P.O.F. PIANO OFFERTA FORMATIVA Fondazione Scuola Infanzia pubblica Paritaria & Sezione PRIMAVERA Riva Rocci- Almese PREMESSA Il presente POF, elaborato con la collaborazione delle insegnanti e dei genitori, si ispira ai principi didattici espressi nel Progetto Educativo della Scuola. Con il Piano dell’Offerta Formativa, il collegio docenti intende presentare la propria Scuola dell’Infanzia mostrandone le caratteristiche, le scelte educative, le scelte didattiche, che la configurano come luogo di crescita e formazione dell’identità affettiva, relazionale e cognitiva del bambino. La scuola, all’interno , è ora considerata un’organizzazione più articolata e flessibile nei tempi e nella forma. Inoltre la pluralità e la collegialità tra i docenti, la relazione e il dialogo con i genitori, il rapporto con le risorse esterne del territorio, pongono la scuola nella prospettiva di un sistema formativo integrato. La scuola dell’infanzia, attraverso la strutturazione intenzionale dell’ambiente, crea le condizioni di apprendimento, di relazioni e di vita. In questo contesto educativo-didattico i bambini già all’età di tre anni, incontrano “i saperi” e la cultura dei “grandi”; vengono promosse, potenziate, esternate le loro competenze (conoscenze, linguaggi,strumenti). In tale prospettiva le scelte e le azioni del Collegio si articolano verso una progettualità che, tenendo conto delle risorse interne ed esterne, risponde ai bisogni 2 specifici dei bambini, permettendo a tutti lo sviluppo dell’identità, delle competenze, dell’autonomia, puntando quindi verso il successo formativo. 1. LA SCUOLA L’Asilo Infantile Riva Rocci è stato fondato nel maggio del 1878 dal Dott. Cav. Pietro Riva Rocci. Ad un anno dalla sua fondazione la Scuola Materna ha la sua sede in un locale proprio, situato in via Viglianis 16 e acquistato con il lascito. Nel 1975, in seguito all’incremento demografico verificatosi nel territorio almesino, la Scuola cede al comune guidato dal Sindaco Cav. Mario Magnetto la propria sede e sulla sua proprietà, mediante finanziamenti in parte propri, in parte privati e in parte pubblici, costruisce una nuova sede, sempre situata in via Viglianis. All’atto della fondazione, lo statuto della Scuola si propone (art.2) di “accogliere e custodire gratuitamente nei giorni feriali i bambini poveri di ambo i sessi del comune di Almese dall’età dai tre ai sei anni e di provvedere alla loro educazione fisica, morale, intellettuale e religiosa”. In data 28/02/2001 il Ministero della Pubblica Istruzione riconosce la scuola materna Riva – Rocci scuola PUBBLICA PARITARIA ai sensi della legge del 10/03/2000 n° 62 a decorrere dall’anno scolastico 2001/2002. Il Consiglio di amministrazione della scuola con la deliberazione n° 63 del 25/07/2002 delibera: 1) Di trasformare l’IPAB “Asilo Infantile Riva- Rocci”, con sede in Almese – via Viglianis n° 16, in Fondazione di diritto privato denominata “Scuola dell’Infanzia Riva – Rocci”, ai sensi dell’articolo 16 del Decreto Legislativo 04 maggio 2001 n° 207, essendo in possesso dei requisiti previsti e richiesti dalla normativa stessa. 2) Di autorizzare e di dare pieno mandato al Presidente e legale rappresentante della IPAB, a presentare istanza di trasformazione alla Regione Piemonte – Assessorato alle Politiche Sociali – perché sia riconosciuta e dichiarata la personalità giuridica di diritto privato dell’Asilo Infantile Riva – Rocci” di Almese con la nuova veste giuridica di Fondazione e con la denominazione “Scuola dell’Infanzia Riva – Rocci” e ad effettuare ogni atto preliminare necessario a detto riconoscimento. La Regione Piemonte (Direzione Patrimonio e Tecnico) con racc. A/R Prot.n°144554/10/10.7 certifica in data 05.05.03 al n° 351 del registro regionale centralizzato provvisorio delle persone giuridiche è stata iscritta la Fondazione Scuola dell’Infanzia Riva Rocci. 3 Dalla data di fondazione dell’Ente il territorio del Comune di Almese – circa 18 km in zona montana – ha subito profonde trasformazioni, sui piani dello sviluppo edilizio, demografico, socio – culturale ed economico. A partire da un’economia locale essenzialmente rurale, negli anni ‘60/75 si perviene a un’economia prevalentemente imperniata sul settore primario: notevole l’assorbimento di personale (a livello operaio e impiegatizio) da parte dei grossi insediamenti industriali presenti in Val di Susa (FIAT, Magnadyne, Cotonifici “Vallesusa”, “Moncenisio”, ecc.). Parallelamente, si assiste all’emergere delle attività commerciali e artigianali; altri fenomeni significativi di questi anni sono rappresentati dalla massiccia occupazione femminile e dal flusso immigratorio proveniente dal Sud d’Italia. Le famiglie sono ancora fortemente radicate sul territorio e l’esigenza della Scuola materna è spesso supplita dalla presenza dei genitori e dell’entourage familiare (nonni, zii e altri parenti). A cominciare dagli anni ‘70/80, a causa del decentramento industriale della città di Torino e alla breve distanza – 25 Km – che separa Almese dal centro città (percorribile ora in 20 minuti grazie all’autostrada Frejus), il paese assume caratteristiche “residenziali”: molte famiglie residenti a Torino si trasferiscono nel Comune almesino, pur mantenendo la loro occupazione in città o nella prima cintura. Nasce così l’esigenza di una Scuola Materna che offra alle famiglie un servizio scolastico consono agli orari previsti dalle nuove esigenze lavorative: pertanto, la scuola decide di ampliare la propria offerta formativa mediante l’istituzione di un Tempo Prolungato (7.30 – 18.00). In seguito, col ridimensionamento dei grandi insediamenti industriali (FIAT, Moncenisio, ecc.) l’occupazione si sposta verso le piccole e medie imprese instaurati a partire dagli anni Ottanta nel Comune almesino e in altre zone del territorio limitrofo (Avigliana e Sant’Ambrogio); caratterizzano le occupazioni locali anche le attività commerciali e artigianali. A differenza dal passato il nostro comune assiste, da almeno un decennio, ad una immigrazione che non riguarda più il flusso dal sud al nord dell’Italia, ma coinvolge molti stati del continente europeo, (appartenenti o meno alla Comunità Europea), stati del continente nord Africano, alcuni paesi dell’America Latina. Questo cambio di immigrazione, di esigenze, di costumi e di culture diverse, ha stimolato la scuola a lavorare su programmi di integrazione indispensabili per inserire nuovi nuclei familiari che a partire dalla conoscenza della nostra lingua necessitavano di accoglienza mirata. Ad oggi, insieme a bimbi stranieri, già nati qui, accogliamo nuovi bimbi nati in un altro paese (principalmente rumeni), che non parlano la nostra lingua, ma che diventeranno stanziali insieme alle loro famiglie. Negli ultimi quattro anni le forti difficoltà dell’economia mondiale e nazionale hanno segnato anche i nuclei familiari almesini che, proprio per problematiche legate all’occupazione, manifestano una necessità di costi contenuti del servizio e flessibilità negli orari. Inoltre, da verifiche anagrafiche evidenziamo che il disagio delle famiglie 4 si ripercuote anche in una sensibile diminuzione della natalità che nel nostro Comune è passata da 68 bimbi nati nel 2008, ai 41 nati nel 2010, e 48 nati nel 2011. Una piccola ripresa della natalità si registra nel 2012 con 58 nati, mentre i dati per il 2013 ad oggi (ott.2013) si fermano a 39 nati e residenti. Questa situazione si rileva confrontando i dati pubblicati nel nostro POF 2011: pur con un aumento totale di abitanti la popolazione di età inferiore ai 6 anni continua a diminuire. 5 http://www.tuttitalia.it/piemonte/73-almese/statistiche/popolazione-eta-scolastica2012/ 6 Negli ultimi anni l’elevato livello socio – culturale raggiunto dalla popolazione almesina si è tradotto - sul piano scolastico - in richieste sempre più esigenti, consapevoli e articolate da parte delle famiglie: tali richieste, accordandosi ai suggerimenti educativi provenienti dalle attuali ricerche di psico- pedagogia, hanno permesso alla Scuola di riqualificare notevolmente l’Offerta Formativa, permettendole di abbandonare definitivamente la sua iniziale (1878) vocazione assistenzialistica per pervenire a una diversificata pluralità di proposte didattiche e di attività integrative, volte al raggiungimento di uno sviluppo sempre più armonico e integrale della personalità infantile. SEZIONE PRIMAVERA "I MASNA' CIT" "I PULCINI" La nostra scuola è l'agenzia educativa che storicamente ad Almese si occupa di prima infanzia. Abbiamo rilevato dalle famiglie una forte esigenza per un servizio educativo nella fascia di età 24/36 mesi che rispondesse ad una esigenza di servizio educativo di qualità a costi accessibili anche per famiglie che stanno attraversando una pesantissima crisi occupazionale. Abbiamo quindi partecipato al Bando Regionale per l'apertura di nuove SEZIONI PRIMAVERA, SIAMO STATI AMMESSI E DA SETTEMBRE 2013 LA SEZIONE E' ATTIVA CON GRANDE SODDISFAZIONE NOSTRA E DELLE FAMIGLIE. 7 SEZIONE PRIMAVERA " I PULCINI" La Sezione “Primavera”, dedicata ai bambini dai 24 ai 36 mesi, nasce come proposta integrativa all’interno della Scuola dell’infanzia “Riva Rocci”. Si caratterizza inizialmente come un’offerta educativa che va ad incrementare (senza sovrapporsi) quella del Nido, con attività e routines quotidiane affini a quelle previste per la fascia di età dei più piccoli, e un gruppo piuttosto eterogeneo di bambini che si accresce con nuovi arrivi nel corso dell’anno. Con settembre 2013 la Sezione Primavera viene quindi progettata sulla base della esperienza maturata, strutturando meglio l’articolazione delle attività didattiche e la scansione dei momenti della giornata. La conduzione delle attività viene affidata a due educatori, che seguono il gruppo dei bambini individuando un progetto educativo ad hoc, con obiettivi di autonomia e sviluppo personalizzati. Per fare ciò, si punta sul gruppo stesso: la precoce socializzazione, il costante stimolo reciproco, la creazione di dinamiche relazionali positive tra i bimbi sono elementi fondamentali attorno ai quali le educatrici costruiscono una proposta educativa accogliente e significativa. Per questo motivo, come richiesto dal Progetto stesso, la sezione Primavera accoglie un gruppo stabile di bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi, che trascorre in struttura una giornata che inizia alle 8,30 del mattino e prosegue sino alle 16.00. Di seguito, quindi, riportiamo gli obiettivi più specifici, divisi per le macro-aree dello sviluppo infantile: PRIMO OBIETTIVO - IL CORPO Conoscere il proprio corpo, dare un nome agli arti e alle varie parti del corpo. Disegnare figure umane via via più precise e complete. Maturare competenze di motricità fine. Imparare gradualmente il controllo degli sfinteri, rinunciando al pannolino. SECONDO OBIETTIVO – L’ESPRESSIONE VERBALEParlare con i compagni e descrivere quello che ci circonda. Acquisire fiducia nelle proprie capacità di comunicazione autonoma. Ascoltare e ripetere brevi filastrocche o fiabe. Imitare con la voce e riprodurre versi di animali, suoni della natura, etc. TERZO OBIETTIVO DI SVILUPPO - L'ESPLORAZIONE DEL MONDO CHE CI CIRCONDAOrdinare oggetti in base alla loro forma e grandezza. Eseguire semplici percorsi realizzati con materiali diversi. Localizzare e collocare se stessi nello spazio. 8 SPAZI INTERNI ed ESTERNI La nostra Scuola dedica alla Sezione Primavera un’ampia aula autonoma, attigua all’Asilo, dove i bambini svolgono le attività. Gli spazi esterni di riferimento per i bambini di questa fascia di età sono costituiti da un cortile con pavimentazione anti – shock chiuso e protetto, arredato con giochi ed arredi adeguati e a norma. CONTINUITA’ CON LA SCUOLA DELL’INFANZIA La continuità verticale con l’attigua scuola dell’Infanzia è un valore aggiunto di grande rilevanza, perché consente ai bambini di osservare i compagni più grandi in diversi momenti della giornata, nonché condividere (specie nelle fasi finali dell’anno) momenti delle routines come l’accoglienza e il commiato proprio con i bimbi della Scuola dell’Infanzia. La continuità, inoltre, è un processo strutturato che impegna le educatrici della Primavera e gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia attraverso più momenti dedicati al fine di facilitare il passaggio graduale dei piccoli al mondo dei “più grandi”, registrandone le attività e gli obiettivi raggiunti in corso d’anno, condividendo questo importante percorso di avvicinamento al mondo dell’Infanzia anche con le famiglie dei piccoli. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI CURA I momenti cardini della giornata dei bambini della Sezione Primavera, dal punto di vista delle cure personali, sono fondamentalmente il pranzo, i cambi e il riposo. Come si è già accennato, il riposo è gestito nella stanza dedicata al sonno: la stanza è allestita con lettini e brandine apposite, dove chi ne ha necessità si riposa dopo il pranzo. I cambi, come già detto, sono realizzati nel blocco servizi dedicato al quale hanno accesso soltanto i bambini della Primavera. Il pranzo invece viene servito nell’apposito refettorio, allestito con piano di lavoro per il personale che scodella i pasti ai tavoli dei piccoli. L’Istituto è dotato di cucina interna, gestita dalle nostre cuoche che si attengono al menù supervisionato dall’ASL. STRUMENTI DI REGISTRAZIONE DELLE ATTIVITA’ L’anno scolastico è attraversato da un filo conduttore costituito dalla programmazione, intorno alla quale le educatrici costruiscono le attività quotidiane. Ogni attività di piccolo gruppo viene proposta quotidianamente ai bambini, per lo più nella fascia mattinale. GIORNATA TIPO La giornata vera e propria dei bambini della Primavera inizia intorno alle 8.30, ma già dalle 7,30 una educatrice è presente in struttura per accogliere eventuali 9 anticipatari. Intorno alle ore 9.00 i bambini progressivamente aumentano di numero, ed arriva quindi la seconda figura educativa. Dopo i primi giochi informali e affettuosi di accoglienza, gli educatori registrano i presenti e gli assenti, comunicano il numero al personale ausiliario per la prenotazione dei pasti e procedono al cambio (igiene personale): a seguire la merenda di mezza mattina, costituita da frutta fresca, che diventa una occasione di condivisione e persino un’attività (“Di che colore è questa mela? Che profumo ha? E’ calda? E’ fredda?” etc.). A seguire, le educatrici, propongono al gruppo l’attività didattica della mattina, che può essere manipolazione, collage, pittura, oppure un’attività all’esterno a seconda della stagione e delle condizioni meteorologiche. Registrata l’attività, gli educatori fanno un secondo passaggio ai bagni per verificare chi ha necessità del cambio o di usare il bagno, e ci si lavano le mani in preparazione al pasto. Terminato il pasto si cambiano tutti i bambini che hanno il pannolino e si accompagna nella stanza del Sonno. Intorno alle 15.00 avviene il risveglio aspettando con il gioco libero l’arrivo dei genitori. Dopo le ore 16.00 la maggior parte dei bimbi è uscita: chi si ferma sino alle 17.0017.30 (di solito uno o due bimbi al massimo) viene accolto insieme ai bimbi della Scuola dell’Infanzia, a seconda di quale sia la condivisione degli spazi più opportuna per entrambi i gruppi di bambini… Attività cognitive: educazione linguistica educazione logico-matematica Attività motorie: percorsi psicomotori attività di ginnastica RAPPORTI CON LE FAMIGLIE La famiglia è il primo nucleo formativo, pertanto la scuola , come agenzia educativa deve affiancarla nel processo di formazione. Per la sezione Primavera il ruolo della famiglia è essenziale perché i bambini sono piccoli. Prevediamo, pertanto, una iniziale fase di accoglienza dove i genitori insieme al team docente favoriscono l’inserimento del bambino, l’orario sarà flessibile. I genitori sono coinvolti nella realizzazione di feste, gite, uscite di socializzazione e didattiche. Inoltre i genitori parteciperanno Alle Assemblee di sezione, Ai colloqui individuali per lo scambio reciproco di informazioni sul percorso effettuato dai singoli alunni. 10 Nell’ingresso c’è affissa una bacheca su cui verranno esposti gli avvisi per i genitori, che dovranno rispettare delle regole di comportamento e routine. 2013/2014 PROGETTO SCUOLA BILUNGUISMO!! 2. LE RISORSE RISORSE UMANE La scuola è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da 7 membri:4 nominati dal Sindaco di Almese, 2 membri di diritto (erede della famiglia Riva Rocci e parroco di Almese), un membro nominato dai genitori degli alunni frequentanti lo scuola. All’interno del Consiglio di Amministrazione è nominato il Presidente. TAB. A SEZIONI n° BAMBINI ASS n° INSEGNANTI SEZ ALTRE EDUCATI PRIMAVER FIGURE VO A 2 persone 6 classi 140 1 6+1 2 in cucina, eterogenee di cui 10 coordinatrice INSEGNAN 2 persone da min. 22 stranieri TI ausiliarie, max 26 1insegnante bambini madrelingu a inglese , 11 1 logoped., 1 psicologa, 1 Tirocinio. PERSONALE DIPENDENTE COLLABORATORI - INS INGLESE madrelingua - 1 LOGOPEDISTA - 1 PSICOLOGA - 1PSICOMOTRICISTA - 1 COORDINATRICE - 8 DOCENTI - 2 CUOCHE - 2 OPERATORI -1 ASSISTENTE ED. La Scuola si struttura in 6 sezioni composte da 22 bambini circa. Oltre le aule, i locali scolastici sono costituiti da una dispensa, una cucina, un refettorio, un salone attrezzato con giochi da interno, un atrio per l’accoglienza, i servizi igienici, i servizi igienici attrezzati per portatori di handicap, un ufficio. La Scuola è inoltre circondata da circa 5000 metri q di bosco nel quale è stato inaugurato nell’ottobre 2008 il primo MINI PARCO AVVENTURA in Italia e da un cortile con pavimentazione in materiale anti urto (allestito nel luglio 2011) attrezzato con giochi didattici da esterno, da un cortile nella parte alta e da due posteggi. b)MENSA: La Scuola ha in funzione un locale cucina, dove con personale dipendente qualificato (1 cuoca e 1 aiuto cuoca) viene offerto un servizio di mensa fresca giornaliero, con particolare attenzione all’obbligo della normativa vigente (HACCP). ALCUNE DERRATE SONO BIOLOGICHE, POSSIBILITA' DI PASTI PER: CELIACI/ALLERGICI/INTOLLERANTI/VEGETARIANI. 12 La nostra attenzione è finalizzata alla diffusione dei principi e dei valori di una sana e corretta alimentazione dei bambini e alla relativa promozione nelle mense delle scuole. Consideriamo il momento del pasto parte importante della giornata educativa; sono le insegnanti ad occuparsene in prima persona, non deleghiamo ad enti esterni né la preparazione, né la somministrazione dei pasti ai nostri bimbi. L’alimentazione è vita, cultura, economia, ambiente, economia: conoscere e capire ciò che mangiamo vuol dire stabilire un rapporto con il mondo in cui viviamo e misurarsi con questioni cruciali come lo sviluppo sostenibile, la salute e il consumo consapevole. Acquisire abitudini alimentari corrette fin da bambini aiuta ad avere da adulti un rapporto sano ed equilibrato con il cibo, con il proprio corpo e con l’ambiente che ci circonda. Oggi, infatti, in Europa ci sono circa 22 milioni di bambini in sovrappeso, di cui 5 milioni sono obesi. Diabete, disturbi cardiovascolari e persino osteoporosi precoce attendono i giovani che continueranno a ignorare la necessità di migliorare la propria alimentazione e di condurre uno stile di vita sano. La nostra attenzione alla gestione della mensa interna, senza deleghe, assumendoci il carico della responsabilità, senza obbligare le famiglie a pagare un ente esterno (che comunque deve giustamente avere un guadagno su ogni buono pasto- che noi invece possiamo reinvestire in qualità) ha come obiettivi appunto quelli di: contribuire alla diffusione di una corretta informazione circa i principi di una sana alimentazione; educare i bambini alla cultura della sostenibilità; stimolare le famiglie e tutti i soggetti interessati alla prima infanzia a tracciare un indirizzo centrato sulla salubrità della ristorazione soprattutto nelle scuole. IN ACCORDO CON I PEDIATRI ABBIAMO DA DUE ANNI ADOTTATO IL SISTEMA DI MANGIARE LA CONTRARIO: frutta alle 10,00/a pranzo prima portata ANTIPASTO VERDURA CRUDA /seguito dal secondo con contorno e per ultimo il PRIMO. a) CONVENZIONE TRA LA FONDAZIONE SCUOLA DELL’INFANZIA RIVA ROCCI DI ALMESE e L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO FACOLTA’ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE 13 La nostra Scuola, in quanto Scuola Pubblica Paritaria, ha firmato la convenzione con l’Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze della Formazione e sarà sede di tirocinio, con l’accoglienza presso la struttura del nostro Ente di allievi del Corso di Laurea in Scienze della Formazione primaria. Siamo inoltre da tempo sede di tirocinio per le studentesse del Liceo Socio-Psico Pedagogico “NORBERTO ROSA” di Susa e di altri licei. b) DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO: A PARTIRE DA SETT. 2012 LA NOSTRA SCUOLA ADERISCE AL PROGETTO SPERIMENTALE “IO SONO CAPACE!” Percorsi innovativi per la diagnosi precoce dei D.S.A. Nell’ a.s.2012/2013 la nostra scuola, unitamente all'Istituto comprensivo di Almese, Avigliana e Buttigliera, al Liceo “N. Rosa” di Susa/Bussoleno, e in collaborazione con l’ASL TO3 distretto Susa e il Comune di Almese, ha attivato un’azione di screening per individuare eventuali casi di Disturbi Specifici dell’Apprendimento: dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia, disprassia. (vedi ALLEGATO 2) c) INTEGRAZIONE DIVERSAMENTE ABILI E SVANTAGGIO La scuola dell’infanzia, per gli stili di comunicazione che la caratterizzano, per la flessibilità e la globalità progettuale, è il contesto favorevole per l’intervento educativo didattico dei bambini diversamente abili. L’integrazione rappresenta un’importante momento di crescita personale e umana per ogni componente della comunità scolastica. Impegna docenti, compagni e genitori nel processo di accettazione della diversità. La scuola opera in stretto rapporto con la famiglia e i centri specialistici territoriali e non, che si occupano dell’aspetto terapeutico/riabilitativo degli alunni. I servizi specialistici hanno il compito di redigere la diagnosi funzionale che, in base alla diagnosi medica dell’handicap, individua le capacità potenziali del bambino. Dalla diagnosi funzionale, l’insegnante di sostegno con le insegnanti di classe predispongono il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.). Il P.E.I. che diventa parte integrante della programmazione, individua obiettivi 14 specifici, metodologie didattiche utili per il loro perseguimento tenendo conto dei ritmi e tempi di apprendimento. Gli interventi educativi didattici sono effettuati sia nel gruppo classe che nel rapporto individualizzato o di piccolo gruppo. Nelle sezioni in cui è inserito un alunno diversamente abile le insegnanti avranno particolare attenzione a predisporre spazi, materiali, ad individuare strategie appropriate e necessarie al pieno sviluppo delle potenzialità individuali, in funzione dell’integrazione. L’apporto positivo dato dalla multimedialità pone in rilievo il “progetto di sperimentazione delle nuove tecnologie”. Le esperienze d’integrazione condotte in questi anni presso la nostra scuola rilevano che la flessibilità organizzativa, che permette la progettazione di percorsi individualizzati, e la “risorsa” compagni sono le componenti del reale processo di integrazione degli alunni diversamente abili. Per quanto riguarda gli alunni che presentano situazioni di svantaggio socio-culturale tali da generare difficoltà di relazione, di comportamento e di apprendimento le insegnanti si faranno carico di diversificare, integrare stimoli, proposte e modalità durante le attività educative didattiche. Saranno predisposti percorsi individualizzati con l’attivazione di strategie e risorse interne. Per i casi particolari sarà richiesta la collaborazione degli Enti Locali. 3. LE ATTIVITA’ INTEGRATIVE Ai fini di arricchire e qualificare la propria Offerta Formativa, rendendola sempre più idonea alle attuali esigenze dell’educazione infantile, la nostra Scuola di anno in anno si propone di ampliare e integrare le attività eminentemente didattiche con esperienze di tipo extra curricolare. Tali iniziative, se da un lato mantengono un logico collegamento con la Programmazione Educativo – Didattica dell’anno in corso, traducendone obiettivi e finalità, per altro verso si prefiggono di instaurare una connessione tra realtà scolastica ed extra – scolastica (territoriale, storico – culturale, sociale, sportiva) al fine di fornire al bambino i linguaggi e gli strumenti adeguati per rendersi efficace e consapevole interprete della società in cui vive. In questa prospettiva le attività integrative si avvalgono spesso di risorse esterne alla Scuola, prevedendo una proficua collaborazione con le varie agenzie educative ed associazioni presenti sul territorio. Iniziative per l’ampliamento dell’offerta formativa Solo tre scuole, tra cui la nostra, sono state scelte per avviare la sperimentazione dell'Università di Torino, SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA PROF. SABENA (ordinario di didattica della matematica) su: APPRENDIMENTI PRECOCI DELLA MATEMATICA NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA (ROBOTICA/STRATEGIA/SCACCHI) http://www.youtube.com/watch?v=bxQZA4YHpbk&feature=related 15 - La Scuola dell’Infanzia Riva Rocci (istituto capofila) in rete con la Scuola dell’Infanzia di Buttigliera e di Avigliana ha presentato il progetto “Imparo la sicurezza” che è stato classificato nel Bando di Scuola Sicura promosso dalla Regione Piemonte Direzione Sanità Pubblica. La scuola attuerà percorsi educativi e laboratori specifici finalizzati a trasmettere principi e valori sulla prevenzione e a fare acquisire atteggiamenti e stili di vita sicuri costruendo, attraverso attività e laboratori specifici, le capacità di prendere decisioni in condizioni di incertezza e di convivere con le complessità attraverso la conoscenza dei rischi, la loro valutazione e l’assunzione di comportamenti, atteggiamenti e stili di vita consapevoli e responsabili verso se stessi e gli altri . - Visite guidate a mostre, musei, ed esplorazioni riguardanti le arti figurative, plastiche e musicali. - Laboratori settimanali. - Escursioni e uscite organizzate sul territorio inerenti le tematiche proposte dalla Programmazione. - Interventi nelle sezioni di esperti (artisti) per lezioni e incontri di approfondimento sugli argomenti dei PIANI PERSONALIZZATI). - Laboratori settimanali (vedi piano personalizzato annuale). - In caso di neve è prevista la GITA per tutti di un giorno al Colle del Lys, parco Yety. - Gite di fine anno (periodo maggio/giugno). INOLTRE: - Momenti di incontro e di convivialità con le famiglie e di condivisione della vita comunitaria locale in occasione dei “tempi forti” dell’anno scolastico e liturgico. - Festa dei nonni 2 ottobre. - Preparazione al Santo Natale (dicembre). - Presso Auditorium Magnetto spettacoli natalizi riservati ai nostri bimbi e alle loro famiglie. - Festa dei genitori (aprile). - Spettacolo recital e premiazione dei bambini uscenti con apertura alla partecipazione (giugno). 16 4.ORGANIZZAZIONE a) CALENDARIO E SERVIZIO SCOLASTICO La Scuola consta attualmente di 6 sezioni eterogenee (3/4/5 anni). Le attività didattiche contemplano gruppi di sezione alternati a gruppi omogenei (per fasce di età). In tale attività le docenti sono impegnate alternativamente nella sezione di cui risultano titolari e nelle altre classi onde garantire l’ottimizzazione delle singole competenze e risorse individuali di ciascuna insegnante, non che una costruttiva pluralità di modelli relazionali e di stili didattici per i bambini. Per ciò che concerne l’apertura e le interruzioni delle attività scolastiche relative alle festività civili e religiose dell’anno la Scuola si uniforma al Calendario Scolastico Regionale vigente nelle Scuole statali presenti sul territorio (Istit. Comprensivo di Almese). La chiusura dell’anno scolastico (30 giugno) è solitamente protratta dall’allestimento di un Centro Estivo permanente nel periodo compreso nella prima quindicina di luglio. Orario giornaliero: la scuola apre alle 7,30 e chiude alle 18 l’orario dalle 7,30 alle 8,30 e dalle 16 alle 18 è considerato pre e dopo scuola b) ARTICOLAZIONE DELLA GIORNATA SCOLASTICA 7.30 – 8.30 8.30 – 9.00 9:00 9.00 – 9.40 Pre scuola: accoglienza dei bambini in salone. Animazione e giochi in salone (8.30: inizio tempo normale) Accoglienza nelle sezioni (gioco e disegno libero) Appello, conteggio buoni pasto, 17 9.40 – 10.00 10.00 – 11.00 11.00 – 11.30 11.30 – 11.45 12.00 – 13.00 13.00 – 13.15 13.30 – 15.00 15.00 – 15.30 15.30 – 16.00 16.00 – 18.00 calendario Spuntino a base di frutta e uso dei servizi igienici Attività didattiche relative alla programmazione o attività di laboratorio (suddivisione dei bambini in gruppi di età omogenea) Gioco libero Uscita antimeridiana e uso dei servizi igienici Pranzo Prima uscita pomeridiana e uso dei servizi igienici Riposo per i bambini di tre e quattro anni ed attività di laboratorio per i bambini di cinque anni Giochi, canti, disegno libero Uscita pomeridiana Dopo scuola (CALENDARIO SCOLASTICO 2013/2014 vedi allegato) c) IL TEMPO EDUCATIVO L’intento del corpo docente è quello di strutturare i tempi didattici, così come quelli relativi al soddisfacimento delle necessità igienico – alimentari del bambino, al fine instaurare un corretto equilibrio con le regole istituzionali che disciplinano i periodi di apertura del servizio. Il ritmo della giornata è stato impostato tenendo conto del benessere psicofisico dei piccoli utenti, con particolare riguardo all’elusione di eventuali fenomeni di sovraffaticamento. Il tempo scolastico assume inoltre, alla luce dei Nuovi Orientamenti e delle Indicazioni Nazionali, un’esplicita valenza pedagogica in ragione delle esigenze di relazione e di apprendimento dei bambini: “La giornata scolastica… offre i riferimenti esterni sui quali si distende la vita quotidiana e sui quali si può avviare la strutturazione sia dell’aspetto ciclico della scansione temporale (le ore, i giorni, le settimane), sia del tempo irreversibile del divenire” (dai N.O. 1991). Significativi, in tal senso, i contributi della ricerca pedagogica più avvertita – Bruner, Pontecorvo – mirati a sottolineare l’importanza della cosiddetta routine come sfondo ideale per le strutture organizzatrici che favoriscono i processi di concettualizzazione (organizzazione spazio – temporale, formulazione di ipotesi, percezione del reale) e per l’avverarsi di processi di tipo trasversale che si riferiscono parallelamente alle dimensioni cognitiva, affettiva e sociale. 18 In seconda istanza, lo sforzo con cui si ricerca una corretta concentrazione delle scansioni temporali di cui si intesse il vissuto quotidiano del bambino è volto a favorire l’acquisizione e l’interiorizzazione di alcune regole fondamentali della vita comunitaria, stimolando in tal modo nei piccoli, attraverso l’esperienza concreta, lo sviluppo di un’esperienza democratica nell’ambiente scolastico e la capacità di gestire serenamente i rapporti interpersonali con i coetanei e gli adulti. 5.RETTE La Fondazione Scuola dell’Infanzia Riva Rocci beneficia di finanziamenti da parte del Ministero della Pubblica Istruzione, dalla Regione Piemonte ed è convenzionata con il Comune di Almese. Per pareggiare il bilancio applica una quota a carico dalle famiglie che viene definita da fasce di reddito I.S.E.E. (da presentare entro giugno). 6.ORGANI DI PARTECIPAZIONE DEI GENITORI NELLA SCUOLA MATERNA PARITARIA L’art. 1 comma 4, let. C, della legge 62/2000 prevede che in ogni scuola vengano istituiti e funzionino “organi collegiali improntati alla partecipazione democratica”. Consiglio di amministrazione Con la trasformazione dell’Ente in Fondazione il nuovo statuto della scuola prevede la presenza di un genitore eletto dai genitori della scuola come membro del Consiglio di Amministrazione: allo scadere della carica la scuola convocherà un’assemblea per eleggere un nuovo rappresentante. La prima elezione è avvenuta nel novembre 2003. Collegio dei docenti di scuola Il collegio dei docenti è composto dal personale insegnante in servizio nella scuola ed è presieduto dal coordinatore dell’attività didattica nominato dal gestore, a norma della circolare del Dipartimento per i servizi nel territorio, prot. 25 dell’11/01/2002. Il collegio dei docenti: - cura la programmazione dell’azione educativa e dell’attività didattica; - formula proposte all’ente gestore della scuola, per il tramite della coordinatrice, in ordine alla formazione e alla composizione delle sezioni, agli orari e all’organizzazione della scuola, tenendo conto del presente regolamento e del regolamento interno, ove esistente; - valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli obiettivi programmati; - esamina i casi di alunni che presentano particolari difficoltà di inserimento, allo scopo di individuare le strategie più adeguate per una loro utile integrazione; 19 - d’intesa con gli altri organi collegiali e l’ente gestore predispone il P.O.F. che viene reso pubblico, mediante consegna alle famiglie, all’atto dell’iscrizione. Il collegio si insedia all’inizio dell’anno scolastico e si riunisce di norma una volta ogni due mesi. Il segretario del collegio per la redazione dei verbali delle riunioni viene indicato dalla coordinatrice tra i docenti presenti all’incontro. Assemblea generale dei genitori L’assemblea generale dei genitori della scuola è costituita dai genitori delle bambine e dei bambini iscritti. La prima assemblea viene convocata entro il mese di novembre dalla coordinatrice della scuola; in questa sede divisi per sezione vengono eletti i genitori rappresentanti di sezione. L’assemblea deve essere obbligatoriamente convocata anche quando lo richieda per iscritto almeno un terzo dei suoi componenti. La Riunione risulta valida, in prima convocazione, se sono presenti la metà dei genitori; in seconda convocazione, un’ora dopo, qualsiasi sia il numero dei presenti. All’assemblea possono partecipare, con solo diritto di parola, la coordinatrice della scuola, il personale docente e non docente e gli amministratori della scuola. L’assemblea designa il/i genitore/i eventualmente previsto/i nel Consiglio di Amministrazione. L’assemblea esamina la relazione programmatica dell’attività della scuola, proposta dal collegio dei docenti, ed esprime proprio parere in ordine al P.O.F ed ad altre iniziative scolastiche progettate per il miglioramento della qualità e l’ampliamento dell’offerta formativa. Di ogni riunione viene redatto apposito verbale firmato da un segretario scelto tra i genitori presenti e dal Presidente. Consiglio di scuola o di Istituto Il consiglio di intersezione è composto dai docenti in servizio nella scuola e dal genitore degli alunni per ogni sezione, scelti dalle rispettive assemblee, da un rappresentante del personale ausiliario, da due membri del Consiglio di Amministrazione ed è presieduto dalla coordinatrice della scuola che lo convoca, oppure da un docente, membro del consiglio, suo delegato. Si riunisce, in ore non coincidenti con l’orario di funzionamento della scuola, con il compito di formulare al collegio dei docenti e agli organismi gestionali della scuola proposte in ordine all’azione educativa e didattica e ad iniziative innovative finalizzate all’ampliamento dell’offerta formativa. Le funzioni di segretario vengono attribuite dal presidente ad uno dei docenti presenti. Assemblea di sezione dei genitori 20 L’assemblea di sezione è formata dai genitori dei bambini di ciascuna sezione e designa due genitori per il Consiglio di intersezione. Essa, presieduta da uno dei due genitori designati a far parte del Consiglio di intersezione collabora con la/le insegnante/i responsabile/i della sezione per la migliore soluzione di questioni proposte dalla/e stessa/e. Alle assemblee possono partecipare, con diritto di parola, la coordinatrice e le insegnanti della sezione. Di ogni riunione viene redatto sintetico verbale. Collegio dei docenti di zona E’ costituito dagli insegnanti in servizio tra le scuole che risultino collegate in rete nell’ambito dei Servizi territoriali di coordinamento pedagogico e didattico organizzati dalla FISM (Federazione Italiana Scuole Materne) a livello provinciale ed è presieduto da un coordinatore di rete, nominato dal Presidente provinciale della FISM. Il collegio si riunisce di norma tre volte all’anno allo scopo di definire e verificare le linee comuni della programmazione educativa e didattica e favorire lo scambio di esperienze tra scuole operanti nel territorio. L’aiuto e la collaborazione tra scuole Fism del territorio per questo anno vedrà realizzati momenti di condivisione di spettacoli, uscite e attività. 7. RAPPORTI CON IL TERRITORIO Ai fini di calare la Programmazione educativo – didattica nel contesto socio ambientale in cui si espleta il servizio formativo della Scuola, il Collegio Docenti si premura di organizzare molteplici attività mediante le quali incentivare contatti costruttivi con i vari Enti presenti sul territorio; in particolare grande rilevanza ha assunto negli anni la collaborazione sempre più stretta con alcune associazioni almesine: Associazione il Boschetto “Amici della scuola dell’infanzia RIVA Rocci, Vigili Volontari del Fuoco Almese, A.I.B. Almese ,Croce Rossa Villardora, A.NA. Sez di Almese, Università della terza età, Donatori Fidas Almese, FED Italiana Escursionismo, Associazione Rondò di Bimbi, Sci Club Valmessa , AIRC Piemonte. 8.RISORSE ECONOMICHE Le risorse economiche sono indicate nel bilancio della Scuola, il quale risulta conforme alle regole della pubblicità prevista dalla legge per l’Ente gestore. Il bilancio è comunque accessibile a chiunque nella Scuola stessa vi abbia interesse ed è disponibile presso la segreteria della scuola da maggio a giugno. 21 9.CONTINUITA’ EDUCATIVA PROGETTO CONTINUITA’ (vedi Allegato 1) 10.VERIFICHE E VALUTAZIONI Le attività di verifica e di valutazione della Scuola Materna Riva – Rocci si ispirano alle disposizioni e ai criteri orientativi forniti dai Nuovi Orientamenti per la Scuola dell’Infanzia del ’91, dalla C.M. 4094 del 21.06.95 e dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, ott.2007 In questa prospettiva l’osservazione sistematica del bambino effettuata dal corpo docente nel corso dell’attività didattica non deve né intende assumere connotazioni di rigidità finalizzate alla stesura di documenti classificatori su effettive o presunte capacità e conoscenze. Significativo, in tal senso, il dettato dei N.O., laddove si esprime con forza l’importanza della contestualizzazione, considerando lo sviluppo infantile non come mero “fatto funzionale”, bensì in relazione, sempre e comunque, con le difficoltà cognitive, le esigenze emotive e le richieste affettive di ogni singolo alunno. Tutto ciò nella consapevolezza che “… il modo con cui ognuno percepisce se stesso nella sua situazione sociale e educativa costituisce una condizione essenziale per la sua ulteriore crescita personale” (dai N.O. del ’91). Nella misura in cui “compito della Scuola è identificare i processi da promuovere, sostenere e rafforzare per consentire ad ogni bambino di realizzarsi al massimo grado possibile” (N.O. ’91), i docenti si propongono di osservare, misurare e comprendere anziché giudicare gli individuali livelli di apprendimento degli alunni. L’attività di osservazione si svolge quotidianamente durante le attività ludico – motorie, didattiche e routinarie: in particolare, essa si propone di rilevare nei bambini tanto gli aspetti più propriamente cognitivi, quanto le loro competenze dinamico – relazionali ed emotive (espressione di bisogni, vissuti, esperienze operative e affettive). Le osservazioni effettuate sono registrate su apposite griglie riassuntive, ma anche attraverso filmati, fotografie che costituiranno un archivio di informazioni confluendo al termine del triennio scolastico in un prospetto informativo relativo alle conoscenze e abilità raggiunte dal bambino. Ispirata ai criteri della flessibilità, favorisce in tal modo le insegnanti nella progettazione di percorsi educativi individualizzati, che, prendendo atto dei prerequisiti del bambino e degli obiettivi raggiunti, attuano mirate strategie metodologiche volte al potenziamento degli iniziali livelli di sviluppo infantile, al recupero delle eventuali difficoltà e alla valorizzazione delle personali attitudini. 11.AUTOVALUTAZIONE INSEGNANTI 22 Attraverso strumenti di analisi critica del proprio operato (griglie, test) da compilare in team o singolarmente , attraverso incontri di gruppo anche con la psicologa della Ass. Rondò di bimbi attuiamo una costante verifica in itinere del nostro operato: "Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione , nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali…"( INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DELL'ISTRUZIONE SETTEMBRE2012) http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot5559_12 12.LE INDICAZIONI NAZIONALI PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA Aree di obiettivi specifici di apprendimento: CONNOTAZIONI ESSENZIALI: - Valorizzazione del gioco - Esplorazione e ricerca - Vita di relazione - Mediazione didattica - Osservazione, progettazione, verifica - Documentazione OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO EDUCATIVO - Maturazione dell’identità personale - Conquista dell’autonomia - Sviluppo delle competenze Per quanto riguarda gli obiettivi specifici di apprendimento vedi il piano personalizzato delle attività educative. OBIETTIVI FORMATIVI: gli obiettivi contestualizzati e personalizzati “in loco” dalle singole realtà scolastiche. UNITA’ DI APPRENDIMENTO: uno o più obiettivi formativi organizzati al fine di realizzare delle competenze PIANO PERSONALIZZATO DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE: l’insieme delle unità di apprendimento, coordinate in maniera personalizzata rispetto agli alunni e in continuità rispetto al territorio. 23 FASCICOLO PERSONALE: cartella di materiali prodotti dall’alunno al fine di valutare e orientare l’azione educativa. PROGETTO EDUCATIVO La Scuola dell’Infanzia, ormai superati gli scopi assistenzialistici di cui in passato era stata investita, si configura come autentica istituzione educativa: luogo di vita, ambiente di apprendimento, essa intende offrire, nell’attuale contesto socio – culturale, un servizio educativo di alta qualità, concorrendo alla promozione dei diritti del bambino e allo sviluppo integrale della sua personalità, in stretta relazione con la famiglia e le altre istituzioni presenti sul territorio. 24 Pertanto essa integra l’opera formativa della famiglia, attuando un metodo educativo che si fonda sulla concezione di “educazione” come “introduzione” alla realtà nella sua totalità. E’ il modo di portare il bambino in contatto con tutto ciò che esiste, rendendolo capace di autoconsapevolezza, autonomia e responsabilità. E’ il gesto continuo di far crescere la persona, ovvero di far emergere l’immagine UNICA e IRRIPETIBILE che Dio le ha posto dentro fin dalla sua origine. Quattro, conseguentemente, i cardini con cui il personale docente della Scuola si propone di confrontarsi quotidianamente: la Scuola dell’Infanzia intesa come SCUOLA poiché l’ordinamento legislativo vigente le riconosce il ruolo di pubblico servizio educativo in qualità di Scuola Paritaria, parte integrante del sistema scolastico nazionale. In quanto tale, essa: - funziona con l’autorizzazione e la vigilanza delle Autorità scolastiche competenti; - opera nel rispetto di quanto stabilito dalla Legge 10/03/2000 n° 62 e dai successivi Orientamenti Didattici del ’91e dalla legge 28 marzo 2003, dalle Indicazioni nazionali per il curricolo ott.2007 fermo restando il Progetto Educativo che la ispira; - Può e deve accogliere bambini disabili prevedendo un insegnante di sostegno(Legge 104) - fa propri i principi contenuti nelle dichiarazioni dell’ONU sui diritti dell’infanzia e nella Costituzione italiana; - risponde ai principi della libertà di educazione e della pluralità delle istituzioni educative, espressione delle diverse realtà socio culturali. ISTITUZIONE EDUCATIVA DI ISPIRAZIONE CRISTIANA Poiché ispira il suo Progetto Educativo ai principi del Vangelo e aderisce al magistero della Chiesa, offrendo al bambino un luogo di autentica crescita religiosa come momento di scoperta di sé e del mondo mediante lo sviluppo di valori cristiani e umani fondanti: educazione alla pace, alla solidarietà, alla non violenza, all’amicizia, al rispetto delle diversità, anche attraverso una funzione della professionalità del docente vissuta dal medesimo come “servizio” al bambino e alla famiglia. SCUOLA DELL’INFANZIA Poiché proiezione della famiglia nella funzione educante; non si sostituisce al modello genitoriale, ma ne integra l’azione; onde la necessità, da parte della famiglia, di una piena consapevolezza e condivisione degli ideali educativi proposti dalla Scuola. La coerenza educativa scuola – famiglia si concretizza con il dialogo aperto e fiducioso tra genitori e docenti, finalizzato al raggiungimento di uno stile educativo comune che il bambino possa sperimentare sia negli ambienti scolastici, sia tra le mura domestiche. ISTITUZIONE EDUCATIVA FEDERATA ALLA FISM (FEDERAZIONE ITALIANA SCUOLE MATERNE) 25 Poiché non svolge un ruolo di supplenza nei confronti della scuola statale, bensì paritaria rispetto alle scuole statali, ne costituisce una significativa alternativa, ponendosi a garanzia della libertà di coscienza e del diritto della famiglia a scegliere la scuola che meglio risponde ai suoi intenti educativi. Pertanto, essa condivide le finalità, gli scopi e le norme statutarie della FISM, partecipando attivamente alle attività culturali, pedagogiche e sociali organizzati dalla Federazione. L’OFFERTA FORMATIVA DELLA NOSTRA SCUOLA RISPETTO DEI DIRITTI DEL BAMBINO SUPPORTO EDUCATIVO PER IL SUPERAMENTO DELLE DISEGUAGLIANZE - - Sviluppo delle competenze comunicative, espressive, logiche, operative - Evoluzione dei processi cognitivi, affettivi e di socializzazione - Maturazione dell’identità - Promozione dell’autonomia Diritto alla vita Diritto alla salute Diritto all’educazione Diritto all’istruzione Diritto al rispetto della propria identità Diritto al gioco FLESSIBILITA’ ALLE TRASFORMAZIONI SOCIO – CULTURALI - Uso dei linguaggi mass – mediali Uso dei mezzi telematici/informatici Arricchimento di conoscenze Educazione alla convivenza democratica e alla tolleranza SERVIZIO ALLA FAMIGLIA - Colloqui individuali con l’insegnante di sezione - Incontri collegiali di formazione con esperti del settore educativo - Condivisione di attività didattiche con i vostri bambini (feste, ricorrenze…) - Consulenza di figure professionali (logopedista, psicologa) con l’istituzione di uno sportello genitori PROGETTO ACCOGLIENZA Il progetto accoglienza è formulato puntando soprattutto al processo, alla qualità delle attività ed alla valorizzazione del senso di appartenenza di un gruppo. Il progetto si snoda tra varie attività e giochi di conoscenza degli ambienti e delle persone della nostra scuola. 26 Nel primo mese le insegnanti propongono un percorso che si sviluppa con la scoperta, l’ambientamento e le esperienze condivise a scuola che portano così ad una maggiore conoscenza, favorendo la socializzazione. Per facilitare l’ambientamento dei bambini più piccoli è previsto un periodo di inserimento graduale, che consente ai bambini di interiorizzare le varie routine che scandiscono la giornata scolastica, in modo che ognuno possa comprendere il prima e il dopo di ogni momento, per vivere così serenamente il tempo che li separa dal ricongiungimento con la figura materna e l’ambiente domestico. Tempi: settembre- ottobre 27 Da quest’anno la nostra programmazione sara’anche in lingua inglese per avvicinare così i bambini al BILINGUISMO!!!!! (ALLEGATO 4) ALLEGATO 4 sett/ott 2013 Collegio docenti sett. 2013 28 PROGETTO AVVIO AL BILINGUISMO SCUOLA INF. RIVA ROCCI ALMESE Premesse: . Ci siamo aggiornati anche sugli ultimi studi relativi al bilinguismo dai 3 ai 5 anni che confutano alcune scuole di pensiero educativo tendenti a liquidare il problema parlando genericamente di una dannosa precocità, anzi la predisposizione al bilinguismo è peculiare della fascia di età sotto i 7 anni. Ci sentiamo forti della flessibilità' nell'aggiornamento della nostra didattica e del "know how" innovativo in campo pedagogico ed educativo che, da almeno 20 anni, caratterizza la nostra scuola. A seguito delle precedenti premesse abbiamo valutato la possibilità di introdurre, nella nostra didattica già a partire dal mese di novembre 2013, il bilinguismo. La proposta e' in orario scolastico per tutti i bambini dai 3 ai 6 anni. Il progetto educativo di quest'anno ha come tematica principale IL CIRCO. Gli obbiettivi didattici prefissati dai traguardi di sviluppo per la scuola dell'infanzia saranno raggiunti anche in modo bilingue attraverso Rany, la nostra insegnante Clown che arriverà a novembre, preceduta da misteriose lettere da Londra che i bimbi stanno già ricevendo. SECONDA PARTE: progetto bilinguismo Obiettivo: CERTIFICAZIONE Trinity College London www.trinitycollege.co.uk/ (Examination Board/ente certificatore) protocollo intesa Ministero Pubblica Istruzione 2001 RISERVATO AI BAMBINI DI 5 anni A PARTIRE DA GENNAIO 2014 Approfondimento pomeridiano 1/2 pom. a settimana, solo per i bimbi dell'ultimo anno per ottenere la certificazione TRINITY. L'esame consiste in un colloquio individuale con un esaminatore inviato dal Trinity College London presso la sede d'esame, durante il quale il candidato, dal livello 4 in poi, propone anche argomenti di sua scelta, muovendosi liberamente tra gli ambiti più vari: vita familiare, professionale, musica, sport, viaggi, ambiente, società, politica, proprio come avviene in una conversazione reale. 29 Il colloquio è strutturato in modo da simulare un'interazione naturale, presupponendo che, con l'aumentare del proprio livello di competenza, il candidato assuma maggiormente il controllo della conversazione durante l'esame. I requisiti linguistici, che il candidato deve dimostrare di riconoscere e saper utilizzare, aumentano ovviamente assieme al livello di esame sostenuto. I dodici livelli vengono suddivisi in 4 stadi: Initial, Elementary, Intermediate e Advanced. Essendo il programma di esame cumulativo gli elementi del primo stadio (Initial) si ritrovano anche in quello successivo e così via, in modo che allo stadio Advanced si ritrovano tutti gli elementi dei tre stadi precedenti. OVVIAMENTE NOI PROPORREMO IL PRIMISSIMO LIVELLO, CIOE' IL GESE PRE A-1 30 La programmazione annuale avrà come tema l’ambiente del circo che con i suoi colori, i suoi personaggi e le sue atmosfere fantastiche e misteriose, accompagnerà i bambini alla scoperta di forme, colori e abilità. Il circo è un mondo particolare, fantastico e misterioso che dà ai bambini la possibilità di conoscere e sviluppare la loro creatività e le attitudini alla socializzazione. Rappresenta anche l’opportunità di creare un collegamento tra persone, dando la possibilità di esprimersi, di venire ascoltati e di capire le proprie capacità. Il circo è per i bambini divertimento, stranezza, fantasia, sfruttando questo aspetto ludico si toccherà anche il tema della diversità per far capire ai bambini che la scuola in fondo è un buffo circo dove ognuno è un artista unico, con le proprie caratteristiche e potenzialità. Il progetto si articolerà su due unità di apprendimento: IL CIRCO DEI COLORI e IL CIRCO DEGLI ARTISTI. 31 Prima unità di apprendimento IL CIRCO DEI COLORI In questa prima parte del progetto lo scopo è quello di far scoprire ai bambini il tendone del circo che con i suoi colori fa da contenitore a tutto ciò che si trova dentro. Attraverso i colori i bimbi potranno dar spazio alla loro fantasia e creatività e, giocando con essi, impareranno divertendosi ad esplorarli, diluirli, mescolarli per dar vita a tante diverse sfumature ed intensità. 32 TRAGUARDI DI SVILUPPO OBIETTIVI DI COMPETENZA 3 ANNI 4 ANNI 5 ANNI 1.Il bambino comunica,esprime emozioni,racconta,utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno,la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive (dal c.e. immagini, suoni e colori) · Comprende che il tendone del circo è formato da tanti colori. · Conosce e utilizza i colori primari. · Conosce e utilizza i colori primari e secondari. · Conosce e utilizza i colori primari,secondari e le varie sfumature 2. Il bambino conosce e discrimina le diverse parti del corpo (viso) e rappresenta il corpo in stasi e in movimento (dal c.e. il corpo in movimento) · Riconosce le varie parti del viso, sa nominarle ed impara a rappresentarle. · Il bambino riconosce e differenzia il viso felice/triste · Riconosce le varie parti del viso e lo rappresenta in modo completo · Coglie le differenze tra le vari espressioni del viso · Riconosce le varie parti del viso e lo rappresenta in modo completo · Coglie le differenze tra le vari espressioni e sa rappresentarle · Tenta di rappresentare i giochi motori vissuti 3. Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità, utilizza semplici simboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici strumenti. (dal c.e. la conoscenza del mondo) · Il bambino conosce le figure geometriche del cerchio e del quadrato. · Il bambino conosce le figure geometriche del cerchio, del quadrato e del triangolo e riesce ad individuarle osservando la realtà. · Il bambino conosce le figure geometriche del cerchio, del quadrato, del triangolo e del rettangolo e le sa utilizzare nella rappresentazione grafica. 33 ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI 1° TRAGUARDO DI SVILUPPO 2° TRAGUARDO DI SVILUPPO 3°TRAGUARDO DI SVILUPPO 3 ANNI 4 ANNI 5 ANNI o Osservazione del circo tramite delle foto. o Attività grafico-pittorica del tendone del circo con i colori primari o Osservazione del circo tramite delle foto. o Attività graficopittorica del tendone del circo con i colori secondari. o Osservazione del circo tramite delle foto. o Attività grafico-pittorica del tendone del circo mescolando e sfumando i colori o Osservazione di immagini con espressioni diverse ed imitazione delle espressioni allo specchio o Realizzazione di alcune schede per disegnare su dei pagliacci le parti del viso mancanti e le espressioni felice/ triste o Osservazione di immagini con espressioni diverse ed imitazione delle espressioni allo specchio. o Realizzazione di alcune schede per disegnare su dei pagliacci le parti del viso mancanti e le espressioni felice/ triste o Osservazione di immagini con espressioni diverse ed imitazione delle espressioni allo specchio o Realizzazione di alcune schede per disegnare su dei pagliacci le parti del viso mancanti e le espressioni felice/ triste o Realizzazione con o Realizzazione con diverse tecniche, di alcune schede legate alle figure geometriche del cerchio, quadrato e triangolo. o Realizzazione con diverse tecniche, di alcune schede legate alle figure geometriche del cerchio e del quadrato diverse tecniche, di alcune schede legate alle figure geometriche del cerchio, quadrato e triangolo e del rettangolo Seconda unità di apprendimento IL CIRCO DEGLI ARTISTI 34 In questa parte del percorso vogliamo avvicinare il bambino alla scoperta dei simpatici e coraggiosi personaggi che abitano il circo. I vari artisti del circo saranno presentati ai bambini con le performance e le caratteristiche che li distinguono per suscitare la curiosità e l’interesse nei bambini e stimolarli ad imitare le attività che i vari personaggi eseguono al circo. In questa fase del progetto, significative saranno l’esperienze corporee, giochi di coordinazione, equilibrio, salti, capriole… TRAGUARDI DI SVILUPPO OBIETTIVI DI COMPETENZA 3 ANNI 4 ANNI 5 ANNI 1. il bambino esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo (dal c.e. il corpo e il movimento) · Percepisce e riconosce le caratteristiche fisiche più evidenti di un personaggio attraverso gli organi sensoriali · Imita semplici movimenti di espressione corporea · Riconosce le caratteristiche fisiche più evidenti di un personaggio. · Imita semplici movimenti di espressione corporea · Riproduce con il disegno le caratteristiche fisiche più evidenti di un personaggio · potenzia la coordinazione oculo -manuale 2.Il bambino esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività (dal c.e. immagini, suoni e colori) · usa in maniera autonoma diverse tecniche grafico pittoriche · usa il colore ed assembla il materiale per riprodurre ed inventare sagome · esplora, manipola e trasforma materiali seguendo un progetto proprio e di gruppo ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI 35 3 ANNI 4 ANNI 5 ANNI 1° TRAGUARDO DI SVILUPPO o Riconoscere le caratteristiche dei personaggi del circo(costumi trucchi ecc..) o giochi di travestimento e trucco o Imitare acrobati,giocolieri e domatori 2° TRAGUARDO DI SVILUPPO o realizzazione del cartellone con le sagome degli artisti o Riconoscere le caratteristiche dei personaggi del circo(costumi trucchi ecc..) o giochi di travestimento e trucco o Imitare acrobati,giocolieri e domatori o realizzazione del cartellone con le sagome degli artisti o Riconoscere le caratteristiche dei personaggi del circo(costumi trucchi ecc..) o giochi di travestimento e trucco o Imitare acrobati,giocolieri e domatori o realizzazione del cartellone con le sagome degli artisti SFONDO METODOLOGICO A livello generale si cercherà di creare per quanto possibile: Un clima relazionale positivo in cui i bambini siano accettati con i loro problemi, le loro potenzialità e le loro carenze con lo scopo di sviluppare il senso di autostima e sicurezza in se stessi. Un ambiente stimolante che miri ad attivare prima la curiosità e in seguito l’attenzione e l’interesse per gli argomenti trattati. Una scuola del fare: organizzare le occasioni concrete per una varietà di attività pratiche, utilizzando tutti i mediatori didattici, in modo che i bambini imparino a porsi domande, osservare, formulare ipotesi, raccogliere dati, discutere in gruppo, collegare problemi e concetti. Il laboratorio è lo spazio educativo che colora le azioni e le esperienze del bambino. E’ luogo di ricerca e di esplorazione, di progettazione ed invenzione. Per lungo tempo numerose ideologie pedagogiche si sono susseguite interrogandosi sulla validità della didattica di laboratorio. Sia che avvengano in piccoli gruppi guidati dall’adulto, che in gruppi spontanei, le esperienze vissute nel laboratorio sono sempre momenti di apprendimento molto significativi per i bambini, perché riguardano sia la sfera cognitiva che quella relazionale. Per questo motivo abbiamo definito il piano personalizzato delle attività strutturandole per laboratori. Ogni anno il Collegio docenti elabora il “Piano personalizzato delle attività educative” che sviluppa le unità di lavoro per fasce di età con riferimento ai “CAMPI DI ESPERIENZA”, che sono i diversi ambiti del FARE e 36 dell’AGIRE del bambino. I campi di esperienza attualmente individuati dalle “indicazioni per il Curricolo” sono cinque: - Il sé e l’altro; Il corpo in movimento; Immagini, suoni e colori; I discorsi e le parola; La conoscenza del mondo. Il sé e l’altro Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme I bambini formulano le grandi domande esistenziali sul mondo e cominciano a riflettere sul senso e sul valore morale delle loro azioni, prendono coscienza della propria identità, scoprono le diversità e apprendono le prime regole necessarie alla vita sociale. Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura, la vita e il suo evolversi ed estinguersi, l’ambiente che lo circonda, le relazioni tra le persone; ascolta le narrazioni degli adulti, le espressioni delle loro opinioni e della loro fede; è testimone degli eventi e ne vede la rappresentazione attraverso i media, partecipa alle tradizioni della famiglia e della comunità. Sente di appartenere alla sua famiglia, alla sua comunità, alla sua scuola; si accorge di essere uguale e diverso nella varietà delle situazioni, di poter essere accolto o escluso, di poter accogliere o escludere. Si chiede dove era prima di nascere e se e dove finirà la sua esistenza e quella di chi gli è caro, quale sia l’origine del mondo; si interroga su Dio e si confronta con l’esperienza religiosa. La presenza di bambini che parlano altre lingue e hanno tratti diversi e famiglie con tradizioni e religioni diverse apre nuovi orizzonti, suscita reazioni, curiosità, preoccupazioni e sentimenti che non possono essere ignorati. In questi anni, dunque, si definisce e si articola l’identità di ciascun bambino e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità e del proprio stare con gli altri. Sono gli anni della scoperta degli adulti come fonte di protezione e contenimento, degli altri bambini come compagni di giochi e come limite alla propria volontà. Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo, sperimenta il piacere, le difficoltà della condivisione e i primi conflitti, supera progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista. Esperienze, emozioni, pensieri e domande generano riflessioni, ipotesi, discorsi, comportamenti sociali che hanno bisogno di spazi di incontro e di elaborazione. La scuola si pone come luogo di dialogo, di approfondimento culturale e di reciproca formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi temi e proporre ai 37 bambini un modello di ascolto e di rispetto, per convenire come aiutare ciascun bambino a trovare risposte alle grandi domande in coerenza con le scelte della sua famiglia e al tempo stesso riconoscendo e comprendendo scelte diverse e mostrando per queste rispetto. La scuola si confronta con le famiglie per condividere le regole che consentono di realizzare le finalità educative e propone ai bambini prime forme di dialogo sulle domande che essi pongono, sugli eventi della vita quotidiana, sulle regole del vivere insieme. Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e sviluppa un senso di appartenenza. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti degli altri, dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il suo comportamento. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto. È consapevole delle differenze e sa averne rispetto. Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista. Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini. Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti, sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità. Il corpo in movimento Identità, autonomia, salute I bambini prendono coscienza e acquisiscono il senso del proprio sé fisico, il controllo del corpo, delle sue funzioni, della sua immagine, delle possibilità sensoriali ed espressive e di relazione e imparano ad averne cura attraverso l’educazione alla salute. Il bambino che entra nella scuola ha già acquisito il dominio delle principali funzioni del corpo, il senso della propria identità e alcune conoscenze fondamentali riguardanti lo schema e il linguaggio corporeo, attraverso le quali si esprime e organizza la sua presenza attiva nel mondo circostante. Sviluppa la conoscenza del proprio corpo attraverso l’esperienza sensoriale e percettiva che gli permette di sperimentarne le potenzialità, di affinarle e di rappresentarlo. I giochi e le attività di movimento consolidano la sicurezza di sé e permettono ai bambini e alle bambine di sperimentare le potenzialità e i limiti della 38 propria fisicità, i rischi dei movimenti incontrollati e violenti, le diverse sensazioni date dai momenti di rilassamento e di tensione, il piacere del coordinare le attività con quelle degli altri in modo armonico. Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio caratterizzato da una propria struttura e da regole che il bambino impara attraverso specifici percorsi di apprendimento: i gesti mimici sostituiscono o sottolineano la parola, mantengono la conversazione o la sospendono, esprimono sentimenti ed emozioni, accompagnano la fruizione musicale. Le attività informali, di routine e di vita quotidiana, la vita e i giochi all’aperto sono altrettanto importanti delle attività espressive e di movimento libero o guidato e possono essere occasione per l’educazione alla salute attraverso una sensibilizzazione alla corretta alimentazione e all’igiene personale. La scuola dell'infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere, capire e interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, di rispettarlo e di averne cura, di esprimersi e di comunicare attraverso di esso per giungere ad affinarne la capacità percettive e di conoscenza degli oggetti, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo fantasia e creatività. Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento, sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento. Immagini, suoni e colori Gestualità, arte, musica, multimedialità 39 I bambini sono portati a esprimere con immaginazione e creatività le loro emozioni e i loro pensieri: l’arte orienta questa propensione, educa al sentire estetico e al piacere del bello. Lo sforzo di esplorare i materiali, di interpretare e creare sono atteggiamenti che si manifestano nelle prime esperienze artistiche e che possono estendersi e appassionare ad altri apprendimenti. I bambini possono esprimersi con linguaggi differenti: con la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione e la trasformazione dei materiali più diversi, le esperienze grafico-pittoriche, i mass-media, ecc. La fruizione di questi linguaggi educa al senso del bello, alla conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà. L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per osservare con occhi diversi il mondo che li circonda. I diversi materiali esplorati con tutti i sensi, le tecniche sperimentate, confrontate, condivise ed esercitate, le osservazioni di quadri, sculture o architetture aiuteranno a migliorare la capacità di osservare, coltivare il piacere della fruizione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico. I bambini che si cimentano nelle diverse pratiche di pittura, di manipolazione, di costruzione plastica e meccanica osservano, imitano, trasformano, interpretano, inventano e raccontano. La musica è un linguaggio universale, carico di emozioni e ricco di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità. L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali. Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi della comunicazione, come spettatore e come attore. La scuola può aiutarlo a familiarizzare con l’esperienza della multimedialità, favorendo un contatto attivo con i media e la ricerca delle loro possibilità espressive e creative. Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione…); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. 40 Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoi percepiti e riprodurli. I discorsi e le parole Comunicazione, lingua, cultura I bambini imparano a comunicare verbalmente, a descrivere le proprie esperienze e il mondo, a conversare e dialogare, a riflettere sulla lingua, e si avvicinano alla lingua scritta. Attraverso la conoscenza e la consapevolezza della lingua materna e di altre lingue consolidano l’identità personale e culturale e si aprono verso altre culture. I bambini giungono alla scuola dell’infanzia avendo acquisito le principali strutture linguistiche: hanno appreso, nell’interazione con i familiari, la lingua materna, le sue intonazioni e i ritmi, le principali regole del discorso; sanno usare la lingua per esprimere le proprie intenzioni e i propri desideri e per interagire con gli altri; hanno osservato e appreso come le diverse persone comunicano tra loro; hanno avuto contatti con i messaggi prodotti dai media. Spesso hanno già incontrato lingue diverse. La lingua diventa via via uno strumento con il quale giocare ed esprimersi in modi personali, creativi e sempre più articolati; sul quale riflettere per comprenderne il funzionamento; attraverso il quale raccontare e dialogare, pensare logicamente, approfondire le conoscenze, chiedere spiegazioni e spiegare il proprio punto di vista, progettare, lasciare tracce. Se opportunamente guidati, i bambini estendono il patrimonio lessicale, le competenze grammaticali, conversazionali, logiche e argomentative, confrontano la propria lingua materna con altre lingue, formulano ipotesi e si cimentano con l’esplorazione della lingua scritta. Possono apprendere efficacemente una seconda lingua purché il contesto sia dotato di senso, l’apprendimento avvenga in modo naturale, sia inserito nelle attività quotidiane e diventi esso stesso occasione di riflessione e di dialogo. La scuola dell’infanzia ha il compito di promuovere in tutti i bambini la padronanza della lingua italiana e la consapevolezza dell’importanza dell’uso della propria lingua materna da parte dei bambini di origini culturali diverse. Offre la possibilità di vivere contesti di espressione-comunicazione nei quali il bambino possa imparare a utilizzare la lingua in tutte le sue funzioni e nelle forme necessarie per addentrarsi nei diversi campi di esperienza. Sollecita le pratiche linguistiche che mettano i bambini in condizione di scambiare punti di vista, confrontare le proprie interpretazioni attorno a fatti ed eventi, esprimere i propri pensieri, negoziare e condividere con gli altri le proprie opinioni. Incoraggia il progressivo avvicinarsi dei bambini alla lingua scritta, che potenzia e dilata gli orizzonti della comunicazione, attraverso la lettura di libri illustrati e l’analisi dei messaggi presenti nell’ambiente. Traguardi per lo sviluppo della competenza 41 Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico. Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale, utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività. Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole. Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti nei diversi campi di esperienza. Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica e il linguaggio poetico. È consapevole della propria lingua materna. Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, anche utilizzando le tecnologie. La conoscenza del mondo Ordine, misura, spazio, tempo, natura I bambini esplorano la realtà, imparando a organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli quali il raggruppare, il comparare, il contare, l’ordinare, l’orientarsi e il rappresentare con disegni e con parole. Attraverso le attività proposte, le organizzazioni dei fenomeni naturali e degli organismi viventi, le conversazioni, le attività ludiche, costruttive o progettuali, il bambino comincia a capire l’importanza di guardare sempre meglio i fatti del mondo, confrontando le proprie idee con le idee proposte dagli adulti e dagli altri bambini. Partendo da situazioni di vita quotidiana, dal gioco, dalle domande e dai problemi che nascono dall’esperienza concreta il bambino comincia a costruire competenze trasversali quali: osservare, manipolare, interpretare i simboli per rappresentare significati; chiedere spiegazioni, riflettere, ipotizzare e discutere soluzioni; cogliere il punto di vista degli altri in relazione al proprio, nelle azioni e nelle comunicazioni; prevedere, anticipare, osservare, organizzare, ordinare gli oggetti e le esperienze; interagire con lo spazio in modo consapevole e compiere i primi tentativi per rappresentarlo; avvicinarsi al numero come segno e strumento per interpretare la realtà e interagire con essa; riflettere sulla misura, sull’ordine e sulla relazione; osservare i viventi, sempre in relazione con aspetti del mondo fisico, mossi dalla curiosità verso di sé e verso l’ambiente naturale nonché verso le sue continue trasformazioni; progettare e perseguire progetti nel tempo documentandone gli sviluppi. Nella scuola dell’infanzia i bambini apprendono a organizzarsi gradualmente nel tempo e nello spazio, a partire dai loro vissuti quotidiani di vita familiare, scolastica, 42 ludica e facendo riferimento alle attività degli adulti e agli eventi naturali e culturali. Spazio e tempo sono legati tra loro nell’esperienza fondamentale del movimento, le cui caratteristiche di durata, estensione e rapidità costituiscono per i bambini sia elementi di analisi degli stessi movimenti direttamente osservati, sia criteri di interpretazione del cambiamento in generale. I bambini acquisiscono coscienza del proprio corpo attraverso una corrispondente consapevolezza del mondo e viceversa: la prima “organizzazione fisica” del mondo esterno (forma, movimento, luce, calore, ecc.) si sviluppa in stretta e reciproca corrispondenza con i canali di percezione e motricità. In modo analogo il bambino mette in relazione le funzioni interne e le funzionalità esterne di qualunque organismo vivente e si accosta alla consapevolezza delle trasformazioni della materia mettendole in relazione con le esperienze del proprio corpo. Il bambino può interpretare qualunque macchina, meccanismo, strumento, artefatto tecnologico che fa parte della sua esperienza mediante un contrappunto fra “come è fatto” e “cosa fa”. L’intreccio fra linguaggio e azione nell’attività di conoscenza del bambino favorisce la scoperta della varietà degli aspetti del mondo e, al tempo stesso, promuove l’organizzazione culturale. Il compito degli insegnanti è quello di rendere i bambini gradualmente consapevoli della ricchezza potenziale della loro esperienza quotidiana e dei modi in cui la cultura dà forma a tale esperienza; di assecondarli e sostenerli nel processo dello sviluppo della competenza e nei loro primi tentativi di simbolizzare e formalizzare le conoscenze del mondo; di aiutarli e indirizzarli nel costruire le prime immagini del mondo e di sé che siano coerenti e significative, a percepire e coltivare il benessere che deriva dallo stare nell’ambiente naturale. Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; utilizza semplici simboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici strumenti. Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. Si orienta nel tempo della vita quotidiana. Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione temporale; formula correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro immediato e prossimo. Coglie le trasformazioni naturali. Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e sistematicità. Prova interesse per gli artefatti tecnologici, li esplora e sa scoprirne funzioni e possibili usi. È curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni. Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze. 43 Quanto riportato nello Sfondo Metodologico segue le “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” del Ministero dell'Istruzione dell'Università della Ricerca, del 5 febbraio 2013. LABORATORI 44 Per i bambini di 3 anni: La forma privilegiata d’attività motoria è costituita dal gioco che adempie a rilevanti e significative funzioni di vario tipo, da quella cognitiva a quella socializzante e a quella creativa. Occorre quindi conoscere e sperimentare tutte le forme praticabili di gioco a contenuto motorio: dai giochi liberi a quelli di regole, dai giochi con materiali a quelli simbolici, dai giochi di esercizio a quelli programmati, dai giochi imitativi a quelli tradizionali. La strategia d’intervento dell’insegnante verterà soprattutto nel creare le condizioni affinché il bambino si possa esprimere liberamente e possa rivestire di significati simbolici e imitativi i propri giochi motori, e nello stimolarlo alla ricerca di forme espressive e comunicative personali ed efficaci. Gli schemi motori di base vengono utilizzati spontaneamente dai bambini per risolvere gli innumerevoli compiti della vita quotidiana e risultano più ricchi tanto più sono sviluppati nel corso di azioni diverse e variate, in grado di produrre così nuovi movimenti. Non si dovrà allora semplicemente far acquisire a ciascun bambino la più ampia base motoria in termini soltanto quantitativi, ma qualitativi; pertanto schemi motori di base come saltare, strisciare, rotolare, camminare, lanciare e arrampicare dovranno essere vissute dal bambino in situazioni varie e diversificate tra loro nell’attuazione. L’attività motoria mira a favorire l’espressione della sua motricità naturale; farlo anche attraverso l’associazione tra musica e movimento permette al bambino di rivelare l’identità ritmica che lega i movimenti innati e spontanei del proprio corpo a quelli musicali, creando un primo adattamento di se stesso in rapporto alla realtà che lo circonda e una prima relazione e controllo del corpo acquisendo maggiore sicurezza in quanto cosciente della sua autonomia. OBIETTIVI SPECIFICI: Nominare le parti del corpo toccandole mentre le descrive (testa, gambe, braccia, mano) Riconosce di far parte di un gruppo: intuisce l’importanza della collaborazione durante giochi o attività 45 Per i bambini di 4-5 anni: Il bambino per natura apprende alcune azioni e movimenti tentando e riprovando…ma imparare significa acquisire anche la padronanza dei propri atti, operare delle differenziazioni sempre più sottili del sé; integrare dei movimenti differenziati per formare azioni intenzionali. Le strategie che metteremo in atto tenderanno al perseguimento dello sviluppo di una conoscenza e padronanza del sé corporeo che contribuirà a costruire nel bambino una personalità libera e capace di muoversi nello spazio perché controllata e coordinata. Attraverso attività di equilibrio, lateralizzazione e coordinazione oculo - manuale si offre al bambino la possibilità di sperimentare il suo corpo, abituandolo ad usarlo anche come mezzo di relazione con il mondo. Il corpo è parte di noi e solo noi abbiamo la possibilità di comandarlo e decidere in che modo usarlo. Attraverso le semplici regole di un gioco il bambino imparerà indirettamente a controllare il suo corpo facendogli fare dei movimenti piuttosto che altri per riuscire a svolgere quanto chiesto dall’ insegnante in modo corretto. Questo lavoro prende in considerazione il corpo rappresentato per arrivare ad una maggiore padronanza di sé. OBIETTIVI SPECIFICI: Possiede un equilibrio statico e dinamico: cammina, corre, salta, lancia, afferra gestendo in modo autonomo il proprio corpo. Risponde in modo corretto a comandi di orientamento spaziale: sopra – sotto; vicino – lontano muovendosi nello spazio rispettando sé e le cose. Sviluppa l’abilità motoria a livello operativo: afferra, lancia, corre, rotola…. Discrimina i movimenti più utili e produttivi al fine di risultare vincitore all’interno di un gioco. 46 Per i bambini di 3 anni: Il bambino ha un senso immediato del colore che lo rende capace di esprimere la propria personalità con un’abilità del tutto spontanea. Non è un caso che i bambini siano fortemente attratti dai colori e, se lasciati liberi, volentieri “pasticcino” con ogni tipo di colore comunicando un grande senso di libertà e soddisfazione. Proprio perché l’uso del colore rappresenta un’esperienza, un mezzo di comunicazione e di espressione, è lecito parlare in questo tipo di laboratorio di “linguaggio del colore”. Essi, i colori, esprimono sia emozioni che stati d’animo e sembrano quasi vivere di vita propria, soprattutto quando vengono accostati gli uni agli altri o si mescolano tra di loro. Attraverso l’attività di laboratorio si fornirà il tempo, lo spazio ed alcuni semplici materiali quali: colori a dita, tempera, carta colorata da strappare, pennarelli, pastelli a cera, aiutando il bambino nei procedimenti che siano al di là della sua attuale portata, accompagnandolo a superare momenti di distrazione, ascoltandolo quando avrà modo di raccontare quanto fatto. Tutto ciò darà la possibilità di “partire” per un vero e proprio viaggio di scoperta dell’uso del colore iniziando dall’ambiente circostante per arrivare ad esprimere attraverso il colore emozioni e sentimenti. Ciò che renderà questo “spazio” del tutto particolare sarà l’inizio e la fine di ogni attività rappresentato da un “rituale” caratterizzato da: all’inizio un canto, alla fine un racconto – sintesi che la maestra farà in terza persona “descrivendo” in modo simpatico l’approccio del gruppo verso quella determinata proposta. OBIETTIVI SPECIFICI: Capacità di osservazione e comprensione nell’utilizzo dei materiali Capacità di acquisire maggior coordinamento nelle attività di motricità fine Per i bambini di 4 anni: Pensare che l’arte sia materia per esperti del settore sarebbe come confinarla in territori inaccessibili, quindi vorrebbe dire che solo pochi geneticamente eletti siano predisposti alla sua comprensione. Ma non è così: chi la frequenta, chi la prende a pretesto, chi gioca con l’arte sa a quale immenso giacimento di conoscenze, relazioni e connessioni essa predisponga. Usare l’arte come “materiale didattico” permette di ritrovare un saper “fare”, restituisce centralità alle mani, rivaluta le attese e il rispetto dei tempi, costruisce concrete prospettive di scoperta e aperture al “nuovo” utili a formare sensibilità e spirito critico, lontano da stereotipi culturali. Ma il protagonista principale di questo laboratorio non è l’arte ma il bambino stesso che, attraverso le attività, non imparerà nozioni sull’arte e sugli artisti, né si approprierà di tecniche di pittura rispetto ad altre. Quello che intendiamo fare, attraverso l’osservazione di immagini che riproducono quadri famosi e la 47 sperimentazione del colore (primari, secondari e le loro sfumature), tramite “il pasticciamento”, la manipolazione, i miscugli, l’osservazione e la propria riproduzione, è avvicinare i bambini all’arte, insegnandogli che ogni quadro può essere letto e interpretato in maniera diversa: tutto dipende dall’osservatore. Allenare i bambini a esprimere liberamente le loro impressioni, invitarli a descrivere ciò che il pittore secondo loro voleva trasmettere, proporgli di riprodurre un’opera, aiuterà i bambini a sviluppare il senso estetico e la loro immaginazione. Confrontando le varie opere moderne e non, la loro sensibilità estetica si svilupperà per poi sfociare in ciò che gli Orientamenti del ’91 chiamavano lo “stile personale”. OBIETTIVI SPECIFICI: Sviluppare la coordinazione oculo-manuale Sviluppare il senso estetico Consolidare la conoscenza dei colori primari e secondari, delle tonalità e intensità dei colori Per i bambini 5 anni: I programmi ministeriali per l’educazione all’immagine prevedono “l’avvicinamento ai beni culturali presenti nell’ambiente”. L’avvicinamento non dovrà però limitarsi a promuovere una conoscenza nozionistica dell’arte. Le riproduzioni di opere d’arte presenti intorno a noi (cinema, televisione, pubblicità, riviste) fanno ormai parte di quella che è stata definita la civiltà delle immagini. Risulta quindi appropriato fare educazione all’immagine attraverso l’immagine. Ogni attività di laboratorio sarà suddivisa in due momenti: ci sarà un primo momento dedicato allo “studio” dei quadri in cui il bambino verrà guidato dall’insegnante in un’osservazione mirata, attraverso delle domande stimolo atte a far emergere le differenze artistiche dei diversi dipinti. In questo modo i bambini impareranno a distinguere i diversi stili artistici e le diverse tecniche pittoriche. In un secondo momento i bambini verranno invitati a rappresentare uno dei quadri osservati cercando di rispettare il più possibile la tecnica usata dall’artista e saranno liberi di sperimentare tecniche e materiali di solito non usati durante lo svolgimento delle normali attività scolastiche. Questo perché, come dice Marangoni nel suo libro “Saper vedere”, la sola osservazione o descrizione degli elementi del linguaggio visivo (punto, linea, colore, ombra, luce, spazio…) non è sufficiente per comprendere le sue strutture e quindi per riconoscerle nelle immagini. Al fine di individuare i processi mentali che danno origine alle strutture del linguaggio iconico, si deve passare attraverso l’operatività, si deve cioè fare esperienza. E’ con l’azione che il bambino corregge la propria esperienza, modificando e ampliando i propri schemi mentali per sostituzione e integrazione (Piaget). E' proprio l'esperienza visiva e manuale che avvicinerà e educherà il bambino al linguaggio dell'arte fornendogli spunti sui caratteri tattili di oggetti e materiali, sull'espressività delle forme, suggerendogli un modo di conoscere e di procedere che egli stesso sperimenterà realizzando da sé le sue opere. 48 OBIETTIVI SPECIFICI: Capacità di leggere in maniera critica e creativa le opere d’arte Sviluppare il senso estetico Saper riconoscere e usare le varie tecniche pittoriche come elemento espressivo e comunicativo “SCACCO” MATTO (per i bimbi di 5 anni) 49 In questo laboratorio i bambini si avvicineranno al mondo degli scacchi con la stessa curiosità con cui si ascolta una fiaba. In questo magico mondo si passeggia sulla scacchiera, si incontrano i personaggi (i pezzi del gioco), si impara a muoversi come loro, indossando vestiti per assomigliare a loro, formando disposizioni regolari e cantando con loro canzoncine e filastrocche (almeno una per ogni tipo di movimento di cui i personaggi sono capaci). I bambini sperimenteranno il senso dello spazio geometrico e delle possibilità di movimento che esso offre anche in relazione alla presenza degli altri; poi il senso del tempo, il ritmo che scandisce le azioni ma anche il lento cammino del pedone o il rapido passaggio dell’alfiere, e infine il senso dell’energia che nasce dalla collaborazione, personaggi che si aiutano a vicenda, come le due torri, e che agiscono insieme, come tanti pedoni affiancati pronti ad marciare in avanti sostenendosi l’un l’altro. Questi elementi (lo spazio, il tempo e l’energia) sono i parametri più importanti per comprendere il gioco, e indispensabili per progredire fino ai più alti livelli; nessuna ambizione nel voler generare futuri campioni, ma molta attenzione nel formulare proposte utili in tutte le direzioni. Gli scacchi, sono un gioco piuttosto complesso, le cui origini non trovano collocazione ne di luogo ne di tempo; da sempre, sono considerati un' attività ludica per adulti dato che si tratta di un gioco articolato e molto apprezzato dai grandi, ma non per questo non adatto ai bambini. I bambini risultano essere molto incuriositi dalla forma della scacchiera e dai personaggi che lo caratterizzano, infatti, Alfieri, Re e Regine hanno un forte potere attrattivo su di loro e li stimolano a mettere in atto competenze cognitive: quali l'attenzione, la concentrazione e la capacità di creare strategie finalizzate al raggiungimento di uno scopo attraverso un confronto diretto. 50 Disegnare è uno dei passatempi preferiti dai bambini. Indipendentemente dal talento, il disegno rappresenta per i più piccoli un’attività utile e divertente, oltre che di fondamentale importanza per lo sviluppo della loro capacità d’astrazione e di percezione della realtà; attraverso questa attività, infatti, il bambino ha l’occasione di esprimere in modo unico ed originale la propria creatività ed i propri sentimenti, trasferendoli sulla carta. Inoltre, il disegno stimola l’interazione tra i diversi sensi del bambino, collegando organi apparentemente distanti come gli occhi e le mani. Le proposte operative che faremo attraverso questo laboratorio incoraggeranno i bambini ad entrare in confidenza con la matita e a cogliere intuitivamente come, da semplici linee e forme geometriche, possono nascere mille immagini differenti. Inizialmente i bambini si eserciteranno liberamente nello sperimentare i movimenti con la mano che gli consentiranno di tracciare sulla carta cerchi, ovali, righe dritte a zig zag,…Successivamente i bambini cominceranno a percepire quali forme si nascondono dietro alle immagini (cerchi nel bruco, cerchi e triangolo nel gelato,…) e comprenderanno che, abbinando diverse figure geometriche, le linee si trasformeranno, passo dopo passo, in un’immagine compiuta e definita in tutti i suoi particolari. OBIETTIVI GENERALI: Affinare la propria coordinazione oculo-manuale; Riconoscere forme geometriche nelle immagini (triangoli, cerchi, quadrati..); Utilizzare linee e forme per creare nuove immagini; 51 Questo laboratorio si occupa delle capacità comunicative del bambino riferite al linguaggio orale e al primo contatto con la lingua scritta, anche attraverso esercizi di coordinazione oculo-motoria. Le proposte muovono dal principio che la lingua si apprende all’interno di una varietà di contesti comunicativi e che essa, nella complessità dei suoi aspetti costitutivi, è un sistema governato da regole che si applicano anche se non si sanno descrivere. L’esperienza linguistica aiuta il bambino a conquistare fiducia nelle proprie capacità di comunicazione e di espressione; la Scuola dell’Infanzia, pertanto, deve favorire lo sviluppo di tutte le possibilità linguistiche. Il 95% dei bambini impara a parlare senza insegnamento specifico, mentre solo una piccola minoranza impara il linguaggio scritto senza insegnamento. Quindi per imparare a scrivere bisogna aver raggiunto una competenza linguistica tale da consentire al soggetto un’analisi accurata della forma delle parole, oltre che del contenuto, ossia identificare i singoli elementi che compongono la parola mantenendoli nella posizione in sequenza. Decifrare la lingua scritta è il punto d’arrivo di un processo che ha senso se inserito in un contesto comunicativo motivante. Compito della Scuola dell’Infanzia è quello di sostenere la curiosità del bambino fornendogli i mezzi per soddisfarla: senza “insegnare a scrivere” (che sarà compito dell’ordine di scuola successivo) stimolare invece la consapevolezza che tutto ciò che è scritto ha un significato. Le docenti di questa scuola hanno seguito un percorso di approfondimento legato ai disturbi di apprendimento e ai piccoli “campanelli d’allarme” che in questi casi si possono individuare fin dalla scuola dell’Infanzia. Le competenze acquisite dalle docenti saranno di particolare stimolo, proprio in questo laboratorio, a porre particolare attenzione alle manifestazioni piccole ma significative di alcuni disturbi, in particolare della dislessia, (che come ambito di diagnosi, non riguarda direttamente la scuola dell’infanzia, in quanto ha la sua maggiore manifestazione nella fatica dei soggetti a leggere e scrivere), ma che riteniamo meriti un’attenzione particolare a partire dal primo inserimento in ambito scolastico, per evitare grandi frustrazioni future al bambino che eventualmente presenti i piccoli segnali di questo disturbo. OBIETTIVI GENERALI: Acquisizione della fiducia nelle proprie capacità di comunicazione; 52 Comprendere i discorsi degli altri; Capacità di filtrare le idee; Verbalizzare e saper raccontare esperienze vissute; Arricchimento del bagaglio lessicale; Farsi capire dagli altri; Capacità di indicare in modo appropriato oggetti, persone, azioni; Formulare frasi di senso compiuto; Capacità di conoscenza cronologica (ieri, oggi, domani); Saper mettere in relazione parole e immagini, immagini e parole; Familiarizzare con immagini (libri); Rappresentazione iconica; Traduzione simbolica; Comporre e ricomporre parole. 53 La matematica nella Scuola dell’Infanzia è esperienza alla portata di tutti perché è sempre operativa, vissuta, agita, divertente, quando è possibile è gioco vero e proprio. La Scuola ripropone il modo di fare matematica, che i bambini hanno già sperimentato da soli quando giocano a nascondino o costruiscono un circuito per le loro automobiline. Lo ripropone con una maggiore intenzionalità e valorizzazione delle situazioni problematiche. Sperimentando, il bambino impara a confrontare, a ordinare, a compiere stime approssimative, a formulare ipotesi e verificarle con strumentazioni adeguate, ad interpretare ed intervenire consapevolmente sul mondo. La matematica nella Scuola dell’Infanzia è scoperta, uso di teorie e uso di strategie, integrazione di esperienze reali, potenziali e fantastiche, operatività e gioco. Giocando si fa matematica ed è possibile accostare i bambini alla matematica attraverso il gioco. Il gioco propone continui e motivanti stimoli alla soluzione di problemi ed all’uso di strategie e implica l’uso di strutture di ordine (le regole, l’alternanza), la sperimentazione di concetti, lo sviluppo di conoscenze e abilità. Attraverso il gioco è possibile proporre la ripetizione senza che questa diventi noia e poi rifiuto. Osservando la realtà che lo circonda, il bambino scopre che il nostro quotidiano è ricco di numeri e quantità. Oltre le attività pratiche si riserveranno momenti per le conversazioni guidate e spontanee che favoriranno l'emergere del senso logico di ogni bambino. OBIETTIVI GENERALI: Sviluppare l’organizzazione della memoria, la presenza simultanea di molti e diversi codici, la compresenza di procedure logiche e analogiche, la relazione immediata tra progettazione, operatività, controllo, tra fruizione e produzione, la capacità di elaborare strategie e la capacità di documentazione (scuola selezionata per sperimentazione apprendimenti precoci della matematica dall’Università di Torino, facoltà Scienze e Formazione). (ALLEGATO 3) Acquisire la capacità di elaborazione e di costruzione di concetti matematici basilari Conoscere strumenti di osservazione della realtà relativi all' ambito matematico. Esplorare le possibilità offerte dai giochi e dalle attività quotidiane per le competenze di tipo matematico. Preoseguo progetto bilinguismo del mattino 54 Con possibilità di CERTIFICAZIONE Trinity College London. La lingua inglese, inserita nel quadro generale dell’educazione linguistica, nella scuola dell’infanzia, è uno strumento che favorisce una maggiore elasticità mentale portando ad accrescere le relazioni interpersonali dell’individuo. Avvalendosi della curiosità verbale tipica dell’età, dello stimolo alla socializzazione e della massima plasticità cerebrale proprie di questa età essa fornisce ai bambini un numero maggiore di stimoli linguistici. Un approccio alla lingua inglese coinvolge i bambini attraverso filastrocche, balli e canzoni per guidarli ad un incontro immediato e spontaneo con nuovi suoni. Educare questa generazione di bimbi italiani non può prescindere dall' obbligo morale di fornire al più presto gli strumenti per l'apprendimento "almeno" della lingua inglese, infatti i nostri bimbi stanno crescendo a fianco di coetanei stranieri già bilingue. L‘introduzione della lingua inglese non si configura come un insegnamento precoce, ma come una sensibilizzazione del bambino verso un codice linguistico diverso dal proprio, il quale in seguito porterà ad un apprendimento attivo. OBIETTIVI GENERALI: Sviluppare la capacità di socializzazione; suscitare negli alunni l’interesse verso un codice linguistico diverso; potenziare le capacità di ascolto, di attenzione, di comprensione e memorizzazione; sviluppare la capacità d’uso dei linguaggi non verbali; favorire lo sviluppo cognitivo dell’alunno stimolando i diversi stili di apprendimento; riconoscere e riprodurre suoni e ritmi della lingua inglese LE ATTIVITA’ Le attività sono così suddivise: o ATTIVITA’ PROGRAMMATE E COORDINATE 55 Sono le attività scelte dall’ insegnante durante lo svolgimento della programmazione. o ATTIVITA’ LABORATORIALI Sono le attività inerenti ad ogni singolo laboratorio e vengono scelte dall’ insegnante che attua il laboratorio stesso. o ATTIVITA’ INDIVIDUALIZZATE Sono le attività specifiche che ogni insegnante attuerà con i bambini che necessitano di una metodologia diversa rispetto al gruppo classe. o ATTIVITA’ RICORRENTI E QUOTIDIANE Sono le attività che quotidianamente i bambini svolgono durante il corso della giornata: pulizia personale, refezione, dormitorio. o ATTIVITA’ LIBERE Sono la attività che il bambino liberamente sceglie di attuare nei momenti di ricreazione e possono essere: gioco libero, disegno libero, manipolazione strumenti vari. VALUTAZIONE La valutazione è uno strumento indispensabile per il lavoro didattico nella scuola dell’infanzia; permette all’insegnate di acquisire maggiori informazioni sui processi di apprendimento e di crescita del bambino. Valutare implica il riconoscimento dell’esistenza di diversi stili di apprendimento, nel rispetto dell’unicità di ogni bambino e del suo diritto di apprendere secondo i propri tempi. Le valutazioni devono essere: - in itinere (formativa): volta ad avere una conoscenza continua, attenta al tutto e non solo allo specifico in diverse situazioni comportamentali e apprenditive e in contesti e momenti differenti; - iniziali: volte a delineare un quadro delle capacità con cui si accede alla scuola dell’infanzia; - intermedie: momenti interni alle varie sequenze didattiche, che consentono di aggiustare ed individualizzare le proposte educative ed i percorsi di apprendimento; - finali: un bilancio finale per la verifica degli esiti formativi, delle qualità dell’attività e didattica e del significato globale dell’esperienza didattica. Lo strumento più affidabile per verificare se le conoscenze e le abilità incontrate durante le attività didattiche sono diventate competenze personali dei bambini è quello dell’osservazione sistematica. L’osservazione si concentra sul comportamento del bambino durante le attività di comunicazione, relazione, esplorazione, produzione, svolte da solo o con altri. 56 PROGRAMMAZIONE USCITE /GITE E ATTIVITA’ EXTRA Colle del Lis parco giochi nella neve Yeti Village, pranzo al rifugio, febbraiomarzo 2014. Corso di sci in collaborazione con SCI CLUB Valmessa (al pomeriggio accompagnati dai genitori). I n collaborazione con l' Associazione "la Piota" organizzeremo in primavera una giornata GIOCANDO "A NASCONDINO"con il NUCLEO CINOFILO di SOCCORSO. Gita Rifugio Amprimo con guide FIE: maggio 2014, 5 anni. CREAZIONE AQUILONI per i bimbi di 4/5 anni nel mese di aprile. Da novembre ad aprile, un giorno a settimana dalle 16,45 alle 17,15 circa, per i bimbi del doposcuola LABORATORIO MUSICALE. Gita di fine anno. 57 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI RELIGIONE CATTOLICA 2013-2014 (3-4-5 anni) Il percorso proposto vuole offrire ai bambini la possibilità di riflettere su esperienze personali contribuendo a rispondere al profondo bisogno di significato proprio di ciascuna persona, tenendo al centro lo sviluppo integrale del bambino. Ogni proposta didattica inserita in questo ambito predilige il gioco quale metodo didattico privilegiato in quanto valido tramite per comunicare in chiave fantastica e divertente per i bambini. NUCLEI TEMATICI CHE MERAVIGLIA IL CREATO! OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Riconoscere che la natura e le persone che ci stanno intorno sono doni di Dio Creatore. Maturare atteggiamenti si stupore e gratitudine per i doni ricevuti da Dio. IL MONDO DEL BAMBINO E LA VITA INTORNO A SE’ Avviare il bambino alla scoperta della vita in sé e attorno a sé. Instaurare rapporti di collaborazione con i compagni e comprendere l’importanza di assumere atteggiamenti positivi all’interno del gruppo classe. IL DONO PIU’ BELLO: GESU’ Riconoscere i principali segni del Natale intorno a noi. Saper cogliere il messaggio d’amore, di pace, di generosità che Gesù ci presenta. Conoscere gli avvenimenti ed il significato della nascita di Gesù: attesa, nascita, accoglienza. LA VITA DI GESU’ Vedere in Gesù un amico e scoprire nei racconti e nelle parabole atteggiamenti positivi da prendere come esempio. Riflettere e sperimentare gesti di condivisione. 58 Scoprire la Pasqua come festa di luce, pace, gioia e vita. Conoscere e scoprire i segni e i simboli cristiani tipici della Pasqua. PASQUA: FESTA DELLA VITA ALLEGATO 1 PROGETTO CONTINUITA’ Una particolare cura richiede la continuità con la Scuola Primaria finalizzata al coordinamento dei curricoli degli anni ponte, alla connessione fra i rispettivi impianti metodologici e didattici e alla eventuale organizzazione di attività comuni. Uno strumento importante per realizzare queste prospettive è la Programmazione Coordinata di obiettivi, itinerari e strumenti di osservazione e verifica accompagnata da momenti condivisi di formazione per gli insegnanti dei due gradi di scuola. NUOVI ORIENTAMENTI 1991 “La continuità nasce dall’esigenza primaria di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo che mira a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale nel soggetto il quale, pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, costituisce così la sua particolare identità”. Decreto Ministeriale n°. 339 /1992 La continuità didattica è indispensabile per garantire ai bambini un percorso unitario nel rispetto dei ritmi e dei tempi personali di sviluppo. La Scuola dell’Infanzia, affermano i Nuovi Orientamenti, deve porsi in continuità e in complementarietà con le esperienze che il bambino compie nei suoi vari ambienti di vita, prevedendo un sistema di rapporti interattivi con le istituzioni educative precedenti, collaterali, successive: CONTINUITA’ ORIZZONTALE VERTICALE CON LA FAMIGLIA CON LE ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO CON LE ISTITUZIONI DEL TERRITORIO CON LA FAMIGLIA CON L’ASILO NIDO CON LA SCUOLA PRIMARIA 59 Alla luce di tali considerazioni, la nostra Scuola partecipa alla COMMISSIONE CONTINUITA’ dell’Istituto Comprensivo di Almese. Sul piano operativo, durante gli incontri periodici che si effettuano lungo il corso dell’anno scolastico, la Commissione Continuità elaborerà e attuerà la programmazione di un lavoro collegiale e trasversale (Docenti della Scuola dell’Infanzia, Elementare e Media) volto all’individuazione di obiettivi longitudinali che tengano in considerazione lo sviluppo del bambino, nonché finalizzato alla definizione delle modalità di osservazione e di raccolta dati e alla elaborazione di percorsi educativi comuni. In particolare, la Continuità Educativa tra Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria si occuperà: 1. del coordinamento curricolare relativo agli anni ponte; 2. della trasmissione dall’uno all’altro grado di scuola di informazioni /conoscenze inerenti i bambini mediante la presentazione del Fascicolo personale dell’alunno; di eventuali problematiche e strategie educative, di interventi di recupero anche con personale specializzato (logopedista/psicologa) 3. della comunicazione dei percorsi didattici effettuati nella Scuola dell’Infanzia; 4. del collegamento delle reciproche strategie metodologico – didattiche; 5. dell’individualizzazione di opportune attività di accostamento graduale dei bimbi della Materna al mondo della Scuola primaria (visita accompagnata alla Scuola primaria, familiarizzazione con gli spazi e con i tempi della vita scolastica, primo contatto con le insegnanti e con gli alunni). Esperienze di lavoro in comune concordate con le insegnanti dei tre plessi della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Almese relative a concrete attività didattiche normalmente grafico pittoriche/o di drammatizzazione. ALLEGATO 2 "PROGETTO IO SONO CAPACE" Nell'anno scolastico 2012/13 si è avviato un importante progetto sperimentale sui percorsi innovativi integrati per la diagnosi precoce dei disturbi specifici di apprendimento (DSA). La nostra scuola, come altre istituzioni in collaborazione con l'ASLTO3 e il comune di Almese, sarà coinvolta in questo interessante progetto, attivando un'azione di screening per individuare eventuali casi di dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia e disprassia. Lo screening da noi scelto (un questionario diviso in due parti: una per i docenti e l'altra per i genitori) è il risultato di un progetto scientifico nazionale del C.N.R., che ha come scopo non solo l'individuazione attendibile dei soggetti a maggior rischio di DSA, ma anche la promozione di una fattiva collaborazione fra la scuola, la famiglia e il servizio sanitario. I bambini risultati a rischio "leggero" saranno oggetto di una specifica attività di potenziamento nel corso dei mesi successivi e poi ricontrollati. Per i bambini con i rischi più accentuati, invece, si avvierà subito una segnalazione ai genitori con suggerimento di 60 rivolgersi all'ASL TO3 per accertamenti diagnostici e, se necessario, per interventi riabilitativi e sanitari utili al caso. ALLEGATO 3 Università degli Studi di Torino Facoltà di Scienze della Formazione CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Alla Coordinatrice pedagogico-didattica Scuola dell’infanzia paritaria “Riva Rocci” di Almese Sig.ra Patrizia Dosio Gent.ma Sig.ra, ho il piacere di comunicarle che il Gruppo di ricerca e di sperimentazione coordinato dalla prof.ssa Cristina Sabena, docente di Fondamenti e didattica della matematica presso questo Corso di Laurea, ha accolto la Scuola dell’Infanzia paritaria “Riva Rocci” di Almese nella rete di scuole dove sarà condotta a partire dal presente anno accademico una sperimentazione derivante dalla ricerca nazionale e internazionale sull’azione didattica in ambito matematico nella scuola dell’infanzia. La sperimentazione avrà come obiettivo primario il potenziamento dei processi di insegnamento-apprendimento della matematica, con particolare attenzione alla formazione del numero e alla localizzazione spaziale. Parallelamente all’attività sperimentale si svolgerà un corso di formazione/aggiornamento incentrato sull’analisi dei fondamenti teorici e sullo sviluppo degli strumenti didattici e rivolto alle insegnanti coinvolte nella sperimentazione. A nome del Consiglio del Corso di Laurea, ringrazio Lei e le Sue collaboratrici per la disponibilità concessa ed auguro buon lavoro. Il Presidente del Corso di Laurea Prof. Redi Sante Di Pol Torino, 5 novembre 2012 SCUOLA DELL’INFANZIA “RIVA ROCCI” 61 PROGRAMMAZIONE SEZIONE PRIMAVERA “ I PULCINI” ANNO SCOLASTICO 203/2014 IL PAGLIACCIO BIRILLO ALLA SCOPERTA DI UN MONDO DI COLORI! PREMESSA 62 Vista la crescente richiesta di servizi educativi per i bambini al di sotto dei tre anni di età, per consolidare l’offerta educativa e per venire incontro alle esigenze delle famiglie, viene strutturato uno specifico progetto, teso all’ampliamento qualificato dell’offerta formativa; rivolta ai bambini dai 24 ai 36 mesi di età, tramite la realizzazione di una iniziativa sperimentale improntata a criteri di qualità pedagogica e flessibilità rispondenti alle caratteristiche della specifica fascia di età e che si qualifica come sezione sperimentale “ PRIMAVERA” aggregata alla scuola dell’infanzia. INTRODUZIONE I colori segnano e connotano la nostra vita, il colore è presente in ogni momento delle nostre giornate. Proprio per questo, la programmazione didattica quest’anno è costituita da uno stimolante viaggio esplorativo nel mondo dei colori. In questo percorso, attraverso diverse occasioni di gioco ed esplorazione, i bambini hanno l’opportunità di sperimentare le caratteristiche tattili e i forti stimoli visivi offerti da un’ampia gamma di materiali che, spaziano tra impasti di frutta o verdure, composizioni cromatiche di materiali naturali, colori a dita, tempere e altro. La prima cosa che occorre fare, per favorire la creatività, è nutrire i bambini con una grande ricchezza di esperienze, perché ognuno possa esprimersi, al meglio delle sue capacità e secondo il proprio stile. E’ fondamentale sostenere e incoraggiare i progressi fatti e infondere loro la sensazione di fiducia nelle proprie abilità. Attraverso questo percorso saranno portati ad affrontare le novità serenamente, a cercare soluzioni originali, a provare cose nuove insomma ad essere creativi. 63 ARGOMENTI PROPOSTI: Uso i colori (ottobre- gennaio) I colori intorno a me (febbraio-giugno) Uso i colori: tecniche e materiali Proporre ai bambini esperienze che li portino a sperimentare le diverse tecniche di colorazione ed esplorare il mondo che li circonda alla scoperta dei colori, intesi nel senso di materiali e sostanze con cui colorare iniziando a manipolare materiali tradizionali come i colori digitali, le tempere, i pastelli a cera, pongo ecc… Attività proposte: Manipolazione di impasti di verdure e frutta: pomodori pelati, zucca, spinaci, rapa rossa…tale attività permette ai bambini di conoscere e manipolare il materiale, assaggiare, odorare, lasciare traccia dei propri segni. Manipolazione e sperimentazione del colore a dita o di altre tempere atossiche; questa attività favorisce la conoscenza e la scoperta del colore a dita, che consente di scoprire, attraverso l’esperienza , che le mani “sporche di colore” lasciano una traccia delle azioni e dei movimenti compiuti. Può aiutare i bambini a superare la paura di “sporcarsi”. Provoca nuove sensazioni ed emozioni diverse. Permette ai bambini di: 64 manipolare il materiale, immergere le mani nel colore, lasciare impronte e tracce dei propri gesti, conoscere il materiale (attraverso il tatto,la vista) colorare e colorarsi. A tutto colore: Esperienze col colore in piena libertà, offrendo al bambino un’esperienza che lo coinvolga globalmente, il colore sul corpo provoca una doppia percezione visiva e tattile dando sensazioni ed emozioni forti. Creare una situazione che permetta ai bambini di manipolare il colore, di modificare se stessi e buona parte dell’ambiente circostante dipingendo e dipingendosi. Tutto può lasciare una traccia: giochi con il colore a tempera, o a dita, abbinando a questo, strumenti, oggetti e materiali idonei a lasciare tracce, impronte, stampi come ad esempio: lasciar tracce con le ruote delle macchinine, stampare con le verdure… L’uso di questi strumenti esalta l’azione e l’agire dei bambini, favorisce la comprensione della relazione tra movimento e traccia lasciate. La pittura con le spugne: materiale di varie dimensioni e consistenza per attività di pittura con i colori a dita o con le tempere. La finalità educativa è di offrire l’opportunità di sperimentare un uso diverso dei colori a dita. Proporre uno strumento nuovo, offrire l’opportunità di conoscere caratteristiche e potenzialità. L’utilizzo delle spugne e di altri strumenti, che contribuiscono a mantenere una certa distanza tra i bambini che hanno paura sporcarsi. Dipingere al cavalletto con tempere e pennelli:conoscere e impadronirsi di una tecnica grafica-pittorica. Sperimentare, dipingendo, una diversa dimensione spaziale:il piano del cavalletto che ospita i fogli infatti è obliquo. I pennelli consentono di scoprire nuove pressioni, nuovi tratti, segni diversi, di ampliare il proprio raggio d’azione. Dipingere con rulli di dimensioni diverse:i bambini vengono invitati ad osservare e utilizzare gli strumenti, permettendo loro di scoprirne le potenzialità attraverso l’esperienza diretta. 65 I colori intorno a me Proporremo ai bambini esperienze diverse che li portino alla scoperta e alla distinzione dei colori. Attraverso la realizzazione di cartelloni con i colori del mondo suddividendo insieme a loro tutte le cose rosse, gialle, blu e così via. I cartelloni potranno servire per il gioco: “Rosso come…” in cui nomineremo un colore e i bambini diranno il colore corrispondente. Utilizzando riviste, depliant promozionali di supermercati, cartoncini ecc… Attività proposte: Far discriminare elementi in base al colore. Far utilizzare i colori e scoprirne il valore emotivo. Far ritrovare diverse tonalità di uno stesso colore. Utilizzare diverse tecniche grafico – pittoriche e manipolative esercitandosi a non uscire dai confini di un disegno (figura). Acquisire coordinazione oculo-manuale. Indicare e nominare i colori dopo averli osservati. Indicare e trovare oggetti di colori diversi richiesti dall’insegnante. Indicare e nominare i colori nell’abbigliamento e nei cibi. 66 Indicare e nominare i colori della natura. Svilupperemo: La storia del Pagliaccio Birillo (collegandoci alla programmazione della scuola dell’infanzia di quest’anno) Questa è la storia di un pagliaccio allegro e vivace, che si chiamava Birillo. I suoi abiti come la sua faccia erano tutti colorati, e quando gironzolava per il paese tutti erano felici al sol vederlo! Se qualcuno era triste, 67 bastava che lui lo toccasse e con la magia dei suoi colori felici: rosso, arancione e giallo, questi tornava ad essere allegro. Un giorno, la strega Tremendina, invidiosa dei poteri di Birillo ed infastidita dagli schiamazzi di tutta quella gente felice, con un inganno, gli portò via tutti i colori della faccia e del vestito. Grazie all’intervento del maghetto dell’arcobaleno, il Pagliaccio Birillo riuscì a riprendersi i suoi colori dalle cose belle che lo circondavano; come l’azzurro del cielo, il giallo del sole, il verde dei prati … 68 Birillo ritornò così ad essere colorato e sorridente. Canzoncine sui colori con l’uso di CD. Filastrocche dei colori cantate e animate. Giochi di gruppo sui colori. 69