Disinfezione e sterilizzazione Prof. Giovanni Giammanco PULIZIA: rimozione di sporcizia o rifiuti DISINFEZIONE: distruzione o riduzione numerica di microrganismi patogeni. ASEPSI: disinfezione chimica sulla cute o tessuti viventi per rimuovere microrganismi patogeni; senza provocare danni o irritazioni STERILIZZAZIONE: distruzione di tutti i microrganismi patogeni e non, incluse le spore. FATTORI CHE INFLUENZANO L’EFFICACIA DELLA PRATICA: • Scelta del metodo • Corretta applicazione STERILIZZAZIONE Può essere ottenuta mediante: • Agenti fisici • Calore sotto forma di: - fiamma - vapore sotto pressione - calore secco • Radiazioni: - UV - radiazioni ionizzanti (g) • Agenti chimici • Filtrazione STERILIZZAZIONE COL CALORE L’ INCENERIMENTO Sulla fiamma o in bruciatori - efficacia = ottima - impieghi = molto limitati Strumenti di laboratorio metallici (anse, aghi), distruzione di tessuti, materiale cartaceo o carogne contaminati IL CALORE SECCO Richiede un tempo ed una temperatura maggiori di quelle impiegate col calore umido, non essendo l’aria un buon conduttore del calore. - efficacia = ottima - impieghi = vetreria, materiali anidri che possono essere alterati dal contatto col vapore. Parametri per la sterilizzazione a secco Temperatura Tempo °C min 140 180 150 150 160 120 170 60 STERILIZZAZIONE COL CALORE IL VAPORE SOTTO PRESSIONE (AUTOCLAVE) Permette di raggiungere temperature >100°C. Alla pressione di 1 atmosfera il vapore raggiunge una temperatura di 121°C alla quale le spore più resistenti vengono distrutte. - efficacia = ottima, è la tecnica di sterilizzazione più utilizzata - impieghi = oggetti in gomma, garze, terreni di coltura in brodo o agarizzati, purché privi di sostanze deperibili alle alte temperature (siero) Tempi di sterilizzazione a diverse temperature Tempertura Tempo Pressione °C min atm 115 30 + 0.5 121 15 +1 134 10 +2 Radiazioni UV Lampade germicide a lunghezza d'onda di 250-260 nm. Meccanismo d'azione: rotture e mutazioni negli acidi nucleici. - efficacia = ottima ma limitata alle superfici esposte (radiazioni non penetranti) - impieghi = potabilizzazione dell'acqua, sterilizzazione dell'aria e delle superfici (laboratori, sale operatorie). Radiazioni ionizzanti Meccanismo d'azione: rotture e mutazioni negli acidi nucleici, sia direttamente che attraverso radicali dell'O che si producono dalla scissione dell'acqua. - efficacia = ottima (radiazioni penetranti) ma costo elevato - impieghi = derrate alimentari, oggetti di plastica (siringhe, cateteri, piastre, pipette). Filtrazione Disinfezione Può essere ottenuta mediante: • agenti fisici: - calore (a temperature più basse e per tempi inferiori a quelli necessari per la sterilità) • agenti chimici: - ossidanti (acqua ossigenata) - alogeni (cloro, iodio) - alcoli (etilico, isopropilico) - aldeidi (formica, glutarica) - fenoli - saponi - detergenti - clorexidina Fattori che influenzano la disinfezione • • • • • tempo temperatura concentrazione presenza di sostanze organiche struttura del microrganismo RESISTENZA DEI MICRORGANISMI ALLA DISINFEZIONE Prioni Spore Micobatteri Piccoli virus non inviluppati Batteri Gram negativi Miceti Grandi virus non inviluppati Batteri Gram positivi Virus inviluppati Disinfezione col calore LA BOLLITURA Per 15-20 min: - efficacia = soddisfacente solo in assenza di batteri sporigeni - impieghi = potabilizzazione dell’acqua Trattamento con il calore La pastorizzazione Si impiegano temperature sotto i 100°C • basso riscaldamento (pastorizzazione prolungata) = 62-65°C x 30 min. • alto riscaldamento (pastorizzazione breve) = 72-75°C x 15-30 secondi • alto riscaldamento di breve durata (HTST) = 85°C x 2-4 secondi Trattamento con il calore La Uperizzazione (UHT) • Riscaldamento indiretto: 6-10 secondi a 135-140°C • Riscaldamento diretto: 2-4 secondi a 140-150°C La Tyndalizzazione (sterilizzazione frazionata) • Il materiale è riscaldato a 60-100°C per 30 min. e il procedimento è ripetuto 3 volte in 3 giorni consecutivi • Nell’intervallo tra i trattamenti, l’incubazione a 37°C provoca la germinazione delle spore Ossidanti • Acqua ossigenata (H2O2) dal 3% al 6% (10-30% attività sporocida). Trattamento di ferite ed abrasioni. Necessita di catalasi cellulare per formazione di O2 gassoso ed OH-. • Acido peracetico (CH3. COOOH) A concentrazioni <0,3% è sporocida, battericida, virucida e fungicida. Non necessita di catalasi cellulare. ALOGENI Composti del Cloro e dello Iodio Ipoclorito di sodio (NaOCl) – candeggina - amuchina Disinfettante per acqua e superfici (inattivato dal materiale organico). Cloramina (libera HOCl) meno irritante, utilizzabile anche per antisepsi. Meccanismo d'azione: impedisce la fosforilazione ossidativa, ossida enzimi essenziali. Iodio (I2) In soluzione acquosa in ioduro di potassio - collutori; in soluzione alcolica - tintura di iodio - antisettico. Iodofori: sono composti di iodio con un carrier; meno tossici per i tessuti. Meccanismo d'azione: precipita le proteine ed enzimi essenziali. Alcoli CH3 CHOH Alcool isopropilico (90%) CH3 CH3 CHOH Alcool etilico (70%) Spiccata attività sui batteri e virus inviluppati. Non sporocidi, bassa attività contro funghi e virus nudi. Meccanismo d'azione: determinano danni alle membrane e denaturano le proteine. Aldeidi Agenti alchilanti. Meccanismo d’azione: alterazione dei gruppi attivi COOH, NH2, SH2, OH con blocco della attività enzimatiche. Formaldeide (gas); in soluzione al 34-38%: formalina. H C HO Lisoformio: soluzione saponosa di formalina (7-8%) e saponi. Glutaraldeide (0,1% disinfettante; 2% sterilizzante) OH CCH2CH2CH2C OH Ossido di etilene: gas sporicida. - efficacia = ottima (notevole capacità di penetrazione) - impieghi = strumenti medico/chirurgici che non sopportano elevate temperature (Es. endoscopi). - Azione irritante: è necessario l’allontanamento prima dell’uso (camere a ventilazione forzata). Fenoli Fenolo a conc. dallo 0,4% al 5%. fenolo cresoli Bifenoli: triclosan ed esaclorofene Esaclorofene Meccanismo d'azione: determinano danni alle membrane e coagulano le proteine citoplasmatiche. Detergenti cationici Composti dell’ammonio quaternario Antisettici. Batteriostatici a basse concentrazioni e battericidi ad alte concentrazioni. Pseudomonas, Micobatteri, molti virus e le spore batteriche sono resistenti. Meccanismo d'azione: penetrano la membrana batterica, ne determinano la disorganizzazione, degradano le proteine. Cetrimide Cloruro di benzalconio Composti di metalli pesanti Inattivano le proteine interagendo con gruppi -SH Mercurio: Uso Argento: Uso Composti inorganici: Cloruro mercurico sol. acquosa 0,1% o alcolica 70% per la cute Ossido mercurico pomata 1% per la congiuntivite Mercurio ammoniato pomata 3% per infez. oculari Composti organici: Thimersol (mertiolato) sol. per infez. oculari; tintura o pomata per la cute Nitromersol (metafene) sol. acquosa o tintura per la cute Merbromina (mercurocromo) sol. 2% per la cute; sol. 1% per irrigazioni vescicali Composti inorganici: Nitrato di argento Composti organici: Picrato di argento Sulfadiazina di argento sol. 1% per le inf. oculari da N. gonorrhoeae per il trattamento delle infez. vaginali fungine crema per il trattamento di ustioni Rischio biologico e strumentario medico-chirurgico Materiale Livello di rischio Trattamento richiesto Bisturi, aghi, altri strumenti chirurgici, cateteri vascolari e vescicali Endoscopi flessibili, laringoscopi, tubi endotracheali Termometri (orale o rettale) Critico (contatto con tessuti sterili o sangue) Sterilizzazione: calore (umido o secco), raggi g, ossido di etilene Semi-critico (contatto con Disinfettanti sporicidi: mucose o pelle non integra) glutaraldeide 2%, H2O2 6%, cloro Semi-critico (contatto con Disinfettanti tuberculocidi: mucose o pelle non integra) cloro (1000 ppm), fenoli, iodofori Stetoscopi, Non-critico (contatto con Disinfettanti di basso sfigmomanometri, lenzuola, pelle integra) livello: alcol etilico (70%) o tovaglie, mobili isopropilico (90%), cloro (100 ppm), sali di ammonio quaternario