attualità sondaggio in tre centri commerciali Le gomme C ROMA spesa. Infatti la misurazione della NAPOLI pressione, ManometroMILANO ura e attenzione o sciatteria e trascuratezza? Che trattamento riservano gli ita- per essere attendibile, deve essere effettuata alla mano, liani alle gomme delle loro automobili? a pneumatici freddi, altrimenti il valore appaci siamo Spesso si leggono statistiche elaborate dalle rente, misurato dal manometro, risulta più costruttrici di pneumatici o dalle asso- elevato di quello effettivo. mescolati case ciazioni di categoria che delineano un quadro ai clienti tutt’altro che confortante. Per questo abbia- 180 intervistati voluto toccare con mano la situazione. E poi, fra carrelli strabordanti, scatoloni e per aiutarli moCosì, a cavallo fra maggio e giugno, siamo passeggini carichi di borse e bambini, aba controllare andati nei parcheggi di tre grossi centri com- biamo posto ai proprietari delle vetture a Milano, Roma e Napoli per verifi- qualche domanda, giusto per sondare la lola pressione. merciali care, armati di manometro e di spessimetro, ro conoscenza sulla manutenzione dei E ora c’è la pressione delle gomme e lo stato di usura pneumatici. In tutto abbiamo raccolto 180 un sistema del battistrada sulle macchine dei clienti che interviste (139 uomini e 41 donne), 60 per tornavano con la spesa. Non a caso, abbia- ciascuna città, e i risultati, purtroppo, consemplice per mo scelto di svolgere il nostro test in struttu- fermano che la maggioranza degli automotenere d’occhio re coperte: all’ombra le gomme calde aveva- bilisti italiani spesso si dimentica di questo no una chance in più di raffreddarsi, mentre il elemento così importante per la sicurezza. il gonfiaggio proprietario dell’auto si assentava per fare la Secondo le nostre rilevazioni, infatti, soltan- 31,7% 68,3% Promosse ■ Bocciate ■ a milano alte Pressioni Nel capoluogo lombardo per il test abbiamo scelto l’enorme parcheggio della nuova Ikea di Corsico. Qui abbiamo rilevato che ben il 68,3% delle auto controllate presentava una o più gomme con pressione errata, in prevalenza alta. Poche, invece, quelle con almeno un pneumatico pericolosamente sgonfio. 222 QUATTRORUOTE Luglio 2007 Milano 5 giugno degli italiani MILANO ROMA NAPOLI to il 34% delle vetture controllate aveva tutte e quattro le gomme con la pressione giusta (cioè entro una forchetta di +/-10% del valore nominale indicato dalla casa costruttrice), mentre il 66% presentava una qualche anomalia a una o più coperture. Per quanto riguarda lo spessore del battistrada, invece, su 180 controlli soltanto in quattro casi (riscontrati a Napoli e a Roma) la vettura aveva almeno una gomma con un valore inferiore al limite di legge (1,6 millimetri). Esaminando i dati delle tre città separatamente si possono fare interessanti considerazioni. Per cominciare, gli automobilisti napoletani sembrano essere i più diligenti, con il 41,7% di vetture con tutte le gomme in condizioni perfette. Milanesi e romani seguono ben distaccati e quasi a pari merito, intorno al 30%. Per contro, però, a Na- 30% ROMA NAPOLI poli le gomme pericolosamente sgonfie (cioè al di sotto del 20% della pressione nominale) raggiungono il 9% del totale, mentre a Roma rappresentano addirittura il 14%: dati allarmanti se si pensa che anche una sola gomma sgonfia su quattro può significare reazioni anomale della vettura, soprattutto in curva. Se Milano, da una parte, si distingue con soltanto il 2% di gomme molto sgonfie, dal- Roma 29 maggio 70% record di bocciate nella capitale Nel parcheggio del centro commerciale Auchan Casilina nel 70% dei controlli le vetture presentavano pressioni scorrette, con leggera prevalenza di quelle alte. 41,7% 58,3% controlli Dopo aver verificato che i pneumatici non fossero caldi, il nostro collaudatore misurava la pressione delle quattro gomme con un manometro correttamente tarato. Napoli 30 maggio diligenti, questi napoletani Risultati lusinghieri all’Ipercoop di Afragola, alle porte di Napoli: quasi il 42% delle auto sottoposte al test aveva le gomme in perfetto ordine. Luglio 2007 QUATTRORUOTE 223 1 2 3 attualità Le gomme degli italiani La pressione “delle gomme? Non l’ho mai misurata da quando ho comprato la macchina... ” Ogni quanto controlla la pressione delle gomme? 15,6% 3 32,2% 32,8% 19,4% ■ Quasi mai ■ Più di rado 4 ■ Ogni 2-3 mesi ■ Spesso Gli automobilisti si dividono quasi perfettamente fra chi controlla le gomme regolarmente e chi, invece, lo fa solo ai tagliandi o prima di un viaggio. Sa qual è la pressione corretta? 24,4% 75,6% ■ Sì ■ No La stragrande maggioranza dichiara candidamente di non saperlo perché, per la manutenzione delle gomme, si affida al gommista, al benzinaio, al marito e così via. Sa dov’è indicata? ■ Sì ■ No 31,1% 68,9% 224 QUATTRORUOTE Luglio 2007 Molti rispondono: «Nel libretto». Vero, però ignorano se sia indicata anche sul montante, sullo sportellino serbatoio o nel vano portaoggetti. l’altra mostra un’altissima percentuale di pneumatici gonfiati troppo (ovvero oltre il 10% in più della pressione nominale): 41% rispetto al 20% delle altre due città. Ciò accade perché concessionari, gommisti e benzinai tendono a «calcare la mano» con la 5 pressione vuoi perché sollecitati dai clienti stessi, che vogliono risparmiare un po’ di carburante, vuoi per garantire loro una maggiore autonomia, senza curarsi degli effetti negativi di questa pratica: consumo del battistrada più marcato nella parte centrale e un confort ridotto. Comunque la pressione più elevata del dovuto è certamente meno grave di quella troppo bassa. un po’ d’imbarazzo Anche le risposte ai quesiti che abbiamo posto ai proprietari delle vetture controllate rivelano aspetti interessanti del comportamento degli automobilisti italiani nei confronti della manutenzione delle gomme. Alla fatidica domanda: «Ogni quanto controlla la pressione dei pneumatici?», molti hanno mostrato imbarazzo, dovendo ammettere che effettuano quest’operazione molto raramente, magari soltanto in occasione dei tagliandi o prima di un viaggio. Più d’uno, invece, con un po’ di strafottenza (quasi ci fosse d’andarne fieri) ci ha detto che non l’aveva mai controllata dall’acquisto della macchina. Molte delle signore interpellate hanno risposto: «Mai!». Aggiungendo, però: «Ci pensa sempre mio marito». In compenso molti si sono detti consapevoli dell’importanza di avere le gomme in ordine, dichiarando di controllarle spesso o al massimo ogni tre mesi. Insomma, le due metà del cielo, i diligenti e i trasandati, sostanzialmente si bilanciano: 51,6 % a 48,4%. Lo spessore “minimo 4 del battistrada è 1 mm. Lo so 6 bene dato che5 faccio il vigile... 5 3 4 ” Invece, per quanto riguarda l’aspetto più pratico del controllo (conoscenza del valore corretto della pressione e sua ubicazione), appare chiaro che la maggioranza degli italiani preferisce affidarsi ai professionisti per la cura delle gomme. Alcuni lamentano che spesso nei distributori self-service non c’è il compressore e, quindi, devono rivolgersi al gommista. Per quanto riguarda l’aspetto del risparmio sembrerebbe che, mentre quasi tutti (91,7%) sono al corrente che per consumare di meno occorre circolare con pneumatici sufficientemente gonfi, pochi poi, alla prova dei fatti, se ne preoccupino davvero. Ai 180 intervistati abbiamo anche chiesto quanto spesso cambino le gomme: di certo i risultati delineano la situazione in modo indicativo, visto che la frequenza della sostituzione dei pneumatici dipende da molti fattori (tipo di auto e di copertura, stile di guida, caratteristiche dei percorsi eccetera). Tuttavia è significativo che la maggioranza relativa (39,4%) ritenga di percorrere più di 40.000 km fra un cambio e l’altro. Ciò vuol dire che, tutto sommato, i pneumatici di oggi offrono buone perfomance (ammesso che chi pospone il cambio non lo faccia oltre l’usura delle gomme...). da 3 centimetri a 0,5 millimetri Infine la domanda più «cattivella», che però ci è servita per capire se la gente ha ben chiaro il concetto di battistrada efficiente. Abbiamo chiesto qual è lo spessore minimo consentito dal Codice per il battistrada: soltanto un misero 3,3% ha saputo rispondere correttamente (cinque uomini e una preparatissima signora di Roma), ma abbiamo registrato un ventaglio di risposte che la dice Sa che con le gomme sgonfie consuma di più? 8,3% ■ No ■ Sì Quasi tutti lo sanno, però, evidentemente non se ne curano, visti poi i risultati delle rilevazioni della pressione... 91,7% Quanti km fa con un treno 9,4% di gomme? ■ 20-30.000 ■ 30-40.000 ■ Oltre 40.000 ■ Non so La maggioranza cambia pneumatici ogni due-tre anni oppure dopo 40.000 km e oltre. Segno che le gomme garantiscono una buona durata. 23,3% 27,8% 39,4% Sa qual è lo spessore minimo consentito del battistrada? ■ Sì ■ No Soltanto sei persone hanno saputo dire il valore esatto (1,6 mm), ma molti hanno risposto 3 mm, che è il limite consigliato da non superare per restare in sicurezza. 3,3% 96,7% Luglio 2007 QUATTRORUOTE 225 attualità Le gomme degli italiani lunga... Molti, pur ignorando il valore di legge, hanno ricordato la regola della moneta da un euro (vedere a pagina 38) e la misura di 3 mm da non superare per maggiore sicurezza, come consiglia anche «Quattroruote»; altri hanno citato l’affioramento del tassello di controllo, mentre alcune signore ci hanno chiesto di spiegar loro come fare a capire quando le gomme sono da cambiare. Ma più d’uno ha sparato grosso: alcuni hanno risposto addirittura 2 o 3 centimetri, altri hanno esagerato all’opposto, scendendo fino a mezzo millimetro. Emblematica la risposta di una vigilessa, granitica nella convinzione che il limite sia di un millimetro, quando è dalla riforma del Codice della strada (entrata in vigore nel 1993) che la misura è cambiata per adeguarsi alle normative europee. Necessaria la pulizia A destra, il sensore di pressione Pirelli K-Pressure e il disegno di una sua sezione. Le foto in basso mostrano il sensore nei due stati di funzionamento. A sinistra: colore bianco, la pressione è corretta. A destra: colore rosso, la pressione è bassa. Per garantire l’efficienza del sensore la lente va tenuta pulita. Diagnosi facile: sensore rosso, gomma sgonfia ■ Lo sapevamo. E ne abbiamo avuto conferma con la nostra inchiesta di queste pagine: gli italiani trascurano i pneumatici, in particolare il controllo della pressione di gonfiaggio. Ben vengano, quindi, quei dispositivi che avvertono il guidatore quando le gomme si stanno sgonfiando, così da evitare una situazione potenzialmente pericolosa. Ma funzionano? E sono affidabili? Per rispondere abbiamo provato la proposta più recente: viene dalla Pirelli e si chiama K-Pressure. Si tratta di speciali coperchi delle valvole, la cui sommità diventa rossa quando la pressione del pneumatico scende sotto una soglia prestabilita: basta, quindi, gettare un’occhiata prima di partire per rendersi conto se le gomme sono a posto o vanno gonfiate. Diversamente da altri congegni similari di produzione orientale, sulla cui qualità è lecito 226 QUATTRORUOTE Luglio 2007 dubitare, il K-Pressure è frutto di uno sviluppo molto accurato e di una produzione (in Italia) interamente automatizzata. In soli 21,4 mm di lunghezza e 14,8 di diametro i tecnici Pirelli hanno concentrato 31 minuscoli pezzi di materiali molto sofisticati. basta uno sguardo Il sensore K-Pressure pesa solo 3,5 grammi, è di materiale plastico assai resistente (sigla PEEK) e non richiede batterie o manutenzione, se non uno sguardo per verificarne lo stato prima di partire e la periodica pulizia della lente per assicurarne la trasparenza. È disponibile in 12 classi - da 1,8 a 3,0 bar - corrispondenti alla pressione di gonfiaggio dei pneumatici che devono tenere sotto controllo: per questo viene fornito in buste che ne contengono una coppia. Il kit per un’auto, ovvero quattro sen- Conclusioni Sono utili ma i più disattenti... ■ Visti i risultati della nostra inchiesta, ben vengano i sistemi che consentono di tenere la pressione delle gomme sotto controllo. E i sensori Pirelli K-Pressure funzionano, anche se richiedono un po’ di attenzione. Il montaggio Avvitare a fondo e rilasciare ■ Il montaggio sori, costa 50 euro Iva inclusa. Per prevenire i furti, i sensori K-Pressure si possono smontare solo mediante un apposito attrezzo, in dotazione con ogni kit. Per valutare efficacia e affidabilità dei KPressure abbiamo provato otto esemplari, di quattro diverse classi di pressione, servendoci di un cerchio ruota appositamente modificato con una valvola supplementare e un manometro di alta precisione. Su una valvola è stato montato il sensore in esame, mentre sull’altra uno speciale tappo a rilascio controllato consentiva di far sfogare lentamente l’aria dal pneumatico e interromperne la fuoriuscita non appena il sensore scattava segnalando il raggiungimento della soglia di attenzione. Immediatamente dopo veniva controllata la pressione del pneumatico. Per ogni sensore abbiamo ripetuto la misurazione cinque volte: nella tabella in basso a destra sono riportati i risultati. La «media d’intervento» è il valore medio di pressione al quale il sensore in esame diventa di colore rosso, avvisando che la pressione del pneumatico è scesa del valore indicato nella riga «differenza dal nominale», che in percentuale rispetto alla classe del sensore si trova nell’ultima riga della tabella. La precisione del singolo sensore è altissima (tra un test e l’altro abbiamo registrato variazioni minime, nell’ordine di pochi centesimi di bar), mentre le fluttuazioni del valore di soglia tra sensori diversi è assai più ampia. La Pirelli parla di valori compresi tra il 10 e il 15% della pressione nominale, che per un sensore della classe 2,0 bar equivalgono a due o tre decimi in meno (ovvero una pres- sione di scatto di 1,8 o 1,7 bar), mentre la soglia media da noi rilevata è del 9,7%, con un minimo del 4,6% (corrispondente, per il sensore da 2,3 bar in esame, a un decimo di bar) e un massimo di 16,2% (circa tre decimi di bar sotto la pressione nominale di 1,8). La sensibilità dei K-Pressure, quindi, è elevata, pur con differenze tra un esemplare e l’altro (nel caso l’intervento sia troppo prudenziale, per un calo di pressione di un solo decimo di atmosfera, potrebbe essere considerato un falso allarme) e ciò è utile anche per evidenziare errori di gonfiaggio. Abbiamo provato a riprodurre la situazione di chi, sbagliando, misura la pressione delle gomme a caldo, in autostrada: in tal caso il valore rilevato è superiore a quello reale, per via della temperatura (ogni 10 °C corrispondono a circa 0,1 bar in più). Dopo una breve sosta i pneumatici si sono raffreddati e i sensori K-Pressure sono scattati segnalando l’anomalia. Roberto Boni - Laura Confalonieri - Diana Grandi dei sensori Pirelli K-Pressure non presenta particolari difficoltà, ma vanno seguite alcune regole per consentire al dispositivo di «armarsi» correttamente. È sufficiente rimuovere il tappo coprivalvola, gonfiare il pneumatico a freddo alla pressione prescritta (uguale alla classe del sensore) e avvitare il sensore sulla valvola fino a quando si raggiunge il termine della filettatura. Proseguire, quindi, nella rotazione: così la valvola del pneumatico viene aperta e la camera di misura del sensore viene riempita d’aria. Tenere il sensore in posizione per un paio di secondi e rilasciarlo. Nel caso la lente non sia divenuta bianca, svitarlo mediante l’apposito attrezzo e gonfiare il pneumatico a 0,1-0,2 bar in più rispetto al valore prescritto, al fine di compensare l’eventuale errore del manometro, e ripetere il montaggio. ■ TUTTI I NUMERI DEL TEST Gli otto sensori provati sono molto costanti nelle prestazioni (0,01-0,04 bar tra le prove), mentre ci sono differenze nella soglia d’intervento tra un esemplare e l’altro. Pressione nominale Media d’intervento 1,8 1,8 2,0 2,0 2,3 2,3 2,4 2,4 1,62 1,51 1,75 1,83 2,11 2,20 2,20 2,17 Differenza 0,18 0,29 0,25 0,17 0,19 0,10 0,20 0,23 dal nominale % del valore 10,2 16,2 12,3 8,4 nominale 8,1 4,6 8,5 9,5 www.quattroruote.it Ti occupi della cura delle gomme? Partecipa al sondaggio