Quand’è che un vecchio film riesce a raccontare un’epoca e insieme a divertire? Quando è sofisticato e spiritoso come Il Letto Racconta. Oggi può sembrare incredibile che un film del genere fosse considerato così “trasgressivo” all’epoca. Ma nel 1959 era ancora in vigore il Production Code, secondo cui due innamorati in un film - anche se maturi - non potevano avere una relazione sessuale fuori dal matrimonio. Il Letto Racconta ruppe un tabù, e lo fece con una sceneggiatura piena di colpi di scena, allusioni e doppi sensi, e due protagonisti simpatici e attraenti. L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences riconobbe che non era “una commedia romantica qualunque”, e la premiò con un Oscar® per la sceneggiatura e quattro candidature: per la scenografia, la colonna sonora, la miglior attrice non protagonista, Thelma Ritter, e la migliore attrice protagonista, Doris Day. Il Letto Racconta segnò anche una svolta nella carriera dei suoi due protagonisti. Dopo l’Oscar®, Doris Day fu scelta per interpretare alcuni film di enorme successo che la resero una delle attrici più amate dal pubblico e più richieste dai produttori, in America. Dal canto suo, per la prima volta in un ruolo brillante, Rock Hudson ebbe modo di rivelare un lato di sé che il pubblico non conosceva. Inevitabilmente, la coppia fu riunita nei film Amore Ritorna! e Non Mandarmi Fiori!, sempre accanto a Tony Randall, terzo elemento di triangolo comico senza età nella storia del cinema. Dopo tanti anni, il film ha ancora molte frecce al suo arco: le straordinarie scenografie anni cinquanta, l’uso sapiente dello split-screen, gli abiti ultrachic di Doris Day firmati da Jean Louis, la vivace colonna sonora di Frank DeVol, gli oggetti d’epoca come il telefono a disco o il cambiadischi (il grammofono a piatto doppio, che cambiava in automatico fino a una decina di dischi), e naturalmente il “duplex”, la linea telefonica in comune intorno alla quale ruota l’intera vicenda. La sceneggiatura di Stanley Shapiro e Maurice Richlin era tratta da un soggetto di Russell Rouse e Clarence Greene. E infine, la ciliegina sulla torta: il regista Michael Gordon incoraggiò gli attori a interpretare i loro ruoli con convinzione, ma senza ammiccamenti. Non c’è da stupirsi, quindi, se Il Letto Racconta è ancora oggi un film che appassiona e diverte. Si dice, che fu il leggendario talent scout Henry Willson a inventare il nome d’arte Rock Hudson, associando la “rocca” di Gibilterra e il fiume Hudson. Quando ottenne la sua prima particina in un film, si dice che Hudson ebbe difficoltà di memoria sul set: dovette ripetere la scena 38 volte, prima di riuscire a pronunciare con successo la sua unica battuta. All’inizio, gli studios scelsero di puntare sulle sue doti fisiche. Solo più tardi la recitazione di Hudson si rivelò all’altezza del suo aspetto. Gradualmente, negli anni cinquanta cominciò a ottenere parti sempre migliori in film come L’angelo Scarlatto, Gli Sparvieri dello Stretto, La Magnifica Ossessione, Il Diario di un Condannato e Seminole. Una volta, Hudson disse di aver capito di avercela fatta a Hollywood quando sul red carpet per la presentazione del film Là Dove Scende il Fiume, fu più applaudito del suo leggendario protagonista, James Stewart. Uno dei grandi ruoli di Hudson fu quello interpretato nel film Il Gigante (1956), accanto a James Dean e a Elizabeth Taylor, che gli valse la sua unica candidatura all’Oscar® come Miglior attore. L’anno dopo, la rivista Look lo nominò “Divo dell’anno”. Alto, bello e indubbiamente fascinoso, Rock Hudson era destinato a diventare un divo del cinema. Nato Roy Harold Scherer Jr. a Winnetka, una sperduta cittadina dell’Illinois, il futuro Rock sognava di recitare fin da piccolo, ma non veniva mai scelto per le recite scolastiche perché aveva difficoltà a memorizzare le battute. Dopo aver prestato servizio nella Marina, andò a Hollywood sperando di avere fortuna, e fu lì che gli consigliarono di cambiare nome. Pare che Rock Hudson abbia rifiutato tre volte di interpretare Il Letto Racconta ritenendolo troppo osé. Ma Hudson sarà sempre ricordato soprattutto per una serie di commedie romantiche di grande successo. Dopo Il Letto Racconta, la prima delle tre commedie “piccanti” interpretate insieme, Rock Hudson e Doris Day divennero i beniamini assoluti del pubblico americano, tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta. Dal 1971 al 1977, Hudson fu poi interprete, accanto a Susan St. James, della popolare serie tv McMillan & Signora. A metà degli anni ottanta, apparve nella popolare serie Dynasty, nei panni di Daniel Reece, un vecchio innamorato di Krystle Carrington (Linda Evans). Nel 1984 fece la sua ultima apparizione al cinema nel film I Guerrieri del Vento. Nei suoi quasi quarant’anni di carriera, e con i suoi più di sessanta film per il cinema oltre alle serie tv e ai telefilm, Rock Hudson ha conquistato le platee di tutto il mondo e sarà sempre ricordato come uno dei più grandi attori hollywoodiani. Nata Mary Ann von Kappelhoff il 3 aprile del 1924 a Cincinnati, Ohio, da genitori della classe operaia, da bambina Doris Day sognava di diventare ballerina, finché non restò vittima di un terribile incidente. Durante la convalescenza, ascoltava i dischi di Ella Fitzgerald, cantando con lei: fu allora che si rese conto di avere un talento naturale per la musica e il canto. Negli anni quaranta cambiò il suo cognome in Day, e cominciò a cantare con un paio di grandi orchestre. Ma la sua carriera di cantante prese il volo quando entrò a far parte della leggendaria orchestra di Les Brown. Insieme incisero una serie di pezzi di grande successo, tra cui “Sentimental Journey”, “My Dreams Are Getting Better All the Time”, “Till the End of Time”, “Come to Baby Do” e “I Got the Sun in the Mornin’”. Presto Hollywood si accorse di lei, e ne fece la protagonista di alcuni fortunati musical, tra cui Non Sparare, Baciami!, Tu Sei il Mio Destino, Amami o Lasciami e Il Gioco del Pigiama. La sua carriera ebbe una svolta quando interpretò accanto a Rock Hudson la commedia romantica Il Letto Racconta, con cui ottenne la sua unica candidatura all’Oscar® (come Miglior Attrice). Sull’onda di quel successo, fu scelta per interpretare una serie di commedie romantiche sofisticate, tra Con la sua allegria e la sua aria da brava ragazza Doris Day si guadagnò l’appellativo di “Fidanzata d’America”: bionda e bellissima, con una voce pura e cristallina, trasmetteva un senso di dolcezza solare e di vivace ottimismo. Nonostante la sua immagine pubblica, Doris Day è stata un’artista eclettica e di eccezionale talento: ottima comica, cantante famosa e attrice drammatica forte, sensuale e innegabilmente sexy, la Day è stata interprete di musical, canzoni di successo e film accanto a leggende di Hollywood del calibro di Jack Lemmon, Frank Sinatra, James Stewart, Cary Grant, David Niven e Clark Gable. Dopo diversi ciak della scena in cui porta in braccio Doris Day per la strada, Rock Hudson era dolorante. Per aiutarlo, gli fu fatta indossare un’imbracatura che distribuiva il peso dell’attrice in modo più uniforme. cui Scandalo in Famiglia, Il Visone sulla Pelle, Quel Certo Non So Che e Non Mandarmi Fiori!. A partire dalla fine degli anni cinquanta e per tutta la prima metà degli anni sessanta, Doris Day fu una delle attrici più richieste e più amate dal pubblico. A cavallo tra gli anni sessanta e settanta raggiunse il successo anche in televisione: il Doris Day Show fu un programma di punta per cinque anni. In seguito, fu conduttrice e produttrice di Doris Day’s Best Friends. Ma poco dopo lasciò Hollywood per seguire una nuova vocazione: la difesa degli animali. Fu tra i fondatori delle associazioni Actors and Others for Animals, Doris Day Pet Foundation, Doris Day Animal League e Doris Day Horse Rescue and Adoption Center. Nel 2011, qualche decennio dopo aver lasciato il mondo dello spettacolo, ha sorpreso tutti facendo uscire un nuovo disco di canzoni, My Heart. Nato Arthur Leonard Rosenberg a Tulsa, Oklahoma, Randall decise fin da piccolo che avrebbe recitato. Lasciò il college per intraprendere la carriera di attore e si trasferì a New York in cerca di fortuna. Fu scritturato tra gli interpreti di alcuni radiodrammi, e cominciò a ottenere piccole parti in teatro. Dopo aver prestato servizio per quattro anni nell’Esercito, raggiungendo il grado di Capitano, Randall ottenne il suo primo ruolo importante nella serie Mister Peepers, in cui interpretava un bellimbusto vanesio e fanfarone, amico del protagonista: un ruolo che gli valse una candidatura agli Emmy® e un’immediata popolarità. Da allora, cominciò ad essere sempre più ricercato come attore di cinema, televisione e teatro, e come conduttore televisivo e rimpiazzo di Steve Allen al Tonight Show. Premiato con un Emmy® dopo che la serie era stata cancellata, Randall commentò: “Grazie. Peccato che non ho più un lavoro…”. Instancabile, quando non recitava era un appassionato promotore della lirica e della New York Philharmonic Orchestra, produceva spettacoli per il suo National Actors Theatre, sosteneva candidati politici o era impegnato come presidente della Myasthenia Gravis Foundation, un incarico che ha ricoperto per trent’anni. (“Il mio agente mi ha detto che avevo bisogno di una malattia”, disse una volta, scherzando.) Spiritoso e irriverente, Randall si scrisse il proprio epitaffio, che figura nell’autobiografia Which Reminds Me: “Non me ne starò qui buono e zitto.” Tra gli anni cinquanta e sessanta Randall interpretò tre commedie romantiche con la coppia Doris Day-Rock Hudson: Il Letto Racconta, Scandalo in Famiglia e Non Mandarmi Fiori!. Nel ruolo dell’antagonista dell’interprete maschile, Randall rubava la scena in ogni singola scena in cui appariva. Nei primi anni settanta, Randall divenne famoso per il suo ruolo più memorabile, quello di Felix Unger nella serie tv La Strana Coppia. Pieno di talento, sofisticato, versatile, colto ed estremamente spiritoso: Tony Randall possedeva tutte queste qualità e molte altre. Che apparisse in una sitcom, in una commedia a Broadway, in un film, in un quiz o in un talk show televisivo, sprizzava energia e arguzia. Dovunque si trovasse, aveva sempre la battuta pronta. “La comicità è una cosa seria”, disse una volta. “Devi essere autentico per divertire: se ti sforzi, non funziona”. Nella scena del bar, quando Doris Day è in lacrime per aver rotto con Brad Allen, due giovanotti del posto dovevano stendere Tony Randall a suon di pugni. Si racconta che durante le riprese uno dei due abbia esagerato al punto che Randall finì al tappeto veramente. Ma la scena venne così bene che non fu mai rigirata. Pur recitando da quando aveva otto anni, Thelma Ritter si impose all’attenzione del pubblico solo a 45 anni, con un piccolo, memorabile ruolo in Miracolo della 34ma Strada, un classico film natalizio in cui neppure compariva tra gli interpreti. Un’altra sua piccola apparizione nel film di Joseph L. Makiewicz Lettera a Tre Mogli, le valse il ruolo che segnò una svolta nella sua carriera: quello di Berta, nel celeberrimo film dello stesso regista Eva contro Eva, per cui fu candidata all’Oscar® come Miglior Attrice Non Protagonista. In tutto, fu candidata ben sei volte all’Oscar® per la Miglior Attrice Non Protagonista - una delle quali per Il Letto Racconta - senza mai vincerlo. “Ora so cosa si prova ad essere sempre la damigella della sposa, ma mai la sposa”, disse una volta. Oltre ad essere apparsa in film leggendari come La Finestra sul Cortile di Alfred Hitchcock, ebbe anche un enorme successo in teatro e in televisione. Nel 1957 vinse un Tony Award per il suo ruolo nel musical New Girl in Town e fu candidata a un Emmy® come Miglior Attrice Non Protagonista di The Catered Affair, una commedia del drammaturgo e sceneggiatore Paddy Chayefsky andata in onda per la serie The Philco Television Playhouse. Dopo la morte della Ritter, avvenuta nel 1969, Chayefsky scrisse un toccante omaggio all’attrice sul New York Times: “Era una straordinaria caratterista e una donna dolce e gentile, stimata da chiunque abbia mai lavorato con lei”. *Eva contro Eva (1950), La madre dello sposo (1951), La dominatrice del destino (1952), Mano pericolosa (1953), Il letto racconta (1959), L’uomo di Alcatraz (1962). Il regista di Il Letto Racconta, Michael Gordon, cercò di fare un sequel del film nel 1980, con Kristy McNichol nel ruolo della figlia di Jan e Brad Allen, e Gregory Harrison nel ruolo del suo fidanzato. Ma il film non fu mai realizzato perché Gordon non riuscì a convincere Doris Day a tornare sul grande schermo. COURTESY OF THE ACADEMY OF MOTION PICTURE ARTS AND SCIENCES Una delle cose che contribuiscono a dare al film un tono leggero e scanzonato, quasi da musical, è l’uso sapiente della musica e delle canzoni. Doris Day presta la sua splendida voce a tre pezzi: mentre scorrono le immagini dei titoli di testa, la sentiamo cantare “Pillow Talk”; durante una serata con Rex Stenton (l’identità che assume Brad per conquistarla), Jan canta “Roly Poly” in un piano-bar; e durante un romantico viaggio in auto nel Connecticut, si rivolge a Rex cantando “Possess Me”. Perry Blackwell, il cantante e pianista del piano-bar esegue tre canzoni: “I Need No Atmosphere”, “Roly Poly” con Doris Day, e “You Lied”. Anche Rock Hudson interpreta un pezzo seducente intitolato “You Are My Inspiration”, che canta al telefono a una serie di donne, cambiando ogni volta il nome della destinataria. E proprio sentendo Brad cantare continuamente questo ritornello sulla linea comune, Jan comincerà a considerarlo un donnaiolo impenitente e a detestarlo. telefonica poteva staccare la linea agli impiccioni abituali. Le linee telefoniche in comune come quella che sono costretti a condividere i due protagonisti del film Il Letto Racconta, erano piuttosto comuni negli Stati Uniti nella prima metà del novecento. Ovviamente, la privacy era minima e le possibilità di ascoltare le conversazioni altrui abbondavano: bastava alzare la cornetta. Di conseguenza, il duplex diventava spesso un’occasione di divertimento e di pettegolezzi. Anche se, dopo una serie di reclami, la compagnia In alcuni tipi di duplex, ogni utente aveva uno squillo del telefono diverso. Per uno potevano essere tre squilli brevi e uno lungo, per l’altro due squilli lunghi e due brevi. Ma indipendentemente dal tipo di squillo, chiunque poteva alzare la cornetta e mettersi in ascolto. Oggi i duplex sono quasi del tutto scomparsi, con l’eccezione di alcune comunità isolate, composte da unità abitative - roulotte e bungalow - anche molto distanti tra loro. ® Storicamente, gli Oscar® non premiano quasi mai le commedie, ma Il Letto Racconta fu un’eccezione. Oltre ad essere candidata a cinque statuette - tra cui Migliore Attrice (Doris Day), Migliore Attrice Non Protagonista (Thelma Ritter), Migliore Scenografia e Migliore Colonna Sonora - e premiata con l’Oscar® per la Miglior Sceneggiatura Originale*, questa commedia garbata e spiritosa ottenne molti altri ambiti premi e riconoscimenti. Quello che il pubblico ricorda e apprezza del film ancora oggi, sono i suoi incredibili colpi di scena e i dialoghi spumeggianti, audaci ma mai volgari o offensivi. *soggetto di Russell Rouse e Clarence Greene, sceneggiatura di Stanley Shapiro e Maurice Richlin. Rock Hudson e Doris Day erano così amici che si erano dati dei soprannomi affettuosi. Lui la chiamava Eunice, perché diceva che immaginarla con quel nome lo faceva ridere. Lei lo chiamava Ernie, perché - spiegava - “di sicuro non è un Rock”. Tra gli anni cinquanta e sessanta, interpretarono in coppia tre film (Il Letto Racconta, Amore Ritorna! Non Mandarmi Fiori!) con cui consolidarono la loro posizione di re e di regina della commedia romantica, costruendo un’amicizia che sarebbe durata nel tempo. “È la scintilla che brilla negli occhi dei due protagonisti a fare il successo di un film”, disse Hudson una volta. “E noi quella scintilla ce l’avevamo”. Molti anni dopo il suo ritiro, Doris Day tornò sulla scena per condurre il talk show Doris Day’s Best Friends - e il suo primo amico e ospite del programma fu proprio Rock Hudson. Quella sarebbe stata la sua ultima apparizione pubblica. Per Doris Day e Rock Hudson, Il Letto Racconta non fu solo uno straordinario successo al botteghino, ma anche la prima di tre fortunate commedie romantiche (con Amore Ritorna! del 1961, e Non Mandarmi Fiori! del 1964) che rilanciarono la loro carriera. Nel corso degli anni sessanta, ognuno dei due fu scelto per interpretare molte altre commedie con partner diversi, e tutti di prima grandezza: ma nessuna riuscì mai a eguagliare il successo ottenuto in coppia dal “rubacuori di Hollywood” e la “fidanzata d’America”. Il pubblico non si stancava mai di vedere questi due attori belli, spiritosi e appassionati innamorarsi una volta dopo l’altra. Un altro elemento che contribuì in modo determinante al successo cinematografico di questa coppia fu Tony Randall nel ruolo dell’antagonista maschile. Il suo personaggio era arguto e affascinante, ma non conquistava mai la ragazza (cioè Doris Day). Film dopo film, vinceva sempre l’altro. Rock Hudson e Doris Day erano fatti per stare insieme, ed è per questo che il pubblico si innamorerà sempre a prima vista di queste commedie romantiche. Il 16 giugno del 2011, più di cinquant’anni dopo l’uscita di Il Letto Racconta la Mattel ha reso omaggio a Rock Hudson e Doris Day con un gift-set da collezione in cui appaiono Barbie© e Ken© vestiti come la famosa coppia del film. Un onore riservato a pochi altri grandi personaggi dello spettacolo. © 2012 Mattel, Inc. All rights reserved. Film © 1959 Arwin Productions, Inc. Renewed 1987 by Universal Studios. All Rights Reserved. Packaging Design © 2012 Universal Studios. All Rights Reserved. ‘Academy Award®’ and ‘Oscar®’ are the registered trademarks and service marks of the Academy of Motion Picture Arts and Sciences.