Periodico della Confagricoltura
di Mantova in abbonamento
postale
chiuso in tipografia il 23 luglio 2015
Anno LXVI - N. 15 - 27 luglio 2015
Il materiale non pubblicato
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CONFAGRICOLTURA,
ACCORDI CON LE BANCHE
PER L’ANTICIPO SUGLI AIUTI PAC.
A
ccordi con le principali banche per
consentire l’erogazione di quei finanziamenti indispensabili per le
aziende. Così Confagricoltura Mantova
fronteggia la delicata situazione creatasi col venir meno dell’anticipo dei premi
Pac agli agricoltori lombardi. Fra i partner figurano Unicredit, Bnl, Cariparma,
Intesa San Paolo, Banco popolare. Una
decina in tutto gli istituti bancari coinvolti che garantiranno agli associati gli
anticipi dei premi Pac 2015, anche pluriennali, a condizioni particolarmente
favorevoli e tassi agevolati. «Appena
abbiamo ricevuto la pessima notizia della mancata disponibilità della Regione
a procedere con l’erogazione - spiega
Matteo Lasagna, presidente dell’organizzazione di tutela degli imprenditori
agricoli - ci siamo attivati per quantificare il potenziale valore dei titoli, al fine
di consentire lo stanziamento - da parte
del sistema creditizio - di quei fondi di
VIA LIBERA AL NUOVO PSR
DELLA REGIONE LOMBARDIA.
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cui le aziende non possono fare a meno.
Ricordiamo che la nostra è una provincia
dalla vocazione spiccatamente agricola
e che migliaia di imprese, confidando
negli anticipi Pac, hanno fatto investimenti importanti». Da qui la necessità di
una risposta concreta a tutti gli associati,
che possono già rivolgersi alla sede centrale di via Fancelli e agli uffici di zona
per avere l’elenco degli istituti bancari
convenzionati.
«Ancora una volta - aggiunge Lasagna
- gli agricoltori rischiano di pagare le irresponsabilità di ministero e Agea. Tutto
questo è profondamente sbagliato e dimostra quanto il nostro mondo sia sempre più lontano da una politica sorda e
inconcludente, che affossa chi lavora per
rilanciare l’economia di questo Paese.
Rispondiamo all’inefficienza di chi ci governa con fatti concreti, invitando i soci
a contattare l’istituto di credito segnalato nella domanda Pac e presso il quale
FORMAGGI SENZA LATTE.
CONFAGRICOLTURA CHIEDE
ETICHETTE CHIARE.
confagricolturamantova.it
verrà erogato il contributo».
Il riferimento è naturalmente al cattivo
operato di Agea e alla mancata accettazione da parte della Regione di una proposta - partita da Confagricoltura e presentata all’assessore Fava - per consentire comunque di erogare un anticipo dei
premi Pac agli agricoltori lombardi. «Siamo sorpresi e dispiaciuti che questa nostra proposta, formulata nell’interesse
della categoria, sia diventata occasione
di una polemica e di un rimpallo. Il nostro settore sta soffrendo pesantemente,
sia sul lato della liquidità che sull’anticipo regionale della Pac, erogato a partire
dal 2010. Quest’ultimo era praticamente
diventato un punto fermo della gestione finanziaria, che quest’anno verrà a
mancare, creando gravi difficoltà a molte aziende. Non avendo trovato una soluzione tramite le istituzioni, ci siamo attivati con tutti i principali istituti bancari
per fronteggiare questa emergenza».
LATTE BOVINO,
SUPERATA LA QUOTA NAZIONALE.
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ATTUALITÀ
C
VIA LIBERA AL NUOVO PSR
DELLA REGIONE LOMBARDIA.
i siamo. Via libera della Commissione europea al nuovo
programma di sviluppo rurale
della Regione Lombardia, che è stato
adottato formalmente il 15 luglio. Il
piano prevede l’investimento di 1,2
miliardi - di cui 499 milioni di fondi Ue
e 659 milioni di cofinanziamento nazionale - per un periodo di sette anni
(2014 -2020). Risorse finalizzate prima
di tutto al rilancio della competitività
del settore agricolo, ma anche al ripristino, alla salvaguardia e alla valorizzazione degli ecosistemi. E saranno
circa 3.200 gli imprenditori agricoli
che otterranno un sostegno per investire nella ristrutturazione e nell’ammodernamento delle loro aziende o
nella trasformazione e nella commercializzazione dei loro prodotti. Oltre
a incidere sulla competitività delle
imprese, i finanziamenti in questione
contribuiranno anche a migliorare la
sostenibilità ambientale e a mitigare i
cambiamenti climatici. Gli investimenti saranno incentivati anche dall’attivazione di uno strumento finanziario
specifico: un fondo di credito istituito
ad hoc. Più di 100mila ettari di terreni agricoli
saranno oggetto di contratti agro-ambientaliclimatici che sosterranno la biodiversità e la
gestione del suolo e delle acque; mentre altri 110mila saranno oggetto di sostegno nelle
zone montane. La Regione ridurrà gli oneri
amministrativi per i beneficiari ricorrendo a
un sistema semplificato di costi standard per la
dichiarazione delle spese nell’ambito di talune
spese di investimento.
Una fetta importante dei fondi del nuovo PSR
della Lombardia (29,3%) sarà destinata quindi
alla competitività e alla redditività delle aziende, oltre che alla gestione sostenibile delle
foreste (oltre 339 milioni in totale). Circa 187
milioni andranno all’organizzazione della filiera alimentare, incluse la trasformazione e
la commercializzazione dei prodotti agricoli, il
benessere degli animali e la gestione dei rischi.
Altri 363 milioni serviranno invece a preservare,
ripristinare e valorizzare gli ecosistemi in agricoltura e silvicoltura; e 124 a promuovere un
uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e capace
di fronteggiare i cambiamenti climatici nel settore agroalimentare e forestale. Altri 118 milioni, infine, verranno utilizzati per interventi nel
campo dell’inclusione sociale, per la riduzione
LASAGNA ALL’ASSEMBLEA
DI FEDERLOMBARDA:
«LA RICERCA SCIENTIFICA?
UN’OPPORTUNITÀ, USIAMOLA».
I
2
l rapporto fra ricerca scientifica, produzione agricola e sostenibilità ambientale al centro
dell’assemblea annuale di Confagricoltura Lombardia, che si è
tenuta a Milano, lo scorso 13 luglio, nella sede della Fondazione
Riccardo Catella. Fra gli interventi
quelli del presidente confederale
Mario Guidi e dell’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava.
«L’apporto della scienza è fondamentale per il presente, ma soprattutto per il futuro del comparto agricolo a cui viene demandata
la responsabilità di incrementare
la propria capacità produttiva per
far fronte al crescente fabbisogno
di cibo su scala mondiale legato
all’aumento della popolazione e
alle mutate abitudini alimentari,
in particolare nei Paesi emergenti - ha detto il presidente Matteo Lasagna - Per questo, oggi,
abbiamo voluto approfondire il
rapporto che lega il mondo della
ricerca a quello della produzione
agricola con il contributo di ospiti
di prestigio quali Riccardo Cascioli, Roberto Defez e Luigi Mariani
che ne hanno illustrato i presupposti culturali, l’evoluzione storica e i risultati raggiunti nel corso
del tempo. Un dato emerge in
maniera indiscutibile: l’apporto
della scienza all’agricoltura non
solo ha consentito di aumentare
la produzione di materie prime
alimentari con beneficio dell’intera umanità - come dimostra la
progressiva riduzione della quota
della popolazione mondiale che
vive in condizione di sottonutrizione -, ma ha anche permesso
di ridurre l’impatto ambientale
dell’attività agricola, contrariamente a quanto l’opinione pubblica è spesso portata a credere.
È importante, quindi, prima di
tutto un cambio di mentalità che
ci porti a guardare alla scienza e
alla ricerca genetica come a una
grande opportunità per il nostro
settore - ha concluso Lasagna - E
è nostro compito cercare, come
organizzazione, di trasmettere
questo messaggio anche al di fuori del comparto agricolo affinché
tutti possano comprendere i vantaggi che un uso razionale e consapevole delle nuove tecnologie
può garantire, superando l’attuale diffuso atteggiamento di scetticismo spesso derivante da un’informazione approssimativa e non
corretta su questi temi».
Il piano prevede l’investimento
di 1,2 miliardi di Euro.
della povertà e lo sviluppo economico delle
zone rurali.
A breve la Regione Lombardia pubblicherà il
bando relativo all’Operazione 4.1, la misura
che finanzia gli investimenti in azienda. I tecnici di Confagricoltura Mantova sono già in
grado di fornire una consulenza sugli investimenti in programma e abbozzare le domande
di contributo, anche con sopralluoghi in azienda. Per informazioni, telefonare al numero
0376/330711, oppure inviare una richiesta a:
[email protected]
FORMAGGI SENZA LATTE,
CONFAGRICOLTURA CHIEDE
ETICHETTE CHIARE.
C
onfagricoltura esprime soddisfazione per la decisione
della Commissione europea di concedere una proroga
all’Italia sulla richiesta di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito - previsto storicamente dalla legge nazionale - per la
fabbricazione di prodotti lattiero caseari. Con una nota inviata
il 10 luglio scorso dal segretariato generale della Commissione europea alla rappresentanza permanente dell’Italia presso
l’Ue è stata accordata una proroga fino al 29 settembre 2015
del termine di risposta alla lettera di “diffida” sull’infrazione
n. 4170 con la quale, in pratica, si vuole imporre al nostro Paese di cancellare il divieto vigente, aprendo alla produzione di
formaggi ottenuti con la polvere di latte. «Guardiamo alla proroga concessa come un segnale di attenzione - ha commentato
il presidente di Confagricoltura Mantova, Matteo Lasagna - Ribadiamo che siamo pronti a lavorare con la Commissione europea e con il ministero delle Politiche agricole per trovare una
soluzione adeguata. In ogni caso, ai vertici della Commissione
abbiamo sottolineato la necessità di prevedere un’etichettatura più chiara per i prodotti lattiero-caseari, in cui dovrà essere
indicato espressamente se si utilizza latte fresco oppure se si
impiega, totalmente o in parte, latte condensato o in polvere.
La normativa europea sull’etichettatura,
a detta anche della Commissione,
potrebbe permettere questa
distinzione.
Insomma - conclude Lasagna serve una normativa chiara
che tuteli allevatori
e consumatori,
per questo la proposta
di una nuova
etichettatura un’esigenza
indifferibile».
AL VIA LA REVISIONE
DELLE MACCHINE AGRICOLE.
E’
stato pubblicato il decreto 20 maggio 2015 recante “Revisione generale delle macchine agricole ed operatrici ai sensi degli articoli 111 e 114 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285”.
Il provvedimento, in vigore dal 15 luglio
2015, dispone la revisione delle macchine
agricole in attuazione dell’articolo 111 del
nuovo Codice della strada, modificato dal
decreto legge n. 179/2012 convertito nella
Legge n. 221/2012.
Tale modifica è stata decisa dal Parlamento in relazione all’elevato numero di infortuni legati all’uso del trattore ed agli esiti
dei lavori della Commissione di inchiesta
sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con
particolare riguardo alle cosiddette «morti
bianche».
In particolare nella relazione finale della
suddetta Commissione, in riferimento all’uso delle macchine e attrezzature agricole, sono state messi in evidenza i seguenti
aspetti:
• una carenza di dispositivi di protezione
sia perché vetuste o perché presentano difetti in fase di progettazione anche sulle
nuove;
• la necessità di iniziative legislative, tese
ad introdurre incentivi economici-fiscali in
favore della rottamazione e messa in sicurezza delle macchine agricole, e quindi superare le difficoltà nel reperire tali risorse
anche in relazione ai limiti imposti dalle
regole comunitarie sul de minimis;
• una carenza dei requisiti individuali degli operatori necessari per l’utilizzo dei
mezzi, con particolare riferimento alla
formazione;
• la necessità di rendere obbligatoria la revisione delle macchine agricole.
I numeri.
In merito alle nuove disposizioni sulla revisione delle macchine agricole, va sottolineato
che se da una parte è condiviso l’obiettivo di
aumentare i livelli di sicurezza delle macchine
agricole, contribuendo così alla diminuzione
degli infortuni, dall’altra il nuovo obbligo
comporta per le imprese notevoli problemi
sia in termini organizzativi che economici.
Difatti, dovranno essere sottoposti a revisione circa 2 milioni di veicoli, di cui 1 milione
600 mila unità con un’età media di 20 anni,
con conseguenti oneri economici in relazione
all’adeguamento delle macchine o alla loro
sostituzione, a fronte di mancanza di adeguati incentivi e di difficoltà nell’organizzare
un sistema efficiente di revisione capace di rispondere alle esigenze della aziende agricole.
Periodicità.
In base a quanto indicato dalla norma, la
revisione è obbligatoria, con periodicità
quinquennale, per le seguenti macchine
agricole soggette ad immatricolazione, a
norma dell’articolo 110 del nuovo Codice
della Strada:
• trattori agricoli, così come definiti nella
direttiva n. 2003/37/CE del 26 maggio 2003
e successive modificazioni ed integrazioni;
• macchine agricole operatrici semoventi
CODICE DELLA STRADA
a due o più assi;
• rimorchi agricoli aventi massa complessiva a pieno carico superiore a 1,5 tonnellate e con massa complessiva inferiore a 1,5
tonnellate, se le dimensioni d’ingombro
superano i 4,00 metri di lunghezza e 2,00
metri di larghezza.
Di conseguenza non sono sottoposte a revisione:
• le macchine operatrici semoventi ad un
asse;
• le macchine agricole operatrici trainate;
• i rimorchi agricoli di massa complessiva
non superiore a 1.5 t.
Inoltre, per quanto riguarda le macchine
operatrici di cui all’art. 58 del codice della
strada, la revisione si applica a:
1. macchine impiegate per la costruzione
e la manutenzione di opere civili;
2. macchine sgombraneve;
3. carrelli.
Tempistiche.
La norma prevede una gradualità di applicazione della revisione delle macchine agricole, in funzione della tipologia di macchina.
TIPOLOGIA DI MACCHINA AGRICOLA
TERMINE INIZIALE PER EFFETTUARE LA REVISIONE
Trattori agricoli
a partire dal 31 dicembre 2015
Macchine agricole operatrici semoventi a due
o più assi
a partire dal 31 dicembre 2017
Rimorchi agricoli
a partire dal 31 dicembre 2017
TIPOLOGIA DI MACCHINA OPERATRICE
TERMINE INIZIALE PER EFFETTUARE LA REVISIONE
Macchine impiegate per la costruzione e la
manutenzione di opere civili
a partire dal 31 dicembre 2018
Macchine sgombraneve
a partire dal 31 dicembre 2018
Carrelli
a partire dal 31 dicembre 2018
Inoltre, per le sole trattrici viene specificata un’ulteriore gradualità secondo l’anno di
immatricolazione, prevedendo un aggiornamento quinquennale da effettuarsi entro
il mese corrispondente alla prima immatricolazione. La gradualità entro cui effettuare
la revisione è la seguente:
TRATTORI AGRICOLI IMMATRICOLATI
TERMINE DI SCADENZA ENTRO CUI EFFETTUARE
LA REVISIONE
entro il 31/12/ 1973
il 31/12/2017
dal 1/01/1974 al 31/12/1990
il 31/12/2018
dal 1/12/1991 al 31/12/2010
il 31/12/2020
dal 1/01/2011 al 31/01/2015
il 31/12/2021
dopo il 1/01/2016
al 5° anno entro la fine del mese
di prima immatricolazione
Confagricoltura nel seguire gli sviluppi della revisione, sia in sede parlamentare che in
sede ministeriale, anche attraverso il tavolo
tecnico istituito dall’Enama, ha più volte denunciato le criticità sopraelencate ed in particolare la necessità di:
• un’applicazione graduale del nuovo obbligo in relazione all’elevato numero di
veicoli ed alle difficoltà economiche legate al rinnovo/adeguamento del parco
macchine;
• considerare la specificità di tali tipologie
di macchine (caratteristiche costruttive
completamente diverse dagli altri veicoli);
• condizionare l’avvio della revisione a
specifici incentivi per la rottamazione;
• prevedere un numero sufficiente di officine, anche attraverso strutture mobili;
• individuare soluzioni semplificate per
l’aggiornamento dei documenti di circolazione per le trattrici più vecchie, nei casi in
cui ne sussistano le condizioni a causa di
modifiche apportate alle macchine;
• evitare duplicazioni nei controlli tra la
normativa sulla sicurezza sul lavoro e
quella sulla circolazione stradale.
3
CONDIZIONALITÀ
I
n vista dei controlli condizionalità 2015, si
ricordano di seguito gli adempimenti relativi all’identificazione e registrazione degli
animali in azienda. I controlli, effettuati da
veterinari dell’ASL comportano in caso di esiti
negativi una sanzione amministrativa e il taglio dei contributi PAC e PSR.
4
SUINI.
L’azienda che alleva suini ha l’obbligo di:
a) Registrare l’azienda in Banca Dati Regionale/Banca Dati Nazionale. L’azienda zootecnica
deve essere identificata e registrata in BDR/
BDN attraverso un codice aziendale e di allevamento, entro 20 giorni dall’inizio dell’attività;
qualsiasi variazione anagrafica o fiscale deve
essere comunicata in BDR/BDN entro 7 giorni.
b) Avere il registro di stalla aggiornato rispetto alla realtà aziendale e tenere aggiornata la
BDR/BDN.
L’agricoltore è tenuto a riportare nel registro
di stalla il numero degli animali presenti in
azienda alla data del 31 marzo di ogni anno, le
movimentazioni in ingresso ed uscita entro 3
giorni dall’evento ed il numero di animali nati/
morti entro 30 giorni dall’evento. Inol¬tre
ogni qualvolta movimenta i capi deve compilare la dichiarazione di provenienza e di destinazione degli animali (Modello IV) e inviarne
copia all’Autorità competente (ASL) o all’ente
delegato (CAA, APA) entro 7 giorni dalla movimentazione stessa per l’aggior-namento in
BDN/BDR.
c) Identificare correttamente i capi. L’agricoltore è tenuto ad assicurare che gli animali
siano contrassegnati nell’azienda di origine
attraverso un tatuaggio che riporta il codice
allevamento (e non è individuale), prima della
movimentazione e comunque entro 70 giorni
dalla nascita.
Il tatuaggio è apposto sull’orecchio sinistro, a
livello del padiglione auricolare in maniera che
risulti leggibile. In alternativa il tatuag¬gio
potrà essere effettuato sulla parte esterna delle cosce, secondo le modalità stabilite dal relativo disciplinare per i suini allevati in aziende
che aderiscono a consorzi di tutela della denominazione d’origine dei prosciutti. È consentito, in aggiunta al tatuaggio, l’uso di una marca auricolare in materiale non deteriorabile da
apporre al padiglione auricolare dell’orecchio
destro. Il tatuaggio e, ove presente, la marca
auricolare riportano il codice identificativo
dell’azienda di nascita (o dell’azienda di prima destinazione per gli animali importati da
Paesi terzi e destinati a rimanere sul territori
nazionale).
Deroghe.
1) In base alla Decisione 2005/458/CE del 21
giugno 2005, l’Italia è autorizzata ad applicare
la deroga prevista all’art. 3, paragrafo 2 della
ANAGRAFE ZOOTECNICA,
GLI ADEMPIMENTI PER SUINI,
BOVINI E OVICAPRINI.
direttiva 92/102/CEE nei confronti dei detentori di non più di un suino. Di conseguenza le
aziende detentrici di un solo capo suino da ingrasso, destinato al consumo personale, sono
tenute solo a:
- identificare il suino tramite tatuaggio riportante il codice dell’azienda di nascita o
dell’azienda di prima destinazione se importato da Paesi terzi, secondo quanto stabilito
dalla normativa;
- comunicare all’autorità sanitaria territorialmente competente la detenzione dell’unico capo suino ed il suo destino finale.
2) Inoltre, in base all’Ordinanza Ministeriale 12
aprile 2008 i detentori di suini da ingrasso, fino
ad un massimo di 4 animali, destinati all’autoconsumo e non a scopo commerciale, che non
movimentano animali verso altri allevamenti,
sono obbligati a registrare l’allevamento presso l’ASL, a detenere il registro di stalla ed a
registrare in proprio o tramite l’ente delegato
i soli ingressi (mediante il modello IV).
BOVINI.
L’azienda che alleva bovini e bufalini ha l’obbligo di:
a) Registrare l’azienda in Banca Dati Regionale/Banca Dati Nazionale. L’azienda zootecnica
deve essere identificata e registrata attraverso
un codice aziendale, entro 20 giorni dall’inizio
dell’attività; qualsiasi variazione anagrafica o
fiscale deve essere comunicata in BDR/BDN entro 7 giorni.
b) Avere il registro di stalla aggiornato rispetto alla realtà aziendale e tenere aggiornata la
BDR/BDN. L’allevatore è tenuto a:
- riportare sul registro di stalla:
• le nascite entro 3 giorni dall’avvenuta
marcatura;
• le morti entro 3 giorni dall’evento;
• le movimentazioni, corredate da modello 4 debitamente compilato, entro 3 giorni
dall’evento;
- comunicare le movimentazioni in entrata
e in uscita (comprese anche nascite e morti)
entro 7 giorni dall’evento all’ente dele¬gato
o, in caso di registro informatizzato, entro
3 giorni dall’evento per l’aggiornamento in
BDR/BDN.
Inoltre in caso di decesso dell’animale, l’allevatore è tenuto a:
- informare il Servizio veterinario competente per territorio entro 24 ore dal verificarsi
dell’evento;
- inviare entro 7 giorni all’Autorità competente (ASL) o all’ente delegato (es. APA) il
passaporto.
Infine in caso di furto o smarrimento dell’animale, l’allevatore è tenuto a:
- informare il Servizio Veterinario competente per territorio entro 24 ore dal verificarsi
dell’evento;
- aggiornare la BDR/BDN entro 2 giorni dalla
denuncia di furto/smarrimento;
- consegnare all’ASL entro 2 giorni il relativo
passaporto.
c) Identificare correttamente i capi. L’allevatore deve identificare i capi con una doppia
marca auricolare. Ogni capo deve essere contrassegnato da un codice identificativo entro
20 giorni dalla nascita o comunque prima che
lasci l’azienda. Contestualmente alla marcatura, l’allevatore deve compilare la cedola identificativa con i dati anagrafici del capo e deve
trasmetterla entro 7 giorni alla ASL o all’ente
delegato per la registrazione in BDR/BDN e ai
fini del rilascio del passaporto. Il passaporto
viene rilasciato dal Servizio Veterinario, o per
il tramite dell’Ente Delegato, e deve sempre
accompagnare l’animale in ogni spostamento
in quanto documento di identificazione individuale. Se un bovino viene introdotto in allevamento, l’allevatore deve annotare il passaggio
di proprietà sul retro del passaporto e aggiornare entro 3 giorni il registro di stalla. In caso
di smarrimenti di passaporti, l’allevatore è tenuto a darne comunicazione al Servizio veterinario competente per territorio per il rilascio
di nuovi passaporti.
In caso di smarrimenti delle marche auricolari,
l’allevatore è tenuto a darne comunicazione
nel più breve tempo possibile al Servizio Veterinario competente per territorio per il rilascio
di marche sostitutive.
L’allevatore che introduce in allevamento un
capo proveniente da un Paese comunitario, è
tenuto solamente a registrare i dati anagrafici
e la sua introduzione in BDR/BDN e sul registro aziendale, in quanto l’animale mantiene
lo stesso identificativo e documento di identificazione del Paese di origine.
L’allevatore che invece introduce in allevamento un capo proveniente da Paesi terzi, è tenuto
a re-identificarlo entro 7 giorni dai controlli di
ispezione frontaliera ed a registrarne in Banca
Dati Regionale/Nazionale l’importazione, conformemente alla norma
tiva vigente, direttamente o tramite ente delegato, entro 7 giorni dai controlli di ispezione
frontaliera.
Non occorre procedere all’identificazione di
animali importati da Paesi terzi destinati ad
un macello situato nel territorio nazionale e
che debbano essere effettivamente macellati entro i venti giorni successivi ai controlli di
ispezione frontaliera.
Con deliberazione n° X/1105 del 20 dicembre
2013 è stato approvato da parte della DG Salute il progetto sperimentale “dematerializzazione degli adempimenti amministrativi per
la movimentazione degli animali della specie
bovina”, nel quale è previsto che il passaporto bovino non sia rilasciato ai capi per i quali sussistono le condizioni di applicazione del
progetto. Il progetto è stato avviato in data
26 febbraio 2014, a seguito di comunicazione
continua nell’ottava pagina
LATTE BOVINO,
SUPERATA LA QUOTA NAZIONALE.
A
GEA ha reso noto l’esito della campagna produttiva 2014-2015, che ha portato ad un esubero, rispetto alla quota
nazionale, di 107.093 tonnellate che equivale
ad un prelievo supplementare che l’Italia dovrà versare alla UE di circa 30 milioni di euro. Il
comunicato precisa che gli esuberi individuali,
invece, ammontano a 730.512 tonnellate per i
quali sono stati versati o previste fideiussioni
per circa 130 milioni di euro.
Entro il 31 luglio 2015, quindi, AGEA provvederà a comunicare l’entità dei prelievi imputabili ai singoli allevatori e le restituzioni secondo i nuovi criteri di compensazione stabiliti dal
decreto legge n. 51/2015 convertito in legge,
con le relative modifiche, il 2 luglio 2015.
Si precisa, quindi, che il legislatore ha stabilito che in aggiunta ai noti criteri di priorità di
ripartizione del residuo tra le aziende produttrici si inserisce anche quello che prevede l’accesso alla compensazione per le aziende che:
- hanno superato di oltre il 6 per cento e fino
al 12 per cento il proprio quantitativo disponibile;
TECNICO-ECONOMICO
- hanno superato di oltre il 12 per cento e
fino al 30 per cento il proprio quantitativo
disponibile;
- hanno superato di oltre il 30 per cento e
fino al 50 per cento il proprio quantitativo
disponibile;
- hanno superato di oltre il 50 per cento il
proprio quantitativo disponibile.
Tali categorie di produttori, quindi, potranno
usufruire della compensazione, ma solo nel limite del 6 per cento del predetto quantitativo e
solo successivamente alla compensazione delle
aziende che non hanno superato di oltre il 6
per cento il proprio quantitativo individuale.
Si ricorda, inoltre, che il decreto legge n.
51/2015 prevede la possibilità di rateizzazione
dell’importo del prelievo supplementare con il
pagamento di tre rate annuali, senza interessi,
di pari importo versate entro il 30 settembre
degli anni 2015, 2016 e 2017, previa prestazione da parte del produttore richiedente di
fideiussione bancaria, a copertura delle rate
2016/17, esigibile a prima e semplice richiesta,
a favore dell’Agenzia per le erogazioni in agri-
coltura (AGEA).
Le domande di adesione a tale rateizzazione,
a cui possono accedere solo i produttori con
importi superiori ai 5mila euro, devono essere
presentate entro il 31 agosto 2015.
Si decade dalla concessa rateizzazione in caso
di mancato, parziale o ritardato versamento di
una rata. Si precisa che gli interessi della rateizzazione rientreranno nei calcoli del “de
minimis.”
TELELETTURA OBBLIGATORIA PER I CONTATORI DI PRODUZIONE.
C
on la deliberazione 595/2014/R/
eel, l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha
aggiornato la regolazione del servizio di
misura dell’energia elettrica, modificando la responsabilità del suddetto servizio. Dal 1° gennaio 2016 il GSE erogherà
gli incentivi solo sulla base dei dati di misura trasmessi dai gestori di rete. ENEL
Distribuzione sta inviando ai produttori
una lettera con le istruzioni per rendere
possibile la telelettura dei contatori, ricordando che il mancato adeguamento
comporterà un ritardo nell’erogazione
degli incentivi.
Impianti connessi in BT con Pn>20kW
attivati prima del 27/08/2012 e di proprietà Enel.
Se il contatore installato è presente nella
lista dei contatori compatibili con i sistemi di telelettura di ENEL Distribuzione
S.p.a., si deve inviare tramite il portale
produttori la comunicazione delle
caratteristiche necessarie alla telelettura di questo contatore.
Se il contatore installato non è presente nella lista dei contatori compatibili con i sistemi di telelettura
di ENEL Distribuzione S.p.a., si deve
inviare tramite il portale produttori
la richiesta di installazione di un contatore di proprietà di ENEL Distribuzione.
Impianti connessi in MT-AT-AAT con
Pn>20kW con contatore di produzione di proprietà del produttore (indipendente dalla data di attivazione)
Se il contatore installato è presente
nella lista dei contatori compatibili
con i sistemi di telelettura di ENEL
S.p.a., si deve inviare tramite il portale produttori la comunicazione delle
caratteristiche necessarie alla telelettura di questo contatore.
Se il contatore installato non è presente nella lista dei contatori
compatibili con i sistemi di telelettura di ENEL, si deve:
- installare un nuovo contatore scelto tra quelli presenti nella lista dei contatori compatibili con i sistemi di telelettura di
ENEL Distribuzione e inviare tramite il portale produttori la
comunicazione delle caratteristiche necessarie alla telelettura
di questo contatore;
oppure
- inviare tramite il portale produttori la richiesta di installazione di un contatore di proprietà di ENEL Distribuzione.
Per consultare l’elenco dei contatori compatibili con i sistemi di
telelettura ENEL si rimanda al sito http://eneldistribuzione.enel.it/it-IT
MISURA 214 E FORESTAZIONE,
SLITTANO I PAGAMENTI.
D
a notizie assunte in Regione Lombardia, si informa che
l’organismo pagatore della
Regione Lombardia ha provveduto
nei giorni scorsi a saldare le domande PSR Misura 214 relativamente alle
sole azioni I (conservazione della
biodiversità delle risaie) e M (minima lavorazione semina su sodo), che
godono di un’autonomia finanziaria
propria.
Per quanto riguarda le rimanenti
azioni della Misura 214 presentate
nel 2014, come anche le domande di
forestazione Misura 221, Misura
H e Reg. Ce 2080/92, non possono essere saldate per mancanza
di fondi. Solamente con l’approvazione da parte della Commissione europea del nuovo PSR 2014
- 2020 della Lombardia, approvazione rimandata più volte e avvenuta a metà luglio, la Regione
potrà utilizzare i fondi del nuovo
PSR per pagare le domande ancora non saldate. Si prevede quindi
che i saldi possano avere luogo
non prima del mese di settembre.
5
VITA SINDACALE
C
risi del comparto lattiero caseario e possibilità
di un suo rilancio alla luce della fine delle quote latte. Questi gli argomenti al centro degli incontri che si sono tenuti il 15 e il 16 giugno a Bruxelles
presso la Commissione, a cui hanno partecipato alcuni
componenti della Federazione nazionale di prodotto
lattiero casearia di Confagricoltura. La delegazione,
guidata dal presidente Luigi Barbieri, era composta
da rappresentanti del settore giunti da diverse regioni
italiane. Per Mantova, presenti Alberto Cortesi, presidente della Sezione economica provinciale e Daniele
Sfulcini, direttore della Confagricoltura provinciale.
Proficui gli incontri che hanno avuto come controparte sia funzionari della direzione generale Agricoltura
che europarlamentari, tra cui Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura del Parlamento
europeo. Dato per scontato come il pacchetto latte si
sia dimostrato insufficiente per garantire la competitività del comparto lattiero caseario europeo, Confagricoltura ha chiesto l’adozione di nuovi strumenti
economici tra cui l’introduzione di mercati a termine
alla stregua di quanto avviene negli USA (Future market); l’adozione di un programma di stabilizzazione
dei redditi, anch’esso di derivazione statunitense, che
scatti al di sotto di prezzi soglia; la lotta alle pratiche
di concorrenza sleale e, infine, la promozione dei prodotti di qualità nei Paesi terzi.
Al termine della due giorni europea, Alberto Cortesi
non nasconde però una certa amarezza. «Se da un
lato abbiamo l’onore di essere rappresentati a livello
politico da persone capaci come De Castro, dispiace
LATTIERO CASEARIO, RAPPRESENTANTI
DI CONFAGRICOLTURA A BRUXELLES
PER SUPERARE LA CRISI DEL SETTORE.
constatare ancora una volta - ha sottolineato il presidente della sezione
di prodotto mantovana - come i funzionari della Commissione si dimostrino al contrario distanti dal cogliere le
esigenze del mondo produttivo. Si capisce, andando proprio a Bruxelles, il perché della crisi delle istituzioni europee,
ben lontane dal comprendere le reali necessità delle imprese agricole».
VIENI CON NOI A VISITARE EXPO.
C
onfagricoltura Mantova offre agli
associati la possibilità di visitare
Expo. Diverse le date di partenza
previste: venerdì 31 luglio; venerdì 28
agosto; lunedì 14 e martedì 22 settembre;
lunedì 5, lunedì 19 e venerdì 23 ottobre.
Date che potranno cambiare in base alle
richieste e alla disponibilità dei posti. Al
viaggio - con partenza da Mantova alle 7
e rientro entro le 21 - possono prendere
parte anche familiari e amici. La quota di
partecipazione è di 40 euro per un di minimo 25 passeggeri e include il viaggio,
una guida, audioguida e assicurazione. È
escluso il costo del biglietto di ingresso ad
Expo, chi ne è sprovvisto può acquistarlo su richiesta a 22 euro. Per prenotare
la visita o ricevere ulteriori informazioni
contattare la segreteria di Confagricoltura Mantova allo 0376 330708 o alla mail
[email protected].
Inoltre Confagricoltura Mantova ha una
seconda proposta che include prima una
visita fuori Expo, alla casa degli Atellani
e alla vigna di Leonardo, e poi un giro
fra i padiglioni dell’esposizione. Le date
e le condizioni previste sono le stesse, ma
la quota di partecipazione è di 54 euro
(viaggio, guida, biglietto metropolitana,
ingresso e visita alla casa degli Atellani,
audioguida, assicurazione), escluso il biglietto di ingresso ad Expo. Per qualsiasi
informazione, contattare la segreteria di
Confagricoltura Mantova.
AFFITTI AGRARI, ATTENZIONE ALLA PRELAZIONE
PER I CONTRATTI IN SCADENZA.
S
6
i ricorda che, entro il 10 agosto 2015,
deve essere comunicata, mediante raccomandata con avviso di ritorno agli
affittuari con contratto in scadenza il prossimo 10 novembre, l’eventuale proposta di
nuova affittanza ricevuta ai sensi dell’art.
4 bis della Legge n. 203/1982. Ciò per permettere l’esercizio del diritto di prelazione
da parte dell’affittuario. Infatti, la norma
prevede che il proprietario che intenda af-
fittare a terzi il fondo agricola, debba, entro 120 giorni dalla scadenza del contratto
in essere, dare la possibilità all’affittuario di
esercitare il diritto di prelazione a parità di
condizioni.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi ai nostri uffici della sede (avv. Franco Mantovani
telefono 0376/330718, dott.ssa Maria Rosa
Prudenziati 0376/330706), o presso gli uffici
di zona.
MANTOVA
Listino n. 29
Giovedì 23 luglio 2015
FRUMENTO TENERO:
Panificabile Superiore (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a
Kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; w min. 250)
alla ton. € 208,00 - 216,00
Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl;
u. max. 14%; prot. 12% min.) alla ton. € 185,00 188,00
Fino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max.
14%; prot. 11% min.) alla ton. € 183,00 - 186,00
Buono mercantile (p.s. non inf. a Kg. 76/hl; c.e. 1%
max.; u. max. 14%) alla ton. € 177,00 - 180,00
Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 74/hl; c.e. 3% max.;
u. max. 14%) alla ton. € 170,00 - 175,00
Mercantile (p.s. inf. a Kg. 73/hl; u. max. 14%) non
quotato
Andamento del mercato: calmo
FRUMENTO DURO NAZIONALE (Produzione Nord)
(Mercato di Bologna del 16 luglio €/ton.)
Fino (79/80kg/hl,ce 1+1%,b.30/35%,v.6%,p12,5%)
327,00 - 327,00
Buono mercantile (77/78 kg/hl, ce 1,5 + 1,5%, b.
50/60%, v.8%,p11,5%) non quotato
Mercantile (74/75 kg/hl,ce 2+2%,v. 10%) non quotato
Andamento del mercato: in diminuzione
COLZA: (Mercato di Parigi, previsione di offerta €/
ton.) 348,40
http://commodities.euronext.if5.com/Commodities.aspx
GRANOTURCO:
Granoturco nazionale, a f. farinosa, ibridi e similari
(u. max. 14%) alla ton. € 159,00 - 161,00
Granoturco naz.le, a f. farinosa, ibridi e similari, da
fuori provincia, f. arrivo (u. max. 14%) alla ton. €
163,00 - 166,00
Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) comunitario alla ton. € 170,00 - 175,00
Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) non comunitario alla ton. € 198,00 - 200,00
Granella verde, umidità al 25% uso foraggero non
quotato
Trinciati di mais 1° raccolto non quotato
Andamento del mercato: buono SEMI OLEOSI:
Semi di soia nazionali (umidità 14% - impurità 2%
max) alla ton. € non quotato
Semi di soia esteri (franco arrivo) 394,00 - 407,00
Semi di soia esteri geneticamente modificati (franco arrivo) non quotato
Andamento del mercato: pressochè stazionario con
prezzi invariati
CEREALI MINORI
Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a 60
(umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato
Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a 63
(umidità max. 14 %) alla ton. € 155,00 - 159,00
Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a 65
(umidità max. 14 %) alla ton. € 160,00 - 164,00
Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a 70
(umidità max. 14 %) alla ton. € 165,00 - 169,00
Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino del compratore) alla ton. € 170,00 - 175,00
Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino del compratore) alla ton. € 174,00 - 179,00
IL MERCATO DELLA SETTIMANA
Andamento del mercato: pressochè stazionario con
prezzi invariati
FORAGGIO SECCO
Maggengo di 1° taglio 2015 - in campo alla ton.
€ non quotato
Maggengo di 1° taglio 2015 - in cascina alla ton.
€ non quotato
Fieno di 2° taglio 2015 - in campo alla ton. € non
quotato
Fieno di 2° taglio 2015 - in cascina alla ton. € non
quotato
Fieno di 3° taglio 2015 - in campo alla ton. € 50,00
- 55,00
Fieno di 3° taglio 2015 - in cascina alla ton. € non
quotato
Fieno di 4° taglio 2015 in campo alla ton. € non
quotato
Fieno di 4° taglio 2015 in cascina alla ton. € non
quotato
Erba medica fienata di 1° taglio 2015- in campo alla
ton. € non quotato
Erba medica fienata di 1° taglio 2015- in cascina
alla ton. € non quotato
Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2015 in campo alla ton. € 75,00 - 85,00
Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2015 in cascina alla ton. € non quotato
Andamento del mercato: buono per l’erba medica
PAGLIA di frumento pressata
da mietitrebbia in campo (Rotoballe) alla ton. €
40,00 - 45,00
da mietitrebbia in cascina (Rotoballe) alla ton. €
non quotato
Andamento del mercato: stazionario
RISONE
Vialone nano (resa 50 - 56) alla ton. € non quotato
Carnaroli (resa 55-61) alla ton. € non quotato
Arborio (resa 52 - 57) alla ton. € non quotato
Andamento del mercato: non quotato
RISO:
Vialone nano alla ton. € 2.100,00 - 2.150,00
Carnaroli alla ton. € 1,950,00 - 2.000,00
Arborio alla ton. € 1.950,00 - 2.000,00
Andamento del mercato: stazionario
FORMAGGIO GRANA PADANO
Stagionatura di 10 mesi e oltre al kg € 6,400 - 6,550
Stagionatura da 14 e oltre al kg € 7,050 - 7,200
Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg € 7,550 - 7,700
GRANA (con bollo provvisorio di origine del Grana
Padano) - Stagionatura tra i 60 e i 90 giorni fuori
sale al Kg € 5,200 - 5,350
Andamento del mercato: calmo
FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO
Stagionatura di 12 mesi e oltre al kg € 7,500 - 7,650
Stagionatura di 18 mesi e oltre al kg € 8,150 - 8,250
Stagionatura di 24 mesi e oltre al kg € 8,850 - 8,950
Andamento del mercato: calmo
BURRO:
Zangolato di creme fresche per la burrificazione al
kg. € 1,550
Burro mantovano pastorizzato al kg. € 1,750
Burro mantovano fresco classificazione CEE, al Kg.
€ 2,700
Andamento del mercato: calmo
SUINI (a peso vivo) del peso:
di 7 Kg al capo € 38,200
di 15 kg. al kg. € 3,620
di 25 kg. al kg. € 2,510
di 30 kg. al kg. € 2,350
di 40 kg. al kg. € 2,015
di 50 kg. al kg. € 1,765
di 65 kg. al kg. € 1,590
di 80 kg. al kg. € 1,450
di 100 kg. al kg. € 1,410
Andamento del mercato: calmo per i capi di 30 40 e 50 kg
SUINI da macello:
oltre 130 a 145 kg. al kg. € non quotato
oltre 145 a 160 kg. al kg. € non quotato
oltre 160 a 180 kg. al kg. € non quotato
oltre 180 kg. al kg. € non quotato
Andamento del mercato: non quotato
VACCHE da macello (a peso vivo):
vacche 1°qualità (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 0,990
- 1,090
vacche 2° qualità (P2 - P3) al kg. € 0,780 - 0,880
vacche 3° qualità (P1) al kg. € 0,550 - 0,650
Andamento del mercato: calmo
VITELLONI da macello (a peso vivo):
Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue belga (U2 U3 - R2 - R3) al kg. € 2,150 - 2,270
Vitelloni incroci naz. con tori da carne (limousine,
charolaise e piemontese) (O2 - O3 - R2 - R3) al kg.
€ 1,860 - 1,960
Vitelloni limousine (U2 - U3 - E2 - E3) al kg. € 2,660
- 2,810
Vitelloni charolaise (U2 - U3 - E2 - E3) al kg. € 2,400
- 2,490
Andamento del mercato: pressochè stazionario con
prezzi invariati
Vitelli maschi pezzati neri:
da 40 a 45 kg. al kg. € 1,000 - 1,100
da 46 a 55 kg. al kg. € 2,350 - 2,550
da 56 a 70 kg. al kg. € 2,350 - 2,550
Andamento del mercato: calmo per i leggeri
Vitelli femmine pezzate nere (a parità di peso e
categoria le femmine vengono valutate € 0,30 in
meno al Kg. dei maschi)
Vitelli maschi incroci con tori limousine, charolaise
e piemontese:
da 46 a 55 kg. al kg. € 2,500 - 2,700
da 56 a 70 kg. al kg. € 2,500 - 2,700
Andamento del mercato: pressochè stazionario con
prezzi invariati
Vitelli femmine incroci con tori da carne (a parità di
peso e razza le femmine vengono valutate € 0,30
in meno al Kg dei maschi)
Vitelli maschi incroci con tori pie blue belga:
da 46 a 55 kg. al kg. € 4,000 - 4,500
da 56 a 70 kg. al kg. € 4,400 - 4,900
Andamento del mercato: pressochè stazionario con
prezzai invariati
Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga (a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,70 in meno al Kg dei maschi)
VACCHE da macello (a peso morto):
Razze da carne (R2 - R3 - U2 - U3) oltre 340 kg. € 2,450 - 2,550
Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 300 a 350 kg. € 2,300 - 2,400
Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 351 kg. e oltre € 2,450 - 2,550
Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. € 2,080 - 2,180
Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 e oltre € 2,230 - 2,330
Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg € 2,000 - 2,100
Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 e oltre € 2,050 - 2,150
Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. € 1,500 - 1,650
Pezzate nere o altre razze (P1) da 211 a 240 kg. € 1,650 - 1,750
Pezzate nere o altre razze (P1) da 241 kg e oltre € 1,750 - 1,850
Andamento del mercato: calmo
VITELLONI da macello (a peso morto):
Limousine (U2 - U3 - E2 - E3)
da 350 a 380 kg. al kg. € 4,450 - 4,600
da 381 a 400 kg. al kg. € 4,280 - 4,380
da 401 kg. e oltre al kg. € 4,110 - 4,210
Charolaise o incr. francesi (U2 - U3 - E2 - E3)
da 380 a 420 kg. al kg. € 4,060 - 4,140
da 421 a 450 kg. al kg. € 3,980 - 4,070
da 451 kg. e oltre al kg. € 3,900 - 3,980
Andamento del mercato: pressochè stazionario con prezzi invariati
SCOTTONE da macello (a peso morto):
Limousine (U2 - U3 - E2 - E3)
da 230 a 270 kg. al kg. € 4,780 - 4,880
da 271 a 300 kg. al kg. € 4,540 - 4,640
da 301 kg. e oltre al kg. € 4,470 - 4,530
Charolaise o incr. francesi (U2 - U3 - E2 - E3)
da 260 a 300 kg. al kg. € 4,220 - 4,320
da 301 a 340 kg. al kg. € 4,180 - 4,280
da 341 kg. e oltre al kg. € 4,160 - 4,260
Andamento del mercato: pressochè stazionario con prezzi invariati
Uova Nazionali fresche colorate in natura (€/Kg)
Prezzi I.v.a. Esclusa - Franco azienda. Quotazioni del mercato avicunicolo del
comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 20 luglio
2015
Uova nat. S - meno di 53 gr. al Kg € 1,0400 - 1,0800
Uova nat. M - da 53 a 63 gr. al Kg € 1,1800 - 1,2200
Uova nat. L - da 63 a 73 gr. al Kg € 1,1900 - 1,2300
Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate (€/100pz)
Prezzi I.v.a. Esclusa - Franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati
del 20 luglio 2015
Uova sel. S. - meno di 53 gr. €/100pz 9,400 - 9,6000
Uova sel. M. - da 53 a 63 gr. €/100pz 10,600 - 10,800
Uova sel. L - da 63 a 73 gr. €/100pz 11,400 - 11,600
Uova sel. XL - da 73 gr. e più €/100pz 13,600 - 13,800
GASOLIO AGRICOLO
Prezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 30 giugno
- Fino a litri 1.000 €/Lt 0,858
- da litri 1.001 a 2.000 €/Lt. 0,851
- da litri 2.001 a 5.000 €/Lt. 0,836
- da litri 5.001 a 10.000 €/Lt. 0,822
- oltre litri 10.000 €/Lt. 0,816
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L’ELENCO CONTINUERÀ SUI PROSSIMI NUMERI
continua dalla quarta pagina
da parte della DG Salute di piena operatività
delle funzionalità dedicate in Banca Dati Regionale.
8
OVICAPRINI.
L’azienda che alleva ovini e/o caprini ha l’obbligo di:
a) Registrare l’azienda in Banca Dati Regionale/Banca Dati Nazionale. L’azienda zootecnica
deve essere identificata e registrata, anche
qualora sia detenuto un solo capo, attraverso
un codice aziendale, entro 20 giorni dall’inizio
dell’attività; qualsiasi variazione anagrafica o
fiscale deve essere comunicata in BDR/BDN entro 30 giorni.
b) Avere il registro di stalla aggiornato rispetto alla realtà aziendale e tenere aggiornata la
BDR/BDN. L’allevatore è tenuto a possedere
un registro di stalla aggiornato manualmente
o informatizzato, che deve essere disponibile
in forma cartacea in qualsiasi momento presso
l’azienda. E’ prevista la possibilità di tenere il
registro in sola modalità informatizzata ai sensi del Reg CE 21/2004.
La consistenza totale divisa per specie e i singoli capi con codice univoco ed individuale
devono essere obbligatoriamente riportati nel
registro aziendale e in BDR/BDN. Per i capi con
identificazione semplificata è obbligatorio registrare il solo numero di animali appartenenti
alla partita sull’apposito registro per partite.
L’allevatore ha inoltre l’obbligo di registrazione in BDR/DBN della consistenza dell’allevamento al 31 marzo di ogni anno. Qualora tutti
i capi siano stati registrati individualmente in
BDR/BDN unitamente alle loro movimentazioni, ad eccezione degli agnelli destinati a macellazione entro i 12 mesi di età, non è necessario procedere alla comunicazione del censimento annuale in quanto tale comunicazione
si considera così soddisfatta (nota ministeriale
n 4618 dell’8 marzo 2012).
A decorrere dal 9 luglio 2005 ad ogni loro movimentazione gli animali devono essere scortati dal documento di trasporto (mo¬dello IV).
Ogni spostamento degli animali deve essere
comunicato all’Autorità competente (ASL) o
all’ente delegato (CAA, APA) entro 7 giorni
dall’evento al fine di registrarlo in BDR/BDN.
Le registrazioni sul registro di stalla devono
essere effettuate entro 3 giorni dal verificarsi
dell’evento individualmente e non per partita.
c) Identificare correttamente i capi.
Capi nati dopo il 9 luglio 2005
Tutti i capi (sia quelli da riproduzione che
quelli destinati ad essere macellati entro i 12
mesi di età) nati dopo il 9 luglio 2005, devono
essere identificati entro 6 mesi dalla nascita o
comunque prima della loro movimentazione
mediante doppia marca auricolare tradizionale univoca ed individuale (IT+13 numeri oppure a partire dal 1° giugno 2006 IT + 12 numeri).
Capi nati dopo il 31 dicembre 2009
confagricolturamantova.it
Ogni singolo individuo nato dopo il 31 dicembre 2009 deve essere identificato entro 6 mesi
dalla nascita o comunque prima della movimentazione mediante apposizione di doppia
marca auricolare univoca ed individuale. Una
delle due marche deve essere di tipo elettronico ai sensi del Reg (CE) 21/2004, l’altra di tipo
convenzionale. E’ consentito, previo accordo
con la Regione Lombardia, identificare il capo
mediante bolo endoruminale in aggiunta al
marchio auricolare tradizionale o in aggiunta
al tatuaggio recante il medesimo identificativo.
Per gli animali destinati alla macellazione entro il 12° mese di età è tuttavia ammesso un sistema di identificazione semplificato mediante apposizione di un unico marchio auricolare
all’orecchio sinistro recante il codice di identificazione dell’azienda di nascita dell’animale
(es. IT 001BG001).
In caso di smarrimento/illeggibilità della marca, il detentore degli animali è tenuto a richiedere il rilascio del duplicato della marca
smarrita applicandola nel più breve tempo
possibile.
L’allevatore che introduce in azienda un capo
proveniente da un Paese comunitario, è tenuto solamente a registrare i dati anagrafici e
la sua introduzione in BDR/BDN e sul registro
aziendale, in quanto l’animale mantiene lo
stesso identificativo del Paese di origine.
L’allevatore che invece introduce in allevamento un capo proveniente da Paesi terzi,
qualora l’animale non sia destinato direttamente alla macellazione entro 5 giorni successivi all’introduzione in azienda, è tenuto
a re-identificarlo entro i 14 giorni successivi
all’ispezione transfrontaliera e comunque
prima che lasci l’azienda.
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L` Agricoltura Mantovana n° 15 del 27 luglio 2015