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INDICE DEGLI ARGOMENTI
DATI GENERALI SULLA SCUOLA
PAG. 3
PREMESSA
PAG. 4
STORIA DELLA SCUOLA
PAG. 7
ANALISI DI CONTESTO
(TERRITORIO; TERRITORIO E SCUOLA; SCUOLA, ALUNNI E FAMIGLIE)
PAG. 8
PIANO DELL‟OFFERTA FORMATIVA: PREMESSA
PAG. 13
FINALITÀ GENERALI
PAG. 16
FINALITA‟ SPECIFICHE
PAG.
CRITERI METODOLOGICI GENERALI
PAG. 21
PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL I CICLO DI
ISTRUZIONE (TAVOLE)
PAG. 22
AREA DELLA ORGANIZZAZIONE
PAG. 26
ORGANIZZAZIONE INTERNA E AREA DIDATTICA
PAG. 28
RAPPORTI SCUOLA- TERRITORIO - FAMIGLIA
PAG. 39
PATTO FORMATIVO 2014-2015
PAG. 41
AREA DELLA PROGETTAZIONE DIDATTICA
PAG. 53
INCLUSIONE E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
PAG.
58
PAG.
85
INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE NELLA DIDATTICA:
-
-
PERCORSO TRASVERSALE DI CITTADINANZA
LEGGERE PER CONOSCERE LE “VOCI DEL SALENTO”
INDICAZIONI NAZIONALI “CANTIERE PEDAGICO-DIDATTICO”
20
SINTESI DEI PROGETTI
PAG. 99
AREA DELLA VALUTAZIONE E INVALSI
PAG.
105
AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO
PAG.
122
SINTESI UNITÀ DI APPRENDIMENTO 2014-2015
PAG.
134
APPENDICE IN ALLEGATO
2
DATI SULLA SCUOLA
ANNO SCOLASTICO
2014-2015
ORDINE E GRADO DI SCUOLA
Secondaria di I grado
DENOMINAZIONE
" ASCANIO GRANDI "
VIA
Patitari n.2
CITTÀ
LECCE
CAP
73100
PROVINCIA
LE
TELEFONO
0832-346889
FAX
0832-231441
CODICE FISCALE
80009890759
E MAIL [email protected].
NUMERO ALLIEVI
NUMERO CLASSI
NUMERO CORSI
SITO INTERNET www.ascaniograndi.gov.it
810
31
CORSI ORDINARI 9 (A-C-E-F-G-H-I-L2 M)
CORSI MUSICALI
NUMERO DOCENTI
NUMERO UNITÀ PERSONALE A.T.A
2 (B - D)
77
+ 1 Unità assegnata ad altri compiti
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3
PREMESSA
In un‟epoca caratterizzata da povertà di pensiero, dal tramonto di un‟etica
tradizionale e dall‟assenza di una nuova etica, da una conseguente diffusa illegalità, si
rende necessario costruire una nuova cultura dell‟educazione attraverso il risveglio
della buona pedagogia.
L‟educazione, come afferma Duccio Demetrio, deve necessariamente tornare all‟uomo,
l‟unico essere in grado di custodirne i fini, i valori, i metodi e anche i segreti.
L‟educazione non appartiene ad altri se non all‟essere umano che assicura la
congiunzione solida tra le generazioni e rafforza quei legami necessari ad attribuire
senso alle azioni dell‟uomo e della collettività.
In un momento storico-sociale in cui si moltiplica velocemente la cultura del non senso,
occorre sostenere la valenza positiva generata da una sana azione pedagogica che
deve essere liberata dai falsi lacci della rassegnazione.
Si tratta di una sfida importante e necessaria, urgente, soprattutto se si pensa alle
domande ed alle attese che la società pone alla comunità scolastica, quali nuovi bisogni,
emergenze quotidiane, smarrimento con il contestuale venir meno di risorse, supporti
e collaborazioni.
La comunità educante deve essere costruita e curata attraverso il risveglio del senso
di appartenenza in tutti gli attori impegnati, attraverso la condivisione di un‟idea di
Scuola dal respiro culturale ampio ed unitario.
È necessario invertire una tendenza e passare ad esplicitare ed applicare la
dimensione della qualità per affrontare efficacemente la complessità del tempo
presente.
Le formule organizzative elaborate dal Collegio dei docenti devono acquistare
spessore e consistenza sul piano dello sviluppo e dell‟apprendimento.
Devono, dunque, indicare quali percorsi di lavoro e di ricerca risultano adeguati ai
contesti; devono equipaggiarsi per un viaggio in autostrada e per uno lungo i sentieri,
attraverso collaborazione, passione e serietà.
4
Devono, inoltre, essere in sintonia con la qualità dei percorsi, la validità dei processi, il
clima relazionale della Scuola.
C‟è bisogno di competenze, di motivazione, di lavoro silenzioso e produttivo, di dialogo
e confronto stringente, di rapporti dialettici e costruttivi, di autocritica.
Il cammino formativo dovrà appassionare tutta la comunità educante e non solo i
docenti: i ragazzi apprendono dalle figure di riferimento, dai luoghi, da circostanze
positive e negative, dagli sguardi, dai gesti.
I ragazzi hanno bisogno di accompagnatori affidabili e decisi, pronti a non sottrarsi
alle proprie responsabilità educative.
Hanno bisogno di maestri di vita e di cultura.
L‟insegnamento attraente non è solo risveglio della passione verso la conoscenza ma
riguarda anche la capacità di ispirare fiducia, di originare entusiasmo e motivazione
verso la vita della Scuola e della classe.
Dobbiamo essere capaci di condurre gli alunni ad assaporare il gusto che deriva dallo
stare insieme, a provare il desiderio verso il sapere durante la straordinaria avventura
della conoscenza.
Il risveglio di una buona pedagogia potrà essere il filo conduttore per tutti noi
attraverso poche e vincolanti azioni educative:
-
Credere nelle persone da educare offrendo loro la giusta attenzione senza
esprimere giudizi tempestivi e negativi;
-
Mostrarsi disponibili all‟ascolto;
-
Progettare e promuovere nelle classi una valida ed efficace azione di regia
formativa
-
attraverso pratiche didattiche di apprendimento cooperativo, lezioni-seminario,
dibattiti, conferenze;
-
Scoprire e valorizzare attitudini personali e talenti; trasformare limiti e vincoli
in risorse;
-
Conquistare la fiducia di famiglie ed alunni attraverso un dialogo (nei tempi e nei
-
luoghi adeguati) costruttivo, efficace, volto alla comprensione di bisogni, realtà,
……
-
………………………
5
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BREVE STORIA E DESCRIZIONE DELLA SCUOLA
La Scuola Secondaria di primo grado “A. Grandi” fu istituita nel lontano 1941 e
soltanto nel 1949 fu intitolata ad Ascanio Grandi, un illustre poeta epico nato verso
la metà del sec. XVI a Lecce dove morì verso il 1635. Fu autore di quattro poemi:
“Tancredi”, “I Fasti Sacri”, “La vergine desponsata” e “Noè”.
La storia dei primi trent‟anni della scuola è stata segnata da enormi difficoltà, a
causa della mancanza di una struttura edilizia adeguata.
Infatti, fu dapprima ubicata presso il Regio Istituto Commerciale “Costa”, poi fu
trasferita in via F. Crispi e, quindi, presso il palazzo “Oliva”.
Successivamente, occupò i locali inadeguati del “Consorzio Agrario”, per essere poi
ospitata dall‟Istituto Magistrale e, in seguito, dal Liceo Classico “Palmieri” in Piazzetta
Carducci.
Infine, nell‟anno 1970, si trasferì definitivamente nell‟attuale struttura di via
Francesco Patitari.
Qualche anno dopo l‟edificio fu ampliato per esigenze di ricettività.
Attualmente la Scuola dispone di una sede adeguata e confortevole ed è dotata di
spazi ed attrezzature idonei a rispondere alle richieste di formazione dell‟utenza.
Il nucleo principale dell‟edificio si sviluppa su tre piani; esso ospita 23 scolaresche, un
Laboratorio multimediale, che funge anche da sala video, una palestra coperta, la
biblioteca, gli uffici di presidenza, gli uffici di segreteria, una sala professori.
L‟ala più recente dell‟edificio ospita 9 scolaresche, un laboratorio scientifico, un
laboratorio musicale, un laboratorio linguistico, l‟Aula Magna, che funge anche da sala
video, una palestra coperta per l‟attività curricolare ed extracurricolare.
La struttura è completamente recintata.
Degli 11 corsi, due sono ad indirizzo musicale con insegnamento di cinque strumenti:
flauto, chitarra, violino, clarinetto, pianoforte.
Per la serietà, l‟impegno, la correttezza e la severità degli studi, la scuola ha acquisito,
via via, maggiore credibilità, fino a diventare una “Scuola prestigiosa e di tradizione”,
aperta ed attenta ai processi di innovazione e cambiamento.
Interpreta i bisogni del territorio e con esso interagisce.
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ANALISI DI CONTESTO
TERRITORIO
La scuola opera nella città di Lecce, geograficamente situata in una zona pianeggiante,
a 10 chilometri dal mare Adriatico.
La città, dalla collocazione piuttosto decentrata nell‟ambito nazionale è, tuttavia,
collegata al resto d‟Italia dalla ferrovia, dalla rete stradale, dagli autobus di linea.
La sua estensione è di 238 Kmq.
La popolazione residente a Lecce al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre
2011, è risultata composta da 89.916 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne
risultavano registrati 95.753. Si è, dunque, verificata una differenza negativa
fra popolazione censita e popolazione anagrafica pari a 5.837 unità (-6,10%).
Gli stranieri residenti a Lecce al 1° gennaio 2011 sono 6.058 e rappresentano il 6,3%
della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente
dall'Albania con il 14,9% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita
dalle Filippine (10,3%) e dallo Sri Lanka (ex Ceylon) (9,5%).
I nuclei familiari sono caratterizzati da un numero ridotto di componenti e le attività
prevalenti sono di tipo terziario.
Per la sua posizione geografica, la città risulta essere un luogo di “frontiera” ed è
particolarmente interessata dal problema dei flussi migratori che, provenienti
soprattutto dall‟Europa dell‟Est e dai Paesi asiatici, sono divenuti rilevanti negli ultimi
decenni.
Nella città di Lecce ha sede il Tribunale di Corte d‟Appello, la Diocesi e una Università
con le facoltà di Lettere e Filosofia, Scienze della Formazione, Economia, Ingegneria,
Giurisprudenza, Beni Culturali, Lingue e Letterature Straniere, Scienze Matematiche
Fisiche e Naturali.
Sono anche presenti un Conservatorio Musicale, con un eccellente livello di fruibilità,
una Biblioteca Provinciale e un Archivio di Stato.
Nell‟ambito del territorio comunale operano 131 scuole (statali, paritarie e non
paritarie), di ogni ordine e grado: di esse 21 sono le scuole dell‟infanzia statali; 15 le
scuole primarie statali; 6 gli istituti di istruzione secondaria di primo grado e 13 gli
Istituti di Istruzione secondaria di 2° grado (dati forniti dalla Provincia di Lecce).
Alcune scuole materne, elementari e medie sono state trasformate in istituti
comprensivi.
8
La città non manca di luoghi per l‟arricchimento culturale, quali cinema, teatri, musei, e
accoglie molti monumenti di valore storico e palazzi di antica memoria.
Numerose risultano le Associazioni culturali di varia natura, con un buon livello di
fruibilità.
Gli spazi pubblici per il tempo libero dei ragazzi sono costituiti dallo Stadio, dal
Palazzetto dello sport, dal campo CONI; numerose sono le palestre private.
I centri di aggregazione per i giovani si estendono agli Oratori parrocchiali.
Nell‟area della comunicazione si registrano alcune TV locali, radio private e testate
giornalistiche.
Il tessuto economico della città si caratterizza per la presenza soprattutto di
imprese commerciali e di piccole e medie aziende.
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TERRITORIO e SCUOLA
L‟Istituto di Istruzione secondaria di 1° grado “Ascanio Grandi” è ubicato in un
quartiere tra il centro storico e la periferia, in prossimità delle principali arterie che
collegano la città ai paesi della provincia.
Si tratta di un quartiere caratterizzato da uno sviluppo economico medio-alto e da un
conseguente medio-alto tenore di vita.
Basso è il livello di criminalità presente nella zona; mediamente sviluppati risultano i
servizi per il tempo libero ed i servizi sanitari.
Alto è il livello di scolarizzazione e molto basso l‟indice di evasione dall‟obbligo
scolastico.
L‟ubicazione dell‟Istituto (tra il Centro e la periferia) gli ha consentito di accogliere
da sempre, oltre agli alunni del quartiere, anche numerosi allievi provenienti da altre
aree della città e da paesi limitrofi.
E‟ per tale motivo che l‟edificio, risalente ai primi anni 60, è stato ampliato nel 1990
con un nuovo padiglione; il che permette alla Scuola di poter ospitare 810 alunni.
In ragione di quanto innanzi esposto, l‟utenza è abbastanza diversificata sia per la
provenienza sociale degli allievi che per i livelli d‟apprendimento degli stessi; livelli che
si possono mediamente sintetizzare nel modo seguente:
-
il 20% degli allievi si attesta nella fascia alta
-
il 40% nella fascia medio/alta
-
il 30% nella fascia medio/bassa
-
il 10% nella fascia bassa.
10
SCUOLA, ALUNNI E FAMIGLIE
L‟autonomia scolastica promuove e sviluppa processi di responsabilizzazione tra tutti
coloro che hanno compiti educativi e di formazione.
In una società in continuo cambiamento, “l‟apprendimento scolastico è una delle tante
esperienze di formazione”. La scuola, non più luogo esclusivo in cui apprendere, ha
comunque una funzione centrale e fondamentale nel “curare e consolidare le
competenze e i saperi di base” e “nel mettere in relazione la complessità dei nuovi
modi di apprendere”, come affermato nella premessa alle Indicazioni nazionali per il
curricolo del 2012.
La scuola può svolgere efficacemente la sua funzione educativa soltanto se è in grado
di instaurare una sinergia virtuosa con tutte le sue componenti.
Nell‟ambito di tale alleanza educativa, un ruolo strategico è quello svolto dalle famiglie
che, all‟inizio dell‟anno scolastico, sono chiamate a condividere il Patto educativo di
corresponsabilità che fa riferimento allo Statuto delle studentesse e degli studenti
ed al Regolamento interno d’Istituto.
Con la firma del Patto educativo, che declina i reciproci rapporti, i diritti e i doveri
che intercorrono tra l‟istituzione scolastica ed i genitori, le parti assumono impegni e
responsabilità e condividono regole e percorsi di crescita degli studenti, ciascuno
secondo i rispettivi ruoli.
La famiglia, dunque, è il partner privilegiato e, per promuovere un‟efficace alleanza
educativa, per meglio definire attese e bisogni degli allievi e delle famiglie, per
rilevare il livello di soddisfazione nei confronti dell‟Offerta formativa dell‟Istituto ed
il clima scolastico in generale, al termine delle attività didattiche di ogni anno
scolastico viene somministrato a tutti gli alunni, ai docenti e alle famiglie un
questionario di valutazione, messo a disposizione on-line sul sito della scuola.
I criteri di valutazione adottati sono di tipo quantitativo e prevedono l‟attribuzione di
un punteggio da 1 a 4 relativo al grado di soddisfazione o di gradimento espresso
dall‟intervistato.
Attraverso i questionari e attraverso i diversi canali di comunicazione tra scuola e
famiglia (incontri collegiali, colloqui individuali, comunicazione attraverso il sito della
scuola), si evince che la maggior parte delle famiglie attribuisce notevole importanza
all‟acquisizione di un metodo di studio autonomo ed efficace, alla capacità d‟uso delle
lingue straniere, alle capacità critiche utili ad operare scelte per il presente ed il
futuro, alla capacità di impegnarsi, di assumere responsabilità, di rispettare le regole
di civile convivenza.
11
La totalità dei genitori vuole che i ragazzi maturino comportamenti leali e solidali e
sappiano accettare ed interagire con le diversità.
I genitori attribuiscono la massima importanza ai colloqui individuali ed agli incontri
scuola-famiglia e vi partecipano numerosi, collaborando attivamente con il corpo
docente per migliorare l‟esito dei processi educativi.
In conclusione, l‟utenza si aspetta che la scuola dia ai ragazzi una preparazione
culturale, intesa non come semplice e meccanica acquisizione dei contenuti, ma come
acquisizione del sapere, del saper fare e del saper essere; si aspetta, quindi, una
scuola dove sviluppare competenze che permettano all‟alunno, una volta terminato il 1°
ciclo di istruzione, di orientarsi, di relazionarsi con contesti più complessi e difficili,
grazie ad una solida formazione culturale, personale ed umana e grazie all‟acquisizione
di adeguati e funzionali strumenti cognitivi e metodologici.
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PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
PREMESSA
La Scuola secondaria di 1° grado “A. Grandi”, per la definizione e la strutturazione
della propria Offerta Formativa, ha adottato linee progettuali che trovano
fondamento nei principi e nelle motivazioni di natura socio-culturale, psicopedagogia,
educativa e didattica di seguito espressi:
 Favorire lo sviluppo integrale e armonico della persona
 Formare OGNI alunno sul piano cognitivo e culturale perché, educato alla e nella
complessità, possa affrontare positivamente la mutevolezza del sistema sociale
e professionale presente e futuro e acquisisca la capacità di dare senso alla
varietà delle proprie esperienze
 Elevare la qualità dei percorsi formativi in modo da:
-
valorizzare ogni alunno nella positività dei suoi aspetti qualitativi, evidenziando
ciò che sa fare e potenziando gli aspetti peculiari della sua personalità
-
porre attenzione al pensiero divergente, all‟incontro con l‟altro, alla capacità di
porsi continuamente in discussione
 Stabilire relazioni costanti e costruire un‟alleanza attiva con le famiglie e con
tutti gli altri attori extrascolastici in modo da attivare percorsi che, forti
dell‟integrazione di competenze, conoscenze e risorse, siano adeguati ai bisogni
formativi della propria popolazione scolastica.
La Scuola, infatti, riconosce nel TERRITORIO il suo interlocutore privilegiato,
in quanto coprotagonista, attivo e collaborativo, nell‟articolato e complesso
processo di formazione dei giovani studenti e ad esso rivolge la sua attenzione
per riconoscerne caratteristiche peculiari, dinamiche interne ed esigenze
culturali.
Coerentemente con tali principi, condivisi e assunti dal Collegio dei docenti,
la Scuola costruisce la propria identità come istituzione educativa, avendo
come punto di riferimento gli esiti dell‟analisi della situazione reale, sia dal
punto di vista educativo che dal punto di vista organizzativo, mediando
costantemente tra il modello ideale e nazionale della formazione/istruzione
(macrosistema) ed il modello praticabile nel contesto (microsistema).
13
Come è esplicitato nell‟Atto di indirizzo del Ministero della Pubblica
Istruzione emanato l‟8 settembre 2009 e come confermato dalle Indicazioni
nazionali per il curricolo del 4 settembre 2012, “l‟Autonomia è lo strumento e
la risorsa attraverso cui adottare metodi di lavoro, tempi di insegnamento,
soluzioni funzionali alla realizzazione dei piani dell‟offerta formativa e alle
esigenze e vocazioni di ciascun alunno [……]. L‟Autonomia organizzativa
consente di dare al servizio scolastico flessibilità, diversificazione,
efficienza ed efficacia e di realizzare l‟integrazione ed il miglior utilizzo
delle risorse e delle strutture, anche attraverso l‟introduzione e la
diffusione di tecnologie innovative”.
Grazie agli strumenti forniti dall‟autonomia, la scuola promuove al suo interno:
-
un processo di revisione e miglioramento continuo
-
un processo di sempre maggiore responsabilizzazione
-
l‟aggiornamento, la ricerca e la qualificazione del personale sotto l‟aspetto
pedagogico, didattico e culturale
-
il miglioramento del proprio assetto organizzativo.
In quanto sistema organizzato, la Scuola adotta un criterio di collegialità
effettiva che, attraverso un‟efficiente distribuzione di risorse, funzioni e compiti e
grazie a gruppi di lavoro e a processi di coordinamento e monitoraggio, consente a
tutti (docenti e non) di partecipare attivamente e di operare in sinergia. La tenuta e
la realizzazione delle scelte collegiali e l‟adozione di comportamenti congruenti con
esse costituiscono i criteri di valutazione di tutte le professionalità operanti nella
scuola.
La Scuola attua un processo di controllo, monitoraggio e valutazione dell‟efficacia
e positività della propria azione educativa e della propria organizzazione interna,
definendo un sistema di indicatori di qualità del servizio e adottando specifiche
procedure, strumenti e criteri di rilevazione interna ed esterna, nello specifico
intento di individuare le aree di miglioramento.
Pur nel rispetto della libertà professionale e di insegnamento, ciascun docente
garantisce la correttezza pedagogica e la congruenza operativa richiesta dalle
scelte collegiali.
14
*
Assumendo le “Indicazioni nazionali per il curricolo” del 2012 come quadro di
riferimento per la progettazione curricolare, la Scuola sviluppa un progetto
educativo che pone lo studente al centro della sua azione educativa ed elabora
specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione in
relazione con i bisogni fondamentali dei ragazzi e coerenti con i traguardi formativi
previsti dal documento nazionale.
La Scuola, quindi, elabora una propria cultura pedagogica ed educativa,
contestualizza i traguardi formativi previsti dalle “Indicazioni nazionali per il
curricolo” e progetta percorsi didattici finalizzati all‟acquisizione di saperi
immediatamente spendibili in forma di competenze e utili a conseguire le
competenze-chiave per l‟apprendimento permanente definite dal Parlamento
europeo e dal Consiglio dell‟Unione europea con la Raccomandazione del 18 dicembre
2006.
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FINALITÀ GENERALI
In quanto comunità educante, nella propria OFFERTA FORMATIVA il nostro
Istituto
persegue
prioritariamente
l‟obiettivo
di
FAVORIRE
LO
SVILUPPO
ARMONICO E INTEGRALE DELLA PERSONA che accoglie e valorizza appieno, nel
rispetto dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea.
COMPITO FONDAMENTALE DELLA SCUOLA, è, quindi, EDUCARE ISTRUENDO e
promuovere il successo scolastico di TUTTI gli studenti ai quali insegna non soltanto
ad “apprendere”, curando e consolidando saperi di base e competenze, ma insegna
anche ad “essere” e a “saper stare al mondo”.
Assumendo come riferimento pedagogico la “centralità della persona”, LA SCUOLA:
 progetta percorsi formativi che vedono lo studente protagonista attivo della
propria formazione
 offre a ciascun allievo occasioni per l‟acquisizione di valori e saperi che
valorizzino le caratteristiche individuali, le attitudini, i talenti
 sostiene e incoraggia gli allievi in difficoltà, aiutandoli a riscoprire motivazione
e interesse ad apprendere
 costruisce percorsi di apprendimento personalizzati il cui traguardo sia non solo
la formazione di conoscenze verificabili e di abilità consolidate, ma soprattutto
lo sviluppo di competenze culturali basilari e irrinunciabili
Per promuovere una nuova cittadinanza, LA SCUOLA:
 si ispira ai principi della Carta costituzionale e ai valori in essa propugnati per
formare i cittadini di oggi e di domani attraverso la riaffermazione di valori
spesso disattesi nella società in cui ci troviamo a vivere: senso della legalità,
etica della responsabilità individuale e collettiva, acquisizione del concetto
di “bene comune”
 pone la massima attenzione alla cultura dell‟inclusione, sostenendo le varie
forme di diversità, di disabilità o di svantaggio e assicurando un‟adeguata
accoglienza ed un equilibrato inserimento nella comunità scolastica
 educa alla convivenza attraverso la valorizzazione delle diverse identità e
radici culturali di ogni studente
16
Coerentemente con le finalità sopra esposte, LA SCUOLA elabora un curricolo che:
 tenga presente la dimensione verticale del curricolo e si raccordi con la
scolarità precedente attraverso il consolidamento delle conoscenze e abilità
acquisite
 legga e interpreti in chiave pedagogica e didattica la realtà sociale e culturale
in cui opera
 si articoli su una consapevole scelta dei contenuti finalizzati alla promozione di
apprendimenti significativi in cui le conoscenze siano il risultato di processi di
interiorizzazione e rielaborazione personale
 sia tale da guidare gli studenti a cogliere, in maniera graduale, i “nuclei
fondanti” delle varie discipline, il loro statuto epistemologico, il metodo che le
connota, i concetti chiave che ne costituiscono la struttura operativa e
cognitiva
 favorisca l‟approccio alle discipline intese come punti di vista sulla realtà e come
modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo
 promuova la ricerca di connessioni tra i saperi disciplinari al fine di superare la
frammentazione della conoscenze
 sia calibrato in funzione delle diverse esigenze degli allievi, favorendo
l‟individualizzazione e la personalizzazione dei percorsi formativi
 valorizzi le eccellenze e intervenga sui punti di “debolezza” degli allievi
 preveda percorsi di approfondimento critico
 favorisca l‟esplorazione e la scoperta
 incoraggi l‟uso di strategie fondate sull‟apprendimento cooperativo e sulla
operatività
 incentivi l‟uso di nuovi linguaggi e la capacità di servirsi di nuovi strumenti, tra
cui quelli digitali
 predisponga modalità e strumenti adeguati e condivisi di verifica e valutazione,
che siano trasparenti e coerenti con il percorso formativo di ogni alunno
 fornisca un adeguato livello di competenze, indispensabili per continuare ad
apprendere a scuola e lungo l‟intero arco della vita, promuovendo, quindi, le
seguenti competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal
Parlamento europeo:
-
comunicazione nella madrelingua
-
comunicazione nelle lingue straniere
-
competenza matematica
-
competenza digitale
-
imparare ad imparare
-
competenze sociali e civiche
-
senso di iniziativa e imprenditorialità
-
consapevolezza ed espressione culturale
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Al termine del primo ciclo, l‟alunno “ideale” definito dalla scuola ha acquisito:






i valori essenziali alla sua crescita umana, sociale e civile
i saperi e i linguaggi culturali di base
gli strumenti necessari per apprendere ad apprendere
i metodi e le categorie mentali per governare l‟esperienza e orientarsi
autonomia di pensiero e senso critico
competenze in termini di capacità di utilizzare conoscenze, abilità e strumenti
culturali per decodificare la realtà e interagire positivamente con essa nei
diversi contesti di vita
Le attività progettuali dell‟Istituto si realizzano attraverso:
a)
le Unità di Apprendimento disciplinari con chiara definizione delle competenze chiave
trasversali, degli obiettivi formativi disciplinari e dei percorsi contenutistici per il
conseguimento di conoscenze, abilità e competenze.
Il Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli definisce come segue conoscenze,
abilità, competenze:
 le conoscenze (teoriche e/o pratiche) indicano il risultato dell‟assimilazione di
informazioni attraverso l‟apprendimento e sono l‟insieme di fatti, principi,
teorie e pratiche, relative ad un settore di studio o di lavoro;
 le abilità indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per
portare a termine compiti e risolvere problemi; possono essere cognitive (uso
del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (quando implicano l‟abilità
manuale e l‟uso di metodi, materiali, strumenti);
 le competenze indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità,
capacità personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e
nello sviluppo professionale e/o personale; si definiscono in termini di
responsabilità e autonomia.
b)
il percorso interdisciplinare “Il diritto di diventare … GRANDI” che, incentrato sui
temi e i valori della legalità, è finalizzato a sviluppare le competenze chiave di
cittadinanza.
c)
le attività integrative realizzate attraverso i diversi PROGETTI.
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IN SINTESI
La Scuola secondaria di primo grado è scuola:
 dell’educazione integrale della persona
pone al centro dell‟azione educativa lo studente in tutti i suoi aspetti
promuove processi formativi che sviluppino armonicamente la personalità
degli allievi in tutte le dimensioni
 delle relazioni educative
considera l‟importanza delle relazioni educative interpersonali e la creazione
di un clima di classe sereno e favorevole all‟apprendimento in un‟ottica di
dialogo e rispetto reciproco
 dell’identità
- accompagna il preadolescente nella sua maturazione globale, fornendogli
strumenti per conoscere le proprie potenzialità e i propri limiti
 dell’educazione ai valori
- educa alla condivisione dei principi e valori della nostra Costituzione, al senso
della legalità, all‟etica della responsabilità individuale e collettiva,
all‟acquisizione del concetto di “bene comune”
 dell’inclusione
sostiene le varie forme di diversità, disabilità o svantaggio e promuove la
cultura dell‟accoglienza e dell‟integrazione per mettere ciascun allievo nella
condizione di raggiungere la piena realizzazione di sé
educa alla convivenza attraverso la valorizzazione delle diverse identità e
radici culturali di ogni studente
 della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi
legge i bisogni e previene i disagi, prima che si trasformino in
disadattamenti, attraverso scelte condivise con le famiglie e gli altri
soggetti educativi nell‟extrascuola
 dell’orientamento
- mira alla definizione ed alla conquista di una propria identità per operare
scelte consapevoli e portare avanti lo sviluppo di un progetto di vita
personale coerente con i valori della società in cui vive
 della motivazione e del significato
utilizza modalità motivanti e ricche di senso per radicare conoscenze e
abilità sulle effettive capacità di ciascuno
 dell’inserimento sociale
aiuta lo studente ad acquisire un‟immagine sempre più chiara ed approfondita
della realtà per partecipare in modo efficiente ed efficace alla vita sociale
19
FINALITÀ SPECIFICHE
La Scuola Secondaria di primo grado, secondo quanto enunciato dalle Indicazioni per
il curricolo, persegue le seguenti finalità:










Apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base
Sviluppo delle capacità autonome di studio
Acquisizione di strumenti di pensiero per apprendere e selezionare informazioni
Acquisizione delle capacità di elaborare metodi e categorie in grado di
orientare le esperienze e le scelte di vita
Acquisizione di autonomia di pensiero
Valorizzazione delle varie forme di “diversità” o di svantaggio
Acquisizione di uno stile di vita improntato al benessere proprio e altrui
Maturazione delle regole fondamentali della convivenza democratica
Maturazione dell‟identità culturale nazionale e sovranazionale
Maturazione del senso di responsabilità nei confronti dei problemi posti dalla
società contemporanea
La Scuola persegue tali FINALITÀ attraverso i seguenti PERCORSI FORMATIVI
articolati in obiettivi formativi:
1. Elaborare il senso dell’esperienza:
a) prendere consapevolezza del sé riconoscendo le proprie potenzialità ed i
propri limiti
b) sviluppare le capacità necessarie per imparare a “leggere” e gestire le
proprie emozioni
c) sviluppare le capacità di interagire e collaborare col gruppo e nel gruppo
d) sviluppare il pensiero analitico e critico
2. Educare alla cittadinanza attiva:
a) condividere i valori sanciti dalla Costituzione
b) aver cura e rispetto di se stessi, degli oggetti e dell‟ambiente
c) rispettare le regole condivise
d) rispettare gli altri e sviluppare atteggiamenti positivi e collaborativi, in
un‟ottica di dialogo e rispetto reciproco
e) costruire e sviluppare il senso di legalità
f) sviluppare un‟etica della responsabilità attraverso il senso del dovere e la
capacità di portare a termine gli impegni assunti
g) valorizzare il patrimonio culturale del passato
20
3. Promuovere l’alfabetizzazione culturale di base
a) Acquisire i linguaggi, i contenuti, gli strumenti delle discipline come
mezzo per “leggere”, rappresentare ed interpretare la realtà:
saper ascoltare
saper leggere e comprendere
saper osservare e descrivere
saper esprimere nei diversi linguaggi, verbali e non verbali, contenuti
disciplinari, idee, esperienze personali, messaggi e valori
saper utilizzare i testi per ricavarne dati e informazioni utili
saper selezionare ed analizzare testi e dati
saper collocare dati ed eventi in ordine logico e cronologico
saper utilizzare funzionalmente linguaggi e strumenti disciplinari
saper operare analisi e sintesi
saper interpretare fatti e concetti nei diversi ambiti disciplinari
saper valutare fatti e fenomeni esprimendo il proprio pensiero
saper generalizzare le informazioni
b) acquisire capacità di organizzare le conoscenze al fine di elaborare un
sapere sempre meglio integrato.
CRITERI METODOLOGICI GENERALI
Gli obiettivi sopra indicati saranno perseguiti tenendo presente alcuni criteri
metodologici generali:
 Valorizzare l‟esperienza e le conoscenze degli alunni al fine di dare un senso alla
varietà delle loro esperienze e motivarli all‟apprendimento
 Favorire l‟esplorazione e la scoperta al fine di promuovere la passione per la
ricerca di nuove conoscenze
 Incoraggiare l‟apprendimento collaborativo al fine di favorire la dimensione
sociale dell‟apprendimento
 Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere al fine di
“imparare ad apprendere”
 Promuovere l‟apprendimento attraverso una didattica laboratoriale al fine di
favorire l‟operatività, il dialogo e la riflessione su quello che si fa
21
22
LE ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO SI
REALIZZANO ATTRAVERSO
UNITA’ DI APPRENDIMENTO
CURRICOLARI
CONOSCENZE
ABILITÀ
COMPETENZE
ATTIVITÀ DI
PROGETTO
VERIFICHE
SOMMATIVE
PERCORSO
TRASVERSALE
COMPETENZE
CHIAVE DI
CITTADINANZA
VERIFICHE
FORMATIVE
ALUNNO
ORIENTATO
HA ELABORATO IL
SENSO
DELL’ESPERIENZA
E’ EDUCATO
ALL’ESERCIZIO DELLA
CITTADINANZA
ATTIVA
HA ACQUISITO GLI
STRUMENTI
CULTURALI DI BASE
23
OBIETTIVO GENERALE EDUCATIVO E
FORMATIVO:
EDUCARE ISTRUENDO
PER FORMARE
“UNA PERSONA CAPACE DI STARE AL MONDO”
ATTRAVERSO IL CONSEGUIMENTO DI
COMPETENZE CHIAVE:
Comunicazione nella madrelingua
Comunicazione nelle lingue straniere
Competenza matematica e competenze di base
in scienza e tecnologia
Competenza digitale
Imparare ad imparare
Competenze sociali e civiche
Spirito di iniziativa e imprenditorialità
Consapevolezza ed espressione culturale
COMPETENZE DI CITTADINANZA:
Imparare ad imparare
Progettare
Comunicare
Collaborare e partecipare
Agire in modo autonomo e responsabile
Risolvere problemi
Individuare collegamenti e relazioni
Acquisire ed interpretare l’informazione
24
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti
Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e
gli altri
Considera la diversità come un valore da rispettare e
salvaguardare in un‟ottica di dialogo e rispetto reciproco
LO STUDENTE
esprime la propria personalità in tutte
le sue dimensioni
E‟ consapevole dell‟importanza del rispetto per idee, persone,
ambienti
Conosce e valorizza il proprio patrimonio culturale
Ha acquisito le norme essenziali del vivere civile e della partecipazione
attiva alla crescita del territorio
Ha sviluppato capacità critiche
Dimostra originalità e spirito di iniziativa
Orienta le proprie scelte in modo consapevole
25
26
27
ORGANIZZAZIONE INTERNA
Dirigente scolastico: dr.ssa Graziuso Anna Lucia
Docenti a tempo indeterminato: n° 76
Docenti a tempo determinato: n° 1
Docenti assegnati ad altre attività: n° 1
Personale Ausiliario e Amministrativo:
Direttore Servizi Generali e Amministrativi : dott. Gaetani Luca
Assistenti Amministrativi: n° 5
Collaboratori Scolastici: n° 9
Responsabile del servizio di prevenzione e protezione:
Ing. Rocco M.Tarantino
-
Collegio dei Docenti:
costituito da tutti i docenti - presieduto dal Dirigente scolastico
si ricostituisce all’inizio di ogni anno scolastico
Consigli di Classe:
ciascuno costituito dal Dirigente scolastico, da tutti i docenti della
classe e da 4 rappresentanti eletti dai genitori degli alunni
- dura in carica un anno scolastico
-
ORGANI
COLLEGIALI
Consiglio d’Istituto:
- costituito da 19 componenti
(Dirigente scolastico - 8 docenti - 8 genitori - 2 non docenti )
- presieduto da un genitore eletto dai componenti
- dura in carica 3 anni scolastici
-
Organo di garanzia:
costituito dal Dirigente scolastico, due docenti del Consiglio di Istituto, da
due genitori
28
COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Paladini Lucia
Prof.ssa Cretì Daniela
Area 1: Prof.ssa
Prof.ssa
Area 2: Prof.ssa
Area 3: Prof.ssa
Area 4: Prof.ssa
FUNZIONI STRUMENTALI
Caione M. Concetta
Natali Adelmaria
Giuliana Rosa
Selleri Alessandra
Di Napoli Maria Cristina
GRUPPO STAFF DEL DIRIGENTE
Costituito da: Dirigente Scolastico, 2 collaboratori del Dirigente, Direttore
SGA, Funzioni Strumentali area 1, 2, 3 e 4, referenti dei distretti e dei corsi ad
indirizzo musicale.
Il gruppo Staff può allargarsi fino a comprendere i docenti coordinatori di
classe per consentire una programmazione di Istituto più funzionale e condivisa,
una più efficace realizzazione del curricolo e la risoluzione di eventuali problemi
relativi ad uno o più Consigli di classe.
DOCENTI
CON
INCARICHI
SPECIALI
REFERENTI DEI DISTRETTI DISCIPLINARI
1) Prof.ssa Di Napoli M. Cristina
Discipline umanistiche e storico-geografiche (Italiano, Storia e geografiaApprofondimento)
2) Prof.ssa Galante Rossella
Lingue comunitarie (Inglese, Francese e Spagnolo)
3) Prof.ssa Persico Patrizia
Discipline matematico-scientifiche
Tecnologia)
e
tecnologiche
(Matematica,
Scienze,
4) Prof.ssa Cavallo Elena
Discipline relative ai linguaggi espressivi (Arte e Immagine, Musica,
Educazione Motoria; Religione cattolica)
1 REFERENTE per i corsi ad indirizzo musicale (B e D)
Prof. Manieri Stefano
-
GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (G.L.I.)
Dr. Anna Lucia Graziuso – Dirigente Scolastico – che lo presiede
Prof. Maurizio Giannini – Coordinatrice Area Sostegno
Prof.ssa Daniela Cretì – Coordinatrice gruppo dell’inclusione
Referente D.S.A.
Docenti di sostegno dell’Istituto
Coordinatori di classe
Funzioni strumentali dell’Istituto
Collaboratori della Dirigente scolastica
Responsabile A.S.L.
29
31
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
I A
II A
III A
I B
II B
III B
I C
II C
III C
I D
II D
III D
I E
II E
III E
I F
II F
III F
I G
II G
III G
I H
II H
III H
I I
II I
III I
I L
II L
III L
II M
COORDINATORI DEI CONSIGLI DI CLASSE
Prof.ssa Persico Patrizia
Prof.ssa Faggiano Giuliana
Prof.ssa Salvia Rossella
Prof.ssa Pepe Maria Felice
Prof.ssa Morrone Giovanna
Prof.ssa Giuliana Rosa
Prof.ssa Alberone Isabella
Prof.ssa Inguscio Rita
Prof.ssa Monaco Anna Maria
Prof.ssa Spena Elvira
Prof.ssa Gambardella Flavia
Prof.ssa Grande Maria Teresa
Prof.ssa Panico Evandro
Prof.ssa Natali Adelmaria
Prof.ssa Saponaro Sivia
Prof.ssa Marzo Anna Maria
Prof.ssa Panese Marcello
Prof.ssa Selleri Alessandra
Prof.ssa Paladini Lucia
Prof.ssa Bonomo Sara
Prof.ssa Caione Maria Concetta
Prof.ssa Marinone Maria
Prof.ssa Di Castri Maria Clara
Prof.ssa D’Agostino Maria
Prof.ssa Russo Anna Maria
Prof.ssa Rizzo Ilenia
Prof.ssa Prencipe Sara
Prof.ssa Di Napoli Maria Cristina
Prof.ssa Di Napoli Maria Cristina
Prof.ssa Saponaro Sivia
Prof.ssa Faggiano Giuliana
GRUPPI DI PROGETTO
COMMISSIONI NOMINATE DAL COLLEGIO
COMITATO DI VALUTAZIONE
30
AREA DIDATTICA
Il Collegio dei Docenti è articolato in gruppi di lavoro ai quali sono affidati compiti
di organizzazione, di progettazione didattica, di coordinamento per la realizzazione di
progetti, di analisi e soluzione di problemi specifici. I gruppi fanno riferimento a
figure di coordinamento.
COMPITI DEI RESPONSABILI DELLE FUNZIONI STRUMENTALI
anno scolastico 2014-2015
F.S. AREA 1 (Prof.sse Caione Maria Concetta - Natali Adelmaria)
- Revisione e adeguamento del POF secondo le Indicazioni per il Curricolo e i bisogni
formativi degli allievi in collaborazione con il D.S. e le FF.SS.
- Coordinamento e gestione dell‟impianto organizzativo progettuale
- Promozione e coordinamento delle attività di progettazione didattica d‟Istituto in
collaborazione con il Dirigente Scolastico e gli altri docenti con incarichi di F.S.
- Promozione e sviluppo delle competenze professionali dei docenti
- Coordinamento delle attività di Accoglienza classi prime
- Progettazione e controllo relativo all‟attuazione del Progetto Integrato “Scuola –
Legalità – Ambiente” d‟intesa e in collaborazione con le funzioni strumentali
dell‟Area 2, 3 e 4
- Organizzazione e Progettazione di strumenti di raccordo tra l‟area di Progetto,
coordinatori di Progetto, distretti, consigli di classe
- Progettazione delle fasi di valutazione e monitoraggio dei processi di
apprendimento in collaborazione con la F.S. Area 2
- Predisposizione di questionari ai fini della valutazione di progresso e di risultato
attraverso il monitoraggio e l‟autoanalisi d‟Istituto.
- Collaborazione con i Docenti delle Funzioni Strumentali e i Responsabili di Aree e
Distretti
-
F.S. AREA 2 (Prof.ssa Giuliana Rosa)
Gestione “sito web”
Aggiornamento, sul sito web, della versione sintetica del POF
Progettazione e realizzazione del software per la compilazione “on line” dei
questionari relativi all‟autovalutazione delle attività svolte nell‟ Istituto
Perfezionamento dei “programmi” per l‟elaborazione automatica dei dati necessari
all‟autovalutazione
Realizzazione di “programmi” per la stampa delle schede di valutazione
quadrimestrale degli alunni
Supporto di consulenza organizzativa e progettuale ai docenti
Richiesta di consulenza per l‟adeguamento sia delle apparecchiature sia dei
software presenti nel laboratorio d‟informatica
Progettazione, coordinamento e gestione P.O.N.
31
-
Controllo relativo all‟attuazione del Progetto Integrato “Scuola – Legalità –
Ambiente” d‟intesa e in collaborazione con le funzioni strumentali dell‟Area 1, 3 e 4
Coordinamento attività INVALSI (prove classi prime e terze)
Collaborazione con i Docenti delle Funzioni Strumentali e i Responsabili di Aree e
Distretti
F.S. AREA 3 (Prof.ssa Selleri Alessandra)
- Organizzazione e cura di tutte le attività e le opportunità di relazione e di
condivisione tra docenti, tra docenti e genitori, tra alunni e istituzione scolastica
- Organizzazione e coordinamento delle attività e dei rapporti scuola - famiglia
- Organizzazione delle attività di recupero/potenziamento e di eccellenza
- Organizzazione, gestione e controllo degli interventi di esperti esterni (ASL) e
Associazioni miranti:
- 1) alla promozione del benessere di docenti, studenti e famiglie
- 2) alla prevenzione del disagio degli studenti, attraverso interventi mirati
- 3) l‟attivazione di uno sportello di ascolto (Counseling scolastico) a favore di alunni,
famiglie, docenti
- Organizzazione, gestione, coordinamento delle iniziative volte all‟orientamento
scolastico degli allievi delle classi terze
- Coordinamento e gestione delle attività relative alla “continuità” scuola primaria scuola secondaria di primo grado.
- Controllo relativo all‟attuazione del Progetto Integrato “Scuola – Legalità –
Ambiente” d‟intesa e in collaborazione con le funzioni strumentali dell‟Area 1, 2 e 4
- Collaborazione con i Docenti delle Funzioni Strumentali e i Responsabili di Aree e
Distretti
F.S. AREA 4 (Prof.ssa Di Napoli Maria Cristina )
- Informazione e sensibilizzazione sulle attività di ampliamento dell‟Offerta
formativa, in collaborazione con il Dirigente Scolastico e le Funzioni Strumentali 1,
2, 3
- Ricerca e cura dei contatti esterni con Enti e Associazioni
- Organizzazione degli eventuali incontri con gli Esperti
- Collaborazione con il Comune di Lecce e le Associazioni di volontariato
- Attivazione di iniziative nell‟ambito di progetti ministeriali
- Organizzazione delle visite guidate
- Organizzazione dei viaggi di istruzione in collaborazione con una figura ATA
- Organizzazione delle attività per la solidarietà in collaborazione con la Vicepresidenza
- Controllo relativo all‟attuazione del Progetto Integrato “Scuola – Legalità –
Ambiente” d‟intesa e in collaborazione con le funzioni strumentali dell‟Area 1, 2 e 3
- Collaborazione con i Docenti delle Funzioni Strumentali e i Responsabili di Aree e
Distretti
32
COMPITI DEI REFERENTI DEI DISTRETTI – anno scolastico 2014-2015
-
Nel mese di settembre il referente di ogni Distretto coordina gli incontri del
gruppo per predisporre, con la collaborazione fattiva dei docenti componenti il
Distretto medesimo,
a) le prove di ingresso disciplinari per le classi prime
b) prove di ingresso disciplinari comuni per le classi seconde e terze
c) la revisione e le eventuali modifiche delle Unità di Apprendimento
(secondo il modello predisposto dalle FF.SS. 1 e approvato dal Collegio dei
docenti) che vengono ritrascritte su apposito file, a disposizione di ogni
docente
d) l‟analisi, la discussione e condivisione delle griglie di valutazione degli
apprendimenti transdisciplinari e del comportamento
-
Nel corso dell‟anno scolastico il referente di ogni Distretto:
e) coordina gli incontri periodici secondo un calendario stabilito dalla
dirigenza (3/4 incontri)
f) procede alla puntuale verbalizzazione degli incontri suddetti su apposito
Registro
g) collabora con le Funzioni Strumentali Area 1, 2, 3, 4 per la realizzazione
delle attività curricolari e di progetto
h) partecipa come componente effettivo allo staff della Dirigenza
COMPITI E FUNZIONI DEL GRUPPO STAFF DEL DIRIGENTE
Lo staff è costituito dal Dirigente, dai 2 Collaboratori del Dirigente, dal Direttore
SGA, dalle Funzioni Strumentali Area 1, 2, 3 e 4, dai Referenti dei Distretti.
I lavori del Gruppo sono diretti dal Dirigente o da un docente da questi designato.
Lo staff espleta i seguenti compiti e funzioni:
- Analisi e discussione delle proposte progettuali delle FF.SS.
- Analisi e discussione delle modifiche al POF apportate dai responsabili della
Funzione Strumentale Area 1
- Analisi e discussione delle proposte didattiche dei referenti dei Distretti
disciplinari
- Attività di raccordo tra la progettualità delle FF.SS. e i Distretti disciplinari
- Progettazione di strumenti per la piena attuazione del POF attraverso i Consigli di
classe.
- Analisi delle proposte progettuali interne ed esterne alla scuola per la migliore
realizzazione e l‟ampliamento dell‟Offerta Formativa
- Discussione dei piani di intervento per il recupero, il potenziamento e la
valorizzazione delle eccellenze dell‟utenza.
33
COMPITI E FUNZIONI DEL GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE
-
Rilevazione dei bisogni educativi speciali presenti nell‟Istituto, attraverso apposita
scheda
Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere in
favore degli alunni
Focus e confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie di
gestione delle classi
Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della Scuola
Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli G.L.H. operativi
nell‟Istituto sulla base delle effettive esigenze
Elaborazione del Piano Annuale per l‟Inclusività riferito agli alunni con B.E.S. da
inserire nel P.O.F.
COMPITI E FUNZIONI DEI COORDINATORI DEI CONSIGLI DI CLASSE
Il docente che riceve dal Dirigente scolastico l‟incarico di „coordinatore‟ del
Consiglio di classe:
-
-
ha la piena responsabilità del corretto funzionamento di tale importante
organismo collegiale di base;
è punto di riferimento costante dei docenti componenti il Consiglio di classe
per tutti gli aspetti educativi, didattici e organizzativi inerenti il percorso
annuale/triennale di ogni singolo allievo e della classe nel suo complesso
è responsabile del corretto svolgimento delle operazioni preliminari alle riunioni
dei Consigli di classe, dello svolgimento delle attività in sede di riunione e
dell‟attuazione di tutte le decisioni prese a maggioranza o all‟unanimità,
inerenti il percorso educativo e didattico degli allievi della classe
Il Coordinatore del Consiglio di classe:
-
-
-
Partecipa con i coordinatori di tutte le altre classi ad incontri preliminari alle
riunioni di Consigli di classe, nella fase iniziale dell‟anno scolastico ed in
preparazione degli scrutini del primo e del secondo quadrimestre, al fine di
rendere condivisa, omogenea ed efficace l‟attività educativa e didattica e la
valutazione degli esiti sia all‟interno del proprio Consiglio che tra i Consigli di
classe dell‟Istituto
Presiede, in seguito ad eventuale delega del Dirigente scolastico, il Consiglio di
classe e ne coordina i lavori, curando la discussione di tutti i punti all‟Ordine del
giorno
Coordina in particolare tutte le operazioni previste all‟inizio e al termine
dell‟anno scolastico (somministrazione prove di ingresso, accertamento dei
34
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
prerequisiti trasversali e disciplinari, valutazione delle prove, organizzazione
dei programmi annuali in considerazione dei livelli di partenza……valutazione
corretta, coerente, condivisa al termine dell‟anno o del triennio…)
Predispone, insieme a tutti i componenti del Consiglio di classe, la Relazione
iniziale e la Relazione finale del Consiglio
Riferisce ai rappresentanti dei genitori in seno al Consiglio di classe in relazione
all‟andamento didattico e disciplinare degli allievi, e ad altre iniziative e azioni
didattico - educative stabilite dal Consiglio stesso
Riferisce ai docenti del Consiglio di classe in merito ad eventuali situazioni
problematiche di singoli allievi o dell‟intero gruppo classe, di cui è a conoscenza
perchè segnalate dai genitori, dal Dirigente scolastico e/o dai suoi collaboratori
Cura la puntuale verbalizzazione di ogni incontro di Consiglio
Dopo ogni Consiglio di classe comunica al Dirigente scolastico, mediante
apposito modulo fornito dalle FF.SS. Area 1, eventuali problemi e situazioni
degne di nota (bisogni, difficoltà….)
Sollecita i docenti della 1° ora di lezione ad una puntuale giustificazione delle
assenze e dei ritardi degli allievi e si fa carico di contattare le famiglie in caso
di reiterazione di assenze e ritardi, specie se ingiustificati
Si fa carico di segnalare tempestivamente ai responsabili della Funzione
strumentale Area 2 e 3 eventuali situazioni particolarmente problematiche in
relazione al ripetersi di assenze e ritardi.
Controlla, al termine dell‟anno scolastico, la situazione generale delle assenze di
ogni singolo allievo, attraverso i dati forniti dalla Segreteria, ai fini della
validazione dell‟anno scolastico
Cura e coordina le operazioni di valutazione iniziale, quadrimestrale e finale
degli apprendimenti e del comportamento, al fine di favorire una valutazione
globale dell‟allievo che sia coerente con le finalità e gli obiettivi prefissati, che
tenga conto dei livelli di partenza, delle difficoltà del percorso, delle particolari
attitudini del discente
Coordina tutte le operazioni relative allo svolgimento dell‟Esame di Stato e della
prova nazionale INVALSI (Italiano o Matematica), seguendo le indicazioni
fornite dalle FF.SS. Area 1
Cura la compilazione del documento di Certificazione delle competenze al
termine dell‟Esame di Stato, al fine di accertarne e garantirne la coerenza con
il percorso triennale dell‟allievo e con le valutazioni espresse nella scheda
personale al termine dell‟anno scolastico
Cura - e se ne assume la piena responsabilità nei confronti della Dirigenza, delle
famiglie e degli allievi - l‟espletamento di tutte quelle azioni e operazioni che
permettono al Consiglio di classe di essere veramente funzionale all‟attuazione
delle finalità e degli obiettivi educativi e didattici previsti dal POF d‟Istituto.
Si fa carico di contattare le famiglie per segnalare eventuali problemi e
situazioni degne di nota e per condividere strategie di intervento
35
FORMAZIONE DELLE SEZIONI/CLASSI
I gruppi classe saranno formati secondo criteri che favoriscano i processi di
integrazione culturale degli alunni per assicurare, nei limiti del possibile, una
situazione di omogeneità tra le diverse sezioni/classi e di eterogeneità al loro interno.
Dovranno essere possibilmente misti e si presterà attenzione a distribuire il numero
dei ragazzi e delle ragazze in modo equilibrato tra i vari corsi.
Una Commissione formata da docenti in servizio e dal Dirigente provvederà alla
formazione delle sezioni/classi nell‟ultima settimana di agosto/primi giorni di
settembre, secondo criteri di equità fissati dal Consiglio di Istituto.
La formazione delle classi potrà essere preceduta da incontri fra i nostri
insegnanti/referenti e gli insegnanti/referenti delle diverse scuole primarie che
costituiscono il bacino di utenza della Scuola “A Grandi”; in particolare tra i docenti
dell‟ultimo anno di ogni ciclo per esaminare il materiale documentario del percorso
formativo già concluso, le schede di osservazione/valutazione ed ogni altro tipo di
rilevazione socio-pedagogica, funzionale al benessere dell‟alunno.
I ripetenti saranno ammessi a frequentare lo stesso corso di provenienza.
E‟ facoltà del Dirigente, in presenza di particolari motivi, decidere per la frequenza di
un corso diverso.
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI
1) I docenti sono assegnati alle classi/sezioni con determina dirigenziale, ai sensi
della normativa vigente. Nell‟assegnazione sarà considerata in via prioritaria
l‟esigenza di garantire a tutte le classi l‟equità del percorso attraverso un
impiego razionale ed una distribuzione funzionale delle risorse professionali.
2) Per l‟assegnazione ai diversi ambiti disciplinari o ad attività progettuali, il
Dirigente tiene conto essenzialmente delle specifiche competenze ed
esperienze dei docenti, cercando di soddisfare, ove possibile, le motivate
richieste del personale.
SOSTITUZIONE DEI DOCENTI ASSENTI
Per le supplenze lunghe si provvederà a nominare un docente rispettando la normativa
vigente.
Per le supplenze brevi saranno utilizzati docenti che abbiano dato disponibilità per
ulteriori ore di servizio eccedenti quelle obbligatorie, fino ad un massimo di n.6 ore
settimanali.
In ogni caso saranno rispettati i seguenti criteri:
 docente della stessa materia
 docente della stessa classe
 turnazione
36
ORARIO SCOLASTICO
L‟orario viene formulato all‟inizio dell‟anno scolastico da un gruppo di docenti incaricati
dal Dirigente.
Al fine di favorire una consapevole partecipazione degli alunni ad ogni attività
didattica e per sollecitare la motivazione mediante adeguate metodologie e forme di
insegnamento/apprendimento, nel predisporre gli orari si garantirà:
 un‟equa distribuzione delle discipline e dei carichi di lavoro giornaliero
 fasce orarie non eccessivamente frazionate per una maggiore significatività
dell‟azione educativa
RIPARTIZIONE ORARIA PER DISCIPLINA
Disciplina
Ore settimanali
Religione
n. 1 ora
Italiano
Approfondimento Italiano/Latino
Storia
Geografia
Matematica
Scienze
Lingua Inglese
Lingua Francese
Lingua Spagnola
Tecnologia
Arte e Immagine
Musica
Educazione fisica
Strumento
Sostegno
n. 6 ore
n. 1 ora
n. 2 ore
n. 1 ora
n. 4 ore
n. 2 ore
n. 3 ore
n. 2 ore
n. 2 ore
n. 2 ore
n. 2 ore
n. 2 ore
n. 2 ore
n. 3 ore
37
RAPPORTI SCUOLA – TERRITORIO – FAMIGLIA
RAPPORTI CON IL TERRITORIO
L‟Istituto mantiene un costante rapporto con il Territorio nel quale è inserito; ad esso
guarda per individuare risorse umane, professionali e finanziarie, coinvolgendo le
istituzioni pubbliche e private, nell‟Offerta Formativa.
A tal fine stabilisce rapporti con:
 L’Amministrazione Comunale per: suggerire interventi a favore della tutela del
minore (sicurezza all‟entrata e all‟uscita dalla scuola); sollecitare il
miglioramento delle strutture esistenti; partecipare a decisioni che coinvolgono
i minori
 Enti locali ed istituzionali per: prevenire disagi di tipo familiare,
comportamenti a rischio e situazioni di malessere e/o disagio attraverso
interventi di supporto (ASL ed Istituzioni per la difesa dei minori..)
 Altre scuole della città e/o della provincia al fine di collaborare in attività di
interesse comune che arricchiscono l‟Offerta Formativa; per orientare i ragazzi
nelle scelte scolastiche al termine del primo ciclo di istruzione
 Attività e realtà sociali per: esplorare i settori lavorativo - professionali del
mondo del lavoro e della realtà sociale circostante; conoscere i problemi
presenti nel territorio; individuare i possibili sbocchi professionali
 Esperti in vari settori per: aiutare gli alunni a sviluppare il senso di
responsabilità verso la propria ed altrui salute, la sicurezza, l‟ambiente; fare
acquisire ai nostri ragazzi conoscenze storico-artistiche e paesaggistiche del
territorio di appartenenza.
38
RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA
E‟ necessario che il Progetto Educativo d‟Istituto, nella sua globalità, venga condiviso
con le famiglie degli utenti, come espressamente suggerito dalle Indicazioni per il
curricolo emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione il 4 settembre 2012.
Il primo importante momento di condivisione del Progetto Educativo è costituito dagli
incontri dei docenti con i genitori degli alunni delle classi prime, seconde e terze,
organizzati nella terza settimana dell‟anno scolastico.
Per le classi prime, l‟incontro è suddiviso in due fasi: durante la prima fase,
all‟assemblea dei genitori viene presentato l‟Istituto nelle sue finalità culturali e
didattiche e viene illustrato il Patto educativo di corresponsabilità comprendente lo
Statuto delle studentesse e degli studenti e il Regolamento interno d‟Istituto (vedi
allegato).
Successivamente i coordinatori delle singole classi acquisiscono dai genitori dei loro
alunni tutte le informazioni (scolarità precedente, caratteristiche personali, notizie
sul vissuto familiare …) ritenute utili ad individuare i bisogni educativi degli utenti o a
risolvere eventuali problematiche che possono influire sull‟iter didattico-educativo e
sui comportamenti.
Negli incontri con i genitori delle classi seconde e terze, i coordinatori illustrano alle
famiglie le finalità culturali dell‟Istituto, i criteri metodologici seguiti, i progetti e le
iniziative finalizzate all‟arricchimento o all‟integrazione dell‟Offerta Formativa, i
criteri definiti dal Collegio dei docenti per la valutazione degli apprendimenti e del
comportamento e l‟articolazione oraria settimanale. Viene inoltre riproposto il Patto
formativo d‟Istituto che ha validità triennale e, pertanto, è stato già condiviso e
discusso durante il primo anno di frequenza dei figli.
Con particolare riferimento all‟incontro scuola-famiglia delle classi terze, il
coordinatore del Consiglio di classe ha cura di illustrare ai genitori i punti
fondamentali della Riforma della Scuola Superiore e le linee generali del PROGETTO
di ORIENTAMENTO scolastico e professionale che guiderà gli allievi alla scelta della
scuola superiore dopo il conseguimento del diploma al termine dell‟esame di Stato.
Nel mese di dicembre vengono organizzati una serie di incontri tra i genitori e i
rappresentanti degli Istituti Superiori del territorio che forniscono informazioni sui
rispettivi Piani di studio.
Nel mese di gennaio:
- i docenti consegnano alle famiglie il Consiglio Orientativo del Consiglio di classe;
39
-
la Segreteria supporta i genitori nella compilazione delle domande on line.
Al termine dell‟anno scolastico l‟Istituto rilascia il documento di Certificazione
delle Competenze attestante l‟avvenuto superamento dell‟esame di Stato e la
valutazione sintetica in decimi; tale documento è valido per l‟iscrizione alla scuola
secondaria di 2° grado.
Nel corso dell‟anno i rapporti scuola-famiglia si articolano come segue:

due ore settimanali mensili (seconda e quarta settimana di ogni mese) messe a
disposizione dei genitori da parte dei docenti in orario antimeridiano, previo
appuntamento, per l‟intero anno scolastico, esclusi gli ultimi 30 giorni di lezione,
secondo un calendario affisso all‟albo;
 tre incontri annuali quadrimestrali scuola-famiglia;
 partecipazione dei rappresentanti dei genitori ai Consigli di classe e, ove si
ravvisino
particolari
problemi
sia
comportamentali
sia
d‟interesse
e
partecipazione attiva al dialogo educativo-didattico, sarà convocata l‟assemblea
dei genitori;
 rapporto diretto con le singole famiglie tramite comunicazione scritta o
telefonica a carico della scuola.
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SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO “ASCANIO GRANDI”–LECCE
Via F.Patitari,2- 73100 - LECCE
Telef. 0832-346889 –
Dirigente Scolastico Dott. Anna Lucia GRAZIUSO
AI GENITORI E ALL’ALUNNO ……………………………………………………………………..
CLASSE……SEZ…..
Lecce, ……………...
Triennio settembre 2014 – giugno 2017
Il patto formativo
È la dichiarazione, esplicita e partecipata dell’operato della scuola e del suo regolamento interno
Coinvolge l’intero corpo docente, i genitori, il personale ATA, gli alunni.
Contribuisce allo sviluppo del reciproco senso di responsabilità e impegno.
Trova esplicitazione nel POF.
STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI
D.P.R. 249/24-06-1998
E’ vigente uno statuto di studenti e studentesse, composto da sei
articoli, nel quale sono sanciti diritti e doveri che regolano le attività e la
vita scolastica nella sua globalità.
ART. 1 – VITA DELLA COMUNITA‟ SCOLASTICA.
La Scuola
è luogo di formazione e di educazione globale;
è centro di esperienze formative mirate;
è luogo di coinvolgimento responsabile e produttivo di tutte le sue componenti;
è garante della formazione del cittadino e dello sviluppo delle potenzialità di ciascun discente
e del recupero delle situazioni di svantaggio;
persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all‟evoluzione delle
conoscenze ed all‟inserimento nella vita attiva;
è garante di libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione;
ripudia ogni discriminazione.
41
ART. 2 – DIRITTI
a. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata conseguita
attraverso l‟orientamento, il potenziamento dell‟identità di ciascuno, aperta alla pluralità delle
idee. L‟esercizio del diritto all‟educazione ed all‟istruzione non può essere impedito da difficoltà
di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all‟handicap.
b. E‟ diritto dello studente vivere la propria esperienza scolastica in un clima sereno e rispettoso
della persona e delle regole della Convivenza Civile. Atti di intimidazione, sopraffazione,
oppressione fisica o psicologica commessi da soggetti “forti” (bulli) nei confronti di soggetti più
deboli devono essere subito segnalati ai docenti al fine di attivare le adeguate strategie.
c. La comunità scolastica promuove un clima di solidarietà tra i suoi componenti attraverso
l‟azione organizzativa, progettuale, didattica.
d. Lo studente ha diritto di essere informato sulle norme che regolano la vita della scuola. Lo
studente ha inoltre il diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un
processo di autovalutazione che lo conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza
ed a migliorare il proprio rendimento.
e. Il dialogo costruttivo si realizzerà tramite la partecipazione attiva di tutte le componenti della
comunità scolastica (dirigenti, docenti, operatori psico-pedagogici…) L‟offerta formativa
dell‟istituto sarà resa nota all‟utenza perché sia rispettato il diritto all‟informazione.
f. Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive sono organizzate secondo tempi e
modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.
g. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla
quale appartengono.
h. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:
-
un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona ed un servizio educativodidattico di qualità;
-
iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, nonché per la
prevenzione ed il recupero della dispersione scolastica;
-
la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti
anche con handicap;
-
la disponibilità di un‟adeguata strumentazione tecnologica;
-
servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.
42
ART. 3 – DOVERI
Lo studente ha il dovere di:
a. Frequentare con regolarità i corsi e assolvere assiduamente agli impegni di studio;
b. Arrivare a scuola in orario al fine di consentire l‟inizio ordinato delle lezioni;
c. Rispettare tutti gli operatori scolastici (Dirigente, personale docente e non docente) ed i
compagni;
d. Osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dell‟Istituto;
e. Utilizzare correttamente le strutture, macchinari e sussidi didattici;
f. Condividere la responsabilità di tenere pulito e rendere accogliente l‟ambiente scolastico
avendone cura come importante fattore di qualità della vita della scuola;
g. Rispettare le regole stabilite dal Regolamento interno.
ART. 4 - DISCIPLINA
I provvedimenti disciplinari, che hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all‟interno della comunità scolastica, verranno
emanati sempre da organi collegiali (Dirigente Scolastico, Consigli di classe, Organo di Garanzia)
ed ispirati ai seguenti criteri:
1. La responsabilità è personale ed il conseguente provvedimento disciplinare concorre alla
valutazione complessiva del profitto;
2. Nessun allievo potrà essere sottoposto a sanzione senza aver avuto la possibilità di esporre le
proprie ragioni verbalmente o per iscritto;
3. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionali all‟infrazione disciplinare ed ispirate al
principio della riparazione del danno ed al recupero del senso di responsabilità e rispetto delle
norme di vita scolastica.
4. L‟allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto fino a 15 giorni e
oltre quando siano commessi reati o vi sia pericolo per l‟incolumità delle persone;
5. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d‟esame sono inflitte
dalle commissioni d‟esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
6. La comunicazione ai genitori non si configura come sanzione disciplinare, ma come mezzo di
informazione e di ricerca di una concreta strategia di recupero.
43
ART. 5- IMPUGNAZIONI
a. Per l‟applicazione delle sanzioni di cui all‟art.4, punto 3), e per i relativi ricorsi si applicano le
disposizioni di cui all‟art. 328, commi 2 e 4 del Dlgs 16 aprile 1994 N.297 e Dlgs 21 novembre
2007 N. 235
b. Contro le sanzioni disciplinari diverse da quelle di cui al punto a) è ammesso ricorso da parte
dei genitori entro quindici giorni dalle loro comunicazioni ad un apposito organo di garanzia
interno alla Scuola formato da un docente designato dal consiglio di istituto e due genitori eletti
dai genitori e presieduto dal Dirigente Scolastico.
c. Il Dirigente Scolastico decide in via definitiva sui ricorsi previo parere vincolante espresso
dall‟organo di garanzia.
ART. 6 - DISPOSIZIONI FINALI
a. Il presente statuto è adottato previa consultazione dei genitori rappresentanti in seno al
Consiglio di Istituto.
Del presente regolamento è fornita copia agli studenti e alle loro famiglie perché venga da essi
sottoscritta quale impegno a rispettarlo.
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REGOLAMENTO INTERNO D‟ISTITUTO
ART. 1 - RITARDI E GIUSTIFICAZIONI -
E’obbligo dell’alunno arrivare a scuola in orario
a. I ritardi dovranno essere giustificati da parte dei genitori sul Libretto personale e
comunque non dovranno superare il numero di tre per quadrimestre con l‟eccezione
dei ritardi per motivi di salute (ad esempio: vaccinazioni, cure mediche….). Il
docente della prima ora ha l‟obbligo di annotare i ritardi sul Registro di classe e su
apposito foglio mensile di registrazione dei ritardi.
b. In caso di ripetuti ritardi, i docenti avviseranno tempestivamente il Coordinatore
di classe e, nei casi più gravi, il Dirigente scolastico e/o i suoi collaboratori per
eventuali sanzioni e opportuni interventi presso l‟alunno e la famiglia.
c. I ripetuti ritardi saranno valutati sotto la voce “comportamento” della scheda di
valutazione.
d. L‟assenza deve essere sempre giustificata dalla famiglia sul Libretto personale il
giorno di rientro a scuola ed è annotata sul Registro di classe.
e. I periodi di assenze superiori a sei giorni consecutivi vanno segnalati al Dirigente o
ad un suo delegato per gli opportuni interventi educativi.
f. Sono giustificate le assenze per validi motivi di salute (oltre i cinque giorni
documentate da certificato medico) e di famiglia, delle quali i genitori, o chi ne fa
le veci, si assumono piena responsabilità.
45
g. Per particolari e gravi necessità, di salute o di famiglia, i genitori possono
presentare al Dirigente o ad un suo delegato, motivata richiesta di uscita
anticipata o di ingresso posticipato, impegnandosi ad accompagnare e a prelevare il
figlio agli orari richiesti.
h. I permessi di uscita per motivi di visita medica programmata devono essere
avanzati alla scuola almeno un giorno prima.
ART. 2 - NORME DI COMPORTAMENTO
Gli alunni devono manifestare comportamenti individuali che non danneggino la
morale e l‟integrità fisica altrui, che garantiscano l‟armonioso svolgimento delle
lezioni, che favoriscano le relazioni sociali.
Gli alunni devono auto-controllarsi negli atteggiamenti e nei linguaggi.
Gli alunni devono rispettare le norme di sicurezza e quelle che tutelano la
salute.
Gli alunni sono tenuti a rispettare l‟ambiente scolastico salvaguardando
l‟integrità degli oggetti, delle attrezzature, delle strutture, e curando la pulizia
e l‟ordine degli ambienti di lavoro.
Gli alunni devono presentarsi a scuola abbigliati in maniera decorosa e
rispettosa dell‟ambiente di lavoro.
E‟ fatto divieto assoluto di utilizzare telefoni cellulari sia in aula che nei
corridoi o nei servizi. I docenti hanno l‟obbligo di far rispettare questa
disposizione.
Gli alunni utilizzeranno il telefono pubblico per motivate necessità e con
l‟autorizzazione del docente di classe.
E‟ fatto divieto ai genitori di recapitare ai propri figli durante il normale
svolgimento delle lezioni: libri, cartelle, materiale di lavoro scolastico, colazione
46
e quant‟altro. Ogni alunno deve assicurarsi prima di uscire da casa di avere con
sé l‟occorrente.
ART. 3 – RICREAZIONE
La ricreazione ha inizio alle ore 10.25 e termina alle ore 10.35.
Durante la ricreazione gli alunni usciranno dalla classe solo per andare in bagno
nel numero di due ragazzi e due ragazze per volta. Il docente della 3^ ora
autorizzerà gli alunni che non hanno potuto fruire dei servizi entro le ore 10.30.
Gli stessi utilizzeranno i servizi del proprio piano, salvo disposizioni diverse.
Durante l‟intervallo gli alunni non possono recarsi nelle altre classi e devono
manifestare un comportamento rispettoso e consono al luogo, e comunque
coerente con i principi della convivenza civile.
E‟ vietato agli alunni l‟uso della macchinetta distributore bevande e snak.
L‟alunno è tenuto a provvedere alla colazione prima del suo ingresso a scuola.
Fuori orario è a discrezione del docente soddisfare le richieste di uscita per i
servizi avanzate dall‟alunno.
ART. 4 - SANZIONI DISCIPLINARI
Nel caso di mancato rispetto nei confronti delle persone (dirigente, personale
docente e non docente, compagni) attraverso insulti, termini volgari e offensivi,
interventi inopportuni durante le lezioni, atti o parole che consapevolmente
tendono a offendere ed emarginare gli altri, il Consiglio di Classe deciderà in
merito a sanzioni che consisteranno in attività di studio assistito con modalità
decise dai docenti del corso. Ad esempio: lettura di un libro che faccia
riflettere l‟allievo sui propri doveri e sul rispetto delle regole di Civile
Convivenza.
Gli alunni che danneggeranno suppellettili, strumenti, macchinari, strutture
scolastiche ecc. dovranno risarcire con la somma necessaria alla riparazione
47
dell‟oggetto o della struttura danneggiata, d‟intesa con la famiglia dell‟allievo
(vedi disposizioni contenute nella TABELLA A e nella TABELLA C)
Gli allievi che saranno sorpresi ad usare il cellulare a scuola dovranno
consegnare lo stesso al docente il quale lo restituirà ai genitori. Il cellulare sarà
consegnato al docente vicario per essere custodito in cassaforte prima di
essere restituito alla famiglia.
Un uso improprio del cellulare, che determini la violazione della privacy oppure
offesa alla sensibilità delle persone riprese, comporterà l‟irrogazione all‟allievo
responsabile di un periodo di sospensione dalle lezioni pari alla gravità del
gesto.(vedi disposizioni contenute nella TABELLA B)
Un uso delle chat e di facebook offensivo e lesivo della dignità e del buon nome
di docenti, compagni e di quanti operano nella scuola, comporterà per l‟alunno o
gli alunni coinvolti gravi sanzioni disciplinari come previsto dall‟allegata
TABELLA B e l‟eventuale non ammissione alla classe successiva o all‟Esame di
Stato
Gli alunni ritenuti responsabili di comportamenti scorretti e disfunzionali
(linguaggio indecoroso, atti di intimidazione, aggressione fisica e/o psicologica)
saranno invitati a svolgere, su decisione del Consiglio di Classe, compiti
socialmente utili all‟interno della scuola sotto la sorveglianza del personale
docente e non docente (es. pulizia degli ambienti, riordino della biblioteca,
sistemazione della palestra); oppure saranno tenuti alla lettura di testi, indicati
dai docenti del corso, atti alla loro rieducazione.
L‟allievo che viene scoperto a fumare in bagno sarà segnalato al Dirigente
Scolastico il quale provvederà a richiamare l‟allievo e a comunicare ai genitori la
violazione della norma relativa alla tutela della salute propria e altrui per i
provvedimenti del caso.
Gli alunni o i gruppi classe che non rispettano le norme relative alla pulizia e
all‟ordine delle aule, saranno invitati dal docente in servizio a riordinare e
ripulire l‟ambiente anche con l‟uso di attrezzi adeguati a tale scopo.
48
-
per ulteriori chiarimenti si può fare riferimento alle tabelle allegate elaborate
sulla base delle indicazioni del Ministero ( Dlgs 21 novembre 2007 n. 235)
ART. 5 - ORARIO DELLE LEZIONI
L‟inizio delle lezioni è fissato alle ore 8,25 .
-
Per gli alunni delle sezioni musicali B e D le lezioni inizieranno alle ore 8.00 nei
giorni di martedì e giovedì, alle ore 8,25 in tutti gli altri giorni.
Il termine delle lezioni è fissato alle ore 13,25.
49
TABELLA A - Infrazioni disciplinari MEDIAMENTE GRAVI, FACILMENTE ACCERTABILI, INDIVIDUABILI
DOVERI
(art. 3 dello statuto)
FREQUENZA
REGOLARE
“Comportamenti individuali
che compromettono il
regolare svolgimento delle
attività didattiche garantite dal
curricolo”
RISPETTO
DEGLI ALTRI
“Comportamenti individuali
che danneggiano la morale
altrui, che non garantiscono
l’armonioso svolgimento delle
lezioni, che non favoriscono le
relazioni sociali”
SANZIONE
ORGANO COMPETENTE
COMPORTAMENTI
che si caratterizzano come infrazioni ai “doveri”
.
Elevato numero di assenze.
Assenze ingiustificate.
Assenze strategiche.
Ritardi e uscite anticip. oltre il consentito e non documentate.
Ritardi al rientro in classe dopo l’ intervallo
Infrazione al divieto di fumo all’interno dell’Istituto
Interventi inopportuni durante le lezioni
Interruzioni continue del ritmo delle lezioni.
Non rispetto involontario del materiale altrui.
Atti o parole che consapevolmente tendono a emarginare altri
studenti.
Insulti, termini volgari e offensivi tra studenti.
Plagio.
Infrazione al divieto di fumo all’interno dell’istituto.
Utilizzo di cellulari o altri dispositivi elettronici durante le ore di
attività didattica che non configuri reato in funzione delle norme
di cui al D.L 196/2003 come richiamate dall’atto di indirizzo del
MPI del 15/3/2007 e dalla Direttiva n.104 del 30/11/2007
Avviso scritto alle famiglie degli alunni
abitualmente in ritardo per interventi educativi
mirati
Ammonizione orale.
Ammonizione scritta nel registro di classe ed
eventuale esclusione da visite e/o viaggi
d’istruzione.
Valutazione della condotta in sede di Consiglio di
classe.
Ammonizione orale
Ammonizione scritta.
Esclusione dalle visite guidate e/o viaggi
d’istruzione.
Ritiro del cellulare e consegna dello stesso al
genitore attraverso la Segreteria e/o la Presidenza
Allontanamento dalle lezioni fino a 15 giorni
RISPETTO DELLE NORME
DI SICUREZZA E CHE
TUTELANO LA SALUTE
“Comportamenti individuali
che mettono a repentaglio la
sicurezza e la salute altrui”
Violazione non grave dei regolamenti di laboratorio o degli
spazi attrezzati.
Lanci di omaniz non contundenti.
Violazione involontaria delle norme di sicurezza fissate dal
Piano d’Istituto ovvero dal Dirigente Scolastico
Ammonizione scritta.
Lavori in Istituto a favore della comunità
scolastica, attività di biblioteca
Risarcimento dei danni provocati.
Allontanamento dalle lezioni fino a 10 giorni
RISPETTO DELLE
STRUTTURE E DELLE
ATTREZZATURE
“comportamenti individuali
che danneggiano le strutture
e le attrezzature didattiche”
Mancato rispetto della pulizia e del decoro dell’ambiente.
Incisione di banchi/porte.
Danneggiamenti involontari delle attrezzature di laboratori ecc.
Scritte sui muri, porte e banchi
Ammonizione scritta.
Lavori in Istituto a favore della comunità
scolastica.
Risarcimento dei danni provocati.
Allontanamento dalle lezioni fino a 15 giorni
D.S. ovvero suo collaboratore.
Il Consiglio di classe (D.S., docenti,
rappresentanti genitori)
Dirigente Scolastico ovvero suo Collaboratore.
Dirigente Scolastico ovvero suo collaboratore
ovvero il consiglio di Classe.
Il Consiglio di classe (D.S:, docenti,
rappresentanti genitori)
Dirigente Scolastico ovvero Collaboratore del
Dirigente Scolastico.
Il Consiglio di classe (D.S:, docenti, rappres.
Genitori).
Dirigente Scolastico ovvero Collaboratore del
Dirigente Scolastico ovvero il Consiglio di
Classe. (D.S:, docenti, rappres. Genitori).
Il Consiglio di classe (D.S:, docenti, rappres.
Genitori).
Dirigente Scolastico ovvero Collaboratore del
Dirigente Scolastico.
Il Consiglio di classe (D.S:, docenti, rappres.
Genitori).
Dirigente Scolastico ovvero Collaboratore del
Dirigente Scolastico ovvero Il consiglio di
Classe (D.S:, docenti, rappres. Genitori).
Il Consiglio di classe (D.S:, docenti, rappres.
Genitori).
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TABELLA B - Infrazioni disciplinari GRAVI INDIVIDUALI
DOVERI
(art. 3 dello statuto)
RISPETTO DELLE COSE E
DELLE PERSONE
(oggetti, compagni, docenti,
personale non docente, )
RISPETTO DELLE NORME DI
SICUREZZA E CHE TUTELANO
LA SALUTE
RISPETTO DELLE STRUTTURE
E DELLE ATTREZZATURE
COMPORTAMENTI
che si caratterizzano come infrazioni gravi
Ricorso alla violenza all’interno di una discussione/atti che mettono
in pericolo l’incolumità degli altri
Utilizzo di termini gravemente offensivi e lesivi della dignità altrui
Propaganda e teorizzazione della discriminazione nei confronti di
altre persone
Furto, danneggiamento degli oggetti altrui
Manomissione e/o falsificazione di atti pubblici
Lancio di oggetti contundenti
Violazione intenzionale delle norme di sicurezza e dei regolamenti
degli spazi attrezzati e/o laboratori
Introduzione nella scuola di alcolici e/o droghe
Comportamenti che violino la dignità ed il rispetto della persona
anche attraverso l’uso di tecnologie informatiche
Comportamenti che mettono in pericolo l’incolumità delle persone
e/o la sicurezza delle strutture
Utilizzo di cellulari o di altri dispositivi elettronici nell’Istituto durante
le ore di attività didattica con grave violazione delle norme di cui al
D.Lgvo 196/2003 come richiamate all’atto di indirizzo del MPI del
15/3/2007 e dalla Direttiva n° 104 del 30/11/2007
Recidiva di atti di violenza, di atti che determinino allarme sociale
Le presenti infrazioni gravi comportano la segnalazione delle
stesse agli Organi di legge anche per eventuali profili penali
SANZIONE
Allontanamento dalle lezioni per un
periodo di tempo definito dagli organi
competenti (Organo di Garanzia
presieduto dal Dirigente)
ORGANO COMPETENTE
Il Consiglio di classe propone le sanzioni che
vengono discusse e determinate dall’Organo di
Garanzia i cui membri vengono scelti all’interno
del Consiglio di Istituto
Esclusione dallo scrutinio finale ovvero
non ammissione alla classe successiva o
all’Esame di Stato
Violazione volontaria delle norme sulla sicurezza fissate dal Piano
d’Istituto ovvero dal Dirigente Scolastico
Danneggiamento volontario di attrezzature e strutture (vetri,
pannelli, strumenti di laboratorio, attrezzi e suppellettili nelle
palestre, strutture murarie, arredi)
Reiterazione di atti di danneggiamento volontario ovvero
involontario
Le presenti infrazioni gravi comportano la segnalazione delle
stesse agli Organi di legge anche per eventuali profili penali
Danneggiamento volontario di attrezzature e strutture (vetri,
pannelli, strumenti di lab., attrezzi e suppellettili nelle palestre,
strutture murarie, arredi)
Le presenti infrazioni gravi comportano la segnalazione delle
stesse agli Organi di legge anche per eventuali profili penali
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TABELLA C – Sanzioni pecuniarie collegate alle infrazioni di cui alle tabelle A e B
DOVERI
(art. 3 dello statuto)
RISPETTO DELLE
NORME DI
SICUREZZA E CHE
TUTELANO LA
SALUTE
COMPORTAMENTI
che si caratterizzano come infrazioni gravi
SANZIONE
ORGANO COMPETENTE
Infrazioni al divieto di fumare all’interno
della scuola
Infrazione alle norme che regolano il
parcheggio di automezzi e ciclomotori
Misura prevista dalla normativa di
riferimento (da 27,50 a 275 euro)
Misura prevista dalla normativa di
riferimento
Responsabili del rispetto del
divieto di fumo ovvero Dirigente
Scolastico ovvero suo
collaboratore
Utilizzo di cellulari o di dispositivi
elettronici nell’Istituto durante le ore di
attività didattica in violazione delle norme
di cui al D.lgvo 196/2003 come richiamate
all’Atto di indirizzo del MPI del 15/3/2007
e della Direttiva n.104 del 30/11/07
Ritiro temporaneo del cellulare per
restituzione diretta al genitore ed
eventuale segnalazione all’organo
competente per l’irrogazione della
sanzione pecuniaria prevista dal
D.Lgvo 196/2003.
Dirigente scolastico ovvero suo
collaboratore ovvero docente della
classe
Autorità competente per
l’irrogazione della sanzione
pecuniaria.
Le presenti infrazioni gravi comportano la
segnalazione delle stesse agli Organi di
legge anche per eventuali profili penale
Danneggiamento volontario di oggetti
altrui
RISPETTO DEGLI
OGGETTI, DELLE
STRUTTURE E
DELLE
ATTREZZATURE
Danneggiamenti di strutture o attrezzature
dovute a incuria o trascuratezza
Rimborso del danno su valutazione
dello stesso da parte dei docenti e
dei genitori dell’allievo proprietario
dell’oggetto danneggiato
Aule e spazi lasciati in condizioni tali (per
eccessivo disordine o sporcizia) da
pregiudicarne l’utilizzo per le attività
immediatamente successive
Rimborso del danno su valutazione
dello stesso da parte della
Commissione Tecnica d’Istituto
ovvero dell’Ente locale proprietario
Dirigente Scolastico ovvero suo
collaboratore ovvero Responsabile
per la sicurezza (DSGA)
Le presenti infrazioni gravi comportano la
segnalazione delle stesse agli Organi di
legge anche per eventuali profili penale
52
53
PROGETTAZIONE DIDATTICA
INDIVIDUAZIONE DEL TARGET
E
SCELTE PEDAGOGICO-PROGETTUALI
Dall‟interpretazione dei dati relativi ai traguardi di apprendimento raggiunti nella fase
finale dell‟anno scolastico, il Collegio desume il profilo dell‟alunno frequentante
l‟istituto. In tale profilo si rileva che l‟alunno medio si caratterizza per:
a) una sua propria identità sociale e culturale
b) una sufficiente autonomia nelle scelte
c) il possesso di competenze adeguate che gli consentono:
- di essere attivo e partecipe del proprio percorso formativo
- di saper organizzare il proprio lavoro a scuola e a casa
- di amare la scoperta del nuovo e del diverso
- di saper affrontare, senza grosse difficoltà, esperienze di progettazione con una
certa consapevolezza e sistematicità, imparando a riflettere e ad organizzare
esperienze, dati, informazioni
- di saper usare il metodo della ricerca per giungere alla soluzione di situazioni
problematiche
- di essere aperto al confronto ed alla socializzazione di esperienze di apprendimento
e di scelte all‟interno di un gruppo
- di essere capace di pensiero critico e creativo, pur restando aperto alla
cooperazione.
L‟alunno del nostro Istituto è sostenuto da una famiglia attenta al percorso formativo
del figlio, capace di valutare i processi di cambiamento in atto, rigorosa nel valutare il
lavoro didattico e desiderosa di risultati sostanzialmente positivi in termini di
congruenza con gli scenari culturali attuali.
Il collegio docenti, all‟inizio dell‟anno scolastico, definisce “come” ciascuna disciplina
concorre a far emergere le potenzialità e le risorse cognitive dell‟alunno e procede
alla determinazione del modello di alunno in uscita.
Vengono definiti gli esiti e gli standard di apprendimento/formazione possibili per
l‟area cognitiva e metacognitiva, in funzione dei quali elaborare il Piano dell‟Offerta
Formativa sia attraverso la progettazione disciplinare sia attraverso la pianificazione
e progettazione delle attività integrative.
54
ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA
- FASE DIAGNOSTICA
ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA
a) AREA COGNITIVA
Classi prime
 Attività di accoglienza nella prima settimana di scuola con le seguenti finalità:
favorire la reciproca conoscenza alunno-docente
favorire la socializzazione tra gli allievi del gruppo classe
far acquisire agli allievi una prima essenziale conoscenza degli aspetti
organizzativi, didattici e logistici che caratterizzano la nuova scuola
consentire ai docenti di accertare e valutare alcuni prerequisiti di base
attraverso la somministrazione di prove d‟ingresso: competenze di lettura,
comprensione, analisi di un testo; capacità di orientamento spaziotemporale, capacità di stabilire relazioni tra fatti e situazioni; capacità
logiche e competenze matematiche, competenze linguistico-espressive sia
nei linguaggi verbali che non verbali.
 Ripartizione della classe in “gruppi/fasce” a seconda dei risultati delle prove di
ingresso
 Programmazione delle attività annuali disciplinari e collegiali (Consiglio di classe),
delle attività di recupero e/consolidamento per gli allievi in difficoltà, attività di
potenziamento e di eccellenza a favore degli allievi di livello medio-alto o alto,
da svolgersi sia nelle ore curricolari che nelle ore pomeridiane.
Classi seconde e terze



Prove di ingresso disciplinari volte ad accertare il livello delle conoscenze, delle
abilità e delle competenze degli allievi
Ripartizione della classe in “gruppi/fasce” a seconda dei risultati delle prove di
ingresso
Programmazione delle attività annuali disciplinari e collegiali (Consiglio di classe),
delle attività di recupero e/consolidamento per gli allievi in difficoltà, attività di
potenziamento e di eccellenza a favore degli allievi di livello medio-alto o alto, da
svolgersi sia nelle ore curricolari che nelle ore pomeridiane.
b) AREA METACOGNITIVA – Competenze trasversali
 In base alle situazioni diagnosticate, relative ai comportamenti manifestati da
ciascun alunno, sarà attivato un percorso interdisciplinare incentrato sui temi e i
valori della legalità e finalizzato a sviluppare le competenze chiave di cittadinanza.
Inoltre, attraverso le attività di progetto, saranno promosse le “Life Skills”
riguardanti la sfera affettiva, emotiva e delle relazioni sociali.
55

-
In seguito alle osservazioni riguardanti il metodo di studio, sarà favorita nel
tempo “l’acquisizione di un metodo di studio efficace e autonomo”.
FASE ORGANIZZATIVA
La finalità primaria di un‟organizzazione della didattica è quella di promuovere le
migliori condizioni e occasioni di apprendimento per tutti gli allievi, qualunque sia il
loro livello di partenza e le difficoltà da questi incontrate nel loro percorso formativo.
Perno della organizzazione didattica sono gli insegnamenti che, per essere fruibili
sul piano didattico, devono concorrere alla realizzazione di Unità di Apprendimento.
L‟Unità di Apprendimento è l‟unità organizzativa di base per le attività didatticoeducative, lo strumento atto a favorire le trasformazioni delle conoscenze e delle
abilità in competenze, il luogo in cui si realizza l‟incontro tra i saperi disciplinari ed i
bisogni formativi degli alunni.
Partendo, dunque, dai bisogni rilevati, si individuano le competenze chiave
trasversali e gli obiettivi formativi disciplinari in seno al Collegio dei Docenti e ai
Distretti disciplinari.
Gli obiettivi così individuati si collocano al centro delle Unità di Apprendimento, ne
rappresentano l‟elemento unificante e qualificante, il punto di partenza e di arrivo.
Nell‟Unità sono presenti:
a) il fine educativo (competenze chiave trasversali)
b) il fine formativo (percorsi per trasformare le capacità in competenze)
c) l‟obiettivo didattico (acquisizione di conoscenze e abilità)
Le Unità di Apprendimento disciplinari predisposte per il corrente anno scolastico
sono costituite da:
a) Competenze chiave trasversali
-
Imparare ad imparare: acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro.
Progettare: utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e
realistici.
Comunicare: comprendere messaggi di genere e complessità diversi nelle varie
forme comunicative.
Collaborare e partecipare: saper interagire con gli altri comprendendone i
diversi punti di vista.
Agire in modo autonomo e responsabile: saper riconoscere il valore delle
regole e della responsabilità personale.
Risolvere problemi: saper affrontare situazioni problematiche e saper
contribuire a risolverle.
Individuare collegamenti e relazioni: possedere strumenti che permettano di
affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo.
Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare
criticamente l‟informazione ricevuta, valutandone l‟attendibilità e l‟utilità,
distinguendo fatti e opinioni.
56
b) uno o più obiettivi-formativi tra loro integrati e riferiti alle conoscenze e alle
abilità coinvolte
c) indicazione dei prerequisiti e/o percorsi disciplinari
d) conoscenze e abilità da perseguire e contenuti mono o pluridisciplinari
e) attività educative e didattiche unitarie
f) metodi, mezzi e soluzioni organizzative ritenute necessarie per concretizzare
gli obiettivi formulati
g) interventi di recupero e di potenziamento
h) modalità per verificare sia i livelli di acquisizione delle conoscenze e delle
abilità, sia se e quanto tali conoscenze e abilità si siano trasformate in
competenze
i) modalità di valutazione sommativa e formativa
ATTIVITÀ DI
RECUPERO, CONSOLIDAMENTO, POTENZIAMENTO/ECCELLENZA
Le attività di recupero, consolidamento, potenziamento ed eccellenza saranno
inserite nel percorso formativo nelle ore antimeridiane e/o pomeridiane, organizzate
per gruppi di livello e/o compito e/o interesse ed attuate in modo sistematico dai
docenti dell‟Istituto nel corso dell‟anno.
Al fine di favorire l‟ampliamento dell‟Offerta Formativa, finalizzata a recupero,
potenziamento ed eccellenza, possono essere predisposte attività in rete con altri
Istituti del territorio.
L’apertura pomeridiana sarà finalizzata a:




Moduli didattici volti al recupero, al potenziamento e all‟eccellenza
Sperimentazione di metodologie didattiche innovative ( progetti musicali, ….)
Iniziative di arricchimento del curricolo a forte valenza socializzante (teatro,
attività sportive…..)
PON programmazione 2014/2015
Per un miglior esito del percorso formativo programmato, la Scuola intende avviare
azioni di sensibilizzazione delle famiglie degli allievi al fine di favorire la condivisione
delle attività e la collaborazione a tutti i livelli.
57
58
Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si fonda su una visione globale della
persona che fa riferimento al modello della classificazione internazionale del
funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning,
disability and health – ICF) come definito dall‟Organizzazione Mondiale della sanità
(OMS, 2002).
Con la sigla B.E.S. si fa riferimento ai Bisogni Educativi Speciali manifestati da tutti
quegli alunni che, per una varietà di ragioni, stabili o temporanee, non
obbligatoriamente supportate da una diagnosi medica e/o psicologica, presentano “una
richiesta speciale di attenzione” e richiedono interventi mirati, personalizzati.
La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ricorda che
svantaggio comprende problematiche diverse. Un alunno, infatti,
bisogni educativi speciali per motivi fisici, biologici, fisiologici o
psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole
adeguate e personalizzate.
quest‟area dello
può manifestare
anche per motivi
offrano risposte
Il panorama dei bisogni è molto ampio, poiché l‟area dello svantaggio scolastico
comprende:
-
disabilità (alunni certificati in base alla Legge 104/92)
DSA (alunni certificati L. 170/2010)
ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività)
svantaggio socio-economico
svantaggio socio-culturale
svantaggio socio-linguistico
La Direttiva 27 dicembre 2012 stabilisce, inoltre, una nuova organizzazione
territoriale ed estende a tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali i benefici
previsti dalla Legge 170/2010:
- strumenti compensativi
- misure dispensative
- valutazione personalizzata
- un Piano Didattico Personalizzato
- un Piano inclusivo di Istituto
Con la Direttiva Ministeriale del 27.12 2012 e la Circolare Ministeriale n. 8 del 6
marzo 2013 si passa dal concetto di Integrazione, destinata ad un gruppo minoritario
di alunni, a quello di INCLUSIONE che presuppone un concetto di equità e l‟idea che
la differenza favorisce l‟apprendimento di Tutti.
59
La nota 27 giugno 2013:
- posticipa i termini per la presentazione del PAI previsti originariamente per il
30 giugno;
- stabilisce che il Pai non sostituisce la normale richiesta dell‟organico di
sostegno;
- prevede un anno di sperimentazione con raccolta di buone pratiche da parte
degli USR che potranno disciplinare tempi e modi per la redazione del PAI;
- dà indicazione agli Uffici Scolastici Regionali di elaborare linee guida per le
scuole.
La Circolare Ministeriale n. 2563 del 22/11/2013 fornisce chiarimenti in merito
all‟applicazione della Direttiva 27/12/2012 e della successiva Circolare Ministeriale
n.8 del 06/03/2013.
L‟Istituto “Ascanio Grandi”, valorizzando le differenze e mettendole al centro
dell'azione educativa, si propone di potenziare la cultura dell‟inclusione per rispondere
in modo efficace alle necessità di ogni alunno che manifesti Bisogni Educativi Speciali
(con difficoltà di apprendimento, di sviluppo di abilità e competenze nonché con
disturbi del comportamento stabili o transitori) ed ha pertanto diritto ad una
“normalità più speciale”, più sensibile, più attenta e metodologicamente più ricca.
Partendo dal principio che un serio approccio al tema è fondato su un lavoro di
personalizzazione, la Scuola si propone di individuare soluzioni adeguate ai problemi di
coloro che non riescono spontaneamente a sfruttare appieno le occasioni di
apprendimento e/o non hanno potuto fruire di opportune stimolazioni ambientali a
causa di contesti deprivanti.
A tal fine la Scuola intende:
- promuovere negli insegnanti la diffusione delle competenze per leggere,
prevenire e intervenire sul disagio scolastico;
- individuare le difficoltà e rilevare i B.E.S.;
- impostare processi di apprendimento realizzabili;
- fornire a tutti gli alunni pari opportunità attraverso diversi approcci didattici;
- creare ambienti di apprendimento efficaci;
- promuovere l‟attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di
apprendimento;
- stimolare la motivazione e la concentrazione degli alunni;
- favorire l‟acquisizione di competenze collaborative;
- aiutare gli studenti a gestire le proprie emozioni e ad avere maggiore
consapevolezza nell‟apprendimento;
- ridurre le “barriere” che limitano l‟apprendimento;
- utilizzare approcci di valutazione appropriati;
- promuovere pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra
tutte le componenti della comunità educante.
60
Protocollo per l’inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
Destinatari
Sono destinatari dell‟intervento a favore dell‟inclusione scolastica tutti gli alunni con
Bisogni Educativi Speciali comprendenti:
•
disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77);
•
disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010, Legge 53/2003);
•
alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale.
- GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (G.L.I.)
L‟Istituto”Ascanio Grandi” istituisce il Gruppo di Lavoro per l‟Inclusione ( G.L.I.) al
fine di realizzare appieno il diritto all‟apprendimento per tutti gli alunni in situazione
di difficoltà, come stabilito dalla D.M. 27 dicembre 2012 e dalla Legge 53/2003,
attraverso la programmazione di un” Piano Annuale per l‟Inclusione”.
Il Gruppo di Lavoro per l‟Inclusione opererà con incontri mensili e si potrà organizzare
per articolazioni funzionali, per tematiche oppure per affrontare problematiche
specifiche.
Composizione del gruppo
Dirigente Scolastico
Coordinatore Area Sostegno
Coordinatore gruppo dell‟inclusione
Referente DSA
Docenti di sostegno dell‟Istituto
Coordinatori di classe
Funzioni Strumentali dell‟Istituito
Collaboratori della Dirigente Scolastica
Responsabile A.S.L.
Compiti e funzioni del G.L.I.
1. Rilevazione dei B.E.S. presenti nell‟Istituto, attraverso apposita scheda
2. Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere a
favore degli alunni
3. Focus e confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie di
gestione delle classi
4. Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola
5. Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli G.L.H. operativi sulla
base delle effettive esigenze
6. Elaborazione del Piano Annuale per l‟Inclusività riferito agli alunni con B.E.S.
61
- CONSIGLIO DI CLASSE
Il Consiglio di classe individua gli alunni con Bisogni educativi speciali sulla base delle
competenze psico-pedagogico-didattiche e valuta l‟opportunità di adottare un piano
didattico personalizzato (PDP) che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare
le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti per
tutti gli alunni individuati in situazione di svantaggio scolastico, tranne nei casi
previsti dalla Legge 104/92 (disabilità) e dalla Legge 170 (D.S.A.).
Il PDP deve essere firmato dalla famiglia, dal Consiglio di classe e dal Dirigente
Scolastico.
- COLLEGIO DEI DOCENTI
•
Discute e delibera il piano annuale.
•
All‟inizio di ogni anno scolastico discute e delibera gli obiettivi da perseguire
proposti dal G.L.I. e le attività da porre in essere che confluiranno nel piano
annuale di inclusione.
•
Al termine dell‟anno scolastico verifica i risultati ottenuti.
SCELTE DIDATTICHE IN PRESENZA DI B.E.S.
1. Le sensorialità prevalenti:
Va facilitato l‟apprendimento attraverso il canale visivo (mappe mentali e
concettuali, diagrammi di flusso, schemi, immagini…) e il canale uditivo
(registrazione delle spiegazioni, libri di testo digitali…)
2. I tempi:
Frammentare la lezione in micro unità di circa 15‟, introducendo variazioni per
catturare l‟attenzione
Vanno concessi tempi distesi per lo studio e le verifiche
62
3. Organizzazione degli spazi:
Ridurre i distruttori
Variare l‟organizzazione dei banchi in funzione del tipo di attività o consentire
agli alunni di spostarsi o riorganizzarsi nel passaggio da una fase all‟altra
dell‟attività
Contatto visivo costante con gli alunni con bisogni educativi speciali
Aula come “laboratorio”
4. La comunicazione
Parlare teatralizzando ed enfatizzando con il non verbale i significati espressi
con il linguaggio verbale (variare il tono di voce,usare gesti e sguardo…)
Non stare fermi ma muoversi (il movimento attira l‟attenzione)
Usare poche incisive parole e ritornare spesso sui concetti principali
5. Depenalizzare l’errore
Errore accettato come non del tutto evitabile e non sempre autocorreggibile
Cercare il ragionamento che c‟è dietro l‟errore, non soltanto sanzionare
Non segnalare l‟errore mentre l‟alunno sta lavorando, non segnare tutti gli
errori
Consentite tempi personalizzati per le verifiche o accettare un numero
inferiore di risposte
6. Utilizzare in modo personalizzato:
Strumenti compensativi
Misure dispensative
Criteri di valutazione personalizzati, collegialmente condivisi e individualmente
applicati
7. Organizzare il lavoro in classe
Favorire la cooperazione e non la competizione
Favorire l‟empatia
Utilizzare la pedagogia della narrazione e i metodi autobiografici
Privilegiare gli stili di apprendimento di ciascuno, accettando anche lavori
differenziati
Evitare gli imprevisti che creano ansia
STRATEGIE PER L’APPRENDIMENTO
Gratificare e incoraggiare l‟alunno ogni qualvolta ci sia l‟occasione per farlo
Renderlo sempre consapevole dei propri progressi, facendogli notare che è in
grado di applicare conoscenze che non possedeva nella settimana/lezione
precedente
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Privilegiare un insegnamento “sistematico”, con molte ripetizioni dello stesso
concetto ma con modalità diverse affinché queste risultino interessanti e
motivanti
Variare le attività durante la lezione, evitando di incentrarle su una sola abilità,
per far sì che ciascuno possa trovare facilmente un suo spazio
All‟inizio di ogni lezione ripetere con tutta la classe quanto è stato presentato
durante la lezione precedente e cercare di coinvolgere i ragazzi con domande
flash (warm up)
Utilizzare il brainstorming di tipo visivo per tirar fuori le idee come vengono e
collegarle a posteriori
Prima di qualsiasi lettura o spiegazione attivare il processo cognitivo
dell‟anticipazione: spiegazione per sommi capi ed estrazione delle “parole
chiave”
Se nel testo ci sono termini nuovi o difficili, spiegarli prima, sottolinearli poi
quando si incontrano
Controllare spesso se quanto è stato spiegato è sufficientemente chiaro
In caso si dettino appunti, fornire fotocopie o file
Accertarsi che l‟alunno riesca a scrivere sul diario i compiti assegnati,
eventualmente grazie anche all‟aiuto del compagno di banco
Utilizzare quando possibile il lavoro di gruppo o a coppie, che consente di
sfruttare le capacità di problem solving
Utilizzare software per la didattica meta cognitiva
Le mappe e gli schemi:
Insegnare a costruire le mappe
Non utilizzare più di 8 – 10 parole chiave
Fare uso dei colori e degli organizzatori grafici
Insegnare ad usare i software per costruire le mappe
Lasciare sotto gli occhi la mappa durante l‟interrogazione orale
Occorre operare una semplificazione sintattica e lessicale del testo:
Non utilizzare testi di più di 150/200 parole
Non utilizzare parole sconosciute o complesse
Utilizzare frasi brevi
Esplicitare sempre soggetto e oggetto
Utilizzare possibilmente verbi attivi al modo finito
Distinguere chiaramente le informazioni principali dalle secondarie
Evidenziare graficamente i passaggi principali
Alleggerire sempre e comunque l‟entità della parte scritta a favore di schemi e
immagini
64
LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA
DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Le linee guida emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione il 4 agosto 2009 hanno
lo scopo di migliorare il processo di integrazione scolastica degli alunni con disabilità.
Tale documento fa seguito all‟atto di ratifica da parte del Parlamento italiano (legge
n.18 del 3 marzo 2009) della Convenzione ONU per i diritti delle persone con
disabilità (13 dicembre 2008) che non introduce nuovi diritti, ma si prefigge lo scopo
di promuovere, proteggere e assicurare alle persone con disabilità il pieno ed eguale
godimento del diritto alla vita, alla salute, all‟istruzione, al lavoro, ad una vita
indipendente, alla mobilità, alla libertà di espressione e in generale alla partecipazione
alla vita politica e sociale.
Il documento contenente le Linee Guida intende dare delle direttive generali sulla
base delle quali assicurare l‟effettività del diritto allo studio degli alunni con disabilità
mediante risposte adeguate ai loro bisogni educativi speciali.
In una scuola che vuole definirsi “dell‟inclusione” e “dell‟integrazione” il Piano
dell‟Offerta Formativa deve prevedere percorsi che riguardano la totalità dei
soggetti e, dunque, anche gli alunni con disabilità e deve progettare interventi
educativi che diano risposte precise alle esigenze educative di ogni individuo inserito
nella comunità scolastica.
In tal senso la presenza di alunni con disabilità e/o difficoltà specifiche di
apprendimento non è da considerarsi un ostacolo, ma una opportunità di crescita per
l‟intero gruppo classe.
Il percorso di integrazione ed inclusione prevede una forte leadership del Dirigente
Scolastico che si realizza attraverso la promozione di iniziative da attuarsi insieme ad
altre componenti scolastiche e territoriali (Gruppi H, Consigli di classe, famiglie,
equipe psico-pedagogiche, servizi sociali in genere, reti di scuole).
Importante il contributo del Collegio dei Docenti e del Consiglio di Istituto che
devono elaborare e approvare il Piano dell‟Offerta Formativa.
Per la realizzazione operativa dell‟attività di integrazione scolastica degli alunni con
disabilità si individua una figura professionale di riferimento che cura gli aspetti
organizzativi e la documentazione e, in generale, è garante dell‟attuazione del POF.
65
La Scuola promuove in particolare progetti, attività di aggiornamento e formazione dei
docenti sul tema della disabilità, iniziative e strategie che mirino a migliorare e
potenziare il processo di inclusione.
Si prevede, inoltre, la realizzazione di attività sportive, iniziative musicali,
drammatizzazione, lavori di gruppo e qualsiasi altra attività che possa favorire
l‟apprendimento, la socializzazione e la partecipazione alle attività didattiche.
La Legge n. 104 del 1992 all‟articolo 12 afferma che l‟obiettivo fondamentale da
conseguire è lo sviluppo degli apprendimenti mediante la comunicazione, la
socializzazione e la relazione interpersonale, ricordando che “l‟esercizio del diritto
all‟educazione e all‟istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento
né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all‟handicap”.
Tale priorità deve essere tenuta presente nella Progettazione educativa e didattica
per gli alunni con disabilità. Infatti l‟integrazione non deve avvenire solo attraverso la
socializzazione, ma attraverso l‟apprendimento dei saperi essenziali in considerazione
dei bisogni e delle potenzialità dei singoli allievi.
Inoltre, la Progettazione deve avere come finalità la costruzione di un “progetto di
vita” che consenta all‟alunno di programmare il proprio futuro anche in una dimensione
lavorativa.
La Progettazione deve scaturire da un‟azione collegiale.
1. Il Collegio docenti inserisce nel Piano dell‟Offerta formativa la scelta inclusiva
della Istituzione scolastica e indica le prassi didattiche per promuovere tale
processo a favore degli allievi disabili.
2. Il Gruppo H, sotto la guida del Dirigente Scolastico, rende operative nel
concreto le linee indicate dal Collegio, redige un Piano generale delle attività di
integrazione per gli allievi dell‟Istituto, individua le risorse disponibili sul
territorio e nell‟Istituto ad integrazione degli strumenti già utilizzati, mantiene
i rapporti con la scuola primaria, le ASL, i genitori e predispone, insieme ai
Consigli di classe, i Piani educativi individualizzati.
3. I Consigli di classe predispongono con l‟insegnante di sostegno il PEI, si
adoperano per il coordinamento delle attività didattiche e di quanto può
consentire agli alunni con disabilità, sulla base dei loro bisogni e necessità, la
piena partecipazione allo svolgimento della vita scolastica, lavorando secondo
tre direzioni:
- il clima di classe, che deve essere sereno, non discriminatorio, ma deve tendere
a costruire delle relazioni socio-affettive positive;
66
-
-
l‟adozione di strategie e metodologie didattiche varie, come l‟apprendimento
cooperativo, di gruppo, il tutoraggio, l‟apprendimento per scoperta, l‟utilizzo di
ausili informatici e sussidi specifici;
la costruzione attiva della conoscenza rispettando ritmi e stili di
apprendimento, attitudini e interessi dell‟allievo.
La valutazione in itinere degli alunni con disabilità deve tener conto non tanto di
risultati standard, ma deve valutare i processi di apprendimento e i risultati
conseguiti in considerazione della situazione di partenza.
In occasione degli Esami di Stato al termine del triennio della scuola secondaria di
primo grado, per gli allievi diversamente abili possono essere predisposte prove di
esame differenziate. Esse hanno valore equivalente a quelle ordinarie, devono
corrispondere agli insegnamenti impartiti e devono essere idonee a valutare il
progresso dell‟alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di partenza.
Nel caso delle prove INVALSI, i docenti componenti la Commissione possono adattare
le prove a quelle a carattere nazionale ed è inoltre consentito agli allievi, durante lo
svolgimento, l‟uso di attrezzature tecniche e di sussidi didattici particolari.
Per ciò che riguarda le prove orali, gli alunni diversamente abili, per i quali è stata
predisposta una diversa programmazione delle attività, dovranno essere guidati a
sostenere un colloquio che tenga conto di tale programmazione, degli obiettivi
effettivamente raggiunti, delle eventuali difficoltà.
Sul diploma di licenza viene riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle
modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove.
Di fondamentale importanza sono i rapporti della istituzione scolastica con le famiglie
degli allievi disabili. Innanzitutto le famiglie possono fornire informazioni preziose sul
vissuto familiare dell‟allievo e costituiscono un elemento di continuità tra l‟educazione
“informale” e l‟educazione “formale”. In secondo luogo esse rappresentano un punto di
riferimento essenziale per la corretta inclusione scolastica dell‟alunno con disabilità.
Il nostro Istituto provvede ad elaborare un Piano delle attività per l‟integrazione degli
alunni con disabilità, cui i Consigli di classe faranno riferimento per il PEP, Piano
Educativo Personalizzato, avente come riferimento i singoli allievi disabili.
67
Considerata la presenza nel nostro Istituto di allievi portatori di handicap, come
previsto dalla Legge-Quadro n. 104 del 1992, è stato costituito un gruppo di lavoro
composto dal Dirigente Scolastico, dal docente referente il gruppo H, dai docenti di
sostegno, da uno psicologo del Servizio Sanitario e – in casi particolari – dai docenti
dei Consigli delle classi in cui sono inseriti gli allievi diversamente abili e dai genitori
degli stessi allievi.
Il Gruppo si riunisce abitualmente all‟inizio dell‟anno scolastico, alla fine del primo e
del secondo quadrimestre con il compito di programmare, collaborare e
compartecipare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dai Piani
Educativi Individualizzati e per verificare e valutare gli effetti dei diversi
interventi e l‟influenza esercitata dall‟ambiente scolastico.
Il Gruppo si riunisce anche per:
-
analizzare particolari situazioni relative a singoli allievi;
individuare le risorse disponibili sul territorio e nell‟Istituto ad integrazione
degli strumenti già utilizzati;
gestire i rapporti con la Scuola primaria, con le ASL, con i genitori;
collaborare e partecipare alla predisposizione, oltre che del PDF e del PEI, di
specifici progetti di integrazione;
condividere esperienze.
I docenti di sostegno, in collaborazione con i Consigli di classe interessati, valutano
le situazioni di partenza attraverso l‟osservazione diretta e la somministrazione di
vari test d‟ingresso, utili ad accertare il possesso delle abilità di base e le
potenzialità dell‟allievo e predispongono gli strumenti culturali, gli spazi, le
attrezzature funzionali all‟acquisizione, da parte dell‟alunno, di abilità cognitive,
linguistico-espressive, logico-matematiche e tecnico-operative.
68
Con riferimento alle Linee Guida (5 agosto 2009) per l‟integrazione degli alunni
diversamente abili nella scuola primaria e secondaria di 1° grado, il Collegio dei
docenti discute ed approva tutte le azioni volte a promuovere l‟inclusione scolastica
e sociale degli alunni con disabilità, come espressamente ribadito nel POF d‟Istituto
alla voce “finalità generali e specifiche del processo formativo”.
La Programmazione di Istituto, il Piano di lavoro del Consiglio di classe e la
Programmazione Educativa Individualizzata (PEI), in relazione agli alunni con
disabilità, sono definiti dalla seguente finalità:
contribuire alla costruzione di un Progetto di vita, inteso come “orientamento di
prospettiva”, cui adeguare obiettivi, attività, valutazione dei traguardi
conseguiti.
Tale finalità mira a proiettare l‟alunno con disabilità nella dimensione “dell‟essere
adulto” nei diversi ruoli e contesti di vita.
La Programmazione, nelle sue diverse articolazioni, tiene conto della Classificazione
internazionale del funzionamento della salute, della disabilità (ICF), pubblicata nel
maggio 2001 dall‟Organizzazione Mondiale della salute (OMS) e riconosciuta da 191
Paesi nel mondo.
Tale documento valorizza un approccio integrato al problema della disabilità e ne dà
una nuova definizione, legata essenzialmente a fattori ambientali sfavorevoli.
Pertanto, nel progettare le attività annuali, i Consigli di classe e i docenti interessati
partono dalla valutazione della situazione dell‟alunno sotto l‟aspetto didattico,
psicologico, ambientale e relazionale e rendono il Progetto di vita parte integrante
della programmazione e del Piano Educativo Individualizzato.
Nello specifico tale prospettiva induce i docenti del Consiglio di classe a:
1.
coinvolgere tutti i protagonisti del processo di integrazione: scuola, famiglia,
risorse relazionali familiari, risorse associative, ricreative, culturali;
2. aiutare l‟alunno a sviluppare desideri e motivazioni, identità, autonomia ed
autostima;
3. individuare obiettivi che orientino il più possibile l‟alunno verso scelte
funzionali ad un progetto di vita.
69
I Consigli di classe si impegnano nel coordinamento delle attività didattiche e nella
individuazione delle risorse che possano consentire all‟alunno con disabilità la piena
partecipazione alla vita scolastica della classe in cui è inserito, sulla base dei suoi
bisogni e delle sue necessità.
I docenti curricolari hanno il compito di:
valorizzare le diversità presentate dagli alunni disabili, che vanno intese come
occasione di arricchimento per l‟intera classe;
favorire il senso di appartenenza e la costruzione di positive relazioni socioaffettive all‟interno del gruppo classe e della scuola nel suo complesso;
scoprire e valorizzare le potenzialità dell‟allievo con disabilità in relazione a
specifiche aree disciplinari (area dei linguaggi verbali, dell‟espressività
musicale, artistica..) sulle quali innestare il processo di apprendimento;
adottare strategie e metodologie idonee, quali l‟apprendimento cooperativo, il
lavoro di gruppo, il tutoraggio, l‟apprendimento per scoperta, la suddivisione
del tempo-lezione in tempi più brevi, l‟utilizzo di mediatori didattici, l‟uso di
attrezzature e ausili informatici, di software e specifici sussidi;
considerare l‟alunno protagonista dell‟apprendimento, qualunque siano le sue
potenzialità e i suoi limiti;
attivare strategie personalizzate di approccio al “sapere” e al “saper fare”,
rispettando i ritmi e gli stili di apprendimento e “assecondando” i meccanismi
di autoregolazione.
Al fine di favorire il processo di corretto e proficuo inserimento degli allievi con
disabilità nel contesto scolastico e il percorso di integrazione culturale e sociale, il
nostro Istituto cura particolarmente i rapporti con le equipe multidisciplinari delle
ASL, con le scuole primarie di provenienza degli allievi, con l‟Istituto Tecnico Statale
“Grazia Deledda” di Lecce, in qualità di Centro risorse per l‟aggiornamento dei
docenti di sostegno e lo sviluppo di specifici progetti inerenti l‟integrazione e il
successo scolastico degli allievi con disabilità.
70
La valutazione in decimi, quadrimestrale e finale, terrà conto degli obiettivi del PEI,
che costituirà il punto di riferimento per le attività educative a favore dell‟alunno
con disabilità.
La valutazione sarà sempre considerata come valutazione dei processi e non come
valutazione della performance.
(Dal POF di Istituto) ….” In occasione degli Esami di Stato al termine del triennio
della scuola secondaria di primo grado, per gli allievi diversamente abili possono essere
predisposte prove di esame differenziate. Esse hanno valore equivalente a quelle
ordinarie, devono corrispondere agli insegnamenti impartiti e devono essere idonee a
valutare il progresso dell‟alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di partenza.
Nel caso delle prove INVALSI, i docenti componenti la Commissione possono adattare
le prove a quelle a carattere nazionale ed è inoltre consentito agli allievi, durante lo
svolgimento, l‟uso di attrezzature tecniche e di sussidi didattici particolari.
Per ciò che riguarda le prove orali, gli alunni diversamente abili, per i quali è stata
predisposta una diversa programmazione delle attività, dovranno essere guidati a
sostenere un colloquio che tenga conto di tale programmazione, degli obiettivi
effettivamente raggiunti, delle eventuali difficoltà.
Sul diploma di licenza viene riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle
modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove medesime.
Agli alunni con disabilità, che non conseguono la licenza, è rilasciato un attestato di
credito formativo, valido per l‟iscrizione e la frequenza delle classi successive”.
71
La Legge 8 ottobre 2010 n. 170 detta nuove norme per l‟integrazione scolastica degli
allievi con disturbi specifici di apprendimento, garantendo loro il diritto all‟istruzione.
Tale legge, nell‟articolo 1, riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la
discalculia quali disturbi specifici di apprendimento che si manifestano in presenza di
capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit
sensoriali, ma che costituiscono una limitazione importante nel campo
dell‟apprendimento.
-
La dislessia è un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà
nell‟imparare a leggere e nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella
correttezza e nella rapidità della lettura.
-
La disgrafia è un disturbo specifico di scrittura che si manifesta nella
difficoltà a riprodurre correttamente i segni grafici.
-
La disortografia è un disturbo specifico di scrittura che si manifesta con
difficoltà nei processi linguistici di transcodifica.
-
La discalculia è un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli
automatismi del calcolo e dell‟elaborazione dei numeri.
I disturbi su indicati possono sussistere separatamente o insieme.
La Legge 170/2010 persegue specifiche finalità.
In sintesi:
- promuovere all‟interno dell‟Istituto una
integrazione degli alunni DSA;
cultura
dell‟inclusività
e
della
-
favorire la diagnosi precoce e la costruzione di percorsi didattici riabilitativi
per gli alunni DSA;
-
favorire il successo scolastico, riducendo i disagi sul piano emozionale e delle
relazioni interpersonali, promuovendo lo sviluppo delle potenzialità;
72
-
-
favorire l‟acquisizione di una maggiore autonomia e l‟attuazione di processi volti
a rendere tali allievi protagonisti nella costruzione dei saperi essenziali;
adottare forme di insegnamento e verifica/valutazione degli apprendimenti
adeguate alle necessità formative degli studenti DSA;
sensibilizzare e preparare
problematiche legate ai DSA.
insegnanti
e
genitori
nei
confronti
delle
Per attuare le finalità di cui sopra, la Scuola utilizza modelli, tra quelli suggeriti dalla
Associazione Italiana Dislessia – Comitato Scuola, per la costruzione di percorsi
programmatici annuali che siano personalizzati, partendo dai bisogni e dalle
potenzialità degli alunni DSA.
I Consigli di classe, in accordo con la famiglia degli allievi e con gli Enti del Servizio
Sanitario, individuano gli alunni con uno o più disturbi di apprendimento e
predispongono Piani Didattici Personalizzati (PDP) - ad inizio anno per studenti già
segnalati oppure nel corso dell‟anno- con precise finalità, obiettivi di apprendimento,
metodologie mirate, provvedimenti dispensativi ed uso di strumenti compensativi e di
supporto sia durante l‟anno scolastico che durante le prove dell‟Esame di Stato, ivi
compresa la prova INVALSI.
La personalizzazione ha lo scopo di mettere in rilievo i punti di forza dell‟allievo,
consentendogli di sviluppare una propria forma di eccellenza cognitiva.
Già nel DPR n. 275 del 1999 si afferma che le istituzioni didattiche riconoscono e
valorizzano le diversità promuovendo le potenzialità di ciascuno attraverso tutte le
iniziative utili al raggiungimento del successo formativo, attraverso tempi e attività
adeguate ai ritmi di apprendimento di ciascuno.
Successivamente, nella Legge 53 del 2003 (riforma Moratti), è presente il concetto di
personalizzazione; mentre, sia nelle Indicazioni per il Curricolo del 2007 (riforma
Fioroni), sia nelle Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012 si definisce il ruolo
della scuola nella realizzazione di percorsi formativi sempre più rispondenti alle
inclinazioni personali degli studenti nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari
della personalità di ognuno.
Con la legge n. 170 del 2010 si è passati dalle semplici indicazioni di indirizzo ad una
percorso per la realizzazione pratica del PDP (Piano Didattico Personalizzato).
La personalizzazione di un Piano di insegnamento/apprendimento presuppone la
diversificazione, possibile attraverso forme di flessibilità,delle metodologie, dei
tempi, degli strumenti.
Per flessibilità didattica si intende la capacità da parte del docente, sia in fase di
progettazione che durante il percorso didattico, di adattare l‟insegnamento alle reali
possibilità di apprendimento di ogni studente.
73
La flessibilità didattica può essere determinante nel conseguimento della competenza
chiave, indicata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio d‟Europa nel 2006, “Imparare
ad imparare”, cioè:
- conseguire consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri
bisogni, dei propri punti di forza e di debolezza, delle personali strategie di
apprendimento;
-
conseguire capacità di affrontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace,
organizzando al meglio il proprio lavoro e ottimizzando la gestione dei tempi.
La legge n. 170 del 2010 e le “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli
studenti con disturbi specifici di apprendimento” del 2011 pongono l‟accento sulle
misure educative e didattiche di supporto e sugli strumenti compensativi.
Per ciò che riguarda le prime, si insiste sull‟uso di una didattica individualizzata e
personalizzata con adeguate strategie educative, specie nell‟insegnamento delle lingue
straniere, che deve avvenire utilizzando strumenti compensativi che favoriscano la
comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo
anche la possibilità dell‟esonero.
Tra gli strumenti compensativi si insiste sull‟uso delle tecnologie informatiche e
comunque sull‟uso di mezzi di apprendimento alternativi.
La valutazione deve essere non dell‟apprendimento ma per l‟apprendimento e, in quanto
tale, riveste un valore formativo: deve valutare per educare e non per sanzionare, cioè
attivarsi per ricercare le strategie educative più efficaci, effettuando una verifica
costante del graduale conseguimento degli obiettivi.
Il PDP, una volta redatto, deve essere condiviso con la famiglia:
-
per consentire una fattiva collaborazione tra i genitori e l‟istituzione scolastica,
-
per condividere strategie e modalità pratiche di approccio allo studio sia a
scuola, ma soprattutto a casa,
-
per rilevare insieme i progressi, anche minimi, conseguiti rispetto ai livelli di
partenza.
Il nostro Istituto predispone e inserisce nel P.O.F. il PIANO DELLE ATTIVITÀ
EDUCATIVO-DIDATTICHE per l‟integrazione degli allievi con Disturbi Specifici di
Apprendimento ed un modello per l‟attuazione del Piano Personalizzato annuale.
74
Strategie didattiche e metodologiche
Finalità
Promuovere all‟interno dell‟Istituto una cultura dell‟inclusività.
Implementare nei docenti la conoscenza dei disturbi specifici di apprendimento e
le strategie metodologiche e didattiche da attuare.
Garantire il successo formativo degli alunni
dell‟apprendimento (D.S.A.) rispondendo ai loro bisogni.
con
disturbi
specifici
Agevolare l‟acquisizione da parte degli studenti con D.S.A. di una sempre maggiore
autonomia nella costruzione dei saperi.
Favorire il dialogo con le famiglie.
Intessere una rete esterna alla scuola per favorire lo scambio di informazioni e
strumenti per gli alunni D.S.A.
Obiettivi
Rispondere ai bisogni degli alunni con D.S.A.
Insegnare a tutti gli alunni con D.S.A. ad utilizzare gli strumenti compensativi
informatici.
Favorire nei genitori la conoscenza dei disturbi specifici di apprendimento e degli
strumenti dispensativi e compensativi previsti dalla legislazione.
Diffondere conoscenze relative a:
-
disturbi specifici d‟apprendimento
-
inclusione/integrazione,
-
software didattici e/o ausili specifici,
-
corsi d‟aggiornamento specifici…
75
Destinatari
Tutti i docenti della scuola secondaria di primo grado “Ascanio Grandi”
Alunni D.S.A. e loro famiglie
Metodologie
La Legge 170 in vigore dal 2/11/2010 (Gazzetta Ufficiale n. 244) garantisce agli
studenti DSA :
-
l‟uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e
flessibili di lavoro scolastico;
-
l‟introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento
alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune
prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere (vedi
allegato 1);
-
per l‟insegnamento delle lingue straniere, l‟uso di strumenti compensativi che
favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di
apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell‟esonero,
adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli
esami di Stato.
Ne consegue che tutti gli insegnanti dell‟Istituto opereranno affinché l‟alunno/a sia
messo/a in condizione di seguire la stessa programmazione di classe sia attraverso un
atteggiamento di sensibile attenzione alle specifiche difficoltà, in modo da stimolare
l‟autostima ed evitare frustrazioni, sia attraverso l‟attivazione di particolari
accorgimenti:
creare un clima di apprendimento sereno, nel riconoscimento e nel rispetto delle
singole diversità;
organizzare attività in coppia o a piccolo gruppo, nell‟ottica di una didattica
inclusiva;
adeguare, ed eventualmente dilatare, i tempi dati a disposizione per le richieste
operative;
utilizzare differenti modalità comunicative e attivare più canali sensoriali nel
momento delle spiegazioni;
76
avviare all‟uso della videoscrittura, soprattutto per la produzione testuale o nei
momenti di particolare stanchezza/illegibilità del tratto grafico;
promuovere la conoscenza e l‟utilizzo di tutti quei mediatori didattici che possano
metterlo/a in una serena condizione di apprendere (immagini, schemi, mappe,…)
Criteri e modalità di verifica e valutazione
Concordare l‟applicazione delle misure compensative e dispensative sopra citate.
Differenziare le verifiche sulla base della diagnosi.
Leggere il testo della verifica (preferibilmente a tutta la classe).
Escludere esplicitamente la valutazione della correttezza ortografica e sintattica
(per alunni disgrafici e disortografici) nelle valutazioni delle prove scritte,
valutandone il contenuto.
Nelle materie scientifiche valutare i procedimenti utilizzati, escludendo dalla
valutazione gli errori di calcolo e/o copiatura (per alunni discalculici).
Dare maggiore valutazione alle prove orali rispetto a quelle scritte, in particolare
nella valutazione delle lingue straniere.
Si applicheranno le “buone prassi” consistenti in:
Evitare di consegnare materiale scritto a mano, prediligendo quello stampato (arial
12, 14, interlinea 1,5) o digitale, o registrato.
Concordare le interrogazioni.
Utilizzare prove strutturate a risposta chiusa o multipla
Accordarsi sui tempi delle verifiche: meglio sarebbe ridurre il materiale della
prova, con la possibilità di utilizzare diversi supporti (pc, correttore ortografico,
sintesi vocale, mappe, schemi, formulari). In alcuni casi si può concordare un tempo
maggiore, ma è necessario tenere conto dell‟affaticamento.
Giudicare principalmente lo sviluppo dei pensieri e la loro coerenza, ovvero i
contenuti più che la forma.
Evitare più di una verifica o interrogazione nella stessa giornata.
77
Assegnare compiti a casa in misura ridotta.
La valutazione globale deve considerare il raggiungimento degli obiettivi alla luce del
percorso personalizzato e concordato nel PDP. Va valutato l‟impegno complessivo dello
studente con DSA nella consapevolezza che la capacità attentiva, di memorizzazione e
concentrazione sono compromesse in misura diversa a seconda della gravità e della
tipologia del Disturbo Specifico d‟Apprendimento.
INDICAZIONI PER LO SVOLGIMENTO DELLE PROVE SCRITTE ED ORALI PER
L’ESAME DI STATO A CONCLUSIONE DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE
La relazione finale di presentazione della classe dovrà contenere il percorso scolastico
dell‟alunno, tutte le notizie relative al percorso triennale, agli strumenti compensativi,
alle dispense messe in atto, alle verifiche, ai tempi e al sistema valutativo.
Durante le prove d‟esame, per l‟alunno con diagnosi o segnalazione specialistica di
DSA, verranno impiegate le misure dispensative e gli strumenti compensativi, così
come indicato nelle note ministeriali, coerentemente con quanto utilizzato in corso
d‟anno. In particolare è importante, da parte dei docenti, la lettura ad alta voce delle
prove e la presentazione del materiale scritto su formato digitale leggibile con la
sintesi vocale.
La commissione d‟esame terrà in considerazione, per la predisposizione della terza
prova scritta e la valutazione delle altre due prove:
tempi più lunghi, tenendo conto dei livelli di affaticabilità
utilizzo di strumenti informatici, se utilizzati in corso d‟anno (es. sintesi vocale,
dizionari digitali)
La Certificazione delle competenze terrà conto delle caratteristiche e delle abilità
dell‟allievo con DSA (vedi allegato).
78
MISURE DISPENSATIVE E COMPENSATIVE: COME APPLICARLE NELLA
SCUOLA?
lentezza ed errori nella lettura con conseguente difficoltà nella comprensione del
testo:
-
evitare di far leggere a voce alta (a meno che non lo chieda l‟alunno)
incentivare l‟utilizzo di computer con sintesi vocale, di cassette con testi
registrati, di dizionari digitali
sintetizzare i concetti con l‟uso di schemi, mappe concettuali e/o mentali
leggere le consegne degli esercizi e/o fornire, durante le verifiche, prove
su supporto audio e/o digitale
ridurre nelle verifiche scritte il numero degli esercizi senza modificare
gli obiettivi
evitare le verifiche scritte in tutte le materie tradizionalmente orali,
consentendo l‟uso di mappe o ipertesti (PPT) durante l‟interrogazione
difficoltà nei processi di automatizzazione della letto-scrittura:
-
evitare di far prendere appunti, ricopiare testi o espressioni,
matematiche, ecc.
evitare la scrittura sotto dettatura
evitare la copiatura dalla lavagna
non richiedere l‟uso del vocabolario cartaceo
non richiedere la scrittura in corsivo in favore dello stampato maiuscolo
fornire appunti su supporto digitale o cartaceo stampato, in modo chiaro,
in caso di necessità di integrazione dei libri di testo
consentire l‟uso del registratore
difficoltà nel ricordare le categorizzazioni:
-
favorire l‟uso di schemi
privilegiare l‟utilizzo corretto delle forme grammaticali sulle acquisizioni
teoriche delle stesse
utilizzare per le verifiche domande a scelta multipla  sperimentare
diverse tipologie x individuare cadute specifiche
difficoltà nel recuperare rapidamente nella memoria nozioni già acquisite:
-
-
incentivare l‟utilizzo di mappe, schemi e ipertesti (PPT) durante
l‟interrogazione, come previsto anche nel colloquio per l‟esame di Stato,
per facilitare il recupero delle informazioni e migliorare l‟espressione
verbale orale
evitare di richiedere lo studio mnemonico e nozionistico in genere, tenere
presente che vi è una notevole difficoltà nel ricordare nomi, termini
79
tecnici e definizioni (ad es. per le materie scientifiche, diritto,
filosofia,…)
facile stanchezza e tempi di recupero troppo lunghi:
-
fissare interrogazioni e compiti programmati, evitare la sovrapposizione
di compiti e interrogazioni di più materie
evitare di richiedere prestazioni nelle ultime ore (ridurre le richieste di
compiti per casa )
Promuovere attività metacognitive:
-
potenziare i processi “alti” legati all‟anticipazione e alle rappresentazioni
mentali e le mnemotecniche visive
indurre abilità di studio personalizzate
preferire una valutazione formativa che punti più sul contenuto che sulla
forma
favorire l‟instaurarsi di meccanismi di autoverifica e di controllo
potenziare l‟autostima evitando di sottolineare solo le difficoltà
STRUMENTI COMPENSATIVI
-
-
Tablet o computer con programmi di videoscrittura, correttore
ortografico e sintesi vocale o diversi ausili tecnologici (maggiori
distributori Anastasis o Erikson)
Audiolibri
Testi scolastici con allegati CD –ROM
Testi in formato PDF – Biblioteca digitale (reperibili presso AID)
Schede per le forme verbali, l‟analisi grammaticale, logica e del periodo
Tabelle e mappe concettuali per tutte le discipline
Cartine geografiche e storiche
Tavola pitagorica e tabelle delle misure e delle formule geometriche
Strutturazione dei problemi per fasi
Calcolatrice
Lettura da parte dell‟insegnante dei compiti in classe scritti
Traduttori automatici digitali
Enciclopedie, Dizionari e Traduttori “on line”
Le più famose e diffuse enciclopedie sono: Microsoft Encarta e Omnia De
Agostini. Esistono anche supplementi in CD-Rom inseriti in enciclopedia
cartacee, per esempio nella Treccani e in molte altre. Importante nella
scelta dell‟enciclopedia è verificare che il testo contenuto sia “copiabile” e
quindi trasportabile in un software dotato di sintesi vocale per l‟ascolto.
80
Sia le enciclopedie come Encarta (http://it.encarta.msn.com) che i dizionari,
ad esempio il Garzanti (http://www.garzantilinguistica.it), possono essere
consultati on-line, con alcune limitazioni che possono venire meno
abbonandosi. Altra enciclopedia consultabile: http://wikipedia.org
Uno dei più diffusi traduttori “on line” su CD-Rom è Power Translator pro,
distribuito da Questar (www.questar.it). Di grande utilità ed interesse è il
traduttore inserito nel software Carlo Mobile prodotto dalla Cooperativa
Anastasis
(www.anastasis.it) nato
espressamente
come
strumento
compensativo per adolescenti e adulti con DSA.Esistono traduttori on-line,
come quello offerto da “Altavista” (http://babelfish.altavista.com) o da
“Google” (http://www.google.com/language tools) .
In Appendice: Piano Didattico Personalizzato (PDP)
81
Con il termine “sindrome da deficit di attenzione/iperattività” si intende riferirsi a
comportamenti caratterizzati:
-
da difficoltà a mantenere l‟attenzione soprattutto in compiti prolungati nel
tempo o che richiedono capacità di pianificazione e di organizzazione delle
attività
-
da impulsività, ovvero da difficoltà a rispondere in modo appropriato agli stimoli
che ricevono, agendo senza pensare e senza riuscire a controllare il proprio
comportamento e a stabilire duraturi rapporti sociali
-
da iperattività, che si evidenzia in un eccesso di movimenti, in forme di
agitazione e di irrequietezza che ne compromettono l‟attenzione e la
concentrazione su compito dato.
Si è osservato che l‟iperattività spesso è associata ad altre difficoltà cognitive (DSA)
e comportamentali (oppositività provocatoria e difficoltà nell‟autocontrollo) e ne può
compromettere l‟apprendimento.
Il Ministero della Pubblica Istruzione in data 1° aprile 2009, e successivamente in
data 4 dicembre 2009, ha emanato una serie di “Indicazioni organizzative” per
richiamare l‟attenzione delle Istituzioni sanitarie locali e delle Istituzioni scolastiche
e dei suoi operatori sulle problematiche relative agli allievi affetti da sindrome da
“deficit di attenzione/iperattività” o ADHD.
Il MIUR raccomanda forme di collaborazione tra strutture sanitarie, famiglie e
operatori scolastici al fine di individuare tempestivamente i casi su indicati e stabilire
gli opportuni interventi sia sul piano sanitario che su quello della integrazione
scolastica dei soggetti in questione.
In data 19 ottobre 2010 L‟Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia ha emanato un
Protocollo operativo, in applicazione delle direttive ministeriali, come vademecum
orientativo per le scuole che si trovano nella necessità di elaborare strategie
didattiche efficaci per alunni con problemi di attenzione e iperattività, facendo
esplicito riferimento ai documenti redatti da numerose associazioni di esperti e
genitori in relazione alle problematiche di inserimento scolastico degli alunni con
82
sindrome ADHD: SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell‟Infanzia e
dell‟adolescenza), AIDAI (Associazione Italiana per i disturbi di attenzione,
iperattività e dell‟adolescenza, AIFA (Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus).
Il MIUR regionale ha inteso sollecitare la diffusione e discussione del Protocollo
all‟interno degli organi collegiali, la sua elaborazione a cura dei gruppi GLH di Istituto
e l‟inserimento nel POF di Istituto con i seguenti obiettivi specifici:
favorire l‟acquisizione da parte del corpo docente di conoscenze relative alle
caratteristiche psicologiche e comportamentali dell‟allievo ADHD
far apprendere agli insegnanti alcune tecniche di modificazione del proprio
comportamento da applicare con l‟alunno ADHD
potenziare le risorse emotive degli insegnanti per migliorare le relazioni con
l‟alunno ADHD
far apprendere agli insegnanti strategie di intervento nella classe sia per
facilitare il rapporto dell‟allievo con i compagni di classe sia per rinforzare i
processi di inclusione dell‟allievo iperattivo da parte dei compagni
favorire la messa in atto di interventi che promuovano l‟autostima e l‟inclusione
degli allievi con difficoltà attentive e/o iperattività, come ad esempio
l‟assegnazione di incarichi di responsabilità
favorire la programmazione di attività in cui gli allievi ADHD possano dare il
loro contributo, sentendosi parte attiva del processo di apprendimento
favorire la programmazione di attività la cui riuscita dipenda dalla cooperazione
tra gli alunni del gruppo classe e che prevedano l‟inclusione di allievi ADHD
favorire l‟acquisizione da parte dei docenti di particolari strategie didattiche
per facilitare l‟apprendimento dell‟alunno ADHD.
Le diverse associazioni di esperti e genitori, cui fa riferimento anche la nota del
MIUR regionale, forniscono indicazioni precise e dettagliate per la conoscenza, la
gestione del comportamento degli alunni con difficoltà di attenzione/iperattività e
danno suggerimenti utili al processo di inserimento/integrazione e al successo
scolastico dell‟alunno in questione, tenendo presente che un corretto atteggiamento
da parte dell‟insegnante nei confronti di tali alunni ha un forte impatto sulla
modificazione dei loro comportamenti.
83
In particolare la Società Italiana di Neuropsichiatria dell‟Infanzia e dell‟adolescenza
indica cinque regole base per l‟inserimento scolastico dei soggetti con ADHD :
regole chiare e concise, espresse in forma positiva
compiti di breve durata o comunque suddivisi in tempi più brevi
gratificazioni e punizioni devono essere contigue ai comportamenti da
premiare o sanzionare
utilizzare strategie positive prima di eventuali tecniche di punizione
utilizzare tecniche appropriate per tenere desta l‟attenzione
84
85
INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE
PREMESSA
La sperimentazione nel campo educativo nasce dal bisogno di innovazione di un sistema
educativo che deve tener conto delle trasformazioni della società.
La complessità della società richiede agli operatori della scuola di essere “educatori” e
non solo strumenti di trasmissione di contenuti e valori cristallizzati nel tempo.
Tali considerazioni inducono ad interrogarsi sul ruolo delle istituzioni scolastiche, sui
saperi, sui metodi e portano a considerare la sperimentazione come uno strumento
fondamentale di cui la Scuola dispone per contribuire – dall‟interno – a risolvere i
problemi, interpretare i bisogni degli utenti, creare una tensione continua
all‟innovazione, proponendo un nuovo concetto di educazione, una nuova funzione della
scuola e un nuovo ruolo dell‟insegnante.
Il processo educativo, infatti, è la formazione di abilità, conoscenze, competenze per
la loro utilizzazione sociale: il fine ultimo del processo educativo è quello di formare
un cittadino orientato attraverso l‟esperienza, la documentazione, la ricerca.
Se la sperimentazione è intrinseca all‟attività docente, ogni Istituzione scolastica
deve rappresentare un centro di ricerca pedagogica e didattica al fine di favorire un
processo continuo di innovazione volto a migliorare ed elevare la qualità del progetto
formativo.
Nel nostro Istituto la tensione costante alla ricerca/sperimentazione coinvolge
numerosi docenti in una rete di comunicazione, collaborazione, condivisione e nella
realizzazione di numerosi progetti.
Il POF d‟Istituto intende dare ampia documentazione e comunicazione, all‟interno e
all‟esterno della scuola, di tutte quelle attività e quelle iniziative incentrate sulla
sperimentazione di percorsi innovativi nel campo della didattica.
86
2014-2015
87
Titolo del percorso interdisciplinare
Il diritto di diventare…Grandi
Durata: anno scolastico 2014-2015
Motivazione della scelta
Nelle “Indicazioni nazionali per il curricolo” del 4 settembre 2012 si afferma che è
compito del primo ciclo scolastico “porre le basi per l‟esercizio della cittadinanza
attiva”.
Attraverso il percorso interdisciplinare “Il diritto di diventare… GRANDI”, la
nostra scuola intende promuovere esperienze significative che consentano agli
allievi di acquisire la cultura della responsabilità e dell‟impegno, della partecipazione
personale, creativa, appassionata alla vita sociale e politica, riaffermando valori
spesso disattesi nella società in cui ci troviamo a vivere: senso della legalità, etica
della responsabilità individuale e collettiva, acquisizione del concetto di “bene
comune”.
Tutte le discipline e tutti i docenti sono coinvolti nel percorso didattico che,
incentrato sui temi e i valori della legalità, è finalizzato a sviluppare le competenze
chiave di cittadinanza:
1. Imparare ad imparare
2. Progettare
3. Comunicare
4. Collaborare e partecipare
5. Agire in modo autonomo e responsabile
6. Risolvere problemi
7. Individuare collegamenti e relazioni
8. Acquisire ed interpretare l’informazione
Per favorire un clima relazionale positivo nel lavoro d‟aula, si avverte inoltre
l‟esigenza di progettare situazioni e compiti in cui la costituzione di piccoli gruppi,
formali ed informali, possa stimolare l‟apprendimento cooperativo degli studenti
che, lavorando insieme, migliorano reciprocamente il loro apprendimento.
Risorse umane
-
Gruppo di Progettazione: docenti con Funzione strumentale e referenti dei
Distretti disciplinari.
-
Partecipano alla realizzazione del progetto, oltre agli insegnanti del gruppo di
progettazione, tutti i docenti dei Consigli di classe.
88
Funzioni del gruppo di progetto:

progettare, pianificare le attività relative alle classi prime, seconde, terze;

organizzare fasi di lavoro e tempi.
Funzioni dei docenti coinvolti nelle attività in classe:

organizzare le attività relative alle singole discipline;

osservare le modalità di lavoro;

verificare il lavoro svolto individualmente o in gruppo.
Risorse materiali
Aule scolastiche
Laboratorio multimediale
Sala cinematografica
Autobus per visite guidate
Macchine fotografiche, videocamera, registratore …
Materiale di facile consumo
Destinatari del progetto
Il percorso ha come destinatari:
- il Collegio docenti come comunità professionale
- tutte le classi dell‟Istituto
Attività e contenuti del percorso
PROGETTAZIONE
I FASE
- Proposta al Collegio del percorso trasversale da realizzare nell‟a.s. 2014-2015
- Definizione da parte dei Distretti disciplinari delle tematiche da sviluppare
(settembre 2014)
-
II FASE
- Revisione delle Unità di apprendimento (settembre 2014)
- Calendarizzazione delle attività previste dalle unità di apprendimento
- Presentazione degli obiettivi e delle azioni che verranno intraprese (Distretti
disciplinari o Collegio)
- Presentazione del progetto ai genitori degli allievi nel primo Consiglio di classe
89
ATTUAZIONE
Fasi del percorso didattico
Il percorso didattico si articola in fasi:
a. motivazione degli studenti attraverso la proposta di un problema
cognitivamente interessante;
b. brainstorming ed esplicitazione delle conoscenze possedute dagli studenti;
c. condivisione degli scopi e delle modalità di lavoro;
d. lavoro individuale e/o cooperativo in piccolo gruppo o in coppia;
e. riflessione metacognitiva sul percorso fatto con l‟aiuto dell‟insegnante;
f. valutazione dei processi e, eventualmente, del prodotto finale.
Azioni dei docenti:

Motivazione degli studenti attraverso l‟esplicitazione degli scopi dell‟attività

Focalizzazione dell‟attenzione sulle competenze chiave di cittadinanza

Condivisione di regole, modalità di lavoro e tempi di esecuzione

Eventuale formazione di piccoli gruppi formali ed informali in base alle
caratteristiche cognitive e relazionali

Assegnazione dei compiti ai singoli o ai gruppi

Ricostruzione del percorso fatto e momento di riflessione meta cognitiva

Organizzazione di visite guidate

Organizzazione di incontri con esperti
Compiti degli allievi:

Selezione, organizzazione e rielaborazione delle informazioni

Reperimento di altre informazioni

Visite guidate ed esecuzione dei compiti assegnati

Incontri con esperti

Eventuali prodotti finali da esporre in una mostra finale
MONITORAGGIO
Le attività svolte in classe saranno monitorate attraverso griglie di osservazione.
VALUTAZIONE
a. valutazione relativa ai processi
b. eventualmente, valutazione relativa al prodotto
90
Finalità generali
c) condividere i valori sanciti dalla Costituzione
d) costruire e sviluppare il senso di legalità
e) aver cura e rispetto di se stessi, degli oggetti e dell‟ambiente
f) rispettare le regole condivise
g) rispettare gli altri e sviluppare atteggiamenti positivi e collaborativi, in
un‟ottica di dialogo e rispetto reciproco
h) sviluppare un‟etica della responsabilità attraverso il senso del dovere e
la capacità di portare a termine gli impegni assunti
i) valorizzare il patrimonio culturale
j) accrescere le opportunità di didattica laboratoriale per gli studenti
Obiettivi specifici

Collaborazione tra docenti
- progettare per competenze: proporre “compiti di realtà” complessi che
coinvolgano diverse abilità.

Star bene in classe
- migliorare la motivazione e il coinvolgimento degli studenti attraverso proposte
di didattica laboratoriale in aula e la formazione di piccoli gruppi cooperativi.

Competenze di cittadinanza
1. Imparare ad imparare: acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro
2. Progettare: utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e
realistici
3. Comunicare: comprendere messaggi di genere e complessità diversi nelle varie
forme comunicative
4. Collaborare e partecipare: saper interagire con gli altri comprendendone i
diversi punti di vista
5. Agire in modo autonomo e responsabile: saper riconoscere il valore delle
regole e della responsabilità personale
6. Risolvere problemi: saper affrontare situazioni problematiche e saper
contribuire a risolverle
7. Individuare collegamenti e relazioni: possedere strumenti che permettano di
affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo
8. Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare
criticamente l‟informazione ricevuta, valutandone l‟attendibilità e l‟utilità,
distinguendo fatti e opinioni
91
Risultati attesi
In relazione alla progettazione:
- realizzare un percorso didattico finalizzato alla promozione delle competenze
chiave di cittadinanza.
In relazione agli studenti:
-
migliorare la motivazione e la partecipazione
-
migliorare la qualità degli apprendimenti
-
favorire l‟acquisizione delle competenze di cittadinanza
Metodi di valutazione
In relazione agli studenti
Verranno rilevate e valutate le modalità di lavoro individuale e di gruppo degli
studenti; eventualmente, verrà valutato il prodotto finale.
In relazione alla scuola e al Collegio
A conclusione del percorso, nella fase di autoanalisi d‟Istituto, si valuteranno
criticità e/o aspetti positivi e se l‟attività ha suscitato interesse/disinteresse.
92
93
LEGGERE PER CONOSCERE LE “VOCI DEL SALENTO”
I Docenti del Dipartimento di Lettere hanno programmato, per l‟ora di
approfondimento di italiano nelle classi prime, un percorso finalizzato alla
conoscenza di autori e testi del Novecento nel Salento, considerando l‟alto valore
formativo della conoscenza del territorio e la necessità, per lo studente, di
acquisire una propria identità culturale e sociale.
Gli alunni, in uno spazio-laboratorio, svolgeranno diverse attività, avvalendosi di un
approccio metodologico-didattico che prevede il coinvolgimento operativo degli
allievi attraverso l‟utilizzo di una dispensa elaborata dai docenti del Dipartimento di
lettere del nostro Istituto.
Dopo aver selezionato testi in prosa e in versi di autori salentini, è stata
strutturata la seguente unità di apprendimento:
Competenze chiave trasversali:
1. Imparare ad imparare: acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro
2. Progettare: utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi
e realistici
3. Comunicare: comprendere messaggi di genere e complessità diversi nelle
varie forme comunicative
4. Collaborare e partecipare: saper interagire con gli altri comprendendone i
diversi punti di vista
5. Agire in modo autonomo e responsabile: saper riconoscere il valore delle
regole e della responsabilità personale
6. Risolvere problemi: saper affrontare situazioni problematiche e saper
contribuire a risolverle
7. Individuare collegamenti e relazioni: possedere strumenti che permettano
di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo
8. Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare
criticamente l‟informazione ricevuta, valutandone l‟attendibilità e l‟utilità,
distinguendo fatti e opinioni
Obiettivi formativi disciplinari:
Sviluppare atteggiamenti positivi nei confronti della cultura locale.
Prerequisiti essenziali: (conoscenze, abilità):
Leggere e comprendere testi semplici di varia tipologia. Conoscere le strutture
essenziali della lingua italiana.
Competenze specifiche
- Passare dalla nozione rigida e materiale di un territorio geografico alla dinamicità
94
di un territorio culturale
- Sapersi muovere sull‟asse diacronico e sincronico dello spazio letterario
- Contestualizzare un testo letterario nel tempo e nello spazio
- Conoscere e contestualizzare nel tempo e nello spazio i principali poeti e prosatori
del Salento nel Novecento
- Saper utilizzare la lingua italiana nel parlato e nello scritto
Obiettivi di apprendimento
Conoscenze:
1. Conosce gli elementi fondamentali dei testi narrativi e poetici
2. Conosce la differenza tra uso proprio e uso figurato delle parole
3. Scopre il proprio territorio come luogo di produzione letteraria
Abilità
1. Sa riconoscere gli elementi fondamentali dei testi narrativi e poetici
2. Riconosce le caratteristiche del codice linguistico
3. Sa leggere e comprendere un testo, individuandone elementi principali e
secondari
4. Sa collocare nello spazio e nel tempo gli autori studiati e li riconosce come
autori del proprio territorio
5. Sa utilizzare correttamente il vocabolario
Strategie e metodologie didattiche
Lezione frontale e lezione interattiva; lavoro cooperativo; lavoro di gruppo;
didattica laboratoriale; brainstorming; problem solving; problem finding;
personalizzazione; educazione fra pari (peer education); insegnamento
individualizzato; apprendimento basato su problemi autentici; griglie di
osservazione e valutazione; riflessione costante sul processo di apprendimento
(metacognizione).
Contenuti





Contestualizzazione degli autori nello spazio geografico, cronologico, storico con
uso di tavole sinottiche
Inserimento delle opere nello spazio e nel tempo dell‟autore
Principali poeti e prosatori del Salento nel Novecento
Testi narrativi e poetici di autori salentini del Novecento
Formazione di liste operative di lavoro (cronologiche, geografiche, storiche)
95
ATTIVITÀ
Contestualizzazione degli autori. Ascolto attivo e finalizzato di testi diversi.
Lettura silenziosa ed espressiva. Individuazione ed analisi delle caratteristiche di
testi narrativi e poetici. Uso di carte geografiche e localizzazione degli autori.
Formazione di liste di lavoro. Dibattiti.
Strumenti di verifica e di valutazione:
Test volti ad accertare l‟acquisizione di conoscenze ed abilità. Produzione (orale e/o
scritta) di testi espositivi rielaborando le informazioni raccolte.
Strategie di recupero:
Studio
assistito
in
classe
(sotto
la
guida
di
un
tutor)
Diversificazione/adattamento dei contenuti disciplinari - Metodologie e strategie
differenziate - Coinvolgimento in attività collettive - Allungamento dei tempi di
acquisizione delle conoscenze e abilità disciplinari
Strategie di potenziamento:
Approfondimento - Affidamento di incarichi di coordinamento di lavori Affidamento di incarichi di tutoraggio - Impulso allo spirito critico, alla ricerca
linguistica e alla creatività -
96
INDICAZIONI NAZIONALI
“CANTIERE PEDAGOGICO – DIDATTICO”
RETE DI SCUOLE
PER ATTIVITÀ DI FORMAZIONE E RICERCA
All'emanazione delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e
del primo ciclo d‟istruzione ha fatto seguito la C.M. 22 del 26 agosto 2013 con la
quale si avviano le misure di accompagnamento e si indicano i primi adempimenti per
la loro attuazione.
Nella suddetta Circolare si sottolinea che l‟attuazione delle Indicazioni nazionali
“costituisce una preziosa opportunità per approfondire alcuni nodi culturali,
didattici, organizzativi e professionali di particolare rilievo” ed “ implica una
coerente rielaborazione del curricolo delle istituzioni scolastiche che tenga conto
del profilo dello studente, dei traguardi di sviluppo delle competenze, resi ora
prescrittivi, e degli obiettivi di apprendimento”.
Tutto ciò comporta un impegno pluriennale da parte delle scuole che a livello
territoriale, organizzate in rete, sono impegnante nei programmi di formazione e
ricerca.
Le attività per il personale hanno preso avvio nell‟anno scolastico 2013-2014
secondo una duplice articolazione:
a) iniziative informative, di primo livello, affidate alla responsabilità delle singole
istituzioni scolastiche (attivazione di gruppi di lettura/riflessione, nomina di figure
di riferimento con compiti di coordinamento, partecipazione ad iniziative di
informazione e formazione organizzate nel territorio;
b) iniziative di formazione e ricerca, di secondo livello, caratterizzate dalla
riflessione e dall'approfondimento sperimentale degli elementi innovativi delle
Indicazioni 2012, che – in questa prima fase – hanno coinvolto solo un limitato
numero di istituzioni scolastiche e di docenti.
Le misure di accompagnamento hanno favorito l‟apertura di numerosi “cantieri” che,
a partire dalle esperienze in atto, e attraverso il ricorso a metodologie attive,
consentono pratiche riflessive, approfondimenti teorici e sperimentazioni che
conducano alla elaborazione di un curricolo di scuola, sulla base delle Indicazioni.
L‟articolazione concreta del progetto mira inoltre a favorire la progressiva
diffusione, mediante lo scambio di esperienze, delle buone pratiche didattiche già
esistenti e di quelle che si potranno realizzare secondo un‟autentica cultura
dell‟autonomia.
97
Alcuni docenti del nostro Istituto hanno partecipato al Programma di seminari e di
Laboratori di Formazione attiva organizzato dalla rete di scuole comprendente
l‟Istituto Comprensivo Polo 1 (Scuola Capofila) di Monteroni di Lecce, la Scuola
Secondaria I Grado “Ascanio Grandi” – Lecce, l‟Istituto Comprensivo Polo 2 –
Monteroni/Arnesano, la Scuola Paritaria “San Domenico Savio” – Monteroni, il IV
Circolo Didattico – Lecce, la Scuola Paritaria - Centro Montessori – Lecce.
Le azioni formative sono state sviluppate dalla prof.ssa Rita Bortone attraverso 3
incontri seminariali (9 ore) e 2 laboratori di formazione attiva (6 ore).
Nella fase operativa i gruppi di lavoro hanno simulato la progettazione disciplinare
verticale di due competenze chiave indicate dalle Raccomandazioni del Parlamento e
del Consiglio Europeo (2006).
Ogni Scuola ha progettato, sperimentato e documentato una Unità di
apprendimento all‟interno del proprio Istituto.
98
I PROGETTI IN SINTESI
TITOLO
DOCENTE
REFERENTE
OBIETTIVI
DESTINATARI
Classi PRIME
Maria Concetta Caione
Maria Cristina Di Napoli
Adelmaria Natali
ACCOGLIENZA
-
-
-
Classi
PRIME, SECONDE E TERZE
Maria Concetta Caione
Maria Cristina Di Napoli
Adelmaria Natali
CINEFORUM
-
-
Favorire la reciproca conoscenza alunno-docente.
Favorire la socializzazione tra gli allievi del gruppo
classe.
Far acquisire agli allievi una prima essenziale
conoscenza degli aspetti organizzativi, didattici e
logistici che caratterizzano la nuova scuola.
Consentire ai docenti di accertare e valutare alcuni
prerequisiti di base: competenze di lettura,
comprensione, analisi di un testo, produzione del
testo; capacità di orientamento spazio-temporale,
capacità di stabilire relazioni tra fatti e situazioni;
capacità logiche; competenze linguistico-espressive
si nei linguaggi verbali che nei linguaggi non
verbali.
DURATA
Prima
settimana
dell’anno
scolastico
Educare alla comprensione, analisi e valutazione del
prodotto filmico come testo complesso
caratterizzato da linguaggi verbali e non verbali.
Far acquisire agli allievi autocontrollo emozionale
in relazione alla visione di un film.
Far acquisire agli allievi capacità di riflettere su se
stessi e sulla realtà affettivo - relazionale e sociale in Annuale
cui vivono.
Far riflettere gli allievi, attraverso le tematiche dei
film proposti, su scelte e comportamenti atti ad
assicurare condizioni di benessere per sé e per gli
altri.
Far riflettere gli allievi sulla necessità del rispetto
delle regole e sull’importanza dei diritti per una
civile convivenza.
Favorire la formazione di uno spettatore
consapevole, capace di accostarsi al cinema in
modo critico per imparare a valutare e scegliere, tra
la vastissima produzione contemporanea, le opere
che possono comunicare valori, conoscenze ed
emozioni.
99
Classi
PRIME, SECONDE, TERZE
Classi
PRIME, SECONDE, TERZE
C L I L
Daniela Cretì
Alessandra Selleri
Sviluppo di competenze trasversali.
-
Visione interculturale del sapere.
-
Accrescimento della motivazione.
-
Integrazione linguistica e socio culturale
Classi
SECONDE
Annuale
(soprattutto con riferimento a classi multietniche).
-
Sostenere l’alunno durante le fasi di transizione
formativa;
favorire la consapevolezza delle proprie risorse e
abilità;
stimolare la conoscenza delle opportunità
esistenti;
promuovere l’acquisizione di competenze che
permettono di affrontare la scelta in modo
consapevole e responsabile.
-
Sviluppare e stimolare le abilità comunicative,
emozionali e sociali funzionali ad una più corretta
gestione dei problemi interpersonali con il gruppo
dei pari.
Sviluppare e rinforzare la capacità critica e Annuale
decisionale per la tutela della propria salute psicofisica e la costruzione della propria identità
attraverso il riconoscimento delle proprie emozioni
e i pericoli potenziali derivanti dall'uso improprio
del web.
Valorizzare le risorse del gruppo facilitandone
processi di imitazione, di identificazione in modo
positivo e creativo e di riconoscimento delle
emozioni dell'altro.
Educare al rispetto, al dialogo alla solidarietà
promuovendo l’autostima e l’interazione positiva
con gli altri.
Focalizzare l'attenzione su norme, tutele e sanzioni
relative all'uso improprio del web.
-
SER.T. Lecce
Fiammetta PERRONE educatore professionale
Adriana SERRA - Assistente Sociale
INTEGRATED LEARNING - CLIL
CONTENT And LANGUAGE
ORIENTAMENTO
SCOLASTICO E CONTINUITÀ
PREVENZIONE SELETTIVA
“IL BENESSERE DEI GIOVANI ALL’INTERNO
DI RELAZIONI SOCIALI” Sicura-Mente in rete”
-
-
-
-
Annuale
100
Classi
TERZA F, G, I, L
Classi
PRIME, SECONDE, TERZE
Clssi
SECONDE
Cooperativa “Città Nuova”
- Simona Negro, Psicologa e Psicoterapeuta -
Cooperativa Sociae
L’Arcobaleno
Rosa Peccarino
“SOSTEGNO ALLE RESPONSABILITÀ’
FAMILIARI E GENITORIALI E
DI TUTELA DEL MINORE”
PROGETO
“IN ALTO I POLLICI”
PROGETTO PER
L’EDUCAZIONE MOTORIA, FISICA E
SPORTIVA
-
Prevenzione delle situazioni di disagio scolastico;
-
Sostegno alla funzione genitoriale, attraverso
incontri di
informazione/orientamento/sensibilizzazione;
-
Supporto e assistenza agli insegnanti nella
programmazione delle attività scolastiche ed
Tre
extracurriculari.
incontri
(novembre
dicembre)
Incoraggiare i ragazzi e le ragazze ad utilizzare la
rete rispettando se stessi e gli altri, stimolandoli a
costruire relazioni positive e significative con i
Annuale
propri coetanei anche nella sfera virtuale.
(10
incontri
per un
totale di
15 ore)
Obiettivo primario è coinvolgere nelle attività sportive
un maggior numero di alunni con particolare
attenzione rivolta agli studenti che non hanno avuto
occasione di praticare alcun tipo di attività, compreso i
meno dotati, coinvolgendo anche gli alunni portatori di Annuale
handicap.
Obiettivi secondari:
a) Potenziare le fasi d’istituto delle diverse discipline
sportive.
b) Incentivare la presenza degli studenti a scuola nelle
ore pomeridiane anche in un’ottica di lotta alla
dispersione scolastica.
c) Aderire ad un maggior numero di discipline dei
giochi sportivi e studenteschi.
101
Classi
iscrizioni aperte ad alunni della S.M.S. “A. GRANDI” e di
PRIME, SECONDE, TERZE
Stefano Manieri
Daniele Puglielli
-
- Apprendere individualmente tecniche strumentali
- Apprendere tecniche di musica d’insieme
- Offrire ai giovani opportunità culturali formative
Classi
II G. I L, I E
Anno
scolastico
in corso
- Apprendere individualmente varie tecniche di danza
- Sviluppare la creatività e il lavoro d’insieme
Maria Cristina Di Napoli
Annuale
opportunità allo studio del Conservatorio;
PROGETTO
“ADOTTA UN MONUMENTO”
contribuire alla formazione della personalità degli
alunni favorendo processi di socializzazione,
valutazione ed autovalutazione;
valorizzare la musica come opportunità educativa e
formativa
prendere consapevolezza del sé, riconoscendo le
proprie potenzialità e i propri limiti
esercitare l’autocontrollo
sviluppare il senso di responsabilità nel rispetto
della persona, delle cose, degli ambienti.
interagire, collaborare, interessarsi, impegnarsi.
utilizzare un metodo di studio efficace.
- Offrire un insegnamento musicale come pari
altre scuole o istituti presenti nel territorio
(in età compresa fra i 4 anni e i 18 circa);
PROGETTO
“IN CAMMINO CON LA MUSICA”
PROGETTO
“LA SCUOLA DEI SUONI”
-
-
-
Acquisire la consapevolezza che l’arte rappresenta il
pensiero e l’identità civile di un Paese
“Vedere” i beni culturali come espressione di una
comunità e veicolo di sentimenti di appartenenza,
Febbraio di solidarietà, di condivisione
maggio
Favorire la tutela del patrimonio storico-artistico
Sviluppare la capacità di ricerca e indagine storicoartistica attraverso il processo della
documentazione
Fare cultura direttamente sul territorio
Riprodurre, attraverso vari linguaggi, monumenti e
“vita del passato”
Potenziare la rete di rapporti tra scuola, istituzioni,
territorio
Fornire servizio di custodia e di guida dei
monumenti adottati
Produrre materiale che documenti il lavoro svolto
102
Classi
PRIME, SECONDE, TERZE
Classi
PRIME, SECONDE, TERZE
Classi
PRIME, SECONDE, TERZE
Isabella Alberone
PROGETTO
BIBLIOTECA GRANDI
STORIE
Daniela Cretì
PROGETTO
MARATONA DI LETTURA –
Incontri con l’autore – Dal libro
al teatro
Sara Prencipe
PROGETTO
“CONSIGLIO COMUNALE DEI
RAGAZZI”
-
Promuovere il piacere per la lettura
Sviluppare fantasia e creatività
Incrementare l’abitudine e la passione per il libro
Favorire la crescita globale integrando aspetti
Annuale
cognitivi e aspetti socio-relazionali.
-
Promuovere la lettura
Sensibilizzare all’uso del libro, all’aggregazione ed
alla socialità
- Educare alla democrazia e alla cittadinanza attiva
e responsabile, in collaborazione con la scuola,
usando la città e il territorio come laboratorio per
Annuale
comprendere la realtà sociale e urbana e
adoperandosi in prima persona per migliorare il
presente e progettare il futuro (“Un buon CCR non
chiede: fa!”)
- Educare bambini e ragazzi alla legalità e al
senso di appartenenza, attraverso una pedagogia
dell’ascolto praticata da adulti capaci di mettersi in
gioco e di predisporre forme di apprendimento
esperienziale che aiutino i ragazzi a comprendere il
senso delle regole democratiche e a percepire che il
territorio e le strutture pubbliche appartengono anche
a loro.
103
Classi
RIME, SECONDE, TERZE
PROGETTO
“VERBUM IN CLASSE”
(autofinanziato)
Associazione Teatrale Musicale
FILOARTE
Domenico Liuzzi – Eleonora Spada
-
Classi
TERZE
Classi
Caterina Fanciullo
Laura Gabellone –
Egidio Mello – Lezzi Donatello
-
Contribuire alla costruzione di un racconto
collettivo attorno alla Grande Guerra
Approfondire l’evento storico nei suoi elementi di
continuità e discontinuità rispetto al presente
- Imparare a cogliere la prospettiva dell’altro
- Imparare a risolvere i problemi in gruppo
- Usare le tecniche grafico-pittoriche per rappresentare
il proprio pensiero
- Utilizzare adeguatamente forme colori e stili tratti
dall’osservazione di alcune opere pittoriche
Classi
SECONDE
PROGETTO
“PENSIERI IN
UN’IMMAGINE”
Daniela Cretì
-
PROGETTO
“INSIEME OLTRE LE
DIFFERENZE”
PROGETTO
“CENTO ANNI FA – LA
GRANDE GUERRA”
Un
Far comprendere quanto l’intonazione e il ritmo incontro
della voce siano fondamentali per veicolare il di circa 90
significato della parola e per sostenere il senso e il minuti per
ogni classe
valore del linguaggio verbale.
Un
ulteriore
incontro
di 120
minuti
con le I^
classi
(attività
laboratoriale)
-
Sollecitare gli studenti ad intraprendere un viaggio
alla scoperta delle religioni presenti sul nostro Annuale
territorio, dei significati di cui esse sono portatrici e
delle tradizioni che le caratterizzano.
Rendere possibile un incontro vivo e sincero tra
persone appartenenti a fedi diverse per scoprire che
tutte le religioni condividono valori comuni e che il
dialogo parte dalla reciproca conoscenza.
104
105
LA VALUTAZIONE
NELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
La Circolare Ministeriale n. 49 del 20 maggio 2010 è stata confermata dalle
Indicazioni nazionali per il curricolo che hanno inteso ancora una volta sottolineare
la centralità dell‟alunno nel processo di formazione e il compito primario della
Scuola, specie della scuola del primo ciclo, di definire itinerari di apprendimento
che tengano conto delle peculiarità di ogni allievo, nessuno escluso.
Una “buona scuola” deve, quindi, innanzitutto perseguire l‟obiettivo di formare i
cittadini di oggi e di domani, fissando di volta in volta i traguardi da raggiungere e
superare nelle diverse aree disciplinari lungo un cammino di formazione permanente.
In tale contesto assume particolare importanza la verifica periodica e sistematica
dei progressi di ogni allievo, con particolare attenzione alle capacità e competenze
di base e la valutazione dei livelli di apprendimento, considerata dal legislatore un
aspetto cruciale del percorso di formazione.
Pertanto è necessario che la valutazione risponda a caratteristiche di rigore,
trasparenza, ragionevolezza, puntualità sia nei giudizi periodici che in quelli finali,
ed in particolare nell‟Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.
La valutazione rappresenta uno strumento indispensabile sia per stabilire il
raggiungimento dei traguardi formativi e di apprendimento disciplinare che per
individuare carenze e criticità di cui l‟allievo deve essere tempestivamente ed
efficacemente informato, per colmare lacune che possono ripercuotersi
negativamente sul processo formativo successivo.
La valutazione si propone, dunque, come mezzo finalizzato ad accertare e seguire i
progressi degli allievi, compresi quelli in difficoltà o con disabilità, a fissare i
traguardi intermedi da raggiungere, a rendere consapevoli gli allievi del proprio
bagaglio di conoscenze e competenze, fornendo loro, nel contempo, strumenti e
suggerimenti per il miglioramento e il conseguimento di traguardi più avanzati.
La valutazione deve anche attivare processi di autovalutazione per l‟individuazione
da parte di ogni allievo dei propri punti di forza e dei punti di debolezza.
Di qui la necessità che ogni istituzione scolastica affronti con professionalità ed
efficacia le azioni di valutazione sia nella attività quotidiana di accertamento delle
conoscenze e competenze, che nella fase finale di valutazione conclusiva in sede di
Esame di Stato.
Strumenti errati di valutazione, indicatori superficiali e atteggiamenti rigidi e
astratti in fase di valutazione, come pure disomogeneità nei criteri, nelle procedure
e negli esiti di valutazione anche tra docenti possono nuocere gravemente al
processo formativo e cognitivo dei ragazzi, in una fascia di istruzione, quella della
scuola secondaria di primo grado, che rappresenta un ponte tra la formazione
primaria e i successivi itinerari scolastici e professionali.
106
Da qualche anno i livelli di apprendimento degli studenti sono valutati anche
attraverso prove valutative esterne nazionali, con parametri di riferimento
internazionali, e nelle scuole sono state già da tempo introdotte forme di
certificazione delle competenze, aggiornate annualmente – come avviene nel nostro
Istituto – per rispondere meglio alla valutazione degli assi culturali indicati dal
Ministero.
Le prove di valutazione nazionale INVALSI rispondono alla necessità di rendere
oggettiva, omogenea e trasparente la valutazione in un momento in cui indagini
nazionali ed internazionali segnalano differenze anche notevoli a livello territoriale
e disomogeneità persino tra classi e tra scuole nella valutazione dei traguardi
intermedi e degli esiti finali dei percorsi formativi.
Il Decreto Legge n. 137 del 1 settembre 2008 e successive modifiche, convertito in
Legge il 29 ottobre 2008, definisce nel dettaglio le indicazioni in materia di
valutazione del comportamento e del rendimento scolastico degli studenti (art.2
e 3).
Valutazione del comportamento
A decorrere dall‟anno scolastico 2008/2009 la valutazione del comportamento è
effettuata tramite l‟attribuzione di un voto espresso in decimi.
Alla valutazione del comportamento concorrono i seguenti obiettivi educativi
trasversali:
a) autocontrollo (corretta gestione di sé nei comportamenti, nel linguaggio,
nell‟abbigliamento, nell‟emotività e nella relazionalità)
b) interesse/impegno/partecipazione (livello di attenzione, di interesse, di
applicazione manifestati nel processo di apprendimento e per il superamento
delle difficoltà)
c) collaborazione (capacità di collaborare con i docenti ed i compagni per la
migliore realizzazione del percorso educativo)
d) responsabilità (rispetto delle regole, rispetto per le persone, rispetto per
l‟ambiente con l‟obiettivo di acquisire il concetto di “bene comune”).
La valutazione del comportamento è attribuita collegialmente dal Consiglio di classe
e viene illustrata da una nota a margine del documento di valutazione
quadrimestrale. Essa concorre alla valutazione complessiva dello studente e, se
inferiore a sei decimi, determina – sempre su decisione del Consiglio di Classe – la
non ammissione al successivo anno di corso o all‟Esame di Stato.
Il Collegio docenti definisce criteri condivisi di valutazione del comportamento,
come esplicitato nella Tabella A (vedi allegato).
107
Valutazione degli apprendimenti disciplinari e pluridisciplinari
A decorrere dall‟anno scolastico 2008/2009 la valutazione periodica e finale degli
apprendimenti è effettuata tramite l‟attribuzione di un voto espresso in decimi.
Il Collegio docenti definisce criteri condivisi per la valutazione dei traguardi
formativi trasversali e disciplinari, come da Tabella B.
Saranno ammessi alla classe successiva o all‟Esame di Stato gli alunni che avranno
ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina.
Tuttavia, in presenza di eventuali insufficienze, il Consiglio di classe deciderà,
anche a maggioranza, l‟ammissione o la non ammissione alla classe successiva o
all‟Esame di Stato, considerando il livello complessivo di apprendimento e la
maturità raggiunta dallo studente.
LA VALUTAZIONE DIAGNOSTICA IN INGRESSO
Nei mesi di settembre e ottobre, esaurita la fase di accoglienza delle prime classi,
la situazione iniziale degli alunni, sia sotto l‟aspetto cognitivo sia sotto l‟aspetto
metacognitivo, è verificata attraverso la somministrazione di prove trasversali e
disciplinari.
Per le classi seconde e terze vengono proposte prove disciplinari al fine di
verificare il grado di acquisizione degli obiettivi relativi al precedente anno
scolastico.
LA VALUTAZIONE IN ITINERE
La progettazione di un curricolo di base unitario, comprensivo del percorso
trasversale integrativo, ha posto l‟esigenza di elaborare un piano altrettanto
unitario di verifica e valutazione dei livelli di sviluppo e progressione dei processi di
apprendimento, pur salvaguardando le specifiche e consolidate pratiche di verifica
relative alla situazione di ciascun alunno e di ciascuna classe.
Sono oggetto di verifica e di valutazione, pertanto, gli obiettivi dei moduli
disciplinari e pluridisciplinari definiti in sede di progettazione iniziale. Tali verifiche
hanno anche la funzione di restituire ai docenti informazioni sull‟efficacia
dell‟azione didattica e della progettazione modulare, in funzione non solo del diritto
allo studio ma anche dell‟individuazione delle aree di miglioramento progettuale.
108
LA VALUTAZIONE FORMATIVA
La valutazione formativa avverrà:
durante lo stesso svolgimento delle attività, sollecitando gli alunni ad
effettuare riflessioni collettive durante la “lezione partecipata”;
tramite colloqui orali individuali;
tramite test di verifica di ogni Unità di apprendimento.
Tenderà a stabilire il livello delle “conoscenze” e “abilità” acquisite e, più in
generale, mirerà al controllo tempestivo del processo di formazione allo scopo di
individuare le eventuali difficoltà di apprendimento dell‟alunno e apportare, di
conseguenza, gli opportuni cambiamenti al percorso didattico programmato,
attivando anche opportuni interventi di recupero individualizzati.
LA VALUTAZIONE SOMMATIVA
Nei momenti terminali dei percorsi curricolari, in particolare alla fine di ogni Unità
di apprendimento, si stabilirà il livello di acquisizione degli obiettivi didattici
disciplinari in termini di competenze, tenendo conto della situazione di partenza.
Per la suddetta valutazione si utilizzerà la scala di misurazione specificata
all‟interno del P.O.F. in cui sono stati evidenziati i livelli di apprendimento.
I livelli minimi necessari per il passaggio alla classe successiva sono quelli delineati
in corrispondenza del voto in decimi 6.
VALUTAZIONE FINALE E AMMISSIONE ALLA CLASSE
SUCCESSIVA
I docenti dei Consigli di classe, in fase di valutazione sommativa, prenderanno in
considerazione gli esiti delle verifiche in itinere e finali e, valutando il
raggiungimento degli obiettivi disciplinari, attribuiranno un voto espresso in decimi,
corrispondente ai livelli delle conoscenze, abilità e competenze conseguite.
La valutazione del comportamento e degli apprendimenti disciplinari, valida sia per
l‟ammissione alla classe successiva sia per l‟ammissione all‟Esame di Stato, sarà
espressa con un voto in decimi e riportata sulla scheda personale dell‟alunno.
Il voto finale dell‟Esame di Stato sarà calcolato facendo una media aritmetica delle
prove orali, di quelle scritte (inclusa la prova Nazionale INVALSI) e del voto di
ammissione.
La padronanza delle competenze progressivamente acquisite sarà descritta e
attestata da una certificazione finale (Vedi modelli di certificazione in appendice).
In sede d‟esame finale agli alunni particolarmente meritevoli che hanno conseguito il
punteggio di 10/10 sarà assegnata la lode dalla Commissione d‟esame con decisione
presa alla unanimità.
109
ALLEGATO A
DESCRITTORI DEL COMPORTAMENTO
VOTO 10
VOTO 9
VOTO 8
VOTO 7
VOTO 6
VOTO 5 *
-
- Autocontrollo costante, consapevole, responsabile
- Senso di responsabilità costante, consapevole, frutto di un
processo di interiorizzazione delle regole di civile convivenza
- Interesse e impegno costante, approfonditi e proficui
- Collaborazione costante, produttiva, ricca di apporti originali
- Frequenza assidua
- Autocontrollo costante e consapevole
- Senso di responsabilità consapevole, costante, concreto
- Interesse/impegno costanti e proficui
- Collaborazione costante e produttiva
- Frequenza assidua
- Autocontrollo complessivamente costante
- Senso di responsabilità costante e consapevole
- Interesse/impegno nel complesso costanti e proficui
- Collaborazione costante e globalmente proficua
- Frequenza complessivamente assidua
-
Autocontrollo non sempre esercitato
Senso di responsabilità non sempre consapevole
Interesse/impegno poco costanti
Collaborazione discontinua
Frequenza regolare/discontinua
Autocontrollo sollecitato e comunque discontinuo
Senso di responsabilità superficiale
Interesse/impegno discontinui
Collaborazione incostante e/o superficiale
Frequenza regolare/discontinua
Autocontrollo scarso/molto limitato
Senso di responsabilità scarso/molto limitato
Interesse e impegno molto saltuari
Collaborazione molto saltuaria/occasionale/improduttiva
Frequenza regolare/discontinua/saltuaria
La valutazione del comportamento con voto numerico inferiore a sei decimi deciso dal
Consiglio di classe per i casi di cui al Decreto Ministeriale n.5 del 16 gennaio 2009 (gravi
violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti con
sospensione dalle lezioni per periodi superiori ai quindici giorni) comporta la non
ammissione all‟anno successivo o all‟Esame di Stato.
110
ALLEGATO B
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
DEI TRAGUARDI DI APPRENDIMENTO
Le griglie di valutazione, prima ancora di essere strumenti utili al docente nella
valutazione del percorso di apprendimento degli allievi, sono un prezioso contributo
alla chiarezza e alla trasparenza della comunicazione fra docenti e alunni. Conoscendo
la griglia di valutazione, l’alunno ha infatti la possibilità di rendersi conto di quali sono
gli obiettivi del proprio lavoro, di riflettere sulla propria preparazione, di correggere
errori di impostazione. In questo modo l’alunno non interpreta una valutazione
negativa come un giudizio negativo complessivo, ma come un importante riscontro
sulla correttezza ed efficacia del proprio lavoro.
La griglia sotto riportata può essere utilizzata dai docenti di ogni disciplina per
valutare processo e prodotto dell’apprendimento di ogni alunno, attraverso le prove di
verifica iniziali o in itinere, scritte/ orali e grafiche; e può essere socializzata agli alunni
affinché costituisca utile strumento di autovalutazione.
LIVELLO
Gravemente
insufficiente
VOTO
CONOSCENZE – ABILITA’ - COMPETENZE
4
L’allievo svolge le attività di apprendimento in maniera disordinata
e improduttiva , mostrando di possedere conoscenze
frammentarie e superficiali e di utilizzarle in modo impreciso e
* 0-44%
approssimato. Ha una forte difficoltà di organizzazione dei dati e
usa in modo scorretto i linguaggi specifici.
L’allievo è impreciso rispetto a quanto sa e sa fare; necessita di
sollecitazioni e di indicazioni per perseguire gli obiettivi di
Insufficiente
5
apprendimento. Non è ancora in grado di organizzare al meglio le
conoscenze acquisite, né di ricostruire il percorso del proprio
* 45-59%
lavoro. Comunica i risultati dell’apprendimento con linguaggio
poco corretto e limitata proprietà lessicale.
L’allievo possiede conoscenze e competenze indispensabili a
6
Sufficiente
* 60-69%
raggiungere gli obiettivi minimi di apprendimento. Si muove solo
in contesti noti, ovvero riproduce situazioni che già conosce, ma
necessita di indicazioni per affrontare situazioni parzialmente
variate. Comunica i risultati dell’apprendimento in modo semplice
con un linguaggio sufficientemente corretto.
L’allievo sa utilizzare le proprie conoscenze in modo adeguato
7
Buono
* 70-79%
allorché affronta situazioni d’apprendimento simili tra loro o solo
parzialmente variate; è capace di spiegare e rivedere il proprio
percorso d’ apprendimento, comunicandone i risultati con un
linguaggio generalmente corretto. Procede con sufficiente
autonomia nell’organizzazione dello studio.
111
8
Distinto
L’allievo mostra buone conoscenze e adeguate competenze per
affrontare variamente situazioni in parte nuove; procede con una
certa autonomia di lavoro; è capace di spiegare con un linguaggio
* 80-89%
corretto e appropriato processo e prodotto dell’apprendimento,
utilizzando quanto appreso in contesti diversi.
L’allievo dimostra conoscenze, competenze e capacità grazie alle
9
Notevole
* 90-99%
quali affronta variamente situazioni nuove; procede con metodo
di lavoro autonomo; utilizza un linguaggio specifico e appropriato
per illustrare processo e prodotto dell’apprendimento ed è capace
di utilizzare quanto appreso in altri contesti e situazioni
formative.
L’allievo sa e sa fare; è in grado di spiegare come ha proceduto
10
Eccellente
* 100%
-
e perché ha scelto un determinato percorso, perciò verifica e
valuta quanto appreso ed il proprio operato. Comunica i risultati
del suo studio con proprietà terminologica e sviluppa le proprie
conoscenze con ulteriori ricerche, rielaborandole criticamente per
raggiungere nuove mete formative e cognitive.
Criteri percentuali di valutazione da utilizzare nella correzione delle prove
strutturate.
112
SISTEMA DI VALUTAZIONE
I N V A L S I
L‟INVALSI è l‟Ente di ricerca, dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, al
quale il Ministero della Pubblica Istruzione ha affidato il compito di effettuare
verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla
qualità complessiva dell‟offerta formativa delle istituzioni scolastiche, secondo le
indicazioni contenute nella Legge 28 marzo 2003 n. 53 che istituiva (artt. 1 e 3) un
Sistema Nazionale di Valutazione dell‟Istruzione, indicato con la sigla SNVI.
La partecipazione alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti, come
previsto dall‟art. 1, comma 5, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147,
convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176, rientra, anche ai
sensi dell‟art. 51 comma 2 della legge 35/2012, nell‟attività ordinaria d‟istituto.
La Direttiva n. 85 del 12 ottobre 2012 ha definito le priorità strategiche della
valutazione del Sistema educativo d‟istruzione di cui l‟INVALSI terrà conto per
programmare la propria attività per gli anni scolastici 2012/2013, 2013/2014 e
2014/2015.
Nei documenti precedenti erano stati individuati gli ambiti di azione dell‟Istituto in
relazione agli obiettivi fissati dall‟Unione Europea nella Conferenza di Lisbona 2010.
Le aree di intervento indicate riguardano:
1. La valutazione di sistema
2. La valutazione delle scuole
3. La valutazione degli apprendimenti degli studenti
4. La valutazione degli apprendimenti degli studenti a conclusione dei percorsi
di istruzione (Esami di Stato)
5. La presenza italiana ai progetti internazionali di ricerca
6. La valutazione del personale della scuola
7. La diffusione della cultura della valutazione
- La valutazione di sistema
La valutazione di sistema si propone di rispondere a due finalità principali:
a) rendere trasparenti e accessibili all‟opinione pubblica informazioni aggregate
sugli aspetti più rilevanti del sistema di istruzione
b) aiutare i decisori politici a valutare lo stato di salute del sistema di
istruzione, per sviluppare strategie appropriate di controllo e miglioramento.
Tramite la valutazione di sistema è possibile operare confronti temporali e
territoriali: evoluzione storica e confronto tra le diverse aree geografiche del
Paese e tra l‟Italia e gli altri Paesi europei.
La riflessione su quanto accade in altri importanti sistemi scolastici mette in
evidenza che la misura esterna degli apprendimenti degli studenti può costituire
113
uno strumento essenziale di governo della scuola. Avere un punto di riferimento
esterno permette, infatti, al corpo docente e a chi lo coordina di avere una misura
delle conoscenze/abilità e competenze dei propri ragazzi, comparata a quella delle
altre scuole del Paese, tenuto conto delle caratteristiche degli allievi di ciascuna
realtà scolastica.
- La valutazione delle scuole
La valutazione delle scuole ha lo scopo di valutare il funzionamento delle singole
scuole, mettendo in relazione i diversi contesti di partenza, i processi didattici e
organizzativi attuati ed i risultati ottenuti. In questa fase l‟INVALSI ha impostato
un percorso di ricerca volto all‟individuazione di criteri di qualità.
Tanto la valutazione di sistema che la valutazione delle scuole sono inserite in un
quadro di riferimento che tiene conto di quattro dimensioni:
il contesto in cui le scuole sono inserite
le risorse di cui la scuola dispone per offrire il proprio servizio
i processi attuati, ossia le attività realizzate dalla scuola
i risultati ottenuti sia immediati sia a medio e lungo termine
- La valutazione degli apprendimenti degli studenti
L‟Invalsi, a partire dall‟anno scolastico 2004-2005, dopo una fase sperimentale,
provvede annualmente ad elaborare una serie di prove per la rilevazione degli
apprendimenti da somministrare agli alunni delle II e V classi della scuola primaria,
agli alunni delle classi prime (Direttiva ministeriale n. 76 del 6 agosto 2009) e delle
classi terze (D.L. 7 settembre 2007 n. 147) della scuola secondaria di primo grado e
agli studenti della II classe della scuola secondaria di II grado. Le rilevazioni, nel
corso del triennio 2012/2015, si estenderanno anche alle classi V della scuola
secondaria di II grado.
Per l‟anno scolastico 2013/2014 le prove INVALSI saranno somministrate soltanto
agli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado.
La finalità della rilevazione è quella di fornire alle singole scuole uno strumento per
l‟autovalutazione al fine di migliorare il proprio lavoro e individuare le aree di
eccellenza e quelle problematiche nelle discipline oggetto di rilevazione.
L‟obiettivo è quello di verificare il grado di raggiungimento degli attuali obiettivi di
apprendimento stabiliti a livello nazionale per i diversi cicli scolastici.
Attualmente gli ambiti di valutazione riguardano l‟ITALIANO (comprensione del
testo e le conoscenze di base della struttura della lingua italiana) e la
MATEMATICA (Numeri, Spazio e Figure, Dati e Previsioni, Relazioni e Funzioni).
Le prove presentano le seguenti caratteristiche:
- sono prove oggettive
- devono essere eseguite ciascuna in un tempo massimo di 75 minuti
- vertono su un numero limitato di obiettivi specifici
- presentano procedure semplici di somministrazione
- hanno una struttura uniforme (tutte le prove sono articolate con quesiti a
scelta multipla e con risposte aperte)
- sono pre-testate e costruite sulla base di quadri di riferimento disciplinari
114
-
consentono di esprimere una valutazione che descrive l‟intera scala di abilità
per ciascun ambito.
Tale sistema di rilevazione degli apprendimenti e di valutazione rappresenta,
dunque, uno strumento che permette ai singoli istituti scolastici di monitorare, e
quindi di migliorare continuamente, le proprie attività, valutando annualmente il
proprio operato, confrontando i propri risultati con quelli conseguiti da altre scuole.
Da quest‟anno le prove sono strutturate in modo da consentire anche un confronto
diacronico con il passato (ancoraggio delle prove) attraverso il quale analizzare
l‟evoluzione nel tempo dei livelli di apprendimento rilevati all‟interno di ogni scuola
mediante le prove INVALSI.
Ciò al fine di progettare e attuare le misure che consentano di offrire un servizio
più adeguato ai bisogni degli studenti e delle loro famiglie.
- La valutazione degli apprendimenti e l’Esame di Stato
Il 17 giugno del 2008, per la prima volta nella storia della scuola italiana, si è svolta
una PROVA NAZIONALE all‟interno dell‟Esame di Stato della scuola secondaria di
primo grado.
Una Prova Nazionale al termine del primo ciclo di studi era stata già introdotta nel
nostro ordinamento scolastico con la legge n. 53/2003 su iniziativa del Ministero
della Pubblica Istruzione. Tale provvedimento era stato abrogato nell‟anno
scolastico 2006/0, per poi essere reintrodotto, ad anno scolastico iniziato, con il
decreto legge del 7 dicembre 2007 n. 147.
Le finalità della Prova Nazionale sono:
completare gli elementi di valutazione propri della scuola con elementi
rilevati a livello nazionale in modo da avviare azioni per migliorare la qualità
della scuola;
contribuire al progressivo allineamento degli apprendimenti degli studenti a
standard nazionali;
favorire il completamento dell‟autonomia scolastica con mirate azioni di
stimolo e sostegno verso il raggiungimento di livelli crescenti di qualità;
acquisire ulteriori elementi per definire lo stato del sistema di istruzione.
La prova da somministrare ha caratteristiche tali da consentire:
l‟accertamento dei livelli generali e specifici di apprendimento in matematica
e in italiano;
la valutazione degli apprendimenti sulla base di procedure standardizzate;
il monitoraggio e la valutazione dell‟andamento degli apprendimenti alla fine
del primo ciclo di istruzione;
la somministrazione nello stesso giorno su tutto il territorio nazionale;
l‟applicazione di criteri di gradualità e flessibilità.
115
STRUTTURA DELLA PROVA
La Prova Nazionale per l‟esame di Stato Scuola secondaria di I grado è strutturata
tenendo conto delle tecniche adottate per le rilevazioni degli apprendimenti dalle
indagini nazionali ed internazionali.
La prova è oggettiva e semistrutturata (composta da quesiti sia a scelta multipla
sia a risposta aperta), ed è costruita anche in riferimento alle pratiche didattiche
dei docenti di italiano e di matematica.
La prova è articolata in due fascicoli: uno dedicato alla valutazione in matematica e
l‟altro a quella in italiano.
La durata complessiva è di due ore e trenta.
A - PROVA DI ITALIANO
La prova di italiano è composta da alcuni quesiti ed è divisa in due parti:
parte A - comprensione di due testi da leggere: un testo continuo letterario
(narrativo) ed un testo non letterario (espositivo, narrativo, descrittivo,
donativo e/o parzialmente argomentativo) di forma continua o non continua,
seguiti da un adeguato numero di quesiti;
parte B - riflessione sulla lingua: una serie di quesiti per rilevare la capacità
di riflettere sulla lingua e di usarla correttamente
L‟accertamento delle conoscenze per entrambe le sezioni avverrà tramite
quesiti a scelta multipla (con quattro alternative di risposta) e quesiti a
risposta breve aperta (ad esempio trascrizione di informazioni del testo,
completamento e riconoscimento) di diverso formato.
B - PROVA DI MATEMATICA
Il fascicolo di matematica è composto da alcuni quesiti riguardanti i principali
argomenti studiati nella scuola secondaria di I grado.
I quesiti proposti sono di diverse categorie: a risposta chiusa (a scelta multipla), a
risposta falsa -aperta (domande aperte a risposta univoca), a risposta aperta, cloze.
Nei quesiti a risposta aperta gli alunni devono riportare il procedimento seguito. I
quesiti potranno essere formulati impiegando diversi registri: testi, figure,
immagini, tabelle, grafici, formule.
Di norma non è previsto l‟uso della calcolatrice tascabile.
Dopo l‟effettuazione della prova, le sottocommissioni procedono alla correzione,
secondo il calendario fissato, avvalendosi delle apposite griglie predisposte
dall‟INVALSI e rese pubbliche, tempestivamente, sul sito dell‟Istituto. Tali griglie
consentono di valutare la prova nazionale in modo standardizzato.
116
PROVE INVALSI DIFFERENZIATE
Per gli allievi diversamente abili sono predisposte prove di esame differenziate che
devono essere adattate, tenendo conto della prova a carattere nazionale, a cura dei
docenti componenti la Commissione. Esse hanno valore equivalente a quelle
ordinarie, devono corrispondere agli insegnamenti impartiti e devono essere idonee
a valutare il progresso dell‟alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di
partenza. Possono essere utilizzate attrezzature tecniche e sussidi didattici
particolari durante lo svolgimento delle prove. Sul diploma di licenza viene riportato
il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di
differenziazione delle prove.
VALUTAZIONE DELLA PROVA NAZIONALE
Fino all‟anno scolastico 2008-2009 ( come previsto dalla Circolare 32 del 14 marzo
2008) i criteri di incidenza e di peso della prova sulla valutazione complessiva in
sede di esame di Stato erano rimessi all‟autonoma determinazione delle
Commissioni. Dall‟anno scolastico 2009-2010 i risultati delle prove INVALSI di
Italiano e Matematica, espressi in decimi, concorrono, insieme con i risultati delle
prove scritte e del colloquio orale, alla determinazione della votazione finale
dell‟Esame di Stato. In tal modo la prova, realizzata secondo criteri internazionali
per stabilire la preparazione reale dei ragazzi, contribuisce a modernizzare il
sistema ed a stimolare gli allievi ad una preparazione più seria e rigorosa.
Altre aree di intervento dell’INVALSI riguardano:
- La valutazione del personale della scuola
L‟INVALSI elabora proposte per la definizione del sistema di valutazione dei
dirigenti scolastici e la ricognizione delle forme di valutazione adottate in campo
internazionale per la valutazione del personale della scuola (docente e ATA) con
particolare riferimento al loro utilizzo ai fini della carriera e della premialità.
- Le indagini internazionali
L‟INVALSI assicura la presenza italiana ai progetti internazionali di ricerca nel
campo della valutazione. In particolare assicura la partecipazione ai progetti OCSEPISA, IEA-TIMSS, IEA-PIRLS e TALIS e garantisce la massima diffusione degli
esiti sostenendo le scuole nell‟utilizzo dei risultati di tali indagini.
In particolare l‟IEA - INTERNATIONAL ASSOCIATION FOR THE EVALUATION
OF EDUCATIONAL ACHIEVEMENT - è un‟associazione indipendente di centri di
ricerca educativa, con sede ad Amsterdam. E‟ stata fondata nel 1958 e,
attualmente, vi aderiscono 53 Paesi. Scopo della IEA è condurre ricerche
comparative internazionali nel campo della valutazione educativa. Attraverso i suoi
progetti la IEA mira a definire degli standard internazionali che possono aiutare i
decisori politici ad individuare, a livello comparativo, punti di forza e di debolezza
dei rispettivi sistemi educativi. L‟elevata qualità dei dati forniti contribuisce ad
117
aumentare la comprensione di fattori esterni ed interni alla scuola che influenzano
in modo determinante l‟apprendimento e l‟insegnamento. Le indagini IEA
costituiscono una fonte preziosa di informazioni per coloro che lavorano al
miglioramento della qualità della scuola.
L‟OCSE (ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO
ECONOMICO) è un‟organizzazione internazionale, costituita a Parigi nel 1961, che
aiuta i governi a far fronte alle sfide economiche, sociali e ambientali poste
dall‟economia mondiale. Essa raggruppa attualmente 30 Paesi industrializzati e
intrattiene relazioni attive con circa 70 Paesi in tutto il mondo, svolgendo un ruolo
guida nella definizione di buone pratiche e nella promozione del buon governo nei
settori pubblici e privati. Grazie alle sue attività di analisi e di supervisione
settoriale, l‟OCSE permette agli Stati di preservare la competitività dei loro
settori economici chiave, favorendo inoltre l‟adozione di nuovi orientamenti
strategici. Attraverso convenzioni, decisioni e raccomandazioni, l‟OCSE
contribuisce a promuovere l‟adozione di nuove regole nei settori in cui ciò è
ritenuto necessario.
L‟INVALSI, infine, fa parte del Consorzio europeo CIDREE (CONSORTIUM OF
INSTITUTIONS FOR DEVELOPMENT AND RESEARCH IN EDUCATION IN
EUROPE) e rappresenta l‟Italia nello European Network of policy makers for the
evaluation of education systems. Il CIDREE è un consorzio di istituzioni per lo
sviluppo e la ricerca nel campo educativo in Europa. Lo European Network of Policy
Makers for the Evaluation of Education Systems è composto da rappresentanti dei
15 Stati membri. Scopo del network è di facilitare e promuovere, attraverso lo
scambio di informazioni sulle politiche educative nei vari paesi, la cooperazione
riguardo ai temi della valutazione educativa. Lo sviluppo delle relazioni
internazionali costituisce, per l‟Invalsi, uno degli obiettivi primari della politica
istituzionale.
- Diffusione della cultura della valutazione
L‟INVALSI è impegnato:
- a promuovere la cultura della valutazione con riferimento alle azioni di formazione
dei dirigenti scolastici e dei docenti;
- a supportare la formazione di una figura di riferimento, per ogni istituzione
scolastica, per la valutazione nazionale e internazionale;
- a promuovere attività di ricerca nel settore della valutazione degli studenti e
delle istituzioni scolastiche, anche in collaborazione con Enti di ricerca
e Università.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO
Nella nostra scuola:
nell‟anno scolastico 2010/2011ha avuto inizio con la FASE 1 il Progetto “Valutazione
e Miglioramento” che è proseguito nell‟anno scolastico 2011-2012 con la FASE 2 e
si è concluso nell‟anno scolastico 2012-2013 con la FASE 3.
118
Il progetto si è articolato in tre fasi successive:
Fase 1
La Fase 1 ha avuto l‟obiettivo di valutare la qualità progettuale, l‟efficienza
organizzativa e quella gestionale delle singole istituzioni scolastiche nell‟attuazione
dei PON Istruzione.
Per realizzare questo obiettivo è stata utilizzata la tecnica dell‟audit esterno;
Dirigenti tecnici del MIUR hanno esaminato la documentazione e condotto visite
nelle scuole per parlare con gli operatori del progetto e i destinatari delle azioni. Al
termine dell‟analisi hanno compilato una scheda strutturata ed espresso giudizi
sintetici sui diversi aspetti della progettazione e gestione dei PON.
Fase 2
La Fase 2 ha identificato i punti di forza e i nodi critici del servizio scolastico
offerto in un‟ottica di valutazione sistemica, attraverso l‟osservazione sul campo
delle attività didattiche e laboratoriali, l‟analisi dei principali documenti della scuola
(POF e Programmazione annuale), e la realizzazione di interviste alle diverse
componenti scolastiche. Una coppia di osservatori ha condotto visite di
osservazione nelle scuole, utilizzando diverse tecniche di ricerca qualitativa. A
conclusione delle osservazioni ha stilato una relazione, integrando la parte
qualitativa con informazioni quantitative.
Fase 3
La Fase 3 ha sostenuto azioni di miglioramento. Dall‟analisi dei risultati emersi nelle
fasi 1 e 2, è stato elaborato un piano di miglioramento. Esperti esterni hanno
affiancato - in presenza e a distanza - i team di valutazione interni alle scuole e
seguito la progettazione e gestione delle azioni di miglioramento nei settori della
didattica o del management scolastico. L‟attenzione è stata rivolta anche a
diffondere buone pratiche individuate a livello nazionale e internazionale.
-
Dal rapporto di valutazione, successivo alla fase 2, è emerso che, per quanto
riguarda il contesto, la Scuola Secondaria “A. Grandi”:
- dispone mediamente di docenti con un elevato grado di esperienza di
insegnamento e con un alto livello di affezione al lavoro (scarso assenteismo);
- presenta un‟utenza con un‟assiduità di frequenza superiore alla media;
- gli spazi, ben tenuti e in parte di recente costruzione, rappresentano
un‟importante risorsa.
In merito ai processi in atto tra scuola e territorio, l‟Istituto:
è impegnato a comunicare frequentemente con le famiglie,
dispone di strategie diversificate nella collaborazione con le famiglie e con il
territorio.
119
Punti di forza:
- progettazione del curricolo e dell‟azione didattica,
- criteri per la formazione delle classi,
- attività di accoglienza e continuità
- attività di autovalutazione sono piuttosto articolate
- attenzione alla trasmissione di strategie per l‟apprendimento
- utilizzo di metodi che attivano la partecipazione degli studenti
- attività laboratoriali
- attività di recupero
- attenzione agli alunni con bisogni educativi speciali
- collaborazione tra insegnanti e condivisione delle decisioni
Aspetti migliorabili:
- attività di potenziamento
- attività di orientamento degli alunni
- percorsi personalizzati per singoli o gruppi di studenti
Alla luce di quanto osservato, sono state suggerite alla nostra scuola le tre piste di
lavoro sottoelencate, con la possibilità di sceglierne una, o al massimo due, per la
realizzazione del piano di miglioramento (fase 3):
Pista 1
Utilizzo dei risultati degli studenti nelle prove INVALSI e/o strutturate di scuola
per costruire una procedura di programmazione/valutazione disciplinare per classi
parallele.
Pista 2
Orientamento per implementare percorsi che coniughino gli aspetti informativi
relativi agli indirizzi di scuola con la valutazione delle caratteristiche personali,
delle attitudini e delle convinzioni degli alunni.
Pista 3
Progettazione in un Consiglio di classe o in un gruppo di lavoro disciplinare di
percorsi personalizzati per singoli o gruppi di studenti.
Fase 3
La scuola, per aumentare le possibilità di successo del progetto, ha scelto in modo
autonomo, ragionato e condiviso la pista 3 su cui costruire l‟intervento di
miglioramento.
Titolo del progetto
Per un apprendimento personalizzato e cooperativo:
“Documentiamoci ” per scoprire il passato e il presente della Torre di Belloluogo.
Ha quindi individuato il gruppo di lavoro con il compito di:
120
-
collaborare con l‟esperto esterno;
progettare l‟azione di miglioramento;
coinvolgere la scuola;
coordinare la realizzazione del percorso di miglioramento.
Le attività sono state pianificate a breve, medio e lungo termine :
-
a.s. 2011-12: incontro con l‟esperto;
a.s. 2012-2013:
realizzazione dell‟intervento di miglioramento;
valutazione degli apprendimenti degli studenti;
valutazione e diffusione delle esperienze realizzate;
contatti e incontri con l‟esperto nelle fasi di progettazione, avvio e realizzazione
dell‟intervento .
121
ESITI DELL’AUTOANALISI D’ISTITUTO
ANNO SCOLASTICO 2013-2014
La scuola attua un processo di controllo, monitoraggio e valutazione dell‟efficacia e
positività della propria azione educativa e della propria organizzazione interna,
definendo un sistema di indicatori di qualità del servizio e adottando specifiche
procedure, strumenti e criteri di rilevazione interna ed esterna, nello specifico
intento di individuare le aree di miglioramento.
Le attività di autovalutazione si svolgono prima della fine dell‟anno scolastico
attraverso un questionario che viene somministrato a docenti, alunni e famiglie e
che viene messo a disposizione sul sito della scuola.
Dal 19/05/2014 fino al 9/06/2014 è stato possibile compilare on line il questionario
per l‟autoanalisi d‟Istituto.
Docenti e genitori sono stati opportunamente informati sulle modalità con cui
collegarsi al sito della scuola e selezionare il questionario, mentre per gli alunni è
stato predisposto un calendario con l‟indicazione dei docenti accompagnatori delle
diverse classi e con i turni di accesso nell‟aula informatica.
Il numero di questionari compilati, con le relative percentuali, viene indicato nella
tabella che segue:
Totale
Questionari compilati
%
Docenti
83
52
62,6%
Alunni
810
775
95,67%
Famiglie
810
223
27,53%
I questionari conservano l‟impianto progettuale già utilizzato negli scorsi anni, ma è
stata rivista la suddivisione degli items nelle diverse aree e sono stati meglio
definiti alcuni descrittori che potevano risultare non del tutto chiari.
122
Rispetto allo scorso anno e a quello precedente è rimasta sostanzialmente invariata
la partecipazione dei docenti (62,6%).
I dati emersi non consentono pertanto di avere una visione globale per la quale
sarebbe indispensabile l‟apporto costruttivo di ognuno che, manifestando la propria
soddisfazione o insoddisfazione sugli aspetti presi in esame, ne metta in evidenza i
punti di criticità da migliorare e i punti di forza da consolidare.
La percentuale dei genitori che ha compilato il questionario è del 27,53%,
leggermente superiore rispetto a quella dello scorso anno, ma, rappresentando
soltanto poco meno di un terzo delle famiglie, non consente di sapere se coloro che
non hanno compilato il questionario sono d‟accordo o meno con chi invece si è
espresso ed ha avvertito l‟esigenza di contribuire al miglioramento dell‟efficacia e
dell‟efficienza dei servizi offerti dal nostro Istituto.
È alta, invece, la percentuale relativa agli alunni (95,67%) grazie alle modalità
stabilite per accedere all‟aula informatica e compilare il questionario.
ANALISI GENERALE DEI DATI
L‟analisi dei dati è stata effettuata considerando le percentuali di positività e di
negatività delle risposte ottenute in ciascuna area oggetto di indagine.
I livelli qualitativi sono stati definiti dopo aver constatato se, in ogni ambito,
prevalevano, e in quale misura, punti di forza o di debolezza.
I dati emersi, confrontati con quelli dell‟indagine valutativa effettuata lo scorso
anno, evidenziano una situazione eterogenea ma nel complesso positiva.
Il questionario somministrato ai docenti si caratterizza per il prevalere dei punti di
forza, poiché l‟area della comunicazione e relazione, l‟area dell‟organizzazione,
l‟area relativa alla conoscenza del POF e all‟efficacia dell‟azione didattico-educativa
hanno registrato un incremento significativo.
Sono presenti anche altri aspetti che, per gli esigui margini di positività rilevati,
sono da considerarsi migliorabili.
Emergono, in particolare, i seguenti punti di forza:
-
la qualità della comunicazione e delle relazioni tra docenti e alunni;
-
la qualità della comunicazione e delle relazioni tra docenti e famiglie;
-
la qualità della comunicazione e delle relazioni nei Consigli di classe;
123
-
l‟efficacia delle attività svolte dai docenti collaboratori del Dirigente;
-
l‟efficacia delle attività svolte dai docenti con Funzioni strumentali;
-
l‟efficacia dell‟organizzazione delle attività didattiche;
-
l‟efficacia dell‟azione didattico-educativa.
I punti di debolezza riguardano:
-
l‟adeguatezza degli spazi e delle attrezzature;
-
i livelli di disponibilità e fruibilità di spazi e attrezzature (considerati
complessivamente adeguati, invece, dagli alunni).
Nel questionario somministrato agli alunni i punti di forza rilevati riguardano
nell‟area comunicativa interpersonale:
-
i rapporti con i compagni;
nell‟area delle attività curricolari:
-
il gradimento delle attività svolte in classe;
-
l‟interesse manifestato nei confronti delle attività extracurricolari
(Cineforum, visite guidate…).
Un aspetto che risulta migliorato rispetto allo scorso anno riguarda l‟informazione
fornita dai docenti sul percorso di studio, poiché il 37,13% degli alunni afferma di
essere sempre informato, il 30,12% risponde di essere informato spesso, mentre il
23,68% afferma di essere a volte informato e solo il 5,56% afferma di non essere
mai informato.
Un altro aspetto che risulta migliorato è quello relativo al coinvolgimento degli
studenti nello svolgimento delle attività didattiche dal momento che il 67,84% degli
alunni si sente sempre o spesso coinvolto, il 19,4% a volte e solo il 7,60% non si
sente mai coinvolto.
Un aspetto migliorabile, invece, è quello relativo al gradimento delle attività svolte
nei laboratori di informatica e di scienze, poiché il 21,64% degli allievi dichiara di
non aver frequentato alcun laboratorio.
Nel questionario somministrato ai genitori si rileva una generale flessione nel grado
di soddisfazione registrato.
La percentuale di risposte non date è del 7,31% e varia dal 3,68 all‟11,05% in alcuni
items.
124
I punti di forza riguardano:
nell‟area della comunicazione e relazione:
-
la qualità della comunicazione e delle relazioni tra docenti e alunni;
-
la qualità della comunicazione e delle relazioni tra docenti e famiglie;
nell‟area della qualità del processo formativo:
-
il livello di coinvolgimento attivo degli allievi da parte dei docenti;
-
il livello di efficacia delle metodologie didattiche adottate dai docenti.
I punti di debolezza riguardano:
-
la conoscenza del P.O.F. (nonostante la possibilità di consultarlo sul sito
della Scuola);
-
l‟adeguatezza degli ambienti scolastici;
-
l‟adeguatezza, l‟utilizzazione e l‟efficacia delle attrezzature;
-
l‟utilizzo di metodologie innovative nella didattica (anche se le
metodologie adottate dai docenti sono ritenute comunque efficaci dal
72,41% dei genitori).
Analisi dettagliata dei dati
Questionario docenti
Nell‟anno in corso i docenti che hanno compilato il questionario sono pari al 62,6%.
Il dato è sostanzialmente immutato rispetto alla percentuale del 65% registrata lo
scorso anno.
Il questionario ha analizzato le seguenti aree di indagine:
1. Comunicazione e relazione
2. Area dell‟organizzazione
3. Conoscenza del POF - Efficacia dell‟azione didattico-educativa
4. Spazi e attrezzature
Gli
items,
a
scelta
multipla,
permettono
di
esprimere
il
grado
di
soddisfazione/gradimento attraverso una scala che va dall‟insufficiente all‟ottimo.
Area 1. Comunicazione e relazione
Il livello qualitativo percepito in questo ambito di osservazione è complessivamente
alto.
125
Risulta infatti un gradimento dell‟81,85%, decisamente superiore rispetto al
72,79% registrato lo scorso anno.
Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale
ottenuta sommando i valori “buono” e “ottimo”.
Area comunicativa interpersonale e clima
Qualità della comunicazione e delle
relazioni alunni-docenti
Qualità della comunicazione e delle
relazioni tra docenti e famiglie
Qualità della comunicazione e delle
relazioni tra docenti e Dirigente scolastico
Qualità della comunicazione e delle
relazioni tra docenti e personale ATA e di
Segreteria
Qualità della comunicazione e delle
relazioni nel Collegio docenti
Qualità della comunicazione e delle
relazioni tra docenti nei Consigli di classe
Anno scolastico
2012/2013
Anno scolastico
2013/2014
%
81,63%
91,11%
+ 9,48%
71,43%
82,22%
+10,79%
53,06%
57,77%
+4,71%
83,67%
97,78%
+14,11%
67,35%
77,78%
+ 10,43%
79,60%
84,44%
+ 4,84%
Area 2.
Area dell’organizzazione
Gli indicatori relativi a questo ambito di osservazione esprimono un livello di
soddisfazione/gradimento dell‟85,07%, con un notevole incremento rispetto al
68,02% registrato lo scorso anno.
Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale
ottenuta dai valori “buono” e “ottimo”.
Anno scolastico
2012/2013
Area dell’organizzazione
Efficacia dell’organizzazione delle attività
didattiche
67,34%
Efficacia
dell’attività
dei
collaboratori del Dirigente
65,3%
docenti
Anno scolastico
2013/2014
81,4%
90,69%
%
+ 14,06%
+ 25,39%
Efficacia dell’attività dei docenti con
Funzioni strumentali
71,42%
Utilizzazione risorse finanziarie in modo
funzionale alle attività previste nel POF
59,19%
65,11%
Qualità degli interventi finalizzati alla
formazione docenti
65,31%
69,76%
+ 4,45%
Utilizzazione efficace delle risorse umane
e professionali
63,27%
79,07%
+ 15,8%
90,70%
+ 19,28%
+ 5,92%
126
Area 3.
Conoscenza POF – Efficacia dell’azione didattico-educativa
Il livello di soddisfazione/gradimento espresso nell‟area relativa alla conoscenza del
P.O.F. e all‟efficacia dell‟azione didattico-educativa è del 73,84%, in incremento
rispetto al 65,31%, registrato lo scorso anno.
Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale
ottenuta sommando i valori “buono” e “ottimo”.
Conoscenza del P.O.F.
Efficacia dell’azione didattico-educativa
Anno scolastico
2012/2013
Anno scolastico
2013/2014
%
59,19%
74,42%
+ 15,23%
65,31%
79,07%
+ 13,76%
71,43%
90,7%
+ 19,27%
65,31%
51,17%
- 14,21%
Livelli di conoscenza del POF
Coerenza tra le attività scolastiche ed
extrascolastiche e le finalità formative
previste nel POF
Efficacia dell’azione didattico – educativa
(Rispetto dei bisogni, interessi, tempi e modi di
apprendimento degli alunni, efficacia delle
metodologie adottate)
Efficacia delle attività svolte nei
Laboratori di Informatica e Scienze
Per quanto riguarda le attività svolte nei Laboratori di Informatica e Scienze, unico
dato in flessione, si deve comunque evidenziare che il 20,93% dei docenti ha
ritenuto sufficiente l‟efficacia di tali attività, mentre il 23,28% non ha fornito
alcuna risposta.
Area 4.
Spazi e attrezzature
Il livello di soddisfazione/gradimento espresso in questa area è del 30,95%, con
una flessione del 13,9% rispetto al 44,9% dello scorso anno.
Il 33,33% dei docenti ritiene comunque sufficiente sia l‟adeguatezza di spazi e
attrezzature sia il loro livello di fruibilità.
127
Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale
ottenuta sommando i valori “buono” e “ottimo”.
Anno scolastico
2012/2013
Anno scolastico
2013/2014
%
Adeguatezza spazi e attrezzature
44,9%
28,57%
- 16,33%
Livelli di disponibilità e fruibilità di spazi
e attrezzature
44,9%
33,33%
- 11,57%
Spazi e attrezzature
Questionario alunni
Tutti gli alunni dell‟Istituto (810 frequentanti) sono stati invitati a rispondere al
questionario di valutazione annuale, messo a disposizione sul sito della scuola.
Degli 810 allievi della scuola il 95,67% ha risposto alle domande del questionario.
Lo scorso anno aveva risposto il 90,86 %.
L‟organizzazione che ha consentito agli alunni di accedere all‟aula informatica e di
compilare il questionario è pertanto risultata efficace.
Il questionario ha analizzato le seguenti aree di indagine:
1.
area della comunicazione e dei rapporti interpersonali all‟interno del sistema
scuola (clima)
2. area delle attività curricolari
Il grado di soddisfazione/gradimento è espresso attraverso una serie di items a
scelta multipla.
L‟analisi dei dati ha consentito di individuare i seguenti risultati.
1.
Area comunicativa interpersonale e clima
Il grado di “benessere” degli alunni dell‟Istituto nell’area della comunicazione e
dei rapporti interpersonali è complessivamente del 71,11% .
Nonostante la lieve flessione rispetto al 76,09% registrato lo scorso anno
scolastico, il risultato globale è comunque positivo.
Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale
ottenuta sommando i due valori più positivi.
128
Area comunicativa interpersonale e clima
Anno scolastico
2012/2013
Anno scolastico
2013/2014
%
87,43%
85,56%
- 1,87%
77,93%
63,89%
- 14,04%
71,51%
70,42%
- 1,09%
64,39%
62,36%
-2,03%
79,19%
73,34%
-5,85%
Rapporti con i compagni
Rapporti con i docenti
Rapporti con il personale ATA e di
Segreteria
Rapporti con il Dirigente scolastico
Adeguatezza
attrezzature
degli
spazi
e
delle
2
Area delle attività didattiche: curricolari e di progetto
Nell‟anno scolastico in corso il 70% degli allievi ha valutato positivamente la qualità
delle attività curricolari e di progetto.
Il dato risulta lievemente superiore rispetto al 65,86 % registrato lo scorso anno.
Nell‟area in esame è inserito l‟item relativo al gradimento delle attività svolte nei
laboratori di informatica e di scienze, dato in flessione rispetto allo scorso anno.
È da rilevare, però, che il 21,64% degli allievi dichiara di non aver frequentato alcun
laboratorio.
Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale
ottenuta sommando i due valori più positivi.
Area delle attività curricolari
e di progetto
Anno scolastico
2012/2013
Anno scolastico
2013/2014
%
Gradimento delle attività curricolari
svolte in classe
82,38%
79,68%
- 2,7%
Gradimento delle attività integrative, di
progetto e visite guidate
84,77%
80,41%
- 4,36%
Coinvolgimento degli allievi nelle attività
didattiche
49,72%
67,84%
+18,12%
51,54%
67,25%
60,89%
54,83%
Informazioni ricevute dai docenti sul
percorso di studio
Gradimento delle attività svolte nei
Laboratori di Informatica e di Scienze
+15,71%
- 6,06%
129
Questionario famiglie
Ha risposto al questionario il 27,53% delle famiglie (223 genitori).
Si registra un lieve incremento rispetto al 23,60% dello scorso anno.
Il dato rimane comunque poco significativo, nonostante le famiglie siano state
informate capillarmente con un avviso dettagliato sulle modalità di accesso al sito e
di compilazione del questionario.
La percentuale di risposte non date è del 7,31% e varia dal 3,68 all‟11,05% in alcuni
items.
Il questionario ha analizzato le seguenti aree di indagine:
1. Comunicazione e relazione
2. Conoscenza del POF
3. Efficacia dell‟azione didattico-educativa
4. Spazi e attrezzature
Gli
items,
a
scelta
multipla,
permettono
di
esprimere
il
grado
di
soddisfazione/gradimento attraverso una scala che va dall‟insufficiente all‟ottimo.
Area 1
Comunicazione e relazione
Gli indicatori relativi all‟area della Comunicazione e relazione esprimono nel
complesso un livello di soddisfazione/gradimento del 67,68%, lievemente in calo
rispetto al 73,93% registrato lo scorso anno.
Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale
ottenuta sommando i valori “buono” e “ottimo”.
Area comunicativa interpersonale e clima
Anno scolastico
2012/2013
Anno scolastico
2013/2014
%
Qualità della comunicazione e delle
relazioni alunni-docenti
87,09%
71,58%
- 15,51%
Qualità della comunicazione e delle
relazioni tra famiglie e docenti
Qualità della comunicazione e delle
relazioni tra famiglie e Dirigente
scolastico
Qualità della comunicazione e delle
relazioni tra famiglie e personale di
Segreteria
Qualità della comunicazione e delle
relazioni tra famiglie e collaboratori
scolastici
75,27%
72,63%
- 2,64%
55,38%
48,95%
- 6,43%
77,96%
74,74%
-3,22%
Item non
presente lo
scorso anno
70,52
130
Area 2
Livelli di conoscenza del POF
Gli indicatori relativi all‟area relativa alla conoscenza e condivisione del P.O.F.
esprimono un livello di soddisfazione/gradimento del 55,6%
Si registra una lieve flessione rispetto al 60,08% registrato lo scorso anno,
nonostante la possibilità di consultazione del POF sul sito della Scuola.
Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale
ottenuta sommando i valori “buono” e “ottimo”.
Anno scolastico
2012/2013
Anno scolastico
2013/2014
%
Livelli di conoscenza del POF
61,83%
59,77%
- 2,06%
Condivisione degli obiettivi del POF
60,75%
56,9%
- 3,85%
Condivisione delle metodologie didattiche
previste nel POF
58,60%
52,87%
- 5,73%
Condivisione dei criteri di valutazione
previsti nel POF
59,15%
52,87%
- 6,28%
Conoscenza e condivisione del P.O.F.
Area 3
Efficacia dell’azione didattico-educativa
Gli indicatori relativi all‟area dell‟efficacia dell‟azione didattico-educativa esprimono
un livello di soddisfazione/gradimento del 61,95%, sostanzialmente invariato
rispetto al 62,25% registrato lo scorso anno.
131
Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale
ottenuta dai valori “buono” e “ottimo”
Efficacia dell’azione
didattico-educativa
Anno scolastico
2012/2013
Anno scolastico
2013/2014
Efficacia delle attività svolte nei laboratori
(informatica, Scienze)
48,92%
50,57%
Coerenza tra l’azione formativa ed i bisogni
degli allievi
60,22%
63,79%
+ 3,57%
76,88%
74,13%
- 2,75%
Efficacia delle metodologie didattiche
utilizzate
73,12%
72,41%
- 0,71%
Livello di utilizzo di
innovative nella didattica
52,15%
48,85%
- 3,3%
Livello coinvolgimento attivo degli alunni
da parte dei docenti
%
+ 1,65 %
metodologie
Area 4
Spazi e attrezzature
Il livello di soddisfazione/gradimento espresso nell‟area relativa agli spazi e alle
attrezzature è del 79,01%.
Si registra una lieve flessione (-6,12%) rispetto all‟85,13% registrato lo scorso
anno.
Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale
ottenuta sommando i valori “buono” e “ottimo” . ai quali è stato unito il valore
“sufficiente” poiché tale dato non è da considerare del tutto negativo.
Spazi e attrezzature
Adeguatezza degli spazi
Adeguatezza delle
attrezzature e utilizzazione
efficace delle stesse
%
Anno scolastico
2012/2013
Anno scolastico
2013/2014
56,3% buono/ottimo
33,87% sufficiente
48,38% buono/ottimo
30,72 % sufficiente
- 11,07%
52,68% buono/ottimo
27,42% sufficiente
37,35 % buono/ottimo
41,57% sufficiente
- 4,78%
132
Osservazioni conclusive
In un‟ottica di miglioramento della qualità dei servizi didattici e organizzativi gli
esiti dell‟autoanalisi d‟Istituto offrono una occasione di riflessione sia sui punti di
forza sia sulle criticità emerse al fine di rispondere in modo sempre più idoneo alle
esigenze non solo dell‟utenza (alunni e genitori della Scuola) ma anche del personale
che vi lavora.
133
134
UNITÀ DI APPRENDIMENTO DISCIPLINARI
MATERIA
Italiano
TITOLO
Io reale, io fantastico
Io mi confronto con gli altri nel tempo e nello
spazio.
Io scopro, scelgo, progetto
Italiano:
Leggere per conoscere “le voci del Salento”
approfondimento
L‟Alto Medioevo
Patto formativo
StoriaCittadinanza e
Costituzione
La civiltà europea dopo il Mille
Diritti e doveri
La crisi del Medioevo
Concetto di Stato
Lo spazio fisico, umano e politico dell‟Italia.
Lo spazio fisico dell‟Europa: paesaggi e ambienti.
Geografia
Lo spazio umano dell‟Europa: insediamenti, attività
economiche, organizzazione politica e
amministrativa.
L‟identità: Me and you
Lingua straniera
(Inglese)
Talking about location and dates
Daily routine and free time
Sport and shopping
CLASSI PRIME A.S. 2014-15
OBIETTIVO formativo
Conoscersi, descriversi, raccontarsi e comunicare.
Sapersi esprimere per confrontarsi, interagire e collaborare.
Saper leggere e comprendere le situazioni di realtà. Saper valutare e
operare scelte positive.
Sviluppare atteggiamenti positivi nei confronti della cultura locale.
Comprendere e spiegare la storia dell‟uomo partendo dallo studio
delle testimonianze e dei resti del passato.
Conoscere e interiorizzare le regole, riflettendo sull‟importanza dei
diritti e dei doveri.
Comprendere e spiegare la storia dell‟uomo partendo dallo studio
delle testimonianze e dei resti del passato.
Conoscere e interiorizzare le regole, riflettendo sull‟importanza dei
diritti e dei doveri.
Comprendere e spiegare la storia dell‟uomo partendo dallo studio
delle testimonianze e dei resti del passato.
Conoscere e interiorizzare le regole, riflettendo sull‟importanza dei
diritti e dei doveri.
Sviluppare le capacità di cogliere le peculiarità fisiche e antropiche
del territorio e le trasformazioni nel tempo e nello spazio.
Sviluppare le capacità di cogliere le peculiarità fisiche e antropiche di
un territorio e le trasformazioni operate nel tempo.
Operare confronti tra realtà territoriali diverse.
Sviluppare le capacità di cogliere le peculiarità antropiche di un
territorio e le trasformazioni operate dall‟uomo.
Operare confronti tra realtà territoriali diverse sotto l‟aspetto socioeconomico e politico.
Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come
strumento di comunicazione.
Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria.
Sentirsi cittadino del mondo.
Sentirsi cittadino del mondo
PERIODO
1° quadrimestre
2° quadrimestre
2° quadrimestre
Intero anno
1° quadrimestre
2° quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
1°/2°
quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
1° quadrimestre
2° quadrimestre
2° quadrimestre
135
Lingua
straniera
(Francese)
Lingua straniera
(Spagnolo)
Les copains et moi (Io e i miei amici)
Ma vie, ma famille, mes loisirs
Mis compañeros y yo
Nuestro tiempo
Cada uno con sus gustos
Operazioni in N
La frazione come operatore
Matematica
Il problema della misura
La rappresentazione geometrica della realtà.
Interazioni fra l‟uomo e gli altri esseri viventi.
Scienze
L‟uomo e l‟ambiente
Il suono intorno a noi
Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come
strumento di comunicazione. Sviluppare interesse per le culture
diverse dalla propria. Sentirsi cittadini del mondo
Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come
strumento di comunicazione. Sviluppare interesse per le culture
diverse dalla propria.
Sentirsi cittadini del mondo
Formulare un progetto di calcolo degli elementi di un insieme.
Risolvere situazioni problematiche.
Utilizzare l‟algoritmo opportuno per ripartire gli elementi di un
insieme al fine di risolvere situazioni problematiche.
Saper scegliere e stimare l‟unità di misura opportuna per le diverse
grandezze.
Saper rappresentare la realtà con modelli geometrici adeguati.
Saper analizzare le interazioni fra uomo, animali, vegetali in ambienti
noti.
Saper analizzare e fare ipotesi sulle cause e sulle conseguenze dei
fenomeni fisici che si manifestano nell‟ambiente circostante.
Prendere consapevolezza della dimensione acustica della realtà
circostante e maturare un atteggiamento di considerazione e di rispetto
per il paesaggio sonoro.
1° quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
1°/2°
quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
Prendere coscienza delle proprie potenzialità musicali attraverso
la voce, il corpo o l‟uso di strumenti “non” musicali.
Musica
Linguaggio e comunicazione
Musica ed espressione
Musica e società
Arte
e
immagine
Per imparare a guardare
Conoscere e utilizzare gli elementi fondamentali del linguaggio
musicale per sviluppare la capacità di esprimersi e comunicare.
Utilizzare elementari strutture del linguaggio musicale per lo sviluppo
della dimensione espressivo-creativa. Ascoltare un brano musicale e
saperlo collocare nel tempo e nello spazio.
Imparare ad apprezzare e gustare la musica sul piano estetico.
1. Sapere come si generano le immagini, come vediamo, le modalità di
percezione della forma, del colore e dello spazio.
2. Conoscere e saper riconoscere gli elementi del linguaggio visuale e le
principali strutture visive (simmetria, asimmetria).
1° quadrimestre
2° quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
136
Per capire
Per apprezzare il patrimonio artistico e i beni
culturali
Per comunicare
Per progettare
Disegno: tipologie e strumenti.
Le costruzioni geometriche di base.
Economia e lavoro
Tecnologia
Risorse, Materiali e Tecnologia
Prevenzione, Sicurezza, Educazione stradale
Informatica
L‟uomo religioso
Una storia, tante storie
Religione
Un progetto per la vita:
Gesù di Nazareth
1. Saper usare un metodo per leggere immagini e opere d‟arte al fine di
scoprire contenuti, linguaggio, significati.
2. Saper usare il dizionario di iconografia, che è nel libro, per spiegare le
opere d‟arte.
3. Saper effettuare confronti guidati tra diversi usi del linguaggio visuale.
4. Saper riconoscere alcune funzioni comunicative delle immagini.
1. Sapersi orientare in modo geo-storico dal Paleolitico al Romanico.
2. Saper spiegare ed esemplificare la funzione dell‟arte nei periodi storici
trattati.
3. Saper spiegare le principali opere dei periodi trattati.
4. Prendere coscienza dell‟importanza dei beni culturali e ambientali.
5. Saper confrontare in alcuni aspetti arte europea ed extraeuropea.
1. Imparare a usare gli elementi del linguaggio visuale in modo consapevole
e con applicazioni a soggetti reali o inventati.
2. Imparare a raffigurare la luce e lo spazio nei modi più semplici, applicando
ciò che si è appreso a soggetti reali o inventati.
3. Acquisire una certa abilità nell‟uso delle più semplici tecniche grafiche,
pittoriche e plastiche.
1. Saper aderire alle consegne in modo guidato.
2. Saper organizzare il proprio lavoro in modo ordinato.
3. Saper progettare un manufatto.
Saper usare materiali e attrezzi per il disegno. Applicare al disegno le
più elementari conoscenze di geometria. Riprodurre e creare elementi
geometrici ornamentali.
Bisogni dell‟uomo.
Settori di produzione.
Indagare e analizzare la realtà circostante nei suoi vari aspetti.
Lo sfruttamento delle risorse e la tecnologia.
Conoscere i pericoli presenti in casa, a scuola e nell‟ambiente.
Prendere coscienza della necessità e dell‟importanza delle norme volte
a regolare la vita associata in riferimento al pedone.
Conoscere il sistema operativo. Essere in grado di utilizzare gli
applicativi.
Conoscersi e raccontarsi scoprendo le radici religiose del proprio
ambiente.
Comunicare e confrontare idee, valori, comportamenti religiosi attuali
con quelli delle grandi religioni monoteiste.
Scoprire, conoscere e progettare la propria vita sul modello della
proposta evangelica.
1° quadrimestre
2° quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
1° quadrimestre
1° quadrimestre
2° quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
2° quadrimestre
2° quadrimestre
137
Scienze
motorie
Consolidamento capacità coordinative
Sviluppo, miglioramento delle capacità
condizionali
Attività sportiva come valore etico del confronto e
della competizione
Produzione strumentale e vocale
Strumento
(Sezioni B e D)
Linguaggio musicale
Correre, saltare, lanciare
Scoprire il proprio corpo.
Conoscere le attività ludiche e presportive.
Progettare giochi.
Avviamento alla pratica sportiva. Rispetto delle regole. Autocontrollo.
Intero anno
Utilizzare la voce e lo strumento musicale per lo sviluppo della
dimensione espressivo-creativa.
Sviluppare la capacità di ascolto per meglio comprendere la
realtà musicale ed apprendere ad ascoltare se stesso e gli altri.
Scoprire, conoscere,utilizzare gli elementi fondamentali del
linguaggio musicale per sviluppare la capacità di esprimersi e
comunicare.
Intero anno
Intero anno
Intero anno
Intero anno
138
139
UNITÀ DI APPRENDIMENTO DISCIPLINARI
MATERIA
CLASSI SECONDE A.S. 2014-15
TITOLO
Mi conosco e mi relaziono con gli
altri
Rifletto e mi confronto
OBIETTIVO formativo
Saper comunicare di sé con consapevolezza e spirito critico.
Io e la realtà in cui vivo
Lingua e letteratura italiana dalle
origini al Settecento
Osservare la realtà circostante, individuando aspetti e problemi per proporsi un progetto di vita.
Comprendere l‟importanza di studiare, partendo dalle origini, la lingua e la produzione letteraria
italiana, come base dell‟identità culturale personale e collettiva.
Recuperare/potenziare la conoscenza e l‟uso della lingua italiana attraverso il confronto con la
lingua latina.
2° quadrimestre
Costruire quadri di civiltà. Sviluppare le capacità di conoscere la storia europea e nazionale con
riferimento agli eventi di storia locale.
Acquisire consapevolezza del valore della democrazia e dell‟importanza del dettato
costituzionale.
Costruire quadri di civiltà dell‟Europa nell‟età moderna e confrontarli con il presente.
Acquisire consapevolezza di essere cittadini europei.
1° quadrimestre
Costruire quadri di civiltà, analizzandone la realtà storica ed individuandone gli aspetti
problematici.
Riconoscere se stesso e gli altri come persone e cittadini alla luce del dettato costituzionale nel
rispetto delle diversità.
Sviluppare la capacità di conoscere i valori e gli ideali sui quali si basa la civiltà europea.
Sapersi orientare nello spazio, operando confronti costruttivi tra realtà geografiche diverse.
2° quadrimestre
Comunicare e confrontare idee, valori, esperienze, comportamenti.
Italiano
Italiano:
approfondimento
Lingua e grammatica latina
Le radici del mondo moderno
Democrazia e Costituzione
Storia
Cittadinanza
e costituzione
Geografia
Lingua
straniera
(Francese)
L‟età della scienza ed il secolo dei
“lumi”
Democrazia e Costituzione
L‟età delle rivoluzioni
Democrazia e Costituzione
L‟Unione Europea
Gli Stati d‟Europa nei loro aspetti
fondamentali
Moi dans la ville et dans le monde
Moi, mes choix et mes projets
Warm up
Lingua
straniera
(Inglese)
Fare progetti e parlare di eventi
passati
Parlare di eventi al passato
Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di
comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria.
Sentirsi cittadini del mondo.
Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di
comunicazione.
Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria.
Sentirsi cittadini del mondo.
Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di
PERIODO
1° quadrimestre
2° quadrimestre
Intero anno
Intero anno
1°/2°
quadrimestre
1° quadrimestre
1°/2°
quadrimestre
1°
quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
1° quadrimestre
2° quadrimestre
140
Same or different?
Rules and regulations
En marcha!
Lingua
straniera
(Spagnolo)
Todo era màs lento
Vamos de compras
Matematica
Scienze
Musica
Operazioni in N: la frazione come
operatore. Operazioni con numeri
razionali e irrazionali
Misurazione di figure geometriche
Rapporti e proporzioni
Trasformazioni geometriche
Differenze tra esseri viventi e non
viventi
Comportamento dei corpi nello
spazio
I “ Mezzi” della comunicazione
sonora
comunicazione.
Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria.
Sentirsi cittadini del mondo.
Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di
comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria.
Sentirsi cittadini del mondo
Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di
comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria.
Sentirsi cittadini del mondo
Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di
comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria.
Sentirsi cittadini del mondo
Saper misurare con diverse unità di misura grandezze commensurabili ed incommensurabili in
vari contesti.
Saper misurare figure geometriche con le opportune unità di misura.
Saper individuare e stabilire relazioni fra grandezze.
Saper trasformare le figure geometriche con le tecniche opportune.
Conoscere se stessi per vivere meglio.
Le “Forme” della musica
Saper “leggere” la realtà circostante per interpretare i processi che sono all‟origine dei fenomeni
naturali.
Scoprire come e quanto l‟aspetto timbrico-orchestrale contribuisca all‟espressività di un brano
musicale e aiuti ad ascoltare ed interpretare l‟emotività propria e altrui.
Conoscere differenze e peculiarità stilistiche di generi musicali diversi con riferimento alle aree
extraeuropee. Fare emergere la dimensione universale del comportamento musicale dell‟uomo
e maturare un atteggiamento di rispetto e di interesse per le altre culture
Comprendere la struttura globale di una composizione musicale individuandone la successione
delle parti. Cogliere analogie tra il linguaggio musicale e verbale.
La musica del nostro tempo
Conoscere e comprendere i principali usi e le più importanti funzioni della musica nella realtà
contemporanea.
I Generi musicali
2°
quadrimestre
2°
quadrimestre
1°
quadrimestre
1°/2°
quadrimestre
2°
quadrimestre
1° quadrimestre
1° quadrimestre
2° quadrimestre
2° quadrimestre
1°
quadrimestre
2° quadrimestre
1°
quadrimestre
1/2°
quadrimestre
2°
quadrimestre
2°
quadrimestre
Saper ascoltare la musica leggera in modo attivo e critico.
Arte
e
immagine
Per imparare a guardare
1. Conoscere le modalità di percezione del movimento.
2. Saper riconoscere gli aspetti più complessi del linguaggio visuale e delle strutture visive (equilibrio
statico e dinamico, strutture compositive).
1°quadrimestre
141
Arte
e
immagine
Per capire
1. Sapersi orientare in modo geo-storico dal periodo Paleocristiano al Neoclassicismo
2. Saper spiegare ed esemplificare la funzione dell‟arte nei periodi storici trattati.
3. Saper spiegare le principali opere dei periodi studiati.
4. Saper compilare la scheda di catalogazione di un bene culturale.
5. Saper collocare storicamente le culture extraeuropee e saperne indicare i caratteri più importanti.
6. Approfondire la conoscenza di alcune opere d‟arte attraverso l‟operatività.
1°
quadrimestre
Attraverso analisi operative di opere d‟arte antica e moderna:
1. Imparare a usare in modo creativo tutti gli elementi del linguaggio visuale.
2. Raffigurare lo spazio in modo prospettico.
3. Sviluppare la conoscenza e l‟esperienza delle tecniche più semplici e sperimentare tecniche complesse.
2° quadrimestre
1. Saper aderire alle consegne in modo autonomo.
2. Saper progettare semplici manufatti, anche attraverso modelli tridimensionali.
3. Saper progettare e realizzare una comunicazione attraverso immagini.
2° quadrimestre
Le rappresentazioni grafiche
Saper eseguire proiezioni ortogonali di figure, solidi e oggetti di uso comune. Sviluppi di solidi.
1° quadrimestre
I principi scientifici e la struttura
delle macchine (opzionale)
Saper distinguere gli effetti delle forze; saper verificare operativamente le leggi sulle forze;
saper descrivere e riconoscere le macchine semplici.
1°
quadrimestre
L‟edilizia
Riconoscere e analizzare i metalli e il corrispondente settore produttivo.
Riconoscere e analizzare i principali materiali e le tecnologie edilizie.
Conoscere la funzione degli alimenti
Conoscere le caratteristiche dei principi alimentari.
1°
quadrimestre
2°
quadrimestre
Per apprezzare il patrimonio artistico
e i beni culturali
Per comunicare
Per progettare
Tecnologia
1. Consolidare la capacità di leggere con metodo opere d‟arte, immagini dei mass media, beni culturali e
ambiente.
2. Saper riconoscere le funzioni comunicative delle immagini.
3. Saper effettuare in modo autonomo confronti assegnati tra immagini per cogliere i loro significati.
Alimentazione
Prevenzione, Sicurezza, Ed. Stradale
Conoscere i pericoli presenti in casa, a scuola e nell‟ambiente.
2°
Presa di coscienza della necessità e dell‟importanza delle norme volte a regolare la vita quadrimestre
associata in riferimento al ciclista.
Informatica
Promuovere negli studenti la padronanza della multimedialità…
Migliorare l‟efficacia dei processi di insegnamento/apprendimento e l'acquisizione di abilità di
tipo generale.
2°
quadrimestre
142
Religione
Scienze
motorie
Dai Vangeli al Vangelo: Nasce la
comunità
Lo sviluppo del cristianesimo in
Europa
Dalla chiesa riformata alla chiesa
rinnovata
Rapporto tra l‟attività fisica e i
cambiamenti fisici e psicologici della
preadolescenza
Tecniche e tattiche dei giochi
Fantasia motoria/ metodi di
allenamento/ gesti arbitrali in diverse
discipline sportive.
Strumento
(Sezioni
B – D)
Produzione strumentale e vocale
Linguaggio musicale
Confrontare la propria esperienza di vita con i “progetti di vita” autentici e significativi.
Comprendere la natura missionaria della Chiesa e scoprire le redici storiche della Chiesa locale.
Ricostruire gli elementi fondamentali della storia della Chiesa, confrontandoli con le vicende
della storia civile.
1°
quadrimestre
1°/2°
quadrimestre
2° quadrimestre
Intero anno
Rispettare le regole. Autocontrollarsi
Pallavolo. Basket. Calcio. Atletica.
Intero anno
Scoprire –conoscere- progettare.
Utilizzare la voce e lo strumento musicale per lo sviluppo della dimensione espressivocreativa.
Sviluppare la capacità di ascolto per meglio comprendere la realtà musicale ed
apprendere ad ascoltare se stesso e gli altri.
Scoprire, conoscere,utilizzare gli elementi fondamentali del linguaggio musicale per
sviluppare la capacità di esprimersi e comunicare.
1° quadrimestre
2° quadrimestre
143
144
UNITÀ DI APPRENDIMENTO DISCIPLINARI - CLASSI TERZE A.S. 2014-15
MATERIA
Italiano
Italiano:
approfondi
mento
Storia Cittadinanza
e costituzione
Geografia
Lingua
straniera
(Francese)
TITOLO
Io consapevole della mia identità
Io fra gli altri, capace di valutare e
argomentare
Io, alla scoperta del progetto di vita
Lingua e letteratura italiana
dall‟Ottocento ad oggi
OBIETTIVO formativo
Scegliere e utilizzare le diverse tipologie testuali per riflettere e per effettuare scelte individuali
Usare competenze e strumenti linguistici adeguati per sostenere il proprio punto di vista o
quello degli altri, confutare tesi e fare proposte.
Utilizzare le competenze linguistiche per indagare, descrivere, modificare, rielaborare e
progettare la realtà propria e dell‟ambiente circostante.
Comprendere l‟importanza di studiare, partendo dalle origini, la lingua e la letteratura italiana,
come base della identità culturale personale e collettiva.
Lingua e grammatica latina
Potenziare la conoscenza della lingua italiana attraverso lo studio della lingua latina.
Fine Ottocento - primo Novecento
Costituzione italiana
Il primo Novecento
Organismi internazionali
Il secondo Novecento
Dichiarazione Universale dei Diritti
dell‟uomo
Il sistema Terra nel suo aspetto
fisico- antropico e culturale
I continenti nella loro realtà
Hier-Aujourd‟hui
Costruire quadri di civiltà - Sviluppare e potenziare le capacità di conoscere la storia nazionale
e mondiale - Maturare una coscienza democratica.
Comprendere e valutare criticamente i cambiamenti politici e sociali del „900.
Maturare una coscienza democratica.
Costruire quadri di civiltà. Problematizzare e formulare ipotesi di soluzione.
Maturare una coscienza democratica che avversi ogni forma di violenza, discriminazione e
intolleranza.
Sviluppare la capacità di conoscere il mondo fisico e di capirne l‟organizzazione e i problemi.
1° quadrimestre
Orientarsi nel mondo per cogliere connessioni con situazioni storiche, economiche, politiche.
2° quadrimestre
1° quadrimestre
2° quadrimestre
Intero anno
Intero anno
Un regard sur le futur
Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di
comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria.
Sentirsi cittadini del mondo.
Revisione delle principali funzioni
linguistico-comunicative
Lingua
straniera
(Inglese)
PERIODO
1° quadrimestre
2° quadrimestre
1°/2° quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
1°/2° quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
Le informazioni stradali
Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di
1° quadrimestre
Esperienze del tutto trascorse
comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria.
1°/2° quadrimestre
L‟adolescenza
Sentirsi cittadini del mondo.
2° quadrimestre
145
Potenziamento delle abilità acquisite
e rielaborazione dei contenuti
culturali
Anìcdotas y biografìas – Qui te pasa?
Lingua
straniera
(Spagnolo)
Necesito energia – Tecnomaniàticos
“Alerta medioambiental” cuestòn de
valores
Insiemi e numeri relativi.
Il cerchio e i poliedri
Matematica
Insiemi e numeri relativi.
Le piramidi ed i solidi di rotazione
Scienze
L‟organismo umano e i suoi sistemi
di controllo.
L‟energia
Il Linguaggio musicale tra tradizione
e innovazione
Musica e spettacolo
Musica
Musica colta e Avanguardie nel
Novecento
La musica del nostro tempo
2° quadrimestre
1° quadrimestre
Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di
comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria.
Sentirsi cittadini del mondo.
1°/2° quadrimestre
2° quadrimestre
Saper utilizzare gli insiemi, le relazioni fra essi, i numeri relativi come strumento di
conoscenza e di organizzazione della vita reale.
Saper modellizzare con figure geometriche la realtà per risolvere situazioni problematiche
della vita reale.
Saper utilizzare gli strumenti matematici adeguati per prendere decisioni, fare scelte e valutare.
Saper modellizzare con figure geometriche la realtà per risolvere situazioni problematiche
della vita reale.
Saper mettere in relazione il metabolismo del corpo umano con i suoi sistemi di controllo.
Saper individuare e analizzare le trasformazioni energetiche dei fenomeni naturali.
Sviluppare la capacità di dar forma a proprie idee, emozioni e stati d‟animo usando semplici
tecniche di composizione.
Cogliere gli elementi di rinnovamento del linguaggio musicale di fine Ottocento.
Conoscere e differenziare forme di spettacolo in cui confluiscono musica, immagini e
comunicazione.
Comprendere la funzione comunicativa della musica e promuovere una presa di coscienza
critica nei confronti dei prodotti musicali dei mass media.
Considerare la musica de Novecento parte integrante e significativa della nostra cultura e della
nostra storia
Conoscere, analizzare e interpretare i linguaggi musicali del Novecento.
Saperli confrontare con quelli di altre arti.
Conoscere e comprendere i principali usi e le più importanti funzioni della musica nella realtà
contemporanea.
Saper ascoltare la musica leggera in modo attivo e critico.
1° quadrimestre
1° quadrimestre
2° quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
2° quadrimestre
1° quadrimestre
1° quadrimestre
2° quadrimestre
2° quadrimestre
146
Per imparare a guardare
Per capire
Arte
e
immagine
Per apprezzare il patrimonio artistico
e i beni culturali
Per comunicare
Per progettare
Tecnologia
Disegno
Il mondo del lavoro e l‟orientamento
scolastico e professionale
Forme e fonti di energia. Educazione
ambientale
Alimentazione
Prevenzione e sicurezza. Educazione
stradale
Religione
1. Conoscere elementi e tipologie del linguaggio multimediale.
2. Saper guardare opere multimediali di arte contemporanea.
3. Saper guardare l‟ambiente urbano nella sua complessità.
1. Saper applicare un metodo di lettura alle opere di arte contemporanea in cui i modi del fare artistico
cambiano radicalmente.
2. Saper riconoscere le più nuove forme comunicative delle immagini.
3. Saper scegliere in modo autonomo immagini da confrontare per meglio evidenziare i rispettivi
significati.
1° quadrimestre
1. Sapersi orientare in modo geo-storico dal Neoclassicismo all‟arte contemporanea.
2. Saper spiegare ed esemplificare la funzione dell‟arte nei periodi studiati.
3. Saper spiegare le principali opere dei periodi trattati.
4. Saper spiegare l‟influenza di alcune culture extraeuropee sull‟arte moderna europea.
5. Saper individuare e studiare qualche bene culturale nel proprio territorio.
2° quadrimestre
Attraverso analisi operative di opere d‟arte moderne contemporanea:
1. Saper usare elementi anche multimediali del linguaggio visuale.
2. Saper definire con chiarezza contenuti e linguaggio del messaggio che si desidera proporre.
3. Saper usare con padronanza le tecniche più complesse.
2° quadrimestre
1. Saper impostare il proprio metodo progettuale.
2. Saper arrivare al risultato progettuale.
3. Saper progettare oggetti e comunicazioni visive, anche con l‟uso di tecniche informatiche.
2° quadrimestre
Proiezioni ortogonali. Assonometrie di solidi e semplici oggetti.
Osservare ed analizzare la realtà tecnologica dei vari settori produttivi.
Operare scelte motivate e consapevoli ai fini dell‟orientamento scolastico e professionale.
Analizzare e classificare le fonti energetiche. Conoscere le tecnologie di produzione delle
forme di energia. Conoscere i processi di trasformazione delle forme di energia.
Conoscere i principi di una corretta alimentazione. Conoscere le diverse tecniche di
conservazione degli alimenti.
Conoscere i pericoli presenti in casa, a scuola e nell‟ambiente.
1° quadrimestre
1° quadrimestre
1° quadrimestre
1° quadrimestre
2° quadrimestre
Presa di coscienza della necessità e dell‟importanza delle norme volte a regolare la vita
associata in riferimento al ciclomotorista.
Informatica
Analizzare i principali programmi applicativi.
Intero anno
Progettualità e adolescenza
L‟uomo e le sfide ideologico
scientifiche
Acquisire consapevolezza della propria identità personale, al fine di progettare la propria vita.
La persona umana fra le novità tecnico-scientifiche e le ricorrenti domande di senso.
1° quadrimestre
2° quadrimestre
147
Scienze
motorie
Strumento
(Sezioni
B – D)
Cristiani e società
Rapporto tra l‟attività fisica e i
cambiamenti fisici e psicologici della
preadoloscenza
Tecniche e tattiche di giochi sportivi
1) Fantasia motoria. 2) Metodi di
allenamento. 3) Gesti arbitrali in
diverse discipline sportive.
Produzione strumentale e vocale
Linguaggio musicale
I criteri etico-morali nell‟epoca del globalismo per una distribuzione equa dei beni della terra.
Rispettare le regole. Autocontrollarsi.
2° quadrimestre
Intero anno
Pallavolo. Basket. Calcio.
Scoprire, conoscere, progettare.
Intero anno
Intero anno
Utilizzare la voce e lo strumento musicale per lo sviluppo della dimensione espressivocreativa. Sviluppare la capacità di ascolto per meglio comprendere la realtà musicale ed
I quadrimestre
apprendere ad ascoltare se stesso e gli altri.
Scoprire, conoscere,utilizzare gli elementi fondamentali del linguaggio musicale per sviluppare
II quadrimestre
la capacità di esprimersi e comunicare.
148
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POF 2014 - Scuola Secondaria Statale di I° Grado Ascanio Grandi