9 771591 042007 50125 Domenica 25 gennaio 2015 ANNO L NUMERO 21 EURO 1,40* Mille ingressi l’anno con documenti falsi Malpensa, via libera ai terroristi MentreTripoliammetteche itagliagoledellaLibia controllanoiltrafficodeiclandestiniversol’Italia,siscopreun’altraclamorosa falla nel sistema di sicurezza: mancano poliziotti,all’aeroporto chi dovrebbe essere arrestato viene solo denunciato.E poi si dilegua VIENI A TROVARCI ANCHE SUL SITO di MAURIZIO BELPIETRO Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni non è un uomo particolarmente noto per il coraggio, prova ne sia che in oltre sessant’anni, quattordici dei quali trascorsi in Parlamento, fino a ieri nessuno si era mai accorto di lui. Inspiegabilmente, qualche giorno fa, il numero uno della Farnesina ha però dimostrato di avere fegato, dichiarando pubblicamente che tra i profughi in arrivo in Italia si possono nascondere anche dei terroristiislamici. Nulla di sconvolgente, almeno per noi che da tempo segnaliamo il pericolo, ma qualcosa di rivoluzionario per un ministro appartenente ad un governo che ha deciso di mettere la sordina ai rischi di infiltrazioni degli integralisti. Infatti, dopo aver dichiarato ciò che è ovvio e cioè che l'Italia non è in grado di controllare che intenzioni abbiano le persone giunte sulle nostre coste, Gentiloni si è subito pentito, rimangiandosi ciò che aveva appena detto e assicurando che chi sbarca nel nostro Paese non è pericoloso e dunque non c’è motivo di allarmarsi. Dichiarazioni alla camomilla che fanno il paio con quelle degli inquirenti incaricatidi occuparsi della rivolta nel carcere di Padova. Nonostante alcuni agenti penitenziari abbiano rischiato di fare la fine di alcuni ostaggi dell’Isis e alcuni abbiano dovuto ricorrere alle cure dei sanitari,gli investigatori si sono affrettati a rilasciare ricostruzioni rassicuranti. Poco importa che i rivoltosi inneggiassero allo stato islamico e neppure che con il temperino in mano gridassero «Allah è grande», al pari dei vari Kouachi e Coulibaly. Ciò che conta è rasserenare gli animi e rinviare il più possibile l'adozione di misure di sicurezza. I controlli, si sa, spaventano e generano domande sui pericoli cui si va incontro (...) segue a pagina 3 Obama addestra in Siria cinquemila futuri jihadisti di GIANANDREA GAIANI a pagina 4 Da Jobs Act a VeryBello Così il governo ci rende ridicoli di GIAMPAOLO PANSA La ditta dei Due Premier Un regime che spaventa La crisi politica italiana avanza a grandi passi. Procede con gli stivali delle sette leghe, dunque risulta persino più veloce del suo attore numero uno, Matteo Renzi. Lo sfacelo dei nostri partiti ci fa toccare record mai conosciuti prima. Da qualche giorno abbiamo in casa un mostro che non esiste in nessun’altra nazione del mondo: il governo dei due Premier. Al ragazzone fiorentino si è aggiunto il vegliardo di Arcore, Silvio Berlusconi. (...) di FRANCESCO BORGONOVO A questo punto sarebbe sacrosanto scegliere come presidente della Repubblica Francesco Rutelli, perché alla fine dei conti è la figura più rappresentativa dell’Italia di oggi. Non tanto per la sua carriera (...) segue a pagina 11 segue a pagina 9 Apertura dell’anno giudiziario Troppo potere ai pm: lo dicono anche i giudici di FAUSTO CARIOTI di CARLO PELANDA di ATTILIO BARBIERI Il Pil italiano 2015 crescerà solo di un misero 0,4% come ora previsto oppure il megastimolo della Bce potrà produrre una crescita maggiore? Sintetizzo qui una prima simulazione fatta dal mio gruppo di ricerca. Fino a mercoledì scorso c'erano dubbi sull'effetto (...) Questa domenica 25 gennaio potrebbe riservare parecchie sorprese. Non solo politiche. Il vento anti euro che spira da Atene minaccia di cambiare parecchio la geografia finanziaria oltre che politica del Vecchio Continente. Non è detto che si verifichi il terremoto temuto (...) Sembrava un pistolotto accademico, di quelli che certi magistrati orfani di cattedra universitaria rifilano alla platea nelle occasioni istituzionali, come appunto l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Anche il titolo che Giovanni Canzio aveva dato a quella parte della sua relazione pareva fatto apposta per ottundere i sensi: «Il “tempo” e la “giustizia” fra rito mediatico e processo». Invece, sorpresa: c’è più critica dei vizi delle toghe nelle parole che il presidente della Corte d’Appello di Milano (...) segue a pagina 6 segue a pagina 7 segue a pagina 13 Doccia scozzese sull’Europa Ecco che cosa succede Il «bazooka» di Draghi può valere un punto di Pil se in Grecia vince Tsipras Il circo mediatico per i domiciliari? Ipocrita e dannoso Dal pugno ai conigli ai nuovi cardinali: crescono i dubbi Corona merita il carcere, non certi «amici» Pure i bergogliani sconcertati da Bergoglio di SELVAGGIA LUCARELLI di ANTONIO SOCCI Conosco Fabrizio Corona. Come tutti quelli che l’hanno conosciuto prima che finisse in carcere, sono stata allo stesso tempo vittima del suo fascino e della sua inaffidabilità. Fabrizio è un entusiasta, un incantatore e sa essere molto simpatico, specie quando spiattella verità imbarazzanti su se stesso e sugli altri, tradendo * Con: "IL PICCOLO PRINCIPE" € 7,00. un’amoralità tutto sommato cristallina. Fabrizio però è anche altro. È, come chiunque lo conosca sa, una persona totalmente inaffidabile. È vero che è un ragazzo molto educato, come qualcuno ci tiene a sottolineare, ma è un’educazione di forma, perché saluta, sorride e stringe la mano, ma poi non esita a non rispettare la parola data, a eclissarsi (...) segue a pagina 17 Ci sono due insistenti messaggi che mi arrivano da Oltretevere. Il primo è questo: «Al Conclave è successo di tutto». Questa voce c’entra - lo vedremo dopo - col secondo messaggio che filtra: «Ormai abbiamo le mani nei capelli». Una battuta pronunciata da chi era, all’inizio, «bergogliano» e che riguarda il recente viaggio in Asia, ma non solo. In questi giorni ci sono stati scivoloni papali che hanno fatto clamore e scandalo: quello sul «pugno» a chi dice una brutta parola «alla mia mamma» (incredibile commento alla strage di Parigi per le vignette). E quello sui cattolici che fanno figli «come conigli» (che non è solo una battuta (...) segue a pagina 16 Prezzo all’estero: CH - Fr 3.50 / MC & F - € 2.40 2 PRIMO PIANO __Domenica 25 gennaio 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ emergenza immigrazione LA DIFFERENZA Per il sindacato servono i lettori ottici per rilevare l’autenticità dei certificati, che sono la norma perfino in Albania e nella Repubblica Dominicana Millepassaportifalsi Ma a Malpensa non arrestanonessuno Ogni anno nello scalo milanese arrivano centinaia di stranieri con documenti taroccati.Per legge dovrebbero finire in manette però manca ilpersonale e se la cavano solo con una denuncia.La polizia attacca:non è l’unico caso ::: MATTEO PANDINI ■■■ Mille persone all’an- ra. Lo scalo di Varese imbarca acqua, ma anche in altri aeroporti la situazione è preoccupante. È sempre il sindacato di polizia ad alzare la voce. Mancano i lettori otticiper i passaportielettronici, tanto per cominciare. L’ha ripetuto il segretario nazionale Ugl Valter Mazzetti. Che chiosa: questi aggeggi sono diffusi in Paesi come l’Albania o la Repubblica Dominicana. In Italia, no. Sono troppo pochi. Se ci fossero, «controlleremmo anche il tempo di permanenza all’estero degli stranieri regolari e magari potremmo anche verificare quanti, in possesso del permesso di soggiorno, vengono in Italia solo per usufruire della sanità» conclude Mazzetti. ::: LA SCHEDA GLI SBARCHI no - quasi tre al giorno Il ministro degli Esteri, Gentipiombano all’aeroporto di loni, ha ammesso che tra gli Malpensa con documenti extracomunitari che arrivafalsi, ma anziché le manette no in Italia sui barconi potrebbero esserci dei terroristi sibeccano una semplice deislamici. Il pericolo aumenta nuncia a piede libero. «In perché l’Isis ha preso il contempi di allarme terroritrollo di gran parte della Lismo, è una falla gravissima bia nella sicurezza» spiega il sinA MALPENSA dacato di polizia Ugl che ha Il sindacato di polizia Ugl ha sollevato il caso. La vicenda denunciato i pochi controlli ha dell’incredibile. Gli strain parecchi aeroporti italiani. nieri che atterrano nel seA Malpensa vengono pizzicati ogni anno circa 1000 condo hub italiano e vengostranieri con documenti falno pizzicati con passaporti Non è finita. Tensione pu- che di notte la situazione è si: non vengono arrestati ma taroccati, «vengono semplire a Venezia, terzo scalo del monitorata solo da un apdenunciati a piede libero cemente invitati a presenPaese per numero di pas- puntato scelto. E non è mai tarsi, due giorni dopo, all’ufseggeri in transito, dove no- stata attivata la squadra di GLI ALTRI CASI Secondo la polizia, a Veneficio stranieri per l’identifinostante le promesse e gli esperti per gestire eventuali zia manca il personale. E cazione o l’espulsione» racannunci mancano uomini. emergenze. troppi scali non avrebbero il conta Manuel Brignoli, seGli aerei sono stracolmi ma La fotografia della situalettore ottico per verificare gretario regionale Lombari controlli latitano. Tanto zione è scattata dal solito l’autenticità dei documenti dia dell’Ugl Polizia di Stato. Che aggiunge: a Varese, il personale che dovrebbe gestire la faccenda è ridotto all’osso.Il che moltiplica i problemi e i disagi. Ma il succo è che - per esempio - un potenziale estremista islamico arrivato in Italia con le L’«Espresso» rivela: prima sbarcano, poi scappano. E noi spendiamo miliardi per l’accoglienza peggiori intenzioni, se pizzi::: CATERINA MANIACI venendo dopo gli sbarchi continui 2,288 miliardi di euro. Voce per vocato non finirebbe in cella di immigrati. neanche per sbaglio. Gli dice, per vitto e alloggio nel 2014 sono ■■■ Sono almeno centomila, un Intanto, ci sono le cifre ufficiali. stati spesi 483,251 milioni di euro; rebbero più o meno così: esercito di «fantasmi» che è sparpa- Nel 2014 ben centomila dei 170mila per i Centri di identificazione ed «Vada in questura, poi le digliato per l’intera Penisola e di cui profughi arrivati in Italia «sono espulsione 36,500 milioni di euro. ranno se deve lasciare il Panon si sa quasi nulla, tranne che, scomparsi da ongi forma di monito- Per l’operazione «Mare nostrum» ese e con quali modalità». pur essendo invisibile e pressocchè raggio»,si legge nel reportage. Si trat- 117,500 milioni di euro. Guardacaso, proprio due sconosciuto, esiste eccome. È l’eser- ta, appunto, di fantasmi di cui non giorni fa una notizia è rimMa lo si sapeva: l’emergenza è ricito dei clandestini che si sa più niente, «nella maggioranza sultata davvero un buon affare. Le balzata su tutti i arrivano sulle nostre co- dei casi, nemmeno la vera identità: vie per sopperire alle urgenze delgiornali italiani. ste, vengono portarti soccorsi in mare e contati, una volta l’immigrazione massiccia sono infiAll’aeroporto di dentro i centri di acco- arrivati a terra sono stati lasciati fug- nite e i soldi a disposizione sono, coCatania, un alglienza, ma poi scappa- gire». Quasi sempre prima di essere me abbiamo visto, un bel mucchio. banese con dono, scompaiono, di loro identificati. Viene racconatto quel Le cooperative gestiscono molto, cumenti falsi è non si sa più nulla. E di- che succede, ad esempio, nel Cara ma non tutto. E poi fioriscono i ricostato fermato re che per accoglierli in di Bari, il Centro di accoglienza per veri «urgenti» in hotel, agriturismi, dalle forze delItalia vengono bruciati richiedenti asilo. In un giorno come bed and breakfast, persino officine, l’ordine. Voleva milioni di euro. Il feno- tanti altri, si possono vedere «decine che sono piene di richiedenti asilo, imbarcarsi per meno era abbastanza e decine di stranieri che fuggono a con rimborsi giornalieri dai 30 ai 35 Londra. Dai evidente già anni fa, poi ogni ora del giorno e della notte». euro a persona.In una rete che avcontrolli sono lo scandalo di Mafia Ca- Proprio sotto gli occhi dei militari volge, in pratica, tutta Italia, da Sud emerse due copitale ha fatto spalanca- che fanno la ronda. succe. La pria Nord. Una lunga scia di soldi e di re gli occhi di tutti dinanDel resto, le crisi nell’area del Me- gente inghiottita nel nulla. L’Espresma: aveva una «L’Espresso» in edicola zi a quanto può diventa- diterraneo e l’operazione «Mare no- so racconta anche una vicenda di pen drive con fore lucroso e appetibile l’«affare del- strum» hanno quasi triplicato gli ar- Gorizia, già definita la Lampedusa tografie che lo immortalaval’accoglienza» in Italia. Tanto che la rivi: 170.816 profughi nel 2014, co- dell’Est, per dimostrare come «nelno con kalashnikov, oltre criminalità organizzata, insieme ad me si diceva prima, rispetto ai l’industria dei rifugiati tutto è possiad altri passaporti falsi. La un nutrito esercito di insospettabili - 64.261 del 2011. Per questi ingressi, bile. All’inizio sell’inverno a Gorizia, seconda scoperta è che poda politici, amministratori locali, per questa accoglienza,che si tradu- provincia con decine di caserme da chi giorni prima era stato presidenti di cooperative, a sempli- ce - in massima parte - nel raccoglie- anni deserte, la prefettura ha pagato beccato per lo stesso motici impiegati comunali, e via dicen- re le persone nei centri, lasciarle lì come dormitorio un’officina:umidivo in un altro aeroporto del do - ci hanno messo le mani sopra. per mesi e anche anni, senza che tà, materassi per terra, riscaldamenBelpaese. Cioè Malpensa. Ora un ampio reportage pubblicato facciano niente, tranne mangiare e to scarso, 25 euro per persona e 70 Eppure era riuscito subito a dal settimanale L’Espresso, e firma- dormire, abbiamo speso cifre da ca- profughi che al fortunato proprietauscire dall’impiccio, tanto to da Fabrizio Gatti, mette in luce pogiro: dal febbraio del 2011 fino al rio hanno reso 1.750 euro al giorno. da dirigersi in Sicilia e ritendettagliatamente quello che sta av- dicembre 2014 qualcosa come Una velocità di 73 euro l’ora». tare la fuga verso l’Inghilter- Centomila spariti in Italia Clandestini in fuga di fronte ai militari sindacato di polizia, che ricorda come lo scalo veneziano abbia parecchi collegamenti internazionali. Che la situazione sia preoccupante lo confermano anche i magistrati. All’inaugurazione dell’anno giudiziario,il procuratore generale facente funzioni di Roma, Antonio Marini, ha sottolineato: «È auspicabile l’istituzione di una Procura nazionale antiterrorismo, che sembra in arrivo, al fine di rendere più efficace il coordinamento delle indagini non solo a livello nazionale ma soprattutto a livello internazionale». Questo, ha continuato, perché «una strategia d’indagine efficace non può prescindere dalla costituzione anche di una banca dati nazionale analoga a quella realizzata per la criminalità mafiosa». Il pg di Roma ha poisottolineato anche «la necessità di rafforzare gli strumenti normativi in materia di terrorismo, elaborando nuove norme che sembrano in arrivo, come annunciato dal ministro dell’Interno». Come se non bastasse, le ultime notizie confermano che l’Isis ha messo radici solide pure in Libia, da dove riuscirebbe a controllare le partenze dei barconi diretti (anche) verso le coste italiane. Un pericolo concreto. Ammesso a denti stretti pure dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni: «Il rischio c’è» ha sibilato l’altro giorno mentre dal Viminale s’affrettavano a fare i pompieri. L’esecutivo ha annunciato misure anti-terrorismo più severe. Ma non se n’è fatto ancora nulla. Mancano i soldi. 3 PRIMO PIANO __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it L’ASSURDITÀ Ci teniamo extracomunitari con nomi fittizi perché non possiamo rispedirli a casa loro: problemi d’organico. Ma così siamo costretti a sperare nella sorte... emergenza immigrazione Così facciamo entrare i terroristi Non solo le coste: adesso scopriamo che anche i nostri aeroporti sono presi d’assalto dai clandestini In questo modo rischiamo di accogliere potenziali kamikaze. Il governo cosa aspetta a intervenire? ::: segue dalla prima MAURIZIO BELPIETRO Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Quest’ultimo ha preso il posto di Federica Mogherini, andata in Europa [Ansa] il graffio Fedez [Olycom] Prendiamo le distanze «Mi sento un po’ fuori luogo, come Gasparri a un twitter award». Così Fedez ha esordito ieri sul palco del M5S. Il noto rapper ha poi parlato di islam: «Prima di chiedere ai musulmani di prendere le distanze dagli autori della strage di Charlie Hebdo,dobbiamo chiedere agli italiani di prendere le distanze dalle stragi di mafia e dagli scandali come quello di Mafia capitale. Dirò una cosa impopolare ma il più grande nemico dell’Italia sono gli italiani». Certo, oltre che dalla mafia, gli italiani dovrebbero prendere le distanze anche da Fedez. (...) se non si cambia: dunque meglio sopire rischi e preoccupazioni. Peccato che la strategia della distensione, che poi è l’anti camera di quella della sonnolenza, ieri abbia incontrato un improvviso ostacolo. Il presidente dell’Assemblea Costituente di Tripoli, cioè il rappresentante di ciò che resta del tentativo di esportare in Libia la democrazia, Ali Tarhouni, ieri ha dichiarato che l’Isis, o per meglio dire la succursale dei tagliagole di Al Bhagdadiaperta dalle parti di Bengasi, organizza gli sbarchi provenienti dalla Libia. Secondo l’uomo politico, cellule di terroristi islamici addirittura guiderebbero il traffico dei profughi provenienti dalle vicine coste di Tripoli. In pratica, secondo l’ex ministro delle Finanze e del petrolio, con i barconi oltre a migliaia di persone affamate e impaurite che fuggono dai loro paesi, rischiamo di portarci in casa anche qualche kamikaze pronto ad immolarsi per la causa del Jihad. Più o meno quel che aveva detto l’altro giorno Gentiloni, il quale però se l’era immediatamente rimangiato,smentendo ciò che gli era scappato di dire e assicurando agli italiani che l'approdo dei barconi carichi di immigrati non costituisce alcun rischio per la sicurezza nazionale. Va da sé che le cose non stanno così. Ad ogni buon conto,mentre Gentiloninega ciò che ha detto il giorno prima,gli segnaliamo un altro possibile accesso per i terroristi. Questa volta non ci sono di mezzo i barconi e i profughi che giungono via mare, bensì gli stranieri che entrano regolarmente in Italia pur essendo in possesso di documenti falsi. Secondo la denuncia del sindacato di polizia, ogni anno a Malpensa sbarcano dagliaerei circa mille persone che non sono in possesso di regolari documenti d’ingresso. Tuttavia, invece di essere arrestati all’istante perché esibiscono documenti falsi (così come prevede il codice di procedura penale), i suddetti signori vengono denunciati a piede libero. In pratica, vengono accolti in Italia con la sola raccomandazione di presentarsi di lì a qualche giorno di fronte all’autorità. Ovviamente non tutti lo fanno, ma anzi in molti si ren- dono uccel di bosco, così non si sa più dove rintracciarli. Probabilmente quelli che fanno il loro ingresso di straforo, provvisti di carte d’identità e passaporti tarocchi, non sono tutti terroristi ma semplici clandestini. Però fra gli stranieri che non avendo i requisiti ven- gono comunque accolti ci potrebbe essere anche un terrorista e dunque la falla nel nostro sistema di sicurezza non solo allarma il sindacato di polizia, ma allarma pure noi, in quanto ci fa capire come funzionano certe cose in Italia. La giustificazione del perché nonostante la legge lo pre- veda i clandestini non vengano immediatamente arrestati è disarmante: carenza di personale. Dunque, non disponendo di poliziotti che prendano in consegna chi esibisce documenti falsi gli spalanchiamo le porte, confidando nel fatto che una volta accolto lo sconosciuto non imbracci qualche arma e non decida di intraprendere la sua guerra santa. Insomma, ci affidiamo allo stellone d’Italia, sperando che il clandestino non ci faccia veder le stelle. Augurandoci che Dio ce la mandi buona. [email protected] @BelpietroTweet PUGNO DURO Vienna apre un numero verde anti-jihadisti Resta alta l’attenzioen per gli sbarchi sulle coste italiane [LaPresse] L’avanzata estremista Sono i tagliagole dell’Isis a gestire i barconi dalla Libia ::: ROMA ■■■ Il nuovo allarme arriva dalla Libia: i terroristi dell’Isis, che hanno ormai guadagnato posizioni su posizioni dentro il Paese dilaniato dalla guerra civile, sono in grado di controllare la costa e, di conseguenza, le varie ondate di profughi che da quelle coste si riversano su quella italiane. Insomma, tra i profughi disperati e in fuga dagli orrori di quel conflitto, ci possono essere «cellule» o «lupi solitari» comunque pilotati dall’Isis. Lo ha dichiarato chiaro e tondo Ali Tarhouni, presidente dell’Assemblea costituente della Libia. Un allarme inquietante, se poi si mette in relazione con quanto aveva dichiarato, qualche giorno fa, proprio il nostro ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ossia che esistono «infiltrazioni di terroristi» negli sbarchi dei profughi. Poi il ministro aveva fatto marcia indietro, mentre Angelino Alfano, ministro dell’Interno, aveva ribadito che «non esiste questo tipo di pericolo», anche se l’allerta terrorismo, nel nostro Paese, resta altissimo. Ora però ci sono le dichiarazioni di Tarhouni, nonchè varie e accurate ricostruzioni giornalistiche che fanno pensare che le parole di Gentiloni non fossero precipitose. Tutt’altro. E c’è chi chiede al numero uno della Farnesina di andare in Parlamento a spiegare come stanno realmente le cose. «Dalla Libia giungono notizie inquietanti. Tra i profughi che sbarca- no sulle nostre coste, stando a quanto dice l’attuale presidente della Assemblea costituente della Libia, potrebbero esserci stati dei terroristi, gli stessi che sono giunti fino alle coste libiche da dove partono i barconi diretti in Sicilia. Il ministro Gentiloni deve venire subito in Parlamento e dire finalmente la verità, senza patetiche marce indietro come ha fatto qualche giorno fa quando aveva ammesso il pericolo. L’allarme infiltrati è ormaiuna certezza».Lo chiede Maurizio Gasparri,senatore di Fi. «Siamo», sottolinea Gasparri, «in pericolo terrorismo continuo. Vogliamo sapere cosa sta facendo il governo italiano per la nostra sicurezza». Guardando a quello che succede in Libia, in effetti, le parole del politico tunisino appaiono del tutto verosimili. Perchè l’Isis continua a guadagnare posizioni, in Libia: da Bengasi, hanno continuato la loro marcia verso ovest, nella zona di Sirte e quindi di Misurata. Aggirata la capitale Tripoli, almeno per il momento,truppe di jihadisti hanno occupato Sabrata e il porto di Harat az Zawiyah, che è sempre stato uno scalo importante per traffici e commerci. Da quel punto oggi partono quasi tutte le imbarcazioni di migranti diretti a Malta, Lampedusa o la Sicilia, zona appunto ormai sotto il controllo dell’Isis. Il governo italiano ha già varato alcune misure antiterrorismo, compresa la disponibilità a concedere il permesso di soggiorno agli stranieri in grado di fornire informazioni utili per contrastare eventuali atti di terrorismo. C.MA. Un ricco pacchetto, frutto della volontà di preparare il Paese alla sfida del terrorismo di matrice islamica, è stato approvato da Vienna dopo i fatti di Parigi. Il governo austriaco ha annunciato di aver raggiunto un accordo per una serie di misure anti-Isis. Qualche altro dettaglio sul «Sicherheitspaket» è stato snocciolato dal cancelliere Faymann (Spö) e dal suo numero due, Mitterlehner (Övp). Hanno parlato di un investimento tra i 260 e i 290 milioni di euro tra l’anno in corso e il 2018. Il pacchetto prevede l’assunzione di esperti a disposizione del ministero degli Interni. Ventinove milioni saranno invece per dotare di equipaggiamento adeguato agenti e forze di sicurezza, da elmetti a giubbotti anti-proiettile fino a nuove armi e cinque nuovi mezzi corazzati. Cinque milioni di euro saranno stanziati per i sistemi di sorveglianza video da installare in punti strategici, 34 in funzione di rafforzamento dei sistemi di sicurezza informatica. Venticinque sono invece quelli assegnati alla protezione dei sistemi It del ministero dell’Interno e delle reti informatiche governative, tredici quelli per creare reti di comunicazioni sicure in caso di emergenza, sedici i milioni da erogare per creare centri di addestramento per le forze speciali di polizia e per il miglioramento delle difese degli edifici pubblici. Infine, è stato reso noto che sono state ben 115 in soli 50 giorni le chiamate al numero verde della chat anti-estremismo lanciata da Vienna un mese e mezzo fa. 4 PRIMO PIANO __Domenica 25 gennaio 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ questo è l’islam COME I KOUACHI Un piano da 500 milioni di dollari che coinvolgerà 400 consiglieri militari Usa. E se avrà successo, Washington pensa ad altri 10mila mujaheddin Obama incorreggibile: addestra 5mila jihadisti Mentre l’Europa si preoccupa dei foreign fighters, gli Usa armano nuovi miliziani da inviare in Siria. I candidati selezionati da Turchia e Qatar... ::: GIANANDREA GAIANI ■■■ Se non ci fossero di mez- che molti di quei «foreign fighters» di cui l’Europa sembra oggi così preoccupata. Non sembrava esserlo però quando i volontari del jihad partivano dal Vecchio Continente per combattere Assad uccidendo militari e civili sciti e cristiani in Siria. Si trattava di jihadisti già ben noti ai servizi di sicurezza europei, come emerge chiaramente oggi, ma li abbiamo lasciati partire, addestrarsi e combattere salvo poi preoccuparcene oggi che personaggi come i fratelli Kouachi tornano «a casa» importando il jihad nelle nostre città. Autogol non certo nuovi per l’Occidente. Tanto per fare un esempio, Washington addestrò ed equipaggiò negli anni scorsi 4 reparti antiterrorismo in Mali tre dei quali passarono dalla parte di al Qaeda mentre il quarto tentò di rovesciare il governo. Nonostante Miliziani dell’Esercito siriano libero a Kafar Zita (Hama) [LaP] tutto questo nessuno oggi contesta il piano americano che «sfornerà» altri 5 mila guerriglieri sunniti che verranno selezionati da turchi, sauditi e qatarini sicuramente tra laici, liberali e sinceri democratici. I miliziani verranno addestrati e armatialla perfezione dai mi- zo le tante vittime del terrorismo islamico verrebbe quasi da ridere per l’incapacità dell’Occidente di imparare dai suoi errori, che sono davvero tanti in fatto di contrasto ai jihadisti. Al vertice della Coalizione di Londra nessuno dei Paesi europei così preoccupati per il terrorismo jihadista dopo gli attacchi di Parigi sembra aver chiesto spiegazioni agli Usa per il programma varato dalla Casa Bianca che addestrerà nuovi potenziali terLa Casa Bianca ha reso noto roristiislamici. Un piano finanche il presidente, Barack Obaziato con mezzo miliardo di ma, accorcerà la sua visita di dollariche vedrà 400 consiglieStato in India che inizia oggi. ri militari delle forze speciali Domaniassisterà alla parata miamericane addestrare in Turlitare delGiorno della Repubblichia, Giordania e Arabia Sauca oltre a incontrare il premier dita 5mila miliziani dell’EserciNarendra Modi. Martedì però to Siriano Libero (Esl), definiti ha annullato la visita insieme al«moderati» e da qualche inla moglie Michelle al Taj guaribile ottimista persino «fiMahal. La coppia presidenziale lo occidentali». Fa sorridere americana infatti prenderà l’Air sentire il portavoce del Pentaforce one per volare alla volta di gono, l’ammiraglio John KirRiad. Nella capitale saudita, il by, affermare che i miliziani leader della prima potenza addestrati in cooperazione mondiale conoscerà il nuovo con Arabia Saudita, Qatar e monarca, Salman bin AbdelaTurchia dovranno muovere ziz bin Saud, e gli porterà perguerra allo Stato Islamico. Fa sonalmente le condoglianze ridere perché l’Esl combatte il per la morte del fratello, re Abregime di Bashar Assad, che è dullah. Obama pare non veda l’unico vero avversario milital’ora di inginocchiarsi anche dare del Califfato in Siria, e penvanti al nuovo sovrano. sare che i suoi miliziani addestrati dai Berretti Verdi americani rinuncino alla guerra al regime di Damasco è illusorio. Ridicolo poi ritenere che turchi, sauditi e qatarini sostengano davvero la guerra contro l’IS quando i loro leader dichiarano che l’obiettivo è abbattere Assad. Infatti se la Coalizione in Iraq ha ottenuto Dagli archivi libici spuntano lettere sull’alleanza fra gli 007 inglesi e quelli del Colonnello qualche successo contro il Ca::: LEONARDO PICCINI di Gheddafi e i servizi inglesi, strinsero sarebbero anche un bimbo di soli sei anliffato non altrettanto si può diuno stretto legame e una forte coopera- ni e una donna incinta. Una volta giunti re in Siria dove i jihadisti conti■■■ L’intervento anglo-francese in Li- zione durante tutto il governo di Tony a destinazione, tutti sono stati soppressi. nuano ad avanzare. Negli ultibia e la rivoluzione anti regime del 2011, Blair. Il premier laburista spinse perso- I fatti sarebbero avvenuti tra il 2004 e il mi due anni la gran parte delha portato il caos. Dopo la destituzione e nalmente l’MI5 e l’MI6 a fornire tutta la 2007; durante quel periodo, Tony Blair le brigate dell’Esl ha infattiadel’assassinio del colonnello Gheddafi, la loro assistenza e cooperazione al regime scrisse personalmente una lettera a rito ai ben poco moderati mosituazione nel Paese è letteralmente pre- del dittatore libico. Ma c’è di più: i servizi Gheddafi per «ringraziarlo dell’eccellenvimenti jihadisti, dallo Stato cipitata: gli attentati a politici, inglesi sarebbero stati addirittura coin- te cooperazione tra le agenzie antiterroIslamico ai qaegiudicied esponenti dei servi- volti in una serie di operazioni clandesti- rismo dei nostri due Paesi». La lettera disti del Fronte zi segreti sono ormai all’ordi- ne congiunte con i servizi libici, parteci- era indirizzata al «Caro Muammar» e si alNusra,portanne del giorno. Il governo cen- pando al sequestro e alla tortura di dissi- chiude con un «Tanti auguri, tuo per do con sé le motrale non controlla nemem- denti e oppositori al regime del dittatore sempre, Tony»; è conservata negli archiderne armi riceno più i quartieri centrali del- libico.Secondo queste fonti documenta- vi libici ed è uno dei documenti più intevute da Cia, turla capitale e pocchi giorni fa è li, l’MI5 e l’MI6, sarebbero responsabili ressanti a dimostrazione della complicichi, arabi del stato perfino costretto a riu- del sequestro e tortura di decine di per- tà dei servizi britannici nel sequestro e Golfo e da qualnirsi sotto le tende, dopo es- sone e avrebbero addirittura invitato gli nella tortura dei dissidenti libici, rimpache Paese eurosere stato espulso dalla vio- agenti libici a partecipare a operazioni triati poi a Tripoli con le loro famiglie al peo. Migliaia di lenza delle milizie islamiste, congiunte sul suolo inglese, mettendo lo- seguito. miliziani«modedai palazzi del potere. Ma c’é ro a disposizione non solo auto e luoghi Adesso, dopo che sono emerse le rati» dell’Esl adstato un tempo in cuicuii ser- sicuri, ma anche tutta una serie di infor- complicità, sono partite le prime denundestratinei cam- Tony Blair [Ansa] vizi britannici andavano d’a- mazioni classificate. Gli agenti libici po- ce di alcuni dei sopravvissuti: sei cittadipi situati in Turmore e d’accordo con il colonnello libi- tevano perfino arruolare in territorio bri- ni libici residenti nel Regno Unito, e cinchia e Giordania da istruttori co, tanto da esserne complici in una se- tannico informatori di ogni tipo. Ma que inglesi di origine libica e somala, americani e di molti Paesi eurie innumerevole di crimini. È quanto non è tutto:i servizi diSua maestà, avreb- hanno presentato formali denunce nei ropei (anche italiani secondo emerge da una serie di documenti classi- bero rapito i famigliari degli oppositori confronti del governo britannico per inalcune indiscrezioni) combatficati ritrovati in questi giorni a Tripoli: del Colonnello, imbarcandoli poi su jet giusta detenzione, tortura e per cospiratono sotto le bandiere del secondo questi file, i servizi segreti libici diretti a Tripoli; tra questi sventurati, ci zione politica. jihad. Tra questi vi sono an- il graffio La voglia matta del presidente Gli affari sporchi di Londra Blair aiutava Gheddafi a torturare gliori corpi speciali Usa al costo di 100 mila dollari ognuno e il Pentagono conta di rinnovare il programma fino al 2017 addestrando in totale 15 mila potenziali fotocopie del fratelli Kouachi. Pronti a mettere in pratica le preziose tattiche apprese dai Navy Seal. PRIMA DELLA STRAGE Coulibaly sparò su un passante per allenarsi Aumenta il numero delle vittime di Amedy Coulibaly, l’autore dell’attentato al supermercato kosher a Porte de Vincennes il 9 gennaio. Non soltanto Clarissa Jean-Philippe, la poliziotta uccisa a Montrouge il giorno prima. Adesso gli inquirenti hanno accertato che la pistola usata dal maliano, una Tokarev 7,62, è la stessa che aveva colpito anche un podista poche ore prima. La vittima, raggiunta da 5 proiettili e incredibilmente sopravvissuta, ha fatto da bersaglio umano a Coulibaly, che su di lui ha provato l’arma della strage. Si chiama Romain, 32 anni elettricista, ed è solito correre al parco di Fontenay aux Roses. Qui, la sera di mercoledì 7 gennaio, mentre faceva jogging, gli si è piazzato davanti un uomo in macchina che, dal finestrino, ha aperto il fuoco. Prima di entrare in coma, Romain descrive l’aggressore: maschio, «con un giubbotto nero, incappucciato e la pelle chiara». Le indagini confermano che l’arma è stessa che Coulibaly ha usato nel supermercato kosher, dove sono rimaste uccise quattro persone. La pistola, con una mitraglietta, sarebbe stata acquista a Bruxelles, assieme ai lanciagranate e kalashnikov, con cui i fratelli Kouachi hanno firmato la strage a Charlie Hebdo. Ora le autorità devono chiarire il mistero della «pella chiara»: impossibile che questo particolare si riferisse a Coulibaly. Forse potrebbe trattarsi del «quarto uomo». S.V. 5 PRIMO PIANO __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it KAMIKAZE Il Califfato chiede la liberazione di Sajida al-Rishawi che cercò di farsi esplodere nel 2005 col marito. Ma sullo strano filmato diffuso ieri ci sono dei dubbi questo è l’islam Furia di Tokyo per l’ostaggio sgozzato L’altro rapito in un video mostra le immagini del morto e presenta le nuove condizioni. L’Isis propone lo scambio con una terrorista detenuta in Giordania. Abe: oltraggioso, non ci piegheremo. Ma manda una task force ad Amman ::: MAURIZIO STEFANINI ■■■ «Guardate la foto del mio compagno di prigionia Haruna massacrato nella terra dell’Isis. Eravate stati avvertiti». In un video di 2 minuti e 56 secondi inviato a sua moglie, il giornalista free lance giapponese Kenji Goto Jogo ha così annunciato che il suo connazionale e compagno di prigionia Haruna Yakawa era stato decapitato,rimproverando il primo ministro Shinzo Abe:«Non hai creduto alle minacce di morte e non hai agito entro l’ultimatum di 72 ore». Nel contempo, ha presentato la nuova richiesta dei suoi rapitori per non farglifare la stessa fine. Non servono più i 200 milioni di dollari originariamente richiesti: «Così non dovete preoccuparvi che state finanziando i terroristi». L’Isis vuole però la liberazione dell’aspirante kamikaze Sajida alRishawi, attualmente in carcere in Giordania. Una proposta che Goto definisce «facilmente realizzabile» ed «equa»: «liberatela e io sarò subito rimesso in libertà, lei al posto mio». Salutando la moglie «amatissima» e dicendo alle due figlie di sentire la loro mancanza, Kenji Goto, giornalista, mostra la foto del cadavere dell’altro ostaggio, Haruna Yukawa [Ansa] Goto conclude: «Queste potrebbero essere le mie due ultime ore al mondo. Fate che non sia così, fate in modo che Abe non uccida anche me». Ma non è chiaro se il video, molto diverso da quelli diffusi di solito dall’Isis, sia autentico. Tre vite sisono cosìincrociate nel modo più drammatico: 42 anni, sesto ostaggio a essere decapitato dall’Isis, Haruna Yukawa aveva avuto un’esistenza travagliata. Fallito il suo negozio e persa la casa, dopo essersi ridotto a vivere in un parco pubblico di Tokyo aveva cercato di uccidersi tagliandosi i genitali, ma la moglie lo aveva salvato portandolo in ospedale. Lei però due anni dopo era morta di cancro e lui aveva ripreso a fare cose strane: aveva cambiato nome su consiglio di un veggente, si era convinto di essere la reincarnazione di una principessa manciù, infine nel 2013 era entrato in un gruppo di estrema destra. Lì aveva iniziato a millantare di essere un esperto in sicurezza, quando in realtà la sua esperienza consisteva nel fatto che nel negozio vendeva militaria di seconda mano. Era però riuscito a farsi prestare un po’ di soldi, e con quelli era partito per la Siria con l’idea era di farsi un po’ di esperienza bellica e riciclarsi come addetto alla sicurezza in Somalia.Non appena arrivato era stato fermato dai ribelli dell’Esercito Siriano Libero, Esl, ma era riuscito a farseli amici, si era convertito all’islam e si era unito a loro. Presto aveva constatato di non avere alcune vocazione per il combattimento, ma in compenso lavorava negli ospedali. Il 14 agosto in uno scontro tra Esl e Isis era stato ferito a un ginocchio e preso prigioniero. Martedì l’Isis aveva pubblicato il video con l’ultimatum. «Oltraggiosa» è stata definita da Abe l’esecuzione. Anche Kenji Goto, 47 anni, è un convertito, ma al cristianesimo protestante. Giornalista free lance, a ottobre era arrivato nel territorio dell’Isis per coprire ilconflitto,cosìcome aveva fatto in precedenza in altre zone di guerra. «Non è un vostro nemico, liberatelo», aveva invocato la madre con un pubblico appello dopo l’ultimatum. «È buono e con un grande senso di giustizia. Ha girato le aree in crisi del mondo per raccontare e denunciare le sofferenze degli ultimi», aveva aggiunto Hiroshi Tamura, pastore della sua chiesa. E poi Sajida al-Rishawi, irachena. Moglie di uno dei tre kamikaze che riuscirono a farsi saltare in aria ad Amman, nel 2005, causando 57 morti. Anche lei aveva cercato di farsi esplodere, ma la sua cintura non si era attivata. Catturata dalle autorità giordane, fece un’apparizione in tv per una sorta di confessione-rivendicazione. Condannata a morte da un tribunale militare giordano, ha presentato appello ed è ora in attesa del giudizio. Ad Amman, la situazione è seguita da un team giapponese guidato dal viceministro degli Esteri Yasuhide Nakayama. 6 ITALIA __Domenica 25 gennaio 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I NOSTRI SOLDI Il governo non sprechi l’occasione Il bazooka di Draghi può valere un punto di Pil La svalutazione dell’euro sul dollaro spalancherà le porte ai nostri prodotti in America e Asia. E con i tassi giù il debito pubblico peserà meno sui conti ::: segue dalla prima CARLO PELANDA (...) della stimolazione monetaria. Si temeva che la massa di nuova liquidità generata dalla Bce fosse insufficiente, cioè attorno ai 500 miliardi: invece sarà di oltre 1.000 e senza la determinazione di un limite. Si temeva l’ennesimo ritardo: invece inizierà a marzo e i mercati ne stanno già scontando gli effetti. Poi c’è un particolare chiave. Questi timori ed altri di depotenziamento dello stimolo si basavano sull’osservazione del duro negoziato, all’interno della Bce e tra Bce e governo tedesco,sulla condivisione del rischio relativo all'acquisto di titoli di debito pubblico. Alla fine c'è stato un compromesso: il 20% dell’eurodebito avrà un rischio condiviso nel bilancio della Bce, mentre il rischio relativo al resto sarà caricato sui bilanci delle banche centrali nazionali. Il meccanismo non è ancora chiaro, ma la sensazione è quella di un contentino solo formale alla Germania perché le banche centrali nazionalisono parte dell’eurosistema che fa capo alla Bce e quindi, alla fine, il rischio sarà di fatto tutto eurocondiviso. Ciò ha impressionato in positivo il mercato perché segnala una Bce meno bloccata dalla Germania e quindi in grado di produrre fiducia e, soprattutto,di agire come prestatore illimitato di ultima istanza se la situazione lo richiedesse. In sintesi, la stimolazione è fortissima, nell’ambito di un rafforzamento della credibilità della Bce e quindi della tenuta dell’euro. Per tale motivo l’euro potrà mantenere a lungo una svalutazione competitiva in quanto il mercato non sconterà un rischio di sua dissoluzione e non scommetterà su una difesa della moneta via rialzo del cambio. Ciò è anche rilevante perché minimizza il rischio Grecia se dovessero esserci momenti di tensione tra Atene ed Ue che potrebbero riverberare sull’affidabilità percepita del debito italiano alzandone il costo di rifinanziamento. Alcuni fattori potrebbero depotenziare la stimolazione via svalutazione del’'euro. Il più importante riguarda la tolleranza dell’America all'effetto de-competitivo della rivalutazione del dollaro. La sensazione è che al- meno per un anno ci sarà certa tolleranza perché la liquidità creata dalla Bce aiuterà la crescita via pompa di capitale delle Borse globali, facilitando per questa via la ripresa americana e della domanda globale: l’America potrebbe perdere uno 0,5% di Pil, ma mantenere una crescita vicina al3% grazie al traino dell’ottimismo borsistico. Lo scenario globale potrebbe avere inversioni catastrofiche per lo scoppio di tanti focolai di instabilità geopolitica e finanziaria. Ma è più probabile che lo stimolo Bce trovi un contesto di sufficiente, pur precaria, stabilità mondiale e intraeuropea. Ciò significa che l’Italia ha davanti a se un'opportunità eccezionale per ottenere un rimbalzo della crescita superiore al previsto: a) la svalutazione dell’euro sarà marcata,dando un impulso fortissimo all’export italiano che è diretto per circa il 60% in aree non euro; b) un effetto aggiuntivo sarà fornito dal maggiore export dell’industria tedesca che utilizza componenti prodotte in Italia; c) l’euro basso attrarrà più turismo asiatico e americano, l’Expo trova l’anno giusto; d) gli investimenti in dollari in Italia saranno favoriti dalla combinazione tra vantaggio valutario e prezzi bassissimi di aziende e immobili dovuti ad un triennio di grave crisi; e) la stimolazione del credito non sarà quella sperata per la situazione di sofferenza residua del sistema bancario italiano combinata con la perdurante poca fiducia nel mercato interno, ma ci sarà più concorrenza per offrire liquidità, aumentandola ; f) il minor costo del debito pubblico libererà più risorse dal bilancio statale. Tutto questo fa prevedere una crescita 2015 che dallo 0,4% potrebbe arrivare tra lo 0,8% e lo 1,5%, considerando i freni dovuti alla coda della recessione edall'assetto depressivo del modello fiscale e regolamentare italiano. Io temo che il governo non saprà cogliere la grande opportunità e quindi porto la previsione allo 0,8%. Ma si sappia che sarebbe possibile il doppio, forse di più. E' importante segnalarlo per dare ai lettori un criterio di valutazione del governo: 1,5% sarà accettabile, meno sarà opportunità gettata via e motivo per accelerare la sostituzione. www.carlopelanda.com Gli effetti dei mini-job Boom in Germania di lavoratori poveri Dal 2008 sono cresciuti del 25%: tagliano su alimentari e riscaldamento o non pagano l’affitto ::: DANIEL MOSSERI BERLINO ■■■ In Germania ci sono 3,1 milioni di lavoratori poveri. Gente che per arrivare a fine mese deve tagliare sul cibo e sul riscaldamento. Il panorama di chi pur avendo un impiego vive attorno alla soglia di povertà è variegato: secondo l'elaborazione preparata dalla Saarbrücke Zeitung sulla base dei dati dell'Ufficio federale di statistica, a fine 2013 allo scopo di risparmiare abbastanza soldi per il cibo, oltre mezzo milione di lavoratori ha consumato un pasto intero solo a giorni alterni, in 417 mila hanno tagliato sul riscaldamento, mentre in 380 mila non ce l'hanno fatta a pagare l'affitto nei termini previsti dal contratto. L'esistenza di una larga fascia di sotto-occupatinella Repubblica federale tedesca non è una novità: lo scorso aprile Libero ne aveva parlato con Patricia Szarvas giornalista economico-finanziaria e autrice di «Ricca Germania. Poveri tedeschi» un libro-inchiesta dal sottotitolo inquietante «Il lato oscuro del benessere». La vera notizia è che il numero dei lavoratori poveri è aumentato: nel 2008 erano “solo” 2,5 milioni e l’aumento in cinque anni è stato del 25%. Quello che più colpisce è che negli ultimi 13 anniil tasso di disoccupazione in Germania si è dimezzato, passando dall’11 a poco più del 5%. Il che significa che avere un impiego non è garanzia di benessere.La ragione è semplice: nel Paese della cancelliera di ferro - che ancora l'altro ieri chiedeva a Matteo Renzi di premere sul pedale delle riforme strutturali moltissimi tedeschi hanno stipendi da fame. Basti pensare al mini-job, l’impiego che permette a chi lo ottiene di uscire dal novero dei disoccupati ma che, con 450 euro mensili, non il graffio Guerra dell’illegalità Andrea Guerra ha lasciato Luxottica a fine agosto con decine di milioni di euro come liquidazione. Ora fa il consulente a titolo gratuito allo Sviluppo Economico, pochi giorni fa ha accompagnato Renzi a Davos per presentarlo ai grandi della finanza mondiale. Ma di ritorno dalle nevi svizzere è andato al liceo Manzoni di Milano che, come recita il Corriere, è occupato per protestare contro il governo Renzi. Guerra ha chiosato che la cassa integrazione è brutta e la flessibilità è bella, peccato sia sia dimenticato di spiegare che okkupare è reato. basta certo a garantire una vita dignitosa. Tant’è che spesso i mini-jobbers cercano di cumulare due contratti per arrivare a 900 euro. E tuttavia, neppure i sotto-occupati più capaci o fortunati possono sentirsi al sicuro:la soglia di povertà è infatti fissata a 979 euro mensili. Ad assicurare la sussistenza dei lavoratori poveri ci pensa lo Stato, perché, come titola Szarvas, la Germania è ricca. Visti dall'Italia, per esempio, gli assegni famigliari sembrano di una generosità incredibile: i genitori ottengono circa 190 euro per ogni figlio. L’Istat tedesco ha reso noto che nel 2013 il settore pubblico ha speso 35,5 miliardi di euro a favore dei bambini, con un aumento annuale del 10,2%. Il problema è che in molti usano questi soldi per fare la spesa. Tenere i salari bassi, spiega Szarvas nel suo libro, permette alle aziende di tenere bassi i costi dei prodotti con cui inondare i mercati mondiali; da cui l'enorme surplus commerciale della Germania. L’ingresso dei socialdemocratici nell’ultimo governo di Angela Merkel potrebbe aver contribuito a modificare questo meccanismo. Da inizio anno tutti i lavoratori tedeschi dovranno essere pagati per legge almeno 8,5 euro l'ora. La legge sul salario minimo prevede comunque ancora esenzioni per studenti e neoassunti e la sua applicazione avverrà in modo graduale. 7 ITALIA __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: I NOSTRI SOLDI Il default minacciato dal leader di Syriza Cosa succede se vince Tsipras in Grecia Dal 2012 Atene ha spostato sul resto d’Europa il 62% del debito. Ma a rischiare di più siamo noi ::: segue dalla prima ATTILIO BARBIERI (...) a Bruxelles, Francoforte e Berlino. La quota di indecisi, alle elezioni greche, resta molto alta e può ancora ribaltare ogni pronostico. Ma lo scenario più probabile è quello di una vittoria di Syriza, il partito di Alexis Tsipras, ingegnere civile nato ad Atene il 28 luglio 1974, pochi giorni dopo la caduta dei colonnelli, ma soprattutto ex comunista. Per aggiudicarsi la mag- La domenica elettorale in Grecia inizia alle 7 locali, le 6 in Italia. I seggi chiudono alle 19. Subito dopo gli exit poll [Epa] gioranza assoluta in parlamento dovrebbe ottenere almeno il 34% dei voti, con Nuova Democrazia,la formazione del premier uscente, Antonis Samaras sotto il 27%.Per prendere la maggioranza assoluta al parlamento ellenico Tsipras dovrebbe aggiudicarsi almeno 101 seggi sui 300 totali, contando poi sul premio di maggioranza che da solo ne vale altri 50. Più verosimile che Syriza non raggiunga quota 151 seggi e quindi debba fare l’alle- anza con un altro partito. La più probabile è quella con la formazione centrista To Potami, guidata dall’ex giornalista delevisivo Stavros Theodorakis. In questo caso la posizione di Tsipras potrebbe ammorbidirsi parecchio rispetto alla minaccia di non rispettare gli accordi sottoscritti dal governo Samaras con la Troika: Fondo Monetario, Banca centrale europea e Commissione Ue. Ardua, se non del tutto impraticabile, la strada che porterebbe Ate- ne fuoridall’euro, dopo la minaccia tedesca di escludere il Paese dal quantitative easing da 1.100 miliardi. Senza i soldi buttati sul piatto da Draghi i titoli greci, che già ora hanno un rating al livello B, rischierebbero di sprofondare. Diventando veri e propri junk bond. Spazzatura. Difficile che Tsipras, maggioranza assoluta o no, faccia valere la promessa elettorale di rinegoziare tutti i trattati europei dando un taglio del 50 per cento ai 317 miliardi Tra le vie di Atene «Basta approfittare della nostra crisi» Molti giovani sono tornati dall’estero per votare. Un barista: meglio la dracma? Non so più nulla SU UNA RIVISTA TEDESCA Super Mario insiste: raddoppiare le riforme I governi dei Paesi dell’Eurozona devono raddoppiare gli sforzi di riforma per creare una «genuina» unione economica. È quanto scrive il presidente della Bce, Mario Draghi, in un articolo che apparirà sul periodico tedesco WirtschaftsWoche e del quale l’agenzia Reuters anticipa alcuni passaggi. «Chiedendo ai governi, nel contesto di un’unione economica, di adottare riforme strutturali, si dà credibilità alla loro concreta capacità di ridurre il debito attraverso la crescita», scrive Draghi a due giorni dal lancio del programma di quantitative easing. «Un’integrazione più stretta - prosegue Draghi - consentirà anche una migliore condivisione del rischio nel settore privato. ::: SALVATORE GARZILLO ATENE ■■■ I greci dicono che l’esito delle elezioni è scritto sui muri. Per le strade di Atene i manifesti di Syriza sono dappertutto, gli altri partiti si contendono piccole porzioni di città, proprio come potrebbe accadere per i posti in Parlamento. La dialettica anti europeista del leader Alexis Tsipras ha scavato un solco nella coscienza degli elettori ellenici ma quanto sia profondo lo scopriremo dopo le 19 (le 18 in Italia), quando i seggi saranno chiusi e parte del destino dell'Europa segnato. «L'Europa è lontana, io non lo so cos'è. Tu me lo sai spiegare?». La domanda di Nikos è spiazzante. Guarda dritto negli occhi, aspetta con ansia la risposta. Somiglia a Bekim Fehmiu, l'indimenticabile Ulisse del ’68, e proprio come il personaggio dell' Odissea sta tornando alla sua Itaca dopo aver viaggiato a lungo. «Ho 32 anni, vivo da anni in Germania per amore e per lavoro. Capisci? Proprio nel Paese che ci sta uccidendo. Non potevo restare lì, sono tornato perché devo (!) votare». Sono in tanti ad aver sentito la stessa spinta. Un moderno nostos, un desiderio profondo di ritorno, per restare in tema omerico. L’età c’entra poco. Anna e Miriam appartengono a un’altra generazio- ne, hanno vent’anni, studiano biologia e ostetricia a Vienna, eppure hanno riempito lo zaino e preso un aereo per Atene. «Forse lavoreremo all’estero per sempre, ma questa è la nostra terra e non potevamo restare a guardare da lontano», raccontano mentre aspettano all'esterno dell'aeroporto il bus 95 che le porterà in piazza Syntagma, davanti al Parlamento. «Ci sono migliaia di giovani greci che stanno tornando a casa in questi giorni»,spiega Miriam, «in molti casi hanno fatto collette per comprare i biglietti a chi non poteva».Un fund raising elettorale. Qualunque sia l’esito, è evidente che queste elezioni hanno rinsaldato il senso di appartenenza di un popolo, al momento unito da un unico desiderio: ritrovare (almeno) la speranza. «I soldi non so quando torneranno,però la speranza ciserve, altrimenti si ferma anche quel poco di economia che gira faticosamente». Stavolta a parlare è Andrei, un tassista dal nome russo che non ha mai lasciato la Grecia ma che in quindici anni ha visto il mondo accomodarsi sul suo sedile posteriore in pelle. «Gli stranieri ormai ci considerano dei poveracci, tanti vengono per approfittare della nostra crisi. C'è gente sicura che falliremo, che scoppierà una guerra civile e che alla fine il Paese finirà nelle mani di Alba Dorata. Io, invece, sono sicuro che Tsipras vincerà, anzi sono convinto che arriverà almeno al 35 per cento, così non dovrà stringere accordi con altri. Tantomeno con i nazisti». Andrei è ottimista o forse preferisce non vedere. Sa benissimo che Alba Dorata resta una forza che avrà ancora un ruolo e il fatto che una buona parte dei dirigenti siano attualmente in carcere con l’accusa di omicidio non dovrebbe impedirgli di raggiungere (secondo i sondaggi) almeno il 5 per cento. La soglia di sbarramento è al 3. Ad Atene non sono tutti così loquaci, la maggior parte delle persone preferisce non dichiarare per chi voterà. C'è diffidenza tra i commercianti che hanno ancora le saracinesche alzate. Hanno le facce stanche, come chi non dorme da tanto tempo. «Nella mia strada siamo rimasti aperti in tre», dice George, proprietario di un bar café che fino a qualche tempo fa organizzava anche concerti di jazz, «iI conti non quadrano da... Non lo so più da quanto. Non so più nulla, non capisco se ci conviene restare nell’euro o se, come dice mio figlio, dobbiamo tornare indietro. Aspetta un attimo...». Entra un signore per bere un té. Un euro. Paga e se ne va borbottando. «Si lamenta del clima», spiega George, « fosse solo quello il problema». Il tempo è la perfetta fotografia dell’incertezza che si percepisce in città: pioviggina, smette, riprende per un po’ e tornano le nuvole. didebito pubblico accumulato. Rispetto alla crisi in cui Atene era precipitata nel 2012, quando i bond ellenici erano in mano per il 59% ai privati, ora la situazione si è invertita: il 62 per cento è finito nei portafogli delle istituzioni di Eurolandia. Ma a fare il pieno sono i singoli Stati, visto che la Bce ne ha meno di prima: l’11 per cento contro il 16 di tre anni fa. Ma se l’haircut è quasi impraticabile, sarà molto difficile se non impossibile far digerire a Bruxelles e a Berlino anche le altre promesse elettorali di Syriza: fine delle politiche di austerità sostituite da 10 miliardi di euro aggiuntivi di spesa pubblica per rialzare il salario minimo, aumentare le buste paga dei dipendenti pubblici e l’assegno ai pensionati. La realtà potrebbe essere molto diversa da quella delineata dall’Ingegnere rosso nei comizidella rovente campagna elettorale.Come ha lasciato intendere il capo economista di Syriza, Yannis Milios, che ha nel cassetto un piano alternativo: Atene saldamente dentro Eurolandia, impegni con la Troika rispettati, niente deficit aggiuntivo, in cambio del via libera a un piano di riscadenzamento per i titoli pubblici. Metà sarebbero ritirati e sostituiti con bond a lungo termine «zero coupon», senza interessi: ad anticiparli dovrebbe essere la Bce. L’alternativa, con la disdetta unilaterale di tutti gli impegni assunti dall’esecutivo Samaras, avrebbe un esito letale per molti Paesi. Italia in testa.Secondo uno studio diffuso da Public Policy, un istituto indipendente di ricerca irlandese, il nostro è il paese che ha speso di più in Europa per il servizio del debito. Non solo in termini assoluti ma anche in rapporto al Pil: 5,2 per cento, più della Grecia che si è fermata al 4,8 per cento,mentre fra gli «osservati speciali» il Portogallo è al 4,3 e la Spagna al 3,5. Dunque saremmo iprimi ad essere trascinati a fondo da un eventuale effetto domino scatenato dal default greco. Senza contare che anche un eventuale congelamento dei debiti contratti da Atene con i Paesi che l’hanno finanziata attraverso il fondo salva Stati, ci farebbe perdere in un colpo solo circa 20 miliardi di euro sui 142 di prestiti totali concessi a Samaras. Altrettanti ce li rimetterebbe la Francia e 30 la Germania. A produrre gli effetti peggiori, però, non sarebbero certo i debiti cancellati unilateralmente da Tsipras. Ma l’inevitabile crisi di fiducia, capace di spegnere da sola la miccia della ripresa accesa da Draghi con i 1.100 miliardi del quantitative easing. 8 ITALIA __Domenica 25 gennaio 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: LA CORSA AL COLLE Lo schema per il Quirinale Renzi vuole i voti di Bersani La Finocchiaro adesso spera GUZZANTI: DE FILIPPI NEMICA DELL’UMANITÀ Per il Colle il premier punta su un nome che sia vicino alla minoranza.In corsa Amato e Veltroni, ma occhio a Prodi. Martedì iniziano le consultazioni, da Grillo arriva un vaffa ::: ELISA CALESSI ■■■ Il fischio di inizio sarà martedì mattina quando il Pd, secondo un rituale da consultazioni quirinalizie, incontrerà tutti i partiti presenti (e persino no, visto che ci sarà anche l’Idv) in Parlamento. Tranne il M5S, visto che Beppe Grillo ieri,dal palco di piazza delPopolo per la notte dell’onestà, ha fatto sapere che non metterà piede al Nazareno. Un rifiuto che nel Pd era messo in conto. «Ce ne faremo una ragione», è la risposta di Debora Serracchiani. In ogni caso ci si scordi che da quegli incontri esca un nome. «Matteo si terrà non coperto, copertissimo», spiega un uomo molto vicino al premier. «Il nome non uscirà prima di giovedì mattina». Quando è convocata l’assemblea dei grandi elettori del Pd. Si può, però, dar conto dello schema su cui Matteo Renzi e i suoi più stretti collaboratori (Luca Lotti, che tiene aggiornato il file excel con nomi e a fianco ivoti,Lorenzo Guerini e Maria Elena Boschi) stanno lavorando. Ed è questo: serve un candidato che «minimizzil’opposizione dentro il Partito democratico».Nonostante continui a tenere sul tavolo vari nomi, facendoli vagliare ogni giorno dai suoi, sempre di più si convince che l’elemento decisivo deve essere quello. Se non si vuol ripetere il copione del 2013, se non si vuole che attorno al Quirinale la minoranza tenti la replica di quanto fatto sull’Italicum, è necessario individuare un uomo (o una donna) che vada bene innanzitutto all’opposizione del suo partito. Quindi, è preferibile qualcuno che venga dal Pd. Meglio ancora, dalla tradizione comunista. «Serve il più vicino a loro»,sintetizza un collaboratore del premier. Renzi se n’è persuaso dopo la frattura che si è creata al Senato sull’emendamento Esposito,per nulla rientrata neigiorni successivi. «La minoranza del Pd non aspetta altro che io faccia un nome di fronte a cui possano dire che è invotabile», ripete ai suoi. Per questo, seguendo i ragionamenti fatti, il nome con le chance più forti è ancora Anna Finocchiaro. Di sinistra, dalemiana e donna (elemento che Renzipuò rivendersi di fronte all’opinione pubblica). In più la minoranza avrebbe fatto sapere al premierche la scelta divotare contro il maxi-emendamento sull’Italicum presentato da lei non va letta come uno stop alla sua candidatura per il Colle. Se saranno rose, si capirà quando Renzi incontrerà Bersani.Forse già domani. Un fac- il graffio il graffio Folgorati da Matteo La retromarcia sul Colle cia a faccia che il premier considera decisivo, quanto o forse più di quello con Berlusconi, previsto per martedì alle 19. Nella zona alta della lista resta comunque Giuliano Amato. Se non altro perché risulta Pezzo del Corriere sulla Ignazio Visco nega di esessere la prima scelta di Forza cena della Merkel con sere interessato al QuiriItalia. Il problema è che AmaRenzi.Scrive Paolo Valennale: «Sto bene dove sto». to, spiegano i collaboratori del tino: «È chiaro che si piacMa lo sport di ritirarsi dalpremier, «non farebbe il pieno ciono, dice un membro la corsa al Colle è sempre del Pd». È vero che è amico di della delegazione tedepiù diffuso. Ha iniziato Massimo D’Alema e pure di sca.La controprova è proProdi nel febbraio scorGiorgio Napolitano.Ma per vaprio l’effetto elettrizzante so: «Il mio tempo è finiri motivi - tra cui il suo passato che Renzi ha sulla cancelto». Poi è toccato, in quesocialista - non ha mai goduto liera, un ciclone in grado sti giorni, a Raffaele Candi grandissime simpatie a sinidi tirar fuori una Merkel tone: «Non sono disponistra. Oltre al fatto che, secondo nascosta: ciarliera, anedbile». E a D’Alema: «Non isondaggi fatti fare, è in assoludotica, autoironica». Inambisco al Quirinale». to il meno gradito nell’opiniosomma, Renzi tira fuori il Che senso ha ritirarsi vine pubblica. Nella rosa restameglio da ogni persona. sto che nessuno li ha canno poi quelli che i collaboratoIl problema è che il predidati? Ma soprattutto, ri del premier chiamano gli miersembra avere un «efqualcuno pensa davvero «avatar»,cioè icandidati più vifetto elettrizzante» anche che se venissero eletti ricini al premier: Graziano su alcuni giornalisti. nuncerebbero al Colle? Delrio e Paolo Gentiloni. Renzi li preferirebbe. Ma ammettte che questi nomi «spaccherebbero il Pd». C’è, infine, la possibilità di una carta a sorpresa. E si riparla di Romano Prodi. Se il Professore, è il ragionamento che si fa tra i fedelissimi del premier, avesse aperto «un canale forte» con Forza Italia, se Berlusconi si lasciasse convin::: SALVATORE DAMA landosi due strade. La prima è che Rencere che la pace è meglio siglarROMA zi accetti il candidato che propone Berla con il peggior nemico, allora lusconi. In realtà l’accordo, nel centropotrebbe diventare proprio lui ■■■ Martedì Silvio Berlusconi incon- destra, è che Silvio decida il nome insieil candidato del Nazareno. Ed trerà Matteo Renzi. Sarà probabilmen- me ad Angelino Alfano e ad Area popoessere eletto addirittura al prite l’incontro decisivo per il Quirinale in lare. Potrebbe essere quello di Giuliano mo scrutinio. Ma solo se fosse vista del voto del Parlamento in seduta Amato o di Pier Ferdinando Casini. Il Berlusconi a proporlo. Anche comune. Nel corso delle settimane il secondo scenario dovrebbe essere quese potrebbe subire agguati nelpeso specifico del Cavaliere nella tratta- sto: è Renzi a proporre un nome (o una la minoranza. L’ipotesi, che tiva è andato via via aumentando. Il lea- rosa di opzioni) a Berlusconi e Alfano. può apparire fantasiosa, è avder di Forza Italia è passato dallo status A questo punto Silvio metterebbe a divalorata da un fatto. Alcuni di osservatore (fine dicembre) a quello sposizione i voti dei suoi grandi elettori, prodiani nei giorni scorsi di socio con pieni diritti. Prima doveva ma al prezzo di una sostanziosa controavrebbero lavorato a questa alzare il dito per prendere partita. Il Cavaliere, che a metà febbrapossibilità, intesla parola,adesso può batte- io finirà di scontare la pena per il reato sendo contatti re il pugno sul tavolo. Pa- di frode fiscale, è alla ricerca di una piecon la cerchia del rallelamente si è indeboli- na riabilitazione politica e morale. Non Cavaliere.C’è perta la leadership renziana, vuole che si ripeta l’incubo vissuto con fino chi dice che i resa numericamente vul- Giorgio Napolitano. Il quale considerò due si siano parlanerabile, in Parlamento, ti. Vero o no, un dalle imboscate dei dissicanale è stato IL 17 FEBBRAIO denti del suo partito. aperto. Ma non si Ieri Renzi ha incassato sa se Berlusconi si anche un bel vaffa da Bepsia lasciato perpe Grillo: il Movimento 5 suadere da una teStelle si rifiuta di trattare si che anche tra i Denis Verdini [Fotogr.] con il Pd un candidato cosuoi ha un certo Comincerà il prossimo 17 febbramune per il Quirinale. Insomma: al preseguito: Prodi, si dice, è l’unico io, dinanzi alla terza sezione pesidente del Consiglio non rimane che che potrebbe tenere testa a nale della Corte di Appello di Baaffidarsi al suo predecessore brianzolo. Renzi e proprio perché ha batri, il processo di secondo grado Sì, ma a che prezzo? tuto Berlusconi due volte ponei confronti del governatore puNe parleranno domani Luca Lotti e trebbe permettersi il lusso di gliese Vendola e dell’ex direttore Denis Verdini. Gli sherpa terranno in non essergli ostile. Restano algenerale della Asl di Bari Lea Comattinata un incontro preparatorio in tri possibili jolly. Primo fra tutti sentino, assolti in primo grado. I vista del vertice di martedì. Ma i contatWalter Veltroni, che è in sintofatti contestati riguardano la seleti telefonici e telematici tra i due fiorentinia con la linea del premier, zione per un posto da primario ni sono continui. viene dal Pci-Pds e su cui non di chirurgia al San Paolo di Bari, Berlusconi ha già tolto le castagne c’è il veto di Berlusconi. Il provinto dal professor Paolo Sardeldal fuoco una volta (sull’Italicum) e blema è che ha ancora molti li. Gli inquirenti contestano a mette a conto. Se il “soccorso azzurro” avversari nella minoranza. Vendola di aver istigato Cosentideve fare il bis sul Quirinale e il tris sulla Non garantirebbe un Pd comno a riaprire i termini per la preriforma del Senato, allora tutta questa patto. Per questo, più che l’insentazione delle domande per il disponibilità deve essere adeguatamencontro con Berlusconi, sarà deconcorso per favorire Sardelli. te ricompensata. Come? Vanno proficisivo quello con Bersani. La piazza grillina «per l’onestà» Manovre azzurre Doppio vertice tra Forza Italia e dem La lista dei desideri di Silvio se salta Amato Riparte il processo a Vendola per le nomine nelle Asl Al grido «Onestà, onestà, onestà» i grillini hanno aperto la manifestazione in piazza del Popolo parlando di «Mafia Capitale». Ma non solo. Oltre all’intervento di Grillo, si è presa la scena Sabina Guzzanti che ha definito Maria De Filippi «una nemica dell’umanità». il Cav degno interlocutore quando si è trattato di garantire i voti alla nascita del governo di Enrico Letta, salvo poi negare ogni udienza al condannato in cerca di clemenza. Stavolta Silvio si farà furbo: pagare moneta, vedere cammello. Ha una lista di desideri come se fosse il 25 di dicembre, e non il 25 di gennaio. Per esempio, la modifica della legge Severino. Il Tar della Campania, nel sospenderne gli effetti nel caso del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ha chiesto alla Consulta diintervenire. Per verificare se la norma sia effettivamente incostituzionale, come va denunciando da un anno e passa Berlusconi. Basterebbe che il governo intervenisse precisando che la Severino non si applica retroattivamente. E Silvio recupererebbe la dignità politica ferita. E il diritto di candidarsialle prossime elezioni.Fossero pure le Regionali di primavera. L’altra cosa che a Berlusconi è rimasta qui, altezza gargarozzo, è il ritiro del decreto fiscale con franchigia per i reati di evasione entro il 3%. Altra misura capace di dare soddisfazione alle attese dell’uomo di Arcore, ma che Renzi, viste la polemica esplosa,ha deciso di parcheggiare. Già che c’è, il presidente di Forza Italia ha un ultimo desiderio. Tre in tutto, come quelli del genio della lampada: la grazia per l’amico Marcello Dell’Utri, recluso e ammalato. «Ha perso 12 chili», denuncia il suo avvocato. Chiede troppo? Forse. Però è vero che Renzi, con la maggioranza ballerina che si ritrova, non può più prescindere dai voti di Forza Italia. Tanto che l’accordo sul Quirinale potrebbe suggellare una nuova maggioranza politica con l’ingresso del partito berlusconiano nella coalizione di governo. 9 ITALIA __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: LA CORSA AL COLLE Il Bestiario La ditta dei Due Premier è un regime che spaventa Speriamo in un Pertini Il signore di Firenze e il Cav si spalleggiano: uno vuole durare, l’altro non morire. Sembrano imbattibili. Ma se al Colle non arriva un passacarte... ::: segue dalla prima GIAMPAOLO PANSA Quagliariello (Coordinatore nazionale Ncd) «Quest’elezione non può diventare una dependance delle primarie del Pd» ::: BARBARA ROMANO può imporci un candidato». Quindi non accetterete un candidato ■■■ Senatore Quagliariello, Renzi sem- frutto del Patto del Nazareno? bra orientato a scoprire le carte sul Colle «Ovviamente no, a scatola chiusa». solo alla quarta votazione. Fa bene a teSe non avete preclusioni per candidati nere nascosto il vero candidato? del Pd, chi sarebbe più adatto al Colle tra «In questa fase lui è il kingmaker e gli altri Finocchiaro, Veltroni, Fassino? si devono adeguare. Questa sua scelta può «Un nome del Pd deve essere espresso presumere due retropensieri. O lui ha vera- innanzitutto dal Pd. In questa fase non tocmente intenzione di ascoltare le altre forze ca a noi fare nomi. Aspettiamo che ci venga politiche oppure il suo è solo un gioco tatti- fatta una proposta di alto profilo, che possa co. Se è la prima ipotesi, ha un senso, per- essere accettata non solo da noi, ma anche ché noi stiamo attraversando un deserto e dagli altri centristi e da Fi». quella del presidente della ReChe caratteristiche deve pubblica è una scelta di sisteavere il futuro Capo dello ma. Se invece la sua è solo tattiStato? ca, sarebbe un errore, perché «Noistiamo cambiando tutsi svilisce l’importanza del moto il sistema istituzionale, ma mento». non in modo organico: da Crede che Renzi abbia già una parte si sta riformando il deciso il candidato e che le bicameralismo, dall’altra si consultazioni saranno una sta cambiando la forma dello mera ritualità? Stato, da un’altra ancora si sta «No, io penso che lui non si facendo la riforma elettorale. sia ancora fermato su un noTutti questi pezzi possono me. Credo che abbia una rosa, Quagliariello [Fotogr.] dar vita a una grande riforma ma non più di questo». positiva per il Paese o a un Il premier dice di voler partire dal Pd. grande pasticcio. Serve una personalità che Questo metodo lei lo condivide? abbia autorevolezza e la visione politica per «Siamo in un momento in cui nelle istitu- guidare questo processo». zioni ilPd è sovrarappresentato, quindi l’eleInizia a circolare anche il nome di Ruzione del presidente non può diventare telli, che lei conosce bene. una dependance delle primarie del Pd, ma «Mi sembra che in questo momento cirdeve avere una logica più coinvolgente, qua- colino troppi nomi. Con tutto il rispetto e lunque sia il nome». l’amicizia che mi lega a Rutelli, non mi semPerò il leader del suo partito, Alfano, bra che lui sia papabile per il Quirinale». ha aperto all’ipotesi di un candidato Pd. Lei è molto legato a Napolitano. Ce Avete in mente qualcuno in particolare? l’ha un candidato del cuore? «Alfano ha voluto dire due cose: che la «Credo che Napolitano si auguri la stessa logica dei veti è comunque sbagliata e che cosa che mi auguro io, e cioè che il suo sucin questo momento bisogna cercare di con- cessore possa continuare l’opera che lui ha vincere, più che imporre. Questo vale an- intrapreso. Che possa spingere avanti, con che per i nostri rapporti con Renzi: non pos- più energia, la riforma complessiva dello siamo pretendere d’imporre, ma lui non Stato, senza perdere il filo». (...) Ormai l'Italia è in mano a una nuova diarchia. La vera Ditta è questa, non il catorcio in rovina del povero Pier Luigi Bersani. Siamo alla Ditta Renzi & Cav, un regime da paura. Anche da solo il signore di Firenze era pericoloso.I lettori di Libero conoscono la mia opinione su di lui. Un giovane con tutti i difetti dei principianti che arrivano al vertice del potere politico sotto la spinta di un’ambizione sfrenata e un concorso di circostanze irripetibili. Nessuna esperienza parlamentare. Niente apprendistato in un governo. Ignoto all’Europa. Ma sin dall’inizio della sua premiership Renzi ci ha spiegato che fare la carogna in politica paga sempre. Ha tradito e assassinato Enrico Letta. Poi ha portato nelle stanze di Palazzo Chigi tutto il peggio della fiorentinità. La passione per le congiure. Il clientelismo senza vergogna,a favore degli amici, da premiare anche aldi là dei meriti. La minaccia vendicativa. L’assenza di rispetto per gli avversari. Sino a costruire il baraccone di oggi. Dove contano soltanto la fedeltà, l’obbedienza pronta, cieca e assoluta, secondo l’antica formula mussoliniana, l’uso del dileggio e dell’insulto. Il tutto in un clima ridanciano, goliardico e muscolare, che la televisione ci porta in casa tutti i santi giorni, sino alla nausea. Per il momento mancano la veline, ma prima o poi arriveranno anche loro. Eppure la crisi dei partiti italiani è ormai più forte di qualsiasi premier.Quasi tutte le parrocchie stanno alla canna del gas. La guerra civile è diventata l’ossessione di tutte le loro giornate. Anche i bastioni in apparenza più robusti sono incrinati dall’esistenza di minoranze irriducibili. Se Renzi deve vedersela con quel che resta dell’esercito di Bersani, il Cavaliere si trova alle prese con la dissidenza di un Raffaele Fitto che, presto o tardi, dovrà alzare la testa e ribellarsi se non vuole essere decapitato. Il caos ha partorito il Governo dei Due Premier, una novità assoluta nell’intero orbe terraqueo. Uno, il Renzi, governa, o almeno così pare. L’altro, il Berlusconi, lo sostiene con i suoi voti e gli consente di comandare. Erano una doppia debolezza per quel che riguarda i conti del Senato e della Camera. Adesso, per lo meno sul terreno dei numeri, abbiamo di fronte una doppia forza. Che promette di resistere a lungo, poiché non esiste vincolo maggiore dello stato di necessità. E potrebbe aprire la strada a un regime da paura. Non so dire quanti altri lo temano. Ma il Bestiario confessa di toccare ferro. Renzi e il Cavaliere sono mossi da un interesse esistenziale. Il primo per durare, il secondo per non morire. Insieme diventano un’accoppiata imbattibile. E infatti nessuno li batterà. Appariranno invincibili per un tempo lungo. Daranno vita a un regime autoritario che costringerà molti italiani senza potere a farsi una domanda angosciosa: viviamo ancora in una democrazia o no? Per il momento i Due Premier sembrano avere un obiettivo limitato, ancorché importante. È quello di mandare al Quirinale un presidente della Repubblica che si prenda cura delle esigenze espresse dalla nuova Ditta. Renzi vuole un capo dello Stato che obbedisca ai suoi ordini, controfirmi tutto quello che il leader del Renzismo deciderà, porcate comprese. Berlusconi pretende dal successore di Giorgio Napo- litano il regalo che aspetta da tempo: la grazia e la possibilità di ripresentarsi a pieno titolo sulla scena politica. Siamo di fronte a un uso privato del potere pubblico. Purtroppo l’Italia è un paese snervato dalla crisi economica, impaurito dal proprio futuro, senza più fiducia nella partecipazione politica, come dimostrano i numeri sempre più ridotti degli elettori che vanno ai seggi. I giovani, poi, sono in pieno marasma. Pensano di vivere in un paese nemico. E prima o poi cominceranno a combattere. Non certo per il Califfato nero, ma contro i califfi della Casta italiana. Quale rimedio può essere in grado di scongiurare questa tragedia? Al momento ne vedo un solo. È quello di mandare al Quirinale un presidente in grado di tenere testa ai Due Premier. Possiamo sperare soltanto in un uomo o in una donna che sia consapevole dei propri doveri. E rifiuti di diventare il passacarte di Palazzo Chigi. Sappia dire molti no e pochi sì. E si ritenga il difensore dei cittadini che, ancora una volta, non hanno potuto votarlo. Capisco che non sarebbe un successo da poco. Il capo dello Stato viene eletto dall’ammucchiata dei partiti e non dagli italiani senza potere. E tutto congiura affinché sia mandata al Colle una figura debole, poco più di un fantasma. Pronta a inchinarsi al potere governativo e non a fargli argine. Ma come sappiamo, la speranza è sempre l'ultima a morire. Uno dei presidenti della Repubblica che ho conosciuto meglio e ho raccontato più di una volta è il socialista Sandro Pertini. Non immaginava di diventare il Capo dello stato. Ma nel 1978 i candidati di Bettino Craxi venivano scartati uno dopo l’altro. Il leader del Psi non voleva Pertini al Qurinale. Lo considerava troppo bizzoso e indipendente. La truppa del Psi aggiungeva che era troppo vecchio. Il 25 aprile di quell’anno, invitato a Parma per ricordare la Resistenza, mentre parlava in piazza aveva perso la dentiera ed era stato costretto a fingere un malore. Pertini era un osso da mordere. Irascibile e battagliero, se la prendeva con mezzo mondo. Un giorno arrivò a licenziare il suo bravo addetto stampa, Antonio Ghirelli, per un errore inesistente. Insomma, una vera carogna e capace di apparire anche peggio. Un giorno mi spiegò perché la cattiveria era la qualità indispensabile di un presidente della Repubblica italiano. Disse: «Sto al Quirinale per volontà dei partiti che mi hanno eletto. Ma non sarò mai il loro maggiordomo. Sono diventato presidente a 82 anni e ci resterò per tutto il mandato. Andrò via quando ne avrò 89. Sai perché riesco sempre a schivare le trappole destinate a mandarmi in pensione prima del tempo? Perché so essere più brutale e feroce di loro. Assomiglio a mia madre che è scampata tantissimo e ha sempre fatto vedere i sorci verdi a tutti. Anche in carcere ero un galeotto che non s’inchinava a nessuno. Mi sono sempre attenuto alla regola: a brigante, brigante e mezzo». Già, essere più carogna dei due Premier. Ma nel carnevale dell’Italia 2015 esiste un soggetto così, maschio o femmina che sia? Temo di no. Siamo in un’epoca dove il tipo umano che va di moda è il quaquaraquà. Tuttavia, è opportuno non mettere limiti alla Provvidenza. Presto sapremo chi andrà alQuirinale. E conosceremo il destino che ciaspetta: vivere sotto una dittatura in guanti bianchi o in una repubblica di uomini liberi. 10 __Domenica 25 gennaio 2015__ 11 ITALIA __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: LE GRANE DEL GOVERNO Un confine, due civiltà Pil,moneta,presidente Quante ragioni per invidiare la Svizzera ::: segue dalla prima FRANCESCO BORGONOVO (...) politica, ma per un’impresa rimasta negli annali. Ovvero il meraviglioso video - ancora visibile sulla Rete - con cui promuoveva le bellezze del nostro Paese per il portale Italia.it. «Plis, visit Italy», ripeteva Cicciobello in un lingua meravigliosa, un inglese maccheronico che solo certe incomprensibili comunicazioni dei capitreno sugli altoparlanti dei vecchi Intercity potevano eguagliare. Ecco, Rutelli è stato il vero caposcuola della linguistica renziana di oggi, che fra i testi capitali ha «Prisencolinesinanciusol» di Celentano. Ierisul Fatto Pietrangelo Buttafuoco ha giustamente triturato la nuova campagna promozionale della Marina: un manifesto con la foto di una bella ragazza in tuta blu, viso sporco digrasso e lo slogan «Be cool and join the navy». Laddove la parola «cool» vorrebbe dire «figo», ma dai più verrà letta «cul» e servirà solo a confermare gli stereotipi sull’omosessualità diffusa fra i marinai. Siamo al livello del peggior awanagana, diceva Pietrangelo, e ha totalmente ragione: questo è l’ennesimo episodio di sottomissione linguistica e culturale, oltre che estetica, agli ammerikani. È il retaggio dell’era Renzi, il quale - nella spasmodica ricerca della coolness, cioè per fare il figo - sin dalla sua comparsa sulla scena non ha fatto altro che utilizzare parole straniere ad minchiam (per dirla in latinorum). A cominciare dallo sciagurato Jobs Act, che è una castroneria in inglese, figuriamoci in italiano. Matteo si ostina a replicare il modello rutelliano delle origini. È vero: ha un po' di padronanza dell’idioma in più, ma la esibisce con tanta sicumera da far rimpiangere il suo predecessore, che almeno aveva il pregio di essere verace. ::: GILBERTO ONETO ■■■ La ramina di Chiasso divide due fet- Un’immagine del sito verybello.it, presentato ieri dal ministro Franceschini [LaPresse] Little Italy L’inglesorum di Renzi fa scuola e l’Expodiventa«VeryBello» L’invito ad arruolarsi in Marina perché è «cool», la riforma del «Jobs Act» e ora il nuovo sito per l’esposizione universale. Il governo vuol far l’americano ma si rende soltanto ridicolo BRITISH ALLA PUMMAROLA Certo, poi arriva il solito Beppe Severgnini - il profeta della sottomissione alla cultura british risciacquata nella pummarola a celebrare i grandiosi passi avanti dell’Italia nei rapporti con l’estero. Ieri, sul Corriere, l’opinionista zazzeruto si è esibito in un peana diretto al ministero dello Sviluppo economico, che in occasione del forum di Davos ha prodotto un video per smontare i luoghi comuni sull’Italia, e lo ha fatto in perfetto inglese. Bene, bravi, bis. A quanto pare il nostro livello di civiltà si misura sulla pronuncia della lingua straniera. Non a caso sempre il Corriere ha dedicato un interessante articolo ai progressidiRenziin mate- il graffio Je suis Renzie Renzi va con la Merkel agli Uffizi e, scrive la Stampa, l’unica telecamera ammessa è quella dell’operatore dell’ufficio stampa che segue il premier ovunque. Le tv, invece, vengono lasciate fuori. Solo immagini dell’Istituto Luce, grazie. Je suis Renzie. ::: L’intervento ria. Se nelle interviste dei mesi so sì che siamo al passo coi temscorsi con le emittenti anglofone pi.Nessuno utilizza correttamenil premier te ilcongiunparlava quativo, però il si peggio di PresentConBerlusconi a tinuous lo colloquio snoccioliacon George mo senza W. Bush, a problemi. Davosha esiIl nostro libito una provello di branuncia mi- Il video del Ministero dello Sviluppo vura è dimogliore. E su strato dallo Twitter ha riscosso un plauso slogan presentato ieri dal miniquasi universale. Grande, ades- stro della Cultura Dario Franceschini, destinato a promuovere gli eventi culturali italiani per Expo 2015: «Very bello» (ovviamente c’è anche l’hashtag annesso). Semplicemente perfetto. Il giusto connubio di provincialismo e caricatura, quello che si aspettano da noi gli stranieri, americani in primis. Questo Italicum ci è familiare... Caro premier, bastava un grazie ::: GIORDANO RIELLO* ■■■ Caro Presidente Renzi, grazie. Grazie perché dopo un an- no fatto di racconti, new generation – o meglio “generazione Telemaco” – ultime rottamazioni e parole date, si è fatto un passo avanti. In questo anno quella che Lei ha spesso indicato come la parte più meritevole del Paese - quei “giovani under” ha lavorato per quella riforma che, caro Presidente, Lei ha presentato. Parliamo dell’Italicum. Una riforma che si traduce in una nuova legge elettorale che i giovani di Confindustria presentavano nel marzo 2014 tramite il “SistemaRE”, con il quale si pensava di rivoluzionare il Paese partendo dalla solidità del governo, base per un rilancio economico serio. Oggi l’Italicum 2.0 che Lei ha presentato ha per noi un volto familiare: non è più quello di partenza - simbolo di un cambiamento tentato, ma non raggiunto - ma racconta scelte condivise che oggi conducono alla possibilità di scelta. L’abilitazione delle preferenze – segnalata dai Giovani Imprenditori un anno fa - ha la qualità di consegnare un nuovo senso di responsabilità civile all’elettore. E poi l’altra nostra proposta: ripartire il territorio nazionale in collegi per bilanciare il legame territorio-politici. Il ministro Boschi ci aveva incontrati, poi il silenzio. Ora la nostra proposta di fatto diventerà legge. Beh, bastava un grazie, caro Presidente. *vicepresidente Giovani Unindustria Rovigo COME CAMERIERI Perché la verità è che noi agli anglofoni piacciamo così, quando facciamo gli sciuscià o rimettiamo in scena la Dolce Vita. Quando raccontiamo la Roma decadente vista nella Grande Bellezza di Sorrentino, che dopo aver ritirato l'Oscar si è cimentato in un discorso ai limiti dell’eccellenza rutelliana. Quando possono complimentarsi per la nostra pronuncia e poi ridere di noi appena ci giriamo. «Very Bello» fa tanto latin lover; «Molto Cool» è moderno e raffinato. Ma sono la stessa cosa. L’immagine di un Paese che per dire «Arruolati in Marina» dice «Join the Navy». Un Paese che usa l’inglese come lingua da camerieri. E così facendo svilisce l’inglese, i camerieri e soprattutto se stesso. te di mondo abitate da gente che parla lo stesso dialetto e che beve la stessa acqua. Eppure quella sottilissima cortina di rete metallica, spesso piuttosto sfilacciata, sembra valere un oceano.Per Pil pro capite la Svizzera è all’ottavo posto al mondo e l’Italia al trentesimo; per indice di libertà economica una al nono e l’altra al 76˚; nella classifica mondiale della corruzione la Svizzera è quinta (nel senso che ci sono solo altri quattro posti più virtuosi) e il Belpaese è 69˚, in compagnia di pittoresche entità terzomondiste. L’Italia si arrabatta con l’euro, la Svizzera manda a quel paese il cambio fisso. Una molto evidente differenza si riscontra anche ai piani più alti. Lo scorso Capodanno Giorgio Napolitano ha sermonato per 21 minuti a reti unificate; Simonetta Sommaruga - la gentile ed elegante signora zughese di origini ticinesi che è l’attuale presidente svizzero - se l’è cavata con una “allocuzione” di 4 minuti e 17 secondi, in piedi, all’aperto in un mercatino a Berna, in mezzo alla gente. Napolitano si spostava per Roma con 14 auto, 16 motociclisti, due furgoni, un’autoambulanza e una dozzina di cirenei in “uniforme da poliziotto in borghese” che facevano jogging di fianco alla vettura presidenziale; la signora Sommaruga si è presentata per fare il suo discorsino davanti all’operatore televisivo arrivando con un autobus delle linee urbane. Napolitano ha parlato circondato da corazzieri, carabinieri e lacchè, la sciura Sommaruga era sola come un gandolino di ciliegia: in giro neanche un vigile urbano, e non ce n’era bisogno perché dietro di lei nessuno ha neppure cercato di fare ciao-ciao con la manina. Il funzionamento del Quirinale costa 228 milioni di euro l’anno; per le sue funzioni il presidente svizzero riceve 12mila franchi all’anno in aggiunta alla sua normale retribuzione, oltre a un fondo spese a forfait di ulteriori 30mila franchi: un mese di pensione di Giuliano Amato. In Svizzera il presidente dura in carica un anno ed è scelto a rotazione fra i sette membri del Consiglio federale, senza troppe complicazioni. In Italia assistiamo da mesi a un vergognoso chiacchiericcio e mercanteggiamento che fa venire in mente le argomentazioni di Joseph De Maistre in difesa dell’istituto monarchico, quando diceva che può anche capitare un re inetto o corrotto, ma che per diventare presidente di una repubblica si deve essere inetti e corrotti. Indubbiamente esagerava: in Svizzera e in parecchi altri posti non è sempre proprio così. Per secoli gli svizzeri hanno cercato di spingersi a sud delle Alpi: hanno conquistato il Ticino e la Valtellina, che hanno dovuto lasciare solo dopo il Congresso di Vienna. La fine di queste loro aspirazioni è avvenuta quando, il 28 aprile del 1487, i soldati del Duca di Milano hanno sconfitto le milizie vallesane al ponte di Crevola d’Ossola impedendo loro di dilagare in pianura e - in prospettiva - di conquistare e annettere alla Confederazione una bella porzione della regione prealpina. L’esercito del Duca non era né migliore né peggiore di tutti quelli del tempo: qualche volta vinceva, qualche volta perdeva. Ma, proprio quel giorno - che il Signore li avesse strafulminati! - i reparti milanesisi erano comportaticon determinazione e con straordinario coraggio. Se avessero allora intrapreso una elegante ritirata avrebbero scontentato il loro sovrano ma si sarebbero guadagnatila benevolenza e la gratitudine di generazioni di lombardi. 12 __Domenica 25 gennaio 2015__ 13 ITALIA __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: GIUSTIZIA E POLITICA Corte d’Appello di Milano Anche i giudici lo capiscono: pm troppo potenti Il presidente Canzio contro i colleghi di Palermo e i magistrati che fanno «processi paralleli sulla stampa e in tv» “ «IMPOPOLARITÀ» ■ La credibilità del sistema è in discussione per decisioni «impopolari» senza riflettere sulla complessità dei fatti e delle prove STATO-MAFIA ::: segue dalla prima FAUSTO CARIOTI (...) pronuncia a partire da quel momento che in tutte le decisioni adottate dal Csm. Tanti pubblici ministeri e parecchi magistrati giudicanti, a Milano e nelresto della Penisola, avrebbero di che riflettere (il verbo al condizionale è dettato dal realismo: serve a far capire che qui nessuno è così ingenuo da illudersi che ciò accada). Il nemico della giustizia, anzi di quella che Canzio chiama «la cultura della giurisdizione», è il «populismo giudiziario», nel quale tanti magistrati svolgono il doppio ruolo di carnefici e vittime consenzienti. L’esempio pratico Canzio lo ha avuto in casa:ilprocesso Ruby, che nella corte d’Appello di Milano è stato l’evento dell’anno. Come noto si è concluso con l’assoluzione di Silvio Berlusconidalle accuse diprostituzione minorile e concussione (la procura ha presentato ricorso in Cassazione). In questo, come in altri processi ad alto impatto mediatico svoltisi altrove e terminati con l’assoluzione (Canzio cita il caso Cucchi, quello sulle responsabilità degli scienziati nel sisma aquilano e il processo Eternit),l’opinione pubblica ha espresso «sentimenti di diffusa indignazione» e «comprensibile sconcerto» per i proscioglimenti. Le aspettative grondavano sangue e il verdetto le ha deluse. Proprio questa «sete di giustizia delle vittime, rimasta inappagata, a prescindere da ogni valutazione di merito circa la correttezza delle soluzioni adottate», rappresenta uno dei principali problemi che i magistrati debbono affrontare. La soluzione che Canzio indica ai colleghi è quella di non cedere alle pressioni e di sgobbare nello studio dei fatti e nella ricerca delle prove: non si giudica la credibilità del sistema giudiziario dalla popolarità delle decisioni adottate. I magistrati che subiscono questo meccanismo sono spesso quelli che lo alimenta- ■ È mia ferma opinione che l’audizione di Napolitano poteva essere risparmiata al Capo dello Stato, alla magistratura stessa e alla Repubblica Italiana IL DISCORSO DI CANZIO Giovanni Canzio durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario ieri a Milano. È presidente della Corte d'Appello di Milano dal 2011. In precedenza era presidente della Corte d’Appello dell’Aquila [Ansa] no: accade, denuncia il presidente della Corte d’Appello, quando «gli organi dell’accusa o igiudici di merito,nell’inchiesta o nel dibattimento, decidono diintessere un dialogo diretto con media e, tramite questi, con i cittadini o col potere politico, anziché con i protagonisti del processo e nel processo». Copione che a Milano conoscono bene. Con uno sconfinamento al quale è raro assistere negli QUI MILANO eventi istituzionali della magistratura italiana, il giudice meneghino ha criticato anche i colleghi di Palermo per la scelta di chiamare in audizione l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano, nell’ambito del QUI ROMA processo sulla presunta trattativa tra Stato e mafia. «È mia ferma e personale opinione», ha scandito Canzio, «che questa dura prova sipoteva risparmiare al capo dello Stato, alla magistratura stessa e alla Repubbli- QUI BOLOGNA «Cosa nostra e terrorismo «La mafia guarda al calcio «Renziattacca le toghe» duranteimesidell’Expo» Aumentanogliusurai» E il ministro esce dalla sala La minaccia di «violenza di natura eversiva o terroristica o di matrice fondamentalista» incombe sull’Expo in programma a Milano da maggio a ottobre. Lo denuncia il presidente della Corte d’Appello di Milano Giovanni Canzio, nell’ intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario. La «portata internazionale di Expo» e «la partecipazione di decine di milioni di lavoratori» offriranno la tentazione di «farne una sorta di palcoscenico mediatico di ideologie ripudiate dalla storia e dal consorzio civile». Canzio si è comunque detto «certo» dell’attenzione che lo Stato riserverà all’evento, non solo per prevenire eventuali attentati ma anche per contrastare la ’ndrangheta, sempre più potente al punto che si può parlare non solo di sue «infiltrazioni» ma di «interazione-occupazione», di vera e propria «metastasi». Ma l’Expo potrebbe portare «insieme con nuove e più ricche opportunità, impreviste criticità, a causa del conflitto latente fra le originarie regole delle ’ndrine e i più ampi orizzonti di profitto» che spingono le locali sorte in Lombardia a «staccarsi dalle cellule della “casa madre”». L’esordio non può essere che su Mafia Capitale. Così infatti il procuratore generale (facente funzioni) della corte d’appello di Roma, Antonio Marini, già pm in diversi processi contro le Brigate rosse, apre l’anno giudiziario del distretto. Ma quello di Mafia Capitale non è l’unico terreno dove certi interessi si saldano. Crea «una forte preoccupazione», ammette Marini, «l’infiltrazione della criminalità organizzata nel mondo del calcio». Il pallone «è diventato un grande business» ed è «una potentissima arma di consenso e di coesione sociale, elementi di cui la criminalità è alla costante ricerca». Per questo «negli ultimi anni i rapporti con la criminalità organizzata sono diventati sempre più stretti e connotati di ambiguità, soprattutto quelli con la tifoseria degli ultras». Un caso emblematico, secondo il pg, è stato l’aggressione al tifoso napoletano Ciro Esposito in occasione della finale di Coppa Italia del 3 maggio scorso, con un personaggio come Gennaro De Tommaso, «Genny `a carogna», in primo piano. Per quanto riguarda i reati sono diminuite le rapine ma cresce l’usura. Un altro drammatico segno dei tempi. Duro attacco del presidente della Corte d'Appello di Bologna, Giuliano Lucentini, a Matteo Renzi. Per Lucentini, il premier è come Berlusconi: se la prende la magistratura (sulle ferie estive) e propone riforme «modestissime». Uscito di scena il Cavaliere, dice il magistrato, sembrava che «le cose potessero cambiare. Certo, non siamo più additati come disturbati mentali, non si dice più che siamo mafiosi e criminali...». Però, «le cose sono sostanzialmente rimaste quelle di prima». È cambiato «solo il metodo»: gli attacchi di Renzi ai pm sono «più sottili e suggestivi». Lucentini definisce «incredibile» la polemica sulle ferie troppo lunghe dei giudici. La politica «non riesce a fare una riforma della giustizia» degna di questo nome e allora pensa di «farsi bella» additando le toghe come fannullone. Non va bene. Perché «meno ferie» non significa «giustizia più veloce». In prima fila, all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Bologna, c’era il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti. Che ha abbandonato la sala in polemica con le accuse del presidente della Corte Lucentini. ca italiana». Facile leggere in queste parole un’accusa diprotagonismo alle toghe siciliane. Internet, dove i processi si consumano in pochi istanti senza studiare le carte e a colpi di pregiudizi, rappresenta una ulteriore tentazione per imagistrati smaniosi di adeguarsi alla moda dei tempi. Occorre resistere: come recita il catechismo di Canzio, «la giurisdizione non può essere condizionata da una tecnologia sorda e cieca che alimenti l’ansia del giudicante di dover deliberare comunque e in fretta». In fondo, avverte il magistrato, «dal pensiero “corto” alla sentenza “tweet” o alverdetto immotivato il passo è breve». Dunque: che fare? Non cedere al «populismo giudiziario», innanzitutto. Non farsi prendere dalla smania di essere trendy, di appiattirsi sulle sentenze emesse sul Web, di alimentare false aspettative pur di ottenere la ribalta su giornali e televisioni. Quanto alla riforma della giustizia, per Canzio la soluzione non consiste nel tagliare i tempi, se questo significa sacrificare la ricostruzione dei fatti attraverso le prove e ridurre le garanzie del contraddittorio. Finirebbero infattiper avere un peso privilegiato gli esiti delle indagini iniziali, che sono provvisori e tali debbono restare. Doveroso, invece, ridurre la distanza tra il momento in cui il dispositivo viene letto e la pubblicazione della sentenza: se l’esito del giudizio non è stato quello atteso,tempilunghi come quelliattuali servono solo ad accrescere le dietrologie. 14 ITALIA __Domenica 25 gennaio 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: CAOS CAPITALE ::: Commento Solo poche sanzioni Lo scandalo dei vigili si trasforma in farsa ::: ENRICO PAOLI ■■■ «Ricapitolando». Ecco, sì, ricapitoliamo tutto, che è meglio. «Soldi e documenti ben custoditi in tasche laterali e separate, imparate a riconoscere e tenere a distanza i borseggiatori, mai usare la violenza, e avvisate sempre chi vi circonda,in modo almeno da rendere il loro business molto meno redditizio». Capito bene? Semplici ma efficaci consigli pratici che fanno parte di un lungo e articolato intervento scritto da Mercurio Psicopompo (?) per il sito Riprendiamoci Roma, «un blog di denuncia e di lotta al degrado sul campo», dove si racconta ciò che avviene sui mezzi pubblici della Capitale, tram e metro in particolare. Insomma, benvenutinella città deiborseggiatori. E siccome l’Italia è un Paese «molto garantista», come ribadisce Riprendiamoci Roma, «iborseggiatori lo sanno, e in questo periodo si può assistere e vere e proprie scorribande da Paese in via di sviluppo nei punti nevralgici della città». I punti caldi sono la stazione Termini,Piazza diSpagna, l’area del Colosseo, e le principali fermate della metro. «Occorre prestare la massima attenzione per non ritrovarsi, inaspettatamente, senza soldi, bancomat e documenti», perché da quel momento in poi inizia il calvario con la burocrazia.Dopo ildanno anche la beffa. Ma fra i tanti consigli elargiti da Mercurio, ce n’è uno da tenere in particolare considerazione.«Non usate maila violenza, sanno bene che la legge italiana in qualche modo li tutela»,sostiene l’articolo di Riprendiamoci Roma. «La loro prima reazione sarà di urlare che gli avete messo le mani addosso (e molto difficilmente troverete qualche testimone a vostro favore pronto a venire in commissariato, loro invece quanti ne vogliono), inoltre vi esponete ad una loro controreazione violenta (e siete in svantaggio numerico), quindi qualsiasi conseguenza dell’uso della violenza potrebbe non piacervi». Chi scrive sul sito di denuncia e protesta sa bene di cosa parla. E la cosa ci fa sentire ancor più disarmati.Non siamo solo indifesi ma siamo vittime due volte. E poi c’è il capitolo dedicato alle cosiddette prede preferite. «Persone di una certa età, specialmente se sole. Persone frettolose o spaesate. Quindi non date mai l’impressione di esserlo, e se avete fretta guardatevi bene intorno. Non fatevi inoltre prendere dall’ansia di salire o scendere dalla metro/bus perché diventate automaticamente una potenziale preda». E poi «mamme e papà con bimbi al seguito». Seguendo questa classifica merita aprire anche un altro file. Da alcune ::: SERGIO DE BENEDETTI Un’immagine tratta dal sito «Riprendiamoci Roma» e così intitolata: «Metro Barberini, borseggiatrici» Sicurezza questa sconosciuta Il decalogo dei romani disperati per salvarsi dai borseggiatori Metro e tram della Capitale presi d’assalto dai delinquenti: un sito consiglia come evitare di diventarne preda. «Ma niente violenza: li farebbero passare per vittime» settimane nei quartieri di Roma nord, Collina Fleming in particolare, alcunti finti addetti del gas stanno facendo «visita» ad anziani soli. L’obiettivo è quello di entrare in casa per «valutare» cosa c’è. Il consiglio è sempre il solito: non aprire a chinon siconosce o non da sufficienti garanzie. Nel caso, poi, è necessario avvisare subito le forze dell’ordine. Mai come in questo momento la Capitale sembra esser diventata terra di conquista per borseggiatori e topi d’appartamento, che trovano facile «copertuta» nei troppi campi che circondano la Capitale. Come i due rom che avevano compiuto oltre 20 scippi nei vicoli di Trastevere a bordo di uno scooter ed erano ricercati da giorni. I due rom, alla fine, sono stati individuati e bloccati dalla Polizia. Il 19enne, che già aveva un ordine di carcerazione, è stato arrestato, mentre il 16enne è stato denunciato. Sono stati gli agenti del Commissariato Trastevere a ricevere le denunce di alcuni cittadini, per lo più turisti e anziane signore, vittime loro malgrado di due giovani scippatori in scooter. Gli investigatori hanno vi- sionato numerosi video di telecamere di videosorveglianza della zona. In più di una ripresa si notava uno scooter con due persone a bordo sfrecciare ad alta velocità, proprio negli oraridegli scippi. Da qui la svolta nelle indagini. Insomma, occhio ai mezzi pubblici, ma anche a piedi non c’è di che stare allegri. È la Capitale, degli scippi, bellezza... ■■■ Campidoglio a pezzi. Lo scandalo dei vigili urbani di Roma che la notte dello scorso Capodanno si assentarono in massa sta assumendo contorni grotteschi. Ricorderete: dei 925 agentiche avrebbero dovuto presidiare la Capitale, ben 767 (l’83 per cento) non si presentarono al lavoro - 571 per malattia, 81 in permesso per aver assistito in precedenza alcuni disabili, 63 per aver donato il sangue il giorno prima e 52 per un non meglio precisato “congedo parentale”. Dopo una prima pubblica denuncia che, purtroppo, ha fatto il giro del mondo e la promessa che sarebbero stati presi provvedimenti esemplari, la situazione è andata man mano sfilacciandosi. E oggi, dopo tre lettere inevase del ministero della Funzione Pubblica al Comune di Roma per conoscere quali sanzioni l’Amministrazione intendesse prendere,siparla tutt’al più di 44 casi, o forse di 32,anche se ipiù gravi sembrano essere in realtà soltanto 28. Delle due, l’una. O si era in malafede prima, ovvero sono in malafede ora. Ma con una terza soluzione, purtroppo: che fossero in realtà in confusione colpevole prima e che lo siano pure adesso. Senza vergogna. Svolta nell’indagine sul delitto «Lascia mia sorella»: e i romeni uccidono il medico Fermati in quattro per l’omicidio di Luca Giacomoni, uno è parente di un’amica del dottore. Forse una lite finita male ::: RITA CAVALLARO ■■■ Una spedizione punitiva finita in massacro. Sarebbe questo, secono la prima ricostruzione degli inquirenti, il movente del delitto di Lucio Giacomoni, il medico 72enne di Mentana, alle porte di Roma, trovato morto la notte tra venerdì e sabato nella sua casa di campagna in via della Mattonata. I carabinieri della compagnia di Monterotondo e del nucleo investigativo del gruppo di Ostia hanno fermato quattro romeni, ritenuti responsabili dell'omicidio. La banda, secondo gli inquirenti, avrebbe agito per dare una lezione al medico, “colpevole” di avere una relazione con la sorella di uno dei banditi. Il dottore, molto conosciuto nella cittadina, era separato da anni e negliultimi mesi stava frequentando alcune donne, tra cui la romena. Qualcuno,però, deve aver saputo di quella presunta relazione clandestina, che ha fatto andare su tutte le furie il fratello della giovane. Lo straniero dell'est ha deciso così di farla pagare al medico e, insieme con tre conna- zionali, ha premeditato il pestaggio. sul pavimento del bagno, il volto tuLa vittima stava passando alcune mefatto e lividi su tutto il corpo. «È ore con un’altra sua amica,una mol- stata una rapina» ha detto la 23enne dava di 23 anni, nella villa di campa- agli inquirenti, raccontando che i gna, quando hanno fatto irruzione banditi parlavano con un accento gli assassini. I quattro, armati e con il dell'estEuropa. Gliinvestigatori hanvolto coperto, si sono verificato le dino immediatamenchiarazioni della te accaniti sull'angiovane, al fine di ziano, colpito da escludere un evenuna raffica di calci, tuale coinvolgimenpugni e schiaffi. Ma to della ragazza nel hanno perso il condelitto. trollo e il raid è diLe indagini, coventato un massame si dice in questi cro. I romeni si socasi, sono andate no fermati soltanto avanti a 360 gradi, quando ormai il senza tralasciare dottore, agonizzannulla,anche se le pite, ha smesso di reste privilegiate fin spirare.Poi,per sviadalle prime ore sore le indagini,avreb- Luca Giacomoni, 71 anni [web] no state quelle delbero inscenato la rala rapina finita nel pina finita male, portando via alcuni sangue o di una vendetta per queoggetti dall'abitazione. stioni personali. L'attenzione è stata A lanciare l'allarme al 112, intorno dunque spostata sulle conoscenze a mezzanotte, è stata la moldava. della vittima e, dopo una serie di perQuando i carabinieri sono arrivati quisizioni, è arrivata la svolta. Quatnella villetta hanno trovato Giaco- tro romeni sono stati portati in casermoni con abiti da camera, riverso ma e interrogati per ore. A inchiodar- li alcuni oggetti rubati nella villa di Giacomoni e trovati dai carabinieri nell'abitazione di uno della banda. Smascherati, sono ora accusati di omicidio volontario. Il delitto delprofessionista ha scosso la cittadina. «Era una persona gentile, qui lo conoscevamo tutti, perché era il medico del paese da 40 anni» ha commentato una signora. «Abbiamo paura, ci sono troppe rapine e troppi stranieri» ha aggiunto un altro cittadino. Anche perché negli ultimi tempi i reati nella zona sono aumentati. Tanto che il sindaco di Mentana,Altiero Lodi,ieri ha scritto al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, per chiedere di convocare il Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza: «Stiamo assistendo ad un drammatico aumento dei furti nelle abitazioni e negli esercizi commerciali accompagnati, troppo spesso, da violenze e omicidi - ha dichiarato Lodi - cui, quotidianamente, si aggiungono sempre più episodi intolleranti di microcriminalità, inciviltà e mancanza assoluta delle più elementari regole di rispetto della cosa pubblica e privata». 15 ITALIA __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: I GUAI DELLA SINISTRA Ambientalismo a singhiozzo «METODO RENZI» IN LIGURIA Residence sul mare e via il bosco In casa Soru il verde non va più Il fratello dell’ex presidente sardo presenta ricorso dopo la bocciatura del suo progetto Ma quell’area, per le norme imposte da Renato, dovrebbe godere di massima tutela ::: TOBIA DE STEFANO ■■■ Facile fare gli ambientalisti con il verde degli altri. La celebre frase di Ricucci ai tempi dei furbetti del quartierino riassume nel modo più efficace l’ultima puntata della battaglia tra l’ex governatore della Sardegna,Renato Soru, e il resto del mondo sulla (presunta?) tutela delle mille bellezze naturali dell’isola. Da una parte mister Tiscali, che nel 2006 aveva lanciato un Piano Paesaggistico rivoluzionario che toccava l’apice nel divieto di costruzioni in una fascia di 2 chilometri dalla costa. Dall’altra i tanti paradossi del Soru privato che ripercorrendo le accuse di Ugo Cappellacci, presidente della Regione fino allo scorso anno,partono «dalla casa edificata di fronte al sagrato della Basilica della Madonna Bonaria (Patrona della Sardegna)» e arrivano fino «alla villa a pochi metri dalmare a Villasimius» e «all’azienda (Tiscali ndr) con sede all’interno di uno stagno tutelato». Ma ora la storia si allarga. A tutta la famiglia. Perché non c’è solo mister Tiscali che predica bene e razzola male, ma anche il fratello Emanuele. Che, stando sempre alla denuncia di Cappellacci, ha chiesto il permesso per realizzare un complesso turistico-alberghiero «in una zona che secondo le norme imposte dal fratello dovrebbe godere della massima tutela» per la conservazione del paesaggio dell’isola. La storia inizia nel 2008, quando la «Riva di Scivu srl» (società che fa capo ad Emanuele Soru) presenta al Comune di Arbus (golfo di Oristano, sulla costa sud-occidentale dell’isola), un progetto di recupero per un complesso che da anni versa in una condizione di abbandono. Obiettivo in sintesi: costruire un albergo a 50 metri dal mare. Le prime valutazioni, quelle del Comune e del tavolo tecnico che racchiude gli enti interessati,sono positive. Si può fare, ma servono adempimentiaggiuntivi.Soprattutto sulla tutela paesaggistica. Soru, Emanuele, ci lavora per circa due anni (arriviamo al 2012) ed elabora un progetto alternativo. Tanto per intenderci: parliamo di una superficie forestale di 94 ettari all’interno della quale si vuole realizzare una struttura da circa 100 camere e con una capacità Renato Soru, ex governatore della Sardegna [Lapresse] di 200 posti letto, con tanto di aree pubbliche da destinare a parcheggi, percorsi pedonali e servitù di passaggio. Niente da fare. Regione , Comune, Provincia e gli altri enti tecnici lo bocciano. Motivazioni? «Il progetto presentato nel 2012 - si legge dagli atti - prevedeva di dislocare le 60 camere aggiuntive in un’area coperta da una pineta artificiale, situata sul retro del fabbricato alberghiero esistente. Tale ipotesi è giudicata migliorativa, ma comunque rischio- sa per eventuali incendi boschivi che metterebbero a repentaglio l’incolumità delle persone». Morale della favola? «Le nuove volumetrie (le 60 camere aggiuntive ndr) vanno edificate fuori dal bosco nelle radure superiori ai 2.000 mq». Ma non solo. «Perché - si legge ancora - il progetto, contravvenendo alle prescrizioni del Tavolo Tecnico, ha previsto una serie di disboscamenti della pineta, finalizzati proprio a fare spazio a quelle volumetrie e ai servizi connessi che viceversa dovevano essere spostate. Inoltre, proprio in virtù del riconosciuto elevatissimo rischio di incendi, ha previsto intorno al nucleo residenziale una serie di fasce parafuoco concentriche...che sottraevano ulteriori considerevoli superfici boschive all’area». Tanto per capirsi: il progetto rimodulato dal fratello dell’ex governatore «ambientalista» non solo mette a rischio il paesaggio circostante, ma prevede anche un massiccio disboscamento della zona. E Soru, Emanuele, cosa fa? Non si arrende. E presenta un ricorso al Tar assicurando che il suo progetto «garantisce la massima sicurezza per le persone e per il complesso forestale». Sostenendo, tra le altre cose, «che nella zona individuata vi fosse uno sviluppo stentato della pineta...con piante tra loro in competizione e inframmezzate dalla presenza di numerose chiazze non boscate». Vedremo. Intanto, la nuova giunta di centrosinistra, guidata da Francesco Pigliaru, ha ripristinato il piano Paesaggistico voluto da Renato Soru e profondamente cambiato alla fine del mandato da Cappellacci (2009-2014). Speriamo che almeno il Pigliaru pubblico non venga smentito dai Pigliaru nel privato. Inchiesta sulle elezioni 2014 La «giustiziera» di Cofferati scivola sui contributi pagati dal Comune Qualcuno ha già malignamente parlato di metodo Renzi, riferendosi alla simile vicenda riferibile al premier. Raffaella Paita, che alle recenti primarie Pd in Liguria ha sconfitto Cofferati, ha incassato nove mesi di contributi previdenziali che il Comune di La Spezia pagò all’Inps (2007-2008) per un lavoro che non svolse neanche per un minuto. Visto che l’assunzione alla Sti spa, azienda (oggi fallita) nel cui cda sedevano professionisti legati al Pd, arrivò poco prima della nomina ad assessore - la legge prevede che l’ente paghi i contributi per il lavoro lasciato a causa dell’incarico isituzionale. Una furbata? Lei nega: «Appena capii che avrei continuato a far politica, mi dimisi» [Lps] Brutta sorpresa per Enrico Rossi «Firme false per Chiamparino» La moglie del governatore toscano Sette indagati nel Pd piemontese a processo per abuso d’ufficio ■■■ Firme false per registrare sen- il listino bloccato del governatore. za problemi le liste elettorali: una stoEd ecco: i consiglieri regionali ria già vista, anche dalle parti di Tori- Marco Grimaldi (Sel, ma eletto nel no.Ma che adesso turba i democrati- listino bloccato) e Nadia Conticelli ci piemontesi. Nel senso: ci sono i (Pd e presidente della Circoscrizioprimi indagati nell’inchiesta sulle fir- ne VI), gli ex consiglieri provinciali me false per le liste a di Torino Umberto sostegno dell’attuale Perna,Pasquale Valengovernatore del Piete e Davide Fazzone, monte, Sergio Chiamtutti del Pd, e il presiparino. Gli avvisi di gadente anch’egli demoranzia sono dunque cratico della Circoscristati recapitati a sette zione V Rocco Florio e politici - sei del Pd, il suo vice Giuseppe uno di Sel - sospettati Agostino. A consegnaa vario titolo d’aver re l’esposto lo scorso commesso irregolariluglio al procuratore tà alle elezioni svoltesi capo Armando Spatala scorsa primavera, Sergio Chiamparino ro era stato l’europarlanelruolo dipubbliciufmentare della Lega ficiali, proprio nell'autenticazione Mario Borghezio: quasi una rivincidelle firme che sostenevano le liste ta per il Carroccio dopo la decandenprogressiste e dello stesso presiden- za dall’incarico di presidente della te. In sostanza, avrebbero autentica- Regione di Roberto Cota, avvenuta to firme false - in particolare per proprio per firme false sulla lista Penquanto riguarda la lista civica Monvi- sionati per Cota, circa un anno fa. so, quella del Partito Democratico e ANT.TOD. ::: CHIARA GIANNINI avrebbe rilasciato parere favorevole a un’istanza con la quale si consentiva ■■■ Brutta sorpresa in casa delpresi- la mobilità dalla Asl 9 di Grosseto a dente della Regione Toscana, il demo- quella di Siena ad Alberto Saragosa, craticissimo Enrico Rossi. La moglie che assumeva quindi l’incarico di diLaura Benedetto, ex direttore genera- rettore dell’unità operativa “Sanità le della Asl 7 di Siena, è animale” - ottenendo, infatti stata rinviata a secondo quanto accergiudizio per abuso d’uftato nelle indagini prelificio dal gup del tribuminari dal pm Aldo Nanale della città del Palio talini, un ingiusto vanIlaria Cornetti. Andrantaggio patrimoniale: gli no a processo anche atti sono stati inviati anl’ex direttore sanitario che alla Procura della Valerio Del Ministro, Corte dei conti diFirenl’ex direttore amminize. «In Toscana - spiega strativo Daniele Baldi e il consigliere regionale il dirigente medico Aldi Forza Italia Stefano berto Saragosa. Il giudi- Enrico Rossi Mugnai - la sanità è ce ha invece disposto il controllata da logiche non luogo a procedere per Paolo Emi- politiche e di costruzione del consenlio Falaschi, presidente del collegio so, per perseguire le quali si è disposti sindacale, e per Cesare Sonsogno, anche a compiere forzature. A quanGian Luigi Bogi, Anna Paris e Carla to pare, le nostre perplessità politiche Pavone, tuttimembri dello stesso con- danno luogo a rilievi di altra natura siglio. che seguiranno il loro corso, ma su La Benedetto, assieme agli altri, cui merita fermare l’attenzione». 16 ATTUALITÀ __Domenica 25 gennaio 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: segue dalla prima ANTONIO SOCCI (...) infelice perché tutto il contesto era discutibile). Ha suscitato smarrimento fra icattolici anche il rimprovero alla donna con otto figli e i parti cesarei: se avesse detto che usava la pillola o aveva divorziato, Bergoglio le avrebbe detto «chi sono io per giudicare?». E ogni volta le toppe sono state peggiori del buco: il papa è arrivato a definire il Vangelo «una teoria», che è altra cosa dalla vita umana. Ma è accaduto pure di peggio. Anche sul piano dottrinale. A Manila, per esempio, accantonando il discorso scritto, a un certo punto Francesco ha detto che la sofferenza innocente è «l’unica domanda che non ha risposta». La Chiesa ha sempre insegnato che la risposta concretissima, è il Crocifisso che si carica di tutto il dolore umano e lo redime,vincendo ilmale e la morte, spalancando la felicità eterna agli uomini. Ma Bergoglio dice che non c’è risposta e - anzi sembra pensare che il Verbo di Dio ne sappia meno di noi:«Solo quando Cristo è stato capace di piangere ha capito il nostro dramma» (tesicristologica molto spericolata). Poche ore prima, parlando della sua visita al tempio buddista, papa Bergoglio ha fatto l’elogio della «interreligiosità», ovvero della commistione fra religioni diverse che ha definito «una grazia». Non era mai accaduto, ma anche la preghiera e l'adorazione in moschea, rivolto alla Mecca e l’atteggiamento reticente verso l’Islam e verso il terrorismo musulmano sono inediti. L’inadeguatezza dell’uomo Bergoglio all’alto ministero suscita in tanti di noi comprensione,l’impreparazione provoca pure tenerezza, ma la sua convinzione che essere papa significhi affermare le proprie personali idee provoca dolore e spaccature. Perché la Chiesa è di Cristo. E poi Simone non deve mai prevalere su Pietro. I media hanno enfatizzato la folla delle Filippine come il trionfo di papa Bergoglio. Ma quella gente non era lì per Cristo? È la stessa folla venuta per ogni altro papa. Inoltre alla messa di domenica scorsa a Manila si è verificato - immortalato dalle telecamere - quel passamano eucaristico per il quale, secondo diverse testimonianze, sono state ritrovate delle ostie anche nel fango. Così mentre si celebrava l’apoteosi dell’uomo Bergoglio, finiva nel fango Cristo eucari- Il cardinale Bergoglio, eletto Papa Francesco nel marzo del 2013, durante il suo recente viaggio nelle Filippine [LaPresse] Pontificato controverso stante l'obbligo di farne solo quattro ogni giorno, perché la quarta era stata annullata e quindi - a suo avviso - non andava conteggiata, «tamquam non esset». Solo che nella Costituzione apostolica che regola il Conclave non sta scritto tanquam non esset,cioè non si prescrivono «quattro votazioni valide», ma «quattro votazioni» tout court, si calcolano dunque tutte, valide e invalide. E non è ammessa la quinta. La Boni inoltre parla di votazioni «pervenute fino allo spoglio», ma la Costituzione apostolica non dice questo, infatti definisce «suffragia» le quattro votazioni, mentre, quando parla delle votazioni che arrivano fino allo spoglio, usa il termine «scrutinia». Infine la Boni per contestare l'invalidità - cita la simonia,ma fa autogol: proprio il fatto chevenga esplicitamente menzionato questo caso, come esentato dall’invalidità, significa che invece rientrano in tale invalidità tutti gli altri casi non menzionatirelativialle procedure di elezione. Insomma il giallo del Conclave continua. D'altronde lo stesso Magister, mentre lancia l'articolo della Boni come fosse davvero una confutazione, lo incornicia con questi titoli e commenti: «Restano le incognite sulle manovre che hanno preceduto la fumata bianca», «Il conclave che lo ha eletto papa continua ad essere sfiorato da ombre». In effetti dopo l'uscita del mio libro altre ombre si sono aggiunte con il libro di Austen Ivereigh, The Great Reformer. E c’è ancora la domanda irrisolta sull’abnorme attesa fra la fumata bianca e l’apparizione sulla loggia di San Pietro (con il misterioso aneddoto riferito da Bergoglio a Scalfari). Infine si sono riaffacciati pure i dubbi sulla «rinuncia» di Benedetto XVI, visto che addirittura sul giornale dei vescovi italiani, Avvenire, il 7 gennaio scorso,si è letto che ci sono state forze oscure che «hanno tradito e congiurato per eliminare papa Ratzinger e l’hanno spinto alla rinuncia». Quando io ho segnalato su queste colonne l’enormità di queste parole (che comporterebbero l’invalidità della rinuncia) il direttore di Avvenire ha risposto, curiosamente, senza smentire, anzi facendo capire che in sostanza lo sanno tutti… Ma allora perché non parlare chiaro? Lo stesso Bergoglio chiede «parresia». Quando emergerà ciò che cova sotto la cenere? Le ultime uscite di Bergoglio sconcertano persino i bergogliani Dopo le frasi sul «pugno» e sui «conigli» crescono le perplessità in Vaticano Restano i dubbi sul conclave. Che i sostenitori del Papa cercano, invano, di dissipare stico.Una profanazione drammatica. I media non considerano queste cose, ma per la Chiesa sono quelle più importanti perché Cristo è il suo unico tesoro. I media hanno perfino acclamato come esemplare l’episodio del tentativo di corruzione raccontato da Bergoglio ai giornalisti. Ma, a ben vedere, l’allora vescovo di Buenos Aires si comportò in modo alquanto strano, perché non rimproverò i disonesti (come era dovere di un vescovo), né li diffidò, né li minacciò di denuncia. Imbarazzante. Papa Bergoglio sembra l’idolo dei media, ma è ormai alle rotte con la Chiesa tradizionale e un po’ con i «progressisti». Ama comandare da solo. Poco prima del viaggio c’era stata l’infornata di nuovi cardinali fatta più a proprio capriccio che seguendo necessità ecclesiali. Sono rimaste fuori diocesi importanti e, per esempio, i vescovi dei cristiani perseguitati. Ma anche famosi nomi progressisti. Si parla infine dell’esito che egli intende dare al prossimo Sinodo sulla famiglia che scontenterà sia i fedeli al magistero diRatzinger e Wojtyla,sia i progressisti di Kasper. Tanto che i vescovi tedeschi hanno già fatto sapere che loro intendono andare avanti sulla linea di Kasper. La Chiesa fedele al magistero guarda con forte apprensione alla «soluzione Bergoglio» perché somiglierà alla famosa battuta del cardinale De Lubac: gli ortodossi dicono che due più due fa quattro, i mo- dernisti dicono che fa sei, papa Bergoglio - dicendo che ha trovato la mediazione - dirà che fa cinque. La smania di novità è tale che un sito americano ha perfino riportato la voce della possibile convocazione da parte di Bergoglio di un Concilio Vaticano III. Nella Chiesa la preoccupazione per questo pontificato dilaga anche fra i cardinali che lo hanno votato in Conclave. E proprio sul Conclave del 2013 tornano a riproporsi i dubbi. A volte in «curialese», cioè mentre sembra che si dica l'opposto. Significativo per esempio ciò che Sandro Magister ha pubblicato sul sito www.chiesa il 5 gennaio scorso. Il titolo «È lui il papa. Eletto in piena regola» annunciava un articolo della canonista Geraldina Boni che prometteva di confutare quanto io ho scritto nel mio libro Non è Francesco. Ho letto con interesse sperando di trovare così la risposta ai miei dubbi. Ma nel testo della Boni non c’è ombra di risposta. Ripropone infatti la vecchia interpretazione che è stata data in Conclave all'incidente delle due schede (si è applicato l’articolo 68), interpretazione che ho confutato nel mio libro perché così quell’articolo sarebbe contraddetto dal successivo e perché conferirebbe un oggettivo potere di veto a qualsiasi cardinale volesse far saltare una candidatura. Inoltre la Boni ritiene che la quinta votazione (quella decisiva) sia stata legittima, nono- Celebrazioni Le guardie svizzere festeggiano 500 anni di storia ■■■ Oltre cinquecento anni al servi- zio del Papa. E’ lo «stato di servizio» delle guardie svizzere, riconosciute in tutto il mondo anche grazie alla ineguagliabile divisa in blu, rosso e giallo, che la leggenda ha attribuito a Michelangelo. In questi giorni il corpo ha celebrato illoro 509 anniversario della loro fondazione. Come ha ricordato l’Osservatore romano,ilquotidiano della Santa Sede, giovedì con una messa presieduta dalcardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica papale di San Pietro, nella chiesa di Santa Maria della Pietà in Camposanto Teutonico. In questa occasione, il comandante del Corpo, Daniel Rudolf Anrig, prossimo a lasciare l’incarico (sarà proprio a giorni, il prossimo 31 gennaio), ha ricordato che «dopo 509 anni, migliaia di uomini hanno contribuito alla forza ne. Sono loro a presidiare gli ingressi e alla longevità del Corpo e altrettanti si vaticani notte e giorno. I requisiti per apprestano a farlo tutt'ora. Infatti, la l’ammissione sono: essere cittadini condivisione dell'impesvizzeri, di fede cattolica, gno sincero e incondizioavere una reputazione irnato di questo prezioso reprensibile, aver assolto servizio unisce molte gela «scuola reclute» in Sviznerazioni passate, prezera, avere un’età comsenti e future». E certo, in presa tra i 19 e i 30 anni, questo momento di acessere alti almeno 174 cresciuto allarme terroricentimetri, essere celibi smo,anche illoro compie possedere un certificato appare ancora più carito di capacità professioco di responsabilità. Le nale o di maturità in un guardie svizzere sono istituto medio-superioscampate nel 1970 alla Guardie svizzere [Ftg] re. L’età media delle resoppresione, voluta da clute è quella di 23 anni e Paolo VI, delle «compagnie» militari il periodo di permanenza in Curia è di pontificie. E mantengono il loro tripli- 25 mesi. ce ruolo: di onore, di controllo e di ordiC.MA. www.antoniosocci.com 17 ATTUALITÀ __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Centri sociali in piazza, 9 feriti Guerriglia antagonista a Cremona Il corteo di protesta per l’uomo finito in coma punta su Casa Pound e scoppiano gli scontri con la polizia ::: TIZIANA LAPELOSA Antagonisti alla testa del corteo [Ansa] ■■■ Gli antagonisti di tutta Italia ieri hanno dato prova del loro «pacifismo» a Cremona. Sfasciando, armati di aste e bastoni nascosti negli zaini, le vetrine delle banche all’altezza di via Dante, lanciando pietre e bottiglie contro le forze dell’ordine, distruggendo la vetrata della polizia locale.Chiamati a rac- colta per manifestare solidarietà ad Emilio Visigalli (il 50enne del centro sociale Dordoni in coma da domenica scorsa dopo gli scontri con i militanti di Casa Pound) non ci hanno messo molto a trasformare il corteo in una guerriglia.Partita alle 16.20 dal centro sociale con delegazioni di Rifondazione, Sel, Anpi e Usb, per dirigersi in piazza delDuomo,la manifesta- zione è stata interrotta da un gruppo di «incappucciati» romani. Vestiti di nero e protetti da caschi integrali, hanno cercato di conquistare la testa del corteo per dirigersi verso la vicina sede di Casa Pound, tra l’altro deserta. Ai lanci di bottiglie e pietre all’indirizzo degli agenti, questi hanno risposto con i lacrimogeni e due cariche. Un incidente che ha fatto sgretola- re il corteo: una parte ha proseguito verso il centro, l’altra ha continuato a distruggere. In via Dante, sfasciando le vetrine delle banche, nel piazzale della Stazione e alla stazione: qui gli antagonisti hanno bloccato per 15 minuti il treno diretto a Milano. Bilancio della giornata: nove feriti, tra cui quattro agenti, e due intossicati. Alla faccia del corteo pacifico. Brutte compagnie ::: segue dalla prima SELVAGGIA LUCARELLI Corona si merita la galera ma non certe «amicizie» (...) dopo accordi e promesse, a sacrificare amici e conoscenti per ragioni di calcolo e convenienza e a riallacciare rapporti con amici e conoscenti per le stesse ciniche ragioni. L’ultima volta che l’ho visto, qualche giorno prima del suo arresto, era venuto in una ziario come se il povero Fabrimia trasmissione su Sky. L’ap- zio fosse un povero coltivatopuntamento era a mezzogior- re di radicchio sbattuto in carno, lui si presentò alle dicias- cere da giudici distratti con sette. Varcò lo studio bello co- l’accusa di traffico internaziome il sole, fece due moine a nale di organi umani. Sono tutti, me compresa, rilasciò anni che Fabrizio e altri suoi un’intervista epica in cui di- poco credibili sostenitori, sochiarò di prendere il Viagra stengono che il tribunale di come Zigulì e tutti lo salutam- Torino l’abbia condannato a mo con affetto e gratitudine, 5 anni per il caso Trezeguet dimenticando quante ore ci con lo scopo di vendicare il aveva fatto penare. Dimenti- suo scoop su Lapo Elkann e il cando quante telefonate ner- trans Patrizia. Che poi, pure vose facemmo, quanto tem- se fosse, dal momento che il po sacrificato, quanta man- futuro di Fabrizio è in mano canza di rispetto ebbe neicon- ai giudici, dare ai giudici dei fronti di trenta persone che ri- venduti, non mi pare il massimasero lì per lui. Questo è Fa- mo della strategia difensiva, a brizio Corona, un personag- volerla dire tutta. gio ambivalente, ugualmente La verità è che Fabrizio Cofascinoso e deterona il carcere stabile, con una se l’è cercato naturale repulcon tutte le sue sioneperle regoforze (autodile, che siano struttive). È staquelle sancite to condannato dalla Costituziodadecinedigiune o quelle di dici diversi e in una convocaziotribunali diverne in uno studio siperuna quantv. tità di reati abAssisto in quebastanza spaste ultime settiventosa. È vero mane al circo Don Mazzi [Ansa] che non ha mediatico mescommesso reaso in piedi per chiedere la sua ti terribili, che non ha ucciso, scarcerazione in favore deido- che non ha commesso crimimiciliari e fatico a trovare ni contro l’umanità, però di un’opinione lucida, un punto qui a definire un bravo ragazdi vista onesto, una posizione zo e un perseguitato dai giudinon faziosa. Escludendo la fa- ci un cittadino che, uscito dal miglia che fa quello che deve carcere dopo la condanna lefare,da una parte cisono quel- gata al filone Vallettopoli, ha li che ricordano solo il Coro- subito condanne peraggressiona migliore e quindi «Fabri- ne a pubblico ufficiale, estorsiozio è un bravo ragazzo, deve ne e tentata estorsione, estoruscire», dall’altra quelli che «è sione aggravata,trattamento ilun delinquente, se l’è cerca- lecito di dati personali, detenta». Fabrizio è entrambe le co- zione e spendita di banconote se e chiedere che esca dal car- false, ricettazione e detenzione cere facendolo passare per di una pistola, diffamazione, un perseguitato dalla giusti- evasione, truffa, corruzione e zia, spacciandolo per Nelson così via, mi pare una linea diMandela, come sottolineava fensiva surreale. Tanto più che polemicamente Giuseppe quei giudici che si sarebbero Crucianiqualche sera fa a Ma- accaniti su di lui, sono anche trix, è la strada peggiore che si gli stessi giudici che a Fabrizio possa percorrere. Sono anni hanno dato più di una possibiche chi difende Corona (non- lità di non finire in cella. Nessuchè lo stesso Corona) cavalca no ricorda che nel caso Corola tesi dell’accanimento giudi- na, la pena carceraria è stata Fabrizio è in prigione per una sfilza di reati. Quelli che ora chiedono i domiciliari non lo aiutano: stanno solo speculando sui suoi guai Fabrizio Corona all’uscita dall'aula del tribunale di sorveglianza tre giorni fa [Ansa] ::: LA SCHEDA FUGA IN PORTOGALLO Il 18 gennaio 2013, in seguito alla sentenza della Corte di Cassazione di Roma che lo condannava a 5 anni di reclusione per estorsione ai danni di Trezeguet, Corona fugge a Cascais, ma dopo sei giorni si arrende CARCERE E CONDANNE Il 25 gennaio viene estradato in Italia e condotto nel carcere di Busto Arsizio dove comincia a scontare una condanna in continuazione pari a 7 anni, 10 mesi e 17 giorni comprendente le sentenze definitive che lo hanno condannato a: 5 anni per il filone di Torino, 1 anno e cinque mesi per quello di Milano (tentata estorsione nei confronti di Coco e Adriano) e 1 anno e sei mesi per un altro processo (patteggiamento risalente al 2009 per detenzione e spesa di banconote false e detenzione e ricettazione di una pistola) GRAZIA E DOMICILIARI L'8 dicembre 2014 Corona chiede la grazia parziale. Il 22 gennaio il Tribunale del riesame di Milano prende in considerazione la richiesta di domiciliari per ragioni di salute più volte commutata in servizi sociali e misure cautelari che lo costringevano a rimanere a Milano. Misure cautelari che Fabrizio ha più volte trasgredito, andando a fare serate in discoteca in giro per l’Italia. Nessuno ricorda che per non averle rispettate, queste misure cautelari che dovevano evitargli il carcere, ha subito altre condanne. E viene da sorridere nel vedere Don Mazzi che oggi si dichiara incazzato, che definisce Corona «più convertito di me», che parla di «condanna morale» lanciarsi nella crociata pro-Corona, quando prima si lamentava di essere stato ingannato da Fabrizio , il quale anni fa, dopo due foto su Chi con lui e le dichiarazioni «Farò i servizi sociali da Don Mazzi» , sparì nel nulla. E le parole di Don Mazzi «Fabrizio verrà quida me in comunità e potrebbe aprire un laboratorio per stampare foto, così fa quello che sa fare» rasentano il ridicolo, perché Fabrizio non ha mai scattato una foto in vita sua, per cui forse per prendere le sue parti con tanto fervore bisognerebbe almeno conoscere la sua storia.Viene da sorridere anche nel vedere la D’Urso che abbraccia la causa, la stessa D’Urso che lo denunciò per diffamazione in un fase giudiziaria già delicata per Fabrizio in cui qualsiasicondanna poteva aggravare la sua situazione. Il paradosso poi, è che alla viglia dell’arresto, Fabrizio raccontava a tutti un aneddoto: nonostante l’obbligo di non lasciare Milano, giorni prima era salito su un Frecciarossa per Roma. Si era infilato in un salottino per non farsi vedere. Lì,secondo la sua versione, ebbe la sfortuna di incrociare un’amica della D’Urso (con cui all’epoca era in guerra) che riconoscendolo, fece una telefonata non si sa bene a chi, forse alla conduttrice, forse direttamente alla polizia. Fatto sta che Fabrizio, ad attenderlo sui binari trovò la Digos. Ma viene da sorridere nel vedere che lo difendono an- che suoi sedicenti amici che durante le visite in carcere gli hanno strappato delle confidenze promettendo il silenzio e poisisono venduti lo scoop, facendo pagare a Fabrizio un caro prezzo per aver parlato troppo, forse addirittura il trasferimento ad Opera, con un regime carcerario più severo.Chi vuole davvero bene a Fabrizio dovrebbe fermarsi e riflettere su quanto tutto questo possa trasformarsiin un boomerang.C’è,in questa legittima crociata pro-Fabrizio un non trascurabile problema di pulpiti. Di strategie difensive. Non è vero che Fabrizio è una vittima e non è raccontandolo così che si fa del bene alla sua causa. Non mi sembra neanche un colpo di genio diffondere passaggi di una perizia in cui si sostiene «...il carcere glicauserebbe disturbi d’ansia con attacchidipanico e depressione,acuitie amplificati dopo due anni in cella dove non può gratificare se stesso con gli eccessi, la grandiosità e l’assenza di vincoli e controlli», come a dire che ha bisogno di una Bentley e qualche reato per sentirsi meglio. Io ci credo che Fabrizio stia male.Del resto ilcarcere fa schifo, suppongo che abbia una personalità più borderline chi in carcere si trova bene. Credo, senza finti buonismi, che il carcere se lo sia cercato e meritato. Riconoscerlo, non è voler male a Fabrizio, è aiutarlo,spostando la discussione sul piano dell’onestà intellettuale. In tutto ciò, credo anche che questi quasi due anni di galera siano più che sufficienti. Credo che lo sarebbe stato anche un anno, perché un anno lì dentro deve essere un inferno. Credo che il carcere duro, accanto ai mafiosi del 41 bis sia follia. Credo che ora dovrebbe stare a casa con sua mamma, i suoi fratelli e suo figlio, anche perché ha una famiglia dipersone incredibilmente perbene. E credo che gli vada data la possibilità di una redenzione, che non è quella cattolica del non fare più del male agli altri, ma quella del non fare più male alla sua vita. Perché è vero che Fabrizio non è un individuo pericoloso, ma lo è, e molto, per se stesso. 18 ATTUALITÀ __Domenica 25 gennaio 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Le colline della Valpolicella, nelle Prealpi veronesi. Fra i «profeti» dell’Amarone Sandro Boscaini, con la sua Masi, dove s’è fatto profondo studio sulle tecniche di appassimento delle uve [Oly] Economia agricola plesso la terra dell’Amarone, produce circa 60 milioni di bottiglie per l’80% destinate all’estero e una percentuale altissima di prodotto imbottigliato è certificato (96,75%). Il presidente del Consorzio dei vini di Valpolicella (oltre all’Amarone al successo di questa zona contribuiscono il gran passito Recioto e il rosso Valpolicella) Christian Marchesini s’è tolto una bella soddisfazione e commenta: «Al potenziale valore complessivo del nostro vigneto, già di per sé altissimo,occorrerebbe aggiungere un valore ancor più in ascesa: quello intangibile del marchio di qualità che si sono costruite le nostre produzioni nel mondo».La Valpolicella è in cima anche alle classifiche di gradimento delle mete dell’enoturismo. Una volta a Gianni Agnelli chiesero perché fosse conveniente investire in vini. Rispose l’Avvocato: «Perché mal che vada te lo bevi». Ma a leggere queste stime viene da pensare che anche l’investimento to di 200 milioni di euro negli ulti- fondiario - sia pure gravato dalla mi 5 anni, è il risultato della quota- farsa dell’Imu agricola - conti e zione media attribuita da Assoe- sia un potente moltiplicatore econologi a ogni ettaro di Valpolicel- nomico. Sull’onda di queste ottila: tra i 530 e 550 mila euro. Un me notizie l’Amarone si appresta valore che supera altri grandi ros- a celebrarsi nella «Anteprima si italiani, come Montalcino, Amarone», mega-degustazione Chianti, Barbaresco e Barolo che svelerà - dopo 4 anni di affina(esclusa la sottozona di Cannu- mento tra botte e bottiglia - l’anbi). Non vuol dire che non vi sia- nata 2011 a buyers e pubblico il no singoli vigneti - è il caso ad 31 gennaio e il primo febbraio a esempio dell’Alto Verona. Nel palazAdige dove però la zo della Gran Guarproprietà è molto dia (dalle 4 del pofrazionata, o di Bolmeriggio alle 22: bigheri in Toscana, glietto d’ingresso 30 ma per particolariseuro)64 cantine svesimi cru - che spunleranno la produziotano quotazioni più ne che sta per andaalte, ma complessire in commercio. vamente la zona di Averla già assaggiaproduzione dell’Ata consente di dire marone è quella a cheè un’annata elemaggior valore. An- Sandro Boscaini [Ftg] gante, non impocheperchéin Toscanente ma destinata na si è cominciato a svendere do- a durare con un Amarone - vino po il mancato sostegno del Mon- di cui sono profeti produttori cote dei Paschi a molte blasonate me Sandro Boscaini con la sua cantine e in Piemonte le non bril- Masi dove s’è fatto profondo stulantissime performance estere dio sulle tecniche di appassimenhanno raffreddato gli entusiasmi to delle uve per arrivare all’Amafondiari. Altro primato nazionale rone perfetto, Nicola Dal Forno, della Valpolicella è il valore della Allegrini, Speri e Zenato tanto per produzione del vino: 550 milioni dirne alcuni - finalmente stilée di euro nel 2013 (di cui 325 milio- piuttosto che potente come s’adni solo per l’Amarone). Nel com- dice a questi tempi di sobrietà. L’ELDORADO DEL VINO La Valpolicella, patria dell’Amarone, vale 4 miliardi Un singolo ettaro d’uva rende più di mezzo milione ::: CARLO CAMBI ■■■ Un schiaffo in epoca renzia- na a Brunello e Montepulciano. Ma pure il mentore enogastronomico della gauche caviar Oscar Farinetti, uno che è molto attento ai quattrini, ha di che meditare visto che neppure il Barolo si salva. S’usa dire in Toscana, per indicare uno che se la passa bene: «Quello ha la vigna in Chianti», ma in realtà la vigna ricca sta in zona leghista:in Valpolicella.Piaccia o no l’uva di Creso non è né in Piemonte né in Toscana, ma in Veneto. Così hanno stimato all’Assoenolgi - potentissima associazione che tiene insieme i tecnici del vino: dai winemaker, che si sentono star di Hollywood, ai tecnici della cantine sociali che se la sudano - che ha misurato il peso economico dei più importanti territori del vino italiano. Ebbene il Klondike delle vigne sta tra l’Adige e i monti Lessini, interamente in provincia di Verona, lì dove regna sua maestà l’Amarone. Secondo gli enologi i7.435 ettari vitati della Valpolicella valgono complessivamente quattro miliardi di euro, una cifra che non ha eguali tra le altre denominazioni italiane di vino rosso. Il valore, cresciu- ::: LA SCHEDA VALLE D’ORO Secondo gli enologi i 7.435 ettari della Valpolicella hanno un valore complessivo che si aggira attorno ai quattro miliardi di euro, cifra che non ha eguali fra le altre denominazioni italiane di vini rossi. Ogni ettaro vale mediamente fra 530 e 550mila euro. IMPENNATA Il valore dei terreni coltivati a vite in Valpolicella, oltre a stabilire un record, ha conosciuto anche la maggior crescita: 200 milioni in più negli ultimi 5 anni. CONFRONTI Il territorio della Valpolicella si pone davanti a quelli da cui provengono altri famosi vini italiani: Brunello di Montalcino, Chianti e Barbaresco. PRODUZIONE Altro primato nazionale della Valpolicella è quel del valore nella produzione: 550 milioni di euro nel 2013 (di cui 325 milioni solo per l’Amarone). ESPORTAZIONI La Valpolicella produce complessivamente 60 milioni di bottiglie, l’80% delle quali sono destinate ai mercati di nazioni estere. Una percentuale altissima di prodotto imbottigliato (il 96,75%) riceve la certificazione. Qual è il migliore? Bologna e Modena si sfidano nel derby del tortellino ■■■ Al posto della «secchia rapita» ci sarà la pignatta imbandita, ma è l’eterna tenzone tra Bologna e Modena che si rinnova. Stavolta sul terreno culinario. La posta in palio è altissima: stabilire quale delle due città abbia dato i natali al tortellino e se sia più buono quello di Bologna (che contempla nel ripieno la mortadella) o quello di Modena (che impone nella farcitura il prosciutto crudo). Per comporre la squadra degli chef che si sfideranno a Palazzo Re Enzo - fu la prigione dorata del figlio di Federico II fatto prigioniero dai bolognesi a Fossalta nell’ennesima guerra contro Modena - hanno addirittura indetto le primarie. Quelle all’ombra della Ghirlandina si sono già svolte, quelle bolognesi si tengono domani e lunedì sempre a palazzo Re Enzo e sarà il pubblico (pagante e mangiante) a scegliere i quattro alfieri felsinei. La data della battaglia deltortellino è fissata: il 2 febbraio. Scenderanno in campo le squadre sotto le bandiere di due associazioni di ristoratori, la bolognese «Tour-tlen» e «Modena a tavola», in quella che è stata chiamata la disfida del mattarello. Se il campo di battaglia è il tortellino in brodo (si tratterà di stabilire anche quale sia il brodo migliore: se quello di solo manzo o quello di cappone, altra frontiera che divide la Ghirlandina dagli Asinelli) come s’usava nei tornei cavallereschi ci sono altre tre specialità nelle quali i cuochi sono chiamati a misurarsi: il tortellino reinventato, la lasagna e il tortellone. Stavolta a emettere il verdetto sarà non il pubblico che paga (la cena è aperta, ma bisogna prenotarsi attraverso le due associazioni di cuochi) ma una giuria di gastronomi. L’iniziativa ha lo scopo di chiedere il riconoscimento Igp per i tortellini sia felsinei che modenesi. Per dirimere la vexata questio sulla paternità dell’ombelico di Venere (anche Valeggio sul Mincio ne rivendica la primogenitura) con tutta probabilità ci sarà bisogno di una sfida di ritorno. Stavolta a Modena nell’ambito delle iniziative di contorno all’Expo. C. CAM. ::: Commento La legge sugli Ogm discrimina gli italiani dagli altri europei ::: DAVIDE GIACALONE ■■■ Lesti son lesti, quando si tratta di proibire. Garantendo all’Italia un ulteriore elemento d’arretratezza e violazione del diritto dei cittadini. Quando il ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, tornò trionfante annunciando di avere indotto i colleghi europei a stabilire che, circa le coltivazioni Ogm, ciascun Paese avrebbe deciso per i fatti propri, scrivemmo subito che trattavasi dell’apoteosi dell’antieuropeismo, nonché la premessa, dalle nostre parti, per la proibizione oscurantista. È puntualmente,nonché malauguratamente, accaduto. Si deve ragionare su basi razionali, senza accecarsi e farsi accecare da paure e stregonerie mediatiche. La prima domanda è: la coltivazione degli Organismi geneticamente modificati può arrecare danni collaterali o, addirittura, comportare pericoli per la collettività? La risposta è: no. Non è «forse», è «no». Non c’è nessuna evidenza scientifica di danni o pericoli. Questo non è un buon motivo per metterci tutti a coltivare Ogm, perché non basta una cosa non sia pericolosa perché sia anche conveniente e utile. Ma è un buon motivo per non proibirla. Oggi, e per la precisione dal luglio del 2013, un agricoltore italiano è meno libero di un agricoltore spagnolo. Ciò vuole dire che un cittadino italiano è meno libero di un cittadino spagnolo. Tanto è evidente la violazione dei diritti, collettivi e individuali, che non hanno il coraggio né la base giuridica per proibire definitivamente quel che altrove non è solo consentito, ma praticato, e allora ricorrono a un trucco: la proroga della proibizione temporanea. Un trucco che serve a evitare che un cittadino italiano si rivolga alla Corte di giustizia e ottenga la sicura condanna dello Stato. Perché proibiscono? Perché, dopo avere in tutti i possibili modi tassato il settore dell’agricoltura, cedono alla pressione corporativa di organizzazioni che pensano, in questo modo, di tutelare le coltivazioni tradizionali. Tanto è vero che parlano di rispetto dei sapori e dei profumi della nostra tradizione. Il che è comico assai, visto che gli Ogm che taluni pensavano di coltivare erano mais, con cui far mangiare gli animali. Negli allevamenti italiani, del resto, il mais dei mangimi è per la quasi totalità importato e Ogm. E dato che si è quel che si mangia: loro mangiano Ogm e noi mangiamo loro, o beviamo il loro latte. A qualcuno sono spuntate le branchie? Oltre al danno per il diritto e i diritti, oltre a quello che subiscono gli agricoltori che avrebbero voluto coltivare (e alcuni, in Friuli, già annunciano che lo faranno ugualmente), c’è anche il danno per la ricerca scientifica. Se c’è un problema, sicuramente legato agli Ogm, è che importando le sementi si dipende da chi le ha prodotte (Monsanto, il più delle volte). Poi c’è la fastidiosa cantilena delle lamentazioni per i nostri cervelli che fuggono all’estero. Ebbene, ma come si può pensare di non dipendere dalle multinazionali dell’Ogm, e come si può credere che i ricercatori restino in Italia, se qui è proibito fare quel che altrove sono premiati e pagati per realizzare? Dentro il valore di quelle multinazionali c’è anche il peso dei nostri cervelli che hanno portato le loro capacità e scoperte dove non fosse proibito utilizzarle. Quindi, anche in questo caso, il problema non sono i cervelli che vanno via,ma quelli che rimangono e non funzionano. Uno speciale ringraziamento, allora, ai ministri dell’ambiente, dell’agricoltura e della sanità, che ci hanno conquistato, per altri diciotto mesi, uno spazio d’illibertà, povertà e superstizione. I conti non tornano Meno pensione ai lavoratori in crisi Poletti studia un meccanismo per dare l’assegno (tagliato) a chi ha i requisiti anagrafici, ma non quelli contributivi causa disoccupazione. Intanto il piano «Garanzia giovani» è un flop: solo il 3% ottiene un colloquio, così un iscritto su 10 si cancella ::: ANTONIO CASTRO ■■■ I cantieri lavoro e pensioni non sono stati aperti insieme, però è probabile che alla chiusura del primo (decreti attuativi Jobs Act), possa riaprirsi il secondo (tagliando riforma Fornero). Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nei giorni scorsi, ha ammesso che «sussiste un problema». Di più: i paletti imposti dalla Fornero possano mutarsi in «emergenza sociale». Le rigidità in uscita confliggono - per i lavoranti con un’anzianità contributiva non tale da parmetterne il pensionamento - con la crisi. Un lavoratore in “dirittura d’arrivo”, ma che non abbia i requisiti, potrebbe trovarsi nel limbo di perdere il posto di lavoro, non riuscire a trovarne altri e quindi a maturare il diritto al pensionamento. Insomma, un nuovo caos «esodati». Dopo le 6 Salvaguardie (costate quasi 13 miliardi), ora il governo ipotizza di aprire le porte del pensionamento per i lavoratori più anziani a rischio disoccupazione «attivando percorsialternativi». Quali? Al lavoratore che è rimasto disoccupato prima del raggiunimento dei criteri si offre l’opportunità di accedere al pensionamento, però dovrà rinunciare ad una parte dei diritti maturati. E magari spalmare questa rinuncia sulla pensione. E rifà capolino il “prestito previdenziale” ipotizzato dell’ex ministro Enrico Giovannini. C’è da dire che da mesi era nell’aria un tagliando per mettere mano alla 14esima riforma previdenziale dal 1995 ad oggi. Ma dopo l’atteggiamento “collaborativo” del governo su lavoro e riforma del pubblico impiego, ora i sindacati temono altri pasticci. «Siamo contenti», ha commentato Susanna Camusso, «che se ne siano finalmente accorti anche loro... Ora però non inauguriamo anche qui i tweet...». Timori di riforme improvvisate che sono supportati da errori e improvvisazioni ripetuti in questi mesi. Qualche esempio? Ricordate l’entusiasmo per l’avvio del piano Garanzia giovani? A qualche mese dal varo si scopre (datidel23 gennaio) che gli iscritti sono 383mila (il 23% appena del milione e 723mila giovani sotto i 29 anni). Ma soprattutto che 43.920 iscritti (l’11%) hanno cancellato l’adesione. E che hanno ricevuto una proposta solo in 11.755. Tra gli errori del governo c’è anche la “dimenticanza” sui contratti di solidarietà. Ora si cercano 50 milioni per adeguare gli stipendi degli oltre 100mila lavoratori che per non perdere il posto hanno accettato una riduzione salariale. Solo che a Via Flavia si sono scordati diprevedere i fondi per l’integrazione (10%). E se Poletti non si sbriga sarà un gennaio ancora più magro. In busta paga. CROLLANO I CONSUMI, VOLA L’INDEBITAMENTO ::: Intervento Ci vuole un piano Draghi anche per far ripartire il mattone (e i risparmi) ::: ACHILLE COLOMBO CLERICI* ■■■ La storica decisione di Mario Draghi per Il Mercatone Uno chiede il concordato Il crollo dei consumi ha spinto la Mercatone Uno a chiedere il concordato preventivo al Tribunale di Bologna. Per il gruppo di Imola - leader nella distribuzione di mobili, prodotti per la casa e arredi - soltanto un accordo con i creditori - e l’eventuale ingresso di nuovi soci - potrà garantire la continuità aziendale e aprire la strada al nuovo piano indu- striale messo a punto da AlixPartners. Fatale per il gruppo romagnolo (che vanta 79 punti vendita, 11milioni di clienti e 3.700 dipendenti) l’eccessivo indebitamento che ha raggiunto i 425 milioni di euro, a fronte di un fatturato che, in costante flessione negli ultimi anni, nel 2014 è sceso a poco più di mezzo miliardo. Delocalizzazioni/1 Delocalizzazioni/2 La Campagnolo va in Romania Pasta Zara scappa dal Veneto al Friuli ■■■ Una pedalata da Vicenza a Bucarest per la Campagnolo di Vicenza, noto marchio del vero made in Italy, famoso tra ciclisti professionisti (o aspiranti tali) per le sue bicilette e gli accessori di alta gamma. L’azienda ha ufficializzato nei giorni scorsi l’apertura della procedura di mobilità per i 68 operai della sede vicentina, e i sindacati ovviamente danno battaglia. Parlano di «delocalizzazione bizzarra» per un’azienda sana e con i conti in attivo. L’ipotesi di trasferire impianti e produzione in Romania è stata comunicata ai sindacalisti dell’azienda proprio mercoledì scorso dall’azienda. Ora, però il timore è che questa icona del made in Italy possa continuare a fregiarsi del marchio tricolore, magari però solo di nome: vuoi vedere che alla fine - sussurrano maliziosamente i sindacalisti - le «faranno pagare come adesso, solo che saranno made in Romania?». L’azienda ha comunque già ufficializzato l’apertura della procedura di mobilità e i lavoratori pianificato sciopero e presidio dello stabilimento storico del gruppo. ■■■ Prendi la tangenziale e scappa: dal Veneto al Friuli. Anche a livello locale ormai la tassazione è diventata una discriminante. Non c’è solo chi delocalizza per agguantare più flessibilità contrattuale, risparmiare sui compensie ottenere condizioni migliori. C’è anche chi - come ammette Furio Bragagnolo, presidente di Pasta Zara (260 milioni di fatturato, primo esportatore al mondo) - da Treviso guarda al Friuli Venezia Giulia come alla terra promessa: dove le tasse pagate restano sul territorio «e non vengono ingoiate da Roma». «È vero, ci stiamo pensando», ammette il presidente Bragagnolo, «ne abbiamo parlato in occasione di una delle ultime riunioni del consiglio di amministrazione». L’imprenditore trevigiano spiega che ancora nulla è deciso perché ci sono fattori e costi ancora da valutare, però non faremmo «un dispetto al Veneto, dove le tasse pagate prendono in blocco la strada per Roma. IlFriuli Venezia Giulia è regione autonoma, quindi una parte dei tributi resta sul territorio». E poi offre condizioni d’investimento (stabilimento di Muggia) che neppure il Veneto può dare. cui la Bce acquisterà titoli pubblici e privati per 60 miliardi al mese, in tutto oltre 1100 miliardi di euro, è perfettamente in linea con la lettera e lo spirito dei trattati e dei patti europei in quanto si pone nell’ottica della crescita delle diverse economie. In concreto questo impegno della Banca centrale servirà a immettere liquidità nel mercato e contrastare l’inflazione, troppo bassa, portandola a un livello prossimo al 2% annuo. E a fornire il carburante per un aumento della produzione di beni e servizi. Per ottenere questo effetto occorre la ripresa dei consumi e degli investimenti. Oggi anche chi è in grado di farlo non solo non investe, ma nemmeno consuma. I risparmi delle famiglie siaccumulano nelle banche, che registrano un aumento mai visto della liquidità. Ma perché si creino le condizioni per produrre la crescita economica, occorre che torni la fiducia degli italiani e degli investitori esteri nella nostra economia. E al fine di rigenerare la fiducia va presidiata la tenuta del valore del risparmio. Non c’è cosa peggiore che chiedere fiducia a chi si vede svanire dalle mani il frutto del proprio lavoro. Se la pressione fiscale produce un effetto depressivo sull’economia, ancora peggiore è l’incertezza su quanto domani dovremo sborsare per soddisfare le crescenti richieste dello Stato. Il reddito di un investimento che oggi è sufficiente può essere in futuro annullato da nuovi prelievi fiscali. Il primo risparmio da presidiare è quello investito negli immobili che costituisce i due terzi della ricchezza delle famiglie. In questo senso occorre la ripresa del mercato immobiliare, che implica tre fattori: mantenimento del valore dell’immobile, remuneratività dell’investimento e produzione di Pil legato all’attività edilizia. Sia diretta, sia nell’indotto che vale oltre 200 miliardi di Pil. La ripresa del mercato poggia sulla difesa da parte dello Stato dell’investimento diffuso (i milioni di famiglie che hanno investito nel mattone) e non, come si sta facendo, solo sulla promozione di opere pubbliche, infrastrutture, grandi appalti, che vengono privilegiati. Nonostante fondi immobiliari, Siiq, Siinq rappresentino soltanto 50 miliardi, contro gli oltre 6.000 miliardi del patrimonio immobiliare privato presente nel Paese. Da oggi dunque l’imperativo per il governo dovrà essere quello di abbassare la pressione fiscale, che produce un effetto depressivo sull’economia,ma soprattutto quello dialleggerire la fiscalità immobiliare. E a tal fine il primo passo è rappresentato dalla spending review. Minori disavanzi, minor bisogno di gettito fiscale e quindi di tasse. *presidente Assoedilizia 20 __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: lelettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264. QUIRINARIE/1 rema contro: sempre “loro”, le sinistre! Mala tempora Contraddizioni della sinistra di ieri e di oggi Buongiorno,dottor Mainiero, mi piace molto avere discussioni con persone di sinistra perché è facilissimo coglierli in contraddizione. Una sera ero a casa di una ragazza sinistrorsa ma non fanatica. Stavamo guardando un video musicale, la storia di due ragazzi omosessuali che finiva con uno dei due malmenato da una banda di cattivoni, ovviamente bianchi occidentali. Alla fine ho detto: «Ma questi creativi mai che facessero un video col padre di famiglia musulmano che riempie di mazzate ilfiglio perché gay o scassa di botte la figlia perché veste troppo all’occidentale». Come risposta è partito il prevedibile «anche in Occidente i gay sono ancora discriminati»,al che è stato facilissimo replicare che la condizione dei gay in Occidente non è minimamente paragonabile a quella degli stessi nel mondo islamico, dove l’omosessualità è considerata reato punito talora con pene corporali; ma il vero colpo da ko l’ho messo a segno quando le ho chiesto: «Ma come conciliate questa cosa? Voi di sinistra siete strenui difensori dei diritti dei gay ma allo stesso tempo siete i più accaniti difensoridei Paesi islamici, cioè i posti al mondo dove gli omosessuali vengono trattati peggio». Sto ancora aspettando una risposta. Giuseppe Frezza e.mail *** E aspetterà all’infinito, caro Frezza. Aspetterà fino a quando quegli islamici non cambieranno idea o fino a quando quella sinistra non la smetterà di appoggiare quei Paesi islamici. All'infinito, appunto. Nel frattempo, se può, mi tolga una curiosità: proprio sicuro che quella ragazza fosse «sinistrorsa ma non fanatica»? A giudicare dalle riposte e dai silenzi, direi che era alquanto fanatica. Oppure lei è un po’ malizioso e ingigantisce? Tecnica politica: definire non fanatici i fanatici lasciando sottintendere che anche i moderati, in fondo in fondo, sono fanatici ed estremisti. Errore, bisogna raccontare le cose come stanno. La sinistra moderata oggi non appoggia un certo islamismo e non giustifica ciò che fanno certi Stati islamici. Il guaio è che, fino all'altro ieri, se non altro con i silenzi, finiva per giustificare tutto. Vede? La realtà, a volte, può essere superiore alle maliziose ricostruzioni. [Ansa] [email protected] segui la rubrica anche su www. Giuseppe Calandi Bresso (Mi) Giuliano Amato, quasi certamente, sarà eletto presidente della Repubblica. Mala tempora currunt. Elio Cataldo e.mail BCE/1 I vantaggi della manovra Sarebbe possibile farci spiegare da qualche economista, non implicato nella politica, quali vantaggi avranno i pensionati, i lavoratori a 800/1000 euro di stipendio mensile, gli esodati, quelli che verranno sfrattati e chi non ce la fa ad arrivare a fine mese, dalla manovra Bce da 1.140 miliardi alle banche? QUIRINARIE/2 Se c’è l’accordo su Amato... Ho votato sia Silvio Berlusconi che Matteo Renzi. Tengo a precisare che, se si accorderanno sul nome di Giuliano Amato alla presidenza della Repubblica, non avranno più il mio voto per tutta la durata della presidenza dell'Amaro Giuliano. Roberto Mascotto e.mail Luciano Bertoni e.mail BCE/2 Con l'elezione del prossimo presidente della Repubblica, la politica ha l'occasione per riavvicinarsi ai cittadini. Al di là dei tatticismi di bottega, non dovrebbe essere particolarmente difficile assicurare agli italiani una personalità capace e degna di rappresentarli. Ci riuscirà? Pasquale Mirante Sessa Aurunca (Ce) RENZI Gli stessi nemici di Berlusconi Le difficoltà che sta incontrando il presidente del Consiglio Matteo Renzi nelle riforme, in particolare per quella elettorale, grazie alla fronda all’interno dello stesso partito di cui è segretario, fanno ben comprendere le difficoltà che incontrava, e denunciava, Berlusconi quand’era premier. Senza contare il fatto che quest’ultimo, oltre all’opposizione degli stessi partiti sopracitati, aveva contro anche i vari Presidenti della Repubblica, la Corte Costituzionale, il Csm ed i sindacati. Che fine potevano fare le riforme da “lui” proposte se non andare incontro a bocciature o totale travisamenti? Finalmente si capisce chi, in Italia, Giancarlo Carminati Gorle (Bg) GENTILONI/2 Faccia tosta Sono veramente incazzata! Per anni i nostri politicidi sinistra e di destra hanno fatto entrare in Italia cani e porci e ora,con una faccia tosta incredibile, il ministro Gentiloni ci viene a dire che tra questi immigrati potrebbero esserci dei pericolosi infiltrati terroristi. Mi chiedo: ci prendono per scemi? Lo sapevano benissimo come stavano le cose, ma se ne sono sempre fregati e ora ci vengono a fare delle dichiarazioni come se noi fossimo dei poveri imbecilli sudditi che non avevano ancora capito che questa accoglienza scriteriata avrebbe portato a queste conseguenze. Adesso che i buoi sono scappati dalla stalla, questi nostri politici sapientoni e lungimiranti si mettono a gridare "al lupo al lupo" e ci mettono in guardia. Non ci potevano pensare prima? Randall J Wilkins e.mail Ministro dell’acqua calda L’unanime coro di commenti entusiastici che è seguito alla manovra decisa dalla banca centrale europea è quanto meno sospetto e comunque falsa la realtà. Pensare che, acquistando sul mercato titoli di Stato, possa crescere il credito alle imprese, possano essere stimolati gli investimenti e possa salire il Pil è semplicemente una pia illusione. L’effetto immediato è un regalo alle banche che in questi mesi si sono imbottite di Btp e quindi potranno rivenderli alla Bce lucrando consistenti utili per effetto dell’aumento del prezzo. Che poi il ricavato vada a beneficio di nuovi prestiti è da vedere, temo che semplicemente vada a creare altre occasioni di business nel campo finanziario. Sono un “gufo”? Ne riparliamo tra sei mesi, dati dei finanziamenti bancari alla mano… Basta tatticismi dette “cooperanti”. In seguito ha dichiarato anche che fra gli immigrati potrebbero esserci infiltrati terroristi islamici. Speriamo che domani non dichiari di aver scoperto l’acqua calda! GENTILONI/1 Un regalo alle banche QUIRINARIE/3 mente peggiorata con tutti i datimacroeconomiciche volgono al peggio.Quale beneficio allora avrà il mondo produttivo, le famiglie o i pensionati se i titoli di Stato saranno acquistati direttamente dalla banca centrale europea non è dato di saperlo. Di certo non arriverà nessun libretto degli assegni targato Bce nelle case degli europei, con il quale spendere i famosi 1000 miliardi e rilanciare l'economia. Non arriveranno neanche fondi per la ricerca, per l'innovazione o per rimettere in sesto aziende devastate da anni di politica valutaria gestita in maniera del tutto sconsiderata. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha recentemente dichiarato che non è stato pagato riscatto per le due cosid- LOTTO Estrazione del 24/1/2015 BARI 76 21 CAGLIARI 75 34 42 6 81 15 FIRENZE 23 39 27 69 71 GENOVA 35 13 24 63 65 MILANO 1 NAPOLI 69 23 42 85 33 PALERMO 30 65 77 87 57 ROMA 34 61 TORINO 77 36 19 45 62 VENEZIA 73 19 39 10 17 NAZIONALE 7 6 45 Giusi Antonioli Torino 59 23 24 58 8 67 17 ECONOMIA La politica e l’esercito dei poveri 89 56 24 81 10eLOTTO N. oro 76 1 6 13 19 21 23 30 34 35 36 Gianluigi De Marchi e.mail 39 42 59 61 65 69 73 75 76 77 SUPERENALOTTO BCE/3 La combinazione vincente 22 - 23 - 24 - 59 - 63 - 81 Non aspettiamoci miracoli Numero jolly: 44 Arrivano 1000 miliardi e tutti sono convinti che questo risolva il problema di una Europa completamente inchiodata e che non riesce a trovare una via di uscita. Il precedente stanziamento di pari importo non ha portato a nulla, anzi la situazione è decisa- Numero SuperStar: 82 QUOTE SUPERENALOTTO • Nessun ”6” (jackpot 3.123.835,34) • Nessun ”5+1” • Ai 3 ”5” vanno € 84.522,01 • Ai 724 “4” vanno € 364,04 • Ai 25.113 ”3” vanno € 20,59. QUOTE SUPERSTAR • Nessun “5 stella” • Ai 2 “4 stella” vanno € 36.404,00 • Ai 106 “3 stella” vanno € 2.059,00 • Ai 1.912 “2 stella” vanno € 100,00 • Ai 12.616 “1 stella” vanno € 10,00 • Ai 28.584 “0 stella” vanno € 5,00. • Montepremi: € 1.690.440,06 DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA DIRETTORE RESPONSABILE Maurizio Belpietro LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) VICE DIRETTORI Massimo de’ Manzoni (vicario) - Franco Bechis Fausto Carioti - Pietro Senaldi L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania Oggi le persone non si sentono rappresentate da chi siede sugli scranni più alti e prestigiosidel nostro Paese.I dilemmi sono tanti e stare dietro a ognuno di essi non è cosa di facile soluzione. Sei milioni di persone vivono in povertà assoluta e nove milioni e mezzo vivono sulla soglia di povertà. Un esercito che se dovesse esplodere farebbe male proprio a tutti. La crisi della politica sta nelle questioni sociali che non vengono mai sciolte in modo definitivo. Mi sembra un continuo brancolare nel buio rinviando la fatidica luce in fondo al tunnel a un tunnel ancora da costruire. Fabio Sìcari Bergamo EDITORIALE LIBERO S.r.l. SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Carlo Lancella - Stefano Cecchetti CERTIFICATO N. 7376 DEL 10/12/2012 ISSN 1591-0423 DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE Viale L. Majno, 42 - 20129 Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264 REDAZIONE ROMA Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186 Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443 TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250 nº 21 anno L Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano La tiratura di domenica 25 gennaio 2015 è di 107.979 copie 21 __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Filo diretto con Maurizio Belpietro vai su www.liberoquotidiano.it e clicca Su Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Posta prioritaria DI MARIO GIORDANO Perché continuiamo a denunciare il malaffare che e lievitazioni di costi, sia per nuovo, ristrutturazioni o manutenzioni. Vale la pena di insistere in questa iniziativa di denuncia circostanziata e documentata se poi non succede niente? Non ci si sente frustrati? Maurizio Bozzoni – via mail Caro Giordano, sono anni che questo quotidiano e non solo questo, denuncia disservizi, ritardi, sprechi ed assenteismi nelle amministrazioni pubbliche e locali, ma nulla è successo, anzi si perpetua tutto quanto evidenziato e criticato. Non mi interessa il motto: «chi sbaglia paghi» bensì: «eliminiamo gli errori per il futuro». Invece nulla di tutto ciò. Per esempio, in un settore limitato ma vitale,quale gli appalti pubblici, nel ’94 entrò in vigore la legge 109, madre di tutte le riforme di settore. Continuano tuttavia lavori iniziati ma mai portati a termine, se non a colpi di integrazioni economi- GIUSTIZIA Sì, caro Bozzoni, se la vuol sapere davvero tutta, è proprio così: ogni tanto ci si sente frustrati. L’altro giorno, per esempio, un’amica mi raccontava di un primario neurochirurgo milanese che divide i malati in due categorie: a) quelli che si fanno operare da lui privatamente e dunque vengono chiamati in pochi giorni; b) quelli che non possono permettersi il costo dell’operazione e quindi devono aspettare che si liberi un posto letto in ospedale che, guarda caso, non si libera mai. I malati del gruppo b) sono costretti quindi a attendere a casa, magari fra mille dolori, finché non cedono alla disperazione e accettano di mettere mano al portafoglio. Non le sembra una specie di estorsione a danno di chi soffre? STAMINA Cerimonie inopportune rivano alla fine del mese e non riescono a pagare le bollette, come si può parlare di cose inutili? Niente scappatoie per Vannoni In tempi di austerità e a fronte delle criticità che pervadono la giustizia italiana sarebbe opportuno che le cerimonie di apertura dell'anno giudiziario si uniformassero su uno stile più sobrio. Tutto quello sfarzo di colori e di ermellini, di toghe lucenti e di berretti dalla forgia arcaica con la cornice fastosa di un pomposo cerimoniale cozza con gli abnormi ritardi dei procedimenti e con le incongruenze di talune sentenze. Ma soprattutto le suddette cerimonie sono ormai diventate scenario di rivendicazioni corporative e di un culto autoreferenziale che la società moderna non capisce. Dai magistrati i cittadini pretenderebbero solo una corretta e tempestiva amministrazione della giustizia e non una sorta di kermesse più appropriata per un'occasione da intrattenimento. Ho letto che «il guru di Stamina si arrende. Vuole patteggiare» e ne sono indignato. Se di reato si tratta, allora siamo allo stesso livello di responsabilità diquella attribuita al chirurgo Brega Massone che è stato condannato all'ergastolo. Non è possibile concedere niente a chi specula senza alcuna pietà sulle gravissime malattie di chiunque; ancor peggio se si tratta di bambini e della disperazione dei loro genitori. In questi casi non ci sono pene sufficienti. Pierluigi Pittoni Pavia IMMIGRATI/1 Oggi la pay tv, e domani? Danilo Bonelli Scandicci (Fi) Eppure è quello che succede, ogni giorno, nella nostra sanità. Ricordo che denunciai per la prima volta questo scandalo con un servizio televisivo all’allora Pinocchio di Gad Lerner nel 1997. Sono passati vent’anni. Non è cambiato nulla. Altro che sentirsi frustrati, caro amico. Però che dobbiamo fare? Smettere di denunciare? Smettere di arrabbiarci? Darla vinta ai furbi che vivono alle spalle dei fessi? No, io non ci sto. Non dobbiamo starci. Se è scritto che devono vincere gli assenteisti, gli spreconi o i ladri, bene, almeno potremo dire che noi non li abbiamo aiutati. Sarebbe assai più facile, dire «è tutto inutile» e rinunciare, lo sa? Sarebbe anche più comodo rilanciare ogni giorno un comunicato dell’ufficio stampa di turno, anziché rompersi le scatole ad andare a cercare magagne. Ma, sinceramente, preferisco essere frustrato che complice. P.s. Caro amico, non sottovaluti il «chi sbaglia paghi»: se non si punisce chi sbaglia e pasticcia, come si fa a sperare di «eliminare gli errori nel futuro»? Una domanda mi sorge spontanea: ma se oggi concediamo la pay tv agli immigrati, domani cosa potremo ancora concedere? In un Paese in cui mancano le case per gli italianie dove gli stessi non ar- Giuseppina Cassani e.mail IMMIGRATI/2 La nostra diffidenza Fino a qualche anno fa i bambini andavano a scuola da soli e frequentavano tranquillamente le abitazioni dei compagni e dei vicini di casa. Quando abbiamo scoperto che i pedofili giravano impunemente tra di noi, siamo diventati più diffidenti, ed abbiamo modificato le nostre abitudini. Ora che scopriamo che i terroristi si confondono tra la gente perbene, che molti musulmani dichiarano ai giornalisti di essere contro la violenza, ma a telecamere spente esaltano i delinquenti, perché meravigliarsi se diffidiamo dei vari Mustafaà e Mohammed che ci circondano, e di tutte le loro famiglie? TERRORISMO Morti sottovalutati Ennesima strage di ebrei, accoltellati nei giorni scorsi in Israele. Forse mi sono un poco distratto, ma non ho avuto notizia di reazioni indignate nel mondo per il gesto efferato. Nemmeno quattro passi fra amici da definire pomposamente «marcia». Ogni 27 gennaio si celebra il «giorno della memoria». Giustissimo ricordare le nefandezze del passato, per evitare di ripeterle ancora, ma è bene tenere gli occhi aperti anche sul presente, per non riviverle attualizzate. NORD: Ancora bel tempo prevalente, eccezion fatta per diffusi annuvolamenti sui crinali alpini di confine con fiocchi di neve in esaurimento serale. CENTRO: Tempo instabile sulla Sardegna con piogge un po’ ovunque; a tratti nuvoloso ma asciutto sul medio Adriatico. Soleggiato sui restanti settori. SUD: A tratti ancora instabile tra Sicilia e Calabria centro meridionale con fenomeni sparsi, localmente a carattere temporalesco. Meglio altrove con ampie schiarite. NORD: Ancora bel tempo con cieli sereni, eccezion fatta per nubi in aumento sulle Alpi confinali, con neve dai 500-800m, e strati in serata al Nordovest. CENTRO: Tempo stabile e in prevalenza soleggiato, in particolar modo sui settori tirrenici e sulla Sardegna occidentale. Da poco a parzialmente nuvoloso su Adriatiche ed est Sardegna. SUD: Ancora instabile su Sicilia, Calabria ed a tratti medio-bassa Puglia ma con tendenza a parziale miglioramento dalla serata. Asciutto e schiarite altrove. Claudio Iona e.mail TV Siffredi all’Isola La battuta è troppo facile, ma con Rocco Siffredi all'Isola dei famosi, come non pensare a Dracula e all'Avis? Luisa Ricchi Bologna Mauro Tombesi e.mail NORD: Continuano le condizioni di alta pressione con cieli generalmente sereni su tutte le regioni con possibile foschie mattuttine sulle pianure lombardo-piemontesi. CENTRO: Deciso miglioramento con cieli prevalentemente sereni su tutte le regioni. Possibilità di qualche annuvolamento su Abruzzo ma senza fenomeni. Temperature senza grosse variazioni. SUD: Cieli sereni o parzialmente nuvolosi su bassa Puglia e interne Calabria. Maggiore instabilità su Sicilia con piogge sparse. Sereno altrove. Mari mossi. Temperature stazionarie. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ NAZIONALE Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com PUBBLICITÀ LOCALE Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 20090 Assago (Milano) Tel. 02. 57577.605/640 - [email protected] PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 - Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www. websystem. ilsole24ore . com Abbonamenti nazionali ● 12 mesi: 6 giorni ● 6 mesi: 6 giorni ● 3 mesi: 6 giorni ● 12 mesi: 5 giorni ● 6 mesi: 5 giorni ● 3 mesi: 5 giorni ● 12 mesi: 4 giorni ● 6 mesi: 4 giorni ● 3 mesi: 4 giorni ......................................€ 290 ......................................€ 155 ......................................€ 85 ......................................€ 250 ......................................€ 130 ......................................€ 70 ......................................€ 205 ......................................€ 105 ......................................€ 60 Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. 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Majno, 42 20129 Milano CAGLIARI CAMPOBASSO FIRENZE GENOVA L'AQUILA MILANO 5 -2 7 0 5 -1 2 7 -1 2 8 9 10 9 11 1 10 12 2 11 MIN MAX NAPOLI PALERMO PERUGIA POTENZA PRATO ROMA FIUMICINO TORINO TRENTO TRIESTE VENEZIA 6 9 0 -2 2 3 0 1 5 2 10 13 4 2 10 11 9 9 9 9 SPECIALI __Domenica 25gennaio2015__ QUOTIDIANO 22 DIABETE. Concordato con le società scientifiche SID e AMD Tre ‘Lectures’ organizzate dalla ‘Fondazione sigma tau’ AIFa detta un ‘algoritmo’ Più ‘screening’ neonatale per la terapia del diabete per le malattie metaboliche ANDREA SERMONTI Tutte le Società Scientifiche internazionali sono concordi sull’importanza di un approccio individualizzato al trattamento del diabete di tipo 2, sia in termini di obiettivo glicemico che di opzioni terapeutiche, con l’obiettivo di ridurre la mortalità e l’incidenza di complicanze. E vista la crescente disponibilità di farmaci ipoglicemizzanti l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ha elaborato un nuovo algoritmo in collaborazione con la Società Italiana di Diabetologia (SID) e l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) per la gestione del diabete mellito di tipo 2 (T2DM). Si tratta di un innovativo sistema on line, disponibile ad accesso libero sul Portale AIFA nella sezione ‘Percorsi Decisionali sui Farmaci’, in grado di definire il percorso logico ottimale per la definizione della terapia personalizzata per il trattamento di questa patologia. una ‘guida’ all’approccio terapeutico individuale il più possibile aggiornata e di facile utilizzo. Il tutto nell’obiettivo di armonizzare le più recenti evidenze scientifiche con la necessaria appropriatezza prescrittiva e il rispetto della rimborsabilità sostenibile a carico del Servizio Sanitario Nazionale. «La base dell’approccio terapeutico al T2DM è costituita dalla modifica e soprattutto dal mantenimento di uno stile di vita salutare da parte del paziente - ha detto nel corso della presentazione dell’algoritmo il Direttore Generale dell’AIFA Luca Pani - Migliorare le proprie abitudini alimentari, ricorrere periodicamente all’esercizio fisico e tenere sotto controllo il peso sono aspetti da adottare e incoraggiare anche nel prosieguo della malattia. La terapia farmacologica aggiuntiva - specifica Pani - va quindi intrapresa o modificata prontamente nel caso in cui queste misure si rivelino insufficienti a raggiungere o mante- PIERLUIGI MONTEBELLI Un momento della conferenza stampa di presentazione dell'algoritmo: da sinistra i professori Antonio Ceriello, Luca Pani e Enzo Bonora e il direttore generale del Ministero della Salute Marcella Marletta Trentadue centri specializzati per lo screening neonatale sul territorio italiano ma venti diverse ‘letture’ regionali di questo servizio indispensabile per la salute da parte del SSN finalizzato all’individuazione precoce di malattie per le quali un intervento tempestivo può portare all’eliminazione o alla riduzione della mortalità, morbilità e disabilità. Gli esami vengono effettuati su gocce di sangue raccolte tramite una piccola puntura del tallone alla seconda – terza giornata di vita. Da una decina d'anni a questa parte, è disponibile uno screening allargato, per permettere di identificare alla nascita l'eventuale presenza di un buon numero di queste malattie (in genere 20-40, a seconda dei pannelli utilizzati per la ricerca), in aggiunta alle tre - fenilchetonuria, fibrosi cistica ed ipotiroidismo congenito - che da tempo vengono cercate in ogni neonato italiano. Un aggiornamento di alto profilo scientifico, su questi temi e le problematiche in corso, sarà costituito dalle tre Lectures italiane del genetista in ambito pediatrico Nicola Longo dell’Università dello Utah - all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù il 26 gennaio a Roma, all’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze il 27 e infine al Dipartimento di Pediatria dell’A.O.U. di Padova il 29 gennaio. Ideate e organizzate da Fondazione SigmaTau in collaborazione con le rispettive istituzioni, le Lectures vogliono essere un momento di confronto scientifico con riflessi utili anche per la comunità. ENZO BONORA (SID): «NUMERI CHE NON VORREMMO CONOSCERE, MA CHE NON POSSIAMO IGNORARE» Nel corso del suo intervento alla presentazione dell’algoritmo il presidente della Società Italiana di Diabetologia Enzo Bonora ha illustrato la drammaticità della situazione del diabete nel nostro paese fornendo dati e statistiche aggiornati. Qui di seguito una delle slide proiettate. IN ITALIA: • Ogni 2 minuti una persona riceve la diagnosi di diabete • Ogni 7 minuti una persona con diabete ha un attacco cardiaco • Ogni 26 minuti una persona con diabete sviluppa un’insufficienza renale • Ogni 30 minuti una persona con diabete ha un ictus • Ogni 90 minuti una persona subisce un’amputazione a causa del diabete • Ogni 180 minuti una persona con diabete entra in dialisi • Ogni 20 minuti una persona muore a causa del diabete nere l’obiettivo glicemico indi- alla dose massima tollerata viduato». L’algoritmo è svilup- della terapia in atto sino a quel pato per pazienti con neo dia- momento. Ovviamente, il sistegnosi e/o non ancora in tratta- ma può anche essere percorso mento farmacologico; tuttavia al contrario nel caso in cui le è possibile utilizzarlo anmutate condizioni cliniche che nel caso di pasuggeriscano una rizienti già in teraduzione dell’attuale pia ipogliceterapia. L’indivimizzante acduazione del cedendo ditrattamento è rettamente in possibile anche corrisponin presenza di denza del pazienti evenpunto più vicitualmente intolno a quest’ultileranti o che prema. Il passaggio ad sentino controindicaogni step successivo Enzo Bonora zioni associate all’uso dell’algoritmo è previsto qua- della metformina, il farmaco di lora il target desiderato di scelta per la cura del diabete HbA1c non sia stato raggiunto mellito di tipo 2. Passi avanti nella sperimentazione Per i pazienti con melanoma non operabile o metastatico e in progressione Libro e terapia di Francesco di Gennaro Il vaccino GSK per l’Ebola Approvazione accelerata dell’FDA per nivolumab Ecco l’infermiere-comico Il primo lotto del candidato vaccino di GSK per l’Ebola è stato spedito in Africa occidentale in Liberia. La spedizione, che contiene 300 fiale del vaccino candidato, è il primo ad arrivare in uno dei principali paesi colpiti dall’Ebola e verrà utilizzato per avviare il primo trial di efficacia su larga scala dei vaccini sperimentali per l’Ebola nelle prossime settimane. Il candidato vaccino è stato in sperimentato ad oggi in cinque trials di fase I nel Regno Unito, negli USA, in Svizzera e in Mali, e ha coinvolto circa 200 volontari sani. I dati iniziali di questi studi mostrano che il vaccino candidato ha un profilo di sicurezza accettabile, anche in una popolazione dell'Africa occidentale, e tra le diverse dosi di valutazione. (L. LUC.) La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato nivolumab per uso endovenoso, un anticorpo umano che blocca il recettore PD-1 (programmed death-1) indicato per il trattamento dei pazienti con melanoma non operabile o metastatico e in progressione dopo terapia con ipilimumab e, in caso di mutazione di BRAF V600, con un inibitore di BRAF. Questa indicazione ha ricevuto l’approvazione con procedura accelerata sulla base del tasso di risposta tumorale e della durata della risposta. Il melanoma metastatico è la forma più letale di tumore della pelle e, nonostante i recenti passi in avanti, vi sono limitate opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti già trattati con i farmaci approvati. “Bristol-Myers Squibb è orgogliosa di poter offrire ai pazienti con melanoma non operabile o metastatico, una delle forme più aggressive di cancro, in progressione di malattia un’importante nuova opzione terapeutica”, ha detto Lamberto Andreotti, chief executive officer, Bristol-Myers Squibb. “L’approvazione di nivolumab, l’ultimo farmaco ‘breakthrough’ della nostra pipeline in immuno-oncologia, dimostra l’impegno della nostra azienda per soddisfare i bisogni di questi pazienti e guidare il progresso dell’immuno-oncologia”. Nivolumab è associato ad eventi avversi immuno-mediati come polmonite, colite, epatite, nefrite e insufficienza renale, ipotiroidismo e ipertiroidismo, altre reazioni avverse e a tossicità embrio-fetale. (G. TAG.) Il volume "Infermiere di professione, comico per vocazione" e la relativa ‘comico terapia’ di Francesco Di Gennaro verranno presentati il prossimo 5 febbraio 2015, alle ore 17 presso il Centro Socializzazione "Piazza Grande" in Via San Giovanni Bosco, 8 a Santeramo in Colle (Bari), alle persone con disturbi psichici, ai loro familiari, ai volontari, agli operatori e alla cittadinanza tutta. L’autore racconterà la sua storia, il progetto e gli obiettivi che sono, come lui stesso dice,"l'umanizzazione della sanità e della società, la comico-terapia". Modera Anna Larato, giornalista de ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ e la regia è di Vincenzo Buono. (I. SER.) Redazione: [email protected] SPECIALI 23 Numero 152 __Domenica 25 gennaio 2015__ SETTIMANALE DI SATIRA AUTARCHICA a cura di Francesco Borgonovo e Alessio Di Mauro La mafia dichiara guerra all’Isis Un pizzino contro il Califfo di Ottavio Cappellani G razie ai servizietti segreti, deviati, perversi e creatori di bufale, LiberoVeleno è in possesso dell’intercettazione audio/video di un colloquio tra Totò Riina e un agente dei servizietti travestito da giornalista. Dato il contenuto della conversazione si è deciso di fare passare la notizia come bufala. LiberoVeleno invece può garantire sulla sua veridicità: Totò Riina vuole mettere la sua esperienza al servizio dello Stato per sconfiggere l’Isis. AGENTE SEGRETO: Mi voleva vedere? RIINA (annuisce lento e grave): Ha pottato i miei salumi a’ ppresidente? AGENTE SEGRETO: Salumi? RIINA (annuisce lento e grave e fa il gesto di AUMMA AUMMA). AGENTE SEGRETO (guardando verso la videocamera nascosta): Io non lo capisco a questo. RIINA (porgendo un pizzino): Ecco, chistu è i’ mmio pizzino con le condizzioni. AGENTE SEGRETO: Condizioni di che? RIINA: Che a questo coso, come si chiama, Iris, ci penzo io... Cos’è un trans no? Con questo nome da puppo. Tipo Wanda Iris, no? AGENTE SEGRETO: Ma che minchia sta dicendo? RIINA (fa con la faccia AUMMA AUMMA): Lei non si prioccupi. Ci potti i’ pizzino a ppresidente che lui capisce. AGENTE SEGRETO: Ma quale presidente? Non ce ne abbiamo presidente! RIINA: Come niente presidente? E che avete fatto la democrazia? E che siete pazzi? Ma tutto io vi devo spiegare? Che vuol dire senza presidente? E poi vi lamentate che ci sono i trans vestiti da Wanda Iris che si fanno esplodere scendendo le scale? Ma chi è che sta comandando adesso. AGENTE SEGRETO: Bella domanda. C’è la fronda interna della maggioranza minoritaria che si ribella al Nazareno. RIINA: Nazareno? È tornato Gesù Cristo mentre che ero dentro? Ma che sta succedendo là fuori? Niente guardi faccia così, mi torni il pizzino. AGENTE SEGRETO (consegna il pizzino). RIINA (strappa il pizzino): Buonasera. Faccia conto che non le ho detto niente. Siete tutti pazzi, siete. Non è solo Charlie Hebdo a prendere di mira le religioni Sì alla satira sul cristianesimo ...però Bergoglio sta esagerando! di Gemma Gaetani S i è affermato che la satira colpirebbe soltanto la religione musulmana. Cosa non vera. Basta guardare la copertine di Charlie Hebdo che ritrae Papa Ratzinger post dimissioni, abbracciato ad una guardia svizzera a mo’ di coppia gay, didascalia: “Infine liberi!”. O quella sulle nozze omosex col titolo “Tre papà” (nemmeno due), che sono Dio, sodomizzato da Gesù, a sua volta sodomizzato dallo Spirito Santo... Ma si sa che non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere, e la balla del cattolicesimo rispettato dalla satira continua a circolare. Poi, qualche giorno fa, Papa Bergoglio ha dichiarato: “La religione non può uccidere in nome di Dio”. (Ehm, la strage alla redazione di Charlie Hebdo era in nome di Allah...). “Ma se il mio amico Gasbarri dice una parolaccia sulla mia mamma, si aspetti un pugno”. (Quindi uccidere no, menare sì?). “Non si giocattolizza la religione. Libertà di espressione è diritto ma anche dovere”. (Ma, quindi, è non solo diritto ma perfino dovere dire la metaforica “parolaccia sulla mamma” o non si fa?). “Non si reagisce con violenza”. (Ma questo pugno, allora, si deve dare o no?). Dopo pochi giorni, ha detto: “Essere cattolici non vuol dire fare figli come conigli”. Eh? E tutto il discorso contro il profilattico, i metodi anticoncezionali e l’aborto? In molti son lì da giorni a grattarsi la testa cercando di capire il senso di tali esternazioni. Vorremmo tranquillizzarli. Sono dichiarazioni così comiche che l’unica spiegazione possibile è che il Papa abbia deciso di far satira sul cattolicesimo egli stesso. Grande Papa! 24 SPECIALI __Domenica 25gennaio2015__ La Merkel a spasso con Renzi La giornata di... Piersilvio Berlusconi di Simone Morano Ore 8.39 Approva due film tv in onda su Mediaset nella prossima stagione. Neri Parenti dirigerà Natale a Binasco, il consueto telepanettone con ambientazione esotica, Christian De Sica nel credibilissimo ruolo di sciupafemmine e Lillo e Greg nel credibilissimo ruolo di attori comici. Pupi Avati, invece, sarà il regista de Il cuore grande delle finestre che fecero l’impresa del figlio più piccolo del papà di Giovanna, sorprendentemente ambientato nella Bologna degli anni Cinquanta e interpretato da Gianni Cavina. Ore 10.15 Accede alla sua app preferita, Piergrindr. Ore 11.20 Chiede ai propri consiglieri se sia possibile comprare la Rai. I suoi uomini di fiducia, però, paventano il rischio che qualcuno possa ipotizzare, seppure con molta immaginazione, il lontano rischio di un piccolo conflitto di interessi; c’è inoltre, da considerare la concorrenza di un certo Jorge Mario B., gestore di un impero multimiliardario con succursali in tutto il mondo di cui, secondo molti, la Rai farebbe parte già da tempo. Ore 14.42 Presenta ai giornalisti un nuovo programma di La5: “Visto che gli argomenti che attirano più spettatori sul piccolo schermo sono la cucina e i killer, abbiamo voluto fondere queste due tendenze in un nuovo talent show, intitolato Tu cuoco Bruto, figlio mio”. Il format prevede che due parricidi si sfidino tra i fornelli, in un emozionante confronto condotto da Gianluigi Nuzzi e Carlo Cracco. “Da non perdere la manche finale, nella quale bisogna tagliare un braccio umano alla julienne nel minor tempo possibile. La giuria sarà composta da Pietro Maso, Olindo Romano e Gianfranco Vissani. Prevedo già numerose polemiche, ma non temete: se si comporterà male, Vissani verrà cacciato”. Ore 15.50 Avvia una raccolta fondi per regalare qualche dvd nuovo a Sebastiano Lombardi, direttore di Rete4, che negli ultimi due mesi ha trasmesso già 27 volte Don Camillo e l’onorevole Peppone. Ore 16.04 Sottoscrive la petizione Apriamo un ristorante coreano a Milano 2, per interrompere l’invasione di cani sul bancone di Striscia la Notizia. Ore 19.19 Su suggerimento di suo papà, cerca una nuova collocazione in tv a Mara Carfagna. Tre le ipotesi di re-impiego per l’ex ministro: diventare la versione femminile di Gabriele Paolini e apparire in tutti i telegiornali (un po’ come quando era ministro, solo che stavolta sembrerà più credibile); doppiare Lucia Annunziata in italiano; tornare a girare l’Italia con le ricette di Davide Mengacci. Mengacci sarebbe contentissimo: “Quando lavoravamo insieme, Mara mi dava sempre le pacche sul sederino”. L’asse d’acciaio Firenze-Berlino V di Massimiliano Ciarrocca enerdì 23 gennaio 2014, Firenze. Sono i nomi della Ribollita, della Pappa al Pomodoro e del Davide di Michelangelo i solenni testimoni dell’ineluttabile, intenso e littorico asse d’acciaio che, da oggi, lega di nuovo e saldamente la Germania e l’Italia. Frau Angela Merkel e il Sindaco del Regno d’Italia Mat- teo Renzi a spasso per Firenze, sembrano ormai soli al comando della brigata “rialzati Europa, il domani non aspetta!”. Quello italo-tedesco, un legame seppellito da tanto, troppo tempo, sotto le macerie di anni perduti in democratici e fallimentari avvicendamenti politici, torna a rivivere per indicare ai deboli e disorien- La vertigine dell’Homo Laicus Vatileaks: “Impedire al Papa di rilasciare dichiarazioni sopra i 10.000 metri” di Stefano Pisani S concertanti rivelazioni trapelano dal Vaticano. Le recenti dichiarazioni di Papa Francesco avrebbero suscitato un’opposizione tutta interna alle mura leonine, che si starebbe muovendo per bloccare future improvvide uscite del Pontefice. «Bergoglio perde completamente il controllo della dottrina quando parla oltre i 10.000 metri di altezza spiega una fonte anonima - a causa di un disordine genetico. Lui è cresciuto nelle Pampas, che sono pianure: i sintomi della malattia scattano appena supera una certa quota. Alcuni in aereo tendono a vomitare, Bergoglio straparla». Sarebbe dunque questa patologia, la “Vertigine dell'Homo Laicus”, a fargli rilasciare dichiarazioni come «Se Gasbarri insulta mia madre, si aspetti un pugno» e «I cattolici non devono fare figli come conigli, tre vanno bene» sul volo da e per le Filippine. «Bergoglio è una mina vagante» continua «gli basta salire su uno sgabello, per cominciare a sragionare. Quando si affacciò per la prima volta su Piazza San Pietro, dopo l’elezione, stava per dire che è normale che la Chiesa paghi le tasse sugli immobili all’Italia – ed era solo un balcone! Il Camerlengo lo trascinò via appena in tempo». Mentre alcuni gettano acqua sul fuoco («se uno ci offende, bisogna ovviamente continuare a porgere l’altra guancia - il Papa voleva dire che se ti offende Gasbarri, allora puoi arrivargli un uppercut. Ma vale solo con lui») altri pensano a come arginare il fenomeno. «Quando vola, bisogna sedarlo, mettetegli Travelgum e cloroformio nell’insalatina di mais sottovuoto che gli servono le hostess» avrebbe infatti proposto Tarcisio B., un misterioso oppositore papale. Che continua, profilando una soluzione più drastica: «Presto un Concilio Vaticano per affermare la non infallibilità papale al di sopra dei 10.000 metri di quota». tati alleati europei la strada per la soluzione finale, che è una e una sola: la flessibilità. Una parola che il Nostro ha in mente da sempre, anche da quando, mentre s’occupava di far grande la sua Firenze, già mirava in alto, lì, dove oggi può dire di essere giunto: a capo dell’Europa intera. Oggi nell’aria non v’è più il lezzo di putrefazione e di cri- M d si che aleggia sugli stati dell’Unione da tempo immemore. Su Firenze spira finalmente un vento nuovo, una brezza che, seppur invernale e fredda, sa di avvenire! Il Sindaco del regno d’Italia Matteo Renzi, guidando a testa alta l’amica cancelliera Angela Merkel tra le meraviglie nostrane vuol dire al mondo: “l’Italia si sta facendo, non v’è dubbio alcuno. E se taluni hanno ancora intenzione di remar contro, noi diciamo loro: ce ne freghiamo!”. E ora che l’Italia è fatta, il Nostro sente di non aver altro tempo da perdere. La sua missione è portare l’Europa fuori dal baratro delle acque torbide dell’incertezze, della inutile libertà e del lassismo che finora a nulla hanno portato. Lo sguardo del Sindaco del Regno d’Italia la dice però lunga su cosa lo aspetta. Egli sa bene che a causa del perverso gioco della democrazia, qualcuno continuerà, seppur debolmente, a tentare di ostacolarlo. Ma non importa perché lui lo sa bene: il futuro non si discute, si fa. Senza se e senza ma. La nuova sortita del Pontefice Bergoglio: “Bestemmi? Te stacco le braccia e te ce meno” di Giuseppe Pollicelli S empre più insofferente verso le attenuazioni lessicali, le sfumature linguistiche e talune curiali prudenze a cui ci avevano abituato, quale più e quale meno, tutti i suoi predecessori, papa Francesco seguita a percorrere con convinzione la strada del linguaggio esplicito e diretto, nell’intento di comunicare nella maniera più autentica con la gente. La quale, per la maggior parte, sembra gradire l’indubbia chiarezza del Pontefice e, soprattutto, il suo spregio di ogni diplomazia, grazie al quale le parole di Bergoglio riescono a raggiungere con sorprendente efficacia le orecchie e il cuore dei fedeli. Dopo avere avvertito che se uno offende sua madre deve aspettarsi un pugno, dopo avere auspicato che ai corrotti sia assestato un calcio là dove non batte il sole e avere invitato i cattolici a non figliare come conigli, Francesco ha elargito ieri, durante un incontro con la stampa, diversi altri consigli e raccomandazioni che appaiono fortemente debitori di un certo senso comune di marca popolare in cui non hanno fatto fatica a riconoscersi i cittadini comuni. Tra le tante frasi degne di nota pronunciate dal Santo Padre ricordiamo quella rivolta a chi è solito recare offese verbali a Dio: “Si tu bestemi, te staco le braccia y te ce meno”; quella indirizzata a chi evita sistematicamente di praticare l’elemosina: “Ma que tieni el portafolio foderato de cipola, que quanno lo apri te viene da piagne?”; e quella con cui Francesco ha suggerito come rapportarsi ai religiosi che manifestino indebite attenzioni nei confronti di minorenni: “Ségnate le ossa, que te le sto pe’ mischia’!”. Bergoglio si è congedato dall’uditorio rammentando come “I libri de Antonio Socci son como la mierda: più li rigiri y più puzzano”, un’osservazione che è stata accolta dagli applausi di molti dei giornalisti presenti, alcuni dei quali, travolti dall’entusiasmo, non hanno rinunciato ad alzarsi in piedi e a richiedere a gran voce un bis che tuttavia, a riprova della sobrietà del Papa, non è arrivato. A SPECIALI __Domenica 25 gennaio 2015__ Milani-Ferrara La grazia di un Elefantino L di Maurizio Milani i e a a a a l E i , r a e , o ettera di ringraziamento (potentissima) al direttore del Foglio Giuliano Ferrara. Gentile direttore, volevo dirle il mio grazie per avermi dato tanto spazio sul suo giornale. È dal 2006 che collaboro. Dispiace parlar male di alcuni colleghi ma a questo punto direi di sì. Prima lavoravo nelle redazioni dei programmi tv comunisti. Questi capiscono al volo da che parte stai. Infatti a me facevano parlare 30 secondi (ripeto secondi) a puntata. Poi “Ciao! Grazie, complimenti”. A questo punto devo dirlo: mi sono trovato malissimo a Rai3 e benissimo a casa sua al Foglio. Ringrazio anche Maria Rosa Mancuso (di cui mi sono innamorato) che mi ha pre- sentato a lei. Il responsabile di questo inserto satirico, Borgonovo, è pazzo. Vorrebbe che noi comici prendessimo posizione sugli avvenimenti di Parigi. Ma dico, stiamo scherzando? I comici sono le persone più spaventate sulla faccia della Terra. Infatti quando c’era da preparare il numero di LiberoVeleno appena dopo la strage di Charlie Hebdo, non mi sono fatto trovare. Va bene tutto, ma non mi sembra il caso. A meno che ti innamori e vieni ricambiato da Selvaggia Lucarelli. Allora sfidi il mondo. Ma altrimenti direi di lasciar perdere e andare avanti come prima, tipo Zeman sì o Zeman no. Direttore Ferrara, volevo chiederle una cortesia: posso vendere a questa rivista di satira i pezzi che ho pubblicato sul Foglio? A dire il vero l’ho già fatto. Quindi ho truffato sia Libero che il Foglio. E prima ancora il Giorno e Repubblica Milano. Alla fine i miei pezzi che girano sono sempre quei sette o otto. L’ultimo è: Donne anziane di Milano si lamentano a Telelombardia di sentir parlare Renzi in inglese. “Pronto, Telelombardia? Roberto Poletti?”. “Sì, sono io”. “Roberto sono la Caterina di Gratosoglio, digli a Renzi di smetterla di parlare inglese a Davos altrimenti non lo voto più”. Adesso basta scherzare. Direttore Ferrara, le rinnovo la mia stima e il mio ringraziamento per avermi dato da lavorare in questi anni. Spero di vederla presto. Faccio un grosso in bocca al lupo al nuovo direttore del Foglio Claudio Cerasa. l ò i , r o e Aridatece Baffone di Giovannino Guareschi (a cura di Egidio Bandini) LA PENSIONE AI COMBATTENTI ’15 - ’18 ROMA: FOGLIO DI VIA OBBLIGATORIO - Daremo la pensione a tutti: alle passeggiatrici, ai magnaccia, agli invertiti; ma l’Italia democratica della sconfitta non darà mai un centesimo ai combattenti di una guerra vittoriosa. - Vengono allontanate per esigenze di disordine pubblico SETTIMANALE DI SATIRA AUTARCHICA Fondato da Francesco Borgonovo e Alessio Di Mauro COLLABORANO Egidio Bandini, Ottavio Cappellani, Massimiliano Ciarrocca, Silvio Di Giorgio, Dragan, Gemma Gaetani, Flavio Gipo, LaFont, Walter Leoni, Maurizio Milani, Adelmo Monachese, Simone Morano, Panif, Giuseppe Pellegrini, Stefano Pisani, Giuseppe Pollicelli, Renato Santin, Scronda CONTATTI [email protected] - twitter @liberoveleno Pillole di calciomercato di Adelmo Monachese I l calciomercato non è solamente il solito esempio usato nelle scuole di giornalismo di come non tutte le notizie inventate portino ad una denuncia all’autore. Il calciomercato è la lista dei sogni, è la letterina al Babbo Natale del pallone che non ha la barba e non è così tanto generoso ma grasso uguale, viene da Nocera Inferiore e gestisce campioni in giro per l’Europa, si chiama Mino Raiola ed è solito dire: “Quando vado a dormire indosso solo due pillole di calciomercato”. Eccole. Scoop a Palermo: in panchina c’è ancora l’allenatore di inizio campionato. Iachini si sente talmente sicuro della sua permanenza che ha già pagato l’affitto di casa per tutto Febbraio. Brutte notizie per Allegri: Lichtsteiner resterà alla Juventus fino al 2017, invece va via la “formica atomica” Giovinco, andrà a giocare a Toronto dove guadagnerà 35 milioni in 4 anni, se lo avessero pagato a peso d’oro sarebbe costato di meno. L’irascibile Osvaldo via dall’Inter: “Cerco un club che mi dia nuovi stimoli per litigare”. Per uno che va, uno che resta, il Liverpool conferma: “Balotelli non si muove da qui”, la polizia gli avrà sequestrato l’auto. Alla Lazio con il nuovo acquisto Hoedt gli olandesi diventano tre, che Tare abbia scoperto i piaceri dei viaggi ad Amsterdam? Colpo della Samp che prende il campionissimo Samuel Eto’o, nei progetti del presidente Ferrero c’è anche quello di girare un film sull’attaccante africano più prolifico d’Europa, il titolo è già pronto: “Samuel invade la Filipponia”. 25 A Cividale del Friuli una mostra sull’occupazione austroungarica Scomparsa l’inglese Dann, celebre creatrice delle «Fate dei fiori» Ricostruire, a 100 anni dall’entrata dell’Italia nella Grande Guerra, l’annus horribilis dell’occupazione austroungarica in Friuli e a Cividale. Con uno sguardo retrospettivo su luoghi, società, innovazioni tecnologiche e assetti istituzionali. Questo l’obiettivo della mostra multimediale «Frammenti di memorie. Cividale del Friuli e la Società Operaia durante la Prima Guerra Mondiale», che si è aperta ieri (fino al 29 marzo) a Cividale del Friuli (Chiesa di Santa Maria dei Battuti). La scrittrice e artista inglese Penny Dann, popolare autrice di libri per l’infanzia, creatrice e illustratrice della serie delle «Fate dei fiori», pubblicata in 23 Paesi, è morta a 50 anni. La Dann ha scritto una quarantina di libri per bambine tra i 4 e i 7 anni, per le quali ha creato un gruppo di magiche fatine che vivono in un bosco di fiori e piante incantate. In Italia la Mondadori ha pubblicato vari titoli, tra cui La festa delle Fatine dei fiori, La festa delle Fate e La magica borsetta delle Fate. Riflessioni su «La parola contraria» Erri De Luca troppo banale per essere Orwell Il napoletano, che mercoledì sarà processato per istigazione al sabotaggio dell’Alta velocità, si rifà all’autore di «Omaggio alla Catalogna». Ma se «si vuole essere qualcosa» non si è un vero scrittore Pamphlet di Mascheroni Come diventare un intellettuale Per chi ci tiene... ::: PAOLO BIANCHI ■■■ L’intellettuale è un animale da salot- ::: PAOLO NORI ■■■ La parola contraria è un piccolo libro di Erri De Luca appena uscito per Feltrinelli (pp. 62, euro 4) che si apre con il testo della denuncia depositata contro lo stesso De Luca nel settembre del 2013 dalla LTF, ditta che sta costruendo la linea ad Alta Velocità Torino-Lione. In quella denuncia De Luca viene accusato diaver istigato «a sabotare e danneggiare il cantiere Tav LTF rilasciando le seguentidichiarazioni: “La Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano: sono utili a tagliare le reti /…/ hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l’unica alternativa”». Non capisco niente di faccende giudiziarie, e, per me, la parte del libro in cui mi sembra si prefiguri la difesa di De Luca all’imminente processo (la prima seduta è fissata per il 28 gennaio), quella parte in cui De Luca dice, tra le altre cose, che «quando in uno stadio del Nord Italia si incita la natura invocando “Forza Vesuvio” si sta istigando un vulcano all’eruzione», e che la sua frase «La Tav va sabotata» «rientra nel diritto al malaugurio», e che lui «rivendica il diritto di adoperare il verso sabotare» in un senso «non ristretto al significato di danneggiamento materiale, come pretendono i pubblici ministeri di questo caso», questa parte, dicevo, è la parte che mi ha interessato meno, di questo piccolo libro, del quale mi ha interessato molto l’inizio, quando De Luca dice che, BARRICADIERO Lo scrittore napoletano Erri De Luca nel 2012 durante un presidio non autorizzato. A sinistra, la copertina del suo ultimo volumetto quand’era giovane, Omaggio alla Catalogna di Orwell gli ha ispirato «fraternità» per gli anarchici spagnoli, «è stato il primo picchietto piantato di una mia tenda accampata fuori da ogni partito e parlamento». E quando dice che un giovane di oggi non ha bisogno della guerra di Spagna, «gli basta sapere che esiste una volontà di resistenza civile, popolare»,e che «Se cifosse nella sua occasione di lettura un Orwell di oggi che la inneschi, vorrei essere io». Cioè, lui, dice, vorrebbe essere come Orwell. Che è una cosa che quando io l’ho letta ho pensato «Ma Orwell, avrebbe voluto essere come Orwell?». E mi è venuto in mente la bella biografia che a Orwellha dedicato Luciano Marrocu (è uscita nel 2009 e si intitola La solitudine di uno scrittore), dove si legge che Orwell, subito dopo l’uscita dell’Omaggio alla Catalo- gna, nel 1938, ha aderito all’Independent Labour Party (ILP), giustificando quest’adesione «con l’impossibilità per uno scrittore di “tenersi fuori dalla politica”». E il titolo di quella biografia di Orwell, La solitudine di uno scrittore, mi è suonato singolarmente in contrasto con la quarta di copertina del libro di De Luca: «Sul banco degli imputati mi piazzano da solo, ma solo lì potranno. Nell’aula e fuori, isolata è l’accusa». Ma al di là di queste contraddizioni, che mi piacciono, non capisco l’aspirazione di De Luca a voler essere un Orwell deinostri tempi: un po’ per il voler essere, che quando, qualche anno fa, usciva una nuova rivista e mi capitava tra le mani, trovavo quasi sempre un editoriale le cui prime parole erano: «Questa rivista vuole essere», e dopo non so cosa c’era scritto perché io mi fermavo lì, a leggere, che avevo l’impressione che una cosa che voleva essere era già di per sé su una strada che non miinteressava, un po’ perché il fatto che uno che scrive possa aspirare a essere qualcosa o qualcuno, io, proprio, non riesco a spiegarmelo. Il poeta Wystan Hugh Auden, che, come Orwell, era stato in Spagna ai tempi della guerra civile, e che, tornato a Londra, aveva pubblicato un poema intitolato Spain 1937 che Orwell considerava «una delle poche cose decenti che sono state scritte sulla guerra di Spagna», quel poeta lì, in un discorso del 1956 intitolato Fare, conoscere, giudicare, e pubblicato in italiano da Adelphi ne La mano del tintore, ha scritto: «Agli occhi altrui si è poeti se si è scritta una bella poesia. Ai propri, lo si è solo nel momento in cui sidanno gli ultimitocchi a una poesia nuova. Un attimo prima si era ancora e soltanto un poeta in potenza; un attimo dopo si è uno che ha smesso di far poesia, forse per sempre» (la traduzione è di Gabriella Fiori). Questa frase di Auden a me fa venire in mente la frase che l’anno scorso mi è rimasta probabilmente più impressa tra tutte quelle che ho letto, l’ha scritta Giorgio Agamben (ne Il fuoco e il racconto) e dice che esser poeta significa «essere in balia della propria impotenza»; che è una frase che mi sembra dica esattamente quel che succede delle volte. C’è un mio amico che fa il giornalista e che scrive anche dei romanzi, una volta mi ha detto che quando scrive i romanzi lui li scrive di notte, dopo aver messo a letto sua figlia e tutto il resto, e piega la testa sul romanzo magari all’una, e quando la tira su, guarda fuori dalla finestra, è mattino. E io ho pensato che è come il tempo del gioco quando eri bambino. Questo, nella mia esperienza, succede a quelli che scrivono i libri: non volere essere niente. to. Quasi sempre. E come tale si muove molto per riflessi condizionati. La tesi viene sostenuta con la passione di un etologo da Luigi Mascheroni, giornalista (e appartenente lui stesso alla categoria), in un pamphlet dal titolo Consigli impertinenti per il vero intellettuale da salotto (BookTime, pp. 60, euro 5). Innanzitutto, si fa presente che l’intellettuale è, per sua stessa natura, inutile. Allo stesso tempo è però assai portato nell’arte del servire, e lo è altrettanto in quella del cambiare casacca a seconda della convenienza, è insomma un artista del riciclo. Per quanto oberato da occupazioni teoriche più che da preoccupazioni pratiche, il vero intellettuale indossa la propria condizione come uno status symbol e la sfoggia in società, specie in «feste sulle terrazze romane, inviti negli studi televisivi, prime alla Scala, festival culturali, Saloni del libro, red carpet cinematografici, pranzi con i direttori dei giornali, cene (terribili) fra giornalisti e scrittori...». In tutto ciò il maître à penser si deve muovere a suo agio, rispettando una serie di convenzioni e regole del vivere (possibilmente quieto) e mettendo in pratica astuzie minuziose. La formula scelta da Mascheroni è quella del glossario, non per ordine alfabetico, ma in base a una libera associazione di idee, e dell’aforisma. Definizioni ironiche e al rovescio, dove sembra d’intuire un omaggio a un eccellente e caustico giornalista del passato: Ambrose Bierce. Ma veniamo a qualche gustoso esempio.Scrittori: Categorie favorite nella selezione naturale al successo letterario: alcolizzati, giocatori compulsivi, maniaco-depressivi, predatori sessuali(meglio se combinate insieme). Odio: Spiace dirlo, ma è necessario. Scarica la tensione nelle aggressioni fisiche, aiuta ad arricchire il proprio vocabolario in quelle verbali, irrobustisce mente e corpo. Produce ottimi articoli giornalistici e capolavori letterari. Sinistra al caviale: Curiosa e ineliminabile casta socio-intellettuale la cui vicenda ricorda che bisogna nascere comunisti per morire ricchi. Salotti intellettuali: Posti pieni di persone che non prendono nulla sul serio, eccetto loro stesse. Quello su cui l’autore si sofferma spesso è l’incontenibile narcisismo di chi vuole essere sempre al centro dell’attenzione, convinto com’è diessere baciato dalle verità essenziali. Attenzione però: nelle pieghe di questo vademecum c’è posto pure per un Consiglio: «Vuoi un consiglio?». Declinare in modo gentile, ma fermo. 27 CULTURA __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Mondo piccolo di EGIDIO BANDINI ■■■ Una bella mattina di sole - sembra un secolo, ma è la scorsa settimana - vado a Po e, arrivato sulla via Alzaia, mi accoglie un bel cartello colorato con la scritta «Fiume Po» e sopra un disegno di onde bianche su fondo blu: quasi che, Qui nella Bassa siamo tutti quanti matti scendendo dall’argine, uno si aspetti, che so, di trovarsi, non in riva a Po, ma sulle colline del Chianti o sotto le Cime di Lavaredo. Piuttosto stupefatto mi incammino lungo la riva e, alla prima baracca,ecco la spiegazione: un altro cartel- lo recita «Avviso. State entrando in una gabbia di matti!». Ecco qua il perché della scritta «Fiume Po»:solo un matto,infatti, immaginerebbe di arrivare a Marina di Ravenna e non alla Maginot, riva destra del Grande Fiu- me. «Qui alla Bassa siamo tutti matti», dico tra me. Poi la siepe di gaggie finisce e si apre la vista sul fiume e l’acqua è uguale al cielo azzurro, con tanto di nuvole: qui alla Bassa siamo matti, sì, ma per la poesia infinita di queste terre... MINACCIA ISLAM Quando i Saraceni seminavano il terrore nelle basiliche di Roma Da 1.400 anni i musulmani tentano di conquistare l’Urbe. E nel IX secolo l’hanno anche assediata, riuscendo a saccheggiare San Paolo e San Pietro Pubblichiamo ampi stralci dell’articolo «“L’Islam arriverà a Roma prima o poi”. Parola di Maometto» di Antonello Carvigiani, tratto dal numero 111 (gennaio 2015) della rivista mensile Storia in rete diretta da Fabio Andriola. di ANTONELLO CARVIGIANI ■■■ (...). Roma, il centro della Cristianità, fin dalla nascita dell’Islam, ha esercitato sulla nuova religione un fascino potente. Dopo le città sante diMedina, la Mecca e Gerusalemme, nei sogni islamici ci sono, già dalle origini, le due capitali eredi del grande Impero Romano: Costantinopoli e, appunto, Roma. È a questi due grandi centri politici e religiosi allo stesso tempo che fa riferimento un famosissimo detto attribuito a Maometto: «Al Profeta fu chiesto: quale città verrà conquistata per prima? Costantinopoli o Roma? Ed egli rispose: “La città di Eraclio”». Flavio Eraclio, ossia Eraclio I (575-641), è l’Imperatore bizantino, contemporaneo del profeta. Costantinopoli, come è noto, non cade nelle mani arabe della prima espansione. Rimane il baluardo della cristianità in oriente fin quasi agli albori dell’età moderna. A conquistarla, dovranno arrivare i turchi ottomani (...) che, guidati del sultano Maometto II,penetrano nella città il 29 maggio del 1453, dopo circa due mesi di assedio e otto secoli dalla risposta attribuita a Maometto. Eppure, nel mondo islamico, quel- le parole sono interpretate come una profezia, come un primo passo in avanti nel completamento della teologia della storia islamica. Prima la caduta di Costantinopoli, poi quella di Roma. Anche il cuore della cristianità diventerà islamico, così come è accaduto all’antica capitale dell’impero orientale. È solo questione di tempo. (...). Il IX secolo è per le popolazioni europee l’età della grande paura dei Saraceni, dei pirati musulmani. Il loro obiettivo è soprattutto l’Italia. Dai dominii delMediterraneo meridionale la penisola italiana diventa la preda da conquistare. E con essa il più grande trofeo possibile: Roma. (...). Dalle grandi navi dei Saraceni, salpate dalle coste africane e ancorate al largo del litorale italiano, vengono messe in mare piccole e veloci imbarcazioni, per mezzo delle quali i predoni giungono a terra. Qui, sono costruiti dei campi fortificati, detti ribat (...). Terminati i saccheggi, le squadre musulmane tornano a questi accampamenti con le ricchezze e i prigionieri da vendere come schiavi (...). Quando l’incursione è conclusa e tutto il bottino è caricato a bordo, i ribat vengono generalmente evacuati ma, alcune volte, in quelli costruiti in posizioni particolarmente favorevoli dal punto di vista strategico, vengono lasciati dei presidii. Sono il primo nucleo di una possibile, futura espansione territoriale organizzata. I pirati diventano, spesso, dunque, l’avamposto dell'avanzata islamica, della conquista politica. È quanto accade, ad esempio, alla foce del Garigliano e a Centumcellae (l’attuale Civitavecchia), dove vengono create colonie fortificate permanenti. Basi ideali dalle quali dare l’assalto a Roma. Papa Leone III- con l’aiuto diCarlo Magno - alla fine dell’VIII secolo, predispone una serie di difese sul litorale laziale. (...). Nell’813, gli arabi attaccano di sorpresa, per la prima volta, Centumcellae. Un’incursione che viene replicata con conseguenze terribili qualche anno più tardi. Nel giugno dell’829, infatti, una formidabile armata navale saracena salpa da Tunisi alla volta del porto laziale. Centumcellae, dopo due mesi di assedio, stremata per la fame, viene espugnata. Il saccheggio è tremendo: case ed edifici pubblici sono messi a ferro e fuoco, la maggior parte degli uomini uccisa, le donne violentate. Chi riesce a scappare, si rifugia nei boschi dell'entroterra. Da questo momento,la città e ilporto sono nelle mani dei Saraceni: testa di ponte per le successive incursioni. Nei giorni seguenti vengono saccheggiati gli altri borghi della Maremma. Ma la grossa preda è Roma. I Saraceni marciano verso la città devastando l’agro romano e giungono, quindi, nei dintorni della città CORRISPONDENZE PERICOLOSE Nella piantina le numerose incursioni dei Saraceni nel Centro-Sud dell’Italia (diviso tra Patrimonio di San Pietro, Bizantini e Longobardi) durante il IX secolo, quando riuscirono a stabilire diverse piazzeforti nella Penisola e perfino a costituire due emirati a Bari e a Taranto. Sopra, alcuni miliziani dell’Isis mostrano all’obbiettivo il loro lugubre vessillo massacrando, depredando e facendo terra bruciata. Alcuni autori raccontano che gli arabi siano effettivamente riusciti a giungere Roma. Il loro racconto,però, non appare pienamente convincente. (...). Nell’agosto dell’846 prende il largo una imponente spedizione.I cronisti raccontano che a bordo di 73 navidi diverse grandezze sono stivati 30 mila uomini e 500 cavalli. Alla fine di agosto, sbarcano sul litorale laziale. Distruggono facilmente le fortificazioni di Ostia e di Porto (l’attuale Fiumicino), fanno razzia di tutto ciò che trovano e poi puntano verso Roma. Un’altra schiera musulmana arriva da nord, da Centumcellae, percorrendo la via Aurelia. È il terrore. I Saraceni compaiono - racconta il Liber pontificalis - come una nuvola di cavallette predatrici. Roma viene assediata ma resiste. Gli arabi non riescono a penetrare all’interno delle mura Aureliane. (...). Il centro della città è salvo. Non così, invece, le basiliche di San Paolo e San Pietro, collocate all’esterno della cinta muraria. Entrambe sono saccheggiate dai Saraceni, che le depredano ditutti gli ori. (...).È un trauma terribile per la cristianità: lo testimonia in modo plastico la leggenda che narra come dall’immagine di Gesù, raffigurata in un mosaico, sgorghi un rivolo di sangue, dopo essere stata colpita dalla lancia scagliata da un saraceno. A Roma regna un Papa debole - Sergio II (844-847) - e l’Imperatore mostra un evidente disinteresse (...). Alla fine dell’847, nuove preoccupanti notizie giungono in città. I saraceni del Garigliano stanno preparando una nuova incursione. Leone IV, allora, a differenza del suo predecessore, si mostra politicamente abile. Facendo leva sulla propria autorità spirituale, promuove una lega navale con i duchidi Amalfi, Napoli e Gaeta. (...). Viene stabilito, infatti, che la flotta cristiana - guidata da Cesario - attenda al largo di Ostia quella musulmana. È quello che accade, nell’estate dell’849. Il naviglio saraceno tenta di forzare il blocco navale. La battaglia è cruenta. La vittoria è dei cristiani. Roma è salva. Centinaia di musulmani vengono uccisi, altrettanti incatenati e condotti a Roma. I Saraceni prigionieri vengono mostrati ai romani. Molti di essi vengono impiccati. (...). Il 915 è un anno decisivo. Il papa appena eletto, Giovanni X, (...) riesce a riunire in un'unica armata le milizie dei principati e dei ducati delCentro-Sud -Spoleto, Gaeta,Napoli, Salerno e Benevento - e la flotta bizantina. La Lega cristiana caccia fuori dal Lazio e dalla Campania i Saraceni e li sconfigge sulle rive del Garigliano. Gli arabi sono costretti a lasciare una volta per tutte le coste tirreniche dell’Italia centrale. 28 PALINSESTI __Domenica 25gennaio2015__ RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 6.00 8.05 Delitti in paradiso 10.00 Caccia ai diamanti volanti 10.45 Cronache animali 11.30 Mezzogiorno in famiglia “Corigliano d’Otranto sfida Barga” 13.00 TG2 13.30 TG2 Motori 13.40 Meteo 2 13.45 Quelli che aspettano 15.30 Quelli che il calcio. Condotto da Nicola Savino con Massimo Caputi, Daniele Tombolini 17.05 TG2 L.I.S. - Meteo 2 17.10 RaiSport Stadio Sprint 18.10 Rai Sport 90° Minuto 19.35 Squadra Speciale Cobra 11 “Delitti d’onore” 20.30 TG2 - 20.30 21.00 N.C.I.S. “Gli scherzi della mente - seconda parte” con Mark Harmon 21.45 Prima tv N.C.I.S.: Los Angeles “Attenti al fuoco!” con Chris O’Donnell 22.40 La Domenica Sportiva 1.00 TG2 1.20 Sorgente di vita 1.50 Meteo 2 1.55 Appuntamento al cinema 2.00 Hawaii Five-0 “Il tocco della colpa” con Jack Lord 2.45 Prima tv Rai Spring 1941 (Drammatico, 2008) con Joseph Fiennes, Clare Higgins, Maria Pakulnis. Regia di Uri Barbash. 8.45 6.00 7.55 8.00 8.00 8.45 8.50 8.20 8.45 7.00 7.20 7.50 8.30 9.00 7.00 6.30 9.45 10.30 10.55 12.00 12.20 13.30 14.00 16.30 16.35 18.50 20.00 20.35 21.30 23.30 0.35 0.55 1.00 2.15 2.45 Rai Parlamento Punto Europa UnoMattina In Famiglia. Condotto da Tiberio Tiberi e Ingrid Muccitelli Dreams Road 2014 A sua immagine Dalla Chiesa Beata Maria Vergine dell’Udienza in Sambuca di Sicilia (AG) Santa Messa Recita dell’Angelus Linea verde “Le filiere corte del legno del Veneto” TG1 L’Arena. Condotto da Massimo Giletti TG1 - Che tempo fa Domenica in . Condotto da Paola Perego e Pino Insegno L’eredità. Condotto da Fabrizio Frizzi TG1 Affari tuoi. Condotto da Flavio Insinna Braccialetti rossi “Quinta puntata”. Con Carmine Buschini, Brando Pacitto TG1 60 Secondi Speciale TG1 Settimanale del TG1 TG1 Notte - Che tempo fa Appuntamento al cinema Applausi “Teatro e arte” Settenote “Musica e musiche” Sottovoce 10.25 11.10 11.30 12.00 12.25 12.55 14.00 14.15 14.30 15.45 18.55 19.00 19.30 20.00 20.10 21.45 23.30 23.45 0.45 0.55 Gambe d’oro (Commedia, 1958) con Totò, Scilla Gabel, Memmo Carotenuto. Regia di Turi Vasile. Community - L’altra Italia. Condotto da Benedetta Rinaldi TGR Estovest TGR RegionEuropa TG3 TG3 Fuori linea TG3 persone “L’acqua in musica” Meteo 3 TGR Mediterraneo “Profughi siriani” Radici - L’altra faccia dell’immigrazione TG Regione - Meteo TG3 Kilimangiaro - Il borgo dei borghi Kilimangiaro - Ci divertiremo un mondo Meteo 3 TG3 TG Regione - Meteo Blob Che tempo che fa “Tra gli ospiti Leonardo Pieraccioni”. Condotto da Fabio Fazio con Filippa Lagerback e Luciana Littizzetto Presa diretta “Famiglie abbandonate”. Condotto da Riccardo Iacona TG3 - TG Regione Gazebo “Le elezioni in Grecia” Il candidato - Zucca Presidente “Le pensioni” con Filippo Timi TG3 - Meteo 3 10.05 11.10 12.00 13.00 13.40 13.40 14.00 18.45 19.55 20.00 20.40 21.10 23.10 23.50 0.35 1.20 2.00 4.15 Prima Pagina Traffico Meteo.it TG5 Mattina TGCom Le frontiere dello spirito Mondo Sommerso Le storie di Melaverde Melaverde TG5 Meteo.it L’arca di Noè Domenica Live. Condotto da Barbara D’Urso Avanti un altro. Condotto da Gerry Scotti TG5 Prima Pagina TG5 - Meteo.it Paperissima Sprint. Condotto da Juliana Moreira con il Gabibbo Prima tv Il segreto X-Style Prima tv Mediaset Hostages “Sospetti” con Toni Collette TG5 Notte - Meteo.it Paperissima Sprint. Condotto da Juliana Moreira con il Gabibbo Da zero a dieci (Commedia, 2001) con Stefano Pesce, Elisabetta Cavallotti, Massimo Bellinzoni. Regia di Luciano Ligabue. Ma il portiere non c’è mai? “Colpi di fulmine” con Giampiero Ingrassia SATELLITI FILM SPORT 19.00 Animal Kingdom Con James Frecheville SCU 19.10 Something Good Con Luca Barbareschi SCH 19.15 Benvenuto Presidente! Con Claudio Bisio SC1 19.25 Il coniglietto magico Con Jane Seymour SCF 19.25 A Christmas Kiss Un Natale al bacio Con Elisabeth Röhm SCP 19.30 Scary Movie 5 Con Ashley Tisdale SCC 20.15 Folletti si nasce Con Ryan Merriman DY 21.00 Grand Hotel Excelsior Con A. Celentano SCC 21.00 Bears SCF 21.00 Godsend Con Robert De Niro SCM 21.00 Prima tv Una “Reunion” di famiglia Con Brooke White SCP 21.05 The sessions Gli incontri Con John Hawkes SCU 21.10 Giustizia imperfetta Con Rob Lowe SCH 21.10 Lo spaccacuori Con Ben Stiller SC1 22.25 Nata per vincere Con Hilary Duff SCF 22.30 Before Midnight Con Ethan Hawke SCP 22.45 Il superpoliziotto del supermercato Con Kevin James SCH 22.45 Secretary Con M. Gyllenhaal SCU 22.50 Fright Night 2: Sangue fresco Con Will Payne SCM 23.00 Bodyguards Con C. De Sica SCC LEGENDA C CN D ES DY Cult Cartoon Network Discovery Chan. HD Eurosport HD Disney Channel 10.45 Tennis, Grande Slam Australian Open: ottavi di finale (Diretta) ES 13.55 Rugby, European Champions Cup Bath Rugby Glasgow Warriors (Diretta) SP2 14.30 Sci alpino, Coppa del Mondo Kitzbühel: slalom maschile - 2a manche (Differita) ES 14.50 Diretta Gol Serie A 20a giornata (Diretta) SP1 15.00 Biathlon, Coppa del Mondo Anterselva: staffetta 4x6 km F (D) ES 16.10 Rugby, European Champions Cup Clermont A. Saracens (Diretta) SP2 18.45 Calcio, Coppa d’Africa Gabon - Guinea Equatoriale (Diretta) ES 20.35 Calcio, Serie A Fiorentina - Roma (Diretta)SP1 21.35 Basket, NBA Cleveland Oklahoma (Diretta) SP2 1.00 Tennis, Grande Slam Australian Open: ottavi di finale (Diretta) ES HD 18.30 19.00 21.30 0.15 1.15 1.40 1.55 13.55 14.40 14.45 16.45 18.55 19.35 21.15 23.55 24.00 Rai 5 21.00 Beauty and the Beast “Bugiardo” F 21.00 N.C.I.S. “Cuori spezzati” FC 21.10 I fantasmi di casa Hathaway NCK 21.10 The Tudors “Alto tradimento” SKA 21.50 Sabrina vita da strega DY 21.50 Beauty and the Beast “Frammenti dal passato” F 21.55 N.C.I.S. “Intrusione” FC 21.55 Le streghe dell’East End “Riuniti” FL 22.05 The Tudors “L’ora di Anna Bolena” SKA 22.20 Cyber Girls DY 22.45 In Tour DY 22.45 Prima tv New Girl “Il segreto nell’armadio” F 22.50 N.C.I.S. “I fuggitivi” FC 22.55 Doggywood DY 23.00 Boardwalk Empire 5 “What Jesus Said” SKA 23.10 Life Bites DY 23.10 Modern Family “Non forzare la mano” F 23.35 The Avatars DY 21.10 Prima tv Doctor Who 8 “Into the Dalek” con Peter Capaldi 22.00 Agents of S.H.I.E.L.D. “Un nuovo eroe” con Clark Gregg 22.50 La tempesta del secolo 21.15 Earth, la potenza del Pianeta 22.10 In scena “La metamorfosi” 23.05 Once We Were Strangers (Drammatico, 1998) con Vincenzo Amato. Regia di Emanuele Crialese. Rai Storia Cielo 21.30 Il Diario di Anna Frank (Dram., 2008) con E. Kendrick. Regia di Jon Jones. 23.30 Il tempo e la storia 21.10 The Piano Player (Azione, 2002) con Christopher Lambert. Regia di JeanPierre Roux. 22.55 Amore e sesso in Cina RAGAZZI 21.30 21.30 21.55 21.55 22.20 Regular Show CN Disney Topolino DY Steven Universe CN Lo straordinario mondo di Gumball CN Regular Show CN La leggenda di Korra NCK Regular Show CN La leggenda di Korra NCK Lo straordinario mondo di Gumball CN Canale disponibile anche in alta definizione National Geo.HD Cinema 1 HD Cinema Comedy HD Cinema Family HD Cinema Hits HD DAL 5 GENNAIO ALL’1 FEBBRAIO 17.30 17.35 11.30 12.00 12.10 Rai 4 19.25 20.10 20.15 20.40 DONA AL 13.00 14.00 10.50 TELEFILM DOCUMENTARI NGC SC1 SCC SCF SCH 12.25 10.00 TG4 Night News Mediashopping Super partes Magnifica Italia Terra!. Condotto da Toni Capuozzo (Replica) Dal Duomo di Città della Pieve - Perugia Santa Messa Le storie di viaggio a... TG4 - Meteo.it Ieri e oggi in tv Walker Texas Ranger “Giochi di guerra” con Chuck Norris Prima tv Donnavventura Ieri e oggi in tv Avalanche Express (Thriller, 1979) con Lee Marvin, Robert Shaw, Linda Evans. Regia di Mark Robson. Uomo bianco va’ col tuo Dio! (Western, 1971) con Richard Harris, John Huston, John Bindon. Regia di Richard C. Sarafian. TG4 - Meteo.it Tempesta d’amore Il fuggiitivo (Thriller, 1993) con Harrison Ford, Tommy Lee Jones, Sela Ward. Regia di Andrew Davis. I bellissimi di R4 La sconosciuta (Drammatico, 2006) con Kseniya Rappoport, Michele Placido, Claudia Gerini. Regia di Giuseppe Tornatore. 7.30 7.50 7.55 9.45 11.00 11.40 13.30 14.00 14.40 16.25 18.10 19.45 20.00 20.30 21.10 0.00 0.30 CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE 20.55 Esperimenti esplosivi NGC 21.00 Come è Fatto: Supercar D 21.00 Addestrati per uccidere THC 21.00 Quattro matrimoni in Italia FL 21.10 Ink Master SKU 21.25 Esperimenti esplosivi NGC 21.30 Come è Fatto: Supercar D F Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon 9.35 10.25 Sailor Moon Una spada per Lady Oscar Scooby Doo Un poliziotto a quattro zampe 2 (Azione, 1999) con James Belushi, Christine Tucci, James Handy. Regia di Charles T. Kanganis. Studio Aperto Meteo.it Sport Mediaset - XXL Jack e il fagiolo magico (Fantastico, 2001) con Matthew Modine, Vanessa Redgrave, Mia Sara. Regia di Brian Henson. Speciale Chicago Fire Tom & Jerry incontrano Sherlock Holmes (Animazione, 2010) Regia di Spike Brandt, Jeff Siergey. Studio Aperto Meteo.it Fuoco assassino (Drammatico, 1991) con Kurt Russell, William Baldwin, Robert De Niro. Regia di Ron Howard. VIII Edizione Wild - Oltrenatura “Prima puntata” Infested Via da questa casa Sport Mediaset Studio Aperto La Giornata Streghe verso Nord (Commedia, 2001) con Teo Mammucari, Paul Sorvino. Regia di Giovanni Veronesi. SCM Cinema Max HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel Rai Movie 21.15 Il nome della rosa (Thriller, 1986) con Sean Connery, F. Murray Abraham, Christian Slater. Regia di Jean-Jacques Annaud. 23.30 Crash “La dolce morte” “Un incidente di percorso” con Clare Carey Iris 21.00 Le conseguenze dell’amore (Dram., 2003) con T. Servillo. Regia di P. Sorrentino. 23.55 L’amico di famiglia (Dramm., 2005) con Giacomo Rizzo. Regia di Paolo Sorrentino. Omnibus Rassegna Stampa TG La7 Meteo Omnibus L’aria che tira Il Diario. Condotto da Myrta Merlino Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber (Repl.) Napoletani a Milano (Commedia, 1953) con Eduardo De Filippo, Frank Latimore. Regia di Eduardo De Filippo. TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Jack Frost “Vite private” con David Jason McBride - Un tragico errore (Drammatico, 2007) con John Larroquette. Regia di John Larroquette. L’ispettore Barnaby “Le campane suonano a morte” Meteo TG La7 Domenica nel Paese delle Meraviglie. Condotto da Maurizio Crozza La Gabbia. Condotto da Gianluigi Paragone (Diretta) TG La7 Monsieur Batignole (Drammatico, 2002) con Jules Sitruk, Gérard Jugnot, Michèle Garcia. Regia di Gérard Jugnot. CLASS TV Class TV (Canale 27 del digitale terrestre) 18.00 Plunkett & MacLeane (Avv., 1998) con Robert Carlyle. Regia di J. Scott. 20.40 Videodrome (Fantasc., 1983) con J. Woods. Regia di D. Cronenberg. 23.00 TV Moda Class Cnbc (Canale 507 di Sky) 18.00 Speciale Davos 21.30 Class Life 23.00 The Floor. Condotto da S. Berzoni Class Horse (Canale 221 di Sky) 18.30 Special Class: Il miglior Galoppo del 2014 20.10 Around the World on Horseback 23.30 Class Horse TG Weekend CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Mya 19.35 Dr. House - Medical Division “Ultimo sacrificio” “Effetto domino” 21.15 The Big Bang Theory “L’imposizione della vacanza” “La disintegrazione di Rothman” con Johnny Galecki 22.05 The Middle “Il giorno del Ringraziamento VI” 19.35 Believe “Rivelazione” 20.25 Supernatural “Dobbiamo parlare di Kevin” 21.15 I signori della fuga “Vedova nera” “Idee esplosive” con Domenick Lombardozzi 22.50 Gotham “L’uomo dei palloncini” “Arkham” con Ben McKenzie 19.30 Hemlock Grove “L’ordine del drago” “Di cattivo gusto” 21.15 Hemlock Grove “Il segreto” “La prova del fuoco” con Famke Janssen 22.55 Eva Luna 0.40 Una mamma per amica “Presente e passato” Premium Cinema Studio Universal Premium Calcio 21.15 Vicino a te non ho paura - Safe Haven (Drammatico, 2013) con Josh Duhamel, Julianne Hough. Regia di Lasse Hallström. 23.15 Brokeback Mountain (Drammatico, 2005) con Jake Gyllenhaal, Heath Ledger, Michelle Williams. Regia di Ang Lee. 21.15 Swing Vote - Un uomo da 300 milioni di voti (Commedia, 2008) con Kevin Costner, Madeline Carroll. Regia di J. M. Stern. 23.20 La banda di Eddie (Drammatico, 1983) con Tom Berenger, Michael Paré, Joe Pantoliano. Regia di Martin Davidson. 17.05 17.20 19.00 19.30 20.45 I MALATI DI ALZHEIMER SONO INGUARIBILI, MA CURABILI. Con Pronto Alzheimer possiamo prenderci cura di loro. Highlights serie A Serie A Live Highlights serie A Serie A Live Calcio, Serie A 2014/2015 Fiorentina Roma (Posticipo 20a giornata) (Diretta) 22.40 Serie A Live 0.00 Sport Mediaset 29 SPETTACOLI __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Da marzo nel preserale di Italia 1 RIVALI AL CINEMA IL RITORNO DEL KARAOKE Rispolverato il programma che segnò gli Anni 90. Il nuovo Fiorello è Pintus PASSAGGIO DI CONSEGNE Fiorello, con il mitico codino, ai tempi del Karaoke, il programma ideato da Fatma Ruffini. La trasmissione andava in onda tutte le sere da varie città d’Italia per trenta minuti. Nel riquadro il comico Angelo Pintus che, in primavera, sarà il padrone di casa del nuovo Karaoke [LaP] ::: GIOVANNI L. MONTANINO ■■■ È andato in onda per sole tre stagioni, eppure ha fatto la storia della televisione: riunendo, ogni sera all’ora di cena, le famiglie davanti al piccolo schermo;affollando (e facendo conoscere al grande pubblico) le piazze più belle d’Italia; permettendo di riscoprire la passione per il canto. Da allora, niente più è stato come prima: le serate al pub, nei locali, o anche in casa tra amici, hanno trovato un senso nuovo, basato proprio su questo gioco canterino. Tenetevi forte, nostalgici degli anni novanta, ma soprattutto riscaldate la voce, ugole d’oro di tutta Italia: il Karaoke di Italia1 sta per tornare. Proprio così: quella che giorni fa sembrava solo un’indiscrezione sul web, ha avuto conferma ufficiale da parte di Mediaset. A partire da primavera 2015 lo show sarà dinuovo nel palinsesto di Italia1, nella fascia che storicamente gli appartiene, quindi ilpreserale. Nel lontano 1992 fu Fatma Ruffini (ideatrice, tra gli altri, di Scherzi a Parte) a lanciare il Karaoke: lo show andava in onda tutte le sere da varie città della penisola e durava circa trenta minuti. In ogni puntata si alternavano ai microfoni alcuni concorrenti che cantavano dei brani di successo: al termine della serata, veniva votato l’interprete più bravo e coinvolgente. Il successo del programma è scaturito anche dalla possibilità per ilpubblico a casa di intonare i pezzi, i cui testi, infatti, scorreva- no in sovrimpressione. Una doppia festa, nelle più belle piazze d’Italia e anche nei salotti dei telespettatori: questo era (e promette di essere ancora) il Karaoke. Nel 1992 maestro di cerimonie era il grande Fiorello: l’ex animatore turistico, che aveva debuttato in televisione a DJ Television, corte di Claudio Cecchetto, conquistò il grande successo proprio grazie al format dei cantanti improvvisati. Lo show man siciliano faceva appello all’esperienza maturata nei villaggi vacanze per accendere il microfono al pubblico nelle piazze e convincerlo a partecipare. Cadenzando i passaggi da un concorrente all’altro con le sue memorabili gag e imitazioni. Dopo le prime due stagioni del Karaoke, Rosario Fiorello cedette il testimone a suo fratello Beppe (diventato in se- A TEATRO «AREZZO 29» A Napoli la commedia che sfida la camorra Un intero quartiere napoletano noto per le sue «simpatie» malavitose, il rione Traiano, che si ribella alla camorra e all’illegalità così, come si direbbe, «in punta di penna», affidandosi alle armi pacifiche, ma non per questo inoffensive della cultura.Tutto si svolge a teatro con la commedia, scritta da Gaetano ed Emilia Di Maio, «Arezzo 29». In scena ieri sera, si conclude oggi con l’ultima replica nella sala della parrocchia della Medaglia Miracolosa a Napoli (ore 19.30). La regia è di Sergio Sansone che dirige gli attori de «L’Allegra Compagnia». La storia narra le disavventure tragicomiche di un povero tassista e di sua moglie, alle prese con un «guappo di quartiere» e sua figlia. Il biglietto d’ingresso di cinque euro sarà devoluto tutto in beneficenza per aiutare le famiglie bisognose del rione. VI.GENN. guito amatissimo attore di fiction), che lo condusse per un anno in coppia con Antonella Elia. Nella primavera del 2015, invece, il nuovo padrone di casa sarà il comico Angelo Pintus. Presenza fissa a Colorado, il cabaret di Italia1, dal 2009 - la sua rubrica Sfighe, parodia della trasmissione Sfide, è tra gli sketch più amati -, Pintus è stato recentemente protagonista di un one man show (sempre sulcanale «giovane» di Mediaset) intitolato Pintus@Forum e sarà al Festival di Sanremo come ospite. Al nuovo timoniere del Karaoke sono arrivati, attraverso i microfoni dell’Ansa, i suggerimenti del suo indimenticabile predecessore Fiorello: «Il mio consiglio è di partire dalla provincia, non dalle grandi città. Si potrà cantare seguendo i testi sul tablet e sul telefonino. Io lo farei così. Sono molto curioso di capire se un programma vintage come il Karaoke può ancora funzionare». Rosario Fiorello ha raccontato di conoscere Pintus da molti anni: «È un mio fan e l’ho invitato più volte a Viva Radio2. Faceva Donadoni e Schevchenko e mi divertiva. Era in coppia con Max Vitale, mi è sempre piaciuto. Gli consiglio anche di non mollare quello che ha fatto benissimo fino ad ora e di continuare a fare il comico». Infine, con l’irresistibile ironia che lo contraddistingue, Fiorello ha rivolto a Pintus un appello semiserio: «Niente codino, non va più di moda. Ora vanno di moda i tatuaggi». «The Hateful Eight» in uscita a fine 2015 produttori), ma qualcuno tra loro la fece trapelare. In seguito a questo «tradimento» sembrava che del film non si facesse più niente. Per fortuna, però, Quentin Tarantino deve aver cambiato idea: evidentemente, la passione per il genere «spaghetti western» (che ha già dimostrato in Django Unchained) è più forte del risentimento. Erano già apparse le fotografie del set fatte da Samuel L. Jackson (uno dei protagonisti), ma solo due giorni fa la Weinstein Company ha annunciato l’inizio delle riprese ufficiali di The Hateful Eight: i primi ciak sono fra le nevi di Telluride, in Colorado, anche se l’ambientazione dovrebbe essere il Wyoming. Il film, tutto girato in 70 mm, uscirà al cinema presumibilmente entro la fine del 2015, in modo da poter correre per gli Oscar del 2016. Numerosi gli attori nel cast che hanno già recitato in Django Unchained: Dana Gourrier, Keith Jefferson, Lee Horsley, Craig Stark e Belinda Owino, oltre al già citato Samuel L. Jackson. Ritroveremo anche Zoe Bell, celebre stuntman australiana, C’è stata una lite, giorni fa, tra Brad Pitt e Angelina Jolie, in un ristorante di Hollywood, poco prima dell'anteprima di Unbroken, tratto dal libro omonimo di Laura Hillenbrand (edito da Mondadori), che racconta la storia dell’atleta italoamericano Louis Zamperini detto Louie (Jack O’ Connell nel film) durante la seconda guerra mondiale e diretto dall’attrice. Tensioni avvalorate dal fatto che la signora all’evento è arrivata sola. Gelosie? Forse, ma non è questione di corna, bensì di lavoro, Unbroken andrà infatti a scontrarsi con Fury, altro film bellico (fronte europeo) interpretato da Brad nelle vesti di un sergente maggiore: stesso giorno di uscita, 29 gennaio. E Brad, nel ruolo di un sergente maggiore al comando di uno Sherman, appare molto più credibile di Zamperini-Jack O’Connell. Prima sensazione recepita: l’ansia della Jolie per dimostrare quanto è tosta nel dirigere un film da uomini. Risultato: ha collezionato tutti i possibili luoghi comuni in merito, snodando un racconto senz’anima, con troppi flash back d’ordinanza. Si comincia con l’adolescenza problematica di Louis, per scoprire le sue doti di corridore (mezzofondista) che alle Olimpiadi del ’36 raccolse il plauso delle folle hitleriane. Arruolato, precipita nel Pacifico con un B-24. Finito in un campo di prigionia giapponese ènel mirino di un sadico guardiano, Watanabe detto The Bird, l’Uccello, inevitabili sogghigni: questi pesta a morte Louie, ma contemporaneamente sembra attratto da lui. Unbroken l’ha visto anche papa Bergoglio e ha reso gli onori alla regista, ricevendola: per fortuna lei e Brad si sono fermati a tre figli naturali, altrimenti si beccavano l’epiteto di conigli pure loro. BRUNA MAGI La locandina del film attualmente in lavorazione. L’uscita è prevista per la fine del 2015 Cast «fedele», set innevati: Tarantino ha iniziato a girare ■■■ Sembrava che questo progetto non dovesse mai vedere la luce, invece,i milioni di fan di Quentin Tarantino hanno fatto bene a continuare a sperare: The Hateful Eight, il nuovo western del regista di Kill Bill, si farà; sono appena iniziate le riprese ufficiali. All’incirca un anno fa, Tarantino si disse pronto a rinunciare alla realizzazione di questa pellicola, perché la sceneggiatura si ritrovò al centro di un’amara spy story. Il regista ne diede copia a poche persone fidate (meno di una decina, tra attori e Tra Brad e Angelina cresce la tensione per le due «prime» che ha recitato in Django (ma colvolto mascherato) e prima ancora in DeathProof - A prova di morte. Ci saranno Channing Tatum, James Parks (Kill Bill Vol. 1 & 2), Gene Jo- nes (No Country for Old Men), più immancabili attori feticcio tarantiniani come Kurt Russell, Tim Roth e Michael Madsen. Fin dall’uscita, nel 1994, di Pulp Fiction, Quentin Tarantino è diventato un’icona del genere pulp o exploitation (contenuti forti, crimini violenti e efferatezze). Negli ultimi due decenni è nato un vero e proprio filone di «tarantiniani», di cui fanno parte, tra glialtri, Robert Rodriguez (Sin City, Machete e Machete Kills), Gregg Araki e Takashi Mike. G.L.M. Serie B: il Carpi vola, ma il Bologna non molla Fuori dalla coppa Chelsea e City. Bene Real e Barça Risultati 23ª di Serie B: Catania-Pro Vercelli 4-0 (venerdì); Avellino-Cittadella 1-2, Crotone-Latina 2-1, Entella-Bologna 1-2, Frosinone-Spezia 1-1, Livorno-Brescia 4-2, Perugia-Bari 1-1, Pescara-Ternana 1-2, Varese-Carpi 0-1, Vicenza-Trapani 3-0. Oggi: Modena-Lanciano (ore 12.30). Chelsea, Manchester City e Tottenham fuori dalla FA Cup. Le tre inglesi sconfitte in casa da Bradford (2-4), Middlesbrough (0-2) e Leicester (1-2). In Spagna, nella Liga, il Real (espulso Ronaldo) vince a Cordoba (1-2), mentre il Barça travolge in trasferta l’Elche (0-6, Piquè, Messi 2 e Neymar 2, Pedro). ::: LAZIO-MILAN 3-1 RETI: 4’ pt Menez, 2’ e 36’ st Parolo, 5’ st Klose. LAZIO (4-3-3): Marchetti; Basta, Cana, De Vrij (24’ st Mauricio), Radu; Cataldi, Biglia, Parolo; Candreva, Klose (29’ st Djordjevic - 38’ st Keita), Mauri. All. Pioli. MILAN (4-3-3): D. Lopez; Abate, Alex, Mexes, Armero; Poli (38’ st Muntari), Montolivo, van Ginkel (9’ Pazzini); Bonaventura (6’ st Cerci), Menez, El Shaarawy. All. Inzaghi. ARBITRO: Mazzoleni. NOTE: ammoniti Radu, Alex. Poli, Biglia, Cataldi, Armero, Mauri. Espulso Mexes Il pallone di Luciano Il Diavolo è un puzzle senza alcuna soluzione ::: LUCIANO MOGGI ■■■ Solito Milan,solito disastro.Inzaghi ave- va promesso grinta, Berlusconi non farebbe «cambio di rosa con nessuno», ma senza idee l’impegno non può bastare. Per l’ennesima volta i rossoneri sono passati in vantaggio e alla fine hanno perso: colpa di chiha costruito questa squadra, colpa del tecnico, merito di una Lazio pimpante. I rossoneri sono un puzzle senza soluzione e specchio del calcio italiano. Prendete la Coppa Italia: Napoli e Udinese si sono presentati con 20 stranieri su 22, roba da matti. Il fiume di giocatori stranieri impedisce la formazione di giovani nostrani. E se nasce qualche campione cerca subito la fuga (vedi Immobile e Verratti), mentre da noi arrivano ex campioni come Cole ed Eto’o. Nel cosiddetto mercato di riparazione non si ripara niente e si accumulano invece debiti per giocatori di dubbio valore. La Juve, come al solito più avveduta delle altre, sirivolge al mercato interno prendendo Zaza e Sturaro, giovani italiani di qualità e in orbita Nazionale. Non è certamente un caso che la Deloitte abbia collocato la Signora al 10˚ posto nella classifica mondiale dei ricavi, classifica dalla quale è sparito il Milan. È il giusto riconoscimento per i suoi dirigenti, bravi a fronteggiare le maggiori spese con ricavi superiori, al fine di mantenere la squadra al top, quantomeno in ambito nazionale; significa anche saper spendere solo quando è necessario farlo. C’è sempre da imparare da ambienti preparati come quello juventino, la speranza è che possano capirlo in tanti, sopratutto quelli abituati a dire cavolate per coprire proprie negligenze. Il calcio attuale non è solo sport ma anche condensato di business: serve per mantenere sano il bilancio dei club. Dalle nostre parti scarseggiano però i dirigenti preparati, se qualcuno dovesse emigrare dimostrerebbe solo agli altri il perché della crisi nostrana. Cellino in Inghilterra è stato sospeso a tempo determinato per una condanna per evasione fiscale avuta in Italia e costretto a dare le dimissioni da presidente del Leeds: da noi faceva parte del consiglio Figc, l’Organo che decide le sorti del calcio in Italia. Non c’è da meravigliarsi più di niente, nella gestione del presidente Abete sono addirittura «sparite» radiazioni di gente colta con le mani nel sacco, mentre ne sono state fatte altre per «non» aver chiuso un arbitro nel proprio spogliatoio (sentenza del Tribunale di Reggio Calabria). Nella gestione Tavecchio per ora esiste solo ilcaso delTM della Nazionale, soggetto che dovrebbe portare nel mondo l’immagine del nostro calcio se solo non fosse stato condannato dalla giustizia ordinaria per aver falsificato il passaporto di Recoba. Quando si parla di etica... e non solo! Dovendo addentrarci nel più salubre campo del calcio giocato, alla prima di ritorno spicca Fiorentina-Roma. Una combinazione di risultati non improbabile sull’asse FirenzeNapoli potrebbe portare i partenopei a 5 punti riaccendendo la lotta per la qualificazione diretta in Champions. A Napoli (ovviamente) i tifosi fanno gli scongiuri. La Samp ospiterà al Marassi quel Palermo che fa tanti gol ma ne subisce di più: Mihajlovic ce la metterà tutta per non perdere di vista il Napoli. L’Inter a S.Siro contro il Toro ha qualità tecniche per battere i granata e risalire la china di una classifica almomento deficitaria.La Juve ospita il Chievo ed è stra-favorita: potrebbe proseguire la sua cavalcata, ma attenzione alle partite facili, spesso ricche di insidie. L’esultanza dei giocatori della Lazio dopo il gol. Per il Milan un’altra delusione [Ansa] All’Olimpico 3-1, rossoneri a picco Pippo,cribbio! Ennesimopasticcio del Milan:prima va in vantaggiocon Menez poi si addormenta Parolo ne fa 2, Montolivo regala l’assist a Klose, Mexes espulso. Inzaghi rischia grosso LAZIO (4-3-3) Marchetti 6: Menez lo sorprende, ma non ha colpe sul gol. Bella una sua uscita di testa fuori dall’area. Basta 5: grave la sua disattenzione che lascia via libera per la rete dell’1-0. L’errore condiziona la sua partita. Cana 6: il fisico possente lo aiuta nei contrasti. Tiene alta la squadra per supportare il forcing. De Vrij 5.5: soffre la velocità di El Shaarawy che lo sorprende più volte. Esce per problemi fisici (dal 24’ st Mauricio 6: buon debutto del neoacquisto brasiliano). Radu 5.5: nervoso, da subito, per un rigore reclamato (che non c’era). Ammonito, rischia l’espulsione. Diffidato salterà la trasferta di Cesena. Cataldi 6: mostra personalità e ottimi piedi. Biglia 6.5: buona regia e spunti sempre intelligenti dalle sue idee di gioco. Ammonito era diffidato, non giocherà la prossima partita. Parolo 7.5: primo tempo opaco. Si riscatta nel secondo con una doppietta decisiva. Candreva 6: si divora due reti, ma si riscatta con l’assist per la seconda rete di Parolo. Klose 7: un gol e tanti assist. Una spina nel fianco dei rossoneri (dal 29’ st Djordjevic sv; dal 38’ st Keita sv). ::: GIAMPIERO DE CHIARA ROMA Non sono serviti gli incoraggiamenti del presidente Berlusconi: il Milan perde anche in casa della Lazio (3-1). Una sconfitta che mette nei guai la panchina di Inzaghi. Diventa così decisiva, per il futuro del mister, la sfida in Coppa Italia di martedì sera a San Siro, sempre contro i biancocelesti. Ieri sera i rossoneri, dopo un buon primo tempo (gol di Menez al 4’), si sono fatti travolgere da una scatenata Lazio (nella ripresa Klose e Parolo, due volte, ribaltano il risultato). Colpa anche del Milan e dei troppi errori rossoneri in difesa. Mauri 6: lavora (bene) per legare centrocampo e attacco. Reclama un (giusto) rigore. MILAN (4-3-3) D. Lopez 6.5: salva più volte la porta rossonera, ma sul secondo gol laziale poteva chiudere meglio VISITE MEDICHE OK Eto’o a Genova Oggi allo stadio Samuel Eto’o ha passato le visite mediche, per conto della Sampdoria, a Roma. Terminati gli esami non ha rilasciato dichiarazioni, ha firmato i primi autografi ed è poi partito in direzione Genova. Oggi potrebbe essere già a Marassi per la presentazione ai tifosi. sul suo palo. Abate 6: Mauri lo tiene in apprensione, ma l’esterno rossonero non soffre troppo. Alex 5: si fa sorprendere spesso dagliavversari. Grosse responsabilità sul pareggio di Parolo. Mexes 4.5: rischia il patatrac lisciando in area un pallone. Poi commette un fallo da rigore (non visto) su Mauri. Una sua sceneggiata gli costa l’espulsione. Armero 5.5: Candreva gli va via solo una volta nel primo tempo, ma nella ripresa il colombiano lo perde di vista. Poli 6.5: vince molti contrasti e copre sulle incursioni degli avversari (dal 38’ st Muntari). Montolivo 5: un suo retropassaggio permette a Klose di segnare il 2-1. Un grave errore. van Ginkel 6: l’olandese torna titolare dopo l’infortunio. Ha già recepito i meccanismi di gioco (dal 9’ st Pazzini 5: non è mai pericoloso, ma è poco aiutato). Bonaventura 6.5: sempre pronto quando è chiamato in causa. Esce per infortunio (dal 6’ st Cerci 6: vivacizza un po’ il gioco d’attacco rossonero). Menez 6.5: il suo golaccende subito la partita. Decima rete in campionato. Nella ripresa sparisce. El Shaarawy 5.5: dovrebbe essere meno egoista. Qualche buon spunto, ma quando il ritmo sale, lui sparisce. 31 SPORT __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Mancini sfida Toro e Thohir: «Yaya Touré? Si vedrà...» Mister Zola rilancia il Cagliari: 2-1 al Sassuolo ■■■ Roberto Mancini è pronto per il girone di ■■■ La cura Zola continua a fare bene al Ca- ritorno. Oggi, a San Siro, lo attende la sfida contro il Torino: «Credo nella zona Champions: siamo indietro, abbiamo pochi margini di errore ma tutto è possibile». Il tecnico non si è sbilanciato su Brozovic: «Avremo modo di parlarne». Il croato è sbarcato ieri sera a Milano («felice dell’Inter è un grandissimo club», le sue prime parole da nerazzurro). Mancini invece ha risposto ad una domanda su Yaya Touré, «un grandissimo. Vedremo». Tornando al campionato: out Campagnaro, torna Ranocchia tra i convocati. Probabile panchina per Shaqiri: «Lo svizzero non ha i 90 minuti», conclude Mancio. gliari. I sardi, infatti, hanno sconfitto ieri il Sassuolo per 2-1 nell’anticipo pomeridiano del 20˚ turno di serie A e conquistano il secondo successo casalingo nelle ultime tre partite. Hanno deciso le reti di Rossettini (20’) e Cop (79’). Un autogol dello stesso Rossettini (76’) aveva con- sentito agli ospiti di trovare il momentaneo pareggio. Nel finale, espulso Acerbi fra i neroverdi per somma di ammonizioni. Il Sassuolo, che non perdeva da metà dicembre, ha pagato un primo tempo poco brillante: a Di Francesco, «tradito» dai suoi uomini chiave, non è bastata una generosa reazione nella ripresa. SCI Paris val bene la Streif tagliata: 2˚ L'azzurro manca di due centesimi la doppietta a Kitzbuhel: a Jansrud la discesa ridotta per nebbia ::: MATTEO SPAZIANTE L’azzurro Dominik Paris (25 anni) festeggia il 2˚ posto sulla mitica Streif di Kitzbuhel a 24 ore dal successo in SuperG sulla stessa pista [Ansa] ■■■ Arriverà pure dalla Val 2-1 3-1 LA CLASSIFICA JUVENTUS 46 SASSUOLO* 25 ROMA 41 UDINESE 24 LAZIO* 34 TORINO 22 NAPOLI 33 VERONA 21 SAMPDORIA 33 ATALANTA 20 FIORENTINA 30 EMPOLI 19 GENOA 28 CAGLIARI* 19 MILAN* 26 CHIEVO 18 INTER 26 CESENA 9 PALERMO 26 PARMA 9 JUVE-CHIEVO E FIORENTINA-ROMA Garcia: «Io “italiano”? Bene...» Allegri snobba gli stage di Conte «Ho sentito dire che mi sono “italianizzato”. Per me è un onore». È il pensiero di Rudi Garcia alla vigilia della sfida in trasferta della Roma contro la Fiorentina. Il francese però bacchetta i suoi: «Giochiamo a corrente alternata, serve continuità». A Torino la Juventus, invece, aspetta il Chievo. Ma Allegri è tornato sui possibili stage a febbraio dell’Italia: «È un problema della società, non mi hanno avvisato. Credo sia una cosa abbastanza campata per aria». Contro i clivensi, tra i convocati, torna Andrea Barzagli dopo l’infortunio. d’Ultimo, ma a Dominik Paris piace parecchio arrivare tra i primi. Il 25enne di Merano su una Streif castrata per la nebbia sfiora una doppietta clamorosa dopo la vittoria in SuperG, chiudendo secondo per solo due, maledetti, centesimi dietro al norvegese Kjetil Jansrud (terzo il francese Fayed). 58”16 contro 58”18 i tempi al traguardo, la differenza l’ha fatta la velocità d’uscita dalla Hausberkante, curva prima dell’ultimo rettilineo, ma l’italiano c’è ed ha dimostrato che ai Mondiali di Vail sarà uno degli uomini da battere. La nebbia ha tolto dalla mitica pista di Kitzbuhel la parte più tecnica, quella dove di solito si fa maggiore differenza. Meno di un minuto di gara, si è gareggiato dopo tre rinvii cancellando dal percorso il salto della Mausfalle,la Steilhang e l’Alte Schneise, le parti storiche del tracciato. Forse meglio così per Paris, quasi perfetto almeno fino all’ultima parte. Due centesimi di distacco che non tolgono all’altoatesino la soddisfazione di essere riuscito a centrare due podi in giorni consecutivi sulla Streif, impresa riuscita solo ad un certo Gustav Thoeni nel 1975 (secondo in discesa il 18 gennaio, vittoria in combinata ilgiorno seguente). «Ha dimostrato di essere un grandissimo discesista», l’investitura dell’ex campione, «su quella pista poi è fortissimo, è proprio una pista che lo esalta». Già, perché Dominik sulla Streif aveva vinto anche nel gennaio 2013. Ma non è solo Kitzbuhel a portare bene al ragazzo della Val d’Ultimo, che in questa stagione è letteralmente esploso: sesto podio stagionale (tre in discesa e tre in SuperG), un solo passaggio a vuoto a Wengen, con quarta momentanea piazza nella classifica generale e secondo posto in entrambe le coppette di specialità. «Non mi aspettavo proprio di arrivare secondo anche nella discesa», le sue parole , «bisognava andare oltre il limite per fare il risultato ed avere tanto coraggio, io sono riuscito a salire ancora sul podio. Voglio bene a questa pista». L'Italia della velocità però non è solo Paris, lo dimostrano le ottime prove di un Innerhofer (sesto) che pare ritrovato e della sorpresa Heel (settimo). E in generale questa prima parte di stagione fa ben sperare per i Mondiali di Vail, visti gli 11 podi (con tre vittorie) arrivati fin qui in Coppa. Negli Usa occhio, oltre ai velocisti, anche allo slalom maschile, visto che la seconda manche verrà tracciata dal nostro Stefano Costazza. Ma non è solo questione di sci alpino, è tutta l’Italia degli sport invernali che sta risplendendo. Come il talento di Federico Pellegrino, che nel fondo è riuscito pure a far meglio di Paris: a Rybinsk in Russia «Chicco» ha centrato la terza vittoria consecutiva nello sprint in tecnica libera, tripletta mai riuscita a nessuno nella storia della Coppa. Non solo, il 24enne di Aosta torna a casa pure con il pettorale rosso di leader della classifica sprint, cominciando «a fare un pensierino alla coppetta». Dal fondo sono arrivati in totale 5 podi, e considerando, oltre allo sci alpino, pure biathlon, snowboard e slittino il totale tocca quota 32 podi azzurri (con 10 vittorie), ai quali vanno aggiunti anche le tre medaglie (due ori e un bronzo) conquistate ai Mondiali di snowboard. Il freddo e l’inverno pare portino bene all’Italia. Basket, Nba Che Thompson! 37 punti in 12’ Record storico per la guardia di Golden State nel terzo quarto contro Sacramento ::: SILVIA GALBIATI ■■■ Gli «Splash brothers» distruggono un altro record. Dopo il «fratello maggiore» Stephen Curry, tocca a Klay Thompson: la guardia dei Golden State Warriors venerdì all’Oracle Arena di Oakland è infatti diventato il giocatore Nba con il maggior numero di punti segnati in un solo quarto. È il terzo periodo di Warriors-Sacramento (poi finita 126-101), quando l’ex Washington State in soli 12 minuti, mette a segno 37 punti, 13/13 tiri totali dal campo, di cui 9/9 triple e 2 tiri liberi. Il tutto in un solo quarto. Numeri che battono ogni record di segnature, fermo a 33 con Carmelo Anthony (nel 2008) e George Gervin (nel 1978) e di triple, detenuto fino ad oggi da Joe Johnson (8 in un quarto). Thompson ha poi chiuso la partita con 52 punti, ovviamente il suo record personale, con 11 triple totali su 15 tentativi nel corso dei 33 minuti di gioco. «È stato tutto un po’ confuso», ha ammesso il numero 11 a fine partita, «vorrei poter tornare indietro e godermelo un po’ di più, ma momenti come quelli passano davvero veloci». Una prestazione che ha impressionato soprattutto l’ex Bulls Steve Kerr, oggi allenatore dei Warriors, che ha paragonato il 24enne di Los Angeles ad alcuni mostri sacri: «Ho giocato con Michael Jordan, Tim Duncan, David Robinson e alcuni dei migliori giocatori di sempre. Per quanto Jordan facesse cose spettacolari ogni notte, un quarto così non l’avevo ancora visto». Come non lo avevano visto i compagni di Thompson: Marreese Speights ha cercato di raccontare il momento, le sensazioni dal campo, riassumendo tutto in un’immagine: «Non è stato un quarto. È stato un film». È l’ennesima impresa della magica coppia dei Warriors Thompson-Curry, più conosciuti come «Splash brothers» per la facilità con cui insaccano triple su triple e che hanno trascinato i Warriors in vetta alla Western Conference. Il record di Thompson arriva poche settimane dopo il successo di Curry, capace di superare di 42.000 voti «The king» LeBron James e risultare il più votato dai tifosi per gli All star Game, candidandosi ufficialmente all’Mvp di questa stagione. Senza dimenticare che Curry è ad oggi il più giovane della storia Nba a raggiungere quota 1000 triple. Aspettando il «fratellino» Thompson, che sta rapidamente cambiando ruolo, da spalla di Curry a co-protagonista. 32 __Domenica 25 gennaio 2015__ LE GRIFFE NEL NUOVO GALLIA IL PIANO DEL GOVERNO I NUMERI DI IERI Una piccola Montenapo dentro l’hotel del Qatar ::: 51 Borseggi ::: 3 Scippi ::: 1 Rapine ::: 11 Truffe servizio a pagina 37 Tour speciali Expo-Reggio per portare i turisti ai Bronzi ::: 23 Furti in appartamenti e negozi ::: 13 Furti di autovetture ::: 29 Furti a bordo di autovetture ::: 3 Arresti servizio a pagina 37 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640 ::: La corsa alle amministrative Futuro in bilico Astadesertaeflopdeisaggi IlfuturodeiterreniExpo èdiventatounafarsa ::: RENATO BESANA ■■■ È andata anche peggio del previsto: l’incarico alle università milanesi per elaborare una proposta sul futuro delle aree dove sorge Expo è illegittimo. Sarebbe servita una gara, trattandosi di un affidamento, ma ora manca iltempo per bandirla, senza contare che gli atenei non sarebbero forse interessati a parteciparvi, a causa dei complessi adempimentiche essa comporterebbe. Sorprende l’imperdonabile leggerezza: com’è stato possibile non accorgersi prima di quel che la legge prevede? Non è improbabile che, per uscire dallo stallo, s’imbocchi una qualche scorciatoia, per esempio un contratto di ricerca, che può essere stipulato senza particolari formalità. Resta tuttavia uno sgradevole sentore d’improvvisazione, lo stesso che ha accompagnato l’intera vicenda,cominciata sin dall’inizio sotto i peggiori auspici. Riassunto delle puntate precedenti: lo scorso anno Arexpo, società i cui principali azionisti sono Comune e Regione, indisse una gara per la vendita del sito espositivo, di cui è proprietaria. Non fu presentata offerta alcuna, com’era intuibile leggendo il bando: la base d’asta era di 315 milioni, ma i vincoli imposti da Palazzo Marino erano talie tanti da scoraggiare i possibili investitori, che non intravidero margini di guadagno.Se si fosse ascoltato Maroni, che avrebbe preferito suddividere l’area in lotti, qualcuno si sarebbe fatto avanti, ma l’assoluta contrarietà della giunta Pisapia impedì che il buon senso prevalesse. Era il mese di novembre. Prima che Expo aprisse, serviva almeno un progetto, così da attenuare la figuraccia della gara andata deserta. Ecco allora l’idea luminosa: affidiamoci ai rettori universitari. I comitati di saggi sono l’ultima risorsa della politica quando non riesce a prendere decisioni percorribili; in questo caso, s’è inebriata di parole quali sostenibilità, innovazione, tecnologie, smart city, che suonano benissimo in una dichiarazione ai giornali o in un convegno, ma nascondono il vuoto, eludendo la domanda principe: chi ci mette i soldi? Per il momento, la richiesta d’aiuto al mondo accademico s’è risolta in una sgradevole farsa. Se, posto rimedio al pasticcio, i professoripotranno dire la loro,c’è da augurarsi che il loro talento non vada sprecato. Salvini sfida Forza Italia e Ncd «A Milano pronti a correre soli» Il leader della Lega: fare il sindaco è sempre il mio sogno, oggi impossibile allearsi con i soci di Renzi VIA AL TRAFFICO, IL PRIMO TRATTO DI 15 KM SARÀ GRATIS FINO A OTTOBRE La Pedemontana apre senza pedaggio ■■■ Il leader della Lega Nord Matteo Salvinisceglie le colonne di Libero per lanciare la sfida al centrodesdtra: «Se si votasse domani mattina la Lega potrebbe anche correre da sola. Stiamo preparando programma e squadra». Salvini poi rilancia l’ipotesi di una sua candidatura («è il mio sogno, non ho cambiato idea»), boccia quella di Lupi («è ministro in un governo che taglia fondi a Comuni e Regioni») e socchiude la porta a Dambruoso:«Lo stimo come persona, ma sta con Monti...». FABIO RUBINI a pagina 35 LA CAMPAGNA Sondaggio di «Libero» Vota il tuo candidato ■■■ Ieri iltaglio delnastro alla tangenziale di Vare- se, domani mattina toccherà al primo tratto della Pedemontana, quello da 15 chilometri che va da Cassano Magnago a Lomazzo. Sono giornate storiche per la Lombardia che abbraccia dopo cinquant’anni la Pedemontana. E non è finita qui perché i prossimi passaggi, anche in vista di Expo, prevedono per aprile l’apertura della tangenziale di Como e per luglio l’apertura della tratta B1 della Pedemontana, quella che va da Lomazzo a Lentate sul Seveso. servizio a pagina 34 ■■■ Mentre prosegue la campagna di Libero «Vota il tuo sindaco», a scombinare il centrodestra allontanando, almeno per ora, qualsiasi ipotesi di alleanza, è Matteo Salvini. Forte del crescente consenso ha fatto sapere di voler correre da solo alle Comunali 2016. servizio a pagina 35 Guerriglia al corteo antagonista Lo Zam nello stabile comunale di via Santa Croce ■■■ Scontri e tafferugli ieri a Cremona, per il corteo antifascista che da tutta Italia ha visto arrivare circa duemila persone. Tutti riuniti per esprimere solidarietà ad Emilio Visigalli, il 50enne in coma in prognosi ri- ::: MARIANNA BAROLI Molotov e pietre sulla polizia Cremona ostaggio dei black bloc servata all’ospedale di Cremona in seguito agli scontri avvenuti domenica scorsa tra gli esponenti del centro sociale Dordoni,di cui fa parte, e i militanti di Casa Pound. TIZIANA LAPELOSA a pag. 39 I centri sociali rioccupano la scuola I vicini denunciano Palazzo Marino ■■■ Il prossimo 19 febbraio il Comune diMilano potrebbe trovarsi davanti alla richiesta di un giudice di mettere in sicurezza dell’ex scuola di via Santa Croce Più aggiornamenti in tempo reale sui social network L’Atm investe mezzo milione su Facebook e Twitter ::: MASSIMO COSTA ■■■ Mezzo milione di euro per potenziare la presenza su Twitter e Facebook. L’Atm investe sui social network e cerca una società in grado di moltiplicare le informazioni in tempo reale sui trasporti milanesi per i prossimi tre anni. Il bando, per il quale sono stati stanziati 497mila euro, scade il 24 febbraio: dalla primavera, si punta ad estendere gli orari del canale Twitter dell’azienda - oggi attivo solo nei giorni feriali dalle 7 alle 20 - per inaugurare una rete di aggiornamenti attiva durante l’Expo tutti i giorni fino a mezza- notte. Computer, tablet, cellulari. Tutte le informazioni verranno tradotte in inglese, mentre verrà sviluppata anche la presenza su Facebook dell’azienda con aggiornamenti su possibili disguidi (ieri mattina l’ultimo stop di un’ora alla M1 tra Turro e Loreto per un guasto agli impianti). Mentre il Comune cerca di strappare al governo i fondi per potenziare il servizio durante l’Expo, l’Atm ha lanciato un altro bando per potenziare il proprio marchio: l’azienda cerca sponsor per ideare e vendere dei prodotti con il marchio dell’azienda che gestisce tram e metrò. Dopo il «Brand Milano», il «Brand Atm». 19, occupata nuovamente dai giovani No Expo e dal collettivo Zam.Il ricorso per «danno temuto» è stato depositato dagli avvocati Isacco Menotti e Federico Astoli, legali di residenti (...) segue a pagina 35 34 CRONACA __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Già inaugurata la tangenziale di Varese L’AD DELLA SOCIETÀ Pedemontana senza pedaggio Via al traffico nei primi 15 km Pronta la tratta Cassano Magnago-Lomazzo, sarà gratis fino a ottobre. Maroni: completeremo tutta l’autostrada ::: FABIO RUBINI ■■■ Ieri il taglio del nastro al- la tangenziale di Varese, domani mattina toccherà al primo tratto della Pedemontana, quello da 15 chilometri che va da Cassano Magnago a Lomazzo. Sono giornate storiche per la Lombardia che abbraccia dopo cinquant’anni di chiacchiere, speranze, polemiche e tanto lavoro, una delle opere più attese e più importantiper tutto il sistema viabilistico-economico del NordOvest: la Pedemontana. E non è finita qui perché i prossimi passaggi, anche in vista di Expo, prevedono per aprile l’apertura della tangenziale di Como e per luglio (ma si sta lavorando per anticipare ulteriormente itermini) l’apertura della tratta B1 della Pedemontana, quella che va da Lomazzo a Lentate sul Seveso. Perla parte finale diPedemontana, invece, ci vorrà ancora tempo, ma ha assicurato Maroni: «La vogliamo completare tutta. Questo è un impegno che mi prendo personalmente». Dopo il taglio del nastro è stato il governatore a ricordare che «È un sogno che si avvera. Queste infrastrutture ren- deranno il nostro territorio più accessibile, diminuiranno il traffico e renderanno più competitive le nostre imprese».Poi Maroni ha fatto il punto sui lavori: «Non è mai facile realizzare opere come queste, sono sempre tanti gli ostacoli da superare, dobbiamo ancora completare le opere dicompensazione, le piste ciclabili e gli interventi sul verde ascoltando le richieste giuste e sa- crosante degli amministratori locali. Poi - ha proseguito il governatore - ci sono le difficoltà a reperire le risorse economiche necessarie: un complesso di fattori che rende complicato realizzare e completare le infrastrutture. Ma le infrastrutture servono qui in Lombardia - ha concluso Maroni - per rendere più accessibile e competitivo il nostro territorio e come Regione siamo fortemen- te impegnati in questo senso». Orgoglioso del risultato anche il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, che il 6 febbraio del 2010, da assessore alle Infrastrutture, aveva posato la prima pietra della tangenziale: «È stato fatto un lavoro di squadra straordinario: senza l’impegno di Regione Lombardia non sarebbe stato possibile raggiungere questo obiettivo. La gior- nata di oggi è certamente un momento di festa per tutti, ma ci richiama anche alla necessità di guardare avanti e pensare al completamento dell’intera opera». Presente al taglio del nastro anche l’attuale assessore alle Infrastrutture Alessandro Sorte: «Siamo la Regione del fare e questo è un bellissimo segnale che diamo. Vogliamo che il nostro rapporto con il territorio diventi sempre più stretto perché questo è il modo per garantire più servizi ai cittadini e una migliore qualità della vita». Come detto quest’opera rivestirà un ruolo strategico anche durante l’Expo, per questo è stato annunciato che sia le tangenziali, sia i tratti veri e propri della Pedemontana saranno percorribili gratuitamente almeno fino a quando la grande Esposizione non sarà terminata. Dopo è quasi pronto un sofisticato sistema di rilevazioni delle targhe che consentirà di non avere sbarre e caselli. «Siamo la prima autostrada italiana con questa tecnologia - ha spiegato orgoglioso l’ad di Pedemontana marzio Agnoloni - in Europa ce n’è solo un’altra, in Austria». Appello di Agnoloni «Ora il governo investa nell’opera» Nella giornata di festa c’è anche spazio per qualche punzecchiatura. A farle è Marzio Agnoloni, amministratore delegato di Pedemontana: «Il grande assente è stato il governo. Domani dovrebbe esserci il ministro Lupi. Me lo auguro, perché questa è la più grande opera realizzata in Italia e l’assenza del governo sarebbe grave». Esecutivo al quale però Agnoloni riconosce «di aver approvato e pubblicato proprio nei giorni scorsi il decreto del Cipe per defiscalizzare Pedemontana. Questo è il primo passo per concludere il lavoro. Ora però serve che la Cassa Depositi e Prestiti investa in quest’opera. Cosa che fin qui non ha fatto. E dire conclude Agnoloni - che ha un fondo definito “strategico” che investe in alberghi di lusso. Beh, io direi che forse quest’opera è più strategica...». E sul futuro della Pedemontana, Agnoloni ha spiegato che «noi vogliamo arrivare fino in fondo, perché questa è un’opera anticiclica: fin qui hanno lavorato circa tremila persone e 300/400 aziende, metà delle quali sono del Nord». F.RUB. CRONACA __Domenica 25 gennaio 2015__ 35 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Intervista a Matteo Salvini «Alle comunali pronti a correre da soli» Il leader della Lega: «Fare il sindaco è sempre il mio sogno, se si votasse oggi difficile allearsi con i soci di Renzi e Forza Italia» ::: FABIO RUBINI ■■■ Matteo Salvini, in re- dazione si è presentato un signore anziano venuto a portarci i tagliandi del nostro sondaggio «Vota il tuo sindaco» e ha spiegato che lui e la moglie hanno scritto il suo nome... «Stima infinita per il signore...» dice sorridendo il segretario della Lega. Episodio di colore a parte, il centrodestra è in subbuglio e anche se alle elezioni manca un anno e mezzo si sta iniziando a costruire l’alternativa a Pisapia. La Lega come ha intenzione di muoversi? «Stiamo preparando il programma e la squadra. Abbiamo creato dei comitati. Da marzo partiremo con assemblee nei quartieri. Sventoleremo il nostro nuovo “libro sacro”, il programma elettorale di Pisapia, lo stesso col quale ha vinto e che ha disatteso per un buon 90%». Programma, squadra, assemblee. Sta forse dicendo che la Lega si sta preparando a correre da sola? «Se sivotasse domanimattina sì. Come potrebbe la Lega allearsi con un partito come Ncd che a Roma governa con Renzi? Con Forza Italia il dialogo è aperto, ma al momento è tutto troppo confuso». Ma visto che si voterà tra un anno e mezzo… «Le dico che per allora quasi tutti i partiti che ci sono oggi non ci saranno più. Il quadro politico sarà completamente diverso e noi ci stiamo attrezzando per arrivare pronti all’appuntamento». Come dovrebbe essere la Milano a guida leghista? «Partiamo da un punto: a me non interessa fare un’accozzaglia di partiti per “battere icomunisti”. Io voglio partire da idee idee e programmi. Sono mesi che ci lavoriamo. I nostri punti di forza riguardano sicurezza, viabilità e ambiente. Tutti settori nei quali questa amministrazione ha fallito, deludendo molti di quelli che l’avevano votata». Parliamo dei «papabili» candidati sindaci che potrebbero sfidare Pisapia o chi per lui. Il primo nome è il suo, Matteo Salvini, che nel frattempo è anche uno dei nomi dei possibili leader nazionali del centrodestra. Come la mettiamo tra Milano e Roma? «Io lo fareidecidere alla gente con le primarie. Per il resto ho sempre detto che il mio sogno, prima di ritirarmi dalla politica, sarebbe quello di fare il sindaco di Milano, la mia città. Non ho cambiato idea. Vedremo se e quando questo sogno potrà avverarsi». Il Nuovo Centrodestra (e una parte di Foza Italia) vedrebbe di buon occhio Maurizio Lupi, già assessore nella prima giunta Albertini. Cosa ne pensa? «Cosa vuole che dica: a Ro- “ IL RITORNO DELLO ZAM Scuola rioccupata I residenti del Ticinese denuncianola giunta ■ Fa il ministro di un governo che taglia i fondi a Comuni e Regioni. Per non parlare della politica sull’immigrazione. Non mi sembra la persona giusta ::: segue dalla prima MARIANNA BAROLI SU LUPI ■ Lo stimo come persona. Le sue battaglie su terrorismo e immigrazione sono vicine al nostro modo di pensare, ma sta con Monti... SU DAMBRUOSO Matteo Salvini, leader della Lega Nord, non ha rinunciato al sogno di diventare sindaco [Ftg] ma con Ncd è alleato di Renzi e fa il ministro di un governo che ogni giorno taglia i fondi ai Comuni e vorrebbe ridurre le Regioni a semplici enti amministrativi. Per non parlare della politica sull’immigrazione che sta facendo affondare Milano. Non mi sembra la persona giusta...». Un po’ a sorpresa è uscito anche il nome dell’ex magistrato Stefano Dambruoso, che su diversi temi non ha idee poi così divergenti rispetto a quelle del Carroc- cio. Potrebbe essere lui l’uomo giusto per riunire gli anti-Pisapia? «Conosco Dambruoso e lo stimo come persona e come magistrato. Le sue battaglie su terrorismo e lotta all’immigrazione sono sempre state vi- cine al nostro modo di pensare. È una persona positiva ma...». Ma? «È andato in Parlamento con Monti che, politicamente parlando, è anche peggio di Ncd...». (...) di un condominio confinante con l’ex scuola preoccupati di possibili crolli. Continue infiltrazionid’acqua e locali inagibili. L’edificio pericolante è stato rioccupato dallo Zam dopo lo sgombero dello scorso luglio e dopo che, con una richiesta di Fi, ne venne appurata la pericolosità. I documenti vennero consegnati anche alla giunta insieme alla richiesta di un piano di messa in sicurezza. Come risposta, venne aperto un bando con cui si specificava che l’assegnatario dello stabile avrebbe dovuto sistemare l’edificio a sue spese. «È vergognoso che i centri sociali facciano quello che vogliono» dice Fabrizio De Pasquale (Fi), «è molto rischioso per gli abitanti delle case circostanti organizzare eventi e feste. Se era pericolante a luglio, la situazione non può che essere peggiorata». Il sondaggio di «Libero» Continuate a votare il vostro nome ideale ■■■ A scombinare il centrodestra al- lontanando, almeno per ora, qualsiasi ipotesi di alleanza, è Matteo Salvini. Forte del consenso che ogni giorno accresce di numero, ha fatto sapere di voler correre da solo alle Comunali in calendario l’anno prossimo a Milano. E i consensi che lo vorrebbero come primo cittadino in una città per lo più delusa dall’operato di Giuliano Pisapia, in carica dal primo giugno del 2011, iniziano ad arrivare anche al nostro quotidiano, che pochi giorni fa ha lanciato la campagna «Vota il tuo sindaco». Una iniziativa che nasce dall’esigenza di dare la parola ai lettori, ai delusi della politica arancione, e per dare “suggerimenti” ad un centrodestra ancora incerto se affidarsi alle primarie, se preparare un programma e poi pensare ad un candidato. Sul piatto, al momento, la rosa di nomi pronta a riconquistare Palazzo Marino resta più o meno la stessa. C’è il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, Nuovo Centrodestra, che però non piace a Matteo Salvini (come riporta nell’intervista) per quella sua vicinanza a Renzi e,diconseguenza, lontano dalle politiche care alla Lega. Esclusa, quindi, qualsiasi forma di collaborazione. Resta il nome di Giulio Gallera per Forza Italia, partito che in realtà ancora non ha scoperto le carte. Spunta un outsi- Sopra Maurizio Lupi (Ncd), sotto l’azzurro Giulio Gallera [Ftg] der, come l’ex magistrato Stefano Dambruoso. Ma i giochi, si sa, sono apertissimi così come le “urne” di Libero. L’unica certezza è quella di voler svestire Pisapia dai suoi abiti di sindaco. «Pisapia non lo vuole più nessuno. Secondo un recente sondaggio pubblicato dal settimanale Panorama, sei milanesi su dieci vorrebbero che il sindaco togliesse il disturbo», ricorda Riccardo De Corato, consigliere di Fratelli d’Italia e indicato d amolti come possibile candidato. È lui a mettere in evidenza le difficoltà che lo stesso centrosinistra sta incontran- do nell’iniziare a pensare ad un nome che sostituisca l’attuale sindaco. «Il Pd,principale azionista della maggioranza di Palazzo Marino, pensa di proporre un proprio candidato. Ma anziché affermarlo direttamente, icolonnellidi Renzipreferiscono farlo sapere all’opinione pubblica diffondendo notizie che vanno in quella direzione. Lo stesso leader di Sel, Vendola, ieri ha promosso una ricandidatura di Pisapia, senza squilli di tromba. La verità è che l’esperienza alla guida di Milano per Pisapia è giunta al capolinea». T.LAP. 36 __Domenica 25 gennaio 2015__ CRONACA __Domenica 25 gennaio 2015__ 37 @ commenta su www.liberoquotidiano.it L’emergenza sicurezza ::: IL CASO I giudici rilanciano «Allarme terrorismo sull’Esposizione» DUELLO La Regione, attraverso l’ambasciatore di Expo Vittorio Sgarbi, aveva chiesto di avere in prestito i due Bronzi di Riace a Milano durante l’Expo. Permesso negato dal governo, dopo il parere contrario di Pisapia e Renzi ■■■ Allarme terrorismo in vista di Expo PROGETTO Il governo ha annunciato ieri che saranno disponibili più voli Alitalia e pacchetti speciali per portare a Reggio Calabria i turisti di Expo in visita ai padiglioni di Milano Uno dei Bronzi a Reggio Calabria [Ftg] Dopo il no al trasloco a Milano delle statue Voli Alitalia e soggiorni a Reggio per portare ai Bronzi i turisti Expo L’annunciodelgoverno:pacchettispecialiperconvincereivisitatorideipadiglionia spostarsiin Calabria ::: MARIANNA BAROLI ■■■ Se i Bronzi di Riace non si sposteranno dalla loro sede nel Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, saranno i visitatori che cofluiranno in Italia per il semestre di Esposizione Universale a viaggiare verso il sud Italia per ammirare le due statue. Ad annunciarlo, ieri, il ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini che nel corso della presentazione della piattaforma VeryBello, creata grazie ad una rete aperta costruita da Mibact, insieme a Regioni e Comuni al fine di promuovere il patrimonio artistico e culturale italiano, è tornato sul delicato argomento dei due Bronzi. E così, per accontentare chi vorrà vedere le statue brozee, il ministro Franceschini ha annunciato che «Alitalia sta studiando pacchetti viaggio tutto compreso» verso Reggio Calabria. INIZIATIVA Oltre al volo da Milano, dunque, sarà possibile prenotare anche l’accoglienza e il trasporto dall’aeroporto al museo. «Il principio è che i visitatori vadano dalle opere e non che le opere vadano dai visitatori», ha spiegato Dario Franceschini tornando anche sul dibattito, iniziato la scosta estate, di spostare per il semestre di Esposizione i Bronzi a Milano. «C’era stato un dibattito tra favorevoli e contrari quasi come si trattasse di una partita di calcio», ha commentato il ministro alla Cultura, «ora stiamo lavorando per rendere effettive le visite e spostare i visitatori da Milano a Reggio Calabria». LA QUERELLE La scorsa estate, tra i più forti sostenitoridello spostamento delle due statue a Milano, il governatore lombardo Roberto Maroni e Vittorio Sgarbi, ambasciatore per la cultura per Expo certo che «con i Bronzi a Milano si potrebbero guadagnare oltre 20 milioni di euro». Un dibattito continuato per mesi, tra minacce di querele “ ■ Alitalia sta studiando pacchetti viaggio tutto compreso. Il nostro principio è che i visitatori vadano dalle opere e non che le opere vadano dai visitatori DARIO FRANCESCHINI e a colpi di messaggi postati su Twitter. Sgarbi e Maroni, alla fine,rimasero infine a bocca asciutta. «I Bronzi di Riace sono troppo fragili per essere trasportati», aveva annunciato un team di esperti, presieduto da Giuliano Volpe, professore ordinario di archeologia a Foggia e convocato proprio dallo stesso ministro Franceschini.Ilmotivo starebbe in microfratture all’interno delle due statue che renderebbero «Troppo rischioso» un nuovo spostamento, da Reggio Calabria a Milano. E nel girotondo di commenti, anche il premier Matteo Renzi non aveva perso occasione di dire la sua. Per il premier, l’ipotesi ideale era proprio quella di portare i turisti in Calabria, un modo, que- sto, per sfruttare le bellezze di tutto il paese e non confinare Expo a un evento meramente lombardo. DIREZIONE SUD Già lo scorso luglio, il partito socialista reggino aveva proposto al governo un progetto per spostare il flusso di turisti da Milano a Reggio Calabria grazie alla «realizzazione di pacchettivolo a costi speciali da Milano a Reggio». Il commissario unico per Expo, Giuseppe Sala, intanto, è soddisfatto dei biglietti venduti finora per l’evento: «A oggi abbiamo già venduto 8 milioni di biglietti, di cui 5 all’estero, è un record storico». 2015.Ilrischio di attentati durante l’Esposizione universale, che aprirà le porte il prossimo primo maggio, non è da sottovalutare, secondo la magistratura lombarda. Così Giovanni Canzio, presidente della Corte d’appello di Milano, si è detto «certo che presenza e attenzione sarà riservata all’azione di prevenzione e repressione di ogni forma di violenza di natura eversiva o terroristica o di matrice fondamentalistica che intenda approfittare della portata internazionale dell’evento». Lo ha annunciato ieri, in occasione della consueta relazione durante l’inaugurazione dell'anno giudiziario. Una paura, quella del terrorismo, di certo non nuova. «Stiamo pensando alla sicurezza da un anno e mezzo, predisponendo tutte le adeguate contromisure di uomini e tecnologie», aveva garantito il commissario unico per Expo Giuseppe Sala solo una decina di giorni fa durante un vertice in procura con la Digos e i Ros. Che l’Expo sia un bersaglio appetibile per terroristi e fanatici, insomma, è preoccupazione condivisa. Tanto che anche il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, nei giorni scorsi aveva ribadito «la proposta di sospendere per sei mesi i trattati di Shengen». Sono occhi puntati suiprossimi mesi, quindi, quelli della magistratura meneghina. E non solo per la paura di (possibili) atti terroristici al sito Expo: «Nel distretto milanese e in vista dell’Expo lo Stato è presente e contrasta, con tutte le Istituzioni, l’urto sopraffattorio della criminalità mafiosa», ha assicurato Canzio. Già, perché la presenza della mafia al Nord deve oramai «essere letta in termini non già di mera infiltrazione, quanto piuttosto di interazione e occupazione». Così le istituzioni stanno correndo ai ripari: «Si assiste», ha detto ancora Canzio,«al progressivo rafforzamento delle strategie investigative e degli strumenti di prevenzione». Appunto: anche sul fronte mafioso se «il fiorire di iniziative imprenditoriali collegate all’evento lasciano presagire che per la criminalità organizzata si aprano nuove opportunità». C. OSM. Piazza Duca D’Aosta Una piccola Montenapo nell’hotel del Qatar Finito il restyling dell’hotel Gallia: dentro l’albergo un corridoio di 100 metri con le vetrine delle griffe del Quadrilatero AL WESTIN PALACE Scuole di business a caccia di manager L’ Access MBA Tour fa tappa a Milano il prossimo 2 febbraio, per aiutare, attraverso un evento «One to One», i neolaureati a trovare lavoro nel mondo del management. I candidati, infatti, avranno la possibilità di scoprire i programmi Master delle più importanti scuole internazionali, 125 quelle coinvolte nel mondo, e si troveranno faccia a faccia con i responsabili delle ammissioni di alcune delle principali scuole di tutto il mondo. Una grande opportunità, se si pensa che nel mondo quattro su cinque società assumono l’80 per cento del personale con questa modalità. L’appuntamento è al The Westin Palace Milan, in piazza della Repubblica a Milano, dalle 16,30 alle 22. ::: MASSIMO DE ANGELIS ■■■ Riapre i battenti il celebre Hotel Excelsior Gallia di piazza Duca D’Aosta,oggi di proprietà della famiglia reale del Qatar e gestito dalla catena americana Starwood. L’inaugurazione della rinnovata struttura coincide con l’anno di Expo 2015, dopo oltre quaranta mesi di certosina ristrutturazione e un investimento finanziario da cento milioni di euro. I lavori di restauro sono stati effettuati dallo studio di architettura Marco Piva, che ha conciliato l’estetica contemporanea con l’originale stile Bella Epoque dell’albergo. Ora il Gallia si compone di due edifici, con il palazzo storico ridisegnato e una nuova ala moderna coperta da una cortina leggera in acciaio e vetro. Sono a disposizione degli ospiti 235 camere, tra cui53 suite e un appartamento presidenziale da mille metri quadri (il più grande della città) e tariffa di venti mila euro a notte. Wifi libero, un’elegante spa con piscina, diverse sale riunioni, un ampio terrazzo e sul tetto un bar panoramico, nonché il raffinato ristorante con interni di vetro e marmo. Ma la vera curiosità dell’hotel è la presenza di una galleria commerciale lun- L’ingresso dell’hotel Gallia dopo la ristrutturazione [Fotogramma] ga cento metricapace di collegare l’antica entrata con l’ingresso principale del nuovo immobile. «L’albergo», sottolinea il general manager Marco Olivieri,«ha stretto un accordo con l’associazione Montenapoleone per ricreare una promenade del lusso in stile Quadrilatero, dotata di dieci vetrine che richiamano la strada regina dello shopping italiano». Hanno conquistato un posto nove famosi marchi, tra Maison di moda e case di gioielleria, più un meeting point con la storia di Montenapo e l’elenco degli affiliati. Ci saranno griffe come Cartier, Zegna, Bulgari, Etro, Panerai, Larusmiani, Pucci, Acqua di Parma e Fedeli. Da una parte la direzione del Gallia è felice di offrire un assaggio delle eccellenze milanesi, dall’altra l’associazione guidata da Guglielmo Miani strizza l’occhio al ricco e potente Qatar. 38 CRONACA __Domenica 25 gennaio 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano Mercati I PISANI DOSSI - Via Pisani Dossi - zona 3 I EUSTACHI - Via Eustachi - zona 3 Domani I PONTI ETTORE - Via Ponti Ettore - zona 6 I FAUCHE' - Via Fauchè - zona 8 I SAN MARCO - Via San Marco - zona 1 I GARIGLIANO - Piazza Minniti - zona 9 I ARPINO - Via Ferrieri - zona 7 I SANTA TERESA - Via Santa Teresa - zona 5 I CAMBI - Via Cambini - zona 2 I TRECHI - Via Trechi - zona 9 I CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1 I ZAMAGNA - Via Zamagna - zona 7 I DE PREDIS - Via J. da Tradate - zona 8 Martedì I GHINI - Via Ghini - zona 5 I A. VENEGONi - Via A. Venegoni - zona 7 I KRAMER - Via Goldoni-Via Kramer - zona 3 I BARIGOZZI - Via A. Mazzucotelli - zona 4 I SAN MINIATO - Via San Miniato - zona 9 I MORETTO DA BRESCIA - Via Reni - zona 1 I B. MARCELLO - Via B. Marcello - zona 3 I STROZZI - Via Strozzi - zona 6 I PALMI - Via Forze Armate - zona 7 I BONOLA - Via A. Cechov - zona 8 I VASARI - Via Vasari - zona 4 ::: le lettere I GRATOSOGLIO SUD - Via Saponaro - zona 5 I MOMPIANI - Via Panigarola - zona 4 I PAPINIANO - Piazza Sant’Agostino - zona 1 I PASCARELLA - Via Pascarella - zona 8 Chiusura al traffico: Viale Lodovico Scarampo: rallentamenti causa lavori stradali per M5 secondo tratto. Termine previsto per il l’inizio del 2015. Via Vincenzo da Seregno x via Astesani: lavori di riqualificazione dell'intersezione. Termine lavori previsto: 31 gennaio 2015. Alzaia Naviglio Grande (tratto da via Valenza al civico 98): chiusura al traffico della strada nell'ambito dei lavori Expo 2015. Termine lavori previsto: 31 marzo 2015. Piazza 24 Maggio: chiusura di corso di Pt. Ticinese all'altezza con piazza 24 Maggio e chiusura dell'attraversamento della piazza da c.so San Gottardo a c.so di Porta Ticinese. Termine lavori previsto: 28 febbraio Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi IDEOLOGIA E TRAFFICO Il calo dei consensi di Pisapia Giulio Ottolenghi Milano Commenta anche su Fb e Twitter @liberomilano American Sniper La teoria del tutto Sei mai stata sulla Luna? ANTEO SPAZIOCINEMA Hungry Hearts 15.20-17.40-20.15-22.30 Il sale della terra 11.00 American Sniper 15.00-17.30-20.00-22.30 Winx Club: Il Mistero degli abissi 11.00 The Imitation Game 15.30-17.50-20.10-22.30 Gioventu’ bruciata 11.00 Il nome del figlio 15.00-16.50-18.40-20.35-22.30 Storia di una ladra di libri 11.00 APOLLO SPAZIOCINEMA GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 The Imitation Game 12.50-15.30-17.50-20.10-22.30 Still Alice 13.00-15.00-18.35-20.30-22.30 Minuscule, La valle delle formiche perdute 13.00-16.50 Pride 15.30-17.50-20.10-22.30 Hungry Hearts 13.00-15.30-17.50 American Sniper 20.00-22.30 La teoria del tutto 13.00-15.00-17.30-20.00 La teoria del tutto 22.30-V.O.SOTT. ARCOBALENO FILMCENTER VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 Hungry Hearts Balletto: Il Lago dei Cigni American Sniper L’amore bugiardo - Gone Girl Still Alice 14.30-19.30-21.30 16.00 16.30-19.00-21.30 16.40 14.40-19.30-21.30 ARIOSTO VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0248003901 Jimmy’s Hall - Una storia d’amore e liberta’ 15.40-18.20-21.00 VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 L’amore bugiardo - Gone Girl BELTRADE 15.30-18.30-21.30 VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 Un gatto a Parigi Un gatto a Parigi Ida Mateo Si alza il vento Striplife - A Day in Gaza Frances Ha CENTRALE MULTISALA CINEMAX SAN CARLO 22.30-V.O.SOTT. 14.05-16.40-19.20-22.00 14.30-16.40 19.20-22.00-V.O.SOTT. VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689 Asterix e il regno degli Dei Il ricco, il povero e il maggiordomo COLOSSEO 15.30-17.15 19.00-21.00 V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 The Imitation Game Paddington Exodus: Dei e Re Il nome del figlio American Sniper Sei mai stata sulla Luna? DUCALE MULTISALA 15.00-17.40-20.05-22.30 14.45 16.45-19.45-22.30 15.15-17.50-20.20-22.30 15.00-17.20-20.00-22.35 15.00-17.30-20.00-22.30 PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 The Imitation Game Asterix e il regno degli Dei Balletto: Il Lago dei Cigni VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 Boyhood The Imitation Game La teoria del tutto Storie pazzesche Big Eyes 15.00-18.15-21.30 15.15-17.40-20.05-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.15 17.45-20.15-22.30 GLORIA MULTISALA CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 American Sniper Paddington La teoria del tutto Asterix e il regno degli Dei 15.00-17.30-20.00-22.30 11.00 15.50-18.10-20.30-22.45 11.10-14.15 MEXICO VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 Minuscule, La valle delle formiche perdute 15.00 Difret - il coraggio per cambiare 16.30-18.20-20.10-22.00 ODEON - THE SPACE CINEMA VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 American Sniper The Imitation Game Il nome del figlio Italo Exodus: Dei e Re Sei mai stata sulla Luna? Paddington Asterix e il regno degli Dei L’amore bugiardo - Gone Girl La teoria del tutto Si accettano miracoli John Wick Come ammazzare il capo 2 The Imitation Game 12.25-15.30-18.35-21.40 13.30-16.20-19.10-22.00 13.00-15.20-17.40-20.00-22.20 12.00 15.00-18.15-21.30 13.30-16.20-19.00-21.50 17.00 12.30-14.50-19.20 21.30 13.10-16.00-18.50-21.40 12.00-14.30-17.00-19.35-22.10 17.10-22.10 12.00-14.30-19.40 20.40 ORFEO MULTISALA 14.50-17.00-19.15-21.30 15.00 16.00 Paddington Exodus: Dei e Re Exodus: Dei e Re 3D Big Hero 6 American Sniper Il nome del figlio PALESTRINA 14.50 16.45-19.35 22.30 15.15 17.15-19.50-22.30 14.45-16.40-18.35-20.30-22.30 VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925 Minuscule, La valle delle formiche perdute Il sale della terra PLINIUS MULTISALA UCI CINEMAS BICOCCA VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 Big Hero 6 11.20-14.15-17.20 Exodus: Dei e Re 14.00 Si accettano miracoli 20.00-22.40 John Wick 20.10-22.30 Asterix e il regno degli Dei 11.30-14.40-17.00 Exodus: Dei e Re 11.00-17.00-19.00-22.20 Sei mai stata sulla Luna? 11.15-14.10-17.00-19.50-22.40 American Sniper 17.00 Il nome del figlio 20.00-22.15 Minuscule, La valle delle formiche perdute 11.40-14.30 American Sniper 11.10-19.35-22.35 Si accettano miracoli 14.20-17.00 John Wick 11.35-14.30-17.10 La teoria del tutto 19.35-22.20 Il nome del figlio 11.30-14.45-17.20 The Imitation Game 19.40-22.15 SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300 Banana Split Matisse - La grande arte al cinema Tom a la ferme Schatten - Ombre ammonitrici Too Much Johnson ASSAGO 15.30-17.50-20.20-22.30 17-19.45-22.30 15-17.30-20-22.30 15-17.30-20.10-22.30 15.30-17.30 19.50-22.30 15-17.30-20-22.30 VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 American Sniper 18.30-21.30 Minuscule, La valle delle formiche perdute 14.10-16.20 Exodus: Dei e Re 15.50-19.10-22.25 John Wick 14.45-17.35-20.10-22.35 Il nome del figlio 15.00-17.30-20.00-22.20 Asterix e il regno degli Dei 14.50-17.20 L’amore bugiardo - Gone Girl 22.15 The Water Diviner 19.45 15.00 17.00 19.00 21.15 11.00 HINTERLAND 15.00 17.00-19.10-21.15 VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 American Sniper Exodus: Dei e Re La teoria del tutto Il nome del figlio Asterix e il regno degli Dei L’amore bugiardo - Gone Girl John Wick Boyhhoodd 15.10-18.40-22.00 Still Alice 15.15-17.40-20.00-22.20 Italo 11.25-14.35-17.00 Sei mai stata sulla Luna? 19.15-21.50 Big Hero 6 11.15-15.05-17.45 Exodus: Dei e Re 3D 20.30 Exodus: Dei e Re 11.05-15.00-18.15-21.30 I Cavalieri dello Zodiaco - La leggenda del Grande Tempio 14.30 John Wick 11.20 Lo Hobbit - La battaglia delle Cinque Armate 19.05-22.05 Come ammazzare il capo 2 14.45-17.15-20.05-22.45 Ouija 14.50-20.10-22.30 Paddington 17.05 Asterix e il regno degli Dei 11.20 La teoria del tutto 14.15-17.00-19.45-22.35 Sei mai stata sulla Luna? 11.10-14.30-17.15-20.00-22.45 The Imitation Game 11.15-14.30-17.10-19.45-22.20 American Sniper 16.30-19.30-22.30 Paddington 11.25-14.10-17.00 Si accettano miracoli 14.45-17.20-20.05-22.35 UCI CINEMAS CERTOSA VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 11.00 15.00 16.20-V.O.SOTT. 17.50-V.O.SOTT. 19.10 21.20-V.O.SOTT. VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 Mommy Magic in the Moonlight American Sniper 17.05-19.00-21.35 ELISEO MULTISALA VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 ARLECCHINO 19.00-21.15 14.50-16.40-19.20-21.30 VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960 I CENTRO v. Larga, 6; v. Dante, 17; c.so Genova, 27. I NORD v. S. Lopez, 3; p.le Maciachini, 24; v. Forni, 34; v.le Suzzani, 273; v. Pellini, 1; v.le Monte Grappa, 7. I SUD c.so Lodi, 19; v. Alamanni, 2; v.le Tibaldi, 15; v. De Ruggiero, 8. I EST p.za Duca d'Aosta, 4; v. Stradivari, 1; v.le Monza, 226; p.za Martesana, 4; v. Atene, 2; v. Crescenzago, 36; c.so Plebisciti, 7; p.za Cinque Giornate, 7; v. Varsavia, 4. I OVEST v. Vetta d'Italia, 18; v. Giambellino, 64; p.za T. Olivelli, 1; v. Monte Rosa, 27; v. Paravia, 75; v. Quarenghi, 21/23; v. R. di Lauria, 22; v. Paolo Sarpi, 62. Turno notturno (dalle ore 20 alle ore 8,30) p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38; v. R. Di Lauria, 22. Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania, 6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90. Cibo ed esercito Mostra in Triennale MUSICA Giangilberto Monti presenta oggi il suo nuovo album «Opinioni da clown» presso il «Cinema teatro Trieste» di Milano in via Pacinotti 6. Il cantautore eseguirà live e in anteprima alcuni pezzi del disco in uscita il 26 gennaio, tra cui Sei capace?, primo singolo estratto realizzato con la collaborazione di Nino Formicola. Si tratta, nel testo come nella musica, di un omaggio alle atmosfere spiazzanti del primo Jannacci. Artista eclettico,Monti è scrittore, chansonnier e anche attore: negli anni settanta recita con Dario Fo e Franca Rame, e durante gli anni Ottanta scrive testi per diversi comici che frequentano lo Zelig di Milano. Oggi, Cinema Trieste Ingresso: 10 euro La giunta arancione continua a distinguersi per il taglio dei posti auto. In viale Teodorico,angolo via Colonna, sono stati cancellati alcuni parcheggi per allargare il marciapiede (già tutt’altro che stretto in quell’incrocio). Con il risultato di complicare ancora di più la vita ai residenti del quartiere e agli avventori. Il prossimo progetto prevede la «Zona 30» estesa a tutta la Cerchia dei Navigli, ovvero tutta l’Area C: la sinistra conta di portarlo a termine entro maggio, senza pensare che ovviamente - proprio per la conformazione di molte stradine del centro storico - è già oggi impossibile sfrecciare nel cuore di Milano a più di 30 all’ora. Sembra, come spesso capita, una misura spot e ideologica, pensata più per accontentare la frangia ambientalista che per migliorare concretamente il traffico. Il caso di viale Tunisia è eclatante: si è costruita una doppia corsia ciclabile in una strada frequentatissima e tagliata a metà dai binari del tram: il risultato, dopo mesi di cantieri, è che la carreggiata risulta strozzata e le code di auto aumentate rispetto alla sistemazione presente prima della rivoluzione. Lucio Poletti e.mail MILANO 2015. Via Lomellina: chiusa al traffico all'altezza di Viale Argonne/Largo Porto di Classe in direzione di Viale Corsica; deviazioni sulla tratta Viale Argonne/Via Negroli/Via Masotto. Termine previsto: 26 Gennaio 2015. Piazza Negrelli: chiusa al traffico, nel tratto via Rossi - via Lodovico Il Moro. Termine: 10 febbraio 2015. Traffico difficoltoso in: Via Gallarate, Molino Dorino: traffico difficoltoso verso Pero e Tang. Ovest, per modifica della viabilità, ambito lavori Expo 2015. Via Lodovico il Moro dir. piazza Negrelli: traffico difficoltoso; via Lodovico il Moro è stata posta a senso unico alternato; Termine previsto: 10 febbraio 2015. L’album di Monti al cinema Trieste Il taglio dei posti auto L’immagine diPisapia è talmente appannata - vedi l’ultimo sondaggio di Euromedia che lo indica al 38% dei consensi tra i milanesi - che perfino il centrodestra si augura che alla fine del braccio di ferro con il Pd decida di ricandidarsi. Anche perché, considerata l’incertezza e la frammentazione sul fronte dell’opposizione, è probabile che un candidato renziano possa avere più chance di vittoria. I partiti di centrodestra dovrebbero quindi sbrigarsi, mettere da parte le ruggini e trovare un candidato da appoggiare. Per sfruttare anche la delusione di chi, cinque anni fa, ha creduto in Pisapia. Turno diurno (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ::: appuntamenti Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano. VERSO LE COMUNALI Farmacie UCI CINEMAS FIORI Italo 11.20-14.30 The Imitation Game 17.05-19.40-22.20 Si accettano miracoli 11.20-14.20-17.10-19.40 Il nome del figlio 11.40-14.50-17.10-19.30 Come ammazzare il capo 2 20.15 Ouija 22.45 Asterix e il regno degli Dei 11.40-14.40-17.00 Exodus: Dei e Re 11.30-14.00-17.00-19.10-22.25 John Wick 11.40-15.00-17.30-20.00-22.30 American Sniper 11.20-14.30-17.45 Exodus: Dei e Re 3D 21.20 Sei mai stata sulla Luna? 11.20-14.30-17.10-19.50-22.35 La teoria del tutto 17.05-19.50-22.35 Minuscule, La valle delle formiche perdute 11.10-14.10 American Sniper 19.35-22.30 Big Hero 6 11.30-14.40-17.10 RASSEGNA Il Triennale Design Museum di Milano si inserisce nel tema dell’Expo «Nutrire il pianeta, energia per la vita» proponendo una riflessione sull’alimentazione dei militari. Con la mostra Razione k, a cura di Giulio Iacchetti e visitabile fino al 22 febbraio, il museo porta l’attenzione su queste particolari confezioni alimentari, veri e propri oggetti di studio per il mondo del design. Attraverso una selezione di casi esemplari, la mostra presenta le varie tipologie di queste razioni, diversamente sviluppate da ciascun esercito, e racconta come si sostengono i militari quando sono impegnati sul fronte e in situazioni estreme. Oggi, Triennale Ingresso libero BELLINZAGO LOMBARDO C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445 ARCADIA La teoria del tutto 14.30-17.10-19.50-22.35 Il nome del figlio 14.10-16.20-18.30-20.40-22.50 Minuscule, La valle delle formiche perdute 14.00-16.00-18.00 Ouija 23.00 Exodus: Dei e Re 14.40-17.50-20.00-21.10-22.20 Big Hero 6 14.50 Asterix e il regno degli Dei 15.00-17.00 The Imitation Game 14.25-19.40-22.10 American Sniper 14.35-17.20-20.05-22.40 Si accettano miracoli 17.25-20.10-22.55 Come ammazzare il capo 2 17.15-19.55 John Wick 15.10-17.40-20.25-22.45 Sei mai stata sulla Luna? 14.20-17.05-19.45-22.30 CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 American Sniper Si accettano miracoli Exodus: Dei e Re Exodus: Dei e Re 3D Italo L’amore bugiardo - Gone Girl Come ammazzare il capo 2 Ouija The Imitation Game John Wick La teoria del tutto Asterix e il regno degli Dei Il nome del figlio Sei mai stata sulla Luna? Big Hero 6 12.15-15.30-18.40-21.50 14.00-16.40-19.20-22.00 11.40-15.00-18.25-20.35 21.50 17.50 20.30 17.00 19.50-22.20 14.05-16.50-19.35-22.25 12.45-15.20-18.00-19.10-21.50 13.15-16.15-19.15-22.15 12.15-14.30-16.50 11.30-14.05-16.40-19.20-22.00 12.30-15.30-18.30-21.30 11.30-14.15 MELZO ARCADIA MULTIPLEX Il nome del figlio La teoria del tutto American Sniper Asterix e il regno degli Dei Sei mai stata sulla Luna? Exodus: Dei e Re 3D Exodus: Dei e Re 15.10-17.30-20.10-22.30 14.30-17.10-19.40-22.00 17.00-19.50-22.10 15.00 14.50-17.20-20.00-22.20 18.00-21.10 VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444 14.40 PADERNO DUGNANO LE GIRAFFE VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 John Wick 10.40-14.40-16.40-18.40-20.40-22.40 Exodus: Dei e Re 3D 10.50-15-18.00-21.00 Asterix e il regno degli Dei 11-14.20-16.30 Come ammazzare il capo 2 18.20-20.40-22.45 Italo 16.40-18.40 Ouija 20.40-22.40 Asterix e il regno degli Dei 10.30-14.40 Sei mai stata sulla Luna? 11-14.40-17-19.20-21.40 Si accettano miracoli 11.15-15.40-18-20.30-22.40 The Imitation Game 11.20-14.50-17.20-20.30-22.45 La teoria del tutto 10.50-14-16.20-18.40-21 Minuscule, La valle delle formiche perdute 11-14.40-16.40-18.40 L’amore bugiardo - Gone Girl 20.40 Big Hero 6 11.30-15-17.30-19.40 Il ricco, il povero e il maggiordomo 22.20 American Sniper 10.40-14-16.30-19-21.30 Il nome del figlio 10.50-15-17-19-21 Exodus: Dei e Re 11-14.30-17.30-20.30 PIOLTELLO Il dramma ebraico al Teatro Oscar UCI CINEMAS PIOLTELLO VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 Come ammazzare il capo 2 19.50-22.35 Minuscule, La valle delle formiche perdute 11.10-14.40-17.30 Il nome del figlio 11.15-13.55-16.10-18.20-20.35-22.50 Boyhood 11.00 SPETTACOLO In occasione della Giornata della memoria, il Teatro Oscar presenta «Solo i tuoi occhi potevano guardarmi», di e con Alessandro Pazzi. Lo spettacolo tratta l’intreccio di tre vite stravolte dall’Olocausto:un giovane ebreo, Machol, alla vigilia delle leggi razziali scrive alla fidanzata pieno di buoni propositi; un giovane Hitler nel 1920, alla vigilia del suo primo discorso al partito, scrive un’ipotetica lettera alla madre, morta anni prima, sul suo piano per diventare dittatore e il terzo, un’anziana signora, Esther, ai giorni nostri scrive una lettera alla nipote. A interpretare tutti i personaggi sarà Alessanro Pazzi, scrittore, attore e regista. Il 27/1, Teatro Oscar Ingresso: 9-24 euro Exoddus: Dei e Re Exodus - Dei e Re | IMAX 3D Sei mai stata sulla Luna? La teoria del tutto American Sniper John Wick Si accettano miracoli Boyhood The Imitation Game The Imitation Game Asterix e il regno degli Dei Sei mai stata sulla Luna? Big Hero 6 Italo The Water Diviner L’amore bugiardo - Gone Girl Ouija Paddington ROZZANO 15.30-19.00-22.15 11.00-14.30-18.00-21.10 11.10-14.10-17.10-20.10-22.50 11.00-14.00-17.00-19.50-22.40 11.00-13.50-16.45-19.35-22.30 11.15-14.30-17.10-19.50-22.20 11.15-14.20-17.05-19.50-22.35 14.15-18.00-21.30 11.05 17.00-19.40-22.15 11.00-14.50-17.15 19.25-22.05 11.00-14.30-17.20 11.00-14.30 20.00-22.35 19.25 22.35 11.00-14.20-17.00 THE SPACE CINEMA ROZZANO C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 Sei mai stata sulla Luna? 14.00-16.40-19.25-22.15 Il nome del figlio 14.25-16.45-19.20-21.45 Si accettano miracoli 17.15-19.50-22.30 Paddington 14.55 Italo 14.10 Still Alice 16.40-19.05-21.30 Exodus: Dei e Re 21.00 Asterix e il regno degli Dei 14.20-16.30-18.45 L’amore bugiardo - Gone Girl 22.20 I Cavalieri dello Zodiaco - La leggenda del Grande Tempio 19.55 Big Hero 6 14.45-17.20 Ouija 15.10-17.30-22.30 Come ammazzare il capo 2 19.45 The Imitation Game 16.20-19.15-22.05 John Wick 15.00-17.25-19.55-22.25 Exodus: Dei e Re 3D 15.40-19.00-22.20 La teoria del tutto 16.10-19.00-21.55 Exodus: Dei e Re 15.05-18.20-21.40 American Sniper 15.15-18.25-21.35 SAN GIULIANO MILANESE MOVIE PLANET S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.) Asterix e il regno degli Dei Si accettano miracoli John Wick Exodus: Dei e Re La teoria del tutto Sei mai stata sulla Luna? American Sniper SESTO SAN GIOVANNI C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 14,15-16,10 18,10-20,20 22,40 16,30-19,30-22,30 14,50-17,20-19,50-22,30 14,50-17,20-19,50-22,30 14,30-17,20-19,45-22,40 SKYLINE MULTIPLEX Il ragazzo invisibile 11.15-13.45 Still Alice 15.50-18.05-20.20-22.35 Italo 11.15 La teoria del tutto 14.20-17.00-19.40-22.20 Minuscule, La valle delle formiche perdute 11.15-13.35-15.35 The Imitation Game 17.35-20.05-22.35 Paddington 11.15-14.00 Exodus: Dei e Re 16.10-19.10-22.10 Sei mai stata sulla Luna? 14.50-17.25-20.00-22.35 John Wick 11.15-13.35-15.50-18.05-20.20-22.35 Asterix e il regno degli Dei 11.15-15.20-17.20 L’amore bugiardo - Gone Girl 19.20-22.10 I pinguini di Madagascar 11.15-14.30 American Sniper 16.45-19.35-22.25 Big Hero 6 11.15-15.00 Si accettano miracoli 17.35-20.10-22.35 Exodus - Dei e Re | IMAX 3D 11.15-15.10-18.30-21.30 CRONACA __Domenica 25 gennaio 2015__ 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it La guerriglia di Cremona SEGRATE (MI) Sassi, mazze e molotov Centri sociali e black bloc assaltano i poliziotti Attraversa la statale Ucciso a 24 anni falciato da un camion Scontri con gli agenti al corteo no global contro Casa Pound: 9 feriti Sfasciate le vetrine delle banche, il centro della città paralizzato per ore ::: TIZIANA LAPELOSA ■■■ Scontri e tafferugli ieri a Cremona, per il corteo antifascista che da tutta Italia ha visto arrivare circa duemila persone, nonché delegazioni di Rifondazione, Sel, Usb e Anpi. Tutti riuniti per esprimere solidarietà ad Emilio Visigalli, il 50enne in coma in prognosi riservata all’ospedale di Cremona in seguito agli scontri avvenuti domenica scorsa tra gli esponenti del centro sociale Dordoni, di cui fa parte, e i militanti di Casa Pound. L’appuntamento degli antagonisti, partito alle 16.20 proprio dalcentro sociale per arivare a piazza Duomo, nel giro di mezz’ora si è trasformato in scontro con la polizia in un crescendo di fumogeni. Un gruppo diBlack bloc romano,in abiti neri e armato di aste e bastoni fino a poco prima nascosti negli zaini, ha tentato di prendere la testa del corteo fino a quel momento nelle mani degli antagoinisti di Cremona, che avevano aperto il corteo con lo striscione «Chiudere tut- FUMOGENI E TAFFERUGLI Due scatti dei momenti di tensione vissuti ieri a Cremona durante il corteo dei centri sociali che ha assaltato gli agenti [Ftg] tii covi fascisti,Emilio resisti lottiamo con te». Il tentativo di conquista di un gruppo di antagonisti romani, all’altezza di viale Trento e Trieste, si è tradotto nella corsa verso la sede inutilizzata di Casa Pound, in via Geromini, in lanci di bottiglie e pietre all’indirizzo delle forze dell’ordine, che hanno risposto con i lacrimogeni e con due cariche. A questo punto il corteo si è diviso e sparpagliato con alcune persone dirette ver- so piazza delDuomo e altre,ancora, verso Casa Pound. I tafferugli sono proseguiti fino a sera in piazzale della Stazione, con un’altra carica, nei pressi di Casa Pound,in via Dante, dove sono state sfasciate le vetrine delle banche. Bloccato per 15 minuti anche il treno in partenza per Milano e distrutta la vetrina della sede della polizia locale. Bilancio: nove feriti, tra cui quattro agenti, e due intossicati. Niente a che vedere con quel «corteo responsabile» di cui aveva parlato la moglie di Visigalli alla vigilia della manifestazione. Del resto fin da subito siera capito che quello degli antagonisti non sarebbe stato un corteo pacifico. I timoridi istituzioni e forze dell’ordine si sono rivelati fondati. In previsione della manifestazione, quindi, la città si era attrezzata. Eliminati dalle vie del centro storico interessate alpassaggio del cor- teo tutti i cestini dei rifiuti ed è stato fatto scattare il divieto di sosta della auto in centro. L’invito ad abbassare le saracinesche e a coprire le vetrine per evitare che venissero imbrattate o danneggiate, è stato invece rivolto ai commercianti. E ieri mattina l’atmosfera in centro, raccontano i residenti, era spettrale per lasciar esprimere gli antagonisti. Dura la reazione di molti cremonesi e durissima la posizione di Matteo Salvini: «Cremona è stata ostaggio di violenti e centri sociali. Gente che “manifestava” con caschi,mazze e bastoni», ha scritto sul suo profilo Fb, «sono contro ogni tipo di violenza e per la libertà dimanifestare da parte di tutti, ma certa gente dovrebbe essere fermata e arrestata». Studiava architettura all’università, giocava come difensore, con la fascia da capitano, nella Pantiglianese calcio, Prima categoria. La sua vita si è spezzata a 24 anni, sulla Rivoltana, nei pressi dell’Idroscalo, falciato, si ipotizza, da un mezzo pesante, che non si sarebbe accorto dell’impatto. Alessandro Gioia, così si chiamava, venerdì scorso aveva trascorso la serata con due suoi amici in un ristorante McDonald’s del Luna Park. Un incontro tra amici che si è protratto fino all’alba e fino a che Alessandro si allontana dal gruppo, forse per fare una passeggiata, scavalca il guard rail che divide la Rivoltana e viene travolto. Immediati i soccorsi sulla bretella che collega la tangenziale con la nuova Brebemi. Il colpo alle 5.45, in un’area poco illuminata e su una strada a scorrimento veloce. Per questo i carabinieri della compagnia di San Donato ipotizzano che si sia trattato di un episodio accidentale e che l’autista non si sia accorto dell'impatto. Ma ci si chiede anche perché Alessandro, da tutti descritto come una persona meravigliosa, abbia deciso di scavalcare la recinzione. __Domenica 25 gennaio 2015__