REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Pasticciere - Sede Marsala SCHEDA 1 LA PREVENZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE: IL SISTEMA HACCP Nonostante i progressi tecnologici attuati negli ultimi cento anni, le malattie trasmesse dagli alimenti sono in aumento in tutto il mondo. Inoltre, i possibili rischi associati al consumo di alimenti e bevande si evolvono con il tempo, adattandosi a condizioni che mutano e presentando nuove e impreviste caratteristiche; ne è un esempio la BSE, il cosiddetto morbo della mucca pazza. La migliore difesa contro l'insorgenza e la diffusione delle malattie trasmesse dagli alimenti (MTA) è la prevenzione, nelle sue diverse applicazioni. Per prevenire, dunque. i rischi è necessario il coinvolgimento attivo di tutti coloro che lavorano nel settore alimentare (aziende, autorità e consumatori) i quali, per mezzo di una procedura di autocontrollo. possano sorvegliare ogni fase della filiera alimentare, prevenendo così possibili e accidentali contaminazioni. Lo strumento di attuazione di una tale procedura viene fornito dal DLgs n. 155 del 26/5/1997 che, nel recepire le direttive CEE n. 93/43, introduce lo strumento dell'analisi dei pericoli nelle produzioni alimentari (HACCP) attraverso l'individuazione dei punti critici di controllo. Il termine HACCP è l'acronimo di Hazard Analysis Criticai Control Point, la cui traduzione dall'inglese è analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo, e fu inizialmente sviluppato durante il programma spaziale americano della NASA. La NASA, infatti, aveva la necessità di fornire agli astronauti alimenti esenti da contaminazioni batteriche o virali, da tossine e da inquinanti di tipo fisico e chimico, in modo da evitare che si ammalassero durante una missione spaziale. I metodi di controllo allora in vigore erano basati su dati statistici di campionamento, e non erano in grado di assicurare un rischio di contaminazione sufficientemente basso. Fu quindi sviluppato un sistema che analizzasse tutta la catena alimentare, individuando i rischi associati a ogni passaggio del cibo e identificando le possibili soluzioni per ogni rischio. Associati alla sigla HACCP si possono trovare i termini metodo e sistema. • Il metodo HACCP indica la metodologia, ossia, il percorso logico che un'azienda deve seguire per avere la garanzia di integrità igienica del proprio prodotto. • Il sistema HACCP rappresenta, invece, la realizzazione pratica e operativa del metodo HACCP, studiato per un particolare processo di lavoro. Questo sistema consente di controllare i pericoli per gli alimenti attraverso l'esame dei critical control points (CCP) o punti critici di controllo che esso identifica. Modulo didattico: Normativa igienico sanitaria dei prodotti alimentari: le norme HACCP Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Pasticciere - Sede Marsala SCHEDA 2 I PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'HACCP 1° PRINCIPIO Identificare i rischi potenziali associati alla produzione di un alimento in tutte le sue fasi 2° PRINCIPIO Determinare i punti, le procedure e le fasi operative che possono essere controllate, al fine di eliminare un pericolo o di ridurlo a livelli accettabili 3° PRINCIPIO Stabilire i limiti critici che devono essere rispettati per giudicare un CCP fuori controllo 4° PRINCIPIO Stabilire un sistema di monitoraggio che consenta di controllare un CCP attraverso un test strumentale o sensoriale 5° PRINCIPIO Stabilire le azioni correttive da intraprendere al fine di riportare il CCP nell'ambito dei limiti critici 6° PRINCIPIO Stabilire le procedure di verifica necessarie ad attestare il buon funzionamento del sistema 7° PRINCIPIO Stabilire una documentazione relativa alle procedure di registrazione dei parametri di monitoraggio Modulo didattico: Normativa igienico sanitaria dei prodotti alimentari: le norme HACCP Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Pasticciere - Sede Marsala SCHEDA 3 ATTUAZIONE DEL SISTEMA HACCP Prima dell'introduzione del sistema HACCP i controlli sugli alimenti erano eseguiti sul prodotto finale e, in base ai risultati ottenuti, si valutava la possibilità di immettere sul mercato il prodotto. In altre parole, si verificava l'esistenza di un pericolo, che poteva già essere presente, anziché prevenirlo. Il metodo HACCP, invece, prevede i potenziali pericoli e, quindi, individua la possibilità di intervenire prima che avvenga la contaminazione. In base alle disposizioni di legge, per igiene dei prodotti alimentari si intendono tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salubrità dei prodotti alimentari. Tali misure interessano tutte le fasi successive alla produzione primaria e cioè la preparazione, la trasformazione, la fabbricazione, il confezionamento, il deposito, il trasporto, la distribuzione, la manipolazione, la vendita o la fornitura, compresa la somministrazione, al consumatore. La legge, inoltre, indica i punti fondamentali sui quali ogni azienda, coinvolta nelle fasi appena descritte, deve basare le procedure di autocontrollo: • analisi dei potenziali rischi per gli alimenti; • individuazione dei punti in cui possono verificarsi rischi per gli alimenti; • decisioni da adottare riguardo ai punti critici individuati, cioè a quei punti che possono nuocere alla sicurezza dei prodotti; • individuazione e applicazione di procedure di controllo e di sorveglianza dei punti critici; • riesame periodico e in occasione di variazioni di ogni processo. L'attuazione del sistema HACCP si compone, in pratica, di una serie di tappe o passi che si distinguono in passi preliminari, esecutivi e realizzativi. • I passi preliminari hanno come obiettivo la formazione di un gruppo qualificato di esperti, capace di reperire tutte le informazioni che riguardano il prodotto che si sta esaminando e di affrontare le difficoltà che si presentano durante la realizzazione del sistema HACCP. • I passi esecutivi sono costituiti dai sette principi fondamentali dell'HACCP, ossia sono quelli che individuano i pericoli per gli alimenti e i punti critici di controllo. • I passi realizzativi riguardano la messa in pratica del piano e la sua verifica. Modulo didattico: Normativa igienico sanitaria dei prodotti alimentari: le norme HACCP Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Pasticciere - Sede Marsala SCHEDA 4 LEGISLAZIONE VIGENTE DECRETO LEGISLATIVO 26 MAGGIO 1997 N ° 155 L'Unione Europea ha introdotto l'obbligo, per le imprese operanti nel settore alimentare, di attuare un'azione sistematica di autocontrollo dei rischi igienico-sanitari, allo scopo di prevenirti e di fornire documentata assicurazione ai clienti, ai consumatori ed alte autorità pubbliche incaricate del controllo ufficiale degli alimenti. Il requisito primario di un alimento è l'assenza di rischio igienico-sanitario. La prima garanzia per l'assenza di rischi in un alimento è la competenza degli operatori, che si esplica attraverso una precisa individuazione dei rischi indotti da ogni fase dell'attività e della messa in opera di procedure per eliminare questi rischi. Il personale a contatto con gli alimenti, deve essere consapevole del fatto, che la qualità del prodotto finito dipende anche dal suo comportamento. Il presente; decreto legislativo n° 155/97 ha di fatto sancito'il cambio di filosofia a quanto previsto dal D.to Lgs. n° 283/62 e dat~'D.P.R. n° 327/80. Infatti, non prevede interventi di sorveglianza sanitaria sugli operatori del settore (visita medica, esami, vaccinazioni, rilascio del libretto sanitario), ma l'obbligo, da parte del datore di lavoro, di informare e formare il personale dipendente secondo i programmi di formazione di cui all'allegato 3 del Decreto assessoriale n ° 27151 dell' 11 novembre 1998, così come sancito dall'art. 12 delta Legge Regionale n° 5 del 19 maggio 2005, che di fatto abroga il Libretto di idoneità sanitaria per i lavoratori alimentaristi. LEGGE REGIONALE 19 MAGGIO 2005 N° 5 Art. 12 - Soppressione dell'obbligo dei libretto di idoneità sanitaria. 1. Dalla data di entrata in vigore della presente Legge é soppresso t'obbligo, per il personale che esercita, anche occasionalmente o temporaneamente, te attività di produzione, preparazione, manipolazione e vendita di sostanze alimentari, con contatto diretto o indiretto con te stesse, di munirsi del libretto di idoneità sanitaria previsto dall'articolo 14 della legge 30 aprile 1962, n. 283, come modificato dall'articolo 32, comma 10, della legge 27 dicembre 199.7, n. 449 e come disciplinato dal titolo III del relativo regolamento di esecuzione, approvato con decreto del residente della Repubblica 26 marzo 1980, n. 327. 2. Il personale addetto alla preparazione, trasformazione, fabbricazione, confezionamento, deposito, trasporto, distribuzione, manipolazione, ve dita o fornitura, compresa la somministrazione di prodotti alimentari, osserva le norme', igieniche stabilite ai sensi del decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 155. DECRETO ASSESSORIALE N ° 176 DEL 19 FEBBRAIO 2007 Stabilisce le "Linee di indirizzo e procedurali relative ai percorsi formativi degli alimentaristi" come modificato dal Decreto . assessoriale del 31 magio 2007 pubblicato nella G.U.R.S. n 37 del 17/08/2007, recante "Modifiche ed integrazioni al Decreto 19 febbraio 2007" , concernente linee di indirizzo e procedurali relative ai percorsi formativi degli alimentaristi". Modulo didattico: Normativa igienico sanitaria dei prodotti alimentari: le norme HACCP Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Pasticciere - Sede Marsala SCHEDA 5 OBBLIGHI PER GLI OPERATORI ALIMENTARI (1) Il decreto 176 del 2007 stabilisce che, in sostituzione del libretto di idoneità sanitaria abrogato, venga acquisito un documento attestante l'avvenuta formazione dell'alimentarista: con questo termine si intende chiunque sia suscettibile di entrare in contatto con tutto o con una parte di un prodotto alimentare commestibile a qualsiasi stadio si trovi, dalla sua origine al consumatore. Le attività possono essere sinteticamente classificate in tre Livelli decrescenti di rischio: CATEGORIA A RISCHIO ELEVATO ATTIVITÀ CHE COMPORTANO MANIPOLAZIONE DI ALIMENTI DETERIORABILI, NELLE FASI D PRODUZIONE, PREPARAZIONE, COTTURA E CONFEZIONAMENTO • responsabili dell'industria alimentare e/o della qualità all'interno di un'azienda, nonché personale con responsabilità di sorveglianza, gestione-di settore del processo; • pasticceri; • addetti all'industria conserviera; • personale operante all'interno delle cucine per mense, ristoranti, pizzerie e similari; • produttori di gelato artigianale; • addetti alle rosticcerie, gastronomie, personale addetto alle lavorazioni della pasta fresca, pastifici; • addetti ai bar, tavola calda; • addetti presso stabilimenti di lavorazione delle carni e del pesce; • addetti stabilimenti di prodotti d'uovo, gastronomici e dolciari; • addetti lavorazioni prodotti da forno; • addetti alla manipolazione di prodotti dietetici per la prima infanzia e destinati ad una particolare alimentazione; • addetti ai caseifici • allievi di scuola alberghiera addetti a lavorazioni non contemplate nell'elenco di cui sopra, che presentano, comunque, un rischio microbiologico significativo; • addetti alla vendita presso esercizi commerciali (supermercati, salumerie, macellerie, pescherie, ecc.). CATEGORIA ATTIVITÀ CHE COMPORTANO MANIPOLAZIONE DI ALIMENTI CONFEZIONATI O SFUSI NON DETERIORABILI O ALLA RELATIVA SOLA SOMMINISTRAZIONE E VENDITA • personale addetto alla sola somministrazione nelle mense; • camerieri (personale di sala presso attività di ristorazione); • personale addetto alla vendita dei prodotti ortofrutticoli ed al trasporto degli alimenti sfusi che necessitano di controllo della temperatura (ex art. 44, D.P.R. n. 327/80). B RISCHIO MEDIO Modulo didattico: Normativa igienico sanitaria dei prodotti alimentari: le norme HACCP Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Pasticciere - Sede Marsala SCHEDA 6 OBBLIGHI PER GLI OPERATORI ALIMENTARI (2) CATEGORIA C • • • • • • • • • • RISCHIO BASSO ATTIVITÀ CHE NON COMPORTANO UN CONTATTO DIRETTO CON I PRODOTTI ALIMENTARI trasportatori di prodotti imballati; magazzinieri di prodotti imballati; tabaccai, farmacisti e personale di farmacia; personale di assistenza che non manipola alimenti (infermieri, ausiliari, ecc); promoter; addetti alle pulizie; cassieri; insegnanti; addetti a lavorazioni non contemplate nell'elenco di cui sopra, che presentano comunque, un rischio microbiologico nullo. Gli alimentaristi addetti all'espletamento di mansioni di cui atte categorie A e B sono tenuti all'acquisizione di un attestato di formazione, conseguito a seguito di frequenza di un apposito corso di formazione. Gii alimentaristi deva categorie "C" devono semplicemente essere istruiti alla messa in opera di comportamenti coretti sotto il profilo igienico-sanitario, in relazione all'attività espletata. Tali norme di buona prassi igienica potranno essere indicate sul manuale di autocontrollo, ove previsto, e portate alla conoscenza degli stessi operatori. Gli addetti atte sagre e feste paesane e popolari, in cui si effettua preparazione e somministrazione in loco di alimenti, sono esclusi dall'obbligo del possesso dell'attestato di formazione, in funzione dell'occasionalità e temporaneità dell'evento, ad eccezione di un responsabile appositamente identificato per ogni associazione o ente che esercita tali attività nell'ambito della manifestazione. Modulo didattico: Normativa igienico sanitaria dei prodotti alimentari: le norme HACCP Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Pasticciere - Sede Marsala SCHEDA 7 IL MANUALE HACCP PER L’AUTOCONTROLLO ALIMENTARE La normativa inerente la sicurezza e l’igiene degli alimenti prevede l’autocontrollo alimentare, attività che spetta agli operatori del settore alimentare (OSA). Gli OSA hanno piena autonomia nel controllo delle condizioni igienico sanitarie degli alimenti e nella pianificazione degli interventi da attuare. Il Manuale di autocontrollo HACCP è lo strumento in grado di aiutare gli operatori nell’organizzazione razionale dei controlli e delle pianificazioni al fine di ridurre al minimo i rischi inerenti, ad esempio, la contaminazione degli alimenti. Gli alimenti non devono solo essere sicuri e conformi alle regole generali sull’igiene ma devono mantenere anche alti standard di qualità: di conservazione, organolettica e nutrizionale. COME È STRUTTURATO UN MANUALE HACCP Il Manuale per l’autocontrollo contiene una descrizione accurata di tutti i procedimenti e azioni messi in atto che abbiamo come protagonisti gli alimenti. Una sorta di checklist approfondita e discorsiva che come obiettivo ha quello di identificare eventuali punti critici. Il Manuale ha lo scopo anche e soprattutto di razionalizzare le attività e quindi diventa un punto di riferimento per la prevenzione degli stessi punti critici e rischi. CHI DEVE REDIGERE IL MANUALE La redazione del Manuale deve essere effettuata dal titolare dell’azienda, che potrà usufruire della collaborazione di un consulente esperto, in quanto la redazione del Manuale HACCP non è un’attività che può essere inventata sul momento o improvvisata. SANZIONI PER VIOLAZIONE DELLE NORME DI IGIENE ALIMENTARE Soprattutto ultimamente le sanzioni inerenti la violazione delle norme sull’igiene alimentare si sono inasprite notevolmente. La sanzione pecuniaria prevista per il titolare che non predispone un sistema di autocontrollo HACCP può andare dai 1000 ai 6000 euro. Purtroppo si può incorrere in pesanti sanzioni anche per incapacità di interpretare la normativa a volte molto complicata. Inoltre il Manuale varia a seconda anche della tipologia di attività. MANUALE DI RINTRACCIABILITA' Il Manuale di rintracciabilità è lo strumento necessario per tracciare e controllare il percorso degli alimenti e dei mangimi al fine di garantirne la sicurezza e l’igiene. Il Manuale contiene uno schema descrittivo che consente di indicare tutte le fasi del processo produttivo, punti critici, eventuali caratteristiche tecnologiche, adozione di provvedimenti specifici. HACCP ALIMENTARE PER LE PASTICCERIE La pasticceria di per sé è un’attività commerciale come qualsiasi altra legata alla gastronomia o comunque all’offerta di cibo al cliente finale. L’HACCP alimentare per pasticcerie rispetta le medesime norme previste per la gestione un esercizio dove la filiera alimentare gioca un ruolo da protagonista. Dal punto di vista strutturale quindi devono essere ben distinti e separati i vari locali che costituiscono il negozio (cucina, bagno, ambiente stoccaggio merci, parte aperta al pubblico), e distinte devono essere le varie attività a cui il personale è preposto, anche, qualora occorresse, facendo osservare queste distinzioni con una certa rigidità. Il fatto di dover essere abbastanza rigidi nel far rispettare le norme HACCP in una pasticceria in parte nasce anche dalla polemica sul poter continuare a usare o meno uova fresche. Nelle pasticcerie ulteriori misure di sicurezza in relazione alle uova, per esempio: la sgusciatura dovrà avvenire in una zona diversa da quella dove si lavorano i prodotti finiti, i gusci dovranno essere immediatamente allontanati, gli addetti dovranno lavarsi scrupolosamente le mani al termine di tale operazione. Dal punto di vista degli strumenti è importante che i frigoriferi delle pasticcerie, sia quelli che ospitano le materie prime che quelli che contengono il prodotto finito, siano regolarmente controllati in quanto custodiscono prodotti ad alta decadenza organolettica, sono infatti prodotti che hanno alla base latte e suoi derivati e uova. Modulo didattico: Normativa igienico sanitaria dei prodotti alimentari: le norme HACCP Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Pasticciere - Sede Marsala SCHEDA 8 TRACCIABILITA' E RINTRACCIABILITA' La tracciabilità è la possibilità di conoscere il processo produttivo, dalla terra alla tavola, la rintracciabilità è il processo inverso, cioè la capacità e la possibilità di risalire dal prodotto finito alla sua origine. La rintracciabilità è importantissima per la sicurezza, per poter, in caso di allarme, arrivare subito a bloccare la fonte del danno; la tracciabilità è invece importantissima per poter far conoscere al consumatore l’origine della materia prima impiegata. I due processi di tracciabilità e rintracciabilità seguono entrambi la logica di una raccolta ordinata di informazioni nell'espletamento dei processi che portano alla realizzazione del prodotto al fine di poterlo ripercorrere all'indietro in caso di necessità. Come approccio di base la tracciabilità parte dalle materie prime, dai semilavorati e dalle risorse per arrivare, attraverso il processo produttivo, ai prodotti finiti mentre la rintracciabilità fa il percorso inverso. Per avviare un buon processo di tracciabilità, devono essere definiti a priori: • le caratteristiche del prodotto che si intende realizzare • le caratteristiche delle materie prime che entrano nella realizzazione • i processi che entrano nel ciclo produttivo La rintracciabilità non deve essere documentata al consumatore, ma alle autorità di controllo, qualora ne facciano richiesta; mentre il consumatore deve trovare sull'etichetta tutte quelle informazioni sulle qualità attese dal prodotto (sicurezza e potere nutritivo), da Lui non valutabili al momento dell'acquisto, e deve essere educato su come utilizzare e/o conservare t'alimento per trame il massimo beneficio al momento del consumo. Modulo didattico: Normativa igienico sanitaria dei prodotti alimentari: le norme HACCP Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Pasticciere - Sede Marsala SCHEDA 9 LE CONTAMINAZIONI ALIMENTARI CONTAMINAZIONI DI NATURA CHIMICA Le possibilità che in un alimento siano presenti sostanze chimiche estranee è riconducibile a due tipi di cause: • la prima si deve alla presenza di sostanze inquinanti nell'ambiente; • la seconda è dovuta a trattamenti e processi di lavorazione degli alimenti stessi, durante i quali residui delle sostanze utilizzate possono rimanere sopra o all'interno dell'alimento. L'aria, l'acqua e il terreno possono contenere sostanze inquinanti di diverso tipo e diversa provenienza. Fondamentale è conoscere per ogni contaminante la DGA (dose giornaliera accettabile per l'uomo). La DGA viene espressa in milligrammi di sostanza per ogni chilogrammo di peso corporeo, per giorno (mg/kg/giorno). Per prevenire il rischio di contaminazione ambientale degli alimenti è necessario conoscere le proprietà chimico-fisiche degli inquinanti, come la solubilità, la volatilità e la resistenza alla degradazione termica, chimica e biologica. Inoltre, qualsiasi sostanza contaminante presente nell'alimento deve essere valutata in base alle sue proprietà tossicologiche. La tossicologia studia gli effetti dannosi delle sostanze contaminanti sull'organismo umano. CONTAMINAZIONI DI NATURA BIOLOGICA Nessun alimento, in natura, è sterile, cioè privo di microbi. Lasciati a sé, gli alimenti, dopo un certo tempo, si alterano; questo avviene tanto più in fretta quanto più gli alimenti sono ricchi di microrganismi, i quali agiscono sulle sostanze che lo compongono (proteine, grassi e zuccheri) modificandone le caratteristiche, l'aspetto, il sapore. Pensiamo, ad esempio, al latte pastorizzato ed a quello a lunga conservazione. Il primo si mantiene solo pochi giorni, perché è stato privato solo di alcuni suoi germi; il secondo si mantiene a lungo proprio perché sterile, cioè privo di germi. Alcuni alimenti si prestano più di altri a trasmettere infezioni (poiché in essi i batteri si moltiplicano più facilmente che in altri) e, una volta contaminati, permettono ai batteri di raggiungere concentrazioni enormi in poco tempo (latte, formaggi, carni tritate, creme e paste all'uovo). E' bene sapere, per una corretta igiene e sicurezza alimentare, che la presenza di microrganismi patogeni, anche in grande quantità, può non provocare modificazioni alle caratteristiche dell'alimento (sapore, consistenza, odore). Ciò rende più difficile la messa in sicurezza ed il riconoscimento degli alimenti da scartare perché contaminati. È il caso, ad esempio, della tossina detto stafilococco la cui presenza non è sospettabile ad un esame sommario dell'alimento Durante la produzione, la lavorazione, il trasporto, la preparazione, la conservazione e la somministrazione, qualsiasi alimentare o bevanda può essere soggetto a contaminazione con sostanze tossiche o con batteri patogeni, virus e macroparassiti. Se si consuma un prodotto contaminato da sufficienti quantità di sostanze tossiche o microrganismi patogeni, si avrà come risultato una intossicazione o una tossinfezione alimentare. È importante quindi osservare le norme per la igiene e la sicurezza alimentare. CONTAMINAZIONI DI NATURA FISICA Si riferisce alla possibilità, abbastanza rara, della presenza di frammenti di vetro, pietre, metallo, legno o altro caduti accidentalmente nel cibo durante la sua preparazione Modulo didattico: Normativa igienico sanitaria dei prodotti alimentari: le norme HACCP Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Pasticciere - Sede Marsala SCHEDA 10 LA CONTAMINAZIONE BIOLOGICA I MICRORGANISMI Il termine microrganismi indica genericamente tutti quegli esseri viventi che hanno dimensioni microscopiche. Sono presenti un po' ovunque: nell'acqua, nell'aria, nel terreno, sulla superficie degli oggetti, sulla nostra pelle e persino all'interno del nostro apparato digerente. Nella classificazione degli esseri viventi i microrganismi sono collocati in tre regni distinti: • il regno delle monere, che comprende i batteri, organismi unicellulari procariotici; • il regno dei protisti, che comprende i protozoi, organismi unicellulari eucariotici; • il regno dei funghi, che comprende i lieviti (unicellulari) e le muffe (pluricellulari). Alcuni microrganismi svolgono funzioni positive per la vita dell'uomo, altri provocano danni. Esistono, infatti, microrganismi: • utili, per esempio i batteri lattici che consentono la produzione dello yogurt e la maturazione dei formaggi, oppure i lieviti che consentono la produzione del vino; • indifferenti, microrganismi che non sono utili, ma nemmeno dannosi per l'uomo; • patogeni, cioè microrganismi che, entrando in contatto con l'organismo umano, provocano malattie, per esempio Clostridium botulinum. Un alimento contaminato da microrganismi può essere causa di malattie • per la presenza dei microrganismi stessi e in questo caso si parla di infezione alimentare • per la presenza delle tossine che essi producono e in questo caso si parla di infezione intossicazione • per la presenza sia dei microrganismi che delle tossine che producono e in questo caso si parla di tossinfezione. La contaminazione degli alimenti da parte di microrganismi patogeni può essere • primaria quando già nella materia prima sono presenti i microrganismi patogeni • secondaria quando l'alimento viene a contatto del microrganismo attraverso un veicolo o un vettore, rappresentato da un oggetto, una superficie (come gli utensili di cucina o le mani di un operatore) o un animale (come insetti o ratti). Quando si consuma un alimento contaminato, i sintomi della malattia si manifestano solo se la quantità di microrganismi ingerita, supera un determinato valore, detto dose minima infettante (DIM). Ogni microrganismo ha una propria DIM specifica. Inoltre, tra l'ingestione dei microrganismi e la manifestazione della malattia intercorre un certo periodo di tempo, detto periodo di incubazione, che varia in funzione del microrganismo patogeno introdotto. Modulo didattico: Normativa igienico sanitaria dei prodotti alimentari: le norme HACCP Dispensa a cura del formatore: Dott. 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