Raffaele Colaizzo, Formez Le sperimentazioni sul territorio Seminario “Progetti di Territorio per la Cooperazione Europea” Catanzaro, 15 dicembre 2008 Centro di Competenza “Politiche e Strumenti per lo Sviluppo Locale” Le sperimentazioni territoriali • L’obiettivo: attuare e “modellizzare” in territori selezionati percorsi partenariali di progettazione di iniziative di Cooperazione Territoriale Europea, individuando e sviluppando idee candidabili ai programmi operativi di CTE • Gli attori della sperimentazione: partenariati territoriali esperti nel campo delle politiche di sviluppo locale e nella cooperazione fra istituzioni, con la presenza di attori chiave • I destinatari della modellizzazione: partenariati del Mezzogiorno, amministrazioni pubbliche, altri soggetti a cui trasferire i risultati della sperimentazione I protagonisti • Territorio del Sangro Aventino: laboratori di partenariato per l’ideazione e la candidatura di progetti sulle priorità delle risorse umane, della competitività del sistema produttivo e della valorizzazione delle risorse naturali e culturali. • Territori della Basilicata: preparazione ed elaborazione di candidature da parte di territori PIT sui temi della valorizzazione delle risorse territoriali per il turismo sostenibile. • Provincia di Isernia: consultazione del territorio provinciale, in collaborazione con l’Agenzia SFIDE, per l’identificazione di un “pacchetto” di idee di CTE I protagonisti • Cilento e Golfo di Policastro: sviluppo di un’iniziativa fra territori costieri del Mediterraneo interessati alla portualità turistica per un rafforzamento della sostenibilità del turismo e del ruolo delle zone costiere nelle economie regionali • Provincia di Brindisi: preparazione di un’idea progettuale , imperniata sulla valorizzazione del patrimonio culturale, per l’integrazione del territorio pugliese con l’area transadriatica della Via Egnazia. I protagonisti • Città di Catanzaro: sostegno ad un’azione per la rigenerazione urbana e la competitività di Catanzaro, basata sulla produzione culturale e la creatività giovanile e nel quadro nel quadro dell’apertura internazionale e dell’inserimento della città in reti europee • Città di Catania: sostegno all’ideazione di progetti di CTE, rivolti al bacino del Mediterraneo, per la crescita dell’offerta multiculturale e l’uso della cultura come leva per l’inclusione sociale e l’integrazione • Provincia di Sassari: preparazione di strumenti di governance e di progettazione partecipata per l’inserimento dei territori di Sassari nella CTE Gli elementi di metodo • Il metodo partecipativo: le idee di CTE non sono elaborate a tavolino ma derivano dalla partecipazione di gruppi di partenariato territoriale (fra cui molti attori chiave) • Le connessioni istituzionali: la programmazione regionale è sempre “sullo sfondo” dell’attività di generazione progettuale, le Regioni sono coinvolte nella selezione dei territori della sperimentazione e nell’uso dei risultati • La preparazione delle condizioni: dove necessario, la fase di ideazione è stata accompagnata dalla preparazione di condizioni organizzative e di governance, oltre che dalla diffusione di informazione sulla CTE Gli elementi di scenario [1] “Un progresso importante delle politiche di coesione [dopo il 2007] è costituito da una maggiore enfasi sulla coesione territoriale. L'impatto della globalizzazione irrompe attraverso le frontiere e i confini amministrativi. Quindi, dobbiamo riflettere su come coinvolgere livelli diversi da quelli regionali, sia “al di sotto” che al di sopra” delle regioni. La governance delle politiche di coesione dovrebbe [...] esprimersi in nuove partnership territoriali, che coinvolgano piccoli comuni così come entità macroregionali” Danuta Hübner, “EU Regional Policy post 2013: more of the same, or a new beginning?”, Bruxelles, 1 luglio 2008. Gli elementi di scenario [2] • Disponibilità relativamente ridotta di risorse per la CTE, con meccanismi procedurali complessi di proposta ed attuazione e un livello di competizione molto alto fra le candidature • Ritardo nell’attuazione delle disposizioni sulla cooperazione interregionale (art. 37.6 e 37.7 del Regolamento 1083) nei POR • Difficoltà a progettare iniziative di CTE pienamente valide in termini di produzione di “valore aggiunto comunitario” e di “effetti strutturanti” Modelli per la cooperazione territoriale nello spazio europeo Costruzione di macroterritori transfrontalieri. In questo modello prevale l’aspetto della integrazione spaziale e la costruzione delle reti fisiche. Accessibilità e logistica sono aspetti prevalenti ma la cultura e la conoscenza sono le infrastrutture essenziali. L’integrazione economica viene perseguita rendendo più fitte le interrelazioni produttive territoriali. Reti capillari [di territori europei] devono rendere protagonisti anche i piccoli territori, le aree marginali, i territori debolmente infrastrutturati. In termini concreti si tratta di stimolare tramite i progetti di CTE l’apertura dei territori all’esterno consentendo l’acquisizione di nuove conoscenze, l’opportunità di trasferire all’esterno del proprio territorio tecnologie e risorse intellettuali, l’occasione per trovare soluzioni condivise a problemi comuni. [Dall’intervista a V. Trivigno nel documento di modellizzazione dell’ATe] Territori “interni” più coesi nello spazio europeo. Qui la costruzione della rete e l’apertura partenariale diventano centrali. Prevalgono nei progetti l’integrazione tematica e la ricerca di soluzioni rispetto a problematiche comuni. Assume rilievo anche la capacità di proposta politica della rete rispetto ai problemi comuni dei territori. Una rete europea di territori costieri mediterranei, integrati attraverso portualità, ambiente e qualità del territorio. Sulla rete “viaggiano” progetti che sono insieme di integrazione tematica delle reti di offerta, di integrazione fisica degli scali, di valorizzazione turistica, di managerialità delle soluzioni di gestione dei poli di offerta e soprattutto di più alta qualità territoriale Una rete di città che fanno di cultura e creatività la leva delle strategie di competitività. La rete è il luogo dell’integrazione funzionale per lo scambio, la produzione e la contaminazione artistica fra città e territori europei. La strategia di trasformazione urbana è orientata verso la produzione di cultura e mette in opera le risorse giovanili come forze produttrici creative Una rete di territori mediterranei che lavorano sulla coesione culturale, interna ed esterna, per accrescere l’integrazione e promuovere l’inclusione. Anche qui la rete è il luogo dell’integrazione funzionale per articolare la produzione e la fruizione di cultura, a livello di territorio, in un quadro di crescente multiculturalità. La produzione culturale viene promossa come veicolo di inclusione sociale. Gli elementi critici • Difficoltà di dare alle iniziative territoriali di cooperazione europea una dimensione progettuale e partenariale appropriata, in grado di generare “effetti strutturanti” e “valore aggiunto comunitario” • Difficoltà dei partenariati locali ragionare in termini di “rete lunga” di • Costosità della fase preparatoria, soprattutto se si intende coinvolgere potenziali partner stranieri Gli elementi critici • Debolezza delle relazioni organizzative e di governance (orizzontali e verticali), su scala regionale e locale, dei processi di CT • Difficile saldatura della progettazione nel campo della CTE con gli obiettivi della programmazione regionale