8 / 12
http://www.samaritani.ch
Aiutare a ogni passo
Attualità dalla Federazione
eCorso soccorritori,
echi dalla fase pilota p. 10
Buono a sapersi
Aiutare a ogni passo,
piccoli soccorsi nel sacco p. 14
Associazione e Sezioni
Concordia-Gordevio, il racconto
di due interventi riusciti p.20
NOUVEAU: Un traitement
naturel contre l‘excès
de poids!
Apprenez pourquoi les régimes échouent
souvent et pourquoi vous mincirez
assurément avec PLANTO-SLIM!
U
n des régimes les plus
efficaces pour atteindre
son poids idéal consiste à ne
manger qu’une demi-portion. Si
vous avez déjà testé ce régime
et lisez tout de même ces lignes,
c‘est probablement qu‘il n‘a pas
fonctionné. Pourtant, ce n‘est
pas une raison pour abandonner,
surtout pas maintenant quand
vous êtes sur le point d‘atteindre
sans effort et de conserver une
bonne fois pour toutes le poids
que vous souhaitez.
Pourquoi les régimes échouent
souvent
Le problème principal des régimes est qu‘ils
sont souvent mal équilibrés et génèrent une
sensation de faim terrible. Les deux sont
problématiques. Une alimentation mal équilibrée engendre souvent un manque nutritif
qui ralentit de toute évidence le brûlage
des graisses. Le sentiment de faim incite à
grignoter entre les repas, ce qui est encore
pire puisque cela stoppe complètement le
brûlage des graisses.
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ne présente aucun effet secondaire nocif.
Pourquoi PLANTO-SLIM rend-il svelte?
PLANTO-SLIM agit comme les ballons gas-
Une plante lutte contre
l‘excès de poids
triques installés lors d‘une opération (au
cours de laquelle on introduit un ballon
censé remplir l‘estomac), à la différence
que PLANTO-SLIM est naturel. Pris avec
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l‘estomac jusqu’à atteindre le multiple de
son volume initial. Cela entraîne une sensation de satiété agréable grâce à laquelle
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Sommario
Sommario
E
ditoriale
Editoriale
Reportage
04
Un’escursione in montagna va preparata
Accompagnando una famigliola durante un’escursione in
montagna, apprendiamo l’importanza di pianificare e preparare
accuratamente l’escursione e l’equipaggiamento.
Attualità dalla Federazione
Le montagne mi affascinano già da
bambina; starei ore a rimirarle, soprattutto al calare del sole, quando
i suoi tenui raggi conferiscono a
cime, creste e profili luci particolari,
calde e dorate. Ogni ora passata
sui sentieri, che sia in boschi, radure o pietraie e nevai, è per me motivo di grande gioia e serenità. È
vero che, come si legge nel reportage a pagina 4 di questo numero
della rivista, l’«andar per montagne» è una sorta di avventura in
grado di risvegliare - per chi li sa
«ascoltare» - tutti i nostri sensi.
Lo scorso mese di luglio ho avuto
la fortuna di trascorrere una settimana nell’alta Valle Maggia, bella
valle del nostro vicepresidente FSS
Renato Lampert. Ogni giorno, con
una guida esperta, si scoprivano
cime o traversate nella zona. Eravamo una decina, tutti preparati e
ben equipaggiati. Ma ... l’imprevisto e l’incidente può capitare a
chiunque. Piccole vesciche ai piedi,
dolori alle articolazioni o alla schiena, infiammazioni ed escoriazioni
per uno scivolone in pietraia sono
capitati anche ai membri del nostro gruppo. Fortunatamente nel
sacco di una partecipante, molto
premurosa e coscienziosa, c’erano
sempre tutti i rimedi pronti al caso.
Che coincidenza, penso io: proprio
ora in agosto inizia la Colletta samaritana col tema «Aiuto a ogni
passo»... A p.14 possiamo leggere
utili consigli per i primi soccorsi durante un’escursione. Mi ritrovo a
pensare che i nostri sacchi erano
dieci: bisogna proprio che in ognuno di loro – e non solo in uno! –
trovi spazio una buona e completa
farmacia per i Primi soccorsi! E seguire un Corso samaritano non
guasterebbe, anzi!
Mara Zanetti Maestrani
10
eCorso soccorritori, conclusa la prima fase pilota
Positivi i riscontri ottenuti alla conclusione della prima fase pilota
d’introduzione della nuova formula del Corso soccorritori. Presto
disponibili anche le versioni di eLearning in francese e in italiano.
Buono a sapersi
14
«Aiutare a ogni passo», la Colletta samaritana 2012
I primi soccorsi in montagna: come prevenire gli incidenti e cosa
fare quando si verificano piccole o grandi ferite durante un’escursione. Esempi delle lesioni più ricorrenti.
Sommario
Per poter «Aiutare
a ogni passo»
03
Associazione e Sezioni
18
Due salvataggi riusciti grazie a «First responder»
Dalla Sezione Concordia-Gordevio, due toccanti racconti di
interventi riusciti in Valle Maggia, con il salvataggio di persone
colpite da problemi cardio-respiratori.
Impressum
«oggi samaritani» 8/2012
Data di apparizione: 15 agosto 2012
Editore
Federazione svizzera
dei Samaritani FSS
Martin-Disteli-Strasse 27
Casella postale
4601 Olten
Telefono 062 286 02 00
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Segretaria centrale: Regina Gorza
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Ticino e Moesano
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Casa Vescovi, 6717 Dangio
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Inserzioni
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Seestrasse 86
8712 Stäfa
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Telefax 044 928 56 00
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10 numeri all’anno
Tiratura: 5000 copie
oggi samaritani 8/12
Lo sport popolare delle escursioni è al centro della Colletta samaritana 2012 che inizierà il prossimo 20 agosto e terminerà il
1 settembre, in tutta la Svizzera.
Colletta Samaritana 2012: «Aiutare a ogni passo!»
Escursionismo di nuovo trendy
Fare passeggiate è uno sport popolare. Sulle montagne svizzere si fanno escursioni da generazione in generazione: quello che un tempo solo i nonni trovavano bello, ora attrae di nuovo anche i
giovani. Ma attenzione: andare in montagna non è come fare una semplice passeggiata.
oggi samaritani 8/12
Il sole splende. In alto un cielo blu e limpido, in basso rigogliosi prati verdi e nel mezzo una parete grigio argento:
la montagna. La famiglia Moser è in vacanza. Il papà Beat,
la mamma Doris, la figlia Lea di 10 anni e il figlio Luca
(12 anni) sono in partenza entusiasti per un’escursione.
Dall’hotel del paese, il sentiero sale ripido attraverso il
bosco, ma per la sportiva famigliola non ci sono problemi. Nei loro moderni sacchi hanno messo bibite, panini,
wurst da arrostire sul fuoco e il costume da bagno. Sì,
poiché dopo la faticosa salita lungo il sentiero a zig-zag,
li attende un bel laghetto alpino dove un bagno rinfrescante sarà più che meritato. La famiglia si lascia alle
spalle gli ultimi abeti del bosco e i quattro escursionisti
si trovano su di un sentierino stretto che porta ancora in
più alto. Senza dubbio si tratta di un’avventura, di
un’esperienza per la quale la gente non si posta solo dalla
Svizzera, ma da tutto il mondo per vivere la montagna.
Da un’immagine idilliaca ad incubo
Uno scenario, quello idilliaco montano, che quasi tutti noi
– in una forma o nell’altra – abbiamo vissuto. In fin dei
conti, l’escursionismo, l’andar per montagne, fa parte
della cultura svizzera. Durante una passeggiata a piedi si
vivono così tante cose… Un’escursione è una vera e propria festa per tutti i sensi del nostro corpo. Ma attenzione:
la montagna nasconde anche dei pericoli. E proprio gli
escursionisti ed alpinisti esperti sanno esattamente quante conseguenze devastanti può portare il fatto di mettere
un piede banalmente in fallo.
Un’immagine idilliaca della gita in montagna può così
tramutarsi in un attimo in un vero e proprio incubo.
Anche se la maggior parte della gente considera le amate
escursioni come una disciplina sportiva assolutamente
«non pericolosa», le statistiche sugli incidenti mostrano
purtroppo invece un’altra realtà (vedi box).
Quali sono i pericoli nascosti?
Un cambiamento improvviso del tempo – pioggia, nebbia
o ancora temporale – può portare alla luce delle difficoltà
insospettate. Improvvisamente il bel sentiero in pietra
diventa scivoloso come una pista di bob. O ancora: la
fitta nebbia fa perdere l’orientamento e quindi si perde la
strada giusta. Non si tratta qui di alimentare le paure,
Una triste... prima posizione
La statistica nazionale dell’Ufficio della prevenzione
degli infortuni (UPI) lo conferma: la maggior parte de­
gli incidenti in montagna non succede nelle arrampica­
te, bensì durante le escursioni. Sulle prealpi e sulle Alpi
svizzere in media si infortunano ogni anno ben 9000
escursionisti, di cui circa il 40% riporta ferite letali.
Questo fa purtroppo delle escursioni in montagna la
disciplina sportiva che, in Svizzera, registra il maggior
numero di decessi!
Una caduta succede all’istante e, in terreni impervi o ri­
pidi, può avere gravi conseguenze, specialmente se si è
da soli. Per questa ragione, l’UPI consiglia di intrapren­
dere delle escursioni solo se accompagnati e solo con
buone scarpe da montagna e con un equipaggiamento
completo. Inoltre l’itinerario deve essere adatto alle ca­
pacità degli escursionisti. Ogni escursione in montagna
deve essere pianificata accuratamente. È inoltre molto
utile avvisare terze persone sulla destinazione e
Un piccolo set di Primi soccorsi deve
trovare spazio in ogni sacco.
sull`itinerario seguito e avvisare una volta arrivati. In
caso di dubbio, è sempre meglio tornare sui propri passi;
le ambizioni sono completamente fuori luogo!
L’UPI, quale Centro di competenza svizzera nella preven­
zione degli incidenti, si occupa di sicurezza in svariati
settori, su incarico pubblico (traffico, sport, tempo libe­
ro, casa, ecc.) e divulga le sue conoscenze.
(jdw)
Una radice fuori dal terreno e ... subito si inciampa e si cade!
oggi samaritani 8/12
bensì di rafforzare per tempo la nostra coscienza di fronte
ad eventuali difficoltà e sensibilizzare pure la reponsabilità personale. Le cadute infatti sono gli infortuni più frequenti, la cui causa va spesso ricercata in: disattenzione,
stanchezza o addirittura sfinimento fisico. Chi poi si trova
in giro da solo e su terreni impervi ha più probabilità, in
queste condizioni, di avere seri problemi. Inoltre spesso le
scarpe indossate non sono per nulla idonee. Anche i casi
di ipotermia succedono con una certa frequenza. Dopo
un bagno nelle gelide acque di un laghetto alpino, le con-
Una caduta in uno stagno o un
lago di montagna può bastare
per causare ipotermia.
dizioni meteorologiche possono infatti causare inattese
e gravi ripercussioni, specialmente in bambini esili e con
vestiti estivi. Cosa fare allora in caso di ipotermia, colpo
di sole, punture di insetti, malattie date dall’altitudine,
vesciche, ferite, lesioni delle articolazioni o urgenze cardiache? Il piccolo opuscolo informativo della FSS trova
posto in ogni tasca e aiuta a reagire in modo corretto in
caso di piccoli o grandi problemi durante le escursioni.
Le escursioni in montagna non sono semplici gite
Fare escursioni in montagna non è come fare una semplice passeggiata. Si tratta di una disciplina sportiva da
prendere sul serio che richiede capacità ed equipaggiamento idonei. Un’escursione dovrebbe essere pianificata
e ben preparata. È importante eseguire un calcolo ragionevole dei tempi di marcia e devono essere in particolare considerate le condizioni meteorologiche e dei sentieri (itinerario). L’equipaggiamento deve essere adeguato e
i vestiti adatti alle varie eventualità. Non da ultimo, le
effettive capacità e le condizioni di tutti i partecipanti
all’escursione devono essere verificate e prese realisticamente in considerazione.
Un’escursione ben preparata si gode meglio
Se preparata bene, qualsiasi escursione sarà piacevole e
indimenticabile. Come quella della nostra famiglia Moser, che con entusiasmo e gioia ha raggiunto il laghetto
alpino. Accanto al lago, il padre accende un fuoco nell’area
apposita, mentre la mamma prepara i bratwurst. Dopo il
pic-nic, la famiglia si incammina sulla via del ritorno,
calcolando un paio di ore di marcia. Il sole risplende ancora anche se i suoi raggi sono meno caldi. E laggiù nel
fondo valle si scorge già, piccolino, il loro albergo.
n
Incidenti possono
accadere anche durante il
pic-nic usando il coltellino.
oggi samaritani 8/12
3domande
Finalmente per una
volta off-line ...
Manuela Furrer
Manuela Furrer è segretaria nella
Sezione Samaritani di Beringen e
monitrice Help. È sposata e ha tre
figli. Accanto al suo impegno nei
Samaritani, trova rilassamento e ricarica di energie nella cura del suo
giardino. Una cosa non dimenticherà mai: il 15 giugno del 2011. Quel
giorno, assieme ad una vicina, portò
infatti in salvo una signora dall’incendio della sua abitazione. Un
anno più tardi le due soccorritrici
hanno ricevuto una distinzione da
parte della Fondazione Carnegie. pz
Cosa è successo esattamente quel
giorno?
Ero con mia figlia nel salotto di casa
mia quando, improvvisamente, ho
visto uscire del fumo dalla cucina
della casa della nostra vicina. Ho
guardato meglio è ho notato che le
tende della cucina già erano cadute.
Sono corsa immediatamente fuori e
ho notato che nella cucina della
casa c’erano già le fiamme. Ho
quindi subito allarmato i Pompieri.
Mentre stavo telefonando, mi ha
raggiunta Kela Kempter. Improvvisamente abbiamo sentito la vicina
chiamare aiuto dai piani superiori
della casa. Aveva molta paura ed
era molto agitata. Abbiamo subito
dovuto convincerla di non saltare
dalla finestra ed abbiamo quindi
preso velocemente una scala.
Nel frattempo la mia mente era martellata dai pensieri: e se salta improvviso giù? La posso trattenere? E se ha
già respirato molto fumo? Cosa faccio se perde conoscenza? Contem-
1
poranamente dovevamo fare attenzione a garantire una certa sicurezza,
dato che i vetri della finestra della
cucina avrebbero potuto esplodere e
causare feriti.
Appena siamo riuscite a trarre in salto la donna, sono arrivati i Pompieri.
Li ho informati sulla situazione e sul
fatto che nella casa in fiamme non
c’erano altre persone. In seguito abbiamo subito continuato ad assistere
e calmare la vicina.
L’attività di Samaritana le è stata
d’aiuto in questo caso?
Come Samaritana, mi sono subito
ed automaticamente venute alla
mente molte domande. Tutto quello
che impariamo negli esercizi pratici,
in questi casi dà sicurezza. Ma penso anche che in un caso di intervento reale, si agisca automaticamente,
sia durante il salvataggio che nelle
fasi successive. Ancora oggi quando
parlo di questo evento mi sento turbata. Raccontare quel che ho vissuto mi fa però bene e mi aiuta ad
elaborare le cose.
2
L’11 maggio lei e la sua collega
avete ricevuto una distinzione da
parte della Fondazione Carnegie.
Cosa significa per lei?
È stato un momento piacevole e il
riconoscimento per il nostro intervento ci ha onorate. Sono fiera, ma
molto di più della distizione, è importante il fatto che abbiamo tratto
in salvo una persona da un incendio.
Questo evento ci ha unite in modo
straordinario.
3
A volte mi prende un sentimento
strano, quando realizzo improvvisamente quanto veloce passa il
tempo. In verità è un sentimento
illogico, dato che un’ora dura sempre e comunque 60 minuti e un
giorno conta oggi come ieri sempre
24 ore.
È la nostra vita che, costantemente,
è diventata più veloce. La costruzione di nuovi raccordi ferroviari
porta i passeggeri più rapidamente
a destinazione; via e-mail e natel
oggi tutti siamo raggiungibili dappertutto e grazie a televisione ed
Internet siamo sempre informati su
quello che succede nel Mondo,
ovunque ci troviamo. E chi vuole
avere le informazioni ancora più rapidamente, basta che si scelga la
relativa applicazione per il suo telefonino.
Non che io voglia fermare l’orologio. Un po’ di tregua ogni tanto
però non fa che del bene. Nella vita
di tutti i giorni, dobbiamo spesso
sottostare a direttive esterne. Spesso siamo però anche noi stessi a
farci pressione, all’insegna del «prima bisogna finire ancora questo e
quello» e naturalmente il telefonino
deve essere sempre con noi, altrimenti non ci si sente bene; alcuni
addirittura si sentono quasi «nudi»
senza il natel. Come ho però potuto
constatare di persona durante le
mie vacanze estive, ogni tanto si
vive molto bene anche senza. È
molto rilassante, non solo per me,
ma anche per coloro ai quali io
avrei altrimenti spedito dalle vacanze delle notizie o delle richieste ...
Attualità dalla Federazione
L’aiuto è più importante
del riconoscimento avuto
07
Regina Gorza,
Segretaria centrale FSS
oggi samaritani 8/12
Fine estate ed inizio autunno sono stagioni privilegiate per le escursioni
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La Basilese Assicurazioni e la FSS insieme
per offrire maggiore sicurezza!
Venerdì 13 luglio i Samaritani hanno mostrato ai collaboratori della Basilese Assicurazioni il
modo di salvare delle vite in maniera professionale. Gli interessati hanno inoltre potuto sperimentare su dei manichini come ripristinare il battito cardiaco con un defibrillatore.
Uno studio condotto dalla Basilese As­
sicurazioni e dalla Federazione svizze­
ra dei Samaritani (FSS) mostra che il
70% della popolazione svizzera conos­
ce soltanto l’ormai obsoleto schema di
soccorso «Risponde? Respira? Sangui­
na? Si sente il polso?». Un partecipante
su due ha seguito un corso di pronto
soccorso più di 20 anni fa. Tuttavia la
prassi in materia di pronto soccorso è
fortemente cambiata proprio negli ulti­
mi anni. I vecchi schemi di valutazione,
come la sequenza di domande «Ris­
ponde? Respira? Sanguina? Si sente il
polso?», sono stati accantonati per
poter intervenire rapidamente e
concretamente. Con l’aumento delle
malattie cardiocircolatorie, la rapidi­
tà d’intervento nel primo soccorso ha
assunto un’importanza centrale. Il più
delle volte, in caso di collasso improv­
viso, la causa è di natura cardiocircola­
toria. Se la causa è un arresto cardiaco,
occorre praticare velocemente la respi­
razione artificiale e mantenere in funzi­
one il sistema cardiocircolatorio con
compressioni toraciche, affinché il
sangue affluisca al cervello e agli or­
gani.
Per fortuna, la disponibilità degli
intervistati ad aggiornare le proprie
conoscenze è molto marcata. Circa
l’80% dei partecipanti allo studio
ritiene opportuno frequentare un cor­
so di aggiornamento ogni cinque anni.
La Basilese dà il buon esempio
La Basilese Assicurazioni, in collabora­
zione con il suo partner, la Federazione
svizzera dei Samaritani, ha pertanto de­
ciso nel 2012 di illustrare ai propri col­
laboratori, durante le tre giornate della
sicurezza della Basilese, le attuali misu­
re di pronto soccorso. Dopo aver reso
noti i numeri di emergenza venerdì 13
gennaio e aver tenuto il corso «Basic
Life Support» (respirazione artificiale e
massaggio cardiaco) venerdì 13 aprile, i
Samaritani hanno mostrato nella gior­
nata di venerdì 13 luglio come riattiva­
re il sistema cardiocircolatorio in caso
di arresto cardiaco con l’ausilio di un
defibrillatore.
L’iniziativa ha riscosso un grande suc­
cesso presso i collaboratori che con
notevole impegno hanno tentato di
riportare in vita dei manichini prati­
cando il massaggio cardiaco, la respi­
razione artificiale e utilizzando il defi­
brillatore. Quasi 300 persone hanno
inoltre preso parte al concorso interno
che prevedeva domande teoriche rigu­
ardanti la rianimazione.
Corso di aggiornamento di pronto
soccorso e defibrillatori per collaboratori
La Basilese va ancora oltre e offre al
proprio personale un corso di aggior­
namento di pronto soccorso. Si inizierà
in autunno con dieci corsi da 24 parte­
cipanti nella Svizzera tedesca e nella
Svizzera occidentale. Grazie alla pre­
ziosa partnership con la Federazione
svizzera dei Samaritani sarà possibile
tenere i corsi direttamente sul luogo di
lavoro.
I partecipanti non faranno soltanto
delle semplici esercitazioni, ma dov­
ranno anche essere in grado di mette­
re in pratica le conoscenze apprese in
casi d’emergenza. Per il momento, la
Basilese acquista complessivamente
nove defibrillatori, che nei prossimi
mesi saranno installati presso le sedi
con oltre 70 collaboratori. Per cias­
cuna sede saranno istruite approfon­
ditamente due o tre persone chiave
per quanto concerne il primo soccor­
so e la defibrillazione, affinché pos­
sano intervenire con competenza in
casi di emergenza. La Federazione
svizzera dei Samaritani ha offerto
la propria consulenza nella scelta
dei dispositivi e saranno naturalmen­
te dei Samaritani esperti a tenere i
corsi.
Una cosa è certa: grazie alla FSS, i
collaboratori della Basilese sono
quasi diventati dei soccorritori pro­
fessionisti.
oggi samaritani 8/12
Gli echi provenienti dalla prima fase pilota sono sostanzialmente positivi: la strada è quella giusta
eCorso soccorritori sulla buona via
Attualità dalla Federazione
Durante la prima fase pilota, nove Sezioni Samaritane hanno organizzato e condotto con successo il nuovo eCorso Soccorritori. Partecipanti e monitori sono concordi: è una validissima offerta.
10
Discutere i problemi e le sensazioni
avuti durante la prima fase pilota:
con questo scopo i monitori si sono
riuniti in luglio a Olten. A questa
prima fase hanno partecipato le
Sezioni Samaritane di Altdorf,
Hedingen, Spiez, Thusis, Lohn
Ammansegg, Wädenswil, Engelberg,
Burgdorf, Thalwil e Netstal.
A causa della mancanza di iscrizioni a Hedingen, due partecipanti
hanno potuto frequentare la parte
pratica nella Sezione di Thalwil.
Due Sezioni hanno proposto il corso alla sera. In totale sono state 77
le persone che hanno frequentato i
corsi pilota. L’interesse per questa
nuova variante di apprendimento
(eLearning) è molto grande, tanto
che in alcuni casi dei corsi tradizionali sono stati «trasformati» spontaneamente nella nuova formula.
Raggiunto il pubblico mirato
Le prime impressioni raccolte dai partecipanti e dai monitori dimostrano
che la Federazione svizzera dei Samaritani ha imboccato, con questa nuova variante di corso, la buona strada.
I giovani adulti hanno molta dimestichezza con questo nuovo modo d’apprendimento, e allo stesso tempo
eLearning rende attrattivo il Corso
soccorritori. Il capo progetto Philippe
Pillonel è convinto che la fase pilota
era necessaria per individuare eventuali lacune e proporre per tempo i
giusti correttivi. A questo scopo servirà poi la seconda fase pilota. «L’ambiziosa tempistica ha potuto essere
mantenuta, malgrado alcune piccole
difficoltà», osserva Pillonel. E questo
grazie in particolare alla buona collaborazione di tutte le parti coinvolte e
«I partecipanti erano ben preparati.»
La redazione ha voluto sapere da tre monitori le impressioni sul corso pilota e i loro consigli ai colleghi monitori.
oggi samaritani 8/12
Karoline Stolz, Sezione Thusis
Vera Hoehn, Sezione Wädenswil
René Heeb, Sez. Lohn-Ammansegg
Assieme al mio collega monitore
Rico Vincenz ho vissuto un corso
molto interessante. I partecipanti
di diverse età erano tutti ben
preparati ed avevano già buone
conoscenze. Lo abbiamo notato
durante gli esercizi pratici.
Eravamo tutti motivati e si è
lavorato con serietà. Le domande
erano precise e utili. Certo ci
vuole una buona preparazione,
anche nella tecnica (uso di
beamer e computer) e i monitori
che insegnano nel nuovo corso
devono avere dei buoni assistenti.
Il corso ha portato delle novità
anche a livello preparatorio. I partecipanti hanno sollecitato molto il
mio impegno. Era presente anche
un assistente (pure monitore), cosa
che consiglio a tutti i colleghi.
Prima del corso ci sono stati alcuni
problemi: con il pagamento, o
certificati eLearning mancanti o
ancora partecipanti non preparati.
Abbiamo trovato le soluzioni e il
corso ha potuto iniziare, anche se
con un po’ di ritardo. I casi pratici
hanno infine evidenziato la buona
preparazione di tutti i corsisti!
L’entusiasmo dei partecipanti era
molto grande. La maggior parte
conosceva già eLearning, sia per
la scuola che per lavoro. Tutti
ritengono che sia un’ottima cosa,
dato che diminuiscono le ore di
presenza in un corso. Come
monitore, penso tuttavia che
sono sicuramente importanti i
casi pratici presentati. Ad inizio
corso, ero curioso di vedere se
tutti i partecipanti avevano il
certificato: ebbene sì! Tutto è
funzionato bene, e ho potuto
insegnare come prestabilito.
Un nuovo metodo di pagamento
eLearning si può pagare direttamen­
te online. Tuttavia, anche se molti
partecipanti hanno una carta di cre­
dito, solo circa 1/3 è disposto ad uti­
lizzare questo mezzo di pagamento
in Internet. Un altro 30% paga con
la Postcard o attraverso Paypal. Per
gli altri occorreva un’alternativa di
pagamento, presto individuata gra­
zie a speciali Coupons: in futuro gli
interessati possono comperare pres­
so una Sezione Samaritana di loro
scelta un Coupon, al prezzo di 15
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dà accesso a eLearning. I Coupons
sono ottenibili presso la FSS.
Un ruolo importante lo gioca la
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cross­edu.ch. Chi ha svolto con suc­
cesso la parte teorica con eLearning
viene subito indirizzato sul sito per
vedere le offerte di corsi pratici.
Associazioni cantonali e Sezioni de­
vono quindi aggiornare e inoltrare
tutti i loro corsi. Per i corsi pianifi­
cati nel 2013, va specificata la nuo­
va variante di corso.
Cosa cambia per i monitori?
I monitori ricevono un piano con la
procedura. Possono usare la nuova
documentazione e consegnare l’opu­
scolo «Corso soccorritori» usato fi­
nora. Verso la fine dell’autunno rice­
veranno un codice d’accesso per
eLearning, al fine di conoscerlo di
persona. Da metà settembre a metà
ottobre avrà luogo la seconda fase
pilota, che sarà effettuata anche nel­
le lingue francese ed italiano.
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ne. Alcune imprese hanno già manife­
stato il loro interesse per i video edu­
cativi presenti in eLearning.
I partecipanti apprezzano molto il
fatto che le nozioni da apprendere
possono essere elaborate secondo i
propri tempi personali. I primi dati
mostrano che molti eseguono eLear­
ning poco prima della parte pratica,
e soprattutto nelle ore serali. Le
istruzioni devono essere ben chiare,
affinché tutti siano in grado di stam­
pare il relativo certificato prima di
concludere la fase eLearning. Senza
certificato non è infatti permesso ac­
cedere alla parte pratica.
Per i partecipanti di lingua stra­
niera, eLearning rappresenta un
vantaggio dato che hanno molto più
tempo per concentrarsi sulla teoria.
Alcuni hanno addirittura fatto tra­
durre le nozioni da imparare, e si
sono poi presentati molto ben pre­
parati alla fase pratica di 7 ore.
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Nicole Windlin (Croce Rossa Svizzera) si esprime sulla Giornata delle persone scomparse
Alla difficile ricerca di parenti
La Giornata internazionale delle persone scomparse, che si celebra il 30 agosto, è un evento
commemorativo annuale. L’intervista con Nicole Windlin fornisce un’idea delle importanti attività svolte dal Servizio di ricerca della Croce Rossa Svizzera (CRS).
Panorama
nessuna informazione e non possiamo contribuire a far luce sul destino
della persona scomparsa.
12
Foto di persone «scomparse» sono appese sulle recinzioni di un edificio amministrativo. I fiori accompagnano le immagini degli scomparsi durante la guerra nei Balcani.
Intervista: Linda Hadorn
Quale significato ha la Giornata
delle persone scomparse?
N.Windlin: La Giornata deve farci
pensare a quelle persone di cui non si
hanno più tracce, sparite in situazioni
di guerra o conflitti o in altre circostanze. Inoltre la giornata mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle
difficili condizioni in cui versano le
famiglie e i parenti degli scomparsi.
Vivono nella grande incertezza se
avranno mai una risposta sulla scomparsa di una persona cara.
Quali sono i compiti del Servizio di
ricerca della CRS?
Principalmente ristabiliamo contatti
familiari, oppure aiutiamo a far luce
sulle sorti delle persone scomparse,
sia nel caso di dispersi in guerra o nel
chiarimento delle proprie radici. La
procedura di contatto viene organizzata, purché la persona cercata dia il
proprio consenso. È difficile quando
le persone scomparse vengono trovate morte. In questi casi cerchiamo di
far luce su ciò che è accaduto, e seguiamo gli interessati nel periodo critico.
Chi ricorre ai vostri servizi?
Riceviamo incarichi da persone che
vivono in Svizzera, che sono alla ricerca dei propri cari. Dall’estero accettiamo esclusivamente incarichi di
ricerca da altre Società della Croce
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Rossa e della Mezzaluna Rossa, ma
non da privati. Il motivo è che vogliamo assicurare che chi sta cercando
qualcuno venga seguito sul posto.
Com’è l’iter di una ricerca?
In una prima fase, cerchiamo di chiarire la situazione. Se si tratta di una
ricerca in Svizzera, prendiamo contatto con autorità e archivi e cerchiamo segnalazioni su Internet. Se si
tratta di una persona dispersa
all’estero, contattiamo il Servizio di
ricerca della Croce Rossa nazionale
del Paese in questione, che effettua la
ricerca sul posto. Nel migliore dei
casi troviamo la persona scomparsa
viva e possiamo ristabilire il contatto.
Nel peggiore dei casi non troviamo
Quante richieste di ricerca vengono
presentate e quante di queste vanno a buon fine?
Nel 2011 sono state presentate quasi
mille richieste. Un po’ più della metà
provenivano dalla Svizzera. In media
possiamo concludere positivamente
il 50% dei casi. Trovare una persona
scomparsa in Svizzera è spesso più
facile rispetto che rintracciare una
persona all’estero. Questo perché
spesso in Paesi esteri le situazioni politiche e le infrastrutture sono precarie mentre in Svizzera l’accesso alla
rete, ad esempio, è buono e ci permette di ottenere velocemente le informazioni. Ci arrivano anche richieste
di dispersi in guerre e conflitti in corso (come ora in Siria), ma spesso le
richieste riguardano guerre passate.
Qual è l’esperienza che più ricorda?
Da un lato, la disperazione dei parenti quando una persona scompare o la
famiglia viene distrutta a causa di
guerre. Dall’altro, ho impresse nella
memoria le immagini di ricongiungimenti andati a buon fine, come quello di una donna che aveva dovuto
lasciare suo figlio di 3 anni nella sua
terra natale. Dopo 15 anni trascorsi
senza contatto tra i due, noi siamo
riusciti a ripristinarlo. È stato meraviglioso.
n
Il Servizio di ricerca CRS è a disposizione di tutte le persone residenti in
Svizzera, che hanno perso i contatti con un loro familiare o una persona
cara. Presso il Servizio di ricerca CRS, lavorano tre assistenti sociali qualificate, una tirocinante in assistenza sociale ed una psicologa. Nicole Windlin
(35 anni) è assistente sociale e ha portato a termine un Master in Gestione
di progetti internazionali nello studio postdiploma. Da quattro anni lavora
come Responsabile del Servizio di ricerca della CRS.
Contatto:
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richiesta di numerosi partecipanti, l’apparecchio è stato equipaggiato
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Colletta dei Samaritani 2012 presto al via
Aiutare a ogni passo
L’escursionismo sta diventando
uno sport popolare. Il bel tempo
attira all’aria aperta numerosi
escursionisti e alpinisti. Preparazione o attenzione insufficienti
possono provocare lesioni più o
meno gravi.
Testo: Petra Zenhäusern/Immagini: James D. Walder
Può bastare la radice di un albero o una semplice pietra a causare una
caduta, le cui conseguenze possono essere escoriazioni o addirittura
una distorsione. In tali casi è necessario disporre di conoscenze di
pronto soccorso. La redazione ha analizzato il problema, indicando
quello che si deve fare nel caso in cui dovesse succedere qualcosa nonostante la buona preparazione.
Buono a sapersi
Caduta in un lago alpino
14
Se non si agisce tempestivamente, anche la caduta in un freddo lago alpino può causare ipotermia. Particolarmente
a rischio sono i lattanti, i bambini, gli anziani o le persone che hanno consumato bevande alcoliche.
I tremori, la cute pallida, fredda e secca, l’apatia e il disorientamento sono i sintomi dell’ipotermia.
Primi soccorsi in caso d’ipotermia
• Tenere sveglio il paziente
• Allertare
• Impedire ulteriori perdite di calore, togliere al paziente gli indumenti bagnati e avvolgerlo in una coperta
isotermica o in un’altra coperta, proteggerlo dal suolo freddo, proteggergli la testa dall’ulteriore raffreddamento mediante un berretto.
• Riscaldare lentamente il paziente, andare in un posto
caldo, dargli da bere bevande analcoliche calde e
zuccherate.
• In caso di paziente in stato di incoscienza, prima allertare e poi procedere secondo lo schema BLS-AED
e muovere il paziente il meno possibile. Con una coperta isotermica impedire l’ulteriore raffreddamento
e non riscaldare attivamente.
Una caduta in un lago o
in un torrente in estate
può già causare ipotermia. Tremori e labbra
livide sono i sintomi di
un’ipotermia.
Togliere i vestiti
bagnati e avvolgere il
bambino in una
coperta isotermica
per riscaldarlo.
Caduta durante un’escursione
Per ferita si intende una lesione localizzata della pelle. Questa viene provocata da un influsso esterno, come ad
esempio una caduta lungo un sentiero. In questo caso viene meno la funzione locale della pelle, ovvero la protezione
del corpo dagli agenti patogeni. A seconda della profondità della ferita, possono venire danneggiati anche grossi vasi
sanguigni, nervi, muscoli, ossa o altri organi.
Quanto più abbondante è il sanguinamento della ferita, tanto minore è il rischio di infezione. Con qualsiasi ferita bisogna prendere in considerazione il pericolo di tetano.
Nelle escoriazioni viene leso spesso solo il derma. In questo caso la pulizia della ferita è particolarmente importante,
perché eventuali particelle estranee potrebbero causare la formazione di cicatrici pigmentate, per es. cicatrici nere da
asfalto.
Primi soccorsi in caso di escoriazioni
•
•
•
•
Indossare i guanti (mai di lattice, a causa delle allergie)
Non toccare la ferita
Lavare la ferita con acqua potabile
Applicare un bendaggio
Pulire sempre le escoriazioni, poiché le particelle estranee
possono causare cicatrici pigmentate.
Immediatamente dopo aver pulito la ferita, applicarvi sopra
una compressa sterile non adesiva.
oggi samaritani 8/12
Un passo falso
Un passo falso ... ed ecco il dolore! L’azione di un traumatismo sulle articolazioni può causare distorsioni, lussazioni,
rotture di legamenti o addirittura fratture articolari.
Nella distorsione, il traumatismo sposta e separa violentemente, per breve tempo, i componenti dell’articolazione,
causando spesso una forte iperestensione dei legamenti. In questo caso possono essere lesi i vasi sanguigni con conseguente gonfiore della parte.
Primi soccorsi in caso di distorsioni
Le distorsioni vengono trattate secondo lo schema
RICA:
I – Impacco freddo:
Il ghiaccio riduce il gonfiore e contribuisce a calmare il
dolore. Nell’applicare impacchi freddi o borse del ghiaccio evitare il contatto diretto con la pelle.
Una distorsione si manifesta con dolore e maggiore
sensibilità al tatto, nonché con limitazione della capacità di
movimento fino alla perdita di funzionalità. La parte del
corpo lesa si gonfia e, successivamente, acquista una
colorazione bluastra.
C – Compressione:
Si esercita pressione sulla regione del corpo interessata
mediante un bendaggio compressivo. Controllare a intervalli regolari irrorazione sanguigna, sensibilità e motricità.
A – Alzare:
Tenere sollevata la parte del corpo interessata. Se non
ci sono miglioramenti, andare dal medico.
Buono a sapersi
R – Riposo:
Evitare qualsiasi movimento.
Immobilizzare la parte del corpo interessata.
15
La madre applica un bendaggio compressivo alla figlia.
Troppo sole fa male
Ustioni e scottature possono essere superficiali o profonde. A causa dell’azione del calore intenso il corpo perde liquidi vitali.
Una scottatura solare si sviluppa normalmente da 4 a 6 ore dopo l’esposizione al sole e raggiunge la sua massima
gravità dopo 12-24 ore. Tale lesione è caratterizzata da un eritema piano, eventualmente accompagnato da gonfiore
o formazione di vescicole, dolore e prurito. In caso di scottatura solare al viso possono essere interessati anche gli
occhi. La rapidità con cui si sviluppa una scottatura solare dipende dal tipo di pelle, dalla durata dell’irradiazione solare e dall’indice UV, ossia dall’intensità del sole.
La cosa migliore è trattare le parti di pelle colpite con
impacchi umidi (per esempio con quark) e creme o gel
rinfrescanti.
Una scottatura
solare è già
un’ustione di
1° grado.
Primi soccorsi in caso di scottature solari
o ustioni
• Raffreddare con acqua indipendentemente dal grado
dell’ustione. La qualità dell’acqua è di importanza
secondaria. Non togliere gli indumenti se aderiscono
alla pelle.
• Per lenire il dolore, il raffreddamento dura spesso 15
minuti o più.
• Il raffreddamento avviene:
sotto acqua corrente oppure mediante immersione in
acqua della parte del corpo ustionata, aspersione o
impacchi cambiati di frequente, soprattutto sul viso.
• Richiedono cure mediche le seguenti ustioni:
1° grado: se accompagnate da febbre e malessere.
2° e 3° grado: sempre.
Raffreddare la
scottatura solare per
alleviare il dolore.
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Denise Desponds, presidente dei Samaritani di Bubikon
Un «grazie» ha ben più
valore del denaro
Denise Desponds è arrivata tardi al movimento
samaritano. Ora non è solamente presidente di
Sezione e monitrice, ma è anche volontaria presso il
servizio d’urgenza dell’Ospedale universitario.
«Nella vita voglio fare qualcosa che
abbia un senso»: così, già da piccola,
Denise Desponds aveva espresso il
suo desiderio alla sua famiglia. E qui
inizia il suo racconto.
Dopo la morte del suo secondo
cane, aveva già più di 50 anni. In
quel periodo decise di fare qualcosa
di nuovo nella sua vita. Trova un
terreno per lei molto fertile nel movimento samaritano e nel volontariato. L’entusiasmo della 59enne cresce e poco dopo la sua entrata nella
Sezione Samaritani di Bubikon, le
viene chiesto di formarsi come monitrice di corso e di Sezione. La sua
riposta è stata chiara: «Sì, ok!» Più
tardi, dopo una lunga ricerca di una
nuova presidente, Denise si è infine
dichiarata disposta ad assumersi
pure questo incarico. «Sarebbe stato
un grande peccato – osserva – se a
causa della mancanza di un presidente la Sezione avesse dovuto chiudere.» Da due anni Denise è alla testa della Sezione e dice di apprezzare
molto la bella e schietta collaborazione e il sostegno dei suoi colleghi
di comitato, dato che: «non avevo
proprio nessuna idea di quali fossero gli incarichi e i compiti di una
presidente.» Anche se ci sono alti e
bassi, nei momenti duri non perde
«Voglio trasmettere
alla gente la gioia di
aiutare»
Denise Desponds
mai la motivazione. Sprizza idee da
ogni poro, idee che vorrebbe realizzare assieme alla sua Sezione. Come
il desiderio di farsi conoscere maggiormente dal pubblico, dalla gente
del posto.
In quel periodo, Denise inizia anche con il servizio volontario
all’Ospedale universitario, presso il
Pronto soccorso. È una dei 150 vo-
lontari dell’ospedale e in
quanto tale ogni due settimane presta quattro
ore di servizio.
«Non esiste che io, come monitrice
di corso, conosca solo la teoria!», si è
detta un giorno e così ha chiesto se
presso al Pronto soccorso c'era bisogno d'aiuto. Così, e da 5 anni ormai,
quando possibile si presta una volta
alla settimana per un turno di 8 ore,
a titolo volontario. Questo lavoro le
torna molto utile nella sua funzione
di monitrice di corso nella Sezione
Samaritana. Ha perfino potuto già
vedere come si ingessa un arto fratturato ed ha assistito a piccole operazioni. «Un paziente urla quando ha
male, il manichino no», osserva la zurighese. E anche l’assistenza psicologica è molto importante. Spesso non
occorre molto, basta una persona disposta ad ascoltare.
«La mia vita è cambiata»
Il suo desiderio di apprendere la
porta poi anche a compiere una formazione medica di base di un anno
nel «Bodyfeet». «Ciò mi ha molto
motivata ed impegnata. Ero tra le
più anziane della classe e l'unica
presente come volontaria. Gli altri
mi chiedevano se non fossi ‹matta›»,
dice sorridendo.
Al primo tentativo, ha superato
gli esami, e ora è in grado di comprendere i rapporti ospedalieri e di
sapere cosa serve ai pazienti. È
gioiosa e contenta di sentirsi così
ben integrata in ospedale, nella sua
veste di volontaria. Per migliorare
ancora le sue conoscenze, tre anni
dopo Denise segue presso la Caritas di Zurigo una formazione di tre
mesi per accompagnare i malati alla
morte. «In quel tempo, all’Ospedale
universitario stavano realizzato il
Centro di competenza in cure palliative. E dalle prime ore di esistenza, posso aiutare anche in questo
reparto», dice soddisfatta. Accom-
pagna i malati gravi nelle loro ultime fasi di vita. Il suo scopo è quello
di cercare di fare in modo di esaudire gli ultimi desideri dei pazienti:
siano essi un piatto di spaghetti bolognese o altro. «Dopo questa formazione è cambiato il mio modo di
pensare e di vivere. Sono grata per
ogni giorno di vita che mi è permesso di vivere e penso con gratitudine
a come, comunque, a me le cose vadano bene.» E aggiunge: «Non possiamo cambiare il mondo, ma possiamo contribuire a fare in modo
che diventi migliore.»
La Samaritana si sofferma e pensa a tutti questi anni passati: «Sono
stati anni molto intensi, ma in realtà sono stati i miei anni più belli.
Ho raggiunto il mio obiettivo e di
tanto in tanto la cosa sorprende anche me.» La zurighese sostiene che
tutti questi compiti non se li sarebbe
cercati lei, ma semplicemente loro
hanno incontrato lei! «Ma il tutto
deve rimanere volontario», precisa.
Ma le rimane un po’ di tempo libero, visto che ha pure un'occupazione part-time presso una scuola?
«Sì certo, mi piace fare escursioni o,
per ricaricarmi, vado in vacanza.»
Ad esempio in Sud Africa, dove ha
previsto una settimana di ferie. Ma
nel frattempo, fra un paio di giorni,
sarà già impegnata nell’ambito di
«Work and Travel» in una famiglia
di Kapstadt, presso cui abiterà e andrà a lavorare nel vicino ospedale.
Quali compiti l’attendono, ancora
non lo sa... «Spero solo di non dover operare», dice sorridendo.
Non è da tutti dedicare le proprie
vacanze al lavoro e per di più a proprie spese. «Ma questo impegno mi
dà molto», osserva commossa.
«Possono togliermi il denaro, ma
non i ricordi che ho nel cuore.» n
Ritratto
Testo: Petra Zenhäusern
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oggi samaritani 8/12
Croce Verde Bellinzona
Sezioni, Associazione
Sei nuovi Samaritani in Sezione dopo il Corso samaritano
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Nel mese di giugno scorso si è concluso il Corso samaritano organizzato dalla Sezione Samaritani Croce
Verde Bellinzona, al quale hanno
partecipato 10 persone volenterose e
alcuni Samaritani che hanno aiutato
il monitore Maurizio Giovannacci
nella preparazione logistica dell’aula
durante le serate e, cosa più importante, si sono prestati per i casi pratici come simulanti durante il corso,
un ruolo sicuramente ben riuscito!
La serata finale si è svolta fuori
sede presso il Möwenpick Marché
Bellinzona SUD, dove il responsabile, grande amico e sostenitore della
Sezione Samaritana e della causa
samaritana, ha messo gentilmente a
disposizione gli spazi e offerto un
ottimo spuntino dopo la tradizionale e attesa consegna dei diplomi.
«Ho incontrato giovani veramente motivati, pieni di voglia d’imparare e di praticare» – ci racconta
Maurizio, il giovane monitore della
Sezione – «essendo stato il mio primo corso che ho interamente condotto, è stato molto emozionante in
tutte le sue sfaccettature: l’organizzazione, la raccolta di partecipanti,
la preparazione delle serate. Sicuramente una grande esperienza!», afferma soddisfatto. «Un’esperienza
che mi ha arricchito sia dal lato samaritano che da quello umano –
continua – perché non c’è cosa più
bella, a mio modo di vedere, che
quella di conoscere nuove persone
interessate alla causa samaritana,
conoscere le loro storie, costruire
assieme una storia «samaritana»
che durante le lezioni ci porta
Al termine del corso, ecco la meritata foto ricordo con i neo Samaritani.
all’obiettivo finale. Non c’è cosa più
bella che quella di poter insegnare
al tuo prossimo le misure e le procedure per salvare una vita umana.
Un grazie a tutti» – ci dice ancora,
con un sorriso, Maurizio – «ma in
particolare alla persona che mi ha
cresciuto nei Samaritani, di cui faccio parte da 10 anni, ossia Nora!
Anche se a volte ci sono delle normali divergenze di opinioni, lavoriamo per il bene e il futuro della
nostra Sezione, e questa è la cosa
più importante», conclude.
Del corso svolto nella sede di Via
Rodari 6 a Bellinzona, resteranno
in Sezione 6 Samaritani: una grande
soddisfazione, questa, per tutti i responsabili della Sezione. «Sono contento» – commenta il monitore
Maurizio – «credo che 6 Samaritani
Un momento delle
esercitazioni pratiche.
oggi samaritani 8/12
che restano su 10 sia un bel risultato; faccio sicuramente un grande
augurio ai neo Samaritani per un
ottimo futuro in Sezione, ricordando loro che ora sono all’inizio di un
lungo cammino e che i loro monitori sono sempre a completa disposizione per rispondere (e qui mi rivolgo a tutti i Samaritani), secondo le
loro capacità, alle domande e ai
dubbi che sorgono durante le molteplici attività della Sezione. Bravi ragazzi! «Personalmente» – conclude
Maurizio – «dedico questa buona
riuscita del mio primo corso ad una
persona che non c’è più ma che sicuramente da lassù mi sostiene nella
vita stupenda da Samaritano prima
e monitore poi, con i suoi alti e bassi: il mio caro papà.»
Red.
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Sezioni, Associazione
«First responder», importante nella catena di salvataggio
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Da un paio di anni anche la nostra
Sezione ha aderito alla rete di «First
responder» della regione. Recentemente alcuni nostri soci hanno potuto rispondere positivamente ad una
chiamata d’emergenza e contribuire
con emozione e soddisfazione a salvare due vite confermando così l’importanza della catena di salvataggio
tra non professionisti e professionisti.
Nel primo caso, Deborah si appresta a partire da casa sua a Gordevio quando riceve la richiesta
d’intervento tramite SMS. Dando
seguito alla chiamata, corre in sede
a prendere il defibrillatore per recarsi al campeggio dove un turista
confederato giace a terra in arresto
cardiaco. La moglie, caso vuole
pure lei Samaritana, sta già praticando il massaggio cardiaco. Deborah aziona il defibrillatore e con
l’aiuto del medico di picchetto arrivato nel frattempo pratica, tra una
scarica e l’altra, il massaggio. A lei
si aggiungono in seguito altri due
Samaritani, Manuela e Gianni. Assieme si occupano del paziente fino
all’arrivo dell’ambulanza. Molto
importante è anche il conforto dato
alla moglie grazie alla conoscenza
della lingua tedesca delle nostre Samaritane.
Deborah e Manuela sosterranno
la coppia anche nei giorni seguenti.
Tutto è andato per il meglio: il paziente è stato operato e ora sta bene.
Per la nostra Sezione, l’intervento è
motivo di grande soddisfazione: il
Servizio ambulanza ci ha infatti riferito che la frequenza e l’intensità
del massaggio cardiaco sono stati
eseguiti nel migliore dei modi.
Nel secondo caso, la chiamata
per i «First responder» era per un
intervento a Someo. I nostri Samaritani Gabriele e Fernando sono al
lavoro a Riveo. Prontamente rispondono alla richiesta e si recano
subito con il defibrillatore sul luogo
indicato. Una signora anziana ha
perso conoscenza, è caduta e non
respira. Sul posto è presente una nipote che dopo aver allertato l’ambulanza sta cercando di praticare un
massaggio cardiaco. I Samaritani
prendono in mano la situazione:
mentre Fernando inizia il massaggio, Gabriele prepara il defibrillatore. Ancora prima dell’uso di
quest’ultimo la signora si riprende.
Nel frattempo sono giunti sul posto
il medico di picchetto e un altro Samaritano. I presenti collaboreranno
quindi con il personale dell’ambulanza nel preparare la paziente per il
trasporto. Anche in questo caso tutto si è risolto in modo positivo, la
signora sta bene, a parte un problema alla spalla dovuto alla caduta.
Al termine di questi interventi,
per i Samaritani coinvolti è molto
importante parlare dell’accaduto,
analizzando le varie fasi dell’intervento, in quanto queste esperienze
sono momenti molto coinvolgenti e
ricchi di emozioni.
Fiorella, vicepresidente Sezione
Castagnola – Cassarate
I Samaritani vigilano sulla giornata sportiva dei bambini
Lo scorso mese di giugno, in prossimità della fine dell’anno scolastico,
i bambini di alcune sedi di Scuola
elementare di Lugano – zona Monte
Brè (Cassarate, Ruvigliana e Viganello) – hanno avuto la fortuna di
partecipare ad una giornata sportiva
allo Stadio di Cornaredo: un evento
Molti i giovanissimi presenti.
oggi samaritani 8/12
dedicato alla memoria di Eros Cometta, municipale dell’allora comune di Viganello, prematuramente
scomparso. Centocinquanta ragazzini e ragazzine si sono impegnati in
diverse discipline sportive ed in alcuni giochi, tutto all’insegna del divertimento e dell’amicizia!
Nessun problema serio nemmeno
per i Samaritani della nostra Sezione che hanno attentamente sorvegliato tutto lo svolgimento delle
competizioni, sotto la guida del monitore Bruno Giani.
Fototesto Prisca
Tenero-Contra
Serata di formazione assieme ai sub
La collaborazione
funziona, però...
Nicodemo Cannavò
Foto: Moreno Rubbi
Esercitazione al massaggio cardiaco.
Corretta estrazione dalle acque.
Il ferito viene posizionato a riva.
Canobbio
In ricordo della presidente Susanna
Purtroppo lo scorso 7 luglio, alle 22
alla Clinica S. Anna di Lugano, è deceduta prematuramente Susanna
Menegatti, la nostra cara ed amata
presidente. È stata sempre una colonna portante per la nostra Sezione, è stata esemplare, generosa,
sempre disponibile. Un esempio indelebile per tutti noi Samaritani e
per la popolazione del nostro comune. Susanna merita sempre ed ancora il nostro infinito affetto, il nostro
rispetto e la nostra grande stima.
Resterai sempre nella nostra memoria e nei nostri cuori!
La Sezione Samaritani Canobbio,
il Comitato ed i soci tutti;
in rappresentanza: Franca Dotti e
Fiorenzo Gianinazzi
In questo mese ho potuto partecipare attivamente ad alcuni Posti samaritani, in particolare per un grosso evento in Piazza Grande a
Locarno dove i Samaritani hanno
collaborato con il servizio ambulanza. Un lavoro di team ottimo, riconoscendo ad ognuno i propri compiti. Con tanti pazienti da assistere i
soccorritori professionisti hanno riconosciuto e stimato il nostro lavoro: questa è un’ottima collaborazione. Poi invece ... ho partecipato a
diverse manifestazioni, concerti, feste danzanti, inaugurazioni in montagna ecc. con l’assemblamento di
tante persone e cosa noto in particolare? In diverse occasioni l’ente
organizzativo non pianifica per nulla un servizio o un Posto samaritano; trattasi di gente di poca esperienza oppure superficiale? In caso
effettivo il procuratore pubblico ne
saprà spiegare le conseguenze, ma
a quel momento sarà già troppo
tardi. Penso che dobbiamo ulteriormente sollecitare, tramite l’Autorità
politica cantonale e comunale, la
necessità di garantire un servizio sanitario di pronto soccorso durante
tutte le manifestazioni, proporzionato al calcolo dei rischi.
Chi organizza degli eventi è veramente in chiaro sulle proprie responsabilità? A proposito, per la festa del giubileo dell’anno prossimo
a Pentecoste a Tenero (18-19-20
maggio) il Posto samaritano sarà
gestito e garantito giorno e notte;
anche un medico sarà presente per
tutta la manifestazione. Semplice
vero? Basta pensarci … Vi auguro
una buona continuazione e una bella estate.
Sezioni, Associazione
Foto: Remy Steinegger
Martedì 12 giugno scorso si è svolta
al Bagno Pubblico di Tenero una serata di formazione congiunta che ha
visto coinvolti la Sezione Samaritani
di Tenero-Contra e Circolo della Navegna e i sub della Salvataggio Sub
Acqua di Tenero.
In questa occasione, i Samaritani
della nostra Sezione hanno così potuto apprendere come aiutare i sub
nell’operazione di recupero dall’acqua un paziente con l’ausilio dell'asse
spinale. Inoltre hanno potuto esercitare e rivedere le prime misure di
soccorso BLS-ADE. Il fatto di organizzare la serata in modo congiunto
ha sicuramente favorito un utile
scambio di esperienze e di conoscenze tra i soccorritori.
La serata si è poi conclusa con una
simpatica grigliata in compagnia.
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Renato Lampert
Vicepresidente della FSS
oggi samaritani 8/12
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Edizione 8/12 del 15 agosto 2012