Anno XX (XXXV) - N ° 9 - SETTEMBRE 2 0 0 2 • Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 8 2 6 0 5 0 - Montefiascone (VT) - Sped. in a.p. Legge 6 6 2 / 9 6 art. 2 - comma 2 0 / c
«La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarotto e-mail: [email protected] - Responsabile Angelo Gargiuli
Direzione, redazione: 0 1 0 2 7 Montefiascone, Via S.L. Filippini, 25 - Tel. 8 2 6 0 5 0 - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 2 7 2 del 4-12-1982
I giovani hanno accolto la sfida della
Giornata
Mondiale
della
Gioventù
è il titolo dell'«Osservatore Romano» di lunedì-martedì 5/6 agosto 2002
Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. - Via 0 . Borghesi, 3/c - Montefiascone - Tel. e Fax: 826297 - e-mail: [email protected]
XVII Giornata Mondiale della Gioventù - Toronto Canada - 23-29 luglio 2002. Presenti 4.000 giovani. I Delegati registrati della giornata provenienti da 173 Paesi del mondo, sono stati più di 200.000.
Alla cerimonia inaugurale erano presenti più di 350.000 partecipanti (25 luglio). Alla "Via Crucis"
erano più di 500.000 persone. Ancora di più erano presenti alla giornata conclusiva del 29 luglio.
"Al centro di ogni incontro vi è stata la
Croce"
Così riecheggia il Papa quelle giornate
all'Angelus di domenica 4 agosto.
"Sono da poco ritornato dal viaggio, che mi
ha condotto in Canada, in Guatemala
e in
Messico, e ringrazio la Divina Provvidenza per
avermi permesso di portare a buon fine questo
ulteriore impegno apostolico. Ringrazio quanti, in
vario modo, hanno contribuito alla sua realizzazione, e coloro che hanno accompagnato i miei
passi con la loro fervida preghiera.
Mi soffermerò nella catechesi di mercoledì
prossimo
sulle tappe in Guatemala
ed in
Messico, mentre desidero tornare quest'oggi con
il pensiero a Toronto, dove la diciassettesima
Giornata Mondiale della Gioventù ha visto confluire da ogni continente centinaia di migliaia di
ragazzi e ragazze, ospitati con cordiale amicizia
dagli abitanti del Canada, Paese caratterizzato
da un umanesimo ricco e variegato.
Sulle rive del lago Ontario sembrava di rivivere l'esperienza della gente di Galilea sulle sponde del lago Tiberiade, quando Gesù, chiamate a
sé le folle, consegnò loro lo splendido ed impegnativo "proclama" delle Beatitudini. I giovani
radunati a Toronto hanno avvertito che nelle
parole di Gesù c'era la risposta all'attesa di gioia
e di speranza che pulsa nel loro cuore. Una
risposta che convince, anche perché Gesù non si
è limitato ad enunciare le Beatitudini, ma le ha
vissute in prima persona sino al dono supremo di
sé.
Egli è stato povero, mite, misericordioso, puro
di cuore. Ha cercato la giustizia, ha consolato gli
afflitti, ha costruito la pace, pagandone il prezzo
con il sacrificio di se stesso sulla croce. Ecco perché al centro di ogni incontro vi è stata la Croce.
E' la Croce
ad
accompagnare
il
"popolo
delle
Beatitudini", il popolo
dei giovani nel loro
sulle
pellegrinaggio
strade del mondo.
"Beati voi!". Le
Beatitudini
sono la
magna charta di coloro che vogliono introdurre nel mondo una
nuova civiltà. I giovani lo hanno capito e
sono
ripartiti
dal
Canada
decisi
a
fidarsi di Cristo, perché sanno che Lui
"ha parole
di vita
eterna", (cfr Gv 6, 68). Un mondo senza riferimento a Cristo - è questo il messaggio di Toronto
- è un mondo che, prima o dopo, finisce per
essere contro l'uomo. La storia di un passato
anche recente lo mostra. Non si respinge Dio
senza ritrovarsi a rifiutare l'uomo.
Per questo i giovani convenuti da più di 170
Paesi hanno accolto l'invito di Cristo ad essere "il
sale della terra e la luce del mondo" (Mt 5,
13.14). Essere innanzitutto sale e luce, per poi
agire come sale e come luce. E' stata questa la
sfida della diciassettesima
Giornata
Mondiale
della Gioventù. I giovani l'hanno accolta ed ora
sono tornati nei loro Paesi per essere i costruttori
della nuova "civiltà dell'amore".
Con questo impegno, dopo l'intensa esperienza vissuta in Canada, essi si sono rimessi in
cammino verso la prossima tappa, che sarà a
Colonia, in Germania, nel 2005.
Maria, Madre della Chiesa, accompagni i giovani del mondo intero in questo loro itinerario spirituale ed ecclesiale.
Lettera dei giovani
ai Vescovi europei
Il X Simposio dei vescovi europei si è svolto
a Roma dal 24 al 28 aprile 2002
Carissimi Vescovi,
siamo giovani vristiani, di diversi paesi del
continente Europeo, veniamo da diverse realtà
sociali ed ecclesiali. Ma troviamo in Cristo la
nostra comunione.
Dopo questi giorni così importanti trascorsi
insieme con voi, vogliamo, innanzitutto, ringraziarvi per aver v o l u t o dar voce in questo X
Simposio a 35 giovani...
Non possiamo, quindi, partire senza condividere con voi i frutti delle nostre riflessioni.
Vogliamo
•
assicurarvi:
che non esiteremo a rispondere "sì" a
Dio che ci chiama a riscoprire nella vita quotidiana la radice cristiana dell'Europa;
che desideriamo continuare il dialogo con
voi per metterlo al servizio delle nostre diocesi e comunità;
che lavoreremo, quindi, al vostro fianco
nel costruire concretamente la Chiesa;
che saremo testimoni dell'esperienza di
comunione vissuta in questi giorni per tutti
quelli che incontreremo;
che contribuiremo all'edificazione di una
"casa comune" europea più umana e cristiana (Abbiamo iniziato a redigere un documento che cercheremo di condividere con le
nostre comunità. Desideriamo prepararlo
entro la plenaria della CCEE in ottobre.
•
•
•
•
(segue a pag. 2)
S O M M A R I O
•
Montefiascone e il suo vino
pag.
3
•
Tutti gli uomini del Sindaco
"
4
•
Taccuino economico e tributario
"
6
•
Domenica Firmani a Cent'anni
dalla morte
"
7
•
Missione diocesana in Albania
"
10
•
Campo educativo estivo
"
11
•
Grande Defuk tra le stelle
"
12
•
Differenza tra me e Dante Alighieri
"
17
•
Nuovo Codice della strada
"
19
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
pag. 10
(dalla prima
pagina)
Per essere capaci di corrispondere concretamente a tutto ciò, sentiamo di
poter esprimere anche i nostri bisogni.
Sentiamo:
•
la necessità di incontrarci regolarmente con voi per condividere le gioie e
le difficoltà, e camminare così insieme nella nostra esperienza di vita cristiana;
•
il bisogno di maggiori opportunità di formazione ed educazione cristiana
così che possiamo anche condividere più responsabilità nelle nostre comunità;
•
la necessità che ci incoraggiate a vivere la nostra vocazione e responsabilità
in ambito economico, politico e sociale nei contesti in cui siamo;
•
la voglia di vivere con voi nello stesso spirito che animava le prime comunità
cristiane;
il bisogno che ci insegniate a pregare, che preghiate con noi e per noi, e che
•
ci aiutiate a riscoprire il vero senso della liturgia;
•
il desiderio di conformare la nostra vita alla novità del Vangelo in riferimento al patrimonio della Sacra Tradizione della Chiesa;
•
il desiderio di avere occasioni di incontro (conferenze, sinodi, simposi...) per
poter continuare il cammino percorso con questo Simposio;
la necessità di trovare in voi una guida spirituale che non sia solo un insegnan•
te ma un testimone che ci accompagni all'incontro personale con Cristo.
Ringraziamo Dio che ci ha fatto incontrare ed affidiamo a Lui il nostro cammino
insieme.
PRENDETE IL LARGO! (Le 5,4)
I Giovani Delegati
presenti al X Simposio
dei Vescovi Europei
In u n f o glio
conseg n a t o c i il 1 8
aprile
2002
dal titolo "Ripartire da Emm a u s , d o v e il
V e s c o v o tracciava i suggerimenti per un
ulteriore camm i n o , al t e r mine
dello
stesso foglio
c'è scritto:
«A
questi
compiti
che
accompagnano e segnano
la
pastorale
ordinaria
si
dovrà
aggiungere una vera
emergenza
che costituisce
per la nostra
SFIDA": I GIOVANI».
Chiesa
"LA
GRANDE
Noi di M o n t e f i a s c o n e a b b i a m o strutture a d e g u a t e
(Villa C a r d . Salotti), d e c i s i o n i e p r o p o s t e s e r i e , c h e
devono essere sostenute e supportate, soprattutto una
gioventù ancora sana, seguita da un a m b i e n t e adulto
favorevole in tutti i sensi, dei sacerdoti capaci e desiderosi di continuare questo lavoro, iniziato con il Grest
2002, manca solo l'OK e l'incoraggiamento di chi ha a
cuore il problema.
Perché non riunirci per discutere e... RI-PARTIRE!
Non sarà il "toccasana"! ma una soluzione concreta
e immediata, capace di dare risultati positivi.
Il raduno mondiale di Toronto: cinque regole dettate dal Papa
per avvicinarsi alla fede in nome delle beatitudini
Il bisogno di spiritualità, di credere nella punizione del peccato presso l'inferno, nel premio della virtù presso il paradiso, nella salvezza e nella speranza accomuna i giovani di tutta Europa e, in fondo, del mondo intero, giacché a Toronto sono stati presenti in numero consistente anche i giovani
americani. Dal Papa, in Canada, è giunto un messaggio più che mai fotte ed ecumenicamente sentito: cinque regole in nome delle quali il cristiano può avvicinarsi a Dio, amando il prossimo, anche in nome delle beatitudini, sulle quali ognuno di noi dovrebbe riflettere (n.d.r.) soffermiamoci, dunque, un istante su queste preziose cinque regole: PACE - GIUSTIZIA - SOLIDARIETÀ - GIOIA - SPERANZA.
LA PACE, è più che mai un obiettivo a
carattere decisamente ecumenico da raggiungere con urgenza, afferma il Pontefice, prima di
tutto dentro ognuno di noi, poi al di fuori dei
nostri animi, mediante l'amore verso gli altri
(n.d.r.).
LA G I U S T I Z I A , oltre ad essere precetto
divino è, o almeno dovrebbe essere, elemento
di coesione, caratterizzante i rapporti umani, di
qualsivoglia tipologia, insomma una sorta di
"conditio sine qua non" della vita umana e terrena, nonostante tutte le conflittualità esistenti
nei rapporti tra gli uomini.
LA SOLIDARIETÀ', un valore imprescindibile nella vita di un cattolico-cristiano, altamente simbolico, ma anche tanto tanto concreto; la
solidarietà fa parte integrante della coscienza
di ognuno di noi.
LA GIOIA, è decisamente un valore imprescindibile dell'essere cristiani, perché, forse per
alcuni potrà apparire strano, ma la cristianità è
gioia: di avere Dio dentro di noi, di amare Dio
e, attraverso di Lui, amare anche e soprattutto
il prossimo, nonostante i conflitti che si innescano nella matassa, troppo spesso aggrovi-
LA SPERANZA, il sale della vita terrena e il
sole della vita spirituale (n.d.r.).
La speranza è la vita stessa: di nascere, di
vivere ogni giorno, di amare, di avere coraggio,
di avere la forza di soffrire per "vedere" Dio.
Se tutti noi facessimo nostre queste regole
d'oro dettate dal Pontefice in occasione del
raduno m o n d i a l e di T o r o n t o , q u a n t o meno
acquisteremmo quel giusto grado di saggezza
che un "buon cristiano", almeno, d o v r e b b e
avere.
desiderio è di servire e fare il bene". Anzi il
P o n t e f i c e ha invitato i g i o v a n i a s t r i n g e r s i
accanto ai sacerdoti che fanno egregiamente il
loro dovere: "state loro vicini e sosteneteli" e ha
continuato affermando: "il Papa si identifica
ancora con le vostre attese e con le vostre speranze" (n.d.r.).
Alla fine un altro m o m e n t o di a l t i s s i m a
intensità e suggestione spirituale, quando il
Papa ha dichiarato ai giovani di essere il sale
della vita che dà gusto alla storia umana. Si è
soffermato, a questo punto, ha suggerito loro di
diffidare dai falsi profeti, che vendono l'illusione
di trovare la vita facendo a meno di Dio e di
raggiungere la libertà e s c l u d e n d o le verità
morali e la responsabilità personale (n.d.r.).
Una Messa festosa ha chiuso la Giornata
Mondiale della Gioventù e il Papa ha detto alla
moltitudine dei giovani, che hanno passato la
notte nel fango e sfidato la pioggia per assistere alla Messa finale della Giornata Mondiale
della Gioventù: "se amate Gesù amate la
Chiesa" (n.d.r.)
A proposito dello scandalo americano della
pedofilia passa al contrattacco, affermando:
"pensate alla larga maggioranza di sacerdoti e
religiosi generosamente impegnati, il cui unico
Il prossimo appuntamento è a Colonia, ha
annunciato il Pontefice: "Cristo vi attende là" ha
esortato, senza aggiungere un
"arrivederci"
come aveva esclamato due anni fa a Roma.
Ecco si è conclusa un'altra straordinaria
esperienza umana, spirituale e religiosa del
Papa. La speranza è che sia davvero occasione di riflessione e insegnamento per tutti coloro
che hanno voglia di imparare per crescere nel
loro percorso di vita cristiana.
Silvia Somigli
gliata, dei rapporti umani. Non solo. L'essere
cristiani è anche la gioia di donare un sorriso a
chi ce lo "chiede", ma anche a chi non ha il
coraggio o la capacità di poterlo fare!
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
pag. 11
Giovanni Paolo II
a Porto S. Stefano -12.12.2000 ore 15,30
L'11 giugno 2002 siamo andati, con D. Luigi Picotti, a far visita al Convento S. Paolo, che sembra
essere il primo fondato da S. Paolo della Croce, a Porto S. Stefano. Abbiamo conosciuto e incontrato
P. Fiorenzo Bordo - superiore e originario di Piansano; P. Leonardo Bordini - originario di Latera;
P. Bernardino Bordo - di Piansano, che stava, però, per alcuni giorni in Sardegna.
Ci hanno raccontato come, all'improvviso, il 12 dicembre 2000, verso le ore 15,30, si sono visti presentare il Papa in persona. Erano riuniti in una specie di ritiro, mentre due studenti stavano facendo il
presepio in Chiesa. Si sono visti presentare il Papa e mentre uno ha detto: c'è il Papa!, l'altro ha
risposto "ma cammina, buffone.'" rimangiandosi, però, subito la parola, vedendo il Papa fi presente.
E' stato un corri corri ... si sono riuniti tutti in Chiesa. Il Papa s'è messo a pregare, ha scambiato
poche parole con il superiore, poi senza accettare nulla, dopo circa 20 minuti se n'è riandato.
C'erano solo due macchine della Polizia di scorta, c'era con lui il Card. Sodani, che però è rimasto
fuori del convento e poi... via!
Che sorpresa, che gioia!
Questa è la fotografia mentre il Papa pone la sua firma.
w
• Il 28 settembre ricorre il XXIV anniversario della morte del Papa Giovanni Paolo I
• Il 16 ottobre è il 24 anniversario dell'elezione di Papa Giovanni Paolo II
•
MONTEFIASCONE E IL SUO VINO
6.
La valle pergolata
La viticoltura romana, declinata con
il tramonto dell'Impero, venne ereditata
dalla Chiesa cattolica ed in particolare dalle
istituzioni monastiche, le uniche ad avere
sufficienti energie per promuovere la produzione di uva. Per circa 1300 anni, infatti, la
Chiesa gestì i maggiori e migliori vigneti con
considerevole profitto, riuscendo a fare, di
quella difficile coltivazione, l'arte raffinata
che oggi conosciamo.
I remoti metodi di vinificazione, proprio in omaggio al cristianesimo che per i
suoi riti desiderava un vino puro, furono trascurati a favore di un prodotto privo di
sostanze non derivate dall'uva. I grandi problemi di trasporto dell'epoca, inoltre, spinsero i vescovi a far coltivare le vigne ovunque
il clima lo avesse consentito. Queste direttive trovarono grande disponibilità nelle comunità di
monaci le quali, nella implicita autarchia dovuta
alla lontananza dai centri urbani, perfezionarono i
criteri di selezione dei ceppi affinando, inoltre, i
metodi di vinificazione. Ciò comportò anche un
cambiamento dei metodi di conservazione e, laddove possibile, si ricorse all'uso di grotte vinarie o cantine - situate sempre ad una certa profondità
del terreno.
La grotta vinaria - ove la temperatura si
mantiene pressoché costante, sia in estate che in
inverno, senza mai raggiungere temperature pregiudizievoli alla conservazione di un vino in cui lo
zucchero non si è completamente trasformato - è
una struttura tipica delle zone con terreni vulcanici
e non sorprende, quindi, sapere che il centro storico di Montefiascone si adagia su un suolo letteralmente perforato e trafitto da gallerie.
Furono proprio i monaci i patres vinearum
di alcuni dei migliori vini italiani;1 ai cavalieri di
Malta si deve il Bardolino, il Soave, il Valpolicella
e il vino del Trasimeno; ai monaci scalzi il vino dei
colli Euganei; ai gesuiti il Lacrima-Christi; ai certosini e ai cavalieri di Malta il Capri; ai cistercensi il
Gattinara e lo Spanna; ai templari il Locorotondo;
ai benedettini il Ciro, il Freisa, il Gragnano, il
greco di Gerace e il greco di Tufo, il Montonico, il
santa Maddalena e, probabilmente, il famoso
moscatello di Montefiascone.
Nella valle di Montefiascone esistevano,
infatti, una pieve ed un cenobio situati sulle rive
del lago ai margini settentrionali della valle. I
monaci di questo monastero, intitolato a S. Pietro,
dovettero rivelarsi grandi viticoltori se la stessa
contrada meritò, con eloquente motivazione, l'appellativo di Pergolata.2
Una tipica cantina di Montefiascone scavata nel lapillo
7.
1353 - Supplica ad Innocenzo VI
La persistenza dell'importanza della viticoltura nell'economia locale trova conferma, a
distanza di cinque secoli, in una supplica ad
I n n o c e n z o VI nella quale la c o m u n i t à di
Montefiascone chiede di annullare il provvedimento che stabiliva la libertà di ingresso sul mercato cittadino del vino forestiero. I montefiasconesi, nel perorare la propria causa, avevano fatto
presente al pontefice che, permanendo la libertà
d'importazione, le vigne sarebbero state abbandonate e molti sarebbero stati costretti a lasciare
il castello poiché non potevano disporre di altro
reddito oltre quello delle vigne, preter quam de
ipsarum vinearum redditibus unde vivant.3 Di fronte a questi a r g o m e n t i , e c o n s i d e r a n d o che
M o n t e f i a s c o n e era sede del rettore del
Patrimonio, il Papa accolse la supplica.
8.
I vini del Trecento
Nei registri del tesoriere del Patrimonio di
san Pietro, compilati in quegli anni, si trovano
alcune indicazione sul vino che si beveva a
Montefiascone. In occasione dei parlamenti generali tenuti alla Rocca, e più precisamente dei relativi banchetti, la Curia della provincia offriva ai
convenuti in ugual misura vino locale bianco e
rosso.' Nel 1333 fu acquistata a Corneto una
salma di vino greco, forse malvasia, che venne a
costare quasi il triplo del vino indigeno. Più volte
si trova nominato il vinum claretum, o clarea, che
si faceva aggiungendo al vino pepe e miele. I vini
speziati come il clareto e l'ippocrasso, che costituivano un retaggio della tradizione romana,
godevano nel medioevo di una particolare considerazione e venivano usati come aperitivi o come
digestivi a conclusione del pasto. Di origine romana era anche l'usanza di far bollire il mosto fino a
Z*ao-c
.
DI GIANCARLO BRECCOLA
consumarne un terzo per ottenere un mosto
concentrato,5 il carenum romano, o due terzi
per ricavare una specie di melassa da usare
p r e v a l e n t e m e n t e come c o n d i m e n t o , la
sapa.6
La conferma che anche nel nostro
territorio si preparava vino cotto si ha da un
inventario del 1365, stilato a Bolsena, ove si
legge: "Nel primo cellaio eranvi 6 botti contenenti in tutto 90 some di vino bianco nuovo
[...] Nel secondo cellaio adiacente al primo
eranvi 4 botti contenenti 85 some di vino
rosso [...] Nel chiostro eranvi 6 tini grandi per
pigiarvi le uve - una caldaia grande e bella di
rame per cuocervi il vino della capacità di
due some e mezza.. . V
Tutti i vini liquorosi, comunque, erano
molto apprezzati e generalmente preferiti per
la celebrazione della messa.8 Tra questi vi
era la malvasia (vino di mosto cotto originario
della Grecia); il vinsanto o vino di Creta (vinum
creticum) preparato partendo da grappoli passiti,
molto maturi, che producevano un vino dolce e
corposo; la vernaccia (vernacium o garnachia)-, e,
non ultimo, il muscatellum ottenuto con l'uva apiana,9
(3 - segue)
Note:
1 MOULIN, LÉO, La vita quotidiana dei monaci nel medioevo,
Milano 1988, p. 92.
2 TURRIOZZI, FRANCESCO ANTONIO, Memorie
Istoriche
della
città Tuscania che ora volgarmente dicesi
Toscanella,
Roma 1778, p. 108; Virbone episcope, tuisque posteris episcopis tuo in episcopio succedentibus piebem S. Petri in
Vico Pergolata, secus suprascriptum
lacum...
3 THEINER, AUGUSTIN, Codex Diplomaticus
Dominii
Temporalis S. Sedis, Impr. du Vatican, Romae 1861-62, 3
voli., Il, doc. 236, pp. 243-244 (24 maggio 1353). Lettera di
Innocenzo VI agli abitanti di Montefiascone, cfr. CORTONESI,
ALFIO, li lavoro del contadino, Bologna 1988.
4 It. prò octo salmis et octo petitis vini rubei empti in
Montefiascone .XXIIII. I. XII. s. ppr. [...] It. prò pre. .IV. salm a r u m v i n i albi e m p t i a T u c i a r e l l o C o l e C i a l d i de
Montefiascone, ad rat. IV. lib. IX. sol. prò qualibet salma
.XVII. I. XII. s. ppr.
5 L'aggiunta di mosto cotto per la correzione del grado
alcolico ha origini antichissime ed è tuttora usata con le
modalità previste dalla legislazione italiana.
6 MOULIN 1 9 8 8 , c i t .
7 INVENTARIO COMPIUTO IL 2 2 FEBBRAIO 1 3 6 5 DELLE ROBE DEL
MAGNAVIA TROVATE IN BOLSENA NELLA CASA VESCOVILE; FUMI,
LUIGI, inventario dei beni di Giovanni Magnavia, Roma
1895; DOTTARELLI, pp. 250-252.
8 Vale la pena di ricordare che il vino ufficiale usato nella
celebrazione delle messe in Vaticano, in occasione dell'ultimo Anno Santo del 2000 è stato proprio l'Est Est Est di
Montefiascone.
9 II termine moscato sembra derivare dal particolare aroma
di muschio di quell'uva. In latino la stessa uva era definita
invece uva apiana, cioè gradita alle api.
Attualità locale
pag. 10
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
Tutti
gli
uomini
A s s e g n a t e dal S i n d a c o Mario Trapè le d e l e g h e agli a s s e s s o r i
d o p o il recente r i m p a s t o della giunta c o m u n a l e di Montefiascone.
Da premettere che nel settembre del 2000 il n u m e r o degli a s s e s s o r i
da sei era s t a t o elevato a sette c o n l ' i n g r e s s o in giunta di Renzo
B e r t o c c i n i dei Democratici. Il quale però, anche a s e g u i t o del s u o
m a n c a t o i n g r e s s o nella nuova f o r m a z i o n e politica della Margherita,
era u s c i t o d a l l ' e s e c u t i v o il 19 g i u g n o d i q u e s t ' a n n o . Senza t a n t i
i n d u g i il s i n d a c o Trapè, accettate le d i m i s s i o n i di Bertoccini, aveva
n o m i n a t o al s u o p o s t o G i o v a n n i Bacchiarri, già presidente del consiglio comunale.
Fatto il r i m p a s t o lo stesso s i n d a c o aveva preso t e m p o per l'ass e g n a z i o n e delle varie deleghe. Cosa fatta in questi g i o r n i d ' a g o s t o .
Il n u o v o e s e c u t i v o è c o m p o s t o da quattro aderenti alla Margherita,
t u t t i p r o v e n i e n t i dai Popolari e da tre Democratici di sinistra. Questi
i n o m i d e g l i a s s e s s o r i e le l o r o f u n z i o n i : Maurizio P a r a d i s o (Ds),
Giovani salvano un cucciolo
Avventura a lieto fine per un cucciolo di cane abbandonato sul litorale del lago di Bolsena e salvato in extremis da un gruppo di ragazzi.
Un episodio che la dice lunga sulla scelleratezza di certi adulti e sulla
generosità di tanti giovani.
Il cagnolino è stato ritrovato allo stremo delle sue forze in un anfratto sulla spiaggia del lago in territorio di Montefiascone. In una serata
umida e fredda come quelle di qualche tempo fa in cui l'estate sembrava in sciopero, alcuni ragazzi passeggiavano sul litorale quando si
sono accorti di quel fagottino di peli arruffati che languiva fra i cespugli.
Era un cucciolo di poche settimane, lasciato a morire sulla spiaggia
del lago dal suo inqualificabile padrone. Dava debolissimi segni di vita,
stremato dalla fame e dalla sete, tremava dalla febbre altissima, coperto di piaghe e pieno di zecche. I ragazzi come prima cosa lo hanno
avvolto in un plaid e, saliti in auto, lo hanno subito portato dal veterinario con l'intento di salvarlo da una fine che appariva segnata.
Da sottolineare che il veterinario, il giovane tedesco Stephen, presta la sua opera gratuitamente quando si tratta di animali abbandonati
e randagi. Ha preso in cura il cucciolo mentre i ragazzi gli hanno tolto
le zecche una per una. Rifocillato, sfebbrato e pulito a dovere, il
bastardino è stato adottato da uno dei suoi giovani salvatori che se lo è
portato in campagna dove ora scorrazza insieme ad altri cani. Fa piacere segnalare questi atti di generosità nei confronti di cani abbandonati che si contrappongono ad atti di crudeltà, come sono, appunto,
quelli perpetrati a danno di poveri animali indifesi e scaricati, specie
d'estate, da ignobili individui.
E l'episodio del salvataggio del cucciolo è ancor più significativo
perché attuato da ragazzi che sovente vengono descritti come superficiali e insensibili agli accadimenti che li circondano.
Rubrica a cura di Umberto Ricci
del
Sindaco
v i c e sindaco, personale, cultura, biblioteca, artigianato e pubblica
istruzione; Luciano Cimarello (Ds), lavori pubblici, edilizia residenziale, p a t r i m o n i o , verde p u b b l i c o e a c q u e d o t t o ; Renzo V i n c e n z o n i
(Ds), trasporti, c o m m e r c i o , fiere e mercati, s v i l u p p o e cooperazione, a s s i s t e n z a s o c i a l e . G l i a l t r i q u a t t r o s o n o d e l l a M a r g h e r i t a :
F e r n a n d o Fumagalli, s p o r t , t u r i s m o e s p e t t a c o l o , caccia e pesca,
e c o n o m a t o ; A n g e l o U b a l d i , c i m i t e r o c o m u n a l e , t r i b u t i , nettezza
urbana; R o b e r t o Catasca, polizia m u n i c i p a l e , t r a f f i c o , a g r i c o l t u r a ,
strade esterne, igiene pubblica e canile comunale; Giovanni
Bacchiarri, urbanistica. Il s i n d a c o Mario Trapè si è riservato la trattazione diretta dei seguenti rami: bilancio e finanze, politiche c o m u nitarie, piano regolatore generale, protezione civile, assetto del territorio, tutela dei beni paesaggistici, ambientali e culturali, sanità.
Come si p u ò notare n e s s u n settore della vita a m m i n i s t r a t i v a è
stato t r a s c u r a t o nell'assegnazione delle deleghe.
I servizi veterinari al
Canile comunale
I servizi veterinari del distretto sanitario della AsI di Viterbo, che fa
c a p o a M o n t e f i a s c o n e e dove afferiscono altri 19 c o m u n i dell'Alto
Viterbese, saranno trasferiti presso il canile della casa di riposo Villa
Serena. Lo ha annunciato l'assessore Roberto Catasca cui il sindaco
Mario Trapè ha rinnovato in questi giorni la delega alla sanità.
Ed è proprio il canile municipale di Montefiascone che è assurto agli
onori della cronaca in quanto una istituzione antesignana del progetto
messo a punto dal Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che prevede
l'ospitalità di cani e gatti nelle case di riposo per anziani. Dunque l'intera
struttura del servizio veterinario che comprende ambulatorio, uffici e ricoveri, al momento dislocati in diversi punti della cittadina, saranno unificati
in una palazzina che sorgerà a fianco del canile giudicato anche dai
responsabili regionali come fiore all'occhiello delle analoghe strutture del
Lazio. La regione ha elargito un cospicuo finanziamento di oltre 200 mila
euro per il miglioramento del servizio veterinario di Montefiascone cui fa
da traino il canile di Villa Serena. L'assessore Catasca ha informato il
ministro Sirchia della realtà inerente il canile municipale di Montefiascone
e delle sinergie che si sono venute a creare fra i 250 ospiti della casa di
riposo e i circa 100 cani ricoverati nella struttura. Si fanno compagnia a
vicenda, uomini e animali, condividendo e superando la malinconia dovuta alla solitudine. Una carezza sui musi pelosi di vecchi spinoni o di teneri
cuccioli, viene ripagata da uno sguardo pieno di gratitudine, da uno scodinzolio festoso e da un abbaio che vuole dire tante cose. Tutte quelle
cose che nessuno più dice a quei poveri vecchi. Per i quali, pur non mancando nulla di materiale nella casa di riposo, senza la presenza di quei
cani festosi, l'attesa del loro ultimo viaggio sarebbe molto più triste.
Il Corteo compromesso dal maltempo
Più luci che ombre hanno caratterizzato la
44 a F i e r a del V i n o c h e ha t e n u t o b a n c o a
Montefiascone dal 27 luglio al 18 agosto. In
o m b r a , p e r e s e m p i o , il C o r t e o S t o r i c o .
Attenzione però: il mancato successo di questa
attesa manifestazione, non si deve imputare di
certo agli organizzatori, ma a Giove Pluvio che
ce l'ha messa tutta per rompere le uova nel
paniere di Defuk e di Bacco, dio al quale il
vescovo tedesco fu più devoto.
Il diluvio di sabato, 10 agosto, ha impedito
tutte le manifestazioni in calendario. Saltati gli
attesi spettacoli medioevali legati al Corteo, fra
cui la gara della pigiatura dell'uva con i piedi e
l'esibizione degli sbandieratori. Sotto lo sferzare violento della pioggia battente, niente. Si era
temuto per la tenuta degli stands all'interno del
parco fiera di Prato Giardino ma i danni, per
fortuna,
sono
stati
di l i e v e
entità.
Nell'incertezza del tempo era stata annullata
anche la grande sfilata del Corteo di domenica
m a t t i n a c h e dalla R o c c a dei Papi a v r e b b e
dovuto raggiungere la basilica di San Flaviano
per la Messa in costume.
Il parroco era stato avvertito della mancata
manifestazione. Ma poi, vista la tregua concessa dal maltempo, il Corteo si è mosso, più o
meno regolarmente, ed è arrivato in chiesa
puntuale per la tradizionale funzione che si
svolge ad ogni e d i z i o n e o r m a i da 44 anni.
Tantissima la gente fuori e dentro la basilica
per festeggiare i figuranti in costume fra cui
spiccava il vescovo Defuk, il servo Martino, con
cortigiani, armigeri, dame, fanti e cavalieri in
armi. Giove Pluvio era però in agguato e sghignazzava fra le nuvole nere che non presagivano nulla di buono.
Infatti, terminata la Messa, si sono riaperte
le cataratte del cielo costringendo i figuranti del
Corteo e tutta la gente a restare dentro la chiesa. Ciò nonostante, appena si è aperto uno spiraglio di sereno, il Corteo si è prontamente
composto ed è potuto salire, ancorché a ranghi
ridotti, lungo via San Flaviano, il Corso Cavour
fino alla Rocca.
Un pò di confusione si è verificata lungo il
corso Cavour in quanto alcuni automobilisti
credendo che il Corteo non sfilasse, si erano
avventurati lungo la discesa ed hanno dovuto
faticare non poco a fare marcia indietro.
Compromesse in parte, per il maltempo, anche
tutte le manifestazioni del Corteo svolte nella
serata di domenica, con notevole ritardo sull'orario previsto. Che, anche a causa della temperatura scesa di almeno 10 gradi sul colle falisco, non hanno registrato un grande afflusso di
spettatori come, invece, era sempre avvenuto
nelle passate edizioni della fiera.
Comunque sono state rievocate le ultime
gesta di Defuk, fra cui le ingorde libagioni condite da Est! Est!! Est!!!, la sua dipartita e il trasporto in San Flaviano per la storica sepoltura.
Il tutto in una atmosfera autunnale e sotto la
minaccia di pioggia incombente.
Ma ormai è davvero il caso di dire che è
acqua passata e l'appuntamento è fissato ad
un altr'anno sperando che Giove Pluvio si sia
riappacificato con Bacco, con Defuk e con gli
organizzatori del Corteo.
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
NOTA DI AGRICOLTURA
44 9 Fiera del Vino
In Cantina con Defuk 2002
Dall'anno 2000, due dinamici amministratori comunali, ring. Giovanni
Bacchiarri ed il Dott. Renato Trapè, hanno creato la manifestazione "In
cantina con Defuk", coadiuvati dal vicesindaco e assessore alla cultura
Sig. Maurizio Paradiso e dall'assessore al turismo Prof. Fernando
Fumagalli, che non hanno fatto mai mancare il supporto della loro esperienza e disponibilità. Si svolge lungo alcune vie del centro storico nelle
cantine medioevali, allestite dai produttori del famoso vino EST! EST!!
EST!!! e da altri produttori di rinomati vini della Tuscia, ospitati per l'occasione.
Lungo il percorso si degustano i vini abbinati ad assaggini di salumi e formaggi che
esaltano l'abbinamento vinocibo e rinnovano il palato tra
una degustazione e l'altra. Per
avere maggiori informazioni ci
siamo rivolti agli autori della
Trapè R.
Bacchiarri G.
manifestazione, che ci hanno
detto quanto segue.
Vogliamo riportare il vino nella sede naturale delle cantine nel centro
storico, togliendole dall'anonimità di Prato Giardino. Portare il pubblico nel
Centro Storico per la degustazione del nostro blasonato vino EST! EST!!
EST!!! nell'atmosfera dell'ambiente medioevale. Coniugare il vino, sempre
inteso come protagonista della manifestazione eno-gastronomica, con
forme artistiche raffinate e popolari. Il tutto ravvivato da artisti di strada
(mangiafuoco, musicanti, cartomanti, caricaturisti, ecc) che sono stati
estremamente apprezzati dai visitatori e turisti vari.
La scommessa è stata ampiamente vinta, perché mai un fiume di persone ha invaso la nostra città, come quest'anno. Sono arrivati turisti da
ogni parte d'Italia e d'Europa. Abbiamo avuto contatti via internet da tutte
le parti del mondo. La stessa manifestazione ha assunto carattere interreg i o n a l e p e r c h é e r a n o p r e s e n t i c a n t i n e del Lazio, della T o s c a n a e
dell'Umbria.
Nonostante il grande successo che ha cambiato, per unanime consenso, il volto estivo della nostra città, dobbiamo andare avanti conservando
la struttura essenziale della manifestazione: quella della passeggiata nel
Centro Storico, tra un sorso di vino, un quadro da ammirare, due chiacchiere con i sommeliers e tanta allegria.
Riteniamo che sia giunto il momento di coinvolgere altre aree del
Centro Storico, ugualmente, se non più suggestive, per esempio La
Porticella. Pensiamo di arricchire ulteriormente il livello delle degustazioni
guidate nei saloni della Rocca, che hanno avuto, quest'anno, un grande
successo. A questo proposito pensiamo ad un migliore accoppiamento
vino-cibo che coinvolga oltre le cantine, anche i ristoranti locali, affinché il
cibo ed il vino si possano sposare in maniera più adeguata. Stiamo valutando la possibilità di ripetere la manifestazione in week-end di fine settim a n a ; non e s c l u d i a m o , n a t u r a l m e n t e d ' a c c o r d o con i p r o d u t t o r i e
l'Amministrazione Comunale, di dar vita ad una manifestazione squisitamente commerciale, in corrispondenza dell'imbottigliamento primaverile
dell'EST! EST!! EST!!!.
Il razionale di queste nostre riflessioni e progetti è quello di fare del
vino l'attore principale dell'intera annata e non solamente il protagonista
episodico di un breve, seppure intenso, periodo estivo. Riteniamo che in
questo processo di espansione turistico-promozionale-commerciale non
possano non essere coinvolti i nostri oleifici che forniscono un prodotto
eccellente e che devono avere quanto prima la meritata DOP.
Vorremmo evidenziare l'enorme sforzo organizzativo che ha coinvolto
centinaia di persone. Approfittiamo dell'occasione per ringraziare tutti ed in
particolar modo gli operai dell'Amministrazione Comunale e le ragazze
dell'Ufficio Turistico: senza di loro la manifestazione non avrebbe avuto
luogo. Ringraziamo, inoltre, il Sig. Umberto Stefanoni Perito Agrario,
profondo conoscitore della realtà vitivinicola locale e colonna della manifestazione fin dal primo anno. Un particolare ringraziamento ai proprietari dei
locali storici, per la loro disponibilità.
E' nell'intenzione degli organizzatori potenziare gli aspetti artistici-culturali e generali della manifestazione, dando letteralmente più spazio espositivo agli artisti di ogni genere.
Nei nostri sogni c'è una Montefiascone in cui una tradizione secolare,
ravvivata dal nostro entusiasmo, si coniughi con un turismo di qualità che
giustifichi la denominazione di Città d'Arte che recentemente abbiamo con
diritto acquisito. Abbiamo una infinità di progetti in questo campo, speriamo di poterli portare avanti almeno in parte; la buona volontà non ci farà
d i f e t t o . C o n f i d i a m o n e l l a c o m p r e n s i o n e e n e l l ' a i u t o di t u t t i gli
Amministratori, anche quelli dell'opposizione e siamo sicuri che non verrà
a mancare.
GIMBERTO
pag. 11
L'assessore Roberto Catasca
ha cominciato a dare il via all'
ADOZIONE DEI CANI
del canile municipale di Villa Serena
consegnandoli agli anziani falisci
che ne hanno fatto richiesta
Con la consegna dei primi cuccioli randagi a tre anziani falisci ed
uno da caccia ad Alberto Mocini dell'autoscuola, da parte dell'assessore delegato al canile municipale di Villa Serena Roberto Catasca e
della responsabile del canile Margherita Gamberi è iniziata l'adozione
proposta anche dal ministro della sanità Sirchia per la campagna e
cura della solitudine degli anziani pensionati, malati o non deambulanti, che vivono
da soli. Festosi
e scodinzolanti i
tre cuccioli randagi ed allegri i
tre arzilli pensionati falisci, contenti di poterseli
portare finalmente a casa.
Soddisfatto
anche Alberto
Mocini che non
lascia mai solo il
cucciolo adottato. D'ora in poi i
tre p e n s i o n a t i
falisci avranno la compagnia di un cane e il loro bel da fare per farli
mangiare, accudirli, curarli, portarli fuori a spasso tutti i giorni per i
loro bisognini, pulirgli la cuccia, insegnargli ad ubbidire.
Lo stesso ministro della sanità Sirchia l'altro giorno in TV ha lanciato l'appello per l'adozione di cuccioli randagi da parte di anziani
pensionati per la "pet-terapy" (cani e animali domestici per compagnia
e cura di ciechi, anziani e handicap).
Le prime adozioni hanno fatto la felicità degli animalisti che hanno
telefonato e scritto all'assessore Catasca per complimentarsi dell'iniziativa del canile municipale di Montefiascone che, per prima nella
Tuscia, ha iniziato la pratica dell'adozione di cuccioli randagi affidandoli ad anziani pensionati che ne hanno fatto richiesta.
La richiesta di adottare un cucciolo del canile municipale va indirizzata in comune all'assessore delegato al canile municipale che previa indagine sui requisiti del richiedente svolta dalla polizia municipale
del richiedente esprime favorevole e firma l'autorizzazione della consegna del cucciolo richiesto.
In comune è arrivato il fax di C.B. di Sutri per complimentarsi con
l'assessore Roberto Catasca dell'iniziativa presa dal canile municipale
falisco di aver iniziato e dato via all'adozione dei primi tre cuccioli randagi ad anziani pensionati: "Animalista plaude e dirama questa V/s
civile iniziativa per adozione cuccioli randagi ad anziani pensionati
soli. Per questo ho deciso che abiterò a Montefiascone".
A fine mese l'équipe televisiva della rubrica del Tg2 farà le riprese
al canile comunale di Montefiascone sull'adozione dei cuccioli randagi
da parte di anziani pensionati che poi manderà in onda nel mese di
settembre, dopo le ferie d'agosto quando più alto è il numero di cani
abbandonati per strada dagli incoscienti padroni partiti per le vacanze,
senza preoccuparsi della fine che farà il loro fedele cane.
Impero Gianlorenzo
S T R A D E DI C A M P A G N A
Vendemmia 2002
L ' a s s e s s o r e all'Agricoltura R o b e r t o C a t a s c a per stabilire la
priorità degli interventi di manutenzione ordinaria sulle strade
di campagna per facilitare la raccolta e trasporto delle uve
COMUNICA
che si può liberamente segnalare l'intervento del trattore con
rinzaffo buche, sciacqui, scoline e taglio delle siepi sulle strade di campagna telefonando a:
R o b e r t o Paoletti - C o m u n e Ufficio Agricoltura tel.
0 7 6 1 / 8 3 2 0 1 o d i r e t t a m e n t e a l l ' a s s e s s o r e C a t a s c a a l n.
0 7 6 1 / 8 3 2 3 4 8 o cellulare 3 4 8 / 2 7 5 8 9 5 0 .
pag. 10
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
Taccuino economico e tributario
a cura del Dott. Franco Radicati
Le ferie del mese di Agosto hanno sospeso solo per pochi giorni l'awicendarsi
delle scadenze, che con Settembre riprendono a pieno ritmo.
Quest'anno sarà di particolare interesse per i proprietari di aree fabbricabili il
giorno del prossimo 30 settembre. Entro tale data infatti sarà possibile procedere
alla rivalutazione a fini fiscali sia dei terreni edificabili e dei terreni agricoli che
delle partecipazioni in società non quotate, posseduti alla data del primo gennaio 2002.
Trattandosi di un argomento che può tornare utile a molti concittadini, riteniamo opportuno riassumere alcuni brevi cenni.
Gli articoli 5 e 7 della Finanziaria per il 2002 prevedono una disciplina per la
rivalutazione dei terreni edificabili ed agricoli che per molti versi è simile alla rivalutazione delle azioni e quote di società: in entrambi i casi occorre infatti versare
una imposta sostitutiva.
Il versamento di tale imposta consente di risparmiare imposte: in caso di futura vendita infatti si dovrebbe calcolare la plusvalenza tassabile come differenza
tra il prezzo di vendita ed il costo di acquisto (che può anche essere molto basso,
per i beni e le partecipazioni acquistate da molto tempo). Con la rivalutazione,
sarà invece l'importo rivalutato ad essere sottratto al ricavo della vendita, riducendo l'ammontare dell'imponibile e di conseguenza l'imposta.
Occorre ovviamente fare un calcolo di convenienza per decidere se è opportuno o meno rivalutare: ma poiché è sempre necessario l'intervento di un tecnico
che deve redigere una perizia, questi saprà ben consigliare i contribuenti sulla
possibile convenienza dell'operazione.
Pur essendo la normativa quasi identica e la scadenza la stessa (30 settembre 2002), tratteremo separatamente delle due alternative, al fine di non ingenerare confusione.
Rivalutazione delle partecipazioni:
A quali beni si applica: Riguarda le azioni, quote o diritti di società possedute
alla data del 1° gennaio 2002, tranne i titoli che sono quotati in borsa.
Come rivalutare: occorre far redigere una perizia giurata per stimare il valore a
tale data. La perizia giurata di stima deve essere redatta da soggetti iscritti in Albi
P r o f e s s i o n a l i , e p r e c i s a m e n t e da I n g e g n e r i , A r c h i t e t t i , G e o m e t r i , Dottori
Agronomi, Periti Agrari o Periti industriali Edili.
Quanto versare: il 4 % del valore risultante dalla perizia;
Quando versare: in un'unica soluzione entro il 30 settembre 2002 oppure in
tre rate annuali, a decorrere sempre dal 30 settembre 2002, con maggiorazione di
un interesse pari al 3% annuo.
Rivalutazione dei terreni:
A quali beni si applica: Riguarda tutti i terreni, edificabili e non, purché posseduti alla data del 1° gennaio 2002.
Come rivalutare: occorre far redigere una perizia giurata per stimarne il valore
a tale data. La perizia giurata di stima deve essere redatta da soggetti iscritti in
Albi Professionali, e precisamente da Ingegneri, Architetti, Geometri, Dottori
Agronomi, Agrotecnici, Periti Agrari o Periti industriali Edili.
Quanto versare: il 4 % del valore risultante dalla perizia;
Quando versare: in un'unica soluzione entro il 30 settembre 2002 oppure in
tre rate annuali, a decorrere sempre dal 30 settembre 2002, con maggiorazione di
un interesse pari al 3% annuo.
Con questo Taccuino, che sarà pubblicato nel mese di Settembre 2002,
avrà termine la mia collaborazione fissa con La Voce, dopo quasi venti anni
di ininterrotte
pubblicazioni.
Intendo perciò ringraziare i gentili lettori che hanno avuto la bontà di
mostrare interesse per gli argomenti; un particolare ringraziamento
debbo
al Direttore, Don Agostino Ballarotto, per la Sua amicizia e per la cortesia, la
pazienza e l'attenzione dimostrata nei miei confronti.
Infine, un cordiale saluto a tutti, con i migliori auguri di buon proseguimento!
P.S. Perché questa
conclusione?
L'amico Franco ha vinto un concorso pubblico aperto a tutti i paesi della
Comunità Europea (hanno partecipato oltre 6000 concorrenti in tutta Europa, per
una selezione di soli 100 posti), quindi andrà a lavorare presso la Corte dei Conti
Europea, nella città di Lussemburgo, in qualità di funzionario
permanente.
La Corte dei Conti è una delle Istituzioni dell'Unione Europea, ed il suo compito è di assicurare la regolarità della gestione finanziaria della Comunità, il cui
bilancio viene controllato dalla Corte dei Conti che rilascia ogni anno una dichiarazione di affidabilità.
E' composta da circa 500 dipendenti di cui circa 250 sono Revisori dei Conti.
Questo sarà d'ora in poi il suo lavoro: revisore dei conti della
Comunità
Europea.
Incontrandolo Franco ci ha detto: "Si tratta di un lavoro per me affascinante e
gratificante, e in fondo è un ritorno alle origini: la mia carriera infatti è iniziata
come revisore dei conti con una società internazionale di certificazione dei bilanci".
Congratulazioni,
Franco, grazie per la tua costante collaborazione al nostro
periodico, collaborazione che continuerà anche se non con la stessa periodicità.
La tua nomina dà prestigio anche alla nostra città falisca.
A pag. 8 pubblichiamo una lettera inviataci dall'amico e collaboratore Franco.
Pecunia non olet
Su "Il Sole 24 Ore" del 30 luglio 2002 - del quale si riportano
in calce all'articolo le tabelle illustranti l'intero iter parlamentare è riportato che i nostri deputati e senatori, cultori (a parole) della
legalità e dello Stato di diritto, hanno impiegato appena 148
minuti per raddoppiare le somme destinate al rimborso delle
spese elettorali!!!
Risulta confortante per gli elettori constatare che, sulle
materie di "comune interesse", non esistono divisioni tra maggioranza ed opposizione, non viene presentato alcun emendamento, non vengono effettuati scioperi della fame per protestare contro l'iniquo provvedimento (un noto esponente politico in
verità lo ha effettuato, ma per motivi diametralmente opposti),
non si tiene in alcuna considerazione la volontà popolare (chi si
ricorda il referendum del 1993, mediante il quale venne abrogato - con il 90 per cento dei consensi - il sistema di finanziamento pubblico ai partiti?).
La legge 26 luglio 2002, recante "Disposizioni in materia di
rimborsi elettorali" ha modificato, inoltre, in modo considerevole
la platea dei "beneficiari", alterando completamente le regole
previgenti. Queste ultime prevedevano, in stretta connessione
con la legge elettorale, che i rimborsi in oggetto spettassero
unicamente a quelle liste che avessero raggiunto, su base proporzionale, la soglia del 4 per cento a livello nazionale oppure
c h e a v e s s e r o a v u t o a l m e n o un r a p p r e s e n t a n t e e l e t t o in
Parlamento e, in via cumulativa, il 3 per cento dei consensi a
livello nazionale.
Le nuove regole, invece, stabiliscono che alla ripartizione
dei fondi hanno diritto tutte quelle liste che pervengano al raggiungimento del quorum dell' 1 per cento delle preferenze su
base nazionale (praticamente tutte!!). In tal modo riceveranno
alcuni milioni di curo anche i "partitini" dapprima esclusi, compreso quello del signore che lotta da sempre contro la partitocrazia (questa volta era evidentemente distratto!).
Che cosa rimane da aggiungere?
Forse l'indifferenza dimostrata al riguardo dai famosi massmedia, da sempre legati al sistema?
Perché la classe politica non ha il coraggio di proporre per il
finanziamento dei partiti - necessari ed indispensabili all'espletamento di una corretta dialettica democratica - un sistema di
contribuzione su base volontaria, analogo al sistema ideato per
il sostentamento della Chiesa Cattolica (il famoso 8 per mille)?
Meditate gente, meditate...
Dott. Marco Marianello
Organo
Data
Durata minuti
Commissione Affari costituzionali
Commissione Bilancio
Commissione Affari costituzionali
Commissione Bilancio
Commissione Affari costituzionali
Totale C a m e r a dei Deputati
3/7
9/7
11/7
11/7
11/7
5
4,5
5
5
5
24,5
Commissione Affari costituzionali
Commissione Affari costituzionali
Commissione Bilancio
Commissione Affari costituzionali
Commissione Affari costituzionali
Commissione Bilancio
Aula Senato
Totale Senato
Totale Parlamento
16/7
17/7
23/7
23/7
23/7
24/7
24/7
11,5
22,5
10
11,5
10
16
42
123,5
148
RINGRAZIAMENTO AL SERVIZIO
DI P R O T E Z I O N E C I V I L E
Ringrazio vivamente il Servizio di Protezione Civile di Montefiascone
per il rapido ed efficace intervento effettuato lungo la strada per
Poggeri, loc. S. Chiara, durante il nubifragio del 10 agosto scorso.
Infatti, a seguito dell'accumulo di acqua piovana sulla strada comunale, la mia abitazione era a rischio allagamento, a causa della rilevante massa d'acqua che scendeva lungo il viottolo di accesso.
Avuto, cortesemente, dai Carabinieri di Montefiascone il numero
telefonico del Servizio di Protezione Civile, alla mia richiesta di intervento, il responsabile del servizio, ha prontamente inviato personale
idoneo a far defluire le acque dalla strada comunale.
Durante la breve attesa il responsabile mi ha più volte telefonato per
rassicurarmi dell'arrivo della squadra di intervento che, giunta sul
posto, senza preoccupazione alcuna di lavorare sotto la pioggia battente, in pochissimo tempo ha risolto una situazione assai pericolosa
per la mia abitazione e per gli automobilisti in transito.
Veramente un sentito ringraziamento
Luigi Cipriani
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
D o m e n i c a
pag. 11
Fii*iii;iiii
a trentanni dalla morte
UN VIAGGIO IN AMERICA
Nel luglio 1956 fui invitato dalla Sacra Congregazione Concistoriale
(alla quale Paolo VI darà il nome di Congregazione per i Vescovi) ad
a s s u m e r e il servizio di c a p p e l l a n o di bordo nella nave Cristoforo
Colombo per il viaggio di andata-ritorno in programma da Genova a
New York dal 23 agosto al 14 settembre. Poiché non avevo ancora
avuto la possibilità di visitare gli Stati Uniti, detti risposta affermativa e
con interiore entusiasmo.
Mi detti da fare per raccogliere qualche indirizzo di famiglie oriunde
da Valentano con domicilio a New York o dintorni e ne parlai con mia
zia, la Madre Firmani, che mi suggerì di far visita alla comunità delle
Maestre Pie Filippini residenti in Villa Walsh nel New Jersey, con la
quale aveva contatti epistolari.
Proprio in quel mese di luglio la nave Andrea Doria, gemella della
Cristoforo Colombo, durante il viaggio da Genova a New York, ormai
prossima alla costa degli Stati Uniti, fu speronata nelle vicinanze dell'isola di Nantuket dallo Stokolm svedese, colando miseramente a picco.
La partenza della Cristoforo Colombo da Genova era in programma
per il 23 agosto; tuttavia dovetti raggiungere il porto il 22 per procurarmi i prescritti documenti e ricevere le istruzioni dal cappellano capo. Mi
fu assegnata la cabina nel reparto degli ufficiali, situata presso la cappella.
Alle ore 11 la nave lasciò il porto di Genova diretta a Cannes per
imbarcare alcuni passeggeri. Fece poi scalo a Napoli e, lungo la direzione per Gibilterra, incontrò il mare mosso, causato, secondo i marinai, dal Golfo del Leone. Per superare i disturbi dello stomaco i marinai
suggerirono di evitare liquidi e di mangiare panini con le acciughe o il
formaggio.
Per un b u o n tratto del 27 agosto ci fecero c o m p a g n i a le isole
Azzorre. Frattanto mi rendevo conto che il lavoro del cappellano era
molto intenso, sia nella prima classe che nella classe cabina e ancor
più nella classe turistica. Occorre tener presente che i passeggeri
erano circa 1.500; quasi altrettanti i marinai e il personale addetto al
servizio delle camere, dei ristoranti, delle pulizie, ecc. Praticamente la
nave conteneva una popolazione paragonabile a quella di una parrocchia impegnativa.
In verità tra i passeggeri c'era anche il Cardinale Arcivescovo di
Palermo ed una ventina di sacerdoti, che però difficilmente si prestavano a servizi religiosi. Il sottoscritto avente l'incarico di cappellano non
aveva pace a incominciare dalle cinque della mattina fino alle 23 della
notte. Giunti all'altezza dell'isola di Nantuket la nave si fermò; suonarono le sirene, il comandante gettò una corona nel mare e chiese al cappellano la b e n e d i z i o n e . In fondo a quello spazio di mare g i a c e v a
l'Andrea Doria.
Erano le 3 del mattino del 1 settembre quando la nave, avvolta
nella nebbia fitta, rallentò la velocità mentre la sirena emetteva a intervalli un suono lugubre, che esercitava nei passeggeri timore diffuso,
anzi paura. In s o s t a n z a o g n u n o p e n s a v a alla fine del b a s t i m e n t o
Andrea Doria.
Alle 8,30, quando la nave era nel porto, salì il Card. Spellman per
abbracciare il Card. Ruffini. Nel pomeriggio presi il bus diretto alla
Fifth Avenue desideroso di visitare St. Patrik Church: una bella chiesa
di stile gotico, ampia e alta, ma, circondata com'era da altissimi grattacieli, sembrava scomparisse.
VILLA WALSH. LE MAESTRE PIE
2 settembre. Dopo la S. Messa per i marittimi (30 su 570), alle 9,30
vennero due Maestre Pie da Villa Walsh per accompagnarmi alla loro
casa religiosa: un enorme complesso edilizio circondato di verde. C'era
una numerosa schiera di giovani suore entusiaste e sorridenti che si
preparavano con la preghiera, lo studio, il canto, alla vita propria delle
Maestre Pie Filippini seguendo l'esempio di Santa Lucia.
Tutte c o m p r e n d e v a n o la lingua italiana, moltissime la parlavano
correttamente, anche se con il tipico accento americano.
Mi fermai a Villa Walsh il 2 e il 3 settembre, festa del Labour Day; il
giorno seguente le suore mi accompagnarono alla nave per il ritorno in
Italia affidandomi i saluti più cordiali per la Madre Domenica Firmani.
Il 4 settembre è il giorno anniversario della morte di mio fratello
Vincenzo, venuto meno quando aveva appena 18 anni. Ma in quel
giorno il mio pensiero era preso anche dalla morte recente di mia
madre (7 aprile 1956).
La n a v e si a v v i ò f a c e n d o il p e r c o r s o i n v e r s o d a N e w Y o r k a
Genova, dove feci le consegne al
Cappellano Capo, P. Rocca.
Ritornai a Roma il 14 settembre.
UNA LETTERA
DEL 9 SETTEMBRE
1956
Ai primi di giugno del 2002, rovistando tra le mie vecchie carte, mi è venuta tra
le mani una lettera di Sr. Caterina Firmani del 9
settembre 1956, che ritengo meriti di essere portata a conoscenza dei
lettori della "Voce", ricorrendo prossimamente il 30° anniversario dalla
morte.
"J.M.J. Carissimo D. Giovanni, ho ricevuto sempre con grande piacere le tue cartoline e da ultimo la lettera. Sono stata proprio
contenta
sapendoti presso le Maestre Pie, che tanto ti apprezzano.
Oggi stesso ingrazierò
la Rev.ma Madre Generale
e poi Sr.
Filomena
Sperduto.
Ho goduto assai del bene che hai potuto fare ai viaggiatori e all'equipaggio.
Ora ti do la buona notizia che sto riposandomi. Ha preso il posto di
Superiora Sr. Maria Valenti. Certamente la conoscerai perché è stata
anche a Valentano.
Il Signore sia sempre benedetto. Avendo più tempo
disponibile,
pregherò con più intensità anche per tutti voi.
Dello zio Nicola non ho notizie, il caso è sempre tanto pietoso, anzi
sarà sempre più.
Quest'anno per noi è un anno di buoni frutti perché le sofferenze
non ci sono davvero mancate.
Augurandoti sempre buona salute e più ancora abbondanza di carismi divini, con affetto sincero ti saluto.
Aff.ma zia
Caterina
Montefiascone,
9.9.1956
Questa lettera richiama alla mente lo spirito delle Beatitudini e in
particolare della seconda: "Beati gli afflitti perché saranno consolati". In
effetti il 7 aprile 1956 era stato per la Madre Firmani un giorno di grande afflizione per la tragica morte della sorella Francesca, a causa di un
incidente automobilistico lungo la strada che conduce a Montefiascone.
Quel 7 aprile doveva essere un giorno di festa per la Madre Firmani
che compiva 65 anni. Vedo ancora il suo volto rattristato e rassegnato
allo stesso tempo, senza lacrime, occupata a sostenere e confortare i
parenti via via che arrivavano.
L'anno 1956 per la Madre Firmani era stato "un anno di buoni
frutti, perché le sofferenze non sono davvero
mancate".
Dunque un anno prezioso che le ha consentito di stare più vicina a
Gesù Crocifisso e alla cara Fondatrice. La Madre Firmani non ha certamente incluso tra le sofferenze il fatto di essere stata sostituita nel
ruolo di Superiora il 6 settembre. In effetti, a partire dal 1931, ha dichiarato spesso la sua indegnità e di sentire il peso di una grave responsabilità, che ha dovuto accettare per obbedienza al Vescovo e cercando il
conforto nella preghiera.
Il 12 settembre la Comunità delle Maestre Pie di Montefiascone
volle porgere un saluto a Madre Firmani, la quale rispose, tra l'altro,
con questa dichiarazione: "Sono contenta di trovarmi liberata da
tanta responsabilità e di poter agevolmente attendere al mio spirito: principale scopo per cui venni
nell'Istituto".
Coerente con la sua vita sono anche le seguenti parole: "il Signore
sia sempre benedetto. Avendo più tempo disponibile,
pregherò
con più intensità anche per tutti voi".
Divenne familiare per molti vederla passeggiare lentamente con la
corona del Rosario in mano, come una lampada accesa che ancora
a r d e d ' a m o r e p e r l ' I s t i t u t o , p e r le S c u o l e e p e r il p o p o l o di
Montefiascone.
pag. 10
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
Nuovo punto vendita
Antichi sapori e particolari delizie al
nuovo punto vendita "LA GROTTA",
via Bandita J/E di Riccardo Di Biagio e
Nada Mezzoprete, inaugurata il 3 agosto scorso alla presenza del Sindaco
Mario Trapè e D. Agostino Ballarono.
Negli antri della lunga cantina, selezionati formaggi vengono stagionati con
arte e maestria per soddisfare i palati
più fini.
Vi aspettiamo...
All'ombra del Cupolone brilla il Cantinone
Il "Cantinone" ha concluso la sua
19a edizione continuando una
progressiva ascesa. E' ormai una
vera e propria tradizione. Ogni
anno viene visitato, si fa per dire,
da centinaia e centinaia di ospiti
alcuni dei quali illustri.
In questa edizione si è distinto l'ex
campione d'Italia il difensore
Giuseppe Favalli. La suocera
dell'atleta, la signora Lampani, è
montefiasconese e il palazzo di
famiglia è posto tra le vie
Verentana e Garibaldi. Favalli per ben due volte, il martedì e il giovedì, ha voluto
gustare la cucina casareccia dei cuochi tra la gioia dei numerosi tifosi bianco-azzurri.
Il Cantinone è organizzato dal Circolo MF 80 con cene nel centro storico, in Via
Trento, all'insegna dei piatti tipici della gastronomia locale. Questi i membri dell'associazione: Massimo Andreoli, Pietro Bartoleschi, Luigi Capati, Nazzareno
Capezzali, Mauro Carletti, Claudio Ceccarelli, Antonio Cosimati, Vincenzo Ferri,
Domenico Fioravanti, Alessandro Gamberi, Angelo Giraldo, Emanuele Giraldo,
Maria Lanzi, Stefano e Gino Manzi, Agostino e Roberto Menghini, Giuseppe
Misantoni, Marco e Paolo Orfei, Michele Saraca e Nadia Vignoli.
Dai fagioli, crostini, bruschette come antipasti, alle tagliatelle, pappardelle, ombrichelli, gnocchi, strozzapreti come primi. I secondi variavano dalla coda alla vaccinara,
alla porchetta, al coregone, allo stinco di maiale, al fagiano, alla lepre, all'agnello, con
varietà di contorni, per finire con i dolci fatti in casa.
Il tutto annaffiato con l'Est, Est, Est.
Mangiare e gustare queste specialità all'ombra del cupolone di S. Margherita, uno
dei più belli e grandi d'Italia, in un'atmosfera decisamente famigliare rendono le
prime ore della notte indimenticabili.
Tutto intorno, coinvolgendo l'intero centro storico, si snodava la Fiera del Vino che
sta riacquistando decisamente prestigio con manifestazioni di notevole spessore
come "In cantina con Defuk".
Lo stesso vino, in questi ultimi anni, è stato rilanciato con interventi mirati e positivi.
Il "Cantinone" rimane una manifestazione collaterale non indifferente grazie alla
disponibilità ed abilità dei componenti dell'Associazione MF 80.
Marna
Lettera
Franco
dall'amico
Radicati
Caro don Agostino,
dal prossimo 2 settembre un nuovo e diverso impegno professionale mi condurrà a dovermi trasferire all'estero in via permanente.
Poiché dovrò occuparmi di questioni diverse da quelle sin qui
seguite, la mia collaborazione con "La Voce", dovrà con mio rammarico avere termine.
Il tempo passa, inesorabile e veloce: a me sembra di avere iniziato solo ieri la mia collaborazione con il nostro mensile; invece, il
primo numero risale ai primi anni ottanta, ed il "Taccuino Economico
e Tributario" è apparso sulle pagine del nostro mensile
ininterrottamente per quasi venti anni!
Ogni mese, tra l'uno e l'altro dei miei impegni professionali, c'è
quasi sempre stato un Suo cortese discreto richiamo di "sollecito" a
consegnare l'articolo, spesso giunto per ultimo sulle bozze del giornale già pronte. Ringrazio oggi la Redazione ed i Tipografi per la
pazienza nei miei confronti e mi scuso per i disagi e ritardi che posso
aver provocato; ma mi scuso soprattutto con Lei, Don Agostino, che
ringrazio di cuore poiché senza la Sua assiduità ed attenzione avrei
probabilmente saltato più di un 'Taccuino".
Mi corre anche l'obbligo di ringraziare i Colleghi del mio Studio,
che nel tempo hanno collaborato alla stesura degli articoli: mio fratello Paolo Radicati, Ragioniere Commercialista,
e la Dott.ssa Paola
Ciripicchio, Dottore Commercialista, che proseguiranno l'attività dello
Studio Commerciale dopo la mia partenza.
Se Lei vorrà, il 'Taccuino Economico e Tributario" potrà continuare ad esistere ed essere pubblicato a cura di questi stessi miei
Colleghi, che sicuramente sapranno essere più bravi (e puntuali!) del
sottoscritto.
(N.d.R.: senz'altro dovrà continuare il Taccuino Economico e
Tributario, con firma di Paolo Radicati e Paola Ciripicchio).
Da ultimo, ringrazio per la collaborazione anche la Dott.ssa Anna
Zerbini, già Praticante Dottore Commercialista presso il mio Studio,
che dopo aver conseguito l'abilitazione
professionale
è divenuta
Funzionario del Ministero delle Finanze.
Un ringraziamento particolare devo ai Lettori, che hanno dimostrato interesse per i miei scritti nonostante le "aride" questioni trattate. Molto spesso da loro ho avuto riscontri sulla utilità che le informazioni fornite hanno avuto, almeno per quella parte del Pubblico meno
avvezza alle questioni fiscali e finanziarie.
Quanto a me, se Lei riterrà opportuno, compatibilmente
con i
miei nuovi impegni professionali, potrò ogni tanto inviare qualche
"corrispondenza dall'estero", su temi che possano interessare i nostri
lettori.
Per il momento La saluto, porgendo a Lei ed a tutti i collaboratori
de "La Voce" i miei migliori auguri per il futuro.
Montefiascone, 14 agosto 2002
Suo Aff.mo
Franco Radicati
Cresimati e Comunicati
2002
Cari genitori, quello che s'era previsto s'è avverato, come ogni anno.
Da quando i vostri figli hanno ricevuto per la prima volta l'Eucaristia e
la Cresima non si sono più visti, eccetto quei pochi che hanno continuato
a venire, perché accompagnati dai genitori.
L'educazione alla vita cristiana è una cosa seria, non si può
ridurre alla preoccupazione del vestito e del "pranzo". Se non
c'è da parte vostra l'esempio e la costanza d'una vita cristiana,
è quasi inutile l'opera educativa del sacerdote o delle suore o
dei catechisti.
Coraggio, cari genitori, so che avete dei principi umani e cristiani buoni, soltanto che presi dall'ingranaggio della vita di
oggi, vi lasciate andare e ne va di mezzo l'avvenire non solo cristiano ma anche umano dei vostri figli.
L'appuntamento che ci diamo è per la domenica 15 settembre - festa della nostra santa Lucia Filippini. Nessuno manchi.
Conoscerete a suo tempo il programma.
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
pag. 11
Il Coro di Ergoldsbach
L'estate, si sa, è la stagione in cui la nostra
città può offrire il meglio di sé sotto vari aspetti; da
quello del clima a quello dell'intrattenimento. Per
alcuni versi, infatti, sembra che in estate alcune
iniziative della Primavera in Etruria vengano riprese e ampliate. E' stato il caso di una originalissima serata che si è svolta nella ormai usuale
Piazza S. Pietro, che in questi ultimi anni si è
andata definendo come luogo deputato per le piacevoli manifestazioni musicali organizzate dal
Maestro Roberto Aronne.
Veniamo al dunque: la sera del 4 agosto il
Coro di Ergoldsbach ha intrattenuto un pubblico
caloroso con un concerto davvero singolare,
durante il quale a brani di musica corale "a cappella", cioè di sole voci, si sono alternati brani
strumentali in cui ottoni di varia natura hanno
saputo dare il meglio di sé. A dirigere sia il coro
sia l'ensemble strumentale, composto da sei tra
trombe e tromboni, è stato l'energico direttore del
coro di Ergoldsbach, Hans Fischaleck, che con
piglio tutto teutonico ha saputo guidare sia la
parte corale che quella strumentale. Quest'ultima
è stata quella che più ha entusiasmato il pubblico,
data l'esecuzione di brani della tradizione bavarese, vivaci e allegri, oltre che eseguiti da suonatori
in rigoroso costume anch'esso bavarese.
La stessa sera si è esibito, accanto al coro
t e d e s c o , anche q u e l l o tutto n o s t r a n o di S .
Margherita, proponendo brani legati al vino e alla
celebrazione di Bacco, in tono sia con i festeggiamenti della Fiera del Vino, sia con la spensieratezza estiva. Alle note dedicate al vino i Tedeschi
di Ergoldsbach hanno risposto con un sorprendente finale di concerto: due perfetti osti bavaresi
hanno spillato da una botte, appositamente trasportata dalla loro
città, un'ottima birra che hanno
offerto a tutto il pubblico, dopo una
suggestiva cerimonia con la quale,
al suono marziale di una tromba, è
stato dato il colpo di martello con il
quale è stata "messa cannella" alla
botte. A questo punto, dopo che, in
r a p p r e s e n t a n z a del C o m u n e ,
l'Assessore Fumagalli ha dato
ufficialmente il benvenuto al coro
tedesco, le lingue hanno cominciato a sciogliersi e qualche italiano ha cominciato
ad esprimersi in tedesco, lanciandosi in improbabili lodi del bere. La serata non poteva che concludersi affiancando alla birra tedesca il vino di
Montefiascone e stavolta è stato il Sindaco
Trapè ad invitare gli ospiti a degustare l'Est Est
Est presso i locali arredati dalla Cantina Sociale di
Montefiascone vicino alla sede del Comune. A
questo punto sono stati i Bavaresi a cominciare a
parlare in italiano. Naturalmente né gli italiani parlavano in tedesco, né i tedeschi in italiano, ma la
comprensione, complice il bere, è avvenuta
ugualmente e in maniera ben chiara. Ben riuscito
dunque il concerto e ben riuscita la serata, anche
grazie alla attenta regia del poliedrico Roberto
Aronne, della Presidente del Coro S. Margherita
Anna Lisa Ugolini e... del simpatico veterinario,
che ormai tutti conoscono, dott. Stephan Ziegler.
E' stato infatti grazie a lui che è avvenuto l'incontro tra i due cori, dato che quello tedesco proviene
proprio dalla sua città natale; e mentre lo scorso
anno è stato il coro di Montefiascone ad essere
Il 18 agosto u.s. si è svolta l'annuale Festa S o c i a l e d e i
Donatori avis, iniziata con le
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donazioni di sangue e terminata
l ^ r i É m . t 1 [ ^ B con l'estrazione della consueta
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A
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ricca lotteria, ma andiamo per
ordine nel farvene partecipi. La
Festa ha avuto un prologo con lo stazionamento in p.le Roma di una
autoemoteca sabato 17, stazionamento ripetuto Domenica 18, le donazioni nel complesso sono state 13, non molte a dire il vero, ma molte
persone che si sono presentate non hanno potuto donare per svariati
motivi, tra queste anche alcune che si avvicinavano alla donazione per
la prima volta; questo ci lascia ben sperare, LA COMUNITÀ' HA BISOGNO DI NUOVI DONATORI.
Nella mattinata del 18 si è svolta una gara ciclistica per amatori
(primo trofeo Mauro AIAZZI) che ha visto la partecipazione di molti corridori, gara che abbiamo organizzato in collaborazione con altri. Nel
pomeriggio siamo entrati nel vivo dei festeggiamenti; alle ore 17,00 il
raduno, in p.zza V. Emanuele, delle consorelle (sez. avis di altri comuni) ne siamo stati onorati da 38, provenienti da gran parte della nostra
provincia, ma anche dalla provincia di Terni e persino da Fabriano che
è nelle Marche. Dopo aver sfilato in corteo, preceduti dalla banda cittadina, lungo C.so Cavour ci siamo portati in p.le Roma per premiare i
donatori che hanno raggiunto dei traguardi, ci hanno onorato della loro
presenza il Sindaco e il Vice-Sindaco di Montefiascone che hanno premiato, insieme al Presidente Provinciale avis, i donatori.
Questo anno è stato particolarmente "ricco" in quanto abbiamo avuto
27 donatori meritevoli, i riconoscimenti, che sono atti simbolici, sono
stati così ripartiti: 15 Benemerenze, cioè l'aver raggiunto 8 donazioni;
6 Medaglie di Bronzo, l'aver raggiunto 16 donazioni; 5 Medaglie
d'Argento, l'aver raggiunto 25 donazioni; 1 Medaglia d'Oro, l'aver
raggiunto 50 donazioni.
Inform
Dopo la Cerimonia di premiazione e i convenevoli di rito ci siamo portati presso la Basilica di San Flaviano per assistere alla S. Messa; il
Parroco ha avuto per i donatori parole di conforto, ringraziamento,
sprono a migliorare e a fare sempre con più vigore proselitismo.
Dopo aver depositato una Corona d'Alloro al Monumento ai Caduti ci
siamo recati presso un ristorante cittadino per la cena sociale. Alle ore
23,00 abbiamo estratto i numeri della lotteria che sono: 1157, 2053,
0902, 0579, 0590, 3160, 2879, 2944, 1458, 3492, 1974, 0777. Auguri
ai vincitori, per ritirare i premi telefonare in ore pasti allo 0761.825574 o
allo 0761.825017. Un particolare ringraziamento a quanti hanno collaborato con l'avis, collaborazione che ci ha permesso di "fare" una bellissima festa, grazie ancora. RICORDA... DONARE IL FLUIDO DELLA
VITA E GIUSTO E DOVEROSO, MOLTE PERSONE HANNO BISOGNO DI TE.
per la sez. avis Montefiascone
Carlo GIANVINCENZI
ospitato ad Ergoldsbach, quest'anno è avvenuto il
contrario, con la prospettiva di ripetere lo scambio
nel prossimo anno.
Il coro S. Margherita si rivela così uno dei più
qualificati ambasciatori della cultura montefiasconese, coltivando con cura e competenza una preparazione musicale che si sviluppa durante tutto
l'inverno per dare i migliori frutti proprio durante le
esibizioni estive.
Poco prima, infatti, della collaborazione italotedesca della piazzetta S. Pietro, il coro ha tenuto il tradizionale concerto di S. Margherita.
Nella chiesa cattedrale di S. Margherita, accompagnato da una giovane orchestra di archi, ha
proposto una apprezzata esecuzione dello Stabat
Materdì Antonio Caldara, nel quale la linea melodica e l'elaborazione contrappuntistica non si limitano al gioco estetico, ma si presentano al servizio della drammaticità del testo che i cantori
hanno saputo rendere con apprezzabile professionalità.
P.C.
Sempre cordiali e fraterni i nostri rapporti
con Sannat - Gozo, Malta
Carissimo Don Agostino,
credo che la festa della nostra patrona sia andata bene. Da noi la festa era
celebrata con la solita solennità. Quest'anno c'era un tono speciale durante la
festa con il nuovo altare fatto di marmo e bronzo che è un'opera molto bella;
e anche la nuova composizione musicale della messa in onore di S. Margherita.
Questa composizione fu fatta dal Professore il Maestro Charles Camilleri, che
è il più grande compositore di musica nell'isola di Malta. Lui è di fama internazionale e anche aveva commissioni dal Vaticano. Questa messa era commissionata
dalla parrocchia ed è proprio della parrocchia di Sannat. Nel prossimo futuro ti
faccio avere una copia del CD di questa messa.
Comunque, Don Agostino, oggi scrivo per chiederti un favore. La parrocchia
sta preparando per pubblicare la vita di S. Margherita V.M.. Perciò per avere
questa opera fatta nel miglior modo possibile, vorrei chiederti il materiale disponibile che hai per questo scopo. Può essere qualche libretto, documento, ecc., o
anche puoi indicarmi qualche fonte per fare la ricerca. Ti sarò molto grato se mi
puoi aiutare in qualche modo.
Quest'anno abbiamo pubblicato anche il Messale/Lezionario per la festività
della nostra patrona. Quando mi recherò a Roma ti porto una copia di questo
Messale.
Intanto ti saluto cordialmente
Don Tarcisio Camilleri
Grazie, D. Tarciso, della tua richiesta, che cercherò di attuare al più presto. Diversamente che gemellaggio sarebbe il nostro?!
Due gemelle in tutto, anche nella laurea
Il 23 luglio, presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" le due gemelle
Francesca e Federica Fabene si sono laureate con una tesi di paesaggistica,
avendo come ch.mo professore Lucio Barbera e relatore l'Arch. Enrico
Genovesi, nostro concittadino.
Il tema della tesi, di estrema attualità, è stato: "Valorizzazione dell'area archeologica naturalistica di Norba - Ninfa. Progetto di interventi campione nell'area di crinale e pedemontana".
Ad assistere alla tesi delle due neo-architetto c'era il padre Fabene Sante e la
madre Fadia D'Amanzo, nonché i nonni materni Raffaele ed Emilia e quelli
paterni Lina e l'invisibile ma presente più che mai sig. Angelo.
La madre Fadia si è presentata dicendoci "io ho conquistato tre lauree": quella
di ingegneria dello sposo Sante e quelle di architettura delle figlie Francesca e
Federica. Brava! se tutte le mamme agissero così, quanti problemi giovanili si
risolverebbero!
pag. 10
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
Missione diocesana in Albania
nel nome del Servo di Dio cardinale Marco Antonio Barbarigo e di S. Lucia Filippini
Ci spostiamo
a 30 K m a
nord
di
Tirana, nel
v i l l a g g i o di
Luzi, dove
un
altro
gruppo
di
g i o v a n i si è
preparato
per il sacramento della
La Chiesa in Albania è viva. Lo dicono anche questi giovani di
Tirana, che sono diventati testimoni di Cristo con il sacramento della
Confermazione, ricevuta il 19 maggio u.s. per le mani del vescovo
Monsignor Rrok Mirdita nella nuova cattedrale di S. Paolo
Apostolo.
Li vedete in un momento di condivisione del cibo, nel contesto dei tre giorni di studio e di preghiera più intensa che
hanno vissuto insieme per prepararsi nel modo più conveniente.
Confermazione. Il contesto è di maggiore povertà materiale, ma l'impegno è identico.
Accanto a quella costruzione che presto, lo speriamo, anche tramite
le offerte della nostra diocesi, potrà finalmente diventare un centro
polivalente in attesa che possa essere fabbricata anche la chiesa, i
ragazzi animano la preghiera della Via Crucis.
Di n u o v o a
Tirana.
Un
altro gruppo di
b a m b i n i e di
giovani, preparati
dalle
Maestre, ricev e la P r i m a
Comunione
nella chiesa
del
Sacro
Cuore retta dai
Padri Gesuiti.
Luzi, domenica di Pasqua 2002. Prima Comunione di pochi
ma fervorosi bambini che, anche d'inverno, non hanno esitato a percorrere a piedi 7 Km di strada e a guadare un piccolo fiume per recarsi al c a t e c h i s m o . Con loro i Padri
Concezionisti P. Pierino e P. Ettore, le Maestre Pie Filippini
suor Settimia e suor Marisa alle quali, durante la settimana
santa, si è aggiunta la Superiora suor M. Emanuela.
Il s e c o n d o è una
maiolica (60X75),
che sarà sistemata
all'ingresso
della
Scuola
Materna
a
Tirana. Opera
pregiata della
professoressa
Rita Pepparulli,
che vive
ad
Acquapendente
ed
insegna
educazione artistica a Rieti, rappresenta S. Lucìa Filippini circondata da bambini e ne riproduce i simboli della spiritualità.
E' stata benedetta solennemente domenica 11 agosto p.p. da
don Antonio Papacchini, parroco di S. Ermete a Ischia di Castro,
e donata dalla popolazione, che vanta di aver avuto come concittadino Gaspare Picchi, bisavolo della Santa.
La chiesa era gremita di gente che, al termine della solenne liturgia, si è avvicinata con commozione a baciare l'immagine.
Due regali da parte
della nostra diocesi
p e r i f r a t e l l i di
Tirana:
Il primo la Fiat Uno
metallizzata, ancora ottimamente funzionale, che don
Agostino Ballarotto,
decano della basilica di S. Margherita,
ha voluto offrire alle
Maestre. Vedete
come
è
bella?
V i a g g e r à p e r le
strade della capitale albanese appena
sarà possibile.
^mm/zm/m////
Un saluto estivo da Tirana
Suor Elena e suor Maria Teresa sostituiscono suor Settimia e suor Marisa, che
una volta all'anno tornano in Italia per un giusto periodo di riposo e di visita ai
parenti. Hanno inviato una lettera a tutti gli amici, Don Agostino ce ne ha consegnato il testo dal quale prendiamo brevi stralci:
" C o m i n c i o c o n il ritornello del s a l m o di oggi, 2 2 luglio 2 0 0 2 . E' un o m a g g i o c h e faccio o g n i giorno alla lingua albanese: - Na e trego, o Zot, M e s h i r e n T e n d e =
M o s t r a c i S i g n o r e la tua M i s e r i c o r d i a Q u e s t a m i a è la risposta al v o s t r o p e n s i e r o , alla v o s t r a v i c i n a n z a , c h e p e r c e p i s c o
nel s u o v a l o r e e c h e ricambio di c u o r e . Q u i la p o v e r t à sta di c a s a . . . Il m e s e di a g o sto sarà dedicato ai laboratori di ricamo e ad attività manuali;
parteciperanno
r a g a z z i dalla c l a s s e IV e l e m e n t a r e alla III m e d i a e si c o n c l u d e r à c o n u n a m o s t r a di
lavori. Gli a n i m a t o r i locali, circa quindici, ci v o g l i o n o m o l t o b e n e .
A l villaggio di Luzi ci r e c h i a m o o g n i d o m e n i c a c o n i Padri C o n c e z i o n i s t i .
Ci a u g u r i a m o c h e dalla nostra d i o c e s i v e n g a n o in f u t u r o f o r m a t o r i g e n e r o s i , a d
a n i m a r e q u e s t a realtà, per uno s c a m b i o di valori p r o p r i d e l l ' u o m o e d e l l ' u o m o cristiano.
Nella c o m u n e preghiera".
,
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
Campo Educativo Estivo
C o m e tutti gli
anni, presso la Casa
di Spiritualità S. Lucia
Filippini si è svolto il
Campo
Educativo
Estivo per bambini e
adolescenti dai 4 ai
13 anni ed è toccato
anche a noi, dal 1° al
27 luglio, vivere una
splendida avventura,
simile a quella goduta
al G r e s t di
don
Luciano.
Più di 80 ragazzi
hanno partecipato
all'iniziativa e hanno
trascorso le mattinate
all'insegna del divertimento, con momenti
dedicati alla riflessione e alla preghiera e
in p a r t i c o l a r e a l l ' a scolto della storia di
una r a g a z z i n a di
nome Momo.
Dopo il racconto,
s u d d i v i s i in g r u p p i
s e c o n d o le e t à , i
ragazzi hanno svolto
piccole
attività
manuali e preparato
variopinti cartelloni.
Poi, finalmente, via...
per il tempo più atteso da tutti, quello in
cui era possibile correre e giocare al giardino d e l l a R o c c a ,
luogo ancora incontaminato e lontano da
ogni pericolo.
I giorni sono trascorsi velocemente, anche grazie alle quattordici
educatrici e a un piccolo gruppo di più giovani volontari che, con pazienza e con tanto amore, si sono occupati dei bambini.
II nostro ringraziamento alle Maestre Pie, in particolare a suor M.
Antonietta che è stata sempre presente e alla superiora suor M.
Emanuela, che ha effettuato con noi alcuni incontri formativi.
Federica Gevi a nome del gruppo
A conclusione del Campo c'è stato un momento di festa al quale
tutti, specialmente i più piccoli, si sono preparati con gioia e impegno,
come si sono bene accorti genitori ed amici, che non hanno risparmiato
applausi. Tutto il periodo è stato contrassegnato da partecipazione e
interesse.
La storia di Momo ha permesso di approfondire i temi dell'amicizia,
della sincerità, delle attenzioni per gli altri, del valore del tempo. Ci
auguriamo che i semi di bontà possano germogliare nel cuore dei ragazzi e portare i loro frutti.
Il nostro grazie va a Dio e ai nostri Santi perché tutto si è svolto con
serenità e nessuno si è fatto male.
Grazie anche al Comune di Montefiascone che da qualche anno collabora e permette che i giovani educatori possano ricevere un piccolo
compenso.
Suor M. Antonietta
I bambini riescono a farti dimenticare le amarezze di ogni giorno e
a donarci quella gioia di cui anche noi possiamo essere portatori.
Questi giorni passati con i bambini dei campi scuola mi hanno
fatto capire che con un sorriso e un abbraccio veri si può esprimere molto più che con mille parole. La spontaneità e l'allegria
dei bambini sono un esempio di vita che purtroppo con troppa
facilità ci dimentichiamo. Sarei già soddisfatta se fossi riuscita a
donare ai bambini anche solo una piccolissima parte di quella
serenità che loro hanno donato a me. Stare con i bambini è un po'
come ritrovare noi stessi.
Elisa Cirenei a nome del gruppo
pag. 11
Q u e s t a è Momo, personaggio creato da M.
Ende. Una bambina all'apparenza bizzarra, piccola e magrolina. Furono per prime le mamme ad
accorgersi della benefica influenza di Momo. Se
il figlioletto era più capriccioso del consueto, gli
dicevano: - Va' da Momo, che ti passa! Poi
furono le mogli che ai mariti sfiduciati o litigiosi
consigliavano sorridendo: - Va' da Momo, che ti
passa! Perciò Momo riceveva molte visite.
Sapeva fare magie? Conosceva filastrocche
arcane capaci di annullare amarezze, preoccupazioni e patimenti? No. Quello che la piccola Momo
sapeva fare come nessun altro era: ascoltare.
Momo sapeva ascoltare in tal modo che ai tonti, di
botto, si affacciavano alla mente idee molto intelligenti, i disorientati o gli
indecisi capivano all'improvviso quello che volevano, i pavidi si sentivano
a un tratto liberi e pieni di coraggio, gli infelici e i depressi diventavano
fiduciosi e allegri... Momo ascoltava tutto e tutti, cani e gatti, grilli e
rospi; anche la pioggia e il vento fra gli alberi. E con lei ogni cosa parlava
il proprio linguaggio.
La storia di Momo è stata una scelta educativa per aiutare i piccoli ad
imparare l'arte dell'ascolto di sé stessi, dell'altro, di Dio, perché tramite
loro il Signore possa costruire la comunione nella famiglia umana.
Suor M. Emanuela
Montefiascone
15 settembre
2002
Jesta del
Patrocinio di
S. Cucia
filippini
ore 11,00
nella cripta
Solenne Pontificale
di S.t. Mons.
Coremo Ghia tinelli
Vescovo Diocesano
Il mitico... paese veduto da Nord-Ovest
Sembra proprio un paese di fiaba
su forre, strapiombi, dirupi
sovrastanti dall'alto una strada
luogo ameno; agli incontri di gufi.
Su un pendio scosceso di monte
bardato da chiese e fortezze
di più secoli ha segnate le impronte
delle sue genti con voglie e carezze.
Notti di vèrno! Col buio o la luna
e i notturni: su intenti - agli amori
nel silenzio che 'I tempo consuma
sotto un cielo dai plumbei colori.
Col pianeta1 che scende a ponente
e i lamenti notturni lontani
di qualche sventuratoche
ai lacci dolente
si dispera: tra larici, lecci ed... ontani
Paoletti O r l a n d o
1 - la luna
2 - qualche animale selvatico: ai lacci dei cacciatori di frodo
pag. 10
"LA VOCE" E' GRATA Al SUOI
CAVALIERI: Azzolini Lucia, Barcarolo Aldo, Rossella
N., S p a z z a S e t t i m i a , F e r r i G i n o , S e n s i F a u s t o ,
Tarantello Adorno, Pronti Irene, Polidori Ignazio, Fanali
Quinto, Della Casa Maria Grazia, Cappuccini Luigia,
Fanali Nunziata, Cevolo Bruno e Cipriani Lorena, N.N.,
Fedeli Maria Irene, Quami Elide, Ranucci Teresa,
Reich Salvatori Adelaide, Franco Domenico, Rinaldi
Manconi Paola, Fabene Sante, Presciuttini Giuseppe,
Luigi Cipriani, Merlo Maria, Bartoleschi Mauro, Farina
Giuseppe e figlie, lovane Raimondo.
SOSTENITORI: Cappelloni Ezio, Teofilo Anna, Santi
Arduino, N.N., Mocini Armando, Maurizi Bruno,
Ciarmatori Alberto, Santini Vittorio, Castellani Paolo,
Andreoni Giuseppe, Vergari. Francesco, Torri Maria
Pia, Ferri Velia, Di Luigi Vincenza.
BENEMERITI: Paoletti Altiero, Ranucci Ferdinando,
Belleggi Aurelio, Pepponi Giulia, Bracoloni Lucia,
Torrigiani Milena, Torrigiani Alessandro, Scoponi
Massimo, Parlanti Eliana, Stefanoni Pericle, Zampetta
Filippo, Durantini Enrico, Angeli Valerio, Valdannini
V i n c e n z o , M a n z i G i n o , V e r g a r i Rosa, S t e f a n o n i
Antonio, famiglia Fetoni, Talocci Anna, Ciucci Oliviero,
Cola Gabriella, Durantini Margherita.
AMICI: Pranzini Adalgisa, N.N. Villa Serena, Pelabasto
Bruna, Ferlicca Mimmo.
AMICI DELLA CATTEDRALE
S o n o entrati a far parte degli " A m i c i d e l l a
C a t t e d r a l e " : Gianchetti Liliana, Bartoleschi Franco,
Durantini Rosa, Maccaroni Fernando, Mecali
L u d o v i n a , B a r c a r o l o G i u s e p p a , C h i r i c o t t o Lidia,
Pascucci Pierina, Pepponi Camillo, Ciripicchio
Emilia, Paoletti Florido, Pronti Irene, lacoponi
Susanna, Trapè Elia, Del Priore Angelo, Silvestri
Alessia, Rinaldi Mancini Paola (euro 200), Sciacca
Francesco - Balicchi Claudia.
I parenti in suffragio di Nevi G i u s e p p e , Brachini
Domenico, Annunziata Pieroni.
ANAGRAFE CITTADINA
NATI: Pelecca Maria Cristina di Giuseppe e Luna
Trenado Rosa Maria (14.7); Francia Ilenia di Donato e
Pezzato Simonetta (24.7); Ricci Samuele di Giancarlo
e Fioretti Stefania (26.7); Lanzi Martina di Sandro e
Stella Giuseppa (9.8); Giraldo Lorenzo e Gabriele di
Fabrizio e Gatti Emanuela (6.8); Ugolini Daniele di
Claudio e Catasca Maria Caterina.
MATRIMONI: Rossi Giulio e Vittorini Serena (10.8);
Marianello Marco e Lista Michela (13.7); Cappannella
Daniele e Scoponi Monia (13.7); Ugolini Fabrizio e
Mezzoprete Sara (20.7); Dominici Giuliano e Notazio
A n n a l i s a (20.7); A n g e l o n i A n d r e a e Paolini Rosa
(27.7); Sciacca Alessandro e Zerbini Anna (28.7);
Francia Milco e Bracoloni Daniela (3.8); Tassoni
Roberto e Dominici Rosella (18.8); Ciampicotto Mauro
e Ciutti Arianna (3.8); Ranucci Luca e Morano Tania
(20.7); Draghi Roberto e Pascucci Sabrina (29.6);
Coletta Roberto e Negro Laura (20.7); Del Canuto
Michele e Moltif Imane (13.7); Cevolo Mirco e Paolucci
Mirella (10.8); Marinelli Antonio e Teodori Patrizia
(10.8).
MORTI: Burla Domenico (n. 21.4.16, m. 28.7.02);
M a n c i n i A s s u n t a (n. 10.9.13, m. 2.7.02); Biagini
Luciano (n. 22.8.41, m. 31.7.02); Poggetti Maria (n.
27.12.25, m. 6.8.02); Pieroni Annunziata Altavilla (n.
12.3.21, m. 10.8.02); Donnino Salvatore (n. 12.1.37,
m. 1 1 . 8 . 0 2 ) ; B r a c h i n i D o m e n i c o (n. 8 . 1 2 . 0 2 , m.
15.8.02); Paoletti Pietro (n. 28.12.16, m. 31.7.02); Nevi
Giuseppe (n. 7.3.17, m. 1.8.02); Fetoni Alessandro (n.
21.1.34, m. 7.6.02); Cavataio Vincenzo (n. 28.10.38,
m. 28.6.02); Mancini Anna (n. 5.6.12, m. 9.7.02);
C a r b o n a r a Felicia (n. 1.7.21, m. 24.7.02); Farina
Giuseppa (n. 21.3.08, m. 27.7.02).
3° Trofeo Jacoponi Cicli
Si è svolta il
1 8 agosto
scorso
la
terza edizione della gara
ciclistica di
mountainbike
valevole
quale seconda prova del
Campionato Provinciale C.S.I.
L'impegnativo percorso che ha visto impegnati circa 40 ciclisti, si snodava in parte per le vie
del centro storico di Montefiascone, affollate
per assistere alla manifestazione. Si è aggiudicato il 3° Trofeo Jacoponi Cicli il sig.
Ubaldini di Orvieto per il secondo anno consecutivo.
La gara, inserita nei festeggiamenti dell'estate
falisca è stata patrocinata dal Comune di
Montefiascone tramite il dinamico e ottimo
assessore allo sport Prof. Fernando
Fumagalli.
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
ASTRONOMIA - di A. CEMPANARI
Grande Defuk tra le stelle
Grande successo di pubblico ha riscosso la manifestazione dedicata alla osservazione delle
stelle cadenti "Calici di Stelle", nonostante lo spostamento di data dal 10 al 16 agosto per motivi
di maltempo.
Il richiamo dell'evento astronomico associato alla degustazione
di vini " D O C " h a f u n z i o n a t o b e n i s s i m o . U n a m a n i f e s t a z i o n e
coraggiosa, oltreché interessante, organizzata dal nostro C o m u n e
sotto la guida vigile e valida dell'amico e collega Renato Trapè,
responsabile del castello della Rocca dei Papi.
Coraggiosa perché abbiamo sfatato un tabù: l'Astronomia
e il
vino non andrebbero
d'accordo.
Vediamo il perché: ora non più, m a in passato, specie durante
il s e c o l o s c o r s o , gli a s t r o n o m i e s e g u i v a n o le loro o s s e r v a z i o n i
a n c h e d ' i n v e r n o e s p e s s o in alta m o n t a g n a alla ricerca di cieli
sempre più bui e terzi dove la temperatura scendeva anche decine di gradi sotto lo zero e in queste condizioni hanno sentito spesso la tentazione di farsi un grappino o un bicchiere di buon vino
caldo.
I risultati sono stati sempre disastrosi! Infatti il vino (l'alcol) pròLa Cometa Swift-Tuttle
duce una iniziale sensazione di calore, alla quale segue inevitabilprogenitrice delle Perseidi
mente una vasodilatazione periferica con dissipazione del calore
verso l'esterno che determina un maggiore e rapido raffreddamento del corpo.
Inoltre l'effetto euforico sul sistema nervoso centrale compromette fortemente il risultato e la
"serietà" dell'osservazione e di sofisticate misurazioni.
Ebbene, "Calici di Stelle" ha sfatato (almeno in parte) tutto questo, primo perché si è svolta
d'estate, osservando a occhio nudo e senza effettuare nessuna delicata misurazione astrometrica, ma solo al massimo contando le stelle cadenti, secondo perché la degustazione, molto gradita, ha facilitato l'attesa, la socializzazione e forse l'avvistamento di qualche stella cadente in più.
In attesa del 10 agosto 2003, I'4Sì4 PEGASUS organizzerà numerosi altri incontri, magari con
il patrocinio del nostro C o m u n e , per essere informati sui quali, oltre a leggere la nostra pagina su
"La V o c e " invito, chi può, a collegarsi al nostro sito Internet: http://digilander.it/asapegasus.
Ringrazio tutta l'amministrazione Comunale e in particolare il dott. Renato Trapè, insieme agli
amici astrofili G i a c o m o Mazzuoli e Burla Andrea. Invito inoltre tutta l'amministrazione a valutare
seriamente la possibilità di costruire un osservatorio astronomico nel nostro paese e, perché no,
proprio alla Rocca dei Papi.
Meridiana di Zepponami
E' stata posizionata sul suo basamento la meridiana tetraedica a 5 facce nell'aiuola preparata dal
Comune all'ingresso di Zepponami.
Per vederla in azione bisognerà aspettare ancora qualche giorno, causa lavori di rifinitura e per
ripulirla da residui di calce e cemento.
Probabilmente verrà fatta anche una inaugurazione, della quale daremo notizia in seguito.
GRANDE ATTIVITÀ' MAGNETICA SOLARE:
Giacomo Mazzuoli
II sole sta avendo in questi giorni di fine estate un'intensa attività magnetica. E' visibile persino ad
occhio nudo un gruppo di macchie solari grandi qualche decina di volte la superficie terrestre. Si raccomanda di osservare il sole SEMPRE con adeguata protezione per gli occhi.
Il sole fotografato
il 18 agosto 2002
con macchina digitale
Nikon Coolpix e
un telescopio
da 20 cm, è visibile
il grande gruppo
di macchie
Lotta contro l'inquinamento luminoso:
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Burla Andrea
Nel mese di agosto 2 0 0 2 sono stati ultimati i lavori di illuminazione pubblica di Via Fiordini e
della Via Poggeri. I lavori appaltati alla Ditta Elettrosud di Formia sotto la direzione dell 'Ufficio
Tecnico Comunale sono stati eseguiti mettendo in opera plafoniere di tipo "cut-off" abbinando
ad essi lampade del tipo "sodio a bassa pressione", altrettanto importanti in fatto di emissione
luminosa e consumo. Nel contesto della nostra attività astronomica e, della battaglia che generalmente i comuni più sensibili portano avanti contro l'inquinamento luminoso il nostro C o m u n e ha
apportato, seguendo le direttive già concordare tra la nostra Associazione e l'Amministrazione un
altro significativo miglioramento all'attuale illuminazione pubblica.
I! nostro Gruppo ritiene importante o, quantomeno giusto, informare i soci e gli abitanti sull'importanza di una giusta e adeguata illuminazione non solo per fini prettamente astronomici ma
a n c h e e s o p r a t t u t t o per q u a n t o r i g u a r d a i c o n s u m i di e n e r g i a . Per q u e s t o m o t i v o la n o s t r a
Associazione ha deciso di inserire nei propri articoli divulgativi anche informazioni inerenti interventi migliorativi dell'illuminazione pubblica, sottolineando lo sforzo del C o m u n e , ed in particolare
dell'Assessore Luciano Cimarello, nell'ambito dell'inquinamento luminoso.
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
pag. 11
4 4 FleraL del V i n o
a
Con oltre centomila visitatori (dal Corriere di
Viterbo 21/08/2002) la 44a FIERA DEL VINO si
può definire la Fiera dei record, battendo alla
g r a n d e tutte le p r e c e d e n t i e d i z i o n i . Dice
l'Assessore al Turismo Fernando Fumagalli:
sono stati 23 giorni (dal 27 Luglio al 18 Agosto)
di allegria per i visitatori che hanno affollato gli
stand di Prato Giardino e si sono poi mossi
come una processione lungo l'invitante percorso enogastronomico "In Cantina con Defuk".
Percorso che si è snodato alla riscoperta delle
vecchie cantine lungo le antiche vie e piazze
(Via Malatesta, Piazza Vittorio Emanuele, Largo Plebiscito, Via Casti, Via Piave) del Centro Storico che
dalla Porta di Borgo antistante il Parco Fiera conducono fino alla magnifica Rocca dei Papi.
L'iniziativa "In Cantina con Defuk" organizzata nei minimi particolari dall'Ass. Giovanni Bacchiarri,
dall'Ass. allo Sport e Turismo Fernando Fumagalli e dal Cons. dott. Trapè Renato coadiuvati dal Vicesindaco Maurizio Paradiso e dall'agronomo dott.
Umberto Stefanoni ha visto l'adesione di ben dodici produttori, assumendo un carattere interregionale poiché erano presenti cantine del Lazio, Umbria e
Toscana. I visitatori, tantissimi stranieri (Olandesi, Tedeschi, Francesi ed Inglesi) hanno potuto degustare ed apprezzare oltre al nostro classico Est! Est!!
Est!!! ed altri eccellenti vini anche i nostri prodotti tipici: olio, formaggio, salumi e dolci il tutto ravvivato da spettacoli tenuti da artisti di strada.
Ricco e vario è stato anche il cartellone delle manifestazioni collaterali curato nei minimi particolari dal Vicesindaco Maurizio Paradiso coadiuvato
dall'Ass. Fernando Fumagalli che ha visto ogni sera ben tre spettacoli per tutti i gusti ed età: discoteca per i giovani, palco Pop all'interno della Fiera e
Serate di liscio o spettacoli musicali e artistici (New Trolls, Le Baloccate, Bracconeri) presso il Piazzale Roma.
Da non dimenticare le varie iniziative sportive, di atletica leggera, ciclismo e calcio.
Momenti suggestivi sono stati quelli offerti dal nostro rinomato Corteo Storico la cui organizzazione è stata curata dal Presidente Massimo Jacoponi e
dai coniugi Rosella e Domenico Ranucci. La manifestazione è stata considerata una delle migliori del Lazio dai vari giornali II Tempo, Il Metro, Il
Messaggero, Il Corriere di Viterbo, Corriere della Sera, Sapori della Tuscia, Totem l'informacittà oltre che dalle riviste riguardanti l'associazione Città del
Vino. Ne hanno parlato inoltre Raidue, Raitre, Rete A, Telesabina, Tele Lazio, Rete Blu ecc. tanto è vero che lo stesso Sindaco Mario Trapè ha ricevuto
elogi presso la Regione Lazio. Grande è quindi la soddisfazione del Sindaco Trapè e di tutti gli organizzatori per l'unanime consenso che ha ricevuto la
manifestazione concordando di coinvolgere tutto il Centro Storico con altre iniziative culturali ed artistiche e di arricchire ulteriormente il livello delle degustazioni guidate nei saloni della Rocca dei Papi che hanno avuto un grande successo non tralasciando di impegnare le frazioni ed il Lago. Si ringraziano tutti
coloro che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione e tutta la cittadinanza per la partecipazione.
Nel prossimo numero de "La Voce" dedicheremo ampio spazio alla manifestazione.
IX Torneo di Beach Volley "Città di Montefiascone"
Trofeo Sport Più - Manzi Petroli
Per il nono anno consecutivo il rinnovato campo
predisposto dall'Amministrazione Comunale sul lungolago di Montefiascone ha ospitato il torneo di
beach volley, inserito nell'ambito delle manifestazioni per la 44a edizione della tradizionale "Fiera del
Vino" intitolato alla Città omonima e valido per il trofeo SPORT PIÙ - MANZI PETROLI, conclusosi mercoledì 14 agosto, riscuotendo, com'è ormai tradizione, uno straordinario successo di pubblico.
Il torneo ha visto fronteggiarsi 24 squadre divise in 8
gironi, che si sono date battaglia sul terreno di gioco
in oltre 100 incontri, tutti combattuti e spettacolari, guadagnandosi la giusta considerazione
nel panorama delle manifestazioni sul colle falisco. Anche quest'anno la competizione è stata
nobilitata dalla partecipazione di alcuni atleti che, durante la stagione invernale, militano nei
campionati nazionali di serie B di pallavolo, e dalla partecipazione di numerose coppie composte da giovanissimi.
L'organizzazione, curata nei più piccoli particolari dallo staff del "BVS" composto da Barbanti
Francesco, Morleschi Giuseppe, Silvi Massimiliano e Viola Andrea, in stretta collaborazione con l'Assessore allo Sport Prof. Fernando Fumagalli sempre presente ai bordi del
campo, e dal determinante sostegno degli amici, Ricci Andrea e Paoletti Emanuele, aveva
previsto un turno di qualificazione al termine del quale le migliori classificate di ogni gruppo
entravano nella fase finale, disputata con la classica formula adottata dal beach volley, del
tabellone dei vincenti e dei perdenti.
La stupenda cornice del lungolago montefiasconese, con la complicità di una caldissima giornata estiva, hanno fornito lo scenario ideale per l'atto conclusivo del torneo che ha visto prevalere in finale la coppia dei fratelli Ceccobello Claudio e Luca, che in 40 minuti avevano la
meglio sul duo Fumagalli Claudio e Tassoni Michele, con i parziali di 21/17 e 21/16.
Un incontro che per lunghi tratti si è mantenuto in equilibrio e dove non sono mancati gli
scambi spettacolari tra i quattro atleti in gioco, che hanno deliziato il pubblico, numeroso
come non mai, che assiepava i bordi del campo sottolineando con fragorosi applausi le fasi
più esaltanti della partita. Equilibrio che l'affiatato duo di fratelli, ha saputo rompere grazie a
precisi attacchi e caparbie difese, concretizzando così le, seppur rare, occasioni nelle quali gli
avversari hanno loro mostrato il fianco.
Il fischio finale dell'arbitro, sancito dall'abbraccio dei vincitori e dalla stretta di mano con i contendenti, assegnava il trofeo SPORT PIÙ - MANZI PETROLI alla coppia CeccobelloCeccobello che prevaleva, quindi, con il risultato di 2 a 0.
Durante la premiazione, svoltasi al termine del rinfresco, offerto dall'adiacente bar il "Muretto",
di fronte al numeroso pubblico che assiepava i bordi de! campo, l'Assessore Prof.
Fumagalli, insieme agli sponsor del torneo, hanno personalmente consegnato le coppe ed i
premi ai giocatori cogliendo l'occasione per ringraziare i quattro del Beach Volley Staff, elogiandoli per la consueta perfetta organizzazione e dichiarandosi sempre disponibili a sostenere tali riuscite iniziative, rinnovando inoltre, l'appuntamento per l'estate del 2003, anno del
decennale della manifestazione.
Classifica finale: 1° Ceccobello Claudio/Ceccobello Luca
2" Fumagalli Claudio/Tassoni Michele
3° Morleschi Giuseppe/Morleschi Piergiorgio, Nencioni Maurizio/Trapè Lorenzo
Due battute... dal Baseball
Montefiascone
Terminati ormai gli impegni ufficiali, la squadra del Montefiascone
Baseball è ormai in attesa dei Play Off per il passaggio alla serie
A2, avendo conquistato con largo anticipo sul termine del campionato di seriè B, il diritto a partecipare agli scontri per determinare la
squadra che passerà alla categoria maggiore. I ragazzi della
Graffietti Stampati, e i cadetti dell'Assicurazione Axa di Pietro
Ranucci, dopo i tornei disputati sul diamante di Montefiascone
ottenendo risultati molto lusinghieri (entrambi si sono classificate
seconde dietro a squadre quali il Verona ed il Macerata e davanti
ad altre titolatissime squadre provenienti da tutta Italia come il San
Marino, il Pesaro, il Bologna e il Padova), si apprestano a disputare gli altri tornei estivi a cui sono stati invitati; i ragazzi si dovranno
recare a Pesaro alla fine del mese di Agosto, mentre i cadetti negli
scorsi 16, 17 e 18 Agosto, su invito della squadra del Roselle
Grosseto si sono recati a Grosseto dove si è svolto il Torneo omonimo a cui ha partecipato, oltre alla nostra squadra, Il Roselle, Il
Nettuno, il Grosseto e l'Airone Grosseto.
La nostra compagine evento vinto tre incontri su cinque si è classificata al terzo posto, portando a casa un trofeo che va ad arricchire
la nutrita bacheca dei trofei del Baseball Montefiascone.
Oltre a questo bellissimo trofeo la nostra squadra si è guadagnata
la stima e il riconoscimento di tutte le squadre partecipanti, ed i
padroni di casa hanno già esteso l'invito a partecipare al torneo
che si svolgerà il prossimo anno sul diamante di Grosseto.
In bocca al lupo a tutti i giocatori del Baseball Montefiascone per i
prossimi impegni sportivi; ai ragazzi per un ottima prestazione nel
torneo di Pesaro, ma soprattutto alla squadra maggiore impegnata
nei Play Off, che sicuramente si svolgeranno lontano dal campo di
casa (Reggio Calabria o Messina), per un'ottima prestazione che
potrà portarli il prossimo anno a disputare un campionato nella
massima serie.
Mauro TOF.
pag. 10
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
E' giunto il momento di sciogliere le vele (2 Tm. 4,6)
Lodino
Quami
Sr. Antonietta Prosperoni
10.5.1924
8.7.2002
Nato e vissuto a
M o n t e f i a s c o n e , era
c o n o s c i u t o da tutti
per la sua tranquillità
e
gentilezza.
Maggiore di tre fratelli, all'età di nove anni rimase orfano di madre, a
cui si è ricongiunto ora nel regno dei cieli.
Durante la 2- guerra mondiale ha conosciuto la
prigionia in Germania. In seguito si è arricchito
dell'esperienza di emigrante in Argentina e nella
stessa Germania.
In pochi giorni ha lasciato la sorella Elide, con cui
viveva, il fratello Mario, la cognata Lina e i nipoti
Alessandro e Margherita.
Rimarrà sempre nel cuore dei suoi cari, a cui lui
darà conforto dal cielo.
Nata a Viterbo, è
entrata da ragazza
presso le "Suore del
Divino Amore" e
nella
casa
di
M o n t e f i a s c o n e ha
emesso la sua professione religiosa
nel 1930.
Ha d a t o la s u a
o p e r a in d i v e r s e
case, soprattutto a
Montopoli e a Visso.
Ormai anziana, è
ritornata nella casa di Montefiascone da circa 6
anni.
Modesta, silenziosa, ripeteva che chiedeva al
Signore d'essere chiamata alla vita eterna, senza
dar fastidio a nessuno. E così è stato, il giorno del
suo onomastico, 13 giugno, festa di S. Antonio.
Ora sicuramente ride di gioia, avendo raggiunto la
felicità eterna.
Flora Basacca
di Dio che ha tanto cercato ed
amato in vita.
So che è stata accolta in Cielo
dal sorriso mite e festoso di
Gesù, dalla carezza materna
della Vergine Maria,
dallo
sguardo amorevole di Santa
Bernardetta Soubirous e dei
Santi che ha invocato e cercato di imitare.
A Flora devo tanta
riconoscenza per la dedizione alla
mia vita.
Per Lei ciò che contava era
solo questa.
La Fede mi fa sentire di non
averLa persa.
La sento infatti ancora vicina
nella mia missione sacerdotale, che Le stava tanto a cuore.
Pregherà anche per voi, come
faceva sempre,
ricordando
tutti quelli che mi seguono e
in cielo dal 1.7.2002
Alle famiglie della
Parrocchia di S. Donato
in Celleno,
alle Istituzioni locali
ed agli Amici.
F l o r a e r a la s o r e l l a di D.
Giorgio Basacca, parroco di
Celleno.
Un sacerdote, quando ha una
sorella a fianco o una mamma
si sente più sicuro, lavora più
volentieri, s'accorge d'essere
più sacerdote.
D. Giorgio ha accettato con
fede la morte di sua sorella,
ma qualcosa è cambiato nella
sua vita.
Così ne annuncia la morte.
"Vi chiedo preghiere per l'Anima pia e pura di mia
sorella Flora, perché sia purificata per l'abbraccio
mi vogliono bene."
Celleno, Luglio 2002
Pieroni Annunziata
12.3.1921
10.08.2002
Forse pochi la conoscevano
c o n il suo v e r o n o m e :
Altavilla! Per molti era solt a n t o V i l l a , per i più f o r s e
semplicemente Dina. Ma in
fondo cosa conta un nome?
E' per quello che siamo che ci
facciamo conoscere e lei è
stata una donna che ha lavorato molto e si è fatta sentire
poco. La ricordo mentre, per
recarsi al lavoro, camminava
per le vie del centro, di buonora o nel pomeriggio, con il
sole o con la neve, magari sotto il peso delle borse della
spesa. Come la maggior parte delle donne ha fatto la
moglie e la mamma ed al marito e alle figlie, quattro femmine, ha sempre dedicato il suo amore ed il suo lavoro.
Ora, Villa o Dina, non è più tra noi, il Signore le ha riservato un posto in quel suo Regno nel quale, un giorno, a
lei tutti ci riuniremo. Ma adesso, qui, sulla terra, in questa Montefiascone, quelle viuzze, inconsapevoli di quanto accaduto, sembrano ancora aspettarla, ma lei, sempre premurosa e vigile, è dal Paradiso che, ai suoi cari,
invia ancora il suo sorriso.
Don Giorgio
Giuseppa Farina
21.03.1908
-
27.07.2002
C o n la sua
s c o m p a r s a si
è c r e a t o un
incolmabile
vuoto
nel
cuore
delle
figlie Ines e
Maria,
dei
dei
generi,
nipoti e di tutti
coloro che l'avevano conosciuta e stimata.
"Cara nonna Peppa,
ti ho sempre chiamato così fin da quando
ero una bambina.
Ricorderò sempre con affetto e per tutta
la vita, i bei momenti che mi hai regalato
grazie alla tua dolcezza e bontà d'animo.
Per me resterai sempre la mia cara
nonna Peppa"
Maria S.
All'amico
Luciano Nevi
ad un anno dalla sua scomparsa
Nné parliamo co' Zacche assieme ar Taro
che mmò aricore un'anno ché Lusciano
l'ha Ccristo pé ccustodia indelle mano
Frammèzzo ir monno Santo derZantaro.
Peròddicemio, ammazza; è cattivèria.
Leva dar monno dico un "mèijo amico"
corto frammèzzo a nnoi, siccom'un "ffico"
ner mèzzo d'una vita ggià "mmisèria".
E nnò, che senzo eia ccosi 'na vita?
Ognuno l'ha dda spènne come vòle.
Ccò er tèmpo cquello ggiusto; così ddòlel
Sse disc'abbasta e Ili sse fà ffinita?
10 dico nun pò èsse, eppoi LLusciano
bbòno siccome ir pane, e nnò fregnone
sarebbe annato via senza raggione
senza avé 'na certezza indelle mano?
Mastrotitta 2002
N.B. Pubblichiamo volentieri la poesia
dedicata all'amico Luciano. Ci dispiace
solo del c o n t r a t t e m p o della c h i e s a
dove è stato celebrato l'anniversario.
Sinceramente non è dipeso da noi.
Lisena Maurizi
25.06.1915
-
17.06.2002
Lisena a b i t a v a
c o n il m a r i t o
Gino Bracoloni
all'inizio del viale
dei Cappuccini.
Dopo la m o r t e
del marito s'era
r i t i r a t a c o n la
figlia
Lucia
(Graziella)
a
Viterbo, coccolata specialmente
dai
nipoti
Antonio e Gino.
11 Signore l'ha voluta con sé, per renderla
felice per l'eternità e ricongiungerla al suo
sposo. Dal cielo proteggerà la figlia, rimasta anch'essa vedova, il nipote Antonio
sposatosi non tanto tempo fa, e l'altro
nipote Gino.
Alessandro Fetoni
21.01.1934
7.06.2002
Il 7 giugno sei venuto a mancare all'affetto
dei tuoi cari. Tu ora sei nella pace di Dio e
rimarrai sempre vivo nel ricordo di coloro
che ti hanno conosciuto ed amato.
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
Vandali all'opera.
Quasi assenti i Vigili urbani
Segnali stradali fuori uso lungo la passeggiata al lago
Passeggiando lungo le sponde del lago, lungo la parte
ammodernata, grande difficoltà incontrano sia gli automobilisti
che i passsanti. I nuovi cartelli stradali indicanti limiti di velocità
ed altre norme del codice stradale lungo la passeggiata del lungolago versano in uno stato di degrado che mette in dubbio la
validità della loro presenza. Dei diversi segnali installati da
poco già alcuni sono accattorciati, altri finiti ai piedi della palina,
qualcuno addirittura divelto e gettato sotto il ponte su! ruscello
proprio a ridosso dei giardini ove sono i giuochi per i bambini.
Senza tralasciare il fatto che, proprio per mancanza di
segnali o per la loro non chiara posizione, spesso si vedono
macchine intralciare il traffico e cani e cagnolini, senza museruola, aggirarsi nella zona giuochi dei bambini o tra i bagnanti
con le negative conseguenze igieniche che ne provengono.
In qualche caso sono gli stessi accompagnatori dei bambini
o gli stessi bagnanti che, infischiandosi dei divieti, in realtà
rimasti pochi e non perfettamente visibili, conducono animali in
questi luoghi consapevoli che, comunque, nessuno li richiama
all'ordine e su questo sia i semplici cittadini che i villeggianti
che amano fare le loro passeggiate lungo il litorale tra il verde
degli alberi e la frescura che proviene dalle limpide acque del
lago, chiamano in causa l'operato dei Vigili urbani che sono
poco presenti e per nulla operativi su tutto il lungolago in territorio montefiasconese.
Alla poca presenza dei Vigili urbani i cittadini e i villeggianti
addebitano la violazione delle norme e quindi la mancanza di
sicurezza come pure i danni arrecati ai segnali e la non perfetta
cura dei cassonetti.
A volte si vedono i Vigili fare una giratina con la macchina,
ma quasi mai scendono dalla medesima e rimangono sul posto
per far rispettare norme di comportamento e quanto indicato
dai segnali stradali.
Ne! periodo estivo svuotare i cassonetti una volta al giorno,
specialmente lungo il lago ove sono ristoranti e trattorie è veramente poco, molti chiedono che vengano svuotati sia nella primissima mattinata sia nel primo pomeriggio. Il lavarli una volta
al giorno sarebbe cosa giusta e favorirebbe più igiene in quanto
essi non manderebbero più quell'acre odore, per non dire
puzzo, come ora.
In sintesi, una maggiore presenza dei Vigili urbani sul lungolago con la loro opera di prevenzione e segnalazione dei
danni, contribuirebbe a rendere il lungolago più sicuro e decente; queste le conclusioni alle quali giungono i cittadini e i villeggianti.
Dr. Pietro Brigliozzi
Che puzza!
pag. 11
Cassonetti puzzolenti
mettono in ginocchio la popolazione
Che puzza, è la frase che si sente continuamente dire ogni qualvolta si passa vicino ad un
cassonetto, punto di raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Da una indagine capillare, infatti, risulta che i cassonetti non solo non vengono disinfettati,
non solo non vengono lavati con la dovuta attenzione e con la dovuta periodicità, ma sono carenti
di ogni forma di manutenzione per cui anche i meccanismi di chiusura ed apertura sia a pedale
che manuale risultano in buona parte completamente fuori esercizio.
Senza passare sotto silenzio che alcuni di essi sono in uno stato di avanzato degrado al
punto che alcuni loro pezzi, come coperchi, molle, diventano a loro volta rifiuti e sono lì giacenti
accanto ai cassonetti.
Nel gettare i rifiuti in questi cassonetti, a volte, vi è il rischio di infettarsi per quanto sono sporchi, senza sottovalutare il fatto che spesso saltano fuori da essi i gatti randagi che, trovando i cassonetti aperti, senza coperchio, amano rantolare entro di essi in cerca di cibo prelibato o qualche
sorcio di fogna che anch'esso vi accede in cerca di buon cibo.
I cittadini non vedono mai gli appositi camion dotati di doppia cisterna una per l'acqua pulita,
l'altra per ricevere l'acqua sporca del lavaggio, effettuare queste operazioni di pulizia dei cassonetti, anche perché le acque sporcatesi nel lavaggio non possono essere gettate né a terra per le
vie, né nelle fogne senza essere passate per i depuratori.
Questa situazione è ancora più grave quando si verifica nei punti di raccolta dislocati a ridosso dei giardini lungo la spiaggia del lago ove turisti, bagnanti e villeggianti amano fare le loro passeggiate o prendere il sole.
I cittadini lamentano queste carenze polemizzando con l'Amministrazione Comunale anche in
considerazione che nella bolletta dei rifiuti solidi urbani si paga anche il lavaggio e la disinfezione
dei cassonetti nonché la loro manutenzione.
Se, dunque, questi servizi si pagano ma non si fanno, qualcuno pensa che nella bolletta vi sia
una certa truffa, nel senso che si pagano servizi che non vengono svolti.
P.B.
Nozze
d'argento
Una della famiglia Smafora e titolare del prestigioso
"Urbano V" il 6
agosto ha festeggiato con lo sposo
Claudio Cappannella il 25° di matrimonio, con lo stesso sacerdote che li
ha uniti per sempre:
D. Biagio Governatori, nella Basilica di S. Flaviano: è la sig.ra Sonia.
La coppia, naturalmente, era contornata dai figli Luana e Daniele, dai genitori Augusto (classe diamante 32) e Teresa, da Clelia Vignoli, dalla sorella Loredana con lo sposo Gian Paolo
Bruni, da Cappannella Genesio e Carolina.
Dopo la cerimonia di ringraziamento in chiesa, un ottimo pranzo nell'Hotel Urbano V, realizzazione dell'intera famiglia. Congratulazioni!
GALLERIA DI PERSONAGGI A CURA DI IMPERO GIANLORENZO
Il ritorno del generale Luciano Caporali
"Desiderio di rivedervi" epigrafe evangelica tratta dalla lettera di Paolo ai Romani, per descrivere
ed esprimere il desiderio di Luciano Caporali,
ritornato dopo tanti anni sull'amato colle falisco, di
rivedere e salutare la mamma, i familiari, amici e
parenti.
Sono iniziate così le vacanze falische per il neo
g e n e r a l e d e l l a Polizia di Stato L u c i a n o
Caporali.
L'abbraccio di sua madre Elena, dei familiari e
dell'amico del cuore Angelo Bologna, insieme
alla fresca aria del colle falisco, l'hanno ripagato
di tanti anni di sacrifici e duro lavoro, lontano da
casa, nella Polizia di Stato. Il generale Luciano
Caporali è diventato direttore dell'ufficio coordinamento sanitario della polizia di stato per
le regioni Toscana - Umbria e Marche.
Nato giovedì 1 giugno 1944, nel segno zodiacale
d'aria dei gemelli, lo stesso di Dante Alighieri,
Riccardo Wagner, Thomas Mann, Jean-Paul
Sartre e Marilyn Monroe, nell'anno in cui la parola
chiave dell'oroscopo era "cogito, ergo sum"
(penso, dunque esisto).
Luciano ha sempre avuto per natura un carattere
irrequieto e versatile, ma riservato. Grande parlatore capace di affascinare uomini e donne e, nel
contempo, di mascherare difetti e carenze, dotato
di intelligenza rapidissima, viva ed intuitiva, tanto
che, nel medesimo istante, riesce a fare più cose
di quelle che pensa. Tra l'altro collezionista
appassionato di storia, motori e belle "cose".
Si è diplomato all'ltis, Istituto Tecnico Agrario
Fratelli Agosti di Bagnoregio e laureato nel '74 in
Medicina all'Università di Siena e l'anno dopo
dentista odontotecnico a Firenze.
Partito volontario divenne "tenente dei carabinieri", ma nel '75 vinse il concorso di medico nella
polizia di stato e, scalando tutti i gradi, nel 2002,
è diventato generale.
Nell'89, autorizzato dall'allora capo della polizia
Parisi, ha f o n d a t o la s q u a d r a corsa delle
"Pantere storiche" con le auto delle volanti Alfa
Romeo, Maserati e Ferrari usate dalla polizia di
stato con le quali ha partecipato più volte con
successo alla storica 1000 Miglia.
In questa avventura ha coinvolto il grande pilota
di Formula 1 degli anni cinquanta, Gigi Villoresi,
con il grado di ispettore onorario della polizia e
primo pilota delle "Pantere storiche".
Sul colle falisco, oltre ai suoi familiari ha ritrovato
tutti gli amici di un tempo ed Angelo Bologna, l'inseparabile amico del cuore, con il quale trascorre
le fresche serate al giardino della Porta di Borgo
dove è allestita l'annuale Fiera del Vino con il
palco per gli spettacoli musicali ed arte varia.
In v a c a n z a con lui, oltre alla moglie Anna
Paccosi ci sono anche i giovani figli Luca, 32
anni, ufficiale medico con il grado di sottotenente di vascello della marina e Cecilia, 23
anni, laureanda in giurisprudenza.
Ogni angolo del colle falisco risveglia in Luciano i
ricordi di quando, ragazzo, trascorreva le sere alla
porta di borgo in interminabili discussioni sui
potenti motori Alfa Romeo e Ferrari che il destino
gli ha dato poi modo di riunire nella squadra corse
delle "Pantere storiche", auto delle volanti della
Polizia di Stato.
Di lui si può dire che il suo destino è "di contare per gli altri nella misura in cui gli altri riescono ad attribuirgli una personalità che corrisponda a ciò che si aspettano da lui".
pag.
10
H ' a n g o l o
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
d i S c r a p a n t c
( i n f o @ s c r a p c z n t e . i t )
TRASPARENZA E SPIRITO DI SERVIZIO:
UNA ILLUSIONE SENZA SPERANZA ?
13 agosto. Un cittadino si presenta in Comune, in orario d'ufficio e con tutti i documenti
in regola per chiedere il permesso d'ingresso con l'auto al Cimitero Comunale, per accompagnare la madre invalida. Una pratichetta da niente, ma di grande significato personale,
visto anche che queste persone erano appositamente venute da un'altra città. Per farla
breve, dopo aver chiesto a chi si trovava, e dopo aver bussato a tutte le porte indicate, non
si è potuto raggiungere nessuno dell'ufficio competente, perché tutti in ferie; né altri in servizio avevano ricevuto delega per adempiere a questo, come presumibilmente a tutti gli altri
pubblici servizi gestiti dalla medesima struttura.
La decisa reazione dell'interessato ha fatto si che il gentilissimo Segretario Comunale si
facesse carico di una incombenza che non gli apparteneva, risolvendola nel migliore dei
modi possibile.
Il buon fine di questa piccola vicenda non ci esime dal mettere l'accento su un sistema
di disattenzione generale nei confronti del cittadino, che, nell'ambito del nostro comune,
sicuramente va corretto.
Le ferie sono sacrosante, ma i servizi vanno sempre assicurati. In un comune
come Montefiascone, che ambisce -senza grandi risultati, per la verità - ad assumere una
configurazione turistica, o comunque di accoglienza, il periodo estivo dovrebbe rappresentare un momento di massima, e non di minima -quando non addirittura inesistente- garanzia
di servizio.
Ma come ci si può aspettare qualcosa in tal senso da una Amministrazione che non ha
ancora provveduto ad attivare un efficiente ufficio di informazione, che non ha istituito
l'Ufficio per le Relazioni con il Pubblico -né, e quanto ci vorrebbe, quello del Difensore
Civico-, che non ha un Ufficio Stampa? Ossia, tutte quelle strutture che sole danno la testimonianza di una reale attenzione verso il cittadino, di un reale e diffuso spirito di servizio
(che porti, per esempio, tutti i pubblici dipendenti a considerarsi non elargitori di favori da far
cadere dall'alto, bensì gestori di una funzione dovuta), di una quanto mai indispensabile trasparenza.
Potrà sembrare poca cosa, ma in ciò che abbiamo scritto, c'è la sostanza di una condizione gregaria, culturalmente e civilmente subordinata, che Montefiascone subisce al
cospetto del mondo cui vorrebbe -a parole- rivolgersi, e che invece continua a relegarla a
debita distanza. Una condizione che penalizza e mortifica le persone per bene, e soprattutto
i giovani, vere vittime di questo modo di pensare e di agire, autorevolmente sancito in quasi
tutti i campi della vita pubblica, ed assunto purtroppo a costume, a stile di vita, ad implicita e
ineluttabile autocondanna.
GIACOMO CARIOTI
VIA BANDITA: A QUANDO LA "BONIFICA"?
Via della Bandita dovrebbe essere uno dei poli qualificanti dell'itinerario culturale e
paesaggistico, oltre che turistico-gastronomico, di Montefiascone. Invece è da
tempo, con peggioramenti di anno in anno, una trincea del rumore, del disordine, del
pericolo, senza che nessuno -nonostante le innumerevoli sollecitazioni- abbia mai mosso
un dito per arginare e correggere un malcostume che è frutto e indice di malgoverno.
A parte la premessa, che la Bandita è la strada panoramica di Montefiascone, e quella
che meglio si presta ad un ulteriore sviluppo sul piano dell'accoglienza dei visitatori e del
diletto dei cittadini, basterebbe avere verso questa strada una attenzione minima, normale: invece, qui vige il caos.
Le cose più preoccupanti sono l'attività di servizio esterno dei vari ristoranti -che comportano il continuo e affannoso attraversamento dei camerieri con le braccia ingombre di portate-, ed il passeggio di gruppi, spesso foltissimi, di turisti che la risalgono per dirigersi
verso il Belvedere o la Rocca. Tutto questo avviene in un continuo sfrecciare di automobili a tutta velocità, e di motorini che, oltre la velocità, hanno il corredo dell'illegale frastuono di marmitte truccate, che in nessun altro luogo come a
Montefiascone vengono tollerate dalle forze dell'ordine.
Si tratta, oltre che di una manifestazione di inciviltà da tutti percepita e stigmatizzata -ed
anche per questo che al nome di Montefiascone nessuno associa il concetto di tranquillità, siano essi Vigili Urbani o pattuglie dei Carabinieri.
Il Comitato per Via Bandita chiede pertanto questi necessari e indifferibili provvedimenti:
- Controlli regolari di Vigili Urbani e Carabinieri, per sanzionare il fenomeno delle
corse dei motorini truccati;
- Apposizione dei cordoli di rallentamento in prossimità degli attraversamenti pedonali, per limitare complessivamente là velocità nella strada, con limite a 30 km/h;
- Studio urgente di fattibilità e attuazione per stabilire il senso unico di marcia, in salita,
nel tratto da via Borghesi alla svolta per la Rocca, così permettendo l'ampliamento dello
spazio pedonale su ambo i lati della carreggiata, facendone un reaie luogo di passeggiata
verso il belvedere senza rendere questo percorso così pericoloso e detestabile come oggi
viene offerto;
- Apposizione delle transennine di protezione pedonale da entrambi i lati, e regolamentazione organica del parcheggio auto nelle ore serali -quando la gente si recatiei
ristoranti - finalizzato a contenere un numero ancora maggiore di auto parcheggiate, nel
dovuto ordine.
Nella speranza che i principi di civiltà, e di salvaguardia della sicurezza pubblica possano
convincere gli amministratori e le forze dell'ordine ad attuare quanto sopra evidenziato, si
rimanda ovviamente alla loro responsabilità qualunque fatto lesivo che mai dovesse
accadere per l'omissione di ciò che il buon senso e le norme generali oggi impongono.
ASCENSORE VERSO LA ROCCA
L'estate montefiasconese ha registrato quest'anno un grande
successo di partecipazione, e di questo bisogna dare atto agli
organizzatori, per la varietà delle proposte che hanno attirato vere
e proprie moltitudini, in un generale clima di festa. Ciò di cui ancora
si sente la mancanza è una regìa generale, che dia un senso complessivo alle iniziative e che denoti una effettiva attenzione alla
comunicazione e ai dettagli che, non dimentichiamolo, sono quelli
che danno valore duraturo alle esperienze.
In questo clima di apprezzamento, c'è un neo, che riguarda
una delle iniziative che, potenzialmente, potrebbero dare a
Montefiascone un nuovo prestigio e un nuovo profilo: la mostra
dell'Antiquariato, collocata in un posto splendido ma abbandonata a sé stessa da un punto di vista organizzativo, gestionale e d'immagine. Non si risponda che si è registrato un record
di visitatori, perché questi sono stati principalmente i partecipanti
agli itinerari enogastronomici; si guardi invece il risultato delle vendite, che è stato vicinissimo allo zero. Per quale motivo?
Innanzitutto per la esiguità dell'offerta, troppo limitata nello spazio;
poi per la sproporzione tra il livello spesso elevato degli oggetti con
la mancanza di una propaganda seria. Basti pensare a quegli
orrendi cartelloni lungo la Cassia, scritti a mano, che squalificano in partenza questa iniziativa. Per non parlare poi dell'organizzazione, priva di cura, priva di quello stile che deve caratterizzare questo genere di proposte.
E poi, c'è un problema centrale, che riguarda nel complesso il
destino socioculturale della Rocca e di Montefiascone.
La difficilissima accessibilità della Rocca, ossia del punto più
alto di una città tutta in salita, è il vero nodo da sciogliere. E' indispensabile progettare al più presto, e realizzare, un sistema di
ascensori che dal centro portino in cima, per consentire poi la
visita di tutti i luoghi, Rocca in primis, attraverso un percorso in
discesa. Occorre superare con la massima rapidità e decisione il
problema della inaccessibilità delle zone alte del paese ai disabili, e
della estrema difficoltà per le persone anziane, e comunque del
disagio per tutti.
Montefiascone, per diventare un luogo credibile nelle sue iniziative tendenti ad un livello culturalmente elevato, deve dotarsi di
un sistema di praticabilità urbana che, lasciando intatto il tessuto
caratteristico, consenta una vivibilità più ampia e generale, realizzando sistemi di fruibilità che, come ulteriore vantaggio, porterebbero ad un minor utilizzo dell'automobile, vero fattore di inquinamento complessivo. Basti pensare cosa potrebbe essere il piazzale sottostante la Rocca se, invece di ospitare un ammasso di autovetture, fosse un terminale di salita con funzione aggregativa e
sociale.
Tornando alla mostra dell'Antiquariato, questa potrebbe essere
una via maestra per fare di Montefiascone un centro d'interesse
nazionale, ed anche internazionale. Ma deve essere immediatamente rivista in tutti i suoi aspetti, organizzativi e logistici: altrimenti,
così com'è, non ha vita facile e non avrà vita lunga. Invece, è proprio nella direzione di questo genere di iniziative che
Montefiascone potrà conseguire il ruolo che le spetta.
G.C.
Per le nozze d'oro di
Rina Fiorucci e Marsiglioni Domenico
Quando la bella aurora la mattina,
S'affaccia dal balcone nell'oriente,
Allegra, felice e sorridente
Sottobraccio al suo amor pensa e cammina.
Domenico così con la sua Rina,
Come in principio amor tutt'or presente,
Celebrano le nozze d'oro liete e contente,
Perché la Grazia di Dio hanno vicina.
Le due figliole e la recente prole
Pongono ai nonni suoi tanta allegria,
Veramente nei fatti e non a parole.
La casa dove regna l'armonia
E' come il eieI dove si specchia il sole,
Tra tante stelle in bella compagnia.
Diodato Piciollo di anni 89
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
pag. 11
La differenza tra me e Dante Alighieri
Mi piace raccontare i modi di vita del mio tempo perché, sforzandomi
di rammentare e fissare sulla carta i ricordi, spero di ritardare quanto più
possibile Pincitrullimento, e poi perché penso che una volta spariti noi nessuno saprà più quali erano gli usi, i costumi di un tempo, anche se non
tanto lontano.
Qualcuno dirà: non ce ne frega niente! ma lasciate ad una persona
pensionata, che non ha più nulla da fare, almeno la possibilità di imbrattare le carte con qualche scritto di testimonianza.
Facendo conto su questa benevolenza, tiriamo avanti.
Le lunghe e fredde serate invernali invogliavano la gente delle frazioni
alla cosiddetta balocca, cioè al raduno, a turno, in una casa del vicinato, di
uomini e donne per stare in compagnia, per riferire sui fatti del giorno, per
raccontare esperienze di vita straordinarie.
Le persone si disponevano a semicerchio davanti al focolare, con le
braccia tese in avanti e con le palme delle mani aperte per riscaldarle alla
fiamma; il capo di casa sedeva al centro e, naturalmente, teneva il banco
della conversazione.
lo allora ero un ragazzino e stavo seduto sulle ginocchia di mio padre
o di mia madre; se i discorsi, specie di avventure della Prima Guerra
Mondiale, mi interessavano restavo a sentire; ma se i ragionamenti vertevano, come spesso avveniva, sui
metodi di lavoro campagnolo come
ad esempio se Tansìte" (gli innesti)
era meglio farli sul crociale o fra le
due terre (zone della pianta), allora
mi divincolavo e gironzolavo per la
casa giochettando in un modo o nell'altro.
Una s e r a in cui il c o n v i v i o si
t e n e v a in casa di mio zio Filippo
soprannominato "il colonnello" o più
semplicemente "Pinze", costui ad un
certo punto si alzò per andare a
g o v e r n a r e col f i e n o la s o m a r a ;
ritornò quasi subito bianco in viso
c o m e un c e n c i o l a v a t o ed alla
domanda se per caso si sentisse
male rispose balbettando che aveva
visto aggirarsi nei pressi della stalla
un uomo senza testa per cui lui era
fuggito immediatamente: da allora in
quel sito vi si andava solo di giorno e con la dovuta circospezione.
Ma che c'entra Dante Alighieri con questa sarabanda? Adesso lo dico
e prego vivamente le signore (se qualcuna mai mi leggerà) di non sdegnarsi e di non volermene.
Le cucine agricole di una volta - oggi i contadini al riguardo fanno testo
di Zelindo Gianlorenzo
con le loro raffinatezze - erano costituite da uno stanzone che serviva da
cucina, salotto, sala da pranzo, soggiorno e da un lato avevano le scale,
spesso di legno, che portavano al piano di sopra dove c'erano le camere
da leto.
Vicino al sottoscala veniva posta di solito una cassapanca dove si
sedevano il fidanzato e la fidanzata, lui tozzotto e robusto, lei grassottella
con le quance rosse crepolate dal freddo: bisbigliavano fra loro ed a me
non giungeva nulla di quello che dicevano e poi all'epoca non me ne
importava.
Una sera vidi il fidanzato che si agitava parecchio sul sedile e sembrava che non trovasse pace: l'uomo combatté per un po', poi si arrese e
disse: "Me sa che me toccarà fa 'che scoreggia" ed infatti si alzò emettendo più suoni targati PRRR, PRRR; si sedette di nuovo e confermò: "Mo'
me sento bene!"
Quella poveraccia della fidanzata arrossì più di quanto non fosse naturalmente, aggrottò la fronte, guardò con occhi di rimprovero l'uomo e con
occhi circospetti la compagnia per accertarsi se qualcuno avesse sentito;
nessuno si accorse di nulla e tutto ritornò come prima; a me invece prese
"una risarella" che se ci penso "ancor non mi abbandona".
Non so dire che effetto ebbe il lezzo, ma a persone abituate a pulire
stalle e porcili tutti i giorni non credo
c h e a b b i a f a t t o g r a n c h e : e poi
penso che a perdonare quella porconata abbiano concorso due fattori: il
primo, che lei un po' di affetto per lui
doveva pur averlo; secondo che lui
era un p a d r o n a l e ricco di buoi e
pecore (gli affari sono affari).
E adesso mi pare già di sentirmi
apostrofare come scostumato, ignorante, villanzone, non so come non ti
vergogni, eccetera, eccetera.
Ma allora perché nessuno trova
alcunché da obiettare quando Dante
Alighieri nella bolgia dei barattieri, al
Canto 21° dell'Inferno - strofa n. 139
- dice: "Ed egli avea del cui fatto
trombetta"? Anzi seriosi professori
spiegano che quel verso è mirabile
perché rappresenta la cruda realtà
dell'ambiente.
D'accordo: io non ho l'autorità di un Dante Alighieri, anzi non ho nessuna autorità per uscire fuori dalle righe; ma, in fondo, qual'è il mio misfatto? Quello di aver riferito in termini popolareschi la stessa cosa che
l'Alighieri ha detto con alati ed encomiati versi, ma ora che il reato è stato
commesso, mi volete ammazzare?
E così anche "le lucciole" pagheranno le tasse
Quelle "signorine dalle imposte sbarrate", dunque, pagheranno le tasse. Non so se Irpef, Irpeg o
Irap. Però è certo che non dovranno provvedere solo
a soddisfare gli appetiti del fisco. Anche la previdenza e il servizio sanitario nazionale avranno le loro
pretese. Non chiedetemi in base a quali criteri le prostitute saranno obbligate a sborsare oboli allo Stato
e a vari enti; posso però dirvi che le esenzioni, nel
settore vago e indecifrabile della prostituzione,
saranno ridotte al lumicino se non completamente
abolite.
Si parla da anni di una nuova regolamentazione
del mestiere cosiddetto più antico del mondo, ma
fino ad oggi si era fatto poco o niente in questo
senso: solamente proposte, talune stravaganti, altre
irrealizzabili. Stavolta il desiderio di regolamentare
esce dalla approssimazione degli sterili dibattiti televisivi ed entra alla Camera. Esattamente alla
Commissione giustizia, la quale esaminerà un testo
articolato in cui si dice chiaro e tondo che le squillo
non sfuggiranno alle imposte, commisurate al reddito. Il testo è diverso da quello che accennava alla
istituzione di eros center da realizzarsi in quartieri
urbani distanti dal cuore cittadino e tenuti sotto controllo dalla Polizia nonché da medici. Tutta un'altra
cosa, all'insegna del liberismo e del liberalismo. Le
"signorine" in buona sostanza avranno la facoltà di
associarsi (massimo tre operatrici). Perché tre, e
non più di tre? Forse perché anche le "operatrici
sessuali" potrebbero essere protette dal tanto "sputtanato" (tanto per rimanere in tema) art. 18? Nei
momenti di pausa, in tre, non potranno fare nemmeno un innocente pocherino o un piccolo bridge e non
faranno nemmeno un tressettino col morto perché a
loro il morto porta "sfiga".
Le prostitute avranno la facoltà di detrarre le
spese d'affitto e di gestione dagli introiti lordi e
sul netto calcoleranno quanto di spettanza all'erario
e, quando smetteranno di lavorare, avranno diritto
ad una pensione proporzionata alle "marchette" versate. Inoltre dovranno lavorare in appartamenti dotati di specifica destinazione d'uso. Per l'individuazione di tali destinazioni dovremo istituire un apposito
assessorato? E, per tale assessorato, prevedo una
lotta senza esclusione di colpi bassi.
Alle "signorine" non sarà consentito reclamizzare
la merce in modo diretto e non saranno permesse
offerte speciali quali: "ne paghi due, ne prendi tre"
oppure "saldi di fine stagione". Tuttavia l'ostacolo
sarà facilmente aggirato, come del resto avviene già
con le inserzioni pubblicitarie, in cui l'offerta non è
esplicita bensì allusiva. In pratica, le lavoratrici del
ramo erotico continueranno a rivolgersi alla affezionata clientela con le consuete espressioni irriferibili,
ma ben note ai lettori assidui delle rubriche dedicate.
Si tratta in fondo del consolidamento di una antica e
ben radicata italica ipocrisia: siate pure porcelloni,
fate pure ciò che desiderate e con chi volete, purché
il tutto si svolga dietro l'abituale mascheramento. I
cattivi costumi in sostanza sono ammessi, ma a una
condizione: salvare le apparenze. Il legislatore è
così preoccupato dell'esteriorità da vietare al com-
pleto la prostituzione convenzionale. Puttane e puttanieri sì, ma senza urtare la sensibilità dei bacchettoni. Fatelo perché l'uomo non è di legno, ma non
all'aperto e nemmeno al chiuso di una macchina. Se
lo fai in casa non commetti reato. Se invece pomici
con la tua ragazza nella Punto sei considerato un
delinquente e la tua ragazza leggermente mignotta.
Tu rischi brutto, lei pure. Questo sancisce il definitivo
tramonto dell'eroico amore automobilistico, caro
ricordo della nostra giovinezza e attualissima aspirazione quasi sempre frustrata da oggettive difficoltà,
fra cui l'adozione diffusa dei collant, inconciliabili con
le affettuosità praticate sul sedile reclinato. Massi,
facciamocene una ragione e pensiamo ad altro. Per
esempio al fatto che, secondo le norme che dovrebbero andare in vigore, chiunque eserciti il meretricio
necessita di autorizzazione del Questore, di certificati medici, timbri, visti e firme dell'autorità pubblica. In
parole semplici, anzi crude, per avere la patente di
prostituta sarà indispensabile superare esami equiparabili, se non equipollenti, a quelli della nuova
maturità.
Cari amici lettori, da vecchio opinionista non so
dirvi altro: mi sembra una legge del cacchio. Anche
perché non prevede il rilascio di ricevuta fiscale
detraibile al cittadino che, pagando, ha usufruito
della prestazione. Né esiste da parte della prestatrice d'opera, l'obbligo di possedere il registratore di
cassa. Già, ma l'Olivetti, non ne produce più.
Goffredo Balestra
pag. 10
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
Il prestigioso Hotel Urbano V è ora in attività
E' stato inaugurato sabato 29 giugno c.a. l'Hotel Urbano V in pieno centro storico e precisamente in Corso Cavour n. 107 a Montefiascone, nell'antico Palazzo Federici alla presenza di Onorevoli, Autorità, Assessori
Comunali,
Tour
Operator invitati per
far conoscere non solo
la struttura alberghiera
ma anche la cittadina
e le sue bellezze naturali ed artistico-monumentali.
Lo storico edificio,
ristrutturato su progetto degli architetti falisci
Biccheri
Vittorio,
G i a n l o r e n z o
A l e s s a n d r o e degli
ingegneri Bacchiarri
Paolo e Mezzetti
Fausto, è rinato grazie
all'estro ed all'intrap r e n d e n z a dei due
soci della società N.T.
Nuova Tuscia snc di
Cappannella Claudio
e Bruni Gian Paolo e
alle loro mogli c h e
hanno investito tutte le
loro energie per recup e r a r e un p e z z o di
storia cittadina.
I lavori di completo restauro, effettuati dalle ditte Smafora Augusto e
Cappannella Claudio, iniziati il 28 giugno 2000 oltre a ridare splendore
all'antico palazzo, hanno portato anche alla scoperta ed al recupero, grazie
all'opera di restauro della Prof.ssa Cinzia Pace e dei suoi collaboratori, di
antichi affreschi che abbelliscono la sala bar denominata "La Saletta del
Sanmicheli" creata al piano terra, ed al rinvenimento di un antico pozzo,
servito sicuramente ai nostri avi per approvvigionarsi di acqua quando
ancora non esistevano gli acquedotti.
Lo stile dell'antico palazzo seicentesco è stato lasciato inalterato nei
suoi disegni rinascimentali.
Ottimo il restauro dell'antico portale contornato di pietre di peperino, che
risalta sul colore giallo della facciata.
L'albergo oltre ad accogliere i numerosi turisti che si avvicenderanno
nella cittadina falisca, ospiterà convegni e conferenze nella grande sala a
piano terra denominata "La Sala del Barbarigo", dotata di videoproiettore
e maxischermo, allestita con cura ed eleganza così come ogni altro
ambiente.
Le camere arredate elegantemente, rendono piacevole e rilassante il
soggiorno dei già numerosi ospiti, che oltre ad essere accolti in stanze
decorose, possono avere la possibilità di rilassarsi in suite con vasca idromassaggio e panorami straordinari.
Tutte le suite hanno nomi di Papi che hanno soggiornato nei tempi passati nella nostra città, da Papa Leone X a Papa Giulio II, da Papa
Innocenzo Ili a Papa Pio IX, possono essere trasformate in triple, quadruple
e hanno al loro interno
mobili ritrovati nell'antico P a l a z z o e fatti
restaurare nei più piccoli particolari, come
ogni a r r e d o che è
stato posizionato nei
piani comuni.
A disposizione
della clientela vi è una
terrazza, dove poter
ammirare il panorama
più
straordinario
d e l l ' A l t o Lazio, dai
Colli Cimini attraverso
la g r a n d e p i a n u r a
E t r u s c a fino al Mar
T i r r e n o , il Lago di
B o l s e n a e a nord il
M o n t e A m i a t a , non
dimenticando la grande cupola rinascimentale
di
Santa
Margherita.
Inoltre la direzione offre escursioni con degustazione di vini e prodotti
tipici locali nella Cantina caratteristica del Palazzo denominata "La Cantina
dell'Abate", organizzando su richiesta Corsi per Sommelier e Corsi di
Cucina nella terra d'origine del vino Est! Est!! Est!!!
Ciò è stato possibile anche grazie alla volontà del Sindaco Mario
Trapè e dell'Amministrazione Comunale tutta, che sta incentivando il settore del turismo a livelli nazionali ed internazionali per dare lustro alla nostra
splendida cittadina.
Molti si sono chiesti il perché del nome Urbano V e noi abbiamo girato
la domanda ai proprietari: "Nella prima fase di ristrutturazione
dell'antico
palazzo, si è reso necessario l'abbattimento di un piccolo muro costruito di
recente. Così facendo veniva alla luce un piccolo pozzo interno, asservito
sicuramente alle esigenze di acqua, di chi nei secoli aveva dimorato in quel
palazzo. Coscienti dell'importanza che l'acqua ha per l'uomo oggi ed ancor
di più nel passato e memori della gratitudine che i nostri avi devono aver
avuto per il Papa Urbano V, quando decise di dotare la piazzetta di S.
Andrea di un pozzo (1368) collegato all'acquedotto sotterraneo, abbiamo
così voluto dare al nostro albergo il nome di chi ha voluto lasciare un segno
tangibile del suo passaggio a Montefiascone".
Ogni giorno qualcuno entra a visitare la struttura, che gli ricorda di
quando era bambino e giocava nel chiostro interno, ma soprattutto tanti
scolari ormai adulti che entrando nell'Hotel, rivivono la loro adolescenza in
quanto il Palazzo per un periodo di tempo è stato sede di una scuola e
luogo di svago per tanti bimbi che giocavano lungo il Corso, quando non
giravano tante automobili che sfrecciano nelle vie dei centro storici, costringendo i pedoni a fare dei pericolosi slalom tra le vetture.
E' stato anche di proprietà di alcune famiglie importanti, che hanno
lasciato un bellissimo ricordo a tutta la popolazione.
Ora sede di un prestigioso Hotel di cui tutta la popolazione è entusiasta, sicuramente valorizzerà il centro storico e farà da cornice alle
numerose attività turistiche, culturali e imprenditoriali che si andranno
a svolgere nei tempi.
L'appuntamento è quindi in Corso Cavour 107 presso l'Hotel
Urbano V per un momento di storia, che si realizza attraverso i ricordi
del passato.
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
pag. 11
Positivi i risvolti del convegno sulla sicurezza sul lavoro
Ipiù grandi esperti del settore danno lustro a Montefiascone
Il convegno, organizzato sotto il patrocinio dell'Amministrazione Comunale, coordinato dal Dr.
Pietro Brigliozzi e tenuto il 15 giugno nei saloni della Rocca dei Papi sul colle falisco, anche se non
ha visto una grande presenza di imprenditori, ha tuttavia avuto un suo risvolto molto positivo sia per
le elevata professionalità dei relatori sia per la grande eco che ha avuto sulla stampa quotidiana locale.
Quella guidata dal sindaco Mario Trapè è la prima Amministrazione pubblica in Italia ed in Europa
che si è preoccupata di chiamare i suoi imprenditori per informarli, per farli crescere, per renderli
aggiornati sul problema della sicurezza e prevenzione nell'ambito dell'azienda, all'interno dei vari
comparti della fabbrica, in ogni posto di lavoro.
Su tutti ha avuto una grande risonanza il Dott.
Italiano Tiezzi che ha tenuto una lunga relazione,
durante la quale, con linguaggio estremamente chiaro, ha enunciato le leggi che regolano la sicurezza
sul posto di lavoro compreso l'importantissimo settore dell'antincendio.
L'illustre personaggio ha anche dato i parametri
che determinano la validità di un
sistema antincendio, affermando che un
sistema deve
essere
più
celere possibile nell'intervenire ed efficentissimo
nell'agire cioè
Scoppio del cortocircuito
proporzionato
ed atto a spegnere l'incendio che si innesca.
Erano presenti, oltre al Sindaco Mario Trapè,
all'assessore Fernando Fumagalli, molte personalità del mondo della sicurezza riferita in modo speciale ai sistemi di sicurezza nel settore dell'antincendio. Erano presenti: l'ing. Giorgio Vigni direttore
generale della società Firetrace che, a livello mondiale, produce i più moderni sistemi completamente
innovativi e di massimo affidamento in questo
campo; l'ing. Carlo Carnevali esperto nell'applicazione dei sistemi antincendio alle macchine agricole
che ha sottolineato come i sistemi di protezione
antincendio devono essere ormai parte integrante
anche delle macchine stesse, dal trattore alla mietitrebbia, dal capannone alle stalle. Gli agricoltori che
sottovalutano questo aspetto sicuramente non sono
in sintonia con lo sviluppo del nostro tempo né in
perfetta regola con quanto prescrivono le leggi della
stessa Comunità Europea; il dott. Gianni Landini
esperto dirigente della Rotarex Italia, il quale ha
sottolineato il nuovo processo assicurativo delle
aziende e delle imprese considerando che in forza
delle nuove normative europee l'azienda deve pagare il premio assicurativo soprattutto in base allo stato
di sicurezza della propria azienda. Più questa è protetta, più ha settori protetti in modo efficiente e più il
premio assicurativo deve essere ridotto. Egli si è
messo a disposizione di tutti gli imprenditori per dare
tutte le spiegazioni in questo campo; l'ing. Luciano
Cenerini tecnico e titolare ufficiale per tutta l'Italia
Per avere questi requisiti, ha illustrato il Tiezzi, è
necessario avere una buona progettualità accompagnata da una buona impiantistica. Il tutto in conformità a quanto stabilisce la legge 626.
Per avere queste caratteristiche, ha proseguito il
Tiezzi, si ha sempre più necessità, proprio per
abbattere i costi, di sistemi automatici d'intervento. Il
sistema Firetrace ha sicuramente tutte queste caratteristiche e sicuramente si pone all'avanguardia tra
tutti i sistemi. Esso infatti agisce subito ed all'interno
dei quadri e cabine ove è installato. Non solo ma il
sistema è operativo a ciclo continuo 24 ore su 24 ed
interviene alla minima anomalia anche quella più
sottile che magari sfugge all'occhio o all'udito
umano.
centrale e
Sardegna
del sistema
Firetrace
che con il
suo staff di
tecnici altamente qualificati ha
effettuato le
prove pratiche
del
sistema
Firetrace e
del
suo
reale funzionamento.
Intervento automatico di estinzione del
s i s t e m a F i r e t r a c e ivi i n s t a l l a t o .
In questo contesto sta mutando, ha proseguito il
Tiezzi, anche il modo di ragionare su come guardarsi dagli incendi. Oggi si mira ad individuare la possibile fonte d'incendio e su di essa si interviene, su di
essa si applicano i sistemi automatici d'antincendio.
Altro principio che è stato esaminato durante la
discussione sta nel fatto che la maggior parte degli
incendi, sia in fabbriche che in capannoni-magazzini,
per la maggior parte sono causati da cortocircuiti
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elettrici e quindi una maggiore attenzione si deve
rivolgere proprio ai quadri elettrici ed alle cabine che
sono presenti nelle aziende. Su questo punto purtroppo esiste una grossa noncuranza quasi nella
totalità delle aziende italiane. Oggi ed in futuro, ha
commentato l'ing. Tiezzi, non solo non si poccono
più tollerare queste carenze, ma non sono ammesse
dalla legge stessa.
Nelle moderne concezioni della sicurezza colui
che non ha le strutture a posto è già passibile di
ammenda, figuriamoci quando poi scoppia un incendio come questa responsabilità viene presa in considerazione ed in alcuni casi diventa causa di colpevolezza e dolo.
Il convegno si è concluso alle ore 13,00 con
grande soddisfazione dei presenti, ed è stato incaricato il dr. Pietro Brigliozzi, che ha accettato, a farsi
punto di riferimento per tutti coloro che ne vogliono
sapere di più. Ora, ha affermato il Brigliozzi, inizieremo sul nostro territorio la seconda fase, cioè si cercherà d'instaurare un rapporto diretto con le singole
aziende sia per far capire l'importanza del problema,
sia per l'introduzione di questo sistema che mira al
loro aggiornamento rendendole più sicure e tenendo
conto prima dell'incolumità dei lavoratori dell'azienda, poi dei capitali che l'azienda ha, senza dimenticare la continuità produttiva che è il principale fattore
per il mantenimento in positivo dello stesso conto
economico aziendale. Tutto questo perché si vuole
mettere il sistema produttivo artigianale industriale
del nostro paese in condizioni di sicurezza nella consapevolezza che mai debbano accadere nelle aziende del nostro comune, come già successo in comuni
limitrofi, incendi di aziende con miliardari danni economici. Una volta tanto, conclude Brigliozzi si vuole
che il settore imprenditoriale di Montefiascone sia
all'avanguardia in Italia e in Europa.
P.B.
IL NUOVO
CODICE
DELLA STRADA
s u b i t o in v i g o r e
Che magnifica Esperienza !
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tavolo dei Relatori
•5 VIA LIBERA
CELLULARE INÀLTCHA SOLO
' COMAUmCOUftE
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DI VIVA VOCI
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SARA' P0SSE3ILE
MULTARE SEHZA LOB8UOO
IH CONTESTARE
iMMEDUTAMEKTE
itNFRAZKSWH
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Questo è il gruppo di ragazze e ragazzi che insieme hanno dato vita al
campo di formazione di Palena (CH), guidati dall'infaticabile Don Luciano,
dal 7 al 14 luglio.
« AUTOMOBILI:
ItfCJ ACCESE SEWRS
' «4 ORE) IH AUTOSTRADA,
TAMOEMOAL) E SUPERSTRADE
« MOTO E MOTORINI:
SEMPRE E DOVUNQUE
«
• RDUaCME TASSO ALCOtEMICO
A 0,5 SRAMM PER LITRO
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2002
pag. 10
Gli anziani... battono i giovani!
... Sono 90!
109 anni!... Portati bene
Chi glieli darebbe! Eppure la signora Teresa
f e s t e g g i a 90 anni con a fianco lo sposo
Tommaso Ranucci, la figlia Maria Luisa, la
nipote Raffaela e le due pro-nipoti Giorgia e
Gaia. E non vuole fermarsi qui...
Complimenti e auguri a non finire...
La signora Gesuina Donati di Canino ha
superato felicemente il traguardo di ben 109 anni,
essendo nata a Canino il 9 giugno 1893.
Persona colta e dotata di grande talento,
dedicò interamente se stessa all'insegnamento
presso le Scuole Vaticane. Attualmente vive a
Roma in condizioni fisiche e mentali straordinariamente invidiabili.
E' sorella dell'Avv. G. Andrea Donati che,
scomparso nel 1956, fu Rettore nelle Università di
Roma, Torino, Napoli e Milano, nonché noto studioso e pubblicista storico al quale si devono
numerose e interessanti notizie e profili riguardanti
il nostro Territorio.
Altro noto suo fratello fu il compianto Mons.
Valerio Donati, già Cameriere Segreto di S.S.,
studioso, pubblicista, pluridecorato al Valore
Militare durante la 1 a Guerra Mondiale.
La famiglia della signora Gesuina può vantare
orgogliosamente una particolare longevità poiché
circa un anno fa la sorella Marcella ha lasciato la
vita terrena alla bella età di 102 anni compiuti in
buone condizioni.
Marilena Cupidi
Nella foto: le sorelle Gesuina (a sinistra) e
Marcella Donati nel 1994, in occasione del compimento di 101 anni di Gesuina.
I settantenni sono
sempre giovani!
Festeggeranno tale data della loro vita la
domenica 29 settembre, festa dei SS. Michele,
Gabriele e Raffaele. Si ritroveranno in S.
Margherita dove il sacerdote, coetaneo, celebrerà
per loro la S. Messa (ore 11) e saranno ricordati
gli amici scomparsi.
Settantenni: nessuno deve mancare a ringraziare il Signore!
Subito dopo, chi può e chi vuole: a pranzo...
dove? Lo decideremo!
La foto riguarda l'incontro che fu fatto nel luglio
1992:10 anni fa!
Due nuovi laureati
Il primo è il dr. Paolo Carelli figlio dei professori Porfirio e Rosella Scorzino. Il dr. Paolo si è
laureato presso l'Università di Pisa in Chimica
Farmaceutica, con il massimo dei voti.
Mentre suo cugino, Giampiero Lozzi, due
giorni dopo, con il massimo dei voti, presso
l'Università de L'Aquila, ha conquistato la laurea in
Medicina, mandando in visibilio papà Massimo,
mamma Paola Carelli, e soprattutto il nonno
Giuseppe, che era ed è veramente orgoglioso di
questo suo nipote dottore.
L'inventore Franco Mecucci è in festa!
Il giorno 7 luglio 2002 si sono presentati nella
basilica di S. Margherita Franco Mecucci e Carla
Savelli, tenuti stretti dalla figlia Cristina e accompagnati, naturalmente da parenti ed amici.
Hanno festeggiato il loro 25° di matrimonio prima
ringraziando il Signore e poi con un bel pranzetto. Il
sig. Franco, meccanico, idraulico, trattorista, è inventore d'un attrezzo che serve per lavorare bene la
vigna, e opera insieme al fratello, in un attrezzato
laboratorio in via G. Contadini.
Come avrà fatto quel giorno a lasciare il lavoro
per festeggiare il 25° del suo matrimonio!
Complimenti, cari sposi, e... a rivederci tra 25
anni!
I due cugini, ambedue bravi, possono fare ditta
nel lavoro, l'uno dottore, l'altro farmacista.
Auguriamo ai loro genitori, ai nonni Luigia
e Giuseppe, di non aver mai bisogno delle loro
cure, che invece presteranno a chi ne avrà....
Chi visita oggi "La Casa Sollievo della
Sofferenza", con tutti i suoi annessi e connessi
di vario genere e specialmente vede le proporzioni della nuova erigenda Basilica, difficilmente può immaginarsi come si presentava nel lontano 1936 il solitario Conventino dei
Cappuccini di S. Giovanni Rotondo.
Andremo da S. Padre Pio il 27/28 settembre.
Se c'è ancora qualche posto disponibile,
telefonare a Massimo Scoponi - tel.
0761.912014-339.2448147.
RICORDIAMO:
Il 6 settembre-1° Venerdì
ore 17: Ora di Adorazione presso la Cripta di
S. Lucia.
ore 18: S. Messa, con la protezione di S.
Lucia Filippini e di S. Padre Pio.
PER C O M O D I T À ' DEI
LETTORI DE " L A V O C E "
Potete versare:
sul c.c. n° 1853/76 presso la Banca Cattolica
sul c.c. n" 1 0 / 6 1 2 6 8 presso la Cassa di
Risparmio di Montefiascone
o inviare t r a m i t e c. c. postale n.
1 2 1 5 8 0 1 0 intestato a Parrocchia S.
Margherita • 01027 Montefiascone
o consegnare ad Angelo Menjghini presso
il negozio in Via S. Lucia Filippini preoccupandovi di mettere il vostro nome per
essere inseriti nella rubrica "La Voce è
grata ai suoi",
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I giovani hanno accolto la sfida della Giornata Mondiale della