Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali (S.E.A.) Corso di Laurea specialistica Economia e Management Politiche di sviluppo delle imprese agroalimentari Prof. Giuseppe Marotta Programma Parte prima – Il quadro di riferimento comunitario, nazionale e regionale delle politiche di sviluppo per le imprese agroalimentari 1.1 La politica di coesione: obiettivi e strumenti operativi 1.2 Fase 2000-2006: Agenda 2000 e la terza Riforma dei Fondi Strutturali - Il Regolamento 1257/1999 - La Mid Term Review - Il Regolamento 1783/2003 1.3 Il POR 2000-2006 : interventi cofinanziati dal Feoga e dallo Sfop a favore dello sviluppo delle imprese agroalimentari 1.4 Analisi dell’attuazione dei POR per tipologia d’ intervento - L’attuazione delle misure Feoga: i casi di eccellenza - Le principali metodologie di valutazione dell’impatto delle politiche di sviluppo per l’agroalimentare 1.5 Le politiche nazionali - Contratti di Filiera - Contratti di Localizzazione - Contratti di Programma - Legge nazionale 231/2005 recante interventi urgenti in agricoltura 1.6 La politica regionale - La progettazione integrata rurale Parte seconda – Competitività e sviluppo delle imprese agroalimentari 2.1 Le dinamiche di sviluppo delle imprese agroalimentari nazionali 2.2 Le filiere 2.3 Le aree di eccellenza Parte terza – La nuova programmazione 2007-2013 3.1 Il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr) 3.2 Il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (Feaga) 3.3 Il Fondo Europeo per la Pesca (Fep) Testimonianze e casi studio: sono previsti focus sull’applicazione di politiche di sviluppo nel settore agroalimentare attraverso l’individuazione di casi studio e l’intervento di testimoni privilegiati (istituzioni, imprese, consulenti alla progettazione delle politiche). Testi di riferimento: Falessi A., Marotta G. (a cura di), (2003), La politica comunitaria per lo sviluppo rurale, Milano, Franco Angeli: Parte I capitolo 1 (paragrafi 1.5 e 1.6); capitolo 3; Parte II capitolo 2. Marotta G., (a cura di), (2005), La riforma della Politica Agricola Comunitaria, Milano, Franco Angeli: capitolo 3. Nazzaro C., La progettazione integrata rurale nella sperimentazione della regione Campania. La politica di coesione 2007-2013, Dattiloscritto disponibile on line. Altro materiale di studio sarà fornito dal docente durante il corso. Orario delle lezioni: Lunedì 11.00/13.00; Martedì 14.00/16.00 La politica di coesione 1957 Trattato di Roma (preambolo): rafforzare le economie nazionali e garantirne lo sviluppo armonioso riducendo il divario fra le diverse regioni e il ritardo di quelle più svantaggiate. 1958 Vengono istituiti due fondi settoriali: il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG). 1975 Nasce il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR), con lo scopo di ridistribuire alle regioni povere una parte dei contributi degli Stati membri. 1986 L’Atto unico europeo getta le basi di un’effettiva politica di coesione destinata a controbilanciare i vincoli del mercato unico nei paesi del sud dell’Europa e nelle altre regioni meno prospere. 1989-1993 Il Consiglio europeo di Bruxelles (febbraio 1988) modifica il meccanismo dei fondi di solidarietà, denominati «fondi strutturali», dotandoli di un bilancio di 68 miliardi di ecu (prezzi del 1997). 1992 Nel trattato che istituisce l’Unione europea, entrato in vigore nel 1993, la coesione è tra gli obiettivi fondamentali dell’UE, accanto all’Unione economica e monetaria e al mercato unico. Viene creato il Fondo di coesione a sostegno dei progetti per l’ambiente e i trasporti negli Stati membri più poveri. La politica di coesione 1994-1999 Il Consiglio europeo di Edimburgo (dicembre 1992) decide di destinare alla politica di coesione circa 200 miliardi di ecu (prezzi del 1997), ossia un terzo del bilancio comunitario. I fondi strutturali sono integrati da un nuovo Strumento Finanziario di Orientamento alla Pesca (SFOP). Il Consiglio europeo di Berlino (marzo 1999) riforma i fondi strutturali e modifica in parte il meccanismo di funzionamento del Fondo di coesione. Questi fondi fruiranno di oltre 30 miliardi di euro l’anno, per un totale di 213 miliardi di euro, nell’arco di sette anni (2000-2006). Lo Strumento per le politiche strutturali di preadesione (ISPA) e il Programma speciale di adesione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (Sapard) completano il programma Phare, operativo dal 1989, per lo sviluppo economico e sociale e la tutela dell’ambiente nei paesi candidati dell’Europa centrale e orientale. 2000-2001 Il Consiglio europeo di Lisbona (marzo 2000) adotta una strategia focalizzata sull’occupazione che mira a fare dell’Unione «l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica al mondo entro il 2010». Il Consiglio di Göteborg (giugno 2001) integra questa strategia articolandola con lo sviluppo sostenibile. 2002 In occasione del Consiglio europeo di Copenaghen (dicembre 2002) viene raggiunto un accordo sulle condizioni di adesione di dieci nuovi Stati membri dell’Unione. 2004 Il 18 febbraio, la Commissione europea presenta le sue proposte di riforma della politica di coesione per il periodo 2007-2013: « Un nuovo partenariato per la coesione: convergenza, competitività, cooperazione». Il 10 maggio entrano a far parte dell’Unione Europea la Repubblica Ceca, Cipro, l’Estonia, la Lettonia, la Lituania, Malta, la Polonia, la Repubblica slovacca, la Slovenia e l’Ungheria. Processo di integrazione dell’Unione Europea Atto Unico Europeo 1986 Europa senza frontiere interne Coesione Economica e Sociale DISPARITA’ TERRITORIALI DISPARITA’ REGIONALI SVILUPPO RURALE Principale fattore di sviluppo della evoluzione della politica strutturale comunitaria PIL Pro Capite UE-25, 2001 < 50 50 - 75 75 - 90 90 - 100 100 - 125 >= 125 Assenza dati Le aree rurali comunitarie Definizione OCSE: densità <150 ab/Kmq IL LORO PESO NELL’UE: 92% territorio 19% popolazione 45% V.A. Lordo 53% Occupati CRITICITÀ reddito pro capite (<2/3 media UE) BASSI tassi di attività femminile servizi alle popolazioni SCARSI istruzione superiore MENO DIFFUSA accesso ad Internet MENO DIFFUSO marginalità geografica SVILUPPO RURALE RUOLO STRATEGICO PER LA COESIONE ECONOMICA e SOCIALE LA POLITICA di COESIONE: Programmazione 2000-2006 gli Strumenti Finanziari FONDI STRUTTURALI Fondo di Coesione FESR FSE (Grecia, Spagna, Irlanda, Portogallo) RIDUZIONE DELLE DISPARITA’ ECONOMICO--SOCIALI FEOGA (Sviluppo rurale) BEI SFOP PRINCIPI DELLA RIFORMA DEI FONDI STRUTTURALI Concentrazione Concertazione (partenariato) Addizionalità Programmazione Assicurano il rispetto dei principi di: • Complementarietà; • Sussidiarietà. I NUOVI REGOLAMENTI Reg. 1260 del 21 giugno 1999: “Disposizioni generali sui Fondi Strutturali” Reg. 1257 del 17 maggio 1999: “Finanziamento sviluppo rurale FEOGA” I NUOVI OBIETTIVI OBIETTIVO 1: Regioni in ritardo di sviluppo PIL/Ab. < 75% media UE; Ex obiettivo 1 e 6. OBIETTIVO 2: Zone con problemi di riconversione economica e sociale Zone con declino industriale – ex obiettivo 2; Zone rurali – ex obiettivo 5b; NOVITÀ Aree urbane; Zone dipendenti dalla pesca. OBIETTIVO 3: Risorse Umane Ex obiettivo 3 e 4. Le INIZIATIVE COMUNITARIE 2000 – 2006: 1994 – 1999: 1. 2. INTERREG II; OCCUPAZIONE: a. b. c. d. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. NOW; HORIZON; GIOVENTÙ; INTEGRA; LEADER II; ADAPT; PMI; URBAN; KONVER; REGIS II; RETEX; RESIDER II; RECHAR II; PEACE; PESCA. INTERREG III; 1. LEADER +; 2. EQUAL; 3. URBAN. 4. N.B.: I temi decaduti possono essere ripresi nei Programmi per gli Ob. 1, 2 e 3. Quadro sinottico del sistema di programmazione dei Fondi strutturali 2000-2006 in Italia Obiettivo 1 Obiettivo 2 Obiettivo 3 Sviluppo Rurale 1. Piano di sviluppo 1. Piano di sviluppo 1. Piano di sviluppo 2. Quadro comunitario di sostegno 2. Documenti unici di programmazione (regionali) 2. Quadro comunitario di sostegno 3. Programmi operativi regionali nazionale 4. Complementi di programmazione regionali nazionale 3. Programmi operativi regionali nazionale 3. Complementi di programmazione (regionali) 4. Complementi di programmazione regionali nazionale Fers Fse Fse 1. Piani di sviluppo rurale (regionali) Fondi interessati Fers Fse Feoga-Orientamento Sfop Feoga - Garanzia NUOVO QUADRO NORMATIVO Gli Strumenti della Programmazione Obiettivo 1 Obiettivo 2 PSM PS Ob. 2 QCS DocUP PO (R o N) CdP CdP 1257/99: REGOLAMENTO FEOGA PER LO SVILUPPO RURALE Implementazione dei principi di CORK SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA •2078/92 •2079/92 •950/97 •951/97 •Ecc. Regioni SEMPLIFICAZIONE STRUMENTI Ob. 1 Regioni Ob. 2 1257/99 • POR FEOGA - O • PSR FEOGA - G • LEADER + FEOGA - O • DocUP FEOGA - G • PSR FEOGA - G • LEADER + FEOGA - O 1257/99: NUOVO REGOLAMENTO FEOGA PER LO SVILUPPO RURALE Due modelli di intervento: 1.Filiera produttiva: • Concentrazione sulla filiera … • … integrando gli interventi sui diversi segmenti della filiera. 2.Aree Rurali in Ritardo: • Concentrazione aree territoriali • … integrando gli interventi in diversi settori (Agricoltura – industria di trasformazione – Turismo rurale – Artigianato – Ambiente – Servizi alle popolazioni – villaggi rurali – ecc) Art. 33 Ampliamento sfera d’azione del FEOGA I principi di CORK 1.CONCENTRAZIONE 2.INTEGRAZIONE Da Ottica di Comparto… … a Ottica di Filiera Da Ottica di Settore… … a Ottica Territoriale Integrata 1257/99: DUE OBIETTIVI STRATEGICI 1. Sviluppo competitività filiere produttive •Ottica efficientista e selettiva •Dimostrazione redditività e sbocchi di mercato 2. Sviluppo delle aree rurali in ritardo: • Ottica di riequilibrio territoriale e di sostenibilità complessiva dello sviluppo economico e sociale dell’UE Disegno Complesso EFFICIENZA Sfide della competitività sui mercati globali CONIUGARE EQUITÀ o Sostenibilità modello di sviluppo ed integrazione. o Pari opportunità a tutte le aree per i benefici dell’UE 1257/99: NUOVO REGOLAMENTO FEOGA PER LO SVILUPPO RURALE MOLTEPLICITÀ DI INTERVENTI TRE TIPOLOGIE DI MSURE: 1. ammodernamento dell’agricoltura e dell’industria di trasformazione 2. diversificazione economica delle aree rurali 3. accompagnamento e sostegno dei redditi 1. Misure di Ammodernamento dell’Agricoltura e dell’agroalimentare Investimenti nelle aziende agricole; Insediamento dei giovani; Formazione; Trasformazione e commercializzazione 2. Misure di Diversificazione Economica delle aree rurali Villaggi rurali; Diversificazione dei redditi dell’azienda agricola; Servizi alle popolazioni rurali. 3. Misure di Accompagnamento e di Sostegno dei Redditi Misure agroambientali; Prepensionamento; Forestazione; Indennità compensativa. STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE REGIONI OBIETTIVO 1 FEOGA ORIENTAMENTO AMMODERNAMENTO + DIVERSIFICAZIONE POR FEOGA GARANZIA ACCOMPAGNAMENTO + INDENNITÀ PSR FEOGA ORIENTAMENTO LEADER + STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE REGIONI OBIETTIVO 2 FEOGA GARANZIA FEOGA GARANZIA FEOGA ORIENTAMENTO AMMODERNAMENTO + DIVERSIFICAZIONE (Aree Obiettivo) DocUP • AMMODERNAMENTO + DIVERSIFICAZIONE (Aree Rurali Fuori Obiettivo) • ACCOMPAGNAMENTO + INDENNITÀ (Tutto il territorio regionale) PSR LEADER +