Organizzazione Aziendale - modulo A
eB
Prof. Mario Milazzo
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Inizio corso: 07 aprile 2005
Fine corso: da definire
Orario: giovedì 14.00-16.00 – venerdi’ 14-16.00
Programma dettagliato: disponibile online
Testo di riferimento:F. Fontana Il Sistema
Organizzativo Aziendale, Franco Angeli
• Dispense disponibili presso il centro copie
• Lucidi e appunti delle lezioni sul sito
http://people.lett.unitn.it/milazzo/
Informazioni sul docente
• Mario Milazzo, email: [email protected]
• Si prega di scrivere solo per motivi urgenti e/o importanti
• Ricevimento: giovedì’ ore 16.00-18.00 presso lo studio di
Via Sighele, 7
• Struttura del corso e modalita’ d’esame
• 20 lezioni frontali di 2 ore cadauna.
• Esame finale unico (per A e B) scritto con domande chiuse
ed aperte. A discrezione del Docente modificarlo in orale.
• La partecipazione attiva (domande, interventi) e’ benvenuta
Testi consigliati per approfondimenti
• March, J. (1998), Prendere Decisioni, Il Mulino, Bologna
• Grandori, A. (1999), Organizzazione e Comportamento
Economico, Il Mulino, Bologna
• Nacamulli, R., e Rugiadini, A. (a cura di), (1985),
Organizzazione & Mercato, Il Mulino, Bologna
• Costa, G. e Nacamulli, R. (a cura di), 1997, Manuale di
Organizzazione Aziendale, vol. 1 e 2. UTET, Torino
• Perrone, V. (1990), Le strutture organizzative d’impresa,
EGEA, Milano.
• Bonazzi, G. (1991), Storia del pensiero organizzativo,
Franco Angeli, Milano.
Altri testi di organizzazione
Butler R. (1998), Progettare le organizzazioni, McGraw-Hill
Fontana F. (1997), Il sistema organizzativo aziendale, FrancoAngeli
Isotta F.(a cura di – 2003), Organizzazione aziendale. Teorie, modelli e
tecniche di progettazione, Cedam
Giovanni Costa, Raoul C.D. Nacamulli, Strutture, cultura e
comportamenti, utet 2002
Costa G. e Gubitta P. 2004, Organizzazione Aziendale – mercati,
gerarchie e convenzioni, Mc Graw-Hill
prima dell’intervento del
Consulente …
… dopo l’intervento
Scopo del corso (modulo A e B)
• Fornire una prospettiva storica sulle teorie
dell’organizzazione
• Fornire alcuni concetti di base e definizioni su
ambiente organizzativo, attori organizzativi e
relazioni organizzative
• Capire come funzionano le organizzazioni e come
sono strutturate, con particolare riferimento alle
organizzazioni industriali: quali sono le principali
tipologie di strutture organizzative
• Cenni ai criteri per organizzare il lavoro delle
persone (la progettazione organizzativa)
La teoria dell’organizzazione
• Disciplina che si propone di descrivere e spiegare il
comportamento delle organizzazioni e degli individui che le
compongono
• La t.d.o. si avvale di concetti che in gran parte derivano da
altre discipline: la sociologia, l’economia, la psicologia, la
scienza politica, ecc.
• La t.d.o. in quanto disciplina teorica dovrebbe precedere il
management che e’ un insieme di discipline pratiche; in
realta’ spesso la t.d.o. si limita a razionalizzare ex-post le
pratiche manageriali esistenti
Cos’e’ un’organizzazione?
• Entita’ sociale guidata da obiettivi, progettata come
sistema di attivita’ deliberatamente strutturate e
coordinate che interagisce con l’ambiente esterno
(Daft, 2001)
• The organizational society: sempre piu’ la vita delle
persone si svolge in ed e’ condizionata da
organizzazioni
Esempi di organizzazioni
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Industrie
Org. commerciali
Banche
Ministeri
Case di moda
Prigioni
Ospedali e cliniche
Chiese
Partiti politici
Etc. etc.
I grandi temi dell’organizzazione
• Le organizzazioni sono formate dagli individui e
dalle loro reciproche relazioni
• L’organizzare
è un problema di controllo
(ottenere la collaborazione di persone diverse per
raggiungere un obiettivo comune anche se esso
non è completamente condiviso)
• Organizzare vuol dire anche controllare i
comportamenti (attività, motivazioni, bisogni,
interazioni)
Una mappatura delle teorie organizzative
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In base alle ipotesi sulla natura umana e sul
comportamento si possono delineare 3
prospettive teoriche:
1. Il comportamento umano e’ razionale (l’uomo
non commette errori sistematici), consapevole ed
orientato ad un obiettivo
2. Il comportamento e’ determinato da forze esterne
e non e’ consapevole (l’individuo cerca di
adattarsi all’ambiente)
3. Il comportamento non e’ prevedibile a priori,
essendo il risultato di processi casuali (approccio
post-moderno)
L’evoluzione delle teorie organizzative
• La scuola classica (Taylor, Fayol e altri)
• La scuola delle relazioni umane (Mayo,
Maslow e altri)
• La scuola burocratica (Weber, Crozier e
altri)
• La scuola decisoria (Simon)
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Lezione 01 Introduzione