22 GENNAIO 2013
Universita’ Cattolica Del Sacro Cuore
Cripta Aula Magna
Largo Gemelli, 1 - Milano
“La teoria ….. da sola non riesce ad
“afferrare” la complessità, variabilità,
dinamicità dei fenomeni sociali;
dall’altra parte la pratica ha bisogno
di riferimenti che aiutino a dare
significato alle realtà e alle azioni …”
Elisabetta Neve in
“Il percorso formativo dell’assistente sociale”
edito Franco Angeli 2011
“… è sempre più forte nel servizio sociale la
tensione a riequilibrare il sapere
proveniente dall’esperienza sul campo con
lo sviluppo della conoscenza scientifica,
valorizzando così la peculiarità della
“conoscenza pratica”,
o meglio – per dirla con i numerosi studi di
Paesi anglosassoni –
della “saggezza pratica” (practice wisdom)
Campanini 2011 in Rassegna di Servizio sociale n. 2
“ La formazione degli assistenti sociali: dal locale alla dimensione internazionale”
“…..l'azione volta alla tutela dei
diritti è nel DNA della professione”.
AS Gloria Pieroni già vice presidente del CNOAS
Convegno del 16 aprile 2010 a Trento
“La professione di assistente sociale: advocacy dei diritti alla luce nel nuovo
codice deontologico”
• L’assistente sociale deve contribuire alla
promozione, allo sviluppo e al sostegno di
politiche sociali integrate favorevoli alla
maturazione, emancipazione e
responsabilizzazione sociale e civica di
comunità e gruppi marginali e di
programmi finalizzati al miglioramento
della loro qualità di vita favorendo, ove
necessario, pratiche di mediazione e di
integrazione.
La professione si fonda sul valore, sulla
dignità e sulla unicità di tutte le persone,
sul rispetto dei loro diritti universalmente
riconosciuti e delle loro qualità originarie,
quali libertà, uguaglianza, socialità,
solidarietà, partecipazione, nonché sulla
affermazione dei principi di giustizia ed
equità sociali.[1]
• [1] Tali valori sono contenti nella nostra Costituzione agli art. 2 diritti
inviolabili; art. 3 uguaglianza e pari dignità; art.13 diritto alla libertà.
• Da un lato, si pongono i doveri derivanti dal
Codice deontologico, avente valore di
“legge domestica”:
• …… non v'è dubbio che le norme
deontologiche abbiano una natura
prettamente giuridica, sia pur all'interno
dell'ordinamento professionale cui si
riferiscono [1].
•
[1] Corte di Cassazione Sezioni Unite sentenza
11 aprile - 6 giugno 2002 n. 8225
AS Piera Pieroni già vice presidente del CNOAS- Convegno del 16
aprile 2010 a Trento “La professione di assistente sociale: advocacy
dei diritti alla luce nel nuovo codice deontologico”
• Dall'altro lato …… le leggi che
prevedono e regolamentano, nei
diversi ambiti e in modo più o
meno esplicito, le funzioni e i
compiti professionali degli
assistenti sociali.
AS Piera Pieroni
AS Piera Pieroni
• La duplicità della fonte da cui si originano i
doveri e le responsabilità per il
professionista diviene matrice di
contraddizioni, tensioni e dilemmi etici nel
momento in cui, tra le due fonti, si determina
divergenza. Questa divergenza è ciò che sta
emergendo per la professione di assistente
sociale in quanto, nel contesto attuale, si
delinea come sempre più concreto il conflitto
fra norma deontologica e norma giuridica,
con la seconda che ha un potere cogente
maggiore.
• L’assistente sociale ha il dovere di porre
all’attenzione delle istituzioni che ne hanno
la responsabilità e della stessa opinione
pubblica situazioni di deprivazione e gravi
stati di disagio non sufficientemente
tutelati, o di iniquità e ineguaglianza.
• L’assistente sociale riconosce la
centralità della persona in ogni
intervento. Considera e accoglie ogni
persona portatrice di una domanda, di un
bisogno, di un problema come unica e
distinta da altre in analoghe situazioni e la
colloca entro il suo contesto di vita, di
relazione e di ambiente, inteso sia in
senso antropologicoculturale che
fisico.
• L’assistente sociale deve impegnare la
propria competenza professionale per
contribuire al miglioramento della
politica e delle procedure
dell’organizzazione di lavoro,
all’efficacia, all’efficienza,
all’economicità e alla qualità degli
interventi e delle prestazioni
professionali.
La varietà e complessità delle
problematiche che gli Assistenti Sociali
incontrano durante il loro lavoro
richiedono la messa in comune di
riflessioni, che fanno emergere con forza
domande di senso sul “cosa” sul “come e
sul “perché” fare; domande necessarie
per continuare a riconoscersi nel proprio
lavoro e che possono trovare risposta nel
nostro ordinamento professionale, nel
nostro Codice Deontologico.
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