Pubblicazione del Sindacato Nazionale
Agenti di Assicurazione
Tariffa Associazioni senza scopo di lucro: “Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 2, DCB Milano”
n. 1.2009
Gennaio
Febbraio
Il Sindacato
tra passato
e futuro
Ieri: tre
testimonianze
di valore
pagina 2
Oggi:
la squadra
del Presidente
pagina 12
Antritrust:
no agli emendamenti
su plurimandato
e monoannualità
pagina 34
Inserto speciale La relazione morale e finanziaria dell’Esecutivo Nazionale
1.2009 • Anno XIV
••• Sommario
• Unità
01
• I nostri primi novant’anni
02
• Sna: storia di un “breve” segretario nazionale
06
• Dal “monocrate illuminato” all’ uomo
dall’oratoria“tribunizia”
Pubblicazione
del Sindacato Nazionale
Agenti di Assicurazione
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09
• Nel segno della continuità e del rinnovamento
10
• La squadra del presidente
12
• A Tristano Ghironi il nostro “grazie”!
14
• Giovanni Metti eletto nuovo presidente sna
15
• Prime riflessioni congressuali
16
• Ripartire dai punti comuni alle due liste
18
• Mozione approvata all’unanimità
19
• In questo momento non c’è bisogno di solisti
20
• Relazione morale e finanziaria dell’esecutivo
nazionale, liste elettorali e risultati
INSERTO
• Molti colleghi ci hanno riconosciuto
il “coraggio di cambiare”
• Lettere alla redazione
24
28
• Sna, Unapass e consumatori insieme
per difendere tutele e libertà
30
• Antitrust: no agli emendamenti
su plurimandato e monoannualità
34
Aut. Trib. di Milano n. 380 del 10/6/96.
Tariffa Associazioni senza scopo di lucro:
“Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.
in L. 27/02/2007 n. 46), art. 1, comma 2,
DCB Milano“
• Il futuro della distribuzione assicurativa in agenzia
37
• Un libro utile a tutti gli agenti
38
Anno XIV n. 1/2009
• Esiste ancora l’agente di assicurazione?
40
Riproduzione vietata
Chiuso in Redazione il giorno 25/2/2009
Associato
all’Unione
periodica
Italiana
• Sicurezza stradale, consigli
per affrontare l’emergenza
42
• Taccuino culturale
44
• Lo scaffale
45
••• Riflessioni Semiserie
UNITÀ
[ ROBERTO BIANCHI ]
Nel senso letterale, il termine unità indica ciò che è necessariamente indivisibile, al punto che i neoplatonici la definivano come condizione imprescindibile di
ogni essere. E se per Kant essa rappresenta l’inseparabilità di ciò che viene
unificato o sintetizzato e per Hegel l’identità degli opposti, nell’uso corrente
i concetti di indivisibilità e inseparabilità, vengono mantenuti soltanto per le
grandi categorie ideali come l’umanità, il mondo, la natura, la storia.
Ne consegue che non sempre cose aventi la stessa definizione sono anche
unite, ovvero che una cosa unita lo sia per necessità dogmatica o dottrinale.
Ad esempio, i due sindacati degli agenti non sono ancora uniti, la loro unificazione non è necessaria in senso astratto e non avverrà per partogenesi
spontanea, senza l’intervento delle rispettive volontà politiche.
Dal momento che la categoria la considera indispensabile, gli organismi direttivi
dovranno dimostrare concretamente il loro intendimento e mettere in atto le procedure di aggregazione, dopo anni di rinvii nel corso dei quali si è fatto a gara nell’enfatizzare ciò
che divide anziché individuare con reciproca umiltà ciò che unisce.
Soltanto accantonando una volta per tutte i distinguo, sarà possibile procedere verso la meta
del sindacato unico e questo tanto nell’interesse di tutti gli agenti quanto, infondo, del mercato
stesso.
In molti si sono anche preoccupati della possibile perdita dell’unità sindacale interna, paventando che la categoria potesse uscire spaccata dall’ultimo congresso nazionale, soltanto perché gli elettori hanno potuto scegliere tra due liste contrapposte. In realtà, la diversità delle
idee è garanzia essenziale della democrazia, a patto che, superato il momento elettivo, le parti
siano autenticamente disposte ad effettuare una sintesi ideale delle posizioni, prima che esse
si cristallizzino nel tempo.
Non c’è poi niente di più pericoloso, ma insieme anche di farisaico, dell’atteggiamento di coloro
che dichiarano a parole di perseguire l’unità e, nei fatti, non perdono occasione per diffondere
maldicenze ed elementi di continua divisione.
E’ bene ribadirlo in questa sede: la spaccatura non risiede nel confronto elettorale, neanche
quando le tesi sostenute dalle parti in gioco sono molto distanti tra loro, ma nella mancata
volontà di perseguire l’unità interna.
E se è vero che la maggioranza è tenuta a palesare la propria volontà di utilizzare al meglio
tutte le esperienze e le capacità presenti nel sindacato, la minoranza deve nel contempo dimostrare di essere a disposizione dei vincitori delle elezioni, evitando i soliti atteggiamenti di
rivalsa che, per definizione non forniscono mai valore aggiunto al dibattito politico.
Fa bene, in questo senso, tenere a mente che l’obiettivo ispiratore della missione sindacale
resta sempre la tutela degli interessi della categoria e non già il desiderio di rivincita personale
di coloro che non sono riusciti a prevalere nella competizione elettorale.
Fa invece molto male all’istituzione gettare discredito sull’avversario politico, magari facendo
sponda con taluna stampa di settore che, nel disperato tentativo di difendere i propri interessi,
si presta all’odioso gioco della maldicenza triangolare.
Ma tanto si sa, il focherello del pettegolezzo calunnioso prima o poi si spegne per auto-soffocamento, mentre il sindacato trae dalle preziose risorse umane di cui si compone, la forza per
rinnovarsi nel segno dell’unità.
Infondo i novanta anniversari che lo SNA festeggia quest’anno stanno lì a dimostrarlo, senza
alcuna possibilità di equivoco e a dispetto dei soliti sparlatori di professione.
1.2009 / 01
Partecipanti al VVI Congresso Nazionale di Montecatini Terme 24/26 marzo 1972.
Votazione mozione conclusiva per l’approvazione del cambio del nome da ANA a SNA
I NOSTRI PRIMI NOVANT’ANNI
Fatti e misfatti dal millenovecentodiciannove
al duemilanove
[ GERI VILLAROEL ]
Le “vite parallele” del Sindacato, Ana e Sna, quindi Associazione e Sindacato,
compiono novant’anni!
Ci siamo ispirati a Plutarco, per dimostrare le analogie, ma anche le differenze
che per lo scrittore greco del 50 d.C. c’erano tra gli eroi greci e quelli romani.
Per l’autore delle “Vite Parallele” erano poste in luce le affinità ed i contrasti tra
due mondi ed altrettante culture e civiltà, che reciprocamente andarono ad integrarsi nell’Impero Romano. La ricostruzione storica era rappresentata tramite
l’èthos dei personaggi, che furono protagonisti delle imprese di riferimento.
Il richiamo a Plutarco è chiaramente pretenzioso ma pregno di saggezza, che
per la nostra Categoria non è mai troppa, al fine di dimostrare quanto incidano
le spaccature interne e le differenti mentalità dei governanti.
Ciò premesso, torniamo al nostro Novantenne, che nacque il 29 maggio del 1919 a
Milano e raggruppava gli Agenti professionisti di assicurazione in un’unica anima!
Lo scopo era di creare un “dialogo” con L’Ania, un fronte comune nelle scelte da
proporre al mercato.
Nel corso degli anni si reputò più incisivo trasformare l’Ana in Sna, cosa che avvenne nel marzo del 1972 a Montecatini. Allora, appellarsi “Sindacato” s’intendeva
difendere meglio il concetto d’indipendenza, mentre oggi, definirsi “plurimandatari”, acclara il concetto di libertà. Il significato è unico ed all’insegna degli stessi
02 / 1.2009
Lucio Modestini
ideali di professionalità. “Libertas est potestas vivendi ut velis”, cita Ghironi da
Cicerone nel corso della Relazione al recente Congresso di Bologna.
Chiave di lettura di continuità si potrebbe pure dare alla coincidenza (!) che Lucio
Modestini abbia presieduto entrambi i Congressi: l’attuale e quello del 1972.
Da Montecatini la vita sindacale degli Agenti non fu più unica, ma iniziò a correre in
parallelo con un gruppo di dissidenti, fino a spaccarsi, sia pure con analoghi scopi,
in Unapass e poi in Csa. Quest’ultima associazione tornò ad integrarsi nella casa
madre, per l’altra ancora si discute, “pur intrattenendo stretti rapporti di collaborazione”, riporta la Relazione dell’Esecutivo, che sintetizza in: “...Non beve”.
Le vicende che portarono all’oggi ed intersecano personaggi, fatti ed avvenimenti
salienti, sono inserite nel libro “Sna Story” di cui ho curato la narrazione, avvalendomi di notizie che avevo pubblicato sulla Rivista “Trentesimo Giorno”, da me
diretta. La realizzazione del volume, presentato a Napoli nel novembre del 2007 e
distribuito a tutti i colleghi, si deve alla collaborazione di Roberto Bianchi, Filippo
Guttadauro ed agli Uffici amministrativi Sna.
Specchio delle sofferte vicende narrate sono gli Agenti, che a loro volta, da professionisti iscritti ad un conquistato Albo professionale, sono passati ad “intermediari”, raccolti
in un complesso registro. Nel corso degli interventi congressuali, sia sulla Relazione
Ghironi, che sulle due liste a leale confronto (Metti e Cirasola), sono venuti fuori
discrasie ed incongruenze, per imposizioni e gravose incombenze nel lavoro
d’Agenzia.
Al nostro Novantenne, che come tutte le persone anziane ha la digestione difficile, rimane sullo stomaco l’obbligo, rivolto pure ai veterani, di
sottoporsi a corsi di formazione e aggiornamento professionale (regolamento Isvap n.5/2006).
L’imposizione, che Ghironi definisce “malessere”, non considera che
gli Agenti ben conoscano comportamenti, modalità d’uso e cosa s’intenda per “nuovi prodotti”, anche ai fini del rapporto qualità prezzo!
Viene consigliato, comunque, il “Progetto Diogene”. In proposito ci
domandiamo: E’ stato prescelto il nome del cinico filosofo di Sìnope
4° sec. a.C. per la sua dottrina della ricerca col lanternino dell’uomo?
Diversamente, Diogene è pure l’autore dell’aforisma, con cui concordiamo: “Il bene sommo consiste nel non aver bisogni!”
Mentre le stelle stanno a guardare, la storica casa degli Agenti di Via Lanzone
resta riferimento imprescindibile per gli iscritti ed ammortizzatore tra gli utenti ed
il mercato assicurativo, rimaneggiato dalle Imprese. Manager d’assalto, d’accordo
o in spietata concorrenza, lanciano innovazioni e scelte spericolate, come giocare
a fare i banchieri, appendendosi ad istituti tipo la Lehman Brothers, che accumulò debiti per 613 miliardi di dollari! Il piano Usa, elaborato da Paulson, ha avuto
l’effetto di uno scolapasta, utilizzato per svuotare un pozzo. In testa alla sciarada
c’era Bernard Madoff, ex presidente del Nasdaq, il mercato borsistico elettronico. I
“cervelloni” che si fidarono di lui, credendo in tassi d’interesse impossibili, finirono
sul Wall Street Journal, che ha pubblicato l’elenco dei caduti sul campo.
Il siluro, pur partendo da lontano, era inevitabile che coinvolgesse l’intero settore e le
conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, ponendo in seria difficoltà chi è a diretto contatto con la clientela, “more solito” gli Agenti. La Relazione Ghironi apre sullo scenario
economico in generale e sulla nostra “fragile economia”.
Nonostante i provati novant’anni, la nostra organizzazione continua ad assistere
all’aggravarsi di procedure a dir poco fastidiose, forse umilianti! D’acchito sottende capziosità la stipula di qualsivoglia contratto assicurativo. Lo stato di sospetto,
laddove bisognerebbe riconquistare fiducia, s’ingenera al momento delle firme, innumerevoli ed esasperanti! Mediamente sono oltre quindici, cui s’aggiungono: un
questionario sull’adeguatezza del contratto, l’intervista al cliente con domande indiscrete alla totale faccia della privacy, l’identificazione dell’assicurato con fotocopia
del documento di riconoscimento e del codice fiscale. A parte ciò, c’è la frustrazione
per le provvigioni d’Agenzia, esposte sulla polizza Rca (riferimenti Isvap). A parte il
1.2009 / 03
“preventivatore Rca” discusso nella relazione Ghironi, i contenuti dei contratti, prolissi e d’eccessiva cautela, sono in contrasto con la strombazzata chiarezza, ripetuta
dalle Imprese negli spot pubblicitari.
I nodi vengono al pettine ogni qualvolta si perfeziona un contratto, interferendo col
lavoro quotidiano. Rappresentano, infatti, un ostacolo all’attendibilità professionale,
perciò è necessario trattarne un adeguato rimedio! Non fiori ma opere di sostegno, ci
si attendono soprattutto dai Gruppi Agenti “alla luce degli eventi innovativi”.
Il nostro Novantenne, fisicamente sano, ma moralmente acciaccato, compirà gli
anni il prossimo 29 maggio. I suoi primi passi nel nuovo anno sono stati caratterizzati dal XLII Congresso di Bologna. La veneranda età gli consente di suggerire
al nuovo Esecutivo, presieduto da Giovanni Metti, di poter contare fino ad un certo
punto sulle passate esperienze, così chiunque s’appresti a governare, da una piccola azienda agli Stati Uniti d’America!
La società è radicalmente mutata al cospetto di una svolta epocale, sconvolgendo
ogni rapporto di collaborazione. S’ingenera sempre più il sospetto che ogni precedente, per quanto glorioso, possa essere invocato come ricordo, le nuove compagini devono fare i conti con un torbido e malconcio presente.
Un tempo giovava essere figli di re, oppure “delfini” di capace condottiero, come contava l’università frequentata, l’esperienza acquisita e persino il colore della pelle!
In un momento di seria difficoltà, in cui tutti si giocano l’esistenza, la nostra Categoria
è in prima linea. Il leit motiv degli interminabili, ma proficui interventi congressuali,
riecheggianti nel salone dell’hotel Carlton, richiedeva agli eleggendi competenza ed
assoluta consapevolezza di non poter più contare su esaltanti discorsi, tipo “quanto
siamo stati bravi”. Sarebbero pure da abbandonare adusati schemi, che c’incartano e
consegnano impacchettati alle solite, trapassate formule.
Ci si domandava pure: Al nuovo Esecutivo sarà sufficiente il lavoro di routine ed intervenire, come pompiere, a parare colpi e contraccolpi dell’Ania, del legislatore, del
mercato e del “beccaccione” di turno che si lascia infinocchiare, giocando con i denari
degli altri? Il nuovo leader, alle qualità politiche dovrebbe appaiare la tecnica, che consentirebbe di allargare lo spettro del progetto strategico, illustrato a grandi linee nella
Mozione programmatica. Il freddo ragionamento dei numeri è più confacente a tirare
la somma dei risultati, acconciandosi in maniera più precisa agli obiettivi prefissati.
In proposito La “Relazione” auspica che la futura Istituzione sia: “Snella, governabile
ed avere capacità di intervento immediato su tutti i problemi che interessano la Categoria”. Siamo certi che il “Cavaliere carismatico”, Giovanni Metti e la sua squadra terranno presente la raccomandazione, assieme all’invocata certezza del plurimandato!
Intanto, come regalo di compleanno, sarebbe opportuno, negli invocati ritocchi allo
Statuto, ridefinire “Segretari” i rappresentanti Sna. Il richiamo al Sindacato, così, sarebbe più forte ed immediato, rientrerebbe nella consuetudine, togliendo il retrogusto
dell’Associazione, che ricorda battaglie laceranti! La “Relazione” in proposito recita: “E’
convinzione di chi legge, come di gran parte dell’Esecutivo uscente, che ove si dovesse
decidere di mettere mano ad una riforma istituzionale, questa non potrebbe essere un
solo e mero maquillage, con una parziale modificazione degli Organi di Governo, variando l’attuale impianto maggioritario in un ritorno al proporzionale del recente passato”.
La Categoria necessita di crescente tutela, per salvaguardare la dignità professionale.
Oltre a tutto il resto, è stata apprezzata la prevista smossa alla languente redditività
agenziale. Ci s’attende forti segnali di cambiamento, definitivi, risolutivi e da ultima
spiaggia, all’insegna dell’unità della Categoria, raggruppata attorno allo Sna.
A Tristano Ghironi, che si è accomiatato tra sentiti applausi, per l’imperitura dedizione
al Sindacato ed assieme all’intero Esecutivo uscente va il merito, tra l’altro, d’aver spinto lo Sna verso il sociale, organizzando Convegni di grosso rilievo, tavole rotonde, incontri istituzionali. Alla stampa interna, l’accurata informazione e l’aver posto in rilievo
i problemi più scottanti, agli Uffici amministrativi il collegamento con le varie branche
d’assistenza e competenza. Il Presidente uscente, visibilmente commosso, conclude
con l’incitazione dei libertadores latinoamericani, che traevano il loro coraggio al grido:
De pie sempre, nunca en cavilla” (sempre in piedi, mai in ginocchio).
04 / 1.2009
Il tema più dibattuto in Congresso, servito in tutte le salse, è stato il Plurimandato,
considerato il filo di Arianna, che ci collega al recente passato. Avere più “padroni”
può significare non averne nessuno! Sarà vero? Sembrerebbe di si, se le Imprese si
ostinano a non voler concedere plurimandati, esternando faziosi distinguo tra Nord
e Sud (l’area meridionale da Ghironi è stata individuata di “sofferenza lavorativa”).
Bisogna dare atto all’Isvap che “si è sempre pronunciato favorevolmente verso i
provvedimenti legislativi sul divieto di apposizione delle clausole esclusivistiche...”,
afferma ancora Ghironi nella Relazione, soffermandosi “sull’impegno assunto dal
Sen. Carlo Giovanardi, nel corso dell’ultimo Congresso di Riccione”.
È stato detto che il momento è propizio per pretendere più chiarezza e compartecipazione al nostro destino. Sono state troppe le debacle, le esperienze negative riversate
sulla Categoria, per affidare il nostro avvenire e la nostra clientela a mani “incoscienti”
di manager, che hanno portato la Nazione nelle condizioni in cui si trova. Sarà stata la
concorrenza spietata, la corsa a chi è il più potente, compensi da capogiro ad inetti capi,
sta di fatto che istituti, indicati a modello si sono ridotti ad essere oggetto d’assistenzialismo, citiamo per tutti la potente AIG americana, soccorsa dal governo di Bush.
A questo punto non guasta un richiamo all’etica, risalendo ad Aristotele, che collegava lo studio dell’economia al perseguimento della ricchezza, ma affermava che
questa non è fine a se stessa, ma il mezzo per raggiungere altri, “nobili” fini.
Il nostro Novantenne, infine, auspica maggior presa di coscienza delle Imprese sulla necessità di poter disporre d’ogni forza in campo, per tamponare il più possibile
la crescente crisi in atto. I metodi elusivi, finora adottati, porteranno alla chiusura
del dialogo e ad irreparabili dissesti.
Non vorremmo rivivere la nevrosi di Weimar, quando per comprare un chilo di pane
bisognava presentarsi con la valigia piena di marchi. Il riferimento farebbe atterrire
pure la buonanima di Milton Friedman, perché lascia intravedere il fantasma della
recessione, che in questo momento è da considerarsi il nemico pubblico numero
uno. Nello stesso tempo l’inossidabile Trichet, che come l’ebreo nascosto alla Gestapo seppe dopo parecchio tempo che la guerra era finita, è sempre dell’avviso che
la difesa del cambio vada sostenuta a costo di perdere tutto! Resta emblematica
l’opinione del Financial Times, che parlando della differenza tra la crisi dell’economia finanziaria e quella dell’economia reale sottolinea che, nel primo caso si perdono i risparmi, nel secondo il posto di lavoro!
A proposito di giornali, il Times ha dedicato la copertina a Barack Obama, definendolo l’uomo dell’anno, cioè, colui che dovrebbe fare la guardia al recinto, dopo che
i buoi sono scappati! La Casa Bianca dovrebbe essere un’alternativa a Lourdes,
diventare il luogo dei miracoli, per sanare, intanto, la situazione internazionale che
si riflette nel peggiore dei modi sull’economia.
Il 2008 lascia in eredità al nuovo anno, oltre a tutto il preoccupante resto, i disastri
compiuti dai kamikaze in Irak e dai talebani in Afghanistan; la drammatica confusione
ai vertici politici del Pakistan; il permanere a Gaza ed in Cisgiordania un’aria di bufera;
in Africa: dal Darfur alla Somalia, dalla Nigeria fino alle boscaglie del Congo, gli ammazzamenti non fanno più notizia; in Messico la droga ha accumulato più morti della
Guerra del Golfo; nell’America Latina i conflitti sociali aumentano a vista d’occhio.
Tutto ciò determina incertezza, instabilità, panico! Per quanto ci compete, in un
clima paritetico e d’esplicito richiamo alle responsabilità politiche ed ai settori interessati, Sna ed Ania dovrebbero ridisegnare con serietà il futuro, abbandonando gli
abusati schemi fallimentari! Bisognerebbe rifuggire da scappatoie e furbizie, se si
vuole tentare di recuperare credibilità e fiducia.
Il Congresso ha messo a confronto opinioni e strategie, stabilito ricambi al vertice
ed ancora una volta ha potuto costatare che la “revoca” costituisca la spada di Damocle che ciascuno di noi si porta sulla testa.
In quanto alla tempesta d’investimenti sbagliati, che ha sconvolto il mondo della finanza,
si è convenuto, infine, di spettare alle Società di assicurazione tener fede agli impegni
presi e dimostrare nel bene e nel male di saper essere all’altezza d’ogni rischio!
Auguri di buon lavoro agli eletti e di lunga vita al Sindacato. •
1.2009 / 05
SNA: STORIA DI UN “BREVE”
SEGRETARIO NAZIONALE
Speranze per un futuro senza demagogia,
ma pieno di volontà
[ TOMMASO SORRENTINO ]
Non avendo potuto incontrarvi, ospite a Bologna, causa gravi motivi di famiglia,
per la prima volta sono mancato ad un nostro Congresso nello “storico” Hotel
Carlton. In quella sede si sono alternati incontri e scontri tra Colleghi su diverse interpretazioni del divenire della nostra Categoria. Imprenditori subordinati o Professionisti dell’ Assicurazione?. Problema ancora aperto. Vi è stato
un periodo in cui alcuni di noi, in posizione minoritaria, hanno sperato che
la soluzione Professionisti avrebbe potuto renderci autonomi, non più “Imprenditori subordinati”, controllati dalle Compagnie mandanti. Motivo questo
centrale per il quale io sono stato impegnato dal 1980 in poi, anche nella funzione di Segretario Nazionale e di membro di Giunte diverse, guidate da Segretari diversi. Se volessi scrivere la storia del Sindacato rischierei: è già accaduto
a qualche collega incorrere in errori ed omissioni e comunque non mi ritengo uno
“storico”. Ma credo di poter utilizzare questa occasione per ricordare, a me stesso e ad altri, il periodo nel quale, talvolta mio malgrado, sono stato impegnato.
Nei rapporti: -con gli Amministratori delle Compagnie, ostici e arroganti; -con la
Categoria, - Politici, non tutti meritevoli della P maiuscola, salvo rare eccezioni;
- con i Colleghi di Giunta, alleati e non, tutti compagni di avventura, impegnati a
realizzare il miglior risultato per gli Agenti.
Questo articolo mi è stato sollecitato dalla gentile Alessandra Schofield, addetto
stampa, che ringrazio insieme agli amici Filippo Guttadauro e Domenico Fumagalli, attento e solerte collaboratore dei vertici della Categoria e mi accingo a scrivere
una breve memoria di avvenimenti che riguardano il periodo della mia permanenza ai vertici dei Sindacato.
Negli anni sessanta sottoscrissi il mandato di gestione di una Agenzia L&S e mi
iscrissi anche all’organismo di Categoria allora vigente. Alcuni anni dopo, a inizio
degli anni ‘80 e su richiesta del Collega Sansone, Agente Firs in Potenza, mi ritrovai a Rimini con tanti Assicuratori, convocati dal Segretario del Sindacato Severo
Galbusera. Fui presentato ai tanti colleghi impegnati a difendere la Categoria contro lo strapotere delle Compagnie: Scipioni, Foà, Gattuso, Ghè, Miragliotta, Catania, Boniforti, Ulissi e la nota “passionaria” Barin insieme a molti altri, in quella
occasione Sansone e Scipioni mi chiesero di intervenire in Assemblea su alcuni
argomenti strategici. Forse perchè delegato sconosciuto dal maggior numero dei
presenti in sala e perciò non ritenuto di parte. I miei interventi furono tre; nel
primo accadde che i delegati preferirono votare, su mia indicazione, un Presidente
del Congresso poco conosciuto ma molto preparato, diverso da quello indicato da
Galbusera; il risultato del secondo intervento produsse la inversione all’O.d.g. da
me richiesta ed i delegati preferirono votare ancora una volta, prima delle previste
modifiche statutarie, il dibattito sui programma del Sindacato; nel terzo intervento lessi alla platea molto attenta e numerosa, il documento scritto dal gruppo
Scipioni ormai in contrapposizione al Segretario Galbusera, che per una manciata
di voti, perdette la carica di Segretario. Scipioni divenne Segretario e fu eletta la
nuova Giunta. Seguirono vicende piuttosto animate e rinnovate cariche sindacali:
Scipioni in Congresso e poi Galbusera entrambi rieletti in successione Segretari.
06 / 1.2009
Severo Galbusera
Sotto: Angelo Paradiso
Entrambi ebbero vita difficile a causa di Giunte disomogenee senza il giusto raccordo per affrontare i problemi della
Categoria.
Nel successivo rinnovo i membri della Giunta, composta
solo da Colleghi del gruppo Scipioni, mi elessero a Segretario, il che rappresentò una novità. Severo Galbusera, successivamente al rinnovo citato, ritenne di doversi
dimettere dal Sindacato e costituì una Associazione con
gruppo di iscritti, un decimo del totale degli iscritti al Sindacato, ai quali chiese ed ottenne il superamento della fase
sindacale insieme alla collaborazione senza limiti. lo, che
dai suoi seguaci ero considerato “nemico”, chiesi collaborazione a Galbusera e la ottenni negli incontri che avemmo
con rappresentanti delle Compagnie. Poi una grave malattia distrusse la sua esistenza e ci privò di un combattente
in difesa degli Agenti. Al funerale partecipammo in tanti,
tutte le rappresentanze sindacali e non. Qualche giorno
dopo scrissi un articolo di prima pagina sul “notiziario assicurativo”: Famiglia e Categoria avevamo perduto un simbolo al servizio di entrambe. La sua Famiglia mi ringraziò
con una lettera molto toccante. La Categoria riprese a ricomporsi nel Sindacato e per me divennero più pesanti le
responsabilità assunte. Ma bisognava andare avanti.
A questo punto voglio ricordare a me stesso ed a chi mi
leggerà soltanto due avvenimenti legati direttamente all’impegno sindacale. Il primo: un Convegno di alto livello organizzato a Milano
nei Circolo della Stampa, con la presenza dell’ on. Rebecchini, sottosegretario alle
Assicurazioni, del Prof. Scalfì e di Molinari-Generali. Sollecitai il Presidente Scalfì
a darmi la parola prima del suo intervento di chiusura del Convegno: la risposta
fu positiva. Molinari, tra le solite argomentazioni antisindacali, inventò anche la
vendita di polizze prestampate prelevabili da una machine, dopo averne inserite
il costo, (sperimentata in Austria), e concluse il suo intervento dichiarando guerra
al Sindacato. Non mi restò che contestargli con grande impegno e con forza le
sue provocazioni e ripresi la difesa, che mai avremmo abbandonata, della nostra
professionalità e della nostra funzione sociale. In uno dei suoi volumi la Hoepli
pubblicò gli atti del Convegno con grande risalto per il nostro intervento. Il secondo avvenimento si tenne in una grande aula nella Università di Perugia, gremita
come non mai di Delegati, ed io ancora Segretario, in apertura del Congresso,
lessi la mia relazione sul divenire della nostra presenza nella Società. Quel
documento fu pubblicato, come altri a mia firma, dal nostro “notiziario
assicurativo” ed è disponibile per chi desideri recuperarlo. Alla fine
dell’intervento, il congresso mi applaudì molto oltre il tempo prevedibile e il risultato fu per me immediato e divenne commozione e preoccupazione per il ritrovarmi ancora una volta alla
guida della Categoria. Fui rieletto a grande maggioranza e
non mi sottrassi alla responsabilità che sentivo per il difficile
ruolo che mi era stato confermato dai Colleghi.
Alcuni mesi dopo, a due anni circa dalla siglatura dell’accordo Imprese-Agenti, la Commissione sindacale fu ricevuta,
su mia richiesta, in sede Ania per tentare di stringere i tempi per un nuovo accordo. Mi illudevo che si potesse siglarlo
in tempi rapidi e chiesi ai colleghi di rimanere “incollati” alle
sedie e se indispensabile, rinviare al mittente le prevedibili
posizioni arroganti e chiuse al dialogo, proposte dalla controparte. Purtroppo i Colleghi abbandonarono il tavolo della trattativa. L’episodio mi preoccupò molto ed al Comitato di Torino sollecitai
1.2009 / 07
le mie dimissioni. L’assemblea pretese giustamente di votare la mia volontà e la
quasi totalità fu contraria alle richieste dimissioni. Ripresi la parola e, dopo aver
ringraziato i Colleghi, spiegai loro che, i’abbandono delle trattative, aveva prodotto la delegittimazione del Sindacato e per esso il Segretario Generale. L’Assemblea
capì ed elesse nella stessa sede un nuovo Segretario: il collega Monteforte, ottimo
Presidente di Gruppo e molto capace nelle contrattazioni con la Compagnia dalla
quale otteneva accettabili benefici. Purtroppo Monteforte fu irremovibile al tentativo di riprendere le trattative con l’Ania sull’Accordo. Allo scomparso Monteforte,
fu eletto Segretario il collega Paradiso che, dopo molto tempo riuscì a riprendere
le trattative con l’Ania. Fu siglato comunque un nuovo Accordo, dopo nove anni dal
precedente, con risultati modesti.
Da allora, quale membro permanente del Comitato, ho sempre seguito le vicende del Sindacato Nazionale impegnato a diventare, passo dopo passo, cosi come
avevo sempre sostenuto, la sede di Agenti Professionisti. La Categoria, Presidente
Tiziano Ghironi, nel decennio trascorso ha fatto alcuni passi avanti. Ma con la Presidenza Metti e con la Giunta, appena eletti, è necessario procedere alla definizione da Agenti (subordinati!) in Professionisti delle Assicurazioni, con plurimandato,
se richiesto, a disposizione della clientela per il miglior progetto assicurativo, per
la convenienza e la certezza nella copertura del rischio dalla Impresa prescelta.
Termino qui con il riconoscimento a quanti sono stati e sono impegnati per migliorare e non per l’interesse ad apparire, che escludo, ma proprio di chi “sgoverna” il
degrado del nostro Paese. E con la speranza per un futuro più determinato, senza
pathos, oratoria eccessiva e demagogia. Con capacità e volontà nell’affermare
la nostra Professione. E’ quanto auguro al nuovo Presidente ed ai membri della
Giunta suoi collaboratori di maggioranza e, perchè no, anche alla minoranza che
sarà disponibile. •
Tristano Ghironi e Giovanni Metti
08 / 1.2009
DAL “MONOCRATE ILLUMINATO”
ALL’ UOMO DALL’ORATORIA
“TRIBUNIZIA”
Sogni proibiti che potrebbero diventare realtà,
se avremo il coraggio di osare
[ EUGENIO NARDELLI ]
Il XLII Congresso si è chiuso, rispettando le previsioni e Ghironi ha quindi passato
il testimone a Metti. Predire il futuro nel sindacato non è esercizio di grande
difficoltà.
Comunque si apre un’altra pagina della storia del sindacato e, a quello che
a suo tempo ebbi a definire il “monocrate illuminato”, è subentrato l’uomo
dall’oratoria “tribunizia”. Staremo a vedere.
Sono in viaggio per rientrare a Bari a bordo dell’auto del collega Sergio Risolo.
Nell’auto viaggia anche il collega Antonio Di Gioia, giovane di belle speranze
e con tanta voglia di bruciare le tappe dei meccanismi che portano alla conoscenza del Sindacato nei suoi multiformi aspetti.
Il sindacato compie novant’anni ed io mi immagino, nelle vesti di uomo del passato,
mentre il collega rappresenta il futuro che incalza, il futuro che vuole, il futuro che molto
probabilmente non sarà quello che abbiamo auspicato nel libro dei sogni, che qualcuno
alla guida della categoria ipotizzò essere realistico perseguire.
Ecco, la storia del sindacato è lastricata di sogni proibiti.
A meno che, all’alba di un radioso giorno di un domani che oggi potremmo costruire, non
ci venga in aiuto ciò che fino a ieri non abbiamo avuto, cioè il coraggio di osare. Contro i
soprusi, contro le prepotenze, contro le regole prive di senso, con la certezza di combattere una giusta battaglia, finalmente con la necessaria determinazione.
Questi i pensieri che mi frullano nella testa, mentre Risolo guida e Di Gioia, mi sottopone a un fuoco di fila di domande, con una fame di apprendere incontenibile e con la mia
convinzione che trasferire a questo ragazzo l’esperienza maturata in tanti anni di attività
sindacale debba essere un dovere da assolvere, perché è questo il modo migliore di preparare le giovani forze che nel sindacato devono rimpiazzare le “cariatidi” che, come il
sottoscritto, poco ci manca che celebrino congiuntamente con il sindacato i novant’anni.
Ecco, siamo quasi arrivati a Bari e anche questa ennesima esperienza si è conclusa. Un
rituale che mi ha visto partecipe, a vario titolo, per oltre vent’anni. Avendo oggi varcato
la soglia dell’età della “rottamazione”, come qualcuno ha definito questo passaggio, sono
fra i così detti “inoperativi”.
Termine che mi fa incazzare tanto quanto mi fa incazzare l’aver subito la trasformazione
di un albo professionale in registro degli intermediari.
Sembra quasi che vi sia stata la voglia di operare un declassamento della nostra professione e, su questo passaggio, a mio avviso, avremmo dovuto impostare una battaglia di
principio e così non è stato.
Oggi non siamo più agenti; è come se prima fossimo stati qualcuno, anche se non lo
eravamo ed ora siamo diventati qualcosa, anche se non lo siamo.
Il Sindacato compie novant’anni.
Auguriamoci che superi i cento, simbolo di una compagine di iscritti che abbiano la
determinazione di imporre la propria professionalità e il proprio buon diritto ad essere
attori indispensabili in un mercato in piena trasformazione. •
1.2009 / 09
NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ
E DEL RINNOVAMENTO
Tutti gli interventi hanni stigmatizzato
il tentativo di affossare il plurimandato
[ ALESSANDRA SCHOFIELD ]
Con la vittoria di Giovanni Metti e della sua lista si chiude il sipario su una campagna elettorale caratterizzata da inusuale sovraesposizione mediatica. Quali
che siano stati gli scenari precongressuali, il dibattito che si è svolto il 3 ed il 4
febbraio è stato invece generalmente contraddistinto dalla correttezza.
Indubbiamente, il fatto che si siano presentate due liste è positivo. Indica
vitalità, desiderio di confronto, pluralità di visioni. Tutti elementi propri di
una democrazia.
E se in alcuni interventi si è manifestato il desiderio di giungere – nell’arco
dei lavori – ad una lista unica, ciò va ascritto al desiderio di non perdere l’apporto di alcuna intelligenza, di non dover rinunciare all’operato di nessuno tra
coloro che, negli anni, si sono impegnati a difesa della categoria. Attestazioni di
stima, riconoscimenti di merito sono piovuti su tutti i candidati.
Si chiude il sipario, dunque, sulle elezioni. E si apre su un difficile triennio di
lavoro per chi dall’Assemblea ha ricevuto l’onorevole ed oneroso incarico di rappresentare gli agenti assicurativi in ogni luogo e circostanza ove ciò si renda
necessario.
“L’Ania
Forse l’elenco delle priorità, dei problemi da affrontare immediatamente
vuole delegittimare
non è lungo. Però è pesante e condiviso da tutta la categoria. Le diffeil Sindacato,
renze profonde tra le visioni non sono probabilmente tra gli obiettivi
attribuendo tutta
da raggiungere, quanto sul come raggiungerli e, forse, sull’ordine di
l’importanza ai Gruppi.
importanza.
Dovrei sentirmi
Ma non è un caso che tutti gli interventi durante l’Assemblea – trasverlusingato, ma invece
salmente - siano stati caratterizzati dai medesimi temi, poiché le ansie
sono preoccupato”
sono comuni.
(Rosato)
Unanime il ringraziamento a Tristano Ghironi e all’Esecutivo che lo ha
affiancato, così come la solidarietà espressa ad Angelo Gregorio ed al suo
collega di Giunta del GAA Ubaldo Baldi per la revoca subita e letta da molti
come un attacco all’istituzione Sna.
Tutti, plurimandatari e monomandatari, hanno stigmatizzato i tentativi di modificare la Legge 40 tramite gli emendamenti al ddl 1195 attualmente
in discussione alla X Commissione. Molto interessanti gli interventi
dei colleghi che hanno testimoniato la loro esperienza di plurimandato. In particolare, citiamo - in ordine ri“I peggiori amici
gorosamente alfabetico – Bianchi (“Non è
di noi stessi, siamo noi
vero che le compagnie plurimandatarie
stessi: quando
“Le compagnie,
non sostengono economicamente gli
ci sono le revoche,
agenti. Il plurimandato consente di
quando davanti
qualcuno pensa sempre
ottenere un rapporto di partnership
hanno uomini liberi,
“Se lo hanno revocato,
con le imprese”), Demozzi (“Il pluriperdono anche
un motivo ci sarà””
mandato richiede impegno e investile cause in tribunale”
(Mingozzi)
menti? Certo! Ma per quale attività im(Zenith)
prenditoriale non è così? Ed è molto meno
difficile di quello che sembra”) e Zenith. Si è
10 / 1.2009
trattato, in tutti e tre i casi, di una condivisione di esperienza
tesa ad attenuare i timori e le ansie dei colleghi che vorrebbe“La
ro attuare il plurimandato, ma lo ritengono eccessivamente
minoranza
oneroso e complesso. Indubbiamente, modificare il
svolge un ruolo
proprio modo di essere agente richiede qualfondamentale di
che investimento. Ma soprattutto la voglia di
“Chi non
rimettersi in gioco. La cosa è meno difficile
stimolo e controllo
la pensa
di quanto può sembrare, hanno affermato
per la maggioranza”
come me,
i colleghi. I quali peraltro si sono resi di(Torrini)
non è un nemico”
sponibili a fornire informazioni dettagliate a
(Tamburrano)
chiunque ne faccia richiesta.
Un tema emerso in moltissimi interventi, è stato
quello del divieto di collaborazione tra gli iscritti nella sezione A del
Rui. Gli iscritti Sna chiedono al nuovo direttivo di proseguire la battaglia
per modificare questa norma.
Dibattito c’è stato sull’utilizzo dello sciopero come strumento adatto a sensibilizzare
l’opinione pubblica. Pur avendo comunque dato la propria adesione alle iniziative promosse dal Sindacato, non tutti gli intervenuti concordano sulle chiusure degli sportelli
agenziali. Soprattutto perché la mancata adesione di alcuni vanifica la protesta.
Se il confronto in loco è stato dialettico, ma sostanzialmente scevro da
attacchi di natura personale, ciò non toglie che tutti i presenti avessero ben presenti le modalità con cui la campagna elettorale si
“Mi definisco
era svolta nei mesi immediatamente precedenti l’appuntamento
elettorale. Taluni hanno lamentato una scarsa informazione su
un soldato
programmi e candidati e l’impossibilità di un trasparente dibatdi lungo corso
tito nella fase precongressuale, esprimendo perplessità sull’abidell’istituzione
tudine di dichiarare le proprie preferenze ancora prima di aver
sindacale”
ascoltato i proponimenti degli aspiranti presidenti.
(Pavanello)
Molti hanno quindi individuato carenze, in questo senso, nello
Statuto sindacale, invocando una profonda modifica che consenta
di giungere al prossimo rinnovo con le idee ben chiare. •
1.2009 / 11
GIOVANNI METTI
PRESIDENTE NAZIONALE
Il plurimandato è uno strumento di libertà e dignità.
Ma fate attenzione, questo treno non passerà mai più.
Non date retta a chi fomenta. Né io né Vincenzo prenderemo
mai le distanze da questo Sindacato. Senza l’arma in mano
del plurimandato, non avremo alcun potere nelle trattative con
l’Ania. Non siate fedeli a chi la fedeltà non la rispetta.
L’ora dei convegni è finita: è l’ora dell’azione. Bisogna lavorare per
favorire l’ingresso in Italia delle compagnie straniere.
Di fronte all’arroganza, sapremo dare la giusta risposta.
JEAN FRANÇOIS MOSSINO
VICE PRESIDENTE VICARIO
«Indispensabile stabilire una diversa sinergia
tra Sna e Gruppi,
nella quale i soggetti daranno
ed attingeranno vicendevolmente
forza e supporto.»
PIETRO MELIS
VICE PRESIDENTE
«Diamo un segnale forte da questo Congresso:
comunque vada l’iter dell’emendamento,
noi ci dichiariamo tutti potenzialmente
plurimandatari.»
12 / 1.2009
ROBERTO BIANCHI
CLAUDIO DEMOZZI
LUCIANA FANCELLU
«Lo Sna è per gli agenti come la
zattera che ha consentito a Papillon
la fuga dall’isola-prigione nella quale
lo avevano relegato in una penosa
condizione di semi libertà.»
«Attuare il plurimandato è più facile
di quanto si creda.
Costa? È impegnativo? Certo.
Ma quale attività imprenditoriale non
prevede questo?»
«È un onore far parte della squadra
di Giovanni Metti.
Mi impegno a lavorare
per difendere tutti i colleghi.»
EMILIO GAETA
VINCENZO GATTO
ANGELO GREGORIO
«La lista di Giovanni Metti garantisce
il rinnovamento, ma anche la continuità con le battaglie che abbiamo
portato avanti finora.»
«Tra di noi non c’è nessuna divisione:
è democrazia. Gli obiettivi non possono che essere identici: non facciamo
vincere questa partita all’Ania, o non
potremo più tornare indietro.»
ALFONSO PECCIO
FRANCESCO SAPORITO
LIVIO SELVAGGIO
«È possibile che programmi
ed obiettivi siano condivisi;
è sul modo di conseguire i risultati
che vi sono le differenze.»
«Il fattore tempo sarà, per noi agenti,
sempre più determinante.
Dobbiamo avere il coraggio
di guardare avanti.»
«La libertà è il dogma che sta
seguendo Giovanni Metti, e ci sono
gli strumenti per farlo.
A costruire ci si mette tanto;
demolire è un attimo.»
«Noi crediamo nella libertà, vogliamo
la libertà, ci spendiamo per la libertà.
Non credo nelle spaccature: siamo qui
perché ci vogliamo bene e vogliamo
bene al Sindacato.»
1.2009 / 13
A TRISTANO GHIRONI IL NOSTRO
“GRAZIE”!
L’ex presidente non ha voluto neppure assistere
al dibattito per non influenzare i congressisti
[ FILIPPO GUTTADAURO ]
Questo XLII congresso sarà ricordato da tutti gli iscritti come uno tra i più partecipati della storia dello Sna.
Forse la nota più stonata potrebbe apparire una campagna pre elettorale farcita di false accuse, toni troppo elevati, la rincorsa spasmodica del voto, che
si ricercava anche a costo di perdere qualche amicizia.
Ma le amicizie dovrebbero andare oltre ad un pur importante voto.
Nello sguardo dei presenti, cercavo una risposta. Una risposta che non sono
riuscito a trovare, anche perché non capivo il perché di tanta frenesia.
Altro particolare che mi ha colpito: a differenza degli altri congressi, non erano presenti i soliti informatori della nostra categoria.
Non riesco a comprendere il perché della loro assenza. E pensare che avrebbero
scritto cose molto più attinenti di quello che hanno scritto in questi passati mesi.
Ma non roviniamo la festa.
Restiamo allo svolgersi della discussione, corretta e piena di contenuti.
Che il momento fosse vissuto da tutti con passione, beh, quello lo si era già capito da
tempo.
Restano semmai da capire le ragioni, appunto come dicevo prima, delle accuse delle
falsità della vigilia, smontate a pezzetti nello svolgere del dibattito.
I congressisti hanno dimostrato un elevato senso di responsabilità; cosa che mai avevo
messo in dubbio avrebbero fatto, sono riusciti ad utilizzare una grande dose di equilibrio
e hanno capito molto bene quale lista aveva colto meglio le esigenze della categoria,
offrendo soluzioni più credibili per la crescita professionale, sociale ed imprenditoriale
degli agenti.
Peccato, coloro che non hanno potuto o voluto assistere a questo alto momento
di confronto, non sanno cosa hanno perso!
Come un gatto sornione, Metti è riuscito, attraverso un bel programma ed una lista con
buoni candidati, a rappresentare davvero la continuità nei valori e nella sostanza di un
periodo condotto in modo splendido da una persona (Tristano Ghironi) che ha speso tutto se stesso a favore della categoria. E se qualcuno, in un lapsus freudiano, lo ha citato...
oddio, che male ha mai fatto!
Anche all’estensore di questo modesto punto di vista, una certa commozione l’ha destata il non vederlo: – Passo elastico e dinoccolato, confacente al preferito vestire
sportivo, di parola facile che va all’essenziale, l’allora quarantaseienne Segretario toscano (lo fuma pure), per nascita e sagacia, proveniva da militanza sindacale e pertanto preparato alle esigenze degli Agenti. Riflessivo ma determinato, sin dalle prime
mosse si è battuto per dare certezze alla Categoria, lasciando presagire, ed il tempo
lo confermerà, che la sua guida del Sindacato sarebbe stata duratura, com’era nella
desiderata e nel mandato avuto dagli iscritti. Resistendo alle controversie del sistema,
origine di tutti i mali e d’ogni insoddisfazione, la sua gestione assistette a svolte epocali. Ai sofferti risultati di routine, s’aggiunse il naturale cambio di Millennio che stravolse
persino le “logiche” della guerra, dopo l’attacco terroristico alle Torri Gemelle di New
York. La liberalizzazione della Rca, con l’abbattimento del plurimandato, invece, introdurrà il criterio della navigazione a vista! Così lo ha dipinto Geri Villaroel nel suo Sna
Story. Mi perdonerà, il buon Geri, se ho preso a prestito la descizione di TRISTANO, al
quale va il nostro Grazie! •
14 / 1.2009
GIOVANNI METTI ELETTO
NUOVO PRESIDENTE SNA
La lista “Agenti Indipendenti” ha riportato
371 voti, pari al 68% delle preferenze
[ PAOLO BULLEGAS ]
È stato eletto al termine del XLII Congresso Nazionale SNA svoltosi a Bologna dal 2 al
4 febbraio. Con oltre il 68% delle preferenze, Giovanni Metti ha superato il collega
Vincenzo Cirasola, Presidente del Gruppo Agenti Generali. Entrambi Vice Presidenti
uscenti dell’Esecutivo Nazionale guidato da Tristano Ghironi, si sono confrontati
su programmi per certi versi molto simili fra loro: in primis la tenace difesa della
Legge 40, che vieta alle imprese clausole di distribuzione in esclusiva.
Il Congresso Sna si è aperto lunedì pomeriggio, nel salone dei congressi
dell’accogliente Royal Carlton Hotel di Bologna, alla presenza di oltre 550
partecipanti, tra Presidenti Provinciali, Presidenti dei Gruppi Agenti e Delegati
Provinciali. Dopo l’elezione del collega Lucio Modestini a Presidente dell’Assemblea, è stato Tristano Ghironi, Presidente Nazionale uscente, a prendere
posto sul podio per la lettura della relazione dell’Esecutivo Nazionale. Relazione
ricca di contenuti con la quale il Presidente Ghironi, oltre a ricordare il lavoro
svolto nell’ultimo triennio di mandato, ha salutato l’assemblea dopo dodici anni
di impegno associativo al vertice della categoria. Saluto accompagnato da tanta
emozione sfociata in un interminabile applauso dei congressisti, a sottolineare
l’ampia e totale approvazione dell’operato del Presidente Ghironi.
Al termine, oltre la relazione del Collegio Sindacale sul bilancio associativo, è
stato presentato il libro: “Il futuro della distribuzione assicurativa in agenzia - linee guida verso l’offerta plurimarca”; un’opera unica nel suo genere, curata da
Roberto Bianchi, Paolo Bullegas, Filippo Guttadauro La Blasca, Michele Languino,
con il contributo di avvocati, giuristi, consulenti, formatori ed esperti del settore;
approfondisce aspetti di organizzazione, tecnologia, marketing, legislazione, rapporto con il mercato, formazione, forme societarie; per sviluppare una riflessione
sul plurimandato, indispensabile all’agente che si trova di fronte ai grandi cambiamenti in corso. Il libro, realizzato con il patrocinio Sna, è distribuito dall’editore
Mario Salvatori di Assicura (vedasi servizio da pag. 37 a pag. 39).
I lavori congressuali sono proseguiti martedì 3 e mercoledì 4 con il dibattito, ma
tra i corridoi si iniziava a discutere sul futuro assetto dell’Esecutivo Nazionale. Gli
schieramenti si facevano sempre più chiari con due liste candidate alla guida del
Sindacato Nazionale Agenti.
Era oramai chiaro che i contendenti erano schierati sulle liste di Giovanni Metti e
Vincenzo Cirasola, entrambi Vice Presidenti uscenti. Dopo alcuni primi interventi,
il Presidente Modestini annunciava l’intenzione di dare la parola proprio a loro
per illustrare i propri programmi. A prendere la parola per primo Giovanni Metti
che preferisce dare subito la composizione dei candidati della sua squadra: Jean
François Mossino e Pietro Melis in qualità di Vice Presidenti, Roberto Bianchi, Claudio Demozzi, Luciana Fancellu, Emilio Gaeta, Vincenzo Gatto, Angelo Gregorio,
Alfonso Peccio, Francesco Saporito, Livio Selvaggio, componenti. Squadra che risulterà eletta con 371 voti di preferenza.
In verità i più temerari avevano provato a pronosticare la vittoria di Giovanni Metti; forse anche aiutati dalla notizia del considerevole numero di sottoscrittori per
la presentazione della sua lista: ben 176 firmatari. Un vantaggio significativo per
Metti, considerato che in base allo statuto per la presentazione di una lista sono
sufficienti solo trenta firme. •
1.2009 / 15
PRIME RIFLESSIONI CONGRESSUALI
Spunti bolognesi di un delegato su revoche,
unificazione sindacale e plurimandato
[ GIANCARLO GUIDOLIN ]
Lascio ad altri lo spazio per fare la cronaca, nei dettagli, del Congresso Bolognese.
Vorrei approfittare dello spazio che mi è concesso, per raccontare sensazioni e
impressioni di quei tre giorni uggiosi (meteorologicamente parlando), ma entusiasmanti se penso ai numerosi interventi, al livello del dibattito politico, alla
passione, alla partecipazione.
A poche centinaia di metri dalla sede del nostro Congresso, presso l’Hotel Baglioni, lo scorso 29 novembre si è celebrato il Congresso degli Agenti FATA.
È ancora vivo in molti partecipanti il ricordo del clima sereno di quella giornata; i
termini lusinghieri usati dall’Amministratore Delegato di FATA, Vittorio Rispoli, nel
descrivere i rapporti intercorrenti con gli Agenti FATA, con il Gruppo Agenti e con il
suo Presidente Angelo Gregorio. E come non andare poi alla notizia della revoca ad
nutum che lo stesso Gregorio si è visto notificare solo una decina di giorni prima del
nostro Congresso. Certamente, come me, molti si saranno chiesti: ma cosa è successo
nel giro di due mesi? Cosa ha fatto sì che i rapporti si deteriorassero in tal modo?
Nei corridoi del Carlton, al bar, nei salottini non si parlava d’altro. Allo sgomento di
una notizia così incredibile piovuta nelle agenzie all’indomani della revoca, è subentrata la rabbia; la consapevolezza che la revoca non è motivata dalla necessità di
un riequilibrio dell’andamento tecnico di un’agenzia o di una compagnia, bensì di
trovarsi davanti ad un attacco portato al cuore degli agenti del Gruppo Assicurativo
Generali e ai vertici dello SNA.
Un’incomprensibile, ma purtroppo non isolata, voglia delle Generali e quindi dell’ANIA, di mostrare i muscoli, di sottolineare chi è che comanda nel mondo delle
assicurazioni. Una chiara provocazione indirizzata a un Presidente dello SNA che si
apprestava a lasciare la guida del nostro Sindacato dopo oltre un decennio e un chiaro messaggio per chi si candidava a raccoglierne il testimone: i padroni siamo noi.
Io, alla stregua di molti congressisti, non conosco Angelo Gregorio e quindi non
starò qui a dirvi quanto è onesto, buono e caro; questo lo lascio fare a quanti, conoscendolo da molto tempo, hanno avuto modo di capire di che pasta è fatto l’uomo.
Però una cosa posso fare: ragionare con la mia testa ed azzardare alcune ipotesi.
Angelo Gregorio è un mariuolo che si è appropriato dei soldi della Compagnia.
No, non può essere: lo avrebbero revocato per giusta causa sbandierando al mondo
la disonestà di un componente dell’Esecutivo dello SNA. “Quale ghiotta occasione
potrà mai capitare in futuro – potrebbe essere stata la riflessione di qualcuno - ci
liberiamo di quel rompiscatole di Ghironi e gli diamo il colpo di grazia dimostrando
che si è attorniato di banditi”. No, questa ipotesi non regge.
Il rapporto sinistri a premi delle agenzie di cui il nostro Angelo è titolare o socio è disastroso ed il FATA ci ha rimesso un sacco di soldi. Ma se un portafoglio è così messo
male, chiami l’Agente e gli fai un bel discorsetto serio, serio: “senti, caro amico, visto che gli affari si fanno in due o altrimenti non sono affari, noi abbiamo deciso che
non possiamo più andare avanti così. Prendi quella schifezza di portafoglio che hai e
portalo da un’altra parte”. Ma no. Non è andata così! Non gli fanno portare via la sua
schifezza di portafoglio: lo cacciano e basta. No, anche questa mi sembra debole
come ipotesi. Forse non è del tutto vero che perdono tutti questi soldi. Al limite, se
ad una compagnia interessa l’Agente, ma il suo portafoglio crea qualche problema,
gli chiedi di fare un po’ di pulizia, gli fai stornare un po’ di polizze (in barba all’obbligo a contrarre) e nel giro di qualche mese il saldo tecnico si riequilibra.
E poi, le tariffe le fa la compagnia, i sinistri li liquida la compagnia (o non li liquida con
16 / 1.2009
Angelo Gregorio
una conseguente lievitazione di costi dei sinistri). Non è che Gregorio lavora ad Avellino e Caserta da qualche settimana: è sempre
stato lì, ed allora...?
E allora, cosa rimane?
Rimane la necessità dell’ANIA/Generali di mostrare i muscoli, di
ribadire chi è che comanda. Non è un caso isolato il nostro: anche
a livello nazionale il rapporto tra le Istituzioni, la Confindustria ed
alcuni Sindacati è spigoloso. Si sta cercando con tutti i mezzi di
isolare il Sindacato, di non riconoscerne la rappresentatività; si
preferisce trattare con le RSU delle singole aziende o con i Sindacati minori.
Ohibò quale terribile coincidenza.
Le analisi sulla revoca di Angelo Gregorio, agente del Gruppo Assicurativo Generali, si sono spinte sino a disquisire se tale revoca
giovasse di più o arrecasse maggiori danni a Cirasola, oppure a
Metti. Ho trovato inutile e stucchevole ogni discussione in materia.
Credo che alla fine non abbia giovato a nessuno; men che meno
all’immagine delle Generali e dell’ANIA.
Dicevo: numerosi gli interventi, alto il livello del dibattito politico,
palpabile la passione, notevole la partecipazione.
Ero presente, tanti anni fa, ad un congresso al Carlton: dopo quel
congresso, drammatico, con la sala congressi divisa in due, sul lato
sinistro “i pro” e su quello destro “i contro”, il Sindacato si spaccò
e di lì a poco nacquero UNAPASS e CSA.
Dopo un po’ di anni CSA si sciolse ed i suoi iscritti aderirono nuovamente allo SNA. Oggi credo non vi sia agente che non si auguri
che, a breve, stessa scelta venga fatta dagli amici dell’UNAPASS.
Certo, ci sono in ballo differenti modi di interpretare la rappresentatività sindacale, ma niente di così veramente insuperabile, se solo
gli attori in campo avranno la voglia di affrontare seriamente e
serenamente il tema della unificazione. Negli ultimi anni abbiamo
assistito alla nascita di nuovi Gruppi Agenti frutto della divisione dei Gruppi esistenti;
in qualche altro caso, Gruppi divisi si sono riunificati. Molto spesso la divisione di un
Gruppo o la mancata riunificazione di un altro sono la conseguenza della assenza
di volontà di confrontarsi e trovare un punto unificante. Troppo spesso è più facile
smettere di confrontarsi e creare un’alternativa; rimanere arroccati sulle proprie
posizioni e non fare alcun passo di avvicinamento all’altro. Difficile e impegnativo
mettersi in discussione. Ma in ogni contesto, sindacale o aziendale, non vi è Agente
che non auspichi un ritorno all’unità.
E alla fine l’ANIA è tornata alla carica. Non è sembrato vero, ai vertici della Confindustria assicurativa, trovare la compiacente disponibilità di un paio di parlamentari
che hanno presentato due emendamenti aventi l’obiettivo di annullare, con un bel
colpo di spugna, l’impossibilità per le compagnie di rilasciare mandati che prevedano per l’Agente l’obbligo dell’esclusiva. Che buffa la vita: vogliono obbligarci ad una
forzata monogamia, alla fedeltà, in un mondo (quello delle compagnie) dove il tradimento e l’occupazione di alcove altrui, è oramai prassi consolidata ed ampiamente
praticata. Un ritorno al passato che significherebbe rimettere nel box una macchina
che, se lasciata libera di correre, non potrebbe che fare del bene al mercato ed alle
stesse compagnie. Non è certamente il momento di abbassare la guardia. Forse le
lettere inviate dal nostro Sindacato ai parlamentari e alle Istituzioni non saranno
sufficienti; forse non basteranno nemmeno i pareri contrari dell’ISVAP e del Garante
per la Concorrenza; forse non sarà nemmeno sufficiente il rischio di sanzioni che
potrebbero arrivarci dall’U.E. Probabilmente saremo chiamati a scendere ancora
una volta in piazza per far sentire da che parte stanno gli Intermediari.
Per difendere la nostra libertà.
Chiudo queste mie riflessioni usando una frase pronunciata, al termine dei loro interventi, da molti congressisti: buon plurimandato a tutti. •
1.2009 / 17
RIPARTIRE DAI PUNTI COMUNI
ALLE DUE LISTE
Riflessioni sui temi lanciati durante il dibattito congressuale
[ MASSIMO CINGOLANI ]
Alla fine del congresso mi sono reso conto che ora è necessario affrontare tutti quei
temi che nei tre giorni di dibattito non è stato possibile esaminare.
Infatti, per necessità, molti interventi hanno privilegiato l’intenzione di voto su
una delle 2 liste, anzi alcuni quando ancora non si sapeva se ce ne sarebbero
state due od una, rispetto all’approfondimento dei contenuti.
Non c’è stata la condizione, dato anche il grande numero di interventi, di
focalizzare i punti dei programmi delle liste che si sono confrontate.
È stato un grande limite, anche perché molti punti dei programmi erano simili, ed articolarli meglio sarebbe stato un arricchimento per tutti.
I punti più importanti della lista degli “agenti Indipendenti” che ha eletto Giovanni
Metti sono: ”L’indipendenza: ci batteremo per l’autonomia imprenditoriale e professionale degli Agenti, sia monomandatari sia plurimandatari. L’unità, infatti l’obiettivo
principale è l’unificazione delle sigle sindacali. La redditività con il coinvolgimento delle
Compagnie, le Istituzioni e il Mondo politico, sul tema non più rinviabile degli equilibri economici delle agenzie. Cultura e formazione con lo sviluppo dell’Ufficio studi e ricerche”.
Punti molto in comune con la lista Cirasola, e da qui è necessario partire per costruire un sindacato più forte.
In molti interventi, mai come in questo congresso sono state fatte delle citazioni, e
la personalità più citata è stata il neopresidente degli Stati Uniti Obama.
Speriamo che, viste le difficoltà del mondo e degli USA in particolare, e l’entusiasmo che
ha suscitato il primo presidente nero, tutto questo sia di buon auspicio anche per noi.
Forse uno dei limiti, come ripeto imposto dalle circostanze, è stato non approfondire
i contraccolpi che la crisi economica porterà all’interno della categoria.
Tra poco, a causa delle difficoltà nella quale si dibattono le piccole e medie imprese
e l’occupazione ad esse collegate, avremo grossi problemi di redditività anche nelle
agenzie di zone considerate ricche, sperando non siano già presenti.
Il risultato elettorale lascia aperto un altro grosso problema, quello del ruolo e della
rappresentanza della minoranza.
In attesa che lo statuto, come si è visto prima e durante i lavori del congresso, si
adegui ad un nuovo concetto di democrazia e rappresentanza, è necessario mettere
in atto tutte quelle tutele atte a garantire visibilità alla minoranza, soprattutto quando si tratta di una minoranza più che mai rappresentativa e con delle caratteristiche
particolari come quella uscita dal congresso.
Anche le regole della campagna elettorale hanno mostrato i propri limiti, facendo sì
che certa stampa ostile al sindacato ne approfittasse.
Si potrebbe dare un ruolo maggiore a quei contrappesi istituzionali previsti dal nostro statuto, come il direttivo composto dai coordinatori regionali.
Dobbiamo avere chiaro che, quando si parla di maggioranza e minoranza all’interno di
una struttura come la nostra, tutti e due, o magari tre un giorno, i soggetti sono espressione di come manifestare al meglio gli interessi della categoria, per cui si presume,
predisposti all’unità, sempreché “perniciosi” personalismi non la distruggano.
A maggior ragione uno dei punti riportati nei due programmi ma poco citati negli
interventi riguardano l’unità con l’Unapass.
In un settore in cui ANIA e ABI si uniscono, aver due rappresentanze degli agenti è
sintomo di debolezza. In un mercato così definito l’obiettivo strategico dovrebbe essere
un soggetto unico con varie articolazioni di tutti gli intermediari assicurativi siano essi
agenti,broker, subagenti, così come è strutturata la IABA Indipendent Insurance Agents
& Brokers of America, che come potete notare sottolinea la parola “indipendente”. •
18 / 1.2009
MOZIONE APPROVATA ALL’UNANIMITÀ
Al Presidente del Consiglio di Ministri On.le Silvio Berlusconi
Al Ministro delle Sviluppo Economico On.le Claudio Scajola
Al Segretario del Partito Democratico On.le Walter Veltroni
Al Presidente dell’Autorità garante per la concorrenza del mercato Dott. Antonio Catricalà
Al Presidente dell’ISVAP Dott. Giancarlo Giannini
Alle Associazioni dei Consumatori
Il XLII Congresso Nazionale del Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione, riunito in sede ordinaria a Bologna, appresa notizia degli emendamenti n. 12.1 e 12.2 al ddl 1195 giacente presso la X Commissione Industria del Senato,
tendenti alla soppressione dell’art. 5 della Legge n. 40/2007 esprime agli Organi ed Associazioni in indirizzo:
- la profonda e convinta contrarietà verso la soppressione di una legge liberale che sviluppa la concorrenza nel mercato assicurativo italiano e ciò a tutto vantaggio dei cittadini italiani;
- la determinazione ad opporsi, nei modi previsti dall’ordinamento e dalla Costituzione della Repubblica italiana,
verso questo ritorno al passato in danno al mercato assicurativo nel suo intero complesso.
Il Congresso, nella sua unanimità, si attesta un immediato ritiro degli emendamenti in questione.
Approvato all’unanimità
Bologna 4 febbraio 2009
LA TRASPARENZA NON È IN DISCUSSIONE
Mi riferisco al recente articolo apparso sul Assinews.it on-line.
Non conosco Honny, ma di certo non era presente nella sala del Congresso bolognese dello SNA.
Se così fosse stato, infatti, avrebbe appreso direttamente dagli interessati che la relazione finanziaria triennale, da Congresso a Congresso, riferisce solo i dati generali del periodo, sottolineandone le tendenze che si sono registrate.
I dati particolari che ogni bilancio consuntivo di qualsiasi ente, associazione o società deve evidenziare in nome della trasparenza sono stati abbondantemente descritti e riportati nel fascicolo
consegnato ad ogni singolo componente il Comitato Centrale, per la futura memoria di ognuno.
Quel testo accompagnato dalla relazione annuale viene letta dal sottoscritto ai congressisti, e per
ultimo le risultanze contabili vengono spiegate nei dettagli per le numerose richieste di approfondimenti fatte pervenire alla presidenza dagli attenti partecipanti alla votazione.
Solo dopo, quei rendiconti annuali così sviscerati, vengono posti in votazione e tutti sono stati approvati nel luogo ad esso deputato dallo Statuto: il Comitato Centrale dello SNA.
È vero che non si è potuto dare il risultato definitivo dell’esercizio 2008, anche se ho scritto e riferito che è previsto un importante avanzo di amministrazione, dovuto alla oculata amministrazione
dell’Esecutivo uscente nonostante un piccolo calo di iscritti.
Se il numero totale degli iscritti cala di 250 unità ed i morosi sono 754, vuol dire che ci sono stati
n. 504 nuovi iscritti a dimostrazione della validità della strategia politica del Sindacato.
Purtroppo il mancato rinnovo dell’adesione può, a volte, coincidere con l’abbandono dell’attività
agenziale, oppure con l’accorpamento in società di più agenti, o peggio ancora con il persistente
calo di redditività che da oltre in triennio attanaglia la categoria degli agenti che sono costretti a
porre molta attenzione alle spese.
L’Ufficio Sviluppo del Sindacato subito allertato ci darà notizie più dettagliate che saranno puntualmente riportate nella relazione di accompagnamento al bilancio consuntivo 2008 di prossima
approvazione.
Antonio Nacci , Presidente del Collegio Sindacale dello SNA
1.2009 / 19
••• L’agente al femminile
IN QUESTO MOMENTO
NON C’È BISOGNO DI SOLISTI
Intervista a Luciana Fancellu, nuovo componente
dell’Esecutivo Nazionale SNA
[ TIZIANA BELOTTI ]
Questa volta la protagonista dell’Agente al femminile è la nostra “first lady” dell’Esecutivo Nazionale, Luciana Fancellu, così tanto aggraziata nell’aspetto quanto autorevole nei toni con
cui si è presentata a tutti i delegati presenti al congresso elettivo di Bologna.
“Mi chiamo Luciana Fancellu, sono sposata e ho due figli, faccio parte della GE della
Provinciale di Sassari, sono agente dal 1991, subentrata ai miei genitori entrambi
agenti della Milano.
Ho conseguito la laurea in giurisprudenza e nel 1998 sono diventata avvocato.
Ma ho scelto di fare l’agente di assicurazioni.
Ho sempre respirato aria di assicurazioni e questo fatto ha influenzato sicuramente la mia formazione giuridica e professionale. Lo studio unito all’esperienza conseguita nel frattempo sul lavoro, sono stati determinanti nel rendermi consapevole
del ruolo giuridico che l’agente ha nel rapporto con le mandanti, tanto da condizionare
di volta in volta le mie scelte lavorative.
Scelte che ho sempre maturato nel rispetto della mia dignità personale e del mio ruolo
professionale all’interno del sistema.”
Da quando hai incominciato ad interessarti dei problemi del gruppo agenti?
Ero agente Milano, quando è scoppiato il “bubbone Gavazzi” e nell’occasione seppur sotto
pressione, ho con fermezza rifiutato di firmare il nuovo mandato e successivamente ho
presentato le mie dimissioni, non sopportando le vessazioni, a cui ero sistematicamente
sottoposta.
Insieme ad altri colleghi ex agenti Milano, ho assunto il mandato Piemontese, e fin da
subito mi sono occupata attivamente del Gruppo Agenti.
Ho fatto esperienza per alcuni mandati come componente di G.E. e poi come Vice Presidente fino ad assumere la Presidenza del Gruppo.
Devo evidenziare che l’attività della mia Presidenza è stata caratterizzata da una forte conflittualità, nei rapporti con la mandante, dovendo affrontare primo fra tutti il Nuovo Piano
Industriale della Compagnia che prevedeva come priorità “la revisione dei corrispettivi
agenziali”, in poche parole si annunciava la riduzione provvigionale.
Sappiamo dalla cronaca sindacale che anche lì hai subito forti pressioni per non aver firmato la riduzione provvisionale che volevano imporre a tutto il gruppo agenti, come hai reagito?
Dopo una lunga e difficile trattativa, portata avanti dal GAP e terminata con la modifica
unilaterale della tabella provvigionale, imposta alla rete, da parte dei dirigenti della Piemontese, insieme ad altri 10 agenti, non volendo sottostare ad un atto d’imperio, imposto dalla
Mandante, abbiamo revocato per giusta causa (ex art.12, I comma, lett. E) la Compagnia
per grave inadempimento contrattuale, combattendo a nostre spese la prepotenza della Mandante e rischiando sulla nostra pelle le conseguenze che ne sono derivate.
La legge 40 non era ancora operativa, se non per gli agenti di nuova nomina, per cui tutti
noi abbiamo potuto firmare il nuovo mandato, con un’altra compagnia, solo il giorno dopo
aver revocato la Piemontese.
Allo stato attuale il contenzioso è in corso, con tutti i presupposti per vincere la causa e
se così sarà, si creerà un importante precedente giuridico, che andrà a vantaggio di tutta
al categoria.
Come ti sei trovata ad essere parte dell’esecutivo nazionale?
La mia storia sindacale era nota e la proposta di Giovanni Metti di prendere parte al suo
20 / 1.2009
progetto mi ha molto onorato, soprattutto per la stima e la considerazione che ho per lui
come uomo e come professionista.
Di lui ho potuto apprezzare la sua grande disponibilità al dialogo, al confronto, alla ricerca
costante della condivisione sulle varie problematiche.
Giovanni ha la grande capacità di coinvolgere e motivare tutte le persone che collaborano
con lui.
Come intendi sviluppare il tuo ruolo all’interno dell’Esecutivo?
Sono fermamente convinta, che soprattutto in questo momento di difficoltà per la categoria non c’è bisogno di solisti, per condurre le importanti battaglie che ci attendono,
ma al contrario è necessaria una squadra, in cui ciascun componente possa mettere a
disposizione il proprio lavoro e le proprie competenze. Per quanto mi riguarda, mi sento
pronta a dare il mio contributo alla categoria, mettendo a disposizione l’esperienza e le
competenze fin qui maturate e altrettanto pronta ad impegnarmi fattivamente per il raggiungimento degli obbiettivi comuni.
Quali devono essere, secondo te, gli obbiettivi prioritari del nostro Sindacato?
In questi ultimi dieci anni la nostra categoria ho raggiunto risultati importanti e tutti noi
dobbiamo proseguire questo cammino, per non disperdere quanto fin qui faticosamente
ottenuto.
Giovanni Metti ha condiviso con tutta la squadra un programma impegnativo e la priorità
è concretizzarlo, ma allo stesso tempo individuare un obbiettivo specifico, diventa difficile
poiché l’esperienza insegna che le priorità diventano le contingenze del momento, a cui
dobbiamo tempestivamente rispondere.
Per esempio oggi l’obbiettivo prioritario è difendere la nostra libertà e la nostra indipendenza, contrastando gli emendamenti 12.1 e 12.2 al DDL n.1195, in discussione alla X
Commissione del Senato.
Cosa intendi per libertà ed indipendenza?
Le nostre Mandanti devono avere il coraggio di confrontarsi con professionisti liberi di
scegliere come lavorare e con chi lavorare.
Abbiamo imboccato il percorso della consapevolezza che ci rende
coscienti del ruolo professionale che tutti noi rivestiamo, nel sistema lavorativo e nel mercato assicurativo e sono convinta che
qualunque cosa fatta con consapevolezza ci vede protagonisti del
nostro futuro.
Un contributo per spronare le colleghe donne ad impegnarsi di più
a rivendicazione della nostra dignità professionale?
Nel corso di questi anni, ho potuto riscontrare che le colleghe sono
molto motivate ed hanno molto chiaro il concetto di dignità nel lavoro come nella vita, il problema è che molto spesso non vengono
coinvolte nella vita associativa dei gruppi e/o del sindacato. Per
cui la necessità non è tanto spronarle, quanto piuttosto renderle
partecipi nelle iniziative importanti.
Cosa deve fare ciascuno di noi per contribuire al raggiungimento degli obbiettivi comuni?
Credo nella partecipazione attiva al Sindacato e penso che contribuire alla vita associativa sia il completamento professionale a cui
ciascuno di noi deve tendere. Partecipazione che può essere svolta
anche attraverso il semplice supporto, a chi si espone direttamente, attraverso consigli, suggerimenti o critiche costruttive.
Io ho “sperimentato e gustato” la solidarietà di tanti colleghi, perciò, tutti possiamo potenziare i risultati se sapremo essere uniti e
solidali nell’affrontare il futuro incerto che ci attende.
Dipenderà da tutti noi il cambiamento che vogliamo vedere
che accada.
A conclusione di questa incoraggiante intervista voglio riproporvi
la massima di Gandhi, citata da Luciana alla fine del suo intervento
al nostro Congresso di Bologna.
“Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto
buoni possano essere, sono perle false, fino a quando non
vengono trasformate in azioni”. •
Luciana Fancellu
1.2009 / 21
CIRASOLA: PARLAR MALE
DI ME SIGNIFICA OFFENDERE
LO SNA.
BARIN: COSA C’È DI MEGLIO
DELLA POSSIBILITÀ DI SCELTA?
“Comunque vada sono contento, perché
questo dibattito mi arricchisce”. Questo
l’incipit dell’intervento di Vincenzo Cirasola, candidato presidente per la Lista 2
che ha così proseguito, facendo chiaro
riferimento a quanto più o meno chiaramente espresso nell’infuocata fase preelettorale “Parlar male del vicepresidente,
che per anni ha lavorato vicino a Ghironi
e Metti, è offendere il Sindacato stesso...
mi sono sempre fidato delle scelte di Ghironi: mai la mia voce fuori dal coro, anche quando non ero d’accordo”. Cirasola
ha poi ribadito quanto più volte affermato
anche in precedenza “Gli agenti Generali sono favorevoli al plurimandato”, sebbene il Sindacato non abbia “preparato
adeguatamente la categoria”. L’ex vice
presidente ha paragonato la legge sul
plurimandato a quella sul divorzio “A diciannove anni sono sceso in piazza per
sostenere la possibilità di divorziare e lo
farei ancora, anche se sono felicemente
sposato da ventitre anni”. Insomma, una
libertà è tale e va difesa, anche se non si
ha motivo di utilizzarne le facoltà. Perciò
contro gli emendamenti al ddl 1195 “bisogna tutti scendere in piazza seriamente”
ha affermato Cirasola.
“Non c’è nessuna divisione, solo una contrapposizione” ha di seguito dichiarato
Carla Barin “Cosa c’è di meglio dell’avere
più liste, più scelte?”, che ha poi concluso
l’intervento – a proposito degli emendamenti – ammonendo a “bloccare il sistema, con qualsiasi mezzo”.
FONDIARIA-SAI:
GLI AGENTI DEVONO SCEGLIERCI PERCHÈ SIAMO I MIGLIORI
Claudio Demozzi – successivamente eletto tra i componenti del nuovo Esecutivo Nazionale – nel suo
intervento al Congresso ha letto alcuni stralci del verbale dell’Assemblea degli Azionisti Fondiaria Sai.
Ecco cosa afferma l’Amministratore Delegato Fausto Marchionni “Voi sapete quanto sia importante la
fidelizzazione della rete in presenza della normativa Bersani sul plurimandato. Fidelizzare la rete vuol
dire farsi scegliere come la miglior compagnia per gli agenti, cosa che stiamo cercando di fare in questo
momento, cioè cercare di dare agli agenti quello che vogliono, un’assistenza efficace, qualcuno che gli
risponda prontamente, qualcuno con cui dialogare.”
E ancora “E’ fondamentale essere scelti dagli Agenti come miglior compagnia con la quale interloquire e
non come compagnia che paga di più o piuttosto come compagnia che ha le maglie più larghe nell’assunzione. Dobbiamo essere scelti come compagnia che dà un servizio efficiente, un servizio veloce, che sta
vicino alla propria rete, che ne capisce le esigenze e che cerca di non scaricare sulla rete i costi amministrativi che purtroppo normative continue, leggi e leggine in questo momento stanno scaricando su di noi.”
Demozzi ha chiesto all’Assemblea “Avreste mai pensato di sentire queste cose da un management di
compagnia, se non ci fosse stata la Legge Bersani?”. Domanda retorica: indubbiamente no. E, a quanto
pare, ci sono dirigenti disposti ad interpretare correttamente le evoluzioni del mercato.
22 / 1.2009
RELAZIONE MORALE E FINANZIARIA
DELL’ESECUTIVO NAZIONALE
LISTE ELETTORALI E RISULTATI
SOMMARIO
Relazione morale e finanziaria dell’Esecutivo Nazionale .......................
Pag
I
Relazione Finanziaria ...........................................................................
Pag XIX
Verbale Riassuntivo Lista 1 ..................................................................
Pag XX
Verbale Riassuntivo Lista 2 ..................................................................
Pag XXIII
Eletti Collegio dei Probiviri, Collegio Sindacale
e Commissione Nazionale Di Deontologia Professionale ......................
Pag XXV
[ Relazione Morale E Finanziaria Dell’Esecutivo Nazionale ]
SINDACATO NAZIONALE AGENTI DI ASSICURAZIONE
LXII CONGRESSO ORDINARIO
BOLOGNA 2-3-4 FEBBRAIO 2009
Care Colleghe, cari Colleghi e gentili ospiti,
Vi ringraziamo per la Vs. preziosa e gradita partecipazione ai lavori del quarantaduesimo congresso ordinario
del Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione che, nel compimento triennale delle cariche associative, si tiene
nella bella cornice di una delle più famose e blasonate città del nostro Paese: la dotta Bologna.
A tal proposito e prima di dare inizio alla ns. relazione, che abbiamo cercato di contenere nei limiti del possibile
per dare il più ampio spazio al dibattito, dobbiamo ringraziare i colleghi della locale sezione provinciale bolognese che si sono sobbarcati l’onere, sempre gravoso, di comporre la Commissione verifica poteri.
LO SCENARIO ECONOMICO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE
Aprendo la precedente relazione congressuale, nella primavera dello scorso anno, facevamo riferimento ad una
situazione politico/economica assai deteriorata a causa dell’instabilità politica e del primo grave accenno di crisi
sistemica che si stava paventando.
Purtroppo, gli accadimenti che si sono succeduti nella seconda parte dell’anno appena trascorso hanno centuplicato tali croniche difficoltà. La crisi finanziaria, sviluppatasi negli U.S.A. che ha determinato un vero e proprio
crollo finanziario a livello globale, sta avendo gravissime ripercussioni anche sulla nostra fragile economia.
Le previsioni per l’anno appena iniziato risultano essere assai pessimistiche: decrescita economica, aumento
della povertà, disoccupazione in aumento.
In poche parole, si prospetta un non breve periodo di recessione e sapendo di parlare ad una platea di imprenditori, certamente a conoscenza dei fatti, evitiamo di approfondire l’analisi di merito, soffermandoci brevemente
soltanto sui riflessi che tali problematiche avranno sul contesto del mercato assicurativo nazionale.
Le compagnie di assicurazione, al pari di ogni altra impresa, risentiranno in maniera notevole del dissesto
dell’economia mondiale. Il settore vita sarà maggiormente interessato dalla contrazione del livello di spesa dei
cittadini e ciò per due ragioni essenziali: minori possibilità di investimento in previdenza e sfiducia verso il sistema
finanziario internazionale che ha dato, come detto in precedenza, pessima dimostrazione di sé soprattutto sul
fattore della serietà e della trasparenza.
Gli scandali ed i dissesti verificatisi nel recente periodo hanno minato alle fondamenta la fiducia dei consumatori
ed occorreranno anni prima di ritrovare un equilibrio apprezzabile.
Anche in questo contesto negativo, però, è utile osservare che chi ha offerto la prova peggiore è stata la distribuzione bancaria ed in generale quella dei canali alternativi. Mentre quella professionale effettuata dagli agenti si
è mantenuta, nel complesso, ancora affidabile ed al riparo del disastro che è sotto gli occhi di tutti.
Occorrerà, nel futuro, porre ancora più attenzione nel consigliare i nostri clienti, orientandoli verso scelte serie,
prive il più possibile di rischi e badando unicamente ai loro interessi piuttosto che a soddisfare i “budgets” delle
Compagnie, com’è stato costume soprattutto in ambito dei grandi gruppi assicurativi.
Per quanto riguarda il settore danni, non è che il discorso cambi granché. La recessione che imperversa sarà foriera
di una contrazione del fatturato premi e quindi, al pari di ogni altra attività imprenditoriale, anche gli agenti dovranno fare i conti con una gestione economica difficile. Servirà riflettere molto sugli investimenti da fare e soprattutto
dovrà essere dedicata una grandissima attenzione alla struttura dei costi, cercando di tagliare dove sarà possibile.
È del tutto evidente che in questo contesto, non favorevole, invertendo la tendenza in corso da oltre un decennio, dovrà essere riportata sul tavolo della negoziazione con le imprese l’elemento della redditività. Intendendosi
per tale non soltanto il mero riequilibrio delle scale provvigionali, ma tutto il contesto di oneri che gravita intorno
all’impresa agenzia. È questo uno degli elementi cardine rimasto in sospeso nella discussione al tavolo del ridisegno della distribuzione agenziale, di cui al protocollo d’intesa dell’accordo 2003. Trattativa volutamente interrotta dall’ANIA, all’indomani della emanazione del primo decreto Bersani, poi convertito nella legge 248/2006.
Siamo fortemente convinti che per il raggiungimento di un apprezzabile grado di miglioramento, sarà necessario fare leva sul grado di indipendenza conseguito dalla nostra categoria, soprattutto in virtù dei provvedimenti
legislativi che hanno eliminato dal rapporto di agenzia le clausole esclusivistiche. È questo un elemento che dovrà
[I]
[ Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione ]
mettere in condizione i Gruppi Agenti, di concerto con il ns. Sindacato, di far prevalere una situazione che non ci
vede più ricattabili come avvenuto nella ultracentenaria storia dei rapporti tra imprese ed agenti.
Va comunque osservato che, al di là di ogni iniziativa collettivistica, nel recentissimo periodo una notevole
quantità di agenti ha orientato, tramite singola scelta, il proprio futuro professionale verso questa direzione.
Questo aspetto deve produrre una grande riflessione a tutti i livelli.
IL SINDACATO E I GRUPPI AGENTI
La prima riflessione da affrontare, alla luce degli eventi innovativi di cui in precedenza, è quella del ruolo rivestito dai Gruppi Agenti ed il rapporto tra questi ed il nostro Sindacato, di cui questa assemblea è organo sovrano.
Man mano che lo status di agente plurimandatario, come auspicato, prenderà progressivamente campo si porrà
sempre più frequentemente il quesito a quale gruppo o a quanti gruppi il singolo agente dovrà essere iscritto.
Oppure, di contro, se lo stesso potrà o vorrà fare a meno di far parte di una rappresentanza aziendale e fare riferimento soltanto ad una espressione associativa generalista.
Infatti, in quelle realtà aziendali dove lo sviluppo dell’agente plurimandatario ha avuto più impulso già si avverte sempre più il bisogno di una associazione generalista che fornisca anche i servizi fino ad oggi erogati esclusivamente dai gruppi agenti. Inoltre si avverte sempre più pressantemente una rafforzata cornice di tutele generali,
vedi l’Accordo nazionale agenti, oltre che una consapevole ed adeguata copertura in ambito politico istituzionale
che solo un Sindacato generalista sarà in grado di prestare.
In considerazione di ciò, sarebbe oltremodo sbagliato e pericoloso vedere queste esigenze divaricanti, come
elemento di contrapposizione e di mero esercizio di potere rappresentativo tra Sindacato e Gruppi Agenti. Noi
siamo tuttora convinti che, pur adeguando queste esigenze in un divenire virtuoso, vi sia il necessario spazio,
almeno nel medio periodo, di espressioni sinergiche tese al rafforzamento della rappresentatività degli interessi
degli agenti italiani, ivi comprese le necessarie tutele per le realtà più deboli.
All’indomani dell’emanazione del secondo decreto Bersani, poi convertito nella legge n. 40, il Sindacato impartì delle
precise direttrici ai Gruppi Agenti utilizzando come impianto metodologico sia il dibattito – forum pubblico di Bologna del maggio 2007 – sia il tramite di direttive scritte – circolari esplicative, pareri di eminenti giuristi, stampa ecc...
Nella sostanza la direttrice si esplicitava in poche linee essenziali, asciutte e di grande rilevanza: non ripetizione
degli storni ex legge n. 40 in forza dello “jus superveniens”; sopravvivenza del cumulo premi per polizze poliennali ex art. 25 ANA – sia emesse ante e post legge n.40; rimodulazione della scala provvigionale per fronteggiare
la perdita del preconto provvigionale.
Nel contempo furono definitivamente emanate le indicazioni per il conseguimento di una congrua remunerazione delle incombenze derivanti dall’introduzione dell’indennizzo diretto.
Il Sindacato si rese fin da subito disponibile a supportare quei Gruppi agenti che ne avessero fatto richiesta, a
seguito di difficoltà opposte dalle rispettive mandanti.
Se analizziamo un po’ più approfonditamente le tre questioni, e vale la pena farlo ancora una volta, rileviamo
che la non ripetibilità degli storni è stata accettata da un considerevole complesso di Compagnie, seppur legandola ad impianti di fidelizzazione che nulla avrebbero a che vedere con l’essenza normativa di cui ai disposti allo
ex art. 9 dell’ANA.
È bene ricordare e ribadire che quei gruppi che hanno contrattualizzato norme diverse dalla rinuncia secca alla
refusione, hanno esposto i loro iscritti alla costituzione di un debito futuro che potrebbe costituire una pericolosa
“spada di Damocle” in caso di recesso o di approdo al plurimandato.
In questo caso, le censure effettuate dall’Esecutivo Nazionale in virtù dell’art. 16 del ns. Statuto ci paiono un
mero atto dovuto, anche e soprattutto per la protezione di tutti gli agenti in caso di futuro contenzioso con le
rispettive mandanti.
Quando ciò è capitato, abbiamo operato secondo la ns. coscienza e la ns. intelligenza, scevri da simpatie o da
acrimonie particolaristiche, consapevoli appieno delle enormi difficoltà che i vertici dei Gruppi interessati si erano trovati di fronte.
Chi, nel nostro operare, vi avesse letto un intento punitivo, oltre che essere in completa malafede, commetterebbe un grossolano errore di valutazione!
Per quanto riguarda l’art. 25 ANA, ribadiamo che l’interpretazione dei giuristi, fatta propria dal ns. Sindacato,
rileva la sopravvivenza del cumulo del monte premi, sia per i contratti poliennali emessi ante che post legge n. 40.
[ II ]
[ Relazione Morale E Finanziaria Dell’Esecutivo Nazionale ]
Era del tutto evidente che le compagnie, tramite la loro associazione, avrebbero sostenuto tesi completamente
avverse. Come era facilmente intuibile che avrebbero posto enormi ostacoli e resistenze al riequilibrio provvigionale, teso ad elevare adeguatamente la provvigione ricorrente, nonché alla remunerazione dei compiti derivanti
dall’introduzione dell’indennizzo diretto.
D’altro canto, a conclusione del discorso, vale la pena evidenziare che questo supporto politico e giuridico/
contrattuale è stato prestato, in larga misura, di concerto con i colleghi di Unapass, i quali hanno sottoscritto
congiuntamente le circolari di rilevanza sostanziale per gli argomenti in questione.
È da escludersi, quindi, qualsiasi possibilità volta ad utilizzare il metodo dei “due forni” tanto caro ad una parte
politica che andava per la maggiore durante la prima repubblica.
Le direttive ci sono state e ci sono tuttora: ampie, precise ed incontrovertibili! Poi come suol dirsi “ se il cavallo
non vuol bere…..”, ma qui il discorso finisce.
IL SINDACATO E L’UNAPASS
“….Non beve”! E qui il discorso ricomincia.
Dall’ultimo congresso di Riccione e fino ad oggi, abbiamo intrattenuto stretti rapporti di collaborazione con i
colleghi di Unapass e le vicende di cui sopra ne sono una testimonianza evidente.
Il fine ultimo di questi rapporti, oltre che la necessaria e dovuta tutela degli agenti rappresentati, è stato il processo
di unificazione delle due associazioni che, con alterne fortune, si protrae da molto tempo. In tal senso sono oramai
arcinoti i passaggi che ci hanno visto fondatori della Federazione Unitaria SNA/Unapass e sono altrettanto note le
dichiarazioni di intenti tese al conseguimento di una unica associazione generalista degli agenti italiani.
Chi Vi parla, nell’ultimo periodo, nell’intento di rendere tale percorso il più agevole possibile ha più volte messo
a disposizione il proprio incarico – e di ciò ne siete stati testimoni – avendo fatto questa dichiarazione anche nel
corso di alcuni Congressi annuali del nostro Sindacato.
L’Esecutivo Nazionale ha via via accettato di proporre al Congresso Nazionale, supremo organo della nostra Istituzione, elementi di notevole importanza e di sicuro e rilevante riconoscimento rappresentativo, sia statutario che politico.
Purtroppo la trattativa si è arenata sulla richiesta formulata dai colleghi di Unapass, volta ad un azzeramento
delle due associazioni per dare, poi, seguito alla costituzione di un soggetto unico.
L’Esecutivo Nazionale, valutati i rischi connessi derivanti dall’eventuale scioglimento del Sindacato, ha giudicato tale richiesta non percorribile, avendo avuto cura di acquisire anche un parere legale al riguardo.
Ricordiamo a tutti, ove ve ne fosse bisogno, che il Congresso Nazionale tenutosi a Riccione nel 2005, aveva
dato il suo consenso a proseguire nel processo di unificazione con modalità ben precise e sostanzialmente differenti rispetto alle richieste avanzate ultimamente da Unapass.
È pleonastico affermare che ove l’Organo sovrano desse in differente indirizzo, tale precedente deliberazione
risulterebbe superata. Ci auguriamo che, al riparo da strumentalizzazioni elettoralistiche e facilonesche fughe in
avanti, questa assemblea voglia dibattere su questo annoso ma rilevante problema, imprimendo una definitiva
direttrice di marcia a chi presiederà il nostro Sindacato nel prossimo triennio.
Concludiamo questo argomento evidenziando, come in premessa, che da parte ns. abbiamo profuso tutto l’impegno possibile, per dare seguito congiuntamente a molteplici iniziative a carattere politico/sindacale di interesse
generale, ultima in ordine di importanza la trattativa con l’ISVAP per le modifiche al regolamento n. 5.
IL SINDACATO E LE IMPRESE
Nel breve periodo trascorso dal precedente congresso ad oggi – considerato il periodo feriale e quello riferito al
cosiddetto “bimestre bianco” precedente il Congresso nazionale elettivo – non si rilevano significativi progressi
nei rapporti tra le due associazioni generaliste e l’ANIA.
L’unico incontro di rilievo è stato fissato per dibattere l’adeguamento della contribuzione al Fondo pensione,
nel corso del quale l’ANIA si è dichiarata favorevole ad una revisione, manifestando nel contempo una chiusura
a qualsiasi discussione sul rinnovo dell’Accordo 2003.
Nella scorsa relazione Vi avevamo edotti ampiamente sui tentativi messi in atto dalle Imprese per sovvertire i
disposti legislativi in atto, ivi compreso il ricorso avanti la Commissione Europea e contro il quale il Sindacato
ha presentato un suo ricorso sostenendo la bontà della legge e controbattendo, punto per punto, le tesi sostenute
dalla ns. controparte.
[ III ]
[ Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione ]
Allo stato attuale si registra un insuccesso per le imprese derivante anche dalla presa di posizione del Commissario
alla concorrenza Kroes, che ha sostenuto la validità delle innovazioni legislative adottate dallo stato italiano.
Dobbiamo, comunque, registrare come dato negativo le recenti dichiarazioni del sottosegretario di Stato allo
Sviluppo Economico, rilasciate i varie occasioni, tendenti a considerare la possibilità di una revisione legislativa
in materia di esclusiva nel rapporto di agenzia assicurativa. Va rilevato che quella del Sottosegretario, Sen. Martinat, risulta essere la sola voce che va nella direzione auspicata dalle Imprese e, da quanto ci risulta, tale resterà.
Risulta del tutto evidente, di fronte a tali anacronistiche posizioni, come la scelta di approdare al regime di
agente plurimandatario “de facto” sia l’arma più semplice ed immediata per non correre rischi – ripetiamo più
teorici che partici – e rintuzzare le pretese delle compagnie.
Infatti, una volta modificato la “status” da monomandatario a plurimandatario ogni eventuale modifica legislativa, per quella data situazione contrattuale, non avrebbe più nessun effetto.
Sappiamo benissimo che le affermazioni testé enunciate implicano delle scelte importanti, sia sotto il profilo professionale che di rapporto con l’attuale singola mandante, ma questa è di fatto la soluzione più efficace ed immediata.
Il sottacerla sarebbe, per noi, un atto imperdonabile sotto il profilo dell’informazione politico/sindacale che ogni
ns. iscritto ha il diritto di avere.
Poi, per dirla con Cicerone, vale l’assunto del “libertas est potestas vivendi ut velis” – la libertà è la potestà di vivere come tu vuoi – e detto questo crediamo che non ci sia molto da aggiungere, se non che ognuno di noi ha il dovere
di difendere questa libertà con tutti i mezzi a sua disposizione e conquistata con grandi sforzi e grandi sacrifici.
Non abbiamo dubbio alcuno che chi ci succederà alla guida del ns. Sindacato avrà come stella polare questo
preciso impegno!
In precedenza abbiamo accennato al fatto che le Imprese, attualmente, oppongono un netto diniego a qualsiasi
trattativa che veda il rinnovo dell’accordo 2003. Orbene è questa una materia estremamente delicata, in quanto
le modificazioni legislative hanno spostato notevolmente l’equilibrio contrattuale che, occorre dircelo con franchezza, era notevolmente a favore della mandate rispetto al mandatario.
È facile, quindi, immaginare che ogni radicamento di trattativa futura vedrebbe il tentativo delle stesse, di modificare in “pejus” l’impianto attuale, soprattutto per gli agenti attualmente in carica, per non parlare poi di quelli
esercenti il plurimandato.
Dobbiamo continuamente tenere a mente che la situazione attuale vede un agente libero di fatto dal vincolo di
esclusiva, provvisto di tutele adeguate in caso recesso, garanzie per la previdenza individuale, norme adeguate
per l’indennizzo di fine rapporto che, a parte l’art. 25 – ma ricordiamo quanto accennato all’inizio della relazione
– mantiene intatte tutte le sue componenti. Una volta, poi, reso ricorrente l’intero portafoglio e, meglio se adeguata la relativa provvigione, gli effetti distorsivi dell’ art. 25 saranno corretti dal lievitare dell’ art. 27.
È opportuno, quindi, ragionare con freddezza e lucidità e non farsi prendere dall’ansia del rinnovo a tutti i costi.
Bisognerà pur valutare positivamente, infine, come gli effetti della caduta dell’esclusiva abbiamo ridotto repentinamente i recessi – di qualsiasi tipo – e come abbiano facilitato il reingresso sul mercato nel caso che ciò avvenga.
Noi crediamo che, a tutti gli effetti, l’agente plurimandatario sia il miglior difensore, l’alfiere e il paladino di chi,
per libera scelta, vuole continuare ad operare in regime di monomandato.
I Gruppi agenti tengano bene a mente questa forza che hanno a disposizione, concertino le loro azioni con il
Sindacato e rifuggano dal canto delle sirene/compagnie che nella ns. lunga storia di categoria, quando è stato
ascoltato, non ha mai portato nulla di buono.
IL SINDACATO E LA VIGILANZA
Molta dell’attività del Sindacato, nel triennio che si conclude, è stata dedicata ai rapporti con l’Istituto di Vigilanza. Ci appare quindi superfluo analizzare, ancora una volta, le vicende che hanno interessato l’emanazione del
regolamento n. 5 che tanto ha inciso sull’attività professionale degli intermediari italiani.
Vale soltanto la pena ricordare che il ricorso di secondo grado presentato avanti il Consiglio di Stato è stato
dichiarato inammissibile e non se ne conoscono ancora le motivazioni. Il ricorso presentato dalle imprese è stato,
invece, respinto nel merito con motivazioni che non differiscono da quelle addotte dal TAR del Lazio.
Dobbiamo soffermarci invece, seppur brevemente, su quanto discusso durante l’ultimo Congresso di Riccione e
[ IV ]
[ Relazione Morale E Finanziaria Dell’Esecutivo Nazionale ]
soprattutto sull’impegno preso in quella circostanza dal Sen. Carlo Giovanardi, ora Sottosegretario di Stato alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri. Vale la pena di ricordare, sommessamente e nel contempo, anche l’impegno
in tal senso preso dall’Esecutivo Nazionale uscente.
Pensiamo che sia la promessa che l’impegno siano stati onorati, in quanto come oramai è universalmente noto,
a metà dicembre sono state poste in pubblica consultazione numerose e importanti modifiche che accolgono le
istanze sollevate dalla categoria.
Nella documentazione congressuale a Vs. disposizione troverete le modifiche apportate ed esposte in pubblica consultazione, il tutto corredato dalle osservazioni predisposte di concerto con i ns. consulenti legali e già trasmesse all’ISVAP.
Non crediamo che ci sia molto da aggiungere, se non che per il fatto di aver aggiunto un altro importante tassello, dopo quanto già fatto negli ultimi due anni.
Siamo comunque consapevoli che esistono, tuttora, ulteriori aspettative per altri futuri miglioramenti. Il prossimo Esecutivo Nazionale, conscio di quanto verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale dopo il 9 di febbraio, termine
conclusivo della pubblica consultazione, deciderà sulle eventuali linee comportamentali da tenere.
Prendiamo atto, infine e con favore, che l’ISVAP in numerosi interventi anche a carattere istituzionale – in primis nelle audizioni parlamentari – si è sempre pronunciato favorevolmente verso i provvedimenti legislativi sul
divieto di apposizione delle clausole esclusivistiche nel rapporto di agenzia assicurativa e ciò in palese contrasto
rispetto alle aspettative delle imprese.
Imprese che, nel lontano passato, avevano trovato nella vigilanza una sponda sicura nel far prevalere le loro tesi,
completamente avverse alle ns. aspettative.
LE COMMISSIONI TECNICHE DEL SINDACATO
AREA INTERNAZIONALE
L’attività Internazionale si è intensificata notevolmente in questa nostra ultima legislatura, in particolare per effetto dei cambiamenti normativi imposti dalla Direttiva Comunitaria, dalle Authority e dalla Direzione Mercato
di Bruxelles.
Il nostro Sindacato è oggi impegnato almeno 8 volte l’anno nei vari incontri promossi dal BIPAR, in una variegata attività di confronto, politico, giuridico e conoscitivo, tanto con le Istituzioni europee, quanto con le 46
associazioni degli Intermediari assicurativi di 31 paesi.
Inoltre, lo SNA presenzia sempre alle riunioni periodiche delle Associazioni internazionali dei Gruppi Agenti
europei appartenenti allo stesso gruppo assicurativo (per ora AXA e ALLIANZ) costituitesi proprio in questo
ultimo triennio, per forte volontà e sostegno di noi italiani.
Un insieme di attività, quelle ricordate, che ci consentono di acquisire conoscenze importanti per fare analisi di
scenario, per interpretare i cambiamenti e per completare le nostre valutazioni nei momenti in cui elaboriamo le
scelte strategiche nel nostro Paese.
Indubbiamente la ragione principale del nostro attivismo nel BIPAR rimane quello di animare e sostenere l’Istituzione deputata ad avanzare le istanze degli intermediari di assicurazione europei per tutelarne i diritti, in particolare quando, da Bruxelles, partono le indicazioni finalizzate a guidare il radicale cambiamento della distribuzione assicurativa nei paesi membri della UE.
In questo senso, insieme alle rappresentanze degli Agenti dei paesi a noi più vicini (da un punto di vista geografico
e di mercato), abbiamo organizzato un evento inedito, finalizzato a far conoscere meglio l’Agente di Assicurazione
ed il valore che rappresenta con la sua organizzazione, a livello sociale ed economico, mettendo in evidenza il contributo fattivo che può apportare al sistema paese nel momento in cui è fondamentale rilanciare l’economia.
Abbiamo promosso un evento intitolato “la settimana dell’Agente di Assicurazione in Parlamento europeo”. In
quella sede abbiamo allestito uno stand con una mostra espositiva, i rappresentanti dei diversi Sindacati nazionali
hanno incontrato personalmente i deputati del proprio paese e, nella giornata conclusiva, abbiamo tenuto una
tavola rotonda, alla quale hanno partecipato importanti relatori istituzionali. Nella cartella congressuale si trova
una busta con il materiale inerente questa iniziativa.
I Politici e le Istituzioni in generale conoscono in maniera superficiale e, spesso, deformata la nostra professione.
Far conoscere il valore del nostro ruolo socio-economico aiuta a farsi riconoscere dalle Istituzioni, politiche e consumeristiche, in particolare quando interveniamo per difendere la nostra professione, occasione in cui risulta determinante farci affiancare dalla più consistente quantità di persone che beneficiano della qualità del nostro operato.
La parte più importante del nostro messaggio sono stati gli esempi fatti per dimostrare che l’Agente di assicurazione (unico intermediario che impegna effettivamente la Compagnia) è la figura professionale qualificata per
garantire concretamente, nei fatti e nella quotidianità, l’effettiva tutela del Consumatore, in ogni fase delicata
legata all’acquisto di contratto assicurativo, ossia nel momento dell’analisi e della comparazione preliminare,
durante la scelta e – specialmente – dopo il sinistro.
[V]
[ Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione ]
Anche questa iniziativa si colloca nella direzione intrapresa tre anni fa con l’avvio delle attività pubbliche del
nostro Sindacato.
Abbiamo infatti lavorato molto in Italia prima della “Settimana dell’Agente in Parlamento”; con la finalità di
informare dell’iniziativa i Politici italiani abbiamo coinvolto un centinaio tra Parlamentari e Senatori di Roma e
invitato tutte le Associazioni dei Consumatori.
Il nostro slogan, peraltro apprezzato, è stato “ Gli Agenti di Assicurazione e le Istituzioni: un dialogo strategico
per lo sviluppo del Paese”
Al ritorno da Bruxelles abbiamo nuovamente scritto ad ognuno di questi destinatari istituzionali, per renderci
disponibili ad un incontro di approfondimento e per fare i nostri auguri, di buone feste e felice nuovo anno. In
quella occasione lo slogan è stato “tutela dei Consumatori e rilancio dell’economia. Un obiettivo comune. Un
impegno da mantenere”.
Ci ha fatto molto piacere che, tanto dalle personalità politiche (anche di elevato livello), quanto dalle Associazioni dei Consumatori, siano pervenute richieste di incontro.
Compito del prossimo Esecutivo proseguire questo percorso, a nostro avviso di fondamentale importanza.
AREA INFORMATICA
L’obiettivo che la commissione informatica ha perseguito durante il suo mandato è stato quello di creare le condizioni per addivenire, tra le compagnie e le software house del settore, a concordare uno standard del formato
dei dati che consentisse alle Agenzie la proprietà, il libero utilizzo e l’intercambiabilità del software di back-office,
ossia di quel programma informatico che permette la gestione dell’Agenzia, razionalizzandone i processi, riducendo i costi e favorendo una più efficace elaborazione di strategie commerciali e di comunicazione, con il singolo
Cliente e con il mercato locale dell’Agente.
Tale obiettivo è scaturito da alcune considerazioni che di seguito riportiamo:
1. i vari software che consentono la gestione del back-office delle agenzie è, nella stragrande parte dei casi,
proprietà delle compagnie, che ne controllano le funzionalità e lo sviluppo ma, soprattutto, ne conservano
in essi i dati aggregati dei clienti.
2. l’interruzione del mandato di agenzia, comunque determinato, comporta per l’agente la perdita dei dati (a meno
che non sia tecnicamente preparato ad estrarli e organizzarli in via informatica; ma non sempre è legittimo) e,
quasi sempre, è impossibile utilizzare gli stessi dati successivamente all’interruzione del rapporto.
3. nel caso in cui si cambia compagnia o si inizia ad esercitare il plurimandato, ci si trova ad usare un nuovo
software, a reinserire manualmente i dati che, spesso, tornano ad essere disponibili esclusivamente per la
nuova compagnia fornitrice del nuovo gestionale.
Tale situazione è forse l’ostacolo tecnico più importante per lo sviluppo del plurimandato, in quanto costringe
l’agenzia all’uso di più software, spesso su differenti computer (in quanto non è raro che gli stessi vadano in conflitto tra di loro) e a replicare i dati dello stesso cliente sui vari pacchetti utilizzati.
La soluzione che la commissione ha perseguito si è scontrata immediatamente con la politica delle imprese, che,
soprattutto in questo momento, tendono a centralizzare i processi informatici e a “fidelizzare” gli agenti anche
tramite il cordone ombelicale dell’informatica.
Lasciando la soluzione politica all’Esecutivo Nazionale, la commissione ha ritenuto di aggirare l’ostacolo chiedendo la collaborazione delle maggiori software del settore.
Con quest’ultime abbiamo convenuto che, attraverso la mediazione di un tecnico informatico designato dallo
SNA, si arrivasse alla stesura di un protocollo unico nel quale venisse stabilito un formato dei dati condiviso dalle
varie software house.
Quest’ultime si sono impegnate a implementare i propri pacchetti con un importatore/esportatore dei dati secondo lo standard concordato.
La soluzione consentirà alle agenzie di migrare da un software all’altro senza i problemi derivanti dalla conversione dei dati e ai Gruppi Agenti di concordare, dove possibile, con le proprie imprese la restituzione dei dati
secondo il suddetto formato unico, in modo da poterli gestire con qualsiasi software di mercato.
Certo, per conseguire una effettiva indipendenza informatica, sarà importante che gli agenti facciano rilasciare
ai propri clienti una liberatoria privacy anche in proprio favore, oltre a quella sottoscritta per la compagnia.
Inoltre sarà determinante che gli investimenti legati all’informatica, normalmente assorbiti dalle compagnie,
diventino prerogativa degli agenti. Una libertà che, in fondo, si paga ad un costo accessibile.
I lavori della commissione sono giunti alla fase di individuazione del tecnico incaricato dallo SNA tra quelli
invitati a presentare un’offerta economica in tal senso.
L’imminente Congresso ha naturalmente rimandato questa decisione ed il relativo impegno di spesa al nuovo
Esecutivo, al quale la commissione decaduta raccomanda vivamente di proseguire sulla strada intrapresa, per
raggiungere un risultato molto vicino, particolarmente importante per la Categoria.
[ VI ]
[ Relazione Morale E Finanziaria Dell’Esecutivo Nazionale ]
AREA MERIDIONE
La situazione afferente le regioni meridionali è, allo stato attuale, per mancanza di rapporti di collaborazione
disponibili sul territorio, di sostanziale sofferenza lavorativa.
È ancora troppo presto per valutare la reale portata del plurimandato che non ha, almeno per ora, dispiegati i suoi
positivi effetti nel centro-sud del nostro Paese anche per un certo attendismo da parte delle compagnie italiane.
Il Convegno sul Meridione, fortemente voluto dal Sindacato, ha avuto come obiettivo principale quello di portare
a conoscenza, anche al di fuori del nostro mondo, la delicata situazione lavorativa dei colleghi del Sud e di rafforzare ulteriormente lo spirito di solidarietà proprio della nostra categoria che prescinde dalla collocazione geografica.
Con il Convegno si è voluto anche sensibilizzare le Istituzioni sulla pericolosità del crimine organizzato che, in
assenza di una seria azione di contrasto, lucra con guadagni enormi sulle deficienze strutturali del settore.
Da questo punto di vista il primo risultato è stato centrato: positiva, infatti, è stata la partecipazione della categoria e dei nostri interlocutori istituzionali (Ania, Isvap, Antitrust, Bipar, Consumatori e Governo).
Si è, inoltre, evidenziato come molte responsabilità non siano in capo alla rete di vendita, ma siano piuttosto
ascrivibili a scelte (per noi non condivisibili) fatte da alcuni Gruppi Assicurativi rispondenti alla mera logica del
risparmio.
Un esempio su tutti: l’abbandono dell’area da parte delle Imprese con chiusure a catena dei centri di liquidazione.
Una scelta che se da un lato ha comportato certamente un disservizio ai nostri clienti-utenti, dall’altro non ha
minimamente inciso sulla malavita organizzata, impermeabile alle distanze ed alle difficoltà di qualunque sorta.
Nell’attesa che il cambiamento epocale e culturale, che ha interessato l’intero mondo della distribuzione assicurativa, venga metabolizzato ed accettato da tutte le parti coinvolte, diventa ora ineludibile la ricerca di nuovi
modelli lavorativi da impiantare sul territorio che consentano, qualora necessario, sia di ampliare i marchi rappresentati sia di iniziare ex novo l’attività di intermediario assicurativo.
Questa evoluzione va accompagnata, ove possibile, da progetti e modelli lavorativi di cui anche il Sindacato
deve farsi carico al fine di rendere meno oneroso ai colleghi l’impatto gestionale ed economico che un cambiamento di rotta, come il plurimandato, inevitabilmente porterà con sé.
Al contempo, occorrerà tener conto anche di una cultura lavorativa imperniata da anni sul modello agente
– impresa del tipo “one to one”.
Due le novità dal mercato a cui potersi ispirare: la Novit (Compagnia di Assicurazioni fortemente voluta dal
Collega Pietro Melis e dai colleghi della Nuova Tirrena) e la Work & Business (Società Plurimandataria di proprietà del Gruppo Agenti Fata) che sta cercando di ottenere mandati sia da società italiane che estere.
Nel Meridione, data la difficoltà di ricevere incarichi dalle Imprese, si dovrà maggiormente puntare su questa
attività di “service” e cercare di creare agglomerati lavorativi, a disposizione dei colleghi, che consentano di innescare il meccanismo virtuoso della crescita sia in termini di premi che di cultura associativa.
Quanto indicato rappresenta solo una piattaforma di partenza che dovrà, con l’aiuto ed il contributo di tutti, essere implementata ed aggiornata in simbiosi con le evoluzioni, speriamo prossime, dell’attuale quadro normativo.
Le due iniziative suesposte, infatti, scontano anche le difficoltà collegate al Registro Unico degli Intermediari che
allo stato attuale vieta la collaborazione orizzontale tra gli iscritti alla sezione A.
Non resta che attendere che questo inutile ostacolo normativo venga definitivamente rimosso consentendo in
questo modo un primo passo verso la libertà lavorativa della categoria.
Fino a quel giorno la strada maestra da seguire per supportare i colleghi dell’Area Meridione resta quella della
ricerca di collaborazioni con Imprese straniere, fornendo da parte delle nostre provinciali e regionali la più ampia
assistenza sia in termini organizzativi che informativi sul territorio.
COMMISSIONE POLIZZA RC PROFESSIONALE AGENTI
La Commissione RC ha concentrato il lavoro su due direttrici:
• polizze RC (ad adesione individuale), siglando una convenzione con CNA;
• polizze RC (rivolte ai Gruppi Aziendali), sottoscrivendo un accordo con ACE.
L’accordo CNA ha suscitato un discreto interesse, registrando un migliaio di richieste di cui circa il 60% già
trasformate in polizze, percentuale questa che dovrebbe apprezzarsi ulteriormente con l’ultimo l’inserimento (offerto agli iscritti SNA) della garanzia infedeltà abbinata alla RC base, con la quale è possibile garantire il collega
per perdite patrimoniali – a primo rischio assoluto – fino a 200.000 euro di capitale assicurato per annualità con
franchigia variabile.
Sono, tuttora, in corso trattative con CNA per la riduzione del costo della polizza e per un ulteriore contenimento delle franchigie per singolo evento.
Riteniamo che questa convenzione nel prossimo futuro, con l’avvento del plurimandato, possa prendere maggiore consistenza e garantire l’intera filiera dell’agenzia, indipendentemente dal numero di mandati che la stessa rappresenta.
L’accordo con ACE, rivolto ai Gruppi Aziendali, nonostante un quadro normativo assolutamente innovativo,
stenta ad avviarsi.
Una prima analisi di questo ritardo ha evidenziato due aspetti:
• la mancanza di interazione tra i Gruppi e la struttura messa a disposizione dal Sindacato per le quotazioni;
• la preoccupazione per la gestione dei sinistri in fase di definizione con il precedente assicuratore.
Eppure nello studio preliminare effettuato dalla Commissione RC emerse la preoccupazione che determinate
[ VII ]
[ Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione ]
coperture sottoscritte da alcuni Gruppi Aziendali fossero limitate alla sola attività svolta con la “mandante” e
che il massimale non fosse adeguato a quanto previsto dal CdA.
A tal proposito, si è provveduto a diramare una serie di informative sull’argomento, a richiedere ai Gruppi incontri esplicativi e, da ultimo, ad inviare una nota, la n. 69 del 28 marzo 2008, proprio per sottolineare queste
discrasie molto pericolose in caso di sinistro.
Inoltre la Commissione RC ha messo in campo anche una serie di attività con lo scopo di aiutare gli stessi Gruppi Agenti nella gestione dei sinistri, compresi quelli di vecchia generazione.
Si tratta, in definitiva, di un complesso di attività che la Commissione RC ha predisposto con lo scopo di fornire
ai Gruppi un supporto, anche consulenziale, nel pieno rispetto della autonomia decisionale degli stessi e di rafforzare una sinergia già in atto che consenta di trarre informazioni utili a migliorare i prodotti in nostro possesso
nell’interesse esclusivo della categoria.
Nelle prossime settimane verrà stilato un calendario di incontri con i Gruppi per programmare il lavoro propedeutico al rinnovo delle garanzie di fine anno.
Ci auguriamo una massiccia presenza di sottoscrizioni in grado di innescare un processo virtuoso di riduzione
dei tassi che, prudenzialmente, dovrebbe aggirarsi intorno al 20%.
AREA SUBAGENTI
Lavoro appassionante ed appassionato è stato quello svolto in questi tre anni dalla commissione subagenti
(coordinata dal componente dell’E.N., Sergio Risolo, coadiuvato dai colleghi Antonio Bizzocchetti, Diego Milani
Brugna e Giuseppe Tancredi) che, in linea (e, talvolta, anticipandolo) con il pensiero espresso dal Codice delle
Assicurazioni, prima, e dal Regolamento ISVAP n. 5/2006, dopo, ha elaborato sostanziosi aggiornamenti della
lettera di incarico al subagente.
Entrambe le norme hanno contribuito, di fatto, a definire con maggior puntualità la figura del subagente, caricandolo, in questo modo, di forti valenze e peculiarità, facendolo assurgere a dignità professionale imprescindibile e assoggettandolo agli stessi diritti, doveri, regole, responsabilità e sanzioni, al pari di tutti gli altri operatori
professionali dell’intermediazione.
Una figura, comunque, ancora oggetto di un complesso, e non ancora terminato, processo di cambiamento, da
qualche anno in atto nel nostro settore: la lunga querelle ENASARCO, ad oggi non ancora completamente definita, è solo un esempio di quanto faticoso risulta essere tale processo di trasformazione.
Ben due sono stati gli aggiornamenti prodotti nel corso del triennio, ognuno dei quali recepiva, di volta in volta,
le novità legislative e fiscali intervenute.
Insomma, un lavoro che solo un’organizzazione come lo SNA poteva portare avanti, forte di un indiscutibile
know-how e di risorse umane interne professionalmente eccezionali.
COMMISSIONE FORMAZIONE PROFESSIONALE
L’Esecutivo Nazionale uscente, in tutto questo ultimo triennio, su specifica istanza di buona parte della categoria, ha dovuto affrontare, tra gli altri, i grandi temi della formazione e dell’aggiornamento professionali.
E la commissione formazione dello SNA (coordinata dal componente di Esecutivo Nazionale, Sergio Risolo), dal
2006, ha lavorato serratamente ed alacremente per fare in modo che quel diffuso lamentato senso di malessere,
che serpeggiava tra gli agenti di assicurazione, generato dagli adempimenti rivenienti dal Regolamento ISVAP n.
5/2006, potesse trasformarsi nel tempo in una ventata generale di convinzione, forza ed energia, produttive; per
fare in modo che quelle ineluttabili incombenze, quel gravoso adempimento burocratico e quei balzelli, connessi
alla cosiddetta riqualificazione professionale, si trasformassero nel tempo in una importante quanto necessaria
opportunità per dare finalmente nuovo impulso all’attività assicurativa.
Il mercato dell’intermediazione di quel periodo era già caratterizzato da una evidente consapevolezza sul valore
della formazione professionale, intesa come leva competitiva cruciale e strumento per migliorare il servizio ai
clienti.
Inoltre era caratterizzato da una altrettanto evidente consapevolezza sul valore della formazione, intesa anche
come attività per incrementare il cosiddetto capitale intellettuale, ormai riconosciuto da tutti come elemento critico e fondamentale da cui partire e dal quale ricavare valore aggiunto e quindi maggior redditività.
Il “Progetto Diogene” (unico nel suo genere) non ha fatto altro che valorizzare, pertanto, tali caratteri fornendo, però, alla categoria intera degli intermediari assicurativi, una offerta formativa:
a) più economica di quella espressa sino a quel momento, calmierando il mercato specifico;
b) largamente diffusa su tutto il territorio nazionale.
In particolare, il “Progetto Diogene” ha di fatto creato, soprattutto, (come era nelle nostre intenzioni) un sistema concorrente a quello relativo alla formazione fornita dalle Compagnie alle proprie reti (a quelle fidelizzate,
naturalmente); una formazione generalmente orientata al singolo prodotto assicurativo specifico ed alle tecniche
di vendita relative.
È chiara la differenza di valore fra i due sistemi: il primo crea intermediari di cultura, pronti ad affrontare i
cambiamenti, e più orientati alla consulenza; il secondo, contribuisce alla creazione di intermediari fidelizzati,
poco propensi e preparati al cambiamento.
Nel corso del 2008, grazie al “Progetto Diogene”, migliaia di colleghi e loro collaboratori hanno potuto accede[ VIII ]
[ Relazione Morale E Finanziaria Dell’Esecutivo Nazionale ]
re ai tantissimi calendari formativi 2008 proposti dalle ben 22 agenzie di formazione, diffuse in tutta l’Italia, che
hanno siglato la convenzione-quadro con lo SNA nel 2007 e collaborato con i tanti colleghi o ex colleghi agenti,
che si sono resi disponibili ad essere coinvolti, in qualità di docenti.
Naturalmente, Diogene si presenta come un “progetto in progress”, perché in continua evoluzione a seconda
delle continue istanze della categoria e degli aggiustamenti elaborati dall’ISVAP (come, ad esempio, quello recentemente apparso in pubblica consultazione), ma anche in termini di tipologia dell’offerta formativa.
È doveroso rivolgere, a questo punto, un ringraziamento ai componenti la commissione che, con il loro insostituibile lavoro, hanno contribuito alla realizzazione di tutto ciò: Alessandra Bisceglie, Loretta Chiari, Michele
Marino, Maurizio Piastra, Carlo Sinibaldi e Vittorio Toso. Ma, per il prezioso apporto di idee, non bisogna dimenticare anche i componenti dell’E.N., Angelo Gregorio e Francesco Pavanello, e la struttura tutta dello SNA.
AREA LEGALE, TERRITORIO/NAS
Il 2008 appena trascorso ci ha visto assolutamente impegnati nell’area legale, in virtù dei tanti provvedimenti emanati dall’Isvap, che si sono accavallati con il già esistente Codice delle Assicurazioni e Regolamento n. 5/2006.
Notevole è stato l’impegno e grazie alla collaborazione dei consulenti legali del Sindacato abbiamo predisposto
una serie di proposte di modifica che, nella gran parte, sono state da poco recepite del documento posto in pubblica consultazione dall’Istituto di Vigilanza che reca le modifiche al Regolamento n.5/2006.
Non tutte le nostre richieste sono state accolte, ma quello che abbiamo ottenuto certamente semplifica l’attività
quotidiana a tutti noi e, in più, apre la strada ad ulteriori modifiche, inimmaginabili solo qualche tempo fa.
Per il prossimo periodo, siamo già impegnati ad intervenire sui modelli di adeguatezza che, in collaborazione con
i GAA, dovranno essere il più possibile uniformi e condivisi, onde evitare che ricadano sanzioni sugli agenti.
Grande impegno dovrà essere ancora prestato nella tutela e difesa dei colleghi sul territorio: la congiuntura
economica sfavorevole e la necessità di sperimentare nuovi modelli di distribuzione tra agenti pongono le condizioni di ampliare l’area di competenza del Sindacato, con la previsione, anche in questo caso collaborando ed
interagendo con i Gruppi Aziendali, delle nuove strutture ed infrastrutture che possano meglio rispondere alle
esigenze della categoria.
AREA FISCALE
Gli ultimi mesi non hanno introdotto novità fiscali specifiche per la categoria e le disposizioni legislative di fine
anno necessitano dei relativi decreti attuativi per poter essere correttamente valutate.
Soffermandoci brevemente sullo studio di settore per gli agenti, inteso nella sua versione “evoluzione” rispetto
ai modelli originari SG 91, dobbiamo evidenziare che la commissione degli esperti ha licenziato la nuova versione
del modello inserendola tra quelle in osservazione monitorata suscettibile di modifiche in corso d’opera.
Il nostro impegno, quindi, si concentrerà non solo su una rivisitazione degli studi di settore a fronte della crisi
economica generale e congiunturale, ma anche su un’attenta analisi finalizzata al riconoscimento di correttivi
specifici per la categoria degli agenti (in questa direzione vanno, ad esempio, le richieste di riduzione dei ricavi
puntuali di riferimento conseguentemente alla scomparsa del preconto).
Si presume che i competenti uffici dell’agenzia delle entrate valuteranno l’impatto della crisi e delle specificità di
categoria, soltanto a posteriori e ad esercizio concluso.
Sarà pertanto fondamentale il continuo monitoraggio della situazione per proporre quelle soluzioni che potranno
trovare poi applicazione in una circolare ministeriale o indicazione procedurale per gli uffici accertatori periferici.
La speranza è che da questa situazione in evoluzione possa elaborarsi uno strumento matematico statistico di
congruità e coerenza che rappresenti una attendibile stima giuridica della capacità economica della categoria,
superando le criticità ancora esistenti soprattutto per le strutture agenziali di piccole dimensioni.
In merito all’imposta IRAP, una recente sentenza della Corte di cassazione ha confermato la sussistenza di autonoma organizzazione quando l’attività dell’imprenditore si avvale dell’apporto di “ un solo collaboratore”.
I dubbi già evidenziati dal Sindacato riguardo la possibilità per le strutture agenziali minime di ottenere l’esenzione/restituzione dell’imposta restano totalmente confermati.
Si ritiene sostenibile, infatti, equiparare il collaboratore a qualsiasi procacciatore assicurativo.
Per completezza va anche evidenziato che la figura dell’agente – ai fini fiscali – non viene parificata a quella di
altri professionisti (commercialisti, avvocati ecc. ).
Non si riscontrano, viceversa, novità significative riguardo all’esclusione dall’IRAP delle somme erogate a titolo
di indennità di fine mandato.
In questo caso specifico va rilevato che i cambi avvenuti a livello politico hanno reso più difficoltosi, per ora, i
contatti con i competenti Uffici finanziari per la prosecuzione di quanto già in precedenza avviato.
Resta comunque ferma la posizione SNA per l’esenzione.
Riteniamo utile chiarire che, l’impossibilità di pagare provvigioni ad altri agenti iscritti nella sezione A del RUI,
non deriva da nessuna disposizione fiscale.
Il divieto origina dalle disposizioni del Codice delle assicurazioni e del Regolamento Isvap n. 5/2006 che con[ IX ]
[ Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione ]
ferma l’impossibilità – per un medesimo soggetto – della contemporanea iscrizione in sezioni diverse del Registro
degli intermediari (tranne il caso previsto all’articolo 4.4 del Regolamento).
Con detto obbligo il versamento di una ritenuta di acconto a favore di un altro soggetto iscritto in sezione A
potrebbe venire intesa come lo svolgimento di attività di intermediazione assicurativa in modo difforme dalle
disposizioni legislative e regolamentari.
Restano ovviamente legittimi tutti i rapporti di coassicurazione.
Sarà cura della struttura SNA dare tempestiva e adeguata informazione alla categoria sulle eventuali novità
degli argomenti trattati.
COMMISSIONE FONDO PENSIONE AGENTI
In questi ultimi mesi la Commissione SNA sul Fondo Pensione Agenti ha lavorato sul nuovo Statuto del Fondo
il cui risultato è stato da un lato l’adeguamento alle disposizioni recate dal Dlgs 252/05 in materia di prestazioni e
di governance e dall’altro la redistribuzione e la riorganizzazione delle Norme Regolamentari secondo lo schema
di Statuto predisposto dalla Covip.
In particolare si è trattato di spostare delle norme dal Regolamento allo Statuto con alcuni minimi interventi
finalizzati ad eliminare ripetizioni ed alcune disposizioni non più in vigore.
Tra le modifiche apportate sono di particolare importanza:
- la costituzione dell’assemblea dei delegati ovvero il nuovo organismo eletto da tutti gli iscritti ogni 5 anni e che
sostituisce l’attuale assemblea referendaria;
- la modifica dei requisiti di accesso alla pensione che si potrà ottenere se già acquisito il diritto alla pensione
obbligatoria.
Competono all’assemblea dei delegati l’approvazione del bilancio, la nomina dei componenti facenti parte il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio dei Sindaci, le modifiche statutarie, con la possibilità di deliberare anche
l’aumento della sola contribuzione a carico dell’ Agente al fine di dare ai propri iscritti uno strumento efficace in
grado di incidere sulle prestazioni del Fondo, senza dover necessariamente dipendere dalle decisioni delle Imprese.
Il referendum in corso, per l’approvazione del testo definitivo del nuovo Statuto da parte degli iscritti e dei
pensionati, sta riscontrando un grande successo tanto che, ad oggi, le partecipazioni hanno superato il numero
di 10.000 schede votanti.
AREA VITA E FINANZA
In qualità di vicepresidente nazionale, Vincenzo Cirasola, ha spesso affiancato il presidente nazionale Ghironi
nelle attività primarie dello SNA condotte dall’ufficio di presidenza, partecipando ai numerosi incontri con le
varie Istituzioni (ANIA, ISVAP, Governo, Parlamento ecc.).
In particolare nell’ultimo periodo, che va dall’ultimo Congresso di Riccione del 22-24 aprile 2008 al 18 dicembre 2008, ultima Riunione dell’EN, ha partecipato, insieme al vicepresidente vicario Giovanni Metti, al tavolo
ristretto per la riunificazione con Unapass ed ha accompagnato il presidente all’audizione presso la VI Commissione Finanza della Camera dei Deputati.
Inoltre, ha partecipato come relatore, in rappresentanza dello SNA, a diversi tavole rotonde e convention a cui
hanno preso parte autorevoli relatori.
Con riferimento alle specifiche deleghe detenute (Vita e Previdenza, Credito e Finanza, Rami danni non auto),
ha scritto diversi articoli pubblicati sulla stampa interna, L’Agente di Assicurazione, e su quella esterna: Italia
Oggi, Il Giornale delle Assicurazioni, e Assicura.
AREA ACCORDI E STATUTI
Negli ultimi mesi la Commissione Accordi Integrativi Gaa – coordinata da Emilio Gaeta, coadiuvato dalla
collega Luciana Fancellu e con la collaborazione di altri due membri dell’Esecutivo Nazionale, Alfonso Peccio e
Francesco Pavanello, ha continuato ad analizzare Accordi Aziendali e Lettere di incarico agenziale.
Gli Accordi in questione sono stati sottoscritti dai singoli Gruppi Aziendali sempre per regolamentare gli effetti
della Legge 40/2007.
Dall’entrata in vigore di tale legge ad oggi gli Accordi, che ci sono stati inviati per la verifica e relativa ratifica ai
sensi dell’art. 16 dello Statuto Sna, sono stati 25 e di questi solo circa il cinquanta per cento ha ottenuto la ratifica
da parte dell’Esecutivo Nazionale.
Infatti, la mancata ratifica, da parte dell’Esecutivo Nazionale, di alcuni degli Accordi integrativi è stata determinata esclusivamente dalla presenza di clausole contrarie alle direttive date dal Sindacato, nella salvaguardia dei
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[ Relazione Morale E Finanziaria Dell’Esecutivo Nazionale ]
diritti derivanti agli agenti dall’A.N.A. 2003, in materia di storni provvigionali (art. 9 comma II), di Indennità di
fine mandato (art. 25) e di quella importantissima opportunità data dalla Legge 40/2007 (divieto dell’esclusiva).
È necessario ricordare a tutti che la preventiva verifica dello Sna riguardo alle pattuizioni concordate con le
Compagnie è obbligatoria ed utile proprio ad evitare contrasti con la politica sindacale e danni a lungo termine
per i medesimi appartenenti a quel Gruppo.
Purtroppo, però, nella maggior parte dei casi la Commissione si è trovata a dover vagliare intese già sottoscritte, poiché alcuni Gaa hanno preferito uniformarsi alla tempistica imposta dalle mandanti, senza attendere quel
tempo necessario all’Esecutivo Nazionale per valutare le piattaforme con la necessaria attenzione e fornire le
relative indicazioni.
Ribadiamo che il vincolo di cui all’art. 16 è stato inserito non per porre inutili limiti alla libertà dei singoli Gruppi, ma per consentire al Sindacato l’attività di tutela della categoria con maggiore incisività.
Questo – al di là di quello che erroneamente ritiene qualcuno – è stato stabilito esclusivamente per tutelare i
colleghi, difendendoli dalle conseguenze negative derivanti dall’accettazione di condizioni penalizzanti e fornire
loro un punto di forza su cui fare leva durante le trattative con le loro compagnie.
I Gruppi, che hanno compreso questo e si sono avvalsi del supporto del Sindacato, ne hanno tratto giovamento,
migliorando la qualità dei loro accordi.
Dobbiamo precisare che valutare il lavoro altrui porta quasi sempre in cambio ingratitudine e malumore, ecco
perché l’impegno è pesante visto che la prerogativa dello Sna contemplata dall’art. 16 va non solo mantenuta, ma
rafforzata; nel senso che il Sindacato dovrà anche tenere un atteggiamento maggiormente consequenziale nei confronti di chi, pur non avendo ottenuto la ratifica del Sindacato, decide comunque di procedere per la sua strada.
Questo ragionamento può applicarsi anche all’altra area della verifica mandati: quando questi ci vengono sottoposti dai Gruppi, facciamo un lavoro certosino per verificare che non vi siano contenuti elementi contrastanti
con le norme sindacali o, addirittura, del codice civile.
Dopodiché, spesso le nostre indicazioni vengono accolte solo parzialmente ed a volte non veniamo neppure
messi al corrente circa la conclusione della vicenda.
Gli agenti dovrebbero imparare a farsi scudo del Sindacato, ad usarlo di più.
SITO INTERNET
Una citazione particolare merita sicuramente il sito istituzionale www.snaservice.it, ideato in collaborazione
con la Commissione Immagine e gestito dal Cdr, in particolare dall’infaticabile Filippo Guttadauro, su delega di
Stefano Vacca Maggiolini.
Conclusa la complessa fase di immissione delle banche dati documentali, il sito ha registrato complessivamente
oltre 200.000 visite in poco più di due anni, con medie di 800 accessi quotidiani e punte massime di 3.000 nei
giorni lavorativi.
Questi dati dimostrano di per sé l’utilità dello strumento e la sua efficacia, tanto come contenitore ed archivio di
informazioni quanto come tramite imprescindibile per la crescita culturale e professionale della categoria.
La facilità di navigazione, l’aspetto grafico leggero ed attraente, l’aggiornamento costante rendono la nuova versione del nostro sito web un ulteriore mezzo informativo di qualità elevata posto a disposizione degli associati.
Vale la pena di ricordare all’interno del sito il link a www.agentediassicurazione.it, dedicato ad ospitare la versione
on line della nostra rivista, lo scaffale dei numeri pubblicati dal 2000 ad oggi per un totale oltre 4.000 pagine scansite e l’archivio delle pagine di Italia Oggi a partire dal 2006 per un complessivo di 71 uscite, ma anche la documentazione dei maggiori eventi sindacali con le relative gallerie fotografiche e i relativi filmati, la “Sna Story” del nostro
amico e collega Geri Villaroel, i risultati della ricerca Sna-Iama sull’evoluzione delle agenzie di assicurazione.
Dal sito online della rivista è possibile inoltre partecipare a sondaggi ed accedere ad un’area Forum, appositamente creata per offrire agli iscritti (e non) uno spazio dove riportare idee, suggerimenti e contributi e confrontarsi su tutti i temi sindacali e di carattere assicurativo.
Probabilmente per una scarsa confidenza con il mezzo, dobbiamo rilevare che questo utile strumento di confronto è stato scarsamente utilizzato dagli utenti, nonostante l’elevato numero di accessi prima menzionato.
Vogliamo, quindi, sottolineare l’importanza di questo luogo di aperto dialogo e dall’utilizzo davvero intuitivo.
COMMISSIONE R.C.A.
La Commissione RCA, che ha avuto come referente politico Stefano Vacca Maggiolini, e come responsabile per
delega l’inossidabile Dario Castoldi, ha portato avanti un enorme lavoro che potrà veramente costituire un’arma
[ XI ]
[ Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione ]
tecnica e politica, nonché un validissimo strumento di formazione professionale per gli Agenti di assicurazione
italiani, che dovranno sempre più conoscere per potersi rapportare al mercato ed essere in grado di confrontarsi
con una realtà operativa molto articolata ed insidiosa.
Protezione degli interessi degli assicurati – Trasparenza e informativa – Incentivazione della concorrenza – Ruolo professionale degli Agenti di assicurazione: sono le parole d’ordine ricorrenti dopo la pubblicazione del D. Lgs.
07.09.2005 n. 209, meglio conosciuto come Codice delle Assicurazioni Private, e successivamente confermate dal
DPR 18 luglio 2006 n. 254 (attuativo dell’indennizzo diretto) e dalle due “Leggi Bersani”.
Lo SNA non può che essere impegnato in tal senso, non solo perché rispettoso delle leggi dello Stato, ma
soprattutto perché pienamente convinto che questa sia la strada giusta per una piena valorizzazione del ruolo
professionale dell’Agente.
Relazionarvi su quanto è stato fatto potrebbe apparire riduttivo: interventi presso l’Istituto di Vigilanza sull’interpretazione delle normative attinenti il settore RCA, la pubblica consultazione del documento 25 (trasparenza
dei premi e flessibilità), incontri istituzionali con le associazioni dei consumatori, l’assistenza prestata a colleghi,
solo per citarne alcuni.
Se gli obiettivi sono e devono essere quelli sopra enunciati, tra i mezzi per raggiungerli ne abbiamo individuato
uno che riteniamo fondamentale.
Con il disposto dell’art. 5, comma 3 D.L. 31.01.2007 n.7 il Ministero dello Sviluppo Economico si è impegnato
a “realizzare un servizio informativo, anche tramite il proprio sito internet, che consenta al consumatore di comparare le tariffe applicate dalle diverse imprese di assicurazione relativamente al proprio profilo individuale”.
Abbiamo sempre ritenuto, ancor prima dell’emanazione del D.L., che per una piena realizzazione della finalità
di tale disposizione, la comparazione tariffaria dovrebbe avvenire su normativi omogenei.
Da alcuni mesi ci eravamo attivati al fine di realizzare una comparazione delle condizioni contrattuali RCA della
totalità delle compagnie del mercato assicurativo italiano, allo scopo di verificare – e se presenti fare emergere – le
eventuali differenze dei normativi praticati ai consumatori.
Dalla citata analisi è emersa la necessità e l’urgenza di elaborare uno “standard normativo minimo” – modificabile dalle Imprese solo in senso più favorevole al consumatore – per quanto riguarda la copertura RCA, confortati in tal senso anche dagli interventi dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Un ascoltatore attento potrebbe notare che tale progetto di lavoro non è una novità, ed è vero.
In assoluta coerenza col passato, non abbiamo fatto altro che ribadire e proseguire nella strada già tracciata nelle ultime due relazioni congressuali – ancora assolutamente attuali – forti del consenso più volte manifestatoci.
In particolare, la relazione dell’ultimo Congresso di Riccione dell’aprile 2008 riportava:
“La Commissione RCA ha proseguito l’attività intrapresa negli ultimi anni focalizzando i suoi interessi sulle
numerose attività che hanno investito il settore RCAuto: Codice delle Assicurazioni private e sua attuazione per
il tramite dei regolamenti ISVAP, Indennizzo diretto, Condizioni generali di Assicurazione e relativo standard
minimo, Preventivatore RCA”
E ancora:
“Uno degli aspetti che suscita maggiori perplessità risulta l’Istituzione di un preventivatore RCAuto. Tale strumento alimentato con i dati delle imprese e gestito in concerto da ISVAP e MiSe, sarebbe finalizzato a raffrontare
le offerte dell’intero mercato RCA basandosi sul solo elemento del prezzo e prescindendo da qualsiasi contenuto
normativo. In un contesto di mercato già tendente all’impoverimento dei contenuti contrattuali, l’introduzione del
preventivatore produrrebbe quale principale conseguenza la svalorizzazione del ruolo consulenziale dell’Agente
di assicurazione, rendendo oltremodo arduo per il consumatore la piena comprensione del ruolo dell’intermediario rispetto ai canali alternativi di distribuzione, che per le loro caratteristiche strutturali da sempre focalizzano
il valore aggiunto esclusivamente sul fattore prezzo.
Nell’intento di contrastare tale processo la Commissione ha intrapreso una serie di iniziative – tutte orientate
alla realizzazione del principio dell’insostituibilità del ruolo dell’Agente di assicurazione – tra le quali segnaliamo
l’analisi comparativa delle condizioni contrattuali RCA praticate sul mercato e la conseguente elaborazione di uno
standard normativo minimo inderogabile in pejus dalle Imprese. Riteniamo che un simile progetto, condiviso anche
con il MiSe, l’ISVAP, l’AGCM, la CONSAP e con le stesse Associazioni dei Consumatori, sia fondamentale per il
raggiungimento di tale obiettivo, oltre che ad assicurare al consumatore una efficace piattaforma per districarsi nella
giungla di prezzi, tariffe, garanzie, esclusioni ed effettuare consapevolmente una scelta adeguata alle sue esigenze.
[ XII ]
[ Relazione Morale E Finanziaria Dell’Esecutivo Nazionale ]
Si deve assolutamente perseverare nella direzione volta ad eliminare la palese contraddizione – tuttora presente
nel settore RCA – tra l’esasperata imposizione di pratiche e procedure burocratiche a carico degli Agenti e la concessione alle Imprese di gestire in modo libero, autonomo e non sempre in corrispondenza alle reali esigenze del
consumatore tutto ciò che sia attinente ai contenuti di polizza, alla qualità del servizio ed alle garanzie offerte.”
L’attuale situazione non ci vede in ritardo nella realizzazione degli obiettivi.
Se il preventivatore tariffario dell’ISVAP è quasi pronto alla sua uscita, lo siamo anche noi.
Anzi, forse siamo più pronti: infatti, il comparatore delle Condizioni Generali di Assicurazione, grazie alla fattiva collaborazione, in particolare con Atroconsumo – una delle associazioni dei consumatori che hanno raccolto
il nostro invito a condividere il lavoro e gli obiettivi – ha portato a compimento sia la fase di raccolta, sia quella
– molto più complessa – dell’analisi dei testi di polizza.
Il database e il materiale realizzato potranno presto essere utilizzati per indire conferenze stampa, convegni,
corsi di formazione e soprattutto per interloquire propositivamente con le Istituzioni.
Potrà inoltre essere messo a disposizione di tutti i Colleghi quale fondamentale strumento di lavoro.
Ci preme sottolineare come questi materiali ritorneranno utili per affermare quell’auspicato percorso di promozione degli interessi degli assicurati basato sulla conoscenza; per sostenere davanti alle Istituzioni del nostro
Paese quale ulteriore e innovativo supporto gli Agenti possano offrire al consumatore, alla società in generale e
allo Stato, per lo sviluppo della cultura assicurativa e dell’economia del Paese.
La Commissione RCA ha quindi creato – insieme con i consumatori – uno strumento e un percorso di informazione,
formazione e consulenza, che ha il fine primario di aiutare ed educare il cittadino-consumatore a trasferire con consapevolezza i rischi più gravi, in partnership con la consulenza e l’aiuto di un Agente intermediario professionale.
A questo punto possiamo affermare di avere messo a disposizione del futuro Direttivo politico del Sindacato una
macchina con i motori già “caldi” sulla pista: al prossimo pilota il compito di portarla vittoriosa al traguardo.
AREA UFFICIO STUDI
Si è conclusa la seconda fase dell’indagine frutto della partnership professionale tra SNA e IAMA nata nel 2005,
sotto l’impulso dell’Ufficio Studi e Ricerche coordinato dal componente dell’E.N. Pietro Melis, che ha portato
alla realizzazione del progetto di un “Osservatorio permanente delle reti agenziali”, con lo scopo di analizzare
l’evoluzione del sistema distributivo in un momento di forti cambiamenti del settore assicurativo.
L’indagine, a cui hanno partecipato 1.427 agenti di tutta Italia (quasi il 10% delle 15.673 agenzie), è la più
ampia di questo genere realizzata nel nostro paese.
La rilevazione si è svolta nel primo semestre del 2008, con la distribuzione a tutti gli agenti italiani di un corposo
questionario anonimo.
L’analisi è stata completata nell’autunno di quest’anno.
Il campionamento è stato elaborato a posteriori suddividendo in numerose cellule l’universo delle agenzie italiane
– secondo criteri di classificazione quali la posizione geografica, i marchi di appartenenza, il tipo di mandato, la
dimensione e il mix di business – e verificando per ogni cellula il rapporto fra il campione rilevato e l’universo.
In questo modo sono stati calcolati gli indici di espansione necessari a rappresentare analiticamente la totalità
delle agenzie italiane.
I risultati dell’indagine sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, tenutasi a Milano lo scorso 9
dicembre.
Il 2008 si è presentato come l’anno di verifica dell’efficacia dei nuovi provvedimenti normativi e delle loro conseguenze per gli operatori del mercato.
Con riferimento alle leggi di liberalizzazione, non era ovviamente possibile attendersi un cambiamento “tutto
e subito”.
Il loro scopo era di indurre nuovi comportamenti competitivi: maggiore indipendenza degli intermediari, maggiore mobilità dei clienti, maggiore concorrenza fra le imprese.
Si tratta, quindi, di verificare se e in quale misura questi movimenti, destinati a svilupparsi nell’arco di alcuni
anni, sono stati avviati.
Per quanto riguarda la riforma dell’intermediazione, gli agenti hanno sempre sostenuto le finalità e gli indirizzi
del Codice delle Assicurazioni: tutelare i consumatori garantendo la trasparenza dell’offerta e la professionalità
degli intermediari.
[ XIII ]
[ Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione ]
Hanno, tuttavia, criticato gli eccessi di rigidità del Regolamento attuativo: in modo particolare il divieto di collaborazione fra intermediari iscritti a diverse sezioni del RUI e le barriere che ostacolano l’accesso alla professione
(per esempio l’impossibilità per i collaboratori neoassunti di svolgere l’attività professionale durante il periodo
di formazione iniziale).
Inoltre gli agenti hanno criticato gli eccessi di complessità delle regole di tutela del consumatore, osservando che
l’estrema burocratizzazione delle procedure di offerta non favorisce la trasparenza reale per i clienti e sovraccarica di costi l’attività degli intermediari.
Un tema d’attenzione è l’incidenza dei costi di distribuzione a carico degli intermediari.
Gli agenti segnalano un forte aumento dei costi e peggioramento della redditività.
È un nodo di primaria importanza perché dalla tenuta delle reti dipende la capacità di offerta delle imprese
assicurative.
Occorre, quindi, valutare quali sono i fattori di costo e di efficienza della distribuzione, e quali le esigenze di
riorganizzazione del business.
Il cambiamento in corso ha conseguenze importanti anche per le compagnie.
Infatti si è aperta una nuova fase del mercato, caratterizzata dalla competizione sull’intermediario: le imprese
sono stimolate a innovare l’offerta di prodotti e di servizi per conquistare e fidelizzare gli agenti.
È significativa la crescita delle compagnie specializzate.
In sintesi, gli agenti hanno acquisito una nuova centralità nel mercato delle assicurazioni, da un lato facilitando
la libertà di scelta dei clienti e dall’altro stimolando l’innovazione nelle compagnie.
Con il progetto “Osservatorio permanente delle reti agenziali”, SNA e Iama hanno già previsto le iniziative per
il 2009, costituite dall’aggiornamento dei dati quantitativi della distribuzione e dall’approfondimento sulla realtà
e i comportamenti delle agenzie plurimandatarie.
COMMISSIONE GRANDINE E AGRICOLTURA
In questi ultimi anni la situazione del mercato grandine è andata via via deteriorandosi in particolare per la
sempre maggiore aggressione dei Condifesa nella raccolta diretta unitamente ad una certa rassegnazione da parte
degli agenti di assicurazione che, scoraggiati, tendono ad abbandonare il ramo grandine.
Lo SNA tramite i suoi delegati è intervenuto in più occasioni a denunciare i Condifesa per pubblicità ingannevole ottenendo dall’Antitrust un favorevole intervento seguito da ulteriori successivi approfondimenti in relazione
alla posizione dei Condifesa alla luce del Regolamento Isvap n.5/2006.
In seguito ad un esposto presentato dallo SNA al Garante contro il Codipra Toscano si è ottenuto dall’Antitrust un incontro chiarificatore sull’argomento rappresentando per il Sindacato una importante opportunità per
esporre le proprie ragioni e rafforzare la propria posizione nei confronti dei Condifesa, oltre ad una maggiore
credibilità presso la stessa Autorità.
COMMISSIONE CONVENZIONI E SERVIZI AGLI ISCRITTI
Abbiamo stipulato molte vantaggiose convenzioni con diverse società che consentono ai colleghi iscritti un
considerevole risparmio nella gestione delle agenzie sotto tutti i profili.
L’accordo di convenzione tra SNA ed il Gruppo Bancario Intesa San Paolo, diretto ad offrire ai propri associati
condizioni economiche particolarmente vantaggiose e di agevole fruizione, è stato favorevolmente condiviso
dagli Agenti SNA.
Ricordiamo che l’accordo investe ad ampio raggio tutta una serie di servizi, fra i quali vanno ricordati, in
particolare, le condizioni di offerta di fidejussione bancaria, ai sensi dell’art. 117 comma 3bis del Codice delle
Assicurazioni, che prevedono espressamente anche i moduli di escussione – che ne sono parte integrante – attraverso i quali gli eventuali creditori, siano essi la Compagnia e/o gli assicurati, possono invocare il beneficio della
garanzia fidejussoria.
Vale la pena di ricordare che la fidejussione costituisce un importante strumento, a disposizione degli agenti, di
attenuazione delle incombenze operative nonché del rischio di sanzioni, gravi anche in caso di modeste inosservanze, insiti nella macchinosa gestione del conto separato.
Continua con favorevole accoglimento anche la convenzione Convergo per SNA che consente di usufruire di
Mondotariffe.it, la guida etica al risparmio, il primo portale web in grado di comparare i consumi di un privato
o di un’azienda restituendo una risposta completa ed affidabile sul costo di tutte le tariffe aggiornate del mercato
in relazione ai consumi inseriti dall’ utente.
[ XIV ]
[ Relazione Morale E Finanziaria Dell’Esecutivo Nazionale ]
A quanto sopra si aggiunge l’avvenuta stipula di un accordo di convenzione tra SNA e Telecom Italia per i servizi di
telefonia mobile con l’attivazione del nuovo e vantaggioso servizio “New TIM Professional Net “ che consente l’accesso alternativamente a 4 profili tariffari per ciascuna utenza telefonica e di conseguire notevoli vantaggi economici.
AREA NUOVI ISCRITTI
Da sempre gli iscritti rappresentano il patrimonio più importante del Sindacato.
Per tale ragione la nostra Istituzione ha profuso il massimo sforzo per incrementarne sensibilmente e stabilmente
il numero.
Nell’ultimo triennio in particolare la Commissione “Nuovi Iscritti” ha realizzato una serie di importanti iniziative, delle quali Vi abbiamo via via relazionato nelle precedenti Assemblee annuali e che di seguito riassumiamo:
– creazione dell’ archivio informatico www.databasesna.org, completo di tutti i dati personali (indirizzi e-mail,
telefono cellulare ecc.), suddiviso per sezioni provinciali, con possibilità per queste ultime di accesso e di utilizzo
della banca dati di propria competenza territoriale. Il database è, ad oggi, aggiornato anche con il numero di iscrizione al Registro Unico Intermediari e crediamo rappresenti una risorsa di notevole valore per il Sindacato, non
facilmente riscontrabile in altre realtà del mondo associativo, che consentirà alla nostra Istituzione di avvicinare,
comunicare, sensibilizzare quel 50% di colleghi ancora non iscritti al Sindacato;
- Il “Progetto Comunicare”, che ha come destinatari i 22.000 agenti operanti e i circa 16.000 agenti ex II Sezione, (oggi confluiti tutti nel Registro Unico Intermediari), si è posto gli obiettivi di informazione e comunicazione,
a costo praticamente zero, anche grazie alla creazione dell’ archivio informatico www.databasesna.org;
- Realizzazione di un numero straordinario de “L’Agente di Assicurazione” dal titolo “Speciale Nuove Iscrizioni”, inviato ai circa 16.500 agenti non iscritti al Sindacato, ed avente ad oggetto oltre che la storia del Sindacato
dalla sua fondazione ad oggi, l’azione da esso perseguita per la difesa degli interessi della categoria ed in particolare la pluriennale battaglia condotta negli ultimi dieci anni per una maggior libertà imprenditoriale dell’agente
nei confronti delle Compagnie e l’ottenimento, per legge, della possibilità di operare in “Plurimandato”;
- Iniziativa “Gruppi Aziendali Agenti” con l’invio, ai non iscritti al Sindacato, di una comunicazione di sensibilizzazione ed un invito all’iscrizione con l’indicazione della presenza delle promoters dell’ufficio sviluppo in
occasione delle rispettive assise congressuali di Gruppo;
- Invio di messaggi e-mail e telefonici di informazione e di invito in concomitanza di assemblee, convegni, iniziative organizzate dal Sindacato o comunque di importanti eventi della nostra categoria.
Nel tracciare un bilancio dell’attività di quest’ultimo triennio, consapevoli di aver fatto quanto nelle nostre
“umane” possibilità, osserviamo che i dati di adesione hanno segnato un trend di crescita costante, salvo nell’ultimo anno in cui registriamo una leggera flessione.
Quest’ultimo risultato ci induce ad incrementare gli sforzi e l’impegno al fine di confermare ulteriormente l’autorevolezza e l’efficacia dell’azione sindacale.
RAPPORTI CONFCOMMERCIO
Sono proseguiti nel solco della tradizionale positiva collaborazione i rapporti tra la nostra Istituzione e Confcommercio.
Giova ricordare che da sempre Confcommercio è stata ed è a fianco del Sindacato nell’ affrontare le più spinose
problematiche.
Nel passato, a titolo esemplificativo, abbiamo potuto risolvere, grazie al determinante peso politico di Confcommercio, l’annosa questione dei “minimali INPS Produttori”.
Nello scenario attuale abbiamo ottenuto nuovamente la rappresentanza diretta SNA in seno al Consiglio Generale di Confcommercio, con la cooptazione del collega Adelmo Matteocci.
È superfluo sottolineare la presenza di un nostro rappresentate all’interno del vasto e variegato “mondo” di
Confcommercio.
Essa ci permetterà di affrontare il futuro con maggiore capacità di incisione e di soluzione delle nostre problematiche di tipo istituzionale, fiscale ecc.
Se dunque a livello generale i rapporti SNA/Confcommercio registrano un positivo andamento, non sempre
altrettanto positivi ed improntati ad una proficua collaborazione appaiono quelli esistenti tra molte sezioni provinciali SNA e le rispettive Ascom territoriali.
Infatti, dopo un positivo avvio di collaborazione tra le rispettive rappresentanze territoriali conseguente alla
definizione con Confcommercio della “Bozza di Accordo Quadro Sezioni Provinciali SNA/Ascom” mediante
il riconoscimento da parte delle ASCOM delle “Linee Guida” indicate nell’Accordo, negli ultimi due anni si è
assistito ad una riduzione del numero di accordi provinciali e ciò quasi sempre a causa della pretesa delle Ascom
[ XV ]
[ Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione ]
di privilegiare preminentemente gli aspetti di tipo economico dell’Accordo, senza la contestuale ed integrale applicazione di tutti i punti dell’intesa.
Occorrerà per il futuro rivedere la situazione con i vertici di Confcommercio/Ascom al fine di riavviare anche
sul territorio una proficua e soddisfacente collaborazione.
AREA LAVORO
Il CCNL dei dipendenti delle agenzie di assicurazione è scaduto il 31/12/2008, sia nella parte normativa che
nella parte economica; momento ideale quindi per verificare la bontà del lavoro fatto.
Anzitutto va sottolineata la scelta, strategica per i rapporti con le OO.SS., sia della Commissione lavoro sia del
vertice politico SNA, di mantenere corrette relazioni sindacali con le rappresentanze dei lavoratori, al fine di tener
conto, da una parte dei diritti dei lavoratori e dall’altra dell’andamento economico delle agenzie.
Molti i miglioramenti fatti e i passi in avanti ottenuti:
- la diversificazione, per l’erogazione del ticket di mensa, di due diverse tipologie, legate sia al numero di abitanti, sia all’orario di lavoro;
- l’inserimento dell’apprendistato professionalizzante, con la possibilità di assumere personale fino a 29 anni;
l’allungamento del periodo di tempo di assunzione dell’apprendista; la possibilità, per le agenzie situate al Sud,
isole comprese, di incrementare i periodi suddetti di ulteriori 12 mesi;
- la creazione di commissioni territoriali di conciliazione;
- l’inserimento dei contratti di fornitura di lavoro temporaneo;
- l’inserimento del part-time verticale e misto, oltre al canonico part-time orizzontale;
- il recupero delle ore non lavorate durante le semifestività dal part-time pomeridiano;
- la nuova programmazione delle ferie;
- la nuova stesura dei congedi, sia per la formazione che per le malattie;
- la creazione di Fondi pensione aperti, in attesa dell’Istituzione di un Fondo pensione complementare chiuso;
- la creazione della Cassa malattia, che sta per decollare, i cui ritardi sono imputabili esclusivamente a lentezze
burocratiche dell’Inps e del Ministero delle Finanze, dato che il Fondo specificatamente richiesto dall’INPS, per
la ricezione dei contributi che verranno versati dall’INPS e successivamente destinati all’Ente Bilaterale ed alla
Cassa per promuovere e realizzare tutte le iniziative previste dal CCNL, è già costituito da quasi un anno.
AREA COMUNICAZIONE E STAMPA
Concludiamo la parte relativa alle Commissione Tecniche del Sindacato con l’Area Comunicazione e Stampa,
della quale si finisce sempre per parlare al termine delle nostre analisi, nonostante la valutazione circa la sua centralità politica sia condivisa da ciascuno di noi.
Intendiamo ribadire in questa sede il giudizio positivo riguardante i risultati lusinghieri registrati dal Cdr nel
progressivo miglioramento grafico e contenutistico dell’house organ “L’Agente di Assicurazione” e nell’attivazione-manutenzione della sua versione on line, ma anche esprimere un giudizio altrettanto positivo sul profilo
qualitativo acquisito dalla pagina pubblicata con cadenza quindicinale dal quotidiano Italia Oggi.
La comunicazione interna è stata inoltre arricchita, nel trascorso triennio, dall’invio ai Presidenti provinciali,
ai Gruppi aziendali e agli Iscritti di decine di migliaia di E-mail ed sms, caratterizzati dal loro requisito di immediatezza ed efficacia.
Sono stati intensificati i rapporti con la stampa esterna, come testimonia non soltanto la costante presenza di
contributi provenienti dal Sindacato nelle maggiori testate di settore, ma soprattutto dalla condivisione di numerose iniziative che hanno registrato un interesse crescente nella categoria.
Ci riferiamo in particolare al Road Show, organizzato dalla rivista Assicura e numerosi incontri collaterali voluti da Gruppi aziendali, Provinciali Sna e Compagnie di assicurazione, cui hanno preso parte oltre 2.000 agenti
dai quali è pervenuto un consenso pressoché unanime.
Proprio in questi giorni si sta concludendo la fase preparatoria del Master in Management dell’Agenzia Assicurativa rivolto ad Agenti ed aspiranti agenti e organizzato da Executive24 del Gruppo editoriale Sole 24 Ore, al
quale Sna ha concesso il proprio patrocinio politico, ottenendo nel contempo la facoltà di individuare le tematiche di maggiore interesse per la categoria e di indicare docenti selezionati tra gli iscritti.
Nel quadro dell’intensa attività editoriale realizzata negli ultimi tre anni, va segnalata la pubblicazione dei
volumi “L’assicurazione nei piccoli Comuni” che ha avuto una diffusione di oltre 7.000 copie, “Sna Story” cui
va attribuito il merito di aver tracciato l’intelligente ricostruzione della storia sindacale e infine “Il futuro della
distribuzione assicurativa in agenzia”, un’opera rilevante che sarà presentata nel corso dei lavori congressuali.
Una menzione meritano, infine, le partecipazioni del Cdr al Master Ipsoa in Diritto delle Assicurazioni e al Corso
di Formazione in Giornalismo, rivolte alla crescita professionale dei componenti del Comitato di redazione.
Una mole di lavoro significativa che ha prodotto esiti di grande interesse, ottenuti potendo contare sull’impegno
di un nucleo affiatato di Colleghi, Tiziana Belotti, Paolo Bullegas, Massimo Cingolani, Giancarlo Cozzarizza, Fabrizio Ghironi, Giancarlo Guidolin, Filippo Guttadauro, Michele Languino, Giuseppe Tancredi e dalla freelance
Alessandra Schofield, coordinati da Roberto Bianchi, ai quali va il nostro plauso sincero e la nostra gratitudine.
[ XVI ]
[ Relazione Morale E Finanziaria Dell’Esecutivo Nazionale ]
IL SINDACATO NAZIONALE AGENTI
Cari colleghi, nell’apprestarci a concludere la presente relazione, dobbiamo soffermarci come più volte fatto
nelle precedenti relazioni sullo stato della nostra Istituzione. L’esercizio 2008 si chiuso con un numero inferiore
di iscritti di 439 unità rispetto al 2007, che allo stato attuale assommano a 8.398. Più avanti il Collegio sindacale, nella sua relazione triennale illustrerà compiutamente l’evoluzione in tal senso e che in sintesi, per l’esercizio
2008, evidenzia un eccessivo aumento dei morosi ed una lieve contrazione delle iscrizioni a nuovo.
Questo dato, seppur non esaltante, ci deve spronare per migliorare la situazione già nel corrente esercizio, consapevoli che la ns. Istituzione che compirà nel maggio prossimo 90 anni dalla sua fondazione, rimane di gran
lunga la più importante e nota organizzazione di categoria.
Rappresenta, ed è innegabile per chiunque, il più solido ed efficace baluardo nella difesa degli agenti di assicurazione italiani, avendone dato in ogni periodo ed in tutti contesti prova concreta ed efficace.
Vi rivolgiamo, quindi, un accorato appello perché ognuno di Voi, a qualsiasi titolo agisca all’interno del Sindacato, sia promotore per accrescere il numero dei colleghi iscritti che sono l’unica linfa vitale su cui poggiano le
basi del ns. vivere associativo.
Ricordiamoci che sarebbe troppo semplicistico, ed aggiungiamo anche un tantino ipocrita, lasciare sulle spalle
dei soliti “Cirenei” di turno l’onere di un impegno che diviene ogni giorno più gravoso.
Ritorniamo, per senso di responsabilità ed anche perché “repetita juvant”, su un argomento che ci sta particolarmente a cuore: il futuro modello di organizzazione sindacale da adottare. A tal proposito, scrivevamo nella
precedente relazione di Riccione:
“Questo ci deve far riflettere su quanto sia importante, anche per noi ed in questo momento, ragionare e dibattere in ordine allo stato della nostra Istituzione. Se ciò che abbiamo adesso risulta essere adeguato e perfettamente
rispondente alle necessità della categoria, oppure iniziare a percorrere strade diverse che ci portino ad innovare,
anche profondamente, il nostro sodalizio per renderlo più adatto alle esigenze degli agenti di assicurazione italiani che mai come adesso sono in forte e costante evoluzione.
Ma, badate bene, è convinzione di chi Vi legge come di gran parte dei membri dell’Esecutivo Nazionale che
ove si dovesse decidere di mettere mano ad una riforma istituzionale, questa non potrebbe essere un solo e mero
“maquillage”, con una parziale modificazione degli Organi di governo variando l’attuale impianto maggioritario
in un ritorno al proporzionale del recente passato.”
Ed ancora: “Qualunque sia, però, la forma di governo che potrebbe essere scelta, noi pensiamo che la futura
Istituzione debba essere, snella, governabile ed avere capacità di intervento immediate su tutti i problemi che
interessano la Categoria. Dobbiamo renderci conto che la modernità impone scelte politiche ed operative da
prendere in tempo reale o, nel migliore dei casi, in tempi ristrettissimi.
Questo fa sì che una volta che ci si è confrontati democraticamente sui vari programmi proposti dalle varie
liste ed individuato il migliore, si debbano scegliere i soggetti che l’hanno proposto ed a questi va concessa l’autonomia, che altro non è che una grande assunzione di responsabilità, per portare a compimento la loro azione
politica di cui dovranno, nei tempi e nei modi, rendere conto.
Dobbiamo renderci altresì conto che la portata delle problematiche, che dovremo affrontare nel prossimo futuro, è di tale rilevanza che resterà sempre più difficile affidare questo immenso carico a persone che svolgano
l’attività sindacale a mero titolo volontaristico”.
Questi temi, cari amici, essendo trascorsi soltanto 10 mesi sono ancora di attualità, anzi diremmo che si sono
fatti oltremodo pressanti e meritano, anche in considerazione del rinnovo delle cariche, una attenta valutazione
ed un’ approfondita discussione di merito.
Se si dovesse analizzare fino in fondo lo stato delle cose, poi, dovrebbe apparire chiaro a tutti la necessità di
giungere il prima possibile al conseguimento di una unica, forte e numerosa associazione generalista. Ciò permetterebbe un più largo perimetro di intervento, una semplificazione decisionale sui grandi temi e soprattutto una
maggiore consistenza economica che, alla luce dei nuovi scenari, appare indispensabile.
Molto è stato fatto negli anni precedenti – ricordiamoci che nel 2000 abbiamo visto il ritorno dei colleghi della
CSA – e non si creda che ciò sia stato un passaggio semplice come appare allo stato attuale. Va dato atto, comunque, che i colleghi della CSA fecero allora una scelta coraggiosa e di grande e trasparente onestà intellettuale.
Alcuni di loro ci hanno accompagnato nel ns. percorso fino ad oggi: sono stati colleghi che hanno rappresentato
una grande risorsa ed hanno contribuito alla crescita della casa comune SNA!
Ci auguriamo, di tutto cuore, che chi si avvicenderà alla guida del Sindacato abbia, nel compimento della definitiva riunificazione, più fortuna e capacità di quante ne abbiamo avute noi.
[ XVII ]
[ Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione ]
CONCLUSIONI
Care colleghe e cari colleghi, con la presente relazione si conclude il ns. incarico triennale che come avrete avuto
modo di valutare, sia dal vissuto sindacale che dalla presente relazione, è stato caratterizzato da eventi di portata
straordinaria, se non addirittura storica.
La promulgazione del Codice delle Assicurazioni, l’emanazione dei Regolamenti Isvap, l’introduzione di provvedimenti legislativi di portata eccezionale hanno davvero impegnato allo spasimo la ns. Istituzione ed il ns.
vivere quotidiano.
Situazioni talmente innovative che abbiamo dovuto analizzare, comprendere ed affrontare in tempi ristrettissimi: il tutto accompagnato dalla normale attività quotidiana a favore degli iscritti che è continuata secondo gli
standards consueti.
Ben poco è rimasto a disposizione per il ns. lavoro e per la ns. vita familiare. Non ce ne lamentiamo: era il ns.
dovere, lo abbiamo accettato e abbiamo cercato di portarlo a compimento nel miglior modo possibile.
Prima di concludere definitivamente, e questo è un desiderio particolare soprattutto da parte di chi Vi parla,
vogliamo esporre alcune brevissime considerazioni: sappiamo di essere in mezzo a tanti amici e sappiamo che ci
darete licenza di farlo, confidando che nel farlo l’emozione non ci tradisca per l’ennesima volta.
Questo Esecutivo, nella sua componente storica, giunge a conclusione del suo incarico dopo un periodo lunghissimo. Non possiamo che ringraziarVi per la stima, la fiducia e per l’affetto che ci avete dato e riconosciuto.
Siamo arrivati, oltre dodici anni fa, forse più per ventura che per capacità. Abbiamo trovato un Sindacato molto
diverso rispetto a quello odierno che Vi restituiamo. Un Sindacato che era in preda alle divisioni interne, debole
economicamente e nel numero degli iscritti e, soprattutto, con una quasi assente capacità rappresentativa.
Abbiamo lavorato sodo per ridare fiducia, unità interna e soprattutto visibilità istituzionale che, secondo il ns.
punto di vista, era l’elemento cardine per raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissi: un agente più libero ed
indipendente che avrebbe operato quale elemento cardine nel mercato assicurativo del terzo millennio!
Incontrammo subito sulla ns. strada potenti e prepotenti che hanno punteggiato la ns. storia di categoria: la
vertenza Fondiaria, la regolarizzazione delle società di fatto, l’Accordo 2003, il Codice delle Assicurazioni, i Regolamenti Isvap, la caduta dell’esclusiva.
Quando arrivammo, presentando il ns. programma, dove al primo punto si proponeva l’eliminazione dell’esclusiva e quindi l’ingresso nel mercato assicurativo di un vero agente plurimandatario: fummo quasi dileggiati! Nel
migliore dei casi ci tacciarono di massimalismo e di essere venditori di utopie!
In molti, ed erano la maggior parte, ci dettero fiducia: pensiamo di averli ripagati con buona moneta!
Abbiamo dimostrato, in tal senso, che anche un po’ di sana utopia non guasta mai.
Qualcuno ha detto che un popolo senza utopia non è un popolo. Fabrizio De Andrè ha aggiunto che un uomo
senza passioni e senza utopia è un cinghiale laureato in matematica pura.
Quindi, cari amici, nell’accingerci a salutarVi, Vi lasciamo ancora una volta un messaggio di speranza: abbiate
fede e fiducia nella vostra Istituzione, al di là di chi la guiderà nel prossimo futuro. Ricordiamoci, che nel bene e
nel male, le Istituzioni restano e che gli uomini che le guidano inevitabilmente passano.
Ed è quello che dobbiamo ricordare ai managers delle Imprese di cui ripetiamo il mandato, o i mandati. Vale la
pena rammentare loro, la frase che il decano dei giornalisti americani disse ai componenti della famiglia Kennedy
allorché, in maniera altezzosa, si accingevano a governare il più grande Paese del mondo: “c’eravamo quando
siete arrivati, ci saremo quando ve ne andrete!”
Affrontiamo, allora, le sfide che ci attendono con serenità e con la consapevolezza della nostra storia di agenti
iscritti SNA.
I “libertadores” latinoamericani traevano il loro coraggio al grido” De pie siempre, nunca en cavilla” – sempre
in piedi, mai in ginocchio.
E quindi: sempre in piedi, mai in ginocchio, cari amici!
Vi auguriamo davvero di cuore un buon lavoro.
[ XVIII ]
[ Relazione Morale E Finanziaria Dell’Esecutivo Nazionale ]
RELAZIONE FINANZIARIA
AL XLII CONGRESSO NAZIONALE SNA
Colleghi,
Il Presidente Nazionale ha testé illustrato la Relazione Morale dell’Esecutivo Nazionale, eletto il 24 novembre
2005, che ha convocato questo Congresso.
A nome del Collegio Sindacale, invece, illustro la relazione finanziaria così come si è sviluppata nell’ultimo triennio.
Da un primo esame sommario dei Bilanci sottoriportati, si evince l’unico disavanzo di Gestione di € 151.952,80
registrato nell’anno 2007, che però non ha inficiato l’andamento positivo finanziario del triennio.
La situazione patrimoniale, infatti, è passata da una disponibilità di € 568.352,16 al 31.12.2004, ad una disponibilità di € 611.203,49 registrata al 31.12.2007 e che aumenterà ulteriormente con i risultati del Bilancio
Consuntivo 2008 non ancora definitivi.
La ragione del miglioramento della disponibilità finanziaria è da ricercare nel notevole impegno organizzativo
e conseguentemente anche economico dell’attività del Sindacato svolta, a tutti i livelli, nonostante che nell’anno
2007 si sia registrato un importante disavanzo dovuto alle numerose manifestazioni nazionali che hanno accresciuto la visibilità e credibilità dell’azione sindacale svolta.
Si evidenzia altresì che il numero degli iscritti paganti sempre in crescita nel triennio fino al 31.12.2007, attestato intorno ai 8.800 circa, appare ancora insufficiente per il funzionamento del Sindacato.
BILANCIO
CONSUNTIVO
ANNO
2005
2006
2007
ISCRITTI
PAGANTI
SITUAZIONE PATRIMONIALE
Entrate
€.
2.227.131,64
+
Disponibilità al 31.12.2004
€.
568.352,16
+
Uscite
€.
2.038.960,67
=
Avanzo di gestione al 31.12.2005
€.
188.170,97
=
Avanzo
€.
188.170,97
Disponibilità al 31.12.2005
€.
756.523,13
Entrate
€.
2.511.479,70
+
Disponibilità al 31.12.2005
€.
756.523,13
+
Uscite
€.
2.504.846,54
=
Avanzo di gestione al 31.12.2006
€.
6.633,16
=
Avanzo
€.
6.633,16
Disponibilità al 31.12.2006
€.
763.156,29
Entrate
€.
2.665.391,25
+
Disponibilità al 31.12.2006
€.
763.156,29
Uscite
€.
2.817.344,05
=
Disavanzo di gestione al 31.12.2007
€.
-151.952,80
Disavanzo
€.
-151.952,80
Disponibilità al 31.12.2007
€.
611.203,49
n. 7.424
n. 8.277
n. 8.837
Pur essendosi chiuso l’Esercizio Finanziario 2008, questo Collegio Sindacale, non è in grado di riferire sulle
esatte risultanze del Bilancio Consuntivo, ma può anticipare che si è registrato un reale calo degli iscritti per
l’eccessivo aumento dei morosi (754) rispetto agli 8.837 iscritti paganti al 31.12.2007.
Nonostante questo poco confortevole dato, però, possiamo anticipare che l’Esercizio Finanziario 2008 tornerà
a far registrare un importante avanzo di Amministrazione per l’oculata gestione finanziaria dell’Esecutivo Nazionale in carica nel periodo di riferimento.
Ricordiamo che tutti i Bilanci consuntivi e preventivi, predisposti dall’Esecutivo Nazionale, a norma dell’art.
29 lettera d) dello Statuto, sono stati regolarmente approvati dai Comitati Centrali ai sensi dell’art. 25 lettera c)
dello Statuto.
Il Collegio Sindacale nell’espletamento del proprio mandato ha assicurato la presenza alle riunioni degli organi
Statutari: Esecutivo Nazionale, Consiglio Direttivo, Comitato Centrale e Congresso Nazionale, ed ha verificato
il numero degli iscritti di ogni singola Sezione Provinciale, alla data del 31.12.2008 per il regolare svolgimento
di questo Congresso.
Infine il Collegio Sindacale è stato di valido supporto all’Esecutivo Nazionale oltre che nel disposto dell’art.
2403 e seguenti del Codice Civile anche nella formulazione di pareri interpretativi delle norme statutarie.
Ritengo pertanto che il Collegio Sindacale con questa Relazione Finanziaria abbia esaurito il proprio mandato,
conferitogli dal XXXIX Congresso tenutosi a Riccione il 22 - 24 novembre 2005, che rimette nelle Vostre mani
ringraziando per la fiducia a suo tempo accordata.
Milano, 14 gennaio 2009
IL COLLEGIO SINDACALE
Antonio NACCI – Presidente
Michelangelo NEGRO – Componente
Umberto PUZZOVIO – Componente
[ XIX ]
[ Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione ]
VERBALE RIASSUNTIVO
DEI RISULTATI ELETTORALI
Per l’ESECUTIVO NAZIONALE – LISTA N. 1: 317 PREFERENZE
N.
Carica
Cognome e nome
Compagnia
ALLIANZ DIV. LLOYD
ADRIATICO
Citta’
1
Presidente
Nazionale
METTI GIOVANNI
2
Vice Presidente
Nazionale
MOSSINO JEAN FRANCOIS FONDIARIA SAI
CALUSO
3
Vice Presidente
Nazionale
MELIS PIETRO
PLURIMANDATARIO
ORISTANO
4
Componente
BIANCHI ROBERTO
PLURIMANDATARIO
FOLIGNO
5
Componente
DEMOZZI CLAUDIO
PLURIMANDATARIO
TRENTO
6
Componente
FANCELLU LUCIANA
TORO
SASSARI
7
Componente
GAETA EMILIO
TORO
FOGGIA
8
Componente
GATTO VINCENZO
AUGUSTA
PALERMO
9
Componente
GREGORIO ANGELO
NOVIT
SALERNO
10
Componente
PECCIO ALFONSO
PLURIMANDATARIO
S. BENEDETTO
D/TRONTO
11
Componente
SAPORITO FRANCESCO
UNIPOL
TORINO
12
Componente
SELVAGGIO LIVIO
PLURIMANDATARIO
MILANO
PARMA
MOZIONE PROGRAMMATICA LISTA N° 1
LISTA AGENTI INDIPENDENTI METTI PRESIDENTE
PROGRAMMA E OBIETTIVI
CONTINUITA’
– Ci riconosciamo nei principi che hanno fin qui ispirato la conduzione sindacale
– Le nostre scelte future prenderanno avvio dai risultati ottenuti dalla precedente gestione
RINNOVAMENTO
La nostra squadra sarà composta da:
• Componenti dell’Esecutivo uscente per la parte che necessita di memoria storica, esperienza, continuità
• Colleghi che entrano a farne parte per la prima volta, portatori di nuove idee, competenze e rinnovamento
– Le nostre linee guida saranno costantemente:
• la tradizione, per non disperdere l’eredità di un Sindacato forte e riconosciuto dalle Istituzioni
• il cambiamento, per governare l’evoluzione del mercato
– Rivitalizzeremo il rapporto tra Sindacato e Gruppi Agenti, sulla base di una rinnovata sinergia che armonizzi
la contrattazione di primo livello con l’ANIA, le Istituzioni politiche, le Autorità di settore, le Associazioni dei
consumatori, gli Organismi internazionali, i Sindacati dei dipendenti e la contrattazione di secondo livello tra
i GAA e le rispettive Imprese.
– Favoriremo momenti di incontro, frequenti e sistematici, tra l’Organismo dirigente del Comitato dei GAA e
la Presidenza SNA.
– Ci attiveremo con immediatezza affinché venga riaperta la trattativa con l’ANIA per il rinnovo dell’Accordo
Nazionale Agenti – Impresa con particolare riferimento al sistema degli indennizzi, nel rispetto dei diritti acquisiti
– Continueremo a confrontarci con l’ISVAP, le Authority e i Politici, nazionali ed internazionali, affinché il Codice
delle Assicurazioni e i vari Regolamenti attuativi rispondano effettivamente alla tutela del Consumatore, senza
aggravare costi e appesantire processi, a danno della qualità del servizio
[ XX ]
[ Relazione Morale E Finanziaria Dell’Esecutivo Nazionale ]
INDIPENDENZA
– Ci batteremo per l’autonomia imprenditoriale e professionale degli Agenti dalle Imprese, tanto Monomandatari quanto Plurimandatari
– Difenderemo l’abolizione dell’esclusiva, con possibile estensione al ramo vita, salvaguardando il diritto ad esercitare liberamente il plurimandato
– Valuteremo con gli Iscritti la creazione:
• di Strutture di Servizio che svolgano la funzione di supporto ai Colleghi sul territorio
• di un Consorzio Fidi per agevolare la concessione di garanzie bancarie a favore dei Colleghi, come quella
oggi prevista ai sensi dell’art. 117 del Codice delle Assicurazioni (4% portafoglio)
• di un Fondo di Garanzia, per fornire supporto ai Colleghi in difficoltà revocati senza motivazioni
OPPORTUNITA’
– Immagine
• Insieme ai GAA punteremo a far crescere l’immagine dell’Agente, così come la considerazione pubblica del
valore sociale ed economico che il sistema agenziale rappresenta nel nostro Paese
– Crescita
• Anche grazie alla messa a punto di progetti di aggregazione professionale ed imprenditoriale, favoriremo
la crescita di nuove competenze e di nuovi modelli organizzativi e di sviluppo, affinché i nostri Colleghi
possano affrontare il mercato in evoluzione e continuare ad erogare servizi professionali che si distinguano
per qualità esclusive dagli altri competitori. Allo scopo costruiremo strumenti tecnologici e informatici proprietari, quali soft-ware gestionali e CRM di agenzia.
– Sviluppo
• Intendiamo essere parte attiva e determinante nell’avvicinare il livello di copertura assicurativa delle famiglie, delle professioni e delle imprese italiane agli standard europei più evoluti
– Meridione
• Ci impegniamo ad affrontare questo delicato ed irrisolto tema, collocando la sua valenza a dimensione nazionale
• Siamo contrari a “isolare il problema” in quanto preferiamo concentrarci sulle soluzioni, mediante accordi,
strumenti, metodologie che, a partire dal Meridione, apportino risultati, conoscenze e benefici, a livello
tecnico, sociale ed economico, all’intera penisola e alla Categoria nel suo insieme
– Sbocchi
• Sarà nostra cura valorizzare e mettere a frutto le relazioni internazionali che abbiamo coltivato, al fine di
fornire informazioni, supporti e soluzioni alle Compagnie straniere interessate al mercato italiano
UNITA’
– Punteremo con decisione all’unificazione delle due sigle sindacali
– Proseguiremo il percorso intrapreso con UNAPASS, stabilendo i tempi per gli adempimenti istituzionali (assemblee) e relative procedure amministrative
– Elaboreremo uno Statuto condiviso da sottoporre all’approvazione dei rispettivi Organismi Politici
INCISIVITA’
– Intensificheremo i rapporti istituzionali favorendo la costituzione di tavoli di confronto permanente con:
• il Governo, l’ISVAP e le Associazioni dei Consumatori con l’obiettivo di:
o sollecitare le Imprese a migliorare Servizi e Prodotti
o ottenere ulteriori miglioramenti dei Regolamenti vigenti
• l’AIBA allo scopo di:
o fronteggiare insieme l’incalzante concorrenza dei canali non professionali
o Identificare le sinergie compatibili per fare fronte al mercato
• Perseguiremo l’ottenimento di una nostra rappresentanza all’interno dei Consigli Camerali della CCIAA di
ogni Provincia
REDDITIVITA’
– Chiameremo le Compagnie, le Istituzioni e il Mondo politico a confrontarsi:
• sul tema non più rinviabile degli equilibri economici delle agenzie
• sulla semplificazione delle attività agenziali, con il conseguente abbattimento dei costi gestionali
• sulla centralità degli agenti nel sistema distributivo italiano
• sul ruolo sociale svolto dalla Categoria
• sul contributo fornito dagli Agenti allo sviluppo equilibrato dell’economia italiana
• sulla crescita del settore assicurativo nel nostro Paese
• sul miglioramento complessivo del servizio al Cliente
INNOVAZIONE
[ XI ]
[ Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione ]
– Opereremo un profondo cambiamento organizzativo dello SNA affinché sia in grado di:
• interpretare l’attuale condizione agenziale
• prevedere le linee di tendenza del mercato
• guidare l’evoluzione professionale degli Agenti
– Adegueremo, con l’aiuto e la collaborazione dell’intera base associativa, il nostro Statuto rendendolo più snello, attinente ai cambiamenti che la nostra professione registra e funzionale alla riunificazione delle due associazioni di categoria
PARTECIPAZIONE
– Favoriremo gli apporti individuali attraverso:
• l’uso funzionale delle deleghe
• l’affidamento degli incarichi sulla base delle competenze, superando le logiche geo-politiche
– Ridurremo progressivamente i residui burocratici
EFFICIENZA ED EFFICACIA
– Miglioreremo il funzionamento della macchina sindacale:
• valorizzando e responsabilizzando ulteriormente la Struttura interna
• ottimizzando il sostegno quotidiano prestato agli Iscritti
• implementando in qualità e quantità i servizi messi a disposizione degli Iscritti
– Faremo in modo di fornire la massima collaborazione possibile ad ogni Iscritto, dando risposte rapide e complete ai quesiti e alle richieste di intervento.
VICINANZA E FLESSIBILITA’
– Avvicineremo il Sindacato agli Iscritti mediante:
• il costante coinvolgimento delle Provinciali nell’attività di assistenza e supporto ai Colleghi
• incontri sistematici dell’Esecutivo Nazionale con le Strutture territoriali,
– Lavoreremo per un Sindacato flessibile, capace di adattarsi ai mutamenti continui e sostanziali del settore assicurativo
TRASPARENZA E INFORMAZIONE
– Miglioreremo la circolazione interna delle informazioni, avvalendoci degli strumenti tradizionali e di quelli
tecnologici:
• dal centro verso la periferia
• dalla periferia verso il centro
– Prenderemo spunto dalle critiche costruttive, valorizzando la diversità delle idee
COMUNICAZIONE E IMMAGINE
– Supereremo la logica del “volontariato” nella promozione dell’immagine dell’Agente e nella comunicazione
rivolta verso l’esterno
– Adegueremo il sito internet istituzionale, rendendolo più completo nei contenuti e più semplice nella navigazione; sperimenteremo forme interattive
– Costituiremo un vero e proprio Ufficio Stampa e intensificheremo l’attività di relazione esterna rivolta:
• ai media tradizionali e virtuali
• al mondo politico di ogni schieramento
• alle Associazioni dei Consumatori
CULTURA E FORMAZIONE
– L’Ufficio Studi e Ricerche dello SNA promuoverà approfondimenti scientifici sul mercato assicurativo, insieme:
• al mondo accademico
• alle società di consulenza strategica al fine di:
• fare analisi a livello nazionale ed internazionale, prefigurare scenari di mercato, acquisire le conoscenze per
fornire idee, modelli di sviluppo, aiutare la Categoria ad anticipare le evoluzioni e riorganizzare le agenzie
• essere il riferimento per l’intero mercato, l’interlocutore privilegiato delle Istituzioni, del mondo politico e
dei Consumatori, nei momenti in cui si decide sui cambiamenti della distribuzione assicurativa in Italia
• collaborare alla realizzazione di percorsi formativi per le scuole e le associazioni consumeristiche, allo scopo
di sviluppare tanto la cultura assicurativa e previdenziale nel nostro Paese, quanto di avviare nuove leve alla
professione di intermediario assicurativo
– Costituiremo laboratori sperimentali per l’elaborazione di progetti operativi, finalizzati alla riduzione dei costi
e allo sviluppo del business delle agenzie -mono e plurimandatarie - anche con modalità associative, consortili
o cooperative
– Estrapoleremo da questi laboratori le linee guida per promuovere, di concerto con i Gruppi Agenti, percorsi
formativi che supportino gli agenti e i loro collaboratori nei rispettivi processi di evoluzione manageriale e
[ XII ]
[ Relazione Morale E Finanziaria Dell’Esecutivo Nazionale ]
professionale
– Proseguiremo nello sforzo di dare vita ad una cultura degli Agenti, indipendente da quella delle Imprese
– Daremo vita ad una Scuola di Formazione permanente anche per i quadri Sindacali sul territorio, supportata
da un Fondo da costituire allo scopo.
Per l’ESECUTIVO NAZIONALE – LISTA N. 2: 172 Preferenze
N.
Carica
Cognome e nome
Compagnia
GENERALI
Citta’
1
Presidente Nazionale
CIRASOLA VINCENZO
BOLOGNA
2
Vice Presidente Nazionale
BARIN CARLA MARIA
INOPERATIVO
ROMA
3
Vice Presidente Nazionale
SALVI ROBERTO
TORO
MACERATA
4
Componente
ANGELUCCI ALBERTO
CATTOLICA
FOLIGNO
5
Componente
BETTINI AUGUSTO
MILANO
TERNI
6
Componente
COLOMBO CARLO
GENERALI
FINO MORNASCO
7
Componente
MINGOZZI LUIGI
ITALIANA
BOLOGNA
8
Componente
GARANZINI MARCO
GENERALI
MILANO
9
Componente
SANTANGELO ALFONSO
FONDIARIA SAI
NAPOLI
10
Componente
SBARDELLA PIETRO
INA ASSITALIA
ROMA
11
Componente
VITALI NICOLA
FONDIARIA SAI
BUSTO ARSIZIO
12
Componente
ZENITH VITTORIO
PLURIMANDATARIO
VERBANIA
MOZIONE PROGRAMMATICA - LISTA N. 2
CIRASOLA – BARIN
I presentatori della presente Lista ritengono che un’associazione che unisce diverse migliaia di iscritti deve fondare
la propria azione su poche ma significative basi operative, per mirare al raggiungimento degli obiettivi previsti che,
nel caso di una organizzazione sindacale come la nostra, sono individuabili – come recita in primis il nostro statuto
“nella tutela degli interessi imprenditoriali, professionali, morali ed economici della categoria rappresentata”.
Indichiamo qui di seguito le priorità che il Sindacato dovrà affrontare e che riteniamo essenziali per il futuro
prossimo della professione di “agente di assicurazione”:
• ottimizzazione dell’utilizzo della “Legge Bersani”, che andremo a proteggere in ogni sede, anche europea e
che, ove non sufficiente, farà scattare tutte quelle conseguenze che un Sindacato serio può attivare, a difesa degli
interessi collettivi di una categoria;
• un nuovo Accordo Imprese/Agenti che tenga conto delle nuove realtà legislative, con particolare attenzione all’indennizzo di fine rapporto per coloro che andranno in quiescenza, ma anche per i giovani Colleghi che entrano
a far parte della nostra categoria;
• modifica del Regolamento ISVAP e rivisitazione di alcune norme del Codice di Assicurazione;
• riconciliazione del rapporto, in modo positivo e costruttivo, con alcuni Gruppi Agenti, che devono avere una funzione complementare e non sostitutiva del Sindacato: si tratta di due elementi coessenziali ed ugualmente necessari;
• Unità Sindacale: riunire dentro una “grande casa comune” SNA e UNAPASS;
• riqualificazione dei rapporti con la Stampa nazionale per essere più visibili, credibili ed autorevoli ed attivazione
di una “Rassegna Stampa” giornaliera sul nostro settore, da inviare via mail a tutti gli iscritti;
• riorganizzazione interna della Direzione del Sindacato, affinché raggiunga, nel solo nostro interesse, la massima efficienza, con particolare riferimento all’assistenza legale, fiscale, senza dimenticare le ispezioni effettuate
dall’Istituto di Vigilanza, il tutto possibilmente in tempo reale. E’ di queste ore la notizia della revoca di un componente dell’Esecutivo Nazionale uscente: desideriamo esprimere la nostra solidarietà al Collega e l’indefettibile
sostegno alla più opportune azioni di contrasto contro l’arroganza della Mandante;
[ XIII ]
[ Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione ]
• massima attenzione alla trasparenza e al servizio prestato al “consumatore”, la cui unica tutela è attualmente
nelle mani e nei costi – mal retribuiti - dell’agente di assicurazione;
• costruzione di una "immagine pubblica" dell’intermediario assicurativo che vada finalmente a delineare l’effettivo nostro ruolo in questa nazione distratta;
• formazione a tutti i dirigenti Provinciali: è indispensabile “trasferire” in periferia nuove competenze,conoscenze
e nuove incombenze al fine di valorizzarne, sul territorio, l’insostituibile ruolo;
ed inoltre si impegneranno per soddisfare queste esigenze:
• Essere vicini ai propri associati per ascoltarne le istanze: offrire maggiore assistenza legale-sindacale agli iscritti
ed instaurare una efficiente scuola di formazione riferita ai quadri sindacali;
• Delegazione di Roma: ricercare sempre la massima efficienza e’ necessario riqualificare la delegazione di Roma
per essere più vicini alle sedi delle Istituzioni Pubbliche, dei “politici” e dell’ANIA;
• Fare Innovazione e prevenire gli eventi: innovazione dei processi e degli approcci, con un Ufficio Studi più efficiente;
• Presentare bilanci trasparenti: utilizzare le quote associative in modo trasparente e con particolare attenzione
alle consulenze, eliminando quelle inutili e superflue;
• Accordi, convenzioni e servizi: individuare le necessità della categoria da soddisfare con convenienti convenzioni, da tenere costantemente aggiornate ed incrementare i servizi;
• Lobbying: svolgere azione di lobbyng attraverso una efficace comunicazione e organizzando convegni, anche
di interesse sociale;
• Statuto: adeguare con tempestività il nostro Statuto al mutare delle esigenze associative;
• Sito Internet: aggiornare con maggiore frequenza il sito, inserendo la “Rassegna Stampa” giornaliera; razionalizzare ed aggiornare le librerie documentali, da dove poter scaricare il testo ricercato;
• Casse di Previdenza Agenti: richiamare ad un rigoroso rispetto del regolamento mediante un pressante invito a
tutti gli iscritti a pretendere dal Comitato Amministratore comportamenti conformi alle disposizioni vigenti (non
derogabili perché il regolamento ha forza di legge) nonché mediante una adeguata informativa alla componente
agenti degli stessi Comitati;
• Rapporti con le altre Organizzazioni sindacali degli intermediari: potenziare i rapporti col Bipar, relazionarsi con
AIBA e ACB Brokers, con l’ANAGINA, e valutare l’opportunità di iniziare ex novo i rapporti con associazioni di
subagenti.
[ XIV]
[ Relazione Morale E Finanziaria Dell’Esecutivo Nazionale ]
Per il COLLEGIO DEI PROBIVIRI risultano eletti:
EFFETTIVI:
N.
Cognome e nome
Compagnia
Citta’
INOPERATIVO
Voti N.
1
MARTORELLI ROLANDO
ROMA
197
2
GADDA GAETANO
ALLIANZ DIV. RAS
PIOLTELLO
188
3
CIARCELLUTI GABRIELE
INOPERATIVO
PESCARA
181
4
WIDMANN SERGIO
MILANO DIV. LA PREVIDENTE
TRENTO
148
5
MARINO VINCENZO
AVVOCATO - Nominato dall’Esecutivo Nazionale
SUPPLENTI:
N.
Cognome e nome
1
RAPA GIUSEPPE
2
ROSSI ANDREA
3
BONAVITA LUCIANO
Compagnia
Citta’
NUOVA TIRRENA
Voti N.
NAPOLI
138
AURORA
MILANO
131
ITAS
FORLI’
23
Per il COLLEGIO SINDACALE risultano eletti:
EFFETTIVI :
N.
Cognome e nome
Compagnia
Citta’
Voti N.
1
NACCI ANTONIO
ZURICH
BRINDISI
272
2
MASOLA DI TRENTOLA ORESTE
AURORA
BRESCIA
244
3
PUZZOVIO UMBERTO
ALLIANZ DIV. RAS
MAGLIE
204
SUPPLENTI:
N.
Cognome e nome
Compagnia
Citta’
Voti N.
1
FRISCIONI SILVIO
NUOVA TIRRENA
L’AQUILA
172
2
REALE SALVATORE
ALLIANZ DIV. RAS
SIRACUSA
155
Per la COMMISSIONE NAZIONALE DI DEONTOLOGIA PROFESSIONALE risultano eletti :
EFFETTIVI :
N.
Cognome e nome
Compagnia
Città
Voti N.
1
BALDI UBALDO
NOVIT
AVELLINO
223
2
PARENTI GIANCARLO
FONDIARIA SAI
S. LAZZARO DI SAVENA
157
3
LEBIU GIOBELLINO
REALE MUTUA
ORISTANO
145
4
ANGHERA’ LANFRANCO
INOPERATIVO
FANO
143
5
MALANDRINO GIANLUIGI
AVVOCATO - Nominato dall’Esecutivo Nazionale
SUPPLENTI:
N.
Cognome e nome
Compagnia
1
VOLPI GIOVANNI
ZURICH
2
ROGHI CLAUDIO
3
RAGNI MAURIZIO (*)
3
GUERRA FABIO
INA
Città
Voti N.
RIETI
154
NUOVA TIRRENA
GROSSETO
145
UNIPOL
JESI
20
ROMA
20
(*) COMPONENTE PIU’ ANZIANO
Bologna, li 4 febbraio 2009
Il Presidente del Seggio n. 1
Il Presidente del Seggio n. 2
Il Presidente del Seggio n. 3
Il Presidente del Seggio n. 4
Paola Cobbe
Roberto Ulissi
Claudio Prandi
Marco Busanero
[ XV ]
CAMPAGNA RINNOVI
E ISCRIZIONE 2009
Contribuisci a rendere
più grande e più forte
il tuo Sindacato
Invita un Collega
ad iscriversi
CONTRIBUTI SINDACALI NAZIONALI 2009
Iscrizione ditte individuali
1. Il contributo sindacale nazionale per ogni agente iscritto alla Sezione A del RUI - operativo
- è fissato in € 330,00
2. Il contributo sindacale nazionale aumenta di € 44,00 per ogni dipendente di agenzia,
oltre i primi due
3. Il contributo sindacale è fissato in € 127,00 per i seguenti casi:
- iscritto alla Sezione A del RUI - non operativo
- iscritto alla Sez. E del RUI, ma proveniente per cancellazione e trasferimento dalla Sez. A
- non operativo - del RUI;
- non iscritto al RUI, ma già iscritto all’Albo Nazionale Agenti alla data del 31.12.2006.
Iscrizione Società - Agenti
Per le Società (Sas/Srl/Snc/Spa - si veda la posizione alla C.C.I.A.A.), il contributo sindacale
nazionale è fissato in € 550,00.
La quota aumenta di € 66,00 per ogni Agente oltre il primo e di € 44,00 per ogni dipendente di agenzia oltre i primi due.
Qualora la Società fosse costituita da un singolo Agente, la quota prevista è quella indicata
ai punti 1) e 2) del prospetto.
1.2009 / 23
Pubblichiamo, così come pervenuta in redazione,
l’intervista predisposta dal Collega Vincenzo Cirasola (Ndr).
MOLTI COLLEGHI
CI HANNO RICONOSCIUTO
IL “CORAGGIO DI CAMBIARE”
[ VINCENZO CIRASOLA ]
Cosa pensa di fare dopo il Congresso di Bologna?
Personalmente posso garantire che non ho alcuna intenzione di gettare la spugna
e abbandonare lo SNA. Come ho sempre fatto, continuerò a fornire il mio apporto,
anche se non più con mansioni in Esecutivo ma nel nuovo ruolo che mi compete,
vigilando e controllando. Lo farò come presidente provinciale di Bologna, nel Comitato Centrale e come presidente del Gruppo Agenti Generali nel Comitato dei
Gruppi Aziendali. Con tutte le mie forze, continuerò a combattere affinché il nostro
Sindacato volga verso un vero e proprio rinnovamento evitando, così, il rischio di
un lento, ma altrimenti inevitabile “crepuscolo”.
Le urne hanno dato ragione a Metti; ma un terzo dei delegati congressuali ha votato
a suo favore.
Come commenta questi numeri?
Non posso nascondere un sentimento di amarezza, ma sono comunque orgoglioso e soddisfatto di quel 32% che siamo riusciti a raggiungere, andando oltre ogni
aspettativa, vista la mole degli avversari appartenenti al “potere uscente”, la notevole differenza organizzativa e il ritardo con cui siamo partiti. Un risultato che deve
far riflettere attentamente l’Esecutivo Nazionale, aggiunto ad una astensione del
3% ed al fatto che dei 48 presidenti di Gruppo chiamati al voto, a Bologna hanno
partecipato solo in 26. Segnale, da non sottovalutare, di una potenziale e preoccupante spaccatura.
Si rammarica di non far più parte dell’Esecutivo Nazionale?
Un giorno, mio padre - un uomo saggio, recentemente scomparso - mi diede il
miglior consiglio che abbia mai ricevuto: “Non dispiacerti mai per aver fatto qualcosa. Avrai già abbastanza rimorsi per ciò che non avrai fatto. Se fai le cose che hai
sempre fatto, arriverai dove sei già arrivato”. Sono fiero di essermi messo in gioco,
perché ho combattuto sotto il segno di un “Vero Rinnovamento” insieme a tanti
colleghi, dalla mitica Carla Barin fino al leale Roberto Salvi ed agli altri onesti amici
uniti dal primo giorno all’ultimo minuto. Abbiamo preferito rinunciare ad “inciuci”
dell’ultima ora ed a lusinghiere poltrone, piuttosto che tradire le aspettative di chi
ha voluto e saputo incoraggiarci credendo in noi. L’affetto che costoro mi hanno
voluto manifestare, apprezzando il mio coraggio e la mia lealtà, mi ha pervaso di
una profonda commozione e rimarrà sempre impresso nella mia vita e non potrò
mai dimenticarlo.
È vero che le avevano proposto la poltrona di vicepresidente vicario e lei ha rifiutato?
Confermo. Avevo da subito offerto a Metti la mia disponibilità a fare il Suo vice,
a condizione però che i componenti dell’Esecutivo venissero rinnovati di almeno
2/3, ma Metti non ha voluto o potuto condividere la mia proposta. A quel punto,
non me la sono sentita di accettare la poltrona offertami. Ho preferito mettermi in
gioco scontrandomi con tutti gli uomini del “potere uscente” e difendendomi dalla
calunnie e diversi abusi e soprusi. Io ho combattuto con tutte le mie forze fino alla
fine. Tutti i colleghi che mi hanno scritto si augurano che questo sia solo l’inizio di
24 / 1.2009
un nuovo percorso. Di un concreto progetto di rinnovamento del nostro Sindacato. Sono altresì convinto che non solo coloro che hanno votato la nostra lista, ma
anche alcuni che hanno preferito la lista di Metti (e che ringrazio perché mi hanno
manifestato il loro apprezzamento per il mio coraggio e la mia lealtà) con questo
Congresso hanno maturato la consapevolezza che la nostra causa è giusta. E se
una causa è giusta, merita sempre di essere combattuta. Poco importa se talvolta
l’esito non è il più favorevole. L’aspetto più importante ed essenziale è che, interrogandoci intimamente, noi tutti si possa concludere di avere fatto tutto il possibile e
di essere in pace con la nostra coscienza.
Perché parla di calunnie?
Dallo scorso aprile, quando Tristano Ghironi dichiarò che non si sarebbe più ricandidato, sono cominciati ad aleggiare nell’aria giochi subdoli e masochistici di
discredito nei miei confronti attraverso l’attribuzione di etichette. Mi hanno dipinto
addirittura uomo dell’asse Ania-Abi-Generali. Questa è una calunnia smentita dai
fatti: dalle lunghe lotte condotte insieme agli stessi Ghironi e Metti e ai colleghi
dell’Unapass sfociate, non ultimo, nei serrati confronti avuti nella sede dell’Ania sul
nuovo modello di distribuzione, sulla proposta del petit courtage anche
in caso di disdetta da parte del cliente, e sullo stesso plurimandato,
indipendentemente dal fatto che mi trovassi di fronte a uomini di compagnia, della “mia compagnia”, con incarichi nodali anche all’interno
della stessa Ania. Mi verrebbe da chiedere a chi mi scredita: solo adesso
ci si è accorti, dopo nove anni di vicepresidenza, che sono un infiltrato
dell’Ania?
Quali sono gli abusi e soprusi che dice di aver subito?
In diverse riunioni provinciali era già stato deliberato, su proposta dell’esecutivo provinciale, di votare la lista Metti, senza neanche avere
ascoltato il suo programma e senza mai aver ascoltato il mio. In alcune
provinciali si sono tenute delle assemblee fuori dai termini statutari e in
altre gli agenti delle Generali non sono stati neppure invitati oppure non
potevano essere eletti come delegati, perché la provinciale aveva già
deliberato di votare la lista Metti e pertanto gli agenti delle Generali erano considerati in “conflitto di interessi”. A Roma, la Sezione più numerosa in Italia e una delle più attive ed efficienti, è stata organizzata, da
sei imponenti componenti dell’Esecutivo uscente, una riunione segreta
in un hotel dove hanno partecipato circa 50 persone, per presentare
una nuova lista contro la Barin composta da agenti che non avevano
mai partecipato, prima di allora, alla vita associativa della “Romana”.
Per non parlare delle telefonate fatte ai delegati, appena eletti (come
facevano ad avere i nomi?) per persuaderli a votare Metti promettendo
posti sicuri. Il clima precongressuale era palesemente antidemocratico
ed è stata fatta una propaganda elettorale a senso unico sulla stampa
dello Sna che appartiene a tutti gli iscritti.
Cioè?
Gli articoli apparsi, negli ultimi mesi (da ottobre a gennaio) sia su questa stessa rivista del sindacato, sia quelli a pagamento pubblicati periodicamente su
Vincenzo Cirasola
un’altra testata nazionale hanno avuto l’obiettivo di orientare gli iscritti verso una
unica candidatura. Inoltre, si è cercato di censurare qualunque tentativo di apertura di un dibattito costruttivo sul futuro del sindacato. In Piemonte, per esempio,
è stata impedita una riunione pre-congressuale già organizzata, dove erano stati
invitati i 3 candidati. In pratica il “re” aveva già designato a chi cedere il trono a
tavolino già da aprile scorso.
Spesso è stato criticato per le sue considerazioni sui gruppi agenti.
All’interno del nuovo esecutivo sono stati riconfermati alcuni componenti che hanno avuto problemi con i propri gruppi e pertanto detestano, a prescindere, tutto
ciò che fanno i Gruppi Agenti e li considerano l’origine del male della nostra categoria. In particolar modo, secondo loro, i presidenti dei GAA sono quasi tutti
1.2009 / 25
non affidabili e contaminati dall’Ania o dai vertici aziendali. Non è così. Io conosco
molti presidenti di Gruppo che sono persone oneste e che dedicano molto del loro
tempo alla tutela della categoria. Per esempio nella mia lista io avevo candidato
come Vicepresidente Roberto Salvi, Presidente di Gruppo Toro, che un certo consenso ininterrottamente da anni. Metti, invece, nella Sua lista, ha ritenuto opportuno addirittura inserire due Agenti Toro ed un ex Agente Toro per tanti anni, che è
uscito da poco e che ha ancora il figlio in Toro. Credo sia la prima volta nella storia
che l’Esecutivo Nazionale vede due/tre Agenti della TORO, che ha un numero di
iscritti Sna modestissimo rispetto ad altre Compagnie e non comprende neanche
un componente del Gruppo Agenti Generali, che ha il maggior numero di iscritti
allo Sna. Forse questa azione è stata una tattica per destabilizzare la leadership
di Salvi all’interno del Suo compatto Gruppo? Inoltre, parlando sempre di uomini
e di rinnovamento, è curioso notare che nella lista Metti ha voluto assolutamente
riconfermare un componente che è nell’Esecutivo già da 15 anni e dovrà, pertanto,
rimanere altri 3 anni. Francamente, non conosco quali sono i reali meriti che ha
questo “speciale” collega.
Premesso che le mozioni programmatiche di entrambe le liste erano similari, cosa differenziava
la Sua lista da quella di Metti?
Oltre che indicare gli obiettivi da raggiungere, è importante definire con quali strumenti, strategie e tattiche portarle avanti e soprattutto con quali uomini. A tal proposito ricordo che un sindacato di categoria può utilizzare 3 strumenti:
mobilitazione; azione legislativa e giudiziara; negoziazione.
Certamente abbiamo sinora cercato di utilizzare tutti i 3 strumenti privilegiando
però, i primi due e sottovalutando la negoziazione.
Io sono sempre stato dell’avviso che chi fa politica sindacale, è alla ricerca di un accordo e non di uno scontro. Trovare un accordo, però, vuol dire sedersi ad un tavolo
di lavoro per negoziare e non certamente ad un tavolo conviviale per ricevere ordini
o istruzioni. E’ risaputo che è molto più semplice rompere un tavolo che costruirlo.
E’ provato che è più facile andare contro che andare d’accordo.
Negoziare è il mezzo con cui le persone gestiscono le divergenze e significa ricercare un accordo reciproco attraverso il dialogo. Nello spagnolo moderno negocios
significa business. Non c’è negoziazione, che non generi tensioni o conflitti. Ecco
perché occorre apprendere anche la disciplina dell’arte della gestione degli stati
d’animo e del conflitto che, lasciatecelo dire, è una tecnica che si impara e che si
arriva a praticare facilmente e con poco allenamento.
Quali sono le priorità che il Sindacato deve affrontare?
Come già detto e scritto, lo scenario che andiamo ad affrontare sembra quello della
“tempesta perfetta”, in cui tutto congiura contro la nostra professione: Mercato,
Ania, Isvap e Istituzioni (progetto di modifica in senso restrittivo della legislazione
Bersani). Il recupero della redditività economica dell’impresa agenzia auspicata
nella mozione programmatica di Ghironi al congresso Sna del 2005 non solo non
ha mai visto l’alba ma, peggio ancora, è addirittura sprofondato nella peggiore
crisi della nostra vita professionale. Il frangente che stiamo attraversando è assai
grave. E a minarne l’esistenza continuano ad essere il rapporto costi/ricavi che non
quadra e l’inesorabile processo di compressione provvigionale. Un quadro che,
attualizzato all’oggi, lascia presagire il peggio. Vieppiù se si considerano le ulteriori
aggravanti rappresentate dagli oneri amministrativi, scaricatici addosso negli anni
dalle compagnie senza alcun compenso, e dai carichi burocratici e normativi riversatici dall’ISVAP.
Secondo lo studio IAMA-SNA il 68% dei colleghi è convinto che i costi aumenteranno e il 61,4% dei colleghi è convinto che la redditività diminuirà. Quasi metà delle
agenzie prevede un calo della produzione.
Purtroppo, però, gli argomenti accennati, che interessano l’oggi della nostra esistenza, non hanno trovato adeguata voce nel corso del dibattito congressuale che,
non dimentichiamolo, è stato quasi interamente focalizzato sulla grande conquista
della “Legge Bersani” e sulla demonizzazione e ghettizzazione delle Assicurazioni
26 / 1.2009
Generali e dei Suoi agenti.
Ora, fermo l’indubbio valore che dobbiamo attribuire alla vittoria conquistata sul
campo sulla “caduta dell’esclusiva”, non penso che per uscire con urgenza dalla
fase di stallo, nella quale si trova oggi la nostra categoria, sia sufficiente la semplice proliferazione del “plurimandato”, quasi fosse la panacea di tutti i mali che
stiamo attraversando. Salvo per quelle realtà in cui la Mandante tendi ad attuare
una restrittiva politica assuntiva, per le quali, invece, la ricerca di altri mandati è
urgente e necessaria. Auspico di cuore che tutti i nuovi dirigenti appena eletti, che
ci guideranno per prossimi 3 anni, siano ben consci del fatto che la nostra professione, non ha bisogno di oratoria e demagogia, ma di attività di analisi, di studio,
di innovazione e di scelte coraggiose. In due parole di un compendio di iniziative
finalizzate al raggiungimento di traguardi realizzabili e risultati concreti.
Come vede il futuro del sindacato?
È mia ferma convinzione che, in un momento di trasformazione epocale, come
quello che stiamo vivendo, si debba costantemente volgere lo sguardo al futuro, lasciandoci alle spalle tutto ciò che di negativo abbiamo dovuto affrontare e risolvere,
senza però perdere di vista il passato.
Credo che se si perde l’occasione per un vero rinnovamento, il nostro sindacato
potrebbe morire lentamente. La percezione diffusa, infatti, è che il sindacato è
lontano dal mondo agenziale e che ci si rivolge solo quando, ormai, ci si trova con
l’acqua alla gola. Non è un caso che il maggior numero degli agenti non è iscritto
ad alcun sindacato. Da una parte c’è una categoria che non partecipa, dall’altra un
sindacato incapace di autoriformarsi. E in tempo di crisi se non ci si rimette tutti in
gioco, ed io l’ho fatto, si rischia di perdere l’unico strumento di difesa che abbiamo,
perché dopo non c’è più niente. O rimangono da soli i gruppi aziendali, con la loro
vulnerabilità. •
STATISTICHE
CONGRESSI NAZIONALI
Presenze dei Presidenti di Gruppo
nella media e percentuale di astenuti dimezzata
Riportiamo di seguito al fine statistico,
le percentuali di partecipazione agli ultimi Congressi elettivi
Congresso
Nazionale
Presenti
di cui Presidenti
di Gruppo
Aventi diritto
di voto
Votanti
Astenuti
e schede
nulle
XLII
Bologna 2009
547
27
594
543
4 pari al
0,74%
XXXIX
Riccione 2005
448
26
417
31 pari al
6,9%
XXXVI
Riccione 2002
407
21
386
21 pari al
5,1%
1.2009 / 27
••• Lettere alla Redazione
Fw: Lettera aperta : IL CORAGGIO DELLA VERITA’
Da: Luigi Castagnetti
A: Filippo Guttadauro
Caro Collega,
mi pregio inviarTi (raccogliendo l’invito di Vincenzo Cirasola) una lettera/pensiero che mi sono sentito di far
avere al Collega Vincenzo Cirasola nei giorni seguenti la conclusione del nostro ultimo Congresso.
Mi piacerebbe potesse essere pubblicata sul prossimo numero de “L’AGENTE di ASSICURAZIONE” in quanto
penso che il contenuto di quanto scritto sia molto in linea con il pensiero di tanti Colleghi che, come il sottoscritto, non sono riusciti a trovare il coraggio di intervenire durante l’acceso dibattito congressuale. Sono
consapevole di essere stato diretto ed esplicito come forse non siamo abituati ma è pur vero che quanto
scritto nasce da una consapevolezza che non ha senso nascondere. Rimango in attesa di un Tuo gentile
riscontro e, nell’attesa, l’occasione mi è gradita per inviarTi un caro saluto.
LUIGI CASTAGNETTI - PRESIDENTE PROVINCIALE SNA SEZIONE DI PIACENZA
----- Original Message ----From: Luigi Castagnetti
To: snabologna
Sent: Wednesday, February 11, 2009 6:20 PM
Subject: Lettera aperta: IL CORAGGIO DELLA VERITA’
Egr. VINCENZO CIRASOLA - Presidente Sezione Provinciale di Bologna
Caro Vincenzo,
ho da poche ore avuto modo di leggere la lettera che Ti sei sentito di inviare ai nuovi Organi del nostro
Sindacato e senza mezzi termini Ti dichiaro apertamente che approvo tutto quello che hai scritto. Non ci
conosciamo personalmente, ma non per questo mi sento di negarTi che al Congresso appena concluso, fin
da subito, mi sono schierato con il programma da Te proposto in stretta collaborazione con la Collega Carla
Barin. Sono Agente Milano Assicurazioni del 1993 (ho iniziato nel 1984 come collaboratore di Agenzia) e da
sempre iscritto sia al Gruppo Agenti G.A.M.A., sia al Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione. La stima,
l’indiscussa ed indiscutibile fiducia che mi lega al Presidente del mio Gruppo Agenti, Roberto Cecchini, apertamente in linea con il Tuo pensiero, è stata la conferma che la scelta di appoggiare la Tua candidatura era
assolutamente più che legittima. Ti dirò di più, ai primi del Gennaio scorso, in un pomeriggio di un giorno
più “buio” di altri, ho scritto un mio pensiero che voleva essere sia uno sfogo personale, sia una fotografia di
una situazione evidente a molti ma altrettanto troppo spesso non volutamente riconosciuta. Sono stato nel
dubbio se chiederne la pubblicazione sul nostro redazionale tramite il Collega Bianchi Roberto (che probabilmente avrebbe però censurato il tutto .....), ovviamente prima del nostro Congresso, oppure se leggerlo
direttamente all’assemblea durante i lavori Congressuali. Ebbene, la mia nulla esperienza di importanti
platee, ed un reale timore di dire cose forse un pò troppo esplicite e dirette, mi hanno impedito di esternare
questo mio pensiero, che però, ora, desidero leggerTi.
Questo il testo di quanto da me scritto:
IL CORAGGIO DELLA VERITA’
Gentile Redazione (o Gentile Assemblea), chi sente il bisogno di scriverVi (o di parlarVi), è il Presidente
Provinciale della Sezione di Piacenza, una Sezione che raccoglie poco meno di 60 iscritti su circa 110 Agenti
in attività tra città e provincia. Ricopro questo incarico già da alcuni anni in quanto succeduto al povero
Collega Ezio Donadoni prematuramente scomparso nella primavera del 2004. Ho 45 anni e da 25 sono nel
mondo assicurativo prima come collaboratore e successivamente ed attualmente come Coagente Generale
sempre con la Milano Assicurazioni. Il motivo che mi spinge a scriverVi (o ad intrattenerVi) è quello di cercare di capire che cosa in realtà stà succedendo alla categoria degli Agenti di Assicurazione. I tanti eventi degli
ultimi periodi, nuovo Registro degli Intermediari, Decreto Bersani, possibilità di plurimandato, modelli 7A
- 7B, paternità di portafoglio (?), esposizione delle provvigioni RCauto, e tanto tanto ancora, penso abbiano
seriamente condizionato la serenità anche dei più convinti Professionisti che hanno scelto di fare gli Agenti
di Assicurazione. Quello che però in questo uragano di novità non emerge mai, e sinceramente non si capisce il perchè, è che ad oggi di reali e concrete migliorie alla nostra professione non si è vista traccia alcuna.
Ma perchè continuare a prenderci in giro osannando il plurimandato quando in realtà pochissimi Agenti,
e forse già pentiti, hanno scelto questa strada? Ma perchè continuare a dire che tutta questa esasperata
burocratizzazione è dovuta alle normative europee quando non è assolutamente vero? In quali altri Paesi
28 / 1.2009
europei è inibito il denaro contante per il pagamento di premi assicurativi? Ma perchè non aver il coraggio
di dire apertamente che purtroppo, e solo per colpa nostra, la Categoria degli Agenti di Assicurazione non è
mai rispettata e considerata nè a livello pubblico, nè a livello sociale, nè tantomeno a livello istituzionale? Ma
perchè dobbiamo vantarci di aver ottenuto la paternità dei nostri Portafogli quando sappiamo benissimo che
ogni Compagnia, se lo vuole, il proprio Portafoglio se lo difende semplicemente non ponendo limiti agli sconti?
Ma perchè dovremmo essere felici e soddisfatti quando le nostre liquidazioni maturate sono drasticamente
diminuite grazie alla perdita della poliennalità? Ma perchè continuare con questa posizione, a chi giova tutto
questo? Ho la convinzione di rappresentare il pensiero di tanti e tanti Colleghi, forse non quelli più conosciuti
ed abbienti, ma sicuramente tutti quei Colleghi, e sono sicuramente la maggioranza, che vivono le proprie
Agenzie in maniera pratica e che quotidianamente devono rapportarsi con tutte le incombenze ed obblighi
(vogliamo parlare del c/c separato?) che sono richiesti. E non basta, perchè se qualcuno per caso, ovviamente
in assoluta buona fede, si dimentica di raccogliere una firma, o per caso non ha l’archivio chiuso a chiave,
o magari ha la scrivania con alcune pratiche in vista, o magari telefona o scrive ad un Assicurato senza che
questo lo abbia autorizzato specificatamente, ebbene, il risultato è che rischiamo addirittura di essere radiati
e dover rispondere addirittura al Tribunale Penale. Però, abbiamo ottenuto il tanto osannato PLURIMANDATO!
Ebbene io penso che a Febbraio, quando verremo chiamati a partecipare ad un importante Congresso per
decidere chi dovrà rappresentare la nostra Categoria e quindi difendere i nostri interessi, non solo avremo
l’obbligo di pretendere la chiarezza delle nuove strategie, ma anche il coraggio di guardarci negli occhi ed una
volta per tutte capire che prendersi in giro, oggi più di prima, non giova veramente a nessuno. Rimango un
fervido convinto che se lo si vuole la nostra può diventare una Categoria importante, perchè ricopriamo un
ruolo strategico per l’economia del nostro Paese ed ancor più per la serenità di tutti i cittadini. Arrivo a dire,
come provocazione, che forse le Compagnie lo stanno capendo, ….... e noi?
Un caro saluto a tutti e scusatemi per la troppo franchezza.
Un Agente ancora innamorato del proprio lavoro e forse oggi un pò meno del nostro Sindacato
LUIGI CASTAGNETTI - PRESIDENTE PROVINCIALE DI PIACENZA
Vedi, anch’io, nel mio piccolo, parlo di “coraggio” .
Prometto di presentarmi appena ci sarà l’occasione e per il momento l’averTi scritto ed esternato il mio
pensiero, mi è comunque d’aiuto perchè forse oggi, più di prima, so di non essere........ solo.
Con affetto.
LUIGI CASTAGNETTI - PRESIDENTE PROVINCIALE DI PIACENZA
RESPONSABILITÀ CIVILE:
DANNO MORALE, “ADDIO” ALLE TABELLE
Importante decisione della Suprema Corte: il danno morale, in quanto voce autonoma di risarcimento distinta dal danno biologico, deve essere “personalizzato” in base alle condizioni soggettive del danneggiato
e alla gravità del danno.
Nella valutazione del danno morale contestuale alla lesione del diritto alla salute, la valutazione di tale voce
è dotata di logica autonomia in relazione alla diversità del bene protetto, che pure attiene ad un diritto
inviolabile della persona.
Questo è costituito dalla sua integrità morale.
L’art. 2 della Costituzione in relazione all’art. 1 della Carta di Nizza, che il Trattato di Lisbona, ratificato
dall’Italia con legge 2 agosto 2008 n. 190, collocando la dignità umana come la massima espressione della
sua integrità morale e biologica deve tener conto delle condizioni soggettive della persona umana e della
gravità del fatto, senza che possa considerarsi il valore della integrità morale una quota minore del danno
alla salute
Per i precedenti in meritocfr. Cass. 19 agosto 2003 n. 12124: Cass. 27 giugno 2007 n. 14846; tra le più
significative si veda ora SS.UU. 11 novembre 2008, n. 9672 punto 2.10.
(Cassazione civile Sentenza, Sez. III, 12/12/2008, n. 29191)
LIQUIDAZIONE DEL DANNO NEL CASO DI LESIONI GRAVISSIME
CONSEGUENTI A SINISTRO STRADALE
Aldo Carrato, magistrato presso l’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione
La S.C. ritorna sulla individuazione dei criteri utilizzabili per procedere alla liquidazione in concreto dei danni subiti a seguito di lesioni di rilevante entità occasionate da incidenti correlati alla circolazione stradale,
distinguendo tra la voce di danno biologico statico e quella di danno biologico globale.
Sintesi della notizia pubblicata in Il Quotidiano Giuridico - Quotidiano di informazione e approfondimento
giuridico
(Cassazione civile Sentenza, Sez. III, 12/12/2008, n. 29191)
1.2009 / 29
SNA, UNAPASS E CONSUMATORI
INSIEME PER DIFENDERE
TUTELE E LIBERTÀ
La conferenza stampa del 17 febbraio 2009
costituisce un importante punto di partenza
[ ALESSANDRA SCHOFIELD ]
La conferenza stampa organizzata a Piazza Montecitorio da Sna ed Unapass, con il
sostegno di Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Confconsumatori, Federconsumatori ed il Movimento Difesa del Cittadino (e preceduta da un piccolo
presidio davanti al Palazzo) aveva lo scopo di manifestare pubblicamente il
dissenso di agenti d’assicurazione e consumatori rispetto agli emendamenti
Cursi e Vetrella che vorrebbero reintrodurre le clausole di esclusiva nei mandati agenziali e limitare per gli assicurati la facoltà di recesso senza oneri dai
contratti pluriennali.
Gli onori di casa sono stati fatti da Jean François Mossino, essendo Giovanni Metti impossibilitato ad intervenire per motivi di salute.
Il vice presidente vicario Sna ha spiegato con poche e semplici parole – a beneficio della stampa presente – il significato degli emendamenti in discussione “Se
queste proposte passano, l’85% degli agenti tornerà a distribuire i prodotti di un’unica
mandante ed il cliente dovrà aspettare cinque anni per poter cambiare compagnia” ha
esordito Mossino, che ha così proseguito “Vogliamo difendere le leggi di liberalizzazione che hanno iniziato ad aprire il mercato e salvaguardare libertà e tutele sia per gli
agenti che per i consumatori”. Mossino ha quindi evidenziato un concetto basilare per
la prosecuzione del lavoro unitario di Sna, Unapass ed Associazioni Consumeristiche in
difesa di quanto acquisito con le liberalizzazioni Bersani “La riduzione dei premi comporta per noi agenti una riduzione delle entrate. Tuttavia per noi è prioritaria la tutela
del consumatore, che va protetto dal rischio di finire in mano a reti non professionali”.
Poiché, infatti, l’eventuale approvazione delle proposte di modifica al dd. 1195 si ripercuoterebbe in senso negativo sulle tariffe delle polizze auto – rispetto alle quali va
invece registrandosi un calo che va dal 2,5% al 7%, proprio grazie alla Legge 40/07
– il cliente si troverebbe costretto a cercare un risparmio altrove rispetto a quanto
proposto dal suo agente di fiducia. E se i costi di un’agenzia plurimandataria sono
un pochino più alti, rispetto a quelli di una struttura monomandataria, sia chiaro
che questo è ad esclusivo carico dell’agente, non della compagnia e quindi non
si ripercuotono sui clienti.
“Non riusciamo a capire le ragioni di questi emendamenti” ha asserito il vice presidente Sna “Per questa ragione abbiamo chiesto più volte un incontro pubblico
con i senatori Cursi e Vetrella”.
L’on. Franco Barbato (IdV) agente di assicurazione e quindi particolarmente attento alle questioni importanti per questi professionisti, ha
tuttavia immediatamente precisato “Questa è una questione che non riguarda solo la categoria, ma soprattutto i Clienti. Sono loro, infatti, ad
aver tratto vantaggio dalle liberalizzazioni”. Per cui, questi emendamenti
danno un colpo mortale ai cittadini. “Mi preoccupa assistere al continuo
e maldestro tentativo di introdurre iniziative che in un quadro legislativo
non verrebbero accettate” ha proseguito Barbato, che giudica le proposte
Cursi e Vetrella “sprovvedute e profondamente lesive della concorrenza”.
L’On. Franco Barbato
30 / 1.2009
L’On. Alberto Fluvi
A conferma delle sue posizioni, l’onorevole si è impegnato a presentare immediatamente in Commissione Finanze una risoluzione che faccia da “sbarramento
totale”. “Sono un collega, che si batte perché si facciano gli interessi dell’intero
sistema assicurativo” ha concluso.
L’on. Alberto Fluvi (PD) ha riproposto il quesito “Perché questi emendamenti? Chi ne è il mandante? Chi ci guadagna?” per poi fornire una
risposta “Le convenienze stanno solo dalla parte delle compagnie, e forse
nemmeno tutte. Qui non sono in ballo gli interessi degli agenti, ma quelli
di alcune imprese da un lato e dei cittadini dall’altro. Speravamo – e
speriamo – nella coerenza del ministro Scajola, che alla nostra domanda
precisa in merito al plurimandato si era impegnato a non modificare il
testo uscito dalla precedente legislatura”. Ma, al di là del destino di questi specifici emendamenti, l’impressione è che “si sia aperta una strada
contraria alle liberalizzazioni, dato che assistiamo ad un continuo rinvio
della class action”. Ma solo tutelando gli interessi dei cittadini si tutelano
davvero gli interessi del mercato, ha affermato l’on. Fluvi.
“La voce più importante da ascoltare, è quella dei consumatori” ha esordito Massimo Congiu, presidente Unapass, che ha poi sottolineato “La
composizione della tavola rotonda e della platea dimostra che non stiamo
difendendo i nostri interessi corporativistici, ma quelli del Paese”. La percepita
riduzione dei prezzi e l’accresciuta mobilità degli assicurati, sono figlie e frutto
della corretta applicazione delle leggi sulle liberalizzazioni. Questi dati dimostrano
la bontà dei provvedimenti legislativi. “Anche gli agenti che decideranno di restare monomandatari avranno comunque maggior potere contrattuale a tutela del
cliente: abbiamo infatti visto innovazione e miglioramento qualitativo dei prodotti”
ha concluso Congiu, che ha ricordato le chiare indicazioni date dall’Antitrust al
Parlamento in questo senso.
Il primo a parlare per conto dei consumatori, è stato Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori. “Ci cominciamo ad irritare” ha esordito, ricordando i segnali
già dati dal Governo di voler tornare indietro rispetto a quanto fatto in tema di liberalizzazioni e sottolineando il ritardo nell’introduzione della class action, rispetto
alla quale “È una cosa che grida vendetta” ha dichiarato “si tratta di un concetto
nato negli Stati Uniti, la culla del capitalismo, e dovrebbe essere supportato dalle
stesse imprese, per tendere ad un mercato competitivo”. E quando si fanno alcune
cose dettate dal buon senso – tipo la legge sul plurimandato e sulla disdettabilità
delle polizze pluriennali – perché tornare indietro? Trefiletti ha ribadito “Mandanti
degli emendamenti sono le compagnie d’assicurazione. Bisogna fare fronte comune, fare battaglia”.
Neppure Silvia Castronovi riesce a spiegarsi le ragioni dei due emendamenti
“ma comprendiamo bene il vantaggio del plurimandato e dell’annualità dei contratti assicurativi ai fini della concorrenza e della salute del mercato. Il disaccordo
ci ha messi tutti d’accordo” e dello stesso parere è anche l’Antitrust, ha sottolineato il consigliere di Altroconsumo, che ha puntualizzato sul rischio che “sottotraccia
passino provvedimenti a danno dei cittadini”.
Fabrizio Premuti, segretario nazionale Adiconsum, ha evidenziato come questa
sia una battaglia che si svolge sul duplice fronte del diritto al lavoro per gli agenti
e per il diritto al giusto rapporto qualità/prezzo per i cittadini “Si tratta di diritti
legittimi per il consumatore”. E poi, una riflessione “Sarebbe ora di finirla di considerare il settore assicurativo come una sorta di scatola di costruzioni” nella quale
ogni aspetto viene trattato disgiuntamente, un pezzo alla volta, laddove invece
le questioni sono intimamente legate le une alle altre. E ancora “Le compagnie
stanno sparendo dal territorio in Meridione; le agenzie costituiscono l’unico vero
presidio di legalità”: se le agenzie sono plurimandatarie, questa funzione di presidio viene effettivamente espletata. E se dovesse cadere l’obbligo a contrarre,
il problema si porrebbe in maniera gravissima e dirompente. “Stiamo tornando
indietro, perché stavamo avvicinandoci agli standard internazionali e perché stia-
1.2009 / 31
mo regalando terreno all’illegalità”. E non è
un particolare: a suo tempo, alcuni soggetti
avrebbero affermato la propria volontà di ritirare gli investimenti istituzionali, nel caso
fosse passato il plurimandato. “La battaglia
va fatta, e va reso consapevole il cittadino a
cui si cerca di togliere il diritto ad una scelta
consapevole” ha chiosato Premuti.
Carlo Pileri, presidente Adoc, ricordando come non sempre ci sia stato feeling tra
agenti e consumatori, ne ha riconosciuto l’instaurarsi, da un po’ di tempo a questa parte.
“È essenziale che questo rapporto diventi più
stabile” in una riflessione ad ampio spettro
su come far evolvere l’agente rispetto al consumatore poiché “L’agente è fondamentale
nel consigliare il cliente nella maniera giusta,
aiutandolo a proteggere la sua famiglia e la sua professione”. Scegliere di cambiare norme come quella sul plurimandato, significa avere un Parlamento sempre
più disposto a sentire la voce di imprese e imprenditori, piuttosto che quella dei
consumatori. “Mi auguro che da questo momento lavoreremo sempre di più insieme” ha concluso Pileri, invitando ad allargare il confronto su tutti i temi nodali del
settore assicurativo. •
LO SNA IN ONDA
SU RAI 3 NAZIONALE E RAI RADIO 1
I media forniscono una nuova visibilità alle ragioni
degli agenti di assicurazione e del Sindacato
[ A CURA DEL CDR ]
Nel corso della trasmissione Radio City, in uno dei momenti di massimo ascolto pomeridiano, Stefano
Mensurati il giorno 12 febbraio 2009 ha intervistato su RAI RADIO 1 il nostro Presidente Nazionale
a proposito della questione riguardante gli emendamenti 12.1 e 12.2 al DDL 1195, in tema di abolizione
del plurimandato e della disdettabilità delle polizze rami danni non auto. Giovanni Metti ha avuto modo
di esprimere con chiarezza la netta contrarietà del Sindacato rispetto a questo maldestro tentativo di
ritornare al passato.
L’intervista si è conclusa con un quesito, rivolto da Metti ai Senatori Cursi e Petrella e rilanciato dal
giornalista agli ascoltatori, sul perché modificare una legge che, generando una significativa riduzione
tariffaria nel settore auto, ha già prodotto tangibili e immediati vantaggi ai consumatori, come ammesso dallo stesso Presidente dell’Ania.
Il giorno 17 febbraio 2009, al termine del presidio organizzato da Sna e Unapass di fronte a Montecitorio, sempre inerente la richiesta di ritiro degli emendamenti e alla collegata Conferenza stampa, che
ha registrato la partecipazione delle maggiori Associazioni consumeristiche, trattata ampiamente nel
precedente articolo, RAI 3 Nazionale ha trasmesso un servizio durante i propri Telegiornali nazionali mandati in onda nella giornata.
D’altro canto va rilevato che le tesi sindacali stanno ricevendo da un mese a questa parete una maggiore visibilità rispetto al passato, come testimoniano i numerosi articoli pubblicati dalle maggiori testate
giornalistiche italiane come Plus de Il Sole 24 Ore, Affari e Finanza di Repubblica, La Stampa.
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1.2009 / 33
ANTITRUST: NO AGLI EMENDAMENTI
SU PLURIMANDATO E MONOANNUALITÀ
Queste le osservazioni pubblicate dall’Authority
[ A CURA DEL CDR ]
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, in una segnalazione
inviata al Governo e al Parlamento, (di seguito trascriviamo il testo integrale), afferma che “Gli emendamenti che intendono modificare la normativa sul
plurimandato e sul diritto di recesso nelle assicurazioni, presentati al Ddl n. 1195
in discussione al Senato, avranno, se approvati, un impatto negativo sulla concorrenza e sulla tutela del consumatore” perché “sia l’abolizione del divieto delle
clausole di esclusiva nella distribuzione assicurativa che la limitazione del diritto
di recesso annuale nei contratti poliennali, prospettati negli emendamenti, vanno
nella direzione esattamente opposta agli auspicati sviluppi pro-concorrenziali del
mercato delle assicurazioni: solo il confronto competitivo nella fase distributiva
e la mobilità della domanda possono, infatti, indurre una riduzione nel livello dei
prezzi finali delle polizze assicurative in esame”.
Riduzione che, in un contesto di crisi quale l’attuale, appare indispensabile.
L’Antitrust ricorda che la normativa contenuta nella legge 4 agosto 2006, n. 248
“persegue l’importante obiettivo di incentivare l’apertura delle reti distributive superando assetti storicamente basati su rapporti in monomandato tra compagnie
di assicurazione e agenti”.
“La diffusione”, che l’Autorità auspicava e auspica, del plurimandato, è, infatti “essenziale per iniettare una spinta competitiva tra compagnie assicurative perché
consente ai consumatori finali di comparare, presso lo stesso agente, polizze di diversi operatori. Ugualmente importante, per agevolare la mobilità del consumatore
finale, è l’esercizio del diritto di recesso annuale per i contratti poliennali.
Le modifiche in discussione al Senato, al contrario, limiterebbero questo diritto
prevedendo che sia esercitabile solo dopo cinque anni di durata del contratto. In
questo modo la mobilità della domanda, già non agevole da stimolare, risulterebbe notevolmente limitata”. Secondo l’Antitrust “il confronto competitivo non può
che essere innescato dai positivi stimoli provenienti da una domanda finale correttamente informata, in grado di comparare agevolmente e senza costi di ricerca
le varie offerte, quindi di scegliere e cambiare rapidamente l’originario fornitore.
Si tratta di un obiettivo che va raggiunto se si vuole tutelare e promuovere nella
maniera più efficace e opportuna la concorrenza in un settore, quale quello assicurativo, di primaria rilevanza per l’economia nazionale”.
AS497 - CLAUSOLE DI ESCLUSIVA NEL RAPPORTO
DI DISTRIBUZIONE TRA COMPAGNIE ASSICURATIVE E AGENTI
Roma, 5 febbraio 2009
Presidente del Senato della Repubblica
Presidente della Camera dei Deputati
Presidente del Consiglio dei Ministri
Ministro dello Sviluppo Economico
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (di seguito Autorità), nell’esercizio dei compiti ad
essa assegnati dall’articolo 21 della legge n. 287 del 10 ottobre 1990, intende formulare alcune osservazioni in merito agli emendamenti n. 12.1 e 12.2. al DDL n. 1195, che abrogherebbero alcune misure di
cui all’art. 8 del Decreto Legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modificazioni dalla Legge 4 agosto
2006, n. 248.
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In linea generale, l’Autorità ritiene necessario rilevare che il citato Decreto Legge n. 223 e la Legge di
conversione n. 248 perseguono obiettivi - pur con alcune esigenze di definizione del campo di applicazione e di chiarezza in un’ottica applicativa, più volte segnalate da questa Istituzione di garanzia -,
procompetitivi e di tutela del consumatore meritevoli di grande attenzione. In estrema sintesi, da un lato
è stato introdotto il divieto delle clausole di esclusiva nel rapporto di distribuzione tra compagnie assicurative e agenti; dall’altro, è stata prevista, per i contratti assicurativi con durata poliennale, la facoltà
di recesso annuale senza oneri.
Più precisamente, relativamente al settore assicurativo rileva notare che l’art. 8 del Decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, come modificato dalla Legge di conversione 4 agosto 2006, n. 248, ha inteso intervenire su alcune delle cause strutturali alla base del «mancato impatto positivo della deregolamentazione
di tariffe e condizioni di contratto sul livello dei prezzi, sulla qualità dei prodotti offerti e sulle modalità
distributive» (1) nel settore della Responsabilità civile auto (RCA). La norma richiamata ha introdotto
una disciplina specifica in punto di clausole contrattuali di distribuzione esclusiva e di condizioni economiche, vietando la possibilità di prevedere clausole che impongano il monomandato nel rapporto
compagnia di assicurazione/agenti e aprendo, conseguentemente, la possibilità alla diffusione di reti in
plurimandato. (2)
Inoltre, l’art. 5 del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, come modificato dalla legge di conversione 2
aprile 2007, n. 40, ha, successivamente, esteso il divieto di esclusiva alla distribuzione di servizi assicurativi relativi a tutti i rami danni e ha introdotto la facoltà di recesso a favore dell’assicurato titolare di
una polizza avente durata poliennale. (3)
In merito ad entrambi i richiamati interventi - divieto delle clausole di esclusiva e diritto di recesso annuale - risultano in corso di esame, presso la X Commissione permanente Industria, Commercio e Turismo, del Senato della Repubblica, due emendamenti, n. 12.1 e n. 12.2. al DDL n. 1195. Tali proposte
comporterebbero vari effetti aventi impatti restrittivi in un’ottica antitrust.
In primo luogo, i commi 1, 2 e 3 dell’articolo 8 del Decreto Legge n. 223 sarebbero sostituiti con l’eliminazione del divieto, sopra richiamato, della clausola di distribuzione esclusiva nel rapporto tra compagnie di assicurazione e intermediari/agenti. Sarebbe, infatti, solo previsto che: “In caso di rapporto
esclusivo con una impresa di assicurazione, l’intermediario dichiara altresì che le proprie valutazioni si
fondano solo sui contratti offerti dalla medesima impresa e che potrebbero esistere sul mercato prodotti
migliori per soddisfare le richieste del contraente”.
In secondo luogo, verrebbe modificato il diritto di recesso annuale nel caso di contratti di durata poliennale, con la previsione che: “Al primo comma dell’articolo 1899 del Codice Civile, il secondo periodo è
sostituito dal seguente ‘in caso di durata pluriennale, l’assicurato ha la facoltà di recedere annualmente
dal contratto di assicurazione che sia stato in vita per almeno cinque anni, senza oneri e con preavviso
di sessanta giorni; in caso di nuovo contratto pluriennale, lo stesso prevede una riduzione del premio dovuto annualmente rispetto a quello previsto per la stessa copertura delle polizze di durata annuale’ ”.
L’Autorità rileva che entrambe le richiamate proposte di modifica inciderebbero negativamente tanto
sugli assetti concorrenziali dei mercati assicurativi coinvolti, quanto sulla tutela del consumatore.
Infatti, il divieto delle clausole di esclusiva nella distribuzione assicurativa persegue l’importante obiettivo di incentivare l’apertura delle reti distributive superando assetti storicamente basati su rapporti
in monomandato tra compagnie di assicurazione e agenti. La diffusione, che l’Autorità auspicava ed
auspica, del plurimandato - derivante soprattutto dall’incentivo degli agenti a collocare prodotti/servizi
diversi, quindi con gamme complete e adeguate alle diverse esigenze della domanda -, è una essenziale
strategia per iniettare una spinta competitiva tra compagnie assicurative; ciò grazie alla capacità data
ai consumatori finali di comparare, presso lo stesso agente, polizze di diversi operatori. Riducendo,
attraverso il plurimandato, i costi di ricerca per i consumatori finali – che vogliano una prima polizza
assicurativa o una polizza diversa rispetto a quella già sottoscritta -, viene certamente innescato un
maggior confronto competitivo dell’offerta e ciò attraverso il ruolo attivo e determinante della domanda.
Viceversa, la possibilità di adottare clausole di esclusiva, quindi di creare reti in monomandato, espone
all’elevato rischio: (i) di rapporti fidelizzati sia tra compagnia e agenti sia tra questi e i consumatori finali,
(ii) nonché scarsi stimoli da parte degli stessi agenti e della domanda finale a esercitare il proprio potere
di mercato comparando contratti distributivi e prodotti di compagnie diverse.
Sempre nell’ottica di agevolare la mobilità del consumatore finale, elevando quindi la sua capacità di
mettere a confronto prodotti/servizi di più compagnie ed eliminando i costi di “cambiamento”, l’Autorità
1.2009 / 35
ritiene che la modifica alla facoltà di recesso comporti effetti negativi sotto il profilo della tutela della
concorrenza e del consumatore. Infatti, mentre attualmente l’assicurato con contratto pluriennale può
esercitare il diritto di recesso annualmente (ciò per tutti i contratti stipulati dalla data di entrata in vigore
della legge di conversione del più volte citato Decreto Legge n. 223, c.d. nuovi contratti, e per i contratti
di assicurazione stipulati antecedentemente, a condizione che siano stati in vita per almeno tre anni,
c.d. vecchi contratti), le richiamate proposte di modifica contrarrebbero tale diritto, prevedendo che la
facoltà di recesso annuale sia esercitabile solo laddove il contratto sia stato in vita per almeno cinque
anni. Ne consegue che al consumatore viene ridotta e compromessa in misura considerevole la possibilità di cambiare polizza, dal momento che il diritto è esercitabile solo dopo una lunga durata – pari a
cinque anni dalla stipulazione del contratto – tra l’altro omogeneizzando sia i nuovi che i vecchi contratti.
La mobilità della domanda, già non agevole da stimolare ma che veniva quantomeno incentivata con il
citato Decreto Legge n. 223, risulterebbe notevolmente limitata con l’introduzione, rispetto alle condizioni contrattuali attualmente previste, di un vincolo temporale tale da rendere, di fatto, il consumatore
sempre più fidelizzato ad una stessa compagnia.
A giudizio dell’Autorità, il confronto competitivo non può che essere innescato dai positivi stimoli provenienti da una domanda finale correttamente informata, in grado di comparare agevolmente e senza
costi di ricerca le varie offerte, quindi di scegliere e cambiare rapidamente l’originario fornitore. Le richiamate proposte di modifica, DDL n. 1195 volte da un lato a reintrodurre la possibilità di adozione di
clausole di esclusiva nella fase distributiva e, dall’altro, a limitare il diritto di recesso per il consumatore
nei contratti poliennali -, sembrano andare in una direzione esattamente opposta agli auspicati sviluppi
pro-competitivi nella struttura dei mercati e di tutela del consumatore finale. Tra l’altro, solo il confronto
competitivo nella fase distributiva e la mobilità della domanda sono il veicolo per indurre una riduzione
nel livello dei prezzi finali delle polizze assicurative in esame; ciò, in un contesto di crisi quale l’attuale,
appare indispensabile.
In conclusione, l’Autorità auspica che il Parlamento, il Governo e le Autorità competenti, tengano in
adeguata considerazione le suesposte osservazioni, al fine di tutelare e promuovere nella maniera più
efficace e opportuna la concorrenza in un settore, quale quello in discussione, di primaria rilevanza per
l’economia nazionale.
IL PRESIDENTE
(Antonio Catricalà)
1) Così Relazione al d.l. 4 luglio 2006, n. 223, pag. 14.
2) Ciò è avvenuto con la previsione, di cui ai commi 1, 2 e 3, la quale specifica quanto segue: “In conformità al principio comunitario della concorrenza e alle regole sancite dagli articoli 81, 82 e 86 del Trattato istitutivo della Comunità europea, dalla data di entrata in vigore del presente decreto è fatto divieto alle compagnie assicurative e ai loro
agenti di vendita di stipulare nuove clausole contrattuali di distribuzione esclusiva e di imposizione di prezzi minimi
o di sconti massimi per l’offerta ai consumatori di polizze relative all’assicurazione obbligatoria per la responsabilità
civile auto. Le clausole contrattuali che impegnano, in esclusiva, uno o più agenti assicurativi o altro distributore di
servizi assicurativi relativi al ramo responsabilità civile auto ad una o più compagnie assicurative individuate, o che
impongono ai medesimi soggetti il prezzo minimo o lo sconto massimo praticabili ai consumatori per gli stessi servizi,
sono nulle secondo quanto previsto dall’articolo 1418 del codice civile. Le clausole sottoscritte prima della data di
entrata in vigore del presente decreto sono fatte salve fino alla loro naturale scadenza e comunque non oltre il 1°
gennaio 2008. Fatto salvo quanto disposto dal comma 2, costituiscono intesa restrittiva ai sensi dell’articolo 2 della
legge 10 ottobre 1990, n. 287, l’imposizione di un mandato di distribuzione esclusiva o del rispetto di prezzi minimi
o di sconti massimi al consumatore finale nell’adempimento dei contratti che regolano il rapporto di agenzia di assicurazione relativamente all’assicurazione obbligatoria per responsabilità civile auto”.
3) «Art. 5. Misure per la concorrenza e per la tutela del consumatore nei servizi assicurativi.
1. I divieti di cui all’articolo 8 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4
agosto 2006, n. 248, si applicano alle clausole contrattuali di distribuzione esclusiva di polizze relative a tutti i rami
danni, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, fatta salva la facoltà
di adeguare i contratti già stipulati alla medesima data entro il 1° gennaio 2008….
4) Al primo comma dell’articolo 1899 del codice civile, il secondo periodo è sostituito dal seguente: “In caso di durata
poliennale, l’assicurato ha facoltà di recedere annualmente dal contratto senza oneri e con preavviso di sessanta
giorni”. Tali disposizioni entrano in vigore per i contratti
stipulati dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Per i contratti stipulati antecedentemente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la facoltà di cui al primo
periodo può essere esercitata a condizione che il contratto di assicurazione sia stato in vita per almeno tre anni.
5) Le clausole in contrasto con le prescrizioni del presente articolo sono nulle e non comportano la nullità del contratto, fatta salva la facoltà degli operatori di adeguare le clausole vigenti alla data di entrata in vigore del presente
decreto entro i successivi sessanta giorni, ovvero, limitatamente al comma 4, entro i successivi centottanta giorni».
36 / 1.2009
IL FUTURO DELLA DISTRIBUZIONE
ASSICURATIVA IN AGENZIA
Nata dall’idea dei curatori al termine del ciclo di incontri organizzati
dal Sindacato Nazionale Agenti e dall’editore Edipi sul tema della
abolizione dell’esclusiva, l’opera intende fornire una chiave di lettura del futuro riservato alla distribuzione assicurativa attraverso le
agenzie e degli scenari evolutivi verso l’offerta plurimarca nel nostro
Paese.
Inedito nel tema, visto che l’argomento non è mai stato affrontato
in precedenza con metodo sistematico e unico nel suo genere, dato
il format prescelto, il testo fa pensare, più che ad un vero e proprio
manuale operativo, alla pubblicazione degli atti di un grande convegno virtuale.
Un evento mai celebrato concretamente, in conseguenza della difficoltà di coinvolgere, in uno stesso dibattito pubblico, un panel così
elevato di specialisti del settore assicurativo.
Ne è scaturito un saggio che affronta dalle varie angolature, giuridica, commerciale, formativa, tecnologica, organizzativa, la materia
riguardante le opportunità offerte agli agenti di assicurazione italiani
dal nuovo quadro normativo.
Una trattazione completa, della quale il mercato assicurativo sentiva
l’esigenza, che si rivolge tanto ai monomandatari quanto ai plurimandatari, assimilati dalla comune esigenza di confrontarsi con i modelli gestionali e di sviluppo più idonei a
favorire la loro crescita professionale e imprenditoriale.
Ma l’ambizione dichiarata dei curatori è anche quella di affiancare al volume un social network di settore, allo
scopo di contribuire allo sviluppo di una cultura autonoma dell’intermediazione.
Da questo nasce il progetto del sito internet www.distribuzioneassicurativa.it, una piattaforma di dialogo tra gli
agenti mediante la quale essi potranno confrontarsi stabilmente con quanto accade nel proprio universo assicurativo, ponendosi fuori dal binario del rapporto compagnia-intermediario che fino a ieri ha rappresentato l’unica
direttrice di dialogo possibile.
Il libro è stato presentato in
occasione del XLII Congresso
Nazionale dello Sna svoltosi
a Bologna il 2/4 febbraio 2009
(Nella foto i curatori del libro e l’editore.
Da sinistra a destra Roberto Bianchi, Mario
Salvatori editore Edipi, Michele Languino, Filippo
Guttadauro La Blasca e Paolo Bullegas)
Mantenere un legame con la compagnia mandante o allargare la propria attività di intermediazione a una
serie di altri mandati? E’ la domanda che gli agenti di assicurazione si trovano a porsi dopo l’approvazione
del decreto Bersani, una domanda che richiede un’informazione completa per arrivare a una decisione meditata. Il volume “Il futuro della distribuzione assicurativa in Agenzia”, pubblicato da Assicura, con il patrocinio di Sna, curato da quattro noti professionisti come Roberto Bianchi, Paolo Bullegas, Filippo Guttadauro
La Blasca e Michele Languino con il contributo di avvocati, giuristi, commercialisti, consulenti, formatori ed
esperti del settore, approfondisce aspetti di organizzazione, tecnologia, marketing, legislazione, rapporto
con il mercato, formazione, forme societarie per sviluppare una riflessione sul plurimandato, indispensabile
all’agente che si trova di fronte ai grandi cambiamenti in corso nel settore. Il libro, 236 pagine è acquistabile
presso l’editore (02.67101088, [email protected], referente Valeria Vegliani) oppure sul sito internet
www.edipi.com al costo di 26 €.
1.2009 / 37
UN LIBRO UTILE
A TUTTI GLI AGENTI
Intervista a Maria Rosa Alaggio, direttrice di Assicura
[ GIOVANNI COZZARIZZA ]
Come nasce l’idea del libro “Il futuro della distribuzione assicurativa in
agenzia”?
Nasce dagli stimoli che ci giungono direttamente dagli agenti che incontriamo agli
eventi, ai convegni, ai seminari. Nasce dalle tante interviste che raccogliamo ogni
mese su Assicura: la categoria si è confrontata negli ultimi due anni, e in particolare nel 2008, con le novità introdotte dal Codice delle Assicurazioni, con la legge
Bersani, con i regolamenti Isvap e con le mutate condizioni del mercato.
L’anno scorso abbiamo assistito ad un crescendo di preoccupazione da parte
degli agenti. Preoccupazione verso il futuro dell’agenzia, verso i tanti costi e
oneri da sostenere. Preoccupazione anche per la relazione con i propri clienti,
ai quali offrire, adeguandosi ai requisiti di adeguatezza e trasparenza, il prodotto migliore, adatto a soddisfare le sue esigenze. Ci siamo resi conto, nei mesi di
dibattito maturato nell’ambito del nostro Forum della Distribuzione Assicurativa
(che Assicura organizza ogni anno a Milano e a Roma) e nelle diverse tappe del
road show organizzato a inizio 2008 in collaborazione con lo Sna, che non esiste
per gli agenti un’unica via alla professione. Il che non significa solo che, purtroppo, non esiste una “formula magica” capace di risolvere tutti i problemi, ma non
esiste neppure una via comune a tutti gli agenti, che li possa aiutare in modo
indifferenziato. Perché le agenzie, come è ovvio che sia, sono diverse tra loro, la
loro redditività dipende da tante variabili e da tanti fattori. Ci siamo resi conto che
le scelte possono essere tante quante sono le identità dei professionisti che lavorano nel settore. Ma, soprattutto, ci siamo resi conto che gli agenti, al di là della
preoccupazione che manifestano, hanno anche bisogno di saperne di più, di avere
informazioni concrete su “cosa si deve fare”, “cosa si può fare”, “cosa sarebbe meglio non fare”, “come fare”. Ecco, il libro “Il futuro della Distribuzione Assicurativa
in Agenzia” ha questa ambizione: fornire agli agenti informazioni, modelli, considerazioni, spunti, commenti, grazie ai quali poter individuare la propria scelta,
prendendo una strada piuttosto che un’altra. Ci piacerebbe così dare un contributo
affinché qualsiasi scelta possa essere individuata con consapevolezza.
Su quali contenuti avete puntato per evidenziare le priorità per gli agenti?
I contenuti del libro sono stati definiti dai quattro curatori del libro, Roberto Bianchi, Paolo Bullegas, Filippo Guttadauro La Blasca, Michele Languino,intermediari
assicurativi che esercitano la professione da molti anni, operando attivamente
anche in ambito sindacale. I temi su cui si articola il libro abbracciano tutte le
componenti che possono incidere sulla conduzione dell’agenzia e sul miglioramento dell’attività, della gestione e della redditività della stessa: modelli organizzativi,
strumenti tecnologici, marketing e attività commerciale, forme societarie, scenario di mercato, aspetti legali, formazione.
Al contributo dei curatori si aggiungono i testi degli esperti nei singoli ambiti sopra
citati: le dimensioni del mercato, lo scenario evolutivo delle agenzie italiane, le
prospettive di sviluppo del mercato, sono le analisi contenute nella parte introduttiva sviluppata grazie alla competenza di Enea Dallaglio, managing partner di
Iama Consulting. Sulla base di queste analisi si sviluppano gli interventi successivi, che intendono portare il lettore a una riflessione fondamentale: è possibile
sviluppare le potenzialità consulenziali della professione?
Quali sono le risposte che il libro fornisce per condurre gli agenti a migliorare il livello consulenziale della propria attività?
38 / 1.2009
Maria Rosa Alaggio
Spesso si sente dire che per proporre una prodotto auto non c’è bisogno di alcuna
consulenza. È “solo una questione di tariffa”. Il mercato, l’evoluzione dei prodotti,
nonché l’evolversi delle richieste che vengono rivolte alle agenzie, contraddicono
questa affermazione. L’agente ha bisogno, oggi più che mai, di differenziarsi dagli
altri canali distributivi (broker, banche, compagnie dirette, poste ecc.) proprio con
il suo valore consulenziale. Le possibilità di sviluppo delle capacità consulenziali
della categoria vengono affrontate nel libro da quattro diversi punti di vista: quello
più strettamente professionale, sviluppato da Domenico Fumagalli, ex direttore
generale dello Sna, quello di Francesco Paparella, presidente dell’Aiba, che analizza le differenze e le analogie tra broker e agente plurimarca nell’attività consulenziale. Paolo Martinello, avvocato e presidente di Altroconsumo, fornisce invece
un’analisi approfondita dell’evoluzione della professione in relazione alle direttive
dell’Antitrust. Non manca naturalmente in punto di vista dei consumatori, espresso dai contributi di Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori e da Francesco Avallone, vice presidente Federconsumatori.
Come viene sviluppata la descrizione delle diverse
scelte che gli agenti hanno a disposizione?
Attraverso uno scenario complessivo e dettagliato sull’evoluzione del modello di agenzia, illustrato direttamente dai quattro curatori: il lettore può avere tutte le informazioni che riguardano l’agenzia plurimandataria, la subagenzia plurimandataria territoriale, può saperne di più
sulle società consortili, sui nuovi modelli di cooperazione e
network tra agenti.
Completano questi interventi i preziosi contributi relativi
agli aspetti legali e fiscali, raccolti nel capitolo “L’adeguamento alle normative e i riflessi sull’accordo di categoria.
Nel complesso il libro è l’espressione di un cambiamento
possibile, che passa innanzitutto attraverso la volontà e la
capacità di ricercare l’”Innovazione”. Come evidenzio nella
mia prefazione al libro, il termine “Innovazione” non è una
parola magica che fa superare tutti gli ostacoli. Lo si percepisce anche leggendo i capitoli “Adeguamenti organizzativi
e tecnologie delle agenzie” e “Il ruolo della formazione”. All’innovazione non si arriva semplicemente introducendo un
nuovo strumento informatico in agenzia, o frequentando
qualche corso di formazione in più. E’ un processo molto più
complesso e “sofferto”, perché richiede volontà di cambiare
innanzitutto, ma anche investimenti in tempo, denaro ed
energie, lavoro e fatica...
“Il futuro della Distribuzione assicurativa in agenzia” si rivolge esclusivamente agli agenti che intendono scegliere la strada del plurimandato?
Assolutamente no. Il libro si rivolge certamente a chi guarda con interesse alla possibilità di divenire agente plurimandatario, ma anche a
tutti gli agenti che desiderano trovare informazioni, spunti, osservazioni e analisi
su come far evolvere la propria professione e il modo di gestire l’agenzia.
Molti identificano ancora gli agenti come soggetti “parasubordinati”, e che tali intendono rimanere. Salvo poi ripetere che gli agenti, anche quelli monomandatari,
sono o dovrebbero essere degli imprenditori. Gli imprenditori fanno delle scelte,
si assumono dei rischi, investono, gestiscono l’agenzia seguendo criteri basati sulla dinamicità e sulla vicinanza al mercato. Dinamicità, capacità consulenziali, vicinanza al cliente, maggiore organizzazione, innovazione tecnologica, sviluppo delle
competenze, sono requisiti imposti dal mercato, che prescindono dalla scelta del
plurimandato o del monomandato. Tutto qui. Ciò che serve agli agenti, e che lo Sna
stesso riconosce come una delle priorità da perseguire in futuro, è sensibilizzare gli
agenti al cambiamento, con consapevolezza, con maggiore propensione alla partecipazione, al confronto, al dialogo, all’aggregazione dell’intera categoria. •
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ESISTE ANCORA L’AGENTE
DI ASSICURAZIONE?
Le reti devono acquisire un’identità autonoma
[ LUIGI PACELLA ]
Da molti anni, prima del regolamento Isvap e prima dell’era Bersani, è in corso una
profonda trasformazione della figura dell’agente di assicurazione.
L’accelerazione impressa al processo dalle novità normative e legislative, non
fa altro che sollecitarci ad un analogo scatto per cercare di rimanere in carreggiata. Si tratta purtroppo di recuperare terreno perduto a favore delle
Compagnie, ma è importante guardare all’oggi, saltando le tappe ed evitando di voler trovare soluzione a problemi di antica data che i cambiamenti
intervenuti possono rendere ormai fuori tempo.
Innanzitutto è da chiedersi se esiste ancora l’agente di assicurazione.
Esistenza intesa, ovviamente, come entità produttiva.
Eravamo partiti come figura professionale che nel corso degli anni è stata costretta ad evolversi in senso imprenditoriale. Non è stata una decisione autonoma, in quanto frutto delle scelte delle compagnie che in un certo periodo, anche a
seguito dei processi di acquisizione e fusione aziendali, hanno perseguito all’inizio
degli anni ‘90 politiche di chiusure di agenzie e di accorpamento di portafogli e territori, favorendo la nascita di entità agenziali di dimensioni sempre crescenti con
problematiche diverse da quelle delle agenzie di origine. Già in quegli anni e nei
successivi, non abbiamo colto con prontezza il cambiamento focalizzando la nostra
attenzione ad esprimere giudizi negativi nei confronti di tale scelte e dei soggetti
coinvolti, comprendendo tra essi gli stessi nostri colleghi che si sono trovati a sperimentare tali esperienze. Successivamente la concorrenza ha imposto ad un numero
sempre crescente di agenti di effettuare analoghe operazioni, spostando di molto il
baricentro della composizione della categoria degli agenti.
Qualcosa abbiamo provato a fare nel rinnovo accordo 2003, se non altro in termini
di recepimento dell’esistenza di società agenziali. Ma nel frattempo il cambiamento
procedeva con velocità impressionante al punto da spiazzare chi credeva, in totale
buona fede, di aver trovato le soluzioni.
Oggi, grazie ai citati cambiamenti normativi, ci sarà una ulteriore cambiamento nelle forme, dimensioni e bisogni agenziali.
Sarà fondamentale saperli cogliere anticipando per una volta gli eventi e provare a
camminare di pari passo con le Imprese anziché doverle come al solito rincorrerle.
A questo punto ritorno alla domanda iniziale, chiedendo che agente sarà l’agente
del prossimo decennio?
Alla figura di partenza di un agente professionista, protagonista spesso unico della
propria agenzia e che ha ispirato al nascita del primo ANA, si è poi in buona misura
sovrapposta la figura di una agente imprenditore, attore principale, ma non più esclusivo, di una agenzia strutturata con caratteristiche e quindi necessità diverse.
Con l’avvento delle leggi sulle liberalizzazioni, che hanno interessato anche il nostro
settore con la caduta dell’obbligo dell’esclusiva e la conseguente potenziale apertura
del mercato anche alle compagnie straniere, ci troviamo di fronte ad un nuovo e
storico cambiamento in cui acquistano enorme valore le reti di distribuzione, più che
le singole agenzie nelle forme più variegate oggi esistenti.
Saranno proprio le reti di distribuzione infatti a costituire la caratteristica dei prossimi
anni e chi avrà la capacità di metterle in campo avrà sicuramente un ruolo vincente.
Finora la rete agenziale veniva identificata con la Compagnia per la quale operava in
esclusiva. L’avvento del plurimandato rende possibile ed addirittura necessario che
la rete agenziale acquisisca una propria identità autonoma.
Questo le consentirà di differenziarsi dalle altre reti di distribuzione di cui le Compagnie
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si avvalgono per il collocamento del prodotto polizza obbligandole alla costruzione di
prodotti con caratteristiche specifiche per lo specifico canale di distribuzione potendo
poi, grazie appunto alla legge 40/2007, scegliere il prodotto migliore e più rispondente
alle esigenze della propria clientela rivolgendosi al “fornitore” più attento.
Ma quale criterio adottare per la costruzione o lo sviluppo di una rete di agenti?
La risposta spontanea identifica il soggetto dei Gruppi Aziendali che già oggi costituiscono di fatto una Rete di distribuzione. Si tratta di aggiornare la propria mission,
sganciandosi dalla Azienda d’origine, modificando statuti ed organismi per mettersi
sul mercato con spirito tutto nuovo.
In uno scenario del genere quale potrebbe essere il ruolo dello Sna?
È ancora possibile sostenere che sono sufficienti alcuni aggiustamenti, qualche modifica allo statuto e la sostituzione di un paio di elementi per poter affrontare le sfide
prossime future?
È evidente che non basta un’operazione di maquillage.
C’è il rischio di cedere il passo ai Gruppi Aziendali che riuscissero, pena la loro soccombenza, a cogliere la trasformazione.
È invece necessaria una profonda riflessione su come strutturare il futuro assetto
del Sindacato riscrivendo anche le regole di appartenenza ad una rete agenziale
(con più compagnie) anziché ad un gruppo aziendale con una sola compagnia mandante e l’inserimento di questi soggetti nell’organizzazione del Sna.
Prioritario è la costruzione di un nuovo modello di remunerazione della attività tenendo conto, finalmente, che non ha nessun senso ormai l’istituto della rivalsa
coinvolgendo ovviamente anche quello della liquidazione del portafoglio, ma soprattutto quello delle commissioni (o provvigioni) che dovranno tener conto delle reali
effettive incombenze, responsabilità e non dimenticando il recupero sul quotidiano
di una possibile scomparsa della liquidazione. •
MASSIMALI RCAUTO, NUOVI LIMITI
Una delle voci più importanti del contratto assicurativo RCAuto è sicuramente il massimale, ossia la somma
massima che la compagnia risarcisce al terzo danneggiato in caso di incidente.
È l’assicurato a scegliere l’entità del proprio massimale.
La legge impone un importo minimo, che attualmente non può essere inferiore a 774.685,35 € per ogni sinistro. Tale somma risulta ormai inadeguata, soprattutto in caso di incidenti in cui si provochino lesioni alle
persone. Quando la somma garantita non è infatti sufficiente per liquidare i danni provocati, una parte del
risarcimento resta a carico dell’assicurato responsabile del sinistro, che però potrebbe non riuscire a coprire i
danni, lasciando insoluto il risarcimento alle vittime.
È per questo che dall’11 dicembre del 2009 diventeranno obbligatori massimali pari ad almeno 2.5 milioni di
euro per sinistro con danni alle persone, indipendentemente dal numero delle vittime. Entro il giugno del 2012,
infine, il massimale minimo stipulabile per legge sarà portato a 5 milioni di euro.
DIRITTO DI ACCESSO ALLE PRATICHE DI SINISTRO
Riconosciuto il diritto di accesso agli atti nei confronti delle imprese di assicurazione relativamente ai procedimenti di valutazione, constatazione e liquidazione dei danni che riguardano gli assicurati e i danneggiati.
I contraenti, gli assicurati ed i danneggiati hanno diritto di accesso agli atti nei confronti delle imprese di assicurazione esercenti l’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e
dei natanti, relativamente ai procedimenti di valutazione, constatazione e liquidazione dei danni che li riguardano.
Sono soggette all’accesso tutte le tipologie di atti, inerenti i procedimenti di cui al comma 1, contenuti nel
fascicolo di sinistro, ivi compresi:
a) le denunce di sinistro dei soggetti coinvolti;
b) le richieste di risarcimento dei soggetti coinvolti;
c) il rapporto delle Autorità intervenute sul luogo del sinistro;
d) le dichiarazioni testimoniali sulle modalità del sinistro con esclusione dei riferimenti anagrafici dei testimoni;
e) le perizie dei danni materiali;
f) le perizie medico-legali relative al richiedente;
g) i preventivi e le fatture riguardanti i veicoli e/o le cose danneggiate;
h) le quietanze di liquidazione.
Sono escluse dall’accesso le perizie medico-legali relative a persone diverse dal richiedente, salvo che nei
limiti in cui sia strettamente indispensabile e solo laddove la situazione giuridicamente rilevante, che si intende tutelare con la richiesta, sia di rango almeno pari ai diritti dell’interessato ovvero consista in un diritto
della personalità o in altro diritto o libertà fondamentale e inviolabile.
(Decreto 29/10/2008, n. 191, G.U. 09/12/2008, n. 287)
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SICUREZZA STRADALE, CONSIGLI
PER AFFRONTARE L’EMERGENZA
Il Patto per i giovani: lodevole manifestazione di volontà,
ma deve essere solo un primo passo
[ DARIO CASTOLDI ]
Il tema della sicurezza stradale è sentito come una delle emergenze sociali più
gravi per il nostro Paese. I dati sconcertanti che emergono parlano chiaro: 5.669
morti all’anno, più di 330.000 feriti, 35 miliardi di costi sociali pari a 2,5 punti
del PIL. Il fatto che un terzo delle vittime sia composto da ragazzi denota
come l’Italia sia uno dei Paesi al mondo col più alto numero di giovani coinvolti in incidenti mortali. Impietoso è il confronto con altre regioni d’Europa,
nelle quali il tema della sicurezza stradale è considerato e affrontato con
attenzione da diversi anni.
A fronte di questo panorama, qualsiasi iniziativa, da chiunque proposta, in
grado di porre seriamente un freno a questo grave fenomeno non può che
essere ben accolta.
Il “Patto per i giovani in tema di sicurezza stradale e assicurazione RCAuto”, risoluzione che vede coinvolte ANIA e quaranta imprese ad essa associate, diverse
Associazioni di consumatori e la Polizia Stradale, costituisce una lodevole manifestazione di volontà che deve però essere intesa come il primo passo verso un
necessario e ben più ampio progetto di educazione stradale e di prevenzione del
rischio.
Per meglio chiarire i contenuti del Patto, il cui testo integrale è reperibile nel sito
dell’ANIA, riportiamo un concetto che sintetizza in modo chiaro gli scopi: un Patto
d’onore con i giovani che agisca come fattore premiante a priori dei comportamenti corretti e responsabili nell’uso della strada. Nella libera determinazione delle singole imprese il Patto si concretizza con un beneficio economico più o meno
consistente, a condizione che il giovane assicurato si vincoli contrattualmente al
rispetto di specifici obblighi comportamentali idonei a ridurre il rischio di provocare
incidenti stradali.
I principi di massima enunciati all’interno del citato decalogo sono senza dubbio
condivisibili da tutti. Per quanto riguarda chi scrive e i suoi colleghi, da Agenti di
assicurazione spesso spettatori di tristi avvenimenti che vedono coinvolti nostri
clienti, non possiamo che condividere nelle idee-chiave l’iniziativa in parola. Ad
esempio, già nel 2000, segnalavamo sulle pagine di “Italia Oggi” una simile iniziativa dei nostri cugini francesi, che vedeva come destinatari non solo i giovani
ma tutti gli automobilisti, indipendentemente dall’età e dal sesso. Purtroppo, benché le nostre considerazioni venissero inizialmente condivise da parte di ISVAP e
ANIA, esse non ritennero opportuno darne un seguito, almeno con il coinvolgimento diretto degli agenti.
Senza voler reiterare contrasti, ma solo animati dallo stesso spirito di allora, non
possiamo oggi sottrarci dall’evidenziare i limiti dell’iniziativa italiana.
In primo luogo, le “dieci principali regole che salvano la vita alla guida dei veicoli”
costituiscono evidentemente un messaggio di tale importanza da non poter essere
destinato solo ad “alcuni” giovani. Inoltre, costituisce un forte limite il target della
sola clientela compresa tra i 18 e i 26 anni che, oltre ad essere contraente sia
anche proprietario e naturalmente conducente. Tutti gli altri sono esclusi dall’iniziativa! Forse sarebbe il caso, per esempio attraverso le agenzie di assicurazione,
di fare in modo che la voce arrivi a tutti gli automobilisti. Non ci illudiamo che solo
a pochi teenager serva un ripasso di buona condotta.
Dopo un’attenta analisi, anche se per ora limitata a pochi casi concreti, non pos-
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siamo non evidenziare che la particolare tipologia di contratto prevista dal “Patto
per i giovani” debba essere presa in considerazione solo da chi è assolutamente
certo di non consumare alcolici e da chi è altrettanto certo (ammesso che sia possibile) di non superare mai i limiti di velocità.
Occorre infatti prestare la massima attenzione a quelle deroghe alle condizioni di
polizza che, a fronte di risarcimenti in conseguenza dell’inopponibilità al danneggiato di eccezioni contrattuali, consentono all’impresa di assicurazione il diritto
di rivalsa, piena o limitata, nei confronti di proprietario e conducente, anche per
casistiche (conducente non abilitato o danni subiti dai trasportati) che sono estranee ai contenuti delle succitate dieci regole. Diventa quindi indispensabile per gli
Agenti assistere professionalmente il proprio cliente ed aiutarlo a scegliere correttamente. Da tale scelta infatti potrà dipendere la tranquillità, anche economica,
delle famiglie.
Vogliamo suggerire agli intermediari in genere di rendere inoltre disponibile nei
loro punti vendita il testo delle regole di comportamento alla guida. Riteniamo che
tra i tanti oneri che ricadono sulle agenzie questo potrebbe essere tra i pochi che
gli agenti affronterebbero con la dovuta serenità.
Invitiamo anche i lettori a richiedere al proprio intermediario il decalogo affinché
nessuno possa sentirsi escluso dalle regole che ci salvano la vita quando si è alla
guida dei veicoli. •
LE 10 REGOLE CHE SALVANO LA VITA ALLA GUIDA
1 - Prima di partire allaccia la cintura di sicurezza e falla allacciare a tutti i passeggeri. Se sei in
moto, metti il casco e allaccialo. Il casco non allacciato equivale a non averlo.
2 - Se devi guidare, non bere alcolici. Se non sei in condizioni psico-fisiche perfette, fa’ guidare
un tuo amico che non ha bevuto e non è stanco. Mettiti d’accordo prima con i tuoi amici su chi
non deve bere alcolici per riportare tutti a casa sani e salvi.
3 - L’assunzione di sostanze stupefacenti altera gravemente le condizioni psicofisiche e alla guida
provoca effetti disastrosi su se stessi e sugli altri. Non farlo.
4 - La velocità elevata è la principale causa di morte sulle strade. Ricordati che, a parte specifici
limiti inferiori segnalati sul posto, non puoi mai superare i 50 km/h in città, i 90 km/h sulle strade
extraurbane e i 130 km/h in autostrada.
5 - Usare il telefonino mentre guidi è vietato e ti impedisce di avere il perfetto controllo dell’auto.
Se devi parlare al telefono, fermati.
6 - Concentrati solo sulla guida, evitando gesti che ti distraggono, come manovrare la radio e
fumare (che già fa male di per sé). Tieni basso il volume dell’impianto stereo. La musica ad alto
volume distrae e ti fa sbagliare.
7 - Non far entrare in macchina più persone di quanto sia consentito (leggi il libretto). In caso
di incidente, il trasporto di persone oltre i limiti consentiti aumenta il rischio e l’entità dei danni
alla persona.
8 - Rispetta la distanza di sicurezza con il veicolo che ti precede. Se viaggi a 50 km/h ti occorreranno 25 metri per arrestare il tuo veicolo e evitare di colpire un veicolo fermo. A 90 km/h ti
occorreranno 60 metri. A 130 km/h per fermarti avrai bisogno di circa 110 metri.
9 - Di notte le condizioni di visibilità della strada sono inferiori e i tempi di reazione alle situazioni
di pericolo sono superiori. Diminuisci la velocità.
10 - Ricordati infine che sulla strada non ci sei solo tu. I pericoli possono veniredagli “altri”. Ma
se guidi in modo prudente e rispettoso delle regole puoi evitare molte situazioni di pericolo. Dillo
anche agli “altri”.
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••• Taccuino culturale
[ GIOVANNI COZZARIZZA ]
VINCENZO GEMITO,
La Riscoperta
ANDREA BRUSTOLON,
Il Michelangelo del Legno
Durata: 28.3 - 5.7.09
Sede: Napoli, Museo Pignatelli
Orari: 8,30-14 chiuso il martedì
Ticket: € 2,00
Info: www.basae.beniculturali.it
Durata: 28.3 - 12.7.2009
Sede: Belluno, Palazzo Crepadona
Orari: 9-19 (sab. dom. 9/20)
Ticket: € 10,00
Info: www.brustolon.it
Napoli allestisce, a cura della Soprintendenza Patrimonio Artistico, la mostra dedicata a Vincenzo Gemito,
uno dei protagonisti della scultura europea. Attivo a
Napoli tra il 1868 e il 1925, Gemito nasce in una famiglia povera e dopo il parto la madre lo consegna ad un
orfanotrofio. Nel 1862 é adottato da una famiglia che
aveva perso un bambino. Inizia la sua attività nella
bottega del Baggiani. Fu considerato un genio e, al
tempo stesso, un folle ma le sue opere sono tenute
in alta considerazione dalla critica. Nel ‘52, l’Italia ha
emesso un francobollo per commemorare il centenario della nascita. Esposte settanta sculture, dalle terrecotte giovanili fino ai superbi bronzi della maturità.
Presenti ottanta disegni a penna, matita, carboncino,
acquerello. In mostra sarà esposta anche una selezione di opere appartenenti alla celebre raccolta di Achille
Minozzi che quest’ultimo, in stretti rapporti con Gemito, realizzò con passione tra fine Ottocento e inizi
Novecento. Le mostre dedicate a Gemito sono state
rare, salvo quella del ‘53 a Palazzo Reale di Napoli e
quella del Festival dei Due Mondi a Spoleto, nel ‘89.
La collocazione delle opere secondo criteri cronologici e tipologici, consente un percorso che documenta
l’itinerario artistico di Gemito, evidenziando affinità e
diversità che contrassegnano la produzione grafica da
quella plastica.
Questa rassegna costituisce un’occasione unica per riscoprire e far conoscere un grande esponente delle arti
a Napoli tra Otto e Novecento, documentando anche
aspetti poco noti, come le piccole sculture cesellate con
maniacale precisione ed eredi di una lunga tradizione
che affonda le sue radici nell’età ellenistico-romana.
Andrea Brustolon (Belluno 1662-1732), geniale scultore, che fu definito da Honoré de Balzac il “Michelangelo
del legno”, rimase a purtroppo lungo nell’oblio. Annota,
infatti, quasi due secoli fa lo storico Cicognara: “E’ stato fraudato da troppo ingrato silenzio finora un sì bel
nome”. Ora Belluno, lo rilancia sulla scena internazionale con un importante evento dedicato al protagonista
del barocco veneziano.
La rassegna evidenzia la ricchezza d’invenzioni, la perfezione tecnica, l’intensità espressiva dell’artista.
Sono oltre 150 le opere proposte opere per scoprire l’estro
creativo di Brustolon, tra sacro e profano. Una nutrita antologia di quest’autentico caposcuola, che si ritiene essersi formato nella bottega del Parodi (ipotizzando anche un
suo viaggio a Roma in contatto con i fermenti della città
Eterna e con Bernini) per celebrare il maestro. Gli esiti
dei lavori sono d’altissima qualità stilistico-formale, sia
nell’arte sacra sia in quella profana e stanno al pari delle
più significative invenzioni pittoriche e scultoree. Anzi è
proprio questo che é chiamato il “pittoricismo” delle sue
sculture che, nel dialogo tra le arti, esalta e rende irripetibili i suoi lavori. Egli apre un intenso dialogo nel rapporto
tra architettura e pittura, un colloquio che la mostra mira
a sottolineare ponendo i lavori di Andrea in raffronto con
le opere dei grandi artisti del tempo.
L’evento, è curato da Anna Maria Spiazzi e vanta un
allestimento di grand’effetto dell’architetto Mario Botta.
In mostra alcuni dei pezzi più rari ove l’impulso del barocco trasforma seggioloni, portavasi, consoles, in capolavori, inserendovi dettagli curiosi, motivi esotici e
naturalistici, strabilianti intrecci di fiori, foglie.
Catalogo Skira.
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••• Lo Scaffale
[ MASSIMO CINGOLANI ]
GIANNI DRAGONI, GIORGIO MELETTI
LA PAGA DEI PADRONI
Editore Chiarelettere
L’amministratore delegato di Unicredit guadagna 9 milioni 426
mila euro all’anno, pari 2.500,00 al giorno, quanto un lavoratore medio in due mesi. Il dibattito sugli stipendi dei manager si
sta sviluppando, soprattutto adesso che si sono visti i risultati
della loro gestione, in tutti i paesi sviluppati tranne che in Italia,
perché?
Il libro cerca di spiegarne le ragioni, e di come esse acuiscano la
crisi italiana.
MARCO FRATINI, LORENZO MARCONI
VAFFANBANKA
Editore Rizzoli
L’obiettivo di questo manuale è spiegare alcuni temi chiave dell’economia e della finanza.
Gli autori riescono ad affrontare argomenti complicati in maniera
semplice.
Il libro può essere utile da tenere in agenzia, magari per quando ci
vogliono fare vendere in modo acritico prodotti finanziari.
TAYLOR HARTMAN
IL CODICE DEI COLORI
Editore Corbaccio
L’autore suddivide i principali aspetti della personalità e del comportamento in quattro categorie di colori, Rosso, Blu, Bianco e
Giallo.
Per fare questo si serve di un test semplice e nello stesso tempo
sofisticato, per determinare il profilo della personalità.
Il libro non è difficile, ma se lo si vuole usare come strumento
di lavoro per capire meglio le persone, è necessario prendere
appunti.
Un sussidio formativo interessante per chi vende.
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Numero 1 - SNA Service