a cura di Emanuele Mastrangelo - [email protected]
ITALICA ROMANA VIRTUAL
www.sfpaula.com/italicavirtual
Un progetto ambizioso per la ricostruzione virtuale della prima
colonia romana nella Lusitania dove nacque l’Imperatore Traiano
M
entre da noi si raccolgono i calcinacci della Domus Aurea e scopriamo improvvisamente l’acqua calda - ossia
la mancanza di quella cosa che non fa fare
ai sindaci delle Notti Bianche inaugurazioni
e tagli di nastro che si chiama «ordinaria
manutenzione» - in Spagna
un gruppo di ricercatori
e designer del Collegio di
San Francesco da Paola
ha realizzato un’ambizioso
quanto splendido progetto
di ricostruzione virtuale
della prima colonia romana
in territorio iberico: Italica
Romana, fondata nel 206
a.C. da Scipione l’Africano e
patria di due dei più grandi
giochiamo alla guerra?
I
nizia questo numero una storia a
puntate del gioco di guerra, uno
dei passatempi preferiti per rivivere
la storia e – almeno sui tabelloni di cartone – cambiarla. Ci accompagnerà uno dei maggiori esperti italiani di wargaming – lui
stesso autore di molti di giochi di guerra e saggi di storia militare
– Riccardo Affinati. Dalle miniature di piombo alle pedine di
cartone, dalle mappe esagonate ai dadi, ecco la storia dei giochi
che cambiano la storia. (SiR)
N
elle caverne degli uomini primitivi, compaiono pitture rupestri, dove si descrivono scene di caccia, si progettano le
strategie su come condurre le battaglie contro la fame, si decidono le posizioni di ogni singolo cacciatore fino al raggiungimento dell’obiettivo prefissato, cioè la
cattura della selvaggina. Viaggiando di secolo in secolo, ogni epoca
storica ha visto la rinascita del
wargame, fino alla comparsa dei
soldatini in piombo. Correndo a
più non posso e saltando decine
di esempi interessanti abbiamo
il cinese Wei-Hai nel 3000 a.C, il
Gioco del Re del 1644, Le jeu de
la guerre (XVIII sec.), Das Regiment
Kriegsspiel (1877), The american
Kriegsspiel (1898), ecc. Possia-
STORIA IN RETE
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personaggi di tutti i tempi: gli Imperatori
Traiano e Adriano. Il progetto si avvale delle
più avanzate tecniche CAD (cioè disegno
tecnico computerizzato) e di realtà virtuale
e consente al visitatore di passeggiare
letteralmente fra le strade della colonia
romana. Un viaggio fra le coloratissime dimore dei coloni e i sontuosi edifici pubblici
romani, in quella che è una vera e propria
Pompei su Internet. n
di Riccardo Affinati
mo tranquillamente giungere a H.G. Wells, scrittore di racconti
fantastici ed autore di un piccolo libretto dal titolo emblematico:
«Little Wars» (1913). In realtà, il creatore illustre del wargame
ludico non è Wells, bensì Robert Louis Stevenson, scrittore
scozzese, autore di romanzi e racconti, molti dei quali classici
della letteratura per ragazzi; infatti nel 1898 esce un articolo a
cura di Lloyd Osbourne sullo «Scribners Magazine», che descrive
le regole di wargame utilizzate da Stevenson per giocare con i
suoi figli. Altre persone già giocavano a wargame, come Theo
Svensen, che ricorda in un numero di «Table Top Talk» del 1963,
come giocasse con soldatini di carta intorno al 1890. Nel libro
«The Great Book of Hollow-Cast Figures» di Norman Joplin, l’autore
parla di una scatola chiamata «The Great War Game» datata 1910,
contenente soldatini di piombo in scala 30 mm ed un libretto dal titolo «War Games for Boy
Scouts» (probabilmente le prime
regole stampate di wargame). Wells
ispirandosi all’articolo letto ed al
modo di giocare di Stevenson, ha il
coraggio di stampare le sue regole
di wargame, dicendo chiaramente
che lui vuole solo giocare con i
soldatini per divertirsi. Sarà così lui
ad essere considerato il creatore
del wargame storico, ma avrete ora
capito che la verità è un po’ più
complessa. n
Aprile 2010
La Corte dei Rossi
www.cortedeirossi.it
D
obbiamo constatare
come nel dibattito del
secolo scorso fra «Strapaese»
e «Stracittà» la battaglia per
la Storia l’abbia vinta la provincia italiana. Lo Strapaese
è il prima fila nella valorizzazione della memoria storica
(soprattutto quella vera e più
succosa). Così troviamo i siti
di associazioni come questa,
che si occupa di far rivivere
ogni mese i fasti della Rocca
e del Borgo di San Secondo
The Society for the History of Technology
www.historyoftechnology.org
nel Parmense. Un sito ricco
di documenti e passione che
testimonia come la grande
storia del nostro Paese - nella
fattispecie quella medievale,
rinascimentale, barocca - possa essere ancora protagonista
nonostante l’eccessivo spazio
che oramai i tendono a dare
ad eventi, fatti e personaggi
molto meno interessanti ma
più proficui dal punto di vista
dello sfruttamento pettegolo,
politico e polemico. n
L
a tecnologia rappresenta lo
strumento col quale l’uomo
ha saputo imporsi alla selezione
naturale e aggiungere strumenti
originali a quelli forniti da madre
natura. Da quando il primo ominide alla Kubrik ha afferrato un
osso per usarlo come utensile
fino all’astronave l’umanità ha
percorso le tappe di un’evoluzione parallela a quella biologica (a conferma fra l’altro della
perfetta verosimiglianza delle
teorie darwiniane sulla selezio-
wikipedia: bollettino dal fronte
A
dimostrazione di quanto
possa essere buono il progetto di Wikipedia e di quanto
possa essere finito in cattive
mani viene un recente - e fallito - tentativo di chiamare le cose col loro nome. Nella fattispecie, la questione «Via Rasella». Il 66° anniversario della bomba
gappista che portò diretti filati 335 innocenti alle Fosse Ardeatine (preceduti da 33 territoriali altoatesini e
un numero imprecisato di ignari passanti) aveva dato
l’occasione di restituire alla pagina il suo originario
e proprio titolo di «Attentato di Via Rasella». E sì,
perchè due anni fa qualcuno pensò che «siccome
le sentenze hanno dichiarato l’attentato legittimo,
allora non trattasi più d’attentato bensì di attacco».
E senza frapporre indugi, si è proceduto alla bonifica
linguistica della pagina per rimuovere ogni vocabolo
che uscisse fuori dall’apologetico solco del «glorioso» attacco militare il 23 marzo 1944. Il fatto che l’assoluta maggioranza delle fonti - ANPI compresa - usi
il termine «attentato» è risultato del tutto indifferente
agli autori dell’arbitrario cambio, più propensi a dare
alla voce un tono «à la Rendina» (l’autore del «Dizionario della Resistenza»). Dopo due anni, la decisione
è stata rimessa in discussione. E apriti cielo. Le fonti
quando danno ragione vanno prese per buone, ma
se danno torto occorre interpretarle. Così - dopo una
settimana di serrato dibattito, insulti a mezza bocca
(e manco troppo mezza) e accuse di filo-nazismo a
chi non era allineato e coperto alla tesi del «glorioso
atto di guerra», si è optato per un compromesso che
non accontenta nessuno per scontentare tutti: la
voce verra rinominata «Fatti di Via Rasella». Una
mezza vittoria per chi voleva raddrizzare una voce
sbilanciata e di parte fin dal titolo, ma una sonora
sconfitta per una comunità sempre più prigioniera
delle cricche e della sclerosi. n
http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Fatti_
di_via_Rasella
ne naturale). Scoperte tecnologiche e invenzioni sono state
in grado di cambiare il corso
della storia e decidere la sorte
di imperi, civiltà e nazioni, dalla
staffa che diede ai popoli delle
Steppe un vantaggio strategico
sui Romani all’invenzione della
stampa a caratteri mobili, che
impresse al mondo una svolta
di civiltà epocale, La Società per
la Storia della Tecnologia (SHOT)
è un’istituzione americana creata nel 1958 per incoraggiare lo
studio degli aspetti sociali e culturali dello sviluppo tecnologico.
Con un approccio moderno
alla storia come somma di
discipline differenti, i membri
della SHOT allargano le proprie
competenze ed interessi a tutte
le scienze ancillari come sociologia, economia, politologia, per
fornire analisi della storia della
tecnologia e - dall’altro corno
del problema - per comprendere l’influenza della tecnologia
nella storia umana. n
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