Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti NEWSLETTER Branch Chapters Libri In questo numero Editoriale. In ricordo di Carlo Notari News Prossime date Gli eventi del NIC Progetti e Complessità 2009 P3MO 2009 CMMI; ISO e Lean Six Sigma I progetti del NIC PMO come Soluzione di Business - III Parte Alla ricerca dei cromosomi del progetto Il cambiamento climatico. Come progettare un futuro sostenibile PMBOK e COBIT. Qual è l’utilità reciproca? Approfondimenti Pagina successiva > Dai branch del NIC Dagli altri Chapter: la Slovenia Libri Informazioni sul NIC Febbraio 2010 Numero 1 Anno 4 Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Libri Il ricordo di Carlo Notari, una storia di Passione e Professionalità Vogliamo aprire questa newsletter con il ricordo di Carlo Notari, Presidente del PMI-NIC, che ci ha lasciati il 26 Gennaio 2010. Per tutti noi Carlo è stato una persona di riferimento, un amico, un generoso Project Manager. Carlo Notari nasce a Salerno il 19 Giugno 1950 (si, quest’anno avrebbe compiuto sessant’anni), dove cresce e studia fino al conseguimento della maturità. Nel 1976 si laurea in Ingegneria Chimica all’Università Federico II di Napoli. < precedente successiva > Pagina 2 La sua carriera professionale inizia nel 1977 a Salerno e prosegue in Bull Sud, Bull Information Systems, Realtech Italy e n-ter di cui è stato fondatore, svolgendo attività di consulenza e formazione nell’ambito del Project Management. Nel 1982 vince l’Honeywell Technical Award. Nel 2001 si certifica Project Management Professional e viene eletto con la carica di Direttore Aggiunto del PMI-NIC. In quegli anni il PMI-NIC contava poco più di un centinaio di associati. Nel 2003 assume la carica di Presidente del PMI-NIC e con tanta dedizione, passione e professionalità è riuscito a portare la nostra associazione ad essere il primo Chapter italiano del PMI per numero di soci iscritti (1.150 a Dicembre 2009) ed il secondo in Europa. È stato inoltre fra i promotori dell’associazione PIU (Professioni Intellettuali Unite), in cui ha ricoperto l’incarico di membro del Consiglio Direttivo. Vorremmo ricordare le tante idee e i tanti progetti proposti e/o gestiti direttamente da Carlo in questi anni di lavoro insieme, ma non sarebbe sufficiente l’intera newsletter per raccontarli tutti. Fra i tanti citiamo Progettando, un convegno particolarmente caro a Carlo, dal taglio divulgativo e volto alla condivisione delle esperienze di Project Management in tutti i settori, che si tiene ogni anno a Verona e che ha registrato, edizione dopo edizione, il record di iscrizioni agli eventi del Chapter. Non possiamo inoltre dimenticare che Carlo è stato il principale ideatore e promotore delle iniziative del NIC in campo sociale, prime fra tutte quelle per la sperimentazione del project management nella scuola primaria e quelle rivolte al mondo della disabilità. Queste iniziative in particolare sono l’espressione non solo dei suoi valori personali, ma anche di un impegno professionale che incarnava in modo esemplare i valori stessi della nostra associazione. Infine ricordiamo l’impegno profuso per portare in Italia il PMI EMEA Global Congress che si svolgerà quest’anno, per la prima volta nella storia del PMI, a Milano. Ed ancora le tante iniziative volte a promuovere il tema dell’etica professionale, sia all’interno del PMI-NIC che all’esterno, attraverso l’associazione PIU. Su questo argomento, molto caro a Carlo, (Continua a pagina 3) Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Libri Il ricordo di Carlo Notari, una storia di Passione e Professionalità (Continua da pagina 2) vogliamo ricordare le sue parole, riportate in un articolo di Computer Business Review Italy del 2005: <<Io credo che gli elementi principali di un comportamento etico “di valori” siano la trasparenza nei rapporti interpersonali, l’equilibrio nella gestione delle azioni professionali, ma, soprattutto, ciò che li comprende entrambi, ovvero il rispetto delle persone e del lavoro che sono chiamate a svolgere.>>. Noi del Comitato Direttivo che abbiamo lavorato per anni insieme a Carlo possiamo testimoniare che incarnava tutti questi principi, e riusciva a trasmetterli con passione e professionalità. Lunedì 11 Gennaio 2010, mentre Carlo faceva il suo ingresso in clinica, ha ricevuto dal PMI la seguente e-mail, che sfortunatamente non è riuscito a leggere. Vogliamo leggergliela noi, tutti insieme, certi che ci sta ascoltando: < precedente successiva > Pagina 3 “Dear Carlo, I'm writing at the request of the 2010 Nominating Committee. You have been identified as a "potential" candidate for the 2010 PMI Board of Directors ballot […]”. Ancora un altro importante riconoscimento per Carlo, per il suo PMI-NIC, e per tutti noi professionisti che, con entusiasmo e competenza, ci dedichiamo a questa disciplina. Carlo ci ha lasciati, ma il ricordo del nostro Presidente ci accompagnerà nel lungo cammino di crescita professionale che abbiamo davanti, nei prossimi eventi, in particolare nel PMI EMEA Global Congress da lui fortemente desiderato. Carlo sarà sempre con noi e, se faremo bene, sentiremo la sua voce che ci dirà “bravi, ottimo lavoro, un successo per il NIC”; e se faremo male, Carlo sarà lì pronto a “bacchettarci”… con il suo solito sorriso, che tutti ricordiamo con commozione. Chiunque volesse scrivere un ricordo personale di Carlo, può farlo attraverso il blog raggiungibile a questo indirizzo http://lnx.pminic.org/LimeSurvey/2/index.php?sid=56824&lang=en. Sarà nostra cura raccogliere i messaggi in un album, insieme alle foto e ai filmati in nostro possesso, e farli avere alla famiglia di Carlo. Sarà un modo per ricordare il nostro Presidente attraverso le parole di chi l’ha conosciuto in questi anni di grande impegno e di grandi risultati nella nostra associazione. Il Comitato Direttivo del PMI-NIC Giuseppe, Giusi, Maria Cristina, Michela, Michele, Stefano, Walter Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Libri News Il nuovo Branch del NIC: Emilia - Romagna e Marche < precedente successiva > Pagina 4 Proponiamo ai nostri lettori una breve intervista a Gianmarco Antonelli Direttore del Branch ERM. I: Buongiorno Gianmarco GA: Buongiorno e benvenuti nel nuovo Branch Emilia Romagna e Marche!!! Ne approfitto subito per inviare un caloroso saluto a tutti i soci del NIC che leggono questa newsletter. I: Come è nata questa iniziativa? GA: tutto è cominciato ad un seminario sulla complessità dello scorso aprile, in cui, scambiando due chiacchiere con Carlo Notari, dicevo che in Emilia Romagna si sentiva la mancanza di una presenza del NIC. Da quel momento le chiacchierate sull’argomento sono diventate sempre più assidue, fino a concretizzarsi in un chart per il Comitato Direttivo. All’inizio dello scorso autunno lo stesso Comitato ha deliberato la costituzione di nuovi Branch regionali per aumentare la propria capillarità sul territorio ed è cominciata l’avventura. I: Quali erano le opportunità presentate nel chart che hanno convinto il Direttivo? GA: Non credo che il merito sia stato della presentazione, il NIC aveva già costituito altri tre Branch, dando un’indicazione chiara dell’attenzione alla presenza sul territorio; diciamo piuttosto che i tempi erano maturi per allargare questa presenza anche all’Emilia Romagna. Comunque, nella presentazione suggerivo la possibilità di collaborare con i numerosi gruppi professionali cittadini presenti sul web (in stile ClubIN), al fine di garantire una visibilità su tutta la via Emilia. Gianmarco Antonelli Direttore del Branch ERM I: Quindi il web come mezzo per aggregare e divulgare le iniziative del NIC? GA: Dire web è troppo generico, ci sono gruppi e siti molto interessanti che parlano di Project Management con vere e proprie “autorità” di livello internazionale che animano le discussioni. Spesso però l’eterogeneità geografica dei contributi soffre della mancanza di un contatto con il territorio e questo impedisce alle discussioni di essere veramente efficaci. Molto meglio, a mio avviso, partire dal territorio, cercando di conoscere le realtà e le necessità locali per declinare la metodologia del PMI. I gruppi professionali cittadini presenti su tutta la via Emilia, che citavo prima, sono uno strumento di contatto naturale con il nuovo tessuto manageriale locale, quello che viene definito da Ian Devis, in un articolo per HBR Italia, il popolo dei Boomers. I: Quali sono stati i primi passi del Branch ? GA: Io e Daniele Di Lorenzo abbiamo puntato su tre filoni di attività: TEAM BUILDING: ha l'obiettivo di formare un gruppo affiatato di professionisti volontari, ognuno con diverse affinità per gli argo- menti proposti (sono le anime del Branch), che possano sostenere nel tempo il progetto. Il gruppo è aperto a tutti coloro che dimostrano interesse e vogliono valutare l'iniziativa per decidere se farne parte o se stare solo a guardare (indipendentemente dal fatto di essere certificati PMP). Nel tempo si tenderà ad un gruppo di lavoro più stabile, in base all'impegno e alla qualità dell'attività fatta da ognuno di noi. COLLABORAZIONI: ricerca continua di un punto di contatto con aziende del territorio, con l'università e con figure professionali che possano alimentare e sostenere le nostre attività. Per questo Daniele Di Lorenzo sta gestendo i rapporti con l’Università di Bologna, Luca Stella si sta occupando delle opportunità presenti sulla parte alta della via Emilia, Fabio Pizzoli, Giancarlo Brighetti e Riccardo Budriesi dei rapporti con le imprese di Bologna e dintorni e Michelangelo Casadei del territorio riferito alla parte bassa della via Emilia. (Continua a pagina 5) Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Il nuovo Branch Emilia - Romagna e Marche News (continua) < precedente successiva > Pagina 5 (Continua da pagina 4) Una menzione particolare a Michela Ruffa che porta il “NIC style” all’interno dei nostro gruppo e a Marco Fini che ci sta facendo scoprire un altro ambito importante, quello della pubblica amministrazione. PROMOZIONE ED EVENTI: si finalizzano le attività precedenti cercando di trasmettere al territorio i valori del PMI e un linguaggio professionale comune, attraverso l'organizzazione e la partecipazione ad eventi culturali e formativi. I: Quali sono gli obiettivi del Branch per questo 2010 ? GA: come primo anno di attività del Branch ci siamo dati l’obiettivo di avere almeno tre appuntamenti a marchio PMI-NIC in Emilia Romagna. Per questo abbiamo introdotto un tema portante che leghi i nostri eventi e che riteniamo attuale per il tessuto industriale del nostro territorio: Project vs Operation, come armonizzare le diverse anime dell’azienda. In ogni azienda sono presenti almeno due anime: una dedicata alle 'operation’ ed una ai 'project'. La prima è fatta di una serie di attività quotidiane mirate principalmente a consolidare e mantenere il rapporto in essere tra azienda e mercato. Parallelamente, i 'project' lavorano per migliorare e/o accrescere la posizione dell’Azienda sul mercato, garantendo una certa continuità del presente e creando nuove opportunità future per lo sviluppo dell’Azienda stessa. I 'project' creano nuove ‘operation’. Da qui nasce la necessità di armonizzare queste 2 forze, cercando quell’equilibrio, costantemente instabile, che è il motore dell'INNOVAZIONE AZIENDALE, sempre più sentita dalle Aziende stesse come esigenza in un momento in cui i fattori 'ambientali' di mercato, economici e finanziari, spingono in questa direzione. I: Avete già definito un calendario degli eventi ? GA: stiamo preparando l’evento di inaugurazio- ne del Branch, programmato per il 5 Marzo a Bologna, in cui cominceremo ad esplorare il tema e getteremo le basi per gli eventi successivi di Maggio e di Ottobre. Tutti i dettagli verranno pubblicati sul sito del NIC (http://www.pmi-nic.org) e verranno comunicati a tutti i soci con la consueta mailing list. I: Sono previste delle attività nelle Marche ? GA: Vogliamo fare un passo alla volta, in questo momento stiamo concentrando la nostra attenzione sull’Emilia Romagna, ma, una volta avviate le attività, sposteremo l’attenzione anche sulle Marche. Tuttavia, se ci fossero professionisti locali interessati a portare il PMI in questa regione, siamo assolutamente disponibili per un contatto ([email protected]). I: In conclusione non resta che augurarvi buon lavoro. GA: Grazie, condivido l’augurio. Vorrei concludere ringraziando tutti coloro che stanno dimostrando interesse verso la nostra iniziativa, spero di poterli includere nel nostro gruppo di lavoro. Una menzione speciale va a Carlo Notari e a tutto il Comitato Direttivo del NIC che ci ha permesso di intraprendere questo progetto. Libri Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti News Surfing the Europe. Viaggio tra Chapter europei < precedente successiva > Pagina 6 Navigare su Internet fa bene al cervello, lo dice un articolo dal titolo “Internet use 'good for the brain'“, pubblicato sul sito della BBC con dovizia di particolari e immagini. Ognuno di noi può avere una propria opinione, ma sicuramente, girovagando tra i vari siti che si occupano di Project Management, e in particolare tra quelli dei Chapter, si possono trovare argomenti e spunti interessanti per la professione del Project Manager. santi considerazioni sulla “pigrizia produttiva”. L’articolo propone la teoria di Helmuth Karl Bernhard Graf von Moltke (1800 – 1891), Generalfeldmarschall tedesco, che risale al 1857. Si tratta di un “Magic Quadrant” che categorizza le risorse tra “Not smart” e “Smart” e tra “Diligent” e Lazy”. Per ogni quadrante sono identificate caratteristiche mentali e fisiche degli ufficiali: vi garantisco che le similitudini con un team di progetto contemporaneo sono veramente molte. Dunque, rispolverate le vostre nozioni di grammatica e lessico di lingue straniere! Impresa possibile, per non dire facile, finché si tratta di inglese, francese o tedesco, lingue che molti di noi hanno studiato e utilizzano, ma il Project Management ha raggiunto anche le frontiere della lingua greca e suomi. Ne consegue che tra i vari Chapter EMEA riportati dal sito del PMI, solo alcuni sono comprensibili e i loro contenuti accessibili; tra questi il Chapter “Made in UK”, che presenta una serie di caratteristiche e di contenuti molto interessanti. Il primo premio per l’originalità spetta al singolare articolo dal titolo “Cost management in Parma”, di Michelle LaBrosse, PMP®, che, con l’approvazione degli amanti della buona tavola, si articola in varie considerazioni tra il Project Management e diversi fattori edibili, dal Prosciutto di Parma al Parmigiano Reggiano. Leggendo l’articolo emerge che ci si comporta da Project Manager inconsciamente, applicando “per esperienza” o per “mestiere” le regole codificate nel PMBOK. E’ una lettura piacevole e veloce. Vi segnalo, in primo luogo, “How to retain talented staff in the current economic climate” di Shan Ali, Moorhouse Consulting: cinque punti in cui l’autore suggerisce delle regole per motivare il team. Un articolo da cui trarre interessanti spunti per la gestione del proprio team, all’interno dello scenario economico che stiamo vivendo. L’articolo fa parte delle newsletter dei mesi di luglio/agosto. Tra gli eventi da segnalare c’è ovviamente il PMI Global Congress EMEA, che quest’anno si terrà a Milano nel mese di maggio. Infine, per gli appassionati di metodologie Agili che dovessero trovarsi in transito in Germania o in Belgio, sono previsti una serie di eventi sull’argomento tra febbraio e marzo 2010. Da segnalare un elemento di italianità, rappresentato dalla presenza, in qualità di teacher, del Dott. Andrea Tomasini che possiede la certifiUn altro articolo curioso e attuale è quello intitolato cazione Certified Scrum Coach, CSC: l’evento si terrà “The Art Of Productive Laziness Science behind the a Stoccarda al Konferenzzentrum Stuttgarter Engineelaziness – being smart” di Peter Taylor, facente parte delle newsletter dei mesi di settembre/ottobre: interes- ring Park. Branch Chapters Libri di Enrico Masciadra, PMP® Riferimenti PMI UK Chapter http://www.pmi.org.uk/ Internet use 'good for the brain' http://news.bbc.co.uk/2/hi/ health/7667610.stm How to retain talented staff in the current economic climate http://www.pmi.org.uk/en/ communications/newsletters.cfm The Art Of Productive Laziness Science behind the laziness – being smart http://www.pmi.org.uk/en/communications/ newsletters.cfm Cost management in Parma http://www.pmifc.de/ (consultare la sezione Articles) PMI Global Congresses EMEA http://www.pmi.org/AboutUs/Pages/SAIPMI-Global-Congress-2010-EMEA.aspx Agile software development http://www.pmifc.de/ Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Prossime date Prossime date < precedente successiva > Pagina 7 Milano. 19 Febbraio 2010 Progetica: che emozione! ISCRIZIONI CHIUSE Milano. Unione del Commercio. C.so Venezia 47/49 (7 PDU) Verona. 08 Aprile 2010 Progetto sicurezza di un cantiere navale Liston 12 - Pzza Bra 12. Ore 19:00 (1 PDU) Fumane (VR). 25 Febbraio 2010 Gestione e pianificazione dei sistemi qualità in un’azienda agroalimentare Villa della Torre - Cantina Allegrini. Via Giare 9. Ore 19:00 (1 PDU) Padova. 09 Aprile 2010 Sicurezza Accessibile per le persone sorde Sede da definire. Ore 14:00-17:30. Bologna. 05 Marzo 2010 Project and Operation: l’armonia competitiva Inaugurazione del branch ERM, Hotel I Portici, via Indipendenza 69 Milano. 16 Aprile 2010 2° Workshop di Progetica Unione del Commercio. Ore 9:30 17.30 Brescia. 23 Aprile 2010 Workshop PMI X PMI (Piccole Medie Imprese) Milano. 12 Marzo 2010 Museo Mille Miglia. Ore 14.00 - 18.30 Seminario Progetti e Complessità: (4 PDU) L'imprevedibilita' come generatore di nuove possibilita' Negrar (VR). 06 Maggio 2010 Sede da definire 9.30-17.30 (7 PDU) Six Sigma Corte Caprini - Via Umberto I. Ore Milano. 26 Marzo 2010 19:00 (1 PDU) ProgettArte Unione del Commercio. C.so Venezia Milano. 10, 11, 12 Maggio 2010 47/49. Ore 14:30-17.30 PMI EMEA Congress 2010 Per informazioni e iscrizioni vedi sito PMI. Progetti Branch Chapters Libri Nuove iniziative per Progetica 2010 Progetica, la ricerca condotta dal NIC sui temi dell’etica e della sua applicazione nel contesto progettuale, con l’anno nuovo si arricchisce di nuove iniziative. In parallelo all’attività di “sperimentazione” già prevista (che, con il coinvolgimento attivo dei Soci, vuole arrivare a consolidare una “best-practice” per l’etica vissuta, diffusa e riconosciuta, per i progetti e nei progetti), verranno proposti alcuni eventi di approfondimento, con il contributo di pregevoli testimonianze del mondo accademico e professionale. Tali eventi vogliono favorire la crescita della consapevolezza e della maturità dei Partecipanti rispetto al senso dell'etica, come dimensione personale e collettiva, fornendo ulteriori spunti di riflessione e nuovi strumenti di lavoro a chi, nella ricerca del NIC ma anche nell’agire quotidiano, ritiene che l’etica sia una dimensione fondamentale nella progettualità del terzo millennio. Il primo appuntamento è previsto per il 19 Febbraio 2010, il secondo per Aprile. I dettagli organizzativi sono reperibili sul sito del NIC, per qualunque informazione potete scrivere a Michela Ruffa, PM del progetto, all’indirizzo [email protected]. Vi aspetto numerosi, la partecipazione è la prima forma di Progetica che possiamo esprimere! A presto Michela Ruffa Comitato Direttivo PMI-NIC Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Libri Progetti e Complessità 2009: Il project management “umanistico” del NIC Gli eventi del NIC Milano, 6 Novembre 2009 < precedente successiva > Pagina 8 Gli oltre trecento partecipanti che il 6 novembre scorso hanno riempito la splendida Sala Orlando presso l’Unione del Commercio, sono stati la migliore risposta allo sforzo organizzativo con cui il NIC ha dato vita alla seconda edizione del convegno su “Progetti e Complessità”. Fra di loro, più di quaranta ospiti internazionali, sia quali rappresentanti delle funzioni PMI a livello centrale, sia in quanto partecipanti alla LIMC (Leadership Institute Master Class) ovvero al percorso di formazione manageriale offerto ai ruoli direttivi dei Chapter di tutto il mondo. Davanti ad una platea così numerosa e qualificata, Carlo Notari ha aperto l’evento sottolineando l’originalità dell’approccio umanistico ed interdisciplinare fatto proprio dal NIC, un approccio testimoniato dalla presenza di relatori esperti di vari ambiti del “sapere”; per citarne solo alcuni: dalla musica alla pittura, dall’ermeneutica biblica alla filosofia della scienza. E sono stati soprattutto gli ospiti internazionali a fornire il riscontro più degno di nota, passando da una certa sorpresa iniziale, ad una curiosità crescente, fino agli ampi apprezzamenti finali suggellati dallo spazio che è stato dedicato all’evento nel numero di gennaio di PM Today. Ma veniamo alla breve cronaca delle due tavole rotonde volte ad esplorare il tema della complessità progettuale da altrettante prospettive: in primo luogo quella individuale di un Project Manager che sa porre al centro la conoscenza di sé e sa leggere da vari punti di vista il contesto in cui si trova ad operare. Sotto la guida esperta e discreta del moderatore Francesco Varanini, la prima testimonianza è stata di Walter Ginevri - PM dell’evento e della ricerca sulla complessità quella di Rocco Filippini, violoncellista di fama e direttore d’orchestra, il quale ha offerto ai presenti uno splendido “diario di bordo”, ovvero il racconto del suo viaggio nella musica al termine del quale il progetto, senza neppure nominarlo, si è presentato come il destino ineludibile del linguaggio musicale. La seconda testimonianza offerta da Stefano Levi Della Torre, pittore, architetto e saggista, ha invece mostrato ai presenti quanto essenziale sia la capacità di interpretare la realtà osservandola da molteplici prospettive. La lettura esegetica di due capolavori del Caravaggio ispirati al medesimo tema (“La cena in Emmaus”) hanno espresso questo concetto con rara chiarezza e suggestione. Carlo Notari dà il via all’evento E’ stata poi la volta di Haim Baharier, notissimo studioso dei sacri testi, ad affascinare i presenti con l’aneddoto di un grande maestro hassidico il quale, dopo aver incalzato un umile fornaio con la domanda: “di che vivi?” senza trovare risposte per lui convincenti, lo rincuora chiarendo che il vero senso di tale domanda era un altro e cioè:”quali sono i sogni che ti permettono ogni giorno di vivere? Se un PM si facesse più spesso domande di questo tipo sforzandosi di dare ai progetti un significato più profondo, i progetti andrebbero meglio? Noi del NIC pensiamo di sì. A riprova del fatto che il tema della complessità permette di attraversare discipline diverse alla ricerca di elementi comuni, Gianluca Bocchi, studioso e filosofo della scienza, ha preso spunto dai richiami di Baharier sul tema della continua interpretazione degli antichi testi, per ricordare come ogni evoluzione biologica, piuttosto che tecnologica, sia quasi sempre il risultato che scaturisce dalla circolazione di idee e dalla capacità degli individui di operare come “nani sulle spalle dei giganti”. Tutto ciò, come quel project manager che sa mettersi in relazione con il contesto che lo circonda nella certezza che il processo creativo non può essere “autoctono” ma che può nascere solo dall’elaborazione progressiva e cooperativa delle idee. La serie di domande e risposte che hanno caratterizzato il confronto col pubblico meriterebbe certamente una sintesi che non è possibile fare per limiti di spazio. Vogliamo però ricordare un’osservazione molto felice di Baharier il quale, a proposito della (Continua a pagina 9) Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Libri Progetti e Complessità 2009 Gli eventi del NIC (continua) < precedente successiva > Pagina 9 (Continua da pagina 8) distinzione fra complicato e complesso, ha sottolineato come i mirabolanti orologi a più funzioni (poco sfruttate dai possessori) possano essere considerati un esempio di cosa complicata in quanto costosa e fondamentalmente inutile. Dopo una mattinata dedicata ad esplorare la dimensione individuale e culturale del progetto, la tavola rotonda del pomeriggio si è invece concentrata sulla figura del PM quale leader del proprio team, ovvero quale figura che ha il compito di promuoverne l’auto-organizzazione e quindi la capacità di “azione collettiva”. Avendo passato il testimone di moderatore a Walter Ginevri, Francesco Varanini ha aperto il confronto partendo proprio dall’etimo delle parole “team” e “leader”, sottolineando come entrambe richiamassero molti dei concetti espressi nella mattinata. Da un lato il “team”, il cui etimo rimanda alla parola “giogo”, ovvero alla metafora di un’organizzazione vincolante ma comunque tale da lasciare spazi di libertà da occupare. Dall’altro lato il “leader”, il cui etimo ci riporta a “colui che conduce la danza”, ovvero a chi ha il compito di dare a ciascuno un possibile spazio di libertà nonché di aiutarlo ad occupare tale spazio. Su queste premesse, Luca Comello ha portato la propria esperienza di manager e di studioso della complessità illustrando come la ricerca di forme organizzative evolute (circolare, olografica, cellulare, olonica) sia la strada maestra per passare dalla logica del controllo a quella della governance in un contesto caratterizzato da un’etica nelle relazioni e dalla ricerca continua di equilibrio dinamico fra reti formali e informali, fra ridondanza e scarsità. Alberto De Toni, Professore di Gestione dei Sistemi Complessi presso l’Università di Udine, ha alzato ulteriormente la posta in gioco ponendo al centro due questioni di particolare peso: la prima, affermando come la visione condivisa (intesa come forza evocativa ed emozionale) sia l’unico vero propulsore del cambiamento di cui il progetto è portatore. La seconda, rafforzando le convinzioni espresse da Francesco Varanini e ribadendo il fatto che “il management del futuro sarà sempre più connotato come project management” in quanto focalizzato più sulla gestione del transitorio che del regime. Al Generale di Brigata Aerea Fernando Giancotti è toccato il compito di tornare sul tema dell’azione collettiva, mettendo in evidenza come tale prassi, non più basata su una visione individualista della Un momento del convegno leadership, stia sempre più ispirando i percorsi formativi di coloro che si trovano ad operare nei contesti complessi e rapidamente mutevoli che sono propri delle difficili missioni di peace-keeping. Per questo è essenziale che un PM sappia esercitare la “leadership del gruppo”, ovvero quella forma ancestrale che abbiamo ereditato dai nostri antenati cacciatori e per la quale il leader era semplicemente un “primus inter pares” capace di organizzare e coordinare l’azione comune. Mauro Scardovelli, psicoterapeuta e trainer di PNL, ha preso le mosse dalle conclusioni di Giancotti per porre in evidenza come la capacità di esercitare la cosiddetta “mente di gruppo” richieda anzitutto un uso consapevole della comunicazione non verbale e una gestione attenta dei conflitti in quanto dispersori di forza e di capacità creatività. Come ulteriore lezione che un PM dovrebbe apprendere e far propria, è stata citata quella di strutture comunitarie (es. le comunità del Ladakh) che hanno favorito un intimo legame con la terra, garantendo così valori condivisi, famiglie solide ed un maggior equilibrio fra uomo e donna. Nell’impossibilità di riassumere altri passaggi salienti per limiti di spazio, vi rimandiamo alla sezione “Video gallery” del nostro sito nella quale sono disponibili tutti i filmati dell’evento suddivisi per relatore e per serie di domande/risposte. Per chi volesse segnalarli a contatti internazionali, gli stessi filmati sono disponibili con la traduzione simultanea in inglese nella sezione “English” sempre del nostro sito www.pminic.org. Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Libri Linee guida per la realizzazione e il miglioramento continuo di un PMO aziendale Gli eventi del NIC Milano, 15 Ottobre 2009 < precedente successiva > Pagina 10 Protagoniste di questo evento, che si è tenuto a Milano lo scorso 15 ottobre, sono state le aziende italiane che hanno avviato organizzazioni avanzate di PMO e che hanno analizzato le fasi di evoluzione di un PMO aziendale secondo lo schema seguente: mentazione dell’evento è disponibile nella libreria digitale del sito del PMI-NIC (http://www.pmi-nic.org/library.asp? pag=Libreria). La partecipazione numerosa di oltre 140 persone dimostra come il tema del PMO sia molto sentito in questi anni in cui le aziende sono fortemente impegnate nell’ottimizzazione della struttura organizzativa e nella revisione dei processi di business. - Giustificare il PMO - Antonio Bertero, Maurizio Natta (Global Value) - Nascita di un PMO, l’esperienza Reply - Oscar Pepino (Reply) - Identificare e gestire gli stakeholders - Massimo Amati, Andrea de Petris (Alcatel-Lucent Italia) - Costruire la vision e la strategia di implementazione del PMO - Valerio Crovasce (Comau Corporate) - Realizzare il PMO - Matteo Coscia, Anna Maria Caccia (Projectize) - Il PMO di Rai Way - Gianluca Cristadoro (Rai Way) - Sostenere il cambiamento introdotto dal PMO - Gaetano Lombardi, Michele Pezzutti (Ericsson Marconi). L’evento ha posto le basi per la definizione delle linee guida per la realizzazione e il miglioramento continuo di un P3MO, il prossimo progetto che sarà coordinato dal gruppo di lavoro dell’Osservatorio P3MO e che vedrà la partecipazione delle aziende che hanno contribuito all’organizzazione di questa giornata. La docu- Segnaliamo che il gruppo di lavoro dell’Osservatorio P3MO ha avviato il progetto di aggiornamento della ricerca “PMO: dove siamo”. Invitiamo tutte le aziende che hanno già avviato o che iniziano a sentire l’esigenza di un PMO aziendale a partecipare alla ricerca compilando un breve questionario disponibile al link seguente: http://lnx.pmi-nic.org/LimeSurvey/2/index.php?sid=11389&lang=it Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Gli eventi del NIC CMMI Process improvement model < precedente successiva > Pagina 11 Nel contesto del percorso metodologico “Standard e Certificazioni: Eccellenze a Confronto” intrapreso nell’anno 2009, e nell’ambito della oramai consolidata collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze, il PMI-NIC Branch Toscana Umbria ha organizzato il seminario “CMMI® Process improvement model”. ra, attraverso una breve digressione sul concetto di processo e di progetto e le rispettive correlazioni. Di seguito l’Ing. Roberto Davico, coadiuvato anche dalla partecipazione straordinaria dell’Ing. Walter Tozzetti, Lead Appraisal CMMI certified, ha fornito, nella prima parte dell’incontro, una panoramica del CMMI®, presentando il modello e le sue costellazioni. Tale seminario ha voluto intraprendere la strada di dimostrare che il miglioramento continuo dei processi è un elemento strategico per la competitività e lo sviluppo del business aziendale. Il seminario è proseguito riportando, nella seconda parte, l’esperienza diretta di aziende sia grandi che piccole che seguono, nella propria organizzazione, il CMMI® come Modello di Process Improvement. Questa seconda sessione, più pratica, ha visto come attori principali Selex-Communications, Ansaldo STS e Gpa Gruppo Progetti Avanzati, tutte aziende, di diversificate dimensioni, che hanno come caratteristica comune, oltre a quella di misurarsi quotidianamente attraverso le pratiche suggerite dal Modello, lo svolgimento di gran parte della propria attività nel territorio locale dell’Italia Centrale. L'uso del Modello CMMI® (Capability Maturity Model Integration) aiuta l'organizzazione a definire gli obiettivi e le priorità per il proprio process improvement, fornisce una guida per il miglioramento ed indica come assicurare stabilità, adeguatezza e maturità ai processi. Il CMMI® può essere considerato come uno dei modelli più applicati e largamente riconosciuti dalle Industrie, per cui la valutazione del livello di maturità dei processi è un prerequisito richiesto da un numero sempre maggiore di Clienti. Il seminario, il quarto in ordine cronologico nel percorso metodologico “Standard e Certificazioni: Eccellenze a Confronto”, è stato coordinato ed introdotto dall’Ing. Luigi De Lau- In linea con l’impostazione adottata in tutto il percorso metodologico, una sessione del seminario è stata dedicata al confronto del modello CMMI® con Il PMBOK®, illustrato dall’Ing. Stefano Setti, PMP®. Ulteriori dettagli si possono trovare nel sito www.pmi-nic.org alla sezione Eventi. Branch Chapters Libri ISO & Lean Six-Sigma Il 2 Dicembre a Firenze, presso il Consiglio Regionale della Toscana, si è svolto l'evento dal titolo "ISO & Lean Six-Sigma, Sistemi di Qualità a confronto". Quest'evento ha chiuso la rassegna "Standard e Certificazioni: eccellenze a Confronto", organizzata dai soci del PMI-NIC ToscanaUmbria. L'incontro è iniziato con l'intervento di Andrea Magno (GE Oil&Gas - Quality Leader divisione Global Services), che ha dato una visione d'insieme sulla ISO9001. A seguire, Stefano Sori (GE Oil&Gas - Lean Team Leader divisione Global Services) ha illustrato i concetti Lean & Six-Sigma, condividendo due progetti reali realizzati in azienda. La serie d'interventi si è conclusa con Giovanni Sadun (Quint Wellington Redwoos Italia - ITSM Advisor) che, illustrando best practice ISO e Lean, ha messo a confronto gli standard e ha evidenziato come, in sinergia, ISO e Lean Six-sigma possano portare valore ad un miglioramento continuo dei processi. L'incontro si è concluso, come da programma, dando ampio spazio ad una tavola rotonda che ha visto un forte coinvolgimento dei partecipanti. Un ringraziamento speciale al Consiglio della Regione Toscana che non solo ha patrocinato gli eventi, ma ha messo anche a disposizione i locali dove si è svolto tutto il percorso. Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Libri PMO come Soluzione di Business – spunti di riflessione dal gruppo di lavoro dell’Osservatorio P3MO I progetti del NIC III Parte – Le Tipologie di PMO (Framework) Questo è il terzo articolo di una serie pubblicata negli scorsi numeri della Newsletter: I Parte - Business, PM e PMO (Giugno 2009 Numero 2 Anno 3) II Parte – Le Ragioni per avviare il PMO (Ottobre 2009 Numero 3 Anno 3) Premessa Nel primo articolo, pubblicato nella Newsletter del PMI-NIC N. 2 A. 3, abbiamo proposto alcune riflessioni sul significato e l’importanza crescente del PMO come soluzione di business. Nel secondo articolo, pubblicato nella Newsletter successiva (N. 3 A. 3), abbiamo evidenziato come l’avvio e l’evoluzione dei PMO rispondano ad aspettative di miglioramento dei risultati di business e dei progetti, e debbano essere pienamente giustificati dall’incremento delle performance aziendali complessive. I benefici ottenuti sono tanto maggiori quanto più alto è il livello di maturità del PMO. In questo articolo vogliamo proporre alcune considerazioni sui tipi e le forme che assumono i PMO in azienda, riprendendo il modello di maturità proposto dal Prof. Hill durante l’evento “Il PMO come soluzione di business” – Milano, 10 Dicembre 2008. 2. successiva > Pagina 12 5. 6. di iniziative (progetti ed operations) orientate al cambiamento, intenzionalmente raggruppate per conseguire benefici a livello tattico e/o strategico”. E deve essere gestito come un programma; Le funzioni e la collocazione del PMO all’interno dell’azienda evolvono, o per variazioni della maturità del PMO stesso, o per il cambiamento delle condizioni al contorno, in modo particolare l’ambiente dei progetti e quello degli stakeholder; La gestione degli stakeholders è un processo vitale per un PMO aziendale e va governata mediante processi definiti, consistenti, continuamente applicati, per dimostrare continuamente valore all’azienda. Per definire la struttura del PMO, vogliamo proporvi di seguito il framework di riferimento presentato dal Prof. G. M. Hill, il “PMO Competency Continuum”. Questo schema prevede un’evoluzione di maturità del PMO a cinque stadi. Ciascuno stadio rappresenta un modello di PMO; si presume che il PMO in ogni stadio abbia raggiunto il livello di competenza dello stadio precedente. Aspetti rilevanti per la definizione di un PMO aziendale Per affrontare questo argomento, vogliamo partire da alcune definizioni, riflessioni e spunti emersi all’Evento “Linee guida per la realizzazione e il miglioramento continuo di un PMO aziendale” – Milano, 15 Ottobre 2009: 1. < precedente di Prassede Colombo, PMP®, Responsabile Comunicazione Osservatorio P3MO 3. 4. Un PMO aziendale deve essere inserito opportunamente nell’organizzazione ed avere la sponsorship adeguata, in linea con la maturità del Project Management dell’azienda stessa; Un PMO aziendale efficace incide comunque sugli equilibri e sui meccanismi di funzionamento dell’organizzazione, al di là del suo “peso apparentemente percepito”; Per definire la struttura del PMO, non esistono schemi “standard” di PMO, ma si possono utilizzare alcuni framework di riferimento, con dei modelli di PMO, da introdurre caso per caso nella specifica realtà aziendale. Un’azienda inoltre potrebbe avere al suo interno anche più tipologie di PMO; Riprendendo la definizione di programma data da Murray-Webster e Thiry (Handbook of Project Management Third Edition, Gower), possiamo considerare l’implementazione di un PMO aziendale un programma, in quanto “è una raccolta (Continua a pagina 13) I progetti del NIC Editoriale News Prossime date successiva > Pagina 13 Articoli Progetti Branch Chapters PMO come Soluzione di Business Alla ricerca dei cromosomi del progetto (continua) di Giusi Meloni, PM del progetto (Continua da pagina 12) Nelle grandi aziende possiamo trovare contemporaneamente anche più PMO, appartenenti ai cinque livelli sopra descritti. PROJECT OFFICE: implementa e monitora l’utilizzo delle regole di gestione del progetto a livello di team. A supporto di uno o più progetti gestiti da un solo Project Manager; BASIC PMO: fornisce la metodologia per monitorare e controllare in forma aggregata/coordinata un insieme di progetti; STANDARD PMO: stabilisce le capacità e l’infrastruttura per indirizzare ed integrare i progetti in un ambiente coeso di progetto. Include anche funzioni di supporto per ottimizzare la performance della persona (team, project manager) e/o del progetto nell’ambiente complessivo; ADVANCED PMO: integra gli interessi di business con quelli di progetto; CENTER OF EXCELLENCE: gestisce i miglioramenti continui e la collaborazione tra le funzioni aziendali per raggiungere gli obiettivi strategici di business. Le caratteristiche di questi PMO variano il loro focus e collocazione nella struttura orga- < precedente Eventi nizzativa aziendale a seconda del contesto dei progetti e degli interessi degli stakeholder. Alcuni esempi di casi reali di PMO sono disponibili nella documentazione dell’evento consultabile a questo link: http://www.pmi-nic.org/library.asp? Sintesi Per avviare un PMO aziendale dobbiamo essere in grado di individuare il ‘tipo’ di PMO più adatto al contesto di business e di conseguenza valutare attentamente la struttura organizzativa, il livello di maturità nel Project Management e gli stakeholder, al fine di definire in modo corretto il mandato, le caratteristiche e la collocazione organizzativa. Le forme che può assumere un PMO sono le più varie e si può dire che non esistano modelli di PMO standard, ma ogni organizzazione ha il suo PMO. L’articolo propone il framework di riferimento di G. M. Hill, che introduce cinque modelli di maturità del PMO, da cui iniziare per qualificare il mandato, le funzioni e le caratteristiche chiave del PMO e per guidarne la sua evoluzione. Seguiranno Prossime Riflessioni: Riflessioni su Framework per l’Avvio e l’Evoluzione del PMO Bibliografia: Gerard M. Hill – The Complete Project Management Office Handbook – Second Edition Gerard M. Hill – Strategy and PM; Project Portfolio Management and PMO – PM FORUM 2008 - IIR - Milan, Italy - June 18, 2008 Risultati della ricerca sullo stato del PMO in Italia – P3MO – PMI-NIC - 16 Novembre 2007 Atti dell’Evento. “Il PMO come soluzione di business - Linee guida per la realizzazione e il miglioramento continuo di un PMO aziendale” – Introduzione e Definizioni, Michele Maritato; - Giustificare il PMO – Antonio Bertero, Maurizio Natta; Identificare e gestire gli stakeholders - Massimo Amati, Andrea de Petris - Milano, 15 Ottobre 2009 Il modello di Project Management del PMI richiede uguale familiarità con modalità di pensiero analitiche e modalità di pensiero cosiddette “sistemiche”. Nella definizione di F. Capra, fisico viennese noto per i suoi studi comparati di fisica e filosofia, “analisi significa smontare qualcosa per comprenderlo; pensiero sistemico significa porlo nel contesto di un insieme più ampio.” Le modalità di pensiero sono parte della personalità e correlabili a tendenze comportamentali, ovvero ai modi abituali e preferiti di agire di ciascun individuo. In particolare il pensiero analitico è correlato alla tendenza auto-assertiva (detta anche maschile) ed il pensiero sistemico alla tendenza integrativo (detta anche femminile). Sempre Capra specifica che “le due tendenze sono entrambe caratteristiche essenziale dei sistemi viventi. Nessuna delle due è intrinsecamente buona o cattiva. Ciò che è buono, o sano, è un equilibrio dinamico; ciò che cattivo, o non sano, è una mancanza di equilibrio, che consiste nel dare una importanza esagerata a una delle due tendenze e trascurarne un’altra. Su questi presupposti, il PMI-NIC sta avviando un progetto di ricerca con l’obiettivo di analizzare le caratteristiche ed il ruolo di entrambe le tendenze nei modelli e nella pratica del Project Management, ponendole in relazione ai diversi processi del BoK ed alle competenze delineate nel Project Management Libri Competencies Development Framework Il progetto è stato avviato nel mese di maggio 2009 e prevede: una fase di studio all’interno del gruppo di lavoro (con un workshop); una fase di ricerca presso aziende e attraverso i canali PMI, oltre che network professionali; una fase di diffusione attraverso eventi e pubblicazioni. La fase di studio ha coinvolto 22 volontari che, suddivisi in gruppi, hanno elaborato le domande che, anche grazie al contributo modellistico di SAS, lo sponsor tecnico della ricerca, sono state quindi selezionate e sistematizzate in un questionario di 50 domande. Il questionario è stato on-line per circa 1 mese e mezzo e ha raccolto 600 risposte. E’ stato “pubblicizzato” da diversi Chapter in tutti il mondo (Sweden, France-Sud, New Zealand, Mexico, Slovenia, Netherlands, Frankfurt) e dal WINP SIG. Inizia ora la fase di analisi dei dati, SAS per gli aspetti statistici e a cura del PMT per quelli contenutistici. I risultati saranno pubblicati sul sito NIC e sicuramente su un prossimo numero di questa newsletter. Saranno inoltre pubblicati sui siti dei Chapter che hanno fornito il loro aiuto. E’ in cantiere l’idea di un poster che potrà essere esposto al congresso di Milano. Infine ci sarà un evento dedicato a questo tema il 1 ottobre 2010. Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Libri Il cambiamento climatico - Come progettare un futuro sostenibile Approfondimenti di Paolo Guglia, PMP® < precedente successiva > Pagina 14 I l problema del cambiamento climatico è noto da tempo, ma solo recentemente sono state intraprese iniziative di coordinamento a livello mondiale, grazie anche alla consolidata convinzione, presente nella comunità scientifica internazionale, del rapporto causa/effetto tra gas serra e riscaldamento climatico. E' quindi nata negli ultimi vent'anni una vera e propria progettualità su questo tema che ha portato, come primo tentativo, alla definizione del noto Protocollo di Kyoto, al fine di passare dalle buone intenzioni che auspicano “un futuro migliore” alla definizione di un programma risolutivo. Tali iniziative, purtroppo, non si sono dimostrate ancora risolutive e negli anni si è andati verso una definizione di un obiettivo comune sinteticamente riassunto nell'ultimo G8 tenutosi in Italia: “limitare l'incremento di temperatura globale al massimo di 2°C rispetto all'epoca pre industriale”. A questo punto, definito tale obiettivo, è legittimo chiedersi se e come sia possibile applicare i processi di PM per il suo conseguimento. Innanzitutto va evidenziato come il cambiamento climatico abbia caratteristiche intrinseche molto particolari, dal momento che tale problema, assieme alle sue soluzioni e ai benefici che ne derivano, è di natura mondiale. Per la sua risoluzione è necessario quindi il coinvolgimento di tutti gli Stati, al fine di trovare un accordo e una strategia comuni: troppo alto, altrimenti, sarebbe il rischio di free-riding, ovvero di uno Stato che non concorre al raggiungimento degli obiettivi (evitando quindi i conseguenti costi), ma che beneficia delle misure attuate dagli altri Stati. D'altro canto, però, non attuare interventi di mitigazione del clima genera inevitabili disequità di tipo intra-generazionale (dal momento che i popoli più poveri sono quelli più esposti alle sue conseguenze, come desertificazione, inondazioni, carenza di risorse alimentari, ecc...) e di tipo inter-generazionale (dal momento che, se non facciamo nulla oggi, sarà compito delle future generazioni cercare di recuperare una situazione che, a quel punto, rischierà di essere compromessa). Dal contrapporsi di queste due spinte contrastanti (il lasciar fare e il fare), nel 1997 è nato il Protocollo di Kyoto, che può senza dubbio essere considerato il primo esempio di progetto per combattere il Climate Change su scala mondiale. Come noto, il protocollo prevede un sistema cap & trade, ovvero la definizione di soglie di emissione da raggiungere entro il 2012, basate su un riferimento emissivo del 1990, con l'eventuale accesso a meccanismi di compensazione. In dettaglio, poi, in Europa il meccanismo ha funzionato: EC ha assegnato i quantitativi di emissione per stato membro, e ogni stato, nel pieno rispetto della propria sovranità, ha legiferato per convergere verso gli obiettivi globali. In Italia, ad esempio, si è trasformato il limite emissivo nazionale in limiti emissivi settoriali, che sono poi diventati limiti puntuali per ciascuno degli impianti soggetti a regolamentazione. Il documento che attua tali disposizioni è stato emesso nel 2006 ed è il Piano Nazionale d'Assegnazione valido per il periodo 2008-2012, ovvero lo stesso intervallo temporale del protocollo di Kyoto. La sintesi così presentata permette di mettere in luce il salto epocale vissuto tra il 1997 al 2006: identificato un problema, si è immediatamente passati dalle intenzioni alla definizione di una strategia globale e a piani di implementazione locali. Il sistema così definito è stato un passo avanti verso la soluzione, ma ha dimostrato punti deboli sin dall'inizio: la libertà decisionale delle singole nazioni nella definizione del piano di implementazione, il coinvolgimento di molti - ma non tutti - gli Stati e la presenza di inevitabili free riders. In realtà, viste tali inefficienze e il lungo periodo negoziale necessario per il raggiungimento di un accordo su scala mondiale, si è cominciato a negoziare su accordi post-Kyoto quando il protocollo era appena entrato in vigore. Alla fine dello scorso anno tali negoziati hanno acceso le speranze per la prospettiva di un nuovo accordo a Copenaghen, speranze che si sono però spente poco prima dell'inizio della Conferenza delle Parti (COP15). Alla fine della Conferenza, infatti, si è potuto definire solamente un accordo politico che, pur essendo riconosciuto da molte delle parti, non ha trovato un unanime consenso. (Continua a pagina 17) Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Libri PMBOK® e CobiT®: qual è l’utilità reciproca? Approfondimenti di Andrea Innocenti, PMP®, CGEIT ™ In questo approfondimento tratteremo le relazioni tra i framework CobiT e PMBOK da un punto di vista applicato, nel senso di formulare una prima risposta “di orientamento” alle domande: metriche e indicatori obiettivi business e obiettivi IT (effectiveness, efficiency, confidentiality, integrity, come PMBOK è utile a CobiT: se si intraprende un’attività sui processi basata su risorse IT modello di maturità CobiT , quali sono i vantaggi di trovare PMBOK implementato? come CobiT è utile a PMBOK: se esiste nell’organizzazione un sistema di governance “CobiT compliant”, quali sono i benefici per progetti gestiti secondo PMBOK ? Assumendo che PMBOK sia, almeno nella sua struttura, noto al lettore, inizieremo con un accenno alla struttura di CobiT e daremo un posizionamento reciproco dei due framework per poi passare alle due domande di cui sopra, utilizzando come base analitica il testo Mapping of PMBOK® with CobiT® 4.0, pubblicato da IT Governance Institute (ITGI™) ad agosto 2006 ed aggiungendovi alcune considerazioni. availability, compliance, reliability) Gli utenti tipici di CobiT sono CIO, owner di processo, business executive, auditor, revisori contabili, risk manager, funzioni di governo e controllo dell’outsourcing, .... In una prima comparazione con PMBOK , si riconosce che CobiT è orientato alla IT mentre PMBOK è generalista, che CobiT è sì orientato all’innovazione, ma anche al funzionamento, mentre PMBOK soprattutto all’innovazione (cioè alla progettualità). I due ambiti si sovrappongono sui progetti IT o con componenti IT . Lo schema sottostante riepiloga questo posizionamento reciproco: Le relazioni tra i due framework sono state oggetto del convegno PMI-NIC “PMBOK® e CobiT®: correlazioni, diversità, esperienze” del 17 settembre u.s. a Firenze; questo articolo è un summary dell’intervento Il mapping PMBOK® - CobiT® 4.0 . Le slide, insieme alla mail per eventuali contatti, sono pubblicate su www.pmi-nic.org nella sezione Eventi . Sul sito sono anche disponibili le slide dell’intervento “Introduzione a CobiT” del relatore A. Piamonte di AIEA ISACA® Chapter Milano ; in questa sede, non potendo ovviamente formulare un’introduzione completa, ci limiteremo agli elementi essenziali: CobiT di ITGI™ è un framework per la governance dell’IT; è stato creato nel 1996 e < precedente successiva > Pagina 15 presenta le good practice e i processi IT (“CobiT and its supporting publications identify control objectives, techniques and practices commonly required for each processes” – fonte: Mapping of PMBOK® with CobiT® 4.0 ); l’obiettivo è assicurare che l’IT di un’impresa sostenga le strategie e gli obiettivi aziendali. La struttura portante di CobiT è costituita da 34 processi organizzati nei 4 domini “Plan and organize”, “Acquire and implement” , “ Deliver and Support”, “Monitor and evaluate”; tra gli altri elementi essenziali troviamo: 215 obiettivi di controllo, cioè requisiti minimi per il controllo effettivo dei processi IT (Continua a pagina 16) Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Libri PMBOK® e CobiT®: qual è l’utilità reciproca? Approfondimenti (continua) (Continua da pagina 15) La tab. A riporta invece le prime risposte alle domande iniziali. Tab. A – utilità reciproca PMBOK-CobiT Tab. B – metodologia del mapping Come PMBOK è utile a CobiT Ad un’attività di assessment / impianto / revisione / miglioramento dei processi basata su COBIT che trova “esistente” PMBOK , una parte dei processi si presenterà ad un livello di maturità più alto, in dipendenza del grado di implementazione. Quindi, oltre a soddisfare puntualmente alcuni obiettivi di controllo, PMBOK serve a: o migliorare l’allineamento tra IT e business ed accrescere la contribuzione di valore dell’IT ; ciò vale in particolare per il portfolio management o arricchire con input, output, tecniche e strumenti la descrizione dei processi di project management o gestire il rischio più efficacemente o pianificare e controllare le risorse o costituire la fonte per ulteriori indicatori di performance Se esiste nell’organizzazione un sistema di governance “CobiT compliant”, le attività di progetti interamente IT o con una componente IT saranno eseguite secondo standard aziendali che ne facilitano la conformità PMBOK (“organizational process asset” in PMBOK) . CobiT costituisce una checklist per la formulazione dei requisiti, in particolare su scope, quality, integration e procurement Anche per le attività più specifiche di project management, CobiT costituisce una ulteriore checklist , riguardo ad es.: o caratteristiche della selezione dei fornitori, dei contratti, della gestione dei contratti, dei fornitori stessi o rischi caratteristici o indicatori specifici Infine, per i progetti che hanno nello scope i processi dell’IT stessa (ad es. la revisione di un sistema di governance), COBIT può dettare i requisiti organizzativi, sui processi e sui controlli, sugli indicatori e sulla maturità . Pertanto, processi aziendali implementati secondo PMBOK consentono di meglio soddisfare gli obiettivi di controllo COBIT; viceversa, componenti IT dei progetti possono utilizzare COBIT per la definizione dei requisiti (e quindi per la WBS e l’activity list). < precedente successiva > Pagina 16 Come PMBOK è utile a CobiT Come CobiT è utile a PMBOK Ad ognuno dei 215 obiettivi di controllo CobiT vengono associati i processi PMBOK che impattano sulla soddisfazione dei requisiti di controllo I processi e obiettivi di controllo Cobit dei domini Acquire and implementation e Delivery and Support costituiscono requisiti per progetti IT o con componenti IT . Come CobiT è utile a PMBOK Queste due risposte di sintesi sono ricavate dall’esperienza e dalla valutazione dei contenuti dei due framework; il testo Mapping of PMBOK® with CobiT® 4.0 fornisce invece un mapping puntuale nei due sensi secondo la metodologia riportata nella tabella B . Questo significa che metodi, tecniche e processi PMBOK, quando applicati, coprono i requisiti di controllo di Cobit ad uno di questi livelli: E = requisiti di PMBOK eccedono quelli di Cobit C = i requisiti di Cobit sono coperti da Pmbok A = alcuni dei requisiti di CobiT sono indirizzati da Pmbok NA = nessuna copertura In questi casi gli obiettivi di controllo dettano requisiti ai progetti, pur continuando a valere il mapping “come PMBOK è utile a CobiT” . Oltre alle nove knowledge area, anche i tre capitoli iniziali di PMBOK (gerarchia portafoglio/programma/progetto, project & operations, ecc..) sono mappati ma identificati come informativi . La lettura ”qualitativa” del mapping riprende e conferma le considerazioni sull’utilità reciproca di cui sopra. La lettura “quantitativa” (intendendo con questo il conteggio non pesato - della numerosità delle relazioni individuate dal mapping) ci porta ad altre evidenze riassuntive su entrambi i sensi del mapping: 8 processi su 34 non sono coperti da PMBOK solo il processo PO10 = Manage projects è coperto completamente da PMBOK per gli altri 25 la copertura è A (“alcuni requisiti indirizzati”); tra questi troviamo casi dove la percentuale di copertura è media o medio-bassa, altri dove è alta (Manage the IT investment – Manage quality - Assess and manage IT risks – tutti quelli di Acquire and Implement - Manage third party services – Manage problems - Monitor and evaluate IT performance) su 13 dei 25 processi con copertura A il mapping è del tipo “come CobiT è utile (Continua a pagina 17) Approfondimenti Editoriale < precedente successiva > Pagina 17 News Prossime date Articoli Eventi Progetti Branch Chapters Il cambiamento climatico PMBOK® e CobiT®: qual è l’utilità reciproca? (continua) (continua) (Continua da pagina 14) Tutto è stato quindi rimandato ai negoziati per la prossima COP16 in Messico. In quella sede si riproverà, infatti, a delineare in buona sostanza un Programma mondiale per il raggiungimento di un obiettivo mondiale: limitare le emissioni di CO2 a 450 t/anno, per permettere di rispettare il limite dei 2°C definito dal G8 dell'Aquila. La strada è ancora in salita, ma l'esperienza di Kyoto ha permesso di verificare che, se il problema è riconosciuto a livello globale e tutti i governi riconoscono la necessità di dover fare qualcosa, un obiettivo ambizioso è comunque raggiungibile. In tale contesto l'ONU rivestirà un ruolo cruciale di coordinamento tra gli Stati membri che, se da un lato sono stakeholder del processo mondiale di definizione del nuovo accordo, dall'altro diverranno in seguito anche coordinatori delle singole iniziative nazionali, attraverso specifiche legislazioni attuative. L'aspetto caratteristico degli accordi per il Global Warming consiste quindi nel fatto che, una volta superata la fase di planning con la definizione dell'accordo, l'esecuzione sarà sviluppata a livello nazionale, mentre il monitoring e controlling dell'accordo sarà condotto sia a livello nazionale (per il controllo dei non compliants nazionali) che sovranazionale (per il controllo dei risultati raggiunti dai singoli Stati). E i singoli cittadini che ruolo hanno? Inevitabilmente siamo anche noi stakeholder di questo processo globale perché, anche non volendolo, vivendo sullo stesso pianeta siamo tutti coinvolti. La forza del singolo dipende quindi dalla sua capacità di aggregarsi in associazioni e influenzare i processi normativi nazionali, ma ogni individuo ha anche il dovere di contribuire agli obiettivi di riduzione delle emissioni con micro-comportamenti virtuosi. Perché, se anche non avremo modo di vivere gli effetti dell'inquinamento da noi prodotto, questi finiranno per ricadere sui nostri figli e nipoti; e questo è di nuovo un problema di equità inter-generazionale. Libri (Continua da pagina 16) a PMBOK” le knowledge area PMBOK Integration, Scope, Quality, Procurement sono quelle che più contribuiscono al mapping: su queste aree gestire bene i progetti secondo PMBOK porta significativi vantaggi su COBIT la conformità ai controlli CobiT facilita i progetti particolarmente per le knowledge area Integration, Scope, Quality, Procurement. Conclusioni : Non ci sono incoerenze tra i due framework Viceversa c’è utilità reciproca, purchè sia chiara la mappa e gli asset organizzativi siano riutilizzati Sono da riutilizzare asset quali: Normative Guide, manuali di processo Processi, procedure Tools, Manuali Form, Template e .... competenze Infine, in una visione più generale, il tema delle correlazioni, sovrapposizioni, utilità ... dei molteplici framework oggi disponibili (più in generale ciò che è finalizzato ad aiutare a rispondere alle domande “come mi oriento tra tutti questi framework?” , “come riuso gli asset disponibili?” , “come massimizzo efficacia ed efficienza?”) sollecita oggi molto interesse, proprio per la molteplicità dei framework e l’alto rischio di diseconomie. Qualsiasi commento, contributo o proposta di partecipare ad ulteriori sviluppi sono benvenute. Tra i possibili sviluppi sono l’aggiornamento a PMBOK IV e CobiT 4.1 (le considerazioni riassuntive rimangono valide, mentre cambierebbe il dettaglio del mapping) e, soprattutto, l’estensione del mapping agli altri standard PMI come Portfolio, Program, OPM3. Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Libri Dai Branch del NIC Programma 2010 < precedente successiva > Pagina 18 a cura di Donatella Calderini, PMP Cari soci e amici del PMI-NIC, TOSCANA UMBRIA un augurio di Buon Anno a tutti da parte mia e di tutto il team organizzativo del Branch Centro Italia, da oggi Branch Toscana-Umbria. Con l’inizio del nuovo anno nasce l’esigenza di consolidare l'attività 2010 che scaturisce dalle idee già definite a fine 2009. Per prima cosa mi preme sottolineare che il team che opera nel Branch Toscana-Umbria ha pensato, non senza sacrifici, di mantenere una formula di partecipazione agli eventi che annulli o comunque, per quando possibile, riduca al minimo gli eventuali costi per i partecipanti. Pensiamo questo come atto di coerenza con il PMI e con il principio della diffusione della cultura del project management e della conoscenza in generale. Portare idee da sviluppare è qualcosa che nei nostri incontri rappresenta una vera opportunità che, nonostante la fatica del tempo strappato a lavoro e vita privata, ci compensa sempre come un regalo. Allora per il 2010, nel pieno dell’era della globalizzazione, il tema che ci è venuto spontaneo pensare è stato quello dei progetti che si svolgono in uno scenario internazionale. Pertanto i prossimi eventi relativi all’argomento in questione saranno orientati a temi come ad esempio i team virtuali e tutte le peculiarità che portano con sé: Come organizzare in funzione di un obiettivo comune persone provenienti da paesi e culture diverse? Come interagire senza prossimità fisica? Quale metodologia usare? Quali strumenti possono aiutare? Quali esperienze.... Il mondo del web 2.0 è lo scenario di fondo ma pensiamo che niente sia scontato. Una specifica attenzione sarà data anche alla continuazione del confronto sulle metodologie che ha tanto entusiasmato il 2009, abbiamo già alcune riflessioni sul CMMI, ITIL e poi vedremo. Anche quest'anno di non poca rilevanza sarà la nostra partecipazione agli incontri di Economia al cubo(3), che si svolgeranno come di consueto a Prato con la promozione della Camera di Commercio e della Fondazione sistema Toscana. Nel 2009 questa nostra partecipazione ha raggiunto visibilità su quotidiani nazionali e ci ha fatto molto piacere riuscire a fornire un tale contributo alla conoscenza della cultura del project management. Chi ci ha seguito e i molti che ci hanno manifestato apprezzamento e interesse sono stati, sono e saranno un tesoro che fornisce molte motivazioni. IL BRANCH TOSCANA-UMBRIA CERCA VOLONTARI INTERESSATI A COLLABORARE CON IL TEAM ORGANIZZATIVO PER LA PROGETTAZIONE DI NUOVI EVENTI PER IL 2010 E PER PROMUOVERE LA CULTURA DEL PROJECT MANAGEMENT NEL CENTRO ITALIA. PER ULTERIORI INFORMAZIONI SI PREGA DI CONTATTARE IL SEGUENTE INDIRIZZO [email protected] Dai Branch del NIC Editoriale < precedente successiva > Pagina 19 News Prossime date 5 incontri e 5 opTOSCANA UMBRIA portunità di confronto con il Branch Toscana-Umbria del NIC Assieme all’anno 2009 si è concluso anche il ciclo di incontri promosso dal Branch Toscana-Umbria “Eccellenze a confronto” che ha avuto il suo punto di attenzione alle best practice per la qualità che ad oggi la letteratura ed il mercato ci offrono. In qualità di Responsabile del Branch Toscana-Umbria, mi è di particolare conforto il successo avuto e, in modo specifico, il riscontro dei partecipanti a temi e approfondimenti ritenuti utili per supportare la quotidiana fatica rivolta all’incremento dei risultati, verso cui si indirizzano le nostre migliori energie. A nome del team organizzativo del ciclo di eventi (Luciana Zeccardi, Carlo Cammelli, Andrea Innocenti, Mirella Conti, Luigi De Laura, Mauro Ceccatelli) ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al successo delle iniziative del 2009 e immaginare di averli nuovamente a fianco per il cammino che faremo nel 2010. Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Libri Incontri Il project management per le PMI Aumentare l’efficienza per superare la crisi di Donatella Calderini, PMP Prato, 25 settembre 2009 Mi è di conforto pensare che questo ciclo d'incontri ha avuto presenze che sono arrivate addirittura da altre città come Trieste, ad oltre quattro ore da Firenze, e Roma, facendoci capire quanto i temi centrali del confronto tra metodologie e buone pratiche sia un centro di interesse veramente importante, che non vorremmo mai dare per scontato ma sempre, e con la massima attenzione, approfondire. Il “must” per ognuno di noi dell’organizzazione è quindi: “Proseguiamo!”, cercando di mantenere, come nel 2009, il profilo della massima fruibilità degli eventi e di rendere possibile la partecipazione a questi con costi azzerati. Non so se ci riusciremo anche per il 2010, la sfida è grande, ma sicuramente ci impegneremo al massimo. Intanto un grazie, non scontato, a tutti i relatori che hanno contribuito senza compenso alla costruzione di eventi di qualità e di interesse professionale assoluto, arrivando, in molti casi, a costituire punto di osservazione, approfondimento e anticipazione di assoluto valore. Un grande grazie anche a tutti coloro che ci seguono e che spero continueranno a seguirci magari, perché no, diventando parte integrante del nostro team. Il PMI (Project Management Institute) per le PMI (Piccole Medie Imprese); “cioè come il project management può aiutare le PMI ad aumentare l’efficienza (sempre, ed in particolare) nei momenti di crisi: questo il tema del workshop del 25 settembre al Magnolfi Nuovo di Prato, ospitato nella seconda edizione del Forum “Economia al Cubo”. Il branch Toscana-Umbria del NIC ha infatti potuto disporre di uno spazio significativo all’interno del Forum per raccontare alcuni aspetti importanti sull’obiettivo suddetto: Donatella Calderini (resp. del branch) ha illustrato cos’è il PMI , cos’è il Northern Italy Chapter del PMI e quali sono le attività del branch di Firenze Stefano Setti (PMI-NIC) ha descritto le attività passate e presenti del gruppo di lavoro “Management e Innovazione” del PMINIC : la ricerca sull’uso del project management nelle PMI, i convegni, il libro, l’attuale ricerca sui modelli di maturità in uso nelle PMI Andrea Innocenti (PMI-NIC) ha introdotto i contenuti veri e propri della disciplina, in termini prima di definizione dei concetti base, poi con la descrizione di alcune tra le tecniche fondamentali per la gestione dei progetti nella testimonianza finale, Francesco Trisolini (Hospitex Diagnostics) ha descritto l’applicazione nella sua azienda di metodi e tecniche illustrate in precedenza . A conclusione il dibattito con i partecipanti, che hanno confermato l’interesse mostrato durante gli interventi dei relatori con domande puntuali su alcuni aspetti importanti: l’impegno aziendale occorrente per aumentare la maturità del project management in azienda, il ruolo del project manager, vantaggi e svantaggi della provenienza del project manager da una funzione tecnico specialistica piuttosto che metodologica. Editoriale News Prossime date Eventi Articoli Progetti Branch Chapters Libri Presentation of PMI Chapter Slovenia, Ljubljana Dai Chapter PMI di Jana Barba, PMP PMI Chapter Slovenia, Ljubljana was founded in 2002 and today has 70 members, 30 of them with a PMP certificate. It is based in Ljubljana, while its members are spread all over the country and their number is increasing. The Executive Board of five members is led by Prof. Tomaž Kern, while its other members are Mitja Kožman − IPMIT, Maja Ferle − SAS Institute, Špela UrhPopovič − Naomi Consulting, and Jana Barba − Intereuropa IT. Their initial objective was to translate the PMBOK Guide into the Slovenian language, the result being the publication of Vodnik po znanju projektnega vodenja tretja izdaja (PMBOK Guide to the Project Management Body of Knowledge), which has sold well. The Chapter organises quarterly Expert Meetings in Companies with the objective of exchanging Project Management Knowledge and the Best Practice of its adoption. Thus in 2008, the first meeting was in Trimo Trebnje, where they had the opportunity to meet the president of PMI EMEA, Mr. Alessandro Cortese, and Cris Kindermans, president of PMI Chapter Belgium. Two further meetings were organised at the Hermes Plus company and at the S&T company. The Portfolio Management Standard was briefly described and a comparison was done with the actual business practice in a few companies. The number of attendees at such expert meetings is increasing; this fact has confirmed the business needs and encourages the Chapter to continue with such events. The Chapter has received very positive feedback from the public on its initiative to prepare for PMP certification. The initiative addressed more then 30 candidates and was organised into four half-day workshops, which were voluntarily mentored by PMP-certified members of the Chapter. The Chapter has thus contributed to the promotion of PMP certification and indirectly increased the expert PM knowledge level in Slovenia. In March 2010 in Portorose, the Faculty of Organisational Una conferenza internazionale a pochi passi da casa Dal 24 al 26 di Marzo 2010 si terrà a Portroz (Portorose), in terra slovena a pochi chilometri da Trieste, una conferenza internazionale su temi legati alle scienze organizzative, dal titolo People and Organization, giunta alla 29° edizione. < precedente successiva > Pagina 20 Science of the University of Maribor will organise the 29th International Conference on the Development of Organisational Science with the title People and Organisation (http://www.pmi-slo.org/). Plenary sessions and research paper panels will bring together numerous professionals from the fields of economics, research and education, healthcare, public administration, tourism, the armed services, public safety, finance and insurance, as well as other fields. The conference presents a meeting point for different topics but with a common thread, namely organisational business process management, information systems and human resource management systems. In cooperation with PMI Chapter Slovenia, Ljubljana, a two-day session dedicated to the project management profession will also be held. One of the speakers will be Mr. Stefano Setti, from PMI-NIC Milano. This is an opportunity for developing networking between both chapters, the first contact having formally been initiated in October 2009 in Trieste. Lo spettro delle discipline organizzative affrontate è decisamente ampio, così come il panel dei relatori, provenienti da numerose università e gruppi di ricerca europei (segnatamente Austria, Finlandia, Italia oltre che Slovenia). Collabora all’organizzazione dell’evento il chapter sloveno del Project Management Institute, che cura una delle tre giornate. PMI Chapter Slovenia , L jubljana 30, Kotnikova, 1000 Ljubljana, SLOVENIA TEL: 386-1-3009-800 FAX: 386-1-3009-820 URL: http://www.pmi-slo.org Contact person: Jana Barba, Maggiori informazioni sul sito: www.fov.uni-mb.si/conference e-mail: [email protected] Editoriale News Prossime date Eventi Project Manager al lavoro: strumenti e tecniche Libri Antonio Bassi, Moira Tagliafico < precedente successiva > L’innovazione ed il successo di un’impresa sono sempre più legati all’abilità di “gestire progetti”, “fare cultura” e alla capacità di gestire in modo eccellente molteplici variabili in un contesto sempre più dinamico ed in continuo mutamento; e questo perché l’esperienza maturata sul campo non è più sufficiente a finalizzare iniziative complesse. Il libro, prendendo spunto dalla struttura dei gruppi di processi di project management definiti dal Project Management Institute (PMI®) nel suo PMBOK® (Project Management Body of Knowledge) e dall’ISO (nel nuovo standard, in via di definizione, sul project management), descrive più di 100 strumenti e tecniche divenuti i fondamenti per poter gestire i progetti con efficacia ed efficienza. Per concezione e struttura, il libro non è un tradizionale testo di project management, ma un ausilio per chi è interessato ad intraprendere un qualunque percorso di certificazione (PMI®, PRINCE2 ed IPMA) e per chi, neofita od esperto, vuole conoscere od approfondire gli strumenti e le tecniche che, se opportunamente gestite ed implementate, possono migliorare le performance aziendali nella gestione dei progetti. Il libro è organizzato, per poter essere maggiormente fruibile, in base ai 5 gruppi di processi (Avvio, Pianificazione, Esecuzione, Controllo e Chiusura) in cui è strutturato un progetto. Ogni processo viene presentato da una definizione che ne illustra le proprietà essenziali e descritto con un livello di dettaglio funzionale al valore strategico insito in ognuno di essi. pp. 192, € 23,00 Ebook € 18,00 http://www.francoangeli.it/images/tasti/ scaricaebook.gif Franco Angeli (2010) Articoli Progetti Branch Chapters Libri Il project management emergente Il progetto come sistema complesso A cura di Francesco Varanini, Walter Ginevri Esiste una maniera consolidata di guardare al progetto, una maniera riduzionistica, rassicurante, non priva di efficacia - fondata sulla descrizione di tutte le attività necessarie al raggiungimento dello scopo, e sulla loro distribuzione nel tempo. Ma l'esperienza di chi si è trovato a governare progetti ci dice che non sempre questa semplificazione è fruttuosa. Nei fatti, il progetto è una rete organizzativa che appare diversa a seconda del punto di vista dal quale la si osserva; il progetto emerge con chiarezza solo nel corso del tempo; nel progetto il tutto non corrisponde semplicemente alla somma delle sue parti; e governare il progetto significa muoversi sull'orlo del caos, agendo per tentativi ed errori. Questo libro parla di progetti e di complessità. E’, nella prima parte, un saggio che esplora da diversi punti di vista la filosofia e la cultura del progetto. Ed è anche, in particolare nella seconda parte, uno strumento di lavoro, una cassetta degli attrezzi, quasi un manuale a uso dei project manager. Questo libro, scritto a più mani da studiosi del tema e da professionisti membri del PMI-NIC, si rivolge dunque innanzitutto a chi per professione conduce progetti, ma propone riflessioni e stimoli utili più in generale a tutti coloro che si interessano al funzionamento e alla direzione delle imprese. Perché il project management, inteso come governo di sistemi organizzativi instabili e complessi, tesi a un preciso scopo, appare come il paradigma di un nuovo modo di dirigere ogni tipo di impresa. pp. 300, € 28,50 Guerini e Associati Codice ISBN 13: 9788862501613 Editoriale News Sei studente universitario? Allo scopo di diffondere la cultura del Project Management fra i giovani, il PMI-NIC ha deciso di offrire agli studenti universitari con età inferiore ai 28 anni la partecipazione a tutti* gli eventi del chapter alle stesse condizioni dei soci. Per usufruire di questa opportunità basta iscriversi agli eventi del PMI-NIC inviando una mail a [email protected], specificando di essere studenti iscritti ad un'università, di avere meno di 28 anni ed allegando alla mail la copia del libretto o del tesserino universitario. Al momento della registrazione gli iscritti sono tenuti a mostrare in originale il libretto universitario, o un qualsiasi altro documento che attesta l'iscrizione all'università e la carta identità. * per le iniziative a numero chiuso, l'iscrizione sarà accettata solo nell'ultima settimana e a condizione che siano posti rimasti disponibili Nuove opportunità Sei alla ricerca di nuove opportunità professionali? Vieni a visitare la pagina dove le aziende cercano professionisti nel Project Management. http://www.pmi-nic.org/opportunita.asp SPONSORIZZACI! < precedente Vuoi fare conoscere la tua attività o quella della tua azienda a tutti i soci del PMINIC e ai molti altri che ricevono questa newsletter? Vuoi aiutarci a diffondere tutto quello che succede nell’ambito del nostro Chapter? SPONSORIZZA QUESTA NEWSLETTER! Contattaci via mail a: [email protected] Prossime date Eventi Articoli Convenzioni Progetti Branch Chapters Libri Comitato Direttivo Soci 1. Unione Commercio Corso Venezia 49, Milano Presentare il proprio badge di iscrizione al PMI. Per consultare le convenzioni cliccate qui Presidente Presidente ad interim Michele Carlo Notari Maritato (Dicembre2009) 2. Libreria Hoepli Via Hoepli 5, Milano - Sconto 10% con tessera PMI V.P. Tesoriere Maria Cristina Barbero 3. Istituto Internazionale di Ricerca Via Forcella 3, Milano Sconto sul prezzo di alcuni corsi di formazione . Cliccate qui per scaricare i termini della convenzione V.P. Formazione V.P. Formazione Walter Ginevri Walter Ginevri V.P. Organizzazione V.P. Organizzazione Michele Maritato Michele Maritato Direttori Aggiunti Giuseppe D’Amelio Direttori Aggiunti Giusi Meloni Antonio Bassi Michela Ruffa Diego Centenni Stefano Setti Prassede Colombo Francesco Regazzo Sede Piemonte-Valle D’Aosta (Directors) Sede Nord-Ovest Esther Cobos Directors Roberto Villa Esther Cobos Villa Sede Roberto Veneto (Directors) 4. E-NETWORK, C.so di P.ta Romana 46 e C.so Lodi 24Milano; Via Ostiense 30-Roma Sconto del 15% sul noleggio aule. Cliccate qui per scaricare il listino dei prezzi 5. GEC SERVICE, Piazza della Marina 1, Roma Sconto sull’affitto di uffici e sale riunioni Cliccate qui per scaricare la brochure 6. Madrelingua spagnola, traduzioni dall'italiano/inglese allo spagnolo e viceversa Condizioni di favore per i soci del PMI-NIC. Per informazioni: Valeria Albanese, Tel. 02-9081517, Cell. 3497552315, E-mail: [email protected] 7. EUREKA SERVICE, C.so di P.ta Romana 46 - Milano 02-36593124; via Troilo il Grande, 3 - Roma 06-41294141 Sconto del 25% sull’abbonamento a PMPSelftest Per informazioni cliccate qui 8. OTTICA CENISIO, via Borgese 1 ang. via Cenisio 18 Milano 02/347071 Sconti dal 10% al 40% per i soci del PMI-NIC (vedi convenzione) 9. www.insight.com Sconti per i soci del PMI-NIC sull'acquisto di software (vedi convenzione) Alberto Roveda Sede Nord-Est Barbara Scarso Directors Alberto Riveda Sede Emilia Romagna-Marche (Directors) Arnaldo Vecchietti Gianmarco Antonelli Daniele Di Lorenzo Sede Centro Italia Directors Sede Donatella Toscana-Umbria (Directors) Calderoni Donatella Calderini Donatella Dalmazzi Mirella Conti Iscritti 1150 Certificati PMP 790 Certificati CAPM 13 Comitato Editoriale Responsabile Antonio Bassi Stefano Aina Davide Ferrari Paolo Guglia Andrea Innocenti Enrico Masciadra Alessandra Noris Stefano Setti Email [email protected] Copie distribuite 2106