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NUMERO
1585
DI GIOVEDI 18 FEBBRAIO 2016
Polizia
penitenziaria
sventa
tentativo
di
evasione
attraverso
il
sistema fognario
Reggio Emilia, maldestro tentativo di
evasione dal carcere.Un detenuto si è
prima infilato nelle fogne, poi ha cercato
di scavalcare la recinzione. La sua azione
però non è sfuggita agli agenti della polizia
penitenziaria .Maldestro tentativo di
evasione dal carcere di Reggio Emilia. Un
detenuto magrebino, venerdì, ha sollevato
un tombino e si è infilato nel sistema
fognario convinto di poter sbucare
all'esterno
della
struttura
di
via
Settembrini. E' riemerso però pochi metri
più in là, sempre all'interno del perimetro.
A quel punto ha cercato di scavalcare la
recinzione, ma è stato notato dagli agenti
della polizia penitenziaria. A quel punto è
"rientrato" nei ranghi, cercando di
mimetizzarsi tra gli altri detenuti, ma è
stato ugualmente identificato. Ne dà
notizia il Carlino.
A CURA DELLA SEGRETERIA GENERALE
AD USO
Rimini. Faida in carcere: abbassa la radio
e gli rompe la schiena. La direzione
centrale degli istituti penitenziari era a
conoscenza che all' interno del carcere dei
Casetti di Rimini da tempo era in corso
una "faida" tra assistenti e ispettori della
polizia penitenziaria. Lo ha "spiegato" ieri
mattina al tribunale di Rimini un altro
ispettore che continua a prestare servizio
nel penitenziario riminese ed era in
servizio il pomeriggio del giorno di Natale
del 2013, quando si è consumato il
regolamento di conti che ora vede alla
sbarra un assistente capo oggi di
quarantanove anni con l' accusa di lesioni
colpose aggravate: con un calcio ha rotto
il 4° metamero vertebrale di un ispettore
di 10 anni più vecchio. Causa scatenante
del regolamento di conti sarebbe stato l'
affronto fatto dal ferito a cavallo del
cambio turno mattina -pomeriggio
quando, passando davanti al posto dove l'
aggressore stava lavorando, gli avrebbe
abbassato d' imperio il volume della radio
ritenendolo troppo alto. (Corriere
Romagna)
Eccesso di allarme per
l’evasione di Rebibbia , le
dichiarazioni
di
Santi
Consolo
INTERNO
APERTO AL CONTRIBUTO
DÌ
TUTTI_
Consolo,
capo
dipartimento
dell'Amministrazione penitenziaria, cioè
il vertice delle carceri italiane. Il
magistrato è intervenuto a un convegno
intitolato "I diritti religiosi in carcere.
Una risposta alla radicalizzazione",
organizzato dall'associazione Antigone,
che tutela i diritti dei detenuti, con i
ministri di culto e i rappresentanti di
alcune
confessioni
religiose.Ma
i
fuggiaschi di Rebibbia tengono banco:
avrebbero segato le sbarre di un
magazzino e si sarebbero calati da un
muro usando delle lenzuola, per poi darsi
alla fuga a piedi sulla via Tiburtina.
"Dichiarazioni non in linea con l'allarme".
È Consolo a prendere di petto
l'argomento nel suo intervento. "I fatti di
ieri sono stati attenzionati con un livello
elevato all'opinione pubblica - ha esordito
- e con dichiarazioni non in linea
all'allarme. Ci sono tecniche per creare
paura e reazioni conseguenti. Per
prevenire il rischio che qualcuno scappi
non possiamo tenere le persone in cella
per 24 ore al giorno, in uno stato di
sofferenza permanente".(Il Mattino di
Padova)
Interrogazione in Senato
su chiusura base navale
della polizia penitenziaria
di Favignana
Assistente capo di Polizia
penitenziaria a processo
con l' accusa di lesioni
colpose aggravate ai danni
di un ispettore
Santi Consolo, capo dipartimento
dell'Amministrazione
penitenziaria,
interviene a un convengo sulle libertà
religiose dei detenuti: "Stiamo cercando
di capire perché non è scattato l'allarme",
spiega. Investire sulla tecnologia nelle
carceri per scongiurare il pericolo
evasione. Proprio quella tecnologia che
(forse) nel caso dell'evasione di Rebibbia
non ha funzionato.È il pensiero di Santi
Il portavoce al Senato del M5S Vincenzo
Santangelo
è
intervenuto
immediatamente sulla questione legata
alla chiusura della base navale della
polizia penitenziaria di Favignana,
presentando una interrogazione in
Senato. Attualmente il “Servizio Navale”
del Corpo di Polizia Penitenziaria,
costituisce un supporto
operativo
logistico alle strutture penitenziarie di
Favignana, Porto Azzurro-Marina di
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Campo, Gorgona, Venezia e Napoli. Il DAP
(Dipartimento
Amministrazione
Penitenziaria), lo scorso 15 Gennaio 2016
a mezzo nota informativa ha manifestato
la volontà di chiudere tutte le basi navali
ad esclusione delle sedi di Venezia e
Livorno-Gorgona,
recependo
le
disposizioni del Ministero della Funzione
Pubblica per la razionalizzazione delle
forze dell’ordine. Detta nota informativa
di conseguenza, ha fatto intervenire
diverse sigle sindacali a difesa delle basi
navali del Corpo e dei lavoratori. Il corpo
della Polizia Penitenziaria a Favignana è
stato con le sue motovedette d’altura di
fondamentale importanza anche per il
controllo
dell’AMP
(Area
Marina
Protetta), per il controllo dell’AMP (Area
Marina Protetta), oltre ad avere svolto
come compito primario il pattugliamento
adiacente il carcere, il trasposto rapido del
personale per compiti istituzionali, il
soccorso alla vita umana in mare e gli
interventi sanitari di emergenza. Adesso, il
rischio di vedere cancellare la base
operativa di Favignana, che opera da oltre
31 anni-, sembra a parere del portavoce
Santangelo, un paradosso. “Questo
servizio navale, ha rappresentato un
“Forza dello Stato” ma soprattutto un
presidio di legalità per il territorio isolano.
Spero non tardino ad arrivare le risposte a
questa interrogazione da parte del
Ministro competente. Soprattutto mi
auguro che venga rivista la decisione e che
venga mantenuto il Corpo specializzato
della Polizia Penitenziaria a Favignana,
ma anche nelle altre sedi; – continua
Santangelo – sarebbe assurdo indebolire i
territori isolani proprio adesso, non
dimenticandoci dell’importante lavoro di
sorveglianza e soccorso in mare svolto nei
territori di pertinenza, sopratutto dopo gli
impegni economici dell’amministrazione
penitenziaria per la formazione
Destinate
risorse
per
assumere nuovi agenti di
polizia
penitenziaria,
le
dichiarazioni
del
Sottosegretario alla Giustizia
Cosimo Maria Ferri
Le carceri italiane tra le più sicure
d'Europa"
Evasi
da
Rebibbia,
il
sottosegretario Ferri:"Voglio ribadire che
le nostre carceri sono sicure: non esiste un
problema sicurezza e in Europa sono
considerate tra le più sicure. Da questo
episodio, grave certamente e su cui
dobbiamo porre i riflettori, non dobbiamo
generalizzare". Così il sottosegretario alla
Giustizia,
Cosimo
Maria
Ferri,
intervenuto a Effetto Giorno, su Radio
24, in merito all'evasione di Rebibbia. "Il
Governo nella ultima legge di stabilità ha
investito nella sicurezza, per le tecnologie
e i sistemi di allarme. Una delle cause di
questa vicenda di Rebibbia è la mancanza
di un sistema di allarme moderno:
l'allarme del muro di cinta non ha
funzionato e non ha segnalato l'uscita dal
carcere alla centrale di sicurezza". Sul
fronte del personale il sottosegretario
dice che "è vero che c'è una carenza di
personale, ma è altrettanto vero che su
questo stiamo lavorando e abbiamo
destinato delle risorse per assumere
nuovi agenti di polizia penitenziaria. C'è
un concorso che dovrebbe arrivare a
breve e con le nuove risorse previste dalla
legge di stabilità vedremo di trovare delle
soluzioni e pensare anche all'organico
della polizia giudiziaria, a cui va il nostro
ringraziamento per il lavoro egregio,
professionale e serio che fanno nelle
carceri italiane". Poche persone in grandi
carceri, ma ci sono anche carceri vuote
nelle quali lavorano decine di persone,
come nel caso di Sala Consilina e di
Savona:"Avendo deciso di chiudere le due
strutture
stiamo
ricollocando
il
personale. Chiudendo delle strutture e
dicendo a dei lavoratori "qua non potete
più lavorare", stiamo dialogando - come è
giusto che sia - con i lavoratori per
chieder loro se hanno delle preferenze e
cercare di concordare dove destinarli.
Questo lo faremo in tempi brevi per
garantire i diritti dei lavoratori e nello
stesso tempo acquisire risorse nei luoghi
dove mancano. Il ricollocamento avverrà
in tempi brevissimi".(Radio24)
Roma: scoppia il "caso
carceri",
mentre
sono
braccati i due romeni evasi
da Rebibbia
alle forze dell'ordine. La procura ha
aperto un'inchiesta e aspetta il rapporto
del
(Dap)
Dipartimento
dell'amministrazione penitenziaria, che
ha avviato un'indagine interna, e afferma
che "c'è un eccesso di allarme e gli istituti
penitenziari sono sicuri" e ci sono 9
agenti a Rebibbia per 300 detenuti.
Secondo i sindacati domenica erano di
turno solo due agenti di guardia nel
reparto lavoranti, dove si trovavano i
romeni. Due anni fa dal penitenziario
scapparono due detenuti romani con lo
stesso sistema usato da Florin e Catalin.
Sembra evidente che nel sistema di
sorveglianza qualcosa non va. Per i
sindacati
il
problema
è
il
sovraffollamento di detenuti rispetto al
numero degli agenti, 830 per 1.797
carcerati. Un'altra falla è in quella che
chiamano "la sorveglianza dinamica", che
lascia liberi i detenuti di girare per alcuni
ambienti aperti della prigione fino a una
certa ora senza essere seguiti dalle
guardie. "Stiamo verificando come mai
non c'è stato l'allarme - dice Santi
Consolo, capo del Dap ma sulle celle
aperte sarebbe un errore tornare
indietro".Le
polemiche
Il
sottosegretario alla Giustizia Cosimo
Maria Ferri dice: "Fatto grave, ma le
carceri in Italia sono sicure". Domenica
sera i romeni hanno segato le sbarre di
una finestra del magazzino del reparto
G11, hanno scavalcato la finestra
aiutandosi anche con dei bastoni di
manici di scopa e raggiunto la zona
passeggiate. I romeni avevano delle
lenzuola a cui avevano fissati dei ganci di
metallo rudimentali, aiutandosi con i
bastoni hanno agganciato le lenzuola
all'estremità del muro di cinta, e si sono
calati indisturbati oltre il perimetro del
carcere alto 5-6 metri. Per segare le
sbarre del magazzino gli evasi potrebbero
aver usato un seghetto di ferro e
avrebbero incominciato a tagliare le
sbarre almeno una ventina di giorni fa.
Nel reparto lavoranti era facile disporre
di questi arnesi. I due forse si sono divisi,
un testimone ha detto agli investigatori di
averne visto uno su un autobus diretto a
Tivoli vicino Roma.(Il Messaggero)
Perugia: 400 detenuti in
meno in tre anni, carcere
di Capanne da pollaio a
istituto modello
Nessuna traccia dei due romeni evasi dal
carcere romano di Rebibbia. Braccati
ormai da domenica sera da centinaia di
poliziotti,
carabinieri
e
agenti
penitenziari con posti di blocco e
perquisizioni in appartamenti e nei campi
rom a Roma e provincia. Le stazioni sono
presidiate, sono stati interrogati amici e
conoscenti e identificati alcuni romeni.
Ma dopo un'evasione da manuale, Catalin
Ciobanu, 33 anni e Florin Mihai
Diaconescu di 28, continuano a sfuggire
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Visita alla casa circondariale di Perugia di
Verini e Bocci: "Migliorare le condizioni di
vita e far lavorare i carcerati è investire in
sicurezza". Da pollaio a carcere modello. È
la trasformazione che ha riguardato il
carcere perugino di Capanne dal 2012 a
oggi. Un cambiamento profondo permesso
soprattutto dalle leggi che hanno
depenalizzato
molti
reati,
facendo
abbassare la popolazione da 640 (con 150
materassi a terra) ai 292 di oggi.
Considerando tutte le carceri umbre si è
scesi da 1.680 a 1.224. "Abbiamo trovato
una situazione nettamente migliore e un
istituto che può essere esempio a livello
nazionale",
hanno
sottolineato
il
sottosegretario agli Interni, Gianpiero
Bocci, e il deputato Pd, Walter Verini, al
termine della visita, accompagnati
dall'assessore regionale Luca Barberini,
dalla direttrice dell'istituto Bernardina Di
Mario e dal capo della penitenziaria Fulvio
Brillo. La visita è stata occasione per la
consegna di materiali sportivi da parte del
Coni e delle federazioni di ciclismo,
pallavolo e calcio. Verini: "Battaglia vinta"
"Il sovraffollamento era una pratica
disumana - ha esordito Verini - i detenuti
venivano trattati come bestie, come polli.
Le leggi attuate, anche per via della spinta
europea, sono state una battaglia vinta sul
piano nazionale e sul piano regionale. C'è
ancora qualche problema a Terni e a
Spoleto ma la strada è quella giusta.
Tuttavia, siamo solo all'inizio: ora è
doveroso investire in umanità. Chi va in
carcere deve essere rieducato e reinserito.
Per questo lavoro, sport, educazione
vanno implementate perché investire in
queste cose è investire in sicurezza. Chi
impara a lavorare non torna a delinquere".
Bocci: "Modello da esportare" Secondo
Bocci, Capanne è "una casa penale che
oggi rappresenta un modello per il sistema
carcerario italiano. Gli stessi ergastolani
con cui ho parlato hanno ammesso che da
quando sono stati trasferiti qui la loro vita
detentiva è cambiata in meglio. Il
personale opera con grande competenza,
professionalità e umanità, il che per noi è
un fattore di civiltà, democrazia e
orgoglio". Brillo ha ringraziato per gli
elogi: "Noi coniughiamo fermezza e
cortesia - ha affermato.
Sono molto orgoglioso del personale. Un
ergastolano ieri mi ha detto: qui il
personale non istiga, ascolta. È motivo di
serenità, di tranquillità". Il sottosegretario
Bocci ha ringraziato anche "il direttore,
perché si è instaurato un rapporto
straordinario con le forze dell'ordine che
operano fuori, con segnalazioni dei
detenuti che stanno per uscire: può essere
un'esperienza anche da esportare in altre
realtà perché questo modello è stato
decisivo per riportare la sicurezza a
Perugia e in Umbria". Barberini:
"Via progetto agroalimentare" L'assessore
Barberini ha sottolineato l'impegno
"anche con realtà sociali e sportive per
venire incontro a situazioni di bisogno.
Qui c'è un'assistenza sanitaria di buon
livello dentro il carcere, ma va migliorato
l'accesso alle strutture esterne quando c'è
necessità. Per l'aspetto sociale va data
speranza di un reinserimento. Tra poco
partirà
un
nuovo
progetto
sull'agroalimentare con l'avvio di una
produzione e un'attività formativa per il
quale abbiamo già il placet del ministero
della Giustizia".
Di Mario: "Così è cambiato il carcere" La
direttrice Di Mario ha rimarcato come "se
risultati si sono raggiunti è stato grazie a
provvedimenti di legge che erano
necessari. La sentenza Torreggiani ci ha
messo con le spalle al muro perché il
carcere era diventata la soluzione per
tutti i mali, mentre dovrebbe essere
l'extrema ratio". Oggi, col calo dei numeri
"il carcere ha ritrovato la sua dimensione.
Abbiamo rimesso così il detenuto al
centro, sono aumentati gli spazi, la cella è
tornata a essere luogo di pernottamento,
non dove stare chiusi 24 ore. Ora stiamo
cercando di riempire il tempo con l'aiuto
dei soggetti esterni". I numeri di chi
lavora Di Mario ha ricordato come
"l'anno scorso si sono svolti 5 corsi di
formazione con oltre 70 detenuti. Per tre
di questi (cucina, culture arboree, design
femminile) 5 detenuti di ogni corso sono
stati avviati in borsa lavoro in imprese
umbre. Alla fine delle borse lavoro tutti
sono stati assunti a tempo indeterminato.
Oggi 20 detenuti sono in regime di
semilibertà, alcuni impiegati al Comune.
Chi lavora - ha concluso - è difficile che
rientri in carcere"
previsti sulla Gazzetta Ufficiale 4^
serie speciale “Concorsi ed Esami”
del 27 novembre 2015 , poi rinviata
al 22 gennaio 2016 ,adesso i diari
delle
prove
d'esame
saranno
pubblicati nella Gazzetta Ufficiale 4^ serie speciale - Concorsi ed
esami del 15 marzo 2016, per
ulteriori informazioni scrivete a:
[email protected],
oppure
seguiteci
sito www.alsippe.it,
sul
nostro
e i profili di Facebook e Twitter di
Alleanza
Sindacale
Polizia
Penitenziaria (Alsippe)
Segreteria Generale
Concorso
interno
a
complessivi 643 posti da
Vice Ispettore le date della
prova scritta
Ulteriore
rinvio
della
pubblicazione
dei
calendari per le prove
preselettive del Concorso
allievi agenti di Polizia
penitenziaria
Il Concorso interno a complessivi
643 posti di cui 608 uomini e 35
donne per la nomina alla qualifica
iniziale del ruolo maschile e
femminile degli Ispettori del Corpo
di Polizia penitenziaria pubblicato
nel
Bollettino
Ufficiale
del
Ministero della Giustizia del 15
giugno 2008 di cui le prove
preliminari furono svolte nel mese
di marzo 2010 , dove risultarono
circa 2.500 idonei , continuera’ il
suo iter concorsuale che verte sulla
espletamento prova scritta
a
partire dal prossimo 23 marzo
2016, la sede dello svolgimento
delle prove sara’ presso la Nuova
Fiera di Roma .
Come ampiamente anticipato nei
nostri comunicati dei giorni scorsi
ecco
l’ulteriore
rinvio
della
pubblicazione
sulla
Gazzetta
Ufficiale della data dei calendari
della
prova
preselettiva
del
concorso pubblico, per titoli ed
esami, per il reclutamento, di 100
allievi agenti del Corpo di polizia
penitenziaria del ruolo femminile,
e 300 allievi agenti del Corpo di
polizia
penitenziaria
del
ruolo maschile concorso bandito e
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 57 del 28 luglio 2015 - IV serie
speciale .Ricordiamo
che
Segreteria Generale
inizialmente la pubblicazione dei
calendari delle prove
erano
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Circolari ministeriali e
note D.A.P. febbraio 2016
Per richieste ed informazioni contattate
l’indirizzo email:
[email protected]
Alitalia
,nuove
tariffe
agevolate per la Polizia
Penitenziaria
Segreteria Generale
Convenzione per la stipula
di polizze assicurative RC
auto per gli iscritti Alsippe
e propri familiari
Ministeriale
15.2.2016
n.
0055428
datata
Ricognizione
disponibilità
all’impiego
presso
la
D.G.
dell’Esecuzione Penale Esterna del
Dip.
Giustizia
Minorile
e
di
Comunità
Leggi le circolari ministeriali e note
sul sito www.alsippe.it
Segreteria Generale
Convenzioni nazionali e
regionali per gli iscritti
Alsippe
La Segreteria Generale Alsippe ha
definito con la
Allianz una
convenzione per la stipula di
polizze assicurative RC auto e moto
per gli iscritti Alsippe ed i propri
familiari. Per eventuali preventivi e
ulteriori informazioni chiamare al
numero
di
telefono 081
0139841 oppure
inviare
la
documentazione
direttamente
all’indirizzo :
mail [email protected]
oppure al fax 081 0139841
documentazione richiesta sotto.
la
Documenti
preventivo
per
il
1)Fotocopia
del
libretto
circolazione fronte e retro
di
richiesti
2)Fotocopia dell’attestato di rischio
3)Certificato di proprieta’ dell’auto
da assicurare
4)Attestato di Servizio e fotocopia
del tesserino di riconoscimento del
Corpo di Polizia penitenziaria
5) Codice fiscale
6) Documento di riconoscimento
La Segreteria Generale in collaborazione
con i rappresentanti regionali provinciali e
locali presenti sul territorio ha stipulato
una serie di convenzioni per gli iscritti
Alsippe e i propri familiari , per usufruire
di servizi con sconti particolari. Per
usufruire dei
predetti sconti bastera’
esibire la
Tessera Servizi Alsippe che
potra’ e essere richiesta ai responsabili
delle Segreterie Sindacali . Cliccando il link
sotto potrete visionare i servizi offerti
http://www.alsippe.it/it/category/convenz
ioni/
Nel caso in cui sia un familiare
intestatario
della
polizza
un
autocertificazione che ne attesti la
parentela ai sensi della normativa
vigente, per altre informazioni
contattare l’ufficio ai numeri
indicati sopra
Alitalia propone le proprie nuove tariffe
agevolate per Militari e Polizia, dedicata a
tutti i militari e agli appartenenti alle
forze di polizia, in servizio (Arma dei
Carabinieri,
Esercito,
Aeronautica,
Marina, Guardia di Finanza, Polizia di
Stato, Polizia Penitenziaria e Vigili del
Fuoco), che viaggiano per motivi
personali e per vacanza. La tariffa,
informa Alitalia, e' valida su tutti i voli
diretti nazionali (esclusi quelli in
continuità territoriale da/per la Sardegna
perche' soggetti alle norme dettate dal
bando della Regione con tariffe gia'
dedicate) e tutti i voli
diretti
internazionali (Europa e Nord Africa,
esclusi i voli da/per Francia e Olanda)
operati da Alitalia (sono pertanto esclusi i
voli operati da Air One Smart Carrier e
dalle compagnie partner). Qui di seguito
il link per ulteriori informazioni:
www.alitalia.com/it_it/destinazioni/offer
temilitari/index.htm
Segreteria Generale
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NotiziAlsippe del 18 febbraio 2016.