1 INDICE DEGLI ARGOMENTI DATI GENERALI SULLA SCUOLA PAG. 3 PREMESSA PAG. 4 STORIA DELLA SCUOLA PAG. 7 ANALISI DI CONTESTO (TERRITORIO; TERRITORIO E SCUOLA; SCUOLA, ALUNNI E FAMIGLIE) PAG. 8 PIANO DELL‟OFFERTA FORMATIVA: PREMESSA PAG. 13 FINALITÀ GENERALI PAG. 16 FINALITA‟ SPECIFICHE PAG. CRITERI METODOLOGICI GENERALI PAG. 21 PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL I CICLO DI ISTRUZIONE (TAVOLE) PAG. 22 AREA DELLA ORGANIZZAZIONE PAG. 26 ORGANIZZAZIONE INTERNA E AREA DIDATTICA PAG. 28 RAPPORTI SCUOLA- TERRITORIO - FAMIGLIA PAG. 39 PATTO FORMATIVO 2014-2015 PAG. 41 AREA DELLA PROGETTAZIONE DIDATTICA PAG. 53 INCLUSIONE E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI PAG. 58 PAG. 85 INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE NELLA DIDATTICA: - - PERCORSO TRASVERSALE DI CITTADINANZA LEGGERE PER CONOSCERE LE “VOCI DEL SALENTO” INDICAZIONI NAZIONALI “CANTIERE PEDAGICO-DIDATTICO” 20 SINTESI DEI PROGETTI PAG. 99 AREA DELLA VALUTAZIONE E INVALSI PAG. 105 AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO PAG. 122 SINTESI UNITÀ DI APPRENDIMENTO 2014-2015 PAG. 134 APPENDICE IN ALLEGATO 2 DATI SULLA SCUOLA ANNO SCOLASTICO 2014-2015 ORDINE E GRADO DI SCUOLA Secondaria di I grado DENOMINAZIONE " ASCANIO GRANDI " VIA Patitari n.2 CITTÀ LECCE CAP 73100 PROVINCIA LE TELEFONO 0832-346889 FAX 0832-231441 CODICE FISCALE 80009890759 E MAIL [email protected]. NUMERO ALLIEVI NUMERO CLASSI NUMERO CORSI SITO INTERNET www.ascaniograndi.gov.it 810 31 CORSI ORDINARI 9 (A-C-E-F-G-H-I-L2 M) CORSI MUSICALI NUMERO DOCENTI NUMERO UNITÀ PERSONALE A.T.A 2 (B - D) 77 + 1 Unità assegnata ad altri compiti 15 3 PREMESSA In un‟epoca caratterizzata da povertà di pensiero, dal tramonto di un‟etica tradizionale e dall‟assenza di una nuova etica, da una conseguente diffusa illegalità, si rende necessario costruire una nuova cultura dell‟educazione attraverso il risveglio della buona pedagogia. L‟educazione, come afferma Duccio Demetrio, deve necessariamente tornare all‟uomo, l‟unico essere in grado di custodirne i fini, i valori, i metodi e anche i segreti. L‟educazione non appartiene ad altri se non all‟essere umano che assicura la congiunzione solida tra le generazioni e rafforza quei legami necessari ad attribuire senso alle azioni dell‟uomo e della collettività. In un momento storico-sociale in cui si moltiplica velocemente la cultura del non senso, occorre sostenere la valenza positiva generata da una sana azione pedagogica che deve essere liberata dai falsi lacci della rassegnazione. Si tratta di una sfida importante e necessaria, urgente, soprattutto se si pensa alle domande ed alle attese che la società pone alla comunità scolastica, quali nuovi bisogni, emergenze quotidiane, smarrimento con il contestuale venir meno di risorse, supporti e collaborazioni. La comunità educante deve essere costruita e curata attraverso il risveglio del senso di appartenenza in tutti gli attori impegnati, attraverso la condivisione di un‟idea di Scuola dal respiro culturale ampio ed unitario. È necessario invertire una tendenza e passare ad esplicitare ed applicare la dimensione della qualità per affrontare efficacemente la complessità del tempo presente. Le formule organizzative elaborate dal Collegio dei docenti devono acquistare spessore e consistenza sul piano dello sviluppo e dell‟apprendimento. Devono, dunque, indicare quali percorsi di lavoro e di ricerca risultano adeguati ai contesti; devono equipaggiarsi per un viaggio in autostrada e per uno lungo i sentieri, attraverso collaborazione, passione e serietà. 4 Devono, inoltre, essere in sintonia con la qualità dei percorsi, la validità dei processi, il clima relazionale della Scuola. C‟è bisogno di competenze, di motivazione, di lavoro silenzioso e produttivo, di dialogo e confronto stringente, di rapporti dialettici e costruttivi, di autocritica. Il cammino formativo dovrà appassionare tutta la comunità educante e non solo i docenti: i ragazzi apprendono dalle figure di riferimento, dai luoghi, da circostanze positive e negative, dagli sguardi, dai gesti. I ragazzi hanno bisogno di accompagnatori affidabili e decisi, pronti a non sottrarsi alle proprie responsabilità educative. Hanno bisogno di maestri di vita e di cultura. L‟insegnamento attraente non è solo risveglio della passione verso la conoscenza ma riguarda anche la capacità di ispirare fiducia, di originare entusiasmo e motivazione verso la vita della Scuola e della classe. Dobbiamo essere capaci di condurre gli alunni ad assaporare il gusto che deriva dallo stare insieme, a provare il desiderio verso il sapere durante la straordinaria avventura della conoscenza. Il risveglio di una buona pedagogia potrà essere il filo conduttore per tutti noi attraverso poche e vincolanti azioni educative: - Credere nelle persone da educare offrendo loro la giusta attenzione senza esprimere giudizi tempestivi e negativi; - Mostrarsi disponibili all‟ascolto; - Progettare e promuovere nelle classi una valida ed efficace azione di regia formativa - attraverso pratiche didattiche di apprendimento cooperativo, lezioni-seminario, dibattiti, conferenze; - Scoprire e valorizzare attitudini personali e talenti; trasformare limiti e vincoli in risorse; - Conquistare la fiducia di famiglie ed alunni attraverso un dialogo (nei tempi e nei - luoghi adeguati) costruttivo, efficace, volto alla comprensione di bisogni, realtà, …… - ……………………… 5 6 BREVE STORIA E DESCRIZIONE DELLA SCUOLA La Scuola Secondaria di primo grado “A. Grandi” fu istituita nel lontano 1941 e soltanto nel 1949 fu intitolata ad Ascanio Grandi, un illustre poeta epico nato verso la metà del sec. XVI a Lecce dove morì verso il 1635. Fu autore di quattro poemi: “Tancredi”, “I Fasti Sacri”, “La vergine desponsata” e “Noè”. La storia dei primi trent‟anni della scuola è stata segnata da enormi difficoltà, a causa della mancanza di una struttura edilizia adeguata. Infatti, fu dapprima ubicata presso il Regio Istituto Commerciale “Costa”, poi fu trasferita in via F. Crispi e, quindi, presso il palazzo “Oliva”. Successivamente, occupò i locali inadeguati del “Consorzio Agrario”, per essere poi ospitata dall‟Istituto Magistrale e, in seguito, dal Liceo Classico “Palmieri” in Piazzetta Carducci. Infine, nell‟anno 1970, si trasferì definitivamente nell‟attuale struttura di via Francesco Patitari. Qualche anno dopo l‟edificio fu ampliato per esigenze di ricettività. Attualmente la Scuola dispone di una sede adeguata e confortevole ed è dotata di spazi ed attrezzature idonei a rispondere alle richieste di formazione dell‟utenza. Il nucleo principale dell‟edificio si sviluppa su tre piani; esso ospita 23 scolaresche, un Laboratorio multimediale, che funge anche da sala video, una palestra coperta, la biblioteca, gli uffici di presidenza, gli uffici di segreteria, una sala professori. L‟ala più recente dell‟edificio ospita 9 scolaresche, un laboratorio scientifico, un laboratorio musicale, un laboratorio linguistico, l‟Aula Magna, che funge anche da sala video, una palestra coperta per l‟attività curricolare ed extracurricolare. La struttura è completamente recintata. Degli 11 corsi, due sono ad indirizzo musicale con insegnamento di cinque strumenti: flauto, chitarra, violino, clarinetto, pianoforte. Per la serietà, l‟impegno, la correttezza e la severità degli studi, la scuola ha acquisito, via via, maggiore credibilità, fino a diventare una “Scuola prestigiosa e di tradizione”, aperta ed attenta ai processi di innovazione e cambiamento. Interpreta i bisogni del territorio e con esso interagisce. 7 ANALISI DI CONTESTO TERRITORIO La scuola opera nella città di Lecce, geograficamente situata in una zona pianeggiante, a 10 chilometri dal mare Adriatico. La città, dalla collocazione piuttosto decentrata nell‟ambito nazionale è, tuttavia, collegata al resto d‟Italia dalla ferrovia, dalla rete stradale, dagli autobus di linea. La sua estensione è di 238 Kmq. La popolazione residente a Lecce al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata composta da 89.916 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne risultavano registrati 95.753. Si è, dunque, verificata una differenza negativa fra popolazione censita e popolazione anagrafica pari a 5.837 unità (-6,10%). Gli stranieri residenti a Lecce al 1° gennaio 2011 sono 6.058 e rappresentano il 6,3% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'Albania con il 14,9% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalle Filippine (10,3%) e dallo Sri Lanka (ex Ceylon) (9,5%). I nuclei familiari sono caratterizzati da un numero ridotto di componenti e le attività prevalenti sono di tipo terziario. Per la sua posizione geografica, la città risulta essere un luogo di “frontiera” ed è particolarmente interessata dal problema dei flussi migratori che, provenienti soprattutto dall‟Europa dell‟Est e dai Paesi asiatici, sono divenuti rilevanti negli ultimi decenni. Nella città di Lecce ha sede il Tribunale di Corte d‟Appello, la Diocesi e una Università con le facoltà di Lettere e Filosofia, Scienze della Formazione, Economia, Ingegneria, Giurisprudenza, Beni Culturali, Lingue e Letterature Straniere, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Sono anche presenti un Conservatorio Musicale, con un eccellente livello di fruibilità, una Biblioteca Provinciale e un Archivio di Stato. Nell‟ambito del territorio comunale operano 131 scuole (statali, paritarie e non paritarie), di ogni ordine e grado: di esse 21 sono le scuole dell‟infanzia statali; 15 le scuole primarie statali; 6 gli istituti di istruzione secondaria di primo grado e 13 gli Istituti di Istruzione secondaria di 2° grado (dati forniti dalla Provincia di Lecce). Alcune scuole materne, elementari e medie sono state trasformate in istituti comprensivi. 8 La città non manca di luoghi per l‟arricchimento culturale, quali cinema, teatri, musei, e accoglie molti monumenti di valore storico e palazzi di antica memoria. Numerose risultano le Associazioni culturali di varia natura, con un buon livello di fruibilità. Gli spazi pubblici per il tempo libero dei ragazzi sono costituiti dallo Stadio, dal Palazzetto dello sport, dal campo CONI; numerose sono le palestre private. I centri di aggregazione per i giovani si estendono agli Oratori parrocchiali. Nell‟area della comunicazione si registrano alcune TV locali, radio private e testate giornalistiche. Il tessuto economico della città si caratterizza per la presenza soprattutto di imprese commerciali e di piccole e medie aziende. 9 TERRITORIO e SCUOLA L‟Istituto di Istruzione secondaria di 1° grado “Ascanio Grandi” è ubicato in un quartiere tra il centro storico e la periferia, in prossimità delle principali arterie che collegano la città ai paesi della provincia. Si tratta di un quartiere caratterizzato da uno sviluppo economico medio-alto e da un conseguente medio-alto tenore di vita. Basso è il livello di criminalità presente nella zona; mediamente sviluppati risultano i servizi per il tempo libero ed i servizi sanitari. Alto è il livello di scolarizzazione e molto basso l‟indice di evasione dall‟obbligo scolastico. L‟ubicazione dell‟Istituto (tra il Centro e la periferia) gli ha consentito di accogliere da sempre, oltre agli alunni del quartiere, anche numerosi allievi provenienti da altre aree della città e da paesi limitrofi. E‟ per tale motivo che l‟edificio, risalente ai primi anni 60, è stato ampliato nel 1990 con un nuovo padiglione; il che permette alla Scuola di poter ospitare 810 alunni. In ragione di quanto innanzi esposto, l‟utenza è abbastanza diversificata sia per la provenienza sociale degli allievi che per i livelli d‟apprendimento degli stessi; livelli che si possono mediamente sintetizzare nel modo seguente: - il 20% degli allievi si attesta nella fascia alta - il 40% nella fascia medio/alta - il 30% nella fascia medio/bassa - il 10% nella fascia bassa. 10 SCUOLA, ALUNNI E FAMIGLIE L‟autonomia scolastica promuove e sviluppa processi di responsabilizzazione tra tutti coloro che hanno compiti educativi e di formazione. In una società in continuo cambiamento, “l‟apprendimento scolastico è una delle tante esperienze di formazione”. La scuola, non più luogo esclusivo in cui apprendere, ha comunque una funzione centrale e fondamentale nel “curare e consolidare le competenze e i saperi di base” e “nel mettere in relazione la complessità dei nuovi modi di apprendere”, come affermato nella premessa alle Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012. La scuola può svolgere efficacemente la sua funzione educativa soltanto se è in grado di instaurare una sinergia virtuosa con tutte le sue componenti. Nell‟ambito di tale alleanza educativa, un ruolo strategico è quello svolto dalle famiglie che, all‟inizio dell‟anno scolastico, sono chiamate a condividere il Patto educativo di corresponsabilità che fa riferimento allo Statuto delle studentesse e degli studenti ed al Regolamento interno d’Istituto. Con la firma del Patto educativo, che declina i reciproci rapporti, i diritti e i doveri che intercorrono tra l‟istituzione scolastica ed i genitori, le parti assumono impegni e responsabilità e condividono regole e percorsi di crescita degli studenti, ciascuno secondo i rispettivi ruoli. La famiglia, dunque, è il partner privilegiato e, per promuovere un‟efficace alleanza educativa, per meglio definire attese e bisogni degli allievi e delle famiglie, per rilevare il livello di soddisfazione nei confronti dell‟Offerta formativa dell‟Istituto ed il clima scolastico in generale, al termine delle attività didattiche di ogni anno scolastico viene somministrato a tutti gli alunni, ai docenti e alle famiglie un questionario di valutazione, messo a disposizione on-line sul sito della scuola. I criteri di valutazione adottati sono di tipo quantitativo e prevedono l‟attribuzione di un punteggio da 1 a 4 relativo al grado di soddisfazione o di gradimento espresso dall‟intervistato. Attraverso i questionari e attraverso i diversi canali di comunicazione tra scuola e famiglia (incontri collegiali, colloqui individuali, comunicazione attraverso il sito della scuola), si evince che la maggior parte delle famiglie attribuisce notevole importanza all‟acquisizione di un metodo di studio autonomo ed efficace, alla capacità d‟uso delle lingue straniere, alle capacità critiche utili ad operare scelte per il presente ed il futuro, alla capacità di impegnarsi, di assumere responsabilità, di rispettare le regole di civile convivenza. 11 La totalità dei genitori vuole che i ragazzi maturino comportamenti leali e solidali e sappiano accettare ed interagire con le diversità. I genitori attribuiscono la massima importanza ai colloqui individuali ed agli incontri scuola-famiglia e vi partecipano numerosi, collaborando attivamente con il corpo docente per migliorare l‟esito dei processi educativi. In conclusione, l‟utenza si aspetta che la scuola dia ai ragazzi una preparazione culturale, intesa non come semplice e meccanica acquisizione dei contenuti, ma come acquisizione del sapere, del saper fare e del saper essere; si aspetta, quindi, una scuola dove sviluppare competenze che permettano all‟alunno, una volta terminato il 1° ciclo di istruzione, di orientarsi, di relazionarsi con contesti più complessi e difficili, grazie ad una solida formazione culturale, personale ed umana e grazie all‟acquisizione di adeguati e funzionali strumenti cognitivi e metodologici. 12 PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA PREMESSA La Scuola secondaria di 1° grado “A. Grandi”, per la definizione e la strutturazione della propria Offerta Formativa, ha adottato linee progettuali che trovano fondamento nei principi e nelle motivazioni di natura socio-culturale, psicopedagogia, educativa e didattica di seguito espressi: Favorire lo sviluppo integrale e armonico della persona Formare OGNI alunno sul piano cognitivo e culturale perché, educato alla e nella complessità, possa affrontare positivamente la mutevolezza del sistema sociale e professionale presente e futuro e acquisisca la capacità di dare senso alla varietà delle proprie esperienze Elevare la qualità dei percorsi formativi in modo da: - valorizzare ogni alunno nella positività dei suoi aspetti qualitativi, evidenziando ciò che sa fare e potenziando gli aspetti peculiari della sua personalità - porre attenzione al pensiero divergente, all‟incontro con l‟altro, alla capacità di porsi continuamente in discussione Stabilire relazioni costanti e costruire un‟alleanza attiva con le famiglie e con tutti gli altri attori extrascolastici in modo da attivare percorsi che, forti dell‟integrazione di competenze, conoscenze e risorse, siano adeguati ai bisogni formativi della propria popolazione scolastica. La Scuola, infatti, riconosce nel TERRITORIO il suo interlocutore privilegiato, in quanto coprotagonista, attivo e collaborativo, nell‟articolato e complesso processo di formazione dei giovani studenti e ad esso rivolge la sua attenzione per riconoscerne caratteristiche peculiari, dinamiche interne ed esigenze culturali. Coerentemente con tali principi, condivisi e assunti dal Collegio dei docenti, la Scuola costruisce la propria identità come istituzione educativa, avendo come punto di riferimento gli esiti dell‟analisi della situazione reale, sia dal punto di vista educativo che dal punto di vista organizzativo, mediando costantemente tra il modello ideale e nazionale della formazione/istruzione (macrosistema) ed il modello praticabile nel contesto (microsistema). 13 Come è esplicitato nell‟Atto di indirizzo del Ministero della Pubblica Istruzione emanato l‟8 settembre 2009 e come confermato dalle Indicazioni nazionali per il curricolo del 4 settembre 2012, “l‟Autonomia è lo strumento e la risorsa attraverso cui adottare metodi di lavoro, tempi di insegnamento, soluzioni funzionali alla realizzazione dei piani dell‟offerta formativa e alle esigenze e vocazioni di ciascun alunno [……]. L‟Autonomia organizzativa consente di dare al servizio scolastico flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia e di realizzare l‟integrazione ed il miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, anche attraverso l‟introduzione e la diffusione di tecnologie innovative”. Grazie agli strumenti forniti dall‟autonomia, la scuola promuove al suo interno: - un processo di revisione e miglioramento continuo - un processo di sempre maggiore responsabilizzazione - l‟aggiornamento, la ricerca e la qualificazione del personale sotto l‟aspetto pedagogico, didattico e culturale - il miglioramento del proprio assetto organizzativo. In quanto sistema organizzato, la Scuola adotta un criterio di collegialità effettiva che, attraverso un‟efficiente distribuzione di risorse, funzioni e compiti e grazie a gruppi di lavoro e a processi di coordinamento e monitoraggio, consente a tutti (docenti e non) di partecipare attivamente e di operare in sinergia. La tenuta e la realizzazione delle scelte collegiali e l‟adozione di comportamenti congruenti con esse costituiscono i criteri di valutazione di tutte le professionalità operanti nella scuola. La Scuola attua un processo di controllo, monitoraggio e valutazione dell‟efficacia e positività della propria azione educativa e della propria organizzazione interna, definendo un sistema di indicatori di qualità del servizio e adottando specifiche procedure, strumenti e criteri di rilevazione interna ed esterna, nello specifico intento di individuare le aree di miglioramento. Pur nel rispetto della libertà professionale e di insegnamento, ciascun docente garantisce la correttezza pedagogica e la congruenza operativa richiesta dalle scelte collegiali. 14 * Assumendo le “Indicazioni nazionali per il curricolo” del 2012 come quadro di riferimento per la progettazione curricolare, la Scuola sviluppa un progetto educativo che pone lo studente al centro della sua azione educativa ed elabora specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione in relazione con i bisogni fondamentali dei ragazzi e coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale. La Scuola, quindi, elabora una propria cultura pedagogica ed educativa, contestualizza i traguardi formativi previsti dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo” e progetta percorsi didattici finalizzati all‟acquisizione di saperi immediatamente spendibili in forma di competenze e utili a conseguire le competenze-chiave per l‟apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell‟Unione europea con la Raccomandazione del 18 dicembre 2006. 15 FINALITÀ GENERALI In quanto comunità educante, nella propria OFFERTA FORMATIVA il nostro Istituto persegue prioritariamente l‟obiettivo di FAVORIRE LO SVILUPPO ARMONICO E INTEGRALE DELLA PERSONA che accoglie e valorizza appieno, nel rispetto dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea. COMPITO FONDAMENTALE DELLA SCUOLA, è, quindi, EDUCARE ISTRUENDO e promuovere il successo scolastico di TUTTI gli studenti ai quali insegna non soltanto ad “apprendere”, curando e consolidando saperi di base e competenze, ma insegna anche ad “essere” e a “saper stare al mondo”. Assumendo come riferimento pedagogico la “centralità della persona”, LA SCUOLA: progetta percorsi formativi che vedono lo studente protagonista attivo della propria formazione offre a ciascun allievo occasioni per l‟acquisizione di valori e saperi che valorizzino le caratteristiche individuali, le attitudini, i talenti sostiene e incoraggia gli allievi in difficoltà, aiutandoli a riscoprire motivazione e interesse ad apprendere costruisce percorsi di apprendimento personalizzati il cui traguardo sia non solo la formazione di conoscenze verificabili e di abilità consolidate, ma soprattutto lo sviluppo di competenze culturali basilari e irrinunciabili Per promuovere una nuova cittadinanza, LA SCUOLA: si ispira ai principi della Carta costituzionale e ai valori in essa propugnati per formare i cittadini di oggi e di domani attraverso la riaffermazione di valori spesso disattesi nella società in cui ci troviamo a vivere: senso della legalità, etica della responsabilità individuale e collettiva, acquisizione del concetto di “bene comune” pone la massima attenzione alla cultura dell‟inclusione, sostenendo le varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio e assicurando un‟adeguata accoglienza ed un equilibrato inserimento nella comunità scolastica educa alla convivenza attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni studente 16 Coerentemente con le finalità sopra esposte, LA SCUOLA elabora un curricolo che: tenga presente la dimensione verticale del curricolo e si raccordi con la scolarità precedente attraverso il consolidamento delle conoscenze e abilità acquisite legga e interpreti in chiave pedagogica e didattica la realtà sociale e culturale in cui opera si articoli su una consapevole scelta dei contenuti finalizzati alla promozione di apprendimenti significativi in cui le conoscenze siano il risultato di processi di interiorizzazione e rielaborazione personale sia tale da guidare gli studenti a cogliere, in maniera graduale, i “nuclei fondanti” delle varie discipline, il loro statuto epistemologico, il metodo che le connota, i concetti chiave che ne costituiscono la struttura operativa e cognitiva favorisca l‟approccio alle discipline intese come punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo promuova la ricerca di connessioni tra i saperi disciplinari al fine di superare la frammentazione della conoscenze sia calibrato in funzione delle diverse esigenze degli allievi, favorendo l‟individualizzazione e la personalizzazione dei percorsi formativi valorizzi le eccellenze e intervenga sui punti di “debolezza” degli allievi preveda percorsi di approfondimento critico favorisca l‟esplorazione e la scoperta incoraggi l‟uso di strategie fondate sull‟apprendimento cooperativo e sulla operatività incentivi l‟uso di nuovi linguaggi e la capacità di servirsi di nuovi strumenti, tra cui quelli digitali predisponga modalità e strumenti adeguati e condivisi di verifica e valutazione, che siano trasparenti e coerenti con il percorso formativo di ogni alunno fornisca un adeguato livello di competenze, indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l‟intero arco della vita, promuovendo, quindi, le seguenti competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo: - comunicazione nella madrelingua - comunicazione nelle lingue straniere - competenza matematica - competenza digitale - imparare ad imparare - competenze sociali e civiche - senso di iniziativa e imprenditorialità - consapevolezza ed espressione culturale 17 Al termine del primo ciclo, l‟alunno “ideale” definito dalla scuola ha acquisito: i valori essenziali alla sua crescita umana, sociale e civile i saperi e i linguaggi culturali di base gli strumenti necessari per apprendere ad apprendere i metodi e le categorie mentali per governare l‟esperienza e orientarsi autonomia di pensiero e senso critico competenze in termini di capacità di utilizzare conoscenze, abilità e strumenti culturali per decodificare la realtà e interagire positivamente con essa nei diversi contesti di vita Le attività progettuali dell‟Istituto si realizzano attraverso: a) le Unità di Apprendimento disciplinari con chiara definizione delle competenze chiave trasversali, degli obiettivi formativi disciplinari e dei percorsi contenutistici per il conseguimento di conoscenze, abilità e competenze. Il Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli definisce come segue conoscenze, abilità, competenze: le conoscenze (teoriche e/o pratiche) indicano il risultato dell‟assimilazione di informazioni attraverso l‟apprendimento e sono l‟insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative ad un settore di studio o di lavoro; le abilità indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; possono essere cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (quando implicano l‟abilità manuale e l‟uso di metodi, materiali, strumenti); le competenze indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità, capacità personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; si definiscono in termini di responsabilità e autonomia. b) il percorso interdisciplinare “Il diritto di diventare … GRANDI” che, incentrato sui temi e i valori della legalità, è finalizzato a sviluppare le competenze chiave di cittadinanza. c) le attività integrative realizzate attraverso i diversi PROGETTI. 18 IN SINTESI La Scuola secondaria di primo grado è scuola: dell’educazione integrale della persona pone al centro dell‟azione educativa lo studente in tutti i suoi aspetti promuove processi formativi che sviluppino armonicamente la personalità degli allievi in tutte le dimensioni delle relazioni educative considera l‟importanza delle relazioni educative interpersonali e la creazione di un clima di classe sereno e favorevole all‟apprendimento in un‟ottica di dialogo e rispetto reciproco dell’identità - accompagna il preadolescente nella sua maturazione globale, fornendogli strumenti per conoscere le proprie potenzialità e i propri limiti dell’educazione ai valori - educa alla condivisione dei principi e valori della nostra Costituzione, al senso della legalità, all‟etica della responsabilità individuale e collettiva, all‟acquisizione del concetto di “bene comune” dell’inclusione sostiene le varie forme di diversità, disabilità o svantaggio e promuove la cultura dell‟accoglienza e dell‟integrazione per mettere ciascun allievo nella condizione di raggiungere la piena realizzazione di sé educa alla convivenza attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni studente della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi legge i bisogni e previene i disagi, prima che si trasformino in disadattamenti, attraverso scelte condivise con le famiglie e gli altri soggetti educativi nell‟extrascuola dell’orientamento - mira alla definizione ed alla conquista di una propria identità per operare scelte consapevoli e portare avanti lo sviluppo di un progetto di vita personale coerente con i valori della società in cui vive della motivazione e del significato utilizza modalità motivanti e ricche di senso per radicare conoscenze e abilità sulle effettive capacità di ciascuno dell’inserimento sociale aiuta lo studente ad acquisire un‟immagine sempre più chiara ed approfondita della realtà per partecipare in modo efficiente ed efficace alla vita sociale 19 FINALITÀ SPECIFICHE La Scuola Secondaria di primo grado, secondo quanto enunciato dalle Indicazioni per il curricolo, persegue le seguenti finalità: Apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base Sviluppo delle capacità autonome di studio Acquisizione di strumenti di pensiero per apprendere e selezionare informazioni Acquisizione delle capacità di elaborare metodi e categorie in grado di orientare le esperienze e le scelte di vita Acquisizione di autonomia di pensiero Valorizzazione delle varie forme di “diversità” o di svantaggio Acquisizione di uno stile di vita improntato al benessere proprio e altrui Maturazione delle regole fondamentali della convivenza democratica Maturazione dell‟identità culturale nazionale e sovranazionale Maturazione del senso di responsabilità nei confronti dei problemi posti dalla società contemporanea La Scuola persegue tali FINALITÀ attraverso i seguenti PERCORSI FORMATIVI articolati in obiettivi formativi: 1. Elaborare il senso dell’esperienza: a) prendere consapevolezza del sé riconoscendo le proprie potenzialità ed i propri limiti b) sviluppare le capacità necessarie per imparare a “leggere” e gestire le proprie emozioni c) sviluppare le capacità di interagire e collaborare col gruppo e nel gruppo d) sviluppare il pensiero analitico e critico 2. Educare alla cittadinanza attiva: a) condividere i valori sanciti dalla Costituzione b) aver cura e rispetto di se stessi, degli oggetti e dell‟ambiente c) rispettare le regole condivise d) rispettare gli altri e sviluppare atteggiamenti positivi e collaborativi, in un‟ottica di dialogo e rispetto reciproco e) costruire e sviluppare il senso di legalità f) sviluppare un‟etica della responsabilità attraverso il senso del dovere e la capacità di portare a termine gli impegni assunti g) valorizzare il patrimonio culturale del passato 20 3. Promuovere l’alfabetizzazione culturale di base a) Acquisire i linguaggi, i contenuti, gli strumenti delle discipline come mezzo per “leggere”, rappresentare ed interpretare la realtà: saper ascoltare saper leggere e comprendere saper osservare e descrivere saper esprimere nei diversi linguaggi, verbali e non verbali, contenuti disciplinari, idee, esperienze personali, messaggi e valori saper utilizzare i testi per ricavarne dati e informazioni utili saper selezionare ed analizzare testi e dati saper collocare dati ed eventi in ordine logico e cronologico saper utilizzare funzionalmente linguaggi e strumenti disciplinari saper operare analisi e sintesi saper interpretare fatti e concetti nei diversi ambiti disciplinari saper valutare fatti e fenomeni esprimendo il proprio pensiero saper generalizzare le informazioni b) acquisire capacità di organizzare le conoscenze al fine di elaborare un sapere sempre meglio integrato. CRITERI METODOLOGICI GENERALI Gli obiettivi sopra indicati saranno perseguiti tenendo presente alcuni criteri metodologici generali: Valorizzare l‟esperienza e le conoscenze degli alunni al fine di dare un senso alla varietà delle loro esperienze e motivarli all‟apprendimento Favorire l‟esplorazione e la scoperta al fine di promuovere la passione per la ricerca di nuove conoscenze Incoraggiare l‟apprendimento collaborativo al fine di favorire la dimensione sociale dell‟apprendimento Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere al fine di “imparare ad apprendere” Promuovere l‟apprendimento attraverso una didattica laboratoriale al fine di favorire l‟operatività, il dialogo e la riflessione su quello che si fa 21 22 LE ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO SI REALIZZANO ATTRAVERSO UNITA’ DI APPRENDIMENTO CURRICOLARI CONOSCENZE ABILITÀ COMPETENZE ATTIVITÀ DI PROGETTO VERIFICHE SOMMATIVE PERCORSO TRASVERSALE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA VERIFICHE FORMATIVE ALUNNO ORIENTATO HA ELABORATO IL SENSO DELL’ESPERIENZA E’ EDUCATO ALL’ESERCIZIO DELLA CITTADINANZA ATTIVA HA ACQUISITO GLI STRUMENTI CULTURALI DI BASE 23 OBIETTIVO GENERALE EDUCATIVO E FORMATIVO: EDUCARE ISTRUENDO PER FORMARE “UNA PERSONA CAPACE DI STARE AL MONDO” ATTRAVERSO IL CONSEGUIMENTO DI COMPETENZE CHIAVE: Comunicazione nella madrelingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia Competenza digitale Imparare ad imparare Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa e imprenditorialità Consapevolezza ed espressione culturale COMPETENZE DI CITTADINANZA: Imparare ad imparare Progettare Comunicare Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire ed interpretare l’informazione 24 TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri Considera la diversità come un valore da rispettare e salvaguardare in un‟ottica di dialogo e rispetto reciproco LO STUDENTE esprime la propria personalità in tutte le sue dimensioni E‟ consapevole dell‟importanza del rispetto per idee, persone, ambienti Conosce e valorizza il proprio patrimonio culturale Ha acquisito le norme essenziali del vivere civile e della partecipazione attiva alla crescita del territorio Ha sviluppato capacità critiche Dimostra originalità e spirito di iniziativa Orienta le proprie scelte in modo consapevole 25 26 27 ORGANIZZAZIONE INTERNA Dirigente scolastico: dr.ssa Graziuso Anna Lucia Docenti a tempo indeterminato: n° 76 Docenti a tempo determinato: n° 1 Docenti assegnati ad altre attività: n° 1 Personale Ausiliario e Amministrativo: Direttore Servizi Generali e Amministrativi : dott. Gaetani Luca Assistenti Amministrativi: n° 5 Collaboratori Scolastici: n° 9 Responsabile del servizio di prevenzione e protezione: Ing. Rocco M.Tarantino - Collegio dei Docenti: costituito da tutti i docenti - presieduto dal Dirigente scolastico si ricostituisce all’inizio di ogni anno scolastico Consigli di Classe: ciascuno costituito dal Dirigente scolastico, da tutti i docenti della classe e da 4 rappresentanti eletti dai genitori degli alunni - dura in carica un anno scolastico - ORGANI COLLEGIALI Consiglio d’Istituto: - costituito da 19 componenti (Dirigente scolastico - 8 docenti - 8 genitori - 2 non docenti ) - presieduto da un genitore eletto dai componenti - dura in carica 3 anni scolastici - Organo di garanzia: costituito dal Dirigente scolastico, due docenti del Consiglio di Istituto, da due genitori 28 COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Paladini Lucia Prof.ssa Cretì Daniela Area 1: Prof.ssa Prof.ssa Area 2: Prof.ssa Area 3: Prof.ssa Area 4: Prof.ssa FUNZIONI STRUMENTALI Caione M. Concetta Natali Adelmaria Giuliana Rosa Selleri Alessandra Di Napoli Maria Cristina GRUPPO STAFF DEL DIRIGENTE Costituito da: Dirigente Scolastico, 2 collaboratori del Dirigente, Direttore SGA, Funzioni Strumentali area 1, 2, 3 e 4, referenti dei distretti e dei corsi ad indirizzo musicale. Il gruppo Staff può allargarsi fino a comprendere i docenti coordinatori di classe per consentire una programmazione di Istituto più funzionale e condivisa, una più efficace realizzazione del curricolo e la risoluzione di eventuali problemi relativi ad uno o più Consigli di classe. DOCENTI CON INCARICHI SPECIALI REFERENTI DEI DISTRETTI DISCIPLINARI 1) Prof.ssa Di Napoli M. Cristina Discipline umanistiche e storico-geografiche (Italiano, Storia e geografiaApprofondimento) 2) Prof.ssa Galante Rossella Lingue comunitarie (Inglese, Francese e Spagnolo) 3) Prof.ssa Persico Patrizia Discipline matematico-scientifiche Tecnologia) e tecnologiche (Matematica, Scienze, 4) Prof.ssa Cavallo Elena Discipline relative ai linguaggi espressivi (Arte e Immagine, Musica, Educazione Motoria; Religione cattolica) 1 REFERENTE per i corsi ad indirizzo musicale (B e D) Prof. Manieri Stefano - GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (G.L.I.) Dr. Anna Lucia Graziuso – Dirigente Scolastico – che lo presiede Prof. Maurizio Giannini – Coordinatrice Area Sostegno Prof.ssa Daniela Cretì – Coordinatrice gruppo dell’inclusione Referente D.S.A. Docenti di sostegno dell’Istituto Coordinatori di classe Funzioni strumentali dell’Istituto Collaboratori della Dirigente scolastica Responsabile A.S.L. 29 31 Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe I A II A III A I B II B III B I C II C III C I D II D III D I E II E III E I F II F III F I G II G III G I H II H III H I I II I III I I L II L III L II M COORDINATORI DEI CONSIGLI DI CLASSE Prof.ssa Persico Patrizia Prof.ssa Faggiano Giuliana Prof.ssa Salvia Rossella Prof.ssa Pepe Maria Felice Prof.ssa Morrone Giovanna Prof.ssa Giuliana Rosa Prof.ssa Alberone Isabella Prof.ssa Inguscio Rita Prof.ssa Monaco Anna Maria Prof.ssa Spena Elvira Prof.ssa Gambardella Flavia Prof.ssa Grande Maria Teresa Prof.ssa Panico Evandro Prof.ssa Natali Adelmaria Prof.ssa Saponaro Sivia Prof.ssa Marzo Anna Maria Prof.ssa Panese Marcello Prof.ssa Selleri Alessandra Prof.ssa Paladini Lucia Prof.ssa Bonomo Sara Prof.ssa Caione Maria Concetta Prof.ssa Marinone Maria Prof.ssa Di Castri Maria Clara Prof.ssa D’Agostino Maria Prof.ssa Russo Anna Maria Prof.ssa Rizzo Ilenia Prof.ssa Prencipe Sara Prof.ssa Di Napoli Maria Cristina Prof.ssa Di Napoli Maria Cristina Prof.ssa Saponaro Sivia Prof.ssa Faggiano Giuliana GRUPPI DI PROGETTO COMMISSIONI NOMINATE DAL COLLEGIO COMITATO DI VALUTAZIONE 30 AREA DIDATTICA Il Collegio dei Docenti è articolato in gruppi di lavoro ai quali sono affidati compiti di organizzazione, di progettazione didattica, di coordinamento per la realizzazione di progetti, di analisi e soluzione di problemi specifici. I gruppi fanno riferimento a figure di coordinamento. COMPITI DEI RESPONSABILI DELLE FUNZIONI STRUMENTALI anno scolastico 2014-2015 F.S. AREA 1 (Prof.sse Caione Maria Concetta - Natali Adelmaria) - Revisione e adeguamento del POF secondo le Indicazioni per il Curricolo e i bisogni formativi degli allievi in collaborazione con il D.S. e le FF.SS. - Coordinamento e gestione dell‟impianto organizzativo progettuale - Promozione e coordinamento delle attività di progettazione didattica d‟Istituto in collaborazione con il Dirigente Scolastico e gli altri docenti con incarichi di F.S. - Promozione e sviluppo delle competenze professionali dei docenti - Coordinamento delle attività di Accoglienza classi prime - Progettazione e controllo relativo all‟attuazione del Progetto Integrato “Scuola – Legalità – Ambiente” d‟intesa e in collaborazione con le funzioni strumentali dell‟Area 2, 3 e 4 - Organizzazione e Progettazione di strumenti di raccordo tra l‟area di Progetto, coordinatori di Progetto, distretti, consigli di classe - Progettazione delle fasi di valutazione e monitoraggio dei processi di apprendimento in collaborazione con la F.S. Area 2 - Predisposizione di questionari ai fini della valutazione di progresso e di risultato attraverso il monitoraggio e l‟autoanalisi d‟Istituto. - Collaborazione con i Docenti delle Funzioni Strumentali e i Responsabili di Aree e Distretti - F.S. AREA 2 (Prof.ssa Giuliana Rosa) Gestione “sito web” Aggiornamento, sul sito web, della versione sintetica del POF Progettazione e realizzazione del software per la compilazione “on line” dei questionari relativi all‟autovalutazione delle attività svolte nell‟ Istituto Perfezionamento dei “programmi” per l‟elaborazione automatica dei dati necessari all‟autovalutazione Realizzazione di “programmi” per la stampa delle schede di valutazione quadrimestrale degli alunni Supporto di consulenza organizzativa e progettuale ai docenti Richiesta di consulenza per l‟adeguamento sia delle apparecchiature sia dei software presenti nel laboratorio d‟informatica Progettazione, coordinamento e gestione P.O.N. 31 - Controllo relativo all‟attuazione del Progetto Integrato “Scuola – Legalità – Ambiente” d‟intesa e in collaborazione con le funzioni strumentali dell‟Area 1, 3 e 4 Coordinamento attività INVALSI (prove classi prime e terze) Collaborazione con i Docenti delle Funzioni Strumentali e i Responsabili di Aree e Distretti F.S. AREA 3 (Prof.ssa Selleri Alessandra) - Organizzazione e cura di tutte le attività e le opportunità di relazione e di condivisione tra docenti, tra docenti e genitori, tra alunni e istituzione scolastica - Organizzazione e coordinamento delle attività e dei rapporti scuola - famiglia - Organizzazione delle attività di recupero/potenziamento e di eccellenza - Organizzazione, gestione e controllo degli interventi di esperti esterni (ASL) e Associazioni miranti: - 1) alla promozione del benessere di docenti, studenti e famiglie - 2) alla prevenzione del disagio degli studenti, attraverso interventi mirati - 3) l‟attivazione di uno sportello di ascolto (Counseling scolastico) a favore di alunni, famiglie, docenti - Organizzazione, gestione, coordinamento delle iniziative volte all‟orientamento scolastico degli allievi delle classi terze - Coordinamento e gestione delle attività relative alla “continuità” scuola primaria scuola secondaria di primo grado. - Controllo relativo all‟attuazione del Progetto Integrato “Scuola – Legalità – Ambiente” d‟intesa e in collaborazione con le funzioni strumentali dell‟Area 1, 2 e 4 - Collaborazione con i Docenti delle Funzioni Strumentali e i Responsabili di Aree e Distretti F.S. AREA 4 (Prof.ssa Di Napoli Maria Cristina ) - Informazione e sensibilizzazione sulle attività di ampliamento dell‟Offerta formativa, in collaborazione con il Dirigente Scolastico e le Funzioni Strumentali 1, 2, 3 - Ricerca e cura dei contatti esterni con Enti e Associazioni - Organizzazione degli eventuali incontri con gli Esperti - Collaborazione con il Comune di Lecce e le Associazioni di volontariato - Attivazione di iniziative nell‟ambito di progetti ministeriali - Organizzazione delle visite guidate - Organizzazione dei viaggi di istruzione in collaborazione con una figura ATA - Organizzazione delle attività per la solidarietà in collaborazione con la Vicepresidenza - Controllo relativo all‟attuazione del Progetto Integrato “Scuola – Legalità – Ambiente” d‟intesa e in collaborazione con le funzioni strumentali dell‟Area 1, 2 e 3 - Collaborazione con i Docenti delle Funzioni Strumentali e i Responsabili di Aree e Distretti 32 COMPITI DEI REFERENTI DEI DISTRETTI – anno scolastico 2014-2015 - Nel mese di settembre il referente di ogni Distretto coordina gli incontri del gruppo per predisporre, con la collaborazione fattiva dei docenti componenti il Distretto medesimo, a) le prove di ingresso disciplinari per le classi prime b) prove di ingresso disciplinari comuni per le classi seconde e terze c) la revisione e le eventuali modifiche delle Unità di Apprendimento (secondo il modello predisposto dalle FF.SS. 1 e approvato dal Collegio dei docenti) che vengono ritrascritte su apposito file, a disposizione di ogni docente d) l‟analisi, la discussione e condivisione delle griglie di valutazione degli apprendimenti transdisciplinari e del comportamento - Nel corso dell‟anno scolastico il referente di ogni Distretto: e) coordina gli incontri periodici secondo un calendario stabilito dalla dirigenza (3/4 incontri) f) procede alla puntuale verbalizzazione degli incontri suddetti su apposito Registro g) collabora con le Funzioni Strumentali Area 1, 2, 3, 4 per la realizzazione delle attività curricolari e di progetto h) partecipa come componente effettivo allo staff della Dirigenza COMPITI E FUNZIONI DEL GRUPPO STAFF DEL DIRIGENTE Lo staff è costituito dal Dirigente, dai 2 Collaboratori del Dirigente, dal Direttore SGA, dalle Funzioni Strumentali Area 1, 2, 3 e 4, dai Referenti dei Distretti. I lavori del Gruppo sono diretti dal Dirigente o da un docente da questi designato. Lo staff espleta i seguenti compiti e funzioni: - Analisi e discussione delle proposte progettuali delle FF.SS. - Analisi e discussione delle modifiche al POF apportate dai responsabili della Funzione Strumentale Area 1 - Analisi e discussione delle proposte didattiche dei referenti dei Distretti disciplinari - Attività di raccordo tra la progettualità delle FF.SS. e i Distretti disciplinari - Progettazione di strumenti per la piena attuazione del POF attraverso i Consigli di classe. - Analisi delle proposte progettuali interne ed esterne alla scuola per la migliore realizzazione e l‟ampliamento dell‟Offerta Formativa - Discussione dei piani di intervento per il recupero, il potenziamento e la valorizzazione delle eccellenze dell‟utenza. 33 COMPITI E FUNZIONI DEL GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE - Rilevazione dei bisogni educativi speciali presenti nell‟Istituto, attraverso apposita scheda Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere in favore degli alunni Focus e confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie di gestione delle classi Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della Scuola Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli G.L.H. operativi nell‟Istituto sulla base delle effettive esigenze Elaborazione del Piano Annuale per l‟Inclusività riferito agli alunni con B.E.S. da inserire nel P.O.F. COMPITI E FUNZIONI DEI COORDINATORI DEI CONSIGLI DI CLASSE Il docente che riceve dal Dirigente scolastico l‟incarico di „coordinatore‟ del Consiglio di classe: - - ha la piena responsabilità del corretto funzionamento di tale importante organismo collegiale di base; è punto di riferimento costante dei docenti componenti il Consiglio di classe per tutti gli aspetti educativi, didattici e organizzativi inerenti il percorso annuale/triennale di ogni singolo allievo e della classe nel suo complesso è responsabile del corretto svolgimento delle operazioni preliminari alle riunioni dei Consigli di classe, dello svolgimento delle attività in sede di riunione e dell‟attuazione di tutte le decisioni prese a maggioranza o all‟unanimità, inerenti il percorso educativo e didattico degli allievi della classe Il Coordinatore del Consiglio di classe: - - - Partecipa con i coordinatori di tutte le altre classi ad incontri preliminari alle riunioni di Consigli di classe, nella fase iniziale dell‟anno scolastico ed in preparazione degli scrutini del primo e del secondo quadrimestre, al fine di rendere condivisa, omogenea ed efficace l‟attività educativa e didattica e la valutazione degli esiti sia all‟interno del proprio Consiglio che tra i Consigli di classe dell‟Istituto Presiede, in seguito ad eventuale delega del Dirigente scolastico, il Consiglio di classe e ne coordina i lavori, curando la discussione di tutti i punti all‟Ordine del giorno Coordina in particolare tutte le operazioni previste all‟inizio e al termine dell‟anno scolastico (somministrazione prove di ingresso, accertamento dei 34 - - - - - - - - - - - prerequisiti trasversali e disciplinari, valutazione delle prove, organizzazione dei programmi annuali in considerazione dei livelli di partenza……valutazione corretta, coerente, condivisa al termine dell‟anno o del triennio…) Predispone, insieme a tutti i componenti del Consiglio di classe, la Relazione iniziale e la Relazione finale del Consiglio Riferisce ai rappresentanti dei genitori in seno al Consiglio di classe in relazione all‟andamento didattico e disciplinare degli allievi, e ad altre iniziative e azioni didattico - educative stabilite dal Consiglio stesso Riferisce ai docenti del Consiglio di classe in merito ad eventuali situazioni problematiche di singoli allievi o dell‟intero gruppo classe, di cui è a conoscenza perchè segnalate dai genitori, dal Dirigente scolastico e/o dai suoi collaboratori Cura la puntuale verbalizzazione di ogni incontro di Consiglio Dopo ogni Consiglio di classe comunica al Dirigente scolastico, mediante apposito modulo fornito dalle FF.SS. Area 1, eventuali problemi e situazioni degne di nota (bisogni, difficoltà….) Sollecita i docenti della 1° ora di lezione ad una puntuale giustificazione delle assenze e dei ritardi degli allievi e si fa carico di contattare le famiglie in caso di reiterazione di assenze e ritardi, specie se ingiustificati Si fa carico di segnalare tempestivamente ai responsabili della Funzione strumentale Area 2 e 3 eventuali situazioni particolarmente problematiche in relazione al ripetersi di assenze e ritardi. Controlla, al termine dell‟anno scolastico, la situazione generale delle assenze di ogni singolo allievo, attraverso i dati forniti dalla Segreteria, ai fini della validazione dell‟anno scolastico Cura e coordina le operazioni di valutazione iniziale, quadrimestrale e finale degli apprendimenti e del comportamento, al fine di favorire una valutazione globale dell‟allievo che sia coerente con le finalità e gli obiettivi prefissati, che tenga conto dei livelli di partenza, delle difficoltà del percorso, delle particolari attitudini del discente Coordina tutte le operazioni relative allo svolgimento dell‟Esame di Stato e della prova nazionale INVALSI (Italiano o Matematica), seguendo le indicazioni fornite dalle FF.SS. Area 1 Cura la compilazione del documento di Certificazione delle competenze al termine dell‟Esame di Stato, al fine di accertarne e garantirne la coerenza con il percorso triennale dell‟allievo e con le valutazioni espresse nella scheda personale al termine dell‟anno scolastico Cura - e se ne assume la piena responsabilità nei confronti della Dirigenza, delle famiglie e degli allievi - l‟espletamento di tutte quelle azioni e operazioni che permettono al Consiglio di classe di essere veramente funzionale all‟attuazione delle finalità e degli obiettivi educativi e didattici previsti dal POF d‟Istituto. Si fa carico di contattare le famiglie per segnalare eventuali problemi e situazioni degne di nota e per condividere strategie di intervento 35 FORMAZIONE DELLE SEZIONI/CLASSI I gruppi classe saranno formati secondo criteri che favoriscano i processi di integrazione culturale degli alunni per assicurare, nei limiti del possibile, una situazione di omogeneità tra le diverse sezioni/classi e di eterogeneità al loro interno. Dovranno essere possibilmente misti e si presterà attenzione a distribuire il numero dei ragazzi e delle ragazze in modo equilibrato tra i vari corsi. Una Commissione formata da docenti in servizio e dal Dirigente provvederà alla formazione delle sezioni/classi nell‟ultima settimana di agosto/primi giorni di settembre, secondo criteri di equità fissati dal Consiglio di Istituto. La formazione delle classi potrà essere preceduta da incontri fra i nostri insegnanti/referenti e gli insegnanti/referenti delle diverse scuole primarie che costituiscono il bacino di utenza della Scuola “A Grandi”; in particolare tra i docenti dell‟ultimo anno di ogni ciclo per esaminare il materiale documentario del percorso formativo già concluso, le schede di osservazione/valutazione ed ogni altro tipo di rilevazione socio-pedagogica, funzionale al benessere dell‟alunno. I ripetenti saranno ammessi a frequentare lo stesso corso di provenienza. E‟ facoltà del Dirigente, in presenza di particolari motivi, decidere per la frequenza di un corso diverso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI 1) I docenti sono assegnati alle classi/sezioni con determina dirigenziale, ai sensi della normativa vigente. Nell‟assegnazione sarà considerata in via prioritaria l‟esigenza di garantire a tutte le classi l‟equità del percorso attraverso un impiego razionale ed una distribuzione funzionale delle risorse professionali. 2) Per l‟assegnazione ai diversi ambiti disciplinari o ad attività progettuali, il Dirigente tiene conto essenzialmente delle specifiche competenze ed esperienze dei docenti, cercando di soddisfare, ove possibile, le motivate richieste del personale. SOSTITUZIONE DEI DOCENTI ASSENTI Per le supplenze lunghe si provvederà a nominare un docente rispettando la normativa vigente. Per le supplenze brevi saranno utilizzati docenti che abbiano dato disponibilità per ulteriori ore di servizio eccedenti quelle obbligatorie, fino ad un massimo di n.6 ore settimanali. In ogni caso saranno rispettati i seguenti criteri: docente della stessa materia docente della stessa classe turnazione 36 ORARIO SCOLASTICO L‟orario viene formulato all‟inizio dell‟anno scolastico da un gruppo di docenti incaricati dal Dirigente. Al fine di favorire una consapevole partecipazione degli alunni ad ogni attività didattica e per sollecitare la motivazione mediante adeguate metodologie e forme di insegnamento/apprendimento, nel predisporre gli orari si garantirà: un‟equa distribuzione delle discipline e dei carichi di lavoro giornaliero fasce orarie non eccessivamente frazionate per una maggiore significatività dell‟azione educativa RIPARTIZIONE ORARIA PER DISCIPLINA Disciplina Ore settimanali Religione n. 1 ora Italiano Approfondimento Italiano/Latino Storia Geografia Matematica Scienze Lingua Inglese Lingua Francese Lingua Spagnola Tecnologia Arte e Immagine Musica Educazione fisica Strumento Sostegno n. 6 ore n. 1 ora n. 2 ore n. 1 ora n. 4 ore n. 2 ore n. 3 ore n. 2 ore n. 2 ore n. 2 ore n. 2 ore n. 2 ore n. 2 ore n. 3 ore 37 RAPPORTI SCUOLA – TERRITORIO – FAMIGLIA RAPPORTI CON IL TERRITORIO L‟Istituto mantiene un costante rapporto con il Territorio nel quale è inserito; ad esso guarda per individuare risorse umane, professionali e finanziarie, coinvolgendo le istituzioni pubbliche e private, nell‟Offerta Formativa. A tal fine stabilisce rapporti con: L’Amministrazione Comunale per: suggerire interventi a favore della tutela del minore (sicurezza all‟entrata e all‟uscita dalla scuola); sollecitare il miglioramento delle strutture esistenti; partecipare a decisioni che coinvolgono i minori Enti locali ed istituzionali per: prevenire disagi di tipo familiare, comportamenti a rischio e situazioni di malessere e/o disagio attraverso interventi di supporto (ASL ed Istituzioni per la difesa dei minori..) Altre scuole della città e/o della provincia al fine di collaborare in attività di interesse comune che arricchiscono l‟Offerta Formativa; per orientare i ragazzi nelle scelte scolastiche al termine del primo ciclo di istruzione Attività e realtà sociali per: esplorare i settori lavorativo - professionali del mondo del lavoro e della realtà sociale circostante; conoscere i problemi presenti nel territorio; individuare i possibili sbocchi professionali Esperti in vari settori per: aiutare gli alunni a sviluppare il senso di responsabilità verso la propria ed altrui salute, la sicurezza, l‟ambiente; fare acquisire ai nostri ragazzi conoscenze storico-artistiche e paesaggistiche del territorio di appartenenza. 38 RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA E‟ necessario che il Progetto Educativo d‟Istituto, nella sua globalità, venga condiviso con le famiglie degli utenti, come espressamente suggerito dalle Indicazioni per il curricolo emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione il 4 settembre 2012. Il primo importante momento di condivisione del Progetto Educativo è costituito dagli incontri dei docenti con i genitori degli alunni delle classi prime, seconde e terze, organizzati nella terza settimana dell‟anno scolastico. Per le classi prime, l‟incontro è suddiviso in due fasi: durante la prima fase, all‟assemblea dei genitori viene presentato l‟Istituto nelle sue finalità culturali e didattiche e viene illustrato il Patto educativo di corresponsabilità comprendente lo Statuto delle studentesse e degli studenti e il Regolamento interno d‟Istituto (vedi allegato). Successivamente i coordinatori delle singole classi acquisiscono dai genitori dei loro alunni tutte le informazioni (scolarità precedente, caratteristiche personali, notizie sul vissuto familiare …) ritenute utili ad individuare i bisogni educativi degli utenti o a risolvere eventuali problematiche che possono influire sull‟iter didattico-educativo e sui comportamenti. Negli incontri con i genitori delle classi seconde e terze, i coordinatori illustrano alle famiglie le finalità culturali dell‟Istituto, i criteri metodologici seguiti, i progetti e le iniziative finalizzate all‟arricchimento o all‟integrazione dell‟Offerta Formativa, i criteri definiti dal Collegio dei docenti per la valutazione degli apprendimenti e del comportamento e l‟articolazione oraria settimanale. Viene inoltre riproposto il Patto formativo d‟Istituto che ha validità triennale e, pertanto, è stato già condiviso e discusso durante il primo anno di frequenza dei figli. Con particolare riferimento all‟incontro scuola-famiglia delle classi terze, il coordinatore del Consiglio di classe ha cura di illustrare ai genitori i punti fondamentali della Riforma della Scuola Superiore e le linee generali del PROGETTO di ORIENTAMENTO scolastico e professionale che guiderà gli allievi alla scelta della scuola superiore dopo il conseguimento del diploma al termine dell‟esame di Stato. Nel mese di dicembre vengono organizzati una serie di incontri tra i genitori e i rappresentanti degli Istituti Superiori del territorio che forniscono informazioni sui rispettivi Piani di studio. Nel mese di gennaio: - i docenti consegnano alle famiglie il Consiglio Orientativo del Consiglio di classe; 39 - la Segreteria supporta i genitori nella compilazione delle domande on line. Al termine dell‟anno scolastico l‟Istituto rilascia il documento di Certificazione delle Competenze attestante l‟avvenuto superamento dell‟esame di Stato e la valutazione sintetica in decimi; tale documento è valido per l‟iscrizione alla scuola secondaria di 2° grado. Nel corso dell‟anno i rapporti scuola-famiglia si articolano come segue: due ore settimanali mensili (seconda e quarta settimana di ogni mese) messe a disposizione dei genitori da parte dei docenti in orario antimeridiano, previo appuntamento, per l‟intero anno scolastico, esclusi gli ultimi 30 giorni di lezione, secondo un calendario affisso all‟albo; tre incontri annuali quadrimestrali scuola-famiglia; partecipazione dei rappresentanti dei genitori ai Consigli di classe e, ove si ravvisino particolari problemi sia comportamentali sia d‟interesse e partecipazione attiva al dialogo educativo-didattico, sarà convocata l‟assemblea dei genitori; rapporto diretto con le singole famiglie tramite comunicazione scritta o telefonica a carico della scuola. 40 SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO “ASCANIO GRANDI”–LECCE Via F.Patitari,2- 73100 - LECCE Telef. 0832-346889 – Dirigente Scolastico Dott. Anna Lucia GRAZIUSO AI GENITORI E ALL’ALUNNO …………………………………………………………………….. CLASSE……SEZ….. Lecce, ……………... Triennio settembre 2014 – giugno 2017 Il patto formativo È la dichiarazione, esplicita e partecipata dell’operato della scuola e del suo regolamento interno Coinvolge l’intero corpo docente, i genitori, il personale ATA, gli alunni. Contribuisce allo sviluppo del reciproco senso di responsabilità e impegno. Trova esplicitazione nel POF. STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI D.P.R. 249/24-06-1998 E’ vigente uno statuto di studenti e studentesse, composto da sei articoli, nel quale sono sanciti diritti e doveri che regolano le attività e la vita scolastica nella sua globalità. ART. 1 – VITA DELLA COMUNITA‟ SCOLASTICA. La Scuola è luogo di formazione e di educazione globale; è centro di esperienze formative mirate; è luogo di coinvolgimento responsabile e produttivo di tutte le sue componenti; è garante della formazione del cittadino e dello sviluppo delle potenzialità di ciascun discente e del recupero delle situazioni di svantaggio; persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all‟evoluzione delle conoscenze ed all‟inserimento nella vita attiva; è garante di libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione; ripudia ogni discriminazione. 41 ART. 2 – DIRITTI a. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata conseguita attraverso l‟orientamento, il potenziamento dell‟identità di ciascuno, aperta alla pluralità delle idee. L‟esercizio del diritto all‟educazione ed all‟istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all‟handicap. b. E‟ diritto dello studente vivere la propria esperienza scolastica in un clima sereno e rispettoso della persona e delle regole della Convivenza Civile. Atti di intimidazione, sopraffazione, oppressione fisica o psicologica commessi da soggetti “forti” (bulli) nei confronti di soggetti più deboli devono essere subito segnalati ai docenti al fine di attivare le adeguate strategie. c. La comunità scolastica promuove un clima di solidarietà tra i suoi componenti attraverso l‟azione organizzativa, progettuale, didattica. d. Lo studente ha diritto di essere informato sulle norme che regolano la vita della scuola. Lo studente ha inoltre il diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza ed a migliorare il proprio rendimento. e. Il dialogo costruttivo si realizzerà tramite la partecipazione attiva di tutte le componenti della comunità scolastica (dirigenti, docenti, operatori psico-pedagogici…) L‟offerta formativa dell‟istituto sarà resa nota all‟utenza perché sia rispettato il diritto all‟informazione. f. Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti. g. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. h. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare: - un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona ed un servizio educativodidattico di qualità; - iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, nonché per la prevenzione ed il recupero della dispersione scolastica; - la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti anche con handicap; - la disponibilità di un‟adeguata strumentazione tecnologica; - servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica. 42 ART. 3 – DOVERI Lo studente ha il dovere di: a. Frequentare con regolarità i corsi e assolvere assiduamente agli impegni di studio; b. Arrivare a scuola in orario al fine di consentire l‟inizio ordinato delle lezioni; c. Rispettare tutti gli operatori scolastici (Dirigente, personale docente e non docente) ed i compagni; d. Osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dell‟Istituto; e. Utilizzare correttamente le strutture, macchinari e sussidi didattici; f. Condividere la responsabilità di tenere pulito e rendere accogliente l‟ambiente scolastico avendone cura come importante fattore di qualità della vita della scuola; g. Rispettare le regole stabilite dal Regolamento interno. ART. 4 - DISCIPLINA I provvedimenti disciplinari, che hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all‟interno della comunità scolastica, verranno emanati sempre da organi collegiali (Dirigente Scolastico, Consigli di classe, Organo di Garanzia) ed ispirati ai seguenti criteri: 1. La responsabilità è personale ed il conseguente provvedimento disciplinare concorre alla valutazione complessiva del profitto; 2. Nessun allievo potrà essere sottoposto a sanzione senza aver avuto la possibilità di esporre le proprie ragioni verbalmente o per iscritto; 3. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionali all‟infrazione disciplinare ed ispirate al principio della riparazione del danno ed al recupero del senso di responsabilità e rispetto delle norme di vita scolastica. 4. L‟allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto fino a 15 giorni e oltre quando siano commessi reati o vi sia pericolo per l‟incolumità delle persone; 5. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d‟esame sono inflitte dalle commissioni d‟esame e sono applicabili anche ai candidati esterni. 6. La comunicazione ai genitori non si configura come sanzione disciplinare, ma come mezzo di informazione e di ricerca di una concreta strategia di recupero. 43 ART. 5- IMPUGNAZIONI a. Per l‟applicazione delle sanzioni di cui all‟art.4, punto 3), e per i relativi ricorsi si applicano le disposizioni di cui all‟art. 328, commi 2 e 4 del Dlgs 16 aprile 1994 N.297 e Dlgs 21 novembre 2007 N. 235 b. Contro le sanzioni disciplinari diverse da quelle di cui al punto a) è ammesso ricorso da parte dei genitori entro quindici giorni dalle loro comunicazioni ad un apposito organo di garanzia interno alla Scuola formato da un docente designato dal consiglio di istituto e due genitori eletti dai genitori e presieduto dal Dirigente Scolastico. c. Il Dirigente Scolastico decide in via definitiva sui ricorsi previo parere vincolante espresso dall‟organo di garanzia. ART. 6 - DISPOSIZIONI FINALI a. Il presente statuto è adottato previa consultazione dei genitori rappresentanti in seno al Consiglio di Istituto. Del presente regolamento è fornita copia agli studenti e alle loro famiglie perché venga da essi sottoscritta quale impegno a rispettarlo. 44 SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO “ASCANIO GRANDI”– LECCE Via F. Patitari,2- 73100 - LECCE Telefono 0832-346889 – Dirigente Scolastico Dott. Anna Lucia GRAZIUSO AI GENITORI E ALL‟ALUNNO …………………………………………………………………….. CLASSE……SEZ….. Lecce, …………………. Triennio settembre 2014 – giugno 2017 REGOLAMENTO INTERNO D‟ISTITUTO ART. 1 - RITARDI E GIUSTIFICAZIONI - E’obbligo dell’alunno arrivare a scuola in orario a. I ritardi dovranno essere giustificati da parte dei genitori sul Libretto personale e comunque non dovranno superare il numero di tre per quadrimestre con l‟eccezione dei ritardi per motivi di salute (ad esempio: vaccinazioni, cure mediche….). Il docente della prima ora ha l‟obbligo di annotare i ritardi sul Registro di classe e su apposito foglio mensile di registrazione dei ritardi. b. In caso di ripetuti ritardi, i docenti avviseranno tempestivamente il Coordinatore di classe e, nei casi più gravi, il Dirigente scolastico e/o i suoi collaboratori per eventuali sanzioni e opportuni interventi presso l‟alunno e la famiglia. c. I ripetuti ritardi saranno valutati sotto la voce “comportamento” della scheda di valutazione. d. L‟assenza deve essere sempre giustificata dalla famiglia sul Libretto personale il giorno di rientro a scuola ed è annotata sul Registro di classe. e. I periodi di assenze superiori a sei giorni consecutivi vanno segnalati al Dirigente o ad un suo delegato per gli opportuni interventi educativi. f. Sono giustificate le assenze per validi motivi di salute (oltre i cinque giorni documentate da certificato medico) e di famiglia, delle quali i genitori, o chi ne fa le veci, si assumono piena responsabilità. 45 g. Per particolari e gravi necessità, di salute o di famiglia, i genitori possono presentare al Dirigente o ad un suo delegato, motivata richiesta di uscita anticipata o di ingresso posticipato, impegnandosi ad accompagnare e a prelevare il figlio agli orari richiesti. h. I permessi di uscita per motivi di visita medica programmata devono essere avanzati alla scuola almeno un giorno prima. ART. 2 - NORME DI COMPORTAMENTO Gli alunni devono manifestare comportamenti individuali che non danneggino la morale e l‟integrità fisica altrui, che garantiscano l‟armonioso svolgimento delle lezioni, che favoriscano le relazioni sociali. Gli alunni devono auto-controllarsi negli atteggiamenti e nei linguaggi. Gli alunni devono rispettare le norme di sicurezza e quelle che tutelano la salute. Gli alunni sono tenuti a rispettare l‟ambiente scolastico salvaguardando l‟integrità degli oggetti, delle attrezzature, delle strutture, e curando la pulizia e l‟ordine degli ambienti di lavoro. Gli alunni devono presentarsi a scuola abbigliati in maniera decorosa e rispettosa dell‟ambiente di lavoro. E‟ fatto divieto assoluto di utilizzare telefoni cellulari sia in aula che nei corridoi o nei servizi. I docenti hanno l‟obbligo di far rispettare questa disposizione. Gli alunni utilizzeranno il telefono pubblico per motivate necessità e con l‟autorizzazione del docente di classe. E‟ fatto divieto ai genitori di recapitare ai propri figli durante il normale svolgimento delle lezioni: libri, cartelle, materiale di lavoro scolastico, colazione 46 e quant‟altro. Ogni alunno deve assicurarsi prima di uscire da casa di avere con sé l‟occorrente. ART. 3 – RICREAZIONE La ricreazione ha inizio alle ore 10.25 e termina alle ore 10.35. Durante la ricreazione gli alunni usciranno dalla classe solo per andare in bagno nel numero di due ragazzi e due ragazze per volta. Il docente della 3^ ora autorizzerà gli alunni che non hanno potuto fruire dei servizi entro le ore 10.30. Gli stessi utilizzeranno i servizi del proprio piano, salvo disposizioni diverse. Durante l‟intervallo gli alunni non possono recarsi nelle altre classi e devono manifestare un comportamento rispettoso e consono al luogo, e comunque coerente con i principi della convivenza civile. E‟ vietato agli alunni l‟uso della macchinetta distributore bevande e snak. L‟alunno è tenuto a provvedere alla colazione prima del suo ingresso a scuola. Fuori orario è a discrezione del docente soddisfare le richieste di uscita per i servizi avanzate dall‟alunno. ART. 4 - SANZIONI DISCIPLINARI Nel caso di mancato rispetto nei confronti delle persone (dirigente, personale docente e non docente, compagni) attraverso insulti, termini volgari e offensivi, interventi inopportuni durante le lezioni, atti o parole che consapevolmente tendono a offendere ed emarginare gli altri, il Consiglio di Classe deciderà in merito a sanzioni che consisteranno in attività di studio assistito con modalità decise dai docenti del corso. Ad esempio: lettura di un libro che faccia riflettere l‟allievo sui propri doveri e sul rispetto delle regole di Civile Convivenza. Gli alunni che danneggeranno suppellettili, strumenti, macchinari, strutture scolastiche ecc. dovranno risarcire con la somma necessaria alla riparazione 47 dell‟oggetto o della struttura danneggiata, d‟intesa con la famiglia dell‟allievo (vedi disposizioni contenute nella TABELLA A e nella TABELLA C) Gli allievi che saranno sorpresi ad usare il cellulare a scuola dovranno consegnare lo stesso al docente il quale lo restituirà ai genitori. Il cellulare sarà consegnato al docente vicario per essere custodito in cassaforte prima di essere restituito alla famiglia. Un uso improprio del cellulare, che determini la violazione della privacy oppure offesa alla sensibilità delle persone riprese, comporterà l‟irrogazione all‟allievo responsabile di un periodo di sospensione dalle lezioni pari alla gravità del gesto.(vedi disposizioni contenute nella TABELLA B) Un uso delle chat e di facebook offensivo e lesivo della dignità e del buon nome di docenti, compagni e di quanti operano nella scuola, comporterà per l‟alunno o gli alunni coinvolti gravi sanzioni disciplinari come previsto dall‟allegata TABELLA B e l‟eventuale non ammissione alla classe successiva o all‟Esame di Stato Gli alunni ritenuti responsabili di comportamenti scorretti e disfunzionali (linguaggio indecoroso, atti di intimidazione, aggressione fisica e/o psicologica) saranno invitati a svolgere, su decisione del Consiglio di Classe, compiti socialmente utili all‟interno della scuola sotto la sorveglianza del personale docente e non docente (es. pulizia degli ambienti, riordino della biblioteca, sistemazione della palestra); oppure saranno tenuti alla lettura di testi, indicati dai docenti del corso, atti alla loro rieducazione. L‟allievo che viene scoperto a fumare in bagno sarà segnalato al Dirigente Scolastico il quale provvederà a richiamare l‟allievo e a comunicare ai genitori la violazione della norma relativa alla tutela della salute propria e altrui per i provvedimenti del caso. Gli alunni o i gruppi classe che non rispettano le norme relative alla pulizia e all‟ordine delle aule, saranno invitati dal docente in servizio a riordinare e ripulire l‟ambiente anche con l‟uso di attrezzi adeguati a tale scopo. 48 - per ulteriori chiarimenti si può fare riferimento alle tabelle allegate elaborate sulla base delle indicazioni del Ministero ( Dlgs 21 novembre 2007 n. 235) ART. 5 - ORARIO DELLE LEZIONI L‟inizio delle lezioni è fissato alle ore 8,25 . - Per gli alunni delle sezioni musicali B e D le lezioni inizieranno alle ore 8.00 nei giorni di martedì e giovedì, alle ore 8,25 in tutti gli altri giorni. Il termine delle lezioni è fissato alle ore 13,25. 49 TABELLA A - Infrazioni disciplinari MEDIAMENTE GRAVI, FACILMENTE ACCERTABILI, INDIVIDUABILI DOVERI (art. 3 dello statuto) FREQUENZA REGOLARE “Comportamenti individuali che compromettono il regolare svolgimento delle attività didattiche garantite dal curricolo” RISPETTO DEGLI ALTRI “Comportamenti individuali che danneggiano la morale altrui, che non garantiscono l’armonioso svolgimento delle lezioni, che non favoriscono le relazioni sociali” SANZIONE ORGANO COMPETENTE COMPORTAMENTI che si caratterizzano come infrazioni ai “doveri” . Elevato numero di assenze. Assenze ingiustificate. Assenze strategiche. Ritardi e uscite anticip. oltre il consentito e non documentate. Ritardi al rientro in classe dopo l’ intervallo Infrazione al divieto di fumo all’interno dell’Istituto Interventi inopportuni durante le lezioni Interruzioni continue del ritmo delle lezioni. Non rispetto involontario del materiale altrui. Atti o parole che consapevolmente tendono a emarginare altri studenti. Insulti, termini volgari e offensivi tra studenti. Plagio. Infrazione al divieto di fumo all’interno dell’istituto. Utilizzo di cellulari o altri dispositivi elettronici durante le ore di attività didattica che non configuri reato in funzione delle norme di cui al D.L 196/2003 come richiamate dall’atto di indirizzo del MPI del 15/3/2007 e dalla Direttiva n.104 del 30/11/2007 Avviso scritto alle famiglie degli alunni abitualmente in ritardo per interventi educativi mirati Ammonizione orale. Ammonizione scritta nel registro di classe ed eventuale esclusione da visite e/o viaggi d’istruzione. Valutazione della condotta in sede di Consiglio di classe. Ammonizione orale Ammonizione scritta. Esclusione dalle visite guidate e/o viaggi d’istruzione. Ritiro del cellulare e consegna dello stesso al genitore attraverso la Segreteria e/o la Presidenza Allontanamento dalle lezioni fino a 15 giorni RISPETTO DELLE NORME DI SICUREZZA E CHE TUTELANO LA SALUTE “Comportamenti individuali che mettono a repentaglio la sicurezza e la salute altrui” Violazione non grave dei regolamenti di laboratorio o degli spazi attrezzati. Lanci di omaniz non contundenti. Violazione involontaria delle norme di sicurezza fissate dal Piano d’Istituto ovvero dal Dirigente Scolastico Ammonizione scritta. Lavori in Istituto a favore della comunità scolastica, attività di biblioteca Risarcimento dei danni provocati. Allontanamento dalle lezioni fino a 10 giorni RISPETTO DELLE STRUTTURE E DELLE ATTREZZATURE “comportamenti individuali che danneggiano le strutture e le attrezzature didattiche” Mancato rispetto della pulizia e del decoro dell’ambiente. Incisione di banchi/porte. Danneggiamenti involontari delle attrezzature di laboratori ecc. Scritte sui muri, porte e banchi Ammonizione scritta. Lavori in Istituto a favore della comunità scolastica. Risarcimento dei danni provocati. Allontanamento dalle lezioni fino a 15 giorni D.S. ovvero suo collaboratore. Il Consiglio di classe (D.S., docenti, rappresentanti genitori) Dirigente Scolastico ovvero suo Collaboratore. Dirigente Scolastico ovvero suo collaboratore ovvero il consiglio di Classe. Il Consiglio di classe (D.S:, docenti, rappresentanti genitori) Dirigente Scolastico ovvero Collaboratore del Dirigente Scolastico. Il Consiglio di classe (D.S:, docenti, rappres. Genitori). Dirigente Scolastico ovvero Collaboratore del Dirigente Scolastico ovvero il Consiglio di Classe. (D.S:, docenti, rappres. Genitori). Il Consiglio di classe (D.S:, docenti, rappres. Genitori). Dirigente Scolastico ovvero Collaboratore del Dirigente Scolastico. Il Consiglio di classe (D.S:, docenti, rappres. Genitori). Dirigente Scolastico ovvero Collaboratore del Dirigente Scolastico ovvero Il consiglio di Classe (D.S:, docenti, rappres. Genitori). Il Consiglio di classe (D.S:, docenti, rappres. Genitori). 50 TABELLA B - Infrazioni disciplinari GRAVI INDIVIDUALI DOVERI (art. 3 dello statuto) RISPETTO DELLE COSE E DELLE PERSONE (oggetti, compagni, docenti, personale non docente, ) RISPETTO DELLE NORME DI SICUREZZA E CHE TUTELANO LA SALUTE RISPETTO DELLE STRUTTURE E DELLE ATTREZZATURE COMPORTAMENTI che si caratterizzano come infrazioni gravi Ricorso alla violenza all’interno di una discussione/atti che mettono in pericolo l’incolumità degli altri Utilizzo di termini gravemente offensivi e lesivi della dignità altrui Propaganda e teorizzazione della discriminazione nei confronti di altre persone Furto, danneggiamento degli oggetti altrui Manomissione e/o falsificazione di atti pubblici Lancio di oggetti contundenti Violazione intenzionale delle norme di sicurezza e dei regolamenti degli spazi attrezzati e/o laboratori Introduzione nella scuola di alcolici e/o droghe Comportamenti che violino la dignità ed il rispetto della persona anche attraverso l’uso di tecnologie informatiche Comportamenti che mettono in pericolo l’incolumità delle persone e/o la sicurezza delle strutture Utilizzo di cellulari o di altri dispositivi elettronici nell’Istituto durante le ore di attività didattica con grave violazione delle norme di cui al D.Lgvo 196/2003 come richiamate all’atto di indirizzo del MPI del 15/3/2007 e dalla Direttiva n° 104 del 30/11/2007 Recidiva di atti di violenza, di atti che determinino allarme sociale Le presenti infrazioni gravi comportano la segnalazione delle stesse agli Organi di legge anche per eventuali profili penali SANZIONE Allontanamento dalle lezioni per un periodo di tempo definito dagli organi competenti (Organo di Garanzia presieduto dal Dirigente) ORGANO COMPETENTE Il Consiglio di classe propone le sanzioni che vengono discusse e determinate dall’Organo di Garanzia i cui membri vengono scelti all’interno del Consiglio di Istituto Esclusione dallo scrutinio finale ovvero non ammissione alla classe successiva o all’Esame di Stato Violazione volontaria delle norme sulla sicurezza fissate dal Piano d’Istituto ovvero dal Dirigente Scolastico Danneggiamento volontario di attrezzature e strutture (vetri, pannelli, strumenti di laboratorio, attrezzi e suppellettili nelle palestre, strutture murarie, arredi) Reiterazione di atti di danneggiamento volontario ovvero involontario Le presenti infrazioni gravi comportano la segnalazione delle stesse agli Organi di legge anche per eventuali profili penali Danneggiamento volontario di attrezzature e strutture (vetri, pannelli, strumenti di lab., attrezzi e suppellettili nelle palestre, strutture murarie, arredi) Le presenti infrazioni gravi comportano la segnalazione delle stesse agli Organi di legge anche per eventuali profili penali 51 TABELLA C – Sanzioni pecuniarie collegate alle infrazioni di cui alle tabelle A e B DOVERI (art. 3 dello statuto) RISPETTO DELLE NORME DI SICUREZZA E CHE TUTELANO LA SALUTE COMPORTAMENTI che si caratterizzano come infrazioni gravi SANZIONE ORGANO COMPETENTE Infrazioni al divieto di fumare all’interno della scuola Infrazione alle norme che regolano il parcheggio di automezzi e ciclomotori Misura prevista dalla normativa di riferimento (da 27,50 a 275 euro) Misura prevista dalla normativa di riferimento Responsabili del rispetto del divieto di fumo ovvero Dirigente Scolastico ovvero suo collaboratore Utilizzo di cellulari o di dispositivi elettronici nell’Istituto durante le ore di attività didattica in violazione delle norme di cui al D.lgvo 196/2003 come richiamate all’Atto di indirizzo del MPI del 15/3/2007 e della Direttiva n.104 del 30/11/07 Ritiro temporaneo del cellulare per restituzione diretta al genitore ed eventuale segnalazione all’organo competente per l’irrogazione della sanzione pecuniaria prevista dal D.Lgvo 196/2003. Dirigente scolastico ovvero suo collaboratore ovvero docente della classe Autorità competente per l’irrogazione della sanzione pecuniaria. Le presenti infrazioni gravi comportano la segnalazione delle stesse agli Organi di legge anche per eventuali profili penale Danneggiamento volontario di oggetti altrui RISPETTO DEGLI OGGETTI, DELLE STRUTTURE E DELLE ATTREZZATURE Danneggiamenti di strutture o attrezzature dovute a incuria o trascuratezza Rimborso del danno su valutazione dello stesso da parte dei docenti e dei genitori dell’allievo proprietario dell’oggetto danneggiato Aule e spazi lasciati in condizioni tali (per eccessivo disordine o sporcizia) da pregiudicarne l’utilizzo per le attività immediatamente successive Rimborso del danno su valutazione dello stesso da parte della Commissione Tecnica d’Istituto ovvero dell’Ente locale proprietario Dirigente Scolastico ovvero suo collaboratore ovvero Responsabile per la sicurezza (DSGA) Le presenti infrazioni gravi comportano la segnalazione delle stesse agli Organi di legge anche per eventuali profili penale 52 53 PROGETTAZIONE DIDATTICA INDIVIDUAZIONE DEL TARGET E SCELTE PEDAGOGICO-PROGETTUALI Dall‟interpretazione dei dati relativi ai traguardi di apprendimento raggiunti nella fase finale dell‟anno scolastico, il Collegio desume il profilo dell‟alunno frequentante l‟istituto. In tale profilo si rileva che l‟alunno medio si caratterizza per: a) una sua propria identità sociale e culturale b) una sufficiente autonomia nelle scelte c) il possesso di competenze adeguate che gli consentono: - di essere attivo e partecipe del proprio percorso formativo - di saper organizzare il proprio lavoro a scuola e a casa - di amare la scoperta del nuovo e del diverso - di saper affrontare, senza grosse difficoltà, esperienze di progettazione con una certa consapevolezza e sistematicità, imparando a riflettere e ad organizzare esperienze, dati, informazioni - di saper usare il metodo della ricerca per giungere alla soluzione di situazioni problematiche - di essere aperto al confronto ed alla socializzazione di esperienze di apprendimento e di scelte all‟interno di un gruppo - di essere capace di pensiero critico e creativo, pur restando aperto alla cooperazione. L‟alunno del nostro Istituto è sostenuto da una famiglia attenta al percorso formativo del figlio, capace di valutare i processi di cambiamento in atto, rigorosa nel valutare il lavoro didattico e desiderosa di risultati sostanzialmente positivi in termini di congruenza con gli scenari culturali attuali. Il collegio docenti, all‟inizio dell‟anno scolastico, definisce “come” ciascuna disciplina concorre a far emergere le potenzialità e le risorse cognitive dell‟alunno e procede alla determinazione del modello di alunno in uscita. Vengono definiti gli esiti e gli standard di apprendimento/formazione possibili per l‟area cognitiva e metacognitiva, in funzione dei quali elaborare il Piano dell‟Offerta Formativa sia attraverso la progettazione disciplinare sia attraverso la pianificazione e progettazione delle attività integrative. 54 ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA - FASE DIAGNOSTICA ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA a) AREA COGNITIVA Classi prime Attività di accoglienza nella prima settimana di scuola con le seguenti finalità: favorire la reciproca conoscenza alunno-docente favorire la socializzazione tra gli allievi del gruppo classe far acquisire agli allievi una prima essenziale conoscenza degli aspetti organizzativi, didattici e logistici che caratterizzano la nuova scuola consentire ai docenti di accertare e valutare alcuni prerequisiti di base attraverso la somministrazione di prove d‟ingresso: competenze di lettura, comprensione, analisi di un testo; capacità di orientamento spaziotemporale, capacità di stabilire relazioni tra fatti e situazioni; capacità logiche e competenze matematiche, competenze linguistico-espressive sia nei linguaggi verbali che non verbali. Ripartizione della classe in “gruppi/fasce” a seconda dei risultati delle prove di ingresso Programmazione delle attività annuali disciplinari e collegiali (Consiglio di classe), delle attività di recupero e/consolidamento per gli allievi in difficoltà, attività di potenziamento e di eccellenza a favore degli allievi di livello medio-alto o alto, da svolgersi sia nelle ore curricolari che nelle ore pomeridiane. Classi seconde e terze Prove di ingresso disciplinari volte ad accertare il livello delle conoscenze, delle abilità e delle competenze degli allievi Ripartizione della classe in “gruppi/fasce” a seconda dei risultati delle prove di ingresso Programmazione delle attività annuali disciplinari e collegiali (Consiglio di classe), delle attività di recupero e/consolidamento per gli allievi in difficoltà, attività di potenziamento e di eccellenza a favore degli allievi di livello medio-alto o alto, da svolgersi sia nelle ore curricolari che nelle ore pomeridiane. b) AREA METACOGNITIVA – Competenze trasversali In base alle situazioni diagnosticate, relative ai comportamenti manifestati da ciascun alunno, sarà attivato un percorso interdisciplinare incentrato sui temi e i valori della legalità e finalizzato a sviluppare le competenze chiave di cittadinanza. Inoltre, attraverso le attività di progetto, saranno promosse le “Life Skills” riguardanti la sfera affettiva, emotiva e delle relazioni sociali. 55 - In seguito alle osservazioni riguardanti il metodo di studio, sarà favorita nel tempo “l’acquisizione di un metodo di studio efficace e autonomo”. FASE ORGANIZZATIVA La finalità primaria di un‟organizzazione della didattica è quella di promuovere le migliori condizioni e occasioni di apprendimento per tutti gli allievi, qualunque sia il loro livello di partenza e le difficoltà da questi incontrate nel loro percorso formativo. Perno della organizzazione didattica sono gli insegnamenti che, per essere fruibili sul piano didattico, devono concorrere alla realizzazione di Unità di Apprendimento. L‟Unità di Apprendimento è l‟unità organizzativa di base per le attività didatticoeducative, lo strumento atto a favorire le trasformazioni delle conoscenze e delle abilità in competenze, il luogo in cui si realizza l‟incontro tra i saperi disciplinari ed i bisogni formativi degli alunni. Partendo, dunque, dai bisogni rilevati, si individuano le competenze chiave trasversali e gli obiettivi formativi disciplinari in seno al Collegio dei Docenti e ai Distretti disciplinari. Gli obiettivi così individuati si collocano al centro delle Unità di Apprendimento, ne rappresentano l‟elemento unificante e qualificante, il punto di partenza e di arrivo. Nell‟Unità sono presenti: a) il fine educativo (competenze chiave trasversali) b) il fine formativo (percorsi per trasformare le capacità in competenze) c) l‟obiettivo didattico (acquisizione di conoscenze e abilità) Le Unità di Apprendimento disciplinari predisposte per il corrente anno scolastico sono costituite da: a) Competenze chiave trasversali - Imparare ad imparare: acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro. Progettare: utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e realistici. Comunicare: comprendere messaggi di genere e complessità diversi nelle varie forme comunicative. Collaborare e partecipare: saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista. Agire in modo autonomo e responsabile: saper riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale. Risolvere problemi: saper affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle. Individuare collegamenti e relazioni: possedere strumenti che permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo. Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l‟informazione ricevuta, valutandone l‟attendibilità e l‟utilità, distinguendo fatti e opinioni. 56 b) uno o più obiettivi-formativi tra loro integrati e riferiti alle conoscenze e alle abilità coinvolte c) indicazione dei prerequisiti e/o percorsi disciplinari d) conoscenze e abilità da perseguire e contenuti mono o pluridisciplinari e) attività educative e didattiche unitarie f) metodi, mezzi e soluzioni organizzative ritenute necessarie per concretizzare gli obiettivi formulati g) interventi di recupero e di potenziamento h) modalità per verificare sia i livelli di acquisizione delle conoscenze e delle abilità, sia se e quanto tali conoscenze e abilità si siano trasformate in competenze i) modalità di valutazione sommativa e formativa ATTIVITÀ DI RECUPERO, CONSOLIDAMENTO, POTENZIAMENTO/ECCELLENZA Le attività di recupero, consolidamento, potenziamento ed eccellenza saranno inserite nel percorso formativo nelle ore antimeridiane e/o pomeridiane, organizzate per gruppi di livello e/o compito e/o interesse ed attuate in modo sistematico dai docenti dell‟Istituto nel corso dell‟anno. Al fine di favorire l‟ampliamento dell‟Offerta Formativa, finalizzata a recupero, potenziamento ed eccellenza, possono essere predisposte attività in rete con altri Istituti del territorio. L’apertura pomeridiana sarà finalizzata a: Moduli didattici volti al recupero, al potenziamento e all‟eccellenza Sperimentazione di metodologie didattiche innovative ( progetti musicali, ….) Iniziative di arricchimento del curricolo a forte valenza socializzante (teatro, attività sportive…..) PON programmazione 2014/2015 Per un miglior esito del percorso formativo programmato, la Scuola intende avviare azioni di sensibilizzazione delle famiglie degli allievi al fine di favorire la condivisione delle attività e la collaborazione a tutti i livelli. 57 58 Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si fonda su una visione globale della persona che fa riferimento al modello della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health – ICF) come definito dall‟Organizzazione Mondiale della sanità (OMS, 2002). Con la sigla B.E.S. si fa riferimento ai Bisogni Educativi Speciali manifestati da tutti quegli alunni che, per una varietà di ragioni, stabili o temporanee, non obbligatoriamente supportate da una diagnosi medica e/o psicologica, presentano “una richiesta speciale di attenzione” e richiedono interventi mirati, personalizzati. La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ricorda che svantaggio comprende problematiche diverse. Un alunno, infatti, bisogni educativi speciali per motivi fisici, biologici, fisiologici o psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole adeguate e personalizzate. quest‟area dello può manifestare anche per motivi offrano risposte Il panorama dei bisogni è molto ampio, poiché l‟area dello svantaggio scolastico comprende: - disabilità (alunni certificati in base alla Legge 104/92) DSA (alunni certificati L. 170/2010) ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) svantaggio socio-economico svantaggio socio-culturale svantaggio socio-linguistico La Direttiva 27 dicembre 2012 stabilisce, inoltre, una nuova organizzazione territoriale ed estende a tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali i benefici previsti dalla Legge 170/2010: - strumenti compensativi - misure dispensative - valutazione personalizzata - un Piano Didattico Personalizzato - un Piano inclusivo di Istituto Con la Direttiva Ministeriale del 27.12 2012 e la Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 si passa dal concetto di Integrazione, destinata ad un gruppo minoritario di alunni, a quello di INCLUSIONE che presuppone un concetto di equità e l‟idea che la differenza favorisce l‟apprendimento di Tutti. 59 La nota 27 giugno 2013: - posticipa i termini per la presentazione del PAI previsti originariamente per il 30 giugno; - stabilisce che il Pai non sostituisce la normale richiesta dell‟organico di sostegno; - prevede un anno di sperimentazione con raccolta di buone pratiche da parte degli USR che potranno disciplinare tempi e modi per la redazione del PAI; - dà indicazione agli Uffici Scolastici Regionali di elaborare linee guida per le scuole. La Circolare Ministeriale n. 2563 del 22/11/2013 fornisce chiarimenti in merito all‟applicazione della Direttiva 27/12/2012 e della successiva Circolare Ministeriale n.8 del 06/03/2013. L‟Istituto “Ascanio Grandi”, valorizzando le differenze e mettendole al centro dell'azione educativa, si propone di potenziare la cultura dell‟inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che manifesti Bisogni Educativi Speciali (con difficoltà di apprendimento, di sviluppo di abilità e competenze nonché con disturbi del comportamento stabili o transitori) ed ha pertanto diritto ad una “normalità più speciale”, più sensibile, più attenta e metodologicamente più ricca. Partendo dal principio che un serio approccio al tema è fondato su un lavoro di personalizzazione, la Scuola si propone di individuare soluzioni adeguate ai problemi di coloro che non riescono spontaneamente a sfruttare appieno le occasioni di apprendimento e/o non hanno potuto fruire di opportune stimolazioni ambientali a causa di contesti deprivanti. A tal fine la Scuola intende: - promuovere negli insegnanti la diffusione delle competenze per leggere, prevenire e intervenire sul disagio scolastico; - individuare le difficoltà e rilevare i B.E.S.; - impostare processi di apprendimento realizzabili; - fornire a tutti gli alunni pari opportunità attraverso diversi approcci didattici; - creare ambienti di apprendimento efficaci; - promuovere l‟attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento; - stimolare la motivazione e la concentrazione degli alunni; - favorire l‟acquisizione di competenze collaborative; - aiutare gli studenti a gestire le proprie emozioni e ad avere maggiore consapevolezza nell‟apprendimento; - ridurre le “barriere” che limitano l‟apprendimento; - utilizzare approcci di valutazione appropriati; - promuovere pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante. 60 Protocollo per l’inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Destinatari Sono destinatari dell‟intervento a favore dell‟inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali comprendenti: • disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77); • disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010, Legge 53/2003); • alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale. - GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (G.L.I.) L‟Istituto”Ascanio Grandi” istituisce il Gruppo di Lavoro per l‟Inclusione ( G.L.I.) al fine di realizzare appieno il diritto all‟apprendimento per tutti gli alunni in situazione di difficoltà, come stabilito dalla D.M. 27 dicembre 2012 e dalla Legge 53/2003, attraverso la programmazione di un” Piano Annuale per l‟Inclusione”. Il Gruppo di Lavoro per l‟Inclusione opererà con incontri mensili e si potrà organizzare per articolazioni funzionali, per tematiche oppure per affrontare problematiche specifiche. Composizione del gruppo Dirigente Scolastico Coordinatore Area Sostegno Coordinatore gruppo dell‟inclusione Referente DSA Docenti di sostegno dell‟Istituto Coordinatori di classe Funzioni Strumentali dell‟Istituito Collaboratori della Dirigente Scolastica Responsabile A.S.L. Compiti e funzioni del G.L.I. 1. Rilevazione dei B.E.S. presenti nell‟Istituto, attraverso apposita scheda 2. Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere a favore degli alunni 3. Focus e confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie di gestione delle classi 4. Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola 5. Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli G.L.H. operativi sulla base delle effettive esigenze 6. Elaborazione del Piano Annuale per l‟Inclusività riferito agli alunni con B.E.S. 61 - CONSIGLIO DI CLASSE Il Consiglio di classe individua gli alunni con Bisogni educativi speciali sulla base delle competenze psico-pedagogico-didattiche e valuta l‟opportunità di adottare un piano didattico personalizzato (PDP) che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti per tutti gli alunni individuati in situazione di svantaggio scolastico, tranne nei casi previsti dalla Legge 104/92 (disabilità) e dalla Legge 170 (D.S.A.). Il PDP deve essere firmato dalla famiglia, dal Consiglio di classe e dal Dirigente Scolastico. - COLLEGIO DEI DOCENTI • Discute e delibera il piano annuale. • All‟inizio di ogni anno scolastico discute e delibera gli obiettivi da perseguire proposti dal G.L.I. e le attività da porre in essere che confluiranno nel piano annuale di inclusione. • Al termine dell‟anno scolastico verifica i risultati ottenuti. SCELTE DIDATTICHE IN PRESENZA DI B.E.S. 1. Le sensorialità prevalenti: Va facilitato l‟apprendimento attraverso il canale visivo (mappe mentali e concettuali, diagrammi di flusso, schemi, immagini…) e il canale uditivo (registrazione delle spiegazioni, libri di testo digitali…) 2. I tempi: Frammentare la lezione in micro unità di circa 15‟, introducendo variazioni per catturare l‟attenzione Vanno concessi tempi distesi per lo studio e le verifiche 62 3. Organizzazione degli spazi: Ridurre i distruttori Variare l‟organizzazione dei banchi in funzione del tipo di attività o consentire agli alunni di spostarsi o riorganizzarsi nel passaggio da una fase all‟altra dell‟attività Contatto visivo costante con gli alunni con bisogni educativi speciali Aula come “laboratorio” 4. La comunicazione Parlare teatralizzando ed enfatizzando con il non verbale i significati espressi con il linguaggio verbale (variare il tono di voce,usare gesti e sguardo…) Non stare fermi ma muoversi (il movimento attira l‟attenzione) Usare poche incisive parole e ritornare spesso sui concetti principali 5. Depenalizzare l’errore Errore accettato come non del tutto evitabile e non sempre autocorreggibile Cercare il ragionamento che c‟è dietro l‟errore, non soltanto sanzionare Non segnalare l‟errore mentre l‟alunno sta lavorando, non segnare tutti gli errori Consentite tempi personalizzati per le verifiche o accettare un numero inferiore di risposte 6. Utilizzare in modo personalizzato: Strumenti compensativi Misure dispensative Criteri di valutazione personalizzati, collegialmente condivisi e individualmente applicati 7. Organizzare il lavoro in classe Favorire la cooperazione e non la competizione Favorire l‟empatia Utilizzare la pedagogia della narrazione e i metodi autobiografici Privilegiare gli stili di apprendimento di ciascuno, accettando anche lavori differenziati Evitare gli imprevisti che creano ansia STRATEGIE PER L’APPRENDIMENTO Gratificare e incoraggiare l‟alunno ogni qualvolta ci sia l‟occasione per farlo Renderlo sempre consapevole dei propri progressi, facendogli notare che è in grado di applicare conoscenze che non possedeva nella settimana/lezione precedente 63 Privilegiare un insegnamento “sistematico”, con molte ripetizioni dello stesso concetto ma con modalità diverse affinché queste risultino interessanti e motivanti Variare le attività durante la lezione, evitando di incentrarle su una sola abilità, per far sì che ciascuno possa trovare facilmente un suo spazio All‟inizio di ogni lezione ripetere con tutta la classe quanto è stato presentato durante la lezione precedente e cercare di coinvolgere i ragazzi con domande flash (warm up) Utilizzare il brainstorming di tipo visivo per tirar fuori le idee come vengono e collegarle a posteriori Prima di qualsiasi lettura o spiegazione attivare il processo cognitivo dell‟anticipazione: spiegazione per sommi capi ed estrazione delle “parole chiave” Se nel testo ci sono termini nuovi o difficili, spiegarli prima, sottolinearli poi quando si incontrano Controllare spesso se quanto è stato spiegato è sufficientemente chiaro In caso si dettino appunti, fornire fotocopie o file Accertarsi che l‟alunno riesca a scrivere sul diario i compiti assegnati, eventualmente grazie anche all‟aiuto del compagno di banco Utilizzare quando possibile il lavoro di gruppo o a coppie, che consente di sfruttare le capacità di problem solving Utilizzare software per la didattica meta cognitiva Le mappe e gli schemi: Insegnare a costruire le mappe Non utilizzare più di 8 – 10 parole chiave Fare uso dei colori e degli organizzatori grafici Insegnare ad usare i software per costruire le mappe Lasciare sotto gli occhi la mappa durante l‟interrogazione orale Occorre operare una semplificazione sintattica e lessicale del testo: Non utilizzare testi di più di 150/200 parole Non utilizzare parole sconosciute o complesse Utilizzare frasi brevi Esplicitare sempre soggetto e oggetto Utilizzare possibilmente verbi attivi al modo finito Distinguere chiaramente le informazioni principali dalle secondarie Evidenziare graficamente i passaggi principali Alleggerire sempre e comunque l‟entità della parte scritta a favore di schemi e immagini 64 LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Le linee guida emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione il 4 agosto 2009 hanno lo scopo di migliorare il processo di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Tale documento fa seguito all‟atto di ratifica da parte del Parlamento italiano (legge n.18 del 3 marzo 2009) della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità (13 dicembre 2008) che non introduce nuovi diritti, ma si prefigge lo scopo di promuovere, proteggere e assicurare alle persone con disabilità il pieno ed eguale godimento del diritto alla vita, alla salute, all‟istruzione, al lavoro, ad una vita indipendente, alla mobilità, alla libertà di espressione e in generale alla partecipazione alla vita politica e sociale. Il documento contenente le Linee Guida intende dare delle direttive generali sulla base delle quali assicurare l‟effettività del diritto allo studio degli alunni con disabilità mediante risposte adeguate ai loro bisogni educativi speciali. In una scuola che vuole definirsi “dell‟inclusione” e “dell‟integrazione” il Piano dell‟Offerta Formativa deve prevedere percorsi che riguardano la totalità dei soggetti e, dunque, anche gli alunni con disabilità e deve progettare interventi educativi che diano risposte precise alle esigenze educative di ogni individuo inserito nella comunità scolastica. In tal senso la presenza di alunni con disabilità e/o difficoltà specifiche di apprendimento non è da considerarsi un ostacolo, ma una opportunità di crescita per l‟intero gruppo classe. Il percorso di integrazione ed inclusione prevede una forte leadership del Dirigente Scolastico che si realizza attraverso la promozione di iniziative da attuarsi insieme ad altre componenti scolastiche e territoriali (Gruppi H, Consigli di classe, famiglie, equipe psico-pedagogiche, servizi sociali in genere, reti di scuole). Importante il contributo del Collegio dei Docenti e del Consiglio di Istituto che devono elaborare e approvare il Piano dell‟Offerta Formativa. Per la realizzazione operativa dell‟attività di integrazione scolastica degli alunni con disabilità si individua una figura professionale di riferimento che cura gli aspetti organizzativi e la documentazione e, in generale, è garante dell‟attuazione del POF. 65 La Scuola promuove in particolare progetti, attività di aggiornamento e formazione dei docenti sul tema della disabilità, iniziative e strategie che mirino a migliorare e potenziare il processo di inclusione. Si prevede, inoltre, la realizzazione di attività sportive, iniziative musicali, drammatizzazione, lavori di gruppo e qualsiasi altra attività che possa favorire l‟apprendimento, la socializzazione e la partecipazione alle attività didattiche. La Legge n. 104 del 1992 all‟articolo 12 afferma che l‟obiettivo fondamentale da conseguire è lo sviluppo degli apprendimenti mediante la comunicazione, la socializzazione e la relazione interpersonale, ricordando che “l‟esercizio del diritto all‟educazione e all‟istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all‟handicap”. Tale priorità deve essere tenuta presente nella Progettazione educativa e didattica per gli alunni con disabilità. Infatti l‟integrazione non deve avvenire solo attraverso la socializzazione, ma attraverso l‟apprendimento dei saperi essenziali in considerazione dei bisogni e delle potenzialità dei singoli allievi. Inoltre, la Progettazione deve avere come finalità la costruzione di un “progetto di vita” che consenta all‟alunno di programmare il proprio futuro anche in una dimensione lavorativa. La Progettazione deve scaturire da un‟azione collegiale. 1. Il Collegio docenti inserisce nel Piano dell‟Offerta formativa la scelta inclusiva della Istituzione scolastica e indica le prassi didattiche per promuovere tale processo a favore degli allievi disabili. 2. Il Gruppo H, sotto la guida del Dirigente Scolastico, rende operative nel concreto le linee indicate dal Collegio, redige un Piano generale delle attività di integrazione per gli allievi dell‟Istituto, individua le risorse disponibili sul territorio e nell‟Istituto ad integrazione degli strumenti già utilizzati, mantiene i rapporti con la scuola primaria, le ASL, i genitori e predispone, insieme ai Consigli di classe, i Piani educativi individualizzati. 3. I Consigli di classe predispongono con l‟insegnante di sostegno il PEI, si adoperano per il coordinamento delle attività didattiche e di quanto può consentire agli alunni con disabilità, sulla base dei loro bisogni e necessità, la piena partecipazione allo svolgimento della vita scolastica, lavorando secondo tre direzioni: - il clima di classe, che deve essere sereno, non discriminatorio, ma deve tendere a costruire delle relazioni socio-affettive positive; 66 - - l‟adozione di strategie e metodologie didattiche varie, come l‟apprendimento cooperativo, di gruppo, il tutoraggio, l‟apprendimento per scoperta, l‟utilizzo di ausili informatici e sussidi specifici; la costruzione attiva della conoscenza rispettando ritmi e stili di apprendimento, attitudini e interessi dell‟allievo. La valutazione in itinere degli alunni con disabilità deve tener conto non tanto di risultati standard, ma deve valutare i processi di apprendimento e i risultati conseguiti in considerazione della situazione di partenza. In occasione degli Esami di Stato al termine del triennio della scuola secondaria di primo grado, per gli allievi diversamente abili possono essere predisposte prove di esame differenziate. Esse hanno valore equivalente a quelle ordinarie, devono corrispondere agli insegnamenti impartiti e devono essere idonee a valutare il progresso dell‟alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di partenza. Nel caso delle prove INVALSI, i docenti componenti la Commissione possono adattare le prove a quelle a carattere nazionale ed è inoltre consentito agli allievi, durante lo svolgimento, l‟uso di attrezzature tecniche e di sussidi didattici particolari. Per ciò che riguarda le prove orali, gli alunni diversamente abili, per i quali è stata predisposta una diversa programmazione delle attività, dovranno essere guidati a sostenere un colloquio che tenga conto di tale programmazione, degli obiettivi effettivamente raggiunti, delle eventuali difficoltà. Sul diploma di licenza viene riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove. Di fondamentale importanza sono i rapporti della istituzione scolastica con le famiglie degli allievi disabili. Innanzitutto le famiglie possono fornire informazioni preziose sul vissuto familiare dell‟allievo e costituiscono un elemento di continuità tra l‟educazione “informale” e l‟educazione “formale”. In secondo luogo esse rappresentano un punto di riferimento essenziale per la corretta inclusione scolastica dell‟alunno con disabilità. Il nostro Istituto provvede ad elaborare un Piano delle attività per l‟integrazione degli alunni con disabilità, cui i Consigli di classe faranno riferimento per il PEP, Piano Educativo Personalizzato, avente come riferimento i singoli allievi disabili. 67 Considerata la presenza nel nostro Istituto di allievi portatori di handicap, come previsto dalla Legge-Quadro n. 104 del 1992, è stato costituito un gruppo di lavoro composto dal Dirigente Scolastico, dal docente referente il gruppo H, dai docenti di sostegno, da uno psicologo del Servizio Sanitario e – in casi particolari – dai docenti dei Consigli delle classi in cui sono inseriti gli allievi diversamente abili e dai genitori degli stessi allievi. Il Gruppo si riunisce abitualmente all‟inizio dell‟anno scolastico, alla fine del primo e del secondo quadrimestre con il compito di programmare, collaborare e compartecipare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dai Piani Educativi Individualizzati e per verificare e valutare gli effetti dei diversi interventi e l‟influenza esercitata dall‟ambiente scolastico. Il Gruppo si riunisce anche per: - analizzare particolari situazioni relative a singoli allievi; individuare le risorse disponibili sul territorio e nell‟Istituto ad integrazione degli strumenti già utilizzati; gestire i rapporti con la Scuola primaria, con le ASL, con i genitori; collaborare e partecipare alla predisposizione, oltre che del PDF e del PEI, di specifici progetti di integrazione; condividere esperienze. I docenti di sostegno, in collaborazione con i Consigli di classe interessati, valutano le situazioni di partenza attraverso l‟osservazione diretta e la somministrazione di vari test d‟ingresso, utili ad accertare il possesso delle abilità di base e le potenzialità dell‟allievo e predispongono gli strumenti culturali, gli spazi, le attrezzature funzionali all‟acquisizione, da parte dell‟alunno, di abilità cognitive, linguistico-espressive, logico-matematiche e tecnico-operative. 68 Con riferimento alle Linee Guida (5 agosto 2009) per l‟integrazione degli alunni diversamente abili nella scuola primaria e secondaria di 1° grado, il Collegio dei docenti discute ed approva tutte le azioni volte a promuovere l‟inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità, come espressamente ribadito nel POF d‟Istituto alla voce “finalità generali e specifiche del processo formativo”. La Programmazione di Istituto, il Piano di lavoro del Consiglio di classe e la Programmazione Educativa Individualizzata (PEI), in relazione agli alunni con disabilità, sono definiti dalla seguente finalità: contribuire alla costruzione di un Progetto di vita, inteso come “orientamento di prospettiva”, cui adeguare obiettivi, attività, valutazione dei traguardi conseguiti. Tale finalità mira a proiettare l‟alunno con disabilità nella dimensione “dell‟essere adulto” nei diversi ruoli e contesti di vita. La Programmazione, nelle sue diverse articolazioni, tiene conto della Classificazione internazionale del funzionamento della salute, della disabilità (ICF), pubblicata nel maggio 2001 dall‟Organizzazione Mondiale della salute (OMS) e riconosciuta da 191 Paesi nel mondo. Tale documento valorizza un approccio integrato al problema della disabilità e ne dà una nuova definizione, legata essenzialmente a fattori ambientali sfavorevoli. Pertanto, nel progettare le attività annuali, i Consigli di classe e i docenti interessati partono dalla valutazione della situazione dell‟alunno sotto l‟aspetto didattico, psicologico, ambientale e relazionale e rendono il Progetto di vita parte integrante della programmazione e del Piano Educativo Individualizzato. Nello specifico tale prospettiva induce i docenti del Consiglio di classe a: 1. coinvolgere tutti i protagonisti del processo di integrazione: scuola, famiglia, risorse relazionali familiari, risorse associative, ricreative, culturali; 2. aiutare l‟alunno a sviluppare desideri e motivazioni, identità, autonomia ed autostima; 3. individuare obiettivi che orientino il più possibile l‟alunno verso scelte funzionali ad un progetto di vita. 69 I Consigli di classe si impegnano nel coordinamento delle attività didattiche e nella individuazione delle risorse che possano consentire all‟alunno con disabilità la piena partecipazione alla vita scolastica della classe in cui è inserito, sulla base dei suoi bisogni e delle sue necessità. I docenti curricolari hanno il compito di: valorizzare le diversità presentate dagli alunni disabili, che vanno intese come occasione di arricchimento per l‟intera classe; favorire il senso di appartenenza e la costruzione di positive relazioni socioaffettive all‟interno del gruppo classe e della scuola nel suo complesso; scoprire e valorizzare le potenzialità dell‟allievo con disabilità in relazione a specifiche aree disciplinari (area dei linguaggi verbali, dell‟espressività musicale, artistica..) sulle quali innestare il processo di apprendimento; adottare strategie e metodologie idonee, quali l‟apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo, il tutoraggio, l‟apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo-lezione in tempi più brevi, l‟utilizzo di mediatori didattici, l‟uso di attrezzature e ausili informatici, di software e specifici sussidi; considerare l‟alunno protagonista dell‟apprendimento, qualunque siano le sue potenzialità e i suoi limiti; attivare strategie personalizzate di approccio al “sapere” e al “saper fare”, rispettando i ritmi e gli stili di apprendimento e “assecondando” i meccanismi di autoregolazione. Al fine di favorire il processo di corretto e proficuo inserimento degli allievi con disabilità nel contesto scolastico e il percorso di integrazione culturale e sociale, il nostro Istituto cura particolarmente i rapporti con le equipe multidisciplinari delle ASL, con le scuole primarie di provenienza degli allievi, con l‟Istituto Tecnico Statale “Grazia Deledda” di Lecce, in qualità di Centro risorse per l‟aggiornamento dei docenti di sostegno e lo sviluppo di specifici progetti inerenti l‟integrazione e il successo scolastico degli allievi con disabilità. 70 La valutazione in decimi, quadrimestrale e finale, terrà conto degli obiettivi del PEI, che costituirà il punto di riferimento per le attività educative a favore dell‟alunno con disabilità. La valutazione sarà sempre considerata come valutazione dei processi e non come valutazione della performance. (Dal POF di Istituto) ….” In occasione degli Esami di Stato al termine del triennio della scuola secondaria di primo grado, per gli allievi diversamente abili possono essere predisposte prove di esame differenziate. Esse hanno valore equivalente a quelle ordinarie, devono corrispondere agli insegnamenti impartiti e devono essere idonee a valutare il progresso dell‟alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di partenza. Nel caso delle prove INVALSI, i docenti componenti la Commissione possono adattare le prove a quelle a carattere nazionale ed è inoltre consentito agli allievi, durante lo svolgimento, l‟uso di attrezzature tecniche e di sussidi didattici particolari. Per ciò che riguarda le prove orali, gli alunni diversamente abili, per i quali è stata predisposta una diversa programmazione delle attività, dovranno essere guidati a sostenere un colloquio che tenga conto di tale programmazione, degli obiettivi effettivamente raggiunti, delle eventuali difficoltà. Sul diploma di licenza viene riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove medesime. Agli alunni con disabilità, che non conseguono la licenza, è rilasciato un attestato di credito formativo, valido per l‟iscrizione e la frequenza delle classi successive”. 71 La Legge 8 ottobre 2010 n. 170 detta nuove norme per l‟integrazione scolastica degli allievi con disturbi specifici di apprendimento, garantendo loro il diritto all‟istruzione. Tale legge, nell‟articolo 1, riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma che costituiscono una limitazione importante nel campo dell‟apprendimento. - La dislessia è un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell‟imparare a leggere e nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura. - La disgrafia è un disturbo specifico di scrittura che si manifesta nella difficoltà a riprodurre correttamente i segni grafici. - La disortografia è un disturbo specifico di scrittura che si manifesta con difficoltà nei processi linguistici di transcodifica. - La discalculia è un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell‟elaborazione dei numeri. I disturbi su indicati possono sussistere separatamente o insieme. La Legge 170/2010 persegue specifiche finalità. In sintesi: - promuovere all‟interno dell‟Istituto una integrazione degli alunni DSA; cultura dell‟inclusività e della - favorire la diagnosi precoce e la costruzione di percorsi didattici riabilitativi per gli alunni DSA; - favorire il successo scolastico, riducendo i disagi sul piano emozionale e delle relazioni interpersonali, promuovendo lo sviluppo delle potenzialità; 72 - - favorire l‟acquisizione di una maggiore autonomia e l‟attuazione di processi volti a rendere tali allievi protagonisti nella costruzione dei saperi essenziali; adottare forme di insegnamento e verifica/valutazione degli apprendimenti adeguate alle necessità formative degli studenti DSA; sensibilizzare e preparare problematiche legate ai DSA. insegnanti e genitori nei confronti delle Per attuare le finalità di cui sopra, la Scuola utilizza modelli, tra quelli suggeriti dalla Associazione Italiana Dislessia – Comitato Scuola, per la costruzione di percorsi programmatici annuali che siano personalizzati, partendo dai bisogni e dalle potenzialità degli alunni DSA. I Consigli di classe, in accordo con la famiglia degli allievi e con gli Enti del Servizio Sanitario, individuano gli alunni con uno o più disturbi di apprendimento e predispongono Piani Didattici Personalizzati (PDP) - ad inizio anno per studenti già segnalati oppure nel corso dell‟anno- con precise finalità, obiettivi di apprendimento, metodologie mirate, provvedimenti dispensativi ed uso di strumenti compensativi e di supporto sia durante l‟anno scolastico che durante le prove dell‟Esame di Stato, ivi compresa la prova INVALSI. La personalizzazione ha lo scopo di mettere in rilievo i punti di forza dell‟allievo, consentendogli di sviluppare una propria forma di eccellenza cognitiva. Già nel DPR n. 275 del 1999 si afferma che le istituzioni didattiche riconoscono e valorizzano le diversità promuovendo le potenzialità di ciascuno attraverso tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo, attraverso tempi e attività adeguate ai ritmi di apprendimento di ciascuno. Successivamente, nella Legge 53 del 2003 (riforma Moratti), è presente il concetto di personalizzazione; mentre, sia nelle Indicazioni per il Curricolo del 2007 (riforma Fioroni), sia nelle Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012 si definisce il ruolo della scuola nella realizzazione di percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno. Con la legge n. 170 del 2010 si è passati dalle semplici indicazioni di indirizzo ad una percorso per la realizzazione pratica del PDP (Piano Didattico Personalizzato). La personalizzazione di un Piano di insegnamento/apprendimento presuppone la diversificazione, possibile attraverso forme di flessibilità,delle metodologie, dei tempi, degli strumenti. Per flessibilità didattica si intende la capacità da parte del docente, sia in fase di progettazione che durante il percorso didattico, di adattare l‟insegnamento alle reali possibilità di apprendimento di ogni studente. 73 La flessibilità didattica può essere determinante nel conseguimento della competenza chiave, indicata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio d‟Europa nel 2006, “Imparare ad imparare”, cioè: - conseguire consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, dei propri punti di forza e di debolezza, delle personali strategie di apprendimento; - conseguire capacità di affrontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace, organizzando al meglio il proprio lavoro e ottimizzando la gestione dei tempi. La legge n. 170 del 2010 e le “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” del 2011 pongono l‟accento sulle misure educative e didattiche di supporto e sugli strumenti compensativi. Per ciò che riguarda le prime, si insiste sull‟uso di una didattica individualizzata e personalizzata con adeguate strategie educative, specie nell‟insegnamento delle lingue straniere, che deve avvenire utilizzando strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche la possibilità dell‟esonero. Tra gli strumenti compensativi si insiste sull‟uso delle tecnologie informatiche e comunque sull‟uso di mezzi di apprendimento alternativi. La valutazione deve essere non dell‟apprendimento ma per l‟apprendimento e, in quanto tale, riveste un valore formativo: deve valutare per educare e non per sanzionare, cioè attivarsi per ricercare le strategie educative più efficaci, effettuando una verifica costante del graduale conseguimento degli obiettivi. Il PDP, una volta redatto, deve essere condiviso con la famiglia: - per consentire una fattiva collaborazione tra i genitori e l‟istituzione scolastica, - per condividere strategie e modalità pratiche di approccio allo studio sia a scuola, ma soprattutto a casa, - per rilevare insieme i progressi, anche minimi, conseguiti rispetto ai livelli di partenza. Il nostro Istituto predispone e inserisce nel P.O.F. il PIANO DELLE ATTIVITÀ EDUCATIVO-DIDATTICHE per l‟integrazione degli allievi con Disturbi Specifici di Apprendimento ed un modello per l‟attuazione del Piano Personalizzato annuale. 74 Strategie didattiche e metodologiche Finalità Promuovere all‟interno dell‟Istituto una cultura dell‟inclusività. Implementare nei docenti la conoscenza dei disturbi specifici di apprendimento e le strategie metodologiche e didattiche da attuare. Garantire il successo formativo degli alunni dell‟apprendimento (D.S.A.) rispondendo ai loro bisogni. con disturbi specifici Agevolare l‟acquisizione da parte degli studenti con D.S.A. di una sempre maggiore autonomia nella costruzione dei saperi. Favorire il dialogo con le famiglie. Intessere una rete esterna alla scuola per favorire lo scambio di informazioni e strumenti per gli alunni D.S.A. Obiettivi Rispondere ai bisogni degli alunni con D.S.A. Insegnare a tutti gli alunni con D.S.A. ad utilizzare gli strumenti compensativi informatici. Favorire nei genitori la conoscenza dei disturbi specifici di apprendimento e degli strumenti dispensativi e compensativi previsti dalla legislazione. Diffondere conoscenze relative a: - disturbi specifici d‟apprendimento - inclusione/integrazione, - software didattici e/o ausili specifici, - corsi d‟aggiornamento specifici… 75 Destinatari Tutti i docenti della scuola secondaria di primo grado “Ascanio Grandi” Alunni D.S.A. e loro famiglie Metodologie La Legge 170 in vigore dal 2/11/2010 (Gazzetta Ufficiale n. 244) garantisce agli studenti DSA : - l‟uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico; - l‟introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere (vedi allegato 1); - per l‟insegnamento delle lingue straniere, l‟uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell‟esonero, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato. Ne consegue che tutti gli insegnanti dell‟Istituto opereranno affinché l‟alunno/a sia messo/a in condizione di seguire la stessa programmazione di classe sia attraverso un atteggiamento di sensibile attenzione alle specifiche difficoltà, in modo da stimolare l‟autostima ed evitare frustrazioni, sia attraverso l‟attivazione di particolari accorgimenti: creare un clima di apprendimento sereno, nel riconoscimento e nel rispetto delle singole diversità; organizzare attività in coppia o a piccolo gruppo, nell‟ottica di una didattica inclusiva; adeguare, ed eventualmente dilatare, i tempi dati a disposizione per le richieste operative; utilizzare differenti modalità comunicative e attivare più canali sensoriali nel momento delle spiegazioni; 76 avviare all‟uso della videoscrittura, soprattutto per la produzione testuale o nei momenti di particolare stanchezza/illegibilità del tratto grafico; promuovere la conoscenza e l‟utilizzo di tutti quei mediatori didattici che possano metterlo/a in una serena condizione di apprendere (immagini, schemi, mappe,…) Criteri e modalità di verifica e valutazione Concordare l‟applicazione delle misure compensative e dispensative sopra citate. Differenziare le verifiche sulla base della diagnosi. Leggere il testo della verifica (preferibilmente a tutta la classe). Escludere esplicitamente la valutazione della correttezza ortografica e sintattica (per alunni disgrafici e disortografici) nelle valutazioni delle prove scritte, valutandone il contenuto. Nelle materie scientifiche valutare i procedimenti utilizzati, escludendo dalla valutazione gli errori di calcolo e/o copiatura (per alunni discalculici). Dare maggiore valutazione alle prove orali rispetto a quelle scritte, in particolare nella valutazione delle lingue straniere. Si applicheranno le “buone prassi” consistenti in: Evitare di consegnare materiale scritto a mano, prediligendo quello stampato (arial 12, 14, interlinea 1,5) o digitale, o registrato. Concordare le interrogazioni. Utilizzare prove strutturate a risposta chiusa o multipla Accordarsi sui tempi delle verifiche: meglio sarebbe ridurre il materiale della prova, con la possibilità di utilizzare diversi supporti (pc, correttore ortografico, sintesi vocale, mappe, schemi, formulari). In alcuni casi si può concordare un tempo maggiore, ma è necessario tenere conto dell‟affaticamento. Giudicare principalmente lo sviluppo dei pensieri e la loro coerenza, ovvero i contenuti più che la forma. Evitare più di una verifica o interrogazione nella stessa giornata. 77 Assegnare compiti a casa in misura ridotta. La valutazione globale deve considerare il raggiungimento degli obiettivi alla luce del percorso personalizzato e concordato nel PDP. Va valutato l‟impegno complessivo dello studente con DSA nella consapevolezza che la capacità attentiva, di memorizzazione e concentrazione sono compromesse in misura diversa a seconda della gravità e della tipologia del Disturbo Specifico d‟Apprendimento. INDICAZIONI PER LO SVOLGIMENTO DELLE PROVE SCRITTE ED ORALI PER L’ESAME DI STATO A CONCLUSIONE DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE La relazione finale di presentazione della classe dovrà contenere il percorso scolastico dell‟alunno, tutte le notizie relative al percorso triennale, agli strumenti compensativi, alle dispense messe in atto, alle verifiche, ai tempi e al sistema valutativo. Durante le prove d‟esame, per l‟alunno con diagnosi o segnalazione specialistica di DSA, verranno impiegate le misure dispensative e gli strumenti compensativi, così come indicato nelle note ministeriali, coerentemente con quanto utilizzato in corso d‟anno. In particolare è importante, da parte dei docenti, la lettura ad alta voce delle prove e la presentazione del materiale scritto su formato digitale leggibile con la sintesi vocale. La commissione d‟esame terrà in considerazione, per la predisposizione della terza prova scritta e la valutazione delle altre due prove: tempi più lunghi, tenendo conto dei livelli di affaticabilità utilizzo di strumenti informatici, se utilizzati in corso d‟anno (es. sintesi vocale, dizionari digitali) La Certificazione delle competenze terrà conto delle caratteristiche e delle abilità dell‟allievo con DSA (vedi allegato). 78 MISURE DISPENSATIVE E COMPENSATIVE: COME APPLICARLE NELLA SCUOLA? lentezza ed errori nella lettura con conseguente difficoltà nella comprensione del testo: - evitare di far leggere a voce alta (a meno che non lo chieda l‟alunno) incentivare l‟utilizzo di computer con sintesi vocale, di cassette con testi registrati, di dizionari digitali sintetizzare i concetti con l‟uso di schemi, mappe concettuali e/o mentali leggere le consegne degli esercizi e/o fornire, durante le verifiche, prove su supporto audio e/o digitale ridurre nelle verifiche scritte il numero degli esercizi senza modificare gli obiettivi evitare le verifiche scritte in tutte le materie tradizionalmente orali, consentendo l‟uso di mappe o ipertesti (PPT) durante l‟interrogazione difficoltà nei processi di automatizzazione della letto-scrittura: - evitare di far prendere appunti, ricopiare testi o espressioni, matematiche, ecc. evitare la scrittura sotto dettatura evitare la copiatura dalla lavagna non richiedere l‟uso del vocabolario cartaceo non richiedere la scrittura in corsivo in favore dello stampato maiuscolo fornire appunti su supporto digitale o cartaceo stampato, in modo chiaro, in caso di necessità di integrazione dei libri di testo consentire l‟uso del registratore difficoltà nel ricordare le categorizzazioni: - favorire l‟uso di schemi privilegiare l‟utilizzo corretto delle forme grammaticali sulle acquisizioni teoriche delle stesse utilizzare per le verifiche domande a scelta multipla sperimentare diverse tipologie x individuare cadute specifiche difficoltà nel recuperare rapidamente nella memoria nozioni già acquisite: - - incentivare l‟utilizzo di mappe, schemi e ipertesti (PPT) durante l‟interrogazione, come previsto anche nel colloquio per l‟esame di Stato, per facilitare il recupero delle informazioni e migliorare l‟espressione verbale orale evitare di richiedere lo studio mnemonico e nozionistico in genere, tenere presente che vi è una notevole difficoltà nel ricordare nomi, termini 79 tecnici e definizioni (ad es. per le materie scientifiche, diritto, filosofia,…) facile stanchezza e tempi di recupero troppo lunghi: - fissare interrogazioni e compiti programmati, evitare la sovrapposizione di compiti e interrogazioni di più materie evitare di richiedere prestazioni nelle ultime ore (ridurre le richieste di compiti per casa ) Promuovere attività metacognitive: - potenziare i processi “alti” legati all‟anticipazione e alle rappresentazioni mentali e le mnemotecniche visive indurre abilità di studio personalizzate preferire una valutazione formativa che punti più sul contenuto che sulla forma favorire l‟instaurarsi di meccanismi di autoverifica e di controllo potenziare l‟autostima evitando di sottolineare solo le difficoltà STRUMENTI COMPENSATIVI - - Tablet o computer con programmi di videoscrittura, correttore ortografico e sintesi vocale o diversi ausili tecnologici (maggiori distributori Anastasis o Erikson) Audiolibri Testi scolastici con allegati CD –ROM Testi in formato PDF – Biblioteca digitale (reperibili presso AID) Schede per le forme verbali, l‟analisi grammaticale, logica e del periodo Tabelle e mappe concettuali per tutte le discipline Cartine geografiche e storiche Tavola pitagorica e tabelle delle misure e delle formule geometriche Strutturazione dei problemi per fasi Calcolatrice Lettura da parte dell‟insegnante dei compiti in classe scritti Traduttori automatici digitali Enciclopedie, Dizionari e Traduttori “on line” Le più famose e diffuse enciclopedie sono: Microsoft Encarta e Omnia De Agostini. Esistono anche supplementi in CD-Rom inseriti in enciclopedia cartacee, per esempio nella Treccani e in molte altre. Importante nella scelta dell‟enciclopedia è verificare che il testo contenuto sia “copiabile” e quindi trasportabile in un software dotato di sintesi vocale per l‟ascolto. 80 Sia le enciclopedie come Encarta (http://it.encarta.msn.com) che i dizionari, ad esempio il Garzanti (http://www.garzantilinguistica.it), possono essere consultati on-line, con alcune limitazioni che possono venire meno abbonandosi. Altra enciclopedia consultabile: http://wikipedia.org Uno dei più diffusi traduttori “on line” su CD-Rom è Power Translator pro, distribuito da Questar (www.questar.it). Di grande utilità ed interesse è il traduttore inserito nel software Carlo Mobile prodotto dalla Cooperativa Anastasis (www.anastasis.it) nato espressamente come strumento compensativo per adolescenti e adulti con DSA.Esistono traduttori on-line, come quello offerto da “Altavista” (http://babelfish.altavista.com) o da “Google” (http://www.google.com/language tools) . In Appendice: Piano Didattico Personalizzato (PDP) 81 Con il termine “sindrome da deficit di attenzione/iperattività” si intende riferirsi a comportamenti caratterizzati: - da difficoltà a mantenere l‟attenzione soprattutto in compiti prolungati nel tempo o che richiedono capacità di pianificazione e di organizzazione delle attività - da impulsività, ovvero da difficoltà a rispondere in modo appropriato agli stimoli che ricevono, agendo senza pensare e senza riuscire a controllare il proprio comportamento e a stabilire duraturi rapporti sociali - da iperattività, che si evidenzia in un eccesso di movimenti, in forme di agitazione e di irrequietezza che ne compromettono l‟attenzione e la concentrazione su compito dato. Si è osservato che l‟iperattività spesso è associata ad altre difficoltà cognitive (DSA) e comportamentali (oppositività provocatoria e difficoltà nell‟autocontrollo) e ne può compromettere l‟apprendimento. Il Ministero della Pubblica Istruzione in data 1° aprile 2009, e successivamente in data 4 dicembre 2009, ha emanato una serie di “Indicazioni organizzative” per richiamare l‟attenzione delle Istituzioni sanitarie locali e delle Istituzioni scolastiche e dei suoi operatori sulle problematiche relative agli allievi affetti da sindrome da “deficit di attenzione/iperattività” o ADHD. Il MIUR raccomanda forme di collaborazione tra strutture sanitarie, famiglie e operatori scolastici al fine di individuare tempestivamente i casi su indicati e stabilire gli opportuni interventi sia sul piano sanitario che su quello della integrazione scolastica dei soggetti in questione. In data 19 ottobre 2010 L‟Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia ha emanato un Protocollo operativo, in applicazione delle direttive ministeriali, come vademecum orientativo per le scuole che si trovano nella necessità di elaborare strategie didattiche efficaci per alunni con problemi di attenzione e iperattività, facendo esplicito riferimento ai documenti redatti da numerose associazioni di esperti e genitori in relazione alle problematiche di inserimento scolastico degli alunni con 82 sindrome ADHD: SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell‟Infanzia e dell‟adolescenza), AIDAI (Associazione Italiana per i disturbi di attenzione, iperattività e dell‟adolescenza, AIFA (Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus). Il MIUR regionale ha inteso sollecitare la diffusione e discussione del Protocollo all‟interno degli organi collegiali, la sua elaborazione a cura dei gruppi GLH di Istituto e l‟inserimento nel POF di Istituto con i seguenti obiettivi specifici: favorire l‟acquisizione da parte del corpo docente di conoscenze relative alle caratteristiche psicologiche e comportamentali dell‟allievo ADHD far apprendere agli insegnanti alcune tecniche di modificazione del proprio comportamento da applicare con l‟alunno ADHD potenziare le risorse emotive degli insegnanti per migliorare le relazioni con l‟alunno ADHD far apprendere agli insegnanti strategie di intervento nella classe sia per facilitare il rapporto dell‟allievo con i compagni di classe sia per rinforzare i processi di inclusione dell‟allievo iperattivo da parte dei compagni favorire la messa in atto di interventi che promuovano l‟autostima e l‟inclusione degli allievi con difficoltà attentive e/o iperattività, come ad esempio l‟assegnazione di incarichi di responsabilità favorire la programmazione di attività in cui gli allievi ADHD possano dare il loro contributo, sentendosi parte attiva del processo di apprendimento favorire la programmazione di attività la cui riuscita dipenda dalla cooperazione tra gli alunni del gruppo classe e che prevedano l‟inclusione di allievi ADHD favorire l‟acquisizione da parte dei docenti di particolari strategie didattiche per facilitare l‟apprendimento dell‟alunno ADHD. Le diverse associazioni di esperti e genitori, cui fa riferimento anche la nota del MIUR regionale, forniscono indicazioni precise e dettagliate per la conoscenza, la gestione del comportamento degli alunni con difficoltà di attenzione/iperattività e danno suggerimenti utili al processo di inserimento/integrazione e al successo scolastico dell‟alunno in questione, tenendo presente che un corretto atteggiamento da parte dell‟insegnante nei confronti di tali alunni ha un forte impatto sulla modificazione dei loro comportamenti. 83 In particolare la Società Italiana di Neuropsichiatria dell‟Infanzia e dell‟adolescenza indica cinque regole base per l‟inserimento scolastico dei soggetti con ADHD : regole chiare e concise, espresse in forma positiva compiti di breve durata o comunque suddivisi in tempi più brevi gratificazioni e punizioni devono essere contigue ai comportamenti da premiare o sanzionare utilizzare strategie positive prima di eventuali tecniche di punizione utilizzare tecniche appropriate per tenere desta l‟attenzione 84 85 INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE PREMESSA La sperimentazione nel campo educativo nasce dal bisogno di innovazione di un sistema educativo che deve tener conto delle trasformazioni della società. La complessità della società richiede agli operatori della scuola di essere “educatori” e non solo strumenti di trasmissione di contenuti e valori cristallizzati nel tempo. Tali considerazioni inducono ad interrogarsi sul ruolo delle istituzioni scolastiche, sui saperi, sui metodi e portano a considerare la sperimentazione come uno strumento fondamentale di cui la Scuola dispone per contribuire – dall‟interno – a risolvere i problemi, interpretare i bisogni degli utenti, creare una tensione continua all‟innovazione, proponendo un nuovo concetto di educazione, una nuova funzione della scuola e un nuovo ruolo dell‟insegnante. Il processo educativo, infatti, è la formazione di abilità, conoscenze, competenze per la loro utilizzazione sociale: il fine ultimo del processo educativo è quello di formare un cittadino orientato attraverso l‟esperienza, la documentazione, la ricerca. Se la sperimentazione è intrinseca all‟attività docente, ogni Istituzione scolastica deve rappresentare un centro di ricerca pedagogica e didattica al fine di favorire un processo continuo di innovazione volto a migliorare ed elevare la qualità del progetto formativo. Nel nostro Istituto la tensione costante alla ricerca/sperimentazione coinvolge numerosi docenti in una rete di comunicazione, collaborazione, condivisione e nella realizzazione di numerosi progetti. Il POF d‟Istituto intende dare ampia documentazione e comunicazione, all‟interno e all‟esterno della scuola, di tutte quelle attività e quelle iniziative incentrate sulla sperimentazione di percorsi innovativi nel campo della didattica. 86 2014-2015 87 Titolo del percorso interdisciplinare Il diritto di diventare…Grandi Durata: anno scolastico 2014-2015 Motivazione della scelta Nelle “Indicazioni nazionali per il curricolo” del 4 settembre 2012 si afferma che è compito del primo ciclo scolastico “porre le basi per l‟esercizio della cittadinanza attiva”. Attraverso il percorso interdisciplinare “Il diritto di diventare… GRANDI”, la nostra scuola intende promuovere esperienze significative che consentano agli allievi di acquisire la cultura della responsabilità e dell‟impegno, della partecipazione personale, creativa, appassionata alla vita sociale e politica, riaffermando valori spesso disattesi nella società in cui ci troviamo a vivere: senso della legalità, etica della responsabilità individuale e collettiva, acquisizione del concetto di “bene comune”. Tutte le discipline e tutti i docenti sono coinvolti nel percorso didattico che, incentrato sui temi e i valori della legalità, è finalizzato a sviluppare le competenze chiave di cittadinanza: 1. Imparare ad imparare 2. Progettare 3. Comunicare 4. Collaborare e partecipare 5. Agire in modo autonomo e responsabile 6. Risolvere problemi 7. Individuare collegamenti e relazioni 8. Acquisire ed interpretare l’informazione Per favorire un clima relazionale positivo nel lavoro d‟aula, si avverte inoltre l‟esigenza di progettare situazioni e compiti in cui la costituzione di piccoli gruppi, formali ed informali, possa stimolare l‟apprendimento cooperativo degli studenti che, lavorando insieme, migliorano reciprocamente il loro apprendimento. Risorse umane - Gruppo di Progettazione: docenti con Funzione strumentale e referenti dei Distretti disciplinari. - Partecipano alla realizzazione del progetto, oltre agli insegnanti del gruppo di progettazione, tutti i docenti dei Consigli di classe. 88 Funzioni del gruppo di progetto: progettare, pianificare le attività relative alle classi prime, seconde, terze; organizzare fasi di lavoro e tempi. Funzioni dei docenti coinvolti nelle attività in classe: organizzare le attività relative alle singole discipline; osservare le modalità di lavoro; verificare il lavoro svolto individualmente o in gruppo. Risorse materiali Aule scolastiche Laboratorio multimediale Sala cinematografica Autobus per visite guidate Macchine fotografiche, videocamera, registratore … Materiale di facile consumo Destinatari del progetto Il percorso ha come destinatari: - il Collegio docenti come comunità professionale - tutte le classi dell‟Istituto Attività e contenuti del percorso PROGETTAZIONE I FASE - Proposta al Collegio del percorso trasversale da realizzare nell‟a.s. 2014-2015 - Definizione da parte dei Distretti disciplinari delle tematiche da sviluppare (settembre 2014) - II FASE - Revisione delle Unità di apprendimento (settembre 2014) - Calendarizzazione delle attività previste dalle unità di apprendimento - Presentazione degli obiettivi e delle azioni che verranno intraprese (Distretti disciplinari o Collegio) - Presentazione del progetto ai genitori degli allievi nel primo Consiglio di classe 89 ATTUAZIONE Fasi del percorso didattico Il percorso didattico si articola in fasi: a. motivazione degli studenti attraverso la proposta di un problema cognitivamente interessante; b. brainstorming ed esplicitazione delle conoscenze possedute dagli studenti; c. condivisione degli scopi e delle modalità di lavoro; d. lavoro individuale e/o cooperativo in piccolo gruppo o in coppia; e. riflessione metacognitiva sul percorso fatto con l‟aiuto dell‟insegnante; f. valutazione dei processi e, eventualmente, del prodotto finale. Azioni dei docenti: Motivazione degli studenti attraverso l‟esplicitazione degli scopi dell‟attività Focalizzazione dell‟attenzione sulle competenze chiave di cittadinanza Condivisione di regole, modalità di lavoro e tempi di esecuzione Eventuale formazione di piccoli gruppi formali ed informali in base alle caratteristiche cognitive e relazionali Assegnazione dei compiti ai singoli o ai gruppi Ricostruzione del percorso fatto e momento di riflessione meta cognitiva Organizzazione di visite guidate Organizzazione di incontri con esperti Compiti degli allievi: Selezione, organizzazione e rielaborazione delle informazioni Reperimento di altre informazioni Visite guidate ed esecuzione dei compiti assegnati Incontri con esperti Eventuali prodotti finali da esporre in una mostra finale MONITORAGGIO Le attività svolte in classe saranno monitorate attraverso griglie di osservazione. VALUTAZIONE a. valutazione relativa ai processi b. eventualmente, valutazione relativa al prodotto 90 Finalità generali c) condividere i valori sanciti dalla Costituzione d) costruire e sviluppare il senso di legalità e) aver cura e rispetto di se stessi, degli oggetti e dell‟ambiente f) rispettare le regole condivise g) rispettare gli altri e sviluppare atteggiamenti positivi e collaborativi, in un‟ottica di dialogo e rispetto reciproco h) sviluppare un‟etica della responsabilità attraverso il senso del dovere e la capacità di portare a termine gli impegni assunti i) valorizzare il patrimonio culturale j) accrescere le opportunità di didattica laboratoriale per gli studenti Obiettivi specifici Collaborazione tra docenti - progettare per competenze: proporre “compiti di realtà” complessi che coinvolgano diverse abilità. Star bene in classe - migliorare la motivazione e il coinvolgimento degli studenti attraverso proposte di didattica laboratoriale in aula e la formazione di piccoli gruppi cooperativi. Competenze di cittadinanza 1. Imparare ad imparare: acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro 2. Progettare: utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e realistici 3. Comunicare: comprendere messaggi di genere e complessità diversi nelle varie forme comunicative 4. Collaborare e partecipare: saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista 5. Agire in modo autonomo e responsabile: saper riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale 6. Risolvere problemi: saper affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle 7. Individuare collegamenti e relazioni: possedere strumenti che permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo 8. Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l‟informazione ricevuta, valutandone l‟attendibilità e l‟utilità, distinguendo fatti e opinioni 91 Risultati attesi In relazione alla progettazione: - realizzare un percorso didattico finalizzato alla promozione delle competenze chiave di cittadinanza. In relazione agli studenti: - migliorare la motivazione e la partecipazione - migliorare la qualità degli apprendimenti - favorire l‟acquisizione delle competenze di cittadinanza Metodi di valutazione In relazione agli studenti Verranno rilevate e valutate le modalità di lavoro individuale e di gruppo degli studenti; eventualmente, verrà valutato il prodotto finale. In relazione alla scuola e al Collegio A conclusione del percorso, nella fase di autoanalisi d‟Istituto, si valuteranno criticità e/o aspetti positivi e se l‟attività ha suscitato interesse/disinteresse. 92 93 LEGGERE PER CONOSCERE LE “VOCI DEL SALENTO” I Docenti del Dipartimento di Lettere hanno programmato, per l‟ora di approfondimento di italiano nelle classi prime, un percorso finalizzato alla conoscenza di autori e testi del Novecento nel Salento, considerando l‟alto valore formativo della conoscenza del territorio e la necessità, per lo studente, di acquisire una propria identità culturale e sociale. Gli alunni, in uno spazio-laboratorio, svolgeranno diverse attività, avvalendosi di un approccio metodologico-didattico che prevede il coinvolgimento operativo degli allievi attraverso l‟utilizzo di una dispensa elaborata dai docenti del Dipartimento di lettere del nostro Istituto. Dopo aver selezionato testi in prosa e in versi di autori salentini, è stata strutturata la seguente unità di apprendimento: Competenze chiave trasversali: 1. Imparare ad imparare: acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro 2. Progettare: utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e realistici 3. Comunicare: comprendere messaggi di genere e complessità diversi nelle varie forme comunicative 4. Collaborare e partecipare: saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista 5. Agire in modo autonomo e responsabile: saper riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale 6. Risolvere problemi: saper affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle 7. Individuare collegamenti e relazioni: possedere strumenti che permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo 8. Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l‟informazione ricevuta, valutandone l‟attendibilità e l‟utilità, distinguendo fatti e opinioni Obiettivi formativi disciplinari: Sviluppare atteggiamenti positivi nei confronti della cultura locale. Prerequisiti essenziali: (conoscenze, abilità): Leggere e comprendere testi semplici di varia tipologia. Conoscere le strutture essenziali della lingua italiana. Competenze specifiche - Passare dalla nozione rigida e materiale di un territorio geografico alla dinamicità 94 di un territorio culturale - Sapersi muovere sull‟asse diacronico e sincronico dello spazio letterario - Contestualizzare un testo letterario nel tempo e nello spazio - Conoscere e contestualizzare nel tempo e nello spazio i principali poeti e prosatori del Salento nel Novecento - Saper utilizzare la lingua italiana nel parlato e nello scritto Obiettivi di apprendimento Conoscenze: 1. Conosce gli elementi fondamentali dei testi narrativi e poetici 2. Conosce la differenza tra uso proprio e uso figurato delle parole 3. Scopre il proprio territorio come luogo di produzione letteraria Abilità 1. Sa riconoscere gli elementi fondamentali dei testi narrativi e poetici 2. Riconosce le caratteristiche del codice linguistico 3. Sa leggere e comprendere un testo, individuandone elementi principali e secondari 4. Sa collocare nello spazio e nel tempo gli autori studiati e li riconosce come autori del proprio territorio 5. Sa utilizzare correttamente il vocabolario Strategie e metodologie didattiche Lezione frontale e lezione interattiva; lavoro cooperativo; lavoro di gruppo; didattica laboratoriale; brainstorming; problem solving; problem finding; personalizzazione; educazione fra pari (peer education); insegnamento individualizzato; apprendimento basato su problemi autentici; griglie di osservazione e valutazione; riflessione costante sul processo di apprendimento (metacognizione). Contenuti Contestualizzazione degli autori nello spazio geografico, cronologico, storico con uso di tavole sinottiche Inserimento delle opere nello spazio e nel tempo dell‟autore Principali poeti e prosatori del Salento nel Novecento Testi narrativi e poetici di autori salentini del Novecento Formazione di liste operative di lavoro (cronologiche, geografiche, storiche) 95 ATTIVITÀ Contestualizzazione degli autori. Ascolto attivo e finalizzato di testi diversi. Lettura silenziosa ed espressiva. Individuazione ed analisi delle caratteristiche di testi narrativi e poetici. Uso di carte geografiche e localizzazione degli autori. Formazione di liste di lavoro. Dibattiti. Strumenti di verifica e di valutazione: Test volti ad accertare l‟acquisizione di conoscenze ed abilità. Produzione (orale e/o scritta) di testi espositivi rielaborando le informazioni raccolte. Strategie di recupero: Studio assistito in classe (sotto la guida di un tutor) Diversificazione/adattamento dei contenuti disciplinari - Metodologie e strategie differenziate - Coinvolgimento in attività collettive - Allungamento dei tempi di acquisizione delle conoscenze e abilità disciplinari Strategie di potenziamento: Approfondimento - Affidamento di incarichi di coordinamento di lavori Affidamento di incarichi di tutoraggio - Impulso allo spirito critico, alla ricerca linguistica e alla creatività - 96 INDICAZIONI NAZIONALI “CANTIERE PEDAGOGICO – DIDATTICO” RETE DI SCUOLE PER ATTIVITÀ DI FORMAZIONE E RICERCA All'emanazione delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d‟istruzione ha fatto seguito la C.M. 22 del 26 agosto 2013 con la quale si avviano le misure di accompagnamento e si indicano i primi adempimenti per la loro attuazione. Nella suddetta Circolare si sottolinea che l‟attuazione delle Indicazioni nazionali “costituisce una preziosa opportunità per approfondire alcuni nodi culturali, didattici, organizzativi e professionali di particolare rilievo” ed “ implica una coerente rielaborazione del curricolo delle istituzioni scolastiche che tenga conto del profilo dello studente, dei traguardi di sviluppo delle competenze, resi ora prescrittivi, e degli obiettivi di apprendimento”. Tutto ciò comporta un impegno pluriennale da parte delle scuole che a livello territoriale, organizzate in rete, sono impegnante nei programmi di formazione e ricerca. Le attività per il personale hanno preso avvio nell‟anno scolastico 2013-2014 secondo una duplice articolazione: a) iniziative informative, di primo livello, affidate alla responsabilità delle singole istituzioni scolastiche (attivazione di gruppi di lettura/riflessione, nomina di figure di riferimento con compiti di coordinamento, partecipazione ad iniziative di informazione e formazione organizzate nel territorio; b) iniziative di formazione e ricerca, di secondo livello, caratterizzate dalla riflessione e dall'approfondimento sperimentale degli elementi innovativi delle Indicazioni 2012, che – in questa prima fase – hanno coinvolto solo un limitato numero di istituzioni scolastiche e di docenti. Le misure di accompagnamento hanno favorito l‟apertura di numerosi “cantieri” che, a partire dalle esperienze in atto, e attraverso il ricorso a metodologie attive, consentono pratiche riflessive, approfondimenti teorici e sperimentazioni che conducano alla elaborazione di un curricolo di scuola, sulla base delle Indicazioni. L‟articolazione concreta del progetto mira inoltre a favorire la progressiva diffusione, mediante lo scambio di esperienze, delle buone pratiche didattiche già esistenti e di quelle che si potranno realizzare secondo un‟autentica cultura dell‟autonomia. 97 Alcuni docenti del nostro Istituto hanno partecipato al Programma di seminari e di Laboratori di Formazione attiva organizzato dalla rete di scuole comprendente l‟Istituto Comprensivo Polo 1 (Scuola Capofila) di Monteroni di Lecce, la Scuola Secondaria I Grado “Ascanio Grandi” – Lecce, l‟Istituto Comprensivo Polo 2 – Monteroni/Arnesano, la Scuola Paritaria “San Domenico Savio” – Monteroni, il IV Circolo Didattico – Lecce, la Scuola Paritaria - Centro Montessori – Lecce. Le azioni formative sono state sviluppate dalla prof.ssa Rita Bortone attraverso 3 incontri seminariali (9 ore) e 2 laboratori di formazione attiva (6 ore). Nella fase operativa i gruppi di lavoro hanno simulato la progettazione disciplinare verticale di due competenze chiave indicate dalle Raccomandazioni del Parlamento e del Consiglio Europeo (2006). Ogni Scuola ha progettato, sperimentato e documentato una Unità di apprendimento all‟interno del proprio Istituto. 98 I PROGETTI IN SINTESI TITOLO DOCENTE REFERENTE OBIETTIVI DESTINATARI Classi PRIME Maria Concetta Caione Maria Cristina Di Napoli Adelmaria Natali ACCOGLIENZA - - - Classi PRIME, SECONDE E TERZE Maria Concetta Caione Maria Cristina Di Napoli Adelmaria Natali CINEFORUM - - Favorire la reciproca conoscenza alunno-docente. Favorire la socializzazione tra gli allievi del gruppo classe. Far acquisire agli allievi una prima essenziale conoscenza degli aspetti organizzativi, didattici e logistici che caratterizzano la nuova scuola. Consentire ai docenti di accertare e valutare alcuni prerequisiti di base: competenze di lettura, comprensione, analisi di un testo, produzione del testo; capacità di orientamento spazio-temporale, capacità di stabilire relazioni tra fatti e situazioni; capacità logiche; competenze linguistico-espressive si nei linguaggi verbali che nei linguaggi non verbali. DURATA Prima settimana dell’anno scolastico Educare alla comprensione, analisi e valutazione del prodotto filmico come testo complesso caratterizzato da linguaggi verbali e non verbali. Far acquisire agli allievi autocontrollo emozionale in relazione alla visione di un film. Far acquisire agli allievi capacità di riflettere su se stessi e sulla realtà affettivo - relazionale e sociale in Annuale cui vivono. Far riflettere gli allievi, attraverso le tematiche dei film proposti, su scelte e comportamenti atti ad assicurare condizioni di benessere per sé e per gli altri. Far riflettere gli allievi sulla necessità del rispetto delle regole e sull’importanza dei diritti per una civile convivenza. Favorire la formazione di uno spettatore consapevole, capace di accostarsi al cinema in modo critico per imparare a valutare e scegliere, tra la vastissima produzione contemporanea, le opere che possono comunicare valori, conoscenze ed emozioni. 99 Classi PRIME, SECONDE, TERZE Classi PRIME, SECONDE, TERZE C L I L Daniela Cretì Alessandra Selleri Sviluppo di competenze trasversali. - Visione interculturale del sapere. - Accrescimento della motivazione. - Integrazione linguistica e socio culturale Classi SECONDE Annuale (soprattutto con riferimento a classi multietniche). - Sostenere l’alunno durante le fasi di transizione formativa; favorire la consapevolezza delle proprie risorse e abilità; stimolare la conoscenza delle opportunità esistenti; promuovere l’acquisizione di competenze che permettono di affrontare la scelta in modo consapevole e responsabile. - Sviluppare e stimolare le abilità comunicative, emozionali e sociali funzionali ad una più corretta gestione dei problemi interpersonali con il gruppo dei pari. Sviluppare e rinforzare la capacità critica e Annuale decisionale per la tutela della propria salute psicofisica e la costruzione della propria identità attraverso il riconoscimento delle proprie emozioni e i pericoli potenziali derivanti dall'uso improprio del web. Valorizzare le risorse del gruppo facilitandone processi di imitazione, di identificazione in modo positivo e creativo e di riconoscimento delle emozioni dell'altro. Educare al rispetto, al dialogo alla solidarietà promuovendo l’autostima e l’interazione positiva con gli altri. Focalizzare l'attenzione su norme, tutele e sanzioni relative all'uso improprio del web. - SER.T. Lecce Fiammetta PERRONE educatore professionale Adriana SERRA - Assistente Sociale INTEGRATED LEARNING - CLIL CONTENT And LANGUAGE ORIENTAMENTO SCOLASTICO E CONTINUITÀ PREVENZIONE SELETTIVA “IL BENESSERE DEI GIOVANI ALL’INTERNO DI RELAZIONI SOCIALI” Sicura-Mente in rete” - - - - Annuale 100 Classi TERZA F, G, I, L Classi PRIME, SECONDE, TERZE Clssi SECONDE Cooperativa “Città Nuova” - Simona Negro, Psicologa e Psicoterapeuta - Cooperativa Sociae L’Arcobaleno Rosa Peccarino “SOSTEGNO ALLE RESPONSABILITÀ’ FAMILIARI E GENITORIALI E DI TUTELA DEL MINORE” PROGETO “IN ALTO I POLLICI” PROGETTO PER L’EDUCAZIONE MOTORIA, FISICA E SPORTIVA - Prevenzione delle situazioni di disagio scolastico; - Sostegno alla funzione genitoriale, attraverso incontri di informazione/orientamento/sensibilizzazione; - Supporto e assistenza agli insegnanti nella programmazione delle attività scolastiche ed Tre extracurriculari. incontri (novembre dicembre) Incoraggiare i ragazzi e le ragazze ad utilizzare la rete rispettando se stessi e gli altri, stimolandoli a costruire relazioni positive e significative con i Annuale propri coetanei anche nella sfera virtuale. (10 incontri per un totale di 15 ore) Obiettivo primario è coinvolgere nelle attività sportive un maggior numero di alunni con particolare attenzione rivolta agli studenti che non hanno avuto occasione di praticare alcun tipo di attività, compreso i meno dotati, coinvolgendo anche gli alunni portatori di Annuale handicap. Obiettivi secondari: a) Potenziare le fasi d’istituto delle diverse discipline sportive. b) Incentivare la presenza degli studenti a scuola nelle ore pomeridiane anche in un’ottica di lotta alla dispersione scolastica. c) Aderire ad un maggior numero di discipline dei giochi sportivi e studenteschi. 101 Classi iscrizioni aperte ad alunni della S.M.S. “A. GRANDI” e di PRIME, SECONDE, TERZE Stefano Manieri Daniele Puglielli - - Apprendere individualmente tecniche strumentali - Apprendere tecniche di musica d’insieme - Offrire ai giovani opportunità culturali formative Classi II G. I L, I E Anno scolastico in corso - Apprendere individualmente varie tecniche di danza - Sviluppare la creatività e il lavoro d’insieme Maria Cristina Di Napoli Annuale opportunità allo studio del Conservatorio; PROGETTO “ADOTTA UN MONUMENTO” contribuire alla formazione della personalità degli alunni favorendo processi di socializzazione, valutazione ed autovalutazione; valorizzare la musica come opportunità educativa e formativa prendere consapevolezza del sé, riconoscendo le proprie potenzialità e i propri limiti esercitare l’autocontrollo sviluppare il senso di responsabilità nel rispetto della persona, delle cose, degli ambienti. interagire, collaborare, interessarsi, impegnarsi. utilizzare un metodo di studio efficace. - Offrire un insegnamento musicale come pari altre scuole o istituti presenti nel territorio (in età compresa fra i 4 anni e i 18 circa); PROGETTO “IN CAMMINO CON LA MUSICA” PROGETTO “LA SCUOLA DEI SUONI” - - - Acquisire la consapevolezza che l’arte rappresenta il pensiero e l’identità civile di un Paese “Vedere” i beni culturali come espressione di una comunità e veicolo di sentimenti di appartenenza, Febbraio di solidarietà, di condivisione maggio Favorire la tutela del patrimonio storico-artistico Sviluppare la capacità di ricerca e indagine storicoartistica attraverso il processo della documentazione Fare cultura direttamente sul territorio Riprodurre, attraverso vari linguaggi, monumenti e “vita del passato” Potenziare la rete di rapporti tra scuola, istituzioni, territorio Fornire servizio di custodia e di guida dei monumenti adottati Produrre materiale che documenti il lavoro svolto 102 Classi PRIME, SECONDE, TERZE Classi PRIME, SECONDE, TERZE Classi PRIME, SECONDE, TERZE Isabella Alberone PROGETTO BIBLIOTECA GRANDI STORIE Daniela Cretì PROGETTO MARATONA DI LETTURA – Incontri con l’autore – Dal libro al teatro Sara Prencipe PROGETTO “CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI” - Promuovere il piacere per la lettura Sviluppare fantasia e creatività Incrementare l’abitudine e la passione per il libro Favorire la crescita globale integrando aspetti Annuale cognitivi e aspetti socio-relazionali. - Promuovere la lettura Sensibilizzare all’uso del libro, all’aggregazione ed alla socialità - Educare alla democrazia e alla cittadinanza attiva e responsabile, in collaborazione con la scuola, usando la città e il territorio come laboratorio per Annuale comprendere la realtà sociale e urbana e adoperandosi in prima persona per migliorare il presente e progettare il futuro (“Un buon CCR non chiede: fa!”) - Educare bambini e ragazzi alla legalità e al senso di appartenenza, attraverso una pedagogia dell’ascolto praticata da adulti capaci di mettersi in gioco e di predisporre forme di apprendimento esperienziale che aiutino i ragazzi a comprendere il senso delle regole democratiche e a percepire che il territorio e le strutture pubbliche appartengono anche a loro. 103 Classi RIME, SECONDE, TERZE PROGETTO “VERBUM IN CLASSE” (autofinanziato) Associazione Teatrale Musicale FILOARTE Domenico Liuzzi – Eleonora Spada - Classi TERZE Classi Caterina Fanciullo Laura Gabellone – Egidio Mello – Lezzi Donatello - Contribuire alla costruzione di un racconto collettivo attorno alla Grande Guerra Approfondire l’evento storico nei suoi elementi di continuità e discontinuità rispetto al presente - Imparare a cogliere la prospettiva dell’altro - Imparare a risolvere i problemi in gruppo - Usare le tecniche grafico-pittoriche per rappresentare il proprio pensiero - Utilizzare adeguatamente forme colori e stili tratti dall’osservazione di alcune opere pittoriche Classi SECONDE PROGETTO “PENSIERI IN UN’IMMAGINE” Daniela Cretì - PROGETTO “INSIEME OLTRE LE DIFFERENZE” PROGETTO “CENTO ANNI FA – LA GRANDE GUERRA” Un Far comprendere quanto l’intonazione e il ritmo incontro della voce siano fondamentali per veicolare il di circa 90 significato della parola e per sostenere il senso e il minuti per ogni classe valore del linguaggio verbale. Un ulteriore incontro di 120 minuti con le I^ classi (attività laboratoriale) - Sollecitare gli studenti ad intraprendere un viaggio alla scoperta delle religioni presenti sul nostro Annuale territorio, dei significati di cui esse sono portatrici e delle tradizioni che le caratterizzano. Rendere possibile un incontro vivo e sincero tra persone appartenenti a fedi diverse per scoprire che tutte le religioni condividono valori comuni e che il dialogo parte dalla reciproca conoscenza. 104 105 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE La Circolare Ministeriale n. 49 del 20 maggio 2010 è stata confermata dalle Indicazioni nazionali per il curricolo che hanno inteso ancora una volta sottolineare la centralità dell‟alunno nel processo di formazione e il compito primario della Scuola, specie della scuola del primo ciclo, di definire itinerari di apprendimento che tengano conto delle peculiarità di ogni allievo, nessuno escluso. Una “buona scuola” deve, quindi, innanzitutto perseguire l‟obiettivo di formare i cittadini di oggi e di domani, fissando di volta in volta i traguardi da raggiungere e superare nelle diverse aree disciplinari lungo un cammino di formazione permanente. In tale contesto assume particolare importanza la verifica periodica e sistematica dei progressi di ogni allievo, con particolare attenzione alle capacità e competenze di base e la valutazione dei livelli di apprendimento, considerata dal legislatore un aspetto cruciale del percorso di formazione. Pertanto è necessario che la valutazione risponda a caratteristiche di rigore, trasparenza, ragionevolezza, puntualità sia nei giudizi periodici che in quelli finali, ed in particolare nell‟Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione. La valutazione rappresenta uno strumento indispensabile sia per stabilire il raggiungimento dei traguardi formativi e di apprendimento disciplinare che per individuare carenze e criticità di cui l‟allievo deve essere tempestivamente ed efficacemente informato, per colmare lacune che possono ripercuotersi negativamente sul processo formativo successivo. La valutazione si propone, dunque, come mezzo finalizzato ad accertare e seguire i progressi degli allievi, compresi quelli in difficoltà o con disabilità, a fissare i traguardi intermedi da raggiungere, a rendere consapevoli gli allievi del proprio bagaglio di conoscenze e competenze, fornendo loro, nel contempo, strumenti e suggerimenti per il miglioramento e il conseguimento di traguardi più avanzati. La valutazione deve anche attivare processi di autovalutazione per l‟individuazione da parte di ogni allievo dei propri punti di forza e dei punti di debolezza. Di qui la necessità che ogni istituzione scolastica affronti con professionalità ed efficacia le azioni di valutazione sia nella attività quotidiana di accertamento delle conoscenze e competenze, che nella fase finale di valutazione conclusiva in sede di Esame di Stato. Strumenti errati di valutazione, indicatori superficiali e atteggiamenti rigidi e astratti in fase di valutazione, come pure disomogeneità nei criteri, nelle procedure e negli esiti di valutazione anche tra docenti possono nuocere gravemente al processo formativo e cognitivo dei ragazzi, in una fascia di istruzione, quella della scuola secondaria di primo grado, che rappresenta un ponte tra la formazione primaria e i successivi itinerari scolastici e professionali. 106 Da qualche anno i livelli di apprendimento degli studenti sono valutati anche attraverso prove valutative esterne nazionali, con parametri di riferimento internazionali, e nelle scuole sono state già da tempo introdotte forme di certificazione delle competenze, aggiornate annualmente – come avviene nel nostro Istituto – per rispondere meglio alla valutazione degli assi culturali indicati dal Ministero. Le prove di valutazione nazionale INVALSI rispondono alla necessità di rendere oggettiva, omogenea e trasparente la valutazione in un momento in cui indagini nazionali ed internazionali segnalano differenze anche notevoli a livello territoriale e disomogeneità persino tra classi e tra scuole nella valutazione dei traguardi intermedi e degli esiti finali dei percorsi formativi. Il Decreto Legge n. 137 del 1 settembre 2008 e successive modifiche, convertito in Legge il 29 ottobre 2008, definisce nel dettaglio le indicazioni in materia di valutazione del comportamento e del rendimento scolastico degli studenti (art.2 e 3). Valutazione del comportamento A decorrere dall‟anno scolastico 2008/2009 la valutazione del comportamento è effettuata tramite l‟attribuzione di un voto espresso in decimi. Alla valutazione del comportamento concorrono i seguenti obiettivi educativi trasversali: a) autocontrollo (corretta gestione di sé nei comportamenti, nel linguaggio, nell‟abbigliamento, nell‟emotività e nella relazionalità) b) interesse/impegno/partecipazione (livello di attenzione, di interesse, di applicazione manifestati nel processo di apprendimento e per il superamento delle difficoltà) c) collaborazione (capacità di collaborare con i docenti ed i compagni per la migliore realizzazione del percorso educativo) d) responsabilità (rispetto delle regole, rispetto per le persone, rispetto per l‟ambiente con l‟obiettivo di acquisire il concetto di “bene comune”). La valutazione del comportamento è attribuita collegialmente dal Consiglio di classe e viene illustrata da una nota a margine del documento di valutazione quadrimestrale. Essa concorre alla valutazione complessiva dello studente e, se inferiore a sei decimi, determina – sempre su decisione del Consiglio di Classe – la non ammissione al successivo anno di corso o all‟Esame di Stato. Il Collegio docenti definisce criteri condivisi di valutazione del comportamento, come esplicitato nella Tabella A (vedi allegato). 107 Valutazione degli apprendimenti disciplinari e pluridisciplinari A decorrere dall‟anno scolastico 2008/2009 la valutazione periodica e finale degli apprendimenti è effettuata tramite l‟attribuzione di un voto espresso in decimi. Il Collegio docenti definisce criteri condivisi per la valutazione dei traguardi formativi trasversali e disciplinari, come da Tabella B. Saranno ammessi alla classe successiva o all‟Esame di Stato gli alunni che avranno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina. Tuttavia, in presenza di eventuali insufficienze, il Consiglio di classe deciderà, anche a maggioranza, l‟ammissione o la non ammissione alla classe successiva o all‟Esame di Stato, considerando il livello complessivo di apprendimento e la maturità raggiunta dallo studente. LA VALUTAZIONE DIAGNOSTICA IN INGRESSO Nei mesi di settembre e ottobre, esaurita la fase di accoglienza delle prime classi, la situazione iniziale degli alunni, sia sotto l‟aspetto cognitivo sia sotto l‟aspetto metacognitivo, è verificata attraverso la somministrazione di prove trasversali e disciplinari. Per le classi seconde e terze vengono proposte prove disciplinari al fine di verificare il grado di acquisizione degli obiettivi relativi al precedente anno scolastico. LA VALUTAZIONE IN ITINERE La progettazione di un curricolo di base unitario, comprensivo del percorso trasversale integrativo, ha posto l‟esigenza di elaborare un piano altrettanto unitario di verifica e valutazione dei livelli di sviluppo e progressione dei processi di apprendimento, pur salvaguardando le specifiche e consolidate pratiche di verifica relative alla situazione di ciascun alunno e di ciascuna classe. Sono oggetto di verifica e di valutazione, pertanto, gli obiettivi dei moduli disciplinari e pluridisciplinari definiti in sede di progettazione iniziale. Tali verifiche hanno anche la funzione di restituire ai docenti informazioni sull‟efficacia dell‟azione didattica e della progettazione modulare, in funzione non solo del diritto allo studio ma anche dell‟individuazione delle aree di miglioramento progettuale. 108 LA VALUTAZIONE FORMATIVA La valutazione formativa avverrà: durante lo stesso svolgimento delle attività, sollecitando gli alunni ad effettuare riflessioni collettive durante la “lezione partecipata”; tramite colloqui orali individuali; tramite test di verifica di ogni Unità di apprendimento. Tenderà a stabilire il livello delle “conoscenze” e “abilità” acquisite e, più in generale, mirerà al controllo tempestivo del processo di formazione allo scopo di individuare le eventuali difficoltà di apprendimento dell‟alunno e apportare, di conseguenza, gli opportuni cambiamenti al percorso didattico programmato, attivando anche opportuni interventi di recupero individualizzati. LA VALUTAZIONE SOMMATIVA Nei momenti terminali dei percorsi curricolari, in particolare alla fine di ogni Unità di apprendimento, si stabilirà il livello di acquisizione degli obiettivi didattici disciplinari in termini di competenze, tenendo conto della situazione di partenza. Per la suddetta valutazione si utilizzerà la scala di misurazione specificata all‟interno del P.O.F. in cui sono stati evidenziati i livelli di apprendimento. I livelli minimi necessari per il passaggio alla classe successiva sono quelli delineati in corrispondenza del voto in decimi 6. VALUTAZIONE FINALE E AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA I docenti dei Consigli di classe, in fase di valutazione sommativa, prenderanno in considerazione gli esiti delle verifiche in itinere e finali e, valutando il raggiungimento degli obiettivi disciplinari, attribuiranno un voto espresso in decimi, corrispondente ai livelli delle conoscenze, abilità e competenze conseguite. La valutazione del comportamento e degli apprendimenti disciplinari, valida sia per l‟ammissione alla classe successiva sia per l‟ammissione all‟Esame di Stato, sarà espressa con un voto in decimi e riportata sulla scheda personale dell‟alunno. Il voto finale dell‟Esame di Stato sarà calcolato facendo una media aritmetica delle prove orali, di quelle scritte (inclusa la prova Nazionale INVALSI) e del voto di ammissione. La padronanza delle competenze progressivamente acquisite sarà descritta e attestata da una certificazione finale (Vedi modelli di certificazione in appendice). In sede d‟esame finale agli alunni particolarmente meritevoli che hanno conseguito il punteggio di 10/10 sarà assegnata la lode dalla Commissione d‟esame con decisione presa alla unanimità. 109 ALLEGATO A DESCRITTORI DEL COMPORTAMENTO VOTO 10 VOTO 9 VOTO 8 VOTO 7 VOTO 6 VOTO 5 * - - Autocontrollo costante, consapevole, responsabile - Senso di responsabilità costante, consapevole, frutto di un processo di interiorizzazione delle regole di civile convivenza - Interesse e impegno costante, approfonditi e proficui - Collaborazione costante, produttiva, ricca di apporti originali - Frequenza assidua - Autocontrollo costante e consapevole - Senso di responsabilità consapevole, costante, concreto - Interesse/impegno costanti e proficui - Collaborazione costante e produttiva - Frequenza assidua - Autocontrollo complessivamente costante - Senso di responsabilità costante e consapevole - Interesse/impegno nel complesso costanti e proficui - Collaborazione costante e globalmente proficua - Frequenza complessivamente assidua - Autocontrollo non sempre esercitato Senso di responsabilità non sempre consapevole Interesse/impegno poco costanti Collaborazione discontinua Frequenza regolare/discontinua Autocontrollo sollecitato e comunque discontinuo Senso di responsabilità superficiale Interesse/impegno discontinui Collaborazione incostante e/o superficiale Frequenza regolare/discontinua Autocontrollo scarso/molto limitato Senso di responsabilità scarso/molto limitato Interesse e impegno molto saltuari Collaborazione molto saltuaria/occasionale/improduttiva Frequenza regolare/discontinua/saltuaria La valutazione del comportamento con voto numerico inferiore a sei decimi deciso dal Consiglio di classe per i casi di cui al Decreto Ministeriale n.5 del 16 gennaio 2009 (gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti con sospensione dalle lezioni per periodi superiori ai quindici giorni) comporta la non ammissione all‟anno successivo o all‟Esame di Stato. 110 ALLEGATO B GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEI TRAGUARDI DI APPRENDIMENTO Le griglie di valutazione, prima ancora di essere strumenti utili al docente nella valutazione del percorso di apprendimento degli allievi, sono un prezioso contributo alla chiarezza e alla trasparenza della comunicazione fra docenti e alunni. Conoscendo la griglia di valutazione, l’alunno ha infatti la possibilità di rendersi conto di quali sono gli obiettivi del proprio lavoro, di riflettere sulla propria preparazione, di correggere errori di impostazione. In questo modo l’alunno non interpreta una valutazione negativa come un giudizio negativo complessivo, ma come un importante riscontro sulla correttezza ed efficacia del proprio lavoro. La griglia sotto riportata può essere utilizzata dai docenti di ogni disciplina per valutare processo e prodotto dell’apprendimento di ogni alunno, attraverso le prove di verifica iniziali o in itinere, scritte/ orali e grafiche; e può essere socializzata agli alunni affinché costituisca utile strumento di autovalutazione. LIVELLO Gravemente insufficiente VOTO CONOSCENZE – ABILITA’ - COMPETENZE 4 L’allievo svolge le attività di apprendimento in maniera disordinata e improduttiva , mostrando di possedere conoscenze frammentarie e superficiali e di utilizzarle in modo impreciso e * 0-44% approssimato. Ha una forte difficoltà di organizzazione dei dati e usa in modo scorretto i linguaggi specifici. L’allievo è impreciso rispetto a quanto sa e sa fare; necessita di sollecitazioni e di indicazioni per perseguire gli obiettivi di Insufficiente 5 apprendimento. Non è ancora in grado di organizzare al meglio le conoscenze acquisite, né di ricostruire il percorso del proprio * 45-59% lavoro. Comunica i risultati dell’apprendimento con linguaggio poco corretto e limitata proprietà lessicale. L’allievo possiede conoscenze e competenze indispensabili a 6 Sufficiente * 60-69% raggiungere gli obiettivi minimi di apprendimento. Si muove solo in contesti noti, ovvero riproduce situazioni che già conosce, ma necessita di indicazioni per affrontare situazioni parzialmente variate. Comunica i risultati dell’apprendimento in modo semplice con un linguaggio sufficientemente corretto. L’allievo sa utilizzare le proprie conoscenze in modo adeguato 7 Buono * 70-79% allorché affronta situazioni d’apprendimento simili tra loro o solo parzialmente variate; è capace di spiegare e rivedere il proprio percorso d’ apprendimento, comunicandone i risultati con un linguaggio generalmente corretto. Procede con sufficiente autonomia nell’organizzazione dello studio. 111 8 Distinto L’allievo mostra buone conoscenze e adeguate competenze per affrontare variamente situazioni in parte nuove; procede con una certa autonomia di lavoro; è capace di spiegare con un linguaggio * 80-89% corretto e appropriato processo e prodotto dell’apprendimento, utilizzando quanto appreso in contesti diversi. L’allievo dimostra conoscenze, competenze e capacità grazie alle 9 Notevole * 90-99% quali affronta variamente situazioni nuove; procede con metodo di lavoro autonomo; utilizza un linguaggio specifico e appropriato per illustrare processo e prodotto dell’apprendimento ed è capace di utilizzare quanto appreso in altri contesti e situazioni formative. L’allievo sa e sa fare; è in grado di spiegare come ha proceduto 10 Eccellente * 100% - e perché ha scelto un determinato percorso, perciò verifica e valuta quanto appreso ed il proprio operato. Comunica i risultati del suo studio con proprietà terminologica e sviluppa le proprie conoscenze con ulteriori ricerche, rielaborandole criticamente per raggiungere nuove mete formative e cognitive. Criteri percentuali di valutazione da utilizzare nella correzione delle prove strutturate. 112 SISTEMA DI VALUTAZIONE I N V A L S I L‟INVALSI è l‟Ente di ricerca, dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, al quale il Ministero della Pubblica Istruzione ha affidato il compito di effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell‟offerta formativa delle istituzioni scolastiche, secondo le indicazioni contenute nella Legge 28 marzo 2003 n. 53 che istituiva (artt. 1 e 3) un Sistema Nazionale di Valutazione dell‟Istruzione, indicato con la sigla SNVI. La partecipazione alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti, come previsto dall‟art. 1, comma 5, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176, rientra, anche ai sensi dell‟art. 51 comma 2 della legge 35/2012, nell‟attività ordinaria d‟istituto. La Direttiva n. 85 del 12 ottobre 2012 ha definito le priorità strategiche della valutazione del Sistema educativo d‟istruzione di cui l‟INVALSI terrà conto per programmare la propria attività per gli anni scolastici 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015. Nei documenti precedenti erano stati individuati gli ambiti di azione dell‟Istituto in relazione agli obiettivi fissati dall‟Unione Europea nella Conferenza di Lisbona 2010. Le aree di intervento indicate riguardano: 1. La valutazione di sistema 2. La valutazione delle scuole 3. La valutazione degli apprendimenti degli studenti 4. La valutazione degli apprendimenti degli studenti a conclusione dei percorsi di istruzione (Esami di Stato) 5. La presenza italiana ai progetti internazionali di ricerca 6. La valutazione del personale della scuola 7. La diffusione della cultura della valutazione - La valutazione di sistema La valutazione di sistema si propone di rispondere a due finalità principali: a) rendere trasparenti e accessibili all‟opinione pubblica informazioni aggregate sugli aspetti più rilevanti del sistema di istruzione b) aiutare i decisori politici a valutare lo stato di salute del sistema di istruzione, per sviluppare strategie appropriate di controllo e miglioramento. Tramite la valutazione di sistema è possibile operare confronti temporali e territoriali: evoluzione storica e confronto tra le diverse aree geografiche del Paese e tra l‟Italia e gli altri Paesi europei. La riflessione su quanto accade in altri importanti sistemi scolastici mette in evidenza che la misura esterna degli apprendimenti degli studenti può costituire 113 uno strumento essenziale di governo della scuola. Avere un punto di riferimento esterno permette, infatti, al corpo docente e a chi lo coordina di avere una misura delle conoscenze/abilità e competenze dei propri ragazzi, comparata a quella delle altre scuole del Paese, tenuto conto delle caratteristiche degli allievi di ciascuna realtà scolastica. - La valutazione delle scuole La valutazione delle scuole ha lo scopo di valutare il funzionamento delle singole scuole, mettendo in relazione i diversi contesti di partenza, i processi didattici e organizzativi attuati ed i risultati ottenuti. In questa fase l‟INVALSI ha impostato un percorso di ricerca volto all‟individuazione di criteri di qualità. Tanto la valutazione di sistema che la valutazione delle scuole sono inserite in un quadro di riferimento che tiene conto di quattro dimensioni: il contesto in cui le scuole sono inserite le risorse di cui la scuola dispone per offrire il proprio servizio i processi attuati, ossia le attività realizzate dalla scuola i risultati ottenuti sia immediati sia a medio e lungo termine - La valutazione degli apprendimenti degli studenti L‟Invalsi, a partire dall‟anno scolastico 2004-2005, dopo una fase sperimentale, provvede annualmente ad elaborare una serie di prove per la rilevazione degli apprendimenti da somministrare agli alunni delle II e V classi della scuola primaria, agli alunni delle classi prime (Direttiva ministeriale n. 76 del 6 agosto 2009) e delle classi terze (D.L. 7 settembre 2007 n. 147) della scuola secondaria di primo grado e agli studenti della II classe della scuola secondaria di II grado. Le rilevazioni, nel corso del triennio 2012/2015, si estenderanno anche alle classi V della scuola secondaria di II grado. Per l‟anno scolastico 2013/2014 le prove INVALSI saranno somministrate soltanto agli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado. La finalità della rilevazione è quella di fornire alle singole scuole uno strumento per l‟autovalutazione al fine di migliorare il proprio lavoro e individuare le aree di eccellenza e quelle problematiche nelle discipline oggetto di rilevazione. L‟obiettivo è quello di verificare il grado di raggiungimento degli attuali obiettivi di apprendimento stabiliti a livello nazionale per i diversi cicli scolastici. Attualmente gli ambiti di valutazione riguardano l‟ITALIANO (comprensione del testo e le conoscenze di base della struttura della lingua italiana) e la MATEMATICA (Numeri, Spazio e Figure, Dati e Previsioni, Relazioni e Funzioni). Le prove presentano le seguenti caratteristiche: - sono prove oggettive - devono essere eseguite ciascuna in un tempo massimo di 75 minuti - vertono su un numero limitato di obiettivi specifici - presentano procedure semplici di somministrazione - hanno una struttura uniforme (tutte le prove sono articolate con quesiti a scelta multipla e con risposte aperte) - sono pre-testate e costruite sulla base di quadri di riferimento disciplinari 114 - consentono di esprimere una valutazione che descrive l‟intera scala di abilità per ciascun ambito. Tale sistema di rilevazione degli apprendimenti e di valutazione rappresenta, dunque, uno strumento che permette ai singoli istituti scolastici di monitorare, e quindi di migliorare continuamente, le proprie attività, valutando annualmente il proprio operato, confrontando i propri risultati con quelli conseguiti da altre scuole. Da quest‟anno le prove sono strutturate in modo da consentire anche un confronto diacronico con il passato (ancoraggio delle prove) attraverso il quale analizzare l‟evoluzione nel tempo dei livelli di apprendimento rilevati all‟interno di ogni scuola mediante le prove INVALSI. Ciò al fine di progettare e attuare le misure che consentano di offrire un servizio più adeguato ai bisogni degli studenti e delle loro famiglie. - La valutazione degli apprendimenti e l’Esame di Stato Il 17 giugno del 2008, per la prima volta nella storia della scuola italiana, si è svolta una PROVA NAZIONALE all‟interno dell‟Esame di Stato della scuola secondaria di primo grado. Una Prova Nazionale al termine del primo ciclo di studi era stata già introdotta nel nostro ordinamento scolastico con la legge n. 53/2003 su iniziativa del Ministero della Pubblica Istruzione. Tale provvedimento era stato abrogato nell‟anno scolastico 2006/0, per poi essere reintrodotto, ad anno scolastico iniziato, con il decreto legge del 7 dicembre 2007 n. 147. Le finalità della Prova Nazionale sono: completare gli elementi di valutazione propri della scuola con elementi rilevati a livello nazionale in modo da avviare azioni per migliorare la qualità della scuola; contribuire al progressivo allineamento degli apprendimenti degli studenti a standard nazionali; favorire il completamento dell‟autonomia scolastica con mirate azioni di stimolo e sostegno verso il raggiungimento di livelli crescenti di qualità; acquisire ulteriori elementi per definire lo stato del sistema di istruzione. La prova da somministrare ha caratteristiche tali da consentire: l‟accertamento dei livelli generali e specifici di apprendimento in matematica e in italiano; la valutazione degli apprendimenti sulla base di procedure standardizzate; il monitoraggio e la valutazione dell‟andamento degli apprendimenti alla fine del primo ciclo di istruzione; la somministrazione nello stesso giorno su tutto il territorio nazionale; l‟applicazione di criteri di gradualità e flessibilità. 115 STRUTTURA DELLA PROVA La Prova Nazionale per l‟esame di Stato Scuola secondaria di I grado è strutturata tenendo conto delle tecniche adottate per le rilevazioni degli apprendimenti dalle indagini nazionali ed internazionali. La prova è oggettiva e semistrutturata (composta da quesiti sia a scelta multipla sia a risposta aperta), ed è costruita anche in riferimento alle pratiche didattiche dei docenti di italiano e di matematica. La prova è articolata in due fascicoli: uno dedicato alla valutazione in matematica e l‟altro a quella in italiano. La durata complessiva è di due ore e trenta. A - PROVA DI ITALIANO La prova di italiano è composta da alcuni quesiti ed è divisa in due parti: parte A - comprensione di due testi da leggere: un testo continuo letterario (narrativo) ed un testo non letterario (espositivo, narrativo, descrittivo, donativo e/o parzialmente argomentativo) di forma continua o non continua, seguiti da un adeguato numero di quesiti; parte B - riflessione sulla lingua: una serie di quesiti per rilevare la capacità di riflettere sulla lingua e di usarla correttamente L‟accertamento delle conoscenze per entrambe le sezioni avverrà tramite quesiti a scelta multipla (con quattro alternative di risposta) e quesiti a risposta breve aperta (ad esempio trascrizione di informazioni del testo, completamento e riconoscimento) di diverso formato. B - PROVA DI MATEMATICA Il fascicolo di matematica è composto da alcuni quesiti riguardanti i principali argomenti studiati nella scuola secondaria di I grado. I quesiti proposti sono di diverse categorie: a risposta chiusa (a scelta multipla), a risposta falsa -aperta (domande aperte a risposta univoca), a risposta aperta, cloze. Nei quesiti a risposta aperta gli alunni devono riportare il procedimento seguito. I quesiti potranno essere formulati impiegando diversi registri: testi, figure, immagini, tabelle, grafici, formule. Di norma non è previsto l‟uso della calcolatrice tascabile. Dopo l‟effettuazione della prova, le sottocommissioni procedono alla correzione, secondo il calendario fissato, avvalendosi delle apposite griglie predisposte dall‟INVALSI e rese pubbliche, tempestivamente, sul sito dell‟Istituto. Tali griglie consentono di valutare la prova nazionale in modo standardizzato. 116 PROVE INVALSI DIFFERENZIATE Per gli allievi diversamente abili sono predisposte prove di esame differenziate che devono essere adattate, tenendo conto della prova a carattere nazionale, a cura dei docenti componenti la Commissione. Esse hanno valore equivalente a quelle ordinarie, devono corrispondere agli insegnamenti impartiti e devono essere idonee a valutare il progresso dell‟alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di partenza. Possono essere utilizzate attrezzature tecniche e sussidi didattici particolari durante lo svolgimento delle prove. Sul diploma di licenza viene riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove. VALUTAZIONE DELLA PROVA NAZIONALE Fino all‟anno scolastico 2008-2009 ( come previsto dalla Circolare 32 del 14 marzo 2008) i criteri di incidenza e di peso della prova sulla valutazione complessiva in sede di esame di Stato erano rimessi all‟autonoma determinazione delle Commissioni. Dall‟anno scolastico 2009-2010 i risultati delle prove INVALSI di Italiano e Matematica, espressi in decimi, concorrono, insieme con i risultati delle prove scritte e del colloquio orale, alla determinazione della votazione finale dell‟Esame di Stato. In tal modo la prova, realizzata secondo criteri internazionali per stabilire la preparazione reale dei ragazzi, contribuisce a modernizzare il sistema ed a stimolare gli allievi ad una preparazione più seria e rigorosa. Altre aree di intervento dell’INVALSI riguardano: - La valutazione del personale della scuola L‟INVALSI elabora proposte per la definizione del sistema di valutazione dei dirigenti scolastici e la ricognizione delle forme di valutazione adottate in campo internazionale per la valutazione del personale della scuola (docente e ATA) con particolare riferimento al loro utilizzo ai fini della carriera e della premialità. - Le indagini internazionali L‟INVALSI assicura la presenza italiana ai progetti internazionali di ricerca nel campo della valutazione. In particolare assicura la partecipazione ai progetti OCSEPISA, IEA-TIMSS, IEA-PIRLS e TALIS e garantisce la massima diffusione degli esiti sostenendo le scuole nell‟utilizzo dei risultati di tali indagini. In particolare l‟IEA - INTERNATIONAL ASSOCIATION FOR THE EVALUATION OF EDUCATIONAL ACHIEVEMENT - è un‟associazione indipendente di centri di ricerca educativa, con sede ad Amsterdam. E‟ stata fondata nel 1958 e, attualmente, vi aderiscono 53 Paesi. Scopo della IEA è condurre ricerche comparative internazionali nel campo della valutazione educativa. Attraverso i suoi progetti la IEA mira a definire degli standard internazionali che possono aiutare i decisori politici ad individuare, a livello comparativo, punti di forza e di debolezza dei rispettivi sistemi educativi. L‟elevata qualità dei dati forniti contribuisce ad 117 aumentare la comprensione di fattori esterni ed interni alla scuola che influenzano in modo determinante l‟apprendimento e l‟insegnamento. Le indagini IEA costituiscono una fonte preziosa di informazioni per coloro che lavorano al miglioramento della qualità della scuola. L‟OCSE (ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO ECONOMICO) è un‟organizzazione internazionale, costituita a Parigi nel 1961, che aiuta i governi a far fronte alle sfide economiche, sociali e ambientali poste dall‟economia mondiale. Essa raggruppa attualmente 30 Paesi industrializzati e intrattiene relazioni attive con circa 70 Paesi in tutto il mondo, svolgendo un ruolo guida nella definizione di buone pratiche e nella promozione del buon governo nei settori pubblici e privati. Grazie alle sue attività di analisi e di supervisione settoriale, l‟OCSE permette agli Stati di preservare la competitività dei loro settori economici chiave, favorendo inoltre l‟adozione di nuovi orientamenti strategici. Attraverso convenzioni, decisioni e raccomandazioni, l‟OCSE contribuisce a promuovere l‟adozione di nuove regole nei settori in cui ciò è ritenuto necessario. L‟INVALSI, infine, fa parte del Consorzio europeo CIDREE (CONSORTIUM OF INSTITUTIONS FOR DEVELOPMENT AND RESEARCH IN EDUCATION IN EUROPE) e rappresenta l‟Italia nello European Network of policy makers for the evaluation of education systems. Il CIDREE è un consorzio di istituzioni per lo sviluppo e la ricerca nel campo educativo in Europa. Lo European Network of Policy Makers for the Evaluation of Education Systems è composto da rappresentanti dei 15 Stati membri. Scopo del network è di facilitare e promuovere, attraverso lo scambio di informazioni sulle politiche educative nei vari paesi, la cooperazione riguardo ai temi della valutazione educativa. Lo sviluppo delle relazioni internazionali costituisce, per l‟Invalsi, uno degli obiettivi primari della politica istituzionale. - Diffusione della cultura della valutazione L‟INVALSI è impegnato: - a promuovere la cultura della valutazione con riferimento alle azioni di formazione dei dirigenti scolastici e dei docenti; - a supportare la formazione di una figura di riferimento, per ogni istituzione scolastica, per la valutazione nazionale e internazionale; - a promuovere attività di ricerca nel settore della valutazione degli studenti e delle istituzioni scolastiche, anche in collaborazione con Enti di ricerca e Università. VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO Nella nostra scuola: nell‟anno scolastico 2010/2011ha avuto inizio con la FASE 1 il Progetto “Valutazione e Miglioramento” che è proseguito nell‟anno scolastico 2011-2012 con la FASE 2 e si è concluso nell‟anno scolastico 2012-2013 con la FASE 3. 118 Il progetto si è articolato in tre fasi successive: Fase 1 La Fase 1 ha avuto l‟obiettivo di valutare la qualità progettuale, l‟efficienza organizzativa e quella gestionale delle singole istituzioni scolastiche nell‟attuazione dei PON Istruzione. Per realizzare questo obiettivo è stata utilizzata la tecnica dell‟audit esterno; Dirigenti tecnici del MIUR hanno esaminato la documentazione e condotto visite nelle scuole per parlare con gli operatori del progetto e i destinatari delle azioni. Al termine dell‟analisi hanno compilato una scheda strutturata ed espresso giudizi sintetici sui diversi aspetti della progettazione e gestione dei PON. Fase 2 La Fase 2 ha identificato i punti di forza e i nodi critici del servizio scolastico offerto in un‟ottica di valutazione sistemica, attraverso l‟osservazione sul campo delle attività didattiche e laboratoriali, l‟analisi dei principali documenti della scuola (POF e Programmazione annuale), e la realizzazione di interviste alle diverse componenti scolastiche. Una coppia di osservatori ha condotto visite di osservazione nelle scuole, utilizzando diverse tecniche di ricerca qualitativa. A conclusione delle osservazioni ha stilato una relazione, integrando la parte qualitativa con informazioni quantitative. Fase 3 La Fase 3 ha sostenuto azioni di miglioramento. Dall‟analisi dei risultati emersi nelle fasi 1 e 2, è stato elaborato un piano di miglioramento. Esperti esterni hanno affiancato - in presenza e a distanza - i team di valutazione interni alle scuole e seguito la progettazione e gestione delle azioni di miglioramento nei settori della didattica o del management scolastico. L‟attenzione è stata rivolta anche a diffondere buone pratiche individuate a livello nazionale e internazionale. - Dal rapporto di valutazione, successivo alla fase 2, è emerso che, per quanto riguarda il contesto, la Scuola Secondaria “A. Grandi”: - dispone mediamente di docenti con un elevato grado di esperienza di insegnamento e con un alto livello di affezione al lavoro (scarso assenteismo); - presenta un‟utenza con un‟assiduità di frequenza superiore alla media; - gli spazi, ben tenuti e in parte di recente costruzione, rappresentano un‟importante risorsa. In merito ai processi in atto tra scuola e territorio, l‟Istituto: è impegnato a comunicare frequentemente con le famiglie, dispone di strategie diversificate nella collaborazione con le famiglie e con il territorio. 119 Punti di forza: - progettazione del curricolo e dell‟azione didattica, - criteri per la formazione delle classi, - attività di accoglienza e continuità - attività di autovalutazione sono piuttosto articolate - attenzione alla trasmissione di strategie per l‟apprendimento - utilizzo di metodi che attivano la partecipazione degli studenti - attività laboratoriali - attività di recupero - attenzione agli alunni con bisogni educativi speciali - collaborazione tra insegnanti e condivisione delle decisioni Aspetti migliorabili: - attività di potenziamento - attività di orientamento degli alunni - percorsi personalizzati per singoli o gruppi di studenti Alla luce di quanto osservato, sono state suggerite alla nostra scuola le tre piste di lavoro sottoelencate, con la possibilità di sceglierne una, o al massimo due, per la realizzazione del piano di miglioramento (fase 3): Pista 1 Utilizzo dei risultati degli studenti nelle prove INVALSI e/o strutturate di scuola per costruire una procedura di programmazione/valutazione disciplinare per classi parallele. Pista 2 Orientamento per implementare percorsi che coniughino gli aspetti informativi relativi agli indirizzi di scuola con la valutazione delle caratteristiche personali, delle attitudini e delle convinzioni degli alunni. Pista 3 Progettazione in un Consiglio di classe o in un gruppo di lavoro disciplinare di percorsi personalizzati per singoli o gruppi di studenti. Fase 3 La scuola, per aumentare le possibilità di successo del progetto, ha scelto in modo autonomo, ragionato e condiviso la pista 3 su cui costruire l‟intervento di miglioramento. Titolo del progetto Per un apprendimento personalizzato e cooperativo: “Documentiamoci ” per scoprire il passato e il presente della Torre di Belloluogo. Ha quindi individuato il gruppo di lavoro con il compito di: 120 - collaborare con l‟esperto esterno; progettare l‟azione di miglioramento; coinvolgere la scuola; coordinare la realizzazione del percorso di miglioramento. Le attività sono state pianificate a breve, medio e lungo termine : - a.s. 2011-12: incontro con l‟esperto; a.s. 2012-2013: realizzazione dell‟intervento di miglioramento; valutazione degli apprendimenti degli studenti; valutazione e diffusione delle esperienze realizzate; contatti e incontri con l‟esperto nelle fasi di progettazione, avvio e realizzazione dell‟intervento . 121 ESITI DELL’AUTOANALISI D’ISTITUTO ANNO SCOLASTICO 2013-2014 La scuola attua un processo di controllo, monitoraggio e valutazione dell‟efficacia e positività della propria azione educativa e della propria organizzazione interna, definendo un sistema di indicatori di qualità del servizio e adottando specifiche procedure, strumenti e criteri di rilevazione interna ed esterna, nello specifico intento di individuare le aree di miglioramento. Le attività di autovalutazione si svolgono prima della fine dell‟anno scolastico attraverso un questionario che viene somministrato a docenti, alunni e famiglie e che viene messo a disposizione sul sito della scuola. Dal 19/05/2014 fino al 9/06/2014 è stato possibile compilare on line il questionario per l‟autoanalisi d‟Istituto. Docenti e genitori sono stati opportunamente informati sulle modalità con cui collegarsi al sito della scuola e selezionare il questionario, mentre per gli alunni è stato predisposto un calendario con l‟indicazione dei docenti accompagnatori delle diverse classi e con i turni di accesso nell‟aula informatica. Il numero di questionari compilati, con le relative percentuali, viene indicato nella tabella che segue: Totale Questionari compilati % Docenti 83 52 62,6% Alunni 810 775 95,67% Famiglie 810 223 27,53% I questionari conservano l‟impianto progettuale già utilizzato negli scorsi anni, ma è stata rivista la suddivisione degli items nelle diverse aree e sono stati meglio definiti alcuni descrittori che potevano risultare non del tutto chiari. 122 Rispetto allo scorso anno e a quello precedente è rimasta sostanzialmente invariata la partecipazione dei docenti (62,6%). I dati emersi non consentono pertanto di avere una visione globale per la quale sarebbe indispensabile l‟apporto costruttivo di ognuno che, manifestando la propria soddisfazione o insoddisfazione sugli aspetti presi in esame, ne metta in evidenza i punti di criticità da migliorare e i punti di forza da consolidare. La percentuale dei genitori che ha compilato il questionario è del 27,53%, leggermente superiore rispetto a quella dello scorso anno, ma, rappresentando soltanto poco meno di un terzo delle famiglie, non consente di sapere se coloro che non hanno compilato il questionario sono d‟accordo o meno con chi invece si è espresso ed ha avvertito l‟esigenza di contribuire al miglioramento dell‟efficacia e dell‟efficienza dei servizi offerti dal nostro Istituto. È alta, invece, la percentuale relativa agli alunni (95,67%) grazie alle modalità stabilite per accedere all‟aula informatica e compilare il questionario. ANALISI GENERALE DEI DATI L‟analisi dei dati è stata effettuata considerando le percentuali di positività e di negatività delle risposte ottenute in ciascuna area oggetto di indagine. I livelli qualitativi sono stati definiti dopo aver constatato se, in ogni ambito, prevalevano, e in quale misura, punti di forza o di debolezza. I dati emersi, confrontati con quelli dell‟indagine valutativa effettuata lo scorso anno, evidenziano una situazione eterogenea ma nel complesso positiva. Il questionario somministrato ai docenti si caratterizza per il prevalere dei punti di forza, poiché l‟area della comunicazione e relazione, l‟area dell‟organizzazione, l‟area relativa alla conoscenza del POF e all‟efficacia dell‟azione didattico-educativa hanno registrato un incremento significativo. Sono presenti anche altri aspetti che, per gli esigui margini di positività rilevati, sono da considerarsi migliorabili. Emergono, in particolare, i seguenti punti di forza: - la qualità della comunicazione e delle relazioni tra docenti e alunni; - la qualità della comunicazione e delle relazioni tra docenti e famiglie; - la qualità della comunicazione e delle relazioni nei Consigli di classe; 123 - l‟efficacia delle attività svolte dai docenti collaboratori del Dirigente; - l‟efficacia delle attività svolte dai docenti con Funzioni strumentali; - l‟efficacia dell‟organizzazione delle attività didattiche; - l‟efficacia dell‟azione didattico-educativa. I punti di debolezza riguardano: - l‟adeguatezza degli spazi e delle attrezzature; - i livelli di disponibilità e fruibilità di spazi e attrezzature (considerati complessivamente adeguati, invece, dagli alunni). Nel questionario somministrato agli alunni i punti di forza rilevati riguardano nell‟area comunicativa interpersonale: - i rapporti con i compagni; nell‟area delle attività curricolari: - il gradimento delle attività svolte in classe; - l‟interesse manifestato nei confronti delle attività extracurricolari (Cineforum, visite guidate…). Un aspetto che risulta migliorato rispetto allo scorso anno riguarda l‟informazione fornita dai docenti sul percorso di studio, poiché il 37,13% degli alunni afferma di essere sempre informato, il 30,12% risponde di essere informato spesso, mentre il 23,68% afferma di essere a volte informato e solo il 5,56% afferma di non essere mai informato. Un altro aspetto che risulta migliorato è quello relativo al coinvolgimento degli studenti nello svolgimento delle attività didattiche dal momento che il 67,84% degli alunni si sente sempre o spesso coinvolto, il 19,4% a volte e solo il 7,60% non si sente mai coinvolto. Un aspetto migliorabile, invece, è quello relativo al gradimento delle attività svolte nei laboratori di informatica e di scienze, poiché il 21,64% degli allievi dichiara di non aver frequentato alcun laboratorio. Nel questionario somministrato ai genitori si rileva una generale flessione nel grado di soddisfazione registrato. La percentuale di risposte non date è del 7,31% e varia dal 3,68 all‟11,05% in alcuni items. 124 I punti di forza riguardano: nell‟area della comunicazione e relazione: - la qualità della comunicazione e delle relazioni tra docenti e alunni; - la qualità della comunicazione e delle relazioni tra docenti e famiglie; nell‟area della qualità del processo formativo: - il livello di coinvolgimento attivo degli allievi da parte dei docenti; - il livello di efficacia delle metodologie didattiche adottate dai docenti. I punti di debolezza riguardano: - la conoscenza del P.O.F. (nonostante la possibilità di consultarlo sul sito della Scuola); - l‟adeguatezza degli ambienti scolastici; - l‟adeguatezza, l‟utilizzazione e l‟efficacia delle attrezzature; - l‟utilizzo di metodologie innovative nella didattica (anche se le metodologie adottate dai docenti sono ritenute comunque efficaci dal 72,41% dei genitori). Analisi dettagliata dei dati Questionario docenti Nell‟anno in corso i docenti che hanno compilato il questionario sono pari al 62,6%. Il dato è sostanzialmente immutato rispetto alla percentuale del 65% registrata lo scorso anno. Il questionario ha analizzato le seguenti aree di indagine: 1. Comunicazione e relazione 2. Area dell‟organizzazione 3. Conoscenza del POF - Efficacia dell‟azione didattico-educativa 4. Spazi e attrezzature Gli items, a scelta multipla, permettono di esprimere il grado di soddisfazione/gradimento attraverso una scala che va dall‟insufficiente all‟ottimo. Area 1. Comunicazione e relazione Il livello qualitativo percepito in questo ambito di osservazione è complessivamente alto. 125 Risulta infatti un gradimento dell‟81,85%, decisamente superiore rispetto al 72,79% registrato lo scorso anno. Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale ottenuta sommando i valori “buono” e “ottimo”. Area comunicativa interpersonale e clima Qualità della comunicazione e delle relazioni alunni-docenti Qualità della comunicazione e delle relazioni tra docenti e famiglie Qualità della comunicazione e delle relazioni tra docenti e Dirigente scolastico Qualità della comunicazione e delle relazioni tra docenti e personale ATA e di Segreteria Qualità della comunicazione e delle relazioni nel Collegio docenti Qualità della comunicazione e delle relazioni tra docenti nei Consigli di classe Anno scolastico 2012/2013 Anno scolastico 2013/2014 % 81,63% 91,11% + 9,48% 71,43% 82,22% +10,79% 53,06% 57,77% +4,71% 83,67% 97,78% +14,11% 67,35% 77,78% + 10,43% 79,60% 84,44% + 4,84% Area 2. Area dell’organizzazione Gli indicatori relativi a questo ambito di osservazione esprimono un livello di soddisfazione/gradimento dell‟85,07%, con un notevole incremento rispetto al 68,02% registrato lo scorso anno. Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale ottenuta dai valori “buono” e “ottimo”. Anno scolastico 2012/2013 Area dell’organizzazione Efficacia dell’organizzazione delle attività didattiche 67,34% Efficacia dell’attività dei collaboratori del Dirigente 65,3% docenti Anno scolastico 2013/2014 81,4% 90,69% % + 14,06% + 25,39% Efficacia dell’attività dei docenti con Funzioni strumentali 71,42% Utilizzazione risorse finanziarie in modo funzionale alle attività previste nel POF 59,19% 65,11% Qualità degli interventi finalizzati alla formazione docenti 65,31% 69,76% + 4,45% Utilizzazione efficace delle risorse umane e professionali 63,27% 79,07% + 15,8% 90,70% + 19,28% + 5,92% 126 Area 3. Conoscenza POF – Efficacia dell’azione didattico-educativa Il livello di soddisfazione/gradimento espresso nell‟area relativa alla conoscenza del P.O.F. e all‟efficacia dell‟azione didattico-educativa è del 73,84%, in incremento rispetto al 65,31%, registrato lo scorso anno. Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale ottenuta sommando i valori “buono” e “ottimo”. Conoscenza del P.O.F. Efficacia dell’azione didattico-educativa Anno scolastico 2012/2013 Anno scolastico 2013/2014 % 59,19% 74,42% + 15,23% 65,31% 79,07% + 13,76% 71,43% 90,7% + 19,27% 65,31% 51,17% - 14,21% Livelli di conoscenza del POF Coerenza tra le attività scolastiche ed extrascolastiche e le finalità formative previste nel POF Efficacia dell’azione didattico – educativa (Rispetto dei bisogni, interessi, tempi e modi di apprendimento degli alunni, efficacia delle metodologie adottate) Efficacia delle attività svolte nei Laboratori di Informatica e Scienze Per quanto riguarda le attività svolte nei Laboratori di Informatica e Scienze, unico dato in flessione, si deve comunque evidenziare che il 20,93% dei docenti ha ritenuto sufficiente l‟efficacia di tali attività, mentre il 23,28% non ha fornito alcuna risposta. Area 4. Spazi e attrezzature Il livello di soddisfazione/gradimento espresso in questa area è del 30,95%, con una flessione del 13,9% rispetto al 44,9% dello scorso anno. Il 33,33% dei docenti ritiene comunque sufficiente sia l‟adeguatezza di spazi e attrezzature sia il loro livello di fruibilità. 127 Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale ottenuta sommando i valori “buono” e “ottimo”. Anno scolastico 2012/2013 Anno scolastico 2013/2014 % Adeguatezza spazi e attrezzature 44,9% 28,57% - 16,33% Livelli di disponibilità e fruibilità di spazi e attrezzature 44,9% 33,33% - 11,57% Spazi e attrezzature Questionario alunni Tutti gli alunni dell‟Istituto (810 frequentanti) sono stati invitati a rispondere al questionario di valutazione annuale, messo a disposizione sul sito della scuola. Degli 810 allievi della scuola il 95,67% ha risposto alle domande del questionario. Lo scorso anno aveva risposto il 90,86 %. L‟organizzazione che ha consentito agli alunni di accedere all‟aula informatica e di compilare il questionario è pertanto risultata efficace. Il questionario ha analizzato le seguenti aree di indagine: 1. area della comunicazione e dei rapporti interpersonali all‟interno del sistema scuola (clima) 2. area delle attività curricolari Il grado di soddisfazione/gradimento è espresso attraverso una serie di items a scelta multipla. L‟analisi dei dati ha consentito di individuare i seguenti risultati. 1. Area comunicativa interpersonale e clima Il grado di “benessere” degli alunni dell‟Istituto nell’area della comunicazione e dei rapporti interpersonali è complessivamente del 71,11% . Nonostante la lieve flessione rispetto al 76,09% registrato lo scorso anno scolastico, il risultato globale è comunque positivo. Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale ottenuta sommando i due valori più positivi. 128 Area comunicativa interpersonale e clima Anno scolastico 2012/2013 Anno scolastico 2013/2014 % 87,43% 85,56% - 1,87% 77,93% 63,89% - 14,04% 71,51% 70,42% - 1,09% 64,39% 62,36% -2,03% 79,19% 73,34% -5,85% Rapporti con i compagni Rapporti con i docenti Rapporti con il personale ATA e di Segreteria Rapporti con il Dirigente scolastico Adeguatezza attrezzature degli spazi e delle 2 Area delle attività didattiche: curricolari e di progetto Nell‟anno scolastico in corso il 70% degli allievi ha valutato positivamente la qualità delle attività curricolari e di progetto. Il dato risulta lievemente superiore rispetto al 65,86 % registrato lo scorso anno. Nell‟area in esame è inserito l‟item relativo al gradimento delle attività svolte nei laboratori di informatica e di scienze, dato in flessione rispetto allo scorso anno. È da rilevare, però, che il 21,64% degli allievi dichiara di non aver frequentato alcun laboratorio. Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale ottenuta sommando i due valori più positivi. Area delle attività curricolari e di progetto Anno scolastico 2012/2013 Anno scolastico 2013/2014 % Gradimento delle attività curricolari svolte in classe 82,38% 79,68% - 2,7% Gradimento delle attività integrative, di progetto e visite guidate 84,77% 80,41% - 4,36% Coinvolgimento degli allievi nelle attività didattiche 49,72% 67,84% +18,12% 51,54% 67,25% 60,89% 54,83% Informazioni ricevute dai docenti sul percorso di studio Gradimento delle attività svolte nei Laboratori di Informatica e di Scienze +15,71% - 6,06% 129 Questionario famiglie Ha risposto al questionario il 27,53% delle famiglie (223 genitori). Si registra un lieve incremento rispetto al 23,60% dello scorso anno. Il dato rimane comunque poco significativo, nonostante le famiglie siano state informate capillarmente con un avviso dettagliato sulle modalità di accesso al sito e di compilazione del questionario. La percentuale di risposte non date è del 7,31% e varia dal 3,68 all‟11,05% in alcuni items. Il questionario ha analizzato le seguenti aree di indagine: 1. Comunicazione e relazione 2. Conoscenza del POF 3. Efficacia dell‟azione didattico-educativa 4. Spazi e attrezzature Gli items, a scelta multipla, permettono di esprimere il grado di soddisfazione/gradimento attraverso una scala che va dall‟insufficiente all‟ottimo. Area 1 Comunicazione e relazione Gli indicatori relativi all‟area della Comunicazione e relazione esprimono nel complesso un livello di soddisfazione/gradimento del 67,68%, lievemente in calo rispetto al 73,93% registrato lo scorso anno. Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale ottenuta sommando i valori “buono” e “ottimo”. Area comunicativa interpersonale e clima Anno scolastico 2012/2013 Anno scolastico 2013/2014 % Qualità della comunicazione e delle relazioni alunni-docenti 87,09% 71,58% - 15,51% Qualità della comunicazione e delle relazioni tra famiglie e docenti Qualità della comunicazione e delle relazioni tra famiglie e Dirigente scolastico Qualità della comunicazione e delle relazioni tra famiglie e personale di Segreteria Qualità della comunicazione e delle relazioni tra famiglie e collaboratori scolastici 75,27% 72,63% - 2,64% 55,38% 48,95% - 6,43% 77,96% 74,74% -3,22% Item non presente lo scorso anno 70,52 130 Area 2 Livelli di conoscenza del POF Gli indicatori relativi all‟area relativa alla conoscenza e condivisione del P.O.F. esprimono un livello di soddisfazione/gradimento del 55,6% Si registra una lieve flessione rispetto al 60,08% registrato lo scorso anno, nonostante la possibilità di consultazione del POF sul sito della Scuola. Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale ottenuta sommando i valori “buono” e “ottimo”. Anno scolastico 2012/2013 Anno scolastico 2013/2014 % Livelli di conoscenza del POF 61,83% 59,77% - 2,06% Condivisione degli obiettivi del POF 60,75% 56,9% - 3,85% Condivisione delle metodologie didattiche previste nel POF 58,60% 52,87% - 5,73% Condivisione dei criteri di valutazione previsti nel POF 59,15% 52,87% - 6,28% Conoscenza e condivisione del P.O.F. Area 3 Efficacia dell’azione didattico-educativa Gli indicatori relativi all‟area dell‟efficacia dell‟azione didattico-educativa esprimono un livello di soddisfazione/gradimento del 61,95%, sostanzialmente invariato rispetto al 62,25% registrato lo scorso anno. 131 Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale ottenuta dai valori “buono” e “ottimo” Efficacia dell’azione didattico-educativa Anno scolastico 2012/2013 Anno scolastico 2013/2014 Efficacia delle attività svolte nei laboratori (informatica, Scienze) 48,92% 50,57% Coerenza tra l’azione formativa ed i bisogni degli allievi 60,22% 63,79% + 3,57% 76,88% 74,13% - 2,75% Efficacia delle metodologie didattiche utilizzate 73,12% 72,41% - 0,71% Livello di utilizzo di innovative nella didattica 52,15% 48,85% - 3,3% Livello coinvolgimento attivo degli alunni da parte dei docenti % + 1,65 % metodologie Area 4 Spazi e attrezzature Il livello di soddisfazione/gradimento espresso nell‟area relativa agli spazi e alle attrezzature è del 79,01%. Si registra una lieve flessione (-6,12%) rispetto all‟85,13% registrato lo scorso anno. Nella tabella che segue viene riportata in dettaglio, per ogni item, la percentuale ottenuta sommando i valori “buono” e “ottimo” . ai quali è stato unito il valore “sufficiente” poiché tale dato non è da considerare del tutto negativo. Spazi e attrezzature Adeguatezza degli spazi Adeguatezza delle attrezzature e utilizzazione efficace delle stesse % Anno scolastico 2012/2013 Anno scolastico 2013/2014 56,3% buono/ottimo 33,87% sufficiente 48,38% buono/ottimo 30,72 % sufficiente - 11,07% 52,68% buono/ottimo 27,42% sufficiente 37,35 % buono/ottimo 41,57% sufficiente - 4,78% 132 Osservazioni conclusive In un‟ottica di miglioramento della qualità dei servizi didattici e organizzativi gli esiti dell‟autoanalisi d‟Istituto offrono una occasione di riflessione sia sui punti di forza sia sulle criticità emerse al fine di rispondere in modo sempre più idoneo alle esigenze non solo dell‟utenza (alunni e genitori della Scuola) ma anche del personale che vi lavora. 133 134 UNITÀ DI APPRENDIMENTO DISCIPLINARI MATERIA Italiano TITOLO Io reale, io fantastico Io mi confronto con gli altri nel tempo e nello spazio. Io scopro, scelgo, progetto Italiano: Leggere per conoscere “le voci del Salento” approfondimento L‟Alto Medioevo Patto formativo StoriaCittadinanza e Costituzione La civiltà europea dopo il Mille Diritti e doveri La crisi del Medioevo Concetto di Stato Lo spazio fisico, umano e politico dell‟Italia. Lo spazio fisico dell‟Europa: paesaggi e ambienti. Geografia Lo spazio umano dell‟Europa: insediamenti, attività economiche, organizzazione politica e amministrativa. L‟identità: Me and you Lingua straniera (Inglese) Talking about location and dates Daily routine and free time Sport and shopping CLASSI PRIME A.S. 2014-15 OBIETTIVO formativo Conoscersi, descriversi, raccontarsi e comunicare. Sapersi esprimere per confrontarsi, interagire e collaborare. Saper leggere e comprendere le situazioni di realtà. Saper valutare e operare scelte positive. Sviluppare atteggiamenti positivi nei confronti della cultura locale. Comprendere e spiegare la storia dell‟uomo partendo dallo studio delle testimonianze e dei resti del passato. Conoscere e interiorizzare le regole, riflettendo sull‟importanza dei diritti e dei doveri. Comprendere e spiegare la storia dell‟uomo partendo dallo studio delle testimonianze e dei resti del passato. Conoscere e interiorizzare le regole, riflettendo sull‟importanza dei diritti e dei doveri. Comprendere e spiegare la storia dell‟uomo partendo dallo studio delle testimonianze e dei resti del passato. Conoscere e interiorizzare le regole, riflettendo sull‟importanza dei diritti e dei doveri. Sviluppare le capacità di cogliere le peculiarità fisiche e antropiche del territorio e le trasformazioni nel tempo e nello spazio. Sviluppare le capacità di cogliere le peculiarità fisiche e antropiche di un territorio e le trasformazioni operate nel tempo. Operare confronti tra realtà territoriali diverse. Sviluppare le capacità di cogliere le peculiarità antropiche di un territorio e le trasformazioni operate dall‟uomo. Operare confronti tra realtà territoriali diverse sotto l‟aspetto socioeconomico e politico. Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria. Sentirsi cittadino del mondo. Sentirsi cittadino del mondo PERIODO 1° quadrimestre 2° quadrimestre 2° quadrimestre Intero anno 1° quadrimestre 2° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 1°/2° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre 2° quadrimestre 135 Lingua straniera (Francese) Lingua straniera (Spagnolo) Les copains et moi (Io e i miei amici) Ma vie, ma famille, mes loisirs Mis compañeros y yo Nuestro tiempo Cada uno con sus gustos Operazioni in N La frazione come operatore Matematica Il problema della misura La rappresentazione geometrica della realtà. Interazioni fra l‟uomo e gli altri esseri viventi. Scienze L‟uomo e l‟ambiente Il suono intorno a noi Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria. Sentirsi cittadini del mondo Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria. Sentirsi cittadini del mondo Formulare un progetto di calcolo degli elementi di un insieme. Risolvere situazioni problematiche. Utilizzare l‟algoritmo opportuno per ripartire gli elementi di un insieme al fine di risolvere situazioni problematiche. Saper scegliere e stimare l‟unità di misura opportuna per le diverse grandezze. Saper rappresentare la realtà con modelli geometrici adeguati. Saper analizzare le interazioni fra uomo, animali, vegetali in ambienti noti. Saper analizzare e fare ipotesi sulle cause e sulle conseguenze dei fenomeni fisici che si manifestano nell‟ambiente circostante. Prendere consapevolezza della dimensione acustica della realtà circostante e maturare un atteggiamento di considerazione e di rispetto per il paesaggio sonoro. 1° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 1°/2° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre Prendere coscienza delle proprie potenzialità musicali attraverso la voce, il corpo o l‟uso di strumenti “non” musicali. Musica Linguaggio e comunicazione Musica ed espressione Musica e società Arte e immagine Per imparare a guardare Conoscere e utilizzare gli elementi fondamentali del linguaggio musicale per sviluppare la capacità di esprimersi e comunicare. Utilizzare elementari strutture del linguaggio musicale per lo sviluppo della dimensione espressivo-creativa. Ascoltare un brano musicale e saperlo collocare nel tempo e nello spazio. Imparare ad apprezzare e gustare la musica sul piano estetico. 1. Sapere come si generano le immagini, come vediamo, le modalità di percezione della forma, del colore e dello spazio. 2. Conoscere e saper riconoscere gli elementi del linguaggio visuale e le principali strutture visive (simmetria, asimmetria). 1° quadrimestre 2° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 136 Per capire Per apprezzare il patrimonio artistico e i beni culturali Per comunicare Per progettare Disegno: tipologie e strumenti. Le costruzioni geometriche di base. Economia e lavoro Tecnologia Risorse, Materiali e Tecnologia Prevenzione, Sicurezza, Educazione stradale Informatica L‟uomo religioso Una storia, tante storie Religione Un progetto per la vita: Gesù di Nazareth 1. Saper usare un metodo per leggere immagini e opere d‟arte al fine di scoprire contenuti, linguaggio, significati. 2. Saper usare il dizionario di iconografia, che è nel libro, per spiegare le opere d‟arte. 3. Saper effettuare confronti guidati tra diversi usi del linguaggio visuale. 4. Saper riconoscere alcune funzioni comunicative delle immagini. 1. Sapersi orientare in modo geo-storico dal Paleolitico al Romanico. 2. Saper spiegare ed esemplificare la funzione dell‟arte nei periodi storici trattati. 3. Saper spiegare le principali opere dei periodi trattati. 4. Prendere coscienza dell‟importanza dei beni culturali e ambientali. 5. Saper confrontare in alcuni aspetti arte europea ed extraeuropea. 1. Imparare a usare gli elementi del linguaggio visuale in modo consapevole e con applicazioni a soggetti reali o inventati. 2. Imparare a raffigurare la luce e lo spazio nei modi più semplici, applicando ciò che si è appreso a soggetti reali o inventati. 3. Acquisire una certa abilità nell‟uso delle più semplici tecniche grafiche, pittoriche e plastiche. 1. Saper aderire alle consegne in modo guidato. 2. Saper organizzare il proprio lavoro in modo ordinato. 3. Saper progettare un manufatto. Saper usare materiali e attrezzi per il disegno. Applicare al disegno le più elementari conoscenze di geometria. Riprodurre e creare elementi geometrici ornamentali. Bisogni dell‟uomo. Settori di produzione. Indagare e analizzare la realtà circostante nei suoi vari aspetti. Lo sfruttamento delle risorse e la tecnologia. Conoscere i pericoli presenti in casa, a scuola e nell‟ambiente. Prendere coscienza della necessità e dell‟importanza delle norme volte a regolare la vita associata in riferimento al pedone. Conoscere il sistema operativo. Essere in grado di utilizzare gli applicativi. Conoscersi e raccontarsi scoprendo le radici religiose del proprio ambiente. Comunicare e confrontare idee, valori, comportamenti religiosi attuali con quelli delle grandi religioni monoteiste. Scoprire, conoscere e progettare la propria vita sul modello della proposta evangelica. 1° quadrimestre 2° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 1° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre 2° quadrimestre 137 Scienze motorie Consolidamento capacità coordinative Sviluppo, miglioramento delle capacità condizionali Attività sportiva come valore etico del confronto e della competizione Produzione strumentale e vocale Strumento (Sezioni B e D) Linguaggio musicale Correre, saltare, lanciare Scoprire il proprio corpo. Conoscere le attività ludiche e presportive. Progettare giochi. Avviamento alla pratica sportiva. Rispetto delle regole. Autocontrollo. Intero anno Utilizzare la voce e lo strumento musicale per lo sviluppo della dimensione espressivo-creativa. Sviluppare la capacità di ascolto per meglio comprendere la realtà musicale ed apprendere ad ascoltare se stesso e gli altri. Scoprire, conoscere,utilizzare gli elementi fondamentali del linguaggio musicale per sviluppare la capacità di esprimersi e comunicare. Intero anno Intero anno Intero anno Intero anno 138 139 UNITÀ DI APPRENDIMENTO DISCIPLINARI MATERIA CLASSI SECONDE A.S. 2014-15 TITOLO Mi conosco e mi relaziono con gli altri Rifletto e mi confronto OBIETTIVO formativo Saper comunicare di sé con consapevolezza e spirito critico. Io e la realtà in cui vivo Lingua e letteratura italiana dalle origini al Settecento Osservare la realtà circostante, individuando aspetti e problemi per proporsi un progetto di vita. Comprendere l‟importanza di studiare, partendo dalle origini, la lingua e la produzione letteraria italiana, come base dell‟identità culturale personale e collettiva. Recuperare/potenziare la conoscenza e l‟uso della lingua italiana attraverso il confronto con la lingua latina. 2° quadrimestre Costruire quadri di civiltà. Sviluppare le capacità di conoscere la storia europea e nazionale con riferimento agli eventi di storia locale. Acquisire consapevolezza del valore della democrazia e dell‟importanza del dettato costituzionale. Costruire quadri di civiltà dell‟Europa nell‟età moderna e confrontarli con il presente. Acquisire consapevolezza di essere cittadini europei. 1° quadrimestre Costruire quadri di civiltà, analizzandone la realtà storica ed individuandone gli aspetti problematici. Riconoscere se stesso e gli altri come persone e cittadini alla luce del dettato costituzionale nel rispetto delle diversità. Sviluppare la capacità di conoscere i valori e gli ideali sui quali si basa la civiltà europea. Sapersi orientare nello spazio, operando confronti costruttivi tra realtà geografiche diverse. 2° quadrimestre Comunicare e confrontare idee, valori, esperienze, comportamenti. Italiano Italiano: approfondimento Lingua e grammatica latina Le radici del mondo moderno Democrazia e Costituzione Storia Cittadinanza e costituzione Geografia Lingua straniera (Francese) L‟età della scienza ed il secolo dei “lumi” Democrazia e Costituzione L‟età delle rivoluzioni Democrazia e Costituzione L‟Unione Europea Gli Stati d‟Europa nei loro aspetti fondamentali Moi dans la ville et dans le monde Moi, mes choix et mes projets Warm up Lingua straniera (Inglese) Fare progetti e parlare di eventi passati Parlare di eventi al passato Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria. Sentirsi cittadini del mondo. Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria. Sentirsi cittadini del mondo. Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di PERIODO 1° quadrimestre 2° quadrimestre Intero anno Intero anno 1°/2° quadrimestre 1° quadrimestre 1°/2° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre 140 Same or different? Rules and regulations En marcha! Lingua straniera (Spagnolo) Todo era màs lento Vamos de compras Matematica Scienze Musica Operazioni in N: la frazione come operatore. Operazioni con numeri razionali e irrazionali Misurazione di figure geometriche Rapporti e proporzioni Trasformazioni geometriche Differenze tra esseri viventi e non viventi Comportamento dei corpi nello spazio I “ Mezzi” della comunicazione sonora comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria. Sentirsi cittadini del mondo. Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria. Sentirsi cittadini del mondo Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria. Sentirsi cittadini del mondo Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria. Sentirsi cittadini del mondo Saper misurare con diverse unità di misura grandezze commensurabili ed incommensurabili in vari contesti. Saper misurare figure geometriche con le opportune unità di misura. Saper individuare e stabilire relazioni fra grandezze. Saper trasformare le figure geometriche con le tecniche opportune. Conoscere se stessi per vivere meglio. Le “Forme” della musica Saper “leggere” la realtà circostante per interpretare i processi che sono all‟origine dei fenomeni naturali. Scoprire come e quanto l‟aspetto timbrico-orchestrale contribuisca all‟espressività di un brano musicale e aiuti ad ascoltare ed interpretare l‟emotività propria e altrui. Conoscere differenze e peculiarità stilistiche di generi musicali diversi con riferimento alle aree extraeuropee. Fare emergere la dimensione universale del comportamento musicale dell‟uomo e maturare un atteggiamento di rispetto e di interesse per le altre culture Comprendere la struttura globale di una composizione musicale individuandone la successione delle parti. Cogliere analogie tra il linguaggio musicale e verbale. La musica del nostro tempo Conoscere e comprendere i principali usi e le più importanti funzioni della musica nella realtà contemporanea. I Generi musicali 2° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 1°/2° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 1/2° quadrimestre 2° quadrimestre 2° quadrimestre Saper ascoltare la musica leggera in modo attivo e critico. Arte e immagine Per imparare a guardare 1. Conoscere le modalità di percezione del movimento. 2. Saper riconoscere gli aspetti più complessi del linguaggio visuale e delle strutture visive (equilibrio statico e dinamico, strutture compositive). 1°quadrimestre 141 Arte e immagine Per capire 1. Sapersi orientare in modo geo-storico dal periodo Paleocristiano al Neoclassicismo 2. Saper spiegare ed esemplificare la funzione dell‟arte nei periodi storici trattati. 3. Saper spiegare le principali opere dei periodi studiati. 4. Saper compilare la scheda di catalogazione di un bene culturale. 5. Saper collocare storicamente le culture extraeuropee e saperne indicare i caratteri più importanti. 6. Approfondire la conoscenza di alcune opere d‟arte attraverso l‟operatività. 1° quadrimestre Attraverso analisi operative di opere d‟arte antica e moderna: 1. Imparare a usare in modo creativo tutti gli elementi del linguaggio visuale. 2. Raffigurare lo spazio in modo prospettico. 3. Sviluppare la conoscenza e l‟esperienza delle tecniche più semplici e sperimentare tecniche complesse. 2° quadrimestre 1. Saper aderire alle consegne in modo autonomo. 2. Saper progettare semplici manufatti, anche attraverso modelli tridimensionali. 3. Saper progettare e realizzare una comunicazione attraverso immagini. 2° quadrimestre Le rappresentazioni grafiche Saper eseguire proiezioni ortogonali di figure, solidi e oggetti di uso comune. Sviluppi di solidi. 1° quadrimestre I principi scientifici e la struttura delle macchine (opzionale) Saper distinguere gli effetti delle forze; saper verificare operativamente le leggi sulle forze; saper descrivere e riconoscere le macchine semplici. 1° quadrimestre L‟edilizia Riconoscere e analizzare i metalli e il corrispondente settore produttivo. Riconoscere e analizzare i principali materiali e le tecnologie edilizie. Conoscere la funzione degli alimenti Conoscere le caratteristiche dei principi alimentari. 1° quadrimestre 2° quadrimestre Per apprezzare il patrimonio artistico e i beni culturali Per comunicare Per progettare Tecnologia 1. Consolidare la capacità di leggere con metodo opere d‟arte, immagini dei mass media, beni culturali e ambiente. 2. Saper riconoscere le funzioni comunicative delle immagini. 3. Saper effettuare in modo autonomo confronti assegnati tra immagini per cogliere i loro significati. Alimentazione Prevenzione, Sicurezza, Ed. Stradale Conoscere i pericoli presenti in casa, a scuola e nell‟ambiente. 2° Presa di coscienza della necessità e dell‟importanza delle norme volte a regolare la vita quadrimestre associata in riferimento al ciclista. Informatica Promuovere negli studenti la padronanza della multimedialità… Migliorare l‟efficacia dei processi di insegnamento/apprendimento e l'acquisizione di abilità di tipo generale. 2° quadrimestre 142 Religione Scienze motorie Dai Vangeli al Vangelo: Nasce la comunità Lo sviluppo del cristianesimo in Europa Dalla chiesa riformata alla chiesa rinnovata Rapporto tra l‟attività fisica e i cambiamenti fisici e psicologici della preadolescenza Tecniche e tattiche dei giochi Fantasia motoria/ metodi di allenamento/ gesti arbitrali in diverse discipline sportive. Strumento (Sezioni B – D) Produzione strumentale e vocale Linguaggio musicale Confrontare la propria esperienza di vita con i “progetti di vita” autentici e significativi. Comprendere la natura missionaria della Chiesa e scoprire le redici storiche della Chiesa locale. Ricostruire gli elementi fondamentali della storia della Chiesa, confrontandoli con le vicende della storia civile. 1° quadrimestre 1°/2° quadrimestre 2° quadrimestre Intero anno Rispettare le regole. Autocontrollarsi Pallavolo. Basket. Calcio. Atletica. Intero anno Scoprire –conoscere- progettare. Utilizzare la voce e lo strumento musicale per lo sviluppo della dimensione espressivocreativa. Sviluppare la capacità di ascolto per meglio comprendere la realtà musicale ed apprendere ad ascoltare se stesso e gli altri. Scoprire, conoscere,utilizzare gli elementi fondamentali del linguaggio musicale per sviluppare la capacità di esprimersi e comunicare. 1° quadrimestre 2° quadrimestre 143 144 UNITÀ DI APPRENDIMENTO DISCIPLINARI - CLASSI TERZE A.S. 2014-15 MATERIA Italiano Italiano: approfondi mento Storia Cittadinanza e costituzione Geografia Lingua straniera (Francese) TITOLO Io consapevole della mia identità Io fra gli altri, capace di valutare e argomentare Io, alla scoperta del progetto di vita Lingua e letteratura italiana dall‟Ottocento ad oggi OBIETTIVO formativo Scegliere e utilizzare le diverse tipologie testuali per riflettere e per effettuare scelte individuali Usare competenze e strumenti linguistici adeguati per sostenere il proprio punto di vista o quello degli altri, confutare tesi e fare proposte. Utilizzare le competenze linguistiche per indagare, descrivere, modificare, rielaborare e progettare la realtà propria e dell‟ambiente circostante. Comprendere l‟importanza di studiare, partendo dalle origini, la lingua e la letteratura italiana, come base della identità culturale personale e collettiva. Lingua e grammatica latina Potenziare la conoscenza della lingua italiana attraverso lo studio della lingua latina. Fine Ottocento - primo Novecento Costituzione italiana Il primo Novecento Organismi internazionali Il secondo Novecento Dichiarazione Universale dei Diritti dell‟uomo Il sistema Terra nel suo aspetto fisico- antropico e culturale I continenti nella loro realtà Hier-Aujourd‟hui Costruire quadri di civiltà - Sviluppare e potenziare le capacità di conoscere la storia nazionale e mondiale - Maturare una coscienza democratica. Comprendere e valutare criticamente i cambiamenti politici e sociali del „900. Maturare una coscienza democratica. Costruire quadri di civiltà. Problematizzare e formulare ipotesi di soluzione. Maturare una coscienza democratica che avversi ogni forma di violenza, discriminazione e intolleranza. Sviluppare la capacità di conoscere il mondo fisico e di capirne l‟organizzazione e i problemi. 1° quadrimestre Orientarsi nel mondo per cogliere connessioni con situazioni storiche, economiche, politiche. 2° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre Intero anno Intero anno Un regard sur le futur Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria. Sentirsi cittadini del mondo. Revisione delle principali funzioni linguistico-comunicative Lingua straniera (Inglese) PERIODO 1° quadrimestre 2° quadrimestre 1°/2° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 1°/2° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre Le informazioni stradali Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di 1° quadrimestre Esperienze del tutto trascorse comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria. 1°/2° quadrimestre L‟adolescenza Sentirsi cittadini del mondo. 2° quadrimestre 145 Potenziamento delle abilità acquisite e rielaborazione dei contenuti culturali Anìcdotas y biografìas – Qui te pasa? Lingua straniera (Spagnolo) Necesito energia – Tecnomaniàticos “Alerta medioambiental” cuestòn de valores Insiemi e numeri relativi. Il cerchio e i poliedri Matematica Insiemi e numeri relativi. Le piramidi ed i solidi di rotazione Scienze L‟organismo umano e i suoi sistemi di controllo. L‟energia Il Linguaggio musicale tra tradizione e innovazione Musica e spettacolo Musica Musica colta e Avanguardie nel Novecento La musica del nostro tempo 2° quadrimestre 1° quadrimestre Acquisire consapevolezza dell‟importanza della lingua straniera come strumento di comunicazione. Sviluppare interesse per le culture diverse dalla propria. Sentirsi cittadini del mondo. 1°/2° quadrimestre 2° quadrimestre Saper utilizzare gli insiemi, le relazioni fra essi, i numeri relativi come strumento di conoscenza e di organizzazione della vita reale. Saper modellizzare con figure geometriche la realtà per risolvere situazioni problematiche della vita reale. Saper utilizzare gli strumenti matematici adeguati per prendere decisioni, fare scelte e valutare. Saper modellizzare con figure geometriche la realtà per risolvere situazioni problematiche della vita reale. Saper mettere in relazione il metabolismo del corpo umano con i suoi sistemi di controllo. Saper individuare e analizzare le trasformazioni energetiche dei fenomeni naturali. Sviluppare la capacità di dar forma a proprie idee, emozioni e stati d‟animo usando semplici tecniche di composizione. Cogliere gli elementi di rinnovamento del linguaggio musicale di fine Ottocento. Conoscere e differenziare forme di spettacolo in cui confluiscono musica, immagini e comunicazione. Comprendere la funzione comunicativa della musica e promuovere una presa di coscienza critica nei confronti dei prodotti musicali dei mass media. Considerare la musica de Novecento parte integrante e significativa della nostra cultura e della nostra storia Conoscere, analizzare e interpretare i linguaggi musicali del Novecento. Saperli confrontare con quelli di altre arti. Conoscere e comprendere i principali usi e le più importanti funzioni della musica nella realtà contemporanea. Saper ascoltare la musica leggera in modo attivo e critico. 1° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre 1° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre 2° quadrimestre 146 Per imparare a guardare Per capire Arte e immagine Per apprezzare il patrimonio artistico e i beni culturali Per comunicare Per progettare Tecnologia Disegno Il mondo del lavoro e l‟orientamento scolastico e professionale Forme e fonti di energia. Educazione ambientale Alimentazione Prevenzione e sicurezza. Educazione stradale Religione 1. Conoscere elementi e tipologie del linguaggio multimediale. 2. Saper guardare opere multimediali di arte contemporanea. 3. Saper guardare l‟ambiente urbano nella sua complessità. 1. Saper applicare un metodo di lettura alle opere di arte contemporanea in cui i modi del fare artistico cambiano radicalmente. 2. Saper riconoscere le più nuove forme comunicative delle immagini. 3. Saper scegliere in modo autonomo immagini da confrontare per meglio evidenziare i rispettivi significati. 1° quadrimestre 1. Sapersi orientare in modo geo-storico dal Neoclassicismo all‟arte contemporanea. 2. Saper spiegare ed esemplificare la funzione dell‟arte nei periodi studiati. 3. Saper spiegare le principali opere dei periodi trattati. 4. Saper spiegare l‟influenza di alcune culture extraeuropee sull‟arte moderna europea. 5. Saper individuare e studiare qualche bene culturale nel proprio territorio. 2° quadrimestre Attraverso analisi operative di opere d‟arte moderne contemporanea: 1. Saper usare elementi anche multimediali del linguaggio visuale. 2. Saper definire con chiarezza contenuti e linguaggio del messaggio che si desidera proporre. 3. Saper usare con padronanza le tecniche più complesse. 2° quadrimestre 1. Saper impostare il proprio metodo progettuale. 2. Saper arrivare al risultato progettuale. 3. Saper progettare oggetti e comunicazioni visive, anche con l‟uso di tecniche informatiche. 2° quadrimestre Proiezioni ortogonali. Assonometrie di solidi e semplici oggetti. Osservare ed analizzare la realtà tecnologica dei vari settori produttivi. Operare scelte motivate e consapevoli ai fini dell‟orientamento scolastico e professionale. Analizzare e classificare le fonti energetiche. Conoscere le tecnologie di produzione delle forme di energia. Conoscere i processi di trasformazione delle forme di energia. Conoscere i principi di una corretta alimentazione. Conoscere le diverse tecniche di conservazione degli alimenti. Conoscere i pericoli presenti in casa, a scuola e nell‟ambiente. 1° quadrimestre 1° quadrimestre 1° quadrimestre 1° quadrimestre 2° quadrimestre Presa di coscienza della necessità e dell‟importanza delle norme volte a regolare la vita associata in riferimento al ciclomotorista. Informatica Analizzare i principali programmi applicativi. Intero anno Progettualità e adolescenza L‟uomo e le sfide ideologico scientifiche Acquisire consapevolezza della propria identità personale, al fine di progettare la propria vita. La persona umana fra le novità tecnico-scientifiche e le ricorrenti domande di senso. 1° quadrimestre 2° quadrimestre 147 Scienze motorie Strumento (Sezioni B – D) Cristiani e società Rapporto tra l‟attività fisica e i cambiamenti fisici e psicologici della preadoloscenza Tecniche e tattiche di giochi sportivi 1) Fantasia motoria. 2) Metodi di allenamento. 3) Gesti arbitrali in diverse discipline sportive. Produzione strumentale e vocale Linguaggio musicale I criteri etico-morali nell‟epoca del globalismo per una distribuzione equa dei beni della terra. Rispettare le regole. Autocontrollarsi. 2° quadrimestre Intero anno Pallavolo. Basket. Calcio. Scoprire, conoscere, progettare. Intero anno Intero anno Utilizzare la voce e lo strumento musicale per lo sviluppo della dimensione espressivocreativa. Sviluppare la capacità di ascolto per meglio comprendere la realtà musicale ed I quadrimestre apprendere ad ascoltare se stesso e gli altri. Scoprire, conoscere,utilizzare gli elementi fondamentali del linguaggio musicale per sviluppare II quadrimestre la capacità di esprimersi e comunicare. 148