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GUIDA AI CORSI 2010 - 2011
MILANO
Il presente volume è stato redatto sulla base di informazioni fornite direttamente dai docenti. Si fa presente che programmi,
insegnamenti e docenti possono comunque subire della variazioni.
Coordinamento e cura
Francesca Follia
Redazione e segreteria organizzativa
Francesca Follia
Traduzione
Elisabetta Soica
Progetto grafico e copertina
Piero Orsi
Impaginazione
Fotolito Galli Thierry - Milano
Editore
Accademia di Belle Arti di Brera
Via Brera, Milano
Chiuso in redazione il 11 Aprile 2011.
I materiali fotografici e testuali sono di proprietà di Accademia di Belle Arti di Brera,
editore della presente pubblicazione
INDICE
Presentazione
5
Organi di governo
6
Dipartimenti - Nucleo di valutazione - Consulta studenti
7
Cenni storici
8
Raccolte storiche
10
Historical background
11
Bibliografia
13
Offerta informativa
18
Piani di studio: corsi di diploma di primo livello
20
Piani di studio: corsi di diploma di secondo livello
40
Programmi dei corsi
75
Scuola libera del nudo e Scuola degli artefici
257
Servizi - Iscrizioni - Informazioni
265
Indice analitico per discipline
273
Indice analitico per docenti
279
Indice analitico Scuola libera del nudo e Scuola degli artefici
284
L
a Guida dello studente, oltre a raccontare la storia della
nostra Accademia attraverso l’innovazione didattica, continua ad essere un valido strumento di orientamento per
tutti gli studenti della scuola secondaria che possono così facilmente accedere a tutta l’offerta formativa che negli ultimi anni
si è arricchita di nuovi modelli didattici, proposte e progetti.
L’alto tasso di internazionalizzazione dei nostri iscritti, con stranieri che provengono da 49 paesi del mondo, ha consentito, soprattutto con il progetto Erasmus, un vivace scambio culturale con le più importanti
istituzioni europee e internazionali a tutti i livelli, permettendo ai nostri studenti di farsi
conoscere all’estero.
I grandi artisti che si sono formati presso l’Accademia di Brera, nel corso della sua
storia, ci confermano che la formazione artistica di qualità prodotta dalla nostra
istituzione, produce risultati positivi, negli anni si è adeguata alle nuove esigenze del
mondo del lavoro, ma non ha mai dimenticato gli aspetti importantissimi legati alla
tradizione.
L’Accademia vuole continuare ad essere punto di riferimento della formazione artistica all’interno del territorio lombardo e italiano affinché continui il riconoscimento
della produzione artistica dei nostri studenti, attestata dalla loro affermazione in
tutto il mondo.
6
ORGANI DI GOVERNO
PRESIDENTE
Salvatore Carrubba
DIRETTORE
Gastone Mariani
DIRETTORE AMMINISTRATIVO
Anna Virno
VICEDIRETTORE
Stefano Pizzi
VICEDIRETTORI AGGIUNTI
Paola Salvi (con delega per l’offerta formativa)
Dario Trento (con delega per i beni patrimoniali)
CONSULENTE DEL DIRETTORE
Gabriele Giromella (per l’amministrazione)
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Presidente
Salvatore Carrubba
Consiglieri
Gastone Mariani
Gianna Bessi
Gabriele Giromella
Dario Micci
Segretario
Anna Virmo
CONSIGLIO DEI REVISORI DEI CONTI
Presidente
Angelo Passaro
Componenti
Alessandro Pampuri
Roberta Peri
CONSIGLIO ACCADEMICO
Presidente
Gastone Mariani
Docenti
Italo Bressan
Filippo De Filippi
Andrea del Guercio
Grazia Maria Manigrasso
Massimo Pellegrinetti
Marco Pellizzola
Mariella Perucca
Giuseppe Sabatino
Paola Salvi
Tiziana Tacconi
Studenti
Cristiano Belotti
Benedetta Donzellini
7
DIPARTIMENTI - NUCLEO DI VALUTAZIONE - CONSULTA STUDENTI
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
Preside
Franco Marocco
Direttore della Scuola di Pittura
Andrea B. Del Guercio
Direttore della Scuola di Scultura
Massimo Pellegrinetti
Direttore della Scuola di Decorazione
Giuseppe Sabatino
Direttore della Scuola di Grafica
Bernardino Luino
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE
E ARTI APPLICATE
Preside
Paolo Rosa
Direttore della Scuola di Scenografia
Enrico Mulazzani
Direttore della Scuola di Restauro
Duilio Tanchis
Direttore della Scuola
di Progettazione Artistica per l’Impresa
Antonello Pelliccia
Direttore della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte
Ezio Cuoghi
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE
E DIDATTICA DELL’ARTE
Preside
Flaminio Gualdoni
Direttore della Scuola di Discipline della Valorizzazione
dei beni Culturali
Mariella Perucca
Direttore della Scuola di Comunicazione
e Didattica dell’Arte
Raffaella Pulejo
CONSULTA STUDENTI
Presidente
Dario Micci
Componenti
Fabio Bertozzi
Silvia De Rosa
Cristiano Belotti
Erica Quida
Agnese Romanò
Segretario
Erica Dallafortuna
8
CENNI STORICI
B
rera è un nome molto antico. Il termine
braida, riferito a uno spiazzo erboso o
una sterpaglia, contiene una radice linguistica longobarda. Su questo prato, a
cominciare dal 1229, i frati Umiliati costruiscono la
chiesa di Santa Maria e il loro convento che viene a
delimitare quel brolo naturale. Con la soppressione dell’ordine, alla fine del Cinquecento, i Gesuiti
occupano l’edificio e lo trasformano poi nell’imponente palazzo progettato da Francesco Maria Richini
(1627-1658), imprimendo al complesso il carattere
“educativo” che ancora oggi gli riconosciamo: collegio e scuola, orientati sul grande cortile porticato, a doppio ordine di logge, cui viene annessa una
biblioteca, un giardino dei Semplici e una Specola.
La storia del palazzo di Brera è una storia per fasi che
insieme si succedono e si sovrappongono, modificandosi di segno, distinto ma affine, e anche la storia
complessa di nuclei che progressivamente si aggregano intorno a un unico centro, cioè a quella funzione
originale, quindi nel tempo parzialmente si dividono.
Giusto dopo la soppressione della Compagnia di Gesù
nel 1772, per la politica illuminata dell’imperatrice
Maria Teresa, attorno all’asse concreto e simbolico
della biblioteca, alla quale viene incorporata la cospicua libreria del conte Carlo Pertusati, il palazzo si converte in un edificio destinato alla pubblica educazione, sede delle principali istituzioni di cultura milanesi:
oltre alle nuove scuole laiche (Ginnasio Inferiore e
Superiore, Scuole Palatine), la Biblioteca Braidense,
l’Osservatorio Astronomico e l’Orto Botanico, il Laboratorio di Chimica, la Società Patriottica di Agricoltura, cui si aggiunge per ultima l’Accademia di Belle
Arti (1776), in un’armonica fusione enciclopedica di
scienze, lettere ed arti. Con la costruzione del portale di entrata ad opera di Giuseppe Piermarini, primo
professore di architettura, anche la facciata assume
il suo aspetto caratteristico. L’arrivo dei Francesi e le
riforme rivoluzionarie avviate a partire dal 1798 decidono di una nuova centralità per l’Accademia, in nome
del “pubblico beneficio delle belle arti”, per opera del
suo segretario, il pittore Giuseppe Bossi, singolare
figura di intellettuale giacobino (1801-1807). E’ da
questo momento che l’istituto, oltre che delle consuete dotazioni didattiche, viene corredato di una Galleria
delle statue in gesso, di una Biblioteca specializzata
per la formazione degli artisti, corredata anche di
stampe e disegni, di un Archivio, di un Gabinetto Numismatico e del Museo di Antichità lombarde (opere
provenienti da scavi cittadini o da monumenti milanesi danneggiati): materiali che in buona parte - tranne
questi ultimi - risultano ancora presenti nelle raccolte
dell’Accademia. Ma soprattutto è in questo periodo
che, a seguito dell’incameramento dei beni ecclesiastici, si va delineando il primo nucleo di una nuova
Galleria (1806), dove alle opere di pittura degli “antichi”, tolti dalle chiese, si affianca una Sala delle opere
dei “moderni”, insieme a un Gabinetto dei Ritratti dei
Pittori: i modelli del passato messi didatticamente a
confronto con le invenzioni del presente. La grandiosa
Pinacoteca, formata dai dipinti provenienti da tutto il
territorio del regno d’Italia, inaugurata nel 1809, in
occasione del compleanno di Napoleone, porta di
Cortile Palazzo di Brera.
necessità la realizzazione al primo piano di saloni luminosi, destinati all’esposizione, tanto da inglobare,
oltre ad alcune aule del convento gesuitico, anche come è ancora visibile - la parte superiore dell’antica
chiesa di Santa Maria, fino ad allora rimasta intatta.
Il cortile di Brera per Stendhal, in visita nel 1816 al
Museo, è più bello di quello del Louvre. A cominciare da questi anni, oltre che un palazzo, Brera diventa
sempre più un luogo. Di lavoro, di studio, ma anche
di visita e di transito. Lungo il loggiato del cortile principale, sullo scalone e nei corridoi del piano terreno,
cresce una sorta di pantheon delle glorie patrie, già
iniziato da Giuseppe Bossi, che ancora oggi conserva
le lapidi e le statue dei principali scienziati, letterati
CENNI STORICI 9
che legarono il proprio nome alla grandezza di Milano
(Giuseppe Parini, Cesare Beccaria, ecc.) e dei maestri che insegnarono in Accademia (Giuseppe Franchi,
Giocondo e Giacomo Albertolli, Pompeo Marchesi,
ecc.). In questi stessi anni prende il via l’evento periodico delle Esposizioni di Brera, rassegna annuale
delle opere migliori degli allievi e della produzione artistica contemporanea, italiana e straniera, riferimento
privilegiato per collezionisti e mercanti, motore di un
nuovo sistema delle arti. E in parallelo si diffonde la
perdita della autonomia e, simmetricamente alla decadenza d’uso dei modelli che erano serviti per l’apprendimento, comincia il trasferimento fuori dal palazzo
di buona parte delle collezioni che vanno a incrementare i nuovi istituti museali della città: il Museo Patrio
Archeologico, il Gabinetto Numismatico. Nel 1882 la
Pinacoteca viene disgiunta dall’Accademia, quindi nel
1902 una fetta della Galleria d’Arte Moderna passa al
Castello Sforzesco. La riforma di Giovanni Gentile e, nel
1926, il distacco al Politecnico della Scuola di Archi-
Francesco Hayez, Vittor Pisani liberato dal carcere e portato in trionfo,
1867, olio su tela.
consuetudine di studi e gallerie dislocati per l’intero
quartiere intorno al palazzo. Così la grande statua del
Marte pacificatore di Antonio Canova (1809), destinata in origine al Foro Bonaparte, collocata dal 1862
al centro del cortile, viene a suggellare l’immagine
moderna dell’Accademia che ci è familiare, forte della
sua ascendenza neoclassica. Durante il periodo romantico la reputazione dell’istituto resta altissima, per
la presenza di artisti di spicco, come Francesco Hayez,
e per le molteplici competenze, fra cui il controllo
sulla pianificazione urbana e la tutela dei monumenti,
attraverso la Commissione d’Ornato, e la raccolta di
documentazione sulla storia dell’arte lombarda. Con
la nascita della nazione italiana, inizia una progressiva
tettura, assimileranno Brera a tutte le altre accademie
Comincia da questo punto la storia esclusiva dell’Accademia come scuola. Se questo confine e, non a caso,
segna il limite di crescita delle raccolte storiche, rimane costante lungo il Novecento l’attrazione esercitata dall’istituzione, nell’alternarsi di personalità importanti che a Brera si formano e/o insegnano : Antonio
Sant’Elia, Achille Funi, Carlo Carrà, Giacomo Manzù,
Marino Marini, Mauro Reggiani, Francesco Messina,
Luciano Minguzzi, Lucio Fontana, Fausto Melotti e, più
di recente, Ennio Morlotti, Alik Cavaliere, Andrea Cascella, Dario Fo, Damiano Damiani, Guido Ballo. Tanto
che, almeno fino a metà del secolo, si può dire Brera
abbia rappresentato quasi una patria per tutti gli artisti.
10
RACCOLTE STORICHE
Fondi archivistici
Archivio storico. 1430 faldoni e 195 registri. Riguarda tutte le attività dell’Accademia a partire dall’inizio dell’Ottocento: quella
didattica, di promozione - Esposizioni -, quella di tutela, svolta fino all’inizio del Novecento - Esportazioni e Ornato città -. Quest’ultima sezione è uno strumento fondamentale per la progettazione del restauro. Per il Settecento la documentazione è conservata
all’Archivio di Stato di Milano, Fondo Studi. In archivio si conserva il manoscritto delle Memorie di Francesco Hayez; alcune lettere
autografe di soci onorari illustri.
Fondo Ballo. Conserva la documentazione manoscritta e a stampa sull’arte italiana degli anni Cinquanta/Sessanta del Novecento,
raccolta da Guido Ballo in preparazione dell’opera La linea dell’arte moderna.
Biblioteca storica
15.800 volumi, raccolti a partire dal 1805, cui sono da affiancare 3.500 volumi provenienti dal legato Ala Ponzoni, ora in deposito
presso la Biblioteca Braidense. Si è formata a partire dal ricco nucleo di volumi di provenienza francese e inglese acquistati da Giuseppe Bossi. E’ costituita da trattatistica d’arte, iconologia cinque/seicentesca, repertori di primo Ottocento, riviste internazionali
e cataloghi di musei e esposizioni di secondo Ottocento. Legati delle biblioteche di Francesco Hayez e di Camillo Boito, connessi
alla storia dell’istituzione; del marchese Ala Ponzoni e di Giovanni Morelli.
Collezioni artistiche
Le collezioni si sono formate nell’ambito delle tre attività fondamentali dell’Accademia di cui si è accennato (dalle origini agli anni
Venti del Novecento): educativa, espositiva, di documentazione e tutela. Alla prima si riferisce la cosiddetta suppellettile didattica:
modelli (calchi in gesso, stampe, disegni originali, fotografie) e prove grafiche degli allievi, quindi le prove del Pensionato romano,
disegni e opere di pittura e scultura. Alla seconda si connettono le opere risultate vincenti ai Grandi Concorsi, esposte alle mostre
periodiche, e gli acquisti del fondo esposizioni. Con la terza si spiegano numerose donazioni e alcune permanenze di opere antiche,
appartenenti originariamente alla Pinacoteca, prima della separazione nel 1882.
Dipinti. 600 opere ca., di cui una cinquantina antichi, 100 novecenteschi, i restanti dell’Ottocento comprendenti opere dei concorsi di Brera (Premio Mylius, Canonica), lasciti, legati e donazioni all’Accademia (Hayez, Ala Ponzoni, Stampa, ecc.).
Sculture. 800 opere ca., prevalentemente ottocentesche, tra cui 700 calchi didattici in gesso dall’antico e da modelli rinascimentali, e 100 fra modelli originali e sculture in marmo e terracotta, provenienti dalle esposizioni.
Disegni. 6.300 fogli ca., sette/ottocenteschi, dei quali quasi 2.000 di architettura (prevalentemente concorsi, insieme a piccoli
fondi, es. Quarenghi), 350 di scenografia (fratelli Galliari) e i restanti di figura: fra questi, 50 ca. accademie di nudo settecentesche
di provenienza romana, quindi gli album Appiani, Bossi e Hayez.
Stampe. 3.200 ca. fogli sciolti sette/ottocenteschi, fra i quali l’intero corpus di Raffaello Morghen, le incisioni “sceniche” acquerellate di Alessandro Sanquirico e numerosi. bulini e litografie di traduzione.
Fotografie. 28.000 positivi, fra i quali, oltre agli acquisti Braun, Alinari, Brogi, Sommer e Moscioni, i lasciti Hayez (carte salate di
Luigi Sacchi), Mongeri, Boito, Carotti e la fototeca di Gustavo Frizzoni.
Raccolte storiche: tel. 02-86955240, [email protected]
Coordinatore: Francesca Valli
Archivio, biblioteca storica: tel. 02/86955240, Responsabile: Valter Rosa
[email protected]
[email protected]
Dipinti: Responsabile: Chiara Nenci
Sculture: Responsabile: Luisa Somaini
Disegni, stampe, fotografie: Responsabile : Francesca Valli
Arredo storico: Responsabile: Giuseppe de Juliis
Documentazione e segreteria organizzativa: Roberta Peccatiello
NELLA PAGINA SEGUENTE
Mosè Bianchi, I fratelli sono al campo! ricordo di Venezia,
1869, olio su tela
11
HISTORICAL BACKGRONUD
Brera is a very ancient name. The term braida, is referred to a
grassy or a weed-covered land, in which there is a longobardic
linguistic root. On this ground, since 1229, the monastic order
of the friars “Umiliati” built the church of Saint Mary and their
convent that limits that natural area. With the suppression of the
order, at the end of the fourth century, the Jesuits occupy the
building and transform it into the imposing building planned by
Francesco Maria Richini (1627-1658), giving to the complex
the “educational” character that is still present today: college
and school, oriented towards the huge colonnade (patio), in a
double order of loggias, in which, a library, the garden of the
“Semplici” and a Specola are annexed.
The history of Brera’s building is a history divided into
different phases that follow and fall together into each other
changing their pattern, distinct but similar, a complex story of
two nucleuses, that progressively gather around a single one,
therefore through the time they partially divide themselves.
Right after the suppression of the Company of Jesus in 1772,
thanks to the illuminated politic of the empress Maria Teresa,
around the concrete and symbolic axle of the library, to which
12 HISTORICAL BACKGROUND
the conspicuous bookstore of the count Carlo Pertusati is
incorporated, the palace is converted into a building for public
education, centre of the main cultural institutions and events of
Milan: besides the new secular schools (Inferior and Superior
Grammar school, Palatine Schools), the Braidense Library, the
Astronomic Observatory, the Botanical Garden, the Chemistry
Laboratory, the Patriotic Society of Agriculture, to which is
added last but not least the Academy of Fine Arts (1776),
in a harmonic encyclopaedic fusion of sciences, Letters and
Arts. With the construction of the main entrance portal built
by Giuseppe Piermarini, first architectural teacher, the façade
assumes its characteristic aspect.
The arrival of the French and their revolutionary reforms that
began in 1798 decided the centralization of the academy, in the
name of the “public benefit of the fine arts”, by the will of its
secretary, the painter Giuseppe Bossi, unique figure of Jacobin
intellectual (1801-1807). It’s since then, that the institute it’s
equipped with a Gallery of chalk statues, with a specialized
Library for the formation of the artists, also supplied with
a collection of prints and sketches, with an archive, with
a Numismatic Stamp Hall and with a Museum of Lombard
Antiques (handcrafts coming from city excavations or from
damaged Milanese monuments): materials that in major part except these last ones - they still result present in the collection
of the Academy.
But most of all it’s in this period, after the confiscation of
ecclesiastical goods, that slowly starts the first nucleus of a new
Gallery (1806), where beside the works of antique painting
removed from churches, is located a Room of modern works
together with an Expo of the Portraits of various Painters: the
models of the past are put didactically in comparison with the
inventions of the present. The majestic Pinacoteca (Gallery),
formed by paintings from the whole territory of the Italian
Kingdom, inaugurated in 1809, in occasion of Napoleon’s
birthday, brings to the realization of the first floor with bright
spaces, destined to the exposure, in order to enclose some
classrooms of the Jesuit convent and - as it is still visible today
- the superior part of the ancient church of Saint Maria, until
then intact.
For Stendhal, visiting the Museum in 1816, Brera’s court it’s
more beautiful than the Louvre’s one. Starting from these years,
besides being a palace, Brera becomes more and more a place
where to work, study, but also visit and transit. Along the open
alley of the principal court, on the main staircase and in the
corridors of the ground floor, grows a sort of pantheon of
the country glories, already started by Joseph Bossi, that still
today preserve the headstones and the statues of the principal
scientists, literates that linked their own name to the greatness
of Milan (Giuseppe Parini, Cesare Beccaria, etc.) and of
the teachers that taught at the Academy (Giuseppe Franchi,
Giocondo and Giacomo Albertolli, Pompeo Marchesi, etc.). In
these same years takes place the periodical event of Brera’s
Exposures, annual review of the student’s best works and of
the contemporary artistic production, Italian and foreign,
privileged reference for collectors and merchants, engine of a
new system of the arts. At the same time it spreads the custom
of studies and galleries displayed through the whole district
around the building.
The great statue of Antonio Canova’s “Marte pacificatore”
(1809), destined in origin to the Foro Bonaparte, collocated
since 1862 in the centre of the court, seals the modern image
of the academy that it’s familiar for us, strong in its neoclassic
ancestry. During the romantic period the reputation of the
institute is very high, thanks to the presence of important
artists, such as Francesco Hayez, and for the manifold
competences, among which the control of the urban planning
and the preservation of the monuments, through the Committee
of Ornato, and the collection of documentation on the history
of the art in Lombardy. With the birth of the Italian nation, a
progressive loss of autonomy begins and, symmetrically to
the decadence of the use of learning models, a good part of
the collections are transferred to permit to increase the new
museum institutes of the city out of the building: the Museum
Patrio Archeologico, the Numismatic Cabinet. In 1882 the
Pinacoteca is separated from the academy, therefore in 1902
a part of the Modern Art Gallery goes to Sforzesco Castle. The
reform of Giovanni Gentile and, in 1926, the destination to the
Polytechnic of the School of Architecture, will put Brera at the
same level of all other academies.
From now the exclusive history of the academy as a school
begins. If this border, and not by chance, marks the limit of
the historical collections growth, remains constant along
the Nine hundred the attraction practiced by the institution,
alternating important personalities that form themselves and/
or teach in Brera: Antonio Sant’Elia, Achille Funi, Carlo Carrà,
Giacomo Manzù, Marino Marini, Mauro Reggiani, Francesco
Messina, Luciano Minguzzi, Lucio Fontana, Fausto Melotti and,
later, Ennio Morlotti, Alik Cavaliere, Andrea Cascella, Dario Fo,
Damiano Damiani, Guido Ballo. We can affirm that, at least
until the half of the century, Brera had almost represented a
country for all the artists.
13
BIBLIOGRAFIA
Fonti
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Storia
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restauri e nuovi studi, atti del convegno, Pavia 2005, in corso di stampa.
D. TRENTO, La conservazione dei monumenti a Milano dall’amministrazione austriaca a Camillo Boito. in Dall’industria
artistica alla conservazione dei manufatti: attualità di Alois Riegl, atti del convegno Accademia di Brera 2006, in corso di stampa.
Studi sulla formazione degli artisti nell’ambito del Progetto Finalizzato CNR, Il tirocinio artistico a Brera nella
prima metà dell’Ottocento. Progetto pilota per una bancadati per le accademie di belle arti.
S. SUSINNO, Diffusione del classicismo romano nella formazione artistica dell’Accademia di Brera, in La pittura romana dal
Protoneoclassicismo al Neoclassicismo e le sue diramazioni nell’area italiana, atti del convegno Ravello 1997, Firenze 2001.
F. VALLI, Scuola di Prospettiva 1800- 1860. Una ricerca sulla formazione artistica a Brera, “Disegnare idee e immagini”, VII (1997), 15, pp. 9- 20.
R. CASSANELLI, Tra soppressioni austriache e requisizioni napoleoniche. Il ruolo di Mantova nella fondazione delle raccolte
d’arte dell’Accademia di Brera, in L’abbazia di S. Benedetto in Polirone, atti del convegno di studi in occasione del bicentenario
della soppressione napoleonica, 1998.
S. SUSINNO, Le accademie di Domenico Corvi, in Domenico Corvi, catalogo della mostra (Viterbo, Museo della Rocca Albornoz),
a cura di V. Curzi e A. Lo Bianco, Roma 1998, pp. 173- 189.
F. VALLI, L. GOFFI, V. ILLIANO, Il tirocinio artistico a Brera nella prima metà dell’Ottocento. Progetto pilota di una bancadati
per le accademie di belle arti, in “Bollettino d’Informazioni. Centro di Ricerche Informatiche per i Beni Culturali”, Scuola Normale
Superiore di Pisa, VIII (1998), 1, pp. 7-20.
F. VALLI, Modelli romani all’Accademia di Brera, in Domenico Corvi, catalogo della mostra (Viterbo, Museo della Rocca Albornoz), a cura di V. Curzi e A. Lo Bianco, Roma 1998, pp. 190- 197.
F. VALLI, L. GOFFI, V. ILLIANO, Il tirocinio artistico a Brera nella prima metà dell’Ottocento. Progetto pilota di una bancadati
per le accademie di belle arti, “Bollettino d’informazioni. Centro di Ricerche Informatiche per i Beni Culturali”, Scuola Normale
di Pisa, VIII (1998), 1, pp. 7- 20.
R. CASSANELLI, Giuseppe Bossi e la riforma dell’Accademia di Brera, in Ideologie e patrimonio storico-culturale nell’età rivoluzionaria e napoleonica. A proposito del Trattato di Tolentino, atti del convegno Tolentino 1997, Roma 2000, pp. 221- 250.
F. VALLI, A Brera. Nei luoghi di Chirone, in L’amabil rito. Società e cultura nella Milano di Giuseppe Parini, atti del convegno
Milano 1999, Bologna 2000, pp.993-1001.
C. NENCI, Giuseppe Bossi alunno del “precettor gentile”. L’eredità di Achille, in L’amabil rito. Società e cultura nella Milano
di Giuseppe Parini, atti del convegno Milano 1999, Bologna 2000, pp. 1003-1021
A. OLDANI, La Scuola d’ornato dell’Accademia di Brera: materiali e modelli, in L’amabil rito. Società e cultura nella Milano
di Giuseppe Parini, atti del convegno Milano 1999, Bologna 2000, pp. 1023-1044.
F. VALLI, La formazione all’Accademia di Brera, in Giovanni Battista Dell’Era (1765- 1799). Un artista lombardo nella Roma
neoclassica, catalogo della mostra (Treviglio, Museo Civico) a cura di E. Calbi, Milano 2000, 45- 51.
F. VALLI, L’insegnamento della pittura a Brera nell’Ottocento. Alcune osservazioni, in Dall’Accademia all’atelier. Pittori tra
Brera e il Canton Ticino nell’Ottocento, catalogo della mostra (Rancate, Pinacoteca Cantonale Zust) a cura di M. A. Previtera e
S. Rebora, Milano 2000, pp. 59- 63.
C. NENCI, “Grandi e felici furono gli antichi tirreni, i Greci e i Romani ...”. L’esempio dell’antico nell’educazione all’arte e
al bene pubblico nella Milano napoleonica: dalla formazione accademica alle professioni. Ricerca funanziata dal Consiglio
Nazionale delle Ricerche, nall’ambito “Progetto giovani 2000”
C. NENCI, Materiali per la diffusione del classicismo in Europa tra Sette e Ottocento: i gessi nelle collezioni storiche dell’Accademia di Brera, in Science and technology for the safeguard of cultural heritage in the Mediterranean basin, atti del convegno
Alcalà de Henares 2001, Roma 2001.
BIBLIOGRAFIA 15
C. NENCI, A. OLDANI, Il contributo degli incisori ticinesi alla stampa di diffusione di primo Ottocento, in Arte in Ticino 18032003. La ricerca di un’appartenenza 1803- 1870, catalogo della mostra (Museo di Belle Arti, Lugano) a cura di R. Chiappini,
Lugano 2001, pp. 105- 123
F.VALLI, C. NENCI, A. OLDANI, A headproject for data base of italian academies of fine arts, in EVA 2001Florence, Proceedings
a cura di V. Cappellini e J. Hemsley, Bologna 2001, pp. 97-101.
F. VALLI, L’Accademia di Brera negli anni di Giuseppe Bossi e la Francia, in De l’art au patrimoine. France et Italie: le
transfert des modèles culturels et esthétiques a l’époque moderne, atti del colloque dell’Università di Grenoble 2000, Grenoble
2003, pp. 127-137.
F. VALLI, Milano: le collezioni didattiche di Brera e il loro sistema, in Accademie e Accademismo 1770-1870, giornate di studi
in ricordo di Stefano Susinno, Villa Medici, Roma 2003.
F. VALLI, L’Accademia di Brera : un nuovo modello didattico, in Il primato della scultura : fortuna dell’antico, fortuna di
Canova, atti della settimana di studi Bassano 2000, Città di Castello 2004, pp. 123-130
C. NENCI, “Coll’opinione e coll’esempio”. Giuseppe Bossi e Canova, in Antonio Canova: la cultura figurativa e letteraria dei
grandi centri italiani. Milano, Firenze, Napoli, atti della settimana di studi Bassano 2002, Bassano 2006.
F. VALLI, “Con nostro vantaggio e con vostro onore”. Canova e l’Accademia di Brera in Antonio Canova: la cultura figurativa
e letteraria dei grandi centri italiani. Milano, Firenze, Napoli, atti della settimana di studi Bassano 2002, Bassano 2006.
Mostre e convegni relativi al patrimonio storico organizzati dall’Accademia
La città di Brera, Belle arti in Accademia fra pratica e ricerca, catalogo della mostra (Milano, Arengario), Milano 1993.
Città di Brera. Due secoli di scultura, catalogo della mostra (Milano, Accademia di Brera) a cura di G. M. Accame, C. Cerritelli,
M. Meneguzzo, Milano 1995.
Città di Brera. Due secoli di incisione, catalogo della mostra (Milano, Accademia di Brera) a cura di R. Bellini, L. Fersini, A.
Musiari, F. Poli, S. Salvagnini, Milano 1996.
Camillo Boito e il sistema delle arti, atti del convegno 1996, Padova 2002.
Senso. Tra Camillo Boito e Luchino Visconti, atti del convegno 1997, Padova 2002.
Città di Brera. Due secoli di progetto scenico, catalogo della mostra (Milano, Accademia di Brera) a cura di F. Valli, Milano 1997.
Città di Brera. Due secoli di progetto scenico. Dalla prospettiva alla scenografia, catalogo della mostra (Milano, Accademia di
Brera) a cura di G. Agosti e G. D’Amia, Milano 1998.
Città di Brera. Due secoli di anatomia, catalogo della mostra (Milano, Accademia di Brera) a cura di R. Pulejo, Milano 1999.
Città di Brera. La Scuola degli Artefici dell’Accademia di Belle Arti di Brera: una istituzione milanese, catalogo della mostra
(Milano, Palazzo Reale), Milano 2003.
Città di Brera. Verso il museo. Opere dell’Accademia restaurate, a cura di V. Rosa, L. Somaini, D. Trento, F. Valli, Milano 2005.
Pubblicazioni, cataloghi, convegni sulla storia dell’Accademia e del suo patrimonio, in collaborazione con altri
enti e istituti
Milano Brera 1859-1915. I premi Brera dalla Scapigliatura al Simbolismo, catalogo della mostra (Codogno-Milano) a cura di
M. Varga, E. Longari, P.Thea, Codogno 1994, con il Comune di Codogno.
Alle origini della fotografia. Luigi Sacchi lucigrafo a Milano. 1805-1861, catalogo della mostra (Roma, Calcografia Nazionale)
a cura di M. Miraglia, Milano 1996, con l’Istituto Nazionale per la Grafica.
Milano, Brera e Giuseppe Bossi nella Repubblica Cisalpina, atti del convegno organizzato da Istituto Lombardo Scienze e Lettere
insieme a Accademia di Brera e Soprintendenza Beni Artistici e Storici 1997, Milano 1999.
Milano pareva deserta…1848-1859. L’invenzione della patria., incontro di studio sulle arti organizzato da Accademia di Brera
e Museo del Risorgimento 1998, Milano 1998
Musei in attesa. I patrimoni storici delle accademie di belle arti, modelli e esperienze, giornata di studi, febbraio 2004, in
collaborazione con il CNR
G. BOSSI, Le Memorie di Giuseppe Bossi. Diario di un artista nella Milano napoleonica, a cura di C. Nenci, Milano , Iaca Book 2005
18
OFFERTA
FO
Corsi di Diploma di Primo Livello
Pittura
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
Scultura
Grafica
Decorazione
Scenografia
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE
E ARTI APPLICATE
Restauro
Progettazione artistica per l’Impresa
Nuove tecnologie per l’Arte
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE
E DIDATTICA DELL’ARTE
Discipline della valorizzazione dei beni culturali
Comunicazione e didattica dell’arte
19
RMATIVA
Corsi di Diploma di Secondo Livello
Pittura
Scultura
Decorazione
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
Grafica
Arti e antropologia del sacro
Teoria e pratica della terapeutica artistica
Costume per lo spettacolo
Scenografia teatrale
Scenografia
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE
E ARTI APPLICATE
Teatro di figura
Scenografia cinematografica e televisiva
Restauro
Progettazione
artistica per
l’Impresa
Product design
Nuove
tecnologie
per l’Arte
Arti multimediali del cinema e del video
Fashion design
Arti multimediali interattive e performative
Fotografia
Comunicazione creativa per i beni culturali
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE
E DIDATTICA DELL’ARTE
Scuola di
didattica
Didattica multimediale
Visual cultures e pratiche curatoriali
20 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI PITTURA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN PITTURA
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma Accademico di primo livello della Scuola di Pittura hanno
l’obiettivo di fornire competenze artistiche al fine di formare professionalità qualificate che, tenendo conto
del pluralismo dei linguaggi e delle innovazioni nelle tecniche, siano in grado di sviluppare la propria ricerca
individuale nell’ambito della pittura legata alle tecniche della tradizione e alla sua elaborazione nel contesto
della sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata padronanza tecnica-operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori di
ricerca negli ambiti propri delle arti, delle tecniche e delle tecnologie della pittura al fine di progredire
nell’acquisizione di un’autonoma e personale consapevolezza della produzione artistica;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre,
nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in
particolare con gli strumenti informatici.
Prospettive
occupazionali
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera professione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi
di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della pittura, tanto
nel campo degli strumenti legati alla tradizione, che delle nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali.
L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per
concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di
studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di Diploma Accademico di primo livello occorre essere in possesso di un
diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato
all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con
particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia
della prova
d’accesso
Le prove di ammissione prevedono:
• test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e al 50% specifiche dell’area di competenza della Scuola;
• prova di disegno dal vero, con uso, o non, di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle
scelte della Commissione;
• prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone
al candidato.
Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale si compone di:
• un progetto artistico consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal
docente del corso della disciplina d’indirizzo cui lo studente risulta iscritto;
• una tesi teorica di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio
breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi.
PRIMO LIVELLO 21
CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN PITTURA
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
ABAV01
ABAV01
ABST47
ABST47
ABST47
ABAV03
ABST46
ABAV05
ABAV05
ABAV05
ABAV02
ABAV06
ABAV06
ABPR36
ABST52
ABST58
ABST51
ABAV06
ABAV01
ABST55
ABAV02
ABST45
ABAV11
ABPR17
ABST46
ABAV01
ABPR31
ABTEC43
ABAV01
ABAV05
ABST59
ABST51
ABPR22
ABAV07
ABPC66
ABST47
ABST47
ABST47
ABAV12
ABAV06
ABAV06
ABPR30
ABST58
ABPC65
ABST51
ABVPA61
ABST46
ABST46
ABST46
ABST55
ABST57
ABST57
ABPR14
ABPR14
ABST47
ABAV01
ANATOMIA ARTISTICA
ANATOMIA ARTISTICA
STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
DISEGNO
ESTETICA
PITTURA
PITTURA
PITTURA
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
TECNICHE PER LA PITTURA
TECNICHE PER LA PITTURA
TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
TECNICHE PER LA PITTURA
ANATOMIA ARTISTICA
ANTROPOLOGIA CULTURALE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI
DECORAZIONE
DESIGN
ESTETICA
ANATOMIA ARTISTICA
FOTOGRAFIA
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
ANATOMIA ARTISTICA
PITTURA
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
SCENOGRAFIA
SCULTURA
STORIA DEI NUOVI MEDIA
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
TECNICHE PER LA DECORAZIONE
TECNICHE PER LA PITTURA
TECNICHE PER LA PITTURA
TECNOLOGIA DEI MATERIALI
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
ESTETICA
ESTETICA
ESTETICA
ANTROPOLOGIA CULTURALE
FENOMENOLOGIA DEL SACRO
FENOMENOLOGIA DEL SACRO
ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA
ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
ANATOMIA ARTISTICA
Attività formative
ANATOMIA ARTISTICA 1
ANATOMIA ARTISTICA 2
STORIA DELL’ARTE MODERNA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2
DISEGNO PER LA PITTURA
ESTETICA
PITTURA 1
PITTURA 2
PITTURA 3
TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA
TECNICHE PITTORICHE
CROMATOLOGIA
INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
PSICOLOGIA DELL’ARTE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA
ANATOMIA DELL’IMMAGINE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
COMUNICAZIONE MULTIMEDIALI
DECORAZIONE
DESIGN
ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA
FENOMENOLOGIA DEL CORPO
FOTOGRAFIA
DIGITAL VIDEO
ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA
METODOLOGIE E TECNICHE DELL’AFFRESCO
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO
SCENOGRAFIA
SCULTURA
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE
STORIA DELL’ARTE ANTICA
STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE
TECNICHE DEL MOSAICO
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
TECNICHE EXTRAMEDIALI
TECNOLOGIA DELLA CARTA
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
ESTETICA DEL SACRO
ESTETICA E STORIA DELL’ARTE MUSULMANA
ESTETICA DELLE RELIGIONI ORIENTALI
STORIA DELLA RELIGIOSITÀ POPOLARE
LITURGIA
ICONOGRAFIA BIBLICA
ARCHITETTURA SACRA
ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA
STORIA DELL’ARTE SACRA MODERNA E CONTEMPORANEA
SEMIOLOGIA DEL CORPO
Tot.
Crediti Crediti
9
9
6
6
6
6
6
12
12
12
6
9
9
9
6
6
6
9
6
6
6
6
6
6
6
6
9
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
48
60
10
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 6 CFA NEL TRIENNIO)
CONOSCENZA
INFORMATICA
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
4
LINGUA
INGLESE
VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
RIEPILOGO
CREDITI
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
8
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
108
180
22 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI SCULTURA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN SCULTURA
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma Accademico di primo livello della Scuola di Scultura
hanno l’obiettivo di fornire competenze artistiche al fine di formare professionalità qualificate che, tenendo
conto del pluralismo dei linguaggi e delle innovazioni nelle tecniche che caratterizzano la contemporaneità,
siano in grado di sviluppare la propria ricerca individuale nell’ambito della scultura legata alle tecniche della
tradizione e alla sua elaborazione nel contesto della sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata padronanza tecnico-operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori di
ricerca negli ambiti propri delle arti, delle tecniche e delle tecnologie della scultura;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre,
nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in
particolare con gli strumenti informatici.
Prospettive
occupazionali
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera professione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi
di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della scultura,
tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, tanto nel campo dell’architettura e dell’urbanistica,
nel settore del restauro e delle nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle
manifestazioni nazionali ed internazionali.
L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per
concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definirà ulteriormente, per ogni corso di
studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di Diploma Accademico di primo livello occorre essere in possesso di un
diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato
all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con
particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia
della prova
d’accesso
Le prove di ammissione prevedono:
• test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e al 50% specifiche dell’area di competenza della Scuola;
• prova di disegno dal vero, con uso, o non, di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda
delle scelte della Commissione;
• prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone
al candidato.
Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale si compone di:
• un progetto artistico consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal
docente del corso della disciplina d’indirizzo cui lo studente risulta iscritto;
• una tesi teorica di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio
breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi.
PRIMO LIVELLO 23
CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN SCULTURA
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
Attività formative
ABAV01
ABST47
ABST47
ABST47
ABAV03
ABAV09
ABST46
ANATOMIA ARTISTICA
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
DISEGNO
TECNICHE DEL MARMO E DELLE PIETRE DURE
ESTETICA
ANATOMIA ARTISTICA 1
STORIA DELL’ARTE MODERNA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2
DISEGNO PER LA SCULTURA
TECNICHE DEL MARMO E DELLE PIETRE DURE
ESTETICA
ABAV07
ABAV07
ABAV07
ABAV10
ABAV08
ABST58
SCULTURA
SCULTURA
SCULTURA
TECNICHE DI FONDERIA
TECNICHE PER LA SCULTURA
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
SCULTURA 1
SCULTURA 2
SCULTURA 3
TECNICHE DI FONDERIA
TECNICHE DELLA SCULTURA
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
ABAV01
ABAV08
ABTEC41
ABST52
ABST55
ABAV11
ABST45
ABST46
ABAV01
ABPR31
ABTEC43
ABPR36
ABPR21
ABAV05
ABST51
ABPR15
ABPR22
ABAV07
ABST56
ABPC66
ABST47
ABST47
ABPC66
ABAV12
ABAV02
ABST51
ABAV06
ABAV13
ABVPA61
ANATOMIA ARTISTICA
TECNICHE PER LA SCULTURA
TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
DECORAZIONE
TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI
ESTETICA
ANATOMIA ARTISTICA
FOTOGRAFIA
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE
MODELLISTICA
PITTURA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
SCENOGRAFIA
SCULTURA
DISCIPLINE SOCIOLOGICHE
STORIA DEI NUOVI MEDIA
STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STORIA DEI NUOVI MEDIA
TECNICHE PER LA DECORAZIONE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
TECNICHE PER LA PITTURA
PLASTICA ORNAMENTALE
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
ANATOMIA ARTISTICA 2
FORMATURA, TECNOLOGIA E TIPOLOGIA DEI MATERIALI
TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
DECORAZIONE
COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA
FENOMENOLOGIA DEL CORPO
FOTOGRAFIA
DIGITAL VIDEO
INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI
MODELLISTICA
PITTURA
PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO
PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI E TERRITORIALI
SCENOGRAFIA
VIDEOSCULTURA
SOCIOLOGIA DELL’ARTE
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE
STORIA DELL’ARTE ANTICA
STORIA E TEORIA DEI NUOVI MEDIA
TECNICHE DELLA CERAMICA
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
PLASTICA ORNAMENTALE
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
Tot.
Crediti Crediti
9
6
6
6
6
9
6
48
12
12
12
9
9
6
60
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
10
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 6 CFA NEL TRIENNIO)
CONOSCENZA
INFORMATICA
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
LINGUA
INGLESE
VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA
ATTIVITA’ FORMATIVE
RELATIVA ALLA
PROVA FINALE
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
RIEPILOGO
CREDITI
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
4
8
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
10
10
108
180
24 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI DECORAZIONE
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN DECORAZIONE
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma Accademico di primo livello della Scuola di Decorazione
hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche artistiche, nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali al fine di fornire ai discenti conoscenze e
metodologie progettuali ed espressive nell’uso degli strumenti e delle pratiche artistiche, con riguardo agli
strumenti tradizionali e alle nuove tecnologie. I corsi della Scuola si pongono l’obiettivo di conseguire le
conoscenze generali e tecniche per la realizzazione di progetti, interventi sul territorio, opere ambientali,
nonché sviluppare l’approfondimento e la ricerca sui linguaggi artistico-visivi.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata formazione tecnico-operativa, dei metodi e contenuti relativamente ai settori di
ricerca negli ambiti propri delle arti, delle tecniche e delle tecnologie delle arti visive e plastiche con
riferimento alla decorazione;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre,
nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in
particolare con gli strumenti informatici.
Prospettive
occupazionali
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera professione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi
di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della decorazione,
tanto nel campo degli strumenti legati alla tradizione, che delle nuove tecnologie e delle nuove espressioni
linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali.
L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per
concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definirà ulteriormente, per ogni corso di
studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di Diploma Accademico di primo livello occorre essere in possesso di un
diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato
all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con
particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia
della prova
d’accesso
Le prove di ammissione prevedono:
• test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e al 50% specifiche dell’area di competenza della Scuola;
• prova di disegno dal vero, con uso, o non, di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda delle
scelte della Commissione;
• prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone
al candidato.
Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale si compone di:
• un progetto consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal docente del
corso della disciplina d’indirizzo cui lo studente risulta iscritto;
• una tesi teorica di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio
breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi.
PRIMO LIVELLO 25
CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN DECORAZIONE
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
ABAV01
ABAV01
ABAV03
ABST46
ABPR15
ABST47
ABST47
ABAV11
ABAV11
ABAV11
ABAV13
ABAV12
ABAV02
ABAV12
ABAV12
ABST48
ABST47
ABST55
ABAV06
ABPR17
ABPR17
ABPR31
ABAV01
ABPR18
ABPR15
ABAV05
ABPR21
ABAV05
ABST51
ABAV07
ABAV02
ABPC66
ABST47
ABAV12
ABAV02
ABTEC38
ABAV06
ABTEC40
ABAV06
ABST52
ABAST51
ABST58
ABVPA61
ABST46
ANATOMIA ARTISTICA
ANATOMIA ARTISTICA
DISEGNO
ESTETICA
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
DECORAZIONE
DECORAZIONE
DECORAZIONE
PLASTICA ORNAMENTALE
TECNICHE PER LA DECORAZIONE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
TECNICHE PER LA DECORAZIONE
TECNICHE PER LA DECORAZIONE
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
ANTROPOLOGIA CULTURALE
TECNICHE PER LA PITTURA
DESIGN
DESIGN
FOTOGRAFIA
ANATOMIA ARTISTICA
LAND DESIGN
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
PITTURA
MODELLISTICA
PITTURA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
SCULTURA
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
STORIA DEI NUOVI MEDIA
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
TECNICHE PER LA DECORAZIONE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
TECNICHE PER LA PITTURA
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
TECNICHE PER LA PITTURA
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
ESTETICA
Attività formative
ANATOMIA ARTISTICA 1
ANATOMIA ARTISTICA 2
DISEGNO PER LA DECORAZIONE
ESTETICA
PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI E TERRITORIALI
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2
DECORAZIONE 1
DECORAZIONE 2
DECORAZIONE 3
PLASTICA ORNAMENTALE
TECNICHE DEL MOSAICO
TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA DECORAZIONE
TECNICHE DELLA CERAMICA
STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE
STORIA DELLA DECORAZIONE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
CROMATOLOGIA
CULTURA DEL PROGETTO
ECODESIGN
FOTOGRAFIA
ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA
LANDSCAPE DESIGN
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
METODOLOGIE E TECNICHE DELL’AFFRESCO
MODELLISTICA
PITTURA
PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO
SCULTURA
SERIGRAFIA
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA DELL’ARTE MODERNA
TECNICHE DELLA VETRATA
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE
TECNICHE EXTRAMEDIALI
TECNICHE MULTIMEDIALI DELLA DECORAZIONE
TECNICHE PITTORICHE
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE
PSICOLOGIA DELL’ARTE
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
ESTETICA DEL SACRO
Tot.
Crediti Crediti
6
6
6
6
9
6
6
12
12
12
6
6
6
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
45
63
10
CONOSCENZA
INFORMATICA
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
4
LINGUA
INGLESE
VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
ATTIVITA’ FORMATIVE
RELATIVA ALLA
PROVA FINALE
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
RIEPILOGO
CREDITI
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
8
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
10
10
108
180
26 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI GRAFICA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN GRAFICA
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma Accademico di primo livello della Scuola di Grafica hanno l’obiettivo di formare professionalità artistiche che, tenendo conto del pluralismo dei linguaggi e delle
innovazioni tecniche e metodologiche che caratterizzano la contemporaneità, siano in grado di sviluppare la
propria ricerca e produzione individuale sia nell’ambito della grafica d’arte e del disegno, legati alle tecniche
della tradizione, sia nella elaborazione e nelle sperimentazione della grafica multimediale e contemporanea,
nella conservazione e nella catalogazione della stampa d’arte.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere adeguate conoscenze delle tecniche della rappresentazione nell’ambito della calcografia,
xilografia, serigrafia, fotografia, computer grafica e delle tecniche di stampa, della conoscenza storica e
metodologica dei processi grafici e della stampa d’arte;
• possedere conoscenze e strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei
linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre,
nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in
particolare con gli strumenti informatici.
Prospettive
occupazionali
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, sia nella libera professione artistica, sia nel campo delle arti visive e nelle attività creative, nonché collaborando, in rapporto ai diversi campi
di applicazione, alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici della grafica, tanto
nel campo degli strumenti legati alla tradizione, che delle nuove tecnologie e delle nuove espressioni linguistiche riscontrabili nelle manifestazioni nazionali ed internazionali.
L’ Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per
concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definirà ulteriormente, per ogni corso di
studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di Diploma Accademico di primo livello occorre essere in possesso di un
diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo.
La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta sulla base di un esame di ammissione finalizzato
all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con
particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia
della prova
d’accesso
Le prove di ammissione prevedono:
• test a risposte multiple con domande al 50% di cultura generale e al 50% specifiche dell’area di competenza della Scuola;
• prova di disegno dal vero, con uso, o non, di modelli viventi o di qualunque altro soggetto, a seconda
delle scelte della Commissione;
• prova grafica a tema libero consistente in uno o più elaborati realizzati utilizzando le tecniche più consone
al candidato.
Le prove si svolgeranno in giorni successivi e termineranno con un colloquio attitudinale.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale si compone di:
• un progetto artistico consistente nella produzione di elaborati su tema specificamente assegnato dal docente del corso della disciplina d’indirizzo cui lo studente risulta iscritto;
• una tesi teorica di carattere storico-teorico o metodologico o tecnico-artistico, sotto forma di saggio
breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale di studi.
PRIMO LIVELLO 27
CORSO DI DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO IN GRAFICA
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
ABAV01
ABAV03
ABST58
ABPR31
ABST47
ABST47
ABST47
ABAV02
ABAV02
ABAV02
ABAV02
ABAV02
ABAV04
ABAV02
ABST47
ABST46
ABAV01
ABAV06
ABAV11
ABAV02
ABAV01
ABAV05
ABPC67
ABAV07
ABAV04
ABAV02
ABAV02
ABPC66
ABPC66
ABST48
ABAV02
ABTEC43
ABST46
ABTEC38
ABAV06
ABPR30
ABPC65
ABST52
ABTEC38
ABAV02
ABST51
ANATOMIA ARTISTICA
DISEGNO
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
FOTOGRAFIA
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
TECNICHE GRAFICHE SPECIALI
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
ESTETICA
ANATOMIA ARTISTICA
TECNICHE PER LA PITTURA
DECORAZIONE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
ANATOMIA ARTISTICA
PITTURA
METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE
SCULTURA
TECNICHE GRAFICHE SPECIALI
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
STORIA DEI NUOVI MEDIA
STORIA DEI NUOVI MEDIA
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
ESTETICA
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
TECNICHE PER LA PITTURA
TECNOLOGIA DEI MATERIALI
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
Attività formative
ANATOMIA ARTISTICA 1
DISEGNO PER L’INCISIONE
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
FOTOGRAFIA
STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL’ARTE MODERNA
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE 1
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE 2
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE 3
TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA
LITOGRAFIA
TECNICHE GRAFICHE SPECIALI
XILOGRAFIA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2
ESTETICA
ANATOMIA ARTISTICA 2
CROMATOLOGIA
DECORAZIONE
ILLUSTRAZIONE
ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA
PITTURA
SCRITTURA CREATIVA
SCULTURA
TECNICHE E TECNOLOGIA DELLA GRAFICA
SERIGRAFIA
STAMPA D’ARTE
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
STORIA DELLA STAMPA E DELL’EDITORIA
TECNICHE CALCOGRAFICHE SPERIMENTALI
DIGITAL VIDEO
ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA
TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE
TECNICHE EXTRAMEDIALI
TECNOLOGIA DELLA CARTA
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
COMPUTER GRAPHIC
TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA 2
ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE
Tot.
Crediti Crediti
9
6
6
9
6
6
6
12
12
12
6
6
6
6
6
6
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
9
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
48
60
10
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 6 CFA NEL TRIENNIO)
CONOSCENZA
INFORMATICA
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
4
LINGUA
INGLESE
VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
ATTIVITA’ FORMATIVE
RELATIVA ALLA
PROVA FINALE
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
RIEPILOGO
CREDITI
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
8
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
10
10
108
180
28 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI SCENOGRAFIA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN SCENOGRAFIA
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Scenografia
hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche artistiche, nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali al fine di fornire agli studenti conoscenze e
metodologie progettuali ed espressive nell’uso degli strumenti della rappresentazione e delle pratiche artistiche, con particolare riferimento alla scenografia teatrale, televisiva e cinematografica, nonché alle tecniche
di allestimento connesse alla comunicazione pubblicitaria e alla vetrinistica.
I corsi della Scuola si pongono l’obiettivo di sviluppare le competenze nella pratica degli strumenti tecnologici espressivi, tradizionali e della contemporaneità, che riguardano l’uso e la gestione dello spazio e i
principi della rappresentazione.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata formazione tecnico-operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori della
scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre,
nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in
particolare con gli strumenti informatici.
Prospettive
occupazionali
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo. L’Accademia
organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al
conseguimento delle specifiche professionalità e definirà ulteriormente, per ogni corso di studio, specifici
modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola
secondaria di secondo grado o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare
riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia
della prova
d’accesso
L’esame consiste in un test di cultura generale, una prova grafica e un colloquio con i membri della Commissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale per il conseguimento del Diploma di primo livello, consiste nella presentazione di un progetto
grafico e di una tesi scritta.
PRIMO LIVELLO 29
CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN SCENOGRAFIA
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
Attività formative
Tot.
Crediti Crediti
ABPR15
ABPR16
ABST47
ABST47
ABST54
ABST53
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
DISEGNO PER LA PROGETTAZIONE
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STORIA DELLA MUSICA
STORIA DELLO SPETTACOLO
DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO
TEORIA E PRATICA DEL DISEGNO PROSPETTICO
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DEL COSTUME
STORIA DELLA MUSICA E DEL TEATRO MUSICALE
STORIA DELLO SPETTACOLO
9
9
6
6
6
6
42
ABPR22
ABPR22
ABPR22
ABPR32
ABPR35
ABPR23
ABPR23
SCENOGRAFIA
SCENOGRAFIA
SCENOGRAFIA
COSTUME PER LO SPETTACOLO
REGIA
SCENOTECNICA
SCENOTECNICA
SCENOGRAFIA 1
SCENOGRAFIA 2
SCENOGRAFIA 3
PROGETTAZIONE PER IL COSTUME
REGIA
SCENOTECNICA
ILLUMINOTECNICA
12
12
12
9
6
9
6
66
ABST53
ABST48
ABPR14
ABTEC41
ABPR23
ABVPA64
ABAV01
ABST55
ABTEC38
ABST46
ABPR31
ABST53
ABPR21
ABAV13
ABPC66
ABST47
ABPC66
ABST50
ABPR22
ABPR33
ABPR32
ABAV06
ABAV06
ABST58
ABPC65
STORIA DELLO SPETTACOLO
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA
TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE
SCENOTECNICA
MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI
ANATOMIA ARTISTICA
ANTROPOLOGIA CULTURALE
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
ESTETICA
FOTOGRAFIA
STORIA DELLO SPETTACOLO
MODELLISTICA
PLASTICA ORNAMENTALE
STORIA DEI NUOVI MEDIA
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STORIA DEI NUOVI MEDIA
STORIA DELL’ARCHITETTURA
SCENOGRAFIA
TECNICHE APPLICATE PER LA PRODUZIONE TEATRALE
COSTUME PER LO SPETTACOLO
TECNICHE PER LA PITTURA
TECNICHE PER LA PITTURA
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
STORIA E TEORIA DELLA SCENOGRAFIA
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA
TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D
RAPPRESENTAZIONE ARCHITETTONICA DELLO SPAZIO SCENICO
ALLESTIMENTO SPAZI ESPOSITIVI
ANATOMIA ARTISTICA
ANTROPOLOGIA CULTURALE
APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE
ESTETICA
FOTOGRAFIA
LETTERATURA E FILOSOFIA DEL TEATRO
MODELLISTICA
PLASTICA ORNAMENTALE
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA DELL’ARTE MODERNA
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’ URBANISTICA
TEATRO DELLA FESTA
TEATRO DI FIGURA
TECNICA DI ELABORAZIONE PER IL COSTUME
TECNICHE EXTRAMEDIALI
TECNICHE PITTORICHE
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
10
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 6 CFA NEL TRIENNIO)
CONOSCENZA
INFORMATICA
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
4
LINGUA
INGLESE
VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
ATTIVITA’ FORMATIVE
RELATIVA ALLA
PROVA FINALE
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
RIEPILOGO
CREDITI
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
8
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
10
10
108
180
30 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Progettazione
artistica per l’impresa hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche
artistiche, nonché l’acquisizione di specifiche competenze disciplinari e professionali al fine di fornire ai
discenti conoscenze e metodologie progettuali ed espressive nell’uso degli strumenti della rappresentazione
e delle pratiche artistiche, con particolare riguardo alla comunicazione, al disegno industriale, al design, alla
moda. I corsi della Scuola si pongono l’obiettivo di sviluppare le competenze progettuali e la pratica degli
strumenti tecnologici espressivi, tradizionali e della contemporaneità, che riguardano l’uso e la gestione
dello spazio e i principi della comunicazione e della rappresentazione.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata formazione tecnico-operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori del
graphic design, della comunicazione pubblicitaria, della progettazione, degli allestimenti, del product
design e del fashion design;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre,
nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza.
Prospettive
occupazionali
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della progettazione orientata verso sbocchi professionali di nuova configurazione e di grande flessibilità nell’ambito delle
varie tipologie applicative rivolte agli enti, ai musei, alla piccola e media impresa fino alla grande industria
con riguardo soprattutto alla comunicazione pubblicitaria, all’organizzazione dello spazio come veicolo comunicativo, dall’ambientazione, all’allestimento, alla progettazione ed all’articolato territorio connesso alla
comunicazione d’impresa.
L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per
concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definirà ulteriormente, per ogni corso di
studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola
secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli
studenti ammessi al corso viene fatta sulla base di un esame di ammissione finalizzato all’individuazione delle
qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento
alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia
della prova
d’accesso
L’esame consiste in un test di cultura generale, una prova grafica e un colloquio con i membri della Commissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale finalizzata ad accertare il raggiungimento degli obiettivi formativi del corso di diploma,
consiste nella presentazione di:
• una produzione di carattere laboratoriale coordinata nell’ambito della disciplina d’indirizzo dello specifico corso di diploma sotto la guida di un docente responsabile;
• un’elaborazione e conseguente esposizione di un saggio breve di carattere teorico predisposto in forma
scritta o scritto grafica.
PRIMO LIVELLO 31
CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
Attività formative
Tot.
Crediti Crediti
AABPR15
ABPR16
ABPR21
ABPR15
ABST48
ABST50
ABST47
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
DISEGNO PER LA PROGETTAZIONE
MODELLISTICA
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STORIA DELL’ARCHITETTURA
STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI
DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE
MODELLISTICA
RAPPRESENTAZIONE DELL’ARCHITETTURA
STORIA DEL DESIGN
STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
9
9
6
6
6
6
6
48
ABPR17
ABPR17
ABPR17
ABTEC41
ABPR19
ABTEC41
DESIGN
DESIGN
DESIGN
TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE
GRAPHIC DESIGN
TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE
DESIGN 1
DESIGN 2
DESIGN 3
ARCHITETTURA VIRTUALE
GRAPHIC DESIGN
TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D
12
12
12
6
9
9
60
ABTEC37
ABPR17
ABPR31
ABPR30
ABST46
ABST51
ABPR23
ABPR35
ABVPA64
ABTEC44
ABAV01
ABST48
ABST52
METOLOGIA PROGETTUALE DELLA COMUNICAZIONE VISIVA
DESIGN
FOTOGRAFIA
TECNOLOGIA DEI MATERIALI
ESTETICA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
SCENOTECNICA
REGIA
MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI
SOUND DESIGN
ANATOMIA ARTISTICA
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
METODOLOGIA PROGETTUALE DELLA COMUNICAZIONE VISIVA
DESIGN SYSTEM
FOTOGRAFIA
ARTI APPLICATE E TIPOLOGIA DEI MATERIALI
ESTETICA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
ILLUMINOTECNICA
PRATICA E CULTURA DELLO SPETTACOLO
PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI
PROGETTAZIONE SPAZI SONORI
SEMIOLOGIA DEL CORPO
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
10
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 6 CFA NEL TRIENNIO)
CONOSCENZA
INFORMATICA
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
4
LINGUA
INGLESE
VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
ATTIVITA’ FORMATIVE
RELATIVA ALLA
PROVA FINALE
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
RIEPILOGO
CREDITI
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
8
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
10
10
108
180
32 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI RESTAURO
UNICO QUINQUENNALE IN RESTAURO
Corso di
diploma a
ciclo unico
quinquinnale
in restauro
La Scuola di Conservazione e Restauro dell’Accademia di Brera nasce nel 1997 e si struttura per affrontare i
problemi del restauro che riguardavano in particolare la conservazione delle opere d’arte contemporanea.
In tempi recenti, nel 2008, la scuola è stata intitolata a Camillo BOITO, (Roma 30-101836, Milano 28-61914), figura storica e di grande rilievo nel panorama del restauro moderno a livello nazionale ed internazionale. Insegna all’Accademia di Brera dal 1860 al 1908 proponendo una visione del restauro innovativa.
I Corsi in essere sono adeguati alle nuove direttive riguardanti la formazione del “Restauratore dei Beni
Culturali” e riguardano le aree delle Opere Lapidee, delle opere Pittoriche e dei materiali Cartacei Pergamenacei e Fotografici. Sono organizzati in un Quinquennio a ciclo unico di 300 crediti formativi (CFU) in
conformità a quanto disposto del D.M. n° 87 del 26 maggio 2009. I crediti formativi saranno articolati in un
piano di studi quinquennale con criteri di propedeuticità ed approfondimento dei percorsi formativi a cui si
potrà accedere superando un esame di ingresso che sarà a numero chiuso, comprendente una prova orale
o scritta, una prova grafica e di attitudine manuale e un colloquio finale. Tutte le prove avranno particolare
riferimento all’area di indirizzo specialistico prescelta (All. A D.M. 87). Il Piano di Studi Quinquennale e
tuttora in fase di definizione presso il C.N.A.M. e sarà presto pubblicato.
Le Aree dei percorsi formativi professionalizzanti comprendono i laboratori specifici d’area, i quali rappresenteranno, negli ultimi due anni, l’indirizzo specialistico prescelto su cui si svilupperà il laboratorio di
sintesi finale e la tesi; (ad es. nell’area dei Lapidei la scelta del percorso dei ” Materiali lapidei e derivati” o
in alternativa “Superfici decorate dell’architettura”).
Restauro delle
opere lapidee
e derivati
Le aree operative nella Scuola di Conservazione e Restauro di Brera;
• laboratorio di restauro dei lapidei e derivati;
• laboratorio di restauro delle superfici decorate dell’architettura.
Restauro
delle opere
pittoriche
• laboratorio di restauro dipinti su tela e tavola;
• laboratorio di restauro opere lignee;
• laboratorio di restauro opere contemporanee polimateriche;
Restauro
materiali
cartacei
• laboratorio restauro materiali cartacei;
• laboratorio di restauro del libro;
• laboratorio di restauro della fotografia.
Il titolo di “Restauratore dei Beni Culturali” si acquisirà alla fine del percorso formativo quinquennale con il
superamento di un esame finale di “Diploma Accademico di secondo livello” avente valore di esame di stato
ed equiparato alla “laurea Magistrale” rilasciata dalle Università ed I.S.A.F.
I fini formativi riguarderanno l’acquisizione da parte degli studenti di una adeguata padronanza tecnicopratica di metodi, tecniche e tecnologie del restauro;
• poter usufruire delle tecnologie di intervento e diagnostiche e scientifiche adeguate alle specifiche competenze professionali;
• essere in grado di operare in sinergia con le Istituzioni preposte alla tutela. Gestione e manutenzione del
patrimonio culturale;
• essere in grado di operare efficacemente in interventi di emergenza, di ordinaria manutenzione e soprattutto di prevenzione del degrado nonché, come precipuo obiettivo, la progettazione dell’intervento di
restauro nella sua interezza.
PRIMO LIVELLO 33
CORSO ACCADEMICO QUINQUENNALE IN RESTAURO
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
Settore
ABPR29
CHIMICA E FISICA PER IL RESTAURO
ABLE70
LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO
ABPR07
ABPR07
ABPR26
ABPR26
ABPR24
ABPR24
RESTAURO LAPIDEO
RESTAURO LAPIDEO
RESTAURO LAPIDEO
RESTAURO LAPIDEO
RESTAURO PER LA PITTURA
RESTAURO PER LA PITTURA
ABAV8
ABAV5
ABAV8
ABTEC38
ABPR25
ABAV1
TECNICHE PER LA SCULTURA
PITTURA
TECNICHE PER LA SCULTURA
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
RESTAURO PER LA SCULTURA
ANATOMIA ARTISTICA
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
METODOLOGIE CHIMICO FISICHE 2
BIOLOGIA PER IL RESTAURO
LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI
6
4
4
RESTAURO DEI LAPIDEI NATURALI 4 (PER INDIRIZZO)
RESTAURO DEI LAPIDEI NATURALI 5 (PER INDIRIZZO)
RESTAURO DEI LAPIDEI ARTIFICIALI 4 (PER INDIRIZZO)
RESTAURO DEI LAPIDEI ARTIFICIALI 5 (PER INDIRIZZO)
RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURALI 4 (PER INDIRIZZO)
RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURALI 5 (PER INDIRIZZO)
CANTIERE DI INDIRIZZO 1
CANTIERE DI INDIRIZZO 2
12
12
12
12
12
12
8
8
40
4
6
6
6
6
4
6
4
42
12
12
ARCHEOLOGIA
TECNICHE DEL COMMESSO IN PIETRA DURA
TECNICHE DELLA SCULTURA
TECNICHE DELL’AFFRESCO
TECNICHE DI FORMATURA
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
RESTAURO DEI METALLI
ANATOMIA ARTISTICA
14
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
N.B. Il piano di studi quinquennale è in elaborazione presso il Ministero e sarà pubblicato sul sito dell’Accademia dopo l’approvazione
54
120
34 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Nuove tecnologie dell’arte hanno l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche nell’ambito della ricerca artistica rivolta all’uso e all’utilizzo delle nuove tecnologie mediali della comunicazione.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata formazione tecnico-operativa, di metodi e contenuti relativamente all’impiego artistico delle nuove tecnologie, conoscendo le tecniche multimediali e digitali che permettono di produrre
opere e informazioni;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative, esercitando la sperimentazione artistica nei
linguaggi tecnologici e multimediali specifici applicata ai settori delle arti visive digitali, multimediali,
interattive e performative, del video e del cinema, e del web;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre,
nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza
Prospettive
occupazionali
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, inerenti sia alla libera professione
artistica nel campo delle nuove tecnologie, sia collaborando, in rapporto ai diversi campi di applicazione,
alla programmazione, progettazione e attuazione degli interventi specifici delle nuove tecnologie, dalla progettazione e realizzazione di opere audiovisive e multimediali interattive alla modellistica virtuale.
L’Accademia organizzerà, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per
concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definirà ulteriormente, per ogni corso di
studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di diploma di primo livello occorre essere in possesso di un diploma di scuola
secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. La selezione degli
studenti ammessi al corso viene fatta su base di un esame di ammissione finalizzato all’individuazione delle
qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato, con particolare riferimento
alle tecniche della rappresentazione e della progettazione.
Tipologia
della prova
d’accesso
L’esame consiste in un test di cultura generale, una prova grafica e un colloquio con i membri della commissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale per il conseguimento del Diploma di primo livello, consiste nella presentazione di un elaborato multimediale e di una tesi scritta.
PRIMO LIVELLO 35
CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
Attività formative
Tot.
Crediti Crediti
ABTEC38
ABTEC38
ABTEC38
ABPC65
ABST47
ABPR31
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
FOTOGRAFIA
COMPUTER GRAPHIC
DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE
TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1
FOTOGRAFIA
6
12
6
6
6
6
ABTEC42
ABTEC40
ABTEC43
ABTEC43
ABTEC43
ABTEC42
ABTEC44
ABST55
SISTEMI INTERATTIVI
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
SISTEMI INTERATTIVI
SOUND DESIGN
ANTROPOLOGIA CULTURALE
TECNICHE AUDIOVISIVE PER IL WEB
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
TECNICHE DI RIPRESA
AUDIOVISIVI LINEARI
DIGITAL VIDEO
SISTEMI INTERATTIVI
SOUND DESIGN
ANTROPOLOGIA CULTURALE
9
12
9
6
6
9
9
6
ABTEC43
ABTEC42
ABTEC38
ABST47
ABPC68
ABST59
ABTEC42
ABTEC41
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
SISTEMI INTERATTIVI
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
SISTEMI INTERATTIVI
TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE
TECNICHE DI DOCUMENTAZIONE AUDIOVISIVA
COMPUTER GAMES
COREOGRAFIA DIGITALE
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2
SEMIOTICA DELL’ARTE
METODOLOGIE DIDATTICHE DEI LINGUAGGI AUDIOVISIVI
USO DEI SOFTWARE PER IL WEB
TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3
42
66
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
10
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 6 CFA NEL TRIENNIO)
CONOSCENZA
INFORMATICA
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
4
LINGUA
INGLESE
VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
ATTIVITA’ FORMATIVE
RELATIVA ALLA
PROVA FINALE
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
RIEPILOGO
CREDITI
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
8
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
10
10
108
180
36 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE
SCUOLA DI COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO CONTEMPORANEO
CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN DISCIPLINE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI
Obiettivi
formativi
Il corso è finalizzato alla preparazione di figure capaci di inserirsi in tutte quelle attività di valorizzazione
che sono complementari alla tutela operata dalle Soprintendenze. Mentre infatti nei corsi di laurea in Beni
culturali delle Università si forma il personale scientifico della tutela, in questo corso di diploma accademico
si formano professionisti che, avendo acquisito conoscenze teoriche e competenze progettuali, sono capaci
di intervenire con preparazione specifica in tutte le attività e i progetti finalizzati al miglioramento della fruizione, della conoscenza e della comprensione del patrimonio archeologico, storico, artistico, architettonico
e paesaggistico.
In particolare, gli studenti dovranno acquisire:
• una conoscenza adeguata, sotto il profilo teorico, storico e normativo, del patrimonio culturale nel suo
insieme e nelle sue diverse componenti;
• una conoscenza generale dei processi della valorizzazione applicata alle singole componenti del patrimonio culturale;
• le capacità ideative e le competenze tecniche necessarie allo sviluppo di progetti, anche complessi, nei
diversi campi della valorizzazione;
• la capacità di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre alla lingua madre,
nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione, in particolare
con gli strumenti informatici.
Prospettive
occupazionali
I diplomati possono agire nell’ambito specifico della valorizzazione sia come liberi professionisti con proposte di attività e progetti rivolte a tutti i soggetti pubblici cui compete la valorizzazione del patrimonio culturale, sia come dipendenti o consulenti di Assessorati alla cultura di Regioni, Province e Comuni, sia come
progettisti di mostre, di allestimenti museali, di percorsi nel territorio, sia come collaboratori di fondazioni
ed enti privati, di case editrici specializzate, di società per l’organizzazione di eventi culturali.
Requisiti
d’accesso
Al corso si accede con diploma di scuola secondaria di secondo grado. E’ richiesta principalmente una
buona cultura generale, mentre non è necessario possedere particolari abilità nel campo del disegno.
Tipologia
della prova
d’accesso
La verifica dei requisito d’accesso avviene attraverso una prova scritta (test con quesiti a risposta multipla)
e un colloquio attitudinale.
Tipologia
della prova
finale
Discussione di una tesi di carattere teorico o progettuale.
PRIMO LIVELLO 37
CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN DISCIPLINE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
Attività formative
Tot.
Crediti Crediti
ABPR16
ABST47
ABST47
ABST47
ABST47
DISEGNO PER LA PROGETTAZIONE
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
DISEGNO E RILIEVO DEI BENI CULTURALI
STORIA DELL’ARTE ANTICA
STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE
STORIA DELL’ARTE MODERNA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
6
9
9
9
9
42
ABVPA61
ABVPA61
ABVPA61
ABVPA61
ABVPA61
ABVPA62
ABVPA63
ABVPA64
ABVPA64
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
TEORIA E PRATICHE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI
MUSEOLOGIA
MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI
MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI
BENI CULTURALI E AMBIENTALI 1 (TEORIA E STORIA DEI BB.CC.)
BENI CULTURALI E AMBIENTALI 2 (TEORIE DEL PAESAGGIO)
BENI CULTURALI E AMBIENTALI 3 (CORSO MONOGRAFICO)
STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI 1
STORIA E DOCUMENTAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI 2
VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHEOLOGICI
MUSEOLOGIA E STORIA DEL COLLEZIONISMO
MUSEOGRAFIA 1
PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI
6
6
6
9
9
6
9
9
6
66
ABST46
ABPR31
ABVPA64
ABVPA64
ABVPA64
ABPR19
ABLE70
ABLE70
ABLE69
ABST47
ABST47
ABST48
ABST55
ABPC66
ABPC66
ESTETICA
FOTOGRAFIA
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI
GRAPHIC DESIGN
LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO
LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO
MARKETING E MANAGEMENT
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
STORIA DEI NUOVI MEDIA
STORIA DEI NUOVI MEDIA
ESTETICA DEL SACRO
FOTOGRAFIA PER I BENI CULTURALI
BENI CULTURALI DELL’ETÀ CONTEMPORANEA
COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHIVISTICI
MUSEOGRAFIA 2
WEB DESIGN
LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI
ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI
ELEMENTI DI ICONOLOGIA E ICONOGRAFIA
STORIA DELL’ARTE SACRA MODERNA E CONTEMPORANEA
STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
6
6
9
6
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
10
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 6 CFA NEL TRIENNIO)
CONOSCENZA
INFORMATICA
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
4
LINGUA
INGLESE
VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
ATTIVITA’ FORMATIVE
RELATIVA ALLA
PROVA FINALE
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
RIEPILOGO
CREDITI
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
8
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
10
10
108
180
38 PRIMO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE
SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE
CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE
Obiettivi
formativi
I corsi di studio per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello della Scuola di Comunicazione e
Didattica dell’arte contemporanea offrono una preparazione di base propedeutica a due principali profili:
• da un lato hanno l’obbiettivo di assicurare una adeguata padronanza dei metodi e delle tecniche comunicative, nonché l’acquisizione di specifiche competenze artistiche e professionali al fine di fornire agli
studenti conoscenze e metodologie di trasmissione e comunicazione delle modalità di realizzazione delle
opere d’arte, della loro interpretazione e fruizione.
• dall’altro, hanno lo scopo di sviluppare competenze teoriche e progettuali specificamente rivolte alla
trasmissione dei saperi artistici, sia storeografici che espressivi, attraverso l’ideazione della gestione di
percorsi laboratoriali - in presenza o a distanza - di didattica dell’arte.
I corsi hanno inoltre l’obiettivo di fornire adeguata formazione per la gestione di spazi e strumenti per la
divulgazione del patrimonio culturale, sia attraverso mezzi tradizionali sia attraverso le nuove tecnologie
multimediali, con particolare riguardo al museo e agli eventi espositivi.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’adeguata formazione tecnico — operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori
della comunicazione, degli allestimenti, della museologia e museografia e della didattica dell’arte;
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze relative ai linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate- possedere conoscenze pedagogichedidattiche ed ermeneutiche utili alla progettazione di specifici percorsi di apprendimento;-possedere
buone competenze culturali e tecniche legate alle nuove tecnologie multimediali di comunicazione;
• essere in grado di utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre la lingua madre,
nell’ambito precipuo di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
• possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza.
Prospettive
occupazionali
I diplomati della Scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati come specialisti
in grado di operare con flessibilità, autonomamente e a fianco degli specialisti dei diversi settori del patrimonio culturale, con particolare riguardo all’aspetto comunicativo, sia nell’organizzazione e nell’allestimento
di manifestazioni artistiche, sia nella curatela, nonché nella predisposizione dei supporti comunicativi degli
eventi artistici (ufficio stampa, pubbliche relazioni ecc.). Potranno inoltre ideare e progettare percorsi laboratoriali di didattica dell’arte rivolti ad un ampia gamma di utenza pubblica e privata e offrire competenza
specifica a progetti didattici di Formazione a Distanza.
L’Accademia organizzeranno, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per
concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e definiranno ulteriormente, per ogni corso di
studio, specifici modelli formativi.
Requisiti
d’accesso
Per essere ammessi al corso di Diploma Accademico di primo livello occorre essere in possesso di un
diploma di scuola secondaria di secondo grado o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto
idoneo. La selezione degli studenti ammessi al corso viene fatta sulla base di un esame di ammissione e di un
colloquio finalizzato all’individuazione delle competenze culturali possedute dal candidato.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova di accesso consiste in un test a risposta multipla e in un colloquio teso ad accertare le competenze
culturali e le motivazioni del candidato
PRIMO LIVELLO 39
Tipologia
della prova
finale
La prova finale prevede una tesi teorica di carattere storico-teorico o metodologico-progettuale o tecnicoartistico, sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano
personale di studi. L’eventuale materiale di produzione artistica allegato alla tesi sarà funzionale allo specifico carattere della tesi
CORSO ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
Attività formative
Tot.
Crediti Crediti
ABST55
ABVPA61
ABST46
ABST51
ABVPA61
ABST47
ABST47
ABST47
ABST59
ABST52
ABST59
ABST59
ABVPA63
ABST59
ABAV06
ABAV06
ANTROPOLOGIA CULTURALE
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
ESTETICA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
MUSEOLOGIA
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
TECNICHE PER LA PITTURA
TECNICHE PER LA PITTURA
ANTROPOLOGIA CULTURALE
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
ESTETICA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
CATALOGAZIONE E GESTIONE DEGLI ARCHIVI
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2
STORIA DELL’ARTE MODERNA
DIDATTICA DEI LINGUAGGI ARTISTICI
METODOLOGIA E TEORIA DELLA STORIA DELL’ARTE
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
METODOLOGIE DIDATTICHE DEI LINGUAGGI AUDIOVISIVI
MUSEOLOGIA E STORIA DEL COLLEZIONISMO
DIDATTICA PER IL MUSEO
TECNICHE EXTRAMEDIALI 1
TECNICHE EXTRAMEDIALI 2
6
6
6
6
6
6
6
6
9
6
6
6
6
9
9
9
ABPC66
ABST52
ABST60
ABST59
ABAV03
ABST46
ABST56
ABST48
ABST47
ABST50
ABPC66
ABST48
ABST48
ABST48
ABST53
ABAV06
ABST58
ABVPA61
ABST51
STORIA DEI NUOVI MEDIA
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
DISEGNO
ESTETICA
DISCIPLINE SOCIOLOGICHE
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STORIA DELL’ARCHITETTURA
STORIA DEI NUOVI MEDIA
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STORIA DELLO SPETTACOLO
TECNICHE PER LA PITTURA
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE
DIDATTICA DELLA MULTIMEDIALITÀ
DISEGNO
ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
STORIA DEL DESIGN
STORIA DEL DISEGNO E DELLA GRAFICA D’ARTE
STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’URBANISTICA
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
STORIA DELLA MODA
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE
STORIA DELLO SPETTACOLO
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
TEORIA E STORIA DEI BENI CULTURALI
ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE
6
6
9
6
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
48
60
10
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 6 CFA NEL TRIENNIO)
CONOSCENZA
INFORMATICA
ABILITÀ INFORMATICHE (OBBLIGATORIA)
4
LINGUA
INGLESE
VERIFICA DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA STRANIERA (OBBLIGATORIA)
4
ATTIVITA’ FORMATIVE
RELATIVA ALLA
PROVA FINALE
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
RIEPILOGO
CREDITI
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
8
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
10
10
108
180
40 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI PITTURA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PITTURA
Obiettivi
formativi
L’obiettivo del corso specialistico in Pittura è quello di fornire una formazione specifica nei codici propri
del linguaggio della pittura unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il
tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa
sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in quella più propriamente operativa. Seguendo un
percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici
dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, all’interpretazione del reale e
dell’immagine contemporanea. A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso
formativo specifico ma integrato che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza.
Prospettive
occupazionali
Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiche
ad esso collegate nel campo dell’operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione
dell’arte.
Requisiti
d’accesso
Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di primo
livello.
Il passaggio dal 1° al 2° livello, all’interno del Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Brera, avviene
in forma diretta.
Per gli studenti provenienti da altri Dipartimenti, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio
avviene tramite prova d’accesso.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla
verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai
fini dell’ammissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di
due relatori, uno per la parte artistica, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
SECONDO LIVELLO 41
CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PITTURA
Tipologie attività formative
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ABST47
ABST47
ABST51
ABST55
ABST46
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
ESTETICA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
ANTROPOLOGIA DELL’ARTE
FILOSOFIA DELL’ARTE
6
6
6
6
6
30
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ABAV5
ABAV5
ABAV6
ABAV1
PITTURA
PITTURA
TECNICHE PER LA PITTURA
ANATOMIA ARTISTICA
PITTURA 1
PITTURA 2
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
SEMIOLOGIA DEL CORPO
12
12
9
9
42
ABPR31
ABAV2
ABST46
ABST52
ABPR15
ABPR36
ABTEC40
ABAV11
ABAV7
ABAV2
ABAV1
ABAV2
ABST46
ABST51
ABLE70
ABST56
ABST52
ABTEC43
ABPC68
ABPR14
ABST46
ABST46
ABST55
ABST57
ABST57
ABPR14
ABST46
ABST57
ABST46
FOTOGRAFIA
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
ESTETICA
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
DECORAZIONE
SCULTURA
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
ANATOMIA ARTISTICA
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
ESTETICA
FENOMENOLOGIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO
DISCIPLINE SOCIOLOGICHE
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI
ELEMENTI DI ARCHITETTURA URBANISTICA
ESTETICA
ESTETICA
ANTROPOLOGIA CULTURALE
FENOMENOLOGIE DEL SACRO
FENOMENOLOGIE DEL SACRO
ELEMENTI DI ARCHITETTURA URBANISTICA
ESTETICA
FENOMENOLOGIE DEL SACRO
ESTETICA
FOTOGRAFIA
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
ESTETICA DELLE ARTI VISIVE
METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
DECORAZIONE
SCULTURA
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA
ILLUSTRAZIONE
FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE
LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA
ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
DIGITAL VIDEO
SEMIOTICA DELL’ARTE
ELEMENTI DI ARCHITETTURA URBANISTICA
ESTETICA E STORIA DELL’ARTE MUSULMANA
ESTETICA DELLE RELIGIONI ORIENTALI
STORIA DELLA RELIGIOSITÀ POPOLARE
LITURGIA
ICONOGRAFIA BIBLICA
ARCHITETTURA SACRA
ESTETICA DEL SACRO
LETTERATURA BIBLICA
ESTETICA EBRAICA
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
12
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
12
72
120
42 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI SCULTURA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCULTURA
Obiettivi
formativi
L’obiettivo del corso specialistico in Scultura è quello di fornire una formazione specifica nei codici propri
del linguaggio della scultura unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo dell’arte con
particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il
tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa
sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in quella più propriamente operativa.
Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, all’interpretazione
del reale e dell’immagine contemporanea.
A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma integrato
che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza.
Prospettive
occupazionali
Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiche
ad esso collegate nel campo dell’operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione
dell’arte.
Requisiti
d’accesso
Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di primo
livello.
Il passaggio dal 1° al 2° livello, all’interno del Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Brera, avviene
in forma diretta.
Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio
avviene tramite prova d’accesso.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla
verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai
fini dell’ammissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di
due relatori, uno per la parte artistica, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
SECONDO LIVELLO 43
CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCULTURA
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ABST47
ABST46
ABTEC38
ABPR15
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
ESTETICA
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
ESTETICA DELLE ARTI VISIVE
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI E TERRITORIALI
6
6
9
9
ABAV1
ABAV7
ABAV7
ABPR14
ABAV8
ANATOMIA ARTISTICA
SCULTURA
SCULTURA
ELEMENTI DI ARCHITETTURA E DI URBANISTICA
TECNICHE DELLA SCULTURA
ELEMENTI DI MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA
SCULTURA 1
SCULTURA 2
URBAN DESIGN
TECNICHE DELLA SCULTURA
6
12
12
6
6
ABTEC41
ABAV2
ABPR15
ABTEC41
ABAV05
ABAV11
ABAV2
ABAV9
ABPR18
ABLE70
ABST55
ABTEC43
ABAV01
ABAV6
ABST51
ABST49
ABAV10
ABAV8
ABPR31
ABST46
ABVPA61
ABST51
ABPR14
ABAV1
TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE
PITTURA
DECORAZIONE
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
TECNICHE DEL MARMO E DELLE PIETRE DURE
LANDESIGN
LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO
ANTROPOLOGIA CULTURALE
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
ANATOMIA ARTISTICA
TECNICHE DELLA PITTURA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI
TECNICHE DI FONDERIA
TECNICHE DELLA SCULTURA
FOTOGRAFIA
ESTETICA
BENI CULTURALI AMBIENTALI
FENOMENOLOGIE DELLE ARTI CONTEMPORANEE
ELEMENTI DI ARCHITETTURA URBANISTICA
ANATOMIA ARTISTICA
TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
ARCHITETTURA VIRTUALE
PITTURA
DECORAZIONE
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
TECNICHE DEL MARMO E DELLE PIETRE DURE
LANDSCAPE DESIGN
ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE
ANTROPOLOGIA DELL’ARTE
DIGITAL VIDEO
SEMIOLOGIA DEL CORPO
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
TECNICHE DI FONDERIA
FORMATURA, TECNOLOGIA E TIPOLOGIA DEI MATERIALI
FOTOGRAFIA DIGITALE
ESTETICA DEL SACRO
BENI CULTURALI AMBIENTALI
ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE
ARCHITETTURA SACRA
ANATOMIA DELL’IMMAGINE
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
30
42
12
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
12
72
120
44 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI DECORAZIONE
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN DECORAZIONE
Obiettivi
formativi
L’obiettivo del corso specialistico in Decorazione è quello di fornire una formazione specifica nei codici propri del linguaggio della decorazione unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo dell’arte
con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il tema centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera
intesa sia nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in quella più propriamente operativa.
Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, all’interpretazione
del reale e dell’immagine contemporanea.
A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma integrato
che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza.
Prospettive
occupazionali
Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiche
ad esso collegate nel campo dell’operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione
dell’arte.
Requisiti
d’accesso
Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di primo
livello.
Il passaggio dal 1° al 2° livello, all’interno del Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Brera, avviene
in forma diretta.
Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio
avviene tramite prova d’accesso.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla
verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai
fini dell’ammissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di
due relatori, uno per la parte artistica, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
SECONDO LIVELLO 45
CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN DECORAZIONE
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ABPR36
ABST46
ABST51
ABPC68
ABST47
TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE
ESTETICA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI
STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
VIDEO INSTALLAZIONI
FILOSOFIA DELL’ARTE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
SEMIOTICA DELL’ARTE
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1
6
6
6
6
6
30
ABAV11
ABAV11
ABV1
ABST52
DECORAZIONE
DECORAZIONE
ANATOMIA ARTISTICA
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
DECORAZIONE 1
DECORAZIONE 2
MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA
METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO
12
12
9
9
42
ABAV1
ABTEC40
ABPR15
ABST51
ABAV5
ABAV7
ABAV2
ABST46
ABPR31
ABST51
ABLE70
ABST56
ABAV6
ABST46
ABAV3
ABST47
ANATOMIA ARTISTICA
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
PITTURA
SCULTURA
TECNICHE DELL’INCISIONE – GRAFICA D’ARTE
ESTETICA
FOTOGRAFIA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO
DISCIPLINE SOCIOLOGICHE
TECNICHE PER LA PITTURA
ESTETICA
DISEGNO
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
SEMIOLOGIA DEL CORPO
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA
PITTURA
SCULTURA
TECNICHE DELL’INCISIONE – GRAFICA D’ARTE
ESTETICA DELLE ARTI VISIVE
FOTOGRAFIA
ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE
ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE
DISEGNO
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
12
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
12
72
120
46 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI GRAFICA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN GRAFICA
Obiettivi
formativi
L’obiettivo del corso specialistico in Grafica è quello di fornire una formazione specifica nei codici propri
del linguaggio della grafica unitamente ad una preparazione multidisciplinare nel campo dell’arte con particolare riferimento alle teorie, alle conoscenze, alle pratiche ed ai linguaggi dell’arte contemporanea. Il tema
centrale su cui si impernia l’intera attività formativa è la maturazione nella creazione dell’opera intesa sia
nella sua dimensione metodologica e progettuale sia in quella più propriamente operativa.
Seguendo un percorso didattico volto alla conoscenza approfondita delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, con le relative contaminazioni, il corso intende anche sviluppare capacità interpretative dei fenomeni complessi legati al mondo dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, all’interpretazione
del reale e dell’immagine contemporanea.
A tal fine i laboratori si strutturano come luogo di esperienze in un precorso formativo specifico ma integrato
che toccherà di volta in volta gli universi tematici di maggiore rilevanza.
Prospettive
occupazionali
Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiche
ad esso collegate nel campo dell’operatività estetica ed artistica, della comunicazione e circolazione
dell’arte.
Requisiti
d’accesso
Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di una laurea di primo
livello.
Il passaggio dal 1° al 2° livello, all’interno del Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Brera, avviene
in forma diretta.
Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia, o da Facoltà Universitaria, il passaggio
avviene tramite prova d’accesso.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla
verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Consiste in un colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai
fini dell’ammissione.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione artistica originale su specifico progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di
due relatori, uno per la parte artistica, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
SECONDO LIVELLO 47
CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN GRAFICA
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ABST47
ABAV2
ABPC68
ABPC67
ABST51
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI
METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA (GRAFICA CONTEMPORANEA)
TECNICHE CALCOGRAFICHE SPERIMENTALI
SEMIOTICA DELL’ARTE
SISTEMI EDITORIALI PER L’ARTE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
6
9
6
6
6
ABAV2
ABAV2
ABTEC40
ABAV1
ABPR31
ABAV11
ABAV5
ABAV7
ABPR15
ABPR19
ABAV1
ABAV2
ABAV6
ABPC67
ABST45
ABST47
ABVPA61
ABPR31
ABST46
ABST51
ABTEC41
ABPR36
ABTEC44
ABST54
ABST52
ABAV6
ABST52
ABPR30
ABLE69
ABPR19
ABTEC43
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
ANATOMIA ARTISTICA
FOTOGRAFIA
DECORAZIONE
PITTURA
SCULTURA
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
GRAPHIC DESIGN
ANATOMIA ARTISTICA
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
TECNICHE PER LA PITTURA
METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE
TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI
STILE, STORIA DELL’ARTE E COSTUME
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
FOTOGRAFIA
ESTETICA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE
TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE
SOUND DESIGN
STORIA DELLA MUSICA
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
TECNICHE PER LA PITTURA
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
TECNOLOGIA DEI MATERIALI
MARKETING E MANAGEMENT
GRAPHIC DESIGN
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE 1
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE 2
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA
FOTOGRAFIA DIGITALE
DECORAZIONE
PITTURA
SCULTURA
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
PROGETTAZIONE GRAFICA
SEMIOLOGIA DEL CORPO
ILLUSTRAZIONE
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA
COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA
COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
STORIA DELL’ARTE MODERNA
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE
LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA
TECNICHE MODELLAZIONE DIGITALE-COMPUTER 3D
TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE
SOUND DESIGN
STORIA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
TECNOLOGIA DELLA CARTA
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI
ELEMENTI DI GRAFICA EDITORIALE
DIGITAL VIDEO
12
12
6
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
33
39
12
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
12
72
120
48 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
SCUOLA DI TERAPEUTICA ARTISTICA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN TERAPEUTICA ARTISTICA
Obiettivi
formativi
Il corso ha l’obiettivo di:
• promuovere la formazione di artisti terapisti, esperti del linguaggio visivo, ad elevato profilo professionale;
• sviluppare le capacità di riconoscere e gestire le situazioni problematiche, relative al disagio di natura
psichica e/o socio-ambientale;
• preparare figure di sostegno in grado di interagire nel lavoro di equipe terapeutiche;
• promuovere la conoscenza della pratica artistica e delle possibilità di intervento nei processi teraupetici
dell’espressione artistica presso medici, psicologi e psichiatri;
• sperimentare metodologie formative di tipo artistico, finalizzate ad una migliore conoscenza di sé, del
proprio corpo e delle capacità espressive;
• valorizzare le risorse umane e la professionalità
Prospettive
occupazionali
La partecipazione al corso favorirà la libera professione e l’inserimento in contesti lavorativi di:
• Servizi di Cura della Psichiatria (strutture psichiatriche riabilitative)
• Operatori in ambito artistico pedagogico (educazione scolastica primaria)
• Strutture di ambito preventivo (servizi dipartimenti alle politiche sociali)
• Area disagio giovanile, prevenzione e recupero (comunità protette, recupero tossicodipendenti)
• Area dell’handicap (centri socioeducativi)
• Strutture geriatriche
Requisiti
d’accesso
Il corso si rivolge a candidati in possesso di Diploma di laurea di 1° livello (requisito minimo), provenienti
sia da formazione artistica, sia da formazione letteraria che medico scientifica.
Tipologia
della prova
d’accesso
La selezione per l’ammissione al corso avviene tramite colloquio orale motivazionale e sulla base della
valutazione del curriculum vitae e studio nonché di un portafoglio personale contenente opere e progetti,
realizzati con qualunque tecnica, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell’ammissione.
Tipologia
della prova
finale
Discussione del progetto di sintesi finale
SECONDO LIVELLO 49
CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN TERAPEUTICA ARTISTICA
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ABST60
ABAV6
ABAV6
ABAV1
ABST47
METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA
TECNICHE PER LA PITTURA
TECNICHE PER LA PITTURA
ANATOMIA ARTISTICA
STORIA,STILE DELL’ARTE CONTEMPORANEA
TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE
CROMATOLOGIA 1
CROMATOLOGIA 2
ANATOMIA DELL’IMMAGINE
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA (DELLE ARTI PERFORMATIVE) 1-2
6
6
6
6
6
ABST60
ABST60
ABAV1
ABAV1
ABST60
ABST60
UN.BICO
UN.PAVIA
UN.BICO
METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA
METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA
ANATOMIA ARTISTICA
ANATOMIA ARTISTICA
METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA
METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA
PRINCIPI E TECNICHE DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA 1
PRINCIPI E TECNICHE DELLA TERAPEUTICA ARTISTICA 2
SEMIOLOGIA DEL CORPO
FENOMENOLOGIA DEL CORPO
STORIA E MODELLI DELL’ARTETERAPIA 1
STORIA E MODELLI DELL’ARTETERAPIA 2
PEDAGOGIA DELLA RELAZIONE E COMUNICAZIONE EDUCATIVA
FONDAMENTI DI PSICHIATRIA
PEDAGOGIA
6
6
6
4
4
4
4
4
4
ABAV12
ABPR32
ABTEC43
ABAV8
ABPR30
ABPR17
ABST55
ABST59
ABTEC44
ABST60
ABST52
ABST46
UN.PAVIA
UN.PAVIA
UN.PAVIA
UN.PAVIA
ABST52
TECNICHE PER LA DECORAZIONE
COSTUME PER LO SPETTACOLO
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
TECNICHE DELLA SCULTURA
TECNOLOGIA DEI MATERIALI
DESIGN
ANTROPOLOGIA CULTURALE
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
SOUND DESIGN
METODI E TECNICHE DELL’ARTE TERAPIA
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
ESTETICA
TECNICHE DEI MATERIALI
TECNICHE DI ELABORAZIONE DEL COSTUME
DIGITAL VIDEO
TECNICHE DELLA SCULTURA
TECNOLOGIA DELLA CARTA
ECODESIGN
ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO
DIDATTICA DEI LINGUAGGI ARTISTICI 1-2
PROGETTAZIONE SPAZI SONORI
PRATICHE CREATIVE PER L’INFANZIA
METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO
ESTETICA
ETNOPSICHIATRIA
PSICOLOGIA DELL’ETA’ EVOLUTIVA
FONDAMENTI DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
FONDAMENTI DI PSICOLOGIA
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
4
6
6
6
4
6
4
6
4
6
4
4
4
6
6
4
4
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 10 CFA)
42
10
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE (MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
LABORATORIO DI TECNICHE TERAPEUTICHE INTEGRATE
TIROCINIO
4
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
12
RIEPILOGO
CREDITI
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
ATTIVITA’
ULTERIORI
30
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
72
120
50 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI SCENOGRAFIA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO COSTUME PER LO SPETTACOLO
Obiettivi
formativi
ll corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di scenografi, di costumisti, e di
operatori specializzati con elevata preparazione per promuovere, sviluppare l’innovazione artistica e gestire
la parte visiva di un evento.
L ‘idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità dello spettacolo e la necessità di apprenderne
le diverse specificità tecniche e culturali.
I diplomati nei corsi di diploma della Scuola devono:
• possedere un’ adeguata preparazione culturale e una valida formazione artistica tecnico-operativa di base
relativa ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo
• essere in grado di gestire in modo professionale la parte visiva di un evento ed essere capaci di proporre
e sviluppare nuove espressioni scenografiche
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi e comunicativi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche
• possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza
• essere preparati sia al lavoro di gruppo sia ad operare in modo autonomo.
Prospettive
occupazionali
l diplomati della scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo.
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di
una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato.
Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene
tramite prova d’accesso.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla
verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da:
• colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere
e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico
progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due
relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
SECONDO LIVELLO 51
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO COSTUME PER LO SPETTACOLO
Tipologie attività formative
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ABTEC38
ABPR16
ABPR35
ABST53
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
DISEGNO PER LA PROGETTAZIONE
REGIA
STORIA DELLO SPETTACOLO
TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI
DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE
REGIA
STORIA DELLO SPETTACOLO
9
9
6
6
30
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ABPR32
ABPR32
ABAV1
ABST48
ABPR32
COSTUME PER LO SPETTACOLO
COSTUME PER LO SPETTACOLO
ANATOMIA ARTISTICA
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
COSTUME PER LO SPETTACOLO
COSTUME PER LO SPETTACOLO
COSTUME PER LO SPETTACOLO 2
ANATOMIA ARTISTICA
STORIA DELLA MODA
TECNICHE SARTORIALI PER IL COSTUME
12
12
6
6
6
42
ABPR32
ABPR23
ABPR34
ABPR33
ABST47
ABPC66
ABTEC40
ABPC66
ABTEC38
ABST55
ABST34
ABTEC38
ABPR31
COSTUME PER LO SPETTACOLO
SCENOTECNICA
FASHION DESIGN
TECNICHE APPLICATE ALLA PROD.TEATRALE
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STORIA DEI NUOVI MEDIA
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
STORIA DEI NUOVI MEDIA
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
FASHION DESIGN
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
FOTOGRAFIA
TECNICHE DI ELABORAZIONE DEL COSTUME
ILLUMINOTECNICA
DESIGN DELL’ACCESSORIO
TRUCCO E MASCHERA TEATRALE
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
STORIA DELLA TELEVISIONE E DELLO SPETTACOLO TELEVISIVO
DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE
ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO
EDITORIA PER IL FASHION DESIGN
COREOGRAFIA DIGITALE
FOTOGRAFIA
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
12
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
12
72
120
52 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI SCENOGRAFIA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO TEATRO
Obiettivi
formativi
Il corso di studi si propone la formazione di scenografi, costumisti e di operatori specializzati con elevata
preparazione per promuovere, sviluppare l’innovazione artistica e gestire la parte visiva di un evento.
L’idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità dello spettacolo e la necessità di apprenderne
le diverse specificità tecniche e culturali.
In particolare devono:
• possedere un’ adeguata preparazione culturale e una valida formazione artistica tecnico-operativa di base
relativa ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo
• essere in grado di gestire in modo professionale la parte visiva di un evento ed essere capaci di proporre
e sviluppare nuove espressioni scenografiche
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi e comunicativi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche
• possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti
specifici di competenza
• essere preparati sia al lavoro di gruppo sia ad operare in modo autonomo.
Prospettive
occupazionali
l diplomati della scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo.
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di
una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato.
Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene
tramite prova d’accesso.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla
verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da:
• colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere
e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico
progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due
relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
SECONDO LIVELLO 53
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO TEATRO
Tipologie attività formative
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ABTEC38
ABPR16
ABPR35
ABST53
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
DISEGNO PER LA PROGETTAZIONE
REGIA
STORIA DELLO SPETTACOLO
TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI
DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE
REGIA
STORIA DELLO SPETTACOLO
9
9
6
6
30
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ABPR22
ABPR22
ABPR23
ABLE70
ABST54
SCENOGRAFIA
SCENOGRAFIA
SCENOTECNICA
LEG. ECON.DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO
STORIA DELLA MUSICA
SCENOGRAFIA PER IL TEATRO 1
SCENOGRAFIA PER IL TEATRO 2
SCENOTECNICA
DIRITTO,LEGISLAZ.,ECONOMIA DELLO SPETTACOLO
STORIA DELLA MUSICA
12
12
6
6
6
42
ABPR32
ABST47
ABST48
ABST50
ABPR34
ABTEC38
ABLE69
ABPR23
ABPR36
ABTEC41
ABTEC38
COSTUME PER LO SPETTACOLO
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STORIA DELL’ARCHITETTURA
TECNICHE APPLICATE ALLA PROD.TEATRALE
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
MARKETING E MANAGEMENT
SCENOTECNICA
TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE
TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
COSTUME PER LO SPETTACOLO
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
STORIA (DEL COSTUME E) DELLA MODA
STORIA DELL’ARCHITETTURA TEATRALE
TRUCCO E MASCHERA TEATRALE
DRAMMATURGIA
ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE DELL’ARTE MEDIALE
ILLUMINOTECNICA
TECNICHE DI PRODUZIONE VIDEO-TEATRO
RENDERING 3D
TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
12
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
12
72
120
54 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI SCENOGRAFIA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA INDIRIZZO CINEMA E TV
Obiettivi
formativi
Il corso di studi si propone la formazione di scenografi, costumisti e di operatori specializzati con elevata
preparazione per promuovere, sviluppare l’innovazione artistica e gestire la parte visiva di un evento.
L’idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità dello spettacolo e la necessità di apprenderne
le diverse specificità tecniche e culturali.
In particolare devono:
• possedere un’ adeguata preparazione culturale e una valida formazione artistica tecnico-operativa di base
relativa ai settori della scenografia, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo
• essere in grado di gestire in modo professionale la parte visiva di un evento ed essere capaci di proporre
e sviluppare nuove espressioni scenografiche
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi e comunicativi, delle tecniche e dei contesti delle manifestazioni specifiche
• possedere la conoscenza degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza
• essere preparati sia al lavoro di gruppo sia ad operare in modo autonomo.
Prospettive
occupazionali
l diplomati della scuola svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati della scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, degli allestimenti, del costume per lo spettacolo.
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di
una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato.
Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene
tramite prova d’accesso.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla
verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da:
• colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere
e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico
progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due
relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
SECONDO LIVELLO 55
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN SCENOGRAFIA CINEMA E TV
Tipologie attività formative
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ABTEC38
ABPR16
ABPR35
ABST53
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
DISEGNO PER LA PROGETTAZIONE
REGIA
STORIA DELLO SPETTACOLO
TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI
DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE
REGIA
STORIA DELLO SPETTACOLO
9
9
6
6
30
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ABPR22
ABPR22
ABPC66
ABLE70
ABPR23
SCENOGRAFIA
SCENOGRAFIA
STORIA DEI NUOVI MEDIA
LEG.ECON.DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO
SCENOTECNICA
SCENOGRAFIA CINEMATOGRAFICA
SCENOGRAFIA TELEVISIVA
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
DIRITTO,LEGISLAZ.,ECONOMIA DELLO SPETTACOLO
SCENOTECNICA
12
12
6
6
6
42
ABPR32
ABST47
ABPR23
ABST48
ABST54
ABPR23
ABPR 34
ABLE69
ABST53
ABTEC40
ABTEC38
ABTEC41
COSTUME PER LO SPETTACOLO
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
SCENOTECNICA
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STORIA DELLA MUSICA
SCENOTECNICA
TECNICHE APPLICATE ALLA PROD.TEATRALE
MARKETING E MANAGEMENT
STORIA DELLO SPETTACOLO
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
TECNICHE DI MODELLAZIONE DIGITALE
COSTUME PER LO SPETTACOLO
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
ILLUMINOTECNICA
STORIA (DEL COSTUME E) DELLA MODA
STORIA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA
TECNOLOGIA E MATERIALI APPLICATI ALLA SCENOGRAFIA
TRUCCO E MASCHERA TEATRALE
ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE DELL’ARTE MEDIALE
STORIA E TEORIA DELLA SCENOGRAFIA
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
TECNICHE DI ANIMAZIONE DIGITALE
RENDERING 3D
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
12
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
12
72
120
56 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI RESTAURO
UNICO QUINQUENNALE IN RESTAURO
Corso di
diploma a
ciclo unico
quinquinnale
in restauro
La Scuola di Conservazione e Restauro dell’Accademia di Brera nasce nel 1997 e si struttura per affrontare i
problemi del restauro che riguardavano in particolare la conservazione delle opere d’arte contemporanea.
In tempi recenti, nel 2008, la scuola è stata intitolata a Camillo BOITO, (Roma 30-101836, Milano 28-61914) , figura storica e di grande rilievo nel panorama del restauro moderno a livello nazionale ed internazionale. Insegna all’Accademia di Brera dal 1860 al 1908 proponendo una visione del restauro innovativa.
I Corsi in essere sono adeguati alle nuove direttive riguardanti la formazione del “Restauratore dei Beni
Culturali” e riguardano le aree delle Opere Lapidee, delle opere Pittoriche e dei materiali Cartacei Pergamenacei e Fotografici. Sono organizzati in un Quinquennio a ciclo unico di 300 crediti formativi (CFU) in
conformità a quanto disposto del D.M. n° 87 del 26 maggio 2009. I crediti formativi saranno articolati in un
piano di studi quinquennale con criteri di propedeuticità ed approfondimento dei percorsi formativi a cui si
potrà accedere superando un esame di ingresso che sarà a numero chiuso, comprendente una prova orale
o scritta, una prova grafica e di attitudine manuale e un colloquio finale. Tutte le prove avranno particolare
riferimento all’area di indirizzo specialistico prescelta (All. A D.M. 87). Il Piano di Studi Quinquennale e
tuttora in fase di definizione presso il C.N.A.M. e sarà presto pubblicato.
Le Aree dei percorsi formativi professionalizzanti comprendono i laboratori specifici d’area, i quali rappresenteranno, negli ultimi due anni, l’indirizzo specialistico prescelto su cui si svilupperà il laboratorio di
sintesi finale e la tesi; ( ad es. nell’area dei Lapidei la scelta del percorso dei ” Materiali lapidei e derivati” o
in alternativa “Superfici decorate dell’architettura”).
Restauro delle
opere lapidee
e derivati
Le aree operative nella Scuola di Conservazione e Restauro di Brera;
• laboratorio di restauro dei lapidei e derivati;
• laboratorio di restauro delle superfici decorate dell’architettura.
Restauro
delle opere
pittoriche
• laboratorio di restauro dipinti su tela e tavola;
• laboratorio di restauro opere lignee;
• laboratorio di restauro opere contemporanee polimateriche;
Restauro
materiali
cartacei
• laboratorio restauro materiali cartacei;
• laboratorio di restauro del libro;
• laboratorio di restauro della fotografia.
Il titolo di “Restauratore dei Beni Culturali” si acquisirà alla fine del percorso formativo quinquennale con il
superamento di un esame finale di “Diploma Accademico di secondo livello” avente valore di esame di stato
ed equiparato alla “laurea Magistrale” rilasciata dalle Università ed I.S.A.F.
I fini formativi riguarderanno l’acquisizione da parte degli studenti di una adeguata padronanza tecnicopratica di metodi, tecniche e tecnologie del restauro;
• poter usufruire delle tecnologie di intervento e diagnostiche e scientifiche adeguate alle specifiche competenze professionali;
• essere in grado di operare in sinergia con le Istituzioni preposte alla tutela. Gestione e manutenzione del
patrimonio culturale;
• essere in grado di operare efficacemente in interventi di emergenza, di ordinaria manutenzione e soprattutto di prevenzione del degrado nonché, come precipuo obiettivo, la progettazione dell’intervento di
restauro nella sua interezza.
SECONDO LIVELLO 57
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO IN RESTAURO
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
Settore
ABPR29
CHIMICA E FISICA PER IL RESTAURO
ABLE70
LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO
ABPR07
ABPR07
ABPR26
ABPR26
ABPR24
ABPR24
RESTAURO LAPIDEO
RESTAURO LAPIDEO
RESTAURO LAPIDEO
RESTAURO LAPIDEO
RESTAURO PER LA PITTURA
RESTAURO PER LA PITTURA
ABAV8
ABAV5
ABAV8
ABTEC38
ABPR25
ABAV1
TECNICHE PER LA SCULTURA
PITTURA
TECNICHE PER LA SCULTURA
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
RESTAURO PER LA SCULTURA
ANATOMIA ARTISTICA
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
METODOLOGIE CHIMICO FISICHE 2
BIOLOGIA PER IL RESTAURO
LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI
6
4
4
RESTAURO DEI LAPIDEI NATURALI 4 (PER INDIRIZZO)
RESTAURO DEI LAPIDEI NATURALI 5 (PER INDIRIZZO)
RESTAURO DEI LAPIDEI ARTIFICIALI 4 (PER INDIRIZZO)
RESTAURO DEI LAPIDEI ARTIFICIALI 5 (PER INDIRIZZO)
RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURALI 4 (PER INDIRIZZO)
RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURALI 5 (PER INDIRIZZO)
CANTIERE DI INDIRIZZO 1
CANTIERE DI INDIRIZZO 2
12
12
12
12
12
12
8
8
40
4
6
6
6
6
4
6
4
42
12
12
ARCHEOLOGIA
TECNICHE DEL COMMESSO IN PIETRA DURA
TECNICHE DELLA SCULTURA
TECNICHE DELL’AFFRESCO
TECNICHE DI FORMATURA
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
RESTAURO DEI METALLI
ANATOMIA ARTISTICA
14
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
N.B. Il piano di studi quinquennale è in elaborazione presso il Ministero e sarà pubblicato sul sito dell’Accademia dopo l’approvazione
54
120
58 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PRODUCT DESIGN
Obiettivi
formativi
Tale corso ha l’obiettivo di formare professionalità artistiche e tecniche che, tenendo conto sia della tradizione delle arti applicate sia della cultura del disegno industriale e delle applicazioni al design delle nuove
tecnologie, sappiano inserirsi nel mondo della produzione d’impresa, con piena consapevolezza intellettuale
ed adeguati strumenti operativi.
Il corso prepara specialisti della progettazione artistica in grado di realizzare in modo creativo prodotti di
design che dovranno rispondere alle esigenze del rinnovamento del linguaggio, della committenza e del
mercato.
Studio dei materiali, ricerca e innovazione sono i cardini del corso che tende a definire una figura professionale di grande flessibilità, capace di collocarsi sia all’interno del nostro sistema produttivo (bottega
artigiana, piccola-media impresa, grande industria), sia di lavorare come libero professionista.
Prospettive
occupazionali
Il corso tende a definire una figura professionale di grande flessibilità, capace di collocarsi in ambiti diversi,
dalla libera professione agli studi e alle società di progettazione, all’interno di un sistema produttivo diversificato: dalla impresa artigianale, alla piccola e media impresa, fino alla grande industria.
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o
di una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno della Scuola di Progettazione artistica
dell’impresa dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato.
Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene
tramite prova d’accesso.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla
verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da:
• colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere
e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico
progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due
relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
SECONDO LIVELLO 59
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PRODUCT DESIGN
Tipologie attività formative
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ABPR18
ABPR15
ABPR17
ABST48
LAND DESIGN
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
DESIGN
STORIA DELLA ARTI APPLICATE
LANDSCAPE DESIGN
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
CULTURA DEL PROGETTO
PSICOSOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
9
9
6
6
30
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ABPR17
ABPR17
ABPR15
ABPR14
ABPR30
DESIGN
DESIGN
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA
TECNOLOGIA DEI MATERIALI
PRODUCT DESIGN 1
PRODUCT DESIGN 2
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI
URBAN DESIGN
TECNOLOGIA DEI NUOVI MATERIALI
12
12
6
6
6
42
ABVPA64
ABVPA64
ABPR30
ABAV6
ABPR19
ABTEC41
ABLE69
ABVPA61
MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI
MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI
TECNOLOGIA DEI MATERIALI
TECNICHE PER LA PITTURA
GRAPHIC DESIGN
TECNICHE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE
MARKETING E MANAGEMENT
BENI CULTURALI AMBIENTALI
PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI
ERGONOMIA DELLE ESPOSIZIONI
ARTI APPLICATE E TIPOLOGIA DEI MATERIALI
CROMATOLOGIA
PROGETTAZIONE GRAFICA
RENDERING 3D
DESIGN MANAGEMENT
TEORIA DEL PAESAGGIO
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
12
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
12
72
120
60 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L’IMPRESA
INDIRIZZO FASHION DESIGN
Obiettivi
formativi
Scopo del corso è quello di preparare specialisti della progettazione artistica dell’abbigliamento in grado
di realizzare collezioni con una forte componente creativa, nelle quali trovino applicazione la manualità e
la conoscenza di tecniche artigiano-industriali, applicate in forma espressiva e innovativa. Particolare attenzione sarà dedicata allo studio e alla ricerca di materiali tessili e non tessili al fine di trovare nuovi linguaggi
formali multimetrici. Sarà inoltre valorizzato l’aspetto della comunicazione con lo studio e la progettazione
di concepts divulgabili attraverso la rete.
Prospettive
occupazionali
Il corso tende a definire una figura professionale di grande flessibilità, capace di collocarsi all’interno del
nostro sistema produttivo costituito da diversi tipi di impresa: dalla bottega artigianale alla piccola-media
impresa, fino alla grande industria.
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di
una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno della Scuola di Progettazione artistica per
l’impresa dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato.
Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene
tramite prova d’accesso.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla
verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da:
• colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere
e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico
progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due
relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
SECONDO LIVELLO 61
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN FASHION DESIGN
Tipologie attività formative
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ABPR34
ABPR17
ABPR34
ABST48
ABPR34
FASHION DESIGN
DESIGN
FASHION DESIGN
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
FASHION DESIGN
AMBIENTAZIONE DELLA MODA
DESIGN
ANTROPOLOGIA DELLA MODA
STORIA DELLA MODA
EDITORIA PER IL FASHION DESIGN
6
6
6
6
6
30
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ABPR34
ABPR34
ABPR21
ABLE69
FASHION DESIGN
FASHION DESIGN
MODELLISTICA
MARKETING E MANAGEMENT
FASHION DESIGN 1
FASHION DESIGN 2
MODELLISTICA (FIGURINO E MODELLO)
DESIGN MANAGEMENT
12
12
9
9
42
ABPR34
ABPR15
ABPR34
ABPR34
ABTEC42
ABAV1
ABPR32
ABST48
ABPR17
FASHION DESIGN
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
FASHION DESIGN
FASHION DESIGN
SISTEMI INTERATTIVI
ANATOMIA ARTISTICA
COSTUME PER LO SPETTACOLO
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
DESIGN
CULTURA DEI MATERIAL DI MODA
TECNICHE DELLA RAPPRESENTAZIONE
SISTEMA DELLA MODA E NUOVE TENDENZE
DESIGN DEGLI ACCESSORI
CONCEPT PLANNING
ICONOGRAFIA E DISEGNO ANATOMICO
TECNICHE DI ELABORAZIONE PER IL COSTUME
ANALISI COMPARATA TRA ARTE E MODA
DESIGN DEL GIOIELLO
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
12
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 6 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
12
72
120
62 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE
INDIRIZZO IN ARTI MULTIMEDIALI DEL CINEMA E DEL VIDEO
Obiettivi
formativi
Il corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di operatori artistici, con una elevata
preparazione, qualificati per operare in tutte le forme delle arti multimediali digitali (animazione 2D e 3D,
cinema, video, dispositivi ed eventi interattivi, installativi e performativi, editoria e grafica multimediale, arti
del web, teorie ed estetiche)
L ‘idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità di questi ambiti e la necessità di apprenderne
le diverse specificità tecniche e culturali.
Prospettive
occupazionali
I diplomati di questo settore potranno volgere attività professionali ad alto contenuto espressivo ed artistico
nei diversi ambiti tecnologici e nelle diverse forme di ibridazione tra questi e le discipline tradizionali.
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di
una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno di Dipartimento di Progettazione ed Arti
Applicate dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato.
Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene
tramite prova d’accesso.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla
verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da:
• colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere
e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico
progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due
relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
SECONDO LIVELLO 63
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN ARTI MULTIMEDIALI DEL CINEMA E DEL VIDEO
Tipologie attività formative
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ABTEC40
ABST46
ABTST47
ABPC68
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
ESTETICA
STILE,STORIA,DELL’ARTE DEL COSTUME
ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE 2
FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE
LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA
ELEMENTI DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE
9
6
9
6
30
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ABPR35
ABTEC43
ABTEC43
ABST55
ABPC65
REGIA
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
ANTROPOLOGIA CULTURALE
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
REGIA CINEMATOGRAFICA E VIDEO
TECNICHE DI MONTAGGIO
ELEMENTI DI PRODUZIONE VIDEO
ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO
TEORIA ED ANALISI DEL CINEMA ED AUDIOVISIVO
9
9
9
6
9
42
ABST56
ABTEC42
ABST45
ABTPR31
ABLE69
ABST45
ABTEC44
ABTEC38
ABPC66
DISCIPLINE SOCIOLOGICHE
SISTEMI INTERATTIVI
TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI
FOTOGRAFIA
MARKETING E MANAGEMENT
TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI
SOUND DESIGN
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
STORIA DEI NUOVI MEDIA
SOCIOLOGIA DEI NUOVI MEDIA
NET ART
COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
FOTOGRAFIA
ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE ARTE MEDIALE
REALTÀ VIRTUALI E PARADIGMI DELLA COMPLESSITÀ
PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI SONORI
TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
12
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
12
72
120
64 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE
INDIRIZZO ARTI MULTIMEDIALI INTERATTIVE E PERFORMATIVE
Obiettivi
formativi
Il corso di studi offre un percorso formativo destinato alla formazione di operatori artistici, con una elevata
preparazione, qualificati per operare in tutte le forme delle arti multimediali digitali (animazione 2D e 3D,
cinema, video, dispositivi ed eventi interattivi, installativi e performativi, editoria e grafica multimediale, arti
del web, teorie ed estetiche)
L ‘idea-guida del corso è il riconoscimento delle complessità di questi ambiti e la necessità di apprenderne
le diverse specificità tecniche e culturali.
Prospettive
occupazionali
I diplomati di questo settore potranno volgere attività professionali ad alto contenuto espressivo ed artistico
nei diversi ambiti tecnologici e nelle diverse forme di ibridazione tra questi e le discipline tradizionali.
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o di
una laurea di 1° livello. Il passaggio dal 1° al 2° livello all’interno di Dipartimento di Progettazione ed Arti
Applicate dell’Accademia di Brera avviene in forma diretta per numero programmato.
Per gli studenti provenienti da altra Scuola, da altra Accademia o da facoltà universitaria il passaggio avviene
tramite prova d’accesso.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla
verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da:
• colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere
e progetti.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico
progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due
relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
SECONDO LIVELLO 65
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN ARTI MULTIMEDIALI INTERATTIVE E PERFORMATIVE
Tipologie attività formative
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ABTEC40
ABST46
ABTST47
ABPC68
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
ESTETICA
STILE,STORIA,DELL’ARTE DEL COSTUME
ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE 2
FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE
LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA
ELEMENTI DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE
9
6
9
6
30
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ABPR35
ABTEC40
ABTEC42
ABTEC42
ABPR36
REGIA
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
SISTEMI INTERATTIVI
SISTEMI INTERATTIVI
TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE
REGIA
PROCESSI E TECNICHE DELLO SPETTACOLO MULTIMEDIALE
PROGETTAZIONE SOFTWARE INTERATTIVI
ESTETICA DELLE INTERFACCE
TECNICHE PERFORMATIVE DELLE ARTI VISIVE
12
12
6
6
6
42
ABTEC42
ABST45
ABTEC44
ABLE69
ABPC66
ABPC68
ABTEC44
SISTEMI INTERATTIVI
TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI
SOUND DESIGN
MARKETING E MANAGEMENT
STORIA DEI NUOVI MEDIA
ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI
SOCIALE
SOUND DESIGN
NET ART
COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI
ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE ARTE MEDIALE
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
ELEMENTI DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
6
6
6
6
6
6
6
PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI SONORI
12
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
12
72
120
66 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
SCUOLA DI NUOVE TECNOLOGIE DELL’ARTE
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN FOTOGRAFIA
Obiettivi
formativi
Il corso ha l’obiettivo di formare un artista/fotografo.
Ha inoltre l’obiettivo di:
• formare un professionista capace di proporre soluzioni creative e innovative nei diversi settori professionali. Cioè un professionista con una cultura visiva, concettuale e fotografica.
• favorire conoscenze delle metodologie e dei contenuti delle discipline e garantire un’elevata padronanza
delle tecniche e degli strumenti specifici della progettazione e della realizzazione di prodotti della Fotografia;
• sviluppare un’attitudine all’innovazione che consideri i cambiamenti sociali, le dinamiche di mercato,
nonché le opportunità offerte dallo sviluppo tecnologico.
Prospettive
occupazionali
Le prospettive occupazionali sono quelle offerte dall’articolato mondo della fotografia:
• commerciale;
• editoriale:
• artistica.
Requisiti
d’accesso
Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che sono in possesso di un diploma accademico o
di una laurea di 1° livello.
L’ammissione al corso avviene tramite prova d’accesso.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova di ammissione dal primo al secondo livello è finalizzata alla comprensione delle motivazioni e alla
verifica delle attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto.
Gli esami di ammissione al diploma di secondo livello sono costituiti da:
• colloquio attitudinale con presentazione da parte del candidato di un proprio portfolio contenente opere
e progetti, con qualunque tecnica ottenuti, e qualsiasi altra documentazione ritenuta utile ai fini dell’esame.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi costituita da una produzione originale su specifico
progetto integrato sotto l’aspetto laboratoriale, storico-critico e metodologico, svolta sotto la guida di due
relatori, uno per la parte laboratoriale, l’altro per la parte teorico-storico-critico o metodologica.
SECONDO LIVELLO 67
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN FOTOGRAFIA
Tipologie attività formative
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ABPC66
ABST47
ABPC66
ABPC66
ABST45
STORIA DEI NUOVI MEDIA
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STORIA DEI NUOVI MEDIA
STORIA DEI NUOVI MEDIA
TEORIA DELLE ARTI MULTIMEDIALI
STORIA DELLA FOTOGRAFIA (CONTEMPORANEA)
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DELLA CRITICA FOTOGRAFICA 1
STORIA DELLA CRITICA FOTOGRAFICA 2
ESTETICA DEI NEW MEDIA
6
6
6
6
6
30
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ABPR31
ABPR31
ABPR31
ABPR31
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
DIREZIONE DELLA FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA (LABORATORIO DI PROGETTAZIONE INTEGRATA)
FOTOGRAFIA (LABORATORIO DI PROGETTAZIONE FOTOGRAFICA)
12
9
12
9
42
ABPR31
ABPR31
ABPR31
ABPR31
ABPR31
ABPR31
ABST51
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
FOTOGRAFIA (STILL-LIFE)
FOTOGRAFIA (RITRATTO E MODA)
FOTOGRAFIA (ARCHITETTURA E PAESAGGIO)
FOTOGRAFIA (REPORTAGE)
FOTOGRAFIA DIGITALE
FOTOGRAFIA (COMUNICAZIONE SOCIALE)
ULTIME TENDENZE DELLE ARTI VISIVE
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
ATT. FORMATIVE
ULTERIORI
ATTIVITA’
FORMATIVE
RELATIVE ALLA
PROVA FINALE
RIEPILOGO
CREDITI
12
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 6 CFA NEL BIENNIO)
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
12
72
120
68 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE
SCUOLA DI COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO CONTEMPORANEO
CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN COMUNICAZIONE CREATIVA PER I BENI CULTURALI
Obiettivi
formativi
Fine del corso è formare professionisti di alta specializzazione nell’ambito della comunicazione, principale
leva della valorizzazione del patrimonio culturale. Il corso colma una lacuna nella formazione universitaria,
dove la valorizzazione è vista soprattutto sotto l’aspetto gestionale e manageriale, mentre i corsi di comunicazione sono rivolti alle imprese o all’informazione e non considerano il settore dei beni culturali. Esso oggi
richiede forme di comunicazione innovative per parlare al pubblico attraverso strumenti e linguaggi che,
senza tradire la correttezza dei contenuti informativi e le pecularità del patrimonio, sappiano anche emozionare e coinvolgere. Il corso, richiamandosi alla ricerca creativa che caratterizza le accademie, risponde a
questa specifica esigenza realizzando i seguenti obiettivi formativi:
• conoscenza delle attività nelle quali si attuano forme di comunicazione essenzialmente creative;
• apprendimento delle discipline che consentano di acquisire un dominio teorico dei processi di comunicazione che abbiano per oggetto i beni culturali;
• elaborazione di progetti integrati di comunicazione, che costituiscano la sperimentazione ‘sul campo’ di
un approccio innovativo alla valorizzazione.
Prospettive
occupazionali
Lo specialista della comunicazione per i beni culturali, dotato di una spiccata attitudine ad affrontare in
modo innovativo e inventivo i problemi posti dai diversi momenti della valorizzazione dei beni culturali,
padroneggiando molteplici linguaggi e forme creative di comunicazione, trova occupazione come professionista creativo nella progettazione di programmi di comunicazione museale, nell’ideazione e realizzazione di
mostre, di parchi archeologici, naturalistici o letterari, di percorsi per il turismo culturale, di campagne di
promozione, di eventi, di specifiche iniziative e attività di comunicazione.
Requisiti
d’accesso
Il corso si rivolge, oltre che ai diplomati in Discipline della valorizzazione dei beni culturali (che hanno accesso diretto), a studenti che abbiano già acquisito nei precedenti percorsi di primo livello, presso istituzioni
Afam o università, almeno le conoscenze e le competenze di base relative al patrimonio culturale o a suoi
settori specifici, o ad aspetti della comunicazione e della valorizzazione (classi delle lauree triennali L-1,
L-3, L-5, L-10, L-17, L-19, L-20, L-21, L-42).
Tipologia
della prova
d’accesso
Il possesso dei requisiti di accesso, per gli studenti che non hanno accesso diretto, è accertato attraverso una
verifica costituita da un colloquio attitudinale.
Tipologia
della prova
finale
Discussione di una tesi di carattere teorico o progettuale.
SECONDO LIVELLO 69
CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN COMUNICAZIONE CREATIVA PER I BENI CULTURALI
Tipologie attività formative
Settore
Campo disciplinare
Tot.
Crediti Crediti
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ABTEC42
ABPC67
ABPC67
ABLE69
SISTEMI INTERATTIVI
METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE
METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE
MARKETING E MANAGEMENT
INTERACTION DESIGN
COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA
SCRITTURA CREATIVA (NARRATIVA)
RELAZIONI PUBBLICHE
9
9
6
6
30
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ABVPA64
ABVPA62
ABPC68
ABPR31
ABTEC40
MUSEOGRAFIA E PROGETTAZIONE DI SISTEMI ESPOSITIVI
TEORIA E PRATICHE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI
ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI
FOTOGRAFIA
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
COMUNICAZIONE ESPOSITIVA
COMUNICAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE COLLEZIONI MUSEALI
SEMIOLOGIA E RETORICA DEI SISTEMI ESPOSITIVI
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
MULTIMEDIALITÀ PER I BENI CULTURALI
9
9
6
9
9
42
ABVPA62
ABST59
ABST59
ABTEC44
ABST48
ABST48
ABST50
ABST51
ABST52
ABST52
ABST52
ABST53
ABST55
ABST58
TEORIA E PRATICHE DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
SOUND DESIGN
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STORIA DELL’ARCHITETTURA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
STORIA DELLO SPETTACOLO
ANTROPOLOGIA CULTURALE
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI
DIDATTICA PER IL MUSEO
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
PROGETTAZIONE DI SPAZI SONORI
STORIA DELLA MODA
STORIA DEL DESIGN
STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’URBANISTICA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
METODOLOGIA E TEORIA DELLA STORIA DELL’ARTE
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
TEORIA E STORIA DEI METODI DI RAPPRESENTAZIONE
STORIA DELLO SPETTACOLO
ANTROPOLOGIA DELL’ARTE
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
6
9
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 9 CFA)
9
ATTIVITA’
ULTERIORI
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA)
ATTIVITA’ FORMATIVE
RELATIVA ALLA
PROVA FINALE
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
RIEPILOGO
CREDITI
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
12
12
72
120
70 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE
SCUOLA DI DIDATTICA DELL’ARTE
CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN DIDATTICA MULTIMEDIALE
Obiettivi
formativi
L’indirizzo in Didattica Multimediale forma una figura di esperto della comunicazione visiva in grado di unire
conoscenze e competenze pedagogico-didattiche, artistico-espressive e tecnologico-digitali.
L’acquisizione di tali saperi è finalizzata alla trasmissione dei contenuti disciplinari dell’Arte ma anche indirizzata alla capacità di mutuare, dai linguaggi e dalle procedure artistiche, metodologie didattiche e comunicazionali innovative.
Prospettive
occupazionali
Tali abilità sono necessarie oggi in diversi ambiti della formazione e dell’editoria: scolastica, museale,
nell’ambito dell’e-Learning e in ogni ambiente –reale o virtuale- ove sia richiesta la capacità di ideare e
produrre percorsi di apprendimento e di auto-apprendimento in grado di gestire gli aspetti comunicazionali
e tecnologici della nuova alfabetizzazione digitale.
Requisiti
d’accesso
Diploma accademico o diploma di laurea di primo livello nelle seguenti classi di laurea: L-1 Beni Culturali,
L-5 Filosofia; L-10 Lettere; L-11 Lingue; L-17 Scienze dell’architettura L-19 Scienze dell’educazione e formazione; L-20 Scienze della comunicazione.
Tipologia
della prova
d’accesso
Accesso diretto per i Diplomati di primo livello in Comunicazione e didattica dell’arte anche provenienti da
altre accademie del sistema AFAM. Colloquio per i diplomati di primo livello delle altre scuole del sistema
AFAM e per i laureati provenienti da altre facoltà universitarie, finalizzato ad accertare un adeguato livello
di conoscenze.
Tipologia
della prova
finale
La prova finale prevede la realizzazione di un progetto didattico multimediale accompagnato, argomentato e
descritto nei suoi aspetti tecnici e metodologici da una tesi teorica in forma di saggio.
Risorse
umane e
strumentali
L’attivazione dell’indirizzo richiede la stipula di 2 nuovi contratti di docenza (art direction e regia per i video
giochi).
Strumentazione hardware: Aula multimediale provvista di 10 postazioni complete di periferiche (scanner e
tavolette grafiche)
Strumentazione Sotware: (adobe-creative suite, adobe-e-learning- utily varie)
SECONDO LIVELLO 71
CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN DIDATTICA MULTIMEDIALE
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
Campo disciplinate
Tot.
Crediti Crediti
ABST59
ABST59
ABST46
ABST58
ABST56
ABST51
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
ESTETICA
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
DISCIPLINE SOCIOLOGICHE
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
STORIA DELLA PEDAGOGIA
ESTETICA DELLE ARTI VISIVE
TEORIA DELLA PERCEZIONE E PSICOLOGIA DELLA FORMA
SOCIOLOGIA DEI NUOVI MEDIA
FENOMENOLOGIA DEGLI STILI
6
6
6
6
6
6
36
ABST59
ABST59
ABTEC40
ABTEC37
ABPR19
ABTEC42
ABTEC38
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
METODOLOGIA PROGETTUALE DELLA COMUNICAZIONE VISIVA
GRAPHIC DESIGN
SISTEMI INTERATTIVI
APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE
DIDATTICA DELLA MULTIMEDIALITÀ
TECNOLOGIE DELL’EDUCAZIONE
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
ART DIRECTION
WEB DESIGN
COMPUTER GAMES
APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE
6
6
6
6
6
6
6
42
ABST59
ABPC66
ABTEC42
ABTEC38
ABPR31
ABTEC43
ABTEC38
ABTEC40
ABAV3
ABAV5
ABAV11
ABST51
ABST46
ABST46
ABPC68
ABPC67
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
STORIA DEI NUOVI MEDIA
SISTEMI INTERATTIVI
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
FOTOGRAFIA
LINGUAGGI E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO
APPLICAZIONI DIGITALI PER LE ARTI VISIVE
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
DISEGNO
PITTURA
DECORAZIONE
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
ESTETICA
ESTETICA
ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI
METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE
LETTERATURA ED ILLUSTRAZIONE PER L’INFANZIA
STORIA E TEORIA DEI NUOVI MEDIA
ESTETICA DELLE INTERFACCE
DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE
FOTOGRAFIA DIGITALE
DIGITAL VIDEO
COMPUTER GRAPHIC
REGIA PER I VIDEO GIOCHI
DISEGNO
PITTURA
DECORAZIONE
MULTIMEDIALITÀ PER I BENI CULTURALI
ESTETICA DELLE RELIGIONI ORIENTALI
ESTETICA DEL SACRO
SEMIOTICA DELL’ARTE
COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
ATTIVITA’
ULTERIORI
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA)
ATTIVITA’ FORMATIVE
RELATIVA ALLA
PROVA FINALE
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
RIEPILOGO
CREDITI
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL TRIENNIO
12
12
120
72 SECONDO LIVELLO
DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE
CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO
INDIRIZZO: VISUAL CULTURES E PRATICHE CURATORIALI
Obiettivi
formativi
Il Corso ha un primo anno propedeutico comune mentre nella seconda annualità si bipartisce in altrettante specializzazioni con finalità formative complementari ma specifiche. L’obiettivo generale è la formazione di operatori
culturali che abbiano adeguate conoscenze teoriche, critiche, storiche, culturali, come anche capacità tecniche e
competenze tecnologiche per la comunicazione, la promozione e l’organizzazione degli eventi artistici. Il diploma
pone le basi per due profili professionali:
• il primo rivolto allo studio teorico-critico delle moderne società dell’immagine nelle loro più diverse
manifestazioni
• il secondo al mondo dell’arte e ai suoi luoghi di esposizione, studio e conservazione;
I corsi hanno inoltre l’obiettivo di fornire adeguata formazione per la gestione di spazi e strumenti per la
divulgazione del patrimonio culturale, sia attraverso mezzi tradizionali sia attraverso le nuove tecnologie
multimediali, con particolare riguardo al museo e agli eventi espositivi.
La specializzazione in Visual Cultures promuove una specializzazione in storia e teoria delle moderne e contemporanee pratiche visive. L’arte è analizzata nelle sue potenzialità interdisciplinari e nella maniera in cui
queste si commisurano con gli aspetti sociali, culturali e politici nel mondo. La didattica è dunque finalizzata
all’esplorazione delle “culture visive” attraverso una griglia analitica composta da teoria critica, filosofia
e studi culturali. In tal senso, lo studente sarà incoraggiato a sviluppare competenze nell’antropologia e
nelle ricerche culturali e più in generale ad essere in grado di dispiegare queste competenze all’interno del
complesso dibattitto che investe lo spazio sociale dei media, della cultura industriale, delle istituzioni e della
scena culturale e artistica contemporanea.
La specializzazione in Pratiche curatoriali fornisce alla figura del manager degli eventi culturali (curator)
conoscenze teorico-pratiche specialistiche e una preparazione specifica per comprendere i complessi meccanismi relativi al sistema dell’arte nelle sue dinamiche operative, nella gestione delle risorse e nella sua
offerta culturale.
Il futuro curator sarà in grado di ideare, organizzare e comunicare eventi artistici per musei, gallerie, istituzioni pubbliche e private e disporrà delle necessarie competenze per l’editoria d’arte, la didattica museale e
l’ordinamento di archivi e biblioteche.
In entrambi gli indirizzi il programma di studi incoraggia lo studente ad analizzare, concettualmente e creativamente, le differenti vie nelle quali la pratica artistica contemporanea, la teoria critica, le tecniche espositive
si intersecano.
L’approccio all’insegnamento, all’apprendimento e alla ricerca è sia innovativo che rigoroso. Tutti gli studenti
saranno spinti a sviluppare indipendenza di pensiero mediante la scoperta, la valutazione e il ricorso ad una
vasta schiera di ambiti di ricerca e di scrittura storici, teoretici, creativi (talora con pratiche collaborative).
Prospettive occupazionali
Prospettive
occupazionali
II diplomati del Corso svolgeranno attività professionali nei diversi ambiti pubblici e privati come specialisti
in grado di operare, a seconda dell’indirizzo scelto, nei vari settori del sistema dell’arte, con particolare riguardo alla critica d’arte, al giornalismo di settore, all’insegnamento, alla didattica museale e interculturale,
al lavoro curatoriale, all’aspetto promozionale, organizzativo, comunicativo delle manifestazioni artistiche e
dei grandi eventi per i quali saranno in grado di fornire sia la curatela che i supporti comunicativi necessari
(ufficio stampa, pubbliche relazioni ecc.). In accordo con enti pubblici e privati, saranno organizzati gli
stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità: attività
didattiche di supporto a manifestazioni artistiche, coadiutore nell’ambito dell’organizzazione e della gestione
museale pubblica e privata, esperto in organizzazione e allestimento di manifestazioni artistiche, ufficio
stampa e pubbliche relazioni, curatore di biblioteche e videoteche specializzate in arte, redattore per editoria
in riviste d’arte, collaboratore qualificato per la conduzione di gallerie d’arte private.
SECONDO LIVELLO 73
Requisiti
d’accesso
Diploma accademico o diploma di laurea di primo livello nelle seguenti classi di laurea: L-1 Beni Culturali,
L-5 Filosofia; L-10 Lettere; L-11 Lingue; L-17 Scienze dell’architettura L-19 Scienze dell’educazione e formazione; L-20 Scienze della comunicazione.
Tipologia
della prova
d’accesso
Accesso diretto per i Diplomati di primo livello in Comunicazione e didattica dell’arte anche provenienti da
altre accademie del sistema AFAM. Colloquio per i diplomati di primo livello delle altre scuole del sistema
AFAM e per i laureati provenienti da altre facoltà universitarie finalizzato ad accertare l’adeguato livello di
conoscenza sul sistema dell’arte contemporanea e sulla storia dell’arte, in particolare moderna e contemporanea.
Tipologia
della prova
d’accesso
La prova finale prevede una tesi di carattere storico-teorico o metodologico-progettuale o tecnico-artistico,
sotto forma di saggio breve, in una delle discipline comprese nel curriculum didattico o nel piano personale
di studi.
CORSO ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO INDIRIZZO: VISUAL CULTURES E PRATICHE CURATORIALI
Tipologie attività formative
ATTIVITA’
FORMATIVE DI
BASE
ATTIVITA’
FORMATIVE
CARATTERIZZANTI
ATTIVITA’
FORMATIVE
INTEGRATIVE O
AFFINI
Settore
ABST51
ABST46
ABL70
ABST47
ABST47
ABST51
ABST52
ABVPA63
ABST56
ABST52
ABST46
ABST51
ABST46
ABST55
ABPC68
ABPC66
ABPC65
ABST46
ABST51
ABPC67
ABST47
ABTEC38
ABVPA63
ABPC67
ABAV2
ABLE70
ABTEC40
ABPC68
ABST48
ABST48
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
ESTETICA
LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
STILE, STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
MUSEOLOGIA
DISCIPLINE SOCIOLOGICHE
STORIA E METODOLOGIA DELLA CRITICA D’ARTE
ESTETICA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
ESTETICA
ANTROPOLOGIA CULTURALE
ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI
ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
ESTETICA
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE
STILE,STORIA DELL’ARTE E DEL COSTUME
APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE PER LE ARTI VISIVE
MUSEOLOGIA
METODOLOGIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE
TECNICHE DELL’INCISIONE-GRAFICA D’ARTE
LEGISLAZIONE ED ECONOMIA DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO
PROGETTAZIONI MULTIMEDIALI
ANALISI DEI PROCESSI COMUNICATIVI
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
Campo disciplinare
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
ESTETICA DELLE ARTI VISIVE
ECONOMIA E MERCATO DELL’ARTE
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 1
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA 2
ULTIME TENDENZE NELLE ARTI CONTEMPORANEE
METODOLOGIE E TECNICHE DEL CONTEMPORANEO
MUSEOLOGIA E GESTIONE DEI SISTEMI ESPOSITIVI
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
METODOLOGIA E TEORIA DELLA STORIA DELL’ARTE
FILOSOFIA DELL’ARTE
LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA
FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE
ANTROPOLOGIA DELLE SOCIETÀ COMPLESSE
ELEMENTI DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
ETICA DELLA COMUNICAZIONE
ELEMENTI DI FILOSOFIA CONTEMPORANEA
FENOMENOLOGIA DEGLI STILI
ELEMENTI DI COMUNICAZIONE GIORNALISTICA
ELEMENTI D’ICONOLOGIA E ICONOGRAFIA
APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE
MUSEOLOGIA DEL CONTEMPORANEO
COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA
EDITORIA PER L’ARTE
LEGISLAZIONE DEL MERCATO DELL’ARTE
LINGUAGGI MULTIMEDIALI
SEMIOTICA DELL’ARTE
STORIA DEL DESIGN
STORIA DELLA MODA
Tot.
Crediti Crediti
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
ATTIVITA’ FORMATIVE
A LIBERA SCELTA
DELLO STUDENTE
(MAX 12 CFA)
30
42
12
ATTIVITA’
ULTERIORI
SEMINARI-WORKSHOP-STAGE
(MAX 4 CFA NEL BIENNIO)
ATTIVITA’ FORMATIVE
RELATIVA ALLA
PROVA FINALE
PROVA FINALE (OBBLIGATORIA)
RIEPILOGO
CREDITI
ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE E CARATTERIZZANTI (60%)
TOTALE CREDITI PREVISTI NEL BIENNIO
12
12
60
120
0284 SEPARATORI:Layout 1
11-04-2011
10:18
Pagina 74
0284 SEPARATORI:Layout 1
11-04-2011
10:18
Pagina 75
PROGRAMMI
76 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ALLESTIMENTO DEGLI SPAZI ESPOSITIVI
Luca Ghirardosi
AMBIENTAZIONE MODA
“Trasformazioni temporanee” così è
stata chiamata una sezione, dedicata
agli allestimenti di mostre ed eventi,
di una recente edizione della Biennale
Architettura, il meglio dell’architettura provvisoria. Questo settore della
progettazione coinvolge sicuramente figure professionali come
architetti e designer e credo a pieno diritto anche scenografi.
Il corso si propone di stimolare l’attenzione degli studenti su
questa possibilità progettuale; vale a dire la trasformazione parziale o totale, attraverso pochi misurati interventi o efficaci
invasioni di spazi, di edifici industriali, padiglioni fieristici,
gallerie, chiese, stazioni ferroviarie, utilizzando gli strumenti
tipici del lavoro dello scenografo: forma, materia, colore, luce
e movimento.
Punti focali saranno il contenuto tematico dell’esposizione e la
fruizione del pubblico. Sottolineando l’analogia al progetto scenografico teatrale: testo, musica, coreografia e spettatore.
Mettendo in evidenza quanto sia fondamentale, dato il tema e
il luogo, l’efficacia del progetto per la comunicazione e il coinvolgimento del visitatore che dovrà essere guidato, stimolato,
sorpreso, emozionato all’interno del percorso espositivo.
Il corso propone come obbiettivi formativi: lo sviluppo della creatività e
l’acquisizione di una professionalità
nella progettazione, che consentono
di formare nuove figure in grado di
identificarsi nei molteplici settori della Moda. Nella sfera del Fashion, la figura dello space-designer,
si colloca in ambiti creativi ed interpretativi. La complementarietà tra il mondo della Moda e dello Spettacolo determina una
contaminazione costante tra le due realtà, dalle quali scaturiscono i nuovi scenari dell’arte e della comunicazione visiva.
Il corso ha carattere di laboratorio ed è così strutturato:
una prima parte propedeutica che attraverso linee teoriche ed
esempi concreti, mira a fornire allo studente gli strumenti fondamentali per la scelta, la comprensione e la valutazione delle
problematiche dal punto di vista operativo.
Una seconda parte che propone una sperimentazione progettuale guidata, preferibilmente di gruppo; a partire dal tema, sarà
indagato lo spazio e la sua organizzazione, fino alla definizione
particolareggiata del progetto espositivo, eventualmente anche
l’immagine grafica e la comunicazione esterna dell’evento.
Modalità d’esame
Presentazione del percorso progettuale completo, ideazione - sviluppo – definizione.
Bibliografia
• MARIO PRAZ, La filosofia dell’arredamento, Longanesi, Milano 1945, 1964, 1981. • ROBERTO ALOI, Esposizione: architetture - allestimenti, U. Hoepli editore, Milano 1960. • SERGIO
POLANO, Mostrare, l’allestimento in Italia dagli anni Venti agli
anni Ottanta, Edizioni Lybra Immagine, Milano 1988. • JOSEP
M. MONTANER, Nuovi Musei, Editoriale Jaka Book, Milano 1990.
• BRUNO MUNARI, Fantasia, Laterza, Roma-Bari 2006. • JOHN BERGER, Sul guardare, Bruno Mondadori Milano 2003.
Angelo Ghilardi
Programma specifico
Il fenomeno Moda, nel suo continuo evolversi, riflette costantemente le metamorfosi del pensiero sociale, politico e culturale
del momento, definendo la contemporaneità, ma anche delineando il futuro. L’acquisizione di un’ampia conoscenza dei mezzi
e delle tecnologie adeguati alle esigenze del sistema moda, costituisce uno dei punti di rilievo dell’offerta formativa.
Sulla base dei concetti suesposti, il programma-progetto intende
attuarsi in tre fasi, configurandosi in un processo d’interventi
rivolti all’analisi dei fenomeni culturali contemporanei:
• individuazione delle componenti che costituiscono in una
visione globale l’universo Moda.
• organizzazione e trattazione degli elementi con esercitazioni
ed interventi nel campo.
• identificazione personale e professionale nel sistema.
Argomenti trattati: i luoghi in cui si muove, a chi si rivolge, i
temi che sviluppa, tipologie delle manifestazioni, comportamento della luce, regia, colonna musicale, fotografi, cineoperatori, vetrinisti, campagne pubblicitarie e vendite, allestitori,
struttura delle manifestazioni...
PROGRAMMI 77
1° LIV
ANALISI DEL TERRITORIO
E PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO
1° LIV
ANATOMIA ARTISTICA
Danilo Lisi
Clara Bonfiglio
Il corso è un insegnamento complementare nel quale si affrontano temi
inerenti la progettazione ambientale,
con particolare attenzione all’uso di
tecnologie intelligenti, tecniche innovative e materiali riciclabili.
Nella prima fase, teorica, si analizzano esperienze di architettura ecologica e si gettano le basi per una corretta lettura delle
varie tecniche di rappresentazione del territorio. Successivamente gli allievi scelgono un’area vasta su cui intervenire con una
proposta, che va dalla progettazione paesaggistica nella trasformazione del territorio, fino alla cultura del verde urbano con
l’ideazione di parchi urbani e suburbani. I criteri progettuali, in
ogni caso, saranno sempre ispirati all’ottenimento della piena
“Sostenibilità Ambientale” dell’intervento.
Anatomia come analisi e riflessione
critica dell’opera. Il corso vuole porre
l’attenzione ai problemi del linguaggio artistico. Linguaggio artistico come
insieme strutturato di ‘SEGNI’, entità
astratte, convenzionali, arbitrarie che
danno la possibilità di organizzare i concetti visivi, le idee e i
pensieri. Il percorso storico dell’idea dell’arte di tutti i tempi e in
particolare modo le nuove domande, le nuove aperture e possibilità linguistiche che il ‘900 ci ha delineato saranno i riferimenti
culturali dell’indagine analitica che condurremo.
Linguaggio come artificio retorico, una sorta di mnemotecnica,
che fa risalire dal sensibile all’astratto, dalla fisicità dalla cosa ai
procedimenti mentali che presiedono alla formazione dell’arte
stessa. Molti artisti hanno spostato i procedimenti da un piano
espressivo - rappresentativo ad un piano riflessivo di ordine metalinguistico. L’atteggiamento analitico assunto come linguaggio
stesso da molti artisti degli anni ‘70 è diventato un ‘a priori’ fondamentale per chi si avvicina all’arte, sia nel produrla, sia nel fruirla o ‘semplicemente’ raccontarla. L’analisi del processo artistico
non può escludere il fare. Il punto di partenza è indifferente, si
parte da qualsiasi cosa.
Il come si fa determina e qualifica il fare stesso.
Attraverso la ‘lettura’ e la discussione collettiva, all’interno del
laboratorio, dei lavori presentati periodicamente dagli studenti,
si vuole entrare nella specificità disciplinare dei rispettivi campi
operativi, condurre uno scambio culturale ed emotivo ed una riflessione critica attraverso l’analisi dei segni che organizzano la
forma.
Incontri e dibattiti con artisti e critici e la frequentazione dei musei cittadini (e non) e delle gallerie private consentono, inoltre,
una informazione e una conoscenza dei linguaggi che partecipano a rappresentare il sistema dell’arte contemporanea.
Il corso monografico dell’anno accademico 2010 / 11 affronterà i
cambiamenti e i temi degli anni ‘80, i dibattiti.
Bibliografia
• DOMINIQUE GAUZIN-MULLER, Architettura sostenibile, Ed. Ambiente 2003. • FILIPPO PIZZONI, Il giardino, arte e storia, Ed.
Elemond 1997. • JOHN HEDGECOE- PATRICK TAYLOR, Lo spirito del
giardino, Ed. Mondadori 1998. • FULVIO IRACE, EMILIO AMBASZ, Una
Arcadia tecnologica, Ed. Skira 2004. • PIERLUIGI NICOLIN, Dizionario dei Nuovi Paesaggisti, Ed. Skira 2004.
Bibliografia
• ADRIANO ALTAMIRA, Il secolo sconosciuto, Rossellabigi editore,
Milano 1997. • FILIBERTO MENNA, La linea analitica dell’arte
moderna, Einaudi, Torino 1975. • SARAH THORNTON, Il giro del
mondo dell’arte in sette giorni, Feltrinelli, 2009. • ANGELA VETTESE, Artisti si diventa, Carocci, 1998. • ANGELA VETTESE, Ma questo è
un quadro?, Carocci, 2005.
78 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
ANATOMIA ARTISTICA
ANATOMIA ARTISTICA
Pier Luigi Buglioni
M. Letizia Cariello
“Immaginare è tutto, sapere è niente”
ANATOLE FRANCE
Il corso si propone di esplorare la relazione fra la percezione affettiva dello
spazio e la consapevolezza geometrica
dello stesso, intese come espressioni
di una proiezione ed esperienza del
corpo .
Le tematiche proposte verranno esaminate dal punto di vista del
corpo-creatore dell’artista-faber e del corpo-fruitore esperienziale del pubblico chiamato a condividere
L’approccio metodologico sarà basato da un lato sull’acquisizione di competenze dedotte dalla ricerca psicoanalitica di tipo
coinemico e dall’altro sull’esercizio di rilettura di alcuni esempi
tratti dal repertorio offerto dalla ricerca artistica contemporanea.
Verranno altresì fatti alcuni riferimenti anche all’ambito storico
artistico rinascimentale.
Parallelamente a questo escursus , gli studenti imposteranno un
proprio percorso progettuale, finalizzato alla produzione di un’
opera finale che tenga conto nel suo processo delle consapevolezze acquisite durante il corso.
Di tale consapevolezza verrà chiesto conto in sede di esame.
Laboratorio di Ricerca
L’Anatomia Artistica è la disciplina
artistica per eccellenza, la più importante nel percorso della storia dell’arte e della vita dell’uomo,
è l’origine del Mondo e la sua Storia, E’ l’individuo al centro
della “Ricerca”, in sintonia con il proprio tempo. E’ il cambiamento, la trasformazione, la mutazione antropologica. Il Futuro
dell’Umanità. E’ il miracolo, il dono della Vita...
Il “Laboratorio“ è lo spazio ideato per privilegiare realtà, attitudini e obiettivi di ogni singolo studente, attraverso scelte, iniziative e soprattutto “atteggiamenti” aperti e propositivi, lasciando
a ciascuno la possibilità di decidere le occasioni e le circostanze
più idonee e desiderate.
L’Anatomia Artistica è il coraggio di farsi delle domande, di trovare delle risposte...
Bibliografia
La bibliografia è in parte costruita in base alle singole caratteristiche degli studenti, che dovranno aggiungere ai titoli che
verranno indicati loro i seguenti volumi :
DIEGO MISCIOSCIA, “Franco Fornari, Scritti“, Cortina Editore,
Milano 2011. • DINA VALLINO “Raccontami una Storia“, Brola
Editore, Roma 2005. • ERWIN PANOFSKY, “La prospettiva come
Forma Simbolica“.
PROGRAMMI 79
1° LIV
1° LIV
ANATOMIA ARTISTICA
ANATOMIA ARTISTICA
Marina Falco
Cristina Galli
Nel corso del XX secolo la contaminazione dei linguaggi artistici ha
tracciato sinergicamente traiettorie di
amplificazione e dilatazione dei confini corporei, grazie anche all’apporto
delle nuove tecnologie. Il processo di
mutazione antropologica in atto vede il corpo più che mai come
oggetto/soggetto reale d’innovazione e reinvenzione costante. Il
corpo diventa, quindi, unità base della comunicazione sociale
e l’itinerario di studio ipotizzato proporrà un’analisi degli elementi che formano questo linguaggio, partendo dal concetto di
specularità tra micro e macrocosmo.
La formulazione degli argomenti e degli ambiti di studio, scaturisce dal presupposto di tracciare una linea di continuità tra
i contenuti storicamente di pertinenza della materia e le problematiche legate al concetto di corpo nella contemporaneità
degli eventi artistici. Il rapporto tra il passato e il presente è stato
impostato individuando nel “simbolo” la traccia di un percorso
di analisi, o meglio, di decodificazione del complesso di significati che il corpo ha sempre incarnato e rivestito. La proposta di
questi territori di studio consente di dilatare gli ambiti di ricerca
con un’angolazione differente per ogni indirizzo specializzante.
L’utenza interessata svilupperà un processo di elaborazione e approfondimento dei contenuti e una produzione artistica in rapporto alle specifiche competenze degli indirizzi di provenienza.
L’obiettivo di base sarà individuato nella capacità di organizzare
un percorso coerente dal punto di vista metodologico, fornendo
ai discenti sia gli ambiti d’indagine e approfondimento, sia le
indicazioni di carattere tecnico - strumentale. L’attività di laboratorio sarà impostata sull’analisi e la ricerca della morfologia
esterna del corpo umano. La produzione artistica legata all’esercizio tecnico - pratico sarà condotta prettamente dal nudo (per
comprendere le ragioni della posa e del movimento) e dalla
struttura scheletrica, fondamentale per la comprensione delle
proporzioni e dei criteri di rappresentazione e interpretazione
del corpo nell’antropometria.
Il corso si basa sull’analisi e sulla
metodologia del disegno, inteso come
strumento fondamentale di ricerca, di
studio e di riflessione sul “visibile”.Il
programma delle lezioni si articola
in due fasi: un primo momento di
rielaborazione dei canoni proporzionali funzionali della forma
uomo, quale pretesto di indagine e di analisi strutturale-morfologica in rapporto allo spazio in cui tale elemento si costituisce
e si colloca, entro un processo che dal tutto giunge ai singoli
elementi costitutivi. Nella seconda fase del lavoro le conoscenze
acquisite diverranno strumento e supporto per la gestione autonoma e cosciente della forma e delle peculiari tecniche rappresentative. Ciascuno studente condurrà una ricerca personale,
con l’opportunità di applicare la metodologia di investigazione
alle diverse forme espressive del panorama artistico contemporaneo. Il corso si prefigge di sollecitare una nuova grammatica
della “visione” e della rappresentazione del corpo.
Lo spostamento di paradigma avviene eleggendo la sigla tridimensionale a metodo di conoscenza e di in-formazione, e
conseguente rappresentazione. Le tre dimensioni non sono solo
il luogo di quella che si potrebbe definire architettura umana,
ma ne costituiscono pure la materia, con caratteri di equilibrio
e di volume. L’ordine delle proporzioni conferisce alla figura i
rapporti necessari tramite cui modella lo spazio della propria
relazione, non come una collezione di parti, ma come un insieme armonico in cui altezza larghezza e profondità costituiscono
un solido vivo e vitale, che consta di un volume interno e di una
massa esterna in rapporto allo spazio della superficie. Lo scopo
è quello di fornire allo studente una precisa conoscenza osteologica e miologica che egli sarà in grado di ricostruire in modo
assolutamente autonomo e consapevole, indipendentemente
dalla copia di un modello, pur rapportandosi ad esso in un atteggiamento teso alla ricerca del vero. L’analisi della forma, in
riferimento al modello reale, diviene occasione di un’indagine
strutturale approfondita, opportunità per porsi criticamente rispetto al problema della rappresentazione in senso lato.
L’attenzione rivolta alla qualità e alla tensione del segno, tramite
il quale questo studio anatomico si svolge, viene intesa entro un
ambito specificatamente metodologico, di disciplina e di ricerca
nello spazio che la figura/forma occupa e informa a sua volta.
Bibliografia
• MARCO BUSSAGLI, L’uomo nello spazio, Milano, ed. Medusa,
2005. • DESMOND MORRIS, La scimmia nuda, Roma, Tascabili
Bompiani, 2003. • LUCIANA DEODATO, Il linguaggio della moda,
Catanzaro, ed Rubettino, 2000.
Bibliografia
La bibliografia sarà insicata durante il corso.
80 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
ANATOMIA ARTISTICA
ANATOMIA ARTISTICA
Guido Pertusi
Antonella Pierno
Il programma del corso è teso ad
approfondire lo studio del corpo
umano attraverso l’osteologia, l’artrologia, la miologia e la morfologia
esterna, nonché l’uso, l’espressione
e la rappresentazione di tali scienze
all’interno delle esperienze artistiche. Quest’ultime saranno
analizzate mediante un percorso di de-strutturazione analitica
delle forme. In particolar modo sarà approfondito lo studio degli
elementi combinatori che compongono il testo visivo. Saranno
quindi indagati i processi cognitivi e le complesse relazioni alla
base dell’attività percettiva, nonché le strutture linguistiche a
sostegno del superamento della sostanza fisica e della corporeità dell’immagine: dal disegno al segno, dal segno al disegno.
L’obiettivo è quello di fornire allo studente una precisa conoscenza che gli permetterà, attraverso la conseguente esperienza
laboratoriale, una concreta presa di coscienza del suo operare.
Naturalmente, tale indagine strutturale ha quale scopo, la riflessione della propria attività di ricerca e il superamento della pura
rappresentazione. Nell’ambito delle attuali espressioni culturali,
si tenderà a ricollocare e definire i processi tecnici ed artistici
quali strumenti di ricerca e analisi.
Il modello rappresentativo della
figura umana nelle arti visive del
Novecento. Il corso è organizzato
in modo da permettere allo studente
l’acquisizione di un metodo espressivo per consentire una corretta e completa lettura ed interpretazione della figura umana e del modello
vivente. A tal fine vengono esemplificate le procedure con cui
gli artisti più rappresentativi della ricerca figurativa del secolo
scorso hanno realizzato la propria produzione. Per una analisi
approfondita delle componenti stilistiche si procederà durante
le lezioni alla produzione di immagini e i risultati di tutto il
lavoro svolto in laboratorio costituirà parte integrante dell’esame finale. Agli studenti saranno fornite dispense e bibliografie
adeguate al contenuto della ricerca svolta. Durante gli incontri
verranno esemplificati i canoni ed i criteri propri degli artisti
presi in esame.
Modalità della didattica
Contemporaneamente alla parte generale del programma, sarà
sviluppata una ricerca individuale, in cui ogni studente, attraverso una metodologia specifica basata sull’analisi sia concettuale sia strutturale del proprio lavoro, dovrà elaborare un argomento (concordato col docente) d’intervento, le loro tracce
e i loro riferimenti culturali. Gli argomenti di ricerca quindi,
dovranno tener conto sia di una contestualizzazione teoricoanalitica quale supporto critico del proprio lavoro, sia di una
chiara ed esaustiva argomentazione a carattere scritto-grafico o
tridimensionale che metta in evidenza la processualità, il livello
e il grado raggiunto da ogni studente attraverso l’evoluzione della propria esperienza. Sono previsti durante l’anno accademico
dei seminari con l’intervento di professionisti del settore artistico
e della ricerca scientifica.
Programma didattico
Introduzione al rapporto con l’immagine artistica figurativa
attraverso il disegno.
• Le tecniche di rappresentazione e le tecnologie.
• L’immagine globale e la morfologia nella dinamica della
forma.
• Il rapporto numerico e la costruzione di un codice.
• L’analisi della rappresentazione artistica e la rilettura:
la tecnica e il rapporto con la realtà.
• Il modello vivente e la conoscenza della parte fisica.
• Il corpo in movimento e la percezione dello spazio.
• La rappresentazione interpretativa della figura umana.
• Dall’analisi alla sintesi attraverso la forma.
• Il progetto interpretativo attraverso la ricerca personale.
Il corso è finalizzato al raggiungimento di precisi traguardi che
vengono concordati con gli studenti tenendo conto delle necessità e delle potenzialità personali e quindi sono possibili differenti
percorsi in base alle singole esigenze.
Il corso si svolge nel secondo semestre e può essere biennale
Bibliografia
• UMBERTO GALIMBERTI, Il corpo. • MANLIO BRUSATIN, Storia delle
immagini. • FILIBERTO MENNA, La linea analitica dell’arte moderna.
PROGRAMMI 81
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ANATOMIA ARTISTICA
ANATOMIA ARTISTICA
Paola Salvi
Tiziana Tacconi
Struttura e morfologia del mondo vivente. Rappresentazione, interpretazione,
elaborazioni artistiche. Il corso si articolerà nei vari momenti teorico, di laboratorio, di ricerca ed elaborazione artistica
attraverso tre linee principali di studio:
a)) introduzione metodologica alla conoscenza della struttura e della
morfologia del corpo umano e delle varie forme del mondo vivente;
b) storia e teoria dei modelli di rappresentazione; c) anatomia della
forma e interpretazione fenomenologica del corpo umano.
L’intento metodologico di base è quello di condurre il discente,
attraverso gli anni di corso, ad un approccio dialettico, sia teorico che espressivo, con i temi del Corpo e della Corporeità, della
Forma e del concetto di Natura e con le loro molteplici interpretazioni. L’acquisizione o la verifica (a seconda degli studi di provenienza) delle nozioni osteologiche, miologiche e artrologiche
– che saranno considerate formazione elementare – si accompagnerà nei primi due anni al laboratorio di disegno, tecnica
da sempre propria dell’Anatomia artistica, in cui l’intento sarà
quello del progressivo affrancamento dall’abitudine descrittiva
per privilegiare l’evoluzione espressiva del segno, primo momento questo di una più personale progettualità artistica che lo studente potrà elaborare in un successivo anno di corso. La maturazione della manualità sarà supportata dall’ampliamento degli
orizzonti teorici attraverso lezioni di carattere seminariale che
porranno in evidenza come dall’antichità ai giorni nostri l’uomo
si sia rappresentato secondo tipologie figurative che, pur attingendo i propri modelli dall’arte, esprimono, e/o contribuiscono a
definire, il sistema filosofico ed epistemologico di un’epoca.
“Il corpo è un carniere di segni, il segno è un corpo disincarnato”
(J. Baudrillard).
L’arte come segno del corpo: il gestoatto materiale ed anatomico con il
quale l’artista diventa espressione di
uno stato d’animo, esplosione di una carica di energia e di una
pulsione interiore che assume anche un deciso valore simbolico.
Il gesto, azione che attraversa la tela, ampio o contratto, nervoso,
solenne, lento o istantaneo, diventa segno che si trasforma e si
arricchisce di sfumature ed interpretazioni personali, declinato
in mille modo diversi, tutti espressivi di diverse visioni del mondo, confermandosi linguaggio basico universale che travalica
ogni confine di natura culturale o personale.
Dal segno della pittura in rapporto tra struttura e colore e materia, ci si sposta sul piano del progetto scultoreo, si incontrano
segni plastici legati alla memoria espressiva del corpo.
Rito, teatro, dramma, danza, comportano una particolare manipolazione del corpo: ornamenti abbigliamenti, pitture, tatuaggi, scarificazioni, possono segnare tappe significative nella
vita di un individuo. I riti di passaggio sono principalmente la
storia del corpo, corpo anatomico, organico, psichico, simbolico, che torna ad essere protagonista nell’arte contemporanea,
in un percorso terapeutico diventano una grande possibilità di
comunicazione.
• Corso teorico: fondato sul reciproco scambio e sulla
creatività dell’ascoltare-interpretare, è rivolto a tutti gli
studenti del Biennio di Perfezionamento in Teoria e pratica
della Terapeutica artistica;
• Laboratorio pratico: Ricerche sperimentali sul disegno: esercitazioni pratiche sull’espressività e la percezione del movimento, asse corporeo, linea di gravità. Confronto tra corpo e
ambiente.
• Incontri individuali: dai vari argomenti trattati gli studenti
prenderanno spunto per il loro lavoro artistico, il progetto
sarà discusso e concordato con il docente e sarà consigliata
una bibliografia essenziale sull’argomento.
Argomento di approfondimento
La rappresentazione del volto.
Modalità d’esame
Orale e verifica finale del lavoro svolto durante l’anno accademico e già sottoposto a verifiche intermedie.
Tesi
Devono essere scritte e accompagnate da adeguato corredo iconografico, con apparato di note e valida e aggiornata bibliografia. Gli argomenti di tesi rispecchieranno il corso nel suo indirizzo generale e nei suoi interessi fondamentali di ricerca.
Visite mostre
Gli studenti sono tenuti ad un’aggiornata conoscenza della ricerca artistica attuale, mentre per gli eventi espositivi più strettamente attinenti
agli argomenti del corso si organizzeranno visite di gruppo con i docenti.
Bibliografia
Bibliografia specifica, verrà assegnata durante il corso.
Valutazione
Per sostenere l’esame gli studenti dovranno presentare gli elaborati prodotti e una tesina scritta che sarà oggetto di discussione.
Bibliografia
• JEAN-LUC NANCY, All’ascolto, Cortina Editore 2004. • MACDONALD
CRITCHLEY, Il linguaggio del gesto, Il pensiero scientifico Editore.
• MADDALENA MAZZOCUT - Mis, Tatto e passione, Percorso antologicocritico. • MIRCEA ELIADE, Immagini e simboli, Jaca Book, 2003
82 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
ANATOMIA ARTISTICA
ANATOMIA ARTISTICA
Laura Tonani
Tiziana Valzelli
Fenomenologia del corpo sensoriale
Il Corpo si apre all’esperienza del
mondo attraverso le sue capacità sensoriali. Il nostro corpo attribuisce qualità sensoriali alle cose percepite del
mondo “sentendole e sentendosi” su
di loro. E il nostro corpo è la risposta in carne, sangue, ossa e nervi, ad un mondo che lo impegna. L’immagine scientifica del corpo-organismo, ci consegna un’idea di sensorialità (molto lontana dalla sensibilità artistica) differenziata e organizzata secondo
un principio di relazione tra causa ed effetto. É utile ricordare
che il significato etimologico originario di estetica, aisthesis, è
sentire. La sensibilità della carne trasporta l’esperienza sensoriale del mondo, come nel processo alchimistico, sul piano immaginale. La sensorialità è in stretta fratellanza con l’immaginazione. L’artista restituisce nell’opera la sintesi di questo processo.
È attraverso l’alchimia sinestesica che l’esperienza del mondo si
trasforma in gesto espressivo. Secondo la psicoanalisi il vissuto
estetico per eccellenza, il sentimento del bello, ha una sua ontogenesi nello sviluppo del bambino. L’intento del nostro corso è
quello di ridefinire un modello didattico dell’anatomia artistica
intorno ad uno degli argomenti più importanti della formazione
artistica.
Nell’ambito di una ricerca che ruoti
attorno al concetto di FORMA e allo
sviluppo dell’arte del disegno, allo
studio delle morfologie e degli spazi
connessi alla progettazione di opere
artistiche, ci proponiamo di sviluppare una ricerca che interagendo con gli aspetti costruttivi, strutturali e visivi del fare arte, unisca nel dialogo, da sempre aperto
ma oggi ancor più manifesto i concetti di uomo, natura e spazio.
Vogliamo riferirci più ampiamente al momento in cui la forma
trapassa o ritorna ad essere il punto di contatto tra arte-natura e
scienza. Si tratta di analogie e somiglianze, influssi da ricercarsi
anche attraverso “l’occhio dello spirito” per gettare uno sguardo
su quella interpretazione della natura che nel rapporto con l’uomo e nella relazione esperienza-ragione, come Leonardo, prosegue nel corso della storia sul terreno di una fondazione concreta
nel rifiuto delle ipotesi (Bacone), per giungere a fissarsi ai giorni
nostri su di una visione multiforme e complessa dei fenomeni.
Con tali motivazioni il corso di Anatomia Artistica vuole porsi
sia come luogo di ricerca teorica che come laboratorio nel quale
potranno convergere tutte le molteplici discipline che vedono in
questo progetto un’affinità.
Bibliografia
• GASTON BACHELARD, Psicanalisi delle acque. Purificazione,
morte e rinascita, Red Edizioni, Como 1987. • UMBERTO GALIMBERTI, Il Corpo, Feltrinelli, Milano 1983. • M. MERLEAU-PONTY,
Fenomenologia della percezione, a cura di Andrea Bonomi, il
Saggiatore, Milano 1965. • M. MAZZOCUT-MIS, Voyeurismo tattile, Un’estetica dei valori tattili e visivi, Il melangolo, Milano,
2002. • FRANCO RELLA, Ai confini del corpo, Feltrinelli, Milano
2000.
Bibliografia
• BACHELARD G., La teffa e il riposo. Le immagini dell’intimità,
Red edizioni, 1994. • FRANZINI E., Arte e mondi possibili. Estetica e interpretazione da Leibniz a Klee, Guerini studio, 1994.
• GAMBAZZI P., L’occhio e il suo inconscio, Cortina, 1999. • MAZZOCOUT - MIS M., I percorsi delle forme, i testi e le teorie, B.
Mondadori, 1997. • MERLEAU - PONTY M., L’occhio e lo spirito, SE,
1989. • MILANI R., L’arte del paesaggio, il Mulino, 2001. • MOISO
F., GOETHE: La natura e le sue forme, Mimesis, 2002. • RELLA F.,
Metamorfosi. Immagini del pensiero, Feltrinelli, 1984
PROGRAMMI 83
1° LIV
1° LIV
ANATOMIA DELL’IMMAGINE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
Antonella Pierno
Maria Virginia Cardi
Il corso si presenta come un laboratorio interattivo tra gli studenti che
durante le lezioni vengono invitati a
presentare e a confrontare alcune possibili figurazioni della propria immagine e a sviluppare una metodologia
che partendo dalla percezione si sviluppa lungo un percorso di
tecniche artistiche appropriate. Ad ogni studente viene assegnato
un percorso individuale e una bibliografia specifica.
L’esame finale potrà essere sostenuto solo previa revisione e
raggiungimento degli obiettivi concordati. La frequenza delle
lezioni è obbligatoria.
Percorsi e metodi di una disciplina
trasversale.
La ricerca antropologica é il prodotto di un’acquisizione lentissima, che
solo nella seconda metà dell’Ottocento assume uno statuto scientifico.
L’Antropologia, come scienza, (e non come filosofia) nasce in
Europa: da qui i suoi limiti, nella pretesa di offrire prospettive conoscitive di tipo assolutistico; mentre nell’acquisizione di una consapevolezza critica, nella tensione conoscitiva costruisce la sua ricchezza, ricercando in un moderno umanesimo la sua vocazione.
Dal mondo antico alla contemporaneità verranno tracciati gli
orientamenti e le direzioni nel costituirsi di questo sapere al fine
di indagare alcuni temi portanti che trovano nell’attualità una
cruciale emergenza. Si definirà inoltre in una sintesi storico
culturale l’antropologia dell’uomo occidentale nelle principali
tappe della sua civiltà, al fine di inquadrare le radici identitarie
della nostra cultura.
Il corso propone inoltre un indice di argomenti per esplorare
eventi, problematiche, metodi, modelli teorici. I temi e le riflessioni in discussione saranno accompagnati durante le lezioni da
bibliografie specialistiche, letture e materiali visivi.
Uomo-Donna. Ruoli identitari nella cultura occidentale / Per
un’antropologia del mondo giovanile nella società contemporanea / Il senso comune / Il villaggio globale e l’assenza della
comunità / Imperialismo e colonizzazione dal ‘900 ad oggi / Migrazione e integrazione in Europa: la riflessione antropologica /
Il rapporto uomo- natura nell’antropologia dell’ occidente / Lo
sguardo antropologico e l’economia occidentale / Antropologia
e politica: strumenti, aperture, sguardi / Storia e Antropologia
due discipline interattive.
[email protected]
Bibliografia
• C. TULLIO-ALTAN, Manuale di Antropologia culturale, Milano,
Bompiani (ed. orig.1971). • U. FABIETTI, Antropologia culturale, Roma-Bari, Laterza, 2001. • F. BRAUDEL, Il mondo attuale,
Torino, Einaudi, (ed.orig. 1963), voll.2 (I vol. Civiltà extraeuropee, II vol. (Civiltà europee). • L. FEBVRE, La terra e l’evoluzione
umana, Torino, Elnaudi,1980. • M.V. CARDI (a cura di), Il rituale del serpente, Ravenna, Longo, 1997. • F. REMOTTI, Contro
l’identità, Bari Laterza, 2001. • V. LANTERNARI, Ecoantropologia,
Bari, Dedalo, 2003. • C. LÉVI-STRAUSS, Razza e Storia e altri studi di Antropologia, Torino, Einaudi, 1974. • F. REMOTTI, Prima
Lezione di antropologia, Bari, Laterza, 2001. • F. RAMPINI, Slow
Economy, Milano, Mondadori, 2009. • AMARTYA SEN, Lo sviluppo è libertà, Milano, Mondadori, 2010. • SERGE LATOUCHE, Breve
trattato sulla decrescita serena, Torino, Boringhieri.
84 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ANTROPOLOGIA DELL’ARTE
ANTROPOLOGIA CULTURALE
Riccardo Notte
Maria Virginia Cardi
Il corso verte sui rapporti tra l’evoluzione naturale e l’evoluzione tecnologica. Parte generale - Che cosa si
intende oggi con il termine “cultura”.
Evoluzione del cervello sociale. Il ruolo dei neuroni specchio nella comunicazione intersoggettiva. Le origini della cooperazione umana.
Processi evolutivi nei gruppi umani. Sistemi neurali distribuiti.
Principi della dual-inheritance theory. Alcuni modelli evolutivi.
L’evoluzione del linguaggio. L’evoluzione delle forme di modellizzazione esterna del linguaggio. La teoria dei memi. L’evoluzione della memoria esterna. L’evoluzione di strutture procedurali esterne. L’evoluzione di entità non biologiche. Embodiment.
Coevoluzione. Parte seminariale. Convergenze e divergenze tra
l’IA e le varie facoltà umane. Le entità plurali di un universo non
ergodico. Le teorie di Kaufman. La mutata percezione dell’“altro
generalizzato”. Incorporazioni dell’artificiale e nell’artificiale.
Il nuovo frutto proibito: ontogenesi della neo-umanità. Mostri,
demoni e angeli artificiali. Il medium robot. Vita artificiale.
L’erotismo robotico. Il dominio robotico. L’ammaestramento
robotico e la nuova società consigliata.
Le culture e le arti: materiali, simboli, forme dello spazio; documenti visivi e didattica delle immagini.
L’antropologia visiva e la sua storia.
Saranno indagate le origini della ricerca antropologica visuale attraverso
alcuni repertori iconografici in particolare propri dell’illustrazione e della grafica provenienti dai taccuini di viaggio, o dai
testi manoscritti e a stampa di interesse naturalistico ed etnografico fino all’inizio del ‘900. Le immagini e i musei cartacei. Nascita delle grandi collezioni naturali ed etnografiche L’evolversi
della fotografia e della filmografia documentaria. Le immagini
hanno ben espresso i diversi intenti e contenuti dell’antropologia, che da ancella della conquista e della colonizzazione è
divenuta strumento di conoscenza, non solo, di partecipazione
di esperienze e di scambio culturale. Alcuni aspetti della filmografia documentaria extraeuropea.
Testi di riferimento
Parte generale - • R.I.M. DUNBAR - LOUISE BARRETT (a cura di),
The Oxford Handbook of Evolutionary Psychology, Oxford
University Press, 2007. Inoltre, uno a scelta fra i testi discussi
durante il corso.
Parte monografica - • RICCARDO NOTTE, YOU ROBOT. Antropologia
della vita artificiale, Vallecchi, Firenze, 2005. • RICCARDO NOTTE, Machina ex machina, Bulzoni, Roma, 2008. Appunti delle
lezioni.
Parte specialistica
• Per un’antropologia dell’artista in occidente.
• La figura e il ruolo dell’artista in Europa dalla modernità al
contemporaneo nella prospettiva antropologica.
E’ prevista, inoltre, per gli studenti che siano interessati ad un
approfondimento operativo, la produzione di documentazioni
fotografiche o video (realizzati in digitale) sui temi affrontati nel
corso, preventivamente studiati ed elaborati con l’insegnante.
Gli studenti per sostenere l’esame dovranno leggere due testi e
dimostrare di conoscere gli argomenti del corso.
Parte generale
• P. CHIOZZI, Antropologia visuale, Firenze, Casa Usher, 1984. •
P. CHIOZZI, Manuale di Antropologia visuale, Milano, Unicopli,
1993. • M. CANEVACCI, Antropologia della comunicazione visiva, Roma, I giorni cantati, 1990. • C.T. ALTAN, Etnos e civiltà.
Identità etniche e valori democratici, Milano, Feltrinelli, 1995.
Parte specialistica
• HAUSER, La storia sociale dell’arte, Torino, Einaudi. • E.
KRIS, O. KURZ, La leggenda dell’artista, Torino, Boringhieri. •
J. STAROBINSKI, Ritratto dell’artista da saltimbanco, Torino, Boringhieri. • M. FIRPO, Artisti, Banchieri, eretici, Bari, Laterza,
2001. • S. ALPERS, Arte del descrivere. Scienza e pittura nel
seicento olandese, Torino, Boringhieri, 1984. • M. V. CARDI, Il
rituale del serpente. Percorsi di antropologia, estetica e arte,
Ravenna, longo, 1997. • JEAN CLEAR, De immondo, Galilée,
Paris, 2004.
PROGRAMMI 85
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ANTROPOLOGIA DELLE SOCIETÀ COMPLESSE
Riccardo Notte
APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE
Lo strano status ontologico del nonumano. Il mito del superamento radicale della condizione umana. Nascita
e primi passi di questo particolarissimo mito. In che modo la teoria delle
reti prepara e sostiene il nuovo mito.
Origini ed evoluzione della teoria delle reti dal Settecento a oggi.
Paradossali principi teologici incubati dalla cultura ipertecnologica: noosfera, meccanosfera, elettrosfera. Tecnologie salvifiche
e catastrofiche. La nascita e lo sviluppo di una nuova “religione
tecnologica” e sue premesse nel Novecento. Immortalità informatica e immortalità genetica. Il paradiso terrestre e l’eudaimonia tecnologica. L’inferno e l’apocalisse tecnologica. La nuova
condizione tecno-adamitica.
Affrontiamo l’evoluzione del mondo della comunicazione, imposta
dall’affermarsi delle tecnologie informatiche e telematiche, attraverso
l’esame di alcuni concetti chiave:
testo e ipertesto, multimediale e ipermediale,
d l Internet e web.
b SStudiamo prodotti multimediali e siti
web legati all’editoria, prendendo in considerazione gli aspetti
di produzione, organizzazione, trasmissione e fruizione dei contenuti, con particolare approfondimento del tema della scrittura
per il web. Non si trascurerà la teoria della comunicazione, il
marketing del prodotto, l’analisi del consumatore finale e tutte
le normative che regolano il diritto d’autore.
Individuare comportamenti errati nelle presentazioni visive,
selezionare gli elementi non verbali utili per il miglioramento
dell’aspetto durante una presentazione, sono solo alcuni dei
temi che verranno affrontati. Il modulo dunque si prefigge
l’obiettivo di rendere in grado lo studente di archiviare materiale documentativo, come foto, documenti, riprese video, trasportandoli su supporti adeguati e conoscere inoltre, i processi di
elaborazione di cdrom, realizzazione ed aggiornamento dei siti.
L’obiettivo del corso è quindi quello di esporre i principali aspetti
legati all’utilizzo delle tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, con un riguardo specifico e “pratico” a Internet e
al World Wilde Web. Un’attenzione particolare è rivolta all’acquisizione di un buon livello di manualità con i principali software e linguaggi per il webdesign.
Si introducono i concetti di ipertesto, multimedia, ipermedia,
interfaccia, interazione, web, sito e portale; i linguaggi di marcatura; il linguaggio HTML/XHTML, i fogli stile CSS; i modelli
di qualità del web e i concetti di usabilità e accessibilità delle
interfacce uomo macchina.
Si apprendono criteri di progettazione di ipertesti, che si mettono in pratica sia nelle esercitazioni, sia tramite un progetto
di sito internet, che deve essere sviluppato per la parte pratica
dell’esame.
Testi di riferimento.
• RICCARDO NOTTE, YOU ROBOT. Antropologia della vita artificiale,
Vallecchi, Firenze, 2005. • RICCARDO NOTTE, Machina ex machina, Bulzoni, Roma, 2008. Appunti delle lezioni.
Cristina Fumagalli
Bibliografia
• FRANCESCO DI NOCERA, Che cos’è l’ergonomia cognitiva, Carocci, 2004. • P. FERRI, Teoria e tecniche dei nuovi media. Pensare, insegnare, formare e lavorare nell’epoca della rivoluzione digitale, Guerini & Associati, Milano 2002. • J. RIFKIN, L’era
dell’accesso, Mondadori, Milano 2000.
Verrà messa a disposizione degli studenti una dispensa appositamente realizzata per essere di supporto al corso.
86 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
APPLICAZIONI DIGITALI PER L’ARTE
(PER SCENOGRAFIA)
ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO
Renzo Piccinin
Maria Rosa Calabrese
Il corso, che ha carattere laboratoriale, riguarda sostanzialmente la resa
formale che i sistemi digitali permettono della composizione scenografica. Oltre alle mere esercitazioni, il
tema sviluppato dallo studente sarà
scelto di preferenza tra i lavori affrontati nel corso di Scenografia in modo da poter concentrare l’impiego didattico sugli aspetti
che colmano di suggestioni la composizione: colore, textures e
illuminazione.
L’accento sull’aspetto metodologico è imprescindibile per impostare il rapporto con le dotazioni strumentali sotto un profilo
spiccatamente creativo piuttosto che tecnico: questo non esclude
dalle lezioni frequenti spiegazioni procedurali e tecniche, ma
permette la codifica di soluzioni specifiche non omologabili alle
tradizionali forme di rappresentazione. L’emozione che l’idea
scenica intende creare viene restituita secondo modelli e soluzioni progettuali che solo il digitale rende possibile.
Le stesse “utilità” utilizzate in fase progettuale possono essere
sfruttate nella realizzazione della scenografia vera e propria così
da poter ottenere una perfetta corrispondenza tra ideazione e
realizzazione.
Gli argomenti trattati riguardano il bozzetto di scena, le tavole
tecniche e il modello plastico virtuale: l’estensione e l’approfondimento dipendono essenzialmente dalle capacità individuali
dello studente.
La condizione minima per poter sostenere l’esame consiste
nell’elaborazione dei bozzetti e delle tavole tecniche, dimostrando di saper sostenere autonomamente la ricerca e la resa
scenografica.
ARCHÈ-TIPOS. Jean S. Bolen Filone di
Alessandria.
• Gli Archetipi dell’inconscio collettivo (Carl Gustav Jung).
• Alla ricerca dell’Uno (J. Wolfgang
Goethe).
Immagini archetipiche e loro influenza nella psiche individuale
e collettiva.
L’energia psichica: il visibile e l’invisibile.
Immagini, linguaggio, corpo, opera.
Dare senso alla parola e dare parola ai sensi.
•
•
•
•
Bibliografia
Tre testi a scelta
• FILONE D’ALESSANDRIA, De vita contemplativa (se interessati
chiedere alla docente). • C .G .JUNG, Gli archetipi dell’inconscio
collettivo, ed. Boringhieri. • R. STEINER, Le opere scientifiche di
Goethe, ed. Fratelli Melita Genova. • MIRCEA ELIDE, Immagini e
simboli, ed. Jaca Book. • JEAN S. BOLEN, Gli dei dentro all’uomo, ed. Astrolabio. • JEAN S. BOLEN, Le dee dentro la donna, ed.
Astrolabio. • U. GALIMBERTI, Miti del nostro tempo, ed. Feltrinelli.
PROGRAMMI 87
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ARCHETIPI DELL’IMMAGINARIO
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI
Giulio Calegari
Filippo De Filippi
La finalità di ogni ricerca o percorso,
anche il più modesto, è quella di offrire uno sguardo personale sul mondo e
aprire un dialogo con la realtà circostante. Il nostro lavoro, che si avvale
dell’esperienza archeologica, non
mira certo a ritrovare forme dimenticate da riciclare o riproporre appropriandosene superficialmente. Il nostro è piuttosto un
lavoro di recupero di quegli elementi espressivi che la storia ha
sovente mortificato, soffermandoci su gesti e immagini creatrici
di senso, che permettono di aprirci a idee feconde, inesauribili e
articolate, ricche di significati non riducibili a descrizioni univoche. Vi sono infatti immagini, oggetti o narrazioni che offrono
un loro tempo al di là di quell’immobilità di segno che li definisce cronologicamente. E’ un tempo che contiene e proietta valori
simbolici che aprono a nuove esperienze per essere adattati o
reinterpretati, anche con i linguaggi “tecnologicamente” più
evoluti, senza perdere la loro verità.
In questa riflessione è importante anche acquisire le conoscenze scientifiche e tassonomiche, le collocazioni cronologiche e i
confronti; con la misura insomma. Si tratta di compiere un lavoro di scavo, di “archeologia della bellezza”, mettendo le mani
su documenti concreti, archeologici ed etnografici, o frequentando luoghi di natura che facciano risuonare quegli archetipi
del linguaggio in grado di fecondare il mondo immaginativo
che presiede anche all’espressione multimediale.
Un lavoro non rapportabile a un metodo definito e codificabile
ma che si pone come un pensiero induttivo alla critica e alla
rottura di vecchi schemi; un’intuizione, un antimodello verso
nuove sensibilità. Solleciteremo l’esperienza immaginativa manipolando manufatti del più antico passato, oggetti etnografici o
di natura, per entrare nella “ritualità” del loro messaggio. Condivideremo momenti di scoperte e ricerche etnoarcheologiche,
recandoci, quando possibile, anche sul terreno per ascoltare il
suono di una pietra scheggiata, accostandosi alle pareti dipinte
della preistoria o del mondo etnografico ed agli infiniti significati delle sue espressioni. Si proverà a rileggere e ripercorrere
luoghi che ci inducono ad un “percorso iniziatico” cercando di
attingere dal grande serbatoio che conserva la sostanza segreta
di tutte le cose.
Il corso viene impostato sulla base di
lezioni che esploreranno l’architettura di interni dalla sua “nascita” nei
primi dell’Ottocento fino ai giorni
nostri e da un’attività di laboratorio
nella quale sarà elaborato un progetto
basato sulla natura stessa del corso: nucleo abitativo per fruitori
poco abbienti. Il corso è semestrale ed è strutturato in due fasi:
una teorica e la seconda laboratoriale.
Bibliografia
• CARLO SEVERI, Il percorso e la voce, un’antropologia della
memoria, Einaudi. • MARCO BELPOLITI, Doppio zero, Einaudi.
• MAX AUGÈ, Rovine e macerie, Bollati Boringhieri. • ELÉMIRE
ZOLLA, Verità segrete esposte in evidenza, Marsilio.
I fase
Analisi della storia dell’architettura in rapporto agli spazi interni
partendo dagli inizi dell’Ottocento fino alla situazione contemporanea, tramite lezioni frontali correlate da immagini.
II fase
Fase di laboratorio dove verrà analizzato l’aspetto progettuale
della materia per il quale lo studente elaborerà un progetto
completo per l’esecuzione di uno spazio di propria ideazione,
attingendo dalle lezioni tenute nella prima fase. È richiesta la
conoscenza di Autocad per eseguire gli elaborati grafici richiesti
per l’esame. A questo proposito saranno anche tenute lezioni
propedeutiche per l’avviamento all’utilizzo del programma sopra citato, tenute durante le ore di laboratorio nella prima fase
del corso.
88 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ARCHITETTURA SACRA
Daniele Lisi
Il corso assumerà il carattere di un
approccio interdisciplinare alla cultura architettonica legata alle vicende
delle religioni, in maniera da formare
negli studenti un patrimonio di competenze specifiche alla lettura e comprensione dello spazio cultuale.
Lettura e comprensione dello spazio che verrà attivata con
l’approfondimento, tramite filmati, fotografie delle più recenti
architetture di culto realizzate negli ultimi venti anni in Italia
e nel mondo.
Più in particolare l’architettura vista nell’insieme dei suoi complessi nessi disciplinari, delle sue interazioni con il territorio
(città e paesaggio) in un concorso di vicende storiche e apporti
disciplinari specifici, declinati nel campo del rapporto con le tre
grandi religioni monotetiste.
Il corso, principalmente rivolto agli studenti del “Dipartimento
di arti e antropologia del sacro”, approfondirà un tema progettuale che, per quest’anno, è individuato nella costruzione di una
nuova chiesa nelle Filippine.
Bibliografia
• Arte cristiana contemporanea, a cura di Andrea B. Del Guercio, Milano, Edizioni Ancora, 2007. • Quattro chiese: complessità dell’architettura di culto, a cura di CARLO CHEMIS, Milano,
Skira, 2007.
ARTI APPLICATE E TIPOLOGIA
DEI MATERIALI
Alfonso Grassi
Il corso è strutturato in via sperimentale, tenendo conto dei mutamenti
del Dipartimento di design dell’Accademia di Brera e del monte ore a
disposizione.
L’incremento della popolazione mondiale, a partire dalla rivoluzione industriale, a fine ‘700, ha innescato un processo sempre più rapido di mutamenti (aumento
delle prospettive e della qualità della vita, dei beni e dei servizi)
che ha reso sempre più complessi i sistemi di produzione (dai
materiali “naturali”- legno, creta, vetro - a quelli “artificiali”,
fino alle materie plastiche e a quelle in fibra di carbonio): si è
voluto allora, contestualizzando nei diversi decenni gli utilizzi
delle varie materie, dedicare l’analisi ad alcuni dei materiali
maggiormente conosciuti e alle loro caratteristiche d’uso.
Si sono messi a punto poi degli workshop incentrati comunque
sui materiali che si possono “conoscere” negli spazi di un’aula
di progettazione, affiancando poi i discenti in “piccoli” progetti
e realizzazioni – naturalmente “artigianali” - di oggetti d’uso
- e soprattutto giocattoli - per far loro prendere anche diretta
conoscenza delle possibilità/potenzialità di legno, creta, carta.
PROGRAMMI 89
1° LIV
ARTE APPLICATA E TIPOLOGIA
DEI MATERIALI
1° LIV
AUDIOVISIVI LINEARI
Geremia Renzi
Francesca Della Monica
Il corso vuole condurre lo studente
ad assumere un approccio non convenzionale alla genesi dell’opera.
Partendo dalla propria esperienza
come uomo / essere vivente, basandosi sul proprio modo di essere si
creerà un rapporto unico fra se stessi
e il materiale che condurrà all’esecuzione dell’opera. Portare
gentilmente il metallo a fondersi e rimodellarsi per rispecchiare nell’immagine del sé superiore esistente in ogni individuo.
Nell’intendimento così indicato verrà gettato in questo corso, un
abbozzo di concezione teosofica del mondo, si tratta di esperienze accessibili a chiunque sia deciso a seguire un cammino verso
un certo grado di conoscenza assumendo un giusto atteggiamento di fronte alle cose con un sano pensare e un sano sentire,
per poter comprendere le vere cognizioni del mondo traendone e
facendo di esse una solida base.
Il Corso si propone lo studio e la
messa a punto delle metodologie di
investigazione e di rilevamento dei
ritmi e dei tempi del paesaggio sonoro; l’approfondimento delle tematiche
della sinestesia nella percezione della
realtà acustica e visiva - il toccare con “orecchio” il senso dello
spazio, il vedere differenti cromatismi del suono o del rumore.
Parallelamente saranno studiati i differenti sistemi e i parametri
delle notazioni non convenzionali:
• dell’evento sonoro nei diversi contesti culturali. Una sezione
di studio verrà poi dedicata all’esame
• dell’acustica vocale nei differenti ambienti: naturale, sociale,
relazionale ed artistico.
• Infine, verrà indagato il rapporto tra suono/rumore e gesto
che lo produce in ambiti culturali tradizionali e in ambito
performativo.
Bibliografia
• RUDOLF STEINER, La missione universale dell’arte, Editrice
Antrosopofica Milano. • P. D. OUSPENSKY, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio.
Bibliografia
• C. BOLOGNA, Flatus vocis, Bologna, 1992, Il Mulino. • A. COLIMBERTI, A. MAYR, G. MONTAGANO, L’ascolto del tempo-Musiche inudibili e ambiente ritmico, Firenze, 1995. • ERNST H. GOMBRICH, Il
senso dell’ordine, Milano, 2000, Leonardo Arte. • DANIELE LOMBARDI, Spartito Preso, Firenze, 1981, Vallecchi. • DANIELE LOMBARDI,
Scrittura & Suono, Roma, 1984, Edipan. • R. MURRAY SCHAFER, Il
paesaggio sonoro, Ricordi-Unicopli, Milano 1985.
90 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
BENI CULTURALI DELL’ETÀ CONTEMPORANEA
Chiara Nenci
BENI CULTURALI E AMBIENTALI
L’occasione delle iniziative che l’Accademia di Brera ha intenzione di
promuovere intorno alla figura del
pittore Francesco Hayez, riconosciuto maestro dell’Ottocento lombardo,
porta a riflettere su come un’istituzione preminentemente didattica, come l’Accademia, può ancora
oggi valorizzare e comunicare al pubblico quello che è stato il
proprio ruolo nella Milano dell’Ottocento e, in particolare, la
presenza di Hayez, professore di pittura a Brera dal 1850 al 1880,
che aveva all’interno del palazzo la propria aula-studio.
A una parte introduttiva sulla nascita dell’Accademia e il formarsi dell’originaria suppellettile didattica (disegni, stampe,
gessi), necessaria a inquadrare storicamente il patrimonio esistente, seguirà l’approfondimento sul sistema dell’arte cittadino
e sugli studi degli artisti, raccontati attraverso le fonti dell’epoca
(guide della città, periodici e cataloghi delle esposizioni braidensi).
In ultima analisi, sarà progettata con gli studenti la ricostruzione dell’aula-studio di Hayez, che donò all’Accademia la propria
biblioteca e i taccuini dei suoi disegni, nonché un pregevole
nucleo di dipinti.
La richiesta frequenza delle lezioni permetterà allo studente di
comprendere in quale modo affrontare i testi in relazione al
progetto e di scegliere un percorso di approfondimento che sarà
oggetto del lavoro di gruppo concordato con il docente.
Obiettivo didattico del corso, che è
a carattere monografico, è indagare,
attraverso l’approfondimento di un
tema ogni anno diverso, il senso e il
valore, nel passato e per l’oggi, del
patrimonio di arte e natura, cultura
e storia che costituisce un orizzonte della memoria individuale e collettiva. In particolare, le lezioni sono finalizzate prevalentemente a mettere gli studenti in condizione di acquisire
gli strumenti critici necessari per cogliere gli aspetti simbolici
e le elaborazioni teoriche di quella trama di opere d’arte, città,
paesaggi, tracce e segni lasciati dagli uomini nel passato, sulla
quale si è costituita l’identità culturale che contraddistingue la
civiltà in cui e di cui viviamo.
Nell’anno accademico 2010-2011, il corso ha per titolo “Paesaggio con ferite”. Oggetto sul quale esercitare la riflessione sono i
tanti paesaggi feriti che l’esperienza quotidiana, ma anche le
arti, il cinema, la letteratura ci presentano. Le lezioni mostrano
che la violenza inferta al paesaggio dalla modernità, dall’industrializzazione, dall’inarrestabile asservimento della natura ha
una portata che va ben oltre le ovvietà ecologiste: essa ci chiede
di pensare la relazione tra ferita e bellezza, nel nodo creaturale
che ci lega con il mondo.
Bibliografia
I testi di riferimento per la preparazione dell’esame, a partire
dalla buona conoscenza di un manuale di Storia dell’arte moderna (p.e. G. Briganti, C. Bertelli, A. Giuliano, Storia dell’arte
italiana, Milano, Electa, vol. IV unità 19-22) sono:
• AGOSTI CERIANA, Le raccolte storiche dell’Accademia di Brera, Firenze, 1997, pp. 9-15, 213-224, (disponibili in copisteria).
• F. HAIEZ, Le mie memorie (a cura di F. Mazzocca), Vicenza,
Neri Pozza, 1995. • F. MAZZOCCA, FRANCESCO HAYEZ, in Catalogo
ragionato di Francecso Hayez a cura di F. Mazzocca, Milano,
Motta, 1994, pp. 9-46 (in copisteria). • C. NENCI, Lo studio di
Pompeo Marchesi, in Gli ateliers degli scultori, atti del secondo
convegno internazionale sulle gipsoteche, a cura di M. Guderzo, Crocetta del Montello, Terra Ferma, 2010, pp. 406-410 (in
copisteria). • L’opera completa di Francesco Hayez, Classici
dell’Arte Rizzoli, Milano, Rizzoli, 1971. • F. MAZZOCCA, La pittura
dell’Ottocento in Lombardia, in La pittura in Italia. L’Ottocento, Milano, Electa, 1991, vol. I, pp. 87-155.
Mariella Perucca
Bibliografia
La preparazione del colloquio d’esame si basa sugli appunti
delle lezioni e sui testi letti e commentati in aula forniti dalla
docente durante il corso, da integrare con uno o più testi indicati
all’inizio delle lezioni.
PROGRAMMI 91
1° LIV
1° LIV
CATALOGAZIONE E GESTIONE DEGLI ARCHIVI
Rachele Ferrario
CHIMICA PROPEDEUTICA
Il corso, dopo una attenta analisi delle
questioni metodologiche e tipologiche
sulla natura e sull’impostazione di
un archivio d’arte contemporanea,
prevede l’approfondimento dei diversi metodi di gestione e della finalità
dell’archiviazione. Durante le lezioni verranno affrontati i seguenti argomenti:
• Finalità dell’archiviazione: il documento.
• Gli archivi riferiti a un periodo della storia dell’arte: gli archivi d’arte contemporanea, archivi, generici, archivi personali.
• Le sezioni dell’archivio biblioteca, emeroteca, fondi, catalogazione, organizzazione eventi
• Catalogazione dei documenti e delle opere: documenti fotografici, patente d’autenticità.
• L’informatizzazione dei dati: archivio cartaceo archivio informatizzato.
Il corso prevede l’analisi delle diverse tipologie di archiviazione
con esemplificazioni di alcuni tra i principali archivi (o fondazioni) d’arte contemporanea a carattere personale, generico,
privati e istituzionali. Una parte delle lezioni sarà dedicata ai
Decreti legislativi che regolano il funzionamento e la gestione
dei documenti.
Gli argomenti sono accompagnati da lezioni pratiche ed esercitazioni e – dove possibile – visite specifiche a strutture istituzionali sedi di archivi.
Esami
Gli studenti al colloquio orale dovranno dimostrare di avere appreso le tecniche di impostazione e gestione dell’archivio d’arte
contemporanea. Le esercitazioni elaborate in aula rientreranno
nella valutazione finale.
Barbara Masala
Lo scopo del corso è quello di fornire
le primissime conoscenze di tutta la
chimica per meglio comprendere i
materiali dell’arte vecchi e nuovi.
Esso è così articolato:
• Descrizione dell’atomo e quindi descrizione della tavola
periodica degli elementi.
• Legame chimico: legame ionico, covalente, metallico ed
intermolecolare.
• Composti chimici con riferimenti ai colori di natura organica ed inorganica.
• Reazioni chimiche: acido-base, ossidoriduzioni, fotocatalitiche e catalitiche. A ciascun tipo di reazione sono associati
esempi riguardanti il degrado dei materiali dell’arte.
• Caratterizzazione di elementi inorganici ed organici.
• Nozioni di chimica organica: idrocarburi (cere), composti
funzionali (solventi), zuccheri, grassi, proteine.
• Macromolecole di sintesi: resine, colle, plastiche.
Il discorso viene quindi poi completato con la descrizione di
alcuni materiali.
All’inizio delle lezioni viene fornito agli studenti un CD contenente la dispensa del corso.
92 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
COMPUTER GAMES
COMPUTER GRAPHIC
Carlo Gioventù
Antonio Belluscio
Videogioco: nato come fenomeno
di intrattenimento incontra subito
il favore di una categoria di utenti
definibile come Nerd nella seconda
metà degli anni 70, espresso tramite
un linguaggio estetico sintetico e
primordiale, necessita di una forte sospensione dell’incredulità,
dovuta necessariamente alla sua intrinseca povertà di mezzi
espressivi, infatti il linguaggio estetico del videogioco dipende
totalmente dalla potenza della macchina ospite, che in quel
decennio era pressoché agli albori.
La scultura digitale può essere confusa con la modellazione
tridimensionale, ma si tratta di due processi di approccio
metodologico completamente diversi, sia sul piano tecnico che
intellettuale:
La modellazione tridimensionale parte da un approccio
ingegneristico, ovvero tramite l’analisi delle volumetrie dal
punto geometrico, attraverso la modifica e l’integrazione
tra primitive geometriche per arrivare al modello voluto, la
scultura digitale invece è istintiva, michelangiolesca, si parte
dall’informe e attraverso il meta-tattile si plasma la materia.
L’influenza delle tecnologie digitali
nel campo della grafica non si è limitata a rendere più semplice e veloce
quello che era già possibile fare. Perfino gli strumenti software che nelle
finalità e nelle modalità d’interazione
fanno riferimento alle tecniche tradizionali hanno aperto possibilità difficilmente percorribili senza il computer. I sistemi di
codifica delle immagini e dei testi hanno portato a modalità di
composizione ed elaborazione alla base di nuove forme d’espressione come la pixel art, la vector art e la ASCII art. La facilità di
integrazione di più media, anche nella dimensione temporale,
ha spinto la grafica verso forme di animazione come la motion
graphics. Grazie alla possibilità di programmare le procedure
di generazione delle immagini sono nate tipologie di artefatti
grafici determinate da algoritmi (arte generativa), collezioni di
dati o media (ad es. nella browser art), dalle azioni dello “spettatore” (reactive graphics) o dalla partecipazione a opere grafiche
collettive.
IL Progetto MENTEZERO
MenteZero è un’Associazione culturale apartitica no-profit nata
nel dicembre 2010, dalla collaborazione tra il Prof. Gioventù e
alcuni dei suoi migliori studenti.
Il concetto
“MenteZero è il momento esatto in cui si passa dalla percezione
cosciente alla meditazione, quando la mente si svuota e nascono
le idee migliori.” [Cit. del Prof. Carlo Gioventù]. MenteZero è
un sentimento che unisce i giovani: è la volontà di migliorare
la propria preparazione, di progredire nello studio e nel lavoro.
L’obiettivo è quello di offrire una formazione multisettoriale nel
campo delle tecnologie applicate all’arte, attraverso modalità
operative incentrate sul lavoro di squadra, sulla ricerca e sulla
sperimentazione. Gli obiettivi dell’associazione culturale sono:
La ricerca; lo sviluppo artistico, scientifico e tecnologico; offrire
un nuovo modello di formazione; agevolare l’inserimento
dei giovani nel mondo del lavoro; espandere e diffondere la
cultura delle nuove tecnologie; creare un network tra Istituti,
Associazioni, Fondazioni e Accademie; attivando una rete di
scambi che favorisca la cooperazione; sviluppare le capacità e
le potenzialità degli studenti, attraverso la collaborazione alla
realizzazione di progetti comuni.
Programma
Il corso ha come obiettivi sia la conoscenza delle tecniche alla
base della grafica digitale che la consapevolezza delle nuove
possibilità espressive. L’introduzione ai principali applicativi
software per la grafica raster, vettoriale, animata, programmata
e interattiva ha lo scopo di fornire una visione d’insieme sui diversi strumenti disponibili ma anche sui differenti modelli realizzativi, dal disegno alla modellazione fino alla programmazione. L’esplorazione diretta delle potenzialità espressive viene
incoraggiata attraverso la realizzazione di lavori che permettono
di confrontarsi con le specificità delle diverse tecniche trattate.
PROGRAMMI 93
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA
Antonio Caronia
Ambrogio Borsani
Quali che siano i filtri storico-teorici
attraverso i quali si guarda alla
cosiddetta “arte contemporanea”, è
evidente che nelle pratiche artistiche
del Novecento, in particolare di quelle
della seconda metà di quel secolo, la
presenza dei mezzi di comunicazione di massa è fondamentale e
strategica. Che si parli ancora di “arte mediale” o (come alcuni
teorici, come Rosalind Kraus, sostengono) già di “arte postmediale”, è impossibile comprendere fenomeni come Fluxus,
il concettuale, o la public art, senza tener conto del confronto
serrato che gli artisti hanno impegnato con il mondo dei media.
Tanto meno ciò è possibile se si parla di arte tecnologica nelle
sue varie declinazioni (video, installazioni interattive, arte
assistita dal computer, software art, etc.). Con l’avvento delle reti
telematiche e di Internet, la cosa diventa ancora più esplicita
ed eclatante: basti pensare al fenomeno della net art. Che il
rapporto fra arte, tecnologia e media non sia che un aspetto –
centrale e rilevante – del più generale rapporto fra arte e società,
è dimostrato da un’ulteriore articolazione del fenomeno, e cioè
lo stretto legame che si è instaurato negli ultimi decenni del XX
secolo e nei primi anni del XXI fra molte pratiche artistiche e
i nuovi movimenti di contestazione sociale (ecologisti, no
global o altermondialisti, etc.). Il fenomeno del cosiddetto
mediattivismo, ha una valenza espressiva che (soprattutto in
molte esperienze di net art) non è solo un tratto aggiuntivo, ma
fa parte di quelle esperienze.
Ecco perché sembra utile un corso sulla teoria e la storia degli
strumenti di comunicazione che espliciti e porti alla luce i
legami, fra la dimensione espressiva e quella relazionale,
riportando il fenomeno “comunicazione”, alle dinamiche
sociali: nel doppio senso di indagare, da un lato, l’origine sociale
dei media, dall’altro le influenze dei media stessi su quelle stesse
dinamiche sociali. Il corso si sviluppa nell’arco di due anni,
trattando nel primo il passaggio dall’oralità alla scrittura,
la peculiarità del mezzo alfabetico e la stampa, nel secondo i
media “elettrici” e “chimici” (dalla fotografia e dal telegrafo
sino al cinema, alla radio e alla televisione) e la rivoluzione
digitale.
Artisti e comunicazione di massa.
Nel mondo delle comunicazioni di
massa grandi personaggi del cinema,
dell’arte e della letteratura si sono
dedicati alla creazione di messaggi
pubblicitari. In questo corso si analizzerà il lavoro di registi come Ridley Scott, Wenders, Fellini, Olmi,
Spike Lee, di scrittori che hanno operato anche nel campo della
comunicazione di massa come Bontempelli, Pessoa, Marinetti,
D’Annunzio, Campanile e altri, di artisti come Depero, Sironi,
Magritte, Munari, Andy Warhol. Si affronteranno i linguaggi utilizzati nell’espressione artistica e in quella commerciale, si valuterà l’impegno di alcuni scrittori nella costruzione di messaggi
pubblicitari e l’improvvisazione di altri. Quanto hanno portato
gli artisti di nobile nell’arte commerciale e quanto hanno perso
in questa impresa? E quanto rubano artisti come Jenny Holzer
e Barbara Kruger al linguaggio della comunicazione pubblicitaria? Il corso analizzerà le modificazioni dei segni nel passaggio dalla comunicazione alta alla pubblicità, sullo sfondo di
un’epoca in cui l’opera d’arte si presta a essere riprodotta e manipolata all’infinito. Si prenderà in considerazione il messaggio
pubblicitario in rapporto alle tecniche della creatività. Maestri
dell’arte, della letteratura e della pubblicità visti nel momento
dell’invenzione. E’ possibile creare un messaggio o un lavoro
artistico aiutandosi con metodi preordinati?
Bibliografia
• MARSHALL MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore
• MARSHALL MCLUHAN, La galassia Gutenberg, Armando
Bibliografia
• PAOLA SORGE, Pubblicità d’autore, Rai-Eri. • ELIO GRAZIOLI, Arte
e pubblicità, Bruno Mondadori. • MARCO VECCHIA, Hapù, Lupetti
Editori di Comunicazione (da pag 23 a pag 146).
94 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
CONCEPT PLANNING
COREOGRAFIA DIGITALE
Sita Trini Castelli
Roberto Castello
“Tutte le immagini sono buone, a
condizione di sapersene servire”
Gaston Bachelard,
La poétique de l’espace.
Il Corso di Coreografia Digitale è
un’introduzione pratica alla performatività contemporanea e alla sua
integrazione con le tecnologie digitali.
La nozione di coreografia cui fa riferimento è quella di un sistema di scrittura aperto che può utilizzare qualsiasi tipo di materiale, sia gestuale, sia comportamentale,
sia oggettuale, in qualsiasi tipo di luogo; un sistema dunque
strutturalmente transdisciplinare di scrittura di accadimenti che
prevedono la contemporanea presenza in un luogo di uno o più
attori e di un pubblico.
Una performance è sempre un’azione che si sviluppa nel tempo, la sua scrittura è dunque la definizione della sequenza delle
immagini e dei pensieri che attraverseranno la mente dell’osservatore. E’ importante quindi per gli autori sviluppare la capacità
di gestire con attenzione anche il dato percettivo, così da controllare l’evento non solo sul piano della comunicazione razionale,
ma anche su quello emotivo. Contrariamente alla maggior parte
degli altri linguaggi artistici infatti la performance agisce direttamente sul piano del vissuto incidendo sugli stessi meccanismi,
anche inconsapevoli, che si usano per interpretare la realtà di
ogni giorno.
Il corso ha quindi un’impostazione eminentemente linguistica.
Parte dall’analisi del movimento umano secondo il pensiero
di von Laban esaminando in successione: le forme che i corpi
assumono, i tempi e i modi del loro spostamento e la loro collocazione nello spazio. In una fase successiva viene poi esaminato
il rapporto fra azione, voce e parola detta e scritta. In ultimo si
avvia la progettazione di performances che integrano tecnologie
digitali.
Gli studenti sono del tutto liberi rispetto ai contenuti, ai modi e
alla scelta dei linguaggi che intendono utilizzare nelle loro esercitazioni, ciò cui mira il corso infatti è essenzialmente fornire gli
strumenti affinché ciascun progetto arrivi agli spettatori secondo
i desideri dell’autore.
La valutazione d’esame viene effettuata al momento della presentazione pubblica delle esercitazioni finali.
Fare concept planning significa soffermarsi con spirito analitico sulle sensazioni evocate dalla
manipolazione di una materia, sul suono onomatopeico di una
parola, sull’identificazione di una problematica ricorrente ma
normalmente sotto alla soglia della percezione cosciente.
Tali stimoli, se opportunamente colti, possono costituire un originale punto di partenza per un “discursum” (“il correre qua e
là”) finalizzato al raggiungimento di una meta concettuale o
alla realizzazione di un progetto vero e proprio.
Il corso propone un percorso bidirezionale tra astrazione e concretezza del progetto che affronti anche gli aspetti più tecnici
della sua realizzazione (tempi / costi / risorse); in tal modo la
creatività e il suo prodotto possono essere ricondotti a scelta consapevole e come tali sviluppati, supportati e presentati nel modo
più appropriato.
Verranno quindi illustrati gli strumenti atti a comunicare
un’idea - un concept - e, prima ancora, a strutturarla per trasformarla in prodotto artistico o per restituirle spessore concettuale,
qualora il progetto nasca direttamente dal rapporto concreto tra
individuo e materia.
Bibliografia
• V. CODELUPPI, Il potere della marca, Bollati Boringhieri, 2001.
Altri testi verranno segnalati nel corso delle lezioni.
Bibliografia
• SALLY BANES, Tersicore in scarpe da tennis – la post-modern
dance, Ed.Ephemeria. • ROSELEE GOLDBERG, Performance Art,
Thames & Hudson.
PROGRAMMI 95
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
COSTUME PER LO SPETTACOLO
CROMATOLOGIA
Paola Giorgi
Roberto Casiraghi
Possiamo dire che la creatività progettuale è il modo scelto per interrogare
un tema, per svolgerlo e attualizzarlo.
Ora, poiché il teatro è una creazione
collettiva, la libertà creativa di un costumista si esprime nella condivisione
del progetto di messa in scena con gli altri autori-interpreti. Mettere in scena vuol dire “mettere in spazio e corpi”, in movimento
e in tempo, una rappresentazione.
Il corso si propone di accompagnare ciascun allievo ad un’autonoma e personale metodologia progettuale, di affinare gli strumenti critici e analitici, le capacità associative e l’intelligenza
emotiva. Il laboratorio di elaborazione del costume è il luogo
dove coltivare la sensibilità per le materie, il colore e le forme,
attraverso un fare alchemico che induce l’immaginazione e la
sedimenta. Il disegno del bozzetto e i suoi particolari saranno
accompagnati da studi di tavolozze e campioni di tintura, di
lavorazioni di trame, di punti di cucitura che innervano, strutturano, ricamano, raccontano. I diversi generi di spettacolo richiedono competenze specifiche: la danza, in particolar modo,
necessita di soluzioni sartoriali che non ostacolino il movimento
e una ricerca di tessuti capaci di elasticità e resistenza, di morbidezza, leggerezza o altrimenti di tessuti tecnici e innovativi.
Anche il “recitar cantando” condiziona l’atteggiamento posturale e, di conseguenza, il lavoro del costumista. Il tipo di fisicità
dei cantanti d’opera e la presenza del coro, con le figurazioni, la
musica e i movimenti coreografici, sono tutti fattori di questo
genere di spettacolo che ha una convenzione con il pubblico
molto sentita, legata alla tradizione.
Acquisire la consapevolezza del colore, nella piena libertà dei linguaggi,
attraverso il singolo fare e l’incontro
di artisti che hanno trovato e trovano
nella dimensione cromatica, la propria identità.
Bibliografia
• RENZO GUARENTI, Costumi e corpi nel teatro del Novecento, in
Storia del teatro moderno e contemporaneo, vol.III Einaudi
• M.L. ANGIOLILLO, Storia del costume teatrale in Europa,
Lucarini • PETER BROOK, Il teatro e il suo spazio, Feltrinelli
• ELEONORA FIORANI, Abitare il corpo: LA MODA, Lupetti • GIULIA
MAFAI, Storia della moda, Editori Riuniti • LIA LUZZATTO, I colori
del vestire, Hoepli • MANLIO BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi
• JEAN-JACQUES WUNENBURGER, Filosofia delle immagini, Einaudi .
•
•
•
•
•
•
•
luminosità
percezione
frequenza
armonia
saturazione
contrasto
simultaneità
La forza espressiva del colore e le sue ragioni attraverso gli artisti.
I colori: suoni per lo sguardo... tra scienza e creatività.
Bibliografia
• J. W. GOETHE “La teoria del colore” (a cura di Renato
Troncon), Il Saggiatore. • PHILIP BALL “COLORE Una biografia”
Bur • MANLIO BRUSATIN “Storia dei colori” Einaudi.
96 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
CROMATOLOGIA
CROMATOLOGIA
Maria Ferrari
Maria Cristina Fioretti
Il corso si propone di fornire linee
guida teoriche e pratiche tali da
consentire allo studente un uso consapevole della grammatica del colore
e dei possibili sviluppi nei vari settori
d’applicazione.
Il corso intende analizzare le tecniche espressive e le poetiche artistiche
attraverso lo studio dei problemi della percezione cromatica. Con la fase
teorica si approfondirà la conoscenza
dell’uso dei colori, con la fase tecnicopratica si sperimenterà il laboratorio concepito come centro di
coordinamento didattico sperimentale con verifiche tecnicopratiche, dibattiti e visite a mostre presso musei e gallerie.
Contenuti generali
Cenni di fisica del colore – Introduzione al fenomeno percettivocromatico.
L’uso dei modelli cromatici nelle teorie del colore: da Leonardo a
Newton, da Goethe a Munsell e al Natural Colour System. L’esperienza soggettiva nella teoria dei colori di W. Goethe. I colori del
mondo animico-spirituale negli studi di R.Steiner.
La teoria dei colori di J. Itten: le armonie cromatiche, i sette
contrasti, la spazialità dei colori: - Le trasparenze cromatiche Caratteri psicologici dei colori - Combinazioni creative di colore
Parallelamente agli argomenti proposti possono essere sviluppati percorsi di ricerca a carattere individuale o di gruppo in
relazione alle specificità delle scuole d’appartenenza.
Le uscite didattiche in occasione di mostre, eventi, visite a musei
o collezioni e gli interventi esterni di artisti o esperti del settore
sono da considerarsi parte integrante del programma.
Nell’attività di laboratorio sono previste esercitazioni e sperimentazioni in merito agli argomenti trattati. La produzione
laboratoriale è oggetto di verifiche periodiche e costituisce elemento di valutazione.
Bibliografia
• J. HITTEN, Arte del colore, ed. Il saggiatore. • J. TORNQUIST, Colore e luce, ed. Istituto del Colore. • W. GOETHE, La teoria dei
colori, ed. Il saggiatore.
Parte generale
Storia dell’uso del colore dalla Preistoria alla Contemporaneità,
analizzando nei vari periodi storici le opere d’arte più rappresentative e confrontarle tra loro.
Parte specifica
• Il colore e la luce, l’armonia, la struttura, lo spazio, la forma.
Teoria impressionistica. Teoria espressionistica
• Contrasti di colore: colori puri, chiaro-scuro, freddo-caldo,
complementari, simultaneità, quantità, qualità
• Accordi cromatici
• Realizzare un progetto bidimensionale o tridimensionale
usando artisticamente il colore, materiali, tecniche e strumenti, secondo l’evoluzione della ricerca individuale.
Nell’ambito delle attività didattiche si svilupperà un progetto
artistico “Light-Colour” con la Royal University College of Fine
Arts di Stoccolma.
Bibliografia
• J. ITTEN, Arte del colore, Ed. Saggiatore. • W. KANDINSKY, Lo spirituale dell’arte, Ed. De Donato. • J. TORNQUIST, Colore e luce,
Istituto del Colore. • MARIA CRISTINA FIORETTI: light Abstr-Action, a
cura di Jacqueline Ceresoli, Milano Mazzotta, 2010. • DOMENICO
NICOLAMARINO, MARIA CRISTIANA FIORETTI, Light & Color, Milano, Accademia di Brera, 2010.
Verranno date dispense su argomenti trattati dal docente.
PROGRAMMI 97
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
CROMATOLOGIA
CROMATOLOGIA
Tiziana Tacconi
Dany Vescovi
“Il colore, prima di essere una qualità dell’oggetto, si annuncia all’esperienza, come un atteggiamento del
corpo e in virtù di cui esso si costituisce in quanto rosso, blu, verde…”
MERLEAU-PONTY
Il corso sarà svolto in modo aperto, senza vincoli di natura tecnica o
tematica. Il progetto di lavoro sarà
concordato individualmente con percorsi autonomi e specifici, in comune progettualità con le discipline di
indirizzo e sviluppato nell’arco del semestre. Approfondimento
nell’ambito del colore come elemento primario del fare artistico
con particolare attenzione per le ricerche nell’arte contemporanea degli ultimi decenni.
Il colore è un’esperienza del corpo, dell’anima e del mondo.
L’esperienza del colore, intesa come “vissuto” è il luogo in cui si
manifestano fenomeni, “ciò che appare” (dal greco phainomenon, phainomai, “io appaio”).
La capacità di comprendere il senso degli eventi, che si mostrano
alla coscienza senza alcuna mediazione, accoglie la definizione
di “visione” come possesso di una qualità dell’immaginazione.
Husserl afferma che “ogni visione originalmente offerente è
una sorgente di conoscenza”.
Questa “visione originalmente offerente” è il contenuto, ovvero
il fenomeno come dato immediato dell’esperienza creativa.
La conoscenza che si instaura tra il corpo ed il ‘colorato’ è la
possibilità di rendere visibile “lo spazio immaginale”.
Da un punto di vista fenomenologico, i sentimenti hanno la
forma, il colore e l’odore del corpo che li contiene e che a suo
modo li mostra.
Parlare della fenomenologia e psicologia del colore significa
confrontare la concezione filosofica e il principio di esperienza.
Tale principio ha i suoi fondamenti culturali nel mondo dell’arte
Laboratorio del colore
Quando “vedo, penso e faccio”, colgo nel suo apparire , la mia
coscienza.
Il colore può essere colto come una sequenza continua, un’affettività che si rende visibile e comunica attraverso l’immagine.
Nel Laboratorio del colore avremo modo di puntare l’attenzione
soprattutto sulla nozione di “vissuto” come un puro aggregato
sommativo di sensazioni tattili, cromatiche, visive in genere,
gustative ed olfattive.
Il colore in quanto forza espressiva, materia corporea, annuncia
la presenza, di un’unicità incarnata.
Colore come traccia di un corpo vibrante, di una pelle tesa, del
sangue che scorre, del vuoto interno che agisce.
L’esperienza del colore procede nella direzione dell’altro.
Il colore è la presenza in noi dell’altro, è il contatto con l’essere.
Considerando il lato psicologico, la conoscenza delle emozioni
sarà il risultato della somma delle stimolazioni provocate dalla
forza espressiva del colore.
Fase tecnico - pratica.
Analisi e sperimentazione dei materiali: supporti per le diverse
tecniche pittoriche, supporti fotografici e di stampa, preparazione dei supporti, colori naturali e sintetici, materiali organici e
inorganici. Utilizzo dei media attuali. Lo scopo tecnico - pratico
è teso a definire le possibilità tecniche in funzione realizzativa
del lavoro e alle potenzialità espressive in relazione alla ricerca
contemporanea.
Sono previste visite a mostre temporanee e/o permanenti presso
musei, spazi pubblici, gallerie private e fiere dell’arte. Nell’arco
del corso verranno programmate delle verifiche, al fine di concordare l’evoluzione della ricerca individuale.
Modalità d’esame
Verifica e discussione dei temi concordati e sviluppati durante
il corso.
e-mail: [email protected]
Bibliografia
• W. GOETHE, La teoria dei colori, Il Saggiatore, 1999. • J. ITTEN,
Arte del color, Il Saggiatore, 2002. • A. BARCOLLI, Teoria del campo, Sansoni, 1971. • R. ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, 1971. • A. GARAU, Le armonie del colore, Hoepli, 2003.
• L. GREGORY, Occhio e cervello, Raffaello Cortina Editore, 1998.
• J. ALBERS, Interazione del colore, Il Saggiatore, 2005. • M.
BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi, 1999. • M. BRUSATIN, Ombre,
Einaudi, 1996. • A. FROVA, Luce colore visione, Rizzoli Superbur
Scie. • J. TORNQUIS, Colore e Luce, Hoepli, 1983. • P. BALL, Colore, Bur, 2004. • I. ROMANELLO, Il colore: espressione e funzione,
Hoepli, 2006. • M. MERLEAU-PONTY, L’occhio e lo spirito, Se, 1989.
• D. BATCHELOR, Cromofobia .Storia della paura del colore, Il
Leonardo, Mondadori 2001.
Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite nell’arco
dell’anno in base alle singole esigenze e necessità.
98 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
CULTURA DEI MATERIALI DI MODA
CULTURA DEL PROGETTO
Livia Crispolti
Sergio Maria Calatroni
Il corso ha l’obiettivo di indagare i
diversi ambiti di saperi della cultura
tessile. Allo studio storico, tecnico e
merceologico dello specifico si affiancheranno approfondimenti didattici
sui temi:
Il tema portante del corso di quest’anno e’ dedicato ad un’ laboratorio progettuale di gruppo, che ha come tema
il progetto di una: “ Clinica Odontoiatrica Interattiva con norme e certificazioni Uni En Iso 9000”. Una clinica
Odontoiatrica moderna, luogo di specialità, di specializzazione,
di formazione, di comunicazione con l’esterno tramite un sistema informatizzato, che offre un controllo e un monitoraggio
degli interventi clinici, da parte degli utenti e degli specialisti,
delle Università in Italia e all’estero.
La clinica da sistema chiuso del sapere medico, diventa un sistema aperto a disposizione di tutti. E’ l’idea di condivisione del
sapere e delle risorse che accoglie il bisogno dell’integrazione e
della documentazione dei dati multidisciplinari di conformità
attraverso le norme di certificazione - Certimedica. Il progetto di
diffusione della cultura della Qualità e della Ricerca a beneficio
delle organizzazioni che operano nel settore e dei pazienti.
• del colore come strumento di progettazione e di espressione;
• delle differenti realtà produttive industriali e artigianali;
• della “Fiber Art”, forma d’’arte che utilizza la fibra come
strumento di linguaggio artistico; * dei crediti e dei debiti del
tessile verso l’arte. Fanno parte integrante del corso visite ad
opifici, aziende, musei ed esposizioni del settore.
Ai fini dell’esame sarà richiesto allo studente un elaborato scritto
su di un tema concordato durante le lezioni.
Bibliografia
• M. BRUSATIN, Storia dei colori, Einaudi, Torino 1981. • R.
POMPAS, Texile design, Hoepli, Milano 1994. • L. LUZZATTO, R.
POMPAS, I colori del vestire, Hoepli, Milano, 1997. • M. SCHOESER,
Tessuti del mondo, Skira/Rizzoli, Milano 2003.
P.01. Pre-progetto con tutte le diverse fasi di elaborazione.
P.02. Linee guida del laboratorio progettuale con realizzazione
di tavole tecniche e realizzazione del disegno e dalla
modellistica 3D.
P.03. Gli studenti sono chiamati a dare forma definitiva al
progetto esecutivo in gruppo.
PROGRAMMI 99
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
DECORAZIONE
DECORAZIONE
Francesco Correggia
Sergio Nannicola
Il progetto ed il senso dell’opera.
La superiorità della vista rispetto ad
ogni altra esperienza dei sensi è uno
dei tratti più persistenti della cultura occidentale moderna soprattutto
nell’epoca del primato della tecnica.
Tuttavia il prevalere delle immagini non ha esaurito la necessità di una nuova alleanza verbo-iconica, non ha cioè ancora
cancellato la relazione dialettica fra parola e immagine, parola
e cosa. L’arte contemporanea ha poi riportato allo scoperto la
necessità di un ritorno al senso dell’opera ed alla sua scrittura,
insieme alle parole ancora insondate che il pensiero e la riflessione sull’arte oggi esprimono. Il nuovo agire dell’arte porta
con sé la necessità di svelare l’enigma che le tecnologie mediali
pongono all’interno dei paradossi e le singolarità dell’esperienza
artistica. Affrontare quindi la questione dell’opera significa non
solo esporre un proprio segno, gesto, ma esporsi al senso stesso
dell’esposizione, mettere in luce cioè l’essenza stessa dell’opera.
Il senso stesso dell’arte riparte da una contingenza poetica che
sia capace di comprendere la realtà in cui si vive e al contempo
esplorare nuovi universi visivi. Il destino del contemporaneo è
ancora una possibilità di accesso a quel reale che sfugge alla
vista e che parte da parole nuove per poter svelare il presente
oggi così frantumato, indicibile ed invedibile. Qui la parola
non è solo il materiale stesso dell’arte che si iscrive nel corpo
o nel supporto ma è segno di un dire indicibile, riconoscenza
di ciò che è stato e che ancora permane, parola dicente intorno
all’inaudito, all’inascoltato a ciò che non si lascia vedere da subito e che pure è visibile.
Nel biennio lo studente metterà in “esposizione” ciò che rappresenta il nucleo della sua esperienza espressiva, estetica, poetica.
Il corso concluderà e svilupperà quelle tematiche affrontate nel
triennio in un orizzonte progettuale destinato a confrontarsi e a
costruire ipotesi di rapporto con il mondo reale dell’arte, del suo
“sistema” e dei suoi apparati di diffusione.
Il programma del corso si svolge essenzialmente sul concetto di laboratorio, inteso come luogo di confronto
teorico e di produzione artistica.
Il laboratorio è concepito come spazio
multidisciplinare di incontro-scontro
fra esperienze e linguaggi del fare differenti.
Il corso prevede: lo studio teorico, pratico, tecnico e tecnologico,
dei fenomeni legati al mondo della decorazione contemporanea. Nel corso del triennio sarà possibile acquisire competenze
nell’ambito della creatività e del progetto attraverso un piano di
studio personalizzato. Si potranno realizzare progetti orientati
verso i diversi settori disciplinari: dal semplice oggetto al design,
dalla pittura alla fotografia, dal video all’installazione, dalla
performance alle video-proiezioni – all’utilizzo della luce nei
contesti architettonici e ambientali.
La diversità e la complessità dei risultati conseguiti nell’ambito
degli studi consentiranno analisi e dibattiti sui temi affrontati, al
fine di mettere in evidenza i diversi aspetti del lavoro prodotto. Il
percorso formativo in ogni annualità è arricchito da esperienze
sul campo, quali: mostre, stages, incontri con artisti, operatori
del settore, ecc., che avranno l’obiettivo di rendere evidente il
percorso operativo scelto.
Il percorso formativo del Triennio di studio, oltre la realizzazione del progetto individuale comprenderà lo studio e l’analisi dei
seguenti argomenti:
Bibliografia
Sia per il triennio che per il biennio ogni anno verrà indicata un
ampia bibliografia di testi, cataloghi e materiale documentario.
1 Anno
• I luoghi comuni della decorazione.
• I materiali dell’arte e le tecniche espressive.
• Gli strumenti operativi.
• I fondamenti della rappresentazione e della progettazione.
2 Anno
• Metodologia della ricerca artistica.
• Il concetto di strumento come fattore decisivo degli
esiti dell’esperienza in generale.
• Progetto e metodologia del linguaggio creativo.
3 Anno
• Il senso dell’esperienza artistica nella decorazione.
• Il carattere paradossale dell’opera d’arte (elementi introduttivi alla comprensione della complessità dell’opera)
• Il progetto come strumento imprescindibile del fine.
100 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
DECORAZIONE
DECORAZIONE
Maria Teresa Padula
Marco Pellizzola
Il corso si sviluppa sulla consapevolezza da parte dello studente
del proprio operare in rapporto ad uno spazio prestabilito, per
poter scoprire la propria identità e favorire lo sviluppo delle capacità espressive.
Al primo anno è importante fare un’ indagine sulla conoscenza
tecnico-artistica di ogni singolo studente ( provenendo da formazioni diverse), con l’obiettivo di dare l’opportunità di sperimentare varie tecniche partendo dal disegno sia come progetto
che come elaborato finale.
Fondamentale sarà la progettualità del lavoro per capire e scoprire tutte le difficoltà tecniche e pratiche in modo da risolverle
e avvicinarsi il più possibile all’idea iniziale.
Ogni studente sarà pertanto seguito in modo individuale attraverso dialoghi e confronti.
Nel 2° e 3° anno raggiunta una consapevolezza del proprio operare lo studente potrà procedere in modo più sicuro e diretto con
la diversificazione per ognuno del proprio risultato raggiunto.
Fondamentale sarà portare lo studente all’osservazione continua di tutto ciò che lo circonda, dalla natura, all’architettura ,
cinema teatro, fotografia.
Un tempo non esisteva dualismo tra
decorazione e arte: c’era anzi assoluta
identità tra i due termini, perché la
pittura o la scultura tendevano ad
ambientarsi in particolari spazi architettonici. In certi periodi non ci fu
neanche contrasto fra decorazione e struttura: non si trattava di
sovrapposizione ornativa, che si potesse spostare a piacimento,
era una decorazione già in funzione strutturale.
(Guido Ballo in Lucio Fontana, Milano, 1970)
Dalle sculture dei tempi dorici fino agli interventi murali di Sol
Lewitt e David Tremlett, passando per le installazioni luminose
di Lucio Fontana e di Dan Flavin, al di là ed oltre le tecniche,
l’essenza del concetto di decorazione per me è rimasto immutato. Partendo da questa idea il corso ha l’obiettivo di far comprendere agli studenti gli aspetti fondanti del rapporto dell’opera
con lo spazio, inteso come ambiente espositivo, architettonico,
urbano o naturale.
Nel corso del triennio gli studenti dovranno progettare e realizzare una serie di interventi legati a specifici contesti, partendo
dalla loro libera ideazione e da tematiche assegnate in funzione
di particolari iniziative ed eventi espositivi.
Attraverso seminari di artisti e specialisti, e continuativamente
nelle esperienze di laboratorio saranno approfondite varie tecniche.
Il corso prevede incontri e seminari con professionisti del mondo
dell’arte in modo tale da consentire un ‘esperienza e un confronto diretto con il mondo del lavoro.
Programma specifico
Si partirà dal disegno come fondamento ideativo e progettuale
per procedere con la conoscenza e l’esercizio di diversi linguaggi
visivi, il cui insegnamento sarà approfondito attraverso esperienze di laboratorio e corsi seminariali tenuti da specialisti. Durante
il corso dovranno essere realizzati almeno tre progetti in tutte
le fasi.
Bibliografia
La bibliografia di riferimento sarà scelta e segnalata durante
l’anno in funzione dei progetti prescelti.
PROGRAMMI 101
1° LIV
1° LIV
DECORAZIONE
Carlo Tognolina
Premesso che il senso unitario della
Decorazione si ritrova nell’alveo della grande tradizione dell’arte, la sua
realtà attuale invece si ritrova frammentata in una varietà di discipline
che comprendono l’architettura,
la scenografia, il teatro, la pittura, la scultura, la pubblicità,
il design, l’urbanistica, la grafica, ecc. (dove peraltro ognuna
di queste specificità si trova attualmente a relazionarsi con la
potenzialità d’uso dei nuovi strumenti tecnologici e ad una
grande varietà di nuovi materiali), per cui si ritiene necessario, per mantenere aperte tutte queste possibilità di ricerca e di
sperimentazione, un approccio alla Decorazione che sia di tipo
metodologico.
Attraverso una ricognizione nell’ambito dei settori di ricerca
esistenti delle arti e delle tecnologie delle arti visive e plastiche,
si individueranno preliminarmente gli ambiti che possono essere ricondotti alla specificità della Decorazione considerando
comunque che la sua attualità, anche in rapporto agli sbocchi
professionali, implica un costante aggiornamento dei metodi e
dei contenuti in funzione di una realtà che è in continuo cambiamento.
In questo corso si propone dunque una pratica che consenta allo
studente, di iniziare a sondare e a approfondire quegli aspetti
della Decorazione che sono l’oggetto innanzitutto di un proprio
interesse favorendo così un iniziale rafforzamento delle sue convinzioni e della propria identità personale ed espressiva, per poi
avviare un confronto con il docente e gli altri studenti, atto a
maturare una maggiore consapevolezza e autonomia espressiva, nonché una capacità di lettura critica dei linguaggi visivi e
del proprio lavoro. Inoltre si favoriranno l’approccio e l’uso delle
tecniche multimediali in funzione progettuale e la conoscenza
dei materiali adeguati alla realizzazione delle opere.
DECORAZIONE (PER ALTRI INDIRIZZI)
Rosa Maria Cimino
Lo scopo primario del corso è di attualizzare i sistemi linguistici ed operativi in rapporto ai metodi praticati dalla
ricerca contemporanea.
Attraverso la Decorazione si è tradizionalmente perseguito un fine di abbellimento e arricchimento di oggetti di uso comune, così come di
più complesse realizzazioni.
A questo intento di valorizzazione si è spesso affiancato, nell’arte
più colta così nell’artigianato popolare, un chiaro proposito di
rendere il fatto decorativo lo strumento di espressioni di messaggi. Il percorso didattico individua le diverse fasi di ideazione e
progettazione di “oggetti” che implicano lo studio della decorazione. Oggetti di uso comune che nella fantasia creativa diventano elementi di richiamo al di fuori del suo contesto codificato,
ma che abbiano invece quella creatività ludica ed espressiva di
un nuovo quotidiano Il corso sarà strutturato con lezioni teoriche e pratiche-progettuali, con ideazione di un tema che il discente svilupperà all’interno del corso annuale. L’esame verterà
sulla presentazione e discussione degli elaborati realizzati con
la relativa relazione.
Bibliografia
• G. PIVA, Manuale pratico di tecniche pittoriche, Milano,
ed.Hoepli. • B. MUNARI, Arte come mestiere, Bari, ed. Laterza.
• P. Valéry, Scritti sull’arte, ed. Tea Arte. • C. SIMIC, Il cacciatore
di immagini, ed. Adelphi. • H. MILLER, Dipingere è amare, ed.
Abscondita.
102 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
DESIGN
DESIGN
Barbara Loddo
Roberto Semprini
Il corso si propone di fornire agli
studenti le competenze fondamentali, gli strumenti e le metodologie per
l’approccio e l’indagine della complessa fenomenologia del Design, realtà attualmente identificabile, in un
esteso sistema multifocale: un insieme interconnesso di prodotti,
servizi, relazioni che esplicano specifici valori culturali, sociali
ed economici, caratterizzati da una costante tensione verso l’innovazione.
Si vuole di rendere accessibili i mezzi per comprendere le logiche
delle dinamiche in atto e orientare verso una pratica progettuale
efficace, consapevole e coerente col contesto di riferimento.
La scelta per la didattica un programma basato sullo studio per
progetti, supportato da lezioni teoriche introduttive alle modalità progettuali e ai temi fondamentali del design in tutte le sue
specificità.
Il focus del corso è sulla modalità operativa della progettazione
di design e le tematiche affrontate saranno trasversali ai differenti ambiti di applicazione del disegno industriale e la comunicazione del progetto, considerato parte integrante dello stesso,
costituirà un momento importante della didattica .
L’impegno progettuale richiesto agli studenti durante le esercitazioni sarà graduale: si partirà dall’esame di case history di
prodotti significativi per l’introduzione dell’ottica articolata del
sistema prodotto, fino alla definizione di un’esperienza progettuale compiuta in tutte le sue parti.
Questo corso intende sollecitare e sondare le capacità pro-gettuali di matrice istintiva che fanno parte della dote
naturale di ogni individuo.
Bibliografia
• T. MALDONADO, (2008), Disegno Industriale: un riesame, Feltrinelli Editore, Milano. • P. BERTOLA, E. MANZINI, (2004), Design
Multiverso, Edizioni POLI. design, Milano. • B. MUNARI, (2007),
Da cosa nasce cosa, Editori Laterza, Bari.
Obiettivi
Sviluppare nello studente la consapevolezza di un proprio linguaggio espressivo all’interno di un pro-getto reale. L’obiettivo
principale del corso è lo sviluppo e potenziamento di quelle capacità pro-gettuali latenti attraverso l’esperienza diretta del fare.
Didattica
Dopo una prima serie di lezioni teoriche svolte sul design d’autore, la trattazione delle principali problematiche avverrà in maniera personalizzata attraverso le revisioni sul tema assegnato.
Tema
L’argomento assegnato vuole indagare quali siano oggi i bisogni
inespressi alla luce dei cambiamenti sociali e di costume in atto.
In quest’ottica il pro-getto dovrà essere preceduto da una ricerca
che lo studente svilupperà con la metodologia ritenuta più opportuna ma comunque valida, al fine di individuare quei bisogni latenti e non ancora codificati.
Modalità d’esame
Per sostenere la prova d’esame, lo studente deve aver sostenuto
almeno un numero di revisioni pari ad un terzo, della totalità
delle ore di lezione.
La presentazione di una tesina in formato A4 contenente lo svolgimento del tema, dalla ricerca, agli schizzi, ai disegni esecutivi.
La realizzazione di un modellino di studio in scala o al vero.
Un’ambientazione fotografica dell’oggetto in formato diapositiva.
Bibliografia
• ANDREA BRANZI, Il design italiano dal 1964 al 1990. • ROBERTO
SEMPRONI, E tutto cominciò dalla spirale.
PROGRAMMI 103
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
DESIGN
DESIGN DEL GIOIELLO
Giuseppe Ulian
Filomena Antonia Stelitano
Il percorso si basa su un presupposto
fondamentale: considerare il progetto
non solo come disegno o composizione ma, anche e soprattutto, come
una storia, un racconto, un percorso
mentale reso limpidamente visibile.
Al centro di questa visione deve essere posta l’originalità formale e di contenuto. Spesso però risulta difficile capire quando un
oggetto contenga reale innovazione oppure sia solo il prodotto
di un banale virtuosismo formale. Il corso si pone così come un
percorso mentale attraverso il quale identificare possibili criteri
di lettura e di progetto avendo sempre come orizzonte la volontà
di dare fondamento etico al fare progettuale.
Nell’ambito più ampio del Fashion
Design, l’insegnamento è volto alla
formazione di figure professionali in
grado di saper progettare e realizzare
gioielli, affinchè pratiche solitamente
considerate meramente artigianali
possano conseguire livelli d’eccellenza attraverso il valore aggiunto dalla consapevolezza progettuale dell’artista inserito nel
sistema moda.
Gli studenti dovranno acquisire:
saperi di carattere storico riguardanti l’evoluzione culturale e
materiologica del gioiello con particolare riferimento alla contemporaneità; conoscenze relative alle tecnologie specifiche dei
materiali, sviluppando metodologie di progettazione e capacità
di realizzazione del prototipo privilegiando le dinamiche di sviluppo della forma, dalla natura alla struttura autonoma dello
stesso; saperi e abilità tecnologiche nell’uso di materiali convenzionali e sperimentali, coniugando la preziosità delle materie
nobili con la potenza simbolica di elementi poveri assunti da
contesti di natura. Si praticheranno le tecniche di base, relative
all’uso delle attrezzature e degli strumenti, per la lavorazione
dei metalli preziosi mediante la preparazione delle leghe, la fusione, la laminazione e la trafilatura, l’uso della pressofusione,
con sconfinamenti nella sperimentazione di nuove modalità
operative e nuove dimensioni e caratteri del linguaggio del gioiello d’artista tangenti se non coincidenti con le dinamiche della
scultura. Gli studenti saranno indotti ad elaborare percorsi di
ricerca autonomi fondati su processi creativi consapevoli anche
delle logiche di funzionalità ed ergonomia nonchè di quelle
del marketing e dei trend. Gli studenti dovranno esperire direttamente i modi di divulgazione del prodotto nel sistema della
moda, il rapporto con la critica, e soprattutto la progettazione, la
redazione e la realizzazione di un catalogo. Le attività potranno
concludersi con l’allestimento di una mostra o la partecipazione
a sfilate.
Programma
Verranno affrontati parallelamente i temi fondanti della disciplina e i problemi legati alla tecnologia e alle metodologie di
progetto. Alle lezioni monografiche a cadenza settimanale verranno affiancate esercitazioni e seminari con discussioni sugli
elaborati prodotti dagli studenti durante il corso.
Bibliografia
• RENATO DE FUSCO, Storia del design, Bari, Laterza, 1985 ed edizioni successive. • ENZO MARI, Progetto e passione, Torino, Bollati Boringhieri, 2001. • MAURIZIO VITTA, Il progetto della bellezza.
Il design fra arte e tecnica, 1851-2001, Torino, Einaudi, 2001.
Modalità d’esame
Presentazione e discussione delle operazioni svolte dallo studente durante l’anno accademico, dai progetti alle realizzazioni.
Bibliografia
• ANTONIO BISACCIA, Mena Stelitano. Anatomia e Architettura
dell’ornamento, Femia, Marina di Gioiosa Jonica, 1999.
• ENRICO CRISPOLTI, Immaginazione aurea. Artisti-orafi e
orafi-artisti in Italia nel secondo Novecento, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2001. • LUISA SOMAINI, CLAUDIO CERRITELLI,
Gioielli d’artista in Italia 1945-1995, Electa, Milano, 1995
104 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
DESIGN DELL’ACCESSORIO PER IL COSTUME
M. Carla Ricotti
DESIGN MANAGEMENT
Finalità del corso
Il corso permette di acquisire un approccio metodologico nella progettazione degli accessori legati al costume
attraverso una conoscenza storica e
uno sviluppo delle capacità di sintesi
della forma e delle tipologie stilistiche. L’autonomia nella ricerca dell’idea, nel disegno e nel modello tramite l’uso di tecniche
di rappresentazione grafiche e realizzative saranno alla base di
questo percorso.
Ogni soggetto trattato prevede una parte teorica attraverso
un’analisi storico-sociale e la sua evoluzione stilistica durante i
secoli e le varie culture. Si valuteranno insieme gli aspetti formali attraverso lo studio dei vincoli tecnici legati alla realizzazione,
all’esigenza di funzionalità, di indossabilità, di utilizzo specifico etc. Si tratterà ogni accessorio graficamente come un vero e
proprio “progetto”, vale a dire dai primi schizzi sino a giungere
ad un esecutivo finale passando attraverso disegni tecnici,visioni
tridimensionali, realizzati tramite tecniche grafiche e pittoriche
differenti (graffite, chine, matite colorate, pantoni, acquerelli,
tempere, acrilici). Ogni progetto prevede la scelta di differenti
materiali e delle diverse tecniche di realizzazione. Il tutto supportato contemporaneamente da immagini di ricerca individuale (ricerche storiche, ricerche metodologico-progettuali).
Attraverso momenti di laboratorio si cercherà di realizzare l’idea
partendo dall’elaborato grafico alla creazione dell’oggetto vero e
proprio. Per ogni argomento trattato si avranno riscontri concreti attraverso visite presso artigiani e fornitori che da anni lavorano nella realizzazione di questi accessori per il teatro e il cinema.
Il corso è centrato sui fattori di successo del Made in Italy e sul contributo
che il design (product o fashion)
deve dare oggi alle imprese nella
competizione crescente del mondo
globalizzato. Si esamineranno quindi
nel corso le innovazioni che i settori della moda e del design
hanno introdotto nelle logiche d’impresa e negli strumenti di
marketing, per affrontare i cambiamenti continui dei mercati:
le nuove segmentazioni dei mercati; le produzioni a rete dei
distretti; la gestione dell’offerta globale; il rapporto designer/
impresa; l’estetica, la sensorialità, l’emozione; il passaggio dai
bisogni ai desideri; l’esperienza come nuovi fattori di scelta e
d’acquisto da parte dell’individuo/consumatore attuale.
Bibliografia
• G. SIMMEL, La moda, Oscar Classici Mondadori, 1988 Milano. • J. ITTEN, Arte del colore, Ed. Il Saggiatore, 2004 Milano.
• TIBOR, MAIRA KALMAN, (un) Fashion, Booth-Clibborn Editions,
London. • A.FUKAI, Fashion in colors, Cooper-Hewitt National
Design Museum, Assouline Publishing Editor, 2004 New York.
• AA.VV., RADICAL FASHION, Edited by C.Wilcox, 2001 London.
• H.KODA, Extreme Beauty, The body transformed, Published
by Metropolitan Museum of Art N.Y., New York 2001. • F. MULLER,
Excentriques, Editions du Chene - Hachette-Livre - 2001 Paris.
• AA.VV., NEW THEATRE WORDS, Executive Editor Olle Soderberg,
Sttf - 1995 Amsterdam.
Ampelio Bucci
Bibliografia
• AMPELIO BUCCI, L’impresa guidata dalle Idee. Management
della Moda e del Design, Edizioni Domus Academy, Milano
1992. Riedizione aggiornata Arcipelago Edizioni, Milano 2003,
Prefazione di Luciano Benetton. • AMPELIO BUCCI, Moda a Milano: Stile e impresa nella città che cambia, Editrice Abitare
Segesta, Milano 2002.
PROGRAMMI 105
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
DIDATTICA DEI LINGUAGGI ARTISTICI
DIDATTICA PER IL MUSEO
Daniela Zarro
Gisella Vismara
Il corso intende accompagnare gli
studenti nell’esplorazione pratica
dei linguaggi propri dell’arte contemporanea muovendo dalla diretta
conoscenza delle opere attraverso
esperienze laboratoriali. Le lezioni
spazieranno dall’analisi delle tecniche e relativi significati del
linguaggio pittorico o plastico fino alle installazioni, alle performance. Particolare attenzione sarà rivolta alla pratica artistica
del cucito e del ricamo e all’indagine dei significati di tutto ciò
che attiene alle metafore tessili, da quelle che interessano il filo
ed il filare a quelle riferite al tessere e al tessuto fino a quelle
derivate dalla tela finita quali la piega, lo spiegare, il dispiegare.
Il testo è il tessuto sul quale la scrittura agisce come un ago che
infila il filo del linguaggio, e pertanto, durante il laboratorio
agiremo questi gesti in modo tale che l’esperienza del testo si
trasformi in vissuto. Questo per consentire la formazione di una
solida pratica artistica utile ad essere trasferita anche in luoghi
non tradizionalmente deputati all’arte quali scuole, ospedali,
comunità terapeutiche, carceri, etc. Difatti, essendo questo insegnamento inserito nel piano di studi del Diploma biennale in
Terapeutica Artistica, l’obiettivo è quello di portare gli studenti
ad una concreta preparazione che consenta loro di progettare,
proporre, implementare ed infine condurre laboratori di arte
contemporanea con finalità educative didattiche o terapeutiche.
La bibliografia verrà suggerita ad ogni studente durante il corso
in riferimento alle singole capacità e indirizzi intrapresi.
Il corso, partendo dal concetto di museo, è finalizzato all’apprendimento
delle teorie pedagogico-artistiche alla
base dei diversi interventi educativi
attuati nei maggiori musei italiani,
nonché alla comprensione della finalità delle attività educative museali.
In particolare, tale materia si propone di analizzare le origini e
gli sviluppi della didattica per il museo, rilevando l’importanza,
per i suoi fondamenti teorici, del rapporto tra: estetico ed artistico, educazione ed arte, apprendimento ed attività laboratoriali.
Il corso affronterà le diverse “scuole di pensiero” storiche che
sono la base teorica dei differenti interventi didattico-educativi
praticati oggi all’interno delle Sezioni didattiche e dei Dipartimenti Educativi di gallerie e musei. Si farà cenno ad alcuni
padri del pensiero educativo, quali: Steiner, Read, Dewey e Stern;
si approfondiranno le teorie pedagogico-educative alla base del
metodo Bruno Munari e quelle di pedagogia dell’arte di Marco
Dallari, con un’analisi della metodologia didattica applicata nei
diversi poli museali italiani.
Una particolare attenzione, inoltre, sarà prestata al concetto di
“coscientizzazione”, all’analisi di alcuni temi presenti nell’opera di Paulo Freire e ad alcuni concetti della “Pedagogia degli
oppressi”, nonché ai nuclei fondanti della “Pedagogia dell’autonomia”.
Il corso prevedrà anche una parte progettuale in cui gli studenti
saranno invitati ad elaborare un percorso educativo per adulti.
Parti integranti e imprescindibili del programma saranno le
visite ad alcune Sezioni didattiche e, quindi, gli interventi di alcuni esperti del settore dell’educazione all’arte e al patrimonio
culturale.
Bibliografia
• M. DALLARI, C. FRANCUCCI, L’esperienza pedagogica dell’arte,
La Nuova Italia, Firenze, 1998. • Education through art. I
musei di arte contemporanea e i servizi educativi tra storia e progetto, a cura di C. DE CARLI, Mazzotta, Milano, 2003.
• P. FREIRE, Pedagogia dell’autonomia. Saperi necessari per la
pratica educativa, EGA, Torino, 2004. • Educare allo sguardo. Esperienze, autobiografie e riflessioni a confronto, a cura
di GISELLA VISMARA, Accademia di Brera, Collana La Città di Brera,
Milano, 2011.
106 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
DIGITAL VIDEO
DIGITAL VIDEO
Valerio Ambiveri
Anna Maria Monteverdi
Si propone come tematica di lavoro,
il concetto di ISOLA, metafora aperta
ad una moltitudine di sguardi e punti
di vista che impegna a ripensare la
propria esperienza creativa o ad affrontarla ex-novo.
La stessa tematica è affrontata dal corso della Prof.ssa Elisabetta
Longari con cui si intesseranno relazioni di scambio e progetti
comuni. Il corso è volto a preparare lo studente ad apprendere i
linguaggi del video d’arte nei suoi aspetti progettuali, di produzione e post-produzione.
Il corso intende indagare l’utilizzo del
digital video nell’ambito dello spettacolo, sia in forma di videocreazione
originale di ispirazione teatrale, sia
in forma di apparato audiovisuale (e
relativi sistemi di interazione attoremacchina)) con funzione drammaturgica inserito all’interno di
spettacoli dal vivo. A partire dai fondamentali testi di estetica dei
media di Lev Manovich e di Rosalind Krauss il corso esplorerà
alcune significative esperienze artistiche internazionali (Motus,
Xlab, William Kentridge, Robert Lepage, Giacomo Verde) confrontandone tecniche e poetiche.
Il corso è strutturato in tre momenti:
Teoria: saranno tenute delle lezioni settimanali su argomenti
inerenti ai problemi del fare nell’epoca digitale, dello statuto
dell’immagine elettronica e dei mutamenti del concetto di opera.
Laboratorio: lo studente verrà seguito dalla fase teorico-progettuale fino alla produzione finale, curando le tecniche di ripresa,
di editing, post-produzione e authoring dvd.
Esercitazioni: sono previste esercitazioni di editing non lineare e
lezioni propedeutiche sui software necessari, rivolte in particolar
modo a chi necessiti di conoscenze di base.
Modalità d’esame: presentazione di almeno due video, concordati e prodotti esclusivamente durante il corso, in formato
DVD-video, con relativa copertina, stampa del disco ed eventuale
libretto di accompagnamento, curati nella grafica e completi
dei dati. Per l’archivio della scuola si richiede di allegare un
disco con i file dati, con estensione ‘avi’ o ‘mpeg2’, dei video
presentati.
Frequenze: è obbligatorio frequentare i due terzi delle lezioni,
verranno raccolte giornalmente le firme di presenza e svolte delle verifiche obbligatorie sullo stato di avanzamento dei progetti.
Bibliografia
Al termine di ogni lezione teorica sarà fornita una bibliografia
specifica. Si consigliano alcune letture sui problemi della contemporaneità:
• PETER SLOTERDIJK, Non siamo ancora stati salvati, Bompiani. • Jean, Baudrillard, Il patto di lucidità o l’intelligenza del
male, Raffaello Cortina editore. • HAL FOSTER, Il ritorno del reale, Postmedia.books. • MARIO PERNIOLA, Miracoli e traumi della
comunicazione, Einaudi.
Bibliografia per frequentanti
• A. M.MONTEVERDI, O. PONTE DI PINO, Nuovi media: nuovo teatro, Milano, Il principe costante, 2007. • ALESSANDRO AMADUCCI, Il
video digitale creativo, Ed. Nistri-Lischi, Pisa, 2003– Collana
Mediamorfosi.
Ai frequentanti verrà richiesto un approfondimento su uno specifico lavoro videoteatrale a scelta tra le proposte inserite nella
sezione Teatro e Nuovi Media di www.ateatro.it
Bibliografia non frequentanti
• A. M. MONTEVERDI, O.PONTE DI PINO, Nuovi media: nuovo teatro, Milano, Il principe costante, 2007. • G. Verde, Artivismo tecnologico, Pisa, BFS, 2007. • A. M.MONTEVERDI, Il teatro di Robert
Lepage, Pisa, Bfs, 2004.
A scelta uno dei seguenti saggi:
• R. KRAUSS, Reinventare il medium (solo il saggio su Kentridge), Milano, Mondadori, 2006. • A. BALZOLA, Etica delle arti
multimediali, in A. M. Monteverdi, A.BALZOLA, Le arti multimediali digitali, Milano, Garzanti, 2004. • A. M. MONTEVERDI, Per
un teatro tecnologico, in A. Monteverdi, A. BALZOLA, Le arti multimediali digitali, Milano, Garzanti, 2004.
PROGRAMMI 107
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
DIGITAL VIDEO
DIREZIONE DELLA FOTOGRAFIA
Bruno Muzzolini
Davide Tranchina
Questo corso si sviluppa lungo le
traiettorie, non sempre rettilinee,
sulle quali si costituisce l’operatività
artistica e la costruzione di un’opera,
con particolare attenzione alla contemporaneità, alla sua relazione con
gli artisti degli ultimi anni e all’ineludibile interazione che si è
venuta a creare con le innovazioni tecnologiche, con le possibilità di manipolazione del mondo e delle immagini. L’arte video
per propria natura si manifesta con un linguaggio articolato
in continua metamorfosi che delinea un orizzonte fluttuante,
aperto e versatile, sensibile a sollecitazioni trasversali. Di pari
passo sollecita un rapporto tra opera, autore e fruitore, innestando una dinamica di partecipazione condivisa al senso dell’arte,
della sua mondanizzazione e del suo significato.
Finalità
Il corso intende analizzare la specificità del linguaggio fotografico con un programma didattico che pone l’accento sull’aspetto
culturale della fotografia, attraverso un approccio interdisciplinare di relazioni con altre forme espressive come la letteratura,
la pittura, la scultura, l’installazione, il cinema e il video.
L’attività didattica è concepita come un laboratorio teorico e pratico per sviluppare un pensiero visivo personale attraverso un uso
eterogeneo del mezzo fotografico. Non è da intendersi come un
corso di fotografia analogica e digitale, ma come un percorso di
riflessione che permetta di individuare la propria zona d’interessi in linea con le proprie attitudini. Ogni studente deve imparare
a pensare e a sviluppare un tema precedentemente discusso non
solo con il docente ma anche con gli altri studenti e arrivare a
produrre un lavoro completo sotto ogni punto di vista.
Parte teorica
La parte teorica del corso prevede lo studio e l’analisi del lavoro video prodotto dagli artisti dagli anni settanta a oggi, con
l’obbiettivo di stimolare gli studenti all’approfondimento delle
modalità operative e alle poetiche degli artisti che ne hanno
reinventato il linguaggio.
La messa in scena nella fotografia contemporanea.
Il corso è incentrato su alcune modalità di messa in scena nella
fotografia e nell’arte contemporanea. Verrà analizzato il lavoro
di artisti contemporanei che hanno realizzato opere con questa
intenzione per una riflessione teorica sulla natura stessa del linguaggio fotografico in relazione ad esempi tangibili.
L’immagine fotografica con la sua apparente fedeltà al dato reale costituisce un sistema di rappresentazione unico e complesso.
Il programma del corso si articola in due fasi principali, una di
tipo propedeutico e l’altra di tipo progettuale.
Parte pratica
• Ideazione e presentazione di un progetto teorico e di uno
storyboard.
• Produzione e organizzazione delle riprese.
• Postproduzione e utilizzo di programmi per montaggio
audio-video (Adobe premiere Final Cut).
• Progetto di installazione: con particolare attenzione alle modalità fruitive dell’opera e al rapporto con lo spazio espositivo
scelto).
Modalità d’esame.
L’esame si svolgerà attraverso la presentazione e la discussione di
un lavoro video sviluppato dallo studente durante l’anno.
Bibliografia
• VALENTINI VALENTINA, Le storie del video, Roma, Bulzoni Editore,
2003. • DANIEL BIRNBAUM. Cronologia, Milano, PostmediaBooks
2007. • MICHAEL RUSH, Video art, London, 2007.
Verranno inoltre fornite bibliografie specifiche in base al progetto di ogni studente, monografie di artisti, mostre collettive e
rassegne e testi di carattere teorico.
Prima fase
Presentazione dei lavori di alcuni protagonisti del panorama
contemporaneo internazionale che hanno utilizzato e utilizzano la fotografia come elemento fondamentale del proprio
percorso artistico.
Si parte da alcune esperienze storicizzate come land art, body
art, arte concettuale e arte povera in cui la fotografia viene essenzialmente utilizzata come documento, per arrivare a diversi
artisti di oggi che concepiscono la loro opera in funzione della
traduzione definitiva in immagine fotografica.
Seconda fase
Il secondo livello è un laboratorio progettuale che si pone
l’obiettivo di organizzare i progetti degli studenti in forma di
piccoli libri. L’esercitazione pratica consiste nell’illustrare con
la propria ricerca fotografica, lo spazio di un’agenda Moleskine.
Attività integrative
Incontri con artisti fotografi per lezioni-conferenza.
Visite a mostre e manifestazioni d’arte.
108 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
1° LIV
DIRITTO, LEGISLAZIONE ED ECONOMIA
Sergio Rigutto
DELLO SPETTACOLO
DISEGNO
Obbiettivi
Fornire le conoscenze di base relative
alle valutazioni economiche che le
scelte “Artistico/Scenografiche” comportano rispetto alle più complessive
esigenze finanziarie dello spettacolo.
Sviluppare un approccio metodologico alla fase creativa per
finalizzarla ad una adeguata soluzione progettuale nel quadro
dei più complessivi limiti budgetari e normative circa la salute e
la sicurezza nei cantieri.
Il disegno è strumento di conoscenza
e comunicazione primaria. E’ strumento di indagine e traduzione della
realtà o dell’immaginario attraverso
segni di diversa matrice.
Obiettivo del corso è fornire gli elementi per un’efficace elaborazione grafica dell’immagine attraverso una corretta costruzione e comprensione della forma ed un
segno il più possibile personale.
Per arrivare a ciò verranno analizzate immagini di artisti che
utilizzano il disegno come medium espressivo e fornite indicazioni riguardanti tecniche e materiali per elaborare in modo
efficace un progetto di lavoro personale.
Programma
• Analisi dei progetti relativi a specifiche tipologie sceniche
(Teatro - Televisione - Cinema - Pubblicità - Eventi - Mostre
Stands - Convention ecc.) in relazione ai diversi campi di applicazione.
• Valutazioni, per le varie tipologie di spettacolo, dell’influenza
della progettazione scenica sulla formazione dello stanziamento complessivo.
• Sviluppo dei progetti scenici con predisposizione di: Capitolati - Analisi Tempi e Metodi di realizzazione con riferimento
al mercato - Computi Metrici - Preventivi - Piani di lavorazione.
• Allestimenti scenici: D.Lgs 81/2008 - Sicurezza e salute del
lavoro; Valutazione dei rischi; Normative per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili e negli appalti - Piani operativi di sicurezza (POS).
• Interazioni economiche conseguenti alla corretta analisi tra
progetto scenico, Regia, Luci, Riprese audio e Video.
• Ricadute economiche dei piani di produzione (Tempistica:
allestimenti scenici, luci, riprese, montaggi/smontaggi, postproduzione).
Didattica del Corso
• Lezioni in aula.
• Visita guidata a Studi televisivi allestiti. - Incontri con esperti
di Settore
Metodo di valutazione
Valutazione continua ed esame finale.
Maria Luisa Borra
PROGRAMMI 109
1° LIV
1° LIV
DISEGNO
DISEGNO
Pietro Capogrosso
Walter Cascio
Il disegno riveste un ruolo primario,
intimamente connesso all’invenzione
e all’elaborazione di immagini pittoriche, plastiche, elaborazioni fotografiche, ecc.
Territorio delle possibilità e della
sperimentazione, di intuizioni successivamente sviluppate di
progettualità dell’opera, di pratica quotidiana, capacità di farsi
linguaggio espressivo immediato.
Attraverso il disegno è possibile rileggere le esperienze artistiche
del passato e delle esperienze più contemporanee, nei diversi
settori di ricerca, pittura, scultura, design, illustrazione o architettura…
Il disegno nel suo molteplice apparire
e configurarsi si propone come struttura primaria, originaria, unitaria
nella sua veloce necessità di accadere, ponendosi in diretto contatto
con l’istintività, l’immediatezza e
l’intimità dell’essere artista. Altresì è inteso come riproduzione, descrizione metaforica, bozzetto. Essendo il disegno particella elementare dell’espressività della forma e dello spazio si
pone come soggetto e protagonista del fare artistico moderno
e contemporaneo e il corso di prefigge di esserne strumento
d’indagine e approfondimento in coerenza con la ricerca di un
linguaggio personale.
Bibliografia
• L’arte del disegno nel novecento italiano, Laterza.
Gli elementi istruttivi e grammaticali saranno il:
• segno
• gesto
• tratto
• macchia
• simmetria
• asimmetria
• equilibrio
• contraddizioni
• chiaro
• scuro
• stasi
• dinamica
• ritmo
• scansione
• densità
• rarefazione
• il pieno e il vuoto
• volume
• la forma
• la luce
Nozioni che verranno trattate individualmente tramite dialogo
sui singoli elaborati.
Sarà segnalata ampia documentazione sugli argomenti trattati
durate lo svolgimento del corso.
Bibliografia
• MANLIO BRUSATIN, Storia delle linee, Ed. Piccola Biblioteca, Einaudi, 1993. • MANLIO BRUSATIN, Storia delle immagini, Ed. Piccola Biblioteca, Einaudi, 1989. • ERWIN PANOFSKI, La prospettiva
come forma simbolica, e altri scritti, Feltrinelli,1991.
110 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
DISEGNO
DISEGNO
Italio Chiodi
Barbara Nahmad
Il corso si colloca all’interno del triennio di formazione. Si prefigge due
obbiettivi che sono alla base del concetto stesso di disegno: l’uno è l’immediatezza di traduzione dell’idea,
sensazione ed emozione nella sintesi
del simbolo grafico ((di-segno), l’altra è l’elaborazione nell’autonomia espressiva del proprio universo poetico, attraverso la
comprensione dei valori tecnici (disegno). Questi due aspetti
(l’emozione e la regola) si collocano appunto nella prima fase
di formazione artistica. Sono l’ossatura dell’essere artista e ne
dà le basi. Saranno studiati nel corso dell’anno i vari aspetti che
lo contraddistinguono, oltre naturalmente ad una ricerca di un
linguaggio personale, con uno sguardo attento ai disegni degli
artisti e l’infinita varietà di modi stilistici e tecnici che li hanno
contraddistinti. Gli obiettivi didattici riguardano lo studio delle
tecniche del disegno, la comprensione del supporto come luogo
mentale di vita delle forme, la valorizzazione dello sguardo e
dell’osservazione, imparando a decodificare i significati e i significanti semantici del linguaggio segnico.
Il corso ha uno sviluppo teorico-pratico, dai fondamenti del disegno alle
immagini dell’attualità.
Il disegno vuole essere analizzato precipuamente nell’ambito della ricerca
contemporanea, utilizzando però
strumenti di indagine che spaziano attraverso tutta la storia
dell’arte, dagli antichi maestri ad oggi.
Vuole essere un escursus iconografico, anche a partire dalle immagini mediali e dalla cronaca, in un mondo continuamente
esposto, dal punto di vista visivo, alle sollecitazioni del desiderio.
La ricognizione si svolge attraverso un’analisi delle immagini
proposte con supporti visivi, con la finalità di concepire rispetto
al tema, strumenti adeguati.
Si tratta di sviluppare una riflessione riguardo al proprio sguardo e al vedere dell’arte. Il disegno che parte dalle sue fondamenta per diventare osservazione del mondo, anche utilizzando
tecnologie di riproduzione avanzate.
Il corso procederà a livello di ricerche individuali da parte degli studenti, con momenti collettivi, legati alla presenza di una
modella e non solo.
Alla fine del corso lo studente presenterà la propria ricerca, su
uno dei temi proposti, e una serie di elaborati che saranno testimonianza del lavoro pratico fatto insieme al docente nei momenti di lavoro collettivi.
Bibliografia
• GIUSEPPE DI NAPOLI, “Disegnare e Conoscere” della Einaudi.
• John Berger “Sul Disegnare”. • K. CLARK, ll nudo, (Neri Pozza Ed.). • U.GALIMBERTI, Il corpo, (Universale Feltrinelli). • T.
MACRÌ, Il corpo postorganico, (costa & Nolan). • F.A. MIGLIETTI,
Identita’ mutanti, (costa & Nolan). • H.FOCILLON, Vita delle forme, (PBE).• F. CAROLI, Storia della fisiognomica, (Leonardo).
• A. BOATTO, L’autoritratto moderno da goya a warhol, (laterza). • P. FLORENSKIJ, La prospettiva rovesciata e altri scritti,
(Gangemi d.). • P. FLORENSKIJ, Lo spazio e il tempo nell’arte,
(Adelphi). • UMBERTO CURI, La forza dello sguardo, (Bollati
Boringhieri).
Bibliografia
• GISÈLE FREUND, Fotografia e società, Einaudi Ed. Torino 1976.
• UMBERTO GALIMBERTI, Il corpo, Feltrinelli Ed., Milano, 2007.
• JOHN BERGER, Questione di sguardi. Sette inviti al vedere
dell’arte e quotidianità, Il Saggiatore 2007. • PINOTTI, SOMAINI,
Teoria delle immagini, Cortina Ed. Milano 2009. • JEAN LUC
NANCY, Indizi sul corpo, Ediz. Ananke, Roma 2009.
Oltre ai libri consigliati, verrà di volta in volta, segnalata una
bibliografia specifica in relazione alla ricerca dello studente.
PROGRAMMI 111
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
DISEGNO
Eva Olah
La ricerca dell’armonia e della bellezza attraverso il corpo umano.
• Rielaborazione creativa della figura
con la presenza del modello o della
modella vivente in varie posture con
schizzi rapidi, da più punti di vista
della stessa figura umana (uso di matita, china cm 21X30).
• Rapporti proporzionali, costruzioni, prospettiva frontale,
laterale, di tre quarti, scorci nello studio e rappresentazione
della figura umana da modello o modella vivente (uso di
matita, sanguigna, crete ecc; cm. 50x70).
• Ambientazione della figura umana dal vero. Studio graficocompositivo. (sanguigna, carboncino, ecc.; cm. 70x100).
• Esercitazione di copia dal vero di mani, piedi ed altri particolari, anche ingranditi della figura umana da modello o
modella vivente (cm. 70x100).
• Studio del chiaroscuro attraverso l’analisi dei volumi nelle
varie condizioni di luce-ombra sulla modella o modello vivente valorizzando il segno grafico e la padronanza dei mezzi
(cm. 70x100).
• Scelta di tagli compositivi attraverso lo studio del drappeggio
e la sua relazione con la figura umana vivente (cm. 70x100).
• Copia dal vero del busto, la testa, il ritratto del modello o modella vivente (cm. 50x70; cm. 70x100).
• Recupero individuale (sulla tavola luminosa) dei contorni
compositivi già completati della figura, ricavando così dei
nuovi “modelli” da sviluppare con tecniche grafiche differenti, avendo come modello di partenza il primo disegno
personale (tecniche grafiche e misure liberamente scelte).
• Lezioni teoriche , verifiche periodiche, visite alle mostre d’arte in Milano.
I vari argomenti sopra citati della materia servono affinché ogni
studente sappia sviluppare una propria “voce” espressivo-personale-artistica nel disegno della figura del nudo.
Bibliografia
• Leonardo da Vinci, ed. Giunti. • M. C. Escher, ed. Taschen.
• E. OLAH, Disegni, ed. Guelfi, Verona.
DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO
Antonio Ciurleo
L’attuale contesto sociale, particolarmente evolutivo, si fonda su nuove
motivazioni e modalità operative, percorrendo le tappe della trasformazione comunicativa. Lo studio analitico
del lessico architettonico (nell’esplicazione del concetto di stile e di arredo ) non e’ un semplice atto
del comprendere, ma una vera e propria traduzione da un codice
visivo ad un codice cognitivo, simbolico, verbale.
L’intero percorso formativo, promuove una didattica di sintesi
tra gli insegnamenti “teorico-culturali” e “pratico-operativi”,
lavorando sull’identità’ di una “figura professionale” che ad
una conoscenza tecnica, unisce capacità creative, artistiche e
manageriali.
L’impostazione del programma del corso, comprende sia l’aspetto “ideativo” della stessa disciplina, che quello “tecnico-esecutivo”, affrontando per fasi lo sviluppo delle ipotesi progettuali. La
rappresentazione grafica, costituisce uno strumento espressivo
indispensabile (sia per rappresentare l’ambiente, sia per progettarne le trasformazioni) essa svolge non solo il ruolo di mezzo
di comunicazione, ma è anche al tempo stesso, “medium” per
la “lettura” della realtà.
L’organizzazione percettiva risulta di fondamentale importanza,
in quanto consente di decodificare gli elementi del “reale”; si
terranno pertanto lezioni (in maniera complementare) sull’individuazione delle componenti del “linguaggio visivo”, anche in
riferimento alle “strategie del comunicare”.
Il relativo criterio didattico, identifica le caratteristiche di svolgimento, nell’intenzione di fornire ai discenti, particolari approfondimenti inerenti al “metodo progettuale” (considerando i
fini sociali e mirando all’effettiva possibilità di verifica).
Le attività tecnico-operative, dovranno essere il risultato di un
metodo di lavoro fondato sulla conoscenza dei processi e dei
mezzi, in modo da valutare particolarmente “l’intento” ed il
“sistema”, oltre al complessivo esito finale.
Bibliografia
• SUSAN YELAVICH, Architettura d’interni contemporanea, Phaidon Italia, 2008. • AA.VV. Eksedra, disegno, rilievo, progetto,
comunicazione visiva, Caracol, 2007. • PIETRO DEL VAGLIO,
Abitare le emozioni, Masso delle Fate, 2006. • HOPPEN KELLY,
Lezioni di stile, Logos, 2005. • PRAZ MARIO, La filosofia dell’arredamento, Tea, 1993. • ENRICO MORTEO, Grande atlante del
design dal 1850 a oggi, Mondadori Electa, 2008. • DINA RICCÒ,
Sentire il design. Sinestesie nel progetto di comunicazione,
Carocci, 2008.
112 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
DISEGNO ARCHITETTONICO DI STILE E ARREDO
Davide Petullà
DISEGNO E RILIEVO DEI BENI CULTURALI
Davide Petullà
Obiettivo del corso è fornire allo studente strumenti e modalità utili all’indagine critica ed alla riproposizione
progettuale dell’immagine architettonica e di arredo.
La prima parte del corso è un esercizio di lettura e restituzione grafica; esercizio all’interno del
quale si affronta il problema dell’osservazione dell’immagine
e si esaminano le personali abilità espressive e le capacità di
indagine grafica. Si approfondiscono: i metodi di rappresentazione della geometria descrittiva, le modalità di restituzione e la
redazione del progetto. A questa prima fase propedeutica segue
l’approfondimento stilistico come studio analitico di un tema
e delle variabili ad esso relative; il percorso di lavoro introduce
concetti come rilievo ed esecutivi, documentazione ed indagine
comparata. Nella elaborazione finale si richiedono: il progetto
grafico completo e la ricostruzione del modello plastico di parte
del tema indagato.
Al centro del percorso di ricerca dell’anno accademico 2010/11
lo studio e la ricostruzione di parti degli ambienti di una dimora
di Milano.
Il corso è finalizzato allo studio dei metodi e delle tecniche fondamentali di rappresentazione grafica dei beni culturali architettonici sottoposti ad indagine e rilievo. Nel laboratorio si alternano
momenti teorici di studio che mirano alla comprensione della
specificità degli esempi da esaminare a produzioni grafiche che
spingono nella direzione della ricerca personale di una propria
capacità di elaborazione e sintesi progettuale. Altro obbiettivo la
raccolta di documenti di repertorio utili alla comprensione del
tema trattato, segue il rilievo inteso come strumento scientifico
di conoscenza, strumento di lettura e riproduzione relativa di un
documento di sintesi, il progetto definitivo, che contiene informazioni geometriche dimensionali e stilistico-tematiche.
Di seguito in sintesi gli argomenti delle lezioni.
Principi generali di geometria descrittiva, proiezioni ortogonali
e proiezioni assonometriche applicazioni, tecniche di rilievo, la
strumentazione tradizionale e quella recente, l’uso della fotografia per il rilievo, restituzione grafica, quotatura dei rilievi,
scale metriche e scale grafiche, simbologia e convenzioni grafiche, catalogazione del materiale di ricerca, stesura finale del
progetto definitivo, riproducibilità.
Sintesi degli argomenti specifici trattati.
Costruzioni geometriche di base, proporzioni, scale, normalizzazione, quotatura, allineamenti in architettura, proiezioni
ortogonali, proiezioni assonometriche. Rilievo, progetto di massima, esecutivi, progetto definitivo, tecniche di rappresentazione
grafica applicate. Approfondimento di elementi architettonici di
base, glossario fondamentale, comparazione e riconoscibilità
degli stili ed applicazione nell’arredo.
Bibliografia
• I. CEDOLA, M. PETRI, Free hand design progettare disegnando prodotti, giocattoli gioielli, ecc., Alinea Editrice, Firenze
2006. • S. BORASO, Il linguaggio grafico nel disegno industriale, Armando Editore, Roma 2004. • M. BINI, Ricordi di
architettura. Disegni e Progetti alla fine del XIX secolo,
Alinea Editrice Firenze, 1990. • N. SALA, G. CAPPELLATO, Viaggio
matematico nell’arte e nell’architettura, presentazione di M.
Botta, Franco Angeli 2003.
Bibliografia
• M. DOCCI, D. MAESTRI, Manuale di rilevamento architettonico
ed urbano, Laterza, Bari 2002. • P. CLINI, Il rilievo dell’architettura Tecniche, metodi ed esperienze, Alinea Editrice, Firenze
2008. • M. T. BARTOLI, Le ragioni geometriche del disegno architettonico, Alinea Editrice, Firenze 1997. • M. BINI, Ricordi di
architettura. Disegni e Progetti alla fine del XIX secolo, Alinea
Editrice, Firenze, 1990. • S. BORASO, Il linguaggio grafico nel
disegno industriale, Armando Editore, Roma 2004.
PROGRAMMI 113
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE
DISEGNO TECNICO E PROGETTUALE
Paolo Bernardi
Ada Ghinato
Premessa
Un poeta confuciano andò un giorno da un maestro Zen, Hui-T’ang, a
chiedergli quale fosse il segreto del
suo insegnamento; in risposta, il maestro gli citò uno dei detti di Confucio
: “Pensate che vi nasconda qualcosa, o miei discepoli? In verità
non ho nulla da nascondervi.” Poiché Hui-T’ang non gli permise di fare altre domande, il poeta se n’andò molto sconcertato;
ma qualche tempo dopo i due fecero insieme una gita in montagna. Mentre passavano accanto a un arbusto di alloro selvatico
il maestro si volse al suo compagno e gli chiese: “Senti il suo
odore?” E alla risposta: “Sì” ribatté: “Là, io non ho nulla da nasconderti!” Subito il poeta fu illuminato. Nota: Da : Alan W.Watts
“Lo Zen” Storia tratta dalla versione inglese del Prof. Suzuki.
Parte generale
Il Corso introduce le nozioni fondamentali per acquisire la procedura
e la tecnica per la rappresentazione
del reale: dal processo d’elaborazione
dell’idea, alle procedure progettuali,
fino alla rappresentazione del progetto. Indica i criteri di raccolta del materiale significativo all’approfondimento analitico
e al controllo tematico. Addestra alle fasi di sviluppo progettuale
attraverso l’approccio sistemico delle variabili di progetto: la dimensione, la complessità e la scala di approfondimento.
Il corso ha il proposito di trasmettere le conoscenze atte all’apprendimento per poter:
• possedere una buona formazione di base per la conoscenza
culturale e scientifica nei settori delle arti dello spettacolo.
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche
e dei contesti dello spettacolo.
• essere in grado di operare nei vari campi dello spettacolo
• essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti
gradi di autonomia e di inserirsi negli ambienti di lavoro.
Finalità
Sulla base dell’Ideazione di un Bozzetto Scenografico:
Progettazione
• studio relativo del “Progetto Scenografico”
• apprendimento delle tecniche per la Restituzione Scenotecnica di bozzetti scenografici
Realizzazione del Progetto
• apprendimento della capacità di sovrintendere alla realizzazione di un’ opera scenografica
Programma
“ Disegno Tecnico e Progettuale “
Teatro di Prosa Lirico Cinema e TV
• Studio degli spazi in cui si deve operare
• Analisi drammaturgica dell’ Opera scelta
• Restituzione Scenotecnica dei Bozzetti e produzione di Disegni Esecutivi
• complesso degli elaborati tecnici/pittorici relativi a una Scenografia da costruire sulla base di un bozzetto prestabilito
Bibliografia
Alcuni testi saranno consigliati durante il corso
Programma specifico
Momento analitico: percorso graduale di conoscenze relativo ai
metodi dell’elaborazione e della rappresentazione attraverso delle esercitazioni da svolgersi in aula. Temi proposti: analisi degli
aspetti geometrici e proporzionali di strutture naturali significative e lettura delle componenti formali e tecniche di forme esemplari del design. Momento conoscitivo della rappresentazione
attraverso la modalità dello schema, dello schizzo, del rilievo,
del disegno tecnico e dell’illustrazione.
Momento progettuale
Elaborazione dei disegni di studio e dei disegni definitivi, rappresentazione dei particolari tecnici e stesura esecutiva del prototipo. Temi proposti: sviluppo di un progetto seguendo le norme
di un concorso di design e sviluppo di un progetto partendo
dall’analisi di una struttura naturale.
Fasi del lavoro
Acquisizione delle informazioni attraverso l’analisi e la documentazione dei caratteri formali, rilievo grafico della struttura,
esecuzione del progetto, dal generale al particolare tenendo conto degli operatori che intervengono nel processo di realizzazione.
Struttura didattica
L’insegnamento si svolge attraverso lezioni di supporto alle diverse fasi di sviluppo del lavoro, attraverso seminari tematici e
attraverso l’assistenza al disegno.
Bibliografia
Informazioni e riferimenti saranno indicati dalla docenza durante le lezioni.
114 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
DRAMMATURGIA
Mario Cresci
Loredana Putignani
Il Corso pone l’attenzione su alcuni
aspetti teorici e operativi che identificano nel mezzo fotografico la
possibilità da parte degli studenti di
essere maggiormente sensibili alla
Fotografia intesa non solo come strumento di rappresentazione del reale, ma ancor prima, nella sua
complessità, come parte costitutiva di scrittura e di segno dello
statuto delle immagini.
“Vedere per pensare e per conoscere” in funzione di una rappresentazione visiva coniugata con l’immaginario soggettivo di
chi agisce nell’atto della ripresa è anche un modo per acquisire
capacità di osservazione e di lettura delle immagini. Questo, ai fini
didattici, è un passaggio propedeutico per intendere la Fotografia
come: documento, comunicazione, informazione e opera.
Essa è anche il “filo rosso” che ha attraversato le arti dalla prima
metà dell’ottocento alle avanguardie storiche del Novecento sino
ad oggi e che ha contribuito alla nascita di una nuova dimensione
percettiva e comunicativa del mondo; un “foglio mondo” (Peirce
e Sini) in cui si depositano il senso delle immagini e delle cose. Il
programma del Corso prevede una serie di lezioni dedicate alla
storia della Fotografia connessa alla storia dell’arte e ad alcuni
momenti emblematici di particolare rilevanza teorica in cui il
nuovo linguaggio, unitamente al Cinematografo, ha predisposto
gli scenari culturali del Novecento con particolare attenzione alle
poetiche delle avanguardie storiche e contemporaneamente allo
sviluppo sociale dei sistemi di comunicazione e d’informazione
dei nuovi media. La seconda parte del corso prevede l’elaborazione
fotografica di un piccolo libro d’immagini che ogni studente dovrà realizzare sulla base di un tema prescelto e in particolar modo
motivato sulla base delle proprie esperienze personali rispetto ai
temi discussi come: il tempo, la luce, la dimensione delle cose,
il punto di vista, lo spazio, l’architettura, l’ambiente urbano ed
extraurbano, la natura, i luoghi ecc..
Parabole sceniche contemporanee,
scritture sui corpi, scritture visive.
Metodologie e strumenti di ricerca.
Processi e atti del personaggio connessi a partiture e spazi sonori.
Analisi dei metodi di rappresentazione. Tecnologie digitali e spettacoli dal vivo.
Dal Soggetto alla Scena. Dal Soggetto allo Schermo. Elaborazioni Visuali oltre il testo narrativo.
Riattivazioni testuali, senso e slittamento, dinamiche dello spazio. La scrittura per immagini attraverso i fondamenti del corpus shakespeariano. La materia dell’antropologia del dramma
nello snodarsi di processi creativi. Prospettive spazio temporali,
il teatro nascosto nel romanzo. La pagina trasferita. Proiezioni,
essenze e stati d’animo. Dal respiro alla grana della voce. Incarnazioni drammaturgiche: Edipo / Amleto / Godot / Leo De Berardinis / Ofelia / Sara Kane. Il corpo come sito, configurazioni
narrative: l’organico in relazione al pubblico.
Memorie: attore-spettatore, testo-contesto, testualità e corpo.Mutamenti e relazioni drammaturgiche nell’arco secolare‘è da una
piega del corpo di Shakespeare che nasce Beckett’
Un percorso di elaborazione concreta di progetto scenico. Fondanti partiture di costruzione di un sistema narrativo, a partire
dalle immagini.
Oltre ad una fase teorica, il corso è strettamente connesso con
alcuni percorsi teatrali internazionali, che si susseguiranno in
vari palcoscenici milanesi nel corso della stagione. Gli allievi potranno confrontarsi professionalmente con differenti modalità e
tessiture sceniche, in contatto con i grandi maestri della scena
contemporanea. Dagli incontri alla Scala con il regista Mario
Martone, al nuovo svelamento del Flauto Incantato nell’essenzialità dell’Opera di poesia realizzata da Peter Brook. Dalle
installazioni Resumè ed Emballages, del Teatro Kantoriano, ai
tracciati rituali sulle frontiere del teatro-danza, nell’indimenticabile Vollmond - Ein Stuk von Pina Bausch.
Un lavoro comparativo sul campo quindi, al quale si alternerà
un’impostazione pratico-teorica, nello scandagliamento del teatro della mente shakespeariano.
Bibliografia
• PETER GALASSI, Prima della Fotografia, Boringhieri. • PIERRE
SORLIN, I figli di Nadar, Einaudi.
Bibliografia
Durante le lezioni dettagliate indicazioni videografiche e bibliografiche, sono proposte in base alle reali necessità e livelli dei
partecipanti, ad integrazione della Video-Bibliografia messa a
disposizione dalla docente
PROGRAMMI 115
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
DRAMMATURGIA MULTIMEDIALE
ECODESIGN
Andrea Balzola
Maria Teresa Illuminato
Primo semestre
Il significato etimologico di “drammaturgia” è “scrivere (o progettare)
delle azioni”. Termine usato tradizionalmente in ambito teatrale per indicare il lavoro di scrittura dei copioni
da portare in scena, oggi comprende un campo molto più vasto
di possibilità. La drammaturgia multimediale è una pratica artistica di ideazione e progettazione per tutte le forme espressive
(teatro, cinema, video, fumetto, animazione, arti visive) che
utilizzano le tecnologie digitali dei new media secondo modalità
narrative e/o performative.
Congiuntamente alle lezioni teoriche il corso si sviluppa come
esercitazioni pratiche e un laboratorio di scrittura e progettazione creativa finalizzata alla produzione multimediale.
Il corso di Ecodesign o Design compatibile è una nuova opportunità sperimentale espressiva e formativa per
gli studenti dell’Accademia di Brera
sensibili alla salvaguardia e alla riqualificazione ambientale.
L’obiettivo del corso sarà creare un oggetto di Design oppure un
capo d’abbigliamento o un accessorio-moda con materiali riciclati. Il percorso didattico avviene attraverso una preliminare
operazione di individuazione e recupero di materiali e oggetti
ormai dimessi dalla società, destinati al macero o ad uno smaltimento difficoltoso e inquinante a sua volta. La tappa successiva
sarà quella dell’intervento artistico, nel quale confluiranno le
più diverse competenze e discipline, per riqualificare gli scarti
come veri e propri oggetti d’arte. Si inaugurerà così un sistematico metodo di ricerca, di analisi e tassonomia capillarmente
aggiornata sui nuovi materiali prodotti in Italia e poi facilmente
scartati. Ognuno di essi potrà costituire una sfida concettuale e
creativa per lo studente che sarà autore della sua metamorfosi
artistica: da rifiuto a risorsa. Da risorsa a opera d’arte. L’individuazione e la sperimentazione del materiale eco-compatibile
sarà parte stessa del processo creativo dell’opera. Al fine di accrescere le capacità interpretative, espressive e di interrelazione
con i complessi linguaggi artistici, nonché filosofici, scientifici e
d’altro genere inevitabilmente coinvolti nella “questione ecologica”, sono previsti incontri con stilisti, designers, tecnici esperti
e imprenditori legati dal fil-rouge dell’interesse per l’ambiente.
Inoltre per arricchire il corso di utilissimi aggiornamenti sono
previste visite dirette nelle fabbriche e nell’industrie, al Salone
del Mobile, Moda in, Material connexion e a Fashion work.
Quest’anno il laboratorio sarà dedicato al progetto interdisciplinare
La scena tecnologica: dall’idea all’allestimento
Progettazione di performance multimediali
Il laboratorio richiede la frequenza obbligatoria del workshop di
Disegno (a cura di Riccardo Pesce) per realizzare lo storyboard
dei progetti.
I progetti saranno sviluppati in collaborazione con altri corsi.
In questo modo gli studenti avranno l’opportunità di lavorare
sui differenti aspetti teorici, tecnici ed espressivi con le differenti discipline ma sviluppando un progetto unitario. I progetti
migliori saranno selezionati dalla commissione dei docenti e
potranno essere allestiti in uno spazio teatrale professionale e/o
pubblicati su un apposito sito web.
L’esame finale del corso richiede la consegna del progetto completo in tutte le sue parti (dall’ideazione allo storyboard), accompagnato da un breve testo di commento.
Per comunicazioni e continuità didattica con gli studenti esiste
una mailing list del corso:
[email protected]
email [email protected]
sito personale del docente www.andreabalzola.it
email istituzionale: [email protected]
Bibliografia
• A. BALZOLA e A. MONTEVERDI, Le arti multimediali digitali, Garzanti, 2° edizione 2007. • A. BALZOLA e R.PESCE, Story-board. Arte
e tecnica, Dino Audino editore, 2009. • A. BALZOLA, Una drammaturgia multimediale, Editoria & Spettacolo, 2009. • A. BALZOLA, La scena tecnologica, Dino Audino editore, 2011.
Bibliografia
• ALASTAIR FUAD –LUKE, The Eco-Design handbook, Logos, 2003.
• CARA BROWER, Experimental Ecodesign: Produck, Architecture, Fashion, Rotovision – 2005. • Riciclo: la doppia vita delle
cose, Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, Edizioni Tempi,2005. • Download GUIDO VIALE, Un mondo usa e getta,
Feltrinelli, Milano 2000.
116 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ELEMENTI DI ARCHITETTURA E URBANISTICA
Danilo Lisi
ELEMENTI DI MORFOLOGIA E DINAMICHE DELLA FORMA
Roberto Rossi (Roberti)
Il corso di “Elementi di Architettura ed
Urbanistica” è un insegnamento complementare rivolto agli studenti del
triennio di scenografia, in cui vengono
affrontati temi inerenti il rapporto tra
lo spazio architettonico e lo spazio scenografico. L’allievo sceglie uno spazio urbano in cui intervenire
con una proposta di nuova edificazione, restauro o di arredo urbano. Nella prima fase vengono svolte tutte le ricerche propedeutiche
alla ipotesi progettuale che verrà elaborata nella seconda parte:
Il Corso si propone di sviluppare, il
concetto di Morfologia nel suo significato di scienza, studio, interpretazione delle forme, così come ipotizzato
dal letterato tedesco J. W. Goethe alla
fine del Settecento, per quanto riguarda i rinnovati rapporti Arte e Scienza. Gli interessi congiunti di
Goethe per la botanica, l’anatomia, la zoologia, la geologia, la
meteorologia, l’ottica e la teoria dei colori, la letteratura e l’arte
in generale lasciano intendere una visione in cui ogni parte è
strettamente connessa con un tutto, in cui la forma è calata nel
divenire ed è immersa in una continua trasformazione, dove ciò
che conta non è il singolo ma il molteplice, dove primaria non
è l’individualità ma la relazione. Morfologia, ricerca filosofica e
scientifica, tendono in tal modo a legarsi secondo ciò che Goethe
stesso definiva una inclinazione piuttosto che un preciso modo
di studiare ed interpretare la realtà.
Il corso si articolerà, attraverso una lettura del Viaggio in Italia
di Goethe, con i riferimenti che si possono ritrovare nei suoi testi
della Metamorfosi delle piante e Metamorfosi degli animali e in
quelli riferibili alla Morfologia (Sulla tendenza a spirale della
vegetazione ad esempio).
Il corso prenderà in considerazione, le influenze che Goethe stesso ha riconosciuto essergli pervenute da parte di grandi filosofi
che lo avevano preceduto (Leibniz, Spinoza) o suoi contemporanei (Kant, Schiller, Herder) ed altri che in un certo qual modo
hanno sviluppato il suo pensiero: Darwin ad esempio e Simmel,
o che ne hanno preso le distanze (Helmoltz).
Ricerca storica
Relazioni, rappresentazioni iconografiche, sviluppo urbanistico.
Ricerca ambientale
Situazione stato di fatto, documentazione fotografica.
Ricerca architettonica e strutturale
Rilievo, planimetrie, piante, prospetti, particolari, analisi del
degrado.
Successivamente gli allievi dovranno presentare un progetto,
sull’area analizzata, con elaborati particolareggiati fino alla
scala di dettaglio.
Bibliografia
• R. KRAUTHEIMER, Architettura sacra paleocristiana e medioevale, Ed. Bollati Boringheri, 1993. • M.BIRIDELLI, Piazza S.
Pietro, Ed. Laterza, 1981. • B. ZEVI, Sapere vedere l’urbanistica, Ed. Einaudi, 1981. • D. WIECZOREK, Camillo Sitte e gli inizi
dell’urbanistica moderna, Ed. Jaca Book, 1994. • R. KIER, Lo
spazio della città, Ed. Clup, 1982.
Bibliografia
• J. W. GOETHE, Gli scritti scientifici, vol. I° e vol. II°, Il Capitello
del sole ed., Bologna, 1996-99. • J. W. GOETHE, Aforismi sulla
natura, SE ed., Milano, 1994. • J. W. GOETHE, Massime e riflessioni, Rizzoli ed., Milano, 1992. • J. W. GOETHE, Viaggio in Italia
(varie edizioni). • F. MOISO, Goethe tra arte e scienza, Milano,
2001. • F. MOISO, Goethe: la natura e le sue forme, Mimesis ed.,
Milano, 2002. • AA.VV. Goethe scienziato, a cura di Giulio Giorello
e Agnese Grieco, Einaudi ed., Torino, 1998. • F. CISLAGHI, Goethe e
Darwin, La filosofia delle forme viventi, Mimesis ed., Milano,
2008. • P. GIACOMONI, Le forme e il vivente, Guida ed., Napoli, 1993.
• D. NANI, Sincronicità e dinamica della forma, Il Capitello
• el sole ed., Bologna, 2001. • F. CAPRA, La scienza universale,
Arte e natura nel genio di Leonardo, Rizzoli ed., Milano, 2007.
• L. WITTGENSTEIN, Causa ed effetto, Einaudi ed., Torino, 2006.
PROGRAMMI 117
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ELEMENTI DI PRODUZIONE VIDEO
Gianfilippo Pedote
L’insegnamento verte sullo studio e la
pratica degli aspetti di produzione che
servono alla realizzazione di prodotti
audiovisivi, con particolare attenzione per le opere di cinema e video in
cui si esprime con maggiore evidenza
una ricerca di forme e di contenuti artistici.
Nel corso delle lezioni viene analizzato un progetto (un’idea)
in funzione della sua trasformazione in un oggetto concreto,
studiando la potenzialità e fattibilità del progetto, i costi che
implica, la reperibilità delle risorse necessarie, le previsione di
ricavi economici che può generare in funzione del contesto o del
mercato a cui è destinato.
L’insegnamento alterna lezioni teoriche a un’attività di laboratorio, destinata a dar vita, in collaborazione con altri insegnamenti, ad un’opera audiovisiva compiuta, che diviene parte
integrante della valutazione finale.
Nell’analisi di un progetto ci si domanda che cosa realizzare
e perché, si valuta l’importanza e il ruolo della scrittura nella
messa a punto del progetto (da un’idea a un soggetto a una sceneggiatura), si acquisiscono gli elementi di base che riguardano
la realizzazione del progetto (preventivo di costo, piano finanziario, ricerca dei finanziamenti, organizzazione della produzione, diritti d’autore). Ci si domanda poi come realizzare quello
che si vuole fare (la preparazione e l’organizzazione, le riprese,
la post produzione, la finalizzazione). In questa fase ci si pone il
problema di come prefigurare e affrontare tutti gli aspetti di realizzazione del progetto intervenendo creativamente per risolvere
i problemi che emergono nel passaggio dall’idea al prodotto, da
un punto di vista artistico, tecnico e per gli aspetti connessi con
la necessità di ricorrere ad apporti professionali specializzati.
In fine si verificano gli aspetti di distribuzione e promozione
dell’opera, confrontando la realizzazione finale con gli obiettivi
dichiarati in fase di preparazione.
ELEMENTI DI STORIA DELLA
COMUNICAZIONE SOCIALE
Francesco Berardi
Il centro della mia attenzione didattica, nel contatto con gli studenti
dell’Accademia di Milano - ma più in
generale nelle numerose situazioni
didattiche in cui sono impegnato - è
la ricerca del punto di incontro tra
esperienze generazionali diverse e la ricerca dei nuclei della sofferenza contemporanea, soprattutto della sofferenza delle prime
generazioni connettive.
Mi sto rendendo conto del fatto che l’esperienza didattica (come
l’esperienza politica, d’altronde) è sempre più affine al lavoro
terapeutico. O meglio, l’esperienza didattica si arricchisce e coglie il suo punto più vero, più proficuo, quando riesce a cogliere
i nuclei della sofferenza, del disagio, della psicopatia, e riesce a
trasformali attraverso la coscienza.
Negli anni scorsi i miei corsi riguardavano proprio l’argomento
principe: psicopatologia delle prime generazioni connettive.
Attraverso un’ indagine sulla fenomenologia dell’arte contemporanea (del cinema, dell’arte visiva, della video arte, della letteratura, della poesia) cercavo di far emergere i segni di quella
sofferenza.
Poi cercavo di metterli in rapporto con la trasformazione tecnologiche e comunicative che sono intervenute negli ultimi decenni, e cercavo di capire in che misura vi fosse coscienza, negli
studenti, di questa possibile deriva psicopatogena implicita nelle
forme di tecnocomunicazione connettiva.
La coscienza presto si manifestava, ma poi seguiva un momento
di ripulsa, quasi di paura, di blocco. Perché parlarne così direttamente, se poi non siamo capaci di trovare una via d’uscita.
Perciò negli ultimi due anni ho cambiato il tema del mio lavoro
didattico.
Invece di insistere in maniera così diretta sul nucleo della sofferenza e della sua genesi, sono risalito alle origini del processo
psicopatogeno. Il centenario del manifesto futurista di Marinetti
mi ha permesso di trovare un facile appiglio. Eccomi ora dentro
il futurismo, dentro l’esaltazione iperbolica della tecnica, della
macchina, della velocità.
Eccoci al lavoro in una ricerca che risale dalla fenomenologia
presente della psicopatologia connettiva alle origini culturali
tecnofile che hanno generato questa condizione.
Eccoci a rileggere non solo il manifesto e i manifesti, ma anche
le opere visive, anche l’utopia pan-comunicativa di autori come
Chlebnikov. Eccoci alla ricerca di un punto di connessione tra
genesi della tecnica pubblicitaria e coscienza modernista e sensibilità tecno-enfatica.
118 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ERGONOMIA DELLE ESPOSIZIONI
ESTETICA
Luigi Banditi Buti
Giuseppe Bonini
Un prodotto o un ambiente può essere
definito ergonomico quando, nei vari
momenti della sua vita (ideazione,
realizzazione, utilizzo, dismissione),
non solo non provoca danni ma genera condizioni di benessere psicofisico
in tutti coloro che entrano in contatto con esso.
Infatti se un prodotto è atto ad evitare solamente o principalmente il danno o la malattia, si può dire che è rispettoso degli
obiettivi dell’igiene del lavoro o della medicina del lavoro, ma
non di quelli dell’ergonomia.
I contenuti del corso riguardano la
disamina e la conoscenza del repertorio relativo ai concetti e alle tematiche
teoriche che sono state nel tempo a
fondamento della creazione artistica.
Comportano pertanto la determinazione, nelle loro trasformazioni storiche, di alcune idee quali,
fra le tante, la bellezza, l’armonia, la grazia, il gusto, l’imitazione, la natura, l’ingegno, la fantasia, l’immaginazione, il sublime, le “belle arti”. Ed ugualmente comprendono una riflessione
intorno al ruolo dell’artista nei diversi secoli, al significato della
tecnica nella produzione delle immagini, ai rapporti fra arte e
letteratura e a tutto quanto inerente a queste problematiche.
Arti espressive ed arti costruttive nella Grecia antica. Il concetto
di techné. Bellezza afroditica e senso del tragico. I Pitagorici, il
numero e l’armonia. I Sofisti e l’importanza della retorica. Socrate: la bellezza del sapere. Platone. Il mondo delle idee; Eros e
bellezza; l’arte come illusione e la poesia come “divina mania”.
Aristotele: materia e forma, atto e potenza; la Poetica; arte e natura. Arte e bellezza nell’Ellenismo (Stoici, Epicurei, Scettici).
Pseudo Longino e il sublime. L’estetica medioevale: la bellezza
come manifestazione del divino. Neoplatonismo e neoaristotelismo. Il Rinascimento e le teorie artistiche di Leon Battista Alberti, Leonardo, Michelangelo. Il dibattito sulla figura dell’artista e
la gerarchia delle arti. L’estetica manierista: la maniera, grazia e
bellezza, arte e poesia. Le Vite del Vasari. La Poetica di Aristotele
nella II metà del ‘500 fra teatro e letteratura. Le nuove categorie estetiche del ‘600 e il Barocco. Poussin e le idee classiciste
dell’Accademia di Francia. Dibattito sulla supremazia fra antichi e moderni. La bellezza in età illuminista. Concetti di gusto e
sublime. Kant e la Critica del giudizio. L’artista come genio. La
bellezza e l’anima romantica. La nascita del brutto. Nietzsche:
apollineo e dionisiaco.
Argomenti delle lezioni
• Ergonomia di correzione/ergonomia di concezione.
• Il progetto ergonomico.
• Progettare per l’uomo.
• L’uomo.
• Significato del soggettivo come conoscenza.
• Aspetti individuali - psicologia cognitiva.
• L’ergonomia oltre l’antropometria: le indagini dell’usabilità
e della gradevolezza.
• Le esposizioni.
Attività didattica
Durante e parallelamente alle lezioni, verrà richiesto agli studenti lo sviluppo di un tema che avrò lo scopo di verificare operativamente quanto appreso in linea teorica.
Il tema scelto sarà un tema ponte fra il fare artistico e l’utilità:
Analisi di una sede espositiva.
Verranno valutati gli strumenti utilizzati per effettuare una comunicazione efficace verso le varie categorie di utenti.
L’esame si baserà sulla conoscenza dei temi trattati nel libro di
testo (verificata oralmente e mediante un test) e dal voto conseguito nella ricerca.
Bibliografia
• L. BANDINI BUTI, Ergonomia del prodotto, Sole 24 Ore, Milano,
2001. • L. BANDINI BUTI, Ergonomia degli uffici, Sole 24 Ore,
Milano, 2001.
Bibliografia
• E. FRANZINI-M. MAZZOCUT MIS, I nomi dell’estetica, Bruno Mondadori, Milano, 2003.
Oltre alla perfetta conoscenza del manuale indicato e degli argomenti trattati durante le lezioni che sono la premessa indispensabile per sostenere l’esame, sono richieste allo studente le
seguenti letture:
• A. PINOTTI, Estetica della pittura, Il Mulino, Bologna, 2007.
(consigliato per gli scritti alla scuola di pittura) oppure
• R. BODEI, Le forme del bello, Il Mulino, Bologna,1995.
Un libro di approfondimento a scelta fra quelli indicati durante
il corso.
PROGRAMMI 119
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ESTETICA
ESTETICA DEI NEW MEDIA
Corinna Ferrari
Viviana Gravano
Estetica è un insegnamento filosofico
che concerne il senso del bello naturale e artistico.
Se le qualità armoniose del contesto
in cui viviamo e la sua bellezza esercitano su di noi un influsso indubbiamente benefico, dobbiamo, d’altronde, riconoscere che la nostra
sensibilità estetica è fortemente condizionata dagli squilibri e
dagli eccessi dello sviluppo economico e sociale, urbanistico e
ambientale, che contraddistinguono, con la loro scia di abusi,
incuria e ciechi automatismi, il cosiddetto mondo civilizzato.
La reazione estetica di rigetto, il senso di estraneità e di sfiducia, la conseguente disapprovazione morale potrebbero indurci
ad allargare il nostro sguardo sul mondo che ci circonda, per
ritrovare i termini di una nuova, più limpida alleanza tra conoscenza, progetti e comportamento umano e una natura, di cui,
in ogni caso, noi siamo e facciamo parte.
Teoria della fotografia contemporanea: dagli anni cinquanta al
XXI secolo.
Il corso analizzerà il rapporto tra fotografia e arti visive e performative dalla fine della II Guerra Mondiale all’inizio del XXI
secolo. Il corso declinerà tutte le accezioni che l’immagine
fotografica ha prodotto partendo da alcuni temi chiave: testimonianza/documentazione, quotidiano, fiction, landscape,
bodyscape.
Agli studenti è richiesta – oltre all’approfondimento dei temi
affrontati nel corso delle lezioni – la conoscenza di un testo a
scelta tra quelli di base indicati nella bibliografia 1. e la trattazione di un argomento, sempre a scelta dello studente, desunto
dai testi elencati nella bibliografia 2.
Bibliografia
1. Testi di base:
• Per un futuro equo. Conflitti per le risorse e giustizia globale. Un Report del Wuppertal Institut, a cura di WOLFGANG SACHS E TILMAN SANTARIUS, Feltrinelli, Milano 2007. • JOSEPH RYKWERT,
La casa di Adamo in Paradiso, Adelphi, Milano 1972. • FRANCO
RESTAINO, Storia dell’Estetica moderna, Utet, Torino 1991.
2. Un argomento a scelta tratto da:
• HENRY D. THOREAU, Walden, ovvero vita nei boschi, BUR, RCS
Libri, Milano 1997. • RALPH W. EMERSON, Natura e altri saggi,
BUR, RCS Libri, Milano 1998. • Gregory Bateson, “Stile, grazia
e informazione nell’arte primitiva”,“Finalità cosciente e natura”, “Le radici della crisi ecologica”, “Ecologia e flessibilità nella civiltà urbana”, in Verso un’ecologia della mente,
Adelphi, Milano 1976. • W. WORDSWORTH-S. T. COLERIDGE, Ballate
liriche, con la prefazione del 1800 di WORDSWORTH e un saggio di
T.S. ELIOT, Oscar Classici Mondadori, Milano 1999.
Argomenti
• ruolo del reportage all’interno della fotografia “artistica”: dal
“rifiuto” dell’immagine della fotografia informale ai docufiction di Eugene W.Smith.
• impatto della letteratura real life dalla Beat Generation a
Raymond Carter sulla fotografia.
• arrivo della Pop Art, da Andy Warhol fino all’analisi della diary photography, fino al rapporto con la postproduzione delle
immagini pubblicitarie.
• analisi particolare sull’utilizzo della Photoboot degli artisti.
• nascita e sviluppo della fotografia di fiction e della staged
photography
• decostruzione del corpo e (ri)nascita del corpo come ricerca
di multi-identità tra fotografia analogica e fotografia digitale.
• ritorno della diary photography nei linguaggi del postmoderno
• invenzione del paesaggio metropolitano
• paesaggio contemporaneo nell’esperienza italiana da Basilico a Mimmo Iodice a Mario Giacomelli.
• fotografia e cinema: analisi di sequenze di film che hanno
avuto come tema l’utilizzo della fotografia.
• fotografia e video: analisi delle relazioni tra video e fotografia
attraverso tre esempi emblematici: Chris Marker con La Jetée,
gli stop motion fotografici di Zbig e la serie Passion di Bill
Viola.
Bibliografia
• FEDERICA MUZZARELLI, Formato tessera, Bruno Mondadori, Milano 2003. • CLAUDIO MARRA, Le idee della fotografia. La riflessione teorica dagli anni Sessanta a oggi, Bruno Mondadori,
Milano 2005; • VIVIANA GRAVANO, Paesaggi attivi. Saggio contro
la contemplazione, Costa&Nolan, Milano 2008; • GEORGES
DIDI-HUBERMAN, Immagini malgrado tutto, Raffaello Cortina,
Milano 2005; • SUSAN SONTAG, Il kit della morte, Einaudi 1973
(romanzo).
120 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ESTETICA DEL SACRO
ESTETICA DELLE ARTI VISIVE
Pierangelo Sequeri
Il corso persegue l’obiettivo di attrezzare la cognizione storica e teorica
dei nessi fra elaborazioni del pensiero
religioso ed estetiche della creazione
artistica. L’impianto didattico tiene in evidenza quattro direttrici: a)
contestualizzazione filosofico-teologica dell’arte occidentalecristiana; b) poetiche del sacro nella prospettiva dell’antropologia culturale; c) teorie estetiche attuali circa il nesso fra arte e
sacro; d) problematica contemporanea dell’espressività religiosa
nell’arte.
Programma specifico
L’Ospite, il Perturbante.
Il pensiero dell’Ospitale approfondisce attualmente i suoi nessi
con la drammatica del Perturbante (Lévinas, Derrida). Il sacro
stesso, secondo la celebre formula di Rudolf Otto, è fascinans e
tremendum: porta estasi e beatitudine, ma anche inquietudine e
angoscia. La nozione freudiana del Perturbante, (Das Unheimliche), in alcune riletture recenti (Lacan, Zizek), è appunto chiamata in causa come utile chiave di approccio all’ambivalenza
del rapporto fra identità e alterità, nelle pratiche occidentali
dell’ospitalità. La nostra ricerca si propone di acquisire i termini
della percezione di questa ambivalenza all’interno dell’estetica
dell’arte sacra.
Bibliografia
• A. CAROTENUTO, FREUD il perturbante, Bompiani, Milano 2002.
• S. TARTER, Evento e ospitalità. Lévinas, Derrida e la questione straniera, Cittadella, Assisi 2004. • T. MCNULTY, The Hostess.
Hospitality, Femininity and the Expropriation of Identity,
University of Minnesota Press, Minneapolis, London 2007.
Valerio Dehò
Arte e linguaggio.
• Introduzione: le più importanti definizioni di estetica nel XX
secolo
• Le strutture del linguaggio: funzioni, forme, strutture
psicologiche.
• La parola nell’arte: esempi dai carmi figurati latini fino alla
poesia simbolista.
• Parola e immagine nelle avanguardie storiche dal Futurismo
al Dadaismo.
• Arte e poesia concreta. Le esperienze internazionali, il gruppo
“Noigrandes”
• L’arte concettuale: Joseph Kosuth e Art and Language
• Il concettuale in Italia
• Ricerche logo-iconiche dal Lettrismo francese al Gruppo 70
della Poesia visiva.
• Il rapporto tra la scrittura e le arti visive dall’arte concettuale
alla Net Art.
• Le ricerche attuali tra pittura, parola e nuovi media.
Bibliografia
• DEHÒ VALERIO, WORDS. Estetiche della parola, MAT edizioni,
Milano, 2010.
PROGRAMMI 121
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ESTETICA DELLE INTERFACCE
ETICA DELLA COMUNICAZIONE
Emanuele Quinz
Cristina Muccioli
La relazione che costruiamo con
l’ambiente che ci circonda è sempre
più caratterizzata dalla presenza delle
tecnologie digitali e mediata dal complesso delle interfacce.
Grazie a questa mediazione e all’emergenza di paradigmi estetici inclusivi, partecipativi, relazionali e interattivi, l’esperienza artistica riesce a recuperare una
forma di immediatezza.
Questo paradosso (tra mediazione e immediatezza, ma anche,
ad un livello più profondo, tra distanza e implicazione, tra
identità e alterità) orienta molte delle strategie artistiche contemporanee.
L’obiettivo del corso è di definire, a partire dalla centralità delle
nozioni di ambiente, di interfaccia e di esperienza, le specificità
del paradigma relazionale interattivo rispetto ad altre poetiche
installative e relazionali contemporanee.
Di conseguenza, la prospettiva metodologica deve essere interdisciplinare e analizzare i percorsi che, all’interno di diverse
tradizioni disciplinari (arti plastiche, video, musica, arti sceniche, teatro, danza, design) convergono verso il paradigma
dell’interattività; illustrare come, nel quadro unificato - anche
se fondamentalmente pluralista - dell’arte contemporanea, le
frontiere tra le discipline spesso si riducono alle semplici dimensioni tecniche.
In quest’ottica, e con l’obiettivo di confutare le logiche “tecnodeterministe”, è necessario ricondurre le esperienze attuali alle
sperimentazioni delle avanguardie, sottolineando non tanto i
punti di rottura ma le zone di contiguità e le linee di continuità.
D’altro canto, la contestualizzazione storica non deve necessariamente ridursi ad un forma lineare, ma piuttosto sviluppare
un confronto tra modelli (secondo la definizione di storia nonlineare di Manuel De Landa ).
Un ulteriore punto fondamentale è costituito dall’orizzonte internazionale del corpus (sia delle pratiche presentate che delle
posizioni teoriche). Nell’epoca delle reti globalizzate, lo scambio
e il confronto tra artisti, centri di creazione e ricercatori non può
limitarsi ad una scala locale. Presentare solamente le esperienze e le teorie emerse nel contesto italiano o europeo, può essere
estremamente fuorviante.
Per questo, durante il corso, saranno presentati non solo opere
e artisti ma anche metodi analitici derivati da diversi contesti
(dalla relazione arte-scienza che caratterizza le ricerche accademiche americane, alla tradizione decostruzionista in Francia,
alla Medienwissenschaft tedesca…).
Questo corso organizzato semestralmente, intende arricchire il quadro
teorico critico dell’offerta formativa
dell’Accademia. L’approccio è filosofico, essendone l’Etica una questione
principe, ma lo svolgimento dei temi
proposti e accolti, si intrama necessariamente con l’Estetica, la
Storia dell’arte, le Scienze umane quali l’Antropologia.
Tre gli argomenti base di quest’anno, l’Empatia come nuova
categoria teoretica per riflettere sulla comunicazione e sui modi
di agirla (etica); la contemporaneità del mito, cioè la mitizzazione della realtà comunicata e percepita; l’Ermeneutica, o arte
dell’interpretazione del testo.
Bibliografia
• I testi fondamentali sono: un saggio di LAURA BOELLA intitolato
“L’empatia nasce nel cervello? La comprensione degli altri
tra meccanismi neuronali e riflessione filosofica” contenuto nel volume Neurofenomenologia, Le scienze della mente
e la sfida dell’esperienza cosciente (Bruno Mondatori, 2006).
• ROLAND BARTHES, I miti d’oggi, (Einaudi tasc. Con saggio di
U. Eco). • H. G. GADAMER, La responsabilità del pensare, saggi
ermeneutici (VeP Università).
Altri testi affrontati in relazione alle risposte e alla sensibile interazione dei partecipanti, sono:
• sempre di H. G. GADAMER, Verità e Metodo. • J.P. SARTRE, In difesa dell’Intellettuale. • Il Talmud e l’Antico Testamento, con
la collaborazione di un’allieva israeliana. • S. FREUD, L’avvenire
di un’illusione.
122 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ETNOPSICHIATRIA
FASHION DESIGN 1
Vanna Berlincioni
Sergio Venuti
Le lezioni si articoleranno in tre parti:
Nella prima parte ci si soffermerà sulla nozione di individuo e di
identità confrontando il modo di concepire l’individualità nella
cultura, nella psicologia e nella psicopatologia occidentale, con
quella vigente in altre culture. Si approfondiranno quindi le differenze tra il modo di concepire la malattia da parte del soggetto
occidentale, sempre più isolato e solitario, e quanto accade nelle
società tradizionali dove il soggetto è altrimenti diffuso e articolato con il gruppo di appartenenza.
L’obiettivo del corso è di fornire agli
studenti una formazione che possa costituire la premessa per chi si addentra
nel mondo lavorativo della moda in
veste progettuale.
Particolare attenzione sarà posta alla
duplice natura della moda che, se da un lato necessita di sorprendere di stagione in stagione, dall’altra basa la sua fortuna anche
su capacità rassicurative.
Il corso prevede una prima parte teorica in cui saranno evidenziate le attuali condizioni del sistema moda, l’impatto della globalizzazione e la crisi dei mercati, l’analisi di una struttura aziendale
con l’evidenziazione dei principali ruoli, l’importanza del posizionamento del marchio, la creazione di una struttura di collezione.
A questa prima sezione teorica, ne seguirà un’altra che evidenzierà i processi più creativi, puntualizzando le fasi della creazione
di una collezione di abbigliamento femminile, dalla nascita di
una cartella colori, all’analisi dei materiali principali ed accessori, dall’individuazione di un tema ispirazionale, alla ricerca di
silhouette e volumi.
La parte pratica del corso, prevede che gli studenti individuino,
nell’attuale panorama della moda, correnti di riferimento al fine
di elaborare un proprio concetto di “corpo” da vestire.
Seguirà la scelta di un tema ispirazionale, che per rispettare la
natura dell’Accademia di Brera sarà desunto dal mondo dell’arte
e, a seguire, scelta della cartella colori e dei materiali.
Obiettivo finale sarà quello di progettare una piccola collezione
con il disegno dei figurini e la realizzazione di uno o più capi.
La fase conclusiva sarà quella della prova dei capi realizzati e del
relativo lavoro di individuazione ed eliminazione dei difetti, in
gergo “sdifettamento”.
Nella seconda parte si affronterà il tema del corpo come primo
e più naturale strumento dell’uomo, il più naturale oggetto tecnico e allo tempo mezzo tecnico. “Lavorandolo” come un qualsiasi materiale, gli si conferiscono le forme che il suo gruppo/
società ha convenuto circa il vivere comune. In particolare si
discuterà del significato della pelle nelle varie culture, dei “segni
sul corpo” e delle body modifications, categoria in cui rubrichiamo tutte le pratiche che modificano in qualsiasi modo il corpo,
alterandone la forma originale (Tattooing, Piercing, Scarification, Cutting, Branding, Peeling, Implants, Amputation, ecc.)
Una terza parte riguarderà l’argomento dell’uso rituale della
maschera applicata sul volto, con particolare riferimento al suo
utilizzo durante le danze tradizionali e nei riti di possessione in
alcune culture africane.
Alcune lezioni saranno accompagnate dalla visione di materiali
etnografici inerenti ai temi indicati.
Bibliografia
• FRANCESCA ALFANO MIGLIETTI, VirusModa-Chic and Choc, Skira.
• NANCY RIEGELMAN-9 Heads, a Guide to drawing fashion.
PROGRAMMI 123
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
FASHION DESIGN 2
FENOMENOLOGIA DEGLI STILI
Francesca Liberatore
Laura Lombardi
Il corso verte sullo sviluppo della
creatività e delle doti tecniche dello
studente, in concordanza ad aspetti
pratici e percezioni estetiche, dei quali
il fashion designer deve tener conto al
fine di raggiungere un appropriato
equilibrio tra idee immaginative e considerazioni professionali,
che permetta una chiara comprensione ed esperienza nel generare, sviluppare e realizzare idee creative e personali. Tali formulazioni dovranno incorporare concetti di design ugualmente
classici e originali su uno standard professionale, supportando
in maniera riflessiva i cambiamenti della moda, interpretando
le richieste e applicando soluzioni innovative alle problematiche
del design.
Lo studente sarà incoraggiato a esplorare e sviluppare i propri
punti di forza e approcci alla materia con domande individuali
e risposte sperimentali attraverso lezioni in aula e studio indipendente.
L’interesse si concentrerà soprattutto sullo sviluppo del design
e della capacità di interpretare le idee della ricerca (composta
di fotografie, disegni, scritti) ottenendo un’esperienza pratica di
come un approccio sperimentale e 3d al disegno possa aprire
nuove possibilità.
La ricerca consisterà in una tangibile informazione: indumenti,
finiture, dettagli, stoffe, tele, silhouette, tecnici, per creare un
valido statement innovativo e intelligente.
Successivamente nella costruzione dell’abito si dovrà dimostrare
di saper utilizzare il drappeggio sul manichino e il cartamodello
come strumento per sviluppare il design e non solo come uno
strumento tecnico, con la realizzazione di almeno 2 outfits.
Il processo deve essere registrato nel portfolio che comprende: la
proposta della collezione; la presentazione dei disegni scelti con
relativi tecnici e tessuti; i lavori prodotti durante il corso come
risultato critico includendo sketchbooks in appropriata presentazione. Dovrà emergere quindi: individualità e doti creative e
pratiche nel generare e realizzare le proprie idee; una creativa
esplorazione dell’immaginario, con colori e doti di presentazioni appropriate; la capacità di generare e comunicare idee in
maniera efficace usando forme visive; la consapevolezza della
cultura visiva contemporanea e della moda e l’abilità nel valutare il design attraverso prospettive contemporanee e storiche;
un approccio flessibile e abilità di imparare da una varietà di
tipi di impulsi; rigore personale nell’abilità di lavorare secondo
scadenze.
Il corso, rivolto agli studenti del Biennio di Comunicazione e Didattica
dell’arte (Didattica multimediale e
Visual cultures e pratiche curatoriali), si concentra sulla comprensione
di cosa sia lo stile ovvero “l’insieme
dei caratteri che distinguono dalle altre una determinata forma
espressiva” (N. Abbagnano).
Le lezioni consisteranno dunque in alcuni approfondimenti riguardanti opere di vari secoli della storia dell’arte e contemporanee, per inquadrarle nell’epoca cui appartengono, interpretarne
il significato e comprenderne il linguaggio attraverso cui tale significato viene espresso. Ci si interrogherà inoltre sulla nozione
di stile oggi, nel dibattito tra “postmodernità”, “surmodernità” e
“altermodernità”: un’epoca nella quale i concetti di originalità
e di creazione decadono a favore di una “post-produzione” delle
opere del passato, di cui si inventano, decontestualizzandole,
nuovi usi. Siamo giunti alla “sparizione dell’arte”? (Baudrillard), “dopo la fine dell’arte”? (Danto). O la conseguente “fine
della storia dell’arte” può determinare “la libertà dell’arte?”
(Belting).
Bibliografia
La bibliografia sarà fornita all’inizio del corso.
124 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
FENOMENOLOGIA DEL CORPO
FENOMENOLOGIA DEL CORPO
Nicoletta Braga
Paola Manusardi
Il corpo come punto cruciale dal
quale prende avvio la conoscenza del
mondo attraverso l’esperienza sensoriale, il corpo non inteso come corpo
biologico(Korper) ma come spazio
esteso dentro e fuori di noi (Leib).
La consapevolezza del proprio agire corporeo, del fare artistico
ed una profonda attitudine dialogica, sono le basi sulle quali è
impostato il corso di fenomenologia del corpo.
L’arte come desiderio di approfondire l’orientamento cognitivo indipendentemente da richieste specifiche di un fare in un
senso piuttosto che nell’altro, può incoraggiare l’esercizio delle
capacità vitali sotto varie forme, come aspetto ludico, come
comportamento esplorativo spaziale, come linguaggio simbolico, come metafora, come espressione della propria soggettività,
come necessità ecc.
L’arte offre quindi delle possibilità di relazione tra noi ed il mondo, tra noi e lo spazio soggettivo, tra noi e la coscienza dell’io.
Attraverso un’ esperienza prevalentemente corporea il corso mette in luce l’ articolazione dei vari linguaggi (segnico,
gestuale, linguistico, performativo), focalizza le possibilità di
relazione con lo spazio inteso come spazio psicofisiologico per
far vivere un’ esperienza cognitiva dove si colga l’universo delle
percezioni come essenze, molteplicità di punti di vista, di risorse, di diversità,.
La differenza dei punti di vista e la sospensione Husserliana
“epoche” nella totalità, trova così il suo punto di forza, indica
la possibilità di un arricchimento e, nello stesso tempo, vuole
predisporre ad una maggiore capacità d’ascolto specialmente
chi si va a formare come artista-terapista.
Il corso si propone di esplorare, attraverso l’utilizzo delle diverse tecniche
espressive e performative, tematiche
inerenti la fenomenologia del corpo,
con particolare riferimento al corpo vissuto (Leib), soggetto-oggetto
dell’arte, e all’esperienza percettiva, quale funzione psichica
soggettiva sottesa all’esperienza estetica. Strutturato come percorso di ricerca sull’identità corporea individuale, esso offre
spunti di riflessione e approfondimento in ambito pedagogico
ed arte-terapeutico.
Nello specifico saranno presi in considerazione i seguenti punti:
• Corpo e spazio
• Corpo sensoriale, immagine corporea, sinestesie
• Oggetti relazionali: possibilità esplorative
• Il corpo nella costruzione performativa
• La voce come espressione e conoscenza di Sé
• I sensi in relazione all’opera
• Performance teatro e danza: relazioni, differenze.
• Il segno e il gesto come scrittura di Sé
• Articolazioni spaziali bidimensionali e tridimensionali nella contemporaneità
• Elaborazioni progettuali.
Bibliografia
La bibliografia sarà assegnata durante le lezioni. Il corso sarà
integrato da dispense.
Articolato in lezioni teoriche e laboratori guidati, verterà sui seguenti argomenti:
• Il senso del corpo proprio; strutturazione dell’immagine corporea.
• La autorappresentazione.
• Il corpo tra presenza e assenza: l’ombra; il riflesso; l’impronta.
• Il corpo sensoriale: sensazione e percezione. Dall’estetica alla
sinestetica: sinestesie nell’arte. Laboratori sensoriali.
• Gusto e disgusto. Arte e cibo.
• La voce e il silenzio del corpo. Il corpo come espressione e la
parola.
• Del guardare: valori tattili e visivi.
• L’universo tattile e cutaneo. La pelle, involucro dell’Io corporeo.
• Psicogenesi dell’Io-pelle; varianti narcisistiche e masochistiche.
• La pelle delle immagini.
• Verso un paesaggio interiore. Aperture, orifizi, ferite. L’esperienza del piacere e del dolore nell’arte e nella cultura occidentale.
• La visione ermetica del corpo come fucina alchemica. Teoria
degli elementi, teoria tetraumorale, temperamenti.
• L’immaginazione alchemica: rispecchiamento nel colore e
nella materia.
• Simbolismo del corpo umano e immagini archetipiche:
albero e scala; caverna e labirinto; ruota e mandala; androgino e ibrido.
• Metamorfosi del corpo. Isteria ed estasi.
Bibliografia
• U. GALIMBERTI, Il corpo, Feltrinelli, Milano, 2002. • M. MERLEAUPONTY, Fenomenologia della percezione, Il Saggiatore, Milano,
1965. • S. FERRARIS, Lo specchio dell’Io. Autoritratto e psicologia, Laterza, Roma, Bari, 2002.
Per ogni tematica trattata verranno fornite indicazioni bibliografiche specifiche.
PROGRAMMI 125
1° LIV
1° LIV
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
Federico Ferrari
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
Rachele Ferrario
La fenomenologia delle arti contemporanee è quella disciplina che cerca
di mostrare come le arti - le differenti
arti - abbiano compreso se stesse nella
contemporaneità. Suo presupposto è
che, da almeno due secoli, non si possa identificare un’opera d’arte se non a partire da una riflessione
critica sul suo statuto (con la fine dei canoni della tradizione, è
solo a partire da un gesto critico e/o teorico che si può definire
cos’è arte e cosa non lo è). La riflessione critica in questione, per
ragioni storiche ed essenziali, è fondamentalmente di stampo
filosofico. Il corso ha quindi una doppia finalità ed è, di conseguenza, suddiviso in due differenti momenti. Se da una parte,
infatti, s’intende creare un’adeguata consapevolezza dell’evoluzione delle differenti scuole teoriche della contemporaneità
in rapporto al tema delle arti, dall’altra, si vuole analizzare
l’evoluzione di alcuni temi chiave per una comprensione non
ingenua delle arti contemporanee e dell’artista, e del ruolo che
essi rivestono all’interno della società.
Il corso ogni anno affronta in modo monografico un tema. In
linea generale, fa da sfondo alla trattazione monografica un ripensamento della storia dell’arte al di là del rischio che sempre
essa corre di fossilizzarsi, di divenire il museo statico di un patrimonio culturale, in cui tutto è già stato deciso, classificato, posizionato. Presupposto di questa riflessione critica è la presa d’atto
che, soprattutto negli ultimi decenni, si è assistito a una perdita
sempre più grande del senso di una storia, di una tradizione di
provenienza, da assecondare o da contestare. L’arte, oggi, sembra sorgere e vivere in un vuoto di memoria. Da qui l’esigenza di
ripensare il rapporto tra arte, critica, storia e creazione, alla luce
di una reale conoscenza del tempo che, inevitabilmente, porta a
una sua rimessa in gioco radicale.
Il corso di Fenomenologia delle arti
si rivolge agli studenti del triennio (I
livello) e fa parte dei piani di studio di
Decorazione Design, Didattica dell’arte, Pittura e Scultura. La prima parte
del corso fornisce allo studente gli
strumenti per orientarsi nell’ambito degli studi sulla fenomenologia delle arti con particolare attenzione al “come” l’arte e gli
artisti hanno tradotto attraverso le opere i “fenomeni culturali”
del tempo in cui hanno vissuto. Non solo la forma simbolica
della prospettiva studiata da Panofsky o quella dei caratteri a
stampa di Gutenberg teorizzata da Mc Luhan, le influenze sulle
forme dell’arte dell’elettromagnetismo e poi della teoria della relatività o della meccanica quantistica, ma anche quella dell’era
di internet e dell’I-pad. Nella contemporaneità l’immagine sta
sostituendo la parola, caricando la realtà di nuovi simboli. L’arte
e l’architettura sono alcuni degli ambiti in cui questa rivoluzione esprime alcuni segnali forti sia dal punto di vista dei contenuti che degli stili. Brunelleschi, Piero della Francesca, il cardinale
Federico Borromeo e gli artisti controriformati, Bernini, Turner,
Monet, l’avanguardia futurista sono alcuni dei protagonisti cui
il corso farà riferimento senza tralasciare il confronto con alcuni
tra gli inventori dei simboli degli ultimi trent’anni, Umberto Eco
e Il nome della Rosa, Renzo Piano e il Beaubourg, Christian Boltansky, i Poirier, Jeff Koons e Murakami, Damien Hirst e Cattelan.
Bibliografia
• E. PANOFSKY, La prospettiva come forma simbolica e altri
scritti, Feltrinelli, edizione 2001. • M. MC LUHAN, Strumenti del
comunicare, Il Saggiatore. • A. DE PAZ, Romanticismo. L’arte
europea nell’età delle passioni, Liguori editore, Napoli, 2010.
• M. PERNIOLA, L’estetica del Novecento, Il Mulino, Bologna 1997.
• R. KRAUSS, L’originalità dell’avanguardia e altri miti modernisti, Fazi editore, 2007. • N. BOURRIAUD, Estetica relazionale, Postmediabooks, 2010 (I ed. francese 1998). • N. BOURRIAUD, Postproduction. Come l’arte riprogramma il mondo,
Postmediabooks, 2004 (I ed. francese 2002). • D. RIOUT, L’arte
nel XX secolo. Protagonisti, temi, correnti, Einaudi, 2000.
• W. BENJAMIN, L’opera d’arte nell’era della sua riproducibilità
tecnica, Einaudi, Torino. • H. MOLOTOCH, Fenomenologia del
tostapane. Come gli oggetti quotidiani diventano quello che
sono, Scienza e idee, Cortina Editore, Milano, 2005. • F. A. YATES,
L’arte della memoria, Einaudi, (I ed. 1966 e successive). • G.
DIDI-HUBERMAN, Storia dell’arte e anacronismo delle immagini, Bollati Boringhieri, 2007. • UMBERTO ECO, Il nome della rosa,
Bompiani, 1980.
126 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
FENOMENOLOGIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE
Laura Lombardi
FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE
L’insegnamento è indirizzato all’indagine delle problematiche relative
alle teorie e alle poetiche che sono alla
base dei fenomeni artistici, ma anche
ai criteri di valutazione e di analisi degli stessi: l’attenzione è rivolta in particolare alla scena contemporanea con riferimenti a momenti
storici precedenti con i quali l’arte odierna si confronta. Il corso
è rivolto agli studenti del Biennio di Comunicazione e Didattica dell’arte (indirizzo Visual cultures e pratiche curatoriali) e a
quelli del Biennio di Arti Visive.
Che la nostra sia la società dell’immagine appare una banale constatazione. Ma che cosa ciò significhi e implichi profondamente è tutt’altro che
scontato. La natura dell’’immagine’,
infatti, è analoga a quanto S. Agostino
disse a proposito di quella del tempo: “Se nessuno me la chiede,
la so; se dovessi spiegarla a chi me la chiede, non la so più!”. In
ogni caso, né gli sforzi che la cultura occidentale ha profuso per
addomesticare la sfuggente e pericolosa natura dell’immagine,
né le post-moderne apologie di un mondo ridotto totalmente a
immagine sono riusciti a cancellarne l’enigmaticità.
Il corso - che richiede regolare frequenza e partecipazione attiva
- intende far luce sulle problematiche inerenti all’immaginario
e all’ immagine artistica, a partire da un rigoroso inquadramento teorico attraverso alcuni luoghi fondamentali della riflessione
occidentale.
Tema del corso: Viaggiatori, erranti, flanêurs dalle suggestioni ottocentesche alla ‘altermodernità’.
Il corso affronta il tema del viaggio nell’epoca contemporanea,
indagando come il suo significato sia mutato in una società globalizzata nella quale il ‘muoversi verso’ un altro luogo si compie
secondo dinamiche diverse rispetto al passato. Proprio dal confronto dialettico e serrato tra la concezione del viaggio ‘antico’ e
quella dei nostri decenni e dall’analisi dei linguaggi scelti dagli
artisti per tradurre tale esperienza, si potranno cogliere analogie
e persistenze di motivi di fondo, ma anche le diversità che segnano la riflessione contemporanea intorno a questo tema. Sarà
dunque indagata la funzione del viaggio come primo motore
della poetica e della pratica artistica a partire da una selezione di immagini di opere e di video. Viaggio come movimento
e movimento come terapia, ultimo sviluppo di una nozione
che rimane centrale nella nostra cultura per la conoscenza di
sé: viaggi di studio, di ritorno alle origini, di riflessione sulla
diversità e sulla omologazione della civiltà contemporanea, di
partecipazione alle tematiche della ecosostenibilità, ma anche
viaggi solo virtuali.
Bibliografia
La bibliografia sarà fornita all’inizio del corso.
Romano Gasparotti
Le lezioni si articolano in due sezioni strettamente congiunte
l’una all’altra:
• parte generale: Statuti dell’immagine e definizione di ‘immaginario’ - analisi dei testi: Platone, Sofista, I-IV, VII-X; Repubblica, X; Aristotele, Poetica; J. P. Sartre, L’immaginario; G. Debord, La società dello spettacolo.
• corso monografico: La pittura di Magritte e la tradizione occidentale dell’immagine.
Bibliografia
• R. MAGRITTE, Scritti, voll.I e II, Abscondita, Milano 2003 e 2005.
• M. PERNIOLA, L’arte e la sua ombra, Einaudi, Torino 2000.
• M. FOUCAULT, Questo non è una pipa, SE, Milano 1988. • E.
GARRONI, Immagine, linguaggio, figura, Laterza, Roma-Bari
2005. • M.DONÀ, Il mistero dell’esistere (…) nella riflessione teorica di Magritte, Mimesis, Milano 2006. • R. GASPAROTTI, Figurazioni del possibile. Sul contemporaneo tra arte e
filosofia, Cronopio, Napoli 2007. • R. GASPAROTTI, L’inganno
di Proteo. La filosofia come arte delle Muse, Moretti&Vitali,
Bergamo 2010.
PROGRAMMI 127
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
FENOMENOLOGIA DELL’IMMAGINE
FILOSOFIA DELL’ARTE
Andrea Lissoni
Federico Ferrari
Il corso esplora questioni che riguardano implicazioni teoriche relative
agli immaginari e ai dispositivi: facendo riferimento al percorso e alle
opere significative di autori o artisti
visivi la cui attività di ricerca vive sul
confine fra cinema, video, arte contemporanea (ed eventualmente performing arts e/o nuove sonorità).
In generale il corso si pone comunque come assi di confronto:
• il problema della rappresentazione del reale
• l’opera come forma potenziale di testimonianza del reale ed i
suoi limiti
e, in particolare,
• il paesaggio identitario “altro” in relazione o come metafora
di un territorio reale.
È centrale la definizione di “territorio” (alluso, evocato, rappresentato). Dopo l’analisi di varie opere, ci si è concentrati sulle
relazioni cinema/arte contemporanea attraversando la nozione
di “dispositivo”, quella di mostra come dispositivo, medium e
territorio, quella di “opera come rivelatore”, il “fermo-immagine” come strategia e, infine, la definizione di immaginario ed il
concetto di “terza memoria”. In generale, alla luce di categorie e
di definizioni tratte dalla teoria dell’arte e dalla visual culture, si
lavora sull’identità e sulla sua messa in forma e rappresentazione, attraverso paradigmi che si auspica possano essere d’aiuto,
come utensili-chiave, nel valutare il “luogo” ed il “ruolo” delle
immagini d’autore oggi ed in prospettiva storica.
Il corso di Filosofia dell’arte è da
considerarsi un corso avanzato che
presuppone la conoscenza di base dei
temi della storia dell’estetica e rudimenti di filosofia. Le nozioni di base
saranno quindi considerate, almeno
in parte, come già acquisite. Il lavoro si svolgerà prevalentemente in forma seminariale, con un ruolo attivo da parte degli
studenti. Ci si dedicherà a un esercizio di lettura e approfondimento tanto di concetti chiave della riflessione filosofica quanto
alla descrizione e interpretazione delle immagini, utilizzando,
di volta in volta, metodologie provenienti dal campo filosofico,
iconografico, iconologico, psicanalitico, semiotico. Saranno
possibili visite alla Pinacoteca di Brera e/o a collezioni e mostre
temporanee.
Il corso di quest’anno si incentrerà sulla nozione stessa di arte
nel suo rapporto dialettico con la dimensione critica. La domanda che si porrà verterà sul senso stesso della pratica artistica, sul
significato che essa riveste per gli artisti e per coloro che la giudicano e/o ne fruiscono. Al di là di ogni definizione sociologica,
ci si concentrerà su quella che potremmo definire la dimensione
ontologica dell’arte, sulla sua essenza, sulla sua origine e sul suo
destino. Tutto ciò verrà indagato a partire dalla storia dell’arte
del Novecento, fino ai suoi esiti odierni. Si ascolteranno, inoltre,
le voci di diverse modalità critiche fondamentali per la comprensione del gesto artistico contemporaneo.
Bibliografia
• D. COUPLAND, Memoria polaroid. Istantanee da un mondo
senza miti, Marco Tropea Editore, Milano 1997. • A. APPADURAI,
Modernità in polvere, Meltemi, Roma, 2000. • M. CANEVACCI,
Antropologia della comunicazione visuale, Meltemi, Roma,
2002. • P. BURKE, Testimoni oculari. Il significato storico delle immagini, Carocci, Roma, 2002. • V. VALENTINI, Le storie del
video, Bulzoni Editore, Roma, 2003. • S. SONTAG, Davanti al
dolore degli altri, Mondadori, Milano, 2003. • H. FOSTER, Il ritorno del reale, Postmediabooks, Milano, 2005. • N. MIRZOEFF,
Introduzione alla cultura visuale, Meltemi, Roma, 2006.
• F. CARMAGNOLA, Il consumo delle immagini. Estetica e beni
simbolici nella fiction economy, Bruno Mondadori, Milano,
2006. • R. KOOLHAS, Junkspace, Quodlibet, Macerata, 2006. • N.
DANIEL (edited by) Broken Screen, 26 conversations with Doug
Aitken, Expanding the image, Breaking the narrative, D.A.P.,
New York, 2006. • G. BRUNO, Atlante delle emozioni, Bruno
Mondadori editore, 2006. • MULTIPLICITY LAB (a cura di ), Abitare
Milano, Bruno Mondadori editore, Milano, 2007.
Bibliografia
La bibliografia d’esame verrà specificata ulteriormente lungo il
corso, ma sono considerati importanti:
• Y.-A. BOIS, B. BUCHLOH, H. FOSTER, R. KRAUSS, Arte dal 1900.
Modernismo, antimodernismo, postmodernismo, Zanichelli,
Bologna 2006. • F. FERRARI, Il re è nudo. Aristocrazia e anarchia dell’arte, Sossella, Roma 2011. • H. FOSTER, Il ritorno del
reale, Postmediabooks, Milano, 2005. • N. BOURRIAUD, Radicant.
Pour une esthétique de la globalisation, Denoel, Paris 2009.
• G. DIDI-HUBERMAN, Il gioco delle evidenze. La dialettica dello
sguardo nell’arte contemporanea, Fazi, Roma 2008 .
128 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
FONDAMENTI DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
Elena Molinari
FONDAMENTI DI PSICOLOGIA
L’attività rappresentativa: definizione
di un processo nella costruzione della
psiche e nella ristrutturazione del sé.
Le modalità rappresentative dei bambini: cenni del loro sviluppo nella storia della psicologia.
Lo strutturarsi del disegno infantile in rapporto alla costituzione
della psiche e al processo creativo.
Gli aspetti strutturali del disegno infantile: la forma, il colore, la
composizione, il medium.
Gli apporti della psicologia dinamica con particolare riferimento all’opera di M. Milner, D. Winnicott, W. Bion.
L’osservazione attraverso il disegno del bambino sano: metodi e
utilizzo della ricerca qualitativa.
Esercitazione in aula e presentazione di ricerche.
Il corpo nell’esperienza creativa infantile.
Bambini con patologie organiche: possibili utilizzi terapeutici
del disegno e delle esperienze rappresentative. Presentazione di
una ricerca svolta in un ospedale pediatrico.
Bambini affetti da difficoltà relazionali: aspetti peculiari della
rappresentazione. Presentazione di materiale clinico.
Il disegno e il gioco come strumenti per osservare le trasformazioni in atto.
Rapporto tra disegno infantile e arte.
Supervisione di esperienze di tirocinio.
Durante il corso sarà posta particolare attenzione alla relazione
terapeutica ed ai fattori specifici che possono favorire il ripristino dei processi creativi e di guarigione nei bambini e negli
adolescenti.
Il corso si propone l’obiettivo di affrontare il tema della creatività dal punto di vista psicanalitico. Per Freud l’artista riesce ad
esprimere i contenuti del proprio inconscio attraverso la sublimazione, meccanismo che permette di trasformare una pulsione
sessuale o aggressiva verso una meta con caratteristiche diverse e
che può configurarsi in una dimensione artistica o intellettuale.
La creatività ha quindi origine nel tentativo di superamento di
una tensione psichica.
Per Jung creativo è colui che riesce ad emanciparsi “dalla stretta e dall’ostacolo di quanto è personale” divenendo in questo
modo interprete di quei motivi universali dell’umanità presenti
nell’inconscio di ogni individuo.
Il confronto tra queste due ipotesi permette di riflettere sul concetto di crescita e di guarigione di un individuo.
Bibliografia
• A. FERRO, La tecnica della psicoanalisi infantile, Raffaello
Cortina, 1992. • T. GIANI GALLIN, Il mondo disegnato dai bambini. L’evoluzione grafica e la costruzione dell’identità,
Giunti, 2008. • C. GOLOM, L’arte dei bambini, Raffaello Cortina,
2002.
Michele Oldani
Bibliografia
• S. FREUD, Tre saggi sulla teoria sessuale. • S. FREUD, Il disagio
della civiltà. • C. G. JUNG, L’energia psichica.
PROGRAMMI 129
2°
LIV
1° LIV
1° LIV
FONDAMENTI DI PSICHIATRIA
Fausto Petrella, Fabrizio Pavone, Paolo Risaro
FORMATURA, TECNOLOGIA
E TIPOLOGIA DEI MATERIALI
Corso introduttivo alla scienza del pensiero e del comportamento umano, nell’ambito della sofferenza mentale grave e del suo
trattamento, mantenendo al centro del discorso la persona, in
quanto unità bio-psico-sociale originale e irripetibile. Speciale
attenzione è rivolta al contesto storico-culturale della diagnosi e
delle cure, alle dinamiche di gruppo, alla relazione interpersonale e al trattamento riabilitativo, particolarmente in rapporto
alle arti.
Formatura, tecnica o linguaggio?
Il corso di Formatura, tecnologia e tipologia dei materiali prevede l’insegnamento delle tecniche di duplicazione e trasformazione di un modello originale, secondo i metodi della tradizione
e quelli sviluppati con l’impiego dei nuovi materiali. Il corso
ha l’obiettivo specifico di far acquisire autonomia allo studente
attraverso esercitazioni su modelli con problematiche tecniche
differenti. L’acquisizione delle tecniche è finalizzata a riconoscere le possibilità espressive dei processi di formatura e delle fasi di
passaggio dal modello originale, al negativo e al nuovo positivo.
Faranno da riferimento alcune significative esperienze condotte
da artisti contemporanei sul tema dell’impronta e della traccia.
•
•
•
•
•
•
•
•
La Personalità e i suoi problemi
Schizofrenia e disturbi mentali gravi
Quadri clinici della psicosi
Disturbi dell’umore
Generalità sulle psicosi
Generalità sulle nevrosi
La riabilitazione psichiatrica
Il teatro in riabilitazione psichiatrica
Bibliografia
• A. CHESHER, Il laboratorio delle attività teatrali. • H.F. ERICKSON ELLENBERGER, La scoperta dell’inconscio, Boringhieri. • R.P.
LIEBERMANN, La riabilitazione psichiatrica, Cortina. • F. PETRELLA, Turbamenti affettivi e alterazioni dell’esperienza, Cortina.
Alberto Gianfreda
Gli argomenti principali:
• I Materiali e il loro stoccaggio
• Qualità e caratteristiche dei materiali impiegati nella formatura: la preparazione degli impasti i tempi e le applicazioni
• I prodotti che ci arrivano dalla storia e i nuovi materiali:
prodotti animali, prodotti minerali, prodotti chimici.
• I calchi in gesso e le copie: calco pieno e le camicie, calchi
a strati o cavi.
• Le armature del gesso: in materiali naturali o in ferro e relativi
antiossidanti
• Stampi rigidi con forma a perdere o stampi a tasselli in gesso
e creta.
• Stampi flessibili: le gelatine, le gomme a pressione e per colata
• Gli stampi al modello vivente: in gesso o gomme naturali ad
asciugatura rapida
• Gli isolanti di origine animale e vegetale o minerale e gli
isolanti chimici
Sono previste visite in laboratori specializzati in formature artistiche e industriali.
Bibliografia
• AA.VV. Manuale della fonderia, coll. Tecnologie industriali,
ed. Tecniche nuove, Milano, 2007. • M. CODOGNATO, Whiteread,
ed. Electa, Milano, 2007. • P. CLERIN, Manuale di scultura, tecniche, materiali, realizzazioni, ed. Sovera Multimedia, Roma,
2007. • A. GIUFFREDI, Manuale delle tecniche di formatura, ed.
Alinea, Milano, 2006. • E. FORMIGLI, I grandi bronzi antichi.
Le fonderie e le tecniche di lavorazione dall’età arcaica al
Rinascimento, ed. Nuova Immagine, Siena, 1999. • E. FIORANI, Leggere i materiali, con l’antropologia e la semiotica, ed.
Lupetti, Milano, 2000. • F. SOMAINI, Tracce come proposta, ed.
Bora, Lucca, 1980.
130 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
Laera Cosmo
Paola Di Bello
Parte generale
Il corso è rivolto particolarmente alla
rappresentazione, attraverso il mezzo
fotografico della propria attività creativa. Tale tematica verrà affrontata
mediante approfondimenti iconografici ed esercitazioni pratiche, sia
di fotografia analogica (tradizionale) che digitale, mirate alla
conoscenza dell’attuale uso del linguaggio fotografico e al ruolo
che esso occupa nella comunicazione e nella divulgazione della
progettazione e della realizzazione artistica.
Il corso ogni anno si pone un diverso
tema di riflessione. Intorno a questo
tema il corso si svolge con modalità
laboratoriali, ovvero, intorno a spunti, visioni e idee dell’arte che utilizza
la fotografia come mezzo privilegiato,
verranno realizzati dei lavori dagli studenti.
La progettazione sarà integrata, ovvero verranno coordinate
alcune lezioni tenute da professionisti chiamati a collaborare
con il laboratorio intorno al tema scelto. Il tema di quest’anno
è “Il paesaggio sociale”.
I professionisti invitati saranno: Sara Rossi e Armin Linke.
Il metodo di lavoro riguarda essenzialmente la progettazione.
Cosa? Come? Non è cosa fai ma come lo fai. Non ci sono belle fotografie, ma ci sono bei progetti, bei pensieri e buone intenzioni,
nonché idee geniali.
Programma specifico
Visualizzazione e valori dell’immagine-Cos’è la fotografia
(come funzione il processo fotografico, struttura dell’immagine,
stili nella fotografia, come giudicare il valore di una fotografia) - La luce e la formazione dell’immagine (la luce, come la
luce forma le immagini) - Gli obiettivi (gli obiettivi fotografici,
diaframmi, profondità di campo) - Gli apparecchi fotografici
(grande formato, medio formato, piccolo formato) - Illuminazione del soggetto (caratteristica della luce) - Pellicole (emulsioni agli alogenuri di argento, pellicole bianco nero, pellicole
a colori, filtri) - Esposizione (la misurazione dell’esposizione,
esposimetri, la misurazione dell’esposizione con il flash) - Trattamento delle pellicole (attrezzature, sviluppo, archiviazione
dei negativi. - Stampa in bianco e nero (l’ingranditore, carte
da stampa, la luce di sicurezza, la stampa, stampe a contatto,
la stampa corretta, i controlli. Introduzione ed applicazione di
photoshop per la post produzione. Presentazione delle attività di
autori di chiara fama attraverso proiezioni, video, mostre, ecc.
Bibliografia
• MICHAEL LANGFORD, Nuovo trattato di fotografia moderna, Il
castello. • ANSEL ADAMS, Il Negativo/Stampa/Fotocamera, edizioni Zanichelli.
Il progetto fotografico è:
• idee
• primi tentativi
• verifica, analisi e visione dei primi tentativi
• approfondimenti del progetto con letture, ascolti, visioni (nel
la musica, nella letteratura, nella filosofia, nell’estetica,
nell’arte, nella fotografia, etc.)
• realizzazione del progetto
• editing e montaggio
• presentazione
Il corso avrà come finalità la realizzazione di una mostra o di
una pubblicazione e ogni lezione sarà sostenuta dai materiali
prodotti dagli studenti che serviranno come punto di partenza
per lezioni di carattere tecnico/pratico, teorico/linguistico, storico/analitico.
Bibliografia
• SUSAN SONTAG, Sulla fotografia, Einaudi, 1973. • FRANCO VACCARI,
L’inconscio tecnologico, Agorà, 1997. • UGO MULAS, Le Verifiche,
Einaudi, 1972.
PROGRAMMI 131
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
Roberto Rosso
Alessandra Spranzi
La fotografia è un incidente che quotidianamente ci accade in qualsiasi
luogo ci troviamo, saperlo riconoscere
è fare fotografia. Mettersi sulla strada
giusta per raccogliere quell’attimo ,
vuol dire saper vedere la vita con consapevolezza, sotto tutti i suoi aspetti.
Acquisire la capacità di esprimersi attraverso la fotografia, quindi saperla leggere, dipende molto da quanta ne abbiamo vista,
prima ancora di quanta ne abbiamo fatta.
L’educazione alla visione è importante perché costituisce la base
di quel saper vedere indispensabile per lavorare con la macchina
fotografica.
In questo senso si cercherà di comprendere i principi che costituiscono l’evoluzione della pittura ed in parallelo quelli della
fotografia, leggendo le opere ed analizzandole dal punto di vista
contenutistico e tecnico.
Necessario ad una consapevolezza totale della fotografia, rappresenta anche l’aspetto pratico del gesto del fotografico, quello
per intenderci che ci pone sulla strada ad aspettare “l’incidente”.
A questo proposito è interessante l’esperienza da svolgersi insieme, che mette tutti nelle stesse condizioni tecniche, cioè con la
stessa macchina fotografica, che per l’occasione sarà una semplicissima usa-getta, per eseguire una sessione di riprese in un
luogo e con un tema svelati solo al momento.
In questo caso, si vedrà come la minima educazione alla visione precedentemente svolta, saprà dare già i suoi frutti, mentre
la ricerca di un’inquadratura non direttamente controllabile,
obbligherà ognuno ad una più consapevole scelta del soggetto.
Una metodologia che vuole confermare il concetto base che lega
ogni tipo di sapere, quello che impone sempre una profonda
conoscenza di base di tutto ciò che successivamente si vorrà
cambiare.
La fotografia è un modello storico e
immaginario complesso, un linguaggio mutevole, articolato, in relazione
continua con altre forme di espressione e linguaggio, come la letteratura,
il cinema, il video, l’installazione,
l’architettura, la ricerca antropologica e sociale.
Il programma si sviluppa intorno alla riflessione e discussione
su che cosa sia la fotografia, come leggerla, come usarla, come
sviluppare un modo personale di utilizzare lo strumento fotografico per poter realizzare i propri pensieri.
Importante è scegliere e sviluppare un proprio punto di vista per
interrogarla e girarle intorno.
Gli studenti dovranno realizzare un progetto, sotto forma di libro, in cui confluiranno le conoscenze acquisite durante il corso
e concordato con il docente e discusso collettivamente.
Bibliografia
• C. MARRA, Fotografia e pittura nel Novecento.”, Bruno Mondadori, Milano, 1999. • A. GILARDI, Storia sociale della fotografia, Bruno Mondatori, Milano, 2000. • W. KANDINSKY, Lo spirituale nell’arte, Bompiani, Milano, 1994.
Bibliografia
• CLÉMENT CHÉROUX, L’errore fotografico, Einaudi, 2009. • ROLAND
BARTHES, La camera chiara, Einaudi, 2003. • ROSALIND KRAUSS,
Teoria e storia della fotografia, Bruno Mondadori, 1996.
Saranno consigliati eventuali altri libri in relazione agli argomenti che si svilupperanno durante le lezioni.
132 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
FOTOGRAFIA (ARCHITETTURA E PAESAGGIO)
Cesare Somanini
FOTOGRAFIA (REPORTAGE)
Il corso si svilupperà in tre parti: la
prima sarà costituita da lezioni frontali in cui verrà definito l’ambito della
fotografia di paesaggio e che cosa ha
significato in passato e che cosa significa oggi, con illustrazione di esempi
significativi presi da libri sull’opera di grandi maestri o da altre
pubblicazioni.
Fotografia / Narrative
Troppo spesso non vediamo; non guardiamo; abbiamo preconcetti quando diamo un’occhiata frettolosa per assicurarci che
non stiamo sbattendo contro qualcosa, abbiniamo solo in parte
ciò che vediamo con ciò che crediamo di sapere.
ERIC BENTLEY, The Life of the Drama
La seconda prevede due o tre uscite collettive sul campo (ci recheremo in località da me prescelte per le loro caratteristiche
ambientali e per la varietà di possibilità di ricerca espressiva)
con gli studenti per affrontare insieme le difficoltà, le opportunità che il territorio può offrire e le tecniche per risolvere alcuni
problemi che si dovessero presentare. Se sarà possibile un coordinamento con il corso di fotografia e architettura potrà essere
utile un confronto con il docente per identificarne i confini e le
sovrapposizioni.
La terza prevede l’analisi del lavoro svolto dagli studenti e la
proposizione di soluzioni per presentare e completare il loro lavoro. Sarà richiesta la presentazione di un portfolio di immagini
stampate (preferibile) o su supporti digitali per la valutazione
del lavoro.
I progetti dovranno essere individuali e solo su mia specifica
autorizzazione di gruppo.
Marco Signorini
Partendo da questa citazione il corso di fotografia/reportage verrà inteso come un percorso di indagine mantenendo costante
uno sguardo colto, attento e consapevole, uno sguardo esplorativo del mondo che ci sta intorno. La fotografia, oggi più che
mai, può soffermarsi su storie solo apparentemente marginali,
ma dense di significati sociali e antropologici. Storie di uomini
e luoghi, vite vissute quotidianamente e che acquistano importanza come unione fra micro e macrocosmo.
L’accezione di “documento fotografico” avrà connotazioni
sempre meno didascaliche in riferimento ai temi affrontati, ma
acquisterà una valenza interpretativa forte dell’autore, come
pensiero e come ricerca personale artistica.
Il corso ha l’obiettivo di fornire agli allievi le conoscenze necessarie per affrontare gli aspetti del linguaggio fotografico utili
alla costruzione di un progetto completo, dalla realizzazione
delle immagini alla sequenza narrativa, fino alla produzione di
un prototipo di libro fotografico.
Il percorso formativo prevederà lezioni teoriche e progetti editoriali, considerazioni sul “sentire” il tempo contemporaneo
attraverso testi, incontri e visite di mostre.
Verranno anche date informazioni tecniche su procedure di post
produzione digitale, per il controllo e la gestione dei materiali e
degli strumenti ai fini del progetto da realizzare.
I progetti degli allievi, saranno revisionati fino alla definitiva sequenza e impaginazione grafica. Al fine di facilitare la comunicazione docente/allievo verrà istituito uno spazio web, tipo blog,
con link ai vari progetti work in progress degli allievi.
Oggetto di esame sarà la discussione con l’allievo sul progetto
presentato e la valutazione del medesimo.
Bibliografia di base consigliata: da definire.
Verranno utilizzati estratti di testi e di immagini da una bibliografia estesa riguardo libri fotografici e riviste di settore.
PROGRAMMI 133
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
FOTOGRAFIA (STILL-LIFE)
FOTOGRAFIA DIGITALE
Ivo Balderi
Agustin Sanchez
Il programma del corso intende preparare gli allievi alla realizzazione di
fotografie still-life, natura morta, lasciando all’allievo la libertà di esprimere i suoi sentimenti, sensazioni
della vita, le opinioni e il pensiero attraverso la composizione, la luce e l’inquadratura tutti elementi
importanti che aiutano alla formazione del “fotografo artista”.
Si affronterà anche l’aspetto commerciale della fotografia stilllife diretti da lay-out e anche lo still-life di carattere documentativo come la riproduzione di un quadro o di una scultura.
Dall’Atomo al Bit
Obiettivi formativi
Il corso sviluppa un percorso formativo che propone allo studente un
ampio panorama di metodologie e
di tecniche, che gli forniscono una
solida base per affrontare, controllare e gestire tutte le fasi di
produzione di un opera (concepita con l’utilizzo dei new media) sperimentando nuove forme della rappresentazione e della
narrazione.
In questo modo si fornisce allo studente un supporto completo
con la capacità di innovare i propri progetti e di mantenersi aggiornato dal continuo mutamento del contemporaneo.
Qui di seguito alcuni punti del percorso che l’allievo dovrà seguire:
• Still-Life, natura morta, riflessioni su questo genere di fotografia e visione di alcuni esempi.
• Gli oggetti nell’immaginario collettivo e nell’interpretazione
personale.
• La luce. La temperatura colore. Sistemi d’illuminazione e
schemi base di illuminazione, illuminazione mista. Gelatine
di conversione gelatine colore. L’esposimetro.
• Macchine fotografiche piccolo medio e grande formato e loro
utilizzo.
• Pellicola e Digitale.
• L’allestimento del set fotografico per la realizzazione di una
foto still-life.
• La sicurezza personale e degli altri sul set fotografico.
• L’inquadratura con macchine fotografiche piccolo medio e
grande formato, usare il banco ottico: basculaggi e decentramenti.
• Misurazione della luce sul set fotografico e determinazione
dell’esposizione sul piano pellicola.
• Realizzazione di uno o più still-life a interpretazione personale.
• Realizzazione di uno still-life seguendo un lay out.
• La riproduzione e interpretazione di un’opera pittorica.
• La riproduzione e interpretazione di un’opera scultorea.
• Still-life e macrofotografia, realizzazione di un esempio.
• Editing / Post-produzione.
• Still-life applicato al web, realizzazione di un esempio.
Materia d’esame
L’allievo dovrà presentare all’esame di fine corso tutto il lavoro
svolto durante l’anno e scegliere dai 5 ai 10 still-life in particolare, a seconda della difficoltà di realizzazione e di questi una
stampa in B/N minimo 24x30 cm e una stampa a colori minimo
24x30cm.
Contenuti generali
Dopo un ciclo di lezioni introduttive orientate a fornire panorama e basi metodologiche del lavoro
Il corso sarà strutturato in forma di laboratorio. Gli studenti
concorderanno con il docente un progetto. Durante l’attività di
progetto, e al raggiungimento di precisi obiettivi, ogni studente
parteciperà ad incontri di revisione con il docente, per discutere
le scelte effettuate e gli eventuali problemi da risolvere.
Nel corso del laboratorio verrà data particolare enfasi all’impostazione metodologica del progetto e all’analisi dei requisiti
Metodologia
• Introduzione - I computer al servizio dell’utente.
*La parte prima potrebbe subire cambiamenti in base alla preparazione degli
studenti a seguito di un test stabilito dal docente
•
•
•
•
I computer come “strumento creativo”.
I computer “strumento multimediale”.
Project media.
Progettazione e realizzazione di un progetto concordato con
il docente.
Software utilizzati
Verranno utilizzate applicazioni in ambiente MacOsX, quali
Adobe CS3 (Photoshop, Flash, InDesign, Illustrator, Deamwaver), iMovie, iStopMotion, Final Cut, DVD Studio Pro, e altri
disponibili all’occorrenza.
Bibliografia
• MARSHALL MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare, ed.
Il Saggiatore 1999. • NICHOLAS NEGROPONTE, Essere digitali,
Sperling Paperback, 2004. • PIER LUIGI CAPUCCI, Il corpo tecnologico,
Baskerville, Bologna, 1994.
134 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
FOTOGRAFIA PER I BENI CULTURALI
FOTOGRAFIA SCIENTIFICA
Marco Baldassari
Jurgen Becker
La storia della fotografia attraverso
l’evoluzione delle tecniche di ripresa
e stampa, indagine sui metodi di lavorazione dell’800, in particolare per
le campagne di rilevamento sui siti
archeologici e la fotografia nelle città.
La struttura del corso prevede la conoscenza delle basi nelle
tecniche fotografiche prevalentemente digitale, la realizzazione con camere digitali di esercitazioni legate alla riproduzione
dell’opera d’arte, piana e volumetrica, per l’impostazione delle
luci ed il loro utilizzo.
Misurazioni della luce con esposimetri manuali esterni ed interni alle fotocamere, tecniche per il bilanciamento del bianco.
Tecniche di rilevamento sulle singole fasi di restauro di manufatti artistici, analisi teorica e tecnica dei metodi di indagine non
distruttiva, luce radente, U.V., reflettografia all’infrarosso, RX.
Si realizzano riprese presso Chiese o altri monumenti in città per
affinare la conoscenza delle tecniche applicate a varie situazioni
di ripresa, sculture, dipinti, bassorilievi, affreschi, pale d’altare,
architetture.
Regole di composizione dell’inquadratura, confronti ed esempi
sulle foto nel campo della scultura antica e moderna, la riproduzione di documenti, le riprese di dipinti su ogni tipo di supporto,
la fotoriproduzione su stativo.
Tecniche di base per le lavorazioni in camera oscura, sviluppo
pellicole, stampa della carta chimica.
Acquisizioni di immagini digitali nei vari formati e loro utilizzo,
elaborazioni di immagini digitali in particolare con photoshop.
Si apprende l’uso di apparecchiature professionali, come fotocamere di medio formato, fotocamere speciali per architettura,
fotocamere a banco ottico.
Il corso si prefigge lo scopo di fornire
agli allievi le conoscenze sufficienti
per superare in modo autonomo le
difficoltà che si devono affrontare
quando si decide di far eseguire una
fotografia scientifica nel campo dell’
arte. L’ allievo impara a leggere gli interventi invasivi nel restauro di opere d’ arte (pittoriche e non) utilizzando fotografie
eseguite con le tecniche dell’ infrarosso e UV (Luce di Wood).
Durante il corso il discente dovrà partecipare con continuità alle
sessioni teoriche e alle prove pratiche.
Per gli studenti interessati, parte del corso è dedicato all’ analisi
dei metodi fotografici del passato (collodio, gomma bicromatata, dagherrotipo ecc.) con la finalità di conoscerne le tecniche
per affrontare gli interventi di restauro.
Nel corso dell’ esame l’ allievo dovrà dimostrare di padroneggiare gli strumenti e di conoscere i processi di realizzazione delle
immagini, individuando le tecniche e i materiali più idonei allo
svolgimento dei temi proposti.
Bibliografia
• JEAN-CLAUDE LEMAGNY/ANDRÈ ROUILLE, Storia della Fotografia,
Sansoni Editore. • HELMUR GERNSHEIM, Le Origini della Fotografia, Electa. • TOM ANG, Fotografia Digitale: strumenti e tecniche
avanzate, Mondadori.
Per la parte della fotografia tecnico-scientifica:
• RAFFAELLO, la rivelazione del colore, Edifir. • Opificio delle
Pietre Dure, Edifir.
Indice degli argomenti
• Elementi di ottica applicati alla fotografia.
• La luce.
• La fotocamera.
• La pellicola e la stampa.
• La fotografia e le opere d’arte.
• Storia della fotografia: le tecniche del passato.
• Fotografia digitale.
• Photoshop.
Bibliografia
• ADAMS ANSEL, Il negativo, La stampa, La fotocamera, Vol. 1,
2, 3, Zanichelli editore, 1987. • ANCHELL STEPHEN, BILL TROOP, The
film developing cookbook, Plastic comb, 1998. • WHITE LAURIE,
Infrared handsbook photography; 2001. • A Tutorial Near
Infrared Digital Photography: A Tutorial in www.echeng.com
• CRAWFORD WILLIAM, L’ età del collodio, Cesco Ciappa editore.
Ulteriori riferimenti bibliografici verranno forniti durante il
corso.
PROGRAMMI 135
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
GRAPHIC DESIGN
ICONOGRAFIA BIBLICA
Piero Orsi
Carlo Orecchia
Argomento del corso è il design per
la comunicazione visiva: immagine
coordinata e immagine del prodotto,
graphic design per l’editoria (il libro,
il giornale, il periodico, la rivista di
settore), grafica di pubblica utilità,
Nel vasto settore dell’Iconografia
cristiana la Bibbia gode il privilegio
di essere il cespite iconografico più
ricco e più frequentato, ma paradossalmente si presenta anche come il
tribunale in cui è pronunziata la più
severa condanna della iconografia stessa. A partire da questo
nodo paradossale, la parabola dell’iconografia biblica si articola
in tradizioni conflittuali ed orientamenti molteplici, che vanno
dal più radicale aniconismo alle devote espressioni didattico-popolari dei cicli narrativi, passando attraverso le forme più dotte
e complesse delle sistematizzazioni tipologiche” o i riferimenti
più sottili ed allusivi del linguaggio simbolico o astratto. Tale
parabola è specchio, a sua volta, delle oscillazioni della qualità
spirituale dell’esperienza cristiana nelle diverse stagioni della
sua storia e documento delle variazioni stilistico tecniche delle
pratiche artistiche. Il corso mira a evidenziare queste correlazioni attraverso l’illustrazione storico delle varietà tipo logiche
dell’iconografia biblica, al fine di coglierne leggi, finalità, funzioni per un suo utilizzo nella pratica contemporanea.
advertising.
Il programma del corso è finalizzato allo sviluppo della capacità
di ricerca e di organizzazione della prassi progettuale. Si articola
in una serie di lezioni propedeutiche volte all’acquisizione delle
nozioni tecnico-teoriche indispensabili al lavoro di progettazione, e in esercitazioni operative (nel laboratorio d’informatica)
in cui si affrontano situazioni reali nelle quali interviene la professionalità del designer.
In particolare si affronteranno, nelle diverse annualità, le seguenti linee tematiche:
Immagine Coordinata: elementi base quali marchio e/o logotipo, colori e caratteri istituzionali, manuale operativo per le
applicazioni. Annunci per la pubblicità.
Libro, Giornale e Rivista: collane e copertine, piegatura e formati unificati della carta, gabbie e impaginazione; nozioni di
marketing.
Il Carattere da Stampa: nomenclatura, tipologia, stili, morfologia, misure tipografiche, composizione, storia della scrittura.
Teoria Dei Colori: riproduzione delle immagini e uso delle selezioni.
Il laboratorio di informatica prevede l’apprendimento e la conoscenza dei seguenti software: Adobe Photoshop, Adobe In
Design, Adobe Illustrator, Adobe Acrobat Distiller, Quark Xpress,
Microsoft Office; uso dello scanner.
Sono previsti incontri con professionisti del settore.
Bibliografia
• JAN VAN LAARHOVEN, Storia dell’arte cristiana, Ed. Bruno Mondadori, Milano, 1999. • JUAN PLAZAOLA, Arte cristiana nel tempo
Storia e significato, Vol. I Dall’ Antichità al Medioevo, vol. II Da
Rinascimento all’età contemporanea Ed. San Paolo, Cinisello
Balsamo, 2001-2002. • HUBERT SCHRADE, Bibliche figurazioni,
in Enciclopedia Universale dell’Arte, coll. 548-584 più illustrazioni tavv. 333-348.
136 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
ICONOGRAFIA E DISEGNO ANATOMICO
ILLUMINOTECNICA
Barbara Loddo
Domenico Nicolamarino
Il corso è finalizzato all’approfondimento di tutte quelle tematiche utili
alla considerazione del benessere
dell’uomo e all’ottimizzazione della
compatibilità uomo-sistema nella
progettazione. Oggetto d’interesse
e d’intervento è soprattutto l’interazione, ossia il rapporto che
l’individuo stabilisce – o può stabilire – con i prodotti, gli ambienti e i sistemi tecnologici e sociali con i quali svolge le sue
attività di lavoro e di vita quotidiana. L’ergonomia classica valuta la compatibilità di ambienti, prodotti e attrezzature rispetto
alle caratteristiche e alle capacità fisiche e fisiologico/percettive
dell’individuo/operatore; le lezioni del corso, nello specifico,
approfondiscono i temi fondamentali della disciplina, assieme
agli argomenti di maggiore rilevanza per la progettazione nel
Fashion Design.
Gli studenti si cimenteranno nella progettazione e realizzazione
di “prodotti” rispondenti alle specifiche evidenziate e l’esame
prevederà un colloquio di approfondimento sugli stessi.
Il corso si articola in due parti complementari:
1. Composizione luminosa: struttura
e spazialità della visual performance
2. Progettazione luminosa: laboratorio lighting dimension
Cenni storici e analisi dei vari linguaggi dall’Entertainment
alla Lighting Building;
Esercizio professionale confronto con le varie associazioni
di categoria: World ETF, PLASA, AIDI, ASSIL, APIAS, ESTA,
ELDA,VPLT, STLD, SBTD;
Presentazione delle varie exhibition international: SIB di Rimini, PLASA di Londra, Prolight+sound e Light Building di
Francoforte, ShowTec di Berlino, Intel-WLS di Milano;
Antologia della luce: analisi e lettura dei progetti;
Anatomia dell’occhio e percezione;
Grandezze fotometriche;
Sorgenti luminose, sistemi a LEDs e Laser;
Calcolo di base;
Lighting equipment - corpi illuminanti statici e moving light
per i due ambiti di applicazione;
Multivision design, sistemi interattivi per VJ e sistemi ORAD
per la produzione televisiva;
Lighting control desk e dimmer;
Sistemi di protocollo DMX 512 USITT e altri sistemi di Management Light Building;
Apparecchiature per effetti, fibre ottiche, light piping e strutture reticolari;
Simulazione su modelli e software per la progettazione;
Principali normative per la progettazione (confronto e limiti);
Architettura della luce: teatrale, cinetelevisivo, scenografia
ambientale, architainment live e communication;
Confronto con professionisti e aziende produttrici di attrezzature con consultazione cataloghi;
bibliografia e portali della luce
Bibliografia
• AAVV, ERGONOMIA E DESIGN, A. SICKLINGER, Ergonomia applicata
al progetto, Politecnica 2009, Maggioli Editore. • HENRY DREYFUSS
ASSOCIATES, The measure of man & woman. Human factors in
Design, revised ediction, John Wiley & sons, Inc. • R. POLILLO,
Facile da usare. Una moderna introduzione alla ingegneria dell’usabilità, Edizioni Apogeo, 2010.
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Nell’ambito delle attività didattiche si svilupperà un progetto
artistico “Light-Colour” con la Royal University College of Fine
Arts di Stoccolma.
Bibliografia
• DOMENICO NICOLAMARINO, MARIA CRISTIANA FIORETTI, Light & Color,
Milano, Accademia di Brera, 2010. • DOMENICO NICOLAMARINO, Ingegneria della scena, Milano, Accademia di Brera, 2010.
PROGRAMMI 137
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
ILLUSTRAZIONE
ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA
Aldo Spoldi
Pier Luigi Buglioni
Il corso intende sottolineare gli stretti
rapporti formali che intercorrono tra
l’evoluzione stilistica dell’illustrazione ed i grandi movimenti dell’arte e
le trasformazioni delle società. Tanto
l’illustrazione che l’arte seguono i
progressi delle tecniche di rappresentazione fornite dalla collettività. Il termine illustrazione è legato all’invenzione del torchio
e fino al XV secolo arte ed illustrazione per lo più si identificano. L’illustrazione non è un’arte minore. Tutta l’arte è stata
l’illustrazione di testi ed i testi l’illustrazione dell’arte. In tal
senso questo corso prosegue e sviluppa la continuità didattica
con i corsi tenuti gli anni precedenti (“Cultura del progetto”
e “Tecniche e tecnologie della pittura”) impegnati a spiegare
l’evoluzione delle tecniche artistiche (tempera, olio, acquarello,
fotografia, digitale…), delle macchine da disegno (macchina
di Plinio, di Durer, camera oscura e chiara, lanterna magica,
computer…) e delle filosofie e culture contemporanee (Medioevo, Rinascimento, Moderno, Postmoderno…). La raccolta di
tali lezioni, elaborate poi con il prof. Nicola Salvatore e lo chef
Gualtiero Marchesi, è in via di pubblicazione. Per ora lo studente si può avvalere del libro-dispensa “Lezioni di educazione
estetica” e “Cristina Show - Frammenti di vita” ed. Skira e Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea. In quanto è da molti
riconosciuto che il termine illustrazione designi la riproduzione
a stampa di un artefatto grafico-pittorico originale, le lezioni
verranno arricchite con la presentazione di tecniche (xilografia, calcografia, litografia, serigrafia...) e macchine (torchio,
ingranditore,…) da riproduzione. Proprio perché riprodotto
e moltiplicato ad arte il mondo postmoderno si presenta come
un’enorme illustrazione. L’illustrazione è l’aura dell’epoca contemporanea ed il paradigma della realtà spettacolare: l’opera
d’arte totale, l’opera d’arte per tutti. A tale proposito è consigliato
il capitolo “Lezione n. 9 - Il circo e il toro” dal libro del filosofo
virtuale Andrea Bortolon “Lezioni di filosofia morale - L’arte di
diventare diavoli” ed. Skira e Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, 2003.
L’occasione di sperimentare un nuovo
corso di Illustrazione scientifica che
dal corpo umano si possa estendere
a qualunque altro corpo esistente
in natura, è sinonimo e prerogativa
dell’anatomia artistica e della stessa
“ricerca” che da sempre abbiamo vissuto e condiviso con tutti
gli studenti.
Una disciplina, un percorso che, oltre a ritrovare le risposte utili
a soddisfare impieghi e destinazioni, sappia riscoprire forme, caratteri, regole, funzioni e attività di ciascun corpo.
Uno studio, un confronto attivo e dinamico che ogni studente
potrà svolgere liberamente decidendo scelte e strategie.
Bibliografia
La bibliografia verrà assegnata durante il corso
138 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
INFORMAZIONE PER L’ARTE: MEZZI E METODI
Angela Madesani
INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI
Il corso prevede una parte teorica e
una parte pratica con esercitazione
scritta. Gli studenti, infatti, per potere
sostenere l’esame dovranno fornire
uno scritto-recensione su un artista
da concordare (con la docente sono
d ddi artisti e fotografi).
stati visitati quattro studi
Parte generale
Il programma del corso verte su una
serie di lezioni teoriche con videoproiezione di immagini documentative
riguardanti le ricerche sperimentali
con la luce nelle arti visive dal 1930
ad oggi, analizzando l’opera di oltre ottanta artisti, da MoholyNagy a Thomas Wilfred, da Zdenek Pesanek, Gyula Kosice, Lucio Fontana, Abraham Palatnik, Dan Flavin, Gianni Colombo,
James Turrell fino ad Olafur Eliasson. Artisti che utilizzando la
luce elettrica come elemento cardine nell’evoluzione del linguaggio, possono essere riuniti in una linea scientifica ideale,
che lungo tutto il ‘900 ci conduce fino a questi primi anni del
nuovo secolo, trovando attraverso un mezzo privo di corporeità
proprio l’elemento unificante ed essenziale a muoverci su quel
crinale che divide nella nostra percezione lo stato reale delle cose
da quello ipotetico o illusorio.
La luce può espandere oppure far nascere lo spazio, sia in presenza sia in assenza di pareti o superfici che lo delimitano.
Per la parte teorica a lezione sono stati analizzi linguaggio e
contenuti di alcuni importanti saggi:
• R. Longhi, Carlo Carrà.
• R. Longhi, Morandi exit.
• C. Greenberg, La pittura di tipo americano in C.Greenberg,
Arte e cultura, Allemandi, 1991.
• H. Rosenberg, L’arte è un modo speciale di pensare in
H.Rosenberg, L’arte è un modo speciale di pensare, Allemandi, 2000.
• H. Rosenberg, Intervista di H. Rosenberg a Willem De Kooning in H. Rosenberg, L’arte è un modo speciale di pensare,
Allemandi, 2000.
• H. Rosenberg, Rothko in H. Rosenberg, La s-definizione
dell’arte, Feltrinelli, 1977.
• Carla Lonzi stralci da Autoritratto, De Donato, 1969.
• Lettura e analisi in aula di alcune riviste italiane di arte contemporanea: Flash Art, Tema Celeste, Titolo, Arte, Il Giornale
dell’Arte, Juliet. Delle riviste si richiede la conoscenza di alcuni cenni storici.
Carlo Bernardini
Programma specifico
Il programma indaga i principali artisti multimediali con l’ausilio di videoproiezioni di immagini documentative riguardanti
le ricerche visive da Nam June Paik a Wolf Vostell, da Bill Viola
a Fabrizio Plessi. Seguirà un laboratorio con proiezione di immagini sui nuovi materiali innovativi come le fibre ottiche, i fili
elettroluminescenti, le superfici elettroluminescenti, il luminex
e il litracon. Il laboratorio è finalizzato alla discussione e realizzazione di progetti, disegni, progetti virtuali ed installazioni,
analizzando la strutturazione dell‘opera nello spazio.
Il raggio di indagine oltre agli elementi del linguaggio visivo
intrinseco, si incentra su ciò che è intorno all’opera, quindi al
progetto ambientale dell’opera stessa ed alla sua collocazione ed
illuminazione nello spazio.
Bibliografia
• ELVERIO MAURIZI, Il Grav, Multigrafica Editrice, Roma, 1991.
• L’arte degli anni ’50 ’60 ’70, Collezione Panza, Jaka Book
1999. • JAN BUTTERFIELD, The art of light + Space, Abbeville Press,
1993. • FRANK POPPER, Art of the electronic age, Thames and
Hudson, 1993. • LUCILLA MELONI, Gli ambienti del gruppo T,
Silvana Editoriale, 2004. • MARCO MENEGUZZO, ZERO 1958-1968
Tra Germania e Italia, Silvana Editoriale 2004. • OLAFUR ELIASSON, The weather project, Edited by Susan May, Tate 2003. • JULIO
LE PARC, Luz e Movimento, Pinacoteca di S.Paolo, 2003.
PROGRAMMI 139
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE FOTOGRAFICA
Alessandra Spranzi
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE INTEGRATA
Paola Di Bello
Metodologia progettuale.
Quale fotografia? Quale storia?
La fotografia è data per scontata. Tutti
sappiamo cos’è una fotografia, eppure la fotografia, una volta interrogata,
ci sfugge, si sottrae alla nostra comprensione e catalogazione. Più ci avviciniamo, più la fotografia
si allontana da noi.
Cercheremo quindi di girarle intorno, realizzando degli esercizi
che ci porteranno a ricominciare da capo ad interrogarla e ad
interrogarci.
La fotografia ci obbliga a scegliere, o a scegliere di non scegliere.
Il risultato di queste indagini sarà poi raccolto in un libro o
contenitore adatto, che sarà pensato e realizzato a seconda della
specificità del singolo lavoro.
La parola, sotto forma di testo o semplicemente didascalia e titolo, sarà parte importante del progetto.
Le fotografie potranno essere create, trovate, manipolate o descritte.
Il corso ogni anno si pone un diverso
tema di riflessione.
Intorno a questo tema il corso si svolge con modalità laboratoriali, ovvero,
intorno a spunti, visioni e idee dell’arte che utilizza la fotografia come
mezzo privilegiato, verranno realizzati dei lavori dagli studenti.
La progettazione sarà integrata, ovvero verranno coordinate alcune lezioni tenute da professionisti chiamati a collaborare con
il laboratorio intorno al tema scelto.
Obbiettivi formativi
Sviluppare nello studente la capacità di leggere e utilizzare la
fotografia nella sua complessità, cioè come linguaggio, o meglio, come linguaggi, come mezzo di riflessione privilegiato per
indagare la realtà e raccontare storie.
Non ci sono belle fotografie, ma buone intenzioni e pensieri forti. Gli studenti saranno sollecitati a sviluppare e approfondire un
percorso personale di lettura o utilizzo della fotografia.
Bibliografia
• CLÉMENT CHÉROUX, L’errore fotografico, Einaudi, 2009. • ROLAND
BARTHES, La camera chiara, Einaudi, 2003. • ROSALIND KRAUSS,
Teoria e storia della fotografia, Bruno Mondadori, 1996.
Ed eventuali altri libri in relazione agli argomenti che si svilupperanno durante le lezioni.
Il tema di quest’anno è “Il paesaggio sociale”.
I professionisti invitati saranno: Sara Rossi e Armin Linke.
Il metodo di lavoro riguarda essenzialmente la progettazione.
Cosa? Come? Non è cosa fai, ma come lo fai. Non ci sono belle
fotografie, ma ci sono bei progetti, bei pensieri e buone intenzioni, nonché idee geniali.
Il progetto fotografico è
• idee
• primi tentativi
• verifica, analisi e visione dei primi tentativi
• approfondimenti del progetto con letture, ascolti, visioni
(nella musica, nella letteratura, nella filosofia, nell’estetica,
nell’arte, nella fotografia, etc.)
• realizzazione del progetto
• editing e montaggio
• presentazione
Il corso avrà come finalità la realizzazione di una mostra o di
una pubblicazione e ogni lezione sarà sostenuta dai materiali
prodotti dagli studenti che serviranno come punto di partenza
per lezioni di carattere tecnico/pratico, teorico/linguistico, storico/analitico.
Bibliografia
• SUSAN SONTAG, Sulla fotografia, Einaudi, 1973. • FRANCO VACCARI,
L’inconscio tecnologico, Agorà, 1997. • UGO MULAS, Le Verifiche,
Einaudi 1972.
140 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
LANDSCAPE DESIGN
LANDSCAPE DESIGN
Antonello Pelliccia
Antonello Pelliccia
Obiettivo del corso è quello di avvicinare lo studente alla lettura del territorio nella complessa dimensione del
rapporto uomo-ambiente, finalizzata
all’acquisizione di una metodologia
critica del saper “guardare” e leggere la realtà con “occhi diversi”, esaminando e approfondendo
l’analisi delle relazioni che sussistono tra Arte, Architettura, Urbanizzazione e Territorio.
Argomenti trattati.
Leggere e conoscere il territorio. Concetti di luogo, il luogo: naturale-artificiale; i non luoghi. Il paesaggio, sublime-pittoresco.
L’ambiente, la città diffusa. Verde pubblico-privato, il parco, il
giardino. L’arte pubblica. La rappresentazione.
La fotografia come cultura progettuale: l’uso della fotografia
come esercizio di codificazione e classificazione della realtà urbana tesa a focalizzare l’attenzione sull’interazione tra attività
umane e lo spazio dell’ambiente pubblico.
“La metamorfosi dello spazio in luogo”. Ispirandosi alla natura,
come elemento biologico indispensabile e di armonia, la moderna teoria dell’architettura ha sollecitato e favorito il progetto
del paesaggio, ma le reali trasformazioni del territorio hanno
generato una grande quantità di aree vuote i terrain-vague, non
sempre recuperate dall’attività del paesaggista.
L’obiettivo didattico tende a promuovere nello studente la capacità di riconoscere e comprendere le nuove problematiche urbane e le mutazioni in corso nella città contemporanea, assunte
sotto il termine di metropoli. L’ambito operativo della ricerca
riguarderà casi di studio significativi come: l’uomo, l’ambiente
costruito e l’ambiente naturale, tra loro connesse in un duplice
rapporto:uomo-ambiente costruito e ambiente costruito - ambiente naturale.
Ciascuna di queste realtà interagisce con le altre, comportando
modifiche reciproche.
Le lezioni indagheranno temi e figure del progetto contemporaneo del paesaggio attraverso l’assunzione di opportuni riferimenti culturali e progettuali per un approfondimento conoscitivo di significative esperienze sviluppate in ambito nazionale
ed internazionale.
La natura dell’arte.
L’uscita dal quadro, il ritorno alla natura, il paesaggio come
protagonista
I maestri della progettazione ambientale: L. Barragan, B. Marx,
I. Noguchi
La Land art: land art americana ed europea
Landscape design negli U.S.A
In America l’attività del paesaggista si è sviluppata in parallelo
ai movimenti artistici, che hanno rappresentato fonte di ispirazione e di modelli. Es.minimalismo, land art, pop art, astrattismo ecc.
Città e verde: Hortus Conclusus, il giardino, il giardino segreto.
Bibliografia
• GUY COOPER E GORDON TAYLOR, Giardini per il futuro, Logos Art,
2000. • LUIS BARRAGAN, Electa, Burle Marx, T & H. • PAUL COOPER,
Giardini new tech, Ed. Archivolto.
Bibliografia
• M. HEIDEGGER, Saggi e discorsi. • NORBERG-SCHULZ, Genius loci.
• M. AUGÈ, Non luoghi. • R. MILANI, Arte del paesaggio.
PROGRAMMI 141
2°
LIV
1° LIV
1° LIV
LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI
Gian Carlo Borellini
LEGISLAZIONE DEL MERCATO DELL’ARTE
Stefano Moreni
Descrizione del processo attraverso cui
si è manifestata in Italia la tutela del
patrimonio storico-artistico. Il corso
si propone di far conoscere quali materiali propedeutici sono disponibili
per un apprendimento veloce, tuttavia adeguato, dei beni culturali e paesaggistici, in particolare
per questioni connesse alla qualificazione del ricco patrimonio
italiano e alla produzione normativa di riferimento, non solo
sotto l’aspetto squisitamente procedurale, ma anche etico\scientifico. Argomento delle lezioni sono, pertanto, le Soprintendenze,
la loro genesi, la storia e l’elaborazione giuridica prodromica
e successiva all’insediamento delle medesime, con specifica attenzione all’economia della tutela e ai processi che definiscono
l’assetto di un territorio [dilatabile ai processi di produzione e
alle continue trasformazioni della società]; le raccomandazioni, al riguardo, di un architetto - storico, paesaggista, urbanista, progettista, ‘antiriduzionista’ militante - (recentemente)
scomparso; della prassi protezionistica negli uffici periferici del
Ministero [raccomandazioni tecnico\scientifiche comprese]; le
[necessarie] interrelazioni tra l’ex L.1089\39 - difesa monumentale, storico e artistica - e l’ex L.1497\39 - difesa del paesaggio
- (entrambe confluite nel recente Decreto Legislativo 42\2004,
‘Codice dei beni culturali e del paesaggio’, ma ancora attuali
nella loro capacità “nutritiva”); la necessità di far precedere
comunque qualsiasi provvedimento di tutela da un’accurata
indagine conoscitiva [catalogazione et alia].
Il corso si prefigge di analizzare il ruolo del mercato dell’arte
contemporanea e della legislazione dello stesso. In particolare,
oggetto di studio sono i meccanismi e le modalità attraverso i
quali il mercato agisce, crea un valore, determina e configura la
natura stessa dell’opera d’arte contemporanea. Il corso si articola nei seguenti argomenti:
Modalità d’esame
Sono elementi determinanti ai fini della valutazione la partecipazione all’attività didattica, la conoscenza dei contenuti trattati
nelle lezioni e quelli inclusi nella bibliografia orientativa (che
sarà suggerita durante il corso). La presentazione di una ricerca
di carattere consuntivo, seppur facoltativa, concorrerà a determinare il voto finale. Durante il semestre sono previste uscite
didattiche, distribuzione di materiale accademico, dispensa riassuntiva.
• Valore e opera
• Analisi del valore economico di un opera: approccio statico
(sistema delle arti) ed approccio dinamico allo studio del
mercato dell’arte.
• Lo studio dell’opera d’arte come prodotto. Produzione, distribuzione, valore aggiunto e consumo di un’opera d’arte.
Valore d’utilizzo (prodotto) e valore di scambio (arte): fattori
costitutivi di quest’ultimo, in relazione all’unicità ed alla
qualità dell’opera.
• Unicità e qualità .
• L’opera d’arte come prodotto culturalmente determinato, slegato da un valore d’uso.
• L’opera d’arte contemporanea, sua valenza produttiva e valore economico
• Il mercato dell’arte contemporanea: le fiere d’arte contemporanea internazionale, le aste di arte contemporanea internazionali, i musei di arte contemporanea.
• L’asta di arte contemporanea: tipologia delle opere, descrizione, ordine del catalogo, esposizione.
• Principali aspetti legislativi peculiari al mercato dell’arte:
diritto; limiti alla circolazione delle opere. Effetti del regime
legislativo e fiscale sul mercato dell’arte.
• Centralità dell’opera, qualità di un’opera come fattore artistica. Ruolo dell’autore nei confronti dell’opera. Valore economico come testimonianza della cultura di un’epoca e quindi
sua transitorietà nei confronti della permanenza dell’opera.
Bibliografia
La bibliografia sarà fornita durante il corso
142 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
LETTERATURA BIBLICA
LETTERATURA E FILOSOFIA DEL TEATRO
Carlo Orecchia
Sara Fioretta
La letteratura biblica è stata definita
il “grande codice” della cultura occidentale. Questo vale non solo per i
contenuti storici, etici, simbolici che
emergono dai suoi testi e che hanno
condizionato in modo determinante
la storia delle forme spirituali dell’Occidente (arte, letteratura,
filosofia, religione, costume), ma anche per i dibattiti confessionali che ha suscitato, i conflitti interpretativi che ha provocato,
le pratiche esegetiche e critiche che ha stimolato. Il corso, funzionale al programma del Dipartimento di ”Arti e Antropologia
del sacro”, attraverso la sensibilizzazione a queste complesse
problematiche nelle loro coordinate essenziali,mira in modo
specifico a favorire una conoscenza di questo “grande codice”
che consenta appunto la decodificazione,a livello iconografico
ed iconologico, del ricco repertorio figurativo di ispirazione biblica, in cui si è storicamente espressa la cultura cristiana.
Il corso è articolato in due parti: la prima ha carattere generale,
propedeutico: in essa si affrontano gli elementi del linguaggio
teatrale, le sue caratteristiche formali e teoriche, si analizzeranno i fattori della comunicazione teatrale e le problematiche
relative alla sua specificità: in una società fortemente “spettacolarizzata” come la nostra, in cui l’identità del teatro sembra
smarrita, o sbiadita, o incerta, che significato ha l’esperienza
(dal punto di vista del pubblico) e la prassi (dal punto di vista
dell’autore e regista) del teatro? Che cosa significa ri–collocare
il teatro entro l’ambito “antico” del rito? E il teatro, con la sua
complessità e ricchezza di linguaggi diversi, può ri–creare mondi, offrire modelli di interpretazione significativi e incisivi nella
realtà contemporanea?
La seconda parte, che ha carattere monografico e laboratoriale,
avvierà lo studente alla lettura e interpretazione dell’opera di Ionesco e al momento cruciale, sul piano filosofico, linguistico e
letterario, del teatro dell’assurdo, che spezza e stravolge l’antica
identità di parola e gesto come fondamenti imprescindibili del
personaggio del teatro occidentale.
Il corso intende inoltre offrire agli studenti:
• una metodologia sicura per affrontare, leggere e interpretare
un testo drammaturgico;
• un approfondimento su alcuni autori del Novecento che in
modi diversi hanno messo in discussione la capacità comunicativa della parola.
• un approfondimento su alcune questioni di teoria della letteratura e filosofia del linguaggio.
Bibliografia essenziale
• ANNAMARIA CASCETTA E LAURA PEJA, Ingresso a teatro, ed. le Lettere. • MARTIN ESSLIN, Il teatro dell’assurdo, ed. Abete. • IONESCO,
Opera.
Bibliografia
• VICTOR TURNER, Dal rito al teatro, ed. Il Mulino. • MARVIN CARLSON,
Teorie del teatro, ed. Il Mulino.
I testi di e su Ionesco saranno forniti durante il corso.
PROGRAMMI 143
2°
LIV
1° LIV
1° LIV
LINGUAGGI DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Elisabetta Longari
LITOGRAFIA
Posto che uno degli obiettivi principali del corso è favorire la dimestichezza
di movimento degli allievi nel vasto
territorio dell’arte contemporanea,
che si presenta come un panorama
particolarmente complesso e spurio
tanto dal punto di vista delle tecniche quanto riguardo al pensiero estetico, come ogni anno è affrontato un tema preciso che
funziona da pretesto d’indagine e che permette attraversamenti
trasversali tra i diversi linguaggi espressivi. Quest’anno saranno
analizzate diverse esperienze artistiche incentrate sul concetto di
isola, ricco di significati simbolici e di sfumature anche opposte.
Il ventaglio di esempi sarà ampio e vario: affronteremo un’indagine su alcune isole della mitologia (ad esempio Eea, residenza
della maga Circe), come su altre isole della letteratura e della
poesia (Verlaine), su certe isole soggetto privilegiato della pittura (Bocklin e Watteau), del cinema (Shutter Island) e della
televisione (L’isola dei famosi); ci dedicheremo all’analisi delle
caratteristiche socio-territoriali del quartiere Isola di Milano, ripercorreremo parte della storia dell’Isola Comacina per quello
che riguarda il suo legame con l’Accademia di Brera; vedremo
come nelle arti visive e anche nella musica è stato sviluppato il
soggetto dell’ isola, considerandolo nella sua accezione più ampia che va da Citera, l’isola dell’amore, alla cella d’isolamento.
La litografia (dal greco lithos = pietra + grafica), definita anche stampa piana o planografia, fu inventata da Aloys Senefelder
(poeta ed attore nato a Praga nel 1771 e morto a Monaco di Baviera nel 1834). La litografia raggiunge il suo massimo sviluppo
nell’ottocento. Ricco di avvenimenti ed idee, in questo secolo si
mettono a punto due invenzioni che ancora oggi sono alla base
della nostra vita quotidiana: la litografia e la fotografia.
Nei primi decenni di vita la litografia è stata adoperata per la
diffusione di testi scritti, carte geografiche, vedute, soggetti naturalistici (animali, fiori, piante) e partiture musicali, fino ad
allora scritte a mano.
I maestri dell’800 sfrutteranno questa innovazione tecnica per i
libri illustrati e per i libri d’artista. Ricchissimo anche il filone
ottocentesco della satira politica e sociale. Ma senza alcun dubbio la litografia è uno degli elementi chiave per lo sviluppo del
manifesto pubblicitario e del cartellone teatrale.
Con la sua facile applicazione rivoluziona l’arte della stampa
perché grazie all’immediatezza del segno (fatta a matita grassa,
gessetti e inchiostro litografico) l’artista disegna direttamente
sulla pietra calcarea levigata.
La semplicità nell’esecuzione del disegno e l’adattabilità al segno dell’artista rende la litografia una delle tecniche più versatili, tecnica si semplice ma non facile nella fase di stampa, dove
grazie all’abilità dello stampatore si può ottenere una tiratura
di circa un migliaio di copie. Si inizierà facendo conoscenza
con le varie tipologie delle pietre calcaree la loro granitura. Il
disegno effettuato con matite grasse o gessetti o inchiostro litografico, verrà acidato con una “preparazione” composta da
gomma arabica ed acido nitrico dando inizio a quella che Senefelder chiamava “la vera stampa chimica”. Si passerà, infine,
all’inchiostrazione della pietra con i rulli. Durante il corso si affronteranno diverse tecniche per la realizzazione della litografia.
Dal bulino alla carta da trasporto, al frottage, alla fotocopia, alla
maniera nera, al fondino colorato, al negativo, giungendo alla
stampa in bianco e nero ed in quadricromia.
Modalità d’esame
L’esame consta di due parti: la prima è l’elaborazione personale
da parte del candidato di un discorso autonomo di approfondimento su un tema o un aspetto preventivamente concordato con
me. L’approfondimento può essere tanto scritto, in forma di tesina, rispettando le regole tipografiche per la compilazione delle
note e della bibliografia, quanto orale, in forma di breve lezione
frontale, con l’ausilio di immagini e/o presentazioni in power
point e/o video, tenuta in aula alla presenza degli altri iscritti al
corso. La seconda parte dell’esame è una verifica delle cognizioni sull’arte contemporanea che avviene in sede d’appello.
Bibliografia
Verrà di volta in volta fornita durante le lezioni una bibliografia
specifica.
NB: Il corso è tenuto in collaborazione con Digital video del professor Valerio Ambiveri .
Paola Parisi
Bibliografia
• GRANT ARNOLD, Creative Lithography, New York, 1971. • GARO
ZANTREAZIAN E CLINTON ADAMS, The tamarind book of lithography:
art e techniques, Los Angeles, 1970. • NEREO TEDESCHI, La litografia degli asrtisti, Verona, 1973. • D. PORZIO E R. TABANELLI,
La litografia: duecento anni di storia, arte, tecnica, Milano,
1982. • STEFANIA MASSARI e FRANCESCO NEGRI ARNOLDI, Arte e scienza
dell’incisione, Roma, 1987. • SEGNO AMERICANO. Grafica anni
60/70, Milano, 1987. • ANGELA OCCHIPINTI, La stampa originale,
Milano 1996.
144 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
LITURGIA
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
Enrico Mazza
Ada Ghinato
Viene spiegato che cos’è la liturgia,
la sua natura e le sue forme nel succedersi delle epoche culturali. Si dà
particolare rilievo al rapporto tra la
liturgia e le devozioni. In modo più
specifico: che cos’è la liturgia seconddo l’Antico
l
e ill Nuovo Testamento, la chiesa primitiva (i primi
quattro secoli). Lo sviluppo del sacro nella liturgia medievale.
In questo settore non c’è differenza tra le esigenze di una chiesa
cattolica e quelle di una chiesa riformata, pur segnalando la diversità tra le varie chiese della riforma protestante. Il corso offre
agli studenti i criteri per l’adeguamento liturgico degli edifici di
culto secondo la Riforma liturgica introdotta nella chiesa cattolica dal Concilio Vaticano II. Inoltre, si illustrano i criteri per la
creazione delle suppellettili e dell’arredo liturgici delle chiese.
Un particolare riferimento al battistero, altare, ambone, calice,
patena, ecc. Il metodo è squisitamente storico, per definire la
funzione e la simbologia dei vari elementi.
Dipartimento di progettazione e arti
applicate, Scuola di Progettazione
artistica per l’impresa.
Corso di 2° livello in Product Design.
Il corso fornisce gli strumenti metodologici di approfondimento del progetto attraverso argomenti
di supporto culturale e pratico. In particolare tratta la problematica attinente l’analisi, l’elaborazione e l’intervento comune
a diversi settori disciplinari. Sono utilizzati, per introdurre il
metodo di lavoro, argomenti significativi come la progettazione della tutela e della conservazione del paesaggio storico e la
progettazione ambientale nelle sue componenti di processo di
formazione del progetto. Sono toccati i principali fenomeni che
caratterizzano lo sviluppo di orientamenti e strategie in campi
specifici della ricerca e dell’innovazione.
Programma specifico
Investire l’ambiente con interventi in equilibrio tra sviluppo e
sostenibilità partendo dalla categoria del vuoto, inteso come spazio complementare al pieno, nel quale si producono variazioni
di stato: flessibile, fluido, aperto, continuo, mutevole, diversificato, collettivo, dove decostruire e ridefinire il processo delle
esperienze comuni. Il design, nelle sue espressioni empatiche,
permette di incrociare la pratica di dissolvimento e ricostruzione
della forma come atto creativo fino a produrre una fusione con
il paesaggio; come avveniva nel manufatto delle culture primigenie, dove lo spazio delle attività sociali era costruito con un
minimo impatto di volume e da un complesso sistema di segni e
rimandi visivi con il contesto.
Sulla base delle considerazioni esposte e partendo dallo studio di
un PGT (Piano di governo del territorio) su aree nodali per attrezzature pubbliche, di un habitat di interesse comunitario della regione europea, si chiede lo sviluppo di un lavoro originale di
ricerca destinato ad innescare stimoli, elementi ed attività da discutere nell’ambito della riqualificazione dello spazio pubblico.
Bibliografia
• FERNANDO ESPUELAS, Il vuoto – Riflessioni sullo spazio in architettura, Ed. Christian Marinotti, 2008. • ALDO AYMONINO, VALERIO PAOLO MOSCO, Spazi pubblici contemporanei Architettura a
volume zero, Ed. Skira, 2006.
Ulteriori materiali e riferimenti saranno forniti durante le lezioni.
PROGRAMMI 145
1° LIV
METODOLOGIA PROGETTUALE
DELLA COMUNICAZIONE VISIVA
2°
LIV
1° LIV
Giuseppe Di Napoli
La comunicazione visiva attiva una
particolare forma di pensiero imperniato sul ragionare per immagini, per
forme, per relazioni spaziali, per analogie e per similitudini, essa richiede
la capacità di utilizzare procedimenti
sintetici, nei quali più elementi entrano simultaneamente in relazione tra loro al fine di configurare schemi, mappe, strutture,
diagrammi, sequenze in grado di rappresentare il mondo, le cose
e le loro reciproche relazioni in una forma assolutamente irriducibile, quanto irrinunciabile.
L’efficacia della comunicazione visiva ha origine proprio da
quest’irriducibilità del pensiero visivo.
La metodologia è la disciplina che studia i modi migliori che,
consentono di affrontare i problemi della comunicazione; essa
ha il compito di individuare i criteri e i metodi più efficaci nella
ricerca delle soluzioni che garantiscono un mirato e sicuro esito
comunicativo.
Tematiche del corso
• I tre attori essenziali e i tre macro processi che la loro interazione da luogo: Soggetto e Oggetto Soggetto e Concetto;
Concetto e Oggetto.
• La funzione monosemica dell’informazione grafica, quella
polisemica della comunicazione visiva e quella pansemica
dell’espressione artistica.
• Le funzioni delle variabili visive nella costruzione dell’immagine grafica e delle invarianti percettive nel riconoscimento
delle forme;
• Analisi critica della rispondenza dei sistemi di rappresentazione grafica rispetto alle differenti tipologie di referenti nella
scala di iconicità;
• Le figure retoriche nella comunicazione visiva. Le metamorfosi della forma, della materia e della funzione dell’oggetto
nell’arte e nel design.
• Dalla fenomenologia dei modi di apparenza dei colori, alla
esegesi dei modi di vedere il colore, alla codificazione dei
modi di stesura dei colori
• Teorie e applicazioni dei fenomeni di intensificazione, assimilazione e contrasto cromatico nella comunicazione visiva;
• I colori acromatici, i colori cangianti, i colori ricordo e i colori immaginari nell’arte
Bibliografia
• DI NAPOLI G., Disegnare e conoscere. La mano l’occhio e il
segno, Einaudi, Torino, 2004. • DI NAPOLI G., Il colore dipinto.
Teorie, percezione e tecniche, Einaudi, Torino, 2006. • SUSANI
G., (a cura di) Scienza e progetto, Marsilio, Padova, 1967.
METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE
Sandro Scarrocchia
Il libro d’artista e il/la fine del libro.
Walter Benjamin ha posto l’autore
come produttore. Anche l’artista lo
è e l’artista in formazione aspira a
ciò. Ma se si vuole superare/superata
la “leggenda dell’artista” è necessario che curi la propria presentazione, rendendo conto di tutte le modalità del suo lavoro,
del farsi di questo e delle implicazioni culturali generali del suo
fare. Lo scopo è quello di attrezzare gli artisti in formazione a
presentare il loro lavoro e le loro ricerche e ad introdurre alla
produzione artistica chi è soltanto agli inizi ed è terrorizzato dalla tela vuota, dall’argilla informe, dallo schermo del computer.
Parte istituzionale
La produzione artistica si può dividere almeno in tre epoche,
pre/industriale/post. Le lezioni ripercorrono perciò i momenti
salienti della didattica e della cultura del progetto: dalla bottega
artigiana all’istituzione delle Accademie; la rivoluzione industriale e la Kunstindustrie; dal disegno al design; il Werbund
e altre associazioni di industriartistica; il corso fondamentale
nel Bauhaus; la riforma del corso fondamentale nella Scuola
di Ulm; la contestazione anticapitalistica e l’affermazione delle
tematiche ecologiste di fine anni Sessanta inizio Settanta; l’avvento della microelettronica e la suola di Offenbach; interdisciplinarietà e multidisciplinarietà nella cultura del progetto. In
particolare si darà rilievo ad autori che hanno dato uno specifico
contributo metodologico alla composizione artistica nei diversi
campi, Paul Klee, Gyorgy Kepes, Arturo Martini, Aldo Rossi, Italo
Calvino, Fritz Schumacher, László Moholy-Nagy, Bruno Munari,
Giulio Paolini e Riccardo Dalisi.
Parte seminariale
Tema monografico: “Il libro d’artista e il/la fine del libro”.
Prevede approfondimenti e produzioni degli allievi.
Bibliografia
Per l’orientamento generale:
• CLAUDIO MAGRIS, La mostra, Milano, Garzanti 2001, p. 74 (si
legge in meno di mezz’ora).
Per la parte istituzionale:
• B. E. BURDEK, Design. Storia, teoria e prassi del disegno industriale,
Milano, Mondadori 1991, p. 391 (solo capitoli che verranno indicati)
Per la parte monografica:
• MARSHALL MCLUHAN, La galassia Gutenberg: nascita dell’uomo tipografico, Roma, Armando ed., 2001 (7° ed. orig. 1962),
p. 383 (in particolare alcuni capitoli). • ITALO CALVINO, Le città
invisibili, 1972-2010, p. 170 (indicative).
146 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
METODOLOGIE DEL RESTAURO
Sandro Scarrocchia
Dal progetto di restauro, al restauro
virtuale.
Il corso è attivato su richiesta degli
allievi del V° anno del Corso di Diploma in Restauro in conformità al
Piano di Studi di adeguamento approvato lo scorso AA e ancora in vigore (per la loro annualità
e per il loro corso di studi che si conclude nel corrente AA). Ha
per scopo l’approfondimento del progetto (storia, metodologia,
strumenti) nei vari ambiti del restauro (beni archeologici, beni
storico artistici ed etnoantropologici, beni mobili e delle superfici decorate dell’architettura, beni archivistici e librari, arte
contemporanea).
Parte istituzionale
In particolare il corso mira alla definizione:
• del rapporto tra istruttoria, programma di conservazione e
progetto di restauro
• delle tre fasti di progetto (di massima, esecutivo, realizzativo)
• della simulazione del restauro (restauro virtuale)
• della autovalutazione e feed back.
Parte seminariale
I temi seminariali prevedono esercitazioni su diverse tipologie
di beni su proposta degli allievi o del docente anche in relazione
agli oggetto di studio scelti o attribuiti per la tesi finale.
Bibliografia
• ALOIS RIEGL, Teoria e prassi della conservazione dei monumenti, a cura di Sandro Scarrocchia, Bologna Gedit 2003, p.
611. • SANDRO SCARROCCHIA, Max Dvořák. Conservazione e Moderno in Austria (1905-1921), Milano, Franco Angeli 2009,
p. 260. • BENNARDI DOMENICO - FURFERI ROCCO, Il restauro virtuale.
Tra ideologia e metodologia, Firenze, Edifir 2007, p. 104.
METODOLOGIE E TECNOLOGIE DEL CONTEMPORANEO
Francesca Alfano Miglietti
Un corso di territori corporali, una
autosperimentazione che si colloca
nei confini tra biologica, politica, teoria, nella necessità di una presenza
che diventa discontinuità, caos, libertà, e che vive uno spazio e un tempo
alterati. Corpi esposti, nella logica delle contaminazioni, degli
intrecci, della pluralità di percorsi espressivi che attraversano
e mutano il concetto di presenza corporea all’interno di una
opera-vita che si inscrive costantemente sul proprio corpo. Una
grande torsione che sperimenta altri canali espressivi, congegni
di comunicazione che superano le concettualizzazioni astratte
del linguaggio razionale per riaffermare e reinventare i linguaggi umiliati, repressi, oppressi i linguaggi della malattia, del caos,
della follia, della discontinuità, i linguaggi dell’alterazione.
E’ la possibilità di utilizzare il corpo in maniera in cui il disagio,
la ribellione, l’alterità, diventano sistema di creazione, il sistema
delle tensioni che abita liberamente il corpo estendendolo. Un
corpo come struttura manipolabile pronta a ricevere al proprio
interno innesti tecnologici che possano operare, agire, evolversi
autonomamente, sostituendosi ad organi destinati al decadimento fisiologico. Un corpo pronto ad estendersi al ritmo dei
flusso e delle mutazioni.
PROGRAMMI 147
1° LIV
1° LIV
METODOLOGIE E TECNICHE DELL’AFFRESCO
Vincenzo Sorrentino
MODELLISTICA
Parte generale
Il corso è impostato secondo un criterio filologico attraverso cui la prassi
viene elaborata direttamente dallo
studio di quei trattati dell’arte in cui
è significativamente descritta.
Tracciato diacronico: età antica (tradizione vitruviana): Età alto-medievale (tradizione monastica). Età basso-medievale (tradizione cenniniana). Età rinascimentale (tradizione vasariana)
Tracciato sincronico: elaborazione della praxis denominata
buon fresco, considerata come antonomastica; la natura della
Calce aerea e suoi mutamenti chimici; formazione dell’intonaco
e tecniche dell’intonacatura; applicazione del velo a giornate; la
fase pittorica in rapporto alla reazione di presa. Chimica dei
colori. Tecnica del disegno per affresco (cartone): il primo riporto, il secondo riporto.
I contenuti scientifico-disciplinari
riguardano il modello, sia nella versione di interpretazione-rappresentazione di un elemento nel contesto
reale, sia in quello di configurazionerappresentazione conseguente ad un
‘idea progettuale. Comprendono i fondamenti e la metodologia
di progetto del modello, nelle diverse dimensioni scalari, in relazione ai materiali, alle tecniche costruttive, agli effetti e al livello
comunicativo ed espressivo del modello che si vuole realizzare
in rapporto all’uso cui è destinato. L’uso del modello, i tipi di
modello e i linguaggi anche nel loro sviluppo storico. Il corso
verrà articolato in due parti: una di lezioni teoriche e l’altra di
esercitazioni di laboratorio.
Programma specifico
La tecnica michelangiolesca nel Giudizio universale, all’interno
della Cappella di Sisto IV. La tecnica del buon fresco e la tradizione giottesca nell’opera di Michelangelo. Il disvelamento dei
colori in seguito al restauro. Studio della composizione e moduli
della rappresentazione apocalittica.
Bibliografia
• CENNINO CENNINI, Il libro dell’arte, 1390, • G. VASARI, Le Vite,
1550. • PIER LUIGI DE VECCHI. Il Giudizio universale, Fonti iconografiche, Roma, 1986.
Luisa De Leo
Bibliografia
• GIUSEPPE CENTO, Rilievo edilizio architettonico. Ed. Vitali
Ghiande, Genova 1959. • SERGIO CORRADESCHI, Come costruire
un modello plastico ed architettonico. Ed. Di Baio, Milano
1987. • CORRADO GAVINELLI, Storie di modelli esibitivi e critici.
Ed. Alinea, Firenze 1999. • LORENZO GONZA1ES E LUIGI BERTAZZONI,
Modelli e prospettive. Ed. Hoepli, Milano 1990. • PIERO POLATO,
Il modello nel designo Ed. Hoepli, Milano 1991. • FRANCA SALVERANI, La costruzione del modello architettonico. Ed. Di Baio,
Milano 1992.
148 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
MODELLISTICA (FIGURINO E MODELLO)
Rosita Onofri
Il corso verte sullo sviluppo del design
e della capacità di interpretare le idee
della ricerca ottenendo così un’esperienza pratica di come un approccio
sperimentale e 3d al disegno possa
aprire nuove possibilità. Idee e tecniche innovative dovranno essere utilizzate per quelli che saranno
gli abiti realizzati da presentare su modello vivente in concordanza con il corso di fashion design 2.
Agli studenti verranno consegnati i cartamodelli base propedeutici alla lavorazione dei capi della collezione.
Nella costruzione dell’abito lo studente dovrà altresì dimostrare
di saper utilizzare il drappeggio sul manichino e il cartamodello
come strumento per sviluppare il design e non solo come uno
strumento tecnico, assemblando la forma disegnata su carta e
trasportandola in 3d, e anche di conoscere i procedimenti attraverso cui questa forma può essere ottenuta.
MULTIMEDIALITÀ PER I BENI CULTURALI
Leonardo Sangiorgi
Il laboratorio si sviluppa attraverso tre
fasi ben distinte ma correlate.
La prima fase del laboratorio è prettamente documentale, vale a dire che
verrà utilizzato il tempo dedicato a
questa fase, nella documentazione,
nella visione e nel commento critico di materiali visivi, prevalentemente filmati, riguardanti strettamente realizzazioni già
esistenti inerenti al tema del laboratorio.
La seconda fase, sarà dedicata ad un ulteriore approfondimento del tema trattato nel corso, attraverso l’esposizione di uno o
due “Case History”. L’esposizione prenderà spunto dal materiale
visivo precedentemente visionato, si soffermerà su di una o due
realizzazioni particolari o emblematiche del settore di lavoro,
che verranno riproposte in tutte le fasi del loro sviluppo, dal brief
iniziale, ai progetti preliminari, a quelli esecutivi fino alla sua
messa in opera definitiva. Tutta questa fase sarà supportata dalla
presentazione di materiali progettuali originali, bozzetti, tavole
riassuntive, presentazioni grafiche ed infine materiali originali
filmati del making off e dei programmi master dei video, delle
installazioni multimediali analizzate.
Terza e ultima fase che occuperà la maggior parte del tempo
a disposizione per il laboratorio, riguarderà un lavoro pratico.
Verrà richiesto, un progetto originale, fino a livello esecutivo,
presentato in modo cartaceo o digitale, su un lavoro attualmente in fase di sviluppo. Oltre a venir aggiornati sulle tecnologie
disponibili e sulle risorse economiche utilizzabili, agli studenti,
verrà fornita, la documentazione di partenza, simile a quella
data allo studio che sta realizzando il progetto. Il progetto potrà
essere sviluppato in gruppo o individualmente e discusso in tutte
le sue fasi con il docente di riferimento. Gli studenti avranno così
la possibilità di cimentarsi con la propria creatività, prendendo
spunto da un lavoro vero e rispondendo con un progetto personale alle richieste di una committenza reale.
PROGRAMMI 149
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
MUSEOGRAFIA
Takashi Shimura
Museografia I
• Introduzione al concetto di museografia.
• Base del progetto: l’importanza di conoscere l’oggetto da
esporre, anche in relazione alle percezioni e misure del corpo umano; le modalità di presentazione e illustrazione del
progetto alla committenza, attraverso il disegno (tecnica,
precisione) e la tempistica; l’approfondimento del progetto,
dal quale nasce l’originalità del progettista.
• Esercitazioni per fare un piccolo progetto con tema una piccola mostra: conoscenza e utilizzo dei materiali che si usano
abitualmente per mostre e stand fieristici; apprendimento e
ideazione di percorsi espositivi, minime distanze consigliate
per visitare l’allestimento e l’altezza delle esposizioni.
• Presentazione, quale esempio, di lavori realizzati dal docente
per capire come il progetto si sviluppa dall’idea alla realizzazione.
• Eventuale visita a una mostra con gli studenti.
Museografia II
• Sulla base delle lezioni di Museografia I si esegue un progetto, più complesso del primo anno, con tema l’allestimento
temporaneo o permanente per una Sala di Museo o Pinacoteca.
• Il lavoro è eseguito da piccoli gruppi.
• La scelta dei materiali è libera: il tipo di legno ignifugo, ferro,
alluminio, vetro, ecc …
• Anche in queste lezioni vengono mostrati alcuni lavori eseguiti dal docente come esempi.
• Eventuale visita di un Museo con gli studenti.
Per il Corso di Museografia I e II è importante la frequenza, oggetto di valutazione.
MUSEOLOGIA E GESTIONE DEI SISTEMI ESPOSITIVI
Marco Meneguzzo
“Inside the White Cube: gallerie e galleristi oggi”
Il corso, che alterno all’indagine sul
settore pubblico quella sul settore
privato della diffusione e promozione dell’arte, quest’anno analizzerà
gli aspetti privati della promozione, del mercato, e anche della
commercializzazione del prodotto artistico.
In questo senso, la galleria d’arte risulta essere ancora centrale
nel sistema dell’arte, anche se affiancata - e mercantilmente superata - da altre attività, come le aste (di cui il corso si occuperà
in una/due lezioni).
Che cos’è una galleria d’arte? Come agisce oggi? Cosa è cambiato rispetto a qualche decennio fa? Esiste una geopolitica delle
gallerie?
A tutto questo cercherà di rispondere il corso, che usa la metafora del “White Cube” come essenza della galleria moderna,
per indagare se esista anche una galleria diversa, postmoderna,
che agisce secondo parametri diversi da quelli consolidati dalla
precedente tradizione.
150 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
MUSEOLOGIA E STORIA DEL COLLEZIONISMO
Chiara Nenci
NET ART
Parte istituzionale
Significati e forme del collezionismo
dall’antichità ad oggi.
Le dispense di Museologia sono a
disposizione degli studenti presso la
copisteria dell’Accademia. Lo studio
del testo va accompagnato con il riconoscimento delle immagini che sono proiettate a lezione, disponibili su CD presso la
stessa copisteria.
Gli studenti sono invitati a importare le immagini su altro supporto e a restituire in tempi brevi il CD originale. Il riconoscimento delle immagini è parte integrante della preparazione e
presupposto indispensabile per l’esito dell’esame.
A integrazione degli argomenti istituzionali approfonditi nelle
lezioni, sarà fornita una specifica e obbligatoria bibliografia di
riferimento.
Sin dai primi anni Novanta, la rete
Internet ha stimolato le energie creative di artisti provenienti da aree
disciplinari molto diverse: arti figurative, ma anche musica, narrazione
cinematografica e letteraria, teatro,
danza, performance, architettura. Ne è derivato un fenomeno
artistico di grande complessità, che da un lato ha forti rapporti
con la tradizione artistica delle avanguardie e delle neoavanguardie (Concettuale e Fluxus), dall’altro risulta fortemente
legato all’infrastruttura tecnosociale su cui si è sviluppato, e alla
sua rapida, continua evoluzione. Così, nonostante il carattere
relativamente recente della loro comparsa sulla scena, Internet
e la Net Art hanno impresso alla pratica artistica dell’ultimo decennio una trasformazione a cui una Accademia di Belle Arti
non può restare indifferente: l’esplosione della New Media Art
e la nascita di nuovi generi, come Software Art e Game Art; la
disponibilità di un materiale mediatico immenso, a cui attingere per poi applicargli tattiche di postproduzione e di remix;
una relazione atipica con il sistema dell’arte e con le sue regole,
motivata dalla natura immateriale della Net Art e della sua irreducibilità a oggetto, ma anche dalla vicinanza della Net Art ad
altri gruppi sociali e sistemi di pensiero, quelli dell’attivismo e
del software open source.
Il corso si propone di ripercorrere la storia della Net Art e di
sviscerarne le tematiche e le strategie formali più significative,
sullo sfondo dei due più ampi orizzonti su cui la sua vicenda si
sviluppa: l’arte contemporanea e la New Media Art. Il corso adotterà un approccio prevalentemente teorico, sviluppandosi attraverso approfondimenti e discussioni relative ad alcune questioni
chiave: come definire la Net Art? Quali rapporti intrattiene con
l’hacktivism e il media-attivismo? Come si conciliano plagiarismo e copyright? Appropriazione e originalità? Immaterialità del
codice e concretezza dell’opera? Accessibilità per tutti e unicità
dell’oggetto artistico? Cosa vuol dire esporre la Net Art in uno
spazio fisico?
La frequenza delle lezioni permetterà allo studente di comprendere in quale modo affrontare i testi in relazione alle tematiche
trattate in aula e di scegliere un personale percorso di approfondimento che sarà oggetto di discussione nelle lezioni seminariali
che inizieranno a gennaio.
Bibliografia
Parte monografica
Il dibattito internazionale sui musei nel primo Novecento e le
esperienze museografiche in Italia.
I testi di riferimento per la preparazione della parte monografica
sono:
• M. DALAI EMILIANI, Per una critica della museografia del Novecento in Italia, Marsilio editore, Venezia 2008.
• M.C. CIMOLI, Musei Effimeri, Allestimenti di mostre in Italia
(1949-1963), Saggiatore, Milano 2007.
Domenico Quaranta
Bibliografia
• MARCO DESENIS, GIUSEPPE MARANO, Net Art. L’arte della connessione, Shake edizioni. • AAVV, Connessioni Leggendarie, cat.
mostra, Ready Made. • RACHEL GREENE, Internet Art, Thames &
Hudson. • DOMENICO QUARANTA, Net Art 1994-1998. La vicenda
di ada’web, Vita e Pensiero.
PROGRAMMI 151
1° LIV
ORGANIZZAZIONE E PRODUZIONE
DELL’ARTE MEDIALE
2°
LIV
1° LIV
Laura Tettamanzi
Progettazione crossmediale
Il corso ha l’obiettivo di introdurre gli studenti alla progettazione “crossmediale”, e prevede:
• una parte teorica in cui l’idea di “crossmedia” come nuovo
modello produttivo dei contenuti nel mondo digitale – format o eventi progettati e distribuiti su tutte le piattaforme
possibili, dalla televisione ai telefonini al web – viene problematizzata e interpretata alla luce della nuova definizione
di “transmedia”: il contenuto diviene invasivo e permea tutto
lo stile di vita, diffondendosi su tutti i supporti possibili (non
solo i media elettronici ma tutte le interfacce che il pubblico
incontra nella vita quotidiana, compreso lo spazio domestico
e urbano).
Il concetto di “transmedia” trova ispirazione nella definizione Wagneriana di Gesamstkunstwerk (opera d’arte totale) e si
adatta meglio a un universo di consumo e fruizione in cui il
pubblico e la sua esperienza dei contenuti ha ormai un ruolo
sempre più attivo nella loro elaborazione o rielaborazione.
Come illustra il testo di Henry Jenkins proposto in bibliografia, le audiences attraverso la rete e gli strumenti di social
network rielaborano e intaccano i prodotti dell’industria culturale all’interno di una molteplicità di azioni e di “altri”
media.
Chi pensa e progetta contenuti – da un format televisivo a
una mostra o a un evento – non può più non tenere conto
di questo modello: da un lato il pubblico attivo, dall’altro la
“sinestesia” degli strumenti del comunicare che non sono
più solo “media”, ma attraverso il digitale, tutti i segni dello
spazio.
• una esercitazione pratica in cui gli studenti, singolarmente o
a gruppi, partendo da un’idea discussa in aula, sviluppano in
chiave trasmedia un progetto di format o evento.
L’esercitazione prevede una fase di ideazione e discussione e
un lavoro di progettazione richiesto in formato: word, power
point.
Facoltativo lo sviluppo di materiali video, di animazione, o lo
sviluppo di applicazioni interattive.
Bibliografia
• HENRY JENKINS, Cultura convergente, Apogeo. • MAX GIOVAGNOLI,
Cross-media. Le nuove narrazioni, Apogeo, 2009. • MATTEO
BITTANTI, Intermedialità. Videogiochi, cinema, televisione, fumetti, Edizioni Unicopli, Ludologica, 2008. • MARSHAL MC LUHAN,
Gli strumenti del comunicare, 1964 (edizione originale, più
traduzioni in italiano).
PEDAGOGIA DELLA COMUNICAZIONE
Stefania Ulivieri
E DELLA RELAZIONE EDUCATIVA
Il corso di quest’anno si pone l’obiettivo di rendere gli studenti consapevoli del doppio che si istituisce tra arte e educazione
e che consente anche di operare delle feconde integrazioni, in
chiave auto formativa tra la propria professione artistica e la
curvatura terapeutica/educativa della propria professione.
Alcune fra molte domande saranno le chiavi di accesso per approfondire questa relazione e per riflettere sul proprio ruolo alla
luce di un potenziamento delle proprie risorse identitarie:
• Che rappresentazione ho di una relazione educativa?
• Quali condizioni predispongono il formarsi di una sensibilità
alla comunicazione educativa?
• Come penso, predispongo e progetto il luogo di un evento?
• Come lavoro perché la relazione venga messa al servizio di
questo progetto di trasformazione?
• Quali aspetti di me vengono toccati nell’incontro con soggetti o
gruppi e quali nuovi spunti offrono alla mia pratica di lavoro?
L’obiettivo è sviluppare nei corsisti uno sguardo attento sul proprio modo di comunicare e di stare nell’incontro, sviluppando
quell’integrazione feconda tra pensiero ed emozione che costituisce una premessa necessaria al rinforzo del proprio ruolo
professionale oltre che dell’identità.
Il corso è diviso in due parti
• Verranno offerte opere letterarie artistiche e filmiche che
verranno interrogate dal processo di gruppo per illuminare
questi aspetti e offrire un luogo di approfondimento e di consapevolezza di cui il setting di gruppo diviene garante. Mettere in circolo rappresentazioni e vissuti consente di aumentare
le potenzialità del proprio sguardo grazie al riflesso che esso
produce nelle storie degli altri e di arrivare a produrre una
cultura di gruppo viva e che nasce dal qui e ora del processo.
• Un momento di taglio esperienziale in cui gli studenti verranno invitati a produrre delle rappresentazioni simboliche
della relazione e della comunicazione educativa per cogliere
quali sono i miti e gli impliciti che sottendono la loro pratica
di lavoro.
Agli studenti verrà richiesto di condividere il gruppo momenti della loro pratica di lavoro sostenuti da alcune domande
critiche circa il ruolo cruciale della comunicazione e della
relazione e permettendo a queste domande di trovare nel
rispecchiamento della mente di gruppo ulterori percorsi di
senso e chiarificazioni. Questa seconda area è relativa al mettere in campo un dispositivo di supervisione pedagogica che
consenta di incrementare le proprie capacità riflessive e la
consapevolezza del proprio stare nel gioco educativo
La bibliografia si articolerà in una dispensa prodotta a fine corso.
152 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE
PITTURA
Antonio Cioffi
Maurizio Arcangeli
La pedagogia studia le dinamiche relazionali attraverso le quali è possibile
intervenire in modo mirato nella trasmissione del sapere e dunque nella
formazione della personalità. E’ una
disciplina che poggia su presupposti
filosofici fortemente connessi a scienze umane quali la psicologia, la sociologia o l’antropologia. Per questo, nel corso delle
lezioni, i vari argomenti verranno affrontati prendendo in esame
i contributi trasversali che tali scienze possono apportare alla
definizione di una corretta didattica dell’arte e dell’estetica.
Per quanto riguarda la definizione del termine “didattica”,
esso denota l’insieme delle metodologie e delle tecniche utili
all’insegnamento (o meglio alla trasmissione) di determinate
competenze o abilità; queste, nel caso del curriculum di studi
seguito in Accademia di Belle Arti, riguardano -da un lato- l’avvio all’espressione attraverso i vari linguaggi visivi, dall’altro
l’approccio alla lettura (comprensione ed interpretazione) della
cultura visuale nella sua complessità, con riferimento, oltre ovviamente alla storia dell’arte, alla totalità della cultura di massa
contemporanea.
Utilizzare oggi questo termine in
riferimento alle esperienze artistico visuali degli ultimi cent’anni, sarebbe
molto riduttivo e modesto, per tutto
quello che l’arte moderna e contemporanea hanno scoperto e praticato,
costruendo nuovi linguaggi espressivi e utilizzando nuovi materiali per produrre opere.
Determinando così un cambiamento di fruizione di esse e conseguentemente di: Concetto di opera.
Alcuni argomenti trattati nel corso delle lezioni:
• La filosofia dell’educazione
• Comunicazione, linguaggio e tecniche espressive
• Semiologia del testo e del contesto
• Sapere scientifico e sapere narrativo
• Racconto, simbolo e forma simbolica
• Pedagogia della fiaba e della favola
• Gioco, creatività e pensiero divergente
• Lo studio del disegno infantile
• Identità personale e orientamenti psicopedagogici
• L’impianto psicoanalitico nelle teorie di Freud e di Jung
• Immaginario, mito tradizionale e cultura di massa
• Le tecnologie multimediali nel campo educativo.
Riferendoci alle esperienze ed ai percorsi tracciati dall’arte moderna e contemporanea (dalle avanguardie storiche all’oggi), e
alle problematiche che ad essa si riferiscono, il lavoro sviluppato
all’interno del corso di Pittura di primo livello (triennio) si organizzerà nel tentativo Teorico/Pratico di prendere consapevolezza
dei vari aspetti dei linguaggi dell’arte.
• L’organizzazione del lavoro degli studenti sarà libera da vincoli (non organizzata su temi dati) e insegnamenti dogmatici.
• Essi con la loro propria sensibilità, presa di coscienza e analisi dei linguaggi, seguiranno un percorso didattico individuale.
• L’utilizzo di nessuna tecnica è escluso, tradizionale e/o innovativa che sia, strumenti informatici/digitali compresi:
(computer, videocamera, fotografia, ecc...).
Strumenti con potenzialità sia progettuali che di supporto per
la costruzione e visualizzazione dell’opera compiuta.
• Importante sarà poi la lettura di quei testi fondamentali utili
ad iniziare discussioni che si trasformino in lavoro pratico,
discussioni singole o collettive atte a sviluppare un dialogo
con e tra gli studenti, intorno le loro idee e relativi problemi
di realizzazione pratica del lavoro.
• Avranno inoltre importanza, i suggerimenti di visite personali o collettive alle esposizioni di arte contemporanea, in spazi
pubblici o gallerie private, (esposizioni di artisti contemporanei).
•
Sarà fondamentale la frequenza, per poter acquisire il numero
di crediti necessari per sostenere l’esame di passaggio.
PROGRAMMI 153
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
PITTURA
PITTURA
Italo Bressan
Gabriele Di Matteo
Caratteristica di questo corso, sarà lo studio approfondito del colore come elemento fondamentale e primario di tutta una serie
di ricerche ed esperienze che hanno attraversato la nostra storia
dell’arte.
• Osservazione ed analisi rivolta ai fenomeni visivi rispetto alla
loro genesi.
• Articolato sviluppo grafico-disegnativo sul concetto di “realtà
e rappresentazione” verso un “nuovo reale rappresentato”.
• Comparazione fra le varie tecniche espressive del disegno per
formulare differenza e originalità della singola poetica.
• Il laboratorio sarà articolato su una sperimentazione di ricerca diretta delle varie tecniche pittoriche, della conoscenza e
preparazione dei supporti, conoscenza iconografica, lettura e
catalogazione delle varie componenti che formano l’immagine (colore, segno e materia) e integrazione di nuovi materiali all’interno della ricerca.
• Considerazioni sul concetto di spazio e spazialità in rapporto
alla superficie e alla dimensione.
• Studio dei fenomeni indagati e prodotti dalla ricerca, in costante mutazione e sviluppo.
• Il ruolo della pittura all’interno
dei molteplici linguaggi dell’arte contemporanea.
• Parlare di pittura utilizzando linguaggi diversi dalla pittura la pittura
dopo Francis Picabia (il pittore di tutti
glil stilil successivi)) e Gerhard Richter (quello dei molteplici
stili simultanei).
La pittura come installazione a partire dalle esperienze spaziali degli anni 60
La legittimità della pittura nell’epoca del trionfo dei media
tecnologici.
La pittura e lo statuto dell’immagine come strumento di conoscenza del reale.
Metodi e analisi della pittura commerciale.
La pittura degli altri e l’annientamento dell’autore.
Approfondimenti su alcuni artisti legati alla problematica
della copia e al potere autonomo dell’originale: Mike Bidlo,
Elaine Sturtevant, Sherrie Levine.
Discussione collettiva su progetti individuali.
Si richiede all’allievo, una decisa capacità di analisi critica, nei
confronti del proprio lavoro rispetto al mondo e alla società di
oggi, per sapersi confrontare con la nascita dei “nuovi linguaggi
visivi” della contemporaneità.
Bibliografia
• L. VENTURI, Come si comprende la Pittura, Ed. Einaudi, Torino. • P. FRANCASTEL, Lo spazio figurativo dal Rinascimento al
Cubismo, Ed. Einaudi, Torino. • H. FOCILLON, Vita delle forme,
Ed. Einaudi, Torino. • G. BACHELARD, La poetica dello spazio,
Ed. Dedalo libri.
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Bibliografia
• GIULIO CIAVOLIELLO, Dagli anni 80 in poi: il mondo dell’arte contemporanea in Italia, Artshow edizioni-juliet editrice.
• VITAMIN P, New perspectives in painting, Edizioni Phaidon,
Pittura.
154 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
PITTURA
PITTURA
Ignazio Gadaleta
Renato Galbusera
Finalità specifica del corso è lo studio
della pittura. Un linguaggio conoscitivo autonormativo che nell’essenza
cromatica fonda le sue strutture. Un
processo logico di comunicazione ed
espressione, con tutte le possibili aperture e derive poetiche, che nella consapevolezza della storia trova
il proprio fondamento. Un mezzo espressivo inesaurito e inesauribile, che evolve il processo della spazialità in modi diversi:
dalla plasticità evocata alla concretezza della bidimensionalità,
dalla tridimensionalità dell’estroflessione o dello sfondamento
all’estensione virtualizzante, fino all’ampiezza della dimensione ambientale. Un sistema operativo esteso che comprende
l’eventuale utilizzo di nuovi media e nuove tecnologie.
Si compiranno esperienze, di carattere teorico e pratico, con
particolare riguardo all’ambito del colore, nell’analisi delle dinamiche di percezione, rappresentazione e presentazione. Tali
esercitazioni costituiranno applicazioni di processi mentali e
operativi entro le coordinate tipiche delle diverse tecniche di realizzazione, analizzate nei procedimenti e nei particolari aspetti
disciplinari che ne regolano l’uso efficace e finalizzato.
Si studierà l’opera d’arte come costruzione linguistica strutturata, le sue dimensioni spazio-temporali interne e le sue possibilità
di relazione e d’espansione, dallo spazio privato a quello pubblico, dal colore della pittura alla città del colore.
Il programma del corso si sviluppa a
partire dall’affermazione della centralità dell’aula-laboratorio di pittura, come luogo di sintesi di processi
teorici e pratici, che costituiscono
l’essenza di questo insegnamento. Il
corso riserva un particolare interesse alla dimensione pubblica
dell’opera d’arte, attività che sarà svolta con un’apposita progettazione.
Il corso presenta una serie di proposte tematiche che ne caratterizzano i diversi anni:
• Dal libro d’artista alla graphic novel (parola -immagine)
• Dialoghi dal corpo (progetto concordato con Anatomia, Disegno, Cromatologia )
• La scena urbana: la pittura e lo spazio della città
• Siti specifici: luce-buio (letture del territorio e progetti per la
città di Milano)
• Arte nello spazio pubblico (tematiche riferite al rapporto tra
opera e luogo in accordo con il corso di Landscape Design).
• Le tematiche proposte sono suggerite e non costituiscono obbligo, ma riferimento possibile per la definizione del lavoro
personale.
Modalità operative
Per il primo anno, considerando le diverse matrici di provenienza, si delinea una tematica comune di base che parte dall’analisi
del disegno e dei diversi linguaggi pittorici.
Il programma per tutti gli anni di corso si attua attraverso percorsi individuali, momenti di discussione, schede tecniche, visite
guidate.
Sono previsti workshop come esperienza di lavoro in comune
in esterno.
La valutazione del lavoro si attua attraverso una serie di momenti di verifica comune e di scadenze che si succedono nel
corso dell’anno.
Biennio specialistico
Il corso si caratterizza per l’attenzione ai percorsi personali dei
singoli iscritti. In questo senso l’attività sarà tesa a valorizzare
gli aspetti professionali in ordine alla riflessione su modalità
operative, strategie di presentazione e finalizzazione del proprio
lavoro. Grande spazio sarà dato alla partecipazione a progetti
con soggetti esterni che costituiscono altrettante tracce per la
definizione di un’attività post-formazione.
PROGRAMMI 155
1° LIV
1° LIV
PITTURA
PITTURA
Alberto Garutti
Gaetano Grillo
Facendo riferimento alle esperienze
dell’arte contemporanea, e a tutte le
possibili problematiche ad essa connesse, il corso si svilupperà nel tentativo di prendere coscienza dei metodi
da essa praticati. Analisi delle strutture linguistico-visuali del testo artistico nel “farsi” dell’opera;
il problema delle possibili combinazioni nella strategia delle
pratiche comunicative; i cambiamenti che i linguaggi hanno
subito nel tempo; la pluralità dei codici per la creazione di una
grammatica interiorizzata della prassi artistica. Questa parte
sarà tesa a sviluppare la consapevolezza delle regole esistenti,
del loro uso e significato, sistematizzandola in un “modello”
che metta in luce i meccanismi propri dei segni visivi che sono
generatori di testualità.
Il programma didattico di pittura
converge con il progetto didattico presentato al Dipartimento di Arti Visive,
che porta il medesimo titolo, e si prefigge come obiettivo la ridefinizione
del laboratorio di pittura. L’anno accademico si aprirà dunque con una riflessione sui seguenti temi:
• L’artista e il suo ruolo nel contesto sociale.
• Pittura: linguaggio specifico?
• Il mercato dell’arte contemporanea:consenso e dissenso.
• Il campus accademia.
• Poetica e linguaggio.
• Laboratorio di pittura: ridefinizione.
Modalità del programma
Le lezioni delle tre cattedre si svolgeranno contemporaneamente nel primo semestre con un giorno (mercoledì) in comune
dedicato al confronto collettivo. Il primo mese sarà dedicato
esclusivamente alla riflessione e alla discussione sulle tematiche
del programma. Gli studenti elaboreranno in seguito le proprie
ricerche mirate ad un’esposizione finale corredata da una pubblicazione progettata ad hoc.
Gli appuntamenti didattici prevedono incontri con docenti di
altre accademie, artisti e personalità del mondo culturale.
Saranno effettuate e richieste visite ad esposizioni in spazi, musei e gallerie d’arte moderna e contemporanea pubblici e privati.
Modalità d’esame
Relazione sul lavoro teorico svolto e presentazione degli elaborati per l’esposizione finale.
Bibliografia
• MARIO DE MICHELI, Le avanguardie Artistiche del ‘900, Feltrinelli, Milano 2003. • ARNOLD HAUSER, Storia sociale dell’arte,
Einaudi, Torino 2003. • ERWIN PANOFSKY, Il significato delle arti
visive, Einaudi, Torino 1997.
156 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
PITTURA
PITTURA
Franco Marrocco
Stefano Pizzi
La centralità dell’opera e dell’allievo
costituiscono il cardine della programmazione volta al potenziamento
delle discipline teorico e laboratoriali
affini alla vocazione artistica dello
studente, al quale verrà rivolto un
progetto didattico personalistico. La proposta di un tema collettivo non dovrà così porre alcun vincolo ai percorsi individuali
ma costituire un ulteriore motivo di specializzazione che potrà
avvenire tramite la condivisione delle ricerche. Muovendosi dunque dalle precedenti esperienze linguistico - espressive
l’allievo, durante il primo ciclo di incontri, potrà concentrarsi
sugli aspetti progettuali, genesi dell’opera, che in un secondo
momento vedrà la sua concreta realizzazione. Gli aspetti teorici, critici e laboratoriali, precedentemente affrontati, potranno
dunque edificarsi nell’opera stessa che pone in rapporto dialettico l’esperienza individuale dello studente con il mondo dell’arte
contemporanea e il suo sistema. In questa possibile estensione,
dal perimetro dell’aula verso le gallerie e l’intorno pubblico e
sociale, il biennio individua la propria identità di specializzazione e, laddove è possibile, di professionalizzazione che, durante il
corso, trova spazio nei diversi momenti disciplinari.
Il programma didattico svolto in collaborazione con le cattedre di pittura
dei professori Gaetano Grillo e Nicola
Salvatore converge con il progetto didattico presentato al Dipartimento di
Arti Visive, che porta il medesimo titolo e si prefigge come obiettivo la ridefinizione del laboratorio di
pittura. L’anno accademico si aprirà dunque con una riflessione
sui seguenti temi:
• L’artista e il suo ruolo nel contesto sociale.
• Pittura: linguaggio specifico?
• Il mercato dell’arte contemporanea: consenso e dissenso.
• Il campus accademia.
• Poetica e linguaggio.
• Laboratorio di pittura: ridefinizione.
Modalità del programma
Le lezioni delle tre cattedre si svolgeranno contemporaneamente nel primo semestre con un giorno (mercoledì) in comune
dedicato al confronto collettivo. Il primo mese sarà dedicato
esclusivamente alla riflessione e alla discussione sulle tematiche
del programma. Gli studenti elaboreranno in seguito le proprie
ricerche mirate ad un’esposizione finale corredata da una pubblicazione progettata ad hoc.
Gli appuntamenti didattici prevedono incontri con docenti di
altre accademie, artisti e personalità del mondo culturale.
Saranno effettuate e richieste visite ad esposizioni in spazi, musei e gallerie d’arte moderna e contemporanea pubblici e privati.
Modalità d’esame
Relazione sul lavoro teorico svolto e presentazione degli elaborati per l’esposizione finale.
Bibliografia
• MARIO DE MICHELI, Le avanguardie Artistiche del ‘900, Feltrinelli, Milano 2003. • ARNOLD HAUSER, Storia sociale dell’arte,
Einaudi, Torino 2003. • ERWIN PANOFSKY, Il significato delle arti
visive, Einaudi, Torino 1997.
PROGRAMMI 157
1° LIV
1° LIV
PITTURA
PLASTICA ORNAMENTALE
Nicola Salvatore
Vito Natalino Giacummo
Il programma didattico di pittura
converge con il progetto didattico presentato al Dipartimento di Arti Visive,
che porta il medesimo titolo, e si prefigge come obiettivo la ridefinizione
del laboratorio di pittura. L’anno accademico si aprirà dunque con una riflessione sui seguenti temi:
• L’artista e il suo ruolo nel contesto sociale.
• Pittura: linguaggio specifico?
• Il mercato dell’arte contemporanea: consenso e dissenso.
• Il campus accademia.
• Poetica e linguaggio.
• Laboratorio di pittura: ridefinizione.
Il docente ritiene opportuno che gli
allievi pervengano a risultati espressivi personali e originali, attraverso tale
indagine storico-teorica, allo scopo di
conoscere prima di operare, di rielaborare creativamente le conoscenze
acquisite, mediante un opportuno utilizzo delle tecniche e dei
linguaggi.
Lo studente affronterà in fase operativa, tutte le tematiche della
figurazione, passando da esperienze di rappresentazione realistiche a esperienze di pura astrazione, sviluppando abilità che
indagano tecniche e procedimenti disparati, anche antitetici.
Si ritiene inoltre necessario l’uso della fotografia, della cinematografia e della computer-art, quali linguaggi di recente acquisizioni e di estremo interesse per il futuro artista. Verranno
eseguite visite guidate a mostre, musei, laboratori, ecc.
Modalità del programma
Le lezioni delle tre cattedre si svolgeranno contemporaneamente nel primo semestre con un giorno (mercoledì) in comune
dedicato al confronto collettivo. Il primo mese sarà dedicato
esclusivamente alla riflessione e alla discussione sulle tematiche
del programma. Gli studenti elaboreranno in seguito le proprie
ricerche mirate ad un’esposizione finale corredata da una pubblicazione progettata ad hoc.
Gli appuntamenti didattici prevedono incontri con docenti di
altre accademie, artisti e personalità del mondo culturale.
Saranno effettuate e richieste visite ad esposizioni in spazi, musei e gallerie d’arte moderna e contemporanea pubblici e privati.
Modalità d’esame
Relazione sul lavoro teorico svolto e presentazione degli elaborati per l’esposizione finale.
Bibliografia
• MARIO DE MICHELI, Le avanguardie Artistiche del ‘900, Feltrinelli, Milano 2003. • ARNOLD HAUSER, Storia sociale dell’arte,
Einaudi, Torino 2003. • ERWIN PANOFSKY, Il significato delle arti
visive, Einaudi, Torino 1997.
Tecniche plastiche
• Modellazione dell’argilla in bassorilievo e tuttotondo.
• Scultura in marmo, gesso, pietra, legno, polistirolo, riproduzione mediante formatura.
Tecniche pittoriche
Imprimitura su supporti vari.
Altre tecniche
• Fotoritocco digitale
• Previsualizzazione
• CAD
• Animazione e rendering di immagini
• Softimage
• Maya
• Fotografia
158 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
PLASTICA ORNAMENTALE
PLASTICA ORNAMENTALE
Romeo Leone
Guido Lodigiani
Le lezioni colgono spunto dal dibattito intorno all’arte contemporanea e
dalle sue implicazioni con quella del
passato, assumendo tale processo conoscitivo a fondamento metodologico
della ricerca. Operatività e dialettica
sono momenti immanenti per una formazione pratica e concettuale. La fase teorico-progettuale sarà oggetto di discussione
collettiva anche con la partecipazione di altre discipline.
Sistemi plastici monumentali ha
come obiettivo della ricerca quello di
ottenere qualità nell’ideazione, nella
realizzazione e nella valutazione di
segni, forme, spazi d’arte monumentali; sensibilità nell’individuazione e
nella valorizzazione del carattere dei luoghi; disposizione verso
un equilibrato dialogo fra Scultura, Pittura ed Architettura. Per
lo studente è utile frequentare il laboratorio c – poetica e progetto. L’ argomento del lavoro oggetto di valutazione è a scelta
dello studente. In sede d’esame l’allievo presenterà la propria
attività di ricerca; tratterà alcuni argomenti del programma
specifico mostrando di aver approfondito il proprio studio su di
una apprezzabile bibliografia. Elaborati richiesti: una scultura
tridimensionale a carattere monumentale, proposta in scala,
tenendo conto del progetto esecutivo e degli spazi di laboratorio
disponibili.
Parte monografica
• “L’acqua come ornamento” naturale e costruito in relazione
alle problematiche ambientali.
• Dall’oggetto al territorio: progettazione di installazioni, ambientazioni etc.
Modalità d’esame
Discussioni degli elaborati con riferimento alle questioni di natura tecnica e teorica dibattute durante il corso e oggetto dell’arte contemporanea.
Bibliografia
• G. DORFLES, Ultime tendenze dell’arte d’oggi, Feltrinelli
•H. GOMBRICH, Il senso dell’ordine, Einaudi • H. FOCILLON, Vita
delle forme, Einaudi • AA. VV., Storia dell’arte ceramica, Zanichelli • U. ECO, Come si fa una tesi di laurea.
La bibliografia specifica sarà data durante il corso.
Arte pubblica come nuova occasione di relazione fra le arti negli
esempi di alcune città europee.
Bibliografia
• M. MARINI, Pensieri sull’arte, Milano, Scheiwiller, 1998 • F.
Irace, P. MARINI, Luigi Caccia Dominioni, Venezia, Marsilio,
2002 • L. DALL’OLIO, Arte e Architettura, Torino, Testo e Immagine, 1997 • A.A.V.V., ArchiScultura, Basilea CH., Fondazione
Beyeler, 2004 • L. PERELLI, Public Art, Milano, F. Angeli, 2006
• L. GALOFARO, Artscape, Milano. Postmedia, 2007.
PROGRAMMI 159
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
PRATICA E CULTURA DELLO SPETTACOLO
Giacomo Agosti
PRATICHE CREATIVE PER L’INFANZIA
Alessandro Baldanzi
Titolo del corso : Un rispetto nuovo.
Il corso ha natura laboratoriale; non
esiste bibliografia perché lo studente è
invitato ad attingere dal proprio bagaglio emotivo ed esperienziale.
Attraverso una serie di esercizi, improvvisazioni e sperimentazioni, si vogliono saggiare le potenzialità
dell’individuo e del gruppo.
Il rapporto tra il mondo infantile e
l’arte è vastissimo e investe diversi
ambiti del sapere, delle professionalità e dei mestieri apparentemente distanti da quello educativo. Parlare di
arte e di bambini potrebbe essere un
valido pretesto per rivalutare l’arte come un immenso giacimento di esperienze e conoscenze. Il gioco come esperienza artistica
e creativa, l’artista rende proprio questo connubio di elementi
che si basano nel fare e nel disfare nello sperimentare relazioni
inedite. Costruire concrete prospettive di avventura verso il nuovo, al diverso e quindi all’altro, la pratica creativa intesa come
esperienza. Il laboratorio avrà fini pratici atti alla realizzazione
di elaborati che ci permetta una concreta riflessione su i modelli
culturali che sono alla base del fare artistico. Il tema è “La fiaba”, l’allievo imposterà una propria ricerca artistica nell’ambito
di una fiaba scelta a piacere. Sarà un percorso creativo libero,
non necessariamente relegato alla pagina di un libro per l’infanzia. Fantasia è anche fare a vanvera, a casaccio, è irregolarità. È invenzione e immaginazione. Perché una storia riesca a
catturare l’attenzione del bambino, deve divertirlo e catturare la
sua curiosità. Deve armonizzarsi con le sue ansie e le aspettative,
in breve deve toccare tutti gli aspetti della sua personalità. Ed è
per questo che la “fiaba popolare” viene presa come mezzo per
riuscire ad arricchire e divertire sia bambini che adulti.
I racconti provenienti da differenti culture analizzano i personaggi della storia come archetipi obbligandoci a interrogarci sul
senso profondo della loro natura. Attraverso la sperimentazione
ci avvicineremo al mondo dell’infanzia, cercando di mettere da
parte tecnicismi esasperati ed eccessi di razionalità: “il miglior
quadro è quello che la ragione non può ammettere” (Gruppo
Co.Br.A.).
L’esame finale è un momento di ricapitolazione di quanto è maturato nel corso degli incontri.
Il corso si tiene nel primo semestre.
Il corso verrà ripartito come segue
• Morfologia della fiaba.
• Cosa è un racconto di fate.
• Segni e riti nella preistoria.
• Il bianco e il nero, il pieno e il vuoto.
• Identità e alterità del corpo, ibridi e metamorfosi.
• Laboratori per bambini, l’esperienza di Munari.
• Miti e riti tribali.
Bibliografia
• BRUNO BETTELHEIM, Il mondo incantato. • VLADIMIR PROPP, Le
radici storiche dei racconti di fate. • MARIE LOUISE VON FRANZ,
Le fiabe interpretate.
160 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
PRINCIPI E TECNICHE DELLA
TERAPEUTICA ARTISTICA 1 - 2
Laura Tonani
I annualità
L’esperienza dell’autoritratto.
L’autoritratto rappresenta un’esperienza fondamentale nel percorso arteterapeutico. L’espressione della propria immagine corporea risponde alla
domanda “chi sono Io” e ci offre la possibilità di cogliere aspetti
profondi dell’individuo che affiorano a volte inconsapevolmente. La nostra esperienza coglie l’idea di Corpo inteso come Leib.
Nel corso della ricerca artistica del ‘900 abbiamo avuto esempi
di straordinaria intensità. Gli artisti hanno superato l’idea di autorappresentazione, intesa come ricerca di verosomiglianza fisionomica, incontrandosi con l’immagine segreta della propria
identità. Pertanto le forme espressive legate all’autoritratto hanno intrapreso la via della sperimentazione interdisciplinare. Nei
territori di confine, tra pittura, teatro, body art, etc. coglieremo le
sorprendenti interazioni con la terapeutica artistica.
Bibliografia:
• ALBERTO BOATTO, Narciso infranto. L’autoritratto moderno da
Goya a Warhol, Laterza, Bari, 1997 • EUGENIO BORGNA, Il volto
senza fine, Le Lettere, Firenze, 2004 • PATRIZIA MAGLI, Il volto e
l’anima. Fisiognomica e passioni, Bompiani, Milano, 1996.
II annualità
Corpo, materia e processi creativi.
Il ruolo prettamente maieutico dell’artista terapista presuppone
una profonda conoscenza del rapporto esistente tra immaginario materiale e processo creativo.
Il progetto didattico propone, attraverso l’approccio alla poetica
degli elementi di Gaston Bachelard, una riflessione intorno al
“lavoro” cui l’immaginazione sottopone la materia del mondo,
ritagliandovi le figure dei propri desideri.
La sinergia tra immaginario e materia, nel suo farsi linguaggio
tecnico e quindi espressione, concluderà il nostro percorso.
Bibliografia
• GASTON BACHELARD, Psicanalisi delle acque. Purificazione,
morte e rinascita, Red edizioni, Como 1987 • GASTON BACHELARD,
Psicanalisi dell’aria. Sognare di volare. L’ascesa e la caduta,
Red edizioni, Como 1988 • GASTON BACHELARD, La terra e le forze.
Le immagini della volontà, Red edizioni, Como 1989 • DINO
FORMAGGIO, Fenomenologia della tecnica artistica, Pratiche
Editrice, Parma 1978
A disposizione degli studenti dispense cartacee e CD-R
PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO
Francesco Correggia
Le problematiche del contemporaneo
o di ciò che chiamiamo arte contemporanea toccano nodi complessi del
fare dell’arte e del pensiero sull’arte.
Il mondo dell’arte è costantemente
attraversato da flussi di saperi, da un
pluralismo sia nelle intenzioni che nelle modalità. Questioni
relative all’ambiente, alla città, alla società, all’economia globale, alle dinamiche relazionali diventano oggetto d’indagine
e di ricerca da parte degli artisti i quali sono sempre più attenti
a ciò che oggi le nuove tecnologie offrono sia da un punto di
vista dell’innovazione che da quello della ricerca estetica dei
nuovi materiali. L’avvento del contemporaneo spinge l’arte ad
affrontare problemi che hanno a che fare non solo con l’universo della rappresentazione o della dimensione estetica ma anche
con quello di uno sviluppo solidale e compatibile e con società
multiculturali sempre più complesse e globalizzate. Il corso
intende affrontare tali svincoli e tali problematiche fornendo
agli studenti un panorama adeguato intorno alle temperie del
contemporaneo ma soprattutto fornendo loro una conoscenza
su quelle che sono le dinamiche interpretative e sociologiche
che caratterizzano la processualità artistica contemporanea
rispetto a quella modernista sia da un punto di vista delle immagini che da quello della riflessione critica al confine con la
storia, dal protomodernismo, alle nuove avventure tecnologiche
e mediali. A tale fine il corso prenderà in esame i tre concetti
decisivi e fondamentali per la comprensione delle problematiche attuali: moderno, postmoderno e contemporaneo con una
vasta panoramica dei percorsi artistici, delle contaminazioni
e dei linguaggi espressivi. La lettura delle immagini proposte
sarà sempre accompagnata da una riflessione storico critica, di
movimenti artistici , situazioni, aspetti, problematiche e contesti
culturali in atto.
Bibliografia
• ARTHUR DANTO, Dopo la fine dell’arte. L’arte contemporanea
ed il confine con la storia, Bruno Mondadori, Milano, 2008
• ULRIC BECK, Verso una seconda modernità, Carocci , Roma,
2001 • FREDERIC JAMESON, Postmodernismo, Fazi Editore , Roma,
2007 • GIANNI VATTIMO, La fine della modernità, Garzanti, Milano, 1991 • JEAN FRANCOIS LYOTARD, La condizione post-moderna,
Feltrinelli, Milano, 1985 • JEAN BAUDRILLARD, Il delitto perfetto,
Cortina, Milano, 2002 • PAUL VIRILIO, La bomba informatica,
Cortina , Milano, 2000.
PROGRAMMI 161
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
PROBLEMI ESPRESSIVI DEL CONTEMPORANEO
Fabrizio Gazzarri
PROCESSI E TECNICHE PER LO SPETTACOLO
Daniele Paolin
MULTIMEDIALE
Il corso si organizza e si strutturara,
tra teoria e pratica, in posizione di
aperta e disponibile riflessione rispetto alla complessa articolazione
dell’esperienza dell’arte contemporanea nella presa diretta del suo mani-
Il presente corso si propone di approfondire la conoscenza specifica di
tematiche e metodologie inerenti gli
aspetti della realizzazione tecnica di
progetti per spettacolo e istallazioni
interattive e di analisi delle diverse
tipologie istallative e scenografiche in rapporto a spazi organizzati teatrali o performativi sulla base di specifiche finalità
operative strutturate nel panel di Regia Multimediale al quale
il presente corso fa riferimento. Il programma prevede una serie
di lezioni sull’evoluzione degli spazi performativi, in particolare
quelli dello spettacolo, sulle tecniche di rappresentazione e di
inserimento di progetti intermediali in ambienti strutturati e
storicamente destinati alla performance o in ambienti privi di
tali caratteristiche e sulla metodologia tecnica applicata al progetto. La sperimentazione, l’analisi e la verifica dei possibili metodi e materiali ipotizzati dal progetto debbono necessariamente
costituire la base per criteri di sostenibilità funzionale, tecnica
ed economica, che assumono rilevanza indispensabile ad una
corretta proposta progettuale. Attraverso un lavoro seminariale,
quindi, si perviene allo studio ed alla formulazione di progetti
completi su tematiche concordate con il corso di Regia. In riferimento ai temi trattati nelle lezioni, verranno svolte applicazioni
pratiche di progettazione delle teorie affrontate nelle lezioni, la
sufficiente valutazione delle quali darà diritto a sostenere l’esame. Sarà indispensabile, per iscriversi e sostenere l’esame, la frequenza al corso in ragione dei due terzi delle presenze, la presenza alle verifiche sullo stato di avanzamento delle esercitazioni ed
aver superato con esito positivo il pre-esame (obbligatorio) nel
quale verranno valutati i progetti definitivi.
festarsi.
L’attuale stretta relazione tra le arti visive e numerose altre discipline che, dentro e fuori la vertigine tecnologica, caratterizzano
questo nostro tempo in contaminazioni di sensibilità, linguaggi,
poetiche le più diverse e sorprendenti ci obbliga ad un “ascolto”
sempre più attento e criticamente sostenuto.
Il corso quindi, con ampia libertà ma estremo rigore chiede,
per quanto possibile ed in stretta collaborazione con il docente, indagini, analisi, approfondimenti di un qualche momento
di ricerca contemporanea inesplorata, che ne documentino un
profilo significativo e rivelatore delle problematiche oggi di attualità più coinvolgenti e rivelatrici.
Bibliografia
• CRUCIANI FABRIZIO, Lo spazio del teatro, Roma-Bari, Gius. Laterza & Figli, 1992. • CONSONNI GIANCARLO, a cura di, Teatro corpo
architettura, Bari-Roma, Laterza,1998. • MILLERSON GERALD, Scenotecnica per il cinema e la tv, Roma, Gremese Editore, 1993.
162 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
PRODUCT DESIGN
PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI
Riccardo Soffientini
Carlo Guenzi
Si tratta di avvicinare lo studente al reale mondo del lavoro
attraverso esperienze guidate dove il contributo del designer è
mediato e condizionato dalle richieste del cliente che spesso,
se non sempre, impone al progettista vincoli sia qualitativi che
quantitativi. Ci si dovrà confrontare quindi con indicazioni non
solo economiche ma soprattutto con specifiche scelte tecnologiche, se il cliente è anche direttamente produttore dell’oggetto, ed
inoltre “disegnare” prodotti con caratteristiche adatte a fasce di
mercato ben precise.
La conoscenza dei processi produttivi legati ai principali materiali sarà quindi momento fondamentale e necessario per lo
sviluppo corretto del processo creativo.
Gli studenti si confronteranno con due o tre temi di differente e
crescente difficoltà da affrontare singolarmente o in gruppo, con
limiti non solo progettuali ma anche temporali, imposti ed inderogabili, come è tipico nelle esperienze sul campo, nei contatti
con i clienti, industrie od altro tipo di organizzazione.
Obiettivo del corso è l’individuazione di alcuni temi che si prestano
all’applicazione di metodologie teorico-pratiche per la progettazione di
allestimenti. Viene individuato un
complesso edilizio comprendente corpi di fabbrica antichi che devono essere ristrutturati e dei quali
esiste già un rilievo; si sono ipotizzate delle destinazioni d’uso
compatibili come tempo libero, ricettivo-residenziale, alberghiero, professionale. Saranno oggetto di valutazioni e confronto
il rapporto con la preesistenza storica, i temi della continuità
e modernità, la rappresentazione di uno spazio con una sua
qualità che significa anche attraverso i materiali e la loro disposizione. L’intervento di ristrutturazione implica anche la
sistemazione degli spazi esterni dove esistono vincoli qualitativi
di tipo ambientale, di rispetto e integrazione delle preesistenze
storiche. Si farà uso di un repertorio vasto di materiali anche
con alternative per qualità, prezzo, prestazioni, relativamente a:
pavimenti, scale, soffitti, materiali di rivestimento, divisori interni ed esterni, porte, finestre, illuminazione, impianto elettrico
e di riscaldamento, servizi igienico-sanitari. Per quanto riguarda il progetto degli spazi esterni si farà riferimento alle essenze
proprie del parco del Lambro, alla tradizione dei giardini storici
presenti in Brianza e documentati da numerose pubblicazioni,
così come alle realizzazioni internazionali recenti di parchi.
L’iter progettuale sarà schematicamente scandito nelle seguenti
fasi:
• definizione del briefing;
• analisi delle esigenze dell’utente individuato e loro
soddisfacimento;
• metaprogetto, fase in cui verranno messe a confronto varie
ipotesi;
• progetto definitivo, quest’ultimo messo a punto con l’ausilio
del modello.
Le varie fasi di questo lavoro saranno discusse, criticate ed infine
messe a punto con il diretto coinvolgimento di tutti gli studenti.
Bibliografia
La bibliografia verrà segnalata durante il corso e tratterà argomenti specifici evidenziati dagli studenti durante la fase di
progettazione.
PROGRAMMI 163
1° LIV
1° LIV
PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI
PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI
Alberto Prina
Takashi Shimura
Sintesi del programma
La grande tradizione italiana del design d’arredo si amplia alle moderne
necessità dell’allestimento fieristico,
dei locali del commercio, delle attrezzature ed degli allestimenti museali.
Si è venuta a creare una nuova figura professionale: quella del
progettista di allestimenti e di eventi dove questi ultimi presentano essenziali problemi di scenografia.
Il progettista di allestimenti si è trovato così ad assumere un importante ruolo, soprattutto nel settore fieristico, dovendo essere
in grado di gestire l’intero processo di ideazione, progettazione
e realizzazione.
Il corso si sviluppa partendo da un percorso storico (dai primi
anni del ‘900 fino ai giorni nostri) per arrivare, dopo una investigazione sui principali sistemi di realizzazione, alle recenti
tecniche di comunicazione e di marketing.
La realizzazione di un progetto completo di allestimento che
parte dal brief di progetto e discute le scelte di concept comunicazionale, conclude il corso.
• Sulla base delle lezioni di Museografia I e II, si fa eseguire un
progetto (quale ipotesi, idea) per una esposizione permanente nella Sala di un Museo o Pinacoteca.
Per poter seguire questo corso è necessario avere già frequentato i corsi di Museografia I e II.
• Il progetto è individuale (o di gruppo in relazione al numero
degli studenti).
• E’ prevista la visita a un Laboratorio museotecnico.
• La progettazione delle vetrine, espositori e la stessa Sala, si
basa sullo studio approfondito degli oggetti da esporre in relazione alle necessità di:
- conservazione
- climatizzazione
- illuminazione
- informazione didascalica
• Definizione del percorso espositivo e delle vie di fuga in caso
di emergenza e di quanto attiene alla sicurezza.
• Alcuni argomenti del corso sono esemplificati da lavori realizzati dal docente.
Lo scopo del Corso è portare ogni studente alla concreta possibilità di eseguire un progetto realizzabile.
Per il corso di Progettazione di Allestimenti è oggetto di valutazione:
• l’originalità
• l’approfondimento del progetto
• il disegno tecnico e il modo di presentazione
• la tempistica. del lavoro
• la frequenza al corso.
164 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
PROGETTAZIONE DI INTERVENTI URBANI
Felice Martinelli
E TERRITORIALI
PROGETTAZIONE DI SOFTWARE INTERATTIVI
Daniele Suffritti
Triennio Arti visive
Il corso, nelle sue diverse articolazioni teorico/laboratoriali, propone
un’indagine zigzagante ed un’attenta
lettura dei fondamenti della rappresentazione, materiali e tecniche legati
all’esperienza della ricerca artistica e al suo legame con la committenza pubblica e privata.
Il concetto di Playground in Isamu Noguchi e’ qualcosa di simile ad un gioco in scala urbana. “Uno spazio vuoto non ha
dimensione e significato di per sé. La scala ed il significato appaiono solo invece quando un oggetto o una linea sono introdotti in questo spazio … la scala e la forma di ogni elemento
devono essere poste allora in relazione con tutti gli altri elementi
che insistono nello spazio dato”. Un sistema compositivo che
si declina nelle diverse scale di intervento senza mutare la sua
logica intrinseca, capacità di tenere insieme interventi composti
per frammenti,sia di soddisfare quel gusto ludico tipico della nostra epoca,che interpreta il luogo pubblico come luogo di svago.
La possibilità di accedere ad informazioni relative all’ambiente in cui si
muove un performer o uno spettatore
consente all’artista di realizzare opere sensibili al loro comportamento
fornendo così diversi livelli di interattività. Il corso studia vari metodi con cui accedere a queste
informazioni attraverso sensori di vario genere o tramite riconoscimento ottico e propone metodi per l’elaborazione di queste
informazioni al fine di realizzare opere interattive.
Una serie di lezioni laboratoriali permette di fornire gli strumenti necessari all’utilizzo della piattaforma software Max/MSP/
Jitter con verifica sperimentale diretta delle conoscenze acquisite. Particolare importanza è data allo studio di alcune tecniche
di riconoscimento ottico, analisi e riconoscimento della silhouette, elaborazione e trattamento del video digitale, utilizzo del
canale alpha, utilizzo di apparati MIDI, ricezione e invio di messaggi MIDI, interazione con Flash MX.
Poiché la realizzazione di opere interattive non può prescindere dall’eventuale utilizzo di sensori come elementi di analisi
dell’ambiente, il corso analizza le caratteristiche dei principali
sensori attualmente disponibili nonché le tecniche necessarie
per il loro utilizzo nelle installazioni interattive per dialogare
con l’ambiente circostante.
L’approccio didattico privilegia l’aspetto sperimentale della realizzazione progettuale fornendo alcuni strumenti di base, ma
verificando costantemente le singole peculiarità e necessità degli
studenti in base alle specifiche caratteristiche dei progetti analizzati.
Un processo conoscitivo accelerato e rappresentativo che ha
come obiettivi:
• L’acquisizione di strumenti utili ad esplorare con curiosità le
ragioni delle forme, i diversi segni e linguaggi delle dinamiche espressive e tipologie strutturali (artista e “collaboratori”,
luogo, opera, committenza);
• Sensibilizzare l’allievo alle diverse tematiche, individuando,
con professionalità, risposta ai quesiti posti.
Dal know how introduttivo al metamorfico e non rettilineo
carattere del contemporaneo, affinando conoscenza critica e
qualità progettuale.
Da verifiche cadenzate ed esercitazioni generalizzate, si perviene gradualmente a progetti ed elaborati personali applicando
quanto analizzato in fase teorica.
Modalità d’esame
Lo studente è tenuto a sostenere un colloquio attraverso il quale
si verifica la conoscenza degli argomenti trattati durante la didattica e deve presentare gli elaborati realizzati relazionando su
un argomento specifico concordato con il docente.
Bibliografia
• G.CELANT, Arti e Architettura, Skira ed., 2004. • Arte Ambientale. Collezione Gori, U. Alemanni ed., 1993. • G.CELANT, L’inferno
dell’arte italiana, materiali 1946/64, Costa&Nolan, 1990.
Durante il corso verranno fornite ulteriori e precise indicazioni.
PROGRAMMI 165
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
PROGETTAZIONE DI SPAZI SONORI
Thomas Bucciarelli
Obiettivi formativi.
Il corso prevede un percorso formativo
indirizzato ad ampliare le conoscenze
artistiche attraverso una ricerca teorica-pratica del suono e dello spazio.
Gli argomenti saranno correlati all’analisi di spazi sonori quotidiani; si accennerà alla possibilità
di modificare uno spazio, (luogo interno/esterno) attraverso
l’intervento sonoro.
Si analizzeranno video, (performance e istallazioni) d’arte contemporanea.
Si farà riferimento al mondo sensibile, (ai Dva) al loro modo
di percepire attraverso il corpo. (Il suono e l’ambiente che ci
circonda).
Esercitazione pratica.
• Registrazioni con microfoni professionali digitalizzazione,
scomposizione ed estrapolazione dei singoli eventi sonori
tramite software. Progettazione libera degli eventi selezionati, o attraverso una sceneggiatura temporale dello spazio, o
attraverso un audio-video.
• Utilizzo di sistemi combinati meccanico-digitali (lo spazio
cambia il suono e il suono cambia da punto a punto nello
spazio). Il progetto prevede un percorso formativo indirizzato
ad ampliare le conoscenze artistiche, attraverso una ricerca
teorica-pratica del suono e dello spazio.
Software utilizzati: Logic Pro Studio, Cubase.
Bibliografia
L’ indicazione bibliografica sarà suggerita durante il corso
PROGETTAZIONE DI SPAZI SONORI
Hubert Westkemper
Il corso propone un approccio teorico
e pratico alla creazione di spazi sonori
reali e virtuali con l’obiettivo di dare
agli studenti strumenti concreti nella
realizzazione di istallazioni sonore,
sonorizzazioni di spettacoli, performances, eventi, esposizioni ecc.
Ogni giornata di lezione è divisa in due parti
La prima parte, prevalentemente teorica, tocca i seguenti ambiti:
fisica del suono
i parametri fondamentali oggettivi e la loro percezione soggettiva
psicoacustica
la percezione sonora legata soprattutto alla spazialità e alla provenienza del suono.
La comprensione dei vari fenomeni viene supportata da registrazioni binaurali (olofonia) fatte insieme agli studenti.
acustica ambientale
i parametri fondamentali, interazione tra impianto audio e acustica reale, acustica variabile, generatori di riverbero tradizionali e a convoluzione, creazione di spazi virtuali, simulazione
di movimento
ripresa microfonica – la “fotografia” del suono
tipologie di microfoni con relativo funzionamento
tecniche di ripresa anche multi-canale
diffusione sonora
tipologie di diffusori elettroacustici e relativo funzionamento;
sistemi di diffusione anche multicanale: dalla cassa singola attraverso l’impianto stereo e i vari sistemi surround (multicanale) fino a wavefieldsynthesis e ambisonics. Nella seconda parte,
prevalentemente pratica, si realizzano dei materiali sonori attraverso la registrazione con microfoni o assemblando o rielaborando dei materiali concreti, strumentali o di voci portati dagli
studenti. Sono a disposizione dei sistemi di hard-disk recording
con diversi plug-in per il trattamento dei singoli suoni oltre naturalmente ad editare, sovrapporre e mixare varie tracce audio.
La diffusione del suono avviene attraverso una coppia di casse
monitor, mentre per un ascolto individuale sono a disposizione
delle cuffie stereo. L’ascolto si limita quindi per ora a segnali
stereo o al massimo binaurali (in cuffia). Per poter realizzare sistemi multicanale e affrontare praticamente progetti di acustica
virtuale o simulazione di movimento più articolati sarà necessario integrare il sistema con altri monitor amplificati e software
dedicato alla spazializzazione.
166 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
PROGETTAZIONE GRAFICA
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
Piero Orsi
Tullio Brunone
“Progettazione grafica” è la naturale evoluzione del corso di Graphic
Design del Triennio. Durante l’anno
verranno ripresi i metodi di lavoro e
approfonditi gli sviluppi del processo
creativo. Il corso affronta i diversi
aspetti della comunicazione visiva: dalla progettazione e realizzazione di messaggi pubblicitari, di prodotti editoriali, fino
ai più recenti procedimenti per la comunicazione d’impresa, il
progetto dell’identità visiva di musei, esposizioni, siti archeologici, luoghi della cultura, ecc., compresa la grafica di pubblica
utilità.
Questioni teoriche
Gli sviluppi e le articolazioni teoriche
che i nuovi media hanno introdotto
nelle arti visuali a partire dalle prime
esperienze degli anni ‘50. Riferimenti
al percorso storico delle tecnologie e
alle esperienze fondamentali. I primi utilizzi della tecnologia
nell’ambito della ricerca artistica. Il rapporto fra arte e sviluppo
tecnico, continuità/cambiamento nel rapporto fra arte e tecnologia. L’immagine elettronica contemporanea. Il tempo, la materia, il segno, la luce nell’immagine digitale. La multimedialità, il rapporto sempre più articolato fra discipline e strumenti
operativi. Interattività: la navigazione all’interno dell’opera,
l’installazione, il corpo ed i sensi nel coinvolgimento. L’opera
in rete, internet come scenario, il motore internet. Il controllo
totale del progetto.
Sono previsti incontri con professionisti del settore.
Bibliografia
La bibliografia sarà indicata durante il corso.
Laboratorio
Lo sviluppo del progetto sotto l’aspetto tecnico e informatico, fattibilità. La presentazione del progetto. Schemi e rappresentazioni. La questione dei software e delle applicazioni (Director, Flash,
Final Cut, Premiere, EyesWeb, Softimage, Avid ecc. Scrittura di
software, operazioni ibride, le interfacce. Nel primo segmento del
corso (aspetto teorico) si affrontano gli aspetti teorici e storici
fornendo le informazioni fondamentali per la conoscenze necessarie in un progetto che preveda l’utilizzo delle tecnologie.
II secondo aspetto (il laboratorio) corrisponde alla fase realizzativa del progetto in tutti gli aspetti essenziali, riflettendo sulle
questioni strettamente legata ai significati, attribuendo notevole
importanza al senso del lavoro ed alle giustificazioni teoriche.
PROGRAMMI 167
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
PROGETTAZIONE MULTIMEDIALE
PROGETTAZIONE PER IL COSTUME
Paolo Rosa
Marta Valtolina
Finalità e obiettivi
II corso affronta i percorsi e le trasformazioni di un’area definibile come
“post-cinematografica”. Lo sviluppo
della cultura digitale, l’introduzione
di nuove tecniche di produzione determinano il formarsi di nuove estetiche e di un diverso rapporto
di visione con lo spettatore. Elementi che aprono anche a ricerche orientate verso proiezioni simultanee su più schermi, alla
moltiplicazione e spazializzazione dei contesti narrativi, all’interattività, alla introduzione di inedite concezioni di montaggio.
Inoltre invitano ad una dialettica tra componenti fiction e non
fiction, fra approccio saggistico, documentaristico e narrativo.
Tutto alla luce delle esperienze passate e recenti di cinema sperimentale e d’artista, video e ambientazioni d’autore.
Nel mondo dello spettacolo, ruolo importantissimo è quello del
costumista. In questo corso si vuole portare lo studente all’acquisizione di strumenti e capacità necessarie a svolgere questa
articolata e complessa professione.
Tema di ricerca
Nell’ambito di un’estetica che privilegia la relazione piuttosto che
la forma, il gesto acquisisce una funzione centrale. Ma più che di
gesto dell’artista, oggetto della ricerca sperimentale in altri momenti storici, si parla di gesto dello spettatore. Il gesto dunque oltre
a significare per il suo proporsi visivo, diviene tramite per la valorizzazione di una dimensione tattile. Al senso lungo della vista si associa il senso corto del gesto; alla percezione si accorpa l’esperienza
diretta. Il toccare più che il vedere produce una responsabilità del
fare e nelle tracce che esso deposita c’è il senso della sua conseguenza. Del resto nella logica dei dispositivi interattivi, lo spettatore è
chiamato in causa direttamente e il progettista/artista nel farlo si
pone consapevolmente il problema di determinare comportamenti.
Operatività
Si richiede la progettazione di un’opera/operazione che rispetti metodologie e tematica indicata, prodotta con uno dei linguaggi segnalati.
L’esame si basa su un colloquio che evidenzi lo sviluppo della ricerca
personale in relazione alla tematica complessiva, nonché la valutazione degli elaborati progettuali. E-mail [email protected]
Bibliografia
• A. MELUCCI, Passaggio d’epoca, Feltrinelli. • M. CARBONI, P. MONTANI, Lo stato dell’arte, Laterza. • S. VASSALLO, A. DI BRINO (a cura
di), Arte tra azione e contemplazione, ETS. • A. BALZOLA, A. M.
MONTEVERDI, Le arti multimediali digitali, Garzanti. • V. VALENTINI, Le pratiche del video e le storie del video, Bulzoni. • C. SINI,
J. DERRIDA, STUDIO AZZURRO, Pensare l’arte, Motta ed.. • G. GRANIERI, La società digitale, Laterza ed.. • LIDIA DE CANDIA, Polifonie
Urbane, Meltemi 2008. • P. MONTANI, Bioestetica, Carrocci ed..
• STUDIO AZZURRO, Videoambienti e Ambienti Sensibili, Feltrinelli
ed.. • ROBERTO DIODATO, Estetica del virtuale, Bruno Mondadori.
Le premesse
• Una buona conoscenza della storia del costume.
• Una ricerca approfondita del soggetto da trattare.
• Una sensibilità nella lettura merceologica del tessuto nella
sua trasposizione teatrale, cinematografica. Il tessuto che è
l’elemento che costituisce, qualunque esso sia, l’anima e la
sostanza della nostra ricetta.
• Una percettibilità alla forma e al colore in funzione di una
realizzazione legata indissolubilmente al corpo e alla sua
struttura compositiva.
• Una conoscenza specifica nell’affrontare l’argomento del
costume con il regista, il produttore, l’autore e altri professionisti del settore.
• Comprensione dei delicati rapporti tra l’attore, il ballerino, la
comparsa; la sartoria che traduce e traspone l’idea creativa
con “l’oggetto” da indossare.
• Sicurezza nella evidenziazione dell’anatomia umana.
• Legame imprescindibile con progettazione scenografica affiancata.
Il percorso creativo muove i suoi passi proprio dallo studio di un
“copione” dove compaiono i personaggi, caratteri, atmosfere,
emozioni, corpi. Dell’analisi e comprensione dei “tipi” si passa
all’elaborazione creativa della sensazione del costume, intriso di
personalità e significato, in un gruppo più ampio di contenuti
e ideazioni (parole, musica, scene, luci, oggetti, …); proprio
come esteso e denso di dinamiche relazionali è la metodologia
progettuale ed esecutiva del costumista, mai solo, sempre volto a
condividere i passaggi evolutivi della sua creazione.
Il corso si costituirà di lezioni frontali sugli argomenti specifici,
di verifiche periodiche dei progetti e di confronti con operatori
del settore.
Sono previsti incontri con professionisti dello spettacolo.
Bibliografia
dipenderà dalle scelte effettuate e verrà indicata durante il corso.
Si consigliano testi sulla storia del costume illustrato.
168 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
PSICOLOGIA DELL’ARTE
PSICOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA
Roberto Galeotti
Programma anno accademico
Parte generale
Nascita della psicologia dell’arte. La
psicologia dell’arte alla luce delle
principali teorie psicologiche: contributi teorici ed empirici. La “misurazione” dell’esperienza
estetica: l’estetica informazionale e matematica. L’avanguardia
artistica e la psicologia dell’arte. Sviluppi recenti della psicologia
dell’arte: il modello cognitivista e psicofisiologico dell’esperienza
estetica e le teorie cognitivo-neuronali.
Programma specifico
La metodologia della ricerca artistica. Oggi il metodo non è
più uno strumento per la soluzione pratica dei problemi ma,
piuttosto, un insieme di regole di valutazione, ad esempio, della
«razionalità» e dei «limiti» di teorie articolate.
Spesso, anche al solo fine di scandalizzare, sono state evidenziate
analogie procedurali fra arti e scienze, nessuno però ha mai
tentato un’approccio storiografico alle teorie artistiche a
partire dalle regole logiche del metodo. Si ignorano quindi
le conseguenze - anche puramente teoriche - che potrebbero
derivare dall’applicazione “radicale”, cioè fino alle estreme
conseguenze logiche, del metodo alla ricerca artistica. A tale
tema è dedicato l’approfondimento del corso.
Bibliografia
• FERRARIS P, (2004), Psicologia e arte dell’evento, Gangemi,
Roma. • LOMBARDO S, (2004), L’avanguardia difficile, Lithos,
Roma. • NEISSER U, (1976), Cognition and Reality. Principles
and Implications of Cognitive Psychology, Trad. it. Il Mulino,
Bologna, 1993. • RUGGIERI, V. (1997), L’esperienza estetica,
Armando, Roma.
Alessandra Miazza
Parte generale
Il corso ha lo scopo di fornire strumenti conoscitivi e di riflessione
riguardanti lo sviluppo affettivo, cognitivo e sociale dalla nascita all’adolescenza. Particolare accento è posto
sul sistema di relazioni bambino-adulto anche alla luce dei più
recenti sviluppi della psicologia e della psicoanalisi. Vengono
inoltre privilegiati gli aspetti relativi allo sviluppo delle attività
grafiche sia in relazione alla dimensione affettiva che alla maturazione concettuale.
Programma specifico
Prima infanzia. La crescita e lo sviluppo letti all’interno di una
matrice relazionale: il costituirsi di un “grembo psichico” materno, la capacità di contenimento e il bisogno del bambino di
essere “compreso”, l’esperienza di frustrazione e l’emergere del
pensiero, il complesso edipico. Sviluppo del linguaggio e sviluppo cognitivo. Creatività, pensiero divergente e senso di sicurezza.
Fanciullezza. L’età di latenza: la rinuncia al “pensiero magico onnipotente” e il prevalere della “ragione” sui sentimenti.
L’ingresso nella scuola: ansie e aspettative. L’evoluzione della
rappresentazione grafica.
Adolescenza. Una “seconda nascita”: la “centralità del corpo”
e l’elaborazione di una nuova immagine di sé, l’ambivalenza e
l’ambiguità rispetto agli oggetti d’amore, la conquista del senso
si sé e l’innamoramento. Il gruppo dei pari e i “riti di passaggio”.
Bibliografia
• VEGETTI FINZI S., BATTISTIN A.M. “A piccoli passi” (1994), “I
bambini sono cambiati” (1996), “L’età incerta” (2000),
Mondadori, Milano.
PROGRAMMI 169
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
QUESTIONI DI ESTETICA EBRAICA
Haim Baharier
Ermeneutica biblica e pensiero ebraico. Per la tradizione ebraica, la Torah
è un testo essenzialmente deittico, in
attesa d’essere interpretato. Pertanto
l’approccio ermeneutico avviene fondandosi tanto sui testi fondamentali
dell’interpretazione ebraica: il Talmud e il Midrash, quanto sugli insegnamenti dei Maestri.
RAPPRESENTAZIONE ARCHITETTONICA
Elmar Giacummo
DELLO SPAZIO SCENICO
Il corso fornisce allo studente le conoscenze relative all’uso di software atti
a realizzare simulazioni architettoniche tridimensionali, elaborati artistici, come sculture, scenografie virtuali
e quant’altro si possa realizzare nel
campo della computer grafica.
I software utilizzati saranno principalmente 3ds max con l’ausilio di Adobe Photoshop, Premiere e vari Plug-in per ottenere
effetti aggiuntivi.
Lo studente affronterà le varie fasi di progettazione, quali la modellazione, l’applicazione di materiali, l’illuminazione di interni e di esterni, animazione e rendering dell’elaborato. L’excursus
creativo inizierà con la modellazione classica per poi arrivare a
quella poligonale e NURBS. I materiali virtuali elaborati in un
editor di immagini, quale Photoshop, verranno poi inseriti in
3ds max negli appositi canali. Al risultato così ottenuto si aggiungeranno le luci standard o fotometriche, passaggio finale
che permetterà di eseguire il rendering usando l’algoritmo standard scanline o mentalray per una resa fotorealistica.
Il corso ha valenza trasversale in quanto fornisce competenze
spendibili in qualsiasi indirizzo di studio dell’Accademia di Belle
Arti e si rivolge anche a coloro che, pur non avendo una formazione in merito, desiderano realizzare un prodotto che soddisfi le
esigenze del mercato con competenza e qualità.
170 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
RAPPRESENTAZIONE DELL’ARCHITETTURA
Luca Scacchetti
REGIA
L’architettura che per definirsi compiutamente, per divenire opera o manufatto reale è necessariamente collettiva, ovvero fatta
da più persone, da più competenze, dal lavoro e dalla fatica di
molti, di fatto viene governata o guidata da un sua prefigurazione grafica, da una sua rappresentazione preventiva.
Tale pre-configurazione è però così esaustiva dell’immagine,
delle funzioni, dello scopo e dei rapporti che l’opera instaurerà
con l’intorno da divenire essa stessa architettura.
Noi tutti osservando una rappresentazione di architettura, la
nominiamo come architettura.
E’ solo nella disciplina architettonica che il disegno ha un così
alto valore sostitutivo, tanto da poter nominare esso stesso, il disegno, architettura così come l’edificio finito.
E su questo scambio di significati continui: disegno – progetto architettura costruita - architettura ridisegnata, che svolgeremo
il nostro lavoro, occupandoci principalmente della sovrapposizione iniziale tra disegno e progetto, ovvero del disegno come
rappresentazione preventiva, come prefigurazione di un dopo.
Le prefigurazioni sono progressive, o progrediscono verso una
sempre maggiore definizione e messa a punto delle idee. Ce ne
occuperemo anche attraverso simulazioni progettuali, schizzi,
disegni preliminari, disegni definitivi, disegni esecutivi, dettagli,
modelli e così via.
L’attenzione principale sarà data al disegno manuale o a quella
forma di disegno non mediata da un computer ove il passaggio
pensiero/mano è immediato e privo di filtri.
Cercheremo di lavorare su ogni forma di disegno anche con interventi esterni di architetti ed illustratori e quindi anche con le
forme più contemporanee di renderizzazione.
Obiettivo del corso sarà anche il tentare di ricucire un rapporto storicamente fondamentale tra architettura ed Accademia di
Belle Arti, ritrovando proprio nel disegno e nella rappresentazione il comune denominatore, l’elemento di rilancio e di connessione interdisciplinare.
L’approccio teorico, così come la prassi operativa, della Regia costituisce
da sempre un riferimento importante nella produzione di eventi estetici
che sanno ricondurre ad un progetto
unitario la necessità di utilizzare contemporaneamente linguaggi comunicativi diversi e differenziabili. Questa caratteristica rende oggi alla funzione registica una
particolare consonanza con la produzione estetica della contemporaneità. Infatti, oggi la manipolazione dei linguaggi, dei
materiali, degli ambiti, dei codici, appare il procedere indicato e
riconosciuto dell’operare estetico e del suo processo creativo. In
questa prospettiva, la Regia ridisegna la propria funzione e il suo
rapporto con il mondo delle arti, a cui le nuove tecnologie consentono territori di sperimentazione ampi e di sicuro interesse.
Il corso di Regia e Regia Multimediale si propone dunque l’obbiettivo di esporre questa attitudine teorica, metodologica, e progettuale, senza eludere la verifica sperimentale dell’operare concreto. L’approfondimento delle specificità estetiche, linguistiche
e tecniche dei diversi mezzi di espressione come il teatro, il cinema, la televisione, e i nuovi media, ne rappresenterà l’approccio
sistemico, al fine di considerarne e sperimentarne le possibilità
di interazione comunicativa nella dimensione estetica oggi riconosciuta come multimedialità o intermedialità.
Bibliografia
Collana Disegni e Schizzi, Motta Editore:
• LUCA SCACCHETTI, Disegni 1983/2002 con saggi di P. Portoghesi e M. Brusatin. • ALESSANDRO ANSELMI, Piano superficie progetto 2004. • PAOLO PORTOGHESI, Disegni 1949-2003. • ADOLFO
NATALINi, Disegni 1976-2001. • GAMBETTI & ISOLA, Schizzi 2001.
• CARLO AYMONINO, Disegni 1972-1997. • ALDO ROSSI, Disegni
1990-1997. • GUIDO CANELLA, Disegni 1955 - 2005.
Ezio Cuoghi
PROGRAMMI 171
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
REGIA
Loredana Putignani
L’obiettivo del corso è orientato in
una prima fase all’analisi della
nuova drammaturgia internazionale
della scena, negli spazi differenziali
che lo spettacolo occupa nella contemporaneità. Dalla decodificazione
dell’immagine, allo sviluppo del testo-contesto, nell’acquisizione di essenziali strategie compositive, per l’attivazione di una
formazione dello sguardo e nella fondante costituzione di un
personale metodo di lavoro del discente; l’impronta digitale che
segna la sottile differenza nell’elaborazione della macchina
attoriale. De-strutturazione, scomposizione dei piani narrativi,
sotto-partitura, tecniche corporee e tradizioni attoriali extraeuropee, confluiscono nelle problematiche del rappresentare
e nell’indagine degli elementi che determinano il concetto di
regia. Lo studente è coinvolto attivamente nei diversi piani della
costruzione scenica, anche nel laboratorio Arte della Performance, connesso al corso, tenuto appositamente in palcoscenico. Si analizzano i nuovi modi di concepire le pratiche attorialiperformative, ripercorrendo alcuni fondanti interventi critici
del Novecento, negli innesti delle nuove tecnologie come mezzi
elettronici connessi al corpo. La pre-esistenza dell’attore. Un
processo incentrato sul recupero della spaziatura delle cose, del
volume dei corpi e della voce, per far riemergere il sacro rapporto con lo spazio, nella sua assolutezza. Il tessuto spaziale nella
dimensione sonora e nel senso della luce, partendo da ciò che
teatro non è, ma lo alimenta. Nel Tradi-mento della Tradizione, la riflessione è rivolta ai processi di corpo-memoria e alle
varie possibilità d’integrazione di linguaggi e comportamenti,
in connessione con alcune esperienze di teatro al presente. Un
filo sanguigno da Shakespeare a Kane, rinvenibile nei Blasted
della nuova drammaturgia inglese, così come Sofocle in Beckett,
nell’azzeramento della rappresentazione, come un incendiarsi
qui ed ora della Tradizione.
Bibliografia
La bibliografia verrà fornita nel corso delle lezioni.
Videografia-filmati-documentari-interviste
I cinque sensi del teatro
Abramovic / Baush / Bene / Bergman / Brook / Barba / Beck /
Beckett / Kantor / Grotowskij / Pasolini / Herzog, / Martone /
Neiwiller / Tarkovskij.
Visioni di Teatro contemporaneo
RESTAURO DEGLI AFFRESCHI E DEI DIPINTI MURARI
Anna Lucchini
•
•
•
•
•
•
Tecnica e Metodologia di Restauro
1° anno Pitture Murali
Il corso prevede delle lezioni teoriche
e pratiche sul restauro delle pitture
murali. Gli argomenti trattati sono di
seguito specificati:
Storia della tecnica pittorica murale (affresco, pittura a calce,
tempera a uovo e a olio, encausto, encausticazione)
Cause e processi di deterioramento
Indagini diagnostiche
Tecniche di conservazione e restauro
Teoria di restauro
Discussione su alcuni metodi di intervento
Le esposizione saranno supportate da materiale fotografico.
Le lezioni saranno integrate da visite a Chiese e Musei, cantieri
di restauro.
Le lezioni pratiche prevedono
Riproduzione di opere d’arte - disegno a tratto lineare. Riproduzione di un affresco trecentesco. Riproduzione di una pittura a calce. Riproduzione di un graffito. Selezione cromatica.
Astrazione cromatica. Strappo degli affreschi eseguiti dagli allievi. Restauro di un affresco strappato (pulitura, trasporto su
supporto rigido, stuccatura, restauro pittorico). Esperienza in un
cantiere di restauro.
Bibliografia consigliata
• CENNINO CENNINI, Il Libro dell’Arete o Trattato della pitture,
a cura di Fernando tempesti. Cap. LXVII (Il modo e ordine a
lavorare in muro) fino al Cap. LXXIX; Cap. LXXXIX (Il modo
di lavorare a olio in muro) fino al Cap. XCV. • P. E L. MORA E
P. PHILIPPOT, “La conservazione delle pitture murali”, Editrice Compositori, 1999. Capitolo V. • G. BOTTICELLI, “Tecnica e
Restauro delle pitture murali”, Ed. Polistampa,Firenze, 1980.
• Tecniche di esecuzione e materiali costruttivi. Dimos. parte
1°, 1978, Istituto Centrale per il Restauro. Cap I. • Fattori di
deterioramento. Dimos, parte 11°, Sistema Ambientale cap I,
Pag. 1-3 pag. 1-35 cap IV, cap V. • O. CASAZZA, ll Restauro Pittorico, N. Nardini Ed.
172 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
RESTAURO DEI DIPINTI SU TELA E TAVOLA
Sacha Julia Maria Adamo
RESTAURO DEI METALLI LAPIDEI
Il corso di restauro dei dipinti su tela
e tavola riassumerà nel piano delle
lezioni teoriche e nelle esercitazioni
ed esperienze pratiche, tutte quelle
esperienze che promanano dalla
grande tradizione del Restauro e dalle
nuove intelligenze. Sarà corpo d’indagine l’utilizzo e la pratica sperimentale delle tecniche della tradizione ed il raffronto
con le nuove tecnologie, sia nell’aspetto delle tecniche che in
quello dei materiali. È imprescindibile l’approccio al restauro
attraverso l’analisi della materia di supporto e di manifestazione
dell’immagine, la conoscenza delle quali sarà oggetto di analisi
in un ciclo di lezioni propedeutiche in cui, peraltro saranno raffrontate le tecniche artistiche ed i materiali del passato e quelli
significativi dell’arte contemporanea, espresso secondo i dettami
della tradizione, (dipinti su tela,tavola, masonite, acrilici, etc..)
Il corso è propedeutico all’acquisizione della capacità di comprendere
le problematiche poste dal restauro
di un manufatto in materiale lapideo
delle linee guida per impostare un
progetto di intervento con la qualità e
le modalità richieste dalle competenti Soprintendenze delle basi
pratiche per l’esecuzione, con la guida di un restauratore, di interventi di conservazione e restauro.
Il corso si alternerà in tre aspetti:
• uno propedeutico di studio sulle tecniche artistiche e sulle
principali branche del restauro con connotazione teorica;
• un secondo aspetto riguarderà le esercitazioni laboratoriali,
sul recupero delle opere;
• ed infine, nei limiti delle disponibilità tecniche, quello della
sperimentazione.
Luciano Formica
Le lezioni teoriche saranno dedicate ai seguenti argomenti:
• caratteristiche dei materiali lapidei, con particolare attenzione a quelli utilizzati in Lombardia
• ecniche di lavorazione e di lucidatura
• stesure di colore
• tradizionali metodi di protezione della pietra in esterno
• cause di degrado in interno ed in esterno. Influenza degli inquinanti atmosferici e dei passati interventi di conservazione
• la pulitura
• la sigillatura e l’integrazione delle lacune
• il consolidamento
• la riconversione della solfatazione
• l’applicazione di protettivi
Saranno effettuati stage su cantieri per sopperire alla mancanza
di un laboratorio interno.
Bibliografia
• AA.VV., Restauro del marmo Opere e problemi, OPD Quaderni dell’Opificio delle pietre dure 1986. • AA. VV., I colori del
bianco Policromia nella scultura antica, Roma, 2004. • L.
BORGIOLI, Polimeri di sintesi per la conservazione della pietra,
Padova, 2002.
Saranno fornite inoltre fotocopie di articoli da Atti di congressi
e riviste
PROGRAMMI 173
1° LIV
1° LIV
RESTAURO DEI METALLI
RESTAURO DEL LEGNO
Florence Caillaud
Duilio Thanchis
Sintesi Di Massima Del Programma
Teorico
• Natura e proprietà dei metalli
• Metalli antichi e metalli moderni
• Tecniche tradizionali e moderne di
lavorazione dei metalli
• Corrosione e deterioramento dei manufatti metallici
• Conservazione e restauro dei manufatti metallici
Il Corso di Restauro del Legno dovrà
alternarsi in una serie di lezioni teorico-pratiche che forniscano all’allievo
le conoscenze necessarie per poter
affrontare, progettualmente e operativamente, un intervento di restauro su
manufatti artistici che abbiano il legno come supporto, (manufatti lignei policromi) o come materia-immagine (boiserie,
scultura lignea, etc..). Verranno prese in considerazione le opere
appartenenti al patrimonio storico, e non sarà trascurata la produzione dell’arte contemporanea. Si affronteranno le problematiche legate ai nuovi materiali cosi largamente usati e forieri di
problematiche complesse e scarsamente indagate.
Sintesi Di Massima Del Programma Di Didattica Applicata
Grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologica
della Lombardia, si svolgeranno esercitazioni pratiche di restauro e conservazione su oggetti metallici archeologici.
Sono in corso di organizzazione altre esercitazioni su metalli di
tipologia diversa.
Documentazione
La documentazione viene fornita tramite fotocopie o mail, oppure archiviata sul computer della scuola.
Si manderà a breve bibliografia aggiornata.
Valutazione
Multipla:
• esame teoria fine 1° sem (entro gennaio);
• valutazione attività laboratoriale ;
• valutazione ricerca personale (data a scelta 1° o 2° sem).
174 PROGRAMMI
2°
LIV
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
RESTAURO DELLA CARTA
RESTAURO DELLA FOTOGRAFIA
Maria Chiara Palandri
Lorenza Fenzi
Lo scopo del corso è di arrivare alla conoscenza dei materiali
cartacei e alle problematiche della loro conservazione. Si articolerà nei seguenti punti:
• La carta come supporto e strumento nell’Arte Contemporanea
• Cenni sulle tecnologie di fabbricazione della carta
• Metodi di caratterizzazione dei supporti cartacei
• I processi di degrado (degrado chimico, fisico e biologico)
• Il degrado degli inchiostri e dei pigmenti
• Gli inchiostri ferro gallici
• Introduzione alle metodologie di restauro: disinfezione e di
sinfestazione, deacidificazione
• Interventi preliminari al restauro
• La scheda di restauro e documentazione
• Test preliminari
• I materiali per il restauro
• Le attrezzature
• I “vecchi restauri”: invecchiamento e rimozione dei nastri adesivi
• I montaggi
• Problematiche particolari: i grandi formati, le carte trasparenti
• Le nuove metodologie: gli enzimi
Il corso intende affrontare le problematiche relative alla conservazione, manutenzione e restauro del materiale fotografico
attraverso un percorso di pratica di laboratorio, che permetta
agli studenti di affrontare progetti ed interventi reali.
Il percorso di laboratorio partirà dalla corretta identificazione
del materiale e delle tecniche fotografiche affrontate, dallo studio dei degradi tipici dei materiali costitutivi e dalla contestualizzazione del fototipo rispetto alla sua provenienza, per arrivare
alla stesura di un progetto di conservazione ed intervento che
rispetti la tipicità dell’oggetto fotografia.
Il riferimento costante sarà alle linee guida e normative in uso a
livello internazionale relative alla conservazione e manipolazione del materiale fotografico.
Alla pratica verrà affiancato lo studio teorico della storia delle
tecniche fotografiche, dei criteri di prevenzione e manutenzione,
dei corretti parametri ambientali, delle caratteristiche dei contenitori e degli arredi per la gestione di un fondo fotografico nelle
sue possibili tipologie.
Nel corso del Laboratorio di restauro si procederà alla stesura di
un progetto di restauro che comprenderà tutte le metodologie di
analisi ed intervento:
I progetti vengono svolti in collaborazione con gli altri docenti
per le problematiche inerenti alla documentazione fotografica e
alle analisi di laboratorio.
Scopo del corso è quello di far acquisire allo studente, oltre alle
necessarie capacità e competenze manuali e tecniche, al corretto
utilizzo di attrezzatura e materiali, alla capacità di gestione di
uno spazio laboratoriale, una visione d’insieme delle problematiche d’archivio e gli strumenti teorico pratici per la loro
risoluzione.
Bibliografia
Testi obbligatori:
• S. BERSELLI E L. GASPARINI, L’archivio fotografico, ed. Zanichelli.
• L. SCARAMELLA, Fotografia Storia e riconoscimento dei procedimenti fotografici , ed. De Luca
Testi consigliati:
• A. CARTIER BRESSON, Le vocabulaire technique de la photographie, ed. Marval. • B. LAVEDRINE, G.P. GANDOLFO, S. MONOD, A guide
to the preventive conservation of photograph collection, ed.
Getty Conservation Institute. • B. LAVEDRINE, (Re) Connaitre et
conserver les photographies anciennes, ed. CTHS. • W. CRAWFORD, L’età del collodio, di ed Cesco Capanna. • J. REILLY, Care
and Identification of 19th Centaury Photographic Print, ed.
Kodak Publication. • H. Wilhelm, The Permanente and Care
of Color Photograph. Traditional and Digital Color Prints,
Colors Negatives, Slides and Motion Pictures, ed. Preservation
Publishing Company
PROGRAMMI 175
2°
LIV
1° LIV
1° LIV
RESTAURO DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Giovanna Scicolone
RESTAURO DELLE TERRECOTTE,
DEI GESSI E DEGLI STUCCHI
Il corso affronta le fondamentali problematiche teoriche, deontologiche e tecnico-metodologiche relative al restauro dell’arte
contemporanea.
Si esplorano le più significative esperienze internazionali a
partire dagli anni ‘50, si analizzano le attrezzature specifiche
introdotte per le nuove esigenze, si studiano i materiali di origine sintetica - adesivi, consolidanti e protettivi - attualmente
in uso, con particolare attenzione alle loro caratteristiche fisicochimiche, comportamentali e di degrado ed alla conoscenza di
quei meccanismi di presa e di quelle proprietà prestazionali che
determinano la capacità di utilizzarli correttamente. Vengono
inoltre studiati i materiali costitutivi dell’arte polimaterica e
come si redige un condition report, attraverso lo studio dello
stato di conservazione degli elementi costitutivi inusuali per se
stessi e nella loro costruzione eterogenea. Vengono studiate le
analisi indispensabili alla conoscenza dell’opera e alla definizione delle necessità conservative.
Infine, parte essenziale del corso è l’acquisizione di una peculiare metodologia di progettazione dell’ intervento di restauro
su materiali di recente produzione, progettazione che deve poter
essere basata su fondamenti scientifici e che non fa riferimento a
ricette o procedure tradizionali ripetitive ma si basa sulla corretta impostazione delle fasi di studio preliminari al lavoro pratico.
Vengono infine analizzate le modalità di imballaggio, trasporto
e documentazione finalizzata al restauro così come le nuove figure professionali che si occupano di arte contemporanea.
Laboratorio
Esercitazioni finalizzate alla conoscenza dei seguenti materiali: gesso, scagliola, calce aerea (grassello e calce idrata), calce
idraulica, cemento. Di ogni legante vengono testate le caratteristiche tramite verifiche sui tempi e i modi di lavorazione.
Parallelamente a questa fase vengono verificate, tramite esercitazioni, le tecniche tradizionali. Per il gesso i sistemi di formatura, forma persa, a tasselli di argilla e di gesso, stampi in
gomma. Per le calci e il cemento la modellazione in diretta, il
colaggio in stampi il montaggio di elementi prefabbricati. Particolare attenzione è posta alla conoscenza degli attrezzi e degli
strumenti di lavoro.
A questa prima parte seguono simulazioni sia di degrado che di
intervento di assemblaggio e consolidamento.
Il programma tende a fornire quegli strumenti conoscitivi indispensabili per poter affrontare la lettura del manufatto storico,
dello stato di degrado e la valutazione dei principali interventi
conservativi.
Bibliografia
Vengono assegnati testi di studio in italiano e inglese ed anche
un elenco di opere e articoli il cui approfondimento è consigliato. Si ritiene comunque essenziale la partecipazione alle lezioni,
proprio per la specificità dei contenuti che devono introdurre a
una particolare metodologia di approccio.
Augusto Giuffredi
Lezioni teoriche
Le lezioni forniscono supporto teorico a quanto viene verificato
nel laboratorio. Agli allievi vengono fornite quelle cognizioni di
carattere tecnico con continui riferimenti all’utilizzo storico dei
materiali e dell’impiego nella produzione delle opere d’arte.
Particolare attenzione viene posta nella presentazione delle problematiche relative a errate messe in opera dei materiali sia in
epoca storica sia attualmente; sul degrado naturale e su quello
provocato da cause antropiche.
Bibliografia
• FRANCESCA VALLI, Gessi dell’Accademia di Brera, storia e didattica, in Gipsoteche, realtà e storia a cura di Mario Guderzo, Atti del convegno internazionale di studi, Possagno, 2006.
• AUGUSTO GIUFFREDI, Manuale delle tecniche di formatura e
fonderia, Alinea editrice Firenze 2006. • AUGUSTO GIUFFREDI, Note
tecniche sui calchi in gesso e sul loro restauro, in Un museo
ritrovato, Litograf, Reggio Emilia, 2005. • SEVERINA RUSSO, La
gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti di Carrara: storia della
collezione, Società editrice Apuana, Carrara. • FLORIANA SPALLA,
Calchi in gesso e formatura, in Catalogo della Ditta Fumagalli
e Dossi, Milano
176
1° LIV
1° LIV
SCENOGRAFIA
SCENOGRAFIA
Tiziana Campi
Grazia Maria Manigrasso
Obiettivi formativi e contenuti
Il linguaggio della scenografia, la
figura dello scenografo ed il modo
di progettare cambiano nel tempo,
si adeguano ai nuovi mezzi di comunicazione. Va chiarito che nella progettazione il valore di certi passaggi obbligati e operazioni utili
ad inquadrare le prime idee, sono fondamentali per formare e
articolare una griglia intellettuale in cui inserire e muovere le
diverse fasi del progetto.
L’attività del corso prevede un iter atto a formare figure in grado di rispondere a richieste di creatività e professionalità legate
all’attualità. Indispensabile l’acquisizione di una sicura metodologia progettuale, imprescindibile dalla ricerca storico iconografica e dalla elaborazione di un’idea.
I luoghi dello spettacolo saranno studiati nelle loro componenti
e nel fondamentale rapporto con luce/colore/immagine.
Saranno analizzati lo spazio nei suoi valori reali e il confronto
tra realtà oggettiva e soggettiva, ovvero con i propri modi di percepire le relazioni.
I progetti previsti saranno impostati seguendo un percorso che
prevede lo studio analitico dei testi e l’individuazione della relazione con suono/tempo/azione/dialoghi/simboli. Ne sarà data
forma attraverso il contenuto ed una personale interpretazione
del taglio registico. L’individuazione di una chiave di lettura dovrà rispondere non solo ad un atteggiamento razionale e critico
ma anche intuitivo e creativo.
Parte generale
Obiettivo del corso e’ quello di acquisire una metodologia progettuale
che consenta, in ogni occasione, di
poter affrontare in modo autonomo
e professionale qualsiasi problema
inerente l’allestimento scenografico. Si portano a conoscenza gli
elementi fondamentali della scenografia e si approfondisce l’organizzazione prospettico-compositiva governata dalle regole geometriche di prospettiva centrale ed accidentale attraverso schizzi, bozzetti, modelli e plastici in scala. Si insiste, particolarmente, sulla sperimentazione ed approfondimento di varie tecniche
grafiche, pittoriche e visive per giungere alla personalizzazione
di un proprio linguaggio espressivo. Punto stabile e cardine del
corso è, comunque sempre, una approfondita formazione culturale, una seria preparazione progettuale e critica unite ad un
costante impegno e ad una assidua frequenza.
Bibliografia generica consigliata
• P. BOSISIO, Teatro dell’occidente, ed. Universitarie di Lettere,
Economie, Diritto Milano 1995. • O.G. BROCHET, Storia del teatro, ed. Marsilio. • A. NICOLL, Lo spazio scenico, ed. Bulzoni
1971. • CHEVALIER – GHEERBRANT, Dizionario dei simboli, ed.
Rizzoli. • B. MELLO, Trattato di scenotecnica, ed. Gorlich 1962.
• P. BROOK, Il teatro e il suo spazio, ed. Feltrinelli 1962. • R.
ARNHEIM, Arte e percezione visiva, ed. Feltrinelli. • S. D’AMICO,
Storia del teatro drammatico, ed. Garzanti. • F. CRUCIANI, Lo
spazio del teatro, ed. Laterza 1998. • M. MASETTI, La prospettiva
scenica e tridimensionale, ed. Pitagora Bologna 2009. • M. LIVIO, La Sezione Aurea, ed. Bur 2009. • G. DI NAPOLI, Disegnare e
crescere, ed. Einaudi 2004. • G. DI NAPOLI, Il colore dipinto, ed.
Einaudi 2006.
Programma specifico
Analisi ed approfondimento dei problemi inerenti la progettazione scenica nello spazio teatrale ed in quello cinematografico.
Analisi delle problematiche nella diverse tipologie d’ambientazione con approfondimento storico, culturale e tecnico. Realizzazioni scenografiche per il teatro e per il cinema. Sviluppi dei
progetti secondo tecniche tradizionali ed in computer grafica,
progettazione 2D e 3D, effetti speciali e spazio virtuale.
Bibliografia
• ARTAUD A., Il teatro ed il suo doppio, Einaudi. • BABLET D., La
scena e l’immagine. • BECK J., La vita del teatro, Einaudi. •
BROOK P., Il teatro ed il suo spazio, Feltrinelli. • MARCHI V., Scenotecnica, scenografia, (Enc.Treccani). • MAROTTI F., Lo spazio
scenico, ed. Bulzoni. • METZ C., Linguaggio e cinema, Bompiani. • PAGLIARO A., Il disegno dello spazio scenico, Hoepli. •
RICHELLI G., L’orizzonte della scena nei teatri, Hoepli. • SVOBODA
J., I segreti dello spazio teatrale, UBU Libri.
PROGRAMMI 177
1° LIV
1° LIV
SCENOGRAFIA
SCENOGRAFIA
Gastone Mariani
Enrico Mulazzani
Laboratorio di progettazione scenografica.
La Laurea Breve in Scenografia fornisce, una formazione culturale e
professionale compiuta, immediatamente utilizzabile sul mercato del
lavoro, ma comunque suscettibile di ulteriore accrescimento e
specializzazione tramite l’accesso al secondo livello. A questo
punto sarà possibile individuare alcuni indirizzi interni allo
specifico dello spettacolo che riguardano la scenografia teatrale
lirica, la prosa, il balletto.
Il corso viene concepito in forma di laboratorio aperto alla progettazione e alla realizzazione di testi e di tematiche con attinenza allo spettacolo. Gli argomenti di studio verranno trattati,
discussi ed elaborati in modo da suggerire all’allievo le linee ed i
moduli atti a raggiungere una corretta progettazione scenografica, in cui la documentazione e l’approfondimento critico non
vadano disgiunti da una sollecitazione creativa.
Su questi presupposti di studio e di acquisizione tecnica si intendono porre le basi per una formazione professionale dello studente procedendo alla stesura dei programmi con occhio attento
alle più svariate tecnologie che, nel mondo dello spettacolo, si
vanno affermando con incalzante mutevole avvicendamento,
dal teatro al cinema alla televisione.
Due elementi verranno comunque fissati a fondamento del corso: in un primo luogo una metodologia critica di progettazione
e sviluppo e, in pari tempo, un impegno costante da parte dello
studente, unito ad un’assidua frequenza delle lezioni. Si vorrebbe che la metodologia di cui sopra, si affermasse come risultato
di una fusione di acquisizioni culturali e di nozioni tecniche,
supportate dalla necessaria fantasia ed intuizione.
E sarà proprio lo studio delle varie discipline dello spettacolo
che, corredando il corso di scenografia, offrirà allo studente il
bagaglio culturale necessario per un ottimale sviluppo della sua
formazione professionale.
Laboratorio di progettazione e compposizione scenografica.
Lo scenografo analizza la realtà riproponendola con la propria sensibilità
in uno spazio illusorio: il teatro. Per
far sì che questo avvenga deve essere
padrone delle regole e dei linguaggi della scenografia, ma anche
possedere uno stile personale che attragga l’occhio dello spettatore e soprattutto dell’operatore culturale. Tre anni di studio e
di laboratorio, se vissuti intensamente, riescono a dare le basi
necessarie per formare uno studente seriamente interessato alla
Scenografia. Il corso prevede un primo anno propedeutico in
cui, partendo da esercizi fondamentali, lo studente ragiona sul
concetto di spazio teatrale e sulla materia. Al secondo anno si
agisce di sottrazione per realizzare la scena del balletto, si riflette sui linguaggi mediatici per progettare una scenografia
in uno studio televisivo, si impara ad osservare l’espressione
di uno stilista per ideare una sfilata. Il terzo anno chiede allo
studente un ulteriore impegno fondendo immagine, musica e
parola nella progettazione scenografica di un’opera lirica, ma
anche di confrontarsi con ambienti non prettamente teatrali per
mettere in scena spettacoli ed eventi di vario genere. Terminati
i tre anni lo studente saprà presentare in maniera professionale
ed accattivante un progetto scenografico, avrà una preparazione
di base in ogni specifico settore in modo che possa approfondire
gli studi scegliendo una strada ben precisa nel biennio di specializzazione.
In questo senso non ci saranno preclusioni di sorta ed il programma didattico spazierà dall’indagine sulle origini e sulle
forme acquisite dalla tradizione fino ai risultati della più stimolante sperimentazione.
Bibliografia
• P. BIGNAMI, C. OSSICINI, l’Album di scenotecnica di Koki Fregni, Clueb 2008. • A. PAGLIANO, Il disegno dello spazio scenico, Hoepli 2002. • P. BROOK, Il punto in movimento, Ubulibri
2005. • E. BARBA, La canoa di carta, Il Mulino 2004. • F. QUADRI,
ROBERT WILSON, Octavo 1997. • L. NIGRI, C. CARBONE, CAPPELLINI E
LICHERI, Segni e disegni di sogni, Kappa 2000.
178 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
SCENOGRAFIA
SCENOGRAFIA (CINEMA E TV)
Emiliano Viscardi
Indirizzo Video-Cinema
Parte Generale Istituzionale
Varie sono le metodologie utili alla
formazione dello scenografo, tuttavia
i principi didattici che le ispirano si
possono riassumere in due orientamenti, complementari l’uno
dell’altro.
Il primo “conoscitivo”, razionale, logistico, si basa sulla ricerca,
delle componenti di base della scenografia, per poi verificarle e applicarle in via progettuale; il secondo, “visivo”, si basa
sull’osservazione dell’immagine scenica, per poi indagarne nel
dettaglio e in profondità le componenti “anatomiche” del corpo
scenico e le ragioni peculiari di tali forme sinestetiche.
Il corso considererà la complementarità delle due metodologie
fondendole ed integrandole in varia misura, per giungere alla
formazione dello scenografo come figura poliedrica, non solo
capace di pensiero creativo – estetico, ma dotato di sicure competenze tecniche, applicative, cognitive e logistiche. Una figura
dotata di abilità progettuali idonee all’allestimento teatrale, televisivo e cinematografico, ma anche utili alla realizzazione di
mostre, musei ed altri tipi di presentazione visiva.
Nella contemporaneità gli aspetti e le possibilità di utilizzo
dell’invenzione scenica risultano notevolmente ampliati configurando lo scenografo con interessi e motivazioni diversi
rispetto al passato. Si promuoveranno, nei limiti del possibile,
interventi di visiting-professor e uscite di studio.
Stage
Il corso proporrà agli allievi più motivati degli stage richiesti da
studi televisivi, laboratori, case di produzione al fine di consentire l’acquisizione di crediti formativi professionali.
Collaborazione con La Scuola Civica Del Cinema di Milano
Tale collaborazione è un’esperienza utile per lo studente che potrà, in questo contesto, collaborare in qualità di scenografo con
tutte le altre maestranze che compongono la produzione video.
L’esperienza è consigliata agli allievi dal secondo anno.
Bibliografia essenziale
• G. COPPELLI, Manuale pratico di scenotecnica: le macchine
teatrali, Patron Ed. 2006. • G. RICHELLI, La rappresentazione prospettica e il progetto scenografico, 1991. • G. RICCHELLI,
L’Orizzonte della scena nei teatri : Storia e metodi del progetto scenico, dai trattati del cinquecento ad Adolphe Appia,
Hoepli 2004.
Emiliano Viscardi
Conoscenze preliminari richieste.
E’ consigliata l’iscrizione al presente Corso a studenti con conoscenze di progettazione scenografica, tecnica o architettonica.
Finalità ed obbiettivi
Il Cinema come “settima arte” è nel contemporaneo una delle
forme di spettacolo più diffuse e partecipate dal pubblico. Linguaggio essenzialmente “visivo”, trova nella propria scenografia
ampliate possibilità di sviluppo creativo.
Si tenderà a sviluppare sia la capacità organizzativa e logistica,
sia la capacità immaginativa e creativa visualizzata tramite tecniche di disegno grafiche e digitali.
Nel corso dell’anno si terranno workshop con diversi scenografi
operanti nel cinema.
Inoltre in collaborazione con registi e strutture di produzione
cinematografica si svilupperanno laboratori di progetti formativi
Si privilegerà l’apprendimento e lo sviluppo metodologico per una
scenografia progettata e costruita finalizzata, col continuo raffronto con il regista, lo sceneggiatore, il direttore della fotografia
a ritrovare l’autentico ruolo creativo dello scenografo nel cinema.
Metodi
Verrà sollecitata l’esperienza creativa e progettuale tramite interventi di visiting-professor. Si cercherà di lavorare “sul terreno”,
per realizzare la scenografia di un prodotto cinematografico
dialogando con le nuove tecnologie o accostandosi a luoghi
evocativi di natura o cultura individuati come location: dalle
grotte ai giardini, agli spazi urbani; per una “Cinematografia
della contemporaneità”.
Seminari
Visiting-professor: Giovanni Agostinucci: “ L’Opera nel Film”;
Cinzia lo Fazio: “ Il Set Cinematografico nel teatro di posa “;
Tonino Zeri: Location, l’ambiente come scena”; Davide Botturi:
“ Stady-cam in scena”
Bibliografia
• ANDREA BALZOLA, Lo stoaryboard, Ed. Lindau. • JAMES MOLLISON, Dove dormono i bambini. • DANTE FERRETTI, L’arte della
scenografia, Ed. Electa. • G. CANOVA, GIANCARLO BASILI, Spazio e
architettura nel cinema italiano, Ed. Alexa, 2000. • G. COPPELLi, Manuale pratico di scenotecnica. Le macchine teatrali,
Patron Ed. 2006. • V. DEL PRATO, Manuale di Scenografia, Cinema, televisione, teatro, NIS, 1990. • J. MAGNY, Il punto di
vista, Dalla visione del regista allo sguardo dello spettatore,
Ed Lindau,2004. • E. SIETY, L’inquadratura All’inizio del cinema, Ed. Lindau, 2004.
A questa iniziale bibliografia seguiranno altri testi consigliati.
PROGRAMMI 179
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
SCENOGRAFIA (PER ALTRI INDIRIZZI)
Giovanni Bruno
1° Parte:
il quotidiano e le sue notizie saranno il tema drammaturgico preso in
esame e la scelta del luogo e dello
spazio alternativo: fabbriche dismesse,
parcheggi, piazze, chiese sconsacrate,
aule scolastiche e parchi. La scelta musicale avrà per tema il paesaggio sonoro circostante al luogo scelto, amplificato e composto
con programmi informatici, sarà necessaria la presenza di una
azione performativa, un modellino in scala 1:20, foto digitali
dello stesso e fotocomposizione del lavoro ambientato, con le foto
ricavate dalla nota precedente si dovrà creare un piccolo video
artistico di presentazione con durata massima di quattro minuti.
2° Parte:
la drammaturgia di riferimento del progetto multimediale che
prendiamo in considerazione è “Mitomania” soliloquio teatrale
in due quadri 1999/2004 di Andrea Balzola. Un progetto interattivo che dialoga con un luogo anonimo ed essenziale.
La sensibilità di costruire un’ installazione o ambientazione che
prevede la possibilità di inserire due personaggi. Lo sceneggiatore
autore dei testi (Andrea Balzola) si confronta con la proposta visiva e con il progetto - regia seppur virtuale in qualità di co-regista
assieme allo studente esecutore e il professore di riferimento al
corso. L’azione performativa quindi ci chiede un rapporto di integrazione e di coinvolgimento totale da parte dell’autore - regia
e messinscena. Gli studenti che si accingono a questa proposta
devono davvero essere coinvolti e coesi alla continua e pressante
voce del testo che talvolta si modifica alla necessità dello sviluppo
scenico performativo nel rigore esecutivo del progetto.
Bibliografia
• A. BALZOLA,Una drammaturgia multimediale – Testi teatrali
e immagini per una nuova scena, di Editoria & Spettacolo di
La Monica Maximilian, 2009 (da acquistare). • A.BALZOLA, La
scena tecnologica, Dino Audino editore, Roma 2011.
Consiglierei anche quello sullo storyboard, perché ha un’utilità pratica:
• A.BALZOLA E R.PESCE, Storyboard. Arte e tecnica tra lo script e
il set, Dino Audino editore, Roma 2010. • ANNA MARIA MONTEVERDI,
Nuovi media, nuovo teatro. Teorie e pratiche tra teatro e digitalità FrancoAngeli, Milano (in corso di stampa).
per un’introduzione al video:
• SANDRA LISCHI, Il linguaggio del video, Carocci, Roma 2005
per un’approfondimento monografico:
Studio Azzurro, Feltrinelli, Milano (libro + dvd) 2007.
consultare l’archivio della rivista on line www.ateatro.it diretta
da Oliviero Ponte di Pino (sezione Teatro e Multimedia)
SCENOGRAFIA (PER IL CINEMA E LA TV)
Armando Nobili
Composizione scenografica per la
televisione
• Spazi - esigenze - regole della scenografia televisiva
• Gli studi
• L’esterno
• I grandi eventi
• Vincoli nella progettazione della scenografia (condizionamento imposto dallo spazio disponibile alla scenografia dei
diversi programmi )
• Studio della scenografia per un programma definito
• Studio della scenografia per un programma scelto
• Bozzetto – modellino – elaborati tecnici (pianta rapporto
1:50 alzati e sezioni rapporto 1:20 ) Capitolato e preventivo.
• Incontri con professionisti nel campo della TV (registi, direttori della fotografia, scenografi, autori ecc.)
• Sopraluoghi in studi usati per la realizzazione di programmi
TV
• Sopraluoghi in ditte che lavorano alla realizzazione di scenografie televisive
• Tecniche, materiali e tempi di realizzazione
• Critica di lavori TV esistenti ed attualmente in onda
• Aspetti tecnici ed artistici
180 PROGRAMMI
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
SCENOGRAFIA (PER IL TEATRO)
SCENOTECNICA
Antonio Mastromattei
Elena Amadio
Nel primo anno del biennio si affronteranno cinque temi scenografici. Un tema si svilupperà durante la realizzazione del lavoro
interdisciplinare “Orlando Furioso”. Gli altri quattro temi fanno
invece parte del normale corso.
La scelta dei testi e delle partiture è programmata in modo da
coprire i vari generi teatrali (prosa, lirica, operetta, musical,
balletto).
Partendo dal presupposto che l’obiettivo principale del biennio
sia quello di informare lo studente di quelle che sono le regole ed
i vincoli della professione, mi è sembrato indispensabile legare
ogni lavoro ad un preciso luogo teatrale:
• il teatro greco-romano, i teatri della II metà del ‘500, i teatri
della I metà del ‘600
• i teatri del Settecento e dell’Ottocento
• il teatro moderno
• i grandi spazi all’aperto – arene e stadi
Obiettivo del corso è fornire agli studenti un metodo per l’approccio allo
sviluppo scenotecnico di un allestimento: che si tratti di dover sviluppare
un proprio progetto o di un altro scenografo oppure realizzare un allestimento su bozzetti storici, lo scenotecnico deve leggere, capire e
immaginare come mettere in opera il soggetto e, nella pratica,
saper redigere tavole tecniche che siano esaustive di tutte le informazioni necessarie per la realizzazione scenica. In questo
senso il disegno tecnico diventa un “discorso” approfondito per
gli addetti ai lavori e come tale deve essere completo in ogni sua
parte. Lo sviluppo tecnico reso graficamente ha una sua logica,
una sua genesi, un suo racconto ben preciso e questo sarà principalmente il fine ultimo del corso.
Le lezioni saranno teoriche e pratiche ed investiranno prevalentemente il campo della realizzazione scenica teatrale. La parte
teorica illustrerà la struttura e la nomenclatura delle varie parti
della scatola teatrale; le componenti degli elementi di scena e le
modalità di assemblaggio.
Gli accoppiamenti in contrasto o in simbiosi sono:
• Aspettando Godot o Finale di Partita di S. Beckett
Luogo: teatro greco o romano, Olimpico di Vicenza, teatro di
Sabbioneta, teatro Farnese di Parma
• Don Giovanni di W. A. Mozart o Barbiere di Siviglia di G. Rossini
Luogo: un teatro italiano settecentesco o ottocentesco con
palcoscenico non ristrutturato
• Operetta o Musical (titoli da concordare)
• Luogo: teatro degli Arcimboldi, Regio di Torino
• Aida di G. Verdi o Turandot di G. Puccini
Luogo: Arena di Verona, stadio
Ogni studente potrà scegliere un titolo ed un luogo teatrale tra
quelli proposti.
In parallelo con il lavoro di progettazione è prevista un’attività
di ricerca e informazione:
• analisi dei materiali e delle tecniche realizzative
• rapporto con il regista e con le altre professionalità presenti
nella formazione di uno spettacolo
A supporto dell’approfondimento di questi temi si organizzeranno incontri con vari operatori presenti nel mondo del teatro.
La parte pratica verterà su tre esercitazioni distinte:
• la realizzazione di un “abbecedario” delle lezioni teoriche
raccolte e personalizzate dagli studenti, e di semplici esercitazioni di restituzione prospettica.
• redazione di tavole tecniche inerenti la restituzione prospettica di bozzetti all’italiana e di un proprio progetto del corso di
scenografia
• sviluppo tecnico di tutte le componenti per l’allestimento
completo.
Gli argomenti che verranno trattati, sia nella parte teorica che
nella parte pratica, saranno gli elementi costitutivi dell’esame
finale.
Bibliografia
La bibliografia verrà suggerita durante le lezioni
PROGRAMMI 181
1° LIV
2°
LIV
1° LIV
SCENOTECNICA
SCENOTECNICA
Paolo Bernardi
Filippo De Filippi
Premessa
Un poeta confuciano andò un giorno da un maestro Zen, Hui-T’ang, a
chiedergli quale fosse il segreto del
suo insegnamento; in risposta, il maestro gli citò uno dei detti di Confucio:
“Pensate che vi nasconda qualcosa, o miei discepoli? In verità
non ho nulla da nascondervi.” Poiché Hui-T’ang non gli permise di fare altre domande, il poeta se n’andò molto sconcertato;
ma qualche tempo dopo i due fecero insieme una gita in montagna. Mentre passavano accanto a un arbusto di alloro selvatico
il maestro si volse al suo compagno e gli chiese: “Senti il suo
odore?” E alla risposta: “Sì” ribatté: “Là, io non ho nulla da nasconderti!” Subito il poeta fu illuminato. Nota: Da Alan W.Watts
“Lo Zen” Storia tratta dalla versione inglese del Prof. Suzuki.
Ha il proposito di trasmettere le conoscenze atte all’apprendimento per poter:
• possedere una buona formazione di base per la conoscenza
culturale e scientifica nei settori delle arti dello spettacolo.
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche
e dei contesti delle manifestazioni specifiche nell’ambito dei
settori delle arti dello spettacolo.
• essere in grado di operare professionalmente nei vari campi dello spettacolo ,fungendo da interfaccia tra il momento
dell’ideazione e quello della produzione.
• essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti
gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti
di lavoro.
Obiettivo del corso è fornire agli studenti un metodo per l’approccio allo
sviluppo scenotecnico di un allestimento: che si tratti di dover sviluppare
un proprio progetto o di un altro scenografo oppure realizzare un allestimento su bozzetti storici, lo scenotecnico deve leggere, capire e
immaginare come mettere in opera il soggetto e, nella pratica,
saper redigere tavole tecniche che siano esaustive di tutte le informazioni necessarie per la realizzazione scenica. In questo
senso il disegno tecnico diventa un “discorso” approfondito per
gli addetti ai lavori e come tale deve essere completo in ogni sua
parte. Lo sviluppo tecnico reso graficamente ha una sua logica,
una sua genesi, un suo racconto ben preciso e questo sarà principalmente il fine ultimo del corso.
Le lezioni saranno teoriche e pratiche ed investiranno prevalentemente il campo della realizzazione scenica teatrale. La parte
teorica illustrerà la struttura e la nomenclatura delle varie parti
della scatola teatrale; le componenti degli elementi di scena e le
modalità di assemblaggio. La parte pratica verterà su tre esercitazioni distinte:
• la realizzazione di un “abbecedario” delle lezioni teoriche
raccolte e personalizzate dagli studenti, e di semplici esercitazioni di restituzione prospettica.
• redazione di tavole tecniche inerenti la restituzione prospettica di bozzetti all’italiana e di un proprio progetto del corso di
scenografia
• sviluppo tecnico di tutte le componenti per l’allestimento
completo.
Finalità
Sulla base dell’Ideazione di un Bozzetto Scenografico
Gli argomenti che verranno trattati, sia nella parte teorica che
nella parte pratica, saranno gli elementi costitutivi dell’esame
finale.
Progettazione
• studio relativo alle possibilità di attuazione e di esecuzione
del “Progetto Scenografico” in relazione agli intenti drammaturgici del regista e della direzione artistica di uno spettacolo, nei luoghi idonei e preposti per tale evento
• apprendimento e sperimentazione delle tecniche per la Restituzione Scenotecnica di bozzetti scenografici
Realizzazione del Progetto
• apprendimento della capacità di sovrintendere alla realizzazione di un’opera scenografica per la traduzione in effetto
di quanto e’ destinato ad una attuazione concreta fedele al
bozzetto ideato.
Bibliografia
La bibliografia verrà suggerita durante le lezioni.
182 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
SCRITTURA CREATIVA
SCRITTURA CREATIVA
Angela Occhipinti
Davide Pinardi
Scrittura creativa - il libro d’artista.
“il libro come campo di sperimentazione”. Libro-contenitore, libro-oggetto, libro-opera, libro calcograficolitografico-xilografico.
Parola e immagine unico luogo: la
percezione acustica diventa scrittura e la percezione ottica diventa disegno che si fondono per costruire un libro che a volte
diventa oggetto-scultura con un rapporto quasi fisico nel codificare in altro modo i termini della comunicazione. Lettere alfabetiche, ideogrammi, corsivi, immagini, geroglifici vengono
combinati in modo da scuotere il linguaggio e la lettura d’uso
abituale, così da raddoppiare l’intensità del messaggio e ribaltare i significati. Alle immagini vengono accostate scritte a volte
con sapore di contrasto, come stimolo per chi guarda. La “poesia
e scrittura visuale”, dove i segni che significano se stessi e rimandano ad altro da sé, permette interpretazioni mutevoli e diventa
suggerimento per la creatività dei giovani studenti.
Il libro d’artista ha alle spalle una lunga storia e le sue radici fioriscono con intensa evidenza nel periodo del primo Novecento,
soprattutto nelle avanguardie storiche. La sua nascita - pur nella
scia delle esperienze delle avanguardie storiche europee d’inizio
secolo - è fatta risalire all’inizio degli anni Sessanta. Come oggetto d’arte, spesso mantiene l’aspetto tradizionale, ma cambia
la struttura e la funzione. Il testo è inteso come possibilità di
trasmissione del pensiero e il segno-scrittura si svuota di ogni
valore simbolico e vive diverse realtà e differenti dimensioni. Le
pagine stampate con testo-segni, immagini, colori e forme del libro d’artista diventano un viaggio attraverso l’arte: è un raccontato che racchiude il pensare, guardare, narrare e conservare.
Il libro d’artista quasi sempre circola attraverso i canali di distribuzione di massa e raggiunge un pubblico più vasto, annullando ogni idea aristocratica dell’opera d’arte. Gli artisti hanno
utilizzato questo mezzo come autonoma opera d’arte e hanno
modificato e contaminato la tradizionale struttura del libro che
ha cominciato a vivere in simbiosi con gli orientamenti della
pittura, della scultura e delle tecniche incisorie in tutte le loro
evoluzioni. E’ un genere espressivo indipendente che da sempre
attrae gli artisti più significativi dell’avanguardia internazionale
come Man Ray, Marcel Duchamp, Andy Warhol, Munari, Isgrò,
Lam, Tilson, ecc.. i quali anche attraverso questo mezzo hanno
segnato capitoli fondamentali nel percorso dell’arte contemporanea.
Durante le fasi del corso sarà data una bibliografia adeguata
secondo le necessità individuali dello studente.
Nel corso si tratteranno alcune delle
regole essenziali e delle metodiche di
base che facilitano la realizzazione di
un’opera di scrittura narrativa (anche
in una prospettiva multimediale). Per
“opere di scrittura narrativa” s’intendono le forme testuali più varie: romanzi, racconti, soggetti
cinematografici, fumetti, copioni teatrali o sceneggiature. Così
pure- per certi aspetti- articoli, relazioni, saggi, discorsi e progetti che puntano a costruire messaggi con elementi di “universalità”. Si evidenzierà quale sia l’elemento fondante di ogni testo
narrativo: il suo collocarsi all’interno di un mondo compiutamente rappresentato. E come, per rappresentare tale mondo, si
debba costruirlo (se si tratta di fiction) o ricostruirlo (se si tratta
di un mondo reale) nelle sue articolazioni principali: il topos (i
suoi luoghi) il logos (i suoi linguaggi) l’ethos (i suoi valori collettivi) l’epos (la sua memoria) il genos (i suoi legami interni) il
telos (le finalità autopercepite) il chronos (il suo essere nel tempo). Si mostrerà come ogni storia, individuale e collettiva, prima
ancora di venir compiutamente ideata e poi sceneggiata debba
essere necessariamente collocata in quello specifico mondo che
la contiene e la giustifica.
Bibliografia
• F. Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock, Pratiche, ed. varie
• D. Pinardi, Il mondo narrativo, Lindau 2006. • C.T. Altan,
Gli Italiani in Europa, Mulino 1999.
Due testi a scelta:
• AA.VV., Il grande manuale di scrittura creativa, Editrice
Nord, 1999. • S. Chatman, Storia e discorso, Saggiatore 2003.
• C. Vogler, Il Viaggio dell’eroe, Audino 1999. • V. J. Propp,
Morfologia della fiaba, Einaudi 2000. • L. Forlai, A. Bruni,
Come raccontare una grande storia, Audino 1996. • R. Mc
Kee, Story, International Forum Roma 2000. • Chatman, S.
Storia e discorso, Saggiatore 2003.
PROGRAMMI 183
1° LIV
1° LIV
SCULTURA (PER ALTRI INDIRIZZI)
SCULTURA
Stefania Albertini
Gianni Caravaggio
Parte generale
Il corso privilegia l’idea di una specificità della scultura intesa come arte
che più delle altre manifesta una sua
materialità e spazialità ma anche una
flessibilità operativa fuori dai contesti
tradizionali della disciplina.
Dalla comprensione dei procedimenti tecnici si arriverà a quella del linguaggio dei materiali e delle loro proprietà sensoriali
come momento di precisazione dell’ espressività dell’artista e
come possibilità di liberare la scultura dal suo peso materiale
verso la leggerezza della creatività e del libero pensiero.
“La scuola del possibile”
Come si struttura un‘opera d’arte è una questione essenziale nella scuola, scuola che qui ho chiamato del possibile. La possibilità
dell’opera d’arte, ai primordi, è prima di tutto il giovane artista
nel suo apprendistato, dotato di una sensibilità artistica, ovvero
di una domanda artistica alla quale si cerca di dare risposta. La
sensibilità e la domanda artistica vengono coltivate con la storia
delle riflessioni sulle opere d’arte. La visione artistica dell’allievo
si forma leggendo l’intera storia dell’arte in relazione ai propri
risultati pratici, alla sua nascente visione. Le prove delle prime
opere vengono coltivate ripulendole da ogni pregiudizio artistico
e vanità personale per giungere al loro gesto essenziale.
Tale gesto essenziale può rigenerare la sensibilità e la domanda
artistica e ampliarne la visione portando a nuove prove e lavori individuali tracciando un cammino di ricerca, un percorso
individuale.
Programma specifico
Il corso è articolato in tre momenti fra loro complementari: teoria, laboratorio, revisioni.
Attraverso una serie di lezioni teoriche con proiezioni di immagini e video verranno evidenziati i percorsi metodologici e progettuali di alcuni artisti e analizzate tecnologie e tipologie di alcuni materiali, da quelli tradizionali ai nuovi materiali plastici.
Durante l’anno verranno organizzati alcuni “Quick Lab”: i laboratori -attraverso materiali e temi sempre diversi proposti dal
docente in modo estemporaneo- indirizzeranno l’allievo verso la
realizzazione di elaborati spontanei per spazi flessibili ed elastici
e tesi a privilegiare l’intuizione artistica immediata.
Tale idea si contrappone al lento processo progettuale.
Bibliografia
• CECILIA CECCHINI, Plastiche: I materiali del possibile, Alinea
editrice, Firenze , 2004. • MIKE ASHBY, KARA JOHNSON, Materiali e
Design, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2005. • ANDY GOLDSWORTHY, Rivers and Tides, absolute Medien , dvd.
Chi frequenta l’aula di scultura non deve ad ogni costo assumere
un linguaggio scultoreo. Che ogni studente scelga il linguaggio
più congeniale a sé e alle sue idee.
Il linguaggio è la specifica soluzione di un’idea.
Allo studente è richiesto un continuo aggiornamento attraverso
le visite alle mostre d’arte e in particolare a quelle di arte contemporanea che poi sono oggetto di discussione in aula.
I lavori degli studenti saranno oggetto di analisi e verifica in
aula, la ricerca individuale deve consentire la produzione di lavori con regolarità.
Verranno letti e discussi inoltre vari testi rilevanti rispetto la questione dell’essenzialità dell’opera d’arte (per esempio “sub species eternitatis” di Federico Ferrari, “arte torna arte” di Luciano
Fabro, la società dello spettacolo di Guy Debord) nello specifico
ci si concentrerà sui testi redatti dagli artisti.
Il professore terrà delle letture/lezioni teoriche inerenti sia a delle riflessioni sulla propria ricerca artistica che a quelle più legate
al contesto generale dell’arte contemporanea.
I tre anni del corso mirano dunque a far sì che ogni studente
possa costituire il primo corpo di lavoro, il suo “ABC”, che determina e semina il suo futuro percorso di ricerca che gli permetterà di prendere in considerazione concorsi, borse di studio,
presentazioni che il sistema dell’arte offre.
184 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
SCULTURA
SCULTURA
Pietro Coletta
Paolo Gallerani
DAL PROGETTO ALL’IMMAGINE, IL
PENSIERO SI MATERIALIZZA.
Quando l’artista intuisce, contatta il
Divino e comprende. Quando si esprime, comunica all’umanità. Si tratta
di aperture in entrambi i casi. Una sul
piano verticale l’altra sul piano orizzontale. Questo è il senso
della croce. Al centro è il suo cuore. Cuore e mente si fondono e
formano il “sentire”.
Cos’è la scultura? La scultura a priori è di per sè spazio. Spazio
nello spazio; pieno nel vuoto; materia nel vuoto; vuoto nella materia; vuoto nel vuoto;pieno sul pieno.
Tautologico è il processo della metamorfosi spazio-scultura.
L’intuizione è la grande forza propulsiva dell’artista ,nasce
nell’anima, percorre la mente, costruisce virtualmente l’essenza
del pensiero e si concretizza in immagine, nel topos.
Lo spazio sacro è lo spirito che prende forma, si condensa fino
a divenire materia.
Lo spazio profano è la mente razionale che cristallizza il pensiero in una forma, immagine materiale che si sovrappone allo
spirito soffocandolo.
Lo spazio si fa corpo in tutte le sue peculiarità come: la materia, il cromatismo, il ritmo compositivo,le dimensioni, in virtù
dell’esistenza della luce vibrazionale.
In ultima analisi, tutta la nostra percezione del mondo visibile
esteriore e del mondo interiore invisibile si fonda sull’esistenza
della coscienza dell’io individuale: solus ipse.
L’artista è un’anima risvegliata, cocreatore nel complesso processo alchemico meta-linguistico, cattura l’invisibile nella
dimensione segreta e poetica dell’esistenza e lo rende visibile,
riscattando in un impeto d’orgoglio la materia in spirito.
I contenuti disciplinari del Corso riguardano teorie e metodi,
tecniche e strumenti relativi alla produzione artistica con specifico riferimento ai linguaggi delle discipline plastiche nei loro
aspetti fondativi e in rapporto alle mutazioni generatesi nel contemporaneo.
I contenuti, sviluppati in termini teorici, operativi e laboratoriali
si riferiscono su un versante,
ai problemi dello spazio e del luogo: scultura e luogo, il luogo
mancante, scultura e utopia, nomadismo e migrazioni.
Sull’altro versante i contenuti sono sviluppati in relazione al
rapporto tra i linguaggi plastici, la dimensione temporale e lo
spazio dell’azione: costruzione che perdura e costruzione effimera; rapporti tra arte colta e produzione popolare; il corpo: il corpo
e i suoi prolungamenti, ambiente e azione, corpo e tecnologie,
il corpo sociale.
Se viene riconosciuta, nei confronti della totale frammentazione
della ricerca artistica attuale nel settore delle arti plastiche, la
necessità di un processo di riconoscimento dei caratteri specifici
e fondativi della disciplina, si analizzano contemporaneamente,
anche con l’organizzazione di Seminari e incontri, le interazioni tra la scultura e le aree disciplinari connesse: architettura,
pittura, design, musica, scrittura, area dello spettacolo, area
delle nuove tecnologie.
Negli anni di corso è prevista l’attuazione di Workshop di scultura presso Università straniere collegate dal Progetto Erasmus
e in Italia dove ha luogo annualmente dal 1995 un Simposio
presso le Cave di pietra e i Laboratori nei Monti Berici (Vicenza).
Stabilita la necessità di una formazione culturale complessa interna e esterna all’Accademia, caratteristica del Corso è l’essere
basato sulla pratica laboratoriale e di ricerca individuale svolta
all’interno dell’Aula Laboratorio di Scultura, dotata anche di
sistemi di comunicazione multimediale, in quanto si ritiene di
straordinaria importanza formativa il confronto delle esperienze
tra i partecipanti al gruppo classe ormai sempre più multinazionale.
PRIMO ANNO: imparare a guardare, affinare lo sguardo.
• Amalgamare attraverso il lavoro di copia dal vero, le conoscenze tecnico pratiche degli studenti che provengono da
diverse formazioni scolastiche.
SECONDO ANNO: iniziare il cammino.
• Imparare ad affrontare la crisi,
• Mantenere il fuoco, attraverso la ricerca della propria espressione interiore.
TERZO ANNO: Ricerca e approfondimento del proprio linguaggio espressivo in relazione alla poetica.
• Proseguimento e sviluppo delle esperienze maturate nel corso
del secondo anno.
• Progetto per l’allestimento di una scultura in uno spazio pubblico: interazione scultura - architettura o scultura - natura.
PROGRAMMI 185
1° LIV
1° LIV
SCULTURA
SCULTURA
Guido Lodigiani
Roberto Priod
Parte generale
Scultura “corpo d’amore”.
Lo studente è posto di fronte alla realtà
con il compito di disegnare, modellare
e scolpire secondo il proprio intendimento. Un percorso artistico di valore
ha origine nello studio della storia della scultura e nella visione
diretta delle opere ma si arricchisce particolarmente nell’analisi
critica dei risultati attualmente raggiunti dalle molteplici espressioni delle arti. Quanto uno vive, penetra nell’animo e talvolta
torna in superficie anche in forme originali.
Il percorso triennale è finalizzato alla
comprensione ed acquisizione del
linguaggio plastico per un suo uso
consapevole e pertinente all’evolversi
della ricerca individuale sviluppata
dallo studente.
Il corso si addentrerà nelle caratteristiche linguistiche e nelle
possibilità espressive della FORMA, della MATERIA, del TEMA e
del CONTESTO analizzati in forma specifica ed approfondita. Nel
contempo si analizzeranno le particolarità linguistiche di alcune
opere presenti in ambito contemporaneo così suddivise per genere
formale, materico, tematico o contestuale: figura, corpi frammentati, strane creature, oggetti post-pop, architetture e arredamenti,
diversità culturali, materiali tradizionali, apparati effimeri, la natura come ispirazione, colori superfici e luce, memorie, abbigliamenti, monumentalità, installazioni, gravità, dimensioni e scala,
accumulazioni, minimalismo.
Sono previsti i seguenti laboratori:
• disegno da scultore.
• pratiche del mestiere dello scultore.
• poetica e progetto. Lo studente, che avrà acquisito i crediti di
frequenza necessari per iscriversi all’esame e avrà predisposto
una sintetica relazione di progetto con immagini (cartaceo e
CD), tenendo conto del programma specifico, presenterà in sede
d’esame gli elaborati prodotti nei laboratori (disegno, pratiche,
poetica) ed esporrà i contenuti del proprio percorso artistico,
anche in riferimento ad opportune ricerche bibliografiche.
Programma specifico:
L’identità – creazione artistica come testimonianza.
Bibliografia
• D. LAJOLO, A Floriano Bodini, uomo e scultore in A.A.V.V., Bodini Zigaina per un amico, 2004 Montrasio Arte MI. • A.A.V.V., Due
Secoli di Scultura – La Città di Brera, Milano, Fabbri, 1995. •
H. MOORE, Sulla Scultura, Milano, Abscondita, 2002. • E. BIANCHI,
La differenza cristiana, Torino, Einaudi, 2006. • J. CLAIR, La responsabilità dell’artista, Torino, U. Allemandi, 1996. • M. HEIDEGGER, Corpo e Spazio, 2000 Il nuovo melangolo GE. • C. PIROVANO, Disegno e Scultura nell’arte italiana del XX° secolo, Milano,
Società La Permanente, 1994. • R. KRAUSS, Passaggi, Milano, B.
Mondadori, 1998. • G. TESTORI, La cenere e la carne, Firenze, Le
lettere, 2002. • M. AUGÈ, Non luoghi, Milano, Elèuthera, 1993. •
L. PERELLI, Public Art, Milano, F. Angeli, 2006.
Il programma verrà realizzato con:
• periodiche lezioni introduttive,
• ricerca individuale e di gruppo,
• pratica laboratoriale tecnico-espressiva e di verifica spaziale,
• confronto e verifica costante sull’evoluzione dei percorsi progettuali,
• seminari anche di tipo laboratoriale.
Nel secondo semestre sono previsti i seguenti seminari:
• il lessico dei materiali nella sintassi plastica e l’Arte Processuale,
• seminario laboratoriale sulle valenze evocative e comunicative
dei materiali e delle superfici metalliche in collaborazione con
la Fonderia Artistica Verrés S.p.A. (attività a numero chiuso),
• scultura fra arte e natura,
• seminario laboratoriale sull’arte ambientale e natura in collaborazione con la Fondazione Arte Sella (attività a numero
chiuso)
• incontri con artisti contemporanei e critici d’arte legati alle
tematiche affrontate.
Bibliografia
• MARIO DE MICHELI, La scultura del novecento, UTET, 1981.
• JUDITH COLLINS, Scultura oggi, Phaidon Press Limited, edizione
italiana 2008. • ROSALIND KRAUSS, Passaggi. Storia della scultura da Rodin alla Land Art, Bruno Mondadori, Milano, 1998.
• YVES-ALAIN BOIS, ROSALIND KRAUSS, L’informe, Bruno Mondadori,
Milano, 2003.
186 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
SCULTURA
SCULTURA
Roberto Rocchi
Carmelo Zullo
Il contemporaneo dell’arte è oggi un
mondo complesso dove l’interazione
tra i molteplici linguaggi, le contaminazioni socio-culturali, e l’uso di
nuove tecnologie, portano la scultura
ad oltrepassare quel limen di tradizione che l’hanno originata. Il corso dovrà essere uno strumento di
indagine con riflessioni su cosa è la scultura contemporanea?
come si manifesta nelle sue diversità? Nella parte iniziale della
didattica si affronterà tutto ciò che è il processo tecnico-artisticolaboratoriale basilare in tutte le sue diverse metodologie operative per arrivare a un indagine sui linguaggi contemporanei nelle
sue molteplici rappresentazioni linguistiche.
Il corso si propone di preparare lo
studente alle conoscenze specifiche
dei materiali e delle tecniche che attengono alla loro lavorazione, esso è
complementare al corso fondamentale di scultura.
Si affronteranno temi come la figura nel suo processo evolutivol’oggetto scolpito o modellato.
• la materia nella sua bellezza intrinseca
• l’opera in relazione allo spazio
• l’opera creata attraverso la forma
• l’opera creata attraverso il concetto
• il desiderio dell’artista.
Saranno indispensabili esperienze esterne, nello specifico visite
a poli museali e laboratori artistici al di fuori dell’accademia
che permettano una più approfondita formazione su tutto ciò
che è arte oggi.
Bibliografia
• RUDOLF WITTKOWER, La scultura raccontata da Rudolf Wittkower dall’antichità al novecento, Einaudi. • MARIO DE MICHELI,
La scultura del novecento, UTET. • MASSIMO MODICA, Che cosa è
l’estetica?, Editori Riuniti
Fasi operative principali
• Conoscenza di tutti i materiali utilizzati in scultura e aderenza alle valenze semantiche che si vogliono perseguire.
• Studio dei materiali utilizzati nel passato e nell’epoca contemporanea.
• Organizzazione dello spazio operativo e strumenti di lavoro.
• Incidenze delle arti plastiche in rapporto alla loro collocazione.
• Studio degli esiti progettuali e metodologici in rapporto ai
materiali utilizzati nel nostro tempo.
Si approfondiranno tematiche tese a sperimentare tecniche e
materiali rispondenti all’idea progettuale precedentemente concordata con il docente.
Modalità d’esame
Gli studenti dovranno presentare un’opera scultorea e una ricerca scritta riferite al materiale scelto, dovranno sostenere un
colloquio in cui esporre le loro motivazioni e le metodologie tecniche utilizzate per la realizzazione dell’opera prodotta.
Bibliografia
• PHILIPPE CLÈRIN, Manuale di scultura (tecniche-materiali-realizzazioni). • NINO CARUSO, Ceramica Viva, ed. Hoepli.
• ADRIANA BAGLIONI, Nuovi materiali leggeri per l’architettura.
• FRANCESCO DE BARTOLOMEIS, La tridimensionalità nell’arte contemporanea.
PROGRAMMI 187
1° LIV
1° LIV
SCULTURA (PER ALTRI INDIRIZZI)
SEMIOLOGIA DEL CORPO
Giampiero Moioli
Nicolé Gravier
Il corso sarà incentrato sui rapporti
fra la tridimensionalità concreta e
quella virtuale e sugli effetti di questo
rapporto sulla progettazione artistica,
in particolare scultorea e architettonica.
Si partirà dalla scultura per arrivare alle forme espressive e progettuali contemporanee.
Verranno particolarmente approfonditi i seguenti argomenti:
il processo progettuale, lo spazio della scultura e le tecniche di
creazione tridimensionale digitale.
Lo sviluppo di programmi di modellazione tridimensionale sofisticati e open source come Blender o di mondi virtuali come
Cyberlandia favoriscono sempre più le possibilità di espressione
creativa e artistica e quelle di comunicazione multimediale e
portano a un passaggio dalla progettazione alla realizzazione
dell’opera molto più ricco e complesso.
Si propongono riflessioni e lavori che
porteranno a:
• una rappresentazione simbolica del
sé, un autoritratto dell’anima, legato
in parte all’utilizzo del simbolismo
del corpo o delle diverse parti del
corpo, come traduzione dei molteplici stati d’animo e della
propria interiorità;
• relazioni e interrelazioni con la Natura e i suoi elementi;
• relazioni con l’Altro o con il proprio alter ego;
• riflessioni filosofiche legate al concetto “vita-morte-rinascita” ecc.;
• aspetti della Donna (o di se stesso) in relazione al Tempo, al
simbolismo lunare, ai cicli della vita/crescita e morte/rinascita;
• fecondità/maternità con riferimenti ai culti della Terra/Madre e ai grandi miti della Dea Madre come matrice di vita;
• notte, sogno, inconscio, contemplazione e immaginazione in
riferimento alla sua storia e ai ricordi personali.
Il percorso formativo si sviluppa in due parti complementari:
le lezioni frontali e il laboratorio progettuale.
Nelle lezioni teoriche si affrontano le tematiche della tridimensionalità reale e virtuale anche attraverso lo studio delle metodologie di artisti contemporanei. Nel laboratorio lo studente
progetta e realizza un oggetto plastico tridimensionale che può
essere reale o virtuale. Negli incontri e nelle discussioni con il
docente vengono approfondite le idee e fornite le indicazioni per
lo svolgimento del progetto finale.
L’obiettivo è quello di evidenziare i contatti fra virtuale e reale
nel processo di progettazione; un interscambio fra mondi che
apre la strada a nuove interpretazioni della tridimensionalità
scultorea e architettonica e a nuove figure professionali fra arte,
progettazione e comunicazione.
Bibliografia
• Mario Gerosa, Rinascimento virtuale, Roma 2008. • Tony
Mullen, Mastering Blender, 2009. • John Beardsley, Earthworks and beyond, New York, 2006.
www.albertiniemoioli.it
www.bubblesfactory.it
Nel lavoro finale, presentato come un’opera conclusa, lo studente utilizzerà i diversi mezzi appresi per sviluppare il proprio
tema quale disegno, segno, scrittura creativa, fotografia, collage
e utilizzo simbolico del colore.
188 PROGRAMMI
2° LIV
1° LIV
SEMIOLOGIA DEL CORPO
SEMIOTICA DELL’ARTE
Paola Salvi
Gabriele Perretta
Parte generale
Il corso, che si svolgerà in lezioni teoriche e attività di laboratorio, prevede
l’acquisizione sintetica dei contenuti
e dei metodi della semiologia, dalle
teorizzazioni di Ferdinand de Saussure alla ricollocazione operata da Roland Barthes, attraverso
i rapporti con le varie forme del pensiero e delle conoscenze del
Novecento e fino alla specifica individuazione di una semiologia
del corpo (U. Galimberti) ed alla successiva dialettica sino ad
oggi.
Le teorie generali proprie della semiologia, con focalizzazione
sui temi del corpo e della corporeità, saranno ricondotte alle arti
visive sia come sistema linguistico, sia nell’ambito di specifici
movimenti, sia come espressione soggettiva.
In tal senso corpo e corporeità saranno affrontati nella loro
pre-valenza simbolica, ossia come luogo polivalente (e ambivalente) di iscrizione simbolica, con riguardo specifico all’atto
creativo delle diverse arti visive e della comunicazione visuale.
L’attività laboratoriale comprende sia l’analisi di opere d’arte
sia l’esercizio creativo, anche in relazione con i temi di ricerca
artistico/tecnica del discente.
Finalità ed obbiettivi
La semiotica visiva indaga, su che
cosa sono i segni delle opere e come
acquistano la proprietà di trasmettere
i significati: ossia, i modi in cui sono
intesi dal parlante, fanno riferimento
d e sono interpretati dall’ascoltatore. Lo scopo della
a cose e idee
teoria semiotica visiva è di associare il significato dei segni (cioè
l’oggetto che indicano) con il processo di assegnazione dei significati. Le metodologie della semiotica del testo visivo hanno
applicazioni importanti in tutti i campi dell’arte e delle arti.
Saranno temi particolari del corso i seguenti:
• originarietà del corpo - corpo e mito
• corpo come luogo di ambivalenza simbolica - corpo e polivalenza simbolica
• corpo e natura/corpo e cultura - corpo come “mondo
minore”
• corpo e società - corpo e linguaggio - corpo e comunicazione
visiva.
Bibliografia
Per la parte più generale di semiologia saranno fornite dispense
riassuntive delle teorie dei principali autori (C. S. Peirce, F. de
Saussure, R. Barthes, U. Eco); per la parte di analisi di opere e
movimenti artistici si farà ricorso a testi monografici e cataloghi.
Saranno comunque testi di riferimento:
• Julien Offroy De La Mettrie, L’uomo macchina, Milano, 1990.
• André Leroi-Gourhan, Il gesto e la parola, Torino, 1990. • U.
Galimberti, Il corpo, Milano, 2002 (e successivo aggiornamento).
Metodi
Durante il corso saranno affrontati dal punto di vista della semiotica del testo, alcuni temi oggi molto discussi nella riflessione
sull’opera d’arte: ritratto e autoritratto, immagine pittorica e
immagine digitale, struttura mediale dell’immagine, installazione tradizionale e installazione multimediale, fotografia e foto
in rete, scrittura visiva, paradigmi concettuali del segno visivo,
performance, procedimento e processo, attualità dell’happening, intertestualità diffusa, bidimensionalità, tridimensionalità
e spazialità viva e virtuale, paradosso tra lingua e linguaggio
nel visivo, ecc…
Bibliografia
La bibliografia completa del corso e le letture consigliate verranno fornite durante le lezioni.
PROGRAMMI 189
1° LIV
1° LIV
SERIGRAFIA
Daniel Antonio Tummolillo
Obiettivo del corso è quello di dare agli allievi partecipanti le informazioni tecnico-pratiche per la realizzazione di stampe serigrafiche; attraverso l’uso dei macchinari e dei prodotti necessari
utilizzati durante le varie fasi lavorative, lo studente acquisirà
quelle conoscenze che gli permetteranno di stampare qualsiasi
tipo di immagine su diversi tipi di materiale.
Il corso intende anche creare una sorta di complicità collaborativa tra gli studenti durante le fasi lavorative, al fine di migliorare e di ottimizzare il tempo a disposizione, cercando quindi di
mostrare anche l’aspetto propriamente più industriale di questo
procedimento di stampa.
SISTEMI DELLA MODA E NUOVE TENDENZE
Maurizio Cavezzali
Il corso è suddiviso in tre parti che si prefiggono lo scopo di fornire agli studenti le basi teoriche e pratiche necessarie a capire
i meccanismi e il funzionamento dell’attuale sistema moda
italiano.
Parte 1
Studio, analisi e discussione dei diversi approcci di studio sulla
moda dell’ultimo secolo:
• sociologia della moda e dei consumi: analisi delle teorie
dei più autorevoli sociologi contemporanei e non, che hanno dedicato parte dei loro studi al fenomeno della moda.
• Approccio antropologico.
• Approccio psicologico.
Parte 2
Sistema moda Italia con analisi parallela del sistema moda USA
e del sistema moda Francia
Al termine delle lezioni teoriche verranno analizzate delle case
histories dove esperti del settore e nuovi brand porteranno la
loro testimonianza.
Parte 3
Trattandosi di un corso con frequenza obbligatoria, gli esami
si baseranno sulla discussione di un progetto di ricerca, che
verrà assegnato ad ogni studente. I progetti di ricerca verranno
assegnati dopo una serie di “esplorazioni sul campo” effettuate
per dimostrare, spiegare e verificare la diffusione delle nuove
tendenze all’interno delle subculture giovanili e di conseguenza
nell’intero sistema moda.
Durante il corso sarà data agli studenti la possibilità di partecipare a manifestazioni e mostre inerenti agli studi svolti.
Bibliografia
Durante il corso verranno proiettate e poi distribuite delle slide
di supporto alle lezioni.
Si consiglia la lettura di:
• VANNI CODELUPPI, Che cos’è la Moda, ed. Carocci.
190 PROGRAMMI
2° LIV
1° LIV
SISTEMA EDITORIALE PER L’ARTE
Giacinto Di Pietrantonio
SISTEMI INTERATTIVI
Il corso tratta di uno dei settori più interessanti e incisivi dell’arte moderna
e contemporanea, quello relativo al
settore del sistema delle comunicazioni, analisi e commento dell’arte. Per
cui si parlerà di libri, riviste, cataloghi, case editrici, ma anche di programmi radiofonici, televisivi
dedicati all’arte. Non ultimo, anche se arrivato temporalmente
ultimo, dell’editoria online. Si discuterà anche delle differenze
tra sistema editoriale prodotto e realizzato dagli artisti come
riviste di movimenti, libri d’artista, ecc. e delle pubblicazioni
realizzate da “terzi”, quindi da critici, curatori, editori.
In questo escursus parleremo delle differenze prodottesi durante
i vari periodi, ma anche inviteremo a presentare e a discutere
con noi artisti-editori, critici-editori, editori-editori.
Si tratta di una tematica oramai non più rinviabile, in quanto
l’ambito editoriale dell’arte ha raggiunto un livello di sofisticazione e di necessità che pervade l’arte tutta e a tutti i livelli.
Inoltre la velocità con cui il sistema delle informazioni veicola
il significato e la conoscenza dell’arte e del suo mondo anticipa sempre più spesso le novità dell’arte, mettendo in difficoltà i
luoghi espositivi, che per forza di cose hanno tempi più lenti, realizzando così il motto di Andy Warhol: “In futuro tutti saranno
famosi per 15 minuti”.
In ogni lezione sarà presentato un libro. Al termine delle lezioni, lo studente dovrà scegliere un libro, tra quelli presentati, da
portare all’ esame, unitamente ad altro materiale presentato nel
corso dell’anno.
L’arte e la tecnica sempre più spesso
instaurano uno stretto legame, essendo quest’ultima un mezzo per la
realizzazione materiale dell’espressione creativa e sensoriale. Ancor più
la tecnologia oggi è divenuta uno
strumento fondamentale nella creazione di nuove forme d’arte,
tra cui l’Arte Interattiva della quale questo insegnamento vuole
essere un’introduzione tecnica.
Il corso di Sistemi Interattivi non ha il solo scopo di illustrare
l’utilizzo di strumenti software, ma intende dare le basi teoriche
per comprendere le tecniche e le tecnologie impiegate durante
il processo di creazione di un sistema interattivo. Il corso vuole
diventare una finestra sul mondo della tecnica e della ricerca
per trasmettere allo studente la consapevolezza delle tecnologie
esistenti e del loro funzionamento in modo che gli strumenti
informatici studiati diventino una risorsa del futuro artista e non
solo il fine di un opera.
Le teorie alla base della Visione Artificiale permettono di realizzare un’interazione basata sui movimenti del corpo nascondendo la tecnologia e rendendola, quindi, più naturale e diretta. Per
questo scopo vengono affrontate molteplici discipline e studiate
tecniche di elaborazione di segnali audio e video, alla base della
percezione umana.
Il corso è organizzato in una serie di lezioni frontali di teoria
sulle tecnologie informatiche, sulla formazione dell’immagine, l’elaborazione e l’estrazione della silhouette, a cui segue
una parte di lezioni di laboratorio in cui gli studenti possono
sperimentare le tecniche appena apprese scoprendo l’ambiente
Eyesweb, una piattaforma di programmazione visuale. Inoltre,
durante il corso gli studenti realizzano l’elaborazione progettuale di un’installazione o performance applicando le teorie
apprese a lezione.
Maggiori info sul sito: www.g-d-p.net
3358423362,
E-MAIL: [email protected]
Rudy Mirko Melli
Bibliografia
• L.SHAPIRO, G.C.STOCKMAN, Computer Vision, ed.Prentice Hall.
• R.TROCCA, Eyesweb User’s Tutorials, www.eyesweb.org.
PROGRAMMI 191
2° LIV
2° LIV
SOCIOLOGIA DEI NUOVI MEDIA
Antonio Cioffi
Aspetti socio-culturali della rivoluzione digitale
Tecnologia e società sono legate fra
loro da quel rapporto biunivoco cosi
ben delineato da Mc Luhan quando
affermò nel 1960, che mentre l’uomo cambia il mondo grazie
alla tecnologia, essa a sua volta cambia altrettanto radicalmente
l’uomo, il suo modo di vivere e di rapportarsi, il suo immaginario e la sua stessa visione del mondo.
Di tutte le grande rivoluzioni tecnologiche, quella digitale è certamente una delle più radicali, superiore probabilmente – per
la sua pervasività - a quando lo fu a suo tempo l’invenzione
della stampa.
Le idee e i valori fondamentali su cui si è costruita e si regge
la nostra società stanno subendo un veloce e talvolta traumatico cambiamento: concetti basilari dello spirito del tempo
novecentesco (idee di individuo, storia, autore, opera, se non
addirittura-ancor più radicalmente- di spazio e di tempo, di visibile ed invisibile) trascinando nella loro attuale metamorfosi
l’intera struttura sociale ed economica in cui viviamo, mentre
nuovi modelli di partecipazione (come la pratica dello sharing)
delineano nuove forme di identità sociali.
Scopo del corso è quello di affrontare le tematiche relative alle
trasformazioni culturali dovute al diffondersi delle nuove tecnologie digitali – in particolare sotto l’aspetto della comunicazione - all’interno della società contemporanea, sia attraverso
i contributi critici dovuti agli studiosi internazionali del fenomeno, sia attraverso l’analisi diretta dei documenti sociali che
essa produce.
Nella dialettica culturale fra media tradizionali e nuovi media,
si delineeranno vari nuclei tematici, corrispondenti agli argomenti trattati nei vari incontri.
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI
Loredana Parmesani
Le lezioni saranno improntate all’analisi di quei periodi moderni e postmoderni in cui l’aura tipica dell’opera d’arte tradizionale viene persa nella sua riproduzione tecnologica. Il problema è
leggere lo sviluppo culturale del XX secolo e del periodo contemporaneo confrontando l’opera artistica con i prodotti industriali
e i media. Nel caso della Pop Art un rimando a McLhuan può
mettere in luce i rapporti che questo movimento intrattiene con
l’immagine pubblicitaria e la comunicazione di massa. Nel caso
dell’Arte Povera un riferimento alla Scuola di Francoforte può
servire ad illustrare il potere dell’arte come negativo in relazione
all’industria culturale. Nel caso dei Graffiti un riferimento alle
teorie del simulacro di Baudrillard è utile per riportare l’arte
ad una convivenza sociale con le immagini derealizzate della
città. Nel caso del Postmoderno una particolare attenzione alle
teorie di Bell e Lyotard è importante per ricondurre l’immagine
ad una sua grammatica interna ma priva del grande racconto
dell’umanesimo. Verranno inoltre approfonditi gli ultimi dieci
anni della ricerca estetica alla luce delle nuove innovazioni
tecnologiche e dei new media. La dimensione iperestetica che
caratterizza la contemporaneità, insieme alla sempre più diffusa massificazione della comunicazione del progetto estetico,
inducono ad una riflessione sulle modalità e sui luoghi dove tale
progetto si colloca.
Bibliografia
La bibliografia sarà fornita durante il corso
192 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
SOCIOLOGIA DELL’ARTE
SOUND DESING
Antonio Cioffi
Andrea Cera
Il corso mette a fuoco la funzione sociale delle forme artistiche nelle diverse culture prese in considerazione, dal
passato -non solo occidentale- fino
ai giorni nostri, evidenziando come
l’espressione artistica sia sempre stata
una forma narrativa e simbolica di molteplici istanze culturali,
politiche, religiose e psicologiche.
Il solido riferimento alle ormai classiche analisi di Hauser, costituisce la base per una riflessione che -nella società attuale- sappia riconoscere, oltre alle dinamiche di mercato dell’arte contemporanea, la nascita di una serie di nuove agenzie espressive
e comunicazionali che -particolarmente negli ambiti connessi
alle nuove tecnologie- richiede lo sviluppo di forme affatto nuove di inedite professionalità creative.
Attraverso una panoramica sul mondo
della sound-art, il corso propone una
riflessione su alcune dimensioni attorno alle quali si costruisce l’esperienza
del suono in un’installazione.
L’esame, orale, prevede lo studio de La Storia Sociale dell’Arte di
Arnold Hauser (Einaudi 1977 o altre edizioni) e la preparazione
di un approfondimento tematico concordato col docente.
Ogni lezione è divisa in moduli
• illustrazione di un’opera di uno dei pionieri della sound-art
(J. Cage, M. Neuhaus, A. Lucier, La Monte Young, D. Tudor, B.
Leitner, B. Fontana, B. Eno, e altri]
• illustrazione di un’opera di un contemporaneo (R. Julius, B.
La Belle, A. Wollscheid, C. Kubitsch, S. Roden, e altri)
• illustrazione di un lavoro del docente, con particolare attenzione alle problematiche logistiche ed economiche
• discussione sui progetti degli studenti, progetti pratici, esercitazioni.
Tra le categorie utilizzate per analizzare i lavori presentati e
per orientare i progetti personali
• spazio: condizionamento; articolazione; feedback.
• tempo: stasi; intrattenimento; dialogo.
• scrittura: la sinusoide vs. il rumore bianco, posizioni intermedie; feticismo del suono puro vs. utilizzazione di suoni
connotati semioticamente, musemi (P. Tagg).
• altre funzioni: auditory displays, segnaletica sonora.
• ambiente: box; soundscape specificity inquinamento.
• materiali: la tecnologia audio intesa tradizionalmente come
strumento per la registrazione / riproduzione, come strumento musicale autonomo, come oggetto visivo; il feedback tra
materiali analogici, elettrici ed informatici.
Tra le tecniche di produzione sonora presentate
Moduli di sound design: tecniche classiche derivanti dalla musique concrète (P. Schaeffer, altri...), tecniche usate nel cinema
(W. Murch), plunderphonics (J. Oswald), tecniche informatiche
[micro-sampling, cut and paste, sintesi granulare, etc.] - glitch:
tecniche per la produzione di errori informatici e per l’uso artistico di questi artefatti (alva noto, Oval, Mego, etc.) - bending: uso
deviante di strumenti acustici (pianoforte preparato, chitarre manipolate, etc.) o elettrici (giocattoli sonori, radio circuit bending
etc.) per creare collezioni di suoni inusuali.
PROGRAMMI 193
1° LIV
1° LIV
STAMPA D’ARTE
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
Chiara Giorgetti
Francesco Ballo
Il corso si sviluppa in due parti, una
laboratoriale, l’altra teorico-visiva,
entrambe volte allo sviluppo di un
progetto grafico da realizzarsi attraverso le diverse fasi ideative e tecnicosperimentali.
Nella parte laboratoriale del corso: conoscenza e pratica di alcune tecniche della stampa d’arte, tra queste la gum print, il
monotipo e il clichè-verre. La stampa fotografica a contatto e da
negativo, l’emulsione fotosensibile. Grafica digitale e fotoritocco, elaborazione immagini con software standard quali Adobe
Photoshop ai fini della stampa.
Gli argomenti trattati nelle lezioni frontali saranno quelli inerenti alla grafica d’arte contemporanea, l’avvento delle nuove
tecnologie e la relazione con i media tradizionali, la stampa
d’arte come ibrido.
Durante l’anno accademico 2010/2011
lo studio sarà incentrato sul cinema
americano degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta in particolare sul passaggio dal gangster film al noir.
Da Public Enemy (Nemico Pubblico,
1931)) di William Wellman con James Cagney a White Heat (Furia umana, 1949) di Raoul Walsh con James Cagney attraverso
Scarlet Street (La strada scarlatta, 1946) di Fritz Lang, Fallen
Angel (Un angelo è caduto, 1946) di Otto Preminger, Out of the
Past (Le catene della colpa, 1947) di Jacques Tourneur, Kiss of
Death (Il bacio della morte, 1947) di Henry Hathaway e Raw
Deal, 1948 di Anthony Mann. Per finire con The Big Combo (La
polizia bussa alla porta, 1955) di Joseph H. Lewis.
Inoltre un omaggio a Carmelo Bene e a Jean Luc Godard.
Bibliografia
Printshow.it rivista digitale sulla stampa d’arte e il libro d’artista
www.printshow.it
• ROSALIND KRAUSS, Reinventare il medium. Cinque saggi
sull’arte d’oggi, Mondatori, Milano, 2005. • ROLAND BARTHES, La
camera chiara, Einaudi, Torino, 1980. • SUSAN SONTAG, Sulla
fotografia, Einaudi, Torino, 1978.
Il corso di Storia del Cinema e del Video concentra la propria
attenzione sulla visione, sulla rilettura e sull’analisi dei film
esaminati.
Quest’analisi approfondita verte sul découpage (la riscrittura del
film) di intere sequenze o di alcuni segmenti di sequenze.
La composizione dello spazio inquadrato. Spazio mediante il
quale è costruita l’immagine filmica.
Il ritmo spaziotemporale del film.
La durata delle inquadrature.
La funzione del montaggio.
Il rapporto immagine-suono.
Un’accurata verifica di come è strutturato un film.
La filmografia e la bibliografia verranno presentate durante il
corso.
194 PROGRAMMI
1° LIV
2° LIV
STORIA DEL CINEMA E DEL VIDEO
STORIA DEL COSTUME
Francesco Ballo
Lorella Giudici
Per quanto concerne il biennio, il
metodo utilizzato durante le lezioni
teoriche è l’analisi del linguaggio
dell’autore esaminato, partendo proprio dal testo-film.
Rivedere il film più volte. Studiarlo
con attenzione, soffermandosi soprattutto sulla messa in scena
(cioè il momento delle riprese) e sul montaggio delle sequenze
e delle inquadrature.
La ricerca si concentra sulla composizione dello spazio inquadrato, sul fuoricampo e sul rapporto conseguente di spaziotempo. Durata delle inquadrature, ritmo, spazio temporale del
film analizzato.
Confronto tra autori del cinema commerciale e filmmakers innovativi del cinema underground.
Differenze e analogie. L’altro metodo. Contro il cinema teatrale
e letterario. Il cinema delle immagini pure.
L’avvento del video. Nuove tendenze.
Quest’anno il corso propone l’analisi comparativa tra i film di
Roberto Rossellini, Jacques Tourneur, Jonas Mekas e Stan Brakhage.
La Parigi di Modigliani
Amedeo Modigliani arriva a Parigi
nel 1906. L’affare Dreyfus si è appena
concluso; Picasso sta per dipingere
Les demoiselles d’Avignon e Cézanne
morirà qualche mese dopo. L’era di
Montmartre si sta per concludere, sostituita da Montparnasse,
il nuovo cuore della Scuola di Parigi. La Belle Epoque, con i
suoi locali alla moda (il Lapin Agil, il Moulin Rouge, il Moulin
de la Galette, la Closerie des lilas, la Ronde, le Dôme… Modigliani li frequenterà tutti), i teatri, i caffé concert, gli spettacoli
circensi e la sua vita bohémien fanno da sfondo alle vicende del
livornese, che nella capitale francese sarà scultore, pittore, poeta e dandy. Il corso ricostruirà, attraverso l’arte di Modigliani,
le opere degli artisti a lui vicini (Picasso, Brancusi, Soutine,
Archipenko…), i libri dei più importanti scrittori del tempo
(Zola, Maupassant, Apollinaire, Gide e Leroux) e gli spettacoli
teatrali, la vita della Parigi d’inizio secolo e le vicende di uno
dei più noti (ma forse poco conosciuti) artisti del XX secolo.
Oltre alla lettura analitica dei film studiati durante le lezioni,
il docente tratterà direttamente come inventare e costruire un
film (video) attraverso la messa in scena di un’idea di partenza.
Come per il seminario del video, Milano. Capodanno 2006. Gli
studenti sono così invitati a elaborare un proprio progetto.
Bibliografia
Una monografia a scelta su Modigliani.
Appunti delle lezioni (indispensabili).
FRANCK DAN, MONTMARTRE & MONTPARNASSE. La favolosa Parigi
d’inizio secolo.
Un libro a scelta tra quelli qui di seguito elencati (in una delle
edizioni integrali che trovate sul mercato):
• A. DUMAS, La signora delle camelie, 1848. • E. ZOLA, L’assomoir, 1850. • E. ZOLA, Nanà, 1880. • G. DE MAUPASSANT, Una
vita, 1883.• G. DE MAUPASSANT, Bel-ami, 1885. • E. ZOLA, Il ventre
di Parigi, 1887. • COLETTE, CLAUDINE (Claudine a scuola; Claudine a Parigi, Claudine sposata; Claudine se ne va), 1906. •
LEROUX, Il fantasma dell’opera, 1911. • A GIDE, I sotterranei del
vaticano, 1914. • G. APOLLINAIRE, Calligrammes, 1918.
Orario: lunedì ore 14.00 aula 10.
PROGRAMMI 195
1° LIV
1° LIV
STORIA DEL DESING
Anty Pansera
Il corso, tende a far conoscere ai discenti la peculiarità del design italiano, dalle sue origini, al suo crescere ed
affermarsi nel XX secolo.
Dalla definizione del termine
“design”/”disegno industriale”, nel
susseguirsi dei decenni al ruolo del “designer”: come, nel corso
del tempo, si sono andate modificando e quali i rapporti con
le arti decorative/applicate (dibattito arte/industria, nel nostro
Paese).
Si è utilizzato anche il “filo rosso” delle Esposizioni Universali
(da quella Londra del 1851) e delle Biennali/Triennali di Monza, nonché le figure esemplari di alcuni progettisti (Giò Ponti,
Marcello Zizzoli, Bruno Munari….) per meglio cogliere questa
storia che dovrebbe avere più spazio in questi studi. Particolare
attenzione al tema della luce made in Italy.
Alcune mostre allestite nel corso di questi mesi (in Triennale e
a Palazzo Reale a Milano) hanno poi offerto l’opportunità di
altre riflessioni.
Di fatto il percorso proposto si è mosso da ieri a oggi e da oggi
a ieri, con il supporto di un ricchissimo apparato iconografico
(fornito agli studenti) e a precise indicazioni bibliografiche.
Per l’esame, gli studenti dovranno presentare il “Diario” delle
lezioni con i loro approfondimenti degli argomenti più specificatamente affrontati nonché dimostrare la conoscenza della
storia del disegno industriale italiano nel corso del XX secolo.
Bibliografia
• AAVV, Il dizionario del design italiano, Cantini editore, 1995.
• A.Pansera, Il disegno industriale italiano, Laterza, 1993.
STORIA DEL DISEGNO
E DELLA GRAFICA D’ARTE
Anna Mariani
Il corso di Storia del disegno e della
grafica verterà sui seguenti argomenti:
• Il disegno contemplato nella storia
e nelle sue funzioni dall’epoca della
sua nascita alla contemporaneità,
evidenziando alcuni aspetti salienti legati alla tradizione e
all’innovazione, alla sperimentazione e alla progettualità nella
teoria e nella pratica dell’arte. La riflessione comporta l’analisi
di una scelta di opere, testi teorici e scritti d’artista dall’antichità
all’attualità.
• Il rapporto fra parola e immagine in poesia: la parola come
segno grafico e la parola raffigurata. Questa parte ha per oggetto la scrittura, la figura e la lettura intesi come momenti
espressivi che interagiscono per dare vita ad un linguaggio anticonvenzionale che intreccia l’arte alla poesia. Le connessioni
e gli sconfinamenti fra questi ambiti diversi saranno indagati
attraverso i prodromi nella storia fino a giungere al movimento
della Poesia Visiva degli anni Sessanta , momento culminante
di queste ricerche.
“La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è
una pittura che si sente e non si vede” (Leonardo)“un sasso è
una parola Un segno su di una pagina è un sasso grafico”
(Ugo Carrega)
Bibliografia
La bibliografia sarà comunicata durante il corso.
196 PROGRAMMI
2° LIV
2° LIV
STORIA DELLA CRITICA DELLA FOTOGRAFIA
Roberto Cassanelli
STORIA DELLA CRITICA DELLA FOTOGRAFIA
Luca Panaro
Argomenti del corso
La nascita dell’idea di fotografia tra arte e scienza (Niépce, Daguerre, Arago, Bayard). W.H.F. Talbot e l’estetica del calotipo:
“The Pencil of Nature” (1844-46).
La nascita della critica fotografica in Francia, Italia e Gran Bretagna (Lacan, Mongeri, Lady Eastlake). Nadar, Baudelaire e il
Salon del 1859.
Dalla fotografia artistica alla rivoluzione pittorialista (Robinson,
Emerson). Alfred Stieglitz e il mito della straight photography.
L’età delle avanguardie. Dal fotodinamismo futurista al Bauhaus.
Il “caso Atget” e il concetto di “documentario”.
Mercato, collezionismo e musealizzazione della fotografia negli
Stati Uniti.
Le origini della storiografia fotografica negli anni Trenta tra
Europa e Stati Uniti.
La critica fotografica in Italia – Vitali, Negro, ParentiJohn Szarkowski e l’attività espositiva del MoMA.
Il problema dei musei della fotografia in Italia.
Lettura e commento della “Piccola storia della fotografia” di
Walter Benjamin (1931).
Il corso riflette sull’identità della fotografia, una questione ancora aperta
sulla quale i maggiori critici specializzati stanno indagando, anche alla
luce della diffusione capillare delle
tecnologie di matrice informatica.
Dopo avere approfondito i principali teorici che hanno caratterizzato la storia della critica fotografica del XX secolo, fino al
1980 (W.Benjamin, S.Sontag, F.Vaccari, R.Barthes, P.Dubois), si
arriverà a trattare i più recenti contributi critici sull’immagine,
che si distinguono per una maggiore apertura al mondo dell’arte, favorendo la consacrazione della fotografia e del video come
principali espressioni visive del nostro tempo.
Una particolare attenzione è riservata al rapporto tra fotografia
e new media, insistendo sulla continuità linguistica tra i mezzi più tradizionali e quelli contemporanei, partendo da critici
come R.Krauss, L.Manovich e C.Marra che, senza cadere in facili
trionfalismi, hanno saputo leggere nei nuovi media quelle caratteristiche già presenti nella fotografia e nel cinema dell’Ottocento. Altrettanta attenzione per gli artisti-teorici che hanno
intuito le peculiarità del linguaggio fotografico decenni prima
di una più esplicita manifestazione digitale-interattiva. Il corso
guarda inoltre al web, quell’ambiente virtuale in cui la fotografia ha trovato un terreno particolarmente fertile per potenziare il
suo carattere relazionale, complici i social network.
E’ inoltre interessante analizzare la grande attenzione che filosofi, scrittori e registi hanno manifestato nei confronti della fotografia, contribuendo a definire l’identità di questo affascinante
mezzo nella cultura contemporanea.
Le lezioni sono svolte con ampio utilizzo di materiale visivo e
stimolate dalla discussione di eventi espositivi.
L’esame è svolto in forma orale, verificando l’apprendimento
delle principali teorie e del repertorio d’immagini esposti a lezione. E’ inoltre necessario dimostrare la conoscenza di un saggio
critico, di un’opera letteraria e di un film sulla fotografia, da
scegliere da un lungo elenco fornito dal docente.
Bibliografia
In mancanza di un manuale in lingua italiana, ci si riferirà innanzitutto all’antologia di ROBERTA VALTORTA, Il pensiero dei
fotografi, Milano, B. Mondadori, 2008, pp. 3-121, da integrare,
per singoli aspetti, con i testi raccolti da N. LYONS, Fotografi
sulla fotografia, Torino, Agorà, 1990, pp. 17-25; 50-62; 64-66;
72-79; 87-97; 100-106; 107-116; 132-165.
Una breve sintesi critica in lingua inglese (particolarmente raccomandata agli studenti stranieri) è in JAMES ELSKINS (ed.),
Photography Theory, London, University College Cork-Routledge, 2007, pp. 3-49 (il volume è presente nella biblioteca centrale
dell’Accademia).
Per la «Piccola storia della fotografia» (1931) di WALTER BENJAMIN, v. L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità
tecnica. Arte e società di massa, prefazione di C. Cases, Torino,
Einaudi, 1966, pp. 57-78, poi in Opere complete, a c. di R. TIEDEMANN E H. SCHWEPPENHÄUSER, IV, Scritti 1930-1931, Torino, Einaudi,
2002, pp. 476-491.
N.B.
È indispensabile riferirsi costantemente a una buona e aggiornata storia generale della fotografia, come ad es. A. GUNTHERT,
M. POIVERT (a cura di), Storia della fotografia, Milano, Electa,
2008.
PROGRAMMI 197
1° LIV
1° LIV
STORIA DELLA DECORAZIONE
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Valeria Tassinari
Anna Maria Amonaci
Il corso intende fornire una ridefinizione del termine “decorazione”
attraverso l’analisi critica del concetto
di azione decor-attiva, ovvero di intervento attivo dell’opera nel contesto.
L’articolazione prevalentemente tematica e monografica delle lezioni si propone, infatti, di indagare l’identità, le potenzialità applicative e la vocazione specifica
del concetto di decorazione, così come esso è stato interpretato
nella più alta tradizione artistica. Mai intesa come semplice “ornamento”, ma piuttosto come intervento che agisce profondamente sul luogo per rideterminarne capacità espressiva, forma e
funzione comunicativa, nel suo sviluppo storico la decorazione
dimostra la sua capacità di intervenire sulla specifica identità
dello spazio in cui l’artista si trova ad operare, costruendo una
stretta relazione con i diversi ambiti (architettonici, urbani, ambientali, socio-culturali, comunicativi, simbolici, funzionali, di
committenza e di fruizione).
Attraverso l’analisi critica di alcuni dei più importanti fenomeni
storico-artistici e stilistici, ed in particolare attraverso la lettura di numerose opere emblematiche (selezionate con criterio
tematico e diacronico nella storia delle arti alla preistoria alla
più stretta contemporaneità), si giunge dunque a riflettere sulla
peculiarità della decorazione come intervento progettuale e materiale negli spazi, sulla sua trasversalità rispetto alle diverse tecniche e materie dell’arte, e sulla sua centralità nella storia della
cultura artistica di ogni tempo, per far maturare nello studente
la consapevolezza dell’importanza che questo approccio assume
ancora, nella produzione artistica più attuale.
Per affinare le indispensabili abilità di lettura e sensibilità critiche sulla relazione tra opere e contesti, le lezioni in aula saranno
alternate a visite guidate nella città di Milano, con contestuali
esercitazioni.
Parte generale
Storia della fotografia. Dagli esordi
all’età contemporanea.
Il corso, di indirizzo propedeutico,
percorre le principali vicende della
storia della fotografia dalla metà del
Cinquecento, quando comparvero le prime raffigurazioni della
camera ottica, fino ai nostri giorni. Le lezioni saranno condotte con una lettura comparativa della storia dell’arte, considerando inizialmente il terreno culturale in cui si svilupparono
le ricerche che condussero alla messa a punto della macchina
fotografica.
Temi fondamentali
La parete come contesto comunicativo - Intervenire nei luoghi
del sacro - Ambiente, natura,giardini - La decorazione e la città
- Il concetto di opera d’arte totale - Materia,colore,acqua, luce Moderno, postmoderno, antimoderno.
Bibliografia
L’elevato numero di opere analizzate impone l’utilizzo di opere
a carattere manualistico di recente pubblicazione per la preparazione generale.
Testi specifici dovranno essere concordati singolarmente per
ogni percorso d’esame, in funzione dell’argomento che ogni
studente intenderà approfondire.
Programma specifico
Argomenti trattati:
la camera ottica e il vedutismo sei-settecentesco: sulla via della scoperta. Le sperimentazioni (1839-50): il dagherrotipo e il
callotipo in età tardoromantica. La diffusione della fotografia
(1850-70): le differenti linee della fotografia francese e di quella
britannica. L’esplorazione fotografica del West negli Stati Uniti
e l’esaltazione della natura. La prima maturità della fotografia
(1870-1914): la rivista “Camera Work”. La fotografia e le avanguardie (1910-30). La fotografia tra le due guerre. Il fotogiornalismo negli Stati Uniti: le campagne fotografiche della Farm
Security Administration; l’agenzia Magnum. Il dopoguerra: la
fotografia e l’arte Informale. Il Neorealismo italiano e la fotografia. Gli anni Sessanta e Settanta. Le sperimentazioni pop e
concettuali. Dagli anni Ottanta al 2000: la fotografia nel contesto postmoderno.
Bibliografia
Manuali di riferimento da integrare con i testi relativi agli argomenti trattati durante il corso.
• B. NEWHALL, Storia della fotografia (1° edizione 1937, riveduta e ampliata 1982), 1° ed. italiana Einaudi, Torino 1984. • I.
ZANIER, Storia e tecnica della fotografia, La Terza, Bari 1982.
• NEW HISTORY OF PHOTOGRAPHY, a cura di M. Frizot (1° ed. 1994),
stampa italiana Amilcare Pizzi, Cinisello Balsamo (Mi) 1999;
• S. BRIGHT, Art Photography Now, Thames & Hudson, London
2005. • U. GROSENICK, T. Seelig, Photo Art. The New World of Photography (1° edizione tedesca, Dumont Buchverlag, Cologne
2007), Themes & Hudson, London 2008.
198 PROGRAMMI
1° LIV
2° LIV
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
STORIA DELLA MODA
Anna Maria Amonaci
Livia Crispolti
Parte generale
La fotografia modernista in Italia: gli
anni Trenta e Quaranta del Novecento
Il corso intende offrire strumenti
metodologici di lettura storico-critica
attraverso un argomento circoscritto
che varia ogni anno della storia della fotografia dal Novecento
ai giorni odierni. Esso mira all’approfondimento della materia,
per la quale è prevista una conoscenza di base della storia fotografica in generale che lo studente può acquisire dal corso propedeutico svolto nel primo ordinamento. La qualità formale e la
ricchezza espressiva delle immagini, caratterizzanti la fotografia
italiana dei decenni Trenta e Quaranta, saranno indagate tramite le fonti editoriali più salienti del tempo (rassegne, annuari,
riviste), poste in relazione con i fatti artistici e cinematografici
coevi, nell’intento di seguire lo svolgersi di un preciso clima culturale, denso di energie esistenziali.
Il corso si propone di esaminare le
nozioni fondamentali della Storia
della Moda dalla preistoria al contemporaneo, in rapporto all’evolversi,
nel corso dei secoli, delle idee e del
pensiero economico produttivo; ai
cambiamenti del gusto e all’incidenza del progresso scientifico.
Finalità dell’insegnamento è sviluppare nello studente la consapevolezza del ruolo sociale della moda, e la capacità di ricerca
critica autonoma, che porti ad analizzare il sistema moda nella
sua complessità.
Programma specifico
Il corso si svolge seguendo il succedersi cronologico delle pubblicazioni fotografiche più significative poste in relazione alla
produzione culturale del periodo. Gli studi più recenti sono da
supporto alle fonti.
Bibliografia
• L. MOHOLY-NAGY, Malerei Fotografie Film, ed. italiana a cura
di A. Negri, Scalpendi, Milano 2008. • Il Corriere Fotografico,
articoli nelle annate 1929-1941. • LUCI ED OMBRE. Annuario della
fotografia artistica italiana, articoli nelle annate 1928-1934.
• DOMUS, articoli nelle annate 1928-1940. • CASABELLA, articoli
nelle annate 1930-1945. • OTTO FOTOGRAFI ITALIANI D’OGGI, Istituto d’arti Grafiche, Bergamo 1942. • E. F. SCOPINICH, Fotografia.
Prima rassegna dell’attività fotografica in Italia, Domus, Milano
1943.
• A. FRANCHINI STAPPO, G. VANNUCCI ZAULI, Introduzione per
un’estetica fotografica, Cionini Editore, Firenze 1943. • G.
VANNUCCI ZAULI, Il bello fotografico, Giannini, Firenze 1945. • IL
MANIFESTO DEL GRUPPO “LA BUSSOLA”, in “Ferrania”, n. 5 (maggio),
1947.• C. MOLLINO, Il messaggio della camera oscura (1° ed.,
Giovanni Chiantore, Torino 1949), Adarte, Torino 2006. • I.
ZANNIER, Leggere la fotografia. Le riviste specializzate in Italia
(1863-1990), La Nuova Italia Scientifica, Roma 1993. • FORME DI LUCE. Il Gruppo “La Bussola” e aspetti della fotografia
italiana del dopoguerra, a cura di I. Zannier, S. Weber, con la
collaborazione di D. Cammilli, Alinari, Firenze 1997. • S. PAOLI,
L’Annuario di Domus del 1943, Quaderni 8, Scuola Normale
Superiore di Pisa, Pisa 1998, pp. 99-128.
Particolare attenzione sarà data ai temi
• delle differenze fra i generi maschile e femminile,
• dei comportamenti sociali: quello imitativo e quello
distintivo.
• delle contaminazioni tra i generi e delle personalizzazioni
della moda.
Il corso si avvarrà di una strumentazione tecnica e informatica.
Parte integrante del corso sono le visite didattiche a collezioni,
musei, fiere e aziende del settore.
Modalità d’esame: discussione degli argomenti studiati dallo
studente durante l’anno
accademico e consegna a fine corso di un elaborato scritto, su
un tema concordato, corredato di apparati grafici e fotografici
su supporto tradizionale o informatico.
Bibliografia
• V. MAUGERI, A. PAFFUMI, Storia della moda e del costume, Calderini, Bologna 2005. • E. FIORANI, Abitare il corpo: la moda,
Lupetti, Milano 2004. • G. SIMMEL, La moda, Editori riuniti,
Roma 1985.
La bibliografia sarà integrata durante il corso, con riferimenti
per ciascun argomento affrontato.
PROGRAMMI 199
1° LIV
2° LIV
STORIA DELLA MUSICA E DEL TEATRO MUSICALE
Roberto Favaro
STORIA DELLA PEDAGOGIA
Parte monografica: “Spazio E Temppo: meccanismi e funzioni del linguaggio musicale. Rapporti con le
altre arti”
Il corso prevede, oltre a una introduzione propedeutica al linguaggio
musicale, un approfondimento dei rapporti tra musica e altri
percorsi artistici a partire dalle due questioni centrali di tempo
e spazio. L’obiettivo è quello di evidenziare le potenzialità rappresentative, sceniche, descrittive, ambientative, psicologiche,
narrative della musica. L’obiettivo ulteriore è quello di maturare una consapevolezza delle connessioni tra musica e diversi
linguaggi dell’arte e della comunicazione. Oltre a toccare gli
ambiti della pittura e delle arti plastiche (sempre in relazione
alla musica) il corso verterà su tre aspetti specifici: la musica
e l’architettura; la musica nel romanzo; la musica nell’opera
cinematografica.
(Filosofia immaginale e didattica
artistica)
Il termine immaginale individua
quella regione delle immagini -visioni, figure, simboli, archetipi-, provenienti da un altrove che oltrepassa la
cognizione razionale, tra il visibile e l’invisibile, tra il tangibile e
l’immateriale, secondo l’interpretazione prima di Henry Corbin
e poi di James Hillman. Educare allo sguardo nel rispetto di una
filosofia immaginale significa promuovere un’autentica sovversione della postura che il soggetto intrattiene nei confronti delle
cose e del mondo.
Il corso intende sensibilizzare a guardare e vivere l’arte, non più
dall’esterno e “di fronte”, ma da una distante intimità, come
dice Rainer Maria Rilke affinché, proprio in virtù dell’abbandono di una visuale che ordina e dispone, lo “spazio interiore
del mondo” cui l’opera d’arte allude, accetti di manifestarsi.
Vuole reinsegnare a riaccostarsi a opere la cui visione ha fatto
emergere dalla superficie delle cose il loro sfondo e la loro fodera
invisibile, cioè il tessuto dei rapporti soggiacenti che le radicano
e le orientano, compiendo in tal modo un atto di ritrovamento,
una scoperta.
Saranno proposti esercizi di visione e comprensione organizzati
secondo regole precise: di pazienza, lentezza e soprattutto fedeltà
all’immagine, cercando di ridurre il più possibile la proiezione
delle proprie precomprensioni. Esercizi che richiederanno, specie all’inizio, discesa più che elevazione, abbandono, presa di
contatto con la parte più fluida e femminile della cognizione,
appunto quella immaginativa.
Una tale operatività si ritiene possa restituire all’arte la sua
potenza trasformatrice e possa essere riproposta nella didattica
artistica così come in qualsiasi forma di accostamento alle opere
nelle più diverse sedi espositive o didattiche onde favorire una
profonda e coinvolgente esperienza del fatto artistico.
Parte generale: “Le musiche del cambiamento”
La parte generale del corso è dedicata alla Storia della musica.
Questa sarà affrontata contestualmente alla parte monografica,
servendo da esemplificazione e verifica dei diversi meccanismi
del linguaggio musicale. In particolare si presterà attenzione
alle musiche del cambiamento e della differenza. Si affronteranno così, dalla prospettiva musicale, le tematiche del Simbolismo
e dell’Espressionismo, del Futurismo e del Neoclassicismo, della
Nuova Oggettività e del Surrealismo, del minimalismo e della
neoavanguardia.
Bibliografia
• R. FAVARO, L. PESTALOZZA, Storia della musica, Warner Bros., Milano 1999. • A. COPLAND, Come ascoltare la musica, Garzanti,
Milano 2001. • O. KAROLIY, La grammatica musicale, Einaudi,
Torino. • R. FAVARO, La musica nel romanzo italiano del ‘900,
Ricordi, Milano 2003. • M. CHION, L’audiovisione, Lindau, Torino 1998.
Paolo Mottana
200 PROGRAMMI
2° LIV
1° LIV
STORIA DELLA RELIGIOSITÀ POPOLARE
Giovanni Trabucco
STORIA DELLA STAMPA E DELL’EDITORIA
Rolando Bellini
Il corso si colloca tra l’antropologia
filosofica e l’antropologia teologica,
articolando una fenomenologia della vita effettiva, una fenomenologia
dell’emozione sacra e delle sue manifestazioni, e la figura religiosa diffusa,
caratterizzata dalle forme praticate della “devozione”, che plasma e insieme è plasmata dai simboli effettivi nei quali essa si
produce. Si considera il rapporto non accidentale tra il modo di
esprimere e di rappresentare la fede e la verità stessa della fede.
Ciò giustifica l’interesse di un’analisi della religiosità popolare
dal punto di vita di una estetica teologica e, viceversa, l’ingresso
alla questione più generale del rapporto tra estetica e teologia
secondo l’approccio caratteristico della religiosità popolare. Si
giustifica, non soltanto storicamente, la pertinenza della distinzione tra la religiosità “popolare”, la quale esprime il carattere
effettivo dell’atto religioso, e la religiosità “cólta”, che ne indica
la forma veritativa, mettendo in evidenza il significato autentico
della vita effettiva. L’accettazione di un approccio estetico ad entrambe, come il più pertinente a restituire la forma esperienziale
del riconoscimento della verità di Dio nell’unità della coscienza
effettiva dell’uomo, implica la rilevanza del momento pratico,
ossia la attuazione della libertà. Si suggerisce perciò che vada
superata e risolta la contrapposizione tra religiosità “popolare”
e religiosità “colta”, così come tra pietà polare e liturgia, a favore del mantenimento della loro distinzione nella sintesi poetica
dell’atto religioso concreto.
Stamperie ed editori d’arte in Italia (e no) tra ultimo dopoguerra
e contemporaneità: un excursus
emblematico.
Coniugare la “storia della stampa” a
quella “dell’editoria”, d’arte: quest’azzardo paradossale è il cruccio e il pregio del corso che evita, da
sempre, le cronistorie per abbozzare un paradigma indiziario
post 1945 il cui focus è sull’Europa e soprattutto, per consentire
agli studenti di toccare con mano, l’Italia e Milano. Si discuterà
dell’eredità dei processi grafici e di stampa tradizionali, incluse
xilografia e serigrafia, per approdare alle nuove tecniche di stampa e giungere all’opera digitale, proponendo confronti mirati con
la coeva editoria d’arte. E anche su quest’ultima abbozzeremo
analogo paradigma indiziario. Infine, approfondiremo l’esame
dell’attività degli atelier di grafica ed editoria d’arte più significativi. A Milano l’approdo di tutti gli artisti attratti dalla grafica
d’arte era – ed è tutt’oggi – l’Atelier Giorgio Upiglio, a Firenze si
può indicare invece la Stamperia d’Arte e Scuola Internazionale
de Il Bisonte, fondata da Maria Luigia Guaita, a Roma come pure
a Torino, si vedrà (Bulla o Masoero, per esempio?). Ne deriverà
una storia meno auricolare. Ai fini dell’esame: si richiede a tutti
gli iscritti la lettura dei testi consigliati, integrata di volta in volta
da altre specifiche letture, e la visita, individuale o di gruppo, di
almeno due o tre musei italiani d’interesse ai fini del corso (di cui
si darà elenco indicativo). Infine, tutti sono tenuti a svolgere un
“lavoro” concordato con i rispettivi docenti di grafica, a ribadire
la priorità formativa del “fare” sul “dire”.
Gli studenti ERASMUS sono invitati a concordare personalmente
con il docente le modalità del proprio esame, facendo eventuale
riferimento al proprio Paese di origine.
Bibliografia
• PANTEGHINI G., La religiosità popolare. Provocazioni culturali ed ecclesiali, Padova, 1995. • PRANDI C., La religione popolare fra tradizione e modernità, Brescia, 2002. • RIES J.
(DIR.), Trattato di Antropologia del Sacro, I, Le origini e il
problema dell’homo religiosus, Milano, 1989. • SEQUERI P.,
Estetica e teologia. L’indicibile emozione del sacro: R.Otto., A.
Schönberg,M. Heidegger, Milano, 1993.
Bibliografia
Bibliografia di primo orientamento (altra verrà segnalata di
volta in volta):
• GINEVRA MARIANI (a cura di), Le tecniche in piano. Litografia, Serigrafia, Istituto Nazionale per la Grafica e De Luca ed.,
Roma 2006. • ENZO DI MARTINO, La grafica d’arte. La storia, le
tecniche, i protagonisti, Editalia, Roma 2008. • MARIA CRISTINA
PAOLUZZI, Stampa d’arte. La storia, le tecniche, i capolavori
delle opere grafiche dalle origini all’epoca contemporanea,
Modadori, Milano 2003 • GIORGIO MONTECCHI (a cura di), La città
dell’editoria. Dal libro tipografico all’opera digitale (18802020), Skira, Milano 2001.• ANTONY GRIFFITHS, Prints and Printmaking: An Introduction to the History and Techniques,
British Museum Publications, London 1996.
PROGRAMMI 201
1° LIV
2° LIV
STORIA DELLA TELEVISIONE
E DELLO SPETTACOLO TELEVISIVO
STORIA DELL’ARTE ANTICA
Renzo Salvi
Flaminio Gualdoni
Il corso si propone, in primo luogo,
di puntualizzare – su conoscenze già
acquisite o mancanti – gli elementi
basilari di informazione sulla nascita della televisione: dagli esperimenti
di mera tecnologia di fine Ottocento
alle sperimentazioni europee di trasmissione già operative negli
anni Venti/Trenta del Novecento, sino alle trasmissioni sistematiche, nei due continenti a maggior sviluppo economico, iniziando dagli anni Quaranta/Cinquanta.
Il costituirsi su scala planetaria e nella situazione italiana della società “affluente” e “di massa” anche per il tramite degli
strumenti radiofonici e televisivi del comunicare rappresenterà, invece, il secondo blocco tematico del corso, facendo perno
sull’evolversi del sistema radiotelevisivo nazionale, con qualche
raffronto con altri Paesi, e descrivendo, secondo logiche interpretative, tipologie e generi di programma, palinsesti e rapporti
col pubblico, finalità della presenza televisiva nei primi trent’anni di storia televisiva: sino alla rottura di sistema rappresentata
dall’irrompere di televisioni locali e private e del successivo strutturarsi del duopolio.
I percorsi attraverso gli anni Ottanta e Novanta, condotti (non
necessariamente in cronologia) sino alla ricognizione della situazione odierna avverranno attraverso scorrimenti interni a
ciascun genere televisivo e al loro mutare, sovente, in macrogeneri: da prosa e sceneggiati alla fiction, da Telescuola all’edutaiment, dal telegiornale e dall’inchiesta sul campo all’infotaiment, dal dibattito al talk-show, dai festival (anche per “voci
nuove”) ai talent-show, dai viaggi nella realtà (Viaggio nella
valle del Po, Viaggio al Sud…) ai reality…
Il costituirsi ed il mutare del rapporto tra comunicazione televisiva e pubblico verrà posto come elemento di contrappunto in
ciascuna delle tre articolazione tematiche del corso.
I semestre
La pittura antica
Scrive Plinio il Vecchio che “sugli
inizi della pittura regna una grande
incertezza. [...] Gli Egizi dicono che
fu inventata da loro seimila anni
prima che passasse in Grecia. [...] Tutti però sono concordi nel
dire che nacque dall’uso di contornare l’ombra umana con una
linea”.
I pinakes greci, la pittura vascolare, l’arte pompeiana, la guerra
delle immagini nella prima arte cristiana.
Il corso analizza il costituirsi delle pratiche pittoriche come arti
della finzione per eccellenza, in rapporto problematicamente
vivo con la scultura.
I materiali di supporto alle lezioni sono reperibili liberamente
nel sito www.flaminiogualdoni.com, sezione “Repertorio”.
Altri documenti verranno forniti durante il corso.
Parte generale
Per sostenere l’esame è obbligatoria la conoscenza delle linee
generali della materia, dal miceneo al tardo-antico.
Bibliografia
Testo di riferimento è:
• F. GUALDONI, Arte Classica, Skira, Milano 2007.
202 PROGRAMMI
2° LIV
1° LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Adriano Antolini Altamira
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
La fotografia all’interno delle ricerche
artistiche del Novecento
Il programma si propone di fornire
allo studente un panorama dell’utilizzo della fotografia, del montaggio
fotografico, del film sperimentale e
del cinema d’artista, all’interno del quadro dell’arte figurativa
del Novecento: a partire dalle Avanguardie Storiche (in particolare Futurismo, Dadaismo e Surrealismo) fino alle correnti degli
ultimi anni. Saranno esaminati in modo particolarmente attento quegli sviluppi della fotografia che hanno anticipato l’arte
concettuale, l’arte concettuale in senso stretto e le sue derivazioni più prossime; infine i momenti successivi agli anni Settanta
in cui si riscontri un’eredità delle correnti prese in eseme o la
loro trasformazione in qualcosa di diverso, nel quadro di una
società soggetta a rapide e continue mutazioni.
Excursus artistico anni Cinquanta
e Sessanta, like a Little Wing.
“Little Wing” di Hendrix, canzone arcinota, titolo anomalo per un corso di
storia dell’arte contemporanea braidense focalizzato su anni ’50 e ’60,
ma corrisponde al clima degli anni compresi tra ultimo dopoguerra e Sessantotto, fervidi di proposte anche solo focalizzando
Milano: M.A.C. e dintorni 1948 e1952-‘59, (vedi almeno il catalogo Electa 1984, in 2 tomi, con saggio di L. Caramel) Manifesto
Blanco 1946 di L. Fontana e Primo Manifesto dello spazialismo
(Milano, 18 marzo 1948), Proposte di un regolamento, cioè le
direttive per il “Movimento Spaziale” (2 aprile 1950) e gli ultimi
esiti passando per proposte individuali quali Mimmo Rotella,
Piero Manzoni, Dadamaino, Aricò o Ceretti, o uno scultore come
Alik Cavaliere, gli aniconici puri o il teorico dei concretisti, Gillo Dorfles, i nuovi figurativi e citazionisti o ancora, la brillante
falange del “nuovo realismo” di Pierre Restany che aveva fatto
di Milano la seconda patria; nuovi arrivi da Oriente come Hsiao
Chin, eccentrici multatimi come Emilio Tadini o Bruno Munari,
ma anche Sottsass jr., Alessandro Mendini, altri nomi ancora.
“In questi ozî, che partecipano della scienza – la quale d’altra
parte non si distingue affatto da una passione – egli [l’artista]
conserva la grazia di sembrar sempre rivolto, col pensiero, ad
altra cosa …”, scrive Paul Valéry immedesimandosi in Leonardo da Vinci. Per aggiungere subito dopo: “Lo seguirò mentre si
muove nell’unità opaca e densa del mondo, ove la natura gli
diventerà così familiare che egli la imiterà per raggiungerla, e
finirà per imbattersi nella difficoltà di concepire un oggetto che
essa non contiene”. Le citazioni sono tratte da Paul Valéry, Introduction à la méthode de Léonard de Vinci (1894) e le correlate
Note et Digression (1919). E sono il succo dell’esplorazione che
si svolgerà nel corso delle lezioni frontali, di lezioni site specific,
di workshop e seminari correlati.
I momenti esaminati con particolare attenzione durante l’anno
saranno:
• Gli anni Dieci e il Dadaismo.
• Il fotomontaggio negli anni Venti, nell’ambito del Bauhaus,
del Dadaismo berlinese, del Costruttivismo russo e nel Surrealismo.
• Il movimento Neodada negli anni Cinquanta, l’Happening, il
Nouveau Réalisme, Fluxus, la Pop Art, la Mec Art, ecc.
• Minimal e Conceptual Art, Arte Povera e Processuale, Land e
Body Art, Performance e Comportamento.
• Narrative Art e contaminazioni tra fotografia e pittura nei
tardi anni Settanta.
• Gli anni Ottanta e Novanta e i nuovi indirizzi della fotografia
di ricerca.
• Fotografia e globalizzazione.
Rolando Bellini
Bibliografia
La bibliografia verrà indicata durante il corso.
PROGRAMMI 203
1° LIV
1° LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Caudio Cerritelli
Laura Cherubini
Scritti d’artista, materiali degli anni
Settanta (terza parte).
Il corso documenta la rilevanza degli
scritti d’artista sia come affermazione
dell’individualità di ogni singolo autore sia come contributo alla generale
riflessione intorno alle problematiche del contemporaneo. Gli
scritti degli artisti si pongono come riflessione poetica, analisi
ideologica, invenzione progettuale ma anche come approfondimento di modalità tecniche utili a verificare il rapporto tra
teoria e pratica dell’arte. Viene così indicata una prospettiva di
lettura che pone in evidenza le differenze e le affinità tra diversi
modi di affrontare l’arte nella complessità delle sue intenzioni
comunicative.
Il corso, che dai fondamenti dell’arte
contemporanea giunge fino alle più
attuali esperienze, aprendosi in senso
interdisciplinare, si compone di tre
parti fondamentali:
• Il corso monografico: sviluppi delle
esperienze corporee dell’arte contemporanea nei più recenti
fenomeni.
• Il corso monografico del professor Giacinto Di Pietrantonio:
anni ’80 e concetto di “Made in Italy” nelle varie discipline.
• Incontri con artisti, operatori del sistema dell’arte e intellettuali, visite a mostre.
Durante il corso saranno commentati testi teorici di artisti afferenti alle seguenti aree di ricerca:
• Arte Concettuale
• Body Art
• Performance
• Video Arte
• Land Art
• Pittura Analitica
• Scultura Costruttiva
• Installazioni Ambientali
Strutture e Linguaggi dell’Arte Contemporanea
Si tratta di una serie di corsi attraverso i quali si intende analizzare
aspetti, movimenti e linguaggi caratterizzanti l’arte contemporanea, quali l’arte concettuale, la fotografia, il video, la performance. Quest’ultimo storico movimento in particolare conosce oggi
una significativa rivalutazione e una vera e propria rinascita.
Corso monografico
“Il tema del corpo nell’Arte Contemporanea: Performance, Body
Art e altro”
Prima parte: Temi e matrici. I protagonisti della fase storica
• Introduzione • L’anti-performance di Gino de Dominicis •
La storia può ripetersi? : Marina Abramovic • Vanessa Beecroft:
VB66, Napoli • Concetto, corpo, sogno: Susan Hiller, Joan Jonas, Dan Graham, Joseph Kosuth, Lawrence Weiner • Matrici
della performance: Duchamp, Klein, Beuys • Differenza Body
Art-Happening • Definizioni: Dorfles, Vergine, Barilli • Il teatro
delle mostre, Joseph Beuys, Yayoi Kusama, Dennis Oppenheim,
Vito Acconci: Duchamp/Acconci, Gli inizi di Acconci come poeta,
Le prime performance, Verso l’architettura • Pino Pascali, Marina Abramovic e Ulay: Imponderabilia • Allan Kaprow, Urs Lüthi,
Gina Pane, Introduzione alla danza americana, Trisha Brown,
Fabio Mauri, Paul McCarthy, Marina Abramovic e la sua scuola
Seconda parte: Dal corpo doloroso al corpo glorioso
• Oltre l’azionismo viennese: Gunther Brus, Gilbert & George,
Rebecca Horn, Vettor Pisani, Jannis Kounellis, Luigi Ontani.
• Il tema del corpo in alcuni grandi artisti italiani: Carla Accardi, Luciano Fabro
Terza parte: La performance e le tematiche del corpo oggi
• Vanessa Beecroft, Martin Creed, John Bock, Tino Sehgal, Kelly
Nipper, Adrian Paci, Paola Pivi
La performance in alcuni artisti italiani oggi:
• Bruna Esposito, Eva Marisaldi, Massimo Bartolini, Lara Favaretto
204 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Giulio Ciavoiello
Il paese sbagliato
L’arte italiana nel contesto internazionale
Il titolo deriva da “Il paese sbagliato”
di Mario Lodi (Einaudi, 1970), il diario di un maestro della Bassa Padana,
diventato un modello di pedagogia democratica. Nel corso non
vi è alcun richiamo ad esso se non per la suggestività dell’espressione. Tuttavia, così come Lodi sin dall’insegnamento elementare si pone l’obiettivo di formare un cittadino consapevole, il
corso ha come obiettivo il raggiungimento di una consapevolezza su opportunità e limiti del mondo dell’arte contemporanea
in Italia.
Viene affrontata l’arte successiva all’exploit della Transavanguardia, avvenuto nei primi anni ’80, per arrivare fino ai nostri
giorni. Vengono trattati opere, situazioni, momenti significativi
della storia recente.
Si punta a individuare le caratteristiche della specialità italiana. In effetti il nostro paese da anni viene presentato sempre più
frequentemente come anomalo, patologico, alieno, da osservatori internazionali e da intellettuali italiani: questo è accaduto
prima per la politica e la società in genere, poi per le arti visive.
L’esame è basato su un colloquio fondato sulla pubblicazione
base, oltre che su argomenti e testi affrontati nello svolgimento
del corso, riportati in una bibliografia progressivamente sviluppata. All’interno di tale bibliografia lo studente sceglie minimo
una seconda pubblicazione da studiare approfonditamente.
E’ essenziale la frequenza delle lezioni.
Bibliografia
Pubblicazione principale per lo studio
Giulio Ciavoliello, Dagli anni ’80 in poi: il mondo dell’arte contemporanea in Italia, Artshow Edizioni-Juliet editrice, MilanoTrieste 2005.
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Antonio d’Avossa
Joseph Beuys, il maestro della terra
l’utopia concreta
L’importanza di un corso sull’opera
di Joseph Beuys è data dalla presenza
sempre più rilevante che l’eredità e le
consegne del maestro tedesco hanno
assunto nel panorama attuale dell’arte contemporanea e della
complessità del sociale. La sua posizione di uomo e di artista
insieme al suo concetto ampliato di arte (che si è esplicitato
negli slogan Ogni Uomo è un Artista, Arte uguale Capitale, La
Rivoluzione siamo Noi, Difesa della Natura) è certamente alla
base di un universale rinnovamento possibile che l’arte del terzo
millennio può intraprendere. L’opera dell’artista sarà analizzata
in tutte le sue componenti e implicazioni, artistica, sociale, politica, pedagogica, simbolica, alchemica. Inoltre la sua figura
sarà rivisitata all’interno delle attività dei movimenti delle neoavanguardie a partire da Fluxus lungo un percorso che attraversa
tanto l’arte della performance quanto le installazioni e la scultura sociale. Un’attenzione del tutto particolare sarà dedicata alla
continua attività italiana del maestro tedesco e a quell’immenso
lavoro che si racchiude nell’ultima fase della sua vita e che viene
indicato come “Operazione Difesa della Natura”.
Durante il corso si visioneranno numerosi video (circa 20 per la
durata di complessive trenta ore di proiezione) realizzati dall’artista o postumi sulla sua arte e le sue diverse attività.
Per quanto riguarda la parte generale istituzionale si rinvia ad
un manuale di storia dell’arte contemporanea che comprenda il
periodo dal 1946 al 2001.
Modalità d’esame
L’esame si svolgerà su due dei testi di riferimento oltre che sul
manuale a scelta dello studente. Si ricorda che la frequenza è
obbligatoria
Bibliografia
• J. BEUYS E M. ENDE, Arte e Politica, Guanda Editore, Parma,
1994. • L. DE DOMIZIO, Il Cappello di Feltro. Una vita raccontata, Edizioni Charta, Milano 1998. • C. LIVERIERO LAVELLI, Joseph
Beuys e le radici romantiche della sua opera, Clueb, Bologna
1995. • H. STACHELHAUS, Joseph Beuys, Pironti Editore, Napoli
1993. • MASSIMO DONÀ, Joseph Beuys, la vera mimesi, Silvana
Editoriale, Milano 2004 • ANTONIO D’AVOSSA, Joseph Beuys. Difesa della natura, Skira, Milano, 2001 • ANTONIO D’AVOSSA, Joseph
Beuys. Grassello, Silvana Editoriale, Milano 2001. • ANTONIO
D’AVOSSA, The nature of Joseph Beuys, Silvana Editoriale, Milano 2004.
PROGRAMMI 205
2° LIV
1° LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Andrea Del Guercio
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Il corso affronta, all’interno di un
percorso triennale, la centrale presenza espressiva dei materiali diventati
rapidamente e strutturalmente fattori innovativi nella cultura dell’arte
contemporanea; sin dalla stagione
delle avanguardie storiche si afferma la presenza sperimentale
di nuovi materiali di supporto con valore di innovazione dei processi linguistici e dei sistemi formali, per cui l’attività didattica
ne individua la storia, ne ripercorre le diverse tappe di affermazione e di trasformazione. Si afferma un percorso creativo caratterizzato da volontà di ricerca e aspirazione al collegamento con
gli sviluppi tecnico-scientifici che hanno segnato la storia del
XX secolo; si osserva in questo paesaggio l’affermazione di un
sistema dell’arte caratterizzato dalla conoscenza tecnica, dalla
produzione industriale e quindi da essa ad una diversa cultura
dell’arte; gli eventi scientifici ed i sistemi tecnologici assumono
autonomia espressiva, apportano un contributo inedito nella
concezione totalizzante della tradizione per riequilibrare su basi
di confronto e di analisi il rapporto tra Arte e Vita.
Ogni lezioni sarà dedicata alle opere testimoni di una crescente
cultura artistica fondata sul patrimonio tecnologico della società umana ed attenta al patrimonio esperenziale della società.
Le lezioni sono dedicate a quegli autori che sin dalla metà del
XIX hanno rivolto la loro attenzione alle culture primitive, allo
sviluppo dei costumi e dei sistemi artistici per giungere alla società tecnologica di oggi; lo sviluppo didattico approfondisce i
processi di innovazione interpretativa del patrimonio ereditato
dagli artisti delle Avanguardie Storiche ed in grande evidenza
nella stagione contemporanea con le seconde avanguardie internazionali.
Alberto Burri (1915-1995) e Alberto Giacometti (1901-1966). Dentro
la materia il mistero e la forza della
vita.
“Questo quadro di sacchi sporchi ha
vinto il premio di un milione!”, tuonava con sdegno il “Corriere Lombardo” del 14 maggio 1959,
all’assegnazione del “Premio dell’Ariete – Selezione biennale
di pittura internazionale” ad Alberto Burri. Pochi giorni prima,
il 10 aprile, in seguito all’acquisto da parte della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma di uno dei sacchi dell’artista
umbro, il senatore Terracini, noto uomo politico e di cultura,
aveva presentato in Parlamento un’interrogazione per conoscere
quanto era stata pagata la “vecchia, sporca e sdrucita tela da
imballaggio che sotto il titolo di Sacco grande era stata messa in cornice da tale Alberto Burri”. E ancora, il 18 novembre
del 1961, “Paese Sera” titolava: “Astrattisti e pubblica igiene. Il
pittore Alberto Burri denunciato per scarsa salubrità”. E questo
avveniva quando Burri aveva già esposto al MoMA (1954) e partecipato più volte alla Biennale di Venezia (1952, 1956 e 1958).
Il corso parte proprio da qui: dalla materia e dal colore di Burri
(che ha usato i sacchi, ma anche legni, metalli, plastiche, pietra
pomice ecc), passa attraverso la scultura di Alberto Giacometti,
con le sue figure filiformi e apparentemente immateriali (come
la serie delle Femme de Venise realizzata per la Biennale del
1956 o l’Homme qui marche I del 1960), nelle quali trovano
compimento le angosce ed i tormenti esistenziali, per trovare
quel mistero che è la bellezza e la tragicità della vita perché, per
dirla con le parole dello scultore di Stampa: “E’ come se la realtà
fosse continuamente dietro le tende che strappiamo… ce n’è
ancora un’altra… Sempre un’altra”.
Bibliografia
• FILIBERTO MENNA, La linea analitica dell’arte moderna, Einaudi. • ANDREA B. DEL GUERCIO, I materiali dell’arte contemporanea Dispense Agrifoglio Edizioni.
Lungo lo sviluppo del Corso vengono fornite le Dispense utili allo
studio ed alla preparazione dell’esame.
Bibliografia
Fondamentali saranno gli appunti delle lezioni:
Una monografia a scelta su ALBERTO BURRI.
Una monografia a scelta su ALBERTO GIACOMETTI.
• YVES BONNEFOY, ALBERTO GIACOMETTI, Abscondita, Milano 2004
Lorella Giudici
206 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Giovanni Iovane
Camminare come arte
Il corso monografico di storia dell’arte contemporanea dell’anno accademico in corso si fonda su un’idea
generale (camminare-girovagare-pensare) e su una pratica artistica sorta
alla fine degli anni Sessanta.
• Breve introduzione storica al camminare. Il “camminare in
tondo” della scuola peripatetica greca e il “camminare solitario” di Jean Jacques Rousseau, Les Rêveries du promeneur
solitaire (1778). Il flaneur attraverso le analisi di Walter Benjamin (“I passages di Parigi”).
• Richard Long, Line Made by Walking, (1967). Il camminare
come medium artistico. Ulteriori esempi da Hamish Fulton a
Francis Alÿs
Bibliografia
• HAL FOSTER, ROSALIND KRAUSS, YVE-ALAIN BOIS, Benjamin H.D.
Buchloh, Arte dal 1900, Zanichelli, Milano.
• REBECCA SOLNIT, Storia del camminare, Bruno Mondadori,
Milano. • GIOVANNI IOVANE, ALESSANDRA PACE, BROKEN FALL. Ascesa e
caduta dell’arte, dispense (libro in preparazione per Silvana
editoriale, Milano).
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Elisabetta Longari
Posto che uno degli obiettivi principali del corso è sviluppare e promuovere
la capacità di lettura delle opere d’arte
e favorire la dimestichezza di movimento degli allievi nel vasto territorio
dell’arte contemporanea, che si presenta come un panorama particolarmente complesso e spurio
tanto dal punto di vista delle tecniche quanto riguardo al pensiero estetico, come ogni anno è affrontato un tema preciso che
funziona da pretesto d’indagine e che permette attraversamenti
trasversali anche tra i diversi linguaggi espressivi.
Sotto la domanda Il caso è caos? sono raggruppabili diverse
esperienze estetiche relative ad una delle maggiori strategie
espressive adottate nell’arte contemporanea. Il concetto di
casualità, di cui sono campioni Raymond Roussell nella letteratura, Marcel Duchamp nell’arte e John Cage nella musica,
per limitarsi agli esempi più famosi, è servito principalmente a
introdurre un distanziatore dall’autobiografismo e dall’espressione dell’emotività personale dell’artista. Durante quest’anno
verranno affrontati alcuni “nodi” e “snodi” importanti per lo
sviluppo e l’applicazione di questo modello nei diversi linguaggi
espressivi, seguendone il percorso variegato e più o meno evidente durante tutto il secolo “breve”.
Modalità d’esame:
L’esame consta di due parti:
• la prima è l’elaborazione personale da parte del candidato di
un discorso autonomo di approfondimento su un tema o un
aspetto preventivamente concordato con me . L’approfondimento può essere tanto scritto, in forma di tesina, rispettando
le regole tipografiche per la compilazione delle note e della
bibliografia, quanto orale, in forma di breve lezione frontale,
con l’ausilio di immagini e/o presentazioni in power point
e/o video, tenuta in aula alla presenza degli altri iscritti al
corso.
• la seconda parte dell’esame è una verifica delle cognizioni
sull’arte contemporanea che avviene in sede d’appello e si
basa sul manuale prescelto e obbligatorio: Denis Riout, L’arte
del XX secolo, Einaudi, Torino 2002.
Bibliografia
La bibliografia verrà indicata di volta in volta durante le lezioni
PROGRAMMI 207
1° LIV
1° LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Marco Menguzzo
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Il corso monografico di quest’anno
verte sull’arte degli anni Ottanta del
XX secolo. Prendendo spunto dalla
grande mostra sugli anni Ottanta,
ideata dal docente per la Villa Reale
di Monza, il corso analizza prima il
contesto culturale, inserito a sua volta in quello scenario sociopolitico in grande movimento (fine del Comunismo, blocco EstOvest, ecc.): in questo lungo preambolo si considera soprattutto
l’avvento della cosiddetta Era Postmoderna. In seguito l’analisi
più specifica delle discipline artistiche, suddivise per zone geopolitiche e culturali, evidenzierà la posizione di primato dell’arte
e della pittura italiana, la compresenza dell’arte tedesca nello
scenario internazionale, per arrivare alle esperienze statunitensi. Lezioni di supporto sul design, sul fumetto, sul graffitismo,
accompagneranno il corso monografico, così come una serie di
commenti su testi fondamentali della cultura d’allora.
Un workshop della durata di un mese, tenuto da Pino Farinotti
sul cinema di quegli anni, accompagna il corso.
Gli argomenti dei corsi riguardano la
storia dell’arte moderna e contemporanea dalla fine del XIX secolo fino ai
nostri giorni. Ogni anno viene scelto
un tema specifico: corsi monografici
su artisti di grande rilievo, sulle principali tendenze delle avanguardie storiche e del secondo dopoguerra, su temi e problematiche critiche di particolare importanza. Gli ultimi due corsi sono stati: La Metafisica e Nuovi spazi
e nuovi materiali (le ricerche degli anni ‘60/’80).
Si richiede una conoscenza generale dell’arte in particolare
quella contemporanea.
Francesco Poli
Bibliografia
• F. POLI (a cura di), Arte contemporanea. Le ricerche internazionali dagli anni’50 ad oggi, Edizioni Electa, 2006. • F.
POLI, La scultura del Novecento, Laterza, 2006. • F. POLI (a cura
di), Arte moderna. Dal post-impressionismo all’informale,
Electa, 2007.
La bibliografia specifica verrà indicata all’inizio del corso.
208 PROGRAMMI
1° LIV
2° LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Elena Pontiggia
Rosanna Ruscio
Gli enigmi di De Chirico – L’opera di
Burri.
Giorgio De Chirico è uno dei maggiori artisti europei del Novecento.
Ed è l’unico, tra i maestri dei primi
decenni del secolo, a dimostrare che
il problema centrale dell’arte moderna non è indagare la forma, ma il significato delle cose. Per questo la sua pittura, che
lui stesso ha definito col nome filosofico di metafisica (“ciò che
va oltre la natura”), è un’esperienza singolare e irripetibile del
nostro tempo.
Il corso si propone di approfondire la figura del maestro, analizzando capillarmente le sue opere, cercando per quanto è possibile di comprenderne i significati e gli “enigmi”.
Completa il corso una parte dedicata all’arte degli ultimi decenni, tenuta da Lorella Giudici, che analizza in particolare la
figura e l’opera di Alberto Burri.
Gli esami sono svolti al termine del corso in una forma a scelta
dello studente: o con un elaborato scritto oppure con un colloquio orale.
L’arte e la natura: da pittoresco al
ppost-moderno.
Il corso è articolato in due momenti
distinti: una parte generale ed una
monografica.
Bibliografia
• GIORGIO DE CHIRICO, Scritti (parti specificate durante il corso).
• ELENA PONTIGGIA, Modernità e classicità, Bruno Mondadori, Milano 2008. • OTTONE ROSAI-ARDENGO SOFFICI, Lettere 1914-1951, a
cura di Elena Pontiggia, Abscondita, Milano 2010.
Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il
corso.
Programma generale:
Partendo dalla lettura dell’opera d’arte nei suoi aspetti iconografici e stilistici, saranno approfondite alcune direzioni espressive di poetica e di linguaggio così da offrire spunti di riflessioni
sui cambiamenti estetici dal Romanticismo alle Avanguardie
Storiche.
Il corso generale si svilupperà su due linee di indagine:
• una tematica, attraverso la quale saranno evidenziati i legami dell’opera d’arte con la storia e la filosofia;
• linguistica, finalizzata ad indagare i vari mezzi espressivi
utilizzati dalle arti visuali.
Programma monografico:
Il corso si propone di indagare gli aspetti salienti che hanno
contribuito a cambiare la percezione del paesaggio come spazio
estetico: dal Romanticismo, fino alle esperienze contemporanee
in cui la natura è divenuta luogo da tutelare e conservare. Verranno prese in considerazione le vicende relative agli artisti e ai
loro raggruppamenti nazionali e internazionali, con l’intento
di riflettere sulle differenze che contraddistinguono le numerose
esperienze dell’arte in relazione agli spazi della natura.
Bibliografia
E’ richiesta la preparazione di un manuale a scelta inerente alla
parte istituzionale:
Per la 1° annualità (dal Neoclassicismo alle Avanguardie storiche)
• C.BERTELLI, G.BRIGANTI, A.GIULIANO, Storia dell’arte italiana dal
Romanticismo alle correnti contemporanee, vol. IV, ElectaMondadori-Paravia, Milano. • P.DE VECCHI, E.CERCHIARI, Arte nel
tempo, tomo III, Bompiani (RCS), Milano.
In aggiunta alla parte generale è richiesta la conoscenza dei
seguenti testi:
• R. KRAUSS, Passaggi. Storia della scultura da Rodin alla
Land Art, Mondadori 1981. • D. RIOUT, L’arte del ventesimo
secolo, Einaudi, 2002. • M. JAKOB, Il paesaggio, Il Mulino 2009.
Dispense (fornite in fotocopia presso la copisteria dell’Accademia di Brera).
Altri suggerimenti bibliografici verranno indicati nel corso delle
lezioni.
PROGRAMMI 209
1° LIV
1° LIV
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Luisa Somaini
Dario Trento
Che cos’è la scultura contemporanea
La nuova scultura inglese.
Che cos’è la nuova scultura contemporanea? La cosiddetta “nuova scultura inglese” offre una valida risposta
al quesito, attraverso una panoramica
interessante di proposte, anche estreme. Il nuovo gruppo rende
avvio nei primi anni Ottanta con una serie di mostre collettive,
come “Object & Sculpture”, allestita all’Institute of Contemporary Arts di Londra nel 1981. Qui espongono artisti che ritengono la fattualità del processo più importante della realizzazione
dell’opera o dell’attenzione ai materiali. Questi “devono essere
aperti a ogni tipo di manipolazione necessaria alla realizzazione di particolari idee e concetti”. Il lavoro di questi scultori
non è astratto né figurativo , ma di tipo associativo. In alcuni
casi può essere definito simbolico o metaforico, nel senso che
sembra attribuire sia agli oggetti esistenti nel mondo che alla
scultura la condizione di categoria di “oggetti speciali”, separati
dal mondo. Tra i partecipanti a questa collettiva storica figurano
autori, come l’anglo indiano Anish Kapoor, che presenta costellazioni di immagini devozionali, Richard Deacon, che propone
forme legate a determinati organi del corpo senza rappresentarli e Bill Woodrow che espone utensili domestici recuperati che
contengono un “oggetto ospite”. Tony Cragg compie invece un
ampio viaggio nella riqualificazione degli oggetti. Formatisi
nelle accademie di belle arti londinesi, questi artisti rivelano
una sofisticata comprensione del linguaggio formale della scultura internazionale, dalle esperienze della minimal art, della
performance e dell’arte concettuale, e considerano la scultura
nella più ampia accezione del termine. Il corso prevede lezioni
monografiche sui protagonisti principali di questa importante
stagione, come Tony Cragg, e su altri artisti più giovani che
tuttavia si riconoscono nel contesto della seconda generazione
della “nuova scultura inglese, come Rachel Witheread, Damien
Hirst e Marc Quinn. Vengono inoltre stabiliti i necessari agganci
con alcune tendenze della storia della scultura del XX secolo. Le
esperienze della “nuova scultura inglese” sono inoltre utilmente
chiamate a confronto con altre, messe in atto in questi ultimi
decenni, nel panorama nazionale e internazionale.
L’erotismo nell’arte italiana contemporanea.
Il corso si prefigge di affrontare la
produzione erotica di alcuni artisti
italiani del Novecento, guardandoli
dal punto di osservazione nuovo del
mondo digitale contemporaneo. Per la stragrande maggioranza
gli studenti dell’Accademia sono dei nativi digitali, cioè individui che iniziano la gran parte delle proprie esperienze a partire
dagli strumenti digitali. Tutto questo avviene in maniera preponderante per la conoscenza erotica. Affrontare l’erotismo del
secolo precedente sarà quindi per loro, in qualche modo, entrare
in un universo differente e conoscere forme di esperienza diverse.
I casi affrontati intendono indagare i differenti generi, puntando a forme di esemplarità. Tra gli artisti affrontati ci saranno
Modigliani e Scipione, De Pisis e Rosai, Carol Rama e Mattia
Moreni, Pasolini e Schifano, Piero Manai e Clemente, fino a
giungere alla produzione delle generazioni più recenti. Gli
strumenti di lavoro saranno le monografie, i cataloghi e i siti
web degli artisti. La produzione erotica sarà esaminata come
strumento di dialogo tra la soggettività e i modelli sociali, nei
comportamenti individuali come nei codici stilistici e linguistici.
Sarà uno strumento per esaminare come l’individuo contribuisce con il proprio singolare vissuto a scrivere la regola sociale.
Bibliografia
• AA.VV. Qu’est que la sculpture moderne?, cat. Centre Pompidou, Parigi, 1986. • D. ABADIE, Un siècle de sculpture anglaise,
cat, Jeu de Paume, Parigi 1996.
Monografie e cataloghi degli artisti, presenti in biblioteca.
Dispensa con la traduzione di testi di argomento generale.
Bibliografia
• G. BATALILLE, L’erotismo, ES, Milano 1997. • G. BATAILLE, Lacrime di eros, Bollati Boringhieri, Torino 1995. • P. P. PASOLINI,
Petrolio, Mondadori, Milano 2005.
210 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
STORIA DELL’ARTE MEDIOEVALE
STORIA DELL’ARTE MEDIOEVALE
Giuseppe de Juliis
Annunziata Pani
J
John
Ruskin e l’arte medievale in
Toscana.
Il corso si propone di completare
quello dello scorso anno accademico
2009-2010 “John Ruskin e il Medioevo” che si era occupato del rapporto
che il pensatore, esteta, paesaggista, artista, viaggiatore e fotografo inglese aveva avuto con la città di Venezia, le Alpi e l’arte
dal periodo bizantino a quello gotico. Fra il 1840 e il 1882 John
Ruskin (Londra 1819 – Brantwood 1900), attratto dalla decantata bellezza del paesaggio, aveva compiuto ben sette viaggi in
Toscana, sostando principalmente a Pisa, Lucca, Firenze, Pistoia
e Siena. Se i suoi principali interessi si erano orientati verso la
pittura, la scultura e l’architettura medievale, non tralasciò di
approfondire le sue ricerche sulle origini storiche e religiose
della regione.
Le lezioni saranno suddivise secondo i percorsi e le soste dei suoi
viaggi e si avvarranno oltre che delle testimonianze dei suoi
scritti (diari, lettere e saggi), anche dei suoi bellissimi disegni
e acquerelli. Il volume Mornings in Florence (Mattinate fiorentine) pubblicato nel 1875, assieme al catalogo della mostra
Ruskin e la Toscana tenutasi nel 1993 prima a Londra, poi a
Sheffield e infine a Lucca alla Fondazione Ragghianti, costituiranno fondamentali strumenti di lavoro sul quale impostare le
lezioni e gli approfondimenti bibliografici.
Giotto e la cultura artistica del Trecento.
Il corso presenta una ricostruzione
analitica della situazione artistica
italiana del Trecento seguendo il tracciato degli spostamenti di Giotto nella
Penisola ed analizzando le sue innovative soluzioni figurative.
Tra la fine del ‘200 ed i primi decenni del ‘300 l’arte di Giotto
esplode con grande energia. Giotto è il grande rivoluzionario
che, pur nutrito della cultura e della religiosità medievale, inaugura nell’arte figurativa una rivalutazione dell’uomo e della sua
esperienza terrena.
Temi come la rappresentazione tridimensionale dello spazio,il
recupero del naturalismo dell’immagine e della figura umana,
l’introduzione di una dimensione affettiva della pittura divennero, grazie a Giotto, caratteristiche fondamentali della cultura
pittorica occidentale moderna.
L’attenzione si sposterà, poi, sui seguaci di Giotto, dall’insegnamento di Giotto, infatti, si sono irradiate le scuole e le tendenze
dell’arte italiana. Dal filone maggiore dei fiorentini, ai riminesi,
alle declinazioni senesi e napoletane, alla variante naturalistica
dei lombardi. Sarà presa in esame, in particolare, l’attività di
Giovanni da Milano, l’artista lombardo, attivo in Toscana tra
il sesto ed il settimo decennio del trecento, che seppe coniugare la lezione giottesca con le influenze gotiche di provenienza
transalpina.
Bibliografia obbligatoria
• FRANCESCO GURRIERI, John Ruskin e il restauro del Romanticismo, La ‘memoria’ del passato, in FRANCESCO GURRIERI, Lezioni
di restauro dei monumenti, Università degli Studi di Firenze.
Facoltà di Architettura, Firenze, CLUSF, Cooperativa Editrice
Universitaria, 1978, pp. 73-92. • JOHN RUSKIN, Le pietre di Venezia con disegni originali dell’autore, con introduzione di
John Rosenberg, Milano, RCS Rizzoli Libri (Biblioteca Universale Rizzoli), 1987 (introduzione e testo). • JOHN RUSKIN, Viaggi
in Italia 1840-1845, a cura e con prefazione di Attilio Brilli,
Firenze, Passigli Editori, 1985. • I dagherrotipi della collezione
Ruskin, catalogo della mostra a cura di Paolo Costantini e Italo
Zannier (Venezia, Palazzo Fortuny), Venezia, Arsenale Editrice,
1986, pp. 9-25. • JOHN RUSKIN, Mattinate fiorentine, a cura di
Alberto Rossatti, Milano, RCS Rizzoli Libri (BUR Classici moderni), 1987 (soltanto l’introduzione).
Altri testi integrativi verranno indicati durante le lezioni
Bibliografia
• GIOTTO E IL TRECENTO, Il più sovrano maestro stato in dipintura, a cura di A.Tomei, Skira editore. • GIOVANNI DA MILANO, Capolavori del Gotico fra Lombardia e Toscana, a cura di D.
Parenti, Giunti ed., Firenze 2007. • G. PREVITALI, Giotto e la sua
bottega, Milano 1967. • DARIO FO, Giotto non Giotto, F.C. Panini
ed. 2009. • G. PISANI, I volti segreti di Giotto, Rizzoli 2008. • A.
Hauser, Storia sociale dell’Arte, vol. I, Einaudi, Torino.
PROGRAMMI 211
1° LIV
1° LIV
STORIA DELL’ARTE MODERNA
STORIA DELL’ARTE MODERNA
Chiara Nenci
Francesco Porzio
Hayez a Brera
L’occasione delle iniziative che l’Accademia di Brera ha intenzione di
promuovere intorno alla figura del
pittore Francesco Hayez, riconosciuto maestro dell’Ottocento lombardo,
porta a riflettere su come un’istituzione preminentemente didattica, come l’Accademia, può ancora oggi valorizzare e comunicare al pubblico quello che è stato il proprio ruolo nella Milano
dell’Ottocento e, in particolare, la presenza di Hayez, professore
di pittura a Brera dal 1850 al 1880, che aveva all’interno del
palazzo la propria aula-studio.
A una parte introduttiva sulla nascita dell’Accademia e il formarsi dell’originaria suppellettile didattica (disegni, stampe,
gessi), necessaria a inquadrare storicamente il patrimonio esistente, seguirà l’approfondimento sul sistema dell’arte cittadino
e sugli studi degli artisti, raccontati attraverso le fonti dell’epoca
(guide della città, periodici e cataloghi delle esposizioni braidensi).
In ultima analisi, sarà progettata con gli studenti la ricostruzione dell’aula-studio di Hayez, che donò all’Accademia la propria
biblioteca e i taccuini dei suoi disegni, nonché un pregevole
nucleo di dipinti.
La richiesta frequenza delle lezioni permetterà allo studente di
comprendere in quale modo affrontare i testi in relazione al
progetto e di scegliere un percorso di approfondimento che sarà
oggetto del lavoro di gruppo concordato con il docente.
Arcimboldo e la pittura milanese
ffra Leonardo e Caravaggio
Bibliografia
I testi di riferimento per la preparazione dell’esame, a partire
dalla buona conoscenza di un manuale di Storia dell’arte moderna (p.e. G. Briganti, C. Bertelli, A. Giuliano, Storia dell’arte
italiana, Milano, Electa, vol. IV unità 19-22) sono:
• AGOSTI, CERIANA (a cura di), Le raccolte storiche dell’Accademia
di Brera, Firenze (CentroDi), 1997, pp. 9-15, 213-224, (disponibili in copisteria). • F. HAYEZ, Le mie memorie (a cura di F.
Mazzocca), Vicenza, Neri Pozza, 1995. • F. MAZZOCCA, FRANCESCO
HAYEZ, in Catalogo ragionato di Francecso Hayez a cura di
F. Mazzocca, Milano, Motta, 1994, pp. 9-46 (in copisteria). • C.
NENCI, Lo studio di Pompeo Marchesi, in Gli ateliers degli scultori, atti del secondo convegno internazionale sulle gipsoteche,
a cura di M. Guderzo, Crocetta del Montello, Terra Ferma, 2010,
pp. 406-410 (in copisteria). • L’opera completa di Francesco
Hayez, Classici dell’Arte Rizzoli, Milano, Rizzoli, 1971.• F. MAZZOCCA, La pittura dell’Ottocento in Lombardia, in La pittura
in Italia. L’Ottocento, Milano, Electa, 1991, vol. I, pp. 87-155
In occasione della mostra su Giuseppe
Arcimboldo (Milano, 1526-1593) che
si terrà a Palazzo Reale dal gennaio
2011, il corso intende preparare lo studente ad affrontare il tema,
collocando il pittore nel contesto dell’arte e della cultura del tardo Cinquecento e illustrandone l’attività fra Milano, Vienna e
Praga.
Le lezioni offriranno un panorama dell’arte milanese lungo un
percorso che va dagli studi naturalistici e fisiognomici di Leonardo alla natura morta di Caravaggio; un percorso all’interno del quale la pittura di Arcimboldo costituisce un tramite di
grande rilievo.
Più in generale, l’ opera dell’artista verrà inserita nel quadro
dell’anticlassicismo tardo-rinascimentale. Il corso affronterà
una serie di argomenti connessi in vario modo all’attività del
pittore. Fra questi, le cosiddette “raccolte d’arte e di meraviglie”,
nelle quali le sue opere venivano collocate; l’illustrazione scientifica, di cui recentemente Arcimboldo si è scoperto essere uno
dei maggiori esponenti; i progetti per le feste e i tornei, a cui l’artista contribuì; la letteratura comica e dialettale, che permette di
comprendere le matrici dell’invenzione arcimboldesca e infine
la nascita della natura morta a Milano, connessa all’ultima
attività dell’artista dopo il ritorno in patria, avvenuto nel 1587.
Bibliografia
La bibliografia specifica verrà fornita durante le lezioni. Per un
primo orientamento generale:
• EUGENIO BATTISTI, L’antirinascimento (II ed.) Milano, Garzanti
1989 • ARCIMBOLDO 1526 -1593, catalogo della mostra a cura di
Sylvia Ferino, Vienna-Parigi 2008, Ed. Skira, Milano
212 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
STORIA DELL’ARTE MODERNA
STORIA DELL’ARTE MODERNA
Walter Rosa
Paolo Thea
Arte e artisti alla prova delle esposizioni
Argomento:
Leggere l’arte attraverso le esposizioni
significa cogliere la storia dell’arte nel
suo farsi, a partire dalle “occasioni di
critica” che le circostanze espositive offrono al pubblico.
Ma un’esposizione non è solo una questione di visibilità
dell’opera d’arte e del suo autore in cerca di possibili acquirenti,
oltre che di giudizi critici: è in primo luogo una modalità
di presentazione che tocca, modificandola (spesso anche
preventivamente), la natura stessa dell’opera. Se questo appare
evidente soprattutto con l’arte contemporanea, dove opera
e luogo espositivo formano spesso un legame essenziale e
costitutivo, nondimeno riguarda pure l’arte moderna a partire
dalla nascita del fenomeno “esposizioni”.
Il corso intende ripercorrere la storia dell’arte dal XVIII secolo
all’inizio del XX attraverso questo punto di vista, prendendo
in esame non solo gli eventi espositivi volti a promuovere
l’arte moderna (i salon annuali, le esposizioni nazionali ed
internazionali, le mostre indipendenti individuali o collettive,
quelle private presso atelier di artisti o nelle prime gallerie di
mercanti d’arte, ecc.), ma anche le mostre degli antichi maestri,
evidenziando alcune significative tangenze nelle modalità
espositive, negli orientamenti del gusto e della critica e nella
sedimentazione storiografica scaturita da quelle esperienze.
Il corso intende inoltre accendere un riflettore su un fenomeno
tipicamente ottocentesco e solo in apparenza minore, quello dei
salon caricaturali e in generale sul senso del “comico” nelle arti
figurative, quali straordinari rivelatori della forma esposizione e
dei suoi riflessi su autore, opera e pubblico.
Parte istituzionale
Tale sezione consiste nella manualistica di cui è richiesta la conoscenza e
si può così suddividere:
1° anno: dall’arte antica al Gotico
Internazionale; 2° anno: dal Quattrocento al Settecento; 3° anno: dall’Ottocento all’arte contemporanea.
Per la preparazione si può utilizzare uno qualsiasi dei manuali
in circolazione, possibilmente ad eccezione dell’Adorno.
Modalità d’esame:
Può sostenerlo chi ha seguito le lezioni e si è preparato sulla
base della bibliografia indicata. È prevista solo una prova orale
che verterà su tutto il programma a partire da un argomento a
scelta del candidato.
Il programma dettagliato con la bibliografia sarà distribuito
all’inizio delle lezioni.
Periodo: SECONDO SEMESTRE
Orario delle lezioni: vedi calendario-orari esposto in bacheca
Per chiarimenti e contatti col docente: [email protected]
Bibliografia
• FRANCIS HASKELL, La nascita delle mostre. i dipinti antichi e
l’origine delle esposizioni d’arte, Milano-Ginevra, Skira ed.,
2008. • CHARLES BAUDELAIRE, Scritti sull’arte, Torino, Einaudi,
2004. • LA DISPENSA DEL CORSO (disponibile al termine delle lezioni).
Parte monografica
L’arte del primo Rinascimento: 1400-1492
Nelle lezioni sarà esaminata la produzione pittorica, grafica e
scultorea del primo Rinascimento italiano a Firenze, Ferrara,
Urbino, Roma, Padova, Venezia, Napoli, Milano e il Sud Italia
dal primo ’400 al 1492, momento della morte di Lorenzo il
Magnifico a Firenze. Il periodo si divide in due fasi che vanno
all’incirca dal 1400 al 1450-’55 e dal 1450-’55 al 1492.
La prima è esclusivamente fiorentina e ha come principali temi:
l’antico e la scoperta della prospettiva. I protagonisti sono Masaccio Donatello e Ghiberti. E poi c’è una seconda generazione
dell’Umanesimo con Beato Angelico, Paolo Uccello, Filippo Lippi, Domenico Veneziano, Andrea Del Castagno.
All’incirca dal 1455 la cultura rinascimentale, pur continuando
a Firenze, schematicamente si diffonde in tutta Italia, con Andrea Mantegna a Padova, a Ferrara con Cosmè Tura, ad Urbino
con Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Luciano Laurana e Luca Pacioli, a Venezia con Giovanni Bellini, in Lombardia
con Vincenzo Foppa, in Umbria con Pietro Perugino e il Pintoricchio, a Messina con Antonello da Messina.
Per sostenere l’esame è necessario sapere:
• la parte istituzionale
• il corso monografico.
Indirizzo e-mail: [email protected]
PROGRAMMI 213
1° LIV
2° LIV
STORIA DELL’ARTE MODERNA
Dario Trento
Dossier Carpaccio
Vittore Carpaccio ha operato negli
stessi anni di Giovanni Bellini, di
Giorgione e del giovane Tiziano. La
sua pittura è stata collocata in una
zona parallela del canone plurisecolare della pittura veneziana ma nel frattempo, da due secoli,
è stata più volte riscoperta e rivalutata. Quali riserve contiene
l’opera di questo pittore, da riproporre approcci e letture nuove a
intelligenze della più diversa provenienza come Ruskin, Roberto Longhi, Michel Serres e Carlo Ginzburg? Il corso cercherà di
scoprirlo, affrontando alcuni episodi emblematici e rinnovando una lettura della produzione pittorica del pittore veneziano,
avido osservatore dell’universo metropolitano del suo tempo. La
questione sarà quindi di verificare le capacità di un paradigma
culturale aperto e plurale basato sui codici religiosi e culturali
del suo tempo, particolarmente stimolante per la condizione
che viviamo oggi. Ma sarà anche una ricerca de gli strumenti
stilistici elaborati dal pittore per realizzare la sua indagine della
realtà. Per questo il corso approfondirà una analisi del rapporto
tra Carpaccio e la pittura lombarda del suo tempo.
Bibliografia
• V. SGARBI, Carpaccio, Fabbri, Milano 1994. • S. MASON, Carpaccio. I grandi cicli pittorici, Skira, Milano 2000. • R. LONGHI, Carpaccio. Vita di un documentario d’arte, a cura di P.
Scremin, Allemandi, Torino 1991. • M. SERRES, Carpaccio studi,
Hopefulmonster, Torino 1990. • C. GINZBURG, Indagini su Piero, Einaudi, Torino 1981.
STORIA DELL’ARTE SACRA MODERNA
Andrea Del Guercio
E CONTEMPORANEA
Il Corso si caratterizza attraverso un
rapporto stretto e di confronto tra la
creazione artistica e lo spazio sacro,
nei termini di appartenenza ai valori
di contemporaneità, sia nelle fasi di
progettazione che di collocazione;si
tratta cioè di un ampio progetto di studio e di ricerca aperto al
confronto interconfessionale, proiettato sul patrimonio iconografico delle grandi religioni monoteiste, ed attento al confronto
con il sistema liturgico dell’edificio sacro cristiano, dalla Chiesa
alla Cappella, dall’Altare all’Abside, dal Sagrato al Fonte Battesimale.
Il Corso approfondisce i passaggi espressivi che a partire dalle
Avanguardie Storiche hanno significativamente contribuito a
rifondare una nuova cultura dell’Arte Sacra, osserva gli eventi
artistici più recenti ed elabora una vasta campionatura di eventi
progettuali.
Bibliografia
• A. B. DEL GUERCIO, Arte Cristiana Contemporanea, Milano,
Ediz. Ancora, 2006. • A. B. DEL GUERCIO, Arte Sacra, la funzione
e la riflessione, Milano, Ediz. Raccolto, 2004. • A.A.V.V., Le cattedrali d’Arte, Milano, Ediz. Prada, 1998.
214 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
STORIA DELLE ARTI APPLICATE
STORIA DELLE TECNICHE ARTISTICHE
Annunziata Pani
Rosanna Ruscio
Il corso intende offrire uno spaccato
della complessa storia del Bauhaus, la
scuola che ha rivoluzionato l’arte e la
cultura del Novecento.
Atre e Architettura. Arte e industria.
Arte e vita quotidiana.
Un discorso intorno alla decorazione
murale: storia, estetica e applicazione
dagli anni Venti ad oggi
Il corso ripercorre i momenti fondamentali della storia della decorazione
murale nell’arte contemporanea. Attraverso l’indagine dei materiali, dei vari procedimenti ed una
lettura storico-critica di opere e contesti, si approfondiranno le
scelte operative e concettuali che hanno portato al cambiamento
della nozione di decorazione murale dagli anni Venti fino alle
più recenti esperienze contemporanee.
Una parola: Bauhaus.
Oltre a costruire uno dei centri di elaborazione di una visione
radicalmente moderna della quotidianità, il Bauhaus agì da catalizzatore per tutte quelle forze che nella Repubblica di Weimar
esprimevano una nuova concezione della vita. Il Bauhaus vuole
mitigare la lontananza tra arte e artigianato, e sviluppare la
questione della produzione industriale nei suoi aspetti sociali ed
espressivi per realizzare un prodotto che “parli” un linguaggio
comune, praticando il fare artistico per mezzo dello studio delle
tecnologie e dei fabbisogni umani.
Le prime lezioni del corso passano in rassegna le premesse storiche, filosofiche, politiche e pedagogiche da cui ebbe origine
il Bauhaus. Saranno, di seguito, analizzare le tematiche che
caratterizzano la scuola nel passaggio da luogo di produzione
artigianale, a centro di progettazione per l’industria a istituto
di formazione architettonica. Verranno, quindi, presi in esame i
maggiori protagonisti del Bauhaus dai tre Direttori della scuola
ai Maestri più influenti, con la descrizione dei metodi pedagogici
che guidavano i corsi propedeutici tenuti da Itten, Moholy-Nagy,
Kandinskij, Klee, Schlemmer. Le ultime lezioni saranno dedicate
alle officine del Bauhaus, analizzando l’attività dei singoli laboratori. La scuola, infatti, produsse oggetti di design dalla tecnologia ineccepibile, capaci di rispondere all’esigenza di qualità
nel grande numero.
Bibliografia
Appunti delle lezioni
• Bauhaus archiv-Magdalena Droste, Bauhaus 1919-1933,
Taschen 2006. • J. FIEDLER, Bahuaus, G.Konemann 2006. • G.
ARGAN, Walter Gropius e la Bauhaus, Einaudi 1951.
Bibliografia
Francesco Negri Arnoldi, I mestiere dell’arte. Introduzione alla
storia delle tecniche artistiche, Napoli, Paparo Edizioni, 2007,
pp.67-123.
• AA.VV., Muri ai pittori: pittura murale e decorazione in Italia
1930-1950, Mazzotta, Milano, 1999. • R. RUSCIO, Un discorso
intorno alla pittura murale dagli anni Trenta ad oggi, in
“Meta parole & immagini“, Milano, n.33, 2011.
*Dispense
Altri suggerimenti bibliografici verranno forniti nel corso delle
lezioni. I saggi di difficile reperimento verranno forniti in fotocopia rispettando le leggi vigenti in materia di diritti d’autore
presso la copisteria dell’Accademia di Brera).
Orario delle lezioni:
Secondo Semestre giovedì:14-16 (aula 19).
[email protected]
PROGRAMMI 215
1° LIV
1° LIV
STORIA DELLO SPETTACOLO
Chiara Gualdoni
Il corso si propone di analizzare il
teatro naturalista nelle sue evoluzioni
europee, andando successivamente
ad approfondire il lavoro del
drammaturgo russo Checov, in
relazione anche con la sua esperienza
di collaborazione con il regista Stanislaskij.
Verranno letti i testi più rappresentativi di tale corrente, con
particolare attenzione poi alle opere di Checov e alle messe in
scena contemporanee.
L’esame prevede una parte orale basata sullo studio dei testi
relativi alla storia del teatro generale e al corso monografico
e l’analisi di uno spettacolo della stagione in corso (struttura
drammaturgia, scenografia, materiali paratestuali).
Bibliografia
La bibliografia di base prevede lo studio dei seguenti testi:
• CESARE MOLINARI, Storia del teatro, Laterza, 2008. • VICTOR
TURNER, Dal rito al teatro, Il mulino, ed. disp.
Ulteriore bibliografia verrà fornita durante il corso.
STORIA E DOCUMENTAZIONE
DEI BENI ARCHITETTONICI 1
Elisabetta Susani
Il cammino formativo proposto si
configura come una promenade architecturale concepita per condurre lo
studente alla scoperta dell’architettura e della città occidentale.
Partendo dalle più antiche culture
sbocciate sulle sponde del mediterraneo e giungendo fino all’Illuminismo, il primo corso è dedicato allo studio delle opere e
delle teorie che testimoniano lo sviluppo del linguaggio classico,
analizzando i contributi degli architetti italiani ed europei e gli
interventi urbani che ne determinarono l’ampia diffusione, unitamente alla longeva tradizione e alle multiformi sfaccettature
e declinazioni.
La finalità del corso non si esaurisce nello studio dei lineamenti
della disciplina, nell’acquisizione di un bagaglio di conoscenze e
riferimenti ritenuti imprescindibili, ma si esplica nell’individuazione e nella comunicazione di metodologie di riconoscimento e
di analisi che contribuiscano alla crescita della coscienza critica.
216 PROGRAMMI
2° LIV
STORIA E DOCUMENTAZIONE
DEI BENI ARCHITETTONICI 2
2° LIV
Elisabetta Susani
Dalle radicali trasformazioni prodottesi in epoca neoclassica, che annunciano la nascita della società industriale, agli esiti della rivoluzionaria
stagione delle avanguardie e dell’innovativa esperienza del Movimento
Moderno, fino alle radici della contradditoria contemporaneità,
rintracciabili nelle metropoli d’oltreoceano (international style, postmodern, high tech), al fine di comprendere le ragioni
del successo planetario dell’internazionalismo. La promenade
architectural incominciata con il primo corso continua, riservando peculiare attenzione al confronto tra gli orientamenti storiografici condivisi e consolidati e le interpretazioni più attuali,
consapevolmente immerse nella contemporaneità e interessate
agli aspetti ancora irrisolti del racconto storico.
Le modalità d’esame consistono in due prove scritte in itinere
e una prova orale, atte a verificare l’apprendimento dei contenuti proposti e discussi durante le lezioni ex cathedra. É richiesto l’approfondimento personale, da effettuarsi sul manuale di
storia dell’architettura, nonché su letture ad hoc, selezionate in
sintonia con le conoscenze pregresse e le specifiche attitudini ed
esigenze degli studenti. Constatati il preoccupante incremento
dell’‘analfabetismo architettonico’ e l’inadeguatezza dei manuali reperibili in commercio, documentati ‘dossier tematici’,
ideati e realizzati quali strumenti integrativi del corso, illustrati
con un repertorio di immagini prevalentemente raccolte e scattate dal docente durante i propri viaggi di studio.
STORIA E MODELLI DELL’ARTE TERAPIA
Giorgio Bedoni
Parte generale
I visionari: gli autori, le opere. Rassegna critica, metodologie di
approccio a queste immagini .
Arte e psicopatologia.
Arte e psicoanalisi.
Outsider Art e Art Brut: gli autori, gli studi critici.
L’arte terapia: la storia, i linguaggi, le dinamiche terapeutiche,
il setting artistico.
Approccio all’immagine in arte terapia: dai modelli “storici” la
proposta del Modello Iconologico Integrato.
Programma specifico
Linguaggi dell’arte, esperienza estetica, percorsi di cura a mediazione artistica.
I visionari: repertori iconografici e collezioni in Europa.
Linguaggi dell’arte ( le Avanguardie storiche) e psicopatologia,
nozione e studi critici in tema di Art Brut e Outsider Art.
L’approccio fenomenologico
un percorso storico- critico attraverso gli autori.
• Uno psichiatra di fronte all’immagine: Walter Morgenthaler.
• Aldilà della psichiatria e dell’estetica: L’opera innovatrice di
Hans Prinzhorn.
La prospettiva psicoanalitica
• Creatività e psicosi: forma e significato negli scritti di Ernst
Kris ( il contributo della Psicologia dell’Io)
• Esperienza estetica, creatività, arte come terapia alla luce
della teoria delle relazioni oggettuali: Donald Winnicott,
Marion Milner. Linguaggi dell’arte (l’arte del secondo dopoguerra) e arte terapia, con particolare riferimento ai caratteri
costitutivi del setting artistico.
Il Modello Iconologico Integrato:
lettura dell’immagine in Arte terapia.
Bibliografia
• BEDONI G., Visionari, arte, sogno, follia in Europa, Selene
Ed, Milano, 2004. • BEDONI G., TOSATTI B., Arte e psichiatria:
uno sguardo sottile, Mazzotta, Milano, 2000. • DIDI-HUBERMAN
G., L’immagine insepolta, 2002. • ABY WARBURG, la memoria
dei fantasmi e la storia dell’arte, Bollati Boringhieri, Milano,
2006.
PROGRAMMI 217
1° LIV
1° LIV
STORIA E TEORIA DEI NUOVI MEDIA
STORIA E TEORIA DELLA SCENOGRAFIA
Fabio Zanzotto
Paolo Bernardi
Teoria e metodi della comunicazione culturale
Il corso parte da una programmazione didattica poliennale.
Intende affrontare attraverso una prospettiva storico-metodologica i problemi relativi ai sistemi della comunicazione, verbale
e visiva, che hanno al centro dell’interesse la presentazione e la
promozione della risorsa culturale e in particolare artistica. Per
affrontare in maniera appropriata questo argomento bisogna
pero tener conto anche di altri elementi strettamente collegati.
Infatti va necessariamente considerata l’influenza della comunicazione stessa e delle applicazioni che sono state fatte del prodotto artistico per gli scopi più diversi. A questo vanno aggiunte
le relazioni strette con i cambiamenti della società, della politica, dell’economia, senza trascurare l’evoluzione scientifica,
tecnica e più recentemente tecnologica. Si tratta quindi di una
materia molto vasta e complessa, per cui diventa necessario selezionare, anche ai fini didattici, alcune situazioni che delineano
in modo chiaro i procedimenti e le applicazioni.
Premessa
Un poeta confuciano andò un giorno da un maestro Zen, Hui-T’ang, a
chiedergli quale fosse il segreto del
suo insegnamento; in risposta, il maestro gli citò uno dei detti di Confucio:
“Pensate che vi nasconda qualcosa, o miei discepoli? In verità
non ho nulla da nascondervi.” Poiché Hui-T’ang non gli permise di fare altre domande, il poeta se n’andò molto sconcertato;
ma qualche tempo dopo i due fecero insieme una gita in montagna. Mentre passavano accanto a un arbusto di alloro selvatico
il maestro si volse al suo compagno e gli chiese: “Senti il suo
odore?” E alla risposta: “Sì” ribatté: “Là, io non ho nulla da nasconderti!” Subito il poeta fu illuminato. Nota: Da : Alan W.Watts
“Lo Zen” Storia tratta dalla versione inglese del Prof. Suzuki.
Bibliografia
La bibliografia verrà fornita in base agli argomenti trattati durante le lezioni.
Il corso ha il proposito di trasmettere le conoscenze atte all’apprendimento per poter:
• possedere una buona formazione di base per la conoscenza
culturale e scientifica nei settori delle arti dello spettacolo.
• possedere strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche
e dei contesti delle manifestazioni specifiche nell’ambito dei
settori delle arti dello spettacolo.
• essere in grado di operare professionalmente nei vari campi dello spettacolo ,fungendo da interfaccia tra il momento
dell’ideazione e quello della produzione.
• essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti
gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti
di lavoro.
Finalità
Studio e analisi del termine “Scenografia” attraverso un percorso Storico che ne identifichi il significato e le sue applicazioni,
attraverso le varie trasformazioni nel corso del tempo, dalle origini sino ad oggi.
Programma
Storia della Scenografia e Teoria, ovvero rapporto che intercorre
tra un fatto generale e tutti i fatti particolari che ne dipendono;
dal Teatro Greco Antico, Romano, Medioevale, Rinascimentale, Barocco, Settecentesco, Romantico, del Novecento sino alle
Avanguardie Contemporanee.
Bibliografia
FRANCO PERRELLI, Storia della Scenografia, Editore Carocci.
Altri testi saranno consigliati durante il corso.
218 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
TEATRO DELLA FESTA
TEATRO DELLA FIGURA
Ferruccio Bigi
Gabriele Giromella
Premessa
“La festa, considerata come evento pubblico (di una comunità o di
un gruppo ristretto di persone) è fra
Quattro e Settecento - in contesti
molto diversi fra loro - una forma
emblematica dell’immaginazione, quella in cui le arti tutte potevano sperimentare tecniche e invenzioni e manifestarsi compiutamente con lo scopo di produrre in primo luogo meraviglia
e stupore. Essa offriva agli artisti la straordinaria occasione di
“provare” quel che l’immaginazione suggeriva loro con una
maggior libertà rispetto alle commissioni ordinarie (libertà di
progetto, libertà dall’idea di monumento, “povertà” relativa di
materiali etc.). Duplice è l’aspetto della festa, statico e dinamico;
e duplice è il suo ‘tempo’: il tempo fisso e il tempo del moto;
e ognuno di questi aspetti interessa l’invenzione architettonica.
Nella forma mobile della processione e della cavalcata, la voga
dei carri, divenuti carri di trionfo, finisce col conferire un carattere monumentale al loro apparato. E nella forma fissa, i palchi
e le logge, coperti di stoffe e adornidi statue e di emblemi, erano
in realtà espressioni architettoniche originali. Così la città diventava una città di pura finzione, realizzando la propria proiezione
immaginaria, e in particolare il proprio travestimento.”
Il corso recupererà il percorso storico del teatro di figura creando una
“nuova strada”, fatta di analisi dei
caratteri fisionomici e corporali, di
analisi strutturale dei movimenti, di
equilibri e di percorsi costruttivi atti a
creare nuovi personaggi, nuovi allestimenti e ulteriori possibilità
di realizzare degli spettacoli. Esso si articolerà nella progettazione e realizzazione di un tema. Il prodotto finale, risultato di una
selezione dei lavori svolti dagli allievi, farà parte del progetto
complessivo di realizzazione dello stesso spettacolo. Le fasi di lavoro comprenderanno: lo studio dei personaggi nell’aspetto poetico e funzionale al meccanismo; lo studio dei costumi dei personaggi e loro progettazione; lo studio dell’ambientazione scenica
e la progettazione della “baracca”/teatrino in cui si svolgerà la
storia, con riferimento alla tipologia estetica e a quella tecnicocostruttiva che metta in risalto la sua caratteristica “itinerante”
(valutazione di pesi, dimensioni, costi).
In laboratorio saranno eseguiti i fantocci, sulla base della conoscenza del legno e delle sue caratteristiche meccaniche, tenendo
presente la concezione di leggerezza e d’equilibrio, con le strumentazioni e i materiali a disposizione. Gli stessi fantocci saranno oggetto di sperimentazioni con materiali di ricerca alternativi. Seguiranno la fase di rifinitura, legata alla colorazione e
alla scelta delle varie patine, e la fase di vestitura-assemblaggio.
Si svolgeranno esercitazioni sull’animazione dei diversi personaggi e momenti scenici e una documentazione fotografica delle varie fasi di lavoro che ogni allievo presenterà raccolto in una
cartella. Gli elaborati costituiranno un archivio interno all’Accademia, utili per ulteriori studi e a cui attingere per realizzare
nuovi spettacoli.
Programma
Il programma si sviluppa attraverso lezioni frontali, incontri vis
a vis e momenti laboratoriali.
Progetto
Giardino effimero, costruzione di artifici realizzati esclusivamente con materiali naturali quali: verde da potatura, piante,
legno, prato in rotoli, pietre, acqua, ecc.
Temi
Naturale – artificiale, la distinzione fra naturale e artificiale –
fra ciò che è “naturalmente divenuto” e quel che è “tecnicamente prodotto” – è costitutiva della storia umana.
Naturalia et mirabilia, La meraviglia come chiave di lettura
della natura, uno sguardo meravigliato come momento di conoscenza.
Funzione
L’apparato scenografico deve essere pensato autoportante, praticabile e deve funzionare sia di giorno che di sera; è organizzato
con un ingresso, un percorso interno e un uscita; il pubblico è
gestito da animatori/attori/guide.
PROGRAMMI 219
1° LIV
1° LIV
TECNICHE AUDIOVISIVE PER IL WEB
Noberto Serana
Il corso, che si articola in lezioni teorico-pratiche, intende
introdurre lo studente alla creazione del software nelle parti
progettuale e realizzativa, con particolare attenzione al mondo
multimediale, sia in ambiente web che in quello applicazioni.
Scopo non secondario del corso è anche aprire allo studente la
possibilità di vedere come immaginare e progettare software da
sé, senza i limiti imposti dai normali programmi commerciali
che, seppur potentissimi e di uso obbligato, a volte rischiano di
costringere la visione dell’utente alle proprie tecnologie.
Nella parte teorica di ogni lezione sono introdotte le basi di conoscenza per la creazione del software: comprendere la struttura
del mondo pc e del sistema operativo, ambientarsi in un ambiente di rete, capire con che mezzi e protocolli si interfacciano
sistemi anche molto differenti, capire come realizzare aggiunte
ad un programma esistente, stabilire un linguaggio comune per
scambiarsi documentazione tecnica e progetti operativi.
Nella parte pratica, che lo studente svolge in linguaggio Java sul
proprio elaboratore o su quelli della struttura, si realizzano progetti di esempio che guidano alla comprensione nell’utilizzo del
software: eventi, interfacce utente, lancio di programmi esterni,
animazioni, trattamento di immagini, audio, web, giochi e numeri casuali, mutua comunicazione di programmi in rete tcp/
ip, disegno di forme, eccetera.
E’ infine da considerare parte integrante del corso la prova d’esame, nel quale il singolo oppure un piccolo gruppo di studenti,
oltre alla prova orale, crea una propria piccola applicazione:
immaginandola, progettandola, realizzandola.
TECNICHE CALCOGRAFICHE SPERIMENTALI
Riccardo Galleni
Il corso ricalca il progetto “Segno e
superficie” presentato in “Forward“
(con il coordinamento di Carlo Presicci, 1999-2000).
Il progetto è un prologo per uno studio del segno virtuale e tratta dell’immagine e del suo rovescio.
L’intento è di indagare il segno calcografico nelle sue relazioni
tra superficie, incavo e stampa attraverso le nuove tecnologie
per ricavare l’importanza del rilievo e le potenzialità del segno
inciso.
La ricerca approfondisce sulla relazione tra segno e superficie,
l’ombra del segno e la dilatazione dell’immagine nel suo rovescio.
Il corso si propone la sperimentazione dei nuovi materiali come
calchi in silicone, scansioni digitali e lavorazione con macchine
CNC.
220 PROGRAMMI
1° LIV
TECNICHE DEL MARMO
E DELLE PIETRE DURE
1° LIV
TECNICHE DEL MOSAICO
Massimo Pellegrinetti
Vincenzo Ceccarelli
Il corso intende ampliare la panoramica sulla conoscenza dei materiali
lapidei studiandone le qualità specifiche per reinserirle in un linguaggio
più vasto e contemporaneo.
Attraverso lezioni teorico-pratiche ci si
approprierà della capacità di comprensione e lavorazione del
materiale; l’obbiettivo è l’inserimento di questo in un contesto
più ampio, a disposizione della propria poetica artistica.
Tra gli argomenti che verranno approfonditi: le origini; l’impiego nella storia; gli aspetti meno apparenti e la duttilità del
materiale; l’energia delle pietre nella bioarchitettura e nell’arte
contemporanea.
I anno
Il corso di tecniche musive approfondirà lo studio e l’analisi del linguaggio musivo pavimentale e parietale
antico.
• Il corso approfondirà lo studio della
tecnica musiva, lo studio dei materiali, il taglio, la texture, la
composizione, gli andamenti ed il colore.
• Elaborazioni ed esercitazioni con materiali naturali policromi
su motivi antichi con l’uso della tecnica a rivoltatura su carta ed
esercitazioni con materiali artificiali quali paste vitree, smalti,
con fase diretta su supporto ligneo.
Bibliografia
La bibliografia sarà indicata durante le lezioni.
II anno
Il secondo anno del corso di Tecniche musive studierà ed approfondirà le problematiche del mosaico moderno, contemporaneo
e delle sue applicazioni: dal rapporto sempre più stretto con
l’architettura, con il design, con la scultura e l’arredo urbano.
Il corso affronterà lo studio e la sperimentazione dei nuovi materiali e delle nuove tecnologie; la preparazione dei cartoni da
eseguirsi con posa diretta e a rivoltatura con predisposizione dei
piani di fase e della relativa sezionatura dei disegni.
Bibliografia
• FIORENTINI RONCUZZI I., L’arte e tecnologia del mosaico, Longo Editore, Ravenna, 1971. • FIORENTINI RONCUZZI I., Mosaico:
materiali,tecniche e storia, M. W. e V Editore. • FIORENTINI
RONCUZZI I., Materiali e tecniche dalle origini a oggi, Longo
Editore, Ravenna. • G. SEVERINI, Lezioni sul mosaico, Longo Ed.
Ravenna, 1988. • BERTELLI C., Le Mosaiques, Bordas, Parigi,
1989. • A. CROVATO, I pavimenti alla veneziana, Edizioni Grafi,
Treviso 1989. • KATHERINE M.D. DUNBABIN, Mosaics of the Greek
and Roman world, Cambridge Un.
PROGRAMMI 221
2° LIV
1° LIV
TECNICHE DELLA CERAMICA
Maria Cristina Camino
Il corso si svolge durante tutto l’anno
accademico: nel primo semestre le
lezioni si frequentano a Brera (aula
21a), per poi proseguire nei laboratori
della scuola Cova, cioè da marzo a
giugno.
Quindi il primo periodo vede lo studio e la ricerca del progetto, con una produzione dei bozzetti in creta. Successivamente
si procederà alla realizzazione definitiva, seguendone le varie
“cotture”.
Il progetto
Ogni anno è dato un tema diverso. Senza dimenticare le origini
della ceramica, la sua storia, si considerano tematiche attuali: i
mutamenti della natura e dell’uomo, i suoi valori in rapporto
alla società contemporanea.
Quest’anno il tema è sull’oggetto Ex Voto
Per comprendere l’ex-voto è necessario rifarsi a credenze e rituali molto antichi. Quando l’uomo viveva in condizioni di grande
precarietà e il pericolo ed il dolore erano sempre imminenti…
Testimonianze di episodi drammatici, individuali e collettivi,ma
sempre uniti da un forte senso di speranza che aiuti a risolvere
il problema. Per ringraziare (certo la sua matrice è fortemente
religiosa,ma se ne può indicare una più metaforica), si offriva
un oggetto-simbolo che testimoni e sciolga dal voto, cioè dal
desiderio,espresso. Nella situazione presente,nel nostro quotidiano, muovere un indagine sui motivi per cui “ringraziare”
per uno scampato pericolo,per un’occasione di migliorare la
propria vita.
Testo consigliato
• NINO CARUSO, Ceramica viva, ed. Hoepli.
TECNICHE DELLA RAPPRESENTAZIONE
Francesca Liberatore
Il corso verte sullo sviluppo della
creatività e delle doti tecniche dello
studente, in concordanza ad aspetti pratici e percezioni estetiche, dei
quali il fashion designer deve tener
conto: l’uso del colore; il senso 3D e
la silhouette; la sensibilità ai materiali e ai tessuti; la capacità
nel disegno di moda come abilità nello sviluppare idee in forme
visive e l’illustrazione; la presentazione.
Essendo il disegno il fondamentale mezzo comunicativo dello
stilista, l’illustrazione di moda assumerà un particolare rilievo
attraverso il disegno dal vivo in aula, il design work, la ricerca e
osservazione personale.
Le istruzioni nel disegno includono la comprensione, la consapevolezza e la sintonia del corpo umano in relazione al movimento, tramite l’applicazione di linee, la presentazione di materiali, mood, informazioni tecniche ma soprattutto l’inserimento
del colore (tenendo conto del modo in cui il colore influisce
sui fattori della composizione - l’unità, l’enfasi, l’equilibrio, il
contrasto – e sulle emozioni - può essere drammatico, catturare
attenzione o stimolare desiderio).
Il portfolio deve consistere in una tangibile informazione del
percorso svolto durante il corso, allo stesso tempo molto personale e professionale, che includa esercitazioni in classe, sperimentazioni individuali, sviluppo di silhouette, schizzi e illustrazioni finali.
Lo studente dovrà mostrare pertanto: individualità e una serie
di doti creative e pratiche nel generare e realizzare le proprie
idee; confidenza nella propria identità creativa; una creativa
esplorazione dell’immaginario, con colori e doti di presentazioni appropriate al soggetto; la capacità di generare e comunicare
idee in maniera efficace usando forme visive; la consapevolezza
della cultura visiva contemporanea e della moda; un approccio
flessibile e immaginativo nel lavoro e abilità di imparare da una
varietà di tipi di impulsi; rigore personale nell’abilità di lavorare
secondo scadenze.
222 PROGRAMMI
2° LIV
2° LIV
TECNICHE DELLA SCULTURA
TECNICHE DELLA SCULTURA
Giuseppe Di Gennaro
Massimo Mazzone
I materiali sono la “carne” dell’opera
d’arte, hanno la loro storia, caratterizzano da sempre civiltà e culture.
Sono segni tangibili del progresso
tecnologico di un popolo: nascono,
vivono e tramontano, sono oggetto di
curiosità e di mode. Il corso si propone di approfondire, indagare e sperimentare il concetto di materialità dell’opera d’arte,
ponendo grande attenzione ai materiali classici e moderni: creta, gesso, cera, ferro, pietra, cartapesta, legno, gomma siliconica,
alginati e materiali plastici.
Una delle modalità peculiari dell’artista è “conoscere facendo”.
In questo modo nasce l’esigenza di approfondire la conoscenza
della storia, della valenza antropologica, dello sviluppo processuale, delle qualità dei materiali, le proprietà fisiche e chimiche,
le tecniche di lavorazione, la tossicità e la durata nel tempo.
Oggi la conoscenza dei materiali classici e moderni dell’arte,
unita alla padronanza dell’uso delle tecniche e della lavorazione avanzata degli stessi, sono fattori indispensabili per chi vuole
pervenire a nuove forme e contenuti. In questo modo l’artista
potrà cogliere l’anima della materia, realizzandone il sogno ancestrale, intimo e segreto.
Alle lezioni frontali seguono quelle di laboratorio, dove si analizzano e si sperimentano alcuni materiali e alcune tecniche
come l’impronta sul piano, l’impronta sugli oggetti e l’impronta
sul corpo, ecc.
Esame: tesina (su supporto cartaceo o digitale) di un progetto
precedentemente concordato, e commentare gli elaborati prodotti.
Il progetto didattico sarà articolato su
un tema specifico, Cultura del progetto e scultura costruita.
10 lezioni sulla Cultura del progetto
applicata alla didattica delle tecniche
della scultura costruita dal progetto al
modello all’opera, in diversi ambiti che sono nell’ordine:
3 lezioni sulla relazione economico-politica del contesto attuale,
ambiente, territorio, globalizzazione, mercato, rapporto Pubblico/privato, ecc.
Bibliografia
• SENNETT, R., L’uomo artigiano, Feltrinelli, Milano, 2008.
• DI GENNARO P., I modi della scultura, Hoepli, Milano, 1997.
• FIORANI E., Leggere i materiali, Lupetti, Milano, 2000.
7 lezioni su ambiti particolari:
• territorio geografico(macroregioni)
• ambito urbano(città)
• ambito centri storici(città storica)
• ambito archeologico(soprattutto italiano)
• ambito naturale(parchi)
• ambito naturale(giardini)
• ambito teatrale/performativo
• sopralluoghi in laboratori convenzionati, e/o workshop monotematici su tecniche specifiche eventualmente con specialisti da individuare.
2 lezioni specifiche sulle tecniche di comunicazione per l’organizzazione e auto promozione (plastica)del lavoro svolto.
15 lezioni totali in 45 incontri in presenza (settimanale).
Come è tradizione, saranno fornite gratuitamente le dispense del
corso all’inizio dell’Anno Accademico, con dispense in inglese e
spagnolo per studenti stranieri.
Il corso - laboratoriale, mette in condizione lo studente di realizzare sculture e modelli con differenti tecniche di lavorazione,
soprattutto relative ai metalli.
Bibliografia
• AAVV, Arte architettura territorio, Roma 2008. • AAVV, Attualità del corpo nella performance, Roma 2009. • A. MARTINI,
Scultura lingua morta, Milano, 1945. • WEB www.materia.nl.
[email protected]
PROGRAMMI 223
1° LIV
1° LIV
TECNICHE DELLA SCULTURA
TECNICHE DELLA SCULTURA
Ornella Rovera
Carmelo Zullo
La conoscenza delle tecniche, sia
della tradizione che attuali, è di
estrema importanza nella comprensione dell’evoluzione del linguaggio
scultoreo, ora, sempre più, in sinergia
con gli altri linguaggi dell’espressione
artistica. Le recenti tecnologie ed i materiali di ultima generazione impongono, per di più, un nuovo approccio sensoriale nei
confronti di ciò che ci circonda, naturale o artificiale che sia e
ci conducono ad una più ampia visione del concetto di scultura
oggi.
L’obbiettivo principale del corso è di contribuire alla preparazione dello studente facendogli acquisire gli strumenti e le
conoscenze relative ai materiali ed ai procedimenti tecnici nei
differenti modi di fare scultura. Particolare attenzione sarà data
alla valorizzazione del rapporto tra manualità e tecnologia che
potrebbe essere fonte di stimoli nell’individuazione di nuove
modalità espressive.
Il corso si propone di preparare lo
studente alle conoscenze specifiche
dei materiali e delle tecniche che attengono alla loro lavorazione, esso è
complementare al corso fondamentale di scultura.
Da un’analisi morfologica dei materiali insegna a riconoscere
la funzione logica delle forme o gruppo di forme, nel contesto
specifico in cui sono state pensate e collocate; insegna cioè a
distinguerne le parti essenziali e quelle accessorie (studio del
valore dei singoli materiali).
Contenuti delle lezioni teoriche
Nelle lezioni saranno trattati argomenti quali le varie classi dei
polimeri, le cere, i leganti, i metalli, gli alginati, in relazione
alle tecniche quali la colatura, la stratificazione, l’assemblaggio,
la saldatura, il calco dal vero e la formatura mediante stampi rigidi e flessibili; verranno anche approfonditi materiali eco
compatibili e nuovi ibridi. Le lezioni, inoltre, saranno integrate
da proiezioni d’immagini esplicative dei vari argomenti trattati.
Il laboratorio sarà il momento di elaborazione progettuale e di
sviluppo delle esperienze singole o di gruppo.
Bibliografia
• ELEONORA FIORANI, Leggere i materiali, Ed. Lupetti, 2000. • MARINA PUGLIESE, Tecnica mista, Ed Bruno Mondadori, 2006. • MARCO TONELLI, La statua impossibile, Ed. Christian Marinotti 2008.
Bibliografia specifica verrà fornita durante il corso.
Fasi operative principali
• Conoscenza di tutti i materiali utilizzati in scultura e aderenza alle valenze semantiche che si vogliono perseguire.
• Studio dei materiali utilizzati nel passato e nell’epoca contemporanea.
• Organizzazione dello spazio operativo e strumenti di lavoro.
• Incidenze delle arti plastiche in rapporto alla loro collocazione.
• Studio degli esiti progettuali e metodologici in rapporto ai
materiali utilizzati nel nostro tempo. Si approfondiranno tematiche tese a sperimentare tecniche e materiali rispondenti
all’idea progettuale, in precedenza concordata con il docente.
Modalità d’esame
Gli studenti dovranno presentare un’opera scultorea e una ricerca scritta riferite al materiale scelto, dovranno sostenere un
colloquio in cui esporre le loro motivazioni e le metodologie
tecniche utilizzate per la realizzazione dell’opera prodotta, con
riferimenti costanti agli stimoli della contemporaneità e alle sue
complessità.
Bibliografia
• PHILIPPE CLÈRIN, Manuale di scultura tecniche-materialirealizzazioni. • NINO CARUSO, Ceramica Viva, ed. Hoepli.
• ADRIANA BAGLIONi, Nuovi materiali leggeri per l’architettura.
• FRANCESCO DE BARTOLOMEIS, La tridimensionalità nell’arte contemporanea.
224 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
TECNICHE DELLA VETRATA
Giuliano Giuman
Il corso propone l’insegnamento per
la progettazione, su vetro industriale
o tirato, della tecnica di pittura “a
grande fuoco” (escludendo la tecnica
della vetrata legata a piombo) su lastre più ampie possibili. Prima parte
progettuale con tecnica a freddo, seconda parte cotta in forno.
Relazione con l’architettura interna e esterna, studio della luce
e dello spazio.
Indicazioni per la progettazione del disegno, dei colori, delle
temperature di cottura, del montaggio e assemblaggio.
Indicazioni per le temperature del forno per varie tipologie di
fusione di vetri dipinti o colorati.
Saranno realizzati bozzetti progettuali con tecnica a freddo e a
caldo e una piccola storia del vetro nell’arte.
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Alessandra Angelini
La valorizzazione del rapporto tra
manualità e tecnologia e l’individuazione di nuove forme della Grafica
d’Arte, capaci di creare un concreto
collegamento tra i fondamenti tradizionali della Stampa d’Arte e le prospettive che i linguaggi dell’Arte Contemporanea ci propongono,
rappresentano gli l’obbiettivi che il corso si propone. Accanto
allo studio delle principali metodologie tradizionali riguardanti
il linguaggio della stampa d’Arte, sarà incoraggiata l’ideazione di opere che esprimano nuove sensibilità creative attraverso
la sperimentazione di diverse modalità di progettazione con
l’uso delle nuove tecnologie digitali e di materiali innovativi.
Particolare attenzione sarà rivolta alla ricerca di procedimenti
compatibili con il rispetto dell’ambiente. Il percorso didattico,
vedrà un confronto costante tra docente e studente, in merito
alla progettualità artistica e ai procedimenti necessari alla realizzazione delle opere, e si concretizzerà in momenti teorici (lezioni frontali, incontri con artisti e realtà internazionali, visite
guidate) e attività laboratoriali, indirizzate alla realizzazione di
un progetto che costituirà prova finale per il terzo anno.
Aree di ricerca
Nel triennio lo studente potrà approfondire, una o più tra le seguenti aree:
• Ideazione grafica: segno e disegno in rapporto allo spazio
grafico.
• Elementi di tipografia, layout, impaginazione.
• Tecniche sperimentali per la matrice e per la stampa: Incisione della lastra con raggi UVA; tecniche di stampa fotografica a
contatto (cianotipia, gomma bicromata, foro-stenopeico…)
• Utilizzo di software di grafica per l’elaborazione delle matrici
in digitale, anche con strumenti di interazione come la tavoletta grafica
• Progettazione grafica del colore e dei differenti sistemi di
stampa manuale e digitale.
• Nuove applicazioni grafiche attraverso la sperimentazione di
materiali alternativi: plastiche, tessuti, legno, ecc.
• Linguaggi associati: fusioni tra la stampa d’Arte e differenti
media: fotografia, video, grafica digitale, mirati alla creazione di “opere grafiche ibride”.
• Le diverse configurazioni dell’opera d’arte grafica: edizioni
d’Arte, work in progress, installazioni, realizzazione di opere
grafiche tridimensionali, opere grafiche multimediali.
• Materiali e tecniche eco compatibili.
PROGRAMMI 225
2° LIV
1° LIV
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Alessandra Angelini
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Gaetano Bacco
Linguaggi grafici associati
Il corso ha la finalità di introdurre lo studente alla creazione di
immagini provenienti dallo studio e dall’associazione di differenti procedimenti grafici ricavati dal mondo della stampa d’Arte, della fotografia, e del digitale, con attenzione alle più recenti
tecnologie utilizzate per la stampa su supporti alternativi alla
carta. (Plastica, legno, tessuti, ecc.). Verranno quindi approfondite e sperimentate le seguenti aree:
• Il segno grafico reso attraverso procedimenti sperimentali di
stampa e associazione di differenti linguaggi grafici.
• La matrice come elemento depositario del segno finalizzato
alla comunicazione: analisi del concetto di matrice: matrici
incise, matrice fotografica, file digitale e loro possibili interazioni.
• Studio del concetto di “Sintassi di stampa”, vale a dire analisi
della combinazione degli elementi tecnici ed estetici che definiscono la produzione di un’immagine a stampa.
• Studio e applicazione di diverse metodologie di stampa:
stampa d’arte tradizionale, stampa fotografica a contatto,
stampa digitale. Sperimentazione delle seguenti tecniche:
Solarplate, antiche tecniche di stampa fotografica a contatto
(cianografia, gomma bicromata, stampa all’olio...), stampa
digitale e serigrafica a raggi UV, animazione video del segno
grafico.
• Realizzazione e stampa dell’immagine grafica mediante associazioni dei linguaggi e procedimenti sperimentati all’interno del corso.
L’obiettivo del corso è l’acquisizione
di conoscenze specifiche in ordine
alla disciplina della grafica d’arte.
Il percorso didattico si propone di
analizzare i fenomeni pertinenti al
settore della stampa d’arte, attraverso
elaborazioni che mirano ad individuare i possibili sistemi grafici, quali parti integranti nei linguaggi di rappresentazione. Tale
finalità è raggiunta attraverso un percorso metodologico che
alterna momenti propositivi di carattere teorico e progettuale a
sperimentazioni legate alle tecniche della stampa d’arte.
Tale percorso pone l’attenzione su problematiche legate al significato del segno, inteso come valore autonomo, correlato alla
funzione dell’immagine stampata, per giungere poi ad un più
cosciente convincimento delle qualità poetiche che circondano
l’opera grafica.
Particolare attenzione si pone all’intricato panorama della
sperimentazione e alle proposte moderne e contemporanee con
approfondimenti relativi al significato di spazio, luce e colore.
Bibliografia
• ARNAHEIM R., Arte e percezione visiva, Feltrinelli E., Milano.
• KLEE P., Teoria della forma e della figurazione, Feltrinelli E.
Milano. • BELLINI P., Dizionario della stampa d’arte, Vallardi
L. ed. 3°.
226 PROGRAMMI
2° LIV
1° LIV
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Gaetano Bacco
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Luce Delhove
Il corso si propone di sviluppare conoscenze legate alla comunicazione
e rappresentazione dell’immagine,
mediante l’acquisizione di metodologie di approccio ideativo al fine di un
progetto grafico. A questo proposito
è rilevante sottolineare alcuni spunti di riflessione riguardo i
mutamenti dei linguaggi, all’interno dei territori dell’arte, sviluppatisi in questi anni.
Una trasformazione dovuta alla naturale evoluzione tecnologica, nel campo della comunicazione, che ha fornito un nuovo
tipo di rapporto estetico, diverso dalla comunicazione dell’ arte
tradizionale e dalle valutazioni a noi consuete. Infatti, la grafica
d’ arte contemporanea, accogliendo le nuove sollecitazioni e in
continuità con la propria storia, ha proposto criteri alternativi di
valutazione sul piano della visione, considerando stimolante e
di particolare interesse la dialettica sviluppatasi all’ interno dei
processi elaborativi, quali lo sviluppo delle capacità di immaginazione, la creatività, il segno grafico e sue declinazioni, lo
spazio, l’ambiente, il luogo e il non luogo. Essa interagisce con
i nuovi linguaggi propri della comunicazione e della rappresentazione; pone questioni che vengono analizzate nel loro insieme,
integrate, modificate e rapportate al campo della sperimentazione legata alla ortodossia del fare.
Quanto sopra detto nella sua complessità vuole analizzare: metodi di composizione e sistemi di rappresentazione, dalle applicazioni di tecniche disegnative a quelle che fanno riferimento
alla tradizione della stampa d’arte, a procedimenti monotipici, a
strumenti fotografico - digitali di alto profilo tecnologico.
Il tema centrale che emerge durante le attività di ricerca riguarda la poetica dello spazio, luogo particolare nel quale ha origine
l’immaginazione che diventa parola, segno, forma. In definitiva
l’opera è il risultato di una complessa combinazione in cui l’
artista rimane unico soggetto irripetibile nella sua creatività.
Il progetto tende a valorizzare le singole individualità nel rispetto del pluralismo delle idee e della libertà di espressione. Le
ricerche stesse saranno coordinate in un unico obiettivo e nella
logica di progettualità condivise.
Dalla tradizione alle nuove tecnologie della grafica
Dopo oltre 500 anni di tecniche tradizionali: xilografia, calcografia, litografia, serigrafia, nel campo della grafica
recentemente si cerca di eseguire ed ottenere delle immagini con metodi e tecnologie più adatte ad esprimere le nuove espressioni artistiche, con l’uso di materiali diversi
sia per le matrici che per il supporto di stampa. L’insegnamento
delle nuove tecnologie è abbinato all’esperienza conoscitiva personale di ciascun partecipante al corso, con un processo di crescita
che porterà l’allievo alla conoscenza dei cambiamenti culturali,
sociali ed espressivi.
La revisione del lavoro degli allievi verrà svolta più volte durante il
corso dell’anno con discussione individuali e di gruppo.
Bibliografia
• BACHELARD G., La poetica dello spazio, ed. Dedalo, Bari 2006.
• VETTESE A., DORFLES G., IL novecento, ed. Atlas, Milano 1999.
• ARNAHIM R., Arte e percezione visiva, ed. Feltrinelli, Milano.
• SCANAVINO E., Il progetto dell’irrazionale, ed. Il Naviglio, Milano. • GENZINI S., Elementi di semiologia, ed. Carocci, 2002.
I° anno
Introduzione alle diverse tecniche dell’arte della stampa e apprendimento delle tecniche della xilografia e della calcografia.
L’arte della stampa. La stampa a rilievo. La stampa ad incavo.
Calcografia: tecniche dirette, Tecniche indirette.
Preparazione, incisione, inchiostrazione e impressione della
matrice.
Realizzazione di un book professionale: impaginazione grafica,
fotografie, testi, layout.
II° anno
Approfondimento delle tecniche storiche con l’inserimento del
colore nelle tecniche xilografiche e calcografiche. Sperimentazione di materiali diversi e nuovi per la matrice. Scelta dei vari
tipi di carta e altri supporti adatti all’impressione della matrice.
Ogni studente potrà realizzare per la fine dell’anno un’edizione
d’arte o un progetto personale approvato dal docente.
La stampa a rilievo. La stampa ad incavo. Il libro d’artista.
III° anno
Dal torchio alla stampa digitale, dalle tecniche antiche alle nuove tecniche sperimentali dell’arte della stampa, per realizzare
non solo stampe bidimensionali, ma progetti tridimensionali:
sculture, installazioni.
Tecniche sperimentali:
Tecniche.
Tecniche indirette.
PROGRAMMI 227
2° LIV
1° LIV
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Luce Delhove
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Bernardino Luino
I luoghi della comunicazione
dell’arte
Dalla bidimensione alla tridimensione
Dal torchio alla stampa digitale, dalle
tecniche antiche alle nuove tecniche
dell’arte della stampa, per realizzare non solo stampe bidimensionali, ma progetti tridimensionali: sculture, installazioni e
libri d’artista.
Lo studente iscritto al biennio dovrà presentare un progetto di
ricerca dedicato a “I luoghi della comunicazione dell’arte”.
L’isola Comacina potrebbe essere un interessante opportunità di
studio, ricerca e lavoro per restituire all’isola la sua funzione
di luogo d’arte, costruire nuovi obiettivi e affermare l’ appartenenza dell’isola all’Accademia di Belle Arti di Brera. Il corso
intende sviluppare delle capacità legate al mondo dell’arte e
all’interpretazione del reale e dell’immagine contemporanea. Il
laboratorio sarà un luogo di scambio di opinioni e di confronto
aperto a nuove idee ed esperienze. Ogni allievo svilupperà un
progetto personale in riguardo alle sue esperienze di studio e di
lavoro, preparando una parte progettuale legata al tema scelto
per realizzare una pubblicazione e creando una o più opere.
Opere che potranno inventarsi utilizzando tutte le tecniche legate alla grafica d’arte che vanno dal disegno, l’acquarello, la
tempera, la calcografia, la xilografia, la serigrafia, la litografia
alle tecniche contemporanee, sperimentali affini e alle tecniche
di stampe fotografiche e digitali. Saranno programmati incontri
con artisti contemporanei, editori, stampatori, storici dell’arte,
direttori di musei, e galleristi.
Gli studenti saranno direttamente coinvolti nell’organizzazione di eventi espositivi ed editoriali predisposti all’interno ed
all’esterno dell’istituzione e potranno svolgere stage presso istituzioni pubbliche e private. A ogni allievo sarà assegnato uno
spazio individuale per la progettazione, le attività espressive e la
realizzazione del proprio lavoro.
Il campo della grafica è, nella storia
dell’arte, una sorta di vasto terreno,
dove ogni artista seguendo il proprio
gusto, si taglia un suo territorio.
Che sia incisa e stampata, stampata
e non incisa, dipinta, disegnata la
grafica è un linguaggio artistico autonomo e difficilmente definibile. Nel campo della grafica, la stampa in particolare, invece,
resta un processo e un oggetto definito da precise caratteristiche.
Una prima parte del corso tratterà le principali tecniche di realizzazione di una “stampa originale d’arte”. Si approfondiranno
dunque la progettazione della matrice (xilografica, calcografica
e litografica) e i vari tipi di stampa (in rilievo, in cavo, in piano).
Una seconda parte del corso esplorerà la storia della grafica
attraverso lezioni monografiche. Verranno trattate la storia
dell’incisione, la più recente storia della litografia e l’ultimo
mezzo secolo in cui pittura, disegno e stampa si trovano accomunate dallo stesso desiderio di esplorare il reale attraverso il
proprio tipo di linguaggio artistico. Si vedrà infine come il processo di riproduzione della stampa attrarrà e affascinerà parte
della pittura e come il 1900 esplorerà e utilizzerà ogni tipo di
linguaggio grafico, dalla xilografia al “Giclee printing process”,
nella creazione artistica.
Il corso sarà, inoltre, fortemente caratterizzato dallo studio
dell’acquaforte.
L’obiettivo finale per gli iscritti sarà lo sviluppo di un proprio linguaggio grafico come elemento necessario per realizzare : cartelle di grafica, libri d’artista, libri illustrati per l’editoria,opere
singole motivate da particolari necessità creative in relazione ai
percorsi artistici dei singoli allievi.
Bibliografia
• S.W. HAYTER, Stanley William Hayter e l’atelier 17, Milano,
Ed. Electa, 1990. • L. B. BARIVIERA, L’incisione e la stampa originale, Vicenzam, Ed. Neri Pozza, 1984. • MAURICE MERLEAU- PONTY,
L’occhio e lo spirito, Milano, SE, 1989. • H. FOCILLON, I grandi
maestri dell’incisione, Bologna, Edizioni Alfa , 1965. • A. M.
HIND, La storia dell’incisione dal XV secolo al 1914, Torino,
Editore U. Allemandi, 1998. • R. M. PIRSIG, Lo zen e l’arte della
manutenzione della motocicletta, Milano, Ediz. Adelphi, 1981.
• G. STRAZZA, Il gesto e il segno. Tecnica dell’incisione, Roma,
Ed. Apeiron, 1995
228 PROGRAMMI
2° LIV
1° LIV
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Bernardino Luino
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Laura Panno
Graffio, graffito, grafia: queste le
origini della grafica.
Oggi con il “Giclee printing process”
nella creazione artistica.
Il vasto campo della grafica dove
ogni artista può ritagliare un proprio
Nei musei prestigiosi del mondo sono
conservate intere collezioni di opere
d’arte grafica. Come opere grafiche,
oltre ad opere ottenute con tecniche
di stampa xilografiche, calcografiche, ecc. si intendono anche i disegni
dei Maestri antichi, moderni e contemporanei. Il disegno nella
totale complessità, preannuncia la particolare affinità formale
con l’opera d’arte originaria dell’Artista (Pittura, scultura, architettura). Dopo il Novecento nel contemporaneo si valorizza
il lavoro grafico degli artisti non limitando l’uso delle tecniche
ma evidenziando anche le opere su carta ottenute con mezzi
fotografici digitali e tecniche multimediali di stampa. Anche la
carta fotografica per il mondo artistico digitale viene classificata
collezionabile come supporto della ricerca visiva, nonostante
l’insicurezza della sua longevità. L’obbiettivo del corso è di lavorare insieme per comprendere e apprendere un metodo di lavoro
e ricerca che consenta allo studente di produrre con maturità
tecnica e compositiva l’opera d’arte. Acquisire nella propria ricerca la consapevole intensità poetica.
Il corso prevede una serie di lezioni frontali, teoriche con esempi
dimostrativi di opere “capolavori” e di percorsi adottati come
ricerca da vari artisti. (dalla grafica giapponese a Matisse, dalle
incisioni di A. Mantegna al contemporaneo W. Kentridge). Nella
Grafica d’arte contemporanea vengono ampliate ed usate tutte
le tecniche dell’incisione: dalla calcografia alla multimedialità
i confini si allargano sino all’uso generoso di tecniche miste. La
conoscenza della preziosità dei tipi di supporto, cartacei o altro
subentrano necessariamente nella cultura artistica si tratti di
una ricerca concettuale o fisica.
Tutti gli esempi di personalità artistiche del mondo dell’arte, del
passato e del contemporaneo contribuiscono alla scoperta delle
proprie radici di ricerca e affinità elettive.
campo d’azione.
L’obiettivo per gli iscritti sarà lo sviluppo del proprio linguaggio grafico come elemento necessario per realizzare cartelle di
grafica, libri d’artista, libri illustrati per l’editoria, opere singole
di grafica monumentale da particolari esigenze creative. Tutto
questo in relazione ai percorsi dei singoli allievi.
In maniera particolare i progetti per l’anno accademico in corso,
dovranno inserirsi nel grande progetto del Biennio di Arti Visive.
La proposta del corso si svilupperà sul tema: Dal guardare al
vedere : i luoghi dell’immagine
Bibliografia
• M. MERLEAU-PONTY, L’occhio e lo spirito, SE, Milano 1989,
• U. ECO, La misteriosa fiamma della regina Loana, Bompiani, Milano, 2004, • W. WENDERS, L’atto di vedere, Ubulibri,
Milano, 1992.
PROGRAMMI 229
2° LIV
1° LIV
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Laura Panno
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE
Filomena Antonia Stelitano
Il corso si divide in due percorsi didattici: Teorico e pratico.
Nel primo si analizzano le capacita grafiche dello studente che viene
orientato alla ricerca di cultura VISIVA-UMANISTICA.
IL secondo, un programma personalizzato riferito allo studio
grafico delle Arti Visive storiche e contemporanee. Lo studente
deve prendere coscienza del vasto percorso da affrontare nella
conoscenza del segno. Il DISEGNO le MATERIE ASTRATTE,
come opere d’arte prodotte su supporti cartacei e rappresentate
nelle epoche diverse, dagli artisti dell’arte antica - PRIMITIVA ai linguaggi dell’arte contemporanea.
Gli studenti dovranno acquisire conoscenze storiche e capacità di lettura
dei linguaggi visivi, sviluppando la
consapevolezza linguistica del mezzo
espressivo grafico, secondo i vari metodi e processi, che prevedono le fasi
progettuali, l’esecuzione di matrici e i diversi procedimenti di
stampa, attraverso l’uso delle tecniche della tradizione e delle
tecnologie digitali e multimediali.
Lo studio della complessità semantica del segno consentirà la
riconoscibilità delle diverse tipologie dell’arte della grafica che si
estendono dall’opera unica alla produzione seriale, dal disegno
alla stampa.
Si analizzerà la logica dell’arte della stampa in rilievo e in cavo
nelle sue varie articolazioni. Saranno considerate le specificità
degli strumenti e le diversità dei materiali occorrenti alla preparazione, incisione, inchiostrazione e impressione a stampa delle
matrici di legno (di filo e di testa) e quelle di metallo.
Le metodologie sperimentali potranno riferirsi alle varianti delle
tecniche tradizionali, alle applicazioni digitali e alla grafica per
il web.
Gli studenti dovranno esperire direttamente i modi di divulgazione e fruizione dell’immagine grafica nel sistema dell’arte
contemporanea, con l’allestimento di una mostra, il rapporto
con la critica, e soprattutto la progettazione, la redazione e la
realizzazione del proprio catalogo, attraverso l’esperienza della
stampa offset e della comunicazione virtuale.
• Lo studio dell’immagine, pittorica, fotografica nel suo potenziale rapporto con la COMUNICAZIONE, l’applicazione della
composizione grafica nello spazio, sul supporto cartaceo e
nello spazio architettonico. Tema di studio annuale con relazione alle immagini evocative per lo sviluppo grafico con
l’uso appropriato delle tecniche.
Contemporaneamente ci si orienta ad approfondire e conoscere
in LABORATORIO ,le tecniche CALCOGRAFICHE e GRAFICHE.
Esame finale comprende disegni, progetti, immagini fotografiche, stampe calcografiche.
Bibliografia
• MENA STELITANO, Segni in-formazione, Marina di Gioiosa Jonica, Femia, 2002. • MENA STELITANO, Natura del colore nella
grafica d’arte, Marina di Gioiosa Jonica, Femia, 2005. • DAVID
BANN, La stampa oggi. Tecniche, materiali, processi, Modena,
Logos, 2007.
230 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
TECNICHE DELL’INCISIONE - GRAFICA D’ARTE (PER
PITTURA, SCULTURA,DECORAZIONE) Nicoletta Braga
TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA
Tiziano Campi
Esprimersi attraverso i segni, è qualcosa che ha a che vedere con la natura
prima dell’uomo; si potrebbe dire che
la storia dell’uomo non è altro che
la storia di una comunicazione mediante segni che configurano mondi
attraverso epoche e tecnologie diverse, mantenendo però intatta
la potenzialità, la carica del segno stesso. Il segno attraversa tutte
le discipline artistiche (danza, pittura, poesia visiva, architettura
ecc.), ed il corso mostrerà una panoramica di tali incontri.
La potenzialità del segno nelle sue molteplici configurazioni
(verbale, visivo, iconico ecc.), di intessere relazioni, ma anche
di dar vita ad immagini complesse, costituisce il territorio della
creazione artistica. Le tecnologie offrono o incanalano percorsi,
aprono nuove possibilità, sono la nostra realtà contingente, avvicinano ciò che è lontano ed allontanano contemporaneamente ciò che è prossimo.
Il Corso organizzato con lezioni frontali teoriche ed un laboratorio di ricerca, si propone di investigare ed approfondire le
relazioni che legano lo “spazio grafico” e il territorio, tenendo
presente che la città contemporanea, le problematiche sociali, la
politica, la libertà di pensiero, i conflitti, diventano nell’espressione artistica attuale, un nodo cruciale di indagine.
Attraverso un’analisi degli elementi di base della comunicazione
del linguaggio grafico, verrà avviato un processo creativo volto
all’elaborazione di un percorso dove il segno nelle sue molteplici
accezioni sarà il veicolo per la costruzione di una progettualità
volta al confronto con le tematiche citate. Nello specifico saranno trattati i seguenti punti:
il multiplo; segno gesto e corpo; corpo e città; pelle degli edifici;
tecniche di rappresentazione; analisi compositiva; immagine e
società; spazialità del segno.
Compiere un atto creativo è una delle
condizioni più complesse e avventurose
per un uomo, teso a mantenere integro
quello spessore umanistico che non
istruisce all’applicazione ma che
ispessisce la coscienza dell’arte.
Bibliografia
• PAUL VIRILIO, La procedura silenzio, Asterios Editore, Trieste
2001. • GUIDO STRAZZA, Il gesto e il segno, Apeiron Editore, Roma
1997. • ELIAS CANETTI, Massa e potere, Adelphi Editore, Milano
1981. • NICOLETTA BRAGA, Attualità del corpo nella performance:
una riflessione su corpo, natura e spazio urbano, Stampa
Alternativa, Roma 2010.
Parte laboratoriale
L’orientamento del corso è quello di passare con gli allievi
attraverso queste tre fasi del percorso formativo: conoscenza,
coscienza, lavoro - identità, che attraverso un’intensa attività
di laboratorio permetta di impadronirsi di tutte quelle modalità
tecniche e pratiche particolarmente indispensabili a questo
orientamento. Fare, anzi, saper fare con tutti quei necessari
approfondimenti tecnici e teorici che di volta in volta a seconda
delle esigenze si renderanno necessari. Una sorta di corpo a
corpo con il lavoro ed i suoi problemi di comunicazione e di
linguaggio.
Di grande importanza saranno visite ad esposizioni e lezioni
che tengano accesa la riflessione sulla storia dell’arte e sul
contemporaneo, inteso come pluralità di linguaggi e possibilità
espressive che le nuove tecnologie ci indicano.
Credo che una volta analizzati e praticati questi fondamenti sia
possibile intraprendere anche professionalità non strettamente
artistiche ma che sulla base di questa consapevolezza saranno in
grado di elevare la qualità di ogni loro applicazione.
Parte tecnica
Incisione diretta: puntasecca, maniera nera, rotelle, punzoni.
Incisione indiretta: acquaforte, acquatinta, cera molle, maniera
a zucchero e pittorica.
Tecniche sperimentali: incisione con elettropunte ed attrezzi
meccanici, collografia, paste acriliche, carborundo.
Bibliografia
• LUIGI PAREYSON, Estetica, Bompiani ed. • GEORGES DIDI HUBERMAN, La somiglianza per contatto, Bollatti Boringhieri.
• SALVATORE NATOLI, Il buon uso del mondo, Mondadori ed.
PROGRAMMI 231
1° LIV
1° LIV
TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA
Ilaria Masetti
TECNICHE DELL’INCISIONE CALCOGRAFICA
Massimo Petringa
Per facilità d’esposizione si individuano due parti del corso.
Una teorica, introduttiva, sui temi, i
procedimenti e metodi della Grafica
d’arte.
Una pratica e progettuale, di ricerca
ed elaborazione artistica, dedicata alla progressiva conoscenza e
familiarità con la prassi di laboratorio.
Obbiettivo del corso sarà fornire la conoscenza delle diverse
Tecniche dell’ incisione finalizzate alla realizzazione di opere a
stampa. Le tecniche tradizionali, adeguatamente approfondite,
saranno affiancate dall’ uso di nuovi materiali e metodologie
che consentano un ampio campo di sperimentazione verso
l’espressività del linguaggio grafico in quanto valore autonomo.
Lezioni inerenti la storia dell’Incisione atte a puntualizzare i
temi, le modalità, le terminologie proprie del linguaggio grafico. Discussione dei progetti, come 1’esecuzione di una cartella,
una prima tiratura in un numero limitato di copie od il prototipo di un libro illustrato.
Il corso è dedicato all’apprendimento delle principali tecniche
incisorie.
Laboratorio
Introduzione: i materiali, gli strumenti e le attrezzature
• le maniere di incisione diretta: puntasecca, abrasioni, mezzotinto
• le maniere indirette: acquaforte, acquatinta con riserva a colofonia, a sale, con spray, ceramolle
• dimostrazioni dei procedimenti di stampa, dallo studio della
carte inchiostri, alla registrazione della pressione dei torchi
• stampa alta, ad incavo, con fondini, con mascherine, a secco, con più inchiostrazioni per ottenere una differenzazione
di colori su di una sola lastra e quadricromia calcografica:
stampa a colori con più matrici.
Materiali bibliografici e illustrativi saranno messi a disposizione
degli studenti durante il corso.
Bibliografia
• F. SALAMON, Il conoscitore di stampe. • S. MASSARI, F. NEGRI ARNOLDI, Arte e scienza dell’incisione. • J. DAWSON, Stampa d’arte.
Corso avanzato di grafica professionale.
Programma generale
Presentazione e analisi dei materiali e degli strumenti impiegati
nella pratica incisoria, con particolare attenzione ai procedimenti in cavo, sia diretti ( puntasecca, maniera nera, bulino,
rotelle), sia indirette (acquaforte, acquatinta, vernice molle,
maniera a zucchero, maniera pittorica, e loro varianti).Lo sviluppo e l’interpretazione delle tecniche è condotto in considerazione dell’esigenza espressiva di ogni singolo studente. Il lavoro
è svolto in collaborazione con il docente, dagli studi preliminari,
alla preparazione della lastra, alla stampa finale.
Sostegno teorico sulla storia delle tecniche, con particolare riferimento agli artisti e suggerimenti bibliografici, saranno consigliati durante il corso.
Oggetto d’esame
Presentazione di una cartella e colloquio di verifica sul lavoro
svolto.
232 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
TECNICHE DI DOCUMENTAZIONE AUDIOVISIVA
Jacqueline Ceresoli
TECNICHE DI FONDERIA
• Mappatura dei luoghi della trasformazione di Milano
• Milano Museo di Archeologia Industriale all’aperto: identificazione
dei luoghi
• Milano 1910-2010 cent’anni di storia dell’Aem e della trasformazione della città
Ciclo di visite guidate
Visita e documentazione audio visiva del quartiere Bovisa, Bicocca Aree ex Marelli, Aree ex Falck, Iulm- Ravizza ex Om, Tortona,
Ansaldo, Savona, Lambrate, Ex Officine del volo Caproni, City
Life Sempione, Isola- Garibaldi - Progetto Porta Nuova. Rho
Pero
Sono previste visite a:
Museo Alt Alzano Lombardo ( Bg), Museo della Fotografia Cinisello Balsamo, a Milano: Fondazione Arnaldo Pomodoro,
Hangar Bicocca, Museo del Novecento.
Sono previsti incontri con gli artisti che operano nello spazio
urbano
Progetto per l’esame
Gli studenti dovranno realizzare un video che documenta la
trasformazione del luogo prescelto e realizzeranno audioguide
da ascoltare mentre si cammina. Le audioguide “Walkscapes:
camminare come pratica cognitiva ed estetica” forniranno informazioni sull’identità dei luoghi e sui cambiamenti in atto
nell’ attesa dell’ Expo 2015.
Bibliografia
• J. CERESOLI, La nuova scena urbana, Cittàstrattismo e
urban art, Franco Angeli, Milano, 2005. • F. CARERI, Walkscapes camminare come pratica estetica, Giulio Einaudi, Torino,
2000. • G. NUVOLATI, Lo sguardo vagabondo. Il flaneur e la
città da Baudelaire ai postmoderni, Il Mulino, Bologna 2006
Paolo Delle Monache
Il corso ha tra i suoi obiettivi quello di fornire il necessario supporto alle cattedre di scultura per quanto riguarda i calchi in
gesso (forme a perdere e positivi) dei modelli realizzati nelle
diverse scuole.
Questo nell’intento di creare una collaborazione che faciliti la
didattica dei corsi fondamentali, andando incontro alle esigenze
degli allievi e dei colleghi delle cattedre di scultura.
Il corso quindi è prevalentemente pratico e cerca di sanare quelle
lacune tecniche che a volte gli allievi hanno.
Sono previsti, oltre al gesso, l’uso di materiali quali resine, gomme siliconiche e cere.
Tra le esperienze di questo corso rientra anche quella della fusione a cera persa.
Gli allievi iscritti al corso avranno modo di frequentare una fonderia artistica durante l’anno accademico.
Questo è da intendersi da un duplice punto di vista e nella libertà
di scelta degli iscritti: da una parte la fonderia sarà il luogo in
cui gli allievi, futuri artisti, seguiranno i passaggi necessari a far
divenire di bronzo i loro modelli; dall’altra il laboratorio in cui
conoscere quei mestieri, quali i ritoccatori di cere, i cesellatori,
i formatori e i patinatori, che potrebbero diventare per gli stessi
allievi una professione futura.
Il corso vuole (anche) essere un tramite tra chi vede nell’Accademia un tirocinio in cui apprendere un mestiere e desideri
approfondirlo a contatto con realtà e maestranze altamente
specializzate.
PROGRAMMI 233
2° LIV
1° LIV
TECNICHE DI FONDERIA
TECNICHE DI MONTAGGIO
Nadia Rognoni
Alessandro Tombola
Il corso si strutturerà in due parti: la
prima esclusivamente teorica e la
seconda orientata all’applicazione
pratica.
La parte teorica prevede lo studio accurato delle opere realizzate nel tempo,
per ricercare in loro le caratteristiche della materia, del colore e
delle superfici. In questa fase si esamineranno i manufatti degli
artisti che hanno dato un’impronta significativa alle loro fusioni.
Saranno analizzate, con adeguato approfondimento, sia le diverse
tecniche di preparazione alla fusione che i vari metodi di rifinitura dei pezzi.
Particolare attenzione sarà posta anche allo studio delle superfici, nonché ai sistemi di patinatura, doratura e colorazione delle
opere fuse.
Una volta acquisite, si trasferiranno le conoscenze teoriche nelle
attività pratiche.
Saranno sperimentate e analizzate le varie tecniche di lavorazione, attraverso la costruzione di più tipi di stampi, fino a realizzare
almeno un modello pronto per la fusione.
Tali attività saranno eseguite utilizzando anche esperienze e spazi
direttamente in laboratori e/o fonderie.
Al termine del corso lo studente dovrà produrre una fusione coerente con il proprio percorso artistico,cercando di applicare nella
realizzazione dell’opera le tecniche apprese, nella maniera più
idonea e più adatta alla tipologia dell’opera.
Grazie alle nuove tecnologie le piattaforme di editing sono diventate accessibili a chiunque abbia un minimo di alfabetizzazione informatica. Quello che continua e continuerà a fare
la differenza tra un bravo tecnico e un grande montatore è la
conoscenza di quelle regole che fanno del montaggio uno dei
momenti fondamentali della scrittura audiovisiva. Regole trasversali all’intero processo di creazione del testo filmico, dalla
stesura della sceneggiatura alla post produzione passando
attraverso lo storyboard e i bollettini di edizione. Tutto diventa
materia fondamentale di un linguaggio universalmente condiviso. Imparare a comunicare attraverso il montaggio è lo scopo
del corso, che alterna l’approccio teorico alla prova sul campo,
testando le abilità dei singoli studenti nella gestione dei diversi
materiali.
Analizzando sequenze di film, documentari, spot e videoclip,
verranno messi in discussione gli elementi che contraddistinguono le diverse forme di testualità audiovisiva per poi trasferire
le competenze teoriche acquisite sul terreno pratico del desktop
editing utilizzando alcuni tra i software più diffusi.
Bibliografia
La bibliografia sarà fornita durante il corso.
234 PROGRAMMI
2° LIV
1° LIV
TECNICHE DI PRODUZIONE VIDEO TEATRO
Giovanni Bruno
TECNICHE DI RIPRESA
La drammaturgia di riferimento del
progetto multimediale che prendiamo in considerazione è “Democrazia” di Andrea Balzola.
Un progetto interattivo che dialoga
con un luogo anonimo ed essenziale.
La sensibilità di costruire un ambiente, installazione o ambientazione che preveda la possibilità ad un unico attore di dialogare
con se stesso e con la sua interfaccia. Un gioco delle parti e il
confronto ritmico di due voci della stessa attrice. Misurare e misurarsi con il luogo parola e con il movimento oggetto.
Lo sceneggiatore autore dei testi si confronta con la proposta
visiva e con il progetto – regia, seppur virtuale, in qualità di
co-regista assieme allo studente esecutore e al professore di riferimento.
L’azione performativa quindi ci chiede un rapporto di integrazione e di coinvolgimento totale da parte dell’autore - regia e
messinscena. Non sarà soltanto una descrizione scenografica
ma piuttosto una scena che diventa una successione di momenti
poetici, la voce ricerca di un momento altro.
Gli studenti che si accingono a questa proposta devono essere
coinvolti e coesi alla continua e pressante voce del testo che talvolta si modifica alla necessità dello sviluppo scenico performativo nel rigore esecutivo del progetto.
Il prof. Andrea Balzola terrà lezioni sul suo lavoro di scrittura
drammaturgica multimediale e fornirà una breve ma intensa
visione di autorevoli autori che dalla metà del secolo scorso
hanno contribuito allo sviluppo di ricerche teatrali e artistiche
inclusa una breve storia della scenografia del ‘900 sul teatro di
ricerca performativo. Sono previste proiezioni di film e video di
azioni performative commentate e analizzate nel contesto storico della loro realizzazione.
Bibliografia consigliata
• A. BALZOLA, Una drammaturgia multimediale - Testi teatrali
e immagini per una nuova scena, di Editoria & Spettacolo di
La Monica Maximilian, 2009 (da acquistare). • A,BALZOLa, La
scena tecnologica, Dino Audino editore, Roma 2011, consiglierei anche quello sullo storyboard, perché ha un’utilità pratica:
A.BALZOLA E R.PESCE, STORYBOARD. Arte e tecnica tra lo script e il
set, Dino Audino editore, Roma 2010. • ANNA MARIA MONTEVERDI,
Nuovi media, nuovo teatro. Teorie e pratiche tra teatro e digitalità, Franco Angeli, Milano (in corso di stampa). Consultare
l’archivio della rivista on line www.ateatro.it diretta da Oliviero
Ponte di Pino (sezione Teatro e Multimedia)
Giuseppe Baresi
•
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Tecniche di ripresa
• Evoluzione delle tecnologie per le
immagini in movimento.
• Cronologia dei media e racconto
degli sviluppi di una tecnica e rapporti con i linguaggi visivi.
Mezzi da ripresa nel campo cinematografico e televisivo.
Dai supporti cinematografici al video analogico e digitale.
I formati cinematografici dal s/8 al 35mm.
Telecamere e sistemi di registrazione video dal 2” al DigitaleDV -HDTV.
Fissità e movimenti di macchina. Il piano sequenza.
Tecniche di ripresa: conoscenza dei supporti per muovere una
camera.
Basi di illuminotecnica.
Percorso nelle diverse tecniche e poetiche attraverso la visione
e la lettura di alcuni film e video di formati e generi diversi
(non-fiction e fiction).
Tecniche di montaggio video
• Dal montaggio cinematografico al montaggio virtuale.
• Moviole e software di montaggio digitale.
• Confronto tra tecnologie complesse -il presente digitale- e un
fare artigianale.
• Gestione di un progetto di montaggio secondo i codici della
post-produzione non lineare
(fasi di lavoro: logging, batch, lavoro sulla timeline e digitize).
• Visione e scomposizione di alcune sequenze estratte da opere
cinematografiche e video di registi, artisti e sperimentatori.
Bibliografia
• D. BORDWELL K. THOMSON, Cinema come arte, Editrice Il Castoro. • BLAIN BROWN, La fotografia nel film, vol.1 e 2, Dino Audino
Editore. • SANDRA LISCHI, Il linguaggio del video, Carocci Editore.
• SIMONETTA FADDA, Definizione zero, Costa & Nolan. • SANDRA
LISCHI, Cine ma video, Edizioni ETS. • RAYMOND BELLOUR, Fra le
immagini, Bruno Mondadori. • G. MILLAR, K. REISZ, La tecnica
del montaggio cinematografico, Sugarco Edizioni. • WALTER
MURCH, In un batter d’occhi, Lindau. • NICOLAS NEGROPONTE, Essere digitali, Sperling Paperback. • LEV MANOVICH, Il linguaggio
dei nuovi media, Olivares.
PROGRAMMI 235
1° LIV
1° LIV
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA DECORAZIONE
Giuseppe Sabatino
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA GRAFICA
Il corso si divide in due parti fondamentali: la prima parte contempla
lo studio di tutte le tecniche classiche
come doratura, laccatura, foglia oro,
finto marmo e preparazione tele e telai; la seconda parte con l’utilizzo di
nuove tecnologie come ad esempio video-installazioni, tecniche
digitali (computer e macchine fotografiche) utilizzo di materiali contemporanei come plex, alluminio, metalli vari, fibre
ottiche ecc.
Il corso prenderà in considerazione tutte le tecniche di stampa
e le tecnologie per realizzare una grafica d’arte. La produzione artistica sarà orientata alla progettazione e realizzazione di
“prodotti” di comunicazione visiva. L’evoluzione della grafica
d’arte (stampa originale) è legata al processo tecnologico ed
anche alle possibilità economiche dei commercianti e della
nuova classe borghese nel XV sec. La stampa è collegata direttamente all’invenzione della carta, creata dai cinese e per mezzo
degli arabi, arrivata in Europa. Insieme al torchio di Gutenberg
(caratteri mobili) danno vita a fogli stampati e alla diffusione
di libri. All’inizio le matrici sono in legno (xilografia), poi in
metallo (calcografia), per giungere alla pietra calcarea (litografia). La diffusione del torchio creò una nuova figura lavorativa:
il tipografo.
I primi “maestri tipografi” gestivano i propri negozi\studi selezionando e determinando la tiratura delle copie e vendendo
i propri prodotti. L’applicazione commerciale dei torchi da
stampa porterà, nel XIX sec. a sviluppare macchinari sempre più
complessi. La litografia offset per libri e giornali; la flexografia
per confezioni ,etichette, giornali; la serigrafia usata in molti
ambiti anche per magliette e piastrelle; la rotocalcografia per
riviste e confezioni; il “getto d’inchiostro“ e la stampa laser.
La “stampa”, con la possibilità di diffondere facilmente notizie,
idee e di raggiungere una più ampia gamma di lettori, ha determinato un cambiamento nella società.
Durante il semestre si effettuerà un’analisi tecnico pratico dei
procedimenti grafici: rilievografia, planografia, incavografia,
permeografia. Useremo matrici tradizionali ed innovative con
analisi dei torchi usati per le diverse tecniche, i molteplici inchiostri ed i metodi di inchiostrazione su vari supporti.
Paola Parisi
236 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA
Roberto Casiraghi
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLA PITTURA
Cosa dire è come dire
nella necessità di sentire
quel che non si può annunciare
tornare consapevole
dove inconsciamente eri
sapendo che vedere
non è come guardare...
disporsi al fare, determinarne l’alchimia... tecniche: strumenti
del proprio pensare
Bibliografia
• RUDOLF ARNHEIM, Entropia e arte. Saggio sul disordine e l’ordine, Nuovo Politecnico/Einaudi. • GEORGE STEINER, Grammatiche della creazione, Garzanti. • N. SENZAKI E P. REPS, 101 storie
Zen, Adelphi. • ITALO CALVINO, Lezioni americane,Oscar Mondadori. • Philip Ball, Colore: una biografia, Bur.
Teresa Iaria
La tecnica come strumento concettuale e operativo, elemento fondamentale nella realizzazione di idee,
progetti e poetiche.
Il corso seguirà un orizzonte di ricerca interdisciplinare sui metodi
progettuali e operativi utilizzando analogie, metafore e modelli;
filtri concettuali che accompagnano il pensiero creativo nella
procedura d’invenzione e permettono a due o più matrici di pensiero di fondersi nell’atto creativo.
Un percorso mobile e articolato, che analizzerà le sperimentazioni e i materiali usati dagli artisti. Ma più in generale si presenta come una riflessione sul linguaggio, sulle visioni materiali
e immateriali per acquisire uno “spazio disciplinato” di possibilità d’azione in cui elaborare intellettualmente e materialmente
la propria opera.
Bibliografia
• SILVIA BORDINI, Arte Contemporanea e tecniche, Carocci editore, Roma 2009. • E.GRAZIOLI, ROSALIND KRAUSS, Reinventare il
medium. Cinque saggi sull’arte d’oggi, Bruno Mondadori,
Milano 2005. • GIORGIO AGAMBEN, Segnatura rerum Sul metodo,
Bollati Boringhieri, 2008. • PAUL RICOEUR, Cinque lezioni. Dal
linguaggio all’immagine, Palermo 2002, Aesthetica Preprint.
PROGRAMMI 237
1° LIV
1° LIV
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
Antonia Beduschi
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
Donata Lazzarini
Le diverse tecniche della pittura (acquarello, tempera, acrilico, smalto
dripping, ecc.) verranno approfondite
e sperimentate concretamente in una
serie di opere d’arte. In particolari gli
studenti dovranno rendersi consapevoli dell’evolversi di alcune tecniche artistiche all’inizio del
secolo scorso e della contaminazione fra tecniche propriamente
pittoriche e tecnologie avanzate che si impongono a partire dagli
anni ottanta.
Il corso è così organizzato: una lezione teorica settimanale e un
laboratorio in cui lo studente si appropria dei materiali e dei
supporti con cui intende confrontarsi.
Sono previste lezioni con visite guidate a mostre, musei ecc.
Parte generale
Il corso si propone di preparare lo
studente alla produzione di un’opera
dimostrando di conoscere gli esiti e gli
sviluppi dell’arte contemporanea.
Una particolare attenzione è rivolta
alla lettura della tecnica attraverso la comprensione del valore semantico della metodologia esecutiva, ossia la capacità di
capire come una forma, una materia, un oggetto, un contesto
ambientale, naturale o architettonico, possano portare con sé un
significato, un pensiero, un contenuto sociale etc..
Lezioni teoriche
• Introduzione: nozione di tecnica; aspetti critici ed intellettuali della tecnica; relazione tra materie prime, procedimenti
manuali, intenti, caratteristiche essenziali della pittura e i
suoi propositi.
• Superficie piana e formato rettangolare. La pittura secondo
Rosemberg: superficie piana, proprietà dei colori, formato del
supporto. Rapporto tra arte e mestieri.
• Analisi di numerose opere di Cèzanne, André Derain, Henri
Rousseau, G. Braque, Pablo Picasso, Wassily Kandinsky, Gino
Severini.
• Introduzione storica: influssi della pittura ottocentesca;
l’esplosione dei Fauves; l’affermazione del Cubismo; il Cubismo analitico; il collage cubista e il Cubismo sintetico; il
Futurismo; altri movimenti a Parigi e Monaco; l’Espressionismo tedesco, il Vorticismo; sviluppi nella Russia prerivoluzionaria; l’Arte Astratta; il Dadaismo; Duchamp e la Pittura
metafisica.
• Durante il corso gli studenti saranno liberi di avvicinarsi ad
opere contemporanee con l’aiuto di testi consigliati.
Bibliografia
• JUDIT COLLINS, JOHON WELKERMAN, DAVID CHANDLER, DAVID ANFARD, Le
tecniche dei pittori moderni, Londra, Sidney 1983; Rusconi,
Londra-Milano 1984. • GERHARD RICHTER, La pratica quotidiana
della pittura, Postmedia. book, Milano 2002. • GIULIANA BRUNO,
Atlante delle emozioni, in viaggio tra arte architettura e cinema, Bruno Mondadori, Milano 2006.
Il corso si organizzerà
• con un laboratorio con incontri settimanali individuali con
gli studenti con presentazione e revisione dei progetti sino
all’esecuzione dell’opera.
• con una lezione frontale teorica settimanale che avrà come
tema generale l’oggetto e la pragmatica nella scultura contemporanea, riflettendo soprattutto sul tema dell’allontanamento dall’idea tradizionale di rappresentazione nell’opera
d’arte contemporanea.
Programma specifico
Il mondo degli oggetti come rimando alle dinamiche sociali, la
definizione dell’identità attraverso l’utilizzo delle immagini che
appartengono al quotidiano: la casa - la città .
Sarà fatto un percorso che analizzerà il rapporto tra il proprio
mondo, la propria città, la cultura di appartenenza, il paesaggio
urbano e naturale e le immagini che questo universo complesso
può produrre.
La traccia teorica sarà definita dallo studio dell’opera di: Gordon
Matta Clark (Anarchitecture) , Bruce Nauman (Performance
corridor), Haim Steinbach ( Object, sign, community), Bernd
e Hilla Becher (Sculpture-Architecture-Photograph) , Gregor
Sneider (Weiss Folter), Atelier Van Lieshout, Tom Sachs, Erwin
Wurm e altri.
Bibliografia
• JOHN BERGER, Questione di sguardi. Sette inviti al vedere fra
storia dell’arte e quotidianità, Ed. Net. • TOM WOLFE, Maledetti
architetti. Dal Bauhaus a casa nostra, Ed. Tascabili Bompiani.
• FRANCO LA CECLA, Contro l’architettura, Ed. Bollati Boringhieri.
238 PROGRAMMI
2° LIV
2° LIV
TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTI VISIVE
Remo Salvadori
TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE
“Se l’incontro fra uomini è la figura
del tempo, ogni apparire dell’arte
all’ora è incontro”
Osservare - interiorizzare - elaborare
- individualizzare - esercitare - sviluppare - creare: costituiscono il fondamento di una “pratica cruda” volta a illuminare i processi di
avvicinamento e di formalizzazione.
Il lavoro su di sé, il lavoro insieme agli altri, il lavoro per il corso:
è la triade che darà carattere e sostanza al tempo condiviso.
la propria attitudine accolta nella fragranza del momento è luce
per l’incontro, “Spazio in più”.
La voce, il suono, l’acqua, i colori, i metalli, sono un invito
all’esplorazione della natura delle sostanze, un territorio aperto,
uno sguardo possibile, un orizzonte: deserto e arcobaleno.
Bibliografia
• MARCO AURELIO, I ricordi. • EPITTETO, Il manuale. • OMAR KAYYAM, Quartine. • RUDOLF STEINER, L’essenza dei colori. • LUDWIG
WITTGENSTEIN, Osservazioni sul colore. • WASSILY KANDISK, Sguradi
sul passato. • RAINER MARIA RILKE, Lettere a un giovane poeta.
• ANANDA K. COOMARASWAMY, Il grande brivido. • RENÈ DUMAL, Il
monte analogo. • CARL GUSTAV JUNG, Lettere sogni riflessioni.
• CARLOS MARTIN ARIS, Silenzi eloquenti. • GIÒ PONT, Amate l’archittetura. • RBERT GRAVES, La dea bianca. • CLAUDIO MAGRIS,
Danubio.
Testi di riferimento saranno proposti individualmente.
Paola Manusardi
(Biennio specialistico in Teoria e pratica della terapeutica artistica)
Programma didattico
Il corso laboratoriale, rivolto agli studenti del biennio di specializzazione
in Teoria e pratica della terapeutica artistica, affronta tematiche inerenti il disegno, considerato nelle sue valenze cognitive,
comunicative e rappresentative, quale strumento essenziale del
pensiero visivo e creativo. Particolare rilievo verrà dato all’analisi del rapporto segno/gesto e vissuto corporeo motorio e sensoriale e al ductus grafico come espressione peculiare della relazione
del soggetto con il reale.
Successivamente ad una panoramica generale sugli elementi
strutturali e sugli aspetti processuali dell’attività grafica, verranno approfonditi alcuni contenuti di pertinenza specifica all’indirizzo specialistico:
• Ontologia del segno: traccia, macchia, scarabocchio.
• Fenomenologia del gesto e dello sguardo.
• Sinestesie: mano oculata e sguardo tattile. Laboratori sinestesici.
• Supporto, strumento e immaginazione materiale.
• Il formato e lo spazio esistenziale.
• Segno e scrittura. Poesia visiva e scrittura creativa.
• Disegno mnemonico; disegno cieco; disegno analogico.
Bibliografia
• BACHELARD G., La terra e le forze, Red ed., Como, 1989. • BERGER J., Sul disegnare, Libri Scheiwiller, 2007. • BRUSATIN M. Storia
delle linee, Einaudi, Torino, 1993. • DI NAPOLI G., Disegnare e
conoscere, Einaudi, Torino, 2004.
Ulteriori riferimenti bibliografici saranno indicati durante il
corso
PROGRAMMI 239
1° LIV
1° LIV
TECNICHE ESPRESSIVE INTEGRATE
Giuseppe Di Gennaro
TECNICHE EXTRAMEDIALI
Il corso si propone, attraverso la conoscenza dei materiali, degli strumenti
e delle tecniche, di svolgere una riflessione sull’immagine-forma, delle
impronte sugli oggetti e dell’impronta
sul corpo umano, al fine di considerare la corporeità quale elemento centrale della ricerca.
Alle lezioni frontali seguono quelle di laboratorio, dove si analizzano e si sperimentano i materiali e le tecniche; il laboratorio
è il luogo dove la corporeità dell’ allievo si pone in posizione
di ascolto; tutti i sensi concorrono a raggiungere l’obiettivo che
non è l’opera d’arte, bensì il processo che facilita la ricerca del
sé.
Costante è il riferimento agli artisti e alle poetiche del Novecento
e della contemporaneità.
I contenuti teorici e le metodologie
pratico-laboratoriali sono finalizzati
alla sperimentazione dei nuovi media
nelle arti visive. Si articolano in aspetti metodologici, concernenti l’ideazione, la progettazione e la realizzazione di un’opera d’arte come fattore conclusivo; l’analisi del
processo che tende ad evidenziare nella fase progettuale i diversi
linguaggi e l’integrazione dei vari media che ne determinano
un unico risultato percepibile; l’acquisizione delle procedure
tecniche e la conoscenza dei nuovi mezzi di rappresentazione.
Particolare attenzione sarà rivolta all’arte contemporanea e
soprattutto alle più attuali forme di sperimentazione attraverso
l’utilizzo dei vari media, dalla pittura alla fotografia, al video, al
cinema fino alla realtà interattiva.
Nella prima fase si utilizzano materiali classici come la creta e
il gesso, successivamente materiali più sofisticati e di alta definizione come l’alginato e le gomme siliconiche, eseguendo delle
“istantanee tridimensionali” con la tecnica dell’impronta.
Si intende cosi fare un percorso che analizzi l’espressività dell’
”oggetto” e del soggetto che stimoli l’interesse dell’allievo con
l’impronta di frammenti del corpo (mani, piedi e viso), a riflettere sulle proprie forme, arrivando ad un sentire più ampio
e profondo, che va oltre l’apparenza e l’ esattezza dei particolari. Si creano cosi i presupposti di un coinvolgimento totale,
che liberi creatività ed espressività e faccia emergere le diverse
identità.
Ogni allievo elaborerà un progetto di laboratorio sulle tecniche
espressive integrate da realizzarsi in una situazione concreta
oppure quale progetto di simulazione con esecuzione di tutte
le fasi.
L’esame conclusivo si articola sulla presentazione dei lavori sviluppati durante il semestre.
Esame
Tesina (su supporto cartaceo o digitale) di un progetto precedentemente concordato, e commentare gli elaborati prodotti.
Bibliografia
• DI GENNARO P., I modi della scultura, Hoepli, Milano, 1997.
• FIORANI E., Leggere i materiali, Lupetti, Milano, 2000. • DIDIHUBERMAN G. La somiglianza per contatto, Bollati Boringhieri,
2009.
Leonida De Filippi
Bibliografia
• MARIO PERNIOLA, L’arte e la sua ombra, Einaudi, Torino 2000.
• MARIO PERNIOLA, Contro la comunicazione, Einaudi, Torino
2004. • UMBERTO GALIMBERTI, Psiche e tecne. L’uomo nell’età
della tecnica, Feltrinelli 1999. • VILÉM FLUSSER, La cultura dei
media, Bruno Mondadori 2004. • VALENTINA DE ANGELIS, Arte
e linguaggio nell’era elettronica, Bruno Mondadori 2000.
• HEIRICH SCHWARZ, Arte e fotografia, Bollati Boringhieri, Torino
1992. • ELIO GRAZIOLI, Corpo e figura umana nella fotografia, Bruno Mondadori, Milano 1998. • MANLIO BRUSATIN, Storia
delle immagini, Einaudi 1989. • ROSALIND KRAUSS, Reinventare
il medium, Bruno Mondadori 2004. • E. H. GOMBRICH, Arte e
illusione, Leonardo Arte 2002. • E. H. GOMRICH, J. HOCHBERG, M.
BLACK, Arte,percezione e realtà, Einaudi 1978. • FILIBERTO MENNA,
La linea analitica dell’arte moderna, Einaudi 1983.
Si consiglia, inoltre, la consultazione di alcune riviste di arte
contemporanea quali: Artforum, Kunstforum, Il Giornale
dell’Arte, Flash Art, Arte Mondadori, Tema Celeste, Segno,
Espoarte.
240 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
TECNICHE EXTRAMEDIALI
TECNICHE EXTRAMEDIALI
Flavio De Marco
Davide Nido
• Conoscenza dei concetti di “media” e di “extramedia”
nell’arte.
• Lo sguardo come “media”: visione, analisi e scomposizione
di un’esposizione.
• L’arte come “extra”: visione, analisi e scomposizione di
un’opera.
• Analisi di un’opera d’arte 1: dalla parola alla forma (premesse,
concetti, scritti/processi, azioni, materiali).
• Analisi di un’opera d’arte 2: la forma nello spazio (l’opera prima
e dopo l’esposizione).
• Analisi dell’esposizione 1: dallo spazio neutro allo spazio
espositivo (caratteristiche, potenzialità, limiti, trasformazioni di uno spazio).
• Analisi dell’esposizione 2: l’opera nello spazio (l’esposizione
come equilibrio tra sottoesposizione e sovraesposizione).
• Analisi dell’esposizione 3: artista, opera, spettatore.
• Identificazione e costruzione di una mostra: progetto, selezione, esposizione.
• Conoscenza delle principali espressioni artistiche contemporanee.
• Visione delle principali esposizioni presenti in città durante
l’anno accademico.
Il programma si basa sullo studio e l’analisi dei nuovi linguaggi nell’arte contemporanea, sulla ricerca e l’approfondimento
dell’opera d’arte, sulle nuove tecniche, i nuovi materiali e le
nuove tecnologie della rappresentazione artistica.
All’interno del panorama artistico nazionale e internazionale
ogni studente dovrà scegliere un artista e decodificarne l’opera,
analizzandone la tecnica e il significato.
Nel corso del semestre saranno previste lezioni frontali affiancate ad una attività laboratoriale.
Il corso si articola in quattro fasi:
• ricerca e analisi di artisti moderni e contemporanei;
• scelta dell’artista e di una o più opere;
• scelta dei materiali e reinterpretazione dell’opera;
• verifica finale.
Sono previste visite a mostre e musei con finalità didattiche.
PROGRAMMI 241
1° LIV
1° LIV
TECNICHE GRAFICHE SPECIALI
Paolo Di Vita
Come ogni attività creativa, il design
è connesso intimamente al concetto
di trasformazione e questo pone delle
domande sul ruolo che deve assumere
la cultura del progetto di fronte alla
velocità delle mutazioni in atto.
La modernità, come processo continuo, implica il continuo
aggiornamento di regole e procedure progettuali, la capacità di
trasferire prassi e modelli concettuali e di trovare modalità creative e compositive nello scambio tra campi e discipline differenti.
Il graphic design è l’ambito progettuale che si occupa di tradurre, teorie dell’organizzazione visuale, tecniche grafiche e processi industriali in progetti di comunicazione destinati ad una
fruizione intersoggettiva.
La finalità del corso è quella di delineare una figura di progettista grafico “responsabile” capace di confrontarsi con i vari settori di intervento del graphic design, e di progettare artefatti visivi
che possano contribuire a migliorare la qualità delle relazioni
sociali, produttive, ambientali.
Dopo una breve introduzione al “basic design” gli studenti sperimenteranno la tipografia come spazio che da forma e struttura
al progetto di comunicazione. Attraverso l’uso di diversi approcci
disciplinari, legati all’area della comunicazione visiva, gli studenti dovranno mediare conoscenze teoriche e prassi operative
al fine di sviluppare ide e applicazioni progettuali: grafica editoriale, sistemi di identità visiva, grafica delle interfacce, packaging, sistemi di orientamento visivo.
TECNICHE MULTIMEDIALI DELLA DECORAZIONE
Pier Natale Guzzetti
Lezioni
La multimedialità e l’antropologia
delle sue manifestazioni più attuali.
La decorazione non solo come ornamento plastico-pittorico ma come
storico luogo della tecnica curiosa
e delle indagini più fantasiose e multi-disciplinari dell’uomo.
Decorazione come segno nell’ambiente e nella città. Particolare
attenzione alle sinergie tra arti visive e luce, macchine, suoni.
Multimedialità, biologia e sistemi non lineari. Ausilio di videoproiezioni che documentano ricerche sperimentali artistiche,
tecniche e scientifiche antiche, moderne e contemporanee.
Laboratorio
Conoscenza e uso di elementi analogici, ibridi, digitali utili alla
realizzazione di progetti dei singoli studenti divisi, per competenze, in tre livelli.
Base
Power Point, Photoshop, Illustrator, Bryce, Poser. Realizzazione
di elaborati grafici, fotografici modellazione 3d e semplici animazioni.
Intermedio
Painter, Amorphium, Flash. Uso di semplici integrati elettronici
per effetti luminosi e sonori. Presentazione digitale di progetti
ambientali pittorici, plastici, multimediali.
Avanzato
Toon Boom, 3d Studio, Cinema 4d. Programmi per la generazione di bio-decorazioni: Cellular Automata, Ultra Fractal, Organic
Art, Fractal Music, Color Life Sound. Uso di elementi analogici e
digitali per la progettazione di installazioni luminose e sonore.
Elementi di robotica per la realizzazione e programmazione di
macchine creative.
Bibliografia
• P. MCCOURDUCK, Aaron’s Code, New York, Freeman & Co, 1991.
• M. STAFFORD, Devices of wonder, Los Angeles, Getty Research
Institute, 2001. • H. STEEB, The Nonlinear Workbook, London,
World Scientific Publishing, 2002. • S. WILSON, Information
Arts, Cambridge, MIT Press, 2002. • L. MOURA, Symbiotic Art,
Lisboa, Fundacao Ciencia & Tecnologia, 2004. • S. ZIELINSKI,
Deep Time of the Media, Cambridge, MIT Press, 2006.
242 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
TECNICHE PERFORMATIVE PER LE ARTI VISIVE
Mauro Folci
TECNICHE PITTORICHE
Dopo il processo di smaterializzazione e concettualizzazione dell’arte del
novecento, almeno da Cezanne, si è
piuttosto concordi nel definire tutta
l’arte contemporanea performativa. Il
termine ‘performance’ ci dice essenzialmente di un processo creativo che coinvolge il corpo nelle
sue azioni, ma qualsiasi cosa noi facciamo esprime una forza
performativa, tant’è vero che questo termine viene usato in numerosi campi quale quello economico, sessuale, sportivo, teatrale ecc. La performatività non può quindi essere considerata una
peculiarità esclusiva dell’arte poiché è espressione della potenza
specifica della natura umana. Il corso intende lavorare proprio
su questa ‘potenza’ che è forza indeterminata, pura dinamis che
precede ogni azione ed ogni enunciazione. Vedremo i modi e
i luoghi in cui essa maggiormente si manifesta, per esempio
nelle dinamiche relazionali, nei giochi linguistici, nella comunicazione fatica e in certe patologie del linguaggio, e come
certe ricerche dell’arte contemporanea utilizzino la performance
come pratica corporea necessaria ad una ridefinizione del reale; si lavora all’interno di determinati contesti comunicativi ed
espressivi in cui sono di particolare rilevanza le dinamiche di
interazione, dialogo e scambio collettivo.
Tecniche delle arti performative è un corso di tipo laboratoriale in cui si richiede agli studenti una partecipazione attiva,
stimolata dalla lettura delle dispense tratte dai testi proposti in
bibliografia, per la realizzazione di un progetto che sarà prova
d’esame e che dovrà essere argomentato collettivamente durante
le lezioni. Ci sono delle letture di base che vengono fortemente
consigliate per avere un quadro di ciò che si intende in questo corso per performativo: da un punto di vista antropologico
Victor Turner (Antropologia della performance) che utilizza la
performance come griglia interpretativa per illustrare le fenomenologie ‘liminoidi’, cioè quelle zone di confine e passaggio
da situazioni culturali e sociali definite a nuove aggregazioni
che ne modificano l’assetto. Da un punto di vista filosofico Paolo Virno (Quando il verbo si fa carne), che riflette il rapporto
tra potenza e atto nella formazione dell’autocoscienza a partire
dal performativo assoluto che presiede ogni opera di enunciazione, e infine, da un punto di vista linguistico, John L. Austin
( Come fare cose con le parole) che ha segnato una svolta dalla
concezione del linguaggio inteso come descrizione del mondo
alla concezione del linguaggio come azione. A fianco di queste
letture di base se ne aggiungono altre determinate da una o più
figure che il corso specifico annuale intende approfondire.
Sulle proprietà tecnico-espressive
Il corso è indirizzato agli studenti il
cui interesse sia rivolto ad indagare
le proprietà artistiche degli elementi
tecnico-espressivi.
Il metodo didattico, laboratoriale, si
propone come propedeutico per chi vuole acquisire dimestichezza con le pratiche artistiche o di approfondimento per coloro che
ritengono incentivare la sperimentazione e la conoscenza degli
elementi di base pittorica.
Lo sviluppo del programma sarà coerente e conseguente all’utilizzo dei modi espressivi adottati. Non vi sono preclusioni di carattere formale ed espressivo in quanto l’attenzione è rivolta solo
alle precipue qualità tecniche, affrontate con il doppio registro
della teoria e della pratica. Una particolare attenzione sarà dedicata alla preparazione e realizzazione dei supporti artistici più
idonei su cui lavorare.
Walter Cascio
Bibliografia
La bibliografia più esaustiva sarà indicata durante lo svolgimento del corso. • GINO PIVA, Manuale pratico di tecnica pittorica,
Edizioni Ulrico Hoepli, Milano 1980.
PROGRAMMI 243
1° LIV
1° LIV
TECNICHE PITTORICHE
TECNICHE PITTORICHE
Giorgio Catani
Domenico David
“Ma cosa credete che sia fare arte,
se non partire per un non so, dove
l’unica certezza è il viaggio e non
l’approdo”.
Segno – Forma – Colore.
Il progetto del percorso didattico si
muove attraverso constatazioni riflessive-compositive-propositive sulla dimensione contemporanea della pittura. Dal fascino
dell’alchimia coloristica che ha regalato e regala all’arte visiva
la “contemplazione”, e quindi la profondità intima del vedere,
si arriva all’oggi attraverso la velocità-chimica delle componenti
coloristiche distribuite ormai in qualsiasi supermarket. Venendo
a mancare la culla del laboratorio (storico) l’artista contemporaneo si appropria, così, della mercificazione del prodotto,
lavorando sull’infinito spazio della suggestione, dell’armonia
e dell’invenzione poetico-visiva. Risulta singolare oggi che,
mentre viene sempre più utilizzato un nuovo alfabeto codificato
del linguaggio multimediale - floppy disk… chip… cd-rom…
- rendendo così obsoleti termini come pellicola e macchina da
presa, nella pittura ci si ostini a riprendere continuamente in
mano l’alfabeto del sillabario… - a,b,c - ed a muovere riflessioni dubitative sui più veloci dizionari dei nuovi possibili termini
sulla pittura (del dipingere).
Per tali motivazioni, si propone di saltare non il mare ma il fossato creativo che andrebbe a rimarcare quei confini superati tra
“l’altro ieri e il possibile domani” in maniera eccessiva e pedissequa rispetto allo spirito del tempo contemporaneo. Il lavoro
è così svolto sulla manipolazione dell’immagine e sulle diverse
plastificazioni della forma. Questo percorso più che un laboratorio diventa una palestra mentale-visiva propositrice dell’oggi.
La pittura vive di attualità nella misura in cui non si sposta a
lato, ma in quanto affronta senza complessi le contraddizioni
suggestive-riflessive del percorso contemporaneo prendendone il
ritmo stesso del consumo e della velocità e, nello stesso tempo,
regalando suggestione e melodia compositiva.
Un viaggio dentro la pittura, le varie tecniche nel corso dei secoli
fino alla contemporaneità’. I vari aspetti del colore-luce. Vi sarà
una parte teorica, attraverso la proiezione di immagini di vari
artisti si cercherà’ di cogliere alcuni aspetti tecnici che contraddistinguono il loro lavoro. Una dispensa base tratterà’ in sintesi
la storia delle tecniche pittoriche e le varie teorie del colore.
La parte pratico-pittorica sarà centrata sulla realizzazione di
alcuni elaborati pittorici eseguiti con la tecnica dell’acrilico o
tempera. Attraverso la copia di un particolare di un opera d’arte
dal vero della Pinacoteca di Brera. La fortuna di avere un immenso patrimonio all’interno della stessa Accademia ci da’ la
possibilità’ di osservare e respirare la pittura. Lo scopo e’ avvicinare gli allievi all’opera d’arte originale, senza filtri o mistificazioni rappresentati spesso dalla riproduzione fotografica.
Sviluppare lo spirito d’osservazione, cogliere aspetti nascosti,
sfumature e cercare poi di riprodurli nel proprio elaborato
rappresenta un’esperienza importante per poi passare alla fase
successiva di rielaborazione e interpretazione personale. Questo
percorso servirà’ ad arricchire la conoscenza di alcuni aspetti del
mondo dell’arte.
“L’arte non è più allora ciò che crede l’uomo comune, cioè
una sorta di ispirazione che viene da chissà dove, che procede a caso, non presenta altro che l’esteriorità pittoresca delle
cose. È la ragione stessa ornata dal genio, ma che segue un
cammino necessario e retto da leggi superiori.”
ÉUGÈNE DELACROIX
244 PROGRAMMI
2° LIV
1° LIV
TECNICHE SARTORIALI PER IL COSTUME
Maria Antonia Tovini
TECNOLOGIA DELLA CARTA
Obiettivi
Il corso si prefigge lo scopo di fornire gli elementi base per affrontare la realizzazione di un costume dal bozzetto alla sua
completa realizzazione sartoriale. Si vorrebbe, pertanto, che gli
studenti arrivassero ad acquisire un’adeguata conoscenza dei
cartamodelli storici, la relativa terminologia tecnica e le competenze per i diversi modi di confezione relative alla funzione
del costume.
Attraverso lo studio del costume storico e delle sue parti costitutive (tessuti, tipologie di ricami, passamanerie e merletti) gli
studenti avranno a disposizione competenze specifiche per progettare e realizzare un costume dal modello al tessuto.
La conoscenza della carta quale supporto che riceve il segno e con esso
interagisce, è premessa indispensabile
ad un uso consapevole delle tecniche
grafiche. Il foglio è ad un tempo campo visivo e luogo di conservazione del
segno, quindi la scelta del materiale cartaceo riveste pari importanza rispetto alla tecnica con cui il segno viene impresso.
Il corso propone un itinerario storico, tecnologico e creativo
sulla carta, sia come supporto, sia come materiale che assume
una propria autonomia linguistica, in relazione al processo che
l’origina.
Programma
• Studio di modelli storici.
• Leggere un bozzetto, dal capitolato al preventivo, per la
realizzazione del costume
• Realizzazione sartoriale del bozzetto, rapporto tra il modello
storico e l’interpretazione del costumista, come tradurre il
disegno in costume.
• Schede misure.
• Realizzazione di cartamodelli e dei modelli in tela.
• Studio tessuti storici,(lavoro di gruppo)
• Studio dei ricami, dei pizzi e delle passamanerie. (lavoro di
gruppo).
• Studio della biancheria e relativa documentazione (lavoro in
gruppo)
• Elaborazione di tessuti con tecniche sartoriali (lavoro individuale).
• Dalla forma storica alla contemporanea (lavoro individuale).
Programma
Alla trattazione teorica sulle proprietà chimico-fisiche e sui procedimenti produttivi, fa riscontro la sperimentazione di tecniche artigianali di formazione, collatura, finitura e filigrana. Le
attività di laboratorio prevedono esperienze comuni e percorsi
differenziati, concordati individualmente in base alle proposte
degli iscritti.
Si prevede la partecipazione al progetto da verso, che contempla
la frequenza di alcuni reading poetici ed incontri sulle relazioni
storico-artistiche fra arti visive e poesia. La produzione artistica consisterà dunque in un lavoro attinente alle opere poetiche
presentate.
Bibliografia
• Norah Waugh, Diagrammi dei modelli femminili: The cut
of women’s clothes 1600-1930, ed. N.Y. 1985. • Norah Waugh,
Diagrammi dei modelli maschili: The cut of men’s clothes
1600-1900, ed. London 1985. • Nora Waugh, Diagramma
del busto femminile: Corsets and crinolines, ed. N.Y. 2004. •
R.Levi Pisetzky, Il costume e la moda nella società italiana,
ed. Einaudi 1978. • M. Pastoureau, La stoffa del diavolo, ed.
«Il melangolo» 1993. • A. Gigli Marchetti, Dalla crinolina alla
minigonna, ed. Clueb 1995.
Bibliografia specifica relativa al progetto.
Margherita Labbe
Argomenti specifici trattati nelle lezioni
• Cenni storici;
• Caratteristiche della carta, materie prime ed ausiliarie;
• Valori espressivi ed estetici;
• La macchina continua;
• Principali tipi di carta;
• Conservazione e restauro;
• Filigrane.
L’esame consiste in un test di verifica e nella presentazione del
lavoro svolto.
Bibliografia
• GIORGIO BOTTO MICCA, Carta, in Enciclopedia della Stampa,
vol. III, Sansoni, Torino, 1978. • AA.VV., Conoscere la carta,
Ente Nazionale per la Cellulosa e la Carta, Roma, 1997. • Pierre-Marc De Biasi, La carta. Avventura quotidiana, ElectaGallimard, Trieste, 1999.
PROGRAMMI 245
2° LIV
2° LIV
TECNOLOGIA DELLA CARTA
TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI
Gaetano Fanelli
Francesca Biral
Programma generale
Il corso si propone di conoscere gli
aspetti tecnologici, dei materiali e
degli strumenti che compongono e
costituiscono la carta.
Attraverso l’esperienza e l’uso del laboratorio, si potrà realizzare la carta fatta a mano, fase determinante per la conoscenza e l’approfondimento strutturale più
intimo della materia stessa.
Il laboratorio prevede oltre alla comune attività della carta fatta
a mano, la elaborazione e ideazione di percorsi individuali in
relazione alle proposte degli studenti inerenti ai rispettivi corsi
biennali di provenienza.
Parte teorica
Lo sviluppo dei concetti di ibridazione delle forme artistiche, interattività
con lo spettatore, narrativa non lineare, immersione in una realtà virtuale.
Cenni di storia dei rapporti tra Teatro
e Arte Digitale: uso del video, multimedia e realtà virtuale nella
scenografia teatrale. Scenografie televisive con usi particolari del
video, scenografia e film.
Obbiettivi e fasi di lavoro
• Preparazione materiali da usare nel laboratorio.
• Preparazione carta riciclata e cellulosa (recupero, pulizia,
disgregazione).
• Ricerca e preparazione con il sistema arcaico giapponese delle fibre naturali.
• Estrazione del colore da pigmenti naturali quali indaco, curry, noci… (bollitura, infusione, filtraggio) e procedimento di
tintura e fissaggio sulle fibre (bollitura, pulizia, filtraggio).
• Tintura fibre con pigmenti sintetici a base di aniline (bollitura,
infusione, pulizia).
• Dimostrazione della realizzazione del foglio con telaio ad
immersione, sistema arcaico giapponese (immersione, pescaggio, messa in posa).
• Realizzazione del foglio per sgocciolamento (gocciolamento
dall’alto sul telaio poggiato).
• Impiego di telai di diverse misure e di mascherine di diverse
forme geometriche per composizioni.
• Uso di timbri, marchi a secco per i pronte.
• Filigrane, ricamate e dipinte.
• Elementi inseriti tra due o più fogli (fiori, foto…).
• Quadri ed elaborati di grandi dimensioni realizzati con polpa
di carta colorata.
Bibliografia
Durante il corso sarà indicata e suggerita una appropriata bibliografia generale ed individuale.
Parte pratica
Acquisizione degli strumenti informatici per la realizzazione di
bozzetti scenografici digitali. Tecniche di rappresentazione su
Computer per il Teatro, il Cinema, la Televisione ed eventi (sfilate di moda, concerti, ecc.). Approfondimento sui software 2D, 3D
e di montaggio video digitale.
Esercitazione
Bozzetti 2D e 3D, video wall.
Bibliografia
Video-lezioni dell’insegnante.
• G. CARTER, C. WHITE, Computer Visualisation for the theatre,
2003. • A. PIZZO, Teatro e mondo digitale 2003. • C. BISHOP,
Installation Art, 2005. • C. PAUL, Digital Art, 2003. • C.TOWNSEND
(Ed.), The Art of Bill Viola, 2004.
246 PROGRAMMI
2° LIV
1° LIV
TECNOLOGIE E APPLICAZIONI DIGITALI
Alessandro Capozzo
TEORIA DELLA PERCEZIONI E PSICOLOGIA
Adriano Antolini Altamira
DELLA FORMA
Il corso è basato sull’apprendimento di Processing, linguaggio
dedicato principalmente alla creazione di computer grafica in
tempo reale e sistemi interattivi; un progetto open source basato
su Java che consente la realizzazione di software per i più diffusi sistemi operativi (compresi i dispositivi mobili) e che trova
un’ideale appendice nelle piattaforme per la prototipizzazione
elettronica Arduino e Wiring.
Potrebbe apparire un scelta formativa fondata sulle caratteristiche tecnologiche di un progetto, peraltro molto interessanti, se non venissero considerati anche alcuni aspetti relativi al
contesto e i presupposti dal quale questo emerge. Il motto “un
linguaggio di programmazione per artisti e designer realizzato
da artisti e designer” ben definisce il carattere comunitario di
Processing che trova riscontro tanto nella libera condivisione di
risorse ( librerie, tutorial ecc..), quanto nella vasta casistica di
progetti artistici e di interaction design i cui sorgenti sono spesso
resi disponibili dagli autori.
La metodologia didattica adoperata si basa sull’introduzione dei
vari argomenti tramite esempi di progressiva difficoltà - ed interesse - ai quali fanno seguito richieste di rielaborazione del codice secondo istanze creative personali, adoperando così i naturali
limiti operativi di un apprendimento in progress per definire il
perimetro estetico/concettuale delle esercitazioni. Due sono le finalità del corso: allargare le competenze tecniche degli studenti
e raggiungere una maggiore consapevolezza dei processi spesso
sottintesi alla realizzazione di artefatti digitali.
Questo corso, oltre a fornire un’informazione generale sulle basi tradizionali della disciplina in questione,
si propone di suscitare una nuova
riflessione su alcuni argomenti oggi
frequentemente ad essa collegati,
come il problema del riconoscimento (ad es. di un viso), della generalizzazione (ad es. riconoscimento di un certo tipo di
oggetto, anche dove cambino dimensione o colore), il problema del riconoscimento di oggetti in presenza di uno sfondo, la
comprensione di concetti astratti come Forma, ecc. Si propone
inoltre di fornire alcune nozioni sul concetto di Memoria, il rapporto fra immagini reali e immagini mentali, il problema della
Coscienza. Tali riflessioni trovano puntuali riscontri in recenti
testi di neurologi e neuropsichiatri come Gerald M. Edelman,
Giulio Tononi e Roberto Damasio.
Un ultimo approfondimento riguarderà il problema di come i
mezzi di diffusione e comunicazione dell’immagine abbiano
cambiato il nostro approccio percettivo e culturale con il mondo.
In questo senso, l’arte contemporanea ha già, sia pure intuitivamente, suggerito una serie di interpretazioni a questo scenario,
che il corso si propone di affrontare anche per suscitare una risposta creativa da parte degli allievi.
Bibliografia
• REAS, FRY & MAEDA, Processing: A programming handbook for
Visual Designer and Artist, The MIT Press, Cambridge 2007. •
ECKEL, BRUCE, Thinking in Java, Prentice Hall, Upper Saddle River NJ 2003. • O’SULLIVAN & IGOE, Physical Computing, Thomson
Course Technology, Boston 2004. • TUFTE, EDWARD R., The Visual
Display of Quantitative Information, Graphics Press, Cheshire
2001. • WHITELAW, MITCHELL, Art Against Information: Case Studies in Data Practice, Fibreculture 11, 2008, journal.fibreculture.
org/issue11/issue11_whitelaw.html. • WHITELAW, MITCHELL, System Stories and Model Worlds: A Critical Approach to Generative Art, 2005. http://creative.canberra.edu.au/mitchell/papers/
SystemStories.pdf
Bibliografia
• DAVID KATZ, La psicologia della forma, Boringhieri, Torino,
1979. • ROBERTO DAMASIO, L’errore di Cartesi, Adelphi, Milano
Edelman /Tononi, Un universo di coscienza, Einaudi Torino,
2000.
Testi per il corso
• ADRIANO ALTAMIRA, Area di Coincidenza, Nuovi Strumenti, Brescia, 2001. • ADRIANO ALTAMIRA, La vera storia della fotografia
concettuale, Area Imaging, Milano, 2007.
PROGRAMMI 247
1° LIV
TEORIA DELLA PERCEZIONI
E PSICOLOGIA DELLA FORMA
1° LIV
Roberto Galeotti
Parte generale
Il corso verte sulle principali teorie della percezione e sulle diverse
problematiche teoriche, storiche ed
empiriche che ad esse si collegano.
Particolare attenzione è dedicata a
quegli argomenti comuni alla ricerca psicologica e a quella
artistica: partecipazione, evento, interattività, spontaneità solo
per citarne alcuni.
Programma
L’approfondimento del programma è dedicato alla percezione
dell’oggetto “iperambiguo”. Iperambigui sono quegli oggetti la
cui interpretazione non è del tutto codificata e che, per ciò, dimorano in uno spazio della coscienza – individuale e collettiva
– labile e fluttuante, soggetto a continui cambiamenti. Saranno
presentate e discusse le componenti attive in questa percezione,
da quelle culturali a quelle storiche e psicologiche con particolare riguardo all’estetica eventuale dell’oggetto iperambiguo.
Bibliografia
• P. FERRARIS, (2004), Psicologia e arte dell’evento, Gangemi,
Roma. • J.J. GIBSON, (1986), The Ecological Approach to Visual
Perception. Trad. it. Il Mulino, Bologna, 1999. • S. LOMBARDO,
(2004), L’avanguardia difficile, Lithos, Roma. • U. NEISSER,
(1976), Cognition and Reality. Principles and Implications
of Cognitive Psychology. Trad. it. Il Mulino, Bologna, 1993. • V.
RUGGIERI, (1997), L’esperienza estetica, Armando, Roma.
TEORIA DELLA PERCEZIONI
E PSICOLOGIA DELLA FORMA
Rossana Guida
Il Corso presenta le teorie che spiegano il funzionamento dei nostri sensi
e della percezione. Oltre alla Teoria
della Gestalt vengono proposti spunti di riflessione offerti dai più recenti
studi riguardanti le neuroscienze e la
psicologia.
I concetti esposti vengono esemplificati attraverso l’analisi di
opere d’arte antiche e contemporanee prodotte in diversi ambiti
disciplinari, fra cui la pittura, la grafica, la scultura, la scenografia, l’architettura e il design.
Lo studio fenomenologico della sensorialità rende lo studente
consapevole e capace di controllare con essenzialità le variabili
della comunicazione legata al suo prodotto.
In quest’ottica la docente ritiene che il corso sia di carattere
propedeutico e ne consiglia la frequenza durante il primo anno
degli studi accademici.
Il corso si snoda e si sviluppa attraverso lezioni ex cathedra a cui
lo studente partecipa in forma collettiva e attraverso sessioni di
“collaborative learning”, durante le quali lo studente partecipa
a workshop collettivi e laboratori individuali di apprendimento,
coordinati dalla docente.
Modalità d’esame
L’esame prevede un’interrogazione che riveli le conoscenze
dell’allievo riguardo agli aspetti teorici istituzionali e la creazione di un prodotto realizzato dall’allievo da solo o in gruppo.
Bibliografia
• R. GREGORY, Occhio e cervello, ed. Raffaello Cortina. • E. GOMBRICH, Arte e Illusione, ed. Einaudi. • G. KANISZA, Grammatica
del vedere, ed. il Mulino. • T. BUZAN, Dessine-moi l’intelligence, les editions d’organisation. • P. KLEE, Teoria della Forma e
della Figurazione, ed. Feltrinelli. • M. CANOVACCI, Antropologia
della comunicazione visuale, ed. Meltemi. • W. LIDWELL, K.
HOLDEN, BUTLER J., Principi universali del design, ed. Logos. • A.
MARCOLLI, Teoria del Campo, Vol. I. • J. TORNQUIST, Luce e Colore,
ed. Ikon. • A. WEIL-BARAIS, L’homme cognitif, ed. PUF. • S. ZEKI,
La visione dall’interno, ed. Bollati Boringhieri.
248 PROGRAMMI
2° LIV
TEORIA E ANALISI DEL CINEMA
E DELL’AUDIOVISIVO
1° LIV
TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA
Luca Mosso
Roberto Barbato
Un importante festival di documentari qualche mese fa titolava “L’eredità
di Nanook” una giornata di studi che
chiamava autori, studiosi e addetti ai
lavori a confrontarsi sulle forme del
documentario contemporaneo.
Il riferimento all’antico capolavoro di Robert Flaherty (Nanook
of the North, 1924) come modello per la migliore produzione
documentaristica di oggi, riconosce nella tradizione la matrice
dell’inestricabile intreccio di documentazione e messa in scena
che caratterizza questo tipo di cinema. A dispetto della recente
e stravagante categoria di docu-fiction, il documentario è fin
dall’inizio impastato di finzione: Flaherty ricostruisce la vita degli inuit secondo i suoi ricordi di esploratore e la rappresenta utilizzando i modi del cinema di cui aveva esperienza, innanzitutto
come spettatore. La frontalità delle inquadrature, la tendenza a
mettere in scena vere e proprie gag non possono non richiamare
la splapstick coeva: il documentario si confronta con la realtà
ma appartiene al cinema e tramuta il referente in forma.
La complessità assunta negli ultimi decenni dal rapporto tra
soggetto e filmmaker, con il proliferare di forme come il rispecchiamento, il narratore ambiguo e il ribaltamento delle posizioni, viaggia di pari passo con l’affermazione di una prospettiva che si potrebbe definire postmoderna e che in termini più
concreti vede nell’incrocio disciplinare una fonte di stimoli e di
prospettive di ricerca.
Nell’universo contemporaneo dell’audiovisivo il documentario
si confronta con le arti visive e l’interattività almeno quanto
ha fatto con il cinema narrativo negli ultimi quattro decenni
del Novecento, accentuando l’attenzione sulla questione dei dispositivi. Dal Kiarostami di ABC Africa (2001) e Ten (2002) alle
riflessioni di Viktor Kosakovskij (Tishe!, 2002, e Svyato, 2005),
passando per le arrembanti inchieste di Michael Moore (Bowling
for Columbine, 2002, e Fahrenheit 9/11, 2004) e i serrati faccia
a faccia di Errol Morris (dalla serie tv “First Person”, 2001, a
Standard Operating Procedure, 2008), il cinema documentario
di oggi accetta la sfida dei nuovi mezzi e la rilancia secondo
linee di volta in volta filosofiche, testimoniali o politiche.
Questi gli estremi di un percorso che vorrebbe offrire gli elementi
per spiegare come, dopo decenni di oblio, il documentario sia
oggi al centro dell’attenzione di studiosi, addetti ai lavori e anche di selezionate e significative nicchie di pubblico. Un cinema
che continua ad offrire chiavi d’accesso al mondo insieme a vie
di riflessione sull’immagine.
In un contesto caratterizzato da incalzanti trasformazioni tecnologiche, i media svolgono un ruolo ogni
giorno più importante in materia di
informazione, comunicazione, educazione, intrattenimento.
Il Corso, quindi, introduce alla conoscenza dei principali media,
che sono:
• Fotografia
• Cinema
• Televisione
• Pubblicità
• Radio
• Stampa
• Internet
Si forniranno le nozioni base di questi media e, durante il Corso,
saranno effettuati esempi e comparazioni della comunicazione
multimediale nell’attuale panorama nazionale ed internazionale.
Saranno studiati i vari linguaggi attraverso l’analisi di programmi televisivi, telegiornali, spot pubblicitari, documentari, reportage, film, stampa quotidiana e periodica.
Inoltre si approfondirà la pianificazione e realizzazione delle
campagne pubblicitarie e del ruolo che oggi ha internet tra i
mass media.
PROGRAMMI 249
1° LIV
1° LIV
TEORIA E PRATICA DEL DISEGNO PROSPETTICO
Lidia Bagnoli
TEORIA E PRATICA DEL DISEGNO PROSPETTICO
Giuseppe Di Napoli
Il corso si propone di approfondire la
conoscenza dei rapporti tra fotografia
e prospettiva.
Si intende con questo acuire l’osservazione di una realtà fotografata dallo
studente, il quale deve sviluppare una
capacità d’osservazione che sia funzionale alla trasformazione
di uno spazio reale in uno spazio scenografico per il cinema o
il teatro.
L’opera architettonica o la realtà urbana fotografata dallo studente viene letta nelle sue regole prospettiche che la compongono per essere poi restituita nelle sue misure reali attraverso
l’applicazione della fotogrammetria elementare.
La rappresentazione dei prospetti in scala adeguata sarà consona a regole di rappresentazione riconosciute. La progettazione
dell’intervento scenografico partirà dai prospetti ricavati e si
rapporterà alla foto iniziale che sarà utilizzata come documentazione per una “location” cinematografica. Il bozzetto sarà in
tecnica libera ma avrà il rigore necessario al riconoscimento del
fotogramma di partenza.
Successivamente, la trasposizione dell’idea scenografica dall’ambito cinematografico a quello teatrale attraverso un’analisi
delle diverse finalità e regole prospettiche che guidano i due
luoghi, permetterà di applicare altre regole prospettiche che in
questo modo non saranno studiate astrattamente come esercitazioni accademiche, ma avranno un’applicazione pratica in
un lavoro di progettazione scenografica che deve tener conto del
rapporto con lo spettatore e le problematiche spaziali connesse
ai due spazi.
Il corso prevede necessariamente cenni generali su varie pratiche prospettiche che tengano conto del diverso livello di preparazione degli studenti attraverso lo studio di testi storici ed
esercitazioni appropriate.
Prima ancora di essere pensato, percepito e rappresentato, lo spazio è
dal nostro corpo consaputo, poiché
con il suo orientamento e con i suoi
movimenti polarizza l’intorno imponendogli l’anisotropa dialettica dei sei
lati del mondo: destra-sinistra, avanti-dietro, alto-basso. L’uomo, in piedi sulla terra, con il suo sguardo fissato sull’orizzonte
lontano, vive il senso dell’aperto, si rapporta con distanze non
solo finite, che rivelano ai suoi occhi la natura proiettiva dello
spazio esperito. Il disegno prospettico dello spazio consiste in un
procedimento grafico incentrato su norme che vennero codificate quando arte e scienza, integravano le loro metodologie per
perseguire un fine conoscitivo comune: quello di trascrivere la
formazione dell’immagine retinica delle cose, così come appaiono nello spazio reale, in una rappresentazione grafica.
Da ciò si evince che la rappresentazione prospettica dello spazio,
da un lato è il procedimento grafico più naturale, perchè rispondente alla nostra visione del mondo, dall’altro, però, ci dimostra
che la rappresentazione grafica della forma tridimensionale
degli oggetti e della profondità dello spazio su di una superficie
bidimensionale, il piano, è pur sempre un artificio, un’illusione,
un trompe-l’oeil, un capriccio di architetture fantastiche, uno
spazio scenografico e virtuale.
Il corso tratta i vari sistemi di rappresentazione piana delle cose
vedute da lungi, (Piero Della Francesca), a partire dai fondamenti enunciati da Euclide nel 300 a. C. Verranno esaminati
alcuni esempi di rappresentazioni dello spazio, dalla prospettiva
naturalis, alla prospettiva artificialis, formalizzata nella “costruzione legittima” da F. Brunelleschi, L. B. Alberti e P. Della
Francesca nel primo Rinascimento; dalle prospettive curiose
delle anamorfosi alle prospettive solide, accelerate e rallentate;
dalla camera oscura alla macchina fotografica, dalla lanterna
magica al cinema, per far emergere che, tanto le immagini realistiche e fedeli, quanto quelle fantastiche ed illusorie, comprese
quelle delle animazioni digitali e della realtà virtuale e interattiva, sono tuttora costruite in gran parte per mezzo di impianti
teorici e geometrici di tipo rinascimentale.
Bibliografia
• E. PANOFSKY, La prospettiva come “forma simbolica” e altri
scritti, Feltrinelli, Milano, 1961. • L. DE SIMONI, P. Spazio prospettico, Bonacci, Roma, 1976. • G. DI NAPOLI, Disegnare e conoscere. La mano, l’occhio e il segno, Einaudi, Torino, 2004
250 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
TEORIA E STORIA DEI BENI CULTURALI
Giuseppe De Juliis
TEORIA E STORIA DEI METODI
Giacinto Di Pietrantonio
DI RAPPRESENTAZIONE
Corso propedeutico
Riflessioni sulla storia e sulla tutela
dei beni culturali in Italia dall’antichità ai giorni nostri
All’Italia è riconosciuto il privilegio
di possedere il patrimonio culturale e
paesaggistico tra i più ricchi del mondo, che è stato, a partire dal
medioevo, il tema di una difficile e dibattuta politica di tutela e
di conservazione per impedirne la dispersione.
Il corso intende ricostruire, la genesi storica e sociale di tutto
quello che in Italia ha rappresentato e rappresenta un bene culturale. Si cercherà di chiarire il processo di evoluzione e maturazione della coscienza degli italiani in merito a ciò che possiamo
definire il patrimonio storico artistico, opere d’arte e paesaggio,
soffermandoci anche ad analizzare le responsabilità dello Stato
che a partire dall’unità nazionale, con scarso interesse, ha cercato di svolgere un ruolo di garante nel promuovere azioni e leggi
per la sua salvaguardia. I risultati di questi interventi hanno
portato in anni recenti, per colpa anche della insensibilità degli
italiani, alla dispersione e distruzione del patrimonio artistico e
paesaggistico che per la nostra nazione non rappresenta solamente un bene di lusso fine a se stesso bensì una necessità d’investimento sia sul piano culturale che economico per garantire,
attraverso la storia, un futuro alle nuove generazioni.
1) “IL GRANDE GIOCO” FORME
D’ARTE IN ITALIA 1947-1989
Il corso tratta solo l’ultimo periodo,
dal 1973 al 1989, dove viene messo
in evidenza come, soprattutto a livello artistico, il 1979 si collochi da
spartiacque tra gli anni Settanta, ancora sotto l’influsso dei
movimenti e artisti concettuali precedenti come Paolini, Nannucci, Vaccari, Chiari, e gli anni Ottanta, segnati dal ritorno alla
pittura e alla figurazione, grazie soprattutto al movimento della
Transavanguardia e oltre. Ma il corso non propone di leggere
questo periodo solo attraverso le opere e le vite degli artisti visivi,
ma anche con le relazioni che questi hanno intrattenuto con
le altre discipline come il design di Alessandro Mendini, Ettore
Sottsass, Studio Alchimia, mentre la sezione dell’architettura
annovererà nomi come Massimiliano Fuksas, Gabetti e Isola,
Adolfo Natalini, Aldo Rossi, Paolo Portoghesi, Franco Purini,
solo per citarne alcuni. .La sezione destinata al cinema accoglierà film d’autore, tra cui Dove vai in Vacanza di e con Alberto Sordi, Ciao Maschio di Marco Ferreri, Palombella Rossa e
Bianca di Nanni Moretti; e i monitor presenteranno spezzoni di
trasmissioni televisive come “L’altra domenica”, “Indietro tutta”, Quelli della Notte”. Ricche pure le sezioni dedicate al teatro
con Carmelo Bene Magazzini Criminali, Societas Raffaello Sanzio, Compagnia Girogio Barberio Corsetti, Teatro della Valdoca,
Krypton. Poi le riviste come Domus, Ollo, Flash Art, Alfabeta, A.
E. I. U. O. Ma anche si parlerà del fumetto con Andrea Pazienza,
Tanino Liberatore, Lorenzo Mattotti, Giorgio Carpinteri, Marcello Jori, Daniele Brolli E molto altro…
Corso monografico
Leggi e politiche di tutela a Roma tra Settecento e Ottocento.
Il corso monografico si propone di approfondire e commentare
le principali leggi di tutela promulgate dallo Stato Pontificio tra
la fine del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento quando
Roma e il suo territorio conoscevano una fortunata stagione
amministrativa in merito alla gestione e alla tutela delle antichità e belle arti, specialmente in relazione a quanto avveniva
in altre regioni italiane.
Bibliografia
• S. SETTIS, Italia S.p.a. L’assalto al patrimonio culturale,
Torino, 2002. • V. CURZI, Beni culturali e pubblica utilità. Politiche di tutela a Roma tra Ancien Régime e Restaurazione,
Bologna, 2004, pp. 1-150.
2) In questa parte del corso sarà presentato ogni volta un libro
diverso. I libri presentati riguarderanno discipline differenti fra
loro tipo: filosofia, antropologia, sociologia, letteratura, mass
media, arte e altro.
Giacinto Di Pietrantonio 3358423362,
e-mail: [email protected]
maggiori info: www.g-d-p.net
PROGRAMMI 251
1° LIV
1° LIV
TEORIA E STORIA DEI METODI
DI RAPPRESENTAZIONE
TEORIE DEL PAESAGGIO
Valter Rosa
Mariella Perucca
Dalla prospettiva monoculare all’immagine stereoscopica
Obiettivo didattico del corso, che è
di carattere istituzionale, è offrire gli
strumenti per una comprensione profonda del paesaggio, essendo l’idea di
bene ambientale assai limitativa. Il
paesaggio è infatti, secondo la celebre
definizione di Rosario Assunto, l’ambiente naturale in quanto,
«è oggetto di esperienza estetica e soggetto di giudizio estetico».
Lo studente è pertanto chiamato ad acquisire una padronanza
sufficiente delle categorie che nel corso del tempo sono state
elaborate per pensare la natura esteticamente connotata e il
suo correlativo artistico, il giardino, cogliendone i principali sviluppi teorici attraverso l’esame diretto delle fonti primarie: testi
filosofici e lato sensu teorici, unitamente a documenti poetici,
letterari, figurativi e, quando possibile, musicali.
Il percorso didattico muove dal farsi proto-paesaggio del mondo
naturale nell’orizzonte del pensiero greco e approda alle compiute teorie filosofiche del paesaggio e del giardino degli ultimi
decenni. Nell’anno accademico 2010-2011 il corso comprende
alcune lezioni di approfondimento dedicate all’articolazione
delle nature nelle teorie manieriste del giardino.
Parte generale introduttiva
Come percepiamo lo spazio e che
relazione sussiste fra visione e rappresentazione?
Spazio visivo, spazio tattile e spazio motorio. La percezione della
terza dimensione e i diversi metodi per rappresentarla: loro storicità e valenza simbolica, aspetti che è necessario conoscere per un
impiego scientifico degli strumenti di controllo dello spazio sia
nel lavoro artistico, sia nella progettazione tecnica.
Spazio geometrico e rappresentazione. L’invenzione della prospettiva e la sua codificazione nel De pictura di Leon Battista Alberti.
La costruzione della piramide visiva e della scatola prospettica.
Parte monografica
La visione monoculare come presupposto della circoscrizione albertiana. I dubbi di Leonardo circa la possibilità di far coincidere
visione e rappresentazione e le sue osservazioni sulla visione binoculare. Percezione e rappresentazione della prossimità e della
distanza nella scienza e nell’arte del Seicento. La nuova teoria
della visione nell’empirismo inglese e la critica della prospettiva
nel pensiero dei Lumi. La linea di ricerca aperta da Goethe e
sviluppata da Helmholtz nell’Ottica fisiologica. Riconoscimento
del valore puramente astratto e accidentale di ogni metodo di
rappresentazione basato sul disegno lineare e sulla prospettiva,
ovvero sui principi fondamentali della geometria e dell’ottica
euclidea. L’invenzione dello stereoscopio (1838) e la sua fortuna in ambito scientifico e didattico. La visione stereoscopica e i
tentativi di applicarla alla rappresentazione artistica e in particolare alla pittura nell’Ottocento e nel Novecento.
Modalità d’esame
Può sostenerlo chi ha seguito le lezioni e si è preparato sulla
base della bibliografia indicata. È prevista solo una prova orale
che verterà su tutto il programma a partire da un argomento a
scelta del candidato.
Bibliografia
• LEON BATTISTA ALBERTI, De pictura. • PAVEL FLORENSKIJ, Lo spazio
e il tempo nell’arte, Milano, Adelphi, 1995.
Dispensa del corso, includente i materiali di lavoro e le fotocopie
del saggio di V. ROSA, La scienza della visione applicata.
Dalla prospettiva monoculare all’immagine stereoscopica
(2010) (disponibile al termine delle lezioni).
Bibliografia
Gli studenti preparano l’esame sugli appunti delle lezioni, completati con una dispensa formata dai testi e documenti analizzati
durante il corso, e integrati da testi che saranno indicati all’inzio
delle lezioni.
252 PROGRAMMI
1° LIV
2° LIV
TIPOLOGIA DEI MATERIALI
TRUCCO E MASCHERA TEATRALE
Alfredo De Locatelli
Roberto Mestroni
Cannovaccio di ricerca
Cercare un soggetto all’interno dell’iconografia odierna o guardarlo in
alcune bibliografie che permettano
di svolgere una ricerca sia di forma
che di contenuto. Prestare particolare
attenzione ai linguaggi contemporanei e alle peculiarità che la
contraddistinguono come il punto di vista, la catalogazione, la
documentazione.
• Il trucco speciale e la differenza dal trucco beauty. Utilizzo
dei materiali per lo special make-up estemporaneo ed effetti
di make-up semplici.
1.1 Creare una modifica di un naso con la Plastilina da trucco (dimostrazione). 1.2 Creare una ustione con la gelatina
da trucco (dimostrazione). 1.3 II lattice prevulcanizzato (dimostrazione).
• Le calotte. 2.1 Creazione di una calotta in Lattice. 2.2 Creazione di una calotta in VINILE. 2.3 Tecnica di applicazione e
colorazione di una calotta per simulare una testa calva (dimostrazione).
• Life masks. 3.1 Dimostrazione di un calco del viso parziale
con realizzazione replica in gesso. 3.2 Tipi di gesso e relativa
espansione. 3.3 Miscelazione. 3.4 Agenti di distacco. 3.5 Materiali per la fibratura e il rinforzo. 3.6 Positivi e negativi. 3.7
Sottosquadri. 3.8 Chiavi di riscontro. 3.9 Come creare una
copia Master con eliminazione sottosquadri.
• Modellare realisticamente una protesi (parte frontale) in prostetica. 4.1 Spessore del modellato. 4.2 Fonti per stampi della
texture di pelli. 4.3 Le pieghe. 4.4 Formatura del modellato.
4.5 Tagli di bordo e zona flash. 4.6 Canali di sfogo.
• I materiali piu’ comuni utilizzati nella realizzione delle
protesi. 5.1 II lattice prevulcanizzato (dimostrazione). 5.2
II Poliuretano flessibile(dimostrazione) 5.3 II Foam Latex
(teoria). 5.4 Le Gelatine prostetiche (teoria).
• Invecchiamento. 6.1 Pittorico I Teatrale (dimostrazione). 6.2
Tiraggio pelle con il lattice (dimostrazione). 6.3 Invecchiamento con protesi parziali (dimostrazione).
• Tecnica dl applicazione dl una protesi totale in foam latex.
7.1 Lavaggio (dimostrazione). 7.2 Riparazione. 7.3 Adesivi
per le applicazioni: Spirit Gum Duo Surgical Adesivo medico
siliconico Pros Aide. 7.4 Copertura linee di stampaggio. 7.5
II BONDO. 7.6 Pre-colorazione: vari metodi. 7.7 Il P. A. X.
7.8 Tecniche per incollare le protesi sui viso. 7.9 Make-up per
colorare le applicazioni sulla pelle.
‘IN CIBO VERITAS’
In questi ultimi anni varie discipline si sono incrociate scambiando i saperi e contaminandosi. Ed è così che il cibo fa arte e
l’arte usa il cibo come tavolozza in tutte le sue sfumature organiche e non. Il rapporto dell’uomo con l’alimentazione può essere
considerato analogo al suo rapporto con il linguaggio: entrambi
appaiono ‘naturali’, seguono regole indiscusse e inconsce che
vengono apprese dall’infanzia nell’ambiente familiare; come il
linguaggio può modificarsi con il modificarsi dell’ambiente e
riflettere determinate situazioni sociali, economiche e religiose.
Argomenti che si consiglia di porre in attenzione; eccellenza,
costo, modo di produzione, abbondanza e distribuzione, cerimoniale, forma e puro/impuro.
Il cibo o l’aspetto dei fatti alimentari comunque non può essere
ridotto a fatti di nutrizione, ne è testimonianza la decorazione
che ha caratterizzato tutta la storia dell’arte. Nella comunicazione didattica desidero convincere che la ricerca e l’emozione
creano spesso dei lavori interessati.
PROGRAMMI 253
1° LIV
1° LIV
ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE
Marcella Anglani
ULTIME TENDENZE NELLE ARTI VISIVE
Laboratorio di idee del contemporaneo.
“Former West”.
“Laboratorio di idee del contemporaneo” ha come obiettivo principale
quello di sostenere e rafforzare la possibilità di generare una didattica fondata sulla collaborazione e
la multidisciplinarietà per attuare uno spazio di ricerca, azione
e riflessione sulla ricerche artistiche contemporanee.
Il corso di quest’anno prende spunto dal progetto internazionale
FORMER WEST, di lunga durata (2008 /2013) coordinato da
Maria HlavaJova che si propone di attivare una riflessione sulla
storia degli ultimi venti anni. Faranno parte del corso lezioni del
Curatore Matteo Lucchetti, persona di riferimento del progetto
Former West (www.formerwest.org )
Il corso parte dalla data simbolo 1989, dagli avvenimenti politici di quel periodo e dalla mostra le Magiciens de la terre per
delineare una cartografia rizomatica della contemporaneità,
una mappa concettuale libera che affronta, i grandi temi della
contemporaneità. Si tenterà di dare gli strumenti per rispondere
alla domanda: Quale apporto ha dato e continua a dare la pratica artistica per ripensare la storia degli ultimi venti anni e per
uscire da una mentalità contrassegnata dalle contrapposizioni
e dalle continue rivendicazioni di egemonia da parte del cosiddetto Occidente?
Il corso si svolge in forma di laboratorio. Il progetto sarà costruito insieme anche attraverso mappe, schede e la realizzazione
di un piccolo archivio/biblioteca in movimento che raccoglie
materiale (libri, video, fotografie, cartoline documenti vari)
portato dagli studenti, dagli ospiti, tutor, e altri professori che
collaborano al progetto. Sarà organizzato un workshop con un
artista da definire sul tema della visualizzazione di una mappa
concettuale della contemporaneità.
Novembre 1989, cade il muro di Berlino, e con esso si sgretola un vecchio
mondo, si chiude come suggerisce
Hobsbawn il Secolo breve, ovvero il
Novecento. Dagli anni Novanta, che
lo storico inglese considera già XXI
Secolo, si stagliano nuovi assetti politici e geografici che ridefiniscono culture, immaginari, interessi e pratiche artistiche. E’ in
quest’epoca di trasformazioni radicali che si sviluppano nuove e
importanti ricerche nelle arti visive.
Il corso analizza queste ricerche osservando due poli di sviluppo
opposti eppure compresenti: melanconia e progettualità, che si
manifestano e si intrecciano nel lavoro di alcuni degli artisti più
interessanti dei vent’anni presi in considerazione.
A partire dagli studi di alcuni dei critici degli ultimi due decenni, Ultime Tendenze delle Arti Visive, osserva, attraverso il lavoro
degli artisti, questo ricco, interessante, caleidoscopico periodo.
Se Daniel Birnabaum e George Baker raccontano, l’aspetto melanconico della nostalgia, della perdita di alcuni elementi ormai
obsoleti, eppure, per noi, nati nel XX Secolo, ancora carichi di
storia e significato, Nancy Spector punta invece su caratteri progettuali e positivi della ricerca degli ultimi anni.
In questa stessa direzione Carolyn Christov Bakargiev, sottolinea
la linea di sviluppo progettuale e assertiva, d’eredità Modernista,
scelta da molti artisti che lavorano in questo periodo. Mentre
Nicolas Bourriaud, in due testi fondamentali per la lettura degli anni in questione, individua alcune caratteristiche fondanti:
dall’opera d’arte come strumento per attivare modalità di relazione, all’opera come catalizzatore di stimoli.
Completa il corso la lettura di Hans Ulrich Obrist che attraverso l’uso enciclopedico e affascinante dell’intervista suggerisce
spunti di interpretazione importanti del periodo in questione.
Durante il corso verranno analizzati in maniera monografica,
con ausilio d’immagini e video, i lavori degli artisti considerati
nei testi.
E’ inoltre prevista la visita a mostre a Milano e in Italia.
E’ parte integrante del corso, e verrà considerata in sede d’esame:
La lettura e la discussione relativa a un romanzo di uno scrittore
internazionale pubblicato dagli anno Novanta ad oggi, (preventivamente concordato con il Docente), che lo studente sarà in
grado di descrivere, analizzare, commentare.
Bibliografia
La bibliografia specifica sarà costruita all’interno del corso.
Il programma dettagliato sarà inviato via mail a ogni iscritto
alla chiusura delle iscrizioni
Cloe Piccoli
Bibliografia
La Bibiliografia verrà indicata durante il corso.
254 PROGRAMMI
2° LIV
1° LIV
URBAN DESIGN
Alberto Prina
Sintesi del programma
Il corso di Urban Design si propone di
fornire all’allievo un panorama delle
situazioni critiche degli agglomerati
urbani con particolare riguardo agli
elementi di arredo urbano e fornire
gli strumenti intellettivi utili per possibili progetti.
Il corso inizia con una prima parte dedicata ad una visione generale di quali sono state le idee fondanti della città moderna e
le principali utopie urbane.
Si sviluppa in seguito con una analisi delle forme della città,
della sua pelle, del rapporto fra la città storica e le periferie, delle
piazze e delle strade.
Il tema del rapporto fra città ed arte pubblica, città ed architettura, luoghi dello spettacolo e del commercio conclude la parte
teorica.
Un progetto di massima di intervento di arredo urbano su un
luogo cittadino reale proverà la capacità di intervenire in modo
“curativo” e creativo su uno specifico problema di recupero estetico e funzionale.
VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHEOLOGICI
Massimo Cardosa
Parte generale
Principi base della materia: cos’è l’archeologia, cos’è un bene archeologico, in cosa consiste il suo valore, cosa
si intende per valorizzazione e come si
sono evoluti nel tempo questi concetti.
Problematiche relative alla musealizzazione e alla valorizzazione dei reperti archeologici: i principi base del restauro archeologico, le modalità di esposizione e di realizzazione di un
apparato illustrativo e/o didattico. Esame contestuale di alcuni
allestimenti museali a carattere archeologico e loro trasformazione nel corso del tempo.
La valorizzazione dei monumenti antichi e delle aree archeologiche: protezione e conservazione dei resti di strutture antiche;
le coperture delle aree archeologiche; “ricomposizioni” e anastilosi; i conflitti tra valorizzazione, fruizione e conservazione.
Programma specifico
La valorizzazione delle collezioni di sculture antiche dal Rinascimento ad oggi.
Le dietae statuariae (“dimore destinate alle statue”) e i giardini
della nobiltà romana in età rinascimentale e barocca; i primi
musei di sculture antiche, pubblici e privati, tra XVIII e XIX secolo; l’esposizione delle sculture antiche nei musei archeologici
contemporanei.
Un esempio: la Collezione Ludovisi da Villa Ludovisi al Museo
Nazionale Romano a Palazzo Altemps.
Il restauro delle sculture antiche da Bernini ad oggi; problematiche legate ai restauri storicizzati delle sculture antiche tra
conservazione e “derestauro”.
Bibliografia
Sono indispensabili gli appunti delle lezioni. Per indicazioni
generali ed approfondimenti alcuni capitoli dai volumi seguenti
(altri ne saranno indicati durante le lezioni):
• A. Mottola Molfino, Il libro dei musei, Umberto Allemandi &
C., Torino 2003. • C. Renfrew – P. Bahn, Archeologia. Teorie,
metodi, pratica, Zanichelli, Bologna 2006. • A. Carandini, Storie
dalla terra, Einaudi, Torino 2000. • A. Melucco Vaccaro, Archeologia e restauro, Viella, Roma 2000.
PROGRAMMI 255
1° LIV
1° LIV
VALORIZZAZIONE DEI BENI ARCHEOLOGICI
Ada Ghinato
E PAESAGGISTICI
VIDEOSCULTURA
La questione urbana, gli sforzi nel
portare a compimento nuovi modi
d’uso, apre un dibattito nel quale il
progetto di valorizzazione dei beni
architettonici e paesaggistici si proietta necessariamente nella sintesi dei
nodi non risolti del problema che accomuna molti interventi,
uno tra tutti è l’aspetto legato alla manutenzione. I contributi
indispensabili sviluppati da specialisti, studiosi e tecnici ci offrono la possibilità di allargare la conoscenza di percorsi e confini
di un campo molto ricco di elementi. Le pratiche della valorizzazione architettonica e ambientale riguarderanno i processi di
riutilizzazione del patrimonio e le tecniche di manutenzione del
paesaggio.
Il corso esplora, attraverso la creatività dei videoartist, la capacità di generare un crossover fra le varie espressioni artistiche al fine di convogliarle
in un’unica esperienza.
Un corso che, scisso da legami con la
tradizione, formula nuove vie d’espressione e comunicazione
dove arte e tecnologia si fondono alla ricerca delle nuove realtà
del nostro tempo.
Programma specifico
Sviluppo di uno studio sulla valorizzazione del bene culturale
che parte da un intervento di restauro e conservazione da poco
concluso: le Mura Spagnole a Milano.
L’impianto fortificato, nel suo complesso, è di grande interesse
per il sistema dello spazio pubblico milanese poiché costituisce
il perimetro in cui si sviluppa, nel tempo, l’attività sociale ed
economica della città, almeno fino all’ottocento quando con la
grande espansione industriale ed edilizia si aggiungerà, ai precedenti momenti storici, un nuovo periodo urbano. In questa
situazione, è attuata la progressiva demolizione di consistenti
tratti murari e il degrado dei restanti.
Il sistema delle mura è un caso studio rappresentativo già nella
sua definizione di stato del bene culturale perché evidenzia diverse problematiche urbane. La fortificazione residua, può essere
chiamata architettura, oppure siamo solo alla presenza di un
resto archeologico o un rudere, o solamente un vuoto urbano?
Da questi interrogativi, partiranno alcuni indirizzi di ricerca per
la manutenzione e valorizzazione del manufatto e della sua
zona di pertinenza sperimentando funzioni per frequentarlo ed
abitarlo.
Bibliografia
• MARILENA VECCO, L’evoluzione del concetto di patrimonio culturale, Franco Angeli, 2007.
Indicazioni bibliografiche relative al programma specifico saranno fornite durante le lezioni.
Gianpaolo Mazzoni
Bibliografia
• MARIO RUSSO, Polygonal Modeling, Basic and Advanced Techniques, Wordware Publishing Inc.,U.S., Novembre 2005. • SCOTT
SPENCER, Z. BRUSH, Character Creation, Advanced Digital Sculpting, Wiley, 2008. • ARNDT VON KOENIGSMARCK, Virtual Vixens 3D
Character Modeling and Scene Placement, Focal Press, 2007.
256 PROGRAMMI
1° LIV
1° LIV
WEB DESIGN
XILOGRAFIA
Marco Negroni
Federico Vescovo
Tutte le interfacce con le quali navighiamo in Internet sono disegnate
secondo delle regole che rispondono
a requisiti estetici, di comunicazione, di leggibilità, di navigabilità, di
compatibilità tecnologica, di styling.
Il Webdesign è la disciplina, a cavallo tra la grafica e la programmazione, che si occupa di questo.
L’obbiettivo del corso è condurre attraverso una fase di alfabetizzazione fino alla progettazione e realizzazione di un sito web
correttamente progettato, pubblicato e funzionante.
Obiettivo del corso è di concorrere con
a formare “il modo di vedere” dello
studente che dovrà rendersi evidente
in una serie di elaborati. Assecondando le scelte dell’allievo si favoriranno i
tentativi d’ avvicinamento del proprio
acerbo modo di espressione con quello pienamente raggiunto
nell’opera di maestri contemporanei o del passato. Il corso si
propone di abituare lo studente a motivare le proprie ragioni
espressive rendendolo consapevole, tramite la relazione con la
tradizione, delle origini del proprio linguaggio fino all’identificazione di un autonomo segno in grado di restituire un’adeguata espressione del mondo contemporaneo. Inoltre, si consiglierà, per favorire la formazione e lo sviluppo di un personale
repertorio di segni, agli studenti che ne mostrino il desiderio e
l’attitudine, lo “studio dal vero” sia direttamente incidendo che
trasformando materiale,disegnato o dipinto dal vero in incisione
xilografica. A tale studio dal vero si cercherà di restituire la sostanziale importanza speculativa d’esperienza in presa diretta”,
così da riscattarlo dalle abitudini di un uso soltanto imitativo
per riconsegnarlo ad un complesso metodo di conoscenza e di
espressione. Gli allievi saranno sollecitati, attraverso visite a gallerie private e pubbliche, frequentazione di biblioteche o della
sconfinata riserva telematica a raccogliere ed organizzare materiale scritto ed illustrato che essi ritengano pertinente alla loro
ricerca, fornendo al termine del corso ed in sede di esame una
sorta di “giornale di bordo” capace di rappresentare e riproporre
i momenti principali del proprio approfondimento. All’organizzazione ed alla coerenza di tale materiale sarà attribuita non
minore importanza che quella dovuta agli elaborati xilografici
in senso stretto. Quanto alle tecniche si preferiranno, di norma, formati medi, l’uso di tavole di legno di filo, compensati,
linoleum, medium density e strumenti di intaglio di tipo tradizionale. Le prime prove saranno senz’altro in bianco e nero,
propedeutiche all’introduzione delle tecniche del chiaroscuro e
del colore.
Il percorso didattico si articola nelle seguenti fasi:
• Una serie di lezioni frontali di introduzione alle regole di
progettazione web e di usability.
• Una serie di lezioni pratiche sul linguaggio html che conducono fino alla realizzazione di un impaginato complesso
esclusivamente con l’utilizzo del codice (senza editor).
• Una serie di lezioni pratiche sull’utilizzo dell’editor Macromedia Dreamweaver che conducono fino alla realizzazione di un
sito completo.
• La realizzazione individuale (con revisione settimanale) di
un sito web personale.
Ai fini dell’esame è necessario:
• Aver superato una prova scritta di impaginazione tramite
codice.
• Aver superato una prova scritta di realizzazione tramite editor.
• Aver consegnato e pubblicato sul web il proprio sito correttamente funzionante.
Disponibili su web, gli studenti hanno a disposizione tre dispense, una copia di tutte le lezioni frontali e tutti gli esercizi svolti
in classe.
Bibliografia
• L. BIANCHI BARRIVIERA, La xilografia, L’incisione e la stampa
originale. Xilografia dal 400 al 900, percorso storico artistico sui fondi della Biblioteca estense, Modena 1993. • RUDOLF
ARNHEIM, Arte e percezione visiva, Feltrinelli.
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11-04-2011
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PROGRAMMI DEI CORSI
DELLA SCUOLA LIBERA DEL NUDO
E SCUOLA DEGLI ARTEFICI
258 SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI
COMPUTER GRAPHICS
DISEGNO
Eleonora Zullo
Sabina Capraro
Con il termine “Computer Graphic”,
o grafica computerizzata, spesso indicata con l’acronimo CG o CGI, si intende la creazione e la manipolazione
di immagini per mezzo del computer.
Il corso, che ha un carattere laboratoriale, riguarda sostanzialmente la resa formale che i sistemi
digitali permettono nella composizione ideata dallo studente.
Il tema sviluppato dallo studente, sarà scelto di preferenza tra i
lavori preparatori proposti nel corso delle lezioni in modo da poter concentrare l’impegno didattico sugli aspetti più rispondenti
alle principali caratteristiche richieste dal sistema operativo.
La parte metodologica del programma sarà improntato sulle conoscenze tecniche (Photoshop) volte a sperimentare tutte le possibilità creative e le soluzioni possibili difficilmente realizzabili
con le forme di rappresentazione tradizionali. Le fasi operative
saranno seguite da spiegazioni teoriche riguardanti la corretta
interpretazione metodologica della progettazione grafica, in
modo tale da ottenere una perfetta corrispondenza tra ideazione
e realizzazione.
Durata: due anni a carattere propedeutico aperto a tutti e uno di perfezionamento formativo.
Contenuti del Corso
Disegno corso istituzionale. Disegno
dai primi schemi assiali e funzionali fino alla modulazione di
segno per la trasmissione di valori plastici e pittorici e conseguente sviluppo critico per l’organizzazione e la formulazione
di elementi della libera composizione.
Mezzi utilizzati
Grafite, fusaggine, carbone pressato, pastello, creta, pastelli a
cera, ad olio, acquarelli chine ed altri mezzi meccanici utili per
lo sviluppo di tutti gli argomenti con interpretazione formale
nel disegno.
Parte speciale
Copia di frammenti e particolari decorativi in gesso copia di
modelli anatomici, copia di statue in gesso e figura dal vero, interpretazione grafica su carta, interpretazione grafica su parete,
interpretazione e analisi dei ritmi compositivi.
SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI 259
DISEGNO ANATOMICO
DISEGNO ARCHITETTONICO
Maria Tcholakova
Serena Forti
Contenuti del corso: disegno anatomico, copia dal vero.
• Studio dell’anatomia, divisa in due sezioni fondamentali:
a) struttura e organizzazione della parte scheletrica cranio,
rachide, gabbia toracica, arti superiori ed inferiori, studio ed
articolazioni; b) descrizioni, funzioni e caratteristiche della
parte muscolare dal corpo umano in fase statica e dinamica.
Il disegno architettonico e la geometria descrittiva sono competenze fondamentali per chi opera nel campo
delle Arti Visive. La loro conoscenza
porta alla comprensione del valore
delle forme nello spazio, in un’estensione che va dalla forma reale, cioè percepita dalla visione ottica,
alla forma creata dalla fantasia.
Il corso ha come obiettivo l’insegnamento dei metodi fondamentali di rappresentazione propri della geometria descrittiva - proiezioni ortogonali, assonometria, prospettiva -, intesi come strumenti tecnici e concettuali per la codificazione e per l’elaborazione degli oggetti nello spazio, e l’insegnamento delle nozioni
base per la progettazione architettonica, dal rilievo alle tecniche
di rappresentazione, dall’interpretazione dell’opera edificata
- reale o ideale - al controllo del segno grafico.
• Copia dal vero inserendo le problematiche della composizione, luce, prospettiva, rapporti e proporzioni tra i vari
elementi del corpo.
Finalità
• sviluppare le capacità di osservazione nella prima fase del
disegno; b) percezione dei volumi; c) costruire la figura
umana inserendola nello spazio attraverso il linguaggio
plastico ed espressivo.
Programma del corso
Costruzioni geometriche (archi; volte; ordini architettonici; colonne, paraste, rastremazione della colonna; raffronto fra i cinque ordini architettonici, secondo l’interpretazione del Vignola);
proiezioni ortogonali; proiezioni assonometriche; prospettiva
centrale e accidentale; teoria delle ombre (sorgente luminosa, a
distanza finita, e infinita; incidenza del raggio luminoso; ombra
propria e ombra portata; ombre prospettiche).
Esercitazioni progettuali in ex tempore, atte a verificare le nozioni di rappresentazione acquisite.
260 SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI
DISEGNO DAL VERO
DISEGNO DEL MOBILE
Barbara Giorgis
Massimo Zuppelli
Il corso si propone di dare allo studente le basi del disegno e della
copia dal vero della figura. Si approfondirà lo studio delle luci e
delle ombre mediante il tratteggio a matita.
Nel corso dell’anno potrà essere individuato un proprio segno
e durante l’anno si potranno sperimentare anche le tecniche a
carboncino.
Si guarderanno i disegni degli artisti così da capire come il segno di un artista sia pratica di leggerezza e nello stesso tempo
esercizio di intensità .
Varie sono le tecniche insegnate ma
unico rimane il programma: copia
dal vero da modello vivente. L’importanza di questa scuola e di un tale
metodo/programma è evidenziato
dalle più significative rivoluzioni
artistiche che, specialmente nel secolo appena concluso, hanno scosso alla radice l’arte occidentale e sono nate prendendo
come punto di riferimento il corpo umano da anatomizzare.
Il che vuol dire che le scelte artistiche di rilievo non possono
essere operate se non prendendo in considerazione la figura
umana e la sua armonia, compenetrando sfondo e figura in
un abbraccio inscindibile dove il corpo umano è analizzato,
sezionato, reinventato secondo un criterio compositivo e non
più organico, con l’intento di rappresentare un nuovo ideale di
bellezza. Ne sono un esempio le opere di Seurat, di Signac, di
Paul Cesanne per non parlare di quelle di Braque e di Picasso.
Bibliografia:
• DISEGNARE E CONOSCERE, Di Napoli, Edizioni, Einaudi. • GLI ELEMENTI DEL DISEGNO, Jhon Ruskin, Adelphi. • IL DISEGNO, vol. 1, vol.
2, vol. 3 - le collezioni pubbliche italiane, Istituto Bancario
San Paolo di Torino.
SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI 261
ILLUSTRAZIONE
INCISIONE
Elisabetta Golinelli
Matteo Giannini
Il corso è strutturato in modo da fornire indicazioni di base per
l’illustrazione, dai primi schemi assiali e funzionali fino alla
modulazione del segno per la trasmissione di valori plastici e uso
del colore per la trasmissione dei valori pittorici per la stampa.
Il corso rivolto agli studenti degli Artefici, del Nudo e del Propedeutico è
strutturato in due principali tronconi
volti a far acquisire una metodologia
professionale verso la ricerca iconografica e verso le tecniche dell’incisione e dell’intaglio. Inizialmente lo studente è libero di confrontarsi con i propri interessi culturali e artistici e imparare le nuove
tecniche espressive. Una discreta attenzione dovrà essere rivolta
agli artisti che si sono cimentati con le tecniche dell’incisione
dal Pollaiuolo fino agli ultimi movimenti come ad esempio la
Transavanguardia. Successivamente, sulla base dei primi lavori grafici eseguiti e degli studi storico artistici compiuti tra cui
visite a mostre interessanti e aggiornamenti in Internet, viene
stabilito e motivato con l’aiuto dell’insegnante uno stile, una
maniera con cui egli dovrà rendere riconoscibile e personale la
propria opera, evolvendosi in maniera professionale. Lo studente potrà interessarsi a qualsiasi forma espressiva dal Figurativo
all’Astratto purchè in maniera seria e continuativa e coerente.
Per quanto riguarda le tecniche il corso inizia con l’apprendimento della puntasecca (anche su plexiglass, con l’ausilio di
trapano) in seguito l’acquaforte, l’acquatinta, la cera molle,
la maniera nera, il monotipo e la stampa a uno o più colori.
Inoltre si potranno eseguire lavori in linoleumgrafia a uno o più
colori che potranno essere propedeutici a un eventuale approfondimento in xilografia. Particolare interesse viene rivolto al
campionario delle carte da stampa.
Parte Speciale
Elementi di cromatologia per la stampa; visualizzazione a carattere grafico con l’introduzione di aspetti elementari di impianto; composizioni su temi liberi e dettati da analisi di testi già
illustrati; composizione grafica dal bozzetto al definitivo; analisi
tecnica e critica del processo illustrativo.
Il corso di illustrazione si propone di accompagnare gli studenti
nella creazione di un personale ”portfolio“.
I soggetti degli esercizi sono scelti accuratamente per raggiungere una duplice finalità: migliorare, da un lato, la capacità di
rappresentazione attraverso il disegno ed il colore secondo le
modalità proprie dell’illustrazione realistica con applicazioni
nella moda, nell’illustrazione botanica e naturalistica, nell’editoria, stimolare dall’altro le capacità creative degli studenti
attraverso l’analisi e la personale interpretazione di temi progettuali tratti da realizzazioni di autori rilevanti, in ambito grafico
ed editoriale.
Gli esercizi pratici vengono periodicamente integrati da approfondimenti tecnici, relativi ai passaggi necessari alla riproduzione in stampa di un originale illustrato.
262 SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI
SCENOGRAFIA
TECNICHE DEL DISEGNO
Serena Zen
Luciana Manelli
Il corso di Scenografia è concepito in
forma di laboratorio aperto, atto a fornire allo studente la basi geometriche
e progettuali essenziali: presupposti di
studio e di acquisizione tecnica che
intendono porre le fondamenta per
una futura formazione professionale dello studente.
Durata: due anni a carattere propedeutico aperto a tutti e uno di perfezionamento formativo.
Il corso si propone di seguire due punti fondamentali:
• Impegno costante dello studente (a cui sarà richiesta la presenza obbligatoria).
• Acquisizione dei fondamenti geometrici grazie ai quali, a fine
corso, sarà possibile progettare e sviluppare, in maniera completa, una personale idea scenografica, composta da tavole
tecniche, bozzetti e modellino finale.
Mi auguro che da questo programma di insegnamento possa
maturare la curiosità e la passione per il lavoro, così affascinante e allo stesso tempo complesso come quello dello scenografo.
A seguire elenco i punti fondamentali del programma didattico:
• Conoscenza degli elementi fondamentali del teatro (nomenclatura delle varie parti del palcoscenico e praticabili).
• Ideazione di un composto di solidi praticabili (pianta, prospetti frontali e laterali, proiezione assonometrica di un tipo
- isometrica o monometrica -, con teoria delle ombre).
• Introduzione alla prospettiva della scatola scenica di un teatro generico di prosa.
• Traduzione prospettica del composto di solidi praticabili
all’interno della scatola scenica.
• Elaborazioni personali realizzate partendo dall’elemento
iniziale della pedana praticabile già nei punti precedenti.
Aggiunta di elementi dipinti e plastici e di effetti visivi e luministici diversi.
• Ricerca fotografica e manuale di materiali scenografici utilizzabili nella realizzazione scenica finale (mattoni, metalli
arrugginiti, plastica, legno, etc…).
• Realizzazione plastica della scena. Modellino finale.
Contenuti del Corso: TECNICHE DEL
DISEGNO corso istituzionale.
Disegno dai primi schemi assiali e funzionali fino alla modulazione di segno per la trasmissione di valori plastici e pittorici e
conseguente sviluppo critico per l’organizzazione e la formulazione di elementi della libera composizione.
Mezzi utilizzati
Grafite, fusaggine, carbone pressato, pastello, creta, pastelli a
cera, ad olio, acquarelli chine ed altri mezzi meccanici utili per
lo sviluppo di tutti gli argomenti con interpretazione formale
nel disegno.
Parte speciale
Copia di solidi geometrici; copia di argomenti naturalistici; copia di statue in gesso; interpretazione grafica su carta; interpretazione grafica su parete; interpretazione con analisi dei valori
tonali e timbrici.
SCUOLA LIBERA DEL NUDO E SCUOLA DEGLI ARTEFICI 263
TECNOLOGIA E STORIA DEGLI STILI ARCHITETTONICI
Alessandro Cheli
Il corso verrà effettuato in modo da
garantire agli studenti una completa
conoscenza e comprensione degli stili
architettonici, considerando non solo
il mero aspetto formale e stilistico
dell’architettura ma anche tutti i fenomeni strutturali, culturali e sociali che abbiano determinato,
nelle specifiche epoche di costruzione, il raggiungimento di
determinate soluzioni di forma.
Verranno presi in considerazione i cambiamenti sostanziali
degli ordini architettonici e di altri riferimenti stilistici ricorrenti,
dall’antichità fino all’età contemporanea.
Sarà comunque obiettivo fondamentale dell’insegnamento,
affrontare nel dettaglio la nomenclatura specifica delle
componenti architettoniche strutturali e formali nel dettaglio,
per garantire agli studenti di tutti i corsi una preparazione
propedeutica, che possa essere loro di supporto anche ad altre
discipline.
Modalità di svolgimento del corso
Lezioni ex cathedra su argomenti a tema con eventuali visite
in loco presso significativi complessi architettonici della città.
Collaborazione con i docenti che insegnano discipline attinenti,
come il disegno per l’architettura od altre discipline storiche.
N.B.
Le lezioni avranno uno specifico orientamento con argomenti
che spazieranno da periodi storici, a volte estremamente
distanti; si consiglia pertanto agli studenti di seguire le lezioni
costantemente.
Modalità d’esame
Orale: Si discuterà con il candidato degli argomenti trattati
durante il corso.
Bibliografia
Data la peculiarità degli argomenti, i riferimenti bibliografici
necessari verranno indicati, di volta in volta, in base alle
esigenze del caso.
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SERVIZI ISCRIZIONI INFORMAZIONI
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BIBLIOTECA
La Biblioteca degli studenti dell’Accademia possiede circa
22.000 volumi e numerosi periodici e riviste specializzate di
settore.
Ospita circa 60 posti a sedere. La ricerca può essere effetuata
sui cataloghi a schede, per autore e soggetto, per i libri acquistati fino al 2001 e sul catalogo on line (OPAC) per le acquisizioni successive a tale data. Il prestito è consentito solo
ai docenti.
Nella Sala di lettura sono collocati 8 computer a disposizione
degli utenti, sia per le ricerche in Internet, sia per eseguire
lavori personali legati all’attività didattica e due postazioni internet per la consultazione dell’OPAC.
Orario:
La biblioteca è aperta agli studenti e ai docenti dell’Accademia
dal Lunedì al Giovedì dalle h. 9:00 alle h. 17:10;
il Venerdì dalle h. 9,30:00 alle 15:10.
Per informazioni:
Tel 0286955334-342
e.mail [email protected];
e.mail [email protected];
Responsabile: Francesca Follia
Collaboratori: Mara Bertocci, Anna Cennami, Maria Pia De
Nardis, Gianni Gallinaro, Salvatore Salute
267
UFFICIO INTERNAZIONALE SOCRATES/ERASMUS
L’Ufficio Internazionale di Brera fornisce le informazioni su:
possibilità di studio all’estero, Istituti partner d’Europa, pubblicazioni relative all’Unione Europea, Ministero dell’Istruzione Università e della Ricerca, Ministero degli Affari Esteri.
Periodicamente l’Ufficio pubblica un compendio di tutte le
opportunità di scambio interuniversitario e aggiorna sul sito
internet www.accademiadibrera.milano.it l’elenco degli Istituti
partners europei.
INTERNATIONAL OFFICE SOCRATES/ERASMUS
The Brera International Office provides information on: all
possibilities of studying abroad, Institutions from all over the
world, relevant publications of the European Union, of the
Italian Ministry of Education, University and Research, and that
of Foreign Affairs.
Periodically the Office publishes an overview of all opportunities
of interuniversity exchanges and adjourns on the website www.
accademiadibrera.milano.it the European Partners Institutes list.
Per informazioni:
Coordinatore Internazionale: Stefano Pizzi
Segreteria:
Elisabetta Solca
Orario d’ufficio:
10.00-12.00/15.00-16.00
e.mail: [email protected]
For information:
International Co-ordinator: Stefano Pizzi
Staff:
Elisabetta Solca
Opening hours:
10.00-12.00/15.00-16.00
e.mail: [email protected]
MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ESAMI DI AMMISSIONE
Requisiti d’accesso:
1. Per essere ammessi ad un Corso di Diploma di I livello occorre essere in possesso di un diploma di Scuola secondaria
superiore o di altro titolo conseguito all’estero riconosciuto idoneo dall’Accademia nel rispetto degli accordi internazionali.
E’ possibile iscriversi al test di ammissione e stampare il MAV per il relativo pagamento esclusivamente collegandosi al sito
dell’accademia (www.accademiadibrera.milano.it) seguendo le istruzioni della procedura ‘’ segreteria on line ‘’.
MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI D’AMMISSIONE
Gli esami di ammissione al corso di diploma accademico di primo livello sono costituiti da due prove ed un colloquio.
PRIMA PROVA PER TUTTE LE DISCIPLINE
Prova di cultura generale, composta da un test formato da 100 domande (di cui 50 di cultura generale e 50 specifiche della
materia) con 5 risposte tra le quali individuare quella esatta
SECONDA PROVA SPECIFICA PER OGNI DISCIPLINA
Per Pittura, Scultura, Decorazione, Grafica:
• Copia dal vero consistente nella copia di modelli viventi e non o di qualunque soggetto a scelta del candidato
• Prova grafica libera consistente in uno o più elaborati a libera interpretazione, con contenuti e scelta delle tecniche a cura
del candidato.
Per Scenografia:
• Extempore e sviluppo di un progetto
Per Progettazione artistica per l’impresa (design), Restauro, Nuove tecnologie per l’arte:
• prova grafica specifica indicata dalla commissione e prova grafica libera consistente in uno o più elaborati a libera interpretazione, con contenuti e scelte delle tecniche a cura del candidato.
Le prove sono finalizzate all’individuazione delle qualità formali e delle competenze tecnico-artistiche possedute dal candidato,
con particolare riferimento alle tecniche della rappresentazione e della progettazione a seconda degli indirizzi scelti.
ISCRIZIONE AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONE AMMIS
DIPLOMA DI PRIMO LIVELLO
RIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISC
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Per Comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico e Didattica dell’arte non è prevista la seconda prova specifica
Per tutti
Colloquio attitudinale
I candidati che abbiano superato complessivamente le due prove, sono ammessi ad un colloquio attitudinale finalizzato a
verificare la corrispondenza tra le aspettative del candidato e l’articolazione dell’offerta didattica - formativa in rapporto sia ai
piani di studio che alla collocazione nel mondo del lavoro e/o nel sistema dell’arte.
Se la verifica non è positiva, la struttura didattica competente può indicare specifici obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare
entro il I anno di corso.
Le strutture didattiche competenti possono proporre attività formative propedeutiche ai fini del conseguimento di un adeguata
preparazione iniziale. La frequenza alla disciplina, superiore al 60% del monte ore, e il superamento dell’esame finale, annullerà il debito.
MODALITÀ DI ISCRIZIONE AL PRIMO ANNO
Possono iscriversi solo gli studenti che abbiano superato il test di ammissione presso l’Accademia di Brera.
Non possono iscriversi gli studenti che abbiano superato il test di ammissione presso altro istituto.
Contributi e retta di frequenza: vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA / Tasse e contributi. (Cliccare sul link Tasse e
contributi)
Modalità di pagamento: vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA / Tasse e contributi. (Cliccare sul link Tasse e contributi)
Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in segreteria i seguenti documenti, con esclusione
di quelli eventualmente già presentati per il test di ingresso:
• Domanda di iscrizione stampata dalla segreteria on line e scaricabile anche dal sito dell’Accademia, sezione Modulistica,
debitamente sottoscritta
• Ricevuta delle tasse governative (bollettino cc. 1016)
• Autocertificazione del titolo di studio stampata dalla segreteria on line
La domanda di iscrizione verrà ritirata e ritenuta valida soltanto se completa dei documenti sopra indicati.
Solo gli studenti in regola con il pagamento dei contributi e della retta di frequenza possono usufruire dei servizi dell’Accademia.
In particolare lo studente non in regola con detti pagamenti NON ha diritto a frequentare corsi, sostenere esami, richiedere
certificati, discutere la tesi, chiedere il trasferimento ad altro istituto e utilizzare il servizio segreteria studenti on line.
MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI
Le iscrizioni agli anni successivi vengono effettuate esclusivamente on line
MODALITÀ DI ISCRIZIONE ALL’ESAME FINALE - TESI
La sessione di febbraio è considerata come ultimo appello dell’anno precedente, pertanto gli studenti che hanno sostenuto
positivamente tutti gli esami previsti dal proprio piano di studi, devono iscriversi al nuovo anno accademico unicamente per
sostenere l’esame di tesi, versando una quota di E427,33 (tramite MAV da scaricare dal profilo on line dello studente), oltre
alle tasse governative per un importo di E 72,67 (da versare sul c/c 1016 intestato all’Agenzia delle Entrate Ufficio - Roma 2).
DIPLOMA DI SECONDO LIVELLO
MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ESAMI DI AMMISSIONE
Requisiti d’accesso:
Possono iscriversi tutti coloro che sono in possesso di un diploma di primo livello.
Ammissione con riserva: Solo per gli studenti dell’Accademia di Brera, (come da Regolamento Didattico Titolo IV, 9/1) lo
studente può essere ammesso “con riserva” anche se consegue il titolo di I livello nell’ultima sessione dell’anno accademico
precedente, purché al momento dell’iscrizione abbia terminato tutti gli esami e il conseguimento del titolo avvenga nell’ultima
sessione dell’anno precedente. Ove ciò non accada l’iscrizione al Corso di studio decade.
Tasse e contributi: vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA / Tasse e contributi. (Cliccare sul link Tasse e contributi)
Come:
Il passaggio dal 1° al 2° livello della stessa scuola, all’interno dei corsi svolti presso l’Accademia di Brera, avviene in forma
diretta, cioè senza colloquio attitudinale.
Per gli studenti dell’Accademia di Brera provenienti da altra scuola e per gli studenti provenienti da altra Accademia o Università, e comunque in possesso di diploma di 1° livello, il passaggio avviene tramite un colloquio attitudinale, secondo quanto
previsto dalla scuola per la quale si richiede l’iscrizione.
L’iscrizione al colloquio attitudinale, che è l’unica prova di ingresso per l’ammissione al biennio, è possibile esclusivamente via
internet, collegandosi al sito dell’accademia (www.accademiadibrera.milano.it)
MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI DI AMMISSIONE
L’esame di ammissione consiste in un colloquio attitudinale finalizzato alla comprensione delle motivazioni ed alla verifica delle
attitudini ad intraprendere il corso di studi scelto, secondo quanto previsto dalla scuola per la quale si richiede l’iscrizione.
Il candidato potrà presentare un portfolio comprensivo di: tavole (dipinti, disegni sculture o altro) - lavori a computer- fotografie - ricerche/tesi su argomenti pertinenti l’area artistico visiva - lavori presentati a concorso - documentazione varia
Modalità di iscrizione al primo anno
Le iscrizioni al primo anno sono aperte dalla data di pubblicazione dei risultati del colloquio attitudinale. Possono iscriversi
solo gli studenti che abbiano superato il colloquio attitudinale di ammissione presso l’Accademia di Brera.
Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in segreteria i documenti richiesti: Domanda di
iscrizione stampata dalla segreteria on line e scaricabile anche dal sito dell’Accademia, sezione Modulistica, debitamente
sottoscritta; Ricevuta del pagamento delle tasse governative (bollettino cc. 1016)
La domanda d’iscrizione verrà ritirata e ritenuta valida soltanto se completa del documento sopra indicato.
Si ricorda allo studente che deve improrogabilmente compilare e confermare on line la certificazione del reddito.
Solo gli studenti in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi possono usufruire dei servizi dell’Accademia.
In particolare lo studente non in regola con detti pagamenti NON ha accesso ai servizi di segreteria studenti on line, NON diritto
a frequentare corsi, sostenere esami, richiedere certificati, discutere la tesi, chiedere il trasferimento ad altro istituto.
MODALITÀ DI ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI
Le iscrizioni agli anni successivi vengono effettuate esclusivamente on line dopo aver effettuato il pagamento della prima rata e
presentando in segreteria la ricevuta del pagamento delle tasse governative c/c 1016
MODALITÀ DI ISCRIZIONE SOLO PER TESI/ESAME FINALE
La sessione di febbraio è considerata come ultimo appello dell’anno precedente, pertanto gli studenti che hanno sostenuto
positivamente tutti gli esami previsti dal proprio piano di studi, devono iscriversi al nuovo anno accademico unicamente per
sostenere l’esame di tesi, versando una quota di E427,33 (tramite MAV da scaricare dal profilo on line dello studente), oltre
alle tasse governative per un importo di E 72,67 (da versare sul c/c 1016 intestato all’Agenzia delle Entrate Ufficio – Roma 2).
CRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISC
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RIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI ISCRIZIONI AMMISSIONE ESAMI IS
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CORSI PROPEDEUTUCI
Il corso propedeutico è un corso formativo interno, annesso alla Scuola degli Artefici e alla Scuola del Nudo, con durata annuale, che prepara all’ingresso nei corsi istituzionali dell’Accademia di Brera.
Possono iscriversi al Corso Propedeutico:
• I candidati non ammessi ai corsi di 1 livello durante l’esame di ammissione
Alla fine dell’anno accademico, i candidati con frequenza superiore al 60%, sosterranno un esame che, in caso di esito
positivo, gli permetterà l’iscrizione diretta ai corsi ex istituzionali dell’Accademia di Brera (pittura, scultura, decorazione,
scenografia e grafica).
• Il corso propedeutico è aperto anche agli studenti che lo vogliono frequentare non avendo sostenuto l’esame di ammissione come libera formazione. Per questa tipologia di utenza non è prevista l’ammissione diretta all’Accademia.
Il corso propedeutico può essere utilizzato anche da candidati ammessi al 1 e al 2 livello con debiti formativi per il recupero
dei debiti, come previsto ai sensi dell’art.8/1, comma 5 e 6 del Regolamento Didattico dell’Accademia di Brera: “5. Se la
verifica non è positiva, la struttura didattica competente può indicare specifici obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare
entro il I anno di corso. 6. Le strutture didattiche competenti possono proporre attività formative propedeutiche ai fini del con
seguimento di un’adeguata preparazione iniziale….”
La frequenza alle disciplina, superiore al 60% del monte ore, e il superamento dell’esame finale, annullerà il debito.
MODALITÀ DI ISCRIZIONE
E’ possibile iscriversi dopo aver effettuato il pagamento della prima rata.
Per le modalità di iscrizione e di pagamento dei contributi e della retta di frequenza: rivolgersi in segreteria.
(per i moduli vedi anche nel sito: Segreteria/modulistica)
Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in Segreteria i seguenti documenti, con esclusione
di quelli eventualmente già presentati per il test di ingresso:
• Domanda di iscrizione, scaricabile dalla sezione Modulistica del sito www.accademiadibrera.milano.it
• Fotocopia attestante il pagamento della rata unica
SCUOLA LIBERA DEL NUDO E ALLA SCUOLA DEGLI ARTEFICI
MODALITÀ DI ISCRIZIONE
Alla Scuola Libera del Nudo e degli Artefici si accede sostenendo un esame di ammissione, consistente in una prova grafica.
Al termine del corso di studi triennale non viene rilasciato un diploma ma un attestato di partecipazione.
I corsi non prevedono l’obbligo di frequenza. I certificati saranno rilasciati solo per gli usi consentiti dalla legge.
E’ possibile iscriversi ai test di ammissione, e stampare i MAV per il relativo pagamento esclusivamente collegandosi mediante
internet al sito dell’accademia (www.accademiadibrera.milano.it) seguendo le istruzioni della procedura “ segreteria on line”.
Documentazione da presentare il giorno della prima prova del test di ammissione:
• Modulo di iscrizione stampato dalla segreteria on line e scaricabile anche dalla sezione modulistica del sito, debitamente
sottoscritto.
• Ricevuta del pagamento delle tasse governative c/c 1016
MODALITA’ DI ISCRIZIONE AL PRIMO ANNO E SUCCESSIVI
Iscrizioni al primo anno
Le iscrizioni al primo anno sono aperte dalla pubblicazione dei risultati del test di ammissione Contributi e retta di frequenza:
vedi in Home page, SERVIZI / SEGRETERIA / Tasse e contributi. (Cliccare sul link Tasse e contributi)
Lo studente, dopo aver effettuato il pagamento della prima rata, presenterà in segreteria i seguenti documenti
• Domanda di iscrizione stampata dalla segreteria on line e scaricabile anche dalla sezione modulistica del sito, debitamente
sottoscritta
• Ricevuta di versamento della tassa governativa sul c/c 1016
ISCRIZIONE AGLI ANNI SUCCESSIVI
Le iscrizioni agli anni successivi vengono effettuate solo on line.
UDITORI: MODALITÀ DI ISCRIZIONE
E’ possibile iscriversi come uditori alla frequenza di discipline teoriche, fino a un massimo di tre.
MODALITÀ DI ISCRIZIONE
Per le modalità di iscrizione e di pagamento dei contributi e della retta di frequenza: rivolgersi in segreteria. (per i moduli
vedi anche nel sito: Segreteria/modulistica)
L’uditore, dopo aver effettuato il pagamento della retta di iscrizione, presenterà in Segreteria i seguenti documenti
• Domanda di iscrizione scaricabile dal sito www.accademiadibrera.milano.it, Sezione Modulistica
• Fotocopia attestante il pagamento con bonifico della rata
Per quanto non precisato o per informazioni più dettagliate rivolgersi alla Segreteria nella sede di via Brera, 28-Milano al
seguente indirizzo E-mail: [email protected] vedi anche in Orari Segreteria nel sito dell’Accademia
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INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE
274 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE
76 Allestimento degli spazi espositivi - LUCA GHIRARDOSI
76 Ambientazione moda - ANGELO GHILARDI
77 Analisi del territorio e progettazione del paesaggio DANILO LISI
77 Anatomia artistica - CLARA BONFIGLIO
78 Anatomia artistica - PIERLUIGI - BUGLIONI
78 Anatomia artistica - MARIA LETIZIA CARIELLO
79 Anatomia artistica - MARINA FALCO
79 Anatomia artistica - MARIA CRISTINA GALLI
80 Anatomia artistica - GUIDO PERTUSI
80 Anatomia artistica - ANTONIETTA PIERNO
81 Anatomia artistica - PAOLA SALVI
81 Anatomia artistica - TIZIANA TACCONI
82 Anatomia artistica - LAURA TONANI
82 Anatomia artistica - TIZIANA VALZELLI
83 Anatomia dell’immagine - ANTONIETTA PIERNO
83 Antropologia culturale - MARIA VIRGINIA CARDI
84 Antropologia culturale - RICCARDO NOTTE
84 Antropologia dell’arte - MARIA VIRGINIA CARDI
85 Antropologia delle società complesse - RICCARDO NOTTE
85 Applicazioni digitali per l’arte - CRISTINA FUMAGALLI
86 Applicazioni digitali per l’arte (per scenografia) RENZO PICCININ
86 Archetipi dell’immaginario - MARIA ROSA CALABRESE
87 Archetipi dell’immaginario - GIULIO CALEGARI
87 Architettura degli interni - FILIPPO DE FILIPPI
88 Architettura sacra - DANIELE LISI
88 Arti applicate e tipologia dei materiali - ALFONSO GRASSI
89 Arti applicate e tipologia dei materiali - GEREMIA RENZI
89 Audiovisivi lineari - FRANCESCA DELLA MONICA
90 Beni culturali dell’età contemporanea - CHIARA NENCI
90 Beni culturali e ambientali - MARIELLA PERUCCA
91 Catalogazione e gestione degli archivi RACHELE FERRARIO
91 Chimica propedeutica - BARBARA MASALA
92 Computer games - CARLO GIOVENTU’
92 Computer graphics - ANTONIO BELLUSCIO
93 Comunicazione multimediale - ANTONIO CARONIA
93 Comunicazione pubblicitaria - AMBROGIO BORSANI
94 Concept planning - SITA TRINI CASTELLI
94 Coreografia digitale - ROBERTO CASTELLO
95 Costume per lo spettacolo - PAOLA GIORGI
95 Cromatologia - ROBERTO CASIRAGHI
96 Cromatologia - MARIA FERRARI
96 Cromatologia - M.CRISTIANA FIORETTI
97 Cromatologia - TIZIANA TACCONI
97 Cromatologia - DANY VESCOVI
98 Cultura dei materiali di moda - LIVIA CRISPOLTI
98 Cultura del progetto - SERGIO CALATRONI
99 Decorazione - FRANCESCO CORREGGIA
99 Decorazione - SERGIO NANNICOLA
100 Decorazione - MARIA TERESA PADULA
100 Decorazione - MARCO PELLIZZOLA
101 Decorazione - CARLO TOGNOLINA
101 Decorazione (per altri indirizzi) - ROSA MARIA CIMINO
102 Design - BARBARA LODDO
102 Design - ROBERTO SEMPRINI
103 Design - GIUSEPPE ULIAN
103 Design del gioiello - FILOMENA STELITANO
104 Design dell’accessorio per il costume M.CARLA RICOTTI
104 Design management - AMPELIO BUCCI
105 Didattica dei linguaggi artistici - DANIELA ZARRO
105 Didattica per il museo - GISELLA VISMARA
106 Digital video - VALERIO AMBIVERI
106 Digital video - ANNAMARIA MONTEVERDI
107 Digital video - BRUNO MUZZOLINI
107 Direzione della fotografia - DAVIDE TRANCHINA
108 Diritto, legislazione ed economia dello spettacolo SERGIO RIGUTTO
108 Disegno - MARIA LUISA BORRA
109 Disegno - PIETRO CAPOGROSSO
109 Disegno - WALTER CASCIO
110 Disegno - ITALO CHIODI
110 Disegno - BARBARA NAHMAD
111 Disegno - EVA OLAH
111 Disegno architettonico di stile e arredo ANTONIO CIURLEO
112 Disegno architettonico di stile e arredo DAVIDE PETULLA’
112 Disegno e rilievo dei beni culturali - DAVIDE PETULLA’
113 Disegno tecnico e progettuale - PAOLO BERNARDI
113 Disegno tecnico e progettuale - ADA GHINATO
114 Documentazione fotografica - MARIO CRESCI
114 Drammaturgia - LOREDANA PUTIGNANI
115 Drammaturgia multimediale - ANDREA BALZOLA
115 Ecodesign - M. TERESA ILLUMINATO
116 Elementi di architettura e urbanistica - DANILO LISI
116 Elementi di morfologia e dinamica della forma ROBERTO ROSSI (ROBERTI)
117 Elementi di produzione video - GIANFILIPPO PEDOTE
117 Elementi di storia della comunicazione sociale FRANCESCO BERARDI
118 Ergonomia delle esposizioni - LUIGI BANDINI BUTI
118 Estetica - GIUSEPPE BONINI
119 Estetica - CORINNA FERRARI
119 Estetica dei new media - VIAVIANA GRAVANO
120 Estetica del sacro - PIERANGELO SEQUERI
120 Estetica delle arti visive - VALERIO DEHO’
121 Estetica delle interfacce - EMANUELE QUINZ
121 Etica della comunicazione - CRISTINA MUCCIOLI
122 Etnopsichiatria - VANNA BERLINCIONI
122 Fashion design 1 - SERGIO VENUTI
123 Fashion design 2 - FRANCESCA LIBERATORE
INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 275
123 Fenomenologia degli stili - LAURA LOMBARDI
124 Fenomenologia del corpo - NICOLETTA BRAGA
124 Fenomenologia del corpo - PAOLA MANUSARDI
125 Fenomenologia delle arti contemporanee FEDERICO FERRARI
125 Fenomenologia delle arti contemporanee RACHELE FERRARIO
126 Fenomenologia delle arti contemporanee LAURA LOMBARDI
126 Fenomenologia dell’immagine - ROMANO GASPAROTTI
127 Fenomenologia dell’immagine - ANDREA LISSONI
127 Filosofia dell’arte - FEDERICO FERRARI
128 Fondamenti di neuropsichiatria infantile ELENA MOLINARI
128 Fondamenti di psicologia - MICHELE OLDANI
129 Fondamenti di psichiatria - PAVONE-PETRELLA-RISARO
129 Formatura, tecnologia e tipologia dei materiali ALBERTO GIANFREDA
130 Fotografia - LAERA COSMO
130 Fotografia - PAOLA DI BELLO
131 Fotografia - ROBERTO ROSSO
131 Fotografia - ALESSANDRA SPRANZI
132 Fotografia (architettura e paesaggio) - CESARE SOMANINI
132 Fotografia (reportage) - MARCO SIGNORINI
133 Fotografia (Still life) - IVO BALDERI
133 Fotografia digitale - AUGUSTIN SANCHEZ
134 Fotografia per i beni culturali - MARCO BALDASSARI
134 Fotografia scientifica - JURGEN BECKER
135 Graphic design - PIERO ORSI
135 Iconografia biblica - CARLO ORECCHIA
136 Iconografia e disegno anatomico - BARBARA LODDO
136 Illuminotecnica - DOMENICO NICOLAMARINO
137 Illustrazione - ALDO SPOLDI
137 Illustrazione scientifica - PIERLUIGI BUGLIONI
138 Informazione per l’arte: mezzi e metodi ANGELA MADESANI
138 Installazioni multimediali - CARLO BERNARDINI
139 Laboratorio di progettazione fotografica ALESSANDRA SPRANZI
139 Laboratorio di progettazione integrata - PAOLA DI BELLO
140 Landscape design - ANTONELLO PELLICCIA
140 Landscape design - ANTONELLO PELLICCIA
141 Legislazione dei beni culturali - GIANCARLO BORELLINI
141 Legislazione del mercato dell’arte - STEFANO MORENI
142 Letteratura biblica - CARLO ORECCHIA
142 Letteratura e filosofia del teatro - SARA FIORETTA
143 Linguaggi dell’arte contemporanea - ELISABETTA LONGARI
143 Litografia - PAOLA PARISI
144 Liturgia - ENRICO MAZZA
144 Metodologia della progettazione - ADA GHINATO
145 Metodologia progettuale della comunicazione visiva GIUSEPPE DI NAPOLI
145 Metodologie del restauro - SANDRO SCARROCCHIA
146 Metodologie della progettazione SANDRO SCARROCCHIA
146 Metodologie e tecniche del contemporaneo FRANCESCA ALFANO MIGLIETTI
147 Metodologie e tecniche dell’affresco VINCENZO SORRENTINO
147 Modellistica - LUISA DE LEO
148 Modellistica (figurino e modello) - ROSITA ONOFRI
148 Multimedialità per i beni culturali LEONARDO SANGIORGI
149 Museografia 1 - TAKASHI SHIMURA
149 Museologia e gestione dei sistemi espositivi MARCO MENEGUZZO
150 Museologia e storia del collezionismo - CHIARA NENCI
150 Net art - DOMENICO QUARANTA
151 Organizzazione e produzione dell’arte mediale LAURA TETTAMANZI
151 Pedagogia della comunicazione e della relazione educativa STEFANIA ULIVIERI
152 Pedagogia e didattica dell’arte - ANTONIO CIOFFI
152 Pittura - MAURIZIO ARCANGELI
153 Pittura - ITALO BRESSAN
153 Pittura - GABRIELE DI MATTEO
154 Pittura - IGNAZIO GADALETA
154 Pittura - RENATO GALBUSERA
155 Pittura - ALBERTO GARUTTI
155 Pittura - GAETANO GRILLO
156 Pittura - FRANCO MARROCCO
156 Pittura - STEFANO PIZZI
157 Pittura - NICOLA SALVATORE
157 Plastica ornamentale - VITO NATALINO GIACUMMO
158 Plastica ornamentale - ROMEO LEONE
158 Plastica ornamentale - GUIDO LODIGIANI
159 Pratica e cultura dello spettacolo - GIACOMO AGOSTI
159 Pratiche creative per l’infanzia - ALESSANDRO BALDANZI
160 Principi e tecniche della terapeutica artistica 1-2 LAURA TONANI
160 Problemi espressivi del contemporaneo FRANCESCO CORREGGIA
161 Problemi espressivi del contemporaneo FABRIZIO GAZZARRI
161 Processi e tecniche per lo spettacolo multimediale DANIELE PAOLIN
162 Product design - RICCARDO SOFFIENTINI
162 Progettazione di allestimenti - CARLO GUENZI
163 Progettazione di allestimenti - ALBERTO PRINA
163 Progettazione di allestimenti - TAKASHI SHIMURA
164 Progettazione di interventi urbani e territoriali FELICE MARTINELLI
164 Progettazione di software interattivi - DANIELE SUFFRITTI
165 Progettazione di spazi sonori - THOMAS BUCCIARELLI
276 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE
165 Progettazione di spazi sonori - HUBERT WESTKEMPER
166 Progettazione grafica - PIERO ORSI
166 Progettazione multimediale - TULLIO BRUNONE
167 Progettazione multimediale - PAOLO ROSA
167 Progettazione per il costume - MARTA VALTOLINA
168 Psicologia dell’arte - ROBERTO GALEOTTI
168 Psicologia dell’età evolutiva - ALESSANDRA MIAZZA
169 Questioni di estetica ebraica - HAIM BAHARIER
169 Rappresentazione architettonica dello spazio scenico ELMAR GIACUMMO
170 Rappresentazione dell’architettura - LUCA SCACCHETTI
170 Regia - EZIO CUOGHI
171 Regia - LOREDANA PUTIGNANI
171 Restauro degli affreschi e dei dipinti murari ANNA LUCCHINI
172 Restauro dei dipinti su tela e tavola SACHAC IULIA MARIA ADAMO
172 Restauro dei materiali lapidei - LUCIANO FORMICA
173 Restauro dei metalli - FLORENCE CAILLAUD
173 Restauro del legno - DUILIO THANCHIS
174 Restauro della carta - M. CHIARA PALANDRI
174 Restauro della fotografia - LORENZA FENZI
175 Restauro dell’arte contemporanea GIOVANNA SCICOLONE
175 Restauro delle terrecotte, dei gessi e degli stucchi AUGUSTO GIUFFREDI
176 Scenografia - TIZIANA CAMPI
176 Scenografia - M.GRAZIA MANIGRASSO
177 Scenografia - GASTONE MARIANI
177 Scenografia - ENRICO MULAZZANI
178 Scenografia - EMILIANO VISCARDI
178 Scenografia (cinema e TV) - EMILIANO VISCARDI
179 Scenografia (per altri indirizzi) - GIOVANNI BRUNO
179 Scenografia (per il cinema e tv) - ARMANDO NOBILI
180 Scenografia (per il teatro) - ANTONIO MASTROMATTEI
180 Scenotecnica - ELENA AMADIO
181 Scenotecnica - PAOLO BERNARDI
181 Scenotecnica - FILIPPO DE FILIPPI
182 Scrittura creativa - ANGELA OCCHIPINTI
182 Scrittura creativa - DAVIDE PINARDI
183 Scultura (per altri indirizzi) - STEFANIA ALBERTINI
183 Scultura - GIANNI CARAVAGGIO
184 Scultura - PIETRO COLETTA
184 Scultura - PAOLO GALLERANI
185 Scultura - GUIDO LODIGIANI
185 Scultura - ROBERTO PRIOD
186 Scultura - ROBERTO ROCCHI
186 Scultura - CARMELO ZULLO
187 Scultura (per altri indirizzi) - GIAMPIERO MOIOLI
187 Semiologia del corpo - NICOLE GRAVIER
188 Semiologia del corpo - PAOLA SALVI
188 Semiotica dell’arte - GABRIELE PERRETTA
189 Serigrafia - DANIEL ANTONIO TUMMOLILLO
189 Sistema della moda e nuove tendenze MAURIZIO CAVEZZALI
190 Sistemi editoriali per l’arte - GIACINTO DI PIETRANTONIO
190 Sistemi interattivi - RUDY MIRKO MELLI
191 Sociologia dei nuovi media - ANTONIO CIOFFI
191 Sociologia dei processi culturali - LOREDANA PARMESANI
192 Sociologia dell’arte - ANTONIO CIOFFI
192 Sound design - ANDREA CERA
193 Stampa d’arte - CHIARA GIORGETTI
193 Storia del cinema e del video - FRANCESCO BALLO
194 Storia del cinema e del video - FRANCESCO BALLO
194 Storia del costume - LORELLA GIUDICI
195 Storia del design - ANTY PANSERA
195 Storia del disegno e della grafica d’arte - ANNA MARIANI
196 Storia della critica fotografica - ROBERTO CASSANELLI
196 Storia della critica fotografica - LUCA PANARO
197 Storia della decorazione - VALERIA TASSINARI
197 Storia della fotografia - ANNA M. AMONACI
198 Storia della fotografia - ANNA M. AMONACI
198 Storia della moda - LIVIA CRISPOLTI
199 Storia della musica e del teatro musicale ROBERTO FAVARO
199 Storia della pedagogia - PAOLO MOTTANA
200 Storia della religiosità popolare - GIOVANNI TRABUCCO
200 Storia della stampa e dell’editoria - ROLANDO BELLINI
201 Storia della televisione e dello spettacolo televisivo RENZO SALVI
201 Storia dell’arte antica - FLAMINIO GUALDONI
202 Storia dell’arte contemporanea ADRIANO ANTOLINI ALTAMIRA
202 Storia dell’arte contemporanea - ROLANDO BELLINI
203 Storia dell’arte contemporanea - CLAUDIO CERRITELLI
203 Storia dell’arte contemporanea - LAURA CHERUBINI
204 Storia dell’arte contemporanea - GIULIO CIAVOLIELLO
204 Storia dell’arte contemporanea - ANTONIO D’AVOSSA
205 Storia dell’arte contemporanea - ANDREA DEL GUERCIO
205 Storia dell’arte contemporanea - LORELLA GIUDICI
206 Storia dell’arte contemporanea - GIOVANNI IOVANE
206 Storia dell’arte contemporanea - ELISABETTA LONGARI
207 Storia dell’arte contemporanea - MARCO MENEGUZZO
207 Storia dell’arte contemporanea - FRANCESCO POLI
208 Storia dell’arte contemporanea - ELENA PONTIGGIA
208 Storia dell’arte contemporanea - ROSANNA RUSCIO
209 Storia dell’arte contemporanea - LUISA SOMAINI
209 Storia dell’arte contemporanea - DARIO TRENTO
210 Storia dell’arte medievale - GIUSEPPE de JULIIS
210 Storia dell’arte medievale - ANNUNZIATA PANI
211 Storia dell’arte moderna - CHIARA NENCI
211 Storia dell’arte moderna - FRANCESCO PORZIO
212 Storia dell’arte moderna - VALTER ROSA
212 Storia dell’arte moderna - PAOLO THEA
INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE 277
213 Storia dell’arte moderna - DARIO TRENTO
213 Storia dell’arte sacra moderna e contemporanea ANDREA DEL GUERCIO
214 Storia delle arti applicate - ANNUNZIATA PANI
214 Storia delle tecniche artistiche - ROSANNA RUSCIO
215 Storia dello spettacolo - CHIARA GUALDONI
215 Storia e documentazione dei beni architettonici 1
ELISABETTA SUSANI
216 Storia e documentazione dei beni architettonici 2
ELISABETTA SUSANI
216 Storia e modelli dell’arte terapia - GIORGIO BEDONI
217 Storia e teoria dei nuovi media - FABIO ZANZOTTO
217 Storia e teoria della scenografia - PAOLO BERNARDI
218 Teatro della festa - FERRUCCIO BIGI
218 Teatro di figura - GABRIELE GIROMELLA
219 Tecniche audiovisive per web - NOBERTO SERANA
219 Tecniche calcografiche sperimentali - RICCARDO GALLENI
220 Tecniche del marmo e delle pietre dure MASSIMO PELLEGRINETTI
220 Tecniche del mosaico - VINCENZO CECCARELLI
221 Tecniche della ceramica - M. CRISTINA CAMINO
221 Tecniche della rappresentazione FRANCESCA LIBERATORE
222 Tecniche della scultura - GIUSEPPE DI GENNARO
222 Tecniche della scultura - MASSIMO MAZZONE
223 Tecniche della scultura - ORNELLA ROVERA
223 Tecniche della scultura - CARMELO ZULLO
224 Tecniche della vetrata - GIULIANO GIUMAN
224 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
ALESSANDRA ANGELINI
225 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte ALESSANDRA ANGELINI
225 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - GAETANO BACCO
226 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - GAETANO BACCO
226 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte LUCE G. DELHOVE
227 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte LUCE G. DELHOVE
227 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte BERNARDINO LUINO
228 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte BERNARDINO LUINO
228 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - LAURA PANNO
229 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte - LAURA PANNO
229 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte FILOMENA STELITANO
230 Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte (per pittura,
scultura, decorazione) - NICOLETTA BRAGA
230 Tecniche dell’incisione calcografica - TIZIANO CAMPI
231 Tecniche dell’incisione calcografica - ILARIA MASETTI
231 Tecniche dell’incisione calcografica MASSIMO PETRINGA
232 Tecniche di documentazione audiovisiva JACQUELINE CERESOLI
232 Tecniche di fonderia - PAOLO DELLE MONACHE
233 Tecniche di fonderia - NADIA ROGNONI
233 Tecniche di montaggio - ALESSANDRO TOMBOLA
234 Tecniche di produzione video - GIOVANNI BRUNO
234 Tecniche di ripresa - GIUSEPPE BARESI
235 Tecniche e tecnologie della decorazione GIUSEPPE SABATINO
235 Tecniche e tecnologie della grafica - PAOLA PARISI
236 Tecniche e tecnologie della pittura ROBERTO CASIRAGHI
236 Tecniche e tecnologie della pittura - TERESA IARIA
237 Tecniche e tecnologie delle arti visive ANTONIA BEDUSCHI
237 Tecniche e tecnologie delle arti visive DONATA LAZZARINI
238 Tecniche e tecnologie delle arti visive - REMO SALVADORI
238 Tecniche espressive integrate - PAOLA MANUSARDI
239 Tecniche espressive integrate - GIUSEPPE DI GENNARO
239 Tecniche extramediali - LEONIDA DE FILIPPI
240 Tecniche extramediali - FLAVIO DE MARCO
240 Tecniche extramediali - DAVIDE NIDO
241 Tecniche grafiche speciali - PAOLO DI VITA
241 Tecniche multimediali della decorazione PIER NATALE GUZZETTI
242 Tecniche performative per le arti visive - MAURO FOLCI
242 Tecniche pittoriche - WALTER CASCIO
243 Tecniche pittoriche - GIORGIO CATANI
243 Tecniche pittoriche - DOMENICO DAVID
244 Tecniche sartoriali per il costume M. ANTONIETTA TOVINI
244 Tecnologia della carta - MARGHERITA LABBE
245 Tecnologia della carta - GAETANO FANELLI
245 Tecnologie e applicazioni digitali - FRANCESCA BIRAL
246 Tecnologie e applicazioni digitali ALESSANDRO CAPOZZO
246 Teoria della percezione e psicologia della forma ADRIANO ANTOLINI ALTAMIRA
247 Teoria della percezione e psicologia della forma ROBERTO GALEOTTI
247 Teoria della percezione e psicologia della forma ROSANNA GUIDA
248 Teoria e analisi del cinema e dell’audiovisivo LUCA MOSSO
248 Teoria e metodo dei mass media - ROBERTO BARBATO
249 Teoria e pratica del disegno prospettico - LIDIA BAGNOLI
249 Teoria e pratica del disegno prospettico GIUSEPPE DI NAPOLI
250 Teoria e storia dei beni culturali - GIUSEPPE de JULIIS
250 Teoria e storia dei metodi di rappresentazione GIACINTO DI PIETRANTONIO
278 INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE
251 Teoria e storia dei metodi di rappresentazione VALTER ROSA
251 Teorie del paesaggio - MARIELLA PERUCCA
252 Tipologia dei materiali - ALFREDO DE LOCATELLI
252 Trucco e maschera teatrale - ROBERTO MESTRONI
253 Ultime tendenze nelle arti visive - MARCELLA ANGLANI
253 Ultime tendenze nelle arti visive - CLOE PICCOLI
254 Urban design - ALBERTO PRINA
254 Valorizzazione dei beni archeologici MASSIMO CARDOSA
255 Valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici ADA GHINATO
255 Videoscultura - GIANPAOLO MAZZONI
256 Web design - MARCO NEGRONI
256 Xilografia - FEDERICO VESCOVO
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INDICE ANALITICO PER DOCENTI
280 INDICE ANALITICO PER DOCENTI
172 SACHAC IULIA MARIA ADAMO Restauro dei dipinti su tela e tavola
159 GIACOMO AGOSTI - Pratica e cultura dello spettacolo
183 STEFANIA ALBERTINI - Scultura (per altri indirizzi)
146 FRANCESCA ALFANO MIGLIETTI Metodologie e tecniche del contemporaneo
180 ELENA AMADIO - Scenotecnica
106 VALERIO AMBIVERI - Digital video
197 ANNA M. AMONACI - Storia della fotografia
198 ANNA M. AMONACI - Storia della fotografia
224 ALESSANDRA ANGELINI Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
225 ALESSANDRA ANGELIN Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
253 MARCELLA ANGLANI - Ultime tendenze nelle arti visive
246 ADRIANO ANTOLINI ALTAMIRA Teoria della percezione e psicologia della forma
202 ADRIANO ANTOLINI ALTAMIRA Storia dell’arte contemporanea
152 MAURIZIO ARCANGELI - Pittura
225 GAETANO BACCO - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
226 GAETANO BACCO - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
249 LIDIA BAGNOLI - Teoria e pratica del disegno prospettico
169 HAIM BAHARIER - Questioni di estetica ebraica
159 ALESSANDRO BALDANZI - Pratiche creative per l’infanzia
134 MARCO BALDASSARI - Fotografia per i beni culturali
133 IVO BALDERI - Fotografia (Still life)
193 FRANCESCO BALLO - Storia del cinema e del video
194 FRANCESCO BALLO - Storia del cinema e del video
115 ANDREA BALZOLA - Drammaturgia multimediale
118 LUIGI BANDINI BUTI - Ergonomia delle esposizioni
248 ROBERTO BARBATO - Teoria e metodo dei mass media
234 GIUSEPPE BARESI - Tecniche di ripresa
134 JURGEN BECKER - Fotografia scientifica
216 GIORGIO BEDONI - Storia e modelli dell’arte terapia
237 ANTONIA BEDUSCHI Tecniche e tecnologie delle arti visive
200 ROLANDO BELLINI - Storia della stampa e dell’editoria
202 ROLANDO BELLINI - Storia dell’arte contemporanea
92 ANTONIO BELLUSCIO - Computer graphics
117 FRANCESCO BERARDI Elementi di storia della comunicazione sociale
122 VANNA BERLINCIONI - Etnopsichiatria
113 PAOLO BERNARDI - Disegno tecnico e progettuale
181 PAOLO BERNARDI - Scenotecnica
217 PAOLO BERNARDI - Storia e teoria della scenografia
138 CARLO BERNARDINI - Installazioni multimediali
218 FERRUCCIO BIGI - Teatro della festa
245 FRANCESCA BIRAL - Tecnologie e applicazioni digitali
77 CLARA BONFIGLIO - Anatomia artistica
118 GIUSEPPE BONINI - Estetica
141 GIANCARLO BORELLINI - Legislazione dei beni culturali
108 MARIA LUISA BORRA - Disegno
93 AMBROGIO BORSANI - Comunicazione pubblicitaria
124 NICOLETTA BRAGA - Fenomenologia del corpo
230 NICOLETTA BRAGA Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte (per pittura,
scultura, decorazione)
153 ITALO BRESSAN - Pittura
234 GIOVANNI BRUNO - Tecniche di produzione video
179 GIOVANNI BRUNO - Scenografia (per altri indirizzi)
166 TULLIO BRUNONE - Progettazione multimediale
104 AMPELIO BUCCI - Design management
165 THOMAS BUCCIARELLI - Progettazione di spazi sonori
78 PIERLUIGI BUGLIONI - Anatomia artistica
137 PIERLUIGI BUGLIONI - Illustrazione scientifica
173 FLORENCE CAILLAUD - Restauro dei metalli
86 MARIA ROSA CALABRESE - Archetipi dell’immaginario
98 SERGIO CALATRONI - Cultura del progetto
87 GIULIO CALEGARI - Archetipi dell’immaginario
221 M. CRISTINA CAMINO - Tecniche della ceramica
176 TIZIANA CAMPI - Scenografia
230 TIZIANO CAMPI - Tecniche dell’incisione calcografica
109 PIETRO CAPOGROSSO - Disegno
246 ALESSANDRO CAPOZZO Tecnologie e applicazioni digitali
183 GIANNI CARAVAGGIO - Scultura
83 MARIA VIRGINIA CARDI - Antropologia culturale
84 MARIA VIRGINIA CARDI - Antropologia dell’arte
254 MASSIMO CARDOSA Valorizzazione dei beni archeologici
78 MARIA LETIZIA CARIELLO - Anatomia artistica
93 ANTONIO CARONIA - Comunicazione multimediale
109 WALTER CASCIO - Disegno
242 WALTER CASCIO - Tecniche pittoriche
95 ROBERTO CASIRAGHI - Cromatologia
236 ROBERTO CASIRAGHI Tecniche e tecnologie della pittura
196 ROBERTO CASSANELLI - Storia della critica fotografica
94 ROBERTO CASTELLO - Coreografia digitale
243 GIORGIO CATANI - Tecniche pittoriche
189 MAURIZIO CAVEZZALI Sistema della moda e nuove tendenze
184 PIETRO COLETTA - Scultura
220 VINCENZO CECCARELLI - Tecniche del mosaico
192 ANDREA CERA - Sound design
232 JACQUELINE CERESOLI Tecniche di documentazione audiovisiva
203 CLAUDIO CERRITELLI - Storia dell’arte contemporanea
203 LAURA CHERUBINI - Storia dell’arte contemporanea
110 ITALO CHIODI - Disegno
204 GIULIO CIAVOLIELLO - Storia dell’arte contemporanea
101 ROSA MARIA CIMINO - Decorazione (per altri indirizzi)
152 ANTONIO CIOFFI - Pedagogia e didattica dell’arte
INDICE ANALITICO PER DOCENTI 281
191 ANTONIO CIOFFI - Sociologia dei nuovi media
192 ANTONIO CIOFFI - Sociologia dell’arte
111 ANTONIO CIURLEO Disegno architettonico di stile e arredo
99 FRANCESCO CORREGGIA - Decorazione
160 FRANCESCO CORREGGIA Problemi espressivi del contemporaneo
130 LAERA COSMO - Fotografia
114 MARIO CRESCI - Documentazione fotografica
98 LIVIA CRISPOLTI - Cultura dei materiali di moda
198 LIVIA CRISPOLTI - Storia della moda
170 EZIO CUOGHI - Regia
204 ANTONIO D’AVOSSA - Storia dell’arte contemporanea
243 DOMENICO DAVID - Tecniche pittoriche
87 FILIPPO DE FILIPPI - Architettura degli interni
181 FILIPPO DE FILIPPI - Scenotecnica
239 LEONIDA DE FILIPPI - Tecniche extramediali
210 GIUSEPPE de JULIIS - Storia dell’arte medievale
250 GIUSEPPE de JULIIS - Teoria e storia dei beni culturali
147 LUISA DE LEO - Modellistica
252 ALFREDO DE LOCATELLI - Tipologia dei materiali
240 FLAVIO DE MARCO - Tecniche extramediali
120 VALERIO DEHO’ - Estetica delle arti visive
205 ANDREA DEL GUERCIO - Storia dell’arte contemporanea
213 ANDREA DEL GUERCIO Storia dell’arte sacra moderna e contemporanea
226 LUCE G. DELHOVE Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
227 LUCE G. DELHOVE Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
89 FRANCESCA DELLA MONICA - Audiovisivi lineari
232 PAOLO DELLE MONACHE - Tecniche di fonderia
130 PAOLA DI BELLO - Fotografia
139 PAOLA DI BELLO - Laboratorio di progettazione integrata
222 GIUSEPPE DI GENNARO - Tecniche della scultura
239 GIUSEPPE DI GENNARO - Tecniche espressive integrate
153 GABRIELE DI MATTEO - Pittura
145 GIUSEPPE DI NAPOLI Metodologia progettuale della comunicazione visiva
249 GIUSEPPE DI NAPOLI Teoria e pratica del disegno prospettico
250 GIACINTO DI PIETRANTONIO Teoria e storia dei metodi di rappresentazione
190 GIACINTO DI PIETRANTONIO Sistemi editoriali per l’arte
241 PAOLO DI VITA - Tecniche grafiche speciali
79 MARINA FALCO - Anatomia artistica
245 GAETANO FANELLI - Tecnologia della carta
199 ROBERTO FAVARO Storia della musica e del teatro musicale
174 LORENZA FENZI - Restauro della fotografia
119 CORINNA FERRARI - Estetica
96 MARIA FERRARI - Cromatologia
125 FEDERICO FERRARI Fenomenologia delle arti contemporanee
127 FEDERICO FERRARI - Filosofia dell’arte
91 RACHELE FERRARIO Catalogazione e gestione degli archivi
125 RACHELE FERRARIO Fenomenologia delle arti contemporanee
142 SARA FIORETTA - Letteratura e filosofia del teatro
96 M.CRISTIANA FIORETTI - Cromatologia
242 MAURO FOLCI - Tecniche performative per le arti visive
172 LUCIANO FORMICA - Restauro dei materiali lapidei
85 CRISTINA FUMAGALLI - Applicazioni digitali per l’arte
154 IGNAZIO GADALETA - Pittura
154 RENATO GALBUSERA - Pittura
168 ROBERTO GALEOTTI - Psicologia dell’arte
247 ROBERTO GALEOTTI Teoria della percezione e psicologia della forma
219 RICCARDO GALLENI Tecniche calcografiche sperimentali
184 PAOLO GALLERANI - Scultura
79 MARIA CRISTINA GALLI - Anatomia artistica
155 ALBERTO GARUTTI - Pittura
126 ROMANO GASPAROTTI - Fenomenologia dell’immagine
161 FABRIZIO GAZZARRI Problemi espressivi del contemporaneo
76 ANGELO GHILARDI - Ambientazione moda
113 ADA GHINATO - Disegno tecnico e progettuale
144 ADA GHINATO - Metodologia della progettazione
255 ADA GHINATO Valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici
76 LUCA GHIRARDOSI - Allestimento degli spazi espositivi
157 VITO NATALINO GIACUMMO - Plastica ornamentale
169 ELMAR GIACUMMO Rappresentazione architettonica dello spazio scenico
129 ALBERTO GIANFREDA Formatura, tecnologia e tipologia dei materiali
193 CHIARA GIORGETTI - Stampa d’arte
95 PAOLA GIORGI - Costume per lo spettacolo
92 CARLO GIOVENTU’ - Computer games
218 GABRIELE GIROMELLA - Teatro di figura
194 LORELLA GIUDICI - Storia del costume
205 LORELLA GIUDICI - Storia dell’arte contemporanea
175 AUGUSTO GIUFFREDI Restauro delle terrecotte, dei gessi e degli stucchi
224 GIULIANO GIUMAN - Tecniche della vetrata
88 ALFONSO GRASSI - Arti applicate e tipologia dei materiali
119 VIAVIANA GRAVANO - Estetica dei new media
187 NICOLE GRAVIER - Semiologia del corpo
155 GAETANO GRILLO - Pittura
201 FLAMINIO GUALDONI - Storia dell’arte antica
215 CHIARA GUALDONI - Storia dello spettacolo
282 INDICE ANALITICO PER DOCENTI
162 CARLO GUENZI - Progettazione di allestimenti
247 ROSANNA GUIDA Teoria della percezione e psicologia della forma
241 PIER NATALE GUZZETTI Tecniche multimediali della decorazione
236 TERESA IARIA - Tecniche e tecnologie della pittura
115 M. TERESA ILLUMINATO - Ecodesign
206 GIOVANNI IOVANE - Storia dell’arte contemporanea
244 MARGHERITA LABBE - Tecnologia della carta
237 DONATA LAZZARINI Tecniche e tecnologie delle arti visive
158 ROMEO LEONE - Plastica ornamentale
123 FRANCESCA LIBERATORE - Fashion design 2
221 FRANCESCA LIBERATORE Tecniche della rappresentazione
77 DANILO LISI Analisi del territorio e progettazione del paesaggio
88 DANIELE LISI - Architettura sacra
116 DANILO LISI - Elementi di architettura e urbanistica
127 ANDREA LISSONI - Fenomenologia dell’immagine
136 BARBARA LODDO - Iconografia e disegno anatomico
102 BARBARA LODDO - Design
158 GUIDO LODIGIANI - Plastica ornamentale
185 GUIDO LODIGIANI - Scultura
126 LAURA LOMBARDI Fenomenologia delle arti contemporanee
123 LAURA LOMBARDI - Fenomenologia degli stili
143 ELISABETTA LONGARI Linguaggi dell’arte contemporanea
206 ELISABETTA LONGARI - Storia dell’arte contemporanea
171 ANNA LUCCHINI Restauro degli affreschi e dei dipinti murari
227 BERNARDINO LUINO Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
228 BERNARDINO LUINO Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
138 ANGELA MADESANI Informazione per l’arte: mezzi e metodi
176 M.GRAZIA MANIGRASSO - Scenografia
238 PAOLA MANUSARDI - Tecniche espressive integrate
124 PAOLA MANUSARDI - Fenomenologia del corpo
177 GASTONE MARIANI - Scenografia
195 ANNA MARIANI - Storia del disegno e della grafica d’arte
156 FRANCO MARROCCO - Pittura
164 FELICE MARTINELLI Progettazione di interventi urbani e territoriali
91 BARBARA MASALA - Chimica propedeutica
231 ILARIA MASETTI - Tecniche dell’incisione calcografica
180 ANTONIO MASTROMATTEI - Scenografia (per il teatro)
144 ENRICO MAZZA - Liturgia
222 MASSIMO MAZZONE - Tecniche della scultura
255 GIANPAOLO MAZZONI - Videoscultura
190 RUDY MIRKO MELLI - Sistemi interattivi
149 MARCO MENEGUZZO Museologia e gestione dei sistemi espositivi
207 MARCO MENEGUZZO - Storia dell’arte contemporanea
252 ROBERTO MESTRONI - Trucco e maschera teatrale
168 ALESSANDRA MIAZZA - Psicologia dell’età evolutiva
187 GIAMPIERO MOIOLI - Scultura (per altri indirizzi)
128 ELENA MOLINARI Fondamenti di neuropsichiatria infantile
106 ANNAMARIA MONTEVERDI - Digital video
141 STEFANO MORENI - Legislazione del mercato dell’arte
248 LUCA MOSSO Teoria e analisi del cinema e dell’audiovisivo
199 PAOLO MOTTANA - Storia della pedagogia
121 CRISTINA MUCCIOLI - Etica della comunicazione
177 ENRICO MULAZZANI - Scenografia
107 BRUNO MUZZOLINI - Digital video
110 BARBARA NAHMAD - Disegno
99 SERGIO NANNICOLA - Decorazione
256 MARCO NEGRONI - Web design
90 CHIARA NENCI - Beni culturali dell’età contemporanea
150 CHIARA NENCI - Museologia e storia del collezionismo
211 CHIARA NENCI - Storia dell’arte moderna
136 DOMENICO NICOLAMARINO - Illuminotecnica
240 DAVIDE NIDO - Tecniche extramediali
179 ARMANDO NOBILI - Scenografia (per il cinema e tv)
84 RICCARDO NOTTE - Antropologia culturale
85 RICCARDO NOTTE - Antropologia delle società complesse
182 ANGELA OCCHIPINTI - Scrittura creativa
111 EVA OLAH - Disegno
128 MICHELE OLDANI - Fondamenti di psicologia
148 ROSITA ONOFRI - Modellistica (figurino e modello)
135 CARLO ORECCHIA - Iconografia biblica
142 CARLO ORECCHIA - Letteratura biblica
135 PIERO ORSI - Graphic design
166 PIERO ORSI - Progettazione grafica
100 MARIA TERESA PADULA - Decorazione
174 M. CHIARA PALANDRI - Restauro della carta
196 LUCA PANARO - Storia della critica fotografica
210 ANNUNZIATA PANI - Storia dell’arte medievale
214 ANNUNZIATA PANI - Storia delle arti applicate
228 LAURA PANNO - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
229 LAURA PANNO - Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
195 ANTY PANSERA - Storia del design
161 DANIELE PAOLIN Processi e tecniche per lo spettacolo multimediale
143 PAOLA PARISI - Litografia
235 PAOLA PARISI - Tecniche e tecnologie della grafica
191 LOREDANA PARMESANI - Sociologia dei processi culturali
129 PAVONE-PETRELLA-RISARO - Fondamenti di psichiatria
117 GIANFILIPPO PEDOTE - Elementi di produzione video
220 MASSIMO PELLEGRINETTI - Tecniche del marmo e delle pietre dure
INDICE ANALITICO PER DOCENTI 283
140 ANTONELLO PELLICCIA - Landscape design
140 ANTONELLO PELLICCIA - Landscape design
100 MARCO PELLIZZOLA - Decorazione
188 GABRIELE PERRETTA - Semiotica dell’arte
80 GUIDO PERTUSI - Anatomia artistica
90 MARIELLA PERUCCA - Beni culturali e ambientali
251 MARIELLA PERUCCA - Teorie del paesaggio
231 MASSIMO PETRINGA Tecniche dell’incisione calcografica
112 DAVIDE PETULLA’ Disegno architettonico di stile e arredo
112 DAVIDE PETULLA’ - Disegno e rilievo dei beni culturali
86 RENZO PICCININ Applicazioni digitali per l’arte (per scenografia)
253 CLOE PICCOLI - Ultime tendenze nelle arti visive
80 ANTONIETTA PIERNO - Anatomia artistica
83 ANTONIETTA PIERNO - Anatomia dell’immagine
182 DAVIDE PINARDI - Scrittura creativa
156 STEFANO PIZZI - Pittura
207 FRANCESCO POLI - Storia dell’arte contemporanea
208 ELENA PONTIGGIA - Storia dell’arte contemporanea
211 FRANCESCO PORZIO - Storia dell’arte moderna
163 ALBERTO PRINA - Progettazione di allestimenti
254 ALBERTO PRINA - Urban design
185 ROBERTO PRIOD - Scultura
114 LOREDANA PUTIGNANI - Drammaturgia
171 LOREDANA PUTIGNANI - Regia
150 DOMENICO QUARANTA - Net art
121 EMANUELE QUINZ - Estetica delle interfacce
89 GEREMIA RENZI - Arti applicate e tipologia dei materiali
104 M.CARLA RICOTTI Design dell’accessorio per il costume
108 SERGIO RIGUTTO Diritto, legislazione ed economia dello spettacolo
186 ROBERTO ROCCHI - Scultura
233 NADIA ROGNONI - Tecniche di fonderia
212 VALTER ROSA - Storia dell’arte moderna
167 PAOLO ROSA - Progettazione multimediale
251 VALTER ROSA Teoria e storia dei metodi di rappresentazione
116 ROBERTO ROBERTI ROSSI Elementi di morfologia e dinamica della forma
131 ROBERTO ROSSO - Fotografia
223 ORNELLA ROVERA - Tecniche della scultura
208 ROSANNA RUSCIO - Storia dell’arte contemporanea
214 ROSANNA RUSCIO - Storia delle tecniche artistiche
235 GIUSEPPE SABATINO Tecniche e tecnologie della decorazione
238 REMO SALVADORI - Tecniche e tecnologie delle arti visive
157 NICOLA SALVATORE - Pittura
81 PAOLA SALVI - Anatomia artistica
188 PAOLA SALVI - Semiologia del corpo
201 RENZO SALVI Storia della televisione e dello spettacolo televisivo
133 AUGUSTIN SANCHEZ - Fotografia digitale
148 LEONARDO SANGIORGI Multimedialità per i beni culturali
170 LUCA SCACCHETTI - Rappresentazione dell’architettura
145 SANDRO SCARROCCHIA - Metodologie del restauro
146 SANDRO SCARROCCHIA Metodologie della progettazione
175 GIOVANNA SCICOLONE Restauro dell’arte contemporanea
102 ROBERTO SEMPRINI - Design
120 PIERANGELO SEQUERI - Estetica del sacro
219 NOBERTO SERANA - Tecniche audiovisive per web
149 TAKASHI SHIMURA - Museografia 1
163 TAKASHI SHIMURA - Progettazione di allestimenti
132 MARCO SIGNORINI - Fotografia (reportage)
162 RICCARDO SOFFIENTINI - Product design
209 LUISA SOMAINI - Storia dell’arte contemporanea
132 CESARE SOMANINI - Fotografia (architettura e paesaggio)
147 VINCENZO SORRENTINO Metodologie e tecniche dell’affresco
137 ALDO SPOLDI - Illustrazione
131 ALESSANDRA SPRANZI - Fotografia
139 ALESSANDRA SPRANZI Laboratorio di progettazione fotografica
103 FILOMENA STELITANO - Design del gioiello
229 FILOMENA STELITANO Tecniche dell’incisione - Grafica d’arte
164 DANIELE SUFFRITTI - Progettazione di software interattivi
215 ELISABETTA SUSANI Storia e documentazione dei beni architettonici 1
216 ELISABETTA SUSANI Storia e documentazione dei beni architettonici 2
81 TIZIANA TACCONI - Anatomia artistica
97 TIZIANA TACCONI - Cromatologia
197 VALERIA TASSINARI - Storia della decorazione
151 LAURA TETTAMANZI Organizzazione e produzione dell’arte mediale
173 DUILIO THANCHIS - Restauro del legno
212 PAOLO THEA - Storia dell’arte moderna
101 CARLO TOGNOLINA - Decorazione
233 ALESSANDRO TOMBOLA - Tecniche di montaggio
160 LAURA TONANI Principi e tecniche della terapeutica artistica 1-2
82 LAURA TONANI - Anatomia artistica
244 M. ANTONIETTA TOVINI Tecniche sartoriali per il costume
200 GIOVANNI TRABUCCO - Storia della religiosità popolare
107 DAVIDE TRANCHINA - Direzione della fotografia
209 DARIO TRENTO - Storia dell’arte contemporanea
213 DARIO TRENTO - Storia dell’arte moderna
284 INDICE ANALITICO PER DOCENTI
94 SITA TRINI CASTELLI - Concept planning
189 DANIEL ANTONIO TUMMOLILLO - Serigrafia
103 GIUSEPPE ULIAN - Design
151 STEFANIA ULIVIERI Pedagogia della comunicazione e della relazione educativa
167 MARTA VALTOLINA - Progettazione per il costume
82 TIZIANA VALZELLI - Anatomia artistica
122 SERGIO VENUTI - Fashion design 1
97 DANY VESCOVI - Cromatologia
256 FEDERICO VESCOVO - Xilografia
178 EMILIANO VISCARDI - Scenografia
178 EMILIANO VISCARDI - Scenografia (cinema e TV)
105 GISELLA VISMARA - Didattica per il museo
165 HUBERT WESTKEMPER - Progettazione di spazi sonori
217 FABIO ZANZOTTO - Storia e teoria dei nuovi media
105 DANIELA ZARRO - Didattica dei linguaggi artistici
186 CARMELO ZULLO - Scultura
223 CARMELO ZULLO - Tecniche della scultura
SCUOLA LIBERA DEL NUDO
E SCUOLA DEGLI ARTEFICI
INDICE ANALITICO PER DISCIPLINE
260 COMPUTER GRAPHICS - Eleonora Zullo
260 DISEGNO - Sabina Capraro
261 DISEGNO ANATOMICO - Maria Tcholakova
261 DISEGNO ARCHITETTONICO - Serena Forti
262 DISEGNO DAL VERO - Barbara Giorgis
262 DISEGNO DEL MODELLO - Massimo Zuppelli
263 ILLUSTRAZIONE - Elisabetta Golinelli
263 INCISIONE - Matteo Giannini
264 SCENOGRAFIA - Serena Zen
264 TECNICHE DEL DISEGNO - Luciana Manelli
265 TECNOLOGIA E STORIA DEGLI STILI ARCHITETTONICI Alessandro Cheli
INDICE ANALITICO PER DOCENTI
260 SABINA CAPRARO - Disegno
265 ALESSANDRO CHELI Tecnologia e storia degli stili architettonici
261 SERENA FORTI - Disegno architettonico
263 MATTEO GIANNINI - Incisione
262 BARBARA GIORGIS - Disegno dal vero
263 ELISABETTA GOLINELLI - Illustrazione
264 LUCIANA MANELLI - Tecniche del disegno
261 MARIA TCHOLAKOVA - Disegno Anatomico
264 SERENA ZEN - Scenografia
260 ELEONORA ZULLO - Computer graphics
262 MASSIMO ZUPPELLI - Disegno del modello
NOTE 285
286 NOTE
NOTE 287
288 NOTE
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