Sicurezza in laboratorio:
Sperimentazione
animale
L’utilizzazione degli animali a fini sperimentali era regolamentata dalla Legge n.
924 del 12/6/1931, modificata in seguito dalla Legge n. 615 del 1/5/1941 (GURI
n. 163 del 12/7/41), definita anche Legge sulla "vivisezione”.
La Legge n. 615/41 è stata sostituita dal Decreto Legislativo n. 116 del 27/1/92
(GURI n. 40 del 18/2/92), attuazione della Direttiva n. 86/609/CEE in materia di
protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici.
articolo 7.2:
"Un esperimento su un animale non dovrà essere eseguito se è disponibile un
altro metodo scientificamente soddisfacente per ottenere il risultato cercato che
non implichi l'uso di animali."
articolo 23.1:
"La Commissione e gli Stati Membri dovrebbero incoraggiare la ricerca nello
sviluppo e nella validazione di tecniche alternative, che possano fornire lo stesso
livello di informazione ottenuto dagli esperimenti su animali, ma che utilizzino
meno animali o che comportino procedure meno dolorose."
www.unict.it/spp/Documenti/ Stabulazione/dir86_609_CEE.pdf -
Il concetto di alternativa alla sperimentazione animale risale alla
definizione elaborata da Russel e Burch nel 1959 e comunemente
definita
delle
3R:
Refinement,
Reduction,
Replacement.
Raffinamento = il miglioramento delle tecniche sperimentali, compiute
pur sempre su animali, in modo da ridurre la loro sofferenza e, se
possibile, l’utilizzo animali filogeneticamente meno evoluti;
Riduzione = la riduzione del numero di animali usati, o l'aumento di
informazioni ottenute con lo stesso numero di animali;
Rimpiazzamento = si intende la sostituzione dell'animale con l'utilizzo di
metodi alternativi.
ECVAM
European Centre of Validation of Alternative Methods
è l'organismo incaricato dall'Unione Europea per la validazione dei
metodi alternativi all'uso di animali.
http://ecvam.jrc.cec.eu.int/index.htm
Quando si lavora con modelli animali è imporante manipolare sempre gli
animali con i guanti e lavorare all’interno dello stabulario con i guanti,
camice e cuffia (lavaggio gabbie, cambio lettiera e qualsiasi tipo di
manipolazione).
Mantenere l’ambiente pulito e in ordine.
ZOONOSI (1)
Tetano
Causato dalla tossina tetanica prodotta dal batterio Clostridium tetani; le spore
del batterio si diffondono nell’ambiente attraverso le feci degli animali,
L’infezione si scatena quando le spore del batterio penetrano nell’organismo
attraverso una ferita, anche banale, e il soggetto colpito non è protetto
dall’effetto della vaccinazione. Poiché il Clostridium tetani è un batterio
anaerobico e di conseguenza prospera in assenza di ossigeno, le ferite
superficiali generalmente non presentano il rischio di infezione.
Questa patologia acuta provoca violenti spasmi muscolari, febbre, sudorazione,
ipertensione arteriosa, tachicardia.
ZOONOSI (2)
Pasteurellosi
•
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•
•
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•
Agente eziologico: Pasteurella pneumotropica
Gram - , immobile
Patogeno opportunistico
L’agente infettante, che è presente normalmente nelle cavità nasali
dell’animale, può diventare virulento per fattori stressanti.
Viene tramessa da conigli e altri roditori attraverso morsi o graffi.
Nell’uomo può provocare ferite suppurate e, in casi gravi setticemia.
Leptospirosi
• Agente eziologico: Leptospira interrogans
(Spirochetales)
• L’infezione si trasmette per contatto con urina infetta. I roditori infestanti
fungono da serbatoio biologico.
• Gli animali infetti eliminano le leptospire dai reni, riversandole nell'ambiente
esterno attraverso le urine.
• Nell’uomo determina forme setticemiche con insufficienza renale ed epatica,
spesso letali.
ZOONOSI (3)
Salmonellosi
• Agente eziologico: genere Salmonella;
specie enterica (6 sottospecie) e bongori, più di 2400 sierotipi
• La malattia si contrae per trasmissione oro-fecale e la sua sintomatologia è
prevalentemente enterica.
Febbre da morso del ratto
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•
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Agente eziologico: E’ causata da Streptobacillus moniliformis, che è
presente e asintomatico nel nasofaringe del ratto e nella cavia
Bastoncellari pleomorfi, Gram-negativi, spesso filamentosi o disposti a
catenelle.
Viene trasmessa all’uomo tramite morsi o graffi.
Nell’uomo può causare linfoadeniti gravi, fino alla suppurazione dei linfonodi.
ZOONOSI (4)
Tinea corporis
Si realizza per contatto cutaneo; tra le specie più frequentemente coinvolte vi
sono il coniglio e il gatto. Gli animali presentano aree cutanee prive di pelo in
diverse parti del corpo. Nell’uomo la T. corporis provoca lesioni cutanee a
bersaglio, caratterizzate da prurito più o meno intenso. Oltre agli animali malati,
sono contagiosi per l’uomo anche i soggetti asintomatici o guariti da poco, che
possono ugualmente disseminare spore infettanti.
Scabbia/acariasi
E’ un’infezione meno frequente della precedente. Negli animali provoca la
comparsa di lesioni pruriginose crostose e nell’uomo dermatite. E’ possibile il
contagio da conigli affetti da otite parassitaria.
ALLERGIE
La permanenza degli operatori negli stabulari ha determinato inoltre la comparsa
di numerose forme cliniche di allergie ascrivibili al contatto ed alla manipolazione
degli animali da laboratorio.
Studi recenti riferiscono che l’allergia come malattia professionale colpisce
dall’11 al 44% del personale che opera negli stabulari e in misura minore gli
sperimentatori che vi accedono occasionalmente.
Gli animali coinvolti sono prevalentemente ratto, topo, coniglio, cane, gatto.
Gli allergeni responsabili sono costituiti da proteine della saliva, delle feci, del
siero e da forfora del pelo.
MANIPOLAZIONI (1)
Anestesia
Analgesia, amnesia e immobilizzazione
Benzodiazepine: ansiolitici, anticonvulsivanti, rilassanti muscolari.
Tiazine: I derivati includono la xilasina che è un agonista alfa 2 adrenergico. Può
causare depressione al SNC. Può causare anche ipotensione, blocco
atrioventricolare e bradicardia.
Fenotiazine: bloccante alfa adrenergico, causa vasodilatazione, ipotermia.
Barbiturici e anestetici oppiacei:
Anestetici dissociativi: appartiene a questa classe la Ketamina, facile da usare,
alto margine di sicurezza.
Anestetici gassosi:
http://www.ahc.umn.edu/rar/safety.htm
ETERE
Xn Nocivo
F+ Estremamente infiammabile
R 67 L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini
LAVORARE SOTTO CAPPA
MANTENERE L’AMBIENTE AEREATO
www.saccosrl.it/sicurezza/CarloErba/ 447522%20-%20Etere%20etilico%20-%202003.pdf
MANIPOLAZIONI (2)
Inoculo cellule tumorali
Operare con estrema attenzione per evitare morsi e di pungersi.
MicroPET
La microPET comporta l’iniezione di con un tracciante radioattivo.
Il personale addetto è provvisto di un radiodosimetro che valuta la quantità di
radiazione ricevuta di radiazione.
E’ consigliabile non entrare nella stanza in cui è presente il tomografo durante lo
svolgimento dell’esame e aspettare che il tracciante sia completamente
decaduto.
Inoculo farmaci antitumorali
Autopsia e prelievo organi
Lavorare in sterilità e attenzione ai ferri chirurgici
MANIPOLAZIONI (3)
Processazione organi
Attenzione all’azoto liquido, formalina nonché ai vari reagenti e strumenti
(microtomo) utilizzati nell’immunoistochimica.
TOLUENE
Xn Nocivo
F+ Facilmente infiammabile
R11, R20 (per inalazione)
Tossicità subacuta a cronica
Danni al sitema nervoso centrale in caso di esposizione prolungata
Ulteriori dati tossicologici
I vapori hanno effetto anestetico
In corso di intossicazione acuta sistemica prevalgono i segni a carico del sistema nervoso centrale, con astenia, vertigine, sonnolenza, disturbi
dell'equilibrio e della coordinazione motoria.
Il toluene può esercitare un effetto irritativo cronico sulla cute dei lavoratori
esposti per lunghi periodi; inoltre l'esposizione prolungata a forti concentrazioni
(200 ppm) può causare disturbi dispeptici, accompagnati da intolleranza all'alcol
e sintomi a carico del sistema nervoso centrale, quali cefalea, astenia, eretismo
psichico e disturbi del ritmo sonnoveglia.
L'esposizione cronica al toluene risulta strettamente correlata ad alterazioni
neurologiche e psicologiche. Apatia e senso di colpa sono di frequente riscontro
nei consumatori cronici. I danni neurologici possono essere particolarmente
gravi e, infatti, a seguito dell'abuso cronico del toluene, così come anche di altri
solventi, sono state osservate atrofia cerebrale generalizzata e
demielinizzazione diffusa.
E' stato suggerito che alterazioni visive e dei potenziali evocati possano essere
segni precoci di lesioni neurologiche indotte dai solventi. L’epilessia temporale, il
parkinsonismo e la demenza sono tra le conseguenze cliniche più gravi del
danno neurologico. Il toluene è stato, inoltre, associato alla comparsa di
sindromi psico-organiche quali turbe amnesiche, alterazioni delle facoltà
intellettive, disturbi dell’affettività e disturbi di personalità.
Il danno neurologico si manifesta anche come distonie neuro-vegetative con
sudorazione profusa, tachicardia, vertigini e disturbi digestivi. In soggetti
cronicamente esposti è stata rilevata anche epatotossicità.
http://medicinalavoro.uniss.it/Medicina/appunti/Solventi.htm
LAVORARE SOTTO CAPPA CHIMICA
EVITARE L'ESPOSIZIONE DI DONNE IN GRAVIDANZA!
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