LO ZODIACO LUNARE, UN METODO INTERPRETATIVO COMPLEMENTARE NELLA LETTURA DELLA CARTA NATALE di Massimiliano Gaetano Introduzione: simbolismo lunare, origine e sviluppo storico “Queste sono le principali ventotto parti o stelle attraverso le quali i destini di tutti, tanto futuri quanto presenti, sono disposti e indubitabilmente pronunciati. Chiunque può con diligenza prevedere partenze e ritorni, origini e fini, attraverso il più favorevole aiuto di questi oroscopi” 1 La Luna, con la sua peculiare caratteristica di mutare la sua forma apparente 2 (ovverosia il suo passare dal non esserci all’apparire piccola per poi divenire sempre più grande fino al plenilunio; e poi mano a mano divenire sempre più piccola fino a scomparire nuovamente) durante il ciclo sinodico mensile (ciclo Sole-Luna) [Fig. 1] è stata, sin dai tempi più antichi e remoti, l’astro che ha suscitato maggior interesse negli osservatori. Figura 1 - La Luna e le sue fasi Scrive in proposito, Roberto Sicuteri che “il crescere e decrescere della sua luminosità, la sua periodica scomparsa e la riapparizione nel Cielo; la sua corsa rapida fra le stelle che le fanno da sfondo, la limpida freschezza che emana la sua definibile lucentezza notturna e la sua occulta influenza sul moto delle acque, sulla vegetazione e la vita animale, sono 1 L’Alchandrean Corpus, manoscritto che risale alla fine del X sec., contiene quest’affermazione: “Hec sunt XXVIII principales partes vel astra per que omnium fata disponuntur et indubitanter tam futura quam presentia prenuntiantur; a quocumque itus reditus ortus occasus horum horoscoporum iocundissimo auxilio diligenter providentur", London, British Library, Ms. Add. 17808, fogli 85v-99v, Mathematica Alchandrei summi astrologi, qui foglio 90r. Testo e traduzione sono dati seguendo L. Thorndike, History of magic and experimental science, I: During the first thirteen centuries of our era, New York 1923, 712 con note 5. 2 Il suo passare dal non esserci all’apparire piccola per poi divenire sempre più grande fino al plenilunio; e poi mano a mano divenire sempre più piccola fino a scomparire nuovamente 1 motivi che da sempre hanno stimolato l’immaginazione dell’uomo, creando miti, simboli e innumerevoli leggende e suggestioni” 3. Questa mutevolezza nella sua forma apparente, complice il fatto che nel cielo notturno la Luna appare e può essere osservata nel suo pieno splendore, attirò l’attenzione dei primi uomini che alzarono lo sguardo verso la volta celeste. Gli astri, infatti, furono i primi elementi sui quali l’uomo riversò le sue proiezioni interiori; e i segni zodiacali e i pianeti non sono altro che entità simboliche 4 dello psichismo umano, immagini e miti interni all’uomo proiettati dall’inconscio verso il Cielo, i quali si attivano in virtù del linguaggio astrologico 5. Focalizzando l’attenzione sulla Luna, questa da sempre costituisce espressione del principio femminile materno e un archetipo della Grande Madre e come tale veniva adorata in molte civiltà. All’alba dei tempi antichi, si avevano civiltà prevalentemente dedite all’agricoltura. Ciò era favorito dalle buone terre rese fertili e fonte di benessere dai grandi fiumi che le attraversavano ed irrigavano. Questo è il periodo in cui era diffuso il sistema sociale matriarcale, il quale è molto antico stimando che le sue prime forme (della quali si hanno traccia) siano sorte intorno al 100.000 a.C. In questo periodo l’uomo incominciò a creare un’associazione, un’immagine di rapporto vitale tra la terra e l’acqua che dette origine al culto simbolico della Madre Terra e poi della Grande Madre. Successivamente, dopo che venne intuita la sua influenza notturna sulle acque e sui terreni, tale associazione incominciò a riguardare la Luna 6. La Luna divenne divinità degna di culto presso le antiche civiltà, assumendo non solo il ruolo di Magna Mater protettiva, ma anche quello di misuratore del tempo 7. A questo periodo risale l’associazione della Luna ai simboli di nutrimento, di fertilità, di stimolo alla crescita. La circostanza che questo astro risplende di luce non propria e riflessa (quella solare) è stata fondamentale per definirla femminile, ricettiva e passiva e per relazionarla con la fantasia 8. Infine, la sua apparente mutevolezza nella forma esprime plasticità, duttilità, incapacità di essere stabile e continua trasformazione. L’osservazione e lo studio del movimento della Luna nel cielo notturno ha permesso di individuare un gruppo di stelle attraversate dall’orbita lunare. Contrariamente a quanto avvenuto in Occidente (dove la Luna venne presa in considerazione in relazione al suo ciclo sinodico con il Sole studiandone le fasi), in Oriente si preferì considerare i gruppi di stelle o asterismi attraversati dall’orbita lunare. 3 R. 4 Sicuteri, Astrologia e Mito, Ed. Astrolabio, pag. 132 Il simbolo [dal latino symbolum e, a sua volta dal greco, σύµβολον súmbolon - dalle radici σύµ- (sym-, "insieme") e βολή (bolḗ, "un lancio")] è un elemento della comunicazione che esprime contenuti di significato ideale dei quali esso diventa il significante. Quindi, esso è l’immagine o il mezzo di espressione (significante) di un contenuto interiore che trascende la coscienza e che, per la complessità o l’essere misterioso, non riuscirebbe a manifestarsi da sé (significato). 5 Secondo R. Sicuteri, Op. cit., pagg. 14-15, “il simbolo racchiuso nello zodiaco e nei pianeti è il punto d’incontro, la saldatura dominante fra il mondo psicologico e spirituale dell’uomo (microcosmo) e l’universo degli astri in Cielo (macrocosmo)” e “i simboli dell’astrologia sono capaci di stimolare la realtà interiore dell’uomo fino nelle sue strutture profonde, ponendolo in rapporto con gli oggetti proiettati all’esterno nella fattispecie planetaria (rapporto fra microcosmo e macrocosmo)”. Pertanto, conclude l’autore, “il linguaggio astrologico è strutturato nel rapporto fra il Cielo e l’uomo, dove il Cielo è il significante e l’uomo il significato. Quindi, il Cielo, al momento esatto della nascita, con la sua particolarissima configurazione astrale è il significante dell’individuo che nasce e costui, mediante la lettura del proprio grafico oroscopico, è condotto a prendere contatto con il suo firmamento interiore”. 6 Del resto, il luminare notturno è qualcosa che si può leggere sempre nell’acqua, che con il suo fluire trasporta tutto il simbolismo vitale, in quanto la vita nasce in un certo modo proprio dall’acqua. 7 Vedasi R. Sicuteri, Op. cit., pag. 133: “Nelle varie etimologie infatti, c’è il significato di ‘luminosa’ e di ‘misura’” 8 Infatti, riflettendo una luce che non le è propria, la Luna ne emette appunto una che falsa moltissimo la realtà. 2 Essendo l’orbita lunare molto vicina all’eclittica 9, questo suo percorso sembra passare attraverso costellazioni identiche a quelle attraversate dal Sole. Tuttavia, un’osservazione più attenta permette di evidenziare che la Luna, a causa della sua orbita 10 [Fig. 2 e 3], attraversa un numero di costellazioni maggiore delle tredici 11 attraversate dal Sole. Inoltre, mentre il Sole (a cagione del suo movimento più lento) entra in una nuova costellazione solo ogni 30 o 31 giorni; la Luna (a cagione del suo movimento più veloce) completa il suo ciclo con riferimento alle stelle in circa 27 giorni e ⅓ (mese siderale 12). Figura 2 - La Luna e la sua orbita Figura 3 - Orbita lunare, eclittica ed equatore celeste. 9L’Eclittica è l’apparente percorso annuale del Sole nel cielo che sembra passare attraverso un particolare insieme di costellazioni, noto come le costellazioni zodiacali, vale a dire Aries, Taurus, Gemini, Cancer, Leo, Virgo, Libra, Scorpius, Sagittarius, Capricornus, Aquarius e Pisces. Queste costellazioni non sono in alcun modo diverse dalle altre trentasei costellazioni tradizionalmente riconosciute dagli astronomi greci e comprese nel totale delle quarantotto costellazioni elencate nella Sintaxis Mathematica (Almagesto) di Claudio Tolomeo (c. 150 d.C.). Tuttavia, la loro “distinzione” come costellazioni nel percorso del Sole ha fatto acquistare loro una specifica importanza per scopi astrologici. 10 L’inclinazione dell’orbita lunare sul piano dell’eclittica è di soli 5° 8’ 43”,4356 e porta la Luna ad attraversare una fascia di Cielo di ampiezza di circa 10° centrata sull’eclittica. 11 Aries, Taurus, Gemini, Cancer, Leo, Virgo, Libra, Scorpio, Ophiucus, Sagittarius, Capricornus, Aquarius, Pisces. 12 Il mese siderale è il periodo tra due passaggi consecutivi della stessa stella attraverso il circolo orario con la durata di 27 giorni, 7 ore, 43 minuti e 11,6 secondi. 3 Prendendo come punto di riferimento questi particolari gruppi di stelle o asterismi (per fini astrologici e di calendario 13), l’orbita lunare è stata divisa in sezioni definite dimore 14 costituenti lo Zodiaco Lunare. A differenza del concetto dei sette pianeti e dei dodici segni dello zodiaco, che sono di origine ellenico-babilonese e rinvenuti nelle culture sia occidentali che orientali, lo Zodiaco Lunare è di origine diversa ed è entrato nel pensiero astrologico occidentale solo nel Medioevo. Sebbene sia ancora oggetto di dibattito e benché non manchino parallelismi in Cina 15, la sua origine deve rinvenirsi molto probabilmente in India 16. Abū Rayhān Muhammad b. Ahmad Al-Bīrunī (973-1048 d.C.), famoso astronomo e astrologo persiano dell’XI secolo, afferma che “Gli Indù si servono delle stazioni lunari nello stesso modo dei segni dello zodiaco” 17. Della stessa opinione è anche Jafar Indus il quale sostiene l’origine indù dello Zodiaco Lunare quando cita “[…] ventisette dimore lunari, che sono solite essere chiamate anche nodi … presso gli Indù” 18; e Giovanni l’Ispanico, il quale sostiene che “Alcuni impiegano soltanto ventisette dimore della Luna e così a ciascuna (spettano) 13 gradi e un terzo”19. Al-Bīrunī approfondisce il suo discorso sull’argomento dello Zodiaco Lunare indù scrivendo che “Così come l’eclittica è divisa in dodici parti uguali dai segni zodiacali, è altresì divisa in ventisette parti uguali dalle stazioni lunari. Ogni stazione comprende 13 gradi e ⅓, ovvero 800 minuti d’arco dell’eclittica. […] In ciascuna di esse gli astri erranti entrano ed escono, muovendosi ora a una latitudine boreale, ora a quella australe. A ogni stazione lunare gli astrologi attribuiscono una propria natura, una peculiare qualità degli eventi pronosticati e altri particolari tratti caratteristici allo stesso modo in cui li 13 Numerose sono le testimonianze, che ci pervengono dalle antiche culture, attestanti l’uso dei cicli lunari sotto forma di calendari, previsioni meteo e pronostici di molti altri generi, adoperati sia in medicina e che in astrologia. Un esempio fra tutti è il calendario islamico Hijra – della durata di 354 o 355 giorni, vale a dire 12 mesi ciascuno di 29 e 30 giorni che si alternano (più un occasionale giorno bisestile), rispecchiando in tal modo la durata media del mese sinodico di circa 29 giorni e ½. 14 Il termine dimora o stazione deriva, rispettivamente, dal latino “mansio” (pl. “mansiones”) il cui significato è “dimorare”, “abitare”) o “statio” (pl. “stationes”) il cui significato è “posizionamento (di un corpo)”, “dimora”, residenza”. Invece, gli Arabi utilizzavano il termine manazil al-qamar (arabo: منازل, القمر- pl. manâzil ). 15 Dal momento che questo documento si concentra sulla ricorrenza delle dimore lunari nel mondo occidentale e islamico, la concezione cinese non sarà affrontata in questa sede. 16 Nell’astrologia indiana l’eclittica è suddivisa in ventisette settori ciascuno dei quali viene denominato Nakshatra [devanagari : न, sanscrito: Nakshatra, 'stella', derivante da “Naksha” (approccio) e “tra” (guardia)] e ha un’ampiezza di 13° 20’. Il punto di partenza del primo Nakshatra è costituito da Meshādi o "inizio dell’Ariete”, che è il punto dell’eclittica posto di fronte (e, quindi, in opposizione) alla stella fissa Spica (Chitra). L’elenco dei Nakshatras si trova nei testi vedici (AV 19,7; Taittiriya Samhita) e anche nei Brahmana Shatapatha. Nell’astrologia indiana viene data prevalenza al segno zodiacale nel quale si trova la Luna e questo costituisce una delle principali distinzioni tra l’astrologia indiana e quella occidentale. 17 Abū Rayhān Muhammad b. Ahmad Al-Bīrunī, Kitâb tahqîq mâ li’l-Hind min maqûla maqbûla fî’l- ‘aql mardûla Alberuni’s India. An account of the religion, philosophy, literature, geography, chronology, astronomy, customs, laws and astrology of India about AD 1030, pubbl. e trad. E.C. Sachau, 2 volumi, London 1910, rist. New Dehli 1992, ch.; cf. al- Bīrūnī, The Book of Instructions in the Elements of the Art of Astrology, pubbl. e trad. R. R. Wright, London 1934, ch. 164-166. 18 Jafar Indus, Liber imbrium ab antiquo indorum astrologo nomine Jafar editus, deinde vero a Cillenio Mercurio abbreviatus (Libro delle piogge dall’antico astrologo degli indù elevato nel nome di Jafar, in seguito in verità abbreviato da Mercurio Cillenio), “Harum igitur XXVII lunarium mansionum, quas nodos superius constat nominari … apud Indos”. 19 Johannes Hispalensis, Tractatus pluviarum et aeris mutationis (Trattato delle piogge e del cambiamento del clima), “Quidam ponunt mansiones Lune 27 tantum et sic cuilibet gradus 13 et una tertia”. 4 attribuiscono ai segni zodiacali. Le stazioni sono 27 perché la Luna percorre l’eclittica in 27 giorni e ⅓, nel cui numero la frazione può essere trascurata” 20. Nell’epoca pre-islamica, le tribù beduine arabe conoscevano e utilizzavano lo Zodiaco Lunare e lo si può desumere dal fatto che le dimore o stazioni della Luna vengono menzionate in alcuni versi (Sure) del Qur’ān (Corano) 21. Tuttavia, le conoscenze astronomiche degli Arabi pre-islamici erano limitate alla sola determinazione del tempo mediante la levata 22 e il tramonto eliaco 23 delle dimore o stazioni lunari (manzil al-qamar – sing. manazil - che significa “stazione”, soggiorno”), le quali costituiscono un sistema di ventotto asterismi o regioni del cielo attraversati dalla Luna nel corso della sua rivoluzione mensile. Al-Bīrunī continua scrivendo che “Allo stesso modo, gli Arabi hanno determinato le loro stazioni lunari iniziando dalla prima visibilità della Luna ad occidente fino al suo cessare di essere visibile a oriente […]. Tuttavia, gli Arabi sono un popolo illetterato, che non sa né scrivere, né contare e si basano solo sui numeri e su quanto vedono a occhio nudo e pertanto non sono in grado di determinare le stazioni della Luna se non mediante le stelle che sono presenti nelle stazioni medesime. Ora, una descrizione delle singole stazioni lunari degli Indù concorda con quella degli Arabi riguardo ad alcune stelle e riguardo ad altre se ne discosta. In generale, gli Arabi considerano, grosso modo, l’orbita della Luna e si servono, per descrivere le stazioni, solo di quelle stelle con le quali la Luna entra in congiunzione a dati tempi o passa nelle loro immediate vicinanze. Gli Indù non seguono esattamente il medesimo metodo […] Ciò ha condotto i nostri astronomi e gli autori dei libri degli anwā’ in errore, quando dicono che gli Indù hanno ventotto stazioni lunari, ma che ne lasciano da parte una che è sempre nascosta dai raggi del Sole […] In realtà, è vero il contrario: le stazioni lunari sono ventisette e in certe condizioni un’altra viene aggiunta” 24. Secondo Al-Bīrūnī, gli Arabi pre-islamici fraintesero l’originale sistema indiano, denominato nakshatras, quando lo adottarono e adattarono al sistema dell’esistente tradizione beduina, denominata anwā’ 25. Già nel periodo pre-islamico gli Arabi avevano osservato ventotto stelle fisse che si muovevano “a coppia”, in modo tale che all’alba quando una stella tramontava, la sua opposta sorgeva. Questa stella tramontante segnava l’inizio di un naw’ (= tramonto acronico 26, pl. anwā’), il quale durava fino al tramonto della successiva rilevante stella, circa 13 giorni (in un caso 14 giorni) dopo. Ad ogni costellazione (naw’), dunque, veniva assegnato un periodo di 13 giorni, tranne una che copriva un periodo di 14 giorni (al-jibha) e lo Zodiaco Lunare veniva suddiviso in quattro gruppi, ciascuno di sette costellazioni (4 x 7 = 28). 20 Abū Rayhān Muhammad b. Ahmad Al-Bīrunī, Op. cit., Cap. XXVIII “Le stazioni della Luna”, pag. 203. “Egli è colui che ha fatto del Sole una luminosità splendente e della Luna una luce, e ha stabilito le sue fasi, perché possiate conoscere il numero degli anni e il computo […]” (Sura 10 verso 5); e "[…] alla Luna abbiamo assegnato le fasi, finché non diventa di nuovo [sottile e curva] come un vecchio e secco ramo di palma" (Sura 36 verso 39). 22 La levata eliaca di un astro indica il fenomeno del suo emergere dalla luce del Sole dopo il sinodo (si dice allora che l'astro compie la sua apparizione, o 'levata eliaca' ed 'esce dai raggi del Sole'). La levata eliaca di un astro è visibile esattamente all'alba. Tale fenomeno è stato utilizzato da numerosi popoli per il calcolo dei calendari. 23 Il tramonto eliaco di un astro indica il fenomeno del suo immergersi nella luce del Sole prima del sinodo (si dice allora che l'astro compie la sua scomparsa, o 'tramonto eliaco' ed 'entra nei raggi del Sole'). Il tramonto eliaco di un astro è visibile esattamente al tramonto. 24 Abū Rayhān Muhammad b. Ahmad Al-Bīrunī, Op. cit., Cap. XXVIII “Le stazioni della Luna”, pag. 203. 25 D. M. Varisco, “The origin of the anwā in Arab Tradition. On the distinction between science and folklore, Journal for the History of Arabic Science”, Studia Islamica, 74 (1991), 5-28, si veda Id., Medieval Agricolture and Islamic Science. The Almanac of a Yemeni Sultan, Seattle-London 1994, spec. 89-97. 26 Il tramonto acronico indica il fenomeno del tramonto di un astro all'orizzonte occidentale nello stesso istante in cui un altro astro sorge all’orizzonte orientale. 21 5 Questi periodi di 13 giorni divisero l'anno solare di 365 giorni in 28 parti, associando il sorgere e il tramontare di ognuno di questi asterismi con la pioggia, il vento, il caldo o il freddo. Di conseguenza, queste ventotto divisioni fornirono un’alternativa alla divisione in dodici dei segni dello zodiaco preferita dai primi Arabi 27 che continuò ad essere usata nei calendari arabi 28, anche dopo che i segni dello zodiaco divennero noti. Il sistema indù dei nakshatras di ventisette stazioni, ciascuna occupante 13 gradi e ⅓ dell'eclittica (vale a dire 27 x 13 gradi e ⅓ = 360 gradi), nel mondo arabo venne sostituito da un sistema di ventotto stazioni e da una divisione dell’anno solare di 365 giorni, con ciascuna delle stazioni della durata di 13 giorni (tranne una di 14 giorni). Una modifica di questo sistema di anwā’ adattato è descritto da Al-Bīrūnī come segue: "Gli Arabi divisero la sfera celeste in ventotto parti, in modo che ogni stazione occupasse quasi 12 gradi e 5/6 dell'eclittica e ogni segno zodiacale contenesse 2 stazioni e ⅓. […] Gli Arabi utilizzarono le stazioni lunari in un altro modo rispetto agli Indù, poiché era loro obiettivo apprendere in tal modo tutti i cambiamenti meteorologici nelle stagioni dell'anno […] Hanno contrassegnato le stazioni con quelle stelle fisse che sono situate in esse. E hanno considerato il primo sorgere delle stelle fisse ad Oriente dopo il sorgere dell’alba come un segno dell’entrata del Sole in qualcuna delle Stazioni […] Gli Arabi attribuiscono tutti i cambiamenti meteorologici all’influenze del sorgere e del tramontare delle stelle […]"29. Della stessa opinione anche Abd Al-Rahman Al-Sūfī, secondo il quale “Gli Arabi non si servivano dei segni dello zodiaco nel loro significato proprio, ma hanno diviso la circonferenza del cielo per il numero di giorni che la Luna impiega a percorrerla, circa ventotto, e hanno cercato in ogni divisione luoghi notevoli, di una certa estensione, in modo che l’intervallo dall’uno all’altro parve all’occhio uguale al cammino che la Luna compie in un giorno e una notte” 30. In questo modo, ogni segno dello zodiaco solare è stato diviso in due dimore lunari e ⅓ (vale a dire 12 x 2 stazioni e ⅓ = 28 stazioni) e il sorgere di una specifica dimora (manzil alqamar, pl. manāzil) indicherebbe che il Sole si trovava in una specifica parte dello zodiaco. Dato che la Luna impiega 27 giorni, 7 ore e 43 minuti per effettuare la sua rivoluzione siderale 31 e 29 giorni, 12 ore e 44 minuti per effettuare la sua rivoluzione sinodica 32, si suppone che dalla media di questi due periodi possa essere derivato lo Zodiaco Lunare (sia arabo che cinese) composto di ventotto dimore o stazioni, ognuna di ampiezza pari a 12° 51' 26", dati dalla suddivisione dell’eclittica in 28 parti (ossia: 360°/28) 33. 27 Anche nel Nel Libro delle immagini della Luna attribuito indiscriminatamente a Bālīnūs (verosimilmente Apollonio di Tyana) e ad Ermete, si legge che “Balino, sommo filosofo di grande esperienza, parlò delle 28 dimore della Luna secondo il suo maestro Ermete”. 28 Le Calendrier de Cordoue, ed. R. Dozy, nuova ed. e trad. C. Pellat, Leiden 1961, X con 2 note. Il Calendario di Cordoba del 961 d.C. con il titolo di Kitab al-anwa’ e tradotto in latino come Liber anoe è stato presentato dal califfo Al-Hakam II della Spagna musulmana a Ottone I del Sacro Romano Impero, al patriarca ortodosso di Costantinopoli e al capo della Chiesa di Gerusalemme. In questo Calendario si mostra il sorgere e il tramontare delle costellazioni e viene specificato il tempo per la semina, concimazione e raccolta, per fare marmellate, sciroppi medici e profumi. 29 Al-Bīrūnī, The Chronology of Acient Nations, trad. e pubbl. C.E. Sachau, London 1879, rist. Frankfurt/Main 1984, ch. XXI. 30 ’Abd Al-Rahman Al-Sūfī, Description des étoiles fixes, éd. H.C.F.C. Schjellerup, St. Pétersbourg, 1874, pag. 35. 31 La rivoluzione siderale consiste nel passaggio consecutivo di un astro, lungo la sua orbita, in congiunzione ad una medesima stella fissa. 32 La rivoluzione sinodica consiste nel passaggio consecutivo di un astro, lungo la sua orbita, in congiunzione al Sole. 33 In questo senso, Giuseppe Bezza, L’astrologia storia e metodi, Teti Editore, 1980, pag. 99 “Sebbene il ciclo della Luna in rapporto al Sole, ossia l’intero sviluppo delle fasi lunari, da un novilunio all’altro, duri in media 29 giorni, 12 ore e 44 minuti (periodo sinodico), il periodo siderale della Luna, dato dalla sua rivoluzione completa nello zodiaco in riferimento ad una stella fissa, misura 27 giorni, 7 ore e 43 minuti. Da un rapporto medio fra il periodo sinodico e il periodo siderale devono essere derivati gli zodiaci arabi e cinesi articolati in ventotto dimore”. 6 Tra la fine del VII e l’inizio dell’VIII Sec., lo Zodiaco Lunare con le sue ventotto dimore o stazioni (manzil al-qamar), una volta descritte lungo l’eclittica, diedero vita a calendari basati sull’anno solare e furono ricondotti a una denominazione qualitativa 34 non dissimile da quella che distingue i segni immateriali dello zodiaco matematicamente determinato. Secondo la testimonianza di Al-Kindi e di Abrāhām ibn ‛Ezrā 35 questa evoluzione avvenne per influenza indiana. Successivamente, nell’XI Sec., nella letteratura si parla di uno Zodiaco Lunare costituito da ventotto dimore o stazioni (manzil al-qamar), delle quali solo quattordici appaiono in una sola volta nel cielo visibile o sopra l’orizzonte (dahira), mentre le altre quattordici rimangono nascoste sotto l’orizzonte (khafiya). Con lo Zodiaco Lunare l’astrologia solare di origine ellenico-babilonese viene completata da quella lunare di origine e derivazione indiana. Infatti, essendo stato lo Zodiaco Lunare trascurato dagli astrologi greci del periodo alessandrino e non considerato nelle opere di Claudio Tolomeo, non ci sono prove nelle fonti classiche occidentali di una simile divisione dell'orbita lunare. Si deve, dunque, concludere che lo Zodiaco Lunare può essere considerato a ragione come prodotto delle culture orientali, che solo successivamente è stato introdotto nel mondo occidentale. Gli Arabi costituirono un ponte culturale tra Oriente ed Occidente e, grazie alla loro opera di studio e traduzione, l'astrologia ellenistica (compresa quella del Corpus Hermeticum 36) e l'astrologia indiana sono state trasmesse agli europei durante il Medioevo. Tra il IX e il XIII Sec. molti scrittori in lingua araba hanno trattato in modo approfondito e specifico vari argomenti di astrologia e molte di queste opere 37 vennero tradotte in latino nel Medioevo europeo e, in particolare, in Spagna terra di incontro tra le cultura islamica, cristiana ed ebraica. Tra questi vari argomenti furono trattate anche le dimore lunari, generalmente derivate dal sistema ellenistico di Doroteo di Sidone 38, influenzato dal sistema indiano dei Nakshatras. Tuttavia, questo rilevante contributo culturale e la grande influenza e diffusione dell’astrologia araba nel Medioevo europeo non furono sufficienti a portare in Occidente le antiche tradizioni astrologiche lunari. Per meglio comprendere il concetto basti pensare che, sebbene anche nel Ghāyat al-Hakīm (meglio conosciuto come Picatrix 39) vi sia un 34 Silke Achermann, nel suo studio The path of the Moon engraved. Lunar mansions on European and Islamic scientific instruments (Il percorso scolpito della Luna. Le dimore lunari sugli strumenti scientifici europei e islamici), afferma che “Di solito le dimore sono numerate da 1 a 28 e sono contenute le lettere s, h e t stanno per sicca, humida e temperata (vale a dire secca, umida e temperata) […] aggiunte alle comunemente usate tre caratteristiche troviamo rorida (bagnata di rugiada) e una sigla che potrebbe stare per pluvia (pioggia) o pluvialis (portatrice di pioggia)”. Sulle qualità delle dimore lunari discorre Jafar Indus, Op. cit, § 54-63 e Giovanni l’Ispanico, Op. cit. 35 Abrāhām ibn ‛Ezrā, Liber coniunctionum planetarum et revolutionum annorum mundi qui dicitur de mundo vel seculo, in: Abrahe Avenaris Iudei Astrologi peritissimi in re iudiciali opera: ab excellentissimo Philosopho Petro de Abano post accuratam castigationem in latinum traducta, Venetiis 1507, cc. 84a. 36 Il Corpus Hermeticum è una collezione di scritti dell'antichità, attribuita all'antichità egizia e ritenuta addirittura opera di Ermete Trismegisto, che rappresentò la fonte di ispirazione del pensiero ermetico e neoplatonico rinascimentale. 37 Gli autori più citati sono stati Mâshâ'allâh ibn Atari (Messahalla; fl 800 d.C.), Abu 'Ali al-Khayyat (Albohali; 770-835 d.C), Abu Ma'shar (Albumasar; circa 786-885 d.C.) , Al-Qalandar (Archandam, Alchandreus; identità incerta), Al-Kindi (Alkindus; 795-865 d.C.), Al-Farghânî (Alfraganus;. 840 d.C.), Al-Qabisi (Alcabitius, 967 d.C.), ' Ali ibn Abi 'r-Rijal (Haly Abenragel, filius 1020 d.C.), Al-Biruni (Alberuni; 973-1.048 d.C.). 38 Doroteo di Sidone, astrologo e poeta di lingua greca, quasi contemporaneo di Gesù Cristo, vissuto a Sidone in Fenicia, l'odierno Libano, tra il 25 e il 75 d.C. è autore del "Carmen Astrologicum" o “Pentateuco”, opera composta da cinque libri e scritta in versi che è pervenuta prima tramite una traduzione pahlavi ed in seguito tramite una versione in lingua araba. In particolare, il quinto libro è dedicato alle interrogazioni e alle elezioni e rappresenta il più antico trattato scritto sull'argomento. 39 Picatrix è la traduzione dall’arabo in latino (ossia: de arabico in hispanicum) dell’opera Gāyat-al-hakīm (ossia, il Fine del saggio) scritto da Abū-Maslama Muhammad ibn Ibrahim ibn 'Abd al-da'im al-Majrītī, oriundo di Cordova e morto nel 1007-8 d.C. In base ai manoscritti latini il trattato risulta tradotto nel 1256 sotto il regno di Alfonso X di Castiglia, 7 libro intero dedicato allo Zodiaco Lunare 40, nel Rinascimento ne venne diffusa una copia priva di tale libro e di altre parti specificatamente arabe e islamiche non tradotte in latino. I primi testi latini ad includere descrizioni dello Zodiaco Lunare appartengono al cosiddetto "Alchandrean Corpus" o “Liber Alchandrei” o “Mathematica Alchandrei” , il cui più antico manoscritto risale alla fine del X secolo. Questo manoscritto contiene innumerevoli versioni delle predizioni per ciascuna delle ventotto dimore o stazioni che costituiscono lo Zodiaco Lunare. Ed è appunto la previsione del destino di un individuo in funzione della dimora o stazione lunare sorgente al momento della sua nascita che costituisce una caratteristica importante del primo corpus in latino di testi astrologici basati su fonti arabe. A mò di esempio si legge a proposito della prima dimora o stazione che gli Arabi definiscono al-Sharatain 41: “Chi è nato quando la prima parte dell'Ariete appare sopra l'orizzonte (questa parte è chiamato in siriaco Alnait 42), prospererà, otterrà ciò che vuole, sarà scuro, un leader del suo popolo e del paese, dal cuore grande, un nemico dei suoi cittadini in tutti i giorni della sua vita, alto, esigente, con un volto bellissimo, lunghi occhi, articolazioni dei piedi delicate, un naso bellissimo, lunghi denti, villoso, ama le dolcezze, con una voce roca, passa da una posizione di potere ad un altra; riceverà onore in ogni paese nel quale entra; da lui nasceranno due figli o figlie; avrà un segno sugli occhi o sulla bocca, soffrirà di dolori nel suo cuore e nella sua cistifellea, sarà segnato da una bruciatura, una ferita di spada o di un morso di cane sul naso o vicino al suo occhio, avrà un segno sulle natiche, sui genitali e sulla punta della scapola; morirà attraverso complotti magici, o sarà perseguitato da uno spirito maligno. Se è nato nella seconda ora, sarà povero, incontrerà difficoltà ovunque; avrà un'abbondanza di bambini; cadrà nelle mani di qualcuno potente, o di un nemico; sarà buono e gentile;ama i profumi e la frutta. Vivrà per 24 anni; se la sua costellazione è benefica, raggiungerà i suoi 80 anni” 43. La dimora o stazione che si suppone sorgente al tempo della nascita di uno specifico individuo non veniva determinata astronomicamente, bensì sommando il valore numerico delle lettere del nome del nativo e di quello di sua madre e dividendo per ventotto: il resto indica il numero della dimora o stazione lunare ricercata. Comunque, secondo gli astrologi tradizionali arabi ed europei, nel calcolo delle dimore o stazioni costituenti lo Zodiaco Lunare bisogna utilizzare lo zodiaco tropicale o stagionale 44. In tal senso si esprime sia il Ghāyat al-Hakīm (Picatrix) che Al-Bīrunī, il quale detto el Sabio. Il Picatrix non venne mai stampato, ma ebbe una grande diffusione manoscritta nel corso del XV e XVI secolo, periodo del Rinascimento (una copia una copia del Picatrix era presente nella biblioteca del mago Cornelio Agrippa, ma anche del dotto Pico della Mirandola così come di Marsilio Ficino). Il trattato è diviso in quattro libri e alcuni di essi sono, a loro volta, divisi in parti; e contiene elenchi di immagini magiche nonché consigli pratici di magia, espressi nella cornice filosofica dell’ermetismo. 40 Nel Picatrix si afferma che “gli effetti e le opere della Luna nei confini delle sue dimore sono conformi a ciò che tutti i saggi Indù hanno concordato nelle ventotto dimore della Luna” (“Effectus et opere Lune in terminis suarum mansionum secundum quod concordati sunt omnes sapienties Indie in 28 mansionibus Lune”) e che “queste sono le ventotto dimore della Luna secondo Plinio” (“He autem sunt viginti octo mansiones Lune secundum Plinionem”). 41 Il nome deriva da Sheratan [β (beta) Arietis], stella di color bianco lattiginoso, di magnitudo 2,6, distante 46 anni luce, posizionata “sul corno settentrionale” dell’Ariete e il cui nome deriva da Al-Sharatain, che significa “le due punte” (Giovanni di Siviglia la denominava “Cornua Arietis”). Avente natura Marte-Saturno, questa stella causerebbe traumi, ferite oppure problemi di salute acuti tendenti a cronicizzare. Comporta anche sconfitta o bassa fortuna nella competizione con avversari e perdite finanziarie dovute ad eventi violenti o imprevisti. 42 Questa è la denominazione contenuta nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix). 43 Liber Alchandrei, 22.I. 44 Nello zodiaco tropicale i segni non risentono del fenomeno della precessione degli equinozi e, quindi, dello spostamento retrogrado delle stelle fisse. Lo zodiaco tropicale, infatti, si basa sul Sole e sulle stagioni dell’anno, con l’entrata del Sole nel segno dell’Ariete all’Equinozio di Primavera, l’entrata del Sole nel segno del Cancro al Solstizio 8 espressamente afferma che “La natura delle peculiarità che vengono attribuite alla prima [dimora] … sono peculiari alla prima parte dell’Ariete e mai lasciano questo luogo, sebbene la stella (o le stelle che formano la dimora lunare) si possa allontanare. Allo stesso modo, tutto ciò che è peculiare dell’Ariete non si allontana dal luogo dell’Ariete, sebbene la costellazione dell’Ariete si sia allontanata” 45. Secondo altri (i moderni), invece, bisognerebbe utilizzare nel calcolo delle dimore lunari lo zodiaco siderale 46 e, quindi, le costellazioni. Figura 4 - Zubdet ut Tevarih (Anno 1583) 47 d’Estate, l’entrata del Sole nel segno della Bilancia all’Equinozio d’Autunno e l’entrata del Sole in Capricorno nel Solstizio d’Inverno. 45 Al-Bīrunī, Op. cit. 46 Nello zodiaco siderale i segni risentono del fenomeno della precessione degli equinozi e, quindi, dello spostamento retrogrado delle stelle fisse in misura di un grado eclittico ogni 72 anni rispetto allo zodiaco tropicale. 47 Questa mappa celeste o macrocosmo è costituisce il frontespizio dell’opera turca Zubdat al-Tawarikh (Storia del Mondo) e mostra i sette cieli attorno alla Terra, i segni zodiacali e le 28 dimore lunari costituenti lo Zodiaco Lunare. Questa raffigurazione realizzate nell’anno 1583 (40 anni dopo il sistema eliocentrico proposto da Copernico) e si basa essenzialmente sul modello tolemaico, in quanto geocentrico. 9 Elenco e significato interpretativo delle dimore dello Zodiaco Lunare Numero I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV XV XVI XVII XVIII XIX XX XXI XXII XXIII XXIV XXV XXVI XXVII XXVIII Estensione da 00° 00' 01" 12° 51’ 26” 25° 42’ 53” 08° 1 34' 19" 21° 1 25' 45" 04° 17' 11" 17° 08' 37" 00° 00' 01" 12° 51’ 26” 25° 42’ 53” 08° 1 34' 19" 21° 1 25' 45" 04° 1 17' 11" 17° 1 08' 37" 00° 00' 01" 12° 51’ 26” 25° 42’ 53” 08° 34' 19" 21° 25' 45" 04° 17' 11" 17° 08' 37" 00° 1 00' 01" 12° 1 51’ 26” 25° 1 42’ 53” 08° 34' 19" 21° 25' 45" 04° 17' 11" 17° 08' 37" Nome Governatore a Arabo Picatrix 12° 51’ 26” 25° 42’ 52” Al Sharatain Al Butani Alnath Albotain 08° 1 34' 18" 21° 1 25' 44" Al Thuraya Al Debaran Azoraya Aldebaran 04° 17' 10" 17° 08' 36" Al Hakah AlHanach Almices Athaya 00° 00' 00" 12° 51’ 26” Al Dhira AlNathrah Aldirah Annathra 25° 42’ 52” 08° 1 34' 18" 21° 1 25' 44" 04° 1 17' 10" 17° 1 08' 36" 00° 00' 00" 12° 51’ 26” 25° 42’ 52” 08° 34' 18" 21° 25' 44" 04° 17' 10" 17° 08' 36" 00° 1 00' 00" 12° 1 51’ 26” 25° 1 42’ 52” 08° 34' 18" 21° 25' 44" 04° 17' 10" 17° 08' 36" 00° 00' 00" AlTarf ' AlJabbah Atarf ' Algebha Al Zubrah AlSarfah Azobra Acarfa AlAwwa Al Simac Alahue Azimech Al Ghair Al Jubana Argafra Azubene Al Iktil Jabhah AlKalb Alichil Alcalb AlShaulah Al-Ras Al Thuban Exaula Nahaym AlBaldah Al Al Dhabih Sad Elbelda Caadaldeba Al Al Bulah Sad Al Sa'd, Su'd Al Caaddebolach Caadacohot Al Al Ahbiyah Sad Al Fargh Mukdim Al Caadalhacbia Almiquedam Al Fargh Al Thani Algarf almuehar Al Batn Arrexhe Figura 5 - Le dimore lunari nel Picatrix (Anno 1256). 10 Dimora I La prima dimora lunare si estende da 00° 1 00’ 00” a 12° 1 51’ 26” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 3° a 18° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi, essa è al-Sharatain 48 (le due punte) e simboleggia le forze in conflitto, i turbini che si traducono in discordie nella vita quotidiana 49. La persona nata con la Luna in questa dimora ha carattere animoso e autoritario, spirito di iniziativa, inclinazione verso gli affari e il commercio, capacità di comprensione, immaginazione e gusto per le scienze occulte e una vita movimentata che può dare luogo a molteplici cambiamenti nelle occupazioni durante l’esistenza. Nella tradizione occidentale, essa è nota con il nome di di Almach 50 ispirato alla stella del piede sinistro della costellazione di Andromeda. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta col nome di Alnath 51, è favorevole ai viaggi ma non alle amicizie e ai rapporti coniugali in quanto provoca discordie e conflitti 52. Dimora II La seconda dimora lunare si estende da 12° 1 51’ 27” a 25° 1 42’ 52” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 18° a 29° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi, essa è al-Butain o al-Butani 53 (il ventre dell’Ariete), rende eccessivamente impulsivi, è favorevole agli affari, al commercio, alla ricerca e al ritrovamento di tesori, ma non ai viaggi per mare e alla guarigione delle malattie 54. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Albothaim 55 e favorisce la scoperta di tesori e l’agricoltura. Questa dimora conferisce coraggio, energia e volontà di dirigere le propria vita per mezzo della riflessione e dell’ambizione e non del sentimento. La persona che nasce con la Luna sotto questa dimora sarà fortunata nel diritto e nella sue imprese e, pur essendo impulsiva, 48 Il nome deriva da Sheratan [β (beta) Arietis], stella di color bianco lattiginoso, di magnitudo 2,6, distante 46 anni luce, posizionata “sul corno settentrionale” dell’Ariete e il cui nome deriva da Al Sharatain, che significa “le due punte” (Giovanni di Siviglia la denominava “Cornua Arietis”). Avente natura Marte-Saturno, questa stella causerebbe traumi, ferite oppure problemi di salute acuti tendenti a cronicizzare. Comporta anche sconfitta o bassa fortuna nella competizione con avversari e perdite finanziarie dovute ad eventi violenti o imprevisti. 49 Alexandre Volguine, Op. cit., pag. 38, afferma che “i viaggi per mare delle persone che hanno la Luna in questa parte del Cielo sono sempre legati ad avvenimenti funesti come la morte, l’esilio o i cattivi affari; quando si tratta di viaggi di piacere, essi vengono compiuti in condizioni sfavorevoli”. 50 Il suo nome deriva da Almach [γ (gamma) Andromedae], stella tripla composta da due stelle più brillanti di colore giallo-arancio e azzurro aventi magnitudo rispettivamente di 2 e 2,5 e da una terza stella più debole di colore azzurro e avente una compagna non visibile ad occhio nudo avente magnitudo 6. Essa è situata sul piede sinistro di Andromeda e il suo nome deriva dall’arabo “Al anak al ard” nome con il quale viene indicato dagli Arabi un animale simile al tasso. Avente natura di Venere, apporta fama e riconoscimenti, talento artistico ed affermazione in campo sociale o lavorativo. 51 “I saggi dell’India intraprendevano i viaggi e prendevano medicine per viaggiare. Dovete considerare questa dimora come la radice di ogni immagine che desideriate fare per chi va e per chi viene, per chi è già in viaggio o deve iniziarlo, affinché giunga sicuro e ritorni sano e salvo. Essa deve essere considerata come la radice della discordia e dell’inimicizia tra il marito e la moglie; come fra due amici, affinché di mutino in nemici”. 52 Francis Barret, The Magus, Book I, Celestial Intelligencer, Cap. XXXIII, pag. 151. 53 Il nome deriva da Botein [δ (delta) Arietis], stella gigante di color arancione, di magnitudo 4,35 distante 168 anni luce, posizionata “sul ventre” dell’Ariete. Secondo Claudio Tolomeo ha natura di Marte. 54 Alexandre Volguine, Op. cit., pag. 38, afferma che “i viaggi per mare delle persone che hanno la Luna in questa parte del Cielo, sono sempre legati ad avvenimenti funesti come la morte, l’esilio o i cattivi affari; quando di tratta di crociere o di viaggi di piacere, essi vengono compiuti in condizioni sfavorevoli”. 55 “In questa dimora, costruite immagini per scoprire pozzi, o trovare tesori e moltiplicare il grano seminato; come pure per distruggere gli edifici delle case già terminate nella loro costruzione, e per ispirare il futuro contro i nemici e per fortificare le celle dei prigionieri”. 11 non sembra così avventata da assumere rischi o da sperimentare qualcosa di diverso senza prima analizzare le possibili conseguenze 56. Dimora III La terza dimora lunare si estende da 25° 1 42’ 53” a 08° 1 34’ 18” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 29° a 10° (secondo lo zodiaco siderale).. Secondo gli Arabi prende il nome al-Thuraya 57 (lo sciame), conferisce senso pratico e grande capacità lavorativa, inclina alle scienze, tra cui l’economia e la contabilità, e favorisce la ricerca scientifica, l’alchimia e tutte le professioni connesse ad un livello molto elevato ma, pur accentuando la forza dei sentimenti, non è favorevole all’amore e al matrimonio. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Ascorya 58, presagisce fortuna in ogni impresa, favorisce l’amore e i viaggi per mare e protegge marinari, cacciatori e alchimisti 59. Dimora IV La quarta dimora lunare si estende da 08° 1 34’ 19” a 21° 1 25’ 44” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 10° a 24° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi è al-Debaran o al-Dabaran 60 (l’occhio di Dio), è indice di diplomazia, favorisce il lavoro, l’industria, il piccolo commercio e le guarigioni, dona possibilità di successo per meriti personali, ma conferisce sentimenti violenti e inclina a passioni irresistibili 61 sotto l’apparenza di un buon carattere. Non è favorevole alle proprietà immobiliari e può presagire matrimonio ma con il rischio di discordie domestiche. Questa dimora sembra, dunque, pur presagendo rapporti passionali, non assicura necessariamente fortuna nel matrimonio o in rapporti impegnativi. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Aldebaran 62 e comporta discordia tra l’uomo e la donna e tra il padrone e il proprio servitore. 56 V. Astromagia. Si tratta delle Pleiadi e della loro stella più brillante, Alcyone [η (eta) Tauri], stella di colore giallo-verde situata sulla spalla del Toro. E’ una stella avente la natura di Marte-Luna e favorisce l’amore e la conquista della notorietà in imprese difficili, anche se provoca febbri, problemi di vista, incidenti o ferite al volto. 58 “In questa dimora costruite immagini per mantenere sani e salvi coloro che vanno sul mare affinché ritornino in salute, per compiere la grande opera dell’alchimia e per tutte le azioni che si compiono con il fuoco, per la caccia sulla Terra e perché vi sia amore tra l’uomo e la donna”. 59 Francis Barret, Op. cit., pag. 151. 60 Il nome deriva da Aldebaran [α (alfa) Tauri], stella gigante di color rosso, di magnitudo 0,87 distante 68 anni luce, posizionata sull’occhio del Toro celeste e una delle “quattro stelle reali”. Secondo Claudio Tolomeo ha natura di Marte e conferisce onori e notorietà, intelligenza, eloquenza convincente, prontezza di spirito, saldi principi, coraggio e audacia, carattere ribelle, posizione sociale di riguardo, pubblici riconoscimenti, conquista del potere e della ricchezza con l’aiuto altrui anche se non duraturi, pericolo di malattia o di rischi personali. Il suo nome deriva dall’arabo al-dabarān (in arabo: )الدبرانche significa “colei che segue” con riferimento al fatto che sembra apparire dopo le Pleiadi. 61 In tal senso si esprime anche Alexandre Volguine, Op. cit., pag. 41. 62 “In questa dimora, costruite un’immagine per prendere una città od un qualche edificio che non vorrete che duri nel tempo, ma che sia distrutto al più presto, o affinché in un uomo nasca odio per il proprio servitore, o per mettere discordia fra uomo e donna, o per rendere le fonti e i pozzi o far smarrire coloro che cercano tesori sotterranei o per far morire e annientare i rettili ed ogni animale velenoso”. 57 12 Inoltre, la persona nata con la Luna in questa dimora, in caso di nascita maschile, avrà un patrimonio modesto; mentre in caso di nascita femminile, avrà salute cagionevole, afflizioni, intelletto mediocre e difficilmente sarà data in moglie 63. Dimora V La quinta dimora lunare si estende da 21° 1 25’ 45” a 04° 17’ 10” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 24° a 9° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi è al-Hakah 64 (la macchia bianca), favorisce gli studi, accorda salute e buona volontà, è propizia alla vita privata ma non alle associazioni e alle iniziative collettive. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Aluxer, Albicoiz o Alingez 65 e la persona nata con la Luna in questa dimora, in caso di nascita maschile, se è cattivo lo sarà verso tutto il mondo, verrà odiato e commetterà del male; in caso di nascita femminile, sarà buona e di poche parole e ben rispettata dal marito. La persona che nasce con la Luna in questa dimora, pur essendo timida, possiede uno spirito dominatore, pronto ad intraprendere lotta e può manifestare poca sensibilità. Vi potrebbe essere propensione verso gli studi e le arti e favorisce le amicizie e il matrimonio. Dimora VI La sesta dimora lunare si estende da 04° 17’ 11” a 17° 08’ 36” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 9° a 20 (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Hanach 66 (la cicatrice), rende bellicosi e presagisce lente guarigioni, cattivi raccolti e perdite finanziarie. La persona che nasce con la Luna in questa dimora è battagliera, di buone maniere e ben considerata, ma non sembra godere di buona salute e le convalescenze dalle malattie sono abbastanza lente. Inoltre, questa dimora non favorisce la vita sociale e può indicare qualche perdita finanziaria. 63 V. Astromagia. Si tratta di λ (lambda), φ1 (phi1) e φ2 (phi2) Orionis che insieme costituiscono questa dimora lunare. In particolare, Meissa [λ (lambda) Orionis] è un stella doppia costituita da una stella di magnitudo 3,7 e da una di magnitudo 6, avente colore bianco opaco e viola. 65 “In questa dimora, costruite immagini per avviare i fanciulli a una professione, educarli ai misteri e alla scienza, o per la salvezza dei viaggiatori e affinché godano di pronto ritorno, specie coloro che viaggiano per mare; per migliorare gli edifici, per distruggere l’associazione di due persone, per conciliare la benevolenza tra l’uomo e la donna e ciò quando la Luna si trovi nei segni umani o in buoni segni e nel suo ascendente e non abbia aspetti con Saturno e Marte e non sia combusta (ossia: quando non si trovi alla fine del Toro, ma all’inizio dei Gemelli e non sia congiunta al Sole)”. 66 La sesta dimora lunare presso gli Arabi è costituita da Alhena [γ (gamma) Geminorum], Tejat posterior, µ (mu) Geminorum, Propus [η (eta) Geminorum] e Alzirr [ξ (xi) Geminorum]. In particolare, Alhena è una stella di colore bianco-azzurra, situata “sul piede sinistro del Gemello Meridionale” e il cui nome proviene da Al Han’ah (il marchio). Ha natura di Mercudio-Venere (secondo Tolomeo) oppure di Luna-Venere (secondo altri autori) e annuncia grandi riconoscimenti in campo artistico, ma anche facile vulnerabilità agli incidenti che interessino i piedi (a questo proposito, alcuni autori sostengono che produce ferite, lesioni o strappi tanto da definirla “la ferita nel tallone di Achille”). Tejat è una stella variabile costituita da una gigante rossa avente magnitudo che va da 3,1 a 3,9 e da una compagna stretta avente magnitudo 8, distante 190 a.l. e situata “sul piede sinistro del Gemello Meridionale”. Essa ha natura di Mercurio-Venere e causerebbe accessi di collera o violenza non giustificati, notevole carica di orgoglio, di fiducia nelle proprie capacità e di intraprendenza. 64 13 Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Athaia o Alkaia 67. Dimora VII La settima dimora lunare si estende da 17° 08’ 37” a 00° 00’ 00” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 20° a 7° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Dhira 68 (la semenza o l’avambraccio), è favorevole alle amicizie, agli amori, ai successi, ai guadagni e alle guarigioni, ma non alle questioni connesse alla giustizia e alle legge. Essa è la dimora dei sapienti 69. La persona che nasce con la Luna in questa dimora ama la casa e la famiglia e sente la necessità di essere circondato dagli amici. Inoltre, ha un carattere amabile, comprensivo e ragionevole e in grado di soddisfarsi ed essere felice con poco. Può anche comportare la tendenza a condurre una vita piuttosto ritirata e in isolamento insieme ai suoi familiari e ai pochi amici 70. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Addyvat o Aldyaras o Aldryabe 71, favorisce i guadagni, i commerci, i viaggi per mare e la benevolenza delle persone potenti o aventi autorità, ma non le amicizie che possono essere oggetto di discordia. Il transito della Luna in questa dimora è favorevole per intraprendere viaggi e per assumere medicine. Dimora VIII L’ottava dimora lunare si estende da 00° 00’ 00” a 12° 51’ 26” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 7° a 18° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Natrah 72 (la culla o il presepio), rende increduli e favorisce l’amore familiare, l’amicizia con persone conosciute nel corso di un viaggio, sebbene metta in guardia dai pericoli provenienti da una conoscenza troppo frettolosa. 67 “In questa dimora, costruite immagini per prendere le città e i villaggi e per assediarli ed affinché i nemici subiscano una seconda vendetta, per perdere i raccolti e gli alberi di modo che coloro che li vorranno non ne traggano beneficio”. 68 La settima dimora lunare presso gli Arabi è costituita da Castor (alfa Geminorum) e Polluce [β (beta) Geminorum]. In particolare, Castor [α (alfa) Geminorum] è una stella multipla straordinaria costituita da 6 componenti che è situata sulla testa del Gemello Settentrionale e che appare di colore bianco-azzurra di magnitudo 1,6. Ha natura di Mercurio (secondo Claudio Tolomeo) o di Luna-Marte oppure di Marte-Venere-Saturno. Dona aggressività, decisione e prontezza nel realizzare i propri obiettivi ad ogni costo, favorisce i viaggi, la carriere giuridica, le attività editoriali o comunque legate agli scritti. Pollux [β (beta) Geminorum] è una stella gigante di magnitudine 1,1, distante 85 a.l. di colore arancione e situata sulla testa del Gemello Meridionale. Ha natura di Marte (secondo Tolomeo) o di Luna-Marte. Conferisce intelletto superiore alla media, grandi doti personali, abilità manuale, temperamento ardito e coraggioso ma anche insofferente e impulsivo e talvolta può indurre ad azioni non corrette o decisamente negative. 69 Alexandre Volguine, Op. cit., pag. 44 70 Alexandre Volguine, Op. cit., pag. 44 71 “In questa dimora, costruite immagini per accrescere i negozi delle merci e i guadagni e per ottenere il successo felicemente, per aumentare i raccolti, per procurare felici navigazioni, per mettere discordia fra amici e associati, affinché le mosche non entrino in qualche luogo, per distruggere le tecniche, per presentarsi a un re ed attirare, quando si vorrà, la sua benevolenza”. 72 L’ottava dimora lunare presso gli arabi è costituita dal Praesepe (Nebulosa M44 in Cancro) e da Asellus Borealis [ γ (gamma) Cancri] e da Asellus Australis [δ (delta) Cancri]. In particolare, Praesepe (chiamato anche Alveare) è un grande ammasso aperto di circa 75 stelle, distante 520 a.l. e secondo la tradizione è la mangiatoia degli asini cavalcati da Bacco e Vulcano. Ha una natura Marte-Luna e causerebbe malattie degli occhi o problemi di vista, cattiva sorte, disavventure, 14 La persona che nasce con la Luna in questa dimora prova un profondo attaccamento alla famiglia e ai bambini sia propri che altrui. Questa dimora può favorire il sorgere di un’amicizia o di un amore durante il corso di un viaggio. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa conosciuta con il nome di Amathura o Alamiathra 73, e favorisce l’amore, l’amicizia e le associazioni. Il transito della Luna in questa dimora è favorevole per intraprendere viaggi per mare. Dimora IX La nona dimora lunare si estende da 12° 51’ 27” a 25° 42’ 52” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 18° a 28° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Tarf 74 (lo sguardo del Leone), è indice di affidabilità verso i superiori e impertinenza verso gli inferiori e, in tema maschile, è favorevole all’unione alla forza e al guadagno mentre, in tema femminile, non favorisce l’unione perché la donna vorrà dominare in casa. La persona che nasce con la Luna in questa dimora è affabile e benevole e, in caso di tema femminile, può avere tendenza al facile sconforto, alla scontrosità e all’infelicità . Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Atars o Atarls 75 e non favorisce le amicizie, le alleanze e le associazioni. Il transito della Luna in questa dimora è favorevole per contrarre matrimonio, ma non per intraprendere viaggi. Dimora X La decima dimora lunare si estende da 25° 42’ 53” a 08° 1 34’ 18” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 28° a 12° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Jabbah 76 (la fronte del Leone), è considerata favorevole sotto tutti i punti di vista, favorisce l’erudizione e l’insegnamento, provoca successi in amore e guadagni con il matrimonio anche se rende la persona troppo sensibile ai sentimenti altrui. carattere insolente, vanaglorioso oppure brutale, momenti di eccessiva fatica mentale e fisica, ma fortuna nelle amicizie, nei legami sentimentali e nelle attività mercuriane (ossia: commerci, speculazione e scritti). Asellus Borealis è una stella bianca, distante 230 a.l. e di magnitudo 4,7. Secondo la tradizione, Asellus Borealis e Asellus Australise rappresentano la coppia di asinelli montati da Bacco e Vulcano durante la guerra tra Dei e Titani. Essi hanno natura di Marte-Sole (secondo Tolomeo) che (secondo alcuni autori) può esercitarsi positivamente per Asellus Borealis e negativativamente per Ausellus Australis. In generale, conferiscono buon carattere, comportamento responsabile e attento anche se non si possono escludere rischi di problemi di salute inattesi, di incidenti, di traumi o di ustioni. 73 “In questa dimora, costruite un’immagine per l’amore e per l’amicizia ed affinché chi è in viaggio sia sano e salvo; per far nascere l’amicizia tra due associati, per rendere più sicura la cella dei prigionieri”. 74 Il nome deriva da Alterf [λ (lambda) Leonis], stella posta sulla bocca del Leone celeste e ha il significato, appunto, di “colpo d’occhio del Leone”. La nona dimora lunare presso gli Arabi è costituita da Alterf [λ (lambda) Leonis] e ξ (xi) Cancri. 75 “In questa dimora, costruite immagini per distruggere i raccolti o per rendere infelici i compagni di viaggio o chiunque vi sia associato e per far nascere la discordia e l’inimicizia fra gli alleati e per difendervi da chi vi venga a chiedervi qualche cosa”. 76 La decima dimora lunare presso gli Arabi è costituita da Regulus [α (alfa) Leonis], Algieba [γ (gamma) Leonis], Adhafera [ζ (zeta) Leonis] e Al Jabhah [η (eta) Leonis]. In particolare, Regulus o Cor Leonis [α (alfa) Leonis] è una stella doppia di colore bianco-azzurro, avante magnitudo 1,4 e distante 85 a.l. Essa ha una stella compagna di magnitudo 7,6 ed è situata sul corpo del Leone celeste. Il suo nome significa “piccolo re” ed è una delle quattro stelle reali. La sua natura è di Marte-Giove (secondo Claudio Tolomeo), o di Marte oppure del Sole e comporta attitudine al comando, alla combattività, animo nobile e liberale, generoso e ambizioso, forte desiderio di affermazione e attitudine al comando. 15 La persona che nasce con la Luna in questa dimora può essere soggetto ad eccessi di orgoglio e fare abuso di farmaci. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Alzezal o Algelhab o Algelba 77 e favorisce l’amore e le associazioni. Dimora XI L’undicesima dimora lunare si estende da 08° 1 34’ 19” a 21° 1 25’ 44” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 12° a 22° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Zubrah 78 (la criniera del Leone), favorisce il commercio, l’arricchimento, i guadagni dal matrimonio e da eredità, i piccoli e piacevoli spostamenti o viaggi, ma è meno propizia per la salute soprattutto in tema femminile. La persona che nasce con la Luna in questa dimora ha la probabilità di diventare ricco più per gli sforzi altrui che per quelli personali. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Azobre 79 e favorisce i commerci, i viaggi e le associazioni. Dimora XII La dodicesima dimora lunare si estende da 21° 1 25’ 45” a 04° 1 17’ 10” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 22° a 28° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Sharfah 80 (il trasformatore o trasmutatore del tempo 81), è causa di discordie e ribellioni e produce messaggeri, corrieri ed impiegati che trattano a nome del loro datore di lavoro, traendone a volte la fiducia, e favorisce l’elevazione nella vita solo se al servizio altrui. La persona che nasce con la Luna in questa dimora può riuscire a conseguire traguardi importanti soltanto in attività che siano al servizio degli altri. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Discorsa o Atorsiama 82 e la persona che nasce con la Luna in questa dimora sarà ardente e forte e di cattive azioni. Il transito della Luna in questa dimora favorisce i viaggi, le esplorazioni, la semina, l’aratura, il contrarre matrimonio e l’invio di messaggeri. 77 “In questa dimora, costruite immagini per l’amore tra l’uomo e la donna, per perdere i nemici, per rafforzare le celle dei prigionieri, per affermare le costruzioni, per la benevolenza degli associati e per recare soccorso”. 78 L’undicesima dimora lunare presso gli Arabi è costituita dalle stelle Zosma [δ (delta) Leonis] e Coxa [ϑ (theta) Leonis]. In particolare, Zosma è una stella di color bianco-azzurro, di magnitudo 2,6, distante 52 a.l., situata “sulla schiena del Leone” e il cui nome significa “cintura”. Ha una natura Saturno-Venere e comporta assestamenti e soluzione di problemi dopo una fase di difficoltà, momenti di bassa fortuna, tendenza all’egoismo o all’eccessivo protagonismo, umoralità, momenti di forte esaurimento nervoso, comportamento poco equilibrato o immorale. 79 “In questa dimora, costruite un’ immagine per fare evadere i prigionieri o per assediare città o villaggi e per impiantare commerci lucrosi, ed affinché i viaggiatori ritornino sani e salvi e per costruire edifici che siano stabili e per aumentare le ricchezze degli associati”. 80 La dodicesima dimora lunare è costituita dalla stella Denebola [β (beta) Leonis]. Denebola è una stella di colore bianco-azzurro, di magnitudo 2,1, situata “nella cosa del Leone”. Ha una natura di Saturno-Venere (secondo Tolomeo), o di Mercurio oppure di Marte (secondo altri autori) e comporta rapidità di giudizio, pessimismo, inclinazione ai ricordi e ai rimpianti, momenti di bassa fortuna superati nettamente con il passare del tempo, sparzzi di collera che possono turbare la vita quotidiana, animo nobile e buon cuore. 81 A questo proposito, Al-Biruni scrisse che “Il caldo se ne va quando si leva, e il freddo si allontana quando sparisce”. 82 “In questa dimora, costruite un’ immagine per migliorare i raccolti e le piante, per affondare i vascelli, per migliorare la sorte dei propri alleati, dei prigionieri e degli schiavi”. 16 Dimora XIII La tredicesima dimora lunare si estende da 04° 1 17’ 11” a 17° 1 08’ 36” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 27° a 24° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Awwa 83 (il cane che abbaia), fortifica il carattere, dona discernimento, cuore affettuoso, bontà e buon senso che si nascondono dietro apparenze e modi bruschi. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Alalma o Asalume o Alhahube 84 e favorisce l’agricoltura e le alleanze. Dimora XIV La quattordicesima dimora lunare si estende da 17° 1 08’ 37” a 00° 00’ 00” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 24° a 4° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Simakh 85 (l’uomo disarmato), dona prudenza e capacità di analisi e favorisce interessi e studi (anche nelle arti divinatorie), la medicina e le guarigioni, ma non i viaggi e i primi anni di matrimonio, anche se le cause di dissenso successivamente sembrano scomparire e l’affetto potrà giungere successivamente. Peraltro, coloro che si sposano senz’amore, possono successivamente sviluppare un affetto profondo e sincero. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Achmech, Azimel o Azimech 86 e favorisce le guarigioni, ma non il matrimonio e i viaggi. Dimora XV La quindicesima dimora lunare si estende da 00° 00’ 00” a 12° 51’ 26” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 4° a 15° (secondo lo zodiaco siderale). 83 La tredicesima dimora lunare presso gli Arabi è costituita da Zavijava [β (beta) Virginis], Zaniah [η (eta) Virginis], Porrima [γ (gamma) Virginis], Auva [δ (delta) Virginis) e Vindemiatrix [ε (epsilon) Virginis]. In particolare, Zavijava è una stella di color giallo, di magnitudo 3,6, distante 33 a.l. e il cui nome deriverebbe da Al Zawiah (l’angolo o magnificamente bella). Essa ha una natura di Mercurio-Marte e assicura consensi da parte degli altri e conferisce forza di volontà e carattere fermo, buona forza fisica, intraprendenza e necessaria dose di aggressività. Zaniah è una stella variabile situata “sull’ala sinistra della Vergine” e il cui nome deriverebbe da Al Zawiah (l’angolo). Essa ha natura di Mercurio-Venere (secondo Tolomeo), o di Venere oppure di Mercurio (secondo altri autori) e conferisce rinomanza e riconoscimenti ma anche buon carattere, comportamento corretto e rispettoso delle leggi, accondiscendenza e altruismo. Infine, Vindemiatrix è una stella gigante gialla, di magnitudo 2,8, distante 100 a.l., situata “sull’ala destra della Vergine” e visibile prima dell’alba nel periodo in cui si effettua la vendemmia (da cui il nome). Essa ha una natura di SaturnoMercurio (secondo Tolomeo), o di Saturno-Venere oppure di Mercurio (secondo altri autori) e la sua influenza è ritenuta fondamentalmente negativa. 84 ”In questa dimora costruite un’immagine perché le merci aumentino e, con esse, i guadagni, per far crescere le messi, per terminare gli edifici, per fare evadere i prigionieri e per legarsi i potenti ad avere con loro buone relazioni”. 85 La quattordicesima dimora lunare presso gli Arabi è costituita da Spica [α (alfa) Virginis], stella binaria ad eclissi si colore bianco-azzurra, di magnitudo 1, distante 260 a.l. e situata “sulla spiga di grano” della Vergine. Essa ha natura di Venere-Marte (secondo Claudio Tolomeo) oppure di natura Venere-Giove-Marte. E’ una stella fondamentalmente positiva che comporta successo e fama alquanto durevoli e meritati, animo nobile e gentile, amore per le scienze e per le arti (spesso viene identificata con il nome di Artista) e voglia di affermarsi a tutti i costi. 86 ”In questa dimora costruite un’immagine che serva all’amore dell’uomo e della donna, per guarire i malati tramite la scienza naturale o i medici, per perdere le messi e le piante, per distruggere la passione, per perdere le città e i viaggiatori procurando loro nemici, per rendere migliore la sorte del re e dei suoi regni, perché coloro che viaggiano per mare siano sicuri ed in buona salute e per l’amicizia degli associati”. 17 Secondo gli Arabi essa è al-Ghair 87 (il coperchio), dona buona educazione, è vantaggiosa per scoprire intrighi e congiure o per scoprire tesori, ma è sfavorevole a tutto e, in particolare, ai legami familiari e alla felicità coniugale. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta col nome di Algaphia o Algalia 88 e favorisce la scoperta di tesori. Secondo Cornelio Agrippa, essa è causa di divorzi e di discordia. Il transito della Luna in questa dimora non favorisce nessun tipo di attività o impresa. Dimora XVI La sedicesima dimora lunare si estende da 12° 51’ 27” a 25° 42’ 52” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 15° a 3° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Jubana e al-Janubiyyah 89 (le pinze o tenaglie dello Scorpione), conferisce buon ragionamento e senso dell’osservazione, ma è sfavorevole al commercio, al matrimonio e ai viaggi. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Alcibene o Aiabene 90 e non favorisce la concordia tra amici e il matrimonio. Secondo Cornelio Agrippa, questa dimora impedisce i viaggi e i matrimoni. Infine, per Volguine essa annuncia pericolo per la propria reputazione da parte di persone vendicative e gelose 91. Il transito della Luna in questa dimora non favorisce i viaggi per mare. Dimora XVII La diciassettesima dimora lunare si estende da 25° 42’ 53” a 08° 34’ 18” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 3° a 10° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Iklil al-Jabbah 92 (la corona della testa o la cima del capo), favorisce le proprietà, le imprese e le posizioni di responsabilità, ma non il matrimonio (minaccia di celibato) e presagisce mancanza di discendenza (perlomeno maschile). 87 La quindicesima dimora lunare presso gli Arabi è costituita da Syrma [ι (iota) Virginis] insieme a κ (kappa) e φ (phi) Virginis. 88 ”In questa dimora costruite immagini per scavare i pozzi, per cercare i tesori sotterranei, per impedire la discordia tra gli amici e gli alleati, per cacciare i nemici dalle loro posizioni e per distruggere le loro case”. 89 La sedicesima dimora lunare presso gli Arabi è costituita dalle stelle Zubenelgenubi [α (alfa) Librae] e Zubenelschemali [β (beta) Librae]. In particolare, Zubenelgenubi è una stella doppia larga formata da una stella di colore bianco-azzurro di magnitudo 2,8 e da una compagna di color bianco di magnitudo 5,2, distante 72 a.l. e il cui nome originario Al Zuban al Janubiyyah significa “chela meridionale dello Scorpione”. Essa ha una natura di Saturno-Marte (secondo Tolomeo e alcuni autori), o di Saturno-Venere oppure Saturno-Mercurio (secondo altri autori) e ha un influsso negativo sia sul carattere che sul comportamento che può rivelarsi anche antisociale. Zubenelschemali è una stella di color smeraldo, di magnitudo 2,6, distante 120 a.l. e il cui nome originario Al Zuban al Shamaliyyah significa “chela settentrionale dello Scorpione”. E’ una stella avente natura di Giove-Mercurio (secondo Tolomeo) oppure di Giove-Marte (secondo altri autori) e comporta notevolissima buona fortuna, ambizioni personali rafforzate e capaci di realizzarsi, favorendo il conseguimento di ricchezza, riconoscimenti e consensi e rendendo duratura ogni condizione di benessere personale. 90 ”In questa dimora costruite immagini affinché vadano perdute le merci, i raccolti e le piante, per seminare la discordia tra gli amici e tra l’uomo e la sua donna, per impedire agli amici in viaggio di compiere il loro cammino e per generare la discordia tra gli amici e per contribuire alla liberazione dei prigionieri”. 91 Alexandre Volguine, Op. cit., pag. 57. 92 La diciassettesima dimora lunare presso gli Arabi è costituita dalle stelle Acrab [β (beta) Scorpii] , Dschubba [δ (delta) Scorpii], π (pi), µ (mu) e ρ (rho) Scorpii. 18 Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Alchil l’amicizia assicurandole durata nel tempo. 93 e favorisce Dimora XVIII La diciottesima dimora lunare si estende da 08° 34’ 19” a 21° 25’ 44” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 10° a 24° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Kalb 94 (il cuore dello Scorpione), è considerata favorevole a svelare i complotti e i nemici, ma influenza negativamente soprattutto sul piano familiare. Può indicare pericolo di morte prematura per la madre (soprattutto nel sonno). Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Arcalb o Alchalb 95 ed è sfavorevole all’amicizia. Secondo Volguine, essa sembra provocare processi ingiusti 96. Dimora XIX La diciannovesima dimora lunare si estende da 21° 25’ 45” a 04° 17’ 10” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 24° a 13° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è as-Shaulah 97 (la freccia o dardo dello Scorpione) ed è favorevole alle idee personali, ma non al commercio e alla stabilità della residenza. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Exaula 98 ed è favorevole ai raccolti, all’acquisizione delle ricchezze e alla caccia. Secondo alcuni, la persona che nasce con la Luna in questa dimora, sia esso uomo o donna, costituirà un male per suo padre e sua madre e sarà malvagia 99. 93 ”In questa dimora costruite immagini per rendere felici coloro che sono stati ingannati, affinché abbiano migliori consigli; perché gli edifici siano più stabili e sicuri, e tutti i saggi convengono nell’affermare che, se un’amicizia nasce quando la Luna si trova in questa dimora, quest’amicizia durerà e la Luna non la distruggerà mai; così operate in questa dimora lunare per tutto ciò che riguarda un amore sicuro e costante”. 94 La diciottesima dimora lunare presso gli Arabi è costituita dalla stella Antares [α (alfa) Scorpii], una della quattro “stelle reali” o “guardiani del Cielo” (gli astronomi-astrologi persiani la conoscevano come “guardiano dell’Occidente”, in quanto segnava col suo passaggio l’equinozio d’autunno. Anatares o Shiloh o Cor Scorpii è una stella binaria variabile costituita da una supergigante rossa e una compagna di color blu, avente magnitudo variabile da 0,9 a 1,1 situata nel corpo dello Scorpione. Essa ha natura di Marte-Giove (secondo Tolomeo), o di Giove-Venere oppure (più plausibilmente) di Marte (secondo altri autori) e, in linea di massima, causa distruttività, eccessiva prodigalità, superficialità o impulsività e conferisce carattere rude ed ostinato fino all’eccesso. 95 ”In questa dimora costruite immagini per cospirare contro il re ed affinché possiate vendicarvi come volete dei vostri nemici, per costruire per rinforzare una costruzione, per liberare i prigionieri e per dividere gli amici”. 96 Alexandre Volguine, Op. cit., pag. 60. 97 La diciannovesima dimora lunare presso gli Arabi è costituita dalle stelle Shaula [λ (lambda) Scorpii] e Lesath [u (upsilon) Scorpii]. In particolare, Lesath è una piccola stella quadrupla, distante 550 a.l. e situata “sull’aculeo dello Scorpione”. Ha natura di Mercurio-Marte e influenza soprattutto il carattere, rendendolo incline alla depressione e alla collera. Può comportare anche coinvolgimento in situazioni estremamente negative e rischiose o in dispute accese con amici o conoscenti e rischi di malattie di tipo acuto che tendono a cronicizzare. 98 ”In questa dimora costruite immagini per accampare eserciti attorno alle città, per assediare e avere tutto ciò che vorrete, per acquistare ogni sorta di ricchezze, per cacciare gli uomini da un qualche luogo, per migliorare i villaggi, aumentare i raccolti, far evadere i prigionieri, distruggere i vascelli sul mare e le ricchezze degli associati”. 99 V. Astromagia. 19 Dimora XX La ventesima dimora lunare si estende da 04° 17’ 11” a 17° 08’ 36” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 13° a 16° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è (per alcuni 100) an-Na’aim 101 (le greggi) e (per altri 102) al-Ras-alThuban (la Testa del Drago), favorisce l’amore e il successo nella vita, è ptopizia alle costruzioni e alle abitazioni e può provocare involontari cambiamenti di residenza. Non è favorevole alla felicità coniugale e la sposa sarà vanitosa e stridula. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Nahaym. Secondo Cornelio Agrippa, essa è efficace nei divorzi. Dimora XXI La ventunesima dimora lunare si estende da 17° 08’ 37” a 00° 1 00’ 00” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 16° a 4° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Balda 103 (la pianura o la città o la mano di Giustizia) e rende imprudenti, suscettibili e volubili, favorisce una ristretta autorità (accompagnata a volte da corruzione), i viaggi e i guadagni ed il suo influsso fa evolvere rapidamente le malattie verso la guarigione. In cado di tema femminile, rende volubili e induce al divorzio. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Albelda 104 e favorisce le costruzioni e i guadagni, ma non le unioni. Questa dimora è buona per i raccolti, il guadagno, per costruire edifici e per viaggiatori, ma causa il divorzio 105e il nativo, sia esso uomo o donna, sarà di pessimo carattere, incline all’alcol e a commettere cattive azioni, causerà dolori ai propri genitori e uno di questi morirà 106. Dimora XXII La ventiduesima dimora lunare si estende da 00° 1 00’ 01” a 12° 1 51’ 26” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 4° a 12° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è Sa’d adh-dhàbih 107 (la sorte assassina o l’assassino fortunato), simboleggia il potere personale, aumenta il libero arbitrio, consente all’uomo forte e rude di sfuggire alle conseguenze delle sue azioni ed è considerata sfavorevole al matrimonio. 100 Giuseppe Bezza, Op. cit., pag. 110 La ventesima dimora lunare è costituita dalle stelle Ascella [ζ (zeta) Sagittarii], Nunki [σ (sigma) Sagittarii], τ (tau) e π (phi) Sagittarii. In particolare, Ascella è una stella binaria situata “sull’ascella del Sagittario”, avente natura di GioveMercurio e conferisce felicità e buona sorte. 102 Alexandre Volguine, Op. cit., pag.63. 103 La ventunesima dimora lunare è costituita dalla stella Albadah [π (phi) Sagittarii]. 104 ”In questa dimora costruite immagini per affermare gli edifici, per accrescere le messi, per ricavare un guadagno e per separare la donna dall’uomo”. 105 Francis Barret, Op. cit. 106 V. Astromagia. 107 La ventiduesima dimora lunare è costituita dalla stella Giedi Prima [α (alpha) Capricorni] e Dahib [β (beta) Capricorni)]. In particolare, Giedi Prima è una stella multipla formata da due stelle, di colore giallo e arancio, rispettivamente distanti 1600 e 120 a.l. e di magnitudo 4,2 e 3,6, situate “nel corno meridionale del Capro” e il cui nome significa “capro” o “stambecco”. Ha una natura di Venere-Marte (secondo Tolomeo) oppure di Venere-Mercurio (secondo altri autori) e conferisce una buona dose di fortuna, non disgiunta dalla necessità di dover lottare e lavorare molto. Dahib è una stella doppia, rispettivamente di colore giallo-arancio e azzurro, di magnitudo 3,6, distante 250 a.l. e situate 101 20 Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Caalbeba 108 e favorisce le guarigioni 109ma non l’armonia tra gli uomini. Dimora XXIII La ventitreesima dimora lunare si estende da 12° 1 51’ 27” a 25° 1 42’ 52” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 12° a 23° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Sa’d al-bula’ 110 (la sorte paziente o il mangiatore fortunato) ed è favorevole ai medici, soldati, uomini politici, avvocati e a tutte le professioni liberali, ma non all’unione, ai figli, ai contratti. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Caaldebolach o Caaldebolab 111 e favorisce la guarigione dalle malattie e l’amicizia. Questa dimora è causa di divorzio 112, di guarigione dalle malattie e di moderazione in tutti gli atti, sia nel bene che nel male 113. Dimora XXIV La ventiquattresima dimora lunare si estende da 25° 1 42’ 53” a 08° 34’ 18” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 23° a 4° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Sa’d al-su’ùd 114 (l’infelice degli infelici o il più sventurato degli sventurati), inizialmente sembra favorire iniziative, progetti, viaggi, associazioni, amicizie e matrimonio e successivamente si rivela sfavorevole soprattutto a colui che ricopre una carica amministrativa. E’ indice di un destino movimentato, burrascoso e piuttosto sfortunato, sfavorevole a chi occupa una posizione sociale elevata. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Zaadodothot o Caadachoth 115 e favorisce il guadagno, il commercio e l’amore. Secondo Cornelio Agrippa questa dimora si chiama Sadabath (astro della fortuna), concilia l’amore coniugale e le vittorie militari ed è contraria alle funzioni delle cariche pubbliche. “nell’occhio sinistro del Capricorno”. La sua natura è di Saturno-Venere (secondo Tolomeo) oppure di Saturno-Mercurio (secondo altri autori). 108 ”In questa dimora costruite immagini per guarire dalle infermità e dalle malattie, per far nascere la discordia fra due uomini, per favorire la fuga dei prigionieri, per mostrarsi benevolenti con gli associati”. 109 Francis Barret, Op. cit., pag. 156 110 La ventitreesima dimora lunare è costituita dalle stelle Albali [ε (epsilon)], µ (mu) e ν (nu) Aquarii. 111 ”In questa dimora costruite immagini atte a guarire dalle malattie, per unire gli amici, per separare un uomo dalla sua donna, per far evadere i prigionieri”. 112 Francis Barret, Op. cit., pag. 156 e Cornelio Agrippa. 113 V. Astromagia. 114 La ventiquattresima dimora lunare è costituita dalle stelle Sadalsuud [β (beta)], ξ (xi) Aquarii e c Capricorni. In particolare, Sadalsuud è una stella supergigante gialla, di magnitudo 2,9, distante 980 a.l., situata “sulla spalla sinistra dell’Acquario” e il cui nome significa “la più fortunata tra le fortunate”, dato che il suo sorgere segnava il periodo delle piogge tanto atteso dagli antichi astronomi-astrologi persiani. E’ una stella avente natura di Saturno-Mercurio (secondo Tolomeo) oppure di Sole-Mercurio (secondo altri autori). Può causare eccessi, spesso positivi, nel comportamento oppure problemi da risolvere. 115 “In questa dimora costruite immagini per migliorare i commerci e trarne guadagno, per conciliare l’amore dell’uomo con la donna, per essere vittoriosi sui nemici, per opporsi ad un’azione, in modo che rimanga incompiuta”. 21 Questa dimora è indice di buona educazione è indice di buona educazione 116, favorevole al matrimonio e ai militari, ma non a coloro che ricoprono incarichi in quanto ne contrasta o impedisce l’esecuzione 117. Dimora XXV La venticinquesima dimora lunare si estende da 08° 34’ 19” a 21° 25’ 44” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 4° a 23° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Sa’d al-akhbiah 118 (la sorte delle segrete o la stella delle oscure prigioni), presagisce in tema maschile infelici interventi femminili nei suoi affari; mentre nei temi femminili è sfavorevole alla gravidanza. Promette, però, capacità di recupero ed ha natura benefica per quanto riguarda la medicina. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Caaldalbachia o Caalda 119 ed è sfavorevole all’unione tra l’uomo e la donna. Questa dimora causerebbe il divorzio 120 ed è indice di bonarietà 121. Dimora XXVI La ventiseiesima dimora lunare si estende da 21° 25’ 45” a 04° 17’ 10” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 23° a 9° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Fargh al-Mukdim 122 (l’apertura dell’otre superiore o il buco superiore dell’utero), comporta carattere dispendioso, prodigo e imprevidente e favorisce l’agricoltura, il matrimonio, il commercio, ma non i viaggi per mare. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Algafarmuth, Algafalbuchor, Algazaldi o Alm 123 e favorisce le riunioni e le riappacificazioni. Questa dimora è favorevole all’unione, alla salute dei prigionieri, ma non agli edifici e alle prigioni 124 ed è indice di bontà e buona educazione 125. 116 V. Astromagia. Francis Barret, Op. cit., pag. 156. 118 La venticinquesima dimora lunare è costituita dalle stelle Sadalmelik [α (alfa) Aquarii], Sadalbachia [γ (gamma) Aquarii], ζ (zeta), η (eta) e π (pi) Aquarii. In particolare, Sadalmelik è una stella supergigante gialla, avente magnitudo 3, distante 950 a.l., situata “sulla spalla destra dell’Acquario” e il cui nome deriva da Al Sa’d al Malik (la fortunata del Re). E’ una stella avente natura di Saturno-Mercurio (secondo Tolomeo), o di Saturno-Giove oppure Giove-Sole (secondo altri autori). La sua influenza è variabile e può causare tanto eventi molto costruttivi e buoni, quanto anche disastri veri e propri. 119 “In questa dimora costruite immagini per trarre vendetta dai propri nemici e far loro tutti i mali che vorrete, per compiere bene le vostre occupazioni, perché i messaggeri ritornino prontamente, per separare una donna dall’uomo, per legare l’uomo con la propria donna e la donna con il proprio uomo affinché entrambi non possano vedersi, per legare il membro che vorrete del corpo dell’uomo in modo ch’egli non possa servirsene”. 120 Francis Barret, Op. cit., pag. 156. 121 V. Astromagia. 122 La ventiseiesima dimora lunare è costituita dalle stelle Markab [α (alfa) Pegasi] e Scheat [β (beta) Pegasi]. In particolare, Markab è una stella bianco-azzurra, distante 100 a.l., situata “sull’ala di Pegaso” e il cui significato significa “la sella”. Ha natura di Marte-Mercurio (secondo Tolomeo), o di Marte-Venere oppure Giove-Saturno (secondo altri autori). Sembra che agisca manifestando una natura simile a quella di Marte. Scheat è una gigante rossa, distante 180 a.l., avente una magnitudo variabile da 2,4 a2,8 e il cui nome significa “la spalla” (di Pegaso). Ha natura Marte-Mercurio (secondo Tolomeo), o di Saturno oppure di Saturno-Mercurio (secondo altri autori). Generalmente viene considerata come una stella dall’influenza malefica. 123 “In questa dimora costruite immagini per ravvicinare gli uomini e a far sì che si amino reciprocamente”. 124 Francis Barret, Op. cit., pag. 156. 125 V. Astromagia. 117 22 Dimora XXVII La ventisettesima dimora lunare si estende da 04° 17’ 11” a 17° 08’ 36” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 9° a 0° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Farigh al-Mu'ah'h'ar 126 (l’apertura inferiore dell’otre) o alFargh-al-Thani (il buco inferiore dell’utero), è favorevole al matrimonio, all'agricoltura (dà amore per la campagna) e alla compravendita, ma non ai viaggi, alle navigazioni oceaniche e agli immobili, ai prestiti in denaro e alle finanze in quanto è indice di scarsa abilità nel maneggiare e ne custodire il denaro e non è favorevole a tutto ciò che richiede una sorveglianza continua. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Algarfermuth, Algafalbuthor o Algarfelmucar 127 ed favorevole al commercio, ai guadagni e alla guarigione dalle malattie. Questa dimora aumenta i raccolti, i ricavi, il guadagno e aiuta a guarire dalle infermità, ma ostacola la costruzione di edifici, prolunga le prigionie e causa pericolo ai marinai 128. Dimora XXVIII La ventottesima dimora lunare si estende da 17° 08’ 37” a 00° 00’ 00” (secondo lo zodiaco tropicale) e da 0° a 3° (secondo lo zodiaco siderale). Secondo gli Arabi essa è al-Batn al-Hut 129 (il ventre del pesce), è favorevole alla felicità coniugale e al commercio ma non alla salute in quanto comporta malattie. Molto spesso è segno di povertà, ma anche di soccorso nel momento del pericolo. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa è conosciuta con il nome di Anaxhe 130 ed è favorevole ai commerci, all’unione e alla concordia tra l’uomo e la donna. Questa dimora aumenta raccolti e merci, protegge i viaggiatori attraverso luoghi pericolosi, è favorevole per la gioia degli sposi, ma rafforzale prigionie e provoca la perdita di tesori 131. Secondo Volguine, essa sembra essere nei temi femminili in relazione con la seduzione, le nascite illegittime (nascite di figli fuori dal matrimonio) e il divorzio 132. 126 La ventisettesima dimora lunare è costituita dalle stelle Algenib [γ (gamma) Pegasi] e Alpheratz [α (alfa) Andromedae]. In particolare, Algenib è una stella biancoazzurra, distante 490 a.l., situata all’estremità dell’ala di Pegaso, il cui nome proviene da Al Janah (l’Ala) oppure da Al Janb (il lato). E’ una stella avente natura di Marte-Mercurio che conferisce notorietà, ma anche fama negativa, sfortuna, tendenza alla violenza oppure perdita dei beni personali e conseguente povertà. Alpheratz è una stella doppia, di color bianco-azzurro, distante 105 a.l., situata nella chioma di Andromeda. Essa è una stella avente natura di Giove-Venere (secondo Tolomeo) oppure di Marte (secondo altri autori) e, generalmente, conferisce indipendenza, libertà, amore e ricchezza, riconoscimenti e un’intelligenza acutissima. 127 “In questa dimora costruite immagini per aumentare i commerci e trarne guadagno […] per guarire dalle malattie, per far perdere le ricchezze a chi vorrete […] per prolungare la prigionia e per recare danno a chi si voglia”. 128 Francis Barret, Op. cit., pag. 156. 129 La ventottesima dimore lunare è costituita dalla stella Mirach [β (beta) Andromedae]. Mirach è una stella gigante rossa, distante 88 a.l., situata sulla cintura di Andromeda, il cui nome significa “i fianchi” e avente natura di Venere (secondo Tolomeo) oppure di Marte-Luna (secondo altri autori). E’ una stella fondamentalmente positiva, che però può avere un influsso ambivalente o negativo sulla vita sentimentale giovanile. Favorosce una buona poszione sociale e un buon matrimonio. 130 “In questa dimora costruite immagini per aumentare i commerci, per assediare le città, per accrescere le messi, per risolvere i propri affari […] per conciliare l’amicizia e le concordia tra l’uomo e la donna”. 131 Francis Barret, Op. cit., pag. 156. 132 Alexandre Volguine, Op. cit., pag. 72. 23 Esempi di geniture Di seguito l’esame di due geniture di personaggi famosi per poter comprendere l’influsso delle dimore lunari nell’economia di un tema natale. Katherine Hepburn Katherine Hepburn è nata a Hartford (Usa) il 12 Maggio 1907 h. 17:47. Figura 6 - Carta di natività di Katherine Hepburn Nel suo tema natale, la Luna si colloca a 27° 31’ 03” nella Dimora V denominata dagli Arabi “al-Hakah” (la macchia bianca). Questa dimora favorisce gli studi, accorda salute e buona volonta ed e propizia alla vita privata. Inoltre, la persona che nasce con la Luna in questa dimora, pur essendo timida, possiede uno spirito dominatore e pronto a lottare. Vi potrebbe essere propensione verso gli studi e le arti e favorisce le amicizie e il matrimonio. In caso di nascita femminile, la persona sarà buona e di poche parole e ben rispettata dal marito. Katherine e stata un’attrice teatrale e attrice cinematografica statunitense, diventata famosa per i suoi films [fra tutti: “La costola di Adamo” (“Adam's Rib”, 1948), “La Regina d'Africa” (The African Queen, 1951), “Improvvisamente l'estate scorsa” (“Suddenly last 24 summer”, 1959), “Indovina chi viene a cena?” (“Guess who's coming to dinner”, 1967) e “Sul lago dorato” (“On golden pond”, 1981)]. Lei era forte, audace e ironica e personificava un modello femminile non rispondente al classico clichè della donna di quei tempi, in genere anonima, di contorno e fondamentalmente sottomessa. Forse per questo motivo, la sua carriera di attrice incominciò ad avere successo in cui, con gli uomini partiti per la guerra, le donne iniziavano ad avere un ruolo più incisivo nella società americana (questo fu un periodo fecondo per molte attrici non conformiste del panorama cinematografico di quegli anni, come Lana Turner, Bette Davis, Lauren Bacall e Rita Hayworth). Nella sua carriera, durata piu di settant'anni, ricevette dodici nomination al Premio Oscar come miglior attrice protagonista, e ne vinse quattro, tutti come migliore attrice protagonista, primato tuttora ineguagliato. Nel 1976 la Hepburn vinse anche un Premio Emmy, sempre come miglior attrice protagonista. Secondo la AFI's 100 Years... 100 Stars, e ritenuta essere la più grande attrice di tutti i tempi. A seguito della morte del fratello Tom (trovato impiccato a una corda pendente da una trave), Katherine cadde in depressione e vi rimase per lungo tempo, evito per molto tempo i ragazzi della sua età e studio a casa per parecchio tempo. Amante della privacy, la Hepburn si divertiva a spiazzare ammiratori e giornalisti con risposte apparentemente senza senso, che avevano il solo scopo di mettere alla berlina la curiosità di conoscere i particolari della vita privata dei personaggi pubblici. Una volta, alla domanda se lei fosse sposata, rispose “Non ricordo” e, se avesse figli, rispose ”Due bianchi e tre neri”. Questa avversione nei confronti dei media duro fino a tarda età. La più lunga relazione sentimentale fu quella con il collega attore Spencer Tracy, iniziata sul set del film “La donna del giorno” (“Woman of the year”, 1942) e che duro per ben ventisei anni fino al 1967, anno della morte di Tracy. Durante la loro lunga relazione professionale e personale duettarono (e spesso duellarono) sia sulla scena che nella vita privata. Essendo Tracy sposato, la coppia non convisse mai e condusse vita discreta, perche il pubblico non avrebbe apprezzato una relazione extraconiugale. Nel 2003, il giorno dopo della morte di Katherine, come epitaffio, il Daily Telegraph scrisse: “Katherine e Spencer erano tanto più seducenti quanto più le loro schermaglie verbali erano affilate. Difficile dire se essi trovassero più soddisfazione l'una nell'altro o nella battaglia”. Inoltre, sin da bambina Katherine fù sempre attiva nel sociale (nella sua autobiografia scrive di aver più volte, da bambina, aiutato la madre nella sua causa a favore della contraccezione distribuendo in giro palloncini con su scritto “Il voto alle donne“) e sostenne molte battaglie e cause civili, principalmente quella sulla pianificazione familiare. Agatha Christie Dame Agatha Mary Clarissa Miller, Lady Mallowan, DBE, nota come Agatha Christie, è nata a Torquay (United Kingdom) il 15 settembre 1890 h. 04:00. 25 Figura 7 - Carta di natività di Aghata Christie Nel suo tema natale, la Luna si colloca a 01° 40’ 08” e si colloca nella Dimora XV denominata dagli Arabi “al-Ghair” (il coperchio). Questa dimora dona buona educazione ed è vantaggiosa per scoprire intrighi, complotti, congiure oppure tesori. Invece, non è favorevole soprattutto ai legami familiari e alla felicita coniugale. Nel Ghāyat al-Hakīm (Picatrix), essa e conosciuta col nome di “Algaphia” o “Algalia” e favorisce la scoperta di tesori. Secondo Cornelio Agrippa, essa e causa di divorzi e di discordia. Agatha crebbe in una famiglia borghese e non frequentò nessuna scuola, ma venne istruita dalla madre, Clara Boehmer, donna della buona società, nonché dalla nonna e dalle governanti di casa. Dunque, trascorrerà l'adolescenza tra lo studio e la vita di società all'interno della famiglia. Durante la prima guerra mondiale, Agatha lavorò presso l'ospedale di Torquay, e li imparò molto sui veleni e sui medicinali, cosa che le tornerà molto utile quando, ispirata da queste conoscenze, deciderà di scrivere romanzi gialli stimolata anche da una sorta di scommessa che aveva fatto con sua sorella la quale riteneva che non sarebbe riuscita a diventare una scrittrice di detective story. Il 24 dicembre 1914 con una cerimonia semplice sposò Archibald Christie, colonnello della Royal Flying Corps, e da questo matrimonio nascerà nel 1919 la sua unica figlia, Rosalind. Nel 1926 la vita della Christie fù scossa da due eventi per certi versi traumatizzanti: morì sua madre e suo marito chiese il divorzio (tuttavia, dopo il divorzio, continuò a conservare il cognome del marito per ragioni commerciali). Nello stesso anno partì per le isole Canarie con la figlia Rosalind. Nei tre anni successivi si dedicò a scrivere romanzi considerati di valore letterario inferiore rispetto alle opere a cui doveva il successo. Poi, durante un viaggio in treno verso Bagdad, ebbe l'ispirazione per scrivere il suo capolavoro “Assassinio sull'Orient Express”. Lo stesso viaggio le fece conoscere l'archeologo Max Mallowan, di molti anni più giovane, che sposò poco tempo dopo nel 1930. 26 Nell'hotel Pera Palace di Istanbul, la stanza in cui la Christie aveva alloggiato per qualche tempo durante il suo viaggio in Oriente è stata trasformata in un piccolo museo di cimeli e ricordi della scrittrice. Giallista di fama mondiale, Agatha curò sempre i suoi romanzi con grande abilita, creando un'atmosfera intrigante attraverso personaggi ed ambienti di facilmente riconoscibili: descrizioni accurate, senso della suspense, ambientazioni realistiche dettagliate, personaggi mai privi di spessore o di caratterizzazione. I suoi personaggi maggiori (i più noti sono l’investigatore Hercule Poirot e Miss Jane Marple) sono famosi e ancora oggi i suoi romanzi sono pubblicati con successo in tutto il mondo (e la scrittrice inglese più tradotta, anche più di Shakespeare). L’articolo (salvo diversa specificazione), le traduzioni e il materiale didattico pubblicato su questo sito, sono stati prodotti da Massimiliano Gaetano, Astrologo iscritto all’Albo Professionale Nazionale Privato degli Astrologi tenuto dal CIDA, che ne reclama la proprietà intellettuale. Si prega quindi di contattare l’autore all’indirizzo [email protected] prima di qualunque eventuale utilizzo. In caso di autorizzazione dell’autore, verrà richiesto di citare la fonte (nome dell’autore e sito di provenienza). 27