L’ERRORE CLINICO: ENTITA’ DEL PROBLEMA E IMPATTO DELL’ERRORE ORGANIZZATIVO Prof. Alfredo Guglielmi Direttore U.O.C Chirurgia Gen. A 1 1 Evidenze dalla ricerca 45% dei pazienti subiscono incidenti nella gestione clinica 17% sono stati vittime di errori che hanno comportato un allungamento della degenza o problemi più gravi Andrews et al. 1997. Lancet 349, 309-410. Eventi avversi si riscontrano nel 16% dei ricoveri, 51% dei quali sono “altamente prevenibili” Wilson et al. 1995. 2 L’iceberg degli incidenti Danni gravi 10 Incidenti lievi 100 Quasi incidenti/Azioni insicure 1000 da NPSA report, 2005 Frequenza Visibilità Morti 1 EVENTI AVVERSI L’ENTITA’ DEL PROBLEMA EVENTI AVVERSI EVENTI AVVERSI FACILMENTE PREVENIBILI EVENTI AVVERSI MORTALI LEAPE, USA 1991 * 3,7 % 58 % 13,6 % KOHN, USA 1999 * 4% 53 % 6,6 % WILSON, AUSTRALIA 1995 ** 16,6 % 53 % 4,9 % DAVIS, NEW ZEALAND 2001** 12,9 % 35 % < 15 % VINCENT, UK 2001 ** 10,8 % 47 % 8% * DATI DESUNTI DA DENUNCE ALLE ASSICURAZIONI ** DATI DESUNTI DA RICERCHE DI RISK MANAGEMENT Ministero della Salute, 2004 Perchè è necessario agire? • Nel vostro ospedale aspettatevi che il 10% di tutti gli avvenimenti legati al paziente si traducano in eventi avversi Probabilità relativa 1 su 10 • Aspettatevi che il 25% siano “gravi” con allungamento degenza, disabilità o morte • Se ne possono prevenire il 50% • Più prevenzione potrebbe far risparmiare Analisi dei costi John Øvretveit Director of Research Karolinska Institute Stockholm 5 Errori in medicina: i primi studi degli anni ’80 Chirurgici 47.7% Non chirurgici 52.3% Errori di somministrazione dei farmaci 7.00% 3.60% Diagnostici 19.40% Terapeutici 10.60% 8.10% Correlati a procedure Altro Infezioni della ferita 12.90% 7.50% 7.00% 13.60% 10.30% Errori durante la chirurgia Errori scoperti in ritardo Altro Fallimenti Harvard Medical Practice Study 6 6 Quanto in chirurgia? Secondo questo studio statunitense quasi la metà di tutti gli AE avvengono in area chirurgica Thomas EJ, et al. Incidence and Types of Adverse Events and Negligent Care in Utah and Colorado. Medical Care, 2000;38,261-271 Quale tipo di chirurgia? Il primato dell’area chirurgica, per quanto riguarda gli AE, viene confermato in studi condotti anche in altri paesi: Australia (Wilson 1995), Nuova Zelanda (Davis 2002), UK (Vincent 2004) e Canada (Baker 2004) De Vries EN, et al. The incidence and nature of in-hospital adverse events: a systematic review. Qual saf Health Care 2008;17:216-23. Dove in chirurgia? La sala operatoria è il luogo dove avvengono la maggior parte degli AE De Vries EN, et al. The incidence and nature of in-hospital adverse events: a systematic review. Qual saf Health Care 2008;17:216-23. Quali errori in chirurgia? Thomas EJ, et al. Incidence and Types of Adverse Events and Negligent Care in Utah and Colorado. Medical Care, 2000;38,261-271 Situazione Europea Regno Unito Vincent C et al. Adverse events in British Hospitals: preliminary retrospective record review. BMJ, 2001; 322:517-9 Situazione Europea Olanda Zegers M et al. Adverse events and potentially preventable deaths in Dutch hospitals: results of a retrospective patient record review study. Qual Saf Health Care 2009;18:297-302 La situazione italiana 13 13 Situazione Italiana In Italia i dati riguardanti gli Eventi Avversi sono pochi e per la maggior parte estrapolati dai risultati ottenuti da studi statunitensi : “To err is human” 8 milioni 1999 (USA). INSTITUTE OF MEDICINE ricoveri / anno 12.000 cause pendenti in tribunale 320.000 EA (4%) 2.5 miliardi € richiesti per risarcimento 413 milioni € pagati dalle assicurazioni 14-50.000 decessi CINEAS: Consorzio universitario della cultura del rischio. Politecnico di Milano “Quando l’errore entra in ospedale – Aprile 2002 Eventi Sentinella Situazione Italiana 2005-2010 Tipologia di Evento N° di Eventi Sentinella Attività chirurgiche 119 Mortalità neonatale 40 Reazioni trasfusionali per incompatibilità ABO 36 Mortalità materna 21 Trasporto in emergenza (tramite 118) e triage al P.S. 14 230 119/ 230 (52%) sono correlati ad attività chirurgiche Dati dell’OSMES (Osservatorio Nazionale Monitoraggio Eventi Sentinella) presentati al Forum Risk Management in Sanità (Arezzo, 25 novembre 2010) Quali errori…. Chirurgia sul paziente e/o sito errato DeVine J, et al. Avoiding wrong site surgery: a systematic review.Spine, 2010;35:s28-s36 Frequenza degli AE correlati alla chirurgia su paziente e/o sito errato: • 1 caso ogni 100.000 interventi • 4000 casi all’anno Spesso l’errore avviene prima che il paziente entri in sala operatoria a causa dell’errata compilazione della cartella clinica o ad errori nei referti delle indagini radiologiche Corpi estranei nel sito chirurgico • E’ un AE raro • L’incidenza varia da 1 caso su 8.000 pazienti ad 1 caso su 18.000 • Nel 70% dei casi è necessario un reintervento per rimuovere il corpo estraneo • Nel 30% espulsione spontanea o scoperta accidentale durante un secondo intervento Corpi estranei nel sito chirurgico Fattori di rischio Costo degli Eventi Avversi Vincent C et al. Adverse events in British Hospitals: preliminary retrospective record review. BMJ, 2001; 322:517-9 • Studio inglese, su dati raccolti in 2 ospedali • Ogni EA comporta 8,5 giorni di ospedalizzazione in più • Spesa supplementare di 290.000 sterline • Per l’area chirurgica 6 giorni in più e 80.000 sterline • Estendendo i risultati ottenuti agli oltre 8 milioni di ricoveri annui in Inghilterra e Galles si ottiene un costo complessivo degli EA di circa 1 miliardo di sterline Costo degli Eventi Avversi Stati Uniti Negli USA nel 2002 sono stati pagati risarcimenti per 4.132 casi di malpractice in ambito chirurgico, con risarcimento medio per singolo evento di 222.285 dollari Fonte: 2002 Annual Report, National Practitioner Data Bank, US DHHS Come si genera l’errore Gli incidenti sono spesso il risultato di un grande numero di fattori interconnessi • 15% errori individuali • 85% errori del sistema L’errore umano si presenta spesso come la vera causa degli incidenti: tuttavia, quasi sempre, vi è la possibilità di agire su fattori sistemici capaci di prevenire l’errore o di mitigarne le conseguenze 22 Quali sono le maggiori cause di eventi avversi? Ricerca nazionale (ASSR, 2005-2007) Campione esaminato: 942 Clinici 18 Aziende 9 Regioni Cause di EA (%) Carico di lavoro, stress, fatica 44,3 Problemi di comunicazione fra i clinici 10,1 Personale ed organizzazione dei turni 14,2 Formazione e supervisione inadeguate 5,5 Competenze 2,5 I dottori spendono poco tempo con i pazienti 1,6 Difficoltà nella gestione della cartella clinica 1,9 Altro 5,2 L’ERRORE CONSEGUENZA DELL’AGIRE ORGANIZZATO Reason, 1990 Riconoscendo al singolo professionista il 99% delle probabilità di non sbagliare, quando lo stesso si trova a collaborare in una struttura con 100 colleghi, (ugualmente capaci), le probabilità di errore salgono a circa il 37%. 24 Come si analizza l’errore LATENT FAILURE Modelli organizzativi Ambiente di lavoro Decisioni Strategiche Condizioni che favoriscono l’errore Processi organizzativi ecc. Condizioni che favoriscono le violazioni Fattori latenti Fattori scatenanti ACTIVE FAILURE Persone Difese Errori Violazioni Atti non sicuri od omissioni Difese Cause organizzative dell’errore La maggior parte dei problemi di sicurezza derivano dal rapporto tra Organizzazione e Professionisti: - Comunicazione fra servizi e intra-servizio - Specializzazione diffusa e sviluppi nel trattamento - Problemi nel coordinare gli specialisti ed i diversi servizi - Il percorso del paziente non coordinato - Mancanza di un disegno strategico dell’organizzazione dell’assistenza - Mancata condivisione di modelli organizzativi tra Direzione e Professionisti 26 L’approccio sistemico all’errore Nolan, BMJ 2000 La maggior parte degli eventi avversi deriva da errori commessi da persone capaci di eseguire la procedura in modo sicuro L’organizzazione deve consentire ai professionisti di lavorare in sicurezza Occorre creare un ambiente (culturale, tecnico e organizzativo) meno vulnerabile all’errore umano e più sicuro per i pazienti 27 Fattori che agiscono sulla sicurezza: l’approccio sistemico Paziente Professionisti Organizzativi Livello sistemico Malattia primaria Abilità, conoscenze, competenze Cultura organizzativa Cultura nazionale Malattia secondaria Stanchezza Turnistica e dotazione organica Politiche sanitarie e legislazione sanitaria Fattori di rischio Motivazione Livelli di esperienza Modalità di pagamento Risposta atipica al trattamento Cultura (invulnerabilità) Carichi di lavoro Copertura sanitaria Gestione del caso Errori di pianificazione Problemi con le attrezzature Eventi e rischi attesi Eventi e rischi inattesi 28 Sfide ed ostacoli per aumentare la sicurezza nelle nostre organizzazioni • Atteggiamenti: non possiamo fare meglio (amministrazione e clinici) • Mentalità dell’errore: focalizzarsi sull’individuo e l’evento immediato (non avere la mente aperta alle cause sottostanti) • Paura: di essere rimproverato o trovato essere in errore, o di danneggiare la propria immagine (influisce sulle segnalazioni/rapporti) • Carico di lavoro: non c’è tempo per raccogliere i 29 dati o lavorare sul problema Sfide ed ostacoli per aumentare la sicurezza nelle nostre organizzazioni • Rapporti amministrazione-clinici: mancanza di comunicazione e cooperazione • Rapporti inter-professionali: la maggior parte dei rischi nascono tra professionisti diversi per scarsa comunicazione e cooperazione • Alto turnover del personale: riduce la comprensione della organizzazione e dell’impiego dei metodi • Mancanza di conoscenza: di possibili miglioramenti e riduzioni di costo e dell’impiego di metodi per la gestione della sicurezza e del rischio clinico • Mancanza di leadership: per focalizzare l’importanza, acquisire risorse ed introdurre e implementare i 30 cambiamenti L’organizzazione come sistema complesso L’organizzazione sanitaria è composta dall’unione di numerosi microsistemi costituiti da gruppi di persone (unità operative, servizi, uffici), che condividono risorse, obiettivi, procedure e regole e che interagiscono, anche attraverso regole proprie e informali 31 Agire sulla cultura dell’organizzazione Fare in modo che le cose accadano per migliorare la sicurezza Creare un ambiente aperto al cambiamento Incoraggiare l’innovazione Dare fiducia alle persone Promuovere la collaborazione Sostenere le capacità di leadership Valutare i risultati, più che controllare i compiti 32 Quali strumenti per migliorare la sicurezza a disposizione del clinico ? Attività Strumenti Individuare ciò che è efficace Evidence-based medicine Definire che cosa fare, a chi e come Linee guida, protocolli e percorsi di assistenza Misurare e valutare ciò che è stato fatto Indicatori di performance, audit clinico, benchmarking Evitare i possibili effetti dannosi Attività di gestione del rischio clinico Coinvolgere attivamente i pazienti nelle decisioni che li riguardano Consenso informato 33 CONCLUSIONI “La sfida più grande è far riconoscere a tutto il personale – medici, farmacisti, infermieri, amministratori – che gli errori sono problemi del sistema e non problemi delle persone” Jama 1994 Lucian Leape, MD Professor, Harvard School of Public Health Boston Grazie per l’attenzione! Un ringraziamento particolare al Dr. Stefano Tardivo Università degli Studi di Verona Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità