Renzi: non pos- più energia, la riforma complessiva dello
siamo pretendere d’imporre, ma lui non Stato, senza perdere il filo».
(...) Ormai l'Italia è in mano a una nuova diarchia. La vera Ditta è questa, non il catorcio in
rovina del povero Pier Luigi Bersani. Siamo alla
Ditta Renzi & Cav, un regime da paura.
Anche da solo il signore di Firenze era pericoloso.I lettori di Libero conoscono la mia opinione su di lui. Un giovane con tutti i difetti dei
principianti che arrivano al vertice del potere
politico sotto la spinta di un’ambizione sfrenata e un concorso di circostanze irripetibili. Nessuna esperienza parlamentare. Niente apprendistato in un governo. Ignoto all’Europa. Ma
sin dall’inizio della sua premiership Renzi ci ha
spiegato che fare la carogna in politica paga
sempre. Ha tradito e assassinato Enrico Letta.
Poi ha portato nelle stanze di Palazzo Chigi tutto il peggio della fiorentinità.
La passione per le congiure. Il clientelismo
senza vergogna,a favore degli amici, da premiare anche aldi là dei meriti. La minaccia vendicativa. L’assenza di rispetto per gli avversari. Sino
a costruire il baraccone di oggi. Dove contano
soltanto la fedeltà, l’obbedienza pronta, cieca e
assoluta, secondo l’antica formula mussoliniana, l’uso del dileggio e dell’insulto. Il tutto in un
clima ridanciano, goliardico e muscolare, che
la televisione ci porta in casa tutti i santi giorni, sino alla nausea. Per il momento mancano la veline, ma prima o poi arriveranno anche loro.
Eppure la crisi dei partiti italiani è ormai più forte di qualsiasi premier.Quasi tutte le parrocchie stanno alla canna
del gas. La guerra civile è diventata l’ossessione di tutte le loro giornate. Anche i bastioni in apparenza più robusti
sono incrinati dall’esistenza di minoranze irriducibili. Se Renzi deve vedersela con quel che resta
dell’esercito di Bersani, il Cavaliere si trova alle
prese con la dissidenza di un Raffaele Fitto che,
presto o tardi, dovrà alzare la testa e ribellarsi se
non vuole essere decapitato.
Il caos ha partorito il Governo dei Due Premier, una novità assoluta nell’intero orbe terraqueo. Uno, il Renzi, governa, o almeno così
pare. L’altro, il Berlusconi, lo sostiene con i suoi
voti e gli consente di comandare. Erano una
doppia debolezza per quel che riguarda i conti
del Senato e della Camera. Adesso, per lo meno sul terreno dei numeri, abbiamo di fronte
una doppia forza. Che promette di resistere a
lungo, poiché non esiste vincolo maggiore dello stato di necessità. E potrebbe aprire la strada
a un regime da paura.
Non so dire quanti altri lo temano. Ma il Bestiario confessa di toccare ferro. Renzi e il Cavaliere sono mossi da un interesse esistenziale. Il
primo per durare, il secondo per non morire.
Insieme diventano un’accoppiata imbattibile.
E infatti nessuno li batterà. Appariranno invincibili per un tempo lungo. Daranno vita a un
regime autoritario che costringerà molti italiani senza potere a farsi una domanda angosciosa: viviamo ancora in una democrazia o no?
Per il momento i Due Premier sembrano
avere un obiettivo limitato, ancorché importante. È quello di mandare al Quirinale un presidente della Repubblica che si prenda cura delle esigenze espresse dalla nuova Ditta. Renzi
vuole un capo dello Stato che obbedisca ai suoi
ordini, controfirmi tutto quello che il leader del
Renzismo deciderà, porcate comprese. Berlusconi pretende dal successore di Giorgio Napo-
litano il regalo che aspetta da tempo: la grazia e
la possibilità di ripresentarsi a pieno titolo sulla
scena politica.
Siamo di fronte a un uso privato del potere
pubblico. Purtroppo l’Italia è un paese snervato dalla crisi economica, impaurito dal proprio
futuro, senza più fiducia nella partecipazione
politica, come dimostrano i numeri sempre
più ridotti degli elettori che vanno ai seggi. I
giovani, poi, sono in pieno marasma. Pensano
di vivere in un paese nemico. E prima o poi
cominceranno a combattere. Non certo per il
Califfato nero, ma contro i califfi della Casta italiana. Quale rimedio può essere in grado di
scongiurare questa tragedia?
Al momento ne vedo un solo. È quello di
mandare al Quirinale un presidente in grado di
tenere testa ai Due Premier. Possiamo sperare
soltanto in un uomo o in una donna che sia
consapevole dei propri doveri. E rifiuti di diventare il passacarte di Palazzo Chigi. Sappia dire
molti no e pochi sì. E si ritenga il difensore dei
cittadini che, ancora una volta, non hanno potuto votarlo. Capisco che non sarebbe un successo da poco. Il capo dello Stato viene eletto
dall’ammucchiata dei partiti e non dagli italiani senza potere. E tutto congiura affinché sia
mandata al Colle una figura debole, poco più
di un fantasma. Pronta a inchinarsi al potere governativo e non a fargli argine. Ma come sappiamo, la speranza è sempre l'ultima a morire.
Uno dei presidenti della Repubblica che ho conosciuto meglio e ho
raccontato più di una volta è il socialista Sandro Pertini. Non immaginava
di diventare il Capo dello stato. Ma nel
1978 i candidati di Bettino Craxi venivano scartati uno dopo l’altro. Il leader
del Psi non voleva Pertini al Qurinale. Lo considerava troppo bizzoso
e indipendente. La truppa del Psi
aggiungeva che era troppo vecchio. Il 25 aprile
di quell’anno, invitato a Parma per ricordare la
Resistenza, mentre parlava in piazza aveva perso la dentiera ed era stato costretto a fingere un
malore.
Pertini era un osso da mordere. Irascibile e
battagliero, se la prendeva con mezzo mondo.
Un giorno arrivò a licenziare il suo bravo addetto stampa, Antonio Ghirelli, per un errore inesistente. Insomma, una vera carogna e capace di
apparire anche peggio. Un giorno mi spiegò
perché la cattiveria era la qualità indispensabile di un presidente della Repubblica italiano.
Disse: «Sto al Quirinale per volontà dei partiti
che mi hanno eletto. Ma non sarò mai il loro
maggiordomo. Sono diventato presidente a 82
anni e ci resterò per tutto il mandato. Andrò via
quando ne avrò 89. Sai perché riesco sempre a
schivare le trappole destinate a mandarmi in
pensione prima del tempo? Perché so essere
più brutale e feroce di loro. Assomiglio a mia
madre che è scampata tantissimo e ha sempre
fatto vedere i sorci verdi a tutti. Anche in carcere ero un galeotto che non s’inchinava a nessuno. Mi sono sempre attenuto alla regola: a brigante, brigante e mezzo».
Già, essere più carogna dei due Premier. Ma nel
carnevale dell’Italia 2015 esiste un soggetto così,
maschio o femmina che sia? Temo di no. Siamo
in un’epoca dove il tipo umano che va di moda è il
quaquaraquà. Tuttavia, è opportuno non mettere
limiti alla Provvidenza. Presto sapremo chi andrà
alQuirinale. E conosceremo il destino che ciaspetta: vivere sotto una dittatura in guanti bianchi o in
una repubblica di uomini liberi.
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__Domenica 25 gennaio 2015__
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ITALIA
__Domenica 25 gennaio 2015__
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::: LE GRANE DEL GOVERNO
Un confine, due civiltà
Pil,moneta,presidente
Quante ragioni
per invidiare la Svizzera
::: segue dalla prima
FRANCESCO BORGONOVO
(...) politica, ma per un’impresa
rimasta negli annali. Ovvero il
meraviglioso video - ancora visibile sulla Rete - con cui promuoveva le bellezze del nostro Paese
per il portale Italia.it. «Plis, visit
Italy», ripeteva Cicciobello in un
lingua meravigliosa, un inglese
maccheronico che solo certe incomprensibili comunicazioni
dei capitreno sugli altoparlanti
dei vecchi Intercity potevano
eguagliare. Ecco, Rutelli è stato il
vero caposcuola della linguistica
renziana di oggi, che fra i testi capitali ha «Prisencolinesinanciusol» di Celentano.
Ierisul Fatto Pietrangelo Buttafuoco ha giustamente triturato
la nuova campagna promozionale della Marina: un manifesto con la foto di
una bella ragazza in tuta blu, viso sporco digrasso e lo slogan
«Be cool and
join the navy».
Laddove la parola «cool» vorrebbe dire «figo»,
ma dai più verrà
letta «cul» e servirà solo a confermare
gli
stereotipi
sull’omosessualità diffusa fra i
marinai. Siamo al livello del peggior awanagana, diceva Pietrangelo, e ha totalmente ragione:
questo è l’ennesimo episodio di
sottomissione linguistica e culturale, oltre che estetica, agli ammerikani.
È il retaggio dell’era Renzi, il
quale - nella spasmodica ricerca
della coolness, cioè per fare il figo
- sin dalla sua comparsa sulla
scena non ha fatto altro che utilizzare parole straniere ad minchiam (per dirla in latinorum). A
cominciare dallo sciagurato
Jobs Act, che è una castroneria
in inglese, figuriamoci in italiano. Matteo si ostina a replicare il
modello rutelliano delle origini.
È vero: ha un po' di padronanza
dell’idioma in più, ma la esibisce
con tanta sicumera da far rimpiangere il suo predecessore,
che almeno aveva il pregio di essere verace.
::: GILBERTO ONETO
■■■ La ramina di Chiasso divide due fet-
Un’immagine del sito verybello.it, presentato ieri dal ministro Franceschini [LaPresse]
Little Italy
L’inglesorum di Renzi fa scuola
e l’Expodiventa«VeryBello»
L’invito ad arruolarsi in Marina perché è «cool», la riforma del «Jobs Act» e ora il nuovo sito
per l’esposizione universale. Il governo vuol far l’americano ma si rende soltanto ridicolo
BRITISH ALLA PUMMAROLA
Certo, poi arriva il solito Beppe Severgnini - il profeta della
sottomissione alla cultura british
risciacquata nella pummarola a celebrare i grandiosi passi
avanti dell’Italia nei rapporti con
l’estero. Ieri, sul Corriere, l’opinionista zazzeruto si è esibito in
un peana diretto al ministero dello Sviluppo economico, che in
occasione del forum di Davos ha
prodotto un video per smontare
i luoghi comuni sull’Italia, e lo
ha fatto in perfetto inglese. Bene,
bravi, bis. A quanto pare il nostro livello di civiltà si misura sulla pronuncia della lingua straniera. Non a caso sempre il Corriere
ha dedicato un interessante articolo ai progressidiRenziin mate-
il graffio
Je suis Renzie
Renzi va con la Merkel agli
Uffizi e, scrive la Stampa, l’unica telecamera ammessa è
quella dell’operatore dell’ufficio stampa che segue il premier ovunque. Le tv, invece,
vengono lasciate fuori. Solo
immagini dell’Istituto Luce,
grazie. Je suis Renzie.
:::
L’intervento
ria. Se nelle interviste dei mesi so sì che siamo al passo coi temscorsi con le emittenti anglofone pi.Nessuno utilizza correttamenil premier
te ilcongiunparlava quativo, però il
si peggio di
PresentConBerlusconi a
tinuous lo
colloquio
snoccioliacon George
mo senza
W. Bush, a
problemi.
Davosha esiIl nostro libito una provello di branuncia mi- Il video del Ministero dello Sviluppo
vura è dimogliore. E su
strato dallo
Twitter ha riscosso un plauso slogan presentato ieri dal miniquasi universale. Grande, ades- stro della Cultura Dario Franceschini, destinato a promuovere
gli eventi culturali italiani per
Expo 2015: «Very bello» (ovviamente c’è anche l’hashtag annesso). Semplicemente perfetto. Il
giusto connubio di provincialismo e caricatura, quello che si
aspettano da noi gli stranieri,
americani in primis.
Questo Italicum ci è familiare...
Caro premier, bastava un grazie
::: GIORDANO RIELLO*
■■■ Caro Presidente Renzi, grazie. Grazie perché dopo un an-
no fatto di racconti, new generation – o meglio “generazione
Telemaco” – ultime rottamazioni e parole date, si è fatto un
passo avanti. In questo anno quella che Lei ha spesso indicato
come la parte più meritevole del Paese - quei “giovani under” ha lavorato per quella riforma che, caro Presidente, Lei ha presentato. Parliamo dell’Italicum. Una riforma che si traduce in
una nuova legge elettorale che i giovani di Confindustria presentavano nel marzo 2014 tramite il “SistemaRE”, con il quale si
pensava di rivoluzionare il Paese partendo dalla solidità del governo, base per un rilancio economico serio. Oggi l’Italicum 2.0
che Lei ha presentato ha per noi un volto familiare: non è più
quello di partenza - simbolo di un cambiamento tentato, ma
non raggiunto - ma racconta scelte condivise che oggi conducono alla possibilità di scelta. L’abilitazione delle preferenze – segnalata dai Giovani Imprenditori un anno fa - ha la qualità di
consegnare un nuovo senso di responsabilità civile all’elettore.
E poi l’altra nostra proposta: ripartire il territorio nazionale in
collegi per bilanciare il legame territorio-politici. Il ministro Boschi ci aveva incontrati, poi il silenzio. Ora la nostra proposta di
fatto diventerà legge. Beh, bastava un grazie, caro Presidente.
*vicepresidente Giovani Unindustria Rovigo
COME CAMERIERI
Perché la verità è che noi agli
anglofoni piacciamo così, quando facciamo gli sciuscià o rimettiamo in scena la Dolce Vita.
Quando raccontiamo la Roma
decadente vista nella Grande
Bellezza di Sorrentino, che dopo
aver ritirato l'Oscar si è cimentato in un discorso ai limiti dell’eccellenza rutelliana. Quando possono complimentarsi per la nostra pronuncia e poi ridere di noi
appena ci giriamo.
«Very Bello» fa tanto latin lover; «Molto Cool» è moderno e
raffinato. Ma sono la stessa cosa.
L’immagine di un Paese che per
dire «Arruolati in Marina» dice
«Join the Navy». Un Paese che
usa l’inglese come lingua da camerieri. E così facendo svilisce
l’inglese, i camerieri e soprattutto se stesso.
te di mondo abitate da gente che parla lo
stesso dialetto e che beve la stessa acqua.
Eppure quella sottilissima cortina di rete
metallica, spesso piuttosto sfilacciata,
sembra valere un oceano.Per Pil pro capite la Svizzera è all’ottavo posto al mondo
e l’Italia al trentesimo; per indice di libertà economica una al nono e l’altra al 76˚;
nella classifica mondiale della corruzione la Svizzera è quinta (nel senso che ci
sono solo altri quattro posti più virtuosi) e
il Belpaese è 69˚, in compagnia di pittoresche entità terzomondiste. L’Italia si arrabatta con l’euro, la Svizzera manda a quel
paese il cambio fisso.
Una molto evidente differenza si riscontra anche ai piani più alti. Lo scorso Capodanno Giorgio Napolitano ha sermonato
per 21 minuti a reti unificate; Simonetta
Sommaruga - la gentile ed elegante signora zughese di origini ticinesi che è l’attuale presidente svizzero - se l’è cavata con
una “allocuzione” di 4 minuti e 17 secondi, in piedi, all’aperto in un mercatino a
Berna, in mezzo alla gente. Napolitano si
spostava per Roma con 14 auto, 16 motociclisti, due furgoni, un’autoambulanza e
una dozzina di cirenei in “uniforme da
poliziotto in borghese” che facevano jogging di fianco alla vettura presidenziale;
la signora Sommaruga si è presentata per
fare il suo discorsino davanti all’operatore televisivo arrivando con un autobus
delle linee urbane. Napolitano ha parlato
circondato da corazzieri, carabinieri e lacchè, la sciura Sommaruga era sola come
un gandolino di ciliegia: in giro neanche
un vigile urbano, e non ce n’era bisogno
perché dietro di lei nessuno ha neppure
cercato di fare ciao-ciao con la manina. Il
funzionamento del Quirinale costa 228
milioni di euro l’anno; per le sue funzioni
il presidente svizzero riceve 12mila franchi all’anno in aggiunta alla sua normale
retribuzione, oltre a un fondo spese a forfait di ulteriori 30mila franchi: un mese di
pensione di Giuliano Amato. In Svizzera
il presidente dura in carica un anno ed è
scelto a rotazione fra i sette membri del
Consiglio federale, senza troppe complicazioni. In Italia assistiamo da mesi a un
vergognoso chiacchiericcio e mercanteggiamento che fa venire in mente le argomentazioni di Joseph De Maistre in difesa dell’istituto monarchico, quando diceva che può anche capitare un re inetto o
corrotto, ma che per diventare presidente di una repubblica si deve essere inetti e
corrotti. Indubbiamente esagerava: in
Svizzera e in parecchi altri posti non è
sempre proprio così.
Per secoli gli svizzeri hanno cercato di
spingersi a sud delle Alpi: hanno conquistato il Ticino e la Valtellina, che hanno
dovuto lasciare solo dopo il Congresso di
Vienna. La fine di queste loro aspirazioni
è avvenuta quando, il 28 aprile del 1487, i
soldati del Duca di Milano hanno sconfitto le milizie vallesane al ponte di Crevola
d’Ossola impedendo loro di dilagare in
pianura e - in prospettiva - di conquistare
e annettere alla Confederazione una bella porzione della regione prealpina.
L’esercito del Duca non era né migliore né peggiore di tutti quelli del tempo:
qualche volta vinceva, qualche volta perdeva. Ma, proprio quel giorno - che il Signore li avesse strafulminati! - i reparti milanesisi erano comportaticon determinazione e con straordinario coraggio. Se
avessero allora intrapreso una elegante ritirata avrebbero scontentato il loro sovrano ma si sarebbero guadagnatila benevolenza e la gratitudine di generazioni di
lombardi.
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ITALIA
__Domenica 25 gennaio 2015__
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::: GIUSTIZIA E POLITICA
Corte d’Appello di Milano
Anche i giudici lo capiscono: pm troppo potenti
Il presidente Canzio contro i colleghi di Palermo e i magistrati che fanno «processi paralleli sulla stampa e in tv»
“
«IMPOPOLARITÀ»
■ La credibilità
del sistema è in
discussione per
decisioni
«impopolari»
senza riflettere
sulla complessità
dei fatti e
delle prove
STATO-MAFIA
::: segue dalla prima
FAUSTO CARIOTI
(...) pronuncia a partire da
quel momento che in tutte le
decisioni adottate dal Csm.
Tanti pubblici ministeri e parecchi magistrati giudicanti, a
Milano e nelresto della Penisola, avrebbero di che riflettere (il
verbo al condizionale è dettato
dal realismo: serve a far capire
che qui nessuno è così ingenuo da illudersi che ciò accada).
Il nemico della giustizia, anzi di quella che Canzio chiama
«la cultura della giurisdizione», è il «populismo giudiziario», nel quale tanti magistrati
svolgono il doppio ruolo di carnefici e vittime consenzienti.
L’esempio pratico Canzio lo
ha avuto in casa:ilprocesso Ruby, che nella corte d’Appello di
Milano è stato l’evento dell’anno. Come noto si è concluso
con l’assoluzione di Silvio Berlusconidalle accuse diprostituzione minorile e concussione
(la procura ha presentato ricorso in Cassazione). In questo,
come in altri processi ad alto
impatto mediatico svoltisi altrove e terminati con l’assoluzione (Canzio cita il caso Cucchi, quello sulle responsabilità
degli scienziati nel sisma aquilano e il processo Eternit),l’opinione pubblica ha espresso
«sentimenti di diffusa indignazione» e «comprensibile sconcerto» per i proscioglimenti. Le
aspettative grondavano sangue e il verdetto le ha deluse.
Proprio questa «sete di giustizia delle vittime, rimasta
inappagata, a prescindere da
ogni valutazione di merito circa la correttezza delle soluzioni adottate», rappresenta uno
dei principali problemi che i
magistrati debbono affrontare.
La soluzione che Canzio indica ai colleghi è quella di non
cedere alle pressioni e di sgobbare nello studio dei fatti e nella ricerca delle prove: non si
giudica la credibilità del sistema giudiziario dalla popolarità
delle decisioni adottate.
I magistrati che subiscono
questo meccanismo sono
spesso quelli che lo alimenta-
■ È mia ferma
opinione che
l’audizione di
Napolitano poteva
essere risparmiata
al Capo dello
Stato, alla
magistratura
stessa e alla
Repubblica
Italiana
IL DISCORSO
DI CANZIO
Giovanni Canzio
durante l'inaugurazione
dell'anno giudiziario ieri
a Milano. È presidente
della Corte d'Appello
di Milano dal 2011.
In precedenza era
presidente della Corte
d’Appello dell’Aquila
[Ansa]
no: accade, denuncia il presidente della Corte d’Appello,
quando «gli organi dell’accusa
o igiudici di merito,nell’inchiesta o nel dibattimento, decidono diintessere un dialogo diretto con media e, tramite questi,
con i cittadini o col potere politico, anziché con i protagonisti
del processo e nel processo».
Copione che a Milano conoscono bene.
Con uno sconfinamento al
quale è raro assistere negli
QUI MILANO
eventi istituzionali della magistratura italiana, il giudice meneghino ha criticato anche i
colleghi di Palermo per la scelta di chiamare in audizione
l’ex capo dello Stato Giorgio
Napolitano, nell’ambito del
QUI ROMA
processo sulla presunta trattativa tra Stato e mafia. «È mia ferma e personale opinione», ha
scandito Canzio, «che questa
dura prova sipoteva risparmiare al capo dello Stato, alla magistratura stessa e alla Repubbli-
QUI BOLOGNA
«Cosa nostra e terrorismo «La mafia guarda al calcio «Renziattacca le toghe»
duranteimesidell’Expo» Aumentanogliusurai»
E il ministro esce dalla sala
La minaccia di «violenza di natura
eversiva o terroristica o di matrice
fondamentalista» incombe sull’Expo in programma a Milano da
maggio a ottobre. Lo denuncia il
presidente della Corte d’Appello di
Milano Giovanni Canzio, nell’ intervento all’inaugurazione dell’anno
giudiziario. La «portata internazionale di Expo» e «la partecipazione
di decine di milioni di lavoratori»
offriranno la tentazione di «farne
una sorta di palcoscenico mediatico di ideologie ripudiate dalla storia e dal consorzio civile». Canzio si
è comunque detto «certo» dell’attenzione che lo Stato riserverà all’evento, non solo per prevenire eventuali attentati ma anche per contrastare la ’ndrangheta, sempre più potente al punto che si può parlare
non solo di sue «infiltrazioni» ma
di «interazione-occupazione», di
vera e propria «metastasi». Ma
l’Expo potrebbe portare «insieme
con nuove e più ricche opportunità, impreviste criticità, a causa del
conflitto latente fra le originarie regole delle ’ndrine e i più ampi orizzonti di profitto» che spingono le locali sorte in Lombardia a «staccarsi
dalle cellule della “casa madre”».
L’esordio non può essere che su Mafia Capitale. Così infatti il procuratore generale (facente funzioni) della
corte d’appello di Roma, Antonio
Marini, già pm in diversi processi
contro le Brigate rosse, apre l’anno
giudiziario del distretto. Ma quello
di Mafia Capitale non è l’unico terreno dove certi interessi si saldano.
Crea «una forte preoccupazione»,
ammette Marini, «l’infiltrazione della criminalità organizzata nel mondo del calcio». Il pallone «è diventato un grande business» ed è «una potentissima arma di consenso e di coesione sociale, elementi di cui la criminalità è alla costante ricerca». Per
questo «negli ultimi anni i rapporti
con la criminalità organizzata sono
diventati sempre più stretti e connotati di ambiguità, soprattutto quelli
con la tifoseria degli ultras». Un caso
emblematico, secondo il pg, è stato
l’aggressione al tifoso napoletano Ciro Esposito in occasione della finale
di Coppa Italia del 3 maggio scorso,
con un personaggio come Gennaro
De Tommaso, «Genny `a carogna»,
in primo piano. Per quanto riguarda
i reati sono diminuite le rapine ma
cresce l’usura. Un altro drammatico
segno dei tempi.
Duro attacco del presidente della
Corte d'Appello di Bologna, Giuliano Lucentini, a Matteo Renzi. Per
Lucentini, il premier è come Berlusconi: se la prende la magistratura
(sulle ferie estive) e propone riforme «modestissime». Uscito di scena il Cavaliere, dice il magistrato,
sembrava che «le cose potessero
cambiare. Certo, non siamo più additati come disturbati mentali, non
si dice più che siamo mafiosi e criminali...». Però, «le cose sono sostanzialmente rimaste quelle di prima». È cambiato «solo il metodo»:
gli attacchi di Renzi ai pm sono
«più sottili e suggestivi». Lucentini
definisce «incredibile» la polemica
sulle ferie troppo lunghe dei giudici. La politica «non riesce a fare
una riforma della giustizia» degna
di questo nome e allora pensa di
«farsi bella» additando le toghe come fannullone. Non va bene. Perché «meno ferie» non significa
«giustizia più veloce». In prima fila, all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Bologna, c’era il ministro
dell'Ambiente, Gianluca Galletti.
Che ha abbandonato la sala in polemica con le accuse del presidente
della Corte Lucentini.
ca italiana». Facile leggere in
queste parole un’accusa diprotagonismo alle toghe siciliane.
Internet, dove i processi si
consumano in pochi istanti
senza studiare le carte e a colpi
di pregiudizi, rappresenta una
ulteriore tentazione per imagistrati smaniosi di adeguarsi alla moda dei tempi. Occorre resistere: come recita il catechismo di Canzio, «la giurisdizione non può essere condizionata da una tecnologia sorda e
cieca che alimenti l’ansia del
giudicante di dover deliberare
comunque e in fretta». In fondo, avverte il magistrato, «dal
pensiero “corto” alla sentenza
“tweet” o alverdetto immotivato il passo è breve».
Dunque: che fare? Non cedere al «populismo giudiziario», innanzitutto. Non farsi
prendere dalla smania di essere trendy, di appiattirsi sulle
sentenze emesse sul Web, di
alimentare false aspettative
pur di ottenere la ribalta su
giornali e televisioni. Quanto
alla riforma della giustizia, per
Canzio la soluzione non consiste nel tagliare i tempi, se questo significa sacrificare la ricostruzione dei fatti attraverso le
prove e ridurre le garanzie del
contraddittorio. Finirebbero
infattiper avere un peso privilegiato gli esiti delle indagini iniziali, che sono provvisori e tali
debbono restare. Doveroso, invece, ridurre la distanza tra il
momento in cui il dispositivo
viene letto e la pubblicazione
della sentenza: se l’esito del
giudizio non è stato quello atteso,tempilunghi come quelliattuali servono solo ad accrescere le dietrologie.
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ITALIA
__Domenica 25 gennaio 2015__
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::: CAOS CAPITALE
:::
Commento
Solo poche sanzioni
Lo scandalo dei vigili
si trasforma in farsa
::: ENRICO PAOLI
■■■ «Ricapitolando».
Ecco,
sì, ricapitoliamo tutto, che è
meglio. «Soldi e documenti
ben custoditi in tasche laterali
e separate, imparate a riconoscere e tenere a distanza i borseggiatori, mai usare la violenza, e avvisate sempre chi vi circonda,in modo almeno da rendere il loro business molto meno redditizio». Capito bene?
Semplici ma efficaci consigli
pratici che fanno parte di un
lungo e articolato intervento
scritto da Mercurio Psicopompo (?) per il sito Riprendiamoci
Roma, «un blog di denuncia e
di lotta al degrado sul campo»,
dove si racconta ciò che avviene sui mezzi pubblici
della Capitale, tram e
metro in particolare.
Insomma, benvenutinella città deiborseggiatori. E siccome
l’Italia è un Paese
«molto garantista»,
come ribadisce Riprendiamoci Roma,
«iborseggiatori lo sanno, e in questo periodo si può assistere e
vere e proprie scorribande da Paese in via
di sviluppo nei punti
nevralgici della città».
I punti caldi sono la
stazione Termini,Piazza diSpagna, l’area del Colosseo, e le
principali fermate della metro.
«Occorre prestare la massima
attenzione per non ritrovarsi,
inaspettatamente, senza soldi,
bancomat e documenti», perché da quel momento in poi
inizia il calvario con la burocrazia.Dopo ildanno anche la beffa. Ma fra i tanti consigli elargiti
da Mercurio, ce n’è uno da tenere in particolare considerazione.«Non usate maila violenza, sanno bene che la legge italiana in qualche modo li tutela»,sostiene l’articolo di Riprendiamoci Roma. «La loro prima
reazione sarà di urlare che gli
avete messo le mani addosso
(e molto difficilmente troverete
qualche testimone a vostro favore pronto a venire in commissariato, loro invece quanti
ne vogliono), inoltre vi esponete ad una loro controreazione
violenta (e siete in svantaggio
numerico), quindi qualsiasi
conseguenza dell’uso della violenza potrebbe non piacervi».
Chi scrive sul sito di denuncia e
protesta sa bene di cosa parla.
E la cosa ci fa sentire ancor più
disarmati.Non siamo solo indifesi ma siamo vittime due volte.
E poi c’è il capitolo dedicato
alle cosiddette prede preferite.
«Persone di una certa età, specialmente se sole. Persone frettolose o spaesate. Quindi non
date mai l’impressione di esserlo, e se avete fretta guardatevi
bene intorno. Non fatevi inoltre prendere dall’ansia di salire
o scendere dalla metro/bus
perché diventate automaticamente una potenziale preda».
E poi «mamme e papà con
bimbi al seguito». Seguendo
questa classifica merita aprire
anche un altro file. Da alcune
::: SERGIO DE BENEDETTI
Un’immagine tratta dal sito «Riprendiamoci Roma» e così intitolata: «Metro Barberini, borseggiatrici»
Sicurezza questa sconosciuta
Il decalogo dei romani disperati
per salvarsi dai borseggiatori
Metro e tram della Capitale presi d’assalto dai delinquenti: un sito consiglia come
evitare di diventarne preda. «Ma niente violenza: li farebbero passare per vittime»
settimane nei quartieri di Roma nord, Collina Fleming in
particolare, alcunti finti addetti
del gas stanno facendo «visita»
ad anziani soli. L’obiettivo è
quello di entrare in casa per
«valutare» cosa c’è. Il consiglio
è sempre il solito: non aprire a
chinon siconosce o non da sufficienti garanzie. Nel caso, poi,
è necessario avvisare subito le
forze dell’ordine. Mai come in
questo momento la Capitale
sembra esser diventata terra di
conquista per borseggiatori e
topi d’appartamento, che trovano facile «copertuta» nei
troppi campi che circondano
la Capitale.
Come i due rom che avevano compiuto oltre 20 scippi nei
vicoli di Trastevere a bordo di
uno scooter ed erano ricercati
da giorni. I due rom, alla fine,
sono stati individuati e bloccati
dalla Polizia. Il 19enne, che già
aveva un ordine di carcerazione, è stato arrestato, mentre il
16enne è stato denunciato. Sono stati gli agenti del Commissariato Trastevere a ricevere le
denunce di alcuni cittadini,
per lo più turisti e anziane signore, vittime loro malgrado di
due giovani scippatori in scooter. Gli investigatori hanno vi-
sionato numerosi video di telecamere di videosorveglianza
della zona. In più di una ripresa si notava uno scooter con
due persone a bordo sfrecciare
ad alta velocità, proprio negli
oraridegli scippi. Da qui la svolta nelle indagini. Insomma, occhio ai mezzi pubblici, ma anche a piedi non c’è di che stare
allegri. È la Capitale, degli scippi, bellezza...
■■■ Campidoglio a pezzi. Lo scandalo dei vigili urbani di Roma che la notte
dello scorso Capodanno si
assentarono in massa sta
assumendo contorni grotteschi.
Ricorderete: dei 925
agentiche avrebbero dovuto presidiare la Capitale,
ben 767 (l’83 per cento)
non si presentarono al lavoro - 571 per malattia, 81
in permesso per aver assistito in precedenza alcuni
disabili, 63 per aver donato
il sangue il giorno prima e
52 per un non meglio precisato “congedo parentale”.
Dopo una prima pubblica
denuncia che, purtroppo,
ha fatto il giro del mondo e
la promessa che sarebbero stati presi provvedimenti esemplari, la situazione è
andata man mano sfilacciandosi. E oggi, dopo tre
lettere inevase del ministero della Funzione Pubblica al Comune di Roma per
conoscere quali sanzioni
l’Amministrazione intendesse prendere,siparla tutt’al più di 44 casi, o forse di
32,anche se ipiù gravi sembrano essere in realtà soltanto 28.
Delle due, l’una. O si era
in malafede prima, ovvero
sono in malafede ora. Ma
con una terza soluzione,
purtroppo: che fossero in
realtà in confusione colpevole prima e che lo siano
pure adesso. Senza vergogna.
Svolta nell’indagine sul delitto
«Lascia mia sorella»: e i romeni uccidono il medico
Fermati in quattro per l’omicidio di Luca Giacomoni, uno è parente di un’amica del dottore. Forse una lite finita male
::: RITA CAVALLARO
■■■ Una spedizione punitiva finita in massacro. Sarebbe questo, secono la prima ricostruzione degli inquirenti, il movente del delitto di Lucio Giacomoni, il medico 72enne di
Mentana, alle porte di Roma, trovato morto la notte tra venerdì e sabato nella sua casa di campagna in via
della Mattonata. I carabinieri della
compagnia di Monterotondo e del
nucleo investigativo del gruppo di
Ostia hanno fermato quattro romeni, ritenuti responsabili dell'omicidio. La banda, secondo gli inquirenti, avrebbe agito per dare una lezione al medico, “colpevole” di avere
una relazione con la sorella di uno
dei banditi.
Il dottore, molto conosciuto nella
cittadina, era separato da anni e negliultimi mesi stava frequentando alcune donne, tra cui la romena. Qualcuno,però, deve aver saputo di quella presunta relazione clandestina,
che ha fatto andare su tutte le furie il
fratello della giovane. Lo straniero
dell'est ha deciso così di farla pagare
al medico e, insieme con tre conna-
zionali, ha premeditato il pestaggio. sul pavimento del bagno, il volto tuLa vittima stava passando alcune mefatto e lividi su tutto il corpo. «È
ore con un’altra sua amica,una mol- stata una rapina» ha detto la 23enne
dava di 23 anni, nella villa di campa- agli inquirenti, raccontando che i
gna, quando hanno fatto irruzione banditi parlavano con un accento
gli assassini. I quattro, armati e con il dell'estEuropa. Gliinvestigatori hanvolto coperto, si sono verificato le dino immediatamenchiarazioni della
te accaniti sull'angiovane, al fine di
ziano, colpito da
escludere un evenuna raffica di calci,
tuale coinvolgimenpugni e schiaffi. Ma
to della ragazza nel
hanno perso il condelitto.
trollo e il raid è diLe indagini, coventato un massame si dice in questi
cro. I romeni si socasi, sono andate
no fermati soltanto
avanti a 360 gradi,
quando ormai il
senza tralasciare
dottore, agonizzannulla,anche se le pite, ha smesso di reste privilegiate fin
spirare.Poi,per sviadalle prime ore sore le indagini,avreb- Luca Giacomoni, 71 anni [web] no state quelle delbero inscenato la rala rapina finita nel
pina finita male, portando via alcuni sangue o di una vendetta per queoggetti dall'abitazione.
stioni personali. L'attenzione è stata
A lanciare l'allarme al 112, intorno dunque spostata sulle conoscenze
a mezzanotte, è stata la moldava. della vittima e, dopo una serie di perQuando i carabinieri sono arrivati quisizioni, è arrivata la svolta. Quatnella villetta hanno trovato Giaco- tro romeni sono stati portati in casermoni con abiti da camera, riverso ma e interrogati per ore. A inchiodar-
li alcuni oggetti rubati nella villa di
Giacomoni e trovati dai carabinieri
nell'abitazione di uno della banda.
Smascherati, sono ora accusati di
omicidio volontario.
Il delitto delprofessionista ha scosso la cittadina. «Era una persona
gentile, qui lo conoscevamo tutti,
perché era il medico del paese da 40
anni» ha commentato una signora.
«Abbiamo paura, ci sono troppe rapine e troppi stranieri» ha aggiunto
un altro cittadino. Anche perché negli ultimi tempi i reati nella zona sono aumentati. Tanto che il sindaco
di Mentana,Altiero Lodi,ieri ha scritto al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, per chiedere di convocare il
Comitato per l'ordine pubblico e la
sicurezza: «Stiamo assistendo ad un
drammatico aumento dei furti nelle
abitazioni e negli esercizi commerciali accompagnati, troppo spesso,
da violenze e omicidi - ha dichiarato
Lodi - cui, quotidianamente, si aggiungono sempre più episodi intolleranti di microcriminalità, inciviltà e
mancanza assoluta delle più elementari regole di rispetto della cosa
pubblica e privata».
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ITALIA
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::: I GUAI DELLA SINISTRA
Ambientalismo a singhiozzo
«METODO RENZI» IN LIGURIA
Residence sul mare e via il bosco
In casa Soru il verde non va più
Il fratello dell’ex presidente sardo presenta ricorso dopo la bocciatura del suo progetto
Ma quell’area, per le norme imposte da Renato, dovrebbe godere di massima tutela
::: TOBIA DE STEFANO
■■■ Facile fare gli ambientalisti con il verde degli altri.
La celebre frase di Ricucci ai
tempi dei furbetti del quartierino riassume nel modo
più efficace l’ultima puntata
della battaglia tra l’ex governatore della Sardegna,Renato Soru, e il resto del mondo
sulla (presunta?) tutela delle mille bellezze naturali dell’isola.
Da una parte mister Tiscali, che nel 2006 aveva lanciato un Piano Paesaggistico rivoluzionario che toccava l’apice nel divieto di costruzioni in una fascia di 2 chilometri dalla costa. Dall’altra i tanti paradossi del Soru privato
che ripercorrendo le accuse
di Ugo Cappellacci, presidente della Regione fino allo scorso anno,partono «dalla casa edificata di fronte al
sagrato della Basilica della
Madonna Bonaria (Patrona
della Sardegna)» e arrivano
fino «alla villa a pochi metri
dalmare a Villasimius» e «all’azienda (Tiscali ndr) con
sede all’interno di uno stagno tutelato». Ma ora la storia si allarga. A tutta la famiglia.
Perché non c’è solo mister Tiscali che predica bene e razzola male, ma anche il fratello Emanuele.
Che, stando sempre alla denuncia di Cappellacci, ha
chiesto il permesso per realizzare un complesso turistico-alberghiero «in una zona
che secondo le norme imposte dal fratello dovrebbe godere della massima tutela»
per la conservazione del paesaggio dell’isola.
La storia inizia nel 2008,
quando la «Riva di Scivu srl»
(società che fa capo ad Emanuele Soru) presenta al Comune di Arbus (golfo di Oristano, sulla costa sud-occidentale dell’isola), un progetto di recupero per un
complesso che da anni versa in una condizione di abbandono. Obiettivo in sintesi: costruire un albergo a 50
metri dal mare.
Le prime valutazioni,
quelle del Comune e del tavolo tecnico che racchiude
gli enti interessati,sono positive. Si può fare, ma servono
adempimentiaggiuntivi.Soprattutto sulla tutela paesaggistica. Soru, Emanuele, ci
lavora per circa due anni (arriviamo al 2012) ed elabora
un progetto alternativo.
Tanto per intenderci: parliamo di una superficie forestale di 94 ettari all’interno
della quale si vuole realizzare una struttura da circa 100
camere e con una capacità
Renato Soru, ex governatore della Sardegna [Lapresse]
di 200 posti letto, con tanto
di aree pubbliche da destinare a parcheggi, percorsi
pedonali e servitù di passaggio.
Niente da fare. Regione ,
Comune, Provincia e gli altri enti tecnici lo bocciano.
Motivazioni? «Il progetto
presentato nel 2012 - si legge dagli atti - prevedeva di
dislocare le 60 camere aggiuntive in un’area coperta
da una pineta artificiale, situata sul retro del fabbricato
alberghiero esistente. Tale
ipotesi è giudicata migliorativa, ma comunque rischio-
sa per eventuali incendi boschivi che metterebbero a
repentaglio l’incolumità delle persone». Morale della favola? «Le nuove volumetrie
(le 60 camere aggiuntive
ndr) vanno edificate fuori
dal bosco nelle radure superiori ai 2.000 mq». Ma non
solo. «Perché - si legge ancora - il progetto, contravvenendo alle prescrizioni del
Tavolo Tecnico, ha previsto
una serie di disboscamenti
della pineta, finalizzati proprio a fare spazio a quelle volumetrie e ai servizi connessi che viceversa dovevano
essere spostate. Inoltre, proprio in virtù del riconosciuto elevatissimo rischio di incendi, ha previsto intorno al
nucleo residenziale una serie di fasce parafuoco concentriche...che sottraevano
ulteriori considerevoli superfici boschive all’area».
Tanto per capirsi: il progetto
rimodulato dal fratello dell’ex governatore «ambientalista» non solo mette a rischio il paesaggio circostante, ma prevede anche un
massiccio disboscamento
della zona.
E Soru, Emanuele, cosa
fa? Non si arrende. E presenta un ricorso al Tar assicurando che il suo progetto
«garantisce la massima sicurezza per le persone e per il
complesso forestale». Sostenendo, tra le altre cose, «che
nella zona individuata vi fosse uno sviluppo stentato della pineta...con piante tra loro in competizione e inframmezzate dalla presenza di
numerose chiazze non boscate». Vedremo.
Intanto, la nuova giunta
di centrosinistra, guidata da
Francesco Pigliaru, ha ripristinato il piano Paesaggistico voluto da Renato Soru e
profondamente cambiato
alla fine del mandato da
Cappellacci (2009-2014).
Speriamo che almeno il Pigliaru pubblico non venga
smentito dai Pigliaru nel privato.
Inchiesta sulle elezioni 2014
La «giustiziera» di Cofferati scivola
sui contributi pagati dal Comune
Qualcuno ha già malignamente parlato di metodo
Renzi, riferendosi alla simile vicenda riferibile al premier. Raffaella Paita, che alle recenti primarie Pd in
Liguria ha sconfitto Cofferati, ha incassato nove mesi
di contributi previdenziali che il Comune di La Spezia
pagò all’Inps (2007-2008) per un lavoro che non svolse neanche per un minuto. Visto che l’assunzione alla
Sti spa, azienda (oggi fallita) nel cui cda sedevano professionisti legati al Pd, arrivò poco prima della nomina ad assessore - la legge prevede che l’ente paghi i
contributi per il lavoro lasciato a causa dell’incarico
isituzionale. Una furbata? Lei nega: «Appena capii
che avrei continuato a far politica, mi dimisi» [Lps]
Brutta sorpresa per Enrico Rossi
«Firme false per Chiamparino»
La moglie del governatore toscano
Sette indagati nel Pd piemontese a processo per abuso d’ufficio
■■■ Firme false per registrare sen-
il listino bloccato del governatore.
za problemi le liste elettorali: una stoEd ecco: i consiglieri regionali
ria già vista, anche dalle parti di Tori- Marco Grimaldi (Sel, ma eletto nel
no.Ma che adesso turba i democrati- listino bloccato) e Nadia Conticelli
ci piemontesi. Nel senso: ci sono i (Pd e presidente della Circoscrizioprimi indagati nell’inchiesta sulle fir- ne VI), gli ex consiglieri provinciali
me false per le liste a
di Torino Umberto
sostegno dell’attuale
Perna,Pasquale Valengovernatore del Piete e Davide Fazzone,
monte, Sergio Chiamtutti del Pd, e il presiparino. Gli avvisi di gadente anch’egli demoranzia sono dunque
cratico della Circoscristati recapitati a sette
zione V Rocco Florio e
politici - sei del Pd,
il suo vice Giuseppe
uno di Sel - sospettati
Agostino. A consegnaa vario titolo d’aver
re l’esposto lo scorso
commesso irregolariluglio al procuratore
tà alle elezioni svoltesi
capo Armando Spatala scorsa primavera, Sergio Chiamparino
ro era stato l’europarlanelruolo dipubbliciufmentare della Lega
ficiali, proprio nell'autenticazione Mario Borghezio: quasi una rivincidelle firme che sostenevano le liste ta per il Carroccio dopo la decandenprogressiste e dello stesso presiden- za dall’incarico di presidente della
te. In sostanza, avrebbero autentica- Regione di Roberto Cota, avvenuta
to firme false - in particolare per proprio per firme false sulla lista Penquanto riguarda la lista civica Monvi- sionati per Cota, circa un anno fa.
so, quella del Partito Democratico e
ANT.TOD.
::: CHIARA GIANNINI
avrebbe rilasciato parere favorevole a
un’istanza con la quale si consentiva
■■■ Brutta sorpresa in casa delpresi- la mobilità dalla Asl 9 di Grosseto a
dente della Regione Toscana, il demo- quella di Siena ad Alberto Saragosa,
craticissimo Enrico Rossi. La moglie che assumeva quindi l’incarico di diLaura Benedetto, ex direttore genera- rettore dell’unità operativa “Sanità
le della Asl 7 di Siena, è
animale” - ottenendo,
infatti stata rinviata a
secondo quanto accergiudizio per abuso d’uftato nelle indagini prelificio dal gup del tribuminari dal pm Aldo Nanale della città del Palio
talini, un ingiusto vanIlaria Cornetti. Andrantaggio patrimoniale: gli
no a processo anche
atti sono stati inviati anl’ex direttore sanitario
che alla Procura della
Valerio Del Ministro,
Corte dei conti diFirenl’ex direttore amminize. «In Toscana - spiega
strativo Daniele Baldi e
il consigliere regionale
il dirigente medico Aldi Forza Italia Stefano
berto Saragosa. Il giudi- Enrico Rossi
Mugnai - la sanità è
ce ha invece disposto il
controllata da logiche
non luogo a procedere per Paolo Emi- politiche e di costruzione del consenlio Falaschi, presidente del collegio so, per perseguire le quali si è disposti
sindacale, e per Cesare Sonsogno, anche a compiere forzature. A quanGian Luigi Bogi, Anna Paris e Carla to pare, le nostre perplessità politiche
Pavone, tuttimembri dello stesso con- danno luogo a rilievi di altra natura
siglio.
che seguiranno il loro corso, ma su
La Benedetto, assieme agli altri, cui merita fermare l’attenzione».
16
ATTUALITÀ
__Domenica 25 gennaio 2015__
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::: segue dalla prima
ANTONIO SOCCI
(...) infelice perché tutto il contesto era discutibile).
Ha suscitato smarrimento
fra icattolici anche il rimprovero alla donna con otto figli e i
parti cesarei: se avesse detto
che usava la pillola o aveva divorziato, Bergoglio le avrebbe
detto «chi sono io per giudicare?».
E ogni volta le toppe sono
state peggiori del buco: il papa
è arrivato a definire il Vangelo
«una teoria», che è altra cosa
dalla vita umana.
Ma è accaduto pure di peggio. Anche sul piano dottrinale. A Manila, per esempio, accantonando il discorso scritto,
a un certo punto Francesco ha
detto che la sofferenza innocente è
«l’unica domanda
che non ha risposta». La Chiesa ha
sempre insegnato
che la risposta concretissima, è il Crocifisso che si carica
di tutto il dolore
umano e lo redime,vincendo ilmale e la morte, spalancando la felicità
eterna agli uomini.
Ma Bergoglio dice che non c’è risposta e - anzi sembra pensare
che il Verbo di Dio ne sappia
meno di noi:«Solo quando Cristo è stato capace di piangere
ha capito il nostro dramma»
(tesicristologica molto spericolata). Poche ore prima, parlando della sua visita al tempio
buddista, papa Bergoglio ha
fatto
l’elogio
della
«interreligiosità», ovvero della
commistione fra religioni diverse che ha definito «una grazia». Non era mai accaduto,
ma anche la preghiera e l'adorazione in moschea, rivolto alla Mecca e l’atteggiamento reticente verso l’Islam e verso il
terrorismo musulmano sono
inediti.
L’inadeguatezza dell’uomo
Bergoglio all’alto ministero suscita in tanti di noi comprensione,l’impreparazione provoca pure tenerezza, ma la sua
convinzione che essere papa
significhi affermare le proprie
personali idee provoca dolore
e spaccature. Perché la Chiesa
è di Cristo. E poi Simone non
deve mai prevalere su Pietro.
I media hanno enfatizzato
la folla delle Filippine come il
trionfo di papa Bergoglio. Ma
quella gente non era lì per Cristo?
È la stessa folla venuta per
ogni altro papa. Inoltre alla
messa di domenica scorsa a
Manila si è verificato - immortalato dalle telecamere - quel
passamano eucaristico per il
quale, secondo diverse testimonianze, sono state ritrovate
delle ostie anche nel fango.
Così mentre si celebrava l’apoteosi dell’uomo Bergoglio,
finiva nel fango Cristo eucari-
Il cardinale Bergoglio, eletto Papa Francesco nel marzo del 2013, durante il suo recente viaggio nelle Filippine [LaPresse]
Pontificato controverso
stante l'obbligo di farne solo
quattro ogni giorno, perché la
quarta era stata annullata e
quindi - a suo avviso - non andava conteggiata, «tamquam
non esset».
Solo che nella Costituzione
apostolica che regola il Conclave non sta scritto tanquam
non esset,cioè non si prescrivono «quattro votazioni valide»,
ma «quattro votazioni» tout
court, si calcolano dunque tutte, valide e invalide. E non è
ammessa la quinta.
La Boni inoltre parla di votazioni «pervenute fino allo spoglio», ma la Costituzione apostolica non dice questo, infatti
definisce «suffragia» le quattro
votazioni, mentre, quando
parla delle votazioni che arrivano fino allo spoglio, usa il termine «scrutinia».
Infine la Boni per contestare l'invalidità - cita la simonia,ma fa autogol: proprio il fatto
chevenga esplicitamente menzionato questo caso, come
esentato
dall’invalidità, significa che invece
rientrano in tale invalidità tutti gli altri
casi non menzionatirelativialle procedure di elezione.
Insomma il giallo del Conclave
continua.
D'altronde lo stesso Magister, mentre lancia l'articolo
della Boni come fosse davvero
una confutazione, lo incornicia con questi titoli e commenti: «Restano le incognite sulle
manovre che hanno preceduto la fumata bianca», «Il conclave che lo ha eletto papa continua ad essere sfiorato da ombre».
In effetti dopo l'uscita del
mio libro altre ombre si sono
aggiunte con il libro di Austen
Ivereigh, The Great Reformer.
E c’è ancora la domanda irrisolta sull’abnorme attesa fra la
fumata bianca e l’apparizione
sulla loggia di San Pietro (con
il misterioso aneddoto riferito
da Bergoglio a Scalfari).
Infine si sono riaffacciati pure i dubbi sulla «rinuncia» di
Benedetto XVI, visto che addirittura sul giornale dei vescovi
italiani, Avvenire, il 7 gennaio
scorso,si è letto che ci sono state forze oscure che «hanno tradito e congiurato per eliminare papa Ratzinger e l’hanno
spinto alla rinuncia».
Quando io ho segnalato su
queste colonne l’enormità di
queste parole (che comporterebbero l’invalidità della rinuncia) il direttore di Avvenire ha
risposto, curiosamente, senza
smentire, anzi facendo capire
che in sostanza lo sanno tutti…
Ma allora perché non parlare chiaro? Lo stesso Bergoglio
chiede «parresia». Quando
emergerà ciò che cova sotto la
cenere?
Le ultime uscite di Bergoglio
sconcertano persino i bergogliani
Dopo le frasi sul «pugno» e sui «conigli» crescono le perplessità in Vaticano
Restano i dubbi sul conclave. Che i sostenitori del Papa cercano, invano, di dissipare
stico.Una profanazione drammatica.
I media non considerano
queste cose, ma per la Chiesa
sono quelle più importanti
perché Cristo è il suo unico tesoro.
I media hanno perfino acclamato come esemplare l’episodio del tentativo di corruzione raccontato da Bergoglio ai
giornalisti. Ma, a ben vedere,
l’allora vescovo di Buenos Aires si comportò in modo alquanto strano, perché non
rimproverò i disonesti (come
era dovere di un vescovo), né
li diffidò, né li minacciò di denuncia. Imbarazzante.
Papa Bergoglio sembra l’idolo dei media, ma è ormai alle rotte con la Chiesa tradizionale e un po’ con i «progressisti». Ama comandare da solo.
Poco prima del viaggio c’era
stata l’infornata di nuovi cardinali fatta più a proprio capriccio che seguendo necessità ecclesiali. Sono rimaste fuori diocesi importanti e, per esempio, i vescovi dei cristiani perseguitati. Ma anche famosi nomi progressisti.
Si parla infine dell’esito che
egli intende dare al prossimo
Sinodo sulla famiglia che scontenterà sia i fedeli al magistero
diRatzinger e Wojtyla,sia i progressisti di Kasper.
Tanto che i vescovi tedeschi
hanno già fatto sapere che loro intendono andare avanti
sulla linea di Kasper.
La Chiesa fedele al magistero guarda con forte apprensione alla «soluzione Bergoglio»
perché somiglierà alla famosa
battuta del cardinale De Lubac: gli ortodossi dicono che
due più due fa quattro, i mo-
dernisti dicono che fa sei, papa Bergoglio - dicendo che ha
trovato la mediazione - dirà
che fa cinque.
La smania di novità è tale
che un sito americano ha perfino riportato la voce della possibile convocazione da parte di
Bergoglio di un Concilio Vaticano III.
Nella Chiesa la preoccupazione per questo pontificato dilaga anche fra i cardinali che
lo hanno votato in Conclave.
E proprio sul Conclave del
2013 tornano a riproporsi i
dubbi. A volte in «curialese»,
cioè mentre sembra che si dica l'opposto.
Significativo per esempio
ciò che Sandro Magister ha
pubblicato sul sito www.chiesa il 5 gennaio scorso.
Il titolo «È lui il papa. Eletto
in piena regola» annunciava
un articolo della canonista Geraldina Boni che prometteva
di confutare quanto io ho scritto nel mio libro Non è Francesco.
Ho letto con interesse sperando di trovare così la risposta ai miei dubbi. Ma nel testo
della Boni non c’è ombra di risposta.
Ripropone infatti la vecchia
interpretazione che è stata data in Conclave all'incidente
delle due schede (si è applicato l’articolo 68), interpretazione che ho confutato nel mio
libro perché così quell’articolo
sarebbe contraddetto dal successivo e perché conferirebbe
un oggettivo potere di veto a
qualsiasi cardinale volesse far
saltare una candidatura.
Inoltre la Boni ritiene che la
quinta votazione (quella decisiva) sia stata legittima, nono-
Celebrazioni
Le guardie svizzere festeggiano 500 anni di storia
■■■ Oltre cinquecento anni al servi-
zio del Papa. E’ lo «stato di servizio» delle guardie svizzere, riconosciute in tutto il mondo anche grazie alla ineguagliabile divisa in blu, rosso e giallo, che
la leggenda ha attribuito a Michelangelo. In questi giorni il corpo ha celebrato
illoro 509 anniversario della loro fondazione. Come ha ricordato l’Osservatore romano,ilquotidiano della Santa Sede, giovedì con una messa presieduta
dalcardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica papale di San Pietro,
nella chiesa di Santa Maria della Pietà
in Camposanto Teutonico.
In questa occasione, il comandante
del Corpo, Daniel Rudolf Anrig, prossimo a lasciare l’incarico (sarà proprio a
giorni, il prossimo 31 gennaio), ha ricordato che «dopo 509 anni, migliaia
di uomini hanno contribuito alla forza ne. Sono loro a presidiare gli ingressi
e alla longevità del Corpo e altrettanti si vaticani notte e giorno. I requisiti per
apprestano a farlo tutt'ora. Infatti, la l’ammissione sono: essere cittadini
condivisione dell'impesvizzeri, di fede cattolica,
gno sincero e incondizioavere una reputazione irnato di questo prezioso
reprensibile, aver assolto
servizio unisce molte gela «scuola reclute» in Sviznerazioni passate, prezera, avere un’età comsenti e future». E certo, in
presa tra i 19 e i 30 anni,
questo momento di acessere alti almeno 174
cresciuto allarme terroricentimetri, essere celibi
smo,anche illoro compie possedere un certificato appare ancora più carito di capacità professioco di responsabilità. Le
nale o di maturità in un
guardie svizzere sono
istituto medio-superioscampate nel 1970 alla Guardie svizzere [Ftg]
re. L’età media delle resoppresione, voluta da
clute è quella di 23 anni e
Paolo VI, delle «compagnie» militari il periodo di permanenza in Curia è di
pontificie. E mantengono il loro tripli- 25 mesi.
ce ruolo: di onore, di controllo e di ordiC.MA.
www.antoniosocci.com
17
ATTUALITÀ
__Domenica 25 gennaio 2015__
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Centri sociali in piazza, 9 feriti
Guerriglia antagonista a Cremona
Il corteo di protesta per l’uomo finito in coma punta su Casa Pound e scoppiano gli scontri con la polizia
::: TIZIANA LAPELOSA
Antagonisti alla testa del corteo [Ansa]
■■■ Gli antagonisti di tutta Italia
ieri hanno dato prova del loro «pacifismo» a Cremona. Sfasciando,
armati di aste e bastoni nascosti
negli zaini, le vetrine delle banche
all’altezza di via Dante, lanciando
pietre e bottiglie contro le forze dell’ordine, distruggendo la vetrata
della polizia locale.Chiamati a rac-
colta per manifestare solidarietà
ad Emilio Visigalli (il 50enne del
centro sociale Dordoni in coma
da domenica scorsa dopo gli scontri con i militanti di Casa Pound)
non ci hanno messo molto a trasformare il corteo in una guerriglia.Partita alle 16.20 dal centro sociale con delegazioni di Rifondazione, Sel, Anpi e Usb, per dirigersi
in piazza delDuomo,la manifesta-
zione è stata interrotta da un gruppo di «incappucciati» romani. Vestiti di nero e protetti da caschi integrali, hanno cercato di conquistare la testa del corteo per dirigersi verso la vicina sede di Casa
Pound, tra l’altro deserta. Ai lanci
di bottiglie e pietre all’indirizzo degli agenti, questi hanno risposto
con i lacrimogeni e due cariche.
Un incidente che ha fatto sgretola-
re il corteo: una parte ha proseguito verso il centro, l’altra ha continuato a distruggere. In via Dante,
sfasciando le vetrine delle banche,
nel piazzale della Stazione e alla
stazione: qui gli antagonisti hanno
bloccato per 15 minuti il treno diretto a Milano. Bilancio della giornata: nove feriti, tra cui quattro
agenti, e due intossicati. Alla faccia
del corteo pacifico.
Brutte compagnie
::: segue dalla prima
SELVAGGIA LUCARELLI
Corona si merita la galera
ma non certe «amicizie»
(...) dopo accordi e promesse,
a sacrificare amici e conoscenti per ragioni di calcolo e convenienza e a riallacciare rapporti con amici e conoscenti
per le stesse ciniche ragioni.
L’ultima volta che l’ho visto, qualche giorno prima del
suo arresto, era venuto in una ziario come se il povero Fabrimia trasmissione su Sky. L’ap- zio fosse un povero coltivatopuntamento era a mezzogior- re di radicchio sbattuto in carno, lui si presentò alle dicias- cere da giudici distratti con
sette. Varcò lo studio bello co- l’accusa di traffico internaziome il sole, fece due moine a nale di organi umani. Sono
tutti, me compresa, rilasciò anni che Fabrizio e altri suoi
un’intervista epica in cui di- poco credibili sostenitori, sochiarò di prendere il Viagra stengono che il tribunale di
come Zigulì e tutti lo salutam- Torino l’abbia condannato a
mo con affetto e gratitudine, 5 anni per il caso Trezeguet
dimenticando quante ore ci con lo scopo di vendicare il
aveva fatto penare. Dimenti- suo scoop su Lapo Elkann e il
cando quante telefonate ner- trans Patrizia. Che poi, pure
vose facemmo, quanto tem- se fosse, dal momento che il
po sacrificato, quanta man- futuro di Fabrizio è in mano
canza di rispetto ebbe neicon- ai giudici, dare ai giudici dei
fronti di trenta persone che ri- venduti, non mi pare il massimasero lì per lui. Questo è Fa- mo della strategia difensiva, a
brizio Corona, un personag- volerla dire tutta.
gio ambivalente, ugualmente
La verità è che Fabrizio Cofascinoso e deterona il carcere
stabile, con una
se l’è cercato
naturale repulcon tutte le sue
sioneperle regoforze (autodile, che siano
struttive). È staquelle sancite
to condannato
dalla Costituziodadecinedigiune o quelle di
dici diversi e in
una convocaziotribunali diverne in uno studio
siperuna quantv.
tità di reati abAssisto in quebastanza spaste ultime settiventosa. È vero
mane al circo Don Mazzi [Ansa]
che non ha
mediatico mescommesso reaso in piedi per chiedere la sua ti terribili, che non ha ucciso,
scarcerazione in favore deido- che non ha commesso crimimiciliari e fatico a trovare ni contro l’umanità, però di
un’opinione lucida, un punto qui a definire un bravo ragazdi vista onesto, una posizione zo e un perseguitato dai giudinon faziosa. Escludendo la fa- ci un cittadino che, uscito dal
miglia che fa quello che deve carcere dopo la condanna lefare,da una parte cisono quel- gata al filone Vallettopoli, ha
li che ricordano solo il Coro- subito condanne peraggressiona migliore e quindi «Fabri- ne a pubblico ufficiale, estorsiozio è un bravo ragazzo, deve ne e tentata estorsione, estoruscire», dall’altra quelli che «è sione aggravata,trattamento ilun delinquente, se l’è cerca- lecito di dati personali, detenta». Fabrizio è entrambe le co- zione e spendita di banconote
se e chiedere che esca dal car- false, ricettazione e detenzione
cere facendolo passare per di una pistola, diffamazione,
un perseguitato dalla giusti- evasione, truffa, corruzione e
zia, spacciandolo per Nelson così via, mi pare una linea diMandela, come sottolineava fensiva surreale. Tanto più che
polemicamente Giuseppe quei giudici che si sarebbero
Crucianiqualche sera fa a Ma- accaniti su di lui, sono anche
trix, è la strada peggiore che si gli stessi giudici che a Fabrizio
possa percorrere. Sono anni hanno dato più di una possibiche chi difende Corona (non- lità di non finire in cella. Nessuchè lo stesso Corona) cavalca no ricorda che nel caso Corola tesi dell’accanimento giudi- na, la pena carceraria è stata
Fabrizio è in prigione per una sfilza di reati. Quelli che ora chiedono
i domiciliari non lo aiutano: stanno solo speculando sui suoi guai
Fabrizio Corona all’uscita dall'aula del tribunale di sorveglianza tre giorni fa [Ansa]
::: LA SCHEDA
FUGA IN PORTOGALLO
Il 18 gennaio 2013, in seguito
alla sentenza della Corte di Cassazione di Roma che lo condannava a 5 anni di reclusione per
estorsione ai danni di Trezeguet,
Corona fugge a Cascais, ma dopo sei giorni si arrende
CARCERE E CONDANNE
Il 25 gennaio viene estradato in
Italia e condotto nel carcere di
Busto Arsizio dove comincia a
scontare una condanna in continuazione pari a 7 anni, 10 mesi e
17 giorni comprendente le sentenze definitive che lo hanno condannato a: 5 anni per il filone di
Torino, 1 anno e cinque mesi per
quello di Milano (tentata estorsione nei confronti di Coco e
Adriano) e 1 anno e sei mesi per
un altro processo (patteggiamento risalente al 2009 per detenzione e spesa di banconote false e
detenzione e ricettazione di una
pistola)
GRAZIA E DOMICILIARI
L'8 dicembre 2014 Corona chiede la grazia parziale. Il 22 gennaio il Tribunale del riesame di Milano prende in considerazione la
richiesta di domiciliari per ragioni di salute
più volte commutata in servizi
sociali e misure cautelari che
lo costringevano a rimanere a
Milano. Misure cautelari che
Fabrizio ha più volte trasgredito, andando a fare serate in discoteca in giro per l’Italia. Nessuno ricorda che per non averle rispettate, queste misure
cautelari che dovevano evitargli il carcere, ha subito altre
condanne.
E viene da sorridere nel vedere Don Mazzi che oggi si dichiara incazzato, che definisce Corona «più convertito di
me», che parla di «condanna
morale» lanciarsi nella crociata pro-Corona, quando prima si lamentava di essere stato ingannato da Fabrizio , il
quale anni fa, dopo due foto
su Chi con lui e le dichiarazioni «Farò i servizi sociali da
Don Mazzi» , sparì nel nulla. E
le parole di Don Mazzi «Fabrizio verrà quida me in comunità e potrebbe aprire un laboratorio per stampare foto, così
fa quello che sa fare» rasentano il ridicolo, perché Fabrizio
non ha mai scattato una foto
in vita sua, per cui forse per
prendere le sue parti con tanto fervore bisognerebbe almeno conoscere la sua storia.Viene da sorridere anche nel vedere la D’Urso che abbraccia
la causa, la stessa D’Urso che
lo denunciò per diffamazione
in un fase giudiziaria già delicata per Fabrizio in cui qualsiasicondanna poteva aggravare la sua situazione. Il paradosso poi, è che alla viglia dell’arresto, Fabrizio raccontava a
tutti un aneddoto: nonostante l’obbligo di non lasciare Milano, giorni prima era salito
su un Frecciarossa per Roma.
Si era infilato in un salottino
per non farsi vedere. Lì,secondo la sua versione, ebbe la
sfortuna di incrociare un’amica della D’Urso (con cui all’epoca era in guerra) che riconoscendolo, fece una telefonata non si sa bene a chi, forse alla conduttrice, forse direttamente alla polizia. Fatto sta
che Fabrizio, ad attenderlo
sui binari trovò la Digos.
Ma viene da sorridere nel
vedere che lo difendono an-
che suoi sedicenti amici che
durante le visite in carcere gli
hanno strappato delle confidenze promettendo il silenzio e poisisono venduti lo scoop, facendo pagare a Fabrizio
un caro prezzo per aver parlato troppo, forse addirittura il
trasferimento ad Opera, con
un regime carcerario più severo.Chi vuole davvero bene a Fabrizio dovrebbe
fermarsi e riflettere su
quanto tutto questo possa trasformarsiin un boomerang.C’è,in questa legittima crociata pro-Fabrizio un non trascurabile problema di pulpiti. Di
strategie difensive. Non
è vero che Fabrizio è una
vittima e non è raccontandolo così che si fa del
bene alla sua causa. Non
mi sembra neanche un
colpo di genio diffondere passaggi di una perizia in cui si sostiene «...il
carcere glicauserebbe disturbi d’ansia con attacchidipanico e depressione,acuitie amplificati dopo due anni in cella dove
non può gratificare se
stesso con gli eccessi, la
grandiosità e l’assenza di
vincoli e controlli», come a dire che ha bisogno
di una Bentley e qualche
reato per sentirsi meglio.
Io ci credo che Fabrizio stia male.Del resto ilcarcere fa schifo, suppongo che abbia una personalità più borderline chi in carcere si trova
bene. Credo, senza finti buonismi, che il carcere se lo sia cercato e meritato. Riconoscerlo,
non è voler male a Fabrizio, è
aiutarlo,spostando la discussione sul piano dell’onestà intellettuale. In tutto ciò, credo anche
che questi quasi due anni di galera siano più che sufficienti.
Credo che lo sarebbe stato anche un anno, perché un anno lì
dentro deve essere un inferno.
Credo che il carcere duro, accanto ai mafiosi del 41 bis sia
follia. Credo che ora dovrebbe
stare a casa con sua mamma, i
suoi fratelli e suo figlio, anche
perché ha una famiglia dipersone incredibilmente perbene. E
credo che gli vada data la possibilità di una redenzione, che
non è quella cattolica del non
fare più del male agli altri, ma
quella del non fare più male alla sua vita. Perché è vero che Fabrizio non è un individuo pericoloso, ma lo è, e molto, per se
stesso.
18
ATTUALITÀ
__Domenica 25 gennaio 2015__
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Le colline della Valpolicella,
nelle Prealpi veronesi.
Fra i «profeti» dell’Amarone
Sandro Boscaini,
con la sua Masi, dove s’è
fatto profondo studio sulle
tecniche di appassimento
delle uve [Oly]
Economia agricola
plesso la terra dell’Amarone, produce circa 60 milioni di bottiglie
per l’80% destinate all’estero e
una percentuale altissima di prodotto imbottigliato è certificato
(96,75%).
Il presidente del Consorzio dei
vini di Valpolicella (oltre all’Amarone al successo di questa zona
contribuiscono il gran passito Recioto e il rosso Valpolicella) Christian Marchesini s’è tolto una bella soddisfazione e commenta: «Al
potenziale valore complessivo
del nostro vigneto, già di per sé
altissimo,occorrerebbe aggiungere un valore ancor più in ascesa:
quello intangibile del marchio di
qualità che si sono costruite le nostre produzioni nel
mondo».La Valpolicella è in cima anche alle
classifiche di gradimento delle mete dell’enoturismo. Una volta a Gianni Agnelli
chiesero perché fosse
conveniente investire
in vini. Rispose l’Avvocato: «Perché mal che
vada te lo bevi». Ma a
leggere queste stime
viene da pensare che
anche l’investimento
to di 200 milioni di euro negli ulti- fondiario - sia pure gravato dalla
mi 5 anni, è il risultato della quota- farsa dell’Imu agricola - conti e
zione media attribuita da Assoe- sia un potente moltiplicatore econologi a ogni ettaro di Valpolicel- nomico. Sull’onda di queste ottila: tra i 530 e 550 mila euro. Un me notizie l’Amarone si appresta
valore che supera altri grandi ros- a celebrarsi nella «Anteprima
si italiani, come Montalcino, Amarone», mega-degustazione
Chianti, Barbaresco e Barolo che svelerà - dopo 4 anni di affina(esclusa la sottozona di Cannu- mento tra botte e bottiglia - l’anbi). Non vuol dire che non vi sia- nata 2011 a buyers e pubblico il
no singoli vigneti - è il caso ad 31 gennaio e il primo febbraio a
esempio dell’Alto
Verona. Nel palazAdige dove però la
zo della Gran Guarproprietà è molto
dia (dalle 4 del pofrazionata, o di Bolmeriggio alle 22: bigheri in Toscana,
glietto d’ingresso 30
ma per particolariseuro)64 cantine svesimi cru - che spunleranno la produziotano quotazioni più
ne che sta per andaalte, ma complessire in commercio.
vamente la zona di
Averla già assaggiaproduzione dell’Ata consente di dire
marone è quella a
cheè un’annata elemaggior valore. An- Sandro Boscaini [Ftg]
gante, non impocheperchéin Toscanente ma destinata
na si è cominciato a svendere do- a durare con un Amarone - vino
po il mancato sostegno del Mon- di cui sono profeti produttori cote dei Paschi a molte blasonate me Sandro Boscaini con la sua
cantine e in Piemonte le non bril- Masi dove s’è fatto profondo stulantissime performance estere dio sulle tecniche di appassimenhanno raffreddato gli entusiasmi to delle uve per arrivare all’Amafondiari. Altro primato nazionale rone perfetto, Nicola Dal Forno,
della Valpolicella è il valore della Allegrini, Speri e Zenato tanto per
produzione del vino: 550 milioni dirne alcuni - finalmente stilée
di euro nel 2013 (di cui 325 milio- piuttosto che potente come s’adni solo per l’Amarone). Nel com- dice a questi tempi di sobrietà.
L’ELDORADO DEL VINO
La Valpolicella, patria dell’Amarone, vale 4 miliardi
Un singolo ettaro d’uva rende più di mezzo milione
::: CARLO CAMBI
■■■ Un schiaffo in epoca renzia-
na a Brunello e Montepulciano.
Ma pure il mentore enogastronomico della gauche caviar Oscar
Farinetti, uno che è molto attento
ai quattrini, ha di che meditare visto che neppure il Barolo si salva.
S’usa dire in Toscana, per indicare uno che se la passa bene:
«Quello ha la vigna in Chianti»,
ma in realtà la vigna ricca sta in
zona leghista:in Valpolicella.Piaccia o no l’uva di Creso non è né in
Piemonte né in Toscana, ma in
Veneto.
Così hanno stimato all’Assoenolgi - potentissima associazione
che tiene insieme i tecnici del vino: dai winemaker, che si sentono star di Hollywood, ai tecnici
della cantine sociali che se la sudano - che ha misurato il peso
economico dei più importanti territori del vino italiano. Ebbene il
Klondike delle vigne sta tra l’Adige e i monti Lessini, interamente
in provincia di Verona, lì dove regna sua maestà l’Amarone. Secondo gli enologi i7.435 ettari vitati della Valpolicella valgono complessivamente quattro miliardi di
euro, una cifra che non ha eguali
tra le altre denominazioni italiane di vino rosso. Il valore, cresciu-
::: LA SCHEDA
VALLE D’ORO
Secondo gli enologi i 7.435 ettari della Valpolicella hanno un valore complessivo che si aggira
attorno ai quattro miliardi di euro, cifra che non ha eguali fra le
altre denominazioni italiane di
vini rossi. Ogni ettaro vale mediamente fra 530 e 550mila euro.
IMPENNATA
Il valore dei terreni coltivati a vite in
Valpolicella, oltre a stabilire un record, ha conosciuto anche la maggior crescita: 200 milioni in più negli ultimi 5 anni.
CONFRONTI
Il territorio della Valpolicella si pone davanti a quelli da cui provengono altri famosi vini italiani: Brunello di Montalcino, Chianti e Barbaresco.
PRODUZIONE
Altro primato nazionale della
Valpolicella è quel del valore nella
produzione: 550 milioni di euro nel
2013 (di cui 325 milioni solo per
l’Amarone).
ESPORTAZIONI
La Valpolicella produce complessivamente 60 milioni di bottiglie,
l’80% delle quali sono destinate ai
mercati di nazioni estere. Una percentuale altissima di prodotto imbottigliato (il 96,75%) riceve la certificazione.
Qual è il migliore?
Bologna e Modena si sfidano nel derby del tortellino
■■■ Al posto della «secchia rapita» ci sarà la
pignatta imbandita, ma è l’eterna tenzone tra
Bologna e Modena che si rinnova. Stavolta
sul terreno culinario. La posta in palio è altissima: stabilire quale delle due città abbia dato i
natali al tortellino e se sia più buono quello di
Bologna (che contempla nel ripieno la mortadella) o quello di Modena (che impone nella
farcitura il prosciutto crudo). Per comporre la
squadra degli chef che si sfideranno a Palazzo Re Enzo - fu la prigione dorata del figlio di
Federico II fatto prigioniero dai bolognesi a
Fossalta nell’ennesima guerra contro Modena - hanno addirittura indetto le primarie.
Quelle all’ombra della Ghirlandina si sono
già svolte, quelle bolognesi si tengono domani e lunedì sempre a palazzo Re Enzo e sarà il
pubblico (pagante e mangiante) a scegliere i
quattro alfieri felsinei. La data della battaglia
deltortellino è fissata: il 2 febbraio. Scenderanno in campo le squadre sotto le bandiere di
due associazioni di ristoratori, la bolognese
«Tour-tlen» e «Modena a tavola», in quella
che è stata chiamata la disfida del mattarello.
Se il campo di battaglia è il tortellino in brodo
(si tratterà di stabilire anche quale sia il brodo
migliore: se quello di solo manzo o quello di
cappone, altra frontiera che divide la Ghirlandina dagli Asinelli) come s’usava nei tornei
cavallereschi ci sono altre tre specialità nelle
quali i cuochi sono chiamati a misurarsi: il
tortellino reinventato, la lasagna e il tortellone. Stavolta a emettere il verdetto sarà non il
pubblico che paga (la cena è aperta, ma bisogna prenotarsi attraverso le due associazioni
di cuochi) ma una giuria di gastronomi. L’iniziativa ha lo scopo di chiedere il riconoscimento Igp per i tortellini sia felsinei che modenesi. Per dirimere la vexata questio sulla paternità dell’ombelico di Venere (anche Valeggio sul Mincio ne rivendica la primogenitura)
con tutta probabilità ci sarà bisogno di una
sfida di ritorno. Stavolta a Modena nell’ambito delle iniziative di contorno all’Expo.
C. CAM.
:::
Commento
La legge sugli Ogm
discrimina gli italiani
dagli altri europei
::: DAVIDE GIACALONE
■■■ Lesti son lesti, quando si tratta di
proibire. Garantendo all’Italia un ulteriore elemento d’arretratezza e violazione
del diritto dei cittadini. Quando il ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, tornò trionfante annunciando di avere indotto i colleghi europei a stabilire che, circa le
coltivazioni Ogm, ciascun Paese avrebbe
deciso per i fatti propri, scrivemmo subito
che trattavasi dell’apoteosi dell’antieuropeismo, nonché la premessa, dalle nostre
parti, per la proibizione oscurantista. È
puntualmente,nonché malauguratamente, accaduto.
Si deve ragionare su basi razionali, senza accecarsi e farsi accecare da paure e
stregonerie mediatiche. La prima domanda è: la coltivazione degli Organismi geneticamente modificati può arrecare danni
collaterali o, addirittura, comportare pericoli per la collettività? La risposta è: no.
Non è «forse», è «no». Non c’è nessuna
evidenza scientifica di danni o pericoli.
Questo non è un buon motivo per metterci tutti a coltivare Ogm, perché non basta
una cosa non sia pericolosa perché sia anche conveniente e utile. Ma è un buon
motivo per non proibirla. Oggi, e per la
precisione dal luglio del 2013, un agricoltore italiano è meno libero di un agricoltore spagnolo. Ciò vuole dire che un cittadino italiano è meno libero di un cittadino
spagnolo. Tanto è evidente la violazione
dei diritti, collettivi e individuali, che non
hanno il coraggio né la base giuridica per
proibire definitivamente quel che altrove
non è solo consentito, ma praticato, e allora ricorrono a un trucco: la proroga della
proibizione temporanea. Un trucco che
serve a evitare che un cittadino italiano si
rivolga alla Corte di giustizia e ottenga la
sicura condanna dello Stato.
Perché proibiscono? Perché, dopo avere in tutti i possibili modi tassato il settore
dell’agricoltura, cedono alla pressione
corporativa di organizzazioni che pensano, in questo modo, di tutelare le coltivazioni tradizionali. Tanto è vero che parlano di rispetto dei sapori e dei profumi della nostra tradizione. Il che è comico assai,
visto che gli Ogm che taluni pensavano di
coltivare erano mais, con cui far mangiare gli animali. Negli allevamenti italiani,
del resto, il mais dei mangimi è per la quasi totalità importato e Ogm. E dato che si è
quel che si mangia: loro mangiano Ogm e
noi mangiamo loro, o beviamo il loro latte. A qualcuno sono spuntate le branchie?
Oltre al danno per il diritto e i diritti, oltre a quello che subiscono gli agricoltori
che avrebbero voluto coltivare (e alcuni,
in Friuli, già annunciano che lo faranno
ugualmente), c’è anche il danno per la ricerca scientifica. Se c’è un problema, sicuramente legato agli Ogm, è che importando le sementi si dipende da chi le ha prodotte (Monsanto, il più delle volte). Poi c’è
la fastidiosa cantilena delle lamentazioni
per i nostri cervelli che fuggono all’estero.
Ebbene, ma come si può pensare di non
dipendere dalle multinazionali dell’Ogm,
e come si può credere che i ricercatori restino in Italia, se qui è proibito fare quel
che altrove sono premiati e pagati per realizzare? Dentro il valore di quelle multinazionali c’è anche il peso dei nostri cervelli
che hanno portato le loro capacità e scoperte dove non fosse proibito utilizzarle.
Quindi, anche in questo caso, il problema
non sono i cervelli che vanno via,ma quelli che rimangono e non funzionano.
Uno speciale ringraziamento, allora, ai
ministri dell’ambiente, dell’agricoltura e
della sanità, che ci hanno conquistato,
per altri diciotto mesi, uno spazio
d’illibertà, povertà e superstizione.
I conti non tornano
Meno pensione ai lavoratori in crisi
Poletti studia un meccanismo per dare l’assegno (tagliato) a chi ha i requisiti anagrafici, ma non quelli contributivi causa
disoccupazione. Intanto il piano «Garanzia giovani» è un flop: solo il 3% ottiene un colloquio, così un iscritto su 10 si cancella
::: ANTONIO CASTRO
■■■ I cantieri lavoro e pensioni
non sono stati aperti insieme, però
è probabile che alla chiusura del
primo (decreti attuativi Jobs Act),
possa riaprirsi il secondo (tagliando riforma Fornero). Il ministro del
Lavoro, Giuliano Poletti, nei giorni
scorsi, ha ammesso che «sussiste
un problema». Di più: i paletti imposti dalla Fornero possano mutarsi in «emergenza sociale». Le rigidità in uscita confliggono - per i lavoranti con un’anzianità contributiva
non tale da parmetterne il pensionamento - con la crisi. Un lavoratore in “dirittura d’arrivo”, ma che
non abbia i requisiti, potrebbe trovarsi nel limbo di perdere il posto
di lavoro, non riuscire a trovarne altri e quindi a maturare il diritto al
pensionamento. Insomma, un
nuovo caos «esodati». Dopo le 6 Salvaguardie (costate quasi 13 miliardi), ora il governo ipotizza di aprire
le porte del pensionamento per i lavoratori più anziani a rischio disoccupazione «attivando percorsialternativi». Quali? Al lavoratore che è
rimasto disoccupato prima del raggiunimento dei criteri si offre
l’opportunità di accedere al pensionamento, però dovrà rinunciare ad
una parte dei diritti maturati. E magari spalmare questa rinuncia sulla
pensione. E rifà capolino il “prestito previdenziale” ipotizzato dell’ex ministro Enrico Giovannini.
C’è da dire che da mesi era nell’aria
un tagliando per mettere mano alla
14esima riforma previdenziale dal
1995 ad oggi. Ma dopo l’atteggiamento “collaborativo” del governo
su lavoro e riforma del pubblico impiego, ora i sindacati temono altri
pasticci. «Siamo contenti», ha commentato Susanna Camusso, «che
se ne siano finalmente accorti anche loro... Ora però non inauguriamo anche qui i tweet...».
Timori di riforme improvvisate
che sono supportati da errori e improvvisazioni ripetuti in questi mesi. Qualche esempio? Ricordate
l’entusiasmo per l’avvio del piano
Garanzia giovani? A qualche mese dal varo si scopre (datidel23 gennaio) che gli iscritti sono 383mila (il
23% appena del milione e 723mila
giovani sotto i 29 anni). Ma soprattutto che 43.920 iscritti (l’11%) hanno cancellato l’adesione. E che hanno ricevuto una proposta solo in
11.755. Tra gli errori del governo c’è
anche la “dimenticanza” sui contratti di solidarietà. Ora si cercano
50 milioni per adeguare gli stipendi
degli oltre 100mila lavoratori che
per non perdere il posto hanno accettato una riduzione salariale. Solo che a Via Flavia si sono scordati
diprevedere i fondi per l’integrazione (10%). E se Poletti non si sbriga
sarà un gennaio ancora più magro.
In busta paga.
CROLLANO I CONSUMI, VOLA L’INDEBITAMENTO
:::
Intervento
Ci vuole un piano Draghi
anche per far ripartire
il mattone (e i risparmi)
::: ACHILLE COLOMBO CLERICI*
■■■ La storica decisione di Mario Draghi per
Il Mercatone Uno chiede il concordato
Il crollo dei consumi ha spinto la Mercatone
Uno a chiedere il concordato preventivo al
Tribunale di Bologna. Per il gruppo di Imola
- leader nella distribuzione di mobili, prodotti per la casa e arredi - soltanto un accordo
con i creditori - e l’eventuale ingresso di nuovi soci - potrà garantire la continuità aziendale e aprire la strada al nuovo piano indu-
striale messo a punto da AlixPartners.
Fatale per il gruppo romagnolo (che vanta
79 punti vendita, 11milioni di clienti e 3.700
dipendenti) l’eccessivo indebitamento che
ha raggiunto i 425 milioni di euro, a fronte di
un fatturato che, in costante flessione negli
ultimi anni, nel 2014 è sceso a poco più di
mezzo miliardo.
Delocalizzazioni/1
Delocalizzazioni/2
La Campagnolo
va in Romania
Pasta Zara scappa
dal Veneto al Friuli
■■■ Una pedalata da Vicenza a Bucarest per la
Campagnolo di Vicenza, noto marchio del vero
made in Italy, famoso tra ciclisti professionisti (o
aspiranti tali) per le sue bicilette e gli accessori di
alta gamma. L’azienda ha ufficializzato nei giorni scorsi l’apertura della procedura di mobilità
per i 68 operai della sede vicentina, e i sindacati
ovviamente danno battaglia. Parlano di «delocalizzazione bizzarra» per un’azienda sana e con i
conti in attivo. L’ipotesi di trasferire impianti e
produzione in Romania è stata comunicata ai
sindacalisti dell’azienda proprio mercoledì scorso dall’azienda. Ora, però il timore è che questa
icona del made in Italy possa continuare a fregiarsi del marchio tricolore, magari però solo di
nome: vuoi vedere che alla fine - sussurrano maliziosamente i sindacalisti - le «faranno pagare
come adesso, solo che saranno made in Romania?». L’azienda ha comunque già ufficializzato
l’apertura della procedura di mobilità e i lavoratori pianificato sciopero e presidio dello stabilimento storico del gruppo.
■■■ Prendi la tangenziale e scappa: dal Veneto al
Friuli. Anche a livello locale ormai la tassazione è
diventata una discriminante. Non c’è solo chi delocalizza per agguantare più flessibilità contrattuale,
risparmiare sui compensie ottenere condizioni migliori. C’è anche chi - come ammette Furio Bragagnolo, presidente di Pasta Zara (260 milioni di fatturato, primo esportatore al mondo) - da Treviso
guarda al Friuli Venezia Giulia come alla terra promessa: dove le tasse pagate restano sul territorio «e
non vengono ingoiate da Roma». «È vero, ci stiamo pensando», ammette il presidente Bragagnolo, «ne abbiamo parlato in occasione di una delle
ultime riunioni del consiglio di amministrazione».
L’imprenditore trevigiano spiega che ancora nulla
è deciso perché ci sono fattori e costi ancora da
valutare, però non faremmo «un dispetto al Veneto, dove le tasse pagate prendono in blocco la strada per Roma. IlFriuli Venezia Giulia è regione autonoma, quindi una parte dei tributi resta sul territorio». E poi offre condizioni d’investimento (stabilimento di Muggia) che neppure il Veneto può dare.
cui la Bce acquisterà titoli pubblici e privati
per 60 miliardi al mese, in tutto oltre 1100 miliardi di euro, è perfettamente in linea con la
lettera e lo spirito dei trattati e dei patti europei in quanto si pone nell’ottica della crescita
delle diverse economie. In concreto questo
impegno della Banca centrale servirà a immettere liquidità nel mercato e contrastare
l’inflazione, troppo bassa, portandola a un livello prossimo al 2% annuo. E a fornire il carburante per un aumento della produzione di
beni e servizi.
Per ottenere questo effetto occorre la ripresa dei consumi e degli investimenti. Oggi anche chi è in grado di farlo non solo non investe, ma nemmeno consuma. I risparmi delle
famiglie siaccumulano nelle banche, che registrano un aumento mai visto della liquidità.
Ma perché si creino le condizioni per produrre la crescita economica, occorre che torni
la fiducia degli italiani e degli investitori esteri
nella nostra economia. E al fine di rigenerare
la fiducia va presidiata la tenuta del valore del
risparmio. Non c’è cosa peggiore che chiedere fiducia a chi si vede svanire dalle mani il
frutto del proprio lavoro.
Se la pressione fiscale produce un effetto
depressivo sull’economia, ancora peggiore è
l’incertezza su quanto domani dovremo sborsare per soddisfare le crescenti richieste dello
Stato. Il reddito di un investimento che oggi è
sufficiente può essere in futuro annullato da
nuovi prelievi fiscali.
Il primo risparmio da presidiare è quello
investito negli immobili che costituisce i due
terzi della ricchezza delle famiglie. In questo
senso occorre la ripresa del mercato immobiliare, che implica tre fattori: mantenimento
del valore dell’immobile, remuneratività dell’investimento e produzione di Pil legato
all’attività edilizia. Sia diretta, sia nell’indotto
che vale oltre 200 miliardi di Pil.
La ripresa del mercato poggia sulla difesa
da parte dello Stato dell’investimento diffuso
(i milioni di famiglie che hanno investito nel
mattone) e non, come si sta facendo, solo sulla promozione di opere pubbliche, infrastrutture, grandi appalti, che vengono privilegiati.
Nonostante fondi immobiliari, Siiq, Siinq rappresentino soltanto 50 miliardi, contro gli oltre 6.000 miliardi del patrimonio immobiliare
privato presente nel Paese.
Da oggi dunque l’imperativo per il governo
dovrà essere quello di abbassare la pressione
fiscale, che produce un effetto depressivo sull’economia,ma soprattutto quello dialleggerire la fiscalità immobiliare. E a tal fine il primo
passo è rappresentato dalla spending review.
Minori disavanzi, minor bisogno di gettito fiscale e quindi di tasse.
*presidente Assoedilizia
20
__Domenica 25 gennaio 2015__
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A tu per tu
di MATTIAS MAINIERO
::: lelettere
[email protected]
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264.
QUIRINARIE/1
rema contro: sempre “loro”,
le sinistre!
Mala
tempora
Contraddizioni
della sinistra
di ieri e di oggi
Buongiorno,dottor Mainiero, mi piace molto avere discussioni con persone di sinistra perché è facilissimo coglierli in contraddizione. Una sera
ero a casa di una ragazza sinistrorsa
ma non fanatica. Stavamo guardando un video musicale, la storia di due
ragazzi omosessuali che finiva con
uno dei due malmenato da una banda di cattivoni, ovviamente bianchi
occidentali. Alla fine ho detto: «Ma
questi creativi mai che facessero un
video col padre di famiglia musulmano che riempie di mazzate ilfiglio perché gay o scassa di botte la figlia perché veste troppo all’occidentale». Come risposta è partito il prevedibile
«anche in Occidente i gay sono ancora discriminati»,al che è stato facilissimo replicare che la condizione dei
gay in Occidente non è minimamente paragonabile a quella degli stessi
nel
mondo
islamico,
dove
l’omosessualità è considerata reato
punito talora con pene corporali; ma
il vero colpo da ko l’ho messo a segno quando le ho chiesto: «Ma come
conciliate questa cosa? Voi di sinistra siete strenui difensori
dei diritti dei gay ma
allo stesso tempo siete i più accaniti difensoridei Paesi islamici, cioè i posti al
mondo dove gli
omosessuali vengono trattati peggio».
Sto ancora aspettando una risposta.
Giuseppe Frezza
e.mail
***
E aspetterà all’infinito, caro Frezza. Aspetterà fino a quando quegli
islamici non cambieranno idea o
fino a quando quella sinistra non
la smetterà di appoggiare quei Paesi islamici. All'infinito, appunto.
Nel frattempo, se può, mi tolga
una curiosità: proprio sicuro che
quella ragazza fosse «sinistrorsa
ma non fanatica»? A giudicare dalle riposte e dai silenzi, direi che
era alquanto fanatica. Oppure lei
è un po’ malizioso e ingigantisce?
Tecnica politica: definire non fanatici i fanatici lasciando sottintendere che anche i moderati, in fondo
in fondo, sono fanatici ed estremisti. Errore, bisogna raccontare le
cose come stanno. La sinistra moderata oggi non appoggia un certo
islamismo e non giustifica ciò che
fanno certi Stati islamici. Il guaio è
che, fino all'altro ieri, se non altro
con i silenzi, finiva per giustificare
tutto. Vede? La realtà, a volte, può
essere superiore alle maliziose ricostruzioni. [Ansa]
[email protected]
segui la rubrica anche su
www.
Giuseppe Calandi
Bresso (Mi)
Giuliano Amato, quasi certamente, sarà eletto presidente
della Repubblica. Mala tempora currunt.
Elio Cataldo
e.mail
BCE/1
I vantaggi
della manovra
Sarebbe possibile farci spiegare da qualche economista,
non implicato nella politica,
quali vantaggi avranno i pensionati, i lavoratori a
800/1000 euro di stipendio
mensile, gli esodati, quelli
che verranno sfrattati e chi
non ce la fa ad arrivare a fine
mese, dalla manovra Bce da
1.140 miliardi alle banche?
QUIRINARIE/2
Se c’è l’accordo
su Amato...
Ho votato sia Silvio Berlusconi che Matteo Renzi. Tengo a
precisare che, se si accorderanno sul nome di Giuliano
Amato alla presidenza della
Repubblica, non avranno più
il mio voto per tutta la durata
della presidenza dell'Amaro
Giuliano.
Roberto Mascotto
e.mail
Luciano Bertoni
e.mail
BCE/2
Con l'elezione del prossimo
presidente della Repubblica,
la politica ha l'occasione per
riavvicinarsi ai cittadini. Al di
là dei tatticismi di bottega,
non dovrebbe essere particolarmente difficile assicurare
agli italiani una personalità
capace e degna di rappresentarli. Ci riuscirà?
Pasquale Mirante
Sessa Aurunca (Ce)
RENZI
Gli stessi nemici
di Berlusconi
Le difficoltà che sta incontrando il presidente del Consiglio
Matteo Renzi nelle riforme,
in particolare per quella elettorale, grazie alla fronda all’interno dello stesso partito di
cui è segretario, fanno ben
comprendere le difficoltà che
incontrava, e denunciava,
Berlusconi quand’era premier. Senza contare il fatto
che quest’ultimo, oltre all’opposizione degli stessi partiti
sopracitati, aveva contro anche i vari Presidenti della Repubblica, la Corte Costituzionale, il Csm ed i sindacati.
Che fine potevano fare le riforme da “lui” proposte se non
andare incontro a bocciature
o totale travisamenti? Finalmente si capisce chi, in Italia,
Giancarlo Carminati
Gorle (Bg)
GENTILONI/2
Faccia
tosta
Sono veramente incazzata!
Per anni i nostri politicidi sinistra e di destra hanno fatto entrare in Italia cani e porci e
ora,con una faccia tosta incredibile, il ministro Gentiloni ci
viene a dire che tra questi immigrati potrebbero esserci
dei pericolosi infiltrati terroristi. Mi chiedo: ci prendono
per scemi? Lo sapevano benissimo come stavano le cose, ma se ne sono sempre fregati e ora ci vengono a fare
delle dichiarazioni come se
noi fossimo dei poveri imbecilli sudditi che non avevano
ancora capito che questa accoglienza scriteriata avrebbe
portato a queste conseguenze. Adesso che i buoi sono
scappati dalla stalla, questi
nostri politici sapientoni e
lungimiranti si mettono a gridare "al lupo al lupo" e ci mettono in guardia. Non ci potevano pensare prima?
Randall J Wilkins
e.mail
Ministro
dell’acqua calda
L’unanime coro di commenti entusiastici che è seguito alla manovra decisa dalla banca centrale europea è quanto
meno sospetto e comunque
falsa la realtà. Pensare che, acquistando sul mercato titoli
di Stato, possa crescere il credito alle imprese, possano essere stimolati gli investimenti
e possa salire il Pil è semplicemente una pia illusione. L’effetto immediato è un regalo
alle banche che in questi mesi si sono imbottite di Btp e
quindi potranno rivenderli alla Bce lucrando consistenti
utili per effetto dell’aumento
del prezzo. Che poi il ricavato
vada a beneficio di nuovi prestiti è da vedere, temo che
semplicemente vada a creare
altre occasioni di business
nel campo finanziario. Sono
un “gufo”? Ne riparliamo tra
sei mesi, dati dei finanziamenti bancari alla mano…
Basta
tatticismi
dette “cooperanti”. In seguito
ha dichiarato anche che fra
gli immigrati potrebbero esserci infiltrati terroristi islamici. Speriamo che domani
non dichiari di aver scoperto
l’acqua calda!
GENTILONI/1
Un regalo
alle banche
QUIRINARIE/3
mente peggiorata con tutti i
datimacroeconomiciche volgono al peggio.Quale beneficio allora avrà il mondo produttivo, le famiglie o i pensionati se i titoli di Stato saranno
acquistati direttamente dalla
banca centrale europea non
è dato di saperlo. Di certo
non arriverà nessun libretto
degli assegni targato Bce nelle case degli europei, con il
quale spendere i famosi 1000
miliardi e rilanciare l'economia. Non arriveranno neanche fondi per la ricerca, per
l'innovazione o per rimettere
in sesto aziende devastate da
anni di politica valutaria gestita in maniera del tutto sconsiderata.
Il ministro degli Esteri Paolo
Gentiloni ha recentemente
dichiarato che non è stato pagato riscatto per le due cosid-
LOTTO
Estrazione del 24/1/2015
BARI
76 21
CAGLIARI
75 34 42
6
81 15
FIRENZE
23 39 27 69 71
GENOVA
35 13 24 63 65
MILANO
1
NAPOLI
69 23 42 85 33
PALERMO
30 65 77 87 57
ROMA
34 61
TORINO
77 36 19 45 62
VENEZIA
73 19 39 10 17
NAZIONALE
7
6
45
Giusi Antonioli
Torino
59 23 24 58
8
67 17
ECONOMIA
La politica
e l’esercito dei poveri
89 56 24 81
10eLOTTO N. oro 76
1 6 13 19 21 23 30 34 35 36
Gianluigi De Marchi
e.mail
39 42 59 61 65 69 73 75 76 77
SUPERENALOTTO
BCE/3
La combinazione vincente
22 - 23 - 24 - 59 - 63 - 81
Non aspettiamoci
miracoli
Numero jolly: 44
Arrivano 1000 miliardi e tutti
sono convinti che questo risolva il problema di una Europa completamente inchiodata e che non riesce a trovare
una via di uscita. Il precedente stanziamento di pari importo non ha portato a nulla,
anzi la situazione è decisa-
Numero SuperStar: 82
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Oggi le persone non si sentono rappresentate da chi siede
sugli scranni più alti e prestigiosidel nostro Paese.I dilemmi sono tanti e stare dietro a
ognuno di essi non è cosa di
facile soluzione. Sei milioni di
persone vivono in povertà assoluta e nove milioni e mezzo
vivono sulla soglia di povertà.
Un esercito che se dovesse
esplodere farebbe male proprio a tutti. La crisi della politica sta nelle questioni sociali
che non vengono mai sciolte
in modo definitivo. Mi sembra un continuo brancolare
nel buio rinviando la fatidica
luce in fondo al tunnel a un
tunnel ancora da costruire.
Fabio Sìcari
Bergamo
EDITORIALE LIBERO S.r.l.
SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE: Arnaldo Rossi
CONSIGLIERI: Carlo Lancella - Stefano Cecchetti
CERTIFICATO N. 7376
DEL 10/12/2012
ISSN 1591-0423
DIRETTORE GENERALE
Stefano Cecchetti
REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE
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Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264
REDAZIONE ROMA
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TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano
Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250
nº 21 anno L
Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano
La tiratura di domenica 25 gennaio 2015
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21
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Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
Posta prioritaria
DI MARIO GIORDANO
Perché continuiamo a denunciare il malaffare
che e lievitazioni di costi, sia per nuovo, ristrutturazioni o manutenzioni. Vale la pena di insistere in questa iniziativa di denuncia circostanziata e documentata se poi non succede niente? Non ci si sente frustrati?
Maurizio Bozzoni – via mail
Caro Giordano, sono anni che questo quotidiano e non solo questo, denuncia disservizi,
ritardi, sprechi ed assenteismi nelle amministrazioni pubbliche e locali, ma nulla è successo, anzi si perpetua tutto quanto evidenziato e
criticato. Non mi interessa il motto: «chi sbaglia paghi» bensì: «eliminiamo gli errori per il
futuro». Invece nulla di tutto ciò. Per esempio,
in un settore limitato ma vitale,quale gli appalti pubblici, nel ’94 entrò in vigore la legge 109,
madre di tutte le riforme di settore. Continuano tuttavia lavori iniziati ma mai portati a termine, se non a colpi di integrazioni economi-
GIUSTIZIA
Sì, caro Bozzoni, se la vuol sapere davvero
tutta, è proprio così: ogni tanto ci si sente
frustrati. L’altro giorno, per esempio, un’amica mi raccontava di un primario neurochirurgo milanese che divide i malati in
due categorie: a) quelli che si fanno operare da lui privatamente e dunque vengono
chiamati in pochi giorni; b) quelli che non
possono permettersi il costo dell’operazione e quindi devono aspettare che si liberi
un posto letto in ospedale che, guarda caso, non si libera mai. I malati del gruppo b)
sono costretti quindi a attendere a casa,
magari fra mille dolori, finché non cedono
alla disperazione e accettano di mettere
mano al portafoglio. Non le sembra una
specie di estorsione a danno di chi soffre?
STAMINA
Cerimonie
inopportune
rivano alla fine del mese e
non riescono a pagare le bollette, come si può parlare di
cose inutili?
Niente scappatoie
per Vannoni
In tempi di austerità e a fronte delle criticità che pervadono la giustizia italiana sarebbe opportuno che le cerimonie di apertura dell'anno giudiziario si uniformassero su
uno stile più sobrio. Tutto
quello sfarzo di colori e di ermellini, di toghe lucenti e di
berretti dalla forgia arcaica
con la cornice fastosa di un
pomposo cerimoniale cozza
con gli abnormi ritardi dei
procedimenti e con le incongruenze di talune sentenze.
Ma soprattutto le suddette cerimonie sono ormai diventate scenario di rivendicazioni
corporative e di un culto autoreferenziale che la società moderna non capisce. Dai magistrati i cittadini pretenderebbero solo una corretta e tempestiva amministrazione della giustizia e non una sorta di
kermesse più appropriata
per un'occasione da intrattenimento.
Ho letto che «il guru di Stamina si arrende. Vuole patteggiare» e ne sono indignato. Se
di reato si tratta, allora siamo
allo stesso livello di responsabilità diquella attribuita al chirurgo Brega Massone che è
stato condannato all'ergastolo. Non è possibile concedere
niente a chi specula senza alcuna pietà sulle gravissime
malattie di chiunque; ancor
peggio se si tratta di bambini
e della disperazione dei loro
genitori. In questi casi non ci
sono pene sufficienti.
Pierluigi Pittoni
Pavia
IMMIGRATI/1
Oggi la pay tv,
e domani?
Danilo Bonelli
Scandicci (Fi)
Eppure è quello che succede, ogni giorno,
nella nostra sanità. Ricordo che denunciai
per la prima volta questo scandalo con un
servizio televisivo all’allora Pinocchio di
Gad Lerner nel 1997. Sono passati vent’anni. Non è cambiato nulla. Altro che sentirsi
frustrati, caro amico. Però che dobbiamo
fare? Smettere di denunciare? Smettere di
arrabbiarci? Darla vinta ai furbi che vivono alle spalle dei fessi? No, io non ci sto.
Non dobbiamo starci. Se è scritto che devono vincere gli assenteisti, gli spreconi o i
ladri, bene, almeno potremo dire che noi
non li abbiamo aiutati. Sarebbe assai più
facile, dire «è tutto inutile» e rinunciare, lo
sa? Sarebbe anche più comodo rilanciare
ogni giorno un comunicato dell’ufficio
stampa di turno, anziché rompersi le scatole ad andare a cercare magagne. Ma, sinceramente, preferisco essere frustrato che
complice.
P.s. Caro amico, non sottovaluti il «chi sbaglia paghi»: se non si punisce chi sbaglia e
pasticcia, come si fa a sperare di «eliminare gli errori nel futuro»?
Una domanda mi sorge spontanea: ma se oggi concediamo la pay tv agli immigrati,
domani cosa potremo ancora concedere? In un Paese in
cui mancano le case per gli
italianie dove gli stessi non ar-
Giuseppina Cassani
e.mail
IMMIGRATI/2
La nostra
diffidenza
Fino a qualche anno fa i bambini andavano a scuola da soli e frequentavano tranquillamente le abitazioni dei compagni e dei vicini di casa.
Quando abbiamo scoperto
che i pedofili giravano impunemente tra di noi, siamo diventati più diffidenti, ed abbiamo modificato le nostre
abitudini. Ora che scopriamo
che i terroristi si confondono
tra la gente perbene, che molti musulmani dichiarano ai
giornalisti di essere contro la
violenza, ma a telecamere
spente esaltano i delinquenti,
perché meravigliarsi se diffidiamo dei vari Mustafaà e
Mohammed che ci circondano, e di tutte le loro famiglie?
TERRORISMO
Morti
sottovalutati
Ennesima strage di ebrei, accoltellati nei giorni scorsi in
Israele. Forse mi sono un poco distratto, ma non ho avuto
notizia di reazioni indignate
nel mondo per il gesto efferato. Nemmeno quattro passi
fra amici da definire pomposamente «marcia». Ogni 27
gennaio si celebra il «giorno
della memoria». Giustissimo
ricordare le nefandezze del
passato, per evitare di ripeterle ancora, ma è bene tenere
gli occhi aperti anche sul presente, per non riviverle attualizzate.
NORD: Ancora bel tempo prevalente, eccezion fatta per diffusi annuvolamenti sui crinali alpini di confine con fiocchi di neve in esaurimento serale.
CENTRO: Tempo instabile sulla Sardegna con piogge un po’ ovunque;
a tratti nuvoloso ma asciutto sul medio Adriatico. Soleggiato sui restanti
settori.
SUD: A tratti ancora instabile tra Sicilia e Calabria centro meridionale
con fenomeni sparsi, localmente a carattere temporalesco. Meglio altrove con ampie schiarite.
NORD: Ancora bel tempo con cieli sereni, eccezion fatta per nubi in
aumento sulle Alpi confinali, con neve dai 500-800m, e strati in serata al Nordovest.
CENTRO: Tempo stabile e in prevalenza soleggiato, in particolar modo
sui settori tirrenici e sulla Sardegna occidentale. Da poco a parzialmente
nuvoloso su Adriatiche ed est Sardegna.
SUD: Ancora instabile su Sicilia, Calabria ed a tratti medio-bassa Puglia ma con tendenza a parziale miglioramento dalla serata. Asciutto
e schiarite altrove.
Claudio Iona
e.mail
TV
Siffredi
all’Isola
La battuta è troppo facile, ma
con Rocco Siffredi all'Isola
dei famosi, come non pensare a Dracula e all'Avis?
Luisa Ricchi
Bologna
Mauro Tombesi
e.mail
NORD: Continuano le condizioni di alta pressione con cieli generalmente sereni su tutte le regioni con possibile foschie mattuttine sulle
pianure lombardo-piemontesi.
CENTRO: Deciso miglioramento con cieli prevalentemente sereni su tutte le regioni. Possibilità di qualche annuvolamento su Abruzzo ma senza
fenomeni. Temperature senza grosse variazioni.
SUD: Cieli sereni o parzialmente nuvolosi su bassa Puglia e interne Calabria. Maggiore instabilità su Sicilia con piogge sparse. Sereno altrove.
Mari mossi. Temperature stazionarie.
Temperature previste oggi
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NAPOLI
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POTENZA
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ROMA FIUMICINO
TORINO
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TRIESTE
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SPECIALI
__Domenica 25gennaio2015__
QUOTIDIANO
22
DIABETE. Concordato con le società scientifiche SID e AMD Tre ‘Lectures’ organizzate dalla ‘Fondazione sigma tau’
AIFa detta un ‘algoritmo’ Più ‘screening’ neonatale
per la terapia del diabete per le malattie metaboliche
ANDREA SERMONTI
Tutte le Società Scientifiche internazionali sono concordi sull’importanza di un approccio individualizzato al trattamento del diabete di tipo 2,
sia in termini di obiettivo glicemico che di opzioni terapeutiche, con l’obiettivo di ridurre
la mortalità e l’incidenza di
complicanze. E vista la crescente disponibilità di farmaci
ipoglicemizzanti l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ha
elaborato un nuovo algoritmo
in collaborazione con la Società Italiana di Diabetologia
(SID) e l’Associazione Medici
Diabetologi (AMD) per la gestione del diabete mellito di tipo 2 (T2DM). Si tratta di un innovativo sistema on line, disponibile ad accesso libero sul
Portale AIFA nella sezione ‘Percorsi Decisionali sui Farmaci’,
in grado di definire il percorso
logico ottimale per la definizione della terapia personalizzata
per il trattamento di questa patologia. una ‘guida’ all’approccio terapeutico individuale il
più possibile aggiornata e di facile utilizzo. Il tutto nell’obiettivo di armonizzare le più recenti evidenze scientifiche con
la necessaria appropriatezza
prescrittiva e il rispetto della
rimborsabilità sostenibile a carico del Servizio Sanitario Nazionale. «La base dell’approccio terapeutico al T2DM è costituita dalla modifica e soprattutto dal mantenimento di uno
stile di vita salutare da parte del
paziente - ha detto nel corso
della presentazione dell’algoritmo il Direttore Generale
dell’AIFA Luca Pani - Migliorare le proprie abitudini alimentari, ricorrere periodicamente
all’esercizio fisico e tenere sotto controllo il peso sono aspetti
da adottare e incoraggiare anche nel prosieguo della malattia. La terapia farmacologica
aggiuntiva - specifica Pani - va
quindi intrapresa o modificata
prontamente nel caso in cui
queste misure si rivelino insufficienti a raggiungere o mante-
PIERLUIGI MONTEBELLI
Un momento della conferenza stampa di presentazione dell'algoritmo:
da sinistra i professori Antonio Ceriello, Luca Pani e Enzo Bonora
e il direttore generale del Ministero della Salute Marcella Marletta
Trentadue centri specializzati per lo screening neonatale
sul territorio italiano ma venti
diverse ‘letture’ regionali di questo servizio indispensabile per
la salute da parte del SSN finalizzato all’individuazione precoce di malattie per le quali un intervento tempestivo può portare
all’eliminazione o alla riduzione
della mortalità, morbilità e disabilità. Gli esami vengono effettuati su gocce di sangue raccolte
tramite una piccola puntura del
tallone alla seconda – terza giornata di vita. Da una decina d'anni a questa parte, è disponibile
uno screening allargato, per permettere di identificare alla nascita l'eventuale presenza di un
buon numero di queste malattie
(in genere 20-40, a seconda dei
pannelli utilizzati per la ricerca),
in aggiunta alle tre - fenilchetonuria, fibrosi cistica ed ipotiroidismo congenito - che da tempo
vengono cercate in ogni neonato
italiano. Un aggiornamento di
alto profilo scientifico, su questi
temi e le problematiche in corso,
sarà costituito dalle tre Lectures
italiane del genetista in ambito
pediatrico Nicola Longo dell’Università dello Utah - all’Ospedale Pediatrico Bambino
Gesù il 26 gennaio a Roma, all’Ospedale Pediatrico Meyer di
Firenze il 27 e infine al Dipartimento di Pediatria dell’A.O.U. di
Padova il 29 gennaio. Ideate e organizzate da Fondazione SigmaTau in collaborazione con le rispettive istituzioni, le Lectures
vogliono essere un momento di
confronto scientifico con riflessi
utili anche per la comunità.
ENZO BONORA (SID): «NUMERI CHE NON VORREMMO
CONOSCERE, MA CHE NON POSSIAMO IGNORARE»
Nel corso del suo intervento alla presentazione dell’algoritmo il presidente
della Società Italiana di Diabetologia Enzo Bonora ha illustrato la drammaticità della situazione del diabete nel nostro paese fornendo dati e statistiche aggiornati. Qui di seguito una delle slide proiettate.
IN ITALIA:
• Ogni 2 minuti una persona riceve la diagnosi di diabete
• Ogni 7 minuti una persona con diabete ha un attacco cardiaco
• Ogni 26 minuti una persona con diabete sviluppa un’insufficienza renale
• Ogni 30 minuti una persona con diabete ha un ictus
• Ogni 90 minuti una persona subisce un’amputazione a causa
del diabete
• Ogni 180 minuti una persona con diabete entra in dialisi
• Ogni 20 minuti una persona muore a causa del diabete
nere l’obiettivo glicemico indi- alla dose massima tollerata
viduato». L’algoritmo è svilup- della terapia in atto sino a quel
pato per pazienti con neo dia- momento. Ovviamente, il sistegnosi e/o non ancora in tratta- ma può anche essere percorso
mento farmacologico; tuttavia al contrario nel caso in cui le
è possibile utilizzarlo anmutate condizioni cliniche
che nel caso di pasuggeriscano una rizienti già in teraduzione dell’attuale
pia ipogliceterapia. L’indivimizzante acduazione del
cedendo ditrattamento è
rettamente in
possibile anche
corrisponin presenza di
denza
del
pazienti evenpunto più vicitualmente intolno a quest’ultileranti o che prema. Il passaggio ad
sentino controindicaogni step successivo Enzo Bonora
zioni associate all’uso
dell’algoritmo è previsto qua- della metformina, il farmaco di
lora il target desiderato di scelta per la cura del diabete
HbA1c non sia stato raggiunto mellito di tipo 2.
Passi avanti nella sperimentazione
Per i pazienti con melanoma non operabile o metastatico e in progressione
Libro e terapia di Francesco di Gennaro
Il vaccino GSK per l’Ebola Approvazione accelerata dell’FDA per nivolumab Ecco l’infermiere-comico
Il primo lotto del candidato vaccino di GSK per
l’Ebola è stato spedito in Africa occidentale in Liberia. La
spedizione, che contiene 300 fiale del vaccino candidato,
è il primo ad arrivare in uno dei principali paesi colpiti
dall’Ebola e verrà utilizzato per avviare il primo trial di efficacia su larga scala dei vaccini sperimentali per l’Ebola
nelle prossime settimane. Il candidato vaccino è stato in
sperimentato ad oggi in cinque trials di fase I nel Regno
Unito, negli USA, in Svizzera e in Mali, e ha coinvolto circa
200 volontari sani. I dati iniziali di questi studi mostrano
che il vaccino candidato ha un profilo di sicurezza accettabile, anche in una popolazione dell'Africa occidentale,
e tra le diverse dosi di valutazione. (L. LUC.)
La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato nivolumab per uso endovenoso, un anticorpo
umano che blocca il recettore PD-1 (programmed death-1) indicato per il trattamento dei pazienti con melanoma
non operabile o metastatico e in progressione dopo terapia con ipilimumab e, in caso di mutazione di BRAF V600,
con un inibitore di BRAF. Questa indicazione ha ricevuto l’approvazione con procedura accelerata sulla base del
tasso di risposta tumorale e della durata della risposta. Il melanoma metastatico è la forma più letale di tumore
della pelle e, nonostante i recenti passi in avanti, vi sono limitate opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti
già trattati con i farmaci approvati. “Bristol-Myers Squibb è orgogliosa di poter offrire ai pazienti con melanoma
non operabile o metastatico, una delle forme più aggressive di cancro, in progressione di malattia un’importante
nuova opzione terapeutica”, ha detto Lamberto Andreotti, chief executive officer, Bristol-Myers Squibb. “L’approvazione di nivolumab, l’ultimo farmaco ‘breakthrough’ della nostra pipeline in immuno-oncologia, dimostra l’impegno della nostra azienda per soddisfare i bisogni di questi pazienti e guidare il progresso dell’immuno-oncologia”.
Nivolumab è associato ad eventi avversi immuno-mediati come polmonite, colite, epatite, nefrite e insufficienza
renale, ipotiroidismo e ipertiroidismo, altre reazioni avverse e a tossicità embrio-fetale. (G. TAG.)
Il volume "Infermiere di professione, comico per
vocazione" e la relativa ‘comico terapia’ di Francesco Di
Gennaro verranno presentati il prossimo 5 febbraio 2015,
alle ore 17 presso il Centro Socializzazione "Piazza Grande"
in Via San Giovanni Bosco, 8 a Santeramo in Colle (Bari),
alle persone con disturbi psichici, ai loro familiari, ai volontari, agli operatori e alla cittadinanza tutta. L’autore
racconterà la sua storia, il progetto e gli obiettivi che sono,
come lui stesso dice,"l'umanizzazione della sanità e della
società, la comico-terapia". Modera Anna Larato, giornalista de ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ e la regia è di Vincenzo Buono. (I. SER.)
Redazione: [email protected]
SPECIALI
23
Numero 152
__Domenica 25 gennaio 2015__
SETTIMANALE DI SATIRA AUTARCHICA a cura di Francesco Borgonovo e Alessio Di Mauro
La mafia dichiara guerra all’Isis
Un pizzino
contro il Califfo
di Ottavio Cappellani
G
razie ai servizietti segreti, deviati, perversi e
creatori di bufale, LiberoVeleno è in possesso dell’intercettazione audio/video di un colloquio tra Totò Riina e un agente dei servizietti
travestito da giornalista. Dato il contenuto della
conversazione si è deciso di fare passare la
notizia come bufala. LiberoVeleno invece può
garantire sulla sua veridicità: Totò Riina vuole
mettere la sua esperienza al servizio dello Stato
per sconfiggere l’Isis.
AGENTE SEGRETO: Mi voleva vedere?
RIINA (annuisce lento e grave): Ha pottato i miei
salumi a’ ppresidente?
AGENTE SEGRETO: Salumi?
RIINA (annuisce lento e grave e fa il gesto di
AUMMA AUMMA).
AGENTE SEGRETO (guardando verso la videocamera nascosta): Io non lo capisco a questo.
RIINA (porgendo un pizzino): Ecco, chistu è i’
mmio pizzino con le condizzioni.
AGENTE SEGRETO: Condizioni di che?
RIINA: Che a questo coso, come si chiama, Iris,
ci penzo io... Cos’è un trans no? Con questo
nome da puppo. Tipo Wanda Iris, no?
AGENTE SEGRETO: Ma che minchia sta dicendo?
RIINA (fa con la faccia AUMMA AUMMA): Lei non
si prioccupi. Ci potti i’ pizzino a ppresidente che
lui capisce.
AGENTE SEGRETO: Ma quale presidente? Non ce
ne abbiamo presidente!
RIINA: Come niente presidente? E che avete fatto la democrazia? E che siete pazzi? Ma tutto io
vi devo spiegare? Che vuol dire senza presidente? E poi vi lamentate che ci sono i trans vestiti
da Wanda Iris che si fanno esplodere scendendo
le scale? Ma chi è che sta comandando adesso.
AGENTE SEGRETO: Bella domanda. C’è la fronda
interna della maggioranza minoritaria che si
ribella al Nazareno.
RIINA: Nazareno? È tornato Gesù Cristo mentre
che ero dentro? Ma che sta succedendo là fuori? Niente guardi faccia così, mi torni il pizzino.
AGENTE SEGRETO (consegna il pizzino).
RIINA (strappa il pizzino): Buonasera. Faccia
conto che non le ho detto niente. Siete tutti pazzi, siete.
Non è solo Charlie Hebdo a prendere di mira le religioni
Sì alla satira sul cristianesimo
...però Bergoglio sta esagerando!
di Gemma Gaetani
S
i è affermato che la satira colpirebbe soltanto la religione
musulmana. Cosa non vera.
Basta guardare la copertine di
Charlie Hebdo che ritrae Papa Ratzinger post dimissioni, abbracciato
ad una guardia svizzera a mo’ di
coppia gay, didascalia: “Infine liberi!”. O quella sulle nozze omosex
col titolo “Tre papà” (nemmeno
due), che sono Dio, sodomizzato da
Gesù, a sua volta sodomizzato dallo Spirito Santo... Ma si sa che non
c’è peggior cieco di chi non vuol
vedere, e la balla del cattolicesimo
rispettato dalla satira continua a
circolare.
Poi, qualche giorno fa, Papa Bergoglio ha dichiarato: “La religione
non può uccidere in nome di Dio”.
(Ehm, la strage alla redazione di
Charlie Hebdo era in nome di
Allah...). “Ma se il mio amico
Gasbarri dice una parolaccia sulla
mia mamma, si aspetti un pugno”.
(Quindi uccidere no, menare sì?).
“Non si giocattolizza la religione.
Libertà di espressione è diritto ma
anche dovere”. (Ma, quindi, è non
solo diritto ma perfino dovere dire
la metaforica “parolaccia sulla
mamma” o non si fa?). “Non si reagisce con violenza”. (Ma questo
pugno, allora, si deve dare o no?).
Dopo pochi giorni, ha detto: “Essere cattolici non vuol dire fare figli
come conigli”. Eh? E tutto il discorso contro il profilattico, i metodi
anticoncezionali e l’aborto?
In molti son lì da giorni a grattarsi
la testa cercando di capire il senso
di tali esternazioni. Vorremmo tranquillizzarli.
Sono dichiarazioni così comiche che
l’unica spiegazione possibile è che
il Papa abbia deciso di far satira sul
cattolicesimo egli stesso. Grande
Papa!
24
SPECIALI
__Domenica 25gennaio2015__
La Merkel a spasso con Renzi
La giornata di...
Piersilvio
Berlusconi
di Simone Morano
Ore 8.39 Approva due film tv in onda su
Mediaset nella prossima stagione. Neri
Parenti dirigerà Natale a Binasco, il consueto
telepanettone con ambientazione esotica,
Christian De Sica nel credibilissimo ruolo di
sciupafemmine e Lillo e Greg nel credibilissimo ruolo di attori comici.
Pupi Avati, invece, sarà il regista de Il cuore
grande delle finestre che fecero l’impresa del
figlio più piccolo del papà di Giovanna, sorprendentemente ambientato nella Bologna
degli anni Cinquanta e interpretato da Gianni
Cavina.
Ore 10.15 Accede alla sua app preferita, Piergrindr.
Ore 11.20 Chiede ai propri consiglieri se sia
possibile comprare la Rai. I suoi uomini di
fiducia, però, paventano il rischio che qualcuno possa ipotizzare, seppure con molta
immaginazione, il lontano rischio di un piccolo conflitto di interessi; c’è inoltre, da considerare la concorrenza di un certo Jorge Mario
B., gestore di un impero multimiliardario con
succursali in tutto il mondo di cui, secondo
molti, la Rai farebbe parte già da tempo.
Ore 14.42 Presenta ai giornalisti un nuovo
programma di La5: “Visto che gli argomenti
che attirano più spettatori sul piccolo schermo sono la cucina e i killer, abbiamo voluto
fondere queste due tendenze in un nuovo
talent show, intitolato Tu cuoco Bruto, figlio
mio”. Il format prevede che due parricidi si
sfidino tra i fornelli, in un emozionante confronto condotto da Gianluigi Nuzzi e Carlo
Cracco. “Da non perdere la manche finale,
nella quale bisogna tagliare un braccio umano alla julienne nel minor tempo possibile. La
giuria sarà composta da Pietro Maso, Olindo
Romano e Gianfranco Vissani. Prevedo già
numerose polemiche, ma non temete: se si
comporterà male, Vissani verrà cacciato”.
Ore 15.50 Avvia una raccolta fondi per regalare qualche dvd nuovo a Sebastiano Lombardi,
direttore di Rete4, che negli ultimi due mesi
ha trasmesso già 27 volte Don Camillo e l’onorevole Peppone.
Ore 16.04 Sottoscrive la petizione Apriamo un
ristorante coreano a Milano 2, per interrompere l’invasione di cani sul bancone di Striscia
la Notizia.
Ore 19.19 Su suggerimento di suo papà, cerca
una nuova collocazione in tv a Mara Carfagna. Tre le ipotesi di re-impiego per l’ex ministro: diventare la versione femminile di
Gabriele Paolini e apparire in tutti i telegiornali (un po’ come quando era ministro, solo
che stavolta sembrerà più credibile); doppiare Lucia Annunziata in italiano; tornare a
girare l’Italia con le ricette di Davide Mengacci.
Mengacci sarebbe contentissimo: “Quando
lavoravamo insieme, Mara mi dava sempre le
pacche sul sederino”.
L’asse d’acciaio Firenze-Berlino
V
di Massimiliano Ciarrocca
enerdì 23 gennaio 2014,
Firenze. Sono i nomi
della Ribollita, della
Pappa al Pomodoro e
del Davide di Michelangelo i
solenni testimoni dell’ineluttabile, intenso e littorico asse
d’acciaio che, da oggi, lega di
nuovo e saldamente la Germania e l’Italia.
Frau Angela Merkel e il Sindaco del Regno d’Italia Mat-
teo Renzi a spasso per Firenze, sembrano ormai soli al
comando della brigata “rialzati Europa, il domani non
aspetta!”.
Quello italo-tedesco, un legame seppellito da tanto, troppo tempo, sotto le macerie di
anni perduti in democratici e
fallimentari avvicendamenti
politici, torna a rivivere per
indicare ai deboli e disorien-
La vertigine dell’Homo Laicus
Vatileaks: “Impedire al Papa
di rilasciare dichiarazioni
sopra i 10.000 metri”
di Stefano Pisani
S
concertanti rivelazioni trapelano dal Vaticano. Le recenti dichiarazioni di Papa Francesco avrebbero suscitato
un’opposizione tutta interna alle mura leonine, che si
starebbe muovendo per bloccare future improvvide uscite
del Pontefice. «Bergoglio perde completamente il controllo
della dottrina quando parla oltre i 10.000 metri di altezza spiega una fonte anonima - a causa di un disordine genetico. Lui è cresciuto nelle
Pampas, che
sono pianure:
i sintomi della
malattia scattano appena
supera una
certa quota.
Alcuni
in
aereo tendono
a vomitare,
Bergoglio straparla». Sarebbe
dunque
questa patologia, la “Vertigine dell'Homo Laicus”, a fargli
rilasciare dichiarazioni come «Se Gasbarri insulta mia
madre, si aspetti un pugno» e «I cattolici non devono fare
figli come conigli, tre vanno bene» sul volo da e per le
Filippine. «Bergoglio è una mina vagante» continua «gli
basta salire su uno sgabello, per cominciare a sragionare.
Quando si affacciò per la prima volta su Piazza San Pietro,
dopo l’elezione, stava per dire che è normale che la Chiesa
paghi le tasse sugli immobili all’Italia – ed era solo un balcone! Il Camerlengo lo trascinò via appena in tempo».
Mentre alcuni gettano acqua sul fuoco («se uno ci offende,
bisogna ovviamente continuare a porgere l’altra guancia - il
Papa voleva dire che se ti offende Gasbarri, allora puoi
arrivargli un uppercut. Ma vale solo con lui») altri pensano
a come arginare il fenomeno. «Quando vola, bisogna sedarlo, mettetegli Travelgum e cloroformio nell’insalatina di
mais sottovuoto che gli servono le hostess» avrebbe infatti
proposto Tarcisio B., un misterioso oppositore papale. Che
continua, profilando una soluzione più drastica: «Presto un
Concilio Vaticano per affermare la non infallibilità papale
al di sopra dei 10.000 metri di quota».
tati alleati europei la strada
per la soluzione finale, che è
una e una sola: la flessibilità.
Una parola che il Nostro ha
in mente da sempre, anche da
quando, mentre s’occupava
di far grande la sua Firenze,
già mirava in alto, lì, dove
oggi può dire di essere giunto: a capo dell’Europa intera.
Oggi nell’aria non v’è più il
lezzo di putrefazione e di cri-
M
d
si che aleggia sugli stati
dell’Unione da tempo immemore.
Su Firenze spira finalmente
un vento nuovo, una brezza
che, seppur invernale e fredda, sa di avvenire!
Il Sindaco del regno d’Italia
Matteo Renzi, guidando a
testa alta l’amica cancelliera
Angela Merkel tra le meraviglie nostrane vuol dire al
mondo: “l’Italia si sta facendo, non v’è dubbio alcuno. E
se taluni hanno ancora intenzione di remar contro, noi
diciamo loro: ce ne freghiamo!”. E ora che l’Italia è fatta,
il Nostro sente di non aver
altro tempo da perdere. La
sua missione è portare l’Europa fuori dal baratro delle
acque torbide dell’incertezze,
della inutile libertà e del lassismo che finora a nulla hanno
portato.
Lo sguardo del Sindaco del
Regno d’Italia la dice però
lunga su cosa lo aspetta. Egli
sa bene che a causa del perverso gioco della democrazia,
qualcuno continuerà, seppur
debolmente, a tentare di ostacolarlo. Ma non importa perché lui lo sa bene: il futuro
non si discute, si fa. Senza se
e senza ma.
La nuova sortita del Pontefice
Bergoglio: “Bestemmi?
Te stacco le braccia
e te ce meno”
di Giuseppe Pollicelli
S
empre più insofferente verso le attenuazioni lessicali, le
sfumature linguistiche e talune curiali prudenze a cui ci
avevano abituato, quale più e quale meno, tutti i suoi
predecessori, papa Francesco seguita a percorrere con convinzione la strada del linguaggio esplicito e diretto, nell’intento di comunicare nella maniera più autentica con la gente. La quale, per la maggior parte, sembra gradire l’indubbia chiarezza del Pontefice e, soprattutto, il suo spregio di
ogni diplomazia, grazie al quale le parole di Bergoglio riescono a raggiungere con sorprendente efficacia le orecchie
e il cuore dei fedeli. Dopo avere avvertito che se uno offende sua madre deve aspettarsi un pugno, dopo avere auspicato che ai corrotti sia assestato un calcio là dove non batte
il sole e avere invitato i cattolici a non figliare come conigli,
Francesco ha elargito ieri, durante un incontro con la stampa, diversi altri consigli e raccomandazioni che appaiono
fortemente debitori di un certo senso comune di marca
popolare in cui non hanno fatto fatica a riconoscersi i cittadini comuni. Tra le tante frasi degne di nota pronunciate
dal Santo Padre ricordiamo quella rivolta a chi è solito
recare offese verbali a Dio: “Si tu bestemi, te staco le braccia y te ce meno”; quella indirizzata a chi evita sistematicamente di praticare l’elemosina: “Ma que tieni el portafolio foderato de cipola,
que quanno lo apri te viene
da piagne?”; e quella con
cui Francesco ha suggerito
come rapportarsi ai religiosi che manifestino indebite
attenzioni nei confronti di
minorenni: “Ségnate le
ossa, que te le sto pe’
mischia’!”. Bergoglio si è
congedato dall’uditorio
rammentando come “I libri
de Antonio Socci son como
la mierda: più li rigiri y più
puzzano”, un’osservazione che è stata accolta dagli
applausi di molti dei giornalisti presenti, alcuni dei quali,
travolti dall’entusiasmo, non hanno rinunciato ad alzarsi in
piedi e a richiedere a gran voce un bis che tuttavia, a riprova della sobrietà del Papa, non è arrivato.
A
SPECIALI
__Domenica 25 gennaio 2015__
Milani-Ferrara
La grazia di un Elefantino
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di Maurizio Milani
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ettera di ringraziamento
(potentissima) al direttore del Foglio Giuliano
Ferrara.
Gentile direttore, volevo dirle
il mio grazie per avermi dato
tanto spazio sul suo giornale.
È dal 2006 che collaboro.
Dispiace parlar male di alcuni colleghi ma a questo punto
direi di sì. Prima lavoravo
nelle redazioni dei programmi tv comunisti. Questi capiscono al volo da che parte
stai. Infatti a me facevano
parlare 30 secondi (ripeto
secondi) a puntata. Poi “Ciao!
Grazie, complimenti”. A questo punto devo dirlo: mi sono
trovato malissimo a Rai3 e
benissimo a casa sua al Foglio.
Ringrazio anche Maria Rosa
Mancuso (di cui mi sono
innamorato) che mi ha pre-
sentato a lei. Il responsabile
di questo inserto satirico, Borgonovo, è pazzo. Vorrebbe
che noi comici prendessimo
posizione sugli avvenimenti
di Parigi. Ma dico, stiamo
scherzando? I comici sono le
persone più spaventate sulla
faccia della Terra. Infatti
quando c’era da preparare
il numero di LiberoVeleno
appena dopo la strage di
Charlie Hebdo, non mi sono
fatto trovare. Va bene tutto, ma non mi sembra il
caso. A meno che ti innamori e vieni ricambiato da
Selvaggia Lucarelli. Allora
sfidi il mondo. Ma altrimenti direi di lasciar perdere e andare avanti come
prima, tipo Zeman sì o
Zeman no.
Direttore Ferrara, volevo
chiederle una cortesia: posso
vendere a questa rivista di
satira i pezzi che ho pubblicato sul Foglio? A dire il vero
l’ho già fatto. Quindi ho truffato sia Libero che il Foglio. E
prima ancora il Giorno e
Repubblica Milano. Alla fine i
miei pezzi che girano sono
sempre quei sette o otto. L’ultimo è: Donne anziane di Milano si lamentano a Telelombardia
di sentir parlare Renzi in
inglese.
“Pronto, Telelombardia?
Roberto Poletti?”.
“Sì, sono io”.
“Roberto sono la Caterina di
Gratosoglio, digli a Renzi di smetterla di parlare
inglese a Davos altrimenti non lo voto più”.
Adesso basta scherzare.
Direttore Ferrara, le rinnovo la mia stima e il
mio ringraziamento per
avermi dato da lavorare
in questi anni. Spero di
vederla presto.
Faccio un grosso in bocca al lupo al nuovo
direttore del Foglio Claudio Cerasa.
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Aridatece Baffone
di Giovannino Guareschi (a cura di Egidio Bandini)
LA PENSIONE AI COMBATTENTI ’15 - ’18
ROMA: FOGLIO DI VIA OBBLIGATORIO
- Daremo la pensione a tutti: alle passeggiatrici, ai magnaccia,
agli invertiti; ma l’Italia democratica della sconfitta non darà
mai un centesimo ai combattenti di una guerra vittoriosa.
- Vengono allontanate per esigenze di disordine pubblico
SETTIMANALE DI SATIRA AUTARCHICA
Fondato da
Francesco Borgonovo e Alessio Di Mauro
COLLABORANO Egidio Bandini, Ottavio Cappellani, Massimiliano Ciarrocca, Silvio Di Giorgio, Dragan, Gemma Gaetani,
Flavio Gipo, LaFont, Walter Leoni, Maurizio Milani, Adelmo Monachese, Simone Morano, Panif, Giuseppe Pellegrini, Stefano
Pisani, Giuseppe Pollicelli, Renato Santin, Scronda CONTATTI [email protected] - twitter @liberoveleno
Pillole
di calciomercato
di Adelmo Monachese
I
l calciomercato non è solamente il solito
esempio usato nelle scuole di giornalismo
di come non tutte le notizie inventate portino ad una denuncia all’autore. Il calciomercato è la lista dei sogni, è la letterina al Babbo Natale del pallone che non ha la barba e
non è così tanto generoso ma grasso uguale,
viene da Nocera Inferiore e gestisce campioni
in giro per l’Europa, si chiama Mino Raiola ed
è solito dire: “Quando vado a dormire indosso
solo due pillole di calciomercato”. Eccole.
Scoop a Palermo: in panchina c’è ancora l’allenatore di inizio campionato. Iachini si sente
talmente sicuro della sua permanenza che ha
già pagato l’affitto di casa per tutto Febbraio.
Brutte notizie per Allegri: Lichtsteiner resterà
alla Juventus fino al 2017, invece va via la
“formica atomica” Giovinco, andrà a giocare a
Toronto dove guadagnerà 35 milioni in 4
anni, se lo avessero pagato a peso d’oro sarebbe costato di meno.
L’irascibile Osvaldo via dall’Inter: “Cerco un
club che mi dia nuovi stimoli per litigare”. Per
uno che va, uno che resta, il Liverpool conferma: “Balotelli non si muove da qui”, la polizia
gli avrà sequestrato l’auto. Alla Lazio con il
nuovo acquisto Hoedt gli olandesi diventano
tre, che Tare abbia scoperto i piaceri dei viaggi ad Amsterdam? Colpo della Samp che prende il campionissimo Samuel Eto’o, nei progetti del presidente Ferrero c’è anche quello di
girare un film sull’attaccante africano più
prolifico d’Europa, il titolo è già pronto:
“Samuel invade la Filipponia”.
25
A Cividale del Friuli una mostra sull’occupazione austroungarica
Scomparsa l’inglese Dann, celebre creatrice delle «Fate dei fiori»
Ricostruire, a 100 anni dall’entrata dell’Italia nella Grande Guerra, l’annus horribilis dell’occupazione austroungarica in Friuli e a Cividale. Con uno sguardo retrospettivo su luoghi, società, innovazioni tecnologiche e assetti istituzionali. Questo l’obiettivo della mostra multimediale «Frammenti
di memorie. Cividale del Friuli e la Società Operaia durante la Prima Guerra Mondiale», che si è
aperta ieri (fino al 29 marzo) a Cividale del Friuli (Chiesa di Santa Maria dei Battuti).
La scrittrice e artista inglese Penny Dann, popolare autrice di libri per l’infanzia, creatrice e illustratrice della serie delle «Fate dei fiori», pubblicata in 23 Paesi, è morta a 50 anni. La Dann ha scritto
una quarantina di libri per bambine tra i 4 e i 7 anni, per le quali ha creato un gruppo di magiche
fatine che vivono in un bosco di fiori e piante incantate. In Italia la Mondadori ha pubblicato vari
titoli, tra cui La festa delle Fatine dei fiori, La festa delle Fate e La magica borsetta delle Fate.
Riflessioni su «La parola contraria»
Erri De Luca troppo banale per essere Orwell
Il napoletano, che mercoledì sarà processato per istigazione al sabotaggio dell’Alta velocità, si rifà
all’autore di «Omaggio alla Catalogna». Ma se «si vuole essere qualcosa» non si è un vero scrittore
Pamphlet di Mascheroni
Come diventare
un intellettuale
Per chi ci tiene...
::: PAOLO BIANCHI
■■■ L’intellettuale è un animale da salot-
::: PAOLO NORI
■■■ La parola contraria è un
piccolo libro di Erri De Luca appena uscito per Feltrinelli (pp. 62,
euro 4) che si apre con il testo della denuncia depositata contro lo
stesso De Luca nel settembre del
2013 dalla LTF, ditta che sta costruendo la linea ad Alta Velocità
Torino-Lione. In quella denuncia
De Luca viene accusato diaver istigato «a sabotare e danneggiare il
cantiere Tav LTF rilasciando le seguentidichiarazioni: “La Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano: sono utili a tagliare le reti
/…/ hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il
sabotaggio è l’unica alternativa”».
Non capisco niente di faccende
giudiziarie, e, per me, la parte del
libro in cui mi sembra si prefiguri
la difesa di De Luca all’imminente
processo (la prima seduta è fissata
per il 28 gennaio), quella parte in
cui De Luca dice, tra le altre cose,
che «quando in uno stadio del
Nord Italia si incita la natura invocando “Forza Vesuvio” si sta istigando un vulcano all’eruzione», e
che la sua frase «La Tav va sabotata» «rientra nel diritto al malaugurio», e che lui «rivendica il diritto di
adoperare il verso sabotare» in un
senso «non ristretto al significato
di danneggiamento materiale, come pretendono i pubblici ministeri di questo caso», questa parte, dicevo, è la parte che mi ha interessato meno, di questo piccolo libro,
del quale mi ha interessato molto
l’inizio, quando De Luca dice che,
BARRICADIERO
Lo scrittore napoletano Erri
De Luca nel 2012 durante
un presidio non autorizzato.
A sinistra, la copertina del
suo ultimo volumetto
quand’era giovane, Omaggio alla
Catalogna di Orwell gli ha ispirato
«fraternità» per gli anarchici spagnoli, «è stato il primo picchietto
piantato di una mia tenda accampata fuori da ogni partito e parlamento». E quando dice che un giovane di oggi non ha bisogno della
guerra di Spagna, «gli basta sapere
che esiste una volontà di resistenza civile, popolare»,e che «Se cifosse nella sua occasione di lettura un
Orwell di oggi che la inneschi, vorrei essere io».
Cioè, lui, dice, vorrebbe essere
come Orwell. Che è una cosa che
quando io l’ho letta ho pensato
«Ma Orwell, avrebbe voluto essere
come Orwell?». E mi è venuto in
mente la bella biografia che a
Orwellha dedicato Luciano Marrocu (è uscita nel 2009 e si intitola La
solitudine di uno scrittore), dove si
legge che Orwell, subito dopo l’uscita dell’Omaggio alla Catalo-
gna, nel 1938, ha aderito all’Independent Labour Party (ILP), giustificando quest’adesione «con
l’impossibilità per uno scrittore di
“tenersi fuori dalla politica”». E il
titolo di quella biografia di Orwell,
La solitudine di uno scrittore, mi è
suonato singolarmente in contrasto con la quarta di copertina del
libro di De Luca: «Sul banco degli
imputati mi piazzano da solo, ma
solo lì potranno. Nell’aula e fuori,
isolata è l’accusa».
Ma al di là di queste contraddizioni, che mi piacciono, non capisco l’aspirazione di De Luca a voler essere un Orwell deinostri tempi: un po’ per il voler essere, che
quando, qualche anno fa, usciva
una nuova rivista e mi capitava tra
le mani, trovavo quasi sempre un
editoriale le cui prime parole erano: «Questa rivista vuole essere», e
dopo non so cosa c’era scritto perché io mi fermavo lì, a leggere, che
avevo l’impressione che una cosa
che voleva essere era già di per sé
su una strada che non miinteressava, un po’ perché il fatto che uno
che scrive possa aspirare a essere
qualcosa o qualcuno, io, proprio,
non riesco a spiegarmelo.
Il poeta Wystan Hugh Auden,
che, come Orwell, era stato in Spagna ai tempi della guerra civile, e
che, tornato a Londra, aveva pubblicato un poema intitolato Spain
1937 che Orwell considerava «una
delle poche cose decenti che sono
state scritte sulla guerra di Spagna», quel poeta lì, in un discorso
del 1956 intitolato Fare, conoscere,
giudicare, e pubblicato in italiano
da Adelphi ne La mano del tintore, ha scritto: «Agli occhi altrui si è
poeti se si è scritta una bella poesia. Ai propri, lo si è solo nel momento in cui sidanno gli ultimitocchi a una poesia nuova. Un attimo
prima si era ancora e soltanto un
poeta in potenza; un attimo dopo
si è uno che ha smesso di far poesia, forse per sempre» (la traduzione è di Gabriella Fiori).
Questa frase di Auden a me fa
venire in mente la frase che l’anno
scorso mi è rimasta probabilmente più impressa tra tutte quelle che
ho letto, l’ha scritta Giorgio Agamben (ne Il fuoco e il racconto) e dice che esser poeta significa «essere
in balia della propria impotenza»;
che è una frase che mi sembra dica esattamente quel che succede
delle volte. C’è un mio amico che
fa il giornalista e che scrive anche
dei romanzi, una volta mi ha detto
che quando scrive i romanzi lui li
scrive di notte, dopo aver messo a
letto sua figlia e tutto il resto, e piega la testa sul romanzo magari all’una, e quando la tira su, guarda
fuori dalla finestra, è mattino. E io
ho pensato che è come il tempo
del gioco quando eri bambino.
Questo, nella mia esperienza, succede a quelli che scrivono i libri:
non volere essere niente.
to. Quasi sempre. E come tale si muove
molto per riflessi condizionati. La tesi viene sostenuta con la passione di un etologo
da Luigi Mascheroni, giornalista (e appartenente lui stesso alla categoria), in un
pamphlet dal titolo Consigli impertinenti per il vero intellettuale da salotto
(BookTime, pp. 60, euro 5).
Innanzitutto, si fa presente che l’intellettuale è, per sua stessa natura, inutile. Allo
stesso tempo è però assai portato nell’arte
del servire, e lo è altrettanto in quella del
cambiare casacca a seconda della convenienza, è insomma un artista del riciclo.
Per quanto oberato da occupazioni teoriche più che da preoccupazioni pratiche, il
vero intellettuale indossa la propria condizione come uno status symbol e la sfoggia
in società, specie in «feste sulle terrazze romane, inviti negli studi televisivi, prime alla Scala, festival culturali, Saloni del libro,
red carpet cinematografici, pranzi con i direttori dei giornali, cene (terribili) fra giornalisti e scrittori...». In tutto ciò il maître à
penser si deve muovere a suo agio, rispettando una serie di convenzioni e regole
del vivere (possibilmente quieto) e mettendo in pratica astuzie minuziose.
La formula scelta da Mascheroni è quella del glossario, non per ordine alfabetico,
ma in base a una libera associazione di
idee, e dell’aforisma. Definizioni ironiche
e al rovescio, dove sembra d’intuire un
omaggio a un eccellente e caustico giornalista del passato: Ambrose Bierce.
Ma veniamo a qualche gustoso esempio.Scrittori: Categorie favorite nella selezione naturale al successo letterario: alcolizzati, giocatori compulsivi, maniaco-depressivi, predatori sessuali(meglio se combinate insieme). Odio: Spiace dirlo, ma è
necessario. Scarica la tensione nelle aggressioni fisiche, aiuta ad arricchire il proprio vocabolario in quelle verbali, irrobustisce mente e corpo. Produce ottimi articoli giornalistici e capolavori letterari. Sinistra al caviale: Curiosa e ineliminabile casta socio-intellettuale la cui vicenda ricorda che bisogna nascere comunisti per morire ricchi. Salotti intellettuali: Posti pieni
di persone che non prendono nulla sul serio, eccetto loro stesse.
Quello su cui l’autore si sofferma spesso
è l’incontenibile narcisismo di chi vuole
essere sempre al centro dell’attenzione,
convinto com’è diessere baciato dalle verità essenziali. Attenzione però: nelle pieghe di questo vademecum c’è posto pure
per un Consiglio: «Vuoi un consiglio?».
Declinare in modo gentile, ma fermo.
27
CULTURA
__Domenica 25 gennaio 2015__
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Mondo piccolo di EGIDIO BANDINI
■■■ Una bella mattina di sole - sembra
un secolo, ma è la scorsa settimana - vado a Po e, arrivato sulla via Alzaia, mi
accoglie un bel cartello colorato con la
scritta «Fiume Po» e sopra un disegno di
onde bianche su fondo blu: quasi che,
Qui nella Bassa siamo tutti quanti matti
scendendo dall’argine, uno si aspetti,
che so, di trovarsi, non in riva a Po, ma
sulle colline del Chianti o sotto le Cime
di Lavaredo. Piuttosto stupefatto mi incammino lungo la riva e, alla prima baracca,ecco la spiegazione: un altro cartel-
lo recita «Avviso. State entrando in una
gabbia di matti!».
Ecco qua il perché della scritta «Fiume
Po»:solo un matto,infatti, immaginerebbe di arrivare a Marina di Ravenna e non
alla Maginot, riva destra del Grande Fiu-
me. «Qui alla Bassa siamo tutti matti»,
dico tra me. Poi la siepe di gaggie finisce
e si apre la vista sul fiume e l’acqua è
uguale al cielo azzurro, con tanto di nuvole: qui alla Bassa siamo matti, sì, ma
per la poesia infinita di queste terre...
MINACCIA ISLAM
Quando i Saraceni seminavano
il terrore nelle basiliche di Roma
Da 1.400 anni i musulmani tentano di conquistare l’Urbe. E nel IX secolo
l’hanno anche assediata, riuscendo a saccheggiare San Paolo e San Pietro
Pubblichiamo ampi stralci
dell’articolo «“L’Islam arriverà a Roma prima o poi”. Parola di Maometto» di Antonello
Carvigiani, tratto dal numero
111 (gennaio 2015) della rivista mensile Storia in rete diretta da Fabio Andriola.
di ANTONELLO CARVIGIANI
■■■ (...). Roma, il centro della Cristianità, fin dalla nascita dell’Islam,
ha esercitato sulla nuova religione
un fascino potente. Dopo le città
sante diMedina, la Mecca e Gerusalemme, nei sogni islamici ci sono,
già dalle origini, le due capitali eredi
del grande Impero Romano: Costantinopoli e, appunto, Roma. È a
questi due grandi centri politici e religiosi allo stesso tempo che fa riferimento un famosissimo detto attribuito a Maometto: «Al Profeta fu
chiesto: quale città verrà conquistata per prima? Costantinopoli o Roma? Ed egli rispose: “La città di
Eraclio”». Flavio Eraclio, ossia
Eraclio I (575-641), è l’Imperatore
bizantino, contemporaneo del profeta. Costantinopoli, come è noto,
non cade nelle mani arabe della prima espansione. Rimane il baluardo
della cristianità in oriente fin quasi
agli albori dell’età moderna. A conquistarla, dovranno arrivare i turchi
ottomani (...) che, guidati del sultano Maometto II,penetrano nella città il 29 maggio del 1453, dopo circa
due mesi di assedio e otto secoli dalla risposta attribuita a Maometto.
Eppure, nel mondo islamico, quel-
le parole sono interpretate come
una profezia, come un primo passo
in avanti nel completamento della
teologia della storia islamica. Prima
la caduta di Costantinopoli, poi
quella di Roma. Anche il cuore della cristianità diventerà islamico, così come è accaduto all’antica capitale dell’impero orientale. È solo questione di tempo. (...).
Il IX secolo è per le popolazioni
europee l’età della grande paura
dei Saraceni, dei pirati musulmani.
Il loro obiettivo è soprattutto l’Italia.
Dai dominii delMediterraneo meridionale la penisola italiana diventa
la preda da conquistare. E con essa
il più grande trofeo possibile: Roma. (...). Dalle grandi navi dei Saraceni, salpate dalle coste africane e
ancorate al largo del litorale italiano, vengono messe in mare piccole
e veloci imbarcazioni, per mezzo
delle quali i predoni giungono a terra. Qui, sono costruiti dei campi fortificati, detti ribat (...). Terminati i
saccheggi, le squadre musulmane
tornano a questi accampamenti
con le ricchezze e i prigionieri da
vendere come schiavi (...). Quando
l’incursione è conclusa e tutto il bottino è caricato a bordo, i ribat vengono generalmente evacuati ma, alcune volte, in quelli costruiti in posizioni particolarmente favorevoli
dal punto di vista strategico, vengono lasciati dei presidii. Sono il primo nucleo di una possibile, futura
espansione territoriale organizzata.
I pirati diventano, spesso, dunque,
l’avamposto dell'avanzata islamica,
della conquista politica. È quanto
accade, ad esempio, alla foce del
Garigliano e a Centumcellae (l’attuale Civitavecchia), dove vengono
create colonie fortificate permanenti. Basi ideali dalle quali dare l’assalto a Roma.
Papa Leone III- con l’aiuto diCarlo Magno - alla fine dell’VIII secolo,
predispone una serie di difese sul
litorale laziale. (...). Nell’813, gli arabi attaccano di sorpresa, per la prima
volta, Centumcellae.
Un’incursione che
viene replicata con
conseguenze terribili qualche anno più
tardi. Nel giugno dell’829, infatti, una formidabile armata navale saracena salpa
da Tunisi alla volta
del porto laziale.
Centumcellae, dopo
due mesi di assedio,
stremata per la fame, viene espugnata. Il saccheggio è tremendo: case
ed edifici pubblici sono messi a ferro e fuoco, la maggior parte degli
uomini uccisa, le donne violentate.
Chi riesce a scappare, si rifugia nei
boschi dell'entroterra. Da questo
momento,la città e ilporto sono nelle mani dei Saraceni: testa di ponte
per le successive incursioni. Nei
giorni seguenti vengono saccheggiati gli altri borghi della Maremma. Ma la grossa preda è Roma. I
Saraceni marciano verso la città devastando l’agro romano e giungono, quindi, nei dintorni della città
CORRISPONDENZE PERICOLOSE
Nella piantina le numerose incursioni
dei Saraceni nel Centro-Sud dell’Italia (diviso
tra Patrimonio di San Pietro, Bizantini
e Longobardi) durante il IX secolo, quando
riuscirono a stabilire diverse piazzeforti nella
Penisola e perfino a costituire due emirati a Bari
e a Taranto. Sopra, alcuni miliziani dell’Isis
mostrano all’obbiettivo il loro lugubre vessillo
massacrando, depredando e facendo terra bruciata. Alcuni autori raccontano che gli arabi siano effettivamente riusciti a giungere Roma. Il
loro racconto,però, non appare pienamente convincente. (...).
Nell’agosto dell’846 prende il largo una imponente spedizione.I cronisti raccontano che a bordo di 73
navidi diverse grandezze sono stivati 30 mila uomini e
500 cavalli. Alla fine
di agosto, sbarcano
sul litorale laziale.
Distruggono facilmente le fortificazioni di Ostia e di Porto
(l’attuale Fiumicino), fanno razzia di
tutto ciò che trovano e poi puntano
verso Roma. Un’altra schiera musulmana arriva da
nord, da Centumcellae, percorrendo la via Aurelia. È il
terrore. I Saraceni compaiono - racconta il Liber pontificalis - come
una nuvola di cavallette predatrici.
Roma viene assediata ma resiste.
Gli arabi non riescono a penetrare
all’interno delle mura Aureliane.
(...). Il centro della città è salvo. Non
così, invece, le basiliche di San Paolo e San Pietro, collocate all’esterno
della cinta muraria. Entrambe sono
saccheggiate dai Saraceni, che le depredano ditutti gli ori. (...).È un trauma terribile per la cristianità: lo testimonia in modo plastico la leggenda che narra come dall’immagine
di Gesù, raffigurata in un mosaico,
sgorghi un rivolo di sangue, dopo
essere stata colpita dalla lancia scagliata da un saraceno. A Roma regna un Papa debole - Sergio II
(844-847) - e l’Imperatore mostra
un evidente disinteresse (...).
Alla fine dell’847, nuove preoccupanti notizie giungono in città. I saraceni del Garigliano stanno preparando una nuova incursione. Leone IV, allora, a differenza del suo
predecessore, si mostra politicamente abile. Facendo leva sulla propria autorità spirituale, promuove
una lega navale con i duchidi Amalfi, Napoli e Gaeta. (...). Viene stabilito, infatti, che la flotta cristiana - guidata da Cesario - attenda al largo di
Ostia quella musulmana. È quello
che accade, nell’estate dell’849. Il
naviglio saraceno tenta di forzare il
blocco navale. La battaglia è cruenta. La vittoria è dei cristiani. Roma è
salva. Centinaia di musulmani vengono uccisi, altrettanti incatenati e
condotti a Roma. I Saraceni prigionieri vengono mostrati ai romani.
Molti di essi vengono impiccati.
(...).
Il 915 è un anno decisivo. Il papa
appena eletto, Giovanni X, (...) riesce a riunire in un'unica armata le
milizie dei principati e dei ducati
delCentro-Sud -Spoleto, Gaeta,Napoli, Salerno e Benevento - e la flotta bizantina. La Lega cristiana caccia fuori dal Lazio e dalla Campania
i Saraceni e li sconfigge sulle rive del
Garigliano. Gli arabi sono costretti a
lasciare una volta per tutte le coste
tirreniche dell’Italia centrale.
28
PALINSESTI
__Domenica 25gennaio2015__
RAI UNO
RAI DUE
RAI TRE
CANALE 5
ITALIA UNO
RETE QUATTRO
LA 7
6.00
8.05 Delitti in paradiso
10.00 Caccia ai diamanti
volanti
10.45 Cronache animali
11.30 Mezzogiorno in famiglia “Corigliano
d’Otranto sfida Barga”
13.00 TG2
13.30 TG2 Motori
13.40 Meteo 2
13.45 Quelli che aspettano
15.30 Quelli che il calcio.
Condotto da Nicola
Savino con Massimo
Caputi, Daniele Tombolini
17.05 TG2 L.I.S. - Meteo 2
17.10 RaiSport Stadio Sprint
18.10 Rai Sport 90° Minuto
19.35 Squadra Speciale
Cobra 11 “Delitti
d’onore”
20.30 TG2 - 20.30
21.00 N.C.I.S. “Gli scherzi
della mente - seconda
parte” con Mark Harmon
21.45 Prima tv N.C.I.S.: Los
Angeles “Attenti al
fuoco!” con Chris O’Donnell
22.40 La Domenica Sportiva
1.00 TG2
1.20 Sorgente di vita
1.50 Meteo 2
1.55 Appuntamento
al cinema
2.00 Hawaii Five-0
“Il tocco della colpa”
con Jack Lord
2.45 Prima tv Rai Spring
1941 (Drammatico,
2008) con Joseph
Fiennes, Clare Higgins,
Maria Pakulnis. Regia
di Uri Barbash.
8.45
6.00
7.55
8.00
8.00
8.45
8.50
8.20
8.45
7.00
7.20
7.50
8.30
9.00
7.00
6.30
9.45
10.30
10.55
12.00
12.20
13.30
14.00
16.30
16.35
18.50
20.00
20.35
21.30
23.30
0.35
0.55
1.00
2.15
2.45
Rai Parlamento Punto
Europa
UnoMattina In Famiglia. Condotto da Tiberio Tiberi e Ingrid
Muccitelli
Dreams Road 2014
A sua immagine
Dalla Chiesa Beata
Maria Vergine dell’Udienza in Sambuca
di Sicilia (AG) Santa
Messa
Recita dell’Angelus
Linea verde “Le filiere
corte del legno del Veneto”
TG1
L’Arena. Condotto da
Massimo Giletti
TG1 - Che tempo fa
Domenica in . Condotto da Paola Perego
e Pino Insegno
L’eredità. Condotto da
Fabrizio Frizzi
TG1
Affari tuoi. Condotto
da Flavio Insinna
Braccialetti rossi
“Quinta puntata”.
Con Carmine
Buschini, Brando
Pacitto
TG1 60 Secondi
Speciale TG1 Settimanale del TG1
TG1 Notte - Che
tempo fa
Appuntamento
al cinema
Applausi
“Teatro e arte”
Settenote “Musica e
musiche”
Sottovoce
10.25
11.10
11.30
12.00
12.25
12.55
14.00
14.15
14.30
15.45
18.55
19.00
19.30
20.00
20.10
21.45
23.30
23.45
0.45
0.55
Gambe d’oro (Commedia, 1958) con Totò,
Scilla Gabel, Memmo
Carotenuto. Regia di
Turi Vasile.
Community - L’altra
Italia. Condotto da Benedetta Rinaldi
TGR Estovest
TGR RegionEuropa
TG3
TG3 Fuori linea
TG3 persone “L’acqua
in musica”
Meteo 3
TGR Mediterraneo
“Profughi siriani”
Radici - L’altra faccia
dell’immigrazione
TG Regione - Meteo
TG3
Kilimangiaro - Il
borgo dei borghi
Kilimangiaro - Ci divertiremo un mondo
Meteo 3
TG3
TG Regione - Meteo
Blob
Che tempo che fa “Tra
gli ospiti Leonardo
Pieraccioni”. Condotto
da Fabio Fazio con Filippa Lagerback e Luciana Littizzetto
Presa diretta “Famiglie
abbandonate”.
Condotto da Riccardo
Iacona
TG3 - TG Regione
Gazebo “Le elezioni in
Grecia”
Il candidato - Zucca
Presidente “Le pensioni” con Filippo Timi
TG3 - Meteo 3
10.05
11.10
12.00
13.00
13.40
13.40
14.00
18.45
19.55
20.00
20.40
21.10
23.10
23.50
0.35
1.20
2.00
4.15
Prima Pagina
Traffico
Meteo.it
TG5 Mattina
TGCom
Le frontiere
dello spirito
Mondo Sommerso
Le storie
di Melaverde
Melaverde
TG5
Meteo.it
L’arca di Noè
Domenica Live.
Condotto da Barbara
D’Urso
Avanti un altro.
Condotto da
Gerry Scotti
TG5 Prima Pagina
TG5 - Meteo.it
Paperissima Sprint.
Condotto da Juliana
Moreira con il Gabibbo
Prima tv Il segreto
X-Style
Prima tv Mediaset
Hostages “Sospetti”
con Toni Collette
TG5 Notte - Meteo.it
Paperissima Sprint.
Condotto da Juliana
Moreira con il
Gabibbo
Da zero a dieci (Commedia, 2001) con Stefano Pesce, Elisabetta
Cavallotti, Massimo
Bellinzoni. Regia di
Luciano Ligabue.
Ma il portiere non c’è
mai? “Colpi di fulmine” con Giampiero
Ingrassia
SATELLITI
FILM
SPORT
19.00 Animal Kingdom
Con James Frecheville SCU
19.10 Something Good
Con Luca Barbareschi SCH
19.15 Benvenuto Presidente!
Con Claudio Bisio
SC1
19.25 Il coniglietto magico
Con Jane Seymour
SCF
19.25 A Christmas Kiss Un Natale al bacio
Con Elisabeth Röhm SCP
19.30 Scary Movie 5
Con Ashley Tisdale SCC
20.15 Folletti si nasce
Con Ryan Merriman DY
21.00 Grand Hotel Excelsior
Con A. Celentano
SCC
21.00 Bears
SCF
21.00 Godsend
Con Robert De Niro SCM
21.00 Prima tv Una “Reunion”
di famiglia
Con Brooke White
SCP
21.05 The sessions Gli incontri
Con John Hawkes
SCU
21.10 Giustizia imperfetta
Con Rob Lowe
SCH
21.10 Lo spaccacuori
Con Ben Stiller
SC1
22.25 Nata per vincere
Con Hilary Duff
SCF
22.30 Before Midnight
Con Ethan Hawke
SCP
22.45 Il superpoliziotto del
supermercato
Con Kevin James
SCH
22.45 Secretary
Con M. Gyllenhaal SCU
22.50 Fright Night 2:
Sangue fresco
Con Will Payne
SCM
23.00 Bodyguards
Con C. De Sica
SCC
LEGENDA
C
CN
D
ES
DY
Cult
Cartoon Network
Discovery Chan. HD
Eurosport HD
Disney Channel
10.45 Tennis, Grande Slam
Australian Open: ottavi di finale (Diretta) ES
13.55 Rugby, European Champions Cup Bath Rugby Glasgow Warriors
(Diretta)
SP2
14.30 Sci alpino, Coppa del
Mondo Kitzbühel: slalom maschile - 2a
manche (Differita)
ES
14.50 Diretta Gol Serie A 20a
giornata (Diretta)
SP1
15.00 Biathlon, Coppa del
Mondo Anterselva: staffetta 4x6 km F (D)
ES
16.10 Rugby, European Champions Cup Clermont A. Saracens (Diretta) SP2
18.45 Calcio, Coppa d’Africa
Gabon - Guinea Equatoriale (Diretta)
ES
20.35 Calcio, Serie A Fiorentina - Roma (Diretta)SP1
21.35 Basket, NBA Cleveland Oklahoma (Diretta) SP2
1.00 Tennis, Grande Slam Australian Open: ottavi
di finale (Diretta)
ES
HD
18.30
19.00
21.30
0.15
1.15
1.40
1.55
13.55
14.40
14.45
16.45
18.55
19.35
21.15
23.55
24.00
Rai 5
21.00 Beauty and the Beast
“Bugiardo”
F
21.00 N.C.I.S.
“Cuori spezzati”
FC
21.10 I fantasmi di casa
Hathaway
NCK
21.10 The Tudors
“Alto tradimento”
SKA
21.50 Sabrina vita da
strega
DY
21.50 Beauty and the Beast
“Frammenti dal passato” F
21.55 N.C.I.S. “Intrusione” FC
21.55 Le streghe dell’East
End “Riuniti”
FL
22.05 The Tudors “L’ora di
Anna Bolena”
SKA
22.20 Cyber Girls
DY
22.45 In Tour
DY
22.45 Prima tv New Girl
“Il segreto nell’armadio” F
22.50 N.C.I.S. “I fuggitivi” FC
22.55 Doggywood
DY
23.00 Boardwalk Empire 5
“What Jesus Said”
SKA
23.10 Life Bites
DY
23.10 Modern Family “Non
forzare la mano”
F
23.35 The Avatars
DY
21.10 Prima tv Doctor Who 8
“Into the Dalek” con Peter
Capaldi
22.00 Agents of S.H.I.E.L.D. “Un
nuovo eroe” con Clark
Gregg
22.50 La tempesta del secolo
21.15 Earth, la potenza
del Pianeta
22.10 In scena “La metamorfosi”
23.05 Once We Were Strangers
(Drammatico, 1998) con
Vincenzo Amato. Regia di
Emanuele Crialese.
Rai Storia
Cielo
21.30 Il Diario di Anna Frank
(Dram., 2008) con E. Kendrick. Regia di Jon Jones.
23.30 Il tempo e la storia
21.10 The Piano Player (Azione,
2002) con Christopher
Lambert. Regia di JeanPierre Roux.
22.55 Amore e sesso in Cina
RAGAZZI
21.30
21.30
21.55
21.55
22.20
Regular Show
CN
Disney Topolino
DY
Steven Universe
CN
Lo straordinario
mondo di Gumball CN
Regular Show
CN
La leggenda di
Korra
NCK
Regular Show
CN
La leggenda di
Korra
NCK
Lo straordinario
mondo di Gumball CN
Canale disponibile anche in alta definizione
National Geo.HD
Cinema 1 HD
Cinema Comedy HD
Cinema Family HD
Cinema Hits HD
DAL 5 GENNAIO ALL’1 FEBBRAIO
17.30
17.35
11.30
12.00
12.10
Rai 4
19.25
20.10
20.15
20.40
DONA AL
13.00
14.00
10.50
TELEFILM
DOCUMENTARI
NGC
SC1
SCC
SCF
SCH
12.25
10.00
TG4 Night News
Mediashopping
Super partes
Magnifica Italia
Terra!. Condotto da
Toni Capuozzo
(Replica)
Dal Duomo di Città
della Pieve - Perugia
Santa Messa
Le storie di viaggio
a...
TG4 - Meteo.it
Ieri e oggi in tv
Walker Texas Ranger
“Giochi di guerra”
con Chuck Norris
Prima tv
Donnavventura
Ieri e oggi in tv
Avalanche Express
(Thriller, 1979) con
Lee Marvin, Robert
Shaw, Linda Evans.
Regia di Mark Robson.
Uomo bianco va’ col
tuo Dio! (Western,
1971) con Richard
Harris, John Huston,
John Bindon. Regia di
Richard C. Sarafian.
TG4 - Meteo.it
Tempesta d’amore
Il fuggiitivo (Thriller,
1993) con Harrison
Ford, Tommy Lee
Jones, Sela Ward.
Regia di Andrew
Davis.
I bellissimi di R4
La sconosciuta (Drammatico, 2006) con
Kseniya Rappoport,
Michele Placido, Claudia Gerini. Regia di
Giuseppe Tornatore.
7.30
7.50
7.55
9.45
11.00
11.40
13.30
14.00
14.40
16.25
18.10
19.45
20.00
20.30
21.10
0.00
0.30
CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE
20.55 Esperimenti
esplosivi
NGC
21.00 Come è Fatto:
Supercar
D
21.00 Addestrati per
uccidere
THC
21.00 Quattro matrimoni
in Italia
FL
21.10 Ink Master
SKU
21.25 Esperimenti
esplosivi
NGC
21.30 Come è Fatto:
Supercar
D
F
Fox HD
FC-FL Fox Crime HD Fox Life
SKA Sky Atlantic
MGM Metro Goldwyn Mayer
NCK Nickelodeon
9.35
10.25
Sailor Moon
Una spada per Lady
Oscar
Scooby Doo
Un poliziotto a quattro
zampe 2 (Azione,
1999) con James Belushi, Christine Tucci,
James Handy. Regia di
Charles T. Kanganis.
Studio Aperto Meteo.it
Sport Mediaset - XXL
Jack e il fagiolo magico (Fantastico, 2001)
con Matthew Modine,
Vanessa Redgrave,
Mia Sara. Regia di
Brian Henson.
Speciale Chicago Fire
Tom & Jerry incontrano Sherlock Holmes
(Animazione, 2010)
Regia di Spike Brandt,
Jeff Siergey.
Studio Aperto Meteo.it
Fuoco assassino
(Drammatico, 1991)
con Kurt Russell, William Baldwin, Robert
De Niro. Regia di Ron
Howard.
VIII Edizione Wild - Oltrenatura
“Prima puntata”
Infested Via da questa casa
Sport Mediaset
Studio Aperto La Giornata
Streghe verso Nord
(Commedia, 2001) con
Teo Mammucari, Paul
Sorvino. Regia di Giovanni Veronesi.
SCM Cinema Max HD
SCP Cinema Passion HD
SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD
SKU Sky Uno
THC The History Channel
Rai Movie
21.15 Il nome della rosa (Thriller,
1986) con Sean Connery, F.
Murray Abraham, Christian
Slater. Regia di Jean-Jacques Annaud.
23.30 Crash “La dolce morte”
“Un incidente di percorso”
con Clare Carey
Iris
21.00 Le conseguenze dell’amore
(Dram., 2003) con T. Servillo. Regia di P. Sorrentino.
23.55 L’amico di famiglia
(Dramm., 2005) con
Giacomo Rizzo. Regia di
Paolo Sorrentino.
Omnibus Rassegna Stampa
TG La7
Meteo
Omnibus
L’aria che tira Il Diario. Condotto da
Myrta Merlino
Otto e mezzo.
Condotto da Lilli
Gruber (Repl.)
Napoletani a Milano
(Commedia, 1953) con
Eduardo De Filippo,
Frank Latimore. Regia
di Eduardo De Filippo.
TG La7
TG La7 Cronache.
Condotto da Bianca
Caterina Bizzarri
Jack Frost “Vite private” con David Jason
McBride - Un tragico
errore (Drammatico,
2007) con John Larroquette. Regia di John
Larroquette.
L’ispettore Barnaby
“Le campane suonano
a morte”
Meteo
TG La7
Domenica nel Paese
delle Meraviglie.
Condotto da Maurizio
Crozza
La Gabbia. Condotto
da Gianluigi Paragone
(Diretta)
TG La7
Monsieur Batignole
(Drammatico, 2002)
con Jules Sitruk, Gérard Jugnot, Michèle
Garcia. Regia di Gérard
Jugnot.
CLASS TV
Class TV
(Canale 27 del digitale terrestre)
18.00 Plunkett & MacLeane
(Avv., 1998) con Robert
Carlyle. Regia di J. Scott.
20.40 Videodrome (Fantasc.,
1983) con J. Woods.
Regia di D. Cronenberg.
23.00 TV Moda
Class Cnbc
(Canale 507 di Sky)
18.00 Speciale Davos
21.30 Class Life
23.00 The Floor.
Condotto da S. Berzoni
Class Horse
(Canale 221 di Sky)
18.30 Special Class: Il miglior
Galoppo del 2014
20.10 Around the World
on Horseback
23.30 Class Horse TG Weekend
CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
Joi
Action
Mya
19.35 Dr. House - Medical Division “Ultimo sacrificio”
“Effetto domino”
21.15 The Big Bang Theory
“L’imposizione della vacanza” “La disintegrazione di Rothman” con
Johnny Galecki
22.05 The Middle “Il giorno del
Ringraziamento VI”
19.35 Believe “Rivelazione”
20.25 Supernatural “Dobbiamo
parlare di Kevin”
21.15 I signori della fuga
“Vedova nera” “Idee
esplosive” con Domenick
Lombardozzi
22.50 Gotham “L’uomo dei
palloncini” “Arkham”
con Ben McKenzie
19.30 Hemlock Grove “L’ordine
del drago” “Di cattivo
gusto”
21.15 Hemlock Grove “Il segreto” “La prova del
fuoco” con Famke Janssen
22.55 Eva Luna
0.40 Una mamma per amica
“Presente e passato”
Premium Cinema
Studio Universal
Premium Calcio
21.15 Vicino a te non ho paura
- Safe Haven (Drammatico, 2013) con Josh Duhamel, Julianne Hough.
Regia di Lasse Hallström.
23.15 Brokeback Mountain
(Drammatico, 2005) con
Jake Gyllenhaal, Heath
Ledger, Michelle Williams. Regia di Ang Lee.
21.15 Swing Vote - Un uomo da
300 milioni di voti (Commedia, 2008) con Kevin
Costner, Madeline Carroll. Regia di J. M. Stern.
23.20 La banda di Eddie (Drammatico, 1983) con Tom
Berenger, Michael Paré,
Joe Pantoliano. Regia di
Martin Davidson.
17.05
17.20
19.00
19.30
20.45
I MALATI DI ALZHEIMER SONO INGUARIBILI, MA CURABILI.
Con Pronto Alzheimer possiamo prenderci cura di loro.
Highlights serie A
Serie A Live
Highlights serie A
Serie A Live
Calcio, Serie A
2014/2015 Fiorentina Roma (Posticipo
20a giornata) (Diretta)
22.40 Serie A Live
0.00 Sport Mediaset
29
SPETTACOLI
__Domenica 25 gennaio 2015__
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Da marzo nel preserale di Italia 1
RIVALI AL CINEMA
IL RITORNO DEL KARAOKE
Rispolverato il programma che segnò gli Anni 90. Il nuovo Fiorello è Pintus
PASSAGGIO DI CONSEGNE
Fiorello, con il mitico
codino, ai tempi del
Karaoke, il programma
ideato da Fatma Ruffini.
La trasmissione andava in
onda tutte le sere da varie
città d’Italia per trenta
minuti. Nel riquadro il
comico Angelo Pintus che,
in primavera, sarà il
padrone di casa del nuovo
Karaoke [LaP]
::: GIOVANNI L. MONTANINO
■■■ È andato in onda per sole tre stagioni, eppure ha fatto
la storia della televisione: riunendo, ogni sera all’ora di cena, le famiglie davanti al piccolo schermo;affollando (e facendo conoscere al grande
pubblico) le piazze più belle
d’Italia; permettendo di riscoprire la passione per il canto.
Da allora, niente più è stato
come prima: le serate al pub,
nei locali, o anche in casa tra
amici, hanno trovato un senso nuovo, basato proprio su
questo gioco canterino.
Tenetevi forte, nostalgici
degli anni novanta, ma soprattutto riscaldate la voce,
ugole d’oro di tutta Italia: il
Karaoke di Italia1 sta per tornare. Proprio così: quella che
giorni fa sembrava solo un’indiscrezione sul web, ha avuto
conferma ufficiale da parte di
Mediaset. A partire da primavera 2015 lo show sarà dinuovo nel palinsesto di Italia1,
nella fascia che storicamente
gli appartiene, quindi ilpreserale.
Nel lontano 1992 fu Fatma
Ruffini (ideatrice, tra gli altri,
di Scherzi a Parte) a lanciare
il Karaoke: lo show andava in
onda tutte le sere da varie città della penisola e durava circa trenta minuti. In ogni puntata si alternavano ai microfoni alcuni concorrenti che cantavano dei brani di successo:
al termine della serata, veniva
votato l’interprete più bravo e
coinvolgente. Il successo del
programma è scaturito anche dalla possibilità per ilpubblico a casa di intonare i pezzi, i cui testi, infatti, scorreva-
no in sovrimpressione.
Una doppia festa, nelle più
belle piazze d’Italia e anche
nei salotti dei telespettatori:
questo era (e promette di essere ancora) il Karaoke. Nel
1992 maestro di cerimonie
era il grande Fiorello: l’ex animatore turistico, che aveva
debuttato in televisione a DJ
Television, corte di Claudio
Cecchetto, conquistò il grande successo proprio grazie al
format dei cantanti improvvisati. Lo show man siciliano faceva appello all’esperienza
maturata nei villaggi vacanze
per accendere il microfono al
pubblico nelle piazze e convincerlo a partecipare. Cadenzando i passaggi da un concorrente all’altro con le sue
memorabili gag e imitazioni.
Dopo le prime due stagioni
del Karaoke, Rosario Fiorello
cedette il testimone a suo fratello Beppe (diventato in se-
A TEATRO «AREZZO 29»
A Napoli la commedia che sfida la camorra
Un intero quartiere napoletano noto
per le sue «simpatie» malavitose, il rione Traiano, che si ribella alla camorra e
all’illegalità così, come si direbbe, «in
punta di penna», affidandosi alle armi
pacifiche, ma non per questo inoffensive della cultura.Tutto si svolge a teatro
con la commedia, scritta da Gaetano ed
Emilia Di Maio, «Arezzo 29». In scena
ieri sera, si conclude oggi con l’ultima
replica nella sala della parrocchia della
Medaglia Miracolosa a Napoli (ore
19.30). La regia è di Sergio Sansone che
dirige gli attori de «L’Allegra Compagnia». La storia narra le disavventure
tragicomiche di un povero tassista e di
sua moglie, alle prese con un «guappo
di quartiere» e sua figlia. Il biglietto d’ingresso di cinque euro sarà devoluto tutto in beneficenza per aiutare le famiglie
bisognose del rione.
VI.GENN.
guito amatissimo attore di fiction), che lo condusse per un
anno in coppia con Antonella Elia.
Nella primavera del 2015,
invece, il nuovo padrone di
casa sarà il comico Angelo
Pintus. Presenza fissa a Colorado, il cabaret di Italia1, dal
2009 - la sua rubrica Sfighe,
parodia della trasmissione Sfide, è tra gli sketch più amati -,
Pintus è stato recentemente
protagonista di un one man
show (sempre sulcanale «giovane» di Mediaset) intitolato
Pintus@Forum e sarà al Festival di Sanremo come ospite.
Al nuovo timoniere del Karaoke sono arrivati, attraverso i microfoni dell’Ansa, i suggerimenti del suo indimenticabile predecessore Fiorello:
«Il mio consiglio è di partire
dalla provincia, non dalle
grandi città. Si potrà cantare
seguendo i testi sul tablet e
sul telefonino. Io lo farei così.
Sono molto curioso di capire
se un programma vintage come il Karaoke può ancora
funzionare». Rosario Fiorello
ha raccontato di conoscere
Pintus da molti anni: «È un
mio fan e l’ho invitato più volte a Viva Radio2. Faceva Donadoni e Schevchenko e mi
divertiva. Era in coppia con
Max Vitale, mi è sempre piaciuto. Gli consiglio anche di
non mollare quello che ha fatto benissimo fino ad ora e di
continuare a fare il comico».
Infine, con l’irresistibile ironia che lo contraddistingue,
Fiorello ha rivolto a Pintus un
appello semiserio: «Niente codino, non va più di moda.
Ora vanno di moda i tatuaggi».
«The Hateful Eight» in uscita a fine 2015
produttori), ma qualcuno tra loro la
fece trapelare. In seguito a questo
«tradimento» sembrava che del film
non si facesse più niente. Per fortuna, però, Quentin Tarantino deve
aver cambiato idea: evidentemente,
la passione per il genere «spaghetti
western» (che ha già dimostrato in
Django Unchained) è più forte del
risentimento.
Erano già apparse le fotografie del
set fatte da Samuel L. Jackson (uno
dei protagonisti), ma solo due giorni
fa la Weinstein Company ha annunciato l’inizio delle riprese ufficiali di
The Hateful Eight: i primi ciak sono
fra le nevi di Telluride, in Colorado,
anche se l’ambientazione dovrebbe
essere il Wyoming. Il film, tutto girato in 70 mm, uscirà al cinema presumibilmente entro la fine del 2015, in
modo da poter correre per gli Oscar
del 2016.
Numerosi gli attori nel cast che
hanno già recitato in Django Unchained: Dana Gourrier, Keith Jefferson, Lee Horsley, Craig Stark e Belinda Owino, oltre al già citato Samuel
L. Jackson. Ritroveremo anche Zoe
Bell, celebre stuntman australiana,
C’è stata una lite, giorni
fa, tra Brad Pitt e Angelina
Jolie, in un ristorante di
Hollywood, poco prima
dell'anteprima di Unbroken, tratto dal libro omonimo di Laura Hillenbrand
(edito da Mondadori),
che racconta la storia dell’atleta
italoamericano
Louis Zamperini detto
Louie (Jack O’ Connell nel
film) durante la seconda
guerra mondiale e diretto
dall’attrice. Tensioni avvalorate dal fatto che la signora all’evento è arrivata sola. Gelosie? Forse,
ma non è questione di corna, bensì di lavoro, Unbroken andrà infatti a scontrarsi con Fury, altro film
bellico (fronte europeo)
interpretato da Brad nelle
vesti di un sergente maggiore: stesso giorno di
uscita, 29 gennaio. E
Brad, nel ruolo di un sergente maggiore al comando di uno Sherman, appare molto più credibile di
Zamperini-Jack O’Connell. Prima sensazione recepita: l’ansia della Jolie
per dimostrare quanto è
tosta nel dirigere un film
da uomini. Risultato: ha
collezionato tutti i possibili luoghi comuni in merito, snodando un racconto
senz’anima, con troppi
flash back d’ordinanza. Si
comincia con l’adolescenza problematica di Louis,
per scoprire le sue doti di
corridore (mezzofondista) che alle Olimpiadi del
’36 raccolse il plauso delle
folle hitleriane. Arruolato, precipita nel Pacifico
con un B-24. Finito in un
campo di prigionia giapponese ènel mirino di un
sadico guardiano, Watanabe detto The Bird, l’Uccello, inevitabili sogghigni: questi pesta a morte
Louie, ma contemporaneamente sembra attratto
da lui.
Unbroken l’ha visto anche
papa Bergoglio e ha reso
gli onori alla regista, ricevendola: per fortuna lei e
Brad si sono fermati a tre
figli naturali, altrimenti si
beccavano l’epiteto di conigli pure loro.
BRUNA MAGI
La locandina del film
attualmente in lavorazione.
L’uscita è prevista per la fine
del 2015
Cast «fedele», set innevati: Tarantino ha iniziato a girare
■■■ Sembrava che questo progetto non dovesse mai vedere la luce,
invece,i milioni di fan di Quentin Tarantino hanno fatto bene a continuare a sperare: The Hateful Eight, il
nuovo western del regista di Kill Bill,
si farà; sono appena iniziate le riprese ufficiali.
All’incirca un anno fa, Tarantino
si disse pronto a rinunciare alla realizzazione di questa pellicola, perché la sceneggiatura si ritrovò al centro di un’amara spy story. Il regista
ne diede copia a poche persone fidate (meno di una decina, tra attori e
Tra Brad e Angelina
cresce la tensione
per le due «prime»
che ha recitato in Django (ma colvolto mascherato) e prima ancora in
DeathProof - A prova di morte. Ci
saranno Channing Tatum, James
Parks (Kill Bill Vol. 1 & 2), Gene Jo-
nes (No Country for Old Men), più
immancabili attori feticcio tarantiniani come Kurt Russell, Tim Roth e
Michael Madsen.
Fin dall’uscita, nel 1994, di Pulp
Fiction, Quentin Tarantino è diventato un’icona del genere pulp o
exploitation (contenuti forti, crimini
violenti e efferatezze). Negli ultimi
due decenni è nato un vero e proprio filone di «tarantiniani», di cui
fanno parte, tra glialtri, Robert Rodriguez (Sin City, Machete e Machete
Kills), Gregg Araki e Takashi Mike.
G.L.M.
Serie B: il Carpi vola, ma il Bologna non molla
Fuori dalla coppa Chelsea e City. Bene Real e Barça
Risultati 23ª di Serie B: Catania-Pro Vercelli 4-0 (venerdì); Avellino-Cittadella 1-2, Crotone-Latina 2-1, Entella-Bologna 1-2, Frosinone-Spezia 1-1, Livorno-Brescia 4-2, Perugia-Bari 1-1, Pescara-Ternana 1-2, Varese-Carpi
0-1, Vicenza-Trapani 3-0. Oggi: Modena-Lanciano (ore 12.30).
Chelsea, Manchester City e Tottenham fuori dalla FA Cup. Le tre inglesi
sconfitte in casa da Bradford (2-4), Middlesbrough (0-2) e Leicester (1-2). In
Spagna, nella Liga, il Real (espulso Ronaldo) vince a Cordoba (1-2), mentre il
Barça travolge in trasferta l’Elche (0-6, Piquè, Messi 2 e Neymar 2, Pedro).
:::
LAZIO-MILAN
3-1
RETI: 4’ pt Menez, 2’ e 36’ st Parolo, 5’ st
Klose.
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Basta, Cana,
De Vrij (24’ st Mauricio), Radu; Cataldi,
Biglia, Parolo; Candreva, Klose (29’ st
Djordjevic - 38’ st Keita), Mauri. All. Pioli.
MILAN (4-3-3): D. Lopez; Abate, Alex,
Mexes, Armero; Poli (38’ st Muntari),
Montolivo, van Ginkel (9’ Pazzini); Bonaventura (6’ st Cerci), Menez, El Shaarawy. All. Inzaghi.
ARBITRO: Mazzoleni.
NOTE: ammoniti Radu, Alex. Poli, Biglia,
Cataldi, Armero, Mauri. Espulso Mexes
Il pallone di Luciano
Il Diavolo è un puzzle
senza alcuna soluzione
::: LUCIANO MOGGI
■■■ Solito Milan,solito disastro.Inzaghi ave-
va promesso grinta, Berlusconi non farebbe
«cambio di rosa con nessuno», ma senza
idee l’impegno non può bastare. Per l’ennesima volta i rossoneri sono passati in vantaggio
e alla fine hanno perso: colpa di chiha costruito questa squadra, colpa del tecnico, merito
di una Lazio pimpante. I rossoneri sono un
puzzle senza soluzione e specchio del calcio
italiano. Prendete la Coppa Italia: Napoli e
Udinese si sono presentati con 20 stranieri su
22, roba da matti. Il fiume di giocatori stranieri impedisce la formazione di giovani nostrani. E se nasce qualche campione cerca subito
la fuga (vedi Immobile e Verratti), mentre da
noi arrivano ex campioni come Cole ed
Eto’o. Nel cosiddetto mercato di riparazione
non si ripara niente e si accumulano invece
debiti per giocatori di dubbio valore. La Juve,
come al solito più avveduta delle altre, sirivolge al mercato interno prendendo Zaza e Sturaro, giovani italiani di qualità e in orbita Nazionale. Non è certamente un caso che la Deloitte abbia collocato la Signora al 10˚ posto
nella classifica mondiale dei ricavi, classifica
dalla quale è sparito il Milan. È il giusto riconoscimento per i suoi dirigenti, bravi a fronteggiare le maggiori spese con ricavi superiori, al fine di mantenere la squadra al top,
quantomeno in ambito nazionale; significa
anche saper spendere solo quando è necessario farlo. C’è sempre da imparare da ambienti preparati come quello juventino, la speranza è che possano capirlo in tanti, sopratutto
quelli abituati a dire cavolate per coprire proprie negligenze. Il calcio attuale non è solo
sport ma anche condensato di business: serve per mantenere sano il bilancio dei club.
Dalle nostre parti scarseggiano però i dirigenti preparati, se qualcuno dovesse emigrare dimostrerebbe solo agli altri il perché della crisi
nostrana. Cellino in Inghilterra è stato sospeso a tempo determinato per una condanna
per evasione fiscale avuta in Italia e costretto
a dare le dimissioni da presidente del Leeds:
da noi faceva parte del consiglio Figc, l’Organo che decide le sorti del calcio in Italia. Non
c’è da meravigliarsi più di niente, nella gestione del presidente Abete sono addirittura
«sparite» radiazioni di gente colta con le mani nel sacco, mentre ne sono state fatte altre
per «non» aver chiuso un arbitro nel proprio
spogliatoio (sentenza del Tribunale di Reggio
Calabria). Nella gestione Tavecchio per ora
esiste solo ilcaso delTM della Nazionale, soggetto che dovrebbe portare nel mondo l’immagine del nostro calcio se solo non fosse
stato condannato dalla giustizia ordinaria
per aver falsificato il passaporto di Recoba.
Quando si parla di etica... e non solo!
Dovendo addentrarci nel più salubre campo del calcio giocato, alla prima di ritorno
spicca Fiorentina-Roma. Una combinazione
di risultati non improbabile sull’asse FirenzeNapoli potrebbe portare i partenopei a 5 punti riaccendendo la lotta per la qualificazione
diretta in Champions. A Napoli (ovviamente) i tifosi fanno gli scongiuri. La Samp ospiterà al Marassi quel Palermo che fa tanti gol ma
ne subisce di più: Mihajlovic ce la metterà
tutta per non perdere di vista il Napoli. L’Inter a S.Siro contro il Toro ha qualità tecniche
per battere i granata e risalire la china di una
classifica almomento deficitaria.La Juve ospita il Chievo ed è stra-favorita: potrebbe proseguire la sua cavalcata, ma attenzione alle partite facili, spesso ricche di insidie.
L’esultanza dei
giocatori della Lazio
dopo il gol. Per il
Milan un’altra
delusione [Ansa]
All’Olimpico 3-1, rossoneri a picco
Pippo,cribbio!
Ennesimopasticcio del Milan:prima va in vantaggiocon Menez poi si addormenta
Parolo ne fa 2, Montolivo regala l’assist a Klose, Mexes espulso. Inzaghi rischia grosso
LAZIO (4-3-3)
Marchetti 6: Menez lo sorprende, ma non ha colpe sul gol. Bella
una sua uscita di testa fuori dall’area.
Basta 5: grave la sua disattenzione che lascia via libera per la rete
dell’1-0. L’errore condiziona la
sua partita.
Cana 6: il fisico possente lo aiuta
nei contrasti. Tiene alta la squadra per supportare il forcing.
De Vrij 5.5: soffre la velocità di
El Shaarawy che lo sorprende
più volte. Esce per problemi fisici
(dal 24’ st Mauricio 6: buon debutto del neoacquisto brasiliano).
Radu 5.5: nervoso, da subito,
per un rigore reclamato (che non
c’era). Ammonito, rischia l’espulsione. Diffidato salterà la trasferta
di Cesena.
Cataldi 6: mostra personalità e
ottimi piedi.
Biglia 6.5: buona regia e spunti
sempre intelligenti dalle sue idee
di gioco. Ammonito era diffidato,
non giocherà la prossima partita.
Parolo 7.5: primo tempo opaco. Si riscatta nel secondo con
una doppietta decisiva.
Candreva 6: si divora due reti,
ma si riscatta con l’assist per la
seconda rete di Parolo.
Klose 7: un gol e tanti assist.
Una spina nel fianco dei rossoneri (dal 29’ st Djordjevic sv; dal
38’ st Keita sv).
::: GIAMPIERO DE CHIARA
ROMA
Non sono serviti gli incoraggiamenti del presidente Berlusconi: il Milan perde anche in casa della Lazio (3-1). Una sconfitta che mette nei guai la panchina di Inzaghi. Diventa così
decisiva, per il futuro del mister, la sfida in Coppa Italia di
martedì sera a San Siro, sempre contro i biancocelesti. Ieri
sera i rossoneri, dopo un buon primo tempo (gol di Menez al
4’), si sono fatti travolgere da una scatenata Lazio (nella ripresa Klose e Parolo, due volte, ribaltano il risultato). Colpa anche del Milan e dei troppi errori rossoneri in difesa.
Mauri 6: lavora (bene) per legare centrocampo e attacco. Reclama un (giusto) rigore.
MILAN (4-3-3)
D. Lopez 6.5: salva più volte la
porta rossonera, ma sul secondo
gol laziale poteva chiudere meglio
VISITE MEDICHE OK
Eto’o a Genova
Oggi allo stadio
Samuel Eto’o ha passato le visite mediche,
per conto della Sampdoria, a Roma. Terminati gli esami non ha rilasciato dichiarazioni,
ha firmato i primi autografi ed è poi partito in
direzione Genova. Oggi potrebbe essere già a
Marassi per la presentazione ai tifosi.
sul suo palo.
Abate 6: Mauri lo tiene in apprensione, ma l’esterno rossonero non soffre troppo.
Alex 5: si fa sorprendere spesso
dagliavversari. Grosse responsabilità sul pareggio di Parolo.
Mexes 4.5: rischia il patatrac lisciando in area un pallone. Poi
commette un fallo da rigore (non
visto) su Mauri. Una sua sceneggiata gli costa l’espulsione.
Armero 5.5: Candreva gli va via
solo una volta nel primo tempo,
ma nella ripresa il colombiano lo
perde di vista.
Poli 6.5: vince molti contrasti e
copre sulle incursioni degli avversari (dal 38’ st Muntari).
Montolivo 5: un suo retropassaggio permette a Klose di segnare il 2-1. Un grave errore.
van Ginkel 6: l’olandese torna titolare dopo l’infortunio. Ha già recepito i meccanismi di gioco (dal
9’ st Pazzini 5: non è mai pericoloso, ma è poco aiutato).
Bonaventura 6.5: sempre pronto quando è chiamato in causa.
Esce per infortunio (dal 6’ st Cerci 6: vivacizza un po’ il gioco d’attacco rossonero).
Menez 6.5: il suo golaccende subito la partita. Decima rete in campionato. Nella ripresa sparisce.
El Shaarawy 5.5: dovrebbe essere meno egoista. Qualche buon
spunto, ma quando il ritmo sale,
lui sparisce.
31
SPORT
__Domenica 25 gennaio 2015__
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Mancini sfida Toro e Thohir: «Yaya Touré? Si vedrà...»
Mister Zola rilancia il Cagliari: 2-1 al Sassuolo
■■■ Roberto Mancini è pronto per il girone di
■■■ La cura Zola continua a fare bene al Ca-
ritorno. Oggi, a San Siro, lo attende la sfida contro il Torino: «Credo nella zona Champions: siamo indietro, abbiamo pochi margini di errore
ma tutto è possibile». Il tecnico non si è sbilanciato su Brozovic: «Avremo modo di parlarne».
Il croato è sbarcato ieri sera a Milano («felice
dell’Inter è un grandissimo club», le sue prime
parole da nerazzurro). Mancini invece ha risposto ad una domanda su Yaya Touré, «un grandissimo. Vedremo». Tornando al campionato:
out Campagnaro, torna Ranocchia tra i convocati. Probabile panchina per Shaqiri: «Lo svizzero non ha i 90 minuti», conclude Mancio.
gliari. I sardi, infatti, hanno sconfitto ieri il Sassuolo per 2-1 nell’anticipo pomeridiano del 20˚
turno di serie A e conquistano il secondo successo casalingo nelle ultime tre partite. Hanno
deciso le reti di Rossettini (20’) e Cop (79’). Un
autogol dello stesso Rossettini (76’) aveva con-
sentito agli ospiti di trovare il momentaneo pareggio. Nel finale, espulso Acerbi fra i neroverdi
per somma di ammonizioni. Il Sassuolo, che
non perdeva da metà dicembre, ha pagato un
primo tempo poco brillante: a Di Francesco,
«tradito» dai suoi uomini chiave, non è bastata
una generosa reazione nella ripresa.
SCI
Paris val bene la Streif tagliata: 2˚
L'azzurro manca di due centesimi la doppietta a Kitzbuhel: a Jansrud la discesa ridotta per nebbia
::: MATTEO SPAZIANTE
L’azzurro Dominik Paris (25
anni) festeggia il 2˚ posto sulla
mitica Streif di Kitzbuhel a 24
ore dal successo in SuperG
sulla stessa pista [Ansa]
■■■ Arriverà pure dalla Val
2-1
3-1
LA CLASSIFICA
JUVENTUS
46
SASSUOLO*
25
ROMA
41
UDINESE
24
LAZIO*
34
TORINO
22
NAPOLI
33
VERONA
21
SAMPDORIA
33
ATALANTA
20
FIORENTINA
30
EMPOLI
19
GENOA
28
CAGLIARI*
19
MILAN*
26
CHIEVO
18
INTER
26
CESENA
9
PALERMO
26
PARMA
9
JUVE-CHIEVO E FIORENTINA-ROMA
Garcia: «Io “italiano”? Bene...»
Allegri snobba gli stage di Conte
«Ho sentito dire che mi sono “italianizzato”. Per me è un onore». È il pensiero di
Rudi Garcia alla vigilia della sfida in trasferta della Roma contro la Fiorentina. Il
francese però bacchetta i suoi: «Giochiamo a corrente alternata, serve continuità». A Torino la Juventus, invece, aspetta il
Chievo. Ma Allegri è tornato sui possibili
stage a febbraio dell’Italia: «È un problema della società, non mi hanno avvisato.
Credo sia una cosa abbastanza campata
per aria». Contro i clivensi, tra i convocati,
torna Andrea Barzagli dopo l’infortunio.
d’Ultimo, ma a Dominik Paris
piace parecchio arrivare tra i primi. Il 25enne di Merano su una
Streif castrata per la nebbia sfiora una doppietta clamorosa dopo la vittoria in SuperG, chiudendo secondo per solo due,
maledetti, centesimi dietro al
norvegese Kjetil Jansrud (terzo il
francese Fayed). 58”16 contro
58”18 i tempi al traguardo, la differenza l’ha fatta la velocità d’uscita dalla Hausberkante, curva
prima dell’ultimo rettilineo, ma
l’italiano c’è ed ha dimostrato
che ai Mondiali di Vail sarà uno
degli uomini da battere.
La nebbia ha tolto dalla mitica pista di Kitzbuhel la parte più
tecnica, quella dove di solito si fa
maggiore differenza. Meno di
un minuto di gara, si è gareggiato dopo tre rinvii cancellando
dal percorso il salto della Mausfalle,la Steilhang e l’Alte Schneise, le parti storiche del tracciato.
Forse meglio così per Paris, quasi perfetto almeno fino all’ultima parte. Due centesimi di distacco che non tolgono all’altoatesino la soddisfazione di essere
riuscito a centrare due podi in
giorni consecutivi sulla Streif,
impresa riuscita solo ad un certo Gustav Thoeni nel 1975 (secondo in discesa il 18 gennaio,
vittoria in combinata ilgiorno seguente). «Ha dimostrato di essere un grandissimo discesista»,
l’investitura dell’ex campione,
«su quella pista poi è fortissimo,
è proprio una pista che lo esalta». Già, perché Dominik sulla
Streif aveva vinto anche nel gennaio 2013. Ma non è solo Kitzbuhel a portare bene al ragazzo
della Val d’Ultimo, che in questa
stagione è letteralmente esploso: sesto podio stagionale (tre in
discesa e tre in SuperG), un solo
passaggio a vuoto a Wengen,
con quarta momentanea piazza
nella classifica generale e secondo posto in entrambe le coppette di specialità. «Non mi aspettavo proprio di arrivare secondo
anche nella discesa», le sue parole , «bisognava andare oltre il limite per fare il risultato ed avere
tanto coraggio, io sono riuscito a
salire ancora sul podio. Voglio
bene a questa pista». L'Italia della velocità però non è solo Paris,
lo dimostrano le ottime prove di
un Innerhofer (sesto) che pare
ritrovato e della sorpresa Heel
(settimo). E in generale questa
prima parte di stagione fa ben
sperare per i Mondiali di Vail, visti gli 11 podi (con tre vittorie)
arrivati fin qui in Coppa. Negli
Usa occhio, oltre ai velocisti, anche allo slalom maschile, visto
che la seconda manche verrà
tracciata dal nostro Stefano Costazza.
Ma non è solo questione di sci
alpino, è tutta l’Italia degli sport
invernali che sta risplendendo.
Come il talento di Federico Pellegrino, che nel fondo è riuscito
pure a far meglio di Paris: a Rybinsk in Russia «Chicco» ha centrato la terza vittoria consecutiva nello sprint in tecnica libera,
tripletta mai riuscita a nessuno
nella storia della Coppa. Non solo, il 24enne di Aosta torna a casa pure con il pettorale rosso di
leader della classifica sprint, cominciando «a fare un pensierino alla coppetta». Dal fondo sono arrivati in totale 5 podi, e considerando, oltre allo sci alpino,
pure biathlon, snowboard e slittino il totale tocca quota 32 podi
azzurri (con 10 vittorie), ai quali
vanno aggiunti anche le tre medaglie (due ori e un bronzo) conquistate ai Mondiali di snowboard. Il freddo e l’inverno pare
portino bene all’Italia.
Basket, Nba
Che Thompson! 37 punti in 12’
Record storico per la guardia di Golden State nel terzo quarto contro Sacramento
::: SILVIA GALBIATI
■■■ Gli «Splash brothers» distruggono un altro
record. Dopo il «fratello maggiore» Stephen Curry, tocca a Klay Thompson: la guardia dei Golden
State Warriors venerdì all’Oracle Arena di Oakland è infatti diventato il giocatore Nba con il
maggior numero di punti segnati in un solo quarto.
È il terzo periodo di Warriors-Sacramento (poi
finita 126-101), quando l’ex Washington State in
soli 12 minuti, mette a segno 37 punti, 13/13 tiri
totali dal campo, di cui 9/9 triple e 2 tiri liberi. Il tutto in un solo quarto. Numeri che
battono ogni record di segnature, fermo a
33 con Carmelo Anthony (nel 2008) e George Gervin (nel 1978) e di triple, detenuto fino ad oggi da Joe Johnson (8 in un
quarto). Thompson ha poi chiuso la
partita con 52 punti, ovviamente il
suo record personale, con 11 triple
totali su 15 tentativi nel corso dei
33 minuti di gioco.
«È stato tutto un po’ confuso»,
ha ammesso il numero 11 a fine
partita, «vorrei poter tornare
indietro e godermelo un po’
di più, ma momenti come
quelli passano davvero veloci». Una prestazione che ha
impressionato soprattutto
l’ex Bulls Steve Kerr, oggi allenatore dei Warriors,
che ha paragonato il 24enne di Los Angeles ad
alcuni mostri sacri: «Ho giocato con Michael Jordan, Tim Duncan, David Robinson e alcuni dei
migliori giocatori di sempre. Per quanto Jordan
facesse cose spettacolari ogni notte, un quarto
così non l’avevo ancora visto». Come non lo avevano visto i compagni di Thompson: Marreese
Speights ha cercato di raccontare il momento, le
sensazioni dal campo, riassumendo tutto in
un’immagine: «Non è stato un quarto. È stato un
film».
È l’ennesima impresa della magica coppia dei
Warriors Thompson-Curry, più conosciuti come «Splash brothers» per la facilità con cui insaccano triple su triple e che hanno trascinato i
Warriors in vetta alla Western Conference. Il record di Thompson arriva poche settimane dopo il successo di Curry, capace di superare
di 42.000 voti «The king» LeBron James e
risultare il più votato dai tifosi per gli All star
Game, candidandosi ufficialmente all’Mvp
di questa stagione. Senza dimenticare
che Curry è ad oggi il più
giovane della storia
Nba a raggiungere
quota 1000 triple.
Aspettando il «fratellino» Thompson, che sta
rapidamente cambiando ruolo, da
spalla di Curry a co-protagonista.
32
__Domenica 25 gennaio 2015__
LE GRIFFE NEL NUOVO GALLIA
IL PIANO DEL GOVERNO
I NUMERI DI IERI
Una piccola Montenapo
dentro l’hotel del Qatar
::: 51 Borseggi
::: 3 Scippi
::: 1 Rapine
::: 11 Truffe
servizio a pagina 37
Tour speciali Expo-Reggio
per portare i turisti ai Bronzi
::: 23 Furti in appartamenti e negozi
::: 13 Furti di autovetture
::: 29 Furti a bordo di autovetture
::: 3 Arresti
servizio a pagina 37
Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640
:::
La corsa alle amministrative
Futuro in bilico
Astadesertaeflopdeisaggi
IlfuturodeiterreniExpo
èdiventatounafarsa
::: RENATO BESANA
■■■ È andata anche peggio del previsto:
l’incarico alle università milanesi per elaborare una proposta sul futuro delle aree dove
sorge Expo è illegittimo. Sarebbe servita
una gara, trattandosi di un affidamento, ma
ora manca iltempo per bandirla, senza contare che gli atenei non sarebbero forse interessati a parteciparvi, a causa dei complessi
adempimentiche essa comporterebbe. Sorprende l’imperdonabile leggerezza: com’è
stato possibile non accorgersi prima di quel
che la legge prevede? Non è improbabile
che, per uscire dallo stallo, s’imbocchi una
qualche scorciatoia, per esempio un contratto di ricerca, che può essere stipulato
senza particolari formalità. Resta tuttavia
uno sgradevole sentore d’improvvisazione,
lo stesso che ha accompagnato l’intera vicenda,cominciata sin dall’inizio sotto i peggiori auspici.
Riassunto delle puntate precedenti: lo
scorso anno Arexpo, società i cui principali
azionisti sono Comune e Regione, indisse
una gara per la vendita del sito espositivo,
di cui è proprietaria. Non fu presentata offerta alcuna, com’era intuibile leggendo il
bando: la base d’asta era di 315 milioni, ma
i vincoli imposti da Palazzo Marino erano
talie tanti da scoraggiare i possibili investitori, che non intravidero margini di guadagno.Se si fosse ascoltato Maroni, che avrebbe preferito suddividere l’area in lotti, qualcuno si sarebbe fatto avanti, ma l’assoluta
contrarietà della giunta Pisapia impedì che
il buon senso prevalesse.
Era il mese di novembre. Prima che
Expo aprisse, serviva almeno un progetto,
così da attenuare la figuraccia della gara andata deserta. Ecco allora l’idea luminosa:
affidiamoci ai rettori universitari. I comitati
di saggi sono l’ultima risorsa della politica
quando non riesce a prendere decisioni
percorribili; in questo caso, s’è inebriata di
parole quali sostenibilità, innovazione, tecnologie, smart city, che suonano benissimo
in una dichiarazione ai giornali o in un convegno, ma nascondono il vuoto, eludendo
la domanda principe: chi ci mette i soldi?
Per il momento, la richiesta d’aiuto al
mondo accademico s’è risolta in una sgradevole farsa. Se, posto rimedio al pasticcio, i
professoripotranno dire la loro,c’è da augurarsi che il loro talento non vada sprecato.
Salvini sfida Forza Italia e Ncd
«A Milano pronti a correre soli»
Il leader della Lega: fare il sindaco è sempre il mio sogno, oggi impossibile allearsi con i soci di Renzi
VIA AL TRAFFICO, IL PRIMO TRATTO DI 15 KM SARÀ GRATIS FINO A OTTOBRE
La Pedemontana apre senza pedaggio
■■■ Il leader della Lega Nord
Matteo Salvinisceglie le colonne di Libero per lanciare la sfida al centrodesdtra: «Se si votasse domani mattina la Lega
potrebbe anche correre da sola. Stiamo preparando programma e squadra». Salvini
poi rilancia l’ipotesi di una
sua candidatura («è il mio sogno, non ho cambiato idea»),
boccia quella di Lupi («è ministro in un governo che taglia
fondi a Comuni e Regioni») e
socchiude la porta a Dambruoso:«Lo stimo come persona, ma sta con Monti...».
FABIO RUBINI a pagina 35
LA CAMPAGNA
Sondaggio di «Libero»
Vota il tuo candidato
■■■ Ieri iltaglio delnastro alla tangenziale di Vare-
se, domani mattina toccherà al primo tratto della
Pedemontana, quello da 15 chilometri che va da
Cassano Magnago a Lomazzo. Sono giornate storiche per la Lombardia che abbraccia dopo cinquant’anni la Pedemontana. E non è finita qui perché i
prossimi passaggi, anche in vista di Expo, prevedono per aprile l’apertura della tangenziale di Como
e per luglio l’apertura della tratta B1 della Pedemontana, quella che va da Lomazzo a Lentate sul
Seveso.
servizio a pagina 34
■■■ Mentre prosegue la
campagna di Libero «Vota il
tuo sindaco», a scombinare il
centrodestra allontanando, almeno per ora, qualsiasi ipotesi di alleanza, è Matteo Salvini.
Forte del crescente consenso
ha fatto sapere di voler correre
da solo alle Comunali 2016.
servizio a pagina 35
Guerriglia al corteo antagonista
Lo Zam nello stabile comunale di via Santa Croce
■■■ Scontri e tafferugli ieri a
Cremona, per il corteo antifascista che da tutta Italia ha visto
arrivare circa duemila persone. Tutti riuniti per esprimere
solidarietà ad Emilio Visigalli, il
50enne in coma in prognosi ri-
::: MARIANNA BAROLI
Molotov e pietre sulla polizia
Cremona ostaggio dei black bloc
servata all’ospedale di Cremona in seguito agli scontri avvenuti domenica scorsa tra gli
esponenti del centro sociale
Dordoni,di cui fa parte, e i militanti di Casa Pound.
TIZIANA LAPELOSA a pag. 39
I centri sociali rioccupano la scuola
I vicini denunciano Palazzo Marino
■■■ Il prossimo 19 febbraio il
Comune diMilano potrebbe trovarsi davanti alla richiesta di un
giudice di mettere in sicurezza
dell’ex scuola di via Santa Croce
Più aggiornamenti in tempo reale sui social network
L’Atm investe mezzo milione su Facebook e Twitter
::: MASSIMO COSTA
■■■ Mezzo milione di euro per potenziare la
presenza su Twitter e Facebook. L’Atm investe
sui social network e cerca una società in grado di
moltiplicare le informazioni in tempo reale sui
trasporti milanesi per i prossimi tre anni. Il bando, per il quale sono stati stanziati 497mila euro,
scade il 24 febbraio: dalla primavera, si punta ad
estendere gli orari del canale Twitter dell’azienda - oggi attivo solo nei giorni feriali dalle 7 alle
20 - per inaugurare una rete di aggiornamenti
attiva durante l’Expo tutti i giorni fino a mezza-
notte. Computer, tablet, cellulari. Tutte le informazioni verranno tradotte in inglese, mentre verrà sviluppata anche la presenza su Facebook dell’azienda con aggiornamenti su possibili disguidi (ieri mattina l’ultimo stop di un’ora alla M1 tra
Turro e Loreto per un guasto agli impianti).
Mentre il Comune cerca di strappare al governo i fondi per potenziare il servizio durante
l’Expo, l’Atm ha lanciato un altro bando per potenziare il proprio marchio: l’azienda cerca sponsor per ideare e vendere dei prodotti con il marchio dell’azienda che gestisce tram e metrò. Dopo il «Brand Milano», il «Brand Atm».
19, occupata nuovamente dai
giovani No Expo e dal collettivo
Zam.Il ricorso per «danno temuto» è stato depositato dagli avvocati Isacco Menotti e Federico
Astoli, legali di residenti (...)
segue a pagina 35
34
CRONACA
__Domenica 25 gennaio 2015__
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Già inaugurata la tangenziale di Varese
L’AD DELLA SOCIETÀ
Pedemontana senza pedaggio
Via al traffico nei primi 15 km
Pronta la tratta Cassano Magnago-Lomazzo, sarà gratis fino a ottobre. Maroni: completeremo tutta l’autostrada
::: FABIO RUBINI
■■■ Ieri il taglio del nastro al-
la tangenziale di Varese, domani mattina toccherà al primo tratto della Pedemontana,
quello da 15 chilometri che va
da Cassano Magnago a Lomazzo. Sono giornate storiche per la Lombardia che abbraccia dopo cinquant’anni
di chiacchiere, speranze, polemiche e tanto lavoro, una delle opere più attese e più importantiper tutto il sistema viabilistico-economico del NordOvest: la Pedemontana.
E non è finita qui perché i
prossimi passaggi, anche in vista di Expo, prevedono per
aprile l’apertura della tangenziale di Como e per luglio (ma
si sta lavorando per anticipare
ulteriormente itermini) l’apertura della tratta B1 della Pedemontana, quella che va da Lomazzo a Lentate sul Seveso.
Perla parte finale diPedemontana, invece, ci vorrà ancora
tempo, ma ha assicurato Maroni: «La vogliamo completare tutta. Questo è un impegno
che mi prendo personalmente».
Dopo il taglio del nastro è
stato il governatore a ricordare che «È un sogno che si avvera. Queste infrastrutture ren-
deranno il nostro territorio
più accessibile, diminuiranno
il traffico e renderanno più
competitive le nostre imprese».Poi Maroni ha fatto il punto sui lavori: «Non è mai facile
realizzare opere come queste,
sono sempre tanti gli ostacoli
da superare, dobbiamo ancora completare le opere dicompensazione, le piste ciclabili e
gli interventi sul verde ascoltando le richieste giuste e sa-
crosante degli amministratori
locali. Poi - ha proseguito il governatore - ci sono le difficoltà
a reperire le risorse economiche necessarie: un complesso
di fattori che rende complicato realizzare e completare le
infrastrutture. Ma le infrastrutture servono qui in Lombardia - ha concluso Maroni - per
rendere più accessibile e competitivo il nostro territorio e come Regione siamo fortemen-
te impegnati in questo senso».
Orgoglioso del risultato anche il presidente del Consiglio
regionale Raffaele Cattaneo,
che il 6 febbraio del 2010, da
assessore alle Infrastrutture,
aveva posato la prima pietra
della tangenziale: «È stato fatto un lavoro di squadra straordinario: senza l’impegno di
Regione Lombardia non sarebbe stato possibile raggiungere questo obiettivo. La gior-
nata di oggi è certamente un
momento di festa per tutti,
ma ci richiama anche alla necessità di guardare avanti e
pensare al completamento
dell’intera opera».
Presente al taglio del nastro
anche l’attuale assessore alle
Infrastrutture Alessandro Sorte: «Siamo la Regione del fare
e questo è un bellissimo segnale che diamo. Vogliamo
che il nostro rapporto con il
territorio diventi sempre più
stretto perché questo è il modo per garantire più servizi ai
cittadini e una migliore qualità della vita».
Come detto quest’opera rivestirà un ruolo strategico anche durante l’Expo, per questo è stato annunciato che sia
le tangenziali, sia i tratti veri e
propri della Pedemontana saranno percorribili gratuitamente almeno fino a quando
la grande Esposizione non sarà terminata. Dopo è quasi
pronto un sofisticato sistema
di rilevazioni delle targhe che
consentirà di non avere sbarre e caselli. «Siamo la prima
autostrada italiana con questa
tecnologia - ha spiegato orgoglioso l’ad di Pedemontana
marzio Agnoloni - in Europa
ce n’è solo un’altra, in Austria».
Appello di Agnoloni
«Ora il governo
investa nell’opera»
Nella giornata di festa
c’è anche spazio per
qualche punzecchiatura. A farle è Marzio Agnoloni, amministratore delegato di Pedemontana:
«Il grande assente è stato il governo. Domani
dovrebbe esserci il ministro Lupi. Me lo auguro,
perché questa è la più
grande opera realizzata
in Italia e l’assenza del
governo sarebbe grave».
Esecutivo al quale però
Agnoloni riconosce «di
aver approvato e pubblicato proprio nei giorni
scorsi il decreto del Cipe
per defiscalizzare Pedemontana. Questo è il primo passo per concludere il lavoro. Ora però serve che la Cassa Depositi
e Prestiti investa in quest’opera. Cosa che fin
qui non ha fatto. E dire conclude Agnoloni - che
ha un fondo definito
“strategico” che investe
in alberghi di lusso. Beh,
io direi che forse quest’opera è più strategica...».
E sul futuro della Pedemontana, Agnoloni ha
spiegato che «noi vogliamo arrivare fino in fondo, perché questa è un’opera anticiclica: fin qui
hanno lavorato circa tremila persone e 300/400
aziende, metà delle quali sono del Nord».
F.RUB.
CRONACA
__Domenica 25 gennaio 2015__
35
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Intervista a Matteo Salvini
«Alle comunali pronti a correre da soli»
Il leader della Lega: «Fare il sindaco è sempre il mio sogno, se si votasse oggi difficile allearsi con i soci di Renzi e Forza Italia»
::: FABIO RUBINI
■■■ Matteo Salvini, in re-
dazione si è presentato un
signore anziano venuto a
portarci i tagliandi del nostro sondaggio «Vota il tuo
sindaco» e ha spiegato che
lui e la moglie hanno scritto
il suo nome...
«Stima infinita per il signore...» dice sorridendo il segretario della Lega.
Episodio di colore a parte, il centrodestra è in subbuglio e anche se alle elezioni manca un anno e mezzo
si sta iniziando a costruire
l’alternativa a Pisapia. La
Lega come ha intenzione di
muoversi?
«Stiamo preparando il programma e la squadra. Abbiamo creato dei comitati. Da
marzo partiremo con assemblee nei quartieri. Sventoleremo il nostro nuovo “libro sacro”, il programma elettorale
di Pisapia, lo stesso col quale
ha vinto e che ha disatteso per
un buon 90%».
Programma, squadra, assemblee. Sta forse dicendo
che la Lega si sta preparando a correre da sola?
«Se sivotasse domanimattina sì. Come potrebbe la Lega
allearsi con un partito come
Ncd che a Roma governa con
Renzi? Con Forza Italia il dialogo è aperto, ma al momento è tutto troppo confuso».
Ma visto che si voterà tra
un anno e mezzo…
«Le dico che per allora quasi tutti i partiti che ci sono oggi
non ci saranno più. Il quadro
politico sarà completamente
diverso e noi ci stiamo attrezzando per arrivare pronti all’appuntamento».
Come dovrebbe essere la
Milano a guida leghista?
«Partiamo da un punto: a
me non interessa fare un’accozzaglia di partiti per “battere icomunisti”. Io voglio partire da idee idee e programmi.
Sono mesi che ci lavoriamo. I
nostri punti di forza riguardano sicurezza, viabilità e ambiente. Tutti settori nei quali
questa amministrazione ha
fallito, deludendo molti di
quelli che l’avevano votata».
Parliamo dei «papabili»
candidati sindaci che potrebbero sfidare Pisapia o
chi per lui. Il primo nome è
il suo, Matteo Salvini, che
nel frattempo è anche uno
dei nomi dei possibili leader nazionali del centrodestra. Come la mettiamo tra
Milano e Roma?
«Io lo fareidecidere alla gente con le primarie. Per il resto
ho sempre detto che il mio sogno, prima di ritirarmi dalla
politica, sarebbe quello di fare il sindaco di Milano, la mia
città. Non ho cambiato idea.
Vedremo se e quando questo
sogno potrà avverarsi».
Il Nuovo Centrodestra (e
una parte di Foza Italia) vedrebbe di buon occhio Maurizio Lupi, già assessore nella prima giunta Albertini.
Cosa ne pensa?
«Cosa vuole che dica: a Ro-
“
IL RITORNO DELLO ZAM
Scuola rioccupata
I residenti del Ticinese
denuncianola giunta
■ Fa il ministro di
un governo che
taglia i fondi a
Comuni e Regioni.
Per non parlare
della politica
sull’immigrazione.
Non mi sembra la
persona giusta
::: segue dalla prima
MARIANNA BAROLI
SU LUPI
■ Lo stimo come
persona. Le sue
battaglie su
terrorismo e
immigrazione
sono vicine al
nostro modo di
pensare, ma sta
con Monti...
SU DAMBRUOSO
Matteo Salvini, leader della Lega Nord, non ha rinunciato al sogno di diventare sindaco [Ftg]
ma con Ncd è alleato di Renzi
e fa il ministro di un governo
che ogni giorno taglia i fondi
ai Comuni e vorrebbe ridurre
le Regioni a semplici enti amministrativi. Per non parlare
della politica sull’immigrazione che sta facendo affondare
Milano. Non mi sembra la
persona giusta...».
Un po’ a sorpresa è uscito
anche il nome dell’ex magistrato Stefano Dambruoso,
che su diversi temi non ha
idee poi così divergenti rispetto a quelle del Carroc-
cio. Potrebbe essere lui l’uomo giusto per riunire gli anti-Pisapia?
«Conosco Dambruoso e lo
stimo come persona e come
magistrato. Le sue battaglie
su terrorismo e lotta all’immigrazione sono sempre state vi-
cine al nostro modo di pensare. È una persona positiva
ma...».
Ma?
«È andato in Parlamento
con Monti che, politicamente
parlando, è anche peggio di
Ncd...».
(...) di un condominio confinante con l’ex scuola preoccupati di possibili crolli.
Continue infiltrazionid’acqua e locali inagibili. L’edificio pericolante è stato
rioccupato dallo Zam dopo lo sgombero dello scorso luglio e dopo che, con
una richiesta di Fi, ne venne appurata la pericolosità. I documenti vennero
consegnati anche alla
giunta insieme alla richiesta di un piano di messa in
sicurezza. Come risposta,
venne aperto un bando
con cui si specificava che
l’assegnatario dello stabile
avrebbe dovuto sistemare
l’edificio a sue spese. «È
vergognoso che i centri sociali facciano quello che
vogliono» dice Fabrizio
De Pasquale (Fi), «è molto
rischioso per gli abitanti
delle case circostanti organizzare eventi e feste. Se
era pericolante a luglio, la
situazione non può che essere peggiorata».
Il sondaggio di «Libero»
Continuate a votare
il vostro nome ideale
■■■ A scombinare il centrodestra al-
lontanando, almeno per ora, qualsiasi ipotesi di alleanza, è Matteo Salvini. Forte del consenso che ogni giorno accresce di numero, ha fatto sapere di voler correre da solo alle Comunali in calendario l’anno prossimo a
Milano. E i consensi che lo vorrebbero come primo cittadino in una città
per lo più delusa dall’operato di Giuliano Pisapia, in carica dal primo giugno del 2011, iniziano ad arrivare anche al nostro quotidiano, che pochi
giorni fa ha lanciato la campagna
«Vota il tuo sindaco». Una iniziativa
che nasce dall’esigenza di dare la parola ai lettori, ai delusi della politica
arancione, e per dare “suggerimenti”
ad un centrodestra ancora incerto se
affidarsi alle primarie, se preparare
un programma e poi pensare ad un
candidato.
Sul piatto, al momento, la rosa di
nomi pronta a riconquistare Palazzo
Marino resta più o meno la stessa.
C’è il ministro delle Infrastrutture
Maurizio Lupi, Nuovo Centrodestra,
che però non piace a Matteo Salvini
(come riporta nell’intervista) per
quella sua vicinanza a Renzi e,diconseguenza, lontano dalle politiche care alla Lega. Esclusa, quindi, qualsiasi forma di collaborazione. Resta il
nome di Giulio Gallera per Forza Italia, partito che in realtà ancora non
ha scoperto le carte. Spunta un outsi-
Sopra Maurizio Lupi (Ncd), sotto
l’azzurro Giulio Gallera [Ftg]
der, come l’ex magistrato Stefano
Dambruoso. Ma i giochi, si sa, sono
apertissimi così come le “urne” di Libero. L’unica certezza è quella di voler svestire Pisapia dai suoi abiti di
sindaco.
«Pisapia non lo vuole più nessuno.
Secondo un recente sondaggio pubblicato dal settimanale Panorama,
sei milanesi su dieci vorrebbero che
il sindaco togliesse il disturbo», ricorda Riccardo De Corato, consigliere
di Fratelli d’Italia e indicato d amolti
come possibile candidato. È lui a
mettere in evidenza le difficoltà che
lo stesso centrosinistra sta incontran-
do nell’iniziare a pensare ad un nome che sostituisca l’attuale sindaco.
«Il Pd,principale azionista della maggioranza di Palazzo Marino, pensa di
proporre un proprio candidato. Ma
anziché affermarlo direttamente, icolonnellidi Renzipreferiscono farlo sapere all’opinione pubblica diffondendo notizie che vanno in quella direzione. Lo stesso leader di Sel, Vendola, ieri ha promosso una ricandidatura di Pisapia, senza squilli di tromba.
La verità è che l’esperienza alla guida
di Milano per Pisapia è giunta al capolinea».
T.LAP.
36
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CRONACA
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L’emergenza sicurezza
::: IL CASO
I giudici rilanciano
«Allarme terrorismo
sull’Esposizione»
DUELLO
La Regione, attraverso l’ambasciatore di Expo Vittorio Sgarbi, aveva chiesto di avere in
prestito i due Bronzi di Riace a
Milano durante l’Expo. Permesso negato dal governo, dopo il parere contrario di Pisapia e Renzi
■■■ Allarme terrorismo in vista di Expo
PROGETTO
Il governo ha annunciato ieri
che saranno disponibili più voli Alitalia e pacchetti speciali
per portare a Reggio Calabria i
turisti di Expo in visita ai padiglioni di Milano
Uno dei Bronzi a Reggio
Calabria [Ftg]
Dopo il no al trasloco a Milano delle statue
Voli Alitalia e soggiorni a Reggio
per portare ai Bronzi i turisti Expo
L’annunciodelgoverno:pacchettispecialiperconvincereivisitatorideipadiglionia spostarsiin Calabria
::: MARIANNA BAROLI
■■■ Se i Bronzi di Riace non si
sposteranno dalla loro sede nel
Museo Nazionale della Magna
Grecia di Reggio Calabria, saranno i visitatori che cofluiranno in
Italia per il semestre di Esposizione Universale a viaggiare verso il
sud Italia per ammirare le due statue.
Ad annunciarlo, ieri, il ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini che nel corso della presentazione della piattaforma VeryBello, creata grazie
ad una rete aperta costruita da
Mibact, insieme a Regioni e Comuni al fine di promuovere il patrimonio artistico e culturale italiano, è tornato sul delicato argomento dei due Bronzi. E così, per
accontentare chi vorrà vedere le
statue brozee, il ministro Franceschini ha annunciato che «Alitalia sta studiando pacchetti viaggio tutto compreso» verso Reggio
Calabria.
INIZIATIVA
Oltre al volo da Milano, dunque, sarà possibile prenotare anche l’accoglienza e il trasporto
dall’aeroporto al museo. «Il principio è che i visitatori vadano dalle opere e non che le opere vadano dai visitatori», ha spiegato Dario Franceschini tornando anche
sul dibattito, iniziato la scosta
estate, di spostare per il semestre
di Esposizione i Bronzi a Milano.
«C’era stato un dibattito tra favorevoli e contrari quasi come si
trattasse di una partita di calcio»,
ha commentato il ministro alla
Cultura, «ora stiamo lavorando
per rendere effettive le visite e
spostare i visitatori da Milano a
Reggio Calabria».
LA QUERELLE
La scorsa estate, tra i più forti
sostenitoridello spostamento delle due statue a Milano, il governatore lombardo Roberto Maroni e
Vittorio Sgarbi, ambasciatore per
la cultura per Expo certo che
«con i Bronzi a Milano si potrebbero guadagnare oltre 20 milioni
di euro». Un dibattito continuato
per mesi, tra minacce di querele
“
■ Alitalia sta
studiando pacchetti
viaggio tutto
compreso. Il nostro
principio è che i
visitatori vadano
dalle opere e non che
le opere vadano dai
visitatori
DARIO FRANCESCHINI
e a colpi di messaggi postati su
Twitter. Sgarbi e Maroni, alla fine,rimasero infine a bocca asciutta. «I Bronzi di Riace sono troppo
fragili per essere trasportati», aveva annunciato un team di esperti, presieduto da Giuliano Volpe,
professore ordinario di archeologia a Foggia e convocato proprio
dallo stesso ministro Franceschini.Ilmotivo starebbe in microfratture all’interno delle due statue
che renderebbero «Troppo rischioso» un nuovo spostamento,
da Reggio Calabria a Milano. E
nel girotondo di commenti, anche il premier Matteo Renzi non
aveva perso occasione di dire la
sua. Per il premier, l’ipotesi ideale era proprio quella di portare i
turisti in Calabria, un modo, que-
sto, per sfruttare le bellezze di tutto il paese e non confinare Expo a
un evento meramente lombardo.
DIREZIONE SUD
Già lo scorso luglio, il partito socialista reggino aveva proposto al
governo un progetto per spostare
il flusso di turisti da Milano a Reggio Calabria grazie alla «realizzazione di pacchettivolo a costi speciali da Milano a Reggio».
Il commissario unico per
Expo, Giuseppe Sala, intanto, è
soddisfatto dei biglietti venduti finora per l’evento: «A oggi abbiamo già venduto 8 milioni di biglietti, di cui 5 all’estero, è un record storico».
2015.Ilrischio di attentati durante l’Esposizione universale, che aprirà le porte il prossimo
primo maggio, non è da sottovalutare, secondo la magistratura lombarda. Così Giovanni
Canzio, presidente della Corte d’appello di
Milano, si è detto «certo che presenza e attenzione sarà riservata all’azione di prevenzione
e repressione di ogni forma di violenza di natura eversiva o terroristica o di matrice fondamentalistica che intenda approfittare della
portata internazionale dell’evento». Lo ha annunciato ieri, in occasione della consueta relazione durante l’inaugurazione dell'anno
giudiziario.
Una paura, quella del terrorismo, di certo
non nuova. «Stiamo pensando alla sicurezza
da un anno e mezzo, predisponendo tutte le
adeguate contromisure di uomini e tecnologie», aveva garantito il commissario unico
per Expo Giuseppe Sala solo una decina di
giorni fa durante un vertice in procura con la
Digos e i Ros. Che l’Expo sia un bersaglio appetibile per terroristi e fanatici, insomma, è
preoccupazione condivisa. Tanto che anche
il presidente di Regione Lombardia, Roberto
Maroni, nei giorni scorsi aveva ribadito «la
proposta di sospendere per sei mesi i trattati
di Shengen».
Sono occhi puntati suiprossimi mesi, quindi, quelli della magistratura meneghina. E
non solo per la paura di (possibili) atti terroristici al sito Expo: «Nel distretto milanese e in
vista dell’Expo lo Stato è presente e contrasta,
con tutte le Istituzioni, l’urto sopraffattorio
della criminalità mafiosa», ha assicurato Canzio. Già, perché la presenza della mafia al
Nord deve oramai «essere letta in termini
non già di mera infiltrazione, quanto piuttosto di interazione e occupazione». Così le istituzioni stanno correndo ai ripari: «Si assiste»,
ha detto ancora Canzio,«al progressivo rafforzamento delle strategie investigative e degli
strumenti di prevenzione». Appunto: anche
sul fronte mafioso se «il fiorire di iniziative imprenditoriali collegate all’evento lasciano presagire che per la criminalità organizzata si
aprano nuove opportunità».
C. OSM.
Piazza Duca D’Aosta
Una piccola Montenapo nell’hotel del Qatar
Finito il restyling dell’hotel Gallia: dentro l’albergo un corridoio di 100 metri con le vetrine delle griffe del Quadrilatero
AL WESTIN PALACE
Scuole di business
a caccia di manager
L’ Access MBA Tour fa tappa a
Milano il prossimo 2 febbraio,
per aiutare, attraverso un
evento «One to One», i neolaureati a trovare lavoro nel mondo del management. I candidati, infatti, avranno la possibilità di scoprire i programmi
Master delle più importanti
scuole internazionali, 125
quelle coinvolte nel mondo, e
si troveranno faccia a faccia
con i responsabili delle ammissioni di alcune delle principali scuole di tutto il mondo.
Una grande opportunità, se si
pensa che nel mondo quattro
su cinque società assumono
l’80 per cento del personale
con questa modalità. L’appuntamento è al The Westin Palace Milan, in piazza della Repubblica a Milano, dalle 16,30
alle 22.
::: MASSIMO DE ANGELIS
■■■ Riapre i battenti il celebre Hotel
Excelsior Gallia di piazza Duca D’Aosta,oggi di proprietà della famiglia reale del Qatar e gestito dalla catena americana Starwood.
L’inaugurazione della rinnovata
struttura coincide con l’anno di Expo
2015, dopo oltre quaranta mesi di certosina ristrutturazione e un investimento finanziario da cento milioni di
euro. I lavori di restauro sono stati effettuati dallo studio di architettura
Marco Piva, che ha conciliato l’estetica contemporanea con l’originale stile Bella Epoque dell’albergo. Ora il
Gallia si compone di due edifici, con il
palazzo storico ridisegnato e una nuova ala moderna coperta da una cortina leggera in acciaio e vetro. Sono a
disposizione degli ospiti 235 camere,
tra cui53 suite e un appartamento presidenziale da mille metri quadri (il più
grande della città) e tariffa di venti mila euro a notte. Wifi libero, un’elegante spa con piscina, diverse sale riunioni, un ampio terrazzo e sul tetto un
bar panoramico, nonché il raffinato ristorante con interni di vetro e marmo.
Ma la vera curiosità dell’hotel è la presenza di una galleria commerciale lun-
L’ingresso dell’hotel Gallia dopo la ristrutturazione [Fotogramma]
ga cento metricapace di collegare l’antica entrata con l’ingresso principale
del nuovo immobile. «L’albergo», sottolinea il general manager Marco Olivieri,«ha stretto un accordo con l’associazione Montenapoleone per ricreare una promenade del lusso in stile
Quadrilatero, dotata di dieci vetrine
che richiamano la strada regina dello
shopping italiano». Hanno conquistato un posto nove famosi marchi, tra
Maison di moda e case di gioielleria,
più un meeting point con la storia di
Montenapo e l’elenco degli affiliati. Ci
saranno griffe come Cartier, Zegna,
Bulgari, Etro, Panerai, Larusmiani,
Pucci, Acqua di Parma e Fedeli. Da
una parte la direzione del Gallia è felice di offrire un assaggio delle eccellenze milanesi, dall’altra l’associazione
guidata da Guglielmo Miani strizza
l’occhio al ricco e potente Qatar.
38
CRONACA
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TuttoMilano
Mercati
I PISANI DOSSI - Via Pisani Dossi - zona 3
I EUSTACHI - Via Eustachi - zona 3
Domani
I PONTI ETTORE - Via Ponti Ettore - zona 6
I FAUCHE' - Via Fauchè - zona 8
I SAN MARCO - Via San Marco - zona 1
I GARIGLIANO - Piazza Minniti - zona 9
I ARPINO - Via Ferrieri - zona 7
I SANTA TERESA - Via Santa Teresa - zona 5
I CAMBI - Via Cambini - zona 2
I TRECHI - Via Trechi - zona 9
I CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1
I ZAMAGNA - Via Zamagna - zona 7
I DE PREDIS - Via J. da Tradate - zona 8
Martedì
I GHINI - Via Ghini - zona 5
I A. VENEGONi - Via A. Venegoni - zona 7
I KRAMER - Via Goldoni-Via Kramer - zona 3
I BARIGOZZI - Via A. Mazzucotelli - zona 4
I SAN MINIATO - Via San Miniato - zona 9
I MORETTO DA BRESCIA - Via Reni - zona 1
I B. MARCELLO - Via B. Marcello - zona 3
I STROZZI - Via Strozzi - zona 6
I PALMI - Via Forze Armate - zona 7
I BONOLA - Via A. Cechov - zona 8
I VASARI - Via Vasari - zona 4
::: le lettere
I GRATOSOGLIO SUD - Via Saponaro - zona 5
I MOMPIANI - Via Panigarola - zona 4
I PAPINIANO - Piazza Sant’Agostino - zona 1
I PASCARELLA - Via Pascarella - zona 8
Chiusura al traffico: Viale Lodovico
Scarampo: rallentamenti causa lavori stradali
per M5 secondo tratto. Termine previsto per
il l’inizio del 2015. Via Vincenzo da Seregno
x via Astesani: lavori di riqualificazione dell'intersezione. Termine lavori previsto: 31
gennaio 2015. Alzaia Naviglio Grande (tratto da via Valenza al civico 98): chiusura al
traffico della strada nell'ambito dei lavori
Expo 2015. Termine lavori previsto: 31
marzo 2015. Piazza 24 Maggio: chiusura di
corso di Pt. Ticinese all'altezza con piazza 24
Maggio e chiusura dell'attraversamento della
piazza da c.so San Gottardo a c.so di Porta
Ticinese. Termine lavori previsto: 28 febbraio
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi
IDEOLOGIA E TRAFFICO
Il calo dei consensi di Pisapia
Giulio Ottolenghi
Milano
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American Sniper
La teoria del tutto
Sei mai stata sulla Luna?
ANTEO SPAZIOCINEMA
Hungry Hearts
15.20-17.40-20.15-22.30
Il sale della terra
11.00
American Sniper
15.00-17.30-20.00-22.30
Winx Club: Il Mistero degli abissi
11.00
The Imitation Game
15.30-17.50-20.10-22.30
Gioventu’ bruciata
11.00
Il nome del figlio
15.00-16.50-18.40-20.35-22.30
Storia di una ladra di libri
11.00
APOLLO SPAZIOCINEMA
GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390
The Imitation Game
12.50-15.30-17.50-20.10-22.30
Still Alice
13.00-15.00-18.35-20.30-22.30
Minuscule, La valle delle formiche perdute
13.00-16.50
Pride
15.30-17.50-20.10-22.30
Hungry Hearts
13.00-15.30-17.50
American Sniper
20.00-22.30
La teoria del tutto
13.00-15.00-17.30-20.00
La teoria del tutto
22.30-V.O.SOTT.
ARCOBALENO FILMCENTER
VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002
Hungry Hearts
Balletto: Il Lago dei Cigni
American Sniper
L’amore bugiardo - Gone Girl
Still Alice
14.30-19.30-21.30
16.00
16.30-19.00-21.30
16.40
14.40-19.30-21.30
ARIOSTO
VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0248003901
Jimmy’s Hall - Una storia d’amore e liberta’
15.40-18.20-21.00
VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903
L’amore bugiardo - Gone Girl
BELTRADE
15.30-18.30-21.30
VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592
Un gatto a Parigi
Un gatto a Parigi
Ida
Mateo
Si alza il vento
Striplife - A Day in Gaza
Frances Ha
CENTRALE MULTISALA
CINEMAX SAN CARLO
22.30-V.O.SOTT.
14.05-16.40-19.20-22.00
14.30-16.40
19.20-22.00-V.O.SOTT.
VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689
Asterix e il regno degli Dei
Il ricco, il povero e il maggiordomo
COLOSSEO
15.30-17.15
19.00-21.00
V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903
The Imitation Game
Paddington
Exodus: Dei e Re
Il nome del figlio
American Sniper
Sei mai stata sulla Luna?
DUCALE MULTISALA
15.00-17.40-20.05-22.30
14.45
16.45-19.45-22.30
15.15-17.50-20.20-22.30
15.00-17.20-20.00-22.35
15.00-17.30-20.00-22.30
PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002
The Imitation Game
Asterix e il regno degli Dei
Balletto: Il Lago dei Cigni
VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903
Boyhood
The Imitation Game
La teoria del tutto
Storie pazzesche
Big Eyes
15.00-18.15-21.30
15.15-17.40-20.05-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.15
17.45-20.15-22.30
GLORIA MULTISALA
CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908
American Sniper
Paddington
La teoria del tutto
Asterix e il regno degli Dei
15.00-17.30-20.00-22.30
11.00
15.50-18.10-20.30-22.45
11.10-14.15
MEXICO
VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802
Minuscule, La valle delle formiche perdute
15.00
Difret - il coraggio per cambiare
16.30-18.20-20.10-22.00
ODEON - THE SPACE CINEMA
VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111
American Sniper
The Imitation Game
Il nome del figlio
Italo
Exodus: Dei e Re
Sei mai stata sulla Luna?
Paddington
Asterix e il regno degli Dei
L’amore bugiardo - Gone Girl
La teoria del tutto
Si accettano miracoli
John Wick
Come ammazzare il capo 2
The Imitation Game
12.25-15.30-18.35-21.40
13.30-16.20-19.10-22.00
13.00-15.20-17.40-20.00-22.20
12.00
15.00-18.15-21.30
13.30-16.20-19.00-21.50
17.00
12.30-14.50-19.20
21.30
13.10-16.00-18.50-21.40
12.00-14.30-17.00-19.35-22.10
17.10-22.10
12.00-14.30-19.40
20.40
ORFEO MULTISALA
14.50-17.00-19.15-21.30
15.00
16.00
Paddington
Exodus: Dei e Re
Exodus: Dei e Re 3D
Big Hero 6
American Sniper
Il nome del figlio
PALESTRINA
14.50
16.45-19.35
22.30
15.15
17.15-19.50-22.30
14.45-16.40-18.35-20.30-22.30
VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925
Minuscule, La valle delle formiche perdute
Il sale della terra
PLINIUS MULTISALA
UCI CINEMAS BICOCCA
VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960
Big Hero 6
11.20-14.15-17.20
Exodus: Dei e Re
14.00
Si accettano miracoli
20.00-22.40
John Wick
20.10-22.30
Asterix e il regno degli Dei
11.30-14.40-17.00
Exodus: Dei e Re
11.00-17.00-19.00-22.20
Sei mai stata sulla Luna?
11.15-14.10-17.00-19.50-22.40
American Sniper
17.00
Il nome del figlio
20.00-22.15
Minuscule, La valle delle formiche perdute
11.40-14.30
American Sniper
11.10-19.35-22.35
Si accettano miracoli
14.20-17.00
John Wick
11.35-14.30-17.10
La teoria del tutto
19.35-22.20
Il nome del figlio
11.30-14.45-17.20
The Imitation Game
19.40-22.15
SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA
VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300
Banana Split
Matisse - La grande arte al cinema
Tom a la ferme
Schatten - Ombre ammonitrici
Too Much Johnson
ASSAGO
15.30-17.50-20.20-22.30
17-19.45-22.30
15-17.30-20-22.30
15-17.30-20.10-22.30
15.30-17.30
19.50-22.30
15-17.30-20-22.30
VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960
American Sniper
18.30-21.30
Minuscule, La valle delle formiche perdute
14.10-16.20
Exodus: Dei e Re
15.50-19.10-22.25
John Wick
14.45-17.35-20.10-22.35
Il nome del figlio
15.00-17.30-20.00-22.20
Asterix e il regno degli Dei
14.50-17.20
L’amore bugiardo - Gone Girl
22.15
The Water Diviner
19.45
15.00
17.00
19.00
21.15
11.00
HINTERLAND
15.00
17.00-19.10-21.15
VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103
American Sniper
Exodus: Dei e Re
La teoria del tutto
Il nome del figlio
Asterix e il regno degli Dei
L’amore bugiardo - Gone Girl
John Wick
Boyhhoodd
15.10-18.40-22.00
Still Alice
15.15-17.40-20.00-22.20
Italo
11.25-14.35-17.00
Sei mai stata sulla Luna?
19.15-21.50
Big Hero 6
11.15-15.05-17.45
Exodus: Dei e Re 3D
20.30
Exodus: Dei e Re
11.05-15.00-18.15-21.30
I Cavalieri dello Zodiaco - La leggenda del Grande Tempio 14.30
John Wick
11.20
Lo Hobbit - La battaglia delle Cinque Armate
19.05-22.05
Come ammazzare il capo 2
14.45-17.15-20.05-22.45
Ouija
14.50-20.10-22.30
Paddington
17.05
Asterix e il regno degli Dei
11.20
La teoria del tutto
14.15-17.00-19.45-22.35
Sei mai stata sulla Luna?
11.10-14.30-17.15-20.00-22.45
The Imitation Game
11.15-14.30-17.10-19.45-22.20
American Sniper
16.30-19.30-22.30
Paddington
11.25-14.10-17.00
Si accettano miracoli
14.45-17.20-20.05-22.35
UCI CINEMAS CERTOSA
VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039
11.00
15.00
16.20-V.O.SOTT.
17.50-V.O.SOTT.
19.10
21.20-V.O.SOTT.
VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826
Mommy
Magic in the Moonlight
American Sniper
17.05-19.00-21.35
ELISEO MULTISALA
VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732
ARLECCHINO
19.00-21.15
14.50-16.40-19.20-21.30
VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960
I CENTRO v. Larga, 6; v. Dante, 17; c.so Genova, 27. I NORD v. S. Lopez,
3; p.le Maciachini, 24; v. Forni, 34; v.le Suzzani, 273; v. Pellini, 1; v.le Monte
Grappa, 7. I SUD c.so Lodi, 19; v. Alamanni, 2; v.le Tibaldi, 15; v. De
Ruggiero, 8. I EST p.za Duca d'Aosta, 4; v. Stradivari, 1; v.le Monza, 226; p.za
Martesana, 4; v. Atene, 2; v. Crescenzago, 36; c.so Plebisciti, 7; p.za Cinque
Giornate, 7; v. Varsavia, 4. I OVEST v. Vetta d'Italia, 18; v. Giambellino, 64;
p.za T. Olivelli, 1; v. Monte Rosa, 27; v. Paravia, 75; v. Quarenghi, 21/23; v.
R. di Lauria, 22; v. Paolo Sarpi, 62.
Turno notturno
(dalle ore 20 alle ore 8,30)
p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38;
v. R. Di Lauria, 22.
Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S,
Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania,
6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90.
Cibo ed esercito
Mostra in Triennale
MUSICA Giangilberto
Monti presenta oggi il
suo nuovo album «Opinioni da clown» presso
il «Cinema teatro Trieste» di Milano in via Pacinotti 6. Il cantautore
eseguirà live e in anteprima alcuni pezzi del
disco in uscita il 26 gennaio, tra cui Sei capace?, primo singolo estratto realizzato con la collaborazione di Nino Formicola. Si tratta, nel testo come nella musica,
di un omaggio alle atmosfere spiazzanti del
primo Jannacci. Artista
eclettico,Monti è scrittore, chansonnier e anche attore: negli anni
settanta recita con Dario Fo e Franca Rame, e
durante gli anni Ottanta
scrive testi per diversi
comici che frequentano lo Zelig di Milano.
Oggi, Cinema Trieste
Ingresso: 10 euro
La giunta arancione continua a distinguersi per il taglio dei posti auto. In viale
Teodorico,angolo via Colonna, sono stati cancellati alcuni parcheggi per allargare il marciapiede (già tutt’altro che stretto in quell’incrocio). Con il risultato di
complicare ancora di più la vita ai residenti del quartiere e agli avventori. Il
prossimo progetto prevede la «Zona 30»
estesa a tutta la Cerchia dei Navigli, ovvero tutta l’Area C: la sinistra conta di portarlo a termine entro maggio, senza pensare che ovviamente - proprio per la conformazione di molte stradine del centro
storico - è già oggi impossibile sfrecciare
nel cuore di Milano a più di 30 all’ora.
Sembra, come spesso capita, una misura spot e ideologica, pensata più per accontentare la frangia ambientalista che
per migliorare concretamente il traffico.
Il caso di viale Tunisia è eclatante: si è
costruita una doppia corsia ciclabile in
una strada frequentatissima e tagliata a
metà dai binari del tram: il risultato, dopo mesi di cantieri, è che la carreggiata
risulta strozzata e le code di auto aumentate rispetto alla sistemazione presente
prima della rivoluzione.
Lucio Poletti
e.mail
MILANO
2015. Via Lomellina: chiusa al traffico all'altezza di Viale Argonne/Largo Porto di Classe
in direzione di Viale Corsica; deviazioni sulla
tratta Viale Argonne/Via Negroli/Via
Masotto. Termine previsto: 26 Gennaio
2015. Piazza Negrelli: chiusa al traffico, nel
tratto via Rossi - via Lodovico Il Moro.
Termine: 10 febbraio 2015. Traffico difficoltoso in: Via Gallarate, Molino Dorino: traffico difficoltoso verso Pero e Tang. Ovest, per
modifica della viabilità, ambito lavori Expo
2015. Via Lodovico il Moro dir. piazza
Negrelli: traffico difficoltoso; via Lodovico il
Moro è stata posta a senso unico alternato;
Termine previsto: 10 febbraio 2015.
L’album di Monti
al cinema Trieste
Il taglio dei posti auto
L’immagine diPisapia è talmente appannata - vedi l’ultimo sondaggio di Euromedia
che lo indica al 38% dei consensi tra i milanesi - che perfino il centrodestra si augura
che alla fine del braccio di ferro con il Pd
decida di ricandidarsi. Anche perché, considerata l’incertezza e la frammentazione sul
fronte dell’opposizione, è probabile che un
candidato renziano possa avere più chance di vittoria. I partiti di centrodestra dovrebbero quindi sbrigarsi, mettere da parte
le ruggini e trovare un candidato da appoggiare. Per sfruttare anche la delusione di
chi, cinque anni fa, ha creduto in Pisapia.
Turno diurno
(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
::: appuntamenti
Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected]
Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano.
VERSO LE COMUNALI
Farmacie
UCI CINEMAS FIORI
Italo
11.20-14.30
The Imitation Game
17.05-19.40-22.20
Si accettano miracoli
11.20-14.20-17.10-19.40
Il nome del figlio
11.40-14.50-17.10-19.30
Come ammazzare il capo 2
20.15
Ouija
22.45
Asterix e il regno degli Dei
11.40-14.40-17.00
Exodus: Dei e Re
11.30-14.00-17.00-19.10-22.25
John Wick
11.40-15.00-17.30-20.00-22.30
American Sniper
11.20-14.30-17.45
Exodus: Dei e Re 3D
21.20
Sei mai stata sulla Luna?
11.20-14.30-17.10-19.50-22.35
La teoria del tutto
17.05-19.50-22.35
Minuscule, La valle delle formiche perdute
11.10-14.10
American Sniper
19.35-22.30
Big Hero 6
11.30-14.40-17.10
RASSEGNA Il Triennale
Design Museum di Milano si inserisce nel tema dell’Expo «Nutrire il
pianeta, energia per la
vita» proponendo una
riflessione sull’alimentazione dei militari. Con
la mostra Razione k, a
cura di Giulio Iacchetti
e visitabile fino al 22 febbraio, il museo porta
l’attenzione su queste
particolari confezioni
alimentari, veri e propri
oggetti di studio per il
mondo del design. Attraverso una selezione
di casi esemplari, la mostra presenta le varie tipologie di queste razioni, diversamente sviluppate da ciascun esercito, e racconta come si
sostengono i militari
quando sono impegnati sul fronte e in situazioni estreme.
Oggi, Triennale
Ingresso libero
BELLINZAGO LOMBARDO
C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445
ARCADIA
La teoria del tutto
14.30-17.10-19.50-22.35
Il nome del figlio
14.10-16.20-18.30-20.40-22.50
Minuscule, La valle delle formiche perdute
14.00-16.00-18.00
Ouija
23.00
Exodus: Dei e Re
14.40-17.50-20.00-21.10-22.20
Big Hero 6
14.50
Asterix e il regno degli Dei
15.00-17.00
The Imitation Game
14.25-19.40-22.10
American Sniper
14.35-17.20-20.05-22.40
Si accettano miracoli
17.25-20.10-22.55
Come ammazzare il capo 2
17.15-19.55
John Wick
15.10-17.40-20.25-22.45
Sei mai stata sulla Luna?
14.20-17.05-19.45-22.30
CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE
VIA TURATI, 62 - TEL. 892111
American Sniper
Si accettano miracoli
Exodus: Dei e Re
Exodus: Dei e Re 3D
Italo
L’amore bugiardo - Gone Girl
Come ammazzare il capo 2
Ouija
The Imitation Game
John Wick
La teoria del tutto
Asterix e il regno degli Dei
Il nome del figlio
Sei mai stata sulla Luna?
Big Hero 6
12.15-15.30-18.40-21.50
14.00-16.40-19.20-22.00
11.40-15.00-18.25-20.35
21.50
17.50
20.30
17.00
19.50-22.20
14.05-16.50-19.35-22.25
12.45-15.20-18.00-19.10-21.50
13.15-16.15-19.15-22.15
12.15-14.30-16.50
11.30-14.05-16.40-19.20-22.00
12.30-15.30-18.30-21.30
11.30-14.15
MELZO
ARCADIA MULTIPLEX
Il nome del figlio
La teoria del tutto
American Sniper
Asterix e il regno degli Dei
Sei mai stata sulla Luna?
Exodus: Dei e Re 3D
Exodus: Dei e Re
15.10-17.30-20.10-22.30
14.30-17.10-19.40-22.00
17.00-19.50-22.10
15.00
14.50-17.20-20.00-22.20
18.00-21.10
VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444
14.40
PADERNO DUGNANO
LE GIRAFFE
VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250
John Wick
10.40-14.40-16.40-18.40-20.40-22.40
Exodus: Dei e Re 3D
10.50-15-18.00-21.00
Asterix e il regno degli Dei
11-14.20-16.30
Come ammazzare il capo 2
18.20-20.40-22.45
Italo
16.40-18.40
Ouija
20.40-22.40
Asterix e il regno degli Dei
10.30-14.40
Sei mai stata sulla Luna?
11-14.40-17-19.20-21.40
Si accettano miracoli
11.15-15.40-18-20.30-22.40
The Imitation Game
11.20-14.50-17.20-20.30-22.45
La teoria del tutto
10.50-14-16.20-18.40-21
Minuscule, La valle delle formiche perdute 11-14.40-16.40-18.40
L’amore bugiardo - Gone Girl
20.40
Big Hero 6
11.30-15-17.30-19.40
Il ricco, il povero e il maggiordomo
22.20
American Sniper
10.40-14-16.30-19-21.30
Il nome del figlio
10.50-15-17-19-21
Exodus: Dei e Re
11-14.30-17.30-20.30
PIOLTELLO
Il dramma ebraico
al Teatro Oscar
UCI CINEMAS PIOLTELLO
VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960
Come ammazzare il capo 2
19.50-22.35
Minuscule, La valle delle formiche perdute
11.10-14.40-17.30
Il nome del figlio
11.15-13.55-16.10-18.20-20.35-22.50
Boyhood
11.00
SPETTACOLO In occasione della Giornata della memoria, il Teatro
Oscar presenta «Solo i
tuoi occhi potevano
guardarmi», di e con
Alessandro Pazzi. Lo
spettacolo tratta l’intreccio di tre vite stravolte
dall’Olocausto:un giovane ebreo, Machol, alla vigilia delle leggi razziali
scrive alla fidanzata pieno di buoni propositi; un
giovane Hitler nel 1920,
alla vigilia del suo primo
discorso al partito, scrive
un’ipotetica lettera alla
madre, morta anni prima, sul suo piano per diventare dittatore e il terzo, un’anziana signora,
Esther, ai giorni nostri
scrive una lettera alla nipote. A interpretare tutti i
personaggi sarà Alessanro Pazzi, scrittore, attore
e regista.
Il 27/1, Teatro Oscar
Ingresso: 9-24 euro
Exoddus: Dei e Re
Exodus - Dei e Re | IMAX 3D
Sei mai stata sulla Luna?
La teoria del tutto
American Sniper
John Wick
Si accettano miracoli
Boyhood
The Imitation Game
The Imitation Game
Asterix e il regno degli Dei
Sei mai stata sulla Luna?
Big Hero 6
Italo
The Water Diviner
L’amore bugiardo - Gone Girl
Ouija
Paddington
ROZZANO
15.30-19.00-22.15
11.00-14.30-18.00-21.10
11.10-14.10-17.10-20.10-22.50
11.00-14.00-17.00-19.50-22.40
11.00-13.50-16.45-19.35-22.30
11.15-14.30-17.10-19.50-22.20
11.15-14.20-17.05-19.50-22.35
14.15-18.00-21.30
11.05
17.00-19.40-22.15
11.00-14.50-17.15
19.25-22.05
11.00-14.30-17.20
11.00-14.30
20.00-22.35
19.25
22.35
11.00-14.20-17.00
THE SPACE CINEMA ROZZANO
C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
Sei mai stata sulla Luna?
14.00-16.40-19.25-22.15
Il nome del figlio
14.25-16.45-19.20-21.45
Si accettano miracoli
17.15-19.50-22.30
Paddington
14.55
Italo
14.10
Still Alice
16.40-19.05-21.30
Exodus: Dei e Re
21.00
Asterix e il regno degli Dei
14.20-16.30-18.45
L’amore bugiardo - Gone Girl
22.20
I Cavalieri dello Zodiaco - La leggenda del Grande Tempio 19.55
Big Hero 6
14.45-17.20
Ouija
15.10-17.30-22.30
Come ammazzare il capo 2
19.45
The Imitation Game
16.20-19.15-22.05
John Wick
15.00-17.25-19.55-22.25
Exodus: Dei e Re 3D
15.40-19.00-22.20
La teoria del tutto
16.10-19.00-21.55
Exodus: Dei e Re
15.05-18.20-21.40
American Sniper
15.15-18.25-21.35
SAN GIULIANO MILANESE
MOVIE PLANET
S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.)
Asterix e il regno degli Dei
Si accettano miracoli
John Wick
Exodus: Dei e Re
La teoria del tutto
Sei mai stata sulla Luna?
American Sniper
SESTO SAN GIOVANNI
C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547
14,15-16,10
18,10-20,20
22,40
16,30-19,30-22,30
14,50-17,20-19,50-22,30
14,50-17,20-19,50-22,30
14,30-17,20-19,45-22,40
SKYLINE MULTIPLEX
Il ragazzo invisibile
11.15-13.45
Still Alice
15.50-18.05-20.20-22.35
Italo
11.15
La teoria del tutto
14.20-17.00-19.40-22.20
Minuscule, La valle delle formiche perdute
11.15-13.35-15.35
The Imitation Game
17.35-20.05-22.35
Paddington
11.15-14.00
Exodus: Dei e Re
16.10-19.10-22.10
Sei mai stata sulla Luna?
14.50-17.25-20.00-22.35
John Wick
11.15-13.35-15.50-18.05-20.20-22.35
Asterix e il regno degli Dei
11.15-15.20-17.20
L’amore bugiardo - Gone Girl
19.20-22.10
I pinguini di Madagascar
11.15-14.30
American Sniper
16.45-19.35-22.25
Big Hero 6
11.15-15.00
Si accettano miracoli
17.35-20.10-22.35
Exodus - Dei e Re | IMAX 3D
11.15-15.10-18.30-21.30
CRONACA
__Domenica 25 gennaio 2015__
39
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La guerriglia di Cremona
SEGRATE (MI)
Sassi, mazze e molotov
Centri sociali e black bloc
assaltano i poliziotti
Attraversa la statale
Ucciso a 24 anni
falciato da un camion
Scontri con gli agenti al corteo no global contro Casa Pound: 9 feriti
Sfasciate le vetrine delle banche, il centro della città paralizzato per ore
::: TIZIANA LAPELOSA
■■■ Scontri e tafferugli ieri a
Cremona, per il corteo antifascista che da tutta Italia ha visto
arrivare circa duemila persone, nonché delegazioni di Rifondazione, Sel, Usb e Anpi.
Tutti riuniti per esprimere solidarietà ad Emilio Visigalli, il
50enne in coma in prognosi riservata all’ospedale di Cremona in seguito agli scontri avvenuti domenica scorsa tra gli
esponenti del centro sociale
Dordoni, di cui fa parte, e i militanti di Casa Pound.
L’appuntamento degli antagonisti, partito alle 16.20 proprio dalcentro sociale per arivare a piazza Duomo, nel giro di
mezz’ora si è trasformato in
scontro con la polizia in un crescendo di fumogeni. Un gruppo diBlack bloc romano,in abiti neri e armato di aste e bastoni fino a poco prima nascosti
negli zaini, ha tentato di prendere la testa del corteo fino a
quel momento nelle mani degli antagoinisti di Cremona,
che avevano aperto il corteo
con lo striscione «Chiudere tut-
FUMOGENI
E TAFFERUGLI
Due scatti dei momenti di
tensione vissuti ieri a
Cremona durante il corteo
dei centri sociali che ha
assaltato gli agenti [Ftg]
tii covi fascisti,Emilio resisti lottiamo con te». Il tentativo di
conquista di un gruppo di antagonisti romani, all’altezza di
viale Trento e Trieste, si è tradotto nella corsa verso la sede
inutilizzata di Casa Pound, in
via Geromini, in lanci di bottiglie e pietre all’indirizzo delle
forze dell’ordine, che hanno risposto con i lacrimogeni e con
due cariche. A questo punto il
corteo si è diviso e sparpagliato
con alcune persone dirette ver-
so piazza delDuomo e altre,ancora, verso Casa Pound. I tafferugli sono proseguiti fino a sera
in piazzale della Stazione, con
un’altra carica, nei pressi di Casa Pound,in via Dante, dove sono state sfasciate le vetrine delle banche. Bloccato per 15 minuti anche il treno in partenza
per Milano e distrutta la vetrina della sede della polizia locale. Bilancio: nove feriti, tra cui
quattro agenti, e due intossicati.
Niente a che vedere con
quel «corteo responsabile» di
cui aveva parlato la moglie di
Visigalli alla vigilia della manifestazione. Del resto fin da subito
siera capito che quello degli antagonisti non sarebbe stato un
corteo pacifico. I timoridi istituzioni e forze dell’ordine si sono
rivelati fondati. In previsione
della manifestazione, quindi,
la città si era attrezzata. Eliminati dalle vie del centro storico
interessate alpassaggio del cor-
teo tutti i cestini dei rifiuti ed è
stato fatto scattare il divieto di
sosta della auto in centro. L’invito ad abbassare le saracinesche e a coprire le vetrine per
evitare che venissero imbrattate o danneggiate, è stato invece
rivolto ai commercianti. E ieri
mattina l’atmosfera in centro,
raccontano i residenti, era spettrale per lasciar esprimere gli
antagonisti.
Dura la reazione di molti cremonesi e durissima la posizione di Matteo Salvini: «Cremona è stata ostaggio di violenti e
centri sociali. Gente che “manifestava” con caschi,mazze e bastoni», ha scritto sul suo profilo
Fb, «sono contro ogni tipo di
violenza e per la libertà dimanifestare da parte di tutti, ma certa gente dovrebbe essere fermata e arrestata».
Studiava
architettura
all’università, giocava come difensore, con la fascia da capitano, nella
Pantiglianese calcio, Prima categoria. La sua vita
si è spezzata a 24 anni, sulla Rivoltana, nei pressi dell’Idroscalo, falciato, si ipotizza, da un mezzo pesante, che non si sarebbe accorto dell’impatto. Alessandro Gioia, così si chiamava, venerdì scorso aveva trascorso la serata con
due suoi amici in un ristorante McDonald’s del Luna Park. Un incontro tra
amici che si è protratto fino all’alba e fino a che
Alessandro si allontana
dal gruppo, forse per fare
una passeggiata, scavalca
il guard rail che divide la
Rivoltana e viene travolto.
Immediati i soccorsi sulla
bretella che collega la tangenziale con la nuova Brebemi. Il colpo alle 5.45, in
un’area poco illuminata e
su una strada a scorrimento veloce. Per questo i carabinieri della compagnia di San Donato ipotizzano che si sia trattato di
un episodio accidentale e
che l’autista non si sia accorto dell'impatto. Ma ci
si chiede anche perché
Alessandro, da tutti descritto come una persona
meravigliosa, abbia deciso di scavalcare la recinzione.
__Domenica 25 gennaio 2015__
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