Periodico della Confagricoltura di Mantova in abbonamento postale chiuso in tipografia il 23 luglio 2015 Anno LXVI - N. 15 - 27 luglio 2015 Il materiale non pubblicato non si restituisce - Direz., Redaz. e Amministraz. Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel. 0376.330711 Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MN CONFAGRICOLTURA, ACCORDI CON LE BANCHE PER L’ANTICIPO SUGLI AIUTI PAC. A ccordi con le principali banche per consentire l’erogazione di quei finanziamenti indispensabili per le aziende. Così Confagricoltura Mantova fronteggia la delicata situazione creatasi col venir meno dell’anticipo dei premi Pac agli agricoltori lombardi. Fra i partner figurano Unicredit, Bnl, Cariparma, Intesa San Paolo, Banco popolare. Una decina in tutto gli istituti bancari coinvolti che garantiranno agli associati gli anticipi dei premi Pac 2015, anche pluriennali, a condizioni particolarmente favorevoli e tassi agevolati. «Appena abbiamo ricevuto la pessima notizia della mancata disponibilità della Regione a procedere con l’erogazione - spiega Matteo Lasagna, presidente dell’organizzazione di tutela degli imprenditori agricoli - ci siamo attivati per quantificare il potenziale valore dei titoli, al fine di consentire lo stanziamento - da parte del sistema creditizio - di quei fondi di VIA LIBERA AL NUOVO PSR DELLA REGIONE LOMBARDIA. PAG. 2 cui le aziende non possono fare a meno. Ricordiamo che la nostra è una provincia dalla vocazione spiccatamente agricola e che migliaia di imprese, confidando negli anticipi Pac, hanno fatto investimenti importanti». Da qui la necessità di una risposta concreta a tutti gli associati, che possono già rivolgersi alla sede centrale di via Fancelli e agli uffici di zona per avere l’elenco degli istituti bancari convenzionati. «Ancora una volta - aggiunge Lasagna - gli agricoltori rischiano di pagare le irresponsabilità di ministero e Agea. Tutto questo è profondamente sbagliato e dimostra quanto il nostro mondo sia sempre più lontano da una politica sorda e inconcludente, che affossa chi lavora per rilanciare l’economia di questo Paese. Rispondiamo all’inefficienza di chi ci governa con fatti concreti, invitando i soci a contattare l’istituto di credito segnalato nella domanda Pac e presso il quale FORMAGGI SENZA LATTE. CONFAGRICOLTURA CHIEDE ETICHETTE CHIARE. confagricolturamantova.it verrà erogato il contributo». Il riferimento è naturalmente al cattivo operato di Agea e alla mancata accettazione da parte della Regione di una proposta - partita da Confagricoltura e presentata all’assessore Fava - per consentire comunque di erogare un anticipo dei premi Pac agli agricoltori lombardi. «Siamo sorpresi e dispiaciuti che questa nostra proposta, formulata nell’interesse della categoria, sia diventata occasione di una polemica e di un rimpallo. Il nostro settore sta soffrendo pesantemente, sia sul lato della liquidità che sull’anticipo regionale della Pac, erogato a partire dal 2010. Quest’ultimo era praticamente diventato un punto fermo della gestione finanziaria, che quest’anno verrà a mancare, creando gravi difficoltà a molte aziende. Non avendo trovato una soluzione tramite le istituzioni, ci siamo attivati con tutti i principali istituti bancari per fronteggiare questa emergenza». LATTE BOVINO, SUPERATA LA QUOTA NAZIONALE. PAG. 2 PAG. 5 ATTUALITÀ C VIA LIBERA AL NUOVO PSR DELLA REGIONE LOMBARDIA. i siamo. Via libera della Commissione europea al nuovo programma di sviluppo rurale della Regione Lombardia, che è stato adottato formalmente il 15 luglio. Il piano prevede l’investimento di 1,2 miliardi - di cui 499 milioni di fondi Ue e 659 milioni di cofinanziamento nazionale - per un periodo di sette anni (2014 -2020). Risorse finalizzate prima di tutto al rilancio della competitività del settore agricolo, ma anche al ripristino, alla salvaguardia e alla valorizzazione degli ecosistemi. E saranno circa 3.200 gli imprenditori agricoli che otterranno un sostegno per investire nella ristrutturazione e nell’ammodernamento delle loro aziende o nella trasformazione e nella commercializzazione dei loro prodotti. Oltre a incidere sulla competitività delle imprese, i finanziamenti in questione contribuiranno anche a migliorare la sostenibilità ambientale e a mitigare i cambiamenti climatici. Gli investimenti saranno incentivati anche dall’attivazione di uno strumento finanziario specifico: un fondo di credito istituito ad hoc. Più di 100mila ettari di terreni agricoli saranno oggetto di contratti agro-ambientaliclimatici che sosterranno la biodiversità e la gestione del suolo e delle acque; mentre altri 110mila saranno oggetto di sostegno nelle zone montane. La Regione ridurrà gli oneri amministrativi per i beneficiari ricorrendo a un sistema semplificato di costi standard per la dichiarazione delle spese nell’ambito di talune spese di investimento. Una fetta importante dei fondi del nuovo PSR della Lombardia (29,3%) sarà destinata quindi alla competitività e alla redditività delle aziende, oltre che alla gestione sostenibile delle foreste (oltre 339 milioni in totale). Circa 187 milioni andranno all’organizzazione della filiera alimentare, incluse la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi. Altri 363 milioni serviranno invece a preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi in agricoltura e silvicoltura; e 124 a promuovere un uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e capace di fronteggiare i cambiamenti climatici nel settore agroalimentare e forestale. Altri 118 milioni, infine, verranno utilizzati per interventi nel campo dell’inclusione sociale, per la riduzione LASAGNA ALL’ASSEMBLEA DI FEDERLOMBARDA: «LA RICERCA SCIENTIFICA? UN’OPPORTUNITÀ, USIAMOLA». I 2 l rapporto fra ricerca scientifica, produzione agricola e sostenibilità ambientale al centro dell’assemblea annuale di Confagricoltura Lombardia, che si è tenuta a Milano, lo scorso 13 luglio, nella sede della Fondazione Riccardo Catella. Fra gli interventi quelli del presidente confederale Mario Guidi e dell’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava. «L’apporto della scienza è fondamentale per il presente, ma soprattutto per il futuro del comparto agricolo a cui viene demandata la responsabilità di incrementare la propria capacità produttiva per far fronte al crescente fabbisogno di cibo su scala mondiale legato all’aumento della popolazione e alle mutate abitudini alimentari, in particolare nei Paesi emergenti - ha detto il presidente Matteo Lasagna - Per questo, oggi, abbiamo voluto approfondire il rapporto che lega il mondo della ricerca a quello della produzione agricola con il contributo di ospiti di prestigio quali Riccardo Cascioli, Roberto Defez e Luigi Mariani che ne hanno illustrato i presupposti culturali, l’evoluzione storica e i risultati raggiunti nel corso del tempo. Un dato emerge in maniera indiscutibile: l’apporto della scienza all’agricoltura non solo ha consentito di aumentare la produzione di materie prime alimentari con beneficio dell’intera umanità - come dimostra la progressiva riduzione della quota della popolazione mondiale che vive in condizione di sottonutrizione -, ma ha anche permesso di ridurre l’impatto ambientale dell’attività agricola, contrariamente a quanto l’opinione pubblica è spesso portata a credere. È importante, quindi, prima di tutto un cambio di mentalità che ci porti a guardare alla scienza e alla ricerca genetica come a una grande opportunità per il nostro settore - ha concluso Lasagna - E è nostro compito cercare, come organizzazione, di trasmettere questo messaggio anche al di fuori del comparto agricolo affinché tutti possano comprendere i vantaggi che un uso razionale e consapevole delle nuove tecnologie può garantire, superando l’attuale diffuso atteggiamento di scetticismo spesso derivante da un’informazione approssimativa e non corretta su questi temi». Il piano prevede l’investimento di 1,2 miliardi di Euro. della povertà e lo sviluppo economico delle zone rurali. A breve la Regione Lombardia pubblicherà il bando relativo all’Operazione 4.1, la misura che finanzia gli investimenti in azienda. I tecnici di Confagricoltura Mantova sono già in grado di fornire una consulenza sugli investimenti in programma e abbozzare le domande di contributo, anche con sopralluoghi in azienda. Per informazioni, telefonare al numero 0376/330711, oppure inviare una richiesta a: [email protected] FORMAGGI SENZA LATTE, CONFAGRICOLTURA CHIEDE ETICHETTE CHIARE. C onfagricoltura esprime soddisfazione per la decisione della Commissione europea di concedere una proroga all’Italia sulla richiesta di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito - previsto storicamente dalla legge nazionale - per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari. Con una nota inviata il 10 luglio scorso dal segretariato generale della Commissione europea alla rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Ue è stata accordata una proroga fino al 29 settembre 2015 del termine di risposta alla lettera di “diffida” sull’infrazione n. 4170 con la quale, in pratica, si vuole imporre al nostro Paese di cancellare il divieto vigente, aprendo alla produzione di formaggi ottenuti con la polvere di latte. «Guardiamo alla proroga concessa come un segnale di attenzione - ha commentato il presidente di Confagricoltura Mantova, Matteo Lasagna - Ribadiamo che siamo pronti a lavorare con la Commissione europea e con il ministero delle Politiche agricole per trovare una soluzione adeguata. In ogni caso, ai vertici della Commissione abbiamo sottolineato la necessità di prevedere un’etichettatura più chiara per i prodotti lattiero-caseari, in cui dovrà essere indicato espressamente se si utilizza latte fresco oppure se si impiega, totalmente o in parte, latte condensato o in polvere. La normativa europea sull’etichettatura, a detta anche della Commissione, potrebbe permettere questa distinzione. Insomma - conclude Lasagna serve una normativa chiara che tuteli allevatori e consumatori, per questo la proposta di una nuova etichettatura un’esigenza indifferibile». AL VIA LA REVISIONE DELLE MACCHINE AGRICOLE. E’ stato pubblicato il decreto 20 maggio 2015 recante “Revisione generale delle macchine agricole ed operatrici ai sensi degli articoli 111 e 114 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285”. Il provvedimento, in vigore dal 15 luglio 2015, dispone la revisione delle macchine agricole in attuazione dell’articolo 111 del nuovo Codice della strada, modificato dal decreto legge n. 179/2012 convertito nella Legge n. 221/2012. Tale modifica è stata decisa dal Parlamento in relazione all’elevato numero di infortuni legati all’uso del trattore ed agli esiti dei lavori della Commissione di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette «morti bianche». In particolare nella relazione finale della suddetta Commissione, in riferimento all’uso delle macchine e attrezzature agricole, sono state messi in evidenza i seguenti aspetti: • una carenza di dispositivi di protezione sia perché vetuste o perché presentano difetti in fase di progettazione anche sulle nuove; • la necessità di iniziative legislative, tese ad introdurre incentivi economici-fiscali in favore della rottamazione e messa in sicurezza delle macchine agricole, e quindi superare le difficoltà nel reperire tali risorse anche in relazione ai limiti imposti dalle regole comunitarie sul de minimis; • una carenza dei requisiti individuali degli operatori necessari per l’utilizzo dei mezzi, con particolare riferimento alla formazione; • la necessità di rendere obbligatoria la revisione delle macchine agricole. I numeri. In merito alle nuove disposizioni sulla revisione delle macchine agricole, va sottolineato che se da una parte è condiviso l’obiettivo di aumentare i livelli di sicurezza delle macchine agricole, contribuendo così alla diminuzione degli infortuni, dall’altra il nuovo obbligo comporta per le imprese notevoli problemi sia in termini organizzativi che economici. Difatti, dovranno essere sottoposti a revisione circa 2 milioni di veicoli, di cui 1 milione 600 mila unità con un’età media di 20 anni, con conseguenti oneri economici in relazione all’adeguamento delle macchine o alla loro sostituzione, a fronte di mancanza di adeguati incentivi e di difficoltà nell’organizzare un sistema efficiente di revisione capace di rispondere alle esigenze della aziende agricole. Periodicità. In base a quanto indicato dalla norma, la revisione è obbligatoria, con periodicità quinquennale, per le seguenti macchine agricole soggette ad immatricolazione, a norma dell’articolo 110 del nuovo Codice della Strada: • trattori agricoli, così come definiti nella direttiva n. 2003/37/CE del 26 maggio 2003 e successive modificazioni ed integrazioni; • macchine agricole operatrici semoventi CODICE DELLA STRADA a due o più assi; • rimorchi agricoli aventi massa complessiva a pieno carico superiore a 1,5 tonnellate e con massa complessiva inferiore a 1,5 tonnellate, se le dimensioni d’ingombro superano i 4,00 metri di lunghezza e 2,00 metri di larghezza. Di conseguenza non sono sottoposte a revisione: • le macchine operatrici semoventi ad un asse; • le macchine agricole operatrici trainate; • i rimorchi agricoli di massa complessiva non superiore a 1.5 t. Inoltre, per quanto riguarda le macchine operatrici di cui all’art. 58 del codice della strada, la revisione si applica a: 1. macchine impiegate per la costruzione e la manutenzione di opere civili; 2. macchine sgombraneve; 3. carrelli. Tempistiche. La norma prevede una gradualità di applicazione della revisione delle macchine agricole, in funzione della tipologia di macchina. TIPOLOGIA DI MACCHINA AGRICOLA TERMINE INIZIALE PER EFFETTUARE LA REVISIONE Trattori agricoli a partire dal 31 dicembre 2015 Macchine agricole operatrici semoventi a due o più assi a partire dal 31 dicembre 2017 Rimorchi agricoli a partire dal 31 dicembre 2017 TIPOLOGIA DI MACCHINA OPERATRICE TERMINE INIZIALE PER EFFETTUARE LA REVISIONE Macchine impiegate per la costruzione e la manutenzione di opere civili a partire dal 31 dicembre 2018 Macchine sgombraneve a partire dal 31 dicembre 2018 Carrelli a partire dal 31 dicembre 2018 Inoltre, per le sole trattrici viene specificata un’ulteriore gradualità secondo l’anno di immatricolazione, prevedendo un aggiornamento quinquennale da effettuarsi entro il mese corrispondente alla prima immatricolazione. La gradualità entro cui effettuare la revisione è la seguente: TRATTORI AGRICOLI IMMATRICOLATI TERMINE DI SCADENZA ENTRO CUI EFFETTUARE LA REVISIONE entro il 31/12/ 1973 il 31/12/2017 dal 1/01/1974 al 31/12/1990 il 31/12/2018 dal 1/12/1991 al 31/12/2010 il 31/12/2020 dal 1/01/2011 al 31/01/2015 il 31/12/2021 dopo il 1/01/2016 al 5° anno entro la fine del mese di prima immatricolazione Confagricoltura nel seguire gli sviluppi della revisione, sia in sede parlamentare che in sede ministeriale, anche attraverso il tavolo tecnico istituito dall’Enama, ha più volte denunciato le criticità sopraelencate ed in particolare la necessità di: • un’applicazione graduale del nuovo obbligo in relazione all’elevato numero di veicoli ed alle difficoltà economiche legate al rinnovo/adeguamento del parco macchine; • considerare la specificità di tali tipologie di macchine (caratteristiche costruttive completamente diverse dagli altri veicoli); • condizionare l’avvio della revisione a specifici incentivi per la rottamazione; • prevedere un numero sufficiente di officine, anche attraverso strutture mobili; • individuare soluzioni semplificate per l’aggiornamento dei documenti di circolazione per le trattrici più vecchie, nei casi in cui ne sussistano le condizioni a causa di modifiche apportate alle macchine; • evitare duplicazioni nei controlli tra la normativa sulla sicurezza sul lavoro e quella sulla circolazione stradale. 3 CONDIZIONALITÀ I n vista dei controlli condizionalità 2015, si ricordano di seguito gli adempimenti relativi all’identificazione e registrazione degli animali in azienda. I controlli, effettuati da veterinari dell’ASL comportano in caso di esiti negativi una sanzione amministrativa e il taglio dei contributi PAC e PSR. 4 SUINI. L’azienda che alleva suini ha l’obbligo di: a) Registrare l’azienda in Banca Dati Regionale/Banca Dati Nazionale. L’azienda zootecnica deve essere identificata e registrata in BDR/ BDN attraverso un codice aziendale e di allevamento, entro 20 giorni dall’inizio dell’attività; qualsiasi variazione anagrafica o fiscale deve essere comunicata in BDR/BDN entro 7 giorni. b) Avere il registro di stalla aggiornato rispetto alla realtà aziendale e tenere aggiornata la BDR/BDN. L’agricoltore è tenuto a riportare nel registro di stalla il numero degli animali presenti in azienda alla data del 31 marzo di ogni anno, le movimentazioni in ingresso ed uscita entro 3 giorni dall’evento ed il numero di animali nati/ morti entro 30 giorni dall’evento. Inol¬tre ogni qualvolta movimenta i capi deve compilare la dichiarazione di provenienza e di destinazione degli animali (Modello IV) e inviarne copia all’Autorità competente (ASL) o all’ente delegato (CAA, APA) entro 7 giorni dalla movimentazione stessa per l’aggior-namento in BDN/BDR. c) Identificare correttamente i capi. L’agricoltore è tenuto ad assicurare che gli animali siano contrassegnati nell’azienda di origine attraverso un tatuaggio che riporta il codice allevamento (e non è individuale), prima della movimentazione e comunque entro 70 giorni dalla nascita. Il tatuaggio è apposto sull’orecchio sinistro, a livello del padiglione auricolare in maniera che risulti leggibile. In alternativa il tatuag¬gio potrà essere effettuato sulla parte esterna delle cosce, secondo le modalità stabilite dal relativo disciplinare per i suini allevati in aziende che aderiscono a consorzi di tutela della denominazione d’origine dei prosciutti. È consentito, in aggiunta al tatuaggio, l’uso di una marca auricolare in materiale non deteriorabile da apporre al padiglione auricolare dell’orecchio destro. Il tatuaggio e, ove presente, la marca auricolare riportano il codice identificativo dell’azienda di nascita (o dell’azienda di prima destinazione per gli animali importati da Paesi terzi e destinati a rimanere sul territori nazionale). Deroghe. 1) In base alla Decisione 2005/458/CE del 21 giugno 2005, l’Italia è autorizzata ad applicare la deroga prevista all’art. 3, paragrafo 2 della ANAGRAFE ZOOTECNICA, GLI ADEMPIMENTI PER SUINI, BOVINI E OVICAPRINI. direttiva 92/102/CEE nei confronti dei detentori di non più di un suino. Di conseguenza le aziende detentrici di un solo capo suino da ingrasso, destinato al consumo personale, sono tenute solo a: - identificare il suino tramite tatuaggio riportante il codice dell’azienda di nascita o dell’azienda di prima destinazione se importato da Paesi terzi, secondo quanto stabilito dalla normativa; - comunicare all’autorità sanitaria territorialmente competente la detenzione dell’unico capo suino ed il suo destino finale. 2) Inoltre, in base all’Ordinanza Ministeriale 12 aprile 2008 i detentori di suini da ingrasso, fino ad un massimo di 4 animali, destinati all’autoconsumo e non a scopo commerciale, che non movimentano animali verso altri allevamenti, sono obbligati a registrare l’allevamento presso l’ASL, a detenere il registro di stalla ed a registrare in proprio o tramite l’ente delegato i soli ingressi (mediante il modello IV). BOVINI. L’azienda che alleva bovini e bufalini ha l’obbligo di: a) Registrare l’azienda in Banca Dati Regionale/Banca Dati Nazionale. L’azienda zootecnica deve essere identificata e registrata attraverso un codice aziendale, entro 20 giorni dall’inizio dell’attività; qualsiasi variazione anagrafica o fiscale deve essere comunicata in BDR/BDN entro 7 giorni. b) Avere il registro di stalla aggiornato rispetto alla realtà aziendale e tenere aggiornata la BDR/BDN. L’allevatore è tenuto a: - riportare sul registro di stalla: • le nascite entro 3 giorni dall’avvenuta marcatura; • le morti entro 3 giorni dall’evento; • le movimentazioni, corredate da modello 4 debitamente compilato, entro 3 giorni dall’evento; - comunicare le movimentazioni in entrata e in uscita (comprese anche nascite e morti) entro 7 giorni dall’evento all’ente dele¬gato o, in caso di registro informatizzato, entro 3 giorni dall’evento per l’aggiornamento in BDR/BDN. Inoltre in caso di decesso dell’animale, l’allevatore è tenuto a: - informare il Servizio veterinario competente per territorio entro 24 ore dal verificarsi dell’evento; - inviare entro 7 giorni all’Autorità competente (ASL) o all’ente delegato (es. APA) il passaporto. Infine in caso di furto o smarrimento dell’animale, l’allevatore è tenuto a: - informare il Servizio Veterinario competente per territorio entro 24 ore dal verificarsi dell’evento; - aggiornare la BDR/BDN entro 2 giorni dalla denuncia di furto/smarrimento; - consegnare all’ASL entro 2 giorni il relativo passaporto. c) Identificare correttamente i capi. L’allevatore deve identificare i capi con una doppia marca auricolare. Ogni capo deve essere contrassegnato da un codice identificativo entro 20 giorni dalla nascita o comunque prima che lasci l’azienda. Contestualmente alla marcatura, l’allevatore deve compilare la cedola identificativa con i dati anagrafici del capo e deve trasmetterla entro 7 giorni alla ASL o all’ente delegato per la registrazione in BDR/BDN e ai fini del rilascio del passaporto. Il passaporto viene rilasciato dal Servizio Veterinario, o per il tramite dell’Ente Delegato, e deve sempre accompagnare l’animale in ogni spostamento in quanto documento di identificazione individuale. Se un bovino viene introdotto in allevamento, l’allevatore deve annotare il passaggio di proprietà sul retro del passaporto e aggiornare entro 3 giorni il registro di stalla. In caso di smarrimenti di passaporti, l’allevatore è tenuto a darne comunicazione al Servizio veterinario competente per territorio per il rilascio di nuovi passaporti. In caso di smarrimenti delle marche auricolari, l’allevatore è tenuto a darne comunicazione nel più breve tempo possibile al Servizio Veterinario competente per territorio per il rilascio di marche sostitutive. L’allevatore che introduce in allevamento un capo proveniente da un Paese comunitario, è tenuto solamente a registrare i dati anagrafici e la sua introduzione in BDR/BDN e sul registro aziendale, in quanto l’animale mantiene lo stesso identificativo e documento di identificazione del Paese di origine. L’allevatore che invece introduce in allevamento un capo proveniente da Paesi terzi, è tenuto a re-identificarlo entro 7 giorni dai controlli di ispezione frontaliera ed a registrarne in Banca Dati Regionale/Nazionale l’importazione, conformemente alla norma tiva vigente, direttamente o tramite ente delegato, entro 7 giorni dai controlli di ispezione frontaliera. Non occorre procedere all’identificazione di animali importati da Paesi terzi destinati ad un macello situato nel territorio nazionale e che debbano essere effettivamente macellati entro i venti giorni successivi ai controlli di ispezione frontaliera. Con deliberazione n° X/1105 del 20 dicembre 2013 è stato approvato da parte della DG Salute il progetto sperimentale “dematerializzazione degli adempimenti amministrativi per la movimentazione degli animali della specie bovina”, nel quale è previsto che il passaporto bovino non sia rilasciato ai capi per i quali sussistono le condizioni di applicazione del progetto. Il progetto è stato avviato in data 26 febbraio 2014, a seguito di comunicazione continua nell’ottava pagina LATTE BOVINO, SUPERATA LA QUOTA NAZIONALE. A GEA ha reso noto l’esito della campagna produttiva 2014-2015, che ha portato ad un esubero, rispetto alla quota nazionale, di 107.093 tonnellate che equivale ad un prelievo supplementare che l’Italia dovrà versare alla UE di circa 30 milioni di euro. Il comunicato precisa che gli esuberi individuali, invece, ammontano a 730.512 tonnellate per i quali sono stati versati o previste fideiussioni per circa 130 milioni di euro. Entro il 31 luglio 2015, quindi, AGEA provvederà a comunicare l’entità dei prelievi imputabili ai singoli allevatori e le restituzioni secondo i nuovi criteri di compensazione stabiliti dal decreto legge n. 51/2015 convertito in legge, con le relative modifiche, il 2 luglio 2015. Si precisa, quindi, che il legislatore ha stabilito che in aggiunta ai noti criteri di priorità di ripartizione del residuo tra le aziende produttrici si inserisce anche quello che prevede l’accesso alla compensazione per le aziende che: - hanno superato di oltre il 6 per cento e fino al 12 per cento il proprio quantitativo disponibile; TECNICO-ECONOMICO - hanno superato di oltre il 12 per cento e fino al 30 per cento il proprio quantitativo disponibile; - hanno superato di oltre il 30 per cento e fino al 50 per cento il proprio quantitativo disponibile; - hanno superato di oltre il 50 per cento il proprio quantitativo disponibile. Tali categorie di produttori, quindi, potranno usufruire della compensazione, ma solo nel limite del 6 per cento del predetto quantitativo e solo successivamente alla compensazione delle aziende che non hanno superato di oltre il 6 per cento il proprio quantitativo individuale. Si ricorda, inoltre, che il decreto legge n. 51/2015 prevede la possibilità di rateizzazione dell’importo del prelievo supplementare con il pagamento di tre rate annuali, senza interessi, di pari importo versate entro il 30 settembre degli anni 2015, 2016 e 2017, previa prestazione da parte del produttore richiedente di fideiussione bancaria, a copertura delle rate 2016/17, esigibile a prima e semplice richiesta, a favore dell’Agenzia per le erogazioni in agri- coltura (AGEA). Le domande di adesione a tale rateizzazione, a cui possono accedere solo i produttori con importi superiori ai 5mila euro, devono essere presentate entro il 31 agosto 2015. Si decade dalla concessa rateizzazione in caso di mancato, parziale o ritardato versamento di una rata. Si precisa che gli interessi della rateizzazione rientreranno nei calcoli del “de minimis.” TELELETTURA OBBLIGATORIA PER I CONTATORI DI PRODUZIONE. C on la deliberazione 595/2014/R/ eel, l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha aggiornato la regolazione del servizio di misura dell’energia elettrica, modificando la responsabilità del suddetto servizio. Dal 1° gennaio 2016 il GSE erogherà gli incentivi solo sulla base dei dati di misura trasmessi dai gestori di rete. ENEL Distribuzione sta inviando ai produttori una lettera con le istruzioni per rendere possibile la telelettura dei contatori, ricordando che il mancato adeguamento comporterà un ritardo nell’erogazione degli incentivi. Impianti connessi in BT con Pn>20kW attivati prima del 27/08/2012 e di proprietà Enel. Se il contatore installato è presente nella lista dei contatori compatibili con i sistemi di telelettura di ENEL Distribuzione S.p.a., si deve inviare tramite il portale produttori la comunicazione delle caratteristiche necessarie alla telelettura di questo contatore. Se il contatore installato non è presente nella lista dei contatori compatibili con i sistemi di telelettura di ENEL Distribuzione S.p.a., si deve inviare tramite il portale produttori la richiesta di installazione di un contatore di proprietà di ENEL Distribuzione. Impianti connessi in MT-AT-AAT con Pn>20kW con contatore di produzione di proprietà del produttore (indipendente dalla data di attivazione) Se il contatore installato è presente nella lista dei contatori compatibili con i sistemi di telelettura di ENEL S.p.a., si deve inviare tramite il portale produttori la comunicazione delle caratteristiche necessarie alla telelettura di questo contatore. Se il contatore installato non è presente nella lista dei contatori compatibili con i sistemi di telelettura di ENEL, si deve: - installare un nuovo contatore scelto tra quelli presenti nella lista dei contatori compatibili con i sistemi di telelettura di ENEL Distribuzione e inviare tramite il portale produttori la comunicazione delle caratteristiche necessarie alla telelettura di questo contatore; oppure - inviare tramite il portale produttori la richiesta di installazione di un contatore di proprietà di ENEL Distribuzione. Per consultare l’elenco dei contatori compatibili con i sistemi di telelettura ENEL si rimanda al sito http://eneldistribuzione.enel.it/it-IT MISURA 214 E FORESTAZIONE, SLITTANO I PAGAMENTI. D a notizie assunte in Regione Lombardia, si informa che l’organismo pagatore della Regione Lombardia ha provveduto nei giorni scorsi a saldare le domande PSR Misura 214 relativamente alle sole azioni I (conservazione della biodiversità delle risaie) e M (minima lavorazione semina su sodo), che godono di un’autonomia finanziaria propria. Per quanto riguarda le rimanenti azioni della Misura 214 presentate nel 2014, come anche le domande di forestazione Misura 221, Misura H e Reg. Ce 2080/92, non possono essere saldate per mancanza di fondi. Solamente con l’approvazione da parte della Commissione europea del nuovo PSR 2014 - 2020 della Lombardia, approvazione rimandata più volte e avvenuta a metà luglio, la Regione potrà utilizzare i fondi del nuovo PSR per pagare le domande ancora non saldate. Si prevede quindi che i saldi possano avere luogo non prima del mese di settembre. 5 VITA SINDACALE C risi del comparto lattiero caseario e possibilità di un suo rilancio alla luce della fine delle quote latte. Questi gli argomenti al centro degli incontri che si sono tenuti il 15 e il 16 giugno a Bruxelles presso la Commissione, a cui hanno partecipato alcuni componenti della Federazione nazionale di prodotto lattiero casearia di Confagricoltura. La delegazione, guidata dal presidente Luigi Barbieri, era composta da rappresentanti del settore giunti da diverse regioni italiane. Per Mantova, presenti Alberto Cortesi, presidente della Sezione economica provinciale e Daniele Sfulcini, direttore della Confagricoltura provinciale. Proficui gli incontri che hanno avuto come controparte sia funzionari della direzione generale Agricoltura che europarlamentari, tra cui Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo. Dato per scontato come il pacchetto latte si sia dimostrato insufficiente per garantire la competitività del comparto lattiero caseario europeo, Confagricoltura ha chiesto l’adozione di nuovi strumenti economici tra cui l’introduzione di mercati a termine alla stregua di quanto avviene negli USA (Future market); l’adozione di un programma di stabilizzazione dei redditi, anch’esso di derivazione statunitense, che scatti al di sotto di prezzi soglia; la lotta alle pratiche di concorrenza sleale e, infine, la promozione dei prodotti di qualità nei Paesi terzi. Al termine della due giorni europea, Alberto Cortesi non nasconde però una certa amarezza. «Se da un lato abbiamo l’onore di essere rappresentati a livello politico da persone capaci come De Castro, dispiace LATTIERO CASEARIO, RAPPRESENTANTI DI CONFAGRICOLTURA A BRUXELLES PER SUPERARE LA CRISI DEL SETTORE. constatare ancora una volta - ha sottolineato il presidente della sezione di prodotto mantovana - come i funzionari della Commissione si dimostrino al contrario distanti dal cogliere le esigenze del mondo produttivo. Si capisce, andando proprio a Bruxelles, il perché della crisi delle istituzioni europee, ben lontane dal comprendere le reali necessità delle imprese agricole». VIENI CON NOI A VISITARE EXPO. C onfagricoltura Mantova offre agli associati la possibilità di visitare Expo. Diverse le date di partenza previste: venerdì 31 luglio; venerdì 28 agosto; lunedì 14 e martedì 22 settembre; lunedì 5, lunedì 19 e venerdì 23 ottobre. Date che potranno cambiare in base alle richieste e alla disponibilità dei posti. Al viaggio - con partenza da Mantova alle 7 e rientro entro le 21 - possono prendere parte anche familiari e amici. La quota di partecipazione è di 40 euro per un di minimo 25 passeggeri e include il viaggio, una guida, audioguida e assicurazione. È escluso il costo del biglietto di ingresso ad Expo, chi ne è sprovvisto può acquistarlo su richiesta a 22 euro. Per prenotare la visita o ricevere ulteriori informazioni contattare la segreteria di Confagricoltura Mantova allo 0376 330708 o alla mail [email protected]. Inoltre Confagricoltura Mantova ha una seconda proposta che include prima una visita fuori Expo, alla casa degli Atellani e alla vigna di Leonardo, e poi un giro fra i padiglioni dell’esposizione. Le date e le condizioni previste sono le stesse, ma la quota di partecipazione è di 54 euro (viaggio, guida, biglietto metropolitana, ingresso e visita alla casa degli Atellani, audioguida, assicurazione), escluso il biglietto di ingresso ad Expo. Per qualsiasi informazione, contattare la segreteria di Confagricoltura Mantova. AFFITTI AGRARI, ATTENZIONE ALLA PRELAZIONE PER I CONTRATTI IN SCADENZA. S 6 i ricorda che, entro il 10 agosto 2015, deve essere comunicata, mediante raccomandata con avviso di ritorno agli affittuari con contratto in scadenza il prossimo 10 novembre, l’eventuale proposta di nuova affittanza ricevuta ai sensi dell’art. 4 bis della Legge n. 203/1982. Ciò per permettere l’esercizio del diritto di prelazione da parte dell’affittuario. Infatti, la norma prevede che il proprietario che intenda af- fittare a terzi il fondo agricola, debba, entro 120 giorni dalla scadenza del contratto in essere, dare la possibilità all’affittuario di esercitare il diritto di prelazione a parità di condizioni. Per ulteriori informazioni, rivolgersi ai nostri uffici della sede (avv. Franco Mantovani telefono 0376/330718, dott.ssa Maria Rosa Prudenziati 0376/330706), o presso gli uffici di zona. MANTOVA Listino n. 29 Giovedì 23 luglio 2015 FRUMENTO TENERO: Panificabile Superiore (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; w min. 250) alla ton. € 208,00 - 216,00 Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 12% min.) alla ton. € 185,00 188,00 Fino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 11% min.) alla ton. € 183,00 - 186,00 Buono mercantile (p.s. non inf. a Kg. 76/hl; c.e. 1% max.; u. max. 14%) alla ton. € 177,00 - 180,00 Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 74/hl; c.e. 3% max.; u. max. 14%) alla ton. € 170,00 - 175,00 Mercantile (p.s. inf. a Kg. 73/hl; u. max. 14%) non quotato Andamento del mercato: calmo FRUMENTO DURO NAZIONALE (Produzione Nord) (Mercato di Bologna del 16 luglio €/ton.) Fino (79/80kg/hl,ce 1+1%,b.30/35%,v.6%,p12,5%) 327,00 - 327,00 Buono mercantile (77/78 kg/hl, ce 1,5 + 1,5%, b. 50/60%, v.8%,p11,5%) non quotato Mercantile (74/75 kg/hl,ce 2+2%,v. 10%) non quotato Andamento del mercato: in diminuzione COLZA: (Mercato di Parigi, previsione di offerta €/ ton.) 348,40 http://commodities.euronext.if5.com/Commodities.aspx GRANOTURCO: Granoturco nazionale, a f. farinosa, ibridi e similari (u. max. 14%) alla ton. € 159,00 - 161,00 Granoturco naz.le, a f. farinosa, ibridi e similari, da fuori provincia, f. arrivo (u. max. 14%) alla ton. € 163,00 - 166,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) comunitario alla ton. € 170,00 - 175,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) non comunitario alla ton. € 198,00 - 200,00 Granella verde, umidità al 25% uso foraggero non quotato Trinciati di mais 1° raccolto non quotato Andamento del mercato: buono SEMI OLEOSI: Semi di soia nazionali (umidità 14% - impurità 2% max) alla ton. € non quotato Semi di soia esteri (franco arrivo) 394,00 - 407,00 Semi di soia esteri geneticamente modificati (franco arrivo) non quotato Andamento del mercato: pressochè stazionario con prezzi invariati CEREALI MINORI Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a 60 (umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a 63 (umidità max. 14 %) alla ton. € 155,00 - 159,00 Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a 65 (umidità max. 14 %) alla ton. € 160,00 - 164,00 Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a 70 (umidità max. 14 %) alla ton. € 165,00 - 169,00 Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino del compratore) alla ton. € 170,00 - 175,00 Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino del compratore) alla ton. € 174,00 - 179,00 IL MERCATO DELLA SETTIMANA Andamento del mercato: pressochè stazionario con prezzi invariati FORAGGIO SECCO Maggengo di 1° taglio 2015 - in campo alla ton. € non quotato Maggengo di 1° taglio 2015 - in cascina alla ton. € non quotato Fieno di 2° taglio 2015 - in campo alla ton. € non quotato Fieno di 2° taglio 2015 - in cascina alla ton. € non quotato Fieno di 3° taglio 2015 - in campo alla ton. € 50,00 - 55,00 Fieno di 3° taglio 2015 - in cascina alla ton. € non quotato Fieno di 4° taglio 2015 in campo alla ton. € non quotato Fieno di 4° taglio 2015 in cascina alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 1° taglio 2015- in campo alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 1° taglio 2015- in cascina alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2015 in campo alla ton. € 75,00 - 85,00 Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2015 in cascina alla ton. € non quotato Andamento del mercato: buono per l’erba medica PAGLIA di frumento pressata da mietitrebbia in campo (Rotoballe) alla ton. € 40,00 - 45,00 da mietitrebbia in cascina (Rotoballe) alla ton. € non quotato Andamento del mercato: stazionario RISONE Vialone nano (resa 50 - 56) alla ton. € non quotato Carnaroli (resa 55-61) alla ton. € non quotato Arborio (resa 52 - 57) alla ton. € non quotato Andamento del mercato: non quotato RISO: Vialone nano alla ton. € 2.100,00 - 2.150,00 Carnaroli alla ton. € 1,950,00 - 2.000,00 Arborio alla ton. € 1.950,00 - 2.000,00 Andamento del mercato: stazionario FORMAGGIO GRANA PADANO Stagionatura di 10 mesi e oltre al kg € 6,400 - 6,550 Stagionatura da 14 e oltre al kg € 7,050 - 7,200 Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg € 7,550 - 7,700 GRANA (con bollo provvisorio di origine del Grana Padano) - Stagionatura tra i 60 e i 90 giorni fuori sale al Kg € 5,200 - 5,350 Andamento del mercato: calmo FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO Stagionatura di 12 mesi e oltre al kg € 7,500 - 7,650 Stagionatura di 18 mesi e oltre al kg € 8,150 - 8,250 Stagionatura di 24 mesi e oltre al kg € 8,850 - 8,950 Andamento del mercato: calmo BURRO: Zangolato di creme fresche per la burrificazione al kg. € 1,550 Burro mantovano pastorizzato al kg. € 1,750 Burro mantovano fresco classificazione CEE, al Kg. € 2,700 Andamento del mercato: calmo SUINI (a peso vivo) del peso: di 7 Kg al capo € 38,200 di 15 kg. al kg. € 3,620 di 25 kg. al kg. € 2,510 di 30 kg. al kg. € 2,350 di 40 kg. al kg. € 2,015 di 50 kg. al kg. € 1,765 di 65 kg. al kg. € 1,590 di 80 kg. al kg. € 1,450 di 100 kg. al kg. € 1,410 Andamento del mercato: calmo per i capi di 30 40 e 50 kg SUINI da macello: oltre 130 a 145 kg. al kg. € non quotato oltre 145 a 160 kg. al kg. € non quotato oltre 160 a 180 kg. al kg. € non quotato oltre 180 kg. al kg. € non quotato Andamento del mercato: non quotato VACCHE da macello (a peso vivo): vacche 1°qualità (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 0,990 - 1,090 vacche 2° qualità (P2 - P3) al kg. € 0,780 - 0,880 vacche 3° qualità (P1) al kg. € 0,550 - 0,650 Andamento del mercato: calmo VITELLONI da macello (a peso vivo): Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue belga (U2 U3 - R2 - R3) al kg. € 2,150 - 2,270 Vitelloni incroci naz. con tori da carne (limousine, charolaise e piemontese) (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 1,860 - 1,960 Vitelloni limousine (U2 - U3 - E2 - E3) al kg. € 2,660 - 2,810 Vitelloni charolaise (U2 - U3 - E2 - E3) al kg. € 2,400 - 2,490 Andamento del mercato: pressochè stazionario con prezzi invariati Vitelli maschi pezzati neri: da 40 a 45 kg. al kg. € 1,000 - 1,100 da 46 a 55 kg. al kg. € 2,350 - 2,550 da 56 a 70 kg. al kg. € 2,350 - 2,550 Andamento del mercato: calmo per i leggeri Vitelli femmine pezzate nere (a parità di peso e categoria le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg. dei maschi) Vitelli maschi incroci con tori limousine, charolaise e piemontese: da 46 a 55 kg. al kg. € 2,500 - 2,700 da 56 a 70 kg. al kg. € 2,500 - 2,700 Andamento del mercato: pressochè stazionario con prezzi invariati Vitelli femmine incroci con tori da carne (a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg dei maschi) Vitelli maschi incroci con tori pie blue belga: da 46 a 55 kg. al kg. € 4,000 - 4,500 da 56 a 70 kg. al kg. € 4,400 - 4,900 Andamento del mercato: pressochè stazionario con prezzai invariati Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga (a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,70 in meno al Kg dei maschi) VACCHE da macello (a peso morto): Razze da carne (R2 - R3 - U2 - U3) oltre 340 kg. € 2,450 - 2,550 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 300 a 350 kg. € 2,300 - 2,400 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 351 kg. e oltre € 2,450 - 2,550 Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. € 2,080 - 2,180 Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 e oltre € 2,230 - 2,330 Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg € 2,000 - 2,100 Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 e oltre € 2,050 - 2,150 Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. € 1,500 - 1,650 Pezzate nere o altre razze (P1) da 211 a 240 kg. € 1,650 - 1,750 Pezzate nere o altre razze (P1) da 241 kg e oltre € 1,750 - 1,850 Andamento del mercato: calmo VITELLONI da macello (a peso morto): Limousine (U2 - U3 - E2 - E3) da 350 a 380 kg. al kg. € 4,450 - 4,600 da 381 a 400 kg. al kg. € 4,280 - 4,380 da 401 kg. e oltre al kg. € 4,110 - 4,210 Charolaise o incr. francesi (U2 - U3 - E2 - E3) da 380 a 420 kg. al kg. € 4,060 - 4,140 da 421 a 450 kg. al kg. € 3,980 - 4,070 da 451 kg. e oltre al kg. € 3,900 - 3,980 Andamento del mercato: pressochè stazionario con prezzi invariati SCOTTONE da macello (a peso morto): Limousine (U2 - U3 - E2 - E3) da 230 a 270 kg. al kg. € 4,780 - 4,880 da 271 a 300 kg. al kg. € 4,540 - 4,640 da 301 kg. e oltre al kg. € 4,470 - 4,530 Charolaise o incr. francesi (U2 - U3 - E2 - E3) da 260 a 300 kg. al kg. € 4,220 - 4,320 da 301 a 340 kg. al kg. € 4,180 - 4,280 da 341 kg. e oltre al kg. € 4,160 - 4,260 Andamento del mercato: pressochè stazionario con prezzi invariati Uova Nazionali fresche colorate in natura (€/Kg) Prezzi I.v.a. Esclusa - Franco azienda. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 20 luglio 2015 Uova nat. S - meno di 53 gr. al Kg € 1,0400 - 1,0800 Uova nat. M - da 53 a 63 gr. al Kg € 1,1800 - 1,2200 Uova nat. L - da 63 a 73 gr. al Kg € 1,1900 - 1,2300 Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate (€/100pz) Prezzi I.v.a. Esclusa - Franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 20 luglio 2015 Uova sel. S. - meno di 53 gr. €/100pz 9,400 - 9,6000 Uova sel. M. - da 53 a 63 gr. €/100pz 10,600 - 10,800 Uova sel. L - da 63 a 73 gr. €/100pz 11,400 - 11,600 Uova sel. XL - da 73 gr. e più €/100pz 13,600 - 13,800 GASOLIO AGRICOLO Prezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 30 giugno - Fino a litri 1.000 €/Lt 0,858 - da litri 1.001 a 2.000 €/Lt. 0,851 - da litri 2.001 a 5.000 €/Lt. 0,836 - da litri 5.001 a 10.000 €/Lt. 0,822 - oltre litri 10.000 €/Lt. 0,816 Prezzi medi informativi rilevati in provincia di Mantova ANNUNCI ECONOMICI Sei socio di Confagricoltura Mantova? Vuoi pubblicare qui gratuitamente un annuncio economico che riguarda la tua azienda agricola? Invia il testo dell’annuncio a: [email protected] Direttore Responsabile: Daniele Sfulcini Design: fachiro.com Stampa: Publi Paolini Autorizzazione Tribunale MN - n. 14 del 6-6-1949 Iscrizione ROC N. 7843 - del 29 agosto 2001 7 CONFAGRICARD Con CONFAGRICARD vogliamo rendere ancor più vantaggiosa la tua adesione alla nostra Organizzazione. Pagando la quota associativa del 2015 avrai subito la Tua CONFAGRICARD, una tessera che grazie ad un pacchetto di convenzioni con Ditte e negozi della nostra provincia ti permetterà di ottenere a fronte dei tuoi futuri acquisti molti risparmi e anche vantaggi nella gestione della tua azienda. Per essere sempre aggiornato sulle offerte e le iniziative di CONFAGRICARD è possibile consultare oltre al nostro periodico “L’Agricoltura Mantovana”, il sito www.confagricolturamantova.it alla sezione “CONFAGRICARD” oppure rivolgersi al nostro ufficio “Segreteria CONFAGRICARD” T 0376/330708. BENESSERE E SALUTE MANTOVA FIOR DI LOTO di MANOLI RAMONA Reflessologa Piazza 80^ Fanteria Galleria Mortara 2 Mantova C 340/4885542 [email protected] Tipologia: Il Centro offre una gamma di trattamenti che spazia dal LINFODRENAGGO, particolare tecnica di massaggio che permette il drenaggio linfatico dai tessuti. 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Si occupa di vendita, noleggio ed assistenza tecnica su un’ampia gamma di macchine, attrezzi e detergenti dedicati, bobine pulitutto in carta, guanti e accessori monouso, ecc. sacchi immondizie di varie dimensioni compresi i sacchi omologati per la raccolta differenziata. Tecneco dispone inoltre di un proprio centro assistenza tecnica e magazzino ricambi. L’Azienda mette a disposizione una gamma completa di strumenti ed attrezzi per la pulizia professionale, adatti sia in ambienti civili che industriali, fino a comprendere sistemi completi dedicati al settore Ho.Re.Ca. nel rispetto delle norme HACCP - C.A.M. ed Ecolabel. Tecneco è distributrice - con deposito - di SUTTER PROFESSIONAL - azienda Italiana Leader nella produzione di detergenti e disinfettanti per la pulizia e la manutenzione di tutte le superfici, detergenti specifici per le area preparazione e distribuzione pasti , per il comparto Agro-Alimentare, Sanitario ed Industriale. Tecneco offre anche la fornitura di detersivi e detergenti per lavatrici con prodotti altamente performanti di SUTTER PROFESSIONAL e P&G Professional (Dash - Lenor). La Gamma delle referenze offerte comprende: macchine per le pulizie professionali, lavasciugapavimenti COMAC , aspirapolveri ed aspira-liquidi, lavamoquette, lavapavimenti, lucidatrici, carrelli per il lavaggio, e tutto ciò che concerne il corretto svolgimento del servizio di pulizia e sanificazione. Per tutto il suo programma commerciale, Tecneco System offre il Servizio di consegna direttamente al domicilio del Cliente senza nessun addebito. Agevolazioni per i possessori di Confagricard: Sconto da un minimo del 10% a un massimo a secondo del marchio del prodotto. L’ELENCO CONTINUERÀ SUI PROSSIMI NUMERI continua dalla quarta pagina da parte della DG Salute di piena operatività delle funzionalità dedicate in Banca Dati Regionale. 8 OVICAPRINI. L’azienda che alleva ovini e/o caprini ha l’obbligo di: a) Registrare l’azienda in Banca Dati Regionale/Banca Dati Nazionale. L’azienda zootecnica deve essere identificata e registrata, anche qualora sia detenuto un solo capo, attraverso un codice aziendale, entro 20 giorni dall’inizio dell’attività; qualsiasi variazione anagrafica o fiscale deve essere comunicata in BDR/BDN entro 30 giorni. b) Avere il registro di stalla aggiornato rispetto alla realtà aziendale e tenere aggiornata la BDR/BDN. L’allevatore è tenuto a possedere un registro di stalla aggiornato manualmente o informatizzato, che deve essere disponibile in forma cartacea in qualsiasi momento presso l’azienda. E’ prevista la possibilità di tenere il registro in sola modalità informatizzata ai sensi del Reg CE 21/2004. La consistenza totale divisa per specie e i singoli capi con codice univoco ed individuale devono essere obbligatoriamente riportati nel registro aziendale e in BDR/BDN. Per i capi con identificazione semplificata è obbligatorio registrare il solo numero di animali appartenenti alla partita sull’apposito registro per partite. L’allevatore ha inoltre l’obbligo di registrazione in BDR/DBN della consistenza dell’allevamento al 31 marzo di ogni anno. Qualora tutti i capi siano stati registrati individualmente in BDR/BDN unitamente alle loro movimentazioni, ad eccezione degli agnelli destinati a macellazione entro i 12 mesi di età, non è necessario procedere alla comunicazione del censimento annuale in quanto tale comunicazione si considera così soddisfatta (nota ministeriale n 4618 dell’8 marzo 2012). A decorrere dal 9 luglio 2005 ad ogni loro movimentazione gli animali devono essere scortati dal documento di trasporto (mo¬dello IV). Ogni spostamento degli animali deve essere comunicato all’Autorità competente (ASL) o all’ente delegato (CAA, APA) entro 7 giorni dall’evento al fine di registrarlo in BDR/BDN. Le registrazioni sul registro di stalla devono essere effettuate entro 3 giorni dal verificarsi dell’evento individualmente e non per partita. c) Identificare correttamente i capi. Capi nati dopo il 9 luglio 2005 Tutti i capi (sia quelli da riproduzione che quelli destinati ad essere macellati entro i 12 mesi di età) nati dopo il 9 luglio 2005, devono essere identificati entro 6 mesi dalla nascita o comunque prima della loro movimentazione mediante doppia marca auricolare tradizionale univoca ed individuale (IT+13 numeri oppure a partire dal 1° giugno 2006 IT + 12 numeri). Capi nati dopo il 31 dicembre 2009 confagricolturamantova.it Ogni singolo individuo nato dopo il 31 dicembre 2009 deve essere identificato entro 6 mesi dalla nascita o comunque prima della movimentazione mediante apposizione di doppia marca auricolare univoca ed individuale. Una delle due marche deve essere di tipo elettronico ai sensi del Reg (CE) 21/2004, l’altra di tipo convenzionale. E’ consentito, previo accordo con la Regione Lombardia, identificare il capo mediante bolo endoruminale in aggiunta al marchio auricolare tradizionale o in aggiunta al tatuaggio recante il medesimo identificativo. Per gli animali destinati alla macellazione entro il 12° mese di età è tuttavia ammesso un sistema di identificazione semplificato mediante apposizione di un unico marchio auricolare all’orecchio sinistro recante il codice di identificazione dell’azienda di nascita dell’animale (es. IT 001BG001). In caso di smarrimento/illeggibilità della marca, il detentore degli animali è tenuto a richiedere il rilascio del duplicato della marca smarrita applicandola nel più breve tempo possibile. L’allevatore che introduce in azienda un capo proveniente da un Paese comunitario, è tenuto solamente a registrare i dati anagrafici e la sua introduzione in BDR/BDN e sul registro aziendale, in quanto l’animale mantiene lo stesso identificativo del Paese di origine. L’allevatore che invece introduce in allevamento un capo proveniente da Paesi terzi, qualora l’animale non sia destinato direttamente alla macellazione entro 5 giorni successivi all’introduzione in azienda, è tenuto a re-identificarlo entro i 14 giorni successivi all’ispezione transfrontaliera e comunque prima che lasci l’azienda.