LE RETI ECOLOGICHE
Il Caso della Provincia di Roma
• La Provincia di Roma si è dotata di un Piano Territoriale (PTPG) attraverso
cui esercita proprie funzioni (su delega della Regione Lazio) di
programmazione e di indirizzo dello sviluppo del territorio
• Lo schema di Rete Ecologica fa parte integrante del Piano Territoriale
Provinciale
• recepisce il sistema delle aree naturali soggette a regimi di tutela vigenti e
proposti (aree protette e da proteggere)
• recepisce le aree facenti parte della Rete Natura 2000 (SIC-ZPS)
• individua 17 ambiti geografici (Unità Territoriali Ambientali) caratterizzati da
omogeneità litologica, morfologica e fitoclimatica, a loro volta costituiti da 31
subsistemi territoriali (Sottosistemi di Paesaggio)
• attribuisce a ciascuna unità territoriale un valore di qualità del paesaggio
compreso tra 0 (min) e 1 (max) mediante indicatori oggettivi (ILC)
LE RETI ECOLOGICHE
Il Caso della Provincia di Roma
La Rete Ecologica Provinciale comprende le seguenti componenti strutturali e funzionali:
•Componente primaria (ambiti ad elevato valore naturalistico):
aree core (aree ad elevato valore naturalistico sottoposte a regime di tutela)
aree buffer (serbatoi di biodiversità, generalmente a contatto con aree core)
aree di connessione primaria (connessione lineare basata sul reticolo idrografico e la
vegetazione ripariale; mosaici di paesaggio costituti da patches di aree
seminaturali
ed agricole)
•Componente secondaria (matrice territoriale a carattere prevalentemente agricolo con
elementi di naturalità, di connessione tra componente primaria e sistema agricolo ed
insediativo):
territorio agricolo tutelato (“nastri verdi” corrispondenti al paesaggio agrario di valore delle
colture arboree – oliveti, frutteti, vigneti)
elementi di discontinuità (frammenti di naturalità in aree antropizzate)
DIRETTIVA HABITAT E RETE NATURA 2000
La Direttiva Habitat (Direttiva 92/43/CEE del Consiglio) è una
pianificazione di Rete Ecologica su scala europea, la cui finalità è quella
della conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e
della fauna selvatiche.
Il termine “Natura 2000” viene introdotto per la prima volta all’art. 3, comma 1, della
Direttiva Habitat : “è costituita una rete ecologica europea coerente di zone speciali di
conservazione, denominata Natura 2000 ... (omissis) … la rete Natura 2000 comprende
anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) classificate dagli Stati Membri a norma
della Direttiva 79/409/CEE”
Obiettivo della Direttiva Habitat è quello di individuare:
• habitat naturali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la
designazione di aree speciali di conservazione (SIC) e di adottare criteri di
conservazione e gestione uniformi su tutto il territorio dell’Unione Europea)
• Specie animali e vegetali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la
designazione di zone speciali di conservazione (ZSC)
• Criteri di selezione dei siti atti ad essere individuati quali siti di importanza
comunitaria e designati quali zone speciali di conservazione
• Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione
rigorosa
MAPPA DEI SIC IN ITALIA
MAPPA DELLE ZPS IN ITALIA
LA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’ E LA MITIGAZIONE DELLA
FRAMMENTAZIONE AMBIENTALE
LA FRAMMENTAZIONE AMBIENTALE
Per frammentazione ambientale si intende quel processo dinamico, di origine antropica,
attraverso il quale un’area naturale subisce una suddivisione in frammenti più o meno
disgiunti e progressivamente più piccoli ed isolati.
Il processo di frammentazione interviene su una preesistente eterogeneità naturale
(patchiness), portando alla giustapposizione di tipologie ecosistemiche, di tipo naturale,
seminaturale e artificiale, differenti strutturalmente e funzionalmente fra di loro. Ciò
comporta conseguenze su diversi processi e a tutti i livelli di organizzazione ecologica: dai
flussi di individui a quelli, ecosistemici, di energia e materia.
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UN ESEMPIO DI FRAMMENTAZIONE DEL
PAESAGGIO
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Schema generale di struttura di una rete ecologica
Lo schema seguente esemplifica il concetto di base dell’ecologia della conservazione da cui trae origine
il disegno della Rete Ecologica Provinciale.
Il modello si applica ad un territorio entro cui si abbia un insieme di aree ad alto valore ecologicoconservazionistico, separate da aree con minore qualità ambientale, tra le quali avvengono continui
scambi di popolazioni animali e vegetali.
L’obiettivo principale del progetto di una rete ecologica territoriale è il mantenimento di caratteristiche
ambientali favorevoli agli spostamenti di specie animali e vegetali, finalizzato alla loro conservazione e
riproduzione.
Metodologia di costruzione della Rete Ecologica Territoriale della Provincia di Roma
Analisi della copertura del suolo su base fisionomica vegetazionale e agroambientale
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