Territori in Rete per l’Europa.
Capacità ed opportunità per i territori del
Mezzogiorno
Dolores Deidda
Roma 19 giugno 2009
Perché l’obiettivo della cooperazione?
•contributo al superamento delle disparità persistenti tra
territori europei
• apporto di nuovi partenariati territoriali allo sviluppo
maggiormente armonioso ed equilibrato dell’UE
•necessità di coinvolgere un ampio spettro di attori
(pubblici e privati) rappresentativi delle istanze
territoriali
•necessità di favorire la costruzione dell’Europa
avvicinando territori e realtà locali
Valore aggiunto della cooperazione territoriale
europea
• ricerca di soluzioni comuni per problemi comuni o
comuni potenziali
• costruzione dello spazio comune europeo aperto ai
paesi vicini
• proiezione delle strategie territoriali nella dimensione
europea
• diffusione di nuove conoscenze e apprendimento
reciproco
• cooperazione per rafforzare la coesione territoriale
(Libro Verde sulla Coesione territoriale)
La dimensione territoriale nella cooperazione
europea
•i processi di apertura internazionale necessitano di
“radici territoriali”
•nell’economia globale nessun territorio può svilupparsi
nell’isolamento: coordinamento di attività, costruzione di
legami, networking e cooperazione sono essenziali
• la diversità territoriale come potenziale di crescita, di
competitività e di benessere dell’UE
da trasformare in asset che contribuisce allo sviluppo
sostenibile dell’intera Europa (Libro Verde sulla Coesione
territoriale): migliore uso delle risorse, del potenziale e dei
vantaggi competitivi di ciascun territorio
Importanza delle Reti di cooperazione europea
•Favoriscono il lavoro comune di città, territori e regioni
per apprendere reciprocamente attraverso programmi e
progetti d’interesse europeo
•Sono forme organizzative più idonee per progetti
strategici e per conseguire una massa critica adeguata
• Servono a mitigare la competizione attraverso la
cooperazione
Requisiti e natura dei progetti
• rafforzare la dimensione transnazionale
• prevedere obiettivi ben definiti
• garantire risultati visibili, concreti, misurabili e a
valore aggiunto comunitario nell’area del programma
•composizione adeguata del partenariato
•capitalizzazione di esperienze pregresse
•raccordo con programmi/progetti esistenti a livello
locale, regionale, nazionale
Lo stato dell’arte in Italia della CTE
•Quadro altamente differenziato per aree geografiche, regioni e
territori
• Estesa partecipazione degli attori regionali e locali ai programmi
ed alle reti
• Emergenza di buone pratiche (progetti e partenariati strategici)
• Priorità e approccio dei Programmi di CTE convergenti con quelli
del QSN Italia
Lo stato dell’arte in Italia della CTE
• Inadeguato ruolo di indirizzo e regia della progettualità locale
•Debole collegamento tra CTE e programmi regionali
•Dispersione dei progetti con riferimento alle priorità ed alle
alleanze strategiche
•Progetti privi di massa critica adeguata e scarsa capacità di
incidere nei contesti di riferimento e a scala europea
• Partenariati che non rappresentano un investimento di lungo
periodo e spesso non pertinenti rispetto agli obiettivi perseguiti
•Scarsa capacità di capitalizzazione dell’esperienza
• Difficoltà a rendere visibili e misurabili i risultati prodotti
Cosa cambierà nel futuro?
Posizione italiana sul Libro Verde per la Coesione territoriale
•CTE uno dei principali strumenti a sostegno della coesione
territoriale
•Ruolo della CE più forte per interventi su grandi aree transnazionali
o sull’intero territorio europeo
•Cooperazione territoriale come modalità ordinaria di attuazione
della programmazione regionale
•Più flessibilità nell’attuazione e negoziazione più aperta alle istanze
territoriali (es. zonizzazione)
•Programmi più focalizzati e migliori criteri di selezione dei progetti
•Identificazione di indicatori effettivi per la valutazione dei risultati
•DG Regio più responsabile su programmi di cooperazione alle
frontiere esterne
(sintesi paper italiano sul Libro Verde sulla Coesione territoriale )
Cosa cambierà nel futuro?
Libro Verde per la coesione territoriale
•Attenzione a nuovi temi quali lo sviluppo sostenibile e
l’accesso ai servizi
•Molte delle nuove sfide richiedono una risposta
coordinata da diverse regioni o paesi, altre devono
essere affrontate da regioni e paesi confinanti
•L’approccio territoriale integrato della politica di
coesione è ideale per rispondere a questioni complesse
e fortemente localizzate da affrontare con la
cooperazione
( anticipazioni della Commissaria D. Hubner della 6 relazione sulla
Coesione economica e sociale)
Cosa cambierà nel futuro?
Rapporto Barca per la CE
•Budget fino a 3-4%
•Conferma del valore aggiunto (interdipendenze frontaliere ,
apprendimento collaborativo, coinvolgimento di pubblico e
privato)
•Overall EU strategy on territorial cooperation accompagnata
da strategie nazionali definite e verificabili nei risultati
•Transnational/cross-border programmes condizionati ad un
quadro di riferimento stabilito dagli Stati Membri partecipanti
• Transnational/cross-border programmes con risorse
concentrate su priorità europee sostenute anche con gli altri
FS
•Fondi per inter-regional cooperation concentrati sul “fare
reti” di organizzazioni regionali e locali (Agenzie di sviluppo,
Autorità Locali, Associazioni di partener sociali, Università,
ecc.)
•Monitoraggio e valutazione (disegno di sistema di
valutazione d’impatto)da parte della CE
Cosa fanno (dovrebbero fare) le Regioni
•Adottare una strategia regionale di CTE (prime buone
pratiche osservabili)
•Rafforzare il collegamento tra progetti CTE e azioni
POR di internazionalizzazione
•coordinare la partecipazione dei territori ai programmi
di cooperazione (in particolare i transfrontalieri)
•favorire il coordinamento di partenariati e network su
specifiche priorità
•Promuovere iniziative regionali di informazione e
assistenza ai territori
Cosa fanno (dovrebbero fare) gli Enti Locali
•Assicurare l’apertura internazionale delle strategie
territoriali
•Declinare le priorità europee, nazionali e regionali
nella dimensione territoriale
•Individuare le attività progettuali a più alto
rendimento se attuate in CTE
•Selezionare – anche avvalendosi di appositi
supporti – partener strategici
•Investire risorse per il miglioramento della
governance dei progetti di CTE e per l’innovazione
amministrativa necessaria
fonte: Progetto T.R.E.
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