Le regole per un buon risparmio previdenziale Quanto spendiamo per il welfare privato? in milioni di € Tipologia In % PIL Spesa pubblica Previdenza complementare 12.052 0,77% 1,5% Spesa per sanità OOP 27.234 1,74% 3,4% Spesa per assistenza LTC (*) 10.000 0,64% 1,2% Spesa per sanità intermediata 3.366 0,215% 0,42% Spesa welfare individuale (*) 1.000 - - 53.652 3,43 % 6,7% Spesa totale - Fonti: COVIP; RGS; Istat; Min. Salute Nel 2012 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 15,6591 miliardi di euro correnti, con una riduzione dello 0,8% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è diminuito del 2,4%. - Spesa pubblica circa 800 miliardi di euro (stima) (*) Stime su dati Istat - Inps Perché risparmiare e garantirsi da eventi avversi? La risposta è tanto evidente da apparire scontata: per godere di risorse utili nel momento della difficoltà per far fronte al bisogno. Si pensi: al peso economico che i singoli e le famiglie sostengono per sanità privata (spesa OOP) o per la non autosufficienza. Ma non si tratta di risparmiare solo per eventi avversi, ma anche di garantirsi (e garantire ai nostri cari) un’esistenza libera e dignitosa. Oggi parleremo in breve del perché sia opportuno pensare di aderire a previdenza complementare, a forme di sanità integrativa/complementare e a garanzie per la non autosufficienza. Perché la previdenza complementare? Ricordate? Per la necessità di garantirsi un’esistenza libera e dignitosa al tempo del pensionamento ed anche prima (v. anticipazioni e riscatti). Ciò non solo per sé, ma anche per i nostri cari (es. figli). Molti sostengono che la risposta stia nella riduzione dell’intervento pubblico (ma attenzione! non è così vero: non sono le pensioni a diminuire, semmai è l’instabilità del mercato del lavoro a creare difficoltà dal punto di vista delle future pensioni). La risposta che ritengo più corretta: l’abbinamento ad una soluzione previdenziale - particolarmente conveniente dal punto di vista fiscale (v. seguito) - di un comodo «libretto di risparmio» che ci accompagna tutta la vita. Che cosa si ottiene? PRESTAZIONI - PENSIONISTICHE: rendita vitalizia o rendita più una quota in capitale - NON PENSIONISTICHE: - ANTICIPAZIONI: - per spese sanitarie (sempre – max 75%) - per acquisto e ristrutturazione prima casa (dopo 8 anni – max 75%) - per altre ragioni (dopo 8 anni – max 30%) - RISCATTI: per perdita requisiti (parziale e totale) o morte - TRASFERIMENTO LA CONVENIENZA FISCALE: In fase di contribuzione (5.164,57 Euro di deducibilità per i contributi versati) In fase di accumulo (11% tassazione dei rendimenti) In fase di erogazione della prestazione pensionistica e non (ANTICIPAZIONI, RISCATTI E TRASFERIMENTI) Trattenuta del 15% - che può scendere fino al 9% in ragione dell’iscrizione a previdenza complementare – in altri casi (anticipazioni per acquisto e ristrutturazione prima caso o per altre ragioni) 23%. La convenienza è di tutta evidenza… soprattutto per chi contribuisce con il proprio TFR!!! I FALSI MITI: Esempi: 1) Se muoio prima della pensione, perdo tutto quello che ho versato! 2) I miei soldi verranno investiti tutti in prodotti finanziari rischiosissimi. Meglio il caro vecchio «materasso» 3) Non ha senso mettere da parte risorse da qui a 40 anni, se ci penserò sarà comunque all’ultimo (5-10 anni dalla pensione). Sarò ancora in ampio tempo 4) Meglio un classico prodotto assicurativo vita che un fondo pensione. Più facile e più conveniente. 5) I fondi rendono meno che tenere il TFR presso il mio datore di lavoro! QUALCHE CENNO ALL’IMPORTANZA DELLE FORME SANITARIE INTEGRATIVE E AL TEMA DELLA NON AUTOSUFFICIENZA PERCHÉ? Ricordate che all’inizio abbiamo detto che i singoli e le famiglie sborsano quasi 28 miliardi Euro di tasca propria per spese sanitarie? Proprio per evitare che le spese sostenute possano ricadere in termini devastanti sui vostri bilanci domestici e su quelle delle vostre famiglie. Ciò tanto più in ipotesi di spese odontoiatriche e di perdita della non autosufficienza. Attraverso il versamento di propri contributi ed eventualmente di quelli del datore di lavoro, ci si può garantire dal rischio avverso di dover sostenere tali spese direttamente e in un’unica soluzione. QUALCHE CENNO ALL’IMPORTANZA DELLE FORME SANITARIE INTEGRATIVE E AL TEMA DELLA NON AUTOSUFFICIENZA CONVIENE? Qui il meccanismo fiscale è molto articolato. Ad esempio: è previsto che non concorrano a formare reddito i contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro o dal lavoratore ad enti, casse o società di mutuo soccorso aventi esclusivamente fine assistenziale in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale per un importo non superiore complessivamente a 3.615,20 Euro. Regole ancora diverse per la detrazione delle spese mediche sostenute se rientrano nel plafond di deducibilità (19% con una franchigia di 129,11 Euro). Regole ancora diverse valgono per l’adesione individuale a società di mutuo soccorso (detraibilità del 19% fino 1291,14 Euro). QUALCHE CENNO ALL’IMPORTANZA DELLE FORME SANITARIE INTEGRATIVE E AL TEMA DELLA NON AUTOSUFFICIENZA LONG TERM CARE Copertura assicurativa che, a seconda delle prestazioni riconosciute, può essere VITA (se riconosce una rendita alla perdita di una o più ADL) o DANNI (rimborso costo assistenza o prestazione in forma specifica nei casi appena detti). Serve a garantirsi per la perdita della propria autosufficienza. La si trova in abbinamento a prodotti di previdenza complementare oppure può essere previsto che la rendita pensionistica complementare riconoscibile si incrementi in caso di perdita dell’autosufficienza. QUALCHE CENNO ALL’IMPORTANZA DELLE FORME SANITARIE INTEGRATIVE E AL TEMA DELLA NON AUTOSUFFICIENZA ESISTONO AGEVOLAZIONI FISCALI PER CHI ACQUISTA UNA COPERTURA ASSICURATIVA LTC? Sì la detrazione fiscale massima sarà pari al 19% del premio pagato nel limite di 1291,14 Euro. E SE ACQUISTO UNA COPERTURA CASO MORTE O INVALIDITA’ SUPERIORE AL 5%? Stessa regola, ma i massimali si abbassano di molto (dal periodo di imposta 2014 sono pari per tutte e due le coperture a 530 Euro).