“La programmazione integrata socio-sanitaria” Dott.ssa Raffaela Guercini Direttore Consorzio dei Servizi Socio Assistenziali del Chierese Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale Torino, 18 – 19 marzo 2009 Gli argomenti dell’intervento • Dal vecchio al nuovo ufficio di piano; • Il coordinamento socio-sanitario; • Due esempi: la continuita’ assistenziale e lo sportello sociale; • Verso il “Peps” e il nuovo “piano di zona”; • Riflessioni per procedere. Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale: Torino, 18 – 19 marzo 2009 Dal vecchio al nuovo ufficio di piano Nodi e criticità esistenti: • • • • Un diverso livello di assunzione dell’accordo di programma nelle singole programmazioni delle organizzazioni che lo hanno sottoscritto; Poca chiarezza delle risorse che ogni organizzazione mette a disposizione; Solitudine degli operatori che partecipano alla fase di progettazione ma non possono incidere sulle scelte progettuali delle singole organizzazioni; Mancanza di un soggetto organizzativo di coordinamento del processo di realizzazione degli interventi integrati. Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale: Torino, 18 – 19 marzo 2009 Il nuovo ufficio di piano • Passaggio dall’Ufficio di piano politico-tecnico a quello tecnico; • Deliberazione dell’Assemblea Consortile n. 11 del 03/05/2007 che approva una diversa funzione e composizione dell’ufficio di piano e delinea la figura del responsabile di progetto; • Composizione ufficio di piano tecnico : direttore del consorzio e direttore di distretto, dirigenti dei comuni, dirigente scolastico, provincia. Tale composizione include e integra la funzione gestionale degli interventi socio-sanitari individuata dal PSSR nel direttore del distretto e nel direttore del consorzio e si allarga alla partecipazione dei soggetti privati (cooperazione sociale, volontariato, associazionismo), IPAB, che sul territorio offrono servizi e partecipano alla progettazione e alla gestione degli stessi. Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale: Torino, 18 – 19 marzo 2009 Funzioni dell’ufficio di piano tecnico • • • • • Coordinamento funzionale; Ricomposizione della frammentazione esistente all'interno di una razionalità complessiva di sistema; In qualità di garante degli interessi complessivi della rete, assunzione su di sé anche del compito di rendere evidente a tutti il processo di realizzazione e integrazione in atto; Accompagnamento della progettazione indicando, in modo chiaro e con precisi mandati, i riferimenti metodologici e strumentali per la progettazione partecipata; Accompagnamento del passaggio all'operatività attraverso la valutazione di fattibilità dei progetti facendo chiarezza sulle risorse a disposizione; Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale: • • • • • • Monitoraggio del lavoro dei gruppi progetto attraverso incontri periodici con i responsabili durante i quali vengono verificati i livelli strutturali del gruppo di lavoro; Partecipazione al monitoraggio, alla valutazione in itinere e finale dei progetti; Reports periodici al soggetto politico di governo; Valutazione del cambiamento in atto; Gestione dell'avvio dei processi di realizzazione dei futuri piani di zona; Raccordo con il Peps e gli altri strumenti di programmazione territoriale. Torino, 18 – 19 marzo 2009 Condizioni necessarie e strumenti di lavoro per il funzionamento dell’ufficio di piano Deve ricevere un mandato chiaro ed esplicito; La sua composizione, il suo ruolo e le sue funzioni devono essere incluse nell'accordo di programma; Tutti i componenti devono avere un tempo lavoro significativo da mettere a disposizione; Deve dotarsi di una funzione di segreteria organizzativa di piano; La funzione dell’integrazione viene assunta in termini di responsabilità sociosanitaria del territorio indicata dal PSSR dal direttore del consorzio e dal direttore del distretto. Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale: Torino, 18 – 19 marzo 2009 Il nuovo ufficio di piano Viene responsabilizzata finanziariamente ed amministrativamente la componente tecnica, in una logica di governance di gestione del piano di zona, con il superamento della composizione mista politico-tecnica e l’allargamento delle responsabilità ai responsabili di progetto. Il responsabile del progetto è la persona individuata dall’ufficio di piano all’interno dei partecipanti al piano di zona (comuni – aslto5 – centro impiego – sindacati – patronati – cooperative sociali – associazioni di volontariato – scuola – cssac). L’ufficio di piano attribuisce al responsabile il ruolo e lo incarica della gestione di uno specifico progetto. Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale: Torino, 18 – 19 marzo 2009 La continuità assistenziale • Attivazione sul territorio della DGR 72; • Attori coinvolti: ospedale, distretto, ast, presidi socio-assistenziali (RSA, RAF), consorzio, MMG; • Percorso integrato per la continuità di cure; • Diminuzione tempi di ricovero; • Elaborazione progetto per rientro a domicilio o permanenza in struttura. Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale: Torino, 18 – 19 marzo 2009 Lo sportello sociale • Porta unica di accesso: informare, stabilire percorsi, orientare; • Accompagnare, restituire interventi; • Enti partecipanti: comuni, asl,consorzio,centro impiego,inps; • Gruppo permanente; • Protocolli d’intesa; • Quattro punti di sperimentazione; • Sistema informativo; • Sviluppo del progetto: in uno dei gruppi di cure primarie, apertura di uno sportello centrale dedicato alla non autosufficienza. Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale: Torino, 18 – 19 marzo 2009 VERSO IL PEPS E IL NUOVO PIANO DI ZONA Peps Cause prevenzione primaria Profilo di salute Orienta tutte le politiche Piano di zona Prevenzione secondaria Affronta i problemi Adotta soluzioni Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale: Torino, 18 – 19 marzo 2009 Riflessioni per procedere Ancora necessario da affrontare: • Costituzione del budget unico di ambito per consolidare il lavoro dell’ Ufficio di Piano; • Rendere obbligatoria la contestuale programmazione nell’Ambito/Distretto perché risulti possibile l’integrazione tra area sociale, area socio – sanitaria, area sanitaria; • Chiarire la consequenzialità/ contestualità/ coerenza tra i diversi strumenti di programmazione: PEPS, P.d.Z, PAT, e tra questi e quelli di programmazione dei comuni; • La partecipazione al “Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali” degli altri settori (scuola, formazione, lavoro, ecc) deve essere obbligatoria altrimenti si rischia di affidarsi esclusivamente alle particolari sensibilità delle componenti locali. Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale: Torino, 18 – 19 marzo 2009 Riflessioni per procedere Alcuni aspetti di metodo e culturali: • Il “lavoro di rete”, come paradigma culturale dell’esperienza del P.d.Z.; • Il lavoro di costruzione di rete è un lavoro delicato, richiede tempo e fatica e deve essere riconosciuto; • Occorre riprendere l’approccio di comunità nella cultura del servizio sociale; • Superare la settorialità delle politiche; • I Peps rappresentano uno stimolo forte a guardare alla salute non solo da una prospettiva di cura, di riparazione, ma anche da quella della promozione delle risorse e delle opportunità. • L’integrazione socio-sanitaria è un’opzione strategica e non solo una valutazione tecnica. Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale: Torino, 18 – 19 marzo 2009 Riflessioni per procedere Alcuni aspetti di metodo e culturali: • Prevalente il paradigma del paziente rispetto a quello del soggetto attivo; • E’ necessaria una profonda conversione culturale; • L’obiettivo è ricollocare l’approccio sociale al centro del sistema sanitario; • Condividere i saperi è un altro grande cambiamento rispetto alla medicina di crisi; • Occorre investire in lavoro di comunità. Il ruolo delle Province nella promozione dello sviluppo locale: Torino, 18 – 19 marzo 2009