6-7/ 13
http://www.samaritani.ch
Foto: Bruno Kissling
Foto: Bruno Kissling
Delegati riuniti a Olten
Reportage
Aiuto all’auto-aiuto
a Mutten (GR). p. 4
Attualità dalla Federazione
eLearning, novità
in vista per altri corsi. p. 14
Sezioni e Associazione
In Lavizzara e a Coldrerio
corsi con i bambini. p. 20
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Sommario
Sommario
E
ditoriale
Editoriale
Reportage
04
Un aiuto concreto ai Samaritani di Mutten
La Fondazione per i Samaritani di montagna è venuta in aiuto
alla Sezione del piccolo paesino di Mutten, nella valle dell’Albula
(GR), sostenendo l’acquisto di due apparecchi defibrillatori.
Attualità dalla Federazione
Oggi, mentre scrivo queste righe, è
il primo giorno d’estate. E finalmente c’è un bel sole e fa caldo.
Ma la mia gioia non è solo legata al
tempo e alle imminenti vacanze,
bensì ad alcuni numeri contenuti in
questa edizione della Rivista; numeri che in prima lettura possono
apparire “non così importanti”, ma
che sono stati messi in giusto risalto anche dalla mia collega Petra a
pagina 16.
I numeri solitamente non mi piacciono troppo, ma questi li ho guardati con attenzione: nel 2012 i Samaritani ticinesi e moesani, rag­
gruppati nelle 61 Sezioni al Sud
delle Alpi, sono aumenti di 135 unità! Wow! Un aumento significativo, pari al secondo maggior aumento registrato dalle Associazioni
cantonali in tutta la Svizzera: siamo
infatti preceduti solo da Lucerna
che ha «rimpolpato» i ranghi delle
sue Sezioni con 161 nuovi arrivi.
Solo in 9 Cantoni i Samaritani hanno registrato un aumento. Anche
per quanto riguarda i partecipanti
agli esercizi sezionali, con 3549
presenze nel 2012, siamo ben posizionati a livello svizzero, segno che
l’attività samaritana anche da noi è
ancora importante e significativa.
E certamente anche il fatto che la
FSS ha deciso di organizzare un
evento così importante come la festa per il suo 125.mo anniversario
proprio a Tenero, nel cuore del Ticino, ha contribuito a dare maggior
visibilità e fiducia a tutti i Samaritani, specialmente ai ticinesi e moesani!
Quindi, non molliamo e ... «avanti tutta!!!»
Mara Zanetti Maestrani
14
eLearning, in vista novità per altri corsi
eLearning nel Corso soccorritori ha avuto molto successo; sono
previsti alcuni correttivi e la formula dell’apprendimento al computer verrà applicata anche ad altri corsi per la popolazione.
Buono a sapersi
18
Sommario
Samaritani ticinesi
in crescita!
Come affrontare comportamenti aggressivi
«De-escalation»: così si definisce il delicato processo col quale
si cerca di allentare la tensione in caso di persone o pazienti che
manifestano comportamenti violenti e aggressivi.
03
Sezioni e Associazione
20
Sette nuovi monitori di corso e di Sezione
Terminato in Ticino, a S.Antonino, il corso per diventare monitori
di corso e di Sezione. Sono sette i nuovi monitori.
A Coldrerio e in Lavizzara, successo di corsi con i bambini.
Impressum
«oggi Samaritani» 6-7/2013
Data di apparizione: 3 luglio 2013
Editore
Federazione svizzera
dei Samaritani FSS
Martin-Disteli-Strasse 27
Casella postale
4601 Olten
Telefono 062 286 02 00
Telefax 062 286 02 02
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www.samaritani.ch
Segretaria centrale: Regina Gorza
Abbonamenti,
cambiamenti d’indirizzo
per scritto all’indirizzo citato
Prezzo d’abbonamento
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per terzi:
Fr. 33.– annuali
Organizzazione di salvataggio della CRS
Redazione centrale Olten:
Petra Zenhäusern
Segretariato: Monika Nembrini
Telefono 062 286 02 67
Redazione Ticino e Moesano
Mara Maestrani
Casa Vescovi, 6717 Dangio
Telefono e fax 091 872 17 47
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Consegna articoli: entro il 15 di ogni mese
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oggi samaritani 6-7/13
La monitrice di corso e istruttrice Karoline Stolz spiega agli attenti partecipanti all’esercitazione come eseguire in modo corretto ed
efficace la rianimazione a un paziente.
Due nuovi defibrillatori per la piccola comunità montana di Mutten, nei Grigioni
Un aiuto col cuore a un
villaggio di montagna
Nel piccolo villaggio grigionese di Mutten abitano 84 persone. Ubicato a circa 1400 metri di
quota, non è sicuramente raggiungibile in modo rapido dai soccorsi. Aiuto all’auto-aiuto è
dunque il motto che, da sempre, è presente tra la popolazione della piccola comunità, formata
ancora da parecchi contadini.
Testo e foto: James D. Walder
Il mese di maggio è agli sgoccioli, ma oggi il termometro
è di poco sopra lo 0. Siamo a Thusis e ci dirigiamo verso
Tiefencastel; poco prima del famoso ponte «Solisbrücke», una stradina ripida porta in alto al paese di Mutten,
nella valle dell’Albula. La strada sale e sale sempre più su,
presto si scorgerà in basso la chiesa di Obersolis, poi si
entra in una galleria. Inizia a piovere… Pochi metri più in
alto si vede ancora la neve. Su ogni fattoria e stalla, si
legge il cartello «Azienda Bio» – ci sono galline libere
ovunque. Siamo arrivati a Mutten (GR). Non si incontra
nessuno, tutto è straordinariamente tranquillo. Ma c’è un
motivo: questa sera quasi i 2/3 della popolazione di que­
sto villaggio montano sono riuniti nella casa comunale.
Due defibrillatori da parte della
Fondazione per i Samaritani di montagna
A dire il vero, la Sezione Samaritani di Mutten era a un
passo dallo scioglimento. E invece… stasera sarà quasi
una rinascita, un nuovo inizio! E questo grazie alla Fondazione per i Samaritani di montagna (vedi box) che ha
Il sindaco Johann Martin Wyss si esercita nel massaggio sotto
gli occhi attenti di sua moglie Barbara, pure Samaritana.
La Fondazione per i Samaritani di
montagna aiuta Mutten (GR)
La Fondazione per i Samaritani di montagna, che è tra i
partner della FSS, aiuta – dopo attenta verifica della
situazione – le Sezioni Samaritane delle Regioni alpine
svizzere, delle Prealpi e del Giura. Hanno diritto
all’aiuto le Sezioni che, in genere, si trovano almeno a
800 metri s.l.m. È in questo ambito che la Fondazione
è venuta in aiuto al comune grigionese di Mutten, so­
stenendolo nell’acquisto dei due defibrillatori e delle
loro scatole di protezione. Il tutto per una spesa totale
di circa 8500 franchi (vedi reportage).
La fondazione concede aiuti finanziari per attività e pro­
getti che mirano a rendere maggiormente attrattiva
l’attività samaritana nelle Sezioni e a garantire una pre­
senza su tutto il territorio di Sezioni efficienti, nonché a
fare in modo che i Samaritani restino sempre Leader nel
settore dei Primi soccorsi prestati da laici e nell’offerta di
corsi per la popolazione. Anche questo principio è stato
adempiuto a Mutten. Infatti, grazie ai nuovi apparecchi
e alla serata pubblica di esercitazione per tutta la popo­
lazione, la Sezione Samaritana e i suoi soci hanno potuto
di nuovo posizionarsi in modo attivo e utile.
Un altro settore che beneficia di sostegno, sono i lavori
di realizzazione di un sito internet per le Sezioni Sama­
ritane. I beneficiari dei contributi di sostegno, come ad
esempio a Mutten, devono poi presentare un rapporto
finale con i risultati e le esperienze fatte e il consuntivo
delle spese.
Quando tutta la documentazione necessaria è raccolta,
le richieste vanno indirizzate attraverso l’apposito formu­
lario al Segretariato centrale della FSS, dove saranno sot­
toposte alla Commissione delle sovvenzioni della Com­
missione delle Finanze della FSS, per esame e
valutazione. In questo modo ci si assicura che la FSS e la
Fondazione agiscano in modo coordinato ed efficiente. Il
Consiglio di Fondazione ha delegato a Monika Dusong
la decisione sulla concessione degli aiuti da parte della
Fondazione per i Samaritani di montagna. Dusong con­
segna al Consiglio di fondazione un rapporto annuale sui
contributi concessi
(jdw/FSS)
Il medico della Sezione Martin Buess spiega in modo interessante come funziona il cuore.
permesso alla Sezione di Mutten di acquistare due defi­
brillatori con tutti gli annessi e connessi. Questi moderni
apparecchi salva-vita, completamente automatici verranno presentati proprio stasera, durante un’esercitazione, a
tutta la popolazione, giovani, anziani e bambini di ogni
età. Tutti saranno poi invitati a cimentarsi con l’utilizzo
degli apparecchi. Nella piccola casa comunale, i contadini
e gli abitanti sono stati accolti con un ricco spuntino,
prima di iniziare la serata vera e propria. «Quassù siamo
lontani dai servizi: in caso di urgenza l’ambulanza parte
da Thusis e ci impiega quasi una mezzora per arrivare da
noi. Anche l’elicottero non può atterrare sempre, e con
ogni condizione di tempo, sui nostri ripidi pendii. Così, è
davvero bellissimo che ora disponiamo di due defibrillatori. Questo ci trasmette una certa sicurezza», afferma
Anja Bolliger. La giovane, e incinta, presidente della Sezione Samaritani ci parla con gentilezza mentre si occupa
pure dei numerosi bambini presenti che giocano e si rincorrono qua e là, tra i locali della Casa comunale.
oggi samaritani 6-7/13
Report
Un medico «di cuore»
Tutte le sedie sono occupate quando il medico di famiglia
Martin Buess di Thusis inizia con la sua relazione sul
cuore umano. Malgrado l’interessantissimo argomento,
ci è difficile – di tempo in tempo – non gettare uno sguar­
do dalla finestra: la vista da quassù sulla valle è davvero
mozzafiato. Anche i rappresentanti della FSS di Olten,
ossia Christoph Bosshart, Helen Baumann e Christoph
Meier, invitati per la serata, guardano stupiti… laggiù in
fondo. Mentre una stufa riscalda la sala, il medico Buess
spiega che il cuore umano ogni giorno batte ben circa
100 000 volte. Una pompa dalla prestazione straordina­
ria! Mostra quindi le potenzialità del defibrillatore in caso
di emergenza e cosa invece non può fare. «In caso di fi­
brillazione ventricolare, possiamo praticamente provare
a ‹riprogrammare› il cuore, ossia a riportarlo al normale
ritmo del battito», spiega lo specialista in parole semplici.
06
Karoline Stolz infonde energia
In veste di monitrice di corso e istruttrice, Karoline Stolz –
che abita nella valle, a Sils im Domleschg – prende in mano
la parte pratica dell’esercitazione. Gli abitanti sono entu­
siasti e pieni di voglia di fare e di mettere in pratica quan­
to imparato. Perfino il sindaco Johann Martin Wyss e sua
moglie Barbara – che, quale Samaritana e responsabile del
materiale, dovrà avere cura dei due nuovi apparecchi – si
cimentano con molto entusiasmo nelle misure di Primo
soccorso. I presenti si esercitano a turni, in piccoli gruppi,
sul manichino e sotto l’occhio attendo delle Samaritane
Sarah Hasler, Elvira Buchli e Verena Schmid che aiutano
Karoline Stolz. Si scopre così, durante la serata, che in un
piccolo paesino molti lavorano come volontari in Sezione
e spesso in altre associazioni, anzi, le doppie funzioni
quassù non sono una rarità, quanto piuttosto la norma.
Ad esempio, per il comandante dei Pom­pieri Roland Mei­
er, questa serata vale pure come esercizio per i quadri del
Corpo e il suo vice Stephan Bolliger è nel contempo Sama­
ritano e marito della presidente della Sezione. Eh sì, è così
in un piccolo paesino...
«No, il Defi non parla romancio…»
Intanto si continua a lavorare in modo preciso e concen­
trato, i partecipanti vogliono sapere esattamente come
funziona il defibrillatore. In caso di dubbio, pongono su­
La presidente
della Sezione Anja
Bolliger mostra
fiera i due
defibrillatori che
ora possono
essere installati a
Mutten.
La strada sale ripida dal fondovalle e porta al villaggio di
Mutten, aggrappato alle montagne grigionesi.
bito le domande: ovviamente quassù l’aiuto reciproco e
l’auto-aiuto sono molto più importanti che non nelle po­
polatissime pianure. Tuttavia un po’ di divertimento e
umorismo non mancano: un partecipante chiede sorri­
dendo se ci sono defibrillatori che possono parlare anche
romancio. «No, purtroppo no, non ci sono. Usiamo qui
l’applicazione in tedesco», afferma pure sorridendo la
monitrice.
Un corso riuscito!
Al termine dell’esercitazione, tutti sembrano aver rag­
giunto lo scopo della serata, ossia imparare bene lo
schema BLS-AED come pure ad usare in modo corretto
e sicuro il defibrillatore.
Mentre i partecipanti lasciano la sala, Anja Bolliger
depone soddisfatta l’apparecchio nell’apposita cassetta
appesa alla parete della Casa comunale. Il secondo ap­
parecchio sarà invece posizionato nella frazione alta del
paese, 4 km più avanti lungo la strada, a Obermutten.
Per fortuna gli apparecchi sono testati per essere funzio­
nanti anche in caso di temperature fino a -30°, per due
settimane, e anche fino a 50° sopra lo zero…
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Informatevi da chi è pratico del luogo
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Entrate in acqua solamente se siete in
forma: potreste imbattervi in forti correnti. Nuotate al largo da pilastri di
ponti, porti, chiuse, impianti industriali, sbarramenti e canali navigabili. È
necessario avere un buon punto di
ingresso e di uscita dall’acqua e non
intraprendete azioni individuali. Fate
attenzione alle avvertenze relative alle
onde e alle altre indicazioni presenti.
Rinfrescarsi e godersi il panorama:
il lago
Rispettate i divieti di balneazione e
non nuotate mai nella zona di transito di barche e navi. Evitate le rive
ricoperte da vegetazione; se capitate
in mezzo a delle piante, tornate indietro nuotando a dorso. In caso di
crampo: mantenere la calma, mettersi
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Ogni estate, tuffi
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immergersi altrettanto
bene di come ­
sa ­nuotare.
Onde selvagge: nuotare e fare il
bagno in mare
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è molto accaldati.
caso di maltempo deve uscire dall’acqua.
Sorvegliate i bambini costantemente e
fate attenzione che stiano solamente
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oggi samaritani 6-7/13
125.ma Assemblea dei Delegati (AD) della Federazione svizzera dei Samaritani a Olten (SO)
Adattare l’idea dei Primi soccorsi
al cambiamento dei tempi
«L’idea dei Primi soccorsi è sempre presente, ma è buona cosa adattarla ai bisogni det­tati dai
cambiamenti del tempo». Questo principio è stato sottolineato dalla presidente centrale Monika
Dusong durante la 125.ma Assemblea dei Delegati della FSS, il 15 giugno a Olten.
Attualità dalla Federazione
Cavergno (Tl) e Anita Tenhagen di
Effretikon (ZH), come pure i mem­
bri di Comitato Dieter Göldi di
Schindellegi (SZ), Thomas Brocker
di Teufen (AR) e Stephan Guggis­
berg di Bienne (BE). Nuovi volti
eletti, per i posti lasciati liberi dagli
uscenti Alfred Vogt di Balzers (FL)
e Verena Zwahlen di Frauenfeld
(TG) sono: Theresia lmgrüth Nach­
bur di Aesch (BL) e Stephan Birrer
di Lutry (VD). L’assemblea ha no­
minato Alfred Vogt e Verena
Zwah­len quali soci onorari. Al po­
sto lasciato libero da Theresia
Imgrüth nella Commissione della
gestione, è stato eletto Paul Am­
mann.
10
Tutte le trattande all’ordine del giorno dell’assemblea sono state approvate dai
Delegati.
(Foto: Bruno Kissling)
I vincitori del Trofeo Samaritano
Due anni fa, e per la seconda volta, è
stato lanciato il «Trofeo Samarita­
no». Questa iniziativa ha dimostra­
to che le Sezioni Samaritani, grazie
ad azioni mirate, possono aumenta­
re il numero dei loro soci. Il primo
rango è stato guadagnato dalla Se­
zione Samaritani di Steinegg (AI)
che ha registrato un aumento da 4 a
11 membri attivi. L’azione pubblici­
taria più originale è stata invece
quella proposta dalla Sezione di Aa­
dorf (TG).
Eugen Kiener
I delegati accorsi da tutta la Svizzera
sono stati accolti a Olten, nella
Stadt­
halle, da un clima festoso. A
sottolineare il carattere commemo­
rativo dell’assemblea, hanno contri­
buito anche alcuni oratori ospiti. Tra
questi, il Direttore della Sanità pub­
blica Peter Gomm ha portato i saluti
da parte del Governo di Soletta e ha
ringraziato tutti i Samaritani per la
loro opera a favore dei bisognosi.
Volti nuovi in Comitato centrale
Dal 2006 la FSS è diretta dalla presi­
dente centrale e già Consigliera di
Stato di Neuchâtel Monika Dusong,
prima donna ad assumere questa ca­
rica. E Dusong è stata rinominata
dall’assemblea di Olten per un ulte­
riore mandato di quattro anni.
Sono stati rinominati anche i due
vicepresidenti Renato Lampert di
Premio per la FSS, fiori per
Möcklys Enkelin
Il sindaco di Olten Ernst Zingg ha
evidenziato l’importanza della sede
della FSS nella "sua" città. Anche
l’assemblea, ha detto, ha contribui­
to a far parlare di Olten in tutta la
nazione. Peter André Bloch, presi­
dente della Fondazione Pro Warten­
fels, ha annunciato che in agosto
alla FSS verrà conferito il Prix War­
tenfels 2013. Un’ospite d’onore era
Aline Möckli, nipote di Ernst Möc­
kly, che 125 anni raggruppò le prime
Sezioni Samaritane fondando la Fe­
derazione svizzera dei Samaritani.
La presidente centrale Monika Du­
song ha onorato l‘88enne Aline
Möckli con un bel mazzo di fiori.
Ecco il nuovo Comitato centrale che darà l’impronta ai prossimi quattro anni della
Federazione svizzera dei Samaritani.
Fondazione Carnegie
Lo scorso 17 maggio la «Fondazione Carnegie per i salvatori di
vite umane» (Svizzera) ha consegnato una distinzione a 25
persone che, mettendo in pericolo la loro salute o la loro vita,
hanno salvato la vita di altre persone. In questa occasione è
stata attribuita un’onorificenza anche alla Federazione svizzera
dei Samaritani.
Regina Gorza e Monika Dusong, felici
dopo l’attribuzione dell’onorificenza,
ricevuta in qualità di rappresentanti di
tutti i Samaritani. (Foto: Foto Leiser)
La presidente della Fondazione e consigliera nazionale Edith Graf-Litscher
ha avuto l’onore di consegnare 8 medaglie d’onore d’argento, 14 medaglie
di bronzo e 4 diplomi d’onore.
Medaglia d’onore per il Giubileo
Sei persone hanno ricevuto una distinzione per aver salvato la vita a
persone che stavano per annegare.
Dieci persone hanno invece ricevuto
il riconoscimento d’onore per il sal-
vataggio di persone coinvolte in in­
cidenti stradali, mentre altre due persone si sono contraddistinte nel
salvataggio di persone intrappolate
nella loro abitazione in fiamme. Inoltre due giovani hanno ricevuto quale
premio un volo in elicottero, mentre
altre cinque persone hanno ricevuto
un riconoscimento per aver tentato
di salvare la vita di una persona che
voleva gettarsi sotto il treno. Al termine, la Fondazione ha conferito una
medaglia d’onore anche alla Federazione svizzera dei Samaritani in occasione del suo 125.mo anniversario e
della relativa festa commemorativa.
La Fondazione è stata creata nel
1912 dall’industriale scozzese Andrew Carnegie (1835-1919), dopo il
suo rientro dagli Stati Uniti dove era
diventato uno tra gli uomini più ricchi al mondo. Da allora, in Svizzera
la Fondazione Carnegie ha premiato ben 8453 persone e ha donato
3,2 milioni di franchi quali contributi di sostegno. Nel maggio del
2012 la Fondazione ha festeggiato il
suo Centenario di vita. Informazioni su www.carnegie.ch.
È deceduto Gianpiero Lupi
All’età di 71 anni, è scomparso il già
divisionario Gianpiero A. Lupi.
Gianpiero Lupi era attivo professionalmente quale medico specializzato
in medicina intensiva e medicina interna. Dal 2001 fino al 2008 ha rivestito nell’Esercito svizzero la carica
di tenente colonnello medico.
In veste di incaricato del Consiglio federale per il Servizio sanitario
coordinato (SSC), Gianpiero Lupi è
pure entrato in contatto con i Samaritani, verso i quali si è sempre
dimostrato molto disponibile. Fu
proprio durante il suo periodo di attività che ci furono i primi accordi
contrattuali della FSS con l’Esercito
svizzero e con la Protezione civile.
Nel 2005 Gianpietro Lupi intervenne, in veste di tenente colonnello
medico, alla Conferenza d’autunno
della FSS a Nottwil. Tutti coloro
che erano presenti, si ricorderanno
certamente con piacere del suo accorato e felice intervento.
Il tenente colonnello
medico Gianpiero
Lupi, in una delle
sue numerose
apparizioni
pubbliche.
Anno del Giubileo,
siamo al giro di boa
Finalmente è arrivata la tanto attesa e desiderata estate. Ora ci attirano le piscine; la stagione delle grigliate è avviata e le calde e lunghe
serate invitano a rimanere all’aria
aperta.
E alle nostre spalle, c'è già la metà
dell'anno del Giubileo della FSS.
Sembra appena ieri che eravamo
alla Giornata d’Impulso a Bienne, e
poi impegnati nell’organizzazione
del magnifico evento del Giubileo
al Centro sportivo nazionale di Tenero. E anche il vernissage della
mostra al Castello Wartenfels appartiene già al passato, così come
la nostra 125.ma assemblea dei delegati svoltasi a metà giugno a Olten. In tutti questi eventi, tra i Samaritani
regnava
sempre
l’entusiasmo e la voglia di fare ed
era un vero piacere essere presenti
con loro.
Specialmente a Tenero, dove il
tempo meteorologico è stato capriccioso, il buon morale di tutti ha
contribuito al grande successo della
tre giorni di festa. Tutti questi
eventi appartengono ai Samaritani,
ai quali era dedicata la festa. Tuttavia, realizzare tutto questo è stato
possibile solo grazie al sostegno e
all’impegno di molte persone, tra
cui Samaritani, gruppi Help, organizzazioni Partners e gli Sponsors.
A tutti loro vanno i miei sinceri ringraziamenti. Tutto quello che abbiamo fatto e vissuto assieme, ora
deve fungere per noi da stimolo e
motivazione per gestire e superare
le prossime sfide.
Auguro a tutti voi una meravigliosa
estate!
Regina Gorza,
Segretaria centrale FSS
Attualità dalla Federazione
Premiata la Federazione
svizzera dei Samaritani
e alcuni salvatori
11
Magnifico il giardino del castello e il paesaggio, signorili le sale, interessanti le esposizioni
Il Castello Wartenfels merita una visita
Attualità dalla Federazione
Alla fine di maggio è stata inaugurata al Castello Wartenfels, presso Lostorf, l’esposizione sulla
storia del movimento samaritano allestita per il Giubileo della FSS. I diversi ospiti hanno potuto
visitare in anteprima la mostra come pure godere dello splendido panorama offerto dal Castello
sul paesaggio solettese e respirare l’antica atmosfera nelle sue suggestive sale.
12
Un’immagine del piano mansardato del Castello Wartenfels con le tavole illustrative e
le vetrine dell’esposizione per il 125.mo Giubileo della FSS.
Appena sei giorni dopo la grande festa del Giubileo della FSS a Tenero,
la Federazione svizzera dei Samaritani ha organizzato un altro evento:
lo scorso 26 maggio, infatti, ha invitato ospiti della regione di Olten
come pure Samaritane e Samaritani
da tutta la Svizzera al Vernissage
della mostra allestita al Castello
Wartenfels.
La presidente centrale della FSS
Monika Dusong ha ringraziato, nel
suo discorso, il Consiglio di fondazione del Castello Wartenfels per
l’ospitalità concessa alla mostra negli spazi espositivi dell’antico maniero (vedi foto in alto). La presidente ha poi evidenziato come,
lungo gli anni, le Sezioni Samaritane si siano sempre impegnate e sia-
no riuscite ad adattare le loro offerte ai bisogni della popolazione e
della società in continuo mutamento. Le due Guerre Mondiali e l’epidemia della Grippe del 1918 – ha
detto dal canto suo il professor
Peter A. Bloch, presidente della
Fondazione del castello – sono stati
periodi molto impegnativi e pieni di
sfide per i Samaritani.
Il saluto da parte di Olten è stato
portato da Martin Wey, nel frattempo eletto sindaco della città e figlio di quel Hugo Wey che dal 1976
al 1980 è stato presidente centrale
della FSS. Wey ha quindi sotto­
lineato l’importanza per Olten di
ospitare la sede della FSS, sia quale
datore di lavoro, sia per la positiva
immagine che dà alla città.
I fondatori del movimento
samaritano
L’esposizione del Giubileo della FSS
illustra come è nata la federazione,
come si è sviluppata fino ai giorni
nostri e quali servizi offrono ora le
1105 Sezioni Samaritane e i loro ben
30 000 membri attivi. In evidenza
sono messe le figure del Premio Nobel per la pace Henry Dunant, del
padre dei Primi soccorsi Friedrich
Esmarch e di Ernst Möckly, che diede origine una dopo l’altra alla Società svizzera delle Truppe sanitarie
e alla Federazione svizzera dei Samaritani.
Sia la mostra sulla storia della
FSS (vi sono esposti anche documenti, riviste dei tempi, fotografie e
distintivi), sia la mostra d’arte (dal
titolo «Voglia di vivere») come pure
le sale del castello e il suo meraviglioso giardino meritano una visita!
Il castello è proprietà comune del
Canton Soletta e dei Comuni di
Lostorf e Olten. Castello e mostre
sono aperti al pubblico tutte le domeniche dalle 13 alle 17, fino al
20 ottobre. Entrata: CHF 5.– adulti;
bambini CHF 2.50 e CHF 10.– per
famiglie. Il Pass Raiffeisen per i Musei svizzeri è valido. Altre informazioni sul sito: www.samaritani.ch.
Gli invitati al Vernissage durante la visita guidata alle varie sale signorili del Castello.
oggi samaritani 6-7/13
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eLearning è solo uno dei tanti metodi di apprendimento
All’inizio c'era l’eSoccorritore
L’eSoccorritore ha compiuto sei mesi di vita. I primi «feedback» dimostrano che la combinazione
tra lo studio personale a casa propria e l’esercitazione in aula presso le Sezioni è accolta favorevolmente. Che sia ormai terminato il tempo dei corsi tradizionali? La redazione di Olten
ha voluto conoscere da vicino la situazione.
Attualità dalla Federazione
Adattamenti dell’eSoccorritore
eLearning deve essere sempre attrattivo e coinvolgente. In base alle
esperienze raccolte finora, il programma necessita di qualche ritocco. La versione aggiornata sarà disponibile in internet per la fine di
luglio. Rispondendo al desiderio dei
corsisti, quale novità eLearning
potrà essere seguito anche con un
Tablet (iPad da settembre).
14
Immagini animate aiutano a trasmettere e a memorizzare meglio le tematiche dei
Primi soccorsi affrontate in eLearning
È passato metà anno dall’introduzione dell’eSoccorritore, l’alternativa al tradizionale Corso soccorritori. Le prime impressioni provenienti
dalle Sezioni Samaritane mostrano
che la combinazione dell’apprendimento al PC con l’esercitazione pratica dei Primi soccorsi è accolta con
grande favore sia dai partecipanti
che dai monitori. A seguito della
grande domanda di questi corsi, ci
sono Sezioni che offrono praticamente solo questa nuova variante. I
monitori confermano che, in genere,
quando i partecipanti arrivano alla
parte pratica del corso sono ben
preparati e possono concentrarsi
meglio sull’esercitazione. Inoltre
grazie a eLearning, i partecipanti al
corso possono sempre ripassare, se
lo desiderano, le nozioni teoriche.
Imparare al PC non è una cosa nuova
Questa modalità di trasmissione del
sapere non è affatto nuova. Già da
20 anni, in Nuova Zelanda e in Australia, l’insegnamento ai bambini
che abitano in zone discoste avviene
tramite computer. Gli sviluppi in
questo settore sono molto rapidi.
Oggigiorni ci sono applicazioni
(Apps) e programmi con i quali la
rianimazione può essere esercitata
con un computer. Ma allora, il monitore in «carne e ossa» sarà un
giorno sostituito da corsi «virtuali»
di Primi soccorsi? Christoph
oggi samaritani 6-7/13
Bosshard, capo del Settore Formazione e Consulenza, risponde di no:
«eLearning è solo uno dei tanti metodi di trasmissione del sapere. I Primi soccorsi, anche in futuro, dovranno sempre essere esercitati in
forma pratica.» Inizialmente l’impiego di eLearning veniva giustificato con la riduzione di tempi e costi
che
esso
permette.
Secondo
Bosshard, però, questa affermazione non risponde al vero: molto più
importante è il fatto che, una volta
appresa la teoria, rimane maggior
tempo da investire nell’esercitazione
pratica. Solo con l’esercizio, infatti,
si assimilano bene le nozioni.
Seguiranno altri programmi in
eLearning
Dall’inizio di luglio è a disposizione
un altro nuovo eLearning sul tema
«Rianimazione» (BLS-AED), con gli
stessi principi dell’eSoccorritore.
Anche l’eLearning «eRianimazione» costa 15 franchi, che si possono
pagare direttamente on-line oppure
attraverso un coupon. Pure nei corsi
di «Rianimazione» (BLS-AED) rimane comunque ancora l’offerta del
corso tradizionale. Le singole Sezioni e Associazioni cantonali conoscono meglio la domanda nelle loro
regioni e sanno quindi quali tipi di
corso vanno per la maggiore.
Entro la fine del 2013 ci sarà poi
un ulteriore modulo eLearning, ossia il Corso soccorritori-Refresher.
La rivista «oggi Samaritani» informerà regolarmente sull’introduzione di queste novità.
Petra Zenhäusern
Imparare e studiare la teoria a casa col proprio computer e secondo i propri tempi, al
fine di essere ben preparati per il corso pratico organizzato dalle Sezioni Samaritane.
3domande
Dall’inizio dell’anno, Christoph Boss­
hard è alla testa del Settore Formazio­
ne e Consulenza della Federazione
svizzera dei Samaritani. Il dinamico
46enne, che è stato per molti anni im­
piegato presso la Banca cantonale di
Zurigo, ama definirsi «uomo della for­
mazione». Proveniente dall’Oberland
zurighese, coniugato, Christoph Boss­
hard è pure impegnato nel FC Bülach.
pz
1
Da circa sei mesi è capo del
Settore Formazione e Consulenza.
Cosa ha fatto prima?
La formazione è la mia passione e ha
influenzato tutta la mia vita. Da una
parte ero io a formare le persone,
dall’altra mi sono sempre aggiornato
nella mia professione. Un anno dopo
il mio apprendistato presso la Banca
cantonale di Zurigo (ZKB) ho svolto
una formazione interna e successiva­
Christoph Bosshard
mente, per più di 20 anni, sono stato
attivo in parecchie e diverse funzioni
all’interno dell’Istituto. In tutto que­
sto tempo, sono spesso cambiate le
persone con le quali lavoravo, dagli
apprendisti fino ai manager, ma non
è mai cambiato il mio compito: for­
mare queste persone.
Nel 1991 sono venuto in contatto per
la prima volta con la formazione via
Internet. Avevamo infatti ricevuto
l’incarico di approntare un sistema di
eLearning per i nostri apprendisti; al­
lora era tutto ancora su CD. Nel 2007
abbiamo potuto lavorare su una piat­
taforma d’apprendimento. Ma non
esisteva nessuno concetto preciso e
così abbiamo dovuto elaborarne uno,
partendo dalla base. E’ stato un lavo­
ro duro e impegnativo, ma molto sti­
molante.
Abbiamo così potuto creare un Cen­
tro di competenza per la tematica
«Blended Learning» e abbiamo este­
so questa forma di istruzione a tutta
la banca. L’insegnamento su compu­
ter (eLearning) era combinato con l’i­
struzione in aula.
Visto che la tecnica mi interessa da
sempre anche a livello privato, ho
davvero potuto combinare in modo
ottimale gli interessi professionali.
Non è tanto il «prodotto» ad affasci­
narmi, quanto piuttosto la sua in­
fluenza e i modi con i quali le persone
imparano o comunicano tra di loro. E’
questo ad interessarmi molto. Questi
cambiamenti e questi sviluppi avran­
no una grande importanza anche per
la FSS.
2
Prima in banca, ora in un’orga­
nizzazione Nonprofit. Ci sono
parallelismi?
Al primo sguardo, sembra essere tut­
ta un’altra cultura. Tuttavia personal­
mente non ho riscontrato delle grosse
differenze. Certamente tutto dipende
molto da dove si è lavorato prima: la
Banca cantonale di Zurigo, proprio
come la FSS, è un’azienda tradiziona­
le, con dei forti e radicati valori e qua­
lità svizzeri. Per me era importante
continuare a lavorare con le persone e
nel campo della formazione. Questo
si è concretizzato con l’impiego pres­
so la FSS. Qui non si parla solo di si­
stemi e processi; il punto centrale è
invece posto proprio sulla promozio­
ne della formazione delle persone; un
aspetto per me molto importante nel
lavoro di tutti i giorni.
Attualità dalla Federazione
Con la formazione si può fare molto
15
3
Quali visioni ha per il futuro?
La formazione ha un valore molto
alto e, per me, centrale: con la forma­
zione si può «smuovere» molto. Il no­
stro compito deve essere quello, in
prima linea, di rendere abile la gente a
prestare i Primi soccorsi. Il mio desi­
derio è quello di fare in modo che la
FSS sia e rimanga la prima in Svizzera
nella formazione dei Primi soccorsi. E
non si tratta solo di cifre, ma di conti­
nuare a proporre corsi di buona quali­
tà con monitori motivati. Proprio per
questo, gli interessati dovrebbero
continuare a rivolgersi a noi quali pre­
statori di corsi di qualità; ed è anche
in questo senso che mi sto impegnan­
do con tutte le forze.
n
Publireportage
La nuova risposta alla sudorazione durante
il climaterio: la salvia
Tre donne su quattro soffrono di
vampate di calore ed episodi di sudorazione durante
il climaterio. Le
donne che desiderano alleviare questi
spiacevoli disturbi con un
preparato vegetale possono ora trovare in farmacia e in drogheria il
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oggi samaritani 5/13
Federazione svizzera dei Samaritani: statistica 2012
Il numero di soci rimane costante
Attualità dalla Federazione
I rapporti annuali 2012 sono stati letti ed esaminati ai fini, tra l’altro, di allestire le utili statistiche della FSS. Un dato è positivo: il numero di soci è calato in misura esigua. I Cantoni Ticino e
Zugo, in percentuale, hanno fatto addirittura registrare il maggior aumento di nuovi soci.
16
In Ticino le campagne soci hanno avuto successo, con l’adesione di parecchi nuovi membri (135 nuovi!), mentre
nella Svizzera tedesca e romanda il numero complessivo
dei soci di Sezioni Samaritane ha subito un leggerissimo
calo. Come già negli anni scorsi, la Sezione più popolosa è
la Pilatus di Lucerna con 93 soci, in maggioranza attivi.
Nella Svizzera occidentale il primato dei soci è detenuto
dalle Sezioni di Entremont (82 membri) e di Sion Deux
Collines (74 soci). In Ticino, la Sezione più grande rimane
Castagnola-Cassarate con ben 78 soci. In generale, anche
il movimento giovanile degli Help ha registrato cifre soddisfacenti.
Sono stati organizzati più corsi per la popolazione
Lo scorso anno, sono stati ben 26 919 i membri attivi
che si sono occupati a vari livelli dell’organizzazione
samaritana. In media, ogni Sezione dispone di 24 soci
attivi che, sempre in media, partecipano a cinque esercitazioni di Sezione. Positivo è l’aumento di corsi per la
popolazione che, nel 2012 e fatta eccezione per i corsi
senza certificato, hanno registrato un aumento. Queste
cifre si basano sulle tasse dei corsi incassate. In complesso nel 2012 le Sezioni Samaritane hanno organizzato ben 1236 Azioni di donazione di sangue.
I Samaritani, sempre in totale, hanno prestato ben
243 193 ore di lavoro volontario nei Posti samaritani.
Divise per il numero di Sezioni attive a livello nazionale, ne risultano in media circa 220 ore di impiego per
ogni Sezione. Ora, se sommiamo le ore di impiego a
quelle dedicate all’insegnamento nei corsi, i Samaritani
hanno lavorato quanto 350 posti di lavoro a tempo pieno. È quindi innegabile il grosso contributo fornito dai
Samaritani alla popolazione. Le Sezioni che hanno
inoltrato regolarmente i loro rapporti annuali entro la
metà di maggio sono state 1080. Purtroppo nella statistica non possono rientrare i dati delle rimanenti 25
Sezioni che non hanno fornito il loro rapporto annuale.
Un grosso lavoro di volontariato
Ore di impiego
Servizi sanitari *
Interventi reali
Servizi di assistenza
Azioni donazione sangue 364 786
4427
92 160
16 686
Ore di insegnamento
Istruzione della popolazione111 989
Form. e formazione cont. 73 043
Totale ore
Posti a tempo pieno 663 091
350
* calcolato con il fattore 1.5. Questo fattore considera anche le sedute di
comitato che servono alla preparazione dei Posti samaritani, ore che non
vengono calcolate in quelle dell'impiego effettivo.
oggi samaritani 6-7/13
Anche gli Help sono in crescita
Una volta all’anno, il Segretariato centrale esegue un
sondaggio anche tra i Gruppi Help. Quest’ultimo mostra che il numero dei Gruppi rimane stabile e che i giovanissimi rappresentano la fetta maggiore della Gioventù samaritana.
Il numero dei Gruppi Help in Svizzera è di 123 (erano
122 nel 2012). Secondo i 98 formulari del rapporto annuale ricevuti, sono attivi 2071 giovani samaritani. Di
questi, circa il 20 percento sono attivi in qualità di monitori giovanili e capi team. Anche nel 2012, le ragazze
sono in maggioranza rispetto al numero di giovani ragazzi. Rispetto allo scorso anno, il loro numero è ancora
aumentato del 3 percento. Nei Gruppi Help, i giovanissi-
Lavoro
Partecipanti agli
esercizi di Sezione
Ore di impiego
nei Posti samaritani
Regione
2011
2012
2011
2012
Argovia
13 329
12 504
20 283
18 423
Appenzello
(ambedue)
2601
2430
4902
4002
Basilea
(ambedue)
2768
2733
8260
7881
20 412
19 164
37 409
40 791
Berna
Grigioni
6502
6260
11 994
10 139
Friborgo
5560
5651
9695
7986
Ginevra
1469
1318
13 138
6789
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1991
2002
2268
1433
Giura
1322
1332
4249
3040
Lucerna
9507
9539
14 165
17 955
Neuchâtel
1286
791
4490
2279
Alto Vallese
5490
5339
4154
3596
S.Gallo/FL
11062
10 020
16 600
14 825
Sciaffusa
1504
1572
3607
2091
Soletta
5336
4659
8127
6502
Svitto
4812
5119
7780
8595
Turgovia
6616
6600
7256
6728
Ticino
3889
3549
8335
6615
Untevaldo
3117
2980
4861
4284
Uri
2850
2554
1985
1652
Vallese
Romando
2297
2268
8210
9752
Vaud
3206
3510
17 473
12 167
Zugo
Zurigo
FSS
2111
1613
5563
2183
17 792
15 840
37 078
43 485
136 829
129 347
261 882
243 193
Soci, Sezioni, Gruppi giovanili Help
Membri attivi
Gruppi Help
Regione
2011
2012
2011
2012
2011
2012
Argovia
95
92
2652
2363
5
5
Appenzello
23
22
389
393
2
3
Basilea
34
34
637
646
1
2
Berna
173
172
3949
3855
10
10
Grigioni
79
78
1425
1416
6
6
Friborgo
53
52
1205
1179
6
7
Ginevra
12
11
366
376
0
1
Glarona
16
16
408
398
6
6
Giura
16
16
291
275
0
0
Lucerna
64
64
1939
2100
8
7
Neuchâtel
13
13
236
233
2
2
Alto Vallese
45
44
1088
1063
3
3
S.Gallo/FL
72
71
1699
1769
20
20
Sciaffusa
14
14
249
246
4
4
Soletta
50
50
1147
1106
4
4
Svitto
29
29
1017
982
5
5
Turgovia
39
39
1092
1072
12
12
Ticino
61
61
982
1117
4
4
Untervaldo
17
17
807
807
5
5
Uri
19
19
671
651
1
1
Vallese romando
26
26
627
651
5
5
Vaud
38
38
815
818
1
1
Zugo
11
11
177
295
4
4
Zurigo
FSS
116
116
3160
3108
6
6
1115
1105
27 028
26 919
120
123
mi sono la fascia d’età più rappresentata: più del 41 percento hanno tra gli 8 e gli 11 anni. Lo scorso anno sono
stati organizzati in media 12 esercitazioni. Il 74 percento
di questi si è svolto contemporaneamente ad esercitazioni
della Sezione d’appartenenza. Il numero di monitori giovanili e capo team che siedono nei Comitati sezionali si è
mantenuto costante (90 percento). I Gruppi Help della
gioventù samaritana spesso collaborano attivamente con
altre organizzazioni giovanili, come i giovani dei Corpi
pompieri, della SSS, degli scout e altre associazioni.
Rispetto all’anno prima, 98 Gruppi hanno inoltrato il
formulario del Rapporto annuale (erano solo 60 l’anno
prima). Ciò ha influito notevolmente e al rialzo sulle cifre
presentate in questa statistica. I grafici si rifanno ai risultati dell’esame dei rapporti annuali.
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Attualità dalla Federazione
Sezioni Samaritane
17
Divisione secondo le età
soci 8–11 anni
soci 12–15 anni
soci 16–18 anni
soci > 19 anni
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oggi samaritani 6-7/13
Buono a sapersi
18
Dominic Siegenthaler mostra ai partecipanti della FCOQ come con un gesto di
stop si possa controllare il comportamento dell’aggressore. (Foto: Elvira Frey)
Gestione della violenza e dell’aggressività
Quando da soccorritori
si diventa vittima
I pazienti aggressivi rendono difficile il lavoro dei soccorritori che devono prestare i Primi soccorsi. È una tendenza che non si ferma nemmeno davanti al Posto samaritano. Una formazione
continua della Federazione dei Samaritani fornisce un quadro delle tecniche di de-escalation.
Testo: Dominic Siegenthaler, Thomas Egger
Nei mesi estivi, in tutta la Svizzera i Samaritani prestano
servizio in Posti sanitari. In tale ambito capita sempre più
spesso che i Samaritani abbiano a che fare con pa- zienti
e parenti aggressivi o violenti. Per questo la FSS ora ha
Fasi di una situazione di violenza (secondo Breakwall, 1995).
Una de-escalation è possibile solo all’inizio.
oggi samaritani 6-7/13
inserito il tema «de-escalation» nella Formazione continua obbligatoria di quadri di Sezione (FCOQ). A una
festa due gruppi si picchiano, un aggressore viene malmenato e viene portato ricoperto di sangue alla tenda samaritana, dove gli vengono prestate le prime cure. Nel
frattempo, il fratello della vittima viene a sapere quanto è
accaduto e ha paura che suo fratello sia rimasto ferito
gravemente o addirittura di poterlo perdere. Così, entra
come una furia nella tenda samaritana, dove alcuni Samaritani stanno facendo una pausa. Vedendoli, si arrabbia
ulteriormente, pensando che quegli «incompetenti Samaritani» non si stanno occupando adeguatamente di suo
fratello. I Samaritani temono un’escalation e cercano di
trattenerlo. A questo punto il fratello della vittima perde
completamente il controllo e dà un pugno in faccia a un
Samaritano. Preso dalla paura, quest’ultimo non riesce a
fare ricorso alle sue normali strategie di gestione della
violenza e non vede altra soluzione che colpire a sua volta.
Prudenza in presenza di paure di perdita
Questo esempio mostra che spesso le paure o un’intensa
sensazione di sopraffazione sono la causa di aggressioni
e atti di violenza. Se poi entrano in gioco anche le droghe
o l’alcol, il potenziale di aggressività aumenta in modo
Riportare la calma attraverso la comunicazione
Una persona con un atteggiamento aggressivo si trova in
una situazione emotivamente fuori dalla norma e, in base
al modo in cui si svolge la comunicazione con il Samaritano, è possibile che anche quest’ultimo venga a trovarsi
una situazione simile. I toni della discussione aumentano
progressivamente, dando luogo a un’escalation della situazione. Per ottenere una «de-escalation» è necessario
invece intervenire prima. L’aggressore deve cioè essere
tranquillizzato prima che perda il controllo. Spesso la
spirale dell’aggressività può essere interrotta tramite una
comunicazione atta a ridurre la tensione.
Reagire correttamente in quanto Samaritano
I Samaritani stessi possono dare un contributo fondamentale per evitare l’escalation della situazione. L’importante
è che sul posto sia presente un numero sufficiente di Samaritani e che lo staff del Posto sanitario sia composto in
modo ottimale. I Samaritani devono conoscersi bene e
saper collaborare al meglio. Ogni Samaritano deve accettare l’idea che potrebbe capitare a lui stesso di diventare
vittima di atti di violenza. Riunioni preparatorie prima
dell’evento possono aiutare a tematizzare gli eventuali
problemi che ci si possono aspettare nel Posto samaritano
e a conoscersi meglio come team. In queste riunioni bisogna discutere anche delle proprie paure. In questo modo i
Samaritani che hanno avuto esperienze negative possono
recuperare fiducia e continuare a prestare il proprio servizio al Posto samaritano.
Tuttavia, anche la migliore preparazione possibile
non garantisce una sicurezza assoluta contro gli atti di
violenza. Se un aggressore ha una crisi (vedi grafico),
perfino una penna lasciata in giro può diventare
un’arma pericolosa. In tali situazioni i Samaritani devono proteggersi da soli e chiamare immediatamente la
polizia o il servizio di sicurezza. Le situazioni pericolose durante il servizio al Posto samaritano sembrano
venire dal nulla, ma spesso non è così. Molte aggres-
Come posso ottenere una de-escalation?
Verbalizzare
Fare riferimento al comportamento:
– Che cosa percepisco?
– Quale comportamento mi disturba?
Fare riferimento alle sensazioni:
– Come percepisco il paziente?
– Quali sensazioni suscita in me?
Ascoltare attivamente
– Ripetere ciò che si è sentito con parole proprie
– «Ho capito che ...»
sioni nascono da situazioni precedenti che non sono
facilmente individuabili dai Samaritani in quanto iniziate prima del Posto sanitario. La storia precedente fa
però parte dell’evento nel suo complesso. Quindi, più i
Samaritani faranno il possibile per non aumentare il
potenziale di rischio e minori saranno gli appigli verbali che il potenziale aggressore avrà a disposizione.
Trovare le parole giuste
Non appena si vengono a trovare sotto pressione, le persone hanno difficoltà a trovare le parole giuste. Spesso
non siamo consci di ciò che possono suscitare affermazioni, fatte teoricamente con buone intenzioni:
«Così non va.»
Prescrive come comportarsi.
«Noi facciamo sempre
così.»
E non cambieremo a
causa sua.
«Dice sul serio?»
Per l’altro è una cosa
seria.
«Non è così grave.»
Per l’altro è grave.
«Andrà tutto bene.»
Non si considera la gravità della situazione.
«Questo è contrario alle
norme.»
Che sono quindi più
importanti di me.
Buono a sapersi
esponenziale, perché non solo queste sostanze compromettono la capacità di riflettere, ma abbassano la soglia
inibitoria per gli atti di violenza. Per questo, se una persona soffre di paure di perdita, bisogna usare particolare
prudenza. In tale stato l’aggressore diventa imprevedibile e costituisce un pericolo non solo per i Samaritani, ma
anche per gli altri pazienti e persone presenti. In questi
casi il Samaritano deve chiedere aiuto al servizio di sicurezza o alla polizia.
Affermazioni di questo tipo possono dare alla persona
aggressiva l’impressione di non essere presa sul serio
oppure di essere poco importante. In questo modo riprendere la comunicazione diventa difficile. È preferibile invece puntare sulla tecnica della verbalizzazione.
Verbalizzare significa esprimere le proprie sensazioni e
percezioni, in modo tale che il paziente sappia come
viene percepito e venga lasciato poco spazio alle interpretazioni.
19
Esempi:
– se in un Posto samaritano un paziente non vuole sedersi e invece passeggia nervosamente, possiamo formularlo nel seguente modo: «Vedo che va continuamente su
e giù, mi dà l’impressione di essere molto nervoso.»
– se un paziente piange possiamo chiedergli: «Che cosa la
rende così triste?»
– a un parente che grida in continuazione si può rispondere: «Non accetto che lei mi urli contro.»
Non appena si è creata una comunicazione con il paziente,
è il caso di passare alla tecnica dell’ascolto attivo. Riproducendo il contenuto delle affermazioni del paziente con parole proprie, si evitano equivoci e si dimostra stima verso il
paziente. Per poter ridurre la tensione, i Samaritani devono
cercare di stabilire una relazione con il paziente. Un paziente si accorge subito se l’atteggiamento nei suoi confronti non è sincero e così la spirale dell’aggressività continua
ad alimentarsi. Ridurre la tensione non è sempre facile.
Spesso ci sono diversi modi per raggiungere l’obiettivo e tali
modi sono differenti per ogni persona. Per questo è importante esercitarsi periodicamente nell’applicazione delle
tecniche. Può essere utile anche frequentare un corso di
de-escalation. L’associazione Netzwerk Aggressionsmanagement im Gesundheits- und Sozialwesen Schweiz
(NAGS) e il servizio UMGA offrono consulenze, informazioni specifiche e corsi.
Per informazioni: www.aggressionsmanagement.ch
oggi samaritani 6-7/13
La formazione si è svolta presso la sede samaritana di S. Antonino
Sezioni, Associazione
Echi positivi ed entusiasti dal Corso per monitori di corso
e monitori di Sezione
20
I partecipanti al corso con la formatrice
Carla Bianda.
«Ce l’abbiamo fatta!!!» Nessuno di
noi 7, iscritti al corso per diventare
monitori che si è svolto dal 16 marzo al 2 giugno scorsi, avrebbe pensato di esprimersi così l’ultimo
giorno di corso, anzi quando abbiamo cominciato eravamo spaventati
dal numero impressionante di cose
da fare, di compiti da eseguire,
dall’alto numero di giornate di lezione e di come riuscire a trovare
delle ore libere fra tutti gli impegni:
casa, famiglia, figli, lavoro, per riu-
scire a frequentare le lezioni e anche per studiare un po’... e invece…
Adesso che è finito e, come si suol
dire, «si tirano le somme», ci siamo
accorti che in questi mesi, oltre a
impegnarci tanto, ci siamo divertiti,
conosciuti, abbiamo lavorato insieme insomma, siamo diventati una
squadra.
E tutto è nato grazie all’entusiasmo
di essere Samaritani e perché no, grazie anche alla voglia di mettersi in
gioco, al coraggio di buttarci in
un’avventura per migliorare e, soprattutto, per portare avanti il «discorso samaritano»: perché tutti noi
iscritti al corso ci crediamo, crediamo
nelle nostre Sezioni, crediamo che si
possa trasmette l’entusiasmo che ci
ha animati in questi mesi.
Parlando tra noi di cosa scrivere
sulla rivista «oggi Samaritani», sono
uscite frasi che non hanno bisogno
di ulteriori commenti. Ne riportiamo alcune per voi lettori: «Finalmente un po’ di pace, ma devo dirvi
che mi mancate già…» «Il corso è
stato interessante, stimolante e arricchente a livello personale. Inoltre,
tanta apertura su punti di vista diversi, collaborazione … insomma un
bel corso.» «Giornate intense e cariche di un mix di emozioni: a prevalere su tutte la gioia di istaurare nuove
e preziose amicizie. Al termine
dell’ultima giornata, inoltre, un’immensa soddisfazione per l’obiettivo
raggiunto. Un punto di partenza!!!»
Sì è stata proprio un bella avventura, abbiamo incontrato formatori
che ci hanno trasmesso oltre a conoscenze anche – e la cosa non è facile – tanta passione per l’insegnamento e abbiamo imparato a lavorare in
gruppo e ad aiutarci, cosa che sicuramente faremo anche da monitori.
Un percorso formativo che vale la
pena di intraprendere, perciò «Forza
ai prossimi!!!».
Laura Rigamonti,
una delle partecipanti
Lavizzara
Un Corso Samaritani Kid’s con i bambini dell’alta Valle
Anche in modo giocoso e divertente, si è imparato a fare i bendaggi.
Si concluso nelle scorse settimane
il Corso Samaritani Kid’s in Lavizzara. Grazie alla collaborazione
dell’Assemblea dei genitori di Lavizzara e dei Samaritani Lavizzara,
coadiuvati dalla monitrice Angela
Donati, si è potuto svolgere un coroggi samaritani 6-7/13
so per bambini dagli 8 ai 10 anni
dell’alta Valle.
La monitrice Angela, con l’aiuto di
una volontaria attiva nella Sezione,
ha organizzato cinque incontri, dove
i bambini hanno potuto imparare
come si svolgono i primi soccorsi.
Le lezioni erano suddivise in due
parti: teorica e pratica. In quest’ultima i bambini potevano sperimentare ciò che la monitrice spiegava e si terminava il tutto con un
gioco.
Sin dalla prima lezione, i piccoli
partecipanti sono rimasti entusiasti
e hanno partecipato con interesse.
All’inizio hanno imparato come si
fa un’analisi dell’accaduto (regola
del semaforo), in seguito come si
procede con il soccorso, prodigandosi in varie tecniche tra cui un
massaggio cardiaco su manichino.
Nel corso della terza lezione hanno
appreso come vengono allarmati i
soccorsi e quali numeri comporre, e
hanno potuto effettuare una chiamata alla sede SALVA e spiegare il
caso messo in scena.
Nella quarta e quinta lezione, i
bimbi si sono cimentati con la fasciatura e il bendaggio di varie ferite e
contusioni. Alla fine del corso i
bambini hanno ricevuto un attestato
di frequenza e parteciperanno ad
alcune serate con gli adulti.
Le monitrici
Coldrerio
La monitrice Roberta Zarro con i giovanissimi e attenti partecipanti alla lezione.
«Peccato che nel Mendrisiotto non ci
sia un Gruppo Help, dev’essere bello
lavorare con i ragazzi… Però, perlomeno potremmo fare qualche lezione ai bambini delle Scuole elementari
di Coldrerio, per insegnar loro qualcosa sui primi soccorsi…» È iniziata
così, con una delle tante chiacchierate tra noi due monitrici della Sezione di Coldrerio: l’idea ci è piaciuta subito e abbiamo cominciato a
metterla in pratica. Prima di tutto
contattando il direttore della scuola,
indicando le nostre intenzioni e
chiedendo il permesso di far venire
in sede samaritana per una mattinata ciascuna, sia la classe di quinta
che la quarta.
Il direttore ne ha parlato con i
maestri e ci ha confermato con entu-
siasmo che la lezione si poteva fare, e
che avrebbe volentieri aggiunto anche la sua terza elementare. A questo
punto abbiamo fissato le tre date e
abbiamo preparato una lezione che
comprendesse il semaforo, i numeri
di emergenza, la posizione laterale,
le scottature, i tagli. Il tutto semplificato per i bambini, prendendo spunto dal libretto di «Globi» da dove
abbiamo preso foto e filo conduttore
per la nostra lezione.
Arriva il giorno fissato e prepariamo l’aula aspettando che la campanella della scuola suoni e che la quinta elementare arrivi da noi in sede.
I bambini si dimostrano subito interessatissimi, seguono molto attentamente le nostre parole, ci «inondano» di domande, di racconti di
esperienze personali, di risate, di
sguardi, di mani alzate, di «io, io,
tocca a me…». Insomma la mattinata vola via!
Dopo la classe quinta tocca alla
quarta, e poi alla terza. Ogni gruppo
di bambini partecipa attivamente ai
giochi che abbiamo preparato, pratica la posizione laterale, tornano persino in anticipo dalla ricreazione
perché vogliono riprendere subito la
lezione!!
Alla fine tutti partono con un fascicoletto riassuntivo, un attestato
e un regalino contenente cerotti,
disinfettante, salviettine per pulire
la ferita, scheda con i numeri di
soccorso … e un gran sorriso!!
I feedback non hanno tardato
ad arrivare: il direttore ha già detto
che l’esperienza si ripeterà di sicuro
anche l’anno prossimo, e ogni bambino ha scritto un pensierino da
consegnarci, in cui ha messo le impressioni della giornata e quello che
gli è piaciuto di più (di gran lunga la
posizione laterale). Insomma è stato
un gran successo e un’esperienza
bellissima.
Che dire? Cosa aggiungere? Noi
due ci guardavamo spesso durante
le lezioni e non so se il sorriso più
grande era sulla faccia dei bambini
o di noi due monitrici...
Sezioni, Associazione
Una meravigliosa esperienza con i bambini della Scuola
elementare
21
Le monitrici della Sezione
Samaritana di Coldrerio
Roberta Zarro
e Mariarosa Baccarin
Lugano
Aide Fagetti designata socia onoraria
La neo socia onoraria della Sezione di
Lugano, Aide Fagetti
La Sezione Samaritani di Lugano,
durante l’assemblea annuale svoltasi
il 1. marzo scorso, ha avuto il grande onore di proporre la nomina di
una «socia onoraria»: la nostra carissima Aide Fagetti.
La carriera di Aide inizia nel
1966 quando entra in Sezione; samaritana sempre attiva e presente,
riceve il riconoscimento della Medaglia Dunant nel 1991. Dal 1991
al 2004 è membro di comitato e tuttora socia della Sezione.
Aide è sempre stata un modello
da seguire, una bella persona con
un invidiabile carattere positivo, un
atteggiamento sempre gentile, mol-
to intelligente e saggia. Sempre disponibile e aperta all’ascolto del
prossimo.
Malgrado non più «20enne»,
Aide ci ha fatto il grande onore di
presenziare all’assemblea, durante
la quale è stata omaggiata con il diploma di socia onoraria e un pensiero floreale. È pure rimasta a cena
potendo così rivedere e intrattenersi
con i «vecchi compagni d’armi».
La nostra Sezione coglie l’occasione per porgerle nuovamente i migliori auguri per la meritata «pensione samaritana» e per un sereno
futuro.
Sezione Samaritani Lugano
oggi samaritani 6-7/13
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Edizione 6-7/13 del 3 luglio 2013