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Dopo la vacanza in barca in Sardegna (vedi libretto “estate 2007”)
prendiamo il traghetto Cagliari-Civitavecchia e lunedi 13 agosto in
macchina facciamo la traversata Civitavecchia-Colico dove ci aspettano i
nonni tanto ansiosi di vederci.
Per 3 giorni Fabio fa il suo primo corso di kyte surf ritornando un po’
giovane. Giovedi 16 agosto lasciamo le bimbe con i nonni (e un sacco di
compiti da fare) e noi torniamo a Milano
Venerdi 17 agosto
Sveglia alle 7. L’aereo è alle 10.50 da
Malpensa ma dobbiamo andare in
ufficio da Fabio che ha piazzato un
colloquio alle 8 (sigh). Stiamo quindi
in ufficio fino alle 9 circa: Fabio lavora
e io giro un po’ su internet. Poi via di
corsa verso l’aereoporto. Siamo sotto
ad un temporale torrenziale con il cielo
nero e viola, siamo ovviamente un po’
in ritardo (per fortuna non c’è in giro nessuno e mai cosi’ velocemente si
è arrivati a Malpensa) poi…sono come sempre un po’ agitata.
Il volo è ovviamente un po’ in ritardo per il maltempo…comunque alla
1 atterriamo a Lisbona (grazie anche all’ora di vantaggio per il fuso).
Durante il viaggio ho studiato per bene le 2 guide quindi ho già deciso
gli itinerari e le cose da vedere.
Ovviamente Fabio non vuole nemmeno informarsi sull’esistenza di un
mezzo pubblico che porti in centro…prendiamo un taxi (qui sono beige)
…costeggiamo parte dell’estuario del Tago (il fiume di Lisbona) ,
passiamo per il centro (Baixa) e arriviamo al nostro hotel che è all’inizio
di Avenida della Libertade proprio vicino alla piazza del Rossio.
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Si chiama Hotel Heritage, è azzurro, ha solo 40
camere ed è arredato benissimo…la camera è
proprio un bijoiux.
Posiamo le valigie, prendiamo zainetto e
macchina fotografica. E’ una giornata stupenda:
il cielo è azzurrissimo e c’è anche un po’ di
venticello.
Prima andiamo in piazza del
Rossio (statua al centro, 2
fontane e pavimentazione ad
ondine ) e poi facciamo la zona pedonale della Baxia
(la città vecchia; dopo il terremoto del 1755
ricostruita con stradine ortogonali e case molto simili,
alte 2 piani) fino a Piazza del Commercio (che dà
proprio sull’estuario).
Ci comperiamo un quadro da mettere in camera
nostra e poi ci fermiamo sui tavolini di un locale un
po’ fuori dal flusso dei turisti e ci mangiamo il baccala’ con il vino
verdhe (che in realtà è il loro vino
bianco). Buono ma molto salato e un po’
pesante da digerire.
Andiamo all’ascensore in ferro del 1902
che ci porta sopra la Baixa e ci fa avere
un bel panorama fino al mare/fiume.
Poi, tramite il ponticello andiamo nel
quartiere del Chiado dove nella piazzetta
dietro alla basilica do Carmo (ormai
museo, non è stata riscostruita dopo il
terremoto) vediamo dei vecchietti che
giocano a domino. Ci sono stradine che
scendono e salgono molto ripidamente.
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Alcune case sono ancora decorate
con gli azuleios: piastrelle decorate
e colorate. Ritorniamo al Rossio e
in piazza delle Figueira ci
comperiamo anche noi il domino.
Poi andiamo in piazza Moniz dove
c’è il capolinea del tram 28: il
tram giallo che fa il giro della città
storica di cui tanto parlano.
E’ davvero molto carino …utilizzato anche dai locali per i loro
spostamenti è un sightseeing un po’ particolare.
Saliamo per strade strettissime e curve improbabili attraverso il
quartiere ebraico fino al
vecchio
castello
dove
scendiamo dal tram.
Saliamo ancora a piedi ed
entriamo al castello: è di
epoca fenicia, poi romano ed ora è
praticamente un parco…con una vista
stupenda su tutta la città e la baia. Si
vede il ponte di Vasco de Gama lungo
17 km, il ponte rosso del 25 aprile
(che assomiglia al Golden Gate) e tutti i
tetti della città bassa e gli altri colli.
Davvero bellissimo.
Risaliamo sul tram 28 che scende ora
lungo il quartire antico dell’Alfama e poi attraversa la Baixa fino ad
arrivare sull’altro colle, il Barrio Alto.
Stradine strette e case vecchie con portoncini uno attaccato all’altro.
Localini e baretti che iniziano ora ad aprire. Noi cerchiamo il ristorante
per stasera: vogliamo cucina tipica e cantante di Fado.
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Prenotiamo in 2 posti e intanto abbiamo la
scusa per sbirciare in ogni angolino e fare le
varie stradine. Ovviamente ci sendiamo
anche ad alcuni tavolini a prendere una
birretta e due tapas.
Una cosa che abbiamo già notato è che qui
ci sono tavolini ovunque: ogni localino, ogni
baretto basta che ci sia un fazzoletto
pianeggiante e ci mettono dei tavolini.
Attraverso una strada ripidissima, percorsa
dal tram cremagliera (che pero’ ora è rotto)
ritorniamo al nostro albergo: Fabio
lavoricchia mentre io mi addormento nella
vasca da bagno bollente.
Alle 9 riusciamo e, sempre a piedi,
andiamo al nostro ristorante che è uno dei
piu’ vecchi di
Lisbona
(Machado).
Inizia subito lo
spettacolo:
si
alternano un po’
di personaggi che cantano il fado, canzoni tristi e
lamentose accompagnate da chitarra e
mandolino. Il locale è pieno zeppo
anche di portoghesi che canticchiano le
canzonette che evidentemente sono
famose.
Mangiamo cucina portoghese (zuppa
di verdure e maiale con vongole) e
beviamo un buon vino rosso scelto a
caso.
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Usciti dal ristorante vieniamo trascinati dalla gente:
il quartiere si è riempito soprattutto di giovani che
fanno crocchietti davanti ai locali. Alcuni ci offrono
anche ashisc e coca…incredibile, non ci era mai
successo. Girovaghiamo a zonzo fino a che ci
sediamo ad un tavolino a prendere un bicchiere di
porto, guardare i giovani che passano e parlare di
come educare le nostre figlie in modo tale che un
domani sopravvivano in un posto cosi’.
Sabato 18 agosto
Accidenti, eravamo abbastanza stanchi… ci
svegliamo alle 10 passate!!
Colazione, guida in mano, macchina fotografica al
collo, zaino in spalla e via.
E’ sempre una giornata stupenda con cielo
azzurrissimo e tutto luccica!
Lungo la strada principale della Baixa mi compero
un maglione di lana perchè qui alla sera il vento è
molto freddo e ieri sera ho sofferto.
Andiamo a piedi verso l’Alfama, passando dalla
parte piu’ bassa, quasi costeggiando il Tago.
Dobbiamo andare alla Feira de Ladra, un mercatino
delle pulci che si tiene il sabato e il martedì.
Camminiamo (e saliamo) un bel po’ fino a che lo
troviamo. Alcune sono bancalle ma la maggior
parte stende mercanzie di ogni tipo per terra….si
dice che qui fosse facile trovare la roba rubata.
Oltre ad alcuni pezzi di antiquariato a prezzi
davvero bassi c’è proprio di tutto.
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Andiamo quindi alla chiesa di San Vincente che ha dei chiostri stupendi
completamente coperti di azuleios….sono dipinti azzurrini su piastrelle
bianche….ce ne è dappertutto e risalono anche al 500!!!
Saliamo anche fino al tetto da dove si gode sempre una bella vista sulla
città e sul ponte di Vasco de Gama. Vediamo all’interno anche una
mostra di antichi azuleios che rappresentano le favole di La fontaine.
Ritorniamo indietro per finire il giro del mercatino e poi entriamo per
davvero nel quartire dell’Alfama. E’ vecchissimo e molto trasandato.
Tanti anni fa era residenza dei nobili, poi
invece si trasformò nel quartiere delle
prostitute. Anche qui, come d’altronde
in ogni angolino possibile, riescono a
mettere tavolini all’aperto. Ci sono tanti
localini
e
taverne
…
molto
caratteristiche e locali, magari costituite
solo da 3 tavoli.
Ci sediamo al tavolino in una micro
piazzetta e ci mangiamo delle seppie alla griglia
con una bella birra. Poi scatta il sigaro e la prima
sfida a domino. Vince Fabio …. Che pace e che
relax!!!
Uscendo dal quartiere dell’Alfama andiamo a visitare la cattedrale Se
patriarcal Lisboa….antica chiesa romanica, in parte non ricostruita dopo
il terremoto…anche qui chiostri ed azuleios.
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Ritorniamo al nostro albergo ripassando dalla Baixa e attraverso la zona
pedonale dei teatri. Doccia e ci cambiamo e poi prendiamo il taxi e ci
facciamo portare alla torre di Belem giusto in tempo per vedere uno
splendido tramonto!
La torre è stata costruita proprio alla fine dell’estuario come segnalazione
ai naviganti. E’ molto bella, proprio nell’acqua, collegata con un
ponticello a terra. E poi illuminata con questa luce!
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Purtroppo non possiamo entrarci
perchè le visite sono solo fino alle
17. Passeggiamo lungo il fiume
fino
al
monumento
ai
Descobrimentos ....non è molto
antico, è stato fatto solo nel
1980, ma è molto grande e
soprattutto ha molta espressività e
ben rappresenta le partenze dei
conquistatori. Purtroppo è molto
tardi e non possiamo andare a
visitare
l’altro
monumento
rappresentativo di Lisbona: il
Monteiro dos Jeronimos. Mi sa
che proprio dovremo tornarci
qui! Continuiamo a camminare
verso il ponte ... sembra cosi’
vicino ma sono invece quasi 5
chilometri...ma è molto bello: c’è il tramonto, una luce bellissima, un
bel venticello (ma io ho il mio maglione) , costeggiamo il fiume/mare e
ci teniamo per mano.
Proprio sotto il ponte c’è la zona dei “docas”: sono i vecchi magazzini
del porto che sono stati ristrutturati ed ora riconvertiti in ristoranti e
locali stile “miami”.
Tutti con tavolini, uno schermo per
proiettare la tv (senza audio), i menu in
vista e un loro stile.
Facciamo un andi e un rivieni guardando
i menu e i tavolini e alla fine scegliamo il
“5 oceanos” ... e abbiamo scelto bene:
Fabio sceglie 1,8 kg di pesce da fare alla
griglia (2 gamberi davvero giganti, 2
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triglie e un pescione). Il nostro tavolo è proprio a bordo acqua, davanti
al porto e sotto al ponte. Unici lati negativi: il venticello gelido e il
rumore delle macchine e del treno che passano sul ponte.
Dopo cambiamo locale per un gelato (anche se fa tanto freddo) e il
sigaro. Ci sta anche una bella litigata perchè Fabio vorrebbe partire
domani per il giro in barca invece deve andare a lavorare .
Torniamo in taxi all’albergo.
Domenica 19 agosto
Sveglia e bagagli. Poi colazione (scopro qui le bustine di Nestcafe
cappuccino!) e taxi fino all’aereoporto per noleggiare la macchina
all’Avis. Avevamo pensato cosi’ di
fare piu’ velocemente (15 minuti
per arrivare all’aereoporto) invece
probabilmente è appena arrivato
qualche volo e c’è parecchia coda
... pazienza, pero’ ci danno
l’upgrade di macchina e abbiamo
una station vagon grigia.
Riattraversiamo la città con la radio
accesa ed è bello anche perchè
cominciamo a conoscerla un po’.
Dopo Belem proseguiamo per la
strda costiera. Ci sono 32 km prima di arrivare a Caiscais, passando per
Estoril. E’ la costa di villeggiatura ma non cè molta gente, nemmeno
sulle spiagge gialle e piatte.
Il nostro albergo è dopo Caiscais, proprio dove
comincia la costa atlantica e si chiama Fortaleza do
Giuncho, è un Relais e chateaux ed è semplicemente
stupendo. E’ una roccaforte del 600 ristrutturata che
si trova su un promontoriao di roccia sulla spiaggia del
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Giuncho, famosa ai surfisti.
C’è tantissimo vento che vaporizza l’acqua alzata dalle onde cosi’ tutto
sembra un po’ opaco. Dobbiamo aspettare un po’ che ci puliscano la
camera e ci mettiamo su un tavolino fuori, in un angolino molto
riparato, a leggere il giornale. Lasciamo le borse nella nostra camera che
ha una finestra sull’oceano e da cui si sente il rumore delle onde. Ci
mettiamo il costume a andiamo subito
a fare due passi sulla spiaggia. Capiamo
subito perchè c’è poca gente: il vento è
fortissimo e l’acqua gelida...tanto che
non ci si possono lasciare dentro
nemmeno i piedi. Le poche persone
che ci sono hanno costruito barriere di
asciugamani o buche nella sabbia.
Comunque camminiamo fino ad un
ristorantino sulle rocce. Anche qui
come nel nostro albergo, non si riesce a godere bene la vista perchè i
vetri sono opachi dalla salsedine. Vongole e dorado.
Poi ritorniamo controvento all’albergo e ci stendiamo sulle sdraio
protette dal vento a leggere ( e riusciamo
anche a dormicchiare un po).
Ci cambiamo e andiamo a Cascais. Prima
una sosta per vedere la Boca do Inferno:
un pezzo di scogliera dove l’acqua ha
scavato un buco, io mi compro anche un
poncho di lana che metto sopra al
maglione !!!
Troviamo parcheggio e gironzoliamo per
il paesino. Ci sono case vecchie, tutte a
due piani e colorate. Essendo domenica i negozi sono chiusi: solo bar
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con tavolini e ristoranti. Ci sediamo in una piazzetta
per una birra: c’è poca gente e il cameriere si lamenta
per il brutto tempo. Per la cena abbiamo scelto un
ristorantino fuori dal passeo: ancora vongole e
dorado.
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Lune
Lunedi 20 agosto
Abbiamo dormito con la finestra aperta e il
rumore delle onde! Colazione alle 10 e poi
partiamo in macchina con la guida in mano.
Dobbiamo pulire i finestrini perchè durante la
notte si sono riempiti di salsedine e non si
vede niente! Andiamo a Sintra.
E’ vicino ma ci mettiamo un sacco ad arrivare
perchè prendiamo la strada piu’ lunga e ci
fermiamo a guardare il panorama.
Prima andiamo a vedere Cabo de Roca: il
faro rosso nel punto piu’ occidentale
dell’Europa.
Sintra è un paese a 14 km da Lisbona e altrettanti
dall’oceano e sorge su un colle da cui domina la
vallata (tipo Massa Marittima ... ☺). Era la
residenza estiva dei sovrani che nel 400 avevano
cominciato a costruire un grande palazzo e poi
anche tanti altri nobili hanno costruito ville e
castellozzi.
Il palazzo reale ha grandi sale (affreschi con cigni,
gazze) e una enorme cucina con due alti camini che
si vedono da lontano.
Ovviamente ci sono
anche gli azuleios e terrazze che danno sulla
vallata e sul mare.
Poi facciamo un po’ fatica a trovare la strada
per andare a vedere l’altra residenza reale
estiva, quella usata dall’800 in poi (Castelo
de Pena). Era stata restaurata dal principe
consorte tedesco che la doto’ di un grandioso
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parco con tanti specie di alberi e la ingrandi’ colorando di giallo le nuo
ve parti (mentre quelle vecchie sono
rosa).
Da qui panorama ancora piu’ bello:
si vede anche in lontananza Lisbona
con il suo ponte rosso e piu’ sotto le
mura di un vecchio castello e la
città di Sintra.
Valeva proprio la pena venire fin
quassu.
Usciamo dal castello alle 2 passate e
purtroppo siamo un po’ in ritardo per
proseguire l’itinerario della guida fino a
Peniche. Proseguiamo sulla strada che
porta lungo la costa e superiamo la città di
Mafra, poi verso le 3 arriviamo sul mare (a
Ribamar, dopo Ericeira) e ci fermiamo in
una morascheria .... mai sceltà fu piu’
indovinata: appena seduti invece delle olive
ci portano un piattino di gamberetti crudi e
poi ci mangiamo un piatto bellissimo con
granchi, gamberi, cozze. Tutto squisito e
paghiamo anche poco.
Dobbiamo
proprio
tornarci!!
Poi andiamo a vedere la Praia de Santa Cruz. Ancora
tanto vento: qui c’è un po’ di gente ma, invece
dell’ombrellone hanno delle casette o delle barriere
di tela per ripararsi dal freddo vento. La sabbia è
fredda e dura per effetto della marea e l’acqua è
ghiaccio
sciolto.
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Facciamo 2 passi ma poi ce ne torniamo subito in macchina.
Prendiamo l’autostrada per tornare alla nostra fortezza passando da
Lisbona.
Ci mettiamo sui divanetti a leggere il giornale e a guardare un opaco
tramonto. Poi andiamo a farci un bagno (abbiamo la vasca idromassaggio
con la luce blu) e poi ancora sui divani per una partita a domino.
Poi cena nel ristorante dell’albergo che ha una stella michelin ed è molto
molto chic.
Dopo cena ancora un po’ di domino e sala lettura prima di andare a
dormire... sempre con la finestra aperta per sentire il rumore
dell’oceano.
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gosto
Martedi 21 aagosto
Brusco risveglio con telefonate di lavoro per
Fabio che subito fanno capire che la vacanza sta
proprio finendo. Preparo le borse e poi andiamo
a fare colazione. Ci stendiamo sulle sdraio a
scaldarci un po’ al sole prima di partire.
Riconsegnamo l’auto all’aereoporto e saliamo
sull’areo delle 13.25 che è in orario.
E’ stata davvero una vacanza bellissima, che è
sembrata piu’ lunga di quanto è stata in realtà e
durante la quale ci siamo voluti tanto bene.
Mercoledi’ 22 agosto
Bruschissimo ritorno alla realtà per Fabio che deve uscire di casa alle
5.45. Io faccio 2 lavatrici, sistemo i bagagli e poi raggiungo le bimbe a
Colico.
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