GIUSEPPE G. SANTORSOLA ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI (ECONOMIA DELLE AZIENDE DI CREDITO) Università Parthenope – Napoli Anno Accademico 2006-2007-3 cfu I lucidi di questo documento non sostituiscono il libro di testo e sono solo funzionali ad una migliore frequenza alle lezioni del corso Giuseppe G. Santorsola 1 Disclaimer • Il presente documento, composto di 95 pagine, è protetto dalla normativa in vigore in materia di diritto di proprietà intellettuale. Qualsiasi forma di utilizzo da parte di terzi non autorizzati è espressamente vietata e penalmente perseguibile. Sono quindi vietate – quando non autorizzate - la riproduzione anche parziale, la modifica di singole parti del documento e la spendita parziale o totale per qualsiasi altra finalità che non sia l’utilizzo personale da parte di studenti frequentanti i corsi universitari. • La proprietà del presente documento è di Giuseppe G. Santorsola.- Università Parthenope Napoli Giuseppe G. Santorsola 2 Un'attività molto antica (Sumeri, Romani, Medioevo, Firenze, Venezia) razionalizzata alla fine dell'800 Il sistema bancario "moderno" nasce dopo la 1^ guerra mondiale; in Italia nel '36 con la LB Con essa l'istituto di emissione diventa Banca Centrale e tale rimane fino alla BCE (1/6/98) L'attività bancaria é di interesse pubblico, lavora il risparmio inconsapevole e deve offrire tutela particolare (attraverso meccanismi, vincoli, riserve, assicurazioni). Con la LB/1936 vi erano banche a breve e a medio/lungo, con il divieto alle prime per azioni e partecipazioni e per molte facoltà operative, ciascuna con deroghe della BI, divenuta dopo la 2^ guerra anche istituto di vigilanza (diversamente che in altri paesi) dove le due attività restano separate. Svolgendo anche compiti di antitrust nel settore bancario, il peso della Banca d’Italia appare particolarmente rilevante Giuseppe G. Santorsola 3 La BI era pertanto: ISTITUTO DI EMISSIONE (BCE) GESTORE DELLA POLITICA MONETARIA (BCE) SUPERVISORE DELLE BANCHE AUTHORITY ANTITRUST DI SETTORE. Il meccanismo prevedeva autorizzazioni vincolanti, senza libertà operative; l'esatto contrario della normativa attuale Le banche operano quale SISTEMA, non separatamente, con integrazioni operative e necessità di riequilibrio dei conti reciproci e di compensazioni Le banche fondano il loro agire sul rapporto fiduciario, che consente di attrarre quale risparmio anche somme rapidamente destinate alla spesa; é essenziale rispondere sempre agli ordini ricevuti (assegni, bonifici, giroconti ed altro). La crisi di una banca si riversa sul sistema; l'efficacia di questo viceversa; ciò genera solidarietà e reclama coordinamento di BI. Giuseppe G. Santorsola 4 Nessuna banca italiana é mai “fallita” e nessun depositante ha mai perso il proprio denaro. Si evita così un effetto domino, il cui rischio permane (minimo) a livello internazionale Il sistema del '36 proteggeva clienti e banche; sottostimava la competizione e generava inefficienza e bassa innovazione Alla fine degli anni '70 vi é esigenza di cambiamento, inizia la competizione con crescita della libertà operativa. La banca centrale "arbitra" ma non fa il "regista"; i vincoli di legge aumentano (rigidi) e diminuiscono quelli amministrativi (discrezionali). Liberalizzazione rispetto al ‘36, nuove normative "parabancarie", direttive CEE (UE) ed innovazioni hanno generato l'esigenza di un TU che omogeneizzasse il tutto. Giuseppe G. Santorsola 5 La concorrenza reclama efficienza e crea possibili instabilità. Quella della singola banca viene così sottesa a quella del sistema; ne derivano incorporazioni, fusioni e nuovi sistemi di vigilanza (non più governo ma monitoraggio) Restava da privatizzare (fine anni '80, Legge Amato) un sistema troppo pubblico e statale, Le banche divennero tutte s.p.a. e lo Stato (o suoi enti) cominciarono a vendere le proprie partecipazioni. Restano alcuni exICDP poco efficienti e molte Fondazioni-CR, anomalia di un ente senza proprietà. I nuovi obiettivi sono: PROFITTO, CONCORRENZA, EFFICIENZA, PROPRIETA' PRIVATA: due direttive UE ispirano questa impostazione Ne é la base il TESTO UNICO (TU) 1/9/93, nr. 385 con 14 aree di attività ammesse a livello UE al mutuo riconoscimento + quelle previste da misure future: Giuseppe G. Santorsola 6 1) raccolta con obbligo di restituzione 2) operazioni di prestito (tutte) 3) leasing finanziario 4) servizi di pagamento 5) mezzi di pagamento 6) garanzie di firma 7) operazioni in c/ proprio o terzi su: strumenti monetari, cambi, derivati, contratti su cambi e tassi, valori mobiliari 8) partecipazioni ad emissioni e servizi connessi 9) consulenza alle imprese in materia finanziaria 10) money broking 11) gestione e consulenza su patrimoni 12) custodia e amministrazione di valori mobiliari 13) servizi di informazione commerciale 14) locazione di cassette di sicurezza 15) altre attività eventualmente aggiunte. Giuseppe G. Santorsola 7 Attività non riconosciute possono essere ammesse di paese in paese oppure aggiunte a livello UE (con modifica della direttiva) 1) e 2) sono vietate (se svolte insieme) a chiunque non sia banca; 1) é consentito ad altri solo tra soci, dipendenti e nell'ambito di gruppi, ma mai tramite ordini di pagamento. Pertanto la banca è UN'AZIENDA DI PRODUZIONE CHE SVOLGE SISTEMATICAMENTE ISTITUZIONALMENTE E A PROPRIO RISCHIO UN'ATTIVITA' DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA CIOE' UN'ATTIVITA' DI CONFERIMENTO DI RISORSE FINANZIARIE A TITOLO DI CREDITO, UTILIZZANDO PREVALENTEMENTE RISORSE FINANZIARIE OTTENUTE DA TERZI A TITOLO DI DEBITO. Giuseppe G. Santorsola 8 Ciò attraverso l'esercizio di: a) mobilizzazione delle risorse finanziarie ovunque formate; b) funzione creditizia, trasferendo a titolo di credito le risorse ottenute a titolo di debito; c) funzione monetaria, con i propri debiti accettati quali mezzi di pagamento. Nell'operare in tal modo la banca assume in proprio il RISCHIO DELL'INTERMEDIAZIONE. Se manca una delle 3 funzioni oppure il rischio, questa non é banca, ma un altro intermediario finanziario. Se si svolge tali attività senza autorizzazione si ha esercizio abusivo del credito Giuseppe G. Santorsola 9 Per essere banca sono necessari: - l'iscrizione all'Albo in BI - essere s.p.a. o s.c.a.r.l. con >6,75 ml€ di capitale - avere un programma operativo, uno statuto e un atto costitutivo - avere soci partecipanti con requisiti di onorabilità e con i limiti quantitativi previsti - avere amministratori, sindaci e dirigenti con requisiti di professionalità Se un soggetto partecipa con >5% (anche se indiretta) o comunque con poteri di controllo, necessita l'autorizzazione BI, per garantire una gestione SANA e PRUDENTE Chi opera come imprenditore in altri settori non può comunque avere >15% di una banca con diritto di voto (SEPARATEZZA INDUSTRIA/BANCA). Diversamente é regolato (dopo il TU) il rapporto opposto. Giuseppe G. Santorsola 10 Nelle s.c.a.r.l. (popolari e b.c.c.) vale il principio capitario del voto. Nessuno può detenere comunque >0,5% delle quote o azioni, salvo i fondi comuni. Nelle b.c.c. il credito é per il 75% a favore di soci residenti od operanti nel comune della banca o nei limitrofi; i soci sono almeno 200, il limite azionario individuale é 50.000€, il 70% degli utili va a riserva Tutte le banche, salvo le BCC, possono aprire succursali ovunque nell'UE, salvo inadeguatezza patrimoniale od organizzativa (non per altro motivo) Il credito a medio termine (agrario, fondiario, opere pubbliche ed industriale) é libero, ma con garanzie ed un passivo particolare (capitale, obbligazioni od altro) Esistono banche universali, gruppi bancari, banche polifunzionali e specializzate, secondo scelte autonome legate al rischio. Giuseppe G. Santorsola 11 IL TESTO UNICO DELLA INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA (TUIF 24/2/98) (mercati/strumenti, intermediari e diritto societario) I servizi di investimento (1996-2005): a) negoziazione in conto proprio b) negoziazione in conto terzi c) collocamento a fermo o non a fermo, in sede e fuori sede d) gestione di patrimoni individuali e) ricezione, trasmissione e mediazione di ordini finalizzato alle tutela del risparmio, all’organizzazione dei mercati mobiliari ed alla attraverso la diffusione dell’informazione societaria e la gestione dei conflitti di interesse Giuseppe G. Santorsola 12 SERVIZI E ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO (DOPO 1/7/05) 1) Ricezione e trasmissione di ordini riguardanti uno o più strumenti finanziari. 2) Esecuzione di ordini per conto dei clienti. 3) Negoziazione per conto proprio. 4) Gestione di portafogli. 5) Consulenza in materia di investimenti. 6) Assunzione a fermo di strumenti finanziari e/o collocamento di strumenti finanziari sulla base di un impegno irrevocabile. 7) Collocamento di strumenti finanziari senza impegno irrevocabile. 8) Gestione di sistemi multilaterali di negoziazione Giuseppe G. Santorsola 13 MERCATI INTERMEDIARI e DIRITTO le SIM, società di intermediazione del risparmio + le banche espressamente autorizzate da BI le SGR, società di gestione del risparmio (gestioni collettive ed individuali, fondi aperti e chiusi, mobiliari, immobiliari e previdenziali) le SICAV, società di investimento a capitale variabile le SGM, le società di gestione del mercato (Borsa Italiana spa,, MTS spa, e-MTS spa, MID spa,e e-MIDERspa) le SGA, società di gestione accentrata (MONTETITOLI) la CCG spa (Cassa di Compensazione e Garanzia) La legge sul risparmio interviene coprendo alcuni vuoti normativi emersi attraverso operazioni di mercato ….. Giuseppe G. Santorsola 14 LA VIGILANZA BANCARIA C.I.C.R. (Tesoro, (Bilancio), Comm.Estero, Pol.Agricole, Finanze, Attività Produttive, Lavori Pubblici e Pol.Comunitarie) MINISTERO DEL TESORO (sostituisce CICR, vigila BI e sistema bancario) BANCA D'ITALIA (delegata di CICR, opera con REGOLAMENTI, ISTRUZIONI, PROVVEDIMENTI) Hanno finalità di: - sana e prudente gestione - efficienza - competitività - osservanza disposizioni Giuseppe G. Santorsola 15 Tre forme di vigilanza: 1) INFORMATIVA 2) REGOLAMENTARE 3) ISPETTIVA 1) invio periodico di segnalazioni, informazioni e bilanci (PUMA 2, Matrice dei conti, semestrali e bilanci, consolidati, piani strategici); con funzione di stimolo organizzativo (EDP, SIM, chiarezza dei bilanci); 2) (cuore della vigilanza) adeguatezza patrimoniale, governo del rischio, partecipazioni, organizzazione, contabilità e controlli; autorizzazioni di BI, convocazioni ed ordini Giuseppe G. Santorsola 16 I COEFFICIENTI PATRIMONIALI - dalla stabilità all'efficienza - dalle autorizzazione alle regole - dall'ex-post all'ex-ante - Basilea 2 (rischio di credito, di mercato, operativo) dal 2007 Il patrimonio quale pivot della vigilanza PRUDENZIALE, cui si aggiunge il FONDO INTERBANCARIO DI GARANZIA per i depositanti (volontario, obbligatorio, comunitario) I coefficienti riguardano il rischio di CREDITO e quello di MERCATO (rimando). Dal 2007 anche quello operativo Oggi quello di CREDITO presenta un COEFFICIENTE DI SOLVIBILITA' (patrimonio minimo =8% dei crediti totali ponderati (0%, 50%,100%,200%) per rischio. I GRANDI RISCHI (>10% patrimonio) non possono superare nella somma 8 volte il patrimonio; ciascuno non può superare il 25% Giuseppe G. Santorsola 17 Il rischio di credito • • • • • • • Rischio monetario Rischio finanziario Rischio economico Rischio patrimoniale Rischio di cambio Rischio di interesse Rischio paese Giuseppe G. Santorsola 18 Il rischio di mercato • • • • • Rischio di posizione Rischio di regolamento Rischio di controparte Rischio di concentrazione Rischio di cambio Giuseppe G. Santorsola 19 Il rischio operativo • • • • • • • Rischio di struttura Rischio reputazionale Rischio catastrofale Rischio organizzativo Rischio procedimentale Rischio di controllo Rischio esogeno Giuseppe G. Santorsola 20 3) ISPEZIONI su documenti ed atti, generali o specifiche, ordinarie (ogni decennio in media) e straordinarie Da legale ad economico-organizzativa con enfasi sull'informatica Ha contenuti consulenziali e non solo di repressione, con effetti sul riciclaggio (91) e la trasparenza (92) verso la clientela La funzione generale é l'anticipare problemi prima che sorgano palesi Le tattiche prevalenti sono di FINE TUNING (sintonizzazione graduale) e di MORAL SUASION (persuasione senza costrizione). Giuseppe G. Santorsola 21 L'ORGANIZZAZIONE BANCARIA Tre risorse (finanziarie, materiali ed umane) Struttura formale (societaria, gruppo od entità unica, spa, scarl o bcc) Una banca nuova, di fatto (più spa che scarl) deve avere circa 1000 soci con alti costi e tempi e con ROI bassi e lenti all'inizio; una popolare 200 soci (max 0,50 capitale) con 6,3 mln di capitale Le banche esistenti si possono trasformare (ICDP e CR in spa per privatizzare, scarl in spa per fusioni, ingresso in gruppi, quotazione in Borsa) Per le BCC, capitale 2 mln, territorio limitato, rischio crediti più sui soci Le possibili trasformazioni, le popolari s.p.a. e la distinzione fra azionista e socio Giuseppe G. Santorsola 22 BANCA UNIVERSALE o GRUPPO BANCARIO Allargare l'operatività é indispensabile per le grandi banche, per le altre lo é specializzarsi (per area o per prodotto/cliente) La Banca Universale svolge direttamente tutte le funzioni bancarie (quella mista partecipa stabilmente alle imprese e non é tipica dell'Italia) Il Gruppo é definito dal TU, composto da una banca capogruppo e da banche, società finanziarie e strumentali o da una finanziaria capogruppo con le altre controllate purché in prevalenza bancarie; il resto max 15% dell'attivo, oppure più se il gruppo >1% del sistema nazionale) I requisiti del controllo integrano CC e TU (art. 2359 e parte III). Le società finanziarie debbono svolgere alcune delle funzioni da 2 a 12 dell'elenco UE, le strumentali avere carattere ausiliario specifico. Giuseppe G. Santorsola 23 Esiste un Albo dei Gruppi (circa 85 nel 2002) con vigilanza consolidata ed obblighi a due vie con le collegate e controllate La BU é più semplice, meno complessa organizzativamente e più accentrabile; é difficile integrarvi le # culture necessarie, restando più banca, negativo per altre società. Il processo evolutivo é stato: banca, gruppo (polifunzionale), universale; ora si sta tornando ad un gruppo peraltro più complesso. L'esigenza reale é quella di un orientamento strategico verso il lungo periodo, difforme dalla tradizione italiana della LB36. Soli impieghi e raccolta sono inidonei, mentre le imprese reclamano ciò che talune banche europee possono dare. Il problema chiave é la qualità del rapporto BANCA/IMPRESA (diffidente, multiplo, non fidelizzato) Giuseppe G. Santorsola 24 La banca universale non esiste senza questi cambiamenti, con valutazione degli affidamenti di qualità, rapporti forti e limitazione dei fidi multipli Il gruppo pf é così scelta di second best, pericolosa nel contesto competitivo UE, salvo accentuate segmentazioni di successo Nel gruppo vi sono problemi di immagine, coordinamento, risorse, cannibalizzazione La BU pura non esiste; chiunque ha strutture separate (la legge lo richiede per fondi e servizi fiduciari) Il TU consente ogni scelta; il problema é l'efficacia della soluzione. Le piccole banche non possono essere né universali né gruppi (talune lo sono formalmente); svolgono attività tradizionali, partecipano a società di servizi, commercializzano prodotti di terzi (make or buy) limitando il proprio valore aggiunto Sono distributori non produttori, necessitano di adeguate risorse umane Giuseppe G. Santorsola 25 LA STRUTTURA INTERNA Molto variegata con funzioni chiave da ricoprire: a) raccolta delle risorse b) erogazione e valutazione dei prestiti c) trasformazione qualitativa dei flussi d) gestione del sistema dei pagamenti e) gestione del portafoglio titoli f) gestione delle partecipazioni g) attività in valuta e con l'estero h) gestione delle liquidità e della tesoreria + funzioni manageriali quali i) pianificazione e controllo j) promozione e sviluppo k) controllo ispettivo l) rilevazione/elaborazione informazioni m) organizzazione delle risorse Giuseppe G. Santorsola 26 L'ARTICOLAZIONE TERRITORIALE Raggiungere il pubblico e coprire il territorio La competizione delle poste, delle assicurazioni e dei promotori delle sim Il ruolo degli SPORTELLI (un tempo regolati da BI ora liberi salvo stabilità ed organizzazione, >27000 – troppi?) La funzione dei costi di gestione, di trasferimento e di transazione Sportelli pesanti, leggeri, speciali, ATM e POS Private banking, Corporate banking, Personal Banking, Retail Banking, Merchant Banking, Private Equity…… Sedi Succursali Filiali Agenzie = sportelli # Home banking, virtual banking (telefono e Internet) Promotori finanziari e negozi finanziari: il franchising Giuseppe G. Santorsola 27 LA RACCOLTA DELLE RISORSE FINANZIARIE Problema di quantità e qualità (anni '90) Obiettivi strategici, condizioni ambientali e condizioni finanziarie di mercato All'inizio é indispensabile una dimensione minima di break-even; poi una misura di crescita relativa per sostenere lo sviluppo e le scelte dell'attivo L'importanza della movimentazione più che della dimensione assoluta; la presenza nel circuito dei pagamenti, il numero dei conti ed il loro grado di utilizzo Lo sviluppo reale e nominale della raccolta e la loro relazionetrappola con i costi ed i ricavi (il margine di interesse) Giuseppe G. Santorsola 28 OBIETTIVI QUANTITATIVI Fortemente ridimensionati dal 1982 per cause strutturali (disintermediazione) dopo anni di predominio ('70) Perdita di peso nell'intermediazione e necessità di scelte strategiche; comunque la raccolta fa prezzo nella vendita delle banche (vedi quelle meridionali), anche a scapito del suo costo di acquisizione. L'alternativa é data (per banche grandi) dall'interbancario e dall'internazionale, pur con il vincolo degli sportelli esistenti e del loro costo. Le banche piccole "coltivano" la raccolta con quote alte in mercati limitati, a danno delle grandi, spesso mai leader di piazza, anche se con maggiore stabilità globale Giuseppe G. Santorsola 29 LA LOCALIZZAZIONE E LA RACCOLTA - propensione al risparmio - ricchezza globale - movimentazione dei flussi - natura della clientela - bilanciamento raccolta/impieghi - economicità della raccolta - evoluzione socio-economica ambientale - competitori esistenti nel settore risparmio al dettaglio - le caratteristiche locali e la fidelizzazione - la concorrenza cannibale della indiretta Giuseppe G. Santorsola 30 GLI OBIETTIVI QUALITATIVI - crescente diversificazione dagli anni '80 - i CD (scomparsi), i PCT, le OBBLIGAZIONI - le forme dell'INTERBANCARIO - raccolta diretta e funzione monetaria - raccolta indiretta e fidelizzazione - il legame diretta/indiretta - il MI e il MINT nel Conto Economico - l'importanza del portafoglio Giuseppe G. Santorsola 31 STABILITA' ED ELASTICITA' - riflessi sulla liquidità - manutenzione della clientela - costo reale ex-post della raccolta - stabilità della massa ed elasticità dei singoli - la legge dei grandi numeri e la quota di mercato - la clientela "preferita" - il legame S/E/D (stabilità, efficienza, dimensione) - azioni/raccolta, tasso fisso/variabile - scadenze e costi - il regime fiscale degli strumenti (da 1/7/98) - la massa 12,5% e quella 27% + i regimi speciali (fondi e assicurazioni) - la correlazione depositi/prestiti e la trasformazione delle scadenze - la sensibilità del cliente alla remunerazione - le passività “monetarie" e quelle "risparmio" Giuseppe G. Santorsola 32 LE PASSIVITA' "INVESTIMENTO" - orizzonte temporale e rischio - rendimento interesse e capital gain - i rischi (insolvenza, monetario, valutario, di mercato) - la competizione di altri intermediari (Tesoro, Poste Italiane spa e Mercati) - la concorrenza interna fra strumenti bancari - i lag temporali di adeguamento dei rendimenti - rendimenti certi ed incerti quale novità - nuova e vecchia clientela; difesa ed attacco - fonti protette e a rischio di insolvenza - immunità dei depositi ed immunizzazione delle altre fonti Giuseppe G. Santorsola 33 PASSIVITA' CON FUNZIONE DI SERVIZIO caduta di peso della remunerazione (< 0,5%) - qualità dei servizi e la sensibilità al rendimento - forfetizzazione dei costi e i "pacchetti vestiti" LA RETE DISTRIBUTIVA Sportelli e promotori: costi (interni/esterni) e la diversa dinamica dei relativi costi Sportelli automatici e terminali Home banking phone banking e Internet/Intra/Extra-net - il coordinamento delle reti - i tempi di ROI delle diverse reti - crescere by buying o per sviluppo - gli errori di networking - l'alleanza grandi banche + locali - il corretto studio del proprio mercato (crescere senza crescere) - la modifica della relazione di clientela Giuseppe G. Santorsola 34 FORME TECNICHE DI RACCOLTA LA CLASSIFICAZIONE - formule "vestite" e personalizzate - prodotti standardizzati di mercato PERSONALIZZAZIONE E SEGMENTAZIONE RACCOLTA DIRETTA ED INDIRETTA TASSI D'INTERESSE, COMMISSIONI E PROVVIGIONI RACCOLTA ON E OFF-BALANCE SHEET Giuseppe G. Santorsola 35 DEPOSITI A RISPARMIO - il libretto nominativo: dissonanza di scritture e forme di cessione - il movimento tramite assegni ed il s.b.f. - il libretto al portatore ed il possesso (le regole antiriciclaggio) - l'ammortamento e la dissonanza di scritture - le forme di cessione e la loro alimentazione (solo contante) - la normativa antiriciclaggio e i libretti al portatore (aboliti dal 2005 >12,500€) - la circolarizzazione dei libretti - i tempi di accredito/addebito delle somme le modalità degli interessi e la capitalizzazione Giuseppe G. Santorsola 36 DEPOSITI LIBERI E VINCOLATI Liberi: più diffusi, senza limiti di versamento (salvo 10,000€ al portatore), senza giorni valuta e con possibilità di scoperto Vincolati: senza movimenti fino a scadenza, declino della rigidità, le differenze di tasso, la parifica del vincolo sui versamenti successivi Giuseppe G. Santorsola 37 CERTIFICATI DI DEPOSITO (CD) Valore mobiliare trasferibile e negoziabile soggetto a rischio di mercato Un'emissione specifica, non di serie, individuale con caratteristiche standard Vincoli al riacquisto prima della scadenza, facoltà e relativi prezzi <18 mesi (liberi e a tasso fisso) e 18<x<60 (nei limiti delle attività omologhe), a tasso anche indicizzato - tagli fissi, cadenza degli interessi e z.c.b.) - disciplina fiscale penalizzante dopo l'1/7/98 - emissioni in lire, valuta, strutturati -l'assenza di funzione monetaria -L’impatto della fiscalità al 27% sugli interessi Giuseppe G. Santorsola 38 I PRONTI CONTRO TERMINE (PcT) nati come raccolta indiretta, divenuti diretta con obbligo di ROB causa la garanzia implicita del rendimento e del rimborso vendita con patto di riacquisto di denaro a pronti contro titoli per operazione opposta a termine raramente viceversa il tasso interpola quello minore dei depositi e quello maggiore dei titoli durata <3 mesi senza estinzione anticipata, con prezzo base di mercato e prezzo a termine basato sul tasso Giuseppe G. Santorsola 39 LA RACCOLTA INDIRETTA: surrogatoria, mancanza del debito della banca, scrittura off-balance-sheet, traslazione del rischio, non bancaria pura 1) Amministrazione e custodia titoli - puro servizio senza raccolta, l'operazione resta del cliente che indica tempi e/o prezzi, passaggio sul c/c, con provvigioni (sempre minori) ed oneri di servizio (maggiori) - si incassano cedole e rimborsi (+premi) - si seguono estrazioni, operazioni sul capitale, opzioni, non c'è consulenza - grande sviluppo anni '80, calante con il successo del risparmio gestito cui ha fatto fonte Giuseppe G. Santorsola 40 2) Gestione dei patrimoni - regolato da D.lgs 24/2/98 n. 58 (TUIF) e Reg. Consob 11522 e ss.mm. 1/7/98 - contratto con mandato ad operare, con linee (più o meno ampie) di gestione e soglie minime di ingresso (non obbligatorie), gestita attraverso un c/c specifico - si generano interessi e plus-minusvalenze con rendiconti trimestrali - con o senza assenso preventivo (consulenza/gestione) - sviluppo dopo D.lgs 23/7/96 415 (Eurosim) razionalizzato dal T.U.I.F. 24/02/98 e dalle successive modifiche delle direttive UCITS e MIFID2 Giuseppe G. Santorsola 41 I CONTI CORRENTI DI CORRISPONDENZA (C/C) - funzionali a sistemi di pagamento, non orientati al reddito - la banca si obbliga a svolgere tutti gli incarichi ricevuti, purché il saldo sia capiente - volano o tresh-hold del lavoro bancario, stimolatore dei servizi - c/c passivi e/o c/c attivi, il comodo di cassa, lo scoperto e l'affidamento - la decisione di accettare un c/c (affidabilità generica) - il tasso, i costi, i forfait - l'assegno quale motore del volano (gli ordini, i bonifici, i giroconti) e la sostituzione moneta bancaria/legale - lo sviluppo della m/bancaria e l'abbandono della conversione in m/legale con stabilizzazione della raccolta - la lettura dei movimenti quale traccia informativa e base del s.i.m. Giuseppe G. Santorsola 42 CARATTERI TECNICO-GIURIDICI deposito irregolare con obblighi della banca quale debitrice mandato flessibile ma con obbligo di esecuzione il ruolo degli assegni quale ordini alla banca e le cautele di questa sulla base di fiduciarietà il ruolo del contratto (di adesione, con clausole vessatorie) l'utilizzo temporaneo delle somme non richiamate e la trasformazione delle scadenze Giuseppe G. Santorsola 43 ADDEBITI E ACCREDITI - versamenti/prelievi di contante, ordini dati/ricevuti alla banca (tramite assegni o altra forma) - un assegno o un ordine in mano propria/a terzi può essere monetizzato o versato su un c/c; così gira moneta bancaria - la risultante di operazioni richieste dal cliente (titoli, effetti, sconti, crediti, liquidazioni varie) - assegni circolari (cambiali con debito diretto della banca) e assegni bancari (tratte s.b.f. con debito del cliente) - l'effetto e la preferenza per la movimentazione dei c/c - l'assenza di scadenze e le modalità di chiusura reciproca Giuseppe G. Santorsola 44 L'ORGANIZZAZIONE DEI C/C -la velocità di lavorazione - compensazione interna, di piazza, di sistema, internazionale - varietà delle operazioni richieste e loro efficienza - la condizione monopolistica delle banche - le reti di corrispondenza e le reti proprie (> efficienza ma >rischio sistemico) Giuseppe G. Santorsola 45 LA LIQUIDAZIONE DEGLI INTERESSI -- 31/12 o infrannuale per interessi, (spese, oneri, fisco ed interessi passivi comunque trimestrali); le spese dirette sono caricate su singole operazioni - i contratti forfetizzati - la (c.m.s.) sui saldi debitori - l'estratto conto (puro elenco) e la staffa (computata per gli interessi) con termini per approvazione in silenzio-assenso s/a (60gg) - in caso di modifica di condizioni 15gg di silenzio/assenso con facoltà di rifiuto (e chiusura alle condizioni precedenti) - differenziazione delle condizioni quale arma di marketing Giuseppe G. Santorsola 46 I CONTO-FONDO (abbinati a fondi comuni di investimento) -- abbinamento di un c/c ad un o.i.c.r. (monetario/obbligazionario), a cd della banca o a una g.p.m. - la quota del c/c, le soglie (minima, media, massima), i criteri di operatività e le interconnessioni tra i due flussi - l'ottimizzazione elastica dei due saldi e l'automatismo del passaggio - la valutazione delle convenienze Giuseppe G. Santorsola 47 LA RACCOLTA DELLE BANCHE SUL MERCATO MOBILIARE -- conseguenza della despecializzazione temporale - con la LB36 alle banche era vietata l'emissione di obbligazioni, poche erano quotate in borsa, gli aumenti di capitale erano rari - solo gli ICS si rivolgevano al mercato obbligazionario (in realtà tramite banche con doppia intermediazione) -- con il TU possono operare nel MLT, gli ex-ICS, chi li ha incorporati, le banche con patrimonio >1mld€, quelle dei gruppi con lo stesso patrimonio, le altre se autorizzate, tutte con forme di raccolta adeguate Giuseppe G. Santorsola 48 LA RACCOLTA IN TITOLI OBBLIGAZIONARI ORDINARI -- in lire e valuta, con # tipi di tassi, rimborso e garanzie - tasso fisso o variabile, spesso semestrale, posticipato - se, partecipative, un sovra-rendimento deriva dal risultato di bilancio - zcb con pagamento unico finale, ma rendimento effettivo per tutti e senza oneri nel durante - zcb a rischio di mercato per i tassi - rimborsi unici, per ammortamento od estrazione - l'emissione sotto la pari e la tassazione del capital gain - la negoziabilità effettiva delle obbligazioni, i mercati secondari e gli OTC di sportello - la competitività effettiva della raccolta con obbligazioni (depositi e titoli di Stato) - l’ipotesi dei covered bonds Giuseppe G. Santorsola 49 CONVERTIBILI e cum WARRANT -- con opzione di status a data certa (rimborso o conversione) - concambio prefissato e riferimento di mercato (differenze col warrant) - conversione diretta o indiretta e # ruoli della banca - il warrant si stacca dal titolo con vita autonoma, abbassa il rendimento del titolo ed offre un rischio futuro; l'obbligazione sopravvive anche dopo l'esercizio Giuseppe G. Santorsola 50 TECNICHE DI EMISSIONE -- in deroga al CC, non decide l'assemblea ma il c.d.a. (se non convertibili direttamente), con emissioni aperte e continue, quale provvista - emissioni di mercato e di sportello; le prime >150ml€ , taglio 2500€ e con requisiti Consob e prospetto informativo dal 2006 (chi ha utile di bilancio certificato e MOL positivo); le seconde >2,5ml€, con >25% diffuso fra >200 soggetti, taglio 10ml€ - minimo 3 anni, vita media 24 mesi, rimborso minimo >18 mesi - quotazione, prezzatura fuori mercato e riacquisto con costi commerciali # - oscillazioni di prezzo e rischio di mercato - ruolo e limiti degli investitori istituzionali e scelte di convenienza - la legge sul Risparmio ha di fatto accentuato l’equiparazione tra obbligazioni ordinarie e obbligazioni bancarie - le emissioni hanno natura strutturata o “plain vanilla” Giuseppe G. Santorsola 51 OBBLIGAZIONI STRUTTURATE - un tempo frequenti e sofisticate, ora in declino perché eccessivamente traslatrici del rischio - rendimento legato a commodities, tassi, panieri, indici, pool valute - rendimento in parte garantito, in parte indicizzato, capitale anche a rischio - se 0%, equivalgono al solo capitale + il rischio di rendimento, minimi garantiti o tetti massimi - sono un'obbligazione + un'opzione, fatto salvo il capitale; l'opzione mette a rischio il concetto di pura raccolta, ma la banca si copre con proprie opzioni contrarie (acquisto all'ingrosso e frazionamento del call/put) - sofisticazione come arma di marketing e relatività temporale della convenienza Giuseppe G. Santorsola 52 PRESTITI SUBORDINATI -L'ampliamento del concetto del C.C. del patrimonio ai fini di vigilanza BI/BCE e BRI - strumenti ibridi di patrimonio e prestiti subordinati (max 15% del CP) - >5 anni e con posizione inferiore in caso di rimborso - destinati in genere a banche istituzioni, potenziali soci futuri, con conversione in c.p., max 50% di questo - per la banca il loro costo finanziario é deducibile e il controvalore va a coefficiente - per chi investe, rendimento, basso rischio ed opzione sul futuro acquisto di c.p. - in genere concerne banche con scarse possibilità di accesso al mercato azionario - inidonei al pubblico e poco negoziabili Giuseppe G. Santorsola 53 EMISSIONE DI TITOLI AZIONARI -elemento essenziale di stabilità, l'unica fonte di c.p. con l'autofinanziamento, rafforzamento del legame di clientela e di territorio -tutte le banche sono oggi s.p.a. o s.c.a.r.l. -vi é alta competizione e comparabilità fra emittenti (inusuale in passato) AZIONI ORDINARIE -- diritti di DIVIDENDO, RIMBORSO, OPZIONE, VOTO (# in spa e scarl) - valore di libro, di mercato, atteso, di d/o, di blocco, di controllo - le quotazioni in Borsa MTA, MTAX EXPANDI, (Temex e Mkt, di Sportello non quotano ma negoziano) ed i relativi passaggi - in passato profitti alti con valori delle azioni stabili; (valore < del patrimonio) ora profitti bassi ma prezzi delle azioni e relativo P/E e alti - forte ricorso al mkt ed ampi collocamenti con crescita del rapporto MP/FI - dividendi bassi, aumenti gratuiti frequenti, forti riserve occulte, perdite latenti ed elevato avviamento - forti differenze di andamento fra i titoli bancari quotati (circa 45) Giuseppe G. Santorsola 54 L'AUMENTO DI CAPITALE -Legato a sviluppo, coefficienti, rischi, facoltà operative -A pagamento, gratuiti (non raccolta), misti -Diritto d'opzione (acquisto/vendita) -offerte pubbliche di acquisto vendita e scambio (opa ops opv opas) -I misti hanno funzione di incentivo per la parte a pagamento AZIONI PRIVILEGIATE (P) E DI RISPARMIO (R) -P nominative, votano solo in straordinaria, privilegio in genere sul dividendo e sul rimborso, con diritto per esercizi successivi -R al portatore, senza voto, solo per società quotate, lo statuto individua i privilegi conferiti quale dividendo deducibile garantito (un tempo (fino 1/7/98), 5% nominale in caso di utile e riporto a nuovo esercizio in caso contrario); - In caso di aumento opzione sul titolo specifico -E' un meccanismo per raccogliere senza influenzare il controllo (scomparirà?) -Socio/risparmiatore Giuseppe G. Santorsola 55 IL COSTO DELLA RACCOLTA -Il tasso come determinante o meno dell'offerta di depositi -La sensibilità della clientela in termini di elasticità (tasso/depositi) -Segmentando si offre il tasso più giusto o i servizi più richiesti -Il costo non solo incrementale ma colpisce i depositi preesistenti -I servizi rendono minore la sensibilità al tasso; i segmenti ad alta sensibilità sono ormai ridotti Giuseppe G. Santorsola 56 L'INTERMEDIAZIONE MOBILIARE E I SERVIZI DI INVESTIMENTO • alternativa strategica rispetto al credito secondo clientela • intermediazione I, consulenza C e gestione G • # strategie, struttura e g.r.u., # tecnologie controlli ed informatica, dal pret-a-porter al tayloring con crescente normativa Giuseppe G. Santorsola 57 L'INTERMEDIAZIONE MOBILIARE E I SERVIZI DI INVESTIMENTO • I esecutiva, raccolta di ordini + custodia + amministrazione pura • C assistenza + consulenza sulle scelte senza assunzione del rischio di scelta, su volumi alti e scelte generiche senza prezzo esplicito (compreso nelle commissioni), raramente contrattualizzato (modello anglosassone) • G con delega per le scelte a scopo di reddito con vincolo di rischio e di liquidità, connessa a collocamenti e gestione di fondi con funzione professionale Giuseppe G. Santorsola 58 EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA • - normativa nazionale ed UE L 2/1/91 n. 1 Dlgs 415/96 TU 58 24/2/98 D.Lgs 62/05 Market Abuse Legge 262 28/12/05 Legge sul Risparmio • autorizzazione BI, separazione organizzativa tra portafoglio proprio e dei clienti, chinese walls Giuseppe G. Santorsola 59 EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA a) negoziazione in c/proprio b) negoziazione c/terzi c) collocamento a fermo e non (con offerta fuori sede) d) gestione individuale di patrimoni e) ricezione trasmissione e mediazione ordini …. consulenza su strumenti e servizi finanziari Giuseppe G. Santorsola 60 EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA • disciplina del conflitto di interessi, molteplicità dei regolamenti, attività diretta di banca o tramite sim, propria, di gruppo e di terzi • convenienza, costi (struttura e gestione), trasformazione di vecchi intermediari, alleanze, polifunzionalità o specializzazione delle sim, s.g.r., scelte multiple e variazione delle scelte • scelte UE e transnazionali, mutuo riconoscimento, operatività diretta ed indiretta delle banche • privatizzazione dei mercati, controlli Consob e BI, # ruolo prospettico delle banche nel mkt mobiliare Giuseppe G. Santorsola 61 EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA • la vigilanza (strutturale e prudenziale); i rischi operativi e di mercato • la vigilanza fair play ed i codici di comportamento • il trading on line, B-to-B, B-to-C • Web, Mobile, Home banking • MODA o CAMBIAMENTO STRUTTURALE? Giuseppe G. Santorsola 62 L'IMPIEGO IN PRESTITI -Elemento essenziale dell'economia generale e bancaria -La rivoluzione industriale nasce dal contributo di banche quali quelle tedesche che concentrano forti risorse su poche iniziative -L'alternativa sono istituzioni finanziarie collettive (fondi comuni e fondi pensione) oppure il mercato mobiliare; in molti paesi (l'Italia) questi operano in prevalenza tramite canale bancario -Telematica, telecomunicazione e informatica potranno modificare, ma le banche stesse potranno reagire -Invece in Italia il mkt mobiliare é dominato dal Tesoro che spiazza altri emittenti -Le banche hanno dominato a lungo facilmente; in mercati competitivi é necessario verificare, ma resta il meccanismo fondamentale del: MOLTIPLICATORE (MPC) DEI DEPOSITI E DEL CREDITO Giuseppe G. Santorsola 63 -- un ingresso in banca di nuovi depositi crea la possibilità di far credito - i beneficiari del credito pagheranno fornitori, dipendenti e creditori vari, i quali creeranno altri depositi o pagheranno soggetti terzi che così faranno - con i nuovi depositi si riapriranno opportunità di credito e così sempre -Il MPC dipende dalla propensione ai depositi, dalla rete bancaria e dall'uso della moneta bancaria -La singola banca può guadagnare spazi con il suo MPC se ha una rete efficiente o viceversa perdere spazi; occorre pertanto seguire i clienti e svilupparsi a macchia "d'olio" e non di "leopardo" -Il circuito impieghi/depositi, la sua fondamentale chiusura e le tecniche di crescita in zone più ampie Giuseppe G. Santorsola 64 IL RISCHIO DEI PRESTITI -- una scambio denaro a scadenze differite nel tempo genera rischio - il rischio può sorgere durante e non essere sempre prevedibile (economico, finanziario, patrimoniale) - organizzare, gestire e controllare la politica dei prestiti - il rischio finanziario si connette a ritardi negli accrediti e genera catene fra soggetti e fra banche - immobilizzo finanziario (incaglio, sofferenza, esito dubbio e perdita) LA LORO CLASSIFICAZIONE -- aziende beneficiarie (residenti/non, settori, amm.ne pubblica, imprese, famiglie, sociali, assicurazioni e finanziarie) -- forma tecnica (sconto di effetti, sovvenzioni, anticipazioni, apercredito, riporti, cessioni di credito, pegni, cessione stipendio, mutui ipotecari + prestiti di firma) -- scadenza (breve (<18mesi) media (18<x<60) lunga (>60) -- valuta (euro o # o paniere) Giuseppe G. Santorsola 65 I PRESTITI A BREVE -- un tempo separati per legge - destinati agli squilibri di cassa - a scadenza indeterminata fino a revoca - basati su successioni di entrate e uscite - garantiti da voci del capitale circolante liquidabili - multipli con # banche - idonei ai depositi raccolti ma non al fabbisogno delle imprese I PRESTITI A MLT -- maggior rischio temporale, con maggiori garanzie - importi più elevati, rimborsi più rigidi, movimenti più lenti, raramente multipli - complementari e sostitutivi del c.p. (preferiti spesso per motivi fiscali) - frequentemente agevolati in tassi e capitale (Mezzogiorno, zone depresse, pmi, settori deboli) - crisi degli ICS, ma non del mlt Giuseppe G. Santorsola 66 LE FORME TECNICHE DEI PRESTITI PER CASSA -forme diversissime per tecnica con medesima funzione finanziaria (dal prelievo alla restituzione) - soluzioni funzionali alle caratteristiche di ciascuna impresa, non della banca FIDO e PRESTITO -- F impegno assunto dalla banca sulla cui base l'impresa ottiene P (mettere a disposizione una somma, garantire o assumere obbligazioni) -- il F origina dalla valutazione del credito e del rischio, accordo preliminare al P con scelta delle condizioni (volume, tassi, oneri, tempi, modalità -- il F é anche indipendente temporalmente dal P, quale riconoscimento di affidabilità per future esigenze; ne consegue una disponibilità potenziale senza obbligo di utilizzo (rischio per la banca) -il F si estingue per scadenza o recesso (se c'é causa) salvo quelli salvo revoca (altrimenti ex-CC 15 gg di preavviso) Giuseppe G. Santorsola 67 LA VALUTAZIONE DEI FIDI - momento finale della politica dei prestiti, valutazione capacità di rimborso e compatibilità con la politica assunta -ponderazione dei rischi economico (statico) e finanziario (dinamico) CRITERI STATICI - correlazione rimborso/patrimonio - supporto su fatti storici di bilancio, ratios ed evoluzione, garanzie reali apportate o sussistenti (crediti, scorte e patrimonio) - per la puntualità, CCN, liquidità e prova acida Giuseppe G. Santorsola 68 CRITERI DINAMICI - correlazione rimborso/flussi e redditi, con garanzie "collaterali" - enfasi su RO, Cash-flow e RN - bilanci prospettici (economico) e budget di cassa (finanziario) con preventivi e aggiustamenti iterativi - supporto dell'analisi qualitativa. di azienda, business, ambiente e settore per la verifica di congruità delle previsioni - verifica produttiva, commerciale, organizzativa e manageriale - esercitazione budgetaria e verifica empirica, con aggiustamento iterativo di verifica Giuseppe G. Santorsola 69 ISTRUTTORIA DI FIDO - indagini e analisi su rischi e probabilità di rimborso # logiche, strategiche e organizzative delle istruttorie e significato dei # risultati possibili, riassumibili in 4 fasi: 1) verifica dati, informazioni aggiuntive e valutazione del lavoro bancario 2) analisi qualitativa e di settore e fondatezza delle richieste 3) analisi quantitativa consuntiva e previsionale (statica quozienti di liquidità redditività indebitamento e investimento) (dinamica conto economico pro-forma, stato patrimoniale proforma valutazione del FFE e riconsiderazione del bilancio a date # + budget di cassa per il BT)4 4) relazione di sintesi,, supporto per la decisione degli organi (# secondo organizzazione peso dell'affidamento con # deleghe periferiche e verifica con la politica aziendale della banca) Giuseppe G. Santorsola 70 SCELTA DELLA STRUTTURA TECNICA - scadenza, trasferibilità, recupero, tassi e loro variabilità, condizioni accessorie - adattabilità al cliente e congruità aziendale, posizioni in essere e portafoglio - gestione controllo e revisione - operazioni saltuarie, in c/c, clientela nuova o consolidata, rivedibilità analisi locale specifica e generale strategica Giuseppe G. Santorsola 71 APERCREDITO IN C/C -operazione del CC art. 1852 su cui poggiano tutte le operazioni intrattenute con la banca, con condizioni uniformi ABI quali: a) utilizzo anche plurimo della somma con ripristino b) se a tempo determinato é onere del debitore eseguire alla scadenza c) recesso anche verbale, riduzione o sospensione con RR, preavviso non <1g d) recesso sospende utilizzo del credito non del conto e) eventuali scoperti successivi non ripristinano f) eventuali scoperti oltre il fido non significano suo incremento Giuseppe G. Santorsola 72 -Tre tipi: -elasticità di cassa (saltuario, consentito non concesso, spesso per gioco di valuta) -apercredito ordinaria (con limite non debordabile, adeguabile al fabbisogno effettivo, fino a revoca (indeterminato), salvo revoca (determinato), con rischi finanziari connessi e necessità di forte monitoraggio (su ogni tipo di operazione quale fonte di informazione) -garantita (con scadenza anche se breve, collaterale ma rara la garanzia può essere personale di terzi o di soci, quale effetto di recupero o smobilizzo o fidejussoria [pegno e ipoteca sono troppo costosi]) -I tassi sono più alti in assoluto ma pagati solo sui saldi di volta in volta negativi, vi sono maggiori rischi ed instabilità e meno garanzie -La c.m.s. colpisce la punta di debito più alta del trimestre se superiore a 10gg (0,125%). Può essere doppia o applicata su qualsiasi saldo negativo. Remunera la permanenza di liquidità a disposizione e punisce utilizzi non brevissimi -Il costo é di più fattori e può superare il tasso in caso di basso utilizzo; i tassi non sono reciproci Giuseppe G. Santorsola 73 SCONTO (1858 c.c.) -- la banca anticipa previa deduzione dell'interesse, al cliente affidato un credito verso terzi non ancora scaduto con cessione sbf -- prestito monetario garantito da credito -- antica, in disuso su cambiali, rinnovata su altre formule (sovvenzione e castelletto) -- cambiali sostituite da ricevute, RIBA (pre-proceduralizzate) RID (informatizzate) e MAV (con avviso al debitore), comunque di fatto coattive -- requisiti del credito e bancabilità per il risconto (due firme solvibili, taglio medio, scadenza non prossima né >4mesi, piazza bancata -- castelletto di sconto per operazioni sistematiche (# da castelletto sbf) --sovvenzione quando la cambiale non é commerciale (rischio sul terzo/i) e viene creata per generare lo sconto (più rischioso) -- interesse + costi anticipati (oneri, bollo, fisco, incasso, etc.) -- girata per l'incasso quale servizio (informazioni e liquidità per valuta per la banca e risparmi per il creditore, bonificato sul c/c al netto dei costi) -la ricevuta non é TdC esecutivo ma vi incide la natura bancaria; Giuseppe G. Santorsola 74 CASTELLETTO SBF -- accredito di importi a scadere sbf con valuta al dopo incasso con disponibilità di fido prima della scadenza (con scoperto di valuta in caso di utilizzo) -- più flessibile dello sconto rispetto al fabbisogno, unisce i vantaggi del c/c -- su cambiali, ricevute, fatture, crediti in genere, altamente flessibile ANTICIPO FATTURE E FACTORING -- tecnica di smobilizzo con cessione del credito notificata -- anticipi pro-solvendo, factoring anche pro-soluto (assicurativa) -- anticipo fino a 70/80%, factoring anche oltre -- il conto anticipi produce interessi e viene coperto dagli incassi -- il tasso é intermedio fra apercredito e castelletto -- il factoring (legge del 91 + TU) nasce parabancario ma é gestibile anche da banche, é anche servizio (anche solo) di gestione crediti, garanzia di insolvenza e finanziamento; il costo non é pertanto solo finanziario Giuseppe G. Santorsola 75 ANTICIPAZIONE (1846 cc) -- prestito monetario a breve garantito da pegno di merci, titoli o crediti -- contratto principale di prestito (polizza di anticipazione) ed accessorio (nota di pegno) -- tre diritti al finanziatore: tenere in pegno, far venderlo, estinguere il finanziamento rivalendosi -- perdita di possesso (presso banca, Magazzini Generali o terzi depositari viaggianti) ma non della proprietà con ritenzione di documenti -- rimborsi anche parziali con disimpegno e reintegro dello stesso o diminuzione del finanziamento -- con scarto sul pegno (+-10%) -- a scadenza fissa o in c/c (apercredito garantita da) -- operazione in declino causa succedanei più efficaci, salvo su merci non deperibili e che si valorizzano invecchiando, per le quali si costituisce un sistema apposito di finanziamento specializzato -- peso/volume, valore unitario alto e stabile, tipiche, negoziate, prezzabili, conservabili -le a su documenti rappresentativi utilizzano lo scambio di documenti (fede di deposito e nota di pegno o warrant); il documento completo da diritto pieno, chi ha la FdD può comprare pagando il pegno, chi ha NdP può costituire mediante girata Giuseppe G. Santorsola 76 FINANZIAMENTO IN VALORI MOBILIARI -- trasferimento temporaneo di titoli contro denaro o viceversa con operazione opposta a termine -- operazioni bancarie o di borsa originanti da domanda di titoli o di denaro -- riporto (1548 c.c.) con riporto, deporto, alla pari -- i titoli passano di proprietà e si resta tenuti a restituirne della stessa specie (# con anticipazione) -- in Borsa il riporto sostiene posizioni (al ribasso con titoli, al rialzo con denaro) -- il finanziamento titoli é divenuto più complesso con la liquidazione per contanti (da 2/95) per coprire inadempienze della controparte su tempi brevi (5gg) -- tre formule: riporto, pct e prestito titoli -- le prime due sono bilaterali su denaro e titoli, nel terzo il contante é a garanzia ed indisponibile -- durate da 1m (riporto) a 1 anno (prestito) Giuseppe G. Santorsola 77 - nel riporto delle azioni non passano i diritti accessori salvo quello di voto (con effetti connessi) -lo scarto sui titoli (10/70%) dipende da questi -dal 96 riporti solo in Borsa, max 30gg, standardizzato, solo con banche e sim -le PcT sono due compravendite contemporanee opposte, tra banche con BI (per gestione base monetaria e tesoreria), altre banche (per liquidità e tesoreria) ed operatori # (raccolta o finanziamento a clientela) - il prestito titoli é un rapporto borrower/lender su titoli con garanzia in denaro (mutuo su valori mobiliari con disponibilità piena dei titoli); la garanzia é aggiornata in base al valore di mercato, non c'é prezzo corrisposto ma garanzia e commissione più intervento dell'intermediario -- il lender smobilizza pro tempore titoli ottenendo un ricavo # dal rendimento, il borrower riesce a liquidare operazioni altrimenti bloccate o non convenienti (arbitraggi o speculazioni)0 Giuseppe G. Santorsola 78 MUTUO (1813 c.c.) -Consegna di denaro o cose fungibili con obbligo di restituire stessa specie e qualità -In banca prestito a mlt garantito da ipoteca, con ammortamento del rimborso (capitale + interessi) -Prestito in una soluzione, ammortamento a rate (costanti, decrescenti o crescenti) annuali o infra-Tassi indicizzati (a parametri sul bt) o fissi -- per edilizia (ipoteca diretta, 65/70% valore, a privati o società) industria, commercio (su beni acquisiti o collaterali) 50% -Tasso, spese di stima, istruttoria, notaio, accessori e imposta sostitutiva -durata 5/30 anni (media 10/15) istruttoria lunga (+ se agevolato o con leggi speciali); nel caso, pre-finanziamenti + facili in BU o in gruppi Giuseppe G. Santorsola 79 LEASING disponibilità del bene in luogo della proprietà, off-balance sheet, copre il 100% del fabbisogno locazione finanziaria, per tempo predefinito (>24-mesi) con facoltà di riscatto finale a prezzo prefissato locazione operativa con servizio di assistenza (anche full) su beni ad uso limitato nel tempo, alto prezzo o a forte tecnologia lease-back con vendita al locatore di bene proprio e connesso leasing finanziario di ritorno canone = ammortamento + interessi + spese + utile deducibile quale costo (non solo finanziario) altera il leverage, ha avuto difformi privilegi fiscali (decrescenti) é una scelta strategica, non un second best dopo il rifiuto di finanziamenti, si lega ad alta obsolescenza # ammortamenti (fiscale, finanziario e contabile) con relativi effetti contabili e funzionali modelli di lease or buy connessi a strategie maggior debito o maggiori oneri (finanziari e industriali) Giuseppe G. Santorsola 80 PRESTITI IN POOL Per soddisfare fabbisogni ingenti di aziende "note" che li vivono come riconoscimento di status Consorzi flessibili con banche e finanziarie managers, comanagers, underwriters secondo massimali, vincoli patrimoniali e statutari Strutture tecniche ordinarie con formule organizzative diverse Combinazioni di # strutture tecniche, firma e cassa, valute # e formule composite Evergreen (linee aperte con utilizzi frazionati e ripetibili) e stand-by (linee di credito utilizzabili con preavviso e per un numero di volte prefissato) Giuseppe G. Santorsola 81 RAPPORTI DI CORRISPONDENZA E FORME DI REGOLAMENTO • scarso uso dell'assegno, peso elevato di conti reciproci ed uso dello SWIFT ed esigenze di solvibilità fra le parti • naturale discontinuità delle prestazioni (pagamento anticipato rispetto alla consegna merci (rischio di inadempienza) o viceversa (rischio di costi già sostenuti) Giuseppe G. Santorsola 82 VENDITA CONTRO DOCUMENTI • funzione di garanzia sulle asincronie dello scambio (pagamento contro rimessa e consegna dei documenti rappresentativi della merce) • i D omogeneizzano le condizioni in caso regolamento anti/posticipato: chi vende può incassare solo dimostrando di aver eseguito l'obbligazione, ma mantiene il controllo delle merci fino all'incasso; viceversa chi compra • vendita contro documenti e rimessa documentaria costituiscono forme intermedie di copertura del rischio di inadempienza • capacità di credito delle forme documentarie e loro esistenza e negoziabilità separate dalla merce Giuseppe G. Santorsola 83 VENDITA CONTRO DOCUMENTI • i documenti: identificazione, assicurazione, trasporto, disponibilità • nella rimessa: l'esportatore riceve una tratta a vista documentata ed accettata dalla banca dell'importatore; la consegna dei documenti può essere D/P (se al pagamento) o D/A (se all'accettazione); l'importatore con la tratta P od A può ritirare la merce • il compratore non libera il denaro fino alla certezza del ricevimento della merce, il venditore non libera i beni fino alla certezza del pagamento; le banche si interpongono per fornire posizioni fiduciarie reciproche alle proprie parti • resta comunque al venditore il rischio della vendita al meglio o del costo di rientro della merce in caso di inadempienza Giuseppe G. Santorsola 84 CREDITO DOCUMENTARIO • risolve il rischio dell'esportatore facendogli disporre un credito sulle merci di cui aspetta il pagamento • consente all'importatore di disporre della consulenza di una banca e del relativo servizio • un'operazione di servizio + una di credito disponibile (se l'ordinante lo richiede) • QUALSIASI PATTUIZIONE IN BASE ALLA QUALE UNA BANCA (emittente) SU RICHIESTA DEL CLIENTE (ordinante) E' TENUTA AD UN PAGAMENTO A TERZI (beneficiario), AD ACCETTARE O PAGARE TRATTE, AD AUTORIZZARE ALTRA BANCA A PAGARE ACCETTARE O NEGOZIARE CONTRO CONSEGNA DI DOCUMENTI PRESCRITTI, TERMINI E CONDIZIONI • forma evoluta della rimessa e della vendita c/documenti Giuseppe G. Santorsola 85 FINANZIAMENTI IN VALUTA • indipendenti dall'utilizzo in regime di liberalizzazione • natura storica legata all'export/import • rischio di cambio e di interesse connessi e relative coperture dirette o derivate secondo propensione al rischio • pochi apercredito e sconti, molte anticipazioni e mutui Giuseppe G. Santorsola 86 I PRESTITI DI FIRMA Impegno ad assumere obbligazioni di terzi accettazione: il cliente spicca tratta sulla banca che le accetta quale obbligato principale avallo: banca garantisce l'obbligazione di un terzo su cambiale fidejussione: garanzia non cambiaria per terzi Non c'è esborso iniziale ma solo in caso di manifestazione del rischio Vasta tipologia di domanda quale sostegno e supporto in sostituzione di cauzioni o per accedere ad altri mercati Utili a finanziamenti di mercato, sostitutivi di quelli bancari; senza garanzia non vi sarebbe accesso per le p.m.i. Le banche li sostengono in fasi di restrizione del credito o per ampliare rapporti di clientela in modo indiretto Giuseppe G. Santorsola 87 LE ACCETTAZIONI BANCARIE - anni '70, alternative ai BOT, in carenza fiscale - un'impresa ordina alla banca di pagare a scadenza, la banca firma l'AB e diviene l'obbligata principale; l'AB viene collocata presso il mercato quale credito certo negoziabile con clausola senza garanzia - un'apertura di credito per accettazione utilizzabile solo tramite le tratte - 3/12 mesi, taglio elevato, poca negoziabilità - = impegno ad acquistare (sim/finanziaria) + impegno a far fondi (debitore) + impegno ad accettare (banca) - commissioni di accettazione, negoziazione e tasso - eliminati i vincoli sul credito le AB sono diminuite Giuseppe G. Santorsola 88 LE POLIZZE DI CREDITO COMMERCIALE (PCC) - simili ma diverse al commercial paper americano - riconoscimento del debito + fidejussione bancaria + lettera di cessione del credito + collocamento sul mercato - non c'é titolo esecutivo letterale ed autonomo LE CAMBIALI FINANZIARIE (L. 13/1/94 n.43) - titoli all'ordine in serie, 3<m<12, girabili solo senza garanzia - bollo basso, da 1/7/98 imposta 12,5% (era 15%) - valore mobiliare con raccolta di risparmio e relative normative (solo per società quotate o tramite intermediari); non quotate se 3 bilanci in utile, garanzia per il 50% (banche finanziarie o assicurazioni) - limite del patrimonio, taglio minimo 100 ml, collocamento solo tramite intermediari vigilati - titoli di serie (massa) non individuali come AB e PCC, standardizzazione e mercato - prodotto di disintermediazione con scelta di consulenza, a lento sviluppo Giuseppe G. Santorsola 89 LE EMISSIONI DI CF - grandi imprese non finanziarie: copertura a breve di capitale circolante, ma anche investimento di surplus con profitto da spread - imprese minori: le emissioni resterebbero presso gli intermediari e si sommerebbero ai crediti bancari ordinari - imprese medie (in prospettiva): troppi debiti bancari e poco c.p.; le CF allargano lo spettro di fonti, sono rinnovabili se di successo, hanno costi legati allo standing - le banche finanziatrici potrebbero consigliare ai risparmiatori CF dei loro finanziati - le CF sono a scadenza fissa, unica a breve, non a o salvo revoca, approccio iniziale al mkt mobiliare, stimolo a migliore gestione finanziaria Giuseppe G. Santorsola 90 CREDITI DI FIRMA CON L’ESTERO • esigenza di impegni bancari con accettazione, avallo o garanzia generale • funzionale ad ottenere finanziamenti per cassa o ad emettere titoli (obbligazioni, accettazioni o commercial papers • alternativi a cauzioni sopratutto nelle commesse internazionali: bid bond (all'asta), performance bond (sull'esecuzione), advance payment bond (su regolamenti anticipati e continuazione dei lavori), retention money guarantee (ritenzione a garanzia della prosecuzione dei lavori) • ulteriori contratti fra banche di paesi # e per subforniture Giuseppe G. Santorsola 91 IL CREDITO AL CONSUMO - concessi alle famiglie (personale) o a venditori o intermediari (al consumo), da banche e finanziarie abilitate + un largo mercato privato sconosciuto e/o pericoloso - apercredito semplici, unica soluzione (spesso direttamente al fornitore) e rimborso periodico, senza ripristino - finanziamento del cliente o del venditore convenzionato che finanzia il cliente o gli trasmette il credito - rimborsi mensili 12<x<48m, alternativo al rateale, istruttoria standard (Unico, stipendio, bancarie) in bianco o con pagherò diretto di recupero - TAN e TAEG con analisi della capitalizzazione e dei costi accessori Giuseppe G. Santorsola 92 CARTE DI DEBITO - per accesso ad ATM (prelevamenti e inquiry) e POS (pagamenti) con fido - si evita il passaggio alla moneta legale - per transazioni minori borsellino elettronico (MINIPAY, ricaricabile anche per abbonamenti, fidelity e documento) CARTE DI CREDITO - senza esborso immediato, pagamento ritardato e (se cc bancarie) rateizzabile; il pagatore é la carta che si rivale sul suo cliente; il negoziante riconosce un % del ricavo alla carta - bilaterale se emessa da negozi, catene, associazioni, trilaterale se emessa da banche o finanziarie - funzionali ed efficienti solo su largo uso e grandi numeri (4 circuiti nel mondo AMEX DINERS, VISA, MASTERCARD) Giuseppe G. Santorsola 93 IL MKT DEL CREDITO AL CONSUMO - mercato lentamente crescente in Italia; altrove più ampio - da mercato dei poveri a mercato dei ricchi; il rischio del consumismo e lo stimolo alla domanda e l'inflazione - mercato diviso fra banche e finanziarie; le prime in veste di difesa su clientela un tempo solo fornitrice - i rischi della tattica di attacco alla clientela e le insolvenze; la convenienza ex-post del credito al consumo - taglio 5/10ml, tassi superiori alla media, alto costo di gestione (automatizzate con scoring), non convenienza della gestione insolvenze, loro cessione a forfait e relativo recupero - pericolo sociale delle diffusione eccessiva e suo controllo; l'effetto tasso e quello rata nella decisione del ricorso Giuseppe G. Santorsola 94 TUTELA DEL SOGGETTO FINANZIATO - origina da cultura bassa, da inconsapevolezza dei rischi e dalla presenza di # intermediari non riconosciuti - antiriciclaggio (91/93) trasparenza (92) legge sull'usura (108/96) - usura basata sul tasso (150% di una media di mercato trimestrale) invece che sull’abuso del bisogno -Fondo per la prevenzione e Fondo di solidarietà per le vittime -reato usurario, abusivismo finanziario, Albo delle finanziarie di prestiti presso UIC, induzione all'usura -USURA è quando si approfitta dello stato di bisogno non solo quando si presta a costo elevato - dubbi sul legame tasso/usura; l'usura é un acquisto a termine con forte sconto, non un prestito; l'effetto del rifiuto dei prestiti e la # funzione economica dell'usuraio Giuseppe G. Santorsola 95