I.T.I.S. “G.Galilei” DOCUMENTO FINALE DEL CONSIGLIO DI CLASSE 5BET Anno scolastico 2013-2014 Docenti: Prof.ssa Casini Adriana Prof. Tolin Luigi Prof.ssa Pinese Fiorenza Prof.ssa Martignago Maria Grazia Prof. Bellunato Claudio Prof.ssa Eraspaldo Elena Prof.ssa Gottardi Graziella Prof. Manesso Stefano Prof. Blasetti Giuseppina Prof. Piovesana Massimo Rappresentanti degli studenti: De Martin Simone Maglitto Matteo Conegliano 15-5-2014 INDICE GENERALE Informazioni di carattere generale: 1 - Programmazione didattico – educativa pag. 3 Obiettivi educativo/comportamentali: Comportamento sociale Partecipazione all’attività scolastica Obiettivi cognitivi trasversali pag. 4 Obiettivi professionali pag. 4 2 - Obiettivi generali raggiunti in termini di: • • • • pag. 7 Conoscenze Competenze Capacità di tipo tecnico – operativo Capacità di tipo umanistico – letterario 3 – Attività di preparazione alla prova pluridisciplinare e al colloquio mediante simulazione . pag. 9 4 - Contenuti disciplinari: programmi e relazioni finali pag. 10 6 – Testi delle simulazioni della terza prova pag. 56 Programmazione didattico – educativa del Consiglio di Classe Il consiglio della classe 5° BET nella propria programmazione didatticoeducativa definisce i seguenti obiettivi di tipo generale : Obiettivi educativo/comportamentali: 1. Comportamento sociale A. Rispetto reciproco tra persone saper ascoltare attentamente gli altri saper collaborare con i compagni saper rapportarsi con correttezza di linguaggio: non offendere e non bestemmiare saper assumere atteggiamenti e comportamenti corretti ed educati. B. Rispetto dell’ambiente e del materiale scolastico: lasciare gli ambienti scolastici puliti e ordinati non danneggiare strutture ed attrezzature rispettare i regolamenti di classe, di Istituto e delle aule di laboratorio usare in modo ordinato il materiale scolastico: diario, libretto personale, libri e quaderni, ecc.. 2.Partecipazione all’attività scolastica A. Sviluppo dell’autonomia personale: saper organizzare in modo efficace il proprio tempo saper acquisire progressiva autonomia nel gestire i percorsi cognitivi B. Sviluppo delle capacità di assumersi responsabilità: saper rispettare gli orari saper rispettare consegne e scadenze saper partecipare in modo positivo alla vita collegiale della scuola: assemblea di classe e di istituto, visite guidate, viaggi di istruzione e conferenze. C. Sviluppo della capacità di comunicazione tra i membri del gruppo classe: saper intervenire rispettando regole condivise saper intervenire in modo pertinente e motivato saper esprimere una propria eventuale situazione di disagio. Obiettivi cognitivi trasversali CONOSCENZE Acquisire i contenuti essenziali delle discipline Ricordare nel tempo le conoscenze acquisite Riformulare, anche con parole proprie, i contenuti appresi, in modo orale e scritto COMPETENZE Comprendere un testo, individuandone i punti fondamentali Esprimersi in modo corretto e chiaro, utilizzando il linguaggio operativo specifico Applicare le conoscenze acquisite per svolgere i compiti assegnati e risolvere problemi significativi Saper scegliere ed utilizzare gli strumenti, anche informatici Svolgere e portare a termine in modo organizzato e autonomo i compiti assegnati CAPACITA’ Analizzare e sintetizzare i contenuti disciplinari Collegare ed integrare conoscenze e competenze acquisite anche in ambiti disciplinari diversi Argomentare una tesi utilizzando le proprie conoscenze . Obiettivi professionali: • svolgere mansioni indipendenti; • documentare e comunicare adeguatamente gli aspetti tecnici, organizzativi ed economici del proprio lavoro; • interpretare nella loro globalità le problematiche produttive, gestionali e commerciali dell’azienda in cui si opera; • aggiornare le conoscenze, anche al fine della eventuale conversione di attività. Il curriculum ha dunque come obiettivi la capacità di: • analizzare e dimensionare reti elettriche lineari e non lineari; • analizzare le caratteristiche funzionali dei sistemi, anche complessi, di generazione, elaborazione e trasmissione di suoni, immagini e dati; • partecipare al collaudo ed alla gestione di sistemi di vario tipo (di controllo, di comunicazione, di elaborazione delle informazioni) anche complessi, sovrintendendo alla manutenzione degli stessi; • progettare, realizzare e collaudare sistemi semplici, ma completi, di automazione e di telecomunicazioni, valutando, anche sotto il profilo economico, la componentistica presente sul mercato; • descrivere il lavoro svolto, redigere documenti per la produzione dei sistemi progettati e scriverne il manuale d’uso; • comprendere manuali d’uso, documenti tecnici vari e redigere brevi relazioni in lingua straniera. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE E’ composta da 16 allievi tutti provenienti dalla 4° BET. Il comportamento è stato corretto e rispettoso in un clima pacato dove si lavora bene anche se la classe a volte risulta un po’ apatica. Solo alcuni allievi hanno evidenziato un atteggiamento corretto e responsabile pur non essendo trainanti per la classe. Nel complesso sono stati raggiunti gli obiettivi minimi comportamentali. Nelle discipline di indirizzo, gli allievi hanno acquisito una sufficiente conoscenza degli argomenti richiesti dai programmi ministeriali. Solo alcuni allievi, hanno dimostrato volontà di approfondire alcune tematiche. Nelle attività di Laboratorio, la maggior parte della classe ha manifestato un certo interesse. Alcuni allievi hanno realizzando progetti di una certa complessità. Nell’area umanistica, l’attenzione e l’impegno sono stati sufficienti, ma in calo nel II quadrimestre. Solo alcuni hanno evidenziato capacità di analisi e di collegamento tra gli argomenti. Gli allievi non si sono dimostrati particolarmente interessati ad approfondire problematiche attuali. Permane a livello generale qualche carenza di carattere espressivo sia nello scritto sia nell’orale. All’interno della classe un solo un ristretto gruppo di allievi si distingue per discrete capacità logico – deduttive. Alcuni studenti hanno dimostrato un impegno non costante e alcune lacune ancora da colmare. Il rendimento della classe si può ritenere nel complesso sufficiente. Storia del triennio della classe e continuità didattica nel triennio Griglia 1: Variazioni nel consiglio di classe: Classi Discipline Curricolo Anni Corso III ore IV Ore V ore Lingua e lettere italiane Storia Inglese Diritto ed Economia Matematica Meccanica e Macchine Elettrotecnica Elettronica Sistemi elettronici automatici Telecomunicazioni T. D. P. Educazione Fisica Religione 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° 3° - 4° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3 2 3 4 3 6 4 2 3 2 3 2 3 2 5 2 3 2 2 2 3 3 6 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3 2 1 3 4 2 1 5 5 2 1 Lab Informatica 3° - 4° - 5° 2 2 0 Nel corso del triennio ci sono state variazioni di insegnanti nelle materie di: Religione, Elettronica, Elettrotecnica, Educazione Fisica e Lab. Informatica. Griglia 2: Flussi degli studenti della classe: Classe Iscritti Promossi (ripetenti) Terza 2007/08 Quarta 2008/09 Quinta 2009/10 Promossi dopo sospensione giudizio 11 Respint i e ritirati 2 22 (2) 9 20 (0) 7 9 4 16 (0) - - - Totale studenti regolari (che hanno frequentato lo stesso corso, senza ripetenze o spostamenti di classe, dalla terza alla quinta classe ): 16. In data 15 maggio 2014 il consiglio della classe 5° BET ritiene che la classe abbia raggiunto i seguenti: Obiettivi generali (educativi e formativi) (obiettivi comportamentali, cognitivi di tipo trasversale): Obiettivi comportamentali: La classe • Ha un comportamento corretto e responsabile nei confronti delle persone e dell’ambiente scolastico; • Ha preso coscienza di sé, mediante una adeguata consapevolezza delle proprie potenzialità; • Partecipa in modo sufficientemente attivo al lavoro di gruppo. Obiettivi cognitivi: Conoscenze: • Nell’area umanistica in generale gli allievi sanno sufficientemente orientarsi nell’ambito delle conoscenze acquisite nel corso dell’ultimo anno. • Nell’area tecnico-scientifica per alcuni permangono lacune preesistenti e difficoltà nell’utilizzare in modo adeguato metodologie e strumenti propri delle discipline. Abilità: Gli allievi mediamente sanno: • tradurre in fase operativa quanto appreso in teoria; • scegliere gli strumenti adeguati in fase di esecuzione di un lavoro; • svolgere e portare a termine il compito assegnato; Pochi sanno: • utilizzare conoscenze e strumenti appresi nelle varie discipline per risolvere problemi inerenti alla specializzazione; • cogliere connessioni tra argomenti e/o discipline diversi • elaborare, se guidati, informazioni fornite in relazione alle varie problematiche Attività di carattere pluridisciplinare Il consiglio di classe della 5° BET ha trattato in forma pluridisciplinare alcuni argomenti. Pertanto percorsi pluridiscilinari indicativi possono essere: Area linguistico - storico – letteraria • Positivismo e letteratura: Naturalismo e Verismo. I problemi dell’Italia postunitaria. • Crisi del Positivismo e Decadentismo. Le inquietudini del primo Novecento. Ideologie nazionaliste e imperialismi. • La prima guerra mondiale. I letterati e la guerra: i futuristi. • Nuove tendenze culturali: la psicanalisi. Psicanalisi e letteratura. • Il relativismo conoscitivo e l’incomunicabilità. • Fascismo, nazionalsocialismo e regimi autoritari in Europa. La poesia tra le due guerre. Attività programmate e realizzate dal Consiglio di Classe Attività culturali e sportive: La classe ha partecipato a diversi incontri relativi a: • attività di orientamento universitario • Progetto di educazione alla Salute. Incontro informativo, svoltosi il 14.03.2014, riguardante La donazione e il trapianto di organi e di tessuti: una scelta consapevole, in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 7 di Conegliano-Servizio per l’Educazione e la Promozione della Salute. • partecipazione ad una lezione teatrale “Arteven” su Verdi e risorgimento Visite e viaggi di istruzione: Gli allievi hanno effettuato: • Viaggio di istruzione a Praga e Ratisbona • Visita guidata alla CMZ (azienda del settore elettronico) • Attività di stage di una settimana nel mese di febbraio Attività di preparazione alla I° prova La classe svolgerà giovedì 22 maggio una prova di simulazione della durata di sei ore di lezione nella quale saranno proposti temi inerenti alle tipologie previste dall’esame. Attività di preparazione alla II° prova La classe svolgerà sabato 24 maggio una simulazione della prova scritta di Elettronica della durata di quattro ore di lezione. Attività di preparazione alla prova pluridisciplinare e al colloquio mediante simulazione ( esempi di III prova) La classe ha svolto due prove (il 15 aprile e 11 maggio 2010) di simulazione della durata di tre ore e di tipo B in quanto il C. d C. ha ritenuto la tipologia proposta più idonea alle capacità degli allievi. Le materie coinvolte la prima volta sono state: Matematica, Inglese, Sistemi e TDP Le materie coinvolte la seconda volta sono state: Matematica, Inglese, Sistemi, TDP e Storia Contenuti disciplinari: programmi e relazioni finali Vedere allegati Elenco allegati Programmi e relazione finale della classe per materia. Testi della simulazione della terza prova. Relazione finale – Professoressa Adriana Casini Italiano-Storia Premessa. Essendo subentrata nella classe come docente di Italiano e Storia solo nell’anno scolastico in corso, ho acquisito una conoscenza degli allievi e delle problematiche rilevate negli anni precedenti piuttosto parziale. Comunque, dopo qualche inevitabile difficoltà ( probabilmente reciproca) dovendomi inserire nel contesto di una classe terminale, il rapporto con gli allievi è stato buono, grazie anche al comportamento corretto e rispettoso. La classe ha mantenuto un atteggiamento sostanzialmente positivo anche nei confronti dell’attività didattica dimostrando in genere sufficiente attenzione e discreto interesse durante le lezioni, sebbene, ad eccezione di qualcuno, la partecipazione sia stata un po’ passiva. L’impegno, nel primo quadrimestre sostanzialmente costante, è andato invece calando nella seconda parte dell’anno. A livello di profitto, qualche allievo si è distinto per i risultati positivi in entrambe le materie; la maggior parte ha conseguito una preparazione nel complesso sufficiente, anche se il già citato calo dello studio domestico ha in parte condizionato gli esiti di alcune verifiche. Gli allievi si sono comunque dimostrati solleciti e disponibili nella fase del recupero. Nella produzione scritta, si evidenzia, a livello generale, il permanere di qualche carenza soprattutto di carattere lessicale. A causa delle numerose attività extracurriculari, dello stage e delle interruzioni causate dalle festività nel mese d’aprile, si è reso necessario ridurre i contenuti dei programmi di entrambe le discipline. Italiano. In relazione alla programmazione disciplinare, anche se a livelli e con risultati diversi, sono stati conseguiti, i seguenti obiettivi: Conoscenze 1) conoscenza degli aspetti fondamentali del pensiero e delle opere di G.Leopardi e delle principali correnti letterarie e culturali dalla seconda metà dell’ Ottocento alla prima metà del Novecento circa, nonché delle tematiche, dei testi e del pensiero degli autori più significativi ad esse correlate 2) conoscenza delle principali tipologie di scrittura Abilità ( capacità e competenze) 1) analisi del testo con individuazione di tematiche, strutture formali e stilistiche riconducibili ad un determinato autore e al suo pensiero 2) contestualizzazione di un’opera e/o di un autore 3) esposizione sufficientemente chiara e corretta dei contenuti appresi 4) produzione di testi di diversa tipologia ( principalmente : tipologie A, B, D ) Metodologie. Si è cercato di proporre, oltre alla classica lezione frontale, la lezione interattiva e dialogata, anche se non sempre gli allievi hanno risposto agli stimoli in modo adeguato. Nella presentazione degli autori, si è puntato sul testo con particolare attenzione alla comprensione e all’analisi delle strutture formali. Sono stati selezionati, quando possibile, percorsi inerenti una tematica o un genere letterario con riferimenti anche alla letteratura straniera. Materiali e strumenti didattici. Il testo in adozione è sempre stato il punto di riferimento fondamentale, in qualche caso supportato dall’utilizzo di fotocopie. Tipologie delle verifiche e criteri di valutazione. Le prove di verifica sono consistite in interrogazioni scritte e orali, domande dal posto, esercitazioni sulle tipologie testuali contemplate dall’esame di Stato, in classe e a casa (analisi del testo, articolo di giornale e saggio breve, tema storico, tema di ordine generale). La valutazione complessiva è stato espressa sulla base dei risultati conseguiti nelle verifiche ma anche in relazione alla partecipazione , all’impegno, ad eventuali interventi e ai progressi nel processo di apprendimento. Per i criteri di valutazione delle prove scritte e orali, si è fatto riferimento ai criteri stabiliti nell’ambito del dipartimento di Lettere del triennio. La programmazione di massima, concordata nell’ambito del gruppo disciplinare, è stata rispettata, fermo restando la libertà del singolo docente di proporre tematiche e percorsi autonomi tenendo conto delle attitudini e della sensibilità del gruppo classe. N.B. Gli allievi sono stati sollecitati ad approfondire con letture autonome il programma svolto e a leggere almeno un’opera integrale del panorama letterario analizzato. Testo in adozione. G.Baldi -S.Giusso -M.Razetti -G.Zaccaria: Testi e storia della letteratura, Paravia (v. EF) Storia. Sostanzialmente, seppure a livelli diversi e con esiti diversi, in relazione alla programmazione disciplinare, sono stati conseguiti i seguenti obiettivi: Conoscenze 1) conoscenza, in relazione al loro sviluppo diacronico, degli avvenimenti storici e dei fenomeni socio-economici più significativi dal processo di unificazione italiana al secondo conflitto mondiale con cenni al successivo periodo della “guerra fredda”. Abilità ( capacità e competenze) 1) rielaborazione ed esposizione sufficientemente chiara dei contenuti appresi e, per qualche allievo,utilizzo di termini specifici della disciplina 2) analisi e sintesi degli argomenti trattati 3) individuazione di collegamenti e relazioni tra i fatti storici 4) consapevolezza dell’interazione dei fattori sociali, economici e culturali con gli avvenimenti storici Metodologie. Lezione frontale, ma sempre volta a suscitare un dialogo interattivo, soprattutto al fine di valore formativo della Storia. trasmettere l’alto Materiali e strumenti didattici. Il libro di testo è stato un valido supporto. Utilizzo di materiale audiovisivo per l’approfondimento di qualche argomento particolarmente significativo. Tipologie delle verifiche e criteri di valutazione. Interrogazioni orali e scritte, interventi guidati, domande dal posto, grado di partecipazione, impegno, osservazione dei progressi nel percorso di apprendimento hanno consentito la valutazione del profitto. I criteri di valutazione per le prove scritte e orali sono quelli adottati dal gruppo disciplinare di Lettere del triennio Testo in adozione. A.Brancati- T.Pagliarani, La Nuova Italia v. 2 e v. 3 P.S. Le verifiche scritte, di Italiano e di Storia, sono state consegnate e sono a disposizione della commissione Programma di Italiano ( letteratura) M. I G. Leopardi ( v. E) 6h G.Leopardi. La vita. Il pensiero. La poetica del “vago e dell’indefinito”. I Canti: gli Idilli. L’ “idillio” leopardiano. Testi: L’infinito; A Silvia; Il sabato del villaggio. Parafrasi e analisi. M. II L’età postunitaria 27h Lo scenario: storia, società, cultura, idee Il Positivismo. Il mito del progresso La Scapigliatura. La Scapigliatura e la modernità. La Scapigliatura e il Romanticismo straniero. Un crocevia intellettuale. Un’avanguardia mancata. E.Praga. Da Penombre, parafrasi e analisi di: Preludio. I.U.Tarchetti: Fosca. La donna “ fatale”nella letteratura del secondo Ottocento. Lettura e analisi brani A e B Il Naturalismo francese: fondamenti teorici. I precursori. E.Zola. La poetica. L’assommoir : L’alcol inonda Parigi. Lettura e analisi. Approfondimento. Letteratura e cinema: Thérèse Raquin ( M.Carnè) Microsaggio 2: Il discorso indiretto libero Il Verismo italiano. Verga e Capuana. G.Verga. La vita. Cenni ai romanzi preveristi. La svolta verista. Poetica e tecnica narrativa del Verga verista. L’ideologia verghiana e il darwinismo sociale. Il verismo di Verga e il Naturalismo di Zola Testi. Da Vita dei campi, lettura e analisi di: Rosso Malpelo. Il ciclo dei Vinti. Incontro con l’opera: I Malavoglia Lettura e analisi cap. I- IV. La conclusione del romanzo. Microsaggio 13: Tempo e spazio nei Malavoglia Le Novelle rusticane: La roba. Lettura e analisi. Mastro-don Gesualdo. L’intreccio, l’impianto narrativo, l’interiorizzarsi del conflitto. Cap. IV lettura e analisi da pag. 437, riga 69. M. III Il Decadentismo 35h Lo scenario: cultura, idee L’origine del termine La visione del mondo decadente La poetica del Decadentismo Temi e miti della letteratura decadente C. Baudelaire, precursore del Simbolismo. La vita. Incontro con l’opera: I fiori del male. I temi; il titolo. Una poesia- manifesto del Simbolismo: Corrispondenze (parafrasi e analisi). Il romanzo decadente: caratteri fondamentali G.D’Annunzio. La vita. Le fasi della produzione letteraria. L’estetismo e la sua crisi: Il piacere. Lettura e analisi di:Un ritratto allo specchio, Andrea Sperelli ed Elena Muti; Una fantasia “ in bianco maggiore”. La fase del superuomo. D’Annunzio e Nietzsche. Il superuomo e l’esteta. Cenni a Le vergini rocce. Incontro con l’opera: Le Laudi. Alcyone. Parafrasi e analisi dei seguenti testi: La pioggia nel pineto; Meriggio. G.Pascoli. La vita. La visione del mondo. La poetica. L’ideologia politica: l’adesione al socialismo, il dramma dell’emigrazione e la patria come “nido”. I temi della poesia pascoliana. Il grande Pascoli decadente. Le soluzioni formali. Incontro con l’opera: Myricae. Parafrasi e analisi dei seguenti testi: I puffini dell’Adriatico; L’assiuolo; Novembre; X agosto; Temporale. Il primo Novecento ( v. F ) La crisi del Positivismo Il crollo delle certezze e la crisi esistenziale negli autori del Novecento. Il romanzo del primo Novecento: caratteri fondamentali. L’influsso di Bergson, Freud, Einstein. F.Kafka. La vita. Il pensiero e la poetica. L’ebraismo e la psicanalisi. L’ “assurdo” in Kafka La critica alla società borghese: La metamorfosi. Testo chiave. La metamorfosi: L’incubo del risveglio. Lettura e analisi. I.Svevo. La vita. La formazione culturale. L’influsso della psicoanalisi. Gli “ inetti” sveviani e i loro antagonisti.. Cenni a Una vita e Senilità. Incontro con l’opera: La coscienza di Zeno. Il nuovo impianto narrativo, il trattamento del tempo, le vicende, l’inattendibilità di Zeno narratore, la funzione critica di Zeno, l’inettitudine e l’apertura al mondo. Testi. Da Psico-analisi, 16 marzo 1916; La profezia di un’apocalisse cosmica. L.Pirandello. La vita. La visione del mondo. La poetica: l’“ umorismo”. Le novelle. Da Novelle per un anno: Il treno ha fischiato. Lettura e analisi. I romanzi. L’esclusa: cenni. La crisi dell’identità e la nostalgia delle “ trappola”: Il fu Mattia Pascal. La rivolta e la distruzione delle “forme”: Uno, nessuno e centomila. Da Uno, nessuno e centomila: Nessun nome. Lettura e analisi. La stagione delle avanguardie: il rifiuto della tradizione e del mercato culturale. Gruppi e programmi. I futuristi: azione, velocità e antiromanticismo. Le innovazioni formali. I Manifesti. Filippo Tommaso Martinetti: Manifesto del Futurismo. Lettura e analisi brano antologico. Il Manifesto tecnico della letteratura futurista ( fino a riga 31). M. IV La poesia del Novecento 9h Premessa: una parte del modulo sarà portata a termine dopo il 15 maggio. G.Ungaretti. La vita. Incontro con l’opera: L’allegria. La funzione della poesia. L’analogia. La poesia come illuminazione. Gli aspetti formali. Il titolo dell’opera. I temi. Parafrasi e analisi dei seguenti testi: Veglia; Soldati; San Martino del Carso; Mattina. Il dolore: i temi. Parafrasi e analisi di: Non gridate più. E.Montale. La vita. Le principali raccolte poetiche. Incontro con l’opera: Ossi di seppia. Il titolo e il motivo dell’aridità. La crisi dell’identità, la memoria e l’indifferenza. Il “ varco”. La poetica. Caratteri fondamentali delle scelte stilistiche. Parafrasi e analisi dei seguenti testi: Non chiederci la parola; Meriggiare pallido e assorto; Spesso il male di vivere; Cigola la carrucola del pozzo. L’Ermetismo: caratteri fondamentali. S.Quasimodo. La vita. Il periodo ermetico Da Acque e terre, Ed è subito sera: parafrasi e analisi La svolta politica e sociale Da Giorno dopo giorno, Alle fronde dei salici. Parafrasi e analisi. Programma di Storia V. II M. I L’unificazione italiana e l’Europa nell’età industriale 31h Tappe dell’unità d’Italia II guerra d’indipendenza e Cavour Spedizione dei Mille e nascita del Regno d’Italia II rivoluzione industriale Diffusione del socialismo. La Chiesa e la questione sociale L’Europa e gli U.S.A. nella seconda metà dell’Ottocento Napoleone III L’unificazione tedesca La Francia della III Repubblica. La Comune Dossier: Parigi, da città a metropoli L’impero austro-ungarico e la Russia nel secondo Ottocento La questione d’Oriente e l’Inghilterra vittoriana La guerra di secessione americana Approfondimenti: Gli indiani tra lo sterminio dei bisonti e le riserve. Il petrolio e la vorticosa industrializzazione degli U.S.A. I problemi dell’Italia unita. Il brigantaggio. La Destra al potere. La III guerra d’indipendenza. La Sinistra al potere Nascita della classe operaia e del Partito socialista. La politica estera e l’avventura coloniale. Il primo e il secondo ministero Crispi. La crisi di fine secolo. L’imperialismo e la crisi dell’equilibrio europeo V. III Luci e ombre della belle époque La Germania di Guglielmo II La Russia degli zar e l’opposizione politica La guerra tra Russia e Giappone e la rivoluzione del 1905 La rapida crescita economica degli Stati Uniti M. II L’età giolittiana e la prima guerra mondiale 7h L’Italia giolittiana La legislazione sociale di Giolitti e lo sviluppo industriale italiano La politica interna tra socialisti e cattolici La politica estera e la guerra di Libia La prima guerra mondiale Le cause della guerra e il fallimento della guerra lampo L’entrata dell’Italia nel conflitto La guerra di posizione Dalla caduta del fronte russo alla fine della guerra La rivoluzione di febbraio La rivoluzione d’ottobre Lenin alla guida dello Stato sovietico L’Europa e il mondo dopo il conflitto La conferenza di pace e la Società delle Nazioni I trattati di pace e il nuovo volto dell’Europa La fine dell’eurocentrismo e la spinta indipendentista delle colonie ( fino a pag. 129) M. III Dai totalitarismi al mondo “ bipolare” Premessa. Una parte del modulo verrà conclusa dopo il 15 maggio. La Russia tra guerra civile e comunismo di guerra La NEP e la nascita dell’URSS Stalin e l’industrializzazione dell’URSS Il regime del terrore e i gulag Il consolidamento dello Stato totalitario Il dopoguerra in Italia e l’avvento del fascismo Le difficoltà economiche e sociali della ricostruzione Nuovi partiti e movimenti politici nel dopoguerra La crisi del liberalismo: la questione di Fiume e il biennio rosso L’ascesa del fascismo La costruzione del regime Gli Stati Uniti e la crisi del ‘29 Il nuovo ruolo degli U.S.A. e l’isolazionismo Gli anni Venti tra boom economico e cambiamenti sociali La crisi del ‘29 Roosevelt e il New Deal La crisi della Germania repubblicana e il nazismo La Repubblica di Weimar Hitler e la nascita del nazionalsocialismo Il nazismo al potere L’ideologia nazista e l’antisemitismo Il regime fascista in Italia Il consolidamento del regime Il fascismo fra consenso e opposizione La politica interna ed economica I rapporti tra Chiesa e fascismo La politica estera e le leggi razziali L’Europa verso una nuova guerra Il riarmo della Germania nazista e l’alleanza con Italia e Giappone La guerra civile spagnola ( cenni ) Verso la guerra La seconda guerra mondiale Le fasi e gli eventi principali La conclusione del conflitto Il mondo “bipolare”: la guerra fredda ( a grandi linee) 16h RELAZIONE FINALE I.R.C. Prof. Tolin Luigi In relazione alle finalità generali del corso e alla programmazione curricolare, sono stati complessivamente conseguiti i seguenti obiettivi in termini di: CONOSCENZE: • • • Conoscenza generale dei principi della morale. Conoscenza di alcune tematiche essenziali che caratterizzano la bioetica e l’etica sociale. Conoscenza dei principi della dottrina sociale della Chiesa. • Comprensione di termini fondamentali della morale. • • • • • • • • • • • • COMPETENZE: Comprensione e rispetto delle diverse posizioni in materia religiosa e etica. Analisi critica di alcune problematiche legate alla bioetica e all’etica sociale. Lettura e analisi corretta e adeguata dei documenti proposti. CAPACITA': Cogliere gli aspetti caratterizzanti l’attuale questione morale. Riconoscere i principi che stanno alla base dell’insegnamento morale della Chiesa e confrontarli con la realtà attuale. Confrontare il cristianesimo con altri sistemi di significato. Riconoscere che la fede cristiana impegna il credente ad operare nella società per la edificazione del bene comune e la promozione umana. METODOLOGIE Brevi lezioni frontali e discussione in classe. Analisi dei contenuti proposti, in coppia o in piccoli gruppi. Risposte/elaborati personali e/o di gruppo relativi a quesiti/tematiche scritte. Lettura,analisi e commento di documenti significativi. Visione filmati, analisi e dibattito. CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE Moduli 1. Temi di etica e bioetica • • • • • • • • Contenuti La questione etico-morale. La coscienza e l’obiezione di coscienza La bioetica Alle origini della vita; la fecondazione assistita; l’interruzione della gravidanza. La fine della vita; l’accanimento terapeutico e l’eutanasia. La donazione di organi e tessuti Il valore della vita umana nella prospettiva cristiana Religioni a confronto su alcuni temi della bioetica Ore 14 2. I giovani, gli affetti, la famiglia. 3. Le relazioni tra persone e popoli: la morale sociale • Il matrimonio nei progetti di un giovane • • • • • La proposta cristiana; il matrimonio nel diritto canonico. L’insegnamento sociale della Chiesa Il lavoro e la dignità umana La vita economica La salvaguardia del creato Giustizia,solidarietà e pace • Totale ore: 4 11 29 P.S. Nell’ambito dei temi di bioetica, gli alunni hanno partecipato al progetto La donazione e il trapianto di organi e di tessuti: una scelta consapevole. In preparazione all’incontro programmato con gli operatori dell’Ulss7 è stata dedicata una lezione di religione. • • • • • • MATERIALI DIDATTICI Testo in adozione: Sergio Bocchini, Religione e religioni. Moduli per l’insegnamento della religione cattolica nella scuola superiore, vol.2°, triennio, E.D.B. Fotocopie fornite dal docente. Testi disponibili nella biblioteca dell'istituto. Documenti biblici ed extrabiblici. Articoli tratti da quotidiani o settimanali. Schede personali. Audiovisivi. • • TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA Interventi/risposte orali. Elaborati scritti, questionari. • VALUTAZIONE Nei giudizi di valutazione si è tenuto conto del grado di raggiungimento degli obiettivi, della partecipazione in classe, dell’impegno nelle attività proposte. La griglia di valutazione utilizzata è quella riportata nel documento di programmazione iniziale della disciplina. Il Docente: Prof. Luigi Tolin EDUCAZIONE FISICA RELAZIONE FINALE Prof.ssa Pinese Fiorenza Classe 5 BET OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI E COMPETENZE ACQUISITE Alla fine del corso di studi l’allievo deve essere in grado di: • Mantenere un’esercitazione per un tempo prolungato al fine di migliorare la resistenza in relazione alle proprie capacità; • Aumentare gradualmente il carico di lavoro a livelli sub-massimali per sviluppare la forza sia specifica che generale; • Compiere movimenti ciclici e aciclici nel più breve tempo possibile; • Realizzare movimenti complessi adeguati alle diverse situazioni spazio-temporali in forma economica e coordinata; • Eseguire i fondamentali tecnici-tattici di almeno due discipline sportive di squadra e due individuali ed elaborare un pensiero tattico-sportivo; • Organizzare le conoscenze acquisite per realizzare progetti motori autonomi e finalizzati; • Scoprire e orientare attitudini personali nei confronti delle attività sportive specifiche e attività motorie che possano tradursi in capacità trasferibili al campo lavorativo e/o tempo libero; • Dimostrare di conoscere le norme elementari di primo soccorso • Conoscere i regolamenti delle principali attività sportive trattate nel corso dell’anno. • Guidare un riscaldamento finalizzato COMPETENZE Gli allievi hanno raggiunto una buona autonomia di lavoro (responsabilizzazione), sanno riconoscere l’importanza psico-fisica del movimento e usano correttamente il. linguaggio specifico CAPACITÀ Gli allievi hanno consolidate e migliorate le loro capacità fisiche di forza, resistenza, velocità ed mobilità. Sanno coordinare le loro azioni anche in situazioni variate e complesse. Sono capaci di affrontare situazioni problematiche personali ed interpersonali Utilizzano con consapevolezza e in situazioni mutevoli le proprie capacità fisiche e neuromuscolari e le loro conoscenze. Hanno acquisito un pensiero tattico-sportivo. Sanno applicare abilità motorie nei diversi giochi di squadra. 1 - CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE UNITÀ DIDATTICA TEST MOTORI POTENZIAMENTO MUSCOLARE PREACROBATICA ATLETICA SPORT DI SQUADRA PERCORSI COORDINATIVI SPORT ALTERNATIVI GIOCHI NON CODIFICATI TENNIS VARIE PERIODO N° LEZIONI Sett./Ott Sett/Mar 4 5 Ott./Nov. Mar./Apr. Ott./Mag. Dic. Ott/Febb. Ott/ Febb. Ott:/Dic. Dic/Mag. 4 5 15 2 4 3 4 4 TOTALE ORE DI LEZIONE AL 15 MAGGIO: 50 N.B. Durante la stessa ora di lezione si sono sviluppati spesso due argomenti diversi e gli allievi hanno sempre dato un contributo personale allo svolgimento della lezione. 2 - METODOLOGIE: Si è utilizzata la lezione frontale dell'insegnante con spiegazione, motivazione del gesto tecnico, dimostrazione. Il lavoro è stato individualizzato con interventi continui di verifica dell'insegnante anche individuali e con approfondimenti soggettivi. Si è utilizzata spesso l’assistenza diretta degli allievi si è privilegiato il lavoro a gruppi 3 - MATERIALI DIDATTICI: Le lezioni si sono tenute utilizzando la palestra e le attrezzature in essa disponibili, campi e pedane esterne dell'Istituto. 4 - TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA: La verifica del lavoro è stata continua con controllo, suggerimenti e correzioni del docente. Al termine di ogni attività didattica è stato valutato il grado di apprendimento dell'argomento trattato attraverso una prova pratica. Nei giudizi di valutazione quadrimestrale si sono considerati i miglioramenti ottenuti nelle varie competenze, la serietà e la partecipazione all'attività scolastica, l' impegno dimostrato e l’attenzione alle lezioni. Il Docente: Prof.ssa Pinese Fiorenza ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE "G.Galilei" - Conegliano RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE Prof. Piovesana Massimo - Prof. Manesso Stefano Materia: TDP Classe: 5° BET A.S.:2013/14 CONOSCENZE •Quanto previsto nel programma, come di seguito riportato, •Comandi principali del sistema operativo Windows •Realizzazione di circuiti stampati •Utilizzare integrati programmabili COMPETENZE 1.Leggere ed interpretare datasheets 2.Usare dei programmi di editing (in particolare MSWORD) per realizzare della documentazione. 3.Usare gli elementi principali di un CAD elettronico (ORCAD) 4.Usare il simulatore di circuiti Pspice, nei sui elementi fondamentali 5.Fare dei piccoli progetti di circuiti elettronici. 6.Realizzare dei prototipi con la tecnica della wrappatura 7.Realizzare dei semplici programmi in linguaggio C per gestire schede elettroniche da sistemi programmabili (in particolare dalla porta parallela del PC) 8.Utilizzare la strumentazione di base (oscilloscopio, multimetro) per il collaudo. CAPACITA’ Le capacità sono diverse da allievo ad allievo ma in generale possono essere così riassunte: •Capacità di leggere ed interpretare dati tecnici . •Capacità di inserirsi in gruppi di lavoro per progettare e/o collaudare apparecchiature elettroniche. •Capacità di utilizzare i componenti più comuni, sia di tipo logico che analogico, comprendendone le caratteristiche e le modalità d'uso. •Capacità di realizzare brevi programmi in 'C' e Visual Basic e quindi comprendere le problematiche relative all'interazione software/hardware. •Capacità di documentare. METODOLOGIE Il lavoro e' stato svolto con modalità diverse tra il laboratorio ed il lavoro in classe, e precisamente: •in classe si é operato con lezioni frontali e gli argomenti trattati sono stati quelli di Tecnologia e gli argomenti teorici relativi ad alcuni progetti. •in laboratorio si è adottato, come é suggerito nel documento che illustra il programma ministeriale per questa disciplina, il metodo ‘per progetti’. Quindi si é proceduto secondo lo schema sotto riportato: 1.esposizione dei vari lavori, richiamando le conoscenze necessarie, ove queste fossero già acquisite, o, in caso contrario, introducendole con delle brevi spiegazioni. 2.spiegazione di massima degli schemi per ottenere quanto proposto, lasciando spazio a più soluzioni possibili, in modo che l’allievo o meglio il gruppo di lavoro potesse adottare la soluzione che riteneva più adeguata. 3.spiegazione delle caratteristiche dei componenti previsti, anche con lettura dei datasheets. 4.spiegazione dei metodi software da adottare. (brevi routine d’esempio). ORGANIZZAZIONE DEI LAVORI I lavori sono stati realizzati a gruppi, generalmente di due allievi; e questi erano così composti: Primo e secondo quadrimestre Campardi-Locaputo Casagrande-Napolitano Ceku-Smaijc D’Altoè-Moretti Della Libera-De Martin Franceschi-Ongaro Maglitto-Passalia Modolo-Zanette Secondo quadrimestre (tesine) Campardi-Locaputo Casagrande Ceku-Smaijc Della Libera-De Martin Franceschi Maglitto-Passalia Modolo-Zanette Napolitano Ogni gruppo doveva realizzare il progetto assegnato procedendo come sotto indicato: Attività di gruppo: •la progettazione con eventuale simulazione, •la realizzazione pratica, •la verifica di funzionamento ed eventuali misure. •il programma, •la relazione finale o manuale, •i disegni relativi allo schema elettrico e alla disposizione componenti, MATERIALI DIDATTICI La distribuzione oraria della disciplina é stata quella tradizionale (cinque ore settimanali di cui quattro in laboratorio e una di teoria) Nel laboratorio ogni gruppo ha usufruito di un posto di lavoro dotato di un PC Pentiun con Windows 98/200/XP e con la seguente dotazione di software: •ORCAD/SDT •OFFICE •PSPICE per studenti •TURBO C++ Ver. 3.0 della Borland •MPLAB per microprocessore PIC18F4520 LIBRO DI TESTO:--E.Cuniberti - L.De Lucchi--T.D.P. Tecnologie Disegno Progettazione(Vol. 3). Edizioni: PETRINI EDITORE. TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA Per la valutazione sono stati presi in considerazione: •i lavori fatti (valutando ciò che é stato realizzato e la documentazione prodotta), • verifiche orali, di norma durante i collaudi e prove scritte CRITERI DI VALUTAZIONE Si fa riferimento alla griglia riportata nella relazione di classe, a cui però va aggiunto: "La consegna delle relazioni o dei previsti lavori pratici, in moderato e non giustificato ritardo, sarà penalizzata con uno o due punti in funzione del ritardo stesso". LAVORI REALIZZATI IN LABORATORIO • Realizzazione di una scheda per l'interfacciamento con il PC (attraverso la porta parallela) e la realizzazione del software di collaudo. (Conoscenza di massima della porta parallela del PC e del protocollo Centronics, integrati usati 244,374,138,14) (Terminata verso la fine di Dicembre). •Nel secondo quadrimestre ogni gruppo ha portato avanti un lavoro personale: Campardi-Locaputo Casagrande Ceku-Smaijc Della Libera-De Martin Franceschi Maglitto-Passalia Modolo-Zanette Napolitano Tetris con matrice a led Cancello scorrevole automatico Cancello automatico a due ante Analizzatore di spettro con casse audio Snake con matrice a led Pianola elettronica polifonica Carica batteria solare Orologio digitale PROGRAMMA SVILUPPATO IN CLASSE 1.Porta parallela del PC, spiegazione dei vari segnali. Caratteristiche dei componenti usato nel lavoro di laboratorio sviluppato al punto 1. Stesura di massima del programma di controllo, utilizzando il compilatore C++ Borland. 2.Amplificatori di potenza: classe A, B, AB. Calcolo dei parametri principali (rendimento, potenza dissipata etc.). Schemi principali degli amplificatori in classe A e B. Amplificatori in classe B a simmetria complementare con e senza condensatore di uscita. Dispositivi di protezione. Distorsione di incrocio. 3.Conversione AD e DA: caratteristiche principali ed applicazioni. Esempio di convertitore AD a successive approssimazioni. 4. Caratteristiche generali dei componenti elettronici di potenza: SOA. 5. SCR e TRIAC : caratteristiche principali ed esempi di applicazione. 6.Cenni sui motori passo-passo e relativi azionamenti. 7.Alcuni gruppi hanno sviluppato progetti utilizzando il microcontrollore PIC18f4520 8.Cenni sulle normative relative alla certificazione delle apparecchiature elettroniche. Sebbene gli allievi fossero tenuti alla conoscenza di tutti gli argomenti trattati e' evidente che quest’organizzazione ha fatto sì che le conoscenze siano state variamente approfondite in funzione del lavoro realmente svolto. CONEGLIANO Li 10.05.2014 ELETTRONICA CLASSE: 5^ BET DOCENTI: A.S.: 2013-2014 Bellunato Claudio, Martignago Maria Grazia ORARIO : 1 ORE SETTIMANALI +2 di Laboratorio. INTRODUZIONE L'obiettivo principale della disciplina è quello di fornire una panoramica il più possibile vasta delle applicazioni dell'elettronica lineare e in particolare delle tecniche di generazione, di elaborazione dei segnali e delle conversioni. Ciò si concretizza nello studio di particolari componenti integrati di normale utilizzo, oltre all'analisi e al dimensionamento di circuiti con componenti discreti. La classe durante l'anno scolastico ha nel complesso manifestato interesse e curiosità verso le tematiche della disciplina ed ha mantenuto un comportamento sempre corretto. La maggior parte degli allievi ha manifestato un interesse accettabile, si deve tuttavia segnalare una lieve discontinuità nell’impegno; il profitto complessivo si attesta a livelli complessivamente sufficienti. CONOSCENZE e COMPETENZE CONSEGUITE: Malgrado non si siano sviluppati tutti gli argomenti programmati all'inizio dell'anno scolastico si ritiene che gli elementi fondamentali di conoscenza della disciplina siano stati acquisiti dalla maggior parte degli allievi, anche se a diversi gradi di approfondimento Gli obiettivi particolari conseguiti, ovvero conoscenze e competenze, sono elencati nei prospetti dei moduli allegati. A livello individuale, il voto assegnato allo scrutinio finale, esprime in buona parte il grado di raggiungimento degli obiettivi. MATERIALI DIDATTICI Testi adottati: E. Ambrosini, I. Perlasca L’Elettronica Sistemi di conversione e interfacciamento, Ed.Tramontana; Data sheet dei componenti. Attrezzature e strumentazione di laboratorio: •Personal Computer con sistema operativo "Windows XP". •Strumentazione da laboratorio •Componentistica discreta e integrata TIPOLOGIA DI PROVE Per la valutazione sono state prese in considerazione le prove scritte e orali l’attività individuale di laboratorio. METODOLOGIE •Scoperta guidata •Verifica delle prestazioni di circuiti applicativi e di alcuni componenti integrati •Uso della strumentazione di laboratorio CONTENUTI DISCIPLINARI E OBIETTIVI RAGGIUNTI Vedere prospetti dei moduli allegati. Conegliano, 7 maggio 2014 Modulo n° 1 Titolo : Proff. Bellunato Claudio Proff.ssa Martignago Mariagrazia Generatori di forme d’onda Obiettivi Conoscenze Conoscere le principali configurazioni degli oscillatori e generatori di forme d’onda. Competenze Saper scegliere la tipologia circuitale più idonea e dimensionarne i componenti. Saper effettuare le misure sui circuiti progettati e valutarne le prestazioni Contenuti Circuiti con retroazione e loro configurazioni Effetti della retroazione. Oscillatori sinusoidali, criterio di Barkausen. Oscillatori a ponte di Wien, seno-coseno Oscillatori a tre punti (Hartley e Colpitts). Oscillatore a quarzo. I multivibratori (generalità). Multivibratori astabili e monostabili con operazionale. Oscillatore ad onda quadra con duty-cycle variabile. Generatori di forme d’onda quadra, triangolare e sinusoidale. VCO (onda quadra e triangolare) Metodologie Lezione frontale. Lezione partecipata (con discussione). Attività di laboratorio. Svolgimento di esercizi di progettazione. Verifiche Interrogazioni. Prove scritte con risoluzione di problemi. Prove di Laboratorio: Oscillatore a ponte di Wien, seno-coseno, oscillatore a quarzo.Oscillatore Hartley con induttanze accoppiate. Generatore di onde quadre e triangolari. VCO ad onde quadre e triangolari. Monostabile con operazionale. Modulo n° 2 Titolo : Obiettivi Conoscenze Conoscenza delle configurazioni fondamentali per la conversione A/D e D/A Competenze Saper valutare le prestazioni dei componenti integrati d’uso comune e scegliere quelli più idonei alla realizzazione di un determinato progetto. Saper interfacciare correttamente i convertitori con sistemi programmabili (personal computer e microprocessori). Contenuti Conversione analogico-digitale e digitale-analogica Convertitore D/A a resistenze pesate e con reti a scala (dritta ed invertita). Parametri dei convertitori: errori di offset, di guadagno e di non linearità, tempi di assestamento. Convertitore A/D di tipo flash e half-flash, a gradinata, ad approssimazioni successive e a doppia rampa . Tecnica di utilizzo del circuito Sample & Hold. Convertitori ADC differenziali. Metodologie Lezione frontale. Lezione partecipata (con discussione). Attività di laboratorio. Svolgimento di esercizi di progettazione. Prove di Laboratorio: DAC a 4 bit con resistenze pesate. DAC MAX541 (16 bit) ADC 12 bit MAX189MAX1241. Potenziometro programmabile MAX1868 Convertitore differenziale (Delta) a Verifiche Interrogazioni. Prove scritte con risoluzione di problemi. 1 bit Modulo n° 3 Obiettivi Conoscenze Conoscere le principali configurazioni di filtri analogici attivi e delle loro applicazioni Competenze Saper scegliere la tipologia circuitale più idonea in base alle richieste di progetto e dimensionarne i componenti. Saper effettuare le misure sui filtri comunemente utilizzati (passa-basso e passa-banda) e tracciare i diagrammi di Bode partendo dai dati sperimentali Modulo n° Titolo : Sistemi filtranti Contenuti Risposta di un filtro generico del 2° ordine. Distribuzione dei poli nella funzione di trasferimento: Chebitschev , Butterworth, Bessel. Filtri attivi a retroazione negativa multipla. Filtri attivi a retroazione positiva semplice. Configurazioni: passa-basso, passa-banda. Filtri elimina-banda. Filtri universali (UAF42). Filtri a capacità commutate. Metodologie Lezione frontale. Lezione partecipata (con discussione). Attività di laboratorio. Svolgimento di esercizi di progettazione. Verifiche Interrogazioni. Prove scritte con risoluzione di problemi. Prove di Laboratorio: Filtro passa basso a reaz. Negativa multipla. 4 Titolo : Obiettivi Conoscenze Conoscere i principali circuiti per l’interfacciamento dei trasduttori. Competenze Saper scegliere la tipologia circuitale più idonea in base alle richieste di progetto e dimensionarne i componenti. Saper effettuare le misure sui circuiti progettati e valutarne le prestazioni. Contenuti Interfacciamento e condizionamento dei segnali Interfacciamento di trasduttori di temperatura: termometri con PTC e con diodo a giunzione. Termostati. Sensori NTC e circuiti applicativi. Sensori integrati AD590, LM35. Circuiti d’interfaccia per sensori di luce (fotodiodi , fototransistor e fotoaccoppiatori). Esempi applicativi e progetto: barriera luminosa a infrarossi. Encoder ottico incrementale. Trasduttore I/V .Generatore di corrente costante (trasduttore V/I) con operazionale: con BJT in uscita, con carico a massa e fluttuante. Convertitore tensione=>frequenza e freq.=> tensione Metodologie Lezione frontale. Lezione partecipata (con discussione). Attività di laboratorio. Svolgimento di esercizi di progettazione con componenti integrati. Prove di Laboratorio: termometro a diodo. Termostato con NTC. Amplificatore fotoaccoppiato.Circuito per sensore infrarosso Verifiche Interrogazioni. Prove scritte con risoluzione di problemi. Modulo n° 5 Obiettivi Conoscenze Conoscere i principali circuiti Competenze Saper scegliere la tipologia circuitale più idonea in base alle richieste di progetto e dimensionarne i componenti. Titolo : Alimentatori a commutazione Contenuti Convertitore step-down (buck) Convertitore step-up (boost) Metodologie Lezione frontale. Lezione partecipata (con discussione). Verifiche Interrogazioni. RELAZIONE FINALE DI TELECOMUNICAZIONI CLASSE: 5^ BET DOCENTI: A.S.: 2013-2014 Bellunato Claudio, Martignago Maria Grazia ORARIO : 4 ore di teoria + 1 di Laboratorio L’obiettivo principale della disciplina è stato quello introdurre gli allievi alle tecniche adottate nei moderni sistemi di comunicazione, con particolare riguardo alla trasmissione per via numerica dei segnali analogici ed alla trasmissione dati. L’approfondimento teorico è stato possibile solo nella misura delle conoscenze fisico-matematiche in possesso degli allievi. La classe durante l'anno scolastico ha nel complesso manifestato interesse e curiosità verso le tematiche della disciplina ed ha mantenuto un comportamento sempre corretto. Alcuni allievi si sono distinti per costanza nell’impegno, interesse verso la disciplina e partecipazione propositiva ed hanno quindi raggiunto una valida preparazione. La maggior parte degli allievi ha manifestato un apprezzabile interesse ma con discontinuità nell’impegno. Il profitto complessivo è comunque ad un livello più che sufficienti. CONOSCENZE e COMPETENZE CONSEGUITE: Malgrado non si siano sviluppati tutti gli argomenti programmati all'inizio dell'anno scolastico si ritiene che gli elementi fondamentali di conoscenza della disciplina siano stati acquisiti dalla maggior parte degli allievi, anche se a diversi gradi di approfondimento Gli obiettivi particolari conseguiti, ovvero conoscenze e competenze, sono elencati nei prospetti dei moduli allegati. A livello individuale, il voto assegnato allo scrutinio finale, esprime in buona parte il grado di raggiungimento degli obiettivi. MATERIALI DIDATTICI Testi adottati: O. Bertazioli “ Telecomunicazioni ”; Appunti dalle lezioni. Documentazione tecnica vol. B Ed. Zanichelli Attrezzature e strumentazione di laboratorio: oscilloscopi, componentistica, PC e software di simulazione e analisi. TIPOLOGIA DI PROVE Per la valutazione sono state prese in considerazione le verifiche scritte e orali (comprensive delle attività di laboratorio). METODOLOGIE 8.Scoperta guidata 9.Lavoro di gruppo 10.Semplici progetti in laboratorio 11.Uso della strumentazione di laboratorio CONTENUTI DISCIPLINARI E OBIETTIVI RAGGIUNTI Vedere prospetti dei moduli allegati. Conegliano, 7 maggio 2014 Modulo n° 1 Titolo : Prof. Bellunato Claudio Prof.ssa Martignago Mariagrazia Modulazioni analogiche OBIETTIVI RAGGIUNTI Conoscenze 9.Onde elettromagnetiche e antenne, nozioni fondamentali. 10.Le motivazioni alla base delle modulazioni 11.La classificazione delle modulazioni in base alla natura dei segnali coinvolti 12.Le tecniche di multiplazione in frequenza 13.La struttura di un ricevitore radio CONTENUTI • • • • • • Struttura di un sistema di comunicazione radio Richiami sul concetto di spettro dei segnali. Trasformata di Fourier. Significato di modulazione e motivazioni per cui è necessario modulare. Caratteristiche temporali e frequenziali delle modulazioni AM, DSB, SSB e FM Esempi circuitali per la modulazione e demodulazione Schema a blocchi di un PLL e sua applicazione come demodulatore FM Struttura di un ricevitore radio supereterodina Concetto di sistema a divisione di frequenza • Competenze • •Scegliere il tipo di modulazione da adottare sulla base delle caratteristiche frequenziali dei segnali coinvolti ATTIVITA' DI LABORATORIO e dei mezzi trasmissivi in uso •Progettare un circuito PLL con integrati commerciali • Realizzazione e verifica sperimentale di un •Progettare circuiti di modulazione-demodulazione modulatore DSB/AM per basse frequenze con A.O. •Utilizzare un Analizzatore di Spettro su PC • Demodulazione con rivelatore di inviluppo. • • Analisi dello spettro di un segnale nella banda audio. Demodulazione FM con PLL CD4046 e con multivibratore monostabile. Modulo n° 2 Titolo : Modulazioni numeriche e in banda base OBIETTIVI RAGGIUNTI CONTENUTI Conoscenze 5.Modulazioni numerica per la trasmissione su canale passa banda: ASK, OOK, FSK, PSK , QAM, PWM • Le motivazioni per cui è necessario modulare un • Modulazione numerica a spettro espanso. segnale dati • Le principali modulazioni per trasmissione su canale ATTIVITA' DI LABORATORIO passa banda e su canale passa basso. Competenze • Scegliere il tipo di modulazione da adottare sulla base delle caratteristiche del segnale e dei mezzi trasmissivi in uso • Progettare un circuito PLL con integrati commerciali Modulo n° 3 Titolo : • Modulazione FSK (decodifica del segnale orario della RAI ) con l’impiego del tone-decoder LM567 Trasmissione per via numerica di segnali analogici OBIETTIVI RAGGIUNTI CONTENUTI Teorema del campionamento e dimostrazione (nel Conoscenze caso di campionamento naturale) • I vantaggi di una trasmissione digitale rispetto a una • Spettro di un segnale campionato analogica •Quantizzazione e codifica • Le fasi del processo di conversione di un segnale (A/D) •Files audio (wave) • La struttura di un sistema PCM standard e le •S/N in un sistema di conversione (SNR=6n) problematiche di sincronizzazione •Modulazione PCM • I concetti di base della commutazione numerica •Multiplazione a divisione di tempo Codec per telefonia Competenze •valutare le caratteristiche di un processo di conversione A/D • •Codec per telefonia (legge “A” e “µ”) ATTIVITA' DI LABORATORIO •Spettro di segnali campionati •Generazione di files Wave tramite applicativo VB Modulo n° 4 Titolo : Teoria dell’informazione e codifiche OBIETTIVI RAGGIUNTI Conoscenze •Sapere che cos’è e come si misura l’informazione •La motivazione della codifica con codici a lunghezza variabile •Gli obiettivi di una codifica di sorgente, canale e di linea e i metodi più utilizzati •Metodi di compressione dei dati Competenze •Codificare sorgenti n-arie in binario •Valutare le prestazioni di un canale di trasmissione reale •Implementare una codifica di canale CONTENUTI • • • • Definizione e misura dell’informazione Entropia di una sorgente numerica Codifica di sorgente e 1^ teorema di Shannon Codici a lunghezza variabile e costruzione di codici: algoritmi di Shannon-Fano e di Huffman •Trasferimento dell’informazione attraverso un canale: capacità di un canale ideale e di un canale rumoroso. •Probabilità di errore, caso 1 o 2 bit errati su n. • Concetto di codifica ridondante e codici per il rilevamento e correzione degli errori • Controllo di parità semplice e parità incrociata • Controllo a checksum, controllo CRC • Algoritmi di compressione : algoritmi con e senza perdita, algoritmo RLE applicato ai files d’immagine (BMP). Cenni agli algoritmi dizionaristici (LZ77, LZ78). Principi della compressione MP3 • Codifica di linea: NRZ, RZ, AMI, HDB3, Manchester. Problema dell’eliminazione della continua e dell’estrazione del clock. Diagramma ad occhio. Interferenza di intersimbolo e jitter. ATTIVITA' DI LABORATORIO •Circuito generatore di CRC Modulo n° 5 Titolo : Sistemi di trasmissione dati e protocolli OBIETTIVI RAGGIUNTI Conoscenze • La terminologia usata nei sistemi TD • Le caratteristiche dell’interfaccia RS-232 • Le caratteristiche dell’interfaccia I2C •Il concetto di protocollo e il modello ISO/OSI •La funzione e i principali protocolli di livello 2 •La differenza fra linea commutata e dedicata •Protocollo TCP/IP Competenze •Saper individuare lo standard di comunicazione più adeguato per una data applicazione •Progettare ( hardware e software) una interfaccia seriale per la comunicazione fra PC o PC e uP •Progettare un protocollo di comunicazione punto-punto e multipunto CONTENUTI • • • • • • Struttura generale di un sistema di trasmissione dati Modello di riferimento ISO/OSI Concetto di protocollo e interfaccia Protocolli connessi e non connessi, affidabili e non. Concetto di rete a pacchetto Protocolli di linea (livello data link): Reti locali architettura, mezzi trasmissivi, tecniche di accesso al bus (CSMA/CD, Token bus, Token ring). Standard Ethernet IEEE 802 (strati LLC , MAC, fisico). Apparati di interconnessione: repeater, hub, bridge, router. Architettura TCP/IP caratteristiche dei layer; indirizzi IP e classificazione; maschera di sottorete; porte TCP; UDP. Protocolli ICMP, ARP, RARP. Domain Naame System (DNS) Apparati per l'accesso alle reti: • Cenni ai modem ADSL ATTIVITA' DI LABORATORIO •Collegamento punto-punto mediante interf. RS232 in Visual Basic Applicativo client/server in Visual Basic (protocollo TCP/IP) ; utilizzo dell’oggetto Winsock. ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO RELAZIONE FINALE CLASSE V° BET Anno scolastico 2013/14 Docente: Elena Eraspaldo Nel corso del biennio conclusivo la classe, nel suo complesso, ha seguito le lezioni dimostrando un sufficiente interesse per gli argomenti trattati anche se non ha partecipato attivamente al dialogo educativo se non su espressa sollecitazione dell’insegnante. L’impegno profuso nello studio ha consentito alla maggioranza degli allievi di ottenere risultanti pienamente sufficienti anche se permangono allievi che conoscono in modo superficiale e frammentario i principali argomenti di diritto ed economia trattati durante l’anno conclusivo di studi. Il programma è stato svolto cercando di raggiungere gli obiettivi realisticamente perseguibili nell'esiguo tempo a disposizione: due sole ore settimanali che, peraltro, nel secondo quadrimestre, hanno subito riduzioni a causa delle vacanze pasquali, del viaggio di istruzione e di altre attività. Ciò nonostante gli obiettivi fissati in sede di programmazione iniziale, che miravano a integrare ed arricchire le conoscenze giuridico economiche già fornite nel corso del biennio e della classe quarta per guidare l’allievo alla comprensione del funzionamento e della gestione delle imprese sotto il profilo giuridico, organizzativo ed economico, sono stati complessivamente raggiunti. Nel corso dell’anno scolastico sono stati, infatti, conseguiti i seguenti risultati: l’allievo conosce, con diversi livelli di approfondimento, in diritto: la nozione giuridica di imprenditore e di impresa e sa classificare e distinguere i vari tipi di imprenditori, conosce la nozione di contratto di società e i caratteri fondamentali dei vari tipi di società; in economia aziendale: la nozione di bilancio d’esercizio e di analisi di bilancio. Sa interpretare la normativa civilistica e cogliere le principali problematiche economico-aziendali, esponendo i concetti appresi con un linguaggio giuridico-economico sufficientemente appropriato. METODOLOGIE: Nella presentazione degli argomenti da trattare si è sempre cercato di evidenziare i collegamenti con la realtà circostante (per stimolare curiosità ed interesse). Si è fatto ricorso prevalentemente alla lezione frontale (con l’ausilio del codice civile, per quanto riguarda diritto). MATERIALI DIDATTICI: Libro di testo: “Diritto ed economia industriale” Bacceli-Robecchi, Ed. Scuola & Azienda, Codice Civile, appunti dell'insegnante. TIPOLOGIE DI PROVE: Si sono svolte verifiche sommative prevalentemente scritte. VALUTAZIONE: Nelle prove è sempre stata utilizzata l’intera gamma dei voti (da 1 a 10) al fine di differenziare il più possibile le prestazioni degli allievi. Nella correzione delle verifiche a ogni singolo quesito veniva assegnato un voto (sempre da 1 a 10) in modo da consentire allo studente di capire immediatamente il proprio livello di conoscenza sul singolo argomento proposto; il voto finale risultava dalla media dei voti conseguiti nei singoli quesiti. Nell’attribuzione dei voti di fine quadrimestre si è tenuto conto, oltre che delle abilità effettivamente raggiunte, anche dell’impegno, della situazione di partenza e dei progressi effettuati, dell’attenzione e della partecipazione. INDICAZIONI SULLO SVILUPPO TEMPORALE DEL PROGRAMMA: • SETTEMBRE: L’imprenditore ex art. 2082 c.c., il piccolo imprenditore ex art. 2083 c.c. e l’imprenditore agricolo ex art. 2135 c.c.; • OTTOBRE: L’imprenditore commerciale ex art. 2195 c.c. e lo Statuto dell’imprenditore commerciale. L'azienda e i segni distintivi; • OTTOBRE, NOVEMBRE, DICEMBRE, GENNAIO, FEBBRAIO, MARZO: Le società in generale: il contratto di società ex art. 2247 c.c.; i diversi tipi di società (distinzioni tra società di persona e società di capitali); Le società di persone: la società semplice (la costituzione, l’amministrazione, la responsabilità patrimoniale dei soci, lo scioglimento e la liquidazione della società semplice e lo scioglimento dei singoli rapporti sociali), la società in nome collettivo (analisi delle caratteristiche e delle principali differenze con la società semplice) e la società in accomandita semplice. Le società di capitali: la società per azioni (la costituzione, i diversi modelli di governance, con particolare attenzione al modello tradizionale, le azioni e le obbligazioni, gli aumenti e le riduzioni di capitale, lo scioglimento e la liquidazione della s.p.a.), la società in accomandita per azioni e le società a responsabilità limitata. • APRILE, MAGGIO e GIUGNO: Le operazioni di gestione: di finanziamento (capitale proprio e di terzi) e di impiego; operazioni di interna ed esterna gestione; l’aspetto finanziario ed economico delle operazioni di gestione. Il bilancio d’esercizio: i principi di redazione del bilancio ex artt. 2343 e 2343 bis c.c. e la struttura dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico. L’analisi della situazione patrimoniale e finanziaria della società (attraverso i margini di struttura, capitale circolante netto e margine di tesoreria e gli indici di composizione), e della situazione economica. La contabilità analitica: le diverse configurazioni di costo e la break even analisys RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE: Prof.ssa Gottardi Graziella MATERIA: INGLESE La classe ha affrontato con l’attuale insegnante solo quest'ultimo anno di corso per due ore di lezione alla settimana. Nel complesso gli alunni hanno dimostrato attenzione e interesse adeguati verso le attività proposte. Il numero ridotto di studenti ha consentito un continuo coinvolgimento di tutta la classe e un sistematico monitoraggio dei processi di apprendimento. Per quanto riguarda la preparazione nella disciplina i livelli raggiunti sono mediamente più che sufficienti, alcuni allievi si sono messi in luce per le buone capacità sostenute da un studio puntuale e approfondito. Un più ampio gruppo evidenzia, tuttora, incertezze ascrivibili, soprattutto nelle abilità scritte, a difficoltà nell’uso delle strutture grammaticali e del lessico inerente la specificità della microlingua. Le lezioni si sono svolte secondo il calendario previsto all’inizio d’anno con varie interruzioni nella seconda parte a causa di festività, stage aziendale, viaggio d’istruzione e altre attività scolastiche. In relazione alla programmazione curriculare sono stati conseguiti, in modo differenziato, i seguenti obiettivi: CONOSCENZE Gli allievi conoscono: -le fondamentali strutture grammaticali -le funzioni linguistiche di base per interagire in modo autonomo -il lessico specifico degli argomenti trattati ABILITÀ Gli allievi sono in grado di: -comprendere in maniera globale testi orali e scritti di media difficoltà -usare le strutture grammaticali e le funzioni linguistiche acquisite -esprimersi oralmente in modo sostanzialmente corretto -esporre processi -dare definizioni e descrivere oggetti e strumenti e con un lessico appropriato COMPETENZE In diversa misura, gli allievi possiedono competenze di ascolto, interazione orale, comprensione ma la produzione è per lo più mnemonica a parte alcuni alunni che sono in grado di rielaborare personalmente i contenuti disciplinari e linguistici effettuando analisi e sintesi appropriate. Gli alunni sono quindi in grado in varia misura di utilizzare la lingua straniera per i principali scopi comunicativi. CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE REVISION 6h Holiday and accommodation How to book a room Travelling UNIT 2 ELECTRIC CIRCUITS 20h A simple circuit Types of circuit Current, voltage and resistance Tools Dimensions and measurements Measuring tools: multimeter and oscilloscope How Edison and electricity chanced the world Light bulbs: incandescent, fluorescent and led Save energy in the home Turning off standby power UNIT 3 ELECTROMAGNETISM AND MOTORS 2h Electricity and magnetism UNIT 4 GENERATING ELECTRICITY 12h Methods of generating electricity The generator Fossil fuel power station (advantages and disadvantages, photocopy) Nuclear reactor – How reactors produce heat Renewable energy 1: water and wind (advantages and disadvantages, photocopy) Renewable energy 2: sun, geothermal, biomass and biofuels (advantages disadvantages, photocopy) UNIT 5 DISTRIBUTING ELECTRICITY 3h The distribution grid Revision: passive form UNIT 6 ELECTRONIC COMPONENTS 5h Basic electronic components Revision: the definite/indefinite articles UNIT 7 ELECTRONIC AND INTEGRATED CIRCUITS 6h Conventional and integrated circuits Use a DVD recorder Amplifiers UNIT 8 MICROPROCESSORS 4h What is a microprocessor? Logic gates Operate a car stereo UNIT 13 TELEPHONE TECHNOLOGY 6h What is a telecoms system? The telephone network and Use the telephone The first telephone networks Cellular telephones SCELTE METODOLOGICHE La metodologia si è basata sull'approccio comunicativo, con lo sviluppo graduale delle quattro abilità linguistiche: leggere, scrivere, parlare, comprendere. Si è cercato di usare, per quanto possibile, la lingua straniera in classe e gli alunni hanno avuto modo di svolgere varie tipologie di esercizi per poter acquisire una certa autonomia nell'uso della lingua. In quest'ultimo anno è stata data particolare importanza alla comprensione dei testi orali e scritti e alla correttezza formale. MATERIALI DIDATTICI Il testo adottato: Kiaran O’Malley, English for New Technology, Ed. Pearson Longman, Milano, 2012. Fotocopie, ascolti audio. TIPO DI VERIFICHE E CRITERI DI VALUTAZIONE Sono state svolte prove scritte e verifiche orali, entrambe concernenti il lavoro svolto in classe e a casa, all’orale con esposizioni di argomenti trattati e comprensioni di brani specifici, allo scritto con definizioni, descrizioni e trattazioni sintetiche. I criteri di valutazione, diversi a seconda dell’ambito scritto/orale della prova, sono sempre stati comunicati agli studenti. Oltre ai risultati relativi alle verifiche, la valutazione sommativa ha tenuto conto anche della partecipazione, dell'attenzione, della capacità di lavoro autonomo, dell'impegno e del progresso conseguito rispetto ai livelli di partenza. RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE : MATERIA: MATEMATICA Prof.ssa Blasetti Giuseppina CLASSE: 5 BET A.S. 2013-2014 La classe, nel triennio, ha mantenuto la continuità didattica nella disciplina. All’inizio dell’ultimo anno del corso di studi quasi tutti i sedici allievi che costituiscono la classe avevano raggiunto un livello di competenza di base almeno sufficiente, anche se non per tutti era avvenuto in maniera lineare negli anni precedenti. Nel corso dell’anno la classe ha mostrato un sufficiente interesse per le attività proposte, gli allievi, generalmente, hanno partecipato al dialogo educativo in modo accettabile. Più differenziato è stato l’impegno nello studio individuale domestico. Un ristretto gruppo di allievi capaci e motivati ha mostrato diligenza; un gruppo ha lavorato con regolarità riportando esiti complessivamente sufficienti nelle prove di verifica; infine un terzo gruppo ha incontrato difficoltà nell’assimilazione dei contenuti fondamentali della disciplina a causa di una preparazione di base lacunosa, una partecipazione passiva e un impegno discontinuo e opportunistico. I tempi previsti per lo svolgimento d’ogni blocco tematico sono stati spesso ampliati al fine di garantire a tutti gli allievi un livello minimo di apprendimento e per stimolare, con adeguate proposte, la comprensione e la rielaborazione degli argomenti svolti. In relazione alla programmazione curricolare e tenendo conto dell’andamento della classe nel suo complesso, gli allievi della 5 BET hanno raggiunto, a livelli differenziati, i seguenti obiettivi: CONOSCENZE: Gli elementi fondamentali per tracciare il grafico di una funzione; Il significato di integrale; Teoremi fondamentali del calcolo integrale; COMPETENZE: Studiare funzioni; Risolvere semplici integrali; Calcolare aree e volumi mediante gli strumenti dell’analisi. CAPACITÀ’ (sotto la guida dell’insegnante) Interpretare geometricamente alcuni strumenti dell’analisi; Utilizzare gli strumenti dell’analisi per risolvere problemi tratti anche da altre discipline; Esporre i contenuti appresi con un linguaggio sufficientemente specifico; Condurre la dimostrazione di teoremi nell’ambito degli argomenti svolti. GRIGLIA RIASSUNTIVA DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE DI MATEMATICA Contenuti teorici Obiettivi specifici 1°Modulo : Calcolo differenziale e studio di funzione Conoscere definizione e interpretazione geometrica di derivata di una funzione in un suo punto. Saper calcolare le derivate delle funzioni fondamentali usando la definizione. Saper enunciare e dimostrare i teoremi relativi alla derivata di una somma, di un prodotto, di un quoziente di funzioni. Applicare i teoremi nel calcolo di derivate non fondamentali. Conoscere i teoremi di Rolle, di Lagrange e di Chauchy e darne una corretta interpretazione geometrica. Conoscere la regola di De L’H pital e saperla applicare nel calcolo dei limiti. Saper calcolare il massimo e il minimo relativo di una funzione. Saper interpretare e risolvere un semplice problema di massimo o di minimo. Saper determinare la concavità e la convessità di una curva. Saper calcolare un punto di flesso e la relativa tangente. Conoscere le definizioni di asintoto verticale, orizzontale ed obliquo. Saper individuare e disegnare un asintoto (verticale, orizzontale ed obliquo). Saper sintetizzare le varie informazioni relative ad una funzione nel grafico di una curva. Derivate e teoremi sul calcolo delle derivate. (ripasso) Derivata di una funzione composta. (ripasso) Derivabilità e continuità di una funzione. (ripasso) Teorema di Rolle. (enunciato e dimostrazione). Teorema di Lagrange. (enunciato e dimostrazione). Teorema di Cauchy. ( solo enunciato) Regola di De L’H pital. ( solo enunciato) Funzioni crescenti e decrescenti e le derivate. Massimi e minimi relativi e assoluti di una funzione. Ricerca dei massimi e minimi relativi con il metodo del segno della derivata prima. Problemi di massimo o di minimo. Concavità di una curva e relativi flessi. Ricerca dei punti di flesso con il metodo del segno della derivata seconda. Calcolo dei limiti alla frontiera del dominio. Studio completo di una funzione razionale intera e fratta , di semplici funzioni esponenziali e logaritmiche e rappresentazione delle relative curve. Contenuti teorici Obiettivi specifici 2°Modulo: Integrali indefiniti. Conoscere la definizione e il significato geometrico del differenziale di una funzione. Definire l’insieme delle funzioni primitive e l’integrale indefinito di una funzione continua. Conoscere le primitive delle funzioni fondamentali ed individuare le primitive di funzioni notevoli anche con l’uso delle tabelle. Conoscere il legame tra l’operatore differenziale e l’operatore integrale. Conoscere la linearità dell’operatore integrale. Calcolare l’integrale indefinito di semplici funzioni mediante la scomposizione o la trasformazione della funzione integranda. Calcolare l’integrale indefinito di semplici funzioni con il metodo della sostituzione. Calcolare semplici integrali con il metodo di integrazione per parti. Calcolare l’integrale indefinito di funzioni fratte. Differenziale. Integrali indefiniti. Integrali immediati. Linearità. Metodi di integrazione indefinita: scomposizione, sostituzione e per parti. Integrazione di funzioni razionali fratte. Obiettivi specifici 3° Modulo: Integrali definiti. Definire l’area di una superficie chiusa a contorno curvilineo. Conoscere il significato geometrico di integrale definito. Esporre la definizione di integrale definito di una funzione. Stabilire i legami tra continuità, derivabilità e integrabilità di una funzione. Conoscere e saper ricavare le proprietà fondamentali degli integrali definiti. Saper calcolare il valore medio di una funzione in un intervallo chiuso. Conoscere la relazione fondamentale tra integrale definito ed indefinito. Calcolare l’area della regione di piano compresa tra il grafico di una funzione continua, l’asse delle x,le rette x=a e x=b nei vari casi possibili. Calcolare l’area della regione di piano limitata da grafici di funzioni continue. Calcolo del volume di un solido di rotazione. Saper calcolare il valore di un integrale definito esteso ad un intervallo non chiuso o illimitato. Contenuti teorici Trapezoide. Integrale definito e relative proprietà. Teorema della media integrale (enunciato e dimostrazione) Teorema di Torricelli-Barrow (enunciato e dimostrazione) Formula di Leibniz-Newton. Area della parte di piano delimitata da un contorno curvilineo. Calcolo del volume di un solido di rotazione. Sfera, cono.Toro. Lunghezza di una curva. Integrali generalizzati di I° e 2° tipo METODOLOGIA Ogni blocco tematico è stata preceduto dalla verifica che gli allievi possedessero, a livelli accettabili, i prerequisiti necessari per un corretto approccio al medesimo. Questa prima fase è stata sempre seguita da lezioni frontali perché la conoscenza dei nuovi argomenti avvenisse con rigore formale e linguistico. I contenuti affrontati sono stati correlati da esempi e controesempi al fine di favorire negli allievi una completa comprensione dei nuovi concetti. In ogni blocco tematico si sono alternate lezioni frontali con quelle in cui si invitavano esplicitamente gli allievi a collaborare alla costruzione ed alla scoperta di nuovi segmenti conoscitivi. Gli esercizi, presenti, graduati per difficoltà, avevano all’inizio lo scopo di controllare la comprensione e consolidare l’acquisizione di tecniche di risoluzione, mentre successivamente dovevano verificare nell’alunno le capacità di trasferire conoscenze ed abilità in ambiti diversi da quelli in cui erano state presentate. Al termine di ogni blocco si è sempre realizzata una verifica, che poteva essere scritta o orale, ma che doveva controllare il grado generale di apprendimento della classe. MATERIALI DIDATTICI Si è costantemente fatto uso del libro di testo: Corso base verde di matematica - Bergamini Trifone Barozzi Zanchelli TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE Per controllare il processo d’apprendimento della classe si sono utilizzate le seguenti tipologie di prove: - Prova scritta tradizionale ( soluzione di problemi e/o esercizi). - Questionari a risposta aperta ( tipologia B ). Le verifiche orali sono state condotte in modo da controllare il grado di coerenza dei ragionamenti e la capacità di esporre le informazioni acquisite con il rigore e il simbolismo del linguaggio matematico. Esse sono state integrate da questionari a risposta aperta, che hanno permesso all’insegnante di avere in ogni momento sufficienti informazioni sul grado di apprendimento degli alunni. CRITERI DI VALUTAZIONE Nelle prove scritte sia strutturate che tradizionali, è stato attribuito a priori ad ogni esercizio un punteggio adeguato alle difficoltà presentate, in modo che la correzione degli elaborati fosse la più obiettiva ed omogenea possibile. Quindi si è tramutato il punteggio grezzo conseguito da ogni allievo in un voto decimale mediante tramite la seguente formula: p con votomin=1 e votomax=10. voto=voto + alunno *(voto -voto ) min max min p max Si è cercato sempre di usare una gamma di voti ampia ( dal 1 al 10) al fine di differenziare il più possibile le prestazioni degli allievi. Nella valutazione quadrimestrale per ogni allievo si è tenuto conto, oltre che dei voti conseguiti nelle varie prove, della situazione di partenza, degli eventuali progressi e delle abilità effettivamente raggiunte. Nell’attribuzione dei voti a fine quadrimestre ci si è sempre riferiti alla tabella di corrispondenza tra voti e prestazioni adottata dal C.d. C. in sede di programmazione. Anno Scolastico : Disciplina : Insegnante : 2013/2014 SISTEMI ELETTRONICI AUTOMATICI Prof.Piovesana Massimo- Prof.Manesso Stefano Classe : 5 BET Finalità generali del corso : • • • • • • • Essere in grado di interpretare e analizzare fenomeni fisici e processi tecnologici con un metodo di indagine tipico della sistemistica. Sviluppare la capacità di orientarsi e di essere culturalmente predisposto per un eventuale inserimento nel settore produttivo dell’automazione. Giungere a possedere una visione d’insieme delle problematiche e delle tecnologie coinvolte nel settore dell’automazione. Essere in grado di progettare, in linea di massima, piccoli sistemi automatici utilizzando le diverse tecnologie disponibili. L’abitudine a considerare i diversi settori di studio tecnico-scientifico come elementi tra loro fortemente interagenti vedendo quindi in Sistemi automatici una disciplina fortemente condizionata dall’esigenza di una cultura ad ampio spettro e non settoriale. Essere in grado di utilizzare le tecniche informatiche di base nel campo dell’automazione e della simulazione di fenomeni e processi fisici. Sviluppare la capacità di consultazione autonoma della documentazione tecnica hardware – software delle ditte costruttrici. Organizzazione modulare del corso : Modulo n° 1 2 3 4 Titolo STRUMENTI DI BASE PER LO STUDIO DEI SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI SISTEMI RETROAZIONATI: STATICA, DINAMICA, STABILITA’ E STABILIZZAZIONE PROGETTO DEI SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI TECNICHE DI ACQUISIZIONE DATI E DI CONTROLLO DIGITALE Definizione del livello di sufficienza nella disciplina: Le conoscenze e le competenze da acquisire sono riportate in ciascun modulo. Il livello di apprendimento giudicato sufficiente si determina dalla griglia di valutazione di istituto e corrisponde, in termini generali, ai seguenti descrittori: 1. conoscenze complete ma non approfondite; 2. competenze adeguate a risolvere semplici problemi; 3. capacità di orientarsi nella disciplina. Modulo n° 1 Titolo : STRUMENTI DI BASE PER LO STUDIO DEI SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI 50 Tempo (ore) : Definizione dei prerequisiti (* e descrizione delle modalità di verifica e di recupero) : Calcolo differenziale OBIETTIVI • • • • • • • Conoscenze Regolazione e Regolatori: Le regole dell'algebra degli schemi a blocchi Il concetto di controllo automatico. La struttura di un generico sistema di controllo ad anello chiuso ed il significato dei blocchi che lo costituiscono. Analisi dei sistemi lineari nel dominio del tempo: I modelli matematici IU e ISU che descrivono il comportamento di un sistema continuo lineare a coefficienti costanti. L’equazione caratteristica e i parametri che determinano il CONTENUTI U.D. 1) Regolazione e Regolatori 1.1)Generalità sui sistemi di controllo, rappresentazione di un sistema mediante schemi a blocchi, algebra degli schemi a blocchi, semplificazione di schemi a blocchi. 1.2)Sistema a catena chiusa: analisi della funzionalità dei blocchi costituenti il sistema a catena chiusa: controllore, attuatore, sistema controllato, trasduttore, condizionatore del segnale, nodo sommatore. 1.3)Esempio di un problema di controllo a catena chiusa significativo: la regolazione del livello del liquido in un serbatoio. Laboratorio:Studio del programma Lab View e sua applicazione per la simulazione del controllo del liquido in un serbatoio. U.D. 2) Sistemi lineari nel dominio del tempo 2.1) Modelli matematici per lo studio dei sistemi lineari di ordine n nel dominio del tempo: 1) Modello matematico IU (ingressouscita): equazione differenziale lineare a coefficienti costanti di ordine n. 2) Modello matematico ISU (ingressostato-uscita):sistema di n equazioni differenziali del primo ordine Il modelli matematici IU e ISU per i sistemi METODOLOGIE • • • • • Lezione frontale Discussione guidata Lavoro di gruppo Uso del programma di simulazione “CC” Uso del programma di simulazione “Visual Designer” VERIFICHE • • • Interrogazioni orali. Compito scritto. Prove di laboratorio (simulazioni) OBIETTIVI • • • • • • • comportamento di un sistema lineare del secondo ordine. La trasformata di Laplace: La teoria di base relativa alla trasformata di Laplace e alla sua antitrasformata con le relative definizioni, proprietà e teoremi fondamentali per lo studio dei sistemi. Le trasformate di Laplace dei segnali fondamentali (segnale impulso, gradino, rampa, parabola, esponenziale). L’equivalente di Laplace di un circuito elettrico lineare. Le forme rappresentative di una funzione di trasferimento. Studio in frequenza dei sistemi: diagrammi di Bode. Le regole per il disegno CONTENUTI del secondo ordine, equazione caratteristica di un sistema del secondo ordine λ2+ 2ξωnλ +ωn2, calcolo degli autovalori, analisi del discriminante. Esempi di modelli matematici del secondo ordine: 1)sistema “R -L-C” 2)sistema “motore a corrente continua” Equazione caratteristica di un sistema del secondo ordine, calcolo degli autovalori, analisi del discriminante, forma canonica λ2+ 2ξωnλ +ωn2 . 2.2) Segnali canonici e risposta temporale di un sistema del secondo ordine: impulso, gradino, rampa, rampa parabolica, smorzamento ξ e pulsazione naturale ωn, analisi della risposta al gradino di un sistema del secondo ordine per ξ >1, ξ =1, ξ <1, legame tra posizione degli autovalori nel piano complesso e risposta al gradino di un sistema del secondo ordine, pulsazione dell'oscillazione smorzata ωo e curva di inviluppo dell'oscillazione proporzionale a ξωn, . U.D. 3) Trasformata di Laplace e funzione di trasferimento. 3.1) Trasformata di Laplace, definizione, esempi di calcolo di trasformate di Laplace ( es. funzione costante, funzione esponenziale, ecc.), teoremi sulle trasformate di Laplace, tabella delle trasformate delle funzioni più comuni, antitrasformata di Laplace, uso della tabella per l’ antitrasformazione, applicazione della trasformata al calcolo di semplici circuiti elettrici, equivalenza di Laplace di un circuito elettrico costituito da : resistori, generatori, condensatori, induttori, equivalenza di Laplace di un motore a cc a magneti METODOLOGIE VERIFICHE OBIETTIVI CONTENUTI permanenti. 3.2) Funzioni di trasferimento, definizione di funzione di trasferimento, funzione di trasferimento con la trasformata di Laplace, • esempi di funzioni di trasferimento per semplici circuiti elettrici, trasformata dei segnali di prova di un sistema ( impulso, gradino, rampa, parabola ), poli e zeri di una funzione di trasferimento, forma “poli-zeri” e forma “costanti di tempo”, guadagno statico K, rappresentazione dei poli e degli zeri nel Competenze piano complesso, scomposizione di una F(s) • Regolazione e rapporto di polinomi in s in somma di frazioni Regolatori: (caso di poli semplici e multipli), calcolo della • Semplificare e risposta temporale di un sistema applicando ridurre ad una la antitrasformazione di Laplace alla forma minima uno scomposizione in frazioni parziali della Y(s) schema a blocchi. (trasformata di Laplace della risposta). • Analisi dei sistemi lineari nel dominio del tempo: U.D. 4) Comportamento di un • Ricavare il sistema per segnali sinusoidali modello generale IU e ISU di un e rappresentazioni grafiche sistema lineare della funzione di trasferimento. del secondo 4.1) Diagrammi cartesiani o di Bode, ordine partendo tracciamento approssimato dei diagrammi, dalla definizione diagrammi di Bode dei termini tipici che delle variabili di compongono la f.d.t. ( costante K, costante ingresso, uscita e di tempo a numeratore, costante di tempo a stato e dalle denominatore, poli e zeri nell’origine), equazioni esempi di tracciamento, diagrammi di Bode caratteristiche dei nel caso di costanti di tempo complesse componenti del coniugate. sistema ( es. circuiti R-L-C, motore a corrente continua). • Le trasformazioni: • Saper effettuare le trasformate e qualitativo dei diagrammi di Bode; I comandi del programma "CC" per tracciare i diagrammi di Bode in modo automatico; METODOLOGIE VERIFICHE OBIETTIVI • • • • • • antitrasformate di semplici funzioni, essenziali per lo studio dei sistemi nel dominio di s; Leggere la tabella che riporta le trasformate e antitrasformate delle funzioni più usate; Ricavare la funzione di trasferimento nel dominio di s di un sistema; Ricavare le varie forme rappresentative di una funzione di trasferimento; Diagrammi di Bode e diagrammi polari: Tracciare (a mano) i diagrammi qualitativi di Bode nel caso di funzioni relativamente semplici; Usare il programma di simulazione dei sistemi "CC" per tracciare in modo rapido e preciso i diagrammi di Bode di funzioni anche complesse. CONTENUTI METODOLOGIE VERIFICHE OBIETTIVI CONTENUTI METODOLOGIE VERIFICHE Modalità di valutazione del modulo : Verifica scritta. I quesiti della verifica sono formulati con lo scopo di accertare il grado di raggiungimento degli obiettivi del modulo e sono strutturati in modo da ottenere un punteggio. Al punteggio massimo corrisponde il voto 10. Proporzionalmente è effettuata la misurazione. *Attività di recupero e/o potenziamento : Recupero: Analisi cause di insuccesso; Ri-spiegazione contenuti non assimilati; Risposte a domande specifiche; Esercitazioni supplementari. Potenziamento: Risoluzione di problemi di complessità crescente. Modulo n° 2 Titolo : SISTEMI RETROAZIONATI: STATICA, DINAMICA, STABILITA’ E STABILIZZAZIONE Tempo (ore) : 60 Definizione dei prerequisiti (* e descrizione delle modalità di verifica e di recupero) : Modulo 1 OBIETTIVI • • • • • • Conoscenze I sistemi retroazionati: statica Lo schema a blocchi statico Le espressioni degli errori a regime in funzione del tipo del sistema e dell’ingresso applicato I sistemi retroazionati: dinamica I parametri del transitorio della risposta al gradino Le relazioni tra i parametri del CONTENUTI U.D. 1) Sistemi retroazionati: studio statico. 1.1) Sistemi in condizioni di regime permanente:Generalità, teorema del valore finale, sistema retroazionato in condizioni statiche (a transitorio esaurito), guadagno statico di anello µL= GH, errore a regime, effetto dei disturbi in un sistema di regolazione (disturbo agente all’uscita e all’ingresso), classificazione dei sistemi retroazionati dal punto di vista dell’errore a regime (tipo 0, 1, 2), espressioni degli errori a regime per sistemi di tipo 0, 1, 2 per ingressi a gradino, rampa, parabola, calcolo del guadagno statico di METODOLOGIE VERIFICHE • • • • • Lezione frontale • Discussione guidata • Lavoro di gruppo Uso del programma di simulazione “CC” • Uso del programma di simulazione “Visual Designer” Interrogazioni orali. Compito scritto. Prove di laboratorio (simulazioni) OBIETTIVI • • • • • • • • • • • • • transitorio ed i valori ξ e ωn per sistemi del secondo ordine Le relazioni tra i parametri del transitorio e la risposta in frequenza. I sistemi retroazionati: stabilità Il concetto di stabilità di un sistema; Le condizioni nella f.d.t. del sistema retroazionato per la stabilità. Il criterio di Bode per determinare la stabilità partendo dalla f.d.t. ad anello aperto; La frequenza di attraversamento, il margine di fase e di guadagno. Le regole per il tracciamento qualitativo del luogo delle radici. Controllori PID e stabilizzazione dei sistemi retroazionati: L'equazione di un controllore PID nel dominio del tempo e la f.d.t. nel dominio di s; Il significato dei singoli contributi (proporzionale, derivativo e integrativo); Gli effetti sulle caratteristiche di un sistema (errore a regime, rapidità di risposta, stabilità) per diversi tipi di controllori (P, PD, PI, PID). Gli schemi di base per realizzare i diversi tipi di controllori con amplificatori operazionali. I comandi e le procedure del programma "CC" relativi al calcolo delle funzioni di trasferimento parziali e complessive, al tracciamento del CONTENUTI anello per ottenere un errore massimo a regime prestabilito. U.D. 2) Sistemi retroazionati: studio dinamico. 2.1) Generalità, elementi caratteristici del transitorio della risposta di un sistema ad un segnale a gradino: tempo di salita, sovraelongazione, tempo di assestamento ( Tr, S, Ta, ecc. ), relazione tra i parametri caratteristici del transitorio e i valori di ξ e ωn dell’ equazione caratteristica in un sistema del secondo ordine, risposta in frequenza di un sistema retroazionato del secondo ordine, tracciamento dei diagrammi di Bode per costanti di tempo reali-distinte, realicoincidenti e complesse coniugate; relazione tra la risposta in frequenza e i parametri caratteristici del transitorio; riduzione di sistemi di ordine superiore al secondo considerando solo l’effetto dei poli dominanti. U.D. 3) La stabilità nei sistemi retroazionati 3.1) Stabilità dei sistemi di controllo: generalità, definizione di stabilità, relazione tra stabilità e poli della funzione di trasferimento G(s), stabilità dei sistemi a retroazione con studio di G(s)H(s), criterio di Bode, margine di fase e margine di guadagno, studio della stabilità con il criterio di Bode per sistemi semplici. U.D. 4) Controllori PID e stabilizzazione dei sistemi retroazionati 4.1) Il controllore PID: Definizione, funzione di trasferimento di un PID, di un P, di un PD, di un PI, significato dei termini proporzionale, integrale e derivativo, realizzazione di un PID con operazionali, uso di un controllore PID per la stabilizzazione di un sistema, il miglioramento delle prestazioni statiche e dinamiche. METODOLOGIE VERIFICHE OBIETTIVI dominio del tempo e della frequenza dei diagrammi utili al progetto. Competenze • • • • • • • • I sistemi retroazionati: statica Determinare la funzione di trasferimento ad anello aperto e chiuso Determinare il tipo di un sistema Calcolare l'errore a regime per segnali di ingresso canonici, la velocità di risposta, la sovraelongazione e il tempo di assestamento. I sistemi retroazionati: dinamica Determinare il transitorio della risposta al gradino di un sistema del secondo ordine in funzione dei parametri caratteristici del sistema. I sistemi retroazionati: stabilità • Determinare attraverso il criterio di Bode; • Calcolare la frequenza di attraversamento, il margine di fase e di guadagno per valutare il grado di stabilità Controllori PID e stabilizzazione dei sistemi retroazionati: • Valutare gli effetti sulle caratteristiche statiche, dinamiche e di stabilità in un sistema al variare del tipo di controllore applicato; • Utilizzare gli strumenti di calcolo automatico (Programma CC) per valutare rapidamente e con precisione gli effetti dei CONTENUTI U.D. 5) Prove sperimentali su sistemi di controllo analogici (analisi) 5.1) Laboratorio: Uso del Programma "CC" per il tracciamento dei diagrammi di Bode, calcolo della risposta al transitorio, calcolo dei poli e delle costanti di tempo, antitrasformazione di Laplace, analisi della stabilità, stabilizzazione dei sistemi (metodo per tentativi), calcolo degli sfasamenti e del margine di stabilità. METODOLOGIE VERIFICHE OBIETTIVI • CONTENUTI METODOLOGIE VERIFICHE diversi tipi di regolazione al fine anche di determinare in modo empirico i parametri del controllore. Verificare il funzionamento di semplici sistemi di controllo analogici del primo e del secondo ordine. Modalità di valutazione del modulo : Verifica scritta *Attività di recupero e/o potenziamento : Recupero: Analisi cause di insuccesso; Ri-spiegazione contenuti non assimilati; Risposte a domande specifiche; Esercitazioni supplementari. Potenziamento: Risoluzione problemi di complessità crescente. Modulo n° 3 Titolo : IL PROGETTO DEI SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI ANALOGICI Tempo (ore) : 30 Definizione dei prerequisiti (* e descrizione delle modalità di verifica e di recupero) : Modulo 1 e 2 OBIETTIVI • • • Conoscenze Attuatori e azionamenti: Lo schema a blocchi e la f.d.t. di un motore a c.c.; Il significato delle costanti di tempo elettrica e meccanica del motore a c.c.; CONTENUTI U.D. 1) Attuatori e Azionamenti: 1.1) Il motore a corrente continua a magneti permanenti: La struttura e le caratteristiche di un motore a c.c. a m.p.; Lo schema “elettrico – meccanico” equivalente; le equazioni differenziali che lo descrivono (elettrica e meccanica); il modello matriciale ISU; l’equivalente di Laplace delle equazioni differenziali descrittive; lo schema a blocchi METODOLOGIE VERIFICHE • • • • • Lezione frontale • Discussione guidata • Lavoro di gruppo Uso del programma di simulazione “CC” • Uso di sistemi di controllo “Elettronica Interrogazioni orali. Compito scritto. Prove di laboratorio OBIETTIVI • • • • Le caratteristiche dei riduttori meccanici per moti rotatori e lineari. La struttura e il principio di funzionamento di un azionamento a ponte con tecnica PWM. Controllori e progetto dei sistemi di controllo lineari: Il procedimento generale per il progetto di un sistema di controllo analogico con controllori PID e con reti stabilizzatrici in alcuni casi concreti; Competenze • • Attuatori ed azionamenti: • Determinare il modello in s di un motore a corrente continua; • Effettuare lo studio completo ( statico, dinamico e della stabilità) di un sistema di controllo di velocità e di posizione con attuatore costituito da un motore a corrente continua. Progetto di sistemi di controllo con tecnica analogica: • Essere in grado di tradurre le specifiche di progetto di un sistema di controllo retroazionato del primo e del secondo ordine in una architettura di controllo • Ricavare i parametri dei blocchi di un sistema di controllo al fine di soddisfare le specifiche statiche, CONTENUTI completo; La f.d.t. del secondo ordine del motore con Tu=0 e con B=0 (modello IU); la costante di tempo elettrica Te; la costante di tempo meccanica equivalente Tm; l’espressione di ωn e di ξ ; la condizione di non oscillazione; 1.2) I riduttori per moti rotatori e lineari: Riduttore a ruote dentate: struttura meccanica; equazioni caratteristiche; rapporto di riduzione R; Momento d’inerzia e attrito riportati all’ingresso del riduttore. Riduttore a ricircolo di sfere: struttura meccanica; equazioni caratteristiche; passo di una vite; Momento d’inerzia e attrito riportati all’ingresso. 1.3) Azionamenti per motori a c.c.: struttura generale di un azionamento; azionamento di un motore a c.c. con struttura a ponte e tecnica di comando PWM; quadranti di funzionamento; diagrammi temporali delle tensioni di comando e della tensione – corrente nel motore. U.D. 2) Esempi di progetto di sistemi di controllo retroazionati con tecnica analogica. 2.1) Progetto di un sistema di controllo di velocità di un motore a c.c. a magneti permanenti.: Struttura fisica del sistema complessivo; schema a blocchi completo del sistema; analisi delle specifiche del progetto: range di velocità e massimo errore a regime consentito; determinazione del guadagno di anello minimo; determinazione della velocità di risposta; analisi della stabilità ed eventuale stabilizzazione; scelte tecnologiche; realizzazione pratica del controllore, del trasduttore – condizionatore del nodo sottrattore e dell’attuatore; METODOLOGIE VERIFICHE Veneta” Uso della strumentazione di generazione e misura. OBIETTIVI • • CONTENUTI METODOLOGIE VERIFICHE dinamiche e di stabilità di progetto assegnate; Essere in grado di scegliere il tipo di controllore ottimale tra i tipi P, PD, PI, PID sempre sulla base delle specifiche del progetto; Progettare in linea di massima, con componenti analogici, singoli blocchi del sistema. Modalità di valutazione del modulo : Verifica scritta *Attività di recupero e/o potenziamento : Recupero: Analisi cause di insuccesso; Ri-spiegazione contenuti non assimilati; Risposte a domande specifiche; Esercitazioni supplementari. Potenziamento: Progetto di un sistema di controllo di posizione con motore a c.c. a magneti permanenti Simulazione Terza Prova: Tipologia B ALLIEVO:___________________________________________ CLASSE 5 BET MATEMATICA (VALUTAZIONE: ▪ ▪ ▪ /15) La prova prevede la trattazione breve di tre quesiti Per la trattazione di ogni quesito sono disponibili 8 righe I passaggi essenziali devono essere giustificati alla luce dei concetti studiati 1. Determinare i valori dei parametri a e b in modo che la funzione di equazione y = x 2 + ax + b presenti x +1 un massimo relativo nel punto A(-2;-3). 2. Dopo aver enunciato il teorema di Lagrange, verifica che per la funzione y = x2 +4 nell’intervallo [2;3], x −1 valgono le ipotesi del teorema e trova il punto (o i punti) la cui esistenza è assicurata dal teorema. 56 3. Sulla semicirconferenza di equazione y = 4 − x 2 si consideri il punto P di ascissa k. Determinare k in modo che la somma dei quadrati delle distanze di P dai due punti A(4;0) e B(0;4) sia minima. 57 ITIS “G. Galilei” Conegliano SIMULAZIONE TERZA PROVA INGLESE NAME………………………………………………. DATE…………………………………….. CLASS…………….. Answer the following questions 1. Write the advantages and disadvantages of nuclear power. (6 lines) ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________ 2. Explain how electricity is distributed from power stations to houses and other buildings. (6 lines) ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________ 3. Give a definition of capacitor. Write about its function. (6 lines) ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________ 58 Simulazione Terza prova SISTEMI ITIS “G.Galilei” Conegliano Classe 5°BET- 07 aprile 2014 COGNOME E NOME 1) Studiare con il criterio di Routh la stabilità di un sistema avente la seguente equazione caratteristica: s^4+3*s^3+5*s^2+4*s+2=0 2) Dato un anello in retroazione con G(s)=100/((s+10)*s) determinare il valore di H in modo da avere un errore con ingresso a rampa unitaria pari a 0,01. 3) Dato un anello in retroazione negativa con G(s)=100/(s+10) e H=5, dimensionare un regolatore tale da avere un errore a regime con ingresso a rampa uguale a 0,01, una pulsazione paria a 10 rad/sec e uno smorzamento di 0,5. 59 Simulazione Terza prova TDP ITIS “G.Galilei” Conegliano Classe 5°BET- 07 aprile 2014 COGNOME E NOME 1) Spiegare il principio di funzionamento di un SCR e illustrare un esempio applicativo 2) Come avviene la lettura e scrittura di dati utilizzando la porta parallela utilizzata nella scheda di acquisizione I/O 3) Illustrare lo schema di azionamento di un motore stepper a due fasi 60 Simulazione Terza Prova: Tipologia B ALLIEVO:___________________________________________ CLASSE 5 BET MATEMATICA (VALUTAZIONE: ▪ ▪ ▪ /15) La prova prevede la trattazione breve di tre quesiti Per la trattazione di ogni quesito sono disponibili 8 righe I passaggi essenziali devono essere giustificati alla luce dei concetti studiati 2 3 1) Dopo aver disegnato la curva di equazione y = 3x − x , calcola: a. l'area della regione finita di piano delimitata dalla curva e dalla retta parallela all’asse x passante per il suo punto di massimo relativo b. il volume del solido che si ottiene facendo ruotare attorno all’asse delle x la parte finita di piano delimitata dalla curva e dall’asse x. 61 2) Enunciare il teorema della media integrale. Illustrarne il significato geometrico e calcolare il valor medio 2 della funzione y = sin x in − π ; π . 1+ cos x 2 2 62 ITIS “G. Galilei” Conegliano SIMULAZIONE TERZA PROVA INGLESE NAME………………………………………………. CLASS 5BET DATE…………………………………….. Answer the following questions 1. Write the advantages and disadvantages of the integrated circuit. (6 lines) ___________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________ 2. Give a definition of microprocessor. When and why did it develop? (6 lines) ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________ 63 ALLIEVO:_________________________________________ CLASSE 5 BET STORIA (VALUTAZIONE: 1. Quali furono gli aspetti fondamentali dello stalinismo? /15) P.8 2. Quali furono le conseguenze del delitto Matteotti? P.7 64 ALLIEVO:___Della Libera Marco_______classe V BET_____________________ STORIA (VALUTAZIONE: 2. Quali furono gli aspetti fondamentali dello stalinismo? /15) P.15 65 Simulazione Terza prova SISTEMI ITIS “G.Galilei” Conegliano Classe 5°BET- 09 maggio 2014 COGNOME E NOME 1) Semplificare il seguente schema a blocchi 2) Dato un anello in retroazione negativa con G(s)=500/(s+10) e H=2, dimensionare un regolatore tale da avere un errore a regime con ingresso a rampa uguale a 0,05, una pulsazione paria a 20 rad/sec e uno smorzamento di 0,8. 66 Simulazione Terza prova TDP ITIS “G.Galilei” Conegliano Classe 5°BET- 09 maggio 2014 COGNOME E NOME 1) Spiegare i tipi di amplificatori audio in commercio con relativi schemi di funzionamento 2) Descrivere la differenza tra SCR e TRIAC e disegnare due schemi applicativi per ognuno dei due componenti 67