MASSONERIA: Simboli e Archetipi del Flauto Magico di Mozart
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MASSONERIA: SIMBOLI E ARCHETIPI NEL FLAUTO MAGICO DI
W.A.MOZART
del Ven.mo Fr.Bruno Gazzo
Editor, PS Review of Freemasonry
La musica che state ascoltando è tratta da: W.A.Mozart - Flauto Magico.
La genesi del Flauto Magico è avvolta dal buio. E' giusto che sia così. Tutte le grandi opere dovrebbero essere avvolte dal
mistero. Forse anche oggi, in qualche luogo oscuro e circondato dal più assoluto riserbo, un uomo sta lavorando ad un'opera
immortale.
Ufficialmente il libretto del Flauto Magico è stato scritto da Schikaneder, massone di una Loggia di Vienna, ma è con forza
che dobbiamo ammettere l'infuenza in ogni verso del letterato e massone Mozart . Egli ha voluto che questa opera fosse il
suo testamento spirituale. Troppo elevato è il significato simbolico del testo per poterlo attribuire al solo Schikaneder,
certamente abile uomo di teatro e valido cantante, ma giustamente interprete nell'opera del personaggio di Papageno e non
di quello di Tamino. D'altronde Mozart già nel finale del Ratto dal Serraglio trasformò una storia romanzesca in una parabola
lessinghiana sulla generosità e sulla convivenza umana.
Noi sappiamo che documenti dell' epoca testimoniano inquivocabilmente l'appartenenza di Mozart alla Loggia " La
Beneficienza", dove fu iniziato il 14 dicembre 1784, a Viena. Questa sua condizione lo ha di certo favorito nello studio della
mitologia e in particolare su i suoi significati più profondi. Mozart probabilmente lesse il saggio di Plutarco su Iside e Osiride e
l'ultimo libro delle Metamorfosi di Apuleio. Non fu in grado invece di venire a conoscenza dei significati esoterici della Sfinge e
delle piramidi egizie, perchè esse aspettavano ancora Napoleone sotto la sabbia del deserto.
Secondo alcuni autori Mozart ha usato consciamente simboli propriamente
massonici, simboli che corrispondono certamente ad una filosofia e ad un
morale particolare, ma che sembrano essere mediati in qualche modo dallo
spirito umanista e progressista del Settecento.Sorprendente invece è il fatto
che questo lavoro è constantemente pervaso ed arricchito da una simbologia
inconscia la cui pienezza e il cui significato poggiano su contenuti archetipici
umani universali.
Le avventure del Flauto Magico sono le vicende delle ore che passano e si
inseguono, della luce che diventa ombre e della tenebra che ritorna luce.
All'inizio mentre Papageno esce cantando e zufolando dal bosco è mattina.
Sarastro scende dal suo carro nel caldo mezzogiorno. Poi il giorno inclina verso
il crepuscolo e l'universo viene nascosto da un' oscurità spaventevole nella
quale comincia il viaggio iniziatico di Tamino. Qualche ora passa. dal chiuso del
Tempio il coro dei Sacerdoti comincia ad invocare lo splendore della luce. I tre
Genii annunciano che presto il Sole tornerà a percorrere la sua strada dorata.
Le insidie della notte non sono ancora vinte e solo quando Pamina e Tamino
avranno attraversato l'acqua e il fuoco, il sole pieno, il sole senza ombre e
macchia illuminerà la terra.
Lo stesso viaggio avviene nell'animo di ogni iniziato che potrebbe ripetere il
grido di Tamino : " O e terna notte quando scomparirai ? Quando la luce troverà
finalmente il mio occhio ? ". Il rituale di tutte le iniziazioni maschili ha per motto :
" Attraverso la notte verso la Luce. " Ciò significa che la direzione di quello che
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accadee è determinata da una simbologia che a partire dal viaggio notturno
dell' Eroe nel mare, conosciamo come simbologia solare. Morendo di sera all'
occidente il sole deve affrontare il viaggio attraverso il mare oscuro del mondo
sotterraneo e della morte per risorgere, trasformato come nuovo sole all' oriente.
Questa simbologia solare è il modello archetipico di tutti gli Eroi e di tutte le vie iniziatiche in cui l' Eroe rappresenta il principio
della coscienza che deve essere raggiunto e che deve affermarsi nella lotta contro le forze oscure dell' inconscio. Oltre a ciò
l'Eroe deve anche liberare il tesoro per riempirlo di tutti quei contenuti ad esso inerenti e deve farlo lottando contro le forze
odcure nemiche della coscienza. Paradossalmente possiamo affermare che Mozart è l' Eroe e che il Flauto Magico è il tesoro
da lui liberato.
Non è nell'intenzione di questo scritto fare il riassunto della trama dell' opera, ma è invece interessante riportare in sintesi il
contenuto di quelle parti iniziali del libretto che, seppur scritte, non vengono mai rappresentate. Se ciò accadesse molte delle
incongruenze di cui è accusato il testo cadrebbero automaticamente.
Prima della nascita di Tamino e Pamina una coppia sovrana dominava il mondo: un Re solare, di cui ignoriamo il nome e la
potente Regina della Notte. Tra il principio virile e quello femminile, tra luce e tenebre esisteva allora un mutuo accordo.
Questo appare evidente dal fatto che il Re tagliò il magico flauto dal tronco di una quercia millenaria in un ora stregata, fra lo
scatenarsi dei tuoni e dei lampi, nel rumore della tempesta notturna: lo tagliò con l' aiuto decisivo della regina della Notte alla
quale quel momento apparteneva come sovrana degli incanti notturni.
Qualcuno potrebbe dunque credere che in quel tempo regnasse l'armonia tra i principii opposti e solo il bene " nutrisse la
terra. In realtà l'unione fra i due sovrani era stato un compromesso piuttosto che un abbraccio amoroso: con disprezzo infatti il
marito teneva lontana la moglie dalle cose, si legge nel testo, che sono incomprensibili allo spirito femminile. Nè la forza del
Re doveva intendersi come benefica per intero : egli portava sul petto il eìsettemplice cerchio solare, il segno del suo potere
che consumava tutte le cose. Il sole, così come si era incarnato in lui, era una forza che arde e dissecca, che da la vita e la
toglie, che cancella la vegetazione, assorbe la potenza materna dell'umidità, rende arido e inabitabile il suolo. Con la morte
del sovrano solare i due regni della luce e delle tenebre si dividono,, diventano nemici e la regina viene sconfitta. Ora vive nel
suo palazzo pieno di uccelli e circondato dalla fitta vegetazione del bosco. Un Tempio ricorda ancora il suo culto : tre dame
prestano i loro servigi, ma ha perduto il cechio solare del marito e anche sua figlia, unico ricordo della luce, le è stata
strappata ed è prigioniera nel castello di Sarastro. Il settemplice cerchio solare, simbolo della forza, ora riposa sul petto di
Sarastro venerato da un popolo di Sacerdoti e di schiavi.
Visto dall'esterno il Flauto Magico è un' opera divisa in due atti, ma in realtà è ordinato secondo il numero tre, numero sacro
per la Massoneria, che è presente nella partitura musicale con le note del triplice accordodell' ouverture, ripetute all' inizio del
secondo atto e al momento della iniziazione di Tamino. Tale atto, ad un più attento esame, finisce con la ventesima scena e
quindi possiamo identificare sicuramente un terzo atto nascosto per la esigenze teatrali del tempo di Mozart. Questa parte
inizia con il coro dei sacerdoti.
La struttura dell'Opera si fonda sul simbolismo prettamente massonico della piramide. Il primo atto costituisce la base: in esso
predoinano le forze ctonie e la Regina della Notte. Nel secondo atto si ascende con l'iniziazione alla zona centrale dell'edificio
dove si rappresenta la lotta fra la luce e l'oscurità. Il terzo atto costituisce la cima della piramide e in esso viene celebrata l'
unione fra il maschile e il femminile, come segreto di Iside e Osiride.
Vista questa disposizione appaiono più chiare alcune analogie. Nel primo atto la Regina della Notte si manifesta come madre
buona, nel secondo diventa madre terribile, nel terzo è sprofondata all'opposto della cima della piramide, cioè negli abissi.
Anche la triplice comparsa del tema musicale si inserisce a vari livelli. Nel primo atto appare quando viene elaborato il
principio d' amore della natura, nel secondo ritorna quando l' umanità raggiunge il paradiso della ragione e ritrova il suo stato
originario divino. Per la terza volta il motivo ritorna all' inizio dell' ultima parte in cui viene compiuta l' unione misterica tra
Tamino e Pamina. Mozart ci vuoole esprimere come ciò che a livello inferiore avviene nella natura e a quello medio nella
comunità umana, penetra anche al centro dell' uomo. Non a caso vi sono tre Templi : ai lati opposti quello della Natura e
quello della Ragione, mentre è al centro che sta il Tempio della Saggezza.
L' opera di Mozart, essendo
eminentemente simbolica, può
essere letta con diversi gradi di
significato. Abbiamo scritto prima
come essa sia constantemente
pervasa da una simbologia
inconscia che rende possibile
interpetazioni diverse. Se la
consideriamo una fiaba essa
affonda le radici sicuramente, come
tutte le favole, negli archetipi dell'
umanità, ma forse più delle altre ci
rivela e ci immerge nel gran mondo
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dei fatti primari, delle storie
ancestrali più dell' Orestiade, più
dell' Edipo Re, del Faust, di Re
Lear.
Se esminiamo in questa luce il
testo, allora diventa ancora più
chiaro il carattere di fondo delle
figure contrastanti, rappresentate,
da un lato dalla regina della Notte e
dall' altro dal sacerdozio di
Sarastro. La Regina della Notte
rappresenta il lato oscuro di ciò che
la concezione morale maschile
sperimenta come " maligno ", nel
corso dell' azione diventa l'iimagine di tutti gli affetti pericolosi, specialmente la vendetta e la superbia, ma soprattutto
rappresenta il principio del potere del Male che incarna la morte e vuole impadronirsi delittuosamente del lato luminoso, quello
solare del Bene. Il femminile diventa così ancora una volta il tentatore, assume completamente il ruolo del diavolo con
l'inganno, la superstizione, la menzogna. Quando la Regina della Notte dice . " La vendetta dell' inferno bolle nel mio cuore " e
ancora " morte e disperazione bruciano in me ", ella esprime il segreto più profondo del suo essere. Astriffiammante
rappresenta il simbolo del mondo originario, l'inconscio che si oppone al maschile cioè alla coscienza, che è luce sulla via
della realizzazione del sè. Ella è anche il simbolo della Grande Madre, la Dea della Notte che l' Eroe mitico Tamino deve
sconfiggere nel suo cammino verso l'iniziazione.
Nel corso della trama altri rapporti vengono a legare archetipicamente i personaggi. Il primo è quello tra la Regina della Notte
e Pamina che corrisponde alla situazione archetipica rappresentata dal mitologema do Demetra e Core. La stretta unione di
Pamina e più in generale della figlia con la madre, il suo ratto ad opera del mascile e la resistenza alla madre, costituiscono a
tutt'oggi un conflitto essenziale nello sviluppo del femminile, momento nel quale si decide se la figlia apparterrà al mondo
matriarcale, a quello patriarcale o a quello dell' incontro con l' amato. Pamina percorrerà questa ultima strada per intero fino a
congiungersi per formare la Coppia Armonica con Tamino.
Interessante mi sembra ancora esaminare un' altro rapporto: quello fra Tamino, l' Eroe-Principe e Papageno, l' uomo uccello.
Goethe a proposito di questo tipo di personaggi scrisse nel Faust. " Ah, due anime abitano nel mio petto, l' una si vuole
separare dall' altra. L' una si aggrappa, con saldi organi e con aspra gioia d' amore al mondo, l' altra si leva d' impeto sù dalla
polvere terrena verso i campi degli antichi Avi ". Il cammino iniziatico dei misteri è, senza dubbio, il cammino dell' eroe, di
tamino, ma il suo slancio ascetico-idealistico sotto il segno della virtù e della saggezza è in naturale contrasto con la
razionalità di Papageno che rappresenta la paura e l' indolenza dell' uomo comune che si ritrae dall' ascesi e dallo sforzo.
Papageno dice. " Io non voglio in fondo sapienza, io sono un uomo naturale che di sonno, cibi e bere si accontenta e se è
possibile catturare una bella donnetta".
Tamino è invece l'eroe che va verso la notte rischiando la morte per arrivare al celeste piacere dell' iniziato. Egli rappresenta il
principio della coscienza che deve essere raggiunta e che deve affermarsi nella lotta con le forze oscure dell' inconscio. Egli è
alla caccia del tesoro che è simbolo dell' ampliamento di coscienza, che è poi il profitto di ogni iniziazione come ad esempio
nel celebre lavoro di Apuleio dove l' iniziato diventa Osiride, cioè illuminatoe illuminante. Papageno non è in grado di
partecipare all' alto volo spirituale di Tamino, ma non è che non subisca una trasformazione, solo che essa avviene nell'
ambito di un mondo naturale, non tanto inferiore, ma che vibra a una frequenza più grossa. La grandezza di Mozart si
esprime in tutta la sua luce quando egli ci manifesta come il mistero superiore dell' iniziazione è colmo della stessa forza d'
amore che anima il mondo di Papageno.
Abbiamo visto come la Regina della Notte sia l'inconscio, soprattutto come Madre terribile, come Papageno sia " l'ombra" di
Tamino e così Pamina non è solamente l' amata di Tamino da conquistare esteriormente, ma è simbolo dell' anima da
conquistare attraverso la prova. Mi spiego più chiaramente: Pamina è l'anima di Tamino stesso, l' immagine del femminile che
vive nell'uomo. Ma Pamina non è solo la principessa da salvare, ella si trasforma, sperimentando femminilmente la morte
simbolica, cioè il distacco dal matriarcato, nella sposa di Tamino degna di iniziazione.
Il mistero del Flauto Magico si compie e l'unione fra maschile e femminile si realizza assumendo il massimo valore simbolico.
Nell' affrontare l' iniziazione è Pamina stessa a condurre per mano Tamino verso le prove dell' acqua e del fuoco. Questo non
vuol dire una sua predominanza, bensì la maggiore affinità del femminile verso la natura e il principio d' amore che, come
essenza del cuore, porta ad un livello di saggezza. La perfetta unione dei due amanti porta in sè la sacralità del tutto e quindi
non solo essi saranno l' ermafrodita , l' androgino, ma rinasceranno deificati e così, come Iside e Osiride, saranno trionfatori
sulla morte.
Vediamo per ultimo il personaggio di Sarastro.Egli è un sacerdote solare, come quelli che regnavano nelle antiche teocrazie
d' Oriente. Possiede qualità sovraumane, una specie di sesto senso che gli fa riconoscere i più riposti e segreti pensieri dell'
uomo. I canti più gravi, le musiche più solenni, i riti più maestosi, l' atmosfera più oscuramente misteriosa e veneranda,
formano lo sfondo ad una eco interminabile alla sua fugura. Si può rilevare come Sarastro rappresenti il principio maschile
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che non si è interamente compiuto con l' unione col femminile. E' un sacerdote, non un Dio incarnato, nel suo regno vi sono
anche schiavi e non solo uomini liberi. Sarastro è sì il sole raggiante che sconfigge la notte, ma è una figura minore a
confronto della coppia trionfante.
Sulla scena del Flauto Magico accade misteriosamente l' evento che da migliaia di anni la terra attendeva : la luce e il buio, il
principio maschile e quello femminile , la coscienza e l'inconscio, si incontrano secondo il principio di Amore. In quest'opera
apparentemente favolistica ci viene svelato uno dei segreti più reali del viaggio iniziaticoche dobbiamo percorrere. Questo è il
nobile messaggio che Mozart ci dona, un messaggio che egli è ben conscio essere per molti, anche iniziati come lui nelle
Logge massoniche, solo una speranza.
Sarastro nell' ultima scena sta in alto, tutto il teatro è luce e la gioia delle trombe ne celebra il trionfo, ma che significato ha
qusto trionfo, forse che la tenebra e la notte sono state annientate? Sembra piuttosto che mentre Tamino e Pamina
compivano il loro viaggio, la luce del sole si nutrisse alle sorgenti della notte: assorbiva i suoi tesori che sono la musica, la
passione amorosa, il dolore, la natura e li purificava e illuminava mentre purificava se stessa. Così in realtà la Regina della
Notte veniva svuotata dalle energie del suo regno e del suo antico potere e fra tuoni e fulmini cade nell' abisso dal quale non
potrà più risalire.
Ma anche il regno virile di Sarastro è giunto alla fine con le sue catene, i suoi schiavi e la forza distruttiva del settemplice
cerchio solare. Si apre una nuova età, nasce qualcosa che nessuno aveva mai conosciuto. Se l'uomo e la donna si amano,
se la virtù e la giustizia sono sentiero alla nostra esistenza, se la dolce calma scende nel nostro cuore, allora " la terra è un
regno celeste e i mortali sono pari agli Dei ". Questo è quello che si propone Mozart, quello che esprime all' unisono la sua
musica e la sua poesia. In fin dei conti la musica è l' arte in cui gli abissi dell' inconscio sono fusi misteriosamente con la
creazione spirituale, l' arte dove si realizza la conjuctio fra maschile e femminile tanto cara a Jung. Non a caso sarà il flauto
che con la sua musica magica permetterà ai due giovani di superare le prove iniziatiche.
La scala dei sentimenti propri della musica mozartiana che abbraccia tutto il mondo, trova nel Flauto Magico la sua
espressione più alta. Il tono popolare e comico, la sensualità istintiva e la solennità sacrale di fronte alla morte si succedono e
si alternano continuamente. Si può affermare che quando viene raggiunto il culmine in senso musicale e spirituale,
immediatamente viene introdotto un moto inverso che impedisce alla liricità spirituale di diventare romantica e alla serietà
solenne di diventare tragica.
Mozart da iniziato quale era passa tra il bianco e il nero del pavimento della Loggia sull' unico sentiero percorribile, quello del
filo di unione.
La musica e la poesia del Flauto Magico portano all' ineffabile, ci appare ancora una volta quel lampo di luce che splendette
per un attimo durante il crollo del Tempio di salomone quando cadde il velo.
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