ON AZI ALE DI BE L T I D I B RE R A AR CA AC RN LE BRERA DEMIA IN TE GUIDA AI CORSI 2010 - 2011 MILANO Il presente volume è stato redatto sulla base di informazioni fornite direttamente dai docenti. Si fa presente che programmi, insegnamenti e docenti possono comunque subire della variazioni. Coordinamento e cura Francesca Follia Redazione e segreteria organizzativa Francesca Follia Traduzione Elisabetta Soica Progetto grafico e copertina Piero Orsi Impaginazione Fotolito Galli Thierry - Milano Editore Accademia di Belle Arti di Brera Via Brera, Milano Chiuso in redazione il 11 Aprile 2011. I materiali fotografici e testuali sono di proprietà di Accademia di Belle Arti di Brera, editore della presente pubblicazione INDICE Presentazione 5 Organi di governo 6 Dipartimenti - Nucleo di valutazione - Consulta studenti 7 Cenni storici 8 Raccolte storiche 10 Historical background 11 Bibliografia 13 Offerta informativa 18 Piani di studio: corsi di diploma di primo livello 20 Piani di studio: corsi di diploma di secondo livello 40 Programmi dei corsi 75 Scuola libera del nudo e Scuola degli artefici 257 Servizi - Iscrizioni - Informazioni 265 Indice analitico per discipline 273 Indice analitico per docenti 279 Indice analitico Scuola libera del nudo e Scuola degli artefici 284 L a Guida dello studente, oltre a raccontare la storia della nostra Accademia attraverso l’innovazione didattica, continua ad essere un valido strumento di orientamento per tutti gli studenti della scuola secondaria che possono così facilmente accedere a tutta l’offerta formativa che negli ultimi anni si è arricchita di nuovi modelli didattici, proposte e progetti. L’alto tasso di internazionalizzazione dei nostri iscritti, con stranieri che provengono da 49 paesi del mondo, ha consentito, soprattutto con il progetto Erasmus, un vivace scambio culturale con le più importanti istituzioni europee e internazionali a tutti i livelli, permettendo ai nostri studenti di farsi conoscere all’estero. I grandi artisti che si sono formati presso l’Accademia di Brera, nel corso della sua storia, ci confermano che la formazione artistica di qualità prodotta dalla nostra istituzione, produce risultati positivi, negli anni si è adeguata alle nuove esigenze del mondo del lavoro, ma non ha mai dimenticato gli aspetti importantissimi legati alla tradizione. L’Accademia vuole continuare ad essere punto di riferimento della formazione artistica all’interno del territorio lombardo e italiano affinché continui il riconoscimento della produzione artistica dei nostri studenti, attestata dalla loro affermazione in tutto il mondo. 6 ORGANI DI GOVERNO PRESIDENTE Salvatore Carrubba DIRETTORE Gastone Mariani DIRETTORE AMMINISTRATIVO Anna Virno VICEDIRETTORE Stefano Pizzi VICEDIRETTORI AGGIUNTI Paola Salvi (con delega per l’offerta formativa) Dario Trento (con delega per i beni patrimoniali) CONSULENTE DEL DIRETTORE Gabriele Giromella (per l’amministrazione) CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Salvatore Carrubba Consiglieri Gastone Mariani Gianna Bessi Gabriele Giromella Dario Micci Segretario Anna Virmo CONSIGLIO DEI REVISORI DEI CONTI Presidente Angelo Passaro Componenti Alessandro Pampuri Roberta Peri CONSIGLIO ACCADEMICO Presidente Gastone Mariani Docenti Italo Bressan Filippo De Filippi Andrea del Guercio Grazia Maria Manigrasso Massimo Pellegrinetti Marco Pellizzola Mariella Perucca Giuseppe Sabatino Paola Salvi Tiziana Tacconi Studenti Cristiano Belotti Benedetta Donzellini 7 DIPARTIMENTI - NUCLEO DI VALUTAZIONE - CONSULTA STUDENTI DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE Preside Franco Marocco Direttore della Scuola di Pittura Andrea B. Del Guercio Direttore della Scuola di Scultura Massimo Pellegrinetti Direttore della Scuola di Decorazione Giuseppe Sabatino Direttore della Scuola di Grafica Bernardino Luino DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE Preside Paolo Rosa Direttore della Scuola di Scenografia Enrico Mulazzani Direttore della Scuola di Restauro Duilio Tanchis Direttore della Scuola di Progettazione Artistica per l’Impresa Antonello Pelliccia Direttore della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte Ezio Cuoghi DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE Preside Flaminio Gualdoni Direttore della Scuola di Discipline della Valorizzazione dei beni Culturali Mariella Perucca Direttore della Scuola di Comunicazione e Didattica dell’Arte Raffaella Pulejo CONSULTA STUDENTI Presidente Dario Micci Componenti Fabio Bertozzi Silvia De Rosa Cristiano Belotti Erica Quida Agnese Romanò Segretario Erica Dallafortuna 8 CENNI STORICI B rera è un nome molto antico. Il termine braida, riferito a uno spiazzo erboso o una sterpaglia, contiene una radice linguistica longobarda. Su questo prato, a cominciare dal 1229, i frati Umiliati costruiscono la chiesa di Santa Maria e il loro convento che viene a delimitare quel brolo naturale. Con la soppressione dell’ordine, alla fine del Cinquecento, i Gesuiti occupano l’edificio e lo trasformano poi nell’imponente palazzo progettato da Francesco Maria Richini (1627-1658), imprimendo al complesso il carattere “educativo” che ancora oggi gli riconosciamo: collegio e scuola, orientati sul grande cortile porticato, a doppio ordine di logge, cui viene annessa una biblioteca, un giardino dei Semplici e una Specola. La storia del palazzo di Brera è una storia per fasi che insieme si succedono e si sovrappongono, modificandosi di segno, distinto ma affine, e anche la storia complessa di nuclei che progressivamente si aggregano intorno a un unico centro, cioè a quella funzione originale, quindi nel tempo parzialmente si dividono. Giusto dopo la soppressione della Compagnia di Gesù nel 1772, per la politica illuminata dell’imperatrice Maria Teresa, attorno all’asse concreto e simbolico della biblioteca, alla quale viene incorporata la cospicua libreria del conte Carlo Pertusati, il palazzo si converte in un edificio destinato alla pubblica educazione, sede delle principali istituzioni di cultura milanesi: oltre alle nuove scuole laiche (Ginnasio Inferiore e Superiore, Scuole Palatine), la Biblioteca Braidense, l’Osservatorio Astronomico e l’Orto Botanico, il Laboratorio di Chimica, la Società Patriottica di Agricoltura, cui si aggiunge per ultima l’Accademia di Belle Arti (1776), in un’armonica fusione enciclopedica di scienze, lettere ed arti. Con la costruzione del portale di entrata ad opera di Giuseppe Piermarini, primo professore di architettura, anche la facciata assume il suo aspetto caratteristico. L’arrivo dei Francesi e le riforme rivoluzionarie avviate a partire dal 1798 decidono di una nuova centralità per l’Accademia, in nome del “pubblico beneficio delle belle arti”, per opera del suo segretario, il pittore Giuseppe Bossi, singolare figura di intellettuale giacobino (1801-1807). E’ da questo momento che l’istituto, oltre che delle consuete dotazioni didattiche, viene corredato di una Galleria delle statue in gesso, di una Biblioteca specializzata per la formazione degli artisti, corredata anche di stampe e disegni, di un Archivio, di un Gabinetto Numismatico e del Museo di Antichità lombarde (opere provenienti da scavi cittadini o da monumenti milanesi danneggiati): materiali che in buona parte - tranne questi ultimi - risultano ancora presenti nelle raccolte dell’Accademia. Ma soprattutto è in questo periodo che, a seguito dell’incameramento dei beni ecclesiastici, si va delineando il primo nucleo di una nuova Galleria (1806), dove alle opere di pittura degli “antichi”, tolti dalle chiese, si affianca una Sala delle opere dei “moderni”, insieme a un Gabinetto dei Ritratti dei Pittori: i modelli del passato messi didatticamente a confronto con le invenzioni del presente. La grandiosa Pinacoteca, formata dai dipinti provenienti da tutto il territorio del regno d’Italia, inaugurata nel 1809, in occasione del compleanno di Napoleone, porta di Cortile Palazzo di Brera. necessità la realizzazione al primo piano di saloni luminosi, destinati all’esposizione, tanto da inglobare, oltre ad alcune aule del convento gesuitico, anche come è ancora visibile - la parte superiore dell’antica chiesa di Santa Maria, fino ad allora rimasta intatta. Il cortile di Brera per Stendhal, in visita nel 1816 al Museo, è più bello di quello del Louvre. A cominciare da questi anni, oltre che un palazzo, Brera diventa sempre più un luogo. Di lavoro, di studio, ma anche di visita e di transito. Lungo il loggiato del cortile principale, sullo scalone e nei corridoi del piano terreno, cresce una sorta di pantheon delle glorie patrie, già iniziato da Giuseppe Bossi, che ancora oggi conserva le lapidi e le statue dei principali scienziati, letterati CENNI STORICI 9 che legarono il proprio nome alla grandezza di Milano (Giuseppe Parini, Cesare Beccaria, ecc.) e dei maestri che insegnarono in Accademia (Giuseppe Franchi, Giocondo e Giacomo Albertolli, Pompeo Marchesi, ecc.). In questi stessi anni prende il via l’evento periodico delle Esposizioni di Brera, rassegna annuale delle opere migliori degli allievi e della produzione artistica contemporanea, italiana e straniera, riferimento privilegiato per collezionisti e mercanti, motore di un nuovo sistema delle arti. E in parallelo si diffonde la perdita della autonomia e, simmetricamente alla decadenza d’uso dei modelli che erano serviti per l’apprendimento, comincia il trasferimento fuori dal palazzo di buona parte delle collezioni che vanno a incrementare i nuovi istituti museali della città: il Museo Patrio Archeologico, il Gabinetto Numismatico. Nel 1882 la Pinacoteca viene disgiunta dall’Accademia, quindi nel 1902 una fetta della Galleria d’Arte Moderna passa al Castello Sforzesco. La riforma di Giovanni Gentile e, nel 1926, il distacco al Politecnico della Scuola di Archi- Francesco Hayez, Vittor Pisani liberato dal carcere e portato in trionfo, 1867, olio su tela. consuetudine di studi e gallerie dislocati per l’intero quartiere intorno al palazzo. Così la grande statua del Marte pacificatore di Antonio Canova (1809), destinata in origine al Foro Bonaparte, collocata dal 1862 al centro del cortile, viene a suggellare l’immagine moderna dell’Accademia che ci è familiare, forte della sua ascendenza neoclassica. Durante il periodo romantico la reputazione dell’istituto resta altissima, per la presenza di artisti di spicco, come Francesco Hayez, e per le molteplici competenze, fra cui il controllo sulla pianificazione urbana e la tutela dei monumenti, attraverso la Commissione d’Ornato, e la raccolta di documentazione sulla storia dell’arte lombarda. Con la nascita della nazione italiana, inizia una progressiva tettura, assimileranno Brera a tutte le altre accademie Comincia da questo punto la storia esclusiva dell’Accademia come scuola. Se questo confine e, non a caso, segna il limite di crescita delle raccolte storiche, rimane costante lungo il Novecento l’attrazione esercitata dall’istituzione, nell’alternarsi di personalità importanti che a Brera si formano e/o insegnano : Antonio Sant’Elia, Achille Funi, Carlo Carrà, Giacomo Manzù, Marino Marini, Mauro Reggiani, Francesco Messina, Luciano Minguzzi, Lucio Fontana, Fausto Melotti e, più di recente, Ennio Morlotti, Alik Cavaliere, Andrea Cascella, Dario Fo, Damiano Damiani, Guido Ballo. Tanto che, almeno fino a metà del secolo, si può dire Brera abbia rappresentato quasi una patria per tutti gli artisti. 10 RACCOLTE STORICHE Fondi archivistici Archivio storico. 1430 faldoni e 195 registri. Riguarda tutte le attività dell’Accademia a partire dall’inizio dell’Ottocento: quella didattica, di promozione - Esposizioni -, quella di tutela, svolta fino all’inizio del Novecento - Esportazioni e Ornato città -. Quest’ultima sezione è uno strumento fondamentale per la progettazione del restauro. Per il Settecento la documentazione è conservata all’Archivio di Stato di Milano, Fondo Studi. In archivio si conserva il manoscritto delle Memorie di Francesco Hayez; alcune lettere autografe di soci onorari illustri. Fondo Ballo. Conserva la documentazione manoscritta e a stampa sull’arte italiana degli anni Cinquanta/Sessanta del Novecento, raccolta da Guido Ballo in preparazione dell’opera La linea dell’arte moderna. Biblioteca storica 15.800 volumi, raccolti a partire dal 1805, cui sono da affiancare 3.500 volumi provenienti dal legato Ala Ponzoni, ora in deposito presso la Biblioteca Braidense. Si è formata a partire dal ricco nucleo di volumi di provenienza francese e inglese acquistati da Giuseppe Bossi. E’ costituita da trattatistica d’arte, iconologia cinque/seicentesca, repertori di primo Ottocento, riviste internazionali e cataloghi di musei e esposizioni di secondo Ottocento. Legati delle biblioteche di Francesco Hayez e di Camillo Boito, connessi alla storia dell’istituzione; del marchese Ala Ponzoni e di Giovanni Morelli. Collezioni artistiche Le collezioni si sono formate nell’ambito delle tre attività fondamentali dell’Accademia di cui si è accennato (dalle origini agli anni Venti del Novecento): educativa, espositiva, di documentazione e tutela. Alla prima si riferisce la cosiddetta suppellettile didattica: modelli (calchi in gesso, stampe, disegni originali, fotografie) e prove grafiche degli allievi, quindi le prove del Pensionato romano, disegni e opere di pittura e scultura. Alla seconda si connettono le opere risultate vincenti ai Grandi Concorsi, esposte alle mostre periodiche, e gli acquisti del fondo esposizioni. Con la terza si spiegano numerose donazioni e alcune permanenze di opere antiche, appartenenti originariamente alla Pinacoteca, prima della separazione nel 1882. Dipinti. 600 opere ca., di cui una cinquantina antichi, 100 novecenteschi, i restanti dell’Ottocento comprendenti opere dei concorsi di Brera (Premio Mylius, Canonica), lasciti, legati e donazioni all’Accademia (Hayez, Ala Ponzoni, Stampa, ecc.). Sculture. 800 opere ca., prevalentemente ottocentesche, tra cui 700 calchi didattici in gesso dall’antico e da modelli rinascimentali, e 100 fra modelli originali e sculture in marmo e terracotta, provenienti dalle esposizioni. Disegni. 6.300 fogli ca., sette/ottocenteschi, dei quali quasi 2.000 di architettura (prevalentemente concorsi, insieme a piccoli fondi, es. Quarenghi), 350 di scenografia (fratelli Galliari) e i restanti di figura: fra questi, 50 ca. accademie di nudo settecentesche di provenienza romana, quindi gli album Appiani, Bossi e Hayez. Stampe. 3.200 ca. fogli sciolti sette/ottocenteschi, fra i quali l’intero corpus di Raffaello Morghen, le incisioni “sceniche” acquerellate di Alessandro Sanquirico e numerosi. bulini e litografie di traduzione. Fotografie. 28.000 positivi, fra i quali, oltre agli acquisti Braun, Alinari, Brogi, Sommer e Moscioni, i lasciti Hayez (carte salate di Luigi Sacchi), Mongeri, Boito, Carotti e la fototeca di Gustavo Frizzoni. Raccolte storiche: tel. 02-86955240, [email protected] Coordinatore: Francesca Valli Archivio, biblioteca storica: tel. 02/86955240, Responsabile: Valter Rosa [email protected] [email protected] Dipinti: Responsabile: Chiara Nenci Sculture: Responsabile: Luisa Somaini Disegni, stampe, fotografie: Responsabile : Francesca Valli Arredo storico: Responsabile: Giuseppe de Juliis Documentazione e segreteria organizzativa: Roberta Peccatiello NELLA PAGINA SEGUENTE Mosè Bianchi, I fratelli sono al campo! ricordo di Venezia, 1869, olio su tela 11 HISTORICAL BACKGRONUD Brera is a very ancient name. The term braida, is referred to a grassy or a weed-covered land, in which there is a longobardic linguistic root. On this ground, since 1229, the monastic order of the friars “Umiliati” built the church of Saint Mary and their convent that limits that natural area. With the suppression of the order, at the end of the fourth century, the Jesuits occupy the building and transform it into the imposing building planned by Francesco Maria Richini (1627-1658), giving to the complex the “educational” character that is still present today: college and school, oriented towards the huge colonnade (patio), in a double order of loggias, in which, a library, the garden of the “Semplici” and a Specola are annexed. The history of Brera’s building is a history divided into different phases that follow and fall together into each other changing their pattern, distinct but similar, a complex story of two nucleuses, that progressively gather around a single one, therefore through the time they partially divide themselves. Right after the suppression of the Company of Jesus in 1772, thanks to the illuminated politic of the empress Maria Teresa, around the concrete and symbolic axle of the library, to which 12 HISTORICAL BACKGROUND the conspicuous bookstore of the count Carlo Pertusati is incorporated, the palace is converted into a building for public education, centre of the main cultural institutions and events of Milan: besides the new secular schools (Inferior and Superior Grammar school, Palatine Schools), the Braidense Library, the Astronomic Observatory, the Botanical Garden, the Chemistry Laboratory, the Patriotic Society of Agriculture, to which is added last but not least the Academy of Fine Arts (1776), in a harmonic encyclopaedic fusion of sciences, Letters and Arts. With the construction of the main entrance portal built by Giuseppe Piermarini, first architectural teacher, the façade assumes its characteristic aspect. The arrival of the French and their revolutionary reforms that began in 1798 decided the centralization of the academy, in the name of the “public benefit of the fine arts”, by the will of its secretary, the painter Giuseppe Bossi, unique figure of Jacobin intellectual (1801-1807). It’s since then, that the institute it’s equipped with a Gallery of chalk statues, with a specialized Library for the formation of the artists, also supplied with a collection of prints and sketches, with an archive, with a Numismatic Stamp Hall and with a Museum of Lombard Antiques (handcrafts coming from city excavations or from damaged Milanese monuments): materials that in major part except these last ones - they still result present in the collection of the Academy. But most of all it’s in this period, after the confiscation of ecclesiastical goods, that slowly starts the first nucleus of a new Gallery (1806), where beside the works of antique painting removed from churches, is located a Room of modern works together with an Expo of the Portraits of various Painters: the models of the past are put didactically in comparison with the inventions of the present. The majestic Pinacoteca (Gallery), formed by paintings from the whole territory of the Italian Kingdom, inaugurated in 1809, in occasion of Napoleon’s birthday, brings to the realization of the first floor with bright spaces, destined to the exposure, in order to enclose some classrooms of the Jesuit convent and - as it is still visible today - the superior part of the ancient church of Saint Maria, until then intact. For Stendhal, visiting the Museum in 1816, Brera’s court it’s more beautiful than the Louvre’s one. Starting from these years, besides being a palace, Brera becomes more and more a place where to work, study, but also visit and transit. Along the open alley of the principal court, on the main staircase and in the corridors of the ground floor, grows a sort of pantheon of the country glories, already started by Joseph Bossi, that still today preserve the headstones and the statues of the principal scientists, literates that linked their own name to the greatness of Milan (Giuseppe Parini, Cesare Beccaria, etc.) and of the teachers that taught at the Academy (Giuseppe Franchi, Giocondo and Giacomo Albertolli, Pompeo Marchesi, etc.). In these same years takes place the periodical event of Brera’s Exposures, annual review of the student’s best works and of the contemporary artistic production, Italian and foreign, privileged reference for collectors and merchants, engine of a new system of the arts. At the same time it spreads the custom of studies and galleries displayed through the whole district around the building. The great statue of Antonio Canova’s “Marte pacificatore” (1809), destined in origin to the Foro Bonaparte, collocated since 1862 in the centre of the court, seals the modern image of the academy that it’s familiar for us, strong in its neoclassic ancestry. During the romantic period the reputation of the institute is very high, thanks to the presence of important artists, such as Francesco Hayez, and for the manifold competences, among which the control of the urban planning and the preservation of the monuments, through the Committee of Ornato, and the collection of documentation on the history of the art in Lombardy. With the birth of the Italian nation, a progressive loss of autonomy begins and, symmetrically to the decadence of the use of learning models, a good part of the collections are transferred to permit to increase the new museum institutes of the city out of the building: the Museum Patrio Archeologico, the Numismatic Cabinet. In 1882 the Pinacoteca is separated from the academy, therefore in 1902 a part of the Modern Art Gallery goes to Sforzesco Castle. The reform of Giovanni Gentile and, in 1926, the destination to the Polytechnic of the School of Architecture, will put Brera at the same level of all other academies. From now the exclusive history of the academy as a school begins. If this border, and not by chance, marks the limit of the historical collections growth, remains constant along the Nine hundred the attraction practiced by the institution, alternating important personalities that form themselves and/ or teach in Brera: Antonio Sant’Elia, Achille Funi, Carlo Carrà, Giacomo Manzù, Marino Marini, Mauro Reggiani, Francesco Messina, Luciano Minguzzi, Lucio Fontana, Fausto Melotti and, later, Ennio Morlotti, Alik Cavaliere, Andrea Cascella, Dario Fo, Damiano Damiani, Guido Ballo. We can affirm that, at least until the half of the century, Brera had almost represented a country for all the artists. 13 BIBLIOGRAFIA Fonti Atti dell’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano 1805-1896). Cataloghi delle Esposizioni di Belle Arti di Brera (Milano 1823-1927) Opere dei grandi concorsi premiate all’I.R.. Accademia delle Belle Arti in Milano,disegnate ed incise per cura del pittore Agostino Comerio [...] , Milano 1825 e Milano 1831. A. 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Luigi Sacchi lucigrafo a Milano. 1805-1861, catalogo della mostra (Roma, Calcografia Nazionale) a cura di M. Miraglia, Milano 1996, con l’Istituto Nazionale per la Grafica. Milano, Brera e Giuseppe Bossi nella Repubblica Cisalpina, atti del convegno organizzato da Istituto Lombardo Scienze e Lettere insieme a Accademia di Brera e Soprintendenza Beni Artistici e Storici 1997, Milano 1999. Milano pareva deserta…1848-1859. L’invenzione della patria., incontro di studio sulle arti organizzato da Accademia di Brera e Museo del Risorgimento 1998, Milano 1998 Musei in attesa. I patrimoni storici delle accademie di belle arti, modelli e esperienze, giornata di studi, febbraio 2004, in collaborazione con il CNR G. BOSSI, Le Memorie di Giuseppe Bossi. Diario di un artista nella Milano napoleonica, a cura di C. Nenci, Milano , Iaca Book 2005 18 OFFERTA FO Corsi di Diploma di Primo Livello Pittura DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE Scultura Grafica Decorazione Scenografia DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE Restauro Progettazione artistica per l’Impresa Nuove tecnologie per l’Arte DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE Discipline della valorizzazione dei beni culturali Comunicazione e didattica dell’arte 19 RMATIVA Corsi di Diploma di Secondo Livello Pittura Scultura Decorazione DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE Grafica Arti e antropologia del sacro Teoria e pratica della terapeutica artistica Costume per lo spettacolo Scenografia teatrale Scenografia DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE Teatro di figura Scenografia cinematografica e televisiva Restauro Progettazione artistica per l’Impresa Product design Nuove tecnologie per l’Arte Arti multimediali del cinema e del video Fashion design Arti multimediali interattive e performative Fotografia Comunicazione creativa per i beni culturali DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE Scuola di didattica Didattica multimediale Visual cultures e pratiche curatoriali 20 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI PITTURA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN PITTURA Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma Accademico di primo livello della Scuola di Pittura hanno l’obiettivo di fornire competenze artistiche al fine di formare professionalità qualificate che, tenendo conto del pluralismo dei linguaggi e delle innovazioni nelle tecniche, siano in grado di sviluppare la propria ricerca individuale nell’ambito della pittura legata alle tecniche della tradizione e alla sua elaborazione nel contesto della sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata padronanza tecnica-operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori di ricerca negli ambiti propri delle arti, delle tecniche e delle tecnologie della pittura al fine di progredire nell’acquisizione di un’autonoma e personale consapevolezza della produzione artistica; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici. Prospettive occupazionali I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera professione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della pittura, tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, che delle nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di Diploma Accademico di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d’accesso Le prove di ammissione prevedono: • test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e al 50% specifiche dell’area di competenza della Scuola; • prova di disegno dal vero, con uso, o non, di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle scelte della Commissione; • prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone al candidato. Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale. Tipologia della prova finale La prova finale si compone di: • un progetto artistico consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d’indirizzo cui lo studente risulta iscritto; • una tesi teorica di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi. PRIMO LIVELLO 21 CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN PITTURA Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore ABAV01 ABAV01 ABST47 ABST47 ABST47 ABAV03 ABST46 ABAV05 ABAV05 ABAV05 ABAV02 ABAV06 ABAV06 ABPR36 ABST52 ABST58 ABST51 ABAV06 ABAV01 ABST55 ABAV02 ABST45 ABAV11 ABPR17 ABST46 ABAV01 ABPR31 ABTEC43 ABAV01 ABAV05 ABST59 ABST51 ABPR22 ABAV07 ABPC66 ABST47 ABST47 ABST47 ABAV12 ABAV06 ABAV06 ABPR30 ABST58 ABPC65 ABST51 ABVPA61 ABST46 ABST46 ABST46 ABST55 ABST57 ABST57 ABPR14 ABPR14 ABST47 ABAV01 ANATOMIA ARTISTICA ANATOMIA ARTISTICA STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME DISEGNO ESTETICA PITTURA PITTURA PITTURA TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE TECNICHE PER LA PITTURA TECNICHE PER LA PITTURA TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE TECNICHE PER LA PITTURA ANATOMIA ARTISTICA ANTROPOLOGIA CULTURALE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI DECORAZIONE DESIGN ESTETICA ANATOMIA ARTISTICA FOTOGRAFIA LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO ANATOMIA ARTISTICA PITTURA PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE SCENOGRAFIA SCULTURA STORIA DEI NUOVI MEDIA STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME TECNICHE PER LA DECORAZIONE TECNICHE PER LA PITTURA TECNICHE PER LA PITTURA TECNOLOGIA DEI MATERIALI TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE BENI CULTURALI E AMBIENTALI ESTETICA ESTETICA ESTETICA ANTROPOLOGIA CULTURALE FENOMENOLOGIA DEL SACRO FENOMENOLOGIA DEL SACRO ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME ANATOMIA ARTISTICA Attività formative ANATOMIA ARTISTICA 1 ANATOMIA ARTISTICA 2 STORIA DELL’ARTE MODERNA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2 DISEGNO PER LA PITTURA ESTETICA PITTURA 1 PITTURA 2 PITTURA 3 TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA TECNICHE PITTORICHE CROMATOLOGIA INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE PSICOLOGIA DELL’ARTE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA ANATOMIA DELL’IMMAGINE ANTROPOLOGIA CULTURALE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE COMUNICAZIONE MULTIMEDIALI DECORAZIONE DESIGN ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA FENOMENOLOGIA DEL CORPO FOTOGRAFIA DIGITAL VIDEO ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA METODOLOGIE E TECNICHE DELL’AFFRESCO PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO SCENOGRAFIA SCULTURA STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE STORIA DELL’ARTE ANTICA STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE TECNICHE DEL MOSAICO TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE TECNICHE EXTRAMEDIALI TECNOLOGIA DELLA CARTA TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE BENI CULTURALI E AMBIENTALI ESTETICA DEL SACRO ESTETICA E STORIA DELL’ARTE MUSULMANA ESTETICA DELLE RELIGIONI ORIENTALI STORIA DELLA RELIGIOSITÀ POPOLARE LITURGIA ICONOGRAFIA BIBLICA ARCHITETTURA SACRA ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA STORIA DELL’ARTE SACRA MODERNA E CONTEMPORANEA SEMIOLOGIA DEL CORPO Tot. Crediti Crediti 9 9 6 6 6 6 6 12 12 12 6 9 9 9 6 6 6 9 6 6 6 6 6 6 6 6 9 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE 48 60 10 ATT. FORMATIVE ULTERIORI SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 6 CFA NEL TRIENNIO) CONOSCENZA INFORMATICA ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) 4 LINGUA INGLESE VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 RIEPILOGO CREDITI ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) 8 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 108 180 22 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI SCULTURA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN SCULTURA Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma Accademico di primo livello della Scuola di Scultura hanno l’obiettivo di fornire competenze artistiche al fine di formare professionalità qualificate che, tenendo conto del pluralismo dei linguaggi e delle innovazioni nelle tecniche che caratterizzano la contemporaneità, siano in grado di sviluppare la propria ricerca individuale nell’ambito della scultura legata alle tecniche della tradizione e alla sua elaborazione nel contesto della sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata padronanza tecnico-operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori di ricerca negli ambiti propri delle arti, delle tecniche e delle tecnologie della scultura; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici. Prospettive occupazionali I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera professione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della scultura, tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, tanto nel campo dell’architettura e dell’urbanistica, nel settore del restauro e delle nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definirà ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di Diploma Accademico di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d’accesso Le prove di ammissione prevedono: • test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e al 50% specifiche dell’area di competenza della Scuola; • prova di disegno dal vero, con uso, o non, di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle scelte della Commissione; • prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone al candidato. Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale. Tipologia della prova finale La prova finale si compone di: • un progetto artistico consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d’indirizzo cui lo studente risulta iscritto; • una tesi teorica di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi. PRIMO LIVELLO 23 CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN SCULTURA Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore Attività formative ABAV01 ABST47 ABST47 ABST47 ABAV03 ABAV09 ABST46 ANATOMIA ARTISTICA STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME DISEGNO TECNICHE DEL MARMO E DELLE PIETRE DURE ESTETICA ANATOMIA ARTISTICA 1 STORIA DELL’ARTE MODERNA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2 DISEGNO PER LA SCULTURA TECNICHE DEL MARMO E DELLE PIETRE DURE ESTETICA ABAV07 ABAV07 ABAV07 ABAV10 ABAV08 ABST58 SCULTURA SCULTURA SCULTURA TECNICHE DI FONDERIA TECNICHE PER LA SCULTURA TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA SCULTURA 1 SCULTURA 2 SCULTURA 3 TECNICHE DI FONDERIA TECNICHE DELLA SCULTURA TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA ABAV01 ABAV08 ABTEC41 ABST52 ABST55 ABAV11 ABST45 ABST46 ABAV01 ABPR31 ABTEC43 ABPR36 ABPR21 ABAV05 ABST51 ABPR15 ABPR22 ABAV07 ABST56 ABPC66 ABST47 ABST47 ABPC66 ABAV12 ABAV02 ABST51 ABAV06 ABAV13 ABVPA61 ANATOMIA ARTISTICA TECNICHE PER LA SCULTURA TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE ANTROPOLOGIA CULTURALE DECORAZIONE TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI ESTETICA ANATOMIA ARTISTICA FOTOGRAFIA LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE MODELLISTICA PITTURA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE SCENOGRAFIA SCULTURA DISCIPLINE SOCIOLOGICHE STORIA DEI NUOVI MEDIA STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STORIA DEI NUOVI MEDIA TECNICHE PER LA DECORAZIONE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE TECNICHE PER LA PITTURA PLASTICA ORNAMENTALE BENI CULTURALI E AMBIENTALI ANATOMIA ARTISTICA 2 FORMATURA, TECNOLOGIA E TIPOLOGIA DEI MATERIALI TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE ANTROPOLOGIA CULTURALE DECORAZIONE COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA FENOMENOLOGIA DEL CORPO FOTOGRAFIA DIGITAL VIDEO INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI MODELLISTICA PITTURA PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI E TERRITORIALI SCENOGRAFIA VIDEOSCULTURA SOCIOLOGIA DELL’ARTE STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE STORIA DELL’ARTE ANTICA STORIA E TEORIA DEI NUOVI MEDIA TECNICHE DELLA CERAMICA TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE PLASTICA ORNAMENTALE BENI CULTURALI E AMBIENTALI Tot. Crediti Crediti 9 6 6 6 6 9 6 48 12 12 12 9 9 6 60 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE 10 ATT. FORMATIVE ULTERIORI SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 6 CFA NEL TRIENNIO) CONOSCENZA INFORMATICA ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) LINGUA INGLESE VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVA ALLA PROVA FINALE PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) RIEPILOGO CREDITI ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) 4 8 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 10 10 108 180 24 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI DECORAZIONE CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN DECORAZIONE Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma Accademico di primo livello della Scuola di Decorazione hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche artistiche, nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali al fine di fornire ai discenti conoscenze e metodologie progettuali ed espressive nell’uso degli strumenti e delle pratiche artistiche, con riguardo agli strumenti tradizionali e alle nuove tecnologie. I corsi della Scuola si pongono l’obiettivo di conseguire le conoscenze generali e tecniche per la realizzazione di progetti, interventi sul territorio, opere ambientali, nonché sviluppare l’approfondimento e la ricerca sui linguaggi artistico-visivi. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata formazione tecnico-operativa, dei metodi e contenuti relativamente ai settori di ricerca negli ambiti propri delle arti, delle tecniche e delle tecnologie delle arti visive e plastiche con riferimento alla decorazione; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici. Prospettive occupazionali I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera professione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della decorazione, tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, che delle nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definirà ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di Diploma Accademico di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d’accesso Le prove di ammissione prevedono: • test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e al 50% specifiche dell’area di competenza della Scuola; • prova di disegno dal vero, con uso, o non, di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle scelte della Commissione; • prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone al candidato. Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale. Tipologia della prova finale La prova finale si compone di: • un progetto consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d’indirizzo cui lo studente risulta iscritto; • una tesi teorica di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi. PRIMO LIVELLO 25 CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN DECORAZIONE Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore ABAV01 ABAV01 ABAV03 ABST46 ABPR15 ABST47 ABST47 ABAV11 ABAV11 ABAV11 ABAV13 ABAV12 ABAV02 ABAV12 ABAV12 ABST48 ABST47 ABST55 ABAV06 ABPR17 ABPR17 ABPR31 ABAV01 ABPR18 ABPR15 ABAV05 ABPR21 ABAV05 ABST51 ABAV07 ABAV02 ABPC66 ABST47 ABAV12 ABAV02 ABTEC38 ABAV06 ABTEC40 ABAV06 ABST52 ABAST51 ABST58 ABVPA61 ABST46 ANATOMIA ARTISTICA ANATOMIA ARTISTICA DISEGNO ESTETICA METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME DECORAZIONE DECORAZIONE DECORAZIONE PLASTICA ORNAMENTALE TECNICHE PER LA DECORAZIONE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE TECNICHE PER LA DECORAZIONE TECNICHE PER LA DECORAZIONE STORIA DELLE ARTI APPLICATE STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME ANTROPOLOGIA CULTURALE TECNICHE PER LA PITTURA DESIGN DESIGN FOTOGRAFIA ANATOMIA ARTISTICA LAND DESIGN METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE PITTURA MODELLISTICA PITTURA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE SCULTURA TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE STORIA DEI NUOVI MEDIA STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME TECNICHE PER LA DECORAZIONE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE TECNICHE PER LA PITTURA PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE TECNICHE PER LA PITTURA STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA BENI CULTURALI E AMBIENTALI ESTETICA Attività formative ANATOMIA ARTISTICA 1 ANATOMIA ARTISTICA 2 DISEGNO PER LA DECORAZIONE ESTETICA PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI E TERRITORIALI STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2 DECORAZIONE 1 DECORAZIONE 2 DECORAZIONE 3 PLASTICA ORNAMENTALE TECNICHE DEL MOSAICO TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA DECORAZIONE TECNICHE DELLA CERAMICA STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE STORIA DELLA DECORAZIONE ANTROPOLOGIA CULTURALE CROMATOLOGIA CULTURA DEL PROGETTO ECODESIGN FOTOGRAFIA ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA LANDSCAPE DESIGN METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE METODOLOGIE E TECNICHE DELL’AFFRESCO MODELLISTICA PITTURA PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO SCULTURA SERIGRAFIA STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA DELL’ARTE MODERNA TECNICHE DELLA VETRATA TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE TECNICHE EXTRAMEDIALI TECNICHE MULTIMEDIALI DELLA DECORAZIONE TECNICHE PITTORICHE TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE PSICOLOGIA DELL’ARTE BENI CULTURALI E AMBIENTALI ESTETICA DEL SACRO Tot. Crediti Crediti 6 6 6 6 9 6 6 12 12 12 6 6 6 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE 45 63 10 CONOSCENZA INFORMATICA ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) 4 LINGUA INGLESE VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVA ALLA PROVA FINALE PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) RIEPILOGO CREDITI ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) 8 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 10 10 108 180 26 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI GRAFICA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN GRAFICA Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma Accademico di primo livello della Scuola di Grafica hanno l’obiettivo di formare professionalità artistiche che, tenendo conto del pluralismo dei linguaggi e delle innovazioni tecniche e metodologiche che caratterizzano la contemporaneità, siano in grado di sviluppare la propria ricerca e produzione individuale sia nell’ambito della grafica d’arte e del disegno, legati alle tecniche della tradizione, sia nella elaborazione e nelle sperimentazione della grafica multimediale e contemporanea, nella conservazione e nella catalogazione della stampa d’arte. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere adeguate conoscenze delle tecniche della rappresentazione nell’ambito della calcografia, xilografia, serigrafia, fotografia, computer grafica e delle tecniche di stampa, della conoscenza storica e metodologica dei processi grafici e della stampa d’arte; • possedere conoscenze e strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici. Prospettive occupazionali I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera professione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della grafica, tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, che delle nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali. L’ Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definirà ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di Diploma Accademico di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta sulla base di un esame di ammissione finalizzato all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d’accesso Le prove di ammissione prevedono: • test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e al 50% specifiche dell’area di competenza della Scuola; • prova di disegno dal vero, con uso, o non, di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle scelte della Commissione; • prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone al candidato. Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale. Tipologia della prova finale La prova finale si compone di: • un progetto artistico consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d’indirizzo cui lo studente risulta iscritto; • una tesi teorica di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi. PRIMO LIVELLO 27 CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN GRAFICA Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore ABAV01 ABAV03 ABST58 ABPR31 ABST47 ABST47 ABST47 ABAV02 ABAV02 ABAV02 ABAV02 ABAV02 ABAV04 ABAV02 ABST47 ABST46 ABAV01 ABAV06 ABAV11 ABAV02 ABAV01 ABAV05 ABPC67 ABAV07 ABAV04 ABAV02 ABAV02 ABPC66 ABPC66 ABST48 ABAV02 ABTEC43 ABST46 ABTEC38 ABAV06 ABPR30 ABPC65 ABST52 ABTEC38 ABAV02 ABST51 ANATOMIA ARTISTICA DISEGNO TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA FOTOGRAFIA STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE TECNICHE GRAFICHE SPECIALI TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME ESTETICA ANATOMIA ARTISTICA TECNICHE PER LA PITTURA DECORAZIONE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE ANATOMIA ARTISTICA PITTURA METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE SCULTURA TECNICHE GRAFICHE SPECIALI TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE STORIA DEI NUOVI MEDIA STORIA DEI NUOVI MEDIA STORIA DELLE ARTI APPLICATE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO ESTETICA APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE TECNICHE PER LA PITTURA TECNOLOGIA DEI MATERIALI TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE Attività formative ANATOMIA ARTISTICA 1 DISEGNO PER L’INCISIONE TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA FOTOGRAFIA STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL’ARTE MODERNA TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE 1 TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE 2 TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE 3 TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA LITOGRAFIA TECNICHE GRAFICHE SPECIALI XILOGRAFIA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2 ESTETICA ANATOMIA ARTISTICA 2 CROMATOLOGIA DECORAZIONE ILLUSTRAZIONE ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA PITTURA SCRITTURA CREATIVA SCULTURA TECNICHE E TECNOLOGIA DELLA GRAFICA SERIGRAFIA STAMPA D’ARTE STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA DELLA FOTOGRAFIA STORIA DELLA STAMPA E DELL’EDITORIA TECNICHE CALCOGRAFICHE SPERIMENTALI DIGITAL VIDEO ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE TECNICHE EXTRAMEDIALI TECNOLOGIA DELLA CARTA TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE COMPUTER GRAPHIC TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA 2 ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE Tot. Crediti Crediti 9 6 6 9 6 6 6 12 12 12 6 6 6 6 6 6 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 9 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE 48 60 10 ATT. FORMATIVE ULTERIORI SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 6 CFA NEL TRIENNIO) CONOSCENZA INFORMATICA ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) 4 LINGUA INGLESE VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVA ALLA PROVA FINALE PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) RIEPILOGO CREDITI ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) 8 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 10 10 108 180 28 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI SCENOGRAFIA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN SCENOGRAFIA Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Scenografia hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche artistiche, nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali al fine di fornire agli studenti conoscenze e metodologie progettuali ed espressive nell’uso degli strumenti della rappresentazione e delle pratiche artistiche, con particolare riferimento alla scenografia teatrale, televisiva e cinematografica, nonché alle tecniche di allestimento connesse alla comunicazione pubblicitaria e alla vetrinistica. I corsi della Scuola si pongono l’obiettivo di sviluppare le competenze nella pratica degli strumenti tecnologici espressivi, tradizionali e della contemporaneità, che riguardano l’uso e la gestione dello spazio e i principi della rappresentazione. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata formazione tecnico-operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici. Prospettive occupazionali I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definirà ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d’accesso L’esame consiste in un test di cultura generale, una prova grafica e un colloquio con i membri della Commissione. Tipologia della prova finale La prova finale per il conseguimento del Diploma di primo livello, consiste nella presentazione di un progetto grafico e di una tesi scritta. PRIMO LIVELLO 29 CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN SCENOGRAFIA Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore Attività formative Tot. Crediti Crediti ABPR15 ABPR16 ABST47 ABST47 ABST54 ABST53 METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE DISEGNO PER LA PROGETTAZIONE STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STORIA DELLA MUSICA STORIA DELLO SPETTACOLO DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO TEORIA E PRATICA DEL DISEGNO PROSPETTICO STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA STORIA DEL COSTUME STORIA DELLA MUSICA E DEL TEATRO MUSICALE STORIA DELLO SPETTACOLO 9 9 6 6 6 6 42 ABPR22 ABPR22 ABPR22 ABPR32 ABPR35 ABPR23 ABPR23 SCENOGRAFIA SCENOGRAFIA SCENOGRAFIA COSTUME PER LO SPETTACOLO REGIA SCENOTECNICA SCENOTECNICA SCENOGRAFIA 1 SCENOGRAFIA 2 SCENOGRAFIA 3 PROGETTAZIONE PER IL COSTUME REGIA SCENOTECNICA ILLUMINOTECNICA 12 12 12 9 6 9 6 66 ABST53 ABST48 ABPR14 ABTEC41 ABPR23 ABVPA64 ABAV01 ABST55 ABTEC38 ABST46 ABPR31 ABST53 ABPR21 ABAV13 ABPC66 ABST47 ABPC66 ABST50 ABPR22 ABPR33 ABPR32 ABAV06 ABAV06 ABST58 ABPC65 STORIA DELLO SPETTACOLO STORIA DELLE ARTI APPLICATE ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE SCENOTECNICA MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI ANATOMIA ARTISTICA ANTROPOLOGIA CULTURALE APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE ESTETICA FOTOGRAFIA STORIA DELLO SPETTACOLO MODELLISTICA PLASTICA ORNAMENTALE STORIA DEI NUOVI MEDIA STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STORIA DEI NUOVI MEDIA STORIA DELL’ARCHITETTURA SCENOGRAFIA TECNICHE APPLICATE PER LA PRODUZIONE TEATRALE COSTUME PER LO SPETTACOLO TECNICHE PER LA PITTURA TECNICHE PER LA PITTURA TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA STORIA E TEORIA DELLA SCENOGRAFIA STORIA DELLE ARTI APPLICATE ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D RAPPRESENTAZIONE ARCHITETTONICA DELLO SPAZIO SCENICO ALLESTIMENTO SPAZI ESPOSITIVI ANATOMIA ARTISTICA ANTROPOLOGIA CULTURALE APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE ESTETICA FOTOGRAFIA LETTERATURA E FILOSOFIA DEL TEATRO MODELLISTICA PLASTICA ORNAMENTALE STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA DELL’ARTE MODERNA STORIA DELLA FOTOGRAFIA STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’ URBANISTICA TEATRO DELLA FESTA TEATRO DI FIGURA TECNICA DI ELABORAZIONE PER IL COSTUME TECNICHE EXTRAMEDIALI TECNICHE PITTORICHE TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE 10 ATT. FORMATIVE ULTERIORI SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 6 CFA NEL TRIENNIO) CONOSCENZA INFORMATICA ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) 4 LINGUA INGLESE VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVA ALLA PROVA FINALE PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) RIEPILOGO CREDITI ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) 8 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 10 10 108 180 30 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Progettazione artistica per l’impresa hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche artistiche, nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali al fine di fornire ai discenti conoscenze e metodologie progettuali ed espressive nell’uso degli strumenti della rappresentazione e delle pratiche artistiche, con particolare riguardo alla comunicazione, al disegno industriale, al design, alla moda. I corsi della Scuola si pongono l’obiettivo di sviluppare le competenze progettuali e la pratica degli strumenti tecnologici espressivi, tradizionali e della contemporaneità, che riguardano l’uso e la gestione dello spazio e i principi della comunicazione e della rappresentazione. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata formazione tecnico-operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori del graphic design, della comunicazione pubblicitaria, della progettazione, degli allestimenti, del product design e del fashion design; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza. Prospettive occupazionali I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della progettazione orientata verso sbocchi professionali di nuova configurazione e di grande flessibilità nell’ambito delle varie tipologie applicative rivolte agli enti, ai musei, alla piccola e media impresa fino alla grande industria con riguardo soprattutto alla comunicazione pubblicitaria, all’organizzazione dello spazio come veicolo comunicativo, dall’ambientazione, all’allestimento, alla progettazione ed all’articolato territorio connesso alla comunicazione d’impresa. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definirà ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta sulla base di un esame di ammissione finalizzato all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d’accesso L’esame consiste in un test di cultura generale, una prova grafica e un colloquio con i membri della Commissione. Tipologia della prova finale La prova finale finalizzata ad accertare il raggiungimento degli obiettivi formativi del corso di diploma, consiste nella presentazione di: • una produzione di carattere laboratoriale coordinata nell’ambito della disciplina d’indirizzo dello specifico corso di diploma sotto la guida di un docente responsabile; • un’elaborazione e conseguente esposizione di un saggio breve di carattere teorico predisposto in forma scritta o scritto grafica. PRIMO LIVELLO 31 CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore Attività formative Tot. Crediti Crediti AABPR15 ABPR16 ABPR21 ABPR15 ABST48 ABST50 ABST47 METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE DISEGNO PER LA PROGETTAZIONE MODELLISTICA METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE STORIA DELLE ARTI APPLICATE STORIA DELL’ARCHITETTURA STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME ARCHITETTURA DEGLI INTERNI DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE MODELLISTICA RAPPRESENTAZIONE DELL’ARCHITETTURA STORIA DEL DESIGN STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 9 9 6 6 6 6 6 48 ABPR17 ABPR17 ABPR17 ABTEC41 ABPR19 ABTEC41 DESIGN DESIGN DESIGN TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE GRAPHIC DESIGN TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE DESIGN 1 DESIGN 2 DESIGN 3 ARCHITETTURA VIRTUALE GRAPHIC DESIGN TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D 12 12 12 6 9 9 60 ABTEC37 ABPR17 ABPR31 ABPR30 ABST46 ABST51 ABPR23 ABPR35 ABVPA64 ABTEC44 ABAV01 ABST48 ABST52 METOLOGIA PROGETTUALE DELLA COMUNICAZIONE VISIVA DESIGN FOTOGRAFIA TECNOLOGIA DEI MATERIALI ESTETICA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE SCENOTECNICA REGIA MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI SOUND DESIGN ANATOMIA ARTISTICA STORIA DELLE ARTI APPLICATE STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE METODOLOGIA PROGETTUALE DELLA COMUNICAZIONE VISIVA DESIGN SYSTEM FOTOGRAFIA ARTI APPLICATE E TIPOLOGIA DEI MATERIALI ESTETICA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE ILLUMINOTECNICA PRATICA E CULTURA DELLO SPETTACOLO PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI PROGETTAZIONE SPAZI SONORI SEMIOLOGIA DEL CORPO STORIA DELLE ARTI APPLICATE TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE 10 ATT. FORMATIVE ULTERIORI SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 6 CFA NEL TRIENNIO) CONOSCENZA INFORMATICA ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) 4 LINGUA INGLESE VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVA ALLA PROVA FINALE PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) RIEPILOGO CREDITI ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) 8 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 10 10 108 180 32 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI RESTAURO UNICO QUINQUENNALE IN RESTAURO Corso di diploma a ciclo unico quinquinnale in restauro La Scuola di Conservazione e Restauro dell’Accademia di Brera nasce nel 1997 e si struttura per affrontare i problemi del restauro che riguardavano in particolare la conservazione delle opere d’arte contemporanea. In tempi recenti, nel 2008, la scuola è stata intitolata a Camillo BOITO, (Roma 30-101836, Milano 28-61914), figura storica e di grande rilievo nel panorama del restauro moderno a livello nazionale ed internazionale. Insegna all’Accademia di Brera dal 1860 al 1908 proponendo una visione del restauro innovativa. I Corsi in essere sono adeguati alle nuove direttive riguardanti la formazione del “Restauratore dei Beni Culturali” e riguardano le aree delle Opere Lapidee, delle opere Pittoriche e dei materiali Cartacei Pergamenacei e Fotografici. Sono organizzati in un Quinquennio a ciclo unico di 300 crediti formativi (CFU) in conformità a quanto disposto del D.M. n° 87 del 26 maggio 2009. I crediti formativi saranno articolati in un piano di studi quinquennale con criteri di propedeuticità ed approfondimento dei percorsi formativi a cui si potrà accedere superando un esame di ingresso che sarà a numero chiuso, comprendente una prova orale o scritta, una prova grafica e di attitudine manuale e un colloquio finale. Tutte le prove avranno particolare riferimento all’area di indirizzo specialistico prescelta (All. A D.M. 87). Il Piano di Studi Quinquennale e tuttora in fase di definizione presso il C.N.A.M. e sarà presto pubblicato. Le Aree dei percorsi formativi professionalizzanti comprendono i laboratori specifici d’area, i quali rappresenteranno, negli ultimi due anni, l’indirizzo specialistico prescelto su cui si svilupperà il laboratorio di sintesi finale e la tesi; (ad es. nell’area dei Lapidei la scelta del percorso dei ” Materiali lapidei e derivati” o in alternativa “Superfici decorate dell’architettura”). Restauro delle opere lapidee e derivati Le aree operative nella Scuola di Conservazione e Restauro di Brera; • laboratorio di restauro dei lapidei e derivati; • laboratorio di restauro delle superfici decorate dell’architettura. Restauro delle opere pittoriche • laboratorio di restauro dipinti su tela e tavola; • laboratorio di restauro opere lignee; • laboratorio di restauro opere contemporanee polimateriche; Restauro materiali cartacei • laboratorio restauro materiali cartacei; • laboratorio di restauro del libro; • laboratorio di restauro della fotografia. Il titolo di “Restauratore dei Beni Culturali” si acquisirà alla fine del percorso formativo quinquennale con il superamento di un esame finale di “Diploma Accademico di secondo livello” avente valore di esame di stato ed equiparato alla “laurea Magistrale” rilasciata dalle Università ed I.S.A.F. I fini formativi riguarderanno l’acquisizione da parte degli studenti di una adeguata padronanza tecnicopratica di metodi, tecniche e tecnologie del restauro; • poter usufruire delle tecnologie di intervento e diagnostiche e scientifiche adeguate alle specifiche competenze professionali; • essere in grado di operare in sinergia con le Istituzioni preposte alla tutela. Gestione e manutenzione del patrimonio culturale; • essere in grado di operare efficacemente in interventi di emergenza, di ordinaria manutenzione e soprattutto di prevenzione del degrado nonché, come precipuo obiettivo, la progettazione dell’intervento di restauro nella sua interezza. PRIMO LIVELLO 33 CORSO ACCADEMICO QUINQUENNALE IN RESTAURO Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI Settore ABPR29 CHIMICA E FISICA PER IL RESTAURO ABLE70 LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO ABPR07 ABPR07 ABPR26 ABPR26 ABPR24 ABPR24 RESTAURO LAPIDEO RESTAURO LAPIDEO RESTAURO LAPIDEO RESTAURO LAPIDEO RESTAURO PER LA PITTURA RESTAURO PER LA PITTURA ABAV8 ABAV5 ABAV8 ABTEC38 ABPR25 ABAV1 TECNICHE PER LA SCULTURA PITTURA TECNICHE PER LA SCULTURA APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE RESTAURO PER LA SCULTURA ANATOMIA ARTISTICA Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti METODOLOGIE CHIMICO FISICHE 2 BIOLOGIA PER IL RESTAURO LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI 6 4 4 RESTAURO DEI LAPIDEI NATURALI 4 (PER INDIRIZZO) RESTAURO DEI LAPIDEI NATURALI 5 (PER INDIRIZZO) RESTAURO DEI LAPIDEI ARTIFICIALI 4 (PER INDIRIZZO) RESTAURO DEI LAPIDEI ARTIFICIALI 5 (PER INDIRIZZO) RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURALI 4 (PER INDIRIZZO) RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURALI 5 (PER INDIRIZZO) CANTIERE DI INDIRIZZO 1 CANTIERE DI INDIRIZZO 2 12 12 12 12 12 12 8 8 40 4 6 6 6 6 4 6 4 42 12 12 ARCHEOLOGIA TECNICHE DEL COMMESSO IN PIETRA DURA TECNICHE DELLA SCULTURA TECNICHE DELL’AFFRESCO TECNICHE DI FORMATURA APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE RESTAURO DEI METALLI ANATOMIA ARTISTICA 14 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO N.B. Il piano di studi quinquennale è in elaborazione presso il Ministero e sarà pubblicato sul sito dell’Accademia dopo l’approvazione 54 120 34 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Nuove tecnologie dell’arte hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche nell’ambito della ricerca artistica rivolta all’uso e all’utilizzo delle nuove tecnologie mediali della comunicazione. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata formazione tecnico-operativa, di metodi e contenuti relativamente all’impiego artistico delle nuove tecnologie, conoscendo le tecniche multimediali e digitali che permettono di produrre opere e informazioni; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative, esercitando la sperimentazione artistica nei linguaggi tecnologici e multimediali specifici applicata ai settori delle arti visive digitali, multimediali, interattive e performative, del video e del cinema, e del web; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza Prospettive occupazionali I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, inerenti sia alla libera professione artistica nel campo delle nuove tecnologie, sia collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici delle nuove tecnologie, dalla progettazione e realizzazione di opere audiovisive e multimediali interattive alla modellistica virtuale. L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definirà ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione. Tipologia della prova d’accesso L’esame consiste in un test di cultura generale, una prova grafica e un colloquio con i membri della commissione. Tipologia della prova finale La prova finale per il conseguimento del Diploma di primo livello, consiste nella presentazione di un elaborato multimediale e di una tesi scritta. PRIMO LIVELLO 35 CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore Attività formative Tot. Crediti Crediti ABTEC38 ABTEC38 ABTEC38 ABPC65 ABST47 ABPR31 APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME FOTOGRAFIA COMPUTER GRAPHIC DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1 FOTOGRAFIA 6 12 6 6 6 6 ABTEC42 ABTEC40 ABTEC43 ABTEC43 ABTEC43 ABTEC42 ABTEC44 ABST55 SISTEMI INTERATTIVI PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO SISTEMI INTERATTIVI SOUND DESIGN ANTROPOLOGIA CULTURALE TECNICHE AUDIOVISIVE PER IL WEB PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE TECNICHE DI RIPRESA AUDIOVISIVI LINEARI DIGITAL VIDEO SISTEMI INTERATTIVI SOUND DESIGN ANTROPOLOGIA CULTURALE 9 12 9 6 6 9 9 6 ABTEC43 ABTEC42 ABTEC38 ABST47 ABPC68 ABST59 ABTEC42 ABTEC41 LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO SISTEMI INTERATTIVI APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE SISTEMI INTERATTIVI TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE TECNICHE DI DOCUMENTAZIONE AUDIOVISIVA COMPUTER GAMES COREOGRAFIA DIGITALE STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2 SEMIOTICA DELL’ARTE METODOLOGIE DIDATTICHE DEI LINGUAGGI AUDIOVISIVI USO DEI SOFTWARE PER IL WEB TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3 42 66 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE 10 ATT. FORMATIVE ULTERIORI SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 6 CFA NEL TRIENNIO) CONOSCENZA INFORMATICA ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) 4 LINGUA INGLESE VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVA ALLA PROVA FINALE PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) RIEPILOGO CREDITI ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) 8 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 10 10 108 180 36 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE SCUOLA DI COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO CONTEMPORANEO CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN DISCIPLINE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI Obiettivi formativi Il corso è finalizzato alla preparazione di figure capaci di inserirsi in tutte quelle attività di valorizzazione che sono complementari alla tutela operata dalle Soprintendenze. Mentre infatti nei corsi di laurea in Beni culturali delle Università si forma il personale scientifico della tutela, in questo corso di diploma accademico si formano professionisti che, avendo acquisito conoscenze teoriche e competenze progettuali, sono capaci di intervenire con preparazione specifica in tutte le attività e i progetti finalizzati al miglioramento della fruizione, della conoscenza e della comprensione del patrimonio archeologico, storico, artistico, architettonico e paesaggistico. In particolare, gli studenti dovranno acquisire: • una conoscenza adeguata, sotto il profilo teorico, storico e normativo, del patrimonio culturale nel suo insieme e nelle sue diverse componenti; • una conoscenza generale dei processi della valorizzazione applicata alle singole componenti del patrimonio culturale; • le capacità ideative e le competenze tecniche necessarie allo sviluppo di progetti, anche complessi, nei diversi campi della valorizzazione; • la capacità di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre alla lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare con gli strumenti informatici. Prospettive occupazionali I diplomati possono agire nell’ambito specifico della valorizzazione sia come liberi professionisti con proposte di attività e progetti rivolte a tutti i soggetti pubblici cui compete la valorizzazione del patrimonio culturale, sia come dipendenti o consulenti di Assessorati alla cultura di Regioni, Province e Comuni, sia come progettisti di mostre, di allestimenti museali, di percorsi nel territorio, sia come collaboratori di fondazioni ed enti privati, di case editrici specializzate, di società per l’organizzazione di eventi culturali. Requisiti d’accesso Al corso si accede con diploma di scuola secondaria di secondo grado. E’ richiesta principalmente una buona cultura generale, mentre non è necessario possedere particolari abilità nel campo del disegno. Tipologia della prova d’accesso La verifica dei requisito d’accesso avviene attraverso una prova scritta (test con quesiti a risposta multipla) e un colloquio attitudinale. Tipologia della prova finale Discussione di una tesi di carattere teorico o progettuale. PRIMO LIVELLO 37 CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN DISCIPLINE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore Attività formative Tot. Crediti Crediti ABPR16 ABST47 ABST47 ABST47 ABST47 DISEGNO PER LA PROGETTAZIONE STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME DISEGNO E RILIEVO DEI BENI CULTURALI STORIA DELL’ARTE ANTICA STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE STORIA DELL’ARTE MODERNA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 6 9 9 9 9 42 ABVPA61 ABVPA61 ABVPA61 ABVPA61 ABVPA61 ABVPA62 ABVPA63 ABVPA64 ABVPA64 BENI CULTURALI E AMBIENTALI BENI CULTURALI E AMBIENTALI BENI CULTURALI E AMBIENTALI BENI CULTURALI E AMBIENTALI BENI CULTURALI E AMBIENTALI TEORIA E PRATICHE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI MUSEOLOGIA MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI BENI CULTURALI E AMBIENTALI 1 (TEORIA E STORIA DEI BB.CC.) BENI CULTURALI E AMBIENTALI 2 (TEORIE DEL PAESAGGIO) BENI CULTURALI E AMBIENTALI 3 (CORSO MONOGRAFICO) STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI 1 STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI 2 VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHEOLOGICI MUSEOLOGIA E STORIA DEL COLLEZIONISMO MUSEOGRAFIA 1 PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI 6 6 6 9 9 6 9 9 6 66 ABST46 ABPR31 ABVPA64 ABVPA64 ABVPA64 ABPR19 ABLE70 ABLE70 ABLE69 ABST47 ABST47 ABST48 ABST55 ABPC66 ABPC66 ESTETICA FOTOGRAFIA BENI CULTURALI E AMBIENTALI BENI CULTURALI E AMBIENTALI MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI GRAPHIC DESIGN LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO MARKETING E MANAGEMENT STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STORIA DELLE ARTI APPLICATE ANTROPOLOGIA CULTURALE STORIA DEI NUOVI MEDIA STORIA DEI NUOVI MEDIA ESTETICA DEL SACRO FOTOGRAFIA PER I BENI CULTURALI BENI CULTURALI DELL’ETÀ CONTEMPORANEA COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHIVISTICI MUSEOGRAFIA 2 WEB DESIGN LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI ELEMENTI DI ICONOLOGIA E ICONOGRAFIA STORIA DELL’ARTE SACRA MODERNA E CONTEMPORANEA STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE ANTROPOLOGIA CULTURALE STORIA DELLA FOTOGRAFIA STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO 6 6 9 6 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE 10 ATT. FORMATIVE ULTERIORI SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 6 CFA NEL TRIENNIO) CONOSCENZA INFORMATICA ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) 4 LINGUA INGLESE VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVA ALLA PROVA FINALE PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) RIEPILOGO CREDITI ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) 8 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 10 10 108 180 38 PRIMO LIVELLO DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE Obiettivi formativi I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Comunicazione e Didattica dell’arte contemporanea offrono una preparazione di base propedeutica a due principali profili: • da un lato hanno l’obbiettivo di assicurare una adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche comunicative, nonché l’acquisizione di specifiche competenze artistiche e professionali al fine di fornire agli studenti conoscenze e metodologie di trasmissione e comunicazione delle modalità di realizzazione delle opere d’arte, della loro interpretazione e fruizione. • dall’altro, hanno lo scopo di sviluppare competenze teoriche e progettuali specificamente rivolte alla trasmissione dei saperi artistici, sia storeografici che espressivi, attraverso l’ideazione della gestione di percorsi laboratoriali - in presenza o a distanza - di didattica dell’arte. I corsi hanno inoltre l’obiettivo di fornire adeguata formazione per la gestione di spazi e strumenti per la divulgazione del patrimonio culturale, sia attraverso mezzi tradizionali sia attraverso le nuove tecnologie multimediali, con particolare riguardo al museo e agli eventi espositivi. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’adeguata formazione tecnico — operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori della comunicazione, degli allestimenti, della museologia e museografia e della didattica dell’arte; • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze relative ai linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate- possedere conoscenze pedagogichedidattiche ed ermeneutiche utili alla progettazione di specifici percorsi di apprendimento;-possedere buone competenze culturali e tecniche legate alle nuove tecnologie multimediali di comunicazione; • essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre, nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali; • possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza. Prospettive occupazionali I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati come specialisti in grado di operare con flessibilità, autonomamente e a fianco degli specialisti dei diversi settori del patrimonio culturale, con particolare riguardo all’aspetto comunicativo, sia nell’organizzazione e nell’allestimento di manifestazioni artistiche, sia nella curatela, nonché nella predisposizione dei supporti comunicativi degli eventi artistici (ufficio stampa, pubbliche relazioni ecc.). Potranno inoltre ideare e progettare percorsi laboratoriali di didattica dell’arte rivolti ad un ampia gamma di utenza pubblica e privata e offrire competenza specifica a progetti didattici di Formazione a Distanza. L’Accademia organizzeranno, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi. Requisiti d’accesso Per essere ammessi al corso di Diploma Accademico di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta sulla base di un esame di ammissione e di un colloquio finalizzato all’individuazione delle competenze culturali possedute dal candidato. Tipologia della prova d’accesso La prova di accesso consiste in un test a risposta multipla e in un colloquio teso ad accertare le competenze culturali e le motivazioni del candidato PRIMO LIVELLO 39 Tipologia della prova finale La prova finale prevede una tesi teorica di carattere storico-teorico o metodologico-progettuale o tecnicoartistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi. L’eventuale materiale di produzione artistica allegato alla tesi sarà funzionale allo specifico carattere della tesi CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore Attività formative Tot. Crediti Crediti ABST55 ABVPA61 ABST46 ABST51 ABVPA61 ABST47 ABST47 ABST47 ABST59 ABST52 ABST59 ABST59 ABVPA63 ABST59 ABAV06 ABAV06 ANTROPOLOGIA CULTURALE BENI CULTURALI E AMBIENTALI ESTETICA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE BENI CULTURALI E AMBIENTALI STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE MUSEOLOGIA PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE TECNICHE PER LA PITTURA TECNICHE PER LA PITTURA ANTROPOLOGIA CULTURALE BENI CULTURALI E AMBIENTALI ESTETICA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE CATALOGAZIONE E GESTIONE DEGLI ARCHIVI STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2 STORIA DELL’ARTE MODERNA DIDATTICA DEI LINGUAGGI ARTISTICI METODOLOGIA E TEORIA DELLA STORIA DELL’ARTE PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE METODOLOGIE DIDATTICHE DEI LINGUAGGI AUDIOVISIVI MUSEOLOGIA E STORIA DEL COLLEZIONISMO DIDATTICA PER IL MUSEO TECNICHE EXTRAMEDIALI 1 TECNICHE EXTRAMEDIALI 2 6 6 6 6 6 6 6 6 9 6 6 6 6 9 9 9 ABPC66 ABST52 ABST60 ABST59 ABAV03 ABST46 ABST56 ABST48 ABST47 ABST50 ABPC66 ABST48 ABST48 ABST48 ABST53 ABAV06 ABST58 ABVPA61 ABST51 STORIA DEI NUOVI MEDIA STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE DISEGNO ESTETICA DISCIPLINE SOCIOLOGICHE STORIA DELLE ARTI APPLICATE STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STORIA DELL’ARCHITETTURA STORIA DEI NUOVI MEDIA STORIA DELLE ARTI APPLICATE STORIA DELLE ARTI APPLICATE STORIA DELLE ARTI APPLICATE STORIA DELLO SPETTACOLO TECNICHE PER LA PITTURA TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA BENI CULTURALI E AMBIENTALI FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE DIDATTICA DELLA MULTIMEDIALITÀ DISEGNO ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI STORIA DEL DESIGN STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’URBANISTICA STORIA DELLA FOTOGRAFIA STORIA DELLA MODA STORIA DELLE ARTI APPLICATE STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE STORIA DELLO SPETTACOLO TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA TEORIA E STORIA DEI BENI CULTURALI ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE 6 6 9 6 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE 48 60 10 ATT. FORMATIVE ULTERIORI SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 6 CFA NEL TRIENNIO) CONOSCENZA INFORMATICA ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA) 4 LINGUA INGLESE VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA) 4 ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVA ALLA PROVA FINALE PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) RIEPILOGO CREDITI ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) 8 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 10 10 108 180 40 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI PITTURA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PITTURA Obiettivi formativi L’obiettivo del corso specialistico in Pittura è quello di fornire una formazione specifica nei codici propri del linguaggio della pittura unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in quella più propriamente operativa. Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea. A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma integrato che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza. Prospettive occupazionali Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiche ad esso collegate nel campo dell’operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione dell’arte. Requisiti d’accesso Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di primo livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello, all’interno del Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Brera, avviene in forma diretta. Per gli studenti provenienti da altri Dipartimenti, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio avviene tramite prova d’accesso. Tipologia della prova d’accesso La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell’ammissione. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte artistica, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. SECONDO LIVELLO 41 CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PITTURA Tipologie attività formative Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ABST47 ABST47 ABST51 ABST55 ABST46 STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE ANTROPOLOGIA CULTURALE ESTETICA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2 FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE ANTROPOLOGIA DELL’ARTE FILOSOFIA DELL’ARTE 6 6 6 6 6 30 ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ABAV5 ABAV5 ABAV6 ABAV1 PITTURA PITTURA TECNICHE PER LA PITTURA ANATOMIA ARTISTICA PITTURA 1 PITTURA 2 TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE SEMIOLOGIA DEL CORPO 12 12 9 9 42 ABPR31 ABAV2 ABST46 ABST52 ABPR15 ABPR36 ABTEC40 ABAV11 ABAV7 ABAV2 ABAV1 ABAV2 ABST46 ABST51 ABLE70 ABST56 ABST52 ABTEC43 ABPC68 ABPR14 ABST46 ABST46 ABST55 ABST57 ABST57 ABPR14 ABST46 ABST57 ABST46 FOTOGRAFIA TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE ESTETICA STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE DECORAZIONE SCULTURA TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE ANATOMIA ARTISTICA TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE ESTETICA FENOMENOLOGIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO DISCIPLINE SOCIOLOGICHE STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI ELEMENTI DI ARCHITETTURA URBANISTICA ESTETICA ESTETICA ANTROPOLOGIA CULTURALE FENOMENOLOGIE DEL SACRO FENOMENOLOGIE DEL SACRO ELEMENTI DI ARCHITETTURA URBANISTICA ESTETICA FENOMENOLOGIE DEL SACRO ESTETICA FOTOGRAFIA TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE ESTETICA DELLE ARTI VISIVE METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE DECORAZIONE SCULTURA TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA ILLUSTRAZIONE FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE DIGITAL VIDEO SEMIOTICA DELL’ARTE ELEMENTI DI ARCHITETTURA URBANISTICA ESTETICA E STORIA DELL’ARTE MUSULMANA ESTETICA DELLE RELIGIONI ORIENTALI STORIA DELLA RELIGIOSITÀ POPOLARE LITURGIA ICONOGRAFIA BIBLICA ARCHITETTURA SACRA ESTETICA DEL SACRO LETTERATURA BIBLICA ESTETICA EBRAICA 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI 12 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 12 72 120 42 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI SCULTURA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCULTURA Obiettivi formativi L’obiettivo del corso specialistico in Scultura è quello di fornire una formazione specifica nei codici propri del linguaggio della scultura unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in quella più propriamente operativa. Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea. A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma integrato che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza. Prospettive occupazionali Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiche ad esso collegate nel campo dell’operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione dell’arte. Requisiti d’accesso Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di primo livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello, all’interno del Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Brera, avviene in forma diretta. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio avviene tramite prova d’accesso. Tipologia della prova d’accesso La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell’ammissione. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte artistica, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. SECONDO LIVELLO 43 CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCULTURA Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ABST47 ABST46 ABTEC38 ABPR15 STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME ESTETICA APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA ESTETICA DELLE ARTI VISIVE APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI E TERRITORIALI 6 6 9 9 ABAV1 ABAV7 ABAV7 ABPR14 ABAV8 ANATOMIA ARTISTICA SCULTURA SCULTURA ELEMENTI DI ARCHITETTURA E DI URBANISTICA TECNICHE DELLA SCULTURA ELEMENTI DI MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA SCULTURA 1 SCULTURA 2 URBAN DESIGN TECNICHE DELLA SCULTURA 6 12 12 6 6 ABTEC41 ABAV2 ABPR15 ABTEC41 ABAV05 ABAV11 ABAV2 ABAV9 ABPR18 ABLE70 ABST55 ABTEC43 ABAV01 ABAV6 ABST51 ABST49 ABAV10 ABAV8 ABPR31 ABST46 ABVPA61 ABST51 ABPR14 ABAV1 TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE PITTURA DECORAZIONE TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE TECNICHE DEL MARMO E DELLE PIETRE DURE LANDESIGN LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO ANTROPOLOGIA CULTURALE LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO ANATOMIA ARTISTICA TECNICHE DELLA PITTURA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI TECNICHE DI FONDERIA TECNICHE DELLA SCULTURA FOTOGRAFIA ESTETICA BENI CULTURALI AMBIENTALI FENOMENOLOGIE DELLE ARTI CONTEMPORANEE ELEMENTI DI ARCHITETTURA URBANISTICA ANATOMIA ARTISTICA TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE ARCHITETTURA VIRTUALE PITTURA DECORAZIONE TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE TECNICHE DEL MARMO E DELLE PIETRE DURE LANDSCAPE DESIGN ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE ANTROPOLOGIA DELL’ARTE DIGITAL VIDEO SEMIOLOGIA DEL CORPO TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE TECNICHE DI FONDERIA FORMATURA, TECNOLOGIA E TIPOLOGIA DEI MATERIALI FOTOGRAFIA DIGITALE ESTETICA DEL SACRO BENI CULTURALI AMBIENTALI ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE ARCHITETTURA SACRA ANATOMIA DELL’IMMAGINE 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI 30 42 12 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 12 72 120 44 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI DECORAZIONE CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN DECORAZIONE Obiettivi formativi L’obiettivo del corso specialistico in Decorazione è quello di fornire una formazione specifica nei codici propri del linguaggio della decorazione unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in quella più propriamente operativa. Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea. A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma integrato che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza. Prospettive occupazionali Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiche ad esso collegate nel campo dell’operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione dell’arte. Requisiti d’accesso Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di primo livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello, all’interno del Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Brera, avviene in forma diretta. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio avviene tramite prova d’accesso. Tipologia della prova d’accesso La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell’ammissione. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte artistica, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. SECONDO LIVELLO 45 CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN DECORAZIONE Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ABPR36 ABST46 ABST51 ABPC68 ABST47 TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE ESTETICA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME VIDEO INSTALLAZIONI FILOSOFIA DELL’ARTE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE SEMIOTICA DELL’ARTE STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1 6 6 6 6 6 30 ABAV11 ABAV11 ABV1 ABST52 DECORAZIONE DECORAZIONE ANATOMIA ARTISTICA STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE DECORAZIONE 1 DECORAZIONE 2 MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO 12 12 9 9 42 ABAV1 ABTEC40 ABPR15 ABST51 ABAV5 ABAV7 ABAV2 ABST46 ABPR31 ABST51 ABLE70 ABST56 ABAV6 ABST46 ABAV3 ABST47 ANATOMIA ARTISTICA PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE PITTURA SCULTURA TECNICHE DELL’INCISIONE – GRAFICA D’ARTE ESTETICA FOTOGRAFIA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO DISCIPLINE SOCIOLOGICHE TECNICHE PER LA PITTURA ESTETICA DISEGNO STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME SEMIOLOGIA DEL CORPO PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA PITTURA SCULTURA TECNICHE DELL’INCISIONE – GRAFICA D’ARTE ESTETICA DELLE ARTI VISIVE FOTOGRAFIA ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE DISEGNO STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI 12 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 12 72 120 46 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI GRAFICA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN GRAFICA Obiettivi formativi L’obiettivo del corso specialistico in Grafica è quello di fornire una formazione specifica nei codici propri del linguaggio della grafica unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in quella più propriamente operativa. Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea. A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma integrato che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza. Prospettive occupazionali Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiche ad esso collegate nel campo dell’operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione dell’arte. Requisiti d’accesso Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di primo livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello, all’interno del Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Brera, avviene in forma diretta. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio avviene tramite prova d’accesso. Tipologia della prova d’accesso La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell’ammissione. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte artistica, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. SECONDO LIVELLO 47 CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN GRAFICA Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ABST47 ABAV2 ABPC68 ABPC67 ABST51 STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA (GRAFICA CONTEMPORANEA) TECNICHE CALCOGRAFICHE SPERIMENTALI SEMIOTICA DELL’ARTE SISTEMI EDITORIALI PER L’ARTE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE 6 9 6 6 6 ABAV2 ABAV2 ABTEC40 ABAV1 ABPR31 ABAV11 ABAV5 ABAV7 ABPR15 ABPR19 ABAV1 ABAV2 ABAV6 ABPC67 ABST45 ABST47 ABVPA61 ABPR31 ABST46 ABST51 ABTEC41 ABPR36 ABTEC44 ABST54 ABST52 ABAV6 ABST52 ABPR30 ABLE69 ABPR19 ABTEC43 TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE ANATOMIA ARTISTICA FOTOGRAFIA DECORAZIONE PITTURA SCULTURA METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE GRAPHIC DESIGN ANATOMIA ARTISTICA TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE TECNICHE PER LA PITTURA METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI STILE, STORIA DELL’ARTE E COSTUME BENI CULTURALI E AMBIENTALI FOTOGRAFIA ESTETICA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE SOUND DESIGN STORIA DELLA MUSICA STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE TECNICHE PER LA PITTURA STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE TECNOLOGIA DEI MATERIALI MARKETING E MANAGEMENT GRAPHIC DESIGN LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE 1 TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE 2 PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA FOTOGRAFIA DIGITALE DECORAZIONE PITTURA SCULTURA METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE PROGETTAZIONE GRAFICA SEMIOLOGIA DEL CORPO ILLUSTRAZIONE TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE STORIA DELL’ARTE MODERNA BENI CULTURALI E AMBIENTALI DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA TECNICHE MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE SOUND DESIGN STORIA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE TECNOLOGIA DELLA CARTA ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI ELEMENTI DI GRAFICA EDITORIALE DIGITAL VIDEO 12 12 6 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI 33 39 12 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 12 72 120 48 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE SCUOLA DI TERAPEUTICA ARTISTICA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN TERAPEUTICA ARTISTICA Obiettivi formativi Il corso ha l’obiettivo di: • promuovere la formazione di artisti terapisti, esperti del linguaggio visivo, ad elevato profilo professionale; • sviluppare le capacità di riconoscere e gestire le situazioni problematiche, relative al disagio di natura psichica e/o socio-ambientale; • preparare figure di sostegno in grado di interagire nel lavoro di equipe terapeutiche; • promuovere la conoscenza della pratica artistica e delle possibilità di intervento nei processi teraupetici dell’espressione artistica presso medici, psicologi e psichiatri; • sperimentare metodologie formative di tipo artistico, finalizzate ad una migliore conoscenza di sé, del proprio corpo e delle capacità espressive; • valorizzare le risorse umane e la professionalità Prospettive occupazionali La partecipazione al corso favorirà la libera professione e l’inserimento in contesti lavorativi di: • Servizi di Cura della Psichiatria (strutture psichiatriche riabilitative) • Operatori in ambito artistico pedagogico (educazione scolastica primaria) • Strutture di ambito preventivo (servizi dipartimenti alle politiche sociali) • Area disagio giovanile, prevenzione e recupero (comunità protette, recupero tossicodipendenti) • Area dell’handicap (centri socioeducativi) • Strutture geriatriche Requisiti d’accesso Il corso si rivolge a candidati in possesso di Diploma di laurea di 1° livello (requisito minimo), provenienti sia da formazione artistica, sia da formazione letteraria che medico scientifica. Tipologia della prova d’accesso La selezione per l’ammissione al corso avviene tramite colloquio orale motivazionale e sulla base della valutazione del curriculum vitae e studio nonché di un portafoglio personale contenente opere e progetti, realizzati con qualunque tecnica, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell’ammissione. Tipologia della prova finale Discussione del progetto di sintesi finale SECONDO LIVELLO 49 CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN TERAPEUTICA ARTISTICA Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ABST60 ABAV6 ABAV6 ABAV1 ABST47 METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA TECNICHE PER LA PITTURA TECNICHE PER LA PITTURA ANATOMIA ARTISTICA STORIA,STILE DELL’ARTE CONTEMPORANEA TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE CROMATOLOGIA 1 CROMATOLOGIA 2 ANATOMIA DELL’IMMAGINE STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA (DELLE ARTI PERFORMATIVE) 1-2 6 6 6 6 6 ABST60 ABST60 ABAV1 ABAV1 ABST60 ABST60 UN.BICO UN.PAVIA UN.BICO METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA ANATOMIA ARTISTICA ANATOMIA ARTISTICA METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA PRINCIPI E TECNICHE DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA 1 PRINCIPI E TECNICHE DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA 2 SEMIOLOGIA DEL CORPO FENOMENOLOGIA DEL CORPO STORIA E MODELLI DELL’ARTETERAPIA 1 STORIA E MODELLI DELL’ARTETERAPIA 2 PEDAGOGIA DELLA RELAZIONE E COMUNICAZIONE EDUCATIVA FONDAMENTI DI PSICHIATRIA PEDAGOGIA 6 6 6 4 4 4 4 4 4 ABAV12 ABPR32 ABTEC43 ABAV8 ABPR30 ABPR17 ABST55 ABST59 ABTEC44 ABST60 ABST52 ABST46 UN.PAVIA UN.PAVIA UN.PAVIA UN.PAVIA ABST52 TECNICHE PER LA DECORAZIONE COSTUME PER LO SPETTACOLO LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO TECNICHE DELLA SCULTURA TECNOLOGIA DEI MATERIALI DESIGN ANTROPOLOGIA CULTURALE PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE SOUND DESIGN METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE ESTETICA TECNICHE DEI MATERIALI TECNICHE DI ELABORAZIONE DEL COSTUME DIGITAL VIDEO TECNICHE DELLA SCULTURA TECNOLOGIA DELLA CARTA ECODESIGN ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO DIDATTICA DEI LINGUAGGI ARTISTICI 1-2 PROGETTAZIONE SPAZI SONORI PRATICHE CREATIVE PER L’INFANZIA METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO ESTETICA ETNOPSICHIATRIA PSICOLOGIA DELL’ETA’ EVOLUTIVA FONDAMENTI DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE FONDAMENTI DI PSICOLOGIA STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE 4 6 6 6 4 6 4 6 4 6 4 4 4 6 6 4 4 STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 10 CFA) 42 10 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) LABORATORIO DI TECNICHE TERAPEUTICHE INTEGRATE TIROCINIO 4 ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) 12 RIEPILOGO CREDITI ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) ATTIVITA’ ULTERIORI 30 TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 72 120 50 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI SCENOGRAFIA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO COSTUME PER LO SPETTACOLO Obiettivi formativi ll corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di scenografi, di costumisti, e di operatori specializzati con elevata preparazione per promuovere, sviluppare l’innovazione artistica e gestire la parte visiva di un evento. L ‘idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità dello spettacolo e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche e culturali. I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono: • possedere un’ adeguata preparazione culturale e una valida formazione artistica tecnico-operativa di base relativa ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo • essere in grado di gestire in modo professionale la parte visiva di un evento ed essere capaci di proporre e sviluppare nuove espressioni scenografiche • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi e comunicativi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche • possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza • essere preparati sia al lavoro di gruppo sia ad operare in modo autonomo. Prospettive occupazionali l diplomati della scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo. Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d’accesso. Tipologia della prova d’accesso La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da: • colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. SECONDO LIVELLO 51 CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO COSTUME PER LO SPETTACOLO Tipologie attività formative Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ABTEC38 ABPR16 ABPR35 ABST53 APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE DISEGNO PER LA PROGETTAZIONE REGIA STORIA DELLO SPETTACOLO TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE REGIA STORIA DELLO SPETTACOLO 9 9 6 6 30 ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ABPR32 ABPR32 ABAV1 ABST48 ABPR32 COSTUME PER LO SPETTACOLO COSTUME PER LO SPETTACOLO ANATOMIA ARTISTICA STORIA DELLE ARTI APPLICATE COSTUME PER LO SPETTACOLO COSTUME PER LO SPETTACOLO COSTUME PER LO SPETTACOLO 2 ANATOMIA ARTISTICA STORIA DELLA MODA TECNICHE SARTORIALI PER IL COSTUME 12 12 6 6 6 42 ABPR32 ABPR23 ABPR34 ABPR33 ABST47 ABPC66 ABTEC40 ABPC66 ABTEC38 ABST55 ABST34 ABTEC38 ABPR31 COSTUME PER LO SPETTACOLO SCENOTECNICA FASHION DESIGN TECNICHE APPLICATE ALLA PROD.TEATRALE STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STORIA DEI NUOVI MEDIA PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE STORIA DEI NUOVI MEDIA APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE ANTROPOLOGIA CULTURALE FASHION DESIGN APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE FOTOGRAFIA TECNICHE DI ELABORAZIONE DEL COSTUME ILLUMINOTECNICA DESIGN DELL’ACCESSORIO TRUCCO E MASCHERA TEATRALE STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE STORIA DELLA TELEVISIONE E DELLO SPETTACOLO TELEVISIVO DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO EDITORIA PER IL FASHION DESIGN COREOGRAFIA DIGITALE FOTOGRAFIA ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI 12 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 12 72 120 52 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI SCENOGRAFIA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO TEATRO Obiettivi formativi Il corso di studi si propone la formazione di scenografi, costumisti e di operatori specializzati con elevata preparazione per promuovere, sviluppare l’innovazione artistica e gestire la parte visiva di un evento. L’idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità dello spettacolo e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche e culturali. In particolare devono: • possedere un’ adeguata preparazione culturale e una valida formazione artistica tecnico-operativa di base relativa ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo • essere in grado di gestire in modo professionale la parte visiva di un evento ed essere capaci di proporre e sviluppare nuove espressioni scenografiche • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi e comunicativi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche • possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza • essere preparati sia al lavoro di gruppo sia ad operare in modo autonomo. Prospettive occupazionali l diplomati della scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo. Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d’accesso. Tipologia della prova d’accesso La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da: • colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. SECONDO LIVELLO 53 CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO TEATRO Tipologie attività formative Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ABTEC38 ABPR16 ABPR35 ABST53 APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE DISEGNO PER LA PROGETTAZIONE REGIA STORIA DELLO SPETTACOLO TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE REGIA STORIA DELLO SPETTACOLO 9 9 6 6 30 ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ABPR22 ABPR22 ABPR23 ABLE70 ABST54 SCENOGRAFIA SCENOGRAFIA SCENOTECNICA LEG. ECON.DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO STORIA DELLA MUSICA SCENOGRAFIA PER IL TEATRO 1 SCENOGRAFIA PER IL TEATRO 2 SCENOTECNICA DIRITTO,LEGISLAZ.,ECONOMIA DELLO SPETTACOLO STORIA DELLA MUSICA 12 12 6 6 6 42 ABPR32 ABST47 ABST48 ABST50 ABPR34 ABTEC38 ABLE69 ABPR23 ABPR36 ABTEC41 ABTEC38 COSTUME PER LO SPETTACOLO STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STORIA DELLE ARTI APPLICATE STORIA DELL’ARCHITETTURA TECNICHE APPLICATE ALLA PROD.TEATRALE APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE MARKETING E MANAGEMENT SCENOTECNICA TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE COSTUME PER LO SPETTACOLO STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA STORIA (DEL COSTUME E) DELLA MODA STORIA DELL’ARCHITETTURA TEATRALE TRUCCO E MASCHERA TEATRALE DRAMMATURGIA ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE DELL’ARTE MEDIALE ILLUMINOTECNICA TECNICHE DI PRODUZIONE VIDEO-TEATRO RENDERING 3D TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI 12 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 12 72 120 54 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI SCENOGRAFIA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO CINEMA E TV Obiettivi formativi Il corso di studi si propone la formazione di scenografi, costumisti e di operatori specializzati con elevata preparazione per promuovere, sviluppare l’innovazione artistica e gestire la parte visiva di un evento. L’idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità dello spettacolo e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche e culturali. In particolare devono: • possedere un’ adeguata preparazione culturale e una valida formazione artistica tecnico-operativa di base relativa ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo • essere in grado di gestire in modo professionale la parte visiva di un evento ed essere capaci di proporre e sviluppare nuove espressioni scenografiche • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi e comunicativi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche • possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza • essere preparati sia al lavoro di gruppo sia ad operare in modo autonomo. Prospettive occupazionali l diplomati della scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo. Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d’accesso. Tipologia della prova d’accesso La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da: • colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. SECONDO LIVELLO 55 CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA CINEMA E TV Tipologie attività formative Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ABTEC38 ABPR16 ABPR35 ABST53 APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE DISEGNO PER LA PROGETTAZIONE REGIA STORIA DELLO SPETTACOLO TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE REGIA STORIA DELLO SPETTACOLO 9 9 6 6 30 ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ABPR22 ABPR22 ABPC66 ABLE70 ABPR23 SCENOGRAFIA SCENOGRAFIA STORIA DEI NUOVI MEDIA LEG.ECON.DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO SCENOTECNICA SCENOGRAFIA CINEMATOGRAFICA SCENOGRAFIA TELEVISIVA STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO DIRITTO,LEGISLAZ.,ECONOMIA DELLO SPETTACOLO SCENOTECNICA 12 12 6 6 6 42 ABPR32 ABST47 ABPR23 ABST48 ABST54 ABPR23 ABPR 34 ABLE69 ABST53 ABTEC40 ABTEC38 ABTEC41 COSTUME PER LO SPETTACOLO STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME SCENOTECNICA STORIA DELLE ARTI APPLICATE STORIA DELLA MUSICA SCENOTECNICA TECNICHE APPLICATE ALLA PROD.TEATRALE MARKETING E MANAGEMENT STORIA DELLO SPETTACOLO PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE COSTUME PER LO SPETTACOLO STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA ILLUMINOTECNICA STORIA (DEL COSTUME E) DELLA MODA STORIA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA TECNOLOGIA E MATERIALI APPLICATI ALLA SCENOGRAFIA TRUCCO E MASCHERA TEATRALE ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE DELL’ARTE MEDIALE STORIA E TEORIA DELLA SCENOGRAFIA PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE RENDERING 3D ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI 12 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 12 72 120 56 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI RESTAURO UNICO QUINQUENNALE IN RESTAURO Corso di diploma a ciclo unico quinquinnale in restauro La Scuola di Conservazione e Restauro dell’Accademia di Brera nasce nel 1997 e si struttura per affrontare i problemi del restauro che riguardavano in particolare la conservazione delle opere d’arte contemporanea. In tempi recenti, nel 2008, la scuola è stata intitolata a Camillo BOITO, (Roma 30-101836, Milano 28-61914) , figura storica e di grande rilievo nel panorama del restauro moderno a livello nazionale ed internazionale. Insegna all’Accademia di Brera dal 1860 al 1908 proponendo una visione del restauro innovativa. I Corsi in essere sono adeguati alle nuove direttive riguardanti la formazione del “Restauratore dei Beni Culturali” e riguardano le aree delle Opere Lapidee, delle opere Pittoriche e dei materiali Cartacei Pergamenacei e Fotografici. Sono organizzati in un Quinquennio a ciclo unico di 300 crediti formativi (CFU) in conformità a quanto disposto del D.M. n° 87 del 26 maggio 2009. I crediti formativi saranno articolati in un piano di studi quinquennale con criteri di propedeuticità ed approfondimento dei percorsi formativi a cui si potrà accedere superando un esame di ingresso che sarà a numero chiuso, comprendente una prova orale o scritta, una prova grafica e di attitudine manuale e un colloquio finale. Tutte le prove avranno particolare riferimento all’area di indirizzo specialistico prescelta (All. A D.M. 87). Il Piano di Studi Quinquennale e tuttora in fase di definizione presso il C.N.A.M. e sarà presto pubblicato. Le Aree dei percorsi formativi professionalizzanti comprendono i laboratori specifici d’area, i quali rappresenteranno, negli ultimi due anni, l’indirizzo specialistico prescelto su cui si svilupperà il laboratorio di sintesi finale e la tesi; ( ad es. nell’area dei Lapidei la scelta del percorso dei ” Materiali lapidei e derivati” o in alternativa “Superfici decorate dell’architettura”). Restauro delle opere lapidee e derivati Le aree operative nella Scuola di Conservazione e Restauro di Brera; • laboratorio di restauro dei lapidei e derivati; • laboratorio di restauro delle superfici decorate dell’architettura. Restauro delle opere pittoriche • laboratorio di restauro dipinti su tela e tavola; • laboratorio di restauro opere lignee; • laboratorio di restauro opere contemporanee polimateriche; Restauro materiali cartacei • laboratorio restauro materiali cartacei; • laboratorio di restauro del libro; • laboratorio di restauro della fotografia. Il titolo di “Restauratore dei Beni Culturali” si acquisirà alla fine del percorso formativo quinquennale con il superamento di un esame finale di “Diploma Accademico di secondo livello” avente valore di esame di stato ed equiparato alla “laurea Magistrale” rilasciata dalle Università ed I.S.A.F. I fini formativi riguarderanno l’acquisizione da parte degli studenti di una adeguata padronanza tecnicopratica di metodi, tecniche e tecnologie del restauro; • poter usufruire delle tecnologie di intervento e diagnostiche e scientifiche adeguate alle specifiche competenze professionali; • essere in grado di operare in sinergia con le Istituzioni preposte alla tutela. Gestione e manutenzione del patrimonio culturale; • essere in grado di operare efficacemente in interventi di emergenza, di ordinaria manutenzione e soprattutto di prevenzione del degrado nonché, come precipuo obiettivo, la progettazione dell’intervento di restauro nella sua interezza. SECONDO LIVELLO 57 CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO IN RESTAURO Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI Settore ABPR29 CHIMICA E FISICA PER IL RESTAURO ABLE70 LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO ABPR07 ABPR07 ABPR26 ABPR26 ABPR24 ABPR24 RESTAURO LAPIDEO RESTAURO LAPIDEO RESTAURO LAPIDEO RESTAURO LAPIDEO RESTAURO PER LA PITTURA RESTAURO PER LA PITTURA ABAV8 ABAV5 ABAV8 ABTEC38 ABPR25 ABAV1 TECNICHE PER LA SCULTURA PITTURA TECNICHE PER LA SCULTURA APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE RESTAURO PER LA SCULTURA ANATOMIA ARTISTICA Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti METODOLOGIE CHIMICO FISICHE 2 BIOLOGIA PER IL RESTAURO LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI 6 4 4 RESTAURO DEI LAPIDEI NATURALI 4 (PER INDIRIZZO) RESTAURO DEI LAPIDEI NATURALI 5 (PER INDIRIZZO) RESTAURO DEI LAPIDEI ARTIFICIALI 4 (PER INDIRIZZO) RESTAURO DEI LAPIDEI ARTIFICIALI 5 (PER INDIRIZZO) RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURALI 4 (PER INDIRIZZO) RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURALI 5 (PER INDIRIZZO) CANTIERE DI INDIRIZZO 1 CANTIERE DI INDIRIZZO 2 12 12 12 12 12 12 8 8 40 4 6 6 6 6 4 6 4 42 12 12 ARCHEOLOGIA TECNICHE DEL COMMESSO IN PIETRA DURA TECNICHE DELLA SCULTURA TECNICHE DELL’AFFRESCO TECNICHE DI FORMATURA APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE RESTAURO DEI METALLI ANATOMIA ARTISTICA 14 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO N.B. Il piano di studi quinquennale è in elaborazione presso il Ministero e sarà pubblicato sul sito dell’Accademia dopo l’approvazione 54 120 58 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PRODUCT DESIGN Obiettivi formativi Tale corso ha l’obiettivo di formare professionalità artistiche e tecniche che, tenendo conto sia della tradizione delle arti applicate sia della cultura del disegno industriale e delle applicazioni al design delle nuove tecnologie, sappiano inserirsi nel mondo della produzione d’impresa, con piena consapevolezza intellettuale ed adeguati strumenti operativi. Il corso prepara specialisti della progettazione artistica in grado di realizzare in modo creativo prodotti di design che dovranno rispondere alle esigenze del rinnovamento del linguaggio, della committenza e del mercato. Studio dei materiali, ricerca e innovazione sono i cardini del corso che tende a definire una figura professionale di grande flessibilità, capace di collocarsi sia all’interno del nostro sistema produttivo (bottega artigiana, piccola-media impresa, grande industria), sia di lavorare come libero professionista. Prospettive occupazionali Il corso tende a definire una figura professionale di grande flessibilità, capace di collocarsi in ambiti diversi, dalla libera professione agli studi e alle società di progettazione, all’interno di un sistema produttivo diversificato: dalla impresa artigianale, alla piccola e media impresa, fino alla grande industria. Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno della Scuola di Progettazione artistica dell’impresa dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d’accesso. Tipologia della prova d’accesso La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da: • colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. SECONDO LIVELLO 59 CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PRODUCT DESIGN Tipologie attività formative Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ABPR18 ABPR15 ABPR17 ABST48 LAND DESIGN METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE DESIGN STORIA DELLA ARTI APPLICATE LANDSCAPE DESIGN METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE CULTURA DEL PROGETTO PSICOSOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI 9 9 6 6 30 ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ABPR17 ABPR17 ABPR15 ABPR14 ABPR30 DESIGN DESIGN METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA TECNOLOGIA DEI MATERIALI PRODUCT DESIGN 1 PRODUCT DESIGN 2 ARCHITETTURA DEGLI INTERNI URBAN DESIGN TECNOLOGIA DEI NUOVI MATERIALI 12 12 6 6 6 42 ABVPA64 ABVPA64 ABPR30 ABAV6 ABPR19 ABTEC41 ABLE69 ABVPA61 MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI TECNOLOGIA DEI MATERIALI TECNICHE PER LA PITTURA GRAPHIC DESIGN TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE MARKETING E MANAGEMENT BENI CULTURALI AMBIENTALI PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI ERGONOMIA DELLE ESPOSIZIONI ARTI APPLICATE E TIPOLOGIA DEI MATERIALI CROMATOLOGIA PROGETTAZIONE GRAFICA RENDERING 3D DESIGN MANAGEMENT TEORIA DEL PAESAGGIO ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI 12 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 12 72 120 60 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA INDIRIZZO FASHION DESIGN Obiettivi formativi Scopo del corso è quello di preparare specialisti della progettazione artistica dell’abbigliamento in grado di realizzare collezioni con una forte componente creativa, nelle quali trovino applicazione la manualità e la conoscenza di tecniche artigiano-industriali, applicate in forma espressiva e innovativa. Particolare attenzione sarà dedicata allo studio e alla ricerca di materiali tessili e non tessili al fine di trovare nuovi linguaggi formali multimetrici. Sarà inoltre valorizzato l’aspetto della comunicazione con lo studio e la progettazione di concepts divulgabili attraverso la rete. Prospettive occupazionali Il corso tende a definire una figura professionale di grande flessibilità, capace di collocarsi all’interno del nostro sistema produttivo costituito da diversi tipi di impresa: dalla bottega artigianale alla piccola-media impresa, fino alla grande industria. Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno della Scuola di Progettazione artistica per l’impresa dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d’accesso. Tipologia della prova d’accesso La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da: • colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. SECONDO LIVELLO 61 CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN FASHION DESIGN Tipologie attività formative Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ABPR34 ABPR17 ABPR34 ABST48 ABPR34 FASHION DESIGN DESIGN FASHION DESIGN STORIA DELLE ARTI APPLICATE FASHION DESIGN AMBIENTAZIONE DELLA MODA DESIGN ANTROPOLOGIA DELLA MODA STORIA DELLA MODA EDITORIA PER IL FASHION DESIGN 6 6 6 6 6 30 ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ABPR34 ABPR34 ABPR21 ABLE69 FASHION DESIGN FASHION DESIGN MODELLISTICA MARKETING E MANAGEMENT FASHION DESIGN 1 FASHION DESIGN 2 MODELLISTICA (FIGURINO E MODELLO) DESIGN MANAGEMENT 12 12 9 9 42 ABPR34 ABPR15 ABPR34 ABPR34 ABTEC42 ABAV1 ABPR32 ABST48 ABPR17 FASHION DESIGN METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE FASHION DESIGN FASHION DESIGN SISTEMI INTERATTIVI ANATOMIA ARTISTICA COSTUME PER LO SPETTACOLO STORIA DELLE ARTI APPLICATE DESIGN CULTURA DEI MATERIAL DI MODA TECNICHE DELLA RAPPRESENTAZIONE SISTEMA DELLA MODA E NUOVE TENDENZE DESIGN DEGLI ACCESSORI CONCEPT PLANNING ICONOGRAFIA E DISEGNO ANATOMICO TECNICHE DI ELABORAZIONE PER IL COSTUME ANALISI COMPARATA TRA ARTE E MODA DESIGN DEL GIOIELLO ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI 12 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 6 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 12 72 120 62 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE INDIRIZZO IN ARTI MULTIMEDIALI DEL CINEMA E DEL VIDEO Obiettivi formativi Il corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di operatori artistici, con una elevata preparazione, qualificati per operare in tutte le forme delle arti multimediali digitali (animazione 2D e 3D, cinema, video, dispositivi ed eventi interattivi, installativi e performativi, editoria e grafica multimediale, arti del web, teorie ed estetiche) L ‘idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità di questi ambiti e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche e culturali. Prospettive occupazionali I diplomati di questo settore potranno volgere attività professionali ad alto contenuto espressivo ed artistico nei diversi ambiti tecnologici e nelle diverse forme di ibridazione tra questi e le discipline tradizionali. Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno di Dipartimento di Progettazione ed Arti Applicate dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d’accesso. Tipologia della prova d’accesso La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da: • colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. SECONDO LIVELLO 63 CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN ARTI MULTIMEDIALI DEL CINEMA E DEL VIDEO Tipologie attività formative Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ABTEC40 ABST46 ABTST47 ABPC68 PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE ESTETICA STILE,STORIA,DELL’ARTE DEL COSTUME ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE 2 FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA ELEMENTI DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE 9 6 9 6 30 ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ABPR35 ABTEC43 ABTEC43 ABST55 ABPC65 REGIA LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO ANTROPOLOGIA CULTURALE TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA REGIA CINEMATOGRAFICA E VIDEO TECNICHE DI MONTAGGIO ELEMENTI DI PRODUZIONE VIDEO ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO TEORIA ED ANALISI DEL CINEMA ED AUDIOVISIVO 9 9 9 6 9 42 ABST56 ABTEC42 ABST45 ABTPR31 ABLE69 ABST45 ABTEC44 ABTEC38 ABPC66 DISCIPLINE SOCIOLOGICHE SISTEMI INTERATTIVI TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI FOTOGRAFIA MARKETING E MANAGEMENT TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI SOUND DESIGN APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE STORIA DEI NUOVI MEDIA SOCIOLOGIA DEI NUOVI MEDIA NET ART COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE FOTOGRAFIA ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE ARTE MEDIALE REALTÀ VIRTUALI E PARADIGMI DELLA COMPLESSITÀ PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI SONORI TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI 12 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 12 72 120 64 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE INDIRIZZO ARTI MULTIMEDIALI INTERATTIVE E PERFORMATIVE Obiettivi formativi Il corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di operatori artistici, con una elevata preparazione, qualificati per operare in tutte le forme delle arti multimediali digitali (animazione 2D e 3D, cinema, video, dispositivi ed eventi interattivi, installativi e performativi, editoria e grafica multimediale, arti del web, teorie ed estetiche) L ‘idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità di questi ambiti e la necessità di apprenderne le diverse specificità tecniche e culturali. Prospettive occupazionali I diplomati di questo settore potranno volgere attività professionali ad alto contenuto espressivo ed artistico nei diversi ambiti tecnologici e nelle diverse forme di ibridazione tra questi e le discipline tradizionali. Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno di Dipartimento di Progettazione ed Arti Applicate dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato. Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene tramite prova d’accesso. Tipologia della prova d’accesso La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da: • colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. SECONDO LIVELLO 65 CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN ARTI MULTIMEDIALI INTERATTIVE E PERFORMATIVE Tipologie attività formative Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ABTEC40 ABST46 ABTST47 ABPC68 PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE ESTETICA STILE,STORIA,DELL’ARTE DEL COSTUME ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE 2 FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA ELEMENTI DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE 9 6 9 6 30 ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ABPR35 ABTEC40 ABTEC42 ABTEC42 ABPR36 REGIA PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE SISTEMI INTERATTIVI SISTEMI INTERATTIVI TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE REGIA PROCESSI E TECNICHE DELLO SPETTACOLO MULTIMEDIALE PROGETTAZIONE SOFTWARE INTERATTIVI ESTETICA DELLE INTERFACCE TECNICHE PERFORMATIVE DELLE ARTI VISIVE 12 12 6 6 6 42 ABTEC42 ABST45 ABTEC44 ABLE69 ABPC66 ABPC68 ABTEC44 SISTEMI INTERATTIVI TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI SOUND DESIGN MARKETING E MANAGEMENT STORIA DEI NUOVI MEDIA ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI SOCIALE SOUND DESIGN NET ART COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE ARTE MEDIALE STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO ELEMENTI DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI 6 6 6 6 6 6 6 PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI SONORI 12 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 12 72 120 66 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN FOTOGRAFIA Obiettivi formativi Il corso ha l’obiettivo di formare un artista/fotografo. Ha inoltre l’obiettivo di: • formare un professionista capace di proporre soluzioni creative e innovative nei diversi settori professionali. Cioè un professionista con una cultura visiva, concettuale e fotografica. • favorire conoscenze delle metodologie e dei contenuti delle discipline e garantire un’elevata padronanza delle tecniche e degli strumenti specifici della progettazione e della realizzazione di prodotti della Fotografia; • sviluppare un’attitudine all’innovazione che consideri i cambiamenti sociali, le dinamiche di mercato, nonché le opportunità offerte dallo sviluppo tecnologico. Prospettive occupazionali Le prospettive occupazionali sono quelle offerte dall’articolato mondo della fotografia: • commerciale; • editoriale: • artistica. Requisiti d’accesso Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di 1° livello. L’ammissione al corso avviene tramite prova d’accesso. Tipologia della prova d’accesso La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto. Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da: • colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell’esame. Tipologia della prova finale La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica. SECONDO LIVELLO 67 CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN FOTOGRAFIA Tipologie attività formative Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ABPC66 ABST47 ABPC66 ABPC66 ABST45 STORIA DEI NUOVI MEDIA STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STORIA DEI NUOVI MEDIA STORIA DEI NUOVI MEDIA TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI STORIA DELLA FOTOGRAFIA (CONTEMPORANEA) STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA STORIA DELLA CRITICA FOTOGRAFICA 1 STORIA DELLA CRITICA FOTOGRAFICA 2 ESTETICA DEI NEW MEDIA 6 6 6 6 6 30 ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ABPR31 ABPR31 ABPR31 ABPR31 FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DIREZIONE DELLA FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA (LABORATORIO DI PROGETTAZIONE INTEGRATA) FOTOGRAFIA (LABORATORIO DI PROGETTAZIONE FOTOGRAFICA) 12 9 12 9 42 ABPR31 ABPR31 ABPR31 ABPR31 ABPR31 ABPR31 ABST51 FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE FOTOGRAFIA (STILL-LIFE) FOTOGRAFIA (RITRATTO E MODA) FOTOGRAFIA (ARCHITETTURA E PAESAGGIO) FOTOGRAFIA (REPORTAGE) FOTOGRAFIA DIGITALE FOTOGRAFIA (COMUNICAZIONE SOCIALE) ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) ATT. FORMATIVE ULTERIORI ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVE ALLA PROVA FINALE RIEPILOGO CREDITI 12 SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 6 CFA NEL BIENNIO) PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 12 72 120 68 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE SCUOLA DI COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO CONTEMPORANEO CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN COMUNICAZIONE CREATIVA PER I BENI CULTURALI Obiettivi formativi Fine del corso è formare professionisti di alta specializzazione nell’ambito della comunicazione, principale leva della valorizzazione del patrimonio culturale. Il corso colma una lacuna nella formazione universitaria, dove la valorizzazione è vista soprattutto sotto l’aspetto gestionale e manageriale, mentre i corsi di comunicazione sono rivolti alle imprese o all’informazione e non considerano il settore dei beni culturali. Esso oggi richiede forme di comunicazione innovative per parlare al pubblico attraverso strumenti e linguaggi che, senza tradire la correttezza dei contenuti informativi e le pecularità del patrimonio, sappiano anche emozionare e coinvolgere. Il corso, richiamandosi alla ricerca creativa che caratterizza le accademie, risponde a questa specifica esigenza realizzando i seguenti obiettivi formativi: • conoscenza delle attività nelle quali si attuano forme di comunicazione essenzialmente creative; • apprendimento delle discipline che consentano di acquisire un dominio teorico dei processi di comunicazione che abbiano per oggetto i beni culturali; • elaborazione di progetti integrati di comunicazione, che costituiscano la sperimentazione ‘sul campo’ di un approccio innovativo alla valorizzazione. Prospettive occupazionali Lo specialista della comunicazione per i beni culturali, dotato di una spiccata attitudine ad affrontare in modo innovativo e inventivo i problemi posti dai diversi momenti della valorizzazione dei beni culturali, padroneggiando molteplici linguaggi e forme creative di comunicazione, trova occupazione come professionista creativo nella progettazione di programmi di comunicazione museale, nell’ideazione e realizzazione di mostre, di parchi archeologici, naturalistici o letterari, di percorsi per il turismo culturale, di campagne di promozione, di eventi, di specifiche iniziative e attività di comunicazione. Requisiti d’accesso Il corso si rivolge, oltre che ai diplomati in Discipline della valorizzazione dei beni culturali (che hanno accesso diretto), a studenti che abbiano già acquisito nei precedenti percorsi di primo livello, presso istituzioni Afam o università, almeno le conoscenze e le competenze di base relative al patrimonio culturale o a suoi settori specifici, o ad aspetti della comunicazione e della valorizzazione (classi delle lauree triennali L-1, L-3, L-5, L-10, L-17, L-19, L-20, L-21, L-42). Tipologia della prova d’accesso Il possesso dei requisiti di accesso, per gli studenti che non hanno accesso diretto, è accertato attraverso una verifica costituita da un colloquio attitudinale. Tipologia della prova finale Discussione di una tesi di carattere teorico o progettuale. SECONDO LIVELLO 69 CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN COMUNICAZIONE CREATIVA PER I BENI CULTURALI Tipologie attività formative Settore Campo disciplinare Tot. Crediti Crediti ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ABTEC42 ABPC67 ABPC67 ABLE69 SISTEMI INTERATTIVI METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE MARKETING E MANAGEMENT INTERACTION DESIGN COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA SCRITTURA CREATIVA (NARRATIVA) RELAZIONI PUBBLICHE 9 9 6 6 30 ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ABVPA64 ABVPA62 ABPC68 ABPR31 ABTEC40 MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI TEORIA E PRATICHE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI FOTOGRAFIA PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE COMUNICAZIONE ESPOSITIVA COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE COLLEZIONI MUSEALI SEMIOLOGIA E RETORICA DEI SISTEMI ESPOSITIVI DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA MULTIMEDIALITÀ PER I BENI CULTURALI 9 9 6 9 9 42 ABVPA62 ABST59 ABST59 ABTEC44 ABST48 ABST48 ABST50 ABST51 ABST52 ABST52 ABST52 ABST53 ABST55 ABST58 TEORIA E PRATICHE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE SOUND DESIGN STORIA DELLE ARTI APPLICATE STORIA DELLE ARTI APPLICATE STORIA DELL’ARCHITETTURA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE STORIA DELLO SPETTACOLO ANTROPOLOGIA CULTURALE TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DIDATTICA PER IL MUSEO PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE PROGETTAZIONE DI SPAZI SONORI STORIA DELLA MODA STORIA DEL DESIGN STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’URBANISTICA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE METODOLOGIA E TEORIA DELLA STORIA DELL’ARTE STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE STORIA DELLO SPETTACOLO ANTROPOLOGIA DELL’ARTE TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA 6 9 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 9 CFA) 9 ATTIVITA’ ULTERIORI SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA) ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVA ALLA PROVA FINALE PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) RIEPILOGO CREDITI ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 12 12 72 120 70 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE SCUOLA DI DIDATTICA DELL’ARTE CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN DIDATTICA MULTIMEDIALE Obiettivi formativi L’indirizzo in Didattica Multimediale forma una figura di esperto della comunicazione visiva in grado di unire conoscenze e competenze pedagogico-didattiche, artistico-espressive e tecnologico-digitali. L’acquisizione di tali saperi è finalizzata alla trasmissione dei contenuti disciplinari dell’Arte ma anche indirizzata alla capacità di mutuare, dai linguaggi e dalle procedure artistiche, metodologie didattiche e comunicazionali innovative. Prospettive occupazionali Tali abilità sono necessarie oggi in diversi ambiti della formazione e dell’editoria: scolastica, museale, nell’ambito dell’e-Learning e in ogni ambiente –reale o virtuale- ove sia richiesta la capacità di ideare e produrre percorsi di apprendimento e di auto-apprendimento in grado di gestire gli aspetti comunicazionali e tecnologici della nuova alfabetizzazione digitale. Requisiti d’accesso Diploma accademico o diploma di laurea di primo livello nelle seguenti classi di laurea: L-1 Beni Culturali, L-5 Filosofia; L-10 Lettere; L-11 Lingue; L-17 Scienze dell’architettura L-19 Scienze dell’educazione e formazione; L-20 Scienze della comunicazione. Tipologia della prova d’accesso Accesso diretto per i Diplomati di primo livello in Comunicazione e didattica dell’arte anche provenienti da altre accademie del sistema AFAM. Colloquio per i diplomati di primo livello delle altre scuole del sistema AFAM e per i laureati provenienti da altre facoltà universitarie, finalizzato ad accertare un adeguato livello di conoscenze. Tipologia della prova finale La prova finale prevede la realizzazione di un progetto didattico multimediale accompagnato, argomentato e descritto nei suoi aspetti tecnici e metodologici da una tesi teorica in forma di saggio. Risorse umane e strumentali L’attivazione dell’indirizzo richiede la stipula di 2 nuovi contratti di docenza (art direction e regia per i video giochi). Strumentazione hardware: Aula multimediale provvista di 10 postazioni complete di periferiche (scanner e tavolette grafiche) Strumentazione Sotware: (adobe-creative suite, adobe-e-learning- utily varie) SECONDO LIVELLO 71 CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN DIDATTICA MULTIMEDIALE Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore Campo disciplinate Tot. Crediti Crediti ABST59 ABST59 ABST46 ABST58 ABST56 ABST51 PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE ESTETICA TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA DISCIPLINE SOCIOLOGICHE FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE STORIA DELLA PEDAGOGIA ESTETICA DELLE ARTI VISIVE TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA SOCIOLOGIA DEI NUOVI MEDIA FENOMENOLOGIA DEGLI STILI 6 6 6 6 6 6 36 ABST59 ABST59 ABTEC40 ABTEC37 ABPR19 ABTEC42 ABTEC38 PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE METODOLOGIA PROGETTUALE DELLA COMUNICAZIONE VISIVA GRAPHIC DESIGN SISTEMI INTERATTIVI APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE DIDATTICA DELLA MULTIMEDIALITÀ TECNOLOGIE DELL’EDUCAZIONE PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE ART DIRECTION WEB DESIGN COMPUTER GAMES APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE 6 6 6 6 6 6 6 42 ABST59 ABPC66 ABTEC42 ABTEC38 ABPR31 ABTEC43 ABTEC38 ABTEC40 ABAV3 ABAV5 ABAV11 ABST51 ABST46 ABST46 ABPC68 ABPC67 PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE STORIA DEI NUOVI MEDIA SISTEMI INTERATTIVI APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE FOTOGRAFIA LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE DISEGNO PITTURA DECORAZIONE PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE ESTETICA ESTETICA ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE LETTERATURA ED ILLUSTRAZIONE PER L’INFANZIA STORIA E TEORIA DEI NUOVI MEDIA ESTETICA DELLE INTERFACCE DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE FOTOGRAFIA DIGITALE DIGITAL VIDEO COMPUTER GRAPHIC REGIA PER I VIDEO GIOCHI DISEGNO PITTURA DECORAZIONE MULTIMEDIALITÀ PER I BENI CULTURALI ESTETICA DELLE RELIGIONI ORIENTALI ESTETICA DEL SACRO SEMIOTICA DELL’ARTE COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) ATTIVITA’ ULTERIORI SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA) ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVA ALLA PROVA FINALE PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) RIEPILOGO CREDITI ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO 12 12 120 72 SECONDO LIVELLO DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO INDIRIZZO: VISUAL CULTURES E PRATICHE CURATORIALI Obiettivi formativi Il Corso ha un primo anno propedeutico comune mentre nella seconda annualità si bipartisce in altrettante specializzazioni con finalità formative complementari ma specifiche. L’obiettivo generale è la formazione di operatori culturali che abbiano adeguate conoscenze teoriche, critiche, storiche, culturali, come anche capacità tecniche e competenze tecnologiche per la comunicazione, la promozione e l’organizzazione degli eventi artistici. Il diploma pone le basi per due profili professionali: • il primo rivolto allo studio teorico-critico delle moderne società dell’immagine nelle loro più diverse manifestazioni • il secondo al mondo dell’arte e ai suoi luoghi di esposizione, studio e conservazione; I corsi hanno inoltre l’obiettivo di fornire adeguata formazione per la gestione di spazi e strumenti per la divulgazione del patrimonio culturale, sia attraverso mezzi tradizionali sia attraverso le nuove tecnologie multimediali, con particolare riguardo al museo e agli eventi espositivi. La specializzazione in Visual Cultures promuove una specializzazione in storia e teoria delle moderne e contemporanee pratiche visive. L’arte è analizzata nelle sue potenzialità interdisciplinari e nella maniera in cui queste si commisurano con gli aspetti sociali, culturali e politici nel mondo. La didattica è dunque finalizzata all’esplorazione delle “culture visive” attraverso una griglia analitica composta da teoria critica, filosofia e studi culturali. In tal senso, lo studente sarà incoraggiato a sviluppare competenze nell’antropologia e nelle ricerche culturali e più in generale ad essere in grado di dispiegare queste competenze all’interno del complesso dibattitto che investe lo spazio sociale dei media, della cultura industriale, delle istituzioni e della scena culturale e artistica contemporanea. La specializzazione in Pratiche curatoriali fornisce alla figura del manager degli eventi culturali (curator) conoscenze teorico-pratiche specialistiche e una preparazione specifica per comprendere i complessi meccanismi relativi al sistema dell’arte nelle sue dinamiche operative, nella gestione delle risorse e nella sua offerta culturale. Il futuro curator sarà in grado di ideare, organizzare e comunicare eventi artistici per musei, gallerie, istituzioni pubbliche e private e disporrà delle necessarie competenze per l’editoria d’arte, la didattica museale e l’ordinamento di archivi e biblioteche. In entrambi gli indirizzi il programma di studi incoraggia lo studente ad analizzare, concettualmente e creativamente, le differenti vie nelle quali la pratica artistica contemporanea, la teoria critica, le tecniche espositive si intersecano. L’approccio all’insegnamento, all’apprendimento e alla ricerca è sia innovativo che rigoroso. Tutti gli studenti saranno spinti a sviluppare indipendenza di pensiero mediante la scoperta, la valutazione e il ricorso ad una vasta schiera di ambiti di ricerca e di scrittura storici, teoretici, creativi (talora con pratiche collaborative). Prospettive occupazionali Prospettive occupazionali II diplomati del Corso svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati come specialisti in grado di operare, a seconda dell’indirizzo scelto, nei vari settori del sistema dell’arte, con particolare riguardo alla critica d’arte, al giornalismo di settore, all’insegnamento, alla didattica museale e interculturale, al lavoro curatoriale, all’aspetto promozionale, organizzativo, comunicativo delle manifestazioni artistiche e dei grandi eventi per i quali saranno in grado di fornire sia la curatela che i supporti comunicativi necessari (ufficio stampa, pubbliche relazioni ecc.). In accordo con enti pubblici e privati, saranno organizzati gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità: attività didattiche di supporto a manifestazioni artistiche, coadiutore nell’ambito dell’organizzazione e della gestione museale pubblica e privata, esperto in organizzazione e allestimento di manifestazioni artistiche, ufficio stampa e pubbliche relazioni, curatore di biblioteche e videoteche specializzate in arte, redattore per editoria in riviste d’arte, collaboratore qualificato per la conduzione di gallerie d’arte private. SECONDO LIVELLO 73 Requisiti d’accesso Diploma accademico o diploma di laurea di primo livello nelle seguenti classi di laurea: L-1 Beni Culturali, L-5 Filosofia; L-10 Lettere; L-11 Lingue; L-17 Scienze dell’architettura L-19 Scienze dell’educazione e formazione; L-20 Scienze della comunicazione. Tipologia della prova d’accesso Accesso diretto per i Diplomati di primo livello in Comunicazione e didattica dell’arte anche provenienti da altre accademie del sistema AFAM. Colloquio per i diplomati di primo livello delle altre scuole del sistema AFAM e per i laureati provenienti da altre facoltà universitarie finalizzato ad accertare l’adeguato livello di conoscenza sul sistema dell’arte contemporanea e sulla storia dell’arte, in particolare moderna e contemporanea. Tipologia della prova d’accesso La prova finale prevede una tesi di carattere storico-teorico o metodologico-progettuale o tecnico-artistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi. CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO INDIRIZZO: VISUAL CULTURES E PRATICHE CURATORIALI Tipologie attività formative ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI ATTIVITA’ FORMATIVE INTEGRATIVE O AFFINI Settore ABST51 ABST46 ABL70 ABST47 ABST47 ABST51 ABST52 ABVPA63 ABST56 ABST52 ABST46 ABST51 ABST46 ABST55 ABPC68 ABPC66 ABPC65 ABST46 ABST51 ABPC67 ABST47 ABTEC38 ABVPA63 ABPC67 ABAV2 ABLE70 ABTEC40 ABPC68 ABST48 ABST48 FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE ESTETICA LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE MUSEOLOGIA DISCIPLINE SOCIOLOGICHE STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE ESTETICA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE ESTETICA ANTROPOLOGIA CULTURALE ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA ESTETICA FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE PER LE ARTI VISIVE MUSEOLOGIA METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO PROGETTAZIONI MULTIMEDIALI ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI STORIA DELLE ARTI APPLICATE STORIA DELLE ARTI APPLICATE Campo disciplinare FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE ESTETICA DELLE ARTI VISIVE ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1 STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2 ULTIME TENDENZE NELLE ARTI CONTEMPORANEE METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO MUSEOLOGIA E GESTIONE DEI SISTEMI ESPOSITIVI SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI METODOLOGIA E TEORIA DELLA STORIA DELL’ARTE FILOSOFIA DELL’ARTE LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE ANTROPOLOGIA DELLE SOCIETÀ COMPLESSE ELEMENTI DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO ETICA DELLA COMUNICAZIONE ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA FENOMENOLOGIA DEGLI STILI ELEMENTI DI COMUNICAZIONE GIORNALISTICA ELEMENTI D’ICONOLOGIA E ICONOGRAFIA APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE MUSEOLOGIA DEL CONTEMPORANEO COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA EDITORIA PER L’ARTE LEGISLAZIONE DEL MERCATO DELL’ARTE LINGUAGGI MULTIMEDIALI SEMIOTICA DELL’ARTE STORIA DEL DESIGN STORIA DELLA MODA Tot. Crediti Crediti 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ATTIVITA’ FORMATIVE A LIBERA SCELTA DELLO STUDENTE (MAX 12 CFA) 30 42 12 ATTIVITA’ ULTERIORI SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO) ATTIVITA’ FORMATIVE RELATIVA ALLA PROVA FINALE PROVA FINALE (OBBLIGATORIA) RIEPILOGO CREDITI ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%) TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO 12 12 60 120 0284 SEPARATORI:Layout 1 11-04-2011 10:18 Pagina 74 0284 SEPARATORI:Layout 1 11-04-2011 10:18 Pagina 75 PROGRAMMI 76 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV ALLESTIMENTO DEGLI SPAZI ESPOSITIVI Luca Ghirardosi AMBIENTAZIONE MODA “Trasformazioni temporanee” così è stata chiamata una sezione, dedicata agli allestimenti di mostre ed eventi, di una recente edizione della Biennale Architettura, il meglio dell’architettura provvisoria. Questo settore della progettazione coinvolge sicuramente figure professionali come architetti e designer e credo a pieno diritto anche scenografi. Il corso si propone di stimolare l’attenzione degli studenti su questa possibilità progettuale; vale a dire la trasformazione parziale o totale, attraverso pochi misurati interventi o efficaci invasioni di spazi, di edifici industriali, padiglioni fieristici, gallerie, chiese, stazioni ferroviarie, utilizzando gli strumenti tipici del lavoro dello scenografo: forma, materia, colore, luce e movimento. Punti focali saranno il contenuto tematico dell’esposizione e la fruizione del pubblico. Sottolineando l’analogia al progetto scenografico teatrale: testo, musica, coreografia e spettatore. Mettendo in evidenza quanto sia fondamentale, dato il tema e il luogo, l’efficacia del progetto per la comunicazione e il coinvolgimento del visitatore che dovrà essere guidato, stimolato, sorpreso, emozionato all’interno del percorso espositivo. Il corso propone come obbiettivi formativi: lo sviluppo della creatività e l’acquisizione di una professionalità nella progettazione, che consentono di formare nuove figure in grado di identificarsi nei molteplici settori della Moda. Nella sfera del Fashion, la figura dello space-designer, si colloca in ambiti creativi ed interpretativi. La complementarietà tra il mondo della Moda e dello Spettacolo determina una contaminazione costante tra le due realtà, dalle quali scaturiscono i nuovi scenari dell’arte e della comunicazione visiva. Il corso ha carattere di laboratorio ed è così strutturato: una prima parte propedeutica che attraverso linee teoriche ed esempi concreti, mira a fornire allo studente gli strumenti fondamentali per la scelta, la comprensione e la valutazione delle problematiche dal punto di vista operativo. Una seconda parte che propone una sperimentazione progettuale guidata, preferibilmente di gruppo; a partire dal tema, sarà indagato lo spazio e la sua organizzazione, fino alla definizione particolareggiata del progetto espositivo, eventualmente anche l’immagine grafica e la comunicazione esterna dell’evento. Modalità d’esame Presentazione del percorso progettuale completo, ideazione - sviluppo – definizione. Bibliografia • MARIO PRAZ, La filosofia dell’arredamento, Longanesi, Milano 1945, 1964, 1981. • ROBERTO ALOI, Esposizione: architetture - allestimenti, U. Hoepli editore, Milano 1960. • SERGIO POLANO, Mostrare, l’allestimento in Italia dagli anni Venti agli anni Ottanta, Edizioni Lybra Immagine, Milano 1988. • JOSEP M. MONTANER, Nuovi Musei, Editoriale Jaka Book, Milano 1990. • BRUNO MUNARI, Fantasia, Laterza, Roma-Bari 2006. • JOHN BERGER, Sul guardare, Bruno Mondadori Milano 2003. Angelo Ghilardi Programma specifico Il fenomeno Moda, nel suo continuo evolversi, riflette costantemente le metamorfosi del pensiero sociale, politico e culturale del momento, definendo la contemporaneità, ma anche delineando il futuro. L’acquisizione di un’ampia conoscenza dei mezzi e delle tecnologie adeguati alle esigenze del sistema moda, costituisce uno dei punti di rilievo dell’offerta formativa. Sulla base dei concetti suesposti, il programma-progetto intende attuarsi in tre fasi, configurandosi in un processo d’interventi rivolti all’analisi dei fenomeni culturali contemporanei: • individuazione delle componenti che costituiscono in una visione globale l’universo Moda. • organizzazione e trattazione degli elementi con esercitazioni ed interventi nel campo. • identificazione personale e professionale nel sistema. Argomenti trattati: i luoghi in cui si muove, a chi si rivolge, i temi che sviluppa, tipologie delle manifestazioni, comportamento della luce, regia, colonna musicale, fotografi, cineoperatori, vetrinisti, campagne pubblicitarie e vendite, allestitori, struttura delle manifestazioni... PROGRAMMI 77 1° LIV ANALISI DEL TERRITORIO E PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO 1° LIV ANATOMIA ARTISTICA Danilo Lisi Clara Bonfiglio Il corso è un insegnamento complementare nel quale si affrontano temi inerenti la progettazione ambientale, con particolare attenzione all’uso di tecnologie intelligenti, tecniche innovative e materiali riciclabili. Nella prima fase, teorica, si analizzano esperienze di architettura ecologica e si gettano le basi per una corretta lettura delle varie tecniche di rappresentazione del territorio. Successivamente gli allievi scelgono un’area vasta su cui intervenire con una proposta, che va dalla progettazione paesaggistica nella trasformazione del territorio, fino alla cultura del verde urbano con l’ideazione di parchi urbani e suburbani. I criteri progettuali, in ogni caso, saranno sempre ispirati all’ottenimento della piena “Sostenibilità Ambientale” dell’intervento. Anatomia come analisi e riflessione critica dell’opera. Il corso vuole porre l’attenzione ai problemi del linguaggio artistico. Linguaggio artistico come insieme strutturato di ‘SEGNI’, entità astratte, convenzionali, arbitrarie che danno la possibilità di organizzare i concetti visivi, le idee e i pensieri. Il percorso storico dell’idea dell’arte di tutti i tempi e in particolare modo le nuove domande, le nuove aperture e possibilità linguistiche che il ‘900 ci ha delineato saranno i riferimenti culturali dell’indagine analitica che condurremo. Linguaggio come artificio retorico, una sorta di mnemotecnica, che fa risalire dal sensibile all’astratto, dalla fisicità dalla cosa ai procedimenti mentali che presiedono alla formazione dell’arte stessa. Molti artisti hanno spostato i procedimenti da un piano espressivo - rappresentativo ad un piano riflessivo di ordine metalinguistico. L’atteggiamento analitico assunto come linguaggio stesso da molti artisti degli anni ‘70 è diventato un ‘a priori’ fondamentale per chi si avvicina all’arte, sia nel produrla, sia nel fruirla o ‘semplicemente’ raccontarla. L’analisi del processo artistico non può escludere il fare. Il punto di partenza è indifferente, si parte da qualsiasi cosa. Il come si fa determina e qualifica il fare stesso. Attraverso la ‘lettura’ e la discussione collettiva, all’interno del laboratorio, dei lavori presentati periodicamente dagli studenti, si vuole entrare nella specificità disciplinare dei rispettivi campi operativi, condurre uno scambio culturale ed emotivo ed una riflessione critica attraverso l’analisi dei segni che organizzano la forma. Incontri e dibattiti con artisti e critici e la frequentazione dei musei cittadini (e non) e delle gallerie private consentono, inoltre, una informazione e una conoscenza dei linguaggi che partecipano a rappresentare il sistema dell’arte contemporanea. Il corso monografico dell’anno accademico 2010 / 11 affronterà i cambiamenti e i temi degli anni ‘80, i dibattiti. Bibliografia • DOMINIQUE GAUZIN-MULLER, Architettura sostenibile, Ed. Ambiente 2003. • FILIPPO PIZZONI, Il giardino, arte e storia, Ed. Elemond 1997. • JOHN HEDGECOE- PATRICK TAYLOR, Lo spirito del giardino, Ed. Mondadori 1998. • FULVIO IRACE, EMILIO AMBASZ, Una Arcadia tecnologica, Ed. Skira 2004. • PIERLUIGI NICOLIN, Dizionario dei Nuovi Paesaggisti, Ed. Skira 2004. Bibliografia • ADRIANO ALTAMIRA, Il secolo sconosciuto, Rossellabigi editore, Milano 1997. • FILIBERTO MENNA, La linea analitica dell’arte moderna, Einaudi, Torino 1975. • SARAH THORNTON, Il giro del mondo dell’arte in sette giorni, Feltrinelli, 2009. • ANGELA VETTESE, Artisti si diventa, Carocci, 1998. • ANGELA VETTESE, Ma questo è un quadro?, Carocci, 2005. 78 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV ANATOMIA ARTISTICA ANATOMIA ARTISTICA Pier Luigi Buglioni M. Letizia Cariello “Immaginare è tutto, sapere è niente” ANATOLE FRANCE Il corso si propone di esplorare la relazione fra la percezione affettiva dello spazio e la consapevolezza geometrica dello stesso, intese come espressioni di una proiezione ed esperienza del corpo . Le tematiche proposte verranno esaminate dal punto di vista del corpo-creatore dell’artista-faber e del corpo-fruitore esperienziale del pubblico chiamato a condividere L’approccio metodologico sarà basato da un lato sull’acquisizione di competenze dedotte dalla ricerca psicoanalitica di tipo coinemico e dall’altro sull’esercizio di rilettura di alcuni esempi tratti dal repertorio offerto dalla ricerca artistica contemporanea. Verranno altresì fatti alcuni riferimenti anche all’ambito storico artistico rinascimentale. Parallelamente a questo escursus , gli studenti imposteranno un proprio percorso progettuale, finalizzato alla produzione di un’ opera finale che tenga conto nel suo processo delle consapevolezze acquisite durante il corso. Di tale consapevolezza verrà chiesto conto in sede di esame. Laboratorio di Ricerca L’Anatomia Artistica è la disciplina artistica per eccellenza, la più importante nel percorso della storia dell’arte e della vita dell’uomo, è l’origine del Mondo e la sua Storia, E’ l’individuo al centro della “Ricerca”, in sintonia con il proprio tempo. E’ il cambiamento, la trasformazione, la mutazione antropologica. Il Futuro dell’Umanità. E’ il miracolo, il dono della Vita... Il “Laboratorio“ è lo spazio ideato per privilegiare realtà, attitudini e obiettivi di ogni singolo studente, attraverso scelte, iniziative e soprattutto “atteggiamenti” aperti e propositivi, lasciando a ciascuno la possibilità di decidere le occasioni e le circostanze più idonee e desiderate. L’Anatomia Artistica è il coraggio di farsi delle domande, di trovare delle risposte... Bibliografia La bibliografia è in parte costruita in base alle singole caratteristiche degli studenti, che dovranno aggiungere ai titoli che verranno indicati loro i seguenti volumi : DIEGO MISCIOSCIA, “Franco Fornari, Scritti“, Cortina Editore, Milano 2011. • DINA VALLINO “Raccontami una Storia“, Brola Editore, Roma 2005. • ERWIN PANOFSKY, “La prospettiva come Forma Simbolica“. PROGRAMMI 79 1° LIV 1° LIV ANATOMIA ARTISTICA ANATOMIA ARTISTICA Marina Falco Cristina Galli Nel corso del XX secolo la contaminazione dei linguaggi artistici ha tracciato sinergicamente traiettorie di amplificazione e dilatazione dei confini corporei, grazie anche all’apporto delle nuove tecnologie. Il processo di mutazione antropologica in atto vede il corpo più che mai come oggetto/soggetto reale d’innovazione e reinvenzione costante. Il corpo diventa, quindi, unità base della comunicazione sociale e l’itinerario di studio ipotizzato proporrà un’analisi degli elementi che formano questo linguaggio, partendo dal concetto di specularità tra micro e macrocosmo. La formulazione degli argomenti e degli ambiti di studio, scaturisce dal presupposto di tracciare una linea di continuità tra i contenuti storicamente di pertinenza della materia e le problematiche legate al concetto di corpo nella contemporaneità degli eventi artistici. Il rapporto tra il passato e il presente è stato impostato individuando nel “simbolo” la traccia di un percorso di analisi, o meglio, di decodificazione del complesso di significati che il corpo ha sempre incarnato e rivestito. La proposta di questi territori di studio consente di dilatare gli ambiti di ricerca con un’angolazione differente per ogni indirizzo specializzante. L’utenza interessata svilupperà un processo di elaborazione e approfondimento dei contenuti e una produzione artistica in rapporto alle specifiche competenze degli indirizzi di provenienza. L’obiettivo di base sarà individuato nella capacità di organizzare un percorso coerente dal punto di vista metodologico, fornendo ai discenti sia gli ambiti d’indagine e approfondimento, sia le indicazioni di carattere tecnico - strumentale. L’attività di laboratorio sarà impostata sull’analisi e la ricerca della morfologia esterna del corpo umano. La produzione artistica legata all’esercizio tecnico - pratico sarà condotta prettamente dal nudo (per comprendere le ragioni della posa e del movimento) e dalla struttura scheletrica, fondamentale per la comprensione delle proporzioni e dei criteri di rappresentazione e interpretazione del corpo nell’antropometria. Il corso si basa sull’analisi e sulla metodologia del disegno, inteso come strumento fondamentale di ricerca, di studio e di riflessione sul “visibile”.Il programma delle lezioni si articola in due fasi: un primo momento di rielaborazione dei canoni proporzionali funzionali della forma uomo, quale pretesto di indagine e di analisi strutturale-morfologica in rapporto allo spazio in cui tale elemento si costituisce e si colloca, entro un processo che dal tutto giunge ai singoli elementi costitutivi. Nella seconda fase del lavoro le conoscenze acquisite diverranno strumento e supporto per la gestione autonoma e cosciente della forma e delle peculiari tecniche rappresentative. Ciascuno studente condurrà una ricerca personale, con l’opportunità di applicare la metodologia di investigazione alle diverse forme espressive del panorama artistico contemporaneo. Il corso si prefigge di sollecitare una nuova grammatica della “visione” e della rappresentazione del corpo. Lo spostamento di paradigma avviene eleggendo la sigla tridimensionale a metodo di conoscenza e di in-formazione, e conseguente rappresentazione. Le tre dimensioni non sono solo il luogo di quella che si potrebbe definire architettura umana, ma ne costituiscono pure la materia, con caratteri di equilibrio e di volume. L’ordine delle proporzioni conferisce alla figura i rapporti necessari tramite cui modella lo spazio della propria relazione, non come una collezione di parti, ma come un insieme armonico in cui altezza larghezza e profondità costituiscono un solido vivo e vitale, che consta di un volume interno e di una massa esterna in rapporto allo spazio della superficie. Lo scopo è quello di fornire allo studente una precisa conoscenza osteologica e miologica che egli sarà in grado di ricostruire in modo assolutamente autonomo e consapevole, indipendentemente dalla copia di un modello, pur rapportandosi ad esso in un atteggiamento teso alla ricerca del vero. L’analisi della forma, in riferimento al modello reale, diviene occasione di un’indagine strutturale approfondita, opportunità per porsi criticamente rispetto al problema della rappresentazione in senso lato. L’attenzione rivolta alla qualità e alla tensione del segno, tramite il quale questo studio anatomico si svolge, viene intesa entro un ambito specificatamente metodologico, di disciplina e di ricerca nello spazio che la figura/forma occupa e informa a sua volta. Bibliografia • MARCO BUSSAGLI, L’uomo nello spazio, Milano, ed. Medusa, 2005. • DESMOND MORRIS, La scimmia nuda, Roma, Tascabili Bompiani, 2003. • LUCIANA DEODATO, Il linguaggio della moda, Catanzaro, ed Rubettino, 2000. Bibliografia La bibliografia sarà insicata durante il corso. 80 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV ANATOMIA ARTISTICA ANATOMIA ARTISTICA Guido Pertusi Antonella Pierno Il programma del corso è teso ad approfondire lo studio del corpo umano attraverso l’osteologia, l’artrologia, la miologia e la morfologia esterna, nonché l’uso, l’espressione e la rappresentazione di tali scienze all’interno delle esperienze artistiche. Quest’ultime saranno analizzate mediante un percorso di de-strutturazione analitica delle forme. In particolar modo sarà approfondito lo studio degli elementi combinatori che compongono il testo visivo. Saranno quindi indagati i processi cognitivi e le complesse relazioni alla base dell’attività percettiva, nonché le strutture linguistiche a sostegno del superamento della sostanza fisica e della corporeità dell’immagine: dal disegno al segno, dal segno al disegno. L’obiettivo è quello di fornire allo studente una precisa conoscenza che gli permetterà, attraverso la conseguente esperienza laboratoriale, una concreta presa di coscienza del suo operare. Naturalmente, tale indagine strutturale ha quale scopo, la riflessione della propria attività di ricerca e il superamento della pura rappresentazione. Nell’ambito delle attuali espressioni culturali, si tenderà a ricollocare e definire i processi tecnici ed artistici quali strumenti di ricerca e analisi. Il modello rappresentativo della figura umana nelle arti visive del Novecento. Il corso è organizzato in modo da permettere allo studente l’acquisizione di un metodo espressivo per consentire una corretta e completa lettura ed interpretazione della figura umana e del modello vivente. A tal fine vengono esemplificate le procedure con cui gli artisti più rappresentativi della ricerca figurativa del secolo scorso hanno realizzato la propria produzione. Per una analisi approfondita delle componenti stilistiche si procederà durante le lezioni alla produzione di immagini e i risultati di tutto il lavoro svolto in laboratorio costituirà parte integrante dell’esame finale. Agli studenti saranno fornite dispense e bibliografie adeguate al contenuto della ricerca svolta. Durante gli incontri verranno esemplificati i canoni ed i criteri propri degli artisti presi in esame. Modalità della didattica Contemporaneamente alla parte generale del programma, sarà sviluppata una ricerca individuale, in cui ogni studente, attraverso una metodologia specifica basata sull’analisi sia concettuale sia strutturale del proprio lavoro, dovrà elaborare un argomento (concordato col docente) d’intervento, le loro tracce e i loro riferimenti culturali. Gli argomenti di ricerca quindi, dovranno tener conto sia di una contestualizzazione teoricoanalitica quale supporto critico del proprio lavoro, sia di una chiara ed esaustiva argomentazione a carattere scritto-grafico o tridimensionale che metta in evidenza la processualità, il livello e il grado raggiunto da ogni studente attraverso l’evoluzione della propria esperienza. Sono previsti durante l’anno accademico dei seminari con l’intervento di professionisti del settore artistico e della ricerca scientifica. Programma didattico Introduzione al rapporto con l’immagine artistica figurativa attraverso il disegno. • Le tecniche di rappresentazione e le tecnologie. • L’immagine globale e la morfologia nella dinamica della forma. • Il rapporto numerico e la costruzione di un codice. • L’analisi della rappresentazione artistica e la rilettura: la tecnica e il rapporto con la realtà. • Il modello vivente e la conoscenza della parte fisica. • Il corpo in movimento e la percezione dello spazio. • La rappresentazione interpretativa della figura umana. • Dall’analisi alla sintesi attraverso la forma. • Il progetto interpretativo attraverso la ricerca personale. Il corso è finalizzato al raggiungimento di precisi traguardi che vengono concordati con gli studenti tenendo conto delle necessità e delle potenzialità personali e quindi sono possibili differenti percorsi in base alle singole esigenze. Il corso si svolge nel secondo semestre e può essere biennale Bibliografia • UMBERTO GALIMBERTI, Il corpo. • MANLIO BRUSATIN, Storia delle immagini. • FILIBERTO MENNA, La linea analitica dell’arte moderna. PROGRAMMI 81 1° LIV 2° LIV 1° LIV ANATOMIA ARTISTICA ANATOMIA ARTISTICA Paola Salvi Tiziana Tacconi Struttura e morfologia del mondo vivente. Rappresentazione, interpretazione, elaborazioni artistiche. Il corso si articolerà nei vari momenti teorico, di laboratorio, di ricerca ed elaborazione artistica attraverso tre linee principali di studio: a)) introduzione metodologica alla conoscenza della struttura e della morfologia del corpo umano e delle varie forme del mondo vivente; b) storia e teoria dei modelli di rappresentazione; c) anatomia della forma e interpretazione fenomenologica del corpo umano. L’intento metodologico di base è quello di condurre il discente, attraverso gli anni di corso, ad un approccio dialettico, sia teorico che espressivo, con i temi del Corpo e della Corporeità, della Forma e del concetto di Natura e con le loro molteplici interpretazioni. L’acquisizione o la verifica (a seconda degli studi di provenienza) delle nozioni osteologiche, miologiche e artrologiche – che saranno considerate formazione elementare – si accompagnerà nei primi due anni al laboratorio di disegno, tecnica da sempre propria dell’Anatomia artistica, in cui l’intento sarà quello del progressivo affrancamento dall’abitudine descrittiva per privilegiare l’evoluzione espressiva del segno, primo momento questo di una più personale progettualità artistica che lo studente potrà elaborare in un successivo anno di corso. La maturazione della manualità sarà supportata dall’ampliamento degli orizzonti teorici attraverso lezioni di carattere seminariale che porranno in evidenza come dall’antichità ai giorni nostri l’uomo si sia rappresentato secondo tipologie figurative che, pur attingendo i propri modelli dall’arte, esprimono, e/o contribuiscono a definire, il sistema filosofico ed epistemologico di un’epoca. “Il corpo è un carniere di segni, il segno è un corpo disincarnato” (J. Baudrillard). L’arte come segno del corpo: il gestoatto materiale ed anatomico con il quale l’artista diventa espressione di uno stato d’animo, esplosione di una carica di energia e di una pulsione interiore che assume anche un deciso valore simbolico. Il gesto, azione che attraversa la tela, ampio o contratto, nervoso, solenne, lento o istantaneo, diventa segno che si trasforma e si arricchisce di sfumature ed interpretazioni personali, declinato in mille modo diversi, tutti espressivi di diverse visioni del mondo, confermandosi linguaggio basico universale che travalica ogni confine di natura culturale o personale. Dal segno della pittura in rapporto tra struttura e colore e materia, ci si sposta sul piano del progetto scultoreo, si incontrano segni plastici legati alla memoria espressiva del corpo. Rito, teatro, dramma, danza, comportano una particolare manipolazione del corpo: ornamenti abbigliamenti, pitture, tatuaggi, scarificazioni, possono segnare tappe significative nella vita di un individuo. I riti di passaggio sono principalmente la storia del corpo, corpo anatomico, organico, psichico, simbolico, che torna ad essere protagonista nell’arte contemporanea, in un percorso terapeutico diventano una grande possibilità di comunicazione. • Corso teorico: fondato sul reciproco scambio e sulla creatività dell’ascoltare-interpretare, è rivolto a tutti gli studenti del Biennio di Perfezionamento in Teoria e pratica della Terapeutica artistica; • Laboratorio pratico: Ricerche sperimentali sul disegno: esercitazioni pratiche sull’espressività e la percezione del movimento, asse corporeo, linea di gravità. Confronto tra corpo e ambiente. • Incontri individuali: dai vari argomenti trattati gli studenti prenderanno spunto per il loro lavoro artistico, il progetto sarà discusso e concordato con il docente e sarà consigliata una bibliografia essenziale sull’argomento. Argomento di approfondimento La rappresentazione del volto. Modalità d’esame Orale e verifica finale del lavoro svolto durante l’anno accademico e già sottoposto a verifiche intermedie. Tesi Devono essere scritte e accompagnate da adeguato corredo iconografico, con apparato di note e valida e aggiornata bibliografia. Gli argomenti di tesi rispecchieranno il corso nel suo indirizzo generale e nei suoi interessi fondamentali di ricerca. Visite mostre Gli studenti sono tenuti ad un’aggiornata conoscenza della ricerca artistica attuale, mentre per gli eventi espositivi più strettamente attinenti agli argomenti del corso si organizzeranno visite di gruppo con i docenti. Bibliografia Bibliografia specifica, verrà assegnata durante il corso. Valutazione Per sostenere l’esame gli studenti dovranno presentare gli elaborati prodotti e una tesina scritta che sarà oggetto di discussione. Bibliografia • JEAN-LUC NANCY, All’ascolto, Cortina Editore 2004. • MACDONALD CRITCHLEY, Il linguaggio del gesto, Il pensiero scientifico Editore. • MADDALENA MAZZOCUT - Mis, Tatto e passione, Percorso antologicocritico. • MIRCEA ELIADE, Immagini e simboli, Jaca Book, 2003 82 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV ANATOMIA ARTISTICA ANATOMIA ARTISTICA Laura Tonani Tiziana Valzelli Fenomenologia del corpo sensoriale Il Corpo si apre all’esperienza del mondo attraverso le sue capacità sensoriali. Il nostro corpo attribuisce qualità sensoriali alle cose percepite del mondo “sentendole e sentendosi” su di loro. E il nostro corpo è la risposta in carne, sangue, ossa e nervi, ad un mondo che lo impegna. L’immagine scientifica del corpo-organismo, ci consegna un’idea di sensorialità (molto lontana dalla sensibilità artistica) differenziata e organizzata secondo un principio di relazione tra causa ed effetto. É utile ricordare che il significato etimologico originario di estetica, aisthesis, è sentire. La sensibilità della carne trasporta l’esperienza sensoriale del mondo, come nel processo alchimistico, sul piano immaginale. La sensorialità è in stretta fratellanza con l’immaginazione. L’artista restituisce nell’opera la sintesi di questo processo. È attraverso l’alchimia sinestesica che l’esperienza del mondo si trasforma in gesto espressivo. Secondo la psicoanalisi il vissuto estetico per eccellenza, il sentimento del bello, ha una sua ontogenesi nello sviluppo del bambino. L’intento del nostro corso è quello di ridefinire un modello didattico dell’anatomia artistica intorno ad uno degli argomenti più importanti della formazione artistica. Nell’ambito di una ricerca che ruoti attorno al concetto di FORMA e allo sviluppo dell’arte del disegno, allo studio delle morfologie e degli spazi connessi alla progettazione di opere artistiche, ci proponiamo di sviluppare una ricerca che interagendo con gli aspetti costruttivi, strutturali e visivi del fare arte, unisca nel dialogo, da sempre aperto ma oggi ancor più manifesto i concetti di uomo, natura e spazio. Vogliamo riferirci più ampiamente al momento in cui la forma trapassa o ritorna ad essere il punto di contatto tra arte-natura e scienza. Si tratta di analogie e somiglianze, influssi da ricercarsi anche attraverso “l’occhio dello spirito” per gettare uno sguardo su quella interpretazione della natura che nel rapporto con l’uomo e nella relazione esperienza-ragione, come Leonardo, prosegue nel corso della storia sul terreno di una fondazione concreta nel rifiuto delle ipotesi (Bacone), per giungere a fissarsi ai giorni nostri su di una visione multiforme e complessa dei fenomeni. Con tali motivazioni il corso di Anatomia Artistica vuole porsi sia come luogo di ricerca teorica che come laboratorio nel quale potranno convergere tutte le molteplici discipline che vedono in questo progetto un’affinità. Bibliografia • GASTON BACHELARD, Psicanalisi delle acque. Purificazione, morte e rinascita, Red Edizioni, Como 1987. • UMBERTO GALIMBERTI, Il Corpo, Feltrinelli, Milano 1983. • M. MERLEAU-PONTY, Fenomenologia della percezione, a cura di Andrea Bonomi, il Saggiatore, Milano 1965. • M. MAZZOCUT-MIS, Voyeurismo tattile, Un’estetica dei valori tattili e visivi, Il melangolo, Milano, 2002. • FRANCO RELLA, Ai confini del corpo, Feltrinelli, Milano 2000. Bibliografia • BACHELARD G., La teffa e il riposo. Le immagini dell’intimità, Red edizioni, 1994. • FRANZINI E., Arte e mondi possibili. Estetica e interpretazione da Leibniz a Klee, Guerini studio, 1994. • GAMBAZZI P., L’occhio e il suo inconscio, Cortina, 1999. • MAZZOCOUT - MIS M., I percorsi delle forme, i testi e le teorie, B. Mondadori, 1997. • MERLEAU - PONTY M., L’occhio e lo spirito, SE, 1989. • MILANI R., L’arte del paesaggio, il Mulino, 2001. • MOISO F., GOETHE: La natura e le sue forme, Mimesis, 2002. • RELLA F., Metamorfosi. Immagini del pensiero, Feltrinelli, 1984 PROGRAMMI 83 1° LIV 1° LIV ANATOMIA DELL’IMMAGINE ANTROPOLOGIA CULTURALE Antonella Pierno Maria Virginia Cardi Il corso si presenta come un laboratorio interattivo tra gli studenti che durante le lezioni vengono invitati a presentare e a confrontare alcune possibili figurazioni della propria immagine e a sviluppare una metodologia che partendo dalla percezione si sviluppa lungo un percorso di tecniche artistiche appropriate. Ad ogni studente viene assegnato un percorso individuale e una bibliografia specifica. L’esame finale potrà essere sostenuto solo previa revisione e raggiungimento degli obiettivi concordati. La frequenza delle lezioni è obbligatoria. Percorsi e metodi di una disciplina trasversale. La ricerca antropologica é il prodotto di un’acquisizione lentissima, che solo nella seconda metà dell’Ottocento assume uno statuto scientifico. L’Antropologia, come scienza, (e non come filosofia) nasce in Europa: da qui i suoi limiti, nella pretesa di offrire prospettive conoscitive di tipo assolutistico; mentre nell’acquisizione di una consapevolezza critica, nella tensione conoscitiva costruisce la sua ricchezza, ricercando in un moderno umanesimo la sua vocazione. Dal mondo antico alla contemporaneità verranno tracciati gli orientamenti e le direzioni nel costituirsi di questo sapere al fine di indagare alcuni temi portanti che trovano nell’attualità una cruciale emergenza. Si definirà inoltre in una sintesi storico culturale l’antropologia dell’uomo occidentale nelle principali tappe della sua civiltà, al fine di inquadrare le radici identitarie della nostra cultura. Il corso propone inoltre un indice di argomenti per esplorare eventi, problematiche, metodi, modelli teorici. I temi e le riflessioni in discussione saranno accompagnati durante le lezioni da bibliografie specialistiche, letture e materiali visivi. Uomo-Donna. Ruoli identitari nella cultura occidentale / Per un’antropologia del mondo giovanile nella società contemporanea / Il senso comune / Il villaggio globale e l’assenza della comunità / Imperialismo e colonizzazione dal ‘900 ad oggi / Migrazione e integrazione in Europa: la riflessione antropologica / Il rapporto uomo- natura nell’antropologia dell’ occidente / Lo sguardo antropologico e l’economia occidentale / Antropologia e politica: strumenti, aperture, sguardi / Storia e Antropologia due discipline interattive. [email protected] Bibliografia • C. TULLIO-ALTAN, Manuale di Antropologia culturale, Milano, Bompiani (ed. orig.1971). • U. FABIETTI, Antropologia culturale, Roma-Bari, Laterza, 2001. • F. BRAUDEL, Il mondo attuale, Torino, Einaudi, (ed.orig. 1963), voll.2 (I vol. Civiltà extraeuropee, II vol. (Civiltà europee). • L. FEBVRE, La terra e l’evoluzione umana, Torino, Elnaudi,1980. • M.V. CARDI (a cura di), Il rituale del serpente, Ravenna, Longo, 1997. • F. REMOTTI, Contro l’identità, Bari Laterza, 2001. • V. LANTERNARI, Ecoantropologia, Bari, Dedalo, 2003. • C. LÉVI-STRAUSS, Razza e Storia e altri studi di Antropologia, Torino, Einaudi, 1974. • F. REMOTTI, Prima Lezione di antropologia, Bari, Laterza, 2001. • F. RAMPINI, Slow Economy, Milano, Mondadori, 2009. • AMARTYA SEN, Lo sviluppo è libertà, Milano, Mondadori, 2010. • SERGE LATOUCHE, Breve trattato sulla decrescita serena, Torino, Boringhieri. 84 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV ANTROPOLOGIA DELL’ARTE ANTROPOLOGIA CULTURALE Riccardo Notte Maria Virginia Cardi Il corso verte sui rapporti tra l’evoluzione naturale e l’evoluzione tecnologica. Parte generale - Che cosa si intende oggi con il termine “cultura”. Evoluzione del cervello sociale. Il ruolo dei neuroni specchio nella comunicazione intersoggettiva. Le origini della cooperazione umana. Processi evolutivi nei gruppi umani. Sistemi neurali distribuiti. Principi della dual-inheritance theory. Alcuni modelli evolutivi. L’evoluzione del linguaggio. L’evoluzione delle forme di modellizzazione esterna del linguaggio. La teoria dei memi. L’evoluzione della memoria esterna. L’evoluzione di strutture procedurali esterne. L’evoluzione di entità non biologiche. Embodiment. Coevoluzione. Parte seminariale. Convergenze e divergenze tra l’IA e le varie facoltà umane. Le entità plurali di un universo non ergodico. Le teorie di Kaufman. La mutata percezione dell’“altro generalizzato”. Incorporazioni dell’artificiale e nell’artificiale. Il nuovo frutto proibito: ontogenesi della neo-umanità. Mostri, demoni e angeli artificiali. Il medium robot. Vita artificiale. L’erotismo robotico. Il dominio robotico. L’ammaestramento robotico e la nuova società consigliata. Le culture e le arti: materiali, simboli, forme dello spazio; documenti visivi e didattica delle immagini. L’antropologia visiva e la sua storia. Saranno indagate le origini della ricerca antropologica visuale attraverso alcuni repertori iconografici in particolare propri dell’illustrazione e della grafica provenienti dai taccuini di viaggio, o dai testi manoscritti e a stampa di interesse naturalistico ed etnografico fino all’inizio del ‘900. Le immagini e i musei cartacei. Nascita delle grandi collezioni naturali ed etnografiche L’evolversi della fotografia e della filmografia documentaria. Le immagini hanno ben espresso i diversi intenti e contenuti dell’antropologia, che da ancella della conquista e della colonizzazione è divenuta strumento di conoscenza, non solo, di partecipazione di esperienze e di scambio culturale. Alcuni aspetti della filmografia documentaria extraeuropea. Testi di riferimento Parte generale - • R.I.M. DUNBAR - LOUISE BARRETT (a cura di), The Oxford Handbook of Evolutionary Psychology, Oxford University Press, 2007. Inoltre, uno a scelta fra i testi discussi durante il corso. Parte monografica - • RICCARDO NOTTE, YOU ROBOT. Antropologia della vita artificiale, Vallecchi, Firenze, 2005. • RICCARDO NOTTE, Machina ex machina, Bulzoni, Roma, 2008. Appunti delle lezioni. Parte specialistica • Per un’antropologia dell’artista in occidente. • La figura e il ruolo dell’artista in Europa dalla modernità al contemporaneo nella prospettiva antropologica. E’ prevista, inoltre, per gli studenti che siano interessati ad un approfondimento operativo, la produzione di documentazioni fotografiche o video (realizzati in digitale) sui temi affrontati nel corso, preventivamente studiati ed elaborati con l’insegnante. Gli studenti per sostenere l’esame dovranno leggere due testi e dimostrare di conoscere gli argomenti del corso. Parte generale • P. CHIOZZI, Antropologia visuale, Firenze, Casa Usher, 1984. • P. CHIOZZI, Manuale di Antropologia visuale, Milano, Unicopli, 1993. • M. CANEVACCI, Antropologia della comunicazione visiva, Roma, I giorni cantati, 1990. • C.T. ALTAN, Etnos e civiltà. Identità etniche e valori democratici, Milano, Feltrinelli, 1995. Parte specialistica • HAUSER, La storia sociale dell’arte, Torino, Einaudi. • E. KRIS, O. KURZ, La leggenda dell’artista, Torino, Boringhieri. • J. STAROBINSKI, Ritratto dell’artista da saltimbanco, Torino, Boringhieri. • M. FIRPO, Artisti, Banchieri, eretici, Bari, Laterza, 2001. • S. ALPERS, Arte del descrivere. Scienza e pittura nel seicento olandese, Torino, Boringhieri, 1984. • M. V. CARDI, Il rituale del serpente. Percorsi di antropologia, estetica e arte, Ravenna, longo, 1997. • JEAN CLEAR, De immondo, Galilée, Paris, 2004. PROGRAMMI 85 1° LIV 2° LIV 1° LIV ANTROPOLOGIA DELLE SOCIETÀ COMPLESSE Riccardo Notte APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE Lo strano status ontologico del nonumano. Il mito del superamento radicale della condizione umana. Nascita e primi passi di questo particolarissimo mito. In che modo la teoria delle reti prepara e sostiene il nuovo mito. Origini ed evoluzione della teoria delle reti dal Settecento a oggi. Paradossali principi teologici incubati dalla cultura ipertecnologica: noosfera, meccanosfera, elettrosfera. Tecnologie salvifiche e catastrofiche. La nascita e lo sviluppo di una nuova “religione tecnologica” e sue premesse nel Novecento. Immortalità informatica e immortalità genetica. Il paradiso terrestre e l’eudaimonia tecnologica. L’inferno e l’apocalisse tecnologica. La nuova condizione tecno-adamitica. Affrontiamo l’evoluzione del mondo della comunicazione, imposta dall’affermarsi delle tecnologie informatiche e telematiche, attraverso l’esame di alcuni concetti chiave: testo e ipertesto, multimediale e ipermediale, d l Internet e web. b SStudiamo prodotti multimediali e siti web legati all’editoria, prendendo in considerazione gli aspetti di produzione, organizzazione, trasmissione e fruizione dei contenuti, con particolare approfondimento del tema della scrittura per il web. Non si trascurerà la teoria della comunicazione, il marketing del prodotto, l’analisi del consumatore finale e tutte le normative che regolano il diritto d’autore. Individuare comportamenti errati nelle presentazioni visive, selezionare gli elementi non verbali utili per il miglioramento dell’aspetto durante una presentazione, sono solo alcuni dei temi che verranno affrontati. Il modulo dunque si prefigge l’obiettivo di rendere in grado lo studente di archiviare materiale documentativo, come foto, documenti, riprese video, trasportandoli su supporti adeguati e conoscere inoltre, i processi di elaborazione di cdrom, realizzazione ed aggiornamento dei siti. L’obiettivo del corso è quindi quello di esporre i principali aspetti legati all’utilizzo delle tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, con un riguardo specifico e “pratico” a Internet e al World Wilde Web. Un’attenzione particolare è rivolta all’acquisizione di un buon livello di manualità con i principali software e linguaggi per il webdesign. Si introducono i concetti di ipertesto, multimedia, ipermedia, interfaccia, interazione, web, sito e portale; i linguaggi di marcatura; il linguaggio HTML/XHTML, i fogli stile CSS; i modelli di qualità del web e i concetti di usabilità e accessibilità delle interfacce uomo macchina. Si apprendono criteri di progettazione di ipertesti, che si mettono in pratica sia nelle esercitazioni, sia tramite un progetto di sito internet, che deve essere sviluppato per la parte pratica dell’esame. Testi di riferimento. • RICCARDO NOTTE, YOU ROBOT. Antropologia della vita artificiale, Vallecchi, Firenze, 2005. • RICCARDO NOTTE, Machina ex machina, Bulzoni, Roma, 2008. Appunti delle lezioni. Cristina Fumagalli Bibliografia • FRANCESCO DI NOCERA, Che cos’è l’ergonomia cognitiva, Carocci, 2004. • P. FERRI, Teoria e tecniche dei nuovi media. Pensare, insegnare, formare e lavorare nell’epoca della rivoluzione digitale, Guerini & Associati, Milano 2002. • J. RIFKIN, L’era dell’accesso, Mondadori, Milano 2000. Verrà messa a disposizione degli studenti una dispensa appositamente realizzata per essere di supporto al corso. 86 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE (PER SCENOGRAFIA) ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO Renzo Piccinin Maria Rosa Calabrese Il corso, che ha carattere laboratoriale, riguarda sostanzialmente la resa formale che i sistemi digitali permettono della composizione scenografica. Oltre alle mere esercitazioni, il tema sviluppato dallo studente sarà scelto di preferenza tra i lavori affrontati nel corso di Scenografia in modo da poter concentrare l’impiego didattico sugli aspetti che colmano di suggestioni la composizione: colore, textures e illuminazione. L’accento sull’aspetto metodologico è imprescindibile per impostare il rapporto con le dotazioni strumentali sotto un profilo spiccatamente creativo piuttosto che tecnico: questo non esclude dalle lezioni frequenti spiegazioni procedurali e tecniche, ma permette la codifica di soluzioni specifiche non omologabili alle tradizionali forme di rappresentazione. L’emozione che l’idea scenica intende creare viene restituita secondo modelli e soluzioni progettuali che solo il digitale rende possibile. Le stesse “utilità” utilizzate in fase progettuale possono essere sfruttate nella realizzazione della scenografia vera e propria così da poter ottenere una perfetta corrispondenza tra ideazione e realizzazione. Gli argomenti trattati riguardano il bozzetto di scena, le tavole tecniche e il modello plastico virtuale: l’estensione e l’approfondimento dipendono essenzialmente dalle capacità individuali dello studente. La condizione minima per poter sostenere l’esame consiste nell’elaborazione dei bozzetti e delle tavole tecniche, dimostrando di saper sostenere autonomamente la ricerca e la resa scenografica. ARCHÈ-TIPOS. Jean S. Bolen Filone di Alessandria. • Gli Archetipi dell’inconscio collettivo (Carl Gustav Jung). • Alla ricerca dell’Uno (J. Wolfgang Goethe). Immagini archetipiche e loro influenza nella psiche individuale e collettiva. L’energia psichica: il visibile e l’invisibile. Immagini, linguaggio, corpo, opera. Dare senso alla parola e dare parola ai sensi. • • • • Bibliografia Tre testi a scelta • FILONE D’ALESSANDRIA, De vita contemplativa (se interessati chiedere alla docente). • C .G .JUNG, Gli archetipi dell’inconscio collettivo, ed. Boringhieri. • R. STEINER, Le opere scientifiche di Goethe, ed. Fratelli Melita Genova. • MIRCEA ELIDE, Immagini e simboli, ed. Jaca Book. • JEAN S. BOLEN, Gli dei dentro all’uomo, ed. Astrolabio. • JEAN S. BOLEN, Le dee dentro la donna, ed. Astrolabio. • U. GALIMBERTI, Miti del nostro tempo, ed. Feltrinelli. PROGRAMMI 87 1° LIV 2° LIV 1° LIV ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO ARCHITETTURA DEGLI INTERNI Giulio Calegari Filippo De Filippi La finalità di ogni ricerca o percorso, anche il più modesto, è quella di offrire uno sguardo personale sul mondo e aprire un dialogo con la realtà circostante. Il nostro lavoro, che si avvale dell’esperienza archeologica, non mira certo a ritrovare forme dimenticate da riciclare o riproporre appropriandosene superficialmente. Il nostro è piuttosto un lavoro di recupero di quegli elementi espressivi che la storia ha sovente mortificato, soffermandoci su gesti e immagini creatrici di senso, che permettono di aprirci a idee feconde, inesauribili e articolate, ricche di significati non riducibili a descrizioni univoche. Vi sono infatti immagini, oggetti o narrazioni che offrono un loro tempo al di là di quell’immobilità di segno che li definisce cronologicamente. E’ un tempo che contiene e proietta valori simbolici che aprono a nuove esperienze per essere adattati o reinterpretati, anche con i linguaggi “tecnologicamente” più evoluti, senza perdere la loro verità. In questa riflessione è importante anche acquisire le conoscenze scientifiche e tassonomiche, le collocazioni cronologiche e i confronti; con la misura insomma. Si tratta di compiere un lavoro di scavo, di “archeologia della bellezza”, mettendo le mani su documenti concreti, archeologici ed etnografici, o frequentando luoghi di natura che facciano risuonare quegli archetipi del linguaggio in grado di fecondare il mondo immaginativo che presiede anche all’espressione multimediale. Un lavoro non rapportabile a un metodo definito e codificabile ma che si pone come un pensiero induttivo alla critica e alla rottura di vecchi schemi; un’intuizione, un antimodello verso nuove sensibilità. Solleciteremo l’esperienza immaginativa manipolando manufatti del più antico passato, oggetti etnografici o di natura, per entrare nella “ritualità” del loro messaggio. Condivideremo momenti di scoperte e ricerche etnoarcheologiche, recandoci, quando possibile, anche sul terreno per ascoltare il suono di una pietra scheggiata, accostandosi alle pareti dipinte della preistoria o del mondo etnografico ed agli infiniti significati delle sue espressioni. Si proverà a rileggere e ripercorrere luoghi che ci inducono ad un “percorso iniziatico” cercando di attingere dal grande serbatoio che conserva la sostanza segreta di tutte le cose. Il corso viene impostato sulla base di lezioni che esploreranno l’architettura di interni dalla sua “nascita” nei primi dell’Ottocento fino ai giorni nostri e da un’attività di laboratorio nella quale sarà elaborato un progetto basato sulla natura stessa del corso: nucleo abitativo per fruitori poco abbienti. Il corso è semestrale ed è strutturato in due fasi: una teorica e la seconda laboratoriale. Bibliografia • CARLO SEVERI, Il percorso e la voce, un’antropologia della memoria, Einaudi. • MARCO BELPOLITI, Doppio zero, Einaudi. • MAX AUGÈ, Rovine e macerie, Bollati Boringhieri. • ELÉMIRE ZOLLA, Verità segrete esposte in evidenza, Marsilio. I fase Analisi della storia dell’architettura in rapporto agli spazi interni partendo dagli inizi dell’Ottocento fino alla situazione contemporanea, tramite lezioni frontali correlate da immagini. II fase Fase di laboratorio dove verrà analizzato l’aspetto progettuale della materia per il quale lo studente elaborerà un progetto completo per l’esecuzione di uno spazio di propria ideazione, attingendo dalle lezioni tenute nella prima fase. È richiesta la conoscenza di Autocad per eseguire gli elaborati grafici richiesti per l’esame. A questo proposito saranno anche tenute lezioni propedeutiche per l’avviamento all’utilizzo del programma sopra citato, tenute durante le ore di laboratorio nella prima fase del corso. 88 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV ARCHITETTURA SACRA Daniele Lisi Il corso assumerà il carattere di un approccio interdisciplinare alla cultura architettonica legata alle vicende delle religioni, in maniera da formare negli studenti un patrimonio di competenze specifiche alla lettura e comprensione dello spazio cultuale. Lettura e comprensione dello spazio che verrà attivata con l’approfondimento, tramite filmati, fotografie delle più recenti architetture di culto realizzate negli ultimi venti anni in Italia e nel mondo. Più in particolare l’architettura vista nell’insieme dei suoi complessi nessi disciplinari, delle sue interazioni con il territorio (città e paesaggio) in un concorso di vicende storiche e apporti disciplinari specifici, declinati nel campo del rapporto con le tre grandi religioni monotetiste. Il corso, principalmente rivolto agli studenti del “Dipartimento di arti e antropologia del sacro”, approfondirà un tema progettuale che, per quest’anno, è individuato nella costruzione di una nuova chiesa nelle Filippine. Bibliografia • Arte cristiana contemporanea, a cura di Andrea B. Del Guercio, Milano, Edizioni Ancora, 2007. • Quattro chiese: complessità dell’architettura di culto, a cura di CARLO CHEMIS, Milano, Skira, 2007. ARTI APPLICATE E TIPOLOGIA DEI MATERIALI Alfonso Grassi Il corso è strutturato in via sperimentale, tenendo conto dei mutamenti del Dipartimento di design dell’Accademia di Brera e del monte ore a disposizione. L’incremento della popolazione mondiale, a partire dalla rivoluzione industriale, a fine ‘700, ha innescato un processo sempre più rapido di mutamenti (aumento delle prospettive e della qualità della vita, dei beni e dei servizi) che ha reso sempre più complessi i sistemi di produzione (dai materiali “naturali”- legno, creta, vetro - a quelli “artificiali”, fino alle materie plastiche e a quelle in fibra di carbonio): si è voluto allora, contestualizzando nei diversi decenni gli utilizzi delle varie materie, dedicare l’analisi ad alcuni dei materiali maggiormente conosciuti e alle loro caratteristiche d’uso. Si sono messi a punto poi degli workshop incentrati comunque sui materiali che si possono “conoscere” negli spazi di un’aula di progettazione, affiancando poi i discenti in “piccoli” progetti e realizzazioni – naturalmente “artigianali” - di oggetti d’uso - e soprattutto giocattoli - per far loro prendere anche diretta conoscenza delle possibilità/potenzialità di legno, creta, carta. PROGRAMMI 89 1° LIV ARTE APPLICATA E TIPOLOGIA DEI MATERIALI 1° LIV AUDIOVISIVI LINEARI Geremia Renzi Francesca Della Monica Il corso vuole condurre lo studente ad assumere un approccio non convenzionale alla genesi dell’opera. Partendo dalla propria esperienza come uomo / essere vivente, basandosi sul proprio modo di essere si creerà un rapporto unico fra se stessi e il materiale che condurrà all’esecuzione dell’opera. Portare gentilmente il metallo a fondersi e rimodellarsi per rispecchiare nell’immagine del sé superiore esistente in ogni individuo. Nell’intendimento così indicato verrà gettato in questo corso, un abbozzo di concezione teosofica del mondo, si tratta di esperienze accessibili a chiunque sia deciso a seguire un cammino verso un certo grado di conoscenza assumendo un giusto atteggiamento di fronte alle cose con un sano pensare e un sano sentire, per poter comprendere le vere cognizioni del mondo traendone e facendo di esse una solida base. Il Corso si propone lo studio e la messa a punto delle metodologie di investigazione e di rilevamento dei ritmi e dei tempi del paesaggio sonoro; l’approfondimento delle tematiche della sinestesia nella percezione della realtà acustica e visiva - il toccare con “orecchio” il senso dello spazio, il vedere differenti cromatismi del suono o del rumore. Parallelamente saranno studiati i differenti sistemi e i parametri delle notazioni non convenzionali: • dell’evento sonoro nei diversi contesti culturali. Una sezione di studio verrà poi dedicata all’esame • dell’acustica vocale nei differenti ambienti: naturale, sociale, relazionale ed artistico. • Infine, verrà indagato il rapporto tra suono/rumore e gesto che lo produce in ambiti culturali tradizionali e in ambito performativo. Bibliografia • RUDOLF STEINER, La missione universale dell’arte, Editrice Antrosopofica Milano. • P. D. OUSPENSKY, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio. Bibliografia • C. BOLOGNA, Flatus vocis, Bologna, 1992, Il Mulino. • A. COLIMBERTI, A. MAYR, G. MONTAGANO, L’ascolto del tempo-Musiche inudibili e ambiente ritmico, Firenze, 1995. • ERNST H. GOMBRICH, Il senso dell’ordine, Milano, 2000, Leonardo Arte. • DANIELE LOMBARDI, Spartito Preso, Firenze, 1981, Vallecchi. • DANIELE LOMBARDI, Scrittura & Suono, Roma, 1984, Edipan. • R. MURRAY SCHAFER, Il paesaggio sonoro, Ricordi-Unicopli, Milano 1985. 90 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV BENI CULTURALI DELL’ETÀ CONTEMPORANEA Chiara Nenci BENI CULTURALI E AMBIENTALI L’occasione delle iniziative che l’Accademia di Brera ha intenzione di promuovere intorno alla figura del pittore Francesco Hayez, riconosciuto maestro dell’Ottocento lombardo, porta a riflettere su come un’istituzione preminentemente didattica, come l’Accademia, può ancora oggi valorizzare e comunicare al pubblico quello che è stato il proprio ruolo nella Milano dell’Ottocento e, in particolare, la presenza di Hayez, professore di pittura a Brera dal 1850 al 1880, che aveva all’interno del palazzo la propria aula-studio. A una parte introduttiva sulla nascita dell’Accademia e il formarsi dell’originaria suppellettile didattica (disegni, stampe, gessi), necessaria a inquadrare storicamente il patrimonio esistente, seguirà l’approfondimento sul sistema dell’arte cittadino e sugli studi degli artisti, raccontati attraverso le fonti dell’epoca (guide della città, periodici e cataloghi delle esposizioni braidensi). In ultima analisi, sarà progettata con gli studenti la ricostruzione dell’aula-studio di Hayez, che donò all’Accademia la propria biblioteca e i taccuini dei suoi disegni, nonché un pregevole nucleo di dipinti. La richiesta frequenza delle lezioni permetterà allo studente di comprendere in quale modo affrontare i testi in relazione al progetto e di scegliere un percorso di approfondimento che sarà oggetto del lavoro di gruppo concordato con il docente. Obiettivo didattico del corso, che è a carattere monografico, è indagare, attraverso l’approfondimento di un tema ogni anno diverso, il senso e il valore, nel passato e per l’oggi, del patrimonio di arte e natura, cultura e storia che costituisce un orizzonte della memoria individuale e collettiva. In particolare, le lezioni sono finalizzate prevalentemente a mettere gli studenti in condizione di acquisire gli strumenti critici necessari per cogliere gli aspetti simbolici e le elaborazioni teoriche di quella trama di opere d’arte, città, paesaggi, tracce e segni lasciati dagli uomini nel passato, sulla quale si è costituita l’identità culturale che contraddistingue la civiltà in cui e di cui viviamo. Nell’anno accademico 2010-2011, il corso ha per titolo “Paesaggio con ferite”. Oggetto sul quale esercitare la riflessione sono i tanti paesaggi feriti che l’esperienza quotidiana, ma anche le arti, il cinema, la letteratura ci presentano. Le lezioni mostrano che la violenza inferta al paesaggio dalla modernità, dall’industrializzazione, dall’inarrestabile asservimento della natura ha una portata che va ben oltre le ovvietà ecologiste: essa ci chiede di pensare la relazione tra ferita e bellezza, nel nodo creaturale che ci lega con il mondo. Bibliografia I testi di riferimento per la preparazione dell’esame, a partire dalla buona conoscenza di un manuale di Storia dell’arte moderna (p.e. G. Briganti, C. Bertelli, A. Giuliano, Storia dell’arte italiana, Milano, Electa, vol. IV unità 19-22) sono: • AGOSTI CERIANA, Le raccolte storiche dell’Accademia di Brera, Firenze, 1997, pp. 9-15, 213-224, (disponibili in copisteria). • F. HAIEZ, Le mie memorie (a cura di F. Mazzocca), Vicenza, Neri Pozza, 1995. • F. MAZZOCCA, FRANCESCO HAYEZ, in Catalogo ragionato di Francecso Hayez a cura di F. Mazzocca, Milano, Motta, 1994, pp. 9-46 (in copisteria). • C. NENCI, Lo studio di Pompeo Marchesi, in Gli ateliers degli scultori, atti del secondo convegno internazionale sulle gipsoteche, a cura di M. Guderzo, Crocetta del Montello, Terra Ferma, 2010, pp. 406-410 (in copisteria). • L’opera completa di Francesco Hayez, Classici dell’Arte Rizzoli, Milano, Rizzoli, 1971. • F. MAZZOCCA, La pittura dell’Ottocento in Lombardia, in La pittura in Italia. L’Ottocento, Milano, Electa, 1991, vol. I, pp. 87-155. Mariella Perucca Bibliografia La preparazione del colloquio d’esame si basa sugli appunti delle lezioni e sui testi letti e commentati in aula forniti dalla docente durante il corso, da integrare con uno o più testi indicati all’inizio delle lezioni. PROGRAMMI 91 1° LIV 1° LIV CATALOGAZIONE E GESTIONE DEGLI ARCHIVI Rachele Ferrario CHIMICA PROPEDEUTICA Il corso, dopo una attenta analisi delle questioni metodologiche e tipologiche sulla natura e sull’impostazione di un archivio d’arte contemporanea, prevede l’approfondimento dei diversi metodi di gestione e della finalità dell’archiviazione. Durante le lezioni verranno affrontati i seguenti argomenti: • Finalità dell’archiviazione: il documento. • Gli archivi riferiti a un periodo della storia dell’arte: gli archivi d’arte contemporanea, archivi, generici, archivi personali. • Le sezioni dell’archivio biblioteca, emeroteca, fondi, catalogazione, organizzazione eventi • Catalogazione dei documenti e delle opere: documenti fotografici, patente d’autenticità. • L’informatizzazione dei dati: archivio cartaceo archivio informatizzato. Il corso prevede l’analisi delle diverse tipologie di archiviazione con esemplificazioni di alcuni tra i principali archivi (o fondazioni) d’arte contemporanea a carattere personale, generico, privati e istituzionali. Una parte delle lezioni sarà dedicata ai Decreti legislativi che regolano il funzionamento e la gestione dei documenti. Gli argomenti sono accompagnati da lezioni pratiche ed esercitazioni e – dove possibile – visite specifiche a strutture istituzionali sedi di archivi. Esami Gli studenti al colloquio orale dovranno dimostrare di avere appreso le tecniche di impostazione e gestione dell’archivio d’arte contemporanea. Le esercitazioni elaborate in aula rientreranno nella valutazione finale. Barbara Masala Lo scopo del corso è quello di fornire le primissime conoscenze di tutta la chimica per meglio comprendere i materiali dell’arte vecchi e nuovi. Esso è così articolato: • Descrizione dell’atomo e quindi descrizione della tavola periodica degli elementi. • Legame chimico: legame ionico, covalente, metallico ed intermolecolare. • Composti chimici con riferimenti ai colori di natura organica ed inorganica. • Reazioni chimiche: acido-base, ossidoriduzioni, fotocatalitiche e catalitiche. A ciascun tipo di reazione sono associati esempi riguardanti il degrado dei materiali dell’arte. • Caratterizzazione di elementi inorganici ed organici. • Nozioni di chimica organica: idrocarburi (cere), composti funzionali (solventi), zuccheri, grassi, proteine. • Macromolecole di sintesi: resine, colle, plastiche. Il discorso viene quindi poi completato con la descrizione di alcuni materiali. All’inizio delle lezioni viene fornito agli studenti un CD contenente la dispensa del corso. 92 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV COMPUTER GAMES COMPUTER GRAPHIC Carlo Gioventù Antonio Belluscio Videogioco: nato come fenomeno di intrattenimento incontra subito il favore di una categoria di utenti definibile come Nerd nella seconda metà degli anni 70, espresso tramite un linguaggio estetico sintetico e primordiale, necessita di una forte sospensione dell’incredulità, dovuta necessariamente alla sua intrinseca povertà di mezzi espressivi, infatti il linguaggio estetico del videogioco dipende totalmente dalla potenza della macchina ospite, che in quel decennio era pressoché agli albori. La scultura digitale può essere confusa con la modellazione tridimensionale, ma si tratta di due processi di approccio metodologico completamente diversi, sia sul piano tecnico che intellettuale: La modellazione tridimensionale parte da un approccio ingegneristico, ovvero tramite l’analisi delle volumetrie dal punto geometrico, attraverso la modifica e l’integrazione tra primitive geometriche per arrivare al modello voluto, la scultura digitale invece è istintiva, michelangiolesca, si parte dall’informe e attraverso il meta-tattile si plasma la materia. L’influenza delle tecnologie digitali nel campo della grafica non si è limitata a rendere più semplice e veloce quello che era già possibile fare. Perfino gli strumenti software che nelle finalità e nelle modalità d’interazione fanno riferimento alle tecniche tradizionali hanno aperto possibilità difficilmente percorribili senza il computer. I sistemi di codifica delle immagini e dei testi hanno portato a modalità di composizione ed elaborazione alla base di nuove forme d’espressione come la pixel art, la vector art e la ASCII art. La facilità di integrazione di più media, anche nella dimensione temporale, ha spinto la grafica verso forme di animazione come la motion graphics. Grazie alla possibilità di programmare le procedure di generazione delle immagini sono nate tipologie di artefatti grafici determinate da algoritmi (arte generativa), collezioni di dati o media (ad es. nella browser art), dalle azioni dello “spettatore” (reactive graphics) o dalla partecipazione a opere grafiche collettive. IL Progetto MENTEZERO MenteZero è un’Associazione culturale apartitica no-profit nata nel dicembre 2010, dalla collaborazione tra il Prof. Gioventù e alcuni dei suoi migliori studenti. Il concetto “MenteZero è il momento esatto in cui si passa dalla percezione cosciente alla meditazione, quando la mente si svuota e nascono le idee migliori.” [Cit. del Prof. Carlo Gioventù]. MenteZero è un sentimento che unisce i giovani: è la volontà di migliorare la propria preparazione, di progredire nello studio e nel lavoro. L’obiettivo è quello di offrire una formazione multisettoriale nel campo delle tecnologie applicate all’arte, attraverso modalità operative incentrate sul lavoro di squadra, sulla ricerca e sulla sperimentazione. Gli obiettivi dell’associazione culturale sono: La ricerca; lo sviluppo artistico, scientifico e tecnologico; offrire un nuovo modello di formazione; agevolare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro; espandere e diffondere la cultura delle nuove tecnologie; creare un network tra Istituti, Associazioni, Fondazioni e Accademie; attivando una rete di scambi che favorisca la cooperazione; sviluppare le capacità e le potenzialità degli studenti, attraverso la collaborazione alla realizzazione di progetti comuni. Programma Il corso ha come obiettivi sia la conoscenza delle tecniche alla base della grafica digitale che la consapevolezza delle nuove possibilità espressive. L’introduzione ai principali applicativi software per la grafica raster, vettoriale, animata, programmata e interattiva ha lo scopo di fornire una visione d’insieme sui diversi strumenti disponibili ma anche sui differenti modelli realizzativi, dal disegno alla modellazione fino alla programmazione. L’esplorazione diretta delle potenzialità espressive viene incoraggiata attraverso la realizzazione di lavori che permettono di confrontarsi con le specificità delle diverse tecniche trattate. PROGRAMMI 93 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA Antonio Caronia Ambrogio Borsani Quali che siano i filtri storico-teorici attraverso i quali si guarda alla cosiddetta “arte contemporanea”, è evidente che nelle pratiche artistiche del Novecento, in particolare di quelle della seconda metà di quel secolo, la presenza dei mezzi di comunicazione di massa è fondamentale e strategica. Che si parli ancora di “arte mediale” o (come alcuni teorici, come Rosalind Kraus, sostengono) già di “arte postmediale”, è impossibile comprendere fenomeni come Fluxus, il concettuale, o la public art, senza tener conto del confronto serrato che gli artisti hanno impegnato con il mondo dei media. Tanto meno ciò è possibile se si parla di arte tecnologica nelle sue varie declinazioni (video, installazioni interattive, arte assistita dal computer, software art, etc.). Con l’avvento delle reti telematiche e di Internet, la cosa diventa ancora più esplicita ed eclatante: basti pensare al fenomeno della net art. Che il rapporto fra arte, tecnologia e media non sia che un aspetto – centrale e rilevante – del più generale rapporto fra arte e società, è dimostrato da un’ulteriore articolazione del fenomeno, e cioè lo stretto legame che si è instaurato negli ultimi decenni del XX secolo e nei primi anni del XXI fra molte pratiche artistiche e i nuovi movimenti di contestazione sociale (ecologisti, no global o altermondialisti, etc.). Il fenomeno del cosiddetto mediattivismo, ha una valenza espressiva che (soprattutto in molte esperienze di net art) non è solo un tratto aggiuntivo, ma fa parte di quelle esperienze. Ecco perché sembra utile un corso sulla teoria e la storia degli strumenti di comunicazione che espliciti e porti alla luce i legami, fra la dimensione espressiva e quella relazionale, riportando il fenomeno “comunicazione”, alle dinamiche sociali: nel doppio senso di indagare, da un lato, l’origine sociale dei media, dall’altro le influenze dei media stessi su quelle stesse dinamiche sociali. Il corso si sviluppa nell’arco di due anni, trattando nel primo il passaggio dall’oralità alla scrittura, la peculiarità del mezzo alfabetico e la stampa, nel secondo i media “elettrici” e “chimici” (dalla fotografia e dal telegrafo sino al cinema, alla radio e alla televisione) e la rivoluzione digitale. Artisti e comunicazione di massa. Nel mondo delle comunicazioni di massa grandi personaggi del cinema, dell’arte e della letteratura si sono dedicati alla creazione di messaggi pubblicitari. In questo corso si analizzerà il lavoro di registi come Ridley Scott, Wenders, Fellini, Olmi, Spike Lee, di scrittori che hanno operato anche nel campo della comunicazione di massa come Bontempelli, Pessoa, Marinetti, D’Annunzio, Campanile e altri, di artisti come Depero, Sironi, Magritte, Munari, Andy Warhol. Si affronteranno i linguaggi utilizzati nell’espressione artistica e in quella commerciale, si valuterà l’impegno di alcuni scrittori nella costruzione di messaggi pubblicitari e l’improvvisazione di altri. Quanto hanno portato gli artisti di nobile nell’arte commerciale e quanto hanno perso in questa impresa? E quanto rubano artisti come Jenny Holzer e Barbara Kruger al linguaggio della comunicazione pubblicitaria? Il corso analizzerà le modificazioni dei segni nel passaggio dalla comunicazione alta alla pubblicità, sullo sfondo di un’epoca in cui l’opera d’arte si presta a essere riprodotta e manipolata all’infinito. Si prenderà in considerazione il messaggio pubblicitario in rapporto alle tecniche della creatività. Maestri dell’arte, della letteratura e della pubblicità visti nel momento dell’invenzione. E’ possibile creare un messaggio o un lavoro artistico aiutandosi con metodi preordinati? Bibliografia • MARSHALL MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore • MARSHALL MCLUHAN, La galassia Gutenberg, Armando Bibliografia • PAOLA SORGE, Pubblicità d’autore, Rai-Eri. • ELIO GRAZIOLI, Arte e pubblicità, Bruno Mondadori. • MARCO VECCHIA, Hapù, Lupetti Editori di Comunicazione (da pag 23 a pag 146). 94 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV CONCEPT PLANNING COREOGRAFIA DIGITALE Sita Trini Castelli Roberto Castello “Tutte le immagini sono buone, a condizione di sapersene servire” Gaston Bachelard, La poétique de l’espace. Il Corso di Coreografia Digitale è un’introduzione pratica alla performatività contemporanea e alla sua integrazione con le tecnologie digitali. La nozione di coreografia cui fa riferimento è quella di un sistema di scrittura aperto che può utilizzare qualsiasi tipo di materiale, sia gestuale, sia comportamentale, sia oggettuale, in qualsiasi tipo di luogo; un sistema dunque strutturalmente transdisciplinare di scrittura di accadimenti che prevedono la contemporanea presenza in un luogo di uno o più attori e di un pubblico. Una performance è sempre un’azione che si sviluppa nel tempo, la sua scrittura è dunque la definizione della sequenza delle immagini e dei pensieri che attraverseranno la mente dell’osservatore. E’ importante quindi per gli autori sviluppare la capacità di gestire con attenzione anche il dato percettivo, così da controllare l’evento non solo sul piano della comunicazione razionale, ma anche su quello emotivo. Contrariamente alla maggior parte degli altri linguaggi artistici infatti la performance agisce direttamente sul piano del vissuto incidendo sugli stessi meccanismi, anche inconsapevoli, che si usano per interpretare la realtà di ogni giorno. Il corso ha quindi un’impostazione eminentemente linguistica. Parte dall’analisi del movimento umano secondo il pensiero di von Laban esaminando in successione: le forme che i corpi assumono, i tempi e i modi del loro spostamento e la loro collocazione nello spazio. In una fase successiva viene poi esaminato il rapporto fra azione, voce e parola detta e scritta. In ultimo si avvia la progettazione di performances che integrano tecnologie digitali. Gli studenti sono del tutto liberi rispetto ai contenuti, ai modi e alla scelta dei linguaggi che intendono utilizzare nelle loro esercitazioni, ciò cui mira il corso infatti è essenzialmente fornire gli strumenti affinché ciascun progetto arrivi agli spettatori secondo i desideri dell’autore. La valutazione d’esame viene effettuata al momento della presentazione pubblica delle esercitazioni finali. Fare concept planning significa soffermarsi con spirito analitico sulle sensazioni evocate dalla manipolazione di una materia, sul suono onomatopeico di una parola, sull’identificazione di una problematica ricorrente ma normalmente sotto alla soglia della percezione cosciente. Tali stimoli, se opportunamente colti, possono costituire un originale punto di partenza per un “discursum” (“il correre qua e là”) finalizzato al raggiungimento di una meta concettuale o alla realizzazione di un progetto vero e proprio. Il corso propone un percorso bidirezionale tra astrazione e concretezza del progetto che affronti anche gli aspetti più tecnici della sua realizzazione (tempi / costi / risorse); in tal modo la creatività e il suo prodotto possono essere ricondotti a scelta consapevole e come tali sviluppati, supportati e presentati nel modo più appropriato. Verranno quindi illustrati gli strumenti atti a comunicare un’idea - un concept - e, prima ancora, a strutturarla per trasformarla in prodotto artistico o per restituirle spessore concettuale, qualora il progetto nasca direttamente dal rapporto concreto tra individuo e materia. Bibliografia • V. CODELUPPI, Il potere della marca, Bollati Boringhieri, 2001. Altri testi verranno segnalati nel corso delle lezioni. Bibliografia • SALLY BANES, Tersicore in scarpe da tennis – la post-modern dance, Ed.Ephemeria. • ROSELEE GOLDBERG, Performance Art, Thames & Hudson. PROGRAMMI 95 1° LIV 2° LIV 1° LIV COSTUME PER LO SPETTACOLO CROMATOLOGIA Paola Giorgi Roberto Casiraghi Possiamo dire che la creatività progettuale è il modo scelto per interrogare un tema, per svolgerlo e attualizzarlo. Ora, poiché il teatro è una creazione collettiva, la libertà creativa di un costumista si esprime nella condivisione del progetto di messa in scena con gli altri autori-interpreti. Mettere in scena vuol dire “mettere in spazio e corpi”, in movimento e in tempo, una rappresentazione. Il corso si propone di accompagnare ciascun allievo ad un’autonoma e personale metodologia progettuale, di affinare gli strumenti critici e analitici, le capacità associative e l’intelligenza emotiva. Il laboratorio di elaborazione del costume è il luogo dove coltivare la sensibilità per le materie, il colore e le forme, attraverso un fare alchemico che induce l’immaginazione e la sedimenta. Il disegno del bozzetto e i suoi particolari saranno accompagnati da studi di tavolozze e campioni di tintura, di lavorazioni di trame, di punti di cucitura che innervano, strutturano, ricamano, raccontano. I diversi generi di spettacolo richiedono competenze specifiche: la danza, in particolar modo, necessita di soluzioni sartoriali che non ostacolino il movimento e una ricerca di tessuti capaci di elasticità e resistenza, di morbidezza, leggerezza o altrimenti di tessuti tecnici e innovativi. Anche il “recitar cantando” condiziona l’atteggiamento posturale e, di conseguenza, il lavoro del costumista. Il tipo di fisicità dei cantanti d’opera e la presenza del coro, con le figurazioni, la musica e i movimenti coreografici, sono tutti fattori di questo genere di spettacolo che ha una convenzione con il pubblico molto sentita, legata alla tradizione. Acquisire la consapevolezza del colore, nella piena libertà dei linguaggi, attraverso il singolo fare e l’incontro di artisti che hanno trovato e trovano nella dimensione cromatica, la propria identità. Bibliografia • RENZO GUARENTI, Costumi e corpi nel teatro del Novecento, in Storia del teatro moderno e contemporaneo, vol.III Einaudi • M.L. ANGIOLILLO, Storia del costume teatrale in Europa, Lucarini • PETER BROOK, Il teatro e il suo spazio, Feltrinelli • ELEONORA FIORANI, Abitare il corpo: LA MODA, Lupetti • GIULIA MAFAI, Storia della moda, Editori Riuniti • LIA LUZZATTO, I colori del vestire, Hoepli • MANLIO BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi • JEAN-JACQUES WUNENBURGER, Filosofia delle immagini, Einaudi . • • • • • • • luminosità percezione frequenza armonia saturazione contrasto simultaneità La forza espressiva del colore e le sue ragioni attraverso gli artisti. I colori: suoni per lo sguardo... tra scienza e creatività. Bibliografia • J. W. GOETHE “La teoria del colore” (a cura di Renato Troncon), Il Saggiatore. • PHILIP BALL “COLORE Una biografia” Bur • MANLIO BRUSATIN “Storia dei colori” Einaudi. 96 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV CROMATOLOGIA CROMATOLOGIA Maria Ferrari Maria Cristina Fioretti Il corso si propone di fornire linee guida teoriche e pratiche tali da consentire allo studente un uso consapevole della grammatica del colore e dei possibili sviluppi nei vari settori d’applicazione. Il corso intende analizzare le tecniche espressive e le poetiche artistiche attraverso lo studio dei problemi della percezione cromatica. Con la fase teorica si approfondirà la conoscenza dell’uso dei colori, con la fase tecnicopratica si sperimenterà il laboratorio concepito come centro di coordinamento didattico sperimentale con verifiche tecnicopratiche, dibattiti e visite a mostre presso musei e gallerie. Contenuti generali Cenni di fisica del colore – Introduzione al fenomeno percettivocromatico. L’uso dei modelli cromatici nelle teorie del colore: da Leonardo a Newton, da Goethe a Munsell e al Natural Colour System. L’esperienza soggettiva nella teoria dei colori di W. Goethe. I colori del mondo animico-spirituale negli studi di R.Steiner. La teoria dei colori di J. Itten: le armonie cromatiche, i sette contrasti, la spazialità dei colori: - Le trasparenze cromatiche Caratteri psicologici dei colori - Combinazioni creative di colore Parallelamente agli argomenti proposti possono essere sviluppati percorsi di ricerca a carattere individuale o di gruppo in relazione alle specificità delle scuole d’appartenenza. Le uscite didattiche in occasione di mostre, eventi, visite a musei o collezioni e gli interventi esterni di artisti o esperti del settore sono da considerarsi parte integrante del programma. Nell’attività di laboratorio sono previste esercitazioni e sperimentazioni in merito agli argomenti trattati. La produzione laboratoriale è oggetto di verifiche periodiche e costituisce elemento di valutazione. Bibliografia • J. HITTEN, Arte del colore, ed. Il saggiatore. • J. TORNQUIST, Colore e luce, ed. Istituto del Colore. • W. GOETHE, La teoria dei colori, ed. Il saggiatore. Parte generale Storia dell’uso del colore dalla Preistoria alla Contemporaneità, analizzando nei vari periodi storici le opere d’arte più rappresentative e confrontarle tra loro. Parte specifica • Il colore e la luce, l’armonia, la struttura, lo spazio, la forma. Teoria impressionistica. Teoria espressionistica • Contrasti di colore: colori puri, chiaro-scuro, freddo-caldo, complementari, simultaneità, quantità, qualità • Accordi cromatici • Realizzare un progetto bidimensionale o tridimensionale usando artisticamente il colore, materiali, tecniche e strumenti, secondo l’evoluzione della ricerca individuale. Nell’ambito delle attività didattiche si svilupperà un progetto artistico “Light-Colour” con la Royal University College of Fine Arts di Stoccolma. Bibliografia • J. ITTEN, Arte del colore, Ed. Saggiatore. • W. KANDINSKY, Lo spirituale dell’arte, Ed. De Donato. • J. TORNQUIST, Colore e luce, Istituto del Colore. • MARIA CRISTINA FIORETTI: light Abstr-Action, a cura di Jacqueline Ceresoli, Milano Mazzotta, 2010. • DOMENICO NICOLAMARINO, MARIA CRISTIANA FIORETTI, Light & Color, Milano, Accademia di Brera, 2010. Verranno date dispense su argomenti trattati dal docente. PROGRAMMI 97 1° LIV 2° LIV 1° LIV CROMATOLOGIA CROMATOLOGIA Tiziana Tacconi Dany Vescovi “Il colore, prima di essere una qualità dell’oggetto, si annuncia all’esperienza, come un atteggiamento del corpo e in virtù di cui esso si costituisce in quanto rosso, blu, verde…” MERLEAU-PONTY Il corso sarà svolto in modo aperto, senza vincoli di natura tecnica o tematica. Il progetto di lavoro sarà concordato individualmente con percorsi autonomi e specifici, in comune progettualità con le discipline di indirizzo e sviluppato nell’arco del semestre. Approfondimento nell’ambito del colore come elemento primario del fare artistico con particolare attenzione per le ricerche nell’arte contemporanea degli ultimi decenni. Il colore è un’esperienza del corpo, dell’anima e del mondo. L’esperienza del colore, intesa come “vissuto” è il luogo in cui si manifestano fenomeni, “ciò che appare” (dal greco phainomenon, phainomai, “io appaio”). La capacità di comprendere il senso degli eventi, che si mostrano alla coscienza senza alcuna mediazione, accoglie la definizione di “visione” come possesso di una qualità dell’immaginazione. Husserl afferma che “ogni visione originalmente offerente è una sorgente di conoscenza”. Questa “visione originalmente offerente” è il contenuto, ovvero il fenomeno come dato immediato dell’esperienza creativa. La conoscenza che si instaura tra il corpo ed il ‘colorato’ è la possibilità di rendere visibile “lo spazio immaginale”. Da un punto di vista fenomenologico, i sentimenti hanno la forma, il colore e l’odore del corpo che li contiene e che a suo modo li mostra. Parlare della fenomenologia e psicologia del colore significa confrontare la concezione filosofica e il principio di esperienza. Tale principio ha i suoi fondamenti culturali nel mondo dell’arte Laboratorio del colore Quando “vedo, penso e faccio”, colgo nel suo apparire , la mia coscienza. Il colore può essere colto come una sequenza continua, un’affettività che si rende visibile e comunica attraverso l’immagine. Nel Laboratorio del colore avremo modo di puntare l’attenzione soprattutto sulla nozione di “vissuto” come un puro aggregato sommativo di sensazioni tattili, cromatiche, visive in genere, gustative ed olfattive. Il colore in quanto forza espressiva, materia corporea, annuncia la presenza, di un’unicità incarnata. Colore come traccia di un corpo vibrante, di una pelle tesa, del sangue che scorre, del vuoto interno che agisce. L’esperienza del colore procede nella direzione dell’altro. Il colore è la presenza in noi dell’altro, è il contatto con l’essere. Considerando il lato psicologico, la conoscenza delle emozioni sarà il risultato della somma delle stimolazioni provocate dalla forza espressiva del colore. Fase tecnico - pratica. Analisi e sperimentazione dei materiali: supporti per le diverse tecniche pittoriche, supporti fotografici e di stampa, preparazione dei supporti, colori naturali e sintetici, materiali organici e inorganici. Utilizzo dei media attuali. Lo scopo tecnico - pratico è teso a definire le possibilità tecniche in funzione realizzativa del lavoro e alle potenzialità espressive in relazione alla ricerca contemporanea. Sono previste visite a mostre temporanee e/o permanenti presso musei, spazi pubblici, gallerie private e fiere dell’arte. Nell’arco del corso verranno programmate delle verifiche, al fine di concordare l’evoluzione della ricerca individuale. Modalità d’esame Verifica e discussione dei temi concordati e sviluppati durante il corso. e-mail: [email protected] Bibliografia • W. GOETHE, La teoria dei colori, Il Saggiatore, 1999. • J. ITTEN, Arte del color, Il Saggiatore, 2002. • A. BARCOLLI, Teoria del campo, Sansoni, 1971. • R. ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, 1971. • A. GARAU, Le armonie del colore, Hoepli, 2003. • L. GREGORY, Occhio e cervello, Raffaello Cortina Editore, 1998. • J. ALBERS, Interazione del colore, Il Saggiatore, 2005. • M. BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi, 1999. • M. BRUSATIN, Ombre, Einaudi, 1996. • A. FROVA, Luce colore visione, Rizzoli Superbur Scie. • J. TORNQUIS, Colore e Luce, Hoepli, 1983. • P. BALL, Colore, Bur, 2004. • I. ROMANELLO, Il colore: espressione e funzione, Hoepli, 2006. • M. MERLEAU-PONTY, L’occhio e lo spirito, Se, 1989. • D. BATCHELOR, Cromofobia .Storia della paura del colore, Il Leonardo, Mondadori 2001. Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite nell’arco dell’anno in base alle singole esigenze e necessità. 98 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV CULTURA DEI MATERIALI DI MODA CULTURA DEL PROGETTO Livia Crispolti Sergio Maria Calatroni Il corso ha l’obiettivo di indagare i diversi ambiti di saperi della cultura tessile. Allo studio storico, tecnico e merceologico dello specifico si affiancheranno approfondimenti didattici sui temi: Il tema portante del corso di quest’anno e’ dedicato ad un’ laboratorio progettuale di gruppo, che ha come tema il progetto di una: “ Clinica Odontoiatrica Interattiva con norme e certificazioni Uni En Iso 9000”. Una clinica Odontoiatrica moderna, luogo di specialità, di specializzazione, di formazione, di comunicazione con l’esterno tramite un sistema informatizzato, che offre un controllo e un monitoraggio degli interventi clinici, da parte degli utenti e degli specialisti, delle Università in Italia e all’estero. La clinica da sistema chiuso del sapere medico, diventa un sistema aperto a disposizione di tutti. E’ l’idea di condivisione del sapere e delle risorse che accoglie il bisogno dell’integrazione e della documentazione dei dati multidisciplinari di conformità attraverso le norme di certificazione - Certimedica. Il progetto di diffusione della cultura della Qualità e della Ricerca a beneficio delle organizzazioni che operano nel settore e dei pazienti. • del colore come strumento di progettazione e di espressione; • delle differenti realtà produttive industriali e artigianali; • della “Fiber Art”, forma d’’arte che utilizza la fibra come strumento di linguaggio artistico; * dei crediti e dei debiti del tessile verso l’arte. Fanno parte integrante del corso visite ad opifici, aziende, musei ed esposizioni del settore. Ai fini dell’esame sarà richiesto allo studente un elaborato scritto su di un tema concordato durante le lezioni. Bibliografia • M. BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi, Torino 1981. • R. POMPAS, Texile design, Hoepli, Milano 1994. • L. LUZZATTO, R. POMPAS, I colori del vestire, Hoepli, Milano, 1997. • M. SCHOESER, Tessuti del mondo, Skira/Rizzoli, Milano 2003. P.01. Pre-progetto con tutte le diverse fasi di elaborazione. P.02. Linee guida del laboratorio progettuale con realizzazione di tavole tecniche e realizzazione del disegno e dalla modellistica 3D. P.03. Gli studenti sono chiamati a dare forma definitiva al progetto esecutivo in gruppo. PROGRAMMI 99 1° LIV 2° LIV 1° LIV DECORAZIONE DECORAZIONE Francesco Correggia Sergio Nannicola Il progetto ed il senso dell’opera. La superiorità della vista rispetto ad ogni altra esperienza dei sensi è uno dei tratti più persistenti della cultura occidentale moderna soprattutto nell’epoca del primato della tecnica. Tuttavia il prevalere delle immagini non ha esaurito la necessità di una nuova alleanza verbo-iconica, non ha cioè ancora cancellato la relazione dialettica fra parola e immagine, parola e cosa. L’arte contemporanea ha poi riportato allo scoperto la necessità di un ritorno al senso dell’opera ed alla sua scrittura, insieme alle parole ancora insondate che il pensiero e la riflessione sull’arte oggi esprimono. Il nuovo agire dell’arte porta con sé la necessità di svelare l’enigma che le tecnologie mediali pongono all’interno dei paradossi e le singolarità dell’esperienza artistica. Affrontare quindi la questione dell’opera significa non solo esporre un proprio segno, gesto, ma esporsi al senso stesso dell’esposizione, mettere in luce cioè l’essenza stessa dell’opera. Il senso stesso dell’arte riparte da una contingenza poetica che sia capace di comprendere la realtà in cui si vive e al contempo esplorare nuovi universi visivi. Il destino del contemporaneo è ancora una possibilità di accesso a quel reale che sfugge alla vista e che parte da parole nuove per poter svelare il presente oggi così frantumato, indicibile ed invedibile. Qui la parola non è solo il materiale stesso dell’arte che si iscrive nel corpo o nel supporto ma è segno di un dire indicibile, riconoscenza di ciò che è stato e che ancora permane, parola dicente intorno all’inaudito, all’inascoltato a ciò che non si lascia vedere da subito e che pure è visibile. Nel biennio lo studente metterà in “esposizione” ciò che rappresenta il nucleo della sua esperienza espressiva, estetica, poetica. Il corso concluderà e svilupperà quelle tematiche affrontate nel triennio in un orizzonte progettuale destinato a confrontarsi e a costruire ipotesi di rapporto con il mondo reale dell’arte, del suo “sistema” e dei suoi apparati di diffusione. Il programma del corso si svolge essenzialmente sul concetto di laboratorio, inteso come luogo di confronto teorico e di produzione artistica. Il laboratorio è concepito come spazio multidisciplinare di incontro-scontro fra esperienze e linguaggi del fare differenti. Il corso prevede: lo studio teorico, pratico, tecnico e tecnologico, dei fenomeni legati al mondo della decorazione contemporanea. Nel corso del triennio sarà possibile acquisire competenze nell’ambito della creatività e del progetto attraverso un piano di studio personalizzato. Si potranno realizzare progetti orientati verso i diversi settori disciplinari: dal semplice oggetto al design, dalla pittura alla fotografia, dal video all’installazione, dalla performance alle video-proiezioni – all’utilizzo della luce nei contesti architettonici e ambientali. La diversità e la complessità dei risultati conseguiti nell’ambito degli studi consentiranno analisi e dibattiti sui temi affrontati, al fine di mettere in evidenza i diversi aspetti del lavoro prodotto. Il percorso formativo in ogni annualità è arricchito da esperienze sul campo, quali: mostre, stages, incontri con artisti, operatori del settore, ecc., che avranno l’obiettivo di rendere evidente il percorso operativo scelto. Il percorso formativo del Triennio di studio, oltre la realizzazione del progetto individuale comprenderà lo studio e l’analisi dei seguenti argomenti: Bibliografia Sia per il triennio che per il biennio ogni anno verrà indicata un ampia bibliografia di testi, cataloghi e materiale documentario. 1 Anno • I luoghi comuni della decorazione. • I materiali dell’arte e le tecniche espressive. • Gli strumenti operativi. • I fondamenti della rappresentazione e della progettazione. 2 Anno • Metodologia della ricerca artistica. • Il concetto di strumento come fattore decisivo degli esiti dell’esperienza in generale. • Progetto e metodologia del linguaggio creativo. 3 Anno • Il senso dell’esperienza artistica nella decorazione. • Il carattere paradossale dell’opera d’arte (elementi introduttivi alla comprensione della complessità dell’opera) • Il progetto come strumento imprescindibile del fine. 100 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV DECORAZIONE DECORAZIONE Maria Teresa Padula Marco Pellizzola Il corso si sviluppa sulla consapevolezza da parte dello studente del proprio operare in rapporto ad uno spazio prestabilito, per poter scoprire la propria identità e favorire lo sviluppo delle capacità espressive. Al primo anno è importante fare un’ indagine sulla conoscenza tecnico-artistica di ogni singolo studente ( provenendo da formazioni diverse), con l’obiettivo di dare l’opportunità di sperimentare varie tecniche partendo dal disegno sia come progetto che come elaborato finale. Fondamentale sarà la progettualità del lavoro per capire e scoprire tutte le difficoltà tecniche e pratiche in modo da risolverle e avvicinarsi il più possibile all’idea iniziale. Ogni studente sarà pertanto seguito in modo individuale attraverso dialoghi e confronti. Nel 2° e 3° anno raggiunta una consapevolezza del proprio operare lo studente potrà procedere in modo più sicuro e diretto con la diversificazione per ognuno del proprio risultato raggiunto. Fondamentale sarà portare lo studente all’osservazione continua di tutto ciò che lo circonda, dalla natura, all’architettura , cinema teatro, fotografia. Un tempo non esisteva dualismo tra decorazione e arte: c’era anzi assoluta identità tra i due termini, perché la pittura o la scultura tendevano ad ambientarsi in particolari spazi architettonici. In certi periodi non ci fu neanche contrasto fra decorazione e struttura: non si trattava di sovrapposizione ornativa, che si potesse spostare a piacimento, era una decorazione già in funzione strutturale. (Guido Ballo in Lucio Fontana, Milano, 1970) Dalle sculture dei tempi dorici fino agli interventi murali di Sol Lewitt e David Tremlett, passando per le installazioni luminose di Lucio Fontana e di Dan Flavin, al di là ed oltre le tecniche, l’essenza del concetto di decorazione per me è rimasto immutato. Partendo da questa idea il corso ha l’obiettivo di far comprendere agli studenti gli aspetti fondanti del rapporto dell’opera con lo spazio, inteso come ambiente espositivo, architettonico, urbano o naturale. Nel corso del triennio gli studenti dovranno progettare e realizzare una serie di interventi legati a specifici contesti, partendo dalla loro libera ideazione e da tematiche assegnate in funzione di particolari iniziative ed eventi espositivi. Attraverso seminari di artisti e specialisti, e continuativamente nelle esperienze di laboratorio saranno approfondite varie tecniche. Il corso prevede incontri e seminari con professionisti del mondo dell’arte in modo tale da consentire un ‘esperienza e un confronto diretto con il mondo del lavoro. Programma specifico Si partirà dal disegno come fondamento ideativo e progettuale per procedere con la conoscenza e l’esercizio di diversi linguaggi visivi, il cui insegnamento sarà approfondito attraverso esperienze di laboratorio e corsi seminariali tenuti da specialisti. Durante il corso dovranno essere realizzati almeno tre progetti in tutte le fasi. Bibliografia La bibliografia di riferimento sarà scelta e segnalata durante l’anno in funzione dei progetti prescelti. PROGRAMMI 101 1° LIV 1° LIV DECORAZIONE Carlo Tognolina Premesso che il senso unitario della Decorazione si ritrova nell’alveo della grande tradizione dell’arte, la sua realtà attuale invece si ritrova frammentata in una varietà di discipline che comprendono l’architettura, la scenografia, il teatro, la pittura, la scultura, la pubblicità, il design, l’urbanistica, la grafica, ecc. (dove peraltro ognuna di queste specificità si trova attualmente a relazionarsi con la potenzialità d’uso dei nuovi strumenti tecnologici e ad una grande varietà di nuovi materiali), per cui si ritiene necessario, per mantenere aperte tutte queste possibilità di ricerca e di sperimentazione, un approccio alla Decorazione che sia di tipo metodologico. Attraverso una ricognizione nell’ambito dei settori di ricerca esistenti delle arti e delle tecnologie delle arti visive e plastiche, si individueranno preliminarmente gli ambiti che possono essere ricondotti alla specificità della Decorazione considerando comunque che la sua attualità, anche in rapporto agli sbocchi professionali, implica un costante aggiornamento dei metodi e dei contenuti in funzione di una realtà che è in continuo cambiamento. In questo corso si propone dunque una pratica che consenta allo studente, di iniziare a sondare e a approfondire quegli aspetti della Decorazione che sono l’oggetto innanzitutto di un proprio interesse favorendo così un iniziale rafforzamento delle sue convinzioni e della propria identità personale ed espressiva, per poi avviare un confronto con il docente e gli altri studenti, atto a maturare una maggiore consapevolezza e autonomia espressiva, nonché una capacità di lettura critica dei linguaggi visivi e del proprio lavoro. Inoltre si favoriranno l’approccio e l’uso delle tecniche multimediali in funzione progettuale e la conoscenza dei materiali adeguati alla realizzazione delle opere. DECORAZIONE (PER ALTRI INDIRIZZI) Rosa Maria Cimino Lo scopo primario del corso è di attualizzare i sistemi linguistici ed operativi in rapporto ai metodi praticati dalla ricerca contemporanea. Attraverso la Decorazione si è tradizionalmente perseguito un fine di abbellimento e arricchimento di oggetti di uso comune, così come di più complesse realizzazioni. A questo intento di valorizzazione si è spesso affiancato, nell’arte più colta così nell’artigianato popolare, un chiaro proposito di rendere il fatto decorativo lo strumento di espressioni di messaggi. Il percorso didattico individua le diverse fasi di ideazione e progettazione di “oggetti” che implicano lo studio della decorazione. Oggetti di uso comune che nella fantasia creativa diventano elementi di richiamo al di fuori del suo contesto codificato, ma che abbiano invece quella creatività ludica ed espressiva di un nuovo quotidiano Il corso sarà strutturato con lezioni teoriche e pratiche-progettuali, con ideazione di un tema che il discente svilupperà all’interno del corso annuale. L’esame verterà sulla presentazione e discussione degli elaborati realizzati con la relativa relazione. Bibliografia • G. PIVA, Manuale pratico di tecniche pittoriche, Milano, ed.Hoepli. • B. MUNARI, Arte come mestiere, Bari, ed. Laterza. • P. Valéry, Scritti sull’arte, ed. Tea Arte. • C. SIMIC, Il cacciatore di immagini, ed. Adelphi. • H. MILLER, Dipingere è amare, ed. Abscondita. 102 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV DESIGN DESIGN Barbara Loddo Roberto Semprini Il corso si propone di fornire agli studenti le competenze fondamentali, gli strumenti e le metodologie per l’approccio e l’indagine della complessa fenomenologia del Design, realtà attualmente identificabile, in un esteso sistema multifocale: un insieme interconnesso di prodotti, servizi, relazioni che esplicano specifici valori culturali, sociali ed economici, caratterizzati da una costante tensione verso l’innovazione. Si vuole di rendere accessibili i mezzi per comprendere le logiche delle dinamiche in atto e orientare verso una pratica progettuale efficace, consapevole e coerente col contesto di riferimento. La scelta per la didattica un programma basato sullo studio per progetti, supportato da lezioni teoriche introduttive alle modalità progettuali e ai temi fondamentali del design in tutte le sue specificità. Il focus del corso è sulla modalità operativa della progettazione di design e le tematiche affrontate saranno trasversali ai differenti ambiti di applicazione del disegno industriale e la comunicazione del progetto, considerato parte integrante dello stesso, costituirà un momento importante della didattica . L’impegno progettuale richiesto agli studenti durante le esercitazioni sarà graduale: si partirà dall’esame di case history di prodotti significativi per l’introduzione dell’ottica articolata del sistema prodotto, fino alla definizione di un’esperienza progettuale compiuta in tutte le sue parti. Questo corso intende sollecitare e sondare le capacità pro-gettuali di matrice istintiva che fanno parte della dote naturale di ogni individuo. Bibliografia • T. MALDONADO, (2008), Disegno Industriale: un riesame, Feltrinelli Editore, Milano. • P. BERTOLA, E. MANZINI, (2004), Design Multiverso, Edizioni POLI. design, Milano. • B. MUNARI, (2007), Da cosa nasce cosa, Editori Laterza, Bari. Obiettivi Sviluppare nello studente la consapevolezza di un proprio linguaggio espressivo all’interno di un pro-getto reale. L’obiettivo principale del corso è lo sviluppo e potenziamento di quelle capacità pro-gettuali latenti attraverso l’esperienza diretta del fare. Didattica Dopo una prima serie di lezioni teoriche svolte sul design d’autore, la trattazione delle principali problematiche avverrà in maniera personalizzata attraverso le revisioni sul tema assegnato. Tema L’argomento assegnato vuole indagare quali siano oggi i bisogni inespressi alla luce dei cambiamenti sociali e di costume in atto. In quest’ottica il pro-getto dovrà essere preceduto da una ricerca che lo studente svilupperà con la metodologia ritenuta più opportuna ma comunque valida, al fine di individuare quei bisogni latenti e non ancora codificati. Modalità d’esame Per sostenere la prova d’esame, lo studente deve aver sostenuto almeno un numero di revisioni pari ad un terzo, della totalità delle ore di lezione. La presentazione di una tesina in formato A4 contenente lo svolgimento del tema, dalla ricerca, agli schizzi, ai disegni esecutivi. La realizzazione di un modellino di studio in scala o al vero. Un’ambientazione fotografica dell’oggetto in formato diapositiva. Bibliografia • ANDREA BRANZI, Il design italiano dal 1964 al 1990. • ROBERTO SEMPRONI, E tutto cominciò dalla spirale. PROGRAMMI 103 1° LIV 2° LIV 1° LIV DESIGN DESIGN DEL GIOIELLO Giuseppe Ulian Filomena Antonia Stelitano Il percorso si basa su un presupposto fondamentale: considerare il progetto non solo come disegno o composizione ma, anche e soprattutto, come una storia, un racconto, un percorso mentale reso limpidamente visibile. Al centro di questa visione deve essere posta l’originalità formale e di contenuto. Spesso però risulta difficile capire quando un oggetto contenga reale innovazione oppure sia solo il prodotto di un banale virtuosismo formale. Il corso si pone così come un percorso mentale attraverso il quale identificare possibili criteri di lettura e di progetto avendo sempre come orizzonte la volontà di dare fondamento etico al fare progettuale. Nell’ambito più ampio del Fashion Design, l’insegnamento è volto alla formazione di figure professionali in grado di saper progettare e realizzare gioielli, affinchè pratiche solitamente considerate meramente artigianali possano conseguire livelli d’eccellenza attraverso il valore aggiunto dalla consapevolezza progettuale dell’artista inserito nel sistema moda. Gli studenti dovranno acquisire: saperi di carattere storico riguardanti l’evoluzione culturale e materiologica del gioiello con particolare riferimento alla contemporaneità; conoscenze relative alle tecnologie specifiche dei materiali, sviluppando metodologie di progettazione e capacità di realizzazione del prototipo privilegiando le dinamiche di sviluppo della forma, dalla natura alla struttura autonoma dello stesso; saperi e abilità tecnologiche nell’uso di materiali convenzionali e sperimentali, coniugando la preziosità delle materie nobili con la potenza simbolica di elementi poveri assunti da contesti di natura. Si praticheranno le tecniche di base, relative all’uso delle attrezzature e degli strumenti, per la lavorazione dei metalli preziosi mediante la preparazione delle leghe, la fusione, la laminazione e la trafilatura, l’uso della pressofusione, con sconfinamenti nella sperimentazione di nuove modalità operative e nuove dimensioni e caratteri del linguaggio del gioiello d’artista tangenti se non coincidenti con le dinamiche della scultura. Gli studenti saranno indotti ad elaborare percorsi di ricerca autonomi fondati su processi creativi consapevoli anche delle logiche di funzionalità ed ergonomia nonchè di quelle del marketing e dei trend. Gli studenti dovranno esperire direttamente i modi di divulgazione del prodotto nel sistema della moda, il rapporto con la critica, e soprattutto la progettazione, la redazione e la realizzazione di un catalogo. Le attività potranno concludersi con l’allestimento di una mostra o la partecipazione a sfilate. Programma Verranno affrontati parallelamente i temi fondanti della disciplina e i problemi legati alla tecnologia e alle metodologie di progetto. Alle lezioni monografiche a cadenza settimanale verranno affiancate esercitazioni e seminari con discussioni sugli elaborati prodotti dagli studenti durante il corso. Bibliografia • RENATO DE FUSCO, Storia del design, Bari, Laterza, 1985 ed edizioni successive. • ENZO MARI, Progetto e passione, Torino, Bollati Boringhieri, 2001. • MAURIZIO VITTA, Il progetto della bellezza. Il design fra arte e tecnica, 1851-2001, Torino, Einaudi, 2001. Modalità d’esame Presentazione e discussione delle operazioni svolte dallo studente durante l’anno accademico, dai progetti alle realizzazioni. Bibliografia • ANTONIO BISACCIA, Mena Stelitano. Anatomia e Architettura dell’ornamento, Femia, Marina di Gioiosa Jonica, 1999. • ENRICO CRISPOLTI, Immaginazione aurea. Artisti-orafi e orafi-artisti in Italia nel secondo Novecento, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2001. • LUISA SOMAINI, CLAUDIO CERRITELLI, Gioielli d’artista in Italia 1945-1995, Electa, Milano, 1995 104 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV DESIGN DELL’ACCESSORIO PER IL COSTUME M. Carla Ricotti DESIGN MANAGEMENT Finalità del corso Il corso permette di acquisire un approccio metodologico nella progettazione degli accessori legati al costume attraverso una conoscenza storica e uno sviluppo delle capacità di sintesi della forma e delle tipologie stilistiche. L’autonomia nella ricerca dell’idea, nel disegno e nel modello tramite l’uso di tecniche di rappresentazione grafiche e realizzative saranno alla base di questo percorso. Ogni soggetto trattato prevede una parte teorica attraverso un’analisi storico-sociale e la sua evoluzione stilistica durante i secoli e le varie culture. Si valuteranno insieme gli aspetti formali attraverso lo studio dei vincoli tecnici legati alla realizzazione, all’esigenza di funzionalità, di indossabilità, di utilizzo specifico etc. Si tratterà ogni accessorio graficamente come un vero e proprio “progetto”, vale a dire dai primi schizzi sino a giungere ad un esecutivo finale passando attraverso disegni tecnici,visioni tridimensionali, realizzati tramite tecniche grafiche e pittoriche differenti (graffite, chine, matite colorate, pantoni, acquerelli, tempere, acrilici). Ogni progetto prevede la scelta di differenti materiali e delle diverse tecniche di realizzazione. Il tutto supportato contemporaneamente da immagini di ricerca individuale (ricerche storiche, ricerche metodologico-progettuali). Attraverso momenti di laboratorio si cercherà di realizzare l’idea partendo dall’elaborato grafico alla creazione dell’oggetto vero e proprio. Per ogni argomento trattato si avranno riscontri concreti attraverso visite presso artigiani e fornitori che da anni lavorano nella realizzazione di questi accessori per il teatro e il cinema. Il corso è centrato sui fattori di successo del Made in Italy e sul contributo che il design (product o fashion) deve dare oggi alle imprese nella competizione crescente del mondo globalizzato. Si esamineranno quindi nel corso le innovazioni che i settori della moda e del design hanno introdotto nelle logiche d’impresa e negli strumenti di marketing, per affrontare i cambiamenti continui dei mercati: le nuove segmentazioni dei mercati; le produzioni a rete dei distretti; la gestione dell’offerta globale; il rapporto designer/ impresa; l’estetica, la sensorialità, l’emozione; il passaggio dai bisogni ai desideri; l’esperienza come nuovi fattori di scelta e d’acquisto da parte dell’individuo/consumatore attuale. Bibliografia • G. SIMMEL, La moda, Oscar Classici Mondadori, 1988 Milano. • J. ITTEN, Arte del colore, Ed. Il Saggiatore, 2004 Milano. • TIBOR, MAIRA KALMAN, (un) Fashion, Booth-Clibborn Editions, London. • A.FUKAI, Fashion in colors, Cooper-Hewitt National Design Museum, Assouline Publishing Editor, 2004 New York. • AA.VV., RADICAL FASHION, Edited by C.Wilcox, 2001 London. • H.KODA, Extreme Beauty, The body transformed, Published by Metropolitan Museum of Art N.Y., New York 2001. • F. MULLER, Excentriques, Editions du Chene - Hachette-Livre - 2001 Paris. • AA.VV., NEW THEATRE WORDS, Executive Editor Olle Soderberg, Sttf - 1995 Amsterdam. Ampelio Bucci Bibliografia • AMPELIO BUCCI, L’impresa guidata dalle Idee. Management della Moda e del Design, Edizioni Domus Academy, Milano 1992. Riedizione aggiornata Arcipelago Edizioni, Milano 2003, Prefazione di Luciano Benetton. • AMPELIO BUCCI, Moda a Milano: Stile e impresa nella città che cambia, Editrice Abitare Segesta, Milano 2002. PROGRAMMI 105 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV DIDATTICA DEI LINGUAGGI ARTISTICI DIDATTICA PER IL MUSEO Daniela Zarro Gisella Vismara Il corso intende accompagnare gli studenti nell’esplorazione pratica dei linguaggi propri dell’arte contemporanea muovendo dalla diretta conoscenza delle opere attraverso esperienze laboratoriali. Le lezioni spazieranno dall’analisi delle tecniche e relativi significati del linguaggio pittorico o plastico fino alle installazioni, alle performance. Particolare attenzione sarà rivolta alla pratica artistica del cucito e del ricamo e all’indagine dei significati di tutto ciò che attiene alle metafore tessili, da quelle che interessano il filo ed il filare a quelle riferite al tessere e al tessuto fino a quelle derivate dalla tela finita quali la piega, lo spiegare, il dispiegare. Il testo è il tessuto sul quale la scrittura agisce come un ago che infila il filo del linguaggio, e pertanto, durante il laboratorio agiremo questi gesti in modo tale che l’esperienza del testo si trasformi in vissuto. Questo per consentire la formazione di una solida pratica artistica utile ad essere trasferita anche in luoghi non tradizionalmente deputati all’arte quali scuole, ospedali, comunità terapeutiche, carceri, etc. Difatti, essendo questo insegnamento inserito nel piano di studi del Diploma biennale in Terapeutica Artistica, l’obiettivo è quello di portare gli studenti ad una concreta preparazione che consenta loro di progettare, proporre, implementare ed infine condurre laboratori di arte contemporanea con finalità educative didattiche o terapeutiche. La bibliografia verrà suggerita ad ogni studente durante il corso in riferimento alle singole capacità e indirizzi intrapresi. Il corso, partendo dal concetto di museo, è finalizzato all’apprendimento delle teorie pedagogico-artistiche alla base dei diversi interventi educativi attuati nei maggiori musei italiani, nonché alla comprensione della finalità delle attività educative museali. In particolare, tale materia si propone di analizzare le origini e gli sviluppi della didattica per il museo, rilevando l’importanza, per i suoi fondamenti teorici, del rapporto tra: estetico ed artistico, educazione ed arte, apprendimento ed attività laboratoriali. Il corso affronterà le diverse “scuole di pensiero” storiche che sono la base teorica dei differenti interventi didattico-educativi praticati oggi all’interno delle Sezioni didattiche e dei Dipartimenti Educativi di gallerie e musei. Si farà cenno ad alcuni padri del pensiero educativo, quali: Steiner, Read, Dewey e Stern; si approfondiranno le teorie pedagogico-educative alla base del metodo Bruno Munari e quelle di pedagogia dell’arte di Marco Dallari, con un’analisi della metodologia didattica applicata nei diversi poli museali italiani. Una particolare attenzione, inoltre, sarà prestata al concetto di “coscientizzazione”, all’analisi di alcuni temi presenti nell’opera di Paulo Freire e ad alcuni concetti della “Pedagogia degli oppressi”, nonché ai nuclei fondanti della “Pedagogia dell’autonomia”. Il corso prevedrà anche una parte progettuale in cui gli studenti saranno invitati ad elaborare un percorso educativo per adulti. Parti integranti e imprescindibili del programma saranno le visite ad alcune Sezioni didattiche e, quindi, gli interventi di alcuni esperti del settore dell’educazione all’arte e al patrimonio culturale. Bibliografia • M. DALLARI, C. FRANCUCCI, L’esperienza pedagogica dell’arte, La Nuova Italia, Firenze, 1998. • Education through art. I musei di arte contemporanea e i servizi educativi tra storia e progetto, a cura di C. DE CARLI, Mazzotta, Milano, 2003. • P. FREIRE, Pedagogia dell’autonomia. Saperi necessari per la pratica educativa, EGA, Torino, 2004. • Educare allo sguardo. Esperienze, autobiografie e riflessioni a confronto, a cura di GISELLA VISMARA, Accademia di Brera, Collana La Città di Brera, Milano, 2011. 106 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV DIGITAL VIDEO DIGITAL VIDEO Valerio Ambiveri Anna Maria Monteverdi Si propone come tematica di lavoro, il concetto di ISOLA, metafora aperta ad una moltitudine di sguardi e punti di vista che impegna a ripensare la propria esperienza creativa o ad affrontarla ex-novo. La stessa tematica è affrontata dal corso della Prof.ssa Elisabetta Longari con cui si intesseranno relazioni di scambio e progetti comuni. Il corso è volto a preparare lo studente ad apprendere i linguaggi del video d’arte nei suoi aspetti progettuali, di produzione e post-produzione. Il corso intende indagare l’utilizzo del digital video nell’ambito dello spettacolo, sia in forma di videocreazione originale di ispirazione teatrale, sia in forma di apparato audiovisuale (e relativi sistemi di interazione attoremacchina)) con funzione drammaturgica inserito all’interno di spettacoli dal vivo. A partire dai fondamentali testi di estetica dei media di Lev Manovich e di Rosalind Krauss il corso esplorerà alcune significative esperienze artistiche internazionali (Motus, Xlab, William Kentridge, Robert Lepage, Giacomo Verde) confrontandone tecniche e poetiche. Il corso è strutturato in tre momenti: Teoria: saranno tenute delle lezioni settimanali su argomenti inerenti ai problemi del fare nell’epoca digitale, dello statuto dell’immagine elettronica e dei mutamenti del concetto di opera. Laboratorio: lo studente verrà seguito dalla fase teorico-progettuale fino alla produzione finale, curando le tecniche di ripresa, di editing, post-produzione e authoring dvd. Esercitazioni: sono previste esercitazioni di editing non lineare e lezioni propedeutiche sui software necessari, rivolte in particolar modo a chi necessiti di conoscenze di base. Modalità d’esame: presentazione di almeno due video, concordati e prodotti esclusivamente durante il corso, in formato DVD-video, con relativa copertina, stampa del disco ed eventuale libretto di accompagnamento, curati nella grafica e completi dei dati. Per l’archivio della scuola si richiede di allegare un disco con i file dati, con estensione ‘avi’ o ‘mpeg2’, dei video presentati. Frequenze: è obbligatorio frequentare i due terzi delle lezioni, verranno raccolte giornalmente le firme di presenza e svolte delle verifiche obbligatorie sullo stato di avanzamento dei progetti. Bibliografia Al termine di ogni lezione teorica sarà fornita una bibliografia specifica. Si consigliano alcune letture sui problemi della contemporaneità: • PETER SLOTERDIJK, Non siamo ancora stati salvati, Bompiani. • Jean, Baudrillard, Il patto di lucidità o l’intelligenza del male, Raffaello Cortina editore. • HAL FOSTER, Il ritorno del reale, Postmedia.books. • MARIO PERNIOLA, Miracoli e traumi della comunicazione, Einaudi. Bibliografia per frequentanti • A. M.MONTEVERDI, O. PONTE DI PINO, Nuovi media: nuovo teatro, Milano, Il principe costante, 2007. • ALESSANDRO AMADUCCI, Il video digitale creativo, Ed. Nistri-Lischi, Pisa, 2003– Collana Mediamorfosi. Ai frequentanti verrà richiesto un approfondimento su uno specifico lavoro videoteatrale a scelta tra le proposte inserite nella sezione Teatro e Nuovi Media di www.ateatro.it Bibliografia non frequentanti • A. M. MONTEVERDI, O.PONTE DI PINO, Nuovi media: nuovo teatro, Milano, Il principe costante, 2007. • G. Verde, Artivismo tecnologico, Pisa, BFS, 2007. • A. M.MONTEVERDI, Il teatro di Robert Lepage, Pisa, Bfs, 2004. A scelta uno dei seguenti saggi: • R. KRAUSS, Reinventare il medium (solo il saggio su Kentridge), Milano, Mondadori, 2006. • A. BALZOLA, Etica delle arti multimediali, in A. M. Monteverdi, A.BALZOLA, Le arti multimediali digitali, Milano, Garzanti, 2004. • A. M. MONTEVERDI, Per un teatro tecnologico, in A. Monteverdi, A. BALZOLA, Le arti multimediali digitali, Milano, Garzanti, 2004. PROGRAMMI 107 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV DIGITAL VIDEO DIREZIONE DELLA FOTOGRAFIA Bruno Muzzolini Davide Tranchina Questo corso si sviluppa lungo le traiettorie, non sempre rettilinee, sulle quali si costituisce l’operatività artistica e la costruzione di un’opera, con particolare attenzione alla contemporaneità, alla sua relazione con gli artisti degli ultimi anni e all’ineludibile interazione che si è venuta a creare con le innovazioni tecnologiche, con le possibilità di manipolazione del mondo e delle immagini. L’arte video per propria natura si manifesta con un linguaggio articolato in continua metamorfosi che delinea un orizzonte fluttuante, aperto e versatile, sensibile a sollecitazioni trasversali. Di pari passo sollecita un rapporto tra opera, autore e fruitore, innestando una dinamica di partecipazione condivisa al senso dell’arte, della sua mondanizzazione e del suo significato. Finalità Il corso intende analizzare la specificità del linguaggio fotografico con un programma didattico che pone l’accento sull’aspetto culturale della fotografia, attraverso un approccio interdisciplinare di relazioni con altre forme espressive come la letteratura, la pittura, la scultura, l’installazione, il cinema e il video. L’attività didattica è concepita come un laboratorio teorico e pratico per sviluppare un pensiero visivo personale attraverso un uso eterogeneo del mezzo fotografico. Non è da intendersi come un corso di fotografia analogica e digitale, ma come un percorso di riflessione che permetta di individuare la propria zona d’interessi in linea con le proprie attitudini. Ogni studente deve imparare a pensare e a sviluppare un tema precedentemente discusso non solo con il docente ma anche con gli altri studenti e arrivare a produrre un lavoro completo sotto ogni punto di vista. Parte teorica La parte teorica del corso prevede lo studio e l’analisi del lavoro video prodotto dagli artisti dagli anni settanta a oggi, con l’obbiettivo di stimolare gli studenti all’approfondimento delle modalità operative e alle poetiche degli artisti che ne hanno reinventato il linguaggio. La messa in scena nella fotografia contemporanea. Il corso è incentrato su alcune modalità di messa in scena nella fotografia e nell’arte contemporanea. Verrà analizzato il lavoro di artisti contemporanei che hanno realizzato opere con questa intenzione per una riflessione teorica sulla natura stessa del linguaggio fotografico in relazione ad esempi tangibili. L’immagine fotografica con la sua apparente fedeltà al dato reale costituisce un sistema di rappresentazione unico e complesso. Il programma del corso si articola in due fasi principali, una di tipo propedeutico e l’altra di tipo progettuale. Parte pratica • Ideazione e presentazione di un progetto teorico e di uno storyboard. • Produzione e organizzazione delle riprese. • Postproduzione e utilizzo di programmi per montaggio audio-video (Adobe premiere Final Cut). • Progetto di installazione: con particolare attenzione alle modalità fruitive dell’opera e al rapporto con lo spazio espositivo scelto). Modalità d’esame. L’esame si svolgerà attraverso la presentazione e la discussione di un lavoro video sviluppato dallo studente durante l’anno. Bibliografia • VALENTINI VALENTINA, Le storie del video, Roma, Bulzoni Editore, 2003. • DANIEL BIRNBAUM. Cronologia, Milano, PostmediaBooks 2007. • MICHAEL RUSH, Video art, London, 2007. Verranno inoltre fornite bibliografie specifiche in base al progetto di ogni studente, monografie di artisti, mostre collettive e rassegne e testi di carattere teorico. Prima fase Presentazione dei lavori di alcuni protagonisti del panorama contemporaneo internazionale che hanno utilizzato e utilizzano la fotografia come elemento fondamentale del proprio percorso artistico. Si parte da alcune esperienze storicizzate come land art, body art, arte concettuale e arte povera in cui la fotografia viene essenzialmente utilizzata come documento, per arrivare a diversi artisti di oggi che concepiscono la loro opera in funzione della traduzione definitiva in immagine fotografica. Seconda fase Il secondo livello è un laboratorio progettuale che si pone l’obiettivo di organizzare i progetti degli studenti in forma di piccoli libri. L’esercitazione pratica consiste nell’illustrare con la propria ricerca fotografica, lo spazio di un’agenda Moleskine. Attività integrative Incontri con artisti fotografi per lezioni-conferenza. Visite a mostre e manifestazioni d’arte. 108 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 1° LIV DIRITTO, LEGISLAZIONE ED ECONOMIA Sergio Rigutto DELLO SPETTACOLO DISEGNO Obbiettivi Fornire le conoscenze di base relative alle valutazioni economiche che le scelte “Artistico/Scenografiche” comportano rispetto alle più complessive esigenze finanziarie dello spettacolo. Sviluppare un approccio metodologico alla fase creativa per finalizzarla ad una adeguata soluzione progettuale nel quadro dei più complessivi limiti budgetari e normative circa la salute e la sicurezza nei cantieri. Il disegno è strumento di conoscenza e comunicazione primaria. E’ strumento di indagine e traduzione della realtà o dell’immaginario attraverso segni di diversa matrice. Obiettivo del corso è fornire gli elementi per un’efficace elaborazione grafica dell’immagine attraverso una corretta costruzione e comprensione della forma ed un segno il più possibile personale. Per arrivare a ciò verranno analizzate immagini di artisti che utilizzano il disegno come medium espressivo e fornite indicazioni riguardanti tecniche e materiali per elaborare in modo efficace un progetto di lavoro personale. Programma • Analisi dei progetti relativi a specifiche tipologie sceniche (Teatro - Televisione - Cinema - Pubblicità - Eventi - Mostre Stands - Convention ecc.) in relazione ai diversi campi di applicazione. • Valutazioni, per le varie tipologie di spettacolo, dell’influenza della progettazione scenica sulla formazione dello stanziamento complessivo. • Sviluppo dei progetti scenici con predisposizione di: Capitolati - Analisi Tempi e Metodi di realizzazione con riferimento al mercato - Computi Metrici - Preventivi - Piani di lavorazione. • Allestimenti scenici: D.Lgs 81/2008 - Sicurezza e salute del lavoro; Valutazione dei rischi; Normative per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili e negli appalti - Piani operativi di sicurezza (POS). • Interazioni economiche conseguenti alla corretta analisi tra progetto scenico, Regia, Luci, Riprese audio e Video. • Ricadute economiche dei piani di produzione (Tempistica: allestimenti scenici, luci, riprese, montaggi/smontaggi, postproduzione). Didattica del Corso • Lezioni in aula. • Visita guidata a Studi televisivi allestiti. - Incontri con esperti di Settore Metodo di valutazione Valutazione continua ed esame finale. Maria Luisa Borra PROGRAMMI 109 1° LIV 1° LIV DISEGNO DISEGNO Pietro Capogrosso Walter Cascio Il disegno riveste un ruolo primario, intimamente connesso all’invenzione e all’elaborazione di immagini pittoriche, plastiche, elaborazioni fotografiche, ecc. Territorio delle possibilità e della sperimentazione, di intuizioni successivamente sviluppate di progettualità dell’opera, di pratica quotidiana, capacità di farsi linguaggio espressivo immediato. Attraverso il disegno è possibile rileggere le esperienze artistiche del passato e delle esperienze più contemporanee, nei diversi settori di ricerca, pittura, scultura, design, illustrazione o architettura… Il disegno nel suo molteplice apparire e configurarsi si propone come struttura primaria, originaria, unitaria nella sua veloce necessità di accadere, ponendosi in diretto contatto con l’istintività, l’immediatezza e l’intimità dell’essere artista. Altresì è inteso come riproduzione, descrizione metaforica, bozzetto. Essendo il disegno particella elementare dell’espressività della forma e dello spazio si pone come soggetto e protagonista del fare artistico moderno e contemporaneo e il corso di prefigge di esserne strumento d’indagine e approfondimento in coerenza con la ricerca di un linguaggio personale. Bibliografia • L’arte del disegno nel novecento italiano, Laterza. Gli elementi istruttivi e grammaticali saranno il: • segno • gesto • tratto • macchia • simmetria • asimmetria • equilibrio • contraddizioni • chiaro • scuro • stasi • dinamica • ritmo • scansione • densità • rarefazione • il pieno e il vuoto • volume • la forma • la luce Nozioni che verranno trattate individualmente tramite dialogo sui singoli elaborati. Sarà segnalata ampia documentazione sugli argomenti trattati durate lo svolgimento del corso. Bibliografia • MANLIO BRUSATIN, Storia delle linee, Ed. Piccola Biblioteca, Einaudi, 1993. • MANLIO BRUSATIN, Storia delle immagini, Ed. Piccola Biblioteca, Einaudi, 1989. • ERWIN PANOFSKI, La prospettiva come forma simbolica, e altri scritti, Feltrinelli,1991. 110 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV DISEGNO DISEGNO Italio Chiodi Barbara Nahmad Il corso si colloca all’interno del triennio di formazione. Si prefigge due obbiettivi che sono alla base del concetto stesso di disegno: l’uno è l’immediatezza di traduzione dell’idea, sensazione ed emozione nella sintesi del simbolo grafico ((di-segno), l’altra è l’elaborazione nell’autonomia espressiva del proprio universo poetico, attraverso la comprensione dei valori tecnici (disegno). Questi due aspetti (l’emozione e la regola) si collocano appunto nella prima fase di formazione artistica. Sono l’ossatura dell’essere artista e ne dà le basi. Saranno studiati nel corso dell’anno i vari aspetti che lo contraddistinguono, oltre naturalmente ad una ricerca di un linguaggio personale, con uno sguardo attento ai disegni degli artisti e l’infinita varietà di modi stilistici e tecnici che li hanno contraddistinti. Gli obiettivi didattici riguardano lo studio delle tecniche del disegno, la comprensione del supporto come luogo mentale di vita delle forme, la valorizzazione dello sguardo e dell’osservazione, imparando a decodificare i significati e i significanti semantici del linguaggio segnico. Il corso ha uno sviluppo teorico-pratico, dai fondamenti del disegno alle immagini dell’attualità. Il disegno vuole essere analizzato precipuamente nell’ambito della ricerca contemporanea, utilizzando però strumenti di indagine che spaziano attraverso tutta la storia dell’arte, dagli antichi maestri ad oggi. Vuole essere un escursus iconografico, anche a partire dalle immagini mediali e dalla cronaca, in un mondo continuamente esposto, dal punto di vista visivo, alle sollecitazioni del desiderio. La ricognizione si svolge attraverso un’analisi delle immagini proposte con supporti visivi, con la finalità di concepire rispetto al tema, strumenti adeguati. Si tratta di sviluppare una riflessione riguardo al proprio sguardo e al vedere dell’arte. Il disegno che parte dalle sue fondamenta per diventare osservazione del mondo, anche utilizzando tecnologie di riproduzione avanzate. Il corso procederà a livello di ricerche individuali da parte degli studenti, con momenti collettivi, legati alla presenza di una modella e non solo. Alla fine del corso lo studente presenterà la propria ricerca, su uno dei temi proposti, e una serie di elaborati che saranno testimonianza del lavoro pratico fatto insieme al docente nei momenti di lavoro collettivi. Bibliografia • GIUSEPPE DI NAPOLI, “Disegnare e Conoscere” della Einaudi. • John Berger “Sul Disegnare”. • K. CLARK, ll nudo, (Neri Pozza Ed.). • U.GALIMBERTI, Il corpo, (Universale Feltrinelli). • T. MACRÌ, Il corpo postorganico, (costa & Nolan). • F.A. MIGLIETTI, Identita’ mutanti, (costa & Nolan). • H.FOCILLON, Vita delle forme, (PBE).• F. CAROLI, Storia della fisiognomica, (Leonardo). • A. BOATTO, L’autoritratto moderno da goya a warhol, (laterza). • P. FLORENSKIJ, La prospettiva rovesciata e altri scritti, (Gangemi d.). • P. FLORENSKIJ, Lo spazio e il tempo nell’arte, (Adelphi). • UMBERTO CURI, La forza dello sguardo, (Bollati Boringhieri). Bibliografia • GISÈLE FREUND, Fotografia e società, Einaudi Ed. Torino 1976. • UMBERTO GALIMBERTI, Il corpo, Feltrinelli Ed., Milano, 2007. • JOHN BERGER, Questione di sguardi. Sette inviti al vedere dell’arte e quotidianità, Il Saggiatore 2007. • PINOTTI, SOMAINI, Teoria delle immagini, Cortina Ed. Milano 2009. • JEAN LUC NANCY, Indizi sul corpo, Ediz. Ananke, Roma 2009. Oltre ai libri consigliati, verrà di volta in volta, segnalata una bibliografia specifica in relazione alla ricerca dello studente. PROGRAMMI 111 1° LIV 2° LIV 1° LIV DISEGNO Eva Olah La ricerca dell’armonia e della bellezza attraverso il corpo umano. • Rielaborazione creativa della figura con la presenza del modello o della modella vivente in varie posture con schizzi rapidi, da più punti di vista della stessa figura umana (uso di matita, china cm 21X30). • Rapporti proporzionali, costruzioni, prospettiva frontale, laterale, di tre quarti, scorci nello studio e rappresentazione della figura umana da modello o modella vivente (uso di matita, sanguigna, crete ecc; cm. 50x70). • Ambientazione della figura umana dal vero. Studio graficocompositivo. (sanguigna, carboncino, ecc.; cm. 70x100). • Esercitazione di copia dal vero di mani, piedi ed altri particolari, anche ingranditi della figura umana da modello o modella vivente (cm. 70x100). • Studio del chiaroscuro attraverso l’analisi dei volumi nelle varie condizioni di luce-ombra sulla modella o modello vivente valorizzando il segno grafico e la padronanza dei mezzi (cm. 70x100). • Scelta di tagli compositivi attraverso lo studio del drappeggio e la sua relazione con la figura umana vivente (cm. 70x100). • Copia dal vero del busto, la testa, il ritratto del modello o modella vivente (cm. 50x70; cm. 70x100). • Recupero individuale (sulla tavola luminosa) dei contorni compositivi già completati della figura, ricavando così dei nuovi “modelli” da sviluppare con tecniche grafiche differenti, avendo come modello di partenza il primo disegno personale (tecniche grafiche e misure liberamente scelte). • Lezioni teoriche , verifiche periodiche, visite alle mostre d’arte in Milano. I vari argomenti sopra citati della materia servono affinché ogni studente sappia sviluppare una propria “voce” espressivo-personale-artistica nel disegno della figura del nudo. Bibliografia • Leonardo da Vinci, ed. Giunti. • M. C. Escher, ed. Taschen. • E. OLAH, Disegni, ed. Guelfi, Verona. DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO Antonio Ciurleo L’attuale contesto sociale, particolarmente evolutivo, si fonda su nuove motivazioni e modalità operative, percorrendo le tappe della trasformazione comunicativa. Lo studio analitico del lessico architettonico (nell’esplicazione del concetto di stile e di arredo ) non e’ un semplice atto del comprendere, ma una vera e propria traduzione da un codice visivo ad un codice cognitivo, simbolico, verbale. L’intero percorso formativo, promuove una didattica di sintesi tra gli insegnamenti “teorico-culturali” e “pratico-operativi”, lavorando sull’identità’ di una “figura professionale” che ad una conoscenza tecnica, unisce capacità creative, artistiche e manageriali. L’impostazione del programma del corso, comprende sia l’aspetto “ideativo” della stessa disciplina, che quello “tecnico-esecutivo”, affrontando per fasi lo sviluppo delle ipotesi progettuali. La rappresentazione grafica, costituisce uno strumento espressivo indispensabile (sia per rappresentare l’ambiente, sia per progettarne le trasformazioni) essa svolge non solo il ruolo di mezzo di comunicazione, ma è anche al tempo stesso, “medium” per la “lettura” della realtà. L’organizzazione percettiva risulta di fondamentale importanza, in quanto consente di decodificare gli elementi del “reale”; si terranno pertanto lezioni (in maniera complementare) sull’individuazione delle componenti del “linguaggio visivo”, anche in riferimento alle “strategie del comunicare”. Il relativo criterio didattico, identifica le caratteristiche di svolgimento, nell’intenzione di fornire ai discenti, particolari approfondimenti inerenti al “metodo progettuale” (considerando i fini sociali e mirando all’effettiva possibilità di verifica). Le attività tecnico-operative, dovranno essere il risultato di un metodo di lavoro fondato sulla conoscenza dei processi e dei mezzi, in modo da valutare particolarmente “l’intento” ed il “sistema”, oltre al complessivo esito finale. Bibliografia • SUSAN YELAVICH, Architettura d’interni contemporanea, Phaidon Italia, 2008. • AA.VV. Eksedra, disegno, rilievo, progetto, comunicazione visiva, Caracol, 2007. • PIETRO DEL VAGLIO, Abitare le emozioni, Masso delle Fate, 2006. • HOPPEN KELLY, Lezioni di stile, Logos, 2005. • PRAZ MARIO, La filosofia dell’arredamento, Tea, 1993. • ENRICO MORTEO, Grande atlante del design dal 1850 a oggi, Mondadori Electa, 2008. • DINA RICCÒ, Sentire il design. Sinestesie nel progetto di comunicazione, Carocci, 2008. 112 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO Davide Petullà DISEGNO E RILIEVO DEI BENI CULTURALI Davide Petullà Obiettivo del corso è fornire allo studente strumenti e modalità utili all’indagine critica ed alla riproposizione progettuale dell’immagine architettonica e di arredo. La prima parte del corso è un esercizio di lettura e restituzione grafica; esercizio all’interno del quale si affronta il problema dell’osservazione dell’immagine e si esaminano le personali abilità espressive e le capacità di indagine grafica. Si approfondiscono: i metodi di rappresentazione della geometria descrittiva, le modalità di restituzione e la redazione del progetto. A questa prima fase propedeutica segue l’approfondimento stilistico come studio analitico di un tema e delle variabili ad esso relative; il percorso di lavoro introduce concetti come rilievo ed esecutivi, documentazione ed indagine comparata. Nella elaborazione finale si richiedono: il progetto grafico completo e la ricostruzione del modello plastico di parte del tema indagato. Al centro del percorso di ricerca dell’anno accademico 2010/11 lo studio e la ricostruzione di parti degli ambienti di una dimora di Milano. Il corso è finalizzato allo studio dei metodi e delle tecniche fondamentali di rappresentazione grafica dei beni culturali architettonici sottoposti ad indagine e rilievo. Nel laboratorio si alternano momenti teorici di studio che mirano alla comprensione della specificità degli esempi da esaminare a produzioni grafiche che spingono nella direzione della ricerca personale di una propria capacità di elaborazione e sintesi progettuale. Altro obbiettivo la raccolta di documenti di repertorio utili alla comprensione del tema trattato, segue il rilievo inteso come strumento scientifico di conoscenza, strumento di lettura e riproduzione relativa di un documento di sintesi, il progetto definitivo, che contiene informazioni geometriche dimensionali e stilistico-tematiche. Di seguito in sintesi gli argomenti delle lezioni. Principi generali di geometria descrittiva, proiezioni ortogonali e proiezioni assonometriche applicazioni, tecniche di rilievo, la strumentazione tradizionale e quella recente, l’uso della fotografia per il rilievo, restituzione grafica, quotatura dei rilievi, scale metriche e scale grafiche, simbologia e convenzioni grafiche, catalogazione del materiale di ricerca, stesura finale del progetto definitivo, riproducibilità. Sintesi degli argomenti specifici trattati. Costruzioni geometriche di base, proporzioni, scale, normalizzazione, quotatura, allineamenti in architettura, proiezioni ortogonali, proiezioni assonometriche. Rilievo, progetto di massima, esecutivi, progetto definitivo, tecniche di rappresentazione grafica applicate. Approfondimento di elementi architettonici di base, glossario fondamentale, comparazione e riconoscibilità degli stili ed applicazione nell’arredo. Bibliografia • I. CEDOLA, M. PETRI, Free hand design progettare disegnando prodotti, giocattoli gioielli, ecc., Alinea Editrice, Firenze 2006. • S. BORASO, Il linguaggio grafico nel disegno industriale, Armando Editore, Roma 2004. • M. BINI, Ricordi di architettura. Disegni e Progetti alla fine del XIX secolo, Alinea Editrice Firenze, 1990. • N. SALA, G. CAPPELLATO, Viaggio matematico nell’arte e nell’architettura, presentazione di M. Botta, Franco Angeli 2003. Bibliografia • M. DOCCI, D. MAESTRI, Manuale di rilevamento architettonico ed urbano, Laterza, Bari 2002. • P. CLINI, Il rilievo dell’architettura Tecniche, metodi ed esperienze, Alinea Editrice, Firenze 2008. • M. T. BARTOLI, Le ragioni geometriche del disegno architettonico, Alinea Editrice, Firenze 1997. • M. BINI, Ricordi di architettura. Disegni e Progetti alla fine del XIX secolo, Alinea Editrice, Firenze, 1990. • S. BORASO, Il linguaggio grafico nel disegno industriale, Armando Editore, Roma 2004. PROGRAMMI 113 1° LIV 2° LIV 1° LIV DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE Paolo Bernardi Ada Ghinato Premessa Un poeta confuciano andò un giorno da un maestro Zen, Hui-T’ang, a chiedergli quale fosse il segreto del suo insegnamento; in risposta, il maestro gli citò uno dei detti di Confucio : “Pensate che vi nasconda qualcosa, o miei discepoli? In verità non ho nulla da nascondervi.” Poiché Hui-T’ang non gli permise di fare altre domande, il poeta se n’andò molto sconcertato; ma qualche tempo dopo i due fecero insieme una gita in montagna. Mentre passavano accanto a un arbusto di alloro selvatico il maestro si volse al suo compagno e gli chiese: “Senti il suo odore?” E alla risposta: “Sì” ribatté: “Là, io non ho nulla da nasconderti!” Subito il poeta fu illuminato. Nota: Da : Alan W.Watts “Lo Zen” Storia tratta dalla versione inglese del Prof. Suzuki. Parte generale Il Corso introduce le nozioni fondamentali per acquisire la procedura e la tecnica per la rappresentazione del reale: dal processo d’elaborazione dell’idea, alle procedure progettuali, fino alla rappresentazione del progetto. Indica i criteri di raccolta del materiale significativo all’approfondimento analitico e al controllo tematico. Addestra alle fasi di sviluppo progettuale attraverso l’approccio sistemico delle variabili di progetto: la dimensione, la complessità e la scala di approfondimento. Il corso ha il proposito di trasmettere le conoscenze atte all’apprendimento per poter: • possedere una buona formazione di base per la conoscenza culturale e scientifica nei settori delle arti dello spettacolo. • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e dei contesti dello spettacolo. • essere in grado di operare nei vari campi dello spettacolo • essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi negli ambienti di lavoro. Finalità Sulla base dell’Ideazione di un Bozzetto Scenografico: Progettazione • studio relativo del “Progetto Scenografico” • apprendimento delle tecniche per la Restituzione Scenotecnica di bozzetti scenografici Realizzazione del Progetto • apprendimento della capacità di sovrintendere alla realizzazione di un’ opera scenografica Programma “ Disegno Tecnico e Progettuale “ Teatro di Prosa Lirico Cinema e TV • Studio degli spazi in cui si deve operare • Analisi drammaturgica dell’ Opera scelta • Restituzione Scenotecnica dei Bozzetti e produzione di Disegni Esecutivi • complesso degli elaborati tecnici/pittorici relativi a una Scenografia da costruire sulla base di un bozzetto prestabilito Bibliografia Alcuni testi saranno consigliati durante il corso Programma specifico Momento analitico: percorso graduale di conoscenze relativo ai metodi dell’elaborazione e della rappresentazione attraverso delle esercitazioni da svolgersi in aula. Temi proposti: analisi degli aspetti geometrici e proporzionali di strutture naturali significative e lettura delle componenti formali e tecniche di forme esemplari del design. Momento conoscitivo della rappresentazione attraverso la modalità dello schema, dello schizzo, del rilievo, del disegno tecnico e dell’illustrazione. Momento progettuale Elaborazione dei disegni di studio e dei disegni definitivi, rappresentazione dei particolari tecnici e stesura esecutiva del prototipo. Temi proposti: sviluppo di un progetto seguendo le norme di un concorso di design e sviluppo di un progetto partendo dall’analisi di una struttura naturale. Fasi del lavoro Acquisizione delle informazioni attraverso l’analisi e la documentazione dei caratteri formali, rilievo grafico della struttura, esecuzione del progetto, dal generale al particolare tenendo conto degli operatori che intervengono nel processo di realizzazione. Struttura didattica L’insegnamento si svolge attraverso lezioni di supporto alle diverse fasi di sviluppo del lavoro, attraverso seminari tematici e attraverso l’assistenza al disegno. Bibliografia Informazioni e riferimenti saranno indicati dalla docenza durante le lezioni. 114 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DRAMMATURGIA Mario Cresci Loredana Putignani Il Corso pone l’attenzione su alcuni aspetti teorici e operativi che identificano nel mezzo fotografico la possibilità da parte degli studenti di essere maggiormente sensibili alla Fotografia intesa non solo come strumento di rappresentazione del reale, ma ancor prima, nella sua complessità, come parte costitutiva di scrittura e di segno dello statuto delle immagini. “Vedere per pensare e per conoscere” in funzione di una rappresentazione visiva coniugata con l’immaginario soggettivo di chi agisce nell’atto della ripresa è anche un modo per acquisire capacità di osservazione e di lettura delle immagini. Questo, ai fini didattici, è un passaggio propedeutico per intendere la Fotografia come: documento, comunicazione, informazione e opera. Essa è anche il “filo rosso” che ha attraversato le arti dalla prima metà dell’ottocento alle avanguardie storiche del Novecento sino ad oggi e che ha contribuito alla nascita di una nuova dimensione percettiva e comunicativa del mondo; un “foglio mondo” (Peirce e Sini) in cui si depositano il senso delle immagini e delle cose. Il programma del Corso prevede una serie di lezioni dedicate alla storia della Fotografia connessa alla storia dell’arte e ad alcuni momenti emblematici di particolare rilevanza teorica in cui il nuovo linguaggio, unitamente al Cinematografo, ha predisposto gli scenari culturali del Novecento con particolare attenzione alle poetiche delle avanguardie storiche e contemporaneamente allo sviluppo sociale dei sistemi di comunicazione e d’informazione dei nuovi media. La seconda parte del corso prevede l’elaborazione fotografica di un piccolo libro d’immagini che ogni studente dovrà realizzare sulla base di un tema prescelto e in particolar modo motivato sulla base delle proprie esperienze personali rispetto ai temi discussi come: il tempo, la luce, la dimensione delle cose, il punto di vista, lo spazio, l’architettura, l’ambiente urbano ed extraurbano, la natura, i luoghi ecc.. Parabole sceniche contemporanee, scritture sui corpi, scritture visive. Metodologie e strumenti di ricerca. Processi e atti del personaggio connessi a partiture e spazi sonori. Analisi dei metodi di rappresentazione. Tecnologie digitali e spettacoli dal vivo. Dal Soggetto alla Scena. Dal Soggetto allo Schermo. Elaborazioni Visuali oltre il testo narrativo. Riattivazioni testuali, senso e slittamento, dinamiche dello spazio. La scrittura per immagini attraverso i fondamenti del corpus shakespeariano. La materia dell’antropologia del dramma nello snodarsi di processi creativi. Prospettive spazio temporali, il teatro nascosto nel romanzo. La pagina trasferita. Proiezioni, essenze e stati d’animo. Dal respiro alla grana della voce. Incarnazioni drammaturgiche: Edipo / Amleto / Godot / Leo De Berardinis / Ofelia / Sara Kane. Il corpo come sito, configurazioni narrative: l’organico in relazione al pubblico. Memorie: attore-spettatore, testo-contesto, testualità e corpo.Mutamenti e relazioni drammaturgiche nell’arco secolare‘è da una piega del corpo di Shakespeare che nasce Beckett’ Un percorso di elaborazione concreta di progetto scenico. Fondanti partiture di costruzione di un sistema narrativo, a partire dalle immagini. Oltre ad una fase teorica, il corso è strettamente connesso con alcuni percorsi teatrali internazionali, che si susseguiranno in vari palcoscenici milanesi nel corso della stagione. Gli allievi potranno confrontarsi professionalmente con differenti modalità e tessiture sceniche, in contatto con i grandi maestri della scena contemporanea. Dagli incontri alla Scala con il regista Mario Martone, al nuovo svelamento del Flauto Incantato nell’essenzialità dell’Opera di poesia realizzata da Peter Brook. Dalle installazioni Resumè ed Emballages, del Teatro Kantoriano, ai tracciati rituali sulle frontiere del teatro-danza, nell’indimenticabile Vollmond - Ein Stuk von Pina Bausch. Un lavoro comparativo sul campo quindi, al quale si alternerà un’impostazione pratico-teorica, nello scandagliamento del teatro della mente shakespeariano. Bibliografia • PETER GALASSI, Prima della Fotografia, Boringhieri. • PIERRE SORLIN, I figli di Nadar, Einaudi. Bibliografia Durante le lezioni dettagliate indicazioni videografiche e bibliografiche, sono proposte in base alle reali necessità e livelli dei partecipanti, ad integrazione della Video-Bibliografia messa a disposizione dalla docente PROGRAMMI 115 1° LIV 2° LIV 1° LIV DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE ECODESIGN Andrea Balzola Maria Teresa Illuminato Primo semestre Il significato etimologico di “drammaturgia” è “scrivere (o progettare) delle azioni”. Termine usato tradizionalmente in ambito teatrale per indicare il lavoro di scrittura dei copioni da portare in scena, oggi comprende un campo molto più vasto di possibilità. La drammaturgia multimediale è una pratica artistica di ideazione e progettazione per tutte le forme espressive (teatro, cinema, video, fumetto, animazione, arti visive) che utilizzano le tecnologie digitali dei new media secondo modalità narrative e/o performative. Congiuntamente alle lezioni teoriche il corso si sviluppa come esercitazioni pratiche e un laboratorio di scrittura e progettazione creativa finalizzata alla produzione multimediale. Il corso di Ecodesign o Design compatibile è una nuova opportunità sperimentale espressiva e formativa per gli studenti dell’Accademia di Brera sensibili alla salvaguardia e alla riqualificazione ambientale. L’obiettivo del corso sarà creare un oggetto di Design oppure un capo d’abbigliamento o un accessorio-moda con materiali riciclati. Il percorso didattico avviene attraverso una preliminare operazione di individuazione e recupero di materiali e oggetti ormai dimessi dalla società, destinati al macero o ad uno smaltimento difficoltoso e inquinante a sua volta. La tappa successiva sarà quella dell’intervento artistico, nel quale confluiranno le più diverse competenze e discipline, per riqualificare gli scarti come veri e propri oggetti d’arte. Si inaugurerà così un sistematico metodo di ricerca, di analisi e tassonomia capillarmente aggiornata sui nuovi materiali prodotti in Italia e poi facilmente scartati. Ognuno di essi potrà costituire una sfida concettuale e creativa per lo studente che sarà autore della sua metamorfosi artistica: da rifiuto a risorsa. Da risorsa a opera d’arte. L’individuazione e la sperimentazione del materiale eco-compatibile sarà parte stessa del processo creativo dell’opera. Al fine di accrescere le capacità interpretative, espressive e di interrelazione con i complessi linguaggi artistici, nonché filosofici, scientifici e d’altro genere inevitabilmente coinvolti nella “questione ecologica”, sono previsti incontri con stilisti, designers, tecnici esperti e imprenditori legati dal fil-rouge dell’interesse per l’ambiente. Inoltre per arricchire il corso di utilissimi aggiornamenti sono previste visite dirette nelle fabbriche e nell’industrie, al Salone del Mobile, Moda in, Material connexion e a Fashion work. Quest’anno il laboratorio sarà dedicato al progetto interdisciplinare La scena tecnologica: dall’idea all’allestimento Progettazione di performance multimediali Il laboratorio richiede la frequenza obbligatoria del workshop di Disegno (a cura di Riccardo Pesce) per realizzare lo storyboard dei progetti. I progetti saranno sviluppati in collaborazione con altri corsi. In questo modo gli studenti avranno l’opportunità di lavorare sui differenti aspetti teorici, tecnici ed espressivi con le differenti discipline ma sviluppando un progetto unitario. I progetti migliori saranno selezionati dalla commissione dei docenti e potranno essere allestiti in uno spazio teatrale professionale e/o pubblicati su un apposito sito web. L’esame finale del corso richiede la consegna del progetto completo in tutte le sue parti (dall’ideazione allo storyboard), accompagnato da un breve testo di commento. Per comunicazioni e continuità didattica con gli studenti esiste una mailing list del corso: [email protected] email [email protected] sito personale del docente www.andreabalzola.it email istituzionale: [email protected] Bibliografia • A. BALZOLA e A. MONTEVERDI, Le arti multimediali digitali, Garzanti, 2° edizione 2007. • A. BALZOLA e R.PESCE, Story-board. Arte e tecnica, Dino Audino editore, 2009. • A. BALZOLA, Una drammaturgia multimediale, Editoria & Spettacolo, 2009. • A. BALZOLA, La scena tecnologica, Dino Audino editore, 2011. Bibliografia • ALASTAIR FUAD –LUKE, The Eco-Design handbook, Logos, 2003. • CARA BROWER, Experimental Ecodesign: Produck, Architecture, Fashion, Rotovision – 2005. • Riciclo: la doppia vita delle cose, Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, Edizioni Tempi,2005. • Download GUIDO VIALE, Un mondo usa e getta, Feltrinelli, Milano 2000. 116 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA Danilo Lisi ELEMENTI DI MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA Roberto Rossi (Roberti) Il corso di “Elementi di Architettura ed Urbanistica” è un insegnamento complementare rivolto agli studenti del triennio di scenografia, in cui vengono affrontati temi inerenti il rapporto tra lo spazio architettonico e lo spazio scenografico. L’allievo sceglie uno spazio urbano in cui intervenire con una proposta di nuova edificazione, restauro o di arredo urbano. Nella prima fase vengono svolte tutte le ricerche propedeutiche alla ipotesi progettuale che verrà elaborata nella seconda parte: Il Corso si propone di sviluppare, il concetto di Morfologia nel suo significato di scienza, studio, interpretazione delle forme, così come ipotizzato dal letterato tedesco J. W. Goethe alla fine del Settecento, per quanto riguarda i rinnovati rapporti Arte e Scienza. Gli interessi congiunti di Goethe per la botanica, l’anatomia, la zoologia, la geologia, la meteorologia, l’ottica e la teoria dei colori, la letteratura e l’arte in generale lasciano intendere una visione in cui ogni parte è strettamente connessa con un tutto, in cui la forma è calata nel divenire ed è immersa in una continua trasformazione, dove ciò che conta non è il singolo ma il molteplice, dove primaria non è l’individualità ma la relazione. Morfologia, ricerca filosofica e scientifica, tendono in tal modo a legarsi secondo ciò che Goethe stesso definiva una inclinazione piuttosto che un preciso modo di studiare ed interpretare la realtà. Il corso si articolerà, attraverso una lettura del Viaggio in Italia di Goethe, con i riferimenti che si possono ritrovare nei suoi testi della Metamorfosi delle piante e Metamorfosi degli animali e in quelli riferibili alla Morfologia (Sulla tendenza a spirale della vegetazione ad esempio). Il corso prenderà in considerazione, le influenze che Goethe stesso ha riconosciuto essergli pervenute da parte di grandi filosofi che lo avevano preceduto (Leibniz, Spinoza) o suoi contemporanei (Kant, Schiller, Herder) ed altri che in un certo qual modo hanno sviluppato il suo pensiero: Darwin ad esempio e Simmel, o che ne hanno preso le distanze (Helmoltz). Ricerca storica Relazioni, rappresentazioni iconografiche, sviluppo urbanistico. Ricerca ambientale Situazione stato di fatto, documentazione fotografica. Ricerca architettonica e strutturale Rilievo, planimetrie, piante, prospetti, particolari, analisi del degrado. Successivamente gli allievi dovranno presentare un progetto, sull’area analizzata, con elaborati particolareggiati fino alla scala di dettaglio. Bibliografia • R. KRAUTHEIMER, Architettura sacra paleocristiana e medioevale, Ed. Bollati Boringheri, 1993. • M.BIRIDELLI, Piazza S. Pietro, Ed. Laterza, 1981. • B. ZEVI, Sapere vedere l’urbanistica, Ed. Einaudi, 1981. • D. WIECZOREK, Camillo Sitte e gli inizi dell’urbanistica moderna, Ed. Jaca Book, 1994. • R. KIER, Lo spazio della città, Ed. Clup, 1982. Bibliografia • J. W. GOETHE, Gli scritti scientifici, vol. I° e vol. II°, Il Capitello del sole ed., Bologna, 1996-99. • J. W. GOETHE, Aforismi sulla natura, SE ed., Milano, 1994. • J. W. GOETHE, Massime e riflessioni, Rizzoli ed., Milano, 1992. • J. W. GOETHE, Viaggio in Italia (varie edizioni). • F. MOISO, Goethe tra arte e scienza, Milano, 2001. • F. MOISO, Goethe: la natura e le sue forme, Mimesis ed., Milano, 2002. • AA.VV. Goethe scienziato, a cura di Giulio Giorello e Agnese Grieco, Einaudi ed., Torino, 1998. • F. CISLAGHI, Goethe e Darwin, La filosofia delle forme viventi, Mimesis ed., Milano, 2008. • P. GIACOMONI, Le forme e il vivente, Guida ed., Napoli, 1993. • D. NANI, Sincronicità e dinamica della forma, Il Capitello • el sole ed., Bologna, 2001. • F. CAPRA, La scienza universale, Arte e natura nel genio di Leonardo, Rizzoli ed., Milano, 2007. • L. WITTGENSTEIN, Causa ed effetto, Einaudi ed., Torino, 2006. PROGRAMMI 117 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV ELEMENTI DI PRODUZIONE VIDEO Gianfilippo Pedote L’insegnamento verte sullo studio e la pratica degli aspetti di produzione che servono alla realizzazione di prodotti audiovisivi, con particolare attenzione per le opere di cinema e video in cui si esprime con maggiore evidenza una ricerca di forme e di contenuti artistici. Nel corso delle lezioni viene analizzato un progetto (un’idea) in funzione della sua trasformazione in un oggetto concreto, studiando la potenzialità e fattibilità del progetto, i costi che implica, la reperibilità delle risorse necessarie, le previsione di ricavi economici che può generare in funzione del contesto o del mercato a cui è destinato. L’insegnamento alterna lezioni teoriche a un’attività di laboratorio, destinata a dar vita, in collaborazione con altri insegnamenti, ad un’opera audiovisiva compiuta, che diviene parte integrante della valutazione finale. Nell’analisi di un progetto ci si domanda che cosa realizzare e perché, si valuta l’importanza e il ruolo della scrittura nella messa a punto del progetto (da un’idea a un soggetto a una sceneggiatura), si acquisiscono gli elementi di base che riguardano la realizzazione del progetto (preventivo di costo, piano finanziario, ricerca dei finanziamenti, organizzazione della produzione, diritti d’autore). Ci si domanda poi come realizzare quello che si vuole fare (la preparazione e l’organizzazione, le riprese, la post produzione, la finalizzazione). In questa fase ci si pone il problema di come prefigurare e affrontare tutti gli aspetti di realizzazione del progetto intervenendo creativamente per risolvere i problemi che emergono nel passaggio dall’idea al prodotto, da un punto di vista artistico, tecnico e per gli aspetti connessi con la necessità di ricorrere ad apporti professionali specializzati. In fine si verificano gli aspetti di distribuzione e promozione dell’opera, confrontando la realizzazione finale con gli obiettivi dichiarati in fase di preparazione. ELEMENTI DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE Francesco Berardi Il centro della mia attenzione didattica, nel contatto con gli studenti dell’Accademia di Milano - ma più in generale nelle numerose situazioni didattiche in cui sono impegnato - è la ricerca del punto di incontro tra esperienze generazionali diverse e la ricerca dei nuclei della sofferenza contemporanea, soprattutto della sofferenza delle prime generazioni connettive. Mi sto rendendo conto del fatto che l’esperienza didattica (come l’esperienza politica, d’altronde) è sempre più affine al lavoro terapeutico. O meglio, l’esperienza didattica si arricchisce e coglie il suo punto più vero, più proficuo, quando riesce a cogliere i nuclei della sofferenza, del disagio, della psicopatia, e riesce a trasformali attraverso la coscienza. Negli anni scorsi i miei corsi riguardavano proprio l’argomento principe: psicopatologia delle prime generazioni connettive. Attraverso un’ indagine sulla fenomenologia dell’arte contemporanea (del cinema, dell’arte visiva, della video arte, della letteratura, della poesia) cercavo di far emergere i segni di quella sofferenza. Poi cercavo di metterli in rapporto con la trasformazione tecnologiche e comunicative che sono intervenute negli ultimi decenni, e cercavo di capire in che misura vi fosse coscienza, negli studenti, di questa possibile deriva psicopatogena implicita nelle forme di tecnocomunicazione connettiva. La coscienza presto si manifestava, ma poi seguiva un momento di ripulsa, quasi di paura, di blocco. Perché parlarne così direttamente, se poi non siamo capaci di trovare una via d’uscita. Perciò negli ultimi due anni ho cambiato il tema del mio lavoro didattico. Invece di insistere in maniera così diretta sul nucleo della sofferenza e della sua genesi, sono risalito alle origini del processo psicopatogeno. Il centenario del manifesto futurista di Marinetti mi ha permesso di trovare un facile appiglio. Eccomi ora dentro il futurismo, dentro l’esaltazione iperbolica della tecnica, della macchina, della velocità. Eccoci al lavoro in una ricerca che risale dalla fenomenologia presente della psicopatologia connettiva alle origini culturali tecnofile che hanno generato questa condizione. Eccoci a rileggere non solo il manifesto e i manifesti, ma anche le opere visive, anche l’utopia pan-comunicativa di autori come Chlebnikov. Eccoci alla ricerca di un punto di connessione tra genesi della tecnica pubblicitaria e coscienza modernista e sensibilità tecno-enfatica. 118 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV ERGONOMIA DELLE ESPOSIZIONI ESTETICA Luigi Banditi Buti Giuseppe Bonini Un prodotto o un ambiente può essere definito ergonomico quando, nei vari momenti della sua vita (ideazione, realizzazione, utilizzo, dismissione), non solo non provoca danni ma genera condizioni di benessere psicofisico in tutti coloro che entrano in contatto con esso. Infatti se un prodotto è atto ad evitare solamente o principalmente il danno o la malattia, si può dire che è rispettoso degli obiettivi dell’igiene del lavoro o della medicina del lavoro, ma non di quelli dell’ergonomia. I contenuti del corso riguardano la disamina e la conoscenza del repertorio relativo ai concetti e alle tematiche teoriche che sono state nel tempo a fondamento della creazione artistica. Comportano pertanto la determinazione, nelle loro trasformazioni storiche, di alcune idee quali, fra le tante, la bellezza, l’armonia, la grazia, il gusto, l’imitazione, la natura, l’ingegno, la fantasia, l’immaginazione, il sublime, le “belle arti”. Ed ugualmente comprendono una riflessione intorno al ruolo dell’artista nei diversi secoli, al significato della tecnica nella produzione delle immagini, ai rapporti fra arte e letteratura e a tutto quanto inerente a queste problematiche. Arti espressive ed arti costruttive nella Grecia antica. Il concetto di techné. Bellezza afroditica e senso del tragico. I Pitagorici, il numero e l’armonia. I Sofisti e l’importanza della retorica. Socrate: la bellezza del sapere. Platone. Il mondo delle idee; Eros e bellezza; l’arte come illusione e la poesia come “divina mania”. Aristotele: materia e forma, atto e potenza; la Poetica; arte e natura. Arte e bellezza nell’Ellenismo (Stoici, Epicurei, Scettici). Pseudo Longino e il sublime. L’estetica medioevale: la bellezza come manifestazione del divino. Neoplatonismo e neoaristotelismo. Il Rinascimento e le teorie artistiche di Leon Battista Alberti, Leonardo, Michelangelo. Il dibattito sulla figura dell’artista e la gerarchia delle arti. L’estetica manierista: la maniera, grazia e bellezza, arte e poesia. Le Vite del Vasari. La Poetica di Aristotele nella II metà del ‘500 fra teatro e letteratura. Le nuove categorie estetiche del ‘600 e il Barocco. Poussin e le idee classiciste dell’Accademia di Francia. Dibattito sulla supremazia fra antichi e moderni. La bellezza in età illuminista. Concetti di gusto e sublime. Kant e la Critica del giudizio. L’artista come genio. La bellezza e l’anima romantica. La nascita del brutto. Nietzsche: apollineo e dionisiaco. Argomenti delle lezioni • Ergonomia di correzione/ergonomia di concezione. • Il progetto ergonomico. • Progettare per l’uomo. • L’uomo. • Significato del soggettivo come conoscenza. • Aspetti individuali - psicologia cognitiva. • L’ergonomia oltre l’antropometria: le indagini dell’usabilità e della gradevolezza. • Le esposizioni. Attività didattica Durante e parallelamente alle lezioni, verrà richiesto agli studenti lo sviluppo di un tema che avrò lo scopo di verificare operativamente quanto appreso in linea teorica. Il tema scelto sarà un tema ponte fra il fare artistico e l’utilità: Analisi di una sede espositiva. Verranno valutati gli strumenti utilizzati per effettuare una comunicazione efficace verso le varie categorie di utenti. L’esame si baserà sulla conoscenza dei temi trattati nel libro di testo (verificata oralmente e mediante un test) e dal voto conseguito nella ricerca. Bibliografia • L. BANDINI BUTI, Ergonomia del prodotto, Sole 24 Ore, Milano, 2001. • L. BANDINI BUTI, Ergonomia degli uffici, Sole 24 Ore, Milano, 2001. Bibliografia • E. FRANZINI-M. MAZZOCUT MIS, I nomi dell’estetica, Bruno Mondadori, Milano, 2003. Oltre alla perfetta conoscenza del manuale indicato e degli argomenti trattati durante le lezioni che sono la premessa indispensabile per sostenere l’esame, sono richieste allo studente le seguenti letture: • A. PINOTTI, Estetica della pittura, Il Mulino, Bologna, 2007. (consigliato per gli scritti alla scuola di pittura) oppure • R. BODEI, Le forme del bello, Il Mulino, Bologna,1995. Un libro di approfondimento a scelta fra quelli indicati durante il corso. PROGRAMMI 119 1° LIV 2° LIV 1° LIV ESTETICA ESTETICA DEI NEW MEDIA Corinna Ferrari Viviana Gravano Estetica è un insegnamento filosofico che concerne il senso del bello naturale e artistico. Se le qualità armoniose del contesto in cui viviamo e la sua bellezza esercitano su di noi un influsso indubbiamente benefico, dobbiamo, d’altronde, riconoscere che la nostra sensibilità estetica è fortemente condizionata dagli squilibri e dagli eccessi dello sviluppo economico e sociale, urbanistico e ambientale, che contraddistinguono, con la loro scia di abusi, incuria e ciechi automatismi, il cosiddetto mondo civilizzato. La reazione estetica di rigetto, il senso di estraneità e di sfiducia, la conseguente disapprovazione morale potrebbero indurci ad allargare il nostro sguardo sul mondo che ci circonda, per ritrovare i termini di una nuova, più limpida alleanza tra conoscenza, progetti e comportamento umano e una natura, di cui, in ogni caso, noi siamo e facciamo parte. Teoria della fotografia contemporanea: dagli anni cinquanta al XXI secolo. Il corso analizzerà il rapporto tra fotografia e arti visive e performative dalla fine della II Guerra Mondiale all’inizio del XXI secolo. Il corso declinerà tutte le accezioni che l’immagine fotografica ha prodotto partendo da alcuni temi chiave: testimonianza/documentazione, quotidiano, fiction, landscape, bodyscape. Agli studenti è richiesta – oltre all’approfondimento dei temi affrontati nel corso delle lezioni – la conoscenza di un testo a scelta tra quelli di base indicati nella bibliografia 1. e la trattazione di un argomento, sempre a scelta dello studente, desunto dai testi elencati nella bibliografia 2. Bibliografia 1. Testi di base: • Per un futuro equo. Conflitti per le risorse e giustizia globale. Un Report del Wuppertal Institut, a cura di WOLFGANG SACHS E TILMAN SANTARIUS, Feltrinelli, Milano 2007. • JOSEPH RYKWERT, La casa di Adamo in Paradiso, Adelphi, Milano 1972. • FRANCO RESTAINO, Storia dell’Estetica moderna, Utet, Torino 1991. 2. Un argomento a scelta tratto da: • HENRY D. THOREAU, Walden, ovvero vita nei boschi, BUR, RCS Libri, Milano 1997. • RALPH W. EMERSON, Natura e altri saggi, BUR, RCS Libri, Milano 1998. • Gregory Bateson, “Stile, grazia e informazione nell’arte primitiva”,“Finalità cosciente e natura”, “Le radici della crisi ecologica”, “Ecologia e flessibilità nella civiltà urbana”, in Verso un’ecologia della mente, Adelphi, Milano 1976. • W. WORDSWORTH-S. T. COLERIDGE, Ballate liriche, con la prefazione del 1800 di WORDSWORTH e un saggio di T.S. ELIOT, Oscar Classici Mondadori, Milano 1999. Argomenti • ruolo del reportage all’interno della fotografia “artistica”: dal “rifiuto” dell’immagine della fotografia informale ai docufiction di Eugene W.Smith. • impatto della letteratura real life dalla Beat Generation a Raymond Carter sulla fotografia. • arrivo della Pop Art, da Andy Warhol fino all’analisi della diary photography, fino al rapporto con la postproduzione delle immagini pubblicitarie. • analisi particolare sull’utilizzo della Photoboot degli artisti. • nascita e sviluppo della fotografia di fiction e della staged photography • decostruzione del corpo e (ri)nascita del corpo come ricerca di multi-identità tra fotografia analogica e fotografia digitale. • ritorno della diary photography nei linguaggi del postmoderno • invenzione del paesaggio metropolitano • paesaggio contemporaneo nell’esperienza italiana da Basilico a Mimmo Iodice a Mario Giacomelli. • fotografia e cinema: analisi di sequenze di film che hanno avuto come tema l’utilizzo della fotografia. • fotografia e video: analisi delle relazioni tra video e fotografia attraverso tre esempi emblematici: Chris Marker con La Jetée, gli stop motion fotografici di Zbig e la serie Passion di Bill Viola. Bibliografia • FEDERICA MUZZARELLI, Formato tessera, Bruno Mondadori, Milano 2003. • CLAUDIO MARRA, Le idee della fotografia. La riflessione teorica dagli anni Sessanta a oggi, Bruno Mondadori, Milano 2005; • VIVIANA GRAVANO, Paesaggi attivi. Saggio contro la contemplazione, Costa&Nolan, Milano 2008; • GEORGES DIDI-HUBERMAN, Immagini malgrado tutto, Raffaello Cortina, Milano 2005; • SUSAN SONTAG, Il kit della morte, Einaudi 1973 (romanzo). 120 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV ESTETICA DEL SACRO ESTETICA DELLE ARTI VISIVE Pierangelo Sequeri Il corso persegue l’obiettivo di attrezzare la cognizione storica e teorica dei nessi fra elaborazioni del pensiero religioso ed estetiche della creazione artistica. L’impianto didattico tiene in evidenza quattro direttrici: a) contestualizzazione filosofico-teologica dell’arte occidentalecristiana; b) poetiche del sacro nella prospettiva dell’antropologia culturale; c) teorie estetiche attuali circa il nesso fra arte e sacro; d) problematica contemporanea dell’espressività religiosa nell’arte. Programma specifico L’Ospite, il Perturbante. Il pensiero dell’Ospitale approfondisce attualmente i suoi nessi con la drammatica del Perturbante (Lévinas, Derrida). Il sacro stesso, secondo la celebre formula di Rudolf Otto, è fascinans e tremendum: porta estasi e beatitudine, ma anche inquietudine e angoscia. La nozione freudiana del Perturbante, (Das Unheimliche), in alcune riletture recenti (Lacan, Zizek), è appunto chiamata in causa come utile chiave di approccio all’ambivalenza del rapporto fra identità e alterità, nelle pratiche occidentali dell’ospitalità. La nostra ricerca si propone di acquisire i termini della percezione di questa ambivalenza all’interno dell’estetica dell’arte sacra. Bibliografia • A. CAROTENUTO, FREUD il perturbante, Bompiani, Milano 2002. • S. TARTER, Evento e ospitalità. Lévinas, Derrida e la questione straniera, Cittadella, Assisi 2004. • T. MCNULTY, The Hostess. Hospitality, Femininity and the Expropriation of Identity, University of Minnesota Press, Minneapolis, London 2007. Valerio Dehò Arte e linguaggio. • Introduzione: le più importanti definizioni di estetica nel XX secolo • Le strutture del linguaggio: funzioni, forme, strutture psicologiche. • La parola nell’arte: esempi dai carmi figurati latini fino alla poesia simbolista. • Parola e immagine nelle avanguardie storiche dal Futurismo al Dadaismo. • Arte e poesia concreta. Le esperienze internazionali, il gruppo “Noigrandes” • L’arte concettuale: Joseph Kosuth e Art and Language • Il concettuale in Italia • Ricerche logo-iconiche dal Lettrismo francese al Gruppo 70 della Poesia visiva. • Il rapporto tra la scrittura e le arti visive dall’arte concettuale alla Net Art. • Le ricerche attuali tra pittura, parola e nuovi media. Bibliografia • DEHÒ VALERIO, WORDS. Estetiche della parola, MAT edizioni, Milano, 2010. PROGRAMMI 121 1° LIV 2° LIV 1° LIV ESTETICA DELLE INTERFACCE ETICA DELLA COMUNICAZIONE Emanuele Quinz Cristina Muccioli La relazione che costruiamo con l’ambiente che ci circonda è sempre più caratterizzata dalla presenza delle tecnologie digitali e mediata dal complesso delle interfacce. Grazie a questa mediazione e all’emergenza di paradigmi estetici inclusivi, partecipativi, relazionali e interattivi, l’esperienza artistica riesce a recuperare una forma di immediatezza. Questo paradosso (tra mediazione e immediatezza, ma anche, ad un livello più profondo, tra distanza e implicazione, tra identità e alterità) orienta molte delle strategie artistiche contemporanee. L’obiettivo del corso è di definire, a partire dalla centralità delle nozioni di ambiente, di interfaccia e di esperienza, le specificità del paradigma relazionale interattivo rispetto ad altre poetiche installative e relazionali contemporanee. Di conseguenza, la prospettiva metodologica deve essere interdisciplinare e analizzare i percorsi che, all’interno di diverse tradizioni disciplinari (arti plastiche, video, musica, arti sceniche, teatro, danza, design) convergono verso il paradigma dell’interattività; illustrare come, nel quadro unificato - anche se fondamentalmente pluralista - dell’arte contemporanea, le frontiere tra le discipline spesso si riducono alle semplici dimensioni tecniche. In quest’ottica, e con l’obiettivo di confutare le logiche “tecnodeterministe”, è necessario ricondurre le esperienze attuali alle sperimentazioni delle avanguardie, sottolineando non tanto i punti di rottura ma le zone di contiguità e le linee di continuità. D’altro canto, la contestualizzazione storica non deve necessariamente ridursi ad un forma lineare, ma piuttosto sviluppare un confronto tra modelli (secondo la definizione di storia nonlineare di Manuel De Landa ). Un ulteriore punto fondamentale è costituito dall’orizzonte internazionale del corpus (sia delle pratiche presentate che delle posizioni teoriche). Nell’epoca delle reti globalizzate, lo scambio e il confronto tra artisti, centri di creazione e ricercatori non può limitarsi ad una scala locale. Presentare solamente le esperienze e le teorie emerse nel contesto italiano o europeo, può essere estremamente fuorviante. Per questo, durante il corso, saranno presentati non solo opere e artisti ma anche metodi analitici derivati da diversi contesti (dalla relazione arte-scienza che caratterizza le ricerche accademiche americane, alla tradizione decostruzionista in Francia, alla Medienwissenschaft tedesca…). Questo corso organizzato semestralmente, intende arricchire il quadro teorico critico dell’offerta formativa dell’Accademia. L’approccio è filosofico, essendone l’Etica una questione principe, ma lo svolgimento dei temi proposti e accolti, si intrama necessariamente con l’Estetica, la Storia dell’arte, le Scienze umane quali l’Antropologia. Tre gli argomenti base di quest’anno, l’Empatia come nuova categoria teoretica per riflettere sulla comunicazione e sui modi di agirla (etica); la contemporaneità del mito, cioè la mitizzazione della realtà comunicata e percepita; l’Ermeneutica, o arte dell’interpretazione del testo. Bibliografia • I testi fondamentali sono: un saggio di LAURA BOELLA intitolato “L’empatia nasce nel cervello? La comprensione degli altri tra meccanismi neuronali e riflessione filosofica” contenuto nel volume Neurofenomenologia, Le scienze della mente e la sfida dell’esperienza cosciente (Bruno Mondatori, 2006). • ROLAND BARTHES, I miti d’oggi, (Einaudi tasc. Con saggio di U. Eco). • H. G. GADAMER, La responsabilità del pensare, saggi ermeneutici (VeP Università). Altri testi affrontati in relazione alle risposte e alla sensibile interazione dei partecipanti, sono: • sempre di H. G. GADAMER, Verità e Metodo. • J.P. SARTRE, In difesa dell’Intellettuale. • Il Talmud e l’Antico Testamento, con la collaborazione di un’allieva israeliana. • S. FREUD, L’avvenire di un’illusione. 122 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV ETNOPSICHIATRIA FASHION DESIGN 1 Vanna Berlincioni Sergio Venuti Le lezioni si articoleranno in tre parti: Nella prima parte ci si soffermerà sulla nozione di individuo e di identità confrontando il modo di concepire l’individualità nella cultura, nella psicologia e nella psicopatologia occidentale, con quella vigente in altre culture. Si approfondiranno quindi le differenze tra il modo di concepire la malattia da parte del soggetto occidentale, sempre più isolato e solitario, e quanto accade nelle società tradizionali dove il soggetto è altrimenti diffuso e articolato con il gruppo di appartenenza. L’obiettivo del corso è di fornire agli studenti una formazione che possa costituire la premessa per chi si addentra nel mondo lavorativo della moda in veste progettuale. Particolare attenzione sarà posta alla duplice natura della moda che, se da un lato necessita di sorprendere di stagione in stagione, dall’altra basa la sua fortuna anche su capacità rassicurative. Il corso prevede una prima parte teorica in cui saranno evidenziate le attuali condizioni del sistema moda, l’impatto della globalizzazione e la crisi dei mercati, l’analisi di una struttura aziendale con l’evidenziazione dei principali ruoli, l’importanza del posizionamento del marchio, la creazione di una struttura di collezione. A questa prima sezione teorica, ne seguirà un’altra che evidenzierà i processi più creativi, puntualizzando le fasi della creazione di una collezione di abbigliamento femminile, dalla nascita di una cartella colori, all’analisi dei materiali principali ed accessori, dall’individuazione di un tema ispirazionale, alla ricerca di silhouette e volumi. La parte pratica del corso, prevede che gli studenti individuino, nell’attuale panorama della moda, correnti di riferimento al fine di elaborare un proprio concetto di “corpo” da vestire. Seguirà la scelta di un tema ispirazionale, che per rispettare la natura dell’Accademia di Brera sarà desunto dal mondo dell’arte e, a seguire, scelta della cartella colori e dei materiali. Obiettivo finale sarà quello di progettare una piccola collezione con il disegno dei figurini e la realizzazione di uno o più capi. La fase conclusiva sarà quella della prova dei capi realizzati e del relativo lavoro di individuazione ed eliminazione dei difetti, in gergo “sdifettamento”. Nella seconda parte si affronterà il tema del corpo come primo e più naturale strumento dell’uomo, il più naturale oggetto tecnico e allo tempo mezzo tecnico. “Lavorandolo” come un qualsiasi materiale, gli si conferiscono le forme che il suo gruppo/ società ha convenuto circa il vivere comune. In particolare si discuterà del significato della pelle nelle varie culture, dei “segni sul corpo” e delle body modifications, categoria in cui rubrichiamo tutte le pratiche che modificano in qualsiasi modo il corpo, alterandone la forma originale (Tattooing, Piercing, Scarification, Cutting, Branding, Peeling, Implants, Amputation, ecc.) Una terza parte riguarderà l’argomento dell’uso rituale della maschera applicata sul volto, con particolare riferimento al suo utilizzo durante le danze tradizionali e nei riti di possessione in alcune culture africane. Alcune lezioni saranno accompagnate dalla visione di materiali etnografici inerenti ai temi indicati. Bibliografia • FRANCESCA ALFANO MIGLIETTI, VirusModa-Chic and Choc, Skira. • NANCY RIEGELMAN-9 Heads, a Guide to drawing fashion. PROGRAMMI 123 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV FASHION DESIGN 2 FENOMENOLOGIA DEGLI STILI Francesca Liberatore Laura Lombardi Il corso verte sullo sviluppo della creatività e delle doti tecniche dello studente, in concordanza ad aspetti pratici e percezioni estetiche, dei quali il fashion designer deve tener conto al fine di raggiungere un appropriato equilibrio tra idee immaginative e considerazioni professionali, che permetta una chiara comprensione ed esperienza nel generare, sviluppare e realizzare idee creative e personali. Tali formulazioni dovranno incorporare concetti di design ugualmente classici e originali su uno standard professionale, supportando in maniera riflessiva i cambiamenti della moda, interpretando le richieste e applicando soluzioni innovative alle problematiche del design. Lo studente sarà incoraggiato a esplorare e sviluppare i propri punti di forza e approcci alla materia con domande individuali e risposte sperimentali attraverso lezioni in aula e studio indipendente. L’interesse si concentrerà soprattutto sullo sviluppo del design e della capacità di interpretare le idee della ricerca (composta di fotografie, disegni, scritti) ottenendo un’esperienza pratica di come un approccio sperimentale e 3d al disegno possa aprire nuove possibilità. La ricerca consisterà in una tangibile informazione: indumenti, finiture, dettagli, stoffe, tele, silhouette, tecnici, per creare un valido statement innovativo e intelligente. Successivamente nella costruzione dell’abito si dovrà dimostrare di saper utilizzare il drappeggio sul manichino e il cartamodello come strumento per sviluppare il design e non solo come uno strumento tecnico, con la realizzazione di almeno 2 outfits. Il processo deve essere registrato nel portfolio che comprende: la proposta della collezione; la presentazione dei disegni scelti con relativi tecnici e tessuti; i lavori prodotti durante il corso come risultato critico includendo sketchbooks in appropriata presentazione. Dovrà emergere quindi: individualità e doti creative e pratiche nel generare e realizzare le proprie idee; una creativa esplorazione dell’immaginario, con colori e doti di presentazioni appropriate; la capacità di generare e comunicare idee in maniera efficace usando forme visive; la consapevolezza della cultura visiva contemporanea e della moda e l’abilità nel valutare il design attraverso prospettive contemporanee e storiche; un approccio flessibile e abilità di imparare da una varietà di tipi di impulsi; rigore personale nell’abilità di lavorare secondo scadenze. Il corso, rivolto agli studenti del Biennio di Comunicazione e Didattica dell’arte (Didattica multimediale e Visual cultures e pratiche curatoriali), si concentra sulla comprensione di cosa sia lo stile ovvero “l’insieme dei caratteri che distinguono dalle altre una determinata forma espressiva” (N. Abbagnano). Le lezioni consisteranno dunque in alcuni approfondimenti riguardanti opere di vari secoli della storia dell’arte e contemporanee, per inquadrarle nell’epoca cui appartengono, interpretarne il significato e comprenderne il linguaggio attraverso cui tale significato viene espresso. Ci si interrogherà inoltre sulla nozione di stile oggi, nel dibattito tra “postmodernità”, “surmodernità” e “altermodernità”: un’epoca nella quale i concetti di originalità e di creazione decadono a favore di una “post-produzione” delle opere del passato, di cui si inventano, decontestualizzandole, nuovi usi. Siamo giunti alla “sparizione dell’arte”? (Baudrillard), “dopo la fine dell’arte”? (Danto). O la conseguente “fine della storia dell’arte” può determinare “la libertà dell’arte?” (Belting). Bibliografia La bibliografia sarà fornita all’inizio del corso. 124 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV FENOMENOLOGIA DEL CORPO FENOMENOLOGIA DEL CORPO Nicoletta Braga Paola Manusardi Il corpo come punto cruciale dal quale prende avvio la conoscenza del mondo attraverso l’esperienza sensoriale, il corpo non inteso come corpo biologico(Korper) ma come spazio esteso dentro e fuori di noi (Leib). La consapevolezza del proprio agire corporeo, del fare artistico ed una profonda attitudine dialogica, sono le basi sulle quali è impostato il corso di fenomenologia del corpo. L’arte come desiderio di approfondire l’orientamento cognitivo indipendentemente da richieste specifiche di un fare in un senso piuttosto che nell’altro, può incoraggiare l’esercizio delle capacità vitali sotto varie forme, come aspetto ludico, come comportamento esplorativo spaziale, come linguaggio simbolico, come metafora, come espressione della propria soggettività, come necessità ecc. L’arte offre quindi delle possibilità di relazione tra noi ed il mondo, tra noi e lo spazio soggettivo, tra noi e la coscienza dell’io. Attraverso un’ esperienza prevalentemente corporea il corso mette in luce l’ articolazione dei vari linguaggi (segnico, gestuale, linguistico, performativo), focalizza le possibilità di relazione con lo spazio inteso come spazio psicofisiologico per far vivere un’ esperienza cognitiva dove si colga l’universo delle percezioni come essenze, molteplicità di punti di vista, di risorse, di diversità,. La differenza dei punti di vista e la sospensione Husserliana “epoche” nella totalità, trova così il suo punto di forza, indica la possibilità di un arricchimento e, nello stesso tempo, vuole predisporre ad una maggiore capacità d’ascolto specialmente chi si va a formare come artista-terapista. Il corso si propone di esplorare, attraverso l’utilizzo delle diverse tecniche espressive e performative, tematiche inerenti la fenomenologia del corpo, con particolare riferimento al corpo vissuto (Leib), soggetto-oggetto dell’arte, e all’esperienza percettiva, quale funzione psichica soggettiva sottesa all’esperienza estetica. Strutturato come percorso di ricerca sull’identità corporea individuale, esso offre spunti di riflessione e approfondimento in ambito pedagogico ed arte-terapeutico. Nello specifico saranno presi in considerazione i seguenti punti: • Corpo e spazio • Corpo sensoriale, immagine corporea, sinestesie • Oggetti relazionali: possibilità esplorative • Il corpo nella costruzione performativa • La voce come espressione e conoscenza di Sé • I sensi in relazione all’opera • Performance teatro e danza: relazioni, differenze. • Il segno e il gesto come scrittura di Sé • Articolazioni spaziali bidimensionali e tridimensionali nella contemporaneità • Elaborazioni progettuali. Bibliografia La bibliografia sarà assegnata durante le lezioni. Il corso sarà integrato da dispense. Articolato in lezioni teoriche e laboratori guidati, verterà sui seguenti argomenti: • Il senso del corpo proprio; strutturazione dell’immagine corporea. • La autorappresentazione. • Il corpo tra presenza e assenza: l’ombra; il riflesso; l’impronta. • Il corpo sensoriale: sensazione e percezione. Dall’estetica alla sinestetica: sinestesie nell’arte. Laboratori sensoriali. • Gusto e disgusto. Arte e cibo. • La voce e il silenzio del corpo. Il corpo come espressione e la parola. • Del guardare: valori tattili e visivi. • L’universo tattile e cutaneo. La pelle, involucro dell’Io corporeo. • Psicogenesi dell’Io-pelle; varianti narcisistiche e masochistiche. • La pelle delle immagini. • Verso un paesaggio interiore. Aperture, orifizi, ferite. L’esperienza del piacere e del dolore nell’arte e nella cultura occidentale. • La visione ermetica del corpo come fucina alchemica. Teoria degli elementi, teoria tetraumorale, temperamenti. • L’immaginazione alchemica: rispecchiamento nel colore e nella materia. • Simbolismo del corpo umano e immagini archetipiche: albero e scala; caverna e labirinto; ruota e mandala; androgino e ibrido. • Metamorfosi del corpo. Isteria ed estasi. Bibliografia • U. GALIMBERTI, Il corpo, Feltrinelli, Milano, 2002. • M. MERLEAUPONTY, Fenomenologia della percezione, Il Saggiatore, Milano, 1965. • S. FERRARIS, Lo specchio dell’Io. Autoritratto e psicologia, Laterza, Roma, Bari, 2002. Per ogni tematica trattata verranno fornite indicazioni bibliografiche specifiche. PROGRAMMI 125 1° LIV 1° LIV FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE Federico Ferrari FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE Rachele Ferrario La fenomenologia delle arti contemporanee è quella disciplina che cerca di mostrare come le arti - le differenti arti - abbiano compreso se stesse nella contemporaneità. Suo presupposto è che, da almeno due secoli, non si possa identificare un’opera d’arte se non a partire da una riflessione critica sul suo statuto (con la fine dei canoni della tradizione, è solo a partire da un gesto critico e/o teorico che si può definire cos’è arte e cosa non lo è). La riflessione critica in questione, per ragioni storiche ed essenziali, è fondamentalmente di stampo filosofico. Il corso ha quindi una doppia finalità ed è, di conseguenza, suddiviso in due differenti momenti. Se da una parte, infatti, s’intende creare un’adeguata consapevolezza dell’evoluzione delle differenti scuole teoriche della contemporaneità in rapporto al tema delle arti, dall’altra, si vuole analizzare l’evoluzione di alcuni temi chiave per una comprensione non ingenua delle arti contemporanee e dell’artista, e del ruolo che essi rivestono all’interno della società. Il corso ogni anno affronta in modo monografico un tema. In linea generale, fa da sfondo alla trattazione monografica un ripensamento della storia dell’arte al di là del rischio che sempre essa corre di fossilizzarsi, di divenire il museo statico di un patrimonio culturale, in cui tutto è già stato deciso, classificato, posizionato. Presupposto di questa riflessione critica è la presa d’atto che, soprattutto negli ultimi decenni, si è assistito a una perdita sempre più grande del senso di una storia, di una tradizione di provenienza, da assecondare o da contestare. L’arte, oggi, sembra sorgere e vivere in un vuoto di memoria. Da qui l’esigenza di ripensare il rapporto tra arte, critica, storia e creazione, alla luce di una reale conoscenza del tempo che, inevitabilmente, porta a una sua rimessa in gioco radicale. Il corso di Fenomenologia delle arti si rivolge agli studenti del triennio (I livello) e fa parte dei piani di studio di Decorazione Design, Didattica dell’arte, Pittura e Scultura. La prima parte del corso fornisce allo studente gli strumenti per orientarsi nell’ambito degli studi sulla fenomenologia delle arti con particolare attenzione al “come” l’arte e gli artisti hanno tradotto attraverso le opere i “fenomeni culturali” del tempo in cui hanno vissuto. Non solo la forma simbolica della prospettiva studiata da Panofsky o quella dei caratteri a stampa di Gutenberg teorizzata da Mc Luhan, le influenze sulle forme dell’arte dell’elettromagnetismo e poi della teoria della relatività o della meccanica quantistica, ma anche quella dell’era di internet e dell’I-pad. Nella contemporaneità l’immagine sta sostituendo la parola, caricando la realtà di nuovi simboli. L’arte e l’architettura sono alcuni degli ambiti in cui questa rivoluzione esprime alcuni segnali forti sia dal punto di vista dei contenuti che degli stili. Brunelleschi, Piero della Francesca, il cardinale Federico Borromeo e gli artisti controriformati, Bernini, Turner, Monet, l’avanguardia futurista sono alcuni dei protagonisti cui il corso farà riferimento senza tralasciare il confronto con alcuni tra gli inventori dei simboli degli ultimi trent’anni, Umberto Eco e Il nome della Rosa, Renzo Piano e il Beaubourg, Christian Boltansky, i Poirier, Jeff Koons e Murakami, Damien Hirst e Cattelan. Bibliografia • E. PANOFSKY, La prospettiva come forma simbolica e altri scritti, Feltrinelli, edizione 2001. • M. MC LUHAN, Strumenti del comunicare, Il Saggiatore. • A. DE PAZ, Romanticismo. L’arte europea nell’età delle passioni, Liguori editore, Napoli, 2010. • M. PERNIOLA, L’estetica del Novecento, Il Mulino, Bologna 1997. • R. KRAUSS, L’originalità dell’avanguardia e altri miti modernisti, Fazi editore, 2007. • N. BOURRIAUD, Estetica relazionale, Postmediabooks, 2010 (I ed. francese 1998). • N. BOURRIAUD, Postproduction. Come l’arte riprogramma il mondo, Postmediabooks, 2004 (I ed. francese 2002). • D. RIOUT, L’arte nel XX secolo. Protagonisti, temi, correnti, Einaudi, 2000. • W. BENJAMIN, L’opera d’arte nell’era della sua riproducibilità tecnica, Einaudi, Torino. • H. MOLOTOCH, Fenomenologia del tostapane. Come gli oggetti quotidiani diventano quello che sono, Scienza e idee, Cortina Editore, Milano, 2005. • F. A. YATES, L’arte della memoria, Einaudi, (I ed. 1966 e successive). • G. DIDI-HUBERMAN, Storia dell’arte e anacronismo delle immagini, Bollati Boringhieri, 2007. • UMBERTO ECO, Il nome della rosa, Bompiani, 1980. 126 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE Laura Lombardi FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE L’insegnamento è indirizzato all’indagine delle problematiche relative alle teorie e alle poetiche che sono alla base dei fenomeni artistici, ma anche ai criteri di valutazione e di analisi degli stessi: l’attenzione è rivolta in particolare alla scena contemporanea con riferimenti a momenti storici precedenti con i quali l’arte odierna si confronta. Il corso è rivolto agli studenti del Biennio di Comunicazione e Didattica dell’arte (indirizzo Visual cultures e pratiche curatoriali) e a quelli del Biennio di Arti Visive. Che la nostra sia la società dell’immagine appare una banale constatazione. Ma che cosa ciò significhi e implichi profondamente è tutt’altro che scontato. La natura dell’’immagine’, infatti, è analoga a quanto S. Agostino disse a proposito di quella del tempo: “Se nessuno me la chiede, la so; se dovessi spiegarla a chi me la chiede, non la so più!”. In ogni caso, né gli sforzi che la cultura occidentale ha profuso per addomesticare la sfuggente e pericolosa natura dell’immagine, né le post-moderne apologie di un mondo ridotto totalmente a immagine sono riusciti a cancellarne l’enigmaticità. Il corso - che richiede regolare frequenza e partecipazione attiva - intende far luce sulle problematiche inerenti all’immaginario e all’ immagine artistica, a partire da un rigoroso inquadramento teorico attraverso alcuni luoghi fondamentali della riflessione occidentale. Tema del corso: Viaggiatori, erranti, flanêurs dalle suggestioni ottocentesche alla ‘altermodernità’. Il corso affronta il tema del viaggio nell’epoca contemporanea, indagando come il suo significato sia mutato in una società globalizzata nella quale il ‘muoversi verso’ un altro luogo si compie secondo dinamiche diverse rispetto al passato. Proprio dal confronto dialettico e serrato tra la concezione del viaggio ‘antico’ e quella dei nostri decenni e dall’analisi dei linguaggi scelti dagli artisti per tradurre tale esperienza, si potranno cogliere analogie e persistenze di motivi di fondo, ma anche le diversità che segnano la riflessione contemporanea intorno a questo tema. Sarà dunque indagata la funzione del viaggio come primo motore della poetica e della pratica artistica a partire da una selezione di immagini di opere e di video. Viaggio come movimento e movimento come terapia, ultimo sviluppo di una nozione che rimane centrale nella nostra cultura per la conoscenza di sé: viaggi di studio, di ritorno alle origini, di riflessione sulla diversità e sulla omologazione della civiltà contemporanea, di partecipazione alle tematiche della ecosostenibilità, ma anche viaggi solo virtuali. Bibliografia La bibliografia sarà fornita all’inizio del corso. Romano Gasparotti Le lezioni si articolano in due sezioni strettamente congiunte l’una all’altra: • parte generale: Statuti dell’immagine e definizione di ‘immaginario’ - analisi dei testi: Platone, Sofista, I-IV, VII-X; Repubblica, X; Aristotele, Poetica; J. P. Sartre, L’immaginario; G. Debord, La società dello spettacolo. • corso monografico: La pittura di Magritte e la tradizione occidentale dell’immagine. Bibliografia • R. MAGRITTE, Scritti, voll.I e II, Abscondita, Milano 2003 e 2005. • M. PERNIOLA, L’arte e la sua ombra, Einaudi, Torino 2000. • M. FOUCAULT, Questo non è una pipa, SE, Milano 1988. • E. GARRONI, Immagine, linguaggio, figura, Laterza, Roma-Bari 2005. • M.DONÀ, Il mistero dell’esistere (…) nella riflessione teorica di Magritte, Mimesis, Milano 2006. • R. GASPAROTTI, Figurazioni del possibile. Sul contemporaneo tra arte e filosofia, Cronopio, Napoli 2007. • R. GASPAROTTI, L’inganno di Proteo. La filosofia come arte delle Muse, Moretti&Vitali, Bergamo 2010. PROGRAMMI 127 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE FILOSOFIA DELL’ARTE Andrea Lissoni Federico Ferrari Il corso esplora questioni che riguardano implicazioni teoriche relative agli immaginari e ai dispositivi: facendo riferimento al percorso e alle opere significative di autori o artisti visivi la cui attività di ricerca vive sul confine fra cinema, video, arte contemporanea (ed eventualmente performing arts e/o nuove sonorità). In generale il corso si pone comunque come assi di confronto: • il problema della rappresentazione del reale • l’opera come forma potenziale di testimonianza del reale ed i suoi limiti e, in particolare, • il paesaggio identitario “altro” in relazione o come metafora di un territorio reale. È centrale la definizione di “territorio” (alluso, evocato, rappresentato). Dopo l’analisi di varie opere, ci si è concentrati sulle relazioni cinema/arte contemporanea attraversando la nozione di “dispositivo”, quella di mostra come dispositivo, medium e territorio, quella di “opera come rivelatore”, il “fermo-immagine” come strategia e, infine, la definizione di immaginario ed il concetto di “terza memoria”. In generale, alla luce di categorie e di definizioni tratte dalla teoria dell’arte e dalla visual culture, si lavora sull’identità e sulla sua messa in forma e rappresentazione, attraverso paradigmi che si auspica possano essere d’aiuto, come utensili-chiave, nel valutare il “luogo” ed il “ruolo” delle immagini d’autore oggi ed in prospettiva storica. Il corso di Filosofia dell’arte è da considerarsi un corso avanzato che presuppone la conoscenza di base dei temi della storia dell’estetica e rudimenti di filosofia. Le nozioni di base saranno quindi considerate, almeno in parte, come già acquisite. Il lavoro si svolgerà prevalentemente in forma seminariale, con un ruolo attivo da parte degli studenti. Ci si dedicherà a un esercizio di lettura e approfondimento tanto di concetti chiave della riflessione filosofica quanto alla descrizione e interpretazione delle immagini, utilizzando, di volta in volta, metodologie provenienti dal campo filosofico, iconografico, iconologico, psicanalitico, semiotico. Saranno possibili visite alla Pinacoteca di Brera e/o a collezioni e mostre temporanee. Il corso di quest’anno si incentrerà sulla nozione stessa di arte nel suo rapporto dialettico con la dimensione critica. La domanda che si porrà verterà sul senso stesso della pratica artistica, sul significato che essa riveste per gli artisti e per coloro che la giudicano e/o ne fruiscono. Al di là di ogni definizione sociologica, ci si concentrerà su quella che potremmo definire la dimensione ontologica dell’arte, sulla sua essenza, sulla sua origine e sul suo destino. Tutto ciò verrà indagato a partire dalla storia dell’arte del Novecento, fino ai suoi esiti odierni. Si ascolteranno, inoltre, le voci di diverse modalità critiche fondamentali per la comprensione del gesto artistico contemporaneo. Bibliografia • D. COUPLAND, Memoria polaroid. Istantanee da un mondo senza miti, Marco Tropea Editore, Milano 1997. • A. APPADURAI, Modernità in polvere, Meltemi, Roma, 2000. • M. CANEVACCI, Antropologia della comunicazione visuale, Meltemi, Roma, 2002. • P. BURKE, Testimoni oculari. Il significato storico delle immagini, Carocci, Roma, 2002. • V. VALENTINI, Le storie del video, Bulzoni Editore, Roma, 2003. • S. SONTAG, Davanti al dolore degli altri, Mondadori, Milano, 2003. • H. FOSTER, Il ritorno del reale, Postmediabooks, Milano, 2005. • N. MIRZOEFF, Introduzione alla cultura visuale, Meltemi, Roma, 2006. • F. CARMAGNOLA, Il consumo delle immagini. Estetica e beni simbolici nella fiction economy, Bruno Mondadori, Milano, 2006. • R. KOOLHAS, Junkspace, Quodlibet, Macerata, 2006. • N. DANIEL (edited by) Broken Screen, 26 conversations with Doug Aitken, Expanding the image, Breaking the narrative, D.A.P., New York, 2006. • G. BRUNO, Atlante delle emozioni, Bruno Mondadori editore, 2006. • MULTIPLICITY LAB (a cura di ), Abitare Milano, Bruno Mondadori editore, Milano, 2007. Bibliografia La bibliografia d’esame verrà specificata ulteriormente lungo il corso, ma sono considerati importanti: • Y.-A. BOIS, B. BUCHLOH, H. FOSTER, R. KRAUSS, Arte dal 1900. Modernismo, antimodernismo, postmodernismo, Zanichelli, Bologna 2006. • F. FERRARI, Il re è nudo. Aristocrazia e anarchia dell’arte, Sossella, Roma 2011. • H. FOSTER, Il ritorno del reale, Postmediabooks, Milano, 2005. • N. BOURRIAUD, Radicant. Pour une esthétique de la globalisation, Denoel, Paris 2009. • G. DIDI-HUBERMAN, Il gioco delle evidenze. La dialettica dello sguardo nell’arte contemporanea, Fazi, Roma 2008 . 128 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV FONDAMENTI DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE Elena Molinari FONDAMENTI DI PSICOLOGIA L’attività rappresentativa: definizione di un processo nella costruzione della psiche e nella ristrutturazione del sé. Le modalità rappresentative dei bambini: cenni del loro sviluppo nella storia della psicologia. Lo strutturarsi del disegno infantile in rapporto alla costituzione della psiche e al processo creativo. Gli aspetti strutturali del disegno infantile: la forma, il colore, la composizione, il medium. Gli apporti della psicologia dinamica con particolare riferimento all’opera di M. Milner, D. Winnicott, W. Bion. L’osservazione attraverso il disegno del bambino sano: metodi e utilizzo della ricerca qualitativa. Esercitazione in aula e presentazione di ricerche. Il corpo nell’esperienza creativa infantile. Bambini con patologie organiche: possibili utilizzi terapeutici del disegno e delle esperienze rappresentative. Presentazione di una ricerca svolta in un ospedale pediatrico. Bambini affetti da difficoltà relazionali: aspetti peculiari della rappresentazione. Presentazione di materiale clinico. Il disegno e il gioco come strumenti per osservare le trasformazioni in atto. Rapporto tra disegno infantile e arte. Supervisione di esperienze di tirocinio. Durante il corso sarà posta particolare attenzione alla relazione terapeutica ed ai fattori specifici che possono favorire il ripristino dei processi creativi e di guarigione nei bambini e negli adolescenti. Il corso si propone l’obiettivo di affrontare il tema della creatività dal punto di vista psicanalitico. Per Freud l’artista riesce ad esprimere i contenuti del proprio inconscio attraverso la sublimazione, meccanismo che permette di trasformare una pulsione sessuale o aggressiva verso una meta con caratteristiche diverse e che può configurarsi in una dimensione artistica o intellettuale. La creatività ha quindi origine nel tentativo di superamento di una tensione psichica. Per Jung creativo è colui che riesce ad emanciparsi “dalla stretta e dall’ostacolo di quanto è personale” divenendo in questo modo interprete di quei motivi universali dell’umanità presenti nell’inconscio di ogni individuo. Il confronto tra queste due ipotesi permette di riflettere sul concetto di crescita e di guarigione di un individuo. Bibliografia • A. FERRO, La tecnica della psicoanalisi infantile, Raffaello Cortina, 1992. • T. GIANI GALLIN, Il mondo disegnato dai bambini. L’evoluzione grafica e la costruzione dell’identità, Giunti, 2008. • C. GOLOM, L’arte dei bambini, Raffaello Cortina, 2002. Michele Oldani Bibliografia • S. FREUD, Tre saggi sulla teoria sessuale. • S. FREUD, Il disagio della civiltà. • C. G. JUNG, L’energia psichica. PROGRAMMI 129 2° LIV 1° LIV 1° LIV FONDAMENTI DI PSICHIATRIA Fausto Petrella, Fabrizio Pavone, Paolo Risaro FORMATURA, TECNOLOGIA E TIPOLOGIA DEI MATERIALI Corso introduttivo alla scienza del pensiero e del comportamento umano, nell’ambito della sofferenza mentale grave e del suo trattamento, mantenendo al centro del discorso la persona, in quanto unità bio-psico-sociale originale e irripetibile. Speciale attenzione è rivolta al contesto storico-culturale della diagnosi e delle cure, alle dinamiche di gruppo, alla relazione interpersonale e al trattamento riabilitativo, particolarmente in rapporto alle arti. Formatura, tecnica o linguaggio? Il corso di Formatura, tecnologia e tipologia dei materiali prevede l’insegnamento delle tecniche di duplicazione e trasformazione di un modello originale, secondo i metodi della tradizione e quelli sviluppati con l’impiego dei nuovi materiali. Il corso ha l’obiettivo specifico di far acquisire autonomia allo studente attraverso esercitazioni su modelli con problematiche tecniche differenti. L’acquisizione delle tecniche è finalizzata a riconoscere le possibilità espressive dei processi di formatura e delle fasi di passaggio dal modello originale, al negativo e al nuovo positivo. Faranno da riferimento alcune significative esperienze condotte da artisti contemporanei sul tema dell’impronta e della traccia. • • • • • • • • La Personalità e i suoi problemi Schizofrenia e disturbi mentali gravi Quadri clinici della psicosi Disturbi dell’umore Generalità sulle psicosi Generalità sulle nevrosi La riabilitazione psichiatrica Il teatro in riabilitazione psichiatrica Bibliografia • A. CHESHER, Il laboratorio delle attività teatrali. • H.F. ERICKSON ELLENBERGER, La scoperta dell’inconscio, Boringhieri. • R.P. LIEBERMANN, La riabilitazione psichiatrica, Cortina. • F. PETRELLA, Turbamenti affettivi e alterazioni dell’esperienza, Cortina. Alberto Gianfreda Gli argomenti principali: • I Materiali e il loro stoccaggio • Qualità e caratteristiche dei materiali impiegati nella formatura: la preparazione degli impasti i tempi e le applicazioni • I prodotti che ci arrivano dalla storia e i nuovi materiali: prodotti animali, prodotti minerali, prodotti chimici. • I calchi in gesso e le copie: calco pieno e le camicie, calchi a strati o cavi. • Le armature del gesso: in materiali naturali o in ferro e relativi antiossidanti • Stampi rigidi con forma a perdere o stampi a tasselli in gesso e creta. • Stampi flessibili: le gelatine, le gomme a pressione e per colata • Gli stampi al modello vivente: in gesso o gomme naturali ad asciugatura rapida • Gli isolanti di origine animale e vegetale o minerale e gli isolanti chimici Sono previste visite in laboratori specializzati in formature artistiche e industriali. Bibliografia • AA.VV. Manuale della fonderia, coll. Tecnologie industriali, ed. Tecniche nuove, Milano, 2007. • M. CODOGNATO, Whiteread, ed. Electa, Milano, 2007. • P. CLERIN, Manuale di scultura, tecniche, materiali, realizzazioni, ed. Sovera Multimedia, Roma, 2007. • A. GIUFFREDI, Manuale delle tecniche di formatura, ed. Alinea, Milano, 2006. • E. FORMIGLI, I grandi bronzi antichi. Le fonderie e le tecniche di lavorazione dall’età arcaica al Rinascimento, ed. Nuova Immagine, Siena, 1999. • E. FIORANI, Leggere i materiali, con l’antropologia e la semiotica, ed. Lupetti, Milano, 2000. • F. SOMAINI, Tracce come proposta, ed. Bora, Lucca, 1980. 130 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA Laera Cosmo Paola Di Bello Parte generale Il corso è rivolto particolarmente alla rappresentazione, attraverso il mezzo fotografico della propria attività creativa. Tale tematica verrà affrontata mediante approfondimenti iconografici ed esercitazioni pratiche, sia di fotografia analogica (tradizionale) che digitale, mirate alla conoscenza dell’attuale uso del linguaggio fotografico e al ruolo che esso occupa nella comunicazione e nella divulgazione della progettazione e della realizzazione artistica. Il corso ogni anno si pone un diverso tema di riflessione. Intorno a questo tema il corso si svolge con modalità laboratoriali, ovvero, intorno a spunti, visioni e idee dell’arte che utilizza la fotografia come mezzo privilegiato, verranno realizzati dei lavori dagli studenti. La progettazione sarà integrata, ovvero verranno coordinate alcune lezioni tenute da professionisti chiamati a collaborare con il laboratorio intorno al tema scelto. Il tema di quest’anno è “Il paesaggio sociale”. I professionisti invitati saranno: Sara Rossi e Armin Linke. Il metodo di lavoro riguarda essenzialmente la progettazione. Cosa? Come? Non è cosa fai ma come lo fai. Non ci sono belle fotografie, ma ci sono bei progetti, bei pensieri e buone intenzioni, nonché idee geniali. Programma specifico Visualizzazione e valori dell’immagine-Cos’è la fotografia (come funzione il processo fotografico, struttura dell’immagine, stili nella fotografia, come giudicare il valore di una fotografia) - La luce e la formazione dell’immagine (la luce, come la luce forma le immagini) - Gli obiettivi (gli obiettivi fotografici, diaframmi, profondità di campo) - Gli apparecchi fotografici (grande formato, medio formato, piccolo formato) - Illuminazione del soggetto (caratteristica della luce) - Pellicole (emulsioni agli alogenuri di argento, pellicole bianco nero, pellicole a colori, filtri) - Esposizione (la misurazione dell’esposizione, esposimetri, la misurazione dell’esposizione con il flash) - Trattamento delle pellicole (attrezzature, sviluppo, archiviazione dei negativi. - Stampa in bianco e nero (l’ingranditore, carte da stampa, la luce di sicurezza, la stampa, stampe a contatto, la stampa corretta, i controlli. Introduzione ed applicazione di photoshop per la post produzione. Presentazione delle attività di autori di chiara fama attraverso proiezioni, video, mostre, ecc. Bibliografia • MICHAEL LANGFORD, Nuovo trattato di fotografia moderna, Il castello. • ANSEL ADAMS, Il Negativo/Stampa/Fotocamera, edizioni Zanichelli. Il progetto fotografico è: • idee • primi tentativi • verifica, analisi e visione dei primi tentativi • approfondimenti del progetto con letture, ascolti, visioni (nel la musica, nella letteratura, nella filosofia, nell’estetica, nell’arte, nella fotografia, etc.) • realizzazione del progetto • editing e montaggio • presentazione Il corso avrà come finalità la realizzazione di una mostra o di una pubblicazione e ogni lezione sarà sostenuta dai materiali prodotti dagli studenti che serviranno come punto di partenza per lezioni di carattere tecnico/pratico, teorico/linguistico, storico/analitico. Bibliografia • SUSAN SONTAG, Sulla fotografia, Einaudi, 1973. • FRANCO VACCARI, L’inconscio tecnologico, Agorà, 1997. • UGO MULAS, Le Verifiche, Einaudi, 1972. PROGRAMMI 131 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA Roberto Rosso Alessandra Spranzi La fotografia è un incidente che quotidianamente ci accade in qualsiasi luogo ci troviamo, saperlo riconoscere è fare fotografia. Mettersi sulla strada giusta per raccogliere quell’attimo , vuol dire saper vedere la vita con consapevolezza, sotto tutti i suoi aspetti. Acquisire la capacità di esprimersi attraverso la fotografia, quindi saperla leggere, dipende molto da quanta ne abbiamo vista, prima ancora di quanta ne abbiamo fatta. L’educazione alla visione è importante perché costituisce la base di quel saper vedere indispensabile per lavorare con la macchina fotografica. In questo senso si cercherà di comprendere i principi che costituiscono l’evoluzione della pittura ed in parallelo quelli della fotografia, leggendo le opere ed analizzandole dal punto di vista contenutistico e tecnico. Necessario ad una consapevolezza totale della fotografia, rappresenta anche l’aspetto pratico del gesto del fotografico, quello per intenderci che ci pone sulla strada ad aspettare “l’incidente”. A questo proposito è interessante l’esperienza da svolgersi insieme, che mette tutti nelle stesse condizioni tecniche, cioè con la stessa macchina fotografica, che per l’occasione sarà una semplicissima usa-getta, per eseguire una sessione di riprese in un luogo e con un tema svelati solo al momento. In questo caso, si vedrà come la minima educazione alla visione precedentemente svolta, saprà dare già i suoi frutti, mentre la ricerca di un’inquadratura non direttamente controllabile, obbligherà ognuno ad una più consapevole scelta del soggetto. Una metodologia che vuole confermare il concetto base che lega ogni tipo di sapere, quello che impone sempre una profonda conoscenza di base di tutto ciò che successivamente si vorrà cambiare. La fotografia è un modello storico e immaginario complesso, un linguaggio mutevole, articolato, in relazione continua con altre forme di espressione e linguaggio, come la letteratura, il cinema, il video, l’installazione, l’architettura, la ricerca antropologica e sociale. Il programma si sviluppa intorno alla riflessione e discussione su che cosa sia la fotografia, come leggerla, come usarla, come sviluppare un modo personale di utilizzare lo strumento fotografico per poter realizzare i propri pensieri. Importante è scegliere e sviluppare un proprio punto di vista per interrogarla e girarle intorno. Gli studenti dovranno realizzare un progetto, sotto forma di libro, in cui confluiranno le conoscenze acquisite durante il corso e concordato con il docente e discusso collettivamente. Bibliografia • C. MARRA, Fotografia e pittura nel Novecento.”, Bruno Mondadori, Milano, 1999. • A. GILARDI, Storia sociale della fotografia, Bruno Mondatori, Milano, 2000. • W. KANDINSKY, Lo spirituale nell’arte, Bompiani, Milano, 1994. Bibliografia • CLÉMENT CHÉROUX, L’errore fotografico, Einaudi, 2009. • ROLAND BARTHES, La camera chiara, Einaudi, 2003. • ROSALIND KRAUSS, Teoria e storia della fotografia, Bruno Mondadori, 1996. Saranno consigliati eventuali altri libri in relazione agli argomenti che si svilupperanno durante le lezioni. 132 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV FOTOGRAFIA (ARCHITETTURA E PAESAGGIO) Cesare Somanini FOTOGRAFIA (REPORTAGE) Il corso si svilupperà in tre parti: la prima sarà costituita da lezioni frontali in cui verrà definito l’ambito della fotografia di paesaggio e che cosa ha significato in passato e che cosa significa oggi, con illustrazione di esempi significativi presi da libri sull’opera di grandi maestri o da altre pubblicazioni. Fotografia / Narrative Troppo spesso non vediamo; non guardiamo; abbiamo preconcetti quando diamo un’occhiata frettolosa per assicurarci che non stiamo sbattendo contro qualcosa, abbiniamo solo in parte ciò che vediamo con ciò che crediamo di sapere. ERIC BENTLEY, The Life of the Drama La seconda prevede due o tre uscite collettive sul campo (ci recheremo in località da me prescelte per le loro caratteristiche ambientali e per la varietà di possibilità di ricerca espressiva) con gli studenti per affrontare insieme le difficoltà, le opportunità che il territorio può offrire e le tecniche per risolvere alcuni problemi che si dovessero presentare. Se sarà possibile un coordinamento con il corso di fotografia e architettura potrà essere utile un confronto con il docente per identificarne i confini e le sovrapposizioni. La terza prevede l’analisi del lavoro svolto dagli studenti e la proposizione di soluzioni per presentare e completare il loro lavoro. Sarà richiesta la presentazione di un portfolio di immagini stampate (preferibile) o su supporti digitali per la valutazione del lavoro. I progetti dovranno essere individuali e solo su mia specifica autorizzazione di gruppo. Marco Signorini Partendo da questa citazione il corso di fotografia/reportage verrà inteso come un percorso di indagine mantenendo costante uno sguardo colto, attento e consapevole, uno sguardo esplorativo del mondo che ci sta intorno. La fotografia, oggi più che mai, può soffermarsi su storie solo apparentemente marginali, ma dense di significati sociali e antropologici. Storie di uomini e luoghi, vite vissute quotidianamente e che acquistano importanza come unione fra micro e macrocosmo. L’accezione di “documento fotografico” avrà connotazioni sempre meno didascaliche in riferimento ai temi affrontati, ma acquisterà una valenza interpretativa forte dell’autore, come pensiero e come ricerca personale artistica. Il corso ha l’obiettivo di fornire agli allievi le conoscenze necessarie per affrontare gli aspetti del linguaggio fotografico utili alla costruzione di un progetto completo, dalla realizzazione delle immagini alla sequenza narrativa, fino alla produzione di un prototipo di libro fotografico. Il percorso formativo prevederà lezioni teoriche e progetti editoriali, considerazioni sul “sentire” il tempo contemporaneo attraverso testi, incontri e visite di mostre. Verranno anche date informazioni tecniche su procedure di post produzione digitale, per il controllo e la gestione dei materiali e degli strumenti ai fini del progetto da realizzare. I progetti degli allievi, saranno revisionati fino alla definitiva sequenza e impaginazione grafica. Al fine di facilitare la comunicazione docente/allievo verrà istituito uno spazio web, tipo blog, con link ai vari progetti work in progress degli allievi. Oggetto di esame sarà la discussione con l’allievo sul progetto presentato e la valutazione del medesimo. Bibliografia di base consigliata: da definire. Verranno utilizzati estratti di testi e di immagini da una bibliografia estesa riguardo libri fotografici e riviste di settore. PROGRAMMI 133 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV FOTOGRAFIA (STILL-LIFE) FOTOGRAFIA DIGITALE Ivo Balderi Agustin Sanchez Il programma del corso intende preparare gli allievi alla realizzazione di fotografie still-life, natura morta, lasciando all’allievo la libertà di esprimere i suoi sentimenti, sensazioni della vita, le opinioni e il pensiero attraverso la composizione, la luce e l’inquadratura tutti elementi importanti che aiutano alla formazione del “fotografo artista”. Si affronterà anche l’aspetto commerciale della fotografia stilllife diretti da lay-out e anche lo still-life di carattere documentativo come la riproduzione di un quadro o di una scultura. Dall’Atomo al Bit Obiettivi formativi Il corso sviluppa un percorso formativo che propone allo studente un ampio panorama di metodologie e di tecniche, che gli forniscono una solida base per affrontare, controllare e gestire tutte le fasi di produzione di un opera (concepita con l’utilizzo dei new media) sperimentando nuove forme della rappresentazione e della narrazione. In questo modo si fornisce allo studente un supporto completo con la capacità di innovare i propri progetti e di mantenersi aggiornato dal continuo mutamento del contemporaneo. Qui di seguito alcuni punti del percorso che l’allievo dovrà seguire: • Still-Life, natura morta, riflessioni su questo genere di fotografia e visione di alcuni esempi. • Gli oggetti nell’immaginario collettivo e nell’interpretazione personale. • La luce. La temperatura colore. Sistemi d’illuminazione e schemi base di illuminazione, illuminazione mista. Gelatine di conversione gelatine colore. L’esposimetro. • Macchine fotografiche piccolo medio e grande formato e loro utilizzo. • Pellicola e Digitale. • L’allestimento del set fotografico per la realizzazione di una foto still-life. • La sicurezza personale e degli altri sul set fotografico. • L’inquadratura con macchine fotografiche piccolo medio e grande formato, usare il banco ottico: basculaggi e decentramenti. • Misurazione della luce sul set fotografico e determinazione dell’esposizione sul piano pellicola. • Realizzazione di uno o più still-life a interpretazione personale. • Realizzazione di uno still-life seguendo un lay out. • La riproduzione e interpretazione di un’opera pittorica. • La riproduzione e interpretazione di un’opera scultorea. • Still-life e macrofotografia, realizzazione di un esempio. • Editing / Post-produzione. • Still-life applicato al web, realizzazione di un esempio. Materia d’esame L’allievo dovrà presentare all’esame di fine corso tutto il lavoro svolto durante l’anno e scegliere dai 5 ai 10 still-life in particolare, a seconda della difficoltà di realizzazione e di questi una stampa in B/N minimo 24x30 cm e una stampa a colori minimo 24x30cm. Contenuti generali Dopo un ciclo di lezioni introduttive orientate a fornire panorama e basi metodologiche del lavoro Il corso sarà strutturato in forma di laboratorio. Gli studenti concorderanno con il docente un progetto. Durante l’attività di progetto, e al raggiungimento di precisi obiettivi, ogni studente parteciperà ad incontri di revisione con il docente, per discutere le scelte effettuate e gli eventuali problemi da risolvere. Nel corso del laboratorio verrà data particolare enfasi all’impostazione metodologica del progetto e all’analisi dei requisiti Metodologia • Introduzione - I computer al servizio dell’utente. *La parte prima potrebbe subire cambiamenti in base alla preparazione degli studenti a seguito di un test stabilito dal docente • • • • I computer come “strumento creativo”. I computer “strumento multimediale”. Project media. Progettazione e realizzazione di un progetto concordato con il docente. Software utilizzati Verranno utilizzate applicazioni in ambiente MacOsX, quali Adobe CS3 (Photoshop, Flash, InDesign, Illustrator, Deamwaver), iMovie, iStopMotion, Final Cut, DVD Studio Pro, e altri disponibili all’occorrenza. Bibliografia • MARSHALL MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare, ed. Il Saggiatore 1999. • NICHOLAS NEGROPONTE, Essere digitali, Sperling Paperback, 2004. • PIER LUIGI CAPUCCI, Il corpo tecnologico, Baskerville, Bologna, 1994. 134 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV FOTOGRAFIA PER I BENI CULTURALI FOTOGRAFIA SCIENTIFICA Marco Baldassari Jurgen Becker La storia della fotografia attraverso l’evoluzione delle tecniche di ripresa e stampa, indagine sui metodi di lavorazione dell’800, in particolare per le campagne di rilevamento sui siti archeologici e la fotografia nelle città. La struttura del corso prevede la conoscenza delle basi nelle tecniche fotografiche prevalentemente digitale, la realizzazione con camere digitali di esercitazioni legate alla riproduzione dell’opera d’arte, piana e volumetrica, per l’impostazione delle luci ed il loro utilizzo. Misurazioni della luce con esposimetri manuali esterni ed interni alle fotocamere, tecniche per il bilanciamento del bianco. Tecniche di rilevamento sulle singole fasi di restauro di manufatti artistici, analisi teorica e tecnica dei metodi di indagine non distruttiva, luce radente, U.V., reflettografia all’infrarosso, RX. Si realizzano riprese presso Chiese o altri monumenti in città per affinare la conoscenza delle tecniche applicate a varie situazioni di ripresa, sculture, dipinti, bassorilievi, affreschi, pale d’altare, architetture. Regole di composizione dell’inquadratura, confronti ed esempi sulle foto nel campo della scultura antica e moderna, la riproduzione di documenti, le riprese di dipinti su ogni tipo di supporto, la fotoriproduzione su stativo. Tecniche di base per le lavorazioni in camera oscura, sviluppo pellicole, stampa della carta chimica. Acquisizioni di immagini digitali nei vari formati e loro utilizzo, elaborazioni di immagini digitali in particolare con photoshop. Si apprende l’uso di apparecchiature professionali, come fotocamere di medio formato, fotocamere speciali per architettura, fotocamere a banco ottico. Il corso si prefigge lo scopo di fornire agli allievi le conoscenze sufficienti per superare in modo autonomo le difficoltà che si devono affrontare quando si decide di far eseguire una fotografia scientifica nel campo dell’ arte. L’ allievo impara a leggere gli interventi invasivi nel restauro di opere d’ arte (pittoriche e non) utilizzando fotografie eseguite con le tecniche dell’ infrarosso e UV (Luce di Wood). Durante il corso il discente dovrà partecipare con continuità alle sessioni teoriche e alle prove pratiche. Per gli studenti interessati, parte del corso è dedicato all’ analisi dei metodi fotografici del passato (collodio, gomma bicromatata, dagherrotipo ecc.) con la finalità di conoscerne le tecniche per affrontare gli interventi di restauro. Nel corso dell’ esame l’ allievo dovrà dimostrare di padroneggiare gli strumenti e di conoscere i processi di realizzazione delle immagini, individuando le tecniche e i materiali più idonei allo svolgimento dei temi proposti. Bibliografia • JEAN-CLAUDE LEMAGNY/ANDRÈ ROUILLE, Storia della Fotografia, Sansoni Editore. • HELMUR GERNSHEIM, Le Origini della Fotografia, Electa. • TOM ANG, Fotografia Digitale: strumenti e tecniche avanzate, Mondadori. Per la parte della fotografia tecnico-scientifica: • RAFFAELLO, la rivelazione del colore, Edifir. • Opificio delle Pietre Dure, Edifir. Indice degli argomenti • Elementi di ottica applicati alla fotografia. • La luce. • La fotocamera. • La pellicola e la stampa. • La fotografia e le opere d’arte. • Storia della fotografia: le tecniche del passato. • Fotografia digitale. • Photoshop. Bibliografia • ADAMS ANSEL, Il negativo, La stampa, La fotocamera, Vol. 1, 2, 3, Zanichelli editore, 1987. • ANCHELL STEPHEN, BILL TROOP, The film developing cookbook, Plastic comb, 1998. • WHITE LAURIE, Infrared handsbook photography; 2001. • A Tutorial Near Infrared Digital Photography: A Tutorial in www.echeng.com • CRAWFORD WILLIAM, L’ età del collodio, Cesco Ciappa editore. Ulteriori riferimenti bibliografici verranno forniti durante il corso. PROGRAMMI 135 1° LIV 2° LIV 1° LIV GRAPHIC DESIGN ICONOGRAFIA BIBLICA Piero Orsi Carlo Orecchia Argomento del corso è il design per la comunicazione visiva: immagine coordinata e immagine del prodotto, graphic design per l’editoria (il libro, il giornale, il periodico, la rivista di settore), grafica di pubblica utilità, Nel vasto settore dell’Iconografia cristiana la Bibbia gode il privilegio di essere il cespite iconografico più ricco e più frequentato, ma paradossalmente si presenta anche come il tribunale in cui è pronunziata la più severa condanna della iconografia stessa. A partire da questo nodo paradossale, la parabola dell’iconografia biblica si articola in tradizioni conflittuali ed orientamenti molteplici, che vanno dal più radicale aniconismo alle devote espressioni didattico-popolari dei cicli narrativi, passando attraverso le forme più dotte e complesse delle sistematizzazioni tipologiche” o i riferimenti più sottili ed allusivi del linguaggio simbolico o astratto. Tale parabola è specchio, a sua volta, delle oscillazioni della qualità spirituale dell’esperienza cristiana nelle diverse stagioni della sua storia e documento delle variazioni stilistico tecniche delle pratiche artistiche. Il corso mira a evidenziare queste correlazioni attraverso l’illustrazione storico delle varietà tipo logiche dell’iconografia biblica, al fine di coglierne leggi, finalità, funzioni per un suo utilizzo nella pratica contemporanea. advertising. Il programma del corso è finalizzato allo sviluppo della capacità di ricerca e di organizzazione della prassi progettuale. Si articola in una serie di lezioni propedeutiche volte all’acquisizione delle nozioni tecnico-teoriche indispensabili al lavoro di progettazione, e in esercitazioni operative (nel laboratorio d’informatica) in cui si affrontano situazioni reali nelle quali interviene la professionalità del designer. In particolare si affronteranno, nelle diverse annualità, le seguenti linee tematiche: Immagine Coordinata: elementi base quali marchio e/o logotipo, colori e caratteri istituzionali, manuale operativo per le applicazioni. Annunci per la pubblicità. Libro, Giornale e Rivista: collane e copertine, piegatura e formati unificati della carta, gabbie e impaginazione; nozioni di marketing. Il Carattere da Stampa: nomenclatura, tipologia, stili, morfologia, misure tipografiche, composizione, storia della scrittura. Teoria Dei Colori: riproduzione delle immagini e uso delle selezioni. Il laboratorio di informatica prevede l’apprendimento e la conoscenza dei seguenti software: Adobe Photoshop, Adobe In Design, Adobe Illustrator, Adobe Acrobat Distiller, Quark Xpress, Microsoft Office; uso dello scanner. Sono previsti incontri con professionisti del settore. Bibliografia • JAN VAN LAARHOVEN, Storia dell’arte cristiana, Ed. Bruno Mondadori, Milano, 1999. • JUAN PLAZAOLA, Arte cristiana nel tempo Storia e significato, Vol. I Dall’ Antichità al Medioevo, vol. II Da Rinascimento all’età contemporanea Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo, 2001-2002. • HUBERT SCHRADE, Bibliche figurazioni, in Enciclopedia Universale dell’Arte, coll. 548-584 più illustrazioni tavv. 333-348. 136 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV ICONOGRAFIA E DISEGNO ANATOMICO ILLUMINOTECNICA Barbara Loddo Domenico Nicolamarino Il corso è finalizzato all’approfondimento di tutte quelle tematiche utili alla considerazione del benessere dell’uomo e all’ottimizzazione della compatibilità uomo-sistema nella progettazione. Oggetto d’interesse e d’intervento è soprattutto l’interazione, ossia il rapporto che l’individuo stabilisce – o può stabilire – con i prodotti, gli ambienti e i sistemi tecnologici e sociali con i quali svolge le sue attività di lavoro e di vita quotidiana. L’ergonomia classica valuta la compatibilità di ambienti, prodotti e attrezzature rispetto alle caratteristiche e alle capacità fisiche e fisiologico/percettive dell’individuo/operatore; le lezioni del corso, nello specifico, approfondiscono i temi fondamentali della disciplina, assieme agli argomenti di maggiore rilevanza per la progettazione nel Fashion Design. Gli studenti si cimenteranno nella progettazione e realizzazione di “prodotti” rispondenti alle specifiche evidenziate e l’esame prevederà un colloquio di approfondimento sugli stessi. Il corso si articola in due parti complementari: 1. Composizione luminosa: struttura e spazialità della visual performance 2. Progettazione luminosa: laboratorio lighting dimension Cenni storici e analisi dei vari linguaggi dall’Entertainment alla Lighting Building; Esercizio professionale confronto con le varie associazioni di categoria: World ETF, PLASA, AIDI, ASSIL, APIAS, ESTA, ELDA,VPLT, STLD, SBTD; Presentazione delle varie exhibition international: SIB di Rimini, PLASA di Londra, Prolight+sound e Light Building di Francoforte, ShowTec di Berlino, Intel-WLS di Milano; Antologia della luce: analisi e lettura dei progetti; Anatomia dell’occhio e percezione; Grandezze fotometriche; Sorgenti luminose, sistemi a LEDs e Laser; Calcolo di base; Lighting equipment - corpi illuminanti statici e moving light per i due ambiti di applicazione; Multivision design, sistemi interattivi per VJ e sistemi ORAD per la produzione televisiva; Lighting control desk e dimmer; Sistemi di protocollo DMX 512 USITT e altri sistemi di Management Light Building; Apparecchiature per effetti, fibre ottiche, light piping e strutture reticolari; Simulazione su modelli e software per la progettazione; Principali normative per la progettazione (confronto e limiti); Architettura della luce: teatrale, cinetelevisivo, scenografia ambientale, architainment live e communication; Confronto con professionisti e aziende produttrici di attrezzature con consultazione cataloghi; bibliografia e portali della luce Bibliografia • AAVV, ERGONOMIA E DESIGN, A. SICKLINGER, Ergonomia applicata al progetto, Politecnica 2009, Maggioli Editore. • HENRY DREYFUSS ASSOCIATES, The measure of man & woman. Human factors in Design, revised ediction, John Wiley & sons, Inc. • R. POLILLO, Facile da usare. Una moderna introduzione alla ingegneria dell’usabilità, Edizioni Apogeo, 2010. • • • • • • • • • • • • • • • • • • Nell’ambito delle attività didattiche si svilupperà un progetto artistico “Light-Colour” con la Royal University College of Fine Arts di Stoccolma. Bibliografia • DOMENICO NICOLAMARINO, MARIA CRISTIANA FIORETTI, Light & Color, Milano, Accademia di Brera, 2010. • DOMENICO NICOLAMARINO, Ingegneria della scena, Milano, Accademia di Brera, 2010. PROGRAMMI 137 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV ILLUSTRAZIONE ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA Aldo Spoldi Pier Luigi Buglioni Il corso intende sottolineare gli stretti rapporti formali che intercorrono tra l’evoluzione stilistica dell’illustrazione ed i grandi movimenti dell’arte e le trasformazioni delle società. Tanto l’illustrazione che l’arte seguono i progressi delle tecniche di rappresentazione fornite dalla collettività. Il termine illustrazione è legato all’invenzione del torchio e fino al XV secolo arte ed illustrazione per lo più si identificano. L’illustrazione non è un’arte minore. Tutta l’arte è stata l’illustrazione di testi ed i testi l’illustrazione dell’arte. In tal senso questo corso prosegue e sviluppa la continuità didattica con i corsi tenuti gli anni precedenti (“Cultura del progetto” e “Tecniche e tecnologie della pittura”) impegnati a spiegare l’evoluzione delle tecniche artistiche (tempera, olio, acquarello, fotografia, digitale…), delle macchine da disegno (macchina di Plinio, di Durer, camera oscura e chiara, lanterna magica, computer…) e delle filosofie e culture contemporanee (Medioevo, Rinascimento, Moderno, Postmoderno…). La raccolta di tali lezioni, elaborate poi con il prof. Nicola Salvatore e lo chef Gualtiero Marchesi, è in via di pubblicazione. Per ora lo studente si può avvalere del libro-dispensa “Lezioni di educazione estetica” e “Cristina Show - Frammenti di vita” ed. Skira e Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea. In quanto è da molti riconosciuto che il termine illustrazione designi la riproduzione a stampa di un artefatto grafico-pittorico originale, le lezioni verranno arricchite con la presentazione di tecniche (xilografia, calcografia, litografia, serigrafia...) e macchine (torchio, ingranditore,…) da riproduzione. Proprio perché riprodotto e moltiplicato ad arte il mondo postmoderno si presenta come un’enorme illustrazione. L’illustrazione è l’aura dell’epoca contemporanea ed il paradigma della realtà spettacolare: l’opera d’arte totale, l’opera d’arte per tutti. A tale proposito è consigliato il capitolo “Lezione n. 9 - Il circo e il toro” dal libro del filosofo virtuale Andrea Bortolon “Lezioni di filosofia morale - L’arte di diventare diavoli” ed. Skira e Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, 2003. L’occasione di sperimentare un nuovo corso di Illustrazione scientifica che dal corpo umano si possa estendere a qualunque altro corpo esistente in natura, è sinonimo e prerogativa dell’anatomia artistica e della stessa “ricerca” che da sempre abbiamo vissuto e condiviso con tutti gli studenti. Una disciplina, un percorso che, oltre a ritrovare le risposte utili a soddisfare impieghi e destinazioni, sappia riscoprire forme, caratteri, regole, funzioni e attività di ciascun corpo. Uno studio, un confronto attivo e dinamico che ogni studente potrà svolgere liberamente decidendo scelte e strategie. Bibliografia La bibliografia verrà assegnata durante il corso 138 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV INFORMAZIONE PER L’ARTE: MEZZI E METODI Angela Madesani INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI Il corso prevede una parte teorica e una parte pratica con esercitazione scritta. Gli studenti, infatti, per potere sostenere l’esame dovranno fornire uno scritto-recensione su un artista da concordare (con la docente sono d ddi artisti e fotografi). stati visitati quattro studi Parte generale Il programma del corso verte su una serie di lezioni teoriche con videoproiezione di immagini documentative riguardanti le ricerche sperimentali con la luce nelle arti visive dal 1930 ad oggi, analizzando l’opera di oltre ottanta artisti, da MoholyNagy a Thomas Wilfred, da Zdenek Pesanek, Gyula Kosice, Lucio Fontana, Abraham Palatnik, Dan Flavin, Gianni Colombo, James Turrell fino ad Olafur Eliasson. Artisti che utilizzando la luce elettrica come elemento cardine nell’evoluzione del linguaggio, possono essere riuniti in una linea scientifica ideale, che lungo tutto il ‘900 ci conduce fino a questi primi anni del nuovo secolo, trovando attraverso un mezzo privo di corporeità proprio l’elemento unificante ed essenziale a muoverci su quel crinale che divide nella nostra percezione lo stato reale delle cose da quello ipotetico o illusorio. La luce può espandere oppure far nascere lo spazio, sia in presenza sia in assenza di pareti o superfici che lo delimitano. Per la parte teorica a lezione sono stati analizzi linguaggio e contenuti di alcuni importanti saggi: • R. Longhi, Carlo Carrà. • R. Longhi, Morandi exit. • C. Greenberg, La pittura di tipo americano in C.Greenberg, Arte e cultura, Allemandi, 1991. • H. Rosenberg, L’arte è un modo speciale di pensare in H.Rosenberg, L’arte è un modo speciale di pensare, Allemandi, 2000. • H. Rosenberg, Intervista di H. Rosenberg a Willem De Kooning in H. Rosenberg, L’arte è un modo speciale di pensare, Allemandi, 2000. • H. Rosenberg, Rothko in H. Rosenberg, La s-definizione dell’arte, Feltrinelli, 1977. • Carla Lonzi stralci da Autoritratto, De Donato, 1969. • Lettura e analisi in aula di alcune riviste italiane di arte contemporanea: Flash Art, Tema Celeste, Titolo, Arte, Il Giornale dell’Arte, Juliet. Delle riviste si richiede la conoscenza di alcuni cenni storici. Carlo Bernardini Programma specifico Il programma indaga i principali artisti multimediali con l’ausilio di videoproiezioni di immagini documentative riguardanti le ricerche visive da Nam June Paik a Wolf Vostell, da Bill Viola a Fabrizio Plessi. Seguirà un laboratorio con proiezione di immagini sui nuovi materiali innovativi come le fibre ottiche, i fili elettroluminescenti, le superfici elettroluminescenti, il luminex e il litracon. Il laboratorio è finalizzato alla discussione e realizzazione di progetti, disegni, progetti virtuali ed installazioni, analizzando la strutturazione dell‘opera nello spazio. Il raggio di indagine oltre agli elementi del linguaggio visivo intrinseco, si incentra su ciò che è intorno all’opera, quindi al progetto ambientale dell’opera stessa ed alla sua collocazione ed illuminazione nello spazio. Bibliografia • ELVERIO MAURIZI, Il Grav, Multigrafica Editrice, Roma, 1991. • L’arte degli anni ’50 ’60 ’70, Collezione Panza, Jaka Book 1999. • JAN BUTTERFIELD, The art of light + Space, Abbeville Press, 1993. • FRANK POPPER, Art of the electronic age, Thames and Hudson, 1993. • LUCILLA MELONI, Gli ambienti del gruppo T, Silvana Editoriale, 2004. • MARCO MENEGUZZO, ZERO 1958-1968 Tra Germania e Italia, Silvana Editoriale 2004. • OLAFUR ELIASSON, The weather project, Edited by Susan May, Tate 2003. • JULIO LE PARC, Luz e Movimento, Pinacoteca di S.Paolo, 2003. PROGRAMMI 139 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV LABORATORIO DI PROGETTAZIONE FOTOGRAFICA Alessandra Spranzi LABORATORIO DI PROGETTAZIONE INTEGRATA Paola Di Bello Metodologia progettuale. Quale fotografia? Quale storia? La fotografia è data per scontata. Tutti sappiamo cos’è una fotografia, eppure la fotografia, una volta interrogata, ci sfugge, si sottrae alla nostra comprensione e catalogazione. Più ci avviciniamo, più la fotografia si allontana da noi. Cercheremo quindi di girarle intorno, realizzando degli esercizi che ci porteranno a ricominciare da capo ad interrogarla e ad interrogarci. La fotografia ci obbliga a scegliere, o a scegliere di non scegliere. Il risultato di queste indagini sarà poi raccolto in un libro o contenitore adatto, che sarà pensato e realizzato a seconda della specificità del singolo lavoro. La parola, sotto forma di testo o semplicemente didascalia e titolo, sarà parte importante del progetto. Le fotografie potranno essere create, trovate, manipolate o descritte. Il corso ogni anno si pone un diverso tema di riflessione. Intorno a questo tema il corso si svolge con modalità laboratoriali, ovvero, intorno a spunti, visioni e idee dell’arte che utilizza la fotografia come mezzo privilegiato, verranno realizzati dei lavori dagli studenti. La progettazione sarà integrata, ovvero verranno coordinate alcune lezioni tenute da professionisti chiamati a collaborare con il laboratorio intorno al tema scelto. Obbiettivi formativi Sviluppare nello studente la capacità di leggere e utilizzare la fotografia nella sua complessità, cioè come linguaggio, o meglio, come linguaggi, come mezzo di riflessione privilegiato per indagare la realtà e raccontare storie. Non ci sono belle fotografie, ma buone intenzioni e pensieri forti. Gli studenti saranno sollecitati a sviluppare e approfondire un percorso personale di lettura o utilizzo della fotografia. Bibliografia • CLÉMENT CHÉROUX, L’errore fotografico, Einaudi, 2009. • ROLAND BARTHES, La camera chiara, Einaudi, 2003. • ROSALIND KRAUSS, Teoria e storia della fotografia, Bruno Mondadori, 1996. Ed eventuali altri libri in relazione agli argomenti che si svilupperanno durante le lezioni. Il tema di quest’anno è “Il paesaggio sociale”. I professionisti invitati saranno: Sara Rossi e Armin Linke. Il metodo di lavoro riguarda essenzialmente la progettazione. Cosa? Come? Non è cosa fai, ma come lo fai. Non ci sono belle fotografie, ma ci sono bei progetti, bei pensieri e buone intenzioni, nonché idee geniali. Il progetto fotografico è • idee • primi tentativi • verifica, analisi e visione dei primi tentativi • approfondimenti del progetto con letture, ascolti, visioni (nella musica, nella letteratura, nella filosofia, nell’estetica, nell’arte, nella fotografia, etc.) • realizzazione del progetto • editing e montaggio • presentazione Il corso avrà come finalità la realizzazione di una mostra o di una pubblicazione e ogni lezione sarà sostenuta dai materiali prodotti dagli studenti che serviranno come punto di partenza per lezioni di carattere tecnico/pratico, teorico/linguistico, storico/analitico. Bibliografia • SUSAN SONTAG, Sulla fotografia, Einaudi, 1973. • FRANCO VACCARI, L’inconscio tecnologico, Agorà, 1997. • UGO MULAS, Le Verifiche, Einaudi 1972. 140 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV LANDSCAPE DESIGN LANDSCAPE DESIGN Antonello Pelliccia Antonello Pelliccia Obiettivo del corso è quello di avvicinare lo studente alla lettura del territorio nella complessa dimensione del rapporto uomo-ambiente, finalizzata all’acquisizione di una metodologia critica del saper “guardare” e leggere la realtà con “occhi diversi”, esaminando e approfondendo l’analisi delle relazioni che sussistono tra Arte, Architettura, Urbanizzazione e Territorio. Argomenti trattati. Leggere e conoscere il territorio. Concetti di luogo, il luogo: naturale-artificiale; i non luoghi. Il paesaggio, sublime-pittoresco. L’ambiente, la città diffusa. Verde pubblico-privato, il parco, il giardino. L’arte pubblica. La rappresentazione. La fotografia come cultura progettuale: l’uso della fotografia come esercizio di codificazione e classificazione della realtà urbana tesa a focalizzare l’attenzione sull’interazione tra attività umane e lo spazio dell’ambiente pubblico. “La metamorfosi dello spazio in luogo”. Ispirandosi alla natura, come elemento biologico indispensabile e di armonia, la moderna teoria dell’architettura ha sollecitato e favorito il progetto del paesaggio, ma le reali trasformazioni del territorio hanno generato una grande quantità di aree vuote i terrain-vague, non sempre recuperate dall’attività del paesaggista. L’obiettivo didattico tende a promuovere nello studente la capacità di riconoscere e comprendere le nuove problematiche urbane e le mutazioni in corso nella città contemporanea, assunte sotto il termine di metropoli. L’ambito operativo della ricerca riguarderà casi di studio significativi come: l’uomo, l’ambiente costruito e l’ambiente naturale, tra loro connesse in un duplice rapporto:uomo-ambiente costruito e ambiente costruito - ambiente naturale. Ciascuna di queste realtà interagisce con le altre, comportando modifiche reciproche. Le lezioni indagheranno temi e figure del progetto contemporaneo del paesaggio attraverso l’assunzione di opportuni riferimenti culturali e progettuali per un approfondimento conoscitivo di significative esperienze sviluppate in ambito nazionale ed internazionale. La natura dell’arte. L’uscita dal quadro, il ritorno alla natura, il paesaggio come protagonista I maestri della progettazione ambientale: L. Barragan, B. Marx, I. Noguchi La Land art: land art americana ed europea Landscape design negli U.S.A In America l’attività del paesaggista si è sviluppata in parallelo ai movimenti artistici, che hanno rappresentato fonte di ispirazione e di modelli. Es.minimalismo, land art, pop art, astrattismo ecc. Città e verde: Hortus Conclusus, il giardino, il giardino segreto. Bibliografia • GUY COOPER E GORDON TAYLOR, Giardini per il futuro, Logos Art, 2000. • LUIS BARRAGAN, Electa, Burle Marx, T & H. • PAUL COOPER, Giardini new tech, Ed. Archivolto. Bibliografia • M. HEIDEGGER, Saggi e discorsi. • NORBERG-SCHULZ, Genius loci. • M. AUGÈ, Non luoghi. • R. MILANI, Arte del paesaggio. PROGRAMMI 141 2° LIV 1° LIV 1° LIV LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI Gian Carlo Borellini LEGISLAZIONE DEL MERCATO DELL’ARTE Stefano Moreni Descrizione del processo attraverso cui si è manifestata in Italia la tutela del patrimonio storico-artistico. Il corso si propone di far conoscere quali materiali propedeutici sono disponibili per un apprendimento veloce, tuttavia adeguato, dei beni culturali e paesaggistici, in particolare per questioni connesse alla qualificazione del ricco patrimonio italiano e alla produzione normativa di riferimento, non solo sotto l’aspetto squisitamente procedurale, ma anche etico\scientifico. Argomento delle lezioni sono, pertanto, le Soprintendenze, la loro genesi, la storia e l’elaborazione giuridica prodromica e successiva all’insediamento delle medesime, con specifica attenzione all’economia della tutela e ai processi che definiscono l’assetto di un territorio [dilatabile ai processi di produzione e alle continue trasformazioni della società]; le raccomandazioni, al riguardo, di un architetto - storico, paesaggista, urbanista, progettista, ‘antiriduzionista’ militante - (recentemente) scomparso; della prassi protezionistica negli uffici periferici del Ministero [raccomandazioni tecnico\scientifiche comprese]; le [necessarie] interrelazioni tra l’ex L.1089\39 - difesa monumentale, storico e artistica - e l’ex L.1497\39 - difesa del paesaggio - (entrambe confluite nel recente Decreto Legislativo 42\2004, ‘Codice dei beni culturali e del paesaggio’, ma ancora attuali nella loro capacità “nutritiva”); la necessità di far precedere comunque qualsiasi provvedimento di tutela da un’accurata indagine conoscitiva [catalogazione et alia]. Il corso si prefigge di analizzare il ruolo del mercato dell’arte contemporanea e della legislazione dello stesso. In particolare, oggetto di studio sono i meccanismi e le modalità attraverso i quali il mercato agisce, crea un valore, determina e configura la natura stessa dell’opera d’arte contemporanea. Il corso si articola nei seguenti argomenti: Modalità d’esame Sono elementi determinanti ai fini della valutazione la partecipazione all’attività didattica, la conoscenza dei contenuti trattati nelle lezioni e quelli inclusi nella bibliografia orientativa (che sarà suggerita durante il corso). La presentazione di una ricerca di carattere consuntivo, seppur facoltativa, concorrerà a determinare il voto finale. Durante il semestre sono previste uscite didattiche, distribuzione di materiale accademico, dispensa riassuntiva. • Valore e opera • Analisi del valore economico di un opera: approccio statico (sistema delle arti) ed approccio dinamico allo studio del mercato dell’arte. • Lo studio dell’opera d’arte come prodotto. Produzione, distribuzione, valore aggiunto e consumo di un’opera d’arte. Valore d’utilizzo (prodotto) e valore di scambio (arte): fattori costitutivi di quest’ultimo, in relazione all’unicità ed alla qualità dell’opera. • Unicità e qualità . • L’opera d’arte come prodotto culturalmente determinato, slegato da un valore d’uso. • L’opera d’arte contemporanea, sua valenza produttiva e valore economico • Il mercato dell’arte contemporanea: le fiere d’arte contemporanea internazionale, le aste di arte contemporanea internazionali, i musei di arte contemporanea. • L’asta di arte contemporanea: tipologia delle opere, descrizione, ordine del catalogo, esposizione. • Principali aspetti legislativi peculiari al mercato dell’arte: diritto; limiti alla circolazione delle opere. Effetti del regime legislativo e fiscale sul mercato dell’arte. • Centralità dell’opera, qualità di un’opera come fattore artistica. Ruolo dell’autore nei confronti dell’opera. Valore economico come testimonianza della cultura di un’epoca e quindi sua transitorietà nei confronti della permanenza dell’opera. Bibliografia La bibliografia sarà fornita durante il corso 142 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV LETTERATURA BIBLICA LETTERATURA E FILOSOFIA DEL TEATRO Carlo Orecchia Sara Fioretta La letteratura biblica è stata definita il “grande codice” della cultura occidentale. Questo vale non solo per i contenuti storici, etici, simbolici che emergono dai suoi testi e che hanno condizionato in modo determinante la storia delle forme spirituali dell’Occidente (arte, letteratura, filosofia, religione, costume), ma anche per i dibattiti confessionali che ha suscitato, i conflitti interpretativi che ha provocato, le pratiche esegetiche e critiche che ha stimolato. Il corso, funzionale al programma del Dipartimento di ”Arti e Antropologia del sacro”, attraverso la sensibilizzazione a queste complesse problematiche nelle loro coordinate essenziali,mira in modo specifico a favorire una conoscenza di questo “grande codice” che consenta appunto la decodificazione,a livello iconografico ed iconologico, del ricco repertorio figurativo di ispirazione biblica, in cui si è storicamente espressa la cultura cristiana. Il corso è articolato in due parti: la prima ha carattere generale, propedeutico: in essa si affrontano gli elementi del linguaggio teatrale, le sue caratteristiche formali e teoriche, si analizzeranno i fattori della comunicazione teatrale e le problematiche relative alla sua specificità: in una società fortemente “spettacolarizzata” come la nostra, in cui l’identità del teatro sembra smarrita, o sbiadita, o incerta, che significato ha l’esperienza (dal punto di vista del pubblico) e la prassi (dal punto di vista dell’autore e regista) del teatro? Che cosa significa ri–collocare il teatro entro l’ambito “antico” del rito? E il teatro, con la sua complessità e ricchezza di linguaggi diversi, può ri–creare mondi, offrire modelli di interpretazione significativi e incisivi nella realtà contemporanea? La seconda parte, che ha carattere monografico e laboratoriale, avvierà lo studente alla lettura e interpretazione dell’opera di Ionesco e al momento cruciale, sul piano filosofico, linguistico e letterario, del teatro dell’assurdo, che spezza e stravolge l’antica identità di parola e gesto come fondamenti imprescindibili del personaggio del teatro occidentale. Il corso intende inoltre offrire agli studenti: • una metodologia sicura per affrontare, leggere e interpretare un testo drammaturgico; • un approfondimento su alcuni autori del Novecento che in modi diversi hanno messo in discussione la capacità comunicativa della parola. • un approfondimento su alcune questioni di teoria della letteratura e filosofia del linguaggio. Bibliografia essenziale • ANNAMARIA CASCETTA E LAURA PEJA, Ingresso a teatro, ed. le Lettere. • MARTIN ESSLIN, Il teatro dell’assurdo, ed. Abete. • IONESCO, Opera. Bibliografia • VICTOR TURNER, Dal rito al teatro, ed. Il Mulino. • MARVIN CARLSON, Teorie del teatro, ed. Il Mulino. I testi di e su Ionesco saranno forniti durante il corso. PROGRAMMI 143 2° LIV 1° LIV 1° LIV LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA Elisabetta Longari LITOGRAFIA Posto che uno degli obiettivi principali del corso è favorire la dimestichezza di movimento degli allievi nel vasto territorio dell’arte contemporanea, che si presenta come un panorama particolarmente complesso e spurio tanto dal punto di vista delle tecniche quanto riguardo al pensiero estetico, come ogni anno è affrontato un tema preciso che funziona da pretesto d’indagine e che permette attraversamenti trasversali tra i diversi linguaggi espressivi. Quest’anno saranno analizzate diverse esperienze artistiche incentrate sul concetto di isola, ricco di significati simbolici e di sfumature anche opposte. Il ventaglio di esempi sarà ampio e vario: affronteremo un’indagine su alcune isole della mitologia (ad esempio Eea, residenza della maga Circe), come su altre isole della letteratura e della poesia (Verlaine), su certe isole soggetto privilegiato della pittura (Bocklin e Watteau), del cinema (Shutter Island) e della televisione (L’isola dei famosi); ci dedicheremo all’analisi delle caratteristiche socio-territoriali del quartiere Isola di Milano, ripercorreremo parte della storia dell’Isola Comacina per quello che riguarda il suo legame con l’Accademia di Brera; vedremo come nelle arti visive e anche nella musica è stato sviluppato il soggetto dell’ isola, considerandolo nella sua accezione più ampia che va da Citera, l’isola dell’amore, alla cella d’isolamento. La litografia (dal greco lithos = pietra + grafica), definita anche stampa piana o planografia, fu inventata da Aloys Senefelder (poeta ed attore nato a Praga nel 1771 e morto a Monaco di Baviera nel 1834). La litografia raggiunge il suo massimo sviluppo nell’ottocento. Ricco di avvenimenti ed idee, in questo secolo si mettono a punto due invenzioni che ancora oggi sono alla base della nostra vita quotidiana: la litografia e la fotografia. Nei primi decenni di vita la litografia è stata adoperata per la diffusione di testi scritti, carte geografiche, vedute, soggetti naturalistici (animali, fiori, piante) e partiture musicali, fino ad allora scritte a mano. I maestri dell’800 sfrutteranno questa innovazione tecnica per i libri illustrati e per i libri d’artista. Ricchissimo anche il filone ottocentesco della satira politica e sociale. Ma senza alcun dubbio la litografia è uno degli elementi chiave per lo sviluppo del manifesto pubblicitario e del cartellone teatrale. Con la sua facile applicazione rivoluziona l’arte della stampa perché grazie all’immediatezza del segno (fatta a matita grassa, gessetti e inchiostro litografico) l’artista disegna direttamente sulla pietra calcarea levigata. La semplicità nell’esecuzione del disegno e l’adattabilità al segno dell’artista rende la litografia una delle tecniche più versatili, tecnica si semplice ma non facile nella fase di stampa, dove grazie all’abilità dello stampatore si può ottenere una tiratura di circa un migliaio di copie. Si inizierà facendo conoscenza con le varie tipologie delle pietre calcaree la loro granitura. Il disegno effettuato con matite grasse o gessetti o inchiostro litografico, verrà acidato con una “preparazione” composta da gomma arabica ed acido nitrico dando inizio a quella che Senefelder chiamava “la vera stampa chimica”. Si passerà, infine, all’inchiostrazione della pietra con i rulli. Durante il corso si affronteranno diverse tecniche per la realizzazione della litografia. Dal bulino alla carta da trasporto, al frottage, alla fotocopia, alla maniera nera, al fondino colorato, al negativo, giungendo alla stampa in bianco e nero ed in quadricromia. Modalità d’esame L’esame consta di due parti: la prima è l’elaborazione personale da parte del candidato di un discorso autonomo di approfondimento su un tema o un aspetto preventivamente concordato con me. L’approfondimento può essere tanto scritto, in forma di tesina, rispettando le regole tipografiche per la compilazione delle note e della bibliografia, quanto orale, in forma di breve lezione frontale, con l’ausilio di immagini e/o presentazioni in power point e/o video, tenuta in aula alla presenza degli altri iscritti al corso. La seconda parte dell’esame è una verifica delle cognizioni sull’arte contemporanea che avviene in sede d’appello. Bibliografia Verrà di volta in volta fornita durante le lezioni una bibliografia specifica. NB: Il corso è tenuto in collaborazione con Digital video del professor Valerio Ambiveri . Paola Parisi Bibliografia • GRANT ARNOLD, Creative Lithography, New York, 1971. • GARO ZANTREAZIAN E CLINTON ADAMS, The tamarind book of lithography: art e techniques, Los Angeles, 1970. • NEREO TEDESCHI, La litografia degli asrtisti, Verona, 1973. • D. PORZIO E R. TABANELLI, La litografia: duecento anni di storia, arte, tecnica, Milano, 1982. • STEFANIA MASSARI e FRANCESCO NEGRI ARNOLDI, Arte e scienza dell’incisione, Roma, 1987. • SEGNO AMERICANO. Grafica anni 60/70, Milano, 1987. • ANGELA OCCHIPINTI, La stampa originale, Milano 1996. 144 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV LITURGIA METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE Enrico Mazza Ada Ghinato Viene spiegato che cos’è la liturgia, la sua natura e le sue forme nel succedersi delle epoche culturali. Si dà particolare rilievo al rapporto tra la liturgia e le devozioni. In modo più specifico: che cos’è la liturgia seconddo l’Antico l e ill Nuovo Testamento, la chiesa primitiva (i primi quattro secoli). Lo sviluppo del sacro nella liturgia medievale. In questo settore non c’è differenza tra le esigenze di una chiesa cattolica e quelle di una chiesa riformata, pur segnalando la diversità tra le varie chiese della riforma protestante. Il corso offre agli studenti i criteri per l’adeguamento liturgico degli edifici di culto secondo la Riforma liturgica introdotta nella chiesa cattolica dal Concilio Vaticano II. Inoltre, si illustrano i criteri per la creazione delle suppellettili e dell’arredo liturgici delle chiese. Un particolare riferimento al battistero, altare, ambone, calice, patena, ecc. Il metodo è squisitamente storico, per definire la funzione e la simbologia dei vari elementi. Dipartimento di progettazione e arti applicate, Scuola di Progettazione artistica per l’impresa. Corso di 2° livello in Product Design. Il corso fornisce gli strumenti metodologici di approfondimento del progetto attraverso argomenti di supporto culturale e pratico. In particolare tratta la problematica attinente l’analisi, l’elaborazione e l’intervento comune a diversi settori disciplinari. Sono utilizzati, per introdurre il metodo di lavoro, argomenti significativi come la progettazione della tutela e della conservazione del paesaggio storico e la progettazione ambientale nelle sue componenti di processo di formazione del progetto. Sono toccati i principali fenomeni che caratterizzano lo sviluppo di orientamenti e strategie in campi specifici della ricerca e dell’innovazione. Programma specifico Investire l’ambiente con interventi in equilibrio tra sviluppo e sostenibilità partendo dalla categoria del vuoto, inteso come spazio complementare al pieno, nel quale si producono variazioni di stato: flessibile, fluido, aperto, continuo, mutevole, diversificato, collettivo, dove decostruire e ridefinire il processo delle esperienze comuni. Il design, nelle sue espressioni empatiche, permette di incrociare la pratica di dissolvimento e ricostruzione della forma come atto creativo fino a produrre una fusione con il paesaggio; come avveniva nel manufatto delle culture primigenie, dove lo spazio delle attività sociali era costruito con un minimo impatto di volume e da un complesso sistema di segni e rimandi visivi con il contesto. Sulla base delle considerazioni esposte e partendo dallo studio di un PGT (Piano di governo del territorio) su aree nodali per attrezzature pubbliche, di un habitat di interesse comunitario della regione europea, si chiede lo sviluppo di un lavoro originale di ricerca destinato ad innescare stimoli, elementi ed attività da discutere nell’ambito della riqualificazione dello spazio pubblico. Bibliografia • FERNANDO ESPUELAS, Il vuoto – Riflessioni sullo spazio in architettura, Ed. Christian Marinotti, 2008. • ALDO AYMONINO, VALERIO PAOLO MOSCO, Spazi pubblici contemporanei Architettura a volume zero, Ed. Skira, 2006. Ulteriori materiali e riferimenti saranno forniti durante le lezioni. PROGRAMMI 145 1° LIV METODOLOGIA PROGETTUALE DELLA COMUNICAZIONE VISIVA 2° LIV 1° LIV Giuseppe Di Napoli La comunicazione visiva attiva una particolare forma di pensiero imperniato sul ragionare per immagini, per forme, per relazioni spaziali, per analogie e per similitudini, essa richiede la capacità di utilizzare procedimenti sintetici, nei quali più elementi entrano simultaneamente in relazione tra loro al fine di configurare schemi, mappe, strutture, diagrammi, sequenze in grado di rappresentare il mondo, le cose e le loro reciproche relazioni in una forma assolutamente irriducibile, quanto irrinunciabile. L’efficacia della comunicazione visiva ha origine proprio da quest’irriducibilità del pensiero visivo. La metodologia è la disciplina che studia i modi migliori che, consentono di affrontare i problemi della comunicazione; essa ha il compito di individuare i criteri e i metodi più efficaci nella ricerca delle soluzioni che garantiscono un mirato e sicuro esito comunicativo. Tematiche del corso • I tre attori essenziali e i tre macro processi che la loro interazione da luogo: Soggetto e Oggetto Soggetto e Concetto; Concetto e Oggetto. • La funzione monosemica dell’informazione grafica, quella polisemica della comunicazione visiva e quella pansemica dell’espressione artistica. • Le funzioni delle variabili visive nella costruzione dell’immagine grafica e delle invarianti percettive nel riconoscimento delle forme; • Analisi critica della rispondenza dei sistemi di rappresentazione grafica rispetto alle differenti tipologie di referenti nella scala di iconicità; • Le figure retoriche nella comunicazione visiva. Le metamorfosi della forma, della materia e della funzione dell’oggetto nell’arte e nel design. • Dalla fenomenologia dei modi di apparenza dei colori, alla esegesi dei modi di vedere il colore, alla codificazione dei modi di stesura dei colori • Teorie e applicazioni dei fenomeni di intensificazione, assimilazione e contrasto cromatico nella comunicazione visiva; • I colori acromatici, i colori cangianti, i colori ricordo e i colori immaginari nell’arte Bibliografia • DI NAPOLI G., Disegnare e conoscere. La mano l’occhio e il segno, Einaudi, Torino, 2004. • DI NAPOLI G., Il colore dipinto. Teorie, percezione e tecniche, Einaudi, Torino, 2006. • SUSANI G., (a cura di) Scienza e progetto, Marsilio, Padova, 1967. METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE Sandro Scarrocchia Il libro d’artista e il/la fine del libro. Walter Benjamin ha posto l’autore come produttore. Anche l’artista lo è e l’artista in formazione aspira a ciò. Ma se si vuole superare/superata la “leggenda dell’artista” è necessario che curi la propria presentazione, rendendo conto di tutte le modalità del suo lavoro, del farsi di questo e delle implicazioni culturali generali del suo fare. Lo scopo è quello di attrezzare gli artisti in formazione a presentare il loro lavoro e le loro ricerche e ad introdurre alla produzione artistica chi è soltanto agli inizi ed è terrorizzato dalla tela vuota, dall’argilla informe, dallo schermo del computer. Parte istituzionale La produzione artistica si può dividere almeno in tre epoche, pre/industriale/post. Le lezioni ripercorrono perciò i momenti salienti della didattica e della cultura del progetto: dalla bottega artigiana all’istituzione delle Accademie; la rivoluzione industriale e la Kunstindustrie; dal disegno al design; il Werbund e altre associazioni di industriartistica; il corso fondamentale nel Bauhaus; la riforma del corso fondamentale nella Scuola di Ulm; la contestazione anticapitalistica e l’affermazione delle tematiche ecologiste di fine anni Sessanta inizio Settanta; l’avvento della microelettronica e la suola di Offenbach; interdisciplinarietà e multidisciplinarietà nella cultura del progetto. In particolare si darà rilievo ad autori che hanno dato uno specifico contributo metodologico alla composizione artistica nei diversi campi, Paul Klee, Gyorgy Kepes, Arturo Martini, Aldo Rossi, Italo Calvino, Fritz Schumacher, László Moholy-Nagy, Bruno Munari, Giulio Paolini e Riccardo Dalisi. Parte seminariale Tema monografico: “Il libro d’artista e il/la fine del libro”. Prevede approfondimenti e produzioni degli allievi. Bibliografia Per l’orientamento generale: • CLAUDIO MAGRIS, La mostra, Milano, Garzanti 2001, p. 74 (si legge in meno di mezz’ora). Per la parte istituzionale: • B. E. BURDEK, Design. Storia, teoria e prassi del disegno industriale, Milano, Mondadori 1991, p. 391 (solo capitoli che verranno indicati) Per la parte monografica: • MARSHALL MCLUHAN, La galassia Gutenberg: nascita dell’uomo tipografico, Roma, Armando ed., 2001 (7° ed. orig. 1962), p. 383 (in particolare alcuni capitoli). • ITALO CALVINO, Le città invisibili, 1972-2010, p. 170 (indicative). 146 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV METODOLOGIE DEL RESTAURO Sandro Scarrocchia Dal progetto di restauro, al restauro virtuale. Il corso è attivato su richiesta degli allievi del V° anno del Corso di Diploma in Restauro in conformità al Piano di Studi di adeguamento approvato lo scorso AA e ancora in vigore (per la loro annualità e per il loro corso di studi che si conclude nel corrente AA). Ha per scopo l’approfondimento del progetto (storia, metodologia, strumenti) nei vari ambiti del restauro (beni archeologici, beni storico artistici ed etnoantropologici, beni mobili e delle superfici decorate dell’architettura, beni archivistici e librari, arte contemporanea). Parte istituzionale In particolare il corso mira alla definizione: • del rapporto tra istruttoria, programma di conservazione e progetto di restauro • delle tre fasti di progetto (di massima, esecutivo, realizzativo) • della simulazione del restauro (restauro virtuale) • della autovalutazione e feed back. Parte seminariale I temi seminariali prevedono esercitazioni su diverse tipologie di beni su proposta degli allievi o del docente anche in relazione agli oggetto di studio scelti o attribuiti per la tesi finale. Bibliografia • ALOIS RIEGL, Teoria e prassi della conservazione dei monumenti, a cura di Sandro Scarrocchia, Bologna Gedit 2003, p. 611. • SANDRO SCARROCCHIA, Max Dvořák. Conservazione e Moderno in Austria (1905-1921), Milano, Franco Angeli 2009, p. 260. • BENNARDI DOMENICO - FURFERI ROCCO, Il restauro virtuale. Tra ideologia e metodologia, Firenze, Edifir 2007, p. 104. METODOLOGIE E TECNOLOGIE DEL CONTEMPORANEO Francesca Alfano Miglietti Un corso di territori corporali, una autosperimentazione che si colloca nei confini tra biologica, politica, teoria, nella necessità di una presenza che diventa discontinuità, caos, libertà, e che vive uno spazio e un tempo alterati. Corpi esposti, nella logica delle contaminazioni, degli intrecci, della pluralità di percorsi espressivi che attraversano e mutano il concetto di presenza corporea all’interno di una opera-vita che si inscrive costantemente sul proprio corpo. Una grande torsione che sperimenta altri canali espressivi, congegni di comunicazione che superano le concettualizzazioni astratte del linguaggio razionale per riaffermare e reinventare i linguaggi umiliati, repressi, oppressi i linguaggi della malattia, del caos, della follia, della discontinuità, i linguaggi dell’alterazione. E’ la possibilità di utilizzare il corpo in maniera in cui il disagio, la ribellione, l’alterità, diventano sistema di creazione, il sistema delle tensioni che abita liberamente il corpo estendendolo. Un corpo come struttura manipolabile pronta a ricevere al proprio interno innesti tecnologici che possano operare, agire, evolversi autonomamente, sostituendosi ad organi destinati al decadimento fisiologico. Un corpo pronto ad estendersi al ritmo dei flusso e delle mutazioni. PROGRAMMI 147 1° LIV 1° LIV METODOLOGIE E TECNICHE DELL’AFFRESCO Vincenzo Sorrentino MODELLISTICA Parte generale Il corso è impostato secondo un criterio filologico attraverso cui la prassi viene elaborata direttamente dallo studio di quei trattati dell’arte in cui è significativamente descritta. Tracciato diacronico: età antica (tradizione vitruviana): Età alto-medievale (tradizione monastica). Età basso-medievale (tradizione cenniniana). Età rinascimentale (tradizione vasariana) Tracciato sincronico: elaborazione della praxis denominata buon fresco, considerata come antonomastica; la natura della Calce aerea e suoi mutamenti chimici; formazione dell’intonaco e tecniche dell’intonacatura; applicazione del velo a giornate; la fase pittorica in rapporto alla reazione di presa. Chimica dei colori. Tecnica del disegno per affresco (cartone): il primo riporto, il secondo riporto. I contenuti scientifico-disciplinari riguardano il modello, sia nella versione di interpretazione-rappresentazione di un elemento nel contesto reale, sia in quello di configurazionerappresentazione conseguente ad un ‘idea progettuale. Comprendono i fondamenti e la metodologia di progetto del modello, nelle diverse dimensioni scalari, in relazione ai materiali, alle tecniche costruttive, agli effetti e al livello comunicativo ed espressivo del modello che si vuole realizzare in rapporto all’uso cui è destinato. L’uso del modello, i tipi di modello e i linguaggi anche nel loro sviluppo storico. Il corso verrà articolato in due parti: una di lezioni teoriche e l’altra di esercitazioni di laboratorio. Programma specifico La tecnica michelangiolesca nel Giudizio universale, all’interno della Cappella di Sisto IV. La tecnica del buon fresco e la tradizione giottesca nell’opera di Michelangelo. Il disvelamento dei colori in seguito al restauro. Studio della composizione e moduli della rappresentazione apocalittica. Bibliografia • CENNINO CENNINI, Il libro dell’arte, 1390, • G. VASARI, Le Vite, 1550. • PIER LUIGI DE VECCHI. Il Giudizio universale, Fonti iconografiche, Roma, 1986. Luisa De Leo Bibliografia • GIUSEPPE CENTO, Rilievo edilizio architettonico. Ed. Vitali Ghiande, Genova 1959. • SERGIO CORRADESCHI, Come costruire un modello plastico ed architettonico. Ed. Di Baio, Milano 1987. • CORRADO GAVINELLI, Storie di modelli esibitivi e critici. Ed. Alinea, Firenze 1999. • LORENZO GONZA1ES E LUIGI BERTAZZONI, Modelli e prospettive. Ed. Hoepli, Milano 1990. • PIERO POLATO, Il modello nel designo Ed. Hoepli, Milano 1991. • FRANCA SALVERANI, La costruzione del modello architettonico. Ed. Di Baio, Milano 1992. 148 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV MODELLISTICA (FIGURINO E MODELLO) Rosita Onofri Il corso verte sullo sviluppo del design e della capacità di interpretare le idee della ricerca ottenendo così un’esperienza pratica di come un approccio sperimentale e 3d al disegno possa aprire nuove possibilità. Idee e tecniche innovative dovranno essere utilizzate per quelli che saranno gli abiti realizzati da presentare su modello vivente in concordanza con il corso di fashion design 2. Agli studenti verranno consegnati i cartamodelli base propedeutici alla lavorazione dei capi della collezione. Nella costruzione dell’abito lo studente dovrà altresì dimostrare di saper utilizzare il drappeggio sul manichino e il cartamodello come strumento per sviluppare il design e non solo come uno strumento tecnico, assemblando la forma disegnata su carta e trasportandola in 3d, e anche di conoscere i procedimenti attraverso cui questa forma può essere ottenuta. MULTIMEDIALITÀ PER I BENI CULTURALI Leonardo Sangiorgi Il laboratorio si sviluppa attraverso tre fasi ben distinte ma correlate. La prima fase del laboratorio è prettamente documentale, vale a dire che verrà utilizzato il tempo dedicato a questa fase, nella documentazione, nella visione e nel commento critico di materiali visivi, prevalentemente filmati, riguardanti strettamente realizzazioni già esistenti inerenti al tema del laboratorio. La seconda fase, sarà dedicata ad un ulteriore approfondimento del tema trattato nel corso, attraverso l’esposizione di uno o due “Case History”. L’esposizione prenderà spunto dal materiale visivo precedentemente visionato, si soffermerà su di una o due realizzazioni particolari o emblematiche del settore di lavoro, che verranno riproposte in tutte le fasi del loro sviluppo, dal brief iniziale, ai progetti preliminari, a quelli esecutivi fino alla sua messa in opera definitiva. Tutta questa fase sarà supportata dalla presentazione di materiali progettuali originali, bozzetti, tavole riassuntive, presentazioni grafiche ed infine materiali originali filmati del making off e dei programmi master dei video, delle installazioni multimediali analizzate. Terza e ultima fase che occuperà la maggior parte del tempo a disposizione per il laboratorio, riguarderà un lavoro pratico. Verrà richiesto, un progetto originale, fino a livello esecutivo, presentato in modo cartaceo o digitale, su un lavoro attualmente in fase di sviluppo. Oltre a venir aggiornati sulle tecnologie disponibili e sulle risorse economiche utilizzabili, agli studenti, verrà fornita, la documentazione di partenza, simile a quella data allo studio che sta realizzando il progetto. Il progetto potrà essere sviluppato in gruppo o individualmente e discusso in tutte le sue fasi con il docente di riferimento. Gli studenti avranno così la possibilità di cimentarsi con la propria creatività, prendendo spunto da un lavoro vero e rispondendo con un progetto personale alle richieste di una committenza reale. PROGRAMMI 149 1° LIV 2° LIV 1° LIV MUSEOGRAFIA Takashi Shimura Museografia I • Introduzione al concetto di museografia. • Base del progetto: l’importanza di conoscere l’oggetto da esporre, anche in relazione alle percezioni e misure del corpo umano; le modalità di presentazione e illustrazione del progetto alla committenza, attraverso il disegno (tecnica, precisione) e la tempistica; l’approfondimento del progetto, dal quale nasce l’originalità del progettista. • Esercitazioni per fare un piccolo progetto con tema una piccola mostra: conoscenza e utilizzo dei materiali che si usano abitualmente per mostre e stand fieristici; apprendimento e ideazione di percorsi espositivi, minime distanze consigliate per visitare l’allestimento e l’altezza delle esposizioni. • Presentazione, quale esempio, di lavori realizzati dal docente per capire come il progetto si sviluppa dall’idea alla realizzazione. • Eventuale visita a una mostra con gli studenti. Museografia II • Sulla base delle lezioni di Museografia I si esegue un progetto, più complesso del primo anno, con tema l’allestimento temporaneo o permanente per una Sala di Museo o Pinacoteca. • Il lavoro è eseguito da piccoli gruppi. • La scelta dei materiali è libera: il tipo di legno ignifugo, ferro, alluminio, vetro, ecc … • Anche in queste lezioni vengono mostrati alcuni lavori eseguiti dal docente come esempi. • Eventuale visita di un Museo con gli studenti. Per il Corso di Museografia I e II è importante la frequenza, oggetto di valutazione. MUSEOLOGIA E GESTIONE DEI SISTEMI ESPOSITIVI Marco Meneguzzo “Inside the White Cube: gallerie e galleristi oggi” Il corso, che alterno all’indagine sul settore pubblico quella sul settore privato della diffusione e promozione dell’arte, quest’anno analizzerà gli aspetti privati della promozione, del mercato, e anche della commercializzazione del prodotto artistico. In questo senso, la galleria d’arte risulta essere ancora centrale nel sistema dell’arte, anche se affiancata - e mercantilmente superata - da altre attività, come le aste (di cui il corso si occuperà in una/due lezioni). Che cos’è una galleria d’arte? Come agisce oggi? Cosa è cambiato rispetto a qualche decennio fa? Esiste una geopolitica delle gallerie? A tutto questo cercherà di rispondere il corso, che usa la metafora del “White Cube” come essenza della galleria moderna, per indagare se esista anche una galleria diversa, postmoderna, che agisce secondo parametri diversi da quelli consolidati dalla precedente tradizione. 150 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV MUSEOLOGIA E STORIA DEL COLLEZIONISMO Chiara Nenci NET ART Parte istituzionale Significati e forme del collezionismo dall’antichità ad oggi. Le dispense di Museologia sono a disposizione degli studenti presso la copisteria dell’Accademia. Lo studio del testo va accompagnato con il riconoscimento delle immagini che sono proiettate a lezione, disponibili su CD presso la stessa copisteria. Gli studenti sono invitati a importare le immagini su altro supporto e a restituire in tempi brevi il CD originale. Il riconoscimento delle immagini è parte integrante della preparazione e presupposto indispensabile per l’esito dell’esame. A integrazione degli argomenti istituzionali approfonditi nelle lezioni, sarà fornita una specifica e obbligatoria bibliografia di riferimento. Sin dai primi anni Novanta, la rete Internet ha stimolato le energie creative di artisti provenienti da aree disciplinari molto diverse: arti figurative, ma anche musica, narrazione cinematografica e letteraria, teatro, danza, performance, architettura. Ne è derivato un fenomeno artistico di grande complessità, che da un lato ha forti rapporti con la tradizione artistica delle avanguardie e delle neoavanguardie (Concettuale e Fluxus), dall’altro risulta fortemente legato all’infrastruttura tecnosociale su cui si è sviluppato, e alla sua rapida, continua evoluzione. Così, nonostante il carattere relativamente recente della loro comparsa sulla scena, Internet e la Net Art hanno impresso alla pratica artistica dell’ultimo decennio una trasformazione a cui una Accademia di Belle Arti non può restare indifferente: l’esplosione della New Media Art e la nascita di nuovi generi, come Software Art e Game Art; la disponibilità di un materiale mediatico immenso, a cui attingere per poi applicargli tattiche di postproduzione e di remix; una relazione atipica con il sistema dell’arte e con le sue regole, motivata dalla natura immateriale della Net Art e della sua irreducibilità a oggetto, ma anche dalla vicinanza della Net Art ad altri gruppi sociali e sistemi di pensiero, quelli dell’attivismo e del software open source. Il corso si propone di ripercorrere la storia della Net Art e di sviscerarne le tematiche e le strategie formali più significative, sullo sfondo dei due più ampi orizzonti su cui la sua vicenda si sviluppa: l’arte contemporanea e la New Media Art. Il corso adotterà un approccio prevalentemente teorico, sviluppandosi attraverso approfondimenti e discussioni relative ad alcune questioni chiave: come definire la Net Art? Quali rapporti intrattiene con l’hacktivism e il media-attivismo? Come si conciliano plagiarismo e copyright? Appropriazione e originalità? Immaterialità del codice e concretezza dell’opera? Accessibilità per tutti e unicità dell’oggetto artistico? Cosa vuol dire esporre la Net Art in uno spazio fisico? La frequenza delle lezioni permetterà allo studente di comprendere in quale modo affrontare i testi in relazione alle tematiche trattate in aula e di scegliere un personale percorso di approfondimento che sarà oggetto di discussione nelle lezioni seminariali che inizieranno a gennaio. Bibliografia Parte monografica Il dibattito internazionale sui musei nel primo Novecento e le esperienze museografiche in Italia. I testi di riferimento per la preparazione della parte monografica sono: • M. DALAI EMILIANI, Per una critica della museografia del Novecento in Italia, Marsilio editore, Venezia 2008. • M.C. CIMOLI, Musei Effimeri, Allestimenti di mostre in Italia (1949-1963), Saggiatore, Milano 2007. Domenico Quaranta Bibliografia • MARCO DESENIS, GIUSEPPE MARANO, Net Art. L’arte della connessione, Shake edizioni. • AAVV, Connessioni Leggendarie, cat. mostra, Ready Made. • RACHEL GREENE, Internet Art, Thames & Hudson. • DOMENICO QUARANTA, Net Art 1994-1998. La vicenda di ada’web, Vita e Pensiero. PROGRAMMI 151 1° LIV ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE DELL’ARTE MEDIALE 2° LIV 1° LIV Laura Tettamanzi Progettazione crossmediale Il corso ha l’obiettivo di introdurre gli studenti alla progettazione “crossmediale”, e prevede: • una parte teorica in cui l’idea di “crossmedia” come nuovo modello produttivo dei contenuti nel mondo digitale – format o eventi progettati e distribuiti su tutte le piattaforme possibili, dalla televisione ai telefonini al web – viene problematizzata e interpretata alla luce della nuova definizione di “transmedia”: il contenuto diviene invasivo e permea tutto lo stile di vita, diffondendosi su tutti i supporti possibili (non solo i media elettronici ma tutte le interfacce che il pubblico incontra nella vita quotidiana, compreso lo spazio domestico e urbano). Il concetto di “transmedia” trova ispirazione nella definizione Wagneriana di Gesamstkunstwerk (opera d’arte totale) e si adatta meglio a un universo di consumo e fruizione in cui il pubblico e la sua esperienza dei contenuti ha ormai un ruolo sempre più attivo nella loro elaborazione o rielaborazione. Come illustra il testo di Henry Jenkins proposto in bibliografia, le audiences attraverso la rete e gli strumenti di social network rielaborano e intaccano i prodotti dell’industria culturale all’interno di una molteplicità di azioni e di “altri” media. Chi pensa e progetta contenuti – da un format televisivo a una mostra o a un evento – non può più non tenere conto di questo modello: da un lato il pubblico attivo, dall’altro la “sinestesia” degli strumenti del comunicare che non sono più solo “media”, ma attraverso il digitale, tutti i segni dello spazio. • una esercitazione pratica in cui gli studenti, singolarmente o a gruppi, partendo da un’idea discussa in aula, sviluppano in chiave trasmedia un progetto di format o evento. L’esercitazione prevede una fase di ideazione e discussione e un lavoro di progettazione richiesto in formato: word, power point. Facoltativo lo sviluppo di materiali video, di animazione, o lo sviluppo di applicazioni interattive. Bibliografia • HENRY JENKINS, Cultura convergente, Apogeo. • MAX GIOVAGNOLI, Cross-media. Le nuove narrazioni, Apogeo, 2009. • MATTEO BITTANTI, Intermedialità. Videogiochi, cinema, televisione, fumetti, Edizioni Unicopli, Ludologica, 2008. • MARSHAL MC LUHAN, Gli strumenti del comunicare, 1964 (edizione originale, più traduzioni in italiano). PEDAGOGIA DELLA COMUNICAZIONE Stefania Ulivieri E DELLA RELAZIONE EDUCATIVA Il corso di quest’anno si pone l’obiettivo di rendere gli studenti consapevoli del doppio che si istituisce tra arte e educazione e che consente anche di operare delle feconde integrazioni, in chiave auto formativa tra la propria professione artistica e la curvatura terapeutica/educativa della propria professione. Alcune fra molte domande saranno le chiavi di accesso per approfondire questa relazione e per riflettere sul proprio ruolo alla luce di un potenziamento delle proprie risorse identitarie: • Che rappresentazione ho di una relazione educativa? • Quali condizioni predispongono il formarsi di una sensibilità alla comunicazione educativa? • Come penso, predispongo e progetto il luogo di un evento? • Come lavoro perché la relazione venga messa al servizio di questo progetto di trasformazione? • Quali aspetti di me vengono toccati nell’incontro con soggetti o gruppi e quali nuovi spunti offrono alla mia pratica di lavoro? L’obiettivo è sviluppare nei corsisti uno sguardo attento sul proprio modo di comunicare e di stare nell’incontro, sviluppando quell’integrazione feconda tra pensiero ed emozione che costituisce una premessa necessaria al rinforzo del proprio ruolo professionale oltre che dell’identità. Il corso è diviso in due parti • Verranno offerte opere letterarie artistiche e filmiche che verranno interrogate dal processo di gruppo per illuminare questi aspetti e offrire un luogo di approfondimento e di consapevolezza di cui il setting di gruppo diviene garante. Mettere in circolo rappresentazioni e vissuti consente di aumentare le potenzialità del proprio sguardo grazie al riflesso che esso produce nelle storie degli altri e di arrivare a produrre una cultura di gruppo viva e che nasce dal qui e ora del processo. • Un momento di taglio esperienziale in cui gli studenti verranno invitati a produrre delle rappresentazioni simboliche della relazione e della comunicazione educativa per cogliere quali sono i miti e gli impliciti che sottendono la loro pratica di lavoro. Agli studenti verrà richiesto di condividere il gruppo momenti della loro pratica di lavoro sostenuti da alcune domande critiche circa il ruolo cruciale della comunicazione e della relazione e permettendo a queste domande di trovare nel rispecchiamento della mente di gruppo ulterori percorsi di senso e chiarificazioni. Questa seconda area è relativa al mettere in campo un dispositivo di supervisione pedagogica che consenta di incrementare le proprie capacità riflessive e la consapevolezza del proprio stare nel gioco educativo La bibliografia si articolerà in una dispensa prodotta a fine corso. 152 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE PITTURA Antonio Cioffi Maurizio Arcangeli La pedagogia studia le dinamiche relazionali attraverso le quali è possibile intervenire in modo mirato nella trasmissione del sapere e dunque nella formazione della personalità. E’ una disciplina che poggia su presupposti filosofici fortemente connessi a scienze umane quali la psicologia, la sociologia o l’antropologia. Per questo, nel corso delle lezioni, i vari argomenti verranno affrontati prendendo in esame i contributi trasversali che tali scienze possono apportare alla definizione di una corretta didattica dell’arte e dell’estetica. Per quanto riguarda la definizione del termine “didattica”, esso denota l’insieme delle metodologie e delle tecniche utili all’insegnamento (o meglio alla trasmissione) di determinate competenze o abilità; queste, nel caso del curriculum di studi seguito in Accademia di Belle Arti, riguardano -da un lato- l’avvio all’espressione attraverso i vari linguaggi visivi, dall’altro l’approccio alla lettura (comprensione ed interpretazione) della cultura visuale nella sua complessità, con riferimento, oltre ovviamente alla storia dell’arte, alla totalità della cultura di massa contemporanea. Utilizzare oggi questo termine in riferimento alle esperienze artistico visuali degli ultimi cent’anni, sarebbe molto riduttivo e modesto, per tutto quello che l’arte moderna e contemporanea hanno scoperto e praticato, costruendo nuovi linguaggi espressivi e utilizzando nuovi materiali per produrre opere. Determinando così un cambiamento di fruizione di esse e conseguentemente di: Concetto di opera. Alcuni argomenti trattati nel corso delle lezioni: • La filosofia dell’educazione • Comunicazione, linguaggio e tecniche espressive • Semiologia del testo e del contesto • Sapere scientifico e sapere narrativo • Racconto, simbolo e forma simbolica • Pedagogia della fiaba e della favola • Gioco, creatività e pensiero divergente • Lo studio del disegno infantile • Identità personale e orientamenti psicopedagogici • L’impianto psicoanalitico nelle teorie di Freud e di Jung • Immaginario, mito tradizionale e cultura di massa • Le tecnologie multimediali nel campo educativo. Riferendoci alle esperienze ed ai percorsi tracciati dall’arte moderna e contemporanea (dalle avanguardie storiche all’oggi), e alle problematiche che ad essa si riferiscono, il lavoro sviluppato all’interno del corso di Pittura di primo livello (triennio) si organizzerà nel tentativo Teorico/Pratico di prendere consapevolezza dei vari aspetti dei linguaggi dell’arte. • L’organizzazione del lavoro degli studenti sarà libera da vincoli (non organizzata su temi dati) e insegnamenti dogmatici. • Essi con la loro propria sensibilità, presa di coscienza e analisi dei linguaggi, seguiranno un percorso didattico individuale. • L’utilizzo di nessuna tecnica è escluso, tradizionale e/o innovativa che sia, strumenti informatici/digitali compresi: (computer, videocamera, fotografia, ecc...). Strumenti con potenzialità sia progettuali che di supporto per la costruzione e visualizzazione dell’opera compiuta. • Importante sarà poi la lettura di quei testi fondamentali utili ad iniziare discussioni che si trasformino in lavoro pratico, discussioni singole o collettive atte a sviluppare un dialogo con e tra gli studenti, intorno le loro idee e relativi problemi di realizzazione pratica del lavoro. • Avranno inoltre importanza, i suggerimenti di visite personali o collettive alle esposizioni di arte contemporanea, in spazi pubblici o gallerie private, (esposizioni di artisti contemporanei). • Sarà fondamentale la frequenza, per poter acquisire il numero di crediti necessari per sostenere l’esame di passaggio. PROGRAMMI 153 1° LIV 2° LIV 1° LIV PITTURA PITTURA Italo Bressan Gabriele Di Matteo Caratteristica di questo corso, sarà lo studio approfondito del colore come elemento fondamentale e primario di tutta una serie di ricerche ed esperienze che hanno attraversato la nostra storia dell’arte. • Osservazione ed analisi rivolta ai fenomeni visivi rispetto alla loro genesi. • Articolato sviluppo grafico-disegnativo sul concetto di “realtà e rappresentazione” verso un “nuovo reale rappresentato”. • Comparazione fra le varie tecniche espressive del disegno per formulare differenza e originalità della singola poetica. • Il laboratorio sarà articolato su una sperimentazione di ricerca diretta delle varie tecniche pittoriche, della conoscenza e preparazione dei supporti, conoscenza iconografica, lettura e catalogazione delle varie componenti che formano l’immagine (colore, segno e materia) e integrazione di nuovi materiali all’interno della ricerca. • Considerazioni sul concetto di spazio e spazialità in rapporto alla superficie e alla dimensione. • Studio dei fenomeni indagati e prodotti dalla ricerca, in costante mutazione e sviluppo. • Il ruolo della pittura all’interno dei molteplici linguaggi dell’arte contemporanea. • Parlare di pittura utilizzando linguaggi diversi dalla pittura la pittura dopo Francis Picabia (il pittore di tutti glil stilil successivi)) e Gerhard Richter (quello dei molteplici stili simultanei). La pittura come installazione a partire dalle esperienze spaziali degli anni 60 La legittimità della pittura nell’epoca del trionfo dei media tecnologici. La pittura e lo statuto dell’immagine come strumento di conoscenza del reale. Metodi e analisi della pittura commerciale. La pittura degli altri e l’annientamento dell’autore. Approfondimenti su alcuni artisti legati alla problematica della copia e al potere autonomo dell’originale: Mike Bidlo, Elaine Sturtevant, Sherrie Levine. Discussione collettiva su progetti individuali. Si richiede all’allievo, una decisa capacità di analisi critica, nei confronti del proprio lavoro rispetto al mondo e alla società di oggi, per sapersi confrontare con la nascita dei “nuovi linguaggi visivi” della contemporaneità. Bibliografia • L. VENTURI, Come si comprende la Pittura, Ed. Einaudi, Torino. • P. FRANCASTEL, Lo spazio figurativo dal Rinascimento al Cubismo, Ed. Einaudi, Torino. • H. FOCILLON, Vita delle forme, Ed. Einaudi, Torino. • G. BACHELARD, La poetica dello spazio, Ed. Dedalo libri. • • • • • • • Bibliografia • GIULIO CIAVOLIELLO, Dagli anni 80 in poi: il mondo dell’arte contemporanea in Italia, Artshow edizioni-juliet editrice. • VITAMIN P, New perspectives in painting, Edizioni Phaidon, Pittura. 154 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV PITTURA PITTURA Ignazio Gadaleta Renato Galbusera Finalità specifica del corso è lo studio della pittura. Un linguaggio conoscitivo autonormativo che nell’essenza cromatica fonda le sue strutture. Un processo logico di comunicazione ed espressione, con tutte le possibili aperture e derive poetiche, che nella consapevolezza della storia trova il proprio fondamento. Un mezzo espressivo inesaurito e inesauribile, che evolve il processo della spazialità in modi diversi: dalla plasticità evocata alla concretezza della bidimensionalità, dalla tridimensionalità dell’estroflessione o dello sfondamento all’estensione virtualizzante, fino all’ampiezza della dimensione ambientale. Un sistema operativo esteso che comprende l’eventuale utilizzo di nuovi media e nuove tecnologie. Si compiranno esperienze, di carattere teorico e pratico, con particolare riguardo all’ambito del colore, nell’analisi delle dinamiche di percezione, rappresentazione e presentazione. Tali esercitazioni costituiranno applicazioni di processi mentali e operativi entro le coordinate tipiche delle diverse tecniche di realizzazione, analizzate nei procedimenti e nei particolari aspetti disciplinari che ne regolano l’uso efficace e finalizzato. Si studierà l’opera d’arte come costruzione linguistica strutturata, le sue dimensioni spazio-temporali interne e le sue possibilità di relazione e d’espansione, dallo spazio privato a quello pubblico, dal colore della pittura alla città del colore. Il programma del corso si sviluppa a partire dall’affermazione della centralità dell’aula-laboratorio di pittura, come luogo di sintesi di processi teorici e pratici, che costituiscono l’essenza di questo insegnamento. Il corso riserva un particolare interesse alla dimensione pubblica dell’opera d’arte, attività che sarà svolta con un’apposita progettazione. Il corso presenta una serie di proposte tematiche che ne caratterizzano i diversi anni: • Dal libro d’artista alla graphic novel (parola -immagine) • Dialoghi dal corpo (progetto concordato con Anatomia, Disegno, Cromatologia ) • La scena urbana: la pittura e lo spazio della città • Siti specifici: luce-buio (letture del territorio e progetti per la città di Milano) • Arte nello spazio pubblico (tematiche riferite al rapporto tra opera e luogo in accordo con il corso di Landscape Design). • Le tematiche proposte sono suggerite e non costituiscono obbligo, ma riferimento possibile per la definizione del lavoro personale. Modalità operative Per il primo anno, considerando le diverse matrici di provenienza, si delinea una tematica comune di base che parte dall’analisi del disegno e dei diversi linguaggi pittorici. Il programma per tutti gli anni di corso si attua attraverso percorsi individuali, momenti di discussione, schede tecniche, visite guidate. Sono previsti workshop come esperienza di lavoro in comune in esterno. La valutazione del lavoro si attua attraverso una serie di momenti di verifica comune e di scadenze che si succedono nel corso dell’anno. Biennio specialistico Il corso si caratterizza per l’attenzione ai percorsi personali dei singoli iscritti. In questo senso l’attività sarà tesa a valorizzare gli aspetti professionali in ordine alla riflessione su modalità operative, strategie di presentazione e finalizzazione del proprio lavoro. Grande spazio sarà dato alla partecipazione a progetti con soggetti esterni che costituiscono altrettante tracce per la definizione di un’attività post-formazione. PROGRAMMI 155 1° LIV 1° LIV PITTURA PITTURA Alberto Garutti Gaetano Grillo Facendo riferimento alle esperienze dell’arte contemporanea, e a tutte le possibili problematiche ad essa connesse, il corso si svilupperà nel tentativo di prendere coscienza dei metodi da essa praticati. Analisi delle strutture linguistico-visuali del testo artistico nel “farsi” dell’opera; il problema delle possibili combinazioni nella strategia delle pratiche comunicative; i cambiamenti che i linguaggi hanno subito nel tempo; la pluralità dei codici per la creazione di una grammatica interiorizzata della prassi artistica. Questa parte sarà tesa a sviluppare la consapevolezza delle regole esistenti, del loro uso e significato, sistematizzandola in un “modello” che metta in luce i meccanismi propri dei segni visivi che sono generatori di testualità. Il programma didattico di pittura converge con il progetto didattico presentato al Dipartimento di Arti Visive, che porta il medesimo titolo, e si prefigge come obiettivo la ridefinizione del laboratorio di pittura. L’anno accademico si aprirà dunque con una riflessione sui seguenti temi: • L’artista e il suo ruolo nel contesto sociale. • Pittura: linguaggio specifico? • Il mercato dell’arte contemporanea:consenso e dissenso. • Il campus accademia. • Poetica e linguaggio. • Laboratorio di pittura: ridefinizione. Modalità del programma Le lezioni delle tre cattedre si svolgeranno contemporaneamente nel primo semestre con un giorno (mercoledì) in comune dedicato al confronto collettivo. Il primo mese sarà dedicato esclusivamente alla riflessione e alla discussione sulle tematiche del programma. Gli studenti elaboreranno in seguito le proprie ricerche mirate ad un’esposizione finale corredata da una pubblicazione progettata ad hoc. Gli appuntamenti didattici prevedono incontri con docenti di altre accademie, artisti e personalità del mondo culturale. Saranno effettuate e richieste visite ad esposizioni in spazi, musei e gallerie d’arte moderna e contemporanea pubblici e privati. Modalità d’esame Relazione sul lavoro teorico svolto e presentazione degli elaborati per l’esposizione finale. Bibliografia • MARIO DE MICHELI, Le avanguardie Artistiche del ‘900, Feltrinelli, Milano 2003. • ARNOLD HAUSER, Storia sociale dell’arte, Einaudi, Torino 2003. • ERWIN PANOFSKY, Il significato delle arti visive, Einaudi, Torino 1997. 156 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV PITTURA PITTURA Franco Marrocco Stefano Pizzi La centralità dell’opera e dell’allievo costituiscono il cardine della programmazione volta al potenziamento delle discipline teorico e laboratoriali affini alla vocazione artistica dello studente, al quale verrà rivolto un progetto didattico personalistico. La proposta di un tema collettivo non dovrà così porre alcun vincolo ai percorsi individuali ma costituire un ulteriore motivo di specializzazione che potrà avvenire tramite la condivisione delle ricerche. Muovendosi dunque dalle precedenti esperienze linguistico - espressive l’allievo, durante il primo ciclo di incontri, potrà concentrarsi sugli aspetti progettuali, genesi dell’opera, che in un secondo momento vedrà la sua concreta realizzazione. Gli aspetti teorici, critici e laboratoriali, precedentemente affrontati, potranno dunque edificarsi nell’opera stessa che pone in rapporto dialettico l’esperienza individuale dello studente con il mondo dell’arte contemporanea e il suo sistema. In questa possibile estensione, dal perimetro dell’aula verso le gallerie e l’intorno pubblico e sociale, il biennio individua la propria identità di specializzazione e, laddove è possibile, di professionalizzazione che, durante il corso, trova spazio nei diversi momenti disciplinari. Il programma didattico svolto in collaborazione con le cattedre di pittura dei professori Gaetano Grillo e Nicola Salvatore converge con il progetto didattico presentato al Dipartimento di Arti Visive, che porta il medesimo titolo e si prefigge come obiettivo la ridefinizione del laboratorio di pittura. L’anno accademico si aprirà dunque con una riflessione sui seguenti temi: • L’artista e il suo ruolo nel contesto sociale. • Pittura: linguaggio specifico? • Il mercato dell’arte contemporanea: consenso e dissenso. • Il campus accademia. • Poetica e linguaggio. • Laboratorio di pittura: ridefinizione. Modalità del programma Le lezioni delle tre cattedre si svolgeranno contemporaneamente nel primo semestre con un giorno (mercoledì) in comune dedicato al confronto collettivo. Il primo mese sarà dedicato esclusivamente alla riflessione e alla discussione sulle tematiche del programma. Gli studenti elaboreranno in seguito le proprie ricerche mirate ad un’esposizione finale corredata da una pubblicazione progettata ad hoc. Gli appuntamenti didattici prevedono incontri con docenti di altre accademie, artisti e personalità del mondo culturale. Saranno effettuate e richieste visite ad esposizioni in spazi, musei e gallerie d’arte moderna e contemporanea pubblici e privati. Modalità d’esame Relazione sul lavoro teorico svolto e presentazione degli elaborati per l’esposizione finale. Bibliografia • MARIO DE MICHELI, Le avanguardie Artistiche del ‘900, Feltrinelli, Milano 2003. • ARNOLD HAUSER, Storia sociale dell’arte, Einaudi, Torino 2003. • ERWIN PANOFSKY, Il significato delle arti visive, Einaudi, Torino 1997. PROGRAMMI 157 1° LIV 1° LIV PITTURA PLASTICA ORNAMENTALE Nicola Salvatore Vito Natalino Giacummo Il programma didattico di pittura converge con il progetto didattico presentato al Dipartimento di Arti Visive, che porta il medesimo titolo, e si prefigge come obiettivo la ridefinizione del laboratorio di pittura. L’anno accademico si aprirà dunque con una riflessione sui seguenti temi: • L’artista e il suo ruolo nel contesto sociale. • Pittura: linguaggio specifico? • Il mercato dell’arte contemporanea: consenso e dissenso. • Il campus accademia. • Poetica e linguaggio. • Laboratorio di pittura: ridefinizione. Il docente ritiene opportuno che gli allievi pervengano a risultati espressivi personali e originali, attraverso tale indagine storico-teorica, allo scopo di conoscere prima di operare, di rielaborare creativamente le conoscenze acquisite, mediante un opportuno utilizzo delle tecniche e dei linguaggi. Lo studente affronterà in fase operativa, tutte le tematiche della figurazione, passando da esperienze di rappresentazione realistiche a esperienze di pura astrazione, sviluppando abilità che indagano tecniche e procedimenti disparati, anche antitetici. Si ritiene inoltre necessario l’uso della fotografia, della cinematografia e della computer-art, quali linguaggi di recente acquisizioni e di estremo interesse per il futuro artista. Verranno eseguite visite guidate a mostre, musei, laboratori, ecc. Modalità del programma Le lezioni delle tre cattedre si svolgeranno contemporaneamente nel primo semestre con un giorno (mercoledì) in comune dedicato al confronto collettivo. Il primo mese sarà dedicato esclusivamente alla riflessione e alla discussione sulle tematiche del programma. Gli studenti elaboreranno in seguito le proprie ricerche mirate ad un’esposizione finale corredata da una pubblicazione progettata ad hoc. Gli appuntamenti didattici prevedono incontri con docenti di altre accademie, artisti e personalità del mondo culturale. Saranno effettuate e richieste visite ad esposizioni in spazi, musei e gallerie d’arte moderna e contemporanea pubblici e privati. Modalità d’esame Relazione sul lavoro teorico svolto e presentazione degli elaborati per l’esposizione finale. Bibliografia • MARIO DE MICHELI, Le avanguardie Artistiche del ‘900, Feltrinelli, Milano 2003. • ARNOLD HAUSER, Storia sociale dell’arte, Einaudi, Torino 2003. • ERWIN PANOFSKY, Il significato delle arti visive, Einaudi, Torino 1997. Tecniche plastiche • Modellazione dell’argilla in bassorilievo e tuttotondo. • Scultura in marmo, gesso, pietra, legno, polistirolo, riproduzione mediante formatura. Tecniche pittoriche Imprimitura su supporti vari. Altre tecniche • Fotoritocco digitale • Previsualizzazione • CAD • Animazione e rendering di immagini • Softimage • Maya • Fotografia 158 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV PLASTICA ORNAMENTALE PLASTICA ORNAMENTALE Romeo Leone Guido Lodigiani Le lezioni colgono spunto dal dibattito intorno all’arte contemporanea e dalle sue implicazioni con quella del passato, assumendo tale processo conoscitivo a fondamento metodologico della ricerca. Operatività e dialettica sono momenti immanenti per una formazione pratica e concettuale. La fase teorico-progettuale sarà oggetto di discussione collettiva anche con la partecipazione di altre discipline. Sistemi plastici monumentali ha come obiettivo della ricerca quello di ottenere qualità nell’ideazione, nella realizzazione e nella valutazione di segni, forme, spazi d’arte monumentali; sensibilità nell’individuazione e nella valorizzazione del carattere dei luoghi; disposizione verso un equilibrato dialogo fra Scultura, Pittura ed Architettura. Per lo studente è utile frequentare il laboratorio c – poetica e progetto. L’ argomento del lavoro oggetto di valutazione è a scelta dello studente. In sede d’esame l’allievo presenterà la propria attività di ricerca; tratterà alcuni argomenti del programma specifico mostrando di aver approfondito il proprio studio su di una apprezzabile bibliografia. Elaborati richiesti: una scultura tridimensionale a carattere monumentale, proposta in scala, tenendo conto del progetto esecutivo e degli spazi di laboratorio disponibili. Parte monografica • “L’acqua come ornamento” naturale e costruito in relazione alle problematiche ambientali. • Dall’oggetto al territorio: progettazione di installazioni, ambientazioni etc. Modalità d’esame Discussioni degli elaborati con riferimento alle questioni di natura tecnica e teorica dibattute durante il corso e oggetto dell’arte contemporanea. Bibliografia • G. DORFLES, Ultime tendenze dell’arte d’oggi, Feltrinelli •H. GOMBRICH, Il senso dell’ordine, Einaudi • H. FOCILLON, Vita delle forme, Einaudi • AA. VV., Storia dell’arte ceramica, Zanichelli • U. ECO, Come si fa una tesi di laurea. La bibliografia specifica sarà data durante il corso. Arte pubblica come nuova occasione di relazione fra le arti negli esempi di alcune città europee. Bibliografia • M. MARINI, Pensieri sull’arte, Milano, Scheiwiller, 1998 • F. Irace, P. MARINI, Luigi Caccia Dominioni, Venezia, Marsilio, 2002 • L. DALL’OLIO, Arte e Architettura, Torino, Testo e Immagine, 1997 • A.A.V.V., ArchiScultura, Basilea CH., Fondazione Beyeler, 2004 • L. PERELLI, Public Art, Milano, F. Angeli, 2006 • L. GALOFARO, Artscape, Milano. Postmedia, 2007. PROGRAMMI 159 1° LIV 2° LIV 1° LIV PRATICA E CULTURA DELLO SPETTACOLO Giacomo Agosti PRATICHE CREATIVE PER L’INFANZIA Alessandro Baldanzi Titolo del corso : Un rispetto nuovo. Il corso ha natura laboratoriale; non esiste bibliografia perché lo studente è invitato ad attingere dal proprio bagaglio emotivo ed esperienziale. Attraverso una serie di esercizi, improvvisazioni e sperimentazioni, si vogliono saggiare le potenzialità dell’individuo e del gruppo. Il rapporto tra il mondo infantile e l’arte è vastissimo e investe diversi ambiti del sapere, delle professionalità e dei mestieri apparentemente distanti da quello educativo. Parlare di arte e di bambini potrebbe essere un valido pretesto per rivalutare l’arte come un immenso giacimento di esperienze e conoscenze. Il gioco come esperienza artistica e creativa, l’artista rende proprio questo connubio di elementi che si basano nel fare e nel disfare nello sperimentare relazioni inedite. Costruire concrete prospettive di avventura verso il nuovo, al diverso e quindi all’altro, la pratica creativa intesa come esperienza. Il laboratorio avrà fini pratici atti alla realizzazione di elaborati che ci permetta una concreta riflessione su i modelli culturali che sono alla base del fare artistico. Il tema è “La fiaba”, l’allievo imposterà una propria ricerca artistica nell’ambito di una fiaba scelta a piacere. Sarà un percorso creativo libero, non necessariamente relegato alla pagina di un libro per l’infanzia. Fantasia è anche fare a vanvera, a casaccio, è irregolarità. È invenzione e immaginazione. Perché una storia riesca a catturare l’attenzione del bambino, deve divertirlo e catturare la sua curiosità. Deve armonizzarsi con le sue ansie e le aspettative, in breve deve toccare tutti gli aspetti della sua personalità. Ed è per questo che la “fiaba popolare” viene presa come mezzo per riuscire ad arricchire e divertire sia bambini che adulti. I racconti provenienti da differenti culture analizzano i personaggi della storia come archetipi obbligandoci a interrogarci sul senso profondo della loro natura. Attraverso la sperimentazione ci avvicineremo al mondo dell’infanzia, cercando di mettere da parte tecnicismi esasperati ed eccessi di razionalità: “il miglior quadro è quello che la ragione non può ammettere” (Gruppo Co.Br.A.). L’esame finale è un momento di ricapitolazione di quanto è maturato nel corso degli incontri. Il corso si tiene nel primo semestre. Il corso verrà ripartito come segue • Morfologia della fiaba. • Cosa è un racconto di fate. • Segni e riti nella preistoria. • Il bianco e il nero, il pieno e il vuoto. • Identità e alterità del corpo, ibridi e metamorfosi. • Laboratori per bambini, l’esperienza di Munari. • Miti e riti tribali. Bibliografia • BRUNO BETTELHEIM, Il mondo incantato. • VLADIMIR PROPP, Le radici storiche dei racconti di fate. • MARIE LOUISE VON FRANZ, Le fiabe interpretate. 160 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV PRINCIPI E TECNICHE DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA 1 - 2 Laura Tonani I annualità L’esperienza dell’autoritratto. L’autoritratto rappresenta un’esperienza fondamentale nel percorso arteterapeutico. L’espressione della propria immagine corporea risponde alla domanda “chi sono Io” e ci offre la possibilità di cogliere aspetti profondi dell’individuo che affiorano a volte inconsapevolmente. La nostra esperienza coglie l’idea di Corpo inteso come Leib. Nel corso della ricerca artistica del ‘900 abbiamo avuto esempi di straordinaria intensità. Gli artisti hanno superato l’idea di autorappresentazione, intesa come ricerca di verosomiglianza fisionomica, incontrandosi con l’immagine segreta della propria identità. Pertanto le forme espressive legate all’autoritratto hanno intrapreso la via della sperimentazione interdisciplinare. Nei territori di confine, tra pittura, teatro, body art, etc. coglieremo le sorprendenti interazioni con la terapeutica artistica. Bibliografia: • ALBERTO BOATTO, Narciso infranto. L’autoritratto moderno da Goya a Warhol, Laterza, Bari, 1997 • EUGENIO BORGNA, Il volto senza fine, Le Lettere, Firenze, 2004 • PATRIZIA MAGLI, Il volto e l’anima. Fisiognomica e passioni, Bompiani, Milano, 1996. II annualità Corpo, materia e processi creativi. Il ruolo prettamente maieutico dell’artista terapista presuppone una profonda conoscenza del rapporto esistente tra immaginario materiale e processo creativo. Il progetto didattico propone, attraverso l’approccio alla poetica degli elementi di Gaston Bachelard, una riflessione intorno al “lavoro” cui l’immaginazione sottopone la materia del mondo, ritagliandovi le figure dei propri desideri. La sinergia tra immaginario e materia, nel suo farsi linguaggio tecnico e quindi espressione, concluderà il nostro percorso. Bibliografia • GASTON BACHELARD, Psicanalisi delle acque. Purificazione, morte e rinascita, Red edizioni, Como 1987 • GASTON BACHELARD, Psicanalisi dell’aria. Sognare di volare. L’ascesa e la caduta, Red edizioni, Como 1988 • GASTON BACHELARD, La terra e le forze. Le immagini della volontà, Red edizioni, Como 1989 • DINO FORMAGGIO, Fenomenologia della tecnica artistica, Pratiche Editrice, Parma 1978 A disposizione degli studenti dispense cartacee e CD-R PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO Francesco Correggia Le problematiche del contemporaneo o di ciò che chiamiamo arte contemporanea toccano nodi complessi del fare dell’arte e del pensiero sull’arte. Il mondo dell’arte è costantemente attraversato da flussi di saperi, da un pluralismo sia nelle intenzioni che nelle modalità. Questioni relative all’ambiente, alla città, alla società, all’economia globale, alle dinamiche relazionali diventano oggetto d’indagine e di ricerca da parte degli artisti i quali sono sempre più attenti a ciò che oggi le nuove tecnologie offrono sia da un punto di vista dell’innovazione che da quello della ricerca estetica dei nuovi materiali. L’avvento del contemporaneo spinge l’arte ad affrontare problemi che hanno a che fare non solo con l’universo della rappresentazione o della dimensione estetica ma anche con quello di uno sviluppo solidale e compatibile e con società multiculturali sempre più complesse e globalizzate. Il corso intende affrontare tali svincoli e tali problematiche fornendo agli studenti un panorama adeguato intorno alle temperie del contemporaneo ma soprattutto fornendo loro una conoscenza su quelle che sono le dinamiche interpretative e sociologiche che caratterizzano la processualità artistica contemporanea rispetto a quella modernista sia da un punto di vista delle immagini che da quello della riflessione critica al confine con la storia, dal protomodernismo, alle nuove avventure tecnologiche e mediali. A tale fine il corso prenderà in esame i tre concetti decisivi e fondamentali per la comprensione delle problematiche attuali: moderno, postmoderno e contemporaneo con una vasta panoramica dei percorsi artistici, delle contaminazioni e dei linguaggi espressivi. La lettura delle immagini proposte sarà sempre accompagnata da una riflessione storico critica, di movimenti artistici , situazioni, aspetti, problematiche e contesti culturali in atto. Bibliografia • ARTHUR DANTO, Dopo la fine dell’arte. L’arte contemporanea ed il confine con la storia, Bruno Mondadori, Milano, 2008 • ULRIC BECK, Verso una seconda modernità, Carocci , Roma, 2001 • FREDERIC JAMESON, Postmodernismo, Fazi Editore , Roma, 2007 • GIANNI VATTIMO, La fine della modernità, Garzanti, Milano, 1991 • JEAN FRANCOIS LYOTARD, La condizione post-moderna, Feltrinelli, Milano, 1985 • JEAN BAUDRILLARD, Il delitto perfetto, Cortina, Milano, 2002 • PAUL VIRILIO, La bomba informatica, Cortina , Milano, 2000. PROGRAMMI 161 1° LIV 2° LIV 1° LIV PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO Fabrizio Gazzarri PROCESSI E TECNICHE PER LO SPETTACOLO Daniele Paolin MULTIMEDIALE Il corso si organizza e si strutturara, tra teoria e pratica, in posizione di aperta e disponibile riflessione rispetto alla complessa articolazione dell’esperienza dell’arte contemporanea nella presa diretta del suo mani- Il presente corso si propone di approfondire la conoscenza specifica di tematiche e metodologie inerenti gli aspetti della realizzazione tecnica di progetti per spettacolo e istallazioni interattive e di analisi delle diverse tipologie istallative e scenografiche in rapporto a spazi organizzati teatrali o performativi sulla base di specifiche finalità operative strutturate nel panel di Regia Multimediale al quale il presente corso fa riferimento. Il programma prevede una serie di lezioni sull’evoluzione degli spazi performativi, in particolare quelli dello spettacolo, sulle tecniche di rappresentazione e di inserimento di progetti intermediali in ambienti strutturati e storicamente destinati alla performance o in ambienti privi di tali caratteristiche e sulla metodologia tecnica applicata al progetto. La sperimentazione, l’analisi e la verifica dei possibili metodi e materiali ipotizzati dal progetto debbono necessariamente costituire la base per criteri di sostenibilità funzionale, tecnica ed economica, che assumono rilevanza indispensabile ad una corretta proposta progettuale. Attraverso un lavoro seminariale, quindi, si perviene allo studio ed alla formulazione di progetti completi su tematiche concordate con il corso di Regia. In riferimento ai temi trattati nelle lezioni, verranno svolte applicazioni pratiche di progettazione delle teorie affrontate nelle lezioni, la sufficiente valutazione delle quali darà diritto a sostenere l’esame. Sarà indispensabile, per iscriversi e sostenere l’esame, la frequenza al corso in ragione dei due terzi delle presenze, la presenza alle verifiche sullo stato di avanzamento delle esercitazioni ed aver superato con esito positivo il pre-esame (obbligatorio) nel quale verranno valutati i progetti definitivi. festarsi. L’attuale stretta relazione tra le arti visive e numerose altre discipline che, dentro e fuori la vertigine tecnologica, caratterizzano questo nostro tempo in contaminazioni di sensibilità, linguaggi, poetiche le più diverse e sorprendenti ci obbliga ad un “ascolto” sempre più attento e criticamente sostenuto. Il corso quindi, con ampia libertà ma estremo rigore chiede, per quanto possibile ed in stretta collaborazione con il docente, indagini, analisi, approfondimenti di un qualche momento di ricerca contemporanea inesplorata, che ne documentino un profilo significativo e rivelatore delle problematiche oggi di attualità più coinvolgenti e rivelatrici. Bibliografia • CRUCIANI FABRIZIO, Lo spazio del teatro, Roma-Bari, Gius. Laterza & Figli, 1992. • CONSONNI GIANCARLO, a cura di, Teatro corpo architettura, Bari-Roma, Laterza,1998. • MILLERSON GERALD, Scenotecnica per il cinema e la tv, Roma, Gremese Editore, 1993. 162 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV PRODUCT DESIGN PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI Riccardo Soffientini Carlo Guenzi Si tratta di avvicinare lo studente al reale mondo del lavoro attraverso esperienze guidate dove il contributo del designer è mediato e condizionato dalle richieste del cliente che spesso, se non sempre, impone al progettista vincoli sia qualitativi che quantitativi. Ci si dovrà confrontare quindi con indicazioni non solo economiche ma soprattutto con specifiche scelte tecnologiche, se il cliente è anche direttamente produttore dell’oggetto, ed inoltre “disegnare” prodotti con caratteristiche adatte a fasce di mercato ben precise. La conoscenza dei processi produttivi legati ai principali materiali sarà quindi momento fondamentale e necessario per lo sviluppo corretto del processo creativo. Gli studenti si confronteranno con due o tre temi di differente e crescente difficoltà da affrontare singolarmente o in gruppo, con limiti non solo progettuali ma anche temporali, imposti ed inderogabili, come è tipico nelle esperienze sul campo, nei contatti con i clienti, industrie od altro tipo di organizzazione. Obiettivo del corso è l’individuazione di alcuni temi che si prestano all’applicazione di metodologie teorico-pratiche per la progettazione di allestimenti. Viene individuato un complesso edilizio comprendente corpi di fabbrica antichi che devono essere ristrutturati e dei quali esiste già un rilievo; si sono ipotizzate delle destinazioni d’uso compatibili come tempo libero, ricettivo-residenziale, alberghiero, professionale. Saranno oggetto di valutazioni e confronto il rapporto con la preesistenza storica, i temi della continuità e modernità, la rappresentazione di uno spazio con una sua qualità che significa anche attraverso i materiali e la loro disposizione. L’intervento di ristrutturazione implica anche la sistemazione degli spazi esterni dove esistono vincoli qualitativi di tipo ambientale, di rispetto e integrazione delle preesistenze storiche. Si farà uso di un repertorio vasto di materiali anche con alternative per qualità, prezzo, prestazioni, relativamente a: pavimenti, scale, soffitti, materiali di rivestimento, divisori interni ed esterni, porte, finestre, illuminazione, impianto elettrico e di riscaldamento, servizi igienico-sanitari. Per quanto riguarda il progetto degli spazi esterni si farà riferimento alle essenze proprie del parco del Lambro, alla tradizione dei giardini storici presenti in Brianza e documentati da numerose pubblicazioni, così come alle realizzazioni internazionali recenti di parchi. L’iter progettuale sarà schematicamente scandito nelle seguenti fasi: • definizione del briefing; • analisi delle esigenze dell’utente individuato e loro soddisfacimento; • metaprogetto, fase in cui verranno messe a confronto varie ipotesi; • progetto definitivo, quest’ultimo messo a punto con l’ausilio del modello. Le varie fasi di questo lavoro saranno discusse, criticate ed infine messe a punto con il diretto coinvolgimento di tutti gli studenti. Bibliografia La bibliografia verrà segnalata durante il corso e tratterà argomenti specifici evidenziati dagli studenti durante la fase di progettazione. PROGRAMMI 163 1° LIV 1° LIV PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI Alberto Prina Takashi Shimura Sintesi del programma La grande tradizione italiana del design d’arredo si amplia alle moderne necessità dell’allestimento fieristico, dei locali del commercio, delle attrezzature ed degli allestimenti museali. Si è venuta a creare una nuova figura professionale: quella del progettista di allestimenti e di eventi dove questi ultimi presentano essenziali problemi di scenografia. Il progettista di allestimenti si è trovato così ad assumere un importante ruolo, soprattutto nel settore fieristico, dovendo essere in grado di gestire l’intero processo di ideazione, progettazione e realizzazione. Il corso si sviluppa partendo da un percorso storico (dai primi anni del ‘900 fino ai giorni nostri) per arrivare, dopo una investigazione sui principali sistemi di realizzazione, alle recenti tecniche di comunicazione e di marketing. La realizzazione di un progetto completo di allestimento che parte dal brief di progetto e discute le scelte di concept comunicazionale, conclude il corso. • Sulla base delle lezioni di Museografia I e II, si fa eseguire un progetto (quale ipotesi, idea) per una esposizione permanente nella Sala di un Museo o Pinacoteca. Per poter seguire questo corso è necessario avere già frequentato i corsi di Museografia I e II. • Il progetto è individuale (o di gruppo in relazione al numero degli studenti). • E’ prevista la visita a un Laboratorio museotecnico. • La progettazione delle vetrine, espositori e la stessa Sala, si basa sullo studio approfondito degli oggetti da esporre in relazione alle necessità di: - conservazione - climatizzazione - illuminazione - informazione didascalica • Definizione del percorso espositivo e delle vie di fuga in caso di emergenza e di quanto attiene alla sicurezza. • Alcuni argomenti del corso sono esemplificati da lavori realizzati dal docente. Lo scopo del Corso è portare ogni studente alla concreta possibilità di eseguire un progetto realizzabile. Per il corso di Progettazione di Allestimenti è oggetto di valutazione: • l’originalità • l’approfondimento del progetto • il disegno tecnico e il modo di presentazione • la tempistica. del lavoro • la frequenza al corso. 164 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI Felice Martinelli E TERRITORIALI PROGETTAZIONE DI SOFTWARE INTERATTIVI Daniele Suffritti Triennio Arti visive Il corso, nelle sue diverse articolazioni teorico/laboratoriali, propone un’indagine zigzagante ed un’attenta lettura dei fondamenti della rappresentazione, materiali e tecniche legati all’esperienza della ricerca artistica e al suo legame con la committenza pubblica e privata. Il concetto di Playground in Isamu Noguchi e’ qualcosa di simile ad un gioco in scala urbana. “Uno spazio vuoto non ha dimensione e significato di per sé. La scala ed il significato appaiono solo invece quando un oggetto o una linea sono introdotti in questo spazio … la scala e la forma di ogni elemento devono essere poste allora in relazione con tutti gli altri elementi che insistono nello spazio dato”. Un sistema compositivo che si declina nelle diverse scale di intervento senza mutare la sua logica intrinseca, capacità di tenere insieme interventi composti per frammenti,sia di soddisfare quel gusto ludico tipico della nostra epoca,che interpreta il luogo pubblico come luogo di svago. La possibilità di accedere ad informazioni relative all’ambiente in cui si muove un performer o uno spettatore consente all’artista di realizzare opere sensibili al loro comportamento fornendo così diversi livelli di interattività. Il corso studia vari metodi con cui accedere a queste informazioni attraverso sensori di vario genere o tramite riconoscimento ottico e propone metodi per l’elaborazione di queste informazioni al fine di realizzare opere interattive. Una serie di lezioni laboratoriali permette di fornire gli strumenti necessari all’utilizzo della piattaforma software Max/MSP/ Jitter con verifica sperimentale diretta delle conoscenze acquisite. Particolare importanza è data allo studio di alcune tecniche di riconoscimento ottico, analisi e riconoscimento della silhouette, elaborazione e trattamento del video digitale, utilizzo del canale alpha, utilizzo di apparati MIDI, ricezione e invio di messaggi MIDI, interazione con Flash MX. Poiché la realizzazione di opere interattive non può prescindere dall’eventuale utilizzo di sensori come elementi di analisi dell’ambiente, il corso analizza le caratteristiche dei principali sensori attualmente disponibili nonché le tecniche necessarie per il loro utilizzo nelle installazioni interattive per dialogare con l’ambiente circostante. L’approccio didattico privilegia l’aspetto sperimentale della realizzazione progettuale fornendo alcuni strumenti di base, ma verificando costantemente le singole peculiarità e necessità degli studenti in base alle specifiche caratteristiche dei progetti analizzati. Un processo conoscitivo accelerato e rappresentativo che ha come obiettivi: • L’acquisizione di strumenti utili ad esplorare con curiosità le ragioni delle forme, i diversi segni e linguaggi delle dinamiche espressive e tipologie strutturali (artista e “collaboratori”, luogo, opera, committenza); • Sensibilizzare l’allievo alle diverse tematiche, individuando, con professionalità, risposta ai quesiti posti. Dal know how introduttivo al metamorfico e non rettilineo carattere del contemporaneo, affinando conoscenza critica e qualità progettuale. Da verifiche cadenzate ed esercitazioni generalizzate, si perviene gradualmente a progetti ed elaborati personali applicando quanto analizzato in fase teorica. Modalità d’esame Lo studente è tenuto a sostenere un colloquio attraverso il quale si verifica la conoscenza degli argomenti trattati durante la didattica e deve presentare gli elaborati realizzati relazionando su un argomento specifico concordato con il docente. Bibliografia • G.CELANT, Arti e Architettura, Skira ed., 2004. • Arte Ambientale. Collezione Gori, U. Alemanni ed., 1993. • G.CELANT, L’inferno dell’arte italiana, materiali 1946/64, Costa&Nolan, 1990. Durante il corso verranno fornite ulteriori e precise indicazioni. PROGRAMMI 165 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV PROGETTAZIONE DI SPAZI SONORI Thomas Bucciarelli Obiettivi formativi. Il corso prevede un percorso formativo indirizzato ad ampliare le conoscenze artistiche attraverso una ricerca teorica-pratica del suono e dello spazio. Gli argomenti saranno correlati all’analisi di spazi sonori quotidiani; si accennerà alla possibilità di modificare uno spazio, (luogo interno/esterno) attraverso l’intervento sonoro. Si analizzeranno video, (performance e istallazioni) d’arte contemporanea. Si farà riferimento al mondo sensibile, (ai Dva) al loro modo di percepire attraverso il corpo. (Il suono e l’ambiente che ci circonda). Esercitazione pratica. • Registrazioni con microfoni professionali digitalizzazione, scomposizione ed estrapolazione dei singoli eventi sonori tramite software. Progettazione libera degli eventi selezionati, o attraverso una sceneggiatura temporale dello spazio, o attraverso un audio-video. • Utilizzo di sistemi combinati meccanico-digitali (lo spazio cambia il suono e il suono cambia da punto a punto nello spazio). Il progetto prevede un percorso formativo indirizzato ad ampliare le conoscenze artistiche, attraverso una ricerca teorica-pratica del suono e dello spazio. Software utilizzati: Logic Pro Studio, Cubase. Bibliografia L’ indicazione bibliografica sarà suggerita durante il corso PROGETTAZIONE DI SPAZI SONORI Hubert Westkemper Il corso propone un approccio teorico e pratico alla creazione di spazi sonori reali e virtuali con l’obiettivo di dare agli studenti strumenti concreti nella realizzazione di istallazioni sonore, sonorizzazioni di spettacoli, performances, eventi, esposizioni ecc. Ogni giornata di lezione è divisa in due parti La prima parte, prevalentemente teorica, tocca i seguenti ambiti: fisica del suono i parametri fondamentali oggettivi e la loro percezione soggettiva psicoacustica la percezione sonora legata soprattutto alla spazialità e alla provenienza del suono. La comprensione dei vari fenomeni viene supportata da registrazioni binaurali (olofonia) fatte insieme agli studenti. acustica ambientale i parametri fondamentali, interazione tra impianto audio e acustica reale, acustica variabile, generatori di riverbero tradizionali e a convoluzione, creazione di spazi virtuali, simulazione di movimento ripresa microfonica – la “fotografia” del suono tipologie di microfoni con relativo funzionamento tecniche di ripresa anche multi-canale diffusione sonora tipologie di diffusori elettroacustici e relativo funzionamento; sistemi di diffusione anche multicanale: dalla cassa singola attraverso l’impianto stereo e i vari sistemi surround (multicanale) fino a wavefieldsynthesis e ambisonics. Nella seconda parte, prevalentemente pratica, si realizzano dei materiali sonori attraverso la registrazione con microfoni o assemblando o rielaborando dei materiali concreti, strumentali o di voci portati dagli studenti. Sono a disposizione dei sistemi di hard-disk recording con diversi plug-in per il trattamento dei singoli suoni oltre naturalmente ad editare, sovrapporre e mixare varie tracce audio. La diffusione del suono avviene attraverso una coppia di casse monitor, mentre per un ascolto individuale sono a disposizione delle cuffie stereo. L’ascolto si limita quindi per ora a segnali stereo o al massimo binaurali (in cuffia). Per poter realizzare sistemi multicanale e affrontare praticamente progetti di acustica virtuale o simulazione di movimento più articolati sarà necessario integrare il sistema con altri monitor amplificati e software dedicato alla spazializzazione. 166 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV PROGETTAZIONE GRAFICA PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE Piero Orsi Tullio Brunone “Progettazione grafica” è la naturale evoluzione del corso di Graphic Design del Triennio. Durante l’anno verranno ripresi i metodi di lavoro e approfonditi gli sviluppi del processo creativo. Il corso affronta i diversi aspetti della comunicazione visiva: dalla progettazione e realizzazione di messaggi pubblicitari, di prodotti editoriali, fino ai più recenti procedimenti per la comunicazione d’impresa, il progetto dell’identità visiva di musei, esposizioni, siti archeologici, luoghi della cultura, ecc., compresa la grafica di pubblica utilità. Questioni teoriche Gli sviluppi e le articolazioni teoriche che i nuovi media hanno introdotto nelle arti visuali a partire dalle prime esperienze degli anni ‘50. Riferimenti al percorso storico delle tecnologie e alle esperienze fondamentali. I primi utilizzi della tecnologia nell’ambito della ricerca artistica. Il rapporto fra arte e sviluppo tecnico, continuità/cambiamento nel rapporto fra arte e tecnologia. L’immagine elettronica contemporanea. Il tempo, la materia, il segno, la luce nell’immagine digitale. La multimedialità, il rapporto sempre più articolato fra discipline e strumenti operativi. Interattività: la navigazione all’interno dell’opera, l’installazione, il corpo ed i sensi nel coinvolgimento. L’opera in rete, internet come scenario, il motore internet. Il controllo totale del progetto. Sono previsti incontri con professionisti del settore. Bibliografia La bibliografia sarà indicata durante il corso. Laboratorio Lo sviluppo del progetto sotto l’aspetto tecnico e informatico, fattibilità. La presentazione del progetto. Schemi e rappresentazioni. La questione dei software e delle applicazioni (Director, Flash, Final Cut, Premiere, EyesWeb, Softimage, Avid ecc. Scrittura di software, operazioni ibride, le interfacce. Nel primo segmento del corso (aspetto teorico) si affrontano gli aspetti teorici e storici fornendo le informazioni fondamentali per la conoscenze necessarie in un progetto che preveda l’utilizzo delle tecnologie. II secondo aspetto (il laboratorio) corrisponde alla fase realizzativa del progetto in tutti gli aspetti essenziali, riflettendo sulle questioni strettamente legata ai significati, attribuendo notevole importanza al senso del lavoro ed alle giustificazioni teoriche. PROGRAMMI 167 1° LIV 2° LIV 1° LIV PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE PROGETTAZIONE PER IL COSTUME Paolo Rosa Marta Valtolina Finalità e obiettivi II corso affronta i percorsi e le trasformazioni di un’area definibile come “post-cinematografica”. Lo sviluppo della cultura digitale, l’introduzione di nuove tecniche di produzione determinano il formarsi di nuove estetiche e di un diverso rapporto di visione con lo spettatore. Elementi che aprono anche a ricerche orientate verso proiezioni simultanee su più schermi, alla moltiplicazione e spazializzazione dei contesti narrativi, all’interattività, alla introduzione di inedite concezioni di montaggio. Inoltre invitano ad una dialettica tra componenti fiction e non fiction, fra approccio saggistico, documentaristico e narrativo. Tutto alla luce delle esperienze passate e recenti di cinema sperimentale e d’artista, video e ambientazioni d’autore. Nel mondo dello spettacolo, ruolo importantissimo è quello del costumista. In questo corso si vuole portare lo studente all’acquisizione di strumenti e capacità necessarie a svolgere questa articolata e complessa professione. Tema di ricerca Nell’ambito di un’estetica che privilegia la relazione piuttosto che la forma, il gesto acquisisce una funzione centrale. Ma più che di gesto dell’artista, oggetto della ricerca sperimentale in altri momenti storici, si parla di gesto dello spettatore. Il gesto dunque oltre a significare per il suo proporsi visivo, diviene tramite per la valorizzazione di una dimensione tattile. Al senso lungo della vista si associa il senso corto del gesto; alla percezione si accorpa l’esperienza diretta. Il toccare più che il vedere produce una responsabilità del fare e nelle tracce che esso deposita c’è il senso della sua conseguenza. Del resto nella logica dei dispositivi interattivi, lo spettatore è chiamato in causa direttamente e il progettista/artista nel farlo si pone consapevolmente il problema di determinare comportamenti. Operatività Si richiede la progettazione di un’opera/operazione che rispetti metodologie e tematica indicata, prodotta con uno dei linguaggi segnalati. L’esame si basa su un colloquio che evidenzi lo sviluppo della ricerca personale in relazione alla tematica complessiva, nonché la valutazione degli elaborati progettuali. E-mail [email protected] Bibliografia • A. MELUCCI, Passaggio d’epoca, Feltrinelli. • M. CARBONI, P. MONTANI, Lo stato dell’arte, Laterza. • S. VASSALLO, A. DI BRINO (a cura di), Arte tra azione e contemplazione, ETS. • A. BALZOLA, A. M. MONTEVERDI, Le arti multimediali digitali, Garzanti. • V. VALENTINI, Le pratiche del video e le storie del video, Bulzoni. • C. SINI, J. DERRIDA, STUDIO AZZURRO, Pensare l’arte, Motta ed.. • G. GRANIERI, La società digitale, Laterza ed.. • LIDIA DE CANDIA, Polifonie Urbane, Meltemi 2008. • P. MONTANI, Bioestetica, Carrocci ed.. • STUDIO AZZURRO, Videoambienti e Ambienti Sensibili, Feltrinelli ed.. • ROBERTO DIODATO, Estetica del virtuale, Bruno Mondadori. Le premesse • Una buona conoscenza della storia del costume. • Una ricerca approfondita del soggetto da trattare. • Una sensibilità nella lettura merceologica del tessuto nella sua trasposizione teatrale, cinematografica. Il tessuto che è l’elemento che costituisce, qualunque esso sia, l’anima e la sostanza della nostra ricetta. • Una percettibilità alla forma e al colore in funzione di una realizzazione legata indissolubilmente al corpo e alla sua struttura compositiva. • Una conoscenza specifica nell’affrontare l’argomento del costume con il regista, il produttore, l’autore e altri professionisti del settore. • Comprensione dei delicati rapporti tra l’attore, il ballerino, la comparsa; la sartoria che traduce e traspone l’idea creativa con “l’oggetto” da indossare. • Sicurezza nella evidenziazione dell’anatomia umana. • Legame imprescindibile con progettazione scenografica affiancata. Il percorso creativo muove i suoi passi proprio dallo studio di un “copione” dove compaiono i personaggi, caratteri, atmosfere, emozioni, corpi. Dell’analisi e comprensione dei “tipi” si passa all’elaborazione creativa della sensazione del costume, intriso di personalità e significato, in un gruppo più ampio di contenuti e ideazioni (parole, musica, scene, luci, oggetti, …); proprio come esteso e denso di dinamiche relazionali è la metodologia progettuale ed esecutiva del costumista, mai solo, sempre volto a condividere i passaggi evolutivi della sua creazione. Il corso si costituirà di lezioni frontali sugli argomenti specifici, di verifiche periodiche dei progetti e di confronti con operatori del settore. Sono previsti incontri con professionisti dello spettacolo. Bibliografia dipenderà dalle scelte effettuate e verrà indicata durante il corso. Si consigliano testi sulla storia del costume illustrato. 168 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV PSICOLOGIA DELL’ARTE PSICOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA Roberto Galeotti Programma anno accademico Parte generale Nascita della psicologia dell’arte. La psicologia dell’arte alla luce delle principali teorie psicologiche: contributi teorici ed empirici. La “misurazione” dell’esperienza estetica: l’estetica informazionale e matematica. L’avanguardia artistica e la psicologia dell’arte. Sviluppi recenti della psicologia dell’arte: il modello cognitivista e psicofisiologico dell’esperienza estetica e le teorie cognitivo-neuronali. Programma specifico La metodologia della ricerca artistica. Oggi il metodo non è più uno strumento per la soluzione pratica dei problemi ma, piuttosto, un insieme di regole di valutazione, ad esempio, della «razionalità» e dei «limiti» di teorie articolate. Spesso, anche al solo fine di scandalizzare, sono state evidenziate analogie procedurali fra arti e scienze, nessuno però ha mai tentato un’approccio storiografico alle teorie artistiche a partire dalle regole logiche del metodo. Si ignorano quindi le conseguenze - anche puramente teoriche - che potrebbero derivare dall’applicazione “radicale”, cioè fino alle estreme conseguenze logiche, del metodo alla ricerca artistica. A tale tema è dedicato l’approfondimento del corso. Bibliografia • FERRARIS P, (2004), Psicologia e arte dell’evento, Gangemi, Roma. • LOMBARDO S, (2004), L’avanguardia difficile, Lithos, Roma. • NEISSER U, (1976), Cognition and Reality. Principles and Implications of Cognitive Psychology, Trad. it. Il Mulino, Bologna, 1993. • RUGGIERI, V. (1997), L’esperienza estetica, Armando, Roma. Alessandra Miazza Parte generale Il corso ha lo scopo di fornire strumenti conoscitivi e di riflessione riguardanti lo sviluppo affettivo, cognitivo e sociale dalla nascita all’adolescenza. Particolare accento è posto sul sistema di relazioni bambino-adulto anche alla luce dei più recenti sviluppi della psicologia e della psicoanalisi. Vengono inoltre privilegiati gli aspetti relativi allo sviluppo delle attività grafiche sia in relazione alla dimensione affettiva che alla maturazione concettuale. Programma specifico Prima infanzia. La crescita e lo sviluppo letti all’interno di una matrice relazionale: il costituirsi di un “grembo psichico” materno, la capacità di contenimento e il bisogno del bambino di essere “compreso”, l’esperienza di frustrazione e l’emergere del pensiero, il complesso edipico. Sviluppo del linguaggio e sviluppo cognitivo. Creatività, pensiero divergente e senso di sicurezza. Fanciullezza. L’età di latenza: la rinuncia al “pensiero magico onnipotente” e il prevalere della “ragione” sui sentimenti. L’ingresso nella scuola: ansie e aspettative. L’evoluzione della rappresentazione grafica. Adolescenza. Una “seconda nascita”: la “centralità del corpo” e l’elaborazione di una nuova immagine di sé, l’ambivalenza e l’ambiguità rispetto agli oggetti d’amore, la conquista del senso si sé e l’innamoramento. Il gruppo dei pari e i “riti di passaggio”. Bibliografia • VEGETTI FINZI S., BATTISTIN A.M. “A piccoli passi” (1994), “I bambini sono cambiati” (1996), “L’età incerta” (2000), Mondadori, Milano. PROGRAMMI 169 1° LIV 2° LIV 1° LIV QUESTIONI DI ESTETICA EBRAICA Haim Baharier Ermeneutica biblica e pensiero ebraico. Per la tradizione ebraica, la Torah è un testo essenzialmente deittico, in attesa d’essere interpretato. Pertanto l’approccio ermeneutico avviene fondandosi tanto sui testi fondamentali dell’interpretazione ebraica: il Talmud e il Midrash, quanto sugli insegnamenti dei Maestri. RAPPRESENTAZIONE ARCHITETTONICA Elmar Giacummo DELLO SPAZIO SCENICO Il corso fornisce allo studente le conoscenze relative all’uso di software atti a realizzare simulazioni architettoniche tridimensionali, elaborati artistici, come sculture, scenografie virtuali e quant’altro si possa realizzare nel campo della computer grafica. I software utilizzati saranno principalmente 3ds max con l’ausilio di Adobe Photoshop, Premiere e vari Plug-in per ottenere effetti aggiuntivi. Lo studente affronterà le varie fasi di progettazione, quali la modellazione, l’applicazione di materiali, l’illuminazione di interni e di esterni, animazione e rendering dell’elaborato. L’excursus creativo inizierà con la modellazione classica per poi arrivare a quella poligonale e NURBS. I materiali virtuali elaborati in un editor di immagini, quale Photoshop, verranno poi inseriti in 3ds max negli appositi canali. Al risultato così ottenuto si aggiungeranno le luci standard o fotometriche, passaggio finale che permetterà di eseguire il rendering usando l’algoritmo standard scanline o mentalray per una resa fotorealistica. Il corso ha valenza trasversale in quanto fornisce competenze spendibili in qualsiasi indirizzo di studio dell’Accademia di Belle Arti e si rivolge anche a coloro che, pur non avendo una formazione in merito, desiderano realizzare un prodotto che soddisfi le esigenze del mercato con competenza e qualità. 170 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV RAPPRESENTAZIONE DELL’ARCHITETTURA Luca Scacchetti REGIA L’architettura che per definirsi compiutamente, per divenire opera o manufatto reale è necessariamente collettiva, ovvero fatta da più persone, da più competenze, dal lavoro e dalla fatica di molti, di fatto viene governata o guidata da un sua prefigurazione grafica, da una sua rappresentazione preventiva. Tale pre-configurazione è però così esaustiva dell’immagine, delle funzioni, dello scopo e dei rapporti che l’opera instaurerà con l’intorno da divenire essa stessa architettura. Noi tutti osservando una rappresentazione di architettura, la nominiamo come architettura. E’ solo nella disciplina architettonica che il disegno ha un così alto valore sostitutivo, tanto da poter nominare esso stesso, il disegno, architettura così come l’edificio finito. E su questo scambio di significati continui: disegno – progetto architettura costruita - architettura ridisegnata, che svolgeremo il nostro lavoro, occupandoci principalmente della sovrapposizione iniziale tra disegno e progetto, ovvero del disegno come rappresentazione preventiva, come prefigurazione di un dopo. Le prefigurazioni sono progressive, o progrediscono verso una sempre maggiore definizione e messa a punto delle idee. Ce ne occuperemo anche attraverso simulazioni progettuali, schizzi, disegni preliminari, disegni definitivi, disegni esecutivi, dettagli, modelli e così via. L’attenzione principale sarà data al disegno manuale o a quella forma di disegno non mediata da un computer ove il passaggio pensiero/mano è immediato e privo di filtri. Cercheremo di lavorare su ogni forma di disegno anche con interventi esterni di architetti ed illustratori e quindi anche con le forme più contemporanee di renderizzazione. Obiettivo del corso sarà anche il tentare di ricucire un rapporto storicamente fondamentale tra architettura ed Accademia di Belle Arti, ritrovando proprio nel disegno e nella rappresentazione il comune denominatore, l’elemento di rilancio e di connessione interdisciplinare. L’approccio teorico, così come la prassi operativa, della Regia costituisce da sempre un riferimento importante nella produzione di eventi estetici che sanno ricondurre ad un progetto unitario la necessità di utilizzare contemporaneamente linguaggi comunicativi diversi e differenziabili. Questa caratteristica rende oggi alla funzione registica una particolare consonanza con la produzione estetica della contemporaneità. Infatti, oggi la manipolazione dei linguaggi, dei materiali, degli ambiti, dei codici, appare il procedere indicato e riconosciuto dell’operare estetico e del suo processo creativo. In questa prospettiva, la Regia ridisegna la propria funzione e il suo rapporto con il mondo delle arti, a cui le nuove tecnologie consentono territori di sperimentazione ampi e di sicuro interesse. Il corso di Regia e Regia Multimediale si propone dunque l’obbiettivo di esporre questa attitudine teorica, metodologica, e progettuale, senza eludere la verifica sperimentale dell’operare concreto. L’approfondimento delle specificità estetiche, linguistiche e tecniche dei diversi mezzi di espressione come il teatro, il cinema, la televisione, e i nuovi media, ne rappresenterà l’approccio sistemico, al fine di considerarne e sperimentarne le possibilità di interazione comunicativa nella dimensione estetica oggi riconosciuta come multimedialità o intermedialità. Bibliografia Collana Disegni e Schizzi, Motta Editore: • LUCA SCACCHETTI, Disegni 1983/2002 con saggi di P. Portoghesi e M. Brusatin. • ALESSANDRO ANSELMI, Piano superficie progetto 2004. • PAOLO PORTOGHESI, Disegni 1949-2003. • ADOLFO NATALINi, Disegni 1976-2001. • GAMBETTI & ISOLA, Schizzi 2001. • CARLO AYMONINO, Disegni 1972-1997. • ALDO ROSSI, Disegni 1990-1997. • GUIDO CANELLA, Disegni 1955 - 2005. Ezio Cuoghi PROGRAMMI 171 1° LIV 2° LIV 1° LIV REGIA Loredana Putignani L’obiettivo del corso è orientato in una prima fase all’analisi della nuova drammaturgia internazionale della scena, negli spazi differenziali che lo spettacolo occupa nella contemporaneità. Dalla decodificazione dell’immagine, allo sviluppo del testo-contesto, nell’acquisizione di essenziali strategie compositive, per l’attivazione di una formazione dello sguardo e nella fondante costituzione di un personale metodo di lavoro del discente; l’impronta digitale che segna la sottile differenza nell’elaborazione della macchina attoriale. De-strutturazione, scomposizione dei piani narrativi, sotto-partitura, tecniche corporee e tradizioni attoriali extraeuropee, confluiscono nelle problematiche del rappresentare e nell’indagine degli elementi che determinano il concetto di regia. Lo studente è coinvolto attivamente nei diversi piani della costruzione scenica, anche nel laboratorio Arte della Performance, connesso al corso, tenuto appositamente in palcoscenico. Si analizzano i nuovi modi di concepire le pratiche attorialiperformative, ripercorrendo alcuni fondanti interventi critici del Novecento, negli innesti delle nuove tecnologie come mezzi elettronici connessi al corpo. La pre-esistenza dell’attore. Un processo incentrato sul recupero della spaziatura delle cose, del volume dei corpi e della voce, per far riemergere il sacro rapporto con lo spazio, nella sua assolutezza. Il tessuto spaziale nella dimensione sonora e nel senso della luce, partendo da ciò che teatro non è, ma lo alimenta. Nel Tradi-mento della Tradizione, la riflessione è rivolta ai processi di corpo-memoria e alle varie possibilità d’integrazione di linguaggi e comportamenti, in connessione con alcune esperienze di teatro al presente. Un filo sanguigno da Shakespeare a Kane, rinvenibile nei Blasted della nuova drammaturgia inglese, così come Sofocle in Beckett, nell’azzeramento della rappresentazione, come un incendiarsi qui ed ora della Tradizione. Bibliografia La bibliografia verrà fornita nel corso delle lezioni. Videografia-filmati-documentari-interviste I cinque sensi del teatro Abramovic / Baush / Bene / Bergman / Brook / Barba / Beck / Beckett / Kantor / Grotowskij / Pasolini / Herzog, / Martone / Neiwiller / Tarkovskij. Visioni di Teatro contemporaneo RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURARI Anna Lucchini • • • • • • Tecnica e Metodologia di Restauro 1° anno Pitture Murali Il corso prevede delle lezioni teoriche e pratiche sul restauro delle pitture murali. Gli argomenti trattati sono di seguito specificati: Storia della tecnica pittorica murale (affresco, pittura a calce, tempera a uovo e a olio, encausto, encausticazione) Cause e processi di deterioramento Indagini diagnostiche Tecniche di conservazione e restauro Teoria di restauro Discussione su alcuni metodi di intervento Le esposizione saranno supportate da materiale fotografico. Le lezioni saranno integrate da visite a Chiese e Musei, cantieri di restauro. Le lezioni pratiche prevedono Riproduzione di opere d’arte - disegno a tratto lineare. Riproduzione di un affresco trecentesco. Riproduzione di una pittura a calce. Riproduzione di un graffito. Selezione cromatica. Astrazione cromatica. Strappo degli affreschi eseguiti dagli allievi. Restauro di un affresco strappato (pulitura, trasporto su supporto rigido, stuccatura, restauro pittorico). Esperienza in un cantiere di restauro. Bibliografia consigliata • CENNINO CENNINI, Il Libro dell’Arete o Trattato della pitture, a cura di Fernando tempesti. Cap. LXVII (Il modo e ordine a lavorare in muro) fino al Cap. LXXIX; Cap. LXXXIX (Il modo di lavorare a olio in muro) fino al Cap. XCV. • P. E L. MORA E P. PHILIPPOT, “La conservazione delle pitture murali”, Editrice Compositori, 1999. Capitolo V. • G. BOTTICELLI, “Tecnica e Restauro delle pitture murali”, Ed. Polistampa,Firenze, 1980. • Tecniche di esecuzione e materiali costruttivi. Dimos. parte 1°, 1978, Istituto Centrale per il Restauro. Cap I. • Fattori di deterioramento. Dimos, parte 11°, Sistema Ambientale cap I, Pag. 1-3 pag. 1-35 cap IV, cap V. • O. CASAZZA, ll Restauro Pittorico, N. Nardini Ed. 172 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV RESTAURO DEI DIPINTI SU TELA E TAVOLA Sacha Julia Maria Adamo RESTAURO DEI METALLI LAPIDEI Il corso di restauro dei dipinti su tela e tavola riassumerà nel piano delle lezioni teoriche e nelle esercitazioni ed esperienze pratiche, tutte quelle esperienze che promanano dalla grande tradizione del Restauro e dalle nuove intelligenze. Sarà corpo d’indagine l’utilizzo e la pratica sperimentale delle tecniche della tradizione ed il raffronto con le nuove tecnologie, sia nell’aspetto delle tecniche che in quello dei materiali. È imprescindibile l’approccio al restauro attraverso l’analisi della materia di supporto e di manifestazione dell’immagine, la conoscenza delle quali sarà oggetto di analisi in un ciclo di lezioni propedeutiche in cui, peraltro saranno raffrontate le tecniche artistiche ed i materiali del passato e quelli significativi dell’arte contemporanea, espresso secondo i dettami della tradizione, (dipinti su tela,tavola, masonite, acrilici, etc..) Il corso è propedeutico all’acquisizione della capacità di comprendere le problematiche poste dal restauro di un manufatto in materiale lapideo delle linee guida per impostare un progetto di intervento con la qualità e le modalità richieste dalle competenti Soprintendenze delle basi pratiche per l’esecuzione, con la guida di un restauratore, di interventi di conservazione e restauro. Il corso si alternerà in tre aspetti: • uno propedeutico di studio sulle tecniche artistiche e sulle principali branche del restauro con connotazione teorica; • un secondo aspetto riguarderà le esercitazioni laboratoriali, sul recupero delle opere; • ed infine, nei limiti delle disponibilità tecniche, quello della sperimentazione. Luciano Formica Le lezioni teoriche saranno dedicate ai seguenti argomenti: • caratteristiche dei materiali lapidei, con particolare attenzione a quelli utilizzati in Lombardia • ecniche di lavorazione e di lucidatura • stesure di colore • tradizionali metodi di protezione della pietra in esterno • cause di degrado in interno ed in esterno. Influenza degli inquinanti atmosferici e dei passati interventi di conservazione • la pulitura • la sigillatura e l’integrazione delle lacune • il consolidamento • la riconversione della solfatazione • l’applicazione di protettivi Saranno effettuati stage su cantieri per sopperire alla mancanza di un laboratorio interno. Bibliografia • AA.VV., Restauro del marmo Opere e problemi, OPD Quaderni dell’Opificio delle pietre dure 1986. • AA. VV., I colori del bianco Policromia nella scultura antica, Roma, 2004. • L. BORGIOLI, Polimeri di sintesi per la conservazione della pietra, Padova, 2002. Saranno fornite inoltre fotocopie di articoli da Atti di congressi e riviste PROGRAMMI 173 1° LIV 1° LIV RESTAURO DEI METALLI RESTAURO DEL LEGNO Florence Caillaud Duilio Thanchis Sintesi Di Massima Del Programma Teorico • Natura e proprietà dei metalli • Metalli antichi e metalli moderni • Tecniche tradizionali e moderne di lavorazione dei metalli • Corrosione e deterioramento dei manufatti metallici • Conservazione e restauro dei manufatti metallici Il Corso di Restauro del Legno dovrà alternarsi in una serie di lezioni teorico-pratiche che forniscano all’allievo le conoscenze necessarie per poter affrontare, progettualmente e operativamente, un intervento di restauro su manufatti artistici che abbiano il legno come supporto, (manufatti lignei policromi) o come materia-immagine (boiserie, scultura lignea, etc..). Verranno prese in considerazione le opere appartenenti al patrimonio storico, e non sarà trascurata la produzione dell’arte contemporanea. Si affronteranno le problematiche legate ai nuovi materiali cosi largamente usati e forieri di problematiche complesse e scarsamente indagate. Sintesi Di Massima Del Programma Di Didattica Applicata Grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Lombardia, si svolgeranno esercitazioni pratiche di restauro e conservazione su oggetti metallici archeologici. Sono in corso di organizzazione altre esercitazioni su metalli di tipologia diversa. Documentazione La documentazione viene fornita tramite fotocopie o mail, oppure archiviata sul computer della scuola. Si manderà a breve bibliografia aggiornata. Valutazione Multipla: • esame teoria fine 1° sem (entro gennaio); • valutazione attività laboratoriale ; • valutazione ricerca personale (data a scelta 1° o 2° sem). 174 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV 2° LIV 1° LIV RESTAURO DELLA CARTA RESTAURO DELLA FOTOGRAFIA Maria Chiara Palandri Lorenza Fenzi Lo scopo del corso è di arrivare alla conoscenza dei materiali cartacei e alle problematiche della loro conservazione. Si articolerà nei seguenti punti: • La carta come supporto e strumento nell’Arte Contemporanea • Cenni sulle tecnologie di fabbricazione della carta • Metodi di caratterizzazione dei supporti cartacei • I processi di degrado (degrado chimico, fisico e biologico) • Il degrado degli inchiostri e dei pigmenti • Gli inchiostri ferro gallici • Introduzione alle metodologie di restauro: disinfezione e di sinfestazione, deacidificazione • Interventi preliminari al restauro • La scheda di restauro e documentazione • Test preliminari • I materiali per il restauro • Le attrezzature • I “vecchi restauri”: invecchiamento e rimozione dei nastri adesivi • I montaggi • Problematiche particolari: i grandi formati, le carte trasparenti • Le nuove metodologie: gli enzimi Il corso intende affrontare le problematiche relative alla conservazione, manutenzione e restauro del materiale fotografico attraverso un percorso di pratica di laboratorio, che permetta agli studenti di affrontare progetti ed interventi reali. Il percorso di laboratorio partirà dalla corretta identificazione del materiale e delle tecniche fotografiche affrontate, dallo studio dei degradi tipici dei materiali costitutivi e dalla contestualizzazione del fototipo rispetto alla sua provenienza, per arrivare alla stesura di un progetto di conservazione ed intervento che rispetti la tipicità dell’oggetto fotografia. Il riferimento costante sarà alle linee guida e normative in uso a livello internazionale relative alla conservazione e manipolazione del materiale fotografico. Alla pratica verrà affiancato lo studio teorico della storia delle tecniche fotografiche, dei criteri di prevenzione e manutenzione, dei corretti parametri ambientali, delle caratteristiche dei contenitori e degli arredi per la gestione di un fondo fotografico nelle sue possibili tipologie. Nel corso del Laboratorio di restauro si procederà alla stesura di un progetto di restauro che comprenderà tutte le metodologie di analisi ed intervento: I progetti vengono svolti in collaborazione con gli altri docenti per le problematiche inerenti alla documentazione fotografica e alle analisi di laboratorio. Scopo del corso è quello di far acquisire allo studente, oltre alle necessarie capacità e competenze manuali e tecniche, al corretto utilizzo di attrezzatura e materiali, alla capacità di gestione di uno spazio laboratoriale, una visione d’insieme delle problematiche d’archivio e gli strumenti teorico pratici per la loro risoluzione. Bibliografia Testi obbligatori: • S. BERSELLI E L. GASPARINI, L’archivio fotografico, ed. Zanichelli. • L. SCARAMELLA, Fotografia Storia e riconoscimento dei procedimenti fotografici , ed. De Luca Testi consigliati: • A. CARTIER BRESSON, Le vocabulaire technique de la photographie, ed. Marval. • B. LAVEDRINE, G.P. GANDOLFO, S. MONOD, A guide to the preventive conservation of photograph collection, ed. Getty Conservation Institute. • B. LAVEDRINE, (Re) Connaitre et conserver les photographies anciennes, ed. CTHS. • W. CRAWFORD, L’età del collodio, di ed Cesco Capanna. • J. REILLY, Care and Identification of 19th Centaury Photographic Print, ed. Kodak Publication. • H. Wilhelm, The Permanente and Care of Color Photograph. Traditional and Digital Color Prints, Colors Negatives, Slides and Motion Pictures, ed. Preservation Publishing Company PROGRAMMI 175 2° LIV 1° LIV 1° LIV RESTAURO DELL’ARTE CONTEMPORANEA Giovanna Scicolone RESTAURO DELLE TERRECOTTE, DEI GESSI E DEGLI STUCCHI Il corso affronta le fondamentali problematiche teoriche, deontologiche e tecnico-metodologiche relative al restauro dell’arte contemporanea. Si esplorano le più significative esperienze internazionali a partire dagli anni ‘50, si analizzano le attrezzature specifiche introdotte per le nuove esigenze, si studiano i materiali di origine sintetica - adesivi, consolidanti e protettivi - attualmente in uso, con particolare attenzione alle loro caratteristiche fisicochimiche, comportamentali e di degrado ed alla conoscenza di quei meccanismi di presa e di quelle proprietà prestazionali che determinano la capacità di utilizzarli correttamente. Vengono inoltre studiati i materiali costitutivi dell’arte polimaterica e come si redige un condition report, attraverso lo studio dello stato di conservazione degli elementi costitutivi inusuali per se stessi e nella loro costruzione eterogenea. Vengono studiate le analisi indispensabili alla conoscenza dell’opera e alla definizione delle necessità conservative. Infine, parte essenziale del corso è l’acquisizione di una peculiare metodologia di progettazione dell’ intervento di restauro su materiali di recente produzione, progettazione che deve poter essere basata su fondamenti scientifici e che non fa riferimento a ricette o procedure tradizionali ripetitive ma si basa sulla corretta impostazione delle fasi di studio preliminari al lavoro pratico. Vengono infine analizzate le modalità di imballaggio, trasporto e documentazione finalizzata al restauro così come le nuove figure professionali che si occupano di arte contemporanea. Laboratorio Esercitazioni finalizzate alla conoscenza dei seguenti materiali: gesso, scagliola, calce aerea (grassello e calce idrata), calce idraulica, cemento. Di ogni legante vengono testate le caratteristiche tramite verifiche sui tempi e i modi di lavorazione. Parallelamente a questa fase vengono verificate, tramite esercitazioni, le tecniche tradizionali. Per il gesso i sistemi di formatura, forma persa, a tasselli di argilla e di gesso, stampi in gomma. Per le calci e il cemento la modellazione in diretta, il colaggio in stampi il montaggio di elementi prefabbricati. Particolare attenzione è posta alla conoscenza degli attrezzi e degli strumenti di lavoro. A questa prima parte seguono simulazioni sia di degrado che di intervento di assemblaggio e consolidamento. Il programma tende a fornire quegli strumenti conoscitivi indispensabili per poter affrontare la lettura del manufatto storico, dello stato di degrado e la valutazione dei principali interventi conservativi. Bibliografia Vengono assegnati testi di studio in italiano e inglese ed anche un elenco di opere e articoli il cui approfondimento è consigliato. Si ritiene comunque essenziale la partecipazione alle lezioni, proprio per la specificità dei contenuti che devono introdurre a una particolare metodologia di approccio. Augusto Giuffredi Lezioni teoriche Le lezioni forniscono supporto teorico a quanto viene verificato nel laboratorio. Agli allievi vengono fornite quelle cognizioni di carattere tecnico con continui riferimenti all’utilizzo storico dei materiali e dell’impiego nella produzione delle opere d’arte. Particolare attenzione viene posta nella presentazione delle problematiche relative a errate messe in opera dei materiali sia in epoca storica sia attualmente; sul degrado naturale e su quello provocato da cause antropiche. Bibliografia • FRANCESCA VALLI, Gessi dell’Accademia di Brera, storia e didattica, in Gipsoteche, realtà e storia a cura di Mario Guderzo, Atti del convegno internazionale di studi, Possagno, 2006. • AUGUSTO GIUFFREDI, Manuale delle tecniche di formatura e fonderia, Alinea editrice Firenze 2006. • AUGUSTO GIUFFREDI, Note tecniche sui calchi in gesso e sul loro restauro, in Un museo ritrovato, Litograf, Reggio Emilia, 2005. • SEVERINA RUSSO, La gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti di Carrara: storia della collezione, Società editrice Apuana, Carrara. • FLORIANA SPALLA, Calchi in gesso e formatura, in Catalogo della Ditta Fumagalli e Dossi, Milano 176 1° LIV 1° LIV SCENOGRAFIA SCENOGRAFIA Tiziana Campi Grazia Maria Manigrasso Obiettivi formativi e contenuti Il linguaggio della scenografia, la figura dello scenografo ed il modo di progettare cambiano nel tempo, si adeguano ai nuovi mezzi di comunicazione. Va chiarito che nella progettazione il valore di certi passaggi obbligati e operazioni utili ad inquadrare le prime idee, sono fondamentali per formare e articolare una griglia intellettuale in cui inserire e muovere le diverse fasi del progetto. L’attività del corso prevede un iter atto a formare figure in grado di rispondere a richieste di creatività e professionalità legate all’attualità. Indispensabile l’acquisizione di una sicura metodologia progettuale, imprescindibile dalla ricerca storico iconografica e dalla elaborazione di un’idea. I luoghi dello spettacolo saranno studiati nelle loro componenti e nel fondamentale rapporto con luce/colore/immagine. Saranno analizzati lo spazio nei suoi valori reali e il confronto tra realtà oggettiva e soggettiva, ovvero con i propri modi di percepire le relazioni. I progetti previsti saranno impostati seguendo un percorso che prevede lo studio analitico dei testi e l’individuazione della relazione con suono/tempo/azione/dialoghi/simboli. Ne sarà data forma attraverso il contenuto ed una personale interpretazione del taglio registico. L’individuazione di una chiave di lettura dovrà rispondere non solo ad un atteggiamento razionale e critico ma anche intuitivo e creativo. Parte generale Obiettivo del corso e’ quello di acquisire una metodologia progettuale che consenta, in ogni occasione, di poter affrontare in modo autonomo e professionale qualsiasi problema inerente l’allestimento scenografico. Si portano a conoscenza gli elementi fondamentali della scenografia e si approfondisce l’organizzazione prospettico-compositiva governata dalle regole geometriche di prospettiva centrale ed accidentale attraverso schizzi, bozzetti, modelli e plastici in scala. Si insiste, particolarmente, sulla sperimentazione ed approfondimento di varie tecniche grafiche, pittoriche e visive per giungere alla personalizzazione di un proprio linguaggio espressivo. Punto stabile e cardine del corso è, comunque sempre, una approfondita formazione culturale, una seria preparazione progettuale e critica unite ad un costante impegno e ad una assidua frequenza. Bibliografia generica consigliata • P. BOSISIO, Teatro dell’occidente, ed. Universitarie di Lettere, Economie, Diritto Milano 1995. • O.G. BROCHET, Storia del teatro, ed. Marsilio. • A. NICOLL, Lo spazio scenico, ed. Bulzoni 1971. • CHEVALIER – GHEERBRANT, Dizionario dei simboli, ed. Rizzoli. • B. MELLO, Trattato di scenotecnica, ed. Gorlich 1962. • P. BROOK, Il teatro e il suo spazio, ed. Feltrinelli 1962. • R. ARNHEIM, Arte e percezione visiva, ed. Feltrinelli. • S. D’AMICO, Storia del teatro drammatico, ed. Garzanti. • F. CRUCIANI, Lo spazio del teatro, ed. Laterza 1998. • M. MASETTI, La prospettiva scenica e tridimensionale, ed. Pitagora Bologna 2009. • M. LIVIO, La Sezione Aurea, ed. Bur 2009. • G. DI NAPOLI, Disegnare e crescere, ed. Einaudi 2004. • G. DI NAPOLI, Il colore dipinto, ed. Einaudi 2006. Programma specifico Analisi ed approfondimento dei problemi inerenti la progettazione scenica nello spazio teatrale ed in quello cinematografico. Analisi delle problematiche nella diverse tipologie d’ambientazione con approfondimento storico, culturale e tecnico. Realizzazioni scenografiche per il teatro e per il cinema. Sviluppi dei progetti secondo tecniche tradizionali ed in computer grafica, progettazione 2D e 3D, effetti speciali e spazio virtuale. Bibliografia • ARTAUD A., Il teatro ed il suo doppio, Einaudi. • BABLET D., La scena e l’immagine. • BECK J., La vita del teatro, Einaudi. • BROOK P., Il teatro ed il suo spazio, Feltrinelli. • MARCHI V., Scenotecnica, scenografia, (Enc.Treccani). • MAROTTI F., Lo spazio scenico, ed. Bulzoni. • METZ C., Linguaggio e cinema, Bompiani. • PAGLIARO A., Il disegno dello spazio scenico, Hoepli. • RICHELLI G., L’orizzonte della scena nei teatri, Hoepli. • SVOBODA J., I segreti dello spazio teatrale, UBU Libri. PROGRAMMI 177 1° LIV 1° LIV SCENOGRAFIA SCENOGRAFIA Gastone Mariani Enrico Mulazzani Laboratorio di progettazione scenografica. La Laurea Breve in Scenografia fornisce, una formazione culturale e professionale compiuta, immediatamente utilizzabile sul mercato del lavoro, ma comunque suscettibile di ulteriore accrescimento e specializzazione tramite l’accesso al secondo livello. A questo punto sarà possibile individuare alcuni indirizzi interni allo specifico dello spettacolo che riguardano la scenografia teatrale lirica, la prosa, il balletto. Il corso viene concepito in forma di laboratorio aperto alla progettazione e alla realizzazione di testi e di tematiche con attinenza allo spettacolo. Gli argomenti di studio verranno trattati, discussi ed elaborati in modo da suggerire all’allievo le linee ed i moduli atti a raggiungere una corretta progettazione scenografica, in cui la documentazione e l’approfondimento critico non vadano disgiunti da una sollecitazione creativa. Su questi presupposti di studio e di acquisizione tecnica si intendono porre le basi per una formazione professionale dello studente procedendo alla stesura dei programmi con occhio attento alle più svariate tecnologie che, nel mondo dello spettacolo, si vanno affermando con incalzante mutevole avvicendamento, dal teatro al cinema alla televisione. Due elementi verranno comunque fissati a fondamento del corso: in un primo luogo una metodologia critica di progettazione e sviluppo e, in pari tempo, un impegno costante da parte dello studente, unito ad un’assidua frequenza delle lezioni. Si vorrebbe che la metodologia di cui sopra, si affermasse come risultato di una fusione di acquisizioni culturali e di nozioni tecniche, supportate dalla necessaria fantasia ed intuizione. E sarà proprio lo studio delle varie discipline dello spettacolo che, corredando il corso di scenografia, offrirà allo studente il bagaglio culturale necessario per un ottimale sviluppo della sua formazione professionale. Laboratorio di progettazione e compposizione scenografica. Lo scenografo analizza la realtà riproponendola con la propria sensibilità in uno spazio illusorio: il teatro. Per far sì che questo avvenga deve essere padrone delle regole e dei linguaggi della scenografia, ma anche possedere uno stile personale che attragga l’occhio dello spettatore e soprattutto dell’operatore culturale. Tre anni di studio e di laboratorio, se vissuti intensamente, riescono a dare le basi necessarie per formare uno studente seriamente interessato alla Scenografia. Il corso prevede un primo anno propedeutico in cui, partendo da esercizi fondamentali, lo studente ragiona sul concetto di spazio teatrale e sulla materia. Al secondo anno si agisce di sottrazione per realizzare la scena del balletto, si riflette sui linguaggi mediatici per progettare una scenografia in uno studio televisivo, si impara ad osservare l’espressione di uno stilista per ideare una sfilata. Il terzo anno chiede allo studente un ulteriore impegno fondendo immagine, musica e parola nella progettazione scenografica di un’opera lirica, ma anche di confrontarsi con ambienti non prettamente teatrali per mettere in scena spettacoli ed eventi di vario genere. Terminati i tre anni lo studente saprà presentare in maniera professionale ed accattivante un progetto scenografico, avrà una preparazione di base in ogni specifico settore in modo che possa approfondire gli studi scegliendo una strada ben precisa nel biennio di specializzazione. In questo senso non ci saranno preclusioni di sorta ed il programma didattico spazierà dall’indagine sulle origini e sulle forme acquisite dalla tradizione fino ai risultati della più stimolante sperimentazione. Bibliografia • P. BIGNAMI, C. OSSICINI, l’Album di scenotecnica di Koki Fregni, Clueb 2008. • A. PAGLIANO, Il disegno dello spazio scenico, Hoepli 2002. • P. BROOK, Il punto in movimento, Ubulibri 2005. • E. BARBA, La canoa di carta, Il Mulino 2004. • F. QUADRI, ROBERT WILSON, Octavo 1997. • L. NIGRI, C. CARBONE, CAPPELLINI E LICHERI, Segni e disegni di sogni, Kappa 2000. 178 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV SCENOGRAFIA SCENOGRAFIA (CINEMA E TV) Emiliano Viscardi Indirizzo Video-Cinema Parte Generale Istituzionale Varie sono le metodologie utili alla formazione dello scenografo, tuttavia i principi didattici che le ispirano si possono riassumere in due orientamenti, complementari l’uno dell’altro. Il primo “conoscitivo”, razionale, logistico, si basa sulla ricerca, delle componenti di base della scenografia, per poi verificarle e applicarle in via progettuale; il secondo, “visivo”, si basa sull’osservazione dell’immagine scenica, per poi indagarne nel dettaglio e in profondità le componenti “anatomiche” del corpo scenico e le ragioni peculiari di tali forme sinestetiche. Il corso considererà la complementarità delle due metodologie fondendole ed integrandole in varia misura, per giungere alla formazione dello scenografo come figura poliedrica, non solo capace di pensiero creativo – estetico, ma dotato di sicure competenze tecniche, applicative, cognitive e logistiche. Una figura dotata di abilità progettuali idonee all’allestimento teatrale, televisivo e cinematografico, ma anche utili alla realizzazione di mostre, musei ed altri tipi di presentazione visiva. Nella contemporaneità gli aspetti e le possibilità di utilizzo dell’invenzione scenica risultano notevolmente ampliati configurando lo scenografo con interessi e motivazioni diversi rispetto al passato. Si promuoveranno, nei limiti del possibile, interventi di visiting-professor e uscite di studio. Stage Il corso proporrà agli allievi più motivati degli stage richiesti da studi televisivi, laboratori, case di produzione al fine di consentire l’acquisizione di crediti formativi professionali. Collaborazione con La Scuola Civica Del Cinema di Milano Tale collaborazione è un’esperienza utile per lo studente che potrà, in questo contesto, collaborare in qualità di scenografo con tutte le altre maestranze che compongono la produzione video. L’esperienza è consigliata agli allievi dal secondo anno. Bibliografia essenziale • G. COPPELLI, Manuale pratico di scenotecnica: le macchine teatrali, Patron Ed. 2006. • G. RICHELLI, La rappresentazione prospettica e il progetto scenografico, 1991. • G. RICCHELLI, L’Orizzonte della scena nei teatri : Storia e metodi del progetto scenico, dai trattati del cinquecento ad Adolphe Appia, Hoepli 2004. Emiliano Viscardi Conoscenze preliminari richieste. E’ consigliata l’iscrizione al presente Corso a studenti con conoscenze di progettazione scenografica, tecnica o architettonica. Finalità ed obbiettivi Il Cinema come “settima arte” è nel contemporaneo una delle forme di spettacolo più diffuse e partecipate dal pubblico. Linguaggio essenzialmente “visivo”, trova nella propria scenografia ampliate possibilità di sviluppo creativo. Si tenderà a sviluppare sia la capacità organizzativa e logistica, sia la capacità immaginativa e creativa visualizzata tramite tecniche di disegno grafiche e digitali. Nel corso dell’anno si terranno workshop con diversi scenografi operanti nel cinema. Inoltre in collaborazione con registi e strutture di produzione cinematografica si svilupperanno laboratori di progetti formativi Si privilegerà l’apprendimento e lo sviluppo metodologico per una scenografia progettata e costruita finalizzata, col continuo raffronto con il regista, lo sceneggiatore, il direttore della fotografia a ritrovare l’autentico ruolo creativo dello scenografo nel cinema. Metodi Verrà sollecitata l’esperienza creativa e progettuale tramite interventi di visiting-professor. Si cercherà di lavorare “sul terreno”, per realizzare la scenografia di un prodotto cinematografico dialogando con le nuove tecnologie o accostandosi a luoghi evocativi di natura o cultura individuati come location: dalle grotte ai giardini, agli spazi urbani; per una “Cinematografia della contemporaneità”. Seminari Visiting-professor: Giovanni Agostinucci: “ L’Opera nel Film”; Cinzia lo Fazio: “ Il Set Cinematografico nel teatro di posa “; Tonino Zeri: Location, l’ambiente come scena”; Davide Botturi: “ Stady-cam in scena” Bibliografia • ANDREA BALZOLA, Lo stoaryboard, Ed. Lindau. • JAMES MOLLISON, Dove dormono i bambini. • DANTE FERRETTI, L’arte della scenografia, Ed. Electa. • G. CANOVA, GIANCARLO BASILI, Spazio e architettura nel cinema italiano, Ed. Alexa, 2000. • G. COPPELLi, Manuale pratico di scenotecnica. Le macchine teatrali, Patron Ed. 2006. • V. DEL PRATO, Manuale di Scenografia, Cinema, televisione, teatro, NIS, 1990. • J. MAGNY, Il punto di vista, Dalla visione del regista allo sguardo dello spettatore, Ed Lindau,2004. • E. SIETY, L’inquadratura All’inizio del cinema, Ed. Lindau, 2004. A questa iniziale bibliografia seguiranno altri testi consigliati. PROGRAMMI 179 1° LIV 2° LIV 1° LIV SCENOGRAFIA (PER ALTRI INDIRIZZI) Giovanni Bruno 1° Parte: il quotidiano e le sue notizie saranno il tema drammaturgico preso in esame e la scelta del luogo e dello spazio alternativo: fabbriche dismesse, parcheggi, piazze, chiese sconsacrate, aule scolastiche e parchi. La scelta musicale avrà per tema il paesaggio sonoro circostante al luogo scelto, amplificato e composto con programmi informatici, sarà necessaria la presenza di una azione performativa, un modellino in scala 1:20, foto digitali dello stesso e fotocomposizione del lavoro ambientato, con le foto ricavate dalla nota precedente si dovrà creare un piccolo video artistico di presentazione con durata massima di quattro minuti. 2° Parte: la drammaturgia di riferimento del progetto multimediale che prendiamo in considerazione è “Mitomania” soliloquio teatrale in due quadri 1999/2004 di Andrea Balzola. Un progetto interattivo che dialoga con un luogo anonimo ed essenziale. La sensibilità di costruire un’ installazione o ambientazione che prevede la possibilità di inserire due personaggi. Lo sceneggiatore autore dei testi (Andrea Balzola) si confronta con la proposta visiva e con il progetto - regia seppur virtuale in qualità di co-regista assieme allo studente esecutore e il professore di riferimento al corso. L’azione performativa quindi ci chiede un rapporto di integrazione e di coinvolgimento totale da parte dell’autore - regia e messinscena. Gli studenti che si accingono a questa proposta devono davvero essere coinvolti e coesi alla continua e pressante voce del testo che talvolta si modifica alla necessità dello sviluppo scenico performativo nel rigore esecutivo del progetto. Bibliografia • A. BALZOLA,Una drammaturgia multimediale – Testi teatrali e immagini per una nuova scena, di Editoria & Spettacolo di La Monica Maximilian, 2009 (da acquistare). • A.BALZOLA, La scena tecnologica, Dino Audino editore, Roma 2011. Consiglierei anche quello sullo storyboard, perché ha un’utilità pratica: • A.BALZOLA E R.PESCE, Storyboard. Arte e tecnica tra lo script e il set, Dino Audino editore, Roma 2010. • ANNA MARIA MONTEVERDI, Nuovi media, nuovo teatro. Teorie e pratiche tra teatro e digitalità FrancoAngeli, Milano (in corso di stampa). per un’introduzione al video: • SANDRA LISCHI, Il linguaggio del video, Carocci, Roma 2005 per un’approfondimento monografico: Studio Azzurro, Feltrinelli, Milano (libro + dvd) 2007. consultare l’archivio della rivista on line www.ateatro.it diretta da Oliviero Ponte di Pino (sezione Teatro e Multimedia) SCENOGRAFIA (PER IL CINEMA E LA TV) Armando Nobili Composizione scenografica per la televisione • Spazi - esigenze - regole della scenografia televisiva • Gli studi • L’esterno • I grandi eventi • Vincoli nella progettazione della scenografia (condizionamento imposto dallo spazio disponibile alla scenografia dei diversi programmi ) • Studio della scenografia per un programma definito • Studio della scenografia per un programma scelto • Bozzetto – modellino – elaborati tecnici (pianta rapporto 1:50 alzati e sezioni rapporto 1:20 ) Capitolato e preventivo. • Incontri con professionisti nel campo della TV (registi, direttori della fotografia, scenografi, autori ecc.) • Sopraluoghi in studi usati per la realizzazione di programmi TV • Sopraluoghi in ditte che lavorano alla realizzazione di scenografie televisive • Tecniche, materiali e tempi di realizzazione • Critica di lavori TV esistenti ed attualmente in onda • Aspetti tecnici ed artistici 180 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV 1° LIV SCENOGRAFIA (PER IL TEATRO) SCENOTECNICA Antonio Mastromattei Elena Amadio Nel primo anno del biennio si affronteranno cinque temi scenografici. Un tema si svilupperà durante la realizzazione del lavoro interdisciplinare “Orlando Furioso”. Gli altri quattro temi fanno invece parte del normale corso. La scelta dei testi e delle partiture è programmata in modo da coprire i vari generi teatrali (prosa, lirica, operetta, musical, balletto). Partendo dal presupposto che l’obiettivo principale del biennio sia quello di informare lo studente di quelle che sono le regole ed i vincoli della professione, mi è sembrato indispensabile legare ogni lavoro ad un preciso luogo teatrale: • il teatro greco-romano, i teatri della II metà del ‘500, i teatri della I metà del ‘600 • i teatri del Settecento e dell’Ottocento • il teatro moderno • i grandi spazi all’aperto – arene e stadi Obiettivo del corso è fornire agli studenti un metodo per l’approccio allo sviluppo scenotecnico di un allestimento: che si tratti di dover sviluppare un proprio progetto o di un altro scenografo oppure realizzare un allestimento su bozzetti storici, lo scenotecnico deve leggere, capire e immaginare come mettere in opera il soggetto e, nella pratica, saper redigere tavole tecniche che siano esaustive di tutte le informazioni necessarie per la realizzazione scenica. In questo senso il disegno tecnico diventa un “discorso” approfondito per gli addetti ai lavori e come tale deve essere completo in ogni sua parte. Lo sviluppo tecnico reso graficamente ha una sua logica, una sua genesi, un suo racconto ben preciso e questo sarà principalmente il fine ultimo del corso. Le lezioni saranno teoriche e pratiche ed investiranno prevalentemente il campo della realizzazione scenica teatrale. La parte teorica illustrerà la struttura e la nomenclatura delle varie parti della scatola teatrale; le componenti degli elementi di scena e le modalità di assemblaggio. Gli accoppiamenti in contrasto o in simbiosi sono: • Aspettando Godot o Finale di Partita di S. Beckett Luogo: teatro greco o romano, Olimpico di Vicenza, teatro di Sabbioneta, teatro Farnese di Parma • Don Giovanni di W. A. Mozart o Barbiere di Siviglia di G. Rossini Luogo: un teatro italiano settecentesco o ottocentesco con palcoscenico non ristrutturato • Operetta o Musical (titoli da concordare) • Luogo: teatro degli Arcimboldi, Regio di Torino • Aida di G. Verdi o Turandot di G. Puccini Luogo: Arena di Verona, stadio Ogni studente potrà scegliere un titolo ed un luogo teatrale tra quelli proposti. In parallelo con il lavoro di progettazione è prevista un’attività di ricerca e informazione: • analisi dei materiali e delle tecniche realizzative • rapporto con il regista e con le altre professionalità presenti nella formazione di uno spettacolo A supporto dell’approfondimento di questi temi si organizzeranno incontri con vari operatori presenti nel mondo del teatro. La parte pratica verterà su tre esercitazioni distinte: • la realizzazione di un “abbecedario” delle lezioni teoriche raccolte e personalizzate dagli studenti, e di semplici esercitazioni di restituzione prospettica. • redazione di tavole tecniche inerenti la restituzione prospettica di bozzetti all’italiana e di un proprio progetto del corso di scenografia • sviluppo tecnico di tutte le componenti per l’allestimento completo. Gli argomenti che verranno trattati, sia nella parte teorica che nella parte pratica, saranno gli elementi costitutivi dell’esame finale. Bibliografia La bibliografia verrà suggerita durante le lezioni PROGRAMMI 181 1° LIV 2° LIV 1° LIV SCENOTECNICA SCENOTECNICA Paolo Bernardi Filippo De Filippi Premessa Un poeta confuciano andò un giorno da un maestro Zen, Hui-T’ang, a chiedergli quale fosse il segreto del suo insegnamento; in risposta, il maestro gli citò uno dei detti di Confucio: “Pensate che vi nasconda qualcosa, o miei discepoli? In verità non ho nulla da nascondervi.” Poiché Hui-T’ang non gli permise di fare altre domande, il poeta se n’andò molto sconcertato; ma qualche tempo dopo i due fecero insieme una gita in montagna. Mentre passavano accanto a un arbusto di alloro selvatico il maestro si volse al suo compagno e gli chiese: “Senti il suo odore?” E alla risposta: “Sì” ribatté: “Là, io non ho nulla da nasconderti!” Subito il poeta fu illuminato. Nota: Da Alan W.Watts “Lo Zen” Storia tratta dalla versione inglese del Prof. Suzuki. Ha il proposito di trasmettere le conoscenze atte all’apprendimento per poter: • possedere una buona formazione di base per la conoscenza culturale e scientifica nei settori delle arti dello spettacolo. • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche nell’ambito dei settori delle arti dello spettacolo. • essere in grado di operare professionalmente nei vari campi dello spettacolo ,fungendo da interfaccia tra il momento dell’ideazione e quello della produzione. • essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. Obiettivo del corso è fornire agli studenti un metodo per l’approccio allo sviluppo scenotecnico di un allestimento: che si tratti di dover sviluppare un proprio progetto o di un altro scenografo oppure realizzare un allestimento su bozzetti storici, lo scenotecnico deve leggere, capire e immaginare come mettere in opera il soggetto e, nella pratica, saper redigere tavole tecniche che siano esaustive di tutte le informazioni necessarie per la realizzazione scenica. In questo senso il disegno tecnico diventa un “discorso” approfondito per gli addetti ai lavori e come tale deve essere completo in ogni sua parte. Lo sviluppo tecnico reso graficamente ha una sua logica, una sua genesi, un suo racconto ben preciso e questo sarà principalmente il fine ultimo del corso. Le lezioni saranno teoriche e pratiche ed investiranno prevalentemente il campo della realizzazione scenica teatrale. La parte teorica illustrerà la struttura e la nomenclatura delle varie parti della scatola teatrale; le componenti degli elementi di scena e le modalità di assemblaggio. La parte pratica verterà su tre esercitazioni distinte: • la realizzazione di un “abbecedario” delle lezioni teoriche raccolte e personalizzate dagli studenti, e di semplici esercitazioni di restituzione prospettica. • redazione di tavole tecniche inerenti la restituzione prospettica di bozzetti all’italiana e di un proprio progetto del corso di scenografia • sviluppo tecnico di tutte le componenti per l’allestimento completo. Finalità Sulla base dell’Ideazione di un Bozzetto Scenografico Gli argomenti che verranno trattati, sia nella parte teorica che nella parte pratica, saranno gli elementi costitutivi dell’esame finale. Progettazione • studio relativo alle possibilità di attuazione e di esecuzione del “Progetto Scenografico” in relazione agli intenti drammaturgici del regista e della direzione artistica di uno spettacolo, nei luoghi idonei e preposti per tale evento • apprendimento e sperimentazione delle tecniche per la Restituzione Scenotecnica di bozzetti scenografici Realizzazione del Progetto • apprendimento della capacità di sovrintendere alla realizzazione di un’opera scenografica per la traduzione in effetto di quanto e’ destinato ad una attuazione concreta fedele al bozzetto ideato. Bibliografia La bibliografia verrà suggerita durante le lezioni. 182 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV SCRITTURA CREATIVA SCRITTURA CREATIVA Angela Occhipinti Davide Pinardi Scrittura creativa - il libro d’artista. “il libro come campo di sperimentazione”. Libro-contenitore, libro-oggetto, libro-opera, libro calcograficolitografico-xilografico. Parola e immagine unico luogo: la percezione acustica diventa scrittura e la percezione ottica diventa disegno che si fondono per costruire un libro che a volte diventa oggetto-scultura con un rapporto quasi fisico nel codificare in altro modo i termini della comunicazione. Lettere alfabetiche, ideogrammi, corsivi, immagini, geroglifici vengono combinati in modo da scuotere il linguaggio e la lettura d’uso abituale, così da raddoppiare l’intensità del messaggio e ribaltare i significati. Alle immagini vengono accostate scritte a volte con sapore di contrasto, come stimolo per chi guarda. La “poesia e scrittura visuale”, dove i segni che significano se stessi e rimandano ad altro da sé, permette interpretazioni mutevoli e diventa suggerimento per la creatività dei giovani studenti. Il libro d’artista ha alle spalle una lunga storia e le sue radici fioriscono con intensa evidenza nel periodo del primo Novecento, soprattutto nelle avanguardie storiche. La sua nascita - pur nella scia delle esperienze delle avanguardie storiche europee d’inizio secolo - è fatta risalire all’inizio degli anni Sessanta. Come oggetto d’arte, spesso mantiene l’aspetto tradizionale, ma cambia la struttura e la funzione. Il testo è inteso come possibilità di trasmissione del pensiero e il segno-scrittura si svuota di ogni valore simbolico e vive diverse realtà e differenti dimensioni. Le pagine stampate con testo-segni, immagini, colori e forme del libro d’artista diventano un viaggio attraverso l’arte: è un raccontato che racchiude il pensare, guardare, narrare e conservare. Il libro d’artista quasi sempre circola attraverso i canali di distribuzione di massa e raggiunge un pubblico più vasto, annullando ogni idea aristocratica dell’opera d’arte. Gli artisti hanno utilizzato questo mezzo come autonoma opera d’arte e hanno modificato e contaminato la tradizionale struttura del libro che ha cominciato a vivere in simbiosi con gli orientamenti della pittura, della scultura e delle tecniche incisorie in tutte le loro evoluzioni. E’ un genere espressivo indipendente che da sempre attrae gli artisti più significativi dell’avanguardia internazionale come Man Ray, Marcel Duchamp, Andy Warhol, Munari, Isgrò, Lam, Tilson, ecc.. i quali anche attraverso questo mezzo hanno segnato capitoli fondamentali nel percorso dell’arte contemporanea. Durante le fasi del corso sarà data una bibliografia adeguata secondo le necessità individuali dello studente. Nel corso si tratteranno alcune delle regole essenziali e delle metodiche di base che facilitano la realizzazione di un’opera di scrittura narrativa (anche in una prospettiva multimediale). Per “opere di scrittura narrativa” s’intendono le forme testuali più varie: romanzi, racconti, soggetti cinematografici, fumetti, copioni teatrali o sceneggiature. Così pure- per certi aspetti- articoli, relazioni, saggi, discorsi e progetti che puntano a costruire messaggi con elementi di “universalità”. Si evidenzierà quale sia l’elemento fondante di ogni testo narrativo: il suo collocarsi all’interno di un mondo compiutamente rappresentato. E come, per rappresentare tale mondo, si debba costruirlo (se si tratta di fiction) o ricostruirlo (se si tratta di un mondo reale) nelle sue articolazioni principali: il topos (i suoi luoghi) il logos (i suoi linguaggi) l’ethos (i suoi valori collettivi) l’epos (la sua memoria) il genos (i suoi legami interni) il telos (le finalità autopercepite) il chronos (il suo essere nel tempo). Si mostrerà come ogni storia, individuale e collettiva, prima ancora di venir compiutamente ideata e poi sceneggiata debba essere necessariamente collocata in quello specifico mondo che la contiene e la giustifica. Bibliografia • F. Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock, Pratiche, ed. varie • D. Pinardi, Il mondo narrativo, Lindau 2006. • C.T. Altan, Gli Italiani in Europa, Mulino 1999. Due testi a scelta: • AA.VV., Il grande manuale di scrittura creativa, Editrice Nord, 1999. • S. Chatman, Storia e discorso, Saggiatore 2003. • C. Vogler, Il Viaggio dell’eroe, Audino 1999. • V. J. Propp, Morfologia della fiaba, Einaudi 2000. • L. Forlai, A. Bruni, Come raccontare una grande storia, Audino 1996. • R. Mc Kee, Story, International Forum Roma 2000. • Chatman, S. Storia e discorso, Saggiatore 2003. PROGRAMMI 183 1° LIV 1° LIV SCULTURA (PER ALTRI INDIRIZZI) SCULTURA Stefania Albertini Gianni Caravaggio Parte generale Il corso privilegia l’idea di una specificità della scultura intesa come arte che più delle altre manifesta una sua materialità e spazialità ma anche una flessibilità operativa fuori dai contesti tradizionali della disciplina. Dalla comprensione dei procedimenti tecnici si arriverà a quella del linguaggio dei materiali e delle loro proprietà sensoriali come momento di precisazione dell’ espressività dell’artista e come possibilità di liberare la scultura dal suo peso materiale verso la leggerezza della creatività e del libero pensiero. “La scuola del possibile” Come si struttura un‘opera d’arte è una questione essenziale nella scuola, scuola che qui ho chiamato del possibile. La possibilità dell’opera d’arte, ai primordi, è prima di tutto il giovane artista nel suo apprendistato, dotato di una sensibilità artistica, ovvero di una domanda artistica alla quale si cerca di dare risposta. La sensibilità e la domanda artistica vengono coltivate con la storia delle riflessioni sulle opere d’arte. La visione artistica dell’allievo si forma leggendo l’intera storia dell’arte in relazione ai propri risultati pratici, alla sua nascente visione. Le prove delle prime opere vengono coltivate ripulendole da ogni pregiudizio artistico e vanità personale per giungere al loro gesto essenziale. Tale gesto essenziale può rigenerare la sensibilità e la domanda artistica e ampliarne la visione portando a nuove prove e lavori individuali tracciando un cammino di ricerca, un percorso individuale. Programma specifico Il corso è articolato in tre momenti fra loro complementari: teoria, laboratorio, revisioni. Attraverso una serie di lezioni teoriche con proiezioni di immagini e video verranno evidenziati i percorsi metodologici e progettuali di alcuni artisti e analizzate tecnologie e tipologie di alcuni materiali, da quelli tradizionali ai nuovi materiali plastici. Durante l’anno verranno organizzati alcuni “Quick Lab”: i laboratori -attraverso materiali e temi sempre diversi proposti dal docente in modo estemporaneo- indirizzeranno l’allievo verso la realizzazione di elaborati spontanei per spazi flessibili ed elastici e tesi a privilegiare l’intuizione artistica immediata. Tale idea si contrappone al lento processo progettuale. Bibliografia • CECILIA CECCHINI, Plastiche: I materiali del possibile, Alinea editrice, Firenze , 2004. • MIKE ASHBY, KARA JOHNSON, Materiali e Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2005. • ANDY GOLDSWORTHY, Rivers and Tides, absolute Medien , dvd. Chi frequenta l’aula di scultura non deve ad ogni costo assumere un linguaggio scultoreo. Che ogni studente scelga il linguaggio più congeniale a sé e alle sue idee. Il linguaggio è la specifica soluzione di un’idea. Allo studente è richiesto un continuo aggiornamento attraverso le visite alle mostre d’arte e in particolare a quelle di arte contemporanea che poi sono oggetto di discussione in aula. I lavori degli studenti saranno oggetto di analisi e verifica in aula, la ricerca individuale deve consentire la produzione di lavori con regolarità. Verranno letti e discussi inoltre vari testi rilevanti rispetto la questione dell’essenzialità dell’opera d’arte (per esempio “sub species eternitatis” di Federico Ferrari, “arte torna arte” di Luciano Fabro, la società dello spettacolo di Guy Debord) nello specifico ci si concentrerà sui testi redatti dagli artisti. Il professore terrà delle letture/lezioni teoriche inerenti sia a delle riflessioni sulla propria ricerca artistica che a quelle più legate al contesto generale dell’arte contemporanea. I tre anni del corso mirano dunque a far sì che ogni studente possa costituire il primo corpo di lavoro, il suo “ABC”, che determina e semina il suo futuro percorso di ricerca che gli permetterà di prendere in considerazione concorsi, borse di studio, presentazioni che il sistema dell’arte offre. 184 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV SCULTURA SCULTURA Pietro Coletta Paolo Gallerani DAL PROGETTO ALL’IMMAGINE, IL PENSIERO SI MATERIALIZZA. Quando l’artista intuisce, contatta il Divino e comprende. Quando si esprime, comunica all’umanità. Si tratta di aperture in entrambi i casi. Una sul piano verticale l’altra sul piano orizzontale. Questo è il senso della croce. Al centro è il suo cuore. Cuore e mente si fondono e formano il “sentire”. Cos’è la scultura? La scultura a priori è di per sè spazio. Spazio nello spazio; pieno nel vuoto; materia nel vuoto; vuoto nella materia; vuoto nel vuoto;pieno sul pieno. Tautologico è il processo della metamorfosi spazio-scultura. L’intuizione è la grande forza propulsiva dell’artista ,nasce nell’anima, percorre la mente, costruisce virtualmente l’essenza del pensiero e si concretizza in immagine, nel topos. Lo spazio sacro è lo spirito che prende forma, si condensa fino a divenire materia. Lo spazio profano è la mente razionale che cristallizza il pensiero in una forma, immagine materiale che si sovrappone allo spirito soffocandolo. Lo spazio si fa corpo in tutte le sue peculiarità come: la materia, il cromatismo, il ritmo compositivo,le dimensioni, in virtù dell’esistenza della luce vibrazionale. In ultima analisi, tutta la nostra percezione del mondo visibile esteriore e del mondo interiore invisibile si fonda sull’esistenza della coscienza dell’io individuale: solus ipse. L’artista è un’anima risvegliata, cocreatore nel complesso processo alchemico meta-linguistico, cattura l’invisibile nella dimensione segreta e poetica dell’esistenza e lo rende visibile, riscattando in un impeto d’orgoglio la materia in spirito. I contenuti disciplinari del Corso riguardano teorie e metodi, tecniche e strumenti relativi alla produzione artistica con specifico riferimento ai linguaggi delle discipline plastiche nei loro aspetti fondativi e in rapporto alle mutazioni generatesi nel contemporaneo. I contenuti, sviluppati in termini teorici, operativi e laboratoriali si riferiscono su un versante, ai problemi dello spazio e del luogo: scultura e luogo, il luogo mancante, scultura e utopia, nomadismo e migrazioni. Sull’altro versante i contenuti sono sviluppati in relazione al rapporto tra i linguaggi plastici, la dimensione temporale e lo spazio dell’azione: costruzione che perdura e costruzione effimera; rapporti tra arte colta e produzione popolare; il corpo: il corpo e i suoi prolungamenti, ambiente e azione, corpo e tecnologie, il corpo sociale. Se viene riconosciuta, nei confronti della totale frammentazione della ricerca artistica attuale nel settore delle arti plastiche, la necessità di un processo di riconoscimento dei caratteri specifici e fondativi della disciplina, si analizzano contemporaneamente, anche con l’organizzazione di Seminari e incontri, le interazioni tra la scultura e le aree disciplinari connesse: architettura, pittura, design, musica, scrittura, area dello spettacolo, area delle nuove tecnologie. Negli anni di corso è prevista l’attuazione di Workshop di scultura presso Università straniere collegate dal Progetto Erasmus e in Italia dove ha luogo annualmente dal 1995 un Simposio presso le Cave di pietra e i Laboratori nei Monti Berici (Vicenza). Stabilita la necessità di una formazione culturale complessa interna e esterna all’Accademia, caratteristica del Corso è l’essere basato sulla pratica laboratoriale e di ricerca individuale svolta all’interno dell’Aula Laboratorio di Scultura, dotata anche di sistemi di comunicazione multimediale, in quanto si ritiene di straordinaria importanza formativa il confronto delle esperienze tra i partecipanti al gruppo classe ormai sempre più multinazionale. PRIMO ANNO: imparare a guardare, affinare lo sguardo. • Amalgamare attraverso il lavoro di copia dal vero, le conoscenze tecnico pratiche degli studenti che provengono da diverse formazioni scolastiche. SECONDO ANNO: iniziare il cammino. • Imparare ad affrontare la crisi, • Mantenere il fuoco, attraverso la ricerca della propria espressione interiore. TERZO ANNO: Ricerca e approfondimento del proprio linguaggio espressivo in relazione alla poetica. • Proseguimento e sviluppo delle esperienze maturate nel corso del secondo anno. • Progetto per l’allestimento di una scultura in uno spazio pubblico: interazione scultura - architettura o scultura - natura. PROGRAMMI 185 1° LIV 1° LIV SCULTURA SCULTURA Guido Lodigiani Roberto Priod Parte generale Scultura “corpo d’amore”. Lo studente è posto di fronte alla realtà con il compito di disegnare, modellare e scolpire secondo il proprio intendimento. Un percorso artistico di valore ha origine nello studio della storia della scultura e nella visione diretta delle opere ma si arricchisce particolarmente nell’analisi critica dei risultati attualmente raggiunti dalle molteplici espressioni delle arti. Quanto uno vive, penetra nell’animo e talvolta torna in superficie anche in forme originali. Il percorso triennale è finalizzato alla comprensione ed acquisizione del linguaggio plastico per un suo uso consapevole e pertinente all’evolversi della ricerca individuale sviluppata dallo studente. Il corso si addentrerà nelle caratteristiche linguistiche e nelle possibilità espressive della FORMA, della MATERIA, del TEMA e del CONTESTO analizzati in forma specifica ed approfondita. Nel contempo si analizzeranno le particolarità linguistiche di alcune opere presenti in ambito contemporaneo così suddivise per genere formale, materico, tematico o contestuale: figura, corpi frammentati, strane creature, oggetti post-pop, architetture e arredamenti, diversità culturali, materiali tradizionali, apparati effimeri, la natura come ispirazione, colori superfici e luce, memorie, abbigliamenti, monumentalità, installazioni, gravità, dimensioni e scala, accumulazioni, minimalismo. Sono previsti i seguenti laboratori: • disegno da scultore. • pratiche del mestiere dello scultore. • poetica e progetto. Lo studente, che avrà acquisito i crediti di frequenza necessari per iscriversi all’esame e avrà predisposto una sintetica relazione di progetto con immagini (cartaceo e CD), tenendo conto del programma specifico, presenterà in sede d’esame gli elaborati prodotti nei laboratori (disegno, pratiche, poetica) ed esporrà i contenuti del proprio percorso artistico, anche in riferimento ad opportune ricerche bibliografiche. Programma specifico: L’identità – creazione artistica come testimonianza. Bibliografia • D. LAJOLO, A Floriano Bodini, uomo e scultore in A.A.V.V., Bodini Zigaina per un amico, 2004 Montrasio Arte MI. • A.A.V.V., Due Secoli di Scultura – La Città di Brera, Milano, Fabbri, 1995. • H. MOORE, Sulla Scultura, Milano, Abscondita, 2002. • E. BIANCHI, La differenza cristiana, Torino, Einaudi, 2006. • J. CLAIR, La responsabilità dell’artista, Torino, U. Allemandi, 1996. • M. HEIDEGGER, Corpo e Spazio, 2000 Il nuovo melangolo GE. • C. PIROVANO, Disegno e Scultura nell’arte italiana del XX° secolo, Milano, Società La Permanente, 1994. • R. KRAUSS, Passaggi, Milano, B. Mondadori, 1998. • G. TESTORI, La cenere e la carne, Firenze, Le lettere, 2002. • M. AUGÈ, Non luoghi, Milano, Elèuthera, 1993. • L. PERELLI, Public Art, Milano, F. Angeli, 2006. Il programma verrà realizzato con: • periodiche lezioni introduttive, • ricerca individuale e di gruppo, • pratica laboratoriale tecnico-espressiva e di verifica spaziale, • confronto e verifica costante sull’evoluzione dei percorsi progettuali, • seminari anche di tipo laboratoriale. Nel secondo semestre sono previsti i seguenti seminari: • il lessico dei materiali nella sintassi plastica e l’Arte Processuale, • seminario laboratoriale sulle valenze evocative e comunicative dei materiali e delle superfici metalliche in collaborazione con la Fonderia Artistica Verrés S.p.A. (attività a numero chiuso), • scultura fra arte e natura, • seminario laboratoriale sull’arte ambientale e natura in collaborazione con la Fondazione Arte Sella (attività a numero chiuso) • incontri con artisti contemporanei e critici d’arte legati alle tematiche affrontate. Bibliografia • MARIO DE MICHELI, La scultura del novecento, UTET, 1981. • JUDITH COLLINS, Scultura oggi, Phaidon Press Limited, edizione italiana 2008. • ROSALIND KRAUSS, Passaggi. Storia della scultura da Rodin alla Land Art, Bruno Mondadori, Milano, 1998. • YVES-ALAIN BOIS, ROSALIND KRAUSS, L’informe, Bruno Mondadori, Milano, 2003. 186 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV SCULTURA SCULTURA Roberto Rocchi Carmelo Zullo Il contemporaneo dell’arte è oggi un mondo complesso dove l’interazione tra i molteplici linguaggi, le contaminazioni socio-culturali, e l’uso di nuove tecnologie, portano la scultura ad oltrepassare quel limen di tradizione che l’hanno originata. Il corso dovrà essere uno strumento di indagine con riflessioni su cosa è la scultura contemporanea? come si manifesta nelle sue diversità? Nella parte iniziale della didattica si affronterà tutto ciò che è il processo tecnico-artisticolaboratoriale basilare in tutte le sue diverse metodologie operative per arrivare a un indagine sui linguaggi contemporanei nelle sue molteplici rappresentazioni linguistiche. Il corso si propone di preparare lo studente alle conoscenze specifiche dei materiali e delle tecniche che attengono alla loro lavorazione, esso è complementare al corso fondamentale di scultura. Si affronteranno temi come la figura nel suo processo evolutivol’oggetto scolpito o modellato. • la materia nella sua bellezza intrinseca • l’opera in relazione allo spazio • l’opera creata attraverso la forma • l’opera creata attraverso il concetto • il desiderio dell’artista. Saranno indispensabili esperienze esterne, nello specifico visite a poli museali e laboratori artistici al di fuori dell’accademia che permettano una più approfondita formazione su tutto ciò che è arte oggi. Bibliografia • RUDOLF WITTKOWER, La scultura raccontata da Rudolf Wittkower dall’antichità al novecento, Einaudi. • MARIO DE MICHELI, La scultura del novecento, UTET. • MASSIMO MODICA, Che cosa è l’estetica?, Editori Riuniti Fasi operative principali • Conoscenza di tutti i materiali utilizzati in scultura e aderenza alle valenze semantiche che si vogliono perseguire. • Studio dei materiali utilizzati nel passato e nell’epoca contemporanea. • Organizzazione dello spazio operativo e strumenti di lavoro. • Incidenze delle arti plastiche in rapporto alla loro collocazione. • Studio degli esiti progettuali e metodologici in rapporto ai materiali utilizzati nel nostro tempo. Si approfondiranno tematiche tese a sperimentare tecniche e materiali rispondenti all’idea progettuale precedentemente concordata con il docente. Modalità d’esame Gli studenti dovranno presentare un’opera scultorea e una ricerca scritta riferite al materiale scelto, dovranno sostenere un colloquio in cui esporre le loro motivazioni e le metodologie tecniche utilizzate per la realizzazione dell’opera prodotta. Bibliografia • PHILIPPE CLÈRIN, Manuale di scultura (tecniche-materiali-realizzazioni). • NINO CARUSO, Ceramica Viva, ed. Hoepli. • ADRIANA BAGLIONI, Nuovi materiali leggeri per l’architettura. • FRANCESCO DE BARTOLOMEIS, La tridimensionalità nell’arte contemporanea. PROGRAMMI 187 1° LIV 1° LIV SCULTURA (PER ALTRI INDIRIZZI) SEMIOLOGIA DEL CORPO Giampiero Moioli Nicolé Gravier Il corso sarà incentrato sui rapporti fra la tridimensionalità concreta e quella virtuale e sugli effetti di questo rapporto sulla progettazione artistica, in particolare scultorea e architettonica. Si partirà dalla scultura per arrivare alle forme espressive e progettuali contemporanee. Verranno particolarmente approfonditi i seguenti argomenti: il processo progettuale, lo spazio della scultura e le tecniche di creazione tridimensionale digitale. Lo sviluppo di programmi di modellazione tridimensionale sofisticati e open source come Blender o di mondi virtuali come Cyberlandia favoriscono sempre più le possibilità di espressione creativa e artistica e quelle di comunicazione multimediale e portano a un passaggio dalla progettazione alla realizzazione dell’opera molto più ricco e complesso. Si propongono riflessioni e lavori che porteranno a: • una rappresentazione simbolica del sé, un autoritratto dell’anima, legato in parte all’utilizzo del simbolismo del corpo o delle diverse parti del corpo, come traduzione dei molteplici stati d’animo e della propria interiorità; • relazioni e interrelazioni con la Natura e i suoi elementi; • relazioni con l’Altro o con il proprio alter ego; • riflessioni filosofiche legate al concetto “vita-morte-rinascita” ecc.; • aspetti della Donna (o di se stesso) in relazione al Tempo, al simbolismo lunare, ai cicli della vita/crescita e morte/rinascita; • fecondità/maternità con riferimenti ai culti della Terra/Madre e ai grandi miti della Dea Madre come matrice di vita; • notte, sogno, inconscio, contemplazione e immaginazione in riferimento alla sua storia e ai ricordi personali. Il percorso formativo si sviluppa in due parti complementari: le lezioni frontali e il laboratorio progettuale. Nelle lezioni teoriche si affrontano le tematiche della tridimensionalità reale e virtuale anche attraverso lo studio delle metodologie di artisti contemporanei. Nel laboratorio lo studente progetta e realizza un oggetto plastico tridimensionale che può essere reale o virtuale. Negli incontri e nelle discussioni con il docente vengono approfondite le idee e fornite le indicazioni per lo svolgimento del progetto finale. L’obiettivo è quello di evidenziare i contatti fra virtuale e reale nel processo di progettazione; un interscambio fra mondi che apre la strada a nuove interpretazioni della tridimensionalità scultorea e architettonica e a nuove figure professionali fra arte, progettazione e comunicazione. Bibliografia • Mario Gerosa, Rinascimento virtuale, Roma 2008. • Tony Mullen, Mastering Blender, 2009. • John Beardsley, Earthworks and beyond, New York, 2006. www.albertiniemoioli.it www.bubblesfactory.it Nel lavoro finale, presentato come un’opera conclusa, lo studente utilizzerà i diversi mezzi appresi per sviluppare il proprio tema quale disegno, segno, scrittura creativa, fotografia, collage e utilizzo simbolico del colore. 188 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV SEMIOLOGIA DEL CORPO SEMIOTICA DELL’ARTE Paola Salvi Gabriele Perretta Parte generale Il corso, che si svolgerà in lezioni teoriche e attività di laboratorio, prevede l’acquisizione sintetica dei contenuti e dei metodi della semiologia, dalle teorizzazioni di Ferdinand de Saussure alla ricollocazione operata da Roland Barthes, attraverso i rapporti con le varie forme del pensiero e delle conoscenze del Novecento e fino alla specifica individuazione di una semiologia del corpo (U. Galimberti) ed alla successiva dialettica sino ad oggi. Le teorie generali proprie della semiologia, con focalizzazione sui temi del corpo e della corporeità, saranno ricondotte alle arti visive sia come sistema linguistico, sia nell’ambito di specifici movimenti, sia come espressione soggettiva. In tal senso corpo e corporeità saranno affrontati nella loro pre-valenza simbolica, ossia come luogo polivalente (e ambivalente) di iscrizione simbolica, con riguardo specifico all’atto creativo delle diverse arti visive e della comunicazione visuale. L’attività laboratoriale comprende sia l’analisi di opere d’arte sia l’esercizio creativo, anche in relazione con i temi di ricerca artistico/tecnica del discente. Finalità ed obbiettivi La semiotica visiva indaga, su che cosa sono i segni delle opere e come acquistano la proprietà di trasmettere i significati: ossia, i modi in cui sono intesi dal parlante, fanno riferimento d e sono interpretati dall’ascoltatore. Lo scopo della a cose e idee teoria semiotica visiva è di associare il significato dei segni (cioè l’oggetto che indicano) con il processo di assegnazione dei significati. Le metodologie della semiotica del testo visivo hanno applicazioni importanti in tutti i campi dell’arte e delle arti. Saranno temi particolari del corso i seguenti: • originarietà del corpo - corpo e mito • corpo come luogo di ambivalenza simbolica - corpo e polivalenza simbolica • corpo e natura/corpo e cultura - corpo come “mondo minore” • corpo e società - corpo e linguaggio - corpo e comunicazione visiva. Bibliografia Per la parte più generale di semiologia saranno fornite dispense riassuntive delle teorie dei principali autori (C. S. Peirce, F. de Saussure, R. Barthes, U. Eco); per la parte di analisi di opere e movimenti artistici si farà ricorso a testi monografici e cataloghi. Saranno comunque testi di riferimento: • Julien Offroy De La Mettrie, L’uomo macchina, Milano, 1990. • André Leroi-Gourhan, Il gesto e la parola, Torino, 1990. • U. Galimberti, Il corpo, Milano, 2002 (e successivo aggiornamento). Metodi Durante il corso saranno affrontati dal punto di vista della semiotica del testo, alcuni temi oggi molto discussi nella riflessione sull’opera d’arte: ritratto e autoritratto, immagine pittorica e immagine digitale, struttura mediale dell’immagine, installazione tradizionale e installazione multimediale, fotografia e foto in rete, scrittura visiva, paradigmi concettuali del segno visivo, performance, procedimento e processo, attualità dell’happening, intertestualità diffusa, bidimensionalità, tridimensionalità e spazialità viva e virtuale, paradosso tra lingua e linguaggio nel visivo, ecc… Bibliografia La bibliografia completa del corso e le letture consigliate verranno fornite durante le lezioni. PROGRAMMI 189 1° LIV 1° LIV SERIGRAFIA Daniel Antonio Tummolillo Obiettivo del corso è quello di dare agli allievi partecipanti le informazioni tecnico-pratiche per la realizzazione di stampe serigrafiche; attraverso l’uso dei macchinari e dei prodotti necessari utilizzati durante le varie fasi lavorative, lo studente acquisirà quelle conoscenze che gli permetteranno di stampare qualsiasi tipo di immagine su diversi tipi di materiale. Il corso intende anche creare una sorta di complicità collaborativa tra gli studenti durante le fasi lavorative, al fine di migliorare e di ottimizzare il tempo a disposizione, cercando quindi di mostrare anche l’aspetto propriamente più industriale di questo procedimento di stampa. SISTEMI DELLA MODA E NUOVE TENDENZE Maurizio Cavezzali Il corso è suddiviso in tre parti che si prefiggono lo scopo di fornire agli studenti le basi teoriche e pratiche necessarie a capire i meccanismi e il funzionamento dell’attuale sistema moda italiano. Parte 1 Studio, analisi e discussione dei diversi approcci di studio sulla moda dell’ultimo secolo: • sociologia della moda e dei consumi: analisi delle teorie dei più autorevoli sociologi contemporanei e non, che hanno dedicato parte dei loro studi al fenomeno della moda. • Approccio antropologico. • Approccio psicologico. Parte 2 Sistema moda Italia con analisi parallela del sistema moda USA e del sistema moda Francia Al termine delle lezioni teoriche verranno analizzate delle case histories dove esperti del settore e nuovi brand porteranno la loro testimonianza. Parte 3 Trattandosi di un corso con frequenza obbligatoria, gli esami si baseranno sulla discussione di un progetto di ricerca, che verrà assegnato ad ogni studente. I progetti di ricerca verranno assegnati dopo una serie di “esplorazioni sul campo” effettuate per dimostrare, spiegare e verificare la diffusione delle nuove tendenze all’interno delle subculture giovanili e di conseguenza nell’intero sistema moda. Durante il corso sarà data agli studenti la possibilità di partecipare a manifestazioni e mostre inerenti agli studi svolti. Bibliografia Durante il corso verranno proiettate e poi distribuite delle slide di supporto alle lezioni. Si consiglia la lettura di: • VANNI CODELUPPI, Che cos’è la Moda, ed. Carocci. 190 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV SISTEMA EDITORIALE PER L’ARTE Giacinto Di Pietrantonio SISTEMI INTERATTIVI Il corso tratta di uno dei settori più interessanti e incisivi dell’arte moderna e contemporanea, quello relativo al settore del sistema delle comunicazioni, analisi e commento dell’arte. Per cui si parlerà di libri, riviste, cataloghi, case editrici, ma anche di programmi radiofonici, televisivi dedicati all’arte. Non ultimo, anche se arrivato temporalmente ultimo, dell’editoria online. Si discuterà anche delle differenze tra sistema editoriale prodotto e realizzato dagli artisti come riviste di movimenti, libri d’artista, ecc. e delle pubblicazioni realizzate da “terzi”, quindi da critici, curatori, editori. In questo escursus parleremo delle differenze prodottesi durante i vari periodi, ma anche inviteremo a presentare e a discutere con noi artisti-editori, critici-editori, editori-editori. Si tratta di una tematica oramai non più rinviabile, in quanto l’ambito editoriale dell’arte ha raggiunto un livello di sofisticazione e di necessità che pervade l’arte tutta e a tutti i livelli. Inoltre la velocità con cui il sistema delle informazioni veicola il significato e la conoscenza dell’arte e del suo mondo anticipa sempre più spesso le novità dell’arte, mettendo in difficoltà i luoghi espositivi, che per forza di cose hanno tempi più lenti, realizzando così il motto di Andy Warhol: “In futuro tutti saranno famosi per 15 minuti”. In ogni lezione sarà presentato un libro. Al termine delle lezioni, lo studente dovrà scegliere un libro, tra quelli presentati, da portare all’ esame, unitamente ad altro materiale presentato nel corso dell’anno. L’arte e la tecnica sempre più spesso instaurano uno stretto legame, essendo quest’ultima un mezzo per la realizzazione materiale dell’espressione creativa e sensoriale. Ancor più la tecnologia oggi è divenuta uno strumento fondamentale nella creazione di nuove forme d’arte, tra cui l’Arte Interattiva della quale questo insegnamento vuole essere un’introduzione tecnica. Il corso di Sistemi Interattivi non ha il solo scopo di illustrare l’utilizzo di strumenti software, ma intende dare le basi teoriche per comprendere le tecniche e le tecnologie impiegate durante il processo di creazione di un sistema interattivo. Il corso vuole diventare una finestra sul mondo della tecnica e della ricerca per trasmettere allo studente la consapevolezza delle tecnologie esistenti e del loro funzionamento in modo che gli strumenti informatici studiati diventino una risorsa del futuro artista e non solo il fine di un opera. Le teorie alla base della Visione Artificiale permettono di realizzare un’interazione basata sui movimenti del corpo nascondendo la tecnologia e rendendola, quindi, più naturale e diretta. Per questo scopo vengono affrontate molteplici discipline e studiate tecniche di elaborazione di segnali audio e video, alla base della percezione umana. Il corso è organizzato in una serie di lezioni frontali di teoria sulle tecnologie informatiche, sulla formazione dell’immagine, l’elaborazione e l’estrazione della silhouette, a cui segue una parte di lezioni di laboratorio in cui gli studenti possono sperimentare le tecniche appena apprese scoprendo l’ambiente Eyesweb, una piattaforma di programmazione visuale. Inoltre, durante il corso gli studenti realizzano l’elaborazione progettuale di un’installazione o performance applicando le teorie apprese a lezione. Maggiori info sul sito: www.g-d-p.net 3358423362, E-MAIL: [email protected] Rudy Mirko Melli Bibliografia • L.SHAPIRO, G.C.STOCKMAN, Computer Vision, ed.Prentice Hall. • R.TROCCA, Eyesweb User’s Tutorials, www.eyesweb.org. PROGRAMMI 191 2° LIV 2° LIV SOCIOLOGIA DEI NUOVI MEDIA Antonio Cioffi Aspetti socio-culturali della rivoluzione digitale Tecnologia e società sono legate fra loro da quel rapporto biunivoco cosi ben delineato da Mc Luhan quando affermò nel 1960, che mentre l’uomo cambia il mondo grazie alla tecnologia, essa a sua volta cambia altrettanto radicalmente l’uomo, il suo modo di vivere e di rapportarsi, il suo immaginario e la sua stessa visione del mondo. Di tutte le grande rivoluzioni tecnologiche, quella digitale è certamente una delle più radicali, superiore probabilmente – per la sua pervasività - a quando lo fu a suo tempo l’invenzione della stampa. Le idee e i valori fondamentali su cui si è costruita e si regge la nostra società stanno subendo un veloce e talvolta traumatico cambiamento: concetti basilari dello spirito del tempo novecentesco (idee di individuo, storia, autore, opera, se non addirittura-ancor più radicalmente- di spazio e di tempo, di visibile ed invisibile) trascinando nella loro attuale metamorfosi l’intera struttura sociale ed economica in cui viviamo, mentre nuovi modelli di partecipazione (come la pratica dello sharing) delineano nuove forme di identità sociali. Scopo del corso è quello di affrontare le tematiche relative alle trasformazioni culturali dovute al diffondersi delle nuove tecnologie digitali – in particolare sotto l’aspetto della comunicazione - all’interno della società contemporanea, sia attraverso i contributi critici dovuti agli studiosi internazionali del fenomeno, sia attraverso l’analisi diretta dei documenti sociali che essa produce. Nella dialettica culturale fra media tradizionali e nuovi media, si delineeranno vari nuclei tematici, corrispondenti agli argomenti trattati nei vari incontri. SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI Loredana Parmesani Le lezioni saranno improntate all’analisi di quei periodi moderni e postmoderni in cui l’aura tipica dell’opera d’arte tradizionale viene persa nella sua riproduzione tecnologica. Il problema è leggere lo sviluppo culturale del XX secolo e del periodo contemporaneo confrontando l’opera artistica con i prodotti industriali e i media. Nel caso della Pop Art un rimando a McLhuan può mettere in luce i rapporti che questo movimento intrattiene con l’immagine pubblicitaria e la comunicazione di massa. Nel caso dell’Arte Povera un riferimento alla Scuola di Francoforte può servire ad illustrare il potere dell’arte come negativo in relazione all’industria culturale. Nel caso dei Graffiti un riferimento alle teorie del simulacro di Baudrillard è utile per riportare l’arte ad una convivenza sociale con le immagini derealizzate della città. Nel caso del Postmoderno una particolare attenzione alle teorie di Bell e Lyotard è importante per ricondurre l’immagine ad una sua grammatica interna ma priva del grande racconto dell’umanesimo. Verranno inoltre approfonditi gli ultimi dieci anni della ricerca estetica alla luce delle nuove innovazioni tecnologiche e dei new media. La dimensione iperestetica che caratterizza la contemporaneità, insieme alla sempre più diffusa massificazione della comunicazione del progetto estetico, inducono ad una riflessione sulle modalità e sui luoghi dove tale progetto si colloca. Bibliografia La bibliografia sarà fornita durante il corso 192 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV SOCIOLOGIA DELL’ARTE SOUND DESING Antonio Cioffi Andrea Cera Il corso mette a fuoco la funzione sociale delle forme artistiche nelle diverse culture prese in considerazione, dal passato -non solo occidentale- fino ai giorni nostri, evidenziando come l’espressione artistica sia sempre stata una forma narrativa e simbolica di molteplici istanze culturali, politiche, religiose e psicologiche. Il solido riferimento alle ormai classiche analisi di Hauser, costituisce la base per una riflessione che -nella società attuale- sappia riconoscere, oltre alle dinamiche di mercato dell’arte contemporanea, la nascita di una serie di nuove agenzie espressive e comunicazionali che -particolarmente negli ambiti connessi alle nuove tecnologie- richiede lo sviluppo di forme affatto nuove di inedite professionalità creative. Attraverso una panoramica sul mondo della sound-art, il corso propone una riflessione su alcune dimensioni attorno alle quali si costruisce l’esperienza del suono in un’installazione. L’esame, orale, prevede lo studio de La Storia Sociale dell’Arte di Arnold Hauser (Einaudi 1977 o altre edizioni) e la preparazione di un approfondimento tematico concordato col docente. Ogni lezione è divisa in moduli • illustrazione di un’opera di uno dei pionieri della sound-art (J. Cage, M. Neuhaus, A. Lucier, La Monte Young, D. Tudor, B. Leitner, B. Fontana, B. Eno, e altri] • illustrazione di un’opera di un contemporaneo (R. Julius, B. La Belle, A. Wollscheid, C. Kubitsch, S. Roden, e altri) • illustrazione di un lavoro del docente, con particolare attenzione alle problematiche logistiche ed economiche • discussione sui progetti degli studenti, progetti pratici, esercitazioni. Tra le categorie utilizzate per analizzare i lavori presentati e per orientare i progetti personali • spazio: condizionamento; articolazione; feedback. • tempo: stasi; intrattenimento; dialogo. • scrittura: la sinusoide vs. il rumore bianco, posizioni intermedie; feticismo del suono puro vs. utilizzazione di suoni connotati semioticamente, musemi (P. Tagg). • altre funzioni: auditory displays, segnaletica sonora. • ambiente: box; soundscape specificity inquinamento. • materiali: la tecnologia audio intesa tradizionalmente come strumento per la registrazione / riproduzione, come strumento musicale autonomo, come oggetto visivo; il feedback tra materiali analogici, elettrici ed informatici. Tra le tecniche di produzione sonora presentate Moduli di sound design: tecniche classiche derivanti dalla musique concrète (P. Schaeffer, altri...), tecniche usate nel cinema (W. Murch), plunderphonics (J. Oswald), tecniche informatiche [micro-sampling, cut and paste, sintesi granulare, etc.] - glitch: tecniche per la produzione di errori informatici e per l’uso artistico di questi artefatti (alva noto, Oval, Mego, etc.) - bending: uso deviante di strumenti acustici (pianoforte preparato, chitarre manipolate, etc.) o elettrici (giocattoli sonori, radio circuit bending etc.) per creare collezioni di suoni inusuali. PROGRAMMI 193 1° LIV 1° LIV STAMPA D’ARTE STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO Chiara Giorgetti Francesco Ballo Il corso si sviluppa in due parti, una laboratoriale, l’altra teorico-visiva, entrambe volte allo sviluppo di un progetto grafico da realizzarsi attraverso le diverse fasi ideative e tecnicosperimentali. Nella parte laboratoriale del corso: conoscenza e pratica di alcune tecniche della stampa d’arte, tra queste la gum print, il monotipo e il clichè-verre. La stampa fotografica a contatto e da negativo, l’emulsione fotosensibile. Grafica digitale e fotoritocco, elaborazione immagini con software standard quali Adobe Photoshop ai fini della stampa. Gli argomenti trattati nelle lezioni frontali saranno quelli inerenti alla grafica d’arte contemporanea, l’avvento delle nuove tecnologie e la relazione con i media tradizionali, la stampa d’arte come ibrido. Durante l’anno accademico 2010/2011 lo studio sarà incentrato sul cinema americano degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta in particolare sul passaggio dal gangster film al noir. Da Public Enemy (Nemico Pubblico, 1931)) di William Wellman con James Cagney a White Heat (Furia umana, 1949) di Raoul Walsh con James Cagney attraverso Scarlet Street (La strada scarlatta, 1946) di Fritz Lang, Fallen Angel (Un angelo è caduto, 1946) di Otto Preminger, Out of the Past (Le catene della colpa, 1947) di Jacques Tourneur, Kiss of Death (Il bacio della morte, 1947) di Henry Hathaway e Raw Deal, 1948 di Anthony Mann. Per finire con The Big Combo (La polizia bussa alla porta, 1955) di Joseph H. Lewis. Inoltre un omaggio a Carmelo Bene e a Jean Luc Godard. Bibliografia Printshow.it rivista digitale sulla stampa d’arte e il libro d’artista www.printshow.it • ROSALIND KRAUSS, Reinventare il medium. Cinque saggi sull’arte d’oggi, Mondatori, Milano, 2005. • ROLAND BARTHES, La camera chiara, Einaudi, Torino, 1980. • SUSAN SONTAG, Sulla fotografia, Einaudi, Torino, 1978. Il corso di Storia del Cinema e del Video concentra la propria attenzione sulla visione, sulla rilettura e sull’analisi dei film esaminati. Quest’analisi approfondita verte sul découpage (la riscrittura del film) di intere sequenze o di alcuni segmenti di sequenze. La composizione dello spazio inquadrato. Spazio mediante il quale è costruita l’immagine filmica. Il ritmo spaziotemporale del film. La durata delle inquadrature. La funzione del montaggio. Il rapporto immagine-suono. Un’accurata verifica di come è strutturato un film. La filmografia e la bibliografia verranno presentate durante il corso. 194 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO STORIA DEL COSTUME Francesco Ballo Lorella Giudici Per quanto concerne il biennio, il metodo utilizzato durante le lezioni teoriche è l’analisi del linguaggio dell’autore esaminato, partendo proprio dal testo-film. Rivedere il film più volte. Studiarlo con attenzione, soffermandosi soprattutto sulla messa in scena (cioè il momento delle riprese) e sul montaggio delle sequenze e delle inquadrature. La ricerca si concentra sulla composizione dello spazio inquadrato, sul fuoricampo e sul rapporto conseguente di spaziotempo. Durata delle inquadrature, ritmo, spazio temporale del film analizzato. Confronto tra autori del cinema commerciale e filmmakers innovativi del cinema underground. Differenze e analogie. L’altro metodo. Contro il cinema teatrale e letterario. Il cinema delle immagini pure. L’avvento del video. Nuove tendenze. Quest’anno il corso propone l’analisi comparativa tra i film di Roberto Rossellini, Jacques Tourneur, Jonas Mekas e Stan Brakhage. La Parigi di Modigliani Amedeo Modigliani arriva a Parigi nel 1906. L’affare Dreyfus si è appena concluso; Picasso sta per dipingere Les demoiselles d’Avignon e Cézanne morirà qualche mese dopo. L’era di Montmartre si sta per concludere, sostituita da Montparnasse, il nuovo cuore della Scuola di Parigi. La Belle Epoque, con i suoi locali alla moda (il Lapin Agil, il Moulin Rouge, il Moulin de la Galette, la Closerie des lilas, la Ronde, le Dôme… Modigliani li frequenterà tutti), i teatri, i caffé concert, gli spettacoli circensi e la sua vita bohémien fanno da sfondo alle vicende del livornese, che nella capitale francese sarà scultore, pittore, poeta e dandy. Il corso ricostruirà, attraverso l’arte di Modigliani, le opere degli artisti a lui vicini (Picasso, Brancusi, Soutine, Archipenko…), i libri dei più importanti scrittori del tempo (Zola, Maupassant, Apollinaire, Gide e Leroux) e gli spettacoli teatrali, la vita della Parigi d’inizio secolo e le vicende di uno dei più noti (ma forse poco conosciuti) artisti del XX secolo. Oltre alla lettura analitica dei film studiati durante le lezioni, il docente tratterà direttamente come inventare e costruire un film (video) attraverso la messa in scena di un’idea di partenza. Come per il seminario del video, Milano. Capodanno 2006. Gli studenti sono così invitati a elaborare un proprio progetto. Bibliografia Una monografia a scelta su Modigliani. Appunti delle lezioni (indispensabili). FRANCK DAN, MONTMARTRE & MONTPARNASSE. La favolosa Parigi d’inizio secolo. Un libro a scelta tra quelli qui di seguito elencati (in una delle edizioni integrali che trovate sul mercato): • A. DUMAS, La signora delle camelie, 1848. • E. ZOLA, L’assomoir, 1850. • E. ZOLA, Nanà, 1880. • G. DE MAUPASSANT, Una vita, 1883.• G. DE MAUPASSANT, Bel-ami, 1885. • E. ZOLA, Il ventre di Parigi, 1887. • COLETTE, CLAUDINE (Claudine a scuola; Claudine a Parigi, Claudine sposata; Claudine se ne va), 1906. • LEROUX, Il fantasma dell’opera, 1911. • A GIDE, I sotterranei del vaticano, 1914. • G. APOLLINAIRE, Calligrammes, 1918. Orario: lunedì ore 14.00 aula 10. PROGRAMMI 195 1° LIV 1° LIV STORIA DEL DESING Anty Pansera Il corso, tende a far conoscere ai discenti la peculiarità del design italiano, dalle sue origini, al suo crescere ed affermarsi nel XX secolo. Dalla definizione del termine “design”/”disegno industriale”, nel susseguirsi dei decenni al ruolo del “designer”: come, nel corso del tempo, si sono andate modificando e quali i rapporti con le arti decorative/applicate (dibattito arte/industria, nel nostro Paese). Si è utilizzato anche il “filo rosso” delle Esposizioni Universali (da quella Londra del 1851) e delle Biennali/Triennali di Monza, nonché le figure esemplari di alcuni progettisti (Giò Ponti, Marcello Zizzoli, Bruno Munari….) per meglio cogliere questa storia che dovrebbe avere più spazio in questi studi. Particolare attenzione al tema della luce made in Italy. Alcune mostre allestite nel corso di questi mesi (in Triennale e a Palazzo Reale a Milano) hanno poi offerto l’opportunità di altre riflessioni. Di fatto il percorso proposto si è mosso da ieri a oggi e da oggi a ieri, con il supporto di un ricchissimo apparato iconografico (fornito agli studenti) e a precise indicazioni bibliografiche. Per l’esame, gli studenti dovranno presentare il “Diario” delle lezioni con i loro approfondimenti degli argomenti più specificatamente affrontati nonché dimostrare la conoscenza della storia del disegno industriale italiano nel corso del XX secolo. Bibliografia • AAVV, Il dizionario del design italiano, Cantini editore, 1995. • A.Pansera, Il disegno industriale italiano, Laterza, 1993. STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE Anna Mariani Il corso di Storia del disegno e della grafica verterà sui seguenti argomenti: • Il disegno contemplato nella storia e nelle sue funzioni dall’epoca della sua nascita alla contemporaneità, evidenziando alcuni aspetti salienti legati alla tradizione e all’innovazione, alla sperimentazione e alla progettualità nella teoria e nella pratica dell’arte. La riflessione comporta l’analisi di una scelta di opere, testi teorici e scritti d’artista dall’antichità all’attualità. • Il rapporto fra parola e immagine in poesia: la parola come segno grafico e la parola raffigurata. Questa parte ha per oggetto la scrittura, la figura e la lettura intesi come momenti espressivi che interagiscono per dare vita ad un linguaggio anticonvenzionale che intreccia l’arte alla poesia. Le connessioni e gli sconfinamenti fra questi ambiti diversi saranno indagati attraverso i prodromi nella storia fino a giungere al movimento della Poesia Visiva degli anni Sessanta , momento culminante di queste ricerche. “La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede” (Leonardo)“un sasso è una parola Un segno su di una pagina è un sasso grafico” (Ugo Carrega) Bibliografia La bibliografia sarà comunicata durante il corso. 196 PROGRAMMI 2° LIV 2° LIV STORIA DELLA CRITICA DELLA FOTOGRAFIA Roberto Cassanelli STORIA DELLA CRITICA DELLA FOTOGRAFIA Luca Panaro Argomenti del corso La nascita dell’idea di fotografia tra arte e scienza (Niépce, Daguerre, Arago, Bayard). W.H.F. Talbot e l’estetica del calotipo: “The Pencil of Nature” (1844-46). La nascita della critica fotografica in Francia, Italia e Gran Bretagna (Lacan, Mongeri, Lady Eastlake). Nadar, Baudelaire e il Salon del 1859. Dalla fotografia artistica alla rivoluzione pittorialista (Robinson, Emerson). Alfred Stieglitz e il mito della straight photography. L’età delle avanguardie. Dal fotodinamismo futurista al Bauhaus. Il “caso Atget” e il concetto di “documentario”. Mercato, collezionismo e musealizzazione della fotografia negli Stati Uniti. Le origini della storiografia fotografica negli anni Trenta tra Europa e Stati Uniti. La critica fotografica in Italia – Vitali, Negro, ParentiJohn Szarkowski e l’attività espositiva del MoMA. Il problema dei musei della fotografia in Italia. Lettura e commento della “Piccola storia della fotografia” di Walter Benjamin (1931). Il corso riflette sull’identità della fotografia, una questione ancora aperta sulla quale i maggiori critici specializzati stanno indagando, anche alla luce della diffusione capillare delle tecnologie di matrice informatica. Dopo avere approfondito i principali teorici che hanno caratterizzato la storia della critica fotografica del XX secolo, fino al 1980 (W.Benjamin, S.Sontag, F.Vaccari, R.Barthes, P.Dubois), si arriverà a trattare i più recenti contributi critici sull’immagine, che si distinguono per una maggiore apertura al mondo dell’arte, favorendo la consacrazione della fotografia e del video come principali espressioni visive del nostro tempo. Una particolare attenzione è riservata al rapporto tra fotografia e new media, insistendo sulla continuità linguistica tra i mezzi più tradizionali e quelli contemporanei, partendo da critici come R.Krauss, L.Manovich e C.Marra che, senza cadere in facili trionfalismi, hanno saputo leggere nei nuovi media quelle caratteristiche già presenti nella fotografia e nel cinema dell’Ottocento. Altrettanta attenzione per gli artisti-teorici che hanno intuito le peculiarità del linguaggio fotografico decenni prima di una più esplicita manifestazione digitale-interattiva. Il corso guarda inoltre al web, quell’ambiente virtuale in cui la fotografia ha trovato un terreno particolarmente fertile per potenziare il suo carattere relazionale, complici i social network. E’ inoltre interessante analizzare la grande attenzione che filosofi, scrittori e registi hanno manifestato nei confronti della fotografia, contribuendo a definire l’identità di questo affascinante mezzo nella cultura contemporanea. Le lezioni sono svolte con ampio utilizzo di materiale visivo e stimolate dalla discussione di eventi espositivi. L’esame è svolto in forma orale, verificando l’apprendimento delle principali teorie e del repertorio d’immagini esposti a lezione. E’ inoltre necessario dimostrare la conoscenza di un saggio critico, di un’opera letteraria e di un film sulla fotografia, da scegliere da un lungo elenco fornito dal docente. Bibliografia In mancanza di un manuale in lingua italiana, ci si riferirà innanzitutto all’antologia di ROBERTA VALTORTA, Il pensiero dei fotografi, Milano, B. Mondadori, 2008, pp. 3-121, da integrare, per singoli aspetti, con i testi raccolti da N. LYONS, Fotografi sulla fotografia, Torino, Agorà, 1990, pp. 17-25; 50-62; 64-66; 72-79; 87-97; 100-106; 107-116; 132-165. Una breve sintesi critica in lingua inglese (particolarmente raccomandata agli studenti stranieri) è in JAMES ELSKINS (ed.), Photography Theory, London, University College Cork-Routledge, 2007, pp. 3-49 (il volume è presente nella biblioteca centrale dell’Accademia). Per la «Piccola storia della fotografia» (1931) di WALTER BENJAMIN, v. L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Arte e società di massa, prefazione di C. Cases, Torino, Einaudi, 1966, pp. 57-78, poi in Opere complete, a c. di R. TIEDEMANN E H. SCHWEPPENHÄUSER, IV, Scritti 1930-1931, Torino, Einaudi, 2002, pp. 476-491. N.B. È indispensabile riferirsi costantemente a una buona e aggiornata storia generale della fotografia, come ad es. A. GUNTHERT, M. POIVERT (a cura di), Storia della fotografia, Milano, Electa, 2008. PROGRAMMI 197 1° LIV 1° LIV STORIA DELLA DECORAZIONE STORIA DELLA FOTOGRAFIA Valeria Tassinari Anna Maria Amonaci Il corso intende fornire una ridefinizione del termine “decorazione” attraverso l’analisi critica del concetto di azione decor-attiva, ovvero di intervento attivo dell’opera nel contesto. L’articolazione prevalentemente tematica e monografica delle lezioni si propone, infatti, di indagare l’identità, le potenzialità applicative e la vocazione specifica del concetto di decorazione, così come esso è stato interpretato nella più alta tradizione artistica. Mai intesa come semplice “ornamento”, ma piuttosto come intervento che agisce profondamente sul luogo per rideterminarne capacità espressiva, forma e funzione comunicativa, nel suo sviluppo storico la decorazione dimostra la sua capacità di intervenire sulla specifica identità dello spazio in cui l’artista si trova ad operare, costruendo una stretta relazione con i diversi ambiti (architettonici, urbani, ambientali, socio-culturali, comunicativi, simbolici, funzionali, di committenza e di fruizione). Attraverso l’analisi critica di alcuni dei più importanti fenomeni storico-artistici e stilistici, ed in particolare attraverso la lettura di numerose opere emblematiche (selezionate con criterio tematico e diacronico nella storia delle arti alla preistoria alla più stretta contemporaneità), si giunge dunque a riflettere sulla peculiarità della decorazione come intervento progettuale e materiale negli spazi, sulla sua trasversalità rispetto alle diverse tecniche e materie dell’arte, e sulla sua centralità nella storia della cultura artistica di ogni tempo, per far maturare nello studente la consapevolezza dell’importanza che questo approccio assume ancora, nella produzione artistica più attuale. Per affinare le indispensabili abilità di lettura e sensibilità critiche sulla relazione tra opere e contesti, le lezioni in aula saranno alternate a visite guidate nella città di Milano, con contestuali esercitazioni. Parte generale Storia della fotografia. Dagli esordi all’età contemporanea. Il corso, di indirizzo propedeutico, percorre le principali vicende della storia della fotografia dalla metà del Cinquecento, quando comparvero le prime raffigurazioni della camera ottica, fino ai nostri giorni. Le lezioni saranno condotte con una lettura comparativa della storia dell’arte, considerando inizialmente il terreno culturale in cui si svilupparono le ricerche che condussero alla messa a punto della macchina fotografica. Temi fondamentali La parete come contesto comunicativo - Intervenire nei luoghi del sacro - Ambiente, natura,giardini - La decorazione e la città - Il concetto di opera d’arte totale - Materia,colore,acqua, luce Moderno, postmoderno, antimoderno. Bibliografia L’elevato numero di opere analizzate impone l’utilizzo di opere a carattere manualistico di recente pubblicazione per la preparazione generale. Testi specifici dovranno essere concordati singolarmente per ogni percorso d’esame, in funzione dell’argomento che ogni studente intenderà approfondire. Programma specifico Argomenti trattati: la camera ottica e il vedutismo sei-settecentesco: sulla via della scoperta. Le sperimentazioni (1839-50): il dagherrotipo e il callotipo in età tardoromantica. La diffusione della fotografia (1850-70): le differenti linee della fotografia francese e di quella britannica. L’esplorazione fotografica del West negli Stati Uniti e l’esaltazione della natura. La prima maturità della fotografia (1870-1914): la rivista “Camera Work”. La fotografia e le avanguardie (1910-30). La fotografia tra le due guerre. Il fotogiornalismo negli Stati Uniti: le campagne fotografiche della Farm Security Administration; l’agenzia Magnum. Il dopoguerra: la fotografia e l’arte Informale. Il Neorealismo italiano e la fotografia. Gli anni Sessanta e Settanta. Le sperimentazioni pop e concettuali. Dagli anni Ottanta al 2000: la fotografia nel contesto postmoderno. Bibliografia Manuali di riferimento da integrare con i testi relativi agli argomenti trattati durante il corso. • B. NEWHALL, Storia della fotografia (1° edizione 1937, riveduta e ampliata 1982), 1° ed. italiana Einaudi, Torino 1984. • I. ZANIER, Storia e tecnica della fotografia, La Terza, Bari 1982. • NEW HISTORY OF PHOTOGRAPHY, a cura di M. Frizot (1° ed. 1994), stampa italiana Amilcare Pizzi, Cinisello Balsamo (Mi) 1999; • S. BRIGHT, Art Photography Now, Thames & Hudson, London 2005. • U. GROSENICK, T. Seelig, Photo Art. The New World of Photography (1° edizione tedesca, Dumont Buchverlag, Cologne 2007), Themes & Hudson, London 2008. 198 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV STORIA DELLA FOTOGRAFIA STORIA DELLA MODA Anna Maria Amonaci Livia Crispolti Parte generale La fotografia modernista in Italia: gli anni Trenta e Quaranta del Novecento Il corso intende offrire strumenti metodologici di lettura storico-critica attraverso un argomento circoscritto che varia ogni anno della storia della fotografia dal Novecento ai giorni odierni. Esso mira all’approfondimento della materia, per la quale è prevista una conoscenza di base della storia fotografica in generale che lo studente può acquisire dal corso propedeutico svolto nel primo ordinamento. La qualità formale e la ricchezza espressiva delle immagini, caratterizzanti la fotografia italiana dei decenni Trenta e Quaranta, saranno indagate tramite le fonti editoriali più salienti del tempo (rassegne, annuari, riviste), poste in relazione con i fatti artistici e cinematografici coevi, nell’intento di seguire lo svolgersi di un preciso clima culturale, denso di energie esistenziali. Il corso si propone di esaminare le nozioni fondamentali della Storia della Moda dalla preistoria al contemporaneo, in rapporto all’evolversi, nel corso dei secoli, delle idee e del pensiero economico produttivo; ai cambiamenti del gusto e all’incidenza del progresso scientifico. Finalità dell’insegnamento è sviluppare nello studente la consapevolezza del ruolo sociale della moda, e la capacità di ricerca critica autonoma, che porti ad analizzare il sistema moda nella sua complessità. Programma specifico Il corso si svolge seguendo il succedersi cronologico delle pubblicazioni fotografiche più significative poste in relazione alla produzione culturale del periodo. Gli studi più recenti sono da supporto alle fonti. Bibliografia • L. MOHOLY-NAGY, Malerei Fotografie Film, ed. italiana a cura di A. Negri, Scalpendi, Milano 2008. • Il Corriere Fotografico, articoli nelle annate 1929-1941. • LUCI ED OMBRE. Annuario della fotografia artistica italiana, articoli nelle annate 1928-1934. • DOMUS, articoli nelle annate 1928-1940. • CASABELLA, articoli nelle annate 1930-1945. • OTTO FOTOGRAFI ITALIANI D’OGGI, Istituto d’arti Grafiche, Bergamo 1942. • E. F. SCOPINICH, Fotografia. Prima rassegna dell’attività fotografica in Italia, Domus, Milano 1943. • A. FRANCHINI STAPPO, G. VANNUCCI ZAULI, Introduzione per un’estetica fotografica, Cionini Editore, Firenze 1943. • G. VANNUCCI ZAULI, Il bello fotografico, Giannini, Firenze 1945. • IL MANIFESTO DEL GRUPPO “LA BUSSOLA”, in “Ferrania”, n. 5 (maggio), 1947.• C. MOLLINO, Il messaggio della camera oscura (1° ed., Giovanni Chiantore, Torino 1949), Adarte, Torino 2006. • I. ZANNIER, Leggere la fotografia. Le riviste specializzate in Italia (1863-1990), La Nuova Italia Scientifica, Roma 1993. • FORME DI LUCE. Il Gruppo “La Bussola” e aspetti della fotografia italiana del dopoguerra, a cura di I. Zannier, S. Weber, con la collaborazione di D. Cammilli, Alinari, Firenze 1997. • S. PAOLI, L’Annuario di Domus del 1943, Quaderni 8, Scuola Normale Superiore di Pisa, Pisa 1998, pp. 99-128. Particolare attenzione sarà data ai temi • delle differenze fra i generi maschile e femminile, • dei comportamenti sociali: quello imitativo e quello distintivo. • delle contaminazioni tra i generi e delle personalizzazioni della moda. Il corso si avvarrà di una strumentazione tecnica e informatica. Parte integrante del corso sono le visite didattiche a collezioni, musei, fiere e aziende del settore. Modalità d’esame: discussione degli argomenti studiati dallo studente durante l’anno accademico e consegna a fine corso di un elaborato scritto, su un tema concordato, corredato di apparati grafici e fotografici su supporto tradizionale o informatico. Bibliografia • V. MAUGERI, A. PAFFUMI, Storia della moda e del costume, Calderini, Bologna 2005. • E. FIORANI, Abitare il corpo: la moda, Lupetti, Milano 2004. • G. SIMMEL, La moda, Editori riuniti, Roma 1985. La bibliografia sarà integrata durante il corso, con riferimenti per ciascun argomento affrontato. PROGRAMMI 199 1° LIV 2° LIV STORIA DELLA MUSICA E DEL TEATRO MUSICALE Roberto Favaro STORIA DELLA PEDAGOGIA Parte monografica: “Spazio E Temppo: meccanismi e funzioni del linguaggio musicale. Rapporti con le altre arti” Il corso prevede, oltre a una introduzione propedeutica al linguaggio musicale, un approfondimento dei rapporti tra musica e altri percorsi artistici a partire dalle due questioni centrali di tempo e spazio. L’obiettivo è quello di evidenziare le potenzialità rappresentative, sceniche, descrittive, ambientative, psicologiche, narrative della musica. L’obiettivo ulteriore è quello di maturare una consapevolezza delle connessioni tra musica e diversi linguaggi dell’arte e della comunicazione. Oltre a toccare gli ambiti della pittura e delle arti plastiche (sempre in relazione alla musica) il corso verterà su tre aspetti specifici: la musica e l’architettura; la musica nel romanzo; la musica nell’opera cinematografica. (Filosofia immaginale e didattica artistica) Il termine immaginale individua quella regione delle immagini -visioni, figure, simboli, archetipi-, provenienti da un altrove che oltrepassa la cognizione razionale, tra il visibile e l’invisibile, tra il tangibile e l’immateriale, secondo l’interpretazione prima di Henry Corbin e poi di James Hillman. Educare allo sguardo nel rispetto di una filosofia immaginale significa promuovere un’autentica sovversione della postura che il soggetto intrattiene nei confronti delle cose e del mondo. Il corso intende sensibilizzare a guardare e vivere l’arte, non più dall’esterno e “di fronte”, ma da una distante intimità, come dice Rainer Maria Rilke affinché, proprio in virtù dell’abbandono di una visuale che ordina e dispone, lo “spazio interiore del mondo” cui l’opera d’arte allude, accetti di manifestarsi. Vuole reinsegnare a riaccostarsi a opere la cui visione ha fatto emergere dalla superficie delle cose il loro sfondo e la loro fodera invisibile, cioè il tessuto dei rapporti soggiacenti che le radicano e le orientano, compiendo in tal modo un atto di ritrovamento, una scoperta. Saranno proposti esercizi di visione e comprensione organizzati secondo regole precise: di pazienza, lentezza e soprattutto fedeltà all’immagine, cercando di ridurre il più possibile la proiezione delle proprie precomprensioni. Esercizi che richiederanno, specie all’inizio, discesa più che elevazione, abbandono, presa di contatto con la parte più fluida e femminile della cognizione, appunto quella immaginativa. Una tale operatività si ritiene possa restituire all’arte la sua potenza trasformatrice e possa essere riproposta nella didattica artistica così come in qualsiasi forma di accostamento alle opere nelle più diverse sedi espositive o didattiche onde favorire una profonda e coinvolgente esperienza del fatto artistico. Parte generale: “Le musiche del cambiamento” La parte generale del corso è dedicata alla Storia della musica. Questa sarà affrontata contestualmente alla parte monografica, servendo da esemplificazione e verifica dei diversi meccanismi del linguaggio musicale. In particolare si presterà attenzione alle musiche del cambiamento e della differenza. Si affronteranno così, dalla prospettiva musicale, le tematiche del Simbolismo e dell’Espressionismo, del Futurismo e del Neoclassicismo, della Nuova Oggettività e del Surrealismo, del minimalismo e della neoavanguardia. Bibliografia • R. FAVARO, L. PESTALOZZA, Storia della musica, Warner Bros., Milano 1999. • A. COPLAND, Come ascoltare la musica, Garzanti, Milano 2001. • O. KAROLIY, La grammatica musicale, Einaudi, Torino. • R. FAVARO, La musica nel romanzo italiano del ‘900, Ricordi, Milano 2003. • M. CHION, L’audiovisione, Lindau, Torino 1998. Paolo Mottana 200 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV STORIA DELLA RELIGIOSITÀ POPOLARE Giovanni Trabucco STORIA DELLA STAMPA E DELL’EDITORIA Rolando Bellini Il corso si colloca tra l’antropologia filosofica e l’antropologia teologica, articolando una fenomenologia della vita effettiva, una fenomenologia dell’emozione sacra e delle sue manifestazioni, e la figura religiosa diffusa, caratterizzata dalle forme praticate della “devozione”, che plasma e insieme è plasmata dai simboli effettivi nei quali essa si produce. Si considera il rapporto non accidentale tra il modo di esprimere e di rappresentare la fede e la verità stessa della fede. Ciò giustifica l’interesse di un’analisi della religiosità popolare dal punto di vita di una estetica teologica e, viceversa, l’ingresso alla questione più generale del rapporto tra estetica e teologia secondo l’approccio caratteristico della religiosità popolare. Si giustifica, non soltanto storicamente, la pertinenza della distinzione tra la religiosità “popolare”, la quale esprime il carattere effettivo dell’atto religioso, e la religiosità “cólta”, che ne indica la forma veritativa, mettendo in evidenza il significato autentico della vita effettiva. L’accettazione di un approccio estetico ad entrambe, come il più pertinente a restituire la forma esperienziale del riconoscimento della verità di Dio nell’unità della coscienza effettiva dell’uomo, implica la rilevanza del momento pratico, ossia la attuazione della libertà. Si suggerisce perciò che vada superata e risolta la contrapposizione tra religiosità “popolare” e religiosità “colta”, così come tra pietà polare e liturgia, a favore del mantenimento della loro distinzione nella sintesi poetica dell’atto religioso concreto. Stamperie ed editori d’arte in Italia (e no) tra ultimo dopoguerra e contemporaneità: un excursus emblematico. Coniugare la “storia della stampa” a quella “dell’editoria”, d’arte: quest’azzardo paradossale è il cruccio e il pregio del corso che evita, da sempre, le cronistorie per abbozzare un paradigma indiziario post 1945 il cui focus è sull’Europa e soprattutto, per consentire agli studenti di toccare con mano, l’Italia e Milano. Si discuterà dell’eredità dei processi grafici e di stampa tradizionali, incluse xilografia e serigrafia, per approdare alle nuove tecniche di stampa e giungere all’opera digitale, proponendo confronti mirati con la coeva editoria d’arte. E anche su quest’ultima abbozzeremo analogo paradigma indiziario. Infine, approfondiremo l’esame dell’attività degli atelier di grafica ed editoria d’arte più significativi. A Milano l’approdo di tutti gli artisti attratti dalla grafica d’arte era – ed è tutt’oggi – l’Atelier Giorgio Upiglio, a Firenze si può indicare invece la Stamperia d’Arte e Scuola Internazionale de Il Bisonte, fondata da Maria Luigia Guaita, a Roma come pure a Torino, si vedrà (Bulla o Masoero, per esempio?). Ne deriverà una storia meno auricolare. Ai fini dell’esame: si richiede a tutti gli iscritti la lettura dei testi consigliati, integrata di volta in volta da altre specifiche letture, e la visita, individuale o di gruppo, di almeno due o tre musei italiani d’interesse ai fini del corso (di cui si darà elenco indicativo). Infine, tutti sono tenuti a svolgere un “lavoro” concordato con i rispettivi docenti di grafica, a ribadire la priorità formativa del “fare” sul “dire”. Gli studenti ERASMUS sono invitati a concordare personalmente con il docente le modalità del proprio esame, facendo eventuale riferimento al proprio Paese di origine. Bibliografia • PANTEGHINI G., La religiosità popolare. Provocazioni culturali ed ecclesiali, Padova, 1995. • PRANDI C., La religione popolare fra tradizione e modernità, Brescia, 2002. • RIES J. (DIR.), Trattato di Antropologia del Sacro, I, Le origini e il problema dell’homo religiosus, Milano, 1989. • SEQUERI P., Estetica e teologia. L’indicibile emozione del sacro: R.Otto., A. Schönberg,M. Heidegger, Milano, 1993. Bibliografia Bibliografia di primo orientamento (altra verrà segnalata di volta in volta): • GINEVRA MARIANI (a cura di), Le tecniche in piano. Litografia, Serigrafia, Istituto Nazionale per la Grafica e De Luca ed., Roma 2006. • ENZO DI MARTINO, La grafica d’arte. La storia, le tecniche, i protagonisti, Editalia, Roma 2008. • MARIA CRISTINA PAOLUZZI, Stampa d’arte. La storia, le tecniche, i capolavori delle opere grafiche dalle origini all’epoca contemporanea, Modadori, Milano 2003 • GIORGIO MONTECCHI (a cura di), La città dell’editoria. Dal libro tipografico all’opera digitale (18802020), Skira, Milano 2001.• ANTONY GRIFFITHS, Prints and Printmaking: An Introduction to the History and Techniques, British Museum Publications, London 1996. PROGRAMMI 201 1° LIV 2° LIV STORIA DELLA TELEVISIONE E DELLO SPETTACOLO TELEVISIVO STORIA DELL’ARTE ANTICA Renzo Salvi Flaminio Gualdoni Il corso si propone, in primo luogo, di puntualizzare – su conoscenze già acquisite o mancanti – gli elementi basilari di informazione sulla nascita della televisione: dagli esperimenti di mera tecnologia di fine Ottocento alle sperimentazioni europee di trasmissione già operative negli anni Venti/Trenta del Novecento, sino alle trasmissioni sistematiche, nei due continenti a maggior sviluppo economico, iniziando dagli anni Quaranta/Cinquanta. Il costituirsi su scala planetaria e nella situazione italiana della società “affluente” e “di massa” anche per il tramite degli strumenti radiofonici e televisivi del comunicare rappresenterà, invece, il secondo blocco tematico del corso, facendo perno sull’evolversi del sistema radiotelevisivo nazionale, con qualche raffronto con altri Paesi, e descrivendo, secondo logiche interpretative, tipologie e generi di programma, palinsesti e rapporti col pubblico, finalità della presenza televisiva nei primi trent’anni di storia televisiva: sino alla rottura di sistema rappresentata dall’irrompere di televisioni locali e private e del successivo strutturarsi del duopolio. I percorsi attraverso gli anni Ottanta e Novanta, condotti (non necessariamente in cronologia) sino alla ricognizione della situazione odierna avverranno attraverso scorrimenti interni a ciascun genere televisivo e al loro mutare, sovente, in macrogeneri: da prosa e sceneggiati alla fiction, da Telescuola all’edutaiment, dal telegiornale e dall’inchiesta sul campo all’infotaiment, dal dibattito al talk-show, dai festival (anche per “voci nuove”) ai talent-show, dai viaggi nella realtà (Viaggio nella valle del Po, Viaggio al Sud…) ai reality… Il costituirsi ed il mutare del rapporto tra comunicazione televisiva e pubblico verrà posto come elemento di contrappunto in ciascuna delle tre articolazione tematiche del corso. I semestre La pittura antica Scrive Plinio il Vecchio che “sugli inizi della pittura regna una grande incertezza. [...] Gli Egizi dicono che fu inventata da loro seimila anni prima che passasse in Grecia. [...] Tutti però sono concordi nel dire che nacque dall’uso di contornare l’ombra umana con una linea”. I pinakes greci, la pittura vascolare, l’arte pompeiana, la guerra delle immagini nella prima arte cristiana. Il corso analizza il costituirsi delle pratiche pittoriche come arti della finzione per eccellenza, in rapporto problematicamente vivo con la scultura. I materiali di supporto alle lezioni sono reperibili liberamente nel sito www.flaminiogualdoni.com, sezione “Repertorio”. Altri documenti verranno forniti durante il corso. Parte generale Per sostenere l’esame è obbligatoria la conoscenza delle linee generali della materia, dal miceneo al tardo-antico. Bibliografia Testo di riferimento è: • F. GUALDONI, Arte Classica, Skira, Milano 2007. 202 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Adriano Antolini Altamira STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA La fotografia all’interno delle ricerche artistiche del Novecento Il programma si propone di fornire allo studente un panorama dell’utilizzo della fotografia, del montaggio fotografico, del film sperimentale e del cinema d’artista, all’interno del quadro dell’arte figurativa del Novecento: a partire dalle Avanguardie Storiche (in particolare Futurismo, Dadaismo e Surrealismo) fino alle correnti degli ultimi anni. Saranno esaminati in modo particolarmente attento quegli sviluppi della fotografia che hanno anticipato l’arte concettuale, l’arte concettuale in senso stretto e le sue derivazioni più prossime; infine i momenti successivi agli anni Settanta in cui si riscontri un’eredità delle correnti prese in eseme o la loro trasformazione in qualcosa di diverso, nel quadro di una società soggetta a rapide e continue mutazioni. Excursus artistico anni Cinquanta e Sessanta, like a Little Wing. “Little Wing” di Hendrix, canzone arcinota, titolo anomalo per un corso di storia dell’arte contemporanea braidense focalizzato su anni ’50 e ’60, ma corrisponde al clima degli anni compresi tra ultimo dopoguerra e Sessantotto, fervidi di proposte anche solo focalizzando Milano: M.A.C. e dintorni 1948 e1952-‘59, (vedi almeno il catalogo Electa 1984, in 2 tomi, con saggio di L. Caramel) Manifesto Blanco 1946 di L. Fontana e Primo Manifesto dello spazialismo (Milano, 18 marzo 1948), Proposte di un regolamento, cioè le direttive per il “Movimento Spaziale” (2 aprile 1950) e gli ultimi esiti passando per proposte individuali quali Mimmo Rotella, Piero Manzoni, Dadamaino, Aricò o Ceretti, o uno scultore come Alik Cavaliere, gli aniconici puri o il teorico dei concretisti, Gillo Dorfles, i nuovi figurativi e citazionisti o ancora, la brillante falange del “nuovo realismo” di Pierre Restany che aveva fatto di Milano la seconda patria; nuovi arrivi da Oriente come Hsiao Chin, eccentrici multatimi come Emilio Tadini o Bruno Munari, ma anche Sottsass jr., Alessandro Mendini, altri nomi ancora. “In questi ozî, che partecipano della scienza – la quale d’altra parte non si distingue affatto da una passione – egli [l’artista] conserva la grazia di sembrar sempre rivolto, col pensiero, ad altra cosa …”, scrive Paul Valéry immedesimandosi in Leonardo da Vinci. Per aggiungere subito dopo: “Lo seguirò mentre si muove nell’unità opaca e densa del mondo, ove la natura gli diventerà così familiare che egli la imiterà per raggiungerla, e finirà per imbattersi nella difficoltà di concepire un oggetto che essa non contiene”. Le citazioni sono tratte da Paul Valéry, Introduction à la méthode de Léonard de Vinci (1894) e le correlate Note et Digression (1919). E sono il succo dell’esplorazione che si svolgerà nel corso delle lezioni frontali, di lezioni site specific, di workshop e seminari correlati. I momenti esaminati con particolare attenzione durante l’anno saranno: • Gli anni Dieci e il Dadaismo. • Il fotomontaggio negli anni Venti, nell’ambito del Bauhaus, del Dadaismo berlinese, del Costruttivismo russo e nel Surrealismo. • Il movimento Neodada negli anni Cinquanta, l’Happening, il Nouveau Réalisme, Fluxus, la Pop Art, la Mec Art, ecc. • Minimal e Conceptual Art, Arte Povera e Processuale, Land e Body Art, Performance e Comportamento. • Narrative Art e contaminazioni tra fotografia e pittura nei tardi anni Settanta. • Gli anni Ottanta e Novanta e i nuovi indirizzi della fotografia di ricerca. • Fotografia e globalizzazione. Rolando Bellini Bibliografia La bibliografia verrà indicata durante il corso. PROGRAMMI 203 1° LIV 1° LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Caudio Cerritelli Laura Cherubini Scritti d’artista, materiali degli anni Settanta (terza parte). Il corso documenta la rilevanza degli scritti d’artista sia come affermazione dell’individualità di ogni singolo autore sia come contributo alla generale riflessione intorno alle problematiche del contemporaneo. Gli scritti degli artisti si pongono come riflessione poetica, analisi ideologica, invenzione progettuale ma anche come approfondimento di modalità tecniche utili a verificare il rapporto tra teoria e pratica dell’arte. Viene così indicata una prospettiva di lettura che pone in evidenza le differenze e le affinità tra diversi modi di affrontare l’arte nella complessità delle sue intenzioni comunicative. Il corso, che dai fondamenti dell’arte contemporanea giunge fino alle più attuali esperienze, aprendosi in senso interdisciplinare, si compone di tre parti fondamentali: • Il corso monografico: sviluppi delle esperienze corporee dell’arte contemporanea nei più recenti fenomeni. • Il corso monografico del professor Giacinto Di Pietrantonio: anni ’80 e concetto di “Made in Italy” nelle varie discipline. • Incontri con artisti, operatori del sistema dell’arte e intellettuali, visite a mostre. Durante il corso saranno commentati testi teorici di artisti afferenti alle seguenti aree di ricerca: • Arte Concettuale • Body Art • Performance • Video Arte • Land Art • Pittura Analitica • Scultura Costruttiva • Installazioni Ambientali Strutture e Linguaggi dell’Arte Contemporanea Si tratta di una serie di corsi attraverso i quali si intende analizzare aspetti, movimenti e linguaggi caratterizzanti l’arte contemporanea, quali l’arte concettuale, la fotografia, il video, la performance. Quest’ultimo storico movimento in particolare conosce oggi una significativa rivalutazione e una vera e propria rinascita. Corso monografico “Il tema del corpo nell’Arte Contemporanea: Performance, Body Art e altro” Prima parte: Temi e matrici. I protagonisti della fase storica • Introduzione • L’anti-performance di Gino de Dominicis • La storia può ripetersi? : Marina Abramovic • Vanessa Beecroft: VB66, Napoli • Concetto, corpo, sogno: Susan Hiller, Joan Jonas, Dan Graham, Joseph Kosuth, Lawrence Weiner • Matrici della performance: Duchamp, Klein, Beuys • Differenza Body Art-Happening • Definizioni: Dorfles, Vergine, Barilli • Il teatro delle mostre, Joseph Beuys, Yayoi Kusama, Dennis Oppenheim, Vito Acconci: Duchamp/Acconci, Gli inizi di Acconci come poeta, Le prime performance, Verso l’architettura • Pino Pascali, Marina Abramovic e Ulay: Imponderabilia • Allan Kaprow, Urs Lüthi, Gina Pane, Introduzione alla danza americana, Trisha Brown, Fabio Mauri, Paul McCarthy, Marina Abramovic e la sua scuola Seconda parte: Dal corpo doloroso al corpo glorioso • Oltre l’azionismo viennese: Gunther Brus, Gilbert & George, Rebecca Horn, Vettor Pisani, Jannis Kounellis, Luigi Ontani. • Il tema del corpo in alcuni grandi artisti italiani: Carla Accardi, Luciano Fabro Terza parte: La performance e le tematiche del corpo oggi • Vanessa Beecroft, Martin Creed, John Bock, Tino Sehgal, Kelly Nipper, Adrian Paci, Paola Pivi La performance in alcuni artisti italiani oggi: • Bruna Esposito, Eva Marisaldi, Massimo Bartolini, Lara Favaretto 204 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Giulio Ciavoiello Il paese sbagliato L’arte italiana nel contesto internazionale Il titolo deriva da “Il paese sbagliato” di Mario Lodi (Einaudi, 1970), il diario di un maestro della Bassa Padana, diventato un modello di pedagogia democratica. Nel corso non vi è alcun richiamo ad esso se non per la suggestività dell’espressione. Tuttavia, così come Lodi sin dall’insegnamento elementare si pone l’obiettivo di formare un cittadino consapevole, il corso ha come obiettivo il raggiungimento di una consapevolezza su opportunità e limiti del mondo dell’arte contemporanea in Italia. Viene affrontata l’arte successiva all’exploit della Transavanguardia, avvenuto nei primi anni ’80, per arrivare fino ai nostri giorni. Vengono trattati opere, situazioni, momenti significativi della storia recente. Si punta a individuare le caratteristiche della specialità italiana. In effetti il nostro paese da anni viene presentato sempre più frequentemente come anomalo, patologico, alieno, da osservatori internazionali e da intellettuali italiani: questo è accaduto prima per la politica e la società in genere, poi per le arti visive. L’esame è basato su un colloquio fondato sulla pubblicazione base, oltre che su argomenti e testi affrontati nello svolgimento del corso, riportati in una bibliografia progressivamente sviluppata. All’interno di tale bibliografia lo studente sceglie minimo una seconda pubblicazione da studiare approfonditamente. E’ essenziale la frequenza delle lezioni. Bibliografia Pubblicazione principale per lo studio Giulio Ciavoliello, Dagli anni ’80 in poi: il mondo dell’arte contemporanea in Italia, Artshow Edizioni-Juliet editrice, MilanoTrieste 2005. STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Antonio d’Avossa Joseph Beuys, il maestro della terra l’utopia concreta L’importanza di un corso sull’opera di Joseph Beuys è data dalla presenza sempre più rilevante che l’eredità e le consegne del maestro tedesco hanno assunto nel panorama attuale dell’arte contemporanea e della complessità del sociale. La sua posizione di uomo e di artista insieme al suo concetto ampliato di arte (che si è esplicitato negli slogan Ogni Uomo è un Artista, Arte uguale Capitale, La Rivoluzione siamo Noi, Difesa della Natura) è certamente alla base di un universale rinnovamento possibile che l’arte del terzo millennio può intraprendere. L’opera dell’artista sarà analizzata in tutte le sue componenti e implicazioni, artistica, sociale, politica, pedagogica, simbolica, alchemica. Inoltre la sua figura sarà rivisitata all’interno delle attività dei movimenti delle neoavanguardie a partire da Fluxus lungo un percorso che attraversa tanto l’arte della performance quanto le installazioni e la scultura sociale. Un’attenzione del tutto particolare sarà dedicata alla continua attività italiana del maestro tedesco e a quell’immenso lavoro che si racchiude nell’ultima fase della sua vita e che viene indicato come “Operazione Difesa della Natura”. Durante il corso si visioneranno numerosi video (circa 20 per la durata di complessive trenta ore di proiezione) realizzati dall’artista o postumi sulla sua arte e le sue diverse attività. Per quanto riguarda la parte generale istituzionale si rinvia ad un manuale di storia dell’arte contemporanea che comprenda il periodo dal 1946 al 2001. Modalità d’esame L’esame si svolgerà su due dei testi di riferimento oltre che sul manuale a scelta dello studente. Si ricorda che la frequenza è obbligatoria Bibliografia • J. BEUYS E M. ENDE, Arte e Politica, Guanda Editore, Parma, 1994. • L. DE DOMIZIO, Il Cappello di Feltro. Una vita raccontata, Edizioni Charta, Milano 1998. • C. LIVERIERO LAVELLI, Joseph Beuys e le radici romantiche della sua opera, Clueb, Bologna 1995. • H. STACHELHAUS, Joseph Beuys, Pironti Editore, Napoli 1993. • MASSIMO DONÀ, Joseph Beuys, la vera mimesi, Silvana Editoriale, Milano 2004 • ANTONIO D’AVOSSA, Joseph Beuys. Difesa della natura, Skira, Milano, 2001 • ANTONIO D’AVOSSA, Joseph Beuys. Grassello, Silvana Editoriale, Milano 2001. • ANTONIO D’AVOSSA, The nature of Joseph Beuys, Silvana Editoriale, Milano 2004. PROGRAMMI 205 2° LIV 1° LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Andrea Del Guercio STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Il corso affronta, all’interno di un percorso triennale, la centrale presenza espressiva dei materiali diventati rapidamente e strutturalmente fattori innovativi nella cultura dell’arte contemporanea; sin dalla stagione delle avanguardie storiche si afferma la presenza sperimentale di nuovi materiali di supporto con valore di innovazione dei processi linguistici e dei sistemi formali, per cui l’attività didattica ne individua la storia, ne ripercorre le diverse tappe di affermazione e di trasformazione. Si afferma un percorso creativo caratterizzato da volontà di ricerca e aspirazione al collegamento con gli sviluppi tecnico-scientifici che hanno segnato la storia del XX secolo; si osserva in questo paesaggio l’affermazione di un sistema dell’arte caratterizzato dalla conoscenza tecnica, dalla produzione industriale e quindi da essa ad una diversa cultura dell’arte; gli eventi scientifici ed i sistemi tecnologici assumono autonomia espressiva, apportano un contributo inedito nella concezione totalizzante della tradizione per riequilibrare su basi di confronto e di analisi il rapporto tra Arte e Vita. Ogni lezioni sarà dedicata alle opere testimoni di una crescente cultura artistica fondata sul patrimonio tecnologico della società umana ed attenta al patrimonio esperenziale della società. Le lezioni sono dedicate a quegli autori che sin dalla metà del XIX hanno rivolto la loro attenzione alle culture primitive, allo sviluppo dei costumi e dei sistemi artistici per giungere alla società tecnologica di oggi; lo sviluppo didattico approfondisce i processi di innovazione interpretativa del patrimonio ereditato dagli artisti delle Avanguardie Storiche ed in grande evidenza nella stagione contemporanea con le seconde avanguardie internazionali. Alberto Burri (1915-1995) e Alberto Giacometti (1901-1966). Dentro la materia il mistero e la forza della vita. “Questo quadro di sacchi sporchi ha vinto il premio di un milione!”, tuonava con sdegno il “Corriere Lombardo” del 14 maggio 1959, all’assegnazione del “Premio dell’Ariete – Selezione biennale di pittura internazionale” ad Alberto Burri. Pochi giorni prima, il 10 aprile, in seguito all’acquisto da parte della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma di uno dei sacchi dell’artista umbro, il senatore Terracini, noto uomo politico e di cultura, aveva presentato in Parlamento un’interrogazione per conoscere quanto era stata pagata la “vecchia, sporca e sdrucita tela da imballaggio che sotto il titolo di Sacco grande era stata messa in cornice da tale Alberto Burri”. E ancora, il 18 novembre del 1961, “Paese Sera” titolava: “Astrattisti e pubblica igiene. Il pittore Alberto Burri denunciato per scarsa salubrità”. E questo avveniva quando Burri aveva già esposto al MoMA (1954) e partecipato più volte alla Biennale di Venezia (1952, 1956 e 1958). Il corso parte proprio da qui: dalla materia e dal colore di Burri (che ha usato i sacchi, ma anche legni, metalli, plastiche, pietra pomice ecc), passa attraverso la scultura di Alberto Giacometti, con le sue figure filiformi e apparentemente immateriali (come la serie delle Femme de Venise realizzata per la Biennale del 1956 o l’Homme qui marche I del 1960), nelle quali trovano compimento le angosce ed i tormenti esistenziali, per trovare quel mistero che è la bellezza e la tragicità della vita perché, per dirla con le parole dello scultore di Stampa: “E’ come se la realtà fosse continuamente dietro le tende che strappiamo… ce n’è ancora un’altra… Sempre un’altra”. Bibliografia • FILIBERTO MENNA, La linea analitica dell’arte moderna, Einaudi. • ANDREA B. DEL GUERCIO, I materiali dell’arte contemporanea Dispense Agrifoglio Edizioni. Lungo lo sviluppo del Corso vengono fornite le Dispense utili allo studio ed alla preparazione dell’esame. Bibliografia Fondamentali saranno gli appunti delle lezioni: Una monografia a scelta su ALBERTO BURRI. Una monografia a scelta su ALBERTO GIACOMETTI. • YVES BONNEFOY, ALBERTO GIACOMETTI, Abscondita, Milano 2004 Lorella Giudici 206 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Giovanni Iovane Camminare come arte Il corso monografico di storia dell’arte contemporanea dell’anno accademico in corso si fonda su un’idea generale (camminare-girovagare-pensare) e su una pratica artistica sorta alla fine degli anni Sessanta. • Breve introduzione storica al camminare. Il “camminare in tondo” della scuola peripatetica greca e il “camminare solitario” di Jean Jacques Rousseau, Les Rêveries du promeneur solitaire (1778). Il flaneur attraverso le analisi di Walter Benjamin (“I passages di Parigi”). • Richard Long, Line Made by Walking, (1967). Il camminare come medium artistico. Ulteriori esempi da Hamish Fulton a Francis Alÿs Bibliografia • HAL FOSTER, ROSALIND KRAUSS, YVE-ALAIN BOIS, Benjamin H.D. Buchloh, Arte dal 1900, Zanichelli, Milano. • REBECCA SOLNIT, Storia del camminare, Bruno Mondadori, Milano. • GIOVANNI IOVANE, ALESSANDRA PACE, BROKEN FALL. Ascesa e caduta dell’arte, dispense (libro in preparazione per Silvana editoriale, Milano). STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Elisabetta Longari Posto che uno degli obiettivi principali del corso è sviluppare e promuovere la capacità di lettura delle opere d’arte e favorire la dimestichezza di movimento degli allievi nel vasto territorio dell’arte contemporanea, che si presenta come un panorama particolarmente complesso e spurio tanto dal punto di vista delle tecniche quanto riguardo al pensiero estetico, come ogni anno è affrontato un tema preciso che funziona da pretesto d’indagine e che permette attraversamenti trasversali anche tra i diversi linguaggi espressivi. Sotto la domanda Il caso è caos? sono raggruppabili diverse esperienze estetiche relative ad una delle maggiori strategie espressive adottate nell’arte contemporanea. Il concetto di casualità, di cui sono campioni Raymond Roussell nella letteratura, Marcel Duchamp nell’arte e John Cage nella musica, per limitarsi agli esempi più famosi, è servito principalmente a introdurre un distanziatore dall’autobiografismo e dall’espressione dell’emotività personale dell’artista. Durante quest’anno verranno affrontati alcuni “nodi” e “snodi” importanti per lo sviluppo e l’applicazione di questo modello nei diversi linguaggi espressivi, seguendone il percorso variegato e più o meno evidente durante tutto il secolo “breve”. Modalità d’esame: L’esame consta di due parti: • la prima è l’elaborazione personale da parte del candidato di un discorso autonomo di approfondimento su un tema o un aspetto preventivamente concordato con me . L’approfondimento può essere tanto scritto, in forma di tesina, rispettando le regole tipografiche per la compilazione delle note e della bibliografia, quanto orale, in forma di breve lezione frontale, con l’ausilio di immagini e/o presentazioni in power point e/o video, tenuta in aula alla presenza degli altri iscritti al corso. • la seconda parte dell’esame è una verifica delle cognizioni sull’arte contemporanea che avviene in sede d’appello e si basa sul manuale prescelto e obbligatorio: Denis Riout, L’arte del XX secolo, Einaudi, Torino 2002. Bibliografia La bibliografia verrà indicata di volta in volta durante le lezioni PROGRAMMI 207 1° LIV 1° LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Marco Menguzzo STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Il corso monografico di quest’anno verte sull’arte degli anni Ottanta del XX secolo. Prendendo spunto dalla grande mostra sugli anni Ottanta, ideata dal docente per la Villa Reale di Monza, il corso analizza prima il contesto culturale, inserito a sua volta in quello scenario sociopolitico in grande movimento (fine del Comunismo, blocco EstOvest, ecc.): in questo lungo preambolo si considera soprattutto l’avvento della cosiddetta Era Postmoderna. In seguito l’analisi più specifica delle discipline artistiche, suddivise per zone geopolitiche e culturali, evidenzierà la posizione di primato dell’arte e della pittura italiana, la compresenza dell’arte tedesca nello scenario internazionale, per arrivare alle esperienze statunitensi. Lezioni di supporto sul design, sul fumetto, sul graffitismo, accompagneranno il corso monografico, così come una serie di commenti su testi fondamentali della cultura d’allora. Un workshop della durata di un mese, tenuto da Pino Farinotti sul cinema di quegli anni, accompagna il corso. Gli argomenti dei corsi riguardano la storia dell’arte moderna e contemporanea dalla fine del XIX secolo fino ai nostri giorni. Ogni anno viene scelto un tema specifico: corsi monografici su artisti di grande rilievo, sulle principali tendenze delle avanguardie storiche e del secondo dopoguerra, su temi e problematiche critiche di particolare importanza. Gli ultimi due corsi sono stati: La Metafisica e Nuovi spazi e nuovi materiali (le ricerche degli anni ‘60/’80). Si richiede una conoscenza generale dell’arte in particolare quella contemporanea. Francesco Poli Bibliografia • F. POLI (a cura di), Arte contemporanea. Le ricerche internazionali dagli anni’50 ad oggi, Edizioni Electa, 2006. • F. POLI, La scultura del Novecento, Laterza, 2006. • F. POLI (a cura di), Arte moderna. Dal post-impressionismo all’informale, Electa, 2007. La bibliografia specifica verrà indicata all’inizio del corso. 208 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Elena Pontiggia Rosanna Ruscio Gli enigmi di De Chirico – L’opera di Burri. Giorgio De Chirico è uno dei maggiori artisti europei del Novecento. Ed è l’unico, tra i maestri dei primi decenni del secolo, a dimostrare che il problema centrale dell’arte moderna non è indagare la forma, ma il significato delle cose. Per questo la sua pittura, che lui stesso ha definito col nome filosofico di metafisica (“ciò che va oltre la natura”), è un’esperienza singolare e irripetibile del nostro tempo. Il corso si propone di approfondire la figura del maestro, analizzando capillarmente le sue opere, cercando per quanto è possibile di comprenderne i significati e gli “enigmi”. Completa il corso una parte dedicata all’arte degli ultimi decenni, tenuta da Lorella Giudici, che analizza in particolare la figura e l’opera di Alberto Burri. Gli esami sono svolti al termine del corso in una forma a scelta dello studente: o con un elaborato scritto oppure con un colloquio orale. L’arte e la natura: da pittoresco al ppost-moderno. Il corso è articolato in due momenti distinti: una parte generale ed una monografica. Bibliografia • GIORGIO DE CHIRICO, Scritti (parti specificate durante il corso). • ELENA PONTIGGIA, Modernità e classicità, Bruno Mondadori, Milano 2008. • OTTONE ROSAI-ARDENGO SOFFICI, Lettere 1914-1951, a cura di Elena Pontiggia, Abscondita, Milano 2010. Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il corso. Programma generale: Partendo dalla lettura dell’opera d’arte nei suoi aspetti iconografici e stilistici, saranno approfondite alcune direzioni espressive di poetica e di linguaggio così da offrire spunti di riflessioni sui cambiamenti estetici dal Romanticismo alle Avanguardie Storiche. Il corso generale si svilupperà su due linee di indagine: • una tematica, attraverso la quale saranno evidenziati i legami dell’opera d’arte con la storia e la filosofia; • linguistica, finalizzata ad indagare i vari mezzi espressivi utilizzati dalle arti visuali. Programma monografico: Il corso si propone di indagare gli aspetti salienti che hanno contribuito a cambiare la percezione del paesaggio come spazio estetico: dal Romanticismo, fino alle esperienze contemporanee in cui la natura è divenuta luogo da tutelare e conservare. Verranno prese in considerazione le vicende relative agli artisti e ai loro raggruppamenti nazionali e internazionali, con l’intento di riflettere sulle differenze che contraddistinguono le numerose esperienze dell’arte in relazione agli spazi della natura. Bibliografia E’ richiesta la preparazione di un manuale a scelta inerente alla parte istituzionale: Per la 1° annualità (dal Neoclassicismo alle Avanguardie storiche) • C.BERTELLI, G.BRIGANTI, A.GIULIANO, Storia dell’arte italiana dal Romanticismo alle correnti contemporanee, vol. IV, ElectaMondadori-Paravia, Milano. • P.DE VECCHI, E.CERCHIARI, Arte nel tempo, tomo III, Bompiani (RCS), Milano. In aggiunta alla parte generale è richiesta la conoscenza dei seguenti testi: • R. KRAUSS, Passaggi. Storia della scultura da Rodin alla Land Art, Mondadori 1981. • D. RIOUT, L’arte del ventesimo secolo, Einaudi, 2002. • M. JAKOB, Il paesaggio, Il Mulino 2009. Dispense (fornite in fotocopia presso la copisteria dell’Accademia di Brera). Altri suggerimenti bibliografici verranno indicati nel corso delle lezioni. PROGRAMMI 209 1° LIV 1° LIV STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Luisa Somaini Dario Trento Che cos’è la scultura contemporanea La nuova scultura inglese. Che cos’è la nuova scultura contemporanea? La cosiddetta “nuova scultura inglese” offre una valida risposta al quesito, attraverso una panoramica interessante di proposte, anche estreme. Il nuovo gruppo rende avvio nei primi anni Ottanta con una serie di mostre collettive, come “Object & Sculpture”, allestita all’Institute of Contemporary Arts di Londra nel 1981. Qui espongono artisti che ritengono la fattualità del processo più importante della realizzazione dell’opera o dell’attenzione ai materiali. Questi “devono essere aperti a ogni tipo di manipolazione necessaria alla realizzazione di particolari idee e concetti”. Il lavoro di questi scultori non è astratto né figurativo , ma di tipo associativo. In alcuni casi può essere definito simbolico o metaforico, nel senso che sembra attribuire sia agli oggetti esistenti nel mondo che alla scultura la condizione di categoria di “oggetti speciali”, separati dal mondo. Tra i partecipanti a questa collettiva storica figurano autori, come l’anglo indiano Anish Kapoor, che presenta costellazioni di immagini devozionali, Richard Deacon, che propone forme legate a determinati organi del corpo senza rappresentarli e Bill Woodrow che espone utensili domestici recuperati che contengono un “oggetto ospite”. Tony Cragg compie invece un ampio viaggio nella riqualificazione degli oggetti. Formatisi nelle accademie di belle arti londinesi, questi artisti rivelano una sofisticata comprensione del linguaggio formale della scultura internazionale, dalle esperienze della minimal art, della performance e dell’arte concettuale, e considerano la scultura nella più ampia accezione del termine. Il corso prevede lezioni monografiche sui protagonisti principali di questa importante stagione, come Tony Cragg, e su altri artisti più giovani che tuttavia si riconoscono nel contesto della seconda generazione della “nuova scultura inglese, come Rachel Witheread, Damien Hirst e Marc Quinn. Vengono inoltre stabiliti i necessari agganci con alcune tendenze della storia della scultura del XX secolo. Le esperienze della “nuova scultura inglese” sono inoltre utilmente chiamate a confronto con altre, messe in atto in questi ultimi decenni, nel panorama nazionale e internazionale. L’erotismo nell’arte italiana contemporanea. Il corso si prefigge di affrontare la produzione erotica di alcuni artisti italiani del Novecento, guardandoli dal punto di osservazione nuovo del mondo digitale contemporaneo. Per la stragrande maggioranza gli studenti dell’Accademia sono dei nativi digitali, cioè individui che iniziano la gran parte delle proprie esperienze a partire dagli strumenti digitali. Tutto questo avviene in maniera preponderante per la conoscenza erotica. Affrontare l’erotismo del secolo precedente sarà quindi per loro, in qualche modo, entrare in un universo differente e conoscere forme di esperienza diverse. I casi affrontati intendono indagare i differenti generi, puntando a forme di esemplarità. Tra gli artisti affrontati ci saranno Modigliani e Scipione, De Pisis e Rosai, Carol Rama e Mattia Moreni, Pasolini e Schifano, Piero Manai e Clemente, fino a giungere alla produzione delle generazioni più recenti. Gli strumenti di lavoro saranno le monografie, i cataloghi e i siti web degli artisti. La produzione erotica sarà esaminata come strumento di dialogo tra la soggettività e i modelli sociali, nei comportamenti individuali come nei codici stilistici e linguistici. Sarà uno strumento per esaminare come l’individuo contribuisce con il proprio singolare vissuto a scrivere la regola sociale. Bibliografia • AA.VV. Qu’est que la sculpture moderne?, cat. Centre Pompidou, Parigi, 1986. • D. ABADIE, Un siècle de sculpture anglaise, cat, Jeu de Paume, Parigi 1996. Monografie e cataloghi degli artisti, presenti in biblioteca. Dispensa con la traduzione di testi di argomento generale. Bibliografia • G. BATALILLE, L’erotismo, ES, Milano 1997. • G. BATAILLE, Lacrime di eros, Bollati Boringhieri, Torino 1995. • P. P. PASOLINI, Petrolio, Mondadori, Milano 2005. 210 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV STORIA DELL’ARTE MEDIOEVALE STORIA DELL’ARTE MEDIOEVALE Giuseppe de Juliis Annunziata Pani J John Ruskin e l’arte medievale in Toscana. Il corso si propone di completare quello dello scorso anno accademico 2009-2010 “John Ruskin e il Medioevo” che si era occupato del rapporto che il pensatore, esteta, paesaggista, artista, viaggiatore e fotografo inglese aveva avuto con la città di Venezia, le Alpi e l’arte dal periodo bizantino a quello gotico. Fra il 1840 e il 1882 John Ruskin (Londra 1819 – Brantwood 1900), attratto dalla decantata bellezza del paesaggio, aveva compiuto ben sette viaggi in Toscana, sostando principalmente a Pisa, Lucca, Firenze, Pistoia e Siena. Se i suoi principali interessi si erano orientati verso la pittura, la scultura e l’architettura medievale, non tralasciò di approfondire le sue ricerche sulle origini storiche e religiose della regione. Le lezioni saranno suddivise secondo i percorsi e le soste dei suoi viaggi e si avvarranno oltre che delle testimonianze dei suoi scritti (diari, lettere e saggi), anche dei suoi bellissimi disegni e acquerelli. Il volume Mornings in Florence (Mattinate fiorentine) pubblicato nel 1875, assieme al catalogo della mostra Ruskin e la Toscana tenutasi nel 1993 prima a Londra, poi a Sheffield e infine a Lucca alla Fondazione Ragghianti, costituiranno fondamentali strumenti di lavoro sul quale impostare le lezioni e gli approfondimenti bibliografici. Giotto e la cultura artistica del Trecento. Il corso presenta una ricostruzione analitica della situazione artistica italiana del Trecento seguendo il tracciato degli spostamenti di Giotto nella Penisola ed analizzando le sue innovative soluzioni figurative. Tra la fine del ‘200 ed i primi decenni del ‘300 l’arte di Giotto esplode con grande energia. Giotto è il grande rivoluzionario che, pur nutrito della cultura e della religiosità medievale, inaugura nell’arte figurativa una rivalutazione dell’uomo e della sua esperienza terrena. Temi come la rappresentazione tridimensionale dello spazio,il recupero del naturalismo dell’immagine e della figura umana, l’introduzione di una dimensione affettiva della pittura divennero, grazie a Giotto, caratteristiche fondamentali della cultura pittorica occidentale moderna. L’attenzione si sposterà, poi, sui seguaci di Giotto, dall’insegnamento di Giotto, infatti, si sono irradiate le scuole e le tendenze dell’arte italiana. Dal filone maggiore dei fiorentini, ai riminesi, alle declinazioni senesi e napoletane, alla variante naturalistica dei lombardi. Sarà presa in esame, in particolare, l’attività di Giovanni da Milano, l’artista lombardo, attivo in Toscana tra il sesto ed il settimo decennio del trecento, che seppe coniugare la lezione giottesca con le influenze gotiche di provenienza transalpina. Bibliografia obbligatoria • FRANCESCO GURRIERI, John Ruskin e il restauro del Romanticismo, La ‘memoria’ del passato, in FRANCESCO GURRIERI, Lezioni di restauro dei monumenti, Università degli Studi di Firenze. Facoltà di Architettura, Firenze, CLUSF, Cooperativa Editrice Universitaria, 1978, pp. 73-92. • JOHN RUSKIN, Le pietre di Venezia con disegni originali dell’autore, con introduzione di John Rosenberg, Milano, RCS Rizzoli Libri (Biblioteca Universale Rizzoli), 1987 (introduzione e testo). • JOHN RUSKIN, Viaggi in Italia 1840-1845, a cura e con prefazione di Attilio Brilli, Firenze, Passigli Editori, 1985. • I dagherrotipi della collezione Ruskin, catalogo della mostra a cura di Paolo Costantini e Italo Zannier (Venezia, Palazzo Fortuny), Venezia, Arsenale Editrice, 1986, pp. 9-25. • JOHN RUSKIN, Mattinate fiorentine, a cura di Alberto Rossatti, Milano, RCS Rizzoli Libri (BUR Classici moderni), 1987 (soltanto l’introduzione). Altri testi integrativi verranno indicati durante le lezioni Bibliografia • GIOTTO E IL TRECENTO, Il più sovrano maestro stato in dipintura, a cura di A.Tomei, Skira editore. • GIOVANNI DA MILANO, Capolavori del Gotico fra Lombardia e Toscana, a cura di D. Parenti, Giunti ed., Firenze 2007. • G. PREVITALI, Giotto e la sua bottega, Milano 1967. • DARIO FO, Giotto non Giotto, F.C. Panini ed. 2009. • G. PISANI, I volti segreti di Giotto, Rizzoli 2008. • A. Hauser, Storia sociale dell’Arte, vol. I, Einaudi, Torino. PROGRAMMI 211 1° LIV 1° LIV STORIA DELL’ARTE MODERNA STORIA DELL’ARTE MODERNA Chiara Nenci Francesco Porzio Hayez a Brera L’occasione delle iniziative che l’Accademia di Brera ha intenzione di promuovere intorno alla figura del pittore Francesco Hayez, riconosciuto maestro dell’Ottocento lombardo, porta a riflettere su come un’istituzione preminentemente didattica, come l’Accademia, può ancora oggi valorizzare e comunicare al pubblico quello che è stato il proprio ruolo nella Milano dell’Ottocento e, in particolare, la presenza di Hayez, professore di pittura a Brera dal 1850 al 1880, che aveva all’interno del palazzo la propria aula-studio. A una parte introduttiva sulla nascita dell’Accademia e il formarsi dell’originaria suppellettile didattica (disegni, stampe, gessi), necessaria a inquadrare storicamente il patrimonio esistente, seguirà l’approfondimento sul sistema dell’arte cittadino e sugli studi degli artisti, raccontati attraverso le fonti dell’epoca (guide della città, periodici e cataloghi delle esposizioni braidensi). In ultima analisi, sarà progettata con gli studenti la ricostruzione dell’aula-studio di Hayez, che donò all’Accademia la propria biblioteca e i taccuini dei suoi disegni, nonché un pregevole nucleo di dipinti. La richiesta frequenza delle lezioni permetterà allo studente di comprendere in quale modo affrontare i testi in relazione al progetto e di scegliere un percorso di approfondimento che sarà oggetto del lavoro di gruppo concordato con il docente. Arcimboldo e la pittura milanese ffra Leonardo e Caravaggio Bibliografia I testi di riferimento per la preparazione dell’esame, a partire dalla buona conoscenza di un manuale di Storia dell’arte moderna (p.e. G. Briganti, C. Bertelli, A. Giuliano, Storia dell’arte italiana, Milano, Electa, vol. IV unità 19-22) sono: • AGOSTI, CERIANA (a cura di), Le raccolte storiche dell’Accademia di Brera, Firenze (CentroDi), 1997, pp. 9-15, 213-224, (disponibili in copisteria). • F. HAYEZ, Le mie memorie (a cura di F. Mazzocca), Vicenza, Neri Pozza, 1995. • F. MAZZOCCA, FRANCESCO HAYEZ, in Catalogo ragionato di Francecso Hayez a cura di F. Mazzocca, Milano, Motta, 1994, pp. 9-46 (in copisteria). • C. NENCI, Lo studio di Pompeo Marchesi, in Gli ateliers degli scultori, atti del secondo convegno internazionale sulle gipsoteche, a cura di M. Guderzo, Crocetta del Montello, Terra Ferma, 2010, pp. 406-410 (in copisteria). • L’opera completa di Francesco Hayez, Classici dell’Arte Rizzoli, Milano, Rizzoli, 1971.• F. MAZZOCCA, La pittura dell’Ottocento in Lombardia, in La pittura in Italia. L’Ottocento, Milano, Electa, 1991, vol. I, pp. 87-155 In occasione della mostra su Giuseppe Arcimboldo (Milano, 1526-1593) che si terrà a Palazzo Reale dal gennaio 2011, il corso intende preparare lo studente ad affrontare il tema, collocando il pittore nel contesto dell’arte e della cultura del tardo Cinquecento e illustrandone l’attività fra Milano, Vienna e Praga. Le lezioni offriranno un panorama dell’arte milanese lungo un percorso che va dagli studi naturalistici e fisiognomici di Leonardo alla natura morta di Caravaggio; un percorso all’interno del quale la pittura di Arcimboldo costituisce un tramite di grande rilievo. Più in generale, l’ opera dell’artista verrà inserita nel quadro dell’anticlassicismo tardo-rinascimentale. Il corso affronterà una serie di argomenti connessi in vario modo all’attività del pittore. Fra questi, le cosiddette “raccolte d’arte e di meraviglie”, nelle quali le sue opere venivano collocate; l’illustrazione scientifica, di cui recentemente Arcimboldo si è scoperto essere uno dei maggiori esponenti; i progetti per le feste e i tornei, a cui l’artista contribuì; la letteratura comica e dialettale, che permette di comprendere le matrici dell’invenzione arcimboldesca e infine la nascita della natura morta a Milano, connessa all’ultima attività dell’artista dopo il ritorno in patria, avvenuto nel 1587. Bibliografia La bibliografia specifica verrà fornita durante le lezioni. Per un primo orientamento generale: • EUGENIO BATTISTI, L’antirinascimento (II ed.) Milano, Garzanti 1989 • ARCIMBOLDO 1526 -1593, catalogo della mostra a cura di Sylvia Ferino, Vienna-Parigi 2008, Ed. Skira, Milano 212 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV STORIA DELL’ARTE MODERNA STORIA DELL’ARTE MODERNA Walter Rosa Paolo Thea Arte e artisti alla prova delle esposizioni Argomento: Leggere l’arte attraverso le esposizioni significa cogliere la storia dell’arte nel suo farsi, a partire dalle “occasioni di critica” che le circostanze espositive offrono al pubblico. Ma un’esposizione non è solo una questione di visibilità dell’opera d’arte e del suo autore in cerca di possibili acquirenti, oltre che di giudizi critici: è in primo luogo una modalità di presentazione che tocca, modificandola (spesso anche preventivamente), la natura stessa dell’opera. Se questo appare evidente soprattutto con l’arte contemporanea, dove opera e luogo espositivo formano spesso un legame essenziale e costitutivo, nondimeno riguarda pure l’arte moderna a partire dalla nascita del fenomeno “esposizioni”. Il corso intende ripercorrere la storia dell’arte dal XVIII secolo all’inizio del XX attraverso questo punto di vista, prendendo in esame non solo gli eventi espositivi volti a promuovere l’arte moderna (i salon annuali, le esposizioni nazionali ed internazionali, le mostre indipendenti individuali o collettive, quelle private presso atelier di artisti o nelle prime gallerie di mercanti d’arte, ecc.), ma anche le mostre degli antichi maestri, evidenziando alcune significative tangenze nelle modalità espositive, negli orientamenti del gusto e della critica e nella sedimentazione storiografica scaturita da quelle esperienze. Il corso intende inoltre accendere un riflettore su un fenomeno tipicamente ottocentesco e solo in apparenza minore, quello dei salon caricaturali e in generale sul senso del “comico” nelle arti figurative, quali straordinari rivelatori della forma esposizione e dei suoi riflessi su autore, opera e pubblico. Parte istituzionale Tale sezione consiste nella manualistica di cui è richiesta la conoscenza e si può così suddividere: 1° anno: dall’arte antica al Gotico Internazionale; 2° anno: dal Quattrocento al Settecento; 3° anno: dall’Ottocento all’arte contemporanea. Per la preparazione si può utilizzare uno qualsiasi dei manuali in circolazione, possibilmente ad eccezione dell’Adorno. Modalità d’esame: Può sostenerlo chi ha seguito le lezioni e si è preparato sulla base della bibliografia indicata. È prevista solo una prova orale che verterà su tutto il programma a partire da un argomento a scelta del candidato. Il programma dettagliato con la bibliografia sarà distribuito all’inizio delle lezioni. Periodo: SECONDO SEMESTRE Orario delle lezioni: vedi calendario-orari esposto in bacheca Per chiarimenti e contatti col docente: [email protected] Bibliografia • FRANCIS HASKELL, La nascita delle mostre. i dipinti antichi e l’origine delle esposizioni d’arte, Milano-Ginevra, Skira ed., 2008. • CHARLES BAUDELAIRE, Scritti sull’arte, Torino, Einaudi, 2004. • LA DISPENSA DEL CORSO (disponibile al termine delle lezioni). Parte monografica L’arte del primo Rinascimento: 1400-1492 Nelle lezioni sarà esaminata la produzione pittorica, grafica e scultorea del primo Rinascimento italiano a Firenze, Ferrara, Urbino, Roma, Padova, Venezia, Napoli, Milano e il Sud Italia dal primo ’400 al 1492, momento della morte di Lorenzo il Magnifico a Firenze. Il periodo si divide in due fasi che vanno all’incirca dal 1400 al 1450-’55 e dal 1450-’55 al 1492. La prima è esclusivamente fiorentina e ha come principali temi: l’antico e la scoperta della prospettiva. I protagonisti sono Masaccio Donatello e Ghiberti. E poi c’è una seconda generazione dell’Umanesimo con Beato Angelico, Paolo Uccello, Filippo Lippi, Domenico Veneziano, Andrea Del Castagno. All’incirca dal 1455 la cultura rinascimentale, pur continuando a Firenze, schematicamente si diffonde in tutta Italia, con Andrea Mantegna a Padova, a Ferrara con Cosmè Tura, ad Urbino con Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Luciano Laurana e Luca Pacioli, a Venezia con Giovanni Bellini, in Lombardia con Vincenzo Foppa, in Umbria con Pietro Perugino e il Pintoricchio, a Messina con Antonello da Messina. Per sostenere l’esame è necessario sapere: • la parte istituzionale • il corso monografico. Indirizzo e-mail: [email protected] PROGRAMMI 213 1° LIV 2° LIV STORIA DELL’ARTE MODERNA Dario Trento Dossier Carpaccio Vittore Carpaccio ha operato negli stessi anni di Giovanni Bellini, di Giorgione e del giovane Tiziano. La sua pittura è stata collocata in una zona parallela del canone plurisecolare della pittura veneziana ma nel frattempo, da due secoli, è stata più volte riscoperta e rivalutata. Quali riserve contiene l’opera di questo pittore, da riproporre approcci e letture nuove a intelligenze della più diversa provenienza come Ruskin, Roberto Longhi, Michel Serres e Carlo Ginzburg? Il corso cercherà di scoprirlo, affrontando alcuni episodi emblematici e rinnovando una lettura della produzione pittorica del pittore veneziano, avido osservatore dell’universo metropolitano del suo tempo. La questione sarà quindi di verificare le capacità di un paradigma culturale aperto e plurale basato sui codici religiosi e culturali del suo tempo, particolarmente stimolante per la condizione che viviamo oggi. Ma sarà anche una ricerca de gli strumenti stilistici elaborati dal pittore per realizzare la sua indagine della realtà. Per questo il corso approfondirà una analisi del rapporto tra Carpaccio e la pittura lombarda del suo tempo. Bibliografia • V. SGARBI, Carpaccio, Fabbri, Milano 1994. • S. MASON, Carpaccio. I grandi cicli pittorici, Skira, Milano 2000. • R. LONGHI, Carpaccio. Vita di un documentario d’arte, a cura di P. Scremin, Allemandi, Torino 1991. • M. SERRES, Carpaccio studi, Hopefulmonster, Torino 1990. • C. GINZBURG, Indagini su Piero, Einaudi, Torino 1981. STORIA DELL’ARTE SACRA MODERNA Andrea Del Guercio E CONTEMPORANEA Il Corso si caratterizza attraverso un rapporto stretto e di confronto tra la creazione artistica e lo spazio sacro, nei termini di appartenenza ai valori di contemporaneità, sia nelle fasi di progettazione che di collocazione;si tratta cioè di un ampio progetto di studio e di ricerca aperto al confronto interconfessionale, proiettato sul patrimonio iconografico delle grandi religioni monoteiste, ed attento al confronto con il sistema liturgico dell’edificio sacro cristiano, dalla Chiesa alla Cappella, dall’Altare all’Abside, dal Sagrato al Fonte Battesimale. Il Corso approfondisce i passaggi espressivi che a partire dalle Avanguardie Storiche hanno significativamente contribuito a rifondare una nuova cultura dell’Arte Sacra, osserva gli eventi artistici più recenti ed elabora una vasta campionatura di eventi progettuali. Bibliografia • A. B. DEL GUERCIO, Arte Cristiana Contemporanea, Milano, Ediz. Ancora, 2006. • A. B. DEL GUERCIO, Arte Sacra, la funzione e la riflessione, Milano, Ediz. Raccolto, 2004. • A.A.V.V., Le cattedrali d’Arte, Milano, Ediz. Prada, 1998. 214 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV STORIA DELLE ARTI APPLICATE STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE Annunziata Pani Rosanna Ruscio Il corso intende offrire uno spaccato della complessa storia del Bauhaus, la scuola che ha rivoluzionato l’arte e la cultura del Novecento. Atre e Architettura. Arte e industria. Arte e vita quotidiana. Un discorso intorno alla decorazione murale: storia, estetica e applicazione dagli anni Venti ad oggi Il corso ripercorre i momenti fondamentali della storia della decorazione murale nell’arte contemporanea. Attraverso l’indagine dei materiali, dei vari procedimenti ed una lettura storico-critica di opere e contesti, si approfondiranno le scelte operative e concettuali che hanno portato al cambiamento della nozione di decorazione murale dagli anni Venti fino alle più recenti esperienze contemporanee. Una parola: Bauhaus. Oltre a costruire uno dei centri di elaborazione di una visione radicalmente moderna della quotidianità, il Bauhaus agì da catalizzatore per tutte quelle forze che nella Repubblica di Weimar esprimevano una nuova concezione della vita. Il Bauhaus vuole mitigare la lontananza tra arte e artigianato, e sviluppare la questione della produzione industriale nei suoi aspetti sociali ed espressivi per realizzare un prodotto che “parli” un linguaggio comune, praticando il fare artistico per mezzo dello studio delle tecnologie e dei fabbisogni umani. Le prime lezioni del corso passano in rassegna le premesse storiche, filosofiche, politiche e pedagogiche da cui ebbe origine il Bauhaus. Saranno, di seguito, analizzare le tematiche che caratterizzano la scuola nel passaggio da luogo di produzione artigianale, a centro di progettazione per l’industria a istituto di formazione architettonica. Verranno, quindi, presi in esame i maggiori protagonisti del Bauhaus dai tre Direttori della scuola ai Maestri più influenti, con la descrizione dei metodi pedagogici che guidavano i corsi propedeutici tenuti da Itten, Moholy-Nagy, Kandinskij, Klee, Schlemmer. Le ultime lezioni saranno dedicate alle officine del Bauhaus, analizzando l’attività dei singoli laboratori. La scuola, infatti, produsse oggetti di design dalla tecnologia ineccepibile, capaci di rispondere all’esigenza di qualità nel grande numero. Bibliografia Appunti delle lezioni • Bauhaus archiv-Magdalena Droste, Bauhaus 1919-1933, Taschen 2006. • J. FIEDLER, Bahuaus, G.Konemann 2006. • G. ARGAN, Walter Gropius e la Bauhaus, Einaudi 1951. Bibliografia Francesco Negri Arnoldi, I mestiere dell’arte. Introduzione alla storia delle tecniche artistiche, Napoli, Paparo Edizioni, 2007, pp.67-123. • AA.VV., Muri ai pittori: pittura murale e decorazione in Italia 1930-1950, Mazzotta, Milano, 1999. • R. RUSCIO, Un discorso intorno alla pittura murale dagli anni Trenta ad oggi, in “Meta parole & immagini“, Milano, n.33, 2011. *Dispense Altri suggerimenti bibliografici verranno forniti nel corso delle lezioni. I saggi di difficile reperimento verranno forniti in fotocopia rispettando le leggi vigenti in materia di diritti d’autore presso la copisteria dell’Accademia di Brera). Orario delle lezioni: Secondo Semestre giovedì:14-16 (aula 19). [email protected] PROGRAMMI 215 1° LIV 1° LIV STORIA DELLO SPETTACOLO Chiara Gualdoni Il corso si propone di analizzare il teatro naturalista nelle sue evoluzioni europee, andando successivamente ad approfondire il lavoro del drammaturgo russo Checov, in relazione anche con la sua esperienza di collaborazione con il regista Stanislaskij. Verranno letti i testi più rappresentativi di tale corrente, con particolare attenzione poi alle opere di Checov e alle messe in scena contemporanee. L’esame prevede una parte orale basata sullo studio dei testi relativi alla storia del teatro generale e al corso monografico e l’analisi di uno spettacolo della stagione in corso (struttura drammaturgia, scenografia, materiali paratestuali). Bibliografia La bibliografia di base prevede lo studio dei seguenti testi: • CESARE MOLINARI, Storia del teatro, Laterza, 2008. • VICTOR TURNER, Dal rito al teatro, Il mulino, ed. disp. Ulteriore bibliografia verrà fornita durante il corso. STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI 1 Elisabetta Susani Il cammino formativo proposto si configura come una promenade architecturale concepita per condurre lo studente alla scoperta dell’architettura e della città occidentale. Partendo dalle più antiche culture sbocciate sulle sponde del mediterraneo e giungendo fino all’Illuminismo, il primo corso è dedicato allo studio delle opere e delle teorie che testimoniano lo sviluppo del linguaggio classico, analizzando i contributi degli architetti italiani ed europei e gli interventi urbani che ne determinarono l’ampia diffusione, unitamente alla longeva tradizione e alle multiformi sfaccettature e declinazioni. La finalità del corso non si esaurisce nello studio dei lineamenti della disciplina, nell’acquisizione di un bagaglio di conoscenze e riferimenti ritenuti imprescindibili, ma si esplica nell’individuazione e nella comunicazione di metodologie di riconoscimento e di analisi che contribuiscano alla crescita della coscienza critica. 216 PROGRAMMI 2° LIV STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI 2 2° LIV Elisabetta Susani Dalle radicali trasformazioni prodottesi in epoca neoclassica, che annunciano la nascita della società industriale, agli esiti della rivoluzionaria stagione delle avanguardie e dell’innovativa esperienza del Movimento Moderno, fino alle radici della contradditoria contemporaneità, rintracciabili nelle metropoli d’oltreoceano (international style, postmodern, high tech), al fine di comprendere le ragioni del successo planetario dell’internazionalismo. La promenade architectural incominciata con il primo corso continua, riservando peculiare attenzione al confronto tra gli orientamenti storiografici condivisi e consolidati e le interpretazioni più attuali, consapevolmente immerse nella contemporaneità e interessate agli aspetti ancora irrisolti del racconto storico. Le modalità d’esame consistono in due prove scritte in itinere e una prova orale, atte a verificare l’apprendimento dei contenuti proposti e discussi durante le lezioni ex cathedra. É richiesto l’approfondimento personale, da effettuarsi sul manuale di storia dell’architettura, nonché su letture ad hoc, selezionate in sintonia con le conoscenze pregresse e le specifiche attitudini ed esigenze degli studenti. Constatati il preoccupante incremento dell’‘analfabetismo architettonico’ e l’inadeguatezza dei manuali reperibili in commercio, documentati ‘dossier tematici’, ideati e realizzati quali strumenti integrativi del corso, illustrati con un repertorio di immagini prevalentemente raccolte e scattate dal docente durante i propri viaggi di studio. STORIA E MODELLI DELL’ARTE TERAPIA Giorgio Bedoni Parte generale I visionari: gli autori, le opere. Rassegna critica, metodologie di approccio a queste immagini . Arte e psicopatologia. Arte e psicoanalisi. Outsider Art e Art Brut: gli autori, gli studi critici. L’arte terapia: la storia, i linguaggi, le dinamiche terapeutiche, il setting artistico. Approccio all’immagine in arte terapia: dai modelli “storici” la proposta del Modello Iconologico Integrato. Programma specifico Linguaggi dell’arte, esperienza estetica, percorsi di cura a mediazione artistica. I visionari: repertori iconografici e collezioni in Europa. Linguaggi dell’arte ( le Avanguardie storiche) e psicopatologia, nozione e studi critici in tema di Art Brut e Outsider Art. L’approccio fenomenologico un percorso storico- critico attraverso gli autori. • Uno psichiatra di fronte all’immagine: Walter Morgenthaler. • Aldilà della psichiatria e dell’estetica: L’opera innovatrice di Hans Prinzhorn. La prospettiva psicoanalitica • Creatività e psicosi: forma e significato negli scritti di Ernst Kris ( il contributo della Psicologia dell’Io) • Esperienza estetica, creatività, arte come terapia alla luce della teoria delle relazioni oggettuali: Donald Winnicott, Marion Milner. Linguaggi dell’arte (l’arte del secondo dopoguerra) e arte terapia, con particolare riferimento ai caratteri costitutivi del setting artistico. Il Modello Iconologico Integrato: lettura dell’immagine in Arte terapia. Bibliografia • BEDONI G., Visionari, arte, sogno, follia in Europa, Selene Ed, Milano, 2004. • BEDONI G., TOSATTI B., Arte e psichiatria: uno sguardo sottile, Mazzotta, Milano, 2000. • DIDI-HUBERMAN G., L’immagine insepolta, 2002. • ABY WARBURG, la memoria dei fantasmi e la storia dell’arte, Bollati Boringhieri, Milano, 2006. PROGRAMMI 217 1° LIV 1° LIV STORIA E TEORIA DEI NUOVI MEDIA STORIA E TEORIA DELLA SCENOGRAFIA Fabio Zanzotto Paolo Bernardi Teoria e metodi della comunicazione culturale Il corso parte da una programmazione didattica poliennale. Intende affrontare attraverso una prospettiva storico-metodologica i problemi relativi ai sistemi della comunicazione, verbale e visiva, che hanno al centro dell’interesse la presentazione e la promozione della risorsa culturale e in particolare artistica. Per affrontare in maniera appropriata questo argomento bisogna pero tener conto anche di altri elementi strettamente collegati. Infatti va necessariamente considerata l’influenza della comunicazione stessa e delle applicazioni che sono state fatte del prodotto artistico per gli scopi più diversi. A questo vanno aggiunte le relazioni strette con i cambiamenti della società, della politica, dell’economia, senza trascurare l’evoluzione scientifica, tecnica e più recentemente tecnologica. Si tratta quindi di una materia molto vasta e complessa, per cui diventa necessario selezionare, anche ai fini didattici, alcune situazioni che delineano in modo chiaro i procedimenti e le applicazioni. Premessa Un poeta confuciano andò un giorno da un maestro Zen, Hui-T’ang, a chiedergli quale fosse il segreto del suo insegnamento; in risposta, il maestro gli citò uno dei detti di Confucio: “Pensate che vi nasconda qualcosa, o miei discepoli? In verità non ho nulla da nascondervi.” Poiché Hui-T’ang non gli permise di fare altre domande, il poeta se n’andò molto sconcertato; ma qualche tempo dopo i due fecero insieme una gita in montagna. Mentre passavano accanto a un arbusto di alloro selvatico il maestro si volse al suo compagno e gli chiese: “Senti il suo odore?” E alla risposta: “Sì” ribatté: “Là, io non ho nulla da nasconderti!” Subito il poeta fu illuminato. Nota: Da : Alan W.Watts “Lo Zen” Storia tratta dalla versione inglese del Prof. Suzuki. Bibliografia La bibliografia verrà fornita in base agli argomenti trattati durante le lezioni. Il corso ha il proposito di trasmettere le conoscenze atte all’apprendimento per poter: • possedere una buona formazione di base per la conoscenza culturale e scientifica nei settori delle arti dello spettacolo. • possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche nell’ambito dei settori delle arti dello spettacolo. • essere in grado di operare professionalmente nei vari campi dello spettacolo ,fungendo da interfaccia tra il momento dell’ideazione e quello della produzione. • essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. Finalità Studio e analisi del termine “Scenografia” attraverso un percorso Storico che ne identifichi il significato e le sue applicazioni, attraverso le varie trasformazioni nel corso del tempo, dalle origini sino ad oggi. Programma Storia della Scenografia e Teoria, ovvero rapporto che intercorre tra un fatto generale e tutti i fatti particolari che ne dipendono; dal Teatro Greco Antico, Romano, Medioevale, Rinascimentale, Barocco, Settecentesco, Romantico, del Novecento sino alle Avanguardie Contemporanee. Bibliografia FRANCO PERRELLI, Storia della Scenografia, Editore Carocci. Altri testi saranno consigliati durante il corso. 218 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV TEATRO DELLA FESTA TEATRO DELLA FIGURA Ferruccio Bigi Gabriele Giromella Premessa “La festa, considerata come evento pubblico (di una comunità o di un gruppo ristretto di persone) è fra Quattro e Settecento - in contesti molto diversi fra loro - una forma emblematica dell’immaginazione, quella in cui le arti tutte potevano sperimentare tecniche e invenzioni e manifestarsi compiutamente con lo scopo di produrre in primo luogo meraviglia e stupore. Essa offriva agli artisti la straordinaria occasione di “provare” quel che l’immaginazione suggeriva loro con una maggior libertà rispetto alle commissioni ordinarie (libertà di progetto, libertà dall’idea di monumento, “povertà” relativa di materiali etc.). Duplice è l’aspetto della festa, statico e dinamico; e duplice è il suo ‘tempo’: il tempo fisso e il tempo del moto; e ognuno di questi aspetti interessa l’invenzione architettonica. Nella forma mobile della processione e della cavalcata, la voga dei carri, divenuti carri di trionfo, finisce col conferire un carattere monumentale al loro apparato. E nella forma fissa, i palchi e le logge, coperti di stoffe e adornidi statue e di emblemi, erano in realtà espressioni architettoniche originali. Così la città diventava una città di pura finzione, realizzando la propria proiezione immaginaria, e in particolare il proprio travestimento.” Il corso recupererà il percorso storico del teatro di figura creando una “nuova strada”, fatta di analisi dei caratteri fisionomici e corporali, di analisi strutturale dei movimenti, di equilibri e di percorsi costruttivi atti a creare nuovi personaggi, nuovi allestimenti e ulteriori possibilità di realizzare degli spettacoli. Esso si articolerà nella progettazione e realizzazione di un tema. Il prodotto finale, risultato di una selezione dei lavori svolti dagli allievi, farà parte del progetto complessivo di realizzazione dello stesso spettacolo. Le fasi di lavoro comprenderanno: lo studio dei personaggi nell’aspetto poetico e funzionale al meccanismo; lo studio dei costumi dei personaggi e loro progettazione; lo studio dell’ambientazione scenica e la progettazione della “baracca”/teatrino in cui si svolgerà la storia, con riferimento alla tipologia estetica e a quella tecnicocostruttiva che metta in risalto la sua caratteristica “itinerante” (valutazione di pesi, dimensioni, costi). In laboratorio saranno eseguiti i fantocci, sulla base della conoscenza del legno e delle sue caratteristiche meccaniche, tenendo presente la concezione di leggerezza e d’equilibrio, con le strumentazioni e i materiali a disposizione. Gli stessi fantocci saranno oggetto di sperimentazioni con materiali di ricerca alternativi. Seguiranno la fase di rifinitura, legata alla colorazione e alla scelta delle varie patine, e la fase di vestitura-assemblaggio. Si svolgeranno esercitazioni sull’animazione dei diversi personaggi e momenti scenici e una documentazione fotografica delle varie fasi di lavoro che ogni allievo presenterà raccolto in una cartella. Gli elaborati costituiranno un archivio interno all’Accademia, utili per ulteriori studi e a cui attingere per realizzare nuovi spettacoli. Programma Il programma si sviluppa attraverso lezioni frontali, incontri vis a vis e momenti laboratoriali. Progetto Giardino effimero, costruzione di artifici realizzati esclusivamente con materiali naturali quali: verde da potatura, piante, legno, prato in rotoli, pietre, acqua, ecc. Temi Naturale – artificiale, la distinzione fra naturale e artificiale – fra ciò che è “naturalmente divenuto” e quel che è “tecnicamente prodotto” – è costitutiva della storia umana. Naturalia et mirabilia, La meraviglia come chiave di lettura della natura, uno sguardo meravigliato come momento di conoscenza. Funzione L’apparato scenografico deve essere pensato autoportante, praticabile e deve funzionare sia di giorno che di sera; è organizzato con un ingresso, un percorso interno e un uscita; il pubblico è gestito da animatori/attori/guide. PROGRAMMI 219 1° LIV 1° LIV TECNICHE AUDIOVISIVE PER IL WEB Noberto Serana Il corso, che si articola in lezioni teorico-pratiche, intende introdurre lo studente alla creazione del software nelle parti progettuale e realizzativa, con particolare attenzione al mondo multimediale, sia in ambiente web che in quello applicazioni. Scopo non secondario del corso è anche aprire allo studente la possibilità di vedere come immaginare e progettare software da sé, senza i limiti imposti dai normali programmi commerciali che, seppur potentissimi e di uso obbligato, a volte rischiano di costringere la visione dell’utente alle proprie tecnologie. Nella parte teorica di ogni lezione sono introdotte le basi di conoscenza per la creazione del software: comprendere la struttura del mondo pc e del sistema operativo, ambientarsi in un ambiente di rete, capire con che mezzi e protocolli si interfacciano sistemi anche molto differenti, capire come realizzare aggiunte ad un programma esistente, stabilire un linguaggio comune per scambiarsi documentazione tecnica e progetti operativi. Nella parte pratica, che lo studente svolge in linguaggio Java sul proprio elaboratore o su quelli della struttura, si realizzano progetti di esempio che guidano alla comprensione nell’utilizzo del software: eventi, interfacce utente, lancio di programmi esterni, animazioni, trattamento di immagini, audio, web, giochi e numeri casuali, mutua comunicazione di programmi in rete tcp/ ip, disegno di forme, eccetera. E’ infine da considerare parte integrante del corso la prova d’esame, nel quale il singolo oppure un piccolo gruppo di studenti, oltre alla prova orale, crea una propria piccola applicazione: immaginandola, progettandola, realizzandola. TECNICHE CALCOGRAFICHE SPERIMENTALI Riccardo Galleni Il corso ricalca il progetto “Segno e superficie” presentato in “Forward“ (con il coordinamento di Carlo Presicci, 1999-2000). Il progetto è un prologo per uno studio del segno virtuale e tratta dell’immagine e del suo rovescio. L’intento è di indagare il segno calcografico nelle sue relazioni tra superficie, incavo e stampa attraverso le nuove tecnologie per ricavare l’importanza del rilievo e le potenzialità del segno inciso. La ricerca approfondisce sulla relazione tra segno e superficie, l’ombra del segno e la dilatazione dell’immagine nel suo rovescio. Il corso si propone la sperimentazione dei nuovi materiali come calchi in silicone, scansioni digitali e lavorazione con macchine CNC. 220 PROGRAMMI 1° LIV TECNICHE DEL MARMO E DELLE PIETRE DURE 1° LIV TECNICHE DEL MOSAICO Massimo Pellegrinetti Vincenzo Ceccarelli Il corso intende ampliare la panoramica sulla conoscenza dei materiali lapidei studiandone le qualità specifiche per reinserirle in un linguaggio più vasto e contemporaneo. Attraverso lezioni teorico-pratiche ci si approprierà della capacità di comprensione e lavorazione del materiale; l’obbiettivo è l’inserimento di questo in un contesto più ampio, a disposizione della propria poetica artistica. Tra gli argomenti che verranno approfonditi: le origini; l’impiego nella storia; gli aspetti meno apparenti e la duttilità del materiale; l’energia delle pietre nella bioarchitettura e nell’arte contemporanea. I anno Il corso di tecniche musive approfondirà lo studio e l’analisi del linguaggio musivo pavimentale e parietale antico. • Il corso approfondirà lo studio della tecnica musiva, lo studio dei materiali, il taglio, la texture, la composizione, gli andamenti ed il colore. • Elaborazioni ed esercitazioni con materiali naturali policromi su motivi antichi con l’uso della tecnica a rivoltatura su carta ed esercitazioni con materiali artificiali quali paste vitree, smalti, con fase diretta su supporto ligneo. Bibliografia La bibliografia sarà indicata durante le lezioni. II anno Il secondo anno del corso di Tecniche musive studierà ed approfondirà le problematiche del mosaico moderno, contemporaneo e delle sue applicazioni: dal rapporto sempre più stretto con l’architettura, con il design, con la scultura e l’arredo urbano. Il corso affronterà lo studio e la sperimentazione dei nuovi materiali e delle nuove tecnologie; la preparazione dei cartoni da eseguirsi con posa diretta e a rivoltatura con predisposizione dei piani di fase e della relativa sezionatura dei disegni. Bibliografia • FIORENTINI RONCUZZI I., L’arte e tecnologia del mosaico, Longo Editore, Ravenna, 1971. • FIORENTINI RONCUZZI I., Mosaico: materiali,tecniche e storia, M. W. e V Editore. • FIORENTINI RONCUZZI I., Materiali e tecniche dalle origini a oggi, Longo Editore, Ravenna. • G. SEVERINI, Lezioni sul mosaico, Longo Ed. Ravenna, 1988. • BERTELLI C., Le Mosaiques, Bordas, Parigi, 1989. • A. CROVATO, I pavimenti alla veneziana, Edizioni Grafi, Treviso 1989. • KATHERINE M.D. DUNBABIN, Mosaics of the Greek and Roman world, Cambridge Un. PROGRAMMI 221 2° LIV 1° LIV TECNICHE DELLA CERAMICA Maria Cristina Camino Il corso si svolge durante tutto l’anno accademico: nel primo semestre le lezioni si frequentano a Brera (aula 21a), per poi proseguire nei laboratori della scuola Cova, cioè da marzo a giugno. Quindi il primo periodo vede lo studio e la ricerca del progetto, con una produzione dei bozzetti in creta. Successivamente si procederà alla realizzazione definitiva, seguendone le varie “cotture”. Il progetto Ogni anno è dato un tema diverso. Senza dimenticare le origini della ceramica, la sua storia, si considerano tematiche attuali: i mutamenti della natura e dell’uomo, i suoi valori in rapporto alla società contemporanea. Quest’anno il tema è sull’oggetto Ex Voto Per comprendere l’ex-voto è necessario rifarsi a credenze e rituali molto antichi. Quando l’uomo viveva in condizioni di grande precarietà e il pericolo ed il dolore erano sempre imminenti… Testimonianze di episodi drammatici, individuali e collettivi,ma sempre uniti da un forte senso di speranza che aiuti a risolvere il problema. Per ringraziare (certo la sua matrice è fortemente religiosa,ma se ne può indicare una più metaforica), si offriva un oggetto-simbolo che testimoni e sciolga dal voto, cioè dal desiderio,espresso. Nella situazione presente,nel nostro quotidiano, muovere un indagine sui motivi per cui “ringraziare” per uno scampato pericolo,per un’occasione di migliorare la propria vita. Testo consigliato • NINO CARUSO, Ceramica viva, ed. Hoepli. TECNICHE DELLA RAPPRESENTAZIONE Francesca Liberatore Il corso verte sullo sviluppo della creatività e delle doti tecniche dello studente, in concordanza ad aspetti pratici e percezioni estetiche, dei quali il fashion designer deve tener conto: l’uso del colore; il senso 3D e la silhouette; la sensibilità ai materiali e ai tessuti; la capacità nel disegno di moda come abilità nello sviluppare idee in forme visive e l’illustrazione; la presentazione. Essendo il disegno il fondamentale mezzo comunicativo dello stilista, l’illustrazione di moda assumerà un particolare rilievo attraverso il disegno dal vivo in aula, il design work, la ricerca e osservazione personale. Le istruzioni nel disegno includono la comprensione, la consapevolezza e la sintonia del corpo umano in relazione al movimento, tramite l’applicazione di linee, la presentazione di materiali, mood, informazioni tecniche ma soprattutto l’inserimento del colore (tenendo conto del modo in cui il colore influisce sui fattori della composizione - l’unità, l’enfasi, l’equilibrio, il contrasto – e sulle emozioni - può essere drammatico, catturare attenzione o stimolare desiderio). Il portfolio deve consistere in una tangibile informazione del percorso svolto durante il corso, allo stesso tempo molto personale e professionale, che includa esercitazioni in classe, sperimentazioni individuali, sviluppo di silhouette, schizzi e illustrazioni finali. Lo studente dovrà mostrare pertanto: individualità e una serie di doti creative e pratiche nel generare e realizzare le proprie idee; confidenza nella propria identità creativa; una creativa esplorazione dell’immaginario, con colori e doti di presentazioni appropriate al soggetto; la capacità di generare e comunicare idee in maniera efficace usando forme visive; la consapevolezza della cultura visiva contemporanea e della moda; un approccio flessibile e immaginativo nel lavoro e abilità di imparare da una varietà di tipi di impulsi; rigore personale nell’abilità di lavorare secondo scadenze. 222 PROGRAMMI 2° LIV 2° LIV TECNICHE DELLA SCULTURA TECNICHE DELLA SCULTURA Giuseppe Di Gennaro Massimo Mazzone I materiali sono la “carne” dell’opera d’arte, hanno la loro storia, caratterizzano da sempre civiltà e culture. Sono segni tangibili del progresso tecnologico di un popolo: nascono, vivono e tramontano, sono oggetto di curiosità e di mode. Il corso si propone di approfondire, indagare e sperimentare il concetto di materialità dell’opera d’arte, ponendo grande attenzione ai materiali classici e moderni: creta, gesso, cera, ferro, pietra, cartapesta, legno, gomma siliconica, alginati e materiali plastici. Una delle modalità peculiari dell’artista è “conoscere facendo”. In questo modo nasce l’esigenza di approfondire la conoscenza della storia, della valenza antropologica, dello sviluppo processuale, delle qualità dei materiali, le proprietà fisiche e chimiche, le tecniche di lavorazione, la tossicità e la durata nel tempo. Oggi la conoscenza dei materiali classici e moderni dell’arte, unita alla padronanza dell’uso delle tecniche e della lavorazione avanzata degli stessi, sono fattori indispensabili per chi vuole pervenire a nuove forme e contenuti. In questo modo l’artista potrà cogliere l’anima della materia, realizzandone il sogno ancestrale, intimo e segreto. Alle lezioni frontali seguono quelle di laboratorio, dove si analizzano e si sperimentano alcuni materiali e alcune tecniche come l’impronta sul piano, l’impronta sugli oggetti e l’impronta sul corpo, ecc. Esame: tesina (su supporto cartaceo o digitale) di un progetto precedentemente concordato, e commentare gli elaborati prodotti. Il progetto didattico sarà articolato su un tema specifico, Cultura del progetto e scultura costruita. 10 lezioni sulla Cultura del progetto applicata alla didattica delle tecniche della scultura costruita dal progetto al modello all’opera, in diversi ambiti che sono nell’ordine: 3 lezioni sulla relazione economico-politica del contesto attuale, ambiente, territorio, globalizzazione, mercato, rapporto Pubblico/privato, ecc. Bibliografia • SENNETT, R., L’uomo artigiano, Feltrinelli, Milano, 2008. • DI GENNARO P., I modi della scultura, Hoepli, Milano, 1997. • FIORANI E., Leggere i materiali, Lupetti, Milano, 2000. 7 lezioni su ambiti particolari: • territorio geografico(macroregioni) • ambito urbano(città) • ambito centri storici(città storica) • ambito archeologico(soprattutto italiano) • ambito naturale(parchi) • ambito naturale(giardini) • ambito teatrale/performativo • sopralluoghi in laboratori convenzionati, e/o workshop monotematici su tecniche specifiche eventualmente con specialisti da individuare. 2 lezioni specifiche sulle tecniche di comunicazione per l’organizzazione e auto promozione (plastica)del lavoro svolto. 15 lezioni totali in 45 incontri in presenza (settimanale). Come è tradizione, saranno fornite gratuitamente le dispense del corso all’inizio dell’Anno Accademico, con dispense in inglese e spagnolo per studenti stranieri. Il corso - laboratoriale, mette in condizione lo studente di realizzare sculture e modelli con differenti tecniche di lavorazione, soprattutto relative ai metalli. Bibliografia • AAVV, Arte architettura territorio, Roma 2008. • AAVV, Attualità del corpo nella performance, Roma 2009. • A. MARTINI, Scultura lingua morta, Milano, 1945. • WEB www.materia.nl. [email protected] PROGRAMMI 223 1° LIV 1° LIV TECNICHE DELLA SCULTURA TECNICHE DELLA SCULTURA Ornella Rovera Carmelo Zullo La conoscenza delle tecniche, sia della tradizione che attuali, è di estrema importanza nella comprensione dell’evoluzione del linguaggio scultoreo, ora, sempre più, in sinergia con gli altri linguaggi dell’espressione artistica. Le recenti tecnologie ed i materiali di ultima generazione impongono, per di più, un nuovo approccio sensoriale nei confronti di ciò che ci circonda, naturale o artificiale che sia e ci conducono ad una più ampia visione del concetto di scultura oggi. L’obbiettivo principale del corso è di contribuire alla preparazione dello studente facendogli acquisire gli strumenti e le conoscenze relative ai materiali ed ai procedimenti tecnici nei differenti modi di fare scultura. Particolare attenzione sarà data alla valorizzazione del rapporto tra manualità e tecnologia che potrebbe essere fonte di stimoli nell’individuazione di nuove modalità espressive. Il corso si propone di preparare lo studente alle conoscenze specifiche dei materiali e delle tecniche che attengono alla loro lavorazione, esso è complementare al corso fondamentale di scultura. Da un’analisi morfologica dei materiali insegna a riconoscere la funzione logica delle forme o gruppo di forme, nel contesto specifico in cui sono state pensate e collocate; insegna cioè a distinguerne le parti essenziali e quelle accessorie (studio del valore dei singoli materiali). Contenuti delle lezioni teoriche Nelle lezioni saranno trattati argomenti quali le varie classi dei polimeri, le cere, i leganti, i metalli, gli alginati, in relazione alle tecniche quali la colatura, la stratificazione, l’assemblaggio, la saldatura, il calco dal vero e la formatura mediante stampi rigidi e flessibili; verranno anche approfonditi materiali eco compatibili e nuovi ibridi. Le lezioni, inoltre, saranno integrate da proiezioni d’immagini esplicative dei vari argomenti trattati. Il laboratorio sarà il momento di elaborazione progettuale e di sviluppo delle esperienze singole o di gruppo. Bibliografia • ELEONORA FIORANI, Leggere i materiali, Ed. Lupetti, 2000. • MARINA PUGLIESE, Tecnica mista, Ed Bruno Mondadori, 2006. • MARCO TONELLI, La statua impossibile, Ed. Christian Marinotti 2008. Bibliografia specifica verrà fornita durante il corso. Fasi operative principali • Conoscenza di tutti i materiali utilizzati in scultura e aderenza alle valenze semantiche che si vogliono perseguire. • Studio dei materiali utilizzati nel passato e nell’epoca contemporanea. • Organizzazione dello spazio operativo e strumenti di lavoro. • Incidenze delle arti plastiche in rapporto alla loro collocazione. • Studio degli esiti progettuali e metodologici in rapporto ai materiali utilizzati nel nostro tempo. Si approfondiranno tematiche tese a sperimentare tecniche e materiali rispondenti all’idea progettuale, in precedenza concordata con il docente. Modalità d’esame Gli studenti dovranno presentare un’opera scultorea e una ricerca scritta riferite al materiale scelto, dovranno sostenere un colloquio in cui esporre le loro motivazioni e le metodologie tecniche utilizzate per la realizzazione dell’opera prodotta, con riferimenti costanti agli stimoli della contemporaneità e alle sue complessità. Bibliografia • PHILIPPE CLÈRIN, Manuale di scultura tecniche-materialirealizzazioni. • NINO CARUSO, Ceramica Viva, ed. Hoepli. • ADRIANA BAGLIONi, Nuovi materiali leggeri per l’architettura. • FRANCESCO DE BARTOLOMEIS, La tridimensionalità nell’arte contemporanea. 224 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV TECNICHE DELLA VETRATA Giuliano Giuman Il corso propone l’insegnamento per la progettazione, su vetro industriale o tirato, della tecnica di pittura “a grande fuoco” (escludendo la tecnica della vetrata legata a piombo) su lastre più ampie possibili. Prima parte progettuale con tecnica a freddo, seconda parte cotta in forno. Relazione con l’architettura interna e esterna, studio della luce e dello spazio. Indicazioni per la progettazione del disegno, dei colori, delle temperature di cottura, del montaggio e assemblaggio. Indicazioni per le temperature del forno per varie tipologie di fusione di vetri dipinti o colorati. Saranno realizzati bozzetti progettuali con tecnica a freddo e a caldo e una piccola storia del vetro nell’arte. TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Alessandra Angelini La valorizzazione del rapporto tra manualità e tecnologia e l’individuazione di nuove forme della Grafica d’Arte, capaci di creare un concreto collegamento tra i fondamenti tradizionali della Stampa d’Arte e le prospettive che i linguaggi dell’Arte Contemporanea ci propongono, rappresentano gli l’obbiettivi che il corso si propone. Accanto allo studio delle principali metodologie tradizionali riguardanti il linguaggio della stampa d’Arte, sarà incoraggiata l’ideazione di opere che esprimano nuove sensibilità creative attraverso la sperimentazione di diverse modalità di progettazione con l’uso delle nuove tecnologie digitali e di materiali innovativi. Particolare attenzione sarà rivolta alla ricerca di procedimenti compatibili con il rispetto dell’ambiente. Il percorso didattico, vedrà un confronto costante tra docente e studente, in merito alla progettualità artistica e ai procedimenti necessari alla realizzazione delle opere, e si concretizzerà in momenti teorici (lezioni frontali, incontri con artisti e realtà internazionali, visite guidate) e attività laboratoriali, indirizzate alla realizzazione di un progetto che costituirà prova finale per il terzo anno. Aree di ricerca Nel triennio lo studente potrà approfondire, una o più tra le seguenti aree: • Ideazione grafica: segno e disegno in rapporto allo spazio grafico. • Elementi di tipografia, layout, impaginazione. • Tecniche sperimentali per la matrice e per la stampa: Incisione della lastra con raggi UVA; tecniche di stampa fotografica a contatto (cianotipia, gomma bicromata, foro-stenopeico…) • Utilizzo di software di grafica per l’elaborazione delle matrici in digitale, anche con strumenti di interazione come la tavoletta grafica • Progettazione grafica del colore e dei differenti sistemi di stampa manuale e digitale. • Nuove applicazioni grafiche attraverso la sperimentazione di materiali alternativi: plastiche, tessuti, legno, ecc. • Linguaggi associati: fusioni tra la stampa d’Arte e differenti media: fotografia, video, grafica digitale, mirati alla creazione di “opere grafiche ibride”. • Le diverse configurazioni dell’opera d’arte grafica: edizioni d’Arte, work in progress, installazioni, realizzazione di opere grafiche tridimensionali, opere grafiche multimediali. • Materiali e tecniche eco compatibili. PROGRAMMI 225 2° LIV 1° LIV TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Alessandra Angelini TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Gaetano Bacco Linguaggi grafici associati Il corso ha la finalità di introdurre lo studente alla creazione di immagini provenienti dallo studio e dall’associazione di differenti procedimenti grafici ricavati dal mondo della stampa d’Arte, della fotografia, e del digitale, con attenzione alle più recenti tecnologie utilizzate per la stampa su supporti alternativi alla carta. (Plastica, legno, tessuti, ecc.). Verranno quindi approfondite e sperimentate le seguenti aree: • Il segno grafico reso attraverso procedimenti sperimentali di stampa e associazione di differenti linguaggi grafici. • La matrice come elemento depositario del segno finalizzato alla comunicazione: analisi del concetto di matrice: matrici incise, matrice fotografica, file digitale e loro possibili interazioni. • Studio del concetto di “Sintassi di stampa”, vale a dire analisi della combinazione degli elementi tecnici ed estetici che definiscono la produzione di un’immagine a stampa. • Studio e applicazione di diverse metodologie di stampa: stampa d’arte tradizionale, stampa fotografica a contatto, stampa digitale. Sperimentazione delle seguenti tecniche: Solarplate, antiche tecniche di stampa fotografica a contatto (cianografia, gomma bicromata, stampa all’olio...), stampa digitale e serigrafica a raggi UV, animazione video del segno grafico. • Realizzazione e stampa dell’immagine grafica mediante associazioni dei linguaggi e procedimenti sperimentati all’interno del corso. L’obiettivo del corso è l’acquisizione di conoscenze specifiche in ordine alla disciplina della grafica d’arte. Il percorso didattico si propone di analizzare i fenomeni pertinenti al settore della stampa d’arte, attraverso elaborazioni che mirano ad individuare i possibili sistemi grafici, quali parti integranti nei linguaggi di rappresentazione. Tale finalità è raggiunta attraverso un percorso metodologico che alterna momenti propositivi di carattere teorico e progettuale a sperimentazioni legate alle tecniche della stampa d’arte. Tale percorso pone l’attenzione su problematiche legate al significato del segno, inteso come valore autonomo, correlato alla funzione dell’immagine stampata, per giungere poi ad un più cosciente convincimento delle qualità poetiche che circondano l’opera grafica. Particolare attenzione si pone all’intricato panorama della sperimentazione e alle proposte moderne e contemporanee con approfondimenti relativi al significato di spazio, luce e colore. Bibliografia • ARNAHEIM R., Arte e percezione visiva, Feltrinelli E., Milano. • KLEE P., Teoria della forma e della figurazione, Feltrinelli E. Milano. • BELLINI P., Dizionario della stampa d’arte, Vallardi L. ed. 3°. 226 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Gaetano Bacco TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Luce Delhove Il corso si propone di sviluppare conoscenze legate alla comunicazione e rappresentazione dell’immagine, mediante l’acquisizione di metodologie di approccio ideativo al fine di un progetto grafico. A questo proposito è rilevante sottolineare alcuni spunti di riflessione riguardo i mutamenti dei linguaggi, all’interno dei territori dell’arte, sviluppatisi in questi anni. Una trasformazione dovuta alla naturale evoluzione tecnologica, nel campo della comunicazione, che ha fornito un nuovo tipo di rapporto estetico, diverso dalla comunicazione dell’ arte tradizionale e dalle valutazioni a noi consuete. Infatti, la grafica d’ arte contemporanea, accogliendo le nuove sollecitazioni e in continuità con la propria storia, ha proposto criteri alternativi di valutazione sul piano della visione, considerando stimolante e di particolare interesse la dialettica sviluppatasi all’ interno dei processi elaborativi, quali lo sviluppo delle capacità di immaginazione, la creatività, il segno grafico e sue declinazioni, lo spazio, l’ambiente, il luogo e il non luogo. Essa interagisce con i nuovi linguaggi propri della comunicazione e della rappresentazione; pone questioni che vengono analizzate nel loro insieme, integrate, modificate e rapportate al campo della sperimentazione legata alla ortodossia del fare. Quanto sopra detto nella sua complessità vuole analizzare: metodi di composizione e sistemi di rappresentazione, dalle applicazioni di tecniche disegnative a quelle che fanno riferimento alla tradizione della stampa d’arte, a procedimenti monotipici, a strumenti fotografico - digitali di alto profilo tecnologico. Il tema centrale che emerge durante le attività di ricerca riguarda la poetica dello spazio, luogo particolare nel quale ha origine l’immaginazione che diventa parola, segno, forma. In definitiva l’opera è il risultato di una complessa combinazione in cui l’ artista rimane unico soggetto irripetibile nella sua creatività. Il progetto tende a valorizzare le singole individualità nel rispetto del pluralismo delle idee e della libertà di espressione. Le ricerche stesse saranno coordinate in un unico obiettivo e nella logica di progettualità condivise. Dalla tradizione alle nuove tecnologie della grafica Dopo oltre 500 anni di tecniche tradizionali: xilografia, calcografia, litografia, serigrafia, nel campo della grafica recentemente si cerca di eseguire ed ottenere delle immagini con metodi e tecnologie più adatte ad esprimere le nuove espressioni artistiche, con l’uso di materiali diversi sia per le matrici che per il supporto di stampa. L’insegnamento delle nuove tecnologie è abbinato all’esperienza conoscitiva personale di ciascun partecipante al corso, con un processo di crescita che porterà l’allievo alla conoscenza dei cambiamenti culturali, sociali ed espressivi. La revisione del lavoro degli allievi verrà svolta più volte durante il corso dell’anno con discussione individuali e di gruppo. Bibliografia • BACHELARD G., La poetica dello spazio, ed. Dedalo, Bari 2006. • VETTESE A., DORFLES G., IL novecento, ed. Atlas, Milano 1999. • ARNAHIM R., Arte e percezione visiva, ed. Feltrinelli, Milano. • SCANAVINO E., Il progetto dell’irrazionale, ed. Il Naviglio, Milano. • GENZINI S., Elementi di semiologia, ed. Carocci, 2002. I° anno Introduzione alle diverse tecniche dell’arte della stampa e apprendimento delle tecniche della xilografia e della calcografia. L’arte della stampa. La stampa a rilievo. La stampa ad incavo. Calcografia: tecniche dirette, Tecniche indirette. Preparazione, incisione, inchiostrazione e impressione della matrice. Realizzazione di un book professionale: impaginazione grafica, fotografie, testi, layout. II° anno Approfondimento delle tecniche storiche con l’inserimento del colore nelle tecniche xilografiche e calcografiche. Sperimentazione di materiali diversi e nuovi per la matrice. Scelta dei vari tipi di carta e altri supporti adatti all’impressione della matrice. Ogni studente potrà realizzare per la fine dell’anno un’edizione d’arte o un progetto personale approvato dal docente. La stampa a rilievo. La stampa ad incavo. Il libro d’artista. III° anno Dal torchio alla stampa digitale, dalle tecniche antiche alle nuove tecniche sperimentali dell’arte della stampa, per realizzare non solo stampe bidimensionali, ma progetti tridimensionali: sculture, installazioni. Tecniche sperimentali: Tecniche. Tecniche indirette. PROGRAMMI 227 2° LIV 1° LIV TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Luce Delhove TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Bernardino Luino I luoghi della comunicazione dell’arte Dalla bidimensione alla tridimensione Dal torchio alla stampa digitale, dalle tecniche antiche alle nuove tecniche dell’arte della stampa, per realizzare non solo stampe bidimensionali, ma progetti tridimensionali: sculture, installazioni e libri d’artista. Lo studente iscritto al biennio dovrà presentare un progetto di ricerca dedicato a “I luoghi della comunicazione dell’arte”. L’isola Comacina potrebbe essere un interessante opportunità di studio, ricerca e lavoro per restituire all’isola la sua funzione di luogo d’arte, costruire nuovi obiettivi e affermare l’ appartenenza dell’isola all’Accademia di Belle Arti di Brera. Il corso intende sviluppare delle capacità legate al mondo dell’arte e all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea. Il laboratorio sarà un luogo di scambio di opinioni e di confronto aperto a nuove idee ed esperienze. Ogni allievo svilupperà un progetto personale in riguardo alle sue esperienze di studio e di lavoro, preparando una parte progettuale legata al tema scelto per realizzare una pubblicazione e creando una o più opere. Opere che potranno inventarsi utilizzando tutte le tecniche legate alla grafica d’arte che vanno dal disegno, l’acquarello, la tempera, la calcografia, la xilografia, la serigrafia, la litografia alle tecniche contemporanee, sperimentali affini e alle tecniche di stampe fotografiche e digitali. Saranno programmati incontri con artisti contemporanei, editori, stampatori, storici dell’arte, direttori di musei, e galleristi. Gli studenti saranno direttamente coinvolti nell’organizzazione di eventi espositivi ed editoriali predisposti all’interno ed all’esterno dell’istituzione e potranno svolgere stage presso istituzioni pubbliche e private. A ogni allievo sarà assegnato uno spazio individuale per la progettazione, le attività espressive e la realizzazione del proprio lavoro. Il campo della grafica è, nella storia dell’arte, una sorta di vasto terreno, dove ogni artista seguendo il proprio gusto, si taglia un suo territorio. Che sia incisa e stampata, stampata e non incisa, dipinta, disegnata la grafica è un linguaggio artistico autonomo e difficilmente definibile. Nel campo della grafica, la stampa in particolare, invece, resta un processo e un oggetto definito da precise caratteristiche. Una prima parte del corso tratterà le principali tecniche di realizzazione di una “stampa originale d’arte”. Si approfondiranno dunque la progettazione della matrice (xilografica, calcografica e litografica) e i vari tipi di stampa (in rilievo, in cavo, in piano). Una seconda parte del corso esplorerà la storia della grafica attraverso lezioni monografiche. Verranno trattate la storia dell’incisione, la più recente storia della litografia e l’ultimo mezzo secolo in cui pittura, disegno e stampa si trovano accomunate dallo stesso desiderio di esplorare il reale attraverso il proprio tipo di linguaggio artistico. Si vedrà infine come il processo di riproduzione della stampa attrarrà e affascinerà parte della pittura e come il 1900 esplorerà e utilizzerà ogni tipo di linguaggio grafico, dalla xilografia al “Giclee printing process”, nella creazione artistica. Il corso sarà, inoltre, fortemente caratterizzato dallo studio dell’acquaforte. L’obiettivo finale per gli iscritti sarà lo sviluppo di un proprio linguaggio grafico come elemento necessario per realizzare : cartelle di grafica, libri d’artista, libri illustrati per l’editoria,opere singole motivate da particolari necessità creative in relazione ai percorsi artistici dei singoli allievi. Bibliografia • S.W. HAYTER, Stanley William Hayter e l’atelier 17, Milano, Ed. Electa, 1990. • L. B. BARIVIERA, L’incisione e la stampa originale, Vicenzam, Ed. Neri Pozza, 1984. • MAURICE MERLEAU- PONTY, L’occhio e lo spirito, Milano, SE, 1989. • H. FOCILLON, I grandi maestri dell’incisione, Bologna, Edizioni Alfa , 1965. • A. M. HIND, La storia dell’incisione dal XV secolo al 1914, Torino, Editore U. Allemandi, 1998. • R. M. PIRSIG, Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta, Milano, Ediz. Adelphi, 1981. • G. STRAZZA, Il gesto e il segno. Tecnica dell’incisione, Roma, Ed. Apeiron, 1995 228 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Bernardino Luino TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Laura Panno Graffio, graffito, grafia: queste le origini della grafica. Oggi con il “Giclee printing process” nella creazione artistica. Il vasto campo della grafica dove ogni artista può ritagliare un proprio Nei musei prestigiosi del mondo sono conservate intere collezioni di opere d’arte grafica. Come opere grafiche, oltre ad opere ottenute con tecniche di stampa xilografiche, calcografiche, ecc. si intendono anche i disegni dei Maestri antichi, moderni e contemporanei. Il disegno nella totale complessità, preannuncia la particolare affinità formale con l’opera d’arte originaria dell’Artista (Pittura, scultura, architettura). Dopo il Novecento nel contemporaneo si valorizza il lavoro grafico degli artisti non limitando l’uso delle tecniche ma evidenziando anche le opere su carta ottenute con mezzi fotografici digitali e tecniche multimediali di stampa. Anche la carta fotografica per il mondo artistico digitale viene classificata collezionabile come supporto della ricerca visiva, nonostante l’insicurezza della sua longevità. L’obbiettivo del corso è di lavorare insieme per comprendere e apprendere un metodo di lavoro e ricerca che consenta allo studente di produrre con maturità tecnica e compositiva l’opera d’arte. Acquisire nella propria ricerca la consapevole intensità poetica. Il corso prevede una serie di lezioni frontali, teoriche con esempi dimostrativi di opere “capolavori” e di percorsi adottati come ricerca da vari artisti. (dalla grafica giapponese a Matisse, dalle incisioni di A. Mantegna al contemporaneo W. Kentridge). Nella Grafica d’arte contemporanea vengono ampliate ed usate tutte le tecniche dell’incisione: dalla calcografia alla multimedialità i confini si allargano sino all’uso generoso di tecniche miste. La conoscenza della preziosità dei tipi di supporto, cartacei o altro subentrano necessariamente nella cultura artistica si tratti di una ricerca concettuale o fisica. Tutti gli esempi di personalità artistiche del mondo dell’arte, del passato e del contemporaneo contribuiscono alla scoperta delle proprie radici di ricerca e affinità elettive. campo d’azione. L’obiettivo per gli iscritti sarà lo sviluppo del proprio linguaggio grafico come elemento necessario per realizzare cartelle di grafica, libri d’artista, libri illustrati per l’editoria, opere singole di grafica monumentale da particolari esigenze creative. Tutto questo in relazione ai percorsi dei singoli allievi. In maniera particolare i progetti per l’anno accademico in corso, dovranno inserirsi nel grande progetto del Biennio di Arti Visive. La proposta del corso si svilupperà sul tema: Dal guardare al vedere : i luoghi dell’immagine Bibliografia • M. MERLEAU-PONTY, L’occhio e lo spirito, SE, Milano 1989, • U. ECO, La misteriosa fiamma della regina Loana, Bompiani, Milano, 2004, • W. WENDERS, L’atto di vedere, Ubulibri, Milano, 1992. PROGRAMMI 229 2° LIV 1° LIV TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Laura Panno TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE Filomena Antonia Stelitano Il corso si divide in due percorsi didattici: Teorico e pratico. Nel primo si analizzano le capacita grafiche dello studente che viene orientato alla ricerca di cultura VISIVA-UMANISTICA. IL secondo, un programma personalizzato riferito allo studio grafico delle Arti Visive storiche e contemporanee. Lo studente deve prendere coscienza del vasto percorso da affrontare nella conoscenza del segno. Il DISEGNO le MATERIE ASTRATTE, come opere d’arte prodotte su supporti cartacei e rappresentate nelle epoche diverse, dagli artisti dell’arte antica - PRIMITIVA ai linguaggi dell’arte contemporanea. Gli studenti dovranno acquisire conoscenze storiche e capacità di lettura dei linguaggi visivi, sviluppando la consapevolezza linguistica del mezzo espressivo grafico, secondo i vari metodi e processi, che prevedono le fasi progettuali, l’esecuzione di matrici e i diversi procedimenti di stampa, attraverso l’uso delle tecniche della tradizione e delle tecnologie digitali e multimediali. Lo studio della complessità semantica del segno consentirà la riconoscibilità delle diverse tipologie dell’arte della grafica che si estendono dall’opera unica alla produzione seriale, dal disegno alla stampa. Si analizzerà la logica dell’arte della stampa in rilievo e in cavo nelle sue varie articolazioni. Saranno considerate le specificità degli strumenti e le diversità dei materiali occorrenti alla preparazione, incisione, inchiostrazione e impressione a stampa delle matrici di legno (di filo e di testa) e quelle di metallo. Le metodologie sperimentali potranno riferirsi alle varianti delle tecniche tradizionali, alle applicazioni digitali e alla grafica per il web. Gli studenti dovranno esperire direttamente i modi di divulgazione e fruizione dell’immagine grafica nel sistema dell’arte contemporanea, con l’allestimento di una mostra, il rapporto con la critica, e soprattutto la progettazione, la redazione e la realizzazione del proprio catalogo, attraverso l’esperienza della stampa offset e della comunicazione virtuale. • Lo studio dell’immagine, pittorica, fotografica nel suo potenziale rapporto con la COMUNICAZIONE, l’applicazione della composizione grafica nello spazio, sul supporto cartaceo e nello spazio architettonico. Tema di studio annuale con relazione alle immagini evocative per lo sviluppo grafico con l’uso appropriato delle tecniche. Contemporaneamente ci si orienta ad approfondire e conoscere in LABORATORIO ,le tecniche CALCOGRAFICHE e GRAFICHE. Esame finale comprende disegni, progetti, immagini fotografiche, stampe calcografiche. Bibliografia • MENA STELITANO, Segni in-formazione, Marina di Gioiosa Jonica, Femia, 2002. • MENA STELITANO, Natura del colore nella grafica d’arte, Marina di Gioiosa Jonica, Femia, 2005. • DAVID BANN, La stampa oggi. Tecniche, materiali, processi, Modena, Logos, 2007. 230 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE (PER PITTURA, SCULTURA,DECORAZIONE) Nicoletta Braga TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA Tiziano Campi Esprimersi attraverso i segni, è qualcosa che ha a che vedere con la natura prima dell’uomo; si potrebbe dire che la storia dell’uomo non è altro che la storia di una comunicazione mediante segni che configurano mondi attraverso epoche e tecnologie diverse, mantenendo però intatta la potenzialità, la carica del segno stesso. Il segno attraversa tutte le discipline artistiche (danza, pittura, poesia visiva, architettura ecc.), ed il corso mostrerà una panoramica di tali incontri. La potenzialità del segno nelle sue molteplici configurazioni (verbale, visivo, iconico ecc.), di intessere relazioni, ma anche di dar vita ad immagini complesse, costituisce il territorio della creazione artistica. Le tecnologie offrono o incanalano percorsi, aprono nuove possibilità, sono la nostra realtà contingente, avvicinano ciò che è lontano ed allontanano contemporaneamente ciò che è prossimo. Il Corso organizzato con lezioni frontali teoriche ed un laboratorio di ricerca, si propone di investigare ed approfondire le relazioni che legano lo “spazio grafico” e il territorio, tenendo presente che la città contemporanea, le problematiche sociali, la politica, la libertà di pensiero, i conflitti, diventano nell’espressione artistica attuale, un nodo cruciale di indagine. Attraverso un’analisi degli elementi di base della comunicazione del linguaggio grafico, verrà avviato un processo creativo volto all’elaborazione di un percorso dove il segno nelle sue molteplici accezioni sarà il veicolo per la costruzione di una progettualità volta al confronto con le tematiche citate. Nello specifico saranno trattati i seguenti punti: il multiplo; segno gesto e corpo; corpo e città; pelle degli edifici; tecniche di rappresentazione; analisi compositiva; immagine e società; spazialità del segno. Compiere un atto creativo è una delle condizioni più complesse e avventurose per un uomo, teso a mantenere integro quello spessore umanistico che non istruisce all’applicazione ma che ispessisce la coscienza dell’arte. Bibliografia • PAUL VIRILIO, La procedura silenzio, Asterios Editore, Trieste 2001. • GUIDO STRAZZA, Il gesto e il segno, Apeiron Editore, Roma 1997. • ELIAS CANETTI, Massa e potere, Adelphi Editore, Milano 1981. • NICOLETTA BRAGA, Attualità del corpo nella performance: una riflessione su corpo, natura e spazio urbano, Stampa Alternativa, Roma 2010. Parte laboratoriale L’orientamento del corso è quello di passare con gli allievi attraverso queste tre fasi del percorso formativo: conoscenza, coscienza, lavoro - identità, che attraverso un’intensa attività di laboratorio permetta di impadronirsi di tutte quelle modalità tecniche e pratiche particolarmente indispensabili a questo orientamento. Fare, anzi, saper fare con tutti quei necessari approfondimenti tecnici e teorici che di volta in volta a seconda delle esigenze si renderanno necessari. Una sorta di corpo a corpo con il lavoro ed i suoi problemi di comunicazione e di linguaggio. Di grande importanza saranno visite ad esposizioni e lezioni che tengano accesa la riflessione sulla storia dell’arte e sul contemporaneo, inteso come pluralità di linguaggi e possibilità espressive che le nuove tecnologie ci indicano. Credo che una volta analizzati e praticati questi fondamenti sia possibile intraprendere anche professionalità non strettamente artistiche ma che sulla base di questa consapevolezza saranno in grado di elevare la qualità di ogni loro applicazione. Parte tecnica Incisione diretta: puntasecca, maniera nera, rotelle, punzoni. Incisione indiretta: acquaforte, acquatinta, cera molle, maniera a zucchero e pittorica. Tecniche sperimentali: incisione con elettropunte ed attrezzi meccanici, collografia, paste acriliche, carborundo. Bibliografia • LUIGI PAREYSON, Estetica, Bompiani ed. • GEORGES DIDI HUBERMAN, La somiglianza per contatto, Bollatti Boringhieri. • SALVATORE NATOLI, Il buon uso del mondo, Mondadori ed. PROGRAMMI 231 1° LIV 1° LIV TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA Ilaria Masetti TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA Massimo Petringa Per facilità d’esposizione si individuano due parti del corso. Una teorica, introduttiva, sui temi, i procedimenti e metodi della Grafica d’arte. Una pratica e progettuale, di ricerca ed elaborazione artistica, dedicata alla progressiva conoscenza e familiarità con la prassi di laboratorio. Obbiettivo del corso sarà fornire la conoscenza delle diverse Tecniche dell’ incisione finalizzate alla realizzazione di opere a stampa. Le tecniche tradizionali, adeguatamente approfondite, saranno affiancate dall’ uso di nuovi materiali e metodologie che consentano un ampio campo di sperimentazione verso l’espressività del linguaggio grafico in quanto valore autonomo. Lezioni inerenti la storia dell’Incisione atte a puntualizzare i temi, le modalità, le terminologie proprie del linguaggio grafico. Discussione dei progetti, come 1’esecuzione di una cartella, una prima tiratura in un numero limitato di copie od il prototipo di un libro illustrato. Il corso è dedicato all’apprendimento delle principali tecniche incisorie. Laboratorio Introduzione: i materiali, gli strumenti e le attrezzature • le maniere di incisione diretta: puntasecca, abrasioni, mezzotinto • le maniere indirette: acquaforte, acquatinta con riserva a colofonia, a sale, con spray, ceramolle • dimostrazioni dei procedimenti di stampa, dallo studio della carte inchiostri, alla registrazione della pressione dei torchi • stampa alta, ad incavo, con fondini, con mascherine, a secco, con più inchiostrazioni per ottenere una differenzazione di colori su di una sola lastra e quadricromia calcografica: stampa a colori con più matrici. Materiali bibliografici e illustrativi saranno messi a disposizione degli studenti durante il corso. Bibliografia • F. SALAMON, Il conoscitore di stampe. • S. MASSARI, F. NEGRI ARNOLDI, Arte e scienza dell’incisione. • J. DAWSON, Stampa d’arte. Corso avanzato di grafica professionale. Programma generale Presentazione e analisi dei materiali e degli strumenti impiegati nella pratica incisoria, con particolare attenzione ai procedimenti in cavo, sia diretti ( puntasecca, maniera nera, bulino, rotelle), sia indirette (acquaforte, acquatinta, vernice molle, maniera a zucchero, maniera pittorica, e loro varianti).Lo sviluppo e l’interpretazione delle tecniche è condotto in considerazione dell’esigenza espressiva di ogni singolo studente. Il lavoro è svolto in collaborazione con il docente, dagli studi preliminari, alla preparazione della lastra, alla stampa finale. Sostegno teorico sulla storia delle tecniche, con particolare riferimento agli artisti e suggerimenti bibliografici, saranno consigliati durante il corso. Oggetto d’esame Presentazione di una cartella e colloquio di verifica sul lavoro svolto. 232 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV TECNICHE DI DOCUMENTAZIONE AUDIOVISIVA Jacqueline Ceresoli TECNICHE DI FONDERIA • Mappatura dei luoghi della trasformazione di Milano • Milano Museo di Archeologia Industriale all’aperto: identificazione dei luoghi • Milano 1910-2010 cent’anni di storia dell’Aem e della trasformazione della città Ciclo di visite guidate Visita e documentazione audio visiva del quartiere Bovisa, Bicocca Aree ex Marelli, Aree ex Falck, Iulm- Ravizza ex Om, Tortona, Ansaldo, Savona, Lambrate, Ex Officine del volo Caproni, City Life Sempione, Isola- Garibaldi - Progetto Porta Nuova. Rho Pero Sono previste visite a: Museo Alt Alzano Lombardo ( Bg), Museo della Fotografia Cinisello Balsamo, a Milano: Fondazione Arnaldo Pomodoro, Hangar Bicocca, Museo del Novecento. Sono previsti incontri con gli artisti che operano nello spazio urbano Progetto per l’esame Gli studenti dovranno realizzare un video che documenta la trasformazione del luogo prescelto e realizzeranno audioguide da ascoltare mentre si cammina. Le audioguide “Walkscapes: camminare come pratica cognitiva ed estetica” forniranno informazioni sull’identità dei luoghi e sui cambiamenti in atto nell’ attesa dell’ Expo 2015. Bibliografia • J. CERESOLI, La nuova scena urbana, Cittàstrattismo e urban art, Franco Angeli, Milano, 2005. • F. CARERI, Walkscapes camminare come pratica estetica, Giulio Einaudi, Torino, 2000. • G. NUVOLATI, Lo sguardo vagabondo. Il flaneur e la città da Baudelaire ai postmoderni, Il Mulino, Bologna 2006 Paolo Delle Monache Il corso ha tra i suoi obiettivi quello di fornire il necessario supporto alle cattedre di scultura per quanto riguarda i calchi in gesso (forme a perdere e positivi) dei modelli realizzati nelle diverse scuole. Questo nell’intento di creare una collaborazione che faciliti la didattica dei corsi fondamentali, andando incontro alle esigenze degli allievi e dei colleghi delle cattedre di scultura. Il corso quindi è prevalentemente pratico e cerca di sanare quelle lacune tecniche che a volte gli allievi hanno. Sono previsti, oltre al gesso, l’uso di materiali quali resine, gomme siliconiche e cere. Tra le esperienze di questo corso rientra anche quella della fusione a cera persa. Gli allievi iscritti al corso avranno modo di frequentare una fonderia artistica durante l’anno accademico. Questo è da intendersi da un duplice punto di vista e nella libertà di scelta degli iscritti: da una parte la fonderia sarà il luogo in cui gli allievi, futuri artisti, seguiranno i passaggi necessari a far divenire di bronzo i loro modelli; dall’altra il laboratorio in cui conoscere quei mestieri, quali i ritoccatori di cere, i cesellatori, i formatori e i patinatori, che potrebbero diventare per gli stessi allievi una professione futura. Il corso vuole (anche) essere un tramite tra chi vede nell’Accademia un tirocinio in cui apprendere un mestiere e desideri approfondirlo a contatto con realtà e maestranze altamente specializzate. PROGRAMMI 233 2° LIV 1° LIV TECNICHE DI FONDERIA TECNICHE DI MONTAGGIO Nadia Rognoni Alessandro Tombola Il corso si strutturerà in due parti: la prima esclusivamente teorica e la seconda orientata all’applicazione pratica. La parte teorica prevede lo studio accurato delle opere realizzate nel tempo, per ricercare in loro le caratteristiche della materia, del colore e delle superfici. In questa fase si esamineranno i manufatti degli artisti che hanno dato un’impronta significativa alle loro fusioni. Saranno analizzate, con adeguato approfondimento, sia le diverse tecniche di preparazione alla fusione che i vari metodi di rifinitura dei pezzi. Particolare attenzione sarà posta anche allo studio delle superfici, nonché ai sistemi di patinatura, doratura e colorazione delle opere fuse. Una volta acquisite, si trasferiranno le conoscenze teoriche nelle attività pratiche. Saranno sperimentate e analizzate le varie tecniche di lavorazione, attraverso la costruzione di più tipi di stampi, fino a realizzare almeno un modello pronto per la fusione. Tali attività saranno eseguite utilizzando anche esperienze e spazi direttamente in laboratori e/o fonderie. Al termine del corso lo studente dovrà produrre una fusione coerente con il proprio percorso artistico,cercando di applicare nella realizzazione dell’opera le tecniche apprese, nella maniera più idonea e più adatta alla tipologia dell’opera. Grazie alle nuove tecnologie le piattaforme di editing sono diventate accessibili a chiunque abbia un minimo di alfabetizzazione informatica. Quello che continua e continuerà a fare la differenza tra un bravo tecnico e un grande montatore è la conoscenza di quelle regole che fanno del montaggio uno dei momenti fondamentali della scrittura audiovisiva. Regole trasversali all’intero processo di creazione del testo filmico, dalla stesura della sceneggiatura alla post produzione passando attraverso lo storyboard e i bollettini di edizione. Tutto diventa materia fondamentale di un linguaggio universalmente condiviso. Imparare a comunicare attraverso il montaggio è lo scopo del corso, che alterna l’approccio teorico alla prova sul campo, testando le abilità dei singoli studenti nella gestione dei diversi materiali. Analizzando sequenze di film, documentari, spot e videoclip, verranno messi in discussione gli elementi che contraddistinguono le diverse forme di testualità audiovisiva per poi trasferire le competenze teoriche acquisite sul terreno pratico del desktop editing utilizzando alcuni tra i software più diffusi. Bibliografia La bibliografia sarà fornita durante il corso. 234 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV TECNICHE DI PRODUZIONE VIDEO TEATRO Giovanni Bruno TECNICHE DI RIPRESA La drammaturgia di riferimento del progetto multimediale che prendiamo in considerazione è “Democrazia” di Andrea Balzola. Un progetto interattivo che dialoga con un luogo anonimo ed essenziale. La sensibilità di costruire un ambiente, installazione o ambientazione che preveda la possibilità ad un unico attore di dialogare con se stesso e con la sua interfaccia. Un gioco delle parti e il confronto ritmico di due voci della stessa attrice. Misurare e misurarsi con il luogo parola e con il movimento oggetto. Lo sceneggiatore autore dei testi si confronta con la proposta visiva e con il progetto – regia, seppur virtuale, in qualità di co-regista assieme allo studente esecutore e al professore di riferimento. L’azione performativa quindi ci chiede un rapporto di integrazione e di coinvolgimento totale da parte dell’autore - regia e messinscena. Non sarà soltanto una descrizione scenografica ma piuttosto una scena che diventa una successione di momenti poetici, la voce ricerca di un momento altro. Gli studenti che si accingono a questa proposta devono essere coinvolti e coesi alla continua e pressante voce del testo che talvolta si modifica alla necessità dello sviluppo scenico performativo nel rigore esecutivo del progetto. Il prof. Andrea Balzola terrà lezioni sul suo lavoro di scrittura drammaturgica multimediale e fornirà una breve ma intensa visione di autorevoli autori che dalla metà del secolo scorso hanno contribuito allo sviluppo di ricerche teatrali e artistiche inclusa una breve storia della scenografia del ‘900 sul teatro di ricerca performativo. Sono previste proiezioni di film e video di azioni performative commentate e analizzate nel contesto storico della loro realizzazione. Bibliografia consigliata • A. BALZOLA, Una drammaturgia multimediale - Testi teatrali e immagini per una nuova scena, di Editoria & Spettacolo di La Monica Maximilian, 2009 (da acquistare). • A,BALZOLa, La scena tecnologica, Dino Audino editore, Roma 2011, consiglierei anche quello sullo storyboard, perché ha un’utilità pratica: A.BALZOLA E R.PESCE, STORYBOARD. Arte e tecnica tra lo script e il set, Dino Audino editore, Roma 2010. • ANNA MARIA MONTEVERDI, Nuovi media, nuovo teatro. Teorie e pratiche tra teatro e digitalità, Franco Angeli, Milano (in corso di stampa). Consultare l’archivio della rivista on line www.ateatro.it diretta da Oliviero Ponte di Pino (sezione Teatro e Multimedia) Giuseppe Baresi • • • • • • • • Tecniche di ripresa • Evoluzione delle tecnologie per le immagini in movimento. • Cronologia dei media e racconto degli sviluppi di una tecnica e rapporti con i linguaggi visivi. Mezzi da ripresa nel campo cinematografico e televisivo. Dai supporti cinematografici al video analogico e digitale. I formati cinematografici dal s/8 al 35mm. Telecamere e sistemi di registrazione video dal 2” al DigitaleDV -HDTV. Fissità e movimenti di macchina. Il piano sequenza. Tecniche di ripresa: conoscenza dei supporti per muovere una camera. Basi di illuminotecnica. Percorso nelle diverse tecniche e poetiche attraverso la visione e la lettura di alcuni film e video di formati e generi diversi (non-fiction e fiction). Tecniche di montaggio video • Dal montaggio cinematografico al montaggio virtuale. • Moviole e software di montaggio digitale. • Confronto tra tecnologie complesse -il presente digitale- e un fare artigianale. • Gestione di un progetto di montaggio secondo i codici della post-produzione non lineare (fasi di lavoro: logging, batch, lavoro sulla timeline e digitize). • Visione e scomposizione di alcune sequenze estratte da opere cinematografiche e video di registi, artisti e sperimentatori. Bibliografia • D. BORDWELL K. THOMSON, Cinema come arte, Editrice Il Castoro. • BLAIN BROWN, La fotografia nel film, vol.1 e 2, Dino Audino Editore. • SANDRA LISCHI, Il linguaggio del video, Carocci Editore. • SIMONETTA FADDA, Definizione zero, Costa & Nolan. • SANDRA LISCHI, Cine ma video, Edizioni ETS. • RAYMOND BELLOUR, Fra le immagini, Bruno Mondadori. • G. MILLAR, K. REISZ, La tecnica del montaggio cinematografico, Sugarco Edizioni. • WALTER MURCH, In un batter d’occhi, Lindau. • NICOLAS NEGROPONTE, Essere digitali, Sperling Paperback. • LEV MANOVICH, Il linguaggio dei nuovi media, Olivares. PROGRAMMI 235 1° LIV 1° LIV TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA DECORAZIONE Giuseppe Sabatino TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA GRAFICA Il corso si divide in due parti fondamentali: la prima parte contempla lo studio di tutte le tecniche classiche come doratura, laccatura, foglia oro, finto marmo e preparazione tele e telai; la seconda parte con l’utilizzo di nuove tecnologie come ad esempio video-installazioni, tecniche digitali (computer e macchine fotografiche) utilizzo di materiali contemporanei come plex, alluminio, metalli vari, fibre ottiche ecc. Il corso prenderà in considerazione tutte le tecniche di stampa e le tecnologie per realizzare una grafica d’arte. La produzione artistica sarà orientata alla progettazione e realizzazione di “prodotti” di comunicazione visiva. L’evoluzione della grafica d’arte (stampa originale) è legata al processo tecnologico ed anche alle possibilità economiche dei commercianti e della nuova classe borghese nel XV sec. La stampa è collegata direttamente all’invenzione della carta, creata dai cinese e per mezzo degli arabi, arrivata in Europa. Insieme al torchio di Gutenberg (caratteri mobili) danno vita a fogli stampati e alla diffusione di libri. All’inizio le matrici sono in legno (xilografia), poi in metallo (calcografia), per giungere alla pietra calcarea (litografia). La diffusione del torchio creò una nuova figura lavorativa: il tipografo. I primi “maestri tipografi” gestivano i propri negozi\studi selezionando e determinando la tiratura delle copie e vendendo i propri prodotti. L’applicazione commerciale dei torchi da stampa porterà, nel XIX sec. a sviluppare macchinari sempre più complessi. La litografia offset per libri e giornali; la flexografia per confezioni ,etichette, giornali; la serigrafia usata in molti ambiti anche per magliette e piastrelle; la rotocalcografia per riviste e confezioni; il “getto d’inchiostro“ e la stampa laser. La “stampa”, con la possibilità di diffondere facilmente notizie, idee e di raggiungere una più ampia gamma di lettori, ha determinato un cambiamento nella società. Durante il semestre si effettuerà un’analisi tecnico pratico dei procedimenti grafici: rilievografia, planografia, incavografia, permeografia. Useremo matrici tradizionali ed innovative con analisi dei torchi usati per le diverse tecniche, i molteplici inchiostri ed i metodi di inchiostrazione su vari supporti. Paola Parisi 236 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA Roberto Casiraghi TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA Cosa dire è come dire nella necessità di sentire quel che non si può annunciare tornare consapevole dove inconsciamente eri sapendo che vedere non è come guardare... disporsi al fare, determinarne l’alchimia... tecniche: strumenti del proprio pensare Bibliografia • RUDOLF ARNHEIM, Entropia e arte. Saggio sul disordine e l’ordine, Nuovo Politecnico/Einaudi. • GEORGE STEINER, Grammatiche della creazione, Garzanti. • N. SENZAKI E P. REPS, 101 storie Zen, Adelphi. • ITALO CALVINO, Lezioni americane,Oscar Mondadori. • Philip Ball, Colore: una biografia, Bur. Teresa Iaria La tecnica come strumento concettuale e operativo, elemento fondamentale nella realizzazione di idee, progetti e poetiche. Il corso seguirà un orizzonte di ricerca interdisciplinare sui metodi progettuali e operativi utilizzando analogie, metafore e modelli; filtri concettuali che accompagnano il pensiero creativo nella procedura d’invenzione e permettono a due o più matrici di pensiero di fondersi nell’atto creativo. Un percorso mobile e articolato, che analizzerà le sperimentazioni e i materiali usati dagli artisti. Ma più in generale si presenta come una riflessione sul linguaggio, sulle visioni materiali e immateriali per acquisire uno “spazio disciplinato” di possibilità d’azione in cui elaborare intellettualmente e materialmente la propria opera. Bibliografia • SILVIA BORDINI, Arte Contemporanea e tecniche, Carocci editore, Roma 2009. • E.GRAZIOLI, ROSALIND KRAUSS, Reinventare il medium. Cinque saggi sull’arte d’oggi, Bruno Mondadori, Milano 2005. • GIORGIO AGAMBEN, Segnatura rerum Sul metodo, Bollati Boringhieri, 2008. • PAUL RICOEUR, Cinque lezioni. Dal linguaggio all’immagine, Palermo 2002, Aesthetica Preprint. PROGRAMMI 237 1° LIV 1° LIV TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE Antonia Beduschi TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE Donata Lazzarini Le diverse tecniche della pittura (acquarello, tempera, acrilico, smalto dripping, ecc.) verranno approfondite e sperimentate concretamente in una serie di opere d’arte. In particolari gli studenti dovranno rendersi consapevoli dell’evolversi di alcune tecniche artistiche all’inizio del secolo scorso e della contaminazione fra tecniche propriamente pittoriche e tecnologie avanzate che si impongono a partire dagli anni ottanta. Il corso è così organizzato: una lezione teorica settimanale e un laboratorio in cui lo studente si appropria dei materiali e dei supporti con cui intende confrontarsi. Sono previste lezioni con visite guidate a mostre, musei ecc. Parte generale Il corso si propone di preparare lo studente alla produzione di un’opera dimostrando di conoscere gli esiti e gli sviluppi dell’arte contemporanea. Una particolare attenzione è rivolta alla lettura della tecnica attraverso la comprensione del valore semantico della metodologia esecutiva, ossia la capacità di capire come una forma, una materia, un oggetto, un contesto ambientale, naturale o architettonico, possano portare con sé un significato, un pensiero, un contenuto sociale etc.. Lezioni teoriche • Introduzione: nozione di tecnica; aspetti critici ed intellettuali della tecnica; relazione tra materie prime, procedimenti manuali, intenti, caratteristiche essenziali della pittura e i suoi propositi. • Superficie piana e formato rettangolare. La pittura secondo Rosemberg: superficie piana, proprietà dei colori, formato del supporto. Rapporto tra arte e mestieri. • Analisi di numerose opere di Cèzanne, André Derain, Henri Rousseau, G. Braque, Pablo Picasso, Wassily Kandinsky, Gino Severini. • Introduzione storica: influssi della pittura ottocentesca; l’esplosione dei Fauves; l’affermazione del Cubismo; il Cubismo analitico; il collage cubista e il Cubismo sintetico; il Futurismo; altri movimenti a Parigi e Monaco; l’Espressionismo tedesco, il Vorticismo; sviluppi nella Russia prerivoluzionaria; l’Arte Astratta; il Dadaismo; Duchamp e la Pittura metafisica. • Durante il corso gli studenti saranno liberi di avvicinarsi ad opere contemporanee con l’aiuto di testi consigliati. Bibliografia • JUDIT COLLINS, JOHON WELKERMAN, DAVID CHANDLER, DAVID ANFARD, Le tecniche dei pittori moderni, Londra, Sidney 1983; Rusconi, Londra-Milano 1984. • GERHARD RICHTER, La pratica quotidiana della pittura, Postmedia. book, Milano 2002. • GIULIANA BRUNO, Atlante delle emozioni, in viaggio tra arte architettura e cinema, Bruno Mondadori, Milano 2006. Il corso si organizzerà • con un laboratorio con incontri settimanali individuali con gli studenti con presentazione e revisione dei progetti sino all’esecuzione dell’opera. • con una lezione frontale teorica settimanale che avrà come tema generale l’oggetto e la pragmatica nella scultura contemporanea, riflettendo soprattutto sul tema dell’allontanamento dall’idea tradizionale di rappresentazione nell’opera d’arte contemporanea. Programma specifico Il mondo degli oggetti come rimando alle dinamiche sociali, la definizione dell’identità attraverso l’utilizzo delle immagini che appartengono al quotidiano: la casa - la città . Sarà fatto un percorso che analizzerà il rapporto tra il proprio mondo, la propria città, la cultura di appartenenza, il paesaggio urbano e naturale e le immagini che questo universo complesso può produrre. La traccia teorica sarà definita dallo studio dell’opera di: Gordon Matta Clark (Anarchitecture) , Bruce Nauman (Performance corridor), Haim Steinbach ( Object, sign, community), Bernd e Hilla Becher (Sculpture-Architecture-Photograph) , Gregor Sneider (Weiss Folter), Atelier Van Lieshout, Tom Sachs, Erwin Wurm e altri. Bibliografia • JOHN BERGER, Questione di sguardi. Sette inviti al vedere fra storia dell’arte e quotidianità, Ed. Net. • TOM WOLFE, Maledetti architetti. Dal Bauhaus a casa nostra, Ed. Tascabili Bompiani. • FRANCO LA CECLA, Contro l’architettura, Ed. Bollati Boringhieri. 238 PROGRAMMI 2° LIV 2° LIV TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE Remo Salvadori TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE “Se l’incontro fra uomini è la figura del tempo, ogni apparire dell’arte all’ora è incontro” Osservare - interiorizzare - elaborare - individualizzare - esercitare - sviluppare - creare: costituiscono il fondamento di una “pratica cruda” volta a illuminare i processi di avvicinamento e di formalizzazione. Il lavoro su di sé, il lavoro insieme agli altri, il lavoro per il corso: è la triade che darà carattere e sostanza al tempo condiviso. la propria attitudine accolta nella fragranza del momento è luce per l’incontro, “Spazio in più”. La voce, il suono, l’acqua, i colori, i metalli, sono un invito all’esplorazione della natura delle sostanze, un territorio aperto, uno sguardo possibile, un orizzonte: deserto e arcobaleno. Bibliografia • MARCO AURELIO, I ricordi. • EPITTETO, Il manuale. • OMAR KAYYAM, Quartine. • RUDOLF STEINER, L’essenza dei colori. • LUDWIG WITTGENSTEIN, Osservazioni sul colore. • WASSILY KANDISK, Sguradi sul passato. • RAINER MARIA RILKE, Lettere a un giovane poeta. • ANANDA K. COOMARASWAMY, Il grande brivido. • RENÈ DUMAL, Il monte analogo. • CARL GUSTAV JUNG, Lettere sogni riflessioni. • CARLOS MARTIN ARIS, Silenzi eloquenti. • GIÒ PONT, Amate l’archittetura. • RBERT GRAVES, La dea bianca. • CLAUDIO MAGRIS, Danubio. Testi di riferimento saranno proposti individualmente. Paola Manusardi (Biennio specialistico in Teoria e pratica della terapeutica artistica) Programma didattico Il corso laboratoriale, rivolto agli studenti del biennio di specializzazione in Teoria e pratica della terapeutica artistica, affronta tematiche inerenti il disegno, considerato nelle sue valenze cognitive, comunicative e rappresentative, quale strumento essenziale del pensiero visivo e creativo. Particolare rilievo verrà dato all’analisi del rapporto segno/gesto e vissuto corporeo motorio e sensoriale e al ductus grafico come espressione peculiare della relazione del soggetto con il reale. Successivamente ad una panoramica generale sugli elementi strutturali e sugli aspetti processuali dell’attività grafica, verranno approfonditi alcuni contenuti di pertinenza specifica all’indirizzo specialistico: • Ontologia del segno: traccia, macchia, scarabocchio. • Fenomenologia del gesto e dello sguardo. • Sinestesie: mano oculata e sguardo tattile. Laboratori sinestesici. • Supporto, strumento e immaginazione materiale. • Il formato e lo spazio esistenziale. • Segno e scrittura. Poesia visiva e scrittura creativa. • Disegno mnemonico; disegno cieco; disegno analogico. Bibliografia • BACHELARD G., La terra e le forze, Red ed., Como, 1989. • BERGER J., Sul disegnare, Libri Scheiwiller, 2007. • BRUSATIN M. Storia delle linee, Einaudi, Torino, 1993. • DI NAPOLI G., Disegnare e conoscere, Einaudi, Torino, 2004. Ulteriori riferimenti bibliografici saranno indicati durante il corso PROGRAMMI 239 1° LIV 1° LIV TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE Giuseppe Di Gennaro TECNICHE EXTRAMEDIALI Il corso si propone, attraverso la conoscenza dei materiali, degli strumenti e delle tecniche, di svolgere una riflessione sull’immagine-forma, delle impronte sugli oggetti e dell’impronta sul corpo umano, al fine di considerare la corporeità quale elemento centrale della ricerca. Alle lezioni frontali seguono quelle di laboratorio, dove si analizzano e si sperimentano i materiali e le tecniche; il laboratorio è il luogo dove la corporeità dell’ allievo si pone in posizione di ascolto; tutti i sensi concorrono a raggiungere l’obiettivo che non è l’opera d’arte, bensì il processo che facilita la ricerca del sé. Costante è il riferimento agli artisti e alle poetiche del Novecento e della contemporaneità. I contenuti teorici e le metodologie pratico-laboratoriali sono finalizzati alla sperimentazione dei nuovi media nelle arti visive. Si articolano in aspetti metodologici, concernenti l’ideazione, la progettazione e la realizzazione di un’opera d’arte come fattore conclusivo; l’analisi del processo che tende ad evidenziare nella fase progettuale i diversi linguaggi e l’integrazione dei vari media che ne determinano un unico risultato percepibile; l’acquisizione delle procedure tecniche e la conoscenza dei nuovi mezzi di rappresentazione. Particolare attenzione sarà rivolta all’arte contemporanea e soprattutto alle più attuali forme di sperimentazione attraverso l’utilizzo dei vari media, dalla pittura alla fotografia, al video, al cinema fino alla realtà interattiva. Nella prima fase si utilizzano materiali classici come la creta e il gesso, successivamente materiali più sofisticati e di alta definizione come l’alginato e le gomme siliconiche, eseguendo delle “istantanee tridimensionali” con la tecnica dell’impronta. Si intende cosi fare un percorso che analizzi l’espressività dell’ ”oggetto” e del soggetto che stimoli l’interesse dell’allievo con l’impronta di frammenti del corpo (mani, piedi e viso), a riflettere sulle proprie forme, arrivando ad un sentire più ampio e profondo, che va oltre l’apparenza e l’ esattezza dei particolari. Si creano cosi i presupposti di un coinvolgimento totale, che liberi creatività ed espressività e faccia emergere le diverse identità. Ogni allievo elaborerà un progetto di laboratorio sulle tecniche espressive integrate da realizzarsi in una situazione concreta oppure quale progetto di simulazione con esecuzione di tutte le fasi. L’esame conclusivo si articola sulla presentazione dei lavori sviluppati durante il semestre. Esame Tesina (su supporto cartaceo o digitale) di un progetto precedentemente concordato, e commentare gli elaborati prodotti. Bibliografia • DI GENNARO P., I modi della scultura, Hoepli, Milano, 1997. • FIORANI E., Leggere i materiali, Lupetti, Milano, 2000. • DIDIHUBERMAN G. La somiglianza per contatto, Bollati Boringhieri, 2009. Leonida De Filippi Bibliografia • MARIO PERNIOLA, L’arte e la sua ombra, Einaudi, Torino 2000. • MARIO PERNIOLA, Contro la comunicazione, Einaudi, Torino 2004. • UMBERTO GALIMBERTI, Psiche e tecne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli 1999. • VILÉM FLUSSER, La cultura dei media, Bruno Mondadori 2004. • VALENTINA DE ANGELIS, Arte e linguaggio nell’era elettronica, Bruno Mondadori 2000. • HEIRICH SCHWARZ, Arte e fotografia, Bollati Boringhieri, Torino 1992. • ELIO GRAZIOLI, Corpo e figura umana nella fotografia, Bruno Mondadori, Milano 1998. • MANLIO BRUSATIN, Storia delle immagini, Einaudi 1989. • ROSALIND KRAUSS, Reinventare il medium, Bruno Mondadori 2004. • E. H. GOMBRICH, Arte e illusione, Leonardo Arte 2002. • E. H. GOMRICH, J. HOCHBERG, M. BLACK, Arte,percezione e realtà, Einaudi 1978. • FILIBERTO MENNA, La linea analitica dell’arte moderna, Einaudi 1983. Si consiglia, inoltre, la consultazione di alcune riviste di arte contemporanea quali: Artforum, Kunstforum, Il Giornale dell’Arte, Flash Art, Arte Mondadori, Tema Celeste, Segno, Espoarte. 240 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV TECNICHE EXTRAMEDIALI TECNICHE EXTRAMEDIALI Flavio De Marco Davide Nido • Conoscenza dei concetti di “media” e di “extramedia” nell’arte. • Lo sguardo come “media”: visione, analisi e scomposizione di un’esposizione. • L’arte come “extra”: visione, analisi e scomposizione di un’opera. • Analisi di un’opera d’arte 1: dalla parola alla forma (premesse, concetti, scritti/processi, azioni, materiali). • Analisi di un’opera d’arte 2: la forma nello spazio (l’opera prima e dopo l’esposizione). • Analisi dell’esposizione 1: dallo spazio neutro allo spazio espositivo (caratteristiche, potenzialità, limiti, trasformazioni di uno spazio). • Analisi dell’esposizione 2: l’opera nello spazio (l’esposizione come equilibrio tra sottoesposizione e sovraesposizione). • Analisi dell’esposizione 3: artista, opera, spettatore. • Identificazione e costruzione di una mostra: progetto, selezione, esposizione. • Conoscenza delle principali espressioni artistiche contemporanee. • Visione delle principali esposizioni presenti in città durante l’anno accademico. Il programma si basa sullo studio e l’analisi dei nuovi linguaggi nell’arte contemporanea, sulla ricerca e l’approfondimento dell’opera d’arte, sulle nuove tecniche, i nuovi materiali e le nuove tecnologie della rappresentazione artistica. All’interno del panorama artistico nazionale e internazionale ogni studente dovrà scegliere un artista e decodificarne l’opera, analizzandone la tecnica e il significato. Nel corso del semestre saranno previste lezioni frontali affiancate ad una attività laboratoriale. Il corso si articola in quattro fasi: • ricerca e analisi di artisti moderni e contemporanei; • scelta dell’artista e di una o più opere; • scelta dei materiali e reinterpretazione dell’opera; • verifica finale. Sono previste visite a mostre e musei con finalità didattiche. PROGRAMMI 241 1° LIV 1° LIV TECNICHE GRAFICHE SPECIALI Paolo Di Vita Come ogni attività creativa, il design è connesso intimamente al concetto di trasformazione e questo pone delle domande sul ruolo che deve assumere la cultura del progetto di fronte alla velocità delle mutazioni in atto. La modernità, come processo continuo, implica il continuo aggiornamento di regole e procedure progettuali, la capacità di trasferire prassi e modelli concettuali e di trovare modalità creative e compositive nello scambio tra campi e discipline differenti. Il graphic design è l’ambito progettuale che si occupa di tradurre, teorie dell’organizzazione visuale, tecniche grafiche e processi industriali in progetti di comunicazione destinati ad una fruizione intersoggettiva. La finalità del corso è quella di delineare una figura di progettista grafico “responsabile” capace di confrontarsi con i vari settori di intervento del graphic design, e di progettare artefatti visivi che possano contribuire a migliorare la qualità delle relazioni sociali, produttive, ambientali. Dopo una breve introduzione al “basic design” gli studenti sperimenteranno la tipografia come spazio che da forma e struttura al progetto di comunicazione. Attraverso l’uso di diversi approcci disciplinari, legati all’area della comunicazione visiva, gli studenti dovranno mediare conoscenze teoriche e prassi operative al fine di sviluppare ide e applicazioni progettuali: grafica editoriale, sistemi di identità visiva, grafica delle interfacce, packaging, sistemi di orientamento visivo. TECNICHE MULTIMEDIALI DELLA DECORAZIONE Pier Natale Guzzetti Lezioni La multimedialità e l’antropologia delle sue manifestazioni più attuali. La decorazione non solo come ornamento plastico-pittorico ma come storico luogo della tecnica curiosa e delle indagini più fantasiose e multi-disciplinari dell’uomo. Decorazione come segno nell’ambiente e nella città. Particolare attenzione alle sinergie tra arti visive e luce, macchine, suoni. Multimedialità, biologia e sistemi non lineari. Ausilio di videoproiezioni che documentano ricerche sperimentali artistiche, tecniche e scientifiche antiche, moderne e contemporanee. Laboratorio Conoscenza e uso di elementi analogici, ibridi, digitali utili alla realizzazione di progetti dei singoli studenti divisi, per competenze, in tre livelli. Base Power Point, Photoshop, Illustrator, Bryce, Poser. Realizzazione di elaborati grafici, fotografici modellazione 3d e semplici animazioni. Intermedio Painter, Amorphium, Flash. Uso di semplici integrati elettronici per effetti luminosi e sonori. Presentazione digitale di progetti ambientali pittorici, plastici, multimediali. Avanzato Toon Boom, 3d Studio, Cinema 4d. Programmi per la generazione di bio-decorazioni: Cellular Automata, Ultra Fractal, Organic Art, Fractal Music, Color Life Sound. Uso di elementi analogici e digitali per la progettazione di installazioni luminose e sonore. Elementi di robotica per la realizzazione e programmazione di macchine creative. Bibliografia • P. MCCOURDUCK, Aaron’s Code, New York, Freeman & Co, 1991. • M. STAFFORD, Devices of wonder, Los Angeles, Getty Research Institute, 2001. • H. STEEB, The Nonlinear Workbook, London, World Scientific Publishing, 2002. • S. WILSON, Information Arts, Cambridge, MIT Press, 2002. • L. MOURA, Symbiotic Art, Lisboa, Fundacao Ciencia & Tecnologia, 2004. • S. ZIELINSKI, Deep Time of the Media, Cambridge, MIT Press, 2006. 242 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE Mauro Folci TECNICHE PITTORICHE Dopo il processo di smaterializzazione e concettualizzazione dell’arte del novecento, almeno da Cezanne, si è piuttosto concordi nel definire tutta l’arte contemporanea performativa. Il termine ‘performance’ ci dice essenzialmente di un processo creativo che coinvolge il corpo nelle sue azioni, ma qualsiasi cosa noi facciamo esprime una forza performativa, tant’è vero che questo termine viene usato in numerosi campi quale quello economico, sessuale, sportivo, teatrale ecc. La performatività non può quindi essere considerata una peculiarità esclusiva dell’arte poiché è espressione della potenza specifica della natura umana. Il corso intende lavorare proprio su questa ‘potenza’ che è forza indeterminata, pura dinamis che precede ogni azione ed ogni enunciazione. Vedremo i modi e i luoghi in cui essa maggiormente si manifesta, per esempio nelle dinamiche relazionali, nei giochi linguistici, nella comunicazione fatica e in certe patologie del linguaggio, e come certe ricerche dell’arte contemporanea utilizzino la performance come pratica corporea necessaria ad una ridefinizione del reale; si lavora all’interno di determinati contesti comunicativi ed espressivi in cui sono di particolare rilevanza le dinamiche di interazione, dialogo e scambio collettivo. Tecniche delle arti performative è un corso di tipo laboratoriale in cui si richiede agli studenti una partecipazione attiva, stimolata dalla lettura delle dispense tratte dai testi proposti in bibliografia, per la realizzazione di un progetto che sarà prova d’esame e che dovrà essere argomentato collettivamente durante le lezioni. Ci sono delle letture di base che vengono fortemente consigliate per avere un quadro di ciò che si intende in questo corso per performativo: da un punto di vista antropologico Victor Turner (Antropologia della performance) che utilizza la performance come griglia interpretativa per illustrare le fenomenologie ‘liminoidi’, cioè quelle zone di confine e passaggio da situazioni culturali e sociali definite a nuove aggregazioni che ne modificano l’assetto. Da un punto di vista filosofico Paolo Virno (Quando il verbo si fa carne), che riflette il rapporto tra potenza e atto nella formazione dell’autocoscienza a partire dal performativo assoluto che presiede ogni opera di enunciazione, e infine, da un punto di vista linguistico, John L. Austin ( Come fare cose con le parole) che ha segnato una svolta dalla concezione del linguaggio inteso come descrizione del mondo alla concezione del linguaggio come azione. A fianco di queste letture di base se ne aggiungono altre determinate da una o più figure che il corso specifico annuale intende approfondire. Sulle proprietà tecnico-espressive Il corso è indirizzato agli studenti il cui interesse sia rivolto ad indagare le proprietà artistiche degli elementi tecnico-espressivi. Il metodo didattico, laboratoriale, si propone come propedeutico per chi vuole acquisire dimestichezza con le pratiche artistiche o di approfondimento per coloro che ritengono incentivare la sperimentazione e la conoscenza degli elementi di base pittorica. Lo sviluppo del programma sarà coerente e conseguente all’utilizzo dei modi espressivi adottati. Non vi sono preclusioni di carattere formale ed espressivo in quanto l’attenzione è rivolta solo alle precipue qualità tecniche, affrontate con il doppio registro della teoria e della pratica. Una particolare attenzione sarà dedicata alla preparazione e realizzazione dei supporti artistici più idonei su cui lavorare. Walter Cascio Bibliografia La bibliografia più esaustiva sarà indicata durante lo svolgimento del corso. • GINO PIVA, Manuale pratico di tecnica pittorica, Edizioni Ulrico Hoepli, Milano 1980. PROGRAMMI 243 1° LIV 1° LIV TECNICHE PITTORICHE TECNICHE PITTORICHE Giorgio Catani Domenico David “Ma cosa credete che sia fare arte, se non partire per un non so, dove l’unica certezza è il viaggio e non l’approdo”. Segno – Forma – Colore. Il progetto del percorso didattico si muove attraverso constatazioni riflessive-compositive-propositive sulla dimensione contemporanea della pittura. Dal fascino dell’alchimia coloristica che ha regalato e regala all’arte visiva la “contemplazione”, e quindi la profondità intima del vedere, si arriva all’oggi attraverso la velocità-chimica delle componenti coloristiche distribuite ormai in qualsiasi supermarket. Venendo a mancare la culla del laboratorio (storico) l’artista contemporaneo si appropria, così, della mercificazione del prodotto, lavorando sull’infinito spazio della suggestione, dell’armonia e dell’invenzione poetico-visiva. Risulta singolare oggi che, mentre viene sempre più utilizzato un nuovo alfabeto codificato del linguaggio multimediale - floppy disk… chip… cd-rom… - rendendo così obsoleti termini come pellicola e macchina da presa, nella pittura ci si ostini a riprendere continuamente in mano l’alfabeto del sillabario… - a,b,c - ed a muovere riflessioni dubitative sui più veloci dizionari dei nuovi possibili termini sulla pittura (del dipingere). Per tali motivazioni, si propone di saltare non il mare ma il fossato creativo che andrebbe a rimarcare quei confini superati tra “l’altro ieri e il possibile domani” in maniera eccessiva e pedissequa rispetto allo spirito del tempo contemporaneo. Il lavoro è così svolto sulla manipolazione dell’immagine e sulle diverse plastificazioni della forma. Questo percorso più che un laboratorio diventa una palestra mentale-visiva propositrice dell’oggi. La pittura vive di attualità nella misura in cui non si sposta a lato, ma in quanto affronta senza complessi le contraddizioni suggestive-riflessive del percorso contemporaneo prendendone il ritmo stesso del consumo e della velocità e, nello stesso tempo, regalando suggestione e melodia compositiva. Un viaggio dentro la pittura, le varie tecniche nel corso dei secoli fino alla contemporaneità’. I vari aspetti del colore-luce. Vi sarà una parte teorica, attraverso la proiezione di immagini di vari artisti si cercherà’ di cogliere alcuni aspetti tecnici che contraddistinguono il loro lavoro. Una dispensa base tratterà’ in sintesi la storia delle tecniche pittoriche e le varie teorie del colore. La parte pratico-pittorica sarà centrata sulla realizzazione di alcuni elaborati pittorici eseguiti con la tecnica dell’acrilico o tempera. Attraverso la copia di un particolare di un opera d’arte dal vero della Pinacoteca di Brera. La fortuna di avere un immenso patrimonio all’interno della stessa Accademia ci da’ la possibilità’ di osservare e respirare la pittura. Lo scopo e’ avvicinare gli allievi all’opera d’arte originale, senza filtri o mistificazioni rappresentati spesso dalla riproduzione fotografica. Sviluppare lo spirito d’osservazione, cogliere aspetti nascosti, sfumature e cercare poi di riprodurli nel proprio elaborato rappresenta un’esperienza importante per poi passare alla fase successiva di rielaborazione e interpretazione personale. Questo percorso servirà’ ad arricchire la conoscenza di alcuni aspetti del mondo dell’arte. “L’arte non è più allora ciò che crede l’uomo comune, cioè una sorta di ispirazione che viene da chissà dove, che procede a caso, non presenta altro che l’esteriorità pittoresca delle cose. È la ragione stessa ornata dal genio, ma che segue un cammino necessario e retto da leggi superiori.” ÉUGÈNE DELACROIX 244 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV TECNICHE SARTORIALI PER IL COSTUME Maria Antonia Tovini TECNOLOGIA DELLA CARTA Obiettivi Il corso si prefigge lo scopo di fornire gli elementi base per affrontare la realizzazione di un costume dal bozzetto alla sua completa realizzazione sartoriale. Si vorrebbe, pertanto, che gli studenti arrivassero ad acquisire un’adeguata conoscenza dei cartamodelli storici, la relativa terminologia tecnica e le competenze per i diversi modi di confezione relative alla funzione del costume. Attraverso lo studio del costume storico e delle sue parti costitutive (tessuti, tipologie di ricami, passamanerie e merletti) gli studenti avranno a disposizione competenze specifiche per progettare e realizzare un costume dal modello al tessuto. La conoscenza della carta quale supporto che riceve il segno e con esso interagisce, è premessa indispensabile ad un uso consapevole delle tecniche grafiche. Il foglio è ad un tempo campo visivo e luogo di conservazione del segno, quindi la scelta del materiale cartaceo riveste pari importanza rispetto alla tecnica con cui il segno viene impresso. Il corso propone un itinerario storico, tecnologico e creativo sulla carta, sia come supporto, sia come materiale che assume una propria autonomia linguistica, in relazione al processo che l’origina. Programma • Studio di modelli storici. • Leggere un bozzetto, dal capitolato al preventivo, per la realizzazione del costume • Realizzazione sartoriale del bozzetto, rapporto tra il modello storico e l’interpretazione del costumista, come tradurre il disegno in costume. • Schede misure. • Realizzazione di cartamodelli e dei modelli in tela. • Studio tessuti storici,(lavoro di gruppo) • Studio dei ricami, dei pizzi e delle passamanerie. (lavoro di gruppo). • Studio della biancheria e relativa documentazione (lavoro in gruppo) • Elaborazione di tessuti con tecniche sartoriali (lavoro individuale). • Dalla forma storica alla contemporanea (lavoro individuale). Programma Alla trattazione teorica sulle proprietà chimico-fisiche e sui procedimenti produttivi, fa riscontro la sperimentazione di tecniche artigianali di formazione, collatura, finitura e filigrana. Le attività di laboratorio prevedono esperienze comuni e percorsi differenziati, concordati individualmente in base alle proposte degli iscritti. Si prevede la partecipazione al progetto da verso, che contempla la frequenza di alcuni reading poetici ed incontri sulle relazioni storico-artistiche fra arti visive e poesia. La produzione artistica consisterà dunque in un lavoro attinente alle opere poetiche presentate. Bibliografia • Norah Waugh, Diagrammi dei modelli femminili: The cut of women’s clothes 1600-1930, ed. N.Y. 1985. • Norah Waugh, Diagrammi dei modelli maschili: The cut of men’s clothes 1600-1900, ed. London 1985. • Nora Waugh, Diagramma del busto femminile: Corsets and crinolines, ed. N.Y. 2004. • R.Levi Pisetzky, Il costume e la moda nella società italiana, ed. Einaudi 1978. • M. Pastoureau, La stoffa del diavolo, ed. «Il melangolo» 1993. • A. Gigli Marchetti, Dalla crinolina alla minigonna, ed. Clueb 1995. Bibliografia specifica relativa al progetto. Margherita Labbe Argomenti specifici trattati nelle lezioni • Cenni storici; • Caratteristiche della carta, materie prime ed ausiliarie; • Valori espressivi ed estetici; • La macchina continua; • Principali tipi di carta; • Conservazione e restauro; • Filigrane. L’esame consiste in un test di verifica e nella presentazione del lavoro svolto. Bibliografia • GIORGIO BOTTO MICCA, Carta, in Enciclopedia della Stampa, vol. III, Sansoni, Torino, 1978. • AA.VV., Conoscere la carta, Ente Nazionale per la Cellulosa e la Carta, Roma, 1997. • Pierre-Marc De Biasi, La carta. Avventura quotidiana, ElectaGallimard, Trieste, 1999. PROGRAMMI 245 2° LIV 2° LIV TECNOLOGIA DELLA CARTA TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI Gaetano Fanelli Francesca Biral Programma generale Il corso si propone di conoscere gli aspetti tecnologici, dei materiali e degli strumenti che compongono e costituiscono la carta. Attraverso l’esperienza e l’uso del laboratorio, si potrà realizzare la carta fatta a mano, fase determinante per la conoscenza e l’approfondimento strutturale più intimo della materia stessa. Il laboratorio prevede oltre alla comune attività della carta fatta a mano, la elaborazione e ideazione di percorsi individuali in relazione alle proposte degli studenti inerenti ai rispettivi corsi biennali di provenienza. Parte teorica Lo sviluppo dei concetti di ibridazione delle forme artistiche, interattività con lo spettatore, narrativa non lineare, immersione in una realtà virtuale. Cenni di storia dei rapporti tra Teatro e Arte Digitale: uso del video, multimedia e realtà virtuale nella scenografia teatrale. Scenografie televisive con usi particolari del video, scenografia e film. Obbiettivi e fasi di lavoro • Preparazione materiali da usare nel laboratorio. • Preparazione carta riciclata e cellulosa (recupero, pulizia, disgregazione). • Ricerca e preparazione con il sistema arcaico giapponese delle fibre naturali. • Estrazione del colore da pigmenti naturali quali indaco, curry, noci… (bollitura, infusione, filtraggio) e procedimento di tintura e fissaggio sulle fibre (bollitura, pulizia, filtraggio). • Tintura fibre con pigmenti sintetici a base di aniline (bollitura, infusione, pulizia). • Dimostrazione della realizzazione del foglio con telaio ad immersione, sistema arcaico giapponese (immersione, pescaggio, messa in posa). • Realizzazione del foglio per sgocciolamento (gocciolamento dall’alto sul telaio poggiato). • Impiego di telai di diverse misure e di mascherine di diverse forme geometriche per composizioni. • Uso di timbri, marchi a secco per i pronte. • Filigrane, ricamate e dipinte. • Elementi inseriti tra due o più fogli (fiori, foto…). • Quadri ed elaborati di grandi dimensioni realizzati con polpa di carta colorata. Bibliografia Durante il corso sarà indicata e suggerita una appropriata bibliografia generale ed individuale. Parte pratica Acquisizione degli strumenti informatici per la realizzazione di bozzetti scenografici digitali. Tecniche di rappresentazione su Computer per il Teatro, il Cinema, la Televisione ed eventi (sfilate di moda, concerti, ecc.). Approfondimento sui software 2D, 3D e di montaggio video digitale. Esercitazione Bozzetti 2D e 3D, video wall. Bibliografia Video-lezioni dell’insegnante. • G. CARTER, C. WHITE, Computer Visualisation for the theatre, 2003. • A. PIZZO, Teatro e mondo digitale 2003. • C. BISHOP, Installation Art, 2005. • C. PAUL, Digital Art, 2003. • C.TOWNSEND (Ed.), The Art of Bill Viola, 2004. 246 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI Alessandro Capozzo TEORIA DELLA PERCEZIONI E PSICOLOGIA Adriano Antolini Altamira DELLA FORMA Il corso è basato sull’apprendimento di Processing, linguaggio dedicato principalmente alla creazione di computer grafica in tempo reale e sistemi interattivi; un progetto open source basato su Java che consente la realizzazione di software per i più diffusi sistemi operativi (compresi i dispositivi mobili) e che trova un’ideale appendice nelle piattaforme per la prototipizzazione elettronica Arduino e Wiring. Potrebbe apparire un scelta formativa fondata sulle caratteristiche tecnologiche di un progetto, peraltro molto interessanti, se non venissero considerati anche alcuni aspetti relativi al contesto e i presupposti dal quale questo emerge. Il motto “un linguaggio di programmazione per artisti e designer realizzato da artisti e designer” ben definisce il carattere comunitario di Processing che trova riscontro tanto nella libera condivisione di risorse ( librerie, tutorial ecc..), quanto nella vasta casistica di progetti artistici e di interaction design i cui sorgenti sono spesso resi disponibili dagli autori. La metodologia didattica adoperata si basa sull’introduzione dei vari argomenti tramite esempi di progressiva difficoltà - ed interesse - ai quali fanno seguito richieste di rielaborazione del codice secondo istanze creative personali, adoperando così i naturali limiti operativi di un apprendimento in progress per definire il perimetro estetico/concettuale delle esercitazioni. Due sono le finalità del corso: allargare le competenze tecniche degli studenti e raggiungere una maggiore consapevolezza dei processi spesso sottintesi alla realizzazione di artefatti digitali. Questo corso, oltre a fornire un’informazione generale sulle basi tradizionali della disciplina in questione, si propone di suscitare una nuova riflessione su alcuni argomenti oggi frequentemente ad essa collegati, come il problema del riconoscimento (ad es. di un viso), della generalizzazione (ad es. riconoscimento di un certo tipo di oggetto, anche dove cambino dimensione o colore), il problema del riconoscimento di oggetti in presenza di uno sfondo, la comprensione di concetti astratti come Forma, ecc. Si propone inoltre di fornire alcune nozioni sul concetto di Memoria, il rapporto fra immagini reali e immagini mentali, il problema della Coscienza. Tali riflessioni trovano puntuali riscontri in recenti testi di neurologi e neuropsichiatri come Gerald M. Edelman, Giulio Tononi e Roberto Damasio. Un ultimo approfondimento riguarderà il problema di come i mezzi di diffusione e comunicazione dell’immagine abbiano cambiato il nostro approccio percettivo e culturale con il mondo. In questo senso, l’arte contemporanea ha già, sia pure intuitivamente, suggerito una serie di interpretazioni a questo scenario, che il corso si propone di affrontare anche per suscitare una risposta creativa da parte degli allievi. Bibliografia • REAS, FRY & MAEDA, Processing: A programming handbook for Visual Designer and Artist, The MIT Press, Cambridge 2007. • ECKEL, BRUCE, Thinking in Java, Prentice Hall, Upper Saddle River NJ 2003. • O’SULLIVAN & IGOE, Physical Computing, Thomson Course Technology, Boston 2004. • TUFTE, EDWARD R., The Visual Display of Quantitative Information, Graphics Press, Cheshire 2001. • WHITELAW, MITCHELL, Art Against Information: Case Studies in Data Practice, Fibreculture 11, 2008, journal.fibreculture. org/issue11/issue11_whitelaw.html. • WHITELAW, MITCHELL, System Stories and Model Worlds: A Critical Approach to Generative Art, 2005. http://creative.canberra.edu.au/mitchell/papers/ SystemStories.pdf Bibliografia • DAVID KATZ, La psicologia della forma, Boringhieri, Torino, 1979. • ROBERTO DAMASIO, L’errore di Cartesi, Adelphi, Milano Edelman /Tononi, Un universo di coscienza, Einaudi Torino, 2000. Testi per il corso • ADRIANO ALTAMIRA, Area di Coincidenza, Nuovi Strumenti, Brescia, 2001. • ADRIANO ALTAMIRA, La vera storia della fotografia concettuale, Area Imaging, Milano, 2007. PROGRAMMI 247 1° LIV TEORIA DELLA PERCEZIONI E PSICOLOGIA DELLA FORMA 1° LIV Roberto Galeotti Parte generale Il corso verte sulle principali teorie della percezione e sulle diverse problematiche teoriche, storiche ed empiriche che ad esse si collegano. Particolare attenzione è dedicata a quegli argomenti comuni alla ricerca psicologica e a quella artistica: partecipazione, evento, interattività, spontaneità solo per citarne alcuni. Programma L’approfondimento del programma è dedicato alla percezione dell’oggetto “iperambiguo”. Iperambigui sono quegli oggetti la cui interpretazione non è del tutto codificata e che, per ciò, dimorano in uno spazio della coscienza – individuale e collettiva – labile e fluttuante, soggetto a continui cambiamenti. Saranno presentate e discusse le componenti attive in questa percezione, da quelle culturali a quelle storiche e psicologiche con particolare riguardo all’estetica eventuale dell’oggetto iperambiguo. Bibliografia • P. FERRARIS, (2004), Psicologia e arte dell’evento, Gangemi, Roma. • J.J. GIBSON, (1986), The Ecological Approach to Visual Perception. Trad. it. Il Mulino, Bologna, 1999. • S. LOMBARDO, (2004), L’avanguardia difficile, Lithos, Roma. • U. NEISSER, (1976), Cognition and Reality. Principles and Implications of Cognitive Psychology. Trad. it. Il Mulino, Bologna, 1993. • V. RUGGIERI, (1997), L’esperienza estetica, Armando, Roma. TEORIA DELLA PERCEZIONI E PSICOLOGIA DELLA FORMA Rossana Guida Il Corso presenta le teorie che spiegano il funzionamento dei nostri sensi e della percezione. Oltre alla Teoria della Gestalt vengono proposti spunti di riflessione offerti dai più recenti studi riguardanti le neuroscienze e la psicologia. I concetti esposti vengono esemplificati attraverso l’analisi di opere d’arte antiche e contemporanee prodotte in diversi ambiti disciplinari, fra cui la pittura, la grafica, la scultura, la scenografia, l’architettura e il design. Lo studio fenomenologico della sensorialità rende lo studente consapevole e capace di controllare con essenzialità le variabili della comunicazione legata al suo prodotto. In quest’ottica la docente ritiene che il corso sia di carattere propedeutico e ne consiglia la frequenza durante il primo anno degli studi accademici. Il corso si snoda e si sviluppa attraverso lezioni ex cathedra a cui lo studente partecipa in forma collettiva e attraverso sessioni di “collaborative learning”, durante le quali lo studente partecipa a workshop collettivi e laboratori individuali di apprendimento, coordinati dalla docente. Modalità d’esame L’esame prevede un’interrogazione che riveli le conoscenze dell’allievo riguardo agli aspetti teorici istituzionali e la creazione di un prodotto realizzato dall’allievo da solo o in gruppo. Bibliografia • R. GREGORY, Occhio e cervello, ed. Raffaello Cortina. • E. GOMBRICH, Arte e Illusione, ed. Einaudi. • G. KANISZA, Grammatica del vedere, ed. il Mulino. • T. BUZAN, Dessine-moi l’intelligence, les editions d’organisation. • P. KLEE, Teoria della Forma e della Figurazione, ed. Feltrinelli. • M. CANOVACCI, Antropologia della comunicazione visuale, ed. Meltemi. • W. LIDWELL, K. HOLDEN, BUTLER J., Principi universali del design, ed. Logos. • A. MARCOLLI, Teoria del Campo, Vol. I. • J. TORNQUIST, Luce e Colore, ed. Ikon. • A. WEIL-BARAIS, L’homme cognitif, ed. PUF. • S. ZEKI, La visione dall’interno, ed. Bollati Boringhieri. 248 PROGRAMMI 2° LIV TEORIA E ANALISI DEL CINEMA E DELL’AUDIOVISIVO 1° LIV TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA Luca Mosso Roberto Barbato Un importante festival di documentari qualche mese fa titolava “L’eredità di Nanook” una giornata di studi che chiamava autori, studiosi e addetti ai lavori a confrontarsi sulle forme del documentario contemporaneo. Il riferimento all’antico capolavoro di Robert Flaherty (Nanook of the North, 1924) come modello per la migliore produzione documentaristica di oggi, riconosce nella tradizione la matrice dell’inestricabile intreccio di documentazione e messa in scena che caratterizza questo tipo di cinema. A dispetto della recente e stravagante categoria di docu-fiction, il documentario è fin dall’inizio impastato di finzione: Flaherty ricostruisce la vita degli inuit secondo i suoi ricordi di esploratore e la rappresenta utilizzando i modi del cinema di cui aveva esperienza, innanzitutto come spettatore. La frontalità delle inquadrature, la tendenza a mettere in scena vere e proprie gag non possono non richiamare la splapstick coeva: il documentario si confronta con la realtà ma appartiene al cinema e tramuta il referente in forma. La complessità assunta negli ultimi decenni dal rapporto tra soggetto e filmmaker, con il proliferare di forme come il rispecchiamento, il narratore ambiguo e il ribaltamento delle posizioni, viaggia di pari passo con l’affermazione di una prospettiva che si potrebbe definire postmoderna e che in termini più concreti vede nell’incrocio disciplinare una fonte di stimoli e di prospettive di ricerca. Nell’universo contemporaneo dell’audiovisivo il documentario si confronta con le arti visive e l’interattività almeno quanto ha fatto con il cinema narrativo negli ultimi quattro decenni del Novecento, accentuando l’attenzione sulla questione dei dispositivi. Dal Kiarostami di ABC Africa (2001) e Ten (2002) alle riflessioni di Viktor Kosakovskij (Tishe!, 2002, e Svyato, 2005), passando per le arrembanti inchieste di Michael Moore (Bowling for Columbine, 2002, e Fahrenheit 9/11, 2004) e i serrati faccia a faccia di Errol Morris (dalla serie tv “First Person”, 2001, a Standard Operating Procedure, 2008), il cinema documentario di oggi accetta la sfida dei nuovi mezzi e la rilancia secondo linee di volta in volta filosofiche, testimoniali o politiche. Questi gli estremi di un percorso che vorrebbe offrire gli elementi per spiegare come, dopo decenni di oblio, il documentario sia oggi al centro dell’attenzione di studiosi, addetti ai lavori e anche di selezionate e significative nicchie di pubblico. Un cinema che continua ad offrire chiavi d’accesso al mondo insieme a vie di riflessione sull’immagine. In un contesto caratterizzato da incalzanti trasformazioni tecnologiche, i media svolgono un ruolo ogni giorno più importante in materia di informazione, comunicazione, educazione, intrattenimento. Il Corso, quindi, introduce alla conoscenza dei principali media, che sono: • Fotografia • Cinema • Televisione • Pubblicità • Radio • Stampa • Internet Si forniranno le nozioni base di questi media e, durante il Corso, saranno effettuati esempi e comparazioni della comunicazione multimediale nell’attuale panorama nazionale ed internazionale. Saranno studiati i vari linguaggi attraverso l’analisi di programmi televisivi, telegiornali, spot pubblicitari, documentari, reportage, film, stampa quotidiana e periodica. Inoltre si approfondirà la pianificazione e realizzazione delle campagne pubblicitarie e del ruolo che oggi ha internet tra i mass media. PROGRAMMI 249 1° LIV 1° LIV TEORIA E PRATICA DEL DISEGNO PROSPETTICO Lidia Bagnoli TEORIA E PRATICA DEL DISEGNO PROSPETTICO Giuseppe Di Napoli Il corso si propone di approfondire la conoscenza dei rapporti tra fotografia e prospettiva. Si intende con questo acuire l’osservazione di una realtà fotografata dallo studente, il quale deve sviluppare una capacità d’osservazione che sia funzionale alla trasformazione di uno spazio reale in uno spazio scenografico per il cinema o il teatro. L’opera architettonica o la realtà urbana fotografata dallo studente viene letta nelle sue regole prospettiche che la compongono per essere poi restituita nelle sue misure reali attraverso l’applicazione della fotogrammetria elementare. La rappresentazione dei prospetti in scala adeguata sarà consona a regole di rappresentazione riconosciute. La progettazione dell’intervento scenografico partirà dai prospetti ricavati e si rapporterà alla foto iniziale che sarà utilizzata come documentazione per una “location” cinematografica. Il bozzetto sarà in tecnica libera ma avrà il rigore necessario al riconoscimento del fotogramma di partenza. Successivamente, la trasposizione dell’idea scenografica dall’ambito cinematografico a quello teatrale attraverso un’analisi delle diverse finalità e regole prospettiche che guidano i due luoghi, permetterà di applicare altre regole prospettiche che in questo modo non saranno studiate astrattamente come esercitazioni accademiche, ma avranno un’applicazione pratica in un lavoro di progettazione scenografica che deve tener conto del rapporto con lo spettatore e le problematiche spaziali connesse ai due spazi. Il corso prevede necessariamente cenni generali su varie pratiche prospettiche che tengano conto del diverso livello di preparazione degli studenti attraverso lo studio di testi storici ed esercitazioni appropriate. Prima ancora di essere pensato, percepito e rappresentato, lo spazio è dal nostro corpo consaputo, poiché con il suo orientamento e con i suoi movimenti polarizza l’intorno imponendogli l’anisotropa dialettica dei sei lati del mondo: destra-sinistra, avanti-dietro, alto-basso. L’uomo, in piedi sulla terra, con il suo sguardo fissato sull’orizzonte lontano, vive il senso dell’aperto, si rapporta con distanze non solo finite, che rivelano ai suoi occhi la natura proiettiva dello spazio esperito. Il disegno prospettico dello spazio consiste in un procedimento grafico incentrato su norme che vennero codificate quando arte e scienza, integravano le loro metodologie per perseguire un fine conoscitivo comune: quello di trascrivere la formazione dell’immagine retinica delle cose, così come appaiono nello spazio reale, in una rappresentazione grafica. Da ciò si evince che la rappresentazione prospettica dello spazio, da un lato è il procedimento grafico più naturale, perchè rispondente alla nostra visione del mondo, dall’altro, però, ci dimostra che la rappresentazione grafica della forma tridimensionale degli oggetti e della profondità dello spazio su di una superficie bidimensionale, il piano, è pur sempre un artificio, un’illusione, un trompe-l’oeil, un capriccio di architetture fantastiche, uno spazio scenografico e virtuale. Il corso tratta i vari sistemi di rappresentazione piana delle cose vedute da lungi, (Piero Della Francesca), a partire dai fondamenti enunciati da Euclide nel 300 a. C. Verranno esaminati alcuni esempi di rappresentazioni dello spazio, dalla prospettiva naturalis, alla prospettiva artificialis, formalizzata nella “costruzione legittima” da F. Brunelleschi, L. B. Alberti e P. Della Francesca nel primo Rinascimento; dalle prospettive curiose delle anamorfosi alle prospettive solide, accelerate e rallentate; dalla camera oscura alla macchina fotografica, dalla lanterna magica al cinema, per far emergere che, tanto le immagini realistiche e fedeli, quanto quelle fantastiche ed illusorie, comprese quelle delle animazioni digitali e della realtà virtuale e interattiva, sono tuttora costruite in gran parte per mezzo di impianti teorici e geometrici di tipo rinascimentale. Bibliografia • E. PANOFSKY, La prospettiva come “forma simbolica” e altri scritti, Feltrinelli, Milano, 1961. • L. DE SIMONI, P. Spazio prospettico, Bonacci, Roma, 1976. • G. DI NAPOLI, Disegnare e conoscere. La mano, l’occhio e il segno, Einaudi, Torino, 2004 250 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV TEORIA E STORIA DEI BENI CULTURALI Giuseppe De Juliis TEORIA E STORIA DEI METODI Giacinto Di Pietrantonio DI RAPPRESENTAZIONE Corso propedeutico Riflessioni sulla storia e sulla tutela dei beni culturali in Italia dall’antichità ai giorni nostri All’Italia è riconosciuto il privilegio di possedere il patrimonio culturale e paesaggistico tra i più ricchi del mondo, che è stato, a partire dal medioevo, il tema di una difficile e dibattuta politica di tutela e di conservazione per impedirne la dispersione. Il corso intende ricostruire, la genesi storica e sociale di tutto quello che in Italia ha rappresentato e rappresenta un bene culturale. Si cercherà di chiarire il processo di evoluzione e maturazione della coscienza degli italiani in merito a ciò che possiamo definire il patrimonio storico artistico, opere d’arte e paesaggio, soffermandoci anche ad analizzare le responsabilità dello Stato che a partire dall’unità nazionale, con scarso interesse, ha cercato di svolgere un ruolo di garante nel promuovere azioni e leggi per la sua salvaguardia. I risultati di questi interventi hanno portato in anni recenti, per colpa anche della insensibilità degli italiani, alla dispersione e distruzione del patrimonio artistico e paesaggistico che per la nostra nazione non rappresenta solamente un bene di lusso fine a se stesso bensì una necessità d’investimento sia sul piano culturale che economico per garantire, attraverso la storia, un futuro alle nuove generazioni. 1) “IL GRANDE GIOCO” FORME D’ARTE IN ITALIA 1947-1989 Il corso tratta solo l’ultimo periodo, dal 1973 al 1989, dove viene messo in evidenza come, soprattutto a livello artistico, il 1979 si collochi da spartiacque tra gli anni Settanta, ancora sotto l’influsso dei movimenti e artisti concettuali precedenti come Paolini, Nannucci, Vaccari, Chiari, e gli anni Ottanta, segnati dal ritorno alla pittura e alla figurazione, grazie soprattutto al movimento della Transavanguardia e oltre. Ma il corso non propone di leggere questo periodo solo attraverso le opere e le vite degli artisti visivi, ma anche con le relazioni che questi hanno intrattenuto con le altre discipline come il design di Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Studio Alchimia, mentre la sezione dell’architettura annovererà nomi come Massimiliano Fuksas, Gabetti e Isola, Adolfo Natalini, Aldo Rossi, Paolo Portoghesi, Franco Purini, solo per citarne alcuni. .La sezione destinata al cinema accoglierà film d’autore, tra cui Dove vai in Vacanza di e con Alberto Sordi, Ciao Maschio di Marco Ferreri, Palombella Rossa e Bianca di Nanni Moretti; e i monitor presenteranno spezzoni di trasmissioni televisive come “L’altra domenica”, “Indietro tutta”, Quelli della Notte”. Ricche pure le sezioni dedicate al teatro con Carmelo Bene Magazzini Criminali, Societas Raffaello Sanzio, Compagnia Girogio Barberio Corsetti, Teatro della Valdoca, Krypton. Poi le riviste come Domus, Ollo, Flash Art, Alfabeta, A. E. I. U. O. Ma anche si parlerà del fumetto con Andrea Pazienza, Tanino Liberatore, Lorenzo Mattotti, Giorgio Carpinteri, Marcello Jori, Daniele Brolli E molto altro… Corso monografico Leggi e politiche di tutela a Roma tra Settecento e Ottocento. Il corso monografico si propone di approfondire e commentare le principali leggi di tutela promulgate dallo Stato Pontificio tra la fine del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento quando Roma e il suo territorio conoscevano una fortunata stagione amministrativa in merito alla gestione e alla tutela delle antichità e belle arti, specialmente in relazione a quanto avveniva in altre regioni italiane. Bibliografia • S. SETTIS, Italia S.p.a. L’assalto al patrimonio culturale, Torino, 2002. • V. CURZI, Beni culturali e pubblica utilità. Politiche di tutela a Roma tra Ancien Régime e Restaurazione, Bologna, 2004, pp. 1-150. 2) In questa parte del corso sarà presentato ogni volta un libro diverso. I libri presentati riguarderanno discipline differenti fra loro tipo: filosofia, antropologia, sociologia, letteratura, mass media, arte e altro. Giacinto Di Pietrantonio 3358423362, e-mail: [email protected] maggiori info: www.g-d-p.net PROGRAMMI 251 1° LIV 1° LIV TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE TEORIE DEL PAESAGGIO Valter Rosa Mariella Perucca Dalla prospettiva monoculare all’immagine stereoscopica Obiettivo didattico del corso, che è di carattere istituzionale, è offrire gli strumenti per una comprensione profonda del paesaggio, essendo l’idea di bene ambientale assai limitativa. Il paesaggio è infatti, secondo la celebre definizione di Rosario Assunto, l’ambiente naturale in quanto, «è oggetto di esperienza estetica e soggetto di giudizio estetico». Lo studente è pertanto chiamato ad acquisire una padronanza sufficiente delle categorie che nel corso del tempo sono state elaborate per pensare la natura esteticamente connotata e il suo correlativo artistico, il giardino, cogliendone i principali sviluppi teorici attraverso l’esame diretto delle fonti primarie: testi filosofici e lato sensu teorici, unitamente a documenti poetici, letterari, figurativi e, quando possibile, musicali. Il percorso didattico muove dal farsi proto-paesaggio del mondo naturale nell’orizzonte del pensiero greco e approda alle compiute teorie filosofiche del paesaggio e del giardino degli ultimi decenni. Nell’anno accademico 2010-2011 il corso comprende alcune lezioni di approfondimento dedicate all’articolazione delle nature nelle teorie manieriste del giardino. Parte generale introduttiva Come percepiamo lo spazio e che relazione sussiste fra visione e rappresentazione? Spazio visivo, spazio tattile e spazio motorio. La percezione della terza dimensione e i diversi metodi per rappresentarla: loro storicità e valenza simbolica, aspetti che è necessario conoscere per un impiego scientifico degli strumenti di controllo dello spazio sia nel lavoro artistico, sia nella progettazione tecnica. Spazio geometrico e rappresentazione. L’invenzione della prospettiva e la sua codificazione nel De pictura di Leon Battista Alberti. La costruzione della piramide visiva e della scatola prospettica. Parte monografica La visione monoculare come presupposto della circoscrizione albertiana. I dubbi di Leonardo circa la possibilità di far coincidere visione e rappresentazione e le sue osservazioni sulla visione binoculare. Percezione e rappresentazione della prossimità e della distanza nella scienza e nell’arte del Seicento. La nuova teoria della visione nell’empirismo inglese e la critica della prospettiva nel pensiero dei Lumi. La linea di ricerca aperta da Goethe e sviluppata da Helmholtz nell’Ottica fisiologica. Riconoscimento del valore puramente astratto e accidentale di ogni metodo di rappresentazione basato sul disegno lineare e sulla prospettiva, ovvero sui principi fondamentali della geometria e dell’ottica euclidea. L’invenzione dello stereoscopio (1838) e la sua fortuna in ambito scientifico e didattico. La visione stereoscopica e i tentativi di applicarla alla rappresentazione artistica e in particolare alla pittura nell’Ottocento e nel Novecento. Modalità d’esame Può sostenerlo chi ha seguito le lezioni e si è preparato sulla base della bibliografia indicata. È prevista solo una prova orale che verterà su tutto il programma a partire da un argomento a scelta del candidato. Bibliografia • LEON BATTISTA ALBERTI, De pictura. • PAVEL FLORENSKIJ, Lo spazio e il tempo nell’arte, Milano, Adelphi, 1995. Dispensa del corso, includente i materiali di lavoro e le fotocopie del saggio di V. ROSA, La scienza della visione applicata. Dalla prospettiva monoculare all’immagine stereoscopica (2010) (disponibile al termine delle lezioni). Bibliografia Gli studenti preparano l’esame sugli appunti delle lezioni, completati con una dispensa formata dai testi e documenti analizzati durante il corso, e integrati da testi che saranno indicati all’inzio delle lezioni. 252 PROGRAMMI 1° LIV 2° LIV TIPOLOGIA DEI MATERIALI TRUCCO E MASCHERA TEATRALE Alfredo De Locatelli Roberto Mestroni Cannovaccio di ricerca Cercare un soggetto all’interno dell’iconografia odierna o guardarlo in alcune bibliografie che permettano di svolgere una ricerca sia di forma che di contenuto. Prestare particolare attenzione ai linguaggi contemporanei e alle peculiarità che la contraddistinguono come il punto di vista, la catalogazione, la documentazione. • Il trucco speciale e la differenza dal trucco beauty. Utilizzo dei materiali per lo special make-up estemporaneo ed effetti di make-up semplici. 1.1 Creare una modifica di un naso con la Plastilina da trucco (dimostrazione). 1.2 Creare una ustione con la gelatina da trucco (dimostrazione). 1.3 II lattice prevulcanizzato (dimostrazione). • Le calotte. 2.1 Creazione di una calotta in Lattice. 2.2 Creazione di una calotta in VINILE. 2.3 Tecnica di applicazione e colorazione di una calotta per simulare una testa calva (dimostrazione). • Life masks. 3.1 Dimostrazione di un calco del viso parziale con realizzazione replica in gesso. 3.2 Tipi di gesso e relativa espansione. 3.3 Miscelazione. 3.4 Agenti di distacco. 3.5 Materiali per la fibratura e il rinforzo. 3.6 Positivi e negativi. 3.7 Sottosquadri. 3.8 Chiavi di riscontro. 3.9 Come creare una copia Master con eliminazione sottosquadri. • Modellare realisticamente una protesi (parte frontale) in prostetica. 4.1 Spessore del modellato. 4.2 Fonti per stampi della texture di pelli. 4.3 Le pieghe. 4.4 Formatura del modellato. 4.5 Tagli di bordo e zona flash. 4.6 Canali di sfogo. • I materiali piu’ comuni utilizzati nella realizzione delle protesi. 5.1 II lattice prevulcanizzato (dimostrazione). 5.2 II Poliuretano flessibile(dimostrazione) 5.3 II Foam Latex (teoria). 5.4 Le Gelatine prostetiche (teoria). • Invecchiamento. 6.1 Pittorico I Teatrale (dimostrazione). 6.2 Tiraggio pelle con il lattice (dimostrazione). 6.3 Invecchiamento con protesi parziali (dimostrazione). • Tecnica dl applicazione dl una protesi totale in foam latex. 7.1 Lavaggio (dimostrazione). 7.2 Riparazione. 7.3 Adesivi per le applicazioni: Spirit Gum Duo Surgical Adesivo medico siliconico Pros Aide. 7.4 Copertura linee di stampaggio. 7.5 II BONDO. 7.6 Pre-colorazione: vari metodi. 7.7 Il P. A. X. 7.8 Tecniche per incollare le protesi sui viso. 7.9 Make-up per colorare le applicazioni sulla pelle. ‘IN CIBO VERITAS’ In questi ultimi anni varie discipline si sono incrociate scambiando i saperi e contaminandosi. Ed è così che il cibo fa arte e l’arte usa il cibo come tavolozza in tutte le sue sfumature organiche e non. Il rapporto dell’uomo con l’alimentazione può essere considerato analogo al suo rapporto con il linguaggio: entrambi appaiono ‘naturali’, seguono regole indiscusse e inconsce che vengono apprese dall’infanzia nell’ambiente familiare; come il linguaggio può modificarsi con il modificarsi dell’ambiente e riflettere determinate situazioni sociali, economiche e religiose. Argomenti che si consiglia di porre in attenzione; eccellenza, costo, modo di produzione, abbondanza e distribuzione, cerimoniale, forma e puro/impuro. Il cibo o l’aspetto dei fatti alimentari comunque non può essere ridotto a fatti di nutrizione, ne è testimonianza la decorazione che ha caratterizzato tutta la storia dell’arte. Nella comunicazione didattica desidero convincere che la ricerca e l’emozione creano spesso dei lavori interessati. PROGRAMMI 253 1° LIV 1° LIV ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE Marcella Anglani ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE Laboratorio di idee del contemporaneo. “Former West”. “Laboratorio di idee del contemporaneo” ha come obiettivo principale quello di sostenere e rafforzare la possibilità di generare una didattica fondata sulla collaborazione e la multidisciplinarietà per attuare uno spazio di ricerca, azione e riflessione sulla ricerche artistiche contemporanee. Il corso di quest’anno prende spunto dal progetto internazionale FORMER WEST, di lunga durata (2008 /2013) coordinato da Maria HlavaJova che si propone di attivare una riflessione sulla storia degli ultimi venti anni. Faranno parte del corso lezioni del Curatore Matteo Lucchetti, persona di riferimento del progetto Former West (www.formerwest.org ) Il corso parte dalla data simbolo 1989, dagli avvenimenti politici di quel periodo e dalla mostra le Magiciens de la terre per delineare una cartografia rizomatica della contemporaneità, una mappa concettuale libera che affronta, i grandi temi della contemporaneità. Si tenterà di dare gli strumenti per rispondere alla domanda: Quale apporto ha dato e continua a dare la pratica artistica per ripensare la storia degli ultimi venti anni e per uscire da una mentalità contrassegnata dalle contrapposizioni e dalle continue rivendicazioni di egemonia da parte del cosiddetto Occidente? Il corso si svolge in forma di laboratorio. Il progetto sarà costruito insieme anche attraverso mappe, schede e la realizzazione di un piccolo archivio/biblioteca in movimento che raccoglie materiale (libri, video, fotografie, cartoline documenti vari) portato dagli studenti, dagli ospiti, tutor, e altri professori che collaborano al progetto. Sarà organizzato un workshop con un artista da definire sul tema della visualizzazione di una mappa concettuale della contemporaneità. Novembre 1989, cade il muro di Berlino, e con esso si sgretola un vecchio mondo, si chiude come suggerisce Hobsbawn il Secolo breve, ovvero il Novecento. Dagli anni Novanta, che lo storico inglese considera già XXI Secolo, si stagliano nuovi assetti politici e geografici che ridefiniscono culture, immaginari, interessi e pratiche artistiche. E’ in quest’epoca di trasformazioni radicali che si sviluppano nuove e importanti ricerche nelle arti visive. Il corso analizza queste ricerche osservando due poli di sviluppo opposti eppure compresenti: melanconia e progettualità, che si manifestano e si intrecciano nel lavoro di alcuni degli artisti più interessanti dei vent’anni presi in considerazione. A partire dagli studi di alcuni dei critici degli ultimi due decenni, Ultime Tendenze delle Arti Visive, osserva, attraverso il lavoro degli artisti, questo ricco, interessante, caleidoscopico periodo. Se Daniel Birnabaum e George Baker raccontano, l’aspetto melanconico della nostalgia, della perdita di alcuni elementi ormai obsoleti, eppure, per noi, nati nel XX Secolo, ancora carichi di storia e significato, Nancy Spector punta invece su caratteri progettuali e positivi della ricerca degli ultimi anni. In questa stessa direzione Carolyn Christov Bakargiev, sottolinea la linea di sviluppo progettuale e assertiva, d’eredità Modernista, scelta da molti artisti che lavorano in questo periodo. Mentre Nicolas Bourriaud, in due testi fondamentali per la lettura degli anni in questione, individua alcune caratteristiche fondanti: dall’opera d’arte come strumento per attivare modalità di relazione, all’opera come catalizzatore di stimoli. Completa il corso la lettura di Hans Ulrich Obrist che attraverso l’uso enciclopedico e affascinante dell’intervista suggerisce spunti di interpretazione importanti del periodo in questione. Durante il corso verranno analizzati in maniera monografica, con ausilio d’immagini e video, i lavori degli artisti considerati nei testi. E’ inoltre prevista la visita a mostre a Milano e in Italia. E’ parte integrante del corso, e verrà considerata in sede d’esame: La lettura e la discussione relativa a un romanzo di uno scrittore internazionale pubblicato dagli anno Novanta ad oggi, (preventivamente concordato con il Docente), che lo studente sarà in grado di descrivere, analizzare, commentare. Bibliografia La bibliografia specifica sarà costruita all’interno del corso. Il programma dettagliato sarà inviato via mail a ogni iscritto alla chiusura delle iscrizioni Cloe Piccoli Bibliografia La Bibiliografia verrà indicata durante il corso. 254 PROGRAMMI 2° LIV 1° LIV URBAN DESIGN Alberto Prina Sintesi del programma Il corso di Urban Design si propone di fornire all’allievo un panorama delle situazioni critiche degli agglomerati urbani con particolare riguardo agli elementi di arredo urbano e fornire gli strumenti intellettivi utili per possibili progetti. Il corso inizia con una prima parte dedicata ad una visione generale di quali sono state le idee fondanti della città moderna e le principali utopie urbane. Si sviluppa in seguito con una analisi delle forme della città, della sua pelle, del rapporto fra la città storica e le periferie, delle piazze e delle strade. Il tema del rapporto fra città ed arte pubblica, città ed architettura, luoghi dello spettacolo e del commercio conclude la parte teorica. Un progetto di massima di intervento di arredo urbano su un luogo cittadino reale proverà la capacità di intervenire in modo “curativo” e creativo su uno specifico problema di recupero estetico e funzionale. VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHEOLOGICI Massimo Cardosa Parte generale Principi base della materia: cos’è l’archeologia, cos’è un bene archeologico, in cosa consiste il suo valore, cosa si intende per valorizzazione e come si sono evoluti nel tempo questi concetti. Problematiche relative alla musealizzazione e alla valorizzazione dei reperti archeologici: i principi base del restauro archeologico, le modalità di esposizione e di realizzazione di un apparato illustrativo e/o didattico. Esame contestuale di alcuni allestimenti museali a carattere archeologico e loro trasformazione nel corso del tempo. La valorizzazione dei monumenti antichi e delle aree archeologiche: protezione e conservazione dei resti di strutture antiche; le coperture delle aree archeologiche; “ricomposizioni” e anastilosi; i conflitti tra valorizzazione, fruizione e conservazione. Programma specifico La valorizzazione delle collezioni di sculture antiche dal Rinascimento ad oggi. Le dietae statuariae (“dimore destinate alle statue”) e i giardini della nobiltà romana in età rinascimentale e barocca; i primi musei di sculture antiche, pubblici e privati, tra XVIII e XIX secolo; l’esposizione delle sculture antiche nei musei archeologici contemporanei. Un esempio: la Collezione Ludovisi da Villa Ludovisi al Museo Nazionale Romano a Palazzo Altemps. Il restauro delle sculture antiche da Bernini ad oggi; problematiche legate ai restauri storicizzati delle sculture antiche tra conservazione e “derestauro”. Bibliografia Sono indispensabili gli appunti delle lezioni. Per indicazioni generali ed approfondimenti alcuni capitoli dai volumi seguenti (altri ne saranno indicati durante le lezioni): • A. Mottola Molfino, Il libro dei musei, Umberto Allemandi & C., Torino 2003. • C. Renfrew – P. Bahn, Archeologia. Teorie, metodi, pratica, Zanichelli, Bologna 2006. • A. Carandini, Storie dalla terra, Einaudi, Torino 2000. • A. Melucco Vaccaro, Archeologia e restauro, Viella, Roma 2000. PROGRAMMI 255 1° LIV 1° LIV VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHEOLOGICI Ada Ghinato E PAESAGGISTICI VIDEOSCULTURA La questione urbana, gli sforzi nel portare a compimento nuovi modi d’uso, apre un dibattito nel quale il progetto di valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici si proietta necessariamente nella sintesi dei nodi non risolti del problema che accomuna molti interventi, uno tra tutti è l’aspetto legato alla manutenzione. I contributi indispensabili sviluppati da specialisti, studiosi e tecnici ci offrono la possibilità di allargare la conoscenza di percorsi e confini di un campo molto ricco di elementi. Le pratiche della valorizzazione architettonica e ambientale riguarderanno i processi di riutilizzazione del patrimonio e le tecniche di manutenzione del paesaggio. Il corso esplora, attraverso la creatività dei videoartist, la capacità di generare un crossover fra le varie espressioni artistiche al fine di convogliarle in un’unica esperienza. Un corso che, scisso da legami con la tradizione, formula nuove vie d’espressione e comunicazione dove arte e tecnologia si fondono alla ricerca delle nuove realtà del nostro tempo. Programma specifico Sviluppo di uno studio sulla valorizzazione del bene culturale che parte da un intervento di restauro e conservazione da poco concluso: le Mura Spagnole a Milano. L’impianto fortificato, nel suo complesso, è di grande interesse per il sistema dello spazio pubblico milanese poiché costituisce il perimetro in cui si sviluppa, nel tempo, l’attività sociale ed economica della città, almeno fino all’ottocento quando con la grande espansione industriale ed edilizia si aggiungerà, ai precedenti momenti storici, un nuovo periodo urbano. In questa situazione, è attuata la progressiva demolizione di consistenti tratti murari e il degrado dei restanti. Il sistema delle mura è un caso studio rappresentativo già nella sua definizione di stato del bene culturale perché evidenzia diverse problematiche urbane. La fortificazione residua, può essere chiamata architettura, oppure siamo solo alla presenza di un resto archeologico o un rudere, o solamente un vuoto urbano? Da questi interrogativi, partiranno alcuni indirizzi di ricerca per la manutenzione e valorizzazione del manufatto e della sua zona di pertinenza sperimentando funzioni per frequentarlo ed abitarlo. Bibliografia • MARILENA VECCO, L’evoluzione del concetto di patrimonio culturale, Franco Angeli, 2007. Indicazioni bibliografiche relative al programma specifico saranno fornite durante le lezioni. Gianpaolo Mazzoni Bibliografia • MARIO RUSSO, Polygonal Modeling, Basic and Advanced Techniques, Wordware Publishing Inc.,U.S., Novembre 2005. • SCOTT SPENCER, Z. BRUSH, Character Creation, Advanced Digital Sculpting, Wiley, 2008. • ARNDT VON KOENIGSMARCK, Virtual Vixens 3D Character Modeling and Scene Placement, Focal Press, 2007. 256 PROGRAMMI 1° LIV 1° LIV WEB DESIGN XILOGRAFIA Marco Negroni Federico Vescovo Tutte le interfacce con le quali navighiamo in Internet sono disegnate secondo delle regole che rispondono a requisiti estetici, di comunicazione, di leggibilità, di navigabilità, di compatibilità tecnologica, di styling. Il Webdesign è la disciplina, a cavallo tra la grafica e la programmazione, che si occupa di questo. L’obbiettivo del corso è condurre attraverso una fase di alfabetizzazione fino alla progettazione e realizzazione di un sito web correttamente progettato, pubblicato e funzionante. Obiettivo del corso è di concorrere con a formare “il modo di vedere” dello studente che dovrà rendersi evidente in una serie di elaborati. Assecondando le scelte dell’allievo si favoriranno i tentativi d’ avvicinamento del proprio acerbo modo di espressione con quello pienamente raggiunto nell’opera di maestri contemporanei o del passato. Il corso si propone di abituare lo studente a motivare le proprie ragioni espressive rendendolo consapevole, tramite la relazione con la tradizione, delle origini del proprio linguaggio fino all’identificazione di un autonomo segno in grado di restituire un’adeguata espressione del mondo contemporaneo. Inoltre, si consiglierà, per favorire la formazione e lo sviluppo di un personale repertorio di segni, agli studenti che ne mostrino il desiderio e l’attitudine, lo “studio dal vero” sia direttamente incidendo che trasformando materiale,disegnato o dipinto dal vero in incisione xilografica. A tale studio dal vero si cercherà di restituire la sostanziale importanza speculativa d’esperienza in presa diretta”, così da riscattarlo dalle abitudini di un uso soltanto imitativo per riconsegnarlo ad un complesso metodo di conoscenza e di espressione. Gli allievi saranno sollecitati, attraverso visite a gallerie private e pubbliche, frequentazione di biblioteche o della sconfinata riserva telematica a raccogliere ed organizzare materiale scritto ed illustrato che essi ritengano pertinente alla loro ricerca, fornendo al termine del corso ed in sede di esame una sorta di “giornale di bordo” capace di rappresentare e riproporre i momenti principali del proprio approfondimento. All’organizzazione ed alla coerenza di tale materiale sarà attribuita non minore importanza che quella dovuta agli elaborati xilografici in senso stretto. Quanto alle tecniche si preferiranno, di norma, formati medi, l’uso di tavole di legno di filo, compensati, linoleum, medium density e strumenti di intaglio di tipo tradizionale. Le prime prove saranno senz’altro in bianco e nero, propedeutiche all’introduzione delle tecniche del chiaroscuro e del colore. Il percorso didattico si articola nelle seguenti fasi: • Una serie di lezioni frontali di introduzione alle regole di progettazione web e di usability. • Una serie di lezioni pratiche sul linguaggio html che conducono fino alla realizzazione di un impaginato complesso esclusivamente con l’utilizzo del codice (senza editor). • Una serie di lezioni pratiche sull’utilizzo dell’editor Macromedia Dreamweaver che conducono fino alla realizzazione di un sito completo. • La realizzazione individuale (con revisione settimanale) di un sito web personale. Ai fini dell’esame è necessario: • Aver superato una prova scritta di impaginazione tramite codice. • Aver superato una prova scritta di realizzazione tramite editor. • Aver consegnato e pubblicato sul web il proprio sito correttamente funzionante. Disponibili su web, gli studenti hanno a disposizione tre dispense, una copia di tutte le lezioni frontali e tutti gli esercizi svolti in classe. Bibliografia • L. BIANCHI BARRIVIERA, La xilografia, L’incisione e la stampa originale. Xilografia dal 400 al 900, percorso storico artistico sui fondi della Biblioteca estense, Modena 1993. • RUDOLF ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli. 0284 SEPARATORI:Layout 1 11-04-2011 10:24 Pagina 257 PROGRAMMI DEI CORSI DELLA SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI 258 SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI COMPUTER GRAPHICS DISEGNO Eleonora Zullo Sabina Capraro Con il termine “Computer Graphic”, o grafica computerizzata, spesso indicata con l’acronimo CG o CGI, si intende la creazione e la manipolazione di immagini per mezzo del computer. Il corso, che ha un carattere laboratoriale, riguarda sostanzialmente la resa formale che i sistemi digitali permettono nella composizione ideata dallo studente. Il tema sviluppato dallo studente, sarà scelto di preferenza tra i lavori preparatori proposti nel corso delle lezioni in modo da poter concentrare l’impegno didattico sugli aspetti più rispondenti alle principali caratteristiche richieste dal sistema operativo. La parte metodologica del programma sarà improntato sulle conoscenze tecniche (Photoshop) volte a sperimentare tutte le possibilità creative e le soluzioni possibili difficilmente realizzabili con le forme di rappresentazione tradizionali. Le fasi operative saranno seguite da spiegazioni teoriche riguardanti la corretta interpretazione metodologica della progettazione grafica, in modo tale da ottenere una perfetta corrispondenza tra ideazione e realizzazione. Durata: due anni a carattere propedeutico aperto a tutti e uno di perfezionamento formativo. Contenuti del Corso Disegno corso istituzionale. Disegno dai primi schemi assiali e funzionali fino alla modulazione di segno per la trasmissione di valori plastici e pittorici e conseguente sviluppo critico per l’organizzazione e la formulazione di elementi della libera composizione. Mezzi utilizzati Grafite, fusaggine, carbone pressato, pastello, creta, pastelli a cera, ad olio, acquarelli chine ed altri mezzi meccanici utili per lo sviluppo di tutti gli argomenti con interpretazione formale nel disegno. Parte speciale Copia di frammenti e particolari decorativi in gesso copia di modelli anatomici, copia di statue in gesso e figura dal vero, interpretazione grafica su carta, interpretazione grafica su parete, interpretazione e analisi dei ritmi compositivi. SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI 259 DISEGNO ANATOMICO DISEGNO ARCHITETTONICO Maria Tcholakova Serena Forti Contenuti del corso: disegno anatomico, copia dal vero. • Studio dell’anatomia, divisa in due sezioni fondamentali: a) struttura e organizzazione della parte scheletrica cranio, rachide, gabbia toracica, arti superiori ed inferiori, studio ed articolazioni; b) descrizioni, funzioni e caratteristiche della parte muscolare dal corpo umano in fase statica e dinamica. Il disegno architettonico e la geometria descrittiva sono competenze fondamentali per chi opera nel campo delle Arti Visive. La loro conoscenza porta alla comprensione del valore delle forme nello spazio, in un’estensione che va dalla forma reale, cioè percepita dalla visione ottica, alla forma creata dalla fantasia. Il corso ha come obiettivo l’insegnamento dei metodi fondamentali di rappresentazione propri della geometria descrittiva - proiezioni ortogonali, assonometria, prospettiva -, intesi come strumenti tecnici e concettuali per la codificazione e per l’elaborazione degli oggetti nello spazio, e l’insegnamento delle nozioni base per la progettazione architettonica, dal rilievo alle tecniche di rappresentazione, dall’interpretazione dell’opera edificata - reale o ideale - al controllo del segno grafico. • Copia dal vero inserendo le problematiche della composizione, luce, prospettiva, rapporti e proporzioni tra i vari elementi del corpo. Finalità • sviluppare le capacità di osservazione nella prima fase del disegno; b) percezione dei volumi; c) costruire la figura umana inserendola nello spazio attraverso il linguaggio plastico ed espressivo. Programma del corso Costruzioni geometriche (archi; volte; ordini architettonici; colonne, paraste, rastremazione della colonna; raffronto fra i cinque ordini architettonici, secondo l’interpretazione del Vignola); proiezioni ortogonali; proiezioni assonometriche; prospettiva centrale e accidentale; teoria delle ombre (sorgente luminosa, a distanza finita, e infinita; incidenza del raggio luminoso; ombra propria e ombra portata; ombre prospettiche). Esercitazioni progettuali in ex tempore, atte a verificare le nozioni di rappresentazione acquisite. 260 SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI DISEGNO DAL VERO DISEGNO DEL MOBILE Barbara Giorgis Massimo Zuppelli Il corso si propone di dare allo studente le basi del disegno e della copia dal vero della figura. Si approfondirà lo studio delle luci e delle ombre mediante il tratteggio a matita. Nel corso dell’anno potrà essere individuato un proprio segno e durante l’anno si potranno sperimentare anche le tecniche a carboncino. Si guarderanno i disegni degli artisti così da capire come il segno di un artista sia pratica di leggerezza e nello stesso tempo esercizio di intensità . Varie sono le tecniche insegnate ma unico rimane il programma: copia dal vero da modello vivente. L’importanza di questa scuola e di un tale metodo/programma è evidenziato dalle più significative rivoluzioni artistiche che, specialmente nel secolo appena concluso, hanno scosso alla radice l’arte occidentale e sono nate prendendo come punto di riferimento il corpo umano da anatomizzare. Il che vuol dire che le scelte artistiche di rilievo non possono essere operate se non prendendo in considerazione la figura umana e la sua armonia, compenetrando sfondo e figura in un abbraccio inscindibile dove il corpo umano è analizzato, sezionato, reinventato secondo un criterio compositivo e non più organico, con l’intento di rappresentare un nuovo ideale di bellezza. Ne sono un esempio le opere di Seurat, di Signac, di Paul Cesanne per non parlare di quelle di Braque e di Picasso. Bibliografia: • DISEGNARE E CONOSCERE, Di Napoli, Edizioni, Einaudi. • GLI ELEMENTI DEL DISEGNO, Jhon Ruskin, Adelphi. • IL DISEGNO, vol. 1, vol. 2, vol. 3 - le collezioni pubbliche italiane, Istituto Bancario San Paolo di Torino. SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI 261 ILLUSTRAZIONE INCISIONE Elisabetta Golinelli Matteo Giannini Il corso è strutturato in modo da fornire indicazioni di base per l’illustrazione, dai primi schemi assiali e funzionali fino alla modulazione del segno per la trasmissione di valori plastici e uso del colore per la trasmissione dei valori pittorici per la stampa. Il corso rivolto agli studenti degli Artefici, del Nudo e del Propedeutico è strutturato in due principali tronconi volti a far acquisire una metodologia professionale verso la ricerca iconografica e verso le tecniche dell’incisione e dell’intaglio. Inizialmente lo studente è libero di confrontarsi con i propri interessi culturali e artistici e imparare le nuove tecniche espressive. Una discreta attenzione dovrà essere rivolta agli artisti che si sono cimentati con le tecniche dell’incisione dal Pollaiuolo fino agli ultimi movimenti come ad esempio la Transavanguardia. Successivamente, sulla base dei primi lavori grafici eseguiti e degli studi storico artistici compiuti tra cui visite a mostre interessanti e aggiornamenti in Internet, viene stabilito e motivato con l’aiuto dell’insegnante uno stile, una maniera con cui egli dovrà rendere riconoscibile e personale la propria opera, evolvendosi in maniera professionale. Lo studente potrà interessarsi a qualsiasi forma espressiva dal Figurativo all’Astratto purchè in maniera seria e continuativa e coerente. Per quanto riguarda le tecniche il corso inizia con l’apprendimento della puntasecca (anche su plexiglass, con l’ausilio di trapano) in seguito l’acquaforte, l’acquatinta, la cera molle, la maniera nera, il monotipo e la stampa a uno o più colori. Inoltre si potranno eseguire lavori in linoleumgrafia a uno o più colori che potranno essere propedeutici a un eventuale approfondimento in xilografia. Particolare interesse viene rivolto al campionario delle carte da stampa. Parte Speciale Elementi di cromatologia per la stampa; visualizzazione a carattere grafico con l’introduzione di aspetti elementari di impianto; composizioni su temi liberi e dettati da analisi di testi già illustrati; composizione grafica dal bozzetto al definitivo; analisi tecnica e critica del processo illustrativo. Il corso di illustrazione si propone di accompagnare gli studenti nella creazione di un personale ”portfolio“. I soggetti degli esercizi sono scelti accuratamente per raggiungere una duplice finalità: migliorare, da un lato, la capacità di rappresentazione attraverso il disegno ed il colore secondo le modalità proprie dell’illustrazione realistica con applicazioni nella moda, nell’illustrazione botanica e naturalistica, nell’editoria, stimolare dall’altro le capacità creative degli studenti attraverso l’analisi e la personale interpretazione di temi progettuali tratti da realizzazioni di autori rilevanti, in ambito grafico ed editoriale. Gli esercizi pratici vengono periodicamente integrati da approfondimenti tecnici, relativi ai passaggi necessari alla riproduzione in stampa di un originale illustrato. 262 SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI SCENOGRAFIA TECNICHE DEL DISEGNO Serena Zen Luciana Manelli Il corso di Scenografia è concepito in forma di laboratorio aperto, atto a fornire allo studente la basi geometriche e progettuali essenziali: presupposti di studio e di acquisizione tecnica che intendono porre le fondamenta per una futura formazione professionale dello studente. Durata: due anni a carattere propedeutico aperto a tutti e uno di perfezionamento formativo. Il corso si propone di seguire due punti fondamentali: • Impegno costante dello studente (a cui sarà richiesta la presenza obbligatoria). • Acquisizione dei fondamenti geometrici grazie ai quali, a fine corso, sarà possibile progettare e sviluppare, in maniera completa, una personale idea scenografica, composta da tavole tecniche, bozzetti e modellino finale. Mi auguro che da questo programma di insegnamento possa maturare la curiosità e la passione per il lavoro, così affascinante e allo stesso tempo complesso come quello dello scenografo. A seguire elenco i punti fondamentali del programma didattico: • Conoscenza degli elementi fondamentali del teatro (nomenclatura delle varie parti del palcoscenico e praticabili). • Ideazione di un composto di solidi praticabili (pianta, prospetti frontali e laterali, proiezione assonometrica di un tipo - isometrica o monometrica -, con teoria delle ombre). • Introduzione alla prospettiva della scatola scenica di un teatro generico di prosa. • Traduzione prospettica del composto di solidi praticabili all’interno della scatola scenica. • Elaborazioni personali realizzate partendo dall’elemento iniziale della pedana praticabile già nei punti precedenti. Aggiunta di elementi dipinti e plastici e di effetti visivi e luministici diversi. • Ricerca fotografica e manuale di materiali scenografici utilizzabili nella realizzazione scenica finale (mattoni, metalli arrugginiti, plastica, legno, etc…). • Realizzazione plastica della scena. Modellino finale. Contenuti del Corso: TECNICHE DEL DISEGNO corso istituzionale. Disegno dai primi schemi assiali e funzionali fino alla modulazione di segno per la trasmissione di valori plastici e pittorici e conseguente sviluppo critico per l’organizzazione e la formulazione di elementi della libera composizione. Mezzi utilizzati Grafite, fusaggine, carbone pressato, pastello, creta, pastelli a cera, ad olio, acquarelli chine ed altri mezzi meccanici utili per lo sviluppo di tutti gli argomenti con interpretazione formale nel disegno. Parte speciale Copia di solidi geometrici; copia di argomenti naturalistici; copia di statue in gesso; interpretazione grafica su carta; interpretazione grafica su parete; interpretazione con analisi dei valori tonali e timbrici. SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI 263 TECNOLOGIA E STORIA DEGLI STILI ARCHITETTONICI Alessandro Cheli Il corso verrà effettuato in modo da garantire agli studenti una completa conoscenza e comprensione degli stili architettonici, considerando non solo il mero aspetto formale e stilistico dell’architettura ma anche tutti i fenomeni strutturali, culturali e sociali che abbiano determinato, nelle specifiche epoche di costruzione, il raggiungimento di determinate soluzioni di forma. Verranno presi in considerazione i cambiamenti sostanziali degli ordini architettonici e di altri riferimenti stilistici ricorrenti, dall’antichità fino all’età contemporanea. Sarà comunque obiettivo fondamentale dell’insegnamento, affrontare nel dettaglio la nomenclatura specifica delle componenti architettoniche strutturali e formali nel dettaglio, per garantire agli studenti di tutti i corsi una preparazione propedeutica, che possa essere loro di supporto anche ad altre discipline. Modalità di svolgimento del corso Lezioni ex cathedra su argomenti a tema con eventuali visite in loco presso significativi complessi architettonici della città. Collaborazione con i docenti che insegnano discipline attinenti, come il disegno per l’architettura od altre discipline storiche. N.B. Le lezioni avranno uno specifico orientamento con argomenti che spazieranno da periodi storici, a volte estremamente distanti; si consiglia pertanto agli studenti di seguire le lezioni costantemente. Modalità d’esame Orale: Si discuterà con il candidato degli argomenti trattati durante il corso. Bibliografia Data la peculiarità degli argomenti, i riferimenti bibliografici necessari verranno indicati, di volta in volta, in base alle esigenze del caso. 0284 SEPARATORI:Layout 1 11-04-2011 10:24 Pagina 264 0284 SEPARATORI:Layout 1 11-04-2011 10:24 Pagina 265 SERVIZI ISCRIZIONI INFORMAZIONI 266 BIBLIOTECA La Biblioteca degli studenti dell’Accademia possiede circa 22.000 volumi e numerosi periodici e riviste specializzate di settore. Ospita circa 60 posti a sedere. La ricerca può essere effetuata sui cataloghi a schede, per autore e soggetto, per i libri acquistati fino al 2001 e sul catalogo on line (OPAC) per le acquisizioni successive a tale data. Il prestito è consentito solo ai docenti. Nella Sala di lettura sono collocati 8 computer a disposizione degli utenti, sia per le ricerche in Internet, sia per eseguire lavori personali legati all’attività didattica e due postazioni internet per la consultazione dell’OPAC. Orario: La biblioteca è aperta agli studenti e ai docenti dell’Accademia dal Lunedì al Giovedì dalle h. 9:00 alle h. 17:10; il Venerdì dalle h. 9,30:00 alle 15:10. Per informazioni: Tel 0286955334-342 e.mail [email protected]; e.mail [email protected]; Responsabile: Francesca Follia Collaboratori: Mara Bertocci, Anna Cennami, Maria Pia De Nardis, Gianni Gallinaro, Salvatore Salute 267 UFFICIO INTERNAZIONALE SOCRATES/ERASMUS L’Ufficio Internazionale di Brera fornisce le informazioni su: possibilità di studio all’estero, Istituti partner d’Europa, pubblicazioni relative all’Unione Europea, Ministero dell’Istruzione Università e della Ricerca, Ministero degli Affari Esteri. Periodicamente l’Ufficio pubblica un compendio di tutte le opportunità di scambio interuniversitario e aggiorna sul sito internet www.accademiadibrera.milano.it l’elenco degli Istituti partners europei. INTERNATIONAL OFFICE SOCRATES/ERASMUS The Brera International Office provides information on: all possibilities of studying abroad, Institutions from all over the world, relevant publications of the European Union, of the Italian Ministry of Education, University and Research, and that of Foreign Affairs. Periodically the Office publishes an overview of all opportunities of interuniversity exchanges and adjourns on the website www. accademiadibrera.milano.it the European Partners Institutes list. Per informazioni: Coordinatore Internazionale: Stefano Pizzi Segreteria: Elisabetta Solca Orario d’ufficio: 10.00-12.00/15.00-16.00 e.mail: [email protected] For information: International Co-ordinator: Stefano Pizzi Staff: Elisabetta Solca Opening hours: 10.00-12.00/15.00-16.00 e.mail: [email protected] MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ESAMI DI AMMISSIONE Requisiti d’accesso: 1. Per essere ammessi ad un Corso di Diploma di I livello occorre essere in possesso di un diploma di Scuola secondaria superiore o di altro titolo conseguito all’estero riconosciuto idoneo dall’Accademia nel rispetto degli accordi internazionali. E’ possibile iscriversi al test di ammissione e stampare il MAV per il relativo pagamento esclusivamente collegandosi al sito dell’accademia (www.accademiadibrera.milano.it) seguendo le istruzioni della procedura ‘’ segreteria on line ‘’. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI D’AMMISSIONE Gli esami di ammissione al corso di diploma accademico di primo livello sono costituiti da due prove ed un colloquio. PRIMA PROVA PER TUTTE LE DISCIPLINE Prova di cultura generale, composta da un test formato da 100 domande (di cui 50 di cultura generale e 50 specifiche della materia) con 5 risposte tra le quali individuare quella esatta SECONDA PROVA SPECIFICA PER OGNI DISCIPLINA Per Pittura, Scultura, Decorazione, Grafica: • Copia dal vero consistente nella copia di modelli viventi e non o di qualunque soggetto a scelta del candidato • Prova grafica libera consistente in uno o più elaborati a libera interpretazione, con contenuti e scelta delle tecniche a cura del candidato. Per Scenografia: • Extempore e sviluppo di un progetto Per Progettazione artistica per l’impresa (design), Restauro, Nuove tecnologie per l’arte: • prova grafica specifica indicata dalla commissione e prova grafica libera consistente in uno o più elaborati a libera interpretazione, con contenuti e scelte delle tecniche a cura del candidato. Le prove sono finalizzate all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione a seconda degli indirizzi scelti. ISCRIZIONE AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONE AMMIS DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO RIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISC 268 Per Comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico e Didattica dell’arte non è prevista la seconda prova specifica Per tutti Colloquio attitudinale I candidati che abbiano superato complessivamente le due prove, sono ammessi ad un colloquio attitudinale finalizzato a verificare la corrispondenza tra le aspettative del candidato e l’articolazione dell’offerta didattica - formativa in rapporto sia ai piani di studio che alla collocazione nel mondo del lavoro e/o nel sistema dell’arte. Se la verifica non è positiva, la struttura didattica competente può indicare specifici obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare entro il I anno di corso. Le strutture didattiche competenti possono proporre attività formative propedeutiche ai fini del conseguimento di un adeguata preparazione iniziale. La frequenza alla disciplina, superiore al 60% del monte ore, e il superamento dell’esame finale, annullerà il debito. MODALITÀ DI ISCRIZIONE AL PRIMO ANNO Possono iscriversi solo gli studenti che abbiano superato il test di ammissione presso l’Accademia di Brera. Non possono iscriversi gli studenti che abbiano superato il test di ammissione presso altro istituto. Contributi e retta di frequenza: vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA / Tasse e contributi. (Cliccare sul link Tasse e contributi) Modalità di pagamento: vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA / Tasse e contributi. (Cliccare sul link Tasse e contributi) Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in segreteria i seguenti documenti, con esclusione di quelli eventualmente già presentati per il test di ingresso: • Domanda di iscrizione stampata dalla segreteria on line e scaricabile anche dal sito dell’Accademia, sezione Modulistica, debitamente sottoscritta • Ricevuta delle tasse governative (bollettino cc. 1016) • Autocertificazione del titolo di studio stampata dalla segreteria on line La domanda di iscrizione verrà ritirata e ritenuta valida soltanto se completa dei documenti sopra indicati. Solo gli studenti in regola con il pagamento dei contributi e della retta di frequenza possono usufruire dei servizi dell’Accademia. In particolare lo studente non in regola con detti pagamenti NON ha diritto a frequentare corsi, sostenere esami, richiedere certificati, discutere la tesi, chiedere il trasferimento ad altro istituto e utilizzare il servizio segreteria studenti on line. MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI Le iscrizioni agli anni successivi vengono effettuate esclusivamente on line MODALITÀ DI ISCRIZIONE ALL’ESAME FINALE - TESI La sessione di febbraio è considerata come ultimo appello dell’anno precedente, pertanto gli studenti che hanno sostenuto positivamente tutti gli esami previsti dal proprio piano di studi, devono iscriversi al nuovo anno accademico unicamente per sostenere l’esame di tesi, versando una quota di E427,33 (tramite MAV da scaricare dal profilo on line dello studente), oltre alle tasse governative per un importo di E 72,67 (da versare sul c/c 1016 intestato all’Agenzia delle Entrate Ufficio - Roma 2). DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ESAMI DI AMMISSIONE Requisiti d’accesso: Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un diploma di primo livello. Ammissione con riserva: Solo per gli studenti dell’Accademia di Brera, (come da Regolamento Didattico Titolo IV, 9/1) lo studente può essere ammesso “con riserva” anche se consegue il titolo di I livello nell’ultima sessione dell’anno accademico precedente, purché al momento dell’iscrizione abbia terminato tutti gli esami e il conseguimento del titolo avvenga nell’ultima sessione dell’anno precedente. Ove ciò non accada l’iscrizione al Corso di studio decade. Tasse e contributi: vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA / Tasse e contributi. (Cliccare sul link Tasse e contributi) Come: Il passaggio dal 1° al 2° livello della stessa scuola, all’interno dei corsi svolti presso l’Accademia di Brera, avviene in forma diretta, cioè senza colloquio attitudinale. Per gli studenti dell’Accademia di Brera provenienti da altra scuola e per gli studenti provenienti da altra Accademia o Università, e comunque in possesso di diploma di 1° livello, il passaggio avviene tramite un colloquio attitudinale, secondo quanto previsto dalla scuola per la quale si richiede l’iscrizione. L’iscrizione al colloquio attitudinale, che è l’unica prova di ingresso per l’ammissione al biennio, è possibile esclusivamente via internet, collegandosi al sito dell’accademia (www.accademiadibrera.milano.it) MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI DI AMMISSIONE L’esame di ammissione consiste in un colloquio attitudinale finalizzato alla comprensione delle motivazioni ed alla verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto, secondo quanto previsto dalla scuola per la quale si richiede l’iscrizione. Il candidato potrà presentare un portfolio comprensivo di: tavole (dipinti, disegni sculture o altro) - lavori a computer- fotografie - ricerche/tesi su argomenti pertinenti l’area artistico visiva - lavori presentati a concorso - documentazione varia Modalità di iscrizione al primo anno Le iscrizioni al primo anno sono aperte dalla data di pubblicazione dei risultati del colloquio attitudinale. Possono iscriversi solo gli studenti che abbiano superato il colloquio attitudinale di ammissione presso l’Accademia di Brera. Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in segreteria i documenti richiesti: Domanda di iscrizione stampata dalla segreteria on line e scaricabile anche dal sito dell’Accademia, sezione Modulistica, debitamente sottoscritta; Ricevuta del pagamento delle tasse governative (bollettino cc. 1016) La domanda d’iscrizione verrà ritirata e ritenuta valida soltanto se completa del documento sopra indicato. Si ricorda allo studente che deve improrogabilmente compilare e confermare on line la certificazione del reddito. Solo gli studenti in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi possono usufruire dei servizi dell’Accademia. In particolare lo studente non in regola con detti pagamenti NON ha accesso ai servizi di segreteria studenti on line, NON diritto a frequentare corsi, sostenere esami, richiedere certificati, discutere la tesi, chiedere il trasferimento ad altro istituto. MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI Le iscrizioni agli anni successivi vengono effettuate esclusivamente on line dopo aver effettuato il pagamento della prima rata e presentando in segreteria la ricevuta del pagamento delle tasse governative c/c 1016 MODALITÀ DI ISCRIZIONE SOLO PER TESI/ESAME FINALE La sessione di febbraio è considerata come ultimo appello dell’anno precedente, pertanto gli studenti che hanno sostenuto positivamente tutti gli esami previsti dal proprio piano di studi, devono iscriversi al nuovo anno accademico unicamente per sostenere l’esame di tesi, versando una quota di E427,33 (tramite MAV da scaricare dal profilo on line dello studente), oltre alle tasse governative per un importo di E 72,67 (da versare sul c/c 1016 intestato all’Agenzia delle Entrate Ufficio – Roma 2). CRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISC 269 RIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI IS 270 CORSI PROPEDEUTUCI Il corso propedeutico è un corso formativo interno, annesso alla Scuola degli Artefici e alla Scuola del Nudo, con durata annuale, che prepara all’ingresso nei corsi istituzionali dell’Accademia di Brera. Possono iscriversi al Corso Propedeutico: • I candidati non ammessi ai corsi di 1 livello durante l’esame di ammissione Alla fine dell’anno accademico, i candidati con frequenza superiore al 60%, sosterranno un esame che, in caso di esito positivo, gli permetterà l’iscrizione diretta ai corsi ex istituzionali dell’Accademia di Brera (pittura, scultura, decorazione, scenografia e grafica). • Il corso propedeutico è aperto anche agli studenti che lo vogliono frequentare non avendo sostenuto l’esame di ammissione come libera formazione. Per questa tipologia di utenza non è prevista l’ammissione diretta all’Accademia. Il corso propedeutico può essere utilizzato anche da candidati ammessi al 1 e al 2 livello con debiti formativi per il recupero dei debiti, come previsto ai sensi dell’art.8/1, comma 5 e 6 del Regolamento Didattico dell’Accademia di Brera: “5. Se la verifica non è positiva, la struttura didattica competente può indicare specifici obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare entro il I anno di corso. 6. Le strutture didattiche competenti possono proporre attività formative propedeutiche ai fini del con seguimento di un’adeguata preparazione iniziale….” La frequenza alle disciplina, superiore al 60% del monte ore, e il superamento dell’esame finale, annullerà il debito. MODALITÀ DI ISCRIZIONE E’ possibile iscriversi dopo aver effettuato il pagamento della prima rata. Per le modalità di iscrizione e di pagamento dei contributi e della retta di frequenza: rivolgersi in segreteria. (per i moduli vedi anche nel sito: Segreteria/modulistica) Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in Segreteria i seguenti documenti, con esclusione di quelli eventualmente già presentati per il test di ingresso: • Domanda di iscrizione, scaricabile dalla sezione Modulistica del sito www.accademiadibrera.milano.it • Fotocopia attestante il pagamento della rata unica SCUOLA LIBERA DEL NUDO E ALLA SCUOLA DEGLI ARTEFICI MODALITÀ DI ISCRIZIONE Alla Scuola Libera del Nudo e degli Artefici si accede sostenendo un esame di ammissione, consistente in una prova grafica. Al termine del corso di studi triennale non viene rilasciato un diploma ma un attestato di partecipazione. I corsi non prevedono l’obbligo di frequenza. I certificati saranno rilasciati solo per gli usi consentiti dalla legge. E’ possibile iscriversi ai test di ammissione, e stampare i MAV per il relativo pagamento esclusivamente collegandosi mediante internet al sito dell’accademia (www.accademiadibrera.milano.it) seguendo le istruzioni della procedura “ segreteria on line”. Documentazione da presentare il giorno della prima prova del test di ammissione: • Modulo di iscrizione stampato dalla segreteria on line e scaricabile anche dalla sezione modulistica del sito, debitamente sottoscritto. • Ricevuta del pagamento delle tasse governative c/c 1016 MODALITA’ DI ISCRIZIONE AL PRIMO ANNO E SUCCESSIVI Iscrizioni al primo anno Le iscrizioni al primo anno sono aperte dalla pubblicazione dei risultati del test di ammissione Contributi e retta di frequenza: vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA / Tasse e contributi. (Cliccare sul link Tasse e contributi) Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in segreteria i seguenti documenti • Domanda di iscrizione stampata dalla segreteria on line e scaricabile anche dalla sezione modulistica del sito, debitamente sottoscritta • Ricevuta di versamento della tassa governativa sul c/c 1016 ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI Le iscrizioni agli anni successivi vengono effettuate solo on line. UDITORI: MODALITÀ DI ISCRIZIONE E’ possibile iscriversi come uditori alla frequenza di discipline teoriche, fino a un massimo di tre. MODALITÀ DI ISCRIZIONE Per le modalità di iscrizione e di pagamento dei contributi e della retta di frequenza: rivolgersi in segreteria. (per i moduli vedi anche nel sito: Segreteria/modulistica) L’uditore, dopo aver effettuato il pagamento della retta di iscrizione, presenterà in Segreteria i seguenti documenti • Domanda di iscrizione scaricabile dal sito www.accademiadibrera.milano.it, Sezione Modulistica • Fotocopia attestante il pagamento con bonifico della rata Per quanto non precisato o per informazioni più dettagliate rivolgersi alla Segreteria nella sede di via Brera, 28-Milano al seguente indirizzo E-mail: [email protected] vedi anche in Orari Segreteria nel sito dell’Accademia CRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISC 271 0284 SEPARATORI:Layout 1 11-04-2011 10:25 Pagina 272 0284 SEPARATORI:Layout 1 11-04-2011 10:25 Pagina 273 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 274 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 76 Allestimento degli spazi espositivi - LUCA GHIRARDOSI 76 Ambientazione moda - ANGELO GHILARDI 77 Analisi del territorio e progettazione del paesaggio DANILO LISI 77 Anatomia artistica - CLARA BONFIGLIO 78 Anatomia artistica - PIERLUIGI - BUGLIONI 78 Anatomia artistica - MARIA LETIZIA CARIELLO 79 Anatomia artistica - MARINA FALCO 79 Anatomia artistica - MARIA CRISTINA GALLI 80 Anatomia artistica - GUIDO PERTUSI 80 Anatomia artistica - ANTONIETTA PIERNO 81 Anatomia artistica - PAOLA SALVI 81 Anatomia artistica - TIZIANA TACCONI 82 Anatomia artistica - LAURA TONANI 82 Anatomia artistica - TIZIANA VALZELLI 83 Anatomia dell’immagine - ANTONIETTA PIERNO 83 Antropologia culturale - MARIA VIRGINIA CARDI 84 Antropologia culturale - RICCARDO NOTTE 84 Antropologia dell’arte - MARIA VIRGINIA CARDI 85 Antropologia delle società complesse - RICCARDO NOTTE 85 Applicazioni digitali per l’arte - CRISTINA FUMAGALLI 86 Applicazioni digitali per l’arte (per scenografia) RENZO PICCININ 86 Archetipi dell’immaginario - MARIA ROSA CALABRESE 87 Archetipi dell’immaginario - GIULIO CALEGARI 87 Architettura degli interni - FILIPPO DE FILIPPI 88 Architettura sacra - DANIELE LISI 88 Arti applicate e tipologia dei materiali - ALFONSO GRASSI 89 Arti applicate e tipologia dei materiali - GEREMIA RENZI 89 Audiovisivi lineari - FRANCESCA DELLA MONICA 90 Beni culturali dell’età contemporanea - CHIARA NENCI 90 Beni culturali e ambientali - MARIELLA PERUCCA 91 Catalogazione e gestione degli archivi RACHELE FERRARIO 91 Chimica propedeutica - BARBARA MASALA 92 Computer games - CARLO GIOVENTU’ 92 Computer graphics - ANTONIO BELLUSCIO 93 Comunicazione multimediale - ANTONIO CARONIA 93 Comunicazione pubblicitaria - AMBROGIO BORSANI 94 Concept planning - SITA TRINI CASTELLI 94 Coreografia digitale - ROBERTO CASTELLO 95 Costume per lo spettacolo - PAOLA GIORGI 95 Cromatologia - ROBERTO CASIRAGHI 96 Cromatologia - MARIA FERRARI 96 Cromatologia - M.CRISTIANA FIORETTI 97 Cromatologia - TIZIANA TACCONI 97 Cromatologia - DANY VESCOVI 98 Cultura dei materiali di moda - LIVIA CRISPOLTI 98 Cultura del progetto - SERGIO CALATRONI 99 Decorazione - FRANCESCO CORREGGIA 99 Decorazione - SERGIO NANNICOLA 100 Decorazione - MARIA TERESA PADULA 100 Decorazione - MARCO PELLIZZOLA 101 Decorazione - CARLO TOGNOLINA 101 Decorazione (per altri indirizzi) - ROSA MARIA CIMINO 102 Design - BARBARA LODDO 102 Design - ROBERTO SEMPRINI 103 Design - GIUSEPPE ULIAN 103 Design del gioiello - FILOMENA STELITANO 104 Design dell’accessorio per il costume M.CARLA RICOTTI 104 Design management - AMPELIO BUCCI 105 Didattica dei linguaggi artistici - DANIELA ZARRO 105 Didattica per il museo - GISELLA VISMARA 106 Digital video - VALERIO AMBIVERI 106 Digital video - ANNAMARIA MONTEVERDI 107 Digital video - BRUNO MUZZOLINI 107 Direzione della fotografia - DAVIDE TRANCHINA 108 Diritto, legislazione ed economia dello spettacolo SERGIO RIGUTTO 108 Disegno - MARIA LUISA BORRA 109 Disegno - PIETRO CAPOGROSSO 109 Disegno - WALTER CASCIO 110 Disegno - ITALO CHIODI 110 Disegno - BARBARA NAHMAD 111 Disegno - EVA OLAH 111 Disegno architettonico di stile e arredo ANTONIO CIURLEO 112 Disegno architettonico di stile e arredo DAVIDE PETULLA’ 112 Disegno e rilievo dei beni culturali - DAVIDE PETULLA’ 113 Disegno tecnico e progettuale - PAOLO BERNARDI 113 Disegno tecnico e progettuale - ADA GHINATO 114 Documentazione fotografica - MARIO CRESCI 114 Drammaturgia - LOREDANA PUTIGNANI 115 Drammaturgia multimediale - ANDREA BALZOLA 115 Ecodesign - M. TERESA ILLUMINATO 116 Elementi di architettura e urbanistica - DANILO LISI 116 Elementi di morfologia e dinamica della forma ROBERTO ROSSI (ROBERTI) 117 Elementi di produzione video - GIANFILIPPO PEDOTE 117 Elementi di storia della comunicazione sociale FRANCESCO BERARDI 118 Ergonomia delle esposizioni - LUIGI BANDINI BUTI 118 Estetica - GIUSEPPE BONINI 119 Estetica - CORINNA FERRARI 119 Estetica dei new media - VIAVIANA GRAVANO 120 Estetica del sacro - PIERANGELO SEQUERI 120 Estetica delle arti visive - VALERIO DEHO’ 121 Estetica delle interfacce - EMANUELE QUINZ 121 Etica della comunicazione - CRISTINA MUCCIOLI 122 Etnopsichiatria - VANNA BERLINCIONI 122 Fashion design 1 - SERGIO VENUTI 123 Fashion design 2 - FRANCESCA LIBERATORE INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 275 123 Fenomenologia degli stili - LAURA LOMBARDI 124 Fenomenologia del corpo - NICOLETTA BRAGA 124 Fenomenologia del corpo - PAOLA MANUSARDI 125 Fenomenologia delle arti contemporanee FEDERICO FERRARI 125 Fenomenologia delle arti contemporanee RACHELE FERRARIO 126 Fenomenologia delle arti contemporanee LAURA LOMBARDI 126 Fenomenologia dell’immagine - ROMANO GASPAROTTI 127 Fenomenologia dell’immagine - ANDREA LISSONI 127 Filosofia dell’arte - FEDERICO FERRARI 128 Fondamenti di neuropsichiatria infantile ELENA MOLINARI 128 Fondamenti di psicologia - MICHELE OLDANI 129 Fondamenti di psichiatria - PAVONE-PETRELLA-RISARO 129 Formatura, tecnologia e tipologia dei materiali ALBERTO GIANFREDA 130 Fotografia - LAERA COSMO 130 Fotografia - PAOLA DI BELLO 131 Fotografia - ROBERTO ROSSO 131 Fotografia - ALESSANDRA SPRANZI 132 Fotografia (architettura e paesaggio) - CESARE SOMANINI 132 Fotografia (reportage) - MARCO SIGNORINI 133 Fotografia (Still life) - IVO BALDERI 133 Fotografia digitale - AUGUSTIN SANCHEZ 134 Fotografia per i beni culturali - MARCO BALDASSARI 134 Fotografia scientifica - JURGEN BECKER 135 Graphic design - PIERO ORSI 135 Iconografia biblica - CARLO ORECCHIA 136 Iconografia e disegno anatomico - BARBARA LODDO 136 Illuminotecnica - DOMENICO NICOLAMARINO 137 Illustrazione - ALDO SPOLDI 137 Illustrazione scientifica - PIERLUIGI BUGLIONI 138 Informazione per l’arte: mezzi e metodi ANGELA MADESANI 138 Installazioni multimediali - CARLO BERNARDINI 139 Laboratorio di progettazione fotografica ALESSANDRA SPRANZI 139 Laboratorio di progettazione integrata - PAOLA DI BELLO 140 Landscape design - ANTONELLO PELLICCIA 140 Landscape design - ANTONELLO PELLICCIA 141 Legislazione dei beni culturali - GIANCARLO BORELLINI 141 Legislazione del mercato dell’arte - STEFANO MORENI 142 Letteratura biblica - CARLO ORECCHIA 142 Letteratura e filosofia del teatro - SARA FIORETTA 143 Linguaggi dell’arte contemporanea - ELISABETTA LONGARI 143 Litografia - PAOLA PARISI 144 Liturgia - ENRICO MAZZA 144 Metodologia della progettazione - ADA GHINATO 145 Metodologia progettuale della comunicazione visiva GIUSEPPE DI NAPOLI 145 Metodologie del restauro - SANDRO SCARROCCHIA 146 Metodologie della progettazione SANDRO SCARROCCHIA 146 Metodologie e tecniche del contemporaneo FRANCESCA ALFANO MIGLIETTI 147 Metodologie e tecniche dell’affresco VINCENZO SORRENTINO 147 Modellistica - LUISA DE LEO 148 Modellistica (figurino e modello) - ROSITA ONOFRI 148 Multimedialità per i beni culturali LEONARDO SANGIORGI 149 Museografia 1 - TAKASHI SHIMURA 149 Museologia e gestione dei sistemi espositivi MARCO MENEGUZZO 150 Museologia e storia del collezionismo - CHIARA NENCI 150 Net art - DOMENICO QUARANTA 151 Organizzazione e produzione dell’arte mediale LAURA TETTAMANZI 151 Pedagogia della comunicazione e della relazione educativa STEFANIA ULIVIERI 152 Pedagogia e didattica dell’arte - ANTONIO CIOFFI 152 Pittura - MAURIZIO ARCANGELI 153 Pittura - ITALO BRESSAN 153 Pittura - GABRIELE DI MATTEO 154 Pittura - IGNAZIO GADALETA 154 Pittura - RENATO GALBUSERA 155 Pittura - ALBERTO GARUTTI 155 Pittura - GAETANO GRILLO 156 Pittura - FRANCO MARROCCO 156 Pittura - STEFANO PIZZI 157 Pittura - NICOLA SALVATORE 157 Plastica ornamentale - VITO NATALINO GIACUMMO 158 Plastica ornamentale - ROMEO LEONE 158 Plastica ornamentale - GUIDO LODIGIANI 159 Pratica e cultura dello spettacolo - GIACOMO AGOSTI 159 Pratiche creative per l’infanzia - ALESSANDRO BALDANZI 160 Principi e tecniche della terapeutica artistica 1-2 LAURA TONANI 160 Problemi espressivi del contemporaneo FRANCESCO CORREGGIA 161 Problemi espressivi del contemporaneo FABRIZIO GAZZARRI 161 Processi e tecniche per lo spettacolo multimediale DANIELE PAOLIN 162 Product design - RICCARDO SOFFIENTINI 162 Progettazione di allestimenti - CARLO GUENZI 163 Progettazione di allestimenti - ALBERTO PRINA 163 Progettazione di allestimenti - TAKASHI SHIMURA 164 Progettazione di interventi urbani e territoriali FELICE MARTINELLI 164 Progettazione di software interattivi - DANIELE SUFFRITTI 165 Progettazione di spazi sonori - THOMAS BUCCIARELLI 276 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 165 Progettazione di spazi sonori - HUBERT WESTKEMPER 166 Progettazione grafica - PIERO ORSI 166 Progettazione multimediale - TULLIO BRUNONE 167 Progettazione multimediale - PAOLO ROSA 167 Progettazione per il costume - MARTA VALTOLINA 168 Psicologia dell’arte - ROBERTO GALEOTTI 168 Psicologia dell’età evolutiva - ALESSANDRA MIAZZA 169 Questioni di estetica ebraica - HAIM BAHARIER 169 Rappresentazione architettonica dello spazio scenico ELMAR GIACUMMO 170 Rappresentazione dell’architettura - LUCA SCACCHETTI 170 Regia - EZIO CUOGHI 171 Regia - LOREDANA PUTIGNANI 171 Restauro degli affreschi e dei dipinti murari ANNA LUCCHINI 172 Restauro dei dipinti su tela e tavola SACHAC IULIA MARIA ADAMO 172 Restauro dei materiali lapidei - LUCIANO FORMICA 173 Restauro dei metalli - FLORENCE CAILLAUD 173 Restauro del legno - DUILIO THANCHIS 174 Restauro della carta - M. CHIARA PALANDRI 174 Restauro della fotografia - LORENZA FENZI 175 Restauro dell’arte contemporanea GIOVANNA SCICOLONE 175 Restauro delle terrecotte, dei gessi e degli stucchi AUGUSTO GIUFFREDI 176 Scenografia - TIZIANA CAMPI 176 Scenografia - M.GRAZIA MANIGRASSO 177 Scenografia - GASTONE MARIANI 177 Scenografia - ENRICO MULAZZANI 178 Scenografia - EMILIANO VISCARDI 178 Scenografia (cinema e TV) - EMILIANO VISCARDI 179 Scenografia (per altri indirizzi) - GIOVANNI BRUNO 179 Scenografia (per il cinema e tv) - ARMANDO NOBILI 180 Scenografia (per il teatro) - ANTONIO MASTROMATTEI 180 Scenotecnica - ELENA AMADIO 181 Scenotecnica - PAOLO BERNARDI 181 Scenotecnica - FILIPPO DE FILIPPI 182 Scrittura creativa - ANGELA OCCHIPINTI 182 Scrittura creativa - DAVIDE PINARDI 183 Scultura (per altri indirizzi) - STEFANIA ALBERTINI 183 Scultura - GIANNI CARAVAGGIO 184 Scultura - PIETRO COLETTA 184 Scultura - PAOLO GALLERANI 185 Scultura - GUIDO LODIGIANI 185 Scultura - ROBERTO PRIOD 186 Scultura - ROBERTO ROCCHI 186 Scultura - CARMELO ZULLO 187 Scultura (per altri indirizzi) - GIAMPIERO MOIOLI 187 Semiologia del corpo - NICOLE GRAVIER 188 Semiologia del corpo - PAOLA SALVI 188 Semiotica dell’arte - GABRIELE PERRETTA 189 Serigrafia - DANIEL ANTONIO TUMMOLILLO 189 Sistema della moda e nuove tendenze MAURIZIO CAVEZZALI 190 Sistemi editoriali per l’arte - GIACINTO DI PIETRANTONIO 190 Sistemi interattivi - RUDY MIRKO MELLI 191 Sociologia dei nuovi media - ANTONIO CIOFFI 191 Sociologia dei processi culturali - LOREDANA PARMESANI 192 Sociologia dell’arte - ANTONIO CIOFFI 192 Sound design - ANDREA CERA 193 Stampa d’arte - CHIARA GIORGETTI 193 Storia del cinema e del video - FRANCESCO BALLO 194 Storia del cinema e del video - FRANCESCO BALLO 194 Storia del costume - LORELLA GIUDICI 195 Storia del design - ANTY PANSERA 195 Storia del disegno e della grafica d’arte - ANNA MARIANI 196 Storia della critica fotografica - ROBERTO CASSANELLI 196 Storia della critica fotografica - LUCA PANARO 197 Storia della decorazione - VALERIA TASSINARI 197 Storia della fotografia - ANNA M. AMONACI 198 Storia della fotografia - ANNA M. AMONACI 198 Storia della moda - LIVIA CRISPOLTI 199 Storia della musica e del teatro musicale ROBERTO FAVARO 199 Storia della pedagogia - PAOLO MOTTANA 200 Storia della religiosità popolare - GIOVANNI TRABUCCO 200 Storia della stampa e dell’editoria - ROLANDO BELLINI 201 Storia della televisione e dello spettacolo televisivo RENZO SALVI 201 Storia dell’arte antica - FLAMINIO GUALDONI 202 Storia dell’arte contemporanea ADRIANO ANTOLINI ALTAMIRA 202 Storia dell’arte contemporanea - ROLANDO BELLINI 203 Storia dell’arte contemporanea - CLAUDIO CERRITELLI 203 Storia dell’arte contemporanea - LAURA CHERUBINI 204 Storia dell’arte contemporanea - GIULIO CIAVOLIELLO 204 Storia dell’arte contemporanea - ANTONIO D’AVOSSA 205 Storia dell’arte contemporanea - ANDREA DEL GUERCIO 205 Storia dell’arte contemporanea - LORELLA GIUDICI 206 Storia dell’arte contemporanea - GIOVANNI IOVANE 206 Storia dell’arte contemporanea - ELISABETTA LONGARI 207 Storia dell’arte contemporanea - MARCO MENEGUZZO 207 Storia dell’arte contemporanea - FRANCESCO POLI 208 Storia dell’arte contemporanea - ELENA PONTIGGIA 208 Storia dell’arte contemporanea - ROSANNA RUSCIO 209 Storia dell’arte contemporanea - LUISA SOMAINI 209 Storia dell’arte contemporanea - DARIO TRENTO 210 Storia dell’arte medievale - GIUSEPPE de JULIIS 210 Storia dell’arte medievale - ANNUNZIATA PANI 211 Storia dell’arte moderna - CHIARA NENCI 211 Storia dell’arte moderna - FRANCESCO PORZIO 212 Storia dell’arte moderna - VALTER ROSA 212 Storia dell’arte moderna - PAOLO THEA INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 277 213 Storia dell’arte moderna - DARIO TRENTO 213 Storia dell’arte sacra moderna e contemporanea ANDREA DEL GUERCIO 214 Storia delle arti applicate - ANNUNZIATA PANI 214 Storia delle tecniche artistiche - ROSANNA RUSCIO 215 Storia dello spettacolo - CHIARA GUALDONI 215 Storia e documentazione dei beni architettonici 1 ELISABETTA SUSANI 216 Storia e documentazione dei beni architettonici 2 ELISABETTA SUSANI 216 Storia e modelli dell’arte terapia - GIORGIO BEDONI 217 Storia e teoria dei nuovi media - FABIO ZANZOTTO 217 Storia e teoria della scenografia - PAOLO BERNARDI 218 Teatro della festa - FERRUCCIO BIGI 218 Teatro di figura - GABRIELE GIROMELLA 219 Tecniche audiovisive per web - NOBERTO SERANA 219 Tecniche calcografiche sperimentali - RICCARDO GALLENI 220 Tecniche del marmo e delle pietre dure MASSIMO PELLEGRINETTI 220 Tecniche del mosaico - VINCENZO CECCARELLI 221 Tecniche della ceramica - M. CRISTINA CAMINO 221 Tecniche della rappresentazione FRANCESCA LIBERATORE 222 Tecniche della scultura - GIUSEPPE DI GENNARO 222 Tecniche della scultura - MASSIMO MAZZONE 223 Tecniche della scultura - ORNELLA ROVERA 223 Tecniche della scultura - CARMELO ZULLO 224 Tecniche della vetrata - GIULIANO GIUMAN 224 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte ALESSANDRA ANGELINI 225 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte ALESSANDRA ANGELINI 225 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - GAETANO BACCO 226 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - GAETANO BACCO 226 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte LUCE G. DELHOVE 227 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte LUCE G. DELHOVE 227 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte BERNARDINO LUINO 228 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte BERNARDINO LUINO 228 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - LAURA PANNO 229 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - LAURA PANNO 229 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte FILOMENA STELITANO 230 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte (per pittura, scultura, decorazione) - NICOLETTA BRAGA 230 Tecniche dell’incisione calcografica - TIZIANO CAMPI 231 Tecniche dell’incisione calcografica - ILARIA MASETTI 231 Tecniche dell’incisione calcografica MASSIMO PETRINGA 232 Tecniche di documentazione audiovisiva JACQUELINE CERESOLI 232 Tecniche di fonderia - PAOLO DELLE MONACHE 233 Tecniche di fonderia - NADIA ROGNONI 233 Tecniche di montaggio - ALESSANDRO TOMBOLA 234 Tecniche di produzione video - GIOVANNI BRUNO 234 Tecniche di ripresa - GIUSEPPE BARESI 235 Tecniche e tecnologie della decorazione GIUSEPPE SABATINO 235 Tecniche e tecnologie della grafica - PAOLA PARISI 236 Tecniche e tecnologie della pittura ROBERTO CASIRAGHI 236 Tecniche e tecnologie della pittura - TERESA IARIA 237 Tecniche e tecnologie delle arti visive ANTONIA BEDUSCHI 237 Tecniche e tecnologie delle arti visive DONATA LAZZARINI 238 Tecniche e tecnologie delle arti visive - REMO SALVADORI 238 Tecniche espressive integrate - PAOLA MANUSARDI 239 Tecniche espressive integrate - GIUSEPPE DI GENNARO 239 Tecniche extramediali - LEONIDA DE FILIPPI 240 Tecniche extramediali - FLAVIO DE MARCO 240 Tecniche extramediali - DAVIDE NIDO 241 Tecniche grafiche speciali - PAOLO DI VITA 241 Tecniche multimediali della decorazione PIER NATALE GUZZETTI 242 Tecniche performative per le arti visive - MAURO FOLCI 242 Tecniche pittoriche - WALTER CASCIO 243 Tecniche pittoriche - GIORGIO CATANI 243 Tecniche pittoriche - DOMENICO DAVID 244 Tecniche sartoriali per il costume M. ANTONIETTA TOVINI 244 Tecnologia della carta - MARGHERITA LABBE 245 Tecnologia della carta - GAETANO FANELLI 245 Tecnologie e applicazioni digitali - FRANCESCA BIRAL 246 Tecnologie e applicazioni digitali ALESSANDRO CAPOZZO 246 Teoria della percezione e psicologia della forma ADRIANO ANTOLINI ALTAMIRA 247 Teoria della percezione e psicologia della forma ROBERTO GALEOTTI 247 Teoria della percezione e psicologia della forma ROSANNA GUIDA 248 Teoria e analisi del cinema e dell’audiovisivo LUCA MOSSO 248 Teoria e metodo dei mass media - ROBERTO BARBATO 249 Teoria e pratica del disegno prospettico - LIDIA BAGNOLI 249 Teoria e pratica del disegno prospettico GIUSEPPE DI NAPOLI 250 Teoria e storia dei beni culturali - GIUSEPPE de JULIIS 250 Teoria e storia dei metodi di rappresentazione GIACINTO DI PIETRANTONIO 278 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 251 Teoria e storia dei metodi di rappresentazione VALTER ROSA 251 Teorie del paesaggio - MARIELLA PERUCCA 252 Tipologia dei materiali - ALFREDO DE LOCATELLI 252 Trucco e maschera teatrale - ROBERTO MESTRONI 253 Ultime tendenze nelle arti visive - MARCELLA ANGLANI 253 Ultime tendenze nelle arti visive - CLOE PICCOLI 254 Urban design - ALBERTO PRINA 254 Valorizzazione dei beni archeologici MASSIMO CARDOSA 255 Valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici ADA GHINATO 255 Videoscultura - GIANPAOLO MAZZONI 256 Web design - MARCO NEGRONI 256 Xilografia - FEDERICO VESCOVO 0284 SEPARATORI:Layout 1 11-04-2011 10:25 Pagina 279 INDICE ANALITICO PER DOCENTI 280 INDICE ANALITICO PER DOCENTI 172 SACHAC IULIA MARIA ADAMO Restauro dei dipinti su tela e tavola 159 GIACOMO AGOSTI - Pratica e cultura dello spettacolo 183 STEFANIA ALBERTINI - Scultura (per altri indirizzi) 146 FRANCESCA ALFANO MIGLIETTI Metodologie e tecniche del contemporaneo 180 ELENA AMADIO - Scenotecnica 106 VALERIO AMBIVERI - Digital video 197 ANNA M. AMONACI - Storia della fotografia 198 ANNA M. AMONACI - Storia della fotografia 224 ALESSANDRA ANGELINI Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 225 ALESSANDRA ANGELIN Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 253 MARCELLA ANGLANI - Ultime tendenze nelle arti visive 246 ADRIANO ANTOLINI ALTAMIRA Teoria della percezione e psicologia della forma 202 ADRIANO ANTOLINI ALTAMIRA Storia dell’arte contemporanea 152 MAURIZIO ARCANGELI - Pittura 225 GAETANO BACCO - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 226 GAETANO BACCO - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 249 LIDIA BAGNOLI - Teoria e pratica del disegno prospettico 169 HAIM BAHARIER - Questioni di estetica ebraica 159 ALESSANDRO BALDANZI - Pratiche creative per l’infanzia 134 MARCO BALDASSARI - Fotografia per i beni culturali 133 IVO BALDERI - Fotografia (Still life) 193 FRANCESCO BALLO - Storia del cinema e del video 194 FRANCESCO BALLO - Storia del cinema e del video 115 ANDREA BALZOLA - Drammaturgia multimediale 118 LUIGI BANDINI BUTI - Ergonomia delle esposizioni 248 ROBERTO BARBATO - Teoria e metodo dei mass media 234 GIUSEPPE BARESI - Tecniche di ripresa 134 JURGEN BECKER - Fotografia scientifica 216 GIORGIO BEDONI - Storia e modelli dell’arte terapia 237 ANTONIA BEDUSCHI Tecniche e tecnologie delle arti visive 200 ROLANDO BELLINI - Storia della stampa e dell’editoria 202 ROLANDO BELLINI - Storia dell’arte contemporanea 92 ANTONIO BELLUSCIO - Computer graphics 117 FRANCESCO BERARDI Elementi di storia della comunicazione sociale 122 VANNA BERLINCIONI - Etnopsichiatria 113 PAOLO BERNARDI - Disegno tecnico e progettuale 181 PAOLO BERNARDI - Scenotecnica 217 PAOLO BERNARDI - Storia e teoria della scenografia 138 CARLO BERNARDINI - Installazioni multimediali 218 FERRUCCIO BIGI - Teatro della festa 245 FRANCESCA BIRAL - Tecnologie e applicazioni digitali 77 CLARA BONFIGLIO - Anatomia artistica 118 GIUSEPPE BONINI - Estetica 141 GIANCARLO BORELLINI - Legislazione dei beni culturali 108 MARIA LUISA BORRA - Disegno 93 AMBROGIO BORSANI - Comunicazione pubblicitaria 124 NICOLETTA BRAGA - Fenomenologia del corpo 230 NICOLETTA BRAGA Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte (per pittura, scultura, decorazione) 153 ITALO BRESSAN - Pittura 234 GIOVANNI BRUNO - Tecniche di produzione video 179 GIOVANNI BRUNO - Scenografia (per altri indirizzi) 166 TULLIO BRUNONE - Progettazione multimediale 104 AMPELIO BUCCI - Design management 165 THOMAS BUCCIARELLI - Progettazione di spazi sonori 78 PIERLUIGI BUGLIONI - Anatomia artistica 137 PIERLUIGI BUGLIONI - Illustrazione scientifica 173 FLORENCE CAILLAUD - Restauro dei metalli 86 MARIA ROSA CALABRESE - Archetipi dell’immaginario 98 SERGIO CALATRONI - Cultura del progetto 87 GIULIO CALEGARI - Archetipi dell’immaginario 221 M. CRISTINA CAMINO - Tecniche della ceramica 176 TIZIANA CAMPI - Scenografia 230 TIZIANO CAMPI - Tecniche dell’incisione calcografica 109 PIETRO CAPOGROSSO - Disegno 246 ALESSANDRO CAPOZZO Tecnologie e applicazioni digitali 183 GIANNI CARAVAGGIO - Scultura 83 MARIA VIRGINIA CARDI - Antropologia culturale 84 MARIA VIRGINIA CARDI - Antropologia dell’arte 254 MASSIMO CARDOSA Valorizzazione dei beni archeologici 78 MARIA LETIZIA CARIELLO - Anatomia artistica 93 ANTONIO CARONIA - Comunicazione multimediale 109 WALTER CASCIO - Disegno 242 WALTER CASCIO - Tecniche pittoriche 95 ROBERTO CASIRAGHI - Cromatologia 236 ROBERTO CASIRAGHI Tecniche e tecnologie della pittura 196 ROBERTO CASSANELLI - Storia della critica fotografica 94 ROBERTO CASTELLO - Coreografia digitale 243 GIORGIO CATANI - Tecniche pittoriche 189 MAURIZIO CAVEZZALI Sistema della moda e nuove tendenze 184 PIETRO COLETTA - Scultura 220 VINCENZO CECCARELLI - Tecniche del mosaico 192 ANDREA CERA - Sound design 232 JACQUELINE CERESOLI Tecniche di documentazione audiovisiva 203 CLAUDIO CERRITELLI - Storia dell’arte contemporanea 203 LAURA CHERUBINI - Storia dell’arte contemporanea 110 ITALO CHIODI - Disegno 204 GIULIO CIAVOLIELLO - Storia dell’arte contemporanea 101 ROSA MARIA CIMINO - Decorazione (per altri indirizzi) 152 ANTONIO CIOFFI - Pedagogia e didattica dell’arte INDICE ANALITICO PER DOCENTI 281 191 ANTONIO CIOFFI - Sociologia dei nuovi media 192 ANTONIO CIOFFI - Sociologia dell’arte 111 ANTONIO CIURLEO Disegno architettonico di stile e arredo 99 FRANCESCO CORREGGIA - Decorazione 160 FRANCESCO CORREGGIA Problemi espressivi del contemporaneo 130 LAERA COSMO - Fotografia 114 MARIO CRESCI - Documentazione fotografica 98 LIVIA CRISPOLTI - Cultura dei materiali di moda 198 LIVIA CRISPOLTI - Storia della moda 170 EZIO CUOGHI - Regia 204 ANTONIO D’AVOSSA - Storia dell’arte contemporanea 243 DOMENICO DAVID - Tecniche pittoriche 87 FILIPPO DE FILIPPI - Architettura degli interni 181 FILIPPO DE FILIPPI - Scenotecnica 239 LEONIDA DE FILIPPI - Tecniche extramediali 210 GIUSEPPE de JULIIS - Storia dell’arte medievale 250 GIUSEPPE de JULIIS - Teoria e storia dei beni culturali 147 LUISA DE LEO - Modellistica 252 ALFREDO DE LOCATELLI - Tipologia dei materiali 240 FLAVIO DE MARCO - Tecniche extramediali 120 VALERIO DEHO’ - Estetica delle arti visive 205 ANDREA DEL GUERCIO - Storia dell’arte contemporanea 213 ANDREA DEL GUERCIO Storia dell’arte sacra moderna e contemporanea 226 LUCE G. DELHOVE Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 227 LUCE G. DELHOVE Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 89 FRANCESCA DELLA MONICA - Audiovisivi lineari 232 PAOLO DELLE MONACHE - Tecniche di fonderia 130 PAOLA DI BELLO - Fotografia 139 PAOLA DI BELLO - Laboratorio di progettazione integrata 222 GIUSEPPE DI GENNARO - Tecniche della scultura 239 GIUSEPPE DI GENNARO - Tecniche espressive integrate 153 GABRIELE DI MATTEO - Pittura 145 GIUSEPPE DI NAPOLI Metodologia progettuale della comunicazione visiva 249 GIUSEPPE DI NAPOLI Teoria e pratica del disegno prospettico 250 GIACINTO DI PIETRANTONIO Teoria e storia dei metodi di rappresentazione 190 GIACINTO DI PIETRANTONIO Sistemi editoriali per l’arte 241 PAOLO DI VITA - Tecniche grafiche speciali 79 MARINA FALCO - Anatomia artistica 245 GAETANO FANELLI - Tecnologia della carta 199 ROBERTO FAVARO Storia della musica e del teatro musicale 174 LORENZA FENZI - Restauro della fotografia 119 CORINNA FERRARI - Estetica 96 MARIA FERRARI - Cromatologia 125 FEDERICO FERRARI Fenomenologia delle arti contemporanee 127 FEDERICO FERRARI - Filosofia dell’arte 91 RACHELE FERRARIO Catalogazione e gestione degli archivi 125 RACHELE FERRARIO Fenomenologia delle arti contemporanee 142 SARA FIORETTA - Letteratura e filosofia del teatro 96 M.CRISTIANA FIORETTI - Cromatologia 242 MAURO FOLCI - Tecniche performative per le arti visive 172 LUCIANO FORMICA - Restauro dei materiali lapidei 85 CRISTINA FUMAGALLI - Applicazioni digitali per l’arte 154 IGNAZIO GADALETA - Pittura 154 RENATO GALBUSERA - Pittura 168 ROBERTO GALEOTTI - Psicologia dell’arte 247 ROBERTO GALEOTTI Teoria della percezione e psicologia della forma 219 RICCARDO GALLENI Tecniche calcografiche sperimentali 184 PAOLO GALLERANI - Scultura 79 MARIA CRISTINA GALLI - Anatomia artistica 155 ALBERTO GARUTTI - Pittura 126 ROMANO GASPAROTTI - Fenomenologia dell’immagine 161 FABRIZIO GAZZARRI Problemi espressivi del contemporaneo 76 ANGELO GHILARDI - Ambientazione moda 113 ADA GHINATO - Disegno tecnico e progettuale 144 ADA GHINATO - Metodologia della progettazione 255 ADA GHINATO Valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici 76 LUCA GHIRARDOSI - Allestimento degli spazi espositivi 157 VITO NATALINO GIACUMMO - Plastica ornamentale 169 ELMAR GIACUMMO Rappresentazione architettonica dello spazio scenico 129 ALBERTO GIANFREDA Formatura, tecnologia e tipologia dei materiali 193 CHIARA GIORGETTI - Stampa d’arte 95 PAOLA GIORGI - Costume per lo spettacolo 92 CARLO GIOVENTU’ - Computer games 218 GABRIELE GIROMELLA - Teatro di figura 194 LORELLA GIUDICI - Storia del costume 205 LORELLA GIUDICI - Storia dell’arte contemporanea 175 AUGUSTO GIUFFREDI Restauro delle terrecotte, dei gessi e degli stucchi 224 GIULIANO GIUMAN - Tecniche della vetrata 88 ALFONSO GRASSI - Arti applicate e tipologia dei materiali 119 VIAVIANA GRAVANO - Estetica dei new media 187 NICOLE GRAVIER - Semiologia del corpo 155 GAETANO GRILLO - Pittura 201 FLAMINIO GUALDONI - Storia dell’arte antica 215 CHIARA GUALDONI - Storia dello spettacolo 282 INDICE ANALITICO PER DOCENTI 162 CARLO GUENZI - Progettazione di allestimenti 247 ROSANNA GUIDA Teoria della percezione e psicologia della forma 241 PIER NATALE GUZZETTI Tecniche multimediali della decorazione 236 TERESA IARIA - Tecniche e tecnologie della pittura 115 M. TERESA ILLUMINATO - Ecodesign 206 GIOVANNI IOVANE - Storia dell’arte contemporanea 244 MARGHERITA LABBE - Tecnologia della carta 237 DONATA LAZZARINI Tecniche e tecnologie delle arti visive 158 ROMEO LEONE - Plastica ornamentale 123 FRANCESCA LIBERATORE - Fashion design 2 221 FRANCESCA LIBERATORE Tecniche della rappresentazione 77 DANILO LISI Analisi del territorio e progettazione del paesaggio 88 DANIELE LISI - Architettura sacra 116 DANILO LISI - Elementi di architettura e urbanistica 127 ANDREA LISSONI - Fenomenologia dell’immagine 136 BARBARA LODDO - Iconografia e disegno anatomico 102 BARBARA LODDO - Design 158 GUIDO LODIGIANI - Plastica ornamentale 185 GUIDO LODIGIANI - Scultura 126 LAURA LOMBARDI Fenomenologia delle arti contemporanee 123 LAURA LOMBARDI - Fenomenologia degli stili 143 ELISABETTA LONGARI Linguaggi dell’arte contemporanea 206 ELISABETTA LONGARI - Storia dell’arte contemporanea 171 ANNA LUCCHINI Restauro degli affreschi e dei dipinti murari 227 BERNARDINO LUINO Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 228 BERNARDINO LUINO Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 138 ANGELA MADESANI Informazione per l’arte: mezzi e metodi 176 M.GRAZIA MANIGRASSO - Scenografia 238 PAOLA MANUSARDI - Tecniche espressive integrate 124 PAOLA MANUSARDI - Fenomenologia del corpo 177 GASTONE MARIANI - Scenografia 195 ANNA MARIANI - Storia del disegno e della grafica d’arte 156 FRANCO MARROCCO - Pittura 164 FELICE MARTINELLI Progettazione di interventi urbani e territoriali 91 BARBARA MASALA - Chimica propedeutica 231 ILARIA MASETTI - Tecniche dell’incisione calcografica 180 ANTONIO MASTROMATTEI - Scenografia (per il teatro) 144 ENRICO MAZZA - Liturgia 222 MASSIMO MAZZONE - Tecniche della scultura 255 GIANPAOLO MAZZONI - Videoscultura 190 RUDY MIRKO MELLI - Sistemi interattivi 149 MARCO MENEGUZZO Museologia e gestione dei sistemi espositivi 207 MARCO MENEGUZZO - Storia dell’arte contemporanea 252 ROBERTO MESTRONI - Trucco e maschera teatrale 168 ALESSANDRA MIAZZA - Psicologia dell’età evolutiva 187 GIAMPIERO MOIOLI - Scultura (per altri indirizzi) 128 ELENA MOLINARI Fondamenti di neuropsichiatria infantile 106 ANNAMARIA MONTEVERDI - Digital video 141 STEFANO MORENI - Legislazione del mercato dell’arte 248 LUCA MOSSO Teoria e analisi del cinema e dell’audiovisivo 199 PAOLO MOTTANA - Storia della pedagogia 121 CRISTINA MUCCIOLI - Etica della comunicazione 177 ENRICO MULAZZANI - Scenografia 107 BRUNO MUZZOLINI - Digital video 110 BARBARA NAHMAD - Disegno 99 SERGIO NANNICOLA - Decorazione 256 MARCO NEGRONI - Web design 90 CHIARA NENCI - Beni culturali dell’età contemporanea 150 CHIARA NENCI - Museologia e storia del collezionismo 211 CHIARA NENCI - Storia dell’arte moderna 136 DOMENICO NICOLAMARINO - Illuminotecnica 240 DAVIDE NIDO - Tecniche extramediali 179 ARMANDO NOBILI - Scenografia (per il cinema e tv) 84 RICCARDO NOTTE - Antropologia culturale 85 RICCARDO NOTTE - Antropologia delle società complesse 182 ANGELA OCCHIPINTI - Scrittura creativa 111 EVA OLAH - Disegno 128 MICHELE OLDANI - Fondamenti di psicologia 148 ROSITA ONOFRI - Modellistica (figurino e modello) 135 CARLO ORECCHIA - Iconografia biblica 142 CARLO ORECCHIA - Letteratura biblica 135 PIERO ORSI - Graphic design 166 PIERO ORSI - Progettazione grafica 100 MARIA TERESA PADULA - Decorazione 174 M. CHIARA PALANDRI - Restauro della carta 196 LUCA PANARO - Storia della critica fotografica 210 ANNUNZIATA PANI - Storia dell’arte medievale 214 ANNUNZIATA PANI - Storia delle arti applicate 228 LAURA PANNO - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 229 LAURA PANNO - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 195 ANTY PANSERA - Storia del design 161 DANIELE PAOLIN Processi e tecniche per lo spettacolo multimediale 143 PAOLA PARISI - Litografia 235 PAOLA PARISI - Tecniche e tecnologie della grafica 191 LOREDANA PARMESANI - Sociologia dei processi culturali 129 PAVONE-PETRELLA-RISARO - Fondamenti di psichiatria 117 GIANFILIPPO PEDOTE - Elementi di produzione video 220 MASSIMO PELLEGRINETTI - Tecniche del marmo e delle pietre dure INDICE ANALITICO PER DOCENTI 283 140 ANTONELLO PELLICCIA - Landscape design 140 ANTONELLO PELLICCIA - Landscape design 100 MARCO PELLIZZOLA - Decorazione 188 GABRIELE PERRETTA - Semiotica dell’arte 80 GUIDO PERTUSI - Anatomia artistica 90 MARIELLA PERUCCA - Beni culturali e ambientali 251 MARIELLA PERUCCA - Teorie del paesaggio 231 MASSIMO PETRINGA Tecniche dell’incisione calcografica 112 DAVIDE PETULLA’ Disegno architettonico di stile e arredo 112 DAVIDE PETULLA’ - Disegno e rilievo dei beni culturali 86 RENZO PICCININ Applicazioni digitali per l’arte (per scenografia) 253 CLOE PICCOLI - Ultime tendenze nelle arti visive 80 ANTONIETTA PIERNO - Anatomia artistica 83 ANTONIETTA PIERNO - Anatomia dell’immagine 182 DAVIDE PINARDI - Scrittura creativa 156 STEFANO PIZZI - Pittura 207 FRANCESCO POLI - Storia dell’arte contemporanea 208 ELENA PONTIGGIA - Storia dell’arte contemporanea 211 FRANCESCO PORZIO - Storia dell’arte moderna 163 ALBERTO PRINA - Progettazione di allestimenti 254 ALBERTO PRINA - Urban design 185 ROBERTO PRIOD - Scultura 114 LOREDANA PUTIGNANI - Drammaturgia 171 LOREDANA PUTIGNANI - Regia 150 DOMENICO QUARANTA - Net art 121 EMANUELE QUINZ - Estetica delle interfacce 89 GEREMIA RENZI - Arti applicate e tipologia dei materiali 104 M.CARLA RICOTTI Design dell’accessorio per il costume 108 SERGIO RIGUTTO Diritto, legislazione ed economia dello spettacolo 186 ROBERTO ROCCHI - Scultura 233 NADIA ROGNONI - Tecniche di fonderia 212 VALTER ROSA - Storia dell’arte moderna 167 PAOLO ROSA - Progettazione multimediale 251 VALTER ROSA Teoria e storia dei metodi di rappresentazione 116 ROBERTO ROBERTI ROSSI Elementi di morfologia e dinamica della forma 131 ROBERTO ROSSO - Fotografia 223 ORNELLA ROVERA - Tecniche della scultura 208 ROSANNA RUSCIO - Storia dell’arte contemporanea 214 ROSANNA RUSCIO - Storia delle tecniche artistiche 235 GIUSEPPE SABATINO Tecniche e tecnologie della decorazione 238 REMO SALVADORI - Tecniche e tecnologie delle arti visive 157 NICOLA SALVATORE - Pittura 81 PAOLA SALVI - Anatomia artistica 188 PAOLA SALVI - Semiologia del corpo 201 RENZO SALVI Storia della televisione e dello spettacolo televisivo 133 AUGUSTIN SANCHEZ - Fotografia digitale 148 LEONARDO SANGIORGI Multimedialità per i beni culturali 170 LUCA SCACCHETTI - Rappresentazione dell’architettura 145 SANDRO SCARROCCHIA - Metodologie del restauro 146 SANDRO SCARROCCHIA Metodologie della progettazione 175 GIOVANNA SCICOLONE Restauro dell’arte contemporanea 102 ROBERTO SEMPRINI - Design 120 PIERANGELO SEQUERI - Estetica del sacro 219 NOBERTO SERANA - Tecniche audiovisive per web 149 TAKASHI SHIMURA - Museografia 1 163 TAKASHI SHIMURA - Progettazione di allestimenti 132 MARCO SIGNORINI - Fotografia (reportage) 162 RICCARDO SOFFIENTINI - Product design 209 LUISA SOMAINI - Storia dell’arte contemporanea 132 CESARE SOMANINI - Fotografia (architettura e paesaggio) 147 VINCENZO SORRENTINO Metodologie e tecniche dell’affresco 137 ALDO SPOLDI - Illustrazione 131 ALESSANDRA SPRANZI - Fotografia 139 ALESSANDRA SPRANZI Laboratorio di progettazione fotografica 103 FILOMENA STELITANO - Design del gioiello 229 FILOMENA STELITANO Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte 164 DANIELE SUFFRITTI - Progettazione di software interattivi 215 ELISABETTA SUSANI Storia e documentazione dei beni architettonici 1 216 ELISABETTA SUSANI Storia e documentazione dei beni architettonici 2 81 TIZIANA TACCONI - Anatomia artistica 97 TIZIANA TACCONI - Cromatologia 197 VALERIA TASSINARI - Storia della decorazione 151 LAURA TETTAMANZI Organizzazione e produzione dell’arte mediale 173 DUILIO THANCHIS - Restauro del legno 212 PAOLO THEA - Storia dell’arte moderna 101 CARLO TOGNOLINA - Decorazione 233 ALESSANDRO TOMBOLA - Tecniche di montaggio 160 LAURA TONANI Principi e tecniche della terapeutica artistica 1-2 82 LAURA TONANI - Anatomia artistica 244 M. ANTONIETTA TOVINI Tecniche sartoriali per il costume 200 GIOVANNI TRABUCCO - Storia della religiosità popolare 107 DAVIDE TRANCHINA - Direzione della fotografia 209 DARIO TRENTO - Storia dell’arte contemporanea 213 DARIO TRENTO - Storia dell’arte moderna 284 INDICE ANALITICO PER DOCENTI 94 SITA TRINI CASTELLI - Concept planning 189 DANIEL ANTONIO TUMMOLILLO - Serigrafia 103 GIUSEPPE ULIAN - Design 151 STEFANIA ULIVIERI Pedagogia della comunicazione e della relazione educativa 167 MARTA VALTOLINA - Progettazione per il costume 82 TIZIANA VALZELLI - Anatomia artistica 122 SERGIO VENUTI - Fashion design 1 97 DANY VESCOVI - Cromatologia 256 FEDERICO VESCOVO - Xilografia 178 EMILIANO VISCARDI - Scenografia 178 EMILIANO VISCARDI - Scenografia (cinema e TV) 105 GISELLA VISMARA - Didattica per il museo 165 HUBERT WESTKEMPER - Progettazione di spazi sonori 217 FABIO ZANZOTTO - Storia e teoria dei nuovi media 105 DANIELA ZARRO - Didattica dei linguaggi artistici 186 CARMELO ZULLO - Scultura 223 CARMELO ZULLO - Tecniche della scultura SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 260 COMPUTER GRAPHICS - Eleonora Zullo 260 DISEGNO - Sabina Capraro 261 DISEGNO ANATOMICO - Maria Tcholakova 261 DISEGNO ARCHITETTONICO - Serena Forti 262 DISEGNO DAL VERO - Barbara Giorgis 262 DISEGNO DEL MODELLO - Massimo Zuppelli 263 ILLUSTRAZIONE - Elisabetta Golinelli 263 INCISIONE - Matteo Giannini 264 SCENOGRAFIA - Serena Zen 264 TECNICHE DEL DISEGNO - Luciana Manelli 265 TECNOLOGIA E STORIA DEGLI STILI ARCHITETTONICI Alessandro Cheli INDICE ANALITICO PER DOCENTI 260 SABINA CAPRARO - Disegno 265 ALESSANDRO CHELI Tecnologia e storia degli stili architettonici 261 SERENA FORTI - Disegno architettonico 263 MATTEO GIANNINI - Incisione 262 BARBARA GIORGIS - Disegno dal vero 263 ELISABETTA GOLINELLI - Illustrazione 264 LUCIANA MANELLI - Tecniche del disegno 261 MARIA TCHOLAKOVA - Disegno Anatomico 264 SERENA ZEN - Scenografia 260 ELEONORA ZULLO - Computer graphics 262 MASSIMO ZUPPELLI - Disegno del modello NOTE 285 286 NOTE NOTE 287 288 NOTE