I.T.I.S. “G.Galilei”
DOCUMENTO FINALE
DEL CONSIGLIO DI CLASSE
5BET
Anno scolastico 2013-2014
Docenti:
Prof.ssa Casini Adriana
Prof. Tolin Luigi
Prof.ssa Pinese Fiorenza
Prof.ssa Martignago Maria Grazia
Prof. Bellunato Claudio
Prof.ssa Eraspaldo Elena
Prof.ssa Gottardi Graziella
Prof. Manesso Stefano
Prof. Blasetti Giuseppina
Prof. Piovesana Massimo
Rappresentanti degli studenti:
De Martin Simone
Maglitto Matteo
Conegliano 15-5-2014
INDICE GENERALE
Informazioni di carattere generale:
1 - Programmazione didattico – educativa
pag. 3
Obiettivi educativo/comportamentali:
Comportamento sociale
Partecipazione all’attività scolastica
Obiettivi cognitivi trasversali
pag. 4
Obiettivi professionali
pag. 4
2 - Obiettivi generali raggiunti in termini di:
•
•
•
•
pag. 7
Conoscenze
Competenze
Capacità di tipo tecnico – operativo
Capacità di tipo umanistico – letterario
3 – Attività di preparazione alla prova pluridisciplinare e
al colloquio mediante simulazione .
pag. 9
4 - Contenuti disciplinari: programmi e relazioni finali
pag. 10
6 – Testi delle simulazioni della terza prova
pag. 56
Programmazione didattico – educativa del Consiglio di Classe
Il consiglio della classe 5° BET nella propria programmazione didatticoeducativa definisce i seguenti obiettivi di tipo generale :
Obiettivi educativo/comportamentali:
1. Comportamento sociale
A. Rispetto reciproco tra persone
saper ascoltare attentamente gli altri
saper collaborare con i compagni
saper rapportarsi con correttezza di linguaggio: non offendere e non
bestemmiare
saper assumere atteggiamenti e comportamenti corretti ed educati.
B. Rispetto dell’ambiente e del materiale scolastico:
lasciare gli ambienti scolastici puliti e ordinati
non danneggiare strutture ed attrezzature
rispettare i regolamenti di classe, di Istituto e delle aule di laboratorio
usare in modo ordinato il materiale scolastico: diario, libretto personale, libri e
quaderni, ecc..
2.Partecipazione all’attività scolastica
A. Sviluppo dell’autonomia personale:
saper organizzare in modo efficace il proprio tempo
 saper acquisire progressiva autonomia nel gestire i percorsi cognitivi
B. Sviluppo delle capacità di assumersi responsabilità:
saper rispettare gli orari
saper rispettare consegne e scadenze
saper partecipare in modo positivo alla vita collegiale della scuola: assemblea di
classe e di istituto, visite guidate, viaggi di istruzione e conferenze.
C. Sviluppo della capacità di comunicazione tra i membri del gruppo
classe:
saper intervenire rispettando regole condivise
saper intervenire in modo pertinente e motivato
saper esprimere una propria eventuale situazione di disagio.
Obiettivi cognitivi trasversali
CONOSCENZE
Acquisire i contenuti essenziali delle discipline
Ricordare nel tempo le conoscenze acquisite
Riformulare, anche con parole proprie, i contenuti appresi, in modo orale e
scritto
COMPETENZE
Comprendere un testo, individuandone i punti fondamentali
Esprimersi in modo corretto e chiaro, utilizzando il linguaggio operativo specifico
Applicare le conoscenze acquisite per svolgere i compiti assegnati e risolvere
problemi significativi
Saper scegliere ed utilizzare gli strumenti, anche informatici
Svolgere e portare a termine in modo organizzato e autonomo i compiti
assegnati
CAPACITA’
Analizzare e sintetizzare i contenuti disciplinari
Collegare ed integrare conoscenze e competenze acquisite anche in ambiti
disciplinari diversi
Argomentare una tesi utilizzando le proprie conoscenze .
Obiettivi professionali:
• svolgere mansioni indipendenti;
• documentare e comunicare adeguatamente gli aspetti tecnici,
organizzativi ed economici del proprio lavoro;
• interpretare nella loro globalità le problematiche produttive, gestionali e
commerciali dell’azienda in cui si opera;
• aggiornare le conoscenze, anche al fine della eventuale conversione di
attività.
Il curriculum ha dunque come obiettivi la capacità di:
• analizzare e dimensionare reti elettriche lineari e non lineari;
• analizzare le caratteristiche funzionali dei sistemi, anche complessi, di
generazione, elaborazione e trasmissione di suoni, immagini e dati;
• partecipare al collaudo ed alla gestione di sistemi di vario tipo (di controllo,
di comunicazione, di elaborazione delle informazioni) anche complessi,
sovrintendendo alla manutenzione degli stessi;
• progettare, realizzare e collaudare sistemi semplici, ma completi, di
automazione e di telecomunicazioni, valutando, anche sotto il profilo
economico, la componentistica presente sul mercato;
• descrivere il lavoro svolto, redigere documenti per la produzione dei
sistemi progettati e scriverne il manuale d’uso;
• comprendere manuali d’uso, documenti tecnici vari e redigere brevi
relazioni in lingua straniera.
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
E’ composta da 16 allievi tutti provenienti dalla 4° BET.
Il comportamento è stato corretto e rispettoso in un clima pacato dove si lavora
bene anche se la classe a volte risulta un po’ apatica.
Solo alcuni allievi hanno evidenziato un atteggiamento corretto e responsabile
pur non essendo trainanti per la classe.
Nel complesso sono stati raggiunti gli obiettivi minimi comportamentali.
Nelle discipline di indirizzo, gli allievi hanno acquisito una sufficiente
conoscenza degli argomenti richiesti dai programmi ministeriali. Solo alcuni
allievi, hanno dimostrato volontà di approfondire alcune tematiche.
Nelle attività di Laboratorio, la maggior parte della classe ha manifestato un
certo interesse. Alcuni allievi hanno realizzando progetti di una certa
complessità.
Nell’area umanistica, l’attenzione e l’impegno sono stati sufficienti, ma in calo
nel II quadrimestre. Solo alcuni hanno evidenziato capacità di analisi e di
collegamento tra gli argomenti. Gli allievi non si sono dimostrati particolarmente
interessati ad approfondire problematiche attuali. Permane a livello generale
qualche carenza di carattere espressivo sia nello scritto sia nell’orale.
All’interno della classe un solo un ristretto gruppo di allievi si distingue per
discrete capacità logico – deduttive.
Alcuni studenti hanno dimostrato un impegno non costante e alcune lacune
ancora da colmare.
Il rendimento della classe si può ritenere nel complesso sufficiente.
Storia del triennio della classe e continuità didattica nel triennio
Griglia 1: Variazioni nel consiglio di classe:
Classi
Discipline
Curricolo
Anni
Corso
III
ore
IV
Ore
V
ore
Lingua e lettere italiane
Storia
Inglese
Diritto ed Economia
Matematica
Meccanica e Macchine
Elettrotecnica
Elettronica
Sistemi elettronici
automatici
Telecomunicazioni
T. D. P.
Educazione Fisica
Religione
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
4° - 5°
3° - 4° - 5°
3°
3° - 4°
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
3
2
3
4
3
6
4
2
3
2
3
2
3
2
5
2
3
2
2
2
3
3
6
4° - 5°
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
3
2
1
3
4
2
1
5
5
2
1
Lab Informatica
3° - 4° - 5°
2
2
0
Nel corso del triennio ci sono state variazioni di insegnanti nelle materie di:
Religione, Elettronica, Elettrotecnica, Educazione Fisica e Lab. Informatica.
Griglia 2: Flussi degli studenti della classe:
Classe
Iscritti
Promossi
(ripetenti)
Terza
2007/08
Quarta
2008/09
Quinta
2009/10
Promossi dopo
sospensione
giudizio
11
Respint
i
e ritirati
2
22 (2)
9
20 (0)
7
9
4
16 (0)
-
-
-
Totale studenti regolari (che hanno frequentato lo stesso corso, senza ripetenze
o spostamenti di classe, dalla terza alla quinta classe ): 16.
In data 15 maggio 2014 il consiglio della classe 5° BET ritiene che la
classe abbia raggiunto i seguenti:
Obiettivi generali (educativi e formativi)
(obiettivi comportamentali, cognitivi di tipo trasversale):
Obiettivi comportamentali:
La classe
• Ha un comportamento corretto e responsabile nei confronti delle persone
e dell’ambiente scolastico;
• Ha preso coscienza di sé, mediante una adeguata consapevolezza delle
proprie potenzialità;
• Partecipa in modo sufficientemente attivo al lavoro di gruppo.
Obiettivi cognitivi:
Conoscenze:
• Nell’area umanistica in generale gli allievi sanno sufficientemente
orientarsi nell’ambito delle conoscenze acquisite nel corso dell’ultimo
anno.
• Nell’area tecnico-scientifica per alcuni permangono lacune preesistenti
e difficoltà nell’utilizzare in modo adeguato metodologie e strumenti propri
delle discipline.
Abilità:
Gli allievi mediamente sanno:
• tradurre in fase operativa quanto appreso in teoria;
• scegliere gli strumenti adeguati in fase di esecuzione di un lavoro;
• svolgere e portare a termine il compito assegnato;
Pochi sanno:
• utilizzare conoscenze e strumenti appresi nelle varie discipline per
risolvere problemi inerenti alla specializzazione;
• cogliere connessioni tra argomenti e/o discipline diversi
• elaborare, se guidati, informazioni fornite in relazione alle varie
problematiche
Attività di carattere pluridisciplinare
Il consiglio di classe della 5° BET ha trattato in forma pluridisciplinare alcuni
argomenti. Pertanto percorsi pluridiscilinari indicativi possono essere:
Area linguistico - storico – letteraria
• Positivismo e letteratura: Naturalismo e Verismo. I problemi dell’Italia postunitaria.
• Crisi del Positivismo e Decadentismo. Le inquietudini del primo Novecento.
Ideologie nazionaliste e imperialismi.
• La prima guerra mondiale. I letterati e la guerra: i futuristi.
• Nuove tendenze culturali: la psicanalisi. Psicanalisi e letteratura.
• Il relativismo conoscitivo e l’incomunicabilità.
• Fascismo, nazionalsocialismo e regimi autoritari in Europa. La poesia tra le
due guerre.
Attività programmate e realizzate dal Consiglio di Classe
Attività culturali e sportive:
La classe ha partecipato a diversi incontri relativi a:
• attività di orientamento universitario
• Progetto di educazione alla Salute. Incontro informativo, svoltosi il
14.03.2014, riguardante La donazione e il trapianto di organi e di
tessuti: una scelta consapevole, in collaborazione con il Dipartimento di
Prevenzione dell’Ulss 7 di Conegliano-Servizio per l’Educazione e la
Promozione della Salute.
• partecipazione ad una lezione teatrale “Arteven” su Verdi e risorgimento
Visite e viaggi di istruzione:
Gli allievi hanno effettuato:
• Viaggio di istruzione a Praga e Ratisbona
• Visita guidata alla CMZ (azienda del settore elettronico)
• Attività di stage di una settimana nel mese di febbraio
Attività di preparazione alla I° prova
La classe svolgerà giovedì 22 maggio una prova di simulazione della durata di
sei ore di lezione nella quale saranno proposti temi inerenti alle tipologie
previste dall’esame.
Attività di preparazione alla II° prova
La classe svolgerà sabato 24 maggio una simulazione della prova scritta di
Elettronica della durata di quattro ore di lezione.
Attività di preparazione alla prova pluridisciplinare e al colloquio
mediante
simulazione ( esempi di III prova)
La classe ha svolto due prove (il 15 aprile e 11 maggio 2010) di simulazione
della durata di tre ore e di tipo B in quanto il C. d C. ha ritenuto la tipologia
proposta più idonea alle capacità degli allievi.
Le materie coinvolte la prima volta sono state:
Matematica, Inglese, Sistemi e TDP
Le materie coinvolte la seconda volta sono state:
Matematica, Inglese, Sistemi, TDP e Storia
Contenuti disciplinari: programmi e relazioni finali
Vedere allegati
Elenco allegati
Programmi e relazione finale della classe per materia.
Testi della simulazione della terza prova.
Relazione finale – Professoressa Adriana Casini
Italiano-Storia
Premessa. Essendo subentrata nella classe come docente di Italiano e Storia solo nell’anno scolastico in corso,
ho acquisito una conoscenza degli allievi e delle problematiche rilevate negli anni precedenti piuttosto parziale.
Comunque, dopo qualche inevitabile difficoltà ( probabilmente reciproca) dovendomi inserire nel contesto di una
classe terminale, il rapporto con gli allievi è stato buono, grazie anche al comportamento corretto e rispettoso.
La classe ha mantenuto un atteggiamento sostanzialmente positivo anche nei confronti dell’attività didattica
dimostrando in genere sufficiente attenzione e discreto interesse durante le lezioni, sebbene, ad eccezione di
qualcuno, la partecipazione sia stata un po’ passiva. L’impegno, nel primo quadrimestre sostanzialmente
costante, è andato invece calando nella seconda parte dell’anno. A livello di profitto, qualche allievo si è distinto
per i risultati positivi in entrambe le materie; la maggior parte ha conseguito una preparazione nel complesso
sufficiente, anche se il già citato calo dello studio domestico ha in parte condizionato gli esiti di alcune verifiche.
Gli allievi si sono comunque dimostrati solleciti e disponibili nella fase del recupero. Nella produzione scritta, si
evidenzia, a livello generale, il permanere di qualche carenza soprattutto di carattere lessicale.
A causa delle numerose attività extracurriculari, dello stage e delle interruzioni causate dalle festività nel mese
d’aprile, si è reso necessario ridurre i contenuti dei programmi di entrambe le discipline.
Italiano. In relazione alla programmazione disciplinare, anche se a livelli e con risultati diversi, sono stati
conseguiti, i seguenti obiettivi:
Conoscenze
1) conoscenza degli aspetti fondamentali del pensiero e delle opere di G.Leopardi e
delle principali correnti letterarie e culturali dalla seconda metà dell’ Ottocento
alla prima metà del Novecento circa, nonché delle tematiche, dei testi e del pensiero
degli autori più significativi ad esse correlate
2) conoscenza delle principali tipologie di scrittura
Abilità ( capacità e competenze)
1) analisi del testo con individuazione di tematiche, strutture formali e stilistiche
riconducibili ad un determinato autore e al suo pensiero
2) contestualizzazione di un’opera e/o di un autore
3) esposizione sufficientemente chiara e corretta dei contenuti appresi
4) produzione di testi di diversa tipologia ( principalmente : tipologie A, B, D )
Metodologie.
Si è cercato di proporre, oltre alla classica lezione frontale, la lezione interattiva e dialogata, anche se non
sempre gli allievi hanno risposto agli stimoli in modo adeguato. Nella presentazione degli autori, si è puntato sul
testo con particolare attenzione alla comprensione e all’analisi delle strutture formali. Sono stati selezionati,
quando possibile, percorsi inerenti una tematica o un genere letterario con riferimenti anche alla letteratura
straniera.
Materiali e strumenti didattici. Il testo in adozione è sempre stato il punto di riferimento fondamentale, in qualche
caso supportato dall’utilizzo di fotocopie.
Tipologie delle verifiche e criteri di valutazione. Le prove di verifica sono consistite in interrogazioni scritte e orali,
domande dal posto, esercitazioni sulle tipologie testuali contemplate dall’esame di Stato, in classe e a casa
(analisi del testo, articolo di giornale e saggio breve, tema storico, tema di ordine generale). La valutazione
complessiva è stato espressa sulla base dei risultati conseguiti nelle verifiche ma anche in relazione alla
partecipazione , all’impegno, ad eventuali interventi e ai progressi nel processo di apprendimento.
Per i criteri di valutazione delle prove scritte e orali, si è fatto riferimento ai criteri stabiliti nell’ambito del
dipartimento di Lettere del triennio. La programmazione di massima, concordata nell’ambito del gruppo
disciplinare, è stata rispettata, fermo restando la libertà del singolo docente di proporre tematiche e percorsi
autonomi tenendo conto delle attitudini e della sensibilità del gruppo classe.
N.B. Gli allievi sono stati sollecitati ad approfondire con letture autonome il programma svolto e a leggere
almeno un’opera integrale del panorama letterario analizzato.
Testo in adozione. G.Baldi -S.Giusso -M.Razetti -G.Zaccaria: Testi e storia della letteratura, Paravia (v. EF)
Storia. Sostanzialmente, seppure a livelli diversi e con esiti diversi, in relazione alla programmazione
disciplinare, sono stati conseguiti i seguenti obiettivi:
Conoscenze
1) conoscenza, in relazione al loro sviluppo diacronico, degli avvenimenti storici e dei
fenomeni socio-economici più significativi dal processo di unificazione italiana al
secondo conflitto mondiale con cenni al successivo periodo della “guerra fredda”.
Abilità ( capacità e competenze)
1) rielaborazione ed esposizione sufficientemente chiara dei contenuti appresi e, per
qualche allievo,utilizzo di termini specifici della disciplina
2) analisi e sintesi degli argomenti trattati
3) individuazione di collegamenti e relazioni tra i fatti storici
4) consapevolezza dell’interazione dei fattori sociali, economici e culturali con gli
avvenimenti storici
Metodologie.
Lezione frontale, ma sempre volta a suscitare un dialogo interattivo, soprattutto al fine di
valore formativo della Storia.
trasmettere l’alto
Materiali e strumenti didattici.
Il libro di testo è stato un valido supporto. Utilizzo di materiale audiovisivo per l’approfondimento di qualche
argomento particolarmente significativo.
Tipologie delle verifiche e criteri di valutazione.
Interrogazioni orali e scritte, interventi guidati, domande dal posto, grado di partecipazione,
impegno,
osservazione dei progressi nel percorso di apprendimento hanno consentito la valutazione del profitto. I criteri di
valutazione per le prove scritte e orali sono quelli adottati dal gruppo disciplinare di Lettere del triennio
Testo in adozione. A.Brancati- T.Pagliarani, La Nuova Italia v. 2 e v. 3
P.S. Le verifiche scritte, di Italiano e di Storia, sono state consegnate e sono a disposizione della commissione
Programma di Italiano ( letteratura)
M. I G. Leopardi ( v. E)
6h
G.Leopardi. La vita. Il pensiero. La poetica del “vago e dell’indefinito”.
I Canti: gli Idilli. L’ “idillio” leopardiano. Testi: L’infinito; A Silvia; Il sabato del villaggio.
Parafrasi e analisi.
M. II L’età postunitaria
27h
Lo scenario: storia, società, cultura, idee
Il Positivismo. Il mito del progresso
La Scapigliatura. La Scapigliatura e la modernità. La Scapigliatura e il Romanticismo
straniero. Un crocevia intellettuale. Un’avanguardia mancata.
E.Praga. Da Penombre, parafrasi e analisi di: Preludio.
I.U.Tarchetti: Fosca. La donna “ fatale”nella letteratura del secondo Ottocento. Lettura e
analisi brani A e B
Il Naturalismo francese: fondamenti teorici. I precursori.
E.Zola. La poetica.
L’assommoir : L’alcol inonda Parigi. Lettura e analisi.
Approfondimento. Letteratura e cinema: Thérèse Raquin ( M.Carnè)
Microsaggio 2: Il discorso indiretto libero
Il Verismo italiano. Verga e Capuana.
G.Verga. La vita. Cenni ai romanzi preveristi. La svolta verista. Poetica e tecnica narrativa del
Verga verista. L’ideologia verghiana e il darwinismo sociale. Il verismo di Verga e il
Naturalismo di Zola
Testi. Da Vita dei campi, lettura e analisi di: Rosso Malpelo.
Il ciclo dei Vinti.
Incontro con l’opera: I Malavoglia
Lettura e analisi cap. I- IV. La conclusione del romanzo.
Microsaggio 13: Tempo e spazio nei Malavoglia
Le Novelle rusticane: La roba. Lettura e analisi.
Mastro-don Gesualdo. L’intreccio, l’impianto narrativo, l’interiorizzarsi del conflitto.
Cap. IV lettura e analisi da pag. 437, riga 69.
M. III Il Decadentismo
35h
Lo scenario: cultura, idee
L’origine del termine
La visione del mondo decadente
La poetica del Decadentismo
Temi e miti della letteratura decadente
C. Baudelaire, precursore del Simbolismo. La vita.
Incontro con l’opera: I fiori del male. I temi; il titolo.
Una poesia- manifesto del Simbolismo: Corrispondenze (parafrasi e analisi).
Il romanzo decadente: caratteri fondamentali
G.D’Annunzio. La vita. Le fasi della produzione letteraria.
L’estetismo e la sua crisi: Il piacere. Lettura e analisi di:Un ritratto allo specchio, Andrea
Sperelli ed Elena Muti; Una fantasia “ in bianco maggiore”.
La fase del superuomo. D’Annunzio e Nietzsche. Il superuomo e l’esteta. Cenni a Le vergini
rocce.
Incontro con l’opera: Le Laudi.
Alcyone. Parafrasi e analisi dei seguenti testi: La pioggia nel pineto; Meriggio.
G.Pascoli. La vita. La visione del mondo. La poetica. L’ideologia politica: l’adesione al
socialismo, il dramma dell’emigrazione e la patria come “nido”.
I temi della poesia pascoliana. Il grande Pascoli decadente. Le soluzioni formali.
Incontro con l’opera: Myricae. Parafrasi e analisi dei seguenti testi: I puffini dell’Adriatico;
L’assiuolo; Novembre; X agosto; Temporale.
Il primo Novecento ( v. F )
La crisi del Positivismo
Il crollo delle certezze e la crisi esistenziale negli autori del Novecento.
Il romanzo del primo Novecento: caratteri fondamentali. L’influsso di Bergson, Freud,
Einstein.
F.Kafka. La vita. Il pensiero e la poetica. L’ebraismo e la psicanalisi.
L’ “assurdo” in Kafka
La critica alla società borghese: La metamorfosi.
Testo chiave. La metamorfosi: L’incubo del risveglio. Lettura e analisi.
I.Svevo. La vita. La formazione culturale. L’influsso della psicoanalisi.
Gli “ inetti” sveviani e i loro antagonisti.. Cenni a Una vita e Senilità.
Incontro con l’opera: La coscienza di Zeno. Il nuovo impianto narrativo, il trattamento
del tempo, le vicende, l’inattendibilità di Zeno narratore, la funzione critica di Zeno,
l’inettitudine e l’apertura al mondo.
Testi. Da Psico-analisi, 16 marzo 1916; La profezia di un’apocalisse cosmica.
L.Pirandello. La vita. La visione del mondo. La poetica: l’“ umorismo”.
Le novelle. Da Novelle per un anno: Il treno ha fischiato. Lettura e analisi.
I romanzi. L’esclusa: cenni. La crisi dell’identità e la nostalgia delle “ trappola”: Il fu Mattia
Pascal. La rivolta e la distruzione delle “forme”: Uno, nessuno e centomila.
Da Uno, nessuno e centomila: Nessun nome. Lettura e analisi.
La stagione delle avanguardie: il rifiuto della tradizione e del mercato culturale. Gruppi e
programmi.
I futuristi: azione, velocità e antiromanticismo. Le innovazioni formali. I Manifesti.
Filippo Tommaso Martinetti: Manifesto del Futurismo. Lettura e analisi brano antologico.
Il Manifesto tecnico della letteratura futurista ( fino a riga 31).
M. IV La poesia del Novecento
9h
Premessa: una parte del modulo sarà portata a termine dopo il 15 maggio.
G.Ungaretti. La vita.
Incontro con l’opera: L’allegria. La funzione della poesia. L’analogia. La poesia come
illuminazione. Gli aspetti formali. Il titolo dell’opera. I temi.
Parafrasi e analisi dei seguenti testi: Veglia; Soldati; San Martino del Carso;
Mattina.
Il dolore: i temi. Parafrasi e analisi di: Non gridate più.
E.Montale. La vita. Le principali raccolte poetiche.
Incontro con l’opera: Ossi di seppia. Il titolo e il motivo dell’aridità. La crisi dell’identità, la
memoria e l’indifferenza. Il “ varco”. La poetica. Caratteri fondamentali delle scelte stilistiche.
Parafrasi e analisi dei seguenti testi: Non chiederci la parola; Meriggiare pallido e assorto;
Spesso il male di vivere; Cigola la carrucola del pozzo.
L’Ermetismo: caratteri fondamentali.
S.Quasimodo. La vita.
Il periodo ermetico
Da Acque e terre, Ed è subito sera: parafrasi e analisi
La svolta politica e sociale
Da Giorno dopo giorno, Alle fronde dei salici. Parafrasi e analisi.
Programma di Storia
V. II
M. I L’unificazione italiana e l’Europa nell’età industriale
31h
Tappe dell’unità d’Italia
II guerra d’indipendenza e Cavour
Spedizione dei Mille e nascita del Regno d’Italia
II rivoluzione industriale
Diffusione del socialismo. La Chiesa e la questione sociale
L’Europa e gli U.S.A. nella seconda metà dell’Ottocento
Napoleone III
L’unificazione tedesca
La Francia della III Repubblica. La Comune
Dossier: Parigi, da città a metropoli
L’impero austro-ungarico e la Russia nel secondo Ottocento
La questione d’Oriente e l’Inghilterra vittoriana
La guerra di secessione americana
Approfondimenti: Gli indiani tra lo sterminio dei bisonti e le riserve. Il petrolio e la vorticosa
industrializzazione degli U.S.A.
I problemi dell’Italia unita. Il brigantaggio. La Destra al potere. La III guerra d’indipendenza.
La Sinistra al potere
Nascita della classe operaia e del Partito socialista. La politica estera e l’avventura coloniale.
Il primo e il secondo ministero Crispi. La crisi di fine secolo.
L’imperialismo e la crisi dell’equilibrio europeo V. III
Luci e ombre della belle époque
La Germania di Guglielmo II
La Russia degli zar e l’opposizione politica
La guerra tra Russia e Giappone e la rivoluzione del 1905
La rapida crescita economica degli Stati Uniti
M. II L’età giolittiana e la prima guerra mondiale
7h
L’Italia giolittiana
La legislazione sociale di Giolitti e lo sviluppo industriale italiano
La politica interna tra socialisti e cattolici
La politica estera e la guerra di Libia
La prima guerra mondiale
Le cause della guerra e il fallimento della guerra lampo
L’entrata dell’Italia nel conflitto
La guerra di posizione
Dalla caduta del fronte russo alla fine della guerra
La rivoluzione di febbraio
La rivoluzione d’ottobre
Lenin alla guida dello Stato sovietico
L’Europa e il mondo dopo il conflitto
La conferenza di pace e la Società delle Nazioni
I trattati di pace e il nuovo volto dell’Europa
La fine dell’eurocentrismo e la spinta indipendentista delle colonie ( fino a pag. 129)
M. III Dai totalitarismi al mondo “ bipolare”
Premessa. Una parte del modulo verrà conclusa dopo il 15 maggio.
La Russia tra guerra civile e comunismo di guerra
La NEP e la nascita dell’URSS
Stalin e l’industrializzazione dell’URSS
Il regime del terrore e i gulag
Il consolidamento dello Stato totalitario
Il dopoguerra in Italia e l’avvento del fascismo
Le difficoltà economiche e sociali della ricostruzione
Nuovi partiti e movimenti politici nel dopoguerra
La crisi del liberalismo: la questione di Fiume e il biennio rosso
L’ascesa del fascismo
La costruzione del regime
Gli Stati Uniti e la crisi del ‘29
Il nuovo ruolo degli U.S.A. e l’isolazionismo
Gli anni Venti tra boom economico e cambiamenti sociali
La crisi del ‘29
Roosevelt e il New Deal
La crisi della Germania repubblicana e il nazismo
La Repubblica di Weimar
Hitler e la nascita del nazionalsocialismo
Il nazismo al potere
L’ideologia nazista e l’antisemitismo
Il regime fascista in Italia
Il consolidamento del regime
Il fascismo fra consenso e opposizione
La politica interna ed economica
I rapporti tra Chiesa e fascismo
La politica estera e le leggi razziali
L’Europa verso una nuova guerra
Il riarmo della Germania nazista e l’alleanza con Italia e Giappone
La guerra civile spagnola ( cenni )
Verso la guerra
La seconda guerra mondiale
Le fasi e gli eventi principali
La conclusione del conflitto
Il mondo “bipolare”: la guerra fredda ( a grandi linee)
16h
RELAZIONE FINALE I.R.C.
Prof. Tolin Luigi
In relazione alle finalità generali del corso e alla programmazione curricolare, sono stati
complessivamente conseguiti i seguenti obiettivi in termini di:
CONOSCENZE:
•
•
•
Conoscenza generale dei principi della morale.
Conoscenza di alcune tematiche essenziali che caratterizzano la bioetica e l’etica sociale.
Conoscenza dei principi della dottrina sociale della Chiesa.
•
Comprensione di termini fondamentali della morale.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
COMPETENZE:
Comprensione e rispetto delle diverse posizioni in materia religiosa e etica.
Analisi critica di alcune problematiche legate alla bioetica e all’etica sociale.
Lettura e analisi corretta e adeguata dei documenti proposti.
CAPACITA':
Cogliere gli aspetti caratterizzanti l’attuale questione morale.
Riconoscere i principi che stanno alla base dell’insegnamento morale della Chiesa e confrontarli con la
realtà attuale.
Confrontare il cristianesimo con altri sistemi di significato.
Riconoscere che la fede cristiana impegna il credente ad operare nella società per la edificazione del bene
comune e la promozione umana.
METODOLOGIE
Brevi lezioni frontali e discussione in classe.
Analisi dei contenuti proposti, in coppia o in piccoli gruppi.
Risposte/elaborati personali e/o di gruppo relativi a quesiti/tematiche scritte.
Lettura,analisi e commento di documenti significativi.
Visione filmati, analisi e dibattito.
CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE
Moduli
1. Temi di etica e bioetica
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Contenuti
La questione etico-morale.
La coscienza e l’obiezione di coscienza
La bioetica
Alle origini della vita; la fecondazione
assistita; l’interruzione della gravidanza.
La fine della vita; l’accanimento
terapeutico e l’eutanasia.
La donazione di organi e tessuti
Il valore della vita umana nella
prospettiva cristiana
Religioni a confronto su alcuni temi
della bioetica
Ore
14
2. I giovani, gli affetti, la
famiglia.
3. Le relazioni tra persone e
popoli: la morale sociale
•
Il matrimonio nei progetti di un giovane
•
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•
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•
La proposta cristiana; il matrimonio nel diritto
canonico.
L’insegnamento sociale della Chiesa
Il lavoro e la dignità umana
La vita economica
La salvaguardia del creato
Giustizia,solidarietà e pace
•
Totale ore:
4
11
29
P.S.
Nell’ambito dei temi di bioetica, gli alunni hanno partecipato al progetto La donazione e il trapianto di
organi e di tessuti: una scelta consapevole. In preparazione all’incontro programmato con gli operatori
dell’Ulss7 è stata dedicata una lezione di religione.
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MATERIALI DIDATTICI
Testo in adozione: Sergio Bocchini, Religione e religioni. Moduli per l’insegnamento della
religione cattolica nella scuola superiore, vol.2°, triennio, E.D.B.
Fotocopie fornite dal docente.
Testi disponibili nella biblioteca dell'istituto.
Documenti biblici ed extrabiblici.
Articoli tratti da quotidiani o settimanali.
Schede personali.
Audiovisivi.
•
•
TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA
Interventi/risposte orali.
Elaborati scritti, questionari.
•
VALUTAZIONE
Nei giudizi di valutazione si è tenuto conto del grado di raggiungimento degli obiettivi, della partecipazione in
classe, dell’impegno nelle attività proposte. La griglia di valutazione utilizzata è quella riportata nel documento di
programmazione iniziale della disciplina.
Il Docente:
Prof. Luigi Tolin
EDUCAZIONE FISICA
RELAZIONE FINALE
Prof.ssa Pinese Fiorenza
Classe 5 BET
OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI E COMPETENZE ACQUISITE
Alla fine del corso di studi l’allievo deve essere in grado di:
• Mantenere un’esercitazione per un tempo prolungato al fine di migliorare la resistenza in
relazione alle proprie capacità;
• Aumentare gradualmente il carico di lavoro a livelli sub-massimali per sviluppare la forza sia
specifica che generale;
• Compiere movimenti ciclici e aciclici nel più breve tempo possibile;
• Realizzare movimenti complessi adeguati alle diverse situazioni spazio-temporali in forma
economica e coordinata;
• Eseguire i fondamentali tecnici-tattici di almeno due discipline sportive di squadra e due
individuali ed elaborare un pensiero tattico-sportivo;
• Organizzare le conoscenze acquisite per realizzare progetti motori autonomi e finalizzati;
• Scoprire e orientare attitudini personali nei confronti delle attività sportive specifiche e attività
motorie che possano tradursi in capacità trasferibili al campo lavorativo e/o tempo libero;
• Dimostrare di conoscere le norme elementari di primo soccorso
• Conoscere i regolamenti delle principali attività sportive trattate nel corso dell’anno.
• Guidare un riscaldamento finalizzato
COMPETENZE
Gli allievi hanno raggiunto una buona autonomia di lavoro (responsabilizzazione),
sanno riconoscere l’importanza psico-fisica del movimento e usano correttamente il.
linguaggio specifico
CAPACITÀ
Gli allievi hanno consolidate e migliorate le loro capacità fisiche di forza, resistenza, velocità
ed mobilità. Sanno coordinare le loro azioni anche in situazioni variate e complesse. Sono
capaci di affrontare situazioni problematiche personali ed interpersonali
Utilizzano con consapevolezza e in situazioni mutevoli le proprie capacità fisiche e neuromuscolari e le loro conoscenze. Hanno acquisito un pensiero tattico-sportivo.
Sanno applicare abilità motorie nei diversi giochi di squadra.
1 - CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE
UNITÀ DIDATTICA
TEST MOTORI
POTENZIAMENTO
MUSCOLARE
PREACROBATICA
ATLETICA
SPORT DI SQUADRA
PERCORSI COORDINATIVI
SPORT ALTERNATIVI
GIOCHI NON CODIFICATI
TENNIS
VARIE
PERIODO
N° LEZIONI
Sett./Ott
Sett/Mar
4
5
Ott./Nov.
Mar./Apr.
Ott./Mag.
Dic.
Ott/Febb.
Ott/ Febb.
Ott:/Dic.
Dic/Mag.
4
5
15
2
4
3
4
4
TOTALE ORE DI LEZIONE AL 15 MAGGIO: 50
N.B. Durante la stessa ora di lezione si sono sviluppati spesso due argomenti diversi e gli allievi
hanno sempre dato un contributo personale allo svolgimento della lezione.
2 - METODOLOGIE:
Si è utilizzata la lezione frontale dell'insegnante con spiegazione, motivazione del gesto tecnico,
dimostrazione. Il lavoro è stato individualizzato con interventi continui di verifica dell'insegnante
anche individuali e con approfondimenti soggettivi. Si è utilizzata spesso l’assistenza diretta degli
allievi si è privilegiato il lavoro a gruppi
3 - MATERIALI DIDATTICI:
Le lezioni si sono tenute utilizzando la palestra e le attrezzature in essa disponibili, campi e
pedane esterne dell'Istituto.
4 - TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA:
La verifica del lavoro è stata continua con controllo, suggerimenti e correzioni del docente. Al
termine di ogni attività didattica è stato valutato il grado di apprendimento dell'argomento trattato
attraverso una prova pratica.
Nei giudizi di valutazione quadrimestrale si sono considerati i miglioramenti ottenuti nelle varie
competenze, la serietà e la partecipazione all'attività scolastica, l' impegno dimostrato e l’attenzione
alle lezioni.
Il Docente:
Prof.ssa Pinese Fiorenza
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE
"G.Galilei" - Conegliano
RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE
Prof. Piovesana Massimo - Prof. Manesso Stefano
Materia: TDP
Classe: 5° BET
A.S.:2013/14
CONOSCENZE
•Quanto previsto nel programma, come di seguito riportato,
•Comandi principali del sistema operativo Windows
•Realizzazione di circuiti stampati
•Utilizzare integrati programmabili
COMPETENZE
1.Leggere ed interpretare datasheets
2.Usare dei programmi di editing (in particolare MSWORD) per realizzare della
documentazione.
3.Usare gli elementi principali di un CAD elettronico (ORCAD)
4.Usare il simulatore di circuiti Pspice, nei sui elementi fondamentali
5.Fare dei piccoli progetti di circuiti elettronici.
6.Realizzare dei prototipi con la tecnica della wrappatura
7.Realizzare dei semplici programmi in linguaggio C per gestire schede elettroniche da
sistemi programmabili (in particolare dalla porta parallela del PC)
8.Utilizzare la strumentazione di base (oscilloscopio, multimetro) per il collaudo.
CAPACITA’
Le capacità sono diverse da allievo ad allievo ma in generale possono essere così
riassunte:
•Capacità di leggere ed interpretare dati tecnici .
•Capacità di inserirsi in gruppi di lavoro per progettare e/o collaudare apparecchiature
elettroniche.
•Capacità di utilizzare i componenti più comuni, sia di tipo logico che analogico,
comprendendone le caratteristiche e le modalità d'uso.
•Capacità di realizzare brevi programmi in 'C' e Visual Basic e quindi comprendere le
problematiche relative all'interazione software/hardware.
•Capacità di documentare.
METODOLOGIE
Il lavoro e' stato svolto con modalità diverse tra il laboratorio ed il lavoro in classe, e
precisamente:
•in classe si é operato con lezioni frontali e gli argomenti trattati sono stati quelli di
Tecnologia e gli argomenti teorici relativi ad alcuni progetti.
•in laboratorio si è adottato, come é suggerito nel documento che illustra il programma
ministeriale per questa disciplina, il metodo ‘per progetti’.
Quindi si é proceduto secondo lo schema sotto riportato:
1.esposizione dei vari lavori, richiamando le conoscenze necessarie, ove queste
fossero già acquisite, o, in caso contrario, introducendole con delle brevi
spiegazioni.
2.spiegazione di massima degli schemi per ottenere quanto proposto, lasciando
spazio a più soluzioni possibili, in modo che l’allievo o meglio il gruppo di
lavoro potesse adottare la soluzione che riteneva più adeguata.
3.spiegazione delle caratteristiche dei componenti previsti, anche con lettura dei
datasheets.
4.spiegazione dei metodi software da adottare. (brevi routine d’esempio).
ORGANIZZAZIONE DEI LAVORI
I lavori sono stati realizzati a gruppi, generalmente di due allievi; e questi erano così
composti:
Primo e secondo quadrimestre
Campardi-Locaputo
Casagrande-Napolitano
Ceku-Smaijc
D’Altoè-Moretti
Della Libera-De Martin
Franceschi-Ongaro
Maglitto-Passalia
Modolo-Zanette
Secondo quadrimestre (tesine)
Campardi-Locaputo
Casagrande
Ceku-Smaijc
Della Libera-De Martin
Franceschi
Maglitto-Passalia
Modolo-Zanette
Napolitano
Ogni gruppo doveva realizzare il progetto assegnato procedendo come sotto indicato:
Attività di gruppo:
•la progettazione con eventuale simulazione,
•la realizzazione pratica,
•la verifica di funzionamento ed eventuali misure.
•il programma,
•la relazione finale o manuale,
•i disegni relativi allo schema elettrico e alla disposizione componenti,
MATERIALI DIDATTICI
La distribuzione oraria della disciplina é stata quella tradizionale (cinque ore
settimanali di cui quattro in laboratorio e una di teoria)
Nel laboratorio ogni gruppo ha usufruito di un posto di lavoro dotato di un PC Pentiun
con Windows 98/200/XP e con la seguente dotazione di software:
•ORCAD/SDT
•OFFICE
•PSPICE per studenti
•TURBO C++ Ver. 3.0 della Borland
•MPLAB per microprocessore PIC18F4520
LIBRO DI TESTO:--E.Cuniberti - L.De Lucchi--T.D.P. Tecnologie Disegno Progettazione(Vol.
3).
Edizioni: PETRINI EDITORE.
TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA
Per la valutazione sono stati presi in considerazione:
•i lavori fatti (valutando ciò che é stato realizzato e la documentazione prodotta),
• verifiche orali, di norma durante i collaudi e prove scritte
CRITERI DI VALUTAZIONE
Si fa riferimento alla griglia riportata nella relazione di classe, a cui però va aggiunto:
"La consegna delle relazioni o dei previsti lavori pratici, in moderato e non giustificato ritardo,
sarà penalizzata con uno o due punti in funzione del ritardo stesso".
LAVORI REALIZZATI IN LABORATORIO
• Realizzazione di una scheda per l'interfacciamento con il PC (attraverso la porta parallela)
e la realizzazione del software di collaudo. (Conoscenza di massima della porta parallela
del PC e del protocollo Centronics, integrati usati 244,374,138,14) (Terminata verso la fine
di Dicembre).
•Nel secondo quadrimestre ogni gruppo ha portato avanti un lavoro personale:
Campardi-Locaputo
Casagrande
Ceku-Smaijc
Della Libera-De Martin
Franceschi
Maglitto-Passalia
Modolo-Zanette
Napolitano
Tetris con matrice a led
Cancello scorrevole automatico
Cancello automatico a due ante
Analizzatore di spettro con casse audio
Snake con matrice a led
Pianola elettronica polifonica
Carica batteria solare
Orologio digitale
PROGRAMMA SVILUPPATO IN CLASSE
1.Porta parallela del PC, spiegazione dei vari segnali. Caratteristiche dei componenti usato
nel lavoro di laboratorio sviluppato al punto 1. Stesura di massima del programma di
controllo, utilizzando il compilatore C++ Borland.
2.Amplificatori di potenza: classe A, B, AB. Calcolo dei parametri principali (rendimento,
potenza dissipata etc.). Schemi principali degli amplificatori in classe A e B. Amplificatori in
classe B a simmetria complementare con e senza condensatore di uscita. Dispositivi di
protezione. Distorsione di incrocio.
3.Conversione AD e DA: caratteristiche principali ed applicazioni. Esempio di convertitore AD
a successive approssimazioni.
4. Caratteristiche generali dei componenti elettronici di potenza: SOA.
5. SCR e TRIAC : caratteristiche principali ed esempi di applicazione.
6.Cenni sui motori passo-passo e relativi azionamenti.
7.Alcuni gruppi hanno sviluppato progetti utilizzando il microcontrollore PIC18f4520
8.Cenni sulle normative relative alla certificazione delle apparecchiature elettroniche.
Sebbene gli allievi fossero tenuti alla conoscenza di tutti gli argomenti trattati e' evidente che
quest’organizzazione ha fatto sì che le conoscenze siano state variamente approfondite in
funzione del lavoro realmente svolto.
CONEGLIANO Li 10.05.2014
ELETTRONICA
CLASSE: 5^ BET
DOCENTI:
A.S.: 2013-2014
Bellunato Claudio, Martignago Maria Grazia
ORARIO : 1 ORE SETTIMANALI +2 di Laboratorio.
INTRODUZIONE
L'obiettivo principale della disciplina è quello di fornire una panoramica il più
possibile vasta delle applicazioni dell'elettronica lineare e in particolare delle
tecniche di generazione, di elaborazione dei segnali e delle conversioni. Ciò si
concretizza nello studio di particolari componenti integrati di normale utilizzo, oltre
all'analisi e al dimensionamento di circuiti con componenti discreti.
La classe durante l'anno scolastico ha nel complesso manifestato interesse e
curiosità verso le tematiche della disciplina ed ha mantenuto un comportamento
sempre corretto.
La maggior parte degli allievi ha manifestato un interesse accettabile, si deve
tuttavia segnalare una lieve discontinuità nell’impegno; il profitto complessivo si
attesta a livelli complessivamente sufficienti.
CONOSCENZE e COMPETENZE CONSEGUITE:
Malgrado non si siano sviluppati tutti gli argomenti programmati all'inizio dell'anno
scolastico si ritiene che gli elementi fondamentali di conoscenza della disciplina
siano stati acquisiti dalla maggior parte degli allievi, anche se a diversi gradi di
approfondimento
Gli obiettivi particolari conseguiti, ovvero conoscenze e competenze, sono elencati
nei prospetti dei moduli allegati. A livello individuale, il voto assegnato allo
scrutinio finale, esprime in buona parte il grado di raggiungimento degli obiettivi.
MATERIALI DIDATTICI
Testi adottati: E. Ambrosini, I. Perlasca L’Elettronica Sistemi di conversione e
interfacciamento, Ed.Tramontana;
Data sheet dei componenti.
Attrezzature e strumentazione di laboratorio:
•Personal Computer con sistema operativo "Windows XP".
•Strumentazione da laboratorio
•Componentistica discreta e integrata
TIPOLOGIA DI PROVE
Per la valutazione sono state prese in considerazione le prove scritte e orali l’attività
individuale di laboratorio.
METODOLOGIE
•Scoperta guidata
•Verifica delle prestazioni di circuiti applicativi e di alcuni componenti integrati
•Uso della strumentazione di laboratorio
CONTENUTI DISCIPLINARI E OBIETTIVI RAGGIUNTI
Vedere prospetti dei moduli allegati.
Conegliano, 7 maggio 2014
Modulo n°
1
Titolo :
Proff. Bellunato Claudio
Proff.ssa Martignago Mariagrazia
Generatori di forme d’onda
Obiettivi
Conoscenze
Conoscere le
principali
configurazioni degli
oscillatori e
generatori di forme
d’onda.
Competenze
Saper scegliere la
tipologia circuitale
più idonea e
dimensionarne i
componenti.
Saper effettuare le
misure sui circuiti
progettati e valutarne
le prestazioni
Contenuti
Circuiti
con
retroazione
e
loro
configurazioni Effetti della retroazione.
Oscillatori
sinusoidali,
criterio
di
Barkausen.
Oscillatori a ponte di Wien, seno-coseno
Oscillatori a tre punti (Hartley e Colpitts).
Oscillatore a quarzo.
I multivibratori (generalità). Multivibratori
astabili e monostabili con operazionale.
Oscillatore ad onda quadra con duty-cycle
variabile. Generatori di forme d’onda
quadra, triangolare e sinusoidale.
VCO (onda quadra e triangolare)
Metodologie
Lezione frontale.
Lezione partecipata
(con discussione).
Attività di laboratorio.
Svolgimento di
esercizi di
progettazione.
Verifiche
Interrogazioni.
Prove scritte con
risoluzione di problemi.
Prove di
Laboratorio:
Oscillatore a ponte di
Wien, seno-coseno,
oscillatore a
quarzo.Oscillatore
Hartley con
induttanze
accoppiate.
Generatore di onde
quadre e triangolari.
VCO ad onde quadre
e triangolari.
Monostabile con
operazionale.
Modulo n°
2
Titolo :
Obiettivi
Conoscenze
Conoscenza delle
configurazioni
fondamentali per la
conversione A/D e
D/A
Competenze
Saper valutare le
prestazioni dei
componenti integrati
d’uso comune e
scegliere quelli più
idonei alla
realizzazione di un
determinato progetto.
Saper interfacciare
correttamente i
convertitori con
sistemi
programmabili
(personal computer e
microprocessori).
Contenuti
Conversione analogico-digitale e digitale-analogica
Convertitore D/A a resistenze
pesate e con reti a scala (dritta ed
invertita). Parametri dei convertitori:
errori di offset, di guadagno e di non
linearità, tempi di assestamento.
Convertitore A/D di tipo flash e
half-flash,
a
gradinata,
ad
approssimazioni successive e a
doppia rampa . Tecnica di utilizzo
del circuito Sample & Hold.
Convertitori ADC differenziali.
Metodologie
Lezione frontale.
Lezione partecipata
(con discussione).
Attività di laboratorio.
Svolgimento di
esercizi di
progettazione.
Prove di
Laboratorio:
DAC a 4 bit con
resistenze pesate.
DAC MAX541 (16
bit)
ADC 12 bit MAX189MAX1241.
Potenziometro
programmabile
MAX1868
Convertitore
differenziale (Delta) a
Verifiche
Interrogazioni.
Prove scritte con
risoluzione di problemi.
1 bit
Modulo n°
3
Obiettivi
Conoscenze
Conoscere
le
principali
configurazioni di filtri
analogici attivi e delle
loro applicazioni
Competenze
Saper scegliere la
tipologia circuitale
più idonea in base alle
richieste di progetto e
dimensionarne i
componenti.
Saper effettuare le
misure sui filtri
comunemente
utilizzati (passa-basso
e passa-banda) e
tracciare i diagrammi
di Bode partendo dai
dati sperimentali
Modulo n°
Titolo :
Sistemi filtranti
Contenuti
Risposta di un filtro generico del 2° ordine.
Distribuzione dei poli nella funzione di
trasferimento: Chebitschev , Butterworth,
Bessel. Filtri attivi a retroazione negativa
multipla. Filtri attivi a retroazione positiva
semplice. Configurazioni: passa-basso,
passa-banda. Filtri elimina-banda.
Filtri universali (UAF42). Filtri a capacità
commutate.
Metodologie
Lezione frontale.
Lezione partecipata
(con discussione).
Attività di laboratorio.
Svolgimento di
esercizi di
progettazione.
Verifiche
Interrogazioni.
Prove scritte con
risoluzione di problemi.
Prove di
Laboratorio:
Filtro passa basso a
reaz. Negativa
multipla.
4
Titolo :
Obiettivi
Conoscenze
Conoscere i principali
circuiti per
l’interfacciamento dei
trasduttori.
Competenze
Saper scegliere la
tipologia circuitale
più idonea in base
alle richieste di
progetto e
dimensionarne i
componenti.
Saper effettuare le
misure sui circuiti
progettati e valutarne
le prestazioni.
Contenuti
Interfacciamento e condizionamento dei segnali
Interfacciamento di trasduttori di
temperatura: termometri con PTC e con
diodo a giunzione. Termostati.
Sensori NTC e circuiti applicativi.
Sensori integrati AD590, LM35.
Circuiti d’interfaccia per sensori di
luce (fotodiodi , fototransistor e
fotoaccoppiatori).
Esempi applicativi e progetto:
barriera luminosa a infrarossi. Encoder
ottico incrementale.
Trasduttore I/V .Generatore di corrente
costante (trasduttore V/I) con
operazionale: con BJT in uscita, con carico
a massa e fluttuante.
Convertitore tensione=>frequenza e
freq.=> tensione
Metodologie
Lezione frontale.
Lezione partecipata
(con discussione).
Attività di laboratorio.
Svolgimento di
esercizi di
progettazione con
componenti integrati.
Prove di Laboratorio:
termometro a diodo.
Termostato con NTC.
Amplificatore
fotoaccoppiato.Circuito
per sensore infrarosso
Verifiche
Interrogazioni.
Prove scritte con
risoluzione di problemi.
Modulo n°
5
Obiettivi
Conoscenze
Conoscere i principali
circuiti
Competenze
Saper scegliere
la tipologia circuitale
più idonea in base alle
richieste di progetto e
dimensionarne i
componenti.
Titolo :
Alimentatori a commutazione
Contenuti
Convertitore step-down (buck)
Convertitore step-up (boost)
Metodologie
Lezione frontale.
Lezione partecipata
(con discussione).
Verifiche
Interrogazioni.
RELAZIONE FINALE DI
TELECOMUNICAZIONI
CLASSE: 5^ BET
DOCENTI:
A.S.: 2013-2014
Bellunato Claudio, Martignago Maria Grazia
ORARIO : 4 ore di teoria + 1 di Laboratorio
L’obiettivo principale della disciplina è stato quello introdurre gli allievi alle tecniche
adottate nei moderni sistemi di comunicazione, con particolare riguardo alla
trasmissione per via numerica dei segnali analogici ed alla trasmissione dati.
L’approfondimento teorico è stato possibile solo nella misura delle conoscenze
fisico-matematiche in possesso degli allievi.
La classe durante l'anno scolastico ha nel complesso manifestato interesse e
curiosità verso le tematiche della disciplina ed ha mantenuto un comportamento
sempre corretto.
Alcuni allievi si sono distinti per costanza nell’impegno, interesse verso la
disciplina e partecipazione propositiva ed hanno quindi raggiunto una valida
preparazione.
La maggior parte degli allievi ha manifestato un apprezzabile interesse ma con
discontinuità nell’impegno. Il profitto complessivo è comunque ad un livello più
che sufficienti.
CONOSCENZE e COMPETENZE CONSEGUITE:
Malgrado non si siano sviluppati tutti gli argomenti programmati all'inizio dell'anno
scolastico si ritiene che gli elementi fondamentali di conoscenza della disciplina
siano stati acquisiti dalla maggior parte degli allievi, anche se a diversi gradi di
approfondimento
Gli obiettivi particolari conseguiti, ovvero conoscenze e competenze, sono elencati
nei prospetti dei moduli allegati. A livello individuale, il voto assegnato allo
scrutinio finale, esprime in buona parte il grado di raggiungimento degli obiettivi.
MATERIALI DIDATTICI
Testi adottati:
O. Bertazioli “ Telecomunicazioni ”;
Appunti dalle lezioni.
Documentazione tecnica
vol. B Ed. Zanichelli
Attrezzature e strumentazione di laboratorio: oscilloscopi, componentistica, PC e
software di simulazione e analisi.
TIPOLOGIA DI PROVE
Per la valutazione sono state prese in considerazione le verifiche scritte e orali (comprensive
delle attività di laboratorio).
METODOLOGIE
8.Scoperta guidata
9.Lavoro di gruppo
10.Semplici progetti in laboratorio
11.Uso della strumentazione di laboratorio
CONTENUTI DISCIPLINARI E OBIETTIVI RAGGIUNTI
Vedere prospetti dei moduli allegati.
Conegliano, 7 maggio 2014
Modulo n°
1
Titolo :
Prof. Bellunato Claudio
Prof.ssa Martignago Mariagrazia
Modulazioni analogiche
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Conoscenze
9.Onde elettromagnetiche e antenne, nozioni
fondamentali.
10.Le motivazioni alla base delle modulazioni
11.La classificazione delle modulazioni in base alla
natura dei segnali coinvolti
12.Le tecniche di multiplazione in frequenza
13.La struttura di un ricevitore radio
CONTENUTI
•
•
•
•
•
•
Struttura di un sistema di comunicazione radio
Richiami sul concetto di spettro dei segnali. Trasformata
di Fourier.
Significato di modulazione e motivazioni per cui è
necessario modulare.
Caratteristiche temporali e frequenziali delle
modulazioni AM, DSB, SSB e FM
Esempi circuitali per la modulazione e demodulazione
Schema a blocchi di un PLL e sua applicazione come
demodulatore FM
Struttura di un ricevitore radio supereterodina
Concetto di sistema a divisione di frequenza
•
Competenze
•
•Scegliere il tipo di modulazione da adottare sulla base
delle caratteristiche frequenziali dei segnali coinvolti
ATTIVITA' DI LABORATORIO
e dei mezzi trasmissivi in uso
•Progettare un circuito PLL con integrati commerciali
• Realizzazione e verifica sperimentale di un
•Progettare circuiti di modulazione-demodulazione
modulatore DSB/AM per basse frequenze con A.O.
•Utilizzare un Analizzatore di Spettro su PC
• Demodulazione con rivelatore di inviluppo.
•
•
Analisi dello spettro di un segnale nella banda
audio.
Demodulazione FM con PLL CD4046 e con
multivibratore monostabile.
Modulo n°
2
Titolo :
Modulazioni numeriche e in banda base
OBIETTIVI RAGGIUNTI
CONTENUTI
Conoscenze
5.Modulazioni numerica per la trasmissione su canale passa
banda: ASK, OOK, FSK, PSK , QAM, PWM
• Le motivazioni per cui è necessario modulare un
• Modulazione numerica a spettro espanso.
segnale dati
• Le principali modulazioni per trasmissione su canale
ATTIVITA' DI LABORATORIO
passa banda e su canale passa basso.
Competenze
• Scegliere il tipo di modulazione da adottare sulla
base delle caratteristiche del segnale e dei mezzi
trasmissivi in uso
• Progettare un circuito PLL con integrati commerciali
Modulo n°
3
Titolo :
•
Modulazione FSK (decodifica del segnale orario
della RAI ) con l’impiego del tone-decoder LM567
Trasmissione per via numerica di segnali analogici
OBIETTIVI RAGGIUNTI
CONTENUTI
Teorema del campionamento e dimostrazione (nel
Conoscenze
caso di campionamento naturale)
• I vantaggi di una trasmissione digitale rispetto a una
• Spettro di un segnale campionato
analogica
•Quantizzazione e codifica
• Le fasi del processo di conversione di un segnale (A/D) •Files audio (wave)
• La struttura di un sistema PCM standard e le
•S/N in un sistema di conversione (SNR=6n)
problematiche di sincronizzazione
•Modulazione PCM
• I concetti di base della commutazione numerica
•Multiplazione a divisione di tempo
Codec per telefonia
Competenze
•valutare le caratteristiche di un processo di conversione
A/D
•
•Codec per telefonia (legge “A” e “µ”)
ATTIVITA' DI LABORATORIO
•Spettro di segnali campionati
•Generazione di files Wave tramite applicativo VB
Modulo n°
4 Titolo :
Teoria dell’informazione e codifiche
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Conoscenze
•Sapere che cos’è e come si misura l’informazione
•La motivazione della codifica con codici a lunghezza
variabile
•Gli obiettivi di una codifica di sorgente, canale e di linea e i
metodi più utilizzati
•Metodi di compressione dei dati
Competenze
•Codificare sorgenti n-arie in binario
•Valutare le prestazioni di un canale di trasmissione reale
•Implementare una codifica di canale
CONTENUTI
•
•
•
•
Definizione e misura dell’informazione
Entropia di una sorgente numerica
Codifica di sorgente e 1^ teorema di Shannon
Codici a lunghezza variabile e costruzione di codici:
algoritmi di Shannon-Fano e di Huffman
•Trasferimento dell’informazione attraverso un canale:
capacità di un canale ideale e di un canale rumoroso.
•Probabilità di errore, caso 1 o 2 bit errati su n.
• Concetto di codifica ridondante e codici per il
rilevamento e correzione degli errori
• Controllo di parità semplice e parità incrociata
• Controllo a checksum, controllo CRC
• Algoritmi di compressione : algoritmi con e senza
perdita, algoritmo RLE applicato ai files d’immagine
(BMP). Cenni agli algoritmi dizionaristici (LZ77,
LZ78). Principi della compressione MP3
• Codifica di linea: NRZ, RZ, AMI, HDB3,
Manchester. Problema dell’eliminazione della
continua e dell’estrazione del clock. Diagramma ad
occhio. Interferenza di intersimbolo e jitter.
ATTIVITA' DI LABORATORIO
•Circuito generatore di CRC
Modulo n°
5
Titolo :
Sistemi di trasmissione dati e protocolli
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Conoscenze
• La terminologia usata nei sistemi TD
• Le caratteristiche dell’interfaccia RS-232
• Le caratteristiche dell’interfaccia I2C
•Il concetto di protocollo e il modello ISO/OSI
•La funzione e i principali protocolli di livello 2
•La differenza fra linea commutata e dedicata
•Protocollo TCP/IP
Competenze
•Saper individuare lo standard di comunicazione più
adeguato per una data applicazione
•Progettare ( hardware e software) una interfaccia seriale per
la comunicazione fra PC o PC e uP
•Progettare un protocollo di comunicazione punto-punto e
multipunto
CONTENUTI
•
•
•
•
•
•
Struttura generale di un sistema di trasmissione
dati
Modello di riferimento ISO/OSI
Concetto di protocollo e interfaccia
Protocolli connessi e non connessi, affidabili e
non.
Concetto di rete a pacchetto
Protocolli di linea (livello data link):
Reti locali
architettura, mezzi trasmissivi, tecniche di accesso
al bus (CSMA/CD, Token bus, Token ring). Standard
Ethernet IEEE 802 (strati LLC , MAC, fisico). Apparati
di interconnessione: repeater, hub, bridge, router.
Architettura TCP/IP
caratteristiche dei layer; indirizzi IP e classificazione;
maschera di sottorete; porte TCP; UDP.
Protocolli ICMP, ARP, RARP.
Domain Naame System (DNS)
Apparati per l'accesso alle reti:
• Cenni ai modem ADSL
ATTIVITA' DI LABORATORIO
•Collegamento punto-punto mediante interf. RS232 in
Visual Basic
Applicativo client/server in Visual Basic (protocollo
TCP/IP) ; utilizzo dell’oggetto Winsock.
ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO
RELAZIONE FINALE CLASSE V° BET Anno scolastico 2013/14
Docente: Elena Eraspaldo
Nel corso del biennio conclusivo la classe, nel suo complesso, ha seguito le lezioni
dimostrando un sufficiente interesse per gli argomenti trattati anche se non ha partecipato
attivamente al dialogo educativo se non su espressa sollecitazione dell’insegnante.
L’impegno profuso nello studio ha consentito alla maggioranza degli allievi di ottenere
risultanti pienamente sufficienti anche se permangono allievi che conoscono in modo
superficiale e frammentario i principali argomenti di diritto ed economia trattati durante l’anno
conclusivo di studi.
Il programma è stato svolto cercando di raggiungere gli obiettivi realisticamente perseguibili
nell'esiguo tempo a disposizione: due sole ore settimanali che, peraltro, nel secondo
quadrimestre, hanno subito riduzioni a causa delle vacanze pasquali, del viaggio di istruzione
e di altre attività. Ciò nonostante gli obiettivi fissati in sede di programmazione iniziale, che
miravano a integrare ed arricchire le conoscenze giuridico economiche già fornite nel corso
del biennio e della classe quarta per guidare l’allievo alla comprensione del funzionamento e
della gestione delle imprese sotto il profilo giuridico, organizzativo ed economico, sono stati
complessivamente raggiunti.
Nel corso dell’anno scolastico sono stati, infatti, conseguiti i seguenti risultati:
l’allievo conosce, con diversi livelli di approfondimento, in diritto: la nozione giuridica di
imprenditore e di impresa e sa classificare e distinguere i vari tipi di imprenditori, conosce la
nozione di contratto di società e i caratteri fondamentali dei vari tipi di società; in economia
aziendale: la nozione di bilancio d’esercizio e di analisi di bilancio. Sa interpretare la
normativa civilistica e cogliere le principali problematiche economico-aziendali, esponendo i
concetti appresi con un linguaggio giuridico-economico sufficientemente appropriato.
METODOLOGIE:
Nella presentazione degli argomenti da trattare si è sempre cercato di evidenziare i
collegamenti con la realtà circostante (per stimolare curiosità ed interesse). Si è fatto ricorso
prevalentemente alla lezione frontale (con l’ausilio del codice civile, per quanto riguarda
diritto).
MATERIALI DIDATTICI:
Libro di testo: “Diritto ed economia industriale” Bacceli-Robecchi, Ed. Scuola & Azienda,
Codice Civile, appunti dell'insegnante.
TIPOLOGIE DI PROVE:
Si sono svolte verifiche sommative prevalentemente scritte.
VALUTAZIONE:
Nelle prove è sempre stata utilizzata l’intera gamma dei voti (da 1 a 10) al fine di differenziare
il più possibile le prestazioni degli allievi. Nella correzione delle verifiche a ogni singolo
quesito veniva assegnato un voto (sempre da 1 a 10) in modo da consentire allo studente di
capire immediatamente il proprio livello di conoscenza sul singolo argomento proposto; il voto
finale risultava dalla media dei voti conseguiti nei singoli quesiti.
Nell’attribuzione dei voti di fine quadrimestre si è tenuto conto, oltre che delle abilità
effettivamente raggiunte, anche dell’impegno, della situazione di partenza e dei progressi
effettuati, dell’attenzione e della partecipazione.
INDICAZIONI SULLO SVILUPPO TEMPORALE DEL PROGRAMMA:
• SETTEMBRE:
L’imprenditore ex art. 2082 c.c., il piccolo imprenditore ex art. 2083 c.c. e l’imprenditore
agricolo ex art. 2135 c.c.;
• OTTOBRE:
L’imprenditore commerciale ex art. 2195 c.c. e lo Statuto dell’imprenditore commerciale.
L'azienda e i segni distintivi;
• OTTOBRE, NOVEMBRE, DICEMBRE, GENNAIO, FEBBRAIO, MARZO:
Le società in generale: il contratto di società ex art. 2247 c.c.; i diversi tipi di società
(distinzioni tra società di persona e società di capitali);
Le società di persone: la società semplice (la costituzione, l’amministrazione, la
responsabilità patrimoniale dei soci, lo scioglimento e la liquidazione della società
semplice e lo scioglimento dei singoli rapporti sociali), la società in nome collettivo (analisi
delle caratteristiche e delle principali differenze con la società semplice) e la società in
accomandita semplice.
Le società di capitali: la società per azioni (la costituzione, i diversi modelli di governance,
con particolare attenzione al modello tradizionale, le azioni e le obbligazioni, gli aumenti e
le riduzioni di capitale, lo scioglimento e la liquidazione della s.p.a.), la società in
accomandita per azioni e le società a responsabilità limitata.
• APRILE, MAGGIO e GIUGNO:
Le operazioni di gestione: di finanziamento (capitale proprio e di terzi) e di impiego;
operazioni di interna ed esterna gestione; l’aspetto finanziario ed economico delle
operazioni di gestione. Il bilancio d’esercizio: i principi di redazione del bilancio ex artt.
2343 e 2343 bis c.c. e la struttura dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico.
L’analisi della situazione patrimoniale e finanziaria della società (attraverso i margini di
struttura, capitale circolante netto e margine di tesoreria e gli indici di composizione), e
della situazione economica.
La contabilità analitica: le diverse configurazioni di costo e la break even analisys
RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE: Prof.ssa Gottardi Graziella
MATERIA: INGLESE
La classe ha affrontato con l’attuale insegnante solo quest'ultimo anno di corso per due ore di
lezione alla settimana. Nel complesso gli alunni hanno dimostrato attenzione e interesse
adeguati verso le attività proposte. Il numero ridotto di studenti ha consentito un continuo
coinvolgimento di
tutta la classe e un sistematico monitoraggio dei processi di
apprendimento. Per quanto riguarda la preparazione nella disciplina i livelli raggiunti sono
mediamente più che sufficienti, alcuni allievi si sono messi in luce per le buone capacità
sostenute da un studio puntuale e approfondito. Un più ampio gruppo evidenzia, tuttora,
incertezze ascrivibili, soprattutto nelle abilità scritte, a difficoltà nell’uso delle strutture
grammaticali e del lessico inerente la specificità della microlingua.
Le lezioni si sono svolte secondo il calendario previsto all’inizio d’anno con varie interruzioni
nella seconda parte a causa di festività, stage aziendale, viaggio d’istruzione e altre attività
scolastiche.
In relazione alla programmazione curriculare sono stati conseguiti, in modo differenziato, i
seguenti obiettivi:
CONOSCENZE
Gli allievi conoscono:
-le fondamentali strutture grammaticali
-le funzioni linguistiche di base per interagire in modo autonomo
-il lessico specifico degli argomenti trattati
ABILITÀ
Gli allievi sono in grado di:
-comprendere in maniera globale testi orali e scritti di media difficoltà
-usare le strutture grammaticali e le funzioni linguistiche acquisite
-esprimersi oralmente in modo sostanzialmente corretto
-esporre processi
-dare definizioni e descrivere oggetti e strumenti e con un lessico appropriato
COMPETENZE
In diversa misura, gli allievi possiedono competenze di ascolto, interazione orale,
comprensione ma la produzione è per lo più mnemonica a parte alcuni alunni che sono in
grado di rielaborare personalmente i contenuti disciplinari e linguistici effettuando analisi e
sintesi appropriate. Gli alunni sono quindi in grado in varia misura di utilizzare la lingua
straniera per i principali scopi comunicativi.
CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE
REVISION 6h
Holiday and accommodation
How to book a room
Travelling
UNIT 2 ELECTRIC CIRCUITS 20h
A simple circuit
Types of circuit
Current, voltage and resistance
Tools
Dimensions and measurements
Measuring tools: multimeter and oscilloscope
How Edison and electricity chanced the world
Light bulbs: incandescent, fluorescent and led
Save energy in the home
Turning off standby power
UNIT 3 ELECTROMAGNETISM AND MOTORS 2h
Electricity and magnetism
UNIT 4 GENERATING ELECTRICITY 12h
Methods of generating electricity
The generator
Fossil fuel power station (advantages and disadvantages, photocopy)
Nuclear reactor – How reactors produce heat
Renewable energy 1: water and wind (advantages and disadvantages, photocopy)
Renewable energy 2: sun, geothermal, biomass and biofuels (advantages
disadvantages, photocopy)
UNIT 5 DISTRIBUTING ELECTRICITY 3h
The distribution grid
Revision: passive form
UNIT 6 ELECTRONIC COMPONENTS 5h
Basic electronic components
Revision: the definite/indefinite articles
UNIT 7 ELECTRONIC AND INTEGRATED CIRCUITS 6h
Conventional and integrated circuits
Use a DVD recorder
Amplifiers
UNIT 8 MICROPROCESSORS 4h
What is a microprocessor?
Logic gates
Operate a car stereo
UNIT 13 TELEPHONE TECHNOLOGY 6h
What is a telecoms system?
The telephone network
and
Use the telephone
The first telephone networks
Cellular telephones
SCELTE METODOLOGICHE
La metodologia si è basata sull'approccio comunicativo, con lo sviluppo graduale delle quattro
abilità linguistiche: leggere, scrivere, parlare, comprendere. Si è cercato di usare, per quanto
possibile, la lingua straniera in classe e gli alunni hanno avuto modo di svolgere varie
tipologie di esercizi per poter acquisire una certa autonomia nell'uso della lingua. In
quest'ultimo anno è stata data particolare importanza alla comprensione dei testi orali e scritti
e alla correttezza formale.
MATERIALI DIDATTICI
Il testo adottato: Kiaran O’Malley, English for New Technology, Ed. Pearson Longman,
Milano, 2012.
Fotocopie, ascolti audio.
TIPO DI VERIFICHE E CRITERI DI VALUTAZIONE
Sono state svolte prove scritte e verifiche orali, entrambe concernenti il lavoro svolto in classe
e a casa, all’orale con esposizioni di argomenti trattati e comprensioni di brani specifici, allo
scritto con definizioni, descrizioni e trattazioni sintetiche.
I criteri di valutazione, diversi a seconda dell’ambito scritto/orale della prova, sono sempre
stati comunicati agli studenti.
Oltre ai risultati relativi alle verifiche, la valutazione sommativa ha tenuto conto anche della
partecipazione, dell'attenzione, della capacità di lavoro autonomo, dell'impegno e del
progresso conseguito rispetto ai livelli di partenza.
RELAZIONE FINALE DEL
DOCENTE :
MATERIA: MATEMATICA
Prof.ssa Blasetti Giuseppina
CLASSE: 5 BET
A.S. 2013-2014
La classe, nel triennio, ha mantenuto la continuità didattica nella disciplina.
All’inizio dell’ultimo anno del corso di studi quasi tutti i sedici allievi che costituiscono la classe avevano
raggiunto un livello di competenza di base almeno sufficiente, anche se non per tutti era avvenuto in maniera
lineare negli anni precedenti.
Nel corso dell’anno la classe ha mostrato un sufficiente interesse per le attività proposte, gli allievi,
generalmente, hanno partecipato al dialogo educativo in modo accettabile. Più differenziato è stato l’impegno
nello studio individuale domestico. Un ristretto gruppo di allievi capaci e motivati ha mostrato diligenza; un
gruppo ha lavorato con regolarità riportando esiti complessivamente sufficienti nelle prove di verifica; infine un
terzo gruppo ha incontrato difficoltà nell’assimilazione dei contenuti fondamentali della disciplina a causa di una
preparazione di base lacunosa, una partecipazione passiva e un impegno discontinuo e opportunistico.
I tempi previsti per lo svolgimento d’ogni blocco tematico sono stati spesso ampliati al fine di garantire a tutti gli
allievi un livello minimo di apprendimento e per stimolare, con adeguate proposte, la comprensione e la
rielaborazione degli argomenti svolti.
In relazione alla programmazione curricolare e tenendo conto dell’andamento della classe nel suo complesso,
gli allievi della 5 BET hanno raggiunto, a livelli differenziati, i seguenti obiettivi:
CONOSCENZE:
Gli elementi fondamentali per tracciare il grafico di una funzione;
Il significato di integrale;
Teoremi fondamentali del calcolo integrale;
COMPETENZE:
Studiare funzioni;
Risolvere semplici integrali;
Calcolare aree e volumi mediante gli strumenti dell’analisi.
CAPACITÀ’ (sotto la guida dell’insegnante)
Interpretare geometricamente alcuni strumenti dell’analisi;
Utilizzare gli strumenti dell’analisi per risolvere problemi tratti anche da altre discipline;
Esporre i contenuti appresi con un linguaggio sufficientemente specifico;
Condurre la dimostrazione di teoremi nell’ambito degli argomenti svolti.
GRIGLIA RIASSUNTIVA DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE DI MATEMATICA
Contenuti teorici
Obiettivi specifici
1°Modulo : Calcolo differenziale e studio di funzione
Conoscere definizione e interpretazione geometrica di derivata di una funzione in un
suo punto.
Saper calcolare le derivate delle funzioni fondamentali usando la definizione.
Saper enunciare e dimostrare i teoremi relativi alla derivata di una somma, di un
prodotto, di un quoziente di funzioni.
Applicare i teoremi nel calcolo di derivate non fondamentali.
Conoscere i teoremi di Rolle, di Lagrange e di Chauchy e darne una corretta
interpretazione geometrica.
Conoscere la regola di De L’H pital e saperla applicare nel calcolo dei limiti.
Saper calcolare il massimo e il minimo relativo di una funzione.
Saper interpretare e risolvere un semplice problema di massimo o di minimo.
Saper determinare la concavità e la convessità di una curva.
Saper calcolare un punto di flesso e la relativa tangente.
Conoscere le definizioni di asintoto verticale, orizzontale ed obliquo.
Saper individuare e disegnare un asintoto (verticale, orizzontale ed obliquo).
Saper sintetizzare le varie informazioni relative ad una funzione nel grafico di una
curva.
Derivate e teoremi sul calcolo delle derivate. (ripasso)
Derivata di una funzione composta. (ripasso)
Derivabilità e continuità di una funzione. (ripasso)
Teorema di Rolle. (enunciato e dimostrazione).
Teorema di Lagrange. (enunciato e dimostrazione).
Teorema di Cauchy. ( solo enunciato)
Regola di De L’H pital. ( solo enunciato)
Funzioni crescenti e decrescenti e le derivate.
Massimi e minimi relativi e assoluti di una funzione.
Ricerca dei massimi e minimi relativi con il metodo del segno della derivata prima.
Problemi di massimo o di minimo.
Concavità di una curva e relativi flessi.
Ricerca dei punti di flesso con il metodo del segno della derivata seconda.
Calcolo dei limiti alla frontiera del dominio.
Studio completo di una funzione razionale intera e fratta , di semplici funzioni
esponenziali e logaritmiche e rappresentazione delle relative curve.
Contenuti teorici
Obiettivi specifici
2°Modulo: Integrali indefiniti.
Conoscere la definizione e il significato geometrico del differenziale di una funzione.
Definire l’insieme delle funzioni primitive e l’integrale indefinito di una funzione
continua.
Conoscere le primitive delle funzioni fondamentali ed individuare le primitive di
funzioni notevoli anche con l’uso delle tabelle.
Conoscere il legame tra l’operatore differenziale e l’operatore integrale.
Conoscere la linearità dell’operatore integrale.
Calcolare l’integrale indefinito di semplici funzioni mediante la scomposizione o la
trasformazione della funzione integranda.
Calcolare l’integrale indefinito di semplici funzioni con il metodo della sostituzione.
Calcolare semplici integrali con il metodo di integrazione per parti.
Calcolare l’integrale indefinito di funzioni fratte.
Differenziale.
Integrali indefiniti.
Integrali immediati.
Linearità.
Metodi di integrazione indefinita: scomposizione, sostituzione e per parti.
Integrazione di funzioni razionali fratte.
Obiettivi specifici
3° Modulo: Integrali definiti.
Definire l’area di una superficie chiusa a contorno curvilineo.
Conoscere il significato geometrico di integrale definito.
Esporre la definizione di integrale definito di una funzione.
Stabilire i legami tra continuità, derivabilità e integrabilità di una funzione.
Conoscere e saper ricavare le proprietà fondamentali degli integrali definiti.
Saper calcolare il valore medio di una funzione in un intervallo chiuso.
Conoscere la relazione fondamentale tra integrale definito ed indefinito.
Calcolare l’area della regione di piano compresa tra il grafico di una funzione
continua, l’asse delle x,le rette x=a e x=b nei vari casi possibili.
Calcolare l’area della regione di piano limitata da grafici di funzioni continue.
Calcolo del volume di un solido di rotazione.
Saper calcolare il valore di un integrale definito esteso ad un intervallo non chiuso o
illimitato.
Contenuti teorici
Trapezoide.
Integrale definito e relative proprietà.
Teorema della media integrale (enunciato e dimostrazione)
Teorema di Torricelli-Barrow (enunciato e dimostrazione)
Formula di Leibniz-Newton.
Area della parte di piano delimitata da un contorno curvilineo.
Calcolo del volume di un solido di rotazione. Sfera, cono.Toro.
Lunghezza di una curva.
Integrali generalizzati di I° e 2° tipo
METODOLOGIA
Ogni blocco tematico è stata preceduto dalla verifica che gli allievi possedessero, a livelli accettabili, i
prerequisiti necessari per un corretto approccio al medesimo.
Questa prima fase è stata sempre seguita da lezioni frontali perché la
conoscenza dei nuovi argomenti avvenisse con rigore formale e linguistico. I
contenuti affrontati sono stati correlati da esempi e controesempi al fine di
favorire negli allievi una completa comprensione dei nuovi concetti. In ogni
blocco tematico si sono alternate lezioni frontali con quelle in cui si invitavano
esplicitamente gli allievi a collaborare alla costruzione ed alla scoperta di nuovi
segmenti conoscitivi. Gli esercizi, presenti, graduati per difficoltà, avevano
all’inizio lo scopo di controllare la comprensione e consolidare l’acquisizione di
tecniche di risoluzione, mentre successivamente dovevano verificare nell’alunno
le capacità di trasferire conoscenze ed abilità in ambiti diversi da quelli in cui
erano state presentate. Al termine di ogni blocco si è sempre realizzata una
verifica, che poteva essere scritta o orale, ma che doveva controllare il grado
generale di apprendimento della classe.
MATERIALI
DIDATTICI
Si è costantemente fatto uso del libro di testo: Corso base verde di matematica - Bergamini Trifone Barozzi Zanchelli
TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE
Per controllare il processo d’apprendimento della classe si sono utilizzate le seguenti tipologie
di prove:
- Prova scritta tradizionale ( soluzione di problemi e/o esercizi).
- Questionari a risposta aperta ( tipologia B ).
Le verifiche orali sono state condotte in modo da controllare il grado di coerenza dei ragionamenti e la capacità
di esporre le informazioni acquisite con il rigore e il simbolismo del linguaggio matematico. Esse sono state
integrate da questionari a risposta aperta, che hanno permesso all’insegnante di avere in ogni momento
sufficienti informazioni sul grado di apprendimento degli alunni.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Nelle prove scritte sia strutturate che tradizionali, è stato attribuito a priori ad ogni esercizio un punteggio
adeguato alle difficoltà presentate, in modo che la correzione degli elaborati fosse la più obiettiva ed omogenea
possibile. Quindi si è tramutato il punteggio grezzo conseguito da ogni allievo in un voto decimale mediante
tramite la seguente formula:
p
con votomin=1 e votomax=10.
voto=voto + alunno *(voto
-voto )
min
max
min
p
max
Si è cercato sempre di usare una gamma di voti ampia ( dal 1 al 10) al fine di differenziare il più possibile le
prestazioni degli allievi.
Nella valutazione quadrimestrale per ogni allievo si è tenuto conto, oltre che dei voti conseguiti nelle varie
prove, della situazione di partenza, degli eventuali progressi e delle abilità effettivamente raggiunte.
Nell’attribuzione dei voti a fine quadrimestre ci si è sempre riferiti alla tabella di corrispondenza tra voti e
prestazioni adottata dal C.d. C. in sede di programmazione.
Anno Scolastico :
Disciplina :
Insegnante :
2013/2014
SISTEMI ELETTRONICI AUTOMATICI
Prof.Piovesana Massimo- Prof.Manesso Stefano
Classe :
5 BET
Finalità generali del corso :
•
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di interpretare e analizzare fenomeni fisici e processi tecnologici con un metodo
di indagine tipico della sistemistica.
Sviluppare la capacità di orientarsi e di essere culturalmente predisposto per un eventuale
inserimento nel settore produttivo dell’automazione.
Giungere a possedere una visione d’insieme delle problematiche e delle tecnologie coinvolte nel
settore dell’automazione.
Essere in grado di progettare, in linea di massima, piccoli sistemi automatici utilizzando le
diverse tecnologie disponibili.
L’abitudine a considerare i diversi settori di studio tecnico-scientifico come elementi tra loro
fortemente interagenti vedendo quindi in Sistemi automatici una disciplina fortemente
condizionata dall’esigenza di una cultura ad ampio spettro e non settoriale.
Essere in grado di utilizzare le tecniche informatiche di base nel campo dell’automazione e della
simulazione di fenomeni e processi fisici.
Sviluppare la capacità di consultazione autonoma della documentazione tecnica hardware –
software delle ditte costruttrici.
Organizzazione modulare del corso :
Modulo n°
1
2
3
4
Titolo
STRUMENTI DI BASE PER LO STUDIO DEI SISTEMI DI CONTROLLO
LINEARI
SISTEMI RETROAZIONATI: STATICA, DINAMICA, STABILITA’ E
STABILIZZAZIONE
PROGETTO DEI SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI
TECNICHE DI ACQUISIZIONE DATI E DI CONTROLLO DIGITALE
Definizione del livello di sufficienza nella disciplina:
Le conoscenze e le competenze da acquisire sono riportate in ciascun modulo. Il
livello di apprendimento giudicato sufficiente si determina dalla griglia di
valutazione di istituto e corrisponde, in termini generali, ai seguenti descrittori:
1. conoscenze complete ma non approfondite;
2. competenze adeguate a risolvere semplici problemi;
3. capacità di orientarsi nella disciplina.
Modulo
n°
1 Titolo :
STRUMENTI DI BASE PER LO STUDIO DEI
SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI
50
Tempo (ore) :
Definizione dei prerequisiti (* e descrizione delle modalità di verifica e di recupero) :
Calcolo differenziale
OBIETTIVI
•
•
•
•
•
•
•
Conoscenze
Regolazione e
Regolatori:
Le regole
dell'algebra degli
schemi a blocchi
Il concetto di
controllo
automatico.
La struttura di un
generico sistema
di controllo ad
anello chiuso ed il
significato dei
blocchi che lo
costituiscono.
Analisi dei sistemi
lineari nel dominio
del tempo:
I modelli
matematici IU e
ISU che
descrivono il
comportamento di
un sistema
continuo lineare a
coefficienti
costanti.
L’equazione
caratteristica e i
parametri che
determinano il
CONTENUTI
U.D. 1) Regolazione e
Regolatori
1.1)Generalità sui sistemi di controllo,
rappresentazione di un sistema mediante
schemi a blocchi, algebra degli schemi a
blocchi, semplificazione di schemi a blocchi.
1.2)Sistema a catena chiusa: analisi della
funzionalità dei blocchi costituenti il sistema
a catena chiusa: controllore, attuatore,
sistema controllato, trasduttore,
condizionatore del segnale, nodo
sommatore.
1.3)Esempio di un problema di controllo a
catena chiusa significativo: la regolazione
del livello del liquido in un serbatoio.
Laboratorio:Studio del programma Lab
View e sua applicazione per la
simulazione del controllo del liquido in
un serbatoio.
U.D. 2) Sistemi lineari nel
dominio del tempo
2.1) Modelli matematici per lo studio dei
sistemi lineari di ordine n nel dominio del
tempo:
1) Modello matematico IU (ingressouscita): equazione differenziale lineare a
coefficienti costanti di ordine n.
2) Modello matematico ISU (ingressostato-uscita):sistema di n equazioni
differenziali del primo ordine
Il modelli matematici IU e ISU per i sistemi
METODOLOGIE
•
•
•
•
•
Lezione frontale
Discussione guidata
Lavoro di gruppo
Uso del programma di
simulazione “CC”
Uso del programma di
simulazione “Visual Designer”
VERIFICHE
•
•
•
Interrogazioni orali.
Compito scritto.
Prove di laboratorio
(simulazioni)
OBIETTIVI
•
•
•
•
•
•
•
comportamento di
un sistema
lineare del
secondo ordine.
La trasformata di
Laplace:
La teoria di base
relativa alla
trasformata di
Laplace e alla sua
antitrasformata
con le relative
definizioni,
proprietà e
teoremi
fondamentali per
lo studio dei
sistemi.
Le trasformate di
Laplace dei
segnali
fondamentali
(segnale impulso,
gradino, rampa,
parabola,
esponenziale).
L’equivalente di
Laplace di un
circuito elettrico
lineare.
Le forme
rappresentative di
una funzione di
trasferimento.
Studio in
frequenza dei
sistemi:
diagrammi di
Bode.
Le regole per il
disegno
CONTENUTI
del secondo ordine, equazione caratteristica
di un sistema del secondo ordine λ2+ 2ξωnλ
+ωn2, calcolo degli autovalori, analisi del
discriminante.
Esempi di modelli matematici del secondo
ordine:
1)sistema “R -L-C”
2)sistema “motore a corrente continua”
Equazione caratteristica di un sistema del
secondo ordine, calcolo degli autovalori,
analisi del discriminante, forma canonica λ2+
2ξωnλ +ωn2 .
2.2) Segnali canonici e risposta temporale di
un sistema del secondo ordine: impulso,
gradino, rampa, rampa parabolica,
smorzamento ξ e pulsazione naturale ωn,
analisi della risposta al gradino di un sistema
del secondo ordine per ξ >1, ξ =1, ξ <1,
legame tra posizione degli autovalori nel
piano complesso e risposta al gradino di un
sistema del secondo ordine, pulsazione
dell'oscillazione smorzata ωo e curva di
inviluppo dell'oscillazione proporzionale a
ξωn, .
U.D. 3) Trasformata di Laplace
e funzione di trasferimento.
3.1) Trasformata di Laplace, definizione,
esempi di calcolo di trasformate di Laplace (
es. funzione costante, funzione
esponenziale, ecc.), teoremi sulle
trasformate di Laplace, tabella delle
trasformate delle funzioni più comuni,
antitrasformata di Laplace, uso della tabella
per l’ antitrasformazione, applicazione della
trasformata al calcolo di semplici circuiti
elettrici, equivalenza di Laplace di un circuito
elettrico costituito da : resistori, generatori,
condensatori, induttori, equivalenza di
Laplace di un motore a cc a magneti
METODOLOGIE
VERIFICHE
OBIETTIVI
CONTENUTI
permanenti.
3.2) Funzioni di trasferimento, definizione di
funzione di trasferimento, funzione di
trasferimento con la trasformata di Laplace,
•
esempi di funzioni di trasferimento per
semplici circuiti elettrici, trasformata dei
segnali di prova di un sistema ( impulso,
gradino, rampa, parabola ), poli e zeri di una
funzione di trasferimento, forma “poli-zeri” e
forma “costanti di tempo”, guadagno statico
K, rappresentazione dei poli e degli zeri nel
Competenze
piano complesso, scomposizione di una F(s)
• Regolazione e
rapporto di polinomi in s in somma di frazioni
Regolatori:
(caso di poli semplici e multipli), calcolo della
• Semplificare e
risposta temporale di un sistema applicando
ridurre ad una
la antitrasformazione di Laplace alla
forma minima uno scomposizione in frazioni parziali della Y(s)
schema a blocchi. (trasformata di Laplace della risposta).
• Analisi dei sistemi
lineari nel dominio
del tempo:
U.D. 4) Comportamento di un
• Ricavare il
sistema per segnali sinusoidali
modello generale
IU e ISU di un
e rappresentazioni grafiche
sistema lineare
della funzione di trasferimento.
del secondo
4.1)
Diagrammi cartesiani o di Bode,
ordine partendo
tracciamento
approssimato dei diagrammi,
dalla definizione
diagrammi
di
Bode dei termini tipici che
delle variabili di
compongono
la f.d.t. ( costante K, costante
ingresso, uscita e
di
tempo
a
numeratore,
costante di tempo a
stato e dalle
denominatore,
poli
e
zeri
nell’origine),
equazioni
esempi
di
tracciamento,
diagrammi
di Bode
caratteristiche dei
nel
caso
di
costanti
di
tempo
complesse
componenti del
coniugate.
sistema ( es.
circuiti R-L-C,
motore a corrente
continua).
• Le trasformazioni:
• Saper effettuare
le trasformate e
qualitativo dei
diagrammi di
Bode;
I comandi del
programma "CC"
per tracciare i
diagrammi di
Bode in modo
automatico;
METODOLOGIE
VERIFICHE
OBIETTIVI
•
•
•
•
•
•
antitrasformate di
semplici funzioni,
essenziali per lo
studio dei sistemi
nel dominio di s;
Leggere la tabella
che riporta le
trasformate e
antitrasformate
delle funzioni più
usate;
Ricavare la
funzione di
trasferimento nel
dominio di s di un
sistema;
Ricavare le varie
forme
rappresentative di
una funzione di
trasferimento;
Diagrammi di
Bode e
diagrammi polari:
Tracciare (a
mano) i
diagrammi
qualitativi di Bode
nel caso di
funzioni
relativamente
semplici;
Usare il
programma di
simulazione dei
sistemi "CC" per
tracciare in modo
rapido e preciso i
diagrammi di
Bode di funzioni
anche complesse.
CONTENUTI
METODOLOGIE
VERIFICHE
OBIETTIVI
CONTENUTI
METODOLOGIE
VERIFICHE
Modalità di valutazione del modulo :
Verifica scritta. I quesiti della verifica sono formulati con lo scopo di accertare il grado di raggiungimento
degli obiettivi del modulo e sono strutturati in modo da ottenere un punteggio. Al punteggio massimo
corrisponde il voto 10. Proporzionalmente è effettuata la misurazione.
*Attività di recupero e/o potenziamento :
Recupero: Analisi cause di insuccesso; Ri-spiegazione contenuti non assimilati; Risposte a domande specifiche; Esercitazioni
supplementari.
Potenziamento: Risoluzione di problemi di complessità crescente.
Modulo n°
2
Titolo :
SISTEMI RETROAZIONATI: STATICA, DINAMICA, STABILITA’ E
STABILIZZAZIONE
Tempo (ore) :
60
Definizione dei prerequisiti (* e descrizione delle modalità di verifica e di recupero) :
Modulo 1
OBIETTIVI
•
•
•
•
•
•
Conoscenze
I sistemi retroazionati: statica
Lo schema a blocchi statico
Le espressioni degli errori a
regime in funzione del tipo del
sistema e dell’ingresso applicato
I sistemi retroazionati: dinamica
I parametri del transitorio della
risposta al gradino
Le relazioni tra i parametri del
CONTENUTI
U.D. 1) Sistemi retroazionati: studio statico.
1.1) Sistemi in condizioni di regime permanente:Generalità,
teorema del valore finale, sistema retroazionato in
condizioni statiche (a transitorio esaurito), guadagno statico
di anello µL= GH, errore a regime, effetto dei disturbi in un
sistema di regolazione (disturbo agente all’uscita e
all’ingresso), classificazione dei sistemi retroazionati dal
punto di vista dell’errore a regime (tipo 0, 1, 2), espressioni
degli errori a regime per sistemi di tipo 0, 1, 2 per ingressi a
gradino, rampa, parabola, calcolo del guadagno statico di
METODOLOGIE VERIFICHE
•
•
•
•
•
Lezione frontale
•
Discussione guidata
•
Lavoro di gruppo
Uso del programma
di simulazione “CC” •
Uso del programma
di simulazione
“Visual Designer”
Interrogazioni
orali.
Compito
scritto.
Prove di
laboratorio
(simulazioni)
OBIETTIVI
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
transitorio ed i valori ξ e ωn per
sistemi del secondo ordine
Le relazioni tra i parametri del
transitorio e la risposta in
frequenza.
I sistemi retroazionati: stabilità
Il concetto di stabilità di un
sistema;
Le condizioni nella f.d.t. del
sistema retroazionato per la
stabilità.
Il criterio di Bode per
determinare la stabilità partendo
dalla f.d.t. ad anello aperto;
La frequenza di
attraversamento, il margine di
fase e di guadagno.
Le regole per il tracciamento
qualitativo del luogo delle radici.
Controllori PID e stabilizzazione
dei sistemi retroazionati:
L'equazione di un controllore
PID nel dominio del tempo e la
f.d.t. nel dominio di s;
Il significato dei singoli contributi
(proporzionale, derivativo e
integrativo);
Gli effetti sulle caratteristiche di
un sistema (errore a regime,
rapidità di risposta, stabilità) per
diversi tipi di controllori (P, PD,
PI, PID).
Gli schemi di base per realizzare
i diversi tipi di controllori con
amplificatori operazionali.
I comandi e le procedure del
programma "CC" relativi al
calcolo delle funzioni di
trasferimento parziali e
complessive, al tracciamento del
CONTENUTI
anello per ottenere un errore massimo a regime prestabilito.
U.D. 2) Sistemi retroazionati: studio
dinamico.
2.1) Generalità, elementi caratteristici del transitorio della
risposta di un sistema ad un segnale a gradino: tempo di
salita, sovraelongazione, tempo di assestamento ( Tr, S, Ta,
ecc. ), relazione tra i parametri caratteristici del transitorio e i
valori di ξ e ωn dell’ equazione caratteristica in un sistema
del secondo ordine, risposta in frequenza di un sistema
retroazionato del secondo ordine, tracciamento dei
diagrammi di Bode per costanti di tempo reali-distinte, realicoincidenti e complesse coniugate; relazione tra la risposta
in frequenza e i parametri caratteristici del transitorio;
riduzione di sistemi di ordine superiore al secondo
considerando solo l’effetto dei poli dominanti.
U.D. 3) La stabilità nei sistemi retroazionati
3.1) Stabilità dei sistemi di controllo: generalità, definizione di
stabilità, relazione tra stabilità e poli della funzione di
trasferimento G(s), stabilità dei sistemi a retroazione con
studio di G(s)H(s), criterio di Bode, margine di fase e
margine di guadagno, studio della stabilità con il criterio di
Bode per sistemi semplici.
U.D. 4) Controllori PID e stabilizzazione dei
sistemi retroazionati
4.1) Il controllore PID: Definizione, funzione di trasferimento
di un PID, di un P, di un PD, di un PI, significato dei termini
proporzionale, integrale e derivativo, realizzazione di un PID
con operazionali, uso di un controllore PID per la
stabilizzazione di un sistema, il miglioramento delle
prestazioni statiche e dinamiche.
METODOLOGIE VERIFICHE
OBIETTIVI
dominio del tempo e della
frequenza dei diagrammi utili al
progetto.
Competenze
•
•
•
•
•
•
•
•
I sistemi retroazionati: statica
Determinare la funzione di
trasferimento ad anello aperto e
chiuso
Determinare il tipo di un sistema
Calcolare l'errore a regime per
segnali di ingresso canonici, la
velocità di risposta, la
sovraelongazione e il tempo di
assestamento.
I sistemi retroazionati: dinamica
Determinare il transitorio della
risposta al gradino di un sistema
del secondo ordine in funzione
dei parametri caratteristici del
sistema.
I sistemi retroazionati: stabilità
• Determinare attraverso il
criterio di Bode;
• Calcolare la frequenza di
attraversamento, il margine
di fase e di guadagno per
valutare il grado di stabilità
Controllori PID e stabilizzazione
dei sistemi retroazionati:
• Valutare gli effetti sulle
caratteristiche statiche,
dinamiche e di stabilità in un
sistema al variare del tipo di
controllore applicato;
• Utilizzare gli strumenti di
calcolo automatico
(Programma CC) per
valutare rapidamente e con
precisione gli effetti dei
CONTENUTI
U.D. 5) Prove sperimentali su sistemi di
controllo analogici (analisi)
5.1)
Laboratorio: Uso del Programma "CC" per il tracciamento
dei diagrammi di Bode, calcolo della risposta al transitorio,
calcolo dei poli e delle costanti di tempo, antitrasformazione
di Laplace, analisi della stabilità, stabilizzazione dei sistemi
(metodo per tentativi), calcolo degli sfasamenti e del margine
di stabilità.
METODOLOGIE VERIFICHE
OBIETTIVI
•
CONTENUTI
METODOLOGIE VERIFICHE
diversi tipi di regolazione al
fine anche di determinare in
modo empirico i parametri
del controllore.
Verificare il funzionamento di
semplici sistemi di controllo
analogici del primo e del
secondo ordine.
Modalità di valutazione del modulo :
Verifica scritta
*Attività di recupero e/o potenziamento :
Recupero: Analisi cause di insuccesso; Ri-spiegazione contenuti non assimilati; Risposte a domande specifiche; Esercitazioni
supplementari.
Potenziamento: Risoluzione problemi di complessità crescente.
Modulo n°
3
Titolo :
IL PROGETTO DEI SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI ANALOGICI
Tempo (ore) : 30
Definizione dei prerequisiti (* e descrizione delle modalità di verifica e di recupero) :
Modulo 1 e 2
OBIETTIVI
•
•
•
Conoscenze
Attuatori e azionamenti:
Lo schema a blocchi e la f.d.t. di
un motore a c.c.;
Il significato delle costanti di
tempo elettrica e meccanica del
motore a c.c.;
CONTENUTI
U.D. 1) Attuatori e Azionamenti:
1.1) Il motore a corrente continua a magneti permanenti: La
struttura e le caratteristiche di un motore a c.c. a m.p.; Lo
schema “elettrico – meccanico” equivalente; le equazioni
differenziali che lo descrivono (elettrica e meccanica); il
modello matriciale ISU; l’equivalente di Laplace delle
equazioni differenziali descrittive; lo schema a blocchi
METODOLOGIE VERIFICHE
•
•
•
•
•
Lezione frontale
•
Discussione guidata
•
Lavoro di gruppo
Uso del programma
di simulazione “CC” •
Uso di sistemi di
controllo “Elettronica
Interrogazioni
orali.
Compito
scritto.
Prove di
laboratorio
OBIETTIVI
•
•
•
•
Le caratteristiche dei riduttori
meccanici per moti rotatori e
lineari.
La struttura e il principio di
funzionamento di un
azionamento a ponte con tecnica
PWM.
Controllori e progetto dei sistemi
di controllo lineari:
Il procedimento generale per il
progetto di un sistema di
controllo analogico con
controllori PID e con reti
stabilizzatrici in alcuni casi
concreti;
Competenze
•
•
Attuatori ed azionamenti:
• Determinare il modello in s di
un motore a corrente
continua;
• Effettuare lo studio completo
( statico, dinamico e della
stabilità) di un sistema di
controllo di velocità e di
posizione con attuatore
costituito da un motore a
corrente continua.
Progetto di sistemi di controllo
con tecnica analogica:
• Essere in grado di tradurre le
specifiche di progetto di un
sistema di controllo
retroazionato del primo e del
secondo ordine in una
architettura di controllo
• Ricavare i parametri dei
blocchi di un sistema di
controllo al fine di soddisfare
le specifiche statiche,
CONTENUTI
completo; La f.d.t. del secondo ordine del motore con Tu=0
e con B=0 (modello IU); la costante di tempo elettrica Te; la
costante di tempo meccanica equivalente Tm; l’espressione
di ωn e di ξ ; la condizione di non oscillazione;
1.2) I riduttori per moti rotatori e lineari:
Riduttore a ruote dentate: struttura meccanica; equazioni
caratteristiche; rapporto di riduzione R; Momento d’inerzia e
attrito riportati all’ingresso del riduttore.
Riduttore a ricircolo di sfere: struttura meccanica; equazioni
caratteristiche; passo di una vite; Momento d’inerzia e
attrito riportati all’ingresso.
1.3) Azionamenti per motori a c.c.:
struttura generale di un azionamento; azionamento di un
motore a c.c. con struttura a ponte e tecnica di comando
PWM; quadranti di funzionamento; diagrammi temporali
delle tensioni di comando e della tensione – corrente nel
motore.
U.D. 2) Esempi di progetto di sistemi di
controllo retroazionati con tecnica
analogica.
2.1) Progetto di un sistema di controllo di velocità di un
motore a c.c. a magneti permanenti.:
Struttura fisica del sistema complessivo; schema a blocchi
completo del sistema; analisi delle specifiche del progetto:
range di velocità e massimo errore a regime consentito;
determinazione del guadagno di anello minimo;
determinazione della velocità di risposta; analisi della
stabilità ed eventuale stabilizzazione; scelte tecnologiche;
realizzazione pratica del controllore, del trasduttore –
condizionatore del nodo sottrattore e dell’attuatore;
METODOLOGIE VERIFICHE
Veneta”
Uso della strumentazione di generazione
e misura.
OBIETTIVI
•
•
CONTENUTI
METODOLOGIE VERIFICHE
dinamiche e di stabilità di
progetto assegnate;
Essere in grado di scegliere
il tipo di controllore ottimale
tra i tipi P, PD, PI, PID
sempre sulla base delle
specifiche del progetto;
Progettare in linea di
massima, con componenti
analogici, singoli blocchi del
sistema.
Modalità di valutazione del modulo :
Verifica scritta
*Attività di recupero e/o potenziamento :
Recupero: Analisi cause di insuccesso; Ri-spiegazione contenuti non assimilati; Risposte a domande specifiche; Esercitazioni
supplementari.
Potenziamento: Progetto di un sistema di controllo di posizione con motore a c.c. a magneti permanenti
Simulazione Terza Prova: Tipologia B
ALLIEVO:___________________________________________ CLASSE 5 BET
MATEMATICA (VALUTAZIONE:
▪
▪
▪
/15)
La prova prevede la trattazione breve di tre quesiti
Per la trattazione di ogni quesito sono disponibili 8 righe
I passaggi essenziali devono essere giustificati alla luce dei concetti studiati
1. Determinare i valori dei parametri a e b in modo che la funzione di equazione y =
x 2 + ax + b
presenti
x +1
un massimo relativo nel punto A(-2;-3).
2. Dopo aver enunciato il teorema di Lagrange, verifica che per la funzione y =
x2 +4
nell’intervallo [2;3],
x −1
valgono le ipotesi del teorema e trova il punto (o i punti) la cui esistenza è assicurata dal teorema.
56
3. Sulla semicirconferenza di equazione y = 4 − x 2 si consideri il punto P di ascissa k. Determinare k in
modo che la somma dei quadrati delle distanze di P dai due punti A(4;0) e B(0;4) sia minima.
57
ITIS “G. Galilei” Conegliano
SIMULAZIONE TERZA PROVA INGLESE
NAME……………………………………………….
DATE……………………………………..
CLASS……………..
Answer the following questions
1. Write the advantages and disadvantages of nuclear power. (6 lines)
___________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________
2. Explain how electricity is distributed from power stations to houses and other buildings. (6 lines)
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________
3. Give a definition of capacitor. Write about its function. (6 lines)
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________
58
Simulazione Terza
prova
SISTEMI
ITIS “G.Galilei” Conegliano
Classe 5°BET- 07 aprile 2014
COGNOME E NOME
1) Studiare con il criterio di Routh la stabilità di un sistema avente la seguente equazione
caratteristica:
s^4+3*s^3+5*s^2+4*s+2=0
2) Dato un anello in retroazione con G(s)=100/((s+10)*s) determinare il valore di H in
modo da avere un errore con ingresso a rampa unitaria pari a 0,01.
3) Dato un anello in retroazione negativa con G(s)=100/(s+10) e H=5, dimensionare un
regolatore tale da avere un errore a regime con ingresso a rampa uguale a 0,01, una
pulsazione paria a 10 rad/sec e uno smorzamento di 0,5.
59
Simulazione Terza
prova
TDP
ITIS “G.Galilei” Conegliano
Classe 5°BET- 07 aprile 2014
COGNOME E NOME
1) Spiegare il principio di funzionamento di un SCR e illustrare un esempio applicativo
2) Come avviene la lettura e scrittura di dati utilizzando la porta parallela utilizzata nella
scheda di acquisizione I/O
3) Illustrare lo schema di azionamento di un motore stepper a due fasi
60
Simulazione Terza Prova: Tipologia B
ALLIEVO:___________________________________________ CLASSE 5 BET
MATEMATICA (VALUTAZIONE:
▪
▪
▪
/15)
La prova prevede la trattazione breve di tre quesiti
Per la trattazione di ogni quesito sono disponibili 8 righe
I passaggi essenziali devono essere giustificati alla luce dei concetti studiati
2
3
1) Dopo aver disegnato la curva di equazione y = 3x − x , calcola:
a. l'area della regione finita di piano delimitata dalla curva e dalla retta parallela all’asse x passante per il
suo punto di massimo relativo
b. il volume del solido che si ottiene facendo ruotare attorno all’asse delle x la parte finita di piano
delimitata dalla curva e dall’asse x.
61
2) Enunciare il teorema della media integrale. Illustrarne il significato geometrico e calcolare il valor medio
2


della funzione y = sin x in − π ; π .
1+ cos x
 2 2 
62
ITIS “G. Galilei” Conegliano
SIMULAZIONE TERZA PROVA INGLESE
NAME……………………………………………….
CLASS 5BET
DATE……………………………………..
Answer the following questions
1. Write the advantages and disadvantages of the integrated circuit. (6 lines)
___________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________
2. Give a definition of microprocessor. When and why did it develop? (6 lines)
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________
63
ALLIEVO:_________________________________________ CLASSE 5 BET
STORIA (VALUTAZIONE:
1. Quali furono gli aspetti fondamentali dello stalinismo?
/15)
P.8
2. Quali furono le conseguenze del delitto Matteotti? P.7
64
ALLIEVO:___Della Libera Marco_______classe V BET_____________________
STORIA (VALUTAZIONE:
2. Quali furono gli aspetti fondamentali dello stalinismo?
/15)
P.15
65
Simulazione Terza
prova
SISTEMI
ITIS “G.Galilei” Conegliano
Classe 5°BET- 09 maggio 2014
COGNOME E NOME
1) Semplificare il seguente schema a blocchi
2) Dato un anello in retroazione negativa con G(s)=500/(s+10) e H=2, dimensionare un
regolatore tale da avere un errore a regime con ingresso a rampa uguale a 0,05, una
pulsazione paria a 20 rad/sec e uno smorzamento di 0,8.
66
Simulazione Terza
prova
TDP
ITIS “G.Galilei” Conegliano
Classe 5°BET- 09 maggio 2014
COGNOME E NOME
1) Spiegare i tipi di amplificatori audio in commercio con relativi schemi di
funzionamento
2) Descrivere la differenza tra SCR e TRIAC e disegnare due schemi applicativi per
ognuno dei due componenti
67
Scarica

obiettivi - itis galileo galilei conegliano