36/2014, 28 novembre 2014
60a edizione della Guida Michelin Italia:
dai piccoli simboli dell’Italia senza riscaldamento
alla versione social del 2015
Michelin in Italia, da 60 anni e oltre accanto a chi viaggia
Quest’anno festeggiamo la 60a edizione della Guida Michelin Italia e, con essa,
sessant’anni di storia d’Italia e di Michelin.
In sessant’anni, il Paese è cambiato e la Guida ha registrato, lungo le strade e nelle
tappe dei viaggi di tutti, i cambiamenti di vita, gusto, tendenze. Ha narrato l’evoluzione
della ristorazione in Italia, parlando sempre il linguaggio dei simboli, internazionale e
comprensibile a tutti, e del suo tempo, dal minuscolo simbolo della candela, a indicare
la mancanza di elettricità, a quelli della App del 2015. L’obiettivo è sempre rispondere
alle esigenze di chi viaggia, fornendo tutti gli strumenti necessari e al passo con i tempi
per muoversi in sicurezza e serenità.
Gli stessi 60 anni sono stati testimoni dello sviluppo di Michelin, sia dal punto di vista
commerciale che industriale. Sono anni che vanno di pari passo con il boom
economico del Paese, che si è evoluto cambiando profondamente, nel modo di
viaggiare e di comunicare. Michelin è stata protagonista di questi cambiamenti nello
stesso spirito che anima la Guida, offrendo un aiuto concreto agli italiani nei loro viaggi.
Lo ha fatto con prodotti innovativi, come lo pneumatico radiale, che è stato una vera e
propria rivoluzione nel settore, o il primo pneumatico verde della storia a basso
consumo di carburante. Tutte e due sono invenzioni di Michelin. Lo ha fatto con le
guide turistiche, le carte stradali e con le App, tra cui, naturalmente, la novità Michelin
Ristoranti 2015. Prodotti, servizi, ma anche società. Nel 1963 nasceva lo stabilimento
di Cuneo, che oggi non solo è il più grande stabilimento Michelin di pneumatici
dell’Europa Occidentale, ma la realtà industriale del settore più importante nel nostro
Paese.
Lorenzo Rosso, Presidente della Michelin Italiana
La missione di Michelin è, dall’inizio della sua storia, contribuire al progresso e allo
sviluppo della mobilità, inventando prodotti, soluzioni, servizi, strumenti sempre nuovi e
al passo con i tempi, per rispondere all’esigenza dell’uomo di muoversi, viaggiare,
spostare e scambiare i propri beni. A questo lavorano i 6.000 ricercatori dei Centri di
Tecnologia in America, Europa e Asia, come ognuna delle 111.000 persone attive in
tutti i settori Michelin. Da qui nascono gli pneumatici da bicicletta, moto, auto, mezzi
agricoli, autocarri, aerei, ma anche le carte stradali, gli itinerari calcolati su ViaMichelin,
le App, le guide turistiche e la Guida “Rossa”.
Guida Michelin Italia 2015: dati e primati

Massimiliano Alajmo, del ristorante Le Calandre, di Rubano (Padova), è lo chef che è
entrato nell’Olimpo dei tre stelle Michelin alla più giovane età e che tuttora detiene il
primato di più giovane chef del mondo ad aver ottenuto le tre stelle.

La Guida Michelin Italia è la seconda guida al mondo per numero di ristoranti stellati:
332.

L’Italia ha il maggior numero di chef donne stellate: più del 40% delle chef donne stellate
nel mondo.
La Guida Michelin Italia: tra le pagine, 60 anni di storia d’Italia
La chiamano “la” guida per eccellenza. Nasce in Francia nel 1900. Allora, era un libretto che
aveva lo scopo di spingere i pochi automobilisti francesi del tempo a viaggiare di più, fornendo
gli indirizzi dei posti migliori per mangiare e dormire. Una guida nel 1900, oggi 24 in tutto il
mondo.
La Guida Michelin Italia nasce nel 1956, con il titolo Dalle Alpi a Siena. Ogni edizione
nasconde, tra i simboli e le pagine, storie antiche, di famiglie che offrono piatti dalle ricette
tradizionali e di un’Italia che rinasce dopo la guerra. Tra queste, c’è la storia di Arnaldo Degoli,
che nasce a Rubiera il 28 ottobre del 1907 da genitori custodi di un podere di contadini.
Insieme a Lina, Arnaldo apre il ristorante dandogli il proprio nome. Sarà una delle 81 stelle del
1959 e la più longeva. L’attuale Arnaldo Clinica Gastronomica brilla ancora oggi di una stella,
dopo oltre 50 anni.
Storie d’Italia, e di come si viaggiava sessant’anni fa. La Guida del ’56 è fonte di sorprendenti
curiosità: nella pagina delle Formalità per gli italiani che si recano all’estero, si scopre che per
andare in Austria, Belgio, Francia, Svizzera e Germania non è necessaria la patente “per
vettura propria”. Anche i primi simboli sono piccoli, ma espressivi testimoni dell’epoca: un
termosifone indica la non scontata presenza di riscaldamento, una minuscola vasca il “Bidet
con acqua corrente”, un rubinetto, una brocca con la bacinella e una candela “Solo acqua
corrente fredda”, “Senza acqua corrente” e “Senza elettricità”.
Dal 1957 la Guida copre tutto il territorio nazionale e nel 1959 compaiono le prime stelle. Sono
stelle “uniche”: non esistono ancora le due e le tre stelle.
Negli anni Sessanta, la cartina d’Italia nelle prime pagine rivela che l’autostrada Torino-Venezia
è completata. Fa la sua apparizione il simbolo dell’aria condizionata e spariscono il rubinetto, la
brocca con la bacinella e la candela. Dal 1969 brillano anche le due stelle: “Tavola eccellente:
merita una deviazione”, con l’avvertenza: “Non aspettatevi una modica spesa per dei pasti di
simile classe”.
Negli anni Settanta, gli alberghi sono più confortevoli (ma ce ne sono senza riscaldamento), le
cartine individuano i “Pasti accurati a prezzi modici”, i principali vini, gli alberghi ameni, gli sport
invernali.
Nel 1986 appare per la prima volta il simbolo delle tre stelle, “Una delle migliori tavole: vale il
viaggio”, che incorona Gualtiero Marchesi. Già lontani i tempi dell’acqua fredda e del buio,
l’Italia gode di buona salute e il cibo viene considerato non solo una necessità, ma
un’esperienza di gusto: nelle prime pagine della guida si dà “Qualche consiglio
sull’accostamento vini-vivande”.
Negli anni Novanta compaiono i pittogrammi di “sauna” e “palestra”, mentre un Omino rosso
ammiccante, il Bib Gourmand, segnala “Pasti accurati a prezzi contenuti”.
Gli anni 2000 testimoniano, anche su carta, la tendenza ormai irrefrenabile all’uso di Internet,
con il simbolo del wifi, ma anche un’attenzione alla spesa, con l’introduzione del simbolo delle
monetine, che indica un pasto semplice al di sotto di una cifra contenuta.
Curiosità: quando la Guida Michelin sbarcò in Normandia…
“Guarda, con un paio di braccia in più sembrerebbe un ometto!”
Questa frase è l’abracadabra che fa nascere l’Omino Michelin da una pila di pneumatici
disposti artisticamente all’Esposizione Universale e Coloniale di Lione del 1894. Il visitatore che
la pronuncia è un imprenditore esordiente, Édouard Michelin. Una pila di pneumatici nel 1894.
Oggi, 171 milioni. Ma anche 13 milioni di carte e guide e 1,2 miliardi di itinerari calcolati sul
web. Tutto questo è Michelin. La storia di Michelin inizia con uno pneumatico da bicicletta e
continua arricchendosi di prodotti, servizi, strumenti. Pochi sanno che gli americani sono
sbarcati in Normandia con… la Guida Michelin in mano! In preparazione dello sbarco, il
Comando Alleato decide di far riprodurre l’ultima edizione della guida, quella del 1939, per
avere a disposizione la raccolta completa delle piante delle città. Le guide vengono stampate a
Washington e distribuite agli ufficiali. Portano la dicitura sulla copertina: «For official use only».
Contatto stampa: 02 3395 3609
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