MATERIALI PER IL RECUPERO ❯ MISURA DELLE SUPERFICI CONCETTI FONDAMENTALI 1. METODI ANALITICI Formula di camminamento: A= Mediante coordinate polari: ⎤ 1⎡ ⎢∑ di −1 ⋅ di ⋅ sen α i −1 − ∑ di − 2 ⋅ di ⋅ sen α i − 2 + α i −1 + ...⎥ 2 ⎣ i=2 i=3 ⎦ n −1 n −1 ( ) Formula di Gauss: ) ( 1 n ∑ Y ⋅ X i −1 − X i +1 2 i =1 i (positiva con vertici orientati in senso antiorario) A = A = ( 1 n ∑ d ⋅ d ⋅ sen ϑ i +1 − ϑ i 2 i =1 i i +1 2. METODI GRAFO-NUMERICI Metodo di Bézout: b ⎡ A = ⎢Y + Yn + 2 2 ⎣ 0 n −1 ∑Y i =1 i ) ⎤ ⎥ ⎦ Metodo di Simpson: A = n / 2 −1 n/2 ⎤ b ⎡ ⎢Y0 + Yn + 2 ∑ Y2 i + 4 ∑ Y2 i −1 ⎥ (n pari) 3 ⎣ i =1 i =1 ⎦ ESERCIZIO SPIEGATO COMMENTO DELL’AUTORE • Un appezzamento di terreno ABCDE è stato rilevato con un tacheometro ses- IN QUESTA COLONNA TROVI, IN FORMA SINTETICA, LA SOLUZIONE COMMENTATA DALL’AUTORE. sagesimale destrorso dotato di distanziometro elettronico, con altezza del prisma pari a 2,10 m per tutti i punti rilevati, registrando i dati riportati nel seguente libretto di campagna: STAZIONE PUNTI COLLIMATI CERCHIO ORIZZONTALE CERCHIO VERTICALE DISTANZA INCLINATA B h = 1,672 m C h = 1,312 m D h = 1,543 m A C B D C E 22,310° 113,316° 292,444° 62,956° 298,985° 24,665° 90,125° 88,754° 91,051° 87,403° 92,3534° 103,802° 264,499 m 375,139 m 375,122 m 318,371 m 318,310 m 250,134 m Il rilievo consiste in semplice poligonale aperta non orientata, sconsigliato nella pratica, data la mancanza di elementi sovrabbondanti nelle misure, ma di valenza didattica. Per la figura si può scegliere per esempio la scala 1:5.000, cominciando dalla stazione B e determinando via via le altre stazioni. Si noti che è assegnata la distanza inclinata, che comunque non incide nel disegno della figura. Assunti liberamente tutti i parametri ritenuti utili per il calcolo non forniti dal testo ed effettuato un disegno dell’appezzamento in scala opportuna, si determini: A E 1) l’area dell’appezzamento ABCDE col metodo ritenuto più opportuno, esprimendo il risultato nel sistema catastale; y 2) le coordinate dei vertici dell’appezzamento, con riferimento ad un sistema di assi avente il semiasse positivo delle ascisse diretto lungo BC ed origine in B; 3) il dislivello e la pendenza della congiungente i punti A ed E. SOLUZIONE Ricaviamo gli angoli nei vertici di stazione, applicando la regola “angolo di direzione successivo meno angolo di direzione precedente, eventualmente aggiungendo un angolo giro se la differenza risulta negativa”: β = (BC) – (BA) = 91,006° γ = (CD) – (CB) + 360 = 130,512° δ = (DE) – (DC) + 360 = 85,680° β δ B x D γ C Si noti che, considerando gli angoli orizzontali della punta D anziché della base C, si sarebbero ottenuti i seguenti valori: α = (AB) – (AD) = 80,0208 gon β = (BC) – (BA) = 57,8807 gon quindi una distanza coincidente con quella ottenuta per il punto C. COMMENTO DELL’AUTORE ESERCIZIO SPIEGATO Calcoliamo ora le distanze orizzontali, moltiplicando quelle inclinate per il seno dell’angolo zenitale ed eseguendo la media aritmetica per quelle determinate sia in andata sia in ritorno: — a = AB = di · sen ϕBA = 264,498 m dCB ,i ⋅ sen ϕ CB + dBC,i ⋅ sen ϕ BC b = BC = 2 c = CD = dCD,i ⋅ sen ϕ CD + dDC,i ⋅ sen ϕ DC 2 = 375,055 m = 318,043 m Nel calcolare le distanze orizzontali si può effettuare la media aritmetica di quelle determinate sia in andata sia in ritorno, prestando attenzione che la media può essere eseguita solo con le distanze orizzontali, dato che quelle inclinate non sono geometricamente comparabili tra loro; si osservi a tale scopo la seguente figura, dove sono indicate in rosso e in verde due ipotetiche stazioni che si collimano reciprocamente. Come si può notare, mentre la distanza orizzontale è la medesima nei due casi, le distanze inclinate sono molto diverse tra l’andata e il ritorno. — d = DE = di · sen ϕDE = 242,912 m Notiamo che del pentagono ABCDE abbiamo tutti i lati meno uno e gli angoli tra essi compresi. Siamo quindi nella condizione di poter già determinare l’area dell’appezzamento mediante la formula di camminamento. Riteniamo quindi che questo sia il metodo di calcolo più opportuno, dato che non dobbiamo calcolare altri elementi intermedi. ⎡a ⋅ b sen β + b ⋅ c sen γ + c ⋅ d sen δ − ⎤ 1⎢ ⎥ A(ABCDE) = ⎢+ a ⋅ c sen (β + γ ) − b ⋅ d sen (γ + δ)+⎥ = 2⎢ ⎥⎦ ⎣+ a ⋅ d sen (β + γ + δ) = 162.645 m 2 = 16 ha 26 a 45 ca Per determinare le coordinate dei vertici dell’appezzamento, determiniamo prima gli azimut, utilizzando la formula di trasporto, considerato che il primo azimut è l’angolo retto, dato che BC è posto sull’asse delle ascisse: ϑBC = 90° ϑCD = ϑBC + γ – 180° = 40,512° ϑDE = ϑCD + δ + 180° = 306,192° L’azimut ϑBA lo ricaviamo invece sottraendo l’angolo β direttamente dal primo azimut ed aggiungendo un angolo giro per non avere numeri negativi: ϑBA = ϑBC – β + 360° = 358,994° Ora possiamo determinare le coordinate dei vertici: ⎧⎪x A = BA ⋅ sen ϑ BA = −4,644 m ⎨ ⎩⎪yA = BA ⋅ cos ϑ BA = 264,457 m ⎪⎧xB = 0,000 m ⎨ ⎩⎪yB = 0,000 m ⎧⎪xC = BC = 375,055 m ⎨ ⎩⎪yC = 0,000 m ⎧⎪ xD = xC + CD ⋅ sen ϑ CD = 581,658 m ⎨ ⎩⎪yD = yC + CD ⋅ cos ϑ CD = 241,799 m ⎧⎪xE = xD + DE ⋅ sen ϑ DE = 385,618 m ⎨ ⎪⎩yE = yD + DE ⋅ cos ϑ DE = 385,236 m Per facilitare il calcolo dell’area con la formula di camminamento è utile usare il tasto M+ della memoria della calcolatrice: dopo aver eseguito il primo prodotto lo si inserisce in memoria (usualmente i tasti che eseguono questa operazione sono indicati con STO, Min o X→M); successivamente ogni prodotto è aggiunto alla memoria utilizzando i tasti M+ o M– a seconda del segno. Il vantaggio di questa procedura è che in caso di errore non si va ad influire sulla somma. Al termine, basterà richiamare il contenuto della memoria (RCL) e dividere per 2 il risultato. La formula della livellazione tacheometrica prevede il termine che dà il dislivello tra centro strumentale e centro del prisma mediante il rapporto: d tan ϕ in cui d è la distanza orizzontale. La distanza effettivamente determinata dal distanziometro è quella inclinata, per cui sempre più spesso nei libretti delle misure si preferisce indicare tale distanza, che non è affetta da alcun calcolo. Anche il catasto, con la procedura Pregeo, richiede nelle misure con determinazione altimetrica proprio la distanza inclinata. In tali casi, il termine sopra indicato nella formula della livellazione tacheometrica può essere così sostituito: di ⋅ sen ϕ di ⋅ sen ϕ d = = = di ⋅ cos ϕ tan ϕ tan ϕ sen ϕ cos ϕ MATERIALI PER IL RECUPERO ESERCIZIO SPIEGATO COMMENTO DELL’AUTORE Per risolvere la parte altimetrica calcoliamo dapprima tutti i dislivelli che si sono misurati, assumendo k = 0,14 e R = 6.377 km: 264 2 = −1,000 m Δ BA = hB − hpr. + dBA,i cos ϕ BA + 0,86 2 ⋅ 6.377.000 Δ BC = hB − hpr. + dBC,i cos ϕ BC + 0,86 375 2 = 7,739 m 2 ⋅ 6.377.000 Δ CB = hC − hpr. + dCB,i cos ϕ CB + 0,86 375 2 = −7,669 m 2 ⋅ 6.377.000 Δ CD = hC − hpr. + dCD,i cos ϕ CD + 0,86 318 2 = 13,644 m 2 ⋅ 6.377.000 Δ DE = hD − hpr. + dDE,i cos ϕ DE + 0,86 Δ'BC = Δ'CD = Δ BC − Δ CB 2 Δ CD − Δ DC 2 = 13,634 m ΔAE = ΔAB + ΔBC + ΔCD + ΔDE = = – ΔBA + ΔBC + ΔCD + ΔDE = –37,889 m Per determinare la pendenza ci serve la distanza orizzontale, che possiamo determinare facilmente avendo calcolato le coordinate: (xE − x A )2 + (yE − yA )2 = 408,524 m Δ AE AE Nell’eseguire la media aritmetica tra dislivelli misurati in andata e in ritorno si deve ricordare che il segno di tali dislivelli è opposto. = 7,704 m Possiamo ora calcolare il dislivello richiesto: pAE = Si noti che nel calcolare l’errore dovuto alla sfericità terrestre e alla rifrazione atmosferica abbiamo indicato la distanza arrotondata al metro. Ciò deriva dalla circostanza che l’errore in questione è una quantità piccolissima e resta invariato se la distanza cambia anche di qualche metro. Ad esempio, se consideriamo una distanza di 375 m o di 376 m troviamo che l’errore è il medesimo: 9,5 mm. Per cui è del tutto ininfluente considerare le cifre decimali della distanza nel calcolo dell’errore di sfericità e rifrazione, come pure preoccuparsi di inserire la distanza orizzontale o inclinata. 250 2 = −60,227 m 2 ⋅ 6.377.000 Dato che alcuni dislivelli sono stati determinati sia all’andata sia al ritorno, effettuiamo la media aritmetica delle doppie misurazioni: AE = ❯ = −9,275% Esiste una semplice regola che permette di determinare il dislivello tra due punti uniti da una poligonale. Inserendo tutti i dislivelli in sequenza, le lettere vicine uguali si possono semplificare e il dislivello risultante è pari a quello determinato dalle lettere rimaste: ΔAB + ΔBC + ΔCD + ΔDE = = ΔAB + ΔBC + ΔCD + ΔDE = ΔAE ESERCIZI CON TRACCIA DELLA SOLUZIONE 1 Si deve determinare l’area del quadrilatero ABSR, in cui i due vertici A e B sono costituiti dalle sommità di due tralicci della corrente elettrica, quindi inaccessibili. Si è fatta stazione con un tacheometro centesimale destrorso nei due vertici R e S, determinando i seguenti dati: STAZIONE PUNTO CERCHIO DISTANZA COLLIMATO ORIZZONTALE ORIZZONTALE A B S R A B 55,321 gon 0,000 gon 120,549 gon 51,592 gon 108,296 gon 165,504 gon 307,886 m 307,882 m - R S - Determinare l’area del quadrilatero e l’angolo formato tra gli allineamenti RS e AB. A ε B [R.: A = 274.726 m2; ε = 16,377 gon Il problema si risolve con il metodo della base fittizia di Hansen. Si disegna una figura fittizia, partendo da R, determinando la posizione di S e la direzione dei punti inaccessibili A e B. La distanza RS è pari alla media aritmetica delle due distanze misurate. Si passa quindi in S, si trova l’origine del C.O. mediante una rotazione antioraria pari all’angolo (RS) e si determinano le direzioni dei punti A e B. Dall’intersezione con le direzioni tracciate prima si trova la posizione dei vertici. Analiticamente conviene trovare le coordinate di A e B in un sistema di riferimento locale, ad esempio con l’asse y lungo RA. Determinati gli angoli γ1 e γ2 in R e δ1 e δ2 in S, applicando il teorema dei seni si determinano le distanze RA e RB, che consentono di determinare le coordinate di A e B. L’angolo formato tra i due allineamenti AB e RS si determina per differenza di azimut. ] 2 Un appezzamento di terreno ABCD è stato rilevato con un tacheometro centesimale destrorso dotato di distanziometro elettronico, con altezza del prisma pari a 1,80 m per tutti i punti rilevati, registrando i dati riportati nel seguente libretto di campagna: STAZIONE B h = 1,590 m PUNTI CERCHIO CERCHIO DISTANZA COLLIMATI ORIZZONTALE VERTICALE INCLINATA A C D 78,514 gon 150,466 gon 116,622 gon 101,441 gon 98,065 gon 100,000 gon 110,415 m 105,765 m 145,564 m Assunti liberamente tutti i parametri ritenuti utili per il calcolo non forniti dal testo ed effettuato un disegno dell’appezzamento in scala opportuna, si determini: a) l’area dell’appezzamento ABCD; b) le quote dei vertici, assumendo QD = 100,00 m. R γ1 γ2 δ2 δ1 S [R.: A = 8.427,6 m2; QA = 97,345 m; QB = 99,790 m; QC = 103,004 m L’area si determina con la formula per coordinate polari, dopo aver determinato le distanze orizzontali, oppure si determinano le aree dei due triangoli delimitati dalla diagonale BD. Per le quote, si trovano i tre dislivelli e, partendo da D, si calcolano le altre tre quote. Non è necessario considerare l’errore di sfericità e di rifrazione.]